The Blues Brothers - utecinisellobalsamo...Le origini] I personaggi, Jake e Elwood Blues, vennero...

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The Blues Brothers . The Blues Brothers Titolo originale The Blues Brothers Paese di produzione USA Anno 1980 Durata 133 min (versione estesa 148 min) Colore Colore Audio Sonoro Genere musicale , commedia , azi one Regia John Landis Soggetto John Landis , Dan Aykroyd Sceneggiatu ra John Landis , Dan Aykroyd Fotografia Stephen M. Katz Montaggio George Folsey Jr. Musiche AA. VV. Scenografia Hal Gausman , Leslie McCarthy-

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The Blues Brothers

.

The Blues Brothers

Titolo

originale

The Blues Brothers

Paese di

produzione

USA

Anno 1980

Durata 133 min (versione estesa

148 min)

Colore Colore

Audio Sonoro

Genere musicale, commedia, azi

one

Regia John Landis

Soggetto John Landis, Dan

Aykroyd

Sceneggiatu

ra

John Landis, Dan

Aykroyd

Fotografia Stephen M. Katz

Montaggio George Folsey Jr.

Musiche AA. VV.

Scenografia Hal Gausman, Leslie

McCarthy-

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Frankenheimer

Interpreti e personaggi

John Belushi: Jake "Joliet" Blues

Dan Aykroyd: Elwood Blues

James Brown: reverendo

Cleophus James

Cab Calloway: Curtis

Ray Charles: Ray, proprietario del

negozio di strumenti

Aretha Franklin: moglie di Matt

Murphy

Matt Murphy: Matt "Guitar"

Murphy

Steve Cropper: Steve "The

Colonel" Cropper

Donald Dunn: Donald "Duck"

Dunn

Murphy Dunne: Murph

Willie Hall: Willie "Too Big" Hall

Tom Malone: Tom "Bones" Malone

Lou Marini: Lou "Blue" Marini

Alan Rubin: Mr. Fabulous

Carrie Fisher: ex-fidanzata di Jake

Henry Gibson: capo dei nazisti

dell'Illinois

Eugene J. Anthony:

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Gruppenführer

John Candy: comandante di

polizia Burton Mercer

Kathleen Freeman: sorella Mary

Stigmata, "la Pinguina"

Steve Lawrence: Maury Sline,

agente teatrale

Twiggy: ragazza chic

Jeff Morris: Bob

Charles Napier: Tucker McElroy

John Lee Hooker: Slim, cantante

di strada

Frank Oz: ufficiale del carcere

John Landis: Trooper La Fong

Steven Spielberg: impiegato

dell'ufficio delle tasse

Joe Walsh: uno dei carcerati nella

scena finale

Paul Reubens: cameriere

Carolyn Franklin:

Doppiatori italiani

Massimo Giuliani: Jake Blues

Piero Tiberi: Elwood Blues

Angelo Nicotra: reverendo

Cleophus James

Sergio Fiorentini: Curtis

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Glauco Onorato: Ray, proprietario

del negozio di strumenti

Rita Savagnone: moglie di Matt

Murphy

Vittorio Di Prima: Matt Murphy

Micaela Esdra: ex-fidanzata di

Jake

Manlio De Angelis: comandante di

polizia Burton Mercer

Gianni Marzocchi: Mr. Fabulous

Luciano De Ambrosis: Tucker

McElroy

Gianfranco Bellini: capo dei nazisti

dell'Illinois

Michele Gammino: Bob

Sandro Acerbo: impiegato

dell'ufficio delle tasse

Anna Miserocchi: sorella Mary

Stigmata, "la Pinguina"

Renato Mori: Michael Klenfner

Carlo Reali: impresario musicale

della sauna

The Blues Brothers è un film commedia musicale del 1980 diretto da John Landis e

interpretato da John Belushi e Dan Aykroyd.

La pellicola occupa un posto di rilievo nella storia del cinema, grazie al suo cast di

musicisti e cantanti, alla trama affine a uno spettacolo musicale a tutti gli effetti, e alla

interpretazione dei protagonisti Belushi e Aykroyd. I due interpretano i fratelli Jake "Joliet"

Blues (John Belushi) ed Elwood Blues (Dan Aykroyd), personaggi inventati ai tempi delle

loro prime collaborazioni al celebre show televisivo statunitense Saturday Night

Live; diventarono in breve tempo famosi in tutto il mondo, inconfondibili negli onnipresenti

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vestiti neri e occhiali da sole Ray-Ban Wayfarer. Nel film, si prodigano per salvare dalla

chiusura l'orfanotrofio dove entrambi erano cresciuti, decidendo di organizzare una

riunione del loro gruppo blues e di fare concerti in giro per i locali, per raccogliere così i

soldi necessari.

Il film conquistò il Guinness dei primati per la scena con il maggior numero di incidenti

d'auto.

The Blues Brothers costò circa 30 milioni di dollari, inizialmente stentando al botteghino. In

poco tempo, tuttavia, si formò un culto intorno alla pellicola. Il 20 e 21 giugno 2012, in

occasione del centenario della major produttrice e del trentennale della morte di John

Belushi, il film è stato riproposto in versione restaurata in tutto il mondo.

Il film ha ispirato anche un videogioco e un sequel uscito nel 1998, Blues Brothers: Il mito

continua, diretto anch'esso da Landis e interpretato da Aykroyd, John Goodman, Joe

Morton e l'allora giovanissimo Evan Bonifant.

Trama

«Siamo in missione per conto di Dio.»

(Elwood Blues)

Chicago, 1980. Appena uscito di prigione (la Joliet Prison) in regime di semilibertà dopo

aver scontato tre anni per rapina, Jake "Joliet" Blues, il vecchio leader del gruppo musicale

della Blues Brothers Band insieme al fratello Elwood, viene prelevato da questi a bordo di

una Dodge Monaco del 1974, acquistata a un'asta di auto usate della polizia locale

di Mount Prospect, che diviene la nuova Bluesmobile, l'auto della band, al posto della

vecchia "Caddy", una Cadillac, scambiata da Elwood con un microfono.

Il primo posto dove si recano è l'orfanotrofio cattolico dove sono cresciuti, nel centro di

Chicago, dove la suora Mary Stigmata, da loro chiamata "la Pinguina", chiede loro di

aiutarla a trovare i 5 000 dollari necessari a pagare le tasse arretrate dovute al fisco onde

evitare la chiusura dell'orfanotrofio.

Curtis, un dipendente dell'orfanotrofio, consiglia ai due di recarsi nella chiesa battista di

Triple Rock per trovare un'ispirazione sul modo di procacciare la somma. Giunti nella

chiesa durante una funzione, dopo una travolgente esibizione del reverendo Cleophus

James (interpretato da James Brown), Jake riceve la "rivelazione" divina: per recuperare i

soldi per l'orfanotrofio devono rimettere assieme la loro vecchia banda di rhythm and

blues, la Blues Brothers Band, riunendosi ai loro vecchi compagni - ora tutti onesti

lavoratori con una buona situazione sociale - e suonare di nuovo insieme. I proventi delle

esibizioni serviranno a saldare il debito fiscale dell'orfanotrofio, motivo per cui i due fratelli

sono "in missione per conto di Dio".

Dopo essere sfuggiti all'inseguimento di due poliziotti distruggendo un centro commerciale

e all'attacco a colpi di bazooka da parte di una "donna misteriosa" (che alla fine si rivelerà

essere l'ex fidanzata di Jake, abbandonata sull'altare), riescono a raggiungere la loro

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camera d'albergo, che ha la finestra all'altezza di una linea della sopraelevata lungo la

quale passa un treno ogni pochi secondi (il celebre loop, l'anello interno della soprelevata

di Chicago).

Il giorno dopo inizia la loro missione. La sezione ritmica della band viene ritrovata a

suonare all'Holiday Inn con il nome di "Murph and Magic Tones", mentre sta eseguendo

nell'indifferenza generale una cover di Quando quando quando. Il trombettista Alan

Rubin, "Mr. Fabulous", che ha trovato lavoro al raffinato ristorante francese Chez

Paul come maître, accetta di ritornare a suonare con la band solo dopo che Jake ed

Elwood, dopo essersi recati al locale e aver infastidito rumorosamente gli altri clienti,

minacciano di tornare a mangiare «a colazione, pranzo e cena tutti i giorni della

settimana».

Sulla strada per raggiungere il chitarrista Matt Murphy e il sassofonista Blue Lou Marini,

che lavorano in una tavola calda di proprietà di Matt e sua moglie (Aretha Franklin),

la Bluesmobile s'imbatte in una manifestazione del "Partito Socialista Americano dei

Bianchi", "i nazisti dell'Illinois", come li chiama Elwood (e come tali si presentano). I Blues

Brothers, spazientiti, si fanno largo irrompendo tra gli uomini del partito, che stanno

occupando un ponte, costringendoli a gettarsi in acqua per non essere investiti.

Finalmente riunita, la band compra gli strumenti e gli amplificatori al Ray's Music

Exchange, di proprietà di Ray (Ray Charles), pagando tramite cambiali e si esibisce

al Bob's Country Bunker, un locale riservato al country e western, spacciandosi per i Good

Ole Boys, band country che i clienti stanno aspettando. Pur avendo ottenuto un buon

successo improvvisando brani country orecchiabili (avevano provato ad eseguire un pezzo

blues, venendo pesantemente fischiati e colpiti con oggetti di vario genere) che fanno

sciogliere in lacrime gli avventori del locale, la band non viene pagata perché, a detta del

proprietario del locale, ha consumato più birra di quello che ha guadagnato, per cui sono

in debito di 200 dollari.

Ricercati dalla polizia, dalla "donna misteriosa", dai "nazisti dell'Illinois" e dai veri Good Ole

Boys (sopraggiunti nel frattempo in quanto in ritardo), i Blues Brothers decidono di

rivolgersi al loro vecchio amico e agente Maury Sline, che, di malavoglia, offre loro un

concerto nella Sala Grande del Palace Hotel, a 106 miglia da Chicago, in grado di ospitare

5.000 spettatori.

Dopo aver girato tutta la contea per promuovere il concerto che si sarebbe svolto la sera

stessa, aiutati anche dai bambini dell'orfanotrofio, la Bluesmobile finisce la benzina e così i

due sono costretti a spingerla per ore, rischiando di non arrivare in tempo per il concerto.

Grazie allo sforzo pubblicitario, il Palace Hotel è gremito di pubblico, ma tra gli spettatori

sono appostati anche i Good Ole Boys e la polizia, cosicché Jake ed Elwood sono costretti

a entrare passando dal bagno delle donne. Una volta in scena, eseguono Everybody

Needs Somebody to Love di Solomon Burke nella versione di Wilson Pickett (citato anche

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a fine canzone) e Sweet Home Chicago di Robert Johnson nella versione di Magic Sam,

riscuotendo un travolgente successo. Accortisi però che la polizia ha circondato la sala,

fuggono da una botola nel palco.

Dopo una rocambolesca fuga, inseguiti dall'ex fidanzata di Jake, da «tutte le forze

dell'ordine dell'Illinois», dal camper dei Good Ole Boyse dalla Ford Pinto dei "nazisti

dell'Illinois", in un'infernale baraonda che coinvolge decine di automobili, i Blues Brothers

arrivano al Richard J. Daley Center di Chicago appena in tempo per salire al 102° piano e

pagare le tasse dovute dall'orfanotrofio.

Nel frattempo un'armata giunta da cielo, da terra e dal lago Michigan, composta da

centinaia di poliziotti armati fino ai denti, esercito, marina, aviazione, pompieri, corpi

speciali e incursori della SWAT si è gettata al loro inseguimento e, proprio nel momento in

cui viene timbrata e consegnata la ricevuta delle tasse pagate, vengono raggiunti da

centinaia di poliziotti e militari che, spianandogli addosso ogni genere di armi, li arrestano.

Alla fine la Blues Brothers Band al completo è in prigione, e suona per i compagni detenuti

il brano Jailhouse Rock di Elvis Presley, scatenando l'ennesima baraonda.

Produzione

Le origini]

I personaggi, Jake e Elwood Blues, vennero creati da Belushi e Aykroyd negli spettacoli

dello show televisivo Saturday Night Live. Il nome "The Blues Brothers" fu un'idea di

Howard Shore. I retroscena e i profili dei due fratelli fu sviluppata da Aykroyd in

collaborazione con Ron Gwynne, che in seguito venne accreditato come consulente della

storia. Come riportato nelle note di copertina del primo album della band, Briefcase Full of

Blues, i fratelli crebbero nell'orfanotrofio del comune di Rock Island in Illinois, dove

impararono il blues da un inserviente di nome Curtis e dove suggellarono il legame di

sangue con il taglio del dito medio eseguito con la corda della chitarra che Jake diceva

essere di Elmore James.

Belushi nel 1978 divenne una stella di prima grandezza grazie al successo musicale dei

Blues Brothers e del suo ruolo nel film Animal House. Nell'arco di un anno riuscì nella

triplice impresa di diventare la star del film campione di incassi della settimana, dello show

televisivo più votato e di cantare nell'album numero uno nella classifica delle vendite.

Quando Aykroyd e Belushi decisero che potevano fare un film sui Blues Brothers si

scatenarono le offerte degli studios; alla fine la spuntò la Universal che prevalse sulla

Paramount. John Landis, che aveva già diretto Belushi in Animal House, fu ingaggiato

come regista.

Il progetto non aveva ancora né un bilancio né un copione. Lew Wasserman, proprietario

della Universal, stimava che il film potesse essere realizzato con 12 milioni di dollari

mentre la cifra stimata dai filmaker era di 20 milioni. Al fine di stabilire il budget del film

Aykroyd iniziò da solo la scrittura della sceneggiatura dopo che Mitch Glazer, un

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giornalista musicale che scrisse le note di copertina dell'album Briefcase Full of Blues, si

rifiutò di aiutarlo.

Aykroyd che non aveva mai scritto una sceneggiatura, compose un volume in cui inserì

così tanti passaggi descrittivi (venivano raccontate le origini dei personaggi e del

reclutamento di tutti i membri della band), paragrafi e paragrafi di riprese, concetti e idee,

che col tempo il copione lievitò arrivando ad occupare 324 pagine, tre volte la lunghezza di

un copione cinematografico medio. Per ironizzare sul suo stesso lavoro Aykroyd fece

recapitare il copione al produttore Robert K. Weiss nella copertina di un elenco del

telefono. Il titolo era “Il Ritorno dei Blues Brothers” e l'autore si firmava “Scriptatron GL-

9000”, uno scrittore automatizzato come Aykroyd amava definirsi. Landis ebbe il compito

di trasformare lo script in una sceneggiatura utilizzabile e dopo circa tre settimane

produsse un copione “a misura”. Questa riduzione portò a degli scambi di vedute con

Aykroyd che criticò l'eliminazione di alcune scene come quella in cui veniva svelata

l'origine delle qualità magiche della Bluesmobile. Landis pur non essendo d'accordo sulla

loro reintroduzione le filmò ugualmente tagliandole poi al montaggio. ]

La premessa della trama un po' irrealistica, un orfanotrofio di proprietà della Chiesa che

rischia la chiusura per il mancato pagamento di tasse arretrate, fu mantenuta perché

durante la scrittura della sceneggiatura fu avanzata una proposta legislativa di tassare

anche tali proprietà.

Riprese

Le riprese iniziarono nel luglio del 1979, con il budget del film ancora in via di definizione.

Durante il primo mese le cose andarono bene sia dentro che fuori dal set. Quando Robert

K. Weiss vide il budget apparentemente assestarsi sui 17,5 milioni dollari, commentò in

modo scherzoso che quella somma era stata già spesa]

Nel mese successivo la produzione cominciò ad accusare i primi ritardi nella tabella di

marcia. Gran parte di questi erano dovuti alle feste e agli eccessi di Belushi. Quando non

era sul set bazzicava per Chicago, la sua città natale, in particolare allo stadio del

baseball Wrigley Field. La gente spesso lo riconosceva e talvolta gli passava della

cocaina, di cui l'attore già abusava pesantemente, con la speranza di consumarla insieme.

"Ogni operaio Joe vuole la sua storia con John Belushi", dichiarò Smokey Wendell, la

guardia del corpo personale assunta per aiutare Belushi nel controllare l'assunzione di

droghe.] Come risultato delle nottate a base di droga e alcol, Belushi fece accumulare

ritardi crescenti alla produzione, perdendo le chiamate di inizio riprese o facendosi trovare

addormentato o in stato di semincoscienza nella sua roulotte. Una notte Aykroyd lo trovò

addormentato sul divano di una casa vicina al luogo in cui stavano girando, dopo averne

saccheggiato il cibo contenuto nel frigorifero.

La cocaina era così diffusa sul set (come in molte altri produzioni cinematografiche di quel

periodo), che Aykroyd dichiarò che parte del bilancio veniva riservato per gli acquisti della

droga per le riprese notturne. Belushi e Aykroyd inaugurarono il Blues Club, un bar privato

in cui invitare amici, membri del cast e della troupe. Carrie Fisher, la ragazza di Aykroyd

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del tempo, disse che la maggior parte del personale del bar era in grado di procurare

qualsiasi sostanza stupefacente che venisse loro richiesta.

Il budget iniziale fu rapidamente superato. Lew Wasserman di ritorno a Los Angeles,

sempre più frustrato, affrontò di persona Ned Tanen, il presidente della Universal, sulla

questione dei costi. Sean Daniel, vice presidente Universal, fu inviato a Chicago con il

compito di fare qualsiasi cosa per tamponare l'emorragia di denaro. Ma non fu rassicurato

della situazione quando constatò che la produzione aveva istituito una infrastruttura

speciale per le 70 automobili utilizzate nelle sequenze di inseguimento. Il budget di 17,5

milioni divenne presto un sogno irrealizzabile. Le riprese a Chicago che si sarebbero

dovute concludere per la metà di settembre, per poi proseguire a Los Angeles,

continuarono fino alla fine di ottobre.

Sul set il problema di Belushi con gli stupefacenti peggiorò. Landis chiese a Carrie Fisher,

che in seguito lottò contro la dipendenza da cocaina, di tenere Belushi lontano dalla droga

e Smokey Wendell fu assunto col compito di controllare gli eccessi dell'attore. Queste

misure tuttavia non furono sufficienti, tanto che ad un certo punto si arrivò allo scontro

fisico tra il regista e Belushi quando Landis gettò nel gabinetto la cocaina che aveva

trovato sul tavolo della roulotte dell'attore.

A Los Angeles le riprese procedettero bene fino a quando arrivò il momento di girare la

sequenza finale al teatro Palladium di Hollywood. Appena prima di girare Belushi cadde da

uno skateboard preso in prestito da un ragazzo e si ferì gravemente al ginocchio,

compromettendo la possibilità di filmare la scena che gli richiedeva di cantare, ballare e

fare capriole. Wasserman convinse il miglior chirurgo ortopedico della città a rimandare i

suoi piani per il week-end abbastanza a lungo per fasciare e anestetizzare il ginocchio di

Belushi, permettendo così di girare la scena come previsto.

Esterni

Gran parte del film è stato girato a Chicago o in località limitrofe,

compreso Wauconda in Illinois, tra luglio e ottobre del 1979. Le riprese a Chicago vennero

realizzate grazie soprattutto alla collaborazione dell'allora sindaco Jane Margaret Byrne,

che comprese cosa rappresentava per la città ospitare una produzione hollywoodiana in

termini di valore economico e promozionale. The Blues Brothers rappresentò il punto di

svolta che trasformò Chicago in una location per il cinema, che da allora ha accolto la

realizzazione di circa 200 produzioni cinematografiche. Dan Aykroyd in una intervista del

2005 al Chicago Sun-Times dichiarò che il film fu scritto come un omaggio alla città di

Chicago che rappresentava una delle star della pellicola.

Il primo blocco del traffico fu a Park Ridge, Illinois. L'inseguimento in auto nel centro

commerciale fu girato nel Dixie Square Mall, un centro commerciale abbandonato

in Harvey, Illinois. La sequenza in cui la Bluesmobile salta il ponte levatoio è stata girata

sul fiume Calumet, sul lato sud-est di Chicago. L'ingresso principale dello stadio Wrigley

Field fa una breve apparizione quando i "nazisti dell'Illinois" scoprono che la residenza

riportata sulla patente di Elwood era stata falsificata in 1060 West Addison, indirizzo

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appunto dello stadio. L'incontro di Jake con la sua ragazza venne girato in una

riproduzione della tratta dell'abbandonato sistema sotterraneo di trasporto merci di

Chicago. Le altre scene di inseguimento furono girate lungo la Wacker Drive, la Lake

Street e nel Richard J. Daley Center il grattacielo che è il centro civico della città.

Nella scena dell'inseguimento finale una Ford Pinto, che rappresentava l'automobile

guidata dai "nazisti dell'Illinois", venne fatta precipitare da un elicottero da un'altezza di

oltre un miglio. Per girare la sequenza la produzione ha dovuto ottenere una idonea

certificazione dalla Federal Aviation Administration, l'agenzia federale statunitense per

l'aviazione civile. La FAA era preoccupata che la macchina potesse rivelarsi troppo

aerodinamica e che in caduta avrebbe potuto comportarsi come un'ala volando contro gli

edifici circostanti.

Gli interni del concerto tenuto dalla band nella sala grande del "Palace Hotel" vennero

girati al teatro Palladium di Hollywood .

Le riprese nel centro di Chicago furono realizzate durante le domeniche dell'estate del

1979. I costi di realizzazione furono di 3,5 milioni di dollari. L'autorizzazione a girare fu

data dopo che Belushi e Aykroyd si offrirono di donare 50 mila dollari in beneficenza al

termine delle riprese. Anche se alla Bluesmobile fu permesso di essere guidata fino

all'ingresso del Daley Center, le vetrate dell'edificio furono temporaneamente sostituite da

vetri speciali. L'elevata velocità della vettura danneggiò 35 ciottoli di granito della

pavimentazione stradale e una presa d'aria di bronzo del palazzo causando 7.650 dollari

di danni. Gli interni nell'ascensore, sulle scala, e nell'ufficio delle tasse furono ricreati in un

set cinematografico.

La Bluesmobile

L'auto dei Blues Brothers si può considerare una sorta di co-protagonista, sempre

presente e fondamentale, dall'inizio fino quasi alla fine del film. La "Bluesmobile" è

una Dodge Monaco 440, ovvero con motore V8 da 7.200 cm³. (440in³) erogante ben

375 cv (280 kW). La targa dell'Illinois, serie 1979, è spesso ripresa in primo piano e ha la

sigla BDR 529.

La Bluesmobile è capace di mirabolanti esibizioni; in una scena tagliata si vede Elwood

parcheggiarla in una cabina di trasformazione del "L train" - metropolitana sopraelevata di

Chicago - e in sottofondo si ode il ronzio dei trasformatori (scena voluta da Aykroyd).

L'impressione che Aykroyd voleva dare era che l'auto assorbisse energia dai trasformatori,

ma il regista John Landis non ritenne necessario dare spiegazioni commentando

semplicemente: È magica! ("It's just a magic car!"). In effetti la "Monaco 440" era una

vettura dalle notevoli prestazioni e ben pochi trucchi vennero utilizzati (nella scena del volo

all'indietro venne usata una copia in fibra di vetro); per esempio nella scena

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dell'inseguimento sotto alla sopraelevata di Chicago si vede per un attimo il tachimetro

segnare quasi 120 miglia orarie (poco più di 190 km/h) e quella era la velocità reale alla

quale si svolgeva l'azione.

Una curiosità riguardo al dialogo in cui Elwood elogia la nuova Bluesmobile:

Motore truccato, sospensioni rinforzate, paraurti antistrappo, gomme antiscoppioe cristalli antiproiettile. E non c'è neanche bisogno dell'antifurto perché hocollegato tutti i contatti con la sirena. Allora, che ne dici? È la nuova Bluesmobile,o no?»

Il discorso si basa sull'originale, ma al posto della sirena/antifurto Elwood dice in realtà che

"la macchina è stata costruita prima dell'utilizzo dei catalizzatori quindi usa benzina

normale". Dato che nel 1980 in Italia ben pochi sapevano dell'esistenza delle marmitte

catalitiche, la cosa è comprensibile.

Secondo la leggenda venne acquistata da Elwood nel 1979 (dettaglio non citato nella

sceneggiatura, la battuta di Elwood dice "a marzo", "last spring" nella versione originale) a

un'asta della Polizia di Mount Prospect, Illinois, cittadina della contea di Cook.

In realtà la produzione acquistò delle vetture usate, normali e anche della Polizia, ma della

California, cosa che si evince anche dal colore degli interni, un beige chiaro venduto nelle

zone assolate di quello Stato per evitarne il surriscaldamento.

Per la realizzazione del film furono utilizzate, e quasi tutte distrutte, 12 vetture, secondo

altre fonti 13.

L'unica "superstite" autentica è di proprietà del cognato di Dan Aykroyd, probabilmente la

vettura di riserva mai utilizzata nel film.

Durante la lavorazione del film uno degli attori (di cui non è stato reso noto il nome) guidò

una delle Bluesmobile per oltre 100 miglia prima d'essere arrestato e l'auto, irregolare e

con targa finta, requisita. Produzione e regista ebbero il loro bel da fare per farsi restituire

l'auto e liberare l'ignoto attore. Non solo: John Landis fu più preoccupato per la macchina

che per l'attore.

Casting

Le star del Soul e del R&B, James Brown, Cab Calloway, Ray Charles e Aretha

Franklin furono ingaggiate anche per recitare nelle scene di supporto dei loro numeri

musicali. Questa scelta causò delle frizioni tra Landis e la Universal quando i costi di

produzione superarono di gran lunga il budget iniziale. Dal momento che nessuno di loro,

tranne Ray Charles aveva avuto successi negli ultimi anni, lo studio richiese al regista di

sostituirli o integrare le performance con artisti più giovani come i Rose Royce, il cui brano

del 1976Car Wash, utilizzato nella colonna sonora del film omonimo, li trasformò in star

della disco music.

Il cast incluse altri musicisti di rilievo: Big Walter Horton, Pinetop Perkins, e John Lee

Hooker (che esegue la sua celebre canzone Boom Boom durante la scena in Maxwell

Street). I membri della band dei Blues Brothers erano già noti all'epoca per le loro

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realizzazioni musicali. Steve Cropper e Donald Dunn fondarono il gruppo Booker T. & the

M.G.'s della Stax Records, che ottenne grande successo tra gli anni sessanta e settanta.

La sezione fiati della band, Lou Marini, Tom Malone e Alan Rubin fecero parte del gruppo

rock Blood, Sweat & Tears oltre a suonare nella band negli spettacoli del Saturday Night

Live. Il batterista Willi Hall suonò nel gruppo dei Bar-Kays. Matt Murphy il chitarrista del

gruppo iniziò molto giovane la sua esperienza nel 1948 nel gruppo di Howlin' Wolf. Paul

Shaffer, pianista e arrangiatore dell'orchestra del Saturday Night Live aiutò Belushi e

Aykroyd a formare la band dei Blues Brothers, di cui inizialmente era un componente, ma

a causa di obblighi contrattuali con il Saturday Night Live non fu in grado di partecipare al

film venendo sostituito dall'attore-musicista Murphy Dunne.

Carrie Fisher, Kathleen Freeman, Henry Gibson e John Candy furono assunti in ruoli

secondari e non musicali. Il film è famoso anche per i numerosi camei interpretati da

celebrità affermate e personaggi dell'industria dello spettacolo, tra cui Steve

Lawrence l'agente teatrale che offre ai Blues Brothers il concerto nella Sala Grande del

Palace Hotel,Twiggy l'avvenente bionda in una Jaguar cabriolet che fa conoscenza con

Elwood al distributore di benzina, Steven Spielberg l'impiegato dell'ufficio delle tasse, John

Landis nel ruolo del poliziotto “Trooper La Fong” nella scena dell'inseguimento nel centro

commerciale, Paul Reubens, famoso per il personaggio di Pee-wee Herman, il cameriere

al ristorante Chez Paul, Joe Walsh è il primo prigioniero a saltare sul tavolo nella scena

finale e Chaka Khan la corista nella chiesa di Triple Rock. Frank Oz, regista e burattinaio

dei Muppet, interpreta l'ufficiale della prigione che consegna a Jake gli effetti personali

all'uscita dal carcere. Il personaggio interpretato da Cab Calloway è chiamato Curtis in

omaggio a Curtis Salgado, un musicista blues che ispirò Belushi nella creazione dei

personaggi dei Blues Brothers, durante le riprese di Animal House.

Oltre 500 comparse furono utilizzate nelle scene dell'assedio al Daley Center, di cui 200

uomini della Guardia Nazionale ,100 agenti della polizia statale e cittadina su 50 volanti e

15 a cavallo e il supporto di 3 carri armati, 3 elicotteri e 3 autopompe.

Post-produzione

Le difficoltà di Landis continuarono anche dopo la conclusione delle riprese. Il primo

montaggio del film di due ore e mezzo, incluso l'intervallo, fu ritenuto troppo lungo da

Wasserman e Landis dovette accorciarlo di 20 minuti. Il budget definitivo del film di 27,5

milioni dollari (corrispondenti a 79 milioni dollari del 2014 [17]), superò di 10 milioni di dollari

il budget iniziale di 17,5 milioni. Le previsioni di successo non erano positive. Aykroyd e

Belushi avevano lasciato il Saturday Night Live alla fine della stagione precedente e

questo ne aveva ridotto la notorietà. La fama di Belushi poi subì un ulteriore colpo dal

fallimento commerciale e di critica di 1941 - Allarme a Hollywood, uscito alla fine del 1979.

Dopo la conclusione del montaggio Wasserman invitò Landis nel suo ufficio per parlare

con Ted Mann, proprietario dell'omonima catena di cinema che controllava molte sale

importanti nella zona di Los Angeles. Mann disse a Landis che non avrebbe proiettato il

film perché non voleva attirare spettatori di colore nei ricchi quartieri prevalentemente

bianchi come Westwood e che gli spettatori di quelle zone non sarebbero andati a vedere

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film con vecchie stelle musicali di colore. Alla fine The Blues Brothers ottenne meno della

metà delle prenotazioni che normalmente riceve un film di grande budget,

compromettendo in questo modo i risultati al botteghino.

Accoglienza

Incassi

Gli incassi statunitensi non furono esaltanti: con 57 milioni di dollari divenne il decimo

incasso del 1980, anno dominato dal blockbuster L'impero colpisce ancora. Gli incassi

esteri di 58 milioni però resero i Blues Brothers il primo film statunitense a incassare più

all'estero che in patria, portando l'incasso totale a 115 milioni di dollari. Il circuito home

video rese ulteriori 32 milioni di dollari.]

Critica

Particolarmente negativa è stata l'accoglienza della critica statunitense all'uscita del film.

La prima recensione fu del Los Angeles Times che parlava di

disastro da 30 milioni di dollari, accomunando i Blues

Brothers a 1941: Allarme a Hollywood in quanto a "disfunzioni

ghiandolari".

Il New York Times lo definì una "saga presuntuosa".

Il Washington Post scrisse d'"imbecille stramberia" quella di

nascondere gli occhi espressivi di Belushi con degli occhiali

da sole. In realtà, secondo quanto dichiarato da John Landis

nella biografia di Belushi scritta dalla moglie, gli occhiali da

sole salvarono in più occasioni le riprese, quando Belushi si

presentava sul set drogato e con l'aria assente.

Variety accostava i Blues Brothers ai film di Gianni e

Pinotto per livello di ispirazione, humor elementare e

divertimento momentaneo.

Più lusinghiera invece l'accoglienza della critica italiana: "Una delle sorprese dell'anno"per la Repubblica, diversi piani di lettura su Avvenire , apprezzamento sufficiente per

il Paese Sera.

Con il tempo The Blues Brothers ha cominciato ad avere apprezzamenti crescenti,

assumendo infine un indiscusso status di cult movie, rientrando nelle classifiche dei film

più amati dal grande pubblico.

In occasione del trentesimo anniversario del film, l'Osservatore Romano, il quotidiano

ufficiale della Città del Vaticano, ha individuato nella pellicola una serie di dettagli che ne

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rivelerebbero il carattere intrinsecamente cattolico, nei temi e nei valori di fondo,

definendo The Blues Brothers “un film memorabile, stando ai fatti cattolico".

Home video

In Italia il film è uscito in DVD nel 2001 con un'edizione da collezione contenente la

versione originale integrale con scene inedite che però non sono state ridoppiate, ma solo

sottotitolate in italiano. In occasione del 25º anniversario del film è uscita anche la

versione doppio disco con entrambe le versioni del film: cinematografica ed estesa.

Il 20 giugno 2012, per celebrare il 100º anniversario di Universal Studios e il trentennale

della morte di John Belushi, il film è stato riproposto da Nexo Digital per la prima volta al

cinema nella versione restaurata e in alta definizione cinematografica nelle sale di tutto il

mondo.

Colonna sonora

Il 6 agosto 2004, dopo un lungo sondaggio, la BBC ha dichiarato la colonna

sonora di Blues Brothers come la più bella della storia del cinema, grazie anche

all'incredibile e irripetibile cast di giganti della storia della musica che vi parteciparono: Ray

Charles, Aretha Franklin, James Brown, Cab Calloway e John Lee Hooker.

La colonna sonora del film è stata pubblicata in diversi album, più o meno completi. Quello

ufficiale è The Blues Brothers: Original Soundtrack Recording, rimasterizzato nel 1995 col

titolo The Blues Brothers: Music from the Soundtrack.

Tracce

She Caught The Katy - Jake

Peter Gunn Theme - strumentale (di Henry Mancini)

The Old Landmark - James Brown

Think - Aretha Franklin

Shake a Tail Feather - Ray Charles/Jake & Elwood

Gimme Some Lovin' - Jake

Theme From Rawhide - Jake & Elwood

Minnie the Moocher - Cab Calloway

Everybody Needs Somebody to Love - Jake & Elwood

Sweet Home Chicago - Jake & Elwood

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Jailhouse Rock - Jake

Altre musiche

Durante il film si possono ascoltare molte canzoni, alcune delle quali non incluse nella

colonna sonora. Ecco l'elenco completo:

Somebody Loan Me a Dime - eseguita da Fenton Robinson.

Sottofondo di chitarra elettrica udibile nelle primissime scene

del film, quando "Joliet" Jake esce di cella e cammina nel

corridoio della prigione accompagnato dai poliziotti.

She Caught the Katy - eseguita dai Blues Brothers. Jake ed

Elwood si incontrano all'uscita del carcere; di fatto è la sigla

iniziale del film.

Shake Your Money maker - eseguita da Elmore James.

Sottofondo durante l'incontro all'orfanotrofio tra Jake ed

Elwood e il vecchio Curtis.

The Old Landmark - eseguita da James Brown, Chaka Khan

e dalla James Cleveland's Southern California Community

Choir. Vibrantegospel cantato dal reverendo Cleophus James

nella chiesa battista di Triple Rock. Questa musica risveglierà

nei due fratelli la "sacra" necessità di rimettere insieme la

"banda".

God Music - composta da Elmer Bernstein. Coro angelico che

segna il momento in cui Jake "vede la luce" nel mezzo

dell'esecuzione del suddetto brano gospel.

Soothe Me - eseguita da Sam and Dave. Jake ed Elwood

stanno ascoltando "The best of Sam & Dave" con l'autoradio

della loro bluesmobile. John Landis inquadra anche il

dettaglio della musicassetta Stereo 8.

Hold on, I'm Comin - eseguita da Sam and Dave. In

continuazione con l'ascolto precedente, questa canzone

accompagna l'inizio del primo inseguimento con la polizia nel

parcheggio di un centro commerciale.

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I Can't Turn You Loose - eseguita dalla Blues Brothers Band.

Colonna sonora del devastante inseguimento d'auto

all'interno del centro commerciale.

Peter Gunn Theme - eseguita dalla Blues Brothers Band. Si

tratta di un classico di Henry Mancini, composto negli anni

cinquanta per la serie televisiva poliziesca americana Peter

Gunn. Lo si può ascoltare in vari momenti del film; la prima

volta è quando Elwood accompagna Jake a casa.

Let the Good Times Roll - eseguita da Louis Jordan. Giunti

nel suo appartamento, Elwood accende il giradischi e fa

partire questa canzone. L'etichetta del 33 giri è inquadrata

da Landis.

Anema e core - eseguita da Ezio Pinza. Sottofondo durante la

visita a casa della signora Tarantino.

Quando quando quando - eseguita da Murph and the Magic

Tones. Il pianista Murphy Dunne, assieme ad alcuni membri

della disciolta band, canta questo classico di Tony Renis per

intrattenere lo svogliato pubblico dell'Holiday Inn.

Just the Way You Are - versione strumentale, esecutore

sconosciuto. Sottofondo all'incontro tra i Blues Brothers e i

membri della band all'Holiday Inn.

Die romantiker (Op. 167) - composta da Josef Lanner.

Raffinato sottofondo musicale che accompagna la cena "poco

ortodossa" al ristorante Chez Paul, dove i due fratelli

convincono il maître Alan Rubin (loro ex trombettista) a

tornare nella band.

Boom Boom - eseguita da John Lee Hooker. Hooker, assieme

ad alcune vecchie glorie del blues, canta questa famosa

canzone, un classico del suo repertorio, nella scena in

Maxwell Street, nei pressi del Soul Food Cafe gestito da Matt

Murphy e sua moglie.

Think - eseguita da Aretha Franklin assieme alla Blues

Brothers Band. La moglie di Matt Murphy cerca di

convincerlo, invano, a non tornare con la sua vecchia band.

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Shake your tail feather - eseguita da Ray Charles assieme

alla Blues Brothers Band. Ray canta questo brano per

dimostrare che gli strumenti musicali venduti nel suo negozio

non hanno niente che non va.

Boogie chillun - eseguita da John Lee Hooker. Sottofondo del

peregrinaggio notturno della band, oramai ricomposta, in

cerca di ingaggi e che li accompagna fino al Bob's Country

Bunker.

Horst Wessel Lied - inno nazista, che si sente nell'ufficio del

capo dei nazisti dell'Illinois mentre questi è intento a dipingere

una scultura raffigurante un'aquila.

Your Cheatin' Heart - eseguita da Kitty Wells. Musica diffusa

all'ingresso del Bob's Country Bunker.

Gimme Some Lovin' - eseguita dai Blues Brothers. La band

"osa" iniziare l'esibizione con questo

aggressivo rhythm'n'blues. Il pubblico, avvezzo ad ascoltare

solo country and western, protesta con selvaggia veemenza.

Theme from Rawhide - eseguita dai Blues Brothers. Stavolta

il pubblico del Bob's Country Bunker apprezza questo classico

pezzo country di Frankie Laine nella versione "baritonale" di

Elwood.

Stand by Your Man - eseguita dai Blues Brothers. Nonostante

il testo di questa canzone sia stato scritto per essere cantato

da una donna, la versione di Jake ed Elwood riesce,

addirittura, a commuovere il rude pubblico del locale di Bob.

I'm Walkin - eseguita da Fats Domino. Il ritmo incalzante di

questo brano sottolinea la campagna pubblicitaria con cui si

annuncia l'imminente concerto della band nella sala da ballo

del Palace Hotel.

Minnie the moocher - eseguita da Cab Calloway assieme alla

Blues Brothers Band. La sala è gremita e Jake & Elwood

sono in ritardo. La folla inizia a scalpitare gridando "Vogliamo

lo show!". Per placare gli animi, Curtis intona questo suo

vecchio classico, scatenando l'entusiasmo del pubblico

impegnato a cantare assieme a lui.

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Medley: Time is tight / I can't turn you loose - eseguita dalla

Blues Brothers Band. Curtis annuncia, finalmente, l'entrata in

scena di Jake ed Elwood Blues.

Everybody Needs Somebody to Love - eseguita dai Blues

Brothers. Primo dei due brani che i fratelli eseguiranno al

concerto. È la canzone dei Blues Brothers più famosa, il cui

successo è rimasto invariato negli anni.

Sweet Home Chicago - eseguita dai Blues Brothers.

Trascinante blues con cui Jake ed Elwood si congedano dal

pubblico e, soprattutto, dai numerosi poliziotti che gli danno la

caccia. Il brano contiene una lunga parte strumentale nella

quale i vari componenti della band si alternano in modo da

esprimere il proprio virtuosismo.

La Cavalcata delle Valchirie - scritta da Richard Wagner,

eseguita dalla Pittsburgh Symphony Orchestra. Sottolinea

l'inseguimento e la rovinosa caduta nel vuoto dell'auto con a

bordo i nazisti dell'Illinois che stavano dando la caccia ai

Blues Brothers.

La ragazza di Ipanema - versione strumentale, esecutore

sconosciuto. È la musica che accompagna Jake & Elwood

durante la salita in ascensore per raggiungere l'ufficio delle

imposte.

Jailhouse rock - eseguita dai Blues Brothers. La band, finita

tutta in prigione, esegue questo classico di Elvis Presley per

la gioia dei carcerati. È anche la sigla finale del film. Durante

lo scorrere dei titoli, alla voce di Jake si alternano incisi, sia

cantati che strumentali, eseguiti dalla maggior parte degli

artisti presenti nel film.

Sequel

Nel 1998 Dan Aykroyd lavorò di nuovo in coppia con John Landis, per il sequel del

film, Blues Brothers: Il mito continua. Tuttavia il risultato è stato ritenuto abbastanza

deludente e per molti non ha retto il paragone con l'originale soprattutto per l'assenza

di John Belushi, scomparso prematuramente nel 1982, due anni dopo il primo film.

Doppiaggio

La versione italiana del film contiene alcuni differenze nei dialoghi rispetto all'originaledovute alle necessità del doppiaggio e, forse, ad errori di traduzione:

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"Per noi cantavi le canzoni di Elmore James e suonavi l'arpa in cantina.", dice

Elwood, ricordando l'infanzia trascorsa in compagnia di Curtis (Cab Calloway), mentre

nei dialoghi originali è harp, cioè armonica.

La battuta: Elwood "...è partito un pistone", Jake "Poi torna?", Elwood "No!", è stata

volutamente modificata rispetto alla versione originale: Jake "...è grave?", Elwood "Sì!".

Altre "forzature" del doppiaggio italiano, di maggiore effetto comico rispetto ai

dialoghi in inglese, sono presenti nella scena al ristorante, quando Jake ordina "una

dozzina" di bottiglie di champagne, battuta assente nell'originale, oppure quando,

precipitando nella cabina telefonica, Elwood esclama "ci saranno un centinaio di dollari

in monetine" mentre nell'originale, più realisticamente, conta "almeno 7 dollari" ("at

least seven dollars for the change").

Prima di lanciarsi nella rocambolesca corsa verso Chicago, nella frase pronunciata

da Elwood "It's a hundred and six miles to Chicago...", le 106 miglia originali in italiano

diventano "126 miglia". Il numero del falso indirizzo sulla patente di Elwood, 1060 West

Addison (il vero indirizzo dello stadio del baseball di Chicago), in italiano diventa

"1026".

Nella versione originale, la tonalità di Rawhide è "in A", cioè in LA, mentre nella

versione in italiano è "in sol".

Nel celebre siparietto comico delle scuse alla promessa sposa di Jake, la

traduzione letterale non prevedeva "il funerale della madre" ma "un amico mi è venuto

a trovare in città".

Nella scena del bagno turco quando il manager Maury Sline dice: "... Bisogna

preparare la campagna pubblicitaria". Elwood risponde: "Ah, se è per questo non c'è

problema. Io ci sono nato, in campagna". In realtà il dialogo in inglese era: "...you gotta

prepare the proper exploitation." Elwood: "I know all about that stuff. I have been

exploited all my life."

Musical

Genere cinematografico basato su testi che danno ampio spazio a branicantati e/o danzati da attori (che sono prevalentemente cantanti e/oballerini professionisti). Il riferimento più immediato va cercato nelmelodramma musicale ottocentesco e nell'operetta d'inizio Novecento(metà cantata e metà recitata). Nato con il sonoro (il primo film sonoro, Ilcantante di jazz di A. Crosland, 1927, appartiene a questo genere) ilMusical conosce il suo periodo d'oro negli anni quaranta e cinquanta per

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poi decadere e gradualmente scomparire, tranne qualche eccezione, allafine dei Settanta.

Se ne conoscono essenzialmente tre variazioni:

1. I brani cantati e/o danzati si inseriscono all'interno di un contesto direlativo realismo (dove cioè non si canta, ma si parla normalmente,e non si danza, ma ci si muove normalmente). Il canto e la danzasono credibili sul piano della verosimiglianza in quantomanifestazioni di personaggi che sono cantanti e ballerini diprofessione e che in determinati momenti della storia si esibisconoin quanto tali. Citiamo tra i tanti titoli Scarpette rosse (M. Powell e E.Pressburger, 1948), Gli uomini preferiscono le bionde (H. Hawks,1953), Cabaret (B. Fosse, 1972), Chorus Line (R. Attenborough,1985).

2. I brani cantati e/o danzati si inseriscono all'interno di un contesto direlativo realismo, ma il canto e la danza non sono credibili sul pianodella verosimiglianza in quanto sono strumenti di comunicazioneche i personaggi usano al posto della parola e della normalegestualità (all'improvviso, senza alcuna giustificazione narrativa, unoo più personaggi si mettono a cantare e/o danzare senza che ciòsusciti il minimo stupore nei presenti, anzi la cosa viene considerataassolutamente normale). Citiamo tra i tanti titoli La vedovaallegra (E. Lubitsch, 1934), Un Americano a Parigi (1951) e Cantandosotto la pioggia (1952), entrambi di V. Minnelli, My Fair Lady (G.Cukor, 1964), Grease (R. Kleiser, 1978), Tutti dicono I love you (W.Allen, 1997).

3. L'intero film è costituito da brani cantati e/o danzati, la parola e/o lanormale gestualità è completamente abolita, il contesto perde ogniparvenza di realismo. E' il tipo di Musical che più si avvicina almodello ottocentesco del melodramma musicale. Tra i non tantititoli citiamo Jesus Christ Superstar (N. Jewison, 1973), Tommy (K.Russell, 1975), Hair (M. Forman, 1979), Evita (A. Parker, 1996).

In Italia si segnala negli anni sessanta il filone dei cosiddetti musicarielli,film musicali appartenenti al caso 1 e 2 e incentrati sul protagonismo di

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cantanti di musica leggera molto in voga in quel periodo (G. Morandi, R.Pavone, Al Bano ecc.), ai quali l'esile tramadella sceneggiatura forniva spazi perché potessero esibirsi nelleloro performances canore.