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T ABACCO n. 1 Gennaio 2021 Eurispes: i dispositivi alternativi sono una via d’uscita al fumo tradizionale PIANETA Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - 70% ROMA-C/RM/23/2014

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  • TABACCO

    n. 1Gennaio 2021

    Eurispes: i dispositivi alternativi sono una via d’uscita al fumo tradizionale

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  • ssere una piccola azienda in un settore dominato da colossi è diventata la norma permoltissime realtà economiche di dimensioni ridotte.Non potendo competere sul fronte degli investimenti, della resistenza agli stress economicie finanziari, sul fronte della ricerca e dell’innovazione, i cosiddetti “piccoli” devono

    sviluppare nuove forme di organizzazione e nuovi strumenti per essere competitivi.Il tragico anno appena concluso e, ad una prima analisi, anche buona parte di quello in corso,provocheranno un autentico tsunami sul tessuto economico tradizionale.Sebbene il nostro settore sia tra quei pochi che non hanno subito gli effetti economici più tragici dellapandemia, ritenersi salvi, o addirittura fortunati, sarebbe un atteggiamento miope e poco lungimirante.In primo luogo perché le fortune di ogni mercato dipendono dall’andamento dell’economia e dalconseguente potere d’acquisto dei consumatori, in secondo luogo perché i processi di concentrazioneavanzano a prescindere dal segno del ciclo economico.Le nostre piccole e micro aziende, che ci piace definire Rete, devono uscire dall’autoisolamento nelquale la quotidianità e la frenetica routine le ha intrappolate.

    Il valore di appartenere ad una Associazione di categoria non è datosoltanto dal vantaggio nella rappresentanza e nelle negoziazioni, ma anchee soprattutto della capacità di sviluppare insieme quelle professionalità equei sistemi di gestione ed organizzazione che si possono raggiungere solomettendo a fattor comune le singole esperienze e professionalità.I prossimi anni si presentano difficili, ma anche ricchi di opportunità chesolo con un processo di cambiamento radicale sarà possibile cogliere. L’Agemos sarà al fianco di tutti gli associati per far sì che questocambiamento si compia, per tutti e nel migliore dei modi.

    Carmine Mazza

    senza filtroE

  • Pianeta Tabacco Mensile dei distributori di tabacco lavoratoAnno VIII - n. 1 - Gennaio 2021

    Direttore Editoriale: Carmine Mazza

    Direttore Responsabile: Alessandro Amati

    Amministratore Unico: Riccardo Gazzina

    Direzione e Redazione:Agemos Editrice e Servizi S.r.l. a socio unicoViale Mazzini, 25 - 00195 RomaTel. 06.699.24.348 - Fax 06.697.88.817E-mail: [email protected]

    Stampa:Tipolitografia New Graphic - RomaVia Antonio Tempesta, 40 - 00176 Roma

    Autorizzazione del Tribunale di Roman. 103/2014 del 16/05/2014

    Pianeta Tabacco - organo di informazionesindacale dell’Associazione Nazionale Venditorie Distributori di Tabacco è destinato esclusiva-mente agli operatori del settore.

    Questo periodico è associato all’Unione StampaPeriodica Italiana

    Si precisa che non è stato possibile rinvenire l’autore o il titolare deidiritti di utilizzazione economica di alcune delle immagini e dellefotografie pubblicate in questo numero della rivista, che si mette-comunque ed in ogni caso- a disposizione dell’autore o del titolaredei diritti di sfruttamento economico delle foto e immagini pubblicate.

    sommario“Ho smesso di fumare. Vivrò unasettimana in più e in quella settimanapioverà a dirotto”. (W. Allen)

    Eurispes7

    Ricerca Eurispes: i dispositivi alternativisono una via d’uscita al fumo tradizionale

    Philip Morris Italia11

    Philip Morris, nasce a Bologna il centroper l’alta formazione industria 4.0

    JTI14

    Make it Bright 2020E’ italiano il progetto vincitore del contest internazionale lanciato dalgruppo JTI

    Toscano31

    Manifatture Sigaro Toscano lancia “Robusto”, un sigaro per intenditori

    Tabacco e Motori32

    Hubert Auriol

    Ciro... del Mondo34

    News22

    Le “ultime” dal mondo del tabacco

    Mostre16

    Palazzo Reale di Milano ospita la prima grande mostra dedicata alle “Signore dell’Arte”

    Depositi e Gestori26

    Il TP di Arianna Migliardi a Ravenna

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    Eurispes

    a presenza sul mercato di nuovi stru-menti che si collocano “nell’area” delfumo, ma in realtà producono vaporiby-passando la combustione, ovvero

    quell’insieme di reazioni chimiche che generanola più grande parte di sostanze dannose per la sa-lute, può rappresentare un elemento in grado dipotenziare le possibilità di uscita dal fumo tradi-zionale per i soggetti fumatori che non voglionoo, anche dopo diversi tentativi, non riescono asmettere.Lo sviluppo di questi nuovi dispositivi, grazie alloro potenziale di ridurre i rischi per i fumatori,fornisce la possibilità di integrare le tradizionalipolitiche di prevenzione e controllo con approcciinnovativi, basati su politiche mutuate da altrisettori che tendono a ridurre i danni per chifuma. Sarebbe opportuno che le Istituzioni sanitarie delPaese cogliessero la sensibilità diffusa in ambito

    clinico, per il quale la riduzione del danno puòrappresentare un obiettivo rilevante per il Si-stema Sanitario Nazionale. I nuovi strumenti in-trodotti nel mercato nell’ultimo decennio(sigaretta elettronica e tabacco riscaldato) pos-sono svolgere una funzione in tal senso rilevante.E’ quanto si legge nell’ultima ricerca (pubblicataa dicembre 2020) dell’Eurispes, dal titolo “Ilfumo in Italia tra abitudini consolidate e nuovetendenze. Il ruolo dei nuovi strumenti nella lo-gica di riduzione del rischio”.Il prestigioso istituto di ricerca, come di consueto,pubblica un’ampia fotografia della situazione delfumo – e dei fumatori – nel nostro Paese, e si sof-ferma in particolare sui consumatori di prodotti atabacco riscaldato. “I consumatori di prodottisenza combustione prediligono nell’82,7% dei casil’utilizzo esclusivo dei prodotti a tabacco riscal-dato; l’11,8% usa la sigaretta elettronica, mentresolo il 5,5% fuma abitualmente entrambi i pro-

    Ricerca Eurispes 2020I dispositivi alternativi sono una buona

    via d’uscita al fumo tradizionaleLa riduzione del danno è un obiettivo rilevante per il Sistema Sanitario Nazionale

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    Eurispes

    dotti”. L’indagine campionaria è stata realizzatatra febbraio e luglio 2020 su un campione proba-bilistico (346 questionari) composto da utilizzatoridello strumento Iqos, uno dei due device di ta-bacco riscaldato presenti nel nostro Paese, ma cheriscontra quasi il 99% dello specifico mercato. ‘’Lascelta di prediligere il consumo dei prodotti senzacombustione in alternativa alla sigaretta tradizio-nale è motivata nel 47,7% dei casi dal minor im-patto negativo di questi prodotti sul corpo (denti,pelle, unghie…); il 37,3% del campione affermadi utilizzarli perché si sente meglio fisicamente ri-spetto a quando fumava prodotti tradizionali,

    mentre il 15% è convinto che i prodotti senzacombustione infastidiscano meno chi gli è ac-canto. Nel passaggio ai prodotti senza combu-stione, il 52,3% dei consumatori ha riscontratoeffetti abbastanza positivi sulla qualità della pro-pria vita a cui si aggiunge il 36,4% che esprime ungiudizio molto positivo. Il 61,3% del campionetrae dai prodotti senza combustione lo stessogrado di soddisfazione ottenuto dal fumo tradi-zionale; anche la gestualità non sembra risentirneparticolarmente: il 74% degli svapatori afferma in-fatti di non sentire la mancanza della gestualitàdelle sigarette’’. Il questionario ha successivamente

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    Eurispes

    approfondito al-cuni argomentiriguardanti la tas-sazione: il 64,7%del campione sidichiara certoche sarebbe in-centivato a conti-nuare a consu-mare i nuoviprodotti in casodi abbassamentodei prezzi do-vuto ad una mi-nore tassazione e il 25,7% probabilmentecontinuerebbe ad utilizzarli; per il 5,2% un abbas-samento dei prezzi non rappresenterebbe proba-bilmente un incentivo valido e per il 4,3% non losarebbe sicuramente. Riguardo alla tassazione èmolto alta anche la percentuale di consumatoriconvinti che il tabacco riscaldato e le sigarette elet-troniche non dovrebbero essere soggetti a tassa-zione (69,4%), il 17,3% non sa dare una rispostae il 13,3% ritiene giusta la tassazione su tali pro-dotti.Il 66,4% degli intervistati dichiara di aver com-pletamente smesso di fumare sigarette dopo averprovato i prodotti senza combustione e il 22,6%ne ha diminuito il consumo. La valutazione po-sitiva dell’esperienza con la sigaretta elettronicaviene confermata dal 92,8% degli utilizzatori cheha consigliato ad altri fumatori di provare taliprodotti. L’esperienza con i prodotti senza com-bustione viene valutata molto positivamente dal74,7% del campione, mentre lo è abbastanza peril 23,8%; solo l’1,1% afferma di aver avutoun’esperienza abbastanza negativa.“Ad oggi – si legge ancora nel corposo docu-mento Eurispes - il mercato del fumo è in leg-gera diminuzione (soprattutto nei paesioccidentali), tuttavia l’Oms prevede che neiprossimi 10 anni il numero dei fumatori nelmondo supererà il miliardo. In Italia i dati sisono stabilizzati: tra gli 11 e i 12 milioni di fu-matori, e le malattie tabacco-correlate produ-cono 80.000 morti l’anno”. La sigarettatradizionale si conferma il prodotto più diffuso,

    con l’81,4% delcampione che lautilizza. Segue iltabacco trinciato(28,2%). La si-garetta elettro-nica è utilizzatada circa un fu-matore su cin-que (20,8%),risultato sostan-zialmente inva-riato rispetto al2018. Nel 2019

    sono di poco aumentati anche gli utilizzatori disigari e di pipa, fumati rispettivamente nel 12,1%e nel 5,1% dei casi. Per i prodotti a tabacco ri-scaldato (Iqos) si osserva, rispetto al 2018, unaumento della diffusione di circa tre punti per-centuali, superando la pipa, con il 7,2% di uti-lizzatori. Lo Snus risulta ancora poco diffuso inItalia (2,1%). Il 64,3% del campione si dichiaraabbastanza e molto informato sulle differenzetra sigaretta tradizionale e sigaretta elettronica,mentre a dirsi poco o per niente informato è il35,7%. Nel 61% dei casi (sommando le risposte“per niente’’ e “poco’’) non si ha alcuna cono-scenza circa le differenze tra prodotti a tabaccoriscaldato e la sigaretta tradizionale; mentre i“molto” e “abbastanza” informati raggiungonouna quota del 39%.Infine, un ‘focus’ sul sostanziale ‘flop’ dei Cen-tri Antifumo che assistono annualmente unamedia di soli 13.000 cittadini che intendonosmettere, con risultati assai limitati. Oltre il 90%dei fumatori intervistati dall’Eurispes (2019) di-chiara di non essersi mai rivolto ad un centroantifumo. Tra i pochi fumatori che lo hannofatto, circa un terzo giudica in modo nettamentenegativo l’esperienza (32,4%), il 25,7% non siesprime, e 4 su 10 lo fa positivamente (41,9%).L’indagine realizzata tra il 2019 ed il 2020presso i centri antifumo distribuiti sul territorionazionale “ha dato la parola agli operatori dellestrutture che riferiscono, nella larga maggio-ranza dei casi, un elevatissimo tasso di recidivenegli assistiti (dal 50 al 75%)”.

    Gian Maria Fara, Presidente Eurispes

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    Philip Morris

    asce a Bologna il Philip Morris Institutefor Manufacturing Competencies(IMC), il nuovo centro di Philip Morrisper l’alta formazione delle competenze

    legate a Industria 4.0. Obiettivo del progetto è rea-lizzare un centro di sviluppo delle competenze perla formazione continua e il trasferimento tecno-logico: un progetto innovativo che si propone dirappresentare un punto di riferimento, a livello re-gionale e nazionale, a supporto dello sviluppodelle competenze avanzate per le professioni delfuturo nel mondo manifatturiero. Il centro sorgeràaccanto allo stabilimento produttivo di PhilipMorris Manufacturing & Technology Bologna aCrespellano (BO) e i lavori si concluderanno nel-l’estate del 2021. Il progetto per la nuova struttura,che sarà realizzata secondo i più avanzati standarddi sostenibilità ambientale, in linea con i requisitiidentificati per la certificazione LEED del GreenBuilding Council Italia e la certificazione WELLlivello Gold, diventerebbe uno dei primi casi inItalia ad ottenere tali certificazioni, mirate a pre-miare gli edifici pensati per soddisfare il benesseredelle persone, con un’attenzione particolare all’ef-

    ficienza energetica, all’utilizzo di risorse rinnova-bili, alla sostenibilità ambientale e alla tutela delpaesaggio.L’edificio sarà munito di un parco fotovoltaico perla produzione di energia elettrica. Marco Hannap-pel, Presidente e Amministratore Delegato di Phi-lip Morris Italia ha commentato: “Celebrarel’avvio di un progetto per lo sviluppo delle com-petenze e del capitale umano è motivo di grandis-simo orgoglio per me e per le oltre 30.000 personeche lavorano nella filiera di Philip Morris in Italia.

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    Philip Morris, nasce a Bologna il centro per l’alta formazione industria 4.0

    Marco Hannappel, Presidente e Amministratore Delegato di Philip Morris Italia

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    Philip Morris

    La manifattura e le competenze digitali sono il pre-sente, ma soprattutto il futuro dell’Italia e pertantosiamo fieri di poter contribuire allo sviluppo del tes-suto produttivo del nostro Paese, anche grazie alcoinvolgimento di Istituzioni, Università, Politecnici,Istituti tecnici, start-up e imprese. Inauguriamo oggidue cantieri: uno fisico, per la costruzione del PhilipMorris Institute for Manufacturing Competences; euno di idee, per definire nei prossimi mesi, insiemea tutti i soggetti ad oggi coinvolti in questa impor-tante iniziativa e agli altri che vorranno aderirvi, ilPiano di attività del nuovo PM IMC”.La realizzazione del Philip Morris IMC vede ilcoinvolgimento della Regione Emilia-Romagna edi importanti realtà del mondo accademico e dellaformazione, tra cui l’Università di Bologna, il Po-litecnico di Bari e ITS Maker, e dell’innovazionetecnologica e dello sviluppo delle competenze, tracui il consorzio BI-Rex e ART-ER. Le attività delPhilip Morris Institute for Manufacturing Com-petences saranno organizzate attorno a tre areefondamentali per l’industria 4.0: - Formazione eprofessionalizzazione; - Trasferimento tecnolo-gico e open innovation; - Ricerca applicata e rap-porto università-impresa.Il PM IMC nasce come sistema aperto, le cui atti-

    vità saranno rivolte alle persone di Philip Morrise della sua filiera, così come a tutto il mondo eco-nomico, imprenditoriale, dell’istruzione e dellaformazione, a livello regionale e nazionale. Conquesto nuovo centro, Philip Morris conferma ilproprio impegno sul capitale umano, con un’at-tenzione particolare alla valorizzazione dei talenti,alla formazione e alla professionalizzazione. Conun importante investimento sui giovani, che rap-presentano oggi il 30% degli occupati di PhilipMorris in Italia, quasi il doppio della media nazio-nale. Inoltre, Philip Morris Italia e Philip Morris

    Stefano Bonaccini, Presidente della Regione Emilia-Romagna

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    Philip Morris

    Manufacturing & Technology Bologna sono statele prime aziende a ottenere in Italia la certifica-zione Equal Salary, che attesta la parità salariale trauomo e donna a parità di lavoro svolto. Il PhilipMorris Institute for Manufacturing Competencesvede tra i coordinatori del progetto la RegioneEmilia-Romagna, da sempre impegnata nello svi-luppo di progetti e iniziative per la valorizzazionedel capitale umano e delle competenze, al serviziodella crescita del territorio e dell’innovazione ma-nifatturiera. “La Philip Morris ha dimostrato unagrande capacità di innovare - hanno commentatoil Presidente della Regione, Stefano Bonaccini el’Assessore Vincenzo Colla - e con la nascita delPhilip Morris IMC il gruppo consolida il suo im-pegno in ricerca e sviluppo, nell’ottica di dare unfuturo sostenibile alla filiera italiana e al settore,con l’obiettivo di promuovere produzioni e con-sumi che possano avere anche un minore impattosulla salute”. Il progetto, tuttavia, non sarà dedi-cato solo alle esigenze del Gruppo, aggiungono

    Bonaccini e Colla: “grazie alla disponibilità diPhilip Morris, l’Istituto sarà una grande opportu-nità per tutto l’ecosistema manifatturiero del no-stro territorio, perché accoglierà sperimentazioninella formazione, da quella terziaria alle lauree.Qui può trovare applicazione quell’operazionecondivisa, che sarà valorizzata nel nuovo Patto peril Lavoro e per il Clima, che mira a promuovereprocessi produttivi sostenibili attraverso le com-petenze, creando così buona occupazione. Raffor-zare l’investimento nella cultura tecnica escientifica è una risposta indispensabile per incro-ciare domanda e offerta, un tema che si eviden-zierà anche dopo il Covid”. Il Philip Morris IMCrappresenta un ulteriore importante passo nellacostruzione della filiera integrata d’eccellenza diPhilip Morris in Italia. Un impegno che ha gene-rato investimenti agricoli per circa 2 miliardi diEuro complessivi a partire dal 2000, con una forteattenzione per l’innovazione e la sostenibilità agri-cola assieme al MIPAAF e a Coldiretti.

    L’impegno di Philip Morris ha anche coinvolto l’indotto manifatturiero italiano, grazie all’investi-mento da oltre 1 miliardo di Euro nel bolognese per la prima fabbrica al mondo per i prodotti deltabacco senza combustione: il più grande investimento greenfield degli ultimi decenni in Italia,che ha portato all’assunzione di più di 1.200 persone e che oggi rappresenta il centro di eccellenzamondiale nella produzione e prototipazione dei prodotti innovativi senza combustione. Inoltre,da ultimo, a completamento della filiera italiana, si è aggiunto il recente investimento per la rea-lizzazione del Philip Morris Digital Information Service Center (DISC), centro dedicato ai servizidigitali al consumatore che prevede la creazione di 400 posti di lavoro entro il 2021 nella città diTaranto, con un investimento di circa 100 milioni di Euro in cinque anni.

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    JTI

    i è concluso “Make it Bright”, il pro-gramma internazionale realizzato da JTI(Japan Tobacco International) rivolto a stu-denti universitari e neolaureati (dai 19 ai 25

    anni). L’obiettivo: confrontarsi con giovani prove-nienti da tutto il mondo per aggiudicarsi un’oppor-tunità di formazione all’interno del Gruppo JTI,uno dei maggiori produttori di tabacco e prodottida vaping a livello internazionale.Questa edizione di Make It Bright ha visto la par-tecipazione di circa 8mila studenti da tutto ilmondo. Dopo aver passato la prima selezione, 51studenti provenienti da 26 Paesi hanno presentatoil loro progetto durante un pitch al management in-ternazionale JTI che li ha valutati e selezionati in

    base all’innovatività e la portata in termini di insighte impatto aziendale. A meritare il primo premio diquesta seconda edizione è un progetto italiano: ilteam Impact, composto da Aleksandra Stepanovae Shuhaib Mohammed Zackaria, studenti del corsodi Digital Marketing dell’Università LUMSA diRoma hanno vinto con la loro idea progettualedell’app Traction.Il progetto prevede l’applicazione dell’intelligenzaartificiale alla formazione del capitale umano. Iprocessi di automazione e di integrazione tecno-logica spalancano le porte alla formazione conti-nua incontrando l’esigenza di sviluppo crescentedelle risorse di un gruppo multinazionale comeJTI. Oggi le abilità digitali evolvono in fretta,

    L’intelligenza artificiale al servizio dello sviluppo del capitale umano per governare le sfide del futuro

    MAKE IT BRIGHT 2020E’ italiano il progetto vincitore del contest internazionale

    lanciato dal gruppo JTIPer il team si aprono le porte dell’HQ di JTI per un periodo di formazione

    al fianco del management global del Gruppo

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  • JTI

    molto più velocemente dei percorsi formativi ededucativi, il reskilling - la modifica delle propriecompetenze - si affianca così all’upskilling - il po-tenziamento delle proprie abilità - per avviare unaprogressione verticale e sfidante all’interno delproprio percorso di carriera. “Programmi come Make It Bright fanno emergerele idee più lungimiranti e fuori dagli schemi deigiovani talenti e mettono in luce il loro valore perle aziende”, afferma Daria Andreeva, People &Culture Director di JTI Italia.Flessibilità e contaminazione dei saperi sono le pa-role chiave. Alla base dell’idea progettuale, anchela riflessione su cosa si aspetta il mondo del lavorodel domani dai giovani di oggi in un contesto glo-bale così incerto.“I giovani professionisti di oggi hanno punti di ri-

    ferimento completamente diversi dalle precedentigenerazioni, per noi l’opportunità di costruire ilnostro futuro lavorativo si basa totalmente sullecompetenze che possiamo acquisire in modo con-tinuativo” affermano Aleksandra e Shuhaib, vin-citori di Make It Bright. “Abbiamo bisogno dicontinui stimoli e di rispondere velocemente aicambiamenti in atto, questa è l’idea alla base diTraction: fornire uno strumento ricco di spuntiche possa consentire di essere attrattivi per ilmondo del lavoro”.Per il team italiano vincitore si aprono adesso leporte di JTI grazie a un programma di internshipinternazionale retribuito in tre diverse sedi delgruppo e un periodo di formazione in una top bu-siness school di Londra. “In JTI creiamo il conte-sto adatto per inserire i giovani talentidirettamente nelle aree più creative e dinamichedell’azienda. Con i nostri programmi internazio-nali diamo loro l’opportunità di fare la differenzacon progetti concreti e direttamente legati al bu-siness, mentre il management e i professionisti giàaffermati li supportano nel percorso di apprendi-mento” sottolinea Andreeva. La globalizzazione avanzata, la tecnologia e l’evo-luzione demografica stanno cambiando le compe-tenze di cui le aziende hanno bisogno. Puntare suuna cultura dell’apprendimento grazie all’aiutodell’innovazione digitale accresce il valore delle ri-sorse umane e contribuisce a garantire la sosteni-bilità a lungo termine del business.

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    Presidente e AD di JTI Italia Gian Luigi Cervesato

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    Mostre

    Palazzo Reale di Milano ospita la prima grande mostra dedicata alle “Signore dell’Arte”, magnifiche artiste vissute tra il ‘500 e il ‘600, oggi finalmente tornate a risplendere.

    Oltre 150 opere di 34 artiste, tra cui Artemisia Gentileschi, Sofonisba Anguissola, Lavinia Fontana, Elisabetta Sirani, Giovanna Garzoni e tante altre, per raccontare incredibili storie di donne talentuose e “moderne”.

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    Mostre

    al 5 febbraio al 6 giugno 2021, le saledi Palazzo Reale di Milano ospitanouna mostra unica, dedicata alle piùgrandi artiste vissute tra ‘500 e ‘600:

    Artemisia Gentileschi, Sofonisba Anguissola, La-vinia Fontana, Elisabetta Sirani, Fede Galizia,Giovanna Garzoni e molte altre.La mostra è promossa dal Comune di Milano-Cultura e realizzata da Palazzo Reale e Arthemi-sia, con il sostegno di Fondazione Bracco, eaderisce al palinsesto I talenti delle donne, pro-

    mosso dall’Assessorato alla Cultura del Comunedi Milano e dedicato all’universo delle donne, fo-calizzando l’attenzione, per tutto il 2020 e finoad aprile 2021, sulle loro opere, le loro priorità ele loro capacità.Con la mostra Le Signore dell’Arte. Storie di donnetra ‘500 e ‘600, l’arte e le incredibili vite di 34 di-verse artiste vengono oggi riscoperte attraversooltre 150 opere, a testimonianza di un’intensa vi-talità creativa tutta al femminile, in un singolareracconto di appassionanti storie di donne già

    “moderne”. Vi sono le artiste piùnote ma anche quellemeno conosciute algrande pubblico; cisono nuove scoperte,come la nobile romanaClaudia del Bufalo, cheentra a far parte di que-sta storia dell’arte alfemminile, e ci sonoopere esposte per laprima volta come laPala della Madonna del-l’Itria di Sofonisba An-guissola, realizzata inSicilia, a Paternò, nel1578 e mai uscitaprima d’ora dall’isola;così come lascia per laprima volta Palermo lapala di Rosalia NovelliMadonna Immacolata esan Francesco Borgia,unica opera certa del-l’artista, del 1663, dellaChiesa del Gesù diCasa Professa; o la telaMatrimonio mistico diSanta Caterina di Lucre-zia Quistelli del 1576,della parrocchiale diSilvano Pietra pressoPavia.

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    Elisabetta SiraniVenere e Amore, 1664 - Olio su tela, 101x85 cm

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    Mostre

    Sotto la curatela di Anna Maria Bava, Gioia Morie Alain Tapié, le opere selezionate per la mostraprovengono da ben 67 diversi prestatori, tra cui- a livello nazionale - le gallerie degli Uffizi, ilMuseo di Capodimonte, la Pinacoteca di Brera,il Castello Sforzesco, la Galleria nazionale del-l’Umbria, la Galleria Borghese, i Musei Reali diTorino e la Pinacoteca nazionale di Bologna e -dall’estero - dal Musée des Beaux Arts di Marsi-glia e dal Muzeum Narodowe di Poznan (Polo-nia).Figlie, mogli, sorelle di pittori, o a volte donnedi religione: la mostra Le Signore dell’Arte presentanon solo la grandiosa abilità compositiva di que-ste pittrici, ma - attraverso il racconto delle lorostorie personali - guarda al ruolo da loro rivestito

    nella società del tempo, alsuccesso raggiunto da al-cune di esse presso legrandi corti internazionali,alla loro capacità di sapersirelazionare, distinguere eaffermare trasformandosiin vere e proprie imprendi-trici, e di sapersi confron-tare con i loro ideali ediversi stili di vita.Tra le eroine in mostra aPalazzo Reale domina percelebrità la figura di Arte-misia Gentileschi: figlia diOrazio, icona di consapevo-lezza e rivolta, artista e im-prenditrice, la sua arterivaleggia con quella deglistessi pittori uomini del-l’epoca e il suo successo laporta allo scarto dalla suacategoria sociale; un esem-pio di lotta contro l’autoritàe il potere artistico paterno,contro il confinamento ri-servato alle donne.Di Sofonisba Anguissola -cremonese che visse oltredieci anni alla corte di Fi-lippo II a Madrid, per poi

    spostarsi in Sicilia quando sposa il nobile Fabri-zio Moncada, a Genova dopo il secondo matri-monio con Orazio Lomellini, e di nuovo inSicilia, dove fu visitata da Antoon van Dyck nel1624 - saranno esposti capolavori assoluti comela Partita a scacchi (del 1555 e proveniente dal Mu-zeum Narodowe di Poznan, Polonia), la già citataPala della Madonna dell’Itria (1578), che è stata og-getto di un importante restauro realizzato graziealla collaborazione con il Museo civico Ala Pon-zone di Cremona.E ancora Lavinia Fontana - bolognese e figlia delpittore manierista Prospero Fontana -, che a 25anni sposa il pittore imolese Giovan Paolo Zappialla sola condizione di poter continuare a dipin-gere, facendo così del marito il proprio assistente

    Elisabetta SiraniCleopatra, 1664 circa - Olio su tela, 110x91 cm

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    Mostre

    - in mostra con 14 opere, tra cui l’Autoritratto nellostudio (1579) degli Uffizi, la Consacrazione alla Ver-gine (1599) del Musée des Beaux-Arts di Marsi-glia, e alcuni dipinti di soggetto mitologico dirara sensualità.E poi ancora la pittrice bolognese Elisabetta Si-rani, in mostra con potenti tele in cui sono raffi-gurati il coraggio femminile e la ribellione difronte alla violenza maschile, come in Porzia che siferisce alla coscia (1664) e in Timoclea uccide il capitanodi Alessandro Magno (1659) del Museo di Capodi-monte di Napoli; Ginevra Cantofoli, con Giovanedonna in vesti orientali (seconda metà del XVII);

    Fede Galizia con l’iconica Giuditta con la testa di Olo-ferne (1596); Giovanna Garzoni, altra modernis-sima donna che visse tra Venezia, Napoli, Parigi eRoma, in mostra con rare e preziose pergamene.Main sponsor della mostra Fondazione Bracco, dasempre attenta al mondo dell’arte e della scienza,con un forte focus sull’universo femminile. Con en-tusiasmo Fondazione Bracco ha aderito al progettodella mostra, inserito per altro nel palinsesto ideatodal Comune di Milano I Talenti delle donne, di cuiFondazione Bracco è Main Partner. Inoltre, comeormai di consueto, anche per questa esposizioneFondazione Bracco ha dato vita a un progetto

    scientifico, in collabora-zione con diverse Univer-sità di Milano, chepermette di valorizzareun’opera presente in mo-stra attraverso il supportoofferto dalla ricerca tec-nologia - l’imaging diagno-stico, settore in cuiBracco è leader mondiale:si tratta del Ritratto diCarlo Emanuele I Duca diSavoia di Giovanna Gar-zoni, pittrice miniaturistaascolana del ‘600, un oliosu pergamena di pro-prietà dei Musei Reali diTorino. Scienza e ricercadunque quali strumentiimportanti non solo per ilbenessere delle persone,ma anche per lo studiodelle opere d’arte. LaFondazione nasce infattidal patrimonio di valorimaturati in oltre 90 annidi storia del GruppoBracco, con l’intento dicreare e diffondereespressioni della cultura,dell’arte e della scienzaquali mezzi per migliorarela qualità della vita e lacoesione sociale.

    Ginevra CantofoliGiovane donna in vesti orientali, seconda metà del XVII secolo - Olio su tela, 65x50 cm

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    SIGARETTE DI CONTRABBANDOSULLA NAVE PROVENIENTE DATUNISI. DENUNCIATO UN CITTADINOTUNISINO DI 28 ANNISigarette di contrabbando nascoste in un’auto ap-pena sbarcata a Palermo dalla Tunisia. La scopertae’ stata fatta dalla guardia di finanza e dai funzio-nari delle Dogane nel corso di alcuni controllinell’area ‘Extra Schengen’ del porto. Le FiammeGialle hanno recuperato 2,67 chili di tabacchi la-vorati esteri di contrabbando che erano stati na-scosti da un cittadino tunisino appena sbarcatodalla nave ‘Catania’ proveniente da Tunisi. Nasco-sti negli schienali dei sedili c’erano 160 pacchettidi sigarette. L’uomo, di 28 anni, e’ stato denun-ciato e le sigarette sono state sequestrate.

    SIGARETTE DA EST EUROPA, 13 MISURECAUTELARIUomini della Guardia di Finanza di Napoli hannodato esecuzione tra Napoli, Caserta, Firenze e Ra-venna, a una misura cautelare emessa dal gip par-teneopeo nei confronti di 13 indagati per

    associazione per delinquere dedita al contrab-bando di sigarette provenienti dall’Est Europa. Inquattro sono ai domiciliari e nove i destinatari diun provvedimento di obbligo di presentazione allapolizia giudiziaria; ad altre 6 persone notificatol’avviso della conclusione delle indagini. Tutti ‘im-portavano’, vendevano, trasportavano e stocca-vano nel territorio campano tabacchi lavoratiesteri. Sequestrate anche quote di tre societa’. Leindagini hanno permesso di documentare l’esi-stenza di 5 strutture criminali attive stabilmente ein forma associativa a Quarto, Marano, Melito,Mugnano e nel rione Sanita’ di Napoli. Nel corsodell’inchiesta, durata due anni, sono stati effettuatidiversi arresti, con quattro persone ai domiciliari,undici prese in flagranza di reato, 40 denunce e ilsequestro di circa 5 tonnellate di ‘bionde’, 12 au-toveicoli e 13 tra box e garages.

    SEQUESTRATA UNA TONNELLATA DITABACCHI A BOLOGNAI funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Mo-nopoli e i militari del I Gruppo della Guardia diFinanza in servizio presso l’Aeroporto Marconi diBologna, hanno concluso una vasta operazionenei confronti di un sodalizio criminale dedito altraffico internazionale di tabacchi lavorati esteri,che ha portato al sequestro di oltre una tonnellatadi sigarette di contrabbando. L’organizzazione,operante tra l’Italia, l’Est Europa e l’Egitto, utiliz-zava, come hub di transito delle sigarette verso ilnostro Paese, l’aeroporto internazionale di Atene,per cercare di bypassare i controlli doganali con-fondendosi tra i passeggeri che giornalmente pro-

    vengono dall’area Schengen.Per le indagini sono stati ana-lizzati i cosiddetti voli sensibilie monotirate le liste passeg-geri: in questo modo Agenziadelle Dogane e Gdf hanno,come spiega una nota, adot-tato “specifici criteri di profi-lazione dei potenziali corrieri”e scoperto “i molteplicimodus operandi utilizzati pertentare di eludere i controllidoganali”. L’operazione, ribat-

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    tezzata ‘Tsigara’ e che si e’ sviluppata tra il 2019 eil 2020, si e’ conclusa con il sequestro complessivodi circa una tonnellata di sigarette di contrabbando(50.000 pacchetti circa), l’arresto in flagranza direato di 3 corrieri e la denuncia a piede libero dialtri 31 persone extracomunitarie all’Autorita’Giudiziaria “per contrabbando e illecita introdu-zione nello Stato di tabacchi lavorati esteri in mi-sura eccedente la franchigia con contestualesottrazione al controllo doganale”.

    PORTO TRIESTE: SEQUESTRATE 37TONNELLATE DI TABACCO PER NAR-GHILÈ IN DUE DISTINTE OPERA-ZIONI DI GDF E AGENZIA DOGANEOltre 37 tonnellate di tabacco per narghile’ sonostate sequestrate in due distinte operazioni con-dotte dalla Guardia di Finanza operante nel portodi Trieste, in collaborazione con i funzionari del-l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Un primosequestro ha riguardato un carico di circa 12 ton-nellate di tabacco per narghile’ individuato in uncontainer proveniente dal porto di Bar in Monte-negro e diretto in Croazia: gli investigatori sonoriusciti a ricostruire un meccani-smo di frode, fondato sul coinvol-gimento di societa’ estere fittizie,che attraverso falsa documenta-zione avrebbe consentito di evi-tare il tracciamento dellaspedizione e il versamento delleimposte. Il valore del prodotto, seimmesso nel mercato illegale, èstato stimato in 1,2 mln di euro,con relativa evasione di diritti di

    confine per oltre 1 milione. Ulteriori indaginihanno consentito di intercettare un altro carico dicirca 12 tonnellate in un container in attesa di es-sere sdoganato al porto di Genova. In una se-conda operazione, sono stati sequestrati altri13.300 kg di tabacco per narghile’ a bordo di unautoarticolato proveniente dalla Turchia e direttoin Francia, che all’uscita del Punto Franco Nuovodi Trieste presentava documento doganale riguar-dante una diversa tipologia di merce. Durante icontrolli e’ emerso che a bordo erano presenti1096 colli di tabacco, privi di documentazione do-ganale. Se immessi nel mercato illegale, avrebberoportato guadagni per 1,3 mln di euro, con eva-sione dei diritti di confine per oltre 1,2 mln.

    CIAMPINO. ADM: SCOPERTE 1.450 STEC-CHE SIGARETTE PROVENIENZA RUSSAI funzionari dell’Agenzia Dogane e Monopoli(Adm) di Roma 1, in servizio presso la SezioneOperativa Territoriale (Sot) di Ciampino, nelcorso dell’azione di contrasto all’importazioneillegale di tabacchi lavorati esteri hanno intercet-tato una spedizione di materiale elettrico nellaquale erano accuratamente occultate 1.450 stec-che di sigarette di provenienza russa. Le azionidi contrasto hanno riguardato anche i passeggeriin arrivo presso lo scalo dove in collaborazionecon la Guardia di Finanza, sono stati effettuatifermi di passeggeri che trasportavano illegal-mente tabacchi lavorati esteri tra cui due passeg-geri di nazionalita’ ucraina e lettone, nelle cuivaligie sono state rinvenute 215 stecche di siga-rette ed un passeggero di nazionalita’ ucrainache trasportava 200 stecche di sigarette. I tra-sgressori si sono resi responsabili del reato dicontrabbando.

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    n questo numero torniamo a fare visita adArianna Migliardi, gestore del Transit Pointdi Ravenna che avevamo già incontrato treanni fa. Facciamo con lei il punto sul diffi-

    cile anno appena trascorso e sulle difficoltà incon-trate da chi lavora nel mondo dei tabacchi. Arianna è una donna forte e, quando l’abbiamoincontrata per la prima volta nel 2017, aveva ap-pena perso la madre e si era ritrovata da sola allaguida del Deposito, un grande spazio di 700 mqche serve più di 700 rivendite. Il suo compagnoha una piccola percentuale del Deposito, ma hauna sua professione e non lavora nel TP conArianna; la coppia ha due figli maschi, uno di seianni e uno di due. La famiglia Migliardi gestisce ilTP di Ravenna sin dal lontano 1949, anno in cuiGiuseppe, nonno di Arianna, iniziò a gestirequello che all’epoca era il deposito fiscale di zona. “Non sono tanti in Italia a gestire un Magazzino cosìgrande da soli - racconta – gli impegni sono enormi: mioccupo di coordinare tutta l’attività, subentro in ogni compito

    quando ci sono difficoltà e, cosa più importante, mantengo irapporti con i tabaccai, ruolo che in questo periodo è statoimportantissimo. Inoltre mi occupo da sola di tutti gli aspettifinanziari, dalla contabilità ai rapporti con le banche”. Ilmagazzino è cresciuto, in questi tre anni, e la strut-tura ha assunto un nuovo dipendente, il cui nu-mero totale è passato così da sei a sette, e haingaggiato un secondo agente addetto alle venditedei prodotti extra tabacco. I dipendenti sono in-quadrati come autisti/magazzinieri e il deposito di-spone di 4 furgoni, dal momento che l’85% dellerivendite servite usufruisce del servizio trasportato.La zona servita dal TP di Ravenna è molto vasta:oltre alle rivendite della provincia i furgoni diArianna arrivano a consegnare in Toscana e nellaconfinante provincia di Forlì-Cesena. Inclusa inquesta vasta fetta di territorio vi è la lunga strisciadi costa che dal confine settentrionale con il Venetosi allunga verso sud fino a Rimini, zona di altissimorichiamo turistico. E, infatti, Arianna ci raccontache “il volume di lavoro è molto diverso nel periodo estivo:

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    A Ravenna tre anni dopo per il TP di Arianna Migliardi

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    il numero delle rivendite non cambia perché quasi tutte sonoaperte tutto l’anno, ma il volume di lavoro aumenta a dismi-sura per via delle quantità di merce che consegniamo, più deldoppio dei periodi normali. I miei dipendenti lo sanno benee, quando assumo qualcuno, la prima cosa che dico è che leferie, da giugno a settembre, sono bandite!”. Il 2020, segnato dalla pandemia, è stato un annodifficile sotto ogni punto di vista e se, da un lato,il TP di Ravenna non lamenta cali di fatturato,dall’altro Arianna racconta di aver dovuto gestireal meglio gli umori dei suoi clienti: “Ho svolto unaspecie di ‘supporto psicologico’ verso tutti quei tabaccai che,soprattutto durante la prima ondata, erano sopraffattidall’incertezza del futuro. In realtà, abbiamo addiritturaregistrato un incremento della vendita dei prodotti Terzia,dovuta probabilmente al fatto che per tante settimane i ta-bacchi sono stati tra i pochi negozi aperti. Agemos ci haassistito e supportato come sempre. Inoltre Logista con ilblocco temporaneo degli ordini urgenti, è riuscita ad evitareil più possibile le occasioni di contatto con la clientela. Devoringraziare i ragazzi che lavorano con me, che in quel pe-

    riodo sono stati fantastici: hanno dato veramente il massimononostante la paura che tutti avevamo in quelle settimane”. Neanche un giorno di chiusura, quindi, per il Tran-sit Point gestito da Arianna che, subito, ha dotatotutti i dipendenti dei dispositivi di protezione indi-viduali, molto difficili da reperire nei primi giornidi pandemia. “Ad aprile abbiamo ricevuto una scorta dimascherine FFP2 da Logista mentre Agemos ci ha fornitoun bellissimo totem con il dispenser per il gel igienizzante,molto utile in questa seconda fase in cui siamo tornati a ri-cevere i tabaccai in magazzino a ritmo ordinario”. Gliunici disagi che l’epidemia di Covid 19 ha, quindi,portato al deposito di Arianna sono dovuti ai pe-riodi di quarantena cautelare in cui sono incappatialcuni dei suoi dipendenti che però, fortunata-mente, sono sempre risultati negativi al virus. Chiudiamo la nostra chiacchierata con Ariannachiedendole se ha mai pensato di ricoprire unruolo nell’Associazione: “Non ho mai fatto mancareil mio supporto alla vita dell’Agemos. Identifico l’Associa-zione soprattutto nella figura del Presidente, CarmineMazza, che reputo una persona straordinaria e a cui sonomolto legata. Mi piacerebbe avere un ruolo, perché ho sem-pre creduto nel lavoro svolto dall’associazione, non lo nego,ma già così la mia lotta quotidiana contro il tempo è spessoinsostenibile ed è veramente impensabile per me assumereun altro impegno”.

    Arianna Migliardi e il compagno, Pier Paolo

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    A COMACCHIO, NEL CUORE DELDELTA DEL PO, LA RIVENDITA N° 19

    DI MARIKA BERTARELLIComacchio è una bellissima città lagunare che sitrova nel cuore del delta del Po, ed è famosa per ilsuo affascinante centro storico che conserva in-tatto l’aspetto originario. È un insediamento anti-chissimo, formatosi quasi duemila anni fa grazieall’intraprendenza delle popolazioni etrusche chesi spinsero fin qui. Originariamente sorta su unaserie di isolotti poco distanti dalla costa, ha termi-nato la sua insularità nel 1821, quando fu costruitoil terrapieno che da allora la collega alla terraferma.Il suo comune comprende un tratto di costa sab-biosa di una ventina di chilometri conosciutocome I sette lidi di Comacchio, ambita meta turisticadella riviera adriatica. La rivendita n. 19 di Marika Bertarelli si trova aLido delle Nazioni, una delle località più famosedi questo tratto di costa. Siamo, in realtà, in pro-vincia di Ferrara che però da qui dista quasi set-tanta chilometri; ecco perché Marika si servepresso il TP di Ravenna, che dista solo una trentinadi chilometri, e ci spiega che “ci serviamo lì dal 1992,anno in cui mio padre e mia madre aprirono la tabaccheria.Le nostre famiglie si conoscono sin da quando erano i nostrigenitori a gestire le rispettive attività”.

    Marika, che oggi ha un figlio di quindici anni,quando il padre aprì la tabaccheria era una studen-tessa universitaria appena iscritta a pedagogia. Sirese conto subito, però, che non faceva per lei (“sefossi diventata professoressa mi avrebbero dato fuoco allamacchina...” ci confessa ridendo) e iniziò a lavorarein tabaccheria con il padre e la madre.

    Ora i genitori sono in pensione da qualche anno eMarika gestisce da sola la rivendita, uno spaziosonegozio che si trova a trenta metri dalla spiaggia,in viale Jugoslavia, nella zona Nord di Lido delleNazioni. “È una tabaccheria sul mare – ci spiega - che lavora tan-tissimo nei tre mesi estivi e poi va gradualmente in letargoper l’inverno. Come dico sempre a mio figlio, io d’estate hoi superpoteri: sedici ore in negozio tutti i giorni. Ogni tantomi sostituisce mio padre, che è in pensione ma è stato sempreabituato, anche lui, a lavorare un ‘disastro’ di ore al giorno,ma solo quando non posso fare altrimenti e solo per pocheore, magari per sbrigare le pratiche in banca o fare un saltoa casa”.

    Cos’altro vendete oltre ai tabacchi? “Da sempre, trovandoci di fronte alla spiaggia, vendiamotutto ciò che possa servire al mare: dai giocattoli alle cremesolari, teli, ombrelloni e quant’altro. A pochi metri dal ne-

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    gozio inizia una bellissima spiaggia libera quindi abbiamoimprontato il negozio come un piccolo bazar a servizio dichi va in spiaggia”.

    Il 2020 è stato un anno difficile per tutti ma inparticolar modo per il settore turistico, neavete risentito anche voi?“Temevo di sì, ma tutto si è risolto con un leggero calo dellevendite complessive. Qui ci sono quattro campeggi enormiche lavorano con clientela esclusivamente straniera: tedeschi,olandesi e belgi in particolare, ma anche austriaci e svedesi.Loro sono mancati, e infatti il mese di giugno è stato moltotranquillo. A luglio, agosto e settembre, invece, abbiamoampiamente compensato il calo delle presenze di straniericon gli italiani che hanno finalmente scoperto le nostrespiagge. Certo, con gli stranieri la stagione è più lunga eanche il lavoro è più diluito nel tempo, con gli italiani èstato tutto molto concentrato ma almeno abbiamo recupe-rato quanto perso in primavera.”

    Da sempre la tua tabaccheria si riforniscepresso il deposito della famiglia Migliardi,ormai vi conoscete da tanti anni. Che rap-porto avete?“Ottimo. Durante la stagione primaverile, quando si iniziaa lavorare nei fine settimana, il lunedì mi capita spesso difare levate urgenti e di vederla di persona. È una donna dicarattere, ha un ruolo di responsabilità e dirige parecchi di-pendenti; allo stesso tempo riesce ad essere sempre cordialee disponibile, anche nei momenti più difficili. Anche loro

    in estate lavorano tantissimo e si sobbarcanole condizioni di stress in cui lavoriamo tuttinoi, eppure Arianna non perde mai la calma:quando chiami in magazzino dall’altra partetrovi sempre una persona gentile che ti risolvesempre il problema.”

    Chiudiamo parlando di una proble-matica che accomuna tanti tabac-cai: i furti“Purtroppo è capitato anche a noi. Pensa-vamo che il retro del negozio fosse molto piùsicuro di quello che in realtà era: al quartotentativo sono riusciti ad entrare, per fortunaeravamo assicurati. Ora ci siamo tutelati ul-teriormente rinforzando l’ingresso sul retro edotandoci di un sofisticato sistema antifurtocon video sorveglianza. Per fortuna questo è

    un posto molto tranquillo quindi è piuttosto improbabiletrovarsi di fronte ad un malintenzionato, ma il mio terroresono le rapine: certo, non è piacevole ritrovarsi il negoziosvuotato, ma come un mio parente ‘se dovesse capitare daglitutto, la vita è più importante!’”.

    Marika Bertarelli

  • Manifatture Sigaro Toscano

    opo ‘Duecento’ e ‘Assolo’, nella galle-ria di Manifatture Sigaro Toscanoentra ‘Robusto’, il sigaro per gli inten-ditori. “E su questo, Toscano Robusto

    mantiene quel che promette, non è un semplice‘esercizio di stile’, è un sigaro senza fronzoli,quasi scontroso, che va dritto al punto: intensitàimmediata, forza degustativa esplosiva”, sottoli-neano da Manifatture Sigaro Toscano. L’innova-zione è il ‘filo’ rosso che innerva il nuovoprodotto fatto a mano nella Manifattura diLucca, a partire dallo studio della forma checompleta la verticale di intensità sul blend del si-garo Toscano. “Toscano Robusto” misura 130mm ed è stato progettato con pancia (19 mm) epunte (14 mm) ravvicinate per apportare alla fu-

    mata maggiore forza e intensità, caratteristicheche ne fanno un sigaro appunto, ‘tutto d’unpezzo’. La fascia Kentucky nordamericana scurae resistente, proveniente dalle calde terre delTennessee, accoglie un filler di tabacchi italiani enordamericani che dà forza ed equilibrio, esaltail gusto e dona impatto in fumata. Tutta la suaintensità, derivante dal tabacco concentrato inquesta forma innovativa, si avverte sin dal primopuff. Proseguendo la fumata si percepiscononote tostate e di legno aromatico, per poi lasciarespazio a un retrogusto con picchi dolci e piccanti.Anche il packaging è innovativo: una confezioneda 5 sigari in alluminio contiene un vano spugnache protegge individualmente ogni sigaro. In edi-zione limitata, Robusto è disponibile da ottobre.

    Compatto, innovativo nella forma, unico nelle dimensioni, dalla forza prorompente che sprigionafin dai primi puff, fatto rigorosamente a mano e, infine, inammezzabile perché si può gustare

    solo per intero, date le sue misure a metà fra un sigaro lungo e un ammezzato

    Manifatture Sigaro Toscano lancia “Robusto”,

    un sigaro per intenditori

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    Tabacco e Motori

    Hubert Auriol

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    Tabacco e Motori

    Hubert AuriolIl mondo dei motori è in lutto per la recente scomparsa diHubert Auriol, il primo pilota a vincere la corsa Dakar siacon le moto sia con le automobili. A dare la notizia è il sitoufficiale della celebre corsa rallystica, a poche ore dallaconclusione della settima tappa della edizione 2021, insvolgimento in Arabia Saudita. Auriol vinse la Dakar con laclasse motociclistica nel 1981 e nel 1983. Passato alleautomobili, vinse per la prima volta nel 1992, diventando ilprimo concorrente a vincere in due diverse categorie,impresa raggiunta insieme al navigatore Philippe Monnet.Originario di Addis Abeba, Auriol era soprannominato “TheAfrican”. A legare il suo nome alla Dakar furono anche icelebri duelli con Cyril Neveu. In sella alla Cagiva, nel 1987fu costretto al ritiro all’ultima tappa mentre era in testadelle corsa a causa della frattura di entrambe le caviglie.Auriol concluse la corsa nonostante i dolori. La sua ultimapartecipazione fu nel 1994, quando arrivò al secondo posto.Insieme all’altro mito dell’automobilismo francese HenryPescarolo, vincitore 4 volte della 24 Ore di Le Mans eprotagonista anche alla Dakar, tentò l’assalto ad un recorddei cieli. Con un bimotore Lockheed L-18 Lodestar del 1940riuscirono a battere il primato del mitico Howard Hughesche, con un aereo uguale, impiego 3 giorni 14 ore e 14minuti per fare il giro del mondo. Partendo da Le Bourget,l’aeroporto dove atterrò Charles Lindbergh il primotrasvolatore dell’Atlantico no-stop, la squadra di Hubert eHenri impiegò circa 3 ore in meno a fare quasi 24 milachilometri. Il primato è tuttora imbattuto.

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    Ciro... del Mondo

    I PapalagiCosì ci definì, nei primi anni del secolo scorso,Tuiavii Tiavea, capo indigeno delle isole Samoa,

    dopo una sua visita in Europa. “I Papalagi amanorincorrere ciò che non si può afferrare: il tempo.Dicono di non averne mai abbastanza. Corrono

    come disperati posseduti dal demonio e fanno dannie guai dovunque arrivano. Hanno paura e creano spavento perché hanno

    perduto il senso del loro tempo. Si sono ammalati di una malattia che nessuna loro medicina saguarire ed essendo molto contagiosa li porterà alla rovina”. E da allora non abbiamo fatto altroche correre all’impazzata, produrre e consumare sempre più in fretta e sempre più cose futili edeffimere. Poi ecco che una pandemia ci ha chiuso nelle nostre case e tanti si sono sentiti come tos-sicodipendenti in astinenza. Il tempo si è dilatato, non si doveva più correre e con la lentezza ab-biamo avuto la possibilità di guardarci dentro ma di questo molti hanno avuto paura perché cihanno disabituato a farlo. Mi sembra dissonante, nonostante quello che sta accadendo, sentir parlareancora di crescita. Ma crescita di cosa? Dove vogliamo arrivare e che mondo vogliamo lasciare allegenerazioni future? Cogliamo questa opportunità ed invertiamo la rotta prima che sia troppo tardi.Affidiamo alle macchine la velocità e la ripetitività e lavoriamo affinché le ricchezze prodotte sianopiù equamente distribuite. Così di certo non avremo una vita di privazione e di rinunce, potremovivremo più sereni ed avremo più tempo per godere delle bellezze della vita.“Benedetti siano gli istanti, ed i millimetri e le ombre delle piccole cose”, diceva Fernando Pessoa.Riconsideriamo i concetti di necessario e di superfluo, perché è proprio in questi finti e confusivalori che abbiamo iniziato ad “ammalarci” e peggio ancora ad avvelenare il pianeta. Ma, per farlo,è necessario rallentare, perché solo muovendoci senza affanni e con lentezza saremo capaci difarlo. Lo so che è difficile, pensando alle nostre quotidianità, ma dobbiamo convincerci che cor-rendo sempre più all’impazzata ci faremo sempre più male. E’ tempo di scegliere se avvolgercisempre più in questa suicida spirale o recuperare quella saggezza antica che solo il tempo della ri-flessione può ridarci.

    Suggerimenti e proponimenti per il nuovo anno:Ecco, come facevamo da bambini nei propositi promessi ai nostri genitori, promettiamo almenodi provarci. Ognuno come può e quanto, senza esagerare, perché le promesse esagerate, lo sap-piamo bene, non si realizzano mai. E, a proposito di esagerare, chiudo con la frase del commedio-grafo francese Tristan Bernard: “La vera pigrizia e’ quella di alzarsi alle sei del mattino in modo diavere più tempo per non far nulla”.

    Buon anno a tutti.

    di Ciro CannavacciuoloCiro... del Mondo