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Adriatic Cooperation for Industrial Development NPPA INTERREG III A / CARDS PHARE Studio di fattibilità per lo sviluppo delle aree industriale di Scutari ALBANIA This project is funded by the European Union

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Adriatic Cooperation for Industrial Development NPPA INTERREG III A / CARDS PHARE

Studio di fattibilità per lo

sviluppo delle aree industriale

di Scutari – ALBANIA

Ottobre – 2008

This project is funded by the European Union

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Studio di fattibilità per lo sviluppo delle aree industriali di Scutari – Ottobre 2008

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Studio di fattibilità per lo sviluppo delle

aree industriali di Scutari

Ottobre 2008

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INDICE

Cap. I° PREMESSE Pag. 4

Cap. II° LE MODALITÀ OPERATIVE DELL‟INTERVENTO Pag. 6

Cap. III° CENNI DI STORIA INDUSTRIALE DI SCUTARI Pag. 8

Cap. IV° QUADRO MACROECONOMICO DELL‟ALBANIA Pag. 17

Cap. V° IL PARCO INDUSTRIALE DI SCUTARI Pag. 29

Cap. VI° ASPETTI DELLA SITUAZIONE ATTUALE Pag. 38

Cap. VII° I NUOVI PARCHI INDUSTRIALI IN ALBANIA Pag. 50

Cap. VIII° LE CRITICITÀ E LE POTENZIALITÀ DELLA ZONA

INDUSTRIALE DI SCUTARI Pag. 53

Cap. IX° LE INIZIATIVE DI RECUPERO AVVIATE Pag. 60

Cap. X° PROPOSTE ED IDEE PER IL RIUTILIZZO Pag. 64

Cap.. XI° CONCLUSIONI Pag. 68

ALLEGATI

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ALLEGATI

A) MAPPE

A.1) Parco industriale di Scutari

A. 2) Piano regolatore di Scutari

A.3) Nuova viabilità di Scutari

B) PROPOSTE DI RECUPERO - FABBRICATI DELL‟EX FABBRICA DI SIGARETTE

B.1) Foto aerea e panoramiche dell‟ex tabacchificio e della fabbrica di sigarette

B.2) Proposte di riutilizzo degli edifici dell‟ex tabacchificio della fabbrica di sigarette

B.3) Fotografie panoramiche della zona industriale e proposta di riutilizzo di un capannone industriale

C) ESEMPI DI SITI INDUSTRIALI RECUPERATI

C.1) Dafinor Shpk

C. 2) Progress Metal G Shpk

C.3) Adelchi – Bertton Sh.p.k.

C.4) G.r.e.n Shoe S.r.l.

D) ESEMPIO DI SITO DIFFICILMENTE RECUPERABILE

D.1) Conceria e Lavorazione pelli

E) RELAZIONE TECNICA PER L‟INDIVIDUAZIONE DEI PARAMETRI DI

VALORIZZAZIONE DEGLI INTERVENTI DI RECUPERO

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Cap. I°) PREMESSE

Struttura del documento

Il presente documento si suddivide sostanzialmente in due parti:

- La prima di carattere descrittivo che illustra gli argomenti di analisi tematica propri dello

scopo del presente studio.

- La seconda di illustrazione tramite elaborati grafici e fotografici (allegati) per una

rappresentazione tangibile sia della situazione di fatto, con le proprie evoluzioni storiche,

e sia delle proposte conseguenti.

Il presente documento rappresenta il prodotto realizzato a seguito dell‟incarico di

TEULEDA – Agenzia per lo sviluppo Economico Locale di Scutari - quale titolare del progetto

INTERREG TRANSFRONTALIERO ADRIATICO dal titolo Progetto ACIND - Adriatic

Cooperation for Industrial Development - allo Studio Interconsulting di Venezia.

Lo Studio INTERCONSULTING dell‟ing. Loris Favero di Venezia , più avanti chiamato

INTERCONSULTING, ha realizzato la presente opera con :

- l‟impiego dei propri consulenti che hanno operato sia in Albania, nella zona di Scutari e a

Tirana, e sia presso lo studio di Venezia

- l‟utilizzo di risorse professionali locali per quanto riguarda le rilevazioni grafiche e gli elaborati

grafici

- la collaborazione informativa degli imprenditori locali

- l‟esecuzione di incontri con Istituzioni ed Associazioni Imprenditoriali Locali, quali: Comune di

Scutari, Unione Sviluppo Nord Albania (USNA), e imprese locali.

- l‟esecuzione di incontri mirati con imprenditori albanesi ed italiani per l‟avvio di operazioni di

macthing mirate allo sviluppo di iniziative congiunte.

Il mix di attività di consulenza e di assistenza professionale utilizzate nella realizzazione di azioni

specifiche descritte più avanti hanno consentito di raggiungere i molteplici risultati prefissati nel

tema proposto.

In particolare è stata tenuta in evidenza la finalità di incentivare la cooperazione economico

produttiva attraverso lo sviluppo di aree strategiche a destino industriale, ed in particolare alla

riqualificazione territoriale, in ottica eco-sostenibile, dell‟area a destinazione industriale posta nella

periferia nord est della città di Scutari denominata “ Parco Industriale di Scutari”

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Le finalità principali della presente iniziativa hanno riguardato:

1. Lo studio e la presentazione di proposte per il riutilizzo di aree produttive nella zona

industriale di Scutari con indicazione della fattibilità delle iniziative proposte.

2. L‟avvio di un dialogo cooperativo tra le realtà produttive che in tali aree potranno essere

aggregate.

3. La promozione per l‟avvio di iniziative bilaterali di cooperazione industriale italo-albanese

mirate anche al riutilizzo di aree produttive proposte dalla Comunità Locale,

4. L‟avvio di azioni di matching tra imprese Venete ed Albanesi

5. La predisposizione di indicatori e parametri utili per valutazioni economiche e di

convenienza.

Le attività della consulenza sono state strutturate nelle seguenti azioni:

Azione A)

o Ricerca storico sociale dello sviluppo industriale di Scutari ed analisi degli attuali

fattori di criticità e potenzialità.

o Rilevazione delle aree produttive della zona industriale di Scutari e

rappresentazione delle stesse.

Azione B)

o Censimento di settori produttivi significativi che potrebbero trovare utile

l‟insediamento in tali aree.

o Ricerca di iniziative transfrontaliere (Italia e Albania) che potrebbero trovare

collocazione in tali aree.

Azione C)

o Elaborazione di una proposta di utilizzo delle aree offerte sottolineando le

convenienze e le opportunità di sviluppo.

o Studio di proposte di fattibilità per l‟utilizzo delle aree ed edifici facenti parte della

zona industriale di Scutari.

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Cap. II°) LE MODALITÀ OPERATIVE DELL’INTERVENTO

Le modalità operative del presente intervento

Come tutti gli interventi di analisi e studio sono state definite le modalità operative di sviluppo

dell‟intervento e di seguito si espongono le specifiche azioni che Interconsulting ha sviluppato

nell‟ambito delle attività di consulenza costituite da : studio, analisi, progettazione e

definizione delle proposte finali.

L‟intervento della consulenza si è sviluppato secondo le seguenti fasi/ azioni progettuali:

- FASE 1) “Rilevazione delle aree produttive della zona industriale di Scutari”

L‟attività si è svolta nella realizzazione di un‟analisi rivolta alla riproduzione dell‟esistenza e della

consistenza di aree produttive indicate, finalizzato alla loro rivitalizzazione e riconversione

produttiva in chiave eco-compatibile.

Le informazioni di riferimento, mirate ad effettuare la rilevazione dello stato di fatto, hanno toccato

i seguenti aspetti:

- Localizzazione del sito, dimensioni, Infrastrutturazione; Stato di conservazione; Viabilità,

Accessi; ecc.

- Vocazione a settori produttivi specifici; Punti di forza e valenze caratteristiche; Punti di

debolezza e di criticità.

- Rilevazione sostanziale delle possibili proposte correnti.

La fase di rilevazione si è sviluppata attraverso l‟elaborazione di adeguati forms tecnico-descrittivi

per la raccolta delle informazioni e sono stati completati assieme ai Responsabili presso le

strutture pubbliche e private coinvolte nell‟iniziativa.

Teuleda ha favorito l‟accesso alle informazioni istituzionali presenti, relative agli argomenti

oggetto dell‟analisi.

E‟ stato quindi possibile elaborare una mappatura di tutte le aree disponibili e valutare la

possibilità di un effettivo utilizzo.

Gli elaborati grafici riportano la riproduzione di dette aree.

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- FASE 2) “Censimento di settori produttivi significativi che potrebbero trovare utile

l‟insediamento in tali aree”

L‟attività è consistita nella ricerca di aziende ed imprese albanesi, ed anche italiane, per

realizzare un monitoraggio dei comparti produttivi che più di ogni altro potrebbero avviare a breve

iniziative di collaborazione industriale commerciale.

I settori di collaborazione sono stati individuati nei seguenti comparti:

- Manifattura (abbigliamento, tessile, calzatura, ecc.)

- Edilizia (nuovi materiali, attrezzature per la cantieristica, ecc)

- Metalmeccanico (Lavorazioni meccaniche, stampaggi materie plastiche; ecc.)

- Ambiente ed energia ( Nuove fonti energetiche: applicazioni fotovoltaiche, biomasse,

eolico, ecc)

- Artigianato (restauro, conservazione, edilizia);

- Farmaceutica;

- Agroalimentare;

- Minerario ed estrattivo

La fase si è sviluppata attraverso visite ed interviste mirate, presso le aziende, utilizzando

appropriati forms di raccolta dati, appositamente studiati e predisposti secondo le esigenze.

- FASE 3) “Elaborazione di una proposta di utilizzo delle aree offerte evidenziando le

convenienze e le opportunità di sviluppo.”

Il risultato di questa fase si concretizza nella realizzazione del presente elaborato che mette

insieme, dopo opportuna analisi, i risultati delle azioni precedenti propedeutiche alla

predisposizione della presente proposta avente per obiettivo la redazione del presente “Studio

di fattibilità per aree industriali nella zona di Scutari”

Detto documento potrà diventare uno strumento di apprezzabile interesse per la diffusione dei

risultati raggiunti con la realizzazione di questo progetto fornendo nel contempo un importante

strumento alle comunità locali per il sostegno delle iniziative imprenditoriali.

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Cap. III°) CENNI DI STORIA INDUSTRIALE DI SCUTARI

SHKODER (Scutari)

Si è ritenuto utile un richiamo alla storia industriale di questo territorio per rappresentare gli

aspetti della propensione del medesimo, inteso anche come popolazione, verso le attività

commerciali e produttive.

La città di Scutari si trova al nordovest dell‟Albania, al confine con Monte Negro, 30 km dal mare

Adriatico in una posizione strategica per l‟Albania con il paese confinante Montenegro ed il mare

Adriatico .

SHKODER (Scutari) è una delle città antiche dell'Albania, un importante centro economico e

culturale con circa 190.000 abitanti. Si estende nella parte meridionale della pianura di

Mbishkodra, presso il lago di Shkodra (Liqeni i Shkodres), tra i fiumi Drini e Bune, la catena

montuosa di Tarabosh ed il castello di Rozafat.

Scutari, l‟unica città a maggioranza cattolica in Albania, con una visione molto aperta verso

l‟occidentale. La città conserva ancora le antiche tradizioni nelle attività produttive legate alla

manifattura. Scutari per secoli ha sviluppato stretti rapporti con la Serenissima Veneziana.

La storia prova che la città di Scutari fin dall‟antichità è stata un ambiente di cultura con illustri

tradizioni in molti campi come la musica, la pittura, la scultura, l‟architettura, la letteratura, ecc.

I primi riscontri di attività economico produttive risalgono intorno al XVII secolo, momento in cui la

città sotto il dominio turco iniziò a prosperare e divenne il centro dei sanjak, unità amministrative

turche.

Essa divenne il centro economico dell'Albania settentrionale, vennero aperte fabbriche di cotone,

di armi e si producevano i primi manufatti in argento. Vennero costruite abitazioni a due piani, il

bazar ed il ponte Mesi (Ura e Mesit) sopra il fiume Kir. L‟opera stradale costruita durante la

seconda metà del XVIII secolo, presenta una lunghezza di circa 100 metri, con 13 archi di pietra,

il più grande è alto 12 metri e largo 22.

Nel XVIII secolo la città divenne il centro dei pashallek di Shkodra, sotto il governo della famiglia

Bushati, che la dominarono dal 1757 al 1831. Dopo la loro caduta la gente di Shkodra fece molte

resurrezioni contro gli Ottomani, durante gli anni 1833-1836, 1854, 1861-1862, e 1869. Shkodra

diventò un'importante centro commerciale nella seconda metà del XIX secolo.

Il seminario dei gesuiti e il consiglio dei francescani vennero aperti nello stesso XIX secolo.

Shkodra ebbe un importante ruolo durante l'associazione di Prizren, il movimento liberale

albanese, i cui abitanti parteciparono e combatterono per proteggere le terre albanesi.

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Sempre nel XIX secolo, Shkodra fu nota anche come centro culturale. La libreria Bushati,

costruita durante il 1840, servì come centro per la Lega di Prizren. Molti libri furono collezionati in

librerie di missionari cattolici che lavorarono a Shkodra. La letteratura, la cultura e le associazioni

dello sport furono formati, come "Bashkimi" e "Agimi". Qui fu aperta la prima tipografia ed è stato

realizzato nel 1555 il Messale di Gjon Buzuku, il primo documento in lingua albanese.

La famiglia Marubi, costituì una straordinaria fototeca che raccoglieva fotografie della storia

albanese, durante il movimento liberale albanese e l'innalzamento della bandiera albanese in

Vlora, i suoi negativi superarono il numero di 150.000. Inoltre Pietro Marubi immortalò anche altri

momenti significati della storia dell'Albania durante la fine del XIX secolo e l'inizio del XX.

La città fu oggetto di tentavi di occupazione, di occupazioni da parte di confinati come i serbi ed i

montenegrini fino agli austriaci a cui si opposero movimenti di resistenza locale tra la fine del XIX

secolo fino al primo ventennio del XX secolo.

Attività produttiva e commerciale a Scutari nella seconda metà del XIX secolo

Verso la seconda metà del XIX secolo, quando in Albania si stava concludendo la dominazione

dell‟impero Turco, si cominciò a notare un certo sviluppo economico e commerciale specialmente

nelle principali città albanesi tra cui anche Scutari. Infatti, il decreto dell‟impero ottomano del

1861 permetteva alle autorità locali albanese di concedere direttamente i permessi e le licenze

agli albanesi per l‟apertura delle attività proprie artigianali e commerciali.

Negli anni successivi si aprì definitivamente la strada alla libera concorrenza agli artigiani e ai

commercianti nella determinazione dei prezzi secondo la legge del libero mercato, incontro tra la

domanda e l‟offerta, e di conseguenza si cercò di abbassare i costi di produzione ed aumentare i

volumi della produzione.

Verso la fine del XIX secolo venivano svolte diverse attività come:

Trasporto marittimo; cambio moneta; calzaturifici; commercio di alimenti; lavorazione del ferro;

lavorazione dei vestiti; lavorazione vestiti nazionali con ricami in oro e seta; orologiai;

falegnameria; alberghiero.

I prodotti che all‟epoca venivano importati a Scutari dall‟estero erano:

1. Alimenti

2. Frutta secca

3. Materiale per l‟edilizia

4. Metalli

5. Drogheria

6. Petrolio

7. Alcoolici

8. Carta

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I prodotti, invece, che venivano esportati da Scutari all‟estero erano:

1. Animali

2. Pelle di animali semi lavorata

3. Lana

4. Legna per fuoco

5. Grano e mais

6. Pesce

7. Tabacco

8. Tessuti di seta e di lana

Nel 1880 il valore dei prodotti che venivano esportati da Scutari verso l‟estero costituiva il 54%

del totale del valore dei prodotti che venivano importati dall‟estero a Scutari.

I due punti importanti da dove entrava e usciva tutta la merce a Scutari erano:

1. Il Porto di Shengjin – a Lezha – dove le navi Italiane e Austriache delle grandi società di

trasporto marittimo come la “Pulia”, “Adria” e “Llojdi” venivano due volte alla settimana a

sbarcare nel porto dell‟Nord Albania.

2. Oboti – nelle vicinanze del Fiume Buna - dove veniva la nave austriaca (Bojana) ogni 15

giorni

Lo sviluppo del commercio portò anche all‟esigenza e al bisogno di servizi legati alle attività

finanziarie e del movimento più veloce della moneta così come anche lo sviluppo del settore di

cambio moneta. Si vede quindi nascere la prima Cassa di risparmio che era La Banca Agricola

Ottomana (Ziraat Bankasi) la quale effettuava anche operazioni di concessione dei debiti a medio

e lungo termine ai nuovi imprenditori e commercianti di Scutari.

In questo clima si vedono le nuove Agenzie di Assicurazione di Generali aprirsi a Scutari,

Durazzo e Valona. Si apre a Scutari la prima Camera di Commercio, il Tribunale, Uffici Postali e

Agenzia di trasporto marittimo.

Circa 60 imprese produttive e commerciali di Scutari avevano i loro agenti o rappresentanti

commerciali a Trieste, i quali servivano come punto di riferimento informativo e commerciale con

il mercato italiano ed austriaco.

In questi anni di sviluppo economico prendono vita anche le prime iniziative industriali. Alcuni

artigiani e commercianti arricchiti velocemente cominciano a portare a Scutari i primi macchinari

per la lavorazione della materia prima locale. Si vedono le prime macchine motorizzate che

effettuano la lavorazione del filo di seta.

Le piccole fabbriche che vengono aperte in questi anni a Scutari sono:

Fabbrica di produzione di sapone (180 tonnellate all‟anno)

Fabbrica di produzione di pasta

Fabbrica di produzione di stoffa in lana e cottone

Fabbrica della produzione del vino e dell‟accetto

Fabbrica delle sigarette (con 100 operai nel periodo migliore)

Produzione di Laterizi – Tegole

Lavorazione del grano

Tipografia

Piccolo cantiere navale

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La costituzione di queste aziende, anche se fatta lentamente, indicava che Scutari era entrata

nella strada dell‟inizio dello sviluppo economico e commerciale. Ma bisogna sottolineare che tutte

queste aziende avevano una ridotta capacità produttiva e numero ridotto di operai impiegati.

Comunque l‟incidenza degli articoli prodotti dalle fabbriche era di poco peso rispetto a quelli che

venivano messi al mercato locale dai tantissimi piccoli artigiani che lavoravano e che con i loro

prodotti riempivano il mercato interno.

Le prime fabbriche e i primi laboratori manifatturieri presenti a Scutari anche fino ai primi anni del

XX secolo non sono mai riusciti ad effettuare il salto di qualità per la loro trasformazione in

industria vera e propria.

I fattori che hanno segnato negativamente nello sviluppo economico-industriale di Scutari erano i

seguenti:

1. Ogni anno una grande quantità di soldi, raccolti attraverso il sistema fiscale dell‟impero

ottomano, veniva portata a Istanbul per arricchire l‟amministrazione turca. Per dare un

esempio della ricchezza che dall‟Albania veniva trasferita direttamente in Turchia basta

considerare il seguente dato: l‟80% dell‟importo complessivo costituito dal gettito fiscale

raccolto ogni anno dai cittadini albanesi veniva trasferito in Turchia, e solo il 20%

rimaneva in Albania per sostenere l‟amministrazione pubblica. Questa politica è stata

conseguita negli anni 1860-1912 fino all‟indipendenza dell‟Albania dall‟Impero Ottomano.

2. In Albania entravano dai mercati europei, e in particolare dall‟Italia e dall‟Austria via mare

vari prodotti con dei dazi doganali bassissimi. La competizione dei prodotti europei, i quali

avevano sicuramente qualità superiore rispetto ai prodotti locali, ha inciso fortemente

nella riduzione della domanda interna verso i prodotti locali.

Questi due fattori principalmente hanno contribuito negativamente nell‟attività produttiva e

commerciale delle fabbriche albanesi e in particolare in quelle della città di Scutari.

Le fabbriche di Scutari non essendo in grado di competere con prodotti di mercato europeo di

alta qualità, e dall‟altra parte strozzate dal sistema fiscale orientale, sono entrate in una forte crisi

che a sua volta ha portato un degrado pesante del sistema economico albanese.

La conseguenza di ciò si era percepita già negli primi anni del XX secolo dove il bilancio

commerciale era molto cambiato. Il valore dei prodotti importati era tre volte il valore dei prodotti

esportati.

Questo forte deficit commerciale che ha continuato per decine di anni anche durante e dopo la

prima guerra mondiale ha portato l‟economia albanese in una situazione limite.

Un aiuto e sostegno all‟economia albanese lo hanno fornito le rimesse degli emigranti albanesi

emigrati nei paese dell‟Europa occidentale e anche in America che hanno continuato a sostenere

le proprie famiglie per anni.

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Al termine della Prima Guerra Balcanica, il 28 novembre 1912, alcuni esponenti politici del paese

- tra cui Ismail Qemali - dichiararono l'indipendenza dell'Albania dall'Impero Ottomano mentre il

paese versava nel disordine civile e politico. Diversi governi si succedettero nel tentativo di

sviluppare uno stato laico, indipendente e democratico. Tali tentativi furono appoggiati dalle élite

intellettuali, da parte della piccola e media borghesia nazionalista urbana, da parte della nobiltà e

dei rappresentanti dei ceti elevati delle famiglie albanesi nazionaliste e dalla comunità legata alla

diaspora albanese in Europa e negli Stati Uniti d'America, con il supporto e l'intervento della

Società delle Nazioni negli anni '20.

Il processo di riforma democratica e laica fu interrotto dal colpo di stato politico-militare guidato da

Ahmet Zogu, che trasformò la nazione in un regno, autonominatosi re col nome di Zog I.

Nel periodo 1924-1943 si svilupparono intensi rapporti bilaterali economici tra Italia e Albania.

Dal 1924 al 1939, Scutari ebbe uno sviluppo industriale lento, furono aperte piccole fattorie che

producevano cibo, tessuti ed inoltre avviata la produzione del cemento. Nel 1924 il loro numero si

aggirava intorno a 43 unità, nel 1938 ne esistevano 70.

Scutari fu la dimora degli arcivescovi cattolici, infatti furono aperte molte scuole religiose. La

prima scuola laica venne aperta nel 1913, e il ginnasio statale venne aperto nel 1922.

Nel 1937 venne formato il gruppo comunista di Scutari, che fu la più grande organizzazione

albanese che diffondeva la propria ideologia in tutto il paese.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, gli abitanti della città combatterono contro le forze italiane,

e resistettero molto a lungo con dimostrazioni ed attacchi. La resistenza venne organizzata dai

comunisti, che più tardi formarono il gruppo combattivo dei Partigiani.

Durante i 50 anni del regime comunista che seguirono l'Albania fu uno stato nazional-comunista

estremamente isolazionista, stalinista e anti-revisionista, che dedicò poche energie alla

cooperazione politica anche con gli altri stati comunisti. Il Paese, retto da una ferrea dittatura

comunista, ha scontato l'isolamento internazionale e un grave sottosviluppo economico.

Nella città di Scutari, così come in tutta l‟Albania venne soppressa completamente ogni specie di

iniziativa privata. Tutte le manifatture, fabbriche, tipografie, proprietà agricole, negozi etc. di

proprietà privata vennero nazionalizzati negli primi anni del regime comunista. Gli imprenditori si

trovarono all‟improvviso spogliati da ogni bene e da ogni diritto civile ed umano.

Erano gli anni del terrore e delle torture umane verso gli intellettuali e la classe medio-alta

albanese.

La realtà produttiva a partire dagli anni 1950 e fino agli anni 1990 era di proprietà statale, avendo

cancellato l‟esistenza di ogni forma produttiva di origine privata. Di conseguenza ogni iniziativa

economica-produttiva partiva solo dopo una decisione degli alti livelli governativi.

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La politica economica statale ha indirizzato l‟Albania secondo i piani di sviluppo quinquennali. Le

decisioni si prendevano a livello centrale per poi arrivare i piani esecutivi alle autorità locali per

ogni tipo di investimento.

Negli anni ‟60 ÷„80 lo sviluppo economico della città di Scutari ha visto un periodo di apertura di

nuove fabbriche statali in vari settori.

La realtà industriale della città di Scutari consisteva principalmente nelle seguenti tipologia di

attività:

Lavorazione del tabacco e produzione di sigarette

Lavorazione del legno e produzione di mobili vari

Produzione di tessuti d‟abbigliamento

Elettromeccanica

Edilizia

Cementifici

Lavorazioni artistiche

Produzione di cavi elettrici

Produzione di alimentari vari

Lavorazione pelli e cuoio

Produzione scarpe

Kombinat del legno e della carta

Produzione e riparazione di pullman

Produzione e riparazione delle macchine agricole

Trasporti

Servizi

Malgrado la variegata attività produttiva esistente a Scutari, il livello qualitativo dei prodotti finiti

non era soddisfacente. Il motivo consisteva nella ridotta capacità organizzativa aziendale, nella

mancanza del know how tecnologico e alla bassa qualità delle materie prime.

La maggior parte dei prodotti si indirizzava al mercato interno locale. Ma non mancavano anche i

prodotti che si esportavano all‟estero, specialmente nei paesi dell‟ Europa dell‟Est. Tra i prodotti

che le aziende statali di Scutari esportavano erano. sigarette, cavi elettrici, prodotti artigianali che

usavano come materia prima il fieno, prodotti artistici di filigrana.

Quei pochi rapporti commerciali che aveva Albania durante i 50 anni del comunismo erano solo

con i Paesi del blocco comunista, non esisteva nessun rapporto economico-commerciale e con i

paesi sviluppati dell‟Europa Occidentale.

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Questa chiusura quasi totale verso il mondo esterno aveva condizionato molto lo sviluppo non

solo economico-industriale del paese ma aveva condizionato molto negativamente anche la

libertà delle persone dal punto di vista dei diritti umani, mancava la libertà politica, religiosa.

Dopo la caduta del Muro di Berlino nel 1991 anche in Albania la situazione generale comincia a

cambiare.

Scutari fu il maggiore centro dei movimenti democratici del 1990 e 1991. Ci furono molte

dimostrazioni e conflitti con le forze di polizia, quando la popolazione chiese la fine del regime

comunista.

Sotto la pressione popolare e delle massicce fughe di cittadini all'estero, Ramiz Alia successore

del dittatore Hoxha, ammette il pluralismo politico e consente le prime elezioni libere.

Nel 1992 le nuove elezioni portano al potere il partito democratico di Sali Berisha. Questo fu‟

l‟anno della svolta per la storia dell‟Albania. I risultati si videro subito non solo nella libertà politica

religiosa ma anche nell‟apertura dei confini e soprattutto nel fatto che si attirarono

immediatamente gli investimenti stranieri nel paese.

Negli anni seguenti fu uno dei periodi migliori nel quale molti imprenditori italiani, tra cui tanti

pugliesi decisero di internazionalizzare le loro aziende ed aprirono nuove aziende nelle principali

città albanesi.

A Scutari i due investimenti italiani più significativi erano nei settori di:

1. Calzaturiero : Calzaturificio Adelchi

2. Abbigliamento intimo: Cottonella

Nel 1997 un movimento insurrezionale destabilizza il Paese creando non poche difficoltà alle

attività produttive e commerciali.

Seguirono mesi di grande incertezza di una forte rabbia della popolazione che si è sentita

ingannata da società finanziarie fantasma che promettevano alti interessi ma che alla fine si sono

rilevati una truffa. È stata una iniziativa disastrosa che ha prodotto un‟altra umiliazione e

sottrazione di quei pochi fondi monetari che possedeva un popolo appena uscito da una lunga

dittatura.

In una situazione politica dove la presenza dello stato era praticamente inesistente, le bande dei

balordi e dei criminali scappati dalle carceri si impadronirono di armi diffondendo grande paura,

insicurezza.

Di conseguenza la maggior parte delle aziende statali furono assaltate, danneggiate rubate e

alcune anche bruciate.

Le rivolte e la situazione difficile portò alle elezioni politiche anticipate.

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Le elezioni del 1998 vengono vinte dall'opposizione socialista, guidata da Fatos Nano. Rexhep

Meidani prende il posto di S. Berisha alla presidenza della Repubblica.

Un anno dopo con un referendum viene approvata la nuova Costituzione, e le agitazioni interne

provocano le dimissioni di Nano al quale subentra Pandeli Majko. Ilir Meta viene incaricato di

formare il nuovo governo.

Il grande afflusso di profughi dal Kosovo nel 1999 a seguito dei movimenti in quel paese hanno

fatto si che parte dei profughi arrivasse a Scutari. Si era ritenuto di ospitare tali profughi in parte

degli edifici dell‟ex tabacchificio e di questo vi sono ancora le tracce delle modifiche ad uso

abitativo degli immobili.

La recente evoluzione storica ha visto parecchi imprenditori stranieri, la maggior parte italiani,

avvicinarsi a questo paese con diversi tipi di iniziative. Di questi però solo una parte è ancora

presente, gli altri si sono ritirati. Il motivi fondamentale del ritiro dei primi imprenditori stranieri in

Albania è legato principalmente nell‟instabilità generale che si era creato nel paese nel 1997 e

negli 2-3 anni successivi. Ma alla base di questo fenomeno stanno anche i seguenti motivi:

1. La popolazione, e quindi anche i potenziali operatori economici, non era pronta a recepire

il cambiamento conservando in se tutte le problematiche ed i fattori negativi del regime

comunista ( concetto di proprietà, assistenzialismo, motivazione, povertà, ecc.).

2. Non c‟erano le condizioni nel paese per avviare o gestire secondo i modelli europei le

attività imprenditoriali comprese le aziende concepite secondo il modello comunista

applicato in Albania, se non dopo attente valutazioni. Non era ancora presente la cultura

di impresa.

3. Gli imprenditori che si sono avventurati non avevano ben analizzato il paese, la sua

situazione, nonché le persone che si erano proposte per collaborare nell‟avvio di attività

individuate come business.

Nell‟anno 2005 dopo le ultime elezioni giunge al potere il partito democratico con il primo ministro

Sali Berisha.

Dall‟analisi storica che precede si può quindi affermare che solo di recente (4/5 anni) il paese ha

assunto un aspetto comportamentale secondo i modelli europei. Anche la zona di Scutari è

cambiata e sta seguendo le trasformazioni, anche di mentalità, delle parti più avanzate del paese.

La storia di questa città e del suo territorio comprova che il tessuto sociale locale è in grado di

interagire con altre popolazioni e culture, anche in forma propositiva, per realizzare a sua volta

ciò che potrebbe essere vantaggioso realizzare in questa parte dell‟Albania.

LE POTENZIALITA’ DELLA LOCALITÀ’ DI SCUTARI

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Studio di fattibilità per lo sviluppo delle aree industriali di Scutari – Ottobre 2008

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Come illustrato nella analisi storico economica precedente la zona di Scutari può offrire anche

interessanti potenziali logistici per lo sviluppo di attività economiche e produttive anche se

potrebbe sembrare decentrata rispetto al grande asse: Tirana - Durazzo

Come si può notare dalla cartina essa può interagire con territori e contesti economici di grande

interesse sia Albanesi che esteri ed essere importante crocevia di traffici e servizi transfrontalieri.

Alle potenzialità del fattore logistico si può associare il bagaglio storico culturale della

popolazione locale che può sostenere importanti iniziative di interazione con operatori sia locali

che stranieri.

L‟unione, quindi, di questi fattori:

Territorio strategico,

Assi Infrastrutturali,

Livello qualitativo della popolazione

Apertura delle Amministrazioni Locali

Storia Industriale

consentono di porre le basi per iniziative di rinascita e di sviluppo economico della zona.

Cap. IV°) QUADRO MACROECONOMICO DELL’ALBANIA

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Studio di fattibilità per lo sviluppo delle aree industriali di Scutari – Ottobre 2008

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La trattazione del presente capitolo serve per inquadrare meglio l‟oggetto del presente studio

rispetto all‟andamento dell‟intero paese. Essa vuole rappresentare un quadro generale del paese

visto nell‟ottica dei rapporti Italia e Albania e costituisce un riferimento sia per la constatazione

della situazione di fatto e sia per la connessione con le proposte conclusive del presente

documento.

1) QUADRO MACROECONOMICO

1.1) Andamento congiunturale e rischio paese

L‟economia albanese continua a crescere ad una media di circa il 6% annuo considerando il

periodo 2003-2007, tuttavia rimane ancora uno dei Paesi più poveri dell‟Europa. Secondo la

Banca d‟Albania il reddito pro-capite nel 2007 è stato pari a circa USD 3.200, ed il tasso di

disoccupazione del 13,5%.

Circa il 60% della forza lavoro è impiegata nel settore agricolo sebbene i settori delle costruzioni

e dei servizi siano in forte espansione. Tuttavia nel 2007 il settore dell‟edilizia ha subito una

contrazione del 19% a causa della mancata emanazione dei permessi di costruzione, nonostante

la forte domanda di investimenti.

Nonostante la crescita del PIL di circa il 6 % per il 2007, l‟inflazione annua si è attestata al 3%

con un forte aumento dei prodotti alimentari nell‟ultimo periodo dell‟anno.

Il deficit di bilancio per l‟anno 2007 ha raggiunto 344,9 milioni di Euro ed è previsto un

peggioramento di tale trend per il 2008 in cui dovrebbe raggiungere il 7,9% del PIL, mentre il

debito pubblico nell‟anno 2007 ha raggiunto il 54,1% del PIL.

Le entrate doganali nel 2007 hanno avuto un favorevole andamento registrando un aumento del

16% rispetto all‟anno precedente, superando del 2% le previsioni del Ministero delle Finanze

Anche il settore estero è stato caratterizzato da una continua crescita del deficit delle partite

correnti e della bilancia commerciale che nel 2007 ha raggiunto il 22% del PIL.

L‟agricoltura, che rappresenta circa un terzo del PIL, rimane stagnante a causa delle frequenti

siccità e dell‟assenza di una adeguata modernizzazione. Quasi tutto il 2007 è stato caratterizzato

da siccità e sfavorevoli condizioni climatiche per la produzione agricola e da una forte crisi

energetica soprattutto nel periodo estivo.

Le condizioni climatiche, i problemi relative alle infrastrutture del settore energetico, la carenza di

forniture di energia dall‟estero si sono riflessi sulla produzione interna, sui costi di produzione e

sulla bilancia commerciale e dei servizi.

Il settore turistico sta migliorando ed è stata approvata una nuova legge per sviluppare i servizi.

Nel 2007 è stimato un aumento dell‟11% di turisti rispetto al 2006.

Comunque il maggior fattore di sostegno all‟economia albanese rimane ancora quello dalle

rimesse dall‟estero, principalmente dalla Grecia e dall‟Italia, che aiutano a finanziare le

importazioni e, conseguentemente, il deficit commerciale.

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Studio di fattibilità per lo sviluppo delle aree industriali di Scutari – Ottobre 2008

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Il settore energetico che ha fortemente condizionato la crescita economica per la carenza di

produzione, sta diventando un settore emergente ed il Governo ha intrapreso una politica di

espansione per recuperare il forte dislivello tra il fabbisogno nazionale e la produzione. E‟ iniziata

infatti la costruzione e ristrutturazione di varie centrali termoelettriche ed idroelettriche e nuove

iniziative sono in corso per lo sfruttamento delle risorse petrolifere nel centro-sud del Paese.

I dati macroeconomici dell‟economia ufficiale albanese tuttavia non includono l‟economia

sommersa che ha raggiunto livelli molto elevati.

Recentemente le Autorità albanesi hanno varato alcuni meccanismi, tra cui il divieto di fare

transazioni cash al di sopra di una certa somma (circa Euro 2.300), al fine di ridurre tale

fenomeno.

La SACE (Gruppo che opera nel settore di assicurazione del credito, protezione degli

investimenti, cauzioni e garanzie finanziarie) continua a mantenere l‟Albania alla 6a categoria di

rischio (minimo rischio categoria 0, massimo rischio categoria 7). Ad ogni modo, il fatto che il

Paese abbia intrapreso un ampio programma di riforme fa sì che le prospettive nel medio-lungo

periodo siano favorevoli. Si spera che nel prossimo futuro il paese possa entrare nella 5a

categoria di rischio.

Tuttavia gli osservatori internazionali continuano a mantenere il rating del rischio Paese ad un

livello alto.

2003 2004 2005 2006 2007

P.I.L. (crescita %) 6 6 5,5 5 6 (*)

P.I.L. (in mln $) 5.600 7.452 8.382 9.136

Reddito pro-capite $ 1.806 2.329 2.619 2.855 3.150

Tasso di inflazione 3,3 2,2 2,0 2,4 3,0

Bilancia commerciale -1.243 -1.276 -1.476 -1.685 -2.134

Importazioni (mln. €) 1.638 1.762 2.006 2.316 2.918

Esportazioni (mln. €) 395 485 530 630 784

Rimesse (mln. €) 782 1.028 939 933

I.D.E. (mln. €) 158 278 224 260 370 (a)

Tasso disoccupazione 15,0 14,6 14,2 13,8 13,6 (b)

% Deficit bilancio/PIL 4,5 5,1 3,6 3,1

Fonte : Banca di Albania

1.2) Grado di apertura del Paese al commercio internazionale ed agli

investimenti esteri

L‟accesso dell‟Albania alla Organizzazione Mondiale del Commercio, nel settembre 2000, ha

permesso l‟applicazione in loco delle politiche e delle regole del commercio internazionale che

assicurano agli investitori stranieri la parità di trattamento nei rapporti commerciali.

Il Paese gode di un accesso preferenziale al mercato dell‟Unione Europea, beneficiando di

agevolazioni fiscali sulle esportazioni.

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Studio di fattibilità per lo sviluppo delle aree industriali di Scutari – Ottobre 2008

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Il 12 giugno 2006 l‟Unione Europea e l‟Albania hanno firmato un accordo di stabilizzazione e

associazione (ASA/MSA) ed un ulteriore Interim Agreement che consente la libera importazione

delle merci dai Paesi dell‟Unione Europea.

Tali Accordi sono stati ratificati dal Parlamento albanese il 3 agosto 2006. L‟Interim Agreement è

entrato in vigore il 1° dicembre 2006 ed in base alla nuova normativa l‟83% dei prodotti industriali

importati in Albania dai Paesi dell‟Unione Europea è esentato dalle tasse doganali.

Per il restante 17% (che comprende idrocarburi, fertilizzanti, prodotti plastici, ecc.) è prevista

invece una graduale riduzione dei dazi d‟ingresso in un periodo di cinque anni.

Inoltre, nel quadro del Patto di Stabilità, l‟Albania ha concluso, negli anni scorsi, accordi di libero

scambio con alcuni Paesi dell‟area balcanica.

Dal 1° maggio 2007 l‟Albania fa parte del CEFTA (Accordo centroeuropeo di libero scambio) al

quale aderiscono anche la Croazia, la Serbia, la Bosnia-Herzegovina, il Montenegro e la

Moldavia. Tale Accordo è importante sia per la creazione di una zona di libero scambio regionale

sempre più avanzata sia per attuare un‟armonizzazione della normativa doganale e fiscale dei

Paesi aderenti, propedeutica ad una futura adesione alla UE.

Nel 2007 il deficit della bilancia commerciale ha raggiunto i 2.134 milioni di Euro, con un

incremento del 26,4 rispetto all‟anno precedente, incidendo in modo rilevante le importazioni di

prodotti energetici (+51,5%) per far fronte alla continua pesante crisi che il Paese sta affrontando.

Nel 2007, il commercio estero albanese ha avuto un incremento del 25,6% raggiungendo 3.702

milioni di Euro. In particolare le importazioni sono aumentate del 26% e le esportazioni del 24,5%

rispetto all‟anno precedente.

Le importazioni hanno riguardato soprattutto macchinari ed attrezzature (20% del totale);

alimentari e bevande (16,6%), prodotti energetici (16,6%), materiali edili (15,8%), prodotti chimici

e plastica (15,8%), tessili e calzature (10.3%).

Circa la composizione delle esportazioni, al primo posto ci sono tessili e calzature (lavorazioni à

façon) con il 43,9%, seguiti da materiali da costruzione e metalli (15,8%) e da alimentari, bevande

e tabacco (7,3%).

I principali partner commerciali dell‟Albania sono: Italia, Grecia, Turchia, Germania, Cina e

Macedonia.

A seguito di recenti accordi per la creazione di un‟area di libero scambio sono in netto aumento le

percentuali di interscambio con i partners balcanici, in particolare Bulgaria, Romania, Croazia; in

forte crescita anche il commercio con la Russia e l‟Ucraina.

Commercio estero albanese (milioni di EURO)

2003 %

variaz.

2004 %

variaz.

2005 %

variaz.

2006 %

variaz.

2007 %

variaz

Importazioni

albanesi

1.638 10,3 1.762 7,5 2.007 13,9 2.316 15,4 2.918 26

Esportazioni

albanesi

395 19,6 485 22,7 530 9,2 630 18,8 784 24,4

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Studio di fattibilità per lo sviluppo delle aree industriali di Scutari – Ottobre 2008

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Interscambio 2.033 -7,6 2.247 10,5 2.537 11,4 2.946 14.9 3.702 25,6

Saldo -1.243 7,6 -1.277 2,7 -1.477 15,6 -1.686 14,1 -2.134 26,5

Fonte: Banca di Albania Import Albanese 2006-2007 (% sul totale)

PAESI 2006 % 2007 %

1 Italia 28,7 27,13

2 Grecia 15,72 14,56

3 Turchia 7,62 7,29

4 Cina 5,97 6,66

5 Germania 5,66 5,47

6 Russia 4,07 4,08

7 Ucraina 3,83 2,62

Export Albanese 2006-2007 (% sul totale)

PAESI 2006 % 2007 %

1 Italia 72,61 68,09

2 Grecia 9,60 8,32

3 Germania 3,16 2,45

4 Macedonia 1,60 2,27

5 Turchia 1,27 2,27

6 Cina 1,10 2,52

1.3) Andamento dell’interscambio commerciale con l’Italia

L‟Italia rappresenta il principale partner commerciale dell‟Albania, con una quota di circa il 35%

dell‟intero commercio estero albanese.

Nel 2007 le importazioni albanesi dall‟Italia sono aumentate di circa il 21,72%, mentre le

esportazioni sono aumentate del 16,79%, ma la quota delle importazioni rispetto al totale è

diminuita dal 28,07%, al 27,13 e la quota delle esportazioni è diminuita dal 72,61 al 68,09,

facendo scendere la quota dell‟intero interscambio dal 37% del 2006 al 35% del 2007.

I principali prodotti esportati verso l‟Italia sono: abbigliamento e calzature (lavorazioni à façon),

materiali per costruzioni, minerali, macchinari e parti di ricambio e manufatti in legno.

Nel 2007 c‟è stato un rilevante aumento delle esportazioni di minerali e prodotti energetici

(+148%), i lavorati in legno sono aumentati del 30,39% e le lavorazioni a façon tessili e

calzaturiere dell‟11,4%.

Le importazioni dall‟Italia riguardano invece carburanti, prodotti alimentari, macchinari e parti di

ricambio, materiali per costruzioni, prodotti chimici e in plastica.

Nel 2007 le importazioni di materiali per costruzioni hanno avuto un aumento del 37,4% quelle

dei macchinari e pezzi di ricambio del 33,5% ed i prodotti alimentari del 13,5%.

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Studio di fattibilità per lo sviluppo delle aree industriali di Scutari – Ottobre 2008

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2) INDIVIDUAZIONE DEGLI AMBITI DI INTERVENTO

2.1) Valutazione della penetrazione commerciale dei prodotti italiani sul mercato

locale

La penetrazione commerciale dei prodotti italiani in Albania è buona, ma può essere estesa ad

altre fasce di mercato soprattutto nei settori emergenti. Infatti, oltre un terzo delle importazioni

albanesi proviene dall‟Italia.

Il “made in Italy” esercita un forte fascino sul consumatore albanese. In sostanza, al crescere del

tenore di vita, cresce anche l‟orientamento verso il prodotto italiano di maggiore qualità, non solo

nell‟abbigliamento e nei prodotti alimentari, ma anche in altri settori (arredamento, materiali per

edilizia, ecc.).

2.2) Valutazione degli investimenti diretti da e verso l’Italia

Nel periodo 2000-2007 gli investimenti esteri hanno superato il miliardo e mezzo e nei primi nove

mesi del 2007 sono stati pari a 370 milioni di Euro.

L‟Albania offre notevoli risorse naturali, come: il petrolio, il gas, il carbone, il rame, il cromo, cave

di materiali primari per l‟edilizia tra cui anche i lapidei, l‟acqua e potenziale energia elettrica.

Ci sono più di 1.000 compagnie straniere di vari Paesi europei ed americane.

I settori in cui si investe di più sono quello delle telecomunicazioni (35%) e quello dell‟industria

(32,5%).

Inoltre il processo di privatizzazione in atto di varie società statali presenta opportunità in settori

strategici, come quello minerario, dell‟energia, gas, telecomunicazioni e finanze.

Nell‟ultimo periodo varie Società straniere si sono interessate alla costruzione di impianti

idroelettrici ed eolici che il Governo sta programmando per far fronte alla crisi energetica ed allo

sfruttamento delle risorse petrolifere del Paese.

Sono state avviate infatti privatizzazioni di varie Società statali come Albpetrol, INSIG (compagnia

di Stato per le assicurazioni, e KESH (Compagnia elettrica nazionale dello Stato).

Per le imprese italiane esistono buone opportunità di investimento in questo ambito. La Società

Albtelecom è stata recentemente venduta ad un Gruppo turco (Calik Enerji).

L‟Italia occupa il primo posto per quanto riguarda il numero delle imprese con capitale

partecipato (51,1%) seguita dalla Grecia (24,3%); per quanto attiene invece al volume degli

investimenti, la Grecia occupa il primo posto con il 48%, seguita dall‟Italia con il 30%. Gli

investimenti provenienti dai Paesi UE sono pari all‟82% del totale.

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Studio di fattibilità per lo sviluppo delle aree industriali di Scutari – Ottobre 2008

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Circa i settori economici di destinazione al primo posto è il commercio (67%), quindi l‟industria

(17%) e i servizi (6%).

Gli investimenti italiani sono concentrati principalmente nella parte Ovest del paese, lungo la

costa adriatica.

Si tratta di interventi di piccole-medie imprese che operano per il 35% nel settore edile; per il 21%

nel settore tessile e calzaturiero (produzione “a façon”); per il 16% nel commercio e servizi; per

l‟8% nell‟industria agro-alimentare.

I principali punti di forza che attirano l‟interesse degli investitori italiani sono in particolare: la

vicinanza geografica; le favorevoli condizioni climatiche; la diffusione della lingua italiana nella

popolazione locale; il basso costo della mano d‟opera semi-qualificata con salari molto più bassi

di quelli italiani.

I settori nei quali sarebbe auspicabile sviluppare una forte azione di promozione degli

investimenti diretti sono: infrastrutture, logistica, settore energetico e delle public utilities,

settore tessile ed abbigliamento, strutture stradali e portuali, che sono in rapido

miglioramento (sostenuti anche dalla cooperazione italiana).

Nel 2006 la presenza italiana in Albania si è rafforzata con l‟acquisto dell‟80% del capitale

azionario della BIA ( Banca Italo Albanese) da parte del Gruppo Intesa Sanpaolo.

Altra presenza bancaria italiana è rappresentata dalla Banca Italiana di Sviluppo (B.I.S)

controllata inizialmente dalla Banca Popolare di Puglia e dal secondo semestre 2008 invece da

Veneto Banca SpA.

Da questo ne consegue che la presenza di qualificati Istituti finanziari offre un sostegno

importante alle imprese del Nord est Italia interessate ad investimenti in Albania.

Il 1° gennaio 2008 è entrata in vigore la riforma fiscale che dovrebbe contribuire a realizzare

un‟economia più competitiva ed a creare un miglior clima per gli investimenti esteri.

E‟ stata adottata una flat tax del 10%, mentre il sistema fiscale precedente prevedeva una tassa

sulle imprese del 20% e una tassazione progressiva dall‟1 al 20% per le persone fisiche, mentre

l‟IVA è rimasta invariata al 20%.

2.3) Valutazione delle potenzialità di cooperazione commerciale ed industriale

nei settori ad alto contenuto tecnologico

Nel Paese vi è una forte domanda di tecnologia su standard di tipo occidentale.

E‟ in atto un processo per portare l‟aspetto tecnologico delle infrastrutture ad un livello più

elevato. Tale processo potrebbe generare interessanti opportunità per le imprese italiane nel

settore energetico ed in quello turistico.

Un altro settore interessante per le imprese italiane è quello delle telecomunicazioni per il

miglioramento della rete internet e dei servizi connessi; è stato richiesto dal Primo Ministro

albanese l‟intervento di società italiane per il potenziamento del collegamento informatico tra

l‟Albania e l‟Italia.

2.4) Suggerimenti per l’attivazione degli strumenti di sostegno finanziario e

assicurativo pubblico per SACE e SIMEST

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Studio di fattibilità per lo sviluppo delle aree industriali di Scutari – Ottobre 2008

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La SACE ha dato un segnale di apprezzamento verso questa economia riducendo il rischio

Paese dalla 7° alla 6° categoria, come sopra indicato. E‟ auspicabile che tale interessamento ed

apertura verso l‟Albania prosegua anche in futuro.

Per quanto riguarda SIMEST, un positivo risultato è stato ottenuto grazie all‟estensione

all‟Albania al “Fondo Balcani” che consiste in un fondo rotativo finalizzato al finanziamento di

interventi aggiuntivi della SIMEST per favorire la costituzione di imprese nei Paesi che ne fanno

parte.

Soggetti beneficiari sono le imprese italiane che realizzano investimenti in detti Paesi con o

senza partner locale. L‟ammontare massimo della partecipazione del Fondo è di 516.465 euro

per operazione.

Tale fondo, per il numero di Paesi che contempla, appare tuttavia ancora limitato ed è auspicabile

che venga in futuro incrementato dopo le opportune valutazioni dei risultati.

3) POLITICA COMMERCIALE E DI ACCESSO AL MERCATO

3.1) Barriere tariffarie

L‟Albania, come membro dell‟Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO), ha

progressivamente ridotto le tariffe doganali sulle importazioni, in linea con le regole

dell‟Organizzazione stessa.

In base ai nuovi rapporti economici stabiliti dall‟Accordo, l‟83% dei prodotti industriali importati in

Albania dai Paesi dell‟Unione Europea sarà esentato dalle tasse doganali. Per il restante 17%

che comprende idrocarburi, fertilizzanti, prodotti plastici ecc. è prevista invece una graduale

riduzione dei dazi d‟ingresso in un periodo di cinque anni.

3.2) Barriere non tariffarie

L‟alta discrezionalità ed il mancato rispetto delle norme da parte degli operatori di strutture

pubbliche, purtroppo ancora diffusi in settori di questa economia, finiscono per costituire delle

barriere alla penetrazione commerciale ed agli investimenti.

L‟Ambasciata Italiana ed in particolare lo Sportello Unico per le Imprese svolgono una attenta

attività di monitoraggio facilitando il dialogo con gli imprenditori e decisioni più trasparenti di

questa Amministrazione.

Grazie al sostegno internazionale, che ha permesso di introdurre sistemi di controllo informatici,

l‟Amministrazione doganale è risultata più efficiente e trasparente riuscendo ad ottenere

prestazioni sempre migliori.

Nel 2007 le entrate doganali sono state pari a 765 milioni di Euro registrando un aumento del

16% rispetto all‟anno precedente.

3.3) Violazioni delle norme sulla tutela dei diritti di proprietà intellettuale

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Studio di fattibilità per lo sviluppo delle aree industriali di Scutari – Ottobre 2008

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La disciplina generale in tema di tutela del diritto d‟autore è contenuta in due distinti

provvedimenti uno sulla proprietà industriale e l‟altro sul diritto d‟autore.

Per poter registrare in Albania brevetti, marchi, disegni industriali e denominazioni di origine

occorre presentare un‟apposita richiesta alla “Direzione Generale marchi e brevetti” albanese. La

legge prevede relativamente al brevetto una durata ventennale; l‟estensione del termine per i

disegni industriali e per i marchi registrati è invece, rispettivamente cinque e dieci anni.

Sul versante del diritto d‟autore la legge accorda una tutela a qualsiasi forma di attività creativa

individuale. Tale normativa riconosce tanto un diritto morale quanto un diritto di utilizzazione. La

legge contiene inoltre alcune norme che, similmente alla normativa italiana, regolano la

condizione dell‟inventore che sia nel contempo lavoratore dipendente. La Repubblica d‟Albania è

parte dell‟Organizzazione Europea Brevetti (EPO) e membro del WIPO (World Intellectual Patent

Organization).

Tuttavia le violazioni dei marchi e dei diritti di proprietà intellettuale sono abbastanza comuni.

Questa Amministrazione, nonostante riconosca la normativa internazionale al riguardo, non

dispone di adeguati strumenti di verifica e controllo e cerca di avvalersi dell‟assistenza italiana ed

internazionale per raggiungere standard adeguati anche in questa materia.

3.4) Problematiche relative agli investimenti esteri nel Paese

In Albania è in atto una forte crescita della concorrenza interna.

Nuovi gruppi di imprenditori, in alcuni casi in grado di controllare i media albanesi, chiedono con

sempre maggiore insistenza al Governo protezione dei propri investimenti, in particolare dalla

concorrenza esterna.

In altri termini, nel quadro delle privatizzazioni qui in corso, cercano di inserirsi i nuovi uomini

d‟affari albanesi che, alleati tra loro, intendono contrastare l‟ingresso di grandi gruppi stranieri.

Affiorano, dunque, segnali di rinnovato dinamismo dell‟imprenditoria locale, la quale - oltre ai

settori dell‟edilizia, del commercio e delle finanze, dell‟assistenza sanitaria privata - si mostra

sempre più aggressiva anche in settori strategici come quelli dell‟energia elettrica, delle

assicurazioni, dello stoccaggio e della commercializzazione degli idrocarburi, delle

telecomunicazioni.

Pertanto, l‟imprenditoria italiana più esperta che si affaccia su questo mercato ha, tra le varie

possibilità, l‟alleanza e la joint-venture con gli imprenditori locali (se accuratamente selezionati)

per assicurare migliori prospettive di sviluppo all‟investimento.

Ultimamente sembra riattivarsi un interesse maggiore ad investire in Albania per il basso costo

della manodopera rispetto ai Paesi dell‟area balcanica, come Romania e Bulgaria. Alcuni gruppi

imprenditoriali italiani stanno infatti traslocando dalla Romania per impiantarsi sul suolo albanese.

Per quanto riguarda i principali problemi segnalati dalle società italiane e dalle Associazioni

imprenditoriali già operanti in Albania vi sono:

- Ritardati rimborsi IVA.

Molte aziende italiane in Albania sono essenzialmente esportatrici. Esse versano l‟IVA sugli

acquisti interni ed esportano in esenzione. Accumulano pertanto dei crediti, spesso assai

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Studio di fattibilità per lo sviluppo delle aree industriali di Scutari – Ottobre 2008

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cospicui, nei confronti dell‟erario che non rispetta i termini, pur previsti dalla normativa vigente,

per i rimborsi.

- Problemi doganali.

Gli operatori lamentano la lunghezza dei tempi necessari per lo svolgimento delle pratiche

doganali.

Il Governo albanese ha avviato (mediante la costituzione di un gruppo di lavoro

interministeriale) un processo di semplificazione amministrativa e di eliminazione delle barriere

non fisiche al fine di agevolare la libera circolazione delle persone e delle merci.

A questa problematica dovrebbe porre rimedio il M.O.U. tra il Ministero italiano dello Sviluppo

Economico e il Ministero delle Finanze albanese relativo all‟attività delle dogane per favorire lo

sviluppo delle relazioni commerciale nell‟ambito del progetto del Corridoio VIII firmato il 5

marzo 2007.

Nel febbraio 2008, la Commissione mista italo-albanese per il trasporto internazionale stradale di

merci e passeggeri ha aumentato il contingente reciproco delle autorizzazioni bilaterali per

adeguarsi al progressivo incremento del volume dello scambio di merci.

Per quanto riguarda gli investimenti che richiedono l‟acquisizione di terreni, si segnala, inoltre,

che esiste ancora oggi in Albania una rilevante incertezza sulla proprietà dei terreni e sui

certificati che l‟attribuiscono, nonostante l‟approvazione da parte del Parlamento della Legge n.

9235, del 29.07.2004 “per la restituzione e compensazione della proprietà”.

4) POLITICA PROMOZIONALE E PROPOSTE OPERATIVE DI INTERVENTO

CONGIUNTO

Nel Paese vi è una forte domanda di tecnologia su standard di tipo occidentale.

Attualmente è in atto un processo per portare l‟aspetto tecnologico delle infrastrutture ad un

livello più elevato. Tale processo potrebbe generare interessanti opportunità per le imprese

italiane nel settore energetico, turistico, alimentare, estrazione di risorse dal sottosuolo ed in

quello edile.

L‟ambasciata Italiana in Albania, Lo sportello Unico per le Imprese e l‟Istituto di Commercio

Estero di Tirana stanno dando vita ad una serie di iniziative promozionali per portare ad un livello

più importante la collaborazione tra i due paesi non solo a livello Istituzionale ma anche quello tra

gli imprenditori Italiani ed Albanesi.

Le iniziative previste nei settori ritenuti più dinamici per il Sistema Italia in Albania sono state di

seguito individuate in :

4.1) ENERGIA

L‟azione promozionale si concepisce in tre fasi che consistono in:

1. Indagine di mercato includendo un censimento di produttori / distributori di materiali elettrici di

alta tensione quali cavi, quadri elettrici, tralicci, ecc. in loco. Creazione di un link all‟interno

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Studio di fattibilità per lo sviluppo delle aree industriali di Scutari – Ottobre 2008

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della webpage dell‟ICE Tirana concludendo così la prima fase con una presentazione

dell‟indagine a Torino e/o Milano per il Nord Italia ed a Bari per l‟Italia del Sud.

2. Analisi e progettazione di un website informativo disponibile dove sarà pubblicato non solo lo

studio ma sarà un sito con pagine interattive ove l‟imprenditore italiano può iscriversi

direttamente esprimendo il suo interesse ad una possibile joint-venture con aziende albanesi.

3. Organizzazione di incontri bilaterali tra le aziende interessate di entrambi i Paesi.

4. 2) PROGETTO TURISMO

Sono stati svolti diversi seminari ed altri sono previsti in varie località albanesi, in collaborazione

con l‟Unione albanese degli operatori turistici ed altre organizzazioni locali, per il management

ed il marketing riferito al settore del turismo.

Gli workshop, condotti da docenti ed esperti italiani, focalizzano le tematiche relative al marketing

turistico territoriale, insegnare le tecniche di management e creare partnership fra aziende

italiane ed albanesi nel settore.

4. 3) ALIMENTARE

Ampliare la conoscenza sui prodotti Made in Italy per intensificare i rapporti commerciali tra i due

Paesi, consolidando e aumentando gli scambi commerciali tra l‟imprenditoria italiana già presente

sul mercato locale e l‟incentivazione dell‟inserimento di nuovi operatori.

A tal proposito si propone l‟organizzazione di degustazioni presso la grande distribuzione di

prodotti tipici italiani come salumi, pasta, pelati e vino.

Attualmente sono sempre più diffuse i supermercati che allestiscono nei loro ambienti un angolo

ospitante dei prodotti di alta qualità, là dove i prodotti Italiani sono anche più presenti. La

degustazione ed una specifica mostra sarà inoltre seguita da incontri bilaterali mirati alla grande

distribuzione e ristorazione in particolare per raggiungere una maggiore diffusione dei prodotti

tipici alimentari di varie Regioni d‟Italia.

Pertanto, ogni anno (per tre anni consecutivi) saranno organizzate le settimane di mostre e

degustazioni di prodotti alimentari tipici delle Regioni Italiane, che saranno precedute da una

campagna pubblicitaria più articolata rispetto agli anni precedenti.

4. 4) STUDIO E ANALISI DI MERCATO SUL SETTORE MINERAIO, INDIRIZZO: CAVE

1° Anno - Pur avendo effettuato con successo uno studio tuttora valido sul settore edile e

macchine per l‟edilizia, mancano informazioni dettagliate sui materiali edili e

componenti vari ad essi connessi come le risorse del sottosuolo.

Gli Enti Pubblici ed i Ministeri, nell‟attuale non sono in grado di fornire dati ed

indicazioni aggiornate, pertanto le aziende italiane realmente intenzionate ad

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Studio di fattibilità per lo sviluppo delle aree industriali di Scutari – Ottobre 2008

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investire sulle cave affrontano una situazione frenante per mancanza di studi seri e

mappature realistiche.

Lo scopo dello studio non si limiterebbe solo all‟analisi del mercato ma mirerebbe

anche al censimento delle ditte comprese quelle italiane che attualmente operano sul

settore intervistandole sulle difficoltà riscontrate.

2° Anno - Creazione di un link all‟interno della webpage dell‟ICE Tirana per concludersi con una

presentazione dell‟indagine in Italia.

4. 5) STUDIO SULLE ZONE FRANCHE E STRUTTURE PORTUALI CON RIFLESSI SULLA

GRANDE DISTRIBUZIONE

Verranno realizzate azioni promozionali e di studio per il settore delle infrastrutture portuali e

piattaforme logistiche in funzione della grande distribuzione che, in Albania, sta registrando un

rapido sviluppo.

La realizzazione di uno studio mirerebbe ad analizzare le varie prospettive di sviluppo del

collegamento dell‟area portuale di Durazzo con quella di Bari, attraverso la creazione di due

analoghe piattaforme logistiche atte a velocizzare i commerci fra i due Paesi e tra le due sponde

adriatiche.

Ciò potrebbe sviluppare nuove tecniche di marketing ed accorciare i canali distributivi, con

conseguente riduzione dei costi e con l‟incremento delle vendite.

Inoltre, la grande distribuzione in Albania si sta sviluppando: imminente e‟ infatti l‟apertura di

alcuni ipermercati per la distribuzione di vari generi merceologici, tra cui prodotti alimentari

freschi, abbigliamento, articoli elettronici, sportivi e per la casa.

Quale indicatore di sviluppo in tale settore si registra che un gruppo italiano, la Conad, ha già

aperto tre centri commerciali e ne sta aprendo altri 5 in altrettante città del Paese, così come una

holding a capitale albanese sta proseguendo nella stessa direzione, con il vantaggio di un

consistente finanziamento dalla BERS.

4. 6) TECNOLOGIA DELL’INFORMAZIONE E DELLA COMUNICAZIONE

Nonostante la presenza del rappresentante dell‟IBM, HP, Acer, ecc, e di due società di

progettazione e programmazione di software, per gestione aziendale e non solo, il mercato

tutt‟oggi viene invaso da tecnologia obsoleta, usata, e non brandname.

Pur avendo dei professionisti laureati sia presso la Facoltà di Ingegneria Elettronica ed

Informatica a Tirana (Albania) che all‟estero, questi non vengono interpellati alla progettazione e

l‟attuazione delle tecnologie di avanguardia. Pertanto, si vede necessario:

1°- uno studio di mercato per individualizzare le problematiche del settore e le possibilità di

assistenza e commercio di apparecchiature del settore ICT per l‟imprenditoria italiana;

2° - l‟intervento dell‟Istituto con una Collettiva ICE di aziende italiane del settore presso una Fiera

locale “International Trade Fair” organizzato dal Klik Eksppo Group, uno degli enti fieristici

più importanti del Paese, accompagnato da un seminario di Presentazione Tecnica.

Il settore dell‟informatica è ancora al di sotto dei livelli europei ed un comparto che potrebbe

crescere e dare molte soddisfazioni ad investitori interessati a svilupparlo.

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Studio di fattibilità per lo sviluppo delle aree industriali di Scutari – Ottobre 2008

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Cap. V°) IL PARCO INDUSTRIALE DI SCUTARI

La struttura attuale del parco industriale di Scutari rappresenta ciò che rimane di un insediamento

industriale molto articolato messo in piedi dal regime comunista nel periodo del suo vigore ovvero

dal 1945 al 1990.

Lo scopo del presente capitolo è di presentare la situazione corrente sotto l‟ottica urbanistica,

ovvero: la sua collocazione nella città, gli spazi, le infrastrutture.

In questa area erano presenti diverse tipologie di attività produttive, tra queste si citano le più

importanti, e precisamente :

1. L‟industria della lavorazione del tabacco e della produzione di sigarette

2. L‟industria della lavorazione del legno fino alla produzione di mobili

3. L‟industria alimentare

4. L‟industria per la produzione di cavi

5. L‟agroindustria

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Studio di fattibilità per lo sviluppo delle aree industriali di Scutari – Ottobre 2008

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6. L‟abbigliamento e le confezioni

7. La lavorazione della pelle

8. Le lavorazioni meccaniche

9. La lavorazione della carta

10. Altre attività minori

Dall‟analisi della storia recente si può constatare che in questa area sono presenti molteplici

aspetti, dalle forti valenze socio culturali, che consentono di porre le basi per iniziative nei diversi

comparti economici fondamentali quali:

- il commercio

- l‟industria

- l‟agricoltura

- il turismo

- i servizi

E sulla base di questo contesto che sono stati approfonditi gli argomenti connessi con il tema in

oggetto nel convincimento che quanto verrà proposto avrà delle buone probabilità di attuazione.

Nelle tabelle e rappresentazioni grafiche che seguono vengono rappresentate le aree, gli edifici,

le utilizzazioni correnti, le indicazioni della proprietà al fine di avere un primo approccio sistemico

con questo sito esaminato nell‟ottica di chi, pur provenendo da esperienze diverse, cerca di

coglierne le valenze positive utili per un loro recupero.

Ed è propriamente questo il concetto di base sul quale la consulenza ha lavorato dopo aver

verificato le reali possibilità di fattibilità, di cantierabilità delle proposte che possono scaturire da

quanto riportato dalla presente relazione.

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Studio di fattibilità per lo sviluppo delle aree industriali di Scutari – Ottobre 2008

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Nella tabella che segue vengono riportate alcune attività originarie svolte nel sito ed il confronto

con la situazione attuale

Settore Attività Originaria Situazione e Attività Attuale

1) Lavorazione tabacco Calzaturificio in parte

2) Produzione Sigarette In disuso

3) Lavorazione Legno e mobilio

Parte produzione di mobili

Privatizzata per conto di diverse persone private

4) Abbigliamento Privatizzata - Abbigliamento

5) Meccanica Verniciatura profilati in alluminio Serramenti

6) Lavorazione artistica Abbigliamento

7) Impianto elettro-meccanico

Parte in affitto, proprietà dello stato

Parte utilizzata per:

Produzione Abbigliamento;

Lavorazione Legno,

Lavorazione Ceramiche Artistiche.

8) Fabbrica di produzione di cavi elettrici

Produzione di Fili per linee elettriche In concessione ad un azienda turca

9) Mulino e produzione del pane Privatizzata - Produzione della farina

10) Raccolta e lavorazione del latte Lavorazione legno produzione mobili

11) Alimentare Parzialmente utilizzato il restante in disuso

12) Lavorazione pelli e cuoio In disuso

13) Kombinat legno e carta In parte utilizzata da piccole aziende artigianali In parte occupata con abitazioni abusive In parte in disuso

14) Lavorazione del pane Lavorazione profili di alluminio

15) Cementificio In disuso

16) Autobus Parzialmente In disuso

17) Macchine per l‟agricoltura Verniciatura di profilati in alluminio e sistemi per serramenti

18) Servizi Servizi

19) Trasporti Trasporti

20) Edilizia Parzialmente utilizzato

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Studio di fattibilità per lo sviluppo delle aree industriali di Scutari – Ottobre 2008

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Al fine di rappresentare la città nel suo insieme si riporta una visione generale di questo territorio

con alcune indicazioni di attività produttive

La zona industriale si trova nella parte orientale della città. In questa zona da sempre erano situate le varie aziende industriali di piccole e medie dimensioni in particolare quelle:

della lavorazione dei metalli,

del tabacco,

del legno,

dell‟abbigliamento,

della ceramica,

dell‟agro-industria,

Dalla pianta generale di Scutari si può estrapolare l‟area industriale che è stata esaminata.

Dettagli di questa area e degli edifici si potranno rilevare meglio negli allegati.

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Studio di fattibilità per lo sviluppo delle aree industriali di Scutari – Ottobre 2008

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Le infrastrutture e la viabilità nella zona industriale di Scutari - 1

CENTRO CITTÀ

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Studio di fattibilità per lo sviluppo delle aree industriali di Scutari – Ottobre 2008

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Le infrastrutture e la viabilità nella zona industriale di Scutari - 2

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Studio di fattibilità per lo sviluppo delle aree industriali di Scutari – Ottobre 2008

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Elaborato tratto dal piano regolatore

della città.

La zona industriale di Scutari si

sviluppa in un‟area complessiva di circa

157 ha .

La colorazione sotto riportata

rappresenta la suddivisione delle varie

aree, precisamente:

- quelle di pertinenza pubblica,

- quelle private,

- quelle informali

- ed infine quelle residenziali

Ripartizione delle aree dal Piano Regolatore della città

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Studio di fattibilità per lo sviluppo delle aree industriali di Scutari – Ottobre 2008

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Le attività imprenditoriali presenti oggi nella zona industriale di Scutari

Nella attuale zona industriale, visto l‟eredità delle aziende che erano insediate in precedenza, si

sono concentrate piccole e medie imprese che sviluppano attività diverse.

Tra le varie tipologie di aziende sono presenti anche forme di joint venture nel settore del tessile,

calzaturiero, alimentare, lavorazione del legno.

La maggior parte degli immobili ( terreni e fabbricati) appartenenti alle ex aziende statali esistenti

prima del 1990 sono state cedute a privati.

Le rimanenti parti di proprietà pubblica sono:

buona parte della grande azienda della lavorazione dei cavi elettrici

la fabbrica per la produzione delle sigarette.

Per quanto riguarda le altre strutture pubbliche cedute a privati sulle stesse sono state in seguito

effettuate tante divisioni e scorpori compreso anche il cambio della destinazione d‟uso rispetto

alla attività precedente.

La situazione generale, indicativa e non esaustiva, delle attività e quindi delle imprese oggi

presenti in Scutari è rappresentata nella tabella che segue:

Nr. Le aziende secondo le attività Il Numero di Aziende

1 Abbigliamento 10

2 Calzaturiero 2

3 Lavorazione del Legno 7

4 Edilizia 8

5 Produzione alimentare 7

6 Produzione sigarette 1

7 Lavorazione profilati alluminio 1

8 Produzione Cavi elettrici 1

9 Trasporti 1

10 Commercio 9

11 Servizi 5

Totale: 52

Di queste n. 44 sono piccole medie imprese ( classificate secondo la definizione Europea) ed

esse in funzione della origine o composizione del loro capitale sono così suddivise.

Tipo di società Nr.

Straniere 5

Join Venture 9

Locali 30

Totale 44

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Studio di fattibilità per lo sviluppo delle aree industriali di Scutari – Ottobre 2008

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Rappresentazione delle aree industriali ( parcelle) di Scutari secondo la tipologia della proprietà.

La suddivisione del Parco Industriale secondo la tipologia della proprietà

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Studio di fattibilità per lo sviluppo delle aree industriali di Scutari – Ottobre 2008

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Indice delle parcelle Tipologia della proprietà

Superficie (Ettari)

Superficie Pubblica ( Ettari)

Altri ( Ettari)

I Pubblico 6,7

6,7

II Privato 6,7 6,7

III Privato 6,2 6,2

IV Pubblico 4,3

4,3

V Pubblico 10

10

VI Pubblico 9,0 9

VII Privato 5,2 5,2

VIII Pubblico- Privato 2,7 2,7

IX Pubblico - Privato 3,8 3,8

X Edifici abusivi 6,3 6,3

XI Privato 10 10

XII Pubblico- Privato 6 6

XIII Edifici abusivi 6,2 6,2

XIV Pubblico- Privato – Edifici abusivi 5,8 5,8

XV Privato 11,7 11,7

XVI Edifici abusivi - Privato 14,5 14,5

XVII Residenziale 6,4 6,4

XVIII Pubblico + Privato 14,4 14,4

XIX Pubblico + Privato 10,9 10,9

XIX Strade + Piazzali 10,1 10,1

Totale 157

30

127

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Studio di fattibilità per lo sviluppo delle aree industriali di Scutari – Ottobre 2008

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Cap. VI°) ASPETTI DELLA SITUAZIONE ATTUALE

Alcune situazioni da analisi per il recupero

Di lato vengono riportati alcuni edifici praticamente

abbandonati una volta utilizzati nel settore

agroalimentare per la produzione di olio e vino.

Trattasi di costruzioni in muratura portante che

potrebbero essere una base per un reimpiego anche

nel settore originario quale l‟agroalimentare.

Le disponibilità di cubatura sono interessanti e

potrebbero dopo opportuno studio di riqualificazione

essere per valutare e prospettare impieghi anche in

altri ambiti quali magazzini e depositi.

La loro collocazione nella cintura urbana consente

anche di ipotizzare più soluzioni comprese quelle di

laboratori artigianali e di manutenzione idraulica ,

meccanica, elettrica ,ecc.

VI°a) Esempi di edifici della zona industriale di Scutari da esaminare

per un possibile recupero

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Studio di fattibilità per lo sviluppo delle aree industriali di Scutari – Ottobre 2008

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Le foto a fianco rappresentano parti di

edificio appartenente alla cosiddetta

fabbrica per la lavorazione delle pelli.

Trattasi di struttura inserita nel contesto

urbano ora di proprietà di privati.

La recuperabilità sia per gli usi originari

diventa molto impegnativa se non

sconsigliata.

Considerata la vicinanza con le abitazioni e

data la vetusta nonché la criticità delle

opere murarie la parte più interessante di

questa area riguarda il terreno e l‟uso che

se ne potrebbe fare una volta liberato dalle

costruzioni in rovina.

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Studio di fattibilità per lo sviluppo delle aree industriali di Scutari – Ottobre 2008

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Le foto a lato rappresentano alcuni

scorci degli edifici facenti parte della

manifattura dei tabacchi e sigarette.

Gli edifici sono ancora in uno stato di

possibile riutilizzo una volta individuate

le potenzialità di impiego. Data la loro

consistenza essi si possono prestare

ad usi diversi e le simulazioni che

seguono danno l‟idea delle possibili

soluzioni.

Purtroppo oggi sono lasciati all‟incuria

e se non si interviene sono destinati a

degradarsi lasciando poi poche

possibilità per un conveniente

recupero.

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Studio di fattibilità per lo sviluppo delle aree industriali di Scutari – Ottobre 2008

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Un altro esempio di edificio recuperabile è

dato da questa costruzione su 3 piani :

Piano Terra, I° e II° piano

La struttura nel suo complesso è buona .

Dopo un adeguato intervento di ripristino, in

funzione di cosa si vuole inserire, potrebbe

essere utilizzabile in tempi brevi.

Il piano terra è occupato da un‟azienda che

produce mobili.

La proprietà di questo stabile è pubblica

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Studio di fattibilità per lo sviluppo delle aree industriali di Scutari – Ottobre 2008

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Le foto a fianco rappresentano la punta

estrema verso nord della zona industriale

di Scutari.

Nel passato in questo sito era insediato il

Kombinat della lavorazione del legno e

della carta.

Nei resti delle strutture che rimangono

sono state realizzate delle abitazioni

abusive.

La foto riporta la strada principale verso

Nord .

Sul fondo si nota il complesso della

lavorazione del tabacco.

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Studio di fattibilità per lo sviluppo delle aree industriali di Scutari – Ottobre 2008

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Le foto a fianco riprendono la linea

ferroviaria in esercizio che collega

l‟Albania con il Montenegro.

La rete, seppur presentando segni di

necessità di manutenzione, è

funzionante.

Questo tipo di infrastruttura, nonché lo

spazio adiacente, è molto interessante

perché potrebbe consentire l‟avvio a

tutta una serie di attività collegate con i

trasporti intermodali e la logistica.

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Studio di fattibilità per lo sviluppo delle aree industriali di Scutari – Ottobre 2008

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L‟area di interessanti dimensioni lungo questo

asse ferroviario si presterebbe ad un utilizzo di

tipo logistico.

L‟idea potrebbe essere quella della realizzazione

di una piattaforma di scambio merci tra ferrovia

e veicoli stradali ( Esempio : Camion e TIR)

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Studio di fattibilità per lo sviluppo delle aree industriali di Scutari – Ottobre 2008

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Esempi di capannoni da riutilizzare di proprietà dello

Stato

Esterni di edifici della ex

lavorazione tabacchi e

sigarette.

Trattasi di strutture di

una certa consistenza di

cui si rimanda agli

allegati per le proposte

di riutilizzo.

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Studio di fattibilità per lo sviluppo delle aree industriali di Scutari – Ottobre 2008

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Il riuso delle costruzioni presentate nelle foto precedenti, ovvero strutture che presentano una

discreta consistenza, consente da un lato il recupero di edifici che attualmente incidono

negativamente sull‟area e dall‟altro la messa sul mercato di importanti infrastrutture per attività

economiche e produttive.

Come si vede dagli esempi fotografici questi edifici abbandonati a se stessi diventano ricettacolo

di erbacce e di animali randagi ed in futuro avranno problemi di sicurezza perché inevitabilmente

andranno in decadimento,

Il recupero diventa quindi una strada obbligata perché risponde a diverse esigenze strategiche

della comunità e consente di:

1. Porre sul mercato importanti edifici dal valore strategico

2. Rispondere alle richieste di spazi industriali per lo sviluppo di attività

3. Risanare un importante parte del territorio cittadino

4. Mettere in moto la macchina degli investimenti con conseguenti ricadute

economiche ed occupazionali

5. Incentivare lo sviluppo in loco delle attività produttive.

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Studio di fattibilità per lo sviluppo delle aree industriali di Scutari – Ottobre 2008

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Il processo di privatizzazione delle ex aree industriali, grazie al coraggio di alcuni

imprenditori, ha permesso il riutilizzo di alcune di queste strutture di seguito si indicano. Per

alcuni di questi si rimanda agli allegati in cui viene riportato il confronto fotografico del

recupero.

Le foto a fianco riportano gli esterni degli edifici

dell‟ex tabacchificio ora “Green Shoes” fabbrica di

scarpe.

L‟edificio di proprietà dello Stato è stato dato in

conduzione all‟azienda italiana che lo gestisce.

L‟inquilino si è fatto carico dei lavori di

ristrutturazione che sconta su un contratto di

locazione di lungo periodo.

Nell‟allegato viene presentata una scheda che

illustra l‟iniziativa di recupero.

I lavori di ristrutturazione articolati su più piani

sono in fase di ultimazione e si prevede che a

regime potranno trovare occupazione oltre 400

dipendenti.

Nella foto a fianco è riportato l‟esempio di un altra

iniziativa di recupero.

Azienda “Dafinor Shpk” che opera nel settore

della lavorazione del legno.

In passato in questo complesso si lavorava il latte.

Trattasi di un complesso che è stato ristrutturato

secondo le moderne esigenze produttive come si

può rilevare dalla scheda riportata negli allegati.

VI°b) Esempi di iniziative di riutilizzo

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Studio di fattibilità per lo sviluppo delle aree industriali di Scutari – Ottobre 2008

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Altro esempio di interessante recupero

è rappresentato dalla azienda “Progess

Metal G”

Trattasi di impresa che produce sistemi

per serramenti in alluminio.

Nella scheda allegata è riportato un

confronto fotografico che illustra il

percorso di ristrutturazione.

In passato in questo complesso era

insediato lo stabilimento meccanico per

la produzione di macchine agricole

UMB – Uzina Mekanike Bujqesore.

Stabilimento della

produzione di cavi

elettrici. – Oggi

ALCABLE Sh.p.k.

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Studio di fattibilità per lo sviluppo delle aree industriali di Scutari – Ottobre 2008

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Le foto a fianco riportano la fabbrica di lavorazione

delle scarpe ottenuta con una operazione di

recupero industriale della ex fabbrica di produzione

di legno, mobili, sedie, tavoli, ecc..

Anche per questa iniziativa si rimanda alla scheda

di dettaglio riportata nell‟allegato

Un altro esempio di riutilizzo è rappresentato dalla fabbrica di

produzione di Maschere Veneziane ricavata da un edificio

dove in passato si produceva il pane per la città di Scutari.

La produzione che viene realizzata in questo stabile

opportunamente ristrutturato è di altissimo livello ed occupa

oltre 50 cinquanta dipendenti.

Di queste iniziative si rimanda all‟allegato in cui vengono esposti in un rapporto fotografico i

dettagli delle operazioni di recupero.

Nel territorio in esame sono presenti anche altre fabbriche minori di tipo artigianale che

lavorano il legno per mobili o per complementi edilizi : Porte, finestre, ecc., carpenteria in

ferro, impiantistica elettrica ed idraulica, ecc.

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Studio di fattibilità per lo sviluppo delle aree industriali di Scutari – Ottobre 2008

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VII°) I NUOVI PARCHI INDUSTRIALI IN ALBANIA

Nel presente capitolo viene esposto il tema delle nuove iniziative del governo Albanese per lo

sviluppo industriale del paese per riportane la correlazione con l‟uso dell‟area ex Zona Industriale

di Scutari.

È stata stabilita dal Governo Albanese la scelta definitiva sul progetto di costruzione di ben sei

parchi industriali destinati allo sviluppo della grande industria manifatturiera e di altre attività

economiche.

La decisione è stata presa dopo un approfondito studio portato avanti con il supporto di

consulenti stranieri.

Sono state individuate n. 6 zone costiere e parchi industriali o zone economiche industriali, nei

pressi di 1) Shengjin, 2) Koplik, 3) Scutari, 4) Durazzo, 5) Valona, e infine di 6) Elbasan.

L‟approvazione del provvedimento per la loro costruzione apre la strada ad un progressivo

aumento degli investimenti e dell'assunzione di nuova forza lavoro, la cui evoluzione dipende

tuttavia dalla strategia che seguiranno le grandi compagnie commerciali.

Le società richiedenti che parteciperanno ad un appalto aperto internazionale, potranno ottenere

una concessione governativa di 35 anni per costruire lungo le coste dell‟Albania un vero e proprio

distretto industriale.

Tale provvedimento consentirà l‟ingresso di capitali esteri nonché da compagnie private per

realizzazione uno sviluppo industriale del paese che richiede centinaia di milioni di lek, solo in

parte messi a disposizione da parte del Governo albanese.

Tuttavia, per ciò che riguarda le licenze per la costruzione di queste zone, gli economisti qualificano tali azioni come provvedimenti importanti ma con una criticità intrinseca, in quanto fin quando non si arriverà ad una soluzione sulla questione della restituzione delle proprietà e sul relativo accatastamento, la costruzione dei parchi sarà difficile.

Il Ministero dell'Economia dirigerà il processo di attribuzione dello status di sviluppatore delle 6 zone economiche attraverso una concessione governativa di 35 anni, secondo le regole delle gare d‟appalto aperte e in concorrenza come disciplinate dalla legge nr. 9663 del 18.12.2006.

All‟interno delle zone e dei parchi industriali, le autorità locali, in collaborazione a quello centrale

garantiranno preliminarmente tutte le strutture di base, come l‟energia, le infrastrutture stradale, il

servizio idrico e fognario, e le telecomunicazioni, in maniera tale da far diventare le zone

industriali delle vere e proprie "oasi" per gli investimenti privati, sia nazionali che esteri.

Le zone economiche si svilupperanno ai sensi di un quadro legale che precisa tutte le regole per

disciplinare le attività produttive e le zone libere.

I principali obiettivi che le zone industriali dovranno raggiungere sono legati alle procedure di

amministrazione, di sorveglianza e di controllo delle zone economiche.

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Studio di fattibilità per lo sviluppo delle aree industriali di Scutari – Ottobre 2008

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I progetti saranno approvati dalle autorità amministrative regionali (KRRT) e dal Ministero

dell'Economia, che gestirà la relativa proposta sottoposta ad approvazione del Consiglio dei

Ministri.

Dalle gare di partecipazione come sviluppatore per la creazione delle zone libere economiche,

non sono esclusi gli stranieri, che devono presentare tutti i documenti a seconda della

legislazione del Paese in cui la persona è residente.

l Ministro dell'Economia, nel ruolo di osservatore controllore dello sviluppo delle zone

economiche, dovrà selezionare gli sviluppatori attraverso le procedure definite da termini di

scadenza e procedimenti della gara.

I criteri principali sono legati a rilevanza, priorità economica, valore dell'investimento, introduzione

della tecnologia sviluppata, numero di assunzioni, velocità di circolazione delle merci e dei

capitali e altri indici specifici.

Ogni proposta verrà analizzata da una Commissione per la valutazione delle offerte, approvate

dal Ministro dell'economia, assieme ai rappresentanti del Ministero delle Finanze e

dell‟Economia.

Lo sviluppatore assegnatario della licenza di costruzione seguirà i procedimenti per

l‟approvazione del progetto per la costruzione seguendo la legislazione in vigore.

Le modalità di partecipazione e la regolamentazione verranno definite in seguito comunque la

documentazione necessaria è costituita in linea di massima dai documenti che seguono.

Tutte le persone giuridiche, albanesi o di nazionalità estera, che desiderano ottenere una licenza

di sviluppatore di business , devono presentare i seguenti documenti :

1. atto della fondazione della società;

2. sentenza di registrazione come persona giuridica;

3. statuto della società ;

4. codice fiscale

5. copia della licenza dell'attività;

6. bilanci dei ultimi tre anni revisionati dall' esperto di contabilità

7. profilo tecnico-economico della società;

8. documenti della proprietà o di affitto per il terreno o il bene immobile della zona

economica;

9. business-plan delle attività della società che si candida a sviluppatore;

10. progetto completo di costruzione per l‟infrastruttura interna e modalità di connessione con

l‟infrastruttura esterna;

11. fonti di finanziamento del progetto;

12. autenticazione che la società non si trovi in procedimenti di liquidazione;

13. per i dirigenti principali, anche il casellario giudiziario

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Studio di fattibilità per lo sviluppo delle aree industriali di Scutari – Ottobre 2008

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Il Ministero dell'Economia, del Commercio e dell'Energia è stato definito come autorità

contrattante per la costruzione dei parchi industriali, mentre saranno amministrati sulla base della

regolamentazione delle singole società private.

Nella zona di Scutari, con una superficie complessiva di circa 140 ettari, si prevede la costruzione

di un parco industriale generale, con delle attività economiche diverse dalle produzioni industriali

alimentari, come servizi commerciali e di import-export.

Il progetto per il Parco Industriale a Koplik, con una superficie di 61 ettari, diventerà un parco

industriale a carattere generale, con un investimento di 17 milioni di euro, mentre si aspetta che

verranno impiegati fino 19.000 persone.

Per il terzo parco industriale a Shengjin, di 4 ettari, si prevede lo svolgimento di un‟attività per la

lavorazione agricola, con un investimento di 17 milioni di euro e l‟impiego di 3.000 persone.

Il Governo di Tirana ha dato via libera alla creazione del Parco industriale nella zona di Koplik

promosso dall'Associazione degli imprenditori italiani in Albania (Aiioa).

L'obiettivo del progetto è quello di rilanciare strategicamente lo sviluppo dell'intera regione.

L'operazione prevede la cessione in affitto di una superficie di 70 ettari a un pool di investitori

italiani guidati dal gruppo Volalba mediante il pagamento della simbolica cifra di un euro. Volalba

già opera in Albania con una fabbrica localizzata a Lushnje, su un'area di 120 mila m2 che

produce 650 tonnellate giornaliere di laterizi forati, su due diverse linee di produzione.

Koplik, che dista circa 100 chilometri dal porto di Durazzo e dalla capitale Tirana, è considerata

una localizzazione particolarmente vantaggiosa per i collegamenti con Montenegro, Macedonia,

Serbia e Kossovo.

Dispone di importanti giacimenti di argilla e anche di caolino, e marmo. Ci sono anche miniere e

un impianto di raffinazione di rame, attualmente inattivi.

Nella città opera anche l'unica università del nord dell'Albania con più di seimila studenti e 500

laureati all'anno.

Il masterplan del nuovo Parco industriale prevede tre ingressi sull'autostrada E762 in direzione

del Montenegro, una zona dedicata ai servizi logistici con annesso ufficio doganale, un'area uffici

e una zona riservata alle attività produttive con lotti di diverse dimensioni.

E' prevista anche le realizzazione di un centro espositivo, di un'area alberghiera e di ristorazione,

di spazi a verde e dedicati a servizi sociali. Sarà dotato di impianti di captazione idrica e

trattamento delle acque reflue e di una sottostazione elettrica.

Cap. VIII°) LE CRITICITÀ E LE POTENZIALITÀ DELLA ZONA

INDUSTRIALE DI SCUTARI

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Studio di fattibilità per lo sviluppo delle aree industriali di Scutari – Ottobre 2008

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a) Le criticità

Come riportato nell‟analisi storica l‟Albania sta scontando oggi un isolamento, durato circa 60

anni, dai contesti produttivi del resto del mondo.

E‟ un divario che si trova:

o nell‟ambito dei sistemi produttivi,

o nell‟organizzazione del sistema paese,

o nel sistema giudiziale

o nel sistema scolastico

o nell‟utilizzo delle risorse locali

o nella mentalità delle persone

o nell‟approccio alle tematiche per lo sviluppo di cooperazione

o nei modi di porsi verso gli investitori stranieri.

I riferimenti sopra espressi rappresentano dei gaps dell‟Albania nei confronti dei paesi più avanzati. Alcune di questi però sono stati superati nell‟area in questione. Per scendere nel dettaglio, nell‟area oggetto del presente progetto, alcuni elementi di criticità sono rappresentati da: Carenze infrastrutturali

Le carenze infrastrutturali rappresentano uno dei maggiori ostacoli allo sviluppo del Paese.

Nelle periferie e nelle zone montane la situazione delle strade e‟ molto critica , alcuni villaggi ancor oggi sono raggiungibili esclusivamente con fuoristrada. Le strade urbane e provinciali sono in condizioni al di sotto degli standard europei e ancora trafficate sia da cavalli, mucche, automobili e pedoni.

Bisogna tener presente inoltre la scarsa abilità nella guida da parte dei locali e la assenza di segnaletica sia orizzontale che verticale nelle zone periferiche.

La strada che collega Scutari con Tirana e‟ stata completata da poco tempo.

Molti villaggi che si trovano sulle montagne lungo la linea del confine con il Montenegro sono esclusi sia dalla rete stradale che da quella ferroviaria.

La ricostruzione delle strade e‟ indicata dallo Stato come priorità assoluta.

La situazione delle ferrovie è molto critica. La rete fissa seppur esistente soffre di mancata

manutenzione ed aggiornamento. È attiva la linea ferroviaria che collega con il Montenegro sul al

quale transitano uno o due convogli al giorno.

I pochi mezzi ferroviari , carrozze e carri, si presentano in uno stato degradato e poco utilizzati.

Praticamente tutto il sistema ferroviario sarebbe da riprendere per portarlo agli standard europei.

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Studio di fattibilità per lo sviluppo delle aree industriali di Scutari – Ottobre 2008

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Questa iniziativa potrebbe essere anche oggetto di un progetto ad hoc.

La zona industriale di Scutari, in quanto luogo storico per le attività produttive, è invece ben

servita sotto il profilo della viabilità stradale. Esiste inoltre un‟area a ridosso della linea ferroviaria

che potrebbe costituire una buona base per attività collegate con il trasporto ferroviario

transfrontaliero con il Montenegro.

Il nuovo piano regolatore della città prevede il potenziamento della rete stradale interna della città

e della zona industriale.

Detta iniziativa consentirebbe da un lato di avviare un‟attività produttiva nel campo ferroviario di

riparazione ricostruzione di carri e carrozze e dall‟altro di dotare il paese di un sistema di una

piattaforma logistica per lo scambio merci strada ferrovia e viceversa.

Situazione energetica

La Regione di Scutari occupa il primo posto per la produzione di energia elettrica in Albania.

Questa proviene da due centrali idroelettriche:

o Vau i Dejes (capacità annuale 1.120 milioni di Kwh) o Koman (capacità annuale 1.400 milioni di Kwh).

La società che si occupa della distribuzione dell‟energia elettrica e‟ un‟azienda privatizzata di nome “SESA”.

Le centrali presenti non hanno capacita d‟accumulazione, le reti di distribuzione sono in pessime condizioni, da cui le interruzioni della linea sono un fenomeno giornaliero e durano fino a 7 o 8 ore.

Condizione necessaria per svolgere qualsiasi attività economica e‟ il possesso di un generatore.

Il sistema di riscossione dei consumi e‟ inefficiente e assolutamente non funzionale (si stima che solo il 20% della popolazione, che possiede un contratto regolare, paghi regolarmente l‟energia elettrica), il fenomeno degli allacci illegali e‟ una pratica diffusa.

Ogni cittadino paga una quota fissa per il consumo dell‟energia elettrica (2.400 Lek mensili per le utenze private), questo sicuramente non induce ad atteggiamenti di risparmio energetico. Quasi nessun impianto possiede norme di sicurezza.

Nel paese non esiste la metanizzazione per cui si fa uso di energia elettrica per riscaldamento,

cottura e acqua calda.

L‟impiego del metano, o altro gas, consentirebbe una serie di risparmi e benefici quali:

- un risparmio vero e proprio per ciascun utente, nell‟ordine del 20% rispetto alla forma attuale

di alimentazione elettrica

- la possibilità di liberare energia elettrica per altri impieghi di tipo industriale

- la condizione di alimentazione in continuo senza black out

- la diversificazione dei consumi energetici.

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Studio di fattibilità per lo sviluppo delle aree industriali di Scutari – Ottobre 2008

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Nel distretto di Scutari si produce il 60% dell‟energia elettrica del paese e sono molto carenti le

strutture di servizio manutentivo degli impianti. Si sente la necessita di qualificate strutture

dell‟indotto per le attività di tipo elettrico e meccanico per riparazioni e manutenzioni degli

impianti.

b) Le potenzialità generali

Le potenzialità per uno sviluppo industriale andranno ricercate nei seguenti fattori presenti oggi

nel territorio di Scutari:

1. Disponibilità di manodopera a costi contenuti rispetto alle medie europee

2. Disponibilità di giovani con buona base culturale utile per una formazione tecnica mirata a

preparare nuove risorse qualificate per nuove unità produttive

3. Disponibilità di aree ed edifici recuperati da siti industriali dismessi

4. Disponibilità, se richiesto, anche di nuove aree in nuove lottizzazioni industriali

5. La vicinanza della zona industriale con il centro della città e con i servizi che la stessa

può offrire

6. Disponibilità di persone con il know how necessario per l‟avvio di nuove iniziative produttive simili a quelle già esistenti prima del 1997

Questi elementi da soli non possono costituire le condizioni per uno sviluppo industriale della zona. Essi infatti saranno utili invece per dare spunto o incentivo per creare nuove iniziative produttive con caratteristiche altamente competitive. I filoni di sviluppo economico andranno quindi ricercati nei seguenti filoni:

1. Attività manifatturiere nel settore façon (esempio abbigliamento, calzaturiero) già presente con punte di miglioramento per produzione di prodotti in proprio

2. Attività manifatture nel settore metalmeccanico oggi scarsamente presente ma di cui se ne sente la necessità in quanto di supporto sia delle imprese manifatturiere, di quelle di produzioni di beni e servizi (esempio: imprese di costruzioni meccaniche, imprese elettromeccaniche per manutenzioni e riparazioni di impianti industriali comprese le centrali elettriche, industrie minerarie ed estrattive, ecc.)

3. Sviluppo di industria di base o primaria la dove ci sono le risorse per ridurre la dipendenza dell‟Albania da altri paesi (importazioni)

4. Sviluppo delle filiere produttive (ad esempio nel settore agroalimentare )

5. Sviluppo del turismo nazionale ed internazionale

6. Sviluppo di servizi ( trasporti pubblici e privati)

7. Sviluppo di servizi commerciali

8. L‟attivazione di strutture per la logistica quali un interporto strada ferrovia

9. Sviluppo di infrastrutture pubbliche locali ( gassificazione, energia)

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Studio di fattibilità per lo sviluppo delle aree industriali di Scutari – Ottobre 2008

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10. Sviluppo delle infrastrutture transnazionali ( corridoio VIII, porti, metanodotti, rigasificatori, )

11. Sviluppo delle applicazioni informatiche

12. Sviluppo di nuove strutture di Information Technology (ICT) e di Telecomunicazione

c) Una iniziativa locale E‟ stata costituita una associazione locale denominata “Unione per lo Sviluppo del Nord

dell‟Albania (USNA)” che è ormai anche una realtà istituzionale riconosciuta anche dallo Stato

Albanese.

Questo status, l‟Associazione che si è assunta di esserne promotore dello sviluppo del Nord

dell‟Albania, lo ha avuto dall‟ultima approvazione nei tribunali albanesi secondo la legislazione in

vigore. Alla proclamazione ufficiale dell‟Unione è servito anche l‟incontro svolto il 6 settembre

2008 negli ambienti della BIA a Scutari, dove erano presenti, oltre ad importanti rappresentanti

della circoscrizione del Consolato d‟Italia, anche l‟Amministratore Delegato della BIA in Albania, il

Console Italiano a Scutari, ecc.

Nel ruolo dell‟ospitante la BIA di Scutari, ha reso noto la notizia della legalizzazione dell‟Unione

nonché ha informato i presenti sulla formazione delle commissioni operative per le problematiche

dell‟economia, delle questioni sociali, del turismo-ecologia, delle infrastrutture - servizi pubblici,

rapporti politici e con terzi, delle relazioni internazionali.

L‟idea per la fondazione dell‟Unione, che ha trovato la comprensione e appoggio dalla BIA e il

Consolato d‟Italia a Scutari, ha trovato un percorso molto naturale e stimolante. Questo, per il

semplice fatto che l‟Italia è il più grande investitore in Albania, seguita dalla Grecia.

Attualmente si nota uno spirito positivo nello sviluppo della regione del Nord ma anche

nell‟appoggio al business.

“Gli investimenti del governo si sono moltiplicati negli ultimi tempi portando notevoli miglioramenti

infrastrutturali. In particolare nonostante la difficile situazione energetica, a causa delle mancate

piogge, i grandi business hanno avuto energia elettrica 24 ore su 24.

Uno degli scopi della nuova organizzazione è quello di sostenere le iniziative a Scutari dove oggi

vi sono oggi i presupposti per investire, le condizioni sono migliorate notevolmente, facendolo

diventare un posto che attrae imprese serie.

d) Le potenzialità generali dell’Ex Area Industriale di Scutari

Dall‟esame delle iniziative in essere, quali l‟impulso per i nuovi parchi industriali e la nascita della

nuova associazione imprenditoriale del nord dell‟Albania, emerge la forte potenzialità dell‟idea di

poter recuperare le ex strutture, ora in disuso, della zona industriale di Scutari.

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Studio di fattibilità per lo sviluppo delle aree industriali di Scutari – Ottobre 2008

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Le opportunità offerte dal recupero di questa area e dei suoi edifici consistono in :

1. Presenza di infrastrutture: Strade, Linee elettriche, Linee telefoniche, Acqua, Fognature,

ecc.

2. Vicinanza alla città e dei suoi servizi

3. Disponibilità di manodopera e maestranze in loco

4. Edifici di tipo industriale recuperabili con costi contenuti rispetto alle costruzioni ex novo

5. Presenza di imprenditori locali volonterosi di impegnarsi in proprio

Questi fattori di per se costituiscono un piccolo patrimonio che consentono di avviare

velocemente iniziative produttive senza dover ricorrere ad una lottizzazione industriale che

comporterà tempi di disponibilità più lunghi e costi per quanto riguarda la realizzazione delle

infrastrutture.

Sicuramente i parchi industriali sopraccitati saranno strutture di riferimento per lo sviluppo del

paese ma oggi nell‟immediato si può arrivare rapidamente a realizzare ambienti di lavoro, come

di seguito vengono rappresentati nelle proposte grafiche, che possono dare risposte immediate

ed a costi competitivi ad imprenditori interessati ad investire in loco.

Si ricorda come spesso, e soprattutto in questo momento economico, il fattore tempo e quindi la

tempestività di risposte possono essere elementi determinanti di competitività per l‟avvio di nuove

iniziative.

A titolo indicativo e non esaustivo si indicano alcuni parametri economici utili ad illustrare la

convenienza di questo tipo di recupero.

I costi di recupero e di utilizzo ( locazione) consentono di affermare che laddove le strutture

presenti sono compatibili con la attività da sviluppare l‟ordine di grandezza dei costi è circa la

metà di quello per la realizzazione di una iniziativa ex novo.

Altro aspetto di interesse è costituito dalle aziende secondarie che possono nascere per offrire i

loro servizi tecnici alle imprese di processo quali quelle minerarie ed estrattive.

Nella zona circostante Scutari, infatti, sono presenti diversi tipi di risorse naturali quali quelle

minerarie (per esempio il rame, il silicio, la dolomite, la riolite, la bauxite e materie prime per la

produzione del cemento e della calce.

Sono presenti inoltre cave per marmi, cave di pietre decorative, cave di materiali inerti che

assieme alle aziende di prodotti in ceramica, i mattoni e le tegole vanno a costituire l‟offerta di

materiali di base per il settore dell‟edilizia e delle costruzioni in genere.

Le proposte architettoniche allegate prendono in considerazione, proprio per la localizzazione

dell‟area, pressoché compresa nel tessuto urbano, la possibilità di inserimento di attività di servizi

quali un terziario industriale che comprende :

Capannoni per la produzione (settori: metalmeccanico , alimentare, elettrico, ecc.)

Edifici per attività di tipo artigianale

Uffici, in genere, e per attività commerciali import export

Studi professionali,

Banche,

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Studio di fattibilità per lo sviluppo delle aree industriali di Scutari – Ottobre 2008

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Assicurazioni,

Agenzie varie, esempio dogana,

Servizi sanitari,

Centri di formazione

Laboratori per certificazioni di prodotto o ambientali

Centri di assistenza e consulenza alle imprese

Call center

Ecc.

Si riportano di seguito alcuni parametri economici utili per lo sviluppo di un business plan

aziendale ricavati per l‟area in oggetto.

IMMOBILI Superfici Acquisto Ristrutturazione

Locazione

Annua

mq (€/mq) (€/mq) (€/mq)

1 Terreno - Parcelle IV ,V,VI 233.000 129 9,72

2 Terreno - Parcella I 67.000 62,3 9,72

300.000

3 Edifici

Da valutare

caso per caso 14,64

4 Intervento di minima (*) 50

5 Intervento di massima (*) 165

Note alla tabella

Le quotazioni di acquisto dei terreni sopra riportate sono state desunte dallo studio del‟Ufficio Pubblico Regionale per la compensazione delle proprietà di Scutari. Trattasi di prezzi previsionali in attesa di conferma da parte del Governo. Tali valutazioni tengono conto del passaggio da una suddivisione del territorio della città di Scutari da n.3 zone a n. 5 zone.

(*) Gli interventi di ristrutturazione si intendono senza gli impianti di riscaldamento e condizionamento

Le quotazioni sopra riportate hanno un valore indicativo e possono costituire da una parte una base per un calcolo di convenienza economica e dall‟altra il punto di partenza per una trattativa con la proprietà.

I fattori in gioco sono due: I. Le attività che si intendono sviluppare. II. Le modifiche necessarie alle strutture esistenti per l‟avvio della nuova impresa.

Altro fattore di potenzialità occulta è rappresentato dalla attuale situazione economico-finanziaria

internazionale.

La presente crisi che ha colpito i mercati finanziari Europei ed Americani probabilmente non

inciderà molto in quelli dell‟Est Europa in quanto i mercati finanziari dei paesi dell‟est e

specialmente in Albania e nei Balcani non hanno avuto esposizione nei mutui insolvibili ed inoltre

il livello dei loro prodotti finanziari non arriva fino ai derivati o ai prodotti finanziari strutturati.

Quindi questi mercati e di conseguenza anche quelli dei Balcani non ne risentiranno in maniera

significativa della attuale situazione internazionale e nel contempo potrebbero beneficiare invece

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Studio di fattibilità per lo sviluppo delle aree industriali di Scutari – Ottobre 2008

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quale punto di interesse per possibili nuovi investimenti. Infatti in questi paesi, proprio per la loro

caratteristica di rincorsa continua verso il recupero rispetto agli altri paesi europei, il trend di

crescita si mantiene pressoché costante negli anni e la stabilità che ne consegue è un fattore non

trascurabile.

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Studio di fattibilità per lo sviluppo delle aree industriali di Scutari – Ottobre 2008

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Cap. IX)° LE INIZIATIVE DI RECUPERO AVVIATE

Nell‟allegato sono riportati tramite rapporto fotografico alcuni casi di recuperi effettuati nel

sito industriale in oggetto.

A) Esempi di siti industriali recuperati

A.1) DAFINOR Sh.p.k.

Fabbricazione di prodotti in legno: Pannelli Jointfinger, Porte interne ed esterne, Boiserie.

Superfici: Complessiva 13.000 mq di cui coperti 5.000 mq

Dipendenti : n. 50

Quota export = circa 35%

Punto forza = Qualità dei prodotti. Nel rapporto fotografico sono riportate le fasi di recupero del sito.

A. 2) PROGRESS METAL G Sh.p.k.

Produzione: Verniciatura di profilati in alluminio e stoccaggio sistemi per la produzione di serramenti in alluminio

Superfici:Complessiva 7.500 mq di cui coperti : 5.200.

Dipendenti : n.24

Quota export circa = 15 %

Punto forza = Gamma colori e alta prestazione dei componenti i sistemi per serramenti.

Nel rapporto fotografico sono riportate le fasi di recupero del sito.

A.3) Adelchi – BertTon Sh.p.k.

Produzione: Scarpe e componenti

Volumi produttivi = 70/80.000 paia /mese

Superfici:Complessiva 5.200 mq di cui coperti : 1.200.

Dipendenti : n.430

Quota export circa = 100 % (Italia)

Punto forza = Qualità delle lavorazioni Nel rapporto fotografico sono riportate le fasi di recupero del sito.

A.4) G.r.e.n Shoe S.r.l.

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Studio di fattibilità per lo sviluppo delle aree industriali di Scutari – Ottobre 2008

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Produzione: Scarpe e componenti

Superfici:Complessiva circa 9.000 mq di cui coperti su più piani: 5.000 mq.

Dipendenti : n.300

Quota export circa = 100 %

Punto forza = Qualità delle lavorazioni Nel rapporto fotografico sono riportate le fasi di recupero del sito.

B) Altre iniziative presenti nel sito

A.5) ENSAD Sh.p.k.

Produzione: Tubi e raccordi in plastica per il settore dell‟edilizia

Volumi produttivi = 40 Ton./mese

Superfici:Complessiva circa 3.000 mq di cui coperti: 500 mq.

Dipendenti : n. 6

Mercato = Albania

Punto forza = Qualità delle lavorazioni. Flessibilità.

A.6) BELLA CONFEX

Produzione: Abbigliamento intimo ( bimbo, donna, uomo)

Volumi Produttivi : 10.000 capi/mese

Superfici:Complessiva circa 1.500 mq di cui coperti: 1.500 mq.

Dipendenti : n. 250

Quota export circa = 100 % Italia

A.7)

VËLLEZËRIT KOKAJ

Produzione: Cucitura scarpe ( façon)

Volumi produttivi: 100.000 paia /mese

Superfici:Complessiva circa 900 mq di cui coperti: 725 mq.

Dipendenti : n. 54

Quota export circa = 100 % ( Italia)

A.8) FANI FOOD Settore Agroalimentare

Produzione: Concentrato passata di pomodoro

Volumi produttivi : 100-120 Ton/anno

Superfici:Complessiva circa 2.500 mq di cui coperti 1.950 mq.

Dipendenti : n. 20

Export Montenegro e Kossovo

Punto forza = Qualità prodotto

A.9) ITAL SHQIPJA

Lavorazione legno : Sedie e manici

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Studio di fattibilità per lo sviluppo delle aree industriali di Scutari – Ottobre 2008

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Volumi Produttivi: 5.000 sedie e 100.000 manici all‟anno

Superfici:Complessiva circa 10.800 mq di cui coperti: 800 mq.

Dipendenti : n. 30

Export : Italia

A.10) MADIISH Sh.p.k. Settore tessile ( façon)

Produzione: Cucitura intimi e abbigliamento militare

Superfici:Complessiva circa 2.340 mq di cui coperti: 1.120 mq.

Dipendenti : n. 107

Export: Conto lavorazione con Italia

Punto forza = Qualità delle lavorazioni

A.11) RUBIN Sh.p.k. Settore tessile ( façon)

Produzione: Cucitura intimi

Volumi : Fino a 7.000.000 pezzi /anno

Superfici:Complessiva circa 900 mq di cui coperti: 900 mq.

Dipendenti : n. 20 ÷ 100

Export: Conto lavorazione con Italia

Punto forza = Qualità delle lavorazioni

A.12) Moda TELI Sh.p.k. Settore tessile ( façon)

Produzione: Cucitura pantaloni, gonne, vestiti, giacche, ecc.

Volumi Produttivi :150.000 pezzi/anno

Superfici:Complessiva circa 4.100 mq di cui coperti: 2.900 mq.

Dipendenti : n. 90

Export: Conto lavorazione con Italia

Punto forza = Qualità delle lavorazioni

A.13) Meat Master Settore Alimentare – Lavorazione carne

Produzione: Salami, prosciutti, altri derivati dalla carne.

Volumi Produttivi: 2.000 Kg /giorno

Superfici:Complessiva circa 7.000 mq di cui coperti: 4.500 mq.

Dipendenti : n. 50

Mercato : Albania

Punto forza = Qualità dei prodotti

A.14)

Rozafa KAÇI Settore Alimentare – Lavorazione carne

Produzione: Salami, prosciutti, altri derivati dalla carne.

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Studio di fattibilità per lo sviluppo delle aree industriali di Scutari – Ottobre 2008

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Volumi Produttivi: 300 Kg /giorno

Superfici:Complessiva circa 5.300 mq di cui coperti: 2.600 mq.

Dipendenti : n. 14

Mercato : Albania

Punto forza = Qualità dei prodotti

A.15) AZIENDA TRASPORTO PUBBLICO Settore : SERVIZI

Servizi di trasporto : 104.809 persone /mese

Superfici:Complessiva circa 600 mq di cui coperti: 200 mq.

Dipendenti : n. 63

Mercato :Zona Scutari

Punto forza = Prezzi competitivi

Cap.X°) PROPOSTE ED IDEE PER IL RIUTILIZZO

Le proposte architettoniche riportate nell‟allegato prendono in considerazione, proprio per la

localizzazione dell‟area, pressoché compresa nel tessuto urbano, la possibilità di inserimento di

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Studio di fattibilità per lo sviluppo delle aree industriali di Scutari – Ottobre 2008

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attività sia di produzione, non di tipo pesante, e sia di servizi quali quelli che oramai nascono

nell‟ambito un terziario industriale.

E pur vero che se non esiste una produzione primaria e secondaria e difficile che ci sia una

richiesta di terziario ma comunque in questo settore oggi si identificano tutte quelle attività che

non sono direttamente collegate con una produzione di processo o di linea e che possono essere

esternalizzate o date in out sourcing..

Le tipologie di edifici che vengono proposti, che nascono a loro volta dalle strutture che vengono

rese disponibili ( vedi foto) , rappresentano dei grandi contenitori polivalenti dove possono trovare

allocazione diversi tipi di soluzioni o di richieste.

1° Esempio di ristrutturazione di

capannone industriale

Situazione prima del recupero

Soluzione proposta per il recupero

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Studio di fattibilità per lo sviluppo delle aree industriali di Scutari – Ottobre 2008

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2° Esempio di ristrutturazione di altro

capannone industriale

Esempio di ristrutturazione di edificio per uso terziario

Nella tabella che segue vengono indicate le varie utilizzazioni dei locali da ristrutturare

Situazione prima del recupero

Soluzione proposta per il recupero

Soluzione proposta per il recupero

Situazione prima del recupero

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Studio di fattibilità per lo sviluppo delle aree industriali di Scutari – Ottobre 2008

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TIPOLOGIA LOCALI

RISTRUTTURATI

ATTIVITA’ PRODUTTIVE O DI TERZIARIO

di possibile insediamento

A Grandi luoghi con campate ( larghezze

almeno da 10/12 mt e lunghezze da

50-100mt) in cui si possono inserire

anche i carriponte

Settori metalmeccanico in genere

(carpenterie e montaggi)

Lavorazioni meccaniche

Settore alimentare

Montaggi elettrodomestici

Stampaggio materie plastiche

B Grandi locali con larghezze inferiori a 10

mt

Impiantistica elettrica

Piccole lavorazioni meccaniche

Lavorazione mobili

Confezioni

Falegnamerie ( porte e finestre)

C Locali medi con lati di circa 10 mt Attività di tipo artigianale ( meccanici,

elettricisti, idraulici, ecc.)

Lavorazioni a façon di alta qualità

D Locali frazionati di grandi dimensioni

Banche, servizi finanziari

Agenzie varie, esempio dogana,

Centri di formazione

Laboratori per certificazioni di prodotto o

ambientali

Uffici, in genere, e per attività commerciali

import export

Laboratori chimici

Servizi sanitari

E Locali frazionati di medie dimensioni Uffici vari

Studi professionali (Avvocati , Ingegneri,

Architetti, ecc.)

Studi di ingegneria

Assicurazioni,

Associazioni di categoria

Ambulatori medici

Società finanziarie

Enti Pubblici

Centri di assistenza e consulenza alle

imprese

Call center

Cooperative di servizi

Ecc.

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Studio di fattibilità per lo sviluppo delle aree industriali di Scutari – Ottobre 2008

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Il presente capitolo rimanda alla visione degli elaborati grafici riportati negli allegati

relativamente a:

B) Proposte di recupero

B1) Area Ex Tabacchificio - Sigarette Negli allegati sono riportate una serie di soluzioni costruttive ed architettoniche che prendono spunto dagli edifici della ex fabbrica di produzione di sigarette circa i possibili riusi sia nel settore industriale che del terziario e dei servizi. Nel contesto vengono presentate anche altri tipi soluzioni.

D) Esempio di sito difficilmente recuperabile

D.1) Conceria Lavorazione pelli

Si riporta inoltre un rapporto fotografico di un sito esaminato che data la

sua attuale condizione presenta scarse valenze di utilizzo per scopi

produttivi.

Considerata la sua collocazione a ridosso di unità abitative potrebbe

essere preso in esame invece per una riconversione residenziale.

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Studio di fattibilità per lo sviluppo delle aree industriali di Scutari – Ottobre 2008

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Cap. XI°) CONCLUSIONI

L‟analisi effettuata nel presente intervento pone in evidenza i macro fattori, di seguito esposti, in

termini di positività e di interesse per il possibile sviluppo dell‟area in oggetto.

A Da quanto rilevato sono presenti oggi delle valenze positive sotto il profilo

immobiliare ed infrastrutturale per effettuare il riuso delle ex strutture industriali del

Distretto Nord della zona Industriale di Scutari.

B Grazie all‟evoluzione degli scambi commerciali sono altresì presenti dei potenziali di

collaborazione transfrontaliera tra Nord Est Italia e Albania dettate da interessanti

situazioni in evoluzione di domanda ed offerta.

C La presenza di nuove organizzative locali quali: Teuleda , Associazione Imprenditori

Nord Albania, il Comune , la Camera di Commercio, ecc. , rappresentano i punti di

riferimento per la assistenza e la promozione di iniziative utili allo sviluppo di

collaborazioni per attività industriali in tali siti.

L‟insieme dei fattori sopra elencati potrà costituire una base ed una prima piattaforma per

sviluppare interessanti iniziative imprenditoriali innovative in loco.

Per quanto riguarda il punto A) si possono fornire di seguito alcuni parametri di quantificazione

delle potenzialità sopraccitate. Come già indicato nei capitoli precedenti, per motivi di praticità e

di veloce cantierabilità, l‟attenzione della consulenza si è concentrata sulle aree di proprietà

pubblica all‟interno del distretto Industriale di Scutari. Nulla toglie che ragionamenti analoghi

possano essere effettuati con i privati proprietari di altre aree presenti nel sito in oggetto.

A seguito sia della valutazione delle iniziative già portate a termine da imprenditori locali, di cui

agli esempi riportati, e di quelle che potenzialmente potrebbero essere avviate si è ritenuto

concentrarsi sulla formula di utilizzo dei beni pubblici messi a disposizione tramite contratti di

locazione di lungo periodo ( almeno 25 anni).

Detti contratti potrebbero avere delle quotazioni più incentivanti rispetto ai valori riportati nelle

tabelle che seguono in quanto da una parte potrebbero tener conto anche dei lavori di

ristrutturazioni ed adeguamento a carico dei locatari e dall‟altra essere uno stimolo per l‟utilizzo

rispetto al nuovo.

Essendo le singole parcelle o lotti pubblici distribuiti nella forma di macchia di leopardo sull‟intera

area in oggetto, l‟iniziativa pubblica di mettere sul mercato tali risorse immobiliari potrebbe poi

essere un fattore di stimolo per il recupero anche degli altri immobili in mano ai privati.

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Studio di fattibilità per lo sviluppo delle aree industriali di Scutari – Ottobre 2008

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A) LE VALENZE POSITIVE

A1) Le aree

L‟esame dei siti, delle strutture immobili e delle infrastrutture presenti, facenti capo allo Stato e di

conseguenza agli Enti locali a cui potrebbero essere affidate a breve, consente di formalizzare in

sintesi che possono essere presenti le superfici nella aria industriale di Scutari riportate nella

tabella che segue. Inoltre nella stessa sono indicati i parametri di costo per l‟utilizzo degli edifici e

delle aree con contratti di locazione di lungo periodo.

Componenti del sito mq Utili

Quotazione

unitaria

annua della

locazione

Potenziali

ricavi annui

(€/mq) (€)

Superfici utili compresi piani

superiori 109.796 14,64 1.607.413

Aree e piazzali 238.400 9,72 2.317.248

Totale 3.924.661 Come già accennato in precedenza la soluzione che si prospetta più semplice è quella della

locazione di lungo periodo con lavori di ristrutturazione a carico dell‟inquilino oppure del locatore

in forme e modalità da concordare.

Questa formula consentirebbe all‟Ente pubblico di avere delle entrate importanti per le opere

pubbliche infrastrutturali e non appesantirebbe finanziariamente l‟impresa che intende avviare le

proprie attività.

Le quotazioni indicate sono solo rappresentative. Esse andranno valutate di volta in volta anche

in relazione agli interventi di ristrutturazione da effettuare e quello che si vorrà realizzare.

A2) Risorse Umane

Le risorse umane presenti sul territorio possono soddisfare le richieste provenienti dai sotto

elencati settori ma anche da altri congiunti.

SETTORI

1) Metalmeccanico (in tutte le sue molteplici ripartizioni)

2) Legno (dalla materia prima ai prodotti finiti)

3) Agricoltura – Piante medicinali

4) Agroalimentare

5) Edilizia

6) Calzature

7) Abbigliamento

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Studio di fattibilità per lo sviluppo delle aree industriali di Scutari – Ottobre 2008

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8) Artigianato

9) Logistica

10) Terziario

B) I POTENZIALI DI COLLABORAZIONE.

Essi si possono sviluppare nei due fronti

B1) Dall‟Italia verso l‟Albania

B2) Le nuove iniziative per l‟Albania legate alle opportunità utili per la crescita.

Per quanto riguarda il punto B1), a seguito anche di precedenti studi ed iniziative si può affermare

che si potrebbero concretizzare breve una serie di iniziative produttive che riguardano i seguenti

settori:

1) Produzione e commercializzazione di attrezzature per le costruzioni edili.

2) Produzione e commercializzazione di materiali innovativi per l‟edilizia.

3) Centri di lavorazione meccanica fine

4) Centri per costruzione e manutenzione elettromeccanica

5) Centri per lo stampaggio di materie plastiche per il settore dell‟edilizia

6) Centri per lo stampaggio di materie plastiche componenti di prodotto ( esempio :

elettrodomestici)

7) Centri per l‟assemblaggio di prodotti finiti utilizzanti componenti in plastica realizzati in

loco

8) Piattaforma Logistica

Per quanto riguarda il punto B2) inerente le nuove opportunità per l‟Albania essi si potrebbero

individuare nei seguenti segmenti di mercato collegati con i Distretti produttivi Veneti mirati a:

a) Lo sviluppo del conto lavorazione nei settori già noti quali:

a1) La Calzatura

a2) L‟Abbigliamento - camicerie

a3) L‟Abbigliamento – pelle

a4) Le Lavorazioni di Materie Plastiche

a5) L‟ Edilizia

b) Lo sviluppo di nuove produzioni per rendere autonomo da alcuni tipi di

importazioni il mercato dei Balcani, esse andrebbero individuate nei seguenti

settori:

b1) Lavorazioni meccaniche

b2) Lavorazioni elettromeccaniche

b3) Stampaggio di materie plastiche

b4) Produzione di nuovi materiali per l‟edilizia

La messa insieme di questi suggerimenti che collegano i vari tipi di domanda ed offerta di

carattere transfrontaliero costituiscono la base per fare nascere nuove iniziative.

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Studio di fattibilità per lo sviluppo delle aree industriali di Scutari – Ottobre 2008

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Dai contatti avuti con i vari imprenditori, sia Veneti che Albanesi, per lo sviluppo dell‟intervento in

oggetto dell‟intervento sono emerse alcune idee che potrebbero sfociare in importanti iniziative

da sviluppare nell‟area in oggetto.

Le proposte del presente studio hanno un valore indicativo ma possono sicuramente costituire

una base per avviare o lanciare delle proposte al mondo imprenditoriale per investire a Scutari.

I punti di forza riguardano i seguenti aspetti:

1. Disponibilità locali

2. Disponibilità manodopera qualificata e non

3. Bassi costi di avviamento

4. Bassi costi di esercizio

5. Condizioni fiscali favorevoli

Questi elementi possono essere sicuramente la base per costruire un business !!

Inoltre da quanto trattato emerge che il recupero della zona industriale di Scutari potrebbe portare

i seguenti risultati e benefici:

1. Una risposta immediata, in termini di tempistica e di infrastrutture, a chi vuole

investire con scadenze ravvicinate (Cantierabilità rapida)

2. Presenza dei costi di investimento immobiliare molto inferiori rispetto alle

costruzioni ex novo di altri parchi industriali o all’Italia

3. Un interessante recupero edilizio ad una zona altrimenti destinata al degrado

4. Nuovi Investimenti in loco con impiego delle risorse locali

5. Incremento occupazionale legato alle nuove attività

6. Consolidamento del tessuto produttivo a ridosso di un importante centro cittadino

7. Incremento del volume di business locale sia per gli investimenti e sia per l’avvio di

nuovi business

8. Rilancio della Città di Scutari come centro .economico produttivo.

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