Smash On The Beach 2013 N. 1 New Era

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Primo Numero della nuova era di sviluppo della rivista.

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contentsnumerouno

TorneiITF Aruba 2012ANDALE, ANDALE...

TorneiITF Reunion 2013WELL DONE!

IntervistaPatrice BangI’M A BEACH BOY

TorneiITF Mauritius 2013BAD BOYS

TravelReunionUN ANGOLO DI...

IntervistaMarco MontanariJAG

TravelMauritiusCOLORI&PROFUMI

TorneiItaliani Indoor 2013

TecnicaLa volee

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Fabrizio Romitieditore

ècon immenso piacere che Vi scrivo queste righe per comuni-carvi l’inizio di una nuova era per noi di SmashOnTheBeach e per tutti Voi, tantissimi, che ci seguite da tempo.Un percorso non lineare (ci sta in una fase di start-up di un progetto ardito come questo) che ha vissuto indubbiamente di alti e bassi, di luci ed ombre. Ma che ci ha permesso di ca-

pire a fondo, fin troppo (...), questo mondo del beach tennis, anch’esso ricco di bagliori ad intermittenza. Ci siamo lasciati ipnotizzare dalle “lucciole” e persi per sentieri tortuosi cercando di salire la china per portarvi un prodotto sempre migliore.All’inizio siamo partiti a razzo, come fanno i giovani inesperti che bruciano in poco tempo tutte le loro energie, non sapendo dosarle e ritrovandosi af-fannati dopo pochi metri… Abbiamo fatto lo stesso errore, carichi dell’entu-siasmo per realizzare una rivista senza eguali nel nostro movimento (anche nel mondo dell’editoria in generale ne abbiamo superati tanti, passateci la presunzione). Così dopo una corsa affannosa, ci siamo fermati, poi siamo ripartiti… Ma nel momento stesso in cui ripartivamo ci siamo chiesti: “ma stiamo andando nella direzione giusta?” Il mondo va avanti, il “nostro” mon-do”, quello del beach tennis, va avanti… Le realtà estere sono sempre più affascinanti e ricche di nuova energia, vogliose di sapere, di comunicare, di farsi notare. Di contro in Italia stiamo vivendo un momento di apparente contraddizione… Un padre che sta lasciando il passo al figlio… Se da una parte, quella dei piani alti, vengono fissati obiettivi e strategie con una buona programmazione, nei piani inferiori si vive a dir poco alla giornata, soprav-vivendo tra mille difficoltà; un “bronx” de’ noantri dove più o meno tutto

è concesso, se non ammesso apparentemente faccio finta di non vederlo… Dove anche il quartiere newyorkese (mi perdonino gli americani tutti per l’esempio) si sta riqualificando, la nostra speranza è che avvenga la stessa trasformazione sulle nostre spiagge.Ma tornando a noi, come dicevamo, siamo pronti per partire con un nuovo progetto, ancora più impegnativo.Abbiamo fatto una scelta che potesse collegare all’informazione la tecnolo-gia, elemento unico di unione che ci permette di arrivare ovunque. Il nostro principale desiderio è realizzare un format che possa essere fruibile da tutti, con ogni mezzo e ovunque.Il mezzo cartaceo (ahimè quanto mi è costato metterlo da parte) non ci per-metteva ne aiutava ad arrivare come e dove volevamo, soprattutto all’estero. Abbiamo valutato e fatto un’indagine di mercato per stampare direttamen-te nei luoghi di maggiore sviluppo del beachtennis. Ma volevamo ancora di più… Sfruttando le nuove tecnologie abbiamo deciso di fare un altro passo verso tutti gli appassionati dei “racchettoni”.Come vedrete a seguire su queste pagine e nelle prossime uscite i contenuti media sono e saranno sempre più interessanti, avvincenti, all’avanguardia e con argomenti sempre accattivanti… e gratuiti! Qualche articolo lo ripro-porremo proprio per dar modo a tutti di sapere e conoscere.Vorrei dirVi, svelarVi tutto il nostro programma editoriale, tutte le idee che abbiamo in serbo per Voi ma lasciateci il sadico gusto di mantenere per il momento il segreto, nascondendo i nostri piani e regalandoveli piano piano, stimolando di contro la vostra curiosità.Seguiteci perchè non ve ne pentirete!

Direzione e redazioneVia Senofonte, 8

00124 [email protected]

EditoreFabrizio Romiti

[email protected]

Direttore ResponsabileArianna Ugolini

Materiale fotograficoFabrizio RomitiLudivine Bodar

[email protected]

Marketing e pubblicitàSerena Arzeni

[email protected]

Martina [email protected]

Registrazione presso il Tribunale di Roman° 82/2011 del 16 Marzo 2011

Progetto graficoRadici Uniche

[email protected]

Photo editorFabrizio Romiti

Web MasterLuca Coppola

Hanno collaboratoMaurizio Di CoriMarco Ortolani

Paolo Tazzari

Isabella MinervaLudivine BodarLuca Coppola

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Gli Internazionali d’Italia di Beach Tennis si terranno a Terracina, dal 31 maggio al 02 giugno nella suggestiva cornice della spiag-gia di levante. La manifestazione, alla sua seconda edizione, è stata ideata dalla FIT (Federazione Italiana Tennis) e l’organiz-zazione è stata affidata all’A.s.d rDt Eventi per il triennio 2012-2013-2014. Il torneo, inserito nell’ITF (International Tennis Fe-deration) Beach Tennis Circuit, come “G1”, vedrà la partecipazione delle coppie più for-ti del ranking ITF ed assegnerà i titoli spor-tivi di “Campione Internazionale d’Italia di Beach Tennis” per la categoria maschile e femminile.Nel suo primo anno la manifestazione ha visto la partecipazione di 200 atleti italia-ni e internazionali (soprattutto giapponesi e brasiliani): questi numeri testimoniano l’interesse che questo sport riscuote anno dopo anno. Anche per questo motivo l’e-vento sarà nuovamente presentato nella sala stampa del Foro Italico di Roma, mar-tedì 14 maggio durante la settimana degli Internazionali BNL.Come lo scorso anno saranno ammesse al tabellone finale 64 coppie nel Doppio Ma-schile e 32 nel Doppio Femminile: la dispa-rità tra i due tabelloni è dovuta al diverso numero di atleti agonisti tra uomini e don-ne. Anche quest’anno gli incontri verranno disputati tutti al meglio dei due set su tre, ed il montepremi messo in palio sarà di € 7.500,00, che verrà distribuito equamente

tra le due categorie di gioco.In occasione della manifestazione l’rDt Beach Tennis Village sarà composto da 12 campi da gioco, da un palco ospitalità e da un’area commerciale dove le aziende part-ner potranno attivare azioni di public rela-tions con gli atleti ed i partecipanti.Per l’edizione 2013 l’organizzazione rDt sta puntando su innumerevoli novità: prima fra tutte “Oltre gli Internazionali” un gran-de evento nell’evento. Parallelamente allo svolgersi delle gare necessarie per aggiudi-care i titoli “Campione Internazionale d’I-talia di Beach Tennis”, l’A.s.d. rDt Eventi organizzerà tornei FIT per le categorie Un-der 16, Doppio Femminile Open, Doppio Maschile Open e Doppio Maschile limitato 4.0. I tornei si svolgeranno nei giorni 01/02 giugno 2013. La location della manifesta-zione sarà sempre la splendida spiaggetta di Levante, presso le riveDi traiano.La macchina organizzativa targata rDt Eventi è entrata in funzione: sul sito ufficia-le dell’associazione all’indirizzo www.rdte-venti.it e sulla pagina facebook RDT Eventi è possibile conoscere ogni aspetto del gran-de evento: dalla quota di partecipazione per gli atleti, alle convenzioni con strutture al-berghiere locali, dalla modalità di iscrizione, alle comunicazioni ufficiali. Inoltre è pos-sibile consultare l’associazione telefonando al numero 327.8926179 oppure scrivendo un’email all’indirizzo [email protected] .Si ricorda che l’ingresso all’evento è libero.

Tornano gliinTernazionali d’iTalia

di Beach TennisA TerrAcinA si sconTrerAnno i big del mondo

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Molto diverso per clima di gioco ed entusiasmo sugli spalti, il torneo di Aruba fa innamorare tutti indistintamenti che siano atleti o semplici spettatori.

Sarà merito della sabbia bianca o del clima caraibico, della musica sparata a mille e senza sosta o la follia brasiliana ma questo torneo è una vera festa.

Meditate gente... Meditate...

di Marco Ortolani

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L’internazionale di Aruba (G1, 15mila dollari di montepremi) ha vissuto la sua edizione più pre-stigiosa e meglio riuscita.

Dopo una crescita di qualità e di interesse negli anni scorsi con i tornei nella piccola spiaggia di Moomba, la comunità della piccola isola (ex territorio olandese, ex componente delle Antille, da alcuni anni stato autono-mo, seppur strettamente legato alla Corona d’Olanda) ha affidato agli intraprendenti Ros e DeVries la piena di-sponibilità della spiaggia più grande e più bella, paradiso dei crocieristi e dei villeggiatori soprattutto statunitensi: Eagle Beach.In programma varie competizioni, con centinaia di atleti iscritti da 15 nazioni.

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Un torneo sempre più affascinante e coinvolgente.Un mix di spettacolo, folla & follia e dove i decibel

raggiungono picchi importanti

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fotoLo sfogo per la vittoria di Calbucci e Garavini

Nel singolare i due favoriti, il campione d’Italia di specialità Marco Garavini e il detentore del titolo di Aruba 2011 Alessan-dro Calbucci (assenti Meliconi, Marighella, Mingozzi, Strano, Cappelletti e Carli), filavano veloci fino alla semifinale, dove “Calbu” si impantanava sul brasiliano Lima, arrivato a giocarsi una palla per il 5/1 in un set unico ai sette games. Calbu annul-lava e rovesciava la partita, conquistando la finale.L’atto conclusivo - programmato per il lunedì nell’arena creata davanti al popolare locale Senor Frog – tuttavia non si terrà, per indisponibilità di Garavini, rientrato subito dopo la fine del tor-neo di doppio. Calbucci, pertanto, manterrà anche quest’anno l’intitolazione della piazzetta, che è il premio per il vincitore di singolo. In campo femminile vittoria della brasiliana Flavia Muniz (che estrometteva Giulia Curzi nella semi), sulla arubiana Marieke Buuts.Ma veniamo ai doppi: l’Italia cala il poker, con 4 binomi ad occu-pare ciascun settore di tabellone. A parte Cappelletti-Carli (n.3 del tabellone), le altre sono coppie nuove: Calbucci-Garavini e Meliconi-Marighella sono iscritti di diritto al “club dei favoriti” per i tornei 2013. Mingozzi-Strano, invece, si sono uniti solo per l’occasione: Alex dovrebbe tornare a far coppia con Nicola Gam-bi (con il quale fece attività extrafederale di grande successo nel 2005) e Strano potrebbe riconfermarsi con Rosatone.

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Il passo delle italiane è ancora spedito anche se vincere non è più facile come prima.

Sicuramente non devono abbassare la guardia

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Dicevamo del nostro poker: al confronto di esso le avversarie stranie-re non tengono il passo: nei quarti di finale i più insidiosi sono i fra-telli venezuelani Penalveraz, che levano 9 games a Mingozzi-Strano. I brasiliani Font e Prata (ottimi finalisti ad Aruba 2010) entrano in campo con facce da condannati e vengono stritolati da Calbucci-Ga-ravini. Poco spazio per Coulet-DeLannoy contro Marighella-Meliconi (che avevano sofferto di più l’ottavo contro altri due brasiliani).La “crema” del torneo è offerta dalle semifinali: aprono Marighella/Meliconi contro i giovani “KàKà”, che vincono il primo set con un bel 6/2. L’arena va riempendosi , raggiungendo progressivamente la massima capienza (circa 500 persone), davanti alle quali Teo e Meli-co rovesciano il match, restituendo il 6/2 e chiudendo 6/3 alla bella.Tre set necessari anche per la seconda semifinale: Mingozzi (imbattu-to sull’isola, avendo vinto con Marighella i tre tornei dal 2008 al 2010 ed assente lo scorso anno per infortunio) sembra determinatissimo e il feeling con Niccolò Strano sembra ottimale: i due mettono alle corde i favoriti avversari, rimontando da 1-4 fino al 6-4 che chiude il primo set. Sotto le luci artificiali e nell’elettrizzante atmosfera della “Amstel Bright Arena” Calbucci e Garavini si lanciano nella controf-fensiva: 6/2 nel secondo set e un combattuto 6/4 che chiude la conte-sa.La finale passerà agli annali con un arido valore numerico: 6/2 6/2, dietro al quale, però, si nasconde una battaglia emozionante e sem-pre aperta. Calbucci e Garavini vincono imponendo i loro stili di gioco curiosamente incrociati rispetto a quelli caratteriali: lo spu-meggiante ed estroverso Calbucci si rivela un esecutore asciutto ed essenziale; il sobrio e pacato Garavini diventa un puma feroce nelle schiacciate, nei movimenti rapidi, nei salti. Il grande torneo di “Gara” chiude la sua superba stagione.La “sigla” è affidata ad uno scambio fantascientifico, di 35 tocchi, in cui il “ravennate-romano” difende tre volte (la prima con copertura bruciante dietro al compagno) e poi chiude in salto. Il cocktail tra i due vincitori sembra ottimale. Meliconi e Marighella oppongono i loro valori individuali e l’orgoglio che zampilla quando ci si può espri-mere davanti ad un’arena così stimolante. Per stavolta non è bastato, ma la sfida è lanciata.

In campo femminile l’Italia schiera Curzi-Cimatti come coppia di pun-ta. Le due italiane soffrono nell’avvio di semifinale contro la stmarti-noise Labrit e la locale Buuts che vanno a condurre 4/2. Di lì in poi, però, cominciano ad entrare gli attacchi di Giulia e le accelerazioni di dritto di Sofia, che portano un parziale di 10 games a 3. (7/5 6/1).Nell’altra semifinale lotta di tifoserie fra i brasiliani (a supporto di Flavia Muniz e Paulina Cortez, mentre Joana Cortez era assente e la Barijan, con la Melo, è uscita ai quarti) e gli statunitensi, che sostene-vano Nicole Melch e Nadia Johnston (curiosamente nate in Austria la prima e in Australia la seconda). La spuntavano le “stelle e strisce” con uno sprint 10/8 al long tie break.In finale le italiane dominavano il primo set (6/1), ma dovevano im-pegnarsi a fondo per portare a casa secondo set e titolo (7/5, dopo che le avversarie erano arrivate a due punti dal pareggio).

La finale tra Calbucci-Garavini vs Meliconi-Marighella passerà agli annali con un arido valore numerico dietro al quale, però,

si nasconde una battagliaemozionante e sempre aperta

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Riflessioni futuriste di Marco Ortolani

Il magico festival beachtennistico di Aruba ci ha definitivamente convinto su alcune cose che governano e – nel prossimo futuro – governeranno il mondo dei nostri racchettoni preferiti. Vediamole per punti riassuntivi.

Tu vuò fa l’americano... Gli stranieri hanno denaro che noi non abbiamo. Fare un torneo come quello di Aruba costa più di 100mila euro. Solo una piccola parte può essere assorbita da entrate legate al merchandising o ad altre vendite. Questi soldi, in Italia, per il beach tennis, non ci sono. Ce li hanno in modo “strutturato” i giapponesi, i cinesi, i brasiliani, i russi, gli arubiani e gli statunitensi. Forse i pro-moter degli Emirati Arabi. Li possono trovare i tedeschi, gli spagnoli e, occasionalmente, altri organizzatori appassionati e di buona vo-lontà, sparsi a macchia di leopardo per il mondo. In Italia proseguirà ad alti livelli (pur tra le difficoltà) la sola tradizione di Cervia.

...Ma sei nato in Italy! Tutti i summenzionati Paesi si muoveranno intensamente nel 2013, ben coscienti di una cosa: lo spettacolo che ripaga gli sforzi, che attira il pubblico, che affascina i ragazzi e fa innamorare le ragazze (wow! Che successo per loro!), lo fanno solo i primissimi giocatori del ranking. Una dozzina in tutto, inutile far nomi che conoscete bene. Un torneo con loro è una cosa. Un torneo senza di loro è un altra. Meno bella. Costoro, che piaccia o no, sono tutti italiani. E tutto lascia credere che la situazione si conserverà almeno per un altro po’. E’ una casta di fenomeni, un gruppo di giramondo fatto di persone amiche fra loro che con la mano sinistra si danno anima e corpo per insegnare i propri segreti e ripagare con lezioni ed esempi l’affetto che li circonda; ma con la mano destra po-tenziano il loro valore, portandone l’asticella ogni volta un po’ più verso il cielo, laddove gli altri non riescono mai ad arrivare.

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di Maurizio Di Cori

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“Un torneo che sta diventando ormai un

appuntamentotradizionale in

questo nostro tour beachtennistico”

Si torna a Mauritius per la terza edizione di un torneo che sta diventando ormai un ap-puntamento tradizionale in questo nostro tour beachennistico mondiale che tocca ormai tutti i continenti fatta eccezione per l’Oceania. Ce ne stiamo rendendo conto noi addetti ai lavori ma se ne stanno ren-dendo conto anche gli organizzatori mau-riziani capeggiati dal reunionese Matthieu Coulet che ogni anno rendono questo ap-puntamento sempre più ben strutturato, meritando sempre di più la categoria di G1 che rappresenta l’elite dei tornei internazio-nali. La location del torneo si presenta migliora-ta, con tanto di tribune in legno su due lati

coperte, zona giocatori e chiusura del cen-trale dall’altro lato con un muretto alberato dove ci si può godere all’ombra lo spettaco-lo delle partite principali.

Si comincia con il misto al quale gli orga-nizzatori hanno voluto dare particolare importanza mettendo in palio un biglietto aereo per tornare a giocare qui l’anno pros-simo. Un premio che attira molti giocatori importanti tra cui parecchie coppie italiane molto forti come Gambi-Prati, Mingozzi-Spazzoli e Bacchetta-Folegatti. Alla fine però, a contendersi l’ambito biglietto, sa-ranno una coppia brasiliana ed una france-se. Clavery ed Hoarau eliminano proprio

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Gambi-Prati e Bacchetta-Folegatti raggiungendo la semifinale dove, però, devono cedere ai brasiliani Muniz-Font mentre la coppia italiana che si spin-ge più avanti è Mingozzi-Spazzoli che cede in se-mifinale alla coppia formata dai francesi Bourdet- Courtois. In finale giungono quindi i brasiliani Vini Font che fa coppia con Flavia Muniz e i fran-cesi “europei” Regis Courtois e Pauline Bourdet. Sono i blues che dopo aver avuto un cammino molto sicuro fino al turno conclusivo, sostenuti dai numerosi connaziona-li, sembrano avere anche in finale la meglio por-tandosi avanti fino a rag-giungere il 8-7 40-0 con 4 matchpoint consecutivi. A questo punto qualco-sa sembra bloccarsi ed i brasiliani annullano uno ad uno tutti i matchpoint. I francesi increduli af-frontano il tiebreak con il morale sotto i tacchi per-dendolo 7-3 e lasciando l’ambito biglietto ai ver-deoro. Li ritroveremo qui anche il prossimo anno!Si arriva al sabato con i tornei principali G1 ITF maschile e femminile. Nel maschile i favoriti d’ob-bligo sono Carli – Cappelletti che infatti lasciano veramente le briciole agli avversari non facendo fare game nei turni preliminari. Le altre due cop-pie che ai nastri di partenza godevano dei favori del pronostico sono Strano-Cramarossa e Gambi-Mingozzi. I primi sfruttano un buon tabellone ed

arrivano ai quarti senza grossa fatica. Molto più duro il cammino degli esperti ravennati, Gambi e Mingozzi, attesissimi da queste parti per aver dato spettacolo soprattutto a Reunion nelle edizioni passate. Devono affrontare una vera e propria mina vagante al primo turno, i talentuosi reunionesi Bertolini-Vadel, con il primo capace di battere il “maestro” Gambi in singolare in un mondiale IFBT

e poi vincere il titolo in un’altra edizione qualche anno fa. Partita piacevole con giocate spettacolari, affrontata dagli italiani con il piglio giusto e por-tata a termine vittoriosamente. Neanche il tempo di una doccia e subito un ottavo di finale altrettan-to ostico, contro i brasiliani Vin Font ed Horacio Melo. Anche qui i ravennati non abbassano mai la guardia aggiudicandosi lo scontro in due set dimo-strando a tutti che “ci sono”. Arrivano ai quarti an-

che la quarta testa di serie Folegatti-Tronci e le due coppie italo-reunionesi. La prima composta da Di Cori con il socio campione di Francia Patrice Bang e la seconda composta da Barbieri e Hochdoerf-fer. Noi eliminiamo soffrendo solo un set i temibili francesi Courtois – Duchier mentre Barbieri Ho-chdoerffer hanno bisogno del terzo set per elimi-nare gli ostici reunionesi Rafael-Francoise. L’ultimo

ottavo è un derby tra i campioni di Francia del 2009 reunionesi Clave-ry-Jouque ed i campio-ni francesi 2010 e 2011 Samaran – Bourse. La partita si risolve in una maratona portata a casa dai transalpini europei 7-6 al terzo.Si arriva alla domeni-ca con Carli - Cappel-letti che “finalmente!” perdono il loro primo game vincendo 6-0 6-1 contro Barbieri - Ho-chdoerffer. Neanche Gambi - Mingozzi tro-vano grande resistenza contro il sanmarinese

Forcellini che fa coppia con il russo Tektov. Il quar-to sulla carta più incerto è il nostro, ma un Bang in grande spolvero fa la differenza lasciando poche speranze a Folegatti - Tronci e chiudendo con un 6-3 6-2 che vale la conquista della sua prima semi-finale di G1. Nell’ultimo quarto Bourse - Samaran trascinano a sorpresa Cramarossa - Strano al ter-zo set con gli italiani che non si lasciano sfuggire il passaggio al turno successivo.

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Le ex-mondialiBacchetta-Spazzoliriunitesi per questo torneo, non trovano grossedifficoltà sulla loro via

La semifinale tra Gambi - Mingozzi e Crama-rossa - Strano è dominata più dal nervosismo

che dal bel gioco. Parecchi e brutti i battibecchi tra Mingo e Crama che attirano l’attenzione del

pubblico non fornendo un bello spettacolo di fairplay. Il campo comunque premia Gambi e Mingozzi che conquistano una finale impor-tante per il prosieguo della loro stagione vin-

cendo con un doppio 6-4.Nell’altra semifinale giocata sul centrale affron-tiamo i terribili cesenati. Non basta il vento ad infastidire non poco Cappelletti che soprattut-to al servizio concede qualche chance purtrop-po da noi non sfruttata e di contro replichiamo con qualche errore di troppo, 6-3 il parziale. Il

livello di gioco si alza nel secondo set dove sot-to di un break diamo battaglia sostenuti anche

dal pubblico francese, portandoci sul 4-4 per poi cedere fino al 6-4 finale.

C’è molta attesa per la finale dove è in campo il “maestro” Nicola Gambi in coppia con il plu-rititolato Mingozzi che si è presentato qui in

ottima forma. Non partono da favoriti ma tutti sperano che possano dare battaglia ai giovani campioni cesenati. In finale il vento è calato e Cappelletti ingrana al sevizio, mentre Carli al top su tutti i fondamentali fa la differenza so-prattutto in risposta. Pur giocando bene i ra-

vennati (Gambi - Mingozzi ndc) non fanno male agli avversari e mentre i turni di servizio

degli avversari non sono mai in discussione, faticano a tenere i loro di servizi, soprattutto Alex che serve a favore di vento. Carli e Cap-pelletti chiudono la pratica con un secco 6-3

6-2. In campo femminile i favori del pronostico

sono per le ex-campionesse del mondo Bac-chetta - Spazzoli che possono essere contrasta-

te solo dalla coppia franco-brasiliana Muniz - Bourdet. Giocano un ottimo torneo le italia-ne Berardi-Marino che dopo aver eliminato le teste di serie Zanuttini - Amiard con un netto

6-0 6-2, affrontano due vere e proprie battaglie: prima con le belle reunionesi Sanson - Gar-

nier vincendo in tre set e poi con con Bourdet - Muniz trascinate anch’esse al terzo set. Pur imbrigliando tatticamente le franco brasilia-

ne devono cedere alla distanza per la maggio-re freschezza delle avversarie. Nell’altra semi-finale le gemelle Matilde e Marie-Eve Hoarau

dopo un primo set dove pagano l’inesperienza rispetto alle più quotate Bacchetta-Spazzoli, ri-escono a costringerle punto a punto fino a con-

quistare uno splendido terzo set sospinte dal pubblico di casa.

Molto migliorate tecnicamente e tatticamente e con grande grinta, le reunionesi lottano pal-la su palla ma devono cedere alla distanza alla

classe superiore delle italiane.Si arriva alla finale con Muniz-Bourdet che

vuoi per la fatica accumulata nel turno prece-dente, vuoi per la maggiore esperienza e la ca-ratura superiore delle avversarie, non offrono una gran resistenza e cedono in due facili set

alle italiane 6-0 6-2.E’ tempo di relax. Dopo le fatiche del weekend

ci si può godere lo spettacolo di questa isola meravigliosa, che offre spiagge bellissime come

ad esempio quella della Isola dei Cervi.Poi valigie pronte per ripartire alla volta di

Reunion dove ci aspetta un altrettantospettacolare avventura!

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di Laura Cialfi

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D i nuovo in questa perla dell’Oceano indiano per l’an-nuale appuntamento con il torneo internazionale di beach tennis. Un’opportunità in più per scegliere di

scoprire Mauritius.Quest’anno abbiamo deciso di dedicare il nostro tempo libe-ro al di fuori del torneo alla scoperta dei profumi e dei colori che sono racchiusi in questo paradiso tropicale di 60x46 chi-lometri. Nulla di meglio che visitare Port Louis, la capitale, per vivere questa esperienza.Non è certo considerata una meta turistica, ma è proprio qui, nella quotidianità delle sue genti, che si respira mag-giormente la varietà culturale, vera essenza di Mauritius: indiani, cinesi, africani, creoli ed europei convivono tranquillamente da sempre.Il luogo più adatto per assaporare l’atmo-sfera di questa città è il vecchio merca-to, in centro, a due passi dal lungomare. Il caos è totale e il caldo asfissiante ma la curiosità e la disponibilità dei locali ci spingono sempre più all’interno di questo chiassoso dedalo così variegato e ani-mato. Apparentemente disordinato, in re-altà, l’intero mercato è diviso per settori: bancarelle di abbigliamento, artigianato, souvenir fino ad arrivare ai banchi alimentari. Frutta e verdu-ra, esposte con una precisione quasi maniacale, sono sepa-rate dalla carne, così come dal pesce a cui sono assegnati propri spazi. Così ci si accorge che quell’incessante brulica-re è più organizzato e ben disposto di quel che si avverte a prima vista.Sovrapposizione di colori, odori, immagini: l’impatto è un po’ forte, ma tutto ciò seduce e coinvolge i sensi. Rimaniamo affascinati dalle bancarelle che si trasformano in vere e pro-prie erboristerie, dove scegliendo tra fogli e ramoscelli i pro-prietari propongono mix di erbe per tisane in grado di curare qualsiasi disturbo; basta spiegare il problema ed è subito pronto il rimedio naturale.Facciamo incetta di spezie, vaniglia, cumino, curcuma e co-riandolo per ritrovare odori e sapori dell’isola anche al ritor-no a casa.La fame avanza, ci guardiamo intorno alla ricerca di un locale per uno spuntino. L’offerta non manca, la cucina mauriziana è varia come le sue culture, ma dopo un’abbuffata di odori scegliamo la semplicità: un fresco e dissetante centrifugato di ananas, il frutto più buono e dolce di questa isola.Vittime dello shopping africano con mille buste tra le mani facciamo ritorno alla base.

Sovrapposizioni dicolori, di immagini e

odori. Vivere il caoticomercato di Port Luis è

un’avvolgente esperienza che affascina e seduce

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di Maurizio Di Cori

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Aruba chiama … Reunion risponde! I ragazzi fran-cesi imparano in fretta e ispirati dal successo del torneo caraibico mettono in piedi un evento che per livello e coinvolgimento raggiunge uno dei massimi mostrati dal beach tennis fino ad ora.

D’altronde l’esperienza bechtennistica (ormai decennale) ma soprattutto la passione dei reunionesi per questo sport è seconda solo a quella Italiana ma poi è la loro voglia di fare festa che completa alla grande un evento a cui veramente prima o poi si deve partecipare. Sono proprio le attività col-laterali, le notturne a tempo di musica l’atmosfera goliardica continua che coinvolgono moltissima gente anche non diret-tamente impegnata nel torneo e che danno un valore aggiun-to al torneo stesso, gli italiani prendano nota poiché da que-sto punto di vista i tornei esteri ci hanno già superato.Erano previsti ovviamente i due G1 maschile e femminile ma anche tornei di contorno tipo singolo, misto, padre-figlio,

studenti e consolazione.Nel singolo a cui prendono parte praticamente solo atleti francesi arrivano in finale Duchier-Courtois , tra l’altro assie-me nel torneo di Mauritius, con la vittoria finale del “lungo” francese Courtois che rimonta da 3-6 a 6-6 per poi vincere al tibreak. Nel misto dove invece alcuni italiani si schierano ma senza troppo successo come Mingozzi con Bodar , Gambi – Prati e Di Cori – Marino ma si arriva alla stessa finale di Mauritius, la ripetizione di Francia – Brasile con i verdeoro Vini Font e Flavia Muniz a sfidare i blues Regis Courtois e Pauline Bou-rdet. Si gioca in notturna con gli spalti gremiti di francesi ma la classe e la simpatia di un Vini a tutto campo conquista il pubblico ed i brasiliani bissano la vittoria mauriziana in due set nonostante una Muniz a mezzo servizio causa una con-trattura al braccio che non le impedirà comunque di conqui-stare anche il titolo femminile.

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Eccoci ai tornei maggiori. La prima sorpresa purtroppo arriva da la primo turno che mi vede coinvolto sempre in coppia con il Campione di Francia Bang con il quale avevamo ben figurato a Mauritius raggiungendo le semifinali ma che in terra reunionese ci vede subito sconfitti da due atleti locali provenienti dalle quali-ficazioni Danai e Goyennau delusione solo parzialmente mitigata dalla vittoria del torneo di consolazione. Senza risultati eclatanti almeno per quanto riguarda le sorprese gli altri primi turni , da segnalare forse la vittoria di Bertolini-Vadel in tre set sulle gio-vani promesse Guegano-Mialhe e di Forcellini-Tektov sull’altro Campione di Francia Pascal Herve in coppia con il piccolo ma esperto Florant Ahbrami. Unico ottavo particolarmente combat-tuto proprio quello tra queste due coppie dove emergono i forti atleti di casa Bertolini-Vadel che hanno la meglio sui comun-que ostici Forcellini-Tektov con il russo, alla vigilia parzialmente sconosciuto, che ha ben figurato in questa tournee africana.

I quarti, messi in campo nel tardo pomeriggio in due sessioni sul centrale e sul “grandstand” con tanto di sponsor e tribuna , due in particolare si risolvono sul filo di lana. Gambi – Mingozzi soffrono molto piu del previsto con Duchier-Bourse che, perso il primo set, si aggiudicano a sorpresa il secondo con un episodio che rischia di segnare negativamente per gli italiani i prosieguo della partita. Su una palla che sembra scavalcare Gambi , Min-gozzi va in copertura a schiacciare ma, causa un’incomprensio-ne nella chiamata della palla, Mingo colpisce con la racchetta in chiusura della schiacciata l’arcata sopraccigliare di nicola pro-vocandogli una ferita profonda. Grazie all’intervento dei medici e al coraggio di Nocola si prosegue e ma la partita non sem-bra risolversi a favore degli italiani che devono fronteggiare 3 matchpoint nel terzo con il servizio ai francesi sul 5-4 a loro fa-vore che però non sfruttano la ghiotta occasione facendosi tra-scinare al tiebreak del terzo set dove , passata la paura, Gambi e Mingozzi hanno la meglio.Nel frattempo nel centrale davanti ad un pubblico numerosissi-mo va in onda un altro “drammatico” Francia-Brasile dove gli idoli di casa Clavery-Jouque affrontano Horacio Melo ed un Vini Font in stato di grazia. Anche qui si procede punto a punto fino con i francesi che annullano matchpoint sul 6-5 40 pari costrin-gendo i brasiliani ad un tiebreak al cardiopalma che si risolve a favore dei verdeoro.Negli altri due quarti Cramarossa-strano hanno la meglio si Froancois-Bersac piuttosto agevolmente mentre in una meritata passarella sul centrale i talentuosi Bertolini-Vadel nulla possono contro la potenza superiore dei giovani italiani Cappelletti-Carli.Eccoci quindi alle semifinali , questa volta non interamente “ita-

liane”. Sul campo centrale va in onda proprio Italia – Brasile con Vini Font adottato a vero e proprio beniamino dal caloroso pubblico francese. Le prova tutte giocando un’ottima partita ma forse il suo socio Horacio Melo che peraltro lo ha supportato al meglio per tutto il torneo soprattutto con la potenza del suo servizio non è ancora al livello della scuola italiana che è ancora ben rappresentata da Cramarossa-Strano che sfruttano l’occa-sione di raggiungere una finale molto prestigiosa. Dall’altra parte del tabellone ci chiediamo tutti se Gambi scenderà in campo dopo l’evento traumatico del giorno prima per il quale è stato suturato con 6 punti in un’operazione chirurgica improvvisata su un lettino dai bravissimi dottori-giocatori Stuto, Samaran e Prati. Si presenta con una vistosa fasciatura ma con un’intatta voglia di dare battaglia ai ragazzi cesenati. Alla mia domanda “ce la fai a giocare” mi risponde “mah, con la fascia mi apro-no di piu l’occhio e poi non ho nessun problema” lasciandomi interdetto. Il primo set si risolve solo per un break con Carli e Cappelletti che mostrano una sicurezza da campioni aggiudi-candosi tutti i loro turni. Nel secondo però l’atmosfera si scalda e Gambi-Mingozzi si portano con un break di vantaggio fino al 4-2 e servizio ma proprio Nicola si fa contro-breakare con Carli e Cappelletti che volano in finale vincendo 7-5 anche il secon-do parziale.

Il torneo femminile nel frattempo è giunto anch’esso in semifi-nale senza troppi sussulti. Solo le gemelle Horau non rispetta-no il pronostico perdendo a sorpresa dalle altre reunionesi Re-nard - Fagalde che peraltro mi viene detto che sono comunque una delle coppie piu forti dell’isolav con Caroline capostipite del beach tennis femminile reunionese (la ricordo gia ben 10 anni fa a ravenna in compagnia dell’allora compagno Bertrand Cou-let). Le italiane Prati Sciolti superano subito le forti isolane Guilbon-Flamain e volano fino a giocarsi la semifinale con la coppia for-mata dalla tedesca e dall’americana. Vincono facilemte il primo set e quando sembrano involarsi 5-0 nel secondo subiscono una parziale rimonta ma poi devono cedere alle italiane. Nell’al-tra semifinale Renard-Fagalde devono cedere a Muniz-Bourdet , rivali nel misto ma socie nel femminile che già avevano raggiun-to la finale a Mauritius.Si arriva alle finale messe in campo in un caldo pomeriggio sul centraline reunionese. Musica a palla , sfilata di moda con splendide ragazze creole in costume e adrenalina a mille. Par-tono le ragazze con le italiane Prati – Sciolti che sorprendono le franco-brasiliane portandosi 4-1 nel primo set ma poi rimontate delle avversarie che si aggiudicano il primo parziale 7-5. Stesso

copione nel secondo set con le italiane ancora 4-1 con 3 palle per il 5-1 ma anche in questo secondo parziale Burdet r Muniz che sembrano distrarsi a inizio set nei momenti decisivi diven-tano piu concrete e sopratto la brasiliana prende sempre piu in mano la situazione con alcune mirabili giocate offensive che le danno la vittoria ed il terzo titolo in due settimane.

Finale maschile. Il pubblico è numeroso e carico in attesa di questa partita. David Mottin , istrionico giocatore francese di origini caraibiche, lancia la ola e l’atmosfera è quella delle gran-di occasioni. Solito copione con Cappelletti – Carli che partono

forte e sfondano con i loro servizi. Provano a contrastarli i forti Strano e Cramarossa , le giocate sono di alto livello ma la dif-ferenza nei fondamentali di inizio gara scava il solco tra le due coppie, 6-2 il primo set. Non mollano i due giocatori soprattutto Cramarossa appare non arrendersi, prova ad incitare il com-pagno giocatore di classe che ha giocato la finale sullo stesso terreno anche lo scorso anno ma a nulla serve la grinta. Carli è in gran spolvero, continuo alla risposta ed al servizio, trascina il suo compagno che magari durante il torneo sembrava meno costante ma non in questa finale dove gioca al suo livello e non ce n’è per gli avversari. Bissa il titolo già conquistato lo scorso anno con Marighella questa volta con il suo compagno vero con il quale fa doppietta con il titolo di Mauritius.

E’ tempo di festeggiare, premiazioni sul palco e birra a fiumi. La carovana si sposta verso il party serale dove amicizia e di-vertimento la fanno da padroni ed il caldo popolo reunionese da l’appuntamento al prossimo anno dove sicuramente saprà an-cora stupirci con un evento straordinario!

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Soprannominata da Luigi XIII “Ile Bou-rbon” , l’isola di Reunion è a tutti gli ef-fetti una regione della Francia nell’Ocea-no Indiano. Ancora poco conosciuta dal

turismo di massa, la sua varietà di paesaggi, co-lori e profumi non può lasciare indifferente e noi, ovviamente, ne veniamo sopraffatti.Accompagnati da Liliana Rossi, responsabile del-la comunicazione ed eventi, ci lasciamo guidare in questo incontro con le meraviglie di questa isola.

Se amate i microclimi Reunion fa per voi. In meno di un’ora di macchina si passa dalla bel-

lezza ammaliante della barriera corallina alla terra lavica e nera del vulcano, dal palmeto tropica-

le, alla foresta montana, dalle onde dell’oceano

allo spettacolo delle acque che si tuffano nelle cascate. Quest’isola di 2500 chilometri quadrati ha nelle molteplici forme di paesaggio la carat-

teristica principale. Il viaggio si trasforma in una vacanza dal sapore esotico e coinvolgente. Nel cuore dell’emisfero meridionale, Reunion è cir-

condata da acque turchesi e cristalline dominate da una barriera corallina di 30km che ne ridise-gna buona parte del profilo. Una riserva marina unica, nata nel 2007, e immediatamente scelta

dalle balene come zona di corteggiamento. E’ fa-cile scorgerle, a due passi dalla spiaggia, men-tre sbuffano e saltano fuori dall’acqua nelle loro

danze per attirare le femmine. Il mare di Reunion è ricco, brilla di mille colori e offre innumerevoli sorprese, come incontrare delfini avventurosi o

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banchi di pesci luccicanti.Considerata patrimonio mondiale dall’Unesco, l’’Ile de

la Réunion è un universo di piante bellissime, molte conservate e protette da influenze esterne, che confe-

riscono all’isola l’aspetto quasi irreale di un Eden fatto di una flora lussureggiante che stordisce i sensi con i suoi profumi e la vista con i suoi colori. In questo in-treccio di verde si districano percorsi a zigzag attra-

verso sentieri facili o più impegnativi per la gioia degli amanti delle escursioni, come la salita del piton des

neiges che arriva fin sul tetto dell’oceano indiano con i suoi 3071mt.

Chi ama Reunion, non la ama solo per la natura sel-vaggia e incontaminata ma anche per le emozioni forti generate dagli sport estremi che si possono praticare

visto che si conferma una location ideale per le vacan-ze “esagerate”: surf, trekking, rafting, snorkeling, pa-

rapendio e un più comodo beach tennis.Partiamo per la nostra gita dal luogo del torneo, st.

gilles les bains, con l’obiettivo di tornarci dopo aver percorso 200km di perimetro, tutti intorno all’isola.

Macchine fotografiche perennemente accese e attenti ad osservare una costa che ci riserva non poche sor-

prese. Qui distese di sabbia bianca si alternano a scu-re scogliere, nelle baie ‘convivono’ surfisti in acqua

sulle loro tavole e parapendisti che dal cielo atterrano sulla soffice spiaggia fino ad arrivare alla suggestiva

regione del sud, dove la natura rigogliosa lascia il pas-so alle colate del Piton, il vulcano attivo di Reunion.

Rimaniamo affascinati dal contrasto del nero delle co-late che lambiscono il blu dell’oceano. Molto emo-zionante la tappa alla piccola chiesa di Notre dame

des laves risparmiata dall’eruzione del 1986. La colata lavica ha distrutto l’intero villaggio ma ha lasciato mi-

racolosamente indenne la chiesa girandole intorno. Tra le varie tappe, anche una per rifocillarsi: il cibo rappre-senta qui un vero e proprio crocevia culturale tra Asia,

Africa, Madagascar ed Europa, qui la condivisione è uno dei valori fondamentali.

Reunion... un angolo di paradiso...

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di Maurizio Di Cori

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Ecco il campionato italiano che non ti aspetti, ricco di sorprese dove alla fine vincono i favo-riti numeri UNO.Sicuramente il long tiebreak è una formula che fa discutere sulla veridicità dei risultati, nel

senso che spesso non vince il più forte ma quello che sa cavalcare meglio il momento della partita. Allo stes-so tempo il long tiebreak conferisce al torneo quell’im-prevedibilità che tiene incollate le persone ai match aumentandone ancor di più l’interesse!

Si parte dai trentaduesimi con le teste di serie ferme per un turno , subito un derbu Chiesa – Sciolti elimina-no non senza fatica Martini-Berardi 7-6 7-5.Interessante lo scontro Romagna-Lazio con Scheda-Ma-riotti che vincono in volata contro i promettentissimi Benussi-Beccaccioli 6-7 6-1 10-7 mentre, prima sorpre-sa della giornata, arriva inaspettata l’eliminazione di Tarlazzi-Babini, in evidenza per tutta la stagione inver-nale ma costretti a cedere ai tosco-romagnoli Pardini-Bucelli 3-6 7-6 10-6.Ai sedicesimi si vedono le prime teste cadere. Grande partita per Omiccioli-Montanari ai quali serve un triplo tiebreak per domare gli agguerritissimi Foschi-Casadei, iniziano a scrivere una storia che poi si rivelerà una ca-valcata trionfale.Fuori subito le teste di serie pugliesi, rispettivamente la 7 e la 10 Liguri-Gualtieri da De Filippi-Minighini 6-2 6-0 e Skoglund-Palama da Amboni-Appiotti 6-0 6-3 a dimostrare la scarsa valenza della stesura del ranking

nazionale. Un’altra testa di serie Tronci-Rosatone salta subito eliminata con un netto 6-2 6-4 da Conti-Alessi, sempre avanti nelle loro rare apparizioni. Faticano i quotatissimi Faccini-Godio e si salvano al long tiebre-ak contro Di Cori – Succi 7-5 5-7 10-6. Vanno avanti bene tutti gli altri favoriti senza ricorrere al long: Carli – Cappelletti con Bondioli-Vigliotti, Caramarossa-Stra-no con Sarti-Roveran soffrendo solo nel secondo set, Meliconi-Marighella contro Mariotti-Scheda, Mingozzi-Gambi contro Lucchi-Cimatti e Garavini-Calbucci a cui Sciolti-Chiesa, pur quotatissimi, fanno solo il solletico 6-0 6-1.

Si inizia a fare sul serio con gli ottavi dove c’è subito un Gambi – Mingozzi contro Maldini-Petrucci, i primi sembrano più in forma forse anche grazie alla buona turnè nell’oceano indiano vittoriosi 6-3 6-4. Omiccio-li – Montanari continuano la loro corsa nella sfida tra ex contro Gentile-Folegatti chiusa agevolmente con un 6-3 6-3. Carli – Cappelletti faticano un po’ma non troppo nel derby contro Burnacci-Antonelli. Equilibrata solo sulla carta la sfida Avvantaggiato-Barbieri contro Benini-Petrini con i primi che passano facilmente come pure Marighella –Meliconi contro Guercio-Ludovici e Garavini-Calbucci che spengono facilmente le vellei-tà di Godio-Faccini. Dalla parte “debole” del tabellone emergono i giovani Amboni-Appiotti che ben figurano e sfruttano l’occasione per raggiungere un ottimo risul-tato: i quarti in un torneo cosi importante.Nel frattempo da Villa Verucchio (l’altra location dove

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si giocava) arrivano i risultati dei primi turni femminili con una sola sorpresa, l’eliminazio-ne da parte di Storari-Gilardi delle romagno-le Cimatti-Visani che lo scorso anno avevano ben figurato ma con la Cimatti quasi all’esor-dio invernale a causa di un infortunio al pol-so.

E arriviamo alla domenica dove sia nel torneo femminile che nel maschile, gli accoppiamen-ti prevedono tre match con una favorita sulla carta ed uno, a mio avviso, alla pari.

Nel femminile la nuova coppia Spazzoli-Curzi macina games e si libera abbastanza bene di Mulargia-Cappelli 6-1 6-2, come pure Briganti-Daina che non hanno grossi problemi contro Storari-Gilardi 6-2 6-1. Anche l’altra nuova coppia Bacchetta-Gadoni strapazza le sarde Carmelita – Mirtillo 6-1 6-0, autrici quest’ulti-me di un ottimo torneo.Molto più equilibrata la gara D’Elia – Bona-donna VS Carli-Zanaboni dove lunghi scambi attirano l’attenzione del pubblico. Si arriva, neanche a dirlo, al long tiebreak dove poche palle fanno la differenza. Gli scambi si allun-gano e la coppia tosco-romagnola dimostra un po’più di coraggio in questi punti decisivi rischiando qualche chiusura in più delle avver-sarie e conquistando la semifinale con il pun-teggio di 4-6, 6-3, 10-8.

Si va alle semifinali dove però Carli-Zanaboni sembrano aver finito la benzina e subiscono un secco 6-0, 6-3 da Curzi-Spazzoli che mar-ciano sicure in finale. Nell’altra semifinale Bacchetta-Gadoni giocano molto bene e sem-brano avere qualcosa in più rispetto a Brigan-ti–Daina che commettono qualche errore di troppo lasciando andare il primo set.Il secondo set è molto più equilibrato e la coppia romana riesce ad imbrigliare quella romagnola con alcune variazioni tattiche to-gliendo loro le sicurezze acquisite nel primo e portando la partita al long tiebreak.Nell’equilibrio del long, in uno scambio pro-

lungato, succede qualcosa al ginocchio di Si-mona che, pur provando a rimanere in campo per un paio di punti, è poi costretta ad ab-bandonare.La finale tra le due coppie Spazzoli-Curzi e Bacchetta-Gadoni, che si sono “fuse” dallo scorso anno e questo, conferisce al match una tensione particolare nonostante l’amicizia che lega le quattro.Bacchetta-Gadoni appaiono più propositi-ve e continuano il bel gioco che avevano già espresso in semifinale mentre, le avversarie, ribattono colpo su colpo aspettando le chiu-sure della Curzi. Primo set a Bacchetta–Gadoni ma grande equilibrio come anche nel secondo set che si risolve con risultato contrario. Si va al long tiebreak dove scambi interminabili la fanno da padrone (contato anche uno scambio di 38 colpi) dovuti a tensione e stanchezza. Sono Bacchetta e Gadoni ad avere la meglio sulle stremate avversarie in questa avvincente fina-le.

Come nel femminile anche nel maschile gli accoppiamenti prevedono le tre match “sulla carta” con una favorita ed uno a mio avviso alla pari, quello tra Mingozzi-Gambi e Strano-Cramarossa che aveva visto i primi vittoriosi in quel di Mauritius. Ai più giovani il primo set 7-5 sempre sul filo di lana mentre il se-condo vede il ritorno degli esperti Mingo-Gambi che se lo aggiudicano 6-4. Si va al tie-break. Sempre grande equilibrio, il match è spettacolare, l’esperienza del duo romagnolo porta Mingozzi a servire sul 9-8, ma qui si in-ceppa qualcosa. Primo matchpoint annullato con una buona risposta ed un errore di Mingo in rigiocata. Secondo errore questa volta di Nicola con un bilancere “facile per lui” mes-so di lato ed altro errore, sempre di Gambi, in chiusura in tuffo sopra la rete dopo uno scam-bio lungo. Strano e Cramarossa conquistano la semifinale.Nel frattempo Carli–Cappelletti che avevano conquistato il primo set agevolmente il pri-

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mo set contro Montanari-Omiccioli (6-1) non riescono a scrollarseli di dosso nel secondo. Questi ultimi si conquistano una palla break sul 3-2, servizio Carli. Battuta centrale e muro di Omiccioli vincente! 4-2 con Cappelletti che contesta a Simone il “cambio di posizione”, a mio avviso un po’ pretenziosamente, visto che il muro è avvenuto al centro della rete e non dal lato del suo compagno, richiamando l’attenzione dell’arbitro che però non gli da il punto. Questa pausa sortisce due effetti, raf-fredda Montanari che si fa controbreakare su-bito e fa diventare Omiccioli una furia da qui alla fine del torneo. Quando va a servire infila aces a ripetizione (qualcuno a bordo campo ne conta 16). Si va al tiebreak che è appannaggio della coppia romagnolo-marchigiana. Quindi al long dove, Montanari impeccabile e Omiccioli sopra le righe, si portano 6-1. Un paio di errori e la grinta dei due cesenati riportano il match sul 8-8. Qui uno scambi prolungato procura una palla sopra la rete a Miky che però in tuf-fo la sbaglia 9-8 e servizio Omiccioli il quale esulta come se avesse vinto la partita in quel momento, in effetti come dargli torto. Sipa-rietto dei due che si giocano a pari e dispari la direzione della battuta che, neanche a dirlo, si risolve con un ace di Simone. Clamoroso!

Di la intanto Meliconi-Marighella regolano abbastanza agevolmente gli ottimi Avvan-taggiato-Barbieri che comunque “timbrano il cartellino” confermandosi ad un ottimo livello raggiungendo secondo pronostico i quarti del torneo. Garavini e Calbucci nel frattempo fati-cano a svegliarsi e concedono un break subito ai giovani Amboni-Appiotti che dimostrano di non essere li per caso e si portano 4-1. I due favoriti però crescono e riescono a ribaltare la situazione vincendo 7-5 per poi volare via 6-1 nel secondo.Eccoci alle semi finali. Nella prima Montanari-Omiccioli affrontano Strano-Cramarossa con

Simone che continua da dove aveva lasciato con due dei migliori ribattitori che non riescono ad arginare il suo servizio. Equilibrato il primo set che si risolve al tiebreak, una garanzia per la coppia ro-magnolo-marchigiana che in quella fase della partita trova ancora il meglio e ne vince ancora uno. Nel secondo par-ziale però cala l’adrenalina ed emerge un po’ di stanchezza, i giovani avversari ne appro-fittano e prendono il soprav-vento. Quando hanno la sen-sazione di non poter recupera-re lascia-no andare il set che si chiude 6-0, tan-to c’è un altro tie-break da affrontare. L’inerzia però sem-bra non cambiare e Strano-Cramarossa si portano avanti fino al 6-1. Montanari e Omiccioli non mollano, risal-gono la china fino a portarsi 7-8. Qui, anche con un pizzico di fortuna, pareggiano i conti con un recupero rocambolesco di Simone e poi con un nastro al servizio del Jag e ribaltano il punteggio portandosi 9-8 e chiudendo al turno di risposta dopo uno scambio prolungato 10 – 8 finale. Neanche Strano e Cramarossa riescono a smacchiare il Giaguaro.Nell’altra semifinale il primo set è appannaggio

di Calbucci e Garavini con il primo insolita-mente adrena-linico ed il se-condo ai suoi standard come sempre altissimi, 6-1 netto il punteggio. Marighella non ci sta e con grinta e classe trascina il suo socio al bre-ak iniziale del secondo set. Ne viene fuori una partita equilibrata e di livello tremendamente alto. Ovviamente è ancora un long a decidere il risultato finale. C’e veramente il pienone attor-

no al campo, la partita era at-tesissima e i giocatori ripagano alla grande gli spettatori. Meli-coni nel long tiebreak alza an-cora il livello tanto che sembra-no andare via portandosi 8-4. Con un servizio vincente Garavi-ni accorcia le distanze e manda Meliconi a servire sul 8-5.Al momento di servire, forse di-

stratto da qualcosa che avviene dall’altro lato del campo dove si trova Tazzari coach dei suoi avversari, Luca ferma il movimento al servizio e quando torna a battere, forse deconcentra-to, commette un errore che ridà ossigeno agli avversari che ottengono un altro mini-break

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con uno scambio prolungato. Stiamo sul 7-8 ma con palla in mano a Calbucci che questa vol-ta coglie l’occasione ribaltando il punteggio.Di qui si alternano i matchpoint prima da una parte e poi dall’al-tra, fino ad arrivare a quello de-cisivo, quello con palla in mano dove ancora Calbucci chiude il

conto sul 13-11.Eccoci all’epilogo finale, non c’è un posto libero attorno al campo, sulla terrazza e nel bar anti-stante il centrale. Montanari e Omiccioli quasi in-creduli affrontano il match sorridenti e vengono spinti dal pubblico, quasi tutto dalla loro parte, conquistato grazie alle imprese dei turni prece-

denti ed allo spirito con cui hanno affrontato i momenti salienti delle partite. Dall’altra parte Calbucci – Garavini superfavoriti ma con il ruolo non facile di dover vincere assolutamente. Sono solidi i due e portano subito il match dalla loro parte poiché sanno che è meglio non dare troppe chances ad avversari così in stato di grazia, 6-3 il primo set. Omiccioli rimane unbreakable, nean-che la stanchezza lo fa calare in quel fondamen-tale. Ai suoi turni di servizio Calbucci, incapace

di opporsi in ribattuta, si piazza a 7 metri dalla rete. Simone, a cui il senso dell’umori-smo non manca, a partita praticamente fi-nita lo irride con un servizio corto dal basso che lascia Alessandro basito, tra l’ilarità de-gli spettatori. Improvvisamente mi torna in mente l’assegnazione dei premi di fine anno, la commissione mi chiese quali potessero es-sere i servizi migliori in alternativa ai “soliti” Petrucci, Cappelletti, Maldini ed io risposi Omiccioli.Subito arrivò la stroncatura dello stesso Cal-bucci che non lo considerava abbastanza solido per le occasioni importanti, forse l’an-damento del torneo gli farà cambiare idea. Anche il secondo set si chiude 6-2 dando il meritato titolo a Calbucci–Garavini che di-

mostrano, se ce n’era bisogno, già in apertura di quest’anno di essere la “coppia da battere” del 2014.Un trionfo però quasi oscurato dalla grandissi-ma impresa del Giaguaro Montanari e di Simone Omiccioli che raggiungono una finale quasi da nessuno pronosticata alla vigilia.

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è uno dei giocatori Simbolo di reunion e del

beachtenniS FranceSe. capace di un gioco altamente

Spettacolare, Fa dell’a

tletiSmo la Sua arma principale.

ho avuto la Fortuna di conoScerlo negli ultim

i anni

grazie alla Sua lunga permanenza in italia dove Si è Fatto

apprezzare oltre che per le Sue doti d

i giocatore, per i Suoi valori legati

all’amicizia

, all’amore per lo Sport, la

vita ed il divertim

ento.

a reunion oltre ad eSSere uno dei migliori giocatori, Svolge l’attiv

ità di maeStro

Sia per principianti che per gli a

goniSti come ad eSempio le gemelle hoarau e

le giovani promeSSe guegano e miahle

di Maurizio Di Cori

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Parliamo del torneo di Reunion, come ti è sembrato quest’anno?

“Per me è stato il massimo, la migliore edizione che ci sia mai stata. Ha supe-rato qualsiasi altro evento anche di altri sport considerati “maggiori” creando anche gelosie per chi pratica altre disci-pline poiché hanno visto tanto pubblico e tanto clamore durante le gare. Pensa che un mio vecchio allenatore di pal-lavolo è venuto a vedere le partite di beach tennis e mi ha detto di non aver mai vi-sto tanta gente ad una parti-ta di pallavolo alle Reunion”.

Il tuo stile di gioco è ricco di salti e tuffi. Come mai?

“Si, mi piace giocare così, mi diverte molto e secondo me anche gli spettatori ap-prezzano di più nel vedere evoluzioni acrobatiche du-rante le partite. Provenendo dal volley dove si deve salta-re per schiacciare e tuffarsi per difendere, per me è stato naturale avere un approccio di questo tipo verso il beach tennis, un approccio diffe-rente da quello di un gioca-tore di tennis un po’ più lineare”.

Beachtennis francese, assieme al bra-siliano è il movimento più in crescita. C’è qualche talento nuovo magari in grado di raggiungere gli italiani in un prossimo futuro?

“Si, tutto è partito dalle Reunion che hanno raggiunto subito un livello molto alto ed ora si sta allineando anche il re-sto della Francia. A dimostrazione di tale crescita c’è sta-ta la mia semifinale a Mauritius e poi ci sono stati due quarti di finale con cop-pie francesi e reunionesi che potevano anche risolversi con risultati favorevoli a noi ma forse oltre che tecnicamente ci manca ancora qualcosa mentalmen-te per fare un ulteriore passo in avanti. In particolare alle Reunion ci sono nuo-

vi giovani talenti che possono continua-re a mantenere il livello alto del nostro beachtennis e magari superare gli ita-liani, come ad esempio Romain Horau e John Wolff , Guegano e Mihale. Sono “puri” beach tennisti , non provenien-ti da altre discipline, giocatori naturali e molto spettacolari che però devono affinare la loro tecnica per diventare ancora più forti. Loro hanno capito che non basta solo giocare ma che è ne-

cessario seguire un percorso tecnico adeguato per emergere”.

Il tuo socio è Pascal Herve, con il qua-le ti sei laureato Campione di Francia.

“Lui è un mio grande amico ed una gran persona. Sono tre anni che giochiamo assieme ed erano tre anni che arriva-vamo in finale, quindi ci siamo sempre andati vicini ed aspettavamo che final-mente arrivasse il nostro momento. C’è stata grande felicità quando è arrivato il nostro titolo sia qui alle Reunion (re-gionale) che poi in Corsica nelle finali nazionali, dove abbiamo battuto i cam-pioni uscenti Samaran e Bourse ripor-tando dopo 2 anni il titolo alle Reunion.

C’è molta rivalità quindi tra Reunion e Francia Continentale.

“Noi in effetti ci sentiamo un po’la gui-da poiché da noi ormai si gioca da 9/10 anni.Il beachtennista delle Reunion può ave-re provenienze da ogni tipo di discipli-na, surf, volley non solo tennis, è un cosiddetto “beach boys”, un ragazzo che ama fare attività in spiaggia, men-tre dalla Francia i giocatori sono qua-si tutti ex giocatori di tennis. Tutti dalle Reunion aspettavano con ansia che il

titolo ritornasse sulla nostra isola e noi avvertivamo questo pressione. Anche su Facebook c’era un vero e proprio di tam tam con le notizie provenienti da Calvi e poi, dopo la vittoria, un grande riconoscimento da parte di tutta la no-stra gente”.

Parliamo del tuo rapporto con l’italia. Hai passato molto tempo nel nostro paese tanto che ormai conosci benis-simo l’Italiano.

“Si, il beach tennis migliore è in Italia quindi per me è stato e sarà importante venire spesso in Italia per accrescere le mie conoscenze e migliorare la mia professionalità per la mia attività di Ma-estro/Giocatore.Ho imparato molto qui dai maestri e dai giocatori italiani soprattutto dal Maestro

Nicola Gambi e da te. Nel mio lungo periodo in Italia e ogni volta che sono tornato a casa sentivo il mio livello era migliorato.Ora poi per me l’Italia non è più solo beach tennis.Mi piace tutto dell’Italia la gente, la cu-cina e il vostro modo di fare festa. Ho stretto legami importanti anche senti-mentali, ho moltissimi amici e quando sono da voi mi sento come a casa”.

“ “Qui si gioca ormai da

molto tempo e ci sentiamo la guida di questo sport e c’è

molta rivalità con la Francia continenatale.

Riportare il titolo sulla no-stra isola è stato un momento di grande felicità per tutta la

nostra gente

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Marco Montanari da tutti conosciuto come “Jaguar” ha vissuto un’escalation di successi prima “di categoria” (nei tornei over, ndr) e

poi “assoluti” raggiungendo il culmine con la recente finale aiCampionati italiani indoor di Rimini vincendo lo scetticismo di chi

non lo vedeva al livello dei migliori giocatori.Persona molto comunicativa e fuori dagli schemi ha conquistato oltre

alle vittorie ben presto anche la simpatia da parte dei tifosi.

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Partiamo proprio dai Campionati Italiani, finale ina-spettata che ha quasi oscurato i vincitori. Raccontaci questa cavalcata.“ Guardando l’entry list e poi il tabellone in effetti c’era d’aver paura e tra me e me mi ripetevo che potevo accontentarmi di un quarto di finale che sarebbe stato comunque un buo-nissimo risultato. Avevamo un quarto difficilissimo contro Carli e Cappelletti, i numero uno d’italia e comunque una delle 3 coppie che ritengo attualmente le migliori del mondo. Sabato la prima partita subito una battaglia infinita contro due ragazzi bravissimi e fortissimi come Foschi e Casadei. Poi io e Simone ci siamo parlati e ci siamo detti: “Facciamo di più!”. Lottavo contro il mio ex socio e quindi era difficile, soprattutto dal punto di vista mentale, fortunatamente ab-biamo risolto con una vittoria agevole che ci ha permesso di arrivare a domenica.Domenica mattina parlando col la mia ragazza scherzavo sul fatto che giocando contro Carli e Cappelletti sarei potuto essere già di ritorno verso le 11 del mattino, loro sono forti e fanno questo di mestiere e invece lei mi ha risposto: “Sono convinta che non ti fermi ai quarti, ho sognato tuo padre, sento che andrai bene”. Arrivati ai quarti il primo set filava

via liscio per loro 6-1 anche se sentivo che non eravamo i veri Marco e Simo, eravamo troppo contratti. Appena iniziato il secondo set mi rivolgo al mio socio dicendo: “Non abbiamo nulla da perdere, cerchiamo di onorare quello che ci piace fare”. Da li è partita una sequenza di emozioni fantastiche fino ad arrivare al 9-8 con il mio socio a servire per il match. Poi hanno visto tutti com’è andata”.

2012, salto di qualità importante con il raggiungi-mento della prima categoria nel 2013. Ti senti un giocatore diverso? Come la vivi anche in rapporto con gli altri giocatori?“No, sinceramente nulla è cambiato in me dallo scorso anno e neanche nel rapporto con gli altri, ritengo che ci siano giocatori più forti che io stimo molto. C’è comun-que la soddisfazione di essere entrato in un certo gruppo di giocatori grazie ai sacrifici ed alla passione che ho per

questo gioco”.

Qual’è stata la svolta che ti ha fatto fare questo salto?“C’è un evento particolare che secondo me ha rappresenta-to la svolta. Febbraio 2012, torneo al Riverbeach in una se-mifinale contro il mio grandissimo amico Dodo Donati in coppia con Mariotti che in quel periodo erano una coppia molto forte. Vincendo quella partita ho acquisito maggior consapevolezza dei miei mezzi e mi è venuta voglia di fare ancora meglio di ciò che avevo fatto in quel momento. Non nascondo inoltre che un grande merito va attribuito alla mia ragazza”.

Come ti sei avvicinato al beach tennis?“Dopo 20 anni di calcio nel 2000 vidi quattro ragazzi gioca-re con le racchette di legno, mi piacque subito questo gioco e presi in mano la racchetta. Ho abbandonato il calcio dove facevo il portiere in una squadra di promozione, ho risolto il contratto perchè quello sport non mi divertiva più, iniziai a giocare con il mio amico Paolo Camanzi e da allora non ho più smesso”.

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Il tuo soprannome Giaguaro o Jag da cosa deriva?“Nel 2003 io ed un mio amico Andrea Toschi, per gioco deci-demmo di inventarci un logo per un team taroccando quello della casa automobilistica Jaguar. Facemmo delle magliette e lo riportammo addirittura su una racchetta. Dal team jaguar nacque il mio soprannome”.

Io conosco il Jag prima maniera, buon giocatore ma ner-voso e incostante, poi questa nuova versione calmo e sicu-ro. Cosa ti ha fatto cambiare atteggiamento?“In effetti il vecchio Marco era un buon giocatore ma molto rompiscatole, presuntuoso e lamentoso.L’età un po’mi ha aiutato, ora a 40 anni, mi rendo conto che è meglio andare in campo per divertirsi e che la sconfitta non è un problema.Inoltre mi piace avere la stima di chi mi sta a fianco e del pub-blico che mi guarda”.

Il socio: lo scorso anno hai giocato con Mario Gentile otte-nendo grandissimi risultati ma ora immagino che gioche-rai con Simone Omiccioli.“Tornando al discorso maturazione, molto lo devo anche allo scorso anno passato con Mario Gentile.Il suo essere burbero mi ha insegnato a stare concentrato su me stesso. Con lui mi sono trovato benissimo e ci siamo tolti grandi soddisfazioni ma, per il 2013, mi si è aperta la possibilità di gio-care con Omiccioli che considero un vero fenomeno in campo ed un vero amico fuori dal campo”.

So che ti alleni molto sia atleticamente che tecnicamente, quanto ti alleni e quanto ha influito sui tuoi risultati?“Fino ad un anno fa giocavo praticamente tutti i giorni solo partite e quindi avevo una dispersione fisica e mentale a tal punto che arrivavo al torneo sbandato.Da un anno mi alleno atleticamente due volte a settimana e una con un coach personale a livello tecnico e tattico.Poi una volta a settimana mi trovo a fare una partita con tre amici, ogni volta ci giochiamo un mascarpone che perdo rego-larmente!”

Punti di forza e punti deboli?“Sevizio, Smash e rovescio sono i punti forti mentre devo miglio-rare il diritto e la risposta”.

Long tiebreak, molte partite importanti si risolvono in quel frangente e tu hai una percentuale altissima di vittorie al long. Come lo affronti mentalmente, a cosa pensi quan-do?“Sono i punti dove vivi o muori, do tutto me stesso cercando di non far mai cadere una palla e concentro anima e corpo, so-prattutto sui miei turni di servizio”.

Fashion. Un caratteristica che ti distingue da tutti gli altri giocatori è l’abbigliamento, che ricalca rigorosamente le ul-time uscite del tuo Tennista preferito. Come mai?“Sono una persona che lavora nel settore della moda, faccio l’a-gente di commercio di prodotti di bellezza e mi piace sempre ve-stire in modo elegante. Anche agli occhi delle persone un gioca-tore si può distinguere. Mi ispiro ad un giocatore che di eleganza ne ha da vendere Roger Federer che è il mio idolo sportivo indi-scusso”.

Sardegna. Un amore dovuto anche alla tua fidanzata Sha-ra che è Sarda. Cosa ami di quella regione e come mai è un amore così forte?“Per molti dei miei successi devo ringraziare la mia ragazza che sta accanto a me da un anno e mi ha insegnato a vedere le cose in maniera completamente diversa e soprattutto più semplice.La Sardegna, la sua regione, è una terra stupenda piena di belle persone. Adoro il mare e si mangia in maniera fantastica. Non nascondo che se avessi una possibilità lavorativa ci andrei a vi-vere poiché ritengo che la qualità della vita sia migliore. Il mio legame è talmente forte che nella mia racchetta di quest’anno c’è disegnato un cuore con una S e la bandiera sarda, dedicata a lei perché ha trasformato la mia vita come uomo e come atleta. Inoltre sono fiero di essere tesserato da quest’anno per il Centro Sportivo Eolo di Oristano e per questo ringrazio i miei amici sardi che mi hanno avuto per me un occhio di riguardo ed una sincera amicizia”.

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Inizia questa nuova rubrica sulla tecnica di gioco del beach tennis.A curarla, sarà Paolo Tazzari, che da giocatore ha vinto tutto e dagli addetti

ai lavori, viene indicato unanimamente come il “vero maestro”.Nel tempo ha studiato come ottimizzare i colpi arrivando a elaborare un

metodo tutto suo. I risultati gli danno ragione. Scopriamo il “metodo BTS”.

a cura del M°. Paolo Tazzari

Premessa

L a tecnica secondo il metodo ideato ed elaborato da Paolo Tazzari, nasce dopo ricerche

approfonditi di vario genere, collabo-razioni con ingegneri nello studio dei colpi, video analisi e riunioni tecniche con tutti i suoi coadiutori.

Ad oggi questo stesso metodo viene continuamente aggiornato in colla-borazione con lo staff BTS e ogni mae-stro della scuola lo utilizza come siste-ma d’insegnamento.

Al fine di avere una maggiore com-prensione dell’articolo, il metodo che per semplicità definiremo “metodo BTS”, poggia su aspetti fondamentali che analizzeremo in maniera più ap-profondita nella tabella sotto riporta-ta.Il metodo in continua evoluzione è arrivato ad oggi a considerare gli ap-poggi (i piedi) , il tipo di spostamento

Definizione di TimingFondamentale per ottenere preci-sione e una buona velocità di palla è eseguire i colpi con il corretto tempo (timing). Con questo termine intendo riferirmi a:# il momento corretto dell’impatto della palla sulla racchetta# il momento corretto dello scarico del peso del corpo durante l’esecuzio-ne di un determinato colpo# la successione corretta delle spinte del corpo mantenendo la massima fluidità.

L’importanza degli appoggiUn aspetto poco considerato ma che per il metodo BTS risulta fondamen-tale, è il posizionamento dei piedi e il movimento, nella sua qualità, delle gambe. Spesso un gesto tecnico non ottiene il giusto risultato proprio per l’errato posizionamento degli appog-gi.

ImpugnaturaL’impugnatura utilizzata è general-mente la “continental”, che ci permet-te di eseguire tutti i colpi nella manie-ra corretta, considerando la velocità di gioco e l’assenza di tempo per cambiare l’impugnatura. Posizione d’attesaLa posizione d’attesa è la posizione da assumere prima dell’esecuzione di ogni colpo.Gli appoggi sono leggermente più larghi della proiezione delle spalle, i piedi sono paralleli e le gambe semi-piegate. Le spalle sono parallele alla rete e le braccia sono semidistese in avanti.La racchetta deve esser posta alta, davanti al corpo, con il piatto posizio-nato sopra 1mt e 70cm (altezza della rete) e la mano che non impugna la racchetta deve sorreggerla all’altezza del cuore.

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