Serendipity AR

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CHARIO

N e avevamo parlato sin dallo scorso Top Audio, dove per laprima volta avevamo avuto occasione di vederle, ma se nechiacchierava da oltre un anno. Dopo molto parlare, qual-

che indiscrezione e qualche "fuga" non controllata di notizie, eccofinalmente la presentazione ufficiale alla carta stampata del nuo-vo diffusore Chario, la Serendipity, e con un mese di ritardo eccoil test su AUDIOREVIEW.Cento chilogrammi di peso ed un metro esessanta di sordo cabinet in legno, venuto fuori dalle "solite" ma-ni di Vlady Dalla Fontana. Il diffusore è realizzato in due pezziche si sovrappongono grazie ad una guida costituita da quattro ci-lindri di un materiale gommoso ad alto potere smorzante che atte-nua le vibrazioni residue del subwoofer evitando che vadano atrasmettersi al cabinet superiore, il quale ospita quattro dei sei al-toparlanti che compongono questo originale diffusore a torre. Ladistribuzione degli altoparlanti sul pannello frontale è invertita ri- .spetto a quanto siamo abituati a vedere, col woofer sistematoall' apice del mobile ed il tweeter posto alla base, ad una quota di92 centimetri dal suolo. Tra il woofer ed il tweeter ci sono due mi-drange, che lavorano a frequenze leggermente differenti conun'ampia zona di sovrapposizione. Gli altoparlanti sono stati pro-gettati in collaborazione col più grande produttore italiano diquesti componenti con una precisa finalizzazione al risultato fina-le, alla stregua di quei costruttori di diffusori che si costruisconoin casa anche gli altoparlanti. I due trasduttori posti più in altomostrano una forma strana della membrana (priva della classicacuffia parapolvere), che presenta uno sviluppo che continua fino achiudersi su se stessa. Questo profilo, che consente una superiorerigidità a tutta la struttura mobile, è stato possibile anche grazieall'utilizzo per le membrane del Rohacell, Si tratta di un sandwichdi materiale estremamente rigido, leggero e ben smorzato, brevet-tato da un' azienda tedesca per realizzazioni ove leggerezza e rigi-dità costituiscono le caratteristiche target ed utilizzato dalla B&Wnella sua serie di massimo prestigio. Nella realizzazione degli al-toparlanti si impiega questo materiale per ottenere membranemolto rigide, capaci di muoversi come un pistone rigido in un

Costruttore e distributoreper l'italia: Charios.a.s.,ViaBergamo44,23807Merate(LC).Tel.0399275370- [email protected]:Euro19900,00

CARATTERISTICHE'DICHIARATEDALCOSTRUTTORE

Tipo: bassrefiexNRS2Piadaccoppiamentoisobarico.Geometriacondotto:doppiaaperturaiperbolico-esponenziale.Potenzamassimaapplicabile: 400wattrmssu4 ohm.Sensibilità: 93 dBcon2,83V normalizzataad1 metro.RI-sposta In frequenza:29-28.000Hz:1:3dBsull'asse.Frequenzabassa:23Hz@-3 dBrispettoa260Hz.Impedenza:modulo4 ohm(minimo3,2ohm)- fase:1:36°.Numerodelle vie: cinqueconallineamentoverticaleinvertito.Frequen-za di sovrapposlzlone:240/500/1250/1850Hz.Tweeter: cupolamorbidada32 mm.Mldrange alto: 130mmconrifasatoree magnetein neodimio(multi-ring).Mldrange basso:130mmconmembrana"fullapex"e magnetein neodi-mio(multiring).Woofer: 170mmconmembrana"fullapex"emagnetein neodi-mio (multiring).Subwoofer: 2 da320millimetri in cellulosa.Dimensioni(LxAxP): 1610x400x580mm. Peso: 100 kg

38 AUDIOREVlEWn. 270 luglio-agosto 2006

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AUDIOREVIEWn.270 luglio-agosto 2006

buon range di frequenze. Ovviamente si tratta di un materialeestremamente costoso, almeno 50 volte più caro di una mem-brana di pari dimensioni costruita in impasto di cellulosa.Un'ulteriore particolarità degli altoparlanti progettati apposita-mente per la Serendipity è costituita dal complesso magnetico,che non si compone di un solo anello di ferrite e nemmeno diuna "pasticca" di neodimio di ridotte dimensioni. Per questi al-toparlanti è stata scelta una configurazione a più pasticche dineodimio poste tutto intorno al polo centrale, col raffreddamen-to della bobina mobile che migliora almeno di due ordini digrandezza. Le bobine mobili degli altoparlanti sono realizzatein rame, ad eccezione del tweeter, che ne utilizza una in allumi-nio. Tranne la bobina mobile del woofer, che è da 38 millimetri,tutte le altre sono avvolte su un diametro di 32 millimetri, com-presa quella del tweeter. Si tratta di un diametro molto maggio-re della media, anche per i driver da 13 centimetri, che in generene utilizzano una da 25 millimetri e che funzionano sul compro-messo tra estensione in gamma alta e tenuta in potenza. In que-sto diffusore, come sugli altri Chario, la frequenza di incrociocol tweeter è molto bassa, motivo per il quale l' ottenimento dirisposte molto elevate in frequenza da parte del mid non tornaparticolarmente utile. Molto più conveniente allora massimizza-re la tenuta in potenza e lo smaltimento efficace del calore pro-dotto. Il midrange alto è infine dotato di un rifasatore centrale a

Il tweeter della Serendipity utilizza una bobina mobileda 32 millimetri, undiametro maggiore della norma che consente prestazioni timbriche e

dinamiche fuori dal/' ordinario.

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Sistema di altoparlanti CHARIO ACADEMY SERENDIPITY

CARATTERISTICHE RILEVATE

Marca: CHARlO100

Modello: Serendlplty

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MARCA: CHARlO'00

Modello: Serendl30 MARCA: CHARIO

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Modello:Serendll GPM 6120061130

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l) Risposta in frequenza a 2,83 V/l m2) Risposta in ambiente:

Vin=2,83 V rumore rosa3) Distorsione di 2a, 3a, 4a, Sa armonica ed alterazione

dinamica a 90 dB spl4) Distorsione di 2a, 3a, 4a, Sa armonica e alterazione

dinamica a 100 dB spl5) Modulo ed argomento dell'impedenza6) MIL -livello massimo di ingresso (per distorsione di

intermodulazione totale non superiore al 5%)7) MOL .livello massimo di uscita (per distorsione di

intermodulazione totale non superiore al 5%)8) Risposta nel tempo

Misurare un diffusore come questo della Casadi Merate èsempreun problemagrande,almenodue ordini di grandezzapiù difficile di un componentedi dimensioni contenute.Alledifficoltà intrinsechedellamisurava aggiuntaanchela dispo-sizione degli altoparlanti che non aiuta affatto, visto che ilmidwoofer è il trasduttore più alto del gruppo. Scontata lasceltadel microfonoa due metri, una distanzacheandrebbeulteriormenteaumentatapercatturaresenzaalcunmarginedierrore l'emissionecontemporaneadei trasduttori a frequenzamediobassa.Comepossiamovederedall'andamentoallebas-sefrequenze,larispostasi estendesinoa pochi hertzal di so-pra dell'iniziodella misura.Lagammamediaricalcaun anda-mentocaroal costruttoredi Merate,con unalargaattenuazio-ne a cavallo delle frequenzea cui corrisponde la massimasensibilitàdel sistemauditivo. In gammaalta notiamoun pic-

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...

co a circa 17 kHzsenzache appaianoen-fasi particolarinel rangedei 10.000 Hz,acui corrisponde, almeno secondo la miaesperienza,la componentepiùfreddadel-la gammaaltissima.Neigrafici sotto la ri-sposta possiamovederecome la disper-sione orizzontale vada regolarizzandosiman manocheaumental'angolodi misu-ra, una caratteristica che garantisce inbuona parte una corretta ricostruzionedella scena. La risposta nel dominio deltempo decademolto velocementeall'in-terrompersidellostimolodi prova,con unandamentoverso il bassodeciso e privodi esitazionineiprimi 300 microsecondi,acui fa seguitounallungamentodellacurvaverso destra, allungamento dovutoall'azionedel subwoofered alle generosedimensioni del pannellofrontale. Il com-portamentodel diffusorecol rumorerosaapparesostanzialmentediversoda quelloanecoico,con la gamma profondapiù li-nearema altrettanto estesae quella me-dioalta lineare ed in leggerissima salitaverso l'alto. Nella ripresa angolatanotia-mo un leggero abbassamentodi tutta lagamma medioalta, con un andamentopraticamenterettilineosino all'estremoal-to. La misuradel moduloe dell'argomen-to dell'impedenzamostra un andamentoabbastanzaaltalenantei~ gamma bassa,graziealla presenzadi due cellenotch dicompensazioneper il gruppodel subwoo-fer. Comepossiamovederecomunqueleoscillazionidel moduloappaionomolto li-mitate,con l'andamentodellafaseelettri-ca altrettanto lontano da valori critici. Inbuona sostanzaallora possiamo dire ditrovarci di fronte ad un carico per nullaostico, che consenteinterfacciamenti"si-curi" anchecon amplificatori mingherlini.La massimacondizionedi caricovista, in-fatti, vale 3 ohm tondi a 70 Hz. AI bancodellemisuredinamichela prestazionedel-la Serendipityèstatadi gran livello.Comepossiamovederedai duegrafici di distor-sione eseguitia 90 e 100decibeldi pres-sione media le varie componentivarianopoco al variare della tensionedi pilotag-gio. Possiamonotarecome a bassissimafrequenzasecondae terzaarmonicasianoabbastanza contenute, con una solaescursionealla pressioneminore sopra i-40 decibel. In gamma media possiamovederecomele variecomponentitendanoa diminuiredi intensitàman manoche lafrequenzaaumenta.Anchein questocasopossiamonotarecome aumentandoil se-gnaledi ingressole duearmonichesupe-riori tendanoa diminuire,specie in gam-ma mediobassa.Portando la tensionediingressoa 6,8 volt efficacipossiamove-derecomein gammabassasuccedapocoo nulla alle prime due armoniche,con lesolecomponentisuperiorichesalgono.Ingammamediapossiamorilevarecome laterzaarmonicaaccennia diminuire,al paridi quellesuperiori.Lacompressionedina-micain entrambelerilevazioninonsi spo-sta dallalineadellozero,nemmenoa bas-sa frequenza alla pressione maggiore.Nellamisura della MIL possiamovedereun andamentoleggermentealtalenanteingammabassa,comunqueattestatosu po-tenzemolto elevate.In gammamedia,ol-tre i 500Hzpossiamonotarecomelacur-va salganotevolmenteperattestarsisuc-cessivamentealla massimapressionedi-sponibile.La massimapressionedi uscitaindistortapartedirettamenteda 110deci-bela 40 Hz,esalefino a lambirei 120 de-cibel sia in gamma mediache in gammaaltissima. G.P.Matarazzo

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ACCAlIDfIA

La TND èstatarilevata sia a 90 chea 100decibeldi pressionemedia.Comepossiamovederein gammabassala prestazioneèsostanzialmentesimile, attestatasull'uno per cento.Alla pressionemaggiorecomunquenotiamodueesitazioni,a 60 eda 100Hz. In un intervallo cosìcritico

possiamorilevare comela mediadeivalori siaestremamentecontenl:lta.In gammabassatroviamouna esitazionevisibile sia nella misura a 90 chea100decibel,mentrea 1500Hz possiamonotarecomea 90 decibelci sia una esitazionechealla pressionemaggiorespariscecomeper incanto. È

evidentechein questocasosi tratta di una distorsioneda mascheramentoper cosìdire "dinamica", chetendea sparirecol livello. Nella verifica afrequenzemedioalteedaltepossiamonotarecomeleprestazionidellaSerendipitysi avvicinanoa quelledi un diffusoreelettrostatico,conuna resa

lineareedestremamentebassa,inferioreallo 0,6% alla pressioneminoreedallo 0,4% alla pressionemaggiore.

profilo emisferico che linearizza la ri-sposta e la dispersione. Più tradizionali idue subwoofer da dodici pollici, monta-ti in push-pull verticale alla base delmobile e fatti emettere a poca distanzadal pavimento. Apparentemente lontanidai trasduttori dotati di sospensioni lar-ghe ed estremamente rigide, i due subpropongono un complesso magneticomolto lineare in tutta l'escursione dellabobina mobile nel traferro. Ci guadagnala prestazione a bassa frequenza ed altapotenza, con una distorsione di secondae terza armonica molto contenuta. Laposizione alla base del pesante cabinetconsente un:effettiva riduzione delle vi-

brazioni grazie alla cospicua inerziadell'intero cabinet, a cui dà una manoanche la... forza di gravità. Il condottodi accordo è posizionato a lato del push-pull ed emette verso il pavimento, conun disegno a doppio sviluppo esponen-ziale, sia verso l'esterno che verso !'in-terno, lato molto più importante rispettoall'innesco di turbolenze. La posizione,la distanza dal pavimento e la particola-re forma consentono di contenere la lun-ghezza pur con un diametro equivalentenotevole, base primaria per l'ottenimen-to di basse velocità del flusso d'aria.Un'occhiata all'interno del cabinet mo-stra l'attenzione e la cura poste nella

realizzazione del box. L'utilizzo di nu-merosi rinforzi e di materiale assorbentecontribuisce fortemente a smorzare lepossibili risonanze e colorazioni interne,in modo che l'emissione sia demandataesclusivamente agli altoparlanti. In lineacon i migliori costruttori al mondo, ilprogettista ritiene infatti che il cabinetnon debba assolutamente partecipare al-la riproduzione musicale con non me-glio identificate risonanze a frequenzeparticolari, come se si trattasse di unostrumento musicale. Posteriormente so-no sistemate tre coppie di ottimi connet-tori, con l'ingresso posto in basso ed ilpassaggio per il collegamento tra

Ilwooferda 180millimetri utilizza, comegli altri trasduttorideldiffusore,unamembranain Rohacell,un materialeestremamentecostosocheconiugaleggerezza,rigidità esmorzamento.Il complessomagneticoèrealizzatoconpiccolepastigliedi neodimioposteintorno alpolocentrale,capacidi un

campomagneticoelevatoedi un superioresmaltimentodi calore.

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Parlare del crossover di un diffusore Chario appare sem-pre molto istruttivo, non tanto per le soluzioni adottatenello sfJ!'!Cifico,figliesempre e comunque della teoria del-le reti elettriche, ~uanto ~r esplorare e chiarire gli intentidel progettista die deve far convivere sei altoparlanti inun unico box, secondo teorie abbastanza distanti dallaclassica rete con frequenze di incrocio ben definite. Ilpro-gettista infattiparla di fr~uenze di sovrapposizione, conalmeno due altoP.Qrlantic~e emettono alla stessa frequen-za secondo coefficienti di risposta ed ampiezza pesati0pp?rtunamente per ilconseguimento di un risultatodi in-credibile amalgama. Come possiamo vedere dalle rispg-ste in frequenza differenziate di Fi9.ura 1, forniteci dallostesso costruttore, il gruppo subwoorer si estende fin oltrei 250 Hz, con un andamento a~pE!napendente da 90 a300 Hz e poi in decisa "calata' all'aumentare della fre-quenza. Ilwoofer da 180 millimetriposto alla sommitàdel diffusore è dotato di una blanda pendenza di atte-nuazione al diminuire della fr~uenza, e pertanto iniziaa farsi sentire appena prima del 200 Hz, per calare ap-pena una ottava sopra e confondersi nella risf?Ostadelmediobasso e del medio che, livellia parte sembrano ri-p'roporre lo stesso intervallo di frequenze, dotati entrambiCliun passa-alto molto simile. Il tweeter, infine, parte inmaniera molto blanda da circa 600 Hz e sale lentamentesovrapponendo lo sua emissione sia al midbasso che almidrange. In questa ottica andiamo allora a vedere comeè stato realizzato il non facile filtro crossover. Una oc-chiata allo schema di Fi9.ura 2, fornitoci sempre dal co-struttore, mostra che woorer, midwoofer e midrange pre-sentano un filtro circuitalmente identico, ove cambiano,ovviamente, soltanto i valori dei componenti. le tre celleutilizzano un passa-alto del secondo ordine elettrico edun passa-basso dello stesso ordine{ per costituire un pas-sa-banda con una "campana" abbastanza stretta. Vanotato come i filtripassa-alto e passa-basso siano incro-ciati in modo da tenere più facilmente il controllo del fat-tore di merito del passa-banda, consentendo un anda-mento più stabile anche per piccole correzioni dei valori.le resistenze poste all'ingresso delle celle non fornisconoun'idea precisa delle attenuazioni, visto che gli altopar-lanti hanno sensibilità differenti. La cella del tweeter evi-denzia due particolarità: una resistenza da 10 ohm inparallelo al driver ed una cella RCdi equalizzazione po-sta a monte del filtro vero e proprio. I tre componenticompongono una cella di attenuazione selettivac~e rego-la il comportamento del tweeter alle alte frequenze per ta-rare finemente lo gamma altissima nel rapporta tra cam-po diretto e campo riverberato, in modo che all'ascolto inambiente si ottenga una risposta appena calante sulle al-tissime, una cella necessana anche in virtù delle dimen-sioni della cupola. Infine, lo cella che pilota i duesubwoofer da 12 pollici. Ilpassa-basso vero e rroprio ècostituitodall'induttanza da 4,8 millihenrye da conden-satore da 220 micro. le due celle successive sono duenotch, uno in serie ed uno in parallelo al gruppo di woo-fer. Laprima, all'appgrenza priva dell'elemento resistivo,limita il passaggio delle frequenze a cavallo dei 330 Hz,mentre lo seconda compensa in parte il secondo piccodell'accordo reRex, a circa 66 Hz. La resistenza che de-termina l'attenuazione ed in parte il fattore di merito dellacella è lo somma della resistenza "concentrata" da 3,3ohm e di quella "distribuita" nel filo della bobina da 26millihenry. Facile comunque prevedere che le due cellecalcolate in un primo tempo per abbattere due ~uenzeben precise siano poi state modulate" fino ad allinearela risposta in base all'andamento desiderato. Va notatocomunque come la pendenza della risp.?staacustica delsubwoofer filtrato sia maggiore di quella del pçlssa-altodel woofer, con un "avanzo" di fase acustica che unita-mente alla inversione di fase del woofer ed alle quote de-gli altoparlanti consente di ottenere un andamento linearealla distanza prevista per l'ascolto. G.P. Matarazzo

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Figura1.Larispostadeitrasduttori .filtrati. "'O;Notarecome :~

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gli andamenti~ :dellerisposte~so: 'coprano .Jintervalli di ::frequenza ~ ..'simili.

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Figura 2. Lo schemaelettricodelcrossover fornitocidallostessocostruttore.Notevolileparticolarità.

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L'ASCOLTO di Gian Piero MatarazzoLedue Chario sono state sistemate con molta attenzione e cir-cospezione nel nostro ambiente di ascolto, collocate in primabattuta in una posizione "spannometrica", tanto per effettuarele verifiche in monofonia e stabilire la distanza dalle paretiper poter iniziare a "lavorare". Per ora ci troviamo ben lonta-ni dalla parete posteriore, a circa un metro e mezzo, una di-stanza che regolarizza la gamma bassa senza farle perdereestensione ma senza nemmeno alterare più di tanto lo smor-zamento. Dopo il primo ascolto mi decido a ruotare decisa-mente i diffusori in modo che puntino un mezzo metro piùavanti della posizione scelta. Ciò consente, con le dovute at-tenzioni, a poter aumentare leggermente la distanza tra i duecomponenti senza ovviamente perdere nulla al centro dellascena. Dopo qualche tentativo di variazione sul tema, mi ritro-vo con le casse sempre ad un metro e cinquanta dalla paretedi fondo e circa ottanta centimetri da quella laterale. La pre-stazione ottenuta è davvero interessante, quasi del tutto defini-ta dallo stage profondo ma per nulla opaco e dalla dimensio-ne orizzontale ben definita. Bene, passo tutto il sistema peruna buona ora di rodaggio a colpi di gating system, e riag-giusto appena la posizione fino a "vedere" i colpi di rumorerosa provenire direttamente dal centro della sala. In questaoccasione modifico leggermente l'assorbimento della paretedestra per ripristinare un certo svolazzamento di gamma me-dia proveniente da quel Iato. Ascolto soddisfatto il risultato,perfettamente centrato, e come al solito vado via avendo curadi chiudere la porta dietro di me. AI ritorno nel pomeriggiospengo il sistema non senza aver "tirato una striscia" col dop-pio generatore di rumore rosa, tanto per notare che la rispo-sta ottenuta è ben regolare. In questa occasione noto come larotazione di qualchegrado in più o in menoconsenta di farletteralmente sparire i diffusori, con tutto l'ambiente che sem-bra suonare anche senza i generosi pilastri di legno. L'ampli-ficatore utilizzato per l'ascolto è stato cambiato più volte dai"miei soci", che definiscono quello scelto-come "il più elettro-statico". Una volta messomi ali' ascolto, capisco immediata-mente a cosa alludevano gli altri redattori: la resa del diffuso-re va direttpmente in conflitto con quello che vedono gli occhi.I miei occhiali vedono degli altoparlanti normali posti l'unosull'altro, mentre l'esperienza di ascolto mi dice che dovrei ve-dere due pannelli larghi, poco profondi e con la classica emis-sione a dipolo. Superato il primo istante di meraviglia, mi doda fare per tracciare un profilo della timbrica, della scena edelle dimensioni dello stage, selezionando tutti i brani checoinvolgono i singoli passaggi che ritengo identificativi. Laprima constatazione che mi viene in mente è rivolta a quantiritengono ineludibile il posizionamento in basso dei trasduttoria cui sono assegnate le frequenze inferiori. Beh, ad ascoltarequesto Chario possiamo ammettere con tutta sicurezza chel'orchestra è riprodotta in maniera assolutamente realistica,con tutti gli esecutori alloro P.osto, larghi, ben disposti sulletavole del palco senza quell'effetto di "ammassa mento virtua-le" caratteristico dei diffusori che non possono vantare grossedoti di scena, che comunque non riesce ad andare oltre la li-nea tra i due componenti. La gamma profonda appare vera-mente tale, diffondendosi nella sala in maniera globale senzaalcuna possibile localizzazione. Eppure, a vedere le frequenzescelte per il limite alto del gruppo push-pull dovremmo essereoltre i limiti della localizzazione decisa. Evidentemente, comeabbiamo ripetuto spesso, i sistemi che non possono abbatterele leggi della fisica possono aggirarle quando viene usata l'in-telligenza. La presenza contemporanea delle frequenze me-dioDasse sul woofer superiore e sul subwoofer che emette alla

base porta ad avere una emissione distribuita della gammamediobassa, con l'opposizione di fase elettrica del woofer cheporta ad una spazializzazione maggiore delle frequenze ai li-miti inferiori della scena. Parlare di legatura tra la gammamediobassa e quella bassa appare in questo caso improprio,visto che i due poderosi dodici pollici emettono anche le me-diobasse. E comunque questa scelta potrebbe essere una con-dizione non sufficiente ad un perfetto amalgama tra le variecomponenti dello stesso range di frequenze. L'azione del woo-fer da 18 centimetri, ancorché difficile da separare dal restodell'emissione, appare in questo caso impagabile, con le ar-moniche superiori delle percussioni che costituiscono untutt'uno con la fondamentale. Anche l'analisi delle frequenzesuperiori si perde nell'emissione dei vari altoparlanti, con unasorprendente prestazione d'insieme che svincola l'ascolto dal-la posizione specifica degli altoparlanti. Lepercussioni ben re-gistrate vengono riprodotte in tutto il complesso equilibrio trafondamentale ed armoniche, con un incredibile senso di soli-dità e con una sensazione di tenuta in potenza tale da fartiusare per il test le riproduzioni più critiche alla potenza chevuoi. La sensazione uditiva non è comunque legata alla posi-zione dei due subwoofer, e sulla rifinitura delle armonichesembra a volte provenire da tutto il diffusore, dalla base allasommità. Le voci maschili e quelle femminili sono riprodottesenza eccessivi favoritismi per l'uno o per l'altro sesso, in li-nea perfetta con la riproduzione" alla Chario". Articolate, es-senziali, ben definite nei dettagli, aiutate dalla perfetta loca-lizzazione sulla parete di fronte a me, ali'altezza giusta ed alposto giusto. La sensazione appena disarmante è costituita dal-la percezione quasi fisica del corpo degli esecutori, senza checiò aggiunga un contorno innaturale all'emissione. La resa deidettagli in gamma media è di livellomoltoelevato, con un.para-gone mentale che inconsciamente ci porta ai migliori diffusoriche abbiamo testato in questi ultimimesi. Aumentando il volumenon succede praticamente nulla, e la sensazione di aria e spa-zio tra gli esecutori non cambia, tanto che per sentire appenauna variazione timbrica della gamma bassa occorre trovare ilbrano adatto e ruotare decisamente la manopola dell'amplifica-tore, talmente tanto che alla fine non so decidere chi nella resafinale sta raggiungendo i propri limiti,se i due diffusori di Me-rate o il pur generoso amplificatore usato per il test. Lagammamedioalta è Denproporzionata al resto del programma musica-le, nonostante la "fotografia" della risposta in frequenza in regi-me anecoico, seguendo con molta più fedeltà sia la risposta ef-fettuata in ambiente che, me ne vado sempre più convincendo,l'integrazione finestrata di tutte le risposte anecoiche che è pos-sibile fare "attorno" al diffusore. La differenza tra le due rileva-zioni ovviamente è costituita dai tempi di decadimento dell'am-biente di ascolto e dalla direttività del microfono impiegato perla misura. Infine la gamma alta ed altissima. E qui Murace si èsuperato: difficile concentrarsi su tale gamma e pensare con-temporaneamente che si sta ascoltando una cupola di diametronotevolmente maggiore della media dei tweeter che si sentonodi solito. Esteso quanto basta, per nulla freddo nella resa, iltweeter della Serendipity riesce a fare il suo dovere, riprodurrele frequenze al di sopra dei 1800 Hz con assoluta trasparenzasenza alcun accenno di fatica o di irrigidimento. Gran parte diquesta prestazione è dovuta, secondo me, al corretto rapportotra diametro, rigidità e forma della cupola, che ci risparmia,per fortuna, la classica risonanza a 11.000 Hz che è capace,sui tweeter di diametro inferiore, di stravolgere quasi del tutto ilcalore dell'emissione delle armoniche più elevate degli strumentia fiato e ad arco.

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L'ASCOLTO di Marco CicognaSono infine giunte in redazione per questa importante provale grandi Chario, per la piena soddistazione del nostro GianPiero Matarazzo che ha potuto verificare le nuove creature diMario Murace anche alla luce dei nuovi test di misura. Impo-nenti, ben costruite, solide, massicce, car

aci di un'emissionesonora potente e fluida, dettagliata ma a tempo stesso avvol-gente e coinvolgente. Di queste caratteristiche ci eravamo giàaccorti nei nostri precedenti incontri. Catene di riproduzionedi impostazione eterogenea, ambienti diversi, momenti diascolto ben distanziati nel tempo consentono oggi di disegna-re un 9uadro attendibile della personalità delle Nostre. Hoscritto 'personalità" nell'intenzione di sottolineare come leSerendipity, sulla scia della migliore tradizione delle ammira-glie Chario, riescano a distinguersi dalla pur vasta congeriedei riproduttori sonori "accurati" o comunque dotati di buoneprestazioni. Diciamo subito che con i mezzi attuali e dispo-nendo di un budget sostanzioso è relativamente semplice ot~tenere un prodotto "corretto" sotto il profilo elettroacustico. Efacile accorgersi come sia ormai reperibile un buon numerodi sistemi di altoparlanti capaci di esibire una risposta in fre-quenza ampia e priva di vistosi difetti, una dinamica idoneaalla rappresentazione di masse orchestrali importanti, rifinitu-re estetiche di un certo pregio. Anche all'ascoltoI appare evi-dente come con l'impiego di driver di buona tattura e (so-prattutto) di software per la realizzazione del crossover, nonci voglia un premio Nobel per tirar fuori qualcosa di decente.Questa "globalizzazione", poco poetica se volete, ha prodot-to effetti positivi per il consumatore, contribuendo ad innalza-re lo standard delle macchine da musica, ottimizzando i costiper le aziende e i processi produttivi, isolando in nicchie ri-strette i "maghi" autori di prodotti "miracolosi". Certo è chealla lunga si ascolta un suono un po' troppo uguale a quellodi tanti altri, spesso asettico, un sound che anclie in Asia san-no ben copiare. Restano comunque i grandi nomi, che comegli chef davvero geniali sono pochi e per questo ancora piùsignificativi. Per costoro continua ad essere fondamentalel'attività di ricerca, intesa non nel senso (scontato) di reperiresul mercato la presenza di componenti idonei, ma disegnarein proprio driver per ottenere l'emissione sonora desiderata.In pochi casi si progetta per riscrivere i canoni apparente-mente consolidatr della fruizione del campo sonoro riprodot-to, aiungendo a considerare non soltanto il comportamentodel diffusore in astratto, ma la sua naturale e necessaria inte-razione con l'ambiente d'ascolto. Questo è il caso del più in-teressante progetti sta nazionale, Mario Murace, mente diChario, l'azienda che ogni qual volta che si è presentata sul-la scena con una nuova serie "di punta", si è permessa di la-sciare una traccia indelebile. Come vi descrive Gian Piero in

queste pa~ine, le Serendipity non tralasciano neppure di con-siderare I insieme dei segnali di ambiente presenti (in variomodo) nel software, per una resa che arricchisce il senso ditangibilità e presenza della scena sonora.E un "carattere", 9uello delle Nostre, che si evidenzia in mo-do sottilmente originale, mai al di sopra delle righe, un'impo-stazione sonora che riesce a far considerare "scontati" queiparametri di correttezza ed affidabilità che per la maggiorparte dei concorrenti sarebbero in sé un traguardo di cui an-aare (non immeritatamente) fieri. l'evento musicale contenutonel software discografico è presentato con una dovizia diparticolari sconosciuta alla precedente serie, tuttavia non èrinnegata la tradizione di garbo e piacevolezza d'insieme,caratteristiche queste che rendono le Chario (tutte le Chario)adatte ad ascolti prolungati. Torniamo a dire che l'imposta-zione timbrica ricalca le scelte a suo tempo effettuate dal Mu-race nell'affermare l'autorevolezza della gamma profonda,curando una curva di risposta che tenga conto dell'effettivapropagazione del segnale musicale in ambiente. Nel tempo

anche altri costruttori hanno verificato il maggior senso direalismo di questa impostazione, evitando curve di rispostad'effetto soltanto sulla carta. Corretta appare la distribuzionedi energia tra le gamme per un risultato che si mantiene coe-rente anche con un finale sinfonico ascoltato a livello da pri-me file di auditorium. la fondamentale porzione medio-bassanon è che uno dei punti di distinzione di queste Chario nelsaper offrire la pienezza dei toni fondamentali degli strumentiacustici. Poche settimane fa ho ascoltato qui a Roma la Filar-monica di New York con la Sinfonia "Fantastica" di Berliozdiretta da Maazel. È ben nota la citazione del tema del "DiesIrae" affidato a due tube, fagotti e archi gravi, con il suppor-to del rullante della grancassa. Dovreste ascoltare quelle tu-be; potenti, incisive, a penetrare la cassa toracica, frementi dienergia pur nella acustica non proprio esaltante del gigante-sco auditorium della capitale. Avrebbero dovuto esserci quelliche si ostinano ad osannare l'esile campo acustico dei mini-sistemi, delle mini-valvole, dei mini-impianti. A questo titolo èesemplare l'ascolto del passaggio "Baba Yaga" dai "Quadridi un'esposizione" (Sinopoli, DG), oppure della stessa "Fan-tastique' incisa da Maazel con fa Cleveland Orchestra (Te-larc). Scena sonora ampia e articolata, fiati concreti, presentie articolati nella prima ottava. le grandi percussioni orche-strali si propagano anche attraverso il pavimento, affidate al-la massiccia sezione bassi in push-pull. Introspezione ai mas-simi livelli, un corpo generoso che non stempera gli accentidei timpani, piatti ai consistenza metallica, rifiniti, mai evane-scenti, l'effetto percussivo esaltato senza ricorrere ad intem-peranze della via alta. Il ritmo dei brani è esaltato dalla velo-cità di risposta, dalla freschezza timbrica, dai particolari cheemergono anche nel pianissimo, nei passaggi orchestrali piùcomplessi, in una raHigurazione michelangiolesca di un tor-tissimo orchestrale che appare inesauribile.Non meno indicativo è l'ascolto di un vecchio CD della bri-tannica Hyperion con le Sonate di Boccherini per violoncelloe contrabbasso. Il fraseggio dei due strumenti è sempre per-fettamente identificabile, il ruolo di ciascuno, la prevalentecontabilità del primo, il supporto armonico e ritmico del se-condo. Si coglie l'aria tra gli strumentisti, un garbato alonesonoro che lascia intatta la solidità della scena e semmai neaumenta il senso di realismo. In tutto questo la prima ottavadel contrabbasso scandaglia la massa sonora i contorni pla-stici, tridimensionali, la prontezza ed immediatezza dell'at-tacco. Trasparenza e definizione nelle Serendipity non siesauriscono dunque nella gamma media ed acuta, ma comenei migliori sistemi elettrostatici interessano quella porzionedello spettro che offre il senso di calore, di presenza, di reali-smo.Presenza e dinamica sono attributi che le nuove grandi Cha-rio possono elargire con eleganza, con quella disinvolturache contraddistingue i sistemi aavver:o.9randi, in grado di di-gerire potenza senza mai indurire. E tacile poter ascoltare avolume praticamente reale un pianoforte suonato a tutta for-za, come quello offerto nelle Incisioni di Beethoven /SACD,Pentatone), il prodigioso Kissin (Chopin, BMG), le e abora-zioni sapienti del nostro CD "Superpiano" (incisioni Hype-rionI. Non basta questo spazio aa indicare il campo sonorotangibile di questo grande strumento, le sfumature del tocco,l'espressione del più intimo cantabile ed il contrasto fiero conle martellanti ottave, rifinite in ogni porzione della tastiera,dotate di limpidezza cristallina. Nessuna compressione, limi-tazione od inasprimento, nulla se non la grande musica.Sospetto fortemente che le Serendipi!y potranno diventare unriferimento nella valutazione del software, uno strumento diascolto prezioso per l'indagine e piacevole per l'appassiona-to di musica, attendibili e convincenti nel lungo periodo, perun'emozione capace di rinnovarsi.

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Il midwooferpostoappenasotto il wooferhala membranarealizzataconlo stessomaterialedelwooferecomequestopresentail centroprivo diinterruzioni edellacuffiaparapolvere.Ancheil complessomagneticoèsimileal driver da 180mm,conlo stessoabbattimentodi eventualicompressioni

d'aria allespalledellamembrana.

subwoofer e "satellite" sistemato appe-na più in alto. Il filtro crossover è realiz-zato con componenti di pregio, con leinduttanze di grandi dimensioni e con-densatori dalla esuberante tensione dirottura.

Conclusioni

Un grande diffusore in tutti i sensi que-

I connettoriposteriorisonobensei,versatilie"certi" nellal'resa.Quattrosonoimpiegatiper

il passaggiodal cabinetinferiore,quellodelsubwoofer,a quellosuperiorechecontienegli

altri altoparlanti.Ovviamentepuòessereattuato il doppiocablaggio.

sta nuova fatica di Chario. Un generosomiglioramento di molti parametri sono-ri, pur rimanendo ben piantati in unsolco tracciato da decenni nella ripro-duzione del suono. Non un progetto asé stante, con una caratteristica sonorache non tiene conto del prima e del poi.Si tratta viceversa di un utile e decisostep di avanzamento nella progettazio-ne di uno strumento da musica che si

avvicina alle massime prestazioni otte-nibili sfruttando le leggi già scritte dellafisica, utilizzando altoparlanti pensatiper svolgere questo tipo di lavoro e conuna veste estetica che coniuga eleganzae finalizzazione al silenzio di qualun-que cosa non sia un altoparlante. Co-sto? In linea con le prestazioni, con laricerca e con l'estetica.

GianPieroMatarazzo

Laparte inferioredelmobile,unavolta rimossoil distanzialecopertoda telascura,mostrail dodicipollici esternodelgruppoin push-pull,conun complessomagnetico"tradizionale"ancheseattentamentestudiato.Il condottodi accordoha unosviluppoesponenzialesiaall'uscitache

all'ingressoedèrealizzatoconunacomplessalavorazioneperpiegaturadel legno.

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