Sconfinamenti. L'arte postcoloniale tra Palestina e India.

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Sconfinamenti. L'arte postcoloniale tra Palestina e India. La Partition e il caso dellIndia Alessandra Marino lezione 30/11/2010

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Sconfinamenti. L'arte postcoloniale tra Palestina e

India.

La Partition e il caso dell’India

Alessandra Marino lezione 30/11/2010

Disegnare i confini in un quadro planetario in cambiamento:

“And what happened in Palestine within the smallest territory and in terms of hundreds of thousands was then repeated in India on a large scale involving many millions of people. Since the peace treaties of 1919 and 1920, the refugees and the stateless have attached themselves like a curse to all the newly established states on earth which were created in the image of the nation-state.”

Ciò che accadde in Palestina in un territorio più piccolo e a centinaia di migliaia, fu poi ripetuto in India su larga scala, coinvolgendo milioni di persone. In seguito ai trattati di pace del 1919 e 1920, rifugiati e apolidi si sono attaccati come una bestemmia a tutti gli stati appena nati, creati a immagine e somiglianza dello stato-nazione. In Butler and Spivak 2007, Who Sings the Nation-State?: Language, Politics, Belonging, p. 53; trad. it. Che fine ha fatto lo stato-nazione?

Mappa pre- post-partition

Edward Said e la Partition come “parting gift of Empire”

•  Ciò che Said riferisce a Israele e Palestina è di particolare rilevanza per il Sud dell’Asia:

Consideriamo dunque le nuove Partizioni come sforzi disperati e ultimi di una morente ideologia di separazione, che ha afflitto sia il Sionismo che il nazionalismo palestinese, entrambi non hanno superato il problema filosofico dell’Altro, di apprendere come vivere con, piuttosto che “malgrado” gli altri. Quando si parla di corruzione, discriminazione razziale o politica, povertà e disoccupazione, tortura e censura, l’altro è sempre uno di noi, non un alieno distante.

Edward SAID, “Partition as a Parting Gift of the Empire”, Dawn (22 November 1999).

How could they have let a man who knew nothing

about geography divide a country?

Partition Sujata Bhatt

La “soluzione”…

Revisione storica femminista Several observers declared the violence that erupted so fiercely between Hindus-Sikhs and Muslims in 1946 and 1947 as a ‘war on each other’s women’ or, alternatively, a war waged ‘especially’ on women and children

(Gyan Pandey, Remembering Partition, 2001, p.68)

•  Borders and Boundaries: Women in India's Partition (1998) di Ritu Menon,Kamla Bhasin

•  No Woman’s Land : Women from Pakistan, India and

Bangladesh Write on the Partition of India (2004) Per le donne violentate e rapite durante o dopo la Partition, in virtù della

costituzione della nazione, l’identificazione con la nazione è interdetta. Sottolinea Sara Suleri nel racconto ‘Papa and Pakistan’, contenuto nel testo: ognuna sapeva bene che in quella ‘cosa così moderna – fare una nazione induista o musulmana – non c’era posto per le donne’ né avrebbe trovato un posto per sè.

Artiste di Frontiera

•  Shilpa Gupta (1976 -): Nata e lavora a Mumbai

•  Nalini Malani (1947 -): Nata Karachi vive a Mumbai

•  Entrambe sono coinvolte nel progetto

Aar Paar

Identità “ibrida” Ciò che è teoreticamente innovativo e politicamente cruciale è la necessità di pensare oltre rispetto alle narrazioni di soggettività iniziali e originarie per focalizzarsi su quei momenti o processi che vengono prodotti nell’articolazione delle differenze culturali. Questi spazi “in-between” forniscono il terreno per elaborare strategie del sé – che danno vita a nuovi segni dell’identità e luoghi innovativi di collaborazione e contestazione, nell’atto di definire l’idea stessa di società.

Homi Bhabha, “Border lives: The art of the present”, (introduzione a The Location of Culture p.2)

Shilpa Gupta, Blame (2002)

Shilpa Gupta, Blame (2002)

•  ‘Blaming you makes me feel good’

Instructions: Squeeze small quantity

on dry surface. Neatly separate into four equal sections –can be unequal too. Tell apart sections according to race and religion.

Shilpa Gupta,

HERE THERE IS NO BORDER (2004)

Con-fini (riconfigurare muri e pareti divisorie)

Untitled 2005-2006

muri come “soglie”

"Left, Right, make a Dash. Left Left Left Right Right Right Right Right Left Left. A for Army." says the child's voice.

B for bomb. C for curfew. D for death. E for explosion. F for

fear. G for garden. G for grave. H for hospital. I for Identity Card. J for jail. K for kalashnikov. L for

Land of Free Kashmir. M for militant.

N for NTR - Nothing To Report. O for obituary. P for Papa 2. Q for questioning. R for rape. S for scar. T for television. U for utopia. V for VDC - Village

Defense Committee. W for widow – half widow. X for X-

ray. Y for Yes Sir! Z for Z-Security.

Remembering Toba Tek Singh (1998)

Il confine tra India e Pakistan è rimasto, per le generazioni successive alla Partition, il segno costante di un’assenza: e si tratta di un’assenza particolare. E’ l’assenza di qualcuno che si conosce intimamente ma resta avvolto da un mistero generato da barriere invalicabili. Chaitanya Sambrani, Printing Across Borders, 2004; trad.mia