Scenari industriali 2011

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Discussione del rapporto Discussione del rapporto “Scenari industriali N. 2” “Scenari industriali N. 2” del CSC del CSC Fabiano Schivardi Università di Cagliari e Einaudi Institute for Economcis and Finance Roma, 9 Roma, 9 giugno giugno 2011 2011

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Discussione del rapporto Discussione del rapporto “Scenari industriali N. 2” “Scenari industriali N. 2”

del CSCdel CSCFabiano Schivardi

Università di Cagliari e EinaudiInstitute for Economcis and Finance

Roma, 9 Roma, 9 giugnogiugno 20112011

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Cosa caratterizza le esperienze di Cosa caratterizza le esperienze di successo? Focus successo? Focus groupgroup

1.Tecnologia, qualità, domanda, conoscenza

2.Compressione costi importante ma non 2.Compressione costi importante ma non centrale

3.Integrazione più stretta con partners a monte e a valle

4.Crescita dimensionale

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Modello tradizionale di successo: Modello tradizionale di successo: piccola impresa, distretti industrialipiccola impresa, distretti industriali

• Nota prevalenza della piccola impresa• E’ stato modello vincente in settori tradizionali a

contenuto tecnologico medio – bassocontenuto tecnologico medio – basso�Economie di scala poco rilevanti�Forte efficienza produttiva, anche attraverso

esternalità distrettuali�Ruolo esportazioni; svalutazioni competitive

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Cosa è cambiato?Cosa è cambiato?

1. Globalizzazione – Nuovi attori con costi di produzione molto

bassi

2. Euro2. Euro– Impossibilità di ricorrere a svalutazioni

competitive

3. Cambiamento tecnologico: ICT– Nuove tecnologie particolarmente adatte a

imprese con “conoscenza codificata”

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Nuovo modello competitivoNuovo modello competitivo

• Pura competizione di prezzo insostenibile • Nel nuovo contesto competitivo prosperano

imprese con potere di mercato• Nel manifatturiero si ottiene con prodotti che si • Nel manifatturiero si ottiene con prodotti che si

differenziano da quelli della concorrenza• Tipico esempio: settori ad alta tecnologia.

– Competizione su contenuto innovativo del prodotto– Investimenti in R&S

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La “terziarizzazione” dell’industria La “terziarizzazione” dell’industria manifatturieramanifatturiera

• Oggi la differenziazione conta in tutti i settori• Progetto di ricerca con Banca d'Italia: imprese

manifatturiere di successo si “terziarizzano”:– Focalizzano la strategia su fasi a monte e valle della

produzione: progettazione, marchio, assistenza, rete distributiva…

– Permettono di sfuggire la pura concorrenza di prezzo– Vincono la sfida competitiva sui mercati internazionali

• Risultati assolutamente in linea con FG!

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Come si ottiene potere di mercato?Come si ottiene potere di mercato?

• Queste considerazioni contano sempre di più anche nelle attività tradizionali

• Vecchio modello basato prevalentemente su efficienza produttiva in crisiefficienza produttiva in crisi

• Successo si decide sempre più “fuori dal capannone”

Importanza investimenti incapitale immateriale

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Tab. 17- Tra gli obiettivi intermedi in testa la diversificazione (frequenze relative)*

Diversificazione produttiva 50,7

Ampliamento dei mercati di esportazione 33,8

Qualità del prodotto 30,1

Upgrading produttivo 26,5

Valorizzazione del marchio/promozione/marketing 25,0Valorizzazione del marchio/promozione/marketing 25,0

Acquisizione di società estere già attive in settori contigui 21,8

Partnership con altre società estere 17,6

Acquisizione di società italiane già attive in settori contigui 17,4

Sviluppo all’estero di nuove attività su base greenfield 14,2

Partnership con altre società italiane 12,7

Riduzione dei costi per rendere i prodotti più competitivi 10,5

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Implicazioni per corporate Implicazioni per corporate governancegovernance, finanza e management, finanza e management

• Investimenti immateriali:1.Sono rischiosi

• Imprenditori familiari poco diversificati• Richiedono capitale di rischio

2.Richiedono competenze manageriali specifiche• Necessità di apporti manageriali esterni alla famiglia

3.Richiedono ingenti risorse finanziarie• Dimensione e capitalizzazione

• Caratteristiche troppo poco presenti nelle nostre imprese

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Ruolo della dimensioneRuolo della dimensioneQuota di imprese che esportano per classe dimensionale

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Fonte: The Global Operations of European Firms, Navaretti Bugamelli Schivardi

� Piccole imprese italiane molto export oriented ma dimensione handicap

� Export aumenterebbe del 37% con struttura dimensionale tedesca

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Proprietà e finanzaProprietà e finanza

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Fonte: The Global Operations of European Firms, Navaretti Bugamelli Schivardi

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Proprietà e controlloProprietà e controllo

Fonte: Bugamelli et al, Banca d’Italia, su dati EFIGE

• Focus grup confermano importanza competenze esterne nei casi di successo (Tav. 14)

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•• Sistema troppo sbilanciato su piccola Sistema troppo sbilanciato su piccola impresa impresa –– famiglia famiglia –– credito bancariocredito bancario

•• Necessario interrogarsi su cosa limiti il Necessario interrogarsi su cosa limiti il •• Necessario interrogarsi su cosa limiti il Necessario interrogarsi su cosa limiti il difondersidifondersi di modalità alternative di di modalità alternative di proprietà, controllo e finanza delle nostre proprietà, controllo e finanza delle nostre impreseimprese

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Cap. 4: Strategie piccole imprese Cap. 4: Strategie piccole imprese

• Interessante analisi su dati studi di settore• Conclusione: anche per le piccole imprese

valgono le stesse considerazioni• Evidenza• Evidenza

– Alcune Imprese di successo adottano MB “sofisticati”

– Ma anche molte che si “semplificano”: destinate a soccombere?

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“De profundis” x piccola impresa?“De profundis” x piccola impresa?

• Ruolo delle reti per sopperire a limiti della dimensione?

• Contratto di rete: favorire l’accumulo di investimenti immateriali “in comune”investimenti immateriali “in comune”– Molto dibattuto

• Funziona per marchi agro-alimentari• Ma è vero in generale? Possibile creare

marchi comuni? Reti distributive?

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Il distretto si “gerarchizza”?Il distretto si “gerarchizza”?

– Impresa leader sufficientemente grande da sostenere investimenti immateriali

– Si avvale di fringe piccole imprese tradizionali– Spiegherebbe transizione verso forme – Spiegherebbe transizione verso forme

organizzative più semplici nei dati SOSE– In linea con Focus Group su fornitore

strategico– Ruolo per piccola impresa in un sistema

integrato?

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Dibattito piccolo/grandeDibattito piccolo/grande

• Un sistema produttivo efficiente composto da pluralità di dimensione-proprietà

• Non esiste modello giusto o sbagliato in generalegenerale

• Diversi modelli assolvono a diversi ruoli, potenzialmente complementari

• Problema non sono le piccole imprese, ma le opportunità di crescita non sfruttate

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ConclusioniConclusioni

• Industria italiana nel mezzo di un processo di trasformazione

• Importanza del capitale immateriale• Struttura industriale con limiti• Struttura industriale con limiti• Non tutti devono crescere, aprirsi

finanziariamente e managerialmente….• …ma chi ne ha la chance deve coglierla

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E poi?E poi?

• Evidenza SOSE e FG utile e incoraggiante• La strada è tracciata, il consenso ampio• Bisogna rimuovere gli ostacoli su questo

camminocammino• Cosa ostacola crescita imprese che

possono sostenere questi investimenti?• Lo suggerisco come argomento del

prossimo Scenari industriali