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mici di Gesù Crocifisso A Rivista del Movimento Laicale Passionista “Amici di Gesù Crocifisso” In caso di mancato recapito inviare al CPO di Macerata per la restituzione al mittente previo pagamento resi Settembre - Ottobre 2014 - Anno XV n. 5 25 anni di testimonianza

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Riv 5 2014

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mici di Gesù CrocifissoA Rivista del Movimento Laicale Passionista “Amici di Gesù Crocifisso”

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Settembre - Ottobre 2014 - Anno XV n. 5 25 anni di testimonianza

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VIII - LA FEDE E LA FAMIGLIA:EREDITÀ TRASMESSA

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La famiglia, sotto la pressione dellamentalità secolare, è profondamentecambiata in questi ultimi decenni.Papa Francesco ha subito dimostratoche la famiglia, con i suoi problemi ele sue risorse, sta al centro del suocuore ed del cuore della Chiesa. Perquesto nell’ottobre di quest’anno siterrà un sinodo straordinario per discu-tere su le “sfide pastorali della fami-glia nel contesto dell’evangelizzazio-ne”. I vescovi si troveranno in mano lerisposte alle 38 domande che il papaha voluto inviare a sacerdoti, coppie emovimenti ecclesiali. E nell’ottobredel 2015 in cui si deciderà il compor-tamento della Chiesa di fronte allenuove situazioni della famiglia. Perquesto incontro il papa ha invitato tuttia pregare “perché la Chiesa compiaun vero cammino di discernimento eadotti i mezzi pastorali adeguati peraiutare le famiglie ad affrontare lesfide attuali con la luce e la forza chevengono dal Vangelo”1. Il Papa, hasottolineato il Card. Paglia nel presen-tare la lettera di papa Francesco,“guarda le famiglie con la gratitudinedi chi scorge l’opera che Dio stessocompie attraverso l’amore dell’uomoe della donna”2 perché “Se non ci fos-sero le famiglie, la parola di Gesù – laparola della Chiesa, la parola delPapa – sull’amore sponsale che ècapace di aprirsi all’agape di Dio pertutti, apparirebbe astratta, velleitaria,inefficace.”3. Nella “giornata dellafamiglia” Papa Francesco ha ricono-sciuto che “La “buona notizia” dellafamiglia è una parte molto importantedell’evangelizzazione, che i cristianipossono comunicare a tutti, con latestimonianza della vita; e già lofanno, questo è evidente nelle societàsecolarizzate: le famiglie veramentecristiane si riconoscono dalla fedeltà,dalla pazienza, dall’apertura alla vita,dal rispetto degli anziani”.4 Giàaveva scritto che “ Il primo ambito incui la fede illumina la città degli uomi-ni si trova nella famiglia.”5. Ancora“In famiglia, la fede accompagna tuttele età della vita, a cominciare dall’in-fanzia: i bambini imparano a fidarsidell’amore dei loro genitori. Per que-sto è importante che i genitori coltivi-no pratiche comuni di fede nella fami-glia, che accompagnino la maturazio-ne della fede dei figli”6. La trasmissio-ne della fede per il papa è un fatto chesi inserisce in una storia, in una vitaattraverso una famiglia. I genitori sonochiamati non solo generare alla vitama anche “a portarli a Dio”7 cosìcome i Santi Gioacchino ed Anna che“fanno parte di una lunga catena cheha trasmesso la fede e l’amore perDio, nel calore della famiglia, fino a

Maria che ha accolto nel suo gremboil Figlio di Dio e lo ha donato almondo, lo ha donato a noi”8. In questasimbolica catena della storia il papainserisce anche la sua storia personale.Infatti confidava. “Io ho avuto la gra-zia di crescere in una famiglia in cui lafede si viveva in modo semplice e con-creto; ma è stata soprattutto mianonna, la mamma di mio padre, che hasegnato il mio cammino di fede. Horicevuto il primo annuncio cristianoproprio da questa donna, da mianonna! E’ bellissimo, questo! Il primoannuncio in casa, con la famiglia! Equesto mi fa pensare all’amore ditante mamme e di tante nonne nellatrasmissione della fede. Sono loro chetrasmettono la fede. Questo avvenivaanche nei primi tempi, perché sanPaolo diceva a Timoteo: “Io ricordola fede della tua mamma e della tuanonna” (cfr 2Tm 1,5). Tutte le mammeche sono qui, tutte le nonne, pensate aquesto! Trasmettere la fede. PerchéDio ci mette accanto delle persone cheaiutano il nostro cammino di fede. Noinon troviamo la fede nell’astratto; no!E’ sempre una persona che predica,che ci dice chi è Gesù, che ci trasmettela fede, ci dà il primo annuncio. E cosìè stata la prima esperienza di fede cheho avuto. 9. Oggi però, purtroppo que-sto passaggio della fede in famigliadiventa difficile per le mutate situazio-ni storiche. Per questo i vescovi italia-ni insistono sulla responsabilizzazionee collaborazione dei genitori nell’ini-ziazione cristiana ma anche allaresponsabilità della comunità cristiananel dare il doveroso sostegno.10 PapaFrancesco è perfettamente consapevo-le di questo. Infatti confida “In tantelettere che ricevo ogni giorno leggo diuomini e donne che si sentono diso-rientati perché la vita è spesso fatico-sa e non si riesce a trovarne il senso eil valore, troppo accelerata, eh, imma-

gino quanto sia confusa la giornata diun papà e di una mamma che si alzanopresto, accompagnano i figli a scuolae poi vanno a lavorare spesso in luo-ghi pieni di conflitti”11. Il papa haindividuato tre caratteristiche fonda-mentali della famiglia cristiana: lafamiglia che prega, la famiglia checustodisce la fede, la famiglia che vivela gioia12.?”. Le famiglie cristianesono “missionarie”. E lo sono “nellavita di ogni giorno, facendo le cose ditutti i giorni, mettendo in tutto il sale eil lievito della fede!”. Così portando lagioia che nasce dalla presenza di Dioin famiglia e dal suo amore accoglien-te e misericordioso, possono esseresale della terra, luce del mondo e lievi-to per tutta la società.13

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1 Papa Francesco: Lettera alle famiglie 2febbraio 2014.2 Presentazione delle lettera di papaFrancesco... di mons. Vincenzo Paglia25.02.14.3 Ivi.4 Discorso al Pontificio Consiglio dellafamiglia 26 ottobre 2013.5 Lumen Fidei 52.6 Lumen Fidei 53.7 Cfr. Lumen Fidei 43. 8 Cfr. Angelus 5 giornata di Rio 26 luglio2013.9 Incontro con i movimenti 18 maggio2013.10 Cfr. Incontriamo Gesù, Orientamenti perl’annuncio e la catechesi in Italia n. 59 ss;69 ss.11 Convegno della Chiesa di Roma 16 giu-gno 2014.12 Cfr. Giornata della famiglia Omelia 27ottobre 2014. 13 Ivi.

Luciano Temperilli

In copertina: 25° Amici di Gesù Crocifissoal Santuario di San Gabriele (Te) 6-7-2014

Settembre 2014

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Ci siamo ormai tutti accorti chestiamo trattando male la nostraterra, questo giardino in cui Dio

ha collocato l’uomo, fin dall’inizio,perché lo custodisse e lo lavorasse.14

Questa prima alleanza con Dio e lanatura è stata violata dal nostro com-portamento. Ci siamo dimenticati chenon siamo i padroni ma i custodi delcreato. Dice papa Francesco: “Il crea-to non è una proprietà, di cui possia-mo spadroneggiare a nostro piacimen-to; né, tanto meno, è una proprietàsolo di alcuni, di pochi: il creato è undono, è un dono meraviglioso che Dioci ha dato, perché ne abbiamo cura elo utilizziamo a beneficio di tutti, sem-pre con grande rispetto e gratitudi-ne”15. E ancora: ”Coltivare e custodireil creato è un’indicazione di Dio datanon solo all’inizio della storia, ma aciascuno di noi; è parte del suo pro-getto; vuol dire far crescere il mondocon responsabilità, trasformarlo per-ché sia un giardino, un luogo abitabileper tutti.”16. Il rispetto è dovuto ancheperché siamo legati al nostro mondo epartecipiamo al suo destino“Mediante la nostra realtà corporea,Dio ci ha tanto strettamente uniti almondo che ci circonda che la deserti-ficazione del suolo è come una malat-tia per ciascuno e possiamo lamentarel’estinzione di una specie come fosseuna mutilazione!”17. Quindi “Lavocazione del custodire non riguardasolamente noi cristiani, ha una dimen-sione che precede e che è semplice-mente umana, riguarda tutti.”18 ”.Questo deve essere il nostro atteggia-mento nei confronti del creato: custo-dirlo perché se noi distruggiamo ilcreato, il creato ci distruggerà! Nondimenticate questo. Una volta ero incampagna e ho sentito un detto da unapersona semplice, alla quale piaceva-no tanto i fiori e li custodiva. Mi hadetto: “Dobbiamo custodire questecose belle che Dio ci ha dato; il creatoè per noi affinché ne profittiamo bene;non sfruttarlo, ma custodirlo, perchéDio perdona sempre, noi uomini per-doniamo alcune volte, ma il creatonon perdona mai e se tu non lo custo-disci lui ti distruggerà”. 19

Questa tematica è tanto cara al papache ha iniziato a lavorare al progetto diun documento dedicato ai temi del-l’ecologia.20 Ma se il pensiero ecologi-co del papa si riferisse solo alla naturasarebbe riduttivo. Il suo pensiero, sullalinea dei suoi predecessori, è più arti-

colato. “ Il coltivare e custodireriguarda anche i rapporti umani. IPapi hanno parlato di ecologiaumana, strettamente legata all’ecolo-gia ambientale. Noi stiamo vivendo unmomento di crisi; lo vediamo nell’am-biente, ma soprattutto lo vediamonell’uomo. La persona umana è inpericolo: ecco l’urgenza dell’ecologiaumana! Non è solo una questione dieconomia, ma di etica e di antropolo-gia. Quello che comanda oggi non èl’uomo, è il denaro, i soldi comanda-no. E Dio nostro Padre ha dato il com-pito di custodire la terra non ai soldi,ma a noi.”21 La vocazione del custo-dire papa Francesco l’aveva ben enun-ciato all’inizio del pontificato “Ilcustodire l’intero creato è l’avererispetto per ogni creatura di Dio e perl’ambiente in cui viviamo. È, l’avercura di tutti, di ogni persona, conamore, specialmente dei bambini, deivecchi, di coloro che sono più fragili.È l’aver cura l’uno dell’altro nellafamiglia: i coniugi si custodisconoreciprocamente, poi come genitori siprendono cura dei figli, e col tempoanche i figli diventano custodi deigenitori. È il vivere con sincerità leamicizie, che sono un reciproco custo-dirsi nella confidenza, nel rispetto enel bene. In fondo, tutto è affidato allacustodia dell’uomo. Siate custodi deidoni di Dio!”22 L’ecologia umana edecologia ambientale, , secondo papaFrancesco, devono camminare insie-me. Bisogna contrapporsi alla “cultu-

ra dello scarto” dove la vita umananon è più sentita come valore,23 alrischio di considerarci padroni delcreato e avere il coraggio di dire no adogni forma di corruzione e di illegali-tà24. Per il papa custodire la terra, per-ché dia frutto senza essere sfruttata èuna delle più grandi sfide della nostraepoca25. Bisogna pregare lo SpiritoSanto che ci infonda il dono dellascienza che ci rende capaci di cono-scere, contemplare e custodire il crea-to così come Dio ce lo ha donato.26

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14 Cr. Messaggio CEI per la 9 giornata perla custodia del creato 1 settembre 201415 Udienza generale Mercoledì 21 maggio201416 Udienza generale Mercoledì 5 giugnoGiornata Mondiale dell’Ambiente17 Evangelii Gaudium 21518 Omelia per l’inizio del suo ministeropetrino 19 .3. 201319 Udienza generale 21 maggio 201420 Cfr. Avvenire 24 gennaio 201421 Udienza Generale 5 giugno 2013Giornata Mondiale dell’Ambiente22 Omelia per l’inizio del suo ministeropetrino 19 .3. 201323 Cfr. Udienza Generale 5 giugno 2013Giornata Mondiale dell’Ambiente24 Cfr. Omelia Caserta 26 luglio 201425 Papa in Molise 5 luglio 201426 Udienza generale Mercoledì 21 maggio2014

IX - FEDE È AVERE CURADEL CREATO E DELL’ALTRO

Luciano TemperilliOttobre 2014

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Gesù (cf. Lc 24,1). Questo aspetto nonva trascurato perché nasconde il sensoprofondo di tutto il racconto. Alla finedel I secolo, l’evangelista Luca riportain forma scritta questo episodio perdire ai suoi lettori (tra i quali ci siamoanche noi) che il Risorto lo si incontrain un modo particolare nel giorno delladomenica. È in esso che l’assembleacristiana si riunisce per ascoltare leScritture e spezzare il pane eucaristi-co. Questi due elementi li ritroveremonella seconda parte del racconto e fon-dano quest’interpretazione dell’episo-dio ormai accolta da tutti gli studiosi.

I due discepoli sono in camminoverso Emmaus. Delusi per come è fini-ta la vicenda del loro Maestro, si allon-tanano da Gerusalemme. Mentre discu-tono tra loro di tutto quello che è acca-duto, cioè degli eventi drammatici lega-ti alla parabola terrena di Gesù, un per-sonaggio a loro sconosciuto si mette acamminare con loro. È il Risorto cheessi tuttavia non riconoscono. Il“Divino Viandante” chiede ai duediscepoli di cosa stanno parlando. Essisi fermano con il volto triste e manife-stano tutta la loro sorpresa per il fattoche egli non sappia cosa sia successo aGerusalemme nei giorni precedenti.L’afflizione che li pervade è il segnoche essi non avevano realmente accoltola parola che Gesù durante il suo mini-stero terreno aveva loro consegnato,quella secondo la quale il Figlio del-l’uomo, dopo aver subìto la morte,l’avrebbe sconfitta con la risurrezione

(cf. Lc 9,22; 18,33). La mesti-zia è il sentimento tipico di chiscopre nella parola del Signoreun nuova modalità di vita, ma,non aderendovi con fede, nonla fa calare nella propria storia.Un esempio caratteristico lotroviamo nell’episodio del-l’uomo ricco che non ha ilcoraggio di mettere in pratical’esortazione di Gesù a dare isuoi beni ai poveri e a seguirlo.Per questo motivo la tristezzaentra nel suo cuore (Lc 18,23).Così è anche per i discepoli diEmmaus. Non avendo credutoalle predizioni di Gesù sullasua risurrezione, sono vintidall’amarezza e si allontananodalla comunità dei discepoli.

Il “Divino Viandante”vuol saperne di più e chiede di

essere informato circa le cose di cuistanno discutendo. I due discepoli gliparlano di Gesù di Nazaret, da lorodefinito come un profeta (cioè uno cheparla a nome di Dio) potente in operee in parole. I sommi sacerdoti e i capidel popolo non lo hanno accolto e,quel che è peggio, lo hanno consegna-to alla morte di croce. Essi speravanoche Gesù avrebbe liberato Israeledall’invasore straniero e dall’oppres-sione da lui esercitata sul popolo del-l’alleanza. La tragica fine del Messiasul Calvario ha posto la parola “fine”sulle aspettative che i suoi seguaciriponevano in lui. A questo si aggiun-ga che, dopo tre giorni, Dio non sem-bra essere intervenuto per “riabilitare”il Figlio suo. Tuttavia la testimonianzadi alcune donne, le quali dichiarano diaver trovato la tomba vuota e di avervisto degli angeli i quali dichiaranoche Gesù è vivo (cf. Lc 24,3-7), li hasconvolti.

La Buona Notizia

Nel cammino della vita, spessosegnato da delusione, ripiegamento sudi sé e tristezza, l’uomo non è maisolo. Il Signore si pone al suo fianco evuole che gli racconti tutto ciò chealberga nel proprio cuore. In tal modo,come vedremo, il Risorto può riaccen-dere nell’anima della persona la fiam-ma della speranza.

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Carissimi Amici, inquesto numero ci sof-fermiamo sulla prima

parte del racconto incentratosull’apparizione del Risorto aidiscepoli di Emmaus. Comin-ciamo con la lettura-ascoltodel brano evangelico.

Ed ecco, in quello stessogiorno due di loro erano incammino per un villaggio dinome Emmaus, distante circaundici chilometri daGerusalemme, e conversava-no tra loro di tutto quello cheera accaduto. Mentre conver-savano e discutevano insieme,Gesù in persona si avvicinò ecamminava con loro. Ma iloro occhi erano impediti ariconoscerlo. Ed egli disseloro: «Che cosa sono questidiscorsi che state facendo tra voi lungoil cammino?». Si fermarono, col voltotriste; uno di loro, di nome Cleopa, glirispose: «Solo tu sei forestiero aGerusalemme! Non sai ciò che vi èaccaduto in questi giorni?». Domandòloro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciòche riguarda Gesù, il Nazareno, che fuprofeta potente in opere e in parole,davanti a Dio e a tutto il popolo; comei capi dei sacerdoti e le nostre autoritàlo hanno consegnato per farlo condan-nare a morte e lo hanno crocifisso. Noisperavamo che egli fosse colui cheavrebbe liberato Israele; con tutto ciò,sono passati tre giorni da quando que-ste cose sono accadute. Ma alcunedonne, delle nostre, ci hanno sconvolti;si sono recate al mattino alla tomba e,non avendo trovato il suo corpo, sonovenute a dirci di aver avuto anche unavisione di angeli, i quali affermano cheegli è vivo. Alcuni dei nostri sonoandati alla tomba e hanno trovatocome avevano detto le donne, ma luinon l’hanno visto».

La tristezza per unasperanza disattesa

Il racconto dell’apparizione delRisorto ai due discepoli in camminoverso Emmaus inizia con un’indica-zione di ordine temporale: in quellostesso giorno. Per la precisione si trat-ta del primo giorno della settimana, ladomenica, lo stesso in cui è risorto

4 V - MEDITIAMO LA RISURREZIONE DI GESÙL’avventura con Gesù di Nazaret raccontata al “Divino Viandante” (Lc 24,13-24)

Roberto Cecconi CP

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verso l’Amore perfetto del Crocifissonon ha limiti...aspetta la nostra corri-spondenza per continuare a vivere innoi e in tutti coloro che fanno lo stessocammino. Ci fa cirenei per lui e pertanti crocifissi che incontriamo sullevie del mondo.

- Cercare la perfezione del-l’amore…

…L’Amico con cui abbiamo strettoamicizia ci ha attirati a sé dalla croce eci ha invitati a fare un cammino diamore. Nella “Promessa di Amore”troviamo un programma di vita perso-nale e un aiuto a vivere insieme sotto lastressa tenda, alla luce e calore dellostesso amore, ma tutto dipende dallanostra collaborazione alla grazia rice-vuta. Le riunioni delle Fraternità e deiGruppi Famiglia ci stimolano a cercarela perfezione dell’amore.

- Lasciarci amare da Lui……Carissimi amici, noi siamo crea-

ti da Dio per amare asua immagine e somi-glianza, resi figli di Diomediante la grazia santi-ficante del Battesimo,chiamati alla vocazionespeciale di Amici diGesù Crocifisso per sco-prire l’Amore infinitoche il Signore ha avutoper noi peccatori,morendo in Croce persalvarci. L’ostacolomaggiore da parte delnostro nemico è “lo sco-raggiamento”, l’armapiù potente in suo pos-sesso per impedirci dilanciarci verso la “santi-tà” . Se ci lasceremoprendere dallo scorag-giamento, per la nostraumana debolezza, nonavremo più il coraggiodi andare da Lui e dicorrispondere al suoAmore. GuardandoGesù crocifisso potremointravedere in Lui nonsolo l’intensità dei suoidoni divini, ma anche lagravità del rifiuto delsuo amore con i nostripeccati. La nostra pre-ghiera, i sacramenti cidaranno la forza e laluce per ricominciareogni giorno da capo il

nostro cammino con più amore e per-severanza. La misericordia di Dio èpiù grande del nostro peccato.

- Ardere per accendere l’amo-re…

…Dice il Signore: “Non puoiamare me senza amare il fratello, nonpuoi amare il fratello senza amareme”.Devi amare il fratello come amite stesso. Lasciamoci amare da Dio,dai fratelli e prima ancora da noi stes-si. Facciamo della nostra vita un impe-gno d’amore e di gioia. Ardere peraccendere; ardere per l’Amore ricevu-to, accendere l’Amore in tutti coloroche ancora non lo hanno.

- Completare la Passione diGesù…

…La fede, la buona volontà el’umiltà ci faranno scoprire gradata-mente che la sofferenza è un preziosotesoro. Il dolore è stato e sarà il fedelecompagno di ogni persona sulla terra.

“Accetta, PadreSanto, questaindegna tua serva,

che dopo essersi offertaa Te ogni giorno sull’al-tare del Sacrificio diGesù per le mani diMaria Santissima, sipresenta oggi al cospet-to della tua divinaMaestà portata permano dall’Angelo tuoSanto. O Dio, fa chequanti rimangono sullaterra siano ricolmi diceleste benedizione egrazia per lo stessoCristo nostro Signore.Così sia!” così avevascritto da tempo nelricordino della suamorte, bisognava ag-giungere solo la data:12 giugno 2007, all’etàdi 99 anni è volata alcielo, Pantalei Romilde,membro dell’Istitutosecolare MaterMisericordiae diMacerata.

Aveva partecipato alprimo corso di fonda-zione degli esercizi del1989 alla Madonnadella Sella e poi al corsodel 1993 ed era rimastamolto legata al nostrocammino. Per una deci-na di anni ci ha fatto continuamentedono delle sue riflessioni nella rubri-ca: “Lettera agli Amici” (2002–2003).Tratta quasi sempre un solo argomen-to, l’amore: l’amore che Dio ha pernoi, l’amore che noi dobbiamo avereper Dio e per il prossimo, comelasciarci amare da Dio. Era un po’ lasua santa fissazione, una fissazione diamore! Ecco alcuni suoi pensieri.

- Guardando il Crocifisso……Se su quella croce non ci fosse

morto Lui, la Croce non ci avrebbedetto nulla. Guardiamo il Crocifisso elasciamoci guardare da lui; solo cosìscopriremo tutta la potenza del-l’Amore.

Gesù ci ripete continuamente: “Faicome ho fatto io”, “Amami come ti hoamato io, ama il prossimo come io hoamato te!”. Un gesto, una testimonian-za, una misura: “come”!

La Grazia che si manifesta attra-

PANTALEI ROMILDEUna giovane di 99 anni piena di vita!

Maria Grazia Coltorti

Romilde Pantalei

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Il Crocifisso invita tutti a prendere lapropria croce e seguirlo e garantisce ilsuo aiuto per poterla portare.Accettiamo le sofferenze quotidianesenza lamentarci, facciamo buon visoalle persone poco piacevoli, vinciamoi moti di avversione. Sono piccole vit-torie che ci preparano alle più grandi.Il dolore unito a un grande amore fu ilprezzo del nostro riscatto. Gesù dallaCroce ci chiama a collaborare con Luialla Redenzione. Quando è Gesù chesoffre in noi e con noi, nessun dolore èvano, nessuna sofferenza è inutile,perché le sofferenze di Cristo si iden-tificano con le nostre e così uniteaccrescono il mirabile tesoro dal qualescaturisce la salvezza del mondo.Queste profonde realtà possiamo intra-vederle visitando i nostri fratelli“crocifissi”, se nel loro sguardo sco-priamo il volto sofferente di Cristo.Spesso andiamo da loroper dare e poi sentiamodi avere ricevuto moltodi più. Essi stannovivendo quanto dice SanPaolo: “Completo nellamia carne quello chemanca ai patimenti diCristo, a favore del suocorpo che è la Chiesa”(Col 1,24).

- Il mistero deldolore…

…«Non c’è amoresenza dolore». Il doloreaffina ed eleva lo spiri-to; il dolore dispone allacomprensione degli altriche soffrono: «Le piaghe del prossimosi possono toccare solo con le manitrapassate dai chiodi e solo una vitalacerata può consolare il dolore deifratelli». Se il dolore è un mezzo diriparazione dei nostri peccati è anchefonte di gioia e di pace perché non c’èRisurrezione senza Passione, non c’ègioia senza croce, non c’è pace se nonnella sofferenza. La croce è l’incom-prensibile dono che Dio fa ai suoiamici. La Via Crucis è un cammino insalita le cui tappe sono: l’accettazio-ne, la rassegnazione, l’offerta volon-taria, l’adesione amorosa. Solo dopopotremo assaporare l’autentica gioiadella croce. Ciò che vale non è l’inten-sità della sofferenza, ma la qualità del-l’amore con la quale è accolta e sop-portata, quindi non è importante sof-frire molto quanto il soffrire bene. Per

avere pace e conforto, per dare valorealla sofferenza occorre pregare eascoltare la voce del Signore che ciparla nell’intimo del cuore. Sarannoparole di incoraggiamento, poi i nostrirapporti con Lui si faranno sempre piùstretti e confidenziali fino ad esserecolloqui gioiosi che ci porteranno adoffrire a Lui il nostro dolore.

- Per soffrire meglio e soffriremeno: Ecco un decalogo bello e con-fortante del dolore:

1. Soffrire con fede nell’ amorepersonale di Dio.

2. Soffrire accettando il doloredalle mani di Gesù e viverlo con Lui.

3. Soffrire pregando per avere laforza e il coraggio necessario.

4. Soffrire vivendo il momentopresente.

5. Soffrire con pazienza in ognicontrarietà.

6. Soffrire tacendo: parlare pococon le creature e molto con Dio.

7. Soffrire sorridendo: il sorriso delmalato è il più meraviglioso atto di fede.

8. Soffrire sperando: è Lui ilpadrone della vita.

9. Soffrire amando: tutto per amoredi Dio. È un trionfo!

10. Soffrire pensando al Paradiso èun dono, ma anche un premio: “Quellecose che occhio non vide, né orecchioudì, né mai entrarono in cuore diuomo, queste ha preparato Dio percoloro che lo amano” (1Cor 2,9 )

Non dobbiamo poi dimenticaremai che accanto a noi c’è “una Madreamorosa e dolorosa”. La sua vita fututta permeata di sofferenze dall’inizioalla fine. Unita al suo Figlio nella pas-sione e oggi associata a Lui nella glo-ria, è la nostra avvocata e protettrice

presso il Padre. La Corona del Rosariosia sempre l’arma di difesa e di con-forto di giorno e nelle notti insonni.

- La vita dopo la morte…Il mistero della morte illumina il

mistero della vita. La resurrezione diCristo segna l’inizio della glorificazio-ne dell’uomo. S. Agostino ci ha lascia-to detto: “la vita è fatta per cercareDio, la morte per possederlo, l’eter-nità per goderlo”. Il problema dellamorte non si risolve allontanandola oignorandola, ma affrontandola confede e responsabilità. Gesù, morendo erisuscitando, ha rovesciato la nostramorte e l’ha trasformata. Non ci devepreoccupare il fatto di dover morire,ma di non essere con Lui nel momentodecisivo; allora non saremo soli, avre-mo Gesù e Maria che ci accoglieranno.Gesù Crocifisso, che ci ha attirati a sédalla croce, ci abbraccerà in un abbrac-

cio d’amore e lo vedre-mo a faccia a faccia!

- “Signore, ci haifatti per Te…

…Carissimi Amici,al termine della nostravita ci attende l’incontrocon Cristo. La mortenon è un salto nel buio,ma un abbraccio d’amo-re con la Persona che ciama di più e ci attendeda sempre. L’istantedell’incontro sarà anchel’istante del giudizio.Sant’Agostino ci dice“lo vedremo, lo amere-mo, lo loderemo, lo

godremo: ecco come sarà la finesenza fine”. Sant’Agostino dice anco-ra: “Signore, ci hai fatti per Te e ilnostro cuore è inquieto fino a quan-do non riposa in Te”. Nella vita pre-sente noi già possediamo Dio permezzo della grazia e già lo conoscia-mo per mezzo della fede, ma solodopo la morte lo potremo conoscere epossedere totalmente e definitivamen-te. Il Paradiso è aperto a tutti! Per arri-varvi abbiamo a disposizione tutta lavita. Il Vangelo ci offre la luce per farequesto cammino: essere piccoli;abbracciare la croce; amare tantoMaria, che ci guida e ci sostiene nelnostro cammino; fare tutto con tantoamore. “Saremo giudicati nell’amo-re”. Sorella Romilde

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CCarlotta Nobile è stata unaviolinista e blogger italiana,dal settembre 2010 fino alla

morte 16 luglio 2013 direttore artisticodell’orchestra da cameradell’Accademia di Santa Sofia diBenevento.

Siamo al Venerdì Santo prima diPasqua. Carlotta è a Roma e vuoleconfessarsi, ma i fedeli si preparanoalla Via Crucis e le porte delle Chiesesono chiuse. Ne trova una aperta,quella di San Giacomo al Corso. Ilsacerdote, Don Giuseppe, è malato,pochi giorni prima aveva chiesto con-forto a papa Francesco, il quale glidisse: pregherò per te, ma fa che ituoi parrocchianinon trovino mai latua Chiesa chiusa(Corriere della se-ra). Questa è la suatestimonianza.

Di notte, horicevuto il Messag-gio della MammaAdelina: Carlotta ètornata a Dio.

Una notizia che,pur non inattesa,non volevo migiungesse.

Non ho avuto laforza fisica di anda-re a Benevento,dove si sono svolti ifunerali. Mi hatelefonato un sacer-dote della sua parrocchia per capiremeglio di Carlotta ed ho quindi inviatoun messaggio che so è stato lettodurante le esequie e dato alla famiglia:Un raggio di luce, una melodia cele-ste, una divina carezza. Mia dolcecara Carlotta. Nella fede affermo: ètornata al Signore. Ma il mio cuoresoffre e si interroga. Carlotta, un rag-gio di luce, una carezza dello Spirito,ha appena lambito la mia vita, ma miha dato tanto. Di fronte alla sua forzaalla sua fede, non posso che inginoc-chiarmi. Bella, brava, forte, ha sempreavuto tanta speranza nella Vita, chequesta notte si è spezzata. A 24 anniha raggiunto una maturità che l’haresa coraggiosa di fronte alla malattia

che la stava invadendo: “Io sono quae lotto”. Hai finito di lottare mia dolcecara Carlotta. Hai portato fino infondo la tua croce, quella, che alleparole di Papa Francesco, hai sentitoche il Signore ti chiamava a portare.Sei stata serena nonostante le tantetroppe difficoltà. Hai pensato agli altrianche quando avevi tanto bisogno dipensare a te stessa. Ma ora come leni-re il dolore dei tuoi genitori, di tuo fra-tello, del tuo fidanzato? come asciuga-re le loro lacrime? come dire loro‘parole di consolazione’? Non lo somia cara Carlotta. Ma con quel tuosorriso, misto di lacrime, come quan-do mi hai raccontato la storia del tuodolore, guardali dal cielo e suona il

tuo violino nell’eterna sinfonia degliangeli per donare loro il coraggiodella vita. Tuo don Giuseppe

In questi giorni, prima in modosoft sul web, ed oggi in maniera mas-siccia sui mezzi di comunicazione:TG1, TG4 prima pagina del Corrieredella Sera, La Stampa…., la notiziadella sua morte è stata annunciata conil rilievo che Carlotta meritava.

Ma che c’entro io con Carlotta?L’ho definita “Un dono” che il

Signore mi ha regalato nel farmelaconoscere.

Il Corriere, non so da quale fonteabbia preso la notizia, ha un po’romanzato giornalisticamente il fatto:ma certamente c’è del vero.

Ma cosa è successo?Siamo al Venerdì Santo: il giorno

prima avevo avuto il dono di poterpranzare con Papa Francesco.

Così scrivevo nel Blog quel gior-no: “Nelle primissime ore del pome-riggio il Signore mi ha voluto parlareper mezzo di una bellissima ragazzadi 24 anni (sembrava di vedere la mianipote che ha la stessa età) che si èavvicinata che mi ha detto: Devoconfidarle che la mia vita è cambiatada quando ho ascoltato le parole chepapa Francesco ha detto sul portarela croce. Io ho un tumore gravissimocon metastasi da tutte le parti, l’ulti-ma, la settimana scorsa me l’hannotrovata anche al cervello. Tutto è par-

tito da un mela-noma. Ho fattoogni tipo si cura,con ogni sacrifi-cio pur di andareavanti.

Quando hosentito PapaFrancesco che hadetto ‘a voi giova-ni affido la croce’,è cambiato tuttonella mia vita e dadisperata son di-ventata serena.Vivo nella soffe-renza ma ora tuttoè diverso: ha unsenso la mia croceil mio dolore eanche la mia spe-ranza.

Se l’avessi scoperto prima questo,avrei vissuto tre anni in modo diverso.Ma ora sono qua, sono viva e vivonella speranza. E vorrei anche sposar-mi avere bambini. Questa è la croceche Papa Francesco mi ha invitato aportare ed io con fierezza la porteròfino alla fine.”

Sono rimasto shoccato, senzaparole, commosso, disarmato di frontead una fede come questa, e le mie sof-ferenze sono diventate un inezia..Spero che il Signore, in qualche modole faccia sentire la nostra vicinanzacon la preghiera. La ragazza di cui par-lavo era Carlotta, Carlotta Nobile.

Don Giuseppe

I TESTIMONI:CARLOTTA NOBILI

a cura di Manuela Peraio

Carlotta Nobili

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8 25° MLP AMICI DI GESÙ CROCIFISSOSantuario di S. Gabriele: 6 luglio 2014

San Paolo della Croce, Santi passionisti.Poi la spiritualità passionista secondoSan Paolo della Croce, 2001-2002; cam-mino di santità, 2003; ripartire da Cristo,conoscere, amare, seguire e testimoniareGesù 2004 - 2007; i sacramenti secondoil Catechismo della Chiesa Cattolica,2008-2010; ancora San Paolo dellaCroce e spiritualità passionista, 2011-2012; la fede 2013-2014, attingendo oradalla “Evangelii Gaudium” e dagli inse-gnamenti di papa Francesco.

Abbiamo avuto tanti bei momenti digioia nelle varie consacrazioni delleFraternità, con più di 500 consacrati per-petui, che si sono impegnati a vivereseriamente e pienamente la consacrazio-ne battesimale, seguendo la spiritualitàpassionista.

La peregrinatio crucis, iniziata daFragola Nello, fatta propria dal movi-mento e portata avanti da circa 15 annida quasi tutte le fraternità e anche fuoridi esse, per riportare fede e preghiera incentinaia di famiglie. La cadenza annua-le, presso Madonna della Stella,Seminario di Macerata e ora presso l’oa-si del Santuario di S. Gabriele, degliEsercizi spirituali, che non sono mancatimai dall’inizio del 1989 al 26° corso del2014, mentre il corso per famiglie, geni-tori e figli è al 14° corso. Tutto questo ciha stimolato sempre al cammino di san-tità passionista, a dare più spazio nellanostra vita al Crocifisso Risorto, e poi adessere testimoni attivi nelle parrocchie enelle consulte laicali diocesane.

Il movimento è cresciuto comenumero di Fraternità (17), presenti incinque Regioni: Marche, Umbria,Abruzzo, Lazio, e Puglia. Gli aderentisono più di 3000, che con gli aggregatisiamo presenti in tutte le regioni d’Italiae alcuni anche all’estero.

Chi è allora il festeggiato di questogiorno? Siamo tutti noi qui presenti, unabella e numerosa rappresentanza di piùdi 600 partecipanti vicini e lontani, conuna coppia venuta da Cosenza. Sono

In questo anno 2014 ricorre il 25°anniversario della prima pietra messaper la nascita nella Chiesa di Dio del

Movimento Laicale Passionista “Amicidi Gesù Crocifisso”: 1989 – 2014.

Il Consiglio esecutivo del movimen-to decise di celebrare questo anniversa-rio in modo solenne il 7 luglio presso ilsantuario di S. Gabriele dell’AddolorataTE, invitando tutti gli iscritti e in parti-colare i membri delle 17 Fraternità a unalarga partecipazione.

Le attese non sono state deluse:nell’ampio salone Stauros ci siamo ritro-vati in più di 600 Amici per una giornatadi ringraziamento, di riflessione e ditante testimonianze.

Per l’occasione è stato preparato estampato un bel volume di oltre 300pagine, con centinaia di testimonianze diquello che la spiritualità passionista haoperato in tanti cuori in questi 25 anni.

Dedichiamo buona parte di questonumero doppio della nostra rivista perricordare questa grande giornata, ripor-tando di seguito le testimonianze lette il6 luglio e poi anche piccole ma signifi-cative testimonianze giunte in direzionedopo la grande giornata commemorativadel 6 luglio. Il Signore benedica tutticoloro che hanno collaborato per labuona riuscita di questa grande giornata.

P. Alberto

I – Saluto del presidenteCalvarese Pio

Buongiorno e un benvenuto a tutti!!!Facciamo un segno di Croce per

salutare, lodare e ringraziare laSantissima Trinità con la quale siamosempre in comunione. Noi A.G.C. oggifesteggiamo 25 anni di cammino nelCarisma Passionista, con lo sguardorivolto al Crocifisso Risorto. Per quelliche non mi conoscono, sono PioCalvarese, vengo dalla Fraternità diGiulianova. Temporaneamente svolgo ilcompito, insieme ad altri membri delConsiglio. Esecutivo, di responsabiledegli A.G.C., sotto la guida Spirituale diP. Alberto Pierangioli.

Il Consiglio Esecutivo ha moltolavorato perché questo giorno fosse unmomento di festa bello e gioioso per tuttinoi. La nostra è una storia pienamenteumana e cristiana, alla ricerca convintadella fonte e ragione della nostra gioia.Questi anni sono stati scanditi da centi-naia e centinaia di momenti di medita-zione, centinaia e centinaia di catechesisu altrettanti temi. Ne cito alcuni. Neiprimi anni 1990 -1999, negli esercizispirituali annuali, nei ritiri mensili, nellarivista Tendopoli: catechesi sulla pre-ghiera, sulla meditazione della passione,

anche tutti gli amici che per vari motivinon sono presenti, ma ci sono vicini conil cuore e la preghiera. sono poi quellidella prima ora che ci hanno tracciatouna strada e che in 250 festeggianoinsieme a noi dal cielo.

Se è accaduto tutto questo, chi dob-biamo ringraziare? Certamente SanPaolo della Croce che ha donato a noi ilsuo carisma che ha come suo specifico“Accostare e dimorare nel cuore dellaPassione di Gesù” per farne una conti-nua memoria con la vita e con l’amore.Poi la Congregazione Passionista chenell’ultimo capitolo generale ci ha inse-riti nei suoi regolamenti generali.Un grazie di cuore al crocifisso risortoche un bel giorno è entrato nella nostravita e l’ha cambiata. Appunto “cambia-ta” è la parola più ricorrente nelletante testimonianze raccolte nel belvolume “Sarete miei testimoni”. Il cari-sma, non vive da solo, ma cammina conle gambe degli uomini. Quindi un rin-graziamento va a tutti i laici AGC, inparticolare a quelli che in questi annihanno coordinato e animato le Fraternitào a vario titolo si sono impegnati nei variConsigli, Nazionale, Esecutivo e diFraternità.

Un ringraziamento sincero va a Pierache mi ha preceduto e consigliato in que-sto servizio e soprattutto per circa 15anni è stata presidente degli AGC e oraha collaborato con P. Alberto alla realiz-zazione del libro “Sarete miei testimo-ni”. Con affetto estendiamo il nostro rin-graziamento a quelli che con generositàsi sono impegnati e s’impegnano nellefraternità e a quanti sono vicini al nostromovimento.

Ringraziamo personalmente PadrePiergiorgio Bartoli superiore Provincialedella Provincia della Pietà, che ci è statosempre vicino e oggi ha presieduto leLodi e presiederà la concelebrazioneeucaristica; P. Floriano De Fabiis che 6novembre 1990 approvò da Provincialeil nostro movimento, P. LucianoTemperilli che il 18 novembre 1999approvò il nostro Statuto e ora è redattoredella nostra rivista. Un grazie di cuore vaa P. Bruno de Luca, P. Adalberto diDonato, qui presenti e a tutti gli altri assi-stenti delle fraternità. Grazie a P. Dario diGiosia che è qui in veste di moderatore edi presentatore del libro del 25° e che sioccupa anche del M.L.P. Nazionale.Grazie a P. Alberto Pierangioli fondatoree animatore di tutto il movimento!Grazie del bene che vuoi a tutti noi e deltempo che ci dedichi fino a sfiorare leleggi della resistenza fisica. Grazie a tuttii presenti non iscritti: lasciatevi contagia-re dall’Amore del Crocifisso Risorto evenite a respirare l’amore degli A.G.C.nelle nostre fraternità.

Pio Calvarese

Pio Calvarese, PresidenteAmici di Gesù Crocifisso

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Carissimi Amici, riflettiamo bre-vemente sugli inizi e i 25 annidegli AGC, alla luce della fede.

Entrai a 13 anni tra i passionisti, attrat-to dalla luce di S. Gabriele e dei nume-rosi e bravi missionari passionisti chefrequentavano la mia parrocchia.Durante lo studio teologico a S.Gabriele fui attirato dall’ideale missio-nario in Africa. Fondammo un circolomissionario per conoscere le nostremissioni, raccogliere offerte per i mis-sionari, confezionare migliaia di coro-ne da spedire ai nostri missionari inTanzania. Non ancora sacerdote, mi fuaffidata una pagina sull’Eco di S. G.per parlare delle nostre missioni estere.Appena ordinato sacerdote sembrò cheil sogno si realizzasse, perché mi fuconfidato che avrei fatto parte di unprimo gruppo missionario, in partenzaper l’isola di Ceylon, attuale Sri Lanka,ma il progetto fallì. Impegnato pertanti anni nella formazione dei nostrigiovani, nel seminario di Cesta diCopparo ebbi una prima e bella espe-rienza con laici passionisti con unaconfraternita della Passione. Nel 1975conobbi nel Messico il Rinnovamentonello Spirito e altri gruppi laicali chemi fecero impressione, perché in Italianon era facile vedere gruppi numerosidi laici così vivi, sempre con la bibbiasotto il braccio. Tornato a Roma, presicontatto con gioia con uno dei primigruppi italiani del RNS. Nel 1977 fuimandato come superiore e maestro nelprimo noviziato nazionale passionistaa Morrovalle. Ero appena arrivato aMorrovalle, quando fu richiesta la miacollaborazione per animare un gruppodel RNS appena sorto a Civitanova M.per opera del P. Pancrazio Gaudiosocappuccino. Avuto il parere favorevoledell’arcivescovo di Fermo, monsCleto. Bellucci, iniziai questa collabo-razione che portai avanti per diversianni, aiutando a sorgere e animare altrigruppi del RNS nelle Marche, anchecome delegato diocesano del movi-mento. Nell’agosto 1988 fui chiamatoa collaborare con il prof. TarcisioMerzetti a un corso di 6 giorni del RNSal santuario della Madonna della StellaPG, tenuto dai passionisti. Molti reducidi quel corso chiesero a me di ripeterlonel 1989. Parteciparono al corso anchediversi fedeli delle Marche. Era uncorso del RNS, molto libero. Era pre-sente anche Vito Serafino che da piùanni mi chiedeva di iniziare un gruppodi laici passionisti. Il tema scelto per ilcorso mi portò a ripensare alla propo-sta di Vito: La santità è amore, da unlibro della Ven. Madre MaddalenaMarcucci, monaca passionista.Meditando sulla santità - amore,

riflettemmo molto su Gesù Crocifisso,come primo modello di amore. Allafine del corso consegnai la Promessadi Amore, composta per me da moltianni, a una ragazza e al suo fidanzato.Senza volerlo, era il primo seme degliAGC. In quel tempo ero consultoreprovinciale a Recanati. Dopo il corsoalla Stella, chiesi consiglio al P.Provinciale e ad altri confratelli e inco-minciai a scrivere alcuni appunti per lostatuto di un possibile gruppo di spiri-tualità laicale passionista.

A quale gruppo pensavo? La miafede non andava al di là di un piccologruppo di 20-25 persone, da affian-care e portare avanti insieme al gruppodel RNS. Ma il progetto di Dio era piùgrande. All’inizio del 1990 incomin-ciai a scrivere in un foglio di carta epoi in un registro i nomi dei primi ade-renti. Alla fine del 1990 le adesionierano più di 150; alla fine del 1991,erano più di 500; nel 1994 le adesioniraggiunsero il numero di 1000, nel2001 erano 2000, ora i registrati sono3100, compresi i 250 che hanno rag-giunto la meta del cielo e diversi altriiscritti che lungo il cammino hannofatto perdere le loro tracce.Attualmente le fraternità organizzatesono 17: 7 nelle Marche, 7 in Abruzzo,1 in Umbria, 1 nel Lazio, 1 a Bari.Altre sono in organizzazione. Mamolti aderenti sono in tutte le regionid’Italia, collegati da una rivista bime-strale e aggregati spiritualmente allefraternità lontane.

Un segno della volontà di Dio ce ladiede subito il P. Provinciale, P.Floriano De Fabiis, che già il 6novembre 1990 approvava il nuovomovimento degli Amici di GesùCrocifisso, con una bellissima letterache potete leggere nel libro diTestimonianze che sarà dato a tutti ipartecipanti a questa festa.

Per alcuni anni portai avanti insie-me RNS e AGC. Nel RNS mi trovavobene e facevo fatica a separarmene,ma poi compresi che, continuando

così, avrei fatto del danno a tutti e duei movimenti e allora passai ad altremani i gruppi del RNS che guidavo.

Concludo accennando brevementealla difficoltà incontrata per iniziareun gruppo laicale di spiritualità passio-nista. Dopo le insistenze di Vito e dialtri andai a parlare a Roma con il P.Umberto Palmerini, allora segretariogenerale della Congregazione, perchiedere se c’era in Congregazionel’idea di organizzare un gruppo di laicipassionisti. Mi disse che di concretonon c’era nulla, né a livello generale,né a livello nazionale. Incominciaiallora a pensare a S. Paolo della Croce,che non aveva organizzato gruppi dilaici, ma aveva guidato centinaia dilaici nel cammino della spiritualitàpassionista e della santità laicale, inse-gnando a tutti come base del camminola meditazione degli insegnamenti diGesù e in particolare della sua passio-ne. Pensai allora che anche i laici dioggi dovevano tendere alla santità,partendo dalla preghiera, imparando ameditare la vita e la passione di GesùCrocifisso e Risorto. Il P. Provincialemi aveva consigliato di formare unmovimento, ma non dei gruppi parti-colari, per la difficoltà di seguirli. Fecicosì per qualche tempo. Ma gli Amiciincominciarono a incontrarsi sponta-neamente a Macerata, alla Stella, aCivitanova Alta. Sentii allora la neces-sità e il dovere di prenderne cura, conil consenso del P. Provinciale. Cosìsono nate le Fraternità.

In questi 25 anni ci siamo preoccu-pati prima di tutto della formazionespirituale, della conoscenza della spi-ritualità passionista, che è la spirituali-tà dell’amore appresa da GesùCrocifisso e Risorto, della preghierapersonale e comunitaria, in particolaredella meditazione, dell’approfondi-mento della fede, avendo come base ilCatechismo della Chiesa Cattolica.Ora Papa Francesco invita anche noiad aprire le porte, a pensare a coloroche sono fuori, alle periferie, a testi-moniare l’amore, a prenderci cura nonsolo del Crocifisso, ma anche dei “cro-cifissi” delle periferie, nei quali vedia-mo il Crocifisso vivente. Tutto questoin collaborazione con la Chiesa locale.Il nostro movimento avrà un avvenirese saprà portare avanti insieme questiimpegni: amore a Gesù CrocifissoRisorto e amore ai “crocifissi”, impe-gno per la preghiera, in particolare perla meditazione e impegno per la testi-monianza e per l’evangelizzazione.Abbiamo come base due trinomi:

Amare, servire e offrire - Tutto inCristo, con Cristo, per Cristo.

[email protected]

Alberto Pierangioli

II - 25 ANNI DI CAMMINO DEGLI AGC

Padre Alberto Pierangioli

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di Padovani Margherita

III - TESTIMONIANZADI UNA GIOVANE NOVANTENNE

una morte così atroce per amore. Apoco a poco con l’aiuto della medita-zione individuale e di gruppo ho impa-rato a non farmi troppe domande, anchese i dubbi, una volta chiariti, mi hannoaiutato a crescere nella fede. Il miolungo itinerario di vita spirituale è statosempre e lo è tuttora orientato ad amarecome Cristo ci ha amati. Una lezioneiniziata 23 anni fa e alimentata costan-temente dalle adeguate programmazio-ni annuali ricche di ampie catechesi,dagli specifici incontri formativi e spe-cialmente dai corsi di esercizi spirituali,che non ho mai lasciato. Per me il corsodi esercizi è stato, e lo è tuttora, il supe-ramento di un altro scalino nella salitadel vero credere. “Salire ogni giornoverso Gerusalemme” fu la consegna delpellegrinaggio giubilare dell’anno 2000nel sesto convegno nazionale delM.L.P.; giornate indimenticabili, chehanno lasciato un segno indelebile nellamia vita, dandomi la conferma dellachiamata nel cammino passionista.

Compresi, allora, di essere prontaper prepararmi alla consacrazione per-petua avvenuta due anni dopo aMadonna della Stella il 28 aprile 2002.Da quella data mi sono sentita semprepiù parte integrante della famiglia pas-sionista e con questo stato d’animosono qui, oggi, a rivivere con voi gliindimenticabili incontri di spiritualitàtrascorsi insieme a S. Gabriele, a Roma,a Madonna della Stella. Sono troppi perpoterli ricordare in breve tempo e tuttetappe importanti, che hanno lasciato inciascuno un segno indelebile non soloin emozione, ma in crescita nella fede.La loro memoria ci esorta a non crogio-larsi nella gioia di un vissuto ma cisospinge ad una verifica puntuale peravvalorare quanto ricevuto e trarne lostimolo a riprendere il cammino confiducia e speranza.

A mio avviso, molta strada è statapercorsa e in salita. Il piccolo semepiantato nel 1989 è diventato pianta edè ora un albero grande che va aiutato arinforzare le sue radici, perché possaresistere alla bufera dell’odierno secola-

Venticinque anni di vita! E’ un beltraguardo e il M.L.P. Amici diG.C., dopo venticinque anni

dall’inizio, ha molti motivi validi percelebrare con gioia e gratitudine alSignore tale importante anniversario. Sitratta di un traguardo memorabile perun cammino di fede; un bel viaggio perciascuno di noi non facilmente sintetiz-zabile con parole e in breve tempo. E’una difficoltà che mi accingo a supera-re, donandovi, oggi, la mia voce per-meata di tanta gioiosa commozione,perchè posso ancora una volta ringra-ziare insieme a voi il Signore per quan-to mi ha donato in questi lunghi anni.Permettetemi un ringraziamento parti-colare a P. Alberto per la sua fraterna edilluminata guida spirituale, che ha cam-biato la mia vita; la mia riconoscenza aPiera per il suo valido ed affettuosoaiuto nella guida della Fraternità e gra-zie a voi tutti, carissimi amici, che misiete stati vicini con tanto affetto in tuttiquesti anni, considerandomi sempre lasorella maggiore.

Insieme si cresce; un detto validoanche per la fede. Così è stato per me.Lo dimostra il fatto che nonostante lamia età sono qui, ancora una volta, convoi a raccontarvi le meraviglie delSignore. Era l’anno 1991. Dal 5 al 10agosto frequentai a Madonna dellaStella il corso di esercizi spirituali perlaici diretto da P. Alberto sul tema:“Gesù nostra vita e nostro amore”.Era già nato da due anni il M.L.P. Amicidi G.C.: una denominazione che milasciava un po’ perplessa in quanto erolontana dal capire il vero significato delbinomio croce-amore. La catechesi del5 agosto sul tema: “Guardate a Lui esarete raggianti” mi condusse con ilpensiero al ricordo di quanto mi eraaccaduto qualche tempo prima.

Una sera, affranta dal dolore e contanta angosciosa solitudine per il miomatrimonio fallito, tornando a casa atarda sera dal mio ufficio, nell’alzare losguardo al cielo avevo visto la croceilluminata che si trova sul Monteluco diSpoleto e fissandola in uno scoppio dipianto avevo esclamato: “Signore, semi vedi, aiutami”. Ora la catechesi delcorso mi diceva che se avessi continua-to a fissare quella croce avrei trovato laserenità e la gioia di vivere. Era la chia-mata a seguire quel cammino che miinsegnava a contemplare la Croce nellaspiritualità passionista; era l’invito a farparte degli Amici di G.C..

Era l’inizio. In principio ho trovatoqualche difficoltà a causa del mio carat-tere razionale, che mi spingeva a tanti“perché” e che non offriva alla miamente adeguate risposte al mistero di

rismo. A tal fine, propongo due suggeri-menti, che potrebbero essere tenuti pre-senti nel nostro futuro piano di lavoro:

Crescere nella fede;Individuare le sfide del momento

per imparare a gestirle e a nonlasciarsi travolgere.

Crescere nelle fede.L’anno della fede ci ha aiutato a

comprendere sempre meglio il signifi-cato del credere. Con una fede immatu-ra è difficile affrontare le difficoltà quo-tidiane e ancora più risolvere le even-tuali problematiche sociali del nostrotempo. Diventa facile lasciarsi trascina-re dai tanti idoli che affliggono la nostrasocietà e venire coinvolti da comodi efalsi compromessi. È opportuno, quin-di, intensificare l’esperienza dellaParola di Dio per agevolare il camminoche porta alla crocifissione dell’io e allacapacità di godere del volto dei fratelli.

Individuare le sfide del momento.Sono i tempi difficili del cambia-

mento che ci interpellano quotidiana-mente e che ci esortano come Amici diG.C. a fare della nostra vita cristianauna esperienza continua del Crocifisso edel Risorto; una esperienza che esigeuna risposta di amore. “Amare” ecco lasfida del nostro tempo; amare come Luici ha amati; vivere lo scandalo dellacroce nell’ottica del buon samaritano.L’uomo, oggi, ha bisogno di certezzeper vincere la sfiducia, l’indifferenza, lasolitudine affettiva. Noi Amici di G.C.consapevoli che la morte e resurrezionedi Cristo sono il cambiamento della sto-ria, dobbiamo diventare i costruttoridella novità del crocifisso-risorto, testi-moniando con la vita che Cristo è vivoed è vicino ad ogni uomo. Evitiamo lacontinua critica della situazione presen-te come spesso siamo soliti fare, esaltan-do il passato a danno del presente. Itempi sono sempre gli stessi. Impariamoa leggerne gli aspetti positivi integran-doli nei valori evangelici e aiutiamoli ademergere. Sarà una lettura che ci aiuteràa diventare quei testimoni di speranza edi gioia come ci vuole il nostro PapaFrancesco quando ci dice che: “non èpossibile annunciare la resurrezionedi Gesù con la faccia da funerale” (n°10 EV.G). Evitiamo la tristezza anche setalvolta ci costa; brilli sempre nei nostrivolti la gioia del Risorto e saremo giàuna forte testimonianza di fede.Trasformiamo le nostre fraternità in cen-tri di ascolto a servizio della Chiesa,dove aleggia “la fantasia della carità” epotremo con fiducia riscrivere un altrodiario del nostro viaggio di fede dentroil nuovo mondo.

Margherita Padovani

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Carissimi fratelli e sorelle inCristo, sono Vito Serafino,sposato da 40 anni con

Solidea Mencarelli: insieme abbiamoavuto il dono di 4 figli e 3 nipoti. Sonodiacono permanente della ChiesaFermana da 20 anni.

Insieme a mia moglie iniziai circa34 anni fa un cammino di fede nelRinnovamento dello Spirito Santo, nelgruppo di Civitanova Marche, alloraguidato spiritualmente da p. PancrazioGaudioso, fondatore poi dellaFraternità Francescana di casaBetania, e da p. Alberto Pierangioliche tutti qui conosciamo, fondatoredegli Amici di Gesù Crocifisso, nelMovimento Laicale Passionista .

Avemmo modo di conoscere inseguito i Padri passionisti in occasionedella prima ”missione popolare” tenu-tasi nella nostra Parrocchia diCivitanova Marche dedicata proprio aSan Gabriele dell’Addolorata, metten-do a disposizione la nostra abitazioneper un centro d’ascolto; ne fummoentusiasti, ci colpì particolarmente illoro modo gioioso e deciso di annun-ciare il Vangelo. Conoscendoci meglio,e le occasioni non mancavano tra ritirimensili che si tenevano di solito aMorrovalle, catechesi, confessioniecc., si fece strada in noi il desiderio (edi conseguenza la domanda) su comenoi laici - e nello specifico noi laiciconiugati - potevamo approfondire evivere la spiritualità passionista.

A P. Alberto che fin dall’inizio delnostro cammino, su nostra richiesta,aveva acconsentito a essere nostroconfessore e direttore spirituale, mani-festammo più volte questo nostro desi-derio: le sue risposte erano alquantoevasive, non si sbilanciava più ditanto, ma noi nel chiedere siamo statiperseveranti fino al giorno in cui ciconfidò che “da tempo aveva in menteun progetto in proposito, ancora nonben definito”. Intanto ci suggerì dicontinuare a pregare.

Dopo qualche anno di riflessione edi preghiera, in occasione degli eserci-

zi spirituali dell’anno 1989 presso ilSantuario Madonna della Stella (PG),il desiderio si concretizzò! Il temadegli esercizi era: LA SANTITA’ E’AMORE.

Nel frattempo noi come coppiaavevamo avuto modo di riflettere econoscere più da vicino la spiritualitàpassionista attraverso le catechesi, lebiografie e gli scritti di S. Paolo dellaCroce (particolarmente le sue lettere ailaici) di S. Gemma e di altri SantiPassionisti; ma fu soprattutto con lapreghiera e la meditazione dellaPassione di nostro Signore GesùCristo, il sostare sovente con Maria aipiedi della Croce, luogo privilegiatodove per Grazia abbiamo potuto cono-scere e, per quanto ci è stato conces-so, sperimentare che veramente “laPassione di Cristo è la più grande estupenda opera del divino amore”,come diceva S. Paolo della Croce. Peramor di verità, mi riferisco a miamoglie (tanto oggi non è qui ad ascol-tarmi) a riguardo della frequente sostaai piedi della Croce, che lei è stata piùassidua e fedele di me: al suo maggiorapporto devo l’aver sperimentatoabbondantemente benefici di grazia edi virtù nella nostra vita matrimoniale.

Ci entusiasmò scoprire che per S.

Paolo della Croce la santità era possi-bile in ogni stato di vita, perché la san-tità non consiste nel fare miracoli o nelcompiere cose straordinarie, ma nelvivere in modo straordinario la vitaordinaria, la vita di tutti i giorni. In S.Paolo della Croce, traspare chiaramen-te, in modo particolare dalle suenumerosissime lettere di direzione spi-rituale scritte ai laici, che la santitàdella vita coniugale è considerata allostesso modo di quella religiosa.Anticipando in questo il ConcilioVaticano II° che ha definito la famiglia“piccola Chiesa domestica” che, inquanto formata da battezzati, partecipadella stessa santità di Cristo.

Vivere da laici consacrati la vitaconiugale, per il nostro Fondatore S.Paolo significava non lasciarsi cor-rompere dalle tentazioni della vita,essere animati da vera fede e da veroamore e prima di tutto pensare a ren-dere felice la famiglia. (A questoriguardo consiglio sempre a noi coniu-gati un buon esame di coscienza…). Ilrichiamo alla vocazione alla santitàmediante un amore sincero e senzalimiti fu usato da S. Paolo per risolverele diatribe familiari, per riportareunione nelle famiglie e tra conoscenti,perché solo nella carità scambievoleieri come oggi è possibile aiutare lafamiglia a essere conforme a quel pro-getto che Dio ha voluto.

E proprio condividendo nella cari-tà fraterna le gioie, le pene, i problemi,le tante difficoltà piccole e grandi chela vita ci ha riservato, ci è permessooggi di essere qui, dopo 25 anni dicammino con la famiglia passionista, atestimoniare la grande Misericordia diDio per noi.

Mi sono soffermato sulla santitàdella famiglia per introdurre una brevema quanto mai opportuna testimonian-za del gruppo famiglie A.G.C. chenon poteva mancare in questa bellaricorrenza. Forse ci ruberà qualcheminuto, ma sicuramente ci darà unmotivo in più di speranza per il futuro.A loro la parola.

Vito Serafino

IV - ESPERIENZA DI UN DIACONOIN UN CAMMINO VOLUTO DECISAMENTE

Vito Serafino

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Torresi Fiorella

V - TESTIMONIANZADEL GRUPPO DI FAMIGLIE

tizzata nel servizio del prossi-mo, specialmente dei crocifissi.Come gruppo ecclesiale, siamostati sempre spinti ad essereattivi in parrocchia nella qualeoperiamo come ministri straor-dinari dell’ eucarestia, catechi-sti, cantori, animatori di pre-ghiera di adorazione e interces-sione.

Alcuni di noi visitano soven-te dei “crocifissi” negli ospedalie nelle case, altri animano la“peregrinatio crucis” che ognianno ci fa avvicinare nuovefamiglie. Abbiamo sperimenta-to che la preghiera è un bisognodell’anima accompagnato dallanostra volontà e ha bisogno diperseveranza. La fede si nutredella parola di Dio e dalla forzache scaturisce dai sacramenti, inparticolare dall’Eucarestia.Qual è la nostra speranza per ilfuturo? È Maria, che ci porta aGesù Crocifisso, al quale cisiamo consacrati e chiediamo

Sono Fiorella, coordinatri-ce del gruppo famiglieAGC di Civitanova

Marche, che oggi faccio da por-tavoce. Alcuni di noi fannoparte del movimento da circa 20anni e i primi contatti li abbia-mo avuti proprio con PadreAlberto.

Inizialmente la parola“croce” ci creava disagio perchéper la mentalità comune è sino-nimo solo di sofferenza, malat-tia e morte; invece approfon-dendo la spiritualità passionistaabbiamo compreso che essaracchiude nel quotidiano la viasegreta per la santità.

Come famiglie abbiamoavuto tante difficoltà in questianni, ma il nostro sostenerci avicenda, confidandoci i proble-mi e pregando l’uno per l’altro,ha fatto si che le croci anzichéschiacciarci siano state fonte diedificazione e grazia; così laparola di Gesù: “Prendi ognigiorno la tua croce e seguimi”,diventava realtà.

Siamo stati formati al seguitodi Padre Alberto che ci ha sem-pre consigliato una vita spiritua-le semplice, concreta, basatasulla meditazione della paroladi Dio. La lectio divina che findall’inizio eravamo esortati afare, è stata fondamentale per lanostra perseveranza e per la cre-scita spirituale. Io personalmen-te ancora oggi ricordo con emo-zione e nostalgia quei momentidi preghiera nell’intimità dellamia camera. La meditazionedella passione poi è stata per noifonte di purificazione, guarigio-ne e  sorgente di carità, concre-

ogni giorno di vivere in lui, conlui e per lui.

Concludo ringraziando Vito,nostro assistente spirituale, che ciha sempre guidato personalmen-te e come coppie, i padri passio-nisti che in questi anni ci hannosostenuto e guidato, in particola-re Padre Luciano Temperilli,Padre Fernando Taccone, PadreBruno De Luca e naturalmente ilnostro amato Padre Alberto alquale va tutta la nostra ricono-scenza per averci accolto comefigli, aver gioito, sofferto e, comeil cireneo, portato le nostre croci,infondendoci sempre la speranzache viene dalla Resurrezione;oggi possiamo dirgli che i fruttidi tanta sofferenza offerta noi listiamo toccando con mano.

Se il Signore Misericordiosoci ricompenserà anche per unsolo bicchiere d’acqua dato nelSuo nome, cosa non donerà achi ha speso la sua vita per glialtri nel Suo nome?

Fiorella Torresi durante la testimonianza

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13

Penso che la maggior parte di

voi mi conosca, anche perché

non è la prima volta che mi

trovo a testimoniare come si è svolta la

mia vita soprattutto quella spirituale.

Accennerò brevemente ai miei primi

anni di cammino chiamandolo di

“conversione”. Parlerò soprattutto di

quegli anni trascorsi dopo l’incontro

con la spiritualità passionista.

Dopo 8 anni di matrimonio durante

i quali ho avuto due figli, è seguita una

separazione. E dopo più di 16 anni di

lontananza dalla pratica religiosa,

delusa da tante cose soprattutto pro-

prio dagli obbiettivi raggiunti, ma che

non mi avevano data nessuna soddi-

sfazione, cominciai a sentire il biso-

gno di dare una svolta alla mia vita.

Come? Questa era la domanda che mi

facevo molto spesso. Per una certa

inclinazione ad interessarmi degli altri

e per un senso di “pietà umana”, ini-

ziai a fare del volontariato in ospedale

e tra i disabili. Ero molto attiva, sia nel

praticarlo che nell’organizzarlo. Davo

tutta me stessa e nella mia dedizione,

mi capitava a volte di sentirmi svuota-

ta e stanca, senza capire il perché.

Oggi posso dire che in fondo, nei miei

primi tentativi di interessarmi agli

altri, avevo trasferito il mio attivismo

da altri campi a quello del volontaria-

to, spinta dal bisogno di riempire i

“miei” vuoti. Potrei ripetere, per far

capire quello che intendo, una frase

che mi ha colpita del libro Evangelii

Gaudium di Papa Francesco dove

parla delle “attività vissute male,

senza le motivazioni adeguate, senza

una spiritualità che permei l’azione e

la renda desiderabile”.

Passò qualche tempo prima che

capissi che il mio volontariato aveva

bisogno di essere sorretto da un cam-

mino di fede che motivasse quello che

facevo. Il Signore però, parve accetta-

re tutto, ma nello stesso tempo stava

preparando per me qualche cosa che io

non sapevo. Una sera un’amica mi

accompagnò da un Padre Passionista

che stava per iniziare una riunione del

gruppo del Rinnovamento dello

Spirito. La riunione cominciò molto

tardi quella sera! Iniziai a raccontargli

quanto era successo nella mia vita fino

a quel momento e come l’insoddisfa-

zione di me stessa e di ciò che mi cir-

condava fosse immensa. Il colloquio si

trasformò presto in confessione. Potei

finalmente dire quello che opprimeva

il mio cuore. Piansi tutte le lacrime che

avevo a disposizione. Ebbi quella sera,

l’assoluzione dai miei peccati e

cominciai a frequentare il gruppo del

Rinnovamento dove mi trovavo bene,

iniziò però, senza che me ne rendessi

conto, un assorbimento continuo della

spiritualità passionista, visto che chi

mi guidava era un P. Passionista. Tale

spiritualità mi portò velocemente ad

un cambiamento interiore, visibile

anche esteriormente; di fatto cambia-

rono molte cose della mia vita.

Quando dal Rinnovamento passai agli

Amici di Gesù Crocifisso, dove mi fu

insegnato a meditare la Passione di

Gesù, quando iniziai a capire che il Re

dell’universo, prese le spoglie umane,

soffrì la passione e morte, risorse nella

sua potenza e tutto questo per tanti, per

tutti e quindi anche per me, dopo tante

traversie, riuscii a capire che qualcuno

mi amava, senza limiti, incondiziona-

tamente, ma soprattutto, senza meriti

da parte mia, solo perché nella mia

angoscia l’avevo cercato e si era fatto

trovare. Capii allora che, tutto quello

che c’era stato nella mia vita di buono

o di cattivo, era servito a predispormi

a quell’incontro.

Non capivo molto il significato di

tutto ciò, però andavo avanti, abbaglia-

ta da quella nuova situazione. Ci sono

voluti degli anni e tanta voglia di capi-

re, perché le cose mi sembrassero più

chiare Tutto quello che mi trovavo a

portata di mano e di mente, mi servì di

approfondimento e, ad ogni piccola o

grande scoperta, il mio cuore esultava

di gioia. Lui mi guidò e raddrizzò tante

cose contorte, non importanti, non

vere della mia vita. Come dice il salmo

35: “…alla tua luce vediamo la luce”.

Iucci Piera

VI - TESTIMONIANZA DI UNA GUIDADEGLI AGC PER TANTI ANNI

La testimonianza di Piera Iucci

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Dopo pochi anni fui nominata

segretaria del nostro movimento, poi

coordinatrice della Provincia della

Pietà nel MLP e poi presidente degli

Amici. Tutto questo in una situazione

di impreparazione che mi faceva stare

nelle riunioni, nei convegni ecc… ad

occhi ed orecchie aperti per apprende-

re il più possibile. Ho seguito il cam-

mino degli Amici di Gesù Crocifisso

da quando è nato il movimento e poi è

cresciuto.

Apro una piccola parentesi disco-

standomi da quella che dovrebbe esse-

re una testimonianza personale, ma P.

Alberto mi ha chiesto di dire qualche

cosa anche della mia esperienza da

presidente.

Capii abbastanza in fretta che il

movimento, che cresceva per grazia di

Dio, per il lavoro di P. Alberto e di

qualcun altro, avrebbe avuto bisogno

di tanti collaboratori, laici e religiosi,

che aiutassero a portare avanti le ini-

ziative che continuavano a svilupparsi.

Ho cercato perciò sempre di invogliare

chi nei gruppi, aveva le qualità e le

opportunità necessarie, per crescere

nel carisma e dare ad altri la possibilità

di fare altrettanto. Qualcuno ha rispo-

sto e in questi anni ha continuato ad

impegnarsi (anche perché è stato sem-

pre difficile trovare dei sostituti), ma

da altri la risposta era molto spesso:

“io non so quello che sai tu” e la mia

risposta a loro: “quando ho cominciato

io sapevo molto meno di te! ”

Ringrazio il Signore sempre, anco-

ra oggi, per quello che mi sono trovata

a fare, perché se a volte l’impegno era

pesante e mi dicevo: ma chi me lo fa

fare! contribuì a farmi camminare più

in fretta. Quando non mi bastavano le

catechesi di P. Alberto, andavo a fre-

quentare corsi e a fare esperienze sem-

pre nella spiritualità passionista, che a

volte erano difficili da assorbire per-

ché non ero abituata a rimanere ore e

giorni vigile nell’attenzione. Se allora

la mia vacillante memoria non funzio-

nava molto, sicuramente tutto servì ad

aprire il mio cuore e a farlo diventare

un cuore “passionista”. Devo dire che,

specialmente nei primi tempi, ho

avuto intorno a me delle colonne por-

tanti nella fede e nella carità che mi

hanno aiutato nella crescita spirituale,

molte di queste colonne vi parleranno

dal libro che p. Alberto ha voluto rac-

cogliere selezionando il tanto materia-

le conservato, perché continuassero

nella loro opera.

Oggi non sono più il presidente del

movimento, ma proprio per l’esperien-

za fatta, posso dire che se il movimento

avesse avuto più laici e religiosi pronti

a dedicare ad esso il loro tempo, anche

se con fatica, il movimento stesso,

anche dal punto di vista organizzativo,

poteva avere delle basi più solide e si

poteva guardare al futuro con maggior

tranquillità rispetto a quello che succe-

de oggi. Parlo soprattutto delle forze di

P. Alberto che giustamente, vista l’età e

l’impegno profuso, vanno sempre più

diminuendo e di chi da anni ha degli

incarichi che spesso non possono essere

delegati ad altri. Quando ero molto

impegnata in tante attività pratiche che

si moltiplicavano, mi accorsi che spes-

so tralasciavo di cercare alimento per il

mio spirito e quell’attivismo comportò

un grosso pericolo: essendo intenso e

spesso non potendolo dividere con altri,

a volte non era abbastanza permeato da

una spiritualità altrettanto forte. Quante

volte Vito sorridendo mi ha detto:

“Marta, Marta”!.... Probabilmente però,

ci voleva del tempo perché io riuscissi

ad equilibrare il fare con il pregare! Mi

era più facile ricorrere al Signore quan-

do capivo che le mie forze non erano

abbastanza forti, o quando sbagliavo

nelle valutazioni, piuttosto che ricorre-

re a Lui prima di iniziare qualunque

cosa.

Nel Libro dei Proverbi: c’è scritto:

“Confida nel Signore con tutto il

cuore e non appoggiarti alla tua

intelligenza, in tutti i tuoi passi pensa

a Lui ed egli appianerà i tuoi sentie-

ri”.

Oggi continuo a rimproverarmi di

non fare entrare abbastanza il Signore

non solo nelle questioni spirituali, ma

anche in quelle pratiche di tutti i gior-

ni. Da qualche tempo c’è un versetto

della lettera agli Efesini 1,3-10 che mi

si presenta molto spesso e su cui riflet-

to arrivando a delle conclusioni. Il ver-

setto dice: “…il disegno di ricapitola-

re in Cristo tutte le cose, quelle del

cielo come quelle della terra”. Senza

dunque. nessuna differenza tra quelle

del cielo e quelle della terra.

E’ un grande sollievo per me pensa-

re che in questa vita, così come l’ho a

disposizione, cioè vivendola nel corpo,

con le sue esigenze fisiche e con tutti i

suoi limiti, posso tentare di far prevale-

re la mia parte spirituale con cui sono

stata creata e, così, vivere anche di

Speranza e della Sua Grazia, tutto frut-

to della Sua Risurrezione. In un’omelia

ascoltata il giorno dell’Assunzione, il

predicatore disse che non dobbiamo

cercare il Paradiso su questa terra

come molti fanno, perchè lo potremo

trovare solo in Cielo. Non sono del

tutto d’accordo, perché il Signore rie-

sce a darci delle piccolissime caparre

anche in questa vita, come Lui decide e

ritiene opportuno. Quando siamo nel

dolore o nella malattia affidandosi

completamente a Lui, fa si che una

gioia e una pace grande ci invada; non

c’è niente di più dolce ed appagante,

l’importante è coglierne il dono ed il

significato, avere un tempo per riflette-

re e poi, gioirne ringraziandoLo senza

mai stancarsi. Forse questo atteggia-mento l’abbiamo imparato nel medi-tare la Passione?

Iucci Piera

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seguaci di Gesù Crocifisso eradiverso, era andare all’essenza,alla radice della nostra fede.

Ci siamo iscritti tutti nel1990; sicuramente i miei geni-tori si sono sentiti subito partedi questa spiritualità, al puntoche mia Madre spesso ripeteva,anche nei momenti più difficilidella Sua lunga malattia:”Lasciatemi sola, perchè io sonoAmica di Gesù Crocifisso evoglio stare sola in colloquiocon Lui: non preoccupatevi c’èLui che mi fa compagnia ed è lapiù dolce compagnia delmondo”.

Io rimanevo commossa dalleparole di mia madre, ma all’ini-zio il mio atteggiamento era piùdistaccato ed avevo paura diapprofondire, d’immergerminella Croce di Gesù: ci ho riflet-tuto tante volte e devo ammette-re che era proprio paura e conti-nuavo a seguire maggiormenteil Rinnovamento, la cui spiritua-lità mi sembrava più gioiosa emeno coinvolgente. Solo dopoalcuni anni e precisamente nel

Quest’anno ricorre unevento molto importan-te, il 25° degli AGC.

impensabile nel lontano 1990,in cui sentii parlare per la primavolta del Movimento degli“Amici di Gesù Crocifisso” cheera ai primi passi. Nessuno dinoi poteva prevedere né il cam-mino, né l’evoluzione, né la cre-scita di questo gruppo iniziale.

E’ con gioia e con grandeemozione, che ora possiamorendere grazie e lode al Signoreper tutto quanto avvenuto inquesti 25 anni, nel nostro cuoree nella nostra esistenza e nellavita del Movimento e gioiretutti insieme di tanta abbondan-za di grazia e benedizioni.

Il mio primo ricordo degliAmici è collegato ad un discor-so dei miei genitori Antonio ePaola Astorri, che come faceva-no ogni anno, si erano recati pergli Esercizi Spirituali, organiz-zati da Padre Alberto allaMadonna della Stella ed eranoappena tornati nella loro casa diFermo. Erano veramente con-tenti e molto sereni e mi disserocon trasporto e particolare entu-siasmo, che Padre Albertoaveva parlato loro di un cammi-no spirituale incentrato sullaPassione di Gesù, e culminantenella Croce, che significava nonsolo grande sofferenza, masoprattutto l’infinito Amore diCristo per ognuno di noi.Ricordo ancora la voce di miaMadre, nel parlarmene, che eravibrante e commossa e ne fuitanto colpita anch’io. Tutti noifacevamo parte delRinnovamento dello Spirito, eperciò già seguivamo un cam-mino spirituale, ma sentirsi

1997, dopo la scomparsa di miaMadre, periodo per me moltodifficile, tanto che non riuscivopiù neanche a partecipare allariunione di preghiera delRinnovamento, ricevetti una let-tera da Padre Alberto, comesempre affettuosa e piena dipremure, che ancora conservo,in cui mi invitava a parteciparealla preghiera degli Amici diGesù, che era allora soltantouna volta al mese, a Morrovalle.

Un po’ titubante iniziai e, daallora, non ho più smesso e len-tamente, gradualmente, mi sonolasciata coinvolgere prima ditutto dalla grande Misericordiadi Gesù, che raggiunge l’apicesulla Croce, e, poi, ho sentitonel mio cuore il Suo Amore, laSua tenerezza e questo ha vintole mie ultime resistenze interio-ri.

Ho detto che tutto ciò è avve-nuto gradualmente, perchèanche quando mi fu detto chepotevo ricevere la primaConsacrazione, non ero ancorapronta e cercai in tutti i modi di

Marika Astorri Lazzarini

VII - TESTIMONIANZADI UNA RESPONSABILE DI FRATERNITÀ

La testimonianza di Marika Astorri Lazzarini

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procrastinare, perchè non misentivo degna e, forse, nonavevo ancora vinto del tutto imiei timori.

Poi, una sera in giardino dasola, dopo una amara litigatacon una persona di famiglia econ il cuore colmo di sofferen-za, che sembrava mi scoppiasse,cominciai a pensare a Gesù, alamentarmi con Lui e mi vennein mente quanto Lui aveva sof-ferto più di me e quanto mi eravicino ed allora sentii che solocon Lui accanto, potevo soppor-tare ed affrontare le mie penequotidiane, dovevo solo deporleai piedi della Croce ed abbando-narmi a Lui.

Con molta emozione, rice-vetti la Prima Consacrazione,poi le altre e sono felice di esse-re una Consacrata perpetua, purcon tutta la mia miseria umana,le mie mancanze, la mia grandepovertà spirituale.

Mi piace pensare che, come èaccaduto a tanti di noi, così èstato anche il cammino delnostro Movimento degli Amicidi Gesù Crocifisso: dapprimaincerto, appena tracciato, poilentamente si è consolidato, haassunto un Suo carattere ed unadimensione precisa, si è amplia-to ed è cresciuto il numero degliiscritti e l’impegno di farneparte.

Penso che il nostroMovimento ha raggiunto unasua maturità di intenti, perchèsiamo arrivati a comprendereche, se amiamo Gesù, dobbia-mo conoscerlo e, quindi, abbia-mo tutti più che mai bisognodella scuola di preghiera, di cre-scere nella meditazione, nellacontemplazione, nell’ascolto

ponderato, razionale, ma anchecol cuore aperto e disponibilealla Parola di Dio, sempre vivaed attuale.

Mi sembra quasi impossibileche dal piccolo gregge, che era-vamo, siamo giunti a tanti iscrit-ti, ad avere un gruppo di perso-ne diverse e numerose, ma ècerto che nulla è impossibile aDio ed è ancora più certo che ilMovimento degli Amici di Gesùè grato al Suo cuore, è Lui checi conduce e solo Lui sa doveandremo e cosa ci attende nelfuturo. Non dobbiamo nascon-derci, tuttavia, le tante difficol-tà, che incontriamo nei gruppi,ma realisticamente dobbiamoammettere, che sono le difficol-tà che oggi quotidianamente siincontrano per il solo fatto diessere cristiani ed anche perchèvivere la fede concretamente, èdivenuta una sfida, spesso unabattaglia, a volte una dura con-quista.

Io sono ottimista per il futu-ro, perchè ritengo che, dallesolide fondamenta che giornodopo giorno il nostroMovimento ha costruito, sipotrà arrivare ad essere un verogruppo ecclesiale, com’è desi-derio del nostro fondatore PadreAlberto, e com’è giusto che sia,solo perseverando nella forma-zione cristiana e passionista, enell’accoglienza aperta e gene-rosa nei nostri gruppi di tutticoloro, che desiderano farneparte, con semplicità di cuore,con spirito di obbedienza e coldesiderio forte e sincero di cre-scere nella fede e, soprattutto, diTESTIMONIARE la fede.

Il nostro Papa Francesco ciripete continuamente:” APRITE

LE PORTE” ed io ritengo chenon possiamo e non dobbiamorestare sordi a questo invito innessun ambito ed è giunto ilmomento che il nostroMovimento acquisti una dimen-sione allargata, una prospettivadi evangelizzazione, in cui dob-biamo fortemente credere elavorare tutti con impegno eperseveranza. Non è più iltempo dell’attesa, ora noi dob-biamo vivere il tempo dell’azio-ne, il momento attuale ce lorichiede, gli inviti continui delPapa ce lo impongono ed ilnostro cuore ci suggerisce chebisogna fare un passo avanti.

Solo così riusciremo a con-quistare un riconoscimentoesterno da parte della Chiesa,come vero Gruppo Ecclesiale,che sia presente in ogni realtàsociale e spirituale, a comincia-re dalla famiglia, dallaParrocchia, dal tessuto socialedi ogni località, in cui è presenteuna compagine di “AMICI diGesù Crocifisso”, fino ad arri-vare a conquistare un ruolo bendefinito all’interno dellaCristianità.

Al termine di questo testimo-nianza, desidero lodare e rin-graziare il Signore per quantoha operato negli Amici di GesùCrocefisso in questi 25 anni, maanche chiedere a Lui con tuttoil cuore di benedire il nostroMovimento e di non farci man-care mai l’impegno e l’entusia-smo di perseverare in questocammino, con la speranza el’augurio che possa diveniresempre più per tutti un verocammino di santità e di testimo-nianza passionista.

Marika Astorri Lazzarini

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17ALBUM FESTA 25 ANNIAMICI DI GESÙ CROCIFISSO

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si, rischiando anche il proprio “buonnome”, per accompagnare i passiincerti di quanti, anche se da lontano,tuttavia desideravano camminare.

Testimone è poi colui, colei, chemediano qualcosa o meglio Qualcuno.Anche nella corsa a staffetta i quattrocorridori si passano tra loro un legno,un legno che deve essere portato al tra-guardo. Ebbene anche quel legno sichiama “testimone” e deve essere tra-smesso. Il testimone cristiano autenti-co non è mai al centro dell’attenzione,e se lo è, lo è solo per rendere presenteun Altro. La testimonianza deve infattimediare una presenza, la presenza diGesù nella vita del prossimo. Esseretestimone perciò non può mai signifi-care “vantare se stessi”, assumereatteggiamenti narcisistici, da “star”. Iltestimone non vuole far passare sestesso ma il Signore. Questa mediazio-ne è di enorme importanza. Molti nonsanno pregare, molti non hanno fami-liarità con i sacramenti, con il sacerdo-te, con la chiesa. Testimoniare vuoldire poter accompagnare l’altro allascoperta dell’Altro presente in unesperienza, in un sacramento, in unacomunità che prega insieme.Testimoniare è mediare la presenza diGesù.

In questo senso in un volume come“Sarete miei testimoni” ritroviamo ilvolto di tanti amici e amiche. Leggerele loro storie è come trovare compagnidi cammino che raccontandoci di loroci offrono una mediazione dell’espe-rienza della fede. Questo accadesoprattutto leggendo biografie di santi,ma anche da quanti sono più vicini a

“Sarete miei testimoni” è unlibro che raccoglie testimonianzedi numerosi Amici di Gesù

Crocifisso. Persone che attraversol’amore appassionato a Gesù hannodato alla loro vita un senso profonda-mente cristiano, offrendosi a noi ades-so, non già come santi, ma come amicie compagni di cammino. Da padreFabiano Giorgini a Sordoni Maria, 27brevi cenni biografici e scritti deimedesimi formano un’ampia possibi-lità di confrontarsi con esperienze vis-sute di fede, di amore e di speranza inDio. Il testo segue poi con altre testi-monianze interessanti di Amici diGesù Crocifisso nella vita quotidiana,nelle fraternità, nei corsi di esercizispirituali e nelle peregrinatio crucis. Ilvalore della testimonianza è oggi mag-giormente identificato attraverso dueelementi: la pedagogia e la mistago-gia, ovvero l’accompagnamento e lamediazione del Mistero. Su questi dueelementi mi soffermo. Rispetto ad unpassato in cui il valore della testimo-nianza era identificato in termini diseparazione, oggi prevale invecel’aspetto del coinvolgimento. Non pernulla papa Francesco ci invita ad esse-re “chiesa in uscita”. Il testimone inte-so alla prima maniera era tale in quan-to “non corrotto”, non compromessocon il peccato. Essere testimone signi-ficava soprattutto “non fare certecose”. Ora questo valore di integritàpermane ancora come valore cristiano,tuttavia oggi si dà maggiore importan-za al senso della testimonianza intesacome vicinanza.

Testimone è innanzitutto colui,colei, che per un tratto di strada sirende prossimo per accompagnare etrasmettere la propria esperienza difede ad altri, desiderosi di condividere.La fede non è scontata. Molto spessopoi anche quando è presente essa èimmatura, incompleta. La testimo-nianza diventa così un mezzo per con-dividere la fede e farla crescere. Moltepersone hanno bisogno dell’aiuto dialtri più esperti, di una pedagogia dellafede che si manifesta con semplicità,come amicizia. Quanti non hannofamiliarità con il mondo religioso,spesso cercano compagni di camminoche possano sostenerli nei loro passi.Ecco il ruolo del testimone: accompa-gnare, offrire prossimità e amicizia.Gesù mostra questo atteggiamentooffrendo amicizia a pubblicani e pec-catori. Gesù non è rimasto separatonella sua “santità”. Ha fatto sì di offrir-

noi per esperienza di vita, sentiamougualmente di essere edificati.

Tra i molti passaggi del libro hoscelto un brano del buon Romeo DiGiacomi, morto nel 2010 a 61 anni.Scriveva Romeo a padre Alberto:“Carissimo padre, in questo tempo diPasqua ho riflettuto molto per avereluce è forza per fare la consacrazionea Gesù Crocifisso. So benissimo dinon esserne degno, ma ce la mettotutta per non tirarmi indietro. So cheGesù è il mio pastore, che mi ha sem-pre aspettato e, quando non ce la face-vo più, mi ha preso in braccio. Ho nelprofondo del cuore un grande deside-rio di completare la mia Promessa. Homeditato molto il crocifisso e questoDio che, per salvarmi dal peccato, hamandato a morte suo Figlio e poi,quando sembrava che tutto fosse fini-to, lo ha resuscitato per ridonarmi lavera vita. Quello che più mi meravi-glia è che il Risorto non è apparso aCaifa, a Pilato, ma ai semplici, agliumili, riempiendoli di tanto amore eforza per testimoniarlo e amare i fra-telli come li ha amati Lui”. Un com-pagno di cammino, Romeo, che cioffre una pagina della sua vita.L’esperienza della fede nella sua fra-gilità, l’esperienza della meraviglia difronte all’amore di Dio, il senso dellagratitudine per colui che non hascelto i potenti ma i deboli. Questisentimenti emergono dalle parole diRomeo e sono capaci di portare anco-ra frutto. Molte altre pagine bellecome questa sono nel testo e attendo-no solo di diventare nostre compagnedi cammino.

Dario Di Giosia

Padre Dario Di Giosia; nel riquadro il libro di Padre Alberto

20 “SARETE MIEI TESTIMONI”UN LIBRO DI PADRE ALBERTO PIERANGIOLI

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21TESTIMONIANZE DEL 25° AGC

Lurate Caccivio, Como

25° Anniversario degli Amici diGesù Crocifisso

All’attenzione di Padre Alberto PierangioliAssistente Spirituale

Pio Calvarese Presidente

e a tutti gli Amici

Carissimi, l’incontro festoso dei tanti Amici

di Gesù Crocifisso sta per avere inizio.E’ bello e gioioso, aver dato vita a

questa giornata che rende visibile larealtà dei tanti “AMICI” che hannorisposto alla chiamata a vivere conparticolare adesione del cuore e dellavita a Gesù Crocifisso. Oggi, tutti voi,insieme a quelli che non hanno potutopartecipare, rendete viva la graziadella testimonianza che ci è donata e acui Papa Francesco ci richiama in con-tinuazione.

Per questa testimonianza di“Fraternità e Comunione nellaSpiritualità Passionista”, insieme a voisento di esprimere l’immensa gratitu-dine al Signore per P Alberto infatica-bile primo animatore e guida. Un gra-zie grande anche per tutti coloro laicie religiosi che hanno contribuito inquesti 25 anni, in ogni stato di vita eservizio, a rendere visibile e concretala realtà degli Amici di GesùCrocifisso. Il Signore conosce tutti inostri nomi e ad ognuno renderà ilcentuplo di quello che ha dato.

Carissimi con la tristezza per nonpoter partecipare attivamente allafesta, ma anche con tanta pace incuore perché in diversi modi è possi-bile esserci secondo quanto i momentidella vita e la volontà del Signore con-cede, mi unisco a questo momento digioia chiedendo a Gesù Crocifisso cheporti a tutti voi l’abbraccio forte evivo, della mia personale condivisionenella preghiera e nella gioia e ci con-ceda abbondanti grazie per essere infuturo, sempre più ciò che Lui deside-ra per la Chiesa e per la Congrega-zione Passionista insieme a tutto il lai-cato che si rifà alla Spiritualità e alCarisma di Paolo della Croce e deisuoi Santi Figli espressione della

Santità nella nostra FamigliaPassionista. Buona Festa e BuonCammino di testimonianza della enella gioia che il Vangelo dell’AmoreCrocifisso ci offre.

Con affetto fraternoMaria Rosa Fraccaro

Coordinatrice Nazionale del MLP

Il vescovo di Teramo. CarissimoP. Alberto, ho ricevuto il libro “Voisiete miei Testimoni” e desidero rin-graziarti e complimentarmi per la bellaraccolta di testimonianze di vita cri-stiana offerta da persone che hannotrovato nel Cristo crocifisso il LIBROdella propria vita, come ci ha ricordatoieri la lettura di S. Brigida. Auguri diogni bene per il 60° di sacerdozio e il25° del movimento “Amici di GesùCrocifisso”. Un caro fraterno saluto atutta la comunità di Morrovalle. Pregaper me. Con affetto e stima.

S. E. Mons. Michele Seccia

Roma. Ho ricevuto il libro“Sarete miei Testimoni” da te prodot-to ultimamente. L’ho guardato e hovisto che è una raccolta dei tanti fruttimaturati nel cammino dei gruppi degliAGC. Grazie di avermelo inviato per-ché è un dono che aiuta a fare memo-ria di come il Signore opera con ilnostro carisma nel mondo... Buoncammino e tanti auguri

P. Giuseppe Adobati cons. gener.

Roma. Carissimo P. Alberto, horicevuto i due libri “Sarete miei testi-moni”. Uno dei due lo metterò nell’ar-chivio della ex CIPI dei Ss. Giovanni ePaolo, per essere annoverato tra i testida ricordare e divulgare! Un grazieparticolare per la dedica! In questi

giorni di riposo cercherò di leggere letestimonianze in esso raccolte, “nellospirito di fede e di entusiasmo con cuisono state scritte”, come lei raccoman-da nella sua introduzione.

Da quello che inizialmente leggo,certamente l’impegno è stato tanto,ma visto la rispondenza che il testo hagià avuto, penso che ne è valsa lapena!

Un rinnovato grazie, possa ilSignore darle la forza necessaria percontinuare a fare quello che infatica-bilmente fà.

Franco Nicolò

Giulianova. Domenica 6 luglio2014, una giornata speciale per gliAmici di Gesù Crocifisso per i 25 annidalla nascita del movimento LaicalePassionista. Sono intervenuti fratelli esorelle da varie regioni d’Italia: erava-mo circa 600. P. Dario di Giosia hapresentato la giornata., che è iniziatacon le lodi davanti a S. Gabriele, gui-date dal Padre Provinciale PiergiorgioBartoli. Poi, nel salone Stauros, PioCalvarese, presidente AGC e respon-sabile fraternità Giulianova, ha sottoli-neato che il Crocifisso Risorto un belgiorno è entrato nella nostra vita e l’hacambiata e ha concluso invitando tuttia farsi contagiare dall’amore delCrocifisso Risorto. Padre Alberto haripercorso brevemente questi 25 annidi cammino, dalla sua nascita, le varietappe considerando sempre che ognicristiano che aspira alla Santità deveguardare a Gesù Crocifisso comeprimo modello di amore; deve testi-moniare l’amore, prendersi cura delCrocifisso, prendendosi cura soprat-tutto dei Crocifissi! Amare, servire eoffrire tutto in Cristo, con Cristo, perCristo. La giornata è stata scandita da5 testimonianze importantissime. laprima ce la ricorderemo soprattuttoper l’ardore con cui ci è stata propostada Margherita Padovani, 94 anni, cheha raccontato quanto ha fatto Gesùnella sua vita. Così via tutte le testimo-nianze ci hanno aiutato a riflettere sutanti temi a noi cari, che, attraversol’ascolto, abbiamo capito ancora dipiù l’importanza di un cammino difede che ci ha aiutato a cambiare lanostra vita. Alle 12,00 tutti nelSantuario per la Santa Messa presie-duta dal Padre Provinciale. Essere riu-niti in questo giorno memorabile così

S.E. Mons. Michele Seccia,Vescovo di Teramo-Atri

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no. Grazie Signore per questa splendi-da giornata, per P. Alberto e per tuttele persone che l’hanno resa possibile.

Francesca Marinucci

La fraternità di Fossacesia hapartecipato al 25° compleanno degliAGC a San Gabriele il 6 luglio con unpullman di persone. In questo santua-rio abbiamo trascorso i momenti piùbelli di questi 25 anni, quindi è statogiusto festeggiare qui questo traguar-do. Eravamo veramente in tanti ed ilritrovarci tutti insieme a pregaredavanti all’urna del santo è stata unavera gioia. Nel suo intervento, ilnostro provinciale, Padre PiergiorgioBartoli, ha spiegato come si può esse-re gioiosi anche nella sofferenza seimpariamo a offrire le nostre croci aDio per aiutare Gesù a salvare leanime. Il presidente, Pio Calvarese,nell’accoglierci, ha sottolineato chequesta giornata era la nostra festa edha invitato tutti i presenti a seguirci inquesto cammino. Molto toccante ilsaluto di Padre Alberto che ci ha rac-contato la storia della sua chiamataper fare il missionario ma i progetti diDio erano diversi, doveva diventareuna guida per tante anime bisognosedi salvezza. Infatti le varie testimo-nianze che abbiamo ascoltato hannodimostrato il grande aiuto che ci da ilseguire Gesù più da vicino in qualsiasistato di vita ci troviamo, in modo chela vita non sia mai un fallimento.Prima di ripartire ci è stato consegnatoil libro “Sarete miei Testimoni”.

numerosi accanto a S. Gabriele è statauna esperienza profonda per tutti noi,perché la fede non è scontata, come hadetto P. Dario. Papa Francesco ci invi-ta ad avere le “porte aperte” ed esse-re “Chiesa in uscita”. Nel pomeriggioabbiamo assistito alla proiezione delfilm”Santa Maria Goretti”, una santalegata ai Passionisti, martire dellapurezza. Prima di salutarci è stato con-segnato a tutti i presenti il libro“Sarete miei testimoni”, una raccoltadi 25 anni di testimonianze degliAGC. Grazie, grazie, grazie, per que-sta santa giornata! Grazie a Dio che ciha riuniti numerosi a contemplare lesue meraviglie, ci ha fatto vederegrandi prodigi! Grazie a tutti per l’or-ganizzazione, grazie anche a tuttiquelli che pur non avendo partecipato,hanno pregato per la buona riuscita esono stati in comunione fraterna connoi. Grazie agli Aggregati che cihanno assicurato la loro preghiera.Grazie, padre Alberto instancabile.Grazie, Signore Gesù!

Olga ErasmiGiulia Di Pompeo

Sulmona. La Fraternità gli AGC diSulmona ha voluto partecipare allafesta del 25° anniversario della nascitadegli AGC. Abbiamo approfittato delpullman della Fraternità di Roccarasoper venire a San Gabriele. All’arrivoabbiamo trovato Padre Alberto che ciha accolto col suo sorriso. Feliciabbiamo partecipato alle lodi e poiabbiamo ascoltato come da program-ma gli interventi in sala, abbiamopreso parte alla messa e alla grandefoto di gruppo. Il pranzo al sacco èstato divertente e un vero momento dicomunione con tutti. Nel pomeriggioaltre testimonianze e il film sulla vitadi S Maria Goretti.

La giornata è trascorsa davverogioiosa. Sono stata felice di aver parte-cipato perché sentire le testimonianzedi tutti coloro che hanno contribuito afar nascere e vivere questo movimentomi ha permesso di avvicinarmi ancoradi più a S Gabriele e a riflettere sulgrande dono del nostro cammino fattoda Gesù. Finalmente ora sento mag-giormente il desiderio di impegnarmiper prepararmi alla consacrazioneSolenne a Gesù Crocifisso.Ho portatonel cuore tutte le persone che non sonopotute venire ma che avrei voluto vici-

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Padre Alberto ci lascia un capolavorodi raccolte di testimonianze di vita cri-stiana da poter imitare anche noi.Grazie, caro padre, per tutto quelloche hai fatto e continuerai a fare, perritrovarci al cinquantesimo complean-no ancora più numerosi.

Paola De Simone

Ferrara. Abbiamo ricevuto il gra-ditissimo libro “Sarete miei testimo-ni”. E’ con vera commozione cheripercorriamo i primi venticinque annidella nostra vita, rileggendo le testi-monianze di tanti amici. Un grazie dicuore.

Roberto, Adriana e figli

Palmanova UD. Carissimo padre,mi sono emozionato nel ricevere illibro delle testimonianze per il 25°degli Amici. Desidero vivamente diricevere le tue catechesi! Ti ringrazio,ti abbraccio fraternamente in Cristo eun ricordo fervido nelle nostre pre-ghiere!

Franco/Andrea Patamiae Anna Rita.

Recanati. Non posso esimermi dalcommentare la giornata del nostro 25°dalla fondazione degli A.G.C.E’ stata una giornata bellissima chesicuramente ha lasciato un segno pro-fondo e indelebile nel cuore di tutti ipartecipanti. Personalmente nonsaprei dire quale e’ stato il momentoche mi ha emozionato di più.L’intervento di Margherita è stato

Un momento della Santa Messa del 25° AGC

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eccezionale per una donna della suaveneranda età; e cosa dire di quello diPiera? Sono stati tutti bellissimi.Complimenti per il libro: la testimo-nianza di Teresa Mosca mi ha vera-mente commosso, ma non è la sola.Indegnamente nel libro mi hai acco-munato  per ben due volte a tanteanime sante. Anche la chiusura dellagiornata con il film di Santa MariaGoretti è stata molto bella ed è riuscitaa strapparmi qualche lacrima (e nonsolo a me) anche se la storia la cono-scevo molto bene. Caro Padre, hailavorato tanto in questi anni ma puoiessere giustamente soddisfatto deirisultati raggiunti. Grazie al tuocostante lavoro, anche il mio cuore dipietra ha acquistato una sensibilità cheprima non avevo. Alcuni amici chesono nella sofferenza mi dicono che sisentono più sollevati dopo una chiac-chierata in cui facendo tesoro dei tuoiinsegnamenti li invito ad offrire tuttoal Signore e tante altre piccole coseche ho appreso da te. Mi auguro soloche Gesù misericordioso concedaanche a me di accettare le mie croci,per amor suo, quando dovesserodiventare più pesanti, perchè ho tantapaura di non farcela. Ti lascio ringra-ziandoti dal profondo dell’anima perquanto fai per noi tutti e per quello chesignifichi per me.   Un caro saluto, ilSignore ti conceda tutte le grazie dicui hai bisogno.

Gianni Gelao

Sulmona. Ho ricevuto il libro“Sarete miei Testimoni”, graditissi-mo omaggio e che certamente farò“girare”, dal nostro amico in comunedon Riccardo Rucci. E’ un libro diver-so, non un composto di teorie dadimostrare o altri tagli dottrinali, for-mato da pagine da leggere con calma,da approfondire pregando sulle stesseTestimonianze. E’ un libro raro poichéle pagine parlano e si raccontano dasole e avendo, tutte, un solo obiettivo:l’amore a Gesù crocifisso. Ringrazioanche il nostro comune amico che ame sembra un uomo splendidamenteumile. Felicitazioni e ossequi.

Giovanni Santini

Civitanova. Carissimi, vi facciotutte le mie congratulazioni per l’orga-nizzazione della giornata del 6 luglio aSan Gabriele. Tutto ha funzionato

nel migliore dei modi! Ho vistoanche con molto piacere che moltihanno collaborato nei vari compiti.Come ha detto P. Alberto, questo,insieme ad altro, è stato un segno dimaturità del movimento di cui forse avolte non facciamo conto.

Piera Iucci

Giulianova. Carissimo zio, sonomolto contento della riuscita dellafesta degli A. G. C., sono contento chetu sei contento. Dopo tanti sacrificiraccogli i frutti meritati anche se pernoi, padri spirituali, i frutti ce li doneràil Signore. Sono contento anche che ilgruppo di Giulianova cresce, si amal-gama nella parrocchia e da una bellatestimonianza di gioiosità, fratellanzae attenzione ai sofferenti. Mi dispiacenon aver potuto partecipare, ma eradomenica e in contemporanea avevo ilcampo estivo al Ceppo. Quando liincontri dì loro che gli voglio bene eche sono molto contento, non solo per-chè è un gruppo di mio zio, ma perchèvedo l’opera dello Spirito. Un abbrac-cio, tuo nipote

don Ennio Di Bonaventura

Civitanova. La prima persona concui ho parlato al telefono, da SanGabriele, è stata mio marito: “E’ statauna giornata bellissima, commoven-te” e lui mi ha risposto: “sono conten-to anch’io!” . Avrei voluto che la gioiae la serenità che provavo rientrando acasa, non mi avessero mai lasciato.Ancora ora, a distanza di due giorni,

mi ritornano in mente momenti, frasi,volti, di una giornata, in cui ho “gusta-to” appieno, momento per momento,tanta Fede; una Fede che mi facevasentire parte di un grande Amore; unAmore che ci avvolgeva tutti in unforte abbraccio. Per tutto questo, e pertutto il bene che Lei ci vuole, La rin-grazio immensamente.

Barbara Mazzoli

Cosenza. Carissimo padre, vogliosemplicemente dirti grazie, grazie edancora grazie. Ieri per me è statoimportante essere con tutti voi, misentivo a casa , mi sentivo gioioso ma,soprattutto mi sentivo chiamato. Daquando il Signore mi ha messo sullaSua strada , la mia vita ha avuto unsenso. Prima mi sentivo inutile , misentivo vuoto e quasi sempre triste.Un giorno Gesù ha fatto si che io par-tecipassi alla gioia, alla vita insieme alLui. I miei giorni, non so come spie-garlo, sono sempre pieni di gioia, divoler fare e di voler amare. Prima nonsapevo cosa fosse amare veramente.Ogni qualvolta che mi sento attaccato,penso subito a nostro Signore nelGetsemani con il volto a terra, (entratonella lotta pregava più intensamente) esubito mi sento forte, mi sento pienodel Signore. Da quando ho iniziatoquesto cammino, ogni giorno chiedoal Signore di portare la croce e di por-tare anche la croce dei fratelli crocifis-si . La mia prima passione che ilSignore mi ha fatto vivere è quella delpadre di Melina, mia fidanzata, ma a

Gli Amici durante la Santa Messa del 25° AGC

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parte la morte il compito più grande èstato quello di farmi rimanere per por-tare conforto e soprattutto tenere unfilo conduttore tra la disperazione e lafede. Dopo aver sentito la testimonian-za della sorella di 94 anni, una voce midiceva: “partecipa pure tu al corsodi esercizi”, e questa voce me lo haripetuto fino ad oggi che te lo sto scri-vendo. Sì io sarò con voi dal 9 al 14agosto per partecipare al corso. IlSignore è grande e ogni volta riesce astupirmi , ed è per questo che io loamo ogni giorno di più.

Michele Malerba

S. Elpidio a Mare FM. Grazie,caro P. Alberto, per tutto ciò che faiper tutti noi, per il tempo che ci dedi-chi, nonostante l’età che inizia a farsisentire. Riguardo a me è stato come unmiracolo portare un pullman pieno aS. Gabriele, non avrei mai pensato auna cosa cosi, ma la cosa più bella èstata che sono venuta a conoscenzache nel mio pullman c’era una personache da 15 anni non entrava più in chie-sa e ieri è avvenuto il miracolo: èvenuta in chiesa e ha fatto confessionee comunione! Nel pullman abbiamopregato e cantato e i frutti ci sono stati.Riguardo a me, questa è stata la gior-nata più bella che Dio poteva regalar-mi. Il mio cuore ardeva di amore. Miha commosso molto la vita di MariaGoretti e ho pensato alle mie figlie e ame che desidero tanto amare comehanno amato questi grandi Santi.

Cinzia Beato

Roccaraso AQ. Questa sera nonmi metterò nel mio giaciglio – comediceva David - se prima non abbia rin-graziato il Signore per quanto ci hadato in questo giorno del 6 luglio2014. Venticinque anni fa, per operadello Spirito Santo, che si è servito delcaro P. Alberto, è nato il MLP Amicidi Gesù Crocifisso, desiderato forte-mente da altri Amici fondatori perinsegnare a tutti che “la Passione diCristo, secondo San Paolo dellaCroce, è la più grande e stupendaopera del divino amore”. In tanti cisiamo ritrovati insieme, accanto a SanGabriele, per festeggiare questo gior-no memorabile del 25°. Commoventel’inizio della giornata con il cantodelle Lodi guidato da P. Dario diGiosia, dinanzi all’urna del nostro

amabile San Gabriele, con il benvenu-to del padre P. Provinciale, PiergiorgioBartoli, che ha sottolineato l’impor-tanza di appartenere ad un gruppototalmente ispirato sulla Passione diGesù. La giornata si è svolta nellagioia di piena comunione con centina-ia di Amici, con tanti canti e commo-venti testimonianze che ci hanno fattorivivere momenti indicibili del cam-mino del nostro Movimento, ma cihanno ricordato che ora tocca a noifarlo crescere ancora con il nostroimpegno e i nostri sacrifici. P. Albertoha ricordato che circa 250 Amicihanno raggiunto la meta del cielo,salendo sulla scala Giacobbe, poggiatasulla Croce di Gesù, salendo semprepiù in alto, con lo sguardo fisso suGesù Crocifisso. Siamo ripartiti cari-chi di entusiasmo e desiderosi diamare e fare amare sempre piùl’Amore Crocifisso e desiderosi difarlo conoscere e amare anche da tantepersone che il Signore metterà sulnostro cammino.

Rucci Riccardo

Giulianova. Caro padre, per primacosa devo ringraziarti per la bellissimagiornata che abbiamo trascorso il 6luglio a San Gabriele. Sono stata col-pita soprattutto dalle belle testimo-nianze di sorelle e fratelli degli AGC,perché si capiva benissimo che eraGesù che parlava in ognuno di loro. Lasera, tornando a casa, mi sono sentitapiena di gioia e di amore verso Gesù everso i fratelli, una cosa che il mondonon può dare.

Luigina Romani

Civitanova. Caro padre, chiedoscusa per il ritardo nel ringraziarla peril dono della  meravigliosa giornata aSan Gabriele, per il 25° del nostroMovimento. Come sa, sono stataimpegnata per il mio viaggio aLOURDES, con l’Unitalsi. Che dire,della giornata del 6 luglio? Ho avutola sensazione e la gioia di essere infamiglia, una grande famiglia, dellaquale sono felice di farne parte.Ascoltando e leggendo le testimonian-ze di grande spiritualità, di fede e diamore infinito a Gesù, mi sono chiestase riuscirò mai a provare ciò che que-sti fratelli e sorelle ci hanno trasmes-so. Sono sei anni che faccio parte diquesta famiglia, ed ho sempre il dub-bio di non fare abbastanza per ringra-ziare il mio Gesù per quanto ha opera-to e sta ancora operando in me. Perchènon vacilli e non cada, illumini il cam-mino che devo ancora percorrereprima della meta finale. Ho imparato aconoscere ed amare di più Gesù, gra-zie alle sue catechesi ed ai suoi inse-gnamenti. Sto pregando la MammaCeleste, raccomandando a Lei ilnostro Movimento, soprattutto perchéci illumini per farlo crescere e pregoper P. Alberto, perchè accresca la suasalute e lo aiuti nel suo ministero dinostro Pastore.

Germana Germani

Echi della Stampa

Il MLP “Amici di GesùCrocifisso”, sorse nel 1989 per la lode-vole iniziativa del P. Alberto

Corso per famiglie, il dialogo

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Pierangioli CP, che al termine di uncorso di esercizi spirituali predicatialla Madonna della Stella PG, accolsela richiesta di alcuni laici di approfon-dire e vivere la spiritualità passionista,costituendosi in un una pia associa-zione.

Il movimento fu approvato subitoil 6 novembre 1990 dal ProvincialeP. Floriano De Fabiis, che ne intuìl’importanza; il 10 novembre 1999, ilProvinciale successivo, P. LucianoTemperilli, ne approvava lo statutoalla cui stesura aveva contribuito ilcompianto P. Fabiano Giorgini, insi-gne storico della Congregazione.

Il movimento, che conta migliaiadi associati e 17 Fraternità dislocatetra le Marche, l’Umbria, l’Abruzzo, ilLazio e la Puglia, è inserito nellafamiglia Passionista, composta dareligiosi, suore e laici passionisti.Conforme al carisma di San Paolodella Croce, che vede nella passionedi Cristo “la più grande e stupendaopera del divino amore”, ha comefinalità dominante di amare e fareamare Gesù Crocifisso, riconoscerlo,amarlo e servirlo nei “crocifissi”,come recita il n.2 dello Statuto.

Il recente libro dal titolo “Saretemiei testimoni”, curato egregiamen-te dal P. Alberto (Editoriale S.Gabriele dell’Addolorata, 2014,pp.310), consente di conoscere con-cretamente lo spirito e le caratteristi-che spirituali del movimento, attra-verso la raccolta di testimonianze difede infiammate dall’incondizionatoamore per Cristo crocifisso e risorto.Si tratta di spaccati di vita caratteriz-zati per lo più dalla sofferenza, vistacome dono salvifico che si compienel desiderio di piena conformazioneai dolori di Cristo, che trasforma lelacrime in gaudio, che rasserena epurifica. L’espressione di una suora èil “lei motiv” che attraversa tutte lebelle e commoventi testimonianzeselezionate con cura dal P. Alberto;“soffro con Cristo per trovare lagioia e la serenità”, quella che sorgedal supremo stato interiore additatoda San Paolo Apostolo: “Sono statocrocifisso con Cristo; non sono più ioche vivo, ma è Cristo che vive in me”(Gal2,10).

Prof. G. di Giannatale(Araldo Abruzzese, 27-7-2014).

Corso per famiglie, la Via Crucis

Corso per famiglie, la festa dei ragazzi

I ragazzi del corso per famiglie

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Il 14 agosto, nella messa conclusiva delcorso di esercizi degli AGC a SanGabriele ci sono state tre consacrazioni:Prima consacrazione di Elena Pilloni diRoma: terzo rinnovo di CesarettiAdalberto di Trodica, C. Perpetua diPapa Lucia di Roma. Il 17 agosto, nellamessa di rinnovo delle promesse dellecoppie c’è stata la C. Perpetua di AnnaCervelli di Civitanova M.

Un giornodi cambiamento radicale

Il giorno 17 di agosto 2014 rimarrà persempre impresso nella mia mente come ungiorno nel quale le emozioni si sono unitea tanta gioia. Durante il corso di spirituali-tà per le famiglie, nel santuario di S.Gabriele, sono stata ammessa a fare la miaconsacrazione perpetua a Gesù Crocifissonel Movimento laicale passionista “Amicidi Gesù Crocifisso”. Io non avrei maipensato che nella mia vita ci sarebbe statoun cambiamento cosi radicale, se penso aquante volte negli anni mi sono chiesta:“Ma Dio dov’è? Perchè permette che iodebba subire tutte queste cose?”. Nonimmaginavo che il Signore un bel giornomi avrebbe fatto un grandissimo regalo,farmi incontrare una famiglia che mi amae che mi ha fatto comprendere che tuttoquello che mi è accaduto non era volere diDio ma solo malvagità degli uomini. Pinae Luigi insieme ai loro figli mi hanno datoe mi stanno dando la famiglia che ho sem-pre desiderato, mi danno la comprensionedi cui ogni essere umano ha bisogno. Essisono una famiglia consacrata a Gesù

C r o c i f i s s o ;vivendo con loro,anch’io ho potutoconoscere questocammino di fedee ne sono stataattratta immedia-tamente. Hocominciato a fre-quentare il grup-po, prima concuriosità, poi confede crescente epiano piano misono integratasempre più conloro, anche graziealla accoglienzache tutti i compo-nenti del gruppomi hanno dato sindal primo giorno.Cosi ho fatto letre consacrazioniannuali e in que-sto anno ho fattola ConsacrazionePerpetua.

S i g n o r eGesù, solo tu saiquanta sofferenzainteriore ho den-tro di me, perchènon mi sentodegna di questagrazia per quelloche è stata la mia vita passata. Confidosolo nella tua Bontà infinita. Ringrazio gliAmici di Gesù Crocifisso, in particolare lamia famiglia e Clara che mi è stata tantovicina; grazie anche a tutte le persone che

sono venute a San Gabriele percondividere con me la gioia diquesto giorno.

Anna Cervelli

Caro padre, la ringraziodella sua risposta che mi è statadi molto conforto, dopo la gran-de prova da cui ero stata colpita.Ci vedremo agli esercizi e per lamia consacrazione perpetua, chesto aspettando con ansia e desi-derio, dopo le prove degli annipassati che mi avevano impeditodi partecipare agli esercizi e cosìfare la consacrazione perpetua aGesù Crocifisso. Voglio apparte-nere per sempre a GesùCrocifisso.

Lucia Papa

Desidero fare il primo rinno-vo della Consacrazione a GesùCrocifisso per sentirmi ancorapiù vicina a Gesù, specie in que-sto anno, che per volontà divinaho ricevuta la grazia il 23 marzodel mandato del Vescovo comeMinistro Straordinariodell’Eucaristia. Tutto il mio per-corso dal primo incontro con gli

Consacrazione di Anna Cervelli

Amici di Gesù Crocifisso, all’avvicinarmidi più alla vita parrocchiale con il miomodesto servizio di segretaria delConsiglio Parrocchiale e da quest’annoappunto come Ministro Straordinariodell’Eucaristia, è un SI a GesùCrocifisso. E’ un si alla vita che Lui mi hadonato e che non è solo mia, ma anche pergli altri. Questa vita, che come sai, hamesso me e la mia famiglia di fronte atanta sofferenza. Perdita dell’unico ed“amatissimo” figlio Andrea, del papà e dimia sorella, in soli tre anni (dal 2006 al2009) e nell’apprendere della gravissimamalattia di mia mamma dal 2007 affettadal morbo di Alzheimer e che vive con mesola. Ma voglio offrire questa mia soffe-renza al mio amico Gesù e a Maria, affin-ché nulla vada sprecato della mia vita eche magari “nel mio piccolo” serva diforza e coraggio ad altri. Sottolineo comeservire gli altri portando la Comunione aimalati ed anziani, mi ha fatto ricevere daloro forti insegnamenti di fede profonda,dai quali posso capire quanto ancora ho daimparare per accrescere la mia fede. Eccoperché desidero rinnovare laConsacrazione a Gesù Crocifisso. Conl’occasione desidero ringraziare voi, caris-simi Padre Alberto e Padre Bruno, per ilvostro prezioso  e fondamentale apportospirituale, Nello, Maria e Annita e tutto ilgruppo di Castellano, perché è anche gra-zie a voi tutti che mi sento vicina al nostroAmico Gesù.

Nadia Alessandrelli

CONSACRAZIONI

Anna Cervelli con Stefano e i sacerdoti

Consacrati Lucia, Elena e Adalberto

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27AMICI AGGREGATI

a cura di Alberto Pierangioli

Gentilissimo PadreAlberto, le scrivo perfarle sapere quanto Gesù

ci è vicino e ascolta i nostri desi-deri... se conformi ai suoi!!!!! Leisa che ormai da anni io ero l’uni-ca INDEGNA Passionista laica inFriuli!!! Dico ero perché da circatre mesi sono venuta a conoscen-za di due signore del posto chesono venute in contatto con laspiritualità Passionista attraversole suore di Firenze. Io, tramite ilviceparroco della mia parrocchia,le ho conosciute…..! Il percorso èmolto in salita e pieno di ostacoli.Sia il mio parroco che il loro nonaccettano gruppi di preghiera equesta spiritualità. Noi cercava-mo un padre che potesse seguircima il viceparroco, che era favore-vole, è stato fermato dal mio par-roco che gli ha impedito di prega-re assieme a noi. Comunque oggiper la prima volta in chiesa hopregato assieme ad una di questesignore seguendo il libro “Voisiete miei amici”. E’ un primodebole passo ma sapere di nonessere sola è già una gioia gran-de. Le chiedo se cortesementepuò inviare o mi dice a chi possochiedere due copie del libro “Voisiete miei Amici”, per pregarepoi assieme. Le invio poi, appenami da la conferma, il dovuto, tra-mite bollettino . Piano piano lecose vanno avanti, mettiamo tuttoai piedi della Croce e che questasia per noi sempre fonte di luce edi vita! La ringrazio e la ricordonella preghiera. Da parte mia hoavuto un anno non molto positivoper la salute. Ma sia fatta lavolontà di Colui che tutto può.

Un saluto caro e affettuoso.Cismondi Mariangela, Udine

Aggr. Morrovalle

Bagnara Arsa UD. CaraPaola, ti ringraziamo tanto per

tutto il materiale che c’invii, que-sto ci fa sentire più vicini a voi.Leggendo l’ultimo calendario,abbiamo potuto notare quantiimpegni avete: formazione, ritiri,solennità ecc. A noi tutto questomanca molto. Poter partecipareagli incontri che fate voi sarebbeun grande aiuto per la nostra cre-scita spirituale. Quando veniamoin Abruzzo i giorni che trascorria-mo a Frisa, non sempre coincido-no con gli incontri dellaFraternità di Fossacesia, allaquale siamo aggregati. Noi parte-cipiamo a tutte le attività e incon-tri di preghiera che ci propone lanostra parrocchia.   Ci mancacomunque la possibilità di poterapprofondire con voi tutte le cate-chesi che ci manda P. Alberto.Anche se non ne godiamo appie-no, ringraziamo Dio per avercifatto entrare a far parte degliAmici di Gesù Crocifisso.Inviamo a tutti voi della fraternitàtantissimi auguri di un buonNatale e felice anno nuovo.

Vittorio e Donata MattioliAggr. Fossacesia

Bagnara Arsa UD. Caro P.Alberto, ci fa piacere che a Udinepotrebbe nascere un gruppodegli  Amici di Gesù Crocifisso.Ci farebbe piacere se ci inviassel’indirizzo o posta elettronica diquesta Signora, per poterla con-tattare.

Vittorio e Donata

Spero che si realizziun sogno

Ovada Al. Sto leggendo illibro delle testimonianze. È dav-vero molto bello poter conoscerequeste persone e il loro camminospirituale, che mi è di esempio edi stimolo. Aggiungo una mia

riflessione da Amica Aggregata aMorrovalle. Non debbo prolun-garmi molto nel riflettere sullafede ispirata agli insegnamenti diPapa Francesco, anche perchésono insegnamenti che possiamotrovare nel Vangelo e negli inse-gnamenti della Chiesa. Io credoche Papa Francesco abbia trovatoil modo di far arrivare a noi queiconcetti, richiamando tutti allacoerenza. Credo che questo sia labase di tutto. Se non diventiamo“luce nelle tenebre” e nonandiamo verso le “periferie”,non cambierà niente. Solo lanostra vita coerente e differentepotrà illuminare e cambiare chi èdeluso, stanco e sconsolato. Checosa possiamo fare noi comeAGC? Io non so che cosa dire,essendo una semplice aggregata,lontana da tutte le nostre fraterni-tà. Ma da tempo ho in mente unpensiero. Vivo a Ovada AL, dovenacque San Paolo della Croce. Seè volontà di Dio, sento comeimpegno di far nascere anche quiuna Fraternità, per avvicinarealtre anime a Gesù Crocifisso.Sento che tante persone ne hannobisogno. Venerdì scorso abbiamoavuto una serata dedicata allariflessione sulla Passione di Gesùguidata da Padre Diego passioni-sta. Avresti dovuto vedere! Haparlato per più di un’ora e tuttiquanti bevevano alle sue parole ealle sue riflessioni. Non c’è statoun fiato, un movimento, un guar-dare l’orologio, anche se l’ora eratardi. Le persone hanno bisognodi Gesù Crocifisso, magari non sene rendono conto coscientemen-te, ma lo capiscono quando loincontrano. E’ nostro dovere, por-targlielo. Con l’aiuto del Signore,spero che si possa realizzare que-sto sogno, per il bene dei fratellie la gloria di Dio.

Barbara Baffigo

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28 ECHI DEL 26° CORSO DI ESERCIZI SPIRITUALI AGC:09-14 AGOSTO

volta interiormente. Le catechesi mihanno portata a riflessioni profonde dacreare in me un vero maremoto. Ilsecondo giorno sono entrata talmentein crisi con me stessa che sarei volutafuggire, mi sentivo fuori posto e quellemeditazioni mi facevano troppo male.Mi chiedevo cosa ci facessi io lì,abbandonata da mio marito e, nono-stante i miei sacrifici, non sono statacapace di tenere unita la mia famiglia.Ero molto triste, imputavo a me ognicolpa. Parlarne poi con il padre, è statoprovvidenziale e sono riuscita a scrol-larmi da dosso tante “scorie”. Le sueparole hanno acceso in me la voglia ditestimoniare con l’esempio, soprattut-to ai mie figli, il valore vero dellafamiglia, del sacramento del matrimo-nio e della parola amore, che è dedi-zione reciproca e ci rende capaci diamare come Cristo ci ha amato. Il con-fronto poi con le altre sorelle e fratellimi ha aiutato a “buttar fuori” tanti per-chè che erano senza risposta e mi rat-tristavamo. Ho parlato con Margheritae, dopo un pianto liberatorio, il suofraterno abbraccio mi ha ridato speran-za e forza per andare avanti. Sono feli-ce di aver partecipato agli esercizi; orasento ancora di più in me la forza delsacramento del matrimonio e ho raf-forzato il mio proposito di fedeltà,unità e indissolubilità, anche se sonorimasta sola. Sono certa che la forzache sto riscoprendo in me è tutto dono

Dal 9 al 14 agosto si è svolto a S.Gabriele il 26°corso di esercizispirituali per gli AGC, animato

dai padri Alberto Pierangioli e BrunoDe Luca, con la partecipazione dicirca 50 AGC, più molti pendolari.Nella messa di conclusione, ci sonostate tre consacrazioni: Prima consa-crazione di Elena Pilloni di Roma;terzo rinnovo di Cesaretti Adalberto diTrodica; Consacra-zione Perpetua diLucia Papa di Roma.

Pia

Ho avuto la grazia di partecipare alcorso di esercizi spirituali del 9-14agosto 2014 presso il santuario di S.Gabriele, animato dal P. Alberto e P.Bruno, sul tema “La famiglia”, addi-tandoci la sacra famiglia di Nazarethcome modello di amore, ubbidienza edaiuto reciproco. Nelle catechesi e neilavori di gruppo abbiamo riflettuto chela “vocazione” alla famiglia deve farcivivere nell’amore, nel rispetto recipro-co e nella pazienza, anche quando c’èla presenza della croce e lo stessodono reciproco degli sposi diventacroce. La vita odierna è frenetica e cre-scono i dissensi; occorre comprensio-ne, sopportazione, amore. La famiglia,piccola chiesa, deve correre ai ripari.Pregare insieme in famiglia è unagrande grazia, ma occorre maturità,istruzione religiosa ed un grandeamore per Dio e per il prossimo cheDio ci  ha messo vicino.

Marvì

Ho iniziato a partecipare agli esercizispirituali nel 2010, nel momento piùbuio della mia vita. Dovevo trovare lerisposte ai tanti perché della mia vita.Ne ho trovate solo una parte, comun-que sono tornata a casa un pò più sere-na. Negli anni successivi, la partecipa-zione mi arricchiva di altre risposte,mentre crescevo nella mia ricerca spi-rituale. Il corso di questo anno, è statoimportante ed attuale; le catechesihanno chiarito i dubbi cheancora vagavano nella mia mente. Gliincontri di gruppo, con il confronto delvissuto, mi hanno fatto riflettere ecapire il modo giusto da avere con ifigli, per tenere unita la famiglia.

Germana

Gli esercizi spirituali appena con-clusi, aventi come tema “La famigliacristiana”, mi hanno veramente stra-

di Dio e Gesù Crocifisso mi sta vicinoe mi aiuta a portare la mia

Cinzia Mosca

E’ stata per me una grande gioiaaver partecipato agli esercizi.Quest’ultimo periodo è stato per memolto intenso e pieno di cambiamenti,con un conseguente accumulo di ten-sione! Sento veramente di aver ritro-vato il mio “io interiore”, staccando laspina per qualche giorno, lontano dallamentalità del mondo esterno, dove leparole speranza, amore, condivisione,ascolto sono state proprio bandite.

Elia Torresi

Carissimo padre, grazie per quantohai fatto per avvicinarmi al Signore.Ringrazio il Signore che mi ha fattoconoscere gli AGC, mi ha fatto parte-cipare alla giornata del 25° degli AGCcon la mia fidanzata Melina e ora alcorso di Esercizi. La mattina che sonopartito da Cosenza ero felicissimo edurante i miei quasi 700 km di strada,ero invaso da una gioia immensa enelle mie orecchie risuonava sempre:“Eccomi, eccomi, eccomi, Signore,io vengo! Eccomi, eccomi! Sia fattasempre la Tua volontà” (sal 39).Oggi riparto e sento tristezza, ma ho lacertezza che l’anno prossimo riavrò lagioia di ritrovarmi con i miei fratelli esorelle.

Michele Malerba

I partecipanti al corso di esercizi spirituali AGC

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29RITIRO SPIRITUALE FAMIGLIE15-19 AGOSTO 2014

Dal 15 al 19 agosto, presso ilsantuario di San Gabriele,si è svolto il corso di eser-

cizi spirituali per famiglie; hannopartecipato circa in 70 tra genitorie figli, più diversi pendolari. Ilcorso è stato guidato da p. LucianoTemperilli e p. Alberto Pierangiolicon la presenza dei diaconi VitoSerafino e Luigi Settembri.Prendendo come riferimento leesortazioni di papa Francesco,padre Luciano ha trattato il tema“Testimoniare la gioia delVangelo” cercando di trasmettereai presenti l’importanza di vivere ilvangelo innanzitutto nella propriafamiglia, “piccola chiesa domesti-ca”, con gesti, attenzioni, reciprocoascolto fra coniugi e figli. Poi,nonostante “Le sfide del mondo”,catechesi del secondo giorno, por-tare la nostra testimonianza nellasocietà, annunciare la gioia delvangelo con la semplice aperturaverso il prossimo. La catechesi delterzo giorno “L’aspetto socialedel Vangelo” ha affrontato latematica della solidarietà. Neipomeriggi, incontri e riflessionisull’argomento “La fragilità dellacoppia”. Nella messa domenicale,otre al rinnovo delle promessematrimoniali abbiamo assistito allaconsacrazione perpetua a GesùCrocifisso di una nostra sorella.Quest’anno, oltre al consolidatogruppo, hanno partecipato agliesercizi diverse nuove famiglie conle quali si sono creati subito unaprofonda ’unione spirituale ed unclima di pace e serenità.

Mariella

Caro padre, i giorni precedentialla partenza per S. Gabriele, sonostati molto duri per me ed ero emo-tivamente molto fragile, ma appenasiamo arrivati al santuario con tuttala famiglia, ho sentito che tuttostava cambiando e con il passaredelle ore, “l’afflizione si tramuta-va in gioia”. Il tema degli eserciziera “Testimoniare la gioia del van-gelo”. Ho sperimentato che la

volontà di seguire Gesù con tutto ilcuore, abbassando noi stessi, produ-ce gioia! Sono stati giorni specialianche per mio marito che li ha vis-suti con una libertà diversa dal soli-to e felice per le nuove famiglie chesi sono unite a noi e che hanno por-tato tanta freschezza insieme ai lorofigli! Ringrazio Gesù e Maria, S.Gabriele che intercede sempre pernoi e tutti i passionisti che portosempre nel cuore con un amore spe-ciale!

Fiorella

Il corso per famiglie di questoanno è stato il più sentito. Tuttihanno contribuito a rafforzare esostenere il cammino di fede checome laica passionista, percorro da13 anni. Grande é la gioia per lefamiglie che riconoscono Gesùquale compagno insostituibile per lapropria vita, una gioia piena che éimpossibile viverne senza.

M. Letizia Garbuglia Tarquini

Frequentando il gruppo dellefamiglie degli AGC, ho imparato aringraziare Gesù e a dedicare a Luiogni momento della mia giornata, alodarlo per le persone che mi hamesso e continua a mettermi accan-to. Ho imparato che cosa vuol direavere compassione, cioè vivere,soffrire e gioire con le persone chele vivono. Ringrazio P. Luciano e P.

Alberto per i consigli che ci hannodato.

Gattafoni Campitelli Giusy

Carissimo Padre Alberto, ti rin-graziamo di vero cuore per l’invitoaccorato che ci hai rivolto per gliesercizi spirituali. Ringraziamo ilSignore che ci ha spinto ad acco-glierlo. In ogni momento della gior-nata abbiamo sperimentato tantapace, calma, gioia e soprattuttoabbiamo trovato Dio stesso. Lecatechesi e i dialoghi li abbiamovissuti intensamente, aiutandoci ariflettere e a confrontarci sullanostra vita. Cercheremo di trarnetanti insegnamenti per la nostra vitaquotidiana e coniugale. Il Signoreha seminato nei nostri cuori senti-menti di fratellanza e misericordia,fiduciosi che non ne mancheranno ifrutti! Abbiamo sperimentato beimomenti di comunione con le altrefraternità; ci sono state situazionicommoventi; salutarci alla fine deiquattro giorni è stato un po’ triste.Grazie a Padre Luciano che ci hareso le giornate molto speciali, ogni“sciocchezzuola” ci strappava ungrande sorriso! Possiamo veramen-te testimoniare che dopo un ritirospirituale si è consapevoli che:“Entra tutto, rimani solo, esci unaltro”(Intra totus,mane solus,exialius).

Carlo e Tiziana/Mimmo e Olga

Le famiglie davanti al Santuario di San Gabriele dell’Addolorata

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30 TESTIMONIANZE

UN’ORA DAVANTIAL TABERNACOLO

Caro padre, con grande gioia ticomunichiamo che questa sera èstato il 6° incontro da quando ciritroviamo per “un’ora davanti alTabernacolo”. In parrocchia, l’ulti-mo venerdì del mese tocca a noiAGC essere responsabilidell’Adorazione Eucaristica alle ore17. Da tempo pensavamo di orga-nizzare un incontro che permettessea chi lavora e non può partecipareall’adorazione delle ore 17 di ritro-varsi insieme dopo cena per pregaredavanti al Santissimo. Il nostro par-roco Don Ennio è stato subito d’ac-cordo e dopo la tua benedizioneabbiamo iniziato. Al primo incontroeravamo solo 6, ma man mano ilgruppetto è cresciuto; ora siamo 15-

VERA SALVI:DALLA MORTEALLA VITA

La morte di una persona carasuscita sempre nei suoi familiari edin tutte le persone che l’hannoconosciuta sentimenti contrastantidi dolore e di certezza nella fedeche questa abbia ormai incontratoil Signore Gesù, la meta della fedevissuta tutta una vita.

E’ stato così per la nostra caraconsacrata perpetua Vera Salvi,che si è spenta il 16 giugno, con-fortata dalla vicinanza dei proprifamiliari, della visita del ParrocoDon Francesco Grassi, dei PPAlberto e Bruno, presenti il 13 e 14giugno per la preparazione e leconsacrazioni nella nostra comuni-tà di Trasacco.

Costretta a letto da qualchetempo per i dolori e le complica-zioni di un carcinoma mammario edella sua bella età di 93 anni, la

movimento degli “Amici di GesùCrocifisso” che lei amava.

Insieme a Sr Maria Rosati, misono trovata a visitare Vera propriomezz’ora prima che spirasse. E’stata una bella testimonianzavederla pregare insieme a noi,anche se ormai non riusciva più aparlare, seguendo con gli occhi lapromessa di Amore a GesùCrocifisso che ripetevamo conSonia Sgattoni, sua figlia e respon-sabile della nostra fraternità, con ilCrocifisso della consacrazione per-petua tra le mani, chiedere il con-forto del braccio di S. Cesidio, ilnostro martire, portato prontamen-te da Don Francesco.

Insomma, Vera è morta da veraPassionista, dimostrando, nellaprova, fede e serenità, portando ladolorosa croce della malattia e rag-giungendo la vetta del Calvario perunirsi a Gesù che lei ha sempreamato in modo attivo e silenzioso.

Sr. EmanuelaPassionista

Versa Salvi

20. In chiesa ci disponiamo a semi-cerchio davanti al Tabernacolo, persentirci più vicini a Gesù! Abbiamopreparato libricini diversi, alternia-mo un incontro con “EccociSignore, alla tua presenza!”,“Misteri dolorosi con suor FaustinaKowalska”, “Senza di te non sareinulla”... Vogliamo sottolinearedurante questi incontri l’importanzadella preghiera silenziosa davanti alSignore, lontano dai rumori dellagiornata, un momento dove ognunopuò aprire il proprio cuore a Gesù inmaniera totale e deporre nelle semani le nostre intenzioni e le nostrecroci. Una guida e un lettore porta-no avanti questa ora, alternandomomenti di preghiera a momenti disilenzio, a canti, o preghiera comu-nitaria. Negli ultimi due incontri,prima del saluto finale, abbiamo

voluto spegnere tutte le luci lascian-do solo le due lampade ai lati delTabernacolo ed è stato davvero unmomento commovente! Lo SpiritoSanto ha suscitato delle preghierespontanee e dal profondo del cuorepossiamo dire che saremmo rimasticosì, in silenzio e al buio, per tantotempo ancora!! I canti accompagnatidal suono della chitarra sono quasi“sussurrati” gioiosamente al Signoree ogni volta sempre con una intensi-tà maggiore! I nostri volti sorridentiall’uscita dalla chiesa raccontanomolto più di mille parole la gioia el’emozione che il Signore ci dona!Grazie a Dio, grazie alla VergineMaria e grazie a te, carissimo padre,che preghi e benedici questa iniziati-va!

Giulianova 30/7/14Olga Erasmi

carissima Vera non si era mailamentata per la sua malattia, matrasformava la sua inattività forza-ta in preghiera per i sacerdoti, pernoi suore, per i suoi familiari, perla comunità tutta di Trasacco, per il

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Gli Amici sono raggruppati in gruppi maggiori, chiamati Fraternità e in gruppi minori, Gruppi di preghie-ra.

Le Fraternità sono animate da un assistente spirituale e da un coordinatore laico e s’incontrano presso una par-rocchia o una casa religiosa ordinariamente due volte al mese:

Il primo incontro è dedicato specialmente a meditare la Parola di Dio, in particolare il Vangelo dellaPassione, come Lectio divina. Per questo esercizio si usa spesso come testo base “Voi siete miei amici” (P.Alberto P. Ed. Ancila).

Il secondo incontro è dedicato ad approfondisce la fede e la spiritualità passionista, secondo il programmaformativo annuale del movimento, che tiene conto delle indicazioni della Chiesa e della Famiglia Passionista.

1. Morrovalle MC Convento Passionista: Piazzale San Gabriele 2 – 62010 Morrovalle Incontri: II e ultimo martedì, ore 21,00. Coord. Astorri Lazzarini Marika: C. 393.9824782Assistente sp. P. Alberto Pierangioli T. 0733.569033 C. 34980570732. Civitanova MC: Parrocchia S. Gabriele dell’Addolorata. Incontri: II e IV lunedì, ore 21,00. Coord. Guglielmi Clara: C. 338.379.5279 Ass. sp. P. Alberto Pierangioli T. 0733.569033 C. 3498057073Civitanova Gruppo Famiglie: Parrocchia S. Gabriele dell’Addolorata: III sabato del mese, ore 20,00.Assis. sp. Diac. Serafino Vito: C .340.4140173. Responsabile Torresi Finocchi Fiorella: 3355264902 3. Recanati MC: Convento Passionista, Parrocchia Maria SS della PietàIncontri: I-III martedì, ore 18,30. Coordinatore Gelao Gianni. C. 347.3354052 - Assistente sp. P. Bruno De Luca:339.6117954 4. Macerata MC: Parrocchia S. CroceIncontri: ultimo venerdì e varie,ore 21,00. Coord. Angeletti Tiziana: C. 338.3391499 Assistente sp. P. Bruno De Luca: 339.61179545. Montecosaro Sc. MC: Parrocchia AnnunziataIncontri: II e ultimo giovedì, ore 21,00 – Coord. Coltorti Maria Grazia: 3299656591-Ass. sp. P. Bruno De Luca: 339.61179546. Porto Sant’Elpidio FM: Parrocchia S. Pio X.Incontri: II e IV mercoledì, ore 21,00. Coord. Fragola Nello: C. 329.1255869 - Assist. Sp. P. Bruno De Luca: 339.61179547. S. Elpidio a Mare Castellano FM: Parrocchia CastellanoIncontri: I – III mercoledì, ore 21,00. Coord. Fragola Nello: C. 329.1255869 - Assistente sp. P. Bruno De Luca: 339.61179548. Giulianova Lido TE: Parrocchia Annunziata.Incontri: I–III venerdì, ore 21,00. Coord. Calvarese Pio 338.8840.272 –As.. P.Alberto Pierangioli T.0733.569033 C.34980570739. S. Nicolò a Tordino TE: Parrocchia S. FrancescoIncontri: I – III martedì, ore 20,30. Coord. Campanelli Franco: C. 3470979913Assistente sp. P. Lorenzo Baldella CP C. 393.496545910. Fossacesia CH: Abbazia S. Giovani in Venere, Passionisti.Incontri: I – III martedì, ore 21,00. Coord. Centurione Anna: C. 380.7140938Assistente sp. P. Marcello Pallotta CP, C. 328845170411. Roccaraso-Rivisondoli-Pescocostanzo AQ: Parrocchia Maria SS. AssuntaIncontri: II – IV martedì, ore 15,00 e varie. Coord. e Assistente sp. D. Rucci Riccardo: 347.845291412. Trasacco AQ: Suore Passioniste e Parrocchia Santi Cesidio e RufinoIncontri: I – III mercoledì, ore 21,00. Coord. Sgattoni Sonia: T. 0863\93217 – Ass.sp. Sr. Emanuela Passionista: 0863\93.24813. Sulmona AQ: Parrocchia Maria AusiliatriceIncontri: II e IV mercoledì, ore 21,00. Coord. Carrà Agnitelli Cinzia: C. 339.6505769 Assistente: Parroco: Don Carmine Caione: C. 340.2588735 - Vice: Don Magloire Tagne14. Madonna della Stella PG: Santuario e Comunità PassionistaIncontri: II – IV domenica, ore 15,30. Coord. Magrini Renata: C. 392.9815835Assistente sp. : P. Adalberto di Donato: C. 339.3611696 – P. Luciano T. 333699835615. Moricone RM: Comunità PassionistaIncontri: Martedì varie, ore 21,00. Coord. Servili Maria Antonietta: C. 3291539823Assistente sp: P. Alessandro Ciciliani: 338.995793216. Bari: Presso Suore Divino Zelo. Incontri: I e III domenica ore 16,00. Coord. Fallacara Prudenza, C. 320.9270025Assistente sp. Don Giovanni Lorusso: C. 347.300730617 Villa Lempa TE: Parrocchia San Pietro. Incontri: I e III venerdì, ore 21,00. Coord. Piunti Danilo C. 329.2371095Assistente spirituale: Don Stefano Iacono C. 348.8821246

P.A.P.

LE NOSTRE FRATERNITÀ

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SOMMARIO

2. P. Luciano Temperilli La Fede e la famiglia: Eredità trasmessa3. P. Luciano Temperilli Fede è avere cura dell’altro e del creato4. P. Roberto Cecconi Meditiamo la Risurrezione di Gesù5 – 6. Maria Grazia Coltorti 25 anni di Testimonianza7. Manuela Peraio I Testimoni: Carlotta Nobili8-19. Vari 25° AGC: Grandi Testimonianze20. P. Dario Di Giosia Il libro “Voi sarete miei testimoni”21-25. Vari Testimonianze del 25° AGC26. Vari Consacrazioni27. P. Alberto Pierangioli Amici Aggregati28. Vari Esercizi spirituali 29. Vari Ritiro spirituale famiglie30. Vari Adorazione a Giulianova e Vera Salvi 31. Direzione Le nostre Fraternità32. Direzione Pensando al nostro 25°

RICORDIAMO AL SIGNORE I NOSTRI DEFUNTIProbo Pasquale di Trasacco AQ: 09-06-14; Salvi Vera, Trasacco, consac. p.: 18-06-14;

Lezi Caterina Madonna della Stella: 19-06-14.

Settembre-Ottobre 2014 – Anno XV n. 5

Autor. Trib. di MC n. 438\99 del 17-12-1999Sped. Ab. Post. D.353/2003 (L. 27/02/2004 n. 46)Art. 1, Comma 2, DCB Macerata.Editoriale ECO srl - C. c. p. 11558624Dir. Tonino Taccone – Red. P. Luciano TemperilliPiazzale S. Gabriele 2 – 62010 Morrovalle McT. 0733/221273 - C. 349.8057073 - Fax 0733/222394E-mail: [email protected]://www.amicidigesucrocifisso.org

PENSANDO AL NOSTRO 25°Quando l’8 agosto1989, nel primo corso di esercizi da me guidati presso la Madonna della Stella, consegnaia Gianna, durante una confessione, la prima pagellina di amore a Gesù Crocifisso, non mi resi conto dell’im-portanza di quel gesto e molto meno avrei potuto pensare che dopo 25 anni ci saremmo ritrovati in più di 600AGC presso il santuario di San Gabriele, per ricordare quel gesto come l’inizio di un cammino di spiritualitàe di santità passionista per migliaia di laici passionisti. Con questo numero speciale della rivista vogliamolodare e ringraziare Gesù Amore Crocifisso e Risorto per il cammino che ci ha fatto fare, per i più dei 3000Amici che hanno voluto fare almeno per un po’ di tempo questa esperienza di amore, per i 250 che hanno giàraggiungo la meta del cielo, per tutti coloro che continuano con gioia questo cammino di fede e di amore conla Famiglia Passionista. Invito tutti a lodare e ringraziare il Signore.

P. Alberto Pierangioli

CALENDARIO DEGLI AMICI 2014

07 settembre: Ritiro mensile a Morrovalle13 settembre Ritiro e consacrazioni a Castellano19 settembre: Incontri e consacrazioni a Roccaraso20 settembre: Consacrazioni a Sulmona05 ottobre: Ritiro a Morrovalle11 ottobre: Consiglio Nazionale a Morrovalle19 ottobre: Solennità S. Paolo della Croce: Morrovalle, 21,1525 ottobre: Ritiro e consacrazioni a San Nicolò09 novembre: Ritiro a Morrovalle