REPORT ANNUALE del PROGETTO SHARE - Ev-K2-CNR · 2017. 10. 25. · valutazione del loro contributo...
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REPORT ANNUALE del PROGETTO SHARE
(Stations at High Altitude for Research on the Environment)
2011
STRUTTURA PROGETTUALE SHARE
Responsabile: Paolo Bonasoni (ISAC‐ CNR) Coordinatore esecutivo: Elisa Vuillermoz (Ev‐K2‐CNR)
SETTORE DI AZIONE WORK PACKAGE AREA TEMATICA
WP 1.1 Atmosfera P. Cristofanelli (ISAC‐ CNR)
WP 1.2 Glaciologia C. Smiraglia – G. Diolaiuti (Università di Milano)
WP 1.3 Risorse Idriche R. de Bernardi (Ev‐K2‐CNR)
WP 1.4 Biodiversità e risorse naturali S. Lovari (Università di Siena) G. Rossi (Università di Pavia)
Ricerca scientifica e clima Referente P. Bonasoni (ISAC‐ CNR)
WP 1
Progetto integrato di monitoraggio climatico, ambientale e geofisico a scala locale, regionale e mondiale: Europa (Italia) Asia (Himalaya ‐ Karakorum) Africa (Ruwenzori) Sud America (Cordillera Real)
WP 1.5 Medicina A. Cogo (Università di Ferrara)
Ricerca tecnologica e clima Referente P. Laj (CNRS‐LGGE) G.P. Verza (Ev‐K2‐CNR)
WP 2 Ricerca scientifica e industria per lo sviluppo di un sistema tecnologico all’avanguardia nel campo del monitoraggio ambientale in area montana.
Sistema informativo Referente M.T. Melis (Università di Cagliari)
WP 3 Sistema informativo multidisciplinare riguardante le attività di ricerca scientifica e tecnologica in area montana, al servizio di enti scientifici, governativi ed intergovernativi.
Capacity building Referente Da definire
WP 4
Programma a supporto dei processi decisionali a livello governativo in campo ambientale; trasferimento di competenze e tecnologie per determinare e garantire uno sviluppo sostenibile; trasferimento tecnologico, promozione d’impresa e sistema d’offerta istituzionale.
Segreteria Scientifica: E. Vuillermoz, R. Toffolon, V. Carminati, P. Stocchi (Ev‐K2‐CNR)
Ufficio Comunicazione: F. Steffanoni (Ev‐K2‐CNR)
INDICE
WP 1: Ricerca Scientifica e Clima .........................................................................................................1
WP 1.1 Atmosfera ............................................................................................................................1
Progetto Pilota: SHARE ‐ ABC.......................................................................................................1
Progetto Pilota: SHARE ‐ EVEREST ...............................................................................................4
WP 1.2 Glaciologia ...........................................................................................................................6
Progetto Pilota: SHARE ‐ STELVIO ................................................................................................8
Progetto Pilota: SHARE PAPRIKA ‐ KARAKORUM.......................................................................12
WP 1.3 Risorse Idriche ...................................................................................................................15
WP 1.4.1 Biodiversità Animale.......................................................................................................18
Progetto Pilota: SHARE SNOW‐LEOPARD ..................................................................................18
WP 1.4.2 Biodiversità Vegetale......................................................................................................20
Progetto Pilota: SHARE HIMALAYAN SEED BANK ......................................................................21
WP 1.5 Medicina Ambientale e Salute Umana..............................................................................23
Progetto Pilota: SHARE GARD‐KHUMBU....................................................................................23
WP 2: Ricerca Tecnologica e Clima ...................................................................................................26
Progetto Pilota: NANO ‐ SHARE .................................................................................................28
WP 3: Sistema Informativo ...............................................................................................................30
WP 4: Capacity Building .....................................................................................................................32
Elenco delle Pubblicazioni.................................................................................................................. 34
Partecipazione a convegni .................................................................................................................37
Elenco dei ricercatori coinvolti ..........................................................................................................40
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WP 1: Ricerca Scientifica e Clima
Referente: Paolo Bonasoni
Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima del Consiglio Nazionale delle Ricerche ISAC‐CNR
WP 1.1 Atmosfera Referente:
Paolo Cristofanelli Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima del Consiglio Nazionale delle Ricerche ISAC‐CNR
Obiettivi previsti nel 2011
1) Definizione della variabilità, su diverse scale temporali, di composti clima‐alteranti e chimicamente reattivi in aree montane rappresentative delle condizioni di fondo della troposfera.
2) Studio dei processi e dei meccanismi di interazione delle catene montuose con la circolazione atmosferica.
3) Caratterizzazione delle proprietà fisico‐chimiche dell’aerosol in aree di alta quota.
4) Definizione dell’influenza di fenomeni di trasporto di masse d’aria inquinate o influenzate da processi naturali sulle concentrazioni di composti clima‐alteranti e chimicamente reattivi in aree montane.
5) Valutazione degli impatti climatici legati a variazioni di composti clima‐alteranti e chimicamente reattivi in aree montane. 6) Prosecuzione delle osservazioni meteorologiche e radiometriche effettuate dalle AWSs lungo la valle del Khumbu (Pheriche, Namche, Lukla, Pyramid, Kala Patthar, Changri Nup) e nel bacino del Baltoro (Askole, Urdukas, Concordia).
7) Implementazione di routine semi‐automatiche per la validazione dei dati meteorologici e radiometrici acquisiti presso le AWS.
8) Prosecuzione dell’attività di verifica in‐situ dei dati meteorologici e radiometrici acquisiti dalle stazioni AWS poste lungo la valle del Khumbu attraverso un apposito sistema di riferimento.
9) Installazione presso il Laboratorio Piramide di un sistema per la misura di Mercurio in atmosfera, nell’ambito del progetto GMOS (Global Mercury Observation System).
Risultati ottenuti nel 2011
E’ proseguita l’attività di osservazioni a lungo termine di composti atmosferici (gas ed aerosol), parametri meteorologici e flussi di radiazione solare LW e SW presso le stazioni globali WMO GAW “O. Vittori” di Monte Cimone e Nepal Climate Observatory – Pyramid (NCO‐P).
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Sono altresì proseguite le attività di misura presso le stazioni meteorologiche e radiometriche automatiche afferenti alla rete SHARE: in accordo con le linee guida WMO per l’esecuzione di misure tramite AWS , sono state definite nuove metodologie di validazione dei dati acquisiti. In quest’area è stata inoltre installata un’ulteriore AWS presso la piazza glaciale di Concordia, sul Baltoro, ove si incontrano le lingue glaciali provenienti da: K2 (Godwin‐Austen Glacier), Broad Peak (Broad Peak Glacier), Gasherbrum (Abruzzi Glacier).
Presso la stazione regionale GAW‐WMO di Chacaltaya situata a 5270 m di quota sulla Cordilliera Real, in Bolivia, nell’ambito dell’accordo tra il Laboratorio di Fisica dell’Atmosfera dell’University Mayor de San Andreas di La Paz e CNRS, LGGE, IRD, PSI, LCSE, ISAC‐CNR ed Ev‐K2‐CNR si è contribuito a definire i programmi di misura e ad implementare i sistemi di osservazione atmosferica, con particolare attenzione alle misure di ozono superficiale, ed acquisizione dati .
Sono state avviate presso il Laboratorio Piramide di osservazioni relative a misure di Mercurio in atmosfera, nell’ambito del progetto GMOS.
Nello specifico nel corso del 2011 sono stati raggiunti i seguenti risultati:
1) Identificazione della frequenza di eventi acuti di inquinamento presso la stazione GAW‐WMO NCO‐P nel periodo 2006 – 2010 (Marinoni et al., 2011).
2) Studio degli andamenti di gas fluorurati in Himalaya, con analisi degli episodi di alta concentrazione e una valutazione delle aree sorgente (Maione et al., ACP, 2011).
3) Studio della meteorologia locale e della circolazione a scala sinottica presso Mt. Rwenzori (Lentini et al., GFDQ, in press).
4) Studio della variabilità a scala stagionale della distribuzione dimensionale dell’aerosol presso la stazione WMO GAW “O. Vittori” di Monte Cimone (Asmi et al., ACP, 2011).
5) Studio del contributo dell’aerosol primario e secondario rispetto al numero totale delle particelle in Europa e al Monte Cimone (Reddington et al., 2011).
Frequenza delle diverse tipologie di circolazione atmosferica osservate presso Mt. Rwenzori (Lentini et al., 2011)
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6) Studio della climatologia delle proprietà radiative dell’aerosol atmosferico presso la stazione WMO GAW “O. Vittori” di Monte Cimone (AnDrews et al., Atmos. Res., 2011).
7) Messa a punto di una metodologia per il calcolo della “baseline” di composti clima alteranti a Mt. Cimone (Giostra et al., Atmos. Environ. 2011).
8) Definizione del trend pluriennale delle concentrazione di ozono presso la stazione WMO GAW “O. Vittori” di Monte Cimone (Cristofanelli et al., 2011).
9) Quantificazione, attraverso modellistica inversa, delle emissioni di gas serra fluorurati su scala europea (Brunner at al., ACP, 2011).
10) Studio del budget dell’idrogeno molecolare derivato dalle osservazioni in continuo in diverse stazioni Europee (Yver et al., ACP, 2011).
11) Caratterizzazione pluriennale dei fenomeni di trasporto di aerosol minerale presso la stazione WMO GAW “O. Vittori” di Monte Cimone (Zaccaria, Tesi di laurea 2011).
Serie storica dei valori medi mensili della concentrazione di ozono presso la stazione globale GAW‐WMO “O. Vittori” di Monte
Cimone (Cristofanelli et al., 2011)
Obiettivi previsti per il 2012
1) Prosecuzione delle attività osservative condotte presso le stazioni di misura afferenti alla rete SHARE ed inserimento dei dati ottenuti nei data base di riferimento (GAW‐WMO, UNEP‐ABC, SHARE‐Geonetwork, AERONET, ACTRIS).
2) Definizione della variabilità, su diverse scale temporali, di composti clima‐alteranti e chimicamente reattivi in aree montane rappresentative delle condizioni di fondo della troposfera.
3) Studio dei processi e dei meccanismi di interazione delle catene montuose con la circolazione atmosferica.
4) Caratterizzazione delle proprietà fisico‐chimiche dell’aerosol in aree di alta quota.
5) Definizione dell’influenza di fenomeni di trasporto di masse d’aria inquinate o influenzate da processi naturali sulle concentrazioni di composti clima‐alteranti e chimicamente reattivi in aree montane.
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6) Valutazione degli impatti climatici legati a variazioni di composti clima‐alteranti e chimicamente reattivi in aree montane.
7) Studio dell’inquinamento indoor in alta Himalaya.
8) Calibrazione e verifica AWSs situate in Himalaya e Karakorum.
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SHARE ‐ ABC Coordinatori di Progetto:
Paolo Bonasoni Paolo Cristofanelli
Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima del Consiglio Nazionale delle Ricerche ISAC‐CNR Obiettivi previsti nel 2011
1) Determinazione degli andamenti temporali di gas in traccia e clima‐alteranti.
2) Determinazione degli andamenti temporali delle caratteristiche chimico‐fisiche dell’aerosol atmosferico.
3) Caratterizzazione delle condizioni di background in un sito di alta quota nell’Himalaya meridionale.
4) Identificazione dei contributi degli scambi stratosfera‐troposfera alla concentrazione di ozono superficiale nell’Himalaya meridionale.
5) Identificazione dei trasporti di aerosol minerale dal Nord Africa, Penisola Arabica, Asia centrale e valutazione del loro contributo alle variazioni del PM10 e delle proprietà chimico‐fisiche dell’aerosol atmosferico.
6) Identificazione del contributo del trasporto locale, regionale, a grande scala, di masse d’aria inquinate riguardo la variabilità della concentrazione di composti atmosferici.
7) Valutazione del forcing radiativo legato alle variazioni della composizione dell’atmosfera dovute al trasporto di masse d’aria ricche di aerosol naturale o di origine antropica.
8) Valutazione della relazione esistente fra trasporto in atmosfera di elevate concentrazioni di aerosol assorbente e deposizione su superfici innevate o ghiacciate dall’alta valle del Khumbu.
9) Caratterizzazione delle condizioni di background atmosferico in un sito di alta quota nella catena del Karakorum.
Risultati ottenuti nel 2011
E’ continuata l’attività di osservazione dei composti atmosferici (gas ed aerosol), parametri meteorologici e flussi di radiazione solare LW e SW presso la stazione globale WMO GAW NCO‐P. Nella primavera 2011, presso NCO‐P, è stata eseguita una campagna di calibrazione e manutenzione della strumentazione che ha anche permesso l’installazione di un nuovo sistema di acquisizione per i dati radiometrici. Nello stesso periodo è stata eseguita una campagna per lo studio delle sorgenti di black carbon attraverso l’uso di un Aetalometro a 7 lunghezze d’onda.
Sono proseguite le attività di misura presso le stazioni meteorologiche automatiche afferenti alla rete SHARE presenti nella valle del Khumbu e nell’area del Baltoro.
In quest’ambito, nella primavera e nell’autunno 2011, sono state eseguite le prime verifiche in‐situ dei dati meteorologici e radiometrici acquisiti dalle stazioni AWS Pyramid, Kala Patthar e Periche attraverso un apposito sistema di riferimento messo a punto grazie alla collaborazione tra ISAC‐CNR, ENEA/UTMEA‐TER ed Ev‐K2‐CNR.
Durante l’estate 2011, nell’ambito dello studio di fattibilità per identificare il futuro sito per l’installazione della stazione ABC in Pakistan, è stata eseguita una campagna sperimentale di misura per la valutazione della variabilità del PM10 sul ghiacciaio del Baltoro, in collaborazione con i progetti PAPRIKA‐KARAKORUM e SEED (Social Economic Environmental Development). In Italia sono state effettuate le analisi della
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circolazione atmosferica a scala sinottica che ha interessato la regione settentrionale del Pakistan nel periodo 2005‐2009 e durante la campagne estiva dell’estate 2011.
Sono state inoltre svolte le seguenti attività:
1) Studio degli andamenti di gas fluorurati in Himalaya, con analisi degli episodi di alta concentrazione e una valutazione delle aree sorgente (Maione et al., 2011).
2) Identificazione della frequenza di eventi acuti di inquinamento presso la stazione GAW‐WMO NCO‐P nel periodo 2006 – 2010 (Marinoni et al., 2011).
3) Valutazione della concentrazione di black carbon in campioni di neve raccolti nell’alta valle del Khumbu (Cozic et al., 2011).
4) Primo studio dell’andamento del PM10 nell’area del ghiacciaio del Baltoro (Cristofanelli et al., 2011).
Serie storica delle concentrazioni giornaliere di black carbon (nero, BC) , umidità relative (verde, RH) ed ozono (blu, O3) ad NCO‐P
dal marzo 2006 al dicembre 2010. In rosso sono evidenziati gli eventi di inquinamento identificati (da Marinoni et al., 2011)
Obiettivi previsti per il 2012
1) Prosecuzione delle attività di misura continuative presso la stazione globale GAW‐WMO NCO‐P.
2) Esecuzione delle campagne primaverili ed autunnali per le attività di calibrazione/manutenzione della strumentazione in funzione presso la stazione NCO‐P.
Analisi della circolazione atmosferica a scala sinottica per il ghiacciaio del Baltoro
durante l’estate 2011 (Cristofanelli et al., 2011)
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3) Classificazione dei processi a scala sinottica che possono favorire il trasporto di masse d’arie stratosferiche presso NCO‐P e l’Himalaya meridionale.
4) Definizione dell’influenza che la variabilità del ciclo monsonico può avere sulla composizione dell’atmosfera in Himalaya.
5) Valutazione della variabilità interannuale delle concentrazioni di ozono e black carbon in Himalaya.
6) Studio del contributo che fenomeni di biomass burning possono avere nella definizione della variabilità di black carbon ed ozono in Himalaya.
7) Studio della variabilità del PM10 nell’area del Baltoro e valutazione del ruolo di sorgenti naturali di aerosol minerale.
8) Studio dell’influenza che la circolazione a scala sinottica può avere nella definizione della piovosità nell’area del Baltoro – Karakoram.
Serie temporale degli alocarburi di origine antropica a NCO‐P (Maione et al., 2011).
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SHARE ‐ EVEREST Coordinatori di Progetto:
Elisa Vuillermoz ‐ Gian Pietro Verza Ev‐K2‐CNR
Paolo Cristofanelli ‐ Paolo Bonasoni Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima del Consiglio Nazionale delle Ricerche ISAC‐CNR
Obiettivi previsti nel 2011
1) Messa a punto di una stazione meteorologica innovativa per effettuare misure di pressione atmosferica, umidità relativa e temperatura dell’aria sulla vetta dell’Everest.
2) Installazione della stazione meteorologica sulla vetta dell’Everest nell’ambito dell’iniziativa “SHARE Everest 2011”.
3) Messa a punto ed installazione di una stazione AWS a Colle Sud in sostituzione della stazione precedentemente installata nel Maggio 2008.
4) Messa a punto di un nuovo sistema di trasmissione per il download in tempo reale dei dati acquisiti presso le stazioni “Everest” e AWS Colle Sud.
5) Validazione dei dati delle stazioni “Everest” e AWS Colle Sud.
Risultati ottenuti nel 2011
1) Realizzazione presso ISAC‐CNR dei sistemi di misura, di gestione energetica, di termostatazione e di acquisizione/trasmissione dati della stazione AWS “Everest”.
2) Realizzazione di due stazioni “gemelle” (denominate “Master” e “Back‐up”) da installare a Colle Sud.
3) Ingegnerizzazione dei sistema di acquisizione ed elaborazione dei segnali dei sensori delle stazioni “Everest” e AWS Colle Sud.
4) Messa a punto della stazione “Everest” e test di funzionamento a Bologna presso ISAC‐CNR.
5) Messa a punto delle stazioni “gemelle” Colle Sud e test di funzionamento presso LSI – Lastem.
6) Test preliminari delle stazioni “Everest” e AWS Colle Sud presso il Laboratorio Internazionale Piramide (maggio 2011).
7) Installazione AWS Colle Sud durante la campagna SHARE‐EVEREST 2011 (a causa delle avverse condizioni meteorologiche non è stato possibile eseguire l’installazione della stazione meteorologica sulla vetta dell’Everest).
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June 2011
WS
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Atm
osph
eric
pre
ssur
e (h
Pa)
Everest – Colle Sud, 8000 m s.l.m.: andamento dei valori medi orari di velocità del vento (blu) e pressione atmosferica (rossa) nel giugno 2011.
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8) A Monte Cimone (presso la stazione “O. Vittori” del CNR‐ISAC) , nel settembre 2011, sono stati eseguiti ulteriori test di funzionamento inerenti gli strumenti ospitati presso la stazione “Everest” ed il sistema di trasmissione dei dati acquisiti.
9) Validazione dei dati meteorologici e radiometrici acquisiti a Colle Sud negli anni 2008‐2009 ed a partire dal Maggio 2011.
10) Installazione della web‐cam a Kala Patthar (5.600 m slm) in grado di trasmettere l’immagine della cima dell’Everest in tempo reale.
Immagine della cima dell’Everest trasmessa dalla web‐cam di Kala Patthar
Obiettivi previsti per il 2012
1) Prosecuzione delle attività di validazione dei dati rilevati dalla stazione AWS di Colle Sud ed inserimento dei dati nei data‐base di competenza.
2) Studio della variabilità della sub‐tropical jet stream e dei periodi di onset/decay del monsone estivo attraverso lo studio delle serie storiche di dati meteorologici e radiometrici presso la stazione AWS Colle Sud.
3) Sostituzione dei sistemi attualmente non funzionanti presso la stazione AWS Colle Sud.
4) Studio di fattibilità per una futura installazione della stazione sulla vetta dell’Everest.
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WP 1.2 Glaciologia Referenti:
Claudio Smiraglia Guglielmina Diolaiuti
Dipartimento di Scienze della Terra “A. Desio” ‐ Università degli Studi di Milano Obiettivi previsti nel 2011
1) Analisi della micrometeorologia sopraglaciale alpina attraverso i dati raccolti dalla rete di stazioni SHARE‐ ghiaccio (Forni, Dosdè, Gigante‐Bianco).
2) Quantificazione del bilancio energetico glaciale puntuale attraverso l’analisi dei dati raccolti dalle stazioni SHARE ghiaccio.
3) Modellazione dell’accumulo nevoso sopraglaciale attraverso l’analisi di dati rilevati in‐situ (snow pits), dati da AWS (sonic ranger) e dati da rilievi indiretti (georadar).
4) Modellazione del bilancio idrologico di un bacino alpino glacializzato (il Dosdè, Val Viola Bormina) e validazione con dati di deflusso misurati (da AWS satellite idrologica Dosdè). Questa attività è stata svolta in collaborazione con POLIMI DIIAR (PhD D. Bocchiola).
5) Analisi dei cicli termici in roccia esposta ad alta quota (AWS satellite Gigante –Bianco, 3430 m slm) a diversa profondità (0.5‐10‐30‐50 cm) quale contributo alla conoscenza del permafrost alpino. Questa attività è stata svolta in collaborazione con UNINSUBRIA (Prof. M. Guglielmin).
6) Analisi dei dati glaciologici rilevati in ambito extra‐alpino nel corso di missioni svolte in collaborazione con EvK2CNR, anche nell’ambito dei progetti SEED, PAPRIKA e precedenti programmi.
Risultati ottenuti nel 2011
1) E’ stata approfondita la conoscenza della micrometeorologia sopraglaciale alpina attraverso l’analisi dei dati raccolti dalla rete di stazioni SHARE‐ ghiaccio (Forni, Dosdè, Gigante‐Bianco).
Da sinistra a destra: AWS1 Forni (a), AWS Dosdè‐Levissima (b), AWS Monte Bianco‐Osram (c).
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2) La quantificazione del bilancio energetico glaciale puntuale attraverso l’analisi dei dati raccolti dalle stazioni SHARE ghiaccio è avvenuta sia per il Ghiacciaio dei Forni che per il Ghiacciaio Dosdè. Sono in preparazione 2 pubblicazioni (per i Forni ci si avvale anche del contributo scientifico proveniente dl progetto SHARE STELVIO, si rimanda alla specifica sezione).
3) La modellazione dell’accumulo nevoso sopraglaciale attraverso l’analisi di dati rilevati in‐situ (snow pits), dati da AWS (sonic ranger) e dati da rilievi indiretti (georadar) è avvenuta per il Ghiacciaio Dosdè anche grazie al contributo di Sanpellegrino Levissima Spa che ha sostenuto i costi delle indagini georadar. I risultati confluiranno in una pubblicazione in preparazione.
4) La modellazione del bilancio idrologico di un bacino alpino glacializzato (il Dosdè, Val Viola Bormina) e la validazione con i dati di deflusso misurati (da AWS satellite idrologica Dosdè) è un’attività tuttora in corso di svolgimento. Dato input fondamentale è rappresentato dall’accumulo nevoso (SWE distribuito) che per questo bacino è noto per il 2011 grazie alle indagini georadar. Questa attività, che verrà completata entro i primi mesi del 2012, è stata svolta in collaborazione con POLIMI DIIAR (PhD D. Bocchiola).
5) L’analisi dei cicli termici in roccia esposta ad alta quota (AWS satellite Gigante –Bianco, 3430 m slm) a diversa profondità (0.5‐10‐30‐50 cm) è in fase conclusiva. Sono stati analizzati dati a scala oraria relativi a tre anni di cicli termici (2008‐2009, 2009‐2010 e 2010‐2011). I risultati confluiranno in una pubblicazione predisposta in collaborazione con UNINSUBRIA (Prof. M. Guglielmin).
6) Sono stati analizzati dati glaciologici extralpini (Karakorum) utili a descrivere la dinamica dei surging glaciers (Mayer et al., 2011) e l’idrologia di alcuni bacini campione (Bocchiola et al., 2011).
Obiettivi previsti per il 2012
1) Mantenimento della rete di stazioni SHARE Ghiaccio sulle Alpi e delle stazioni satellite (AWS roccia e AWS Hydro) e attività di manutenzione ordinaria e straordinaria.
2) Distribuzione del bilancio energetico alla lingua del Ghiacciaio dei Forni a partire da dati energetici e meteorologici rilevati dalla AWS Forni (attività svolta anche in ambito progetto SHARE Stelvio e in collaborazione con UNIMI Fisica, prof. M. Maugeri).
3) Ultimazione del modello di ablazione‐deflusso del Ghiacciaio Dosdè (attività svolta in collaborazione on POLIMI DIIAR, PhD D. Bocchiola).
4) Analisi dei dati glaciologici rilevati in aree extra‐alpine, svolte nell’ambito dei progetti SEED e PAPRIKA, per la descrizione di dinamica ed evoluzione di ghiacciai delle catene dell’Himalaya e del Karakorum.
5) Analisi di dati termici rilevati in roccia a diversa profondità (zona del monte Bianco e dell’alta Valtellina) quale contributo alla conoscenza del permafrost alpino (attività svolta in collaborazione con UNINSUBRIA, prof. M. Guglielmin).
6) Avvio del progetto “Plan de accion para la conservacion de glaciares ante el cambio climatico” volto a quantificare le variazioni recenti di un rappresentativo campione dei ghiacciai del Cile attraverso rilievi diretti (glaciologici, idrologici, meteorologici, topografici) e indiretti (geofisici) volti a raccogliere dati che potranno essere confrontati con le informazioni a disposizione grazie a programmi di monitoraggio pregressi.
Il programma propone l’installazione e l’avvio di una rete di monitoraggio permanente della risorsa glaciologica, meteorologica e idrica cilena per rilevarne nel tempo la variabilità.
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SHARE ‐ STELVIO Un Parco – Osservatorio per lo studio dei Cambiamenti Climatici e Ambientali in alta quota
Coordinatore di Progetto: Guglielmina Diolaiuti
Dipartimento di Scienze della Terra “A. Desio” ‐ Università degli Studi di Milano Obiettivi previsti nel 2011
1) Allestimento del Catasto dei Ghiacciai del settore Lombardo del Parco Nazionale dello Stelvio aggiornato al 2007 (con confronti rispetto al 1954, 1981, 1992, 1999, 2003) (data base e shape files). Analisi delle variazioni areali e geometriche avvenute nel mezzo secolo di osservazione (WP 1: Ghiaccio).
2) Allestimento del catasto dei laghi del settore Lombardo del Parco Nazionale dello Stelvio aggiornato al 2007 (con confronti rispetto al 1954, 1981, 1992, 1999, 2003) (data base e shape files). Analisi delle variazioni areali e geometriche avvenute nel mezzo secolo di osservazione (WP 2: Acqua).
3) Mantenimento del sito di monitoraggio Share ghiaccio AWS1 Forni per la quantificazione dei flussi energetici alla superficie del ghiacciaio dei Forni e la determinazione del bilancio energetico puntuale glaciale (WP1: Ghiaccio).
4) Mantenimento del sito di monitoraggio Permafrost deep hole al Passo dello Stelvio (c. 3000 m slm) (WP1: Ghiaccio sub unità permafrost).
5) Test di un sistema autonomo di monitoraggio climatico‐ambientale presso il Ghiacciaio dei Forni (2700 m slm) durante la stagione ablativa 2011 (WP3: Atmosfera).
6) Campionamenti di alcuni laghi di alta quota per descriverne l’idrochimica e la presenza di macroinvertebrati bentonici e diatomee (WP2: Acqua).
7) Rilievi presso l’intera superficie del Ghiacciaio dei Forni per descrivere l’albedo sopraglaciale e la sua variabilità in funzione delle condizioni di copertura detritica (sparsa, continua o assente). Rilievi per misurare l’ablazione e l’accumulo sopraglaciali e ottenere dati per la validazione‐calibrazione dei modelli di bilancio (WP1: Ghiaccio).
8) Modellazione della dinamica della lingua del Ghiacciaio dei Forni (WP1: Ghiaccio in collaborazione con WP4 FLA).
9) Analisi delle relazioni tra Cambiamento Climatico e sistemi naturali di alta quota (WP4 Fondazione Lombardia per L’Ambiente –FLA ).
10) Disseminazione dei primi risultati progettuali (WP5 FLA in collaborazione con EvK2CNR).
Risultati ottenuti nel 2011
1) E’ stato allestito il Catasto dei Ghiacciai del settore Lombardo del Parco Nazionale dello Stelvio aggiornato al 2007 (con confronti rispetto al 1954, 1981, 1992, 1999, 2003) (data base e shape files). Le analisi condotte nei laboratori di UNIMI hanno evidenziato una riduzione areale dei ghiacciai di oltre il 39% con particolare intensità nel periodo più recente (accelerazione della riduzione).
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Variazioni areali e volumetriche dei ghiacciai del Gruppo Ortles Cevedale (settore lombardo)
Variazioni areali e numero degli apparati glaciali
2) E’ in fase di ultimazione il catasto dei laghi del settore Lombardo del Parco Nazionale dello Stelvio aggiornato al 2007 (con confronti rispetto al 1954, 1981, 1992, 1999, 2003) (data base e shape files). Le analisi (condotte da ricercatori del CNR IRSA) delle variazioni areali e geometriche sono tuttora in corso.
3) E’ stata oggetto di manutenzione ordinaria (da parte di tecnici e ricercatori UNIMI ed EvK2CNR) la AWS1 Forni che ha fornito dati utili alla per la quantificazione dei flussi energetici alla superficie del ghiacciaio dei Forni e la determinazione del bilancio energetico puntuale glaciale (risultati confluiti in una pubblicazione accettata per la stampa su rivista internazionale).
4) Monitoraggio Permafrost deep hole al Passo dello Stelvio (c. 3000 mslm), attività curata dalla Università della Insubria: la perforazione è avvenuta nel 2010 nell’ambito di SHARE Stelvio e permette il monitoraggio della temperatura sino ad una profondità di 235 m dove è stata rilevata la presenza di permafrost continuo.
AWS Forni Perforazione avvenuta presso il Passo dello Stelvio per il monitoraggio del permafrost
Trasporto del NANO‐SHARE verso il
ghiacciaio dei Forni
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5) Il sistema NANO‐SHARE per il monitoraggio climatico‐ambientale è stato testato presso il Ghiacciaio dei Forni (2700 m slm) durante la stagione ablativa 2011. Il sistema, trasportato tramite elicottero, è stato operativo dal 30 Giugno al 30 Settembre 2011. Questa campagna sperimentale è stata condotta nell’ambito del progetto pilota SHARE‐TECH. Le ricerche sono state seguite da un team di ricercatori e tecnici del CNR‐ISAC di Bologna, del CNRS‐LGGE di Grenoble e del Comitato Ev‐K2‐CNR di Bergamo.
Il NANO‐SHARE sul ghiaccaio dei Forni (sinistra) e l’andamento delle misure di ozono durante la campagna di misura (destra).
6) Sono state svolte 3 campagne di rilevamento presso alcuni rappresentativi laghi siti in alta quota nel settore Lombardo del parco nazionale dello Stelvio. I campionamenti sono stati finalizzati alla descrizione dell’idrochimica lacustre e alla determinazione della presenza di macroinvertebrati bentonici e diatomee. Le campagne sono state svolte da ricercatori e tecnici del CNR ISE e CNR IRSA.
Attività di campionamento presso i laghi siti nel settore lombardo del Parco Nazionale dello Stelvio
7) Sono stati condotti da parte di ricercatori UNIMI rilievi presso l’intera superficie del Ghiacciaio dei Forni per descrivere l’albedo sopraglaciale e la sua variabilità in funzione delle condizioni di copertura detritica (sparsa, continua o assente). Sono anche stati condotti rilievi per misurare l’ablazione e l’accumulo sopraglaciali e ottenere dati per la validazione e la calibrazione dei modelli di bilancio.
8) E’ in corso di ultimazione la modellazione della dinamica della lingua del Ghiacciaio dei Forni (UNICATT, UNIMI e FLA). Il modello applicato per l’analisi della sensitività al cambiamento climatico del ghiacciaio dei Forni è un modello di flusso unidimensionale dipendente dal tempo seguendo l’approccio di Wallinga et al. 1998. Inoltre utilizzando le variazioni frontali della lingua glaciale (Oerlemans, 2007), verrà stimato il tempo di risposta del ghiaccio e ricostruita la variazione dell’Ela (Equilibrium Line Altitude).
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9) Le analisi delle relazioni tra Cambiamento Climatico e sistemi naturali di alta quota sono state condotte a cura di ricercatori FLA (POLIMI, UNICATT, UNINSUBRIA) che hanno in particolare approfondito le relazioni tra permafrost e sua variabilità e popolazioni di marmotte in alcune aree campione del Parco.
10) Nell’ambito delle attività osservative e divulgative nell’estate 2011 è stata installata nell’ambito del progetto SHARE, una web cam presso il rifugio Branca (2493 m slm) che riprende costantemente il Ghiacciaio dei Forni e permette di visualizzarne le condizioni e le variazioni. L’immagine della web cam è visibile al sito http://www.umbriameteo.com/webcam/ghiacciaiodeiforni/.
Obiettivi previsti per il 2012
1) Mantenimento del sito di monitoraggio Share ghiaccio AWS1 Forni per la quantificazione dei flussi energetici alla superficie del ghiacciaio dei Forni e la determinazione del bilancio energetico distribuito glaciale (WP1 Ghiaccio).
2) Mantenimento del sito di monitoraggio Permafrost deep hole al Passo dello Stelvio (c. 3000 m slm) (WP1 Ghiaccio).
3) Completamento del catasto dei laghi del settore Lombardo del Parco Nazionale dello Stelvio aggiornato al 2007 (con confronti rispetto al 1954, 1981, 1992, 1999, 2003) (data base e shape files). Analisi delle variazioni areali e geometriche avvenute nel mezzo secolo di osservazione (WP 2 Acqua).
4) Analisi dei campioni prelevati presso i laghi del settore Lombardo del Parco Nazionale dello Stelvio per la descrizione dell’idrochimica lacustre, e della presenza di macroinvertebrati bentonici e diatomee (WP 2 Acqua).
5) Quantificazione dei deflussi idrici derivanti dalla fusione nivale e glaciale in un rappresentativo bacino glacializzato del Parco (Ghiacciaio dei Forni), modellazione del bilancio idrologico del bacino e applicazione di scenari previsionali per proiezioni a breve e medio termine (WP1 Ghiaccio, sub unità idrologia quantitativa).
6) Completamento della modellazione della dinamica del Ghiacciaio dei Forni (WP1 Ghiaccio e WP4 FLA).
7) Studio degli andamenti dei composti atmosferici monitorati nell’ambito del progetto e caratterizzazione dei fenomeni di trasporto occorsi.
8) Installazione di un sistema di monitoraggio meteo atmosferico in quota ed eventale rilocalizzazione del sistema autonomo di monitoraggio ambientale alla superficie del ghiacciaio dei Forni (WP3 Atmosfera).
9) Analisi delle relazioni tra cambiamento climatico ed ecosistemi di alta quota (WP4 FLA).
10) Attività di divulgazione‐disseminazione del progetto (WP5 FLA ed EvK2CNR).
Veduta del Ghiacciaio dei Forni
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SHARE PAPRIKA ‐ KARAKORUM Coordinatore di Progetto:
Antonello Provenzale Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima del Consiglio Nazionale delle Ricerche ISAC‐CNR
Obiettivi previsti nel 2011
1) Conduzione della campagna di misure di ablazione e accumulazione sul ghiacciaio Baltoro e interpretazione di dati satellitari.
2) Campagna di misure idrologiche e installazione della nuova stazione di misura idrologica.
3) Campagna di misure di aerosol atmosferico nella regione del ghiacciaio Baltoro.
4) Campagna di misure di qualità dell’acqua e analisi dei campioni.
5) Analisi dei dati prodotti dalle stazioni AWS al Baltoro.
6) Simulazioni numeriche globali nel decennio di riferimento 2000‐2010, con inclusione della dinamica degli aerosol.
7) Predisposizione delle tecniche di downscaling della precipitazione.
8) Sviluppo di un modulo per la dinamica del manto nevoso.
9) Risultati preliminari del modello idrologico forzato da scenari standard.
Risultati ottenuti nel 2011
1) Nell’ambito della spedizione estiva in Karakorum al ghiacciaio del Baltoro, sono state eseguite misure di ablazione e di accumulazione anche ad alta quota, e misure di spessore della copertura di debris, che saranno utilizzate per lo studio degli andamenti e lo sviluppo di modelli dinamici del ghiacciaio.
2) Sono state condotte due campagne di misura idrologiche in Karakorum, durante le quali è stata installata una stazione di misura e sono stati condotti esperimenti di stima della velocità di flusso.
3) E’ stata condotta una campagna di misura nella zona del ghiacciaio Baltoro, utilizzando lo SHARE BOX di strumentazione per la misura della qualità dell’aria e del carico di aerosol.
4) Sono stati raccolti campioni di acqua e sono state condotte le analisi di qualità dell’acqua.
5) Sono state analizzate le serie temporali di misure meteoclimatiche ottenute dalle stazioni di Askole e Urdukas nella valle del Baltoro. I dati di precipitazione sono stati confrontati con i dati satellitari TRMM, con altri dataset di misure al suolo (Aphrodite e altri) e con le rianalisi ERA e NCEP. Queste analisi hanno permesso la caratterizzazione delle condizioni meteoclimatiche nella regione dell’Upper Indus Basin e saranno la base per lo studio dell’interazione fra monsone indiano e “western weather patterns”.
Campagna di misura idrologica
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Confronto tra diversi dataset di precipitazione estive ed invernali relative al periodo 1998‐2007.
Ciclo annuale delle precipitazioni in HKK e Himalaya
6) E’ stata condotta una simulazione numerica del clima globale con un modello accoppiato oceano‐atmosfera, in cui sono stati implementati i codici per il trasporto e la chimica degli aerosol. Sono state condotte diverse simulazioni atmosferiche con il modello ECHAM/HAM e sono state confrontate con i dati satellitari.
7) Sono state validate le tecniche di downscaling della precipitazione che verranno implementate nei modelli numerici.
8) Sono stati analizzati diversi modelli di dinamica del manto nevoso al fine di identificare quello più adatto agli scopi del progetto.
9) Sono state ottenute stime preliminari del runoff nel bacino dello Shigar mediante l’utilizzo di un modello idrologico semidistribuito forzato da scenari standard.
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Obiettivi previsti per il 2012
1) Seconda campagna di misure di ablazione e accumulazione per il ghiacciaio del Baltoro.
2) Terza campagna di misure idrologica.
3) Campagne di misura degli aerosol nella zona del Baltoro.
4) Raccolta e analisi di nuovi campioni d’acqua e di neve per analisi chimiche.
5) Studio dell’interazione fra monsone indiano e western weather patterns, per determinare la distribuzione invernale ed estiva delle precipitazioni nel Karakorum.
6) Simulazioni numeriche globali in scenari di cambiamento climatico.
7) Simulazioni a scala regionale nel periodo di riferimento (2000‐2010).
8) Simulazioni non‐idrostatiche della dinamica atmosferica nella regione dell’Upper Indus Basin.
9) Implementazione delle procedure di downscaling stocastico.
10) Implementazione del modello di dinamica del manto nevoso.
11) Ulteriori run del modello idrologico utilizzando gli output delle simulazioni globali e regionali.
Dati satellitari MODIS e simulazioni atmosferiche ECHAM AOD
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WP 1.3 Risorse Idriche Referente:
Riccardo de Bernardi Ev‐K2‐CNR
Obiettivi previsti nel 2011
1) Riorganizzazione delle attività di ricerca relative allo studio delle risorse idriche in ambito SHARE in base alle richieste dei donors e della comunità scientifica internazionale.
2) Pianificazione delle attività di ricerca scientifica per gli anni 2012‐ 2013.
3) Prosecuzione delle attività di ricerca riguardanti lo studio e l’osservazione di serie temporale sia della composizione chimica che della dinamica della termica lacustre nei due laghi della Piramide iniziata 20 anni fa in accordo con le richieste del Progetto ILTER (International Long Term Ecological Research) (ISE‐CNR).
Risultati ottenuti nel 2011
1) Definizione del programma quadro del WP 1.3 da parte di Ev‐K2‐CNR, ISE‐CNR e IRSA‐CNR e delle attività di ricerca relative allo studio delle risorse idriche e delle loro variazioni qualitative e quantitative in alcuni siti di indagine in Asia, Europa e Africa.
2) Nell’ambito del progetto “Ricerche limnologiche e paleo limnologiche in laghi di alta quota nell’ambito dell’International Long Term Ecological Research (ILTER) global network” sono state svolte le analisi chimiche dei campioni prelevati nell’autunno 2010 e nella primavera 2011.
Andamento della concentrazioni di anioni e cationi nel laghi Piramide Inferiore e Superiore nel periodo 1990‐2011.
I dati degli ultimi campionamenti indicano un marcato aumento delle concentrazioni di soluti, in particolare calcio e solfati, rispetto al periodo precedente.
Nel mese di ottobre 2011 si è provveduto ad effettuare, in collaborazione con personale di Ev‐K2‐CNR, la manutenzione della catena di termistor che rilevano la temperatura della colonna d’acqua nei due laghi della Piramide e i dati scaricati in tale occasione sono ora in corso di validazione.
3) Si è concluso lo studio relativo alla circolazione dell’azoto in ambienti d’alta quota e la caratterizzazione chimica delle acque di scorrimento campionate a quote comprese tra 4200 e 5300 m s.l.m. In particolare è stato possibile il confronto tra le concentrazioni di nitrato e ammonio misurati in tutti i campioni raccolti nelle acque di scorrimento, nei campioni di pioggia e in alcuni laghi situati nella medesima area.
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4) Lo studio sui microinquinanti organici ha permesso di mettere in evidenza che esiste una contenuta contaminazione da composti organoclorurati nei suoli e nei laghi di quest’area che porta ad escludere sorgenti locali di contaminazione. Al contrario la presenza di IPA nei suoli, che evidenziano una relazione inversa con la quota tra i 2700 e i 5300 m.
Concentrazioni di DDT, HCB, PCB, PBDE e HCH in campioni di acqua di lago (a sinistra) e nei sedimenti dei corpi lacustri (a destra).
Obiettivi previsti per il 2012
BIODIVERSITA’ (Andrea Lami)
Si provvederà ad effettuare una campagna di ricerca nella regione del Khumbu. Questa indagine riguarderà lo studio di alcuni ambienti lacustri (5‐6 laghi), i loro immissari (se presenti) ed emissari per quanto riguarda le seguenti componenti: macrobentos, diatomee bentoniche e zooplancton. Questo permetterà di comprendere quale e quanta parte della biodiversità lacustre può essere attribuita ai tributari. I risultati ottenuti in questa campagna saranno messi a confronto con i dati pregressi.
LAGHI (Michela Rogora)
‐ Proseguiranno le analisi chimiche sui due laghi della Piramide alle quali si aggiungeranno quelle su altri corpi idrici che verranno campionati nel 2012.
‐ Sarà avviato un censimento delle informazioni idrologiche, disponibili e in corso di acquisizione, per la valutazione del bilancio idrologico dei due laghi Piramide come indicatori della dinamica lacustre in risposta alla variazioni meteo‐climatiche dell’area.
PRECIPITAZIONI (Raffaella Balestrini)
L’obiettivo generale di questo progetto coincide, a scala locale, con quello del Programma GAW‐WMO che consiste nel monitorare l’evoluzione a lungo termine della composizione atmosferica e delle sue proprietà su scala globale e regionale per valutare il ruolo dei cambiamento climatici e di altri fenomeni ambientali. Gli obiettivi specifici sono rivolti allo studio dell’evoluzione temporale delle principali specie chimiche nelle precipitazioni per la creazione di una serie pluriennale; la quantificazione dei flussi di deposizione
0
2.5
5
7.5
10
12.5
15
17.5
20
22.5
25
N‐NO3 µe
q/L
Sito di campionamento nel bacino del Lake 12 Concentrazioni di azoto nitrico misurate nei siti selezionati. E’
rappresentata la media e le barre indicano la deviazione standard
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atmosferica delle principali specie chimiche, l’identificazione dei principali processi chimico‐fisici responsabili della formazione e del trasporto di alcune specie chimiche, il confronto tra la chimica delle precipitazioni e quella degli aerosol, e la definizione del ruolo delle deposizioni atmosferiche nei cicli biogeochimici (es. l’azoto).
Le metodologie e le attività sono strettamente connesse all’applicazione del protocollo GAW che prevede il campionamento giornaliero delle deposizioni umide.
FIUMI (Franco Salerno)
Nel 2012 sono previste le seguenti attività:
1) Campagna di istallazione degli idrometri nel Parco Nazionale del Sagarmatha (Nepal).
2) Ricostruzione delle serie climatiche di temperatura e precipitazione per il Parco Nazionale del Sagarmatha (Nepal).
3) Valutazione dell’impatto del cambiamento del clima su sull’idrologica del Parco Nazionale del Sagarmatha (Nepal).
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WP 1.4.1 Biodiversità Animale SHARE SNOW‐LEOPARD
Coordinatore di progetto: Sandro Lovari
Dipartimento di Scienze Ambientali ‐ Università di Siena
Obiettivi previsti nel 2011
1) Prosecuzione della raccolta dei dati sul campo per stimare il numero minimo di leopardi delle nevi, leopardi comuni, tahr dell’Himalaya e moschi nel Parco Nazionale del Sagarmatha (PNS).
2) Analisi della sovrapposizione di habitat e di spettro trofico tra leopardo delle nevi e leopardo comune nel Parco Nazionale del Sagarmatha.
Risultati ottenuti nel 2011
1) Nel PNS gli habitat delle due specie di leopardo sono risultate solo parzialmente sovrapposte. In queste aree, il leopardo delle nevi ha selezionato arbusteti e aree a vegetazione erbacea, mentre ha evitato foresta densa, campi coltivati e terreni improduttivi. Il leopardo comune ha invece selezionato generalmente ambienti di foresta ed evitato quelli aperti.
2) La dieta di entrambe le specie di leopardo nel PNS è composta principalmente da tahr dell’Himalaya, mosco e bestiame. La dieta del leopardo comune si sovrappone stagionalmente (24‐82%) a quella del leopardo delle nevi. . La dieta del leopardo delle nevi si sovrappone a quella del leopardo comune a un livello minore (6‐20%).
3) La distribuzione dei segni di presenza del leopardo delle nevi è fortemente condizionata dalla distribuzione del tahr. La predazione del leopardo delle nevi ha quasi dimezzato la consistenza della popolazione di tahr, riducendone fortemente i segmenti più giovani, che sono stati predati soprattutto
10 ind/100
0 ind/100 ha
Densità tahr dell’Himalaya
Percorso turistico
Core area leop. nevi
Legenda
Localizzazione dell’area a maggiore intensità di utilizzo (25% delle localizzazioni di escrementi identificati geneticamente: core
area) del leopardo delle nevi in relazione alla densità di tahr dell’Himalaya, nel Parco Nazionale del Sagarmatha.
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nella prima estate di vita.
La forte diminuzione dei tahr ha avuto un effetto rilevante sulla popolazione di leopardo delle nevi, ridotta a 2 individui nel 2010, rispetto a 5 individui nel 2007. Anche il numero dei segni di presenza del leopardo delle nevi è crollato negli ultimi 4 anni
Il Department of National Parks and Wildlife Conservation (DNPWC), a partire da gennaio 2011 ed a seguito di avvenimenti ancora da chiarire, non ha ritenuto opportuno concedere al personale del progetto le autorizzazioni necessarie allo svolgimento della ricerca sul campo nel PNS. Pertanto, in ottemperanza alle indicazioni ricevute da DNPWC, la raccolta dei dati nel PNS è stata interrotta temporaneamente sospesa .
Obiettivi previsti per il 2012
(perseguibiii solo a seguito dell’eventuale rilascio delle necessarie autorizzazioni)
1) Stima del numero minimo di leopardi delle nevi, leopardi comuni, tahr dell’Himalaya e moschi.
2) Valutazione dell’andamento numerico delle popolazioni di leopardo delle nevi, leopardo comune e tahr dell’Himalaya.
3) Analisi della sovrapposizione di habitat e alimentazione tra leopardo delle nevi e leopardo comune con l’obiettivo generale di valutare a lungo termine le interazioni tra leopardo delle nevi e leopardo comune e le dinamiche preda‐predatore.
In parallelo è prevista l’elaborazione dei dati raccolti negli anni precedenti e la loro pubblicazione.
E’ in corso di valutazione il passaggio della ricerca dal territorio del PNS (che è sotto la gestione del DNPWC) a quello della Manaslu Conservation Area (gestito dal National Trust for Nature Conservation).
Variazione negli anni del numero minimo di tahr dell’Himalaya e del numero di segni di presenza di leopardo delle nevi nel Parco Nazionale del Sagarmatha.
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WP 1.4.2 Biodiversità Vegetale Referente:
Graziano Rossi Dipartimento di Scienze della Terra e dell'Ambiente – Università di Pavia
Obiettivi previsti nel 2011
1) Attività di ricerca su germinazione di specie alpine in relazione al cambiamento climatico sia nelle Alpi che nell’Appennino Settentrionale che in Himalaya.
2) Effetto delle onde di calore sulla germinazione di specie artico‐alpine in Appennino Settentrionale.
3) Stesura di un paper di modellistica con i dati raccolti sul campo durante la spedizione nella valle del Khumbu di ottobre 2010.
4) Pubblicazione di un paper sulla longevità dei semi alpini.
Risultati ottenuti nel 2011
1) I dati di campo raccolti durante la missione esplorativa nella valle del Khumbu (ottobre 2010) sono stati elaborati ed è in fase di stesura un articolo con lo scopo di predire l’effetto dell’aumento di temperature su due specie che vivono nell’area della Piramide.
2) E’ stato pubblicato un paper sulla conservazione dei semi di piante alpine nelle banche del germoplasma, in cui si dimostra come le specie che vivono in alta quota si conservano per minor tempo in queste strutture.
3) Sulle Alpi, nell’area del Ghiacciaio Dosdè (Valtellina, Sondrio), già monitorata dai glaciologi dell’Università di Milano nell’ambito del progetto SHARE Stelvio, è in corso uno studio di campo sull’effetto dell’innalzamento delle temperature sulle specie alpine periglaciali. Lo studio di laboratorio, condotto tra il 2010‐2011, si è invece concluso. Al momento è in fase di scrittura un articolo da inviare ad una rivista internazionale con i dati ottenuti da questo esperimento.
4) Per quanto riguarda l’Appennino Settentrionale sono invece in corso test di laboratorio che hanno lo scopo di testare l’effetto delle “onde di calore” sulla germinazione di due contingenti di specie (termofile e criofile) che crescono sul Monte Cimone. Lo studio è condotto attualmente in corso presso i laboratori dell’Università di Pavia, in collaborazione con l’ISAC‐CNR Bologna che collabora alle attività di studio climatico, fornendo anche i dati della stazione di ricerca CNR “O. Vittori” di Monte Cimone.
Obiettivi previsti per il 2012
1) Pubblicazione di due articoli: uno sull’effetto dei cambiamenti climatici sulla germinazione di specie alpine periglaciali nelle Alpi; l’altro sulla modellizzazione della distribuzione di due specie himalayane, con dispersione dei semi mediata dal vento che crescono nella Valle del Khumbu.
2) Conclusione dell’esperimento condotto in campo in Val Dosdè, elaborazione dati e stesura articolo.
3) Conclusione dell’esperimento di laboratorio sull’effetto delle onde di calore sulla germinazione delle specie dell’Appennino Settentrionale, elaborazione dei dati ottenuti e stesura del relativo articolo.
4) Avvio di attività di ricerca in Karakorum (Pakistan).
5) Prosecuzione delle attività nepalesi, in accordo con le direttive ed i permessi di raccolta semi delle locali autorità.
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SHARE HIMALAYAN SEED BANK Coordinatore di Progetto:
Graziano Rossi Dipartimento di Scienze della Terra e dell'Ambiente – Università di Pavia
Obiettivi previsti nel 2011
1) Acquisto di materiale utile per l’avvio delle attività della Himalayan Seed Bank.
2) Training per futuro personale Himalayan Seed Bank.
3) Inizio attività di raccolta semi e conservazione presso le strutture dell’Himalayan Seed Bank al NAST.
4) Studio eco‐fisiologico dei semi himalayani presso la Lombardy Seed Bank di Pavia.
Risultati ottenuti nel 2011
1) E’ stato avviato l’acquisto di parte delle attrezzature (rientranti nella fase I del progetto Himalayan Seed bank).
La Dr. Deepa Dhital, una delle ricercatrici selezionate dal NAST per lavorare presso le strutture della Himalayan Seed Bank, ha vinto un bando di concorso (CICOPS) dell’Università degli Studi di Pavia e pertanto a partire da Gennaio 2012 verrà ospitata a Pavia dove svolgerà un periodo di training presso le strutture della Lombardy Seed Bank.
2) Sono stati identificati a livello di genere (tutti) e specifico (gran parte) i quasi 100 campioni raccolti durante la spedizione di autunno 2010. L’identificazione è stata effettuata consultando gli erbari conservati presso la Tribhuvan University e il National Herbarium di Godavari (Kathmandu). E’ stata quindi prodotta una lista floristica.
Species mappate nell’area Himalayana: Leontopodium monocephalum Edgew, Anaphalis xylorhiza Sch. Bip. ex Hook. f. e
Waldheimia glabra (Decne.) Regel
3) E’ stato organizzato nel giugno 2011 in collaborazione con il NAST un Training Workshop on Seed Biology che ha visto l’intervento di numerose organizzazioni nepalesi (Università, Enti pubblici e privati di ricerca).
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Partecipanti del Training‐Workshop on seed biology, 2 giugno 2011, Katmandhu
Obiettivi previsti per il 2012
Gli obiettivi previsti, che partono dalla raccolta dei semi indispensabile per proseguire l’attività di ricerca, sono funzione dei necessari permessi, già richiesti, alle locali autorità nepalesi, e di cui allo stato attuale si rimane in attesa.
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WP 1.5 Medicina Ambientale e Salute Umana SHARE GARD‐KHUMBU
Coordinatore di progetto: Annalisa Cogo
Clinica Pneumologica e Centro Studi Biomedici applicati allo Sport ‐ Università di Ferrara
Obiettivi previsti nel 2011
1) Analisi della salute respiratoria della popolazione residente nella valle del Khumbu dove è frequente l’uso della biomassa come combustibile per cucinare e riscaldarsi, bruciato in bracieri aperti.
2) Analisi della funzione cardiovascolare sulla stessa popolazione.
3) Analisi della tipologia/ventilazione delle abitazioni e dell’inquinamento ambientale (misura del Monossido di Carbonio).
Risultati ottenuti nel 2011
Nel corso del 2011 sono state condotte due missioni: ad aprile 2011 nel villaggio di Thame e ad ottobre 2011 nei villaggi di Pengboche e Phakding .
A Thame sono stati sottoposti a test di spirometria e cardiogramma complessivamente 118 soggetti. Di seguito i risultati ottenuti:
1) Prevalenza del fumo di sigaretta: 7,6% (7maschi; 2femmine), quindi una bassa prevalenza.
2) Inquinamento ambientale: l’utilizzo dello strumento portatile per la determinazione del monossido di carbonio (CO) espirato e il controllo dell’aria nell’ambiente, ha permesso di rilevare che il valore medio di CO esalato dai soggetti era di 4,1 ± 2,7 ppm. Le rilevazioni effettuate all’interno delle abitazioni a braciere spento erano sempre <3ppm, mentre se accesi nell’ambiente dove erano collocati le rilevazioni erano > 30ppm.
3) Funzionalità Respiratoria: la presenza di un difetto ventilatorio di tipo ostruttivo viene valutato utilizzando il parametro rappresentato dal rapporto tra il volume espiratorio massimo nel primo secondo e la capacità vitale forzata (VEMS/CVF).
Misura della frequenza cardiaca e test di spirometria
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In questo studio si sono utilizzati tre diversi criteri per valutare la presenza di ostruzione:
Criterio n° 1 : quando il rapporto VEMS/CVF è < del valore assoluto di 70
Criterio n° 2 : quando il rapporto VEMS/CVF è < 88% del valore predetto per tutti i soggetti
Criterio N° 3 : quando il rapporto VEMS/CVF è < 88% del valore predetto negli uomini e < 89% del valore predetto nelle donne.
Ciò che si osserva:
a. Prevalenza della broncopneumopatia cronica ostruttiva soprattutto nella fascia di età tra i 30 ed i 60 anni.
Confermata l’ipotesi che una popolazione non esposta a inquinamento outdoor e con una scarsa abitudine al fumo di sigaretta ma che usa biomassa come combustibile in bracieri aperti è soggetta ad una elevata incidenza di BPCO.
b. Prevalenza di segni precoci di ostruzione bronchiale (riduzione del parametro FEF25‐75 < 70%) > quella riportata in letteratura (42% vs 18%‐26%). Il parametro FEF25‐75 è riportato in molti lavori come sensibile all’esposizione a fumo attivo e passivo e a particelle inquinanti.
c. Ventilazione degli edifici/Funzionalità respiratoria: i soggetti che presentano il marker precoce di ostruzione bronchiale (FEF25‐75 < 70% del predetto) abitano prevalentemente negli edifici con ventilazione meno efficiente.
Caratteristiche dei soggetti studiati in relazione al periodo di reclutamento. Dati espressi come Media±DS.
Numero totale dei soggetti valutati e di quelli con deficit ostruttivo, secondo i criteri citati in precedenza, e relative percentuali (%).
Numero totale dei soggetti di età ≥ 60 e quelli a cui è stato riscontrato un deficit ostruttivo, secondo i criteri citati in precedenza, e relative percentuali (%).
Numero totale dei soggetti di età ≥ 30 anni e quelli a cui è stato riscontrato un deficit ostruttivo, secondo i criteri citati in precedenza, e relative percentuali (%).
A Pengboche e Phakding sono stati sottoposti ai test di spirometria e cardiogramma complessivamente 150 soggetti e l’elaborazione dei risultati ottenuti al momento è in corso.
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Obiettivi previsti per il 2012
1) Completamento dell’analisi spirometrica ed ambientale nei 2 villaggi di Dingboche e Chukung. Tale studio sarà svolto da 2 medici nepalesi con il supporto di EVK2CNR.
2) Realizzazione in Nepal (per la prima volta) dell’World Spirometry Day il 27 giugno 2012 secondo le indicazioni dell’European Respiratory Society.
Già presi accordi con medici nepalesi per svolgere spirometrie sulla popolazione per 3 giorni (27‐28‐29 giugno 2012).
3) Analisi dei dati raccolti nel 2011 e 2012 e preparazione di almeno 1 manoscritto.
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WP 2: Ricerca Tecnologica e Clima
Referenti: Paolo Laj
Laboratoire de Glaciologie et Geophysique de l’Environnement ‐ Centre National de la Recherche Scientifique LGGE‐CNRS
Gian Pietro Verza Ev‐K2‐CNR
Obiettivi previsti nel 2011
1) Realizzazione e messa a punto di un sistema per misure meteorologiche sulla vetta dell’Everest, completo di un apposito sistema energetico e di trasferimento delle informazioni.
2) Assemblaggio di una stazione meteorologica di riferimento mobile per la calibrazione delle Automatic Weather Stations della Valle del Khumbu.
3) Messa a punto del sistema Nano – SHARE (vedere il relativo “Progetto Pilota”).
Risultati ottenuti nel 2011
1) Nell’ambito della spedizione SHARE Everest 2011 è stato messo a punto un sistema per misurare la temperatura sulla vetta dell’Everest ed in grado di fornire indicazioni sui valori di pressione atmosferica ed umidità dell’aria. I valori misurati sono acquisiti da un apposito data‐logger e trasmessi ad intervalli regolare ad un server principale attraverso un sistema di comunicazione radio.
La stazione (vedi immagine) è composta da tre parti componibili: i) Box in vetroresina ed alluminio con schermatura elettrostatica argento‐ rame, contenente: elettronica, sistema alimentazione elettrica e condizionamento, unità trasmissioni; ii) Pannello solare; iii) Palo in fibra di carbonio con testa per sensori meteo e chiodo da ghiaccio di ancoraggio.
Nei primi mesi del 2011 i ricercatori e tecnici del CNR – ISAC di Bologna hanno realizzato questo prototipo cercando di contenerne il peso, che ha raggiunto complessivamente i 5.5 kg.
Il sistema di misura “Everest” è stato presentato al Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, il giorno 20 aprile 2011, durante una conferenza stampa presieduta dal Ministro stesso, ed alla presenza degli alpinisti impegnati nella salita all’Everest.
2) Nell’ambito delle attività di monitoraggio climatico in Himalaya è stata assemblata una stazione mobile
Sensore di vetta
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meteorologica di riferimento (AWS QC) che ha permesso di avviare nella primavera 2011 campagne sperimentali di calibrazione delle Automatic Weather Stations della Valle del Khumbu, che proseguiranno in modo sistematico per calibrare tutte le AWS.
Obiettivi previsti per il 2012
1) Implementazione e miglioramenti delle prestazioni del sistema sviluppato per la misura dei parametri meteorologici sulla vetta dell’Everest.
2) Prosecuzione dell’uso della stazione AWS‐QC nell’esecuzione di attività di calibrazione delle AWS lungo la Valle del Khumbu.
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NANO ‐ SHARE Coordinatori di progetto:
Paolo Laj Laboratoire de Glaciologie et Geophysique de l’Environnement ‐ Centre National de la Recherche
Scientifique LGGE‐CNRS Paolo Bonasoni
Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima del Consiglio Nazionale delle Ricerche ISAC‐CNR
Obiettivi previsti nel 2011
1) Messa a punto e perfezionamento del NANO‐SHARE nei laboratori del CNR‐ISAC di Bologna e del CNRS‐LGGE di Grenoble.
2) Test alla GAW Global Station “O. Vittori” di Monte Cimone, per verificare la qualità delle misure.
3) Test di funzionamento sul ghiacciaio dei Forni da eseguire nell’ambito di una campagna intensiva di monitoraggio atmosferico del progetto SHARE‐Stelvio.
Risultati ottenuti nel 2011
1) Ad inizio 2011, presso i laboratori dell’Istituto ISAC di Bologna prima e poi presso quelli del CNR‐LGGE di Grenoble, si è proceduto alla messa a punto del sistema NANO‐SHARE.
2) Nel periodo febbraio‐marzo 2011, il NANO‐SHARE è stato installato presso il laboratorio della GAW Global Station “O. Vittori”a Monte Cimone (2165 m slm), ove sono stati condotti una serie di test di qualità sulle misure acquisite che hanno permesso di confrontare i dati acquisiti con quelli di riferimento della stazione GAW. Particolare attenzione è stata rivolta al sistema di acquisizione delle misure e dei parametri di controllo, alle valutazioni riguardanti gli stress termici e meteorologici e al sistema di coibentazione.
Andamento dei parametri atmosferici misurati da NANO‐SHARE a Monte Cimone nel periodo 18 Febbraio – 10
Marzo 2011 e confronto con le misure di riferimento della stazione GAW.
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3) Nell’estate 2011, NANO‐SHARE è stato installato sulla morena del Ghiacciaio dei Forni in Alta Valtellina; il sistema di monitoraggio comprendeva: sistema contenente la strumentazione scientifica per le misure climatiche e meteorologiche, impianto di termoregolazione e quello per l’acquisizione e la trasmissione dei dati, sistema di accumulo e distribuzione dell’energia ed il sistema di alimentazione comprendente pannelli solari e generatore eolico.
Questi test hanno permesso di perfezionare il sistema NANO‐SHARE, che oggi è in grado di eseguire misure riguardanti la composizione dell’atmosfera producendo dati osservativi di qualità utilizzabili per scopi scientifici, di ricerca, di protezione civile e di servizio del territorio. Essendo modulare, tale sistema permette di accogliere la strumentazione di interesse per il monitoraggio specifico.
a) b)
c) Test del NANO‐SHARE: presso ISAC‐CNR (a), presso la stazione “O. Vittori”(b), sul Ghiacciaio dei Forni (c)
Obiettivi previsti per il 2012
Perfezionamento ed implementazione del sistema NANO‐SHARE al fine di:
‐ migliorare l’accesso alle apparecchiature;
‐ ottimizzare il sistema di campionamento ed il programma di gestione del sistema;
‐ ottimizzare il sistema di stabilizzazione del box;
‐ studio e realizzazione di un sistema portatile per misure indoor da eseguire in aree montane.
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WP 3: Sistema Informativo
Referente: Maria Teresa Melis
Remote Sensing & GIS – Università di Cagliari
Obiettivi previsti nel 2011
1) Pubblicazione on‐line del sistema SHARE GeoNetwork per la prima fase di popolamento e testing mediante il trasferimento dalla macchina locale di Cagliari al server dedicato presso il Comitato a Bergamo.
2) Collegamento a My SQL.
3) Configurazione dell’interfaccia.
4) Definizione delle categorie e dei modelli gerarchici dei metadati delle stazioni e delle ricerche.
5) Sviluppo dei servizi cartografici.
6) Popolamento dei metadati relativi alle stazioni SHARE e alle categorie gerarchiche individuate.
Risultati ottenuti nel 2011
1) Il sistema GeoNetwork di SHARE è stato configurato presso i server del Comitato ed è raggiungibile via web all’indirizzo http://www.geonetwork.evk2cnr.org. Rispetto alla versione di base sono state apportate modifiche alle modalità di gestione e all’interfaccia grafica al fine di rendere il sistema personalizzato. Riguardo al DBMS si è passati dal sistema McKoi integrato al più performante MySQL.
Interfaccia web del Geonetwork
2) In accordo con i ricercatori, sono state scelte le categorie (tematismi) dei metadati da utilizzare nel sistema SHARE: Anthropological Sciences, Atmosphere & Climate, Biodiversity, Datasets, Earth Science,
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Glacier & Cryosphere, Health, Interactive resources, Maps & Graphics, Publications, Satellite Images, Stations at High Altitude, Technological Research, Water Resources.
3) Sono state fornite le credenziali di accesso ai ricercatori di SHARE per poter inserire i metadati delle proprie ricerche. Nella metadatazione delle stazioni di alta quota è stata predisposta una struttura gerarchica, che consenta oltre all’organizzazione logica dei metadati la navigazione da parte degli utenti fra i diversi elementi del network: stazioni, strumenti e misure. Il popolamento della banca dati svolto sino ad ora ha riguardato anche le pubblicazioni.
4) È stato configurato l’harvesting con i nodi GeoNetwork di Icimod e HKKH Partnership, ereditando oltre 4000 record di metadati. L’integrazione di GeoServer unitamente alla configurazione di POSTGIS ha consentito di sviluppare i servizi di tipo WEBGIS per la gestione dei dati cartografici, in particolare un servizio WMS (web map service) per la pubblicazione delle cartografie e per la pubblicazione in Google Earth dei medesimi dati.
5) Presentazione del portale Geonetwork di SHARE (Melis et al., 2011).
Obiettivi previsti per il 2012
1) Pubblicazione ufficiale del sito GN SHARE.
2) Ulteriore popolamento del database dei metadati.
3) Allineamento del sw alle versioni future e recepimento delle correzioni di bug.
4) Modifiche del sistema di query per la visualizzazione diretta delle gerarchie.
5) Harvesting degli altri cataloghi tematici in ambito tematico SHARE.
6) Consolidamento del nodo GN SHARE come punto di accesso e di divulgazione dei metadati relativi ai servizi di pubblicazione dati già esistenti (GAW, WMO, etc…).
7) Pubblicazione dei dati cartografici prodotti in SEED.
8) Sviluppo del servizio cartografico dedicato alla pubblicazione tramite Google Earth.
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WP 4: Capacity Building
Obiettivi previsti nel 2011
1) Prosecuzione del corso di formazione per il personale tecnico‐scientifico nepalese, pakistano e ugandese coinvolto nel progetto e finalizzato al trasferimento delle conoscenze tecniche necessarie per garantire attività di manutenzione ordinaria e straordinaria della strumentazione installata.
2) Organizzazione di training‐workshop legati al progetto pilota SHARE ‐ Himalayan Seed Bank.
3) Coinvolgimento di medici nepalesi nell’ambito delle attività di ricerca condotte nel progetto pilota SHARE‐Gard Khumbu e trasferimento di adeguate conoscenze medico‐scientiche.
Risultati ottenuti nel 2011
1) Prosecuzione delle attività legate alla formazione dello staff tecnico locale coinvolto nelle manutenzioni delle stazioni installate in Nepal, Pakistan e Uganda. I programmi si formazione hanno riguardato attività di campo congiunte, nei periodi in cui il personale italiano era in missione, e attività di coordinamento quotidiana a distanza per garantire il controllo remoto della strumentazione.
2) Nell’ambito del progetto SHARE – Himalayan Seed Bank, la Dott.ssa Deepa Dhital, ricercatrice selezionata dal NAST, ha vinto un concorso promosso dal Centro Internazionale Cooperazione per lo Sviluppo che le permetterà, a partire da gennaio 2012, di svolgere un periodo di training presso la Lombardy Seed Bank dell’Università di Pavia.
3) Nel mese di giugno 2011, NAST ed Ev‐K2‐CNR hanno organizzato un “Training‐Workshop on Seed Biology” in occasione del quale è stato illustrato il progetto SHARE ‐ Himlayan Seed Bank e sono state presentate le principali metodologie e tecniche utili per la raccolta e conservazione dei semi. Al workshop hanno partecipato oltre trenta ricercatori provenienti da diversi enti nepalesi.
4) Nel corso delle due missioni condotte nel mese di aprile e ottobre, in Nepal, nell’ambito del progetto pilota SHARE‐Gard Khumbu, sono stati coinvolti due medici nepalesi che hanno partecipato direttamente alle attività svolte, sotto la supervisione della Prof.ssa Cogo, acquisendo così maggiore autonomia nell’eseguire test respiratori e cardiaci.
5) Il Comitato Ev‐K2‐CNR ha avviato una collaborazione con il Dott. Bhupesh Adhikary, ricercatore nepalese della Kathmandu University, nell’ambito WP 1.1 ‐ Atmosfera. Il Dott. Adhikary ha potuto trascorrere due mesi in Italia presso l’ISAC‐CNR di Bologna per approfondire le conoscenze legate alle elaborazioni dei dati meteo climatici delle stazioni installate nella Valle del Khumbu ed in particolare della stazione NCO‐P. Obiettivi previsti per il 2012
1) Prosecuzione dei corsi di formazione per tecnici e ricercatori coinvolti nel progetto.
2) Partecipazione dei tecnici locali a corsi base di informatica e di elettricista industriale.
3) Organizzazione del corso di formazione per Dott.ssa Dhital, nel periodo gennail‐marzo 2012, presso la Lombardy Seed Bank – Università di Pavia.
4) Supporto nell’organizzazione del World Spirometry Day il 27 giugno 2012, a Kathmandu, in Nepal con il coinvolgimento diretto dei medici nepalesi nell’ambito del WP 1.5.
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5) Prosecuzione della collaborazione con il Dott. Adhikary nell’ambito delle attività SHARE legate allo studio meteo‐climatico in Nepal.
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Elenco delle Pubblicazioni Abeli, T., G. Rossi, R. Gentili, A. Mondoni & P. Cristofanelli. In press. Response of alpine plant flower production to temperature and snow cover fluctuation at the species range boundary. Plant Ecology, in press.
Abeli, T., G. Rossi, R. Gentili, M. Gandini, A. Mondoni & P. Cristofanelli. In press. Effect of the extreme summer heat wave on isolated populations of two orophitic plants in the N‐Apennines (Italy). Nordic Journal of Botany, in press.
Aliverti, A, B. Kayser, A.L. Mauro, M. Quaranta, P. Pompilio, R.L. Dellacà, J. Ora, L. Biasco, L. Cavalleri, L. Pomidori, A. Cogo, R. Pellegrino R & G. Miserocchi. 2011. Respiratory and leg muscles perceived exertion during exercise at altitude. Respir Physiol Neurobiol., 177(2):162‐8.
Andrews, E., J.A. Ogren, P. Bonasoni, A. Marinoni, E. Cuevas, S. Rodríguez, J.Y. Sun, D.A. Jaffe, E.V. Fischer, U. Baltensperger, E. Weingartner, M. Collaud Coen, S. Sharma, A.M. Macdonald, W.R. Leaitch, N.‐H. Lin, P. Laj, T. Arsov, I. Kalapov, A. Jefferson & P. Sheridan. Climatology of aerosol radiative properties in the free troposphere. Atmospheric Research, 102 (4): 365‐393.
Asmi, A., A. Wiedensohler, P. Laj, A.‐M. Fjaeraa, K. Sellegri, W. Birmili, E. Weingartner, U. Baltensperger, V. Zdimal, N. Zikova, J.‐P. Putaud, A. Marinoni, P. Tunved, H.‐C. Hansson, M. Fiebig, N. Kivekäs, H. Lihavainen, E. Asmi, V. Ulevicius, P. P. Aalto, E. Swietlicki, A. Kristensson, N. Mihalopoulos, N. Kalivitis, I. Kalapov, G. Kiss, G. de Leeuw, B. Henzing, R. M. Harrison, D. Beddows, C. O'Dowd, S. G. Jennings, H. Flentje, K. Weinhold, F. Meinhardt, L. Ries & M. Kulmala. 2011. Number size distributions and seasonality of submicron particles in Europe 2008–2009. Atmos. Chem. Phys., 11, 5505‐5538, 2011.
Barbieri, D., L. Zaccagni, A. Cogo & E. Gualdi‐Russo. In press. Body Composition and Somatotype of Experienced Mountain Climbers. High altitude Medicine and Biology, in press.
Bocchiola, D., G. Diolaiuti, A. Soncini, C. Mihalcea, C. D'Agata, C. Mayer, A. Lambrecht, R. Rosso & C. Smiraglia. 2011. Prediction of future hydrological regimes in poorly gauged high altitude basins: the case study of the upper Indus, Pakistan. Hydrol. Earth Syst. Sci., 15, 2059‐2075, doi:10.5194/hess‐15‐2059‐2011.
Brunner, D., S. Henne, C.A. Keller, S. Reimann, M. K. Vollmer, S. O'Doherty & M. Maione. 2011. An extended Kalman‐filter for regional scale inverse emission estimation. Atmos. Chem. Phys. Discuss., 11, 29195‐29249, doi:10.5194/acpd‐11‐29195‐2011.
Cogo, A & G. Miserocchi. 2011. Pro: most climbers develop subclinical pulmonary interstitial edema. High Alt Med Biol., 12(2):121‐4; discussion 131‐2.
Duchi, R., P. Cristofanelli, A. Marinoni, P. Laj, S. Marcq, P. Villani, K. Sellegri, F. Angelini, F. Calzolari, G. P. Gobbi, G. P. Verza, E. Vuillermoz, A. Sapkota & P. Bonasoni. 2011. Continuous observations of synoptic‐scale dust transport at the Nepal Climate Observatory‐Pyramid (5079 m a.s.l.) in the Himalayas. Atmos. Chem. Phys. Discuss., 11, 4229‐4261.
Yver, C.E., I.C. Pison, A. Fortems‐Cheiney, M. Schmidt, F. Chevallier, M. Ramonet, A. Jordan, O. A. Søvde, A. Engel, R. E. Fisher, D. Lowry, E.G. Nisbet, I. Levin, S. Hammer, J. Necki, J. Bartyzel, S. Reimann, M.K. Vollmer, M. Steinbacher, T. Aalto, M. Maione, J. Arduini, S. O'doherty, A. Grant, W.T. Sturges, G.L. Forster, C.R. Lunder, V. Privalov, N. Paramonova, A. Werner & P. Bousquet. 2011. A new estimation of the recent tropospheric molecular hydrogen budget using atmospheric observations and variational inversion. Atmos. Chem. and Phys., 11, 3375‐3392, 10.5194/acp‐11‐3375‐2011.
Giostra, U., F. Furlani, J. Arduini, D. Cava, A.J. Manning, S. J. O'Doherty, S. Reimann & M. Maione. 2011. The determination of a regional atmospheric background mixing ratio for anthropogenic greenhouse gases: a comparison of two independent methods. Atmos Environ, 45 (2011), pp. 7396‐7405DOI 10.1016/j.atmosenv.2011.06.076.
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Guzzella, L., G. Poma, A. De Paolis, C. Roscioli & G. Viviano. 2011. Organic persistent toxic substances in soils, waters and sediments along an altitudinal gradient at Mt. Sagarmatha, Himalayas, Nepal. Environmental Pollution 159: 2552‐2564.
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‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐
I Relazione Interna SHARE Stelvio (a cura di FLA‐EvK2CNR) (2010): Le ricerche condotte all’avvio del progetto: studi preliminari.
II Relazione Interna SHARE Stelvio (a cura di FLA‐EvK2CNR) (2011): Le ricerche condotte nel primo anno di progetto.
III Relazione Interna SHARE Stelvio (a cura di FLA‐EvK2CNR) (2011): Le ricerche condotte nel secondo anno di progetto.
Tesi di Laurea
Bozza, A. Monitoring SCA in Nepal, using MODIS (Moderate Resolution Imaging Spectroradiometer). Tesi di laurea triennale, a.a. 2009‐2010. Relatore: Daniele Bocchiola, Correlatore: Prof. Isabella Zin, 2011, LTHE Grenoble.
Galasso, V. Scenari futuri di risorsa idrica in bacini glacializzati: il caso del fiume Indo, Pakistan. Tesi di laurea specialistica, Mat. 740426, a.a. 2010‐2011. Relatore: Renzo Rosso, Correlatore: Daniele Bocchiola, Andrea Soncini.
D’Onofrio, D. Stochastic rainfall downscaling of climate models, Laurea Magistrale in Fisica, Università di Torino, 2010‐2011, Relatore: Antonello Provenzale.
Peano, D., Dynamical models for alpine glacier response to climate variability , Laurea Magistrale in Fisica, Università di Torino, a.a 2010‐1011, Relatore: Guido Boffetta, Correlatore: Antonello Provenzale.
Zaccaria, G., Caratterizzazione pluriennale dei fenomeni di trasporto di aerosol minerale presso la stazione WMO GAW “O. Vittori” di Monte Cimone. Laurea in Ingegneria Chimica, Università di Padova, a.a 2010‐2011, Relatore: E. Gola, Correlatore: Paolo Cristofanelli.
Paoloni, S., Studi di fattibilità e progettazione di un modulo abitativo in sacchi di terra a basso consumo energetico nel Parco del Sagarmatha per la riduzione dell’impatto ambientale di edifici in alta quota.” Tesi di laurea. 2009/2010, Relatore: Prof. Umberto Desideri. Correlatore: Ing. Stefania Proietti, Ing. Paolo Sdringola, Dott.ssa Elisa Vuillermoz. Università degli Studi di Perugia – Facoltà di Ingegneria. 102 pp.
Mariani, S., Studio di fattibilità e progettazione di un modulo abitativo in paglia e fango a basso consumo energetico nel parco del Sagarmatha per la riduzione dell’impatto ambientale di edifici in alta quota. Tesi di laurea. 2009/2010, Relatore: Prof. Umberto Desideri. Correlatore: Ing. Stefania Proietti, Ing. Paolo Sdringola, Dott.ssa Elisa Vuillermoz. Università degli Studi di Perugia – Facoltà di Ingegneria. 107 pp.
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Partecipazione a convegni Ballarin Denti, A. 2011. L’impatto dei cambiamenti climatici sui sistemi alpini di alta quota. Workshop “Progetto SHARE Stelvio: i primi risultati in alta quota di un laboratorio a cielo aperto”, CAI Milan, Italy, 7 June, 2011.
Ballarin Denti, A. 2011. L’impatto dei cambiamenti climatici sui sistemi alpini di alta quota. Workshop Progetto SHARE Stelvio: i primi risultati in alta quota di un laboratorio a cielo aperto, Valfurva, Italy, 11 August, 2011.
Bonasoni, P. 2011. Le attività EV‐K2‐CNR e il progetto SHARE Dal monte Cimone all’Himalaya. La ricerca italiana a supporto delle politiche per la montagna. Rome, 8 February 2011.
Bonasoni, P. 2011. Presentazione dei progetti SHARE e SHARE Stelvio. Workshop “Progetto SHARE Stelvio: i primi risultati in alta quota di un laboratorio a cielo aperto”, CAI Milan, Italy, 7 June, 2011.
Cristofanelli, P. 2011. Observations of climate‐altering compounds in the high Himalayas: the Nepal Climate Observatory – Pyramid, GAW Global Station. Environmental Research and Monitoring in the Himalaya in the Climate Change Perspective. World Sustainable Development Forum, New Delhi, India, 3‐5 February, 2011.
Cristofanelli, P., A. Marinoni, R. Duchi, E. Vuillermoz, P. Laj & P. Bonasoni. 2011. Surface ozone measurements at the Nepal Climate Observatory at Pyramid (NCO‐P) global GAW station. Second “tropospheric ozone” workshop “Tropospheric ozone changes: Observations, state of understanding, and model performances”, Toulouse, France, 11‐14 April, 2011.
Cristofanelli, P., F. Calzolari, R. Duchi, A. Marinoni & P. Bonasoni. 2011. Analysis of Tropospheric Ozone Trends at the Mt. Cimone GAW Global Station (Italy, 2165 m a.s.l.) – Preliminary results. Second “tropospheric ozone” workshop “Tropospheric ozone changes: Observations, state of understanding, and model performances”, Toulouse, France, 11‐14 April, 2011.
Cristofanelli, P., F.Fierli, A. Marinoni, R. Duchi, M.Maione, J. Arduini & P. Bonasoni. 2011. Analysis of O3, CO and BC variability at the Mt. Cimone GAW‐WMO regional station (Italy, 2165 m a.s.l.) by using FLEXPART analyses). Second “tropospheric ozone” workshop “Tropospheric ozone changes: Observations, state of understanding, and model performances”, Toulouse, France, 11‐14 April, 2011.
Cristofanelli, P. 2011. The global network of mountain climate stations – SHARE. Alpine summer school “Regional Climate Dynamics in the Mediterranean and beyond: An Earth System perspective, Valsavarenche, Valle d'Aosta, Italy, 20‐29 June, 2011. Cristofanelli, P., P. Bonasoni, A. Marinoni, R. Duchi, F. Calzolari & U. Bonafè. 2011. Tropospheric ozone trend at the Mt. Cimone GAW‐WMO global station. 3rd Accent Symposium, Urbino, Italy, 13–16 September, 2011.
Cristofanelli, P., A. Marinoni, T.C. Landi, G. Verza & P. Bonasoni. 2011. Aerosol Measurements at Urdukas (Pakistan) during Summer 2011. Paprika meeting, Bergamo, 8 November, 2011.
Cozic, J., M. Zanatta, P. Villani, E. Vuillermoz, Marinoni A, P. Bonasoni, J.‐L. Jaffrezo & P. Laj. 2011. Black Carbon in snow from Himalayan high altitudes samples. 10th International Conference on Carbonaceous particles in the Atmosphere, Vienna, Austria, 26‐29 June, 2011.
Diolaiuti, G., A. Senese, C. Mihalcea, G.P. Verza, B. Mosconi & C. Smiraglia. 2011. AWS measurements on glaciers in the Italian Alps (http://www.projects.science.uu.nl/iceclimate/workshop/index.html#top). Workshop “IASC Workshop on the use of automatic measuring systems on glaciers”, Pontresina, Switzerland, 23‐26 March, 2011.
Diolaiuti, G., A. Senese, G.P. Verza & C. Smiraglia. 2011. Supraglacial automatic weather stations and their contribution to the study of energy and mass balance of glaciers: the case of the Forni Glacier (2009 and 2010 data) (http://www.climatrentino.it/programma/‐workshop_tematici/pagina7.html). Workshop
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“Climaticamente Cambiando, Trentino Clima 2011: Nuove sfide per la glaciologia nel 2020 sulle Alpi”, Trento, Italy, 7 Septemeber, 2011.
Diolaiuti, G., P. Bonasoni, A. Ballarin Denti, C. Smiraglia. 2011. Rete SHARE: dal monitoraggio alla gestione dell'ambiente di alta montagna. (http://www.societageografica.it/index.php?option=com_content&view=article&id=496%3Aconvegno&catid=56%3Aattivita‐culturali&Itemid=2). Convegno Nazionale “Italia che cambia, Italia che cresce. Leggere, interpretare e gestire i cambiamenti”, Rome, Italy, 12‐13 Dicembre, 2011.
Diolaiuti G., M. Guglielmin, C. Smiraglia, C. D’agata, D. Maragno & A. Senese. 2011. La criosfera del Parco Nazionale dello Stelvio, settore lombardo: variazioni recenti e studi in corso. Workshop “Progetto SHARE Stelvio: i primi risultati in alta quota di un laboratorio a cielo aperto”, CAI Milan, Italy, 7 June 2011.
Diolaiuti, G. 2011. Il progetto SHARE Stelvio. Workshop Progetto SHARE Stelvio: i primi risultati in alta quota di un laboratorio a cielo aperto, Valfurva, Italy, 11 August, 2011.
Diolaiuti, G., C. Smiraglia & M. Guglielmin. 2011. Dalle vette al sottosuolo: i ghiacci del Parco e le loro variazioni recenti. Workshop Progetto SHARE Stelvio: i primi risultati in alta quota di un laboratorio a cielo aperto, Valfurva, Italy, 19 August, 2011.
Gatto, M. & A. Mignatti. I risultati delle più recenti ricerche sugli effetti del Cambio Climatico sui sistemi montani di alta quota. Workshop Progetto SHARE Stelvio: i primi risultati in alta quota di un laboratorio a cielo aperto, Valfurva, Italy, 11 August, 2011.
Lami, A. 2011. High altitude mountain lakes (Himalaya). La ricerca, il tempo e la biodiversità. Le sfide ancora aperte dopo il 2010 e il ruolo della ricerca ecologica a lungo termine, Rome, Italy, 3 February, 2011.
Maione, M., U. Giostra, J. Arduini, F. Furlani, F. Graziosi & P. Bonasoni. 2011. Long term measurements of non‐CO2 greenhouse gases at the WMO‐GAW Global station of Monte Cimone, Northern Apennines, Italy. Sixth International Symposium on non‐CO2 Greenhouse gases (NCGG‐6), Amsterdam, Netherlands, 2‐4 November, 2011.
Marinoni A., P. Cristofanelli, Laj P., Cozic J., R.Duchi, E. Vuillermoz & P. Bonasoni. 2011. High Black Carbon levels up to 5000 m asl in the Himalayas: five years of continuous observations at NCO‐P GAW Station. 10th International Conference on Carbonaceous particles in the Atmosphere, Vienna, Austria, 26‐29 June, 2011.
Marinoni, A., P. Crisofanelli, P. Laj, J. Cozic, R. Duchi & P. Bonasoni. 2011. Pollution transports during premonsoon season at the Nepal Climate Observatory ‐ Pyramid GAW‐WMO global station. 3rd Accent Symposium, Urbino, Italy, 13 – 16 September, 2011.
Marinoni, A., P. Cristofanelli, P. Laj, R. Duchi, F. Calzolari, E. Vuillermoz , M. Maione & P. Bonasoni. 2011. High ozone and black carbon concentrations during pollution transport in the Himalayas: five years of continuous observations at NCO‐P global GAW station (5079 m asl, Central Himalayas). Sixth International Symposium on non‐CO2 Greenhouse gases (NCGG‐6), Amsterdam, Netherlands, 2‐4 November, 2011.
Marinoni, A., P. Bonasoni. 2011. Le ricerche 2010 al Rifugio Guasti: atmosfera, clima e montagne. Workshop “Progetto SHARE Stelvio: i primi risultati in alta quota di un laboratorio a cielo aperto”, CAI Milan, Italy, 7 June, 2011.
Melis, M.T. & F. Dessì. GIS Day 2011, Cagliari, Italia, 16 novembre 2011. Mondoni, A. & G.Rossi. 2011. Orti botanici, cambiamenti climatici e ricerca sulla longevità dei semi conservati ex situ. 106° Congresso della Società Botanica Italiana, Genova, Italy, 21‐24 September, 2011.
Provenzale, A. , J. von Hardenberg, E. Palazzi, E. Vuillermoz, G.P. Verza, P. Bonasoni & P. Cristofanelli. 2011. From Mediterranean storms to Karakoram waters, EGU 13th Plinius Conference on Mediterranean Storms, Savona, Italy, 7‐9 September, 2011.
39
Palazzi, E., A. Provenzale & J. von Hardengerg. 2011. Analysis of meteorological data in the Baltoro area and interaction between western weather patterns and monsoons. Upper Indus Basin monitoring Workshop, Islamabad, Pakistan, 15‐16 November, 2011.
Salerno, F., S. Thakuri, E.C. Manfredi, G. Viviano & G. Tartari. 2011. Share Water Project: an integrated approach for studying the impact of climate change on high mountains. 24th Session of the Scientific Steering Group (SSG) of the Global Energy and Water Cycle Experiment (GEWEX),Rome, Italy, 14‐18 November, 2011.
Salerno, F., S. Thakury, C. D’Agata, C. Smiraglia & G. Tartari. 2011. How Central Himalayan water towers respond to climate change? A particular emphasis on glacial lakes as useful impact index. EGU 2011, Vienna, Austria, 3‐8 April, 2011.
Soncini, A., C. Mihalcea, C. D’Agata, C. Mayer, A. Lambrecht, G. Diolaiuti, D. Bocchiola, C. Smiiraglia & R. Rosso. 2011. Future hyDrological regimes of the upper Indus basin: a preliminary assessment. EGU 2011, Vienna, Austria, 3‐8 April, 2011. Geophysical Research Abstracts 13, EGU2011‐1131.
NAST/Ev‐K2‐CNR Training Workshop on Seed Biology, Kathmandu, Lalitpur, 2 June, 2011.
24‐25 March, Bolzano: “Emergencies at High altitude”
7 May, Villalagarina: “Attività fisica ed inquinamento”
14 May, Rimini: “Salute del viaggiatore: problematiche in alta quota”
16‐17 September, Terni: “Polmone ed Esercizio”
30 September‐1 October, Varallo Sesia: “Monitoraggio dell’ossigeno e predizione di AMS”
10‐11 November, Rovereto: “Respiratory risk in mountain environment”
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Elenco dei ricercatori coinvolti Titolo Cognome Nome Istituto
Dr. Adhikary Bhupesh Ev‐K2‐CNR
Dr. Balestrini Raffaella CNR ‐ Istituto di ricerca sulle Acque, Brugherio
Dr. Baskaradas James Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Roma
Prof. Bianchi Alberto Politecnico di Milano, DIIAR, Milano
Dr. Bocchiola Daniele Politecnico di Milano, DIIAR, Milano
Dr. Bocci Anna Università di Siena, Dipartimento di Scienze Ambientali, Siena
Dr. Bonafe’ Ubaldo CNR ‐ Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima, Bologna
Dr. Bonasoni Paolo CNR ‐ Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima, Bologna
Dr. Boggero Angela CNR ‐ Istituto per lo Studio degli Ecosistemi, Verbania Pallanza
Dr. Boris Mosconi Università di Milano, Dipartimento di Scienze della Terra, Milano
Dr. Busilacchio Marcella Università dell'Aquila, Centro di Eccellenza per l'integrazione di Tecniche di Telerilevamento e Modellistica Numerica per la Previsione di Eventi Meteorologici Severi, Aquila
Dr. Cagnazzo Chiara Centro Euro Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici, Bologna
Dr. Calzolari Francescopiero CNR ‐ Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima, Bologna
Prof. Cogo Annalisa Università di Ferrara, Clinica Pneumologica e Centro Studi Biomedici applicati allo Sport, Ferrara
Dr. Cozic Julie CNRS ‐ Laboratoire de Glaciologie et Géophysique de l'Environnement, Grenoble, France
Dr. Cristofanelli Paolo CNR ‐ Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima, Bologna
Dr. D'Agata Carlo Università di Milano, Dipartimento di Scienze della Terra, Milano
Dr. Dalla Torre Stefano CNR ‐ Istituto sull'Inquinamento Atmosferico, Monterotondo
Dr. D’Errico Miriam Centro Euro Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici, Bologna
Dr. de Bernardi Riccardo Istituto per lo Studio degli Ecosistemi CNR, Verbania, Pallanza
Dr. Decesari Stefano CNR ‐ Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima, Bologna
Dr. Dessì Francesco Università di Cagliari, Dipartimento di Telerilevamento e GIS, Cagliari
Dr. Di Biagio Claudia ENEA, Roma
Dr. Di Carlo Piero Università dell'Aquila, Centro di Eccellenza per l'integrazione di Tecniche di Telerilevamento e e Modellistica Numerica per la Previsione di Eventi Meteorologici Severi, Coppito (AQ)
Dr. Di Sarra Giorgio Alcide ENEA, Roma
Dr. Diolaiuti Guglielmina Università di Milano, Dipartimento di Scienze della Terra, Milano
Dr. Duchi Rocco Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima CNR, Bologna
Dr. Esposito Giulio CNR ‐ Istituto sull'Inquinamento Atmosferico, Monterotondo
Dr. Facchini Maria Cristina Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima CNR, Bologna
Dr. Fierli Federico Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima CNR, Bologna
Dr. Fuzzi Sandro Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima CNR, Bologna
Prof. Gatto Marino Politecnico di Milano, Dipartimento di Elettronica e Informazione, Milano
Prof. Giorgi Filippo International Centre for Theoretical Physics, Trieste
Dr. Gobbi Gianpaolo Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima CNR, Roma
Dr. Gratz Lynne CNR ‐ Istituto sull'Inquinamento Atmosferico, Monterotondo
Dr. Gualdi Silvio Centro Euro Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici, Bologna
Prof. Guglielmin Mauro Università Insubria, Dipartimento di Biologia Strutturale e Funzionale, Varese
Dr. Guillizzoni Piero Istituto per lo Studio degli Ecosistemi CNR, Verbania Pallanza
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Dr. Guzzella Licia Istituto di Ricerca Sulle Acque CNR, Brugherio (MB)
Dr. Laj Paolo Laboratoire de Glaciologie et Géophysique de l'Environnement, Grenoble, France
Dr. Lami Andrea Istituto per lo Studio degli Ecosistemi CNR, Verbania Pallanza
Dr. Lapi Mita Fondazione Lombardia per l’Ambiente, Milano
Prof. Lovari Sandro Università di Siena,Dipartimento di Scienze Ambientali, Siena
Dr. Maggi Valter Università degli Studi di Milano Bicocca, Dipartimento di Scienze dell'Ambiente e del Territorio, Milano
Dr. Maione Michela Università di Urbino "Carlo Bo", DiSBeF ‐ Sezione di Scienze Chimiche
Dr. Manca Marina Istituto per lo Studio degli Ecosistemi CNR, Verbania Pallanza
Dr. Maragno Davide Università di Milano, Dipartimento di Scienze della Terra, Milano
Dr. Marchetto Aldo Istituto per lo Studio degli Ecosistemi CNR, Verbania Pallanza
Dr. Marinoni Angela Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima CNR, Bologna
Dr. Mayer Christoph Bavarian Academy of Science and Humanities, München, Germany
Dr. Melis Maria Teresa Università di Cagliari, Dipartimento di Telerilevamento e GIS, Cagliari
Dr. Menegoz Martin CNRS ‐ Laboratoire de Glaciologie et Géophysique de l'Environnement, Grenoble, France
Prof. Menenti Massimo Delft University and Technology, Delft, The Netherlands
Prof. Messerli Bruno University of Bern, Institute of Geography, Bern, Switzerland
Dr. Mihalcea Claudia Università di Milano, Dipartimento di Scienze della Terra, Milano
Dr. Morabito Giuseppe CNR ‐ Istituto per lo Studio degli Ecosistemi, Verbania Pallanza
Prof. Navarra Antonio Centro Euro Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici, Bologna
Dr. Oggioni Alessandro CNR ‐ Istituto per lo Studio degli Ecosistemi, Verbania Pallanza
Dr. Orsenigo Simone Università di Pavia, Dipartimento di Scienze della Terra e dell'Ambiente, Pavia
Prof. Pirrone Nicola CNR ‐ Istituto sull'Inquinamento Atmosferico, Monterotondo
Dr. Stefano Polesello CNR ‐ Istituto di Ricerca Sulle Acque, Brugherio
Prof. Poretti Giorgio Università di Trieste, Dipartimento di Scienze Matematiche, Trieste
Dr. Provenzale Antonello CNR ‐ Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima, Torino
Prof. Psenner Roland University of Innsbruck, Institute of Zoology and Limnology, Innsbruck, Austria
Dr. Rogora Michela CNR ‐ Istituto per lo Studio degli Ecosistemi, Verbania Pallanza
Dr. Rusconi Marianna CNR ‐ Istituto di Ricerca Sulle Acque, Brugherio
Prof. Rossi Graziano Università di Pavia, Dipartimento di Scienze della Terra e dell'Ambiente, Pavia
Prof. Rosso Renzo Politecnico di Milano, DIIAR, Milano
Dr. Rulli Maria Cristina Politecnico di Milano, DIIAR, Milano
Dr. Salerno Franco CNR ‐ Istituto di Ricerca Sulle Acque, Brugherio
Dr. Sellegri Karine Observatoire Physique du Globe University Clermont Ferrand, OPGC LaMP, France
Dr. Senese Antonella Università di Milano, Dipartimento di Scienze della Terra, Milano
Prof. Smiraglia Claudio Università di Milano, Dipartimento di Scienze della Terra, Milano
Dr. Solmon Fabien International Centre for Theoretical Physics, Trieste
Prof. Sommaruga Ruben University of Innsbruck, Institute of Ecology, Innsbruck, Austria
Dr. Soncini Andrea Politecnico di Milano, DIIAR, Milano
Dr. Sprovieri Francesca CNR ‐ Istituto sull'Inquinamento Atmosferico, Monterotondo
Prof. Tabacco Ignazio Ezio Università di Milano, Dipartimento di Scienze della Terra, Milano
Dr. Tartari Gianni CNR ‐ Istituto di Ricerca Sulle Acque, Brugherio
Dr. Urbini Stefano Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Roma
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Dr. Von Hardenberg
Jost CNR ‐ Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima, Torino
Dr. Vuillermoz Elisa Ev‐K2‐CNR, Bergamo
Prof. Zaratti Francesco Universidad Mayor de San AnDr.es, La Paz, Bolivia
Dr. Zirizzotti Achille Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Roma