Rebecca Moccia...promozione di momenti di sperimentazione e ricerca fuori dalla sfera del mercato,...

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Rebecca Moccia

Selected Works 2012–2019

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There is an action that survives the limits of meaning: this action is that of the imaginative sight. In “Le partì pres des choses” Francis Ponge warns us of the danger of a language of men made for men, and pro-poses, in contrast to the progressive exploitation of images, to produce poetry as if it were expression of objects themselves. The experimentation behind my work originates in the material condition of the elements that surround me. My research consists in a ceaseless listening of objects, of the medium they make poetry with. It is an inquiry on the emotional, sensitive and sometimes possessive fascina-tion on which relationships between individuals and inanimate objects arise and grow. In this sense, with my making, I try to interfere with this processes, or, when lacking, to create the condition of existence of same, valuing the expressive potential that is intrinsic in all forms and matters, as to build a base for affective relationships between the things of the world and men. My work also concerns the iconic and sonorous value of written and spoken language, as language can be considered a material object itself. I insist in the exercise of eliminating from my imagination the advertising and seductive component of images, so that the dimension lying beneath the iconic surface of things becomes accessible. I aim so to overcome the possessive bond between individuals and objects, which is finalistic and extinguishes through consumption. In years of research I ended up facing conceptual implications of these experiments, as well as ethical and political ones. The work itself does not directly lead its inter-locutor to question about a message that precedes it, neither about the contextual meaning of elements it is made out of: rather, it stands as an autonomous subject; a detail marking public and private spaces we daily cross; an ancient suggestion; an unstructured concept. It acts then as a tool to reactivate our sensitivity as creators of images, so to remind us the expressive possibility we have of doing what we see. In an apparently opposed direction to my sculptural and compo-sitional research, yet complementary to it, I find it important to develop a thought on methods, media and channels through which my work is conveyed and brought to the public. I am particularly interested in forms of meta-narration, that is, the display of ways in which, through fiction in its digital and analogical declinations, an image and/or a col-lective event can acquire mythopoetic features, charging so of an unex-pected value an ordinary experience. Finally, according to my view of the artistic profession, it is very important not to confine my practice in the production of objects or images. Since 2015, I organize festivals and artists-run, independent projects, that aim to defence artistic autonomy, to promote moments of experimentation and research outside the market sphere, to create a local artistic and interdisciplinary community, fostering mutualistic practices between artists, and promoting a dialogue between these latter and their territory.

Artist Statement

Artist Statement

C’è un gesto che sopravvive alla limitazione del significare. Questo gesto è lo sguardo che immagina. Nel “Il Partito preso delle cose” Francis Pon-ge ci avverte del pericolo di un linguaggio degli uomini per gli uomini e propone, in contrasto con la progressiva strumentalizzazione delle im-magini, di produrre poesie come se fossero espressioni delle cose stesse. Ma che relazione hanno le cose con le poesie e quindi con linguaggio e quindi con noi? Nel mio lavoro sto indagando il rapporto tra immagini, imma-ginazione e umanità; gli sviluppi formali, le derivanti poetiche e quelle etico-concettuali di questi rapporti. Ciò che mi interessa è il pensiero sensibile che caratterizza da sempre profondamente il rapporto delle per-sone con loro stesse e con il mondo, e che attualmente sembra impedito da una fruizione delle cose spesso strumentale, passiva e/o “spettacolare”. Per questo, quando faccio un lavoro cerco di eliminare dal mio imma-ginario la componente pubblicitaria di molte delle immagini che siamo abituati a recepire; nel suo corpus non troverete perciò provocazioni o analogie facilmente riconoscibili, ne risultati formali spettacolari. Troverete opere che non portano a interrogarsi su un messaggio che le precede o sul significato contestuale degli elementi che le compon-go, ma piuttosto: autonomi soggetti, particolari che caratterizzano gli spazi pubblici e privati che attraversiamo quotidianamente, antiche sug-gestioni, concetti destrutturati (come il rapporto tra le cose e il linguag-gio), che cercano di riscoprire e riattivare la nostra sensibilità di creatori d’immagini, di dover in qualche modo “fare” ciò che vediamo. In direzione apparentemente opposta a una ricerca scultorea, ep-pure del tutto complementare a essa, si colloca la riflessione sulle moda-lità, le tecniche e i canali attraverso cui l’opera viene veicolata e portata al pubblico. Sono particolarmente interessata a forme di meta-narrazione, cioè all’esplicitazione delle modalità con cui, attraverso il racconto nelle sue diverse declinazioni digitali e analogiche, un’immagine e o un evento collettivo può assumere caratteristiche mitopoetiche e far assumere un valore inaspettato a un’esperienza comune. Infine, è molto importante nella mia visione della professione artistica, non confinare la mia pratica alla produzione di oggetti o im-magini. Per questo dal 2015 organizzo Festival e progetti indipendenti, artists-run, che hanno come obiettivo difesa dell’autonomia artistica, la promozione di momenti di sperimentazione e ricerca fuori dalla sfera del mercato, la creazione di una comunità artistica e interdisciplinare locale, il favorire pratiche mutualistiche tra artisti e il promuovere di un dialogo tra questi e il territorio.

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XXIV CSAV - Artists Research LaboratoryFondazione Antonio Ratti, Como

Master Arte e cultura: Strategie di Marketing, Comunicazione e Fundraising, Sole24Ore Business School, Milano

MA Storia e Critica dell’Arte Università degli Studi di Milano, Milan

Borsa di Ricerca Tesi, rilasciata da Università degli Studi di Milano - MAC USP, Museo de Arte Contemporanea da Universidade de Sao Paulo, Brazil

BA Diploma in SculturaAccademia di Belle Arti di Brera, Milano

Workshop con Giuseppe GabelloneMuseo del Novecento a cura di Peep-Hole, Milano

Workshop L’autonomia dell’artista con Bernard Rudiger, Accademiadi Belle Arti di Brera Milano/Ecole Nationale des Beaux Arts de Lyon, Lyon

Cuorea cura di Stefano Giuri, Toast Project SpaceManifattura Tabacchi, Firenze

Coraggio Special solo project per Rossmut, Rome

Substantialcon Ornaghi&Prestinari a cura di Ginevra BriaThe Open Box, Milan

Sempre Più Di Questoa cura di Lorenzo BruniGalleria Massimodeluca, Mestre, Veneziacatalogo pubblicato da Galleria Massimodeluca

XXIV CSAV - Artists Research LaboratoryFondazione Antonio Ratti, Como

Master Art and Culture: marketing, communication and fundraising strategies, Sole24Ore Business School, Milan

MA History of Art and Criticism Università degli Studi di Milano, Milan

Final Thesis Research Grant, issued by Università degli Studi di Milano and developed at MAC-USP, Museo de Arte Contemporanea da Universidade de Sao Paulo, Brazil

BA Visual Arts, SculptureAccademia di Belle Arti di Brera, Milan

Workshop with Giuseppe GabelloneMuseo del Novecento curated by Peep-hole, Milan

Workshop L’autonomia dell’artistawith Bernard Rudiger, Accademia di Belle Arti di Brera Milan /Ecole Nationale des Beaux Arts de Lyon, Lyon

Cuorecurated by Stefano Giuri, Toast Project SpaceManifattura Tabacchi, Firenze

Coraggio Special solo project for Rossmut, Rome

Substantialwith Ornaghi&Prestinari curated by Ginevra BriaThe Open Box, Milan

Sempre Più Di Questocurated by Lorenzo BruniGalleria Massimodeluca, Mestre, Venicecatalogue published by Galleria Massimodeluca

Rebecca Moccia (Napoli, 1992) vive e lavora a Milano.Rebecca Moccia (Naples, 1992) lives and works in Milan, Italy.

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Curriculum Vitæ Curriculum Vitæ 1/31/3

Educazione, Residenze, WorkshopsEducation, Residencies, Workshops

Mostre PersonaliSolo Exhibitions

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Fea Lisboa, Creatore e direttoreLisbona

Festival StudiCreatore e organizzatoreMilano

Artist NewsletterProgetto di newslettering d’artista con scadenza mensile

Scrive articoli di critica su diverse riviste tra le quali Arteecritica e Dasartes Brasil

Fea Lisboa, creator and directorLisbon

Festival Studicreator and organizerMilan

Artist Newsletterartist’s newsletter project with a monthly term

Writes critical articles in various magazines including Arteecritica and Dasartes Brasil

Il Disegno Politico Italianoa cura di Aurora Fonda e Sandro PignottiA plus A Gallery, Venezia

More Than Words a cura di Daniela FerrariGalleria Mazzoleni, Londracatalogo pubblicato da Carlo Cambi Editore

Io Sono Qui a cura di Lorenzo BruniMACRO Testaccio, Roma

Summary a cura di Gaspare Luigi MarconeThe Open Box, Milano

Throwing Balls in the Air, Academiae Youth Art Biennale a cura di Christiane Rekade e Francesca Boenzi Fortezza/Franzenfeste, Brixencatalogo pubblicato da Mousse Publishing

Linea del Tempo Annodata a cura degli artisti Studi Festival 2, Milano

Il Disegno Politico Italianocurated by Aurora Fonda and Sandro Pignotti A plus A Gallery, Venice

More Than Words curated by Daniela FerrariGalleria Mazzoleni, Londoncatalogue published by Carlo Cambi Editore

Io Sono Qui curated by Lorenzo BruniMACRO Testaccio, Rome

Summary curated by Gaspare Luigi MarconeThe Open Box, Milan

Throwing Balls in the Air, Academiae Youth Art Biennale curated by Christiane Rekade and Francesca Boenzi Fortezza/Franzenfeste, Brixencatalogue published by Mousse Publishing

Linea del Tempo Annodata curated by the artistsStudi Festival 2, Milan

Progetti SpecialiSpecial Projects

Mostre Collettive (selezione) Group exhibitions (selection)

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Curriculum Vitæ 2/3Curriculum Vitæ 2/3

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Chaotic Passion a cura di Anna Lovecchio, CHAN, Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce, Genovacatalogo pubblicato da Il Canneto Editore

Delta15 a cura di Lara Loeser, Josephine Pasura, Pauline Von Katte, Falkensteiner Ufer, Hamburg catalogo pubblicato da HFBK Hamburg

Extradelicato 2 a cura di Claudio Corfone, Via Privata Pantelleria 5, Milano

Esercizi di Stile a cura di Andrea Bruciati, Galleria Maurizio Nobile, Bologna

Incontro a cura di Bernard Rudiger e Gianni Caravaggio Réféctoire des Nonnes, ENSBA, Lione

Ni Dieu Ni Maitre a cura di Andrea Bruciati, Galleria Massimodeluca, Mestre (VE)catalogo pubblicato da Galleria Massimodeluca

L’intimità dell’Immagine come Luogo in Comune a cura di Gianni CaravaggioDOCVA, Via Farini, Milano

Chaotic Passion curated by Anna Lovecchio, CHAN, Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce, Genoacatalogue published by Il Canneto Editore

Delta15 curated by Lara Loeser, Josephine Pasura, Pauline Von Katte, Falkensteiner Ufer, Hamburg catalogue published by HFBK Hamburg

Extradelicato 2 curated by Claudio Corfone, Via Privata Pantelleria 5, Milan

Esercizi di Stile curated by Andrea Bruciati, Galleria Maurizio Nobile, Bologna

Incontro curated by Bernard Rudiger and Gianni Caravaggio Réféctoire des Nonnes, ENSBA, Lyon

Ni Dieu Ni Maitre curated by Andrea Bruciati, Galleria Massimodeluca, Mestre (VE)catalogue published by Galleria Massimodeluca

L’intimità dell’Immagine come Luogo in Comune curated by Gianni CaravaggioDOCVA, Via Farini, Milano

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Curriculum Vitæ 3/3Curriculum Vitæ 3/3

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2015

2014

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PubblicazioniPublications

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Cuore (Heart), the first episode of Fireworks, a project that will develop throughout the whole 2019. It is, in fact, an exhibition that escapes from its typical closed temporality to assume, instead, the form of metanarrative, the epi-sodic structure of the epic poem. Marked by thematic repetitions, digressions, and a myth-ological-poetic intention, Fireworks aims to be a generational narrative of artists work and the romanticism of their useless gestures.

The first episode, Cuore, specially designed to fit into Toast, an artist-run space opened inside what used to be a porter’s lodge, finds its source in the fascination behind the image of its now absent inhabitant.

A projected light flashes from inside the small lodge, which windows have been covered by a plastic opaque foam. From a small window left slightly open, visitors can sight a bottom-less blue bucket, lying on the floor. Outside the space, three performers wander around as if they were visitors themselves, but carrying around with them all the time a sort of sonic scent, a trail coming out from their phones. Each track has been composed for the occasion by the music composer Andrea Di Curzio (Clas K.), who mixed together sound material giv-en by performers themselves, as to make three different sound past portrait of them.

About Cuore, as well as I will do with the others future Fireworks episodes, I realized a video clip inspired by wedding stories and events com-munication trends. It will mainly be spread out on social networks, with the objective, as in the case of musical video clips, to place the work within a narrative context that enhances its imaginative potential.

The project Cuore, in all its parts, works on the idea of Space on many levels, reading it as a content and a container at the same time.

Cuore

CuoreGlass wrap, projection, ambiental dimensions, 2019

VazioBucketd 30 cm2016

SciePerfomance300'2019

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Stills from the video trailer of Cuore / Immagini dal video trailer di Cuore

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The artwork, that hints at the world of writing, is nothing more than a call to reflect on ideas of bravery, resistance, beauty and art. As it has been realized during a rainy day, its outlines smudged by rain drops seem to be there as to reveal the vulnerability that stands with bravery behind every act of claiming. Visible only from a bird’s eye view, the writing looks like a mes-sage destined to something superhuman.

Coraggio

Enamel, rainSite-specific work, Piazza Piemonte, Milano 2017

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Work view from Google Maps

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Gaston Bachelard wrote that a flame is a world for a lonely man.1 Two flames burn here simul-taneously, without ever colliding, nor finding a point of contact, but nevertheless extinguishing themselves in parallel, one next to the other, along their entire length.

1. G. Bachelard, La fiamma di una candela, SE, Milano 2005 (1a ed. it. 1996; 1a ed. fr. 1961), p. 15

Untitled

Wax, two wicksh170 × d15 cm2017

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All’ombra

Faretti, gelatina scenografica, barre di ferro, plexiglass / Opera site-specific2017

Sport lights, scenic film, iron bar, plexiglassSite-specific work2017

The installation is a site specific work designed for the Rossmut gallery, in the occasion of the special project Coraggio. Gelatin film applica-tions, cut out of one same leaf-like module, repeated in multiples examples and juxtaposed in different ways under the gallery spotlights, transform the whole space into a woods, only through shades play. Continuing the research over the subject of light, started with the exhi-bition Substantial, in this operation light itself becomes a work of art: interacting with all oth-ers that inhabit the same space it relocates them at a precise moment of the day and in a place other than the one of the gallery.

L’istallazione All'ombra (in Shade) è stata creata in situ presso la galleria Rossmut in occasio-ne del progetto speciale Coraggio. La sagoma di una foglia è il modulo di partenza con cui vengono realizzate delle applicazioni in fogli di gelatina le quali, giustapposte ripetutamente sotto i riflettori della galleria, creano dei giochi di ombre che trasformano l'intera galleria in un bosco. Continuando la riflessione sulla luce ini-ziata con la mostra Substantial, in questa opera-zione la luce diventa opera: interagendo con le altre che abitano lo stesso spazio essa le colloca in un momento preciso della giornata e in un luogo altro da quello della galleria.

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Although the condition of distance is often thought and told as something abstract, the perception of when we are apart from some-thing or someone invests in the first place our body, and manifests itself as a physical sensa-tion, sometimes as pain. If reflecting on the idea of distance we face up to the gap between concept and experience. In an era in which new technologies eliminate every distance by pre-senting surrogate forms of closeness, the bodily perception of presence and absence is cata-logued as romantic, in a negative and nostalgic sense. Longe is a word that blends with things, transforming itself into their same matter, the matter of skin – a real, felt, carved skin. This performance takes the form of an anti-tattoo, destined to its disappearance in the course of a lifetime, little by little, each and every time the hand finds a contact.

Per quanto la condizione della lontananza sia spesso immaginata e raccontata come qualcosa di astratto, la percezione di quando ci troviamo separati da qualcosa o qualcuno investe prima di tutto il nostro corpo, e si manifesta come una sensazione fisica, a volte un dolore. Riflet-tere intorno a ciò significa scontarsi con il di-vario tra concetto ed esperienza. In un’epoca in cui le nuove tecnologie abbattono ogni distanza presentando forme di vicinanza surrogate, la percezione corporea di presenza e assenza vie-ne catalogata come romantica, in un’accezione negativa e nostalgica. Longe è una parola che si mischia con le cose, che diventa della loro stessa materia, la materia della pelle, vera, sentita, incisa. Questa performance prende la forma di un anti-tatuaggio, destinato a sparire nel corso di una vita, un poco alla volta, ogni qualvolta la mano riesce in un contatto.

Longe / Faraway

Tatuaggio, pelle, 9.520,17 kmPerformance2016 – in corso

Tattoo, skin, 9.520,17 kmPerformance2016 – ongoing

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A cast of a pillow filled with past autumn leaves coated with a mixture of asphalt layer in those same leaves. The asphalt give an impression of cozy and softness.In the occasion of the exhibition Substantial (at The Open Box , Milan), together with Or-naghi&Prestinari, a special lighting for this and all other works exposed was made, to simulate the tones of morning light.

Il calco di un cuscino riempito di foglie dell’au-tunno passato è rivestito di uno strato di asfalto misto a quelle stesse foglie.In occasione della mostra Substantial (presso The Open Box, Milano), insieme a Orna-ghi&Prestinari, è stata creata un’illuminazione apposita per questa e le altre opere esposte, che simula i toni della luce del mattino.

Asfalto e foglie

Asfalto a freddo, calco di cuscino in vetroresina, foglie dell’autunno passato70 × 40 cm 2016

Cold posed asphalt, fiberglass cast of a pillow, past autumn leaves70 × 40 cm 2016

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Sometimes a thought manifest itself out of a friction: the first time light settled on a wand the clock was made. On the one hand, letters written down in plastic signs try here to give back to ideas and poetry their physical form; on the other hand, they challenge the concep-tual entity of the meaning which they refer to, Time; the latter, in turn, demolishes the very notion of matter of images.

Ci sono casi in cui un pensiero sembra manife-stare la sua esistenza tramite un attrito: la luce che si staglia su una bacchetta, il primo orolo-gio. Le lettere scritte in segni di plastica cercano da una parte di restituire alle idee e alla poesia la loro forma fisica, dall’altra mettono in di-scussione l’entità concettuale del significato cui rimandano, il Tempo; quest’ultimo, a sua volta, demolisce la nozione stessa di materia dell’im-magine.

Poesia meridiana

Asta di ferro, traccia di plastica realizzata con penna 3D, luce artificiale / Asta di ferro e traccia di plastica: l40cm / 2016

Iron bar, 3D pen plastic trace, artificial lightIron bar and plastic trace: l40cm2016

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Starting from Parabola, I have made a series of photographs, in collaboration with – Cosimo Filippini – entitled Space Stations and the video History of a parable: a subjective shot that shows in a single day, from dawn till dusk, the silent story of light variations and of the impercep-tible movements that happen around the uni-verse of the work.

A satellite dish was painted with dazzling car refinish paint, just as gold as the colour of the cityscape at dusk. By redirecting people’s gaze toward perspective, transmission/reception satellite dish take part in a communication process; these receivers can ignite our won-der, staging the show of a dialogue with light and with a satellite system that we know to be somewhere, but that we can not see. They are a point of interception in the midst of a symbolic panorama still to be deciphered, and as para-bles,1 they are a revelation.

Partendo da Parabola ho realizzato una serie di fotografie, in collaborazione con Cosimo Filip-pini, intitolate Space Station e il video Storia di una parabola: una ripresa soggettiva di un’inte-ra giornata, dall’alba al tramonto, la silenziosa storia di variazioni di luce e movimenti imper-cettibili che si compongono attorno all’universo del lavoro.

Una parabola satellitare è stata dipinta con della vernice per carrozzeria del colore oro abbaglian-te, lo stesso colore che si riflette sul paesaggio urbano quando il sole cala, prima del tramonto. Una parabola di trasmissione/ricezione, nel suo portare lo sguardo in prospettiva si fa complice di un processo di comunicazione; questi ricet-tori possono accendere la nostra meraviglia, mettendo in scena lo spettacolo di un dialogo a con la luce e con un sistema satellitare che sappiamo esistere in forma diffusa, ma che non possiamo vedere. Esse sono un punto di inter-cettazione nel mezzo di un panorama simbolico tutto da decifrare, nel loro essere parabole, sono una rivelazione.

Parabola

ParabolaParabola satellitare, vernice oro per carrozzeriad 150 cm2016

Storia di una parabolaVideo27'20"2015

Space StationsStampa su carta Titanium Lustre30 × 46 cm2015

ParabolaSatellite dish, car refinish gold paintd 150 cm2016

Storia di una parabolaVideo27'20"2015

Space StationsPrint on Titanium Lustre paper30 × 46 cm2015

1. The Italian word “parabola” stands both for “parable” and “satellite dish”, the title of this work plays with this disambiguation.

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Stills from Storia di una parabola / Immagini da Storia di una parabola

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When reading a written word, all we normally pay attention to is the referent they call up to our mind, which comes to us in the form of an image, where the imaginative process me-tabolizes previously lived experiences. What we are not used to pay attention to, however, are the lines tracing the letters of the word, yet they are images as well, and have a sign-logic at their origin. The research out of which these objects are produced aims to fill up the gap that separates the graphic symbol with the object it represents.

Nel leggere una parola scritta, tutto ciò a cui siamo abituati a fare attenzione è il rimando al suo referente, il quale ci sovviene sotto forma di immagine, dove il processo immaginativo me-tabolizza le esperienze precedentemente vissute. Alle linee che tracciano le lettere della parola, però, non facciamo mai attenzione, eppure sono anch’esse immagine e hanno alla loro origine una logica di di-segno. La ricerca da cui nascono questi oggetti mira a colmare la distan-za che tradizionalmente caratterizza il simbolo grafico con la cosa che esso rappresenta.Parole che sono

quello che sono

BuiltMattoni, calceDimensioni ambientali2013

HearthBronzo patinato a fuoco20 × 25 × 25 cm2013

PaintSmalto, piedini per mobiliDimensioni variabili2015

PlayVioliniDimensioni variabili2015

BuiltBricks, limeAmbiental dimensions2013

HearthFire patinated bronze 20 × 25 × 25 cm2013

PaintEnamel, furniture feetVariable dimensions2015

PlayViolinsVariable dimensions2015

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Built

Hearth

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Paint

Play

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Un linguaggio inaudito

Coppie di sostantivi di genere diverso, pennarello su carta (Serie)70 × 40 cm 2013-2018

Couples of oppositely-gendered nouns, marker on paper (Series)70 × 40 cm 2013-2018

The attempt of this work is to experience a language that is very close to drawing, that needs to be written but which does not nec-essarily need to being readable; to experience the time when linguistic signs took their first form, in which linguistics arose from a logi-cal-poetic necessity. To face up to the risk of impoverishment which language is exposed to, each word has been approached here as if it was an individual, with his or her own subjectivity and physical features, capable of experiences and relationships. After having chosen pairs of oppositely-gendered and synonymous nouns, and with the involvement of a calligrapher, fonts and shapes of their graphic translation have been manipulated and worked on, aiming to highlight their different signic and semantic personalities.

In 2018 a series of An unheard-of language was dedicated to Italian politics vocabulary.

Ciò che si va ricercando qui è un linguaggio molto vicino al disegno, da scrivere ma che non presuppone necessariamente l’essere leggibi-le: per fare esperienza del tempo in cui i segni linguistici prendevano la loro prima forma, in cui la linguistica nasceva da una necessità logi-co-poetica. Per confrontarsi con il rischio d’im-poverimento cui è esposto il linguaggio ci si è avvicinati qui a ogni parola come se fosse una persona, una soggettività composta di caratteri-stiche fisiche, in grado di fare esperienze e avere relazioni. Dopo aver scelto coppie di sostantivi sinonimi e di genere opposto, si è lavorato, con il coinvolgimento di un calligrafo, sul carattere e la forma della loro traduzione grafica, tentan-do di metterne in luce le differenti personalità segniche e semantiche.

Nel 2018 una serie di Un linguaggio inaudito è stata dedicata ai termini della politica italiana.

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Variations in rhythm and intensity of a flame are the only score of this static camera video. However, an scenic expedient which recalls the simple game of throwing pieces of paper in the fireplace, accentuates some moments. Here then a rudimentary and artisanal technique opens the way to a vision with a strong lyrical, almost magical, character.

Le variazioni di ritmo e intensità di una fiamma sono l’unica partitura di questo video a camera fissa. Un espediente, che richiama il semplice gioco di lanciare pezzi di carta nel camino, ne accentua però alcuni momenti. Ecco che allora una rudimentale e artigianale tecnica apre la strada a una visione dal carattere fortemente lirico, quasi magico.

Incantesimo rivelatore

Video loop2013

Video loop2013

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https://vimeo.com/9095719554 55

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The photograph of a plum’s skin is mounted on a gilded brass plate and installed in the corner of a room. This way of depicting the object breaks all its connections with its coded iden-tity, whether linked to its name or appearance. All that it remains is a surface, now indefinable, inexpressible, that drives to the cosmos, the abyss, to chaos and chance.

Una foto della superficie di una prugna è mon-tata su una lastrina di ottone dorato e istallata in un angolo della stanza. Questo modo di ri-proporre l’oggetto taglia i vincoli imposti dalla sua codificazione linguistica e formale. Resta soltanto una superficie, ora indefinibile, indici-bile, che apre al cosmo, all’abisso, al caos e al caso.

Deriva

Stampa fotografica su ottone dorato4 × 5 cm2013

Photographic print on golden brass4 × 5 cm2013

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This work is the result of the encounter of snow and sheets of tissue paper.Paper, left under the snow for a few minutes, collects snow, which gets attached to it trans-forming it into a permanent, freshly fallen snow paper.

L’opera è il frutto dell’incontro della neve e di una risma di carta velina.I fogli, lasciati sotto la neve per qualche minu-to, la accolgono e la fissano su di sé, trasmutan-dosi essi stessi, in una permanente neve di carta appena caduta.

Foglia di neve

Neve su carta velinaSerie2012-2013

Snow on tissue paperSerie2012-2013

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Just as in the fifth novella, of the forth day, of Boccaccio’s Decameron, in which Lisabetta da Messina plants the head of her deceased belov-ed in a vase, waiting for him to bloom under her care, a basil plant has been planted in this clod of earth, where it is watered every day with rose water.

Seemingly, the artistic act is an act of love, sim-ply pursued through the care given to all things of the world.

Così come nella quinta novella della quarta giornata del Decameron di Boccaccio, Lisabetta da Messina pianta la testa dell’amato defunto in un vaso, per vederlo rifiorire sotto le sue pre-mure, allo stesso modo in questa zolla è stato piantato del basilico, che viene innaffiato ogni giorno con acqua di rose.

Anche l’atto artistico è un gesto d’amore che si persegue nella semplice attitudine alla cura riconosciuta alle cose del mondo.

Progetto di opere future

Terra, sabbia, plastilina, basilico, acqua di roseDimensioni variabili2012

Earth, sand, clay, basil, rose waterVariable dimensions2012

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Fea Lisboa & Studi FestivalArtistic practice does not end with producing objects. Studies Festival and FEA, Festival dos Espaços dos Artistas de Lisboa, are projects created, in cooperation with other artists, to defend artistic au-tonomy and promote a renewal of the art system, in a collaborative and mutualistic perspective.

In both initiatives, independent spaces, artist-run-spaces and artist’ studios of the urban areas involved opened their doors simultaneously, presenting exhibition projects, interventions and original performances, with the involvement of an extended network of artists.

These projects propose the rethinking of the artistic phenomenon, to be recognized in its complexity and variability by bringing out the most innovative and spontaneous forms of cultural offer. Both Studi Festival and FEA were born from the need to stimulate a new form of dialogue between artists and the city, aiming to establish a more direct and famil-iar contact of the potential public with contemporary art.

Fea Lisboa & Studi FestivalLa pratica artistica non si esaurisce nel produrre oggetti.Studi Festival e FEA, Festival dos Espaços dos Artistas de Lisboa, sono pro-getti creati, in co-curatela con altri artisti, per difendere l’autonomia artistica e promuovere un rinnovamento del sistema dell’arte in una prospettiva collaborativa e mutualistica.

In entrambe le iniziative, spazi indipendenti, artist-run-spaces e studi di artisti delle aree urbane interessate aprono simultaneamente le loro porte e presentando progetti espositivi, realizzando interventi e performance inedite, con il coinvolgimento di reti allargate di artisti.

Questi progetti propongono il ripensamento del fenomeno artistico, da riconoscere nella sua complessità e variabilità, facendo così emergere le forme più innovative e spontanee di offerta culturale. Sia Studi Festival che FEA sono nati dalla necessità di stimolare un nuovo tipo di dialogo tra gli artisti e la città, nell’intenzione di stabilire un legame più diretto e quotidiano del potenziale pubblico con l’arte contemporanea.

Independent projects

Progettiindipendenti

Indipendent projects

Progetti indipendenti

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Fea Lisboa

https://www.fealisboa.com/66 67

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Studi Festival

http://www.studifestival.it/68

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AltrospazioCosimo FilippiniNiccolò VonciSilvia Mariotti

Riccardo Rudi

Photo credits

Graphic Design

http://www.rebeccamoccia.it/[email protected]+39 3406653600

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© 2019 Rebecca Moccia

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