PIANO STRATEGICO di MARKETING - … · Il piano di marketing strategico non è che un piano...
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a che serve il Piano strategico ?
ad individuare ed esprimere in modo chiaro e sistematico
le SCELTE aziendali a
MEDIO e LUNGO TERMINE
DECISIONI E PROGRAMMI DI AZIONE
per giungere, in concreto, a
Il piano di marketing strategico non è che un piano finanziario a medio-lungo termine, arricchito di informazioni relative all’origine e alla destinazione dei flussi finanziari
STRATEGIA di MARKETING: a quali domande occorre rispondere prima di definire i dettagli del
MARKETING operativo (le cosiddette “4 P” del marketing mix)?
Quale è precisamente la “MISSION” strategica dell’Impresa ?
(Quali sono il mercato di riferimento e cosa fa all’interno di tale mercato, quali saranno i prodotti e quali le posizioni all’interno del
mercato, attrattività intrinseca /opportunità/minacce ambientali relative ai prodotti , quali sono le caratteristiche distintive che
l’impresa possiede, quali sono i suoi punti di forza e di debolezza e il tipo di vantaggio competitivo di cui gode, ecc…
Quali OBIETTIVI ci si pone in termini di VENDITA, PROFITTO, IMMAGINE, ecc…
Quale ORIENTAMENTO STRATEGICO assumere ?
Il MARKETING:
dal piano strategico al piano operativo
Quale è precisamente la “MISSION” strategica dell’Impresa ?
(Quali sono il mercato di riferimento e cosa fa all’interno di tale mercato, quali saranno i prodotti e quali le posizioni all’interno del
mercato, attrattività intrinseca /opportunità/minacce ambientali relative ai prodotti , quali sono le caratteristiche distintive che
l’impresa possiede, quali sono i suoi punti di forza e di debolezza e il tipo di vantaggio competitivo di cui gode, ecc…
Quali OBIETTIVI ci si pone in termini di VENDITA, PROFITTO, IMMAGINE, ecc…
Quale ORIENTAMENTO STRATEGICO assumere ?
piano STRATEGICO piano OPERATIVO
pianifica la politica dell'azienda pianifica in dettaglio le azioni commerciali
indica la direzione generale da seguire
Indica le cose da fare nel singolo anno
definisce strategie e politiche definisce obiettivi, piani e budget
è un piano di lungo periodo è un piano immediato
ha come vincolo la “mission” strategica”
ha come vincolo il piano strategico
appare evidente, in altri termini, che le linee strategiche devono essere definite e comunicate con chiarezza per ottimizzare il piano operativo: senza strategie, il piano operativo si muove senza una
direzione precisa, con dispersione di risorse e perdita di efficacia.
missione strategica
permette all’impresa di:
DEFINIRE CAMPO DI AZIONE E MERCATO DI RIFERIMENTO
ESPRIMERE VOCAZIONE DI BASE e RISULTATI ECONOMICI ATTESI
CHIARIRE IL SISTEMA DI VALORI
è importante a 2 livelli:
INTERNO
(per favorire maggiore comprensione/condivisione degli obiettivi)
ESTERNO
(per creare un’identità d’impresa, chiarendo il ruolo economico e sociale che l’impresa intende sostenere e il modo in cui vuole essere vista da clienti, distributori, dipendenti, azionisti, ecc.)
STORIA DELL’IMPRESA: origine e trasformazioni successive., in quanto è necessario
mantenere coerenza con le vicende passate e con le qualità distintive dell’azienda.
DEFINIZIONE DEL CAMPO DI ATTIVITA’:
• In quali mercati siamo presenti?
• In quali mercati dovremmo essere?
• In quali mercati non dovremmo essere
OBIETTIVI PRIORITARI E LIMITI: linee guida e limiti da rispettare dall’impresa.
• Obiettivi multipli di natura economica e non.
• Descrizione risorse disponibili.
• Enunciazione valori etici e morali che l’impresa adotta nella strategia di marketing e nei rapporti con gli stakeholder (clienti, distributori, dipendenti, azionisti, ecc.)
OPZIONI STRATEGICHE DI BASE: Linea di politica generale e,vocazione dell’impresa all’interno del mercato di riferimento e ruolo che vuole svolgervi , strategie di base e tipo di vantaggio competitivo posseduto.
A TALE FINE, OCCORRE CONSIDERARE con attenzione i FATTORI SEGUENTI:
CLIENTI
PRODOTTI E/O SERVIZI
LOCALIZZAZIONE
TECNOLOGIA
OBIETTIVI
FILOSOFIA
IMMAGINE DI SE’
IMMAGINE DI MARCA
RESPONSABILITA’ SOCIALE
ele
me
nti d
ella M
ISSION
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TEGIC
A
occorre la
VERIFICA ESTERNA
Si propone di determinare tutte le tendenze principali che assumono valenza di opportunità e minacce con le quali si confrontano gli agenti economici che agiscono all’interno dei prodotti e dei mercati, indipendentemente dai punti di forza e di debolezza dell’impresa che effettua
l’analisi.
SONO FATTORI CHE SI PONGONO AL DI LA’ DEL CONTROLLO DELL’IMPRESA
TENDENZE DEL MERCATO
COMPORTAMENTO ACQUIRENTI
AMBIENTE CONCORRENZIALE
EVOLUZIONI AMBIENTALI
CONTESTO INTERNAZIONALE
& la
VERIFICA INTERNA
Si propone di identificare il vantaggio competitivo su cui l’impresa basa la propria strategia di sviluppo (punti di forza e debolezza) , le “carte vincenti” e le qualità distintive che hanno
maggiore significato agli occhi degli acquirenti .
SI DEVE INCENTRARE SU:
ANALISI SITUAZIONE DELL’IMPRESA: PORTAFOGLIO PRODOTTI
CONCORRENTI PRIORITARI
ANALISI PENETRAZIONE CANALE DISTRIBUZIONE
ANALISI INCISIVITÀ E QUALITÀ COMUNICAZIONE
ANALISI POLITICA DEI PREZZI
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ISSION
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TEGIC
A
Un modello di riferimento è quello della cosiddetta matrice SWOT E’ lo strumento di pianificazione strategica usato per valutare
i punti di forza (Strengths), debolezza (Weaknesses),
le opportunità (Opportunities) e le minacce (Threats)
L'analisi deve riguardare tanto l'ambiente interno ( punti di forza e debolezza)
che quello esterno di un'organizzazione (minacce ed opportunità= andamento del mercato).
In realtà si rileva prima il mercato (cambiamenti, trend, concorrenza) e poi la situazione aziendale
in rapporto all'andamento del mercato (l'azienda è in grado – si, no, in che modo – di adattarsi a
questo scenario esterno?)
ele
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ISSION
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TEGIC
A
OPPORTUNITA' DEL MERCATO 1).... 2).... 3)....
MINACCE DEL MERCATO 1).... 2).... 3)....
PUNTI DI FORZA AZIENDALI 1).... 2).... 3)....
PUNTI DI DEBOLEZZA AZIENDALI 1).... 2).... 3)....
individuazione e scelta degli
OBIETTIVI di MARKETING
OBIETTIVI DI VENDITA: espressione, in termini quantitativi, dell’impatto che l’impresa vuole avere in un dato prodotto-
mercato. Possono essere espressi in: fatturato, numero pezzi, quote mercato
OBIETTIVI DI PROFITTO: obiettivi di carattere finanziario; scaturiscono dalla valutazione che il marketing fa e sull’impatto
che le vendite avranno sulla redditività dell’impresa
OBIETTIVI DI COMUNICAZIONE: obiettivi che risultano dalle decisioni di posizionamento dell’impresa, definiscono
atteggiamenti e comportamenti che l’impresa si aspetta dagli acquirenti nei confronti della marca o dei prodotti
ind
ividu
azion
e de
gli OB
IETTIV
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arketing
individuazione e scelta degli OBIETTIVI di MARKETING
Ovviamente è opportuno iniziare con gli obiettivi finanziari e, in un secondo tempo, , definire quelli di marketing necessari per il loro raggiungimento.
Lo schema da seguire potrebbe essere:
Specificare il livello di risultato finanziario
Dedurre il volume d’affari necessario al suo raggiungimento
Stabilito il prezzo di vendita, determinare il livello di venditacorrispondente in termini di volume
Tenendo conto della domanda attesa globale, determinare la quota di mercato
Stabilita la quota di mercato, determinare obiettivi in termini di distribuzione e comunicazione
Gli obiettivi sono definiti in modo ottimale quando risultano
•Chiari e concisi (evitare frasi troppo lunghe);
•Presentati in forma scritta
•Definiti nel tempo e nello spazio
•Espressi in termini quantitative e misurabili
•In linea con gli obiettivi generali dell’impresa
•Sufficientemente stimolanti da suscitare motivazione
•Realizzabili (vedi risorse disponibili)
•Che specifichino i risultati attesi in aree chiave: vendite, quota
mercato, utili, atteggiamento consumatori, ecc.
ind
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gli OB
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I di m
arketing
COME
raggiungere gli obiettivi stabiliti ?
si definisce l’orientamento in base ai risultati dell’audit e seguendo alcune linee:
Strategia di difesa: mantenimento quota mercato
Strategia di penetrazione: incremento volume d’affari in un prodotto-
mercato dato, senza modificare composizione portafoglio prodotti
Strategia sviluppo attraverso i mercati: non si modifica la composizione
portafoglio prodotti
Strategia ampliamento della gamma
Strategia di sviluppo internazionale
Scelta d
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l’Azienda, poi, organizza ed implementa
le cosiddette 4 P, che costituiscono il MARKETING MIX
Posizionamento rispetto al concorrente principale
Gamma e assortimento prodotti
Canali di distribuzione
Prezzi e modalità di vendita
Forza vendita, obiettivi e organizzazione
Iniziative pubblicitarie e promozionali
Servizio post vendita, garanzie, altri servizi
Ricerche di mercato
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ICO
ORIENTAMENTO di marketing =
tracciare le line su cui basare
il marketing operativo
IL PRODOTTO IN SE’ (rendere il prodotto appetibile , tracciabile e diverso con l’informazione in etichetta ed il packaging, , definire la garanzia ed i servizi «post-
vendita», ecc…)
LA COMBINAZIONE DI PRODOTTI (prodotto singolo, profondità di linea, ampiezza di gamma; coerenza tra linee diverse…)
LA MARCA DEI PRODOTTI (per alcuni prodotti che hanno un’utilità standardizzata ed indifferenziata –tipo zucchero e sale – non è rilevante; nella > parte invece occorre far fronte a prodotti concorrenti con la marca, che si può identificare
con un nome pronunciabile (brand-name; es. cocacola) o con un marchio (brand mark; es. coccodrillo della La Coste, mela della Apple, …)
IL CICLO DI VITA DEI PRODOTTI (il ciclo di vita è caratterizzato da
- una fase di introduzione sul mercato, in cui le vendite crescono lentamente in quanto i consumatori sono diffidenti, poco informati, il prodotto è difettoso. In tale
fase l’azienda se non è monopolista deve operare con prezzi di penetrazione, pubblicità, ecc…; - una fase di sviluppo in cui le vendite ed i profitti aumentano;
una fase di maturità in cui le vendite sono costanti ed in cui occorre agire con le promozioni - una fase di declino, in cui le vendite diminuiscono per saturazione del
mercato o per l’arrivo di concorrenti migliori
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S T R AT EG I A D I P R O D OT TO (product)
L’azienda stabilisce il prezzo in base a diversi criteri:
In base ai costi di produzione (% di ricarico): attuabile solo con prodotti in esclusiva e senza concorrenza e con prodotti a
domanda non troppo «elastica»
In base alle leggi di mercato (rapporto domanda/offerta e concorrenza)
In base alla concorrenza (es. prezzo di penetrazione e prezzo di scrematura): sono strategie di prezzo che non considerano solo i
costi di produzione o la concorrenza, ma altre finalità
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S T R AT EG I A D I P R E Z ZO (price)
La strategia della distribuzione interessa:
I CANALI DI VENDITA
- possono essere canali diretti (a 2 stadi) dal produttore al consumatore, canali corti (a 3 stadi: produttore – dettagliante – consumatore ), canali lunghi a più stadi
(grossisti, vari intermediari, ecc…); - franchising; - GDO; - gruppi di acquisto tipo CONAD
L’ORGANIZZAZIONE DI VENDITA
comprende sia il tipo di vendita (più prodotti su base territoriale, un solo prodotto senza limiti di zone , uno più prodotti sulla base del tipo di clientela, ecc…) che la rete di
vendita (agenti, punti vendita e magazzini, ecc…)
LA DISTRIBUZIONE FISICA
(o logistica di marketing) = tutto ciò che va dall’ordine alla fattura, inclusi i sistemi di trasporto - spedizioni, tempi di consegna, ubicazione fisica dei propri depositi e negozi,
servizi di assistenza, ecc…
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S T R AT EG I A D I D I S T R I B U Z I O N E (place)
La strategia della promozione interessa le attività di pubblicità, promozione, comunicazione personale, propaganda e pubbliche relazioni
PUBBLICITA’ è una forma impersonale di COMUNICAZIONE commerciale che attraverso mezzi «a pagamento» fa giungere un messaggio dall’impresa al
consumatore, cercando di provocare nello stesso A. I. D. A. (attenzione, desiderio, interesse, acquisto). Può essere – istituzionale (quando supporta il nome e la «mission» dell’impresa); - di marca (sostiene una specifica marca); - di vendita (sostiene vendite speciali, offerte, ecc…) ; - classificata (è relativa ad eventi particolari come le partite di calcio, le campagne sociali antidroga, la campagna delle scuole o
delle Università, ecc…).
PROMOZIONE Include tutte quelle strategie per incrementare o mantenere i volumi di vendita (ad esempio, quando il prodotto si avvicina alla fase di declino).
Può agire: vs. i consumatori (buoni sconto, campioni gratuiti, saldi, rimborsi, ecc…) ; vs i rivenditori (sconti d’acquisto, omaggi, pubblicità in cooperazione, ecc…) ; - vs la rete di vendita (premi di vendita, maggiori
provvigioni, ecc…); N.B. se agisce solo sul prezzo spesso è controproducente, perché potrebbe agli occhi del consumatore svilire il prodotto o/e l’Azienda
COMUNICAZIONE PERSONALE Significa creare un rapporto personale con il cliente (es. la visita da parte del venditore al cliente, l’assistenza al cliente da parte di un commesso, la cena
d’affari fra dirigenti di diverse imprese)
PROPAGANDA e PUBBLICHE RELAZIONI = un insieme di azioni/operazioni finalizzate a fare conoscere meglio l’impresa al pubblico, accrescendone l’immagine, –
spesso sotto forma di notizia ed in forma gratuita - (es. incontri con giornalisti , opinionisti, ecc…; molto usata in Politica)
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S T R AT EG I A D I P R O M OZ I O N E (promotion)