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10 Dental Tribune Italian Edition - Giugno 2013 Clinica & Ricerca Nuove frontiere con Keope GPR: struttura ergonomica a risonanza propriocettiva A.<Maffei*,<C.<Batia**,<N.<Cenzato***,<L.<Solidoroº,<P.<Pereiraºº,<G.<Farronatoººº *Prof. a.c. Scuola di Specializzazione in Ortognatodonzia – Dipartimento di Scienze Biomediche, Chi- rurgiche e Odontoiatriche – Università degli Studi di Milano, Fondazione IRCCS Ca’ Granda – Ospeda- le Maggiore Policlinico **Specialista in Ortognatodonzia – Dipartimento di Scienze Biomediche, Chirurgiche e Odontoiatri- che – Università degli Studi di Milano, Fondazione IRCCS Ca’ Granda – Ospedale Maggiore Policlinico ***Scuola di Specializzazione in Ortognatodonzia – Dipartimento di Scienze Biomediche, Chirurgiche e Odontoiatriche – Università degli Studi di Milano, Fondazione IRCCS Ca’ Granda – Ospedale Mag- giore Policlinico °Medico frequentatore – Scuola di Specializzazione in Ortognatodonzia – Dipartimento di Scienze Biomediche, Chirurgiche e Odontoiatriche – Università degli Studi di Milano, Fondazione IRCCS Ca’ Granda – Ospedale Maggiore Policlinico °°Studentessa CLOPD – Reparto di Ortognatodonzia – Dipartimento di Scienze Biomediche, Chirur- giche e Odontoiatriche – Università degli Studi di Milano, Fondazione IRCCS Ca’ Granda – Ospedale Maggiore Policlinico °°°Direttore Scuola di Specializzazione in Ortognatodonzia – Presidente del Corso di Laurea in Igiene dentale – Dipartimento di Scienze Biomediche, Chirurgiche e Odontoiatriche – Università degli Studi di Milano, Fondazione IRCCS Ca’ Granda – Ospedale Maggiore Policlinico Clinicamente, nel mondo scienti- fico si risveglia l’interesse per le possibili applicazioni terapeutiche delle vibrazioni meccaniche, e que- ste ricerche negli anni hanno dato luogo a una letteratura imponente. I primi lavori scientifici riguardan- ti l’utilizzo delle vibrazioni a scopo terapeutico sull’uomo risalgono al 1949, quando Whedon e coll. riferi- scono degli effetti positivi ottenuti grazie all’applicazione di vibrazio- ni generate da uno letto oscillante sulle anormalità metaboliche di pazienti allettati in immobilizza- zione gessata. Hettinger, nel 1956, in un studio sperimentale dimostrò come la somministrazione di vibrazioni fosse in grado di aumentare l’area di sezione muscolare nonché di diminuire il tessuto adiposo all’in- terno del muscolo stesso. Flieger e coll. (1998) dimostrarono come nell’animale sottoposto a vibrazio- ni si registrasse un incremento nel- la proliferazione ossea. Bosco e coll. (1999) elaborarono un metodo di allenamento vibratorio in grado di migliorare la potenza, la resistenza e la velocità del soggetto in esame, mediante l’esecuzione di esercizi su una pedana vibrante a determi- nate frequenze. Diversi studi hanno evidenziato gli effetti positivi della terapia vibra- zionale sull’apparato scheletrico, nella cura dell’osteoporosi, nel re- cupero dei traumi, sulla degene- razione ossea, sulla diminuzione della calcificazione negli astronauti; sull’apparato muscolare, la possi- bilità di incremento delle capacità contrattili dei muscoli sottoposti a sollecitazioni di tipo vibratorio, ria- bilitazioni funzionali, rilassamento neuromuscolare; sul sistema ormo- nale, sulla circolazione sanguigna, nella terapia del dolore, nella pato- logia del Parkinson. Da oltre vent’anni il Centro di Ricer- ca sul Comportamento Umano di Sirtori ha avviato una ricerca sugli effetti biologici vibrazionali, sono- ri e meccanici sul corpo umano in completo scarico funzionale. Ulte- riori ricerche sull’ergonomia della postura in associazione agli effetti della stimolazione cutanea a riso- nanza propriocettiva, hanno porta- to alla realizzazione della struttura ergonomica ad appoggio vibrazio- nale Keope GPR (Global Propriocep- tive Resonance) (Figg. 1a, 1b) frutto dell’inveterata esperienza del suo inventore Amedeo Maffei. Negli ultimi anni, gruppi di ricerca afferenti a diversi istituti univer- sitari, con attenzione scientifica, hanno messo in atto diversi proto- colli sperimentali utilizzando Ke- ope come struttura ergonomica a stimolazione propriocettiva, docu- mentando i suoi benefici nell’ambi- to medico e sportivo, dando un ap- proccio terapeutico alla vibrazione meccanica. Gli obiettivi di questo lavoro sono descrivere il funzionamento della struttura ergonomica e valutarne le sue applicazioni; per fare ciò sono stati analizzati i risultati di questa innovativa modalità di applicazio- ne della vibrazione meccanica, sia dal punto di vista soggettivo dei pazienti, studiandone gli effetti di rilassamento globale tramite un questionario, sia dal punto di vista oggettivo, analizzandone i risultati ottenuti tramite elettromiografie su specifici muscoli pre e post seduta. Il concetto di vibrazione meccanica Il termine “vibrazione” descrive un movimento di tipo oscillatorio intorno a una posizione di riferi- mento, a intervalli regolari. L’espres- sione “vibrazione meccanica” si rife- risce in particolare a un’oscillazione meccanica attorno a un punto di equilibrio. Il corpo umano è sottoposto quoti- dianamente, in modo consapevo- le e non, a vibrazioni di differente tipologia (vibrazioni prodotte da un’automobile, da un treno, genera- te da macchine industriali, da uten- sili elettrici come trapani, martelli pneumatici ecc.), con effetti sia posi- tivi che negativi sull’organismo. L’e- sposizione del sistema mano-brac- cio alle vibrazioni a bassa frequenza e alta ampiezza, ad esempio, è cor- relata all’incremento del rischio di insorgenza di lesioni vascolari, neu- rologiche e muscolo-scheletriche a carico del sistema mano-braccio stesso. Le ripercussioni sul corpo umano all’esposizione alle vibrazioni sono influenzate dall’ampiezza della superficie di contatto con l’ogget- to che vibra, dalla frequenza della vibrazione, dall’ampiezza (poten- za d’onda trasmessa) del tempo di esposizione e dalla direzione di pro- pagazione della stessa. Il corpo umano non vibra come una massa unica con una frequen- za naturale, ma gli organi e ogni singolo segmento del corpo hanno la propria frequenza di risonanza. Questo provoca un’amplificazione o un’attenuazione delle vibrazioni di input da parte di ogni zona del cor- po, secondo la propria frequenza di risonanza. Un corpo vibra quando descrive un movimento oscillatorio attorno a una posizione di equilibrio statico. MFV: Multi Focal Vibration L’evoluzione degli studi sulle vibra- zioni meccaniche applicate al corpo umano ha portato alla definizione di tre forme a cui le vibrazioni mec- caniche possono giungere in rela- zione al nostro corpo: Whole Body Vibration (WBV): raggiunge l’intero corpo in cari- co funzionale; Focal Vibration (FV): limitata a singoli muscoli o gruppi di mu- scoli adiacenti; Multi Focal Vibration (MFV): una forma di vibrazione interessante l’intero corpo che viene appli- cata con postura in completo scarico funzionale, con articola- zioni in decoaptazione. È som- ministrata in punti precisi, con frequenze mirate. Localizzando le vibrazioni in specifiche aree corporee, coinvolgenti l’intero apparato muscolo scheletrico, e focalizzando l’effetto della vi- brazione nella zona desiderata, si ottiene l’optimum, evitando nocive dispersioni. Quest’ultima ha concentrato l’at- tenzione sulla creazione di una struttura con effetti positivi indotti da più vibrazioni meccaniche focali. Keope GPR è l’unica struttura ergo- nomica a somministrare la vibra- zione attraverso più sorgenti vibra- zionali. Questa multi-applicazione permette di somministrare vibra- zioni a bassissima ampiezza che in- teressano solamente il tessuto cuta- neo con una lieve dispersione nella struttura muscolare. Non attiva in alcun modo la conducibilità ossea e non può quindi produrre risonanza in alcun organo. < > pagina 11 Figg. 1a, 1b - Struttura ergonomica Keope. WEB ARTICLE WWW.DENTAL-TRIBUNE.COM

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10 Dental Tribune Italian Edition - Giugno 2013Clinica & Ricerca

Nuove frontiere con Keope GPR:struttura ergonomica a risonanza propriocettiva A.<Maffei*,<C.<Batia**,<N.<Cenzato***,<L.<Solidoroº,<P.<Pereiraºº,<G.<Farronatoººº

*Prof. a.c. Scuola di Specializzazione in Ortognatodonzia – Dipartimento di Scienze Biomediche, Chi-rurgiche e Odontoiatriche – Università degli Studi di Milano, Fondazione IRCCS Ca’ Granda – Ospeda-le Maggiore Policlinico

**Specialista in Ortognatodonzia – Dipartimento di Scienze Biomediche, Chirurgiche e Odontoiatri-che – Università degli Studi di Milano, Fondazione IRCCS Ca’ Granda – Ospedale Maggiore Policlinico

***Scuola di Specializzazione in Ortognatodonzia – Dipartimento di Scienze Biomediche, Chirurgiche e Odontoiatriche – Università degli Studi di Milano, Fondazione IRCCS Ca’ Granda – Ospedale Mag-giore Policlinico

°Medico frequentatore – Scuola di Specializzazione in Ortognatodonzia – Dipartimento di Scienze Biomediche, Chirurgiche e Odontoiatriche – Università degli Studi di Milano, Fondazione IRCCS Ca’ Granda – Ospedale Maggiore Policlinico

°°Studentessa CLOPD – Reparto di Ortognatodonzia – Dipartimento di Scienze Biomediche, Chirur-giche e Odontoiatriche – Università degli Studi di Milano, Fondazione IRCCS Ca’ Granda – Ospedale Maggiore Policlinico

°°°Direttore Scuola di Specializzazione in Ortognatodonzia – Presidente del Corso di Laurea in Igiene dentale – Dipartimento di Scienze Biomediche, Chirurgiche e Odontoiatriche – Università degli Studi di Milano, Fondazione IRCCS Ca’ Granda – Ospedale Maggiore Policlinico

Clinicamente, nel mondo scienti-

fi co si risveglia l’interesse per le

possibili applicazioni terapeutiche

delle vibrazioni meccaniche, e que-

ste ricerche negli anni hanno dato

luogo a una letteratura imponente.

I primi lavori scientifi ci riguardan-

ti l’utilizzo delle vibrazioni a scopo

terapeutico sull’uomo risalgono al

1949, quando Whedon e coll. riferi-

scono degli effetti positivi ottenuti

grazie all’applicazione di vibrazio-

ni generate da uno letto oscillante

sulle anormalità metaboliche di

pazienti allettati in immobilizza-

zione gessata.

Hettinger, nel 1956, in un studio

sperimentale dimostrò come la

somministrazione di vibrazioni

fosse in grado di aumentare l’area

di sezione muscolare nonché di

diminuire il tessuto adiposo all’in-

terno del muscolo stesso. Flieger

e coll. (1998) dimostrarono come

nell’animale sottoposto a vibrazio-

ni si registrasse un incremento nel-

la proliferazione ossea. Bosco e coll.

(1999) elaborarono un metodo di

allenamento vibratorio in grado di

migliorare la potenza, la resistenza

e la velocità del soggetto in esame,

mediante l’esecuzione di esercizi

su una pedana vibrante a determi-

nate frequenze.

Diversi studi hanno evidenziato gli

effetti positivi della terapia vibra-

zionale sull’apparato scheletrico,

nella cura dell’osteoporosi, nel re-

cupero dei traumi, sulla degene-

razione ossea, sulla diminuzione

della calcifi cazione negli astronauti;

sull’apparato muscolare, la possi-

bilità di incremento delle capacità

contrattili dei muscoli sottoposti a

sollecitazioni di tipo vibratorio, ria-

bilitazioni funzionali, rilassamento

neuromuscolare; sul sistema ormo-

nale, sulla circolazione sanguigna,

nella terapia del dolore, nella pato-

logia del Parkinson.

Da oltre vent’anni il Centro di Ricer-

ca sul Comportamento Umano di

Sirtori ha avviato una ricerca sugli

effetti biologici vibrazionali, sono-

ri e meccanici sul corpo umano in

completo scarico funzionale. Ulte-

riori ricerche sull’ergonomia della

postura in associazione agli effetti

della stimolazione cutanea a riso-

nanza propriocettiva, hanno porta-

to alla realizzazione della struttura

ergonomica ad appoggio vibrazio-

nale Keope GPR (Global Propriocep-

tive Resonance) (Figg. 1a, 1b) frutto

dell’inveterata esperienza del suo

inventore Amedeo Maffei.

Negli ultimi anni, gruppi di ricerca

afferenti a diversi istituti univer-

sitari, con attenzione scientifi ca,

hanno messo in atto diversi proto-

colli sperimentali utilizzando Ke-

ope come struttura ergonomica a

stimolazione propriocettiva, docu-

mentando i suoi benefi ci nell’ambi-

to medico e sportivo, dando un ap-

proccio terapeutico alla vibrazione

meccanica.

Gli obiettivi di questo lavoro sono

descrivere il funzionamento della

struttura ergonomica e valutarne

le sue applicazioni; per fare ciò sono

stati analizzati i risultati di questa

innovativa modalità di applicazio-

ne della vibrazione meccanica, sia

dal punto di vista soggettivo dei

pazienti, studiandone gli effetti di

rilassamento globale tramite un

questionario, sia dal punto di vista

oggettivo, analizzandone i risultati

ottenuti tramite elettromiografi e su

specifi ci muscoli pre e post seduta.

Il concetto di vibrazione meccanicaIl termine “vibrazione” descrive

un movimento di tipo oscillatorio

intorno a una posizione di riferi-

mento, a intervalli regolari. L’espres-

sione “vibrazione meccanica” si rife-

risce in particolare a un’oscillazione

meccanica attorno a un punto di

equilibrio.

Il corpo umano è sottoposto quoti-

dianamente, in modo consapevo-

le e non, a vibrazioni di differente

tipologia (vibrazioni prodotte da

un’automobile, da un treno, genera-

te da macchine industriali, da uten-

sili elettrici come trapani, martelli

pneumatici ecc.), con effetti sia posi-

tivi che negativi sull’organismo. L’e-

sposizione del sistema mano-brac-

cio alle vibrazioni a bassa frequenza

e alta ampiezza, ad esempio, è cor-

relata all’incremento del rischio di

insorgenza di lesioni vascolari, neu-

rologiche e muscolo-scheletriche

a carico del sistema mano-braccio

stesso.

Le ripercussioni sul corpo umano

all’esposizione alle vibrazioni sono

infl uenzate dall’ampiezza della

superfi cie di contatto con l’ogget-

to che vibra, dalla frequenza della

vibrazione, dall’ampiezza (poten-

za d’onda trasmessa) del tempo di

esposizione e dalla direzione di pro-

pagazione della stessa.

Il corpo umano non vibra come

una massa unica con una frequen-

za naturale, ma gli organi e ogni

singolo segmento del corpo hanno

la propria frequenza di risonanza.

Questo provoca un’amplifi cazione o

un’attenuazione delle vibrazioni di

input da parte di ogni zona del cor-

po, secondo la propria frequenza di

risonanza.

Un corpo vibra quando descrive un

movimento oscillatorio attorno a

una posizione di equilibrio statico.

MFV: Multi Focal VibrationL’evoluzione degli studi sulle vibra-

zioni meccaniche applicate al corpo

umano ha portato alla defi nizione

di tre forme a cui le vibrazioni mec-

caniche possono giungere in rela-

zione al nostro corpo:

– Whole Body Vibration (WBV):

raggiunge l’intero corpo in cari-

co funzionale;

– Focal Vibration (FV): limitata a

singoli muscoli o gruppi di mu-

scoli adiacenti;

– Multi Focal Vibration (MFV): una

forma di vibrazione interessante

l’intero corpo che viene appli-

cata con postura in completo

scarico funzionale, con articola-

zioni in decoaptazione. È som-

ministrata in punti precisi, con

frequenze mirate. Localizzando

le vibrazioni in specifi che aree

corporee, coinvolgenti l’intero

apparato muscolo scheletrico,

e focalizzando l’effetto della vi-

brazione nella zona desiderata,

si ottiene l’optimum, evitando

nocive dispersioni.

Quest’ultima ha concentrato l’at-

tenzione sulla creazione di una

struttura con effetti positivi indotti

da più vibrazioni meccaniche focali.

Keope GPR è l’unica struttura ergo-

nomica a somministrare la vibra-

zione attraverso più sorgenti vibra-

zionali. Questa multi-applicazione

permette di somministrare vibra-

zioni a bassissima ampiezza che in-

teressano solamente il tessuto cuta-

neo con una lieve dispersione nella

struttura muscolare. Non attiva in

alcun modo la conducibilità ossea e

non può quindi produrre risonanza

in alcun organo.

<> pagina 11

Figg. 1a, 1b - Struttura ergonomica Keope.

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Effetti positivi della vibrazione sul corpo umanoGli effetti della vibrazione sul sistema

ormonale

L’applicazione di vibrazioni mec-

caniche al corpo umano è in grado

di produrre una risposta ormo-

nale di tipo adattivo, producendo

un aumento della concentrazione

plasmatica di testosterone e dell’or-

mone della crescita GH, riconduci-

bile all’azione dei metabo-recettori

muscolari, contestualmente a una

diminuzione della concentrazione

di cortisolo. Anche la secrezione di

serotonina e endorfine viene forte-

mente stimolata dalle vibrazione

meccaniche.

Gli effetti della vibrazione sul sistema

muscolo-scheletrico

Si è dimostrato che l’applicazione

di vibrazioni meccaniche di elevata

intensità di breve durata producano

effetti positivi sulla struttura mu-

scolare e articolare, tanto che sia la

massa che la forza dei tessuti sono

mantenuti a un elevato livello, con

conseguente riduzione della perdita

muscolare.

Gli effetti della vibrazione sul tessuto

osseo

L’azione delle vibrazioni meccani-

che nei confronti dei meccanismi di

rimodellamento osseo è riportata

in molti studi clinici effettuati su

pazienti affetti da fratture ossee o

osteoporosi.

In entrambi i casi, i soggetti trattati

con terapia vibratoria dimostrano

un’accentuazione vera e propria

dell’attività osteogenica, favorendo

un aumento della BMD.

La terapia vibrazionale può rappre-

sentare una strategia sicura, non

invasiva e non farmacologia, atta a

prevenire l’osteoporosi.

Gli effetti della vibrazione nella tera-

pia del dolore

L’effetto analgesico delle vibrazioni

si basa sulla teoria del “gate control”,

già enunciata da Melzack e Wall

nel 1965, sui cui si fonda il raziona-

le scientifico delle correnti di tipo

TENS (Transcutaneous Electrical

Nerve Stimulation).

Le vibrazioni, l’utilizzo del caldo e

del freddo e le correnti elettriche

sono in letteratura i metodi mag-

giormente citati come mezzi di

stimolazione periferica a scopo an-

talgico. In bibliografia è possibile

riscontrare l’utilizzo delle vibrazio-

ni, a scopo antalgico, per il dolore di

origine cefalica, nei dolori muscolo-

scheletrici, e nel low back pain.

Gli effetti della vibrazione sulla circo-

lazione sanguigna

L’applicazione di vibrazioni mecca-

niche sul corpo produce un aumen-

to della circolazione sanguigna, con

un incremento della velocità media

del flusso sanguigno e un considere-

vole abbassamento dell’indice di re-

sistenza, misurato attraverso esami

Doppler. Questo aumento della cir-

colazione sanguigna produce effetti

benefici sul metabolismo, sull’ap-

porto di ossigeno ai tessuti e favori-

sce la diminuzione della pressione

arteriosa con possibili indicazioni

nei casi di disturbi circolatori, quali

l’arteriosclerosi e lo scarso drenag-

gio linfatico.

ottengono dopo 13-15 minuti di trat-

tamento, a seconda del programma

scelto.

I cardini della forza di queste appli-

cazioni consistono in:

1. una struttura ergonomica po-

sturale, che pone il corpo in

completo scarico funzionale e in

decoaptazione articolare;

2. una stimolazione propriocetti-

va, che attraverso l’effetto di au-

torisonanza, a seconda dei mec-

canocettori stimolati, produce

un risultato terapeutico imme-

diato;

3. ascolti sonori, creati per elimi-

nare i pensieri circolari, attivare

visioni creative e sincronizzare

suoni ed eventi fisiologici.

Tutto questo attiva in senso siner-

gico l’esterocezione, l’immagino-

cezione e l’interocezione, rendendo

un evento unico la terapia mente-

copro.

Postura

La postura corretta è l’anima del be-

nessere. Intervenendo sulla postura

possiamo migliorare gli equilibri

psicofisici dell’uomo e ritrovare una

condizione di armonia.

Nella sua evoluzione, l’uomo ha

modificato la postura ponendosi in

posizione eretta, con notevole cam-

biamento della struttura dello sche-

letro e in particolare della colonna.

I muscoli gravitari, quelli addetti

all’equilibrio, che sono più coinvolti

in questa evoluzione, sono ancora

oggi in via di sviluppo e denunciano

difficoltà a sostenere per lungo tem-

po la nostra postura verticale. Que-

sto è uno dei motivi per cui il mal di

schiena non è considerato solo una

patologia, ma uno stato naturale

della permanenza in postura verti-

cale. La postura ideale dove possia-

mo ritrovare le condizioni di equi-

librio scheletrico è la stessa dove il

nostro corpo si è sviluppato senza

subire particolari forzature mecca-

niche: la postura del feto materno

nel suo alveo del primo sviluppo.

La particolare struttura ergonomica

di Keope ci consente di assumere

la stessa posizione fetale: riduce le

contratture, le articolazioni tendo-

no a decoaptare, il corpo si abban-

dona in completo scarico funziona-

le e i punti di appoggio sono ridotti

all’essenziale, così da evitare com-

pressioni e favorire la circolazione

venosa, arteriosa e linfatica.

Stimolazione propriocettiva

La propriocezione è la percezione di

sé nello spazio. Il senso dell’esisten-

za consiste nella consapevolezza

che occupiamo uno spazio, e quel-

lo spazio non può essere occupato

nello stesso istante da nessun altro.

La consapevolezza propriocettiva è

un’interazione di tre fattori: l’estero-

cezione, ossia la percezione di tutto

ciò che è esterno alla nostra pelle,

attraverso i nostri cinque sensi (“il

fuori”); l’interocezione, ovvero la

percezione del nostro interno attra-

verso i propriocettori interiori (“il

dentro”); e infine l’immaginocezio-

ne, che ci distingue dagli animali e

che influenza tutto ciò che percepia-

mo con i sensi (l’immaginazione). La

scienza ha scoperto che i meccano-

cettori sono sensibili alla vibrazione

meccanica e sono presenti in tutto

il nostro corpo. Con le frequenze ap-

propriate, la vibrazione di Keope è

in grado di attivare i vari meccano-

cettori che, per un effetto chiamato

“driving”, pongono in risonanza il

sistema neuromuscolare.

Ascolti sonori

Poiché tutto quello che percepiamo

dall’esterno prima di arrivare alla

nostra mente passa attraverso l’im-

maginazione, il nostro stato d’animo

influenza la nostra propriocezione;

per questo motivo le frequenze ar-

moniche sincrone alle vibrazioni

meccaniche e la voce guida che ac-

cende l’immaginazione sono il sup-

porto indispensabile per la massima

predisposizione propriocettiva al

risultato della vibrazione meccanica

multifocale. Un pensiero circolare,

infatti, attraverso l’immaginocezio-

ne attiva la stimolazione muscolare,

la quale, veicolata da meccanocettori

che arrivano alle fibre e interagisco-

no con l’acetilcolina, determinano

cronicità alla depolarizzazione; in

questo modo, anche in condizione di

apparente rilassamento e inattività,

i nostri muscoli mantengono una

contrattura significativa registrabi-

le dagli elettromiografi. Gli eventi

sonori che accompagnano il trat-

tamento su Keope sono creati per

eliminare questi pensieri circolari e

sincronizzare ogni sensore proprio-

cettivo al trattamento.

La vibrazione meccanica come for-

ma di stimolazione propriocettiva

La percezione vibratoria costituisce

di fatto una sensibilità di tipo mec-

canico e coinvolge delle strutture

recettoriali sensibili allo stimolo

meccanico, ossia i meccanorecet-

tori, microstrutture con varie fun-

zioni atte a ricevere segnali di tipo

vibratorio, presenti in concentrazio-

ni diverse in tutto il corpo a livello

del derma. Il corpo umano ne ha

quattro, in diverse profondità del

derma, due dei quali sono partico-

larmente sensibili alla terapia della

risonanza vibrazionale: i corpuscoli

di Meissner e corpuscoli di Pacini.

Questi meccanorecettori sono loca-

lizzati in concentrazione maggiore

nelle zone del corpo dove non sono

presenti peli, come ad esempio i pal-

mi delle mani, i calcagni, i cavi popli-

tei, i glutei e la zona dorso lombare:

punti di contatto attraverso i quali

Keope somministra la vibrazione.

Tensione neuromuscolare dei muscoli masticatori: studio sperimentale su maestri di sci L’obiettivo di questo studio è quello

di verificare e documentare la cor-

relazione tra la risposta del sistema

neuromuscolare e l’utilizzo di una

struttura ergonomica a stimolazio-

ne propriocettiva globale che favo-

risca una ripolarizzazione muscola-

re e psicofisica.

Materiali e metodi

Il nostro studio preliminare si è

svolto presso la Scuola di sci e snow-

board Courmayeur nelle seguenti

modalità: sono stati selezionati 21

maestri di sci, 6 femmine e 15 ma-

schi, di età compresa tra 20 e 32

anni, che avessero avuto una gior-

nata lavorativa definita impegnati-

va (7 ore di lezione), e che si prestas-

sero a più sedute di Keope GPR.

<> pagina 12

Keope: struttura ergonomica a risonanza propriocettiva globaleÈ una struttura a risonanza propri-

ocettiva globale che veicola al corpo

umano la vibrazione meccanica in

sinergia con quella sonora. È un si-

stema innovativo che si basa sulla

concezione olistica della proprio-

cezione: propriocezione esterosen-

soriale, psicosensoriale e intero-

sensoriale. Opera esclusivamente

sul tessuto cutaneo e, essendo di-

stribuita nei punti più sensibili alla

propriocezione, si qualifica come

un attivatore globale dei meccano-

cettori della cute. La struttura ergo-

nomica Keope, attraverso i suoi op-

positori gravitari, consente al corpo

umano di assumere una postura

in completo scarico funzionale e

riduce al minimo il contatto con il

corpo, eliminando compressioni

inutili e migliorando la circolazione

ematica, la ventilazione polmonare,

riducendo così il lavoro cardiaco.

Sostiene il corpo attraverso undici

punti di contatto che corrispon-

dono a precise giunture articolari,

precisamente in zona nucale, dor-

sale, glutea, publitea, dei calcagni e

delle mani (Figg. 1a, 1b). I principali

effetti della struttura ergonomica

Keope sono la ripolarizzazione mu-

scolare con effetto defaticamento, la

stimolazione dei muscoli gravitari e

il potenziamento esplosivo dei mu-

scoli scheletrici, tutti effetti che si

Fig. 2a - Istogramma POC prima della seduta con Keope.

Fig. 2b - Istogramma POC dopo la seduta con Keope.

Fig. 2c - Aerogramma POC prima della seduta con Keope.

Fig. 2d - Aerogramma POC dopo la seduta con Keope.

12 Dental Tribune Italian Edition - Giugno 2013Clinica & Ricerca

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bibliografi a

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Gli obiettivi erano quelli di deter-

minare clinicamente e tramite la

compilazione di questionari se i

partecipanti allo studio avessero

notato un rilassamento muscolare

generale, se questo rilassamento

migliorasse di seduta in seduta e

se i muscoli interessati nella ma-

sticazione (masseteri e temporali)

subissero anch’essi un rilassamen-

to e un riequilibrio neuromuscola-

re, tramite l’analisi di esami elet-

tromiografici.

Il protocollo di studio per i primi

due obiettivi ha preso in conside-

razione le risposte ottenute con i

questionari sottoposti ai soggetti

al termine della seduta, mentre

per verificare la situazione dei

muscoli masticatori sono stati

eseguiti esami elettromiografici

pre e post seduta su un terzo del

campione.

I soggetti si presentavano alla

Scuola di sci immediatamente

terminate le ore di lezione, quindi

ancora affaticati. Veniva eseguita

un’elettromiografia per verificare

la tensione e l’armonia tra i prin-

cipali muscoli masticatori; quindi

venivano sottoposti a una seduta

sulla struttura Keope GPR (pro-

gramma 1) e, infine, senza modifi-

care la posizione degli elettrodi di

superficie, venivano sottoposti a

un’ulteriore elettromiografia.

Tutti i dati raccolti venivano dun-

que paragonati.

L’elettromiografia di superficie di

cui ci siamo serviti in questo stu-

dio, utilizzando l’elettromiografo

Freely, consiste nella valutazione

delle differenze di potenziale di

azione muscolare tramite elettro-

di bipolari, monouso, posizionati

sulla superficie cutanea in corri-

spondenza del muscolo da esplo-

rare. Gli elettrodi sono connessi

all’unità di acquisizione, ovvero

alla base che compie tutte le fun-

zioni di acquisizione e filtraggio

del segnale e invio dati al pc me-

diante cavetti elettromiografici.

Un computer visualizza i dati ac-

quisiti, li elabora e li archivia.

Risultati e discussionePer il confronto dei dati ottenuti

con gli esami elettromiografici si

sono osservati i seguenti indici:

– indice di assimetria: confronta

attività muscolare espressa dai

muscoli omologhi nei due anti-

meri;

– indice di attivazione: analizza

l’intensità dell’attività musco-

lare espressa dai masseteri vs i

temporali;

– indice di tors: indica l’eventua-

le torsione a cui è sottoposta

la mandibola sotto l’azione di

una coppia di muscoli (tempo-

rale e massetere dx e temporale

e massetere sn);

– indice di POC (percentage over-

lapping coefficient): indice

della simmetrica distribuzione

dell’attività muscolare deter-

minata dall’occlusone (diffe-

renziale tra contatti dentali e

non); (impact: indica il lavoro

che svolge il muscolo).

Dai risultati analizzati si evince un

miglioramento generale di tutti

gli indici valutati (Figg. 2a-2d).

Più precisamente, l’indice di asim-

metria è variato da 6.3% a -0.3%

dopo la seduta Keope GPR; l’indice

di attivazione da -2.5% a 3.10%); e

l’indice di tors da 8.30% a 6.80%.

Per quanto riguarda l’indice di

POC del massetere è variato da 87%

a 89.17%, mentre quello del tem-

porale da 88.62% a 88.50% (unico

dato leggermente diminuito).

Si può quindi affermare che le se-

dute sulla struttura ergonomica

Keope GPR permettono il raggiun-

gimento di un equilibrio neuro-

muscolare e un miglioramento del

rilassamento psicofisico.

I risultati preliminari ottenuti of-

frono buone premesse per il prose-

guimento e l’approfondimento di

ricerche scientifiche, con l’appli-

cazione sia in pazienti sani sia di-

sfunzionali, nonché negli operato-

ri clinici a fine giornata lavorativa.

ConclusioneLa ricerca ha dimostrato come la

vibrazione meccanica applicata

con il sistema multifocale MFV

rappresenta un forte stimolo per

l’intero organismo, specialmente

per il sistema neuromuscolare e

scheletrico, e conferma ulterior-

mente il valore terapeutico del-

le vibrazioni. Keope GPR, unica

struttura ad applicare la MFV, si

dimostra un ottimo supporto per

le persone che svolgono prestazio-

ni sportive, sia per la preparazione

della struttura scheletro-muscola-

re alla performance, sia per il recu-

pero post prestazione attraverso

una rapida e globale ripolarizza-

zione delle fibre (defaticamento).