NICCOLO’²_Machiavelli... · 2015-10-01 · NICCOLO’ MACHIAVELLI IL “PADRE” DELLA POLITICA...
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NICCOLO’
MACHIAVELLI
IL “PADRE”
DELLA POLITICA
ITALIANA
01/10/2015 Niccolò Machiavelli 2
UNA VITA
SPESA PER LO STATO
Firenze 1469 -
1527 Firenze
01/10/2015 Niccolò Machiavelli 3
1469 nasce a Firenze da una famiglia agiata.
Studi classici e umanistici.
1494 Espulsione dei Medici da Fi e governo del frate G. Savonarola
Alessandro VI scomunica il Savonarola, il quale viene condannato al rogo
Giugno 1498 segretario dei Dieci di libertà e di pace. Incarichi diplomatici dal governo di Pier Soderini
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1500: sposa Marietta Corsini. In Francia da
Luigi XII. Urbino e Senigaglia (Stato della
chiesa) da Cesare Borgia, il valentino, figlio
di Alessandro VI, signore autoritario,
spregiudicato, accentratore.
Riesce ad organizzare un esercito cittadino
a Fi
1506 a Roma. Spedizione di Giulio II contro
Perugia e Bologna.
1507 in Germania presso imperatore
Massimiliano I D’Asburgo
1510 in Francia per dirimere questione con
il papa. Conflitto aperto. Fi con la Francia e
la Spagna con lo stato della Chiesa.
1512 I Medici a Fi per volontà del vincitore
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1512: tornano i Medici al potere
- il primo rifiuto
1512: è allontanato dalla Segreteria in quanto collaboratore attivo della Repubblica
1513: è arrestato e torturato poiché è amico di alcuni congiurati che stavano preparando un attacco ai Medici
È poi liberato per l’amnistia con cui si festeggia l’elezione del Papa Leone X
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1512- I Discorsi
sopra la prima Deca
di Tito Livio
1513: il “Principe”
1520: “Istorie
Fiorentine”
1512-13:
Si ritira a vita privata
a Sant’Andrea di Percussina (San
Casciano) e scrive…
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1527: Torna la Repubblica
= il secondo rifiuto
Dedica il principe a Lorenzo II nipote del
magnifico.
Le Istorie fiorentine al nuovo papa
Clemente VII
1527 Scoppia guerra tra Francia e Impero di
Carlo V. Maggio: sacco di Roma. Espulsi i
Medici
La nuova Repubblica nega ogni incarico a
Machiavelli per la sua “collaborazione” al
governo mediceo
21 giugno muore a FI
LA STORIA DI
FIRENZE
e
DELL’ITALIA
AI PRIMI DEL ‘500
Un uomo
del suo tempo
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1494/98 - La Repubblica del
Savonarola
È stata instaurata dopo la cacciata di Piero de’ Medici da parte del popolo, amareggiato dalla sua alleanza con la Francia di Carlo VIII.
Il severo governo dei “Piagnoni” termina con la morte di S., arso sul rogo come eretico
Al M. ripugna l’austerità del S. e la sua predicazione spirituale che vuole acquistare anche un rilievo politico: la religione si deve esaurire negli atti di culto.
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1512:
Giulio II, il papa, si accorda
con gli Spagnoli, anche loro
favorevoli ai Medici, i quali
saccheggiano la città e fanno
tornare i Medici al potere.
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17 maggio 1527:
I Medici partono da Firenze quando si
avvicinano le truppe imperiali di
Carlo V.
A Firenze ritorna la Repubblica
PERSONAGGI
Savonarola
Carlo VIII
Alessandro VI
Cesare Borgia
Giulio II
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Gerolamo Savonarola: 1494-98 Predicatore e riformatore
Denuncia i vizi del popolo e del potere
Acquista presto un grande ascendente su molti anche con le sue terribili profezie
Scomunicato dal papa Alessandro VI, viene ridotto al silenzio dalla borghesia, imprigionato, torturato ed infine impiccato ed arso sul rogo
Continua…
01/10/2015 Niccolò Machiavelli 14
…Machiavelli e Savonarola
M. disapprova la sua unione fra politica e morale, fra potere e religione
M. lo giudica – un frate invadente,
– un inutile perturbatore,
– un ipocrita che sfrutta la mentalità miracolistica del popolo,
– un disonesto truffatore che trasforma le credenze religiose in utilità personale,
– Un profeta disarmato destinato alla sconfitta
Il fallimento del S. gli servirà per convincersi della necessità di “profeti armati”
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CARLO VIII
1483-98: Re di Francia,salito al trono a 13 anni
Figlio di Luigi XI
Nutre l’ambizione di estendere le conquiste in Italia
Si impadronisce di Napoli, ex regno angioino
1494: discesa in Italia
– Si coalizzano contro di lui:
• Milano (Ludovico il Moro)
• Venezia
• Il Papa
• L’Imperatore
• Ferdinando d’Aragona
– 1495: li sconfigge a Fornovo e può tornare in Francia, ma perde il Regno di Napoli
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ALESSANDRO VI BORGIA
Papa
Padre di Cesare
Borgia,
il Valentino
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Cesare Borgia: “Il
Valentino” E’ il figlio del Papa
Alessandro VI e duca di
Valenza (= il Valentino)
E’ per lui un modello di
comportamento politico
È teso alla conquista di
un grande stato,
consolidando un primo
nucleo in Romagna
Utilizza la protezione
del padre
continua…
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…Cesare Borgia!
E’ astuto e feroce in un mondo astuto e feroce:
– Fa decapitare il suo ufficiale Ramiro Lorqua di cui si
era servito per reprimere violentemente la turbolenza
di Cesena
– Uccide a tradimento i condottieri che gli si erano
ribellati, dopo averli invitati amichevolmente a pranzo
Se le forze operanti nel mondo sono astuzia e ferocia, non
si tratta di abolirle, ma di utilizzarle per costruire uno
Stato forte, stabile ed efficiente.
Lascia l’impressione di una forza irresistibile e
imprevedibile, condotta alle estreme conseguenze con
risolutezza fulminea, e preparata da una lunga e meditata
analisi di tutte le possibilità
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GIULIO II
(Giuliano della Rovere) 1503-13 papa
Vuole restaurare l’autorità papale nello Stato pontificio
Riconquista quasi tutta la Romagna
Prima nemico e poi collaboratore di Venezia, organizza con lei, la Spagna e Inghilterra la Lega Santa contro la Francia, che abbandonerà l’Italia al suo destino
OPERE
1512-18: I “Discorsi sopra la
prima deca di Tito Livio”
1513: Il “Principe”
1518: La “Mandragola”
1520: Le “Istorie fiorentine”
“IL PRINCIPE”
(1513)
Ovvero la politica
come arte
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EPOCA: luglio - dicembre
1513
È l’anno seguente al suo
allontanamento dalla politica attiva
Sta scrivendo i “Dialoghi” e riflette
sulla decadenza degli Stati e sui mezzi
per porvi rimedio
Il Principe, con le sue straordinarie
virtù, gli sembra l’unico mezzo per
dare forma ad uno Stato nuovo
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DEDICA:
a Lorenzo II de’ Medici
È il nipote del Papa Leone X
– Infatti vuole avvicinarsi a questa
potente famiglia
È il Capitano Generale dei
Fiorentini
– Infatti vuole fornire collaborazione
ai Medici in un momento di grandi
progetti politici
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STRUTTURA
26 Capitoli
Titoli in latino
Forma concisa ed incalzante
Tono provocatorio e dissacrante Quattro sezioni: 1-11 la questione delle
milizie. 12-14 la figura del principe. 15-23
cause e motivi sconfitte dei principi italiani,
la fortuna. 24-26 creare uno stato che possa
risollevare le sorti dell’Italia
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ORIGINALITÀ
TRATTATISTICA
POLITICA
traccia il modello di un
principe ideale:
– Clemente
– Giusto
– Liberale
– Fedele alla parola
data
MACHIAVELLI
Guarda la “realtà
effettuale”
Presenta un Principe
che all’occorrenza
sappia essere:
– Crudele
– Mentitore
– Dissimulatore
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CARATTERI DISTINTIVI
1. La personalità del Principe: “golpe” e “lione”,
diverso dagli altri “ignavi” che hanno causato la
decadenza degli Stati
2. Il comportamento del Principe: malvagio come
sono malvagi gli uomini
3. Il rapporto fra “fortuna” e virtù” del
Principe: le sue doti devono essere così forti da
arginare le variazione della fortuna spesso avversa ed
imprevedibile
4. Le milizie cittadine: più fedeli ed affidabili di
quelle mercenarie, un valido aiuto
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Le “Istorie Fiorentine”
(1520)
Scrive quest’opera per incarico del
cardinale Giulio
Si guadagna così un modesto stipendio di
storico e altrettanto modesti ed umilianti
incarichi:
– Riscossione di tributi
– Separazione dei conventi francescani di
Firenze dagli altri conventi toscani
– Fortificazione di Firenze contro un
eventuale attacco imperiale
I “DISCORSI
SOPRA LA PRIMA DECA
DI TITO LIVIO”
La repubblica: un
sogno nel cassetto
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DEDICA
Buondelmonti e Rucellai:
due amici di fede repubblicana
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CARATTERE:
Riflessioni personali sui primi
dieci libri della Storia di Roma,
raccontata dallo storico Tito Livio.
01/10/2015 Niccolò Machiavelli 31
CONCEZIONI DI BASE
la riflessione sulle cose antiche è
utile agli uomini di oggi perché la
storia si ripete sempre uguale
la repubblica è la forma più alta e
preferibile di organizzazione di uno
Stato, perché rispetta davvero la
libertà e il benessere di tutti
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STRUTTURA
I libro: la politica interna di
Roma
II libro: la politica estera di
Roma
III libro: le azioni di singoli
cittadini che contribuirono alla
grandezza di Roma
01/10/2015 Niccolò Machiavelli 33
Confronto con il “Principe” “Principe”
Discorso ordinato, chiaro, sistematico, razionale, lucido,
Deve adeguarsi alla realtà e suggerire i mezzi imposti dai tragici eventi
Il Principe come rimedio contingente alla crisi dei tempi
“Discorsi”
Riflessioni libere,
istintive, divaganti,
sincere,
appassionate,
È libero di
esprimere i suoi
desideri impossibili
La Repubblica come
forma ideale di
governo
“LA MANDRAGOLA”
(1518)
Ridendo
si impara
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La trama
Callimaco è innamorato di Lucrezia, ma
molti ostacoli rendono impossibile la
realizzazione del suo desiderio.
La storia avrà un lieto fine, grazie agli
intrighi di Ligurio,“principe” della
beffa e dell’intrigo, che attuerà con
l’aiuto di Nicia, lo sciocco beffato.
IL LESSICO
DI
MACHIAVELLI
Le “parole chiave”
per capire
il suo pensiero
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“Realtà effettuale”
È diversa dalla realtà immaginata dei sogni e dei desideri
È la realtà in cui viviamo e lottiamo ogni giorno
È il teatro crudele in cui tutti dobbiamo agire, per migliorare la nostra vita
È la realtà che M. osserva con scientifica precisione, prima di destreggiarsi fra i suoi meandri.
01/10/2015 Niccolò Machiavelli 38
storia
Non è evoluzione di forme in una realtà sempre nuova
È ripetizione di fenomeni immutabili nelle loro leggi assolutamente necessarie
Quindi deve essere maestra del nostro agire
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stato
Non è lo strumento del bene
comune, ma è il fine stesso
dell’operare del Principe
deve essere forte ed efficiente e
raggruppare un vasto territorio
01/10/2015 Niccolò Machiavelli 40
Nemici dello stato
Anarchia interna
Organizzazione frammentaria e
contrastante
Egemonia straniera
01/10/2015 Niccolò Machiavelli 41
principe
“golpe”: astuto come la volpe
“lione”: spietato e forte come un
leone
01/10/2015 Niccolò Machiavelli 42
politica È la scienza del comportamento
politicamente efficace, con le sue leggi fisse e determinate sicura e irresistibile
È un calcolo scientifico di natura fisico-matematica
Ha per scopo la costruzione dello Stato
È autonoma da ogni altro aspetto della vita umana, come la religione o la morale
01/10/2015 Niccolò Machiavelli 43
Religione
Non è una finalità umana
superiore alla politica
Un fatto psicologico e sociologico
utile alla politica, ma va
subordinata ad essa
“instrumentum regni”: strumento
di potere
01/10/2015 Niccolò Machiavelli 44
Morale
Valori come la fiducia reciproca
e la collaborazione sono beni
morali auspicabili, ma non
realizzabili
la politica è assolutamente
indipendente dalle regole morali
01/10/2015 Niccolò Machiavelli 45
Popolo
È sano se è educato a subordinare l’interesse particolare all’interesse dello Stato
È “corrotto”se è composto da membri non educati a subordinare i propri appetiti alle leggi dello Stato
Se è “sano” come il popolo romano della antica repubblica può essere governato nel modo ideale, cioè lo stato repubblicano
Se è”corrotto”all’estremo come il popolo italiano non può risanarsi da solo ma ha bisogno di un capo che lo costringa a risanarsi
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Ambizione
È una qualità scellerata ma può
essere utile ad un cittadino che
voglia impadronirsi della sua
città
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Virtù
= Efficienza
cioè una efficace energia politica
01/10/2015 Niccolò Machiavelli 48
Fortuna
Non è la Provvidenza
È il caso
Forza imprevedibile e misteriosa
01/10/2015 Niccolò Machiavelli 49
Libertà
Il libero arbitrio controlla la
realtà al 50%
Quindi la libertà non esiste
Il popolo non è libero perché è
sottomesso al principe
Il principe non è libero perché è
sottomesso allo Stato
01/10/2015 Niccolò Machiavelli 50
Necessità È la legge suprema alla quale
tutto e tutti devono obbedire
Per la necessità del bene dello Stato il popolo deve rinunciare alla propria libertà
Per la necessità del bene dello Stato il principe deve saper usare la“golpe e il lione”
01/10/2015 Niccolò Machiavelli 51
Ragion di Stato L’uomo politico deve raggiungere
lo scopo (salvaguardia, prosperità dello Stato e non sicurezza e libertà dei cittadini, ecc.) anche a costo di qualche sacrificio. Esempio del chirurgo.
Tragedia greca di Euripide
Ifigenia in Aulide
Il capo di un esercito greco deve partire con le navi
in guerra (contro Troia) ma la bonaccia
lo ferma. Dovrà sacrificare la figlia agli Dei
LA SUA “FORTUNA”
cioè…dicono di lui:
Con lui
Contro di lui
01/10/2015 Niccolò Machiavelli 53
Contro di lui: Il P. è un’opera cinica che prescrive la
scelleratezza:
I cattolici: è contro il Papato e la Chiesa
I protestanti: è l’espressione dell’immoralità
cattolica
Manzoni: ha subordinato la morale alla politica
Gioberti e Mazzini: afferma il primato della
potenza contro la civiltà dello stato
01/10/2015 Niccolò Machiavelli 54
Con lui:
Rousseau: insegna al popolo l’amore per la repubblica
Il Foscolo: ha mostrato al popolo la malvagità con cui un
Principe deve governare, quindi l’effetto che raggiunge è il
consolidamento delle idee repubblicane (tacitismo = come
Tacito ha fatto con Tiberio)
Leopardi: insegna a vedere la realtà in tutta la sua
crudezza, senza illusioni o finzioni
De Sanctis, Croce: ha affermato l’indipendenza della vita
terrena da quella spirituale. Ha precorso il sogno dell’unità
italiana
01/10/2015 Niccolò Machiavelli 55
Con l’Umanesimo:
L’U. esalta l’intelligenza e la bontà
dell’uomo, capace di dar vita ad un
mondo ordinato ed armonioso dove si
realizzi la giustizia e la felicità
M. constata che l’uomo è cattivo.
Brutale, stupido, violento; quindi
l’unico mezzo di redenzione è la
coercizione dall’esterno
01/10/2015 Niccolò Machiavelli 56
Qual è la sua idea di
partenza?
Gli uomini sono uguali e portati
naturalmente al male
La storia si ripete
01/10/2015 Niccolò Machiavelli 57
Qual è il suo modello?
Gli antichi romani, maestri di
democrazia e di libertà
01/10/2015 Niccolò Machiavelli 58
M. cosa pensa del male?
Lo rifiuta in teoria
Lo accetta nella pratica, se è
necessario all’effetto voluto (l’effetto
scusa il fatto)
Se gli uomini fossero buoni si
potrebbe governare con la bontà, ma
siccome sono cattivi li si deve
governare con la forza e la violenza
01/10/2015 Niccolò Machiavelli 59
Qual è la sua idea di Dio?
Nega Dio ed ogni trascendenza
È un materialista
Il suo dio è lo Stato, di cui il Principe è schiavo e servitore
È contro la Chiesa e il Papato
01/10/2015 Niccolò Machiavelli 60
L’origine del nome
“Machiavelli”
Lo stemma di famiglia aveva
quattro chiodi ("mali clavelli",
chiodi cattivi per chi li offendesse),
agli estremi della croce
d'argento, in campo azzurro