Newsletter n.03 // Settembre 2010

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Al via l’anno scolastico: “Xkè” a Torino. “Xkè” (the Italian for “why”) is the curiosity lab that opens in Turin in 2011. It is a project by Fondazione per la Scuola of the Compagnia di San Paolo, supported by the Turin Provincial Authority and the City of Turin. Cognitive science tells us that passion for science sets in very early and the imprinting pro- cess takes place between five and twelve, or possibly earlier. At that age the child learns through ex- perience, by doing something on which to reason and reflect after- wards. The curiosity lab will pro- vide children, parents, and school teachers the chance to explore the five senses with games in the various sections devoted to mea- surements, mathematics, com- puters, and famous scientists. To get a taste for this unique ex- perience, at the start of the school year on September 21 a ceremo- ny will be held simultaneously in Rome (in the courtyard of the Qui- rinale before the Italian President and the Minister of Education), in Naples (at the Royal Palace), and in Turin (at the Reggia di Venaria). For a decade, the start of the school year has been an occasion to celebrate Italian schools and the school world in both formal and amusing ways, to share in- novative experiences and models of excellence, from elementary schools to high schools, with a special focus on civilization, re- spect for the law, and the Consti- tution. This year the main theme is the 150th anniversary of Italy’s Unification and Turin will be a key player, as Italy’s first capital, in the celebrations for 2011. Together with the Regional Office for Schools and Comitato Italia 150/Esperienza Italia, in charge of the celebrations, Fondazione per la Scuola participated in the plan- ning of this special event for Ita- lian schools and Italian students that is intended to benefit the whole city and to contribute to the improvement of the local school system, a commitment that the Fondazione has actively pursued for the past ten years to promote education at local, regional, and national level. The project serves to encoura- ge science learning and it offers a sort of preview of the future science center that will function according to the “hands on” me- thod, also thanks to the invaluable contribution of Nobel Laureate Harold Kroto, currently the Chai- rman of Xkè’s Scientific Commit- tee, who has collaborated with the Compagnia di San Paolo for years. Save the date! Xkè the Curiosity Lab will open officially on Sep- tember 23 rd . A. B. “Il laboratorio delle curiosità” per inaugurare l’anno scolastico La newsletter della Compagnia di San Paolo. Pubblicazione trimestrale. Questo numero è dedicato al sostegno alla formazione. ??? Cae nam at di alibuscil ium quuntur aciis et faccus eum fuga. Nemoluptae quia doluptiissi dolupta aliqui temolupis, consectam accusa nist et ex eriorem olorrov “?? Lorem ipsum” aut dignis est, sequis earum et litestinvel in remporio maiorum faccus natiscipsam, siment volore. La newsletter della Compagnia di San Paolo N. 0.3 - settembre 2010 - Pubblicazione trimestrale Registrazione presso il Tribunale di Torino N. 5204 del 23 ottobre 1998 Direttore Responsabile: Filippo Vecchio - Coordinamento: Giulia Coss Corso Vittorio Emanuele II, 75 - 10128 Torino - Tel.: +39 011 5596911 Fax: +39 011 543607 - E-mail: info@compagniadisanpaolo.it Stampa: AGIT - Beinasco (TO) - La newsletter è disponibile sul sito www.compagniadisanpaolo.it Xkè è il laboratorio della curiosità che aprirà a Torino nel 2011. Si tratta di un progetto voluto dalla Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo, supportato dalla Provincia e dal Comu- ne di Torino, che avrà sede nell’edificio di Via Gaudenzio Ferrari. Le scienze cognitive ci dicono ormai in modo convincente che le vocazioni scientifiche nella maggior parte di casi sono molto pre- coci e che l’imprinting avviene tra i cinque ed i dodici anni (forse addirittura prima). In quella età il bambino apprende innanzi- tutto tramite l’esperienza, cioè facendo qualcosa, ma subito dopo è aperto alla riflessione ed al ragionamento su ciò che ha fatto. Pensato come “laboratorio della curiosità” , il centro metterà a disposizione dei ragazzi, degli insegnanti, dei genitori esperimenti ludici basati sui cinque sensi, con diverse sezioni dedicate alle mi- sure, alla matematica, all’informatica, ai grandi scienziati. Sarà possibile avere un assaggio di questi esperimenti scientifici in occasione dell’inaugurazione dell’anno scolastico, il 21 settembre in una cerimonia organizzata contemporaneamente a Roma (nel cortile del Quirinale alla presenza del Presidente della Repubbli- ca e del Ministro della Pubblica Istruzione), a Napoli (nella Reg- gia) e a Torino (nella Reggia di Venaria). Ogni anno, da un decennio, l’avvio dell’anno scolastico rappresen- ta un momento importante per la scuola italiana e per tutti i suoi attori. Un momento solenne, ma anche di divertimento; una occa- sione per condividere eccellenze e innovazioni delle scuole italia- ne, dalle elementari ai licei, con una particolare attenzione all’im- pegno civile, all’educazione, alla legalità ed alla Costituzione. Quest’anno il tema unificante saranno i 150 anni dell’unità d’Italia e Torino sarà fra i protagonisti, in quanto prima capitale dell’Ita- lia Unita, fulcro delle iniziative che si dipaneranno nel 2011. Insieme all’Ufficio Scolastico Regionale del Piemonte ed al Comi- tato Italia 150/Esperienza Italia, la Fondazione per la Scuola ha collaborato all’organizzazione, alla progettazione ed alla realiz- zazione di questa giornata così importante per la scuola italiana e per i nostri ragazzi. E lo abbiamo fatto, come sempre, con lo spiri- to di servizio per la città, con l’obiettivo di migliorare la scuola, il nostro impegno quotidiano da oltre dieci anni. Offrire assaggi di scienza ci è sembrato il modo migliore per con- tribuire a questa giornata di festa per la scuola; una prima idea di quello che sarà il science centre basato sul metodo “hands on” avvalendosi dell’esperienza del Premio Nobel Harold Kroto, che da anni collabora con la Compagnia di San Paolo, ora presidente del Comitato Scientifico del Xkè. L’appuntamento è per il 23 settembre del 2011 per l’apertura uffi- ciale del Xkè, il laboratorio della curiosità, un ulteriore contribu- to che la Fondazione per la Scuola offre alla città, alla Regione ed all’Italia tutta. Anna Maria Poggi La Reggia di Venaria Arold Croto - Science for children La Galleria di Diana della Reggia di Venaria The start of the school year: “Xkè” in Turin. 1

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Newsletter n. 3 della Compagnia di San Paolo incentrato sulla Formazione

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Al via l’anno scolastico: “Xkè” a Torino.

“Xkè” (the Italian for “why”) is the curiosity lab that opens in Turin in 2011. It is a project by Fondazione per la Scuola of the Compagnia di San Paolo, supported by the Turin Provincial Authority and the City of Turin. Cognitive science tells us that passion for science sets in very early and the imprinting pro-cess takes place between five and twelve, or possibly earlier. At that age the child learns through ex-perience, by doing something on which to reason and reflect after-wards. The curiosity lab will pro-vide children, parents, and school teachers the chance to explore the five senses with games in the various sections devoted to mea-surements, mathematics, com-puters, and famous scientists. To get a taste for this unique ex-perience, at the start of the school year on September 21 a ceremo-ny will be held simultaneously in Rome (in the courtyard of the Qui-rinale before the Italian President and the Minister of Education), in Naples (at the Royal Palace), and in Turin (at the Reggia di Venaria).For a decade, the start of the school year has been an occasion to celebrate Italian schools and the school world in both formal and amusing ways, to share in-novative experiences and models of excellence, from elementary schools to high schools, with a special focus on civilization, re-spect for the law, and the Consti-tution. This year the main theme is the 150th anniversary of Italy’s Unification and Turin will be a key player, as Italy’s first capital, in the celebrations for 2011. Together with the Regional Office for Schools and Comitato Italia 150/Esperienza Italia, in charge of the celebrations, Fondazione per la Scuola participated in the plan-ning of this special event for Ita-lian schools and Italian students that is intended to benefit the whole city and to contribute to the improvement of the local school system, a commitment that the Fondazione has actively pursued for the past ten years to promote education at local, regional, and national level.The project serves to encoura-ge science learning and it offers a sort of preview of the future science center that will function according to the “hands on” me-thod, also thanks to the invaluable contribution of Nobel Laureate Harold Kroto, currently the Chai-rman of Xkè’s Scientific Commit-tee, who has collaborated with the Compagnia di San Paolo for years. Save the date! Xkè the Curiosity Lab will open officially on Sep-tember 23rd.

A. B.

“Il laboratorio delle curiosità” per inaugurare l’anno scolastico

La newsletter della Compagnia di San Paolo. Pubblicazione trimestrale.

Questo numero è dedicato al sostegno alla formazione.

??? Cae nam at di alibuscil ium quuntur aciis et faccus eum fuga. Nemoluptae quia doluptiissi dolupta aliqui temolupis,

consectam accusa nist et ex eriorem olorrov “?? Lorem ipsum”

aut dignis est, sequis earum et litestinvel in remporio maiorum faccus natiscipsam, siment volore.

La newsletter della Compagnia di San Paolo

N. 0.3 - settembre 2010 - Pubblicazione trimestraleRegistrazione presso il Tribunale di Torino N. 5204 del 23 ottobre 1998Direttore Responsabile: Filippo Vecchio - Coordinamento: Giulia CossCorso Vittorio Emanuele II, 75 - 10128 Torino - Tel.: +39 011 5596911 Fax: +39 011 543607 - E-mail: [email protected]: AGIT - Beinasco (TO) - La newsletter è disponibile sul sito www.compagniadisanpaolo.it

Xkè è il laboratorio della curiosità che aprirà a Torino nel 2011. Si tratta di un progetto voluto dalla Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo, supportato dalla Provincia e dal Comu-ne di Torino, che avrà sede nell’edificio di Via Gaudenzio Ferrari. Le scienze cognitive ci dicono ormai in modo convincente che le vocazioni scientifiche nella maggior parte di casi sono molto pre-coci e che l’imprinting avviene tra i cinque ed i dodici anni (forse addirittura prima). In quella età il bambino apprende innanzi-tutto tramite l’esperienza, cioè facendo qualcosa, ma subito dopo è aperto alla riflessione ed al ragionamento su ciò che ha fatto. Pensato come “laboratorio della curiosità”, il centro metterà a disposizione dei ragazzi, degli insegnanti, dei genitori esperimenti ludici basati sui cinque sensi, con diverse sezioni dedicate alle mi-sure, alla matematica, all’informatica, ai grandi scienziati. Sarà possibile avere un assaggio di questi esperimenti scientifici in occasione dell’inaugurazione dell’anno scolastico, il 21 settembre in una cerimonia organizzata contemporaneamente a Roma (nel cortile del Quirinale alla presenza del Presidente della Repubbli-ca e del Ministro della Pubblica Istruzione), a Napoli (nella Reg-gia) e a Torino (nella Reggia di Venaria). Ogni anno, da un decennio, l’avvio dell’anno scolastico rappresen-ta un momento importante per la scuola italiana e per tutti i suoi

attori. Un momento solenne, ma anche di divertimento; una occa-sione per condividere eccellenze e innovazioni delle scuole italia-ne, dalle elementari ai licei, con una particolare attenzione all’im-pegno civile, all’educazione, alla legalità ed alla Costituzione. Quest’anno il tema unificante saranno i 150 anni dell’unità d’Italia e Torino sarà fra i protagonisti, in quanto prima capitale dell’Ita-lia Unita, fulcro delle iniziative che si dipaneranno nel 2011. Insieme all’Ufficio Scolastico Regionale del Piemonte ed al Comi-tato Italia 150/Esperienza Italia, la Fondazione per la Scuola ha collaborato all’organizzazione, alla progettazione ed alla realiz-zazione di questa giornata così importante per la scuola italiana e per i nostri ragazzi. E lo abbiamo fatto, come sempre, con lo spiri-to di servizio per la città, con l’obiettivo di migliorare la scuola, il nostro impegno quotidiano da oltre dieci anni. Offrire assaggi di scienza ci è sembrato il modo migliore per con-tribuire a questa giornata di festa per la scuola; una prima idea di quello che sarà il science centre basato sul metodo “hands on” avvalendosi dell’esperienza del Premio Nobel Harold Kroto, che da anni collabora con la Compagnia di San Paolo, ora presidente del Comitato Scientifico del Xkè. L’appuntamento è per il 23 settembre del 2011 per l’apertura uffi-ciale del Xkè, il laboratorio della curiosità, un ulteriore contribu-to che la Fondazione per la Scuola offre alla città, alla Regione ed all’Italia tutta.

Anna Maria Poggi

La Reggia di Venaria

Arold Croto - Science for children

La Galleria di Diana della Reggia di Venaria

The start of the school year: “Xkè” in Turin.

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Il Collegio Carlo Alberto

Modello americano e meritocrazia per le borse del Collegio.

I borsisti del Collegio Carlo Alberto: una testimonianza.

dal proprio corso di studi universitario, svolgono corsi e seminari inte-grativi presso il Collegio. Il programma Allievi è altamente selettivo ma - senza gravare sugli studenti o le loro famiglie - offre a tutti gli ammessi borse di studio generose che coprono interamente tasse universitarie, libri, vitto e, per chi proviene da località al di fuori della provincia di Torino, alloggio al Collegio Universitario “Renato Einaudi” di Torino. Oltre ad attrarre a Torino studenti meritevoli, il Programma Allievi mira anche a trattenere gli studenti torinesi con maggior potenziale in-serendoli nel programma direttamente alla conclusione dei loro studi di scuola superiore.

Il Collegio organizza anche due programmi di studi postlaurea, il Ma-ster in Economics e il Master in Finance. Gli studenti dei due program-mi di Master provengono quasi esclusivamente da fuori Torino e una quota rilevante di studenti, soprattutto nel Master in Finance, sono stranieri. Ai fini di attrarre i migliori studenti vengono assegnate alcu-ne borse di studio che consistono nella copertura parziale o totale del costo dei corsi, in contributi per l’alloggio e in Research Assistantships. Queste ultime, molto utilizzate nelle università anglosassoni, richiedo-no allo studente di fornire supporto all’attività di ricerca dei docenti per un numero limitato di ore e rappresentano, al tempo stesso, un’uti-le attività di addestramento alla ricerca per lo studente.

Il Collegio Carlo Alberto è una fondazione creata nel 2004 dalla Com-pagnia di San Paolo e dall’Università di Torino. La sua missione consi-ste nel promuovere la ricerca e la didattica in economia, finanza, scien-za della politica e, più in generale, nelle scienze sociali.

Le borse di studio costituiscono uno strumento essenziale nel proget-to formativo del Collegio che mira a fornire una didattica di qualità, svolta interamente in inglese e da un corpo docente internazionale, agli studenti più meritevoli. Le tipologie di borse di studio variano a seconda dei programmi formativi, ma sono accomunate dal fatto di es-sere assegnate esclusivamente in base a criteri meritocratici. Inoltre, le borse di studio consentono di incentivare alcuni tra i migliori studenti, a livello nazionale ed internazionale, a scegliere Torino come propria sede di studi.

Per quanto concerne gli studenti delle lauree triennali e magistrali, il Collegio promuove e ospita il Programma Allievi che ambisce a selezio-nare i migliori studenti e sviluppare interamente il loro potenziale. Gli studenti ammessi sono tenuti ad iscriversi a corsi di laurea dell’Univer-sità o del Politecnico di Torino e, oltre agli obblighi didattici previsti

Two paragraphs characterizing financial aid decisions at the undergraduate and graduate level in the U.S.

Offers on College Enrollment: A Regression-Discontinuity Approach,” International Economic Review, 2002). Colleges behave strategically in making financial aid decisions, since it has been shown that financial aid offers play an important role in determining the final enrollment decision.

In summary, most undergraduate students in the U.S. receive some form of financial aid, most typically in the form of tuition reductions and publicly or privately provided loans that must be repaid beginning a short period after the college career is completed.

Graduate student education in the U.S. is funded in a very different manner depending on the nature of the program. Professional schools, such as medical, law, and business schools, tend to charge very high tuition levels, the idea being that successful graduates from these pro-grams will recoup these costs in a short period of time following gra-duation. Virtually no financial aid is offered to students attending these programs, except possibly in the form of loans. However, some profes-sional schools do offer adjustments in fees based on the career choice of their graduates. For example, students borrowing money to complete their law school degrees will have virtually all of their loans “forgiven” if they specialize in and practice public interest law (these jobs typically offer low salaries), while graduates who practice corporate law will be charged the highest level of fees.

Graduate students enrolled in Ph.D. programs in research universities most often pay little of the direct costs of their education. These students usually pay no tuition and are offered stipends for living expenses; at some of the top research universities, these annual stipends can be con-siderable, even well over $35,000 a year. Often support during graduate school is conditional on performance of teaching or research assistant duties. These tasks are considered part of the student’s training, but also allow the universities to staff courses with instructors considerably less expensive than most full-time faculty.

Chris Flinn

There exist a huge number and variety of educational institutions in the U.S. at the post-secondary (i.e., high school) level, which range from public junior colleges offering two years of instruction to elite Ivy Le-ague schools. These schools differ in their educational mission, faculty characteristics, course offerings, physical resources, and student body characteristics. Reflecting these differences, they also differ enormou-sly in the fees charged connected with attendance, the proportion of students who live at home, etc. For example, the current costs of atten-ding the Borough of Manhattan Community College (BMCC), a junior college located in downtown New York, is $1575 per semester for resi-dents of New York City and State (all students would essentially fall into this class). In contrast, at New York University, two miles away, the per semester tuition in the College of Arts and Sciences is currently $18,933. Since most students at NYU do not live at home, factoring in living ex-penses can lead to total college expenses of well over $50,000 per year.

In the face of these extremely high costs of college attendance, it is not surprising to learn that the vast majority of undergraduate students receive some sort of financial aid, most typically in the form of tuition reductions. (This is true even at junior colleges like BMCC, which tend to draw students from households with low levels of income). While the financial aid provided to college students and their families from public sources (federal, state, and local government) is virtually all “need” based, the financial aid offers made by the colleges themselves are par-tially need and merit based. In all cases, students and their families applying for financial aid must complete a lengthy and detailed finan-cial aid application in which all the family’s assets are listed and must provide recent copies of federal income tax filings. On the basis of this application, students and their families may be offered limited amounts of financial support from public entities in the forms of grants (which do not have to be repaid) and loans (which do).

The majority of financial aid support comes from the college itself, and in some sense can be viewed as an income redistribution between the families of students attending the same college. Financial aid offers from the colleges are typically based both on need and, increasingly, on merit (a particularly interesting study of one university’s financial aid formula is W. van der Klaauw, “Estimating the Effect of Financial Aid

M i chiamo Michela Giorcelli, vivo a Torino e, a luglio 2010, ho conseguito la laurea specialistica in Economia e il Master in

Economics presso il Collegio Carlo Alberto. Dopo il conseguimento della Laurea Triennale, alcuni professori della mia facoltà mi han-no suggerito di fare domanda per il Programma Allievi del Colle-gio. Fortunatamente la mia richiesta è stata accettata e, a settembre 2008, sono diventata Allieva.

Questi due anni sono stati per me molto significativi e mi hanno fatto vivere un’esperienza davvero unica. Ho avuto l’opportunità di se-guire corsi avanzati in Economia, Matematica e Statistica, che han-no migliorato notevolmente la mia preparazione e, inoltre, di parte-cipare a seminari e conferenze tenuti da studiosi di fama mondiale. Ho potuto interagire quotidianamente con ricercatori provenienti da tutto il mondo, in un ambiente stimolante e all’avanguardia nella ricerca economica. Proprio la possibilità di studiare sotto la loro guida e di ascoltare le loro esperienze ha rafforzato in me l’interesse per la ricerca e mi ha spinto a fare domanda per il dottorato di ri-

cerca. Grazie al supporto degli assistant professors del Collegio sono stata ammessa in prestigiose università, tra cui Stanford, University of Chicago, Yale, University of Pennsylvania, Columbia e Northwe-stern. Tra queste ho reputato più vicina ai miei interessi di ricerca la Stanford University, in cui inizierò a settembre il PhD in Eco-nomics. L’Università mi ha offerto una generosa borsa di studio a copertura delle tasse universitarie e delle spese di vitto e alloggio per l’intera durata del programma.

È stato importante condividere questa esperienza con gli altri Allie-vi, lavorando sempre in un ambiente sereno e collaborativo, in cui ciascuno ha messo a disposizione degli altri le proprie conoscenze.

Tutto ciò è stato possibile grazie alle borse di studio patrocinate dal-la Compagnia di San Paolo, che mi hanno permesso di concentrarmi unicamente sullo studio, offrendomi la totale copertura finanziaria di tasse e libri di testo universitari.

M. Giorcelli

I attended the 2005 - 2006 edition of the Coripe Masters in Finan-ce. After graduating in Australia with a Bachelor of Science ma-

joring in statistics and a Bachelor of Arts majoring in German, I had a brief working experience as a credit analyst in an Australian retail bank. In order to broaden my horizons, I decided it would be bene-ficial to continue my studies, preferably in an international setting. I was looking for a course in which I could apply my knowledge of statistics and mathematics in a financial context - the Masters in Fi-nance proved to be the perfect solution. In addition, I was lucky enough to be awarded a full scholarship.

The course was well designed, covering a large range of interesting and challenging topics that are a ‘must’ for those who want to work in the financial industry. The lessons were given by Italian and international experts who suc-cessfully explained difficult concepts, always with an emphasis on the applicability to the real world. The majority of the classes were presented within a highly quan-

titative framework. At the end of the course we had the chance to attend classes held by finance professionals who gave us an inva-luable insight into the world which they experience on a day-to-day basis. The workload was quite demanding but it was certainly worth it - the course provides students with the platform to launch into the working arena.

Upon completion of the masters I was recruited as Head of Risk Ma-nagement in Fondaco Sgr, an Italian asset management firm. Despite having its office in Turin, I have gained a truly international expe-rience, working with contacts from around the globe. The work is very dynamic - each day is different and requires flexi-bility and the ability to think outside the box.

Overall, my study and work experience in Italy has been first-rate and has stood me in good stead for my career.

H. Barney

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The Collegio Carlo Alberto is a Foundation established in 2004 by the Compagnia di San Paolo and the University of Turin with the aim to promote research and training in eco-nomics, finance, political science and social science in general. The grants awarded allow the students to attend high quality courses according to a merit-based system and encourage the very best Italian and foreign stu-dents to choose Turin for their advan-ced education. The Allievi Program is organized by the Collegio for the top students en-rolled at the University of Turin or the Turin Polytechnic who, in addition to the standard syllabus, attend courses and seminars organized by the Colle-gio. The Allievi Program is highly se-lective and provides generous grants to cover all university fees, the cost of books, food, and lodging for students from outside the Turin area. The Collegio also organizes two Master Programs in Economics and Finan-ce. Students are mostly from outside Turin and from abroad. Grants and Research Assistantships are availa-ble to cover in part or in full the costs related to the programs and to help with accommodation expenses. Assi-stantships require students to assist the senior faculty and also provide useful training in research.

The American model and the Collegio’s merit-based scholarships.

The recipients of Collegio Carlo Alberto scholarships in their own words.

My name is Michela Giorcelli. In July 2010 I graduated in Economics and received my Master’s Degree in Economics from Collegio Carlo Alberto. I was lucky enou-gh to be accepted in the Collegio’s Allievi Program in September 2008. It was a truly unique experience. I attended ad-vanced courses in Economics, Mathe-matics, and Statistics, workshops and seminars. I interacted daily with resear-chers from all over the world. The other Allievi provided support and a stimulating and comfortable environment. I finally re-alized how much research means to me and so I applied for a PhD program. I was accepted at several leading US universi-ties and I opted for Stanford, where I will start my PhD in Economics in September of this year. All this was possible thanks to the scholarship that I received from the Compagnia di San Paolo, that allowed me to focus entirely on my studies.

M. G.

Ho frequentato il Master in Finanza del Coripe nel 2005-2006. Dopo la laurea in statistica in Australia volevo amplia-re i miei orizzonti e proseguire gli studi all’estero e il Master in Finanza era pro-prio quello che cercavo, anche perché ho avuto la fortuna di ottenere una bor-sa di studio. Il corso era ben strutturato, copriva una vasta gamma di argomenti interessan-ti, un vero “must” nel settore finan-ziario. Esperti italiani e internazionali hanno illustrato efficacemente concetti anche difficili con un occhio costante alle applicazioni pratiche. La quantità di lavoro era notevole, ma ne è sicura-mente valsa la pena. Terminato il Master sono stato assunto come Responsabile Risk Management alla Fondaco Sgr, società di gestione del risparmio italiana, dove ho interagi-to con persone di tutto il mondo in un contesto molto dinamico. La mia esperienza di studio e lavoro in Italia è stata di altissimo livello e sono certo che la mia carriera ne trarrà grande giovamento.

H. B.

Negli Stati Uniti il sistema di istruzione superiore è molto va-rio, sia dal punto di vista didattico che economico. Ad esempio, la retta semestrale al Borough of Manhattan Community College (BMCC) di New York è di $1.575 contro i $18.933 del College of Arts and Sciences della New York University, a cui vanno aggiunti i costi di vitto e alloggio, arrivando a una spesa annuale che spesso supera i $50.000. Molti studenti ricorrono a for-me di finanziamento legate sia al rendimento che alla situazione fi-nanziaria della famiglia, che deve essere documentata in dettaglio, e spesso sono proprio i college a fornire questo tipo di sostegno economico, “ridistribuendo” le risorse tra le famiglie degli stu-denti. Si tratta di un aspetto molto delicato, in quanto la scelta del college dipende, in molti casi, proprio dalla possibilità di riceve-re borse di studio o finanziamenti. Diversa è la situazione in ambito universitario e post-universitario, dove raramente sono disponibili borse di studio, mentre si ricorre più frequentemente ai finanzia-menti. In alcuni casi i costi pos-sono diventare davvero elevati, come nel caso di Medicina o Leg-ge, perché si presume che, una volta terminata la formazione, questi professionisti potranno ri-entrare del loro investimento in tempi brevi. I dottorandi e i ricer-catori, invece, generalmente non pagano tasse e in cambio del loro lavoro di assistenti ricevono uno stipendio per coprire le spese di vitto e alloggio.

C. F.

Le borse e i contributi allo studio negli USA.

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Un’occasione per crescere e costruire un futuro.Nella recente indagine ISFOL-Plus (2005) il fenomeno del drop-out nella popolazione tra 15 e 30 anni raggiunge la ragguardevole cifra del 21.5% nella media del Paese. Si tratta di persone che o non si sono iscritte alle scuole superiori perché hanno raggiunto i 15 (o 16) anni ancora iscritti nella scuola media per via delle ripetute bocciature, oppure di persone che si sono iscritte ma hanno abbandonato dopo uno/due anni, spesso di nuovo a seguito di bocciature.

Mentre per il primo gruppo le strategie di recupero si rivelano spesso tardive e richiedono di approntare interventi finalizzati al recupero dell’analfabetismo funzionale quando sono adulti, molto di più si può fare per tentare di far restare a scuola gli studenti nel corso della scuola secondaria. In Paesi dove il fenomeno è maggiormente monitorato e spesso fortemente connotato etnicamente (come nel caso della popolazione afro-americana negli Stati Uniti) sono stati varati diversi interventi, dall’accompagnamento individualizzato di un adulto volontario alla fornitura di sussidi ai genitori condizionati alla frequenza scolastica dei figli. Recentemente in Gran Bretagna è stato varato un progetto di lotta alla dispersione attraverso l’erogazione di una borsa di studio di importo relativamente modesto, ma pagata settimanalmente e condizionatamente alla frequenza assidua e profittevole dello studente. L’obiettivo dell’intervento è duplice: da un lato sopperire almeno parzialmente alle probabili esigenze finanziarie delle famiglie, che potrebbero portarle a fare pressione sui ragazzi affinché trovino immediatamente un lavoro; dall’altro introdurre un incentivo monetario alla permanenza scolastica, in modo

tale ch lo studente associ la permanenza a scuola ad un lavoro retribuito, con il quale acquista riconoscimento sociale tra i propri coetanei.

A queste idee si è ispirato il recente bando delle borse di studio promosso da Fondazione per la Scuola della Compagnia san Paolo, che ha cercato di individuare studenti con buon potenziale scolastico, ma a rischio di abbandono precoce per via della scarsità di risorse finanziarie della famiglia. Ci si è affidati alla percezione degli insegnanti, in quanto nessuno meglio di loro è in grado di individuare il potenziale scolastico di un ragazzo (in termini di intelligenza, curiosità e creatività). In assenza di miglior alternativa, sono inoltre state utilizzate le dichiarazioni ISEE, ben coscienti della lacunosità delle stesse nel caso dei lavoratori indipendenti. L’erogazione della borsa avviene in tranche semestrali (il costo amministrativo di un’erogazione settimanale sarebbe stato improbo per una fondazione privata), condizionato al buon profitto scolastico nel semestre precedente. Così lo studente inserito in ambienti sociali precari, dove è alto l’incentivo all’abbandono per seguire i propri compagni, trova invece un incentivo opposto, quello del rischio di perdita della borsa. Si potrà obiettare che l’importo è troppo modesto (2500 euro), troppo limitato nel tempo (primi due anni delle superiori), troppo ristretto territorialmente (Torino e comuni limitrofi) per sortire qualche risultato su larga scala. Si potrà rispondere Incipit dimidium est operis.

Daniele Checchi(Membro del Consiglio Direttivo della Fondazione per la Scuola)

“Neal è una ragazza determinata e forte, che non si è lasciata abbat-tere dalle difficoltà; è estroversa e gentile, a prescindere dalle origini, non è mai stata considerata diversa. Anche per questo mi sono detta: io punto su di lei”. A parlare è la professoressa Savant Levet, inse-gnante di lettere della Scuola Media Drovetti, che ha svolto il ruolo di insegnante segnalatore per le Borse di Studio “Educatorio Duchessa Isabella”. Ha indicato due studenti, ma una, Neal, è risultata fra i vincitori delle borse di studio. Una dei 220 vincitori è una ragazza egiziana, famiglia di cinque figli, tre femmine “in lei ho visto la de-terminazione e la volontà, non solo i buoni risultati scolastici. Sono davvero contenta che abbia ottenuto una borsa di studio della Fon-dazione per la Scuola” parla convinta di aver fatto la cosa giusta la professoressa Levet.

Il ruolo degli insegnanti e dei dirigenti scolastici è stato cruciale quest’an-no per l’indicazione di ragazzi e ragazze che abbiano partecipato alla se-

“Quando sono arrivato in Italia tre anni fa sapevo dire solo due pa-role: aranciata e ciao” parla con voce timida Gustavo Sobrino, uno dei vincitori della Borse di Studio Educatorio Duchessa Isabella della Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo. “Piano piano in prima media ho imparato la lingua; il mio primo amico è stato un ragazzo etiope, si chiama Habere, ci aiutavamo a vicenda; a dire il vero era soprattutto lui che aiutava me. La vera difficoltà è stata imparare a scrivere in italiano; con i numeri invece è stato molto più facile ”.

Saper scegliere a tredici anni del proprio futuro non è facile. Con le Borse di studio la Fondazione vuole anche dare un segno tangibile, non solo economico, di vicinanza alle famiglie in momenti non facili. Tanti dei ragazzi che hanno vinto la Borsa non hanno ancora deci-so cosa vogliono fare da grandi; quello che però hanno deciso senza dubbio è che vogliono “continuare a studiare; perché solo così potre-mo decidere del nostro futuro”.

lezione ed alcuni siano risultati vincitori delle borse di studio. I criteri che hanno guidato la professoressa Levet non sono solo il buon rendimento scolastico, la serietà della famiglia per la prosecuzione della carriera sco-lastica, la capacità e l’inclinazione per lo studio, quanto piuttosto il voler compiere un “atto di giustizia per rendere davvero pari le condizioni di partenza. Neal non avrebbe avuto le stesse opportunità dei suoi fratelli maschi; vuole fare la dottoressa, per questo ha scelto il liceo scientifico. L’indicazione è stata unanime del consiglio di Istituto, dopo che la mia proposta era stata condivisa innanzitutto con la collega di scienze. Per me come insegnante - prosegue la professoressa - la consapevolezza di po-ter contribuire alla crescita dei miei allievi è una gratificazione. Se posso dare un consiglio a Neal è studiare molto ed emanciparsi; lo dico a tutte le ragazze, a maggior ragione a quelle di origine africana”.

Professoressa LevetInsegnante segnalatore

Anche se minuto, Gustavo ha le idee molto chiare; infatti ha scelto il liceo scientifico Cattaneo, da grande vuole fare il pediatra “per aiuta-re gli altri, soprattutto i bambini” dice con voce dolce. Non sa ancora se vuole rimanere in Italia per sempre; in Perù vuole tornare perché c’è ancora gran parte della sua famiglia. Vive in Italia con la madre e la sorella, Luz, di tre anni più grande; il padre vive in Argentina, con un’altra famiglia. “La Borsa di studio per me rappresenta un aiuto molto importante per crescere e per il mio futuro; può aiutar-mi a perseguire il mio sogno: viaggiare. Voglio conoscere altri Paesi, culture diverse. Mi piacciono molto le lingue; oltre allo spagnolo e all’italiano, parlo un po’ di francese e di inglese. Il mio vero desiderio è vedere New York: mi piacciono tanto i grattacieli”.

Gustavo SolorinoStudente

La Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo

In 2005 a survey revealed that in Italy the school drop-out rate between the age of 15 and 30 had reached on average 21.5%. These are generally students who either did not enroll in school after turning 15 or 16 while still at Middle School due to repeate-dly failing, or who did enroll but quit one or two years later, again due to failure. In countries where this phenome-non is more closely monitored and often connected to ethnic factors (for example among African-Americans in the USA), several initiatives are in place, from mentoring programs with adult volunteers to subsidies that are provided to the family on condition that their children attend school. A similar project started re-cently in the UK to award relatively low scholarships that are paid out on a weekly basis and based on school attendance and performance. These experiences inspired the re-cent call launched by the Fondazio-ne per la Scuola of the Compagnia San Paolo to award scholarships to students with good potential who are at risk because their household income is too low. Scholarships are issued on a six-month basis accor-ding to the school performance of the student in the previous semester. To those who may object that the scholarships are too low (€ 2,500), too short (first two years in high school), or too narrow geographi-cally (Turin and its suburbs) to truly make a difference, we can only say that Incipit dimidium est operis*.

*Well begun is half doneD. C.

(Member of the Board of Governors - Fondazione per la Scuola).

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The teacher is key: “We work to ensure equal opportunities”.

“Neal is strong-minded, she is out-going and kind. She has never been an outsider. That is why I picked her.” These are the words of Savant Le-vet, one of the professors in charge of short-listing deserving students for the Educatorio Duchessa Isabella scholarships. Neal, who comes from an Egyptian family of five children and who wants to be a doctor, was one of the winners. Teachers played a key role in identifying the pool of eligible students according to school perfor-mance, family commitment to their children’s education, and a passion for study. In Neal’s case, the point was also to give her the same access to education as her brothers. “In her I saw more than good grades, I saw great determination,” says Levet, who adds: “It is so fulfilling to contribute to my students’ growth.”

“At 13 it is hard to choose your future”.

“When I arrived in Italy three ye-ars ago all I could say in Italian was aranciata and ciao.” Gustavo Sobrino is one of the students who won an Educatorio Duchessa Isabella Scho-larship, that is awarded by Fondazio-ne per la Scuola of the Compagnia di San Paolo to help families in eco-nomic distress. He continues: “First I learned the language. Writing was hard, numbers were easier.” At 13 many of the winners have not yet made up their minds about their future, but they know that studying is the key to a better future. Gustavo wants to become a pediatrician “to help others, especially children”. He may not remain in Italy forever, whe-re he currently lives with his mother and his older sister. “The scholarship is important for my future. And for my dream: traveling.”

G. S.

An opportunity for growth and a better future.

Ufficio Pio e Fondazione per la Scuola: collaborare nella diversità dei ruoli.In quattro secoli di attività, l’Ufficio Pio e la Fondazione per la Scuola hanno saputo aggiornare i propri obiettivi e le proprie mo-dalità d’intervento, nel primo caso nel settore dell’assistenza, nel secondo nel campo dell’educazione. Sono due ambiti molto diver-si, ma che condividono un profondo impegno sociale. Per questo i due enti lavorano a stretto contatto, pur nell’identità dei ruoli che sono e devono restare diversi. L’Ufficio Pio assiste persone fisiche, la Fondazione sostiene la qualità del sistema educativo. I margi-ni di collaborazione sono oggi assai ampi. Da un lato il successo scolastico rappresenta l’unica possibilità di riscatto sociale per gli indigenti. Dall’altro canto la scuola italiana, anche quella parita-ria, rimane uno dei pochi luoghi dove i giovani di classi sociali as-sai diverse condividono esperienze e spunti formativi per divenire cittadini attivi e responsabili. In questa collaborazione si colloca-no le Borse dell’Educatorio Duchessa Isabella, un’iniziativa della Fondazione alla quale però l’Ufficio Pio partecipa attivamente sia

nella fase di progettazione sia in quella di selezione delle candida-ture, recando il proprio contributo in termini di conoscenza della mappa del bisogno. Questo permette di assegnare le borse non va-lutando soltanto astratti punteggi di merito scolastico e di reddito, ma cercando di individuare quei giovani che hanno davvero i nu-meri e la determinazione per un percorso di successo nella scuola e nella vita. Accanto ai “giovani talenti”, vi sono però anche coloro che, per vari motivi, avrebbero perso il treno della scuola, desti-nati ad essere emarginati anche nella vita. Si rivolge a loro il pro-getto “Provaci ancora Sam”, che è invece un’iniziativa dell’Ufficio Pio alla quale la Fondazione partecipa, in termini di progettazione dei contenuti didattici e di formazione degli addetti. Strade diverse che convergono verso un unico obiettivo, lavorare per una società più giusta, più coesa e più felice.

Giorgio Inaudi e Ivan Tamietti

damenti del 1943, quando l’Educatorio venne colpito e l’attività dovette essere sospesa. Con il dopoguerra si decise di abbandonare la forma di educatorio residenziale per assegnare borse di studio a studentesse delle scuole superiori, sulla base del profitto scolastico e delle condizioni economiche della famiglia. In anni successivi, in omaggio alla parità dei sessi, fu concesso anche ai maschietti di candidarsi alle borse. Arriva così fino ad oggi, sempre adeguando-si al mutare dei tempi, una delle più antiche istituzioni educative torinesi.

Giorgio Inaudi

Un impegno educativo che dura da quattro secoli.Proteggere le giovani donne, fasce deboli e più esposte ai rischi di sfruttamento ed emarginazione. Sembra un’istanza dei tempi no-stri e invece era l’obiettivo che si poneva la “Casa del Soccorso del-le Vergini”, sorta nel 1580 per iniziativa della Compagnia di San Paolo. Era una sorta di collegio dove le ragazze di buoni costumi, ma prive di mezzi di fortuna, ricevevano una buona educazione e poi anche una piccola dote, che permetteva loro di sposarsi. Oggi queste cose fanno sorridere, ma bisogna leggerle nel clima sociale dell’epoca, quando la donna giovane, povera e sola correva quei rischi che del resto ancora oggi corrono le giovani immigrate. Per secoli la Casa del Soccorso funzionò nell’antica sede di via Maria Vittoria raccogliendo anche lasciti e donazioni, talvolta proprio da qualcuna di quelle fanciulle che grazie a quel “soccorso” avevano poi trovato un buon marito… Analoghe o simili istituzioni esisteva-no in altre città d’Italia e d’Europa. La Casa, sempre sotto il gover-no attento della Compagnia di San Paolo, superò anche la bufera della rivoluzione e bisognò arrivare fino agli ultimi anni del secolo XIX perché apparisse chiaro che le fondazioni dotali non erano più adatte a proteggere le giovani, in una società profondamente mutata. Fu Giovanni Giolitti, commissario del San Paolo nel 1879, a sentire i tempi nuovi e a voler trasformare la Casa del Soccorso in un Educatorio, poi intitolato a una principessa Isabella di Baviera venuta sposa a un duca di Genova, rampollo di casa Savoia. Era una sorta di college dove le ragazze studiavano, in una “Scuola Normale” fino a divenire maestre elementari. Per ospitare l’Edu-catorio, nel 1893 fu inaugurato, in quella che oggi è piazza Bernini e allora era aperta campagna, il grande edificio che ancora oggi ospita la Fondazione per la Scuola, dove le ragazze risiedevano, studiavano e facevano tirocinio. Tutto questo durò fino ai bombar-

In over four centuries, Ufficio Pio and Fondazione per la Scuola have evol-ved to meet new challenges in the fields of social welfare and educa-tion respectively, in order to promote equality, solidarity, and active partici-pation in society. The two institutions work closely together to maximize the impact of their actions in order to assist people in distress and to pro-mote quality education. According to this synergic approach, Ufficio Pio participates in the selection process to award the Fondazione’s Educato-rio Duchessa Isabella scholarships. Conversely, the Fondazione plays an active role in Ufficio Pio’s project Pro-vaci ancora Sam [Try it again, Sam] in order to identify specific curricula and teacher training solutions to be ap-plied in difficult contexts.

G. I. - I. T.

Ufficio Pio & Fondazione per la Scuola: different roles, one mission.

In 1580 the “Casa del Soccorso delle Vergini” was founded by the Com-pagnia di San Paolo to protect young women against exploitation and mar-ginalization. It was a sort of boarding school where underprivileged girls could get an education and also re-ceived a small dowry. In the late 19th century, social transformations called for a different approach and the Casa became a teachers’ training college for women dedicated to Princess Isabel-la of Bavaria, the spouse of the Duke of Genoa, a descendant of the House of Savoy. In 1893 the new seat was inaugurated in Turin’s Piazza Bernini, where the Fondazione per la Scuola can still be found today. It was here that the young women studied, trained, and lived until 1943, when the building was hit by a bomb and college activi-ties were suspended. After the war the school no longer provided boarding, but scholarships that were awarded to high school girls based on their school performance and their household’s fi-nancial conditions and the scholarship program eventually opened to boys as well, in the name of gender equality. Today the Educatorio, one of Turin’s oldest educational institutions, is con-stantly evolving to meet the social ne-eds of an ever-changing society.

G. I.

Four centuries of commitment to education.

L’importante ruolo dell’insegnante. “Lavoriamo per dare le stesse opportunità”. “A 13 anni è difficile scegliere il proprio futuro”.

Classe dell’educatorio Duchessa Isabella

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Page 4: Newsletter n.03 // Settembre 2010

“Ragioner Faustino e Dottoressa Moretti”: a 40-year old tradition.

De Sono: da 22 anni, un ambizioso progetto di formazione.

“Ragioner Faustino e Dottoressa Moretti” : una tradizione che dura da oltre quarant’anni.Al momento della sua istituzione, nel 1967, la “Borsa di Studio ra-gioner Faustino e dottoressa Giuseppina Moretti” (rispettivamente Direttore della Banca d’Italia, sede di Genova, e insegnante) pre-vedeva una condizione distributiva: beneficiari potevano essere alternativamente un giovane laureato in Economia e una giovane laureata in Lettere. Ben prima delle norme sulle pari opportunità si cercava di tutelare persone e ambiti, con gli strumenti allora disponibili. Oggi, in presenza di nuove forme giuridiche, il ban-do non prevede distinzioni di sesso; nell’esito di questa tornata le “quote rosa” sono andate al 100%, segno del fatto che in qua-rant’anni molte cose sono cambiate.

La Borsa prevedeva un sostanzioso contributo per studi post laure-am da farsi nella Comunità Europea, “tale da assicurare al benefi-ciario una decorosa permanenza nel paese prescelto”.

Dal suo punto d’osservazione la Commissione per l’aggiudicazione ha potuto notare diversi punti su cui riflettere, il primo verso il passato, gli altri verso il presente e il futuro.1) L’attenzione dei due costitutori della Borsa di Studio ha saputo precorrere situazioni che all’epoca appena prospettavano: la pro-spettiva di genere nell’accesso agli studi avanzati; la prospettiva europea, allora così appena intravvisibile; la “decorosa perma-nenza”, che superava il puro sussidio: già allora si capiva un sem-plice sussidio poteva non risolvere il problema posto dalla dispari-tà sociale degli studenti;2) Percorrere le domande è stato difficile e non privo di imbarazzo: domande serie e documentate, prospettive di ricerca interessanti, curricula molto buoni. Notiamo che non manca, nei giovani che ab-biamo davanti, intelligenza, buona volontà, capacità di progetto, tensione intellettuale. Mancano altre risorse. È questa una con-statazione in sé non piacevole, ma forse meglio così che avere molte risorse e poche capacità.3) È possibile che in un futuro i luoghi e le occasioni per la ricerca non siano riconducibili alla sola Università. È possibile che nuovi profili di ricercatori nascano da circostanze come queste. Non è piccola la gratitudine si deve avere per Faustino e Giuseppina Mo-retti, e per tanti altri che hanno analogamente disposto.4) Di fronte ad un evidente graduale raffreddamento del rapporto fra

Stato e Istruzione abbiamo lo staordinario entusiasmo per la ricerca da parte dei giovani (forse la Scuola ha lavorato meglio di quanto si creda normalmente), e questo non è certo una cattiva cosa.

La Commissione si congratula con i vincitori: Deborah PISTO-RIO, Guarantees and bankruptcy costs; Marta CICCOLARI MICALDI, Il romanzo del nuovo millenio: forme e spazi della narrazione contemporanea; Claudia D’ANGELO; La cultura teatrale russa nelle memorie di Marija Knebel; Marcella SCO-PELLITI, Un fuoco che non consuma. Martin Buber e il teatro.

La Commissione augura agli altri candidati un fruttuoso prosegui-mento degli studi.

Il nuovo sistema delle Scuole di Dottorato dell’Università di Torino e il sostegno della Compagnia di San Paolo.Dopo 25 anni di Dottorato di ricerca in Italia dovrebbe essere tempo di bilanci. Benché senza dubbio l’istituzione del Dottorato di ricerca in Italia ab-bia rappresentato un significativo passo avanti nella modernizzazione del sistema di educazione superiore del nostro Paese e consentito l’ad-destramento alla ricerca e il reclutamento di molti giovani ricercatori, rimangono molte zone d’ombra, che, in assenza di una profonda rifles-sione, saranno purtroppo destinate ad espandersi.Il nodo cruciale da risolvere rimane, senza dubbio, quello dell’inseri-mento professionale dei Dottori di ricerca al di fuori delle Università e degli istituti di ricerca, soprattutto nel settore privato. La differenza fondamentale fra il Dottorato di ricerca e il modello anglosassone da cui esso è derivato sta proprio nella scarsa spendibilità del titolo nel nostro Paese, a fronte della necessità all’estero di un titolo di livello dottorale, il PhD appunto, per potersi inserire in posizioni di rilevo in ambiti lavorativi di prestigio, sia pubblici che privati, ma, soprattutto, al di fuori della carriera accademica. Se volessimo ragionare in manie-ra quasi banale di “strategia di marketing” dovremmo chiederci come mai nel nostro Paese non si è pensato che l’utilizzo del titolo di “dotto-re” già a partire dal Diploma di Laurea (di primo livello) avrebbe ulte-riormente svuotato di significato presso i non addetti ai lavori il titolo di “dottore (di ricerca)” che è tuttora scarsamente conosciuto al di fuo-ri del mondo accademico: sotto questo profilo, con molta attenzione, il sistema universitario anglosassone riserva il titolo di “dottore” soltanto a coloro che sono in possesso di un PhD ( = Philosophy Doctor) o di una laurea in medicina o medicina veterinaria (che nel l’attuale ordina-mento italiano sono appunto lauree a ciclo unico, al di fuori del sistema 3+2 - laurea + laurea magistrale). Non è difficile credere che chi abbia la necessità di reclutare dei quadri faccia fatica ad orientarsi di fronte ad una “etichettatura” priva di una qualsiasi efficacia di comunica-zione. Al di là delle etichette, rimane il problema del solco profondo che esiste fra il Dottorato di ricerca e il sistema produttivo e del tipo di

formazione che vogliamo o, piuttosto, dobbiamo offrire ai dottorandi per fare sì che l’esperienza del Dottorato risulti positiva, non solo da un punto di vista della formazione culturale e dell’addestramento alla ri-cerca, ma anche e soprattutto da un punto di vista personale e umano, in modo tale da rappresentare un bagaglio essenziale nello sviluppo di una mente critica e preparata ad affrontare e, possibilmente, risolvere i problemi tramite un corretto uso del metodo scientifico. Sono proprio queste le caratteristiche fondamentali che dovrebbero distinguere un Dottore di ricerca. È evidente che un professionista con questo tipo di capacità potrà rappresentare un valore aggiunto per le istituzioni nelle quali si troverà ad operare, indipendentemente dalla formazione specialistica acquisita durante i propri studi. Il sostegno dato dalla Compagnia di San Paolo al sistema dei Dotto-rati di ricerca dell’Università di Torino è da sempre significativo, ma ha assunto, negli ultimi due anni, un peso ancora maggiore in conse-guenza della drastica riduzione delle risorse pubbliche. L’Università di Torino, infatti, si è vista costretta a dimezzare il numero di borse di Dottorato finanziate su fondi ministeriali a partire dal XXV ciclo. Il bando per l’avvio del XXVI ciclo, che è in corso di pubblicazione sulla gazzetta ufficiale proprio in questi giorni, vede un impegno della Com-pagnia per ben 30 borse (tri o quadriennali) su 100 borse finanziate dal MiUR. La diminuzione delle risorse pubbliche e i limiti posti al turn over dei professori universitari hanno ulteriormente ridotto i margini oc-cupazionali dei Dottori di ricerca all’interno degli Atenei. Benché l’Università di Torino da tempo si sia dotata di un piano organico di medio-lungo termine per rispondere in modo razionale ai problemi de-rivanti dall’invecchiamento e dalla riduzione numerica del suo corpo docente, la situazione attuale mette, con ancora maggiore urgenza, in primo piano la necessità di rivedere il sistema del Dottorato di ricerca in modo tale da renderlo più flessibile e integrato con il mondo esterno. Per questo motivo il Senato Accademico ha di recente approvato un

The new PhD Programs at the University of Turin and the scholarships of the Compagnia di San Paolo.

Ufficio Pio della Compagnia di San Paolo

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The “Ragioner Faustino e dottoressa Giuseppina Moretti” scholarship pro-gram was established in 1967 with gender equality on top of its agenda. The funds served to support post-gra-duate students studying in the EU “in order to provide a decent standard of living during this experience abroad”. The Selection Committee has noted the following points: 1) While concerned with gender equa-lity, ensuring “a decent standard of living” to students abroad, and sup-porting an international dimension in education, the founders were aware that this program would not be enough to overcome social differences among the students. 2) The selection process was particu-larly difficult because all the projects submitted were interesting and all the applicants were clearly intelligent, de-termined, and passionate about their study. Sadly, available funds are simply not enough. 3) Research opportunities in the future may become available outside univer-sities and new research profiles may arise from initiatives like this one. 4) As Government and Education drift farther and farther apart, it is encou-raging to see such widespread enthu-siasm for research among the youth. The Committee congratulates this ye-ar’s winners and wishes to all the ap-plicants a successful continuation of their studies.

Formazione è da sempre la parola d’ordine della De Sono: più di cen-tosessanta borse di studio in ventidue anni di attività non sono solo nu-meri, ma contributi essenziali al perfezionamento di musicisti che molto spesso sono entrati a far parte di realtà sinfoniche e cameristiche di pre-stigio internazionale. Nel 2005 l’Associazione ha avviato, con il sostegno della Compagnia di San Paolo, un progetto ambizioso: un’Accademia con il duplice obiettivo di formare un’orchestra d’archi composta dai migliori borsisti e nello stesso tempo un vivaio di strumentisti in grado di confrontarsi con il re-spiro collettivo delle grandi orchestre sinfoniche. C’è un primo violino di fama internazionale, Markus Daünert, e una se-rie di altri affermati tutors (Roberto Righetti, Simone Briatore, Stefano Guarino e Paolo Borsarelli), tutti prime parti di importanti orchestre, che seguono i ragazzi con incontri a cadenza mensile, offrendo la loro esperienza al servizio di un progetto in continua crescita. L’attività di-dattica è sempre finalizzata a un’esibizione concertistica; ma l’impegno dell’Accademia non si ferma certo al primo impatto con il pubblico, per-

ché guarda al futuro, e pensa alle preparazione di musicisti che impara-no sul campo il significato della musica d’insieme. La crescita di questa realtà si legge nelle prestigiose collaborazioni che negli ultimi anni hanno arricchito il carico didattico dell’Accademia. Gli stages tenuti da Thomas Demenga, Alexander Lonquich e Gianlu-ca Cascioli sono stati un esempio di perfetta intesa tra alta formazione e concertismo di calibro internazionale. Ma l’Accademia della De Sono non punta solo alla coltivazione di nuove leve, perché pensa anche alla ricerca sui programmi, all’impaginazione di concerti che guardino ai grandi capolavori quanto alle opere ingiustamente sepolte dal tempo e dalle consuetudini. In questa prospettiva si colloca anche l’interesse nei confronti del repertorio contemporaneo, che ha già coinvolto composi-tori emergenti quali Corrado Margutti, Alberto Colla e Stefano Pierini.

Francesca CameranaDirettore Artistico De Sono Associazione per la Musica

De Sono: 22 years of ambition in music education.

Associazione De Sono has awarded more than 160 scholarships over 22 years to hone the skills of young musicians who often end up in the world’s leading symphony and chamber orchestras. An ambitious project, started in 2005 with the support of the Com-pagnia di San Paolo, led to the esta-blishment of an Academy for the creation of a string orchestra and the training of young musicians up to par with the standards of the best symphony orchestras. An acclai-med first violin, Markus Daünert, and other famous tutors contribu-te their experience to this exciting project and prestigious collabora-tions enhance the Academy’s im-portant standing. The Academy also promotes little-known works and contemporary composers.

F. C.Artistic Director De Sono Associazione per la Musica

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One of the main issues concer-ning PhDs in Italy is a lack of em-ployment opportunities for re-searchers outside the academic realm. Unlike the Anglo-Saxon world, Italy seems unable to pro-vide adequate recognition to PhD holders, for example by granting access to top positions in either the public or the private sector, particularly following the recent reorganization of the Italian Uni-versity system. The Compagnia di San Paolo has always supported PhD programs at the University of Turin and to-day, in the light of shrinking pu-blic funding, this role becomes all the more relevant: 30 of the 100 three or four-year scholar-ships offered by the Italian Mini-stry of Education today are finan-ced by the Compagnia. Much remains to be done to en-sure more flexibility and better integration between PhD pro-grams and the business sector. Greater synergies would also maximize the effects of the me-asures adopted by the Univer-sity of Turin, for example the establishment of four PhD Pro-grams - also thanks to the grants awarded by the Compagnia-, the appointment of academic tutors, and better internal evaluation procedures to improve the allo-cation of resources.

A. M. Chairman, Scientific Research Committee,

Academic Senate University of Turin

nuovo assetto dei Dottorati dell’Università degli Studi di Torino. Gli attuali 32 Dottorati di ricerca sono oggi raggruppati in quattro grandi Scuole di Dottorato, che coprono le vaste aree tematiche della ricerca e della formazione tipiche di un grande Ateneo generalista quale è la nostra Università. Le Scuole di Dottorato in Scienze della Vita e della Salute, in Scienze della Natura e Tecnologie Innovative, in Scienze Umane e Sociali e in Studi Umanistici sono state organizzate in maniera tale da stimolare al massimo lo scambio di esperienze culturali e professionali, con lo sco-po di avviare processi di formazione trasversali alle singole discipline e di promuovere lo sviluppo di percorsi di studio tali da favorire la spendibilità del titolo di studio anche al di fuori dell’ambito accademi-co. Sotto questo profilo il contributo della Compagnia si è indirizzato, benché in misura differente, verso tutte le quattro Scuole, riconoscen-done la validità dell’impianto culturale, e, allo stesso tempo, privile-giando i Dottorati in linea con le proprie linee programmatiche e con forti potenzialità di ricaduta nella realtà produttiva.Un aspetto molto significativo della riorganizzazione è stata la defini-zione in maniera precisa e puntuale dei compiti dei tutor accademici che dovranno seguire l’attività dei dottorandi. Questi ultimi, fatto an-che questo nuovo e di rilievo, potranno esprimere opzioni sulla scelta dei tutor e dei progetti di ricerca di loro interesse già a partire dalla fase di ammissione ai corsi. Altro aspetto di notevole importanza è sta-to il potenziamento dei sistemi di valutazione interna per una più effi-cace e mirata allocazione delle risorse, attraverso le azioni coordinate dal Nucleo di Valutazione dell’Ateneo.Nel contempo, l’Università di Torino ha partecipato con successo al bando Alta Formazione della Regione Piemonte presentando una serie limitata di progetti su aree tematiche costruite in base alla classifica-zione ISTAT delle professioni. Tutti i progetti hanno come obiettivo comune l’inserimento dei giovani Dottori di ricerca e dei dottorandi degli ultimi anni di corso nella realtà produttiva locale, ma anche la

promozione della crescita professionale mirata all’ottenimento di una formazione alla ricerca orientata verso le esigenze delle realtà extra-universitarie, tramite esperienze di stage sia in Italia che all’estero. La progettazione dei per-corsi di formazione sarà disegnata sulla base delle aspettative e delle motivazioni dei singoli, tramite attività di consultazione individuale.Con questa iniziativa si cercherà di vincere una delle sfide più significative alla quale è chiamato il Dottorato di ricerca nel nostro Pa-ese: quella di costituire un ponte efficace fra la realtà universitaria della ricerca ed il mondo esterno delle attività produttive e dei servizi. Se tale ponte sarà edificato con successo i bene-fici non solo per le giovani generazioni ma per l’intero sistema Paese saranno enormi. È una sfida che non possiamo perdere se vogliamo guardare al futuro e se vogliano, come è dove-roso, ascoltare quello che i dottori di ricerca di oggi ci dicono sulla loro esperienza di studio. È un esperienza che appare, tuttora, troppo va-riegata se, accanto a chi esprime giudizi molto positivi e addirittura lusinghieri, qualcun’al-tro sostiene di aver vissuto per anni sentendosi solo in mezzo ad una giungla e dovendosi fare largo a colpi di macete.

Alberto MerighiPresidente Commissione Ricerca

Senato Accademico Università degli Studi di Torino

Page 5: Newsletter n.03 // Settembre 2010

Consideriamo la dimensione formativa come fattore di crescita del capitale umano.

Education as an engine for human development.

The Compagnia’s commitment to-wards education cuts across all its activities, at all levels, with the aim to develop human potential in order to meet different needs and face diffe-rent challenges.

Good practices in education. Project Orientamento e Successo Formativo (Guidance and Success in Education, www.posf.it) is based on the assumption that training and education are essential for progress and democracy: supporting educa-tion means promoting a democra-tic experience of living. The project, supported by the Compagnia di San Paolo, aims to provide young immi-grants and their families a higher education and a better chance to in-tegrate in society.

No globalization without solidarity.The “Interculture and Training” call launched by the Compagnia in Pied-mont aims to promote education, the learning of the Italian language, and an intercultural approach to educa-tion. Twenty-four projects were se-lected and implemented since 2008, including Mus-e (Musica Europa), that was implemented in several of the poorest districts of many cities in Italy and abroad to promote inte-gration and to help children improve their emotional and communicatio-nal skills through art activities.

Education in the South of the world.Ogobara Kodi, born in Mali 35 years

In ogni settore di attività, e a tutti i livelli, la Compagnia sottolinea l’importanza della dimensione formativa, come fattore di crescita del capitale umano e dei sistemi di competenze. Una formazione che si rivolge a persone di tutte le età, poiché diverse e complesse sono le situazioni di difficoltà e di carenza formativa cui dare un sostegno e un modello operativo.

L’impegno per fare emergere e valorizzare le buone pratiche educative.“Formazione ed educazione dell’individuo sono presupposti imprescindibili di progresso e di rigenerazione democratica. Sostenere la formazione significa dunque contribuire all’esistenza di un laboratorio di vita democratica - come indica il sociologo contemporaneo Edgar Morin”. Paola Giani, docente e presidente dell’Associazione Il Nostro Pianeta, cita così le premesse che hanno portato a Torino all’avvio del Progetto Orientamento e Successo Formativo (www.posf.it), di cui la Compagnia di San Paolo è sostenitore. La Giani spiega: “Con gli Enti pubblici, Città di Torino e MIUR-Ufficio Scolastico Regionale, abbiamo realizzato una solida rete di collaborazione, che contribuisce efficacemente allo scopo che ci siamo prefissi: accogliamo, inseriamo e diamo un orientamento o ri-orientamento nel mondo della scuola superiore a giovani e famiglie immigrate, sostenendone il percorso di crescita, l’inserimento sociale e il successo formativo. Il risultato del primo anno scolastico ci conforta: nessuno dei nostri studenti, con origine da ben 18 Paesi, ha poi abbandonato gli studi”.

Globalizzazione e solidarietà: sempre più difficile l’uno senza l’appoggio dell’altro. Al Posf si affiancano i 24 progetti che hanno trovato linfa nel bando “Intercultura e formazione”, avviato dalla Compagnia sul territorio piemontese con lo scopo di favorire l’orientamento scolastico e formativo, l’insegnamento della lingua italiana e il sostegno alla dimensione interculturale dell’apprendimento. I progetti così finanziati sono stati realizzati negli ultimi due anni scolastici (2008-2009 e 2009-

2010). Un progetto da molti anni sostenuto dalla Compagnia è Mus-e (Musica Europa), che offre ai bambini opportunità di crescita e di integrazione attraverso espressioni varie artistiche e che è inserito con successo nel Piano dell’Offerta Formativa delle scuole elementari di quartieri difficili di molte grandi città, in Italia e all’estero. Paola Monaci, docente, ne è l’appassionata coordinatrice per Torino “Sono ormai ben 153 le classi presso le quali Mus-e è applicato. Le esperienze di linguaggio artistico (musica, danza, canto, mimo, teatro, arti plastiche e figurative) hanno cambiato il clima e l’atmosfera in classe, stimolando nei bambini le capacità emotive e relazionali. Hanno persino permesso a bambini disabili di ridurre il loro gap di apprendimento e di capacità espressiva. Una scommessa veramente vinta è la scoperta che la differenza costituisce opportunità e non limite.”

Formazione per il Sud del mondo.“I guaritori mi hanno stregato, ora voglio essere utile per il mio Paese, dove la malaria uccide una persona ogni secondo”. Poche battute per riassumere l’impegno di Ogobara Kodi. Nato in Mali trentacinque anni fa, è un medico che ha finora praticato la medicina convenzionale. Ora invece è interessato alla medicina tradizionale, quella praticata dai guaritori fin nei più sperduti villaggi. Sta infatti frequentando, presso l’Università la Sapienza di Roma, un dottorato di ricerca triennale che ha lo scopo di elaborare e sperimentare un protocollo per l’integrazione tra le due medicine, contrapposte e concorrenti, finalizzato a individuare azioni efficaci e congiunte per la cura della malaria. L’obbiettivo è vitale in un Paese dove per l’80 per cento della popolazione l’unica medicina accessibile è quella tradizionale, ma che purtroppo non è in grado di combattere le malattie infettive. “In Africa, specialmente nelle zone rurali, la microfinanza è un’importante e decisiva sfida contro la povertà e per uno sviluppo equilibrato e diffuso” spiega Moussa Diongue, economista senegalese che a Torino sta frequentando il “Boulder”, uno dei più prestigiosi master al mondo nel campo della microfinanza. Moussa ha così l’opportunità di specializzarsi ulteriormente in un settore che già da molti anni lo vede protagonista e in ultimo quale

Direttore dal 2009 dell’Union Rurale des Mutuelles d’Epargne et de Crédit du Sénégal, organismo il cui sviluppo è sostenuto dall’ONG italiana ACRA e dal progetto Fondazioni 4 Africa, cui partecipa la Compagnia insieme con la Fondazione Cariplo, la Fondazione Monte dei Paschi di Siena e la Fondazione Cariparma.I percorsi formativi avviati da questi studiosi africani non sono che due dei 59 finora sostenuti dalla Compagnia nell’ambito del cospicuo impegno nell’iniziativa “Formazione per lo sviluppo”. Avviato nel 2009, questo progetto si propone di favorire formazione e potenziamento delle competenze di professionisti di livello intermedio di organismi pubblici come sindacati, associazioni, cooperative, o organizzazioni non governative nei Paesi del “Sud del mondo”: dall’Africa, all’America all’Asia. Competenze che saranno il prezioso bagaglio da riportare nei singoli Paesi d’origine, sottoforma di messa in atto e di disseminazione presso gli altri componenti della comunità, della competenza e professionalità acquisite.

Formazione e democrazia.Si è ricordato in apertura il significato politico della formazione quale luogo di crescita democratica. In molti Paesi la democrazia è un obbiettivo ancora lontano dell’essere raggiunto, ma la formazione può contribuire a realizzare sistemi sociali più giusti. Formare i giovani all’esercizio attivo della cittadinanza è uno degli obbiettivi del progetto YEPP - Youth Empowerment Partnership Programme, che punta al miglioramento della vita dei giovani in aree che presentano una particolare complessità sociale, promuovendo il lavoro congiunto dei settori pubblico, privato e del terzo settore rendendo i giovani protagonisti attivi del loro stesso percorso di crescita.Sperimentare forme di sostegno all’integrazione e al raggiungimento di una cittadinanza piena è l’obbiettivo di Nomis - progetto che la Compagnia realizza in collaborazione con il suo Ente strumentale Ufficio Pio e numerosi altri partner pubblici e privati - iniziato con lo scopo di affrontare il problema dei minori non accompagnati entrati nel circuito penale e oggi chiamato a misurarsi con la crescita anche nel nostro Paese delle “seconde generazioni” di immigrati.

Educazione interculturale: un’occasione privilegiata.Mi è accaduto di dover ringraziare la presenza di un allievo straniero per ristabilire in classe una spinta ad impegnarsi nello studio, a imparare, a riconoscere i privilegi di una infanzia e una adolescenza vissute nella bambagia. Da queste considerazioni nascono sani e robusti dubbi: “Forse non sappiamo ancora tutto, forse abbiamo false certezze, forse riceviamo dai media impressioni che lasciano segni e che non verifichiamo”.L’educazione interculturale è fare della scuola un’occasione privilegiata per acquisire strumenti di lettura e interpretazione della realtà, laddove emergono nuove povertà: la povertà di istruzione, formazione, educazione. Scarseggiamo di istruzione, cioè di strumenti per sapere chi siamo, da che gente e cultura veniamo, come e con chi possiamo progettare il futuro della nostra società. Manchiamo di formazione, cioè della consapevolezza di essere cittadini del pianeta terra e di doverci responsabilizzare a sostenerne la vivibilità e il benessere, a promuovervi la fruizione e il rispetto dei diritti di ciascuna persona e delle collettività tutte. Manchiamo di educazione, cioè della capacità di uscire da noi stessi, dallo spazio delle nostre abitudini e andare verso la diversità, la novità, il futuro, verso quella sfida che la migrazione lancia al nostro senso della libertà e del rispetto dei diritti umani.La geografia, questa cenerentola della scuola italiana; la storia, spesso limitata a raccontare il punto di vista occidentale sulle vicende del mondo; il diritto e l’economia, riservati a pochi eletti; la letteratura, che pare esistere solo nel Nord del mondo; l’educazione civica, inesistente nel percorso scolastico dei nostri allievi, possono diventare tutti luoghi affascinanti per colmare il vuoto delle nostre nuove povertà. L’impegno educativo è fatto di pazienza: richiede tempi lunghi, allenamento, capacità di scelte anche impopolari. Non si impara solo con la testa: si cresce nella misura in cui alla testa si affiancano il cuore e le mani. La scuola insegna a sapere, volere, fare: per questo è un mestiere faticoso e che non si improvvisa, perché definisce tutto il bagaglio di quel “sapere” che costruirà il futuro del lavoro e dell’esercizio della cittadinanza.

Paola Giani Presidente dell’Associazione Il Nostro Pianeta e responsabile

del Progetto Orientamento e Successo Formativo

Settore politiche sociali della Compagnia di San Paolo

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ago, is a doctor who works to inte-grate traditional and conventional medicine in remote villages to treat malaria. Moussa Diongue, the Director of Union Rurale des Mutuelles d’Epar-gne et de Crédit du Sénégal - an or-ganisation supported by the Italian NGO ACRA and by project Founda-tions 4 Africa, sponsored, among others, by the Compagnia - is atten-ding the prestigious Boulder pro-gram in microfinance in Turin. These are only two of the 59 projects to support education sponsored by the Compagnia in the framework of the “Education for Development” ini-tiative, that started in 2009 with the aim to promote advanced education in countries of the South of the world.

Education and Democracy. Education is an engine for democra-cy and social equality. Project YEPP - Youth Empowerment Partnership Programme aims to improve the life of young people in difficult areas, thanks to the joint efforts of public, private, and non-profit operators. Similarly, project Nomis – sponsored by the Compagnia and organized by its instrumental body Ufficio Pio – promotes integration and the rights of citizens, by focusing on junior of-fenders and second-generation im-migrants living in Italy.

Intercultural Education: a unique opportunity.

There are new forms of poverty to-day: a lack of awareness of who we are, where we come from, and whe-re we are going, too little responsibi-lity towards the planet, and the ina-bility to look beyond ourselves and to embrace diversity and the future challenges of migration. Intercultural education can help us overcome these shortcomings, with patience and commitment, using our minds, but also our hearts and our hands. Education is a chance to learn what you want and how to pur-sue your goals: it is the foundation on which to build our future as respon-sible citizens.

P. G.President of Association Il Nostro Pianeta and

coordinator of project Orientamento e Successo Formativo

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Page 6: Newsletter n.03 // Settembre 2010

RICERCA

ARTE

CULTURA

L’ impegno della CSPper il Sistema Arte Contemporanea.

The Compagnia’s commitment towards the contemporary art system.

L’alta formazione culturale dell’Associazione De Sono.

Advanced cultural education with Associazione de Sono.

Le cinque aree operative

Luci d’Artista

L’orchestra d’archi Associazione De Sono

L’asilo nido di Druento

Foto di “humblebee” Peter Hostermann

POLITICHE SOCIALI

Il consorzio piemontese per la prevenzione e repressione del doping.

The regional organisation for doping prevention and control.

vittime di violenze sessuali, con l’assunzione inconsapevole di farmaci con forte effetto psicotropo; studio di marcatori per l’ac-certamento dell’abuso alcolico, distinguendo l’abuso acuto occa-sionale da quello cronico, anche a fini medico-legali.

The Compagnia awarded a € 250,000 grant to Consorzio piemon-tese per la prevenzione e repressione del doping e di altri usi illeciti dei farmaci of Orbassano (TO) to promote the technological de-velopment of the “Alessandro Bertinaria” Regional Anti-Doping Center. The Center’s mission has now expanded to make it the to-xicology laboratory of reference throughout the region. The grant served to purchase a cutting-edge mass spectrometer interfaced with a liquid chromatograph, that will be used in three projects on toxicology tests for drivers, sex crimes, and alcohol abuse.

Luca d’Agliano, brillante allievo di Amartya Sen, morì nel 1984 a neppure 24 anni in un incidente d’auto: nel suo ri-cordo fu fondato nel 1986 il Centro Studi Luca d’Agliano , con sedi a Torino e a Milano, attivo sui temi dell’economia dello sviluppo. La Compagnia sostiene da più di un decennio il Centro, che grazie a iniziative quali le “Luca d’Agliano Lectures” ha contribuito ad animare a Torino il dibattito sulle que-stioni dello sviluppo e della globalizzazione, ospitando al-cuni tra i maggiori studiosi mondiali. Il d’Agliano cura particolarmente la formazione di giovani ri-cercatori, organizzando, tra l’altro, una Scuola Estiva inter-nazionale, sostenuta dalla Commissione Europea, e offrendo borse di studio attraverso la Fondazione Luigi Einaudi.

Luca d’Agliano, a brilliant student of Amartya Sen, died in 1984 at 24 in a car accident. In 1986 the Centro Stu-di Luca d’Agliano was inaugurated in his memory. The Center, with offices in Turin and Milan, promotes stu-dies on development economics. The Compagnia has supported the Center for more than a decade, promoting initiatives such as the Luca d’Aglia-no Lectures that aim to contribute to the debate on de-velopment and globalization through the participation of leading international experts. The Center provides training opportunities for young re-searchers that include the International Summer School Program, funded by the European Commission, and the scholarships awarded by Fondazione Luigi Einaudi.

One of the Compagnia’s objectives is consolidating the image of Turin as one of the liveliest artistic centers on the international scene and a reference for contemporary forms of expression. This is done by supporting leading cultural insti-tutions as well as initiatives that contribute to the “contemporary art system”. In this sense in November, the month that is tra-ditionally devoted to contemporary art in Turin, the Compagnia will sponsor projects to turn art and artistic creativity into powerful tools for the sustainable development of urban space and social cohesion.

Consolidare l’immagine di Torino come una delle realtà più vivaci nel panorama artistico internazionale e come riferimento per le forme di espressione contemporanea è uno degli obiettivi della Compagnia, il cui impegno è rivolto a sostenere non solo le importanti istituzioni culturali del territorio, ma anche le iniziative che arricchiscono il “sistema arte contemporanea”. In particolare, nel mese di novembre, che la città tradizionalmente dedica alla cultura contemporanea, il sostegno della Compagnia sarà a favore di progetti dove arte e creatività, sollecitate e messe in campo nell’azione degli artisti, diventeranno elementi di sviluppo sostenibile dello spazio urbano e di coesione sociale.

The grants awarded to Project “Archi” by Associazione De Sono fall within the funds that the Compagnia earmarks for advanced music education. Other selected projects in 2010 include Fondazione Academia Montis Regalis Onlus di Mondovì, for support to a baroque and classical orchestra training course; Fondazione Scuola di Musica di Fiesole Onlus, to contribute to 19 scholarships for the first chairs of Orchestra Giovanile Italiana; project Musica in San Rocco in Alessandria for ancient sacred music; and Associazione per le attività musicali degli studenti universitari del Piemonte, to support annual concert activities.

Il sostegno al Progetto “Archi” dell’Associazione De Sono si colloca tra i contributi concessi dalla Compagnia per l’alta formazione musicale. Gli altri interventi seleziona-ti nel 2010 riguardano la Fondazione Academia Montis Regalis Onlus di Mondovì, con un sostegno al corso di formazione orchestrale barocca e classica; la Fondazio-ne Scuola di Musica di Fiesole Onlus, con un contributo per 19 borse di studio per le prime parti dell’Orchestra Giovanile Italiana; il progetto “Musica in San Rocco” ad Alessandria per la musica sacra antica, e l’Associazio-ne per le attività musicali degli studenti universitari del Piemonte, a sostegno dell’attività annuale di preparazio-ne concertistica.

SANITà

“Abitare Sostenibile Piemonte”: un fondo di investimento etico per un “abitare” sociale e innovativo.

“Abitare Sostenibile Piemonte”: A fund to invest in innovative and fair housing.

Nel luglio scorso è stato presentato alle istituzioni locali delle provincie del Piemonte questo nuovo fondo, destinato a finan-ziare la realizzazione di alloggi da locare a canone moderato a persone in situazione di disagio abitativo. Un progetto innova-tivo mirato anche alla bioarchitettura e alla riqualificazione di immobili già esistenti. Nel fondo confluiscono oltre 46 milioni di euro provenienti dai fondi patrimoniali di Compagnia di San Paolo (che partecipa con circa 25 milioni di euro), Fonda-zioni Cassa di Risparmio di Alessandria, di Asti, di Biella, di Cuneo, di Fossano, di Saluzzo, di Torino e di Vercelli; nonché della Regione Piemonte, che partecipa con 2,5 milioni di euro. Si attende ora l’approvazione del regolamento da parte della Banca d’Italia (si auspica entro la fine del 2010), per dare il via al Fondo, che sarà attivo per 25 anni.

A special housing fund was presented in July to pro-vide rent-controlled housing to people in financial distress. The project also promotes green architecture and the renovation of existing buildings. The fund consists of more than 46 million euros from the Compagnia di San Paolo (around € 25mil), Fon-dazioni Cassa di Risparmio di Alessandria, di Asti, di Biella, di Cuneo, di Fossano, di Saluzzo, di Torino, di Vercelli, and Regione Piemonte, that has earmarked € 2.5mil. Once approved by Banca d’Italia, hopefully by the end of 2010, the Fund will be in place for 25 years.

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Il Centro Studi Luca d’Agliano.

Centro Studi Luca d’Agliano.

La Compagnia, con un contributo di 250.000 euro a favore del Consorzio piemontese per la prevenzione e repressione del do-ping e di altri usi illeciti dei farmaci di Orbassano (TO), ha fa-vorito lo sviluppo tecnologico del Centro Regionale Antidoping “Alessandro Bertinaria”. La Regione Piemonte, insieme all’Uni-versità di Torino, ha assegnato al Centro, ospitato all’interno della struttura nata per eseguire le analisi antidoping durante le Olimpiadi di Torino 2006, una missione più ampia, facendone il Laboratorio di riferimento per la tossicologia per tutto il terri-torio regionale. Il finanziamento ha permesso l’acquisizione di uno spettrometro di massa innovativo, interfacciato a un cro-matografo liquido, che permette la realizzazione di tre progetti: controlli su strada per l’accertamento di assunzione di sostanze stupefacenti da parte di guidatori; indagini tossicologiche sulle