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mensile 15.000 copie in 15.000 famiglie - Distribuzione gratuita Fondato nel 1969 da Luigi Pallottino Anno XL - Gennaio/Febbraio 2008 - Roma, mensile 00135 Roma - Via degli Scolopi, 31- Tel./Fax 06-35503317 - E-mail: [email protected] 249 249 www.montemario.org Via Trionfale, tra il Forte e lo sbocco di via della Pineta Sacchetti. La realizzazione del Passante a Nord-Ovest ha generato, nel centro di Monte Mario, un “non-luogo” di aspetto autostradale. Si è perduto il carattere urbano e la stele installata come elemento di arredo si perde nella distesa di asfalto che separa drasticamente i due lati dell’antica via, rendendone disagevole e pericoloso l’attraversamento pedonale; anche per gli automobilisti non è sempre facile orientarsi. È tardi per pensare ad una diversa organizzazione degli svincoli, ma si invoca un valido intervento di riqualificazione urbana, che renda accettabile la vista dell’area e le restituisca i connotati di città vivibile.

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mensile

15.000 copie in 15.000 famiglie - Distribuzione gratuita

Fondato nel 1969 da Luigi PallottinoAnno XL - Gennaio/Febbraio 2008 - Roma, mensile00135 Roma - Via degli Scolopi, 31- Tel./Fax 06-35503317 - E-mail: [email protected]

249 249 www.montemario.org

Via Trionfale, tra il Forte e lo sbocco di via della Pineta Sacchetti. La realizzazione del Passante a Nord-Ovest ha generato, nel centro di Monte Mario,un “non-luogo” di aspetto autostradale. Si è perduto il carattere urbano e la stele installata come elemento di arredo si perde nella distesa di asfaltoche separa drasticamente i due lati dell’antica via, rendendone disagevole e pericoloso l’attraversamento pedonale; anche per gli automobilisti non è semprefacile orientarsi. È tardi per pensare ad una diversa organizzazione degli svincoli, ma si invoca un valido intervento di riqualificazione urbana,che renda accettabile la vista dell’area e le restituisca i connotati di città vivibile.

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Anche questo è Monte Mario

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Uccellini e uccellacciDopo giorni di maltempo cade una leggera pioggerellina.Davanti alla finestra della stanza si è formata, però, unapozza d’acqua.Esce sul balcone, stende una mano con il palmo rivolto insu per valutare l’entità della pioggia, poi alza lo sguardo alcornicione e si accorge che dalla grondaia viene giù acquagoccia a goccia. Eppure il tetto è stato riparato di recente. Capisce che, come il solito, la cornacchia si è appostatalassù. Se n’accorge perché, ancora una volta, il pavimentodel terrazzo è sporco. Quella brutta cornacchia col suolugubre grido, cra, cra, cra. Guarda di nuovo in su e notaun ciuffo d’erbetta fine e un passerotto che, ignaro delpericolo, passeggia sul bordo esterno della grondaia.Certo, è passato tanto tempo da quando Mimì, la vecchiagatta bianca, portava a casa come trofei topolini e pipi-strelli.Da allora il tetto è diventato terra di nessuno, ovvero luogodi conquista da parte di cornacchie, sempre più numerose,che hanno scacciato tutti i merli e altri pennuti più piccolie che con i loro nidi hanno di certo ostruito la grondaia. Anche questo è Monte Mario

S.G.

50 anni alla BalduinaCari amici, il 4 novembrefesteggerò il 50° anniversario

Rivista mensile editadall’Associazione

AMICI DI MONTE MARIODirezione, redazione e pubblicità

Via degli Scolopi, 3100135 Roma

Tel./Fax [email protected]

Direttore responsabileSILVIA SAMARITANI GIORDANI

Direttore editorialeGIO. MANTOVANI

Coordinatore di redazioneMARIELLA CASINI-CORTESI

In redazioneLUCIANA FRAPISELLI

ANNAMARIA MARCHESINIFRANCESCO ROCCO

MARIA ROSSAROHa collaborato a questo numero

ROSANNA BARBIELLINI AMIDEIVideocomposizionePUBBLISHOCK

Incisione e stampaSEA, TIPOLITOGRAFIA s.r.l.

Via Cassia bis km 36,300 - Nepi (VT)Tel. 0761 527323 / Fax 0761 527523

Reg. Tribunale di Roman. 12985 del 18-9-1969

Numero chiuso il 26 febbraio 2008DISTRIBUZIONE GRATUITAÈ vietata la riproduzione di testi

ed immagini senza l’autorizzazionescritta dell’editore

della mia residenza alla Baldui-na. Quel giorno del 1958 avevogià compiuto i 5 anni e con lamia famiglia traslocai da “casavecchia”, in via Germanico, nelquartiere Prati, a “casa nuova”,in via Ugo De Carolis 104, doveabito tuttora. Oltre a me c’eranopapà Paolo, mamma Ione, lamia sorella 18enne Maria Tere-sa e mio fratello 15enne Sergio.Quel giorno mamma noncucinò e papà ci portò a festeg-giare il trasloco all’osteria “Al400”, su una collinetta a ridossodi viale delle Medaglie d’Oro.Purtroppo papà, mamma e miasorella se ne sono andati daanni, tutti giovani (papà a 59anni, mamma a 65, Maria a36!). anche mio fratello, dopo ilmatrimonio con una compagna

di classe, Cristina, anche leiresidente con la famiglia a Bal-duina, è sempre rimasto inzona, tra via Firmico Materno,via Ugo De Carolis e, da anni, avia Petronio Arbitro. Per cele-

brare questo cinquantenario, viinvio – con l’autorizzazione allapubblicazione – due foto scatta-te dallo stesso luogo (il terrazzodavanti alla mia camera daletto) a distanza di uno o dueanni: la prima risale appuntoall’autunno inverno 1958-1959,la seconda al 1959-1960. Inuti-le dire che, se allora si potevanovedere il cupolone di San Pie-tro, il torrione di San Giovanni(in Vaticano), il Gianicolo e, piùa destra, la Pineta Sacchetti – eio, bambino, ero impaurito daigrilli che dai prati attorno salta-vano sul mio terrazzo – daglianni immediatamente successi-vi, invece, davanti alla mia fine-stra c’è una palazzina, circonda-ta da tante altre palazzine...Come nella milanese via Gluckcantata da Celentano... Il miopalazzo è quello d’angolo convia Andrea Baldi, con gli eserci-zi dell’ex Alimentari Natalini(ora Giammona), del baretto diGaetano Papaluca, dei vinaiMarisa e Orazio, dell’ex frutte-ria Cruciani e del ferramentaAlberto Raimondi, con la caramamma fioraia Anita. Vi scrivoperò anche per chiedervi qual-cosa: avete, e potete farmi avereper uso assolutamente privato,fotografie della Chiesa di SanPio X prima della sopraeleva-zione, quando la chiesa si limi-

PUBBLICITA SEA

In questo numero• Moretti visto da Moretti• Le attività sociali delle parrocchie di Monte Mario.

Santa Maria Mater Dei• Non si smorzano le preoccupazioni

per i parcheggi interrati di Balduina e Belsito• I finalisti del premio Venere• Guglielmo Ferraiola: scultore del mare• Un polmone musicale• A noi piace leggeresegue a pagina 13

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La mostra è la ripropostaaggiornata e arricchita dell’e-sposizione autobiografica

realizzata dallo stesso Moretti nel1971 a Madrid.Ci sembra di vivere in un flashback un evento straordinario cheavevamo perso, e questo è possibi-le grazie alla donazione dell’archi-vio Moretti all’Archivio di Stato.Esempio di mecenatismo premiatodalla sollecitudine con cui gli stu-diosi dei Beni Culturali hannoaccolto il dono facendone un giaci-mento da cui estrarre nuova cultu-ra.Prima di parlare della mostra sof-fermiamoci su una delle più bellevedute di Monte Mario: il panora-ma in cui si inserisce la strada checollega piazzale Clodio al quartieredi Belsito. L’idea iniziale, non rea-lizzata appieno, prevedeva l’attra-versamento sopraelevato della viaOlimpica e l’immissione diretta inviale Mazzini. Una strada è unastrada, ma la Panoramica è nata dalpaesaggio, il progetto sembra unaveduta antica di Monte Mario, manello stesso tempo è modernissima,sopraelevata sulla città, rialzataappena nei declivi dei boschi, lan-ciata nello spazio come le scale eli-coidali degli edifici di Moretti.Anche in una strada – la più bella diRoma – Moretti è autoreferenziale,

si cita, anche una strada ha uno stilecome manufatto architettonico.Autocitarsi per Moretti non è unripetersi ma un ritrovarsi, un perve-nire a quella consapevolezza di séche è la premessa della creatività.Si affaccia su questa vallata un vil-lino particolare che nella tinteggia-tura color ocra si mimetizza nelbosco, è la palazzina di San Mauri-zio, anche se quasi nascosta non sipuò passare senza ammirarla. Èuno di quei regali che i grandiarchitetti fanno alla città.L’edificio si compone di sette pianipiù l’attico eppure non si imponecon la sua mole, in quel gioco disuperfici curve che catturano laluce. Le balconate mai coincidenti,altra cifra degli edifici di Moretti,forse nascono in questa palazzina(1961-63).Nella mostra sono presentate operecomprese in un arco cronologicoche inizia nel 1936 e termina nel1970. Tralasciamo di parlare dellaCasa delle armi o Accademia dellascherma, molto nota, essendo unadelle maggiori architetture delNovecento per la raggiunta sintesidi moderno e di classico. Come èben evidenziato nella mostra lacosa più urgente è che sia riportataa destinazioni compatibili con lasua incidenza sulla cultura architet-tonica. Moretti la sottrasse tempo-

raneamente alla sua funzione dipalestra per farne la sede di unagrande esposizione, perché era la

MORETTI visto da MORETTIUna mostra all’Archivio Centrale dello Stato per il centenario della nascita

Casa delle armi o Accademia della scherma al Foro Italico, 1936.

Palazzina “San Maurizio” a Monte Mario (via Trionfale, primo tornante), 1962.

sede ideale per una mostra di archi-tettura; tutti i cultori dell’architettu-ra auspicano che possa diventare ungrande polo culturale, un museo deldesign storico, un museo di se stes-so.Riportiamo le parole di Moretti: “Èil primo edificio dopo l’età classicacompletamente rivestito in marmolunense, il contrasto tra le formesemplici, quasi aride dell’edificio eil colore e le auliche suggestioni diquesta mobilissima pietra che loriveste è quanto mai interessante edeccitante”; nulla possiamo aggiun-gere.In uno scritto precedente (1950)Moretti aveva parlato di genesi diforme dalla figura umana, nellapianta della Casa delle Armi vi è lafigura di uno schermitore imprigio-nato nei rettangoli della sezioneaurea in cui sono inseriti due corpiortagonali dell’edificio, raccordatida un sistema di collegamenti aper-ti e da un corpo ellittico.L’edificio con la sua posizionecomportava il cambiamento delprecedente piano del Foro e cosìMoretti avrebbe cambiato non solola disposizione degli altri edifici,ma il concetto stesso del Foro, daimpianto sportivo a Porta nord diRoma, collegando il Foro a piazzaVenezia.“Il Foro di un Cesare” avrebbedetto un giornalista francese in unafamosa intervista dell’epoca.A tutte le altre realizzazioni diMoretti nel Foro è sottesa la figuradel leone simbolo zodiacale, sim-bolo dell’impero e di Ercole, sim-bolo dalle valenze infinite, ma ilsimbolo non è censurabile.

Rosanna Barbiellini Amidei

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Fra i tanti architetti che frequenta-vano la nostra casa negli anni ’60 -’70, Luigi Moretti era quello chepiù ci intimidiva, non solamenteper la sua mole, ma anche per lavastità della sua cultura e dei suoiinteressi. Sembra di vederlo, nellostudio di nostro padre, che alloradirigeva la Società Generale Immo-biliare (ancora oggi ricordata in unrecente articolo del Corriere dellaSera come “quella della specula-zione nelle periferie romane”),mentre illustra progetti, sfogliavolumi e racconta episodi legati aRoma. Curiosamente, l’Immobilia-re, nostro padre e Moretti sonostrettamente legati ad un famososcandalo politico, quello del Water-

gate di Washington: l’architetto,perché progettò il complesso checomprende l’albergo e il residencee che è stato considerato la suaopera più importante, nostro padre,perché volle costruire il grande edi-ficio e ne scelse perfino il nome,l’Immobiliare, perché diede inaffitto al Partito Democratico l’ap-partamento dove furono collocatele microspie che costrinsero il pre-sidente degli Stati Uniti, Nixon, adimettersi. Che cosa sarebbe suc-cesso se il Partito, in ritardo con ilpagamento del canone di affitto,avesse subito lo sfratto per moro-sità? Forse sarebbe cambiato ilcorso della storia.

Silvia Samaritani

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In margine alla mostraMORETTI visto da MORETTIun ricordo personale

Quaranta!I lettori più attenti avranno notato che nella testata di questo numero èapparso un “XL” (che non vuol dire extra-large, giacché il giornale èfermo alle 16 pagine). Il 2008 rappresenta infatti per “Monte Mario”,il cui primo numero è uscito nel novembre 1969, il quarantesimo annodi presenza nelle edicole del territorio, il quarantesimo anno di undiscorso intessuto con la cittadinanza di questa vasta e peculiare partedi Roma, con le finalità, proprie dell’editore ovvero dell’Associazione“Amici di Monte Mario”, di promuovere la cultura del territorio, nellesue componenti storica ed attuale, di favorire la partecipazione di tuttiallo sviluppo dei quartieri e di tutelare gli interessi diffusi.Anche se la vita del giornale non è facile, e lo testimoniamo i recentinumeri doppi, contiamo di proseguire il nostro impegno a lungo,confortati dai riconoscimenti dei lettori, che ringraziamo vivamente,assieme a tutti coloro che in vari modi contribuiscono alla pubblicazio-ne. Cercheremo anzi di fare meglio, nella sostanza e nella forma, senzamai rinunciare però all’assoluta indipendenza ed ai criteri ispiratoridegli Amici di Monte Mario.

Pubblicazione di messaggi elettoraliL’editore di “Monte Mario” comunica la propria disponibilità adiffondere su questo periodico, a titolo oneroso, messaggi politicielettorali, nel rispetto di quanto disposto dalla legge 22/02/2000 n. 28e dalla competente Autorità. Presso la redazione del periodico èdepositato un documento analitico concernente le condizioni tempo-rali di prenotazione degli spazi, le tariffe per l’accesso e le ulterioricondizioni per la fruizione degli spazi. La redazione del periodico sitrova presso la sede dell’Associazione Amici di Monte Mario - onlus,via degli Scolopi 31, 00135 Roma, telefono 06.35503317, ed è pre-senziata il lunedì dalle 16.00 alle 18.30 ed il mercoledì dalle 10 alle13.00. Informazioni ed appuntamenti fuori di detto orario possonoessere richiesti telefonicamente o mediante posta elettronica, all’indi-rizzo [email protected].

Bracciano, non tanto lontano dainostri quartieri, può essere unabuona meta non soltanto per la gitaal lago, la visita della storica citta-dina od il pranzo della domenica. Il21 marzo, Venerdì Santo, con inizio

alle 21, si terrà la 33ª edizione dellarappresentazione della Passione diCristo. Le esortazioni di GiovanniBattista e la crudele pavidità diErode, la predicazione ed i miraco-li di Gesù, il giudizio del Sinedrio e

Venerdì Santo a Bracciano

la condanna di Ponzio Pilato segui-ta dalla salita al Calvario rivivrannoin una rappresentazione carica diemozione. Attraverso le vie delpaese, fino al Castello Odescalchi,dove sul bastione, a 15 metri dialtezza, in una splendida fusione dimusica e giochi di luci, ha luogo laCrocifissione. La manifestazione si svolge concostumi d’epoca, in tre diversesedi. La parte teatrale, con sceneche vanno dalla Predicazione diGiovanni Battista alla cattura diGesù ed alla sua flagellazionedavanti Ponzio Pilato, si svolgeall’interno della Caserma “EnricoCosenz” su un palco di 144 mq.,con scenografie realizzate su uno

sfondo da retroproiezione di 9x5metri, che offre un suggestivo effet-to tridimensionale, integrato conpiante, statue romane, colonne edaltri elementi. Terminato il proces-so a Gesù il corteo di 60 soldatiromani a piedi ed a cavallo, a cui siaggiungono 60 popolani, i sacerdo-ti del Sinedrio, i soldati di Erode edi personaggi principali, si snodaattraverso la via principale di Brac-ciano, illuminata da fiaccole roma-ne, come a rappresentare la Salitaal Monte Calvario.L’intera rappresentazione duracirca 2 ore. Ulteriori informazionipossono essere reperite sul sito webwww.braccianorionemonti.it.

L.R.

Il castello di Bracciano.

MULTICLIMA

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Il 1° novembre 1978, con decre-to del cardinale Vicario UgoPoletti, la chiesa Santa Maria

Mater Dei è stata eretta a Parroc-chia e affidata ai sacerdoti dellaPiccola Opera della Divina Provvi-denza (Don Orione di via dellaCamilluccia 140).Il territorio di sua competenza,dove vivono 3.500 anime, è quelloracchiuso entro la via Trionfaleche, dall’altezza di via DomenicoPennestri, va a via Igea, via dellaCamilluccia fino a via GuglielmoPecori Giraldi, corre lungo via deiMonti della Farnesina per metàdella sua lunghezza, e quindi conuna linea immaginaria, che tagliavia Edmondo De Amicis, arriva dinuovo sulla Trionfale sfiorando viaLucilio Nevio e prosegue sempre

la Biblioteca (della quale parliamopiù diffusamente a pagina 10)molto frequentata sia da adulti chela utilizzano anche come luogo diincontro, sia da bambini che vi tro-vano uno spazio per esprimere laloro creatività. Infatti hanno la pos-sibilità di realizzare disegni,modelli in creta e oggetti vari fatticon materiale povero, sui temi chevengono loro proposti di volta involta.Nello stesso tempo, hanno impara-to a dire “per favore” quando desi-derano uno dei biscotti conservatiin un grosso barattolo di vetro chetroneggia sull’ampio tavolo dalavoro ingombro di matite e carton-cini colorati, di conchiglie, di collaed altro ancora.I più grandicelli e gli adulti posso-

ti e piccoli, corsi di moderna (pop,jazz, ecc.) e corsi di contemporaneaper principianti e professionisti. La Scuola di Musica (per sapernedi più leggere l’articolo nella rubri-ca Musica) è presente con un pro-getto di alfabetizzazione al fine diportare fuori dalle mura domesti-che ciò che si faceva di musicale,un tempo, nelle case e nelle botte-ghe. Si tratta di un insegnamento dibase sulla tastiera o sul pianoforte,ma anche di disciplina musicaleformativa attraverso il gioco.I più grandi possono usufruire dilezioni di violoncello impartite dauna violoncellista della, ormaidefunta, orchestra della RAI.Nella stessa sala si riuniscono siaquei giovani che desiderano cimen-tarsi in insiemi improvvisati, utiliz-

sulla stessa strada per ricongiun-gersi con via Pennestri.“Quest’anno – esordisce il parrocodon Giovanni Corollo – il nostroobiettivo è ‘La parrocchia compa-gnia affidabile di amici”, un pro-getto ideato per servire l’uomo,credente e non credente, considera-to nella sua totalità: anima ecorpo”. Tale progetto, che si basasu tre laboratori: Fede, Arte, Cultu-ra”, è già attuato e in pieno svilup-po.Per l’obiettivo cultura è stata aperta

no prendere in prestito, senza limi-ti di tempo, il libro che preferisco-no scelto sia fra quelli proposti set-timanalmente, sia fra quelli offerti,in bella mostra, in grandi cesti postilungo il luminoso corridoio prospi-ciente la biblioteca. Quest’anno, unica biblioteca par-rocchiale, è stata invitata a parteci-pare alla Fiera del libro di Londra ea quella di Los Angeles.Nel Centro d’arte operano tre atti-vità. Il Centro Danza Arsmovendiorganizza corsi di classica per adul-

zando la batteria messa a lorodisposizione, sia alcuni orchestraliper le prove dei loro concerti dimusica classica. Il Centro Teatrale Orione preparacommedie da rappresentare nel tea-trino parrocchiale, con attori non

Le attività sociali delle parrocchie di Monte Mario

Santa Maria Mater Deiprofessionisti.Fra le altre iniziative è da segnalareil Laboratorio di pittura che sisvolge sotto la guida del pittore eacquerellista Fausto D’Orazio chebisettimanalmente insegna le suetecniche agli appassionati di questaarte, trasmettendo loro l’amore e ilsenso del colore dei suoi quadri. IlCorso di Decorazione prevedel’insegnamento di varie tecnicheche vanno dalla pittura su stoffa osu vetro, stencil, incisione, mosai-co, ecc.Per quanto riguarda il lato sociale,molte sono le attività che si svolgo-no in questa parrocchia, ad iniziaredalla sala giochi e campo di calcet-to in erba sintetica riservati ai bam-bini e ai giovani e, per i più picco-li, il parco giochi al sicuro dal traf-fico, attiguo al giardino per glianziani.Questi ultimi fanno parte del grup-po storico Età serena che da 30anni si riunisce per discutere eprende un tè, dopo l’incontro setti-manale con il vice parroco.Nella palestra esistono, per i piùgiovani, corsi di arte marziale e, pertutte le età, corsi di ginnasticagenerale.Il Centro sportivo, aperto a tutti,possiede campi di calcio, di palla avolo femminile, di basket anche perdisabili in carrozzina e, recente-mente, una Scuola di equitazione.Come nelle altre parrocchie, anchequi opera la Caritas che offre men-silmente il pranzo ad una quaranti-na di bisognosi e, il lunedì, distri-buisce colazione, alimenti e indu-menti. Gli immigrati, specialmentefilippini, qui si riuniscono dopo lamessa e hanno a disposizione unasala per le loro più importanti festi-vità. Per la cura della depressione eansia, la Fondazione Idea ha orga-nizzato gratuitamente il “Gruppo diaiuto-aiuto”, ogni giovedì.Il parroco si occupa personalmentedelle Adozioni a distanza rivolteai bambini delle missioni orioninedel Madagascar. Con 1.700 eurol’anno si assicura la mensa e lascuola a un orfano o bambino ingrave condizione di povertà. Il progetto più recente riguarda lacostruzione di un campo sportivo,l’organizzazione di una scuola diinformatica e la ristrutturazione emodernizzazione dell’ospedale giàesistente, a Bonosa nella Costad’Avorio, presso la missione orio-nina.I fondi saranno reperiti principal-mente tra i romanisti della Cameradei deputati che hanno già donato icompletini della Roma, alla squa-dra degli esordienti locali.

M.C.C.

L’interno della chiesa di Santa Maria Mater Dei.

Visitate il sito dell’AssociazioneAmici di Monte Mario

www.montemario.org

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Con la finalità di far giocare, dipin-gere, leggere e divertirsi i bambinidai 3 agli 11 anni, è sorto alla Bal-duina, in via G. Franceschi 26, “IlGiochificio”, uno spazio ludico amisura di bambino nato dalla colla-borazione tra l’asilo nido “Bimbi aBordo” e l’Associazione “Il Clow-notto”, da quasi trent’anni impe-gnata nella produzione di spettaco-li per l’infanzia, nell’organizzazio-ne di rassegne, festival e laboratoriteatrali nelle scuole materne ed ele-

mentari. Dal lunedì al giovedì,dalle 16.30 alle 19.00, “Il Giochifi-cio” offre laboratori creativi divisiper fascia d’età e con attività diver-sificate secondo i giorni: laborato-rio grafico (lunedì), laboratorio dilettura drammatica (martedì), labo-ratorio artistico (mercoledì), labo-ratorio teatrale (giovedì). Per mag-giori informazioni sui programmici si può rivolgere all’AssociazioneIl Clownotto (tel. 329.2046818 –06.87186064 – 06.45423061).

Nuovo spazio ludico alla Balduina

Il 16 marzo saranno trent’anni dallastrage di via Mario Fani. Quellamattina Monte Mario fu teatro diun evento orrendo, nel quale laferocia si coniugò con il rifiuto delcostruttivo confronto politico. Ore-ste Leonardi, Francesco Zizzi,Domenico Ricci, Raffaele Iozzino,Giulio Rivera, cinque uomini che –

come ogni giorno - stavano serven-do lo Stato furono barbaramenteassassinati, mentre Aldo Moroveniva rapito ed avviato ad un sup-plizio che si sarebbe tragicamenteconcluso il 9 maggio. Che il ricor-do dei Caduti e la considerazionedelle sofferenze delle loro Famigliesiano un monito per tutti.

Uno degli ultimi atti del sindacoVeltroni con i poteri di commissa-rio per l’emergenza traffico è statal’ordinanza che dà via libera ailavori di adeguamento della sezio-ne stradale di via Esperia Sperani,tra via Canale Monterano e via Sta-zione di Ottavia, finanziandolo nelbilancio 2008 con 700.000 euro.L’intervento su questa tratta dicirca 200 metri uniformerà la lar-ghezza di via Sperani ed agevolerà

il collegamento con via Ipogeodegli Ottavi, che conduce all’omo-nima fermata della FR3 ed alla viaTrionfale. Nella stessa ordinanzaviene confermato, all’altra estre-mità di via Sperani, il suo prolun-gamento fino a via Casorezzo, oltreil GRA; per questo intervento èstato incrementato il finanziamen-to, portandolo ad un totale di4.712.381 euro.

L.R.

Via Fani, trent’anniE il Pro-rettore Roberto Palumbo sidimette. Mentre chiudiamo il gior-nale, giunge notizia che il Consi-glio d’amministrazione dell’Uni-versità La Sapienza non ha delibe-rato l’atteso acquisto di otto padi-glioni del comprensorio di SantaMaria della Pietà, pianificato giàdal protocollo d’intesa sottoscrittoda Comune, Provincia, Regione,Municipio XIX, ASL Roma E e lastessa Università nell’aprile scorso.Nell’incontro organizzato dagli“Amici di Monte Mario” il 16novembre scorso, lo stesso Pro-ret-

tore aveva confermato l’acquistoed aveva illustrato l’utilizzazioneprevista, nell’ambito del piano diespansione territoriale dellaSapienza: un campus dedicato inparte allo svolgimento di alcunicorsi di laurea ed in parte a residen-ze universitarie ed attività comple-mentari. Sembra che l’ostacolo siastato determinato dal prezzo, rite-nuto eccessivo. È comunque uncolpo di scena, esploso nel silenzioche da tempo avvolge Santa Mariadella Pietà, lasciando irrisolti i tantidubbi della cittadinanza.

La Sapienza non compraSanta Maria della Pietà?

Ottavia Nord:si completa via Sperani

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I timori di molti cittadini della Balduina sono alimentati dal ricordodi molti cedimenti del sottosuolo, in particolare di quello che sconvolsepiazza della Balduina nell’estate 1977. (Foto M. Leoncini).

Non si smorzano le preoccupazioni per i parcheggiinterrati di Balduina e BelsitoIl XIX Municipio ha avuto la lode-vole iniziativa di avviare una pre-sentazione alla cittadinanza deiprogetti dei parcheggi interrati pre-visti dal Piano Urbano Parchegginelle zone di Balduina e Belsito,ma i primi incontri non hanno tran-quillizzato coloro che sono contrarialla realizzazione dei parcheggi,

per varie ragioni, che vanno daltimore di effetti negativi sulla stati-cità degli edifici ai disagi provocatidai cantieri, dalla perdita di postiauto in superficie alla modificadelle sistemazioni superficiali.Si è iniziato il 18 gennaio con unincontro dedicato al parcheggio dipiazza della Balduina, che compare

nel Piano del Sindaco Commissarioin luogo di 7 parcheggi presenti nelPUP 89/91, 5 dei quali in altri luo-ghi di Balduina e Belsito; il propo-nente è il Consorzio Park 1992 /D.S. Park Nove. Il parcheggio pro-posto si sviluppa sotto l’area deli-mitata dai portici e dal giardinetto equella di fronte alla chiesta; si arti-cola in due piani sotterranei cheoffrono 111 posti auto in box, quin-di per utilizzazione pertinenziale, e66 posti aperti, per uso a rotazione,collocati tutti nel piano più alto.Entrata ed uscita delle auto sonopreviste attraverso un’unica rampache si apre in via della Balduina,una soluzione che non appare feli-ce. Viene mantenuto un ridottonumero di posti auto in superficie difronte alla chiesa, mentre lo spazioracchiuso dai portici viene sostan-zialmente pedonalizzato. Nel corsodella presentazione l’arch. Frangi-pane ha spiegato come si intendaricorrere ad un sistema di costruzio-ne che prevede la realizzazione diparatie e della soletta di copertura,per poi scavare al di sotto di questa,al fine, tra l’altro, di contenere itempi del cantiere in superficie ed iconseguenti disagi. Ha inoltre pre-cisato che sarà utilizzata un’idoneastrumentazione per controllare glispostamenti del terreno e che non èopportuno prevedere un maggiornumero di piani sotterranei perrimanere al di sopra della faldaacquifera e che un’eventuale espan-sione si dovrebbe sviluppare sottovia Romagnoli. Infine ha ricordatoche è prevista una Commissione dialta vigilanza sui lavori, a garanziadella cittadinanza. Il 25 gennaio è stata la volta delparcheggio di piazzale Medaglied’Oro, già incluso nel PUP 89/91(ma oggetto di una successiva pro-messa di cancellazione del vicesin-daco), del quale risulta proponentela Inprogest. Qui sono progettati150 posti pertinenziali e 70 a rota-zione, disposti su tre piani, conun’unica rampa di accesso situata

La sistemazione superficiale di piazza della Balduina, come apparenella presentazione del progetto pubblicata sul sito web del XIX Municipio.

A piazza Giovenale è comparsa una trivella per i sondaggi nel sottosuolo.

in via Prisciano, presso l’ufficiopostale (anch’essa di ubicazioneopinabile); è previsto l’abbattimen-to di due pini, ritenuti non sicuri,mentre per gli altri le opere si man-terranno ad una distanza di almeno4 metri. I posti a rotazione in super-ficie vengono ridotti ad una venti-na, ma potrebbero aumentare conun diverso disegno di riqualifica-zione. L’arch. Amadio, che ha pre-sentato il progetto, ha voluto rassi-curare l’uditorio riguardo ai disagidel cantiere, che dovrebbero esserelimitati anche in questo caso dalloscavo sotto copertura.È poi toccato a piazza Giovenale, il29 gennaio. Proponente è l’impresaIngg. Di Veroli e l’ubicazione delparcheggio sostituisce quella delPUP 89/91, in altra zona di Roma.Per il numero di posti auto, distri-buiti su tre piani, si sono registrateindicazioni contrastanti con quelledell’ordinanza di rimodulazionedel sindaco commissario, che ripor-ta un totale di 180). Non è chiarocome si preveda di sistemare gliaccessi e questo appare essere unospecifico problema del luogo, datoche il giardino (non riducibile)lascia spazio appena sufficiente perla circolazione e la fermata dei vei-coli e non può essere ridotta lasezione delle strade che confluisco-no nella piazza. Per questo par-cheggio sono stati l’ing. Bernardinie il geologo Vercelli a fornire rassi-curazioni sulla sicurezza delleopere e sul contenimento dell’im-patto dei cantieri.Negli incontri vi sono stati, da partedei cittadini, sia manifestazioni dipreoccupazione per vari fondatimotivi sia riconoscimenti dellanecessità di parcheggi. L’auspicio è– sempreché non vi siano effettidella vacatio comunale e municipa-le – che il confronto proceda in ter-mini razionali. Ciò significa da unaparte abbandonare le posizioni pre-giudiziali contro i parcheggi, dal-l’altra sviluppare la partecipazionenon per convincere di quanto stabi-lito su altri tavoli ma per valutareassieme, senza dare nulla perimmutabile, neanche la scelta di unluogo che risulti obiettivamenteimpraticabile.

Gio Mantovani

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Ho inventato il “Premio Venere”perchè ai ragazzi, dopo il semina-rio del 27 novembre sulla famosastatua di donna al Foro Italico,avevo chiesto una relazione “crea-tiva”, di fantasia, in cui provasseroa immaginarsi perchè la Venerefosse lì. Sono venute fuori poesie,racconti, saggi, articoli di giornaleetc. Abbiamo premiato i migliori,con anche delle menzioni speciali.In Giuria c’era, oltre al nostro Pre-sidente di Scienze Motorie, prof.Antonio Lombardo, il preside dellaFacoltà di lettere, sempre di TorVergata, prof. Rino Caputo, il nipo-te di Silvio Canevari, Marco, ilredattore capo di Lancillotto eNausica, la rivista italiana di storiadello sport,Paolo Ogliotti, io e ilgiornalista della Gazzetta delloSport Valerio Piccioni. Il tutto nellasplendida cornice di sala Civitacon una giornata stupenda, non cene saremmo andati più da quel ter-razzo...Vi mando i pezzi finalisti, così virendete conto di che si tratta. Cisarà anche qualche svarione di sin-tassi, ma i ragazzi hanno dimostra-to di avere da una parte ancoraintatta la creatività (meno male,non li abbiamo ancora rovinati deltutto...) e dall’altra di essere piùsaggi di tanti che si sono espressiquella sera sulla statua. Tutti nota-no infatti l’incoerenza della statuacon il resto del Foro Italico.

Angela TejaVicepresidente della Società

Italiana di Storia dello Sport

Sezione poesia

Alla Dea dell’OlimpicoCiao bedda Maria,quantu si duci, vita mia,finalmente t’agghiu truvatu,duoppu assai tiempo ca t’agghiu

ciccato.

Ti viste n’ta na gara ri nutaturae tu erutu la ciù bedda criatura,ti vutaste e duoppu ca mi taliasti nu surrisu m’arrialasti.

Chi beddu rialu mi facisti,prima ri pattiri e duoppu ca vincisti,l’oru splinnia n’ta lu to piettu e ri tutti appitu rispiettu.

Comu si putia pinsari,ca na fimmina vincia li gari,anveci tu ta firasti e a tutti a natari c’ansignasti.

Mancu l’uommine a battiriti sa firaroe vinciri ti taliaro,nun pottiru rire nentipicchì tu erutu la vincenti.

Lu nuotu pi tia è l’amurie pi li fimmini si l’unuri,macari lu Duci s’appa calarie la miraglia cunsinnariti.

Tutta nura si tra li sansuna,si l’unica fimmina tra i vincitura,ri l’olimpico si la ciù beddae pi tutte si na mudella.

Ora ca nun ti puozzu ri prisenzataliari,

ti talio n’ta sta petra ri Canevaricu li to capiddi cugghiuti a tuppue lu to corpu, beddu tuttu.

Ringraziu Diu ca m’ha dunatuLa miegghiu fimmina ca ha criatu,putroppu ri chistu si na d’unaoe cu iddo ti puttao.

Ioddo ti vosi puttari Luntanu ri mia, senza avvisari,arriesto ca sutta a pinsaritie comu sempri, amariti.

Vito Montalto1° classificato

Traduzione

Ciao bella Maria,quanto sei dolce, vita mia,finalmente ti ho trovatodopo tanto tempo che ti ho cercato.

Ti vidi in una gara di nuotatori,e tu eri la più bella creatura,ti sei voltata e dopo che mi hai

guardato,un sorriso mi hai regalato.

Che bel regalo che mi hai fatto,prima di partire e dopo aver vinto,l’oro splendeva sul tuo pettoe da tutti hai avuto rispetto.Come si poteva pensareche una donna vinceva le gareinvece tu ci sei riuscitae a nuotare a tutti hai insegnato.

Neanche gli uomini a battertisono riusciti

e ti hanno guardato vincerenon poterono dire nienteperché eri tu la vincente.

Il nuoto per te è l’amoree delle donne sei l’onoreanche il Duce si è dovuto abbassarsie la medaglia consegnarti.

Tutta nuda sei tra i sansonisei l’unica donna tra i vincitori,dell’olimpico sei la più bellae per tutte sei una modella.

Ora che di presenza non ti possoguardare,

ti guardo in questa pietradi Canevari,

con i tuoi capelli raccoltie il tuo corpo bello tutto.

Sezione narrativa

La vera storia della Veneredel Foro

Quando a Silvio Canevari furonocommissionate sei statue per ilnascituro Foro Italico, gli amici, icolleghi, gli allievi ed i suoi aiutan-ti, tutti, pensarono che fosse impaz-zito.

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I finalisti del Premio VenereCome gli studenti del Corso di laurea in Scienze Motorie dell’Universitàdi Roma-Tor Vergata vedono la statua ritrovata al Foro Italico

Era passato un mese, c’era in ballouna commissione così importante eSilvio girava ancora intorno a quelpiccolo, stupido blocco di granito.Si continuavano a sfornare disegnipreparatori che ribollivano di ideedi magnificenza, i primi studi ed iprimi modelli erano già pronti e leraffinate venature dei blocchi per-fetti di marmo sembravano attende-re con muta impazienza di abban-donare la rigidità di quelle geome-trie così spigolose per percorrerevoluttuosi volumi; eppure le deci-sioni più importanti e l’inizio stes-so dei lavori tardavano ad arrivare.Nel laboratorio continuava a regna-re una sensazione di sospensione elo scultore riservava gli unicimomenti di concentrazione a quelbrutto, piccolo, insignificante bloc-co di granito.L’impazienza di tutte quelle perso-ne si tramutò dapprima in incredu-lità e poi in disappunto vero e pro-prio quando lo scultore abbandonòcompletamente disegni, studi e pro-getti e si mise a lavorare su quelblocco, non permettendo a nessunodi avvicinarsi, non accettando dientrare in nessuna discussione nelmerito, non facendo trapelare nulladi quello che gli passava per la

testa.Nessuno riusciva a penetrare neipensieri del maestro, che liquidavaogni discussione rimandandola adun tempo vago, ad un momentoprossimo, ad un futuro inquantifi-cabile.Silvio non smetteva un attimo dilavorare, e il blocco di granitoprendeva finalmente forma. Sorri-deva e non diceva una parola, tuttoconcentrato su quella che ormai, siera finalmente capito, aveva presole sembianze di sagoma femminile.Ma la concezione del tempo eraquella di mostrare un’Italia forte,virile, sprezzante, organizzata e,soprattutto, cosciente di quel chestava succedendo. La realizzazionedelle 93 imponenti statue maschiliera, appunto, una messa in mostradi quella che volevano fosse lanostra società.Silvio invece decise di mostrare l’I-talia come lui la vedeva: intenta aprepararsi, scomposta in quella cheera la sua posizione, legata ancora aquelle usanze arcaiche che, nono-stante la costruzione di autostrade,infrastrutture, e ora il Foro Italico,erano ancora vive nelle abitudinidei cittadini. Si, Silvio voleva riportare un po’ la

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mente alla semplice antichità, men-tre tutto intorno era frenetico eproiettato verso il futuro.Prese così forma la statua, timidanella sua bellezza, e lo scultore lavide finalmente per quello che era:inadatta e vergognosa per un siste-ma che esigeva forza e sicurezza.Decise così di lasciare la statua inun angolo tanto di bosco quanto dicuore, sicuro che al suo ritrovamen-to, chi l’avesse guardata non avreb-be fatto di tutti gli scultori un fascio.

Eleonora Pellegrini1ª classificata

Sezione saggistica

Finalmente Ermioneha un volto. Straordinaria

scoperta al complesso del ForoItalico a Roma

“…E piove su le tue ciglia, Ermione.Piove su le tue ciglia neresì che par tu piangama di piacere; non biancama quasi fatta virente,par da scorza tu esca.E tutta la vita è in noi frescaaulente,il cuor nel petto è come pescaintatta,tra le palpebre gli occhison come polle tra l’erbe,i denti negli alveolison come mandorle acerbe.E andiam di fratta in fratta,or congiunti or disciolti( e il verde vigor rudeci allaccia i melleolic’intrica i ginocchi)chi sa dove, chi sa dove!E piove su i nostri voltisilvani,piove su le nostre maniignude,su i nostri vestimentileggeri,su i freschi pensieriche l’anima schiudenovella,su la favola bellache ierim’illuse, che oggi t’illude,o ErmioneE piove sulle tue ciglia Ermione.”

Così il “superuomo” GabrieleD’Annunzio, nella parte finale de

La pioggia nel pineto, descrive unapasseggiata in pineta durante laquale il poeta e la donna che è conlui vengono colti da un violentoacquazzone, che ridona loro unsenso di intensa vitalità. La poesiaè pervasa da una grande sensualità,da una sorta di meravigliosaebbrezza che afferra i due perso-naggi quando la pioggia si abbattesu di loro. Il poeta invita Ermionead abbandonarsi completamentealla vita naturale, ad ascoltarne, insilenzio, il suono. Tutti e due si sen-tono inaspettatamente parte vivadel mondo naturale, immedesimatinella stessa natura, come se fosserointimamente uniti agli alberi, allavegetazione grondante che circon-da i loro corpi: i pini, i mirti, i gine-pri, le ginestre. Domina in tutto ciòun forte senso di panico […]Ma chi è Ermione? Che volto haquesta donna? Probabilmente i nostri quesitihanno delle risposte.Ieri è stata trovata una statua,nascosta fino ad oggi nel parco delForo Italico compreso tra via deiGladiatori e la via Olimpica, all’al-tezza del nuovo Stadio del tennisoggi in demolizione, in una zonaabbandonata.Una statua femminile, in marmo,degradata dal tempo e dall’oblio,nascosta tra i rovi e gli arbusti.Alta 2,20/2.25 m, è posta su di unbasamento di 3 m. L’impressionevisiva è che sia infelice di stare làsopra, e che sia una figura solita-mente a contatto con l’acqua. Pre-senta un dinamismo particolare esembra rappresentata in un gestoricco di tensioni e spinte interiori,con un dinamismo riconoscibile.Molti esperti attribuiscono la figuraa Ermione, l’unica statua femmini-le al Foro Italico, voluta dal Poetaabruzzese lontana dai “superuomi-ni” dello Stadio dei Marmi, per noninfluenzare la figura dell’uomonietzscheano, e collocata lì in quelparco, luogo del viaggio metamor-fico con la donna amata.Oggi finalmente è tornata alla lucee tutti possono finalmente ammi-rarla.

Giacinto Don Vito1° classificato

Probabilmente la pittura usata per le decorazioni realizzatenella fermata Appiano della FR3 non era adatta per gli esterni e così l’acquache scola dalla copertura del ponte ferroviario di via Appiano fondo giallosta progressivamente consumando il pesce che la adorna. E al degrado hadato una mano anche uno “writer”, con una scritta che doveva risparmiarsi.

Le polemiche generate dalla prossi-ma ristrutturazione della via Trion-fale tra piazza di Monte Gaudio edil nuovo ingresso del Gemelli nonsi sono spente ed è stata recente-mente avviata una raccolta di firmesu una petizione (peraltro priva diindicazioni dei promotori) mirata abloccare l’inizio dei lavori e rivoltaai Ministri Di Pietro e PecoraroScanio, a Walter Veltroni, France-sco Rutelli e Enna Bonino, nonchéper conoscenza ad alcuni giornali e

a “Striscia la notizia”. Dal Comunesi apprende che i lavori avrannocomunque inizio prossimamente e,da parte nostra, esprimiamo la spe-ranza che il progetto, certamentefondato dal punto di vista urbanisti-co e della sicurezza della circola-zione veicolare, abbia avuto quegliaggiustamenti necessari a garantirela vivibilità della zona e la sicurez-za dei pedoni. Contiamo di riferire,a tale riguardo, nel prossimo nume-ro.

Firme contro il raddoppiodella Trionfale

Dopo i lavori stradali dello scorso novembre, per il cedimentodella carreggiata in piazza Giovenale, sono stati dimenticatiin via Ugo De Carolis tre segnali stradali. Li riprende il legittimoproprietario o deve pensarci l’AMA?

Segnaletica segnalata

Le decorazioni della stazione Appiano

All’interno della fermata, incoraggiati dall’assoluta assenzadi sorveglianza (evidentemente le telecamere non bastano),impazzano invece i vandali, che hanno riempito le paretidelle banchine di scritte e composizioni informi – certamenteespressioni di disagio – sporcando in qualche casoanche le figure delle decorazioni e le fotografie esposte.

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Il mare. Sferzato dal vento. Con lebarche e le vele, e il turbinio delleonde. Con le corde di canapa ed iremi gocciolanti. Inquieto. Immen-so. Imprevedibile. È questo ciò cheGuglielmo Ferraiola vuole descri-vere e raccontare attraverso le suesculture. Impresa non facile, nellaquale l’artista si cimenta con gran-de impegno, raggiungendo risultatidavvero interessanti.Ferraiola ama lavorare la materia –legno, bronzo, acciaio, alluminio,plexiglas – tormentandola e inci-dendola fino a trasformarne com-pletamente l’aspetto e la conforma-zione. Per esempio, l’artista comin-cia a scavare e fendere un pezzo dilegno di quercia, creandovi fessuree cavità, attraverso le quali penetrala luce. Poi su quella struttura ruvi-da e corrosa fa colare il bronzo,che si insinua negli anfratti, fram-mentandosi qua e là in prezioseschegge, come gemme dorate everdastre. Nasce così una vela: unaforma ricurva, elegante, che si lan-cia in avanti come sospinta dalvento. Oppure, l’artista ci fa assi-

stere alla metamorfosi di un remo,da lui raccolto per caso sulla spiag-gia: ora esso è qui, completamentetrasformato, alto e consunto, attra-versato da solchi e fenditure, eppu-re pieno di dignità e di fierezza. Ma talvolta Ferraiola decide dilevigare la superficie delle sue scul-ture, per renderle lisce e smaglian-ti. I soggetti di queste opere posso-no essere strettamente legati altema del mare (pesci, catene, anco-raggi), oppure completamenteastratti come Oltre lo spazio: ungrande anello metallico, lucido esquarciato, dalla cui ferita il bronzogocciola per raggrumarsi in concre-zioni opalescenti.Guglielmo Ferraiola è nato nel1940 ad Anzio, dove vive e lavora.Oltre che scultore, è scenografo edattore, sia teatrale che televisivo.La sua passione per il mare, inizia-ta fin da quando era bambino, ècresciuta e si è sviluppata ancora dipiù durante i quattro anni in cuil’artista ha girato il mondo, lavo-rando su navi da crociera.Nella mostra personale, tenutasi

Guglielmo Ferraiola,scultore del mare

presso la galleria R.D.F. Arte dal 14al 29 dicembre 2007, erano espostecirca una ventina di opere.

Annamaria Marchesini

Il calendariodella R.D.F. ArteIl 26 gennaio si è conclusa lamostra collettiva di nove artisti, chehanno già esposto, alcuni anche piùdi una volta, nella stessa galleria. Ecco le trasparenze cromatiche e leatmosfere sospese tra sogno e realtàdi Fausto D’Orazio; le tempere daicolori delicati e le visioni trasogna-te di Paolo Cristiano; i paesaggiindustriali e le strade deserte esilenziose di Tonino Caputo; le raf-finate composizioni, dal segnonetto e sottile, di Hugo de Soto; iLiberintro di Claudio Perri (libriche l’artista scava e incide, trasfor-mandoli in qualcosa di completa-mente nuovo e diverso); le speri-

mentazioni materiche e le vibrazio-ni cromatiche di Marco Calcagni; ipaesaggi dal colore morbido edenso, intrisi di nostalgia, di Toni-no D’Amore; la solitudine degliinterni di Roberto Bosco; e infine leinteressanti sculture in bronzo edin acciaio di Paola Saltarelli.Dal 17 al 23 febbraio si è tenuta lapersonale di Enrico Ferri, un giova-ne artista che ha presentato alcunesue opere – 20 disegni e tre dipintiad olio – di ottima fattura. Soggetticlassici e mitologici, nudi perfetta-mente modellati, corpi pieni di sen-sualità che si svelano a poco a pocofra ombre e luci e che ci rimandanoall’esperienza pittorica di Caravag-gio e degli artisti emiliani del ’600.Dal 29 marzo è in programma unapersonale del pittore Ugo De Sotoche ha partecipato, in questa galle-ria, alla mostra collettiva di gen-naio scorso.

A.M.

L’Associazione Amici di MonteMario e il giornale Monte Mariopromuovono una esperienza-lezio-ne in alcune scuole del quartiere sultema della raccolta differenziata deirifiuti. Hanno aderito già quattroscuole.Gli allievi di venti classi delle ele-mentari, dopo una introduzionesulle ragioni e le modalità della rac-colta differenziata, saranno coin-volti nella realizzazione di modellidi cassonetti in cartone nei qualidepositare la carta, le bottigliette diplastica, i bicchieri usati, il vetro,gli involucri delle merendine, le

bucce della frutta, le salviettineusate, ecc, come si dovrebbe fare intutte le famiglie.L’obiettivo è di creare una coscien-za ecologica fin da piccoli con que-sta esperienza di educazione civica.I bambini saranno anche chiamati asvolgere un tema sull’esperienzafatta, corredato di disegni.Il giornale Monte Mario s’impegnaa mettere a disposizione di ciascu-na classe che ha aderito all’iniziati-va il materiale occorrente e pubbli-cherà le foto dell’evento e gli ela-borati giudicati più interessanti.

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È soltanto una stanza di pochi metriquadrati nel seminterrato dell’edifi-cio che ospita la parrocchia “MaterDei” di via della Camilluccia. Sipuò raggiungere direttamenteanche dall’esterno, scendendo unascaletta di fronte al curatissimogiardino attrezzato per i bambini e,vista la grande insegna (“Centrod’Arte Mater Dei – Danza MusicaTeatro”) che cosa ci aspetteremmodi trovare al di là della porticina diferro? “Per quanto riguarda la musica, èveramente tutto qui”, ci dice la pro-fessoressa Anna Maria Mastromat-teo, docente di violoncello al con-servatorio di Santa Cecilia e unicaorganizzatrice e insegnante dellascuola. E c’è più orgoglio che ram-marico nelle sue parole. In quelpoco spazio trovano comunqueposto gli strumenti più importanti:pianoforte, violoncello, violino,batteria (fondamentale per l’ap-prendimento del ritmo) e qualco-s’altro. Poi c’è un mobile pieno diattrezzi del mestiere, destinatisoprattutto ai più piccoli: balocchi-ni accattivanti, libretti colorati e lefamose carte da gioco ideate daMatteo Iannone che gradualmente,con ingegnosi stratagemmi, inse-gnano a riconoscere le figure, lepause, le note sulla tastiera e anchea leggere in tutte le chiavi. Le pare-ti sono spoglie per non distrarre gliallievi, fatta eccezione per unabella foto: la Mastromatteo in com-pagnia del grande violoncellistaMstislav Rostropovic.Ma che cosa ha spinto una musici-sta dall’invidiabile curriculum(diploma con il massimo dei voti,perfezionamento all’AccademiaChigiana e al Mozarteum, maestricome Pierre Fournier, vincitrice dirassegne internazionali, membrodelle orchestre Scarlatti di Napoli eRAI di Roma e perfino esperta inmusicoterapia) ad un’attività cosìimpegnativa, senza aiuti se non l’o-spitalità di un parroco lungimirante(che lei ricambia suonando l’orga-no nelle funzioni) e i compensimolto contenuti per le sue lezioni?“Siamo dentro il parco di MonteMario, il polmone verde del quar-tiere; ecco, io cerco di creare ancheun piccolo polmone musicale.C’era già stato un simile tentativonegli anni ’70 e ’80, poi abbando-nato perché non tutti i parroci lapensano allo stesso modo; ma dal2002 a capo della parrocchia c’è unmio compaesano di Foggia ed èstato facile ricominciare.Le chiedo se non si considera unpo’ un’ eccezione, in un mondo cosìparcellizzato come il nostro, addos-sarsi l’insegnamento di più stru-menti. “A parte che, come si sa, chi

in conservatorio si diploma in unostrumento ad arco ha l’obbligodello studio del pianoforte, io misento come i maestri di banda (oggiquasi estinti e se ne duole perfinoRiccardo Muti), che insegnano dal-l’ottavino alla grancassa.” E quindiabituerà i suoi allievi anche allamusica d’insieme?”. Inaspettata larisposta, decisamente negativa. “ Ioamo soprattutto avviare i piccolialla musica, fargli scegliere senzafretta uno strumento, poi abituarlialla concentrazione ma senza stan-carli. Trovo sbagliato andare alezione dall’ora tale a quell’altrasotto la sorveglianza dell’orologioperché, se la musica si fa seriamen-te, anche la musica stanca. Quelche poi mi preme è che il mio allie-vo, quando suona, si abitui adascoltare bene, dopo l’insegnante,soprattutto se stesso, e a rendersiconto individualmente di comevanno le cose. Per la musica d’in-sieme è bene attendere; se non èperfettamente eseguita può diven-tare un’ammucchiata…”Ma un po’ di musica d’insiemeanche qui si fa: ogni venerdì AnnaMaria Mastromatteo si riunisce conaltri suoi colleghi della discioltaorchestra della RAI e suona inquartetto (due violini, viola e vio-loncello) così per la gioia di suona-re e offrire un po’ di buona musicaal quartiere. Non ci si preoccupa difare pubblicità, basta il passaparolache vale anche per i genitori chedesiderano avviare i loro piccolialla musica (ma pure qualche adul-to si è già fatto tentare). E, nono-stante gli spazi modesti che permet-tono solo un piccolo numero diallievi, le soddisfazioni non manca-no. “Il mio ruolo – conclude laMastromatteo – è quello di propor-re semplicemente dei percorsi equando mi accorgo che un allievopromette bene dico ai genitori:iscrivetelo al conservatorio comegià accaduto più di una volta e sononati buoni musicisti. Che cosa desi-derare di più?”

Maria Rossaro

Un “polmone” musicale

Nuove voci peril coro S. ChiaraIl coro Santa Chiara cerca nuovicoristi, specie voci maschili, anchese non conoscono la musica. L’im-pegno è settimanale, di mercoledìdalle 21 alle 23 nei locali della par-rocchia Santa Chiara, a piazzaleDue Pini, per cantare brani che spa-ziano dal ‘500 ai giorni nostri. Perulteriori informazioni telefonare aln. 06 36308994.

Giallo a Monte Mario

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“Il polipo va sempre bene”, dice labibliotecaria a Filippo, il ventesimoutente del pomeriggio, che haappena scelto un libro in prestito.“Vuoi un segnalibro? Vuoi unbiscotto”? La biblioteca si trovapresso la Parrocchia Mater Dei divia della Camilluccia e, unica nelsuo genere, è alloggiata in una stan-za dell’edificio dove i ragazzinihanno appena terminato l’incontrodi catechismo. Si sono precipitati a

frotte fra libri e dolciumi e labibliotecaria, Patrizia Martinez afatica ascolta le richieste e intantoci comunica l’orario. La bibliotecaè aperta la domenica mattina e dalmartedì al sabato, dalle 9,30 alle12,30 e dalle 16,30 alle 19,30.Patrizia Martinez ha iniziato il suoimpegno di bibliotecaria portandolibri che aveva ricevuto in regalo aduna mensa dei poveri. Allora nellasua casa si stava formando una

A noi piace leggere

Nel negozio di via Sangemini daqualche mese non si va solamenteper mandare un fax o una e-mail,per fotocopiare documenti o farsiscattare una foto per tessera. Inattesa del proprio turno si può sce-gliere un libro e chiederlo in presti-to o sfogliare una enciclopedia.Tutto è cominciato con i testi baseper fotografia e con qualche libroper bambini, messi a disposizionedei clienti. Poi a questi si sonoaggiunti una enciclopedia e alcunidizionari e, piano piano sono com-

parsi sugli scaffali libri di raccontie romanzi. Una biblioteca in minia-tura che si forma e si trasforma, aseconda che i clienti chiedano inprestito o depositino l’ultimo libro,appena letto.A sentire i proprietari, sono piùnumerosi i depositi che le richieste,perché spesso i clienti non riesconoa comprendere il fine di questa ope-razione che non vuole essere altroche mettere i propri libri semplice-mente a disposizione di tutti. Senzacosti aggiunti.

“L’Italia tra immigrazione e paura:storie di violenza, sfruttamento,razzismo, soldiarietà e integrazio-ne” e il tema della prima edizionedel Premio intitolato al giornalistascomparso di recente, Gaspare Bar-biellini Amidei.Il “Premio”, riservato a giovanigiornaliste/i professionisti, pubbli-cisti, praticanti e allievi delle scuo-le di giornalismo, riconosciute dal-l’Ordine, nei settori della cartastampata, della radio, televisione enuovi media, intende valorizzare ilmiglior articolo pubblicato su gior-nali, periodici e web e il miglior

servizio radio-televisivo, trasmessoda emittenti locali e nazionali.I partecipanti devono risultareiscritti all’Albo e non devono avercompiuto i 35 anni alla data del 30aprile 2008.La Giuria del Premio prenderà inesame gli elaborati a partire dal 1febbraio 2007 al 30 aprile 2008.Il Premio si articola in due sezioni:carta stampata e nuovi media; radioe televisione e il premio è di Euro2000 per ciascuna sezione.Il regolamento definitivo è pubbli-cato sul sitowww.barbielliniamidei.net

Copie, fotocopie e libri

Premio Giornalistico NazionaleGaspare Barbiellini Amidei

È uscito recentemente nelle Edizio-ni Passigli di Firenze un interessan-tissimo volume: Cristianesimo eDemocrazia dell’illustre filosofofrancese Jacques Maritain (1882 –1973) nella traduzione italianadella nostra Luciana Frapiselli.Maritain nacque a Parigi da fami-glia protestante e si convertì al cat-tolicesimo nel 1906 e divenne benpresto il massimo esponente dellafilosofia di San Tommaso d’Aqui-no. Durante la seconda guerra mon-diale, dopo aver preso parte allaResistenza francese, visse negliStati Uniti. Dopo la guerra fu nomi-nato Ambasciatore di Francia pres-so la Santa Sede e soggiornò varianni a Roma.Il volume già pubblicato dopo laguerra in Italia nelle Edizioni diComunità, tratta di un argomento discottante attualità. Fu scritto nel1943 nel pieno della seconda guer-ra mondiale e non è solo una testi-monianza di coerenza personale edi fiducia nell’uomo a dispetto del-l’immane tragedia che stava coin-volgendo quasi ogni angolo dellaterra, ma anche una limpida rifles-sione e un acuto tentativo di dare,fin da allora, una risposta politica

alle inevitabili conseguenze delconflitto.Convinto assertore di teorie demo-cratiche e liberali, avversario diogni forma di totalitarismo, Mari-tain cerca di dare una spiegazioneal declino di un’epoca che nelbreve volgere di un ventennio hascatenato le due guerre più sangui-nose della storia, chiedendosi ilperché di questa tragedia e, in par-ticolare, che cosa sia mancato allegrandi democrazie.Egli cerca di porre in luce l’origineevangelica della grande correntedemocratica che ha creato il mondomoderno e identificare nel tragicodisconoscimento di questa verità lacausa prima della guerra e dellacrisi delle coscienze. Nell’ottica diquesto grande pensatore, la rispostaè che la vera essenza della democra-zia non può essere disgiunta dall’i-spirazione evangelica, che ne costi-tuisce la premessa fondante e inso-stituibile. Il problema è ritrovare laforza vivificante del cristianesimonell’esistenza temporale, e nellostesso tempo farla finita con l’onda-ta di barbarie anticristiana e l’onda-ta di schiavismo antidemocratico.

L. C. F.

Cristianesimo e democrazia

L’8 febbraio si è tenuta in Campi-doglio la consegna della prima edi-zione del Premio di poesia e narra-tiva promosso dalla AssociazioneAlberoandronico. Da una piccolaAssociazione culturale, sociale esportiva nata alla Balduina sotto ilsegno di un Albero, un successointernazionale che contribuirà a farconoscere Monte Mario.“Le opere provengono da tutte leregioni d’Italia, dall’Inghilterra,l’Austria, la Germania, la Grecia, laSvizzera, la Romania, gli StatiUniti. Da una idea quasi di territo-rio, il Premio ha assunto carattereinternazionale e intergenerazionaleessendo state coperte tutte le fasce

di età dagli 8 ai 92 anni” ha dichia-rato il presidente dell’Associazio-ne, Pino Acquafredda. Ed infattiimportanti sono state le sorpresedal lavoro di una giuria altamentequalificata fra i cui componenticitiamo solamente quelli residentinel Municipio 19: Fabio Angelic-chio, Angela Damiani, DanielaDanesi, Aldo Falivena, PatriziaTorlonia, Rosanna Vano, EnricoVarriale. La giuria ha posto al verti-ce della classifica, fra i 600 parteci-panti, libri autoprodotti da unascuola elementare accanto ad auto-ri di rilievo, racconti su temi diattualità che potrebbero diventaresceneggiature di film.

Un Premio nato alla Balduina

Il Comitato UISP di Roma, in colla-borazione col Municipio Roma 19,organizza una serie di tornei di ten-nis per ragazzi, adulti e seniores.L’iniziativa si articola in un “Torneodella Pace” (singolare maschile efemminile under 11, 13, 15 e 17m.c.) e un “Marzo Donna” (singola-re femminile over 40 m.c.) che sisvolgeranno in marzo, nonché in un“Campionato regionale” (singolareopen maschile e femminile lim. 4/4)e un “Campionato regionale Vetera-

ni” (singolare maschile over 50m.c.), che si svolgeranno in giugno.I tornei, diretti dall’ASD La Pinetae riservati ai giocatori con tesseraUISP 2008 mai classificati ed inpossesso di certificato medico nonagonistico, verranno giocati suicampi in terra rossa del Circolo“Pineta Sacchetti”, in via G. Zena-tello 71.Per informazioni gli interessati pos-sono rivolgersi all’ASD La Pineta(tel. 06 3012607 e 339 7726283).

Torneo di tennis “Monte Mario”

biblioteca che Patrizia aveva inprogetto di aprire all’esterno. Poi iladri avevano devastato la sua casae buttato all’aria tutti gli scaffali.Così aveva chiesto asilo per i suoilibri alla Parrocchia Mater Dei.Inaugurata all’inizio delle scorsoanno, in poco tempo “A noi piaceleggere” ha raccolto più di 8000volumi, suddivisi in letteratura perbambini, da 0 a 4 anni e da 4 a 10;poi fino a 13 e da 14 alla maggioreetà. E infine, dai 19 ai…92 anni. Ilibri per i piccoli sono in inglese,francese e tedesco, oltre che in ita-liano, dalle prime letture fino aHarry Potter, idolo dei ragazzini e

di qualche giovane mamma. Il settore per adulti è composto dalibri di musica, arte, viaggi e turi-smo, religione, narrativa di varipaesi, anche in lingua originale,teatro, poesia, classici latini e greci.Per il tempo libero ci sono tantivolumi, richiesti soprattutto dallesignore, di cucina e giardinaggio.Ricco anche il settore dei dizionarie dei corsi di lingua inglese, tede-sca, spagnola.“A noi piace leggere” si è formatacon l’ausilio di case editrici, soprat-tutto per ragazzi e seguita a riceve-re libri da privati che hanno apprez-zato questa meritevole iniziativa.

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tava all’attuale cripta e la statuadi San Pio X era sull’altaremaggiore? Mi farebbe piaceresia una veduta esterna (ero trop-po piccolo, e non mi ricordocome era fatta!), sia una vedutadell’interno. Chi me le può pro-curare? Per qualsiasi contatto, ilmio telefono è 06.35341830:parlate comunque, anche se tro-vate la segreteria (che è in fun-zione 24 ore su 24) e lasciate unvostro recapito e un orario a cuitrovarvi.

Alighiero Palazzo

Pista ciclopedonale odiscarica?Ci avevano promesso un parco;ci hanno dato una discarica.Abito in uno degli edifici pro-spicienti l’area della ITAL-FERR sopra la fermata Appia-no-Proba Petronia della FM3.Quando la ferrovia Cesano-S.Pietro venne riaperta dopo ilraddoppio nella sua nuova con-figurazione (2000) venne assi-curato che sulla copertura dellaferrovia tra le fermate di ProbaPetronia e Balduina sarebbestato creato un parco lineare:Monte Mario all’epoca ne pub-blicò il progetto. Nulla di tuttoquesto è stato mai attuato. Negliultimi quindici giorni invece piùvolte automezzi commerciali,aperto con chiave l’appositocancello, si sono introdotti nel-l’area della fermata Appiano-

segue da pagina 2

Proba Petronia per scaricare,lateralmente alle uscite di sicu-rezza della fermata, materiali dirisulta di demolizione di operecivili ivi inclusi relitti di impian-ti igienici. In tal modo stavenendo a formarsi una vera epropria discarica a cielo aperto eaperta alla vista pubblica assolu-tamente indecorosa e almenopotenzialmente dannosa all’i-

giene. Vi allego una foto diqualche giorno fa. Interventi neiconfronti della ITALFERR, ver-bali e per iscritto, si sono finorarivelati del tutto inutili. Potetedarci un aiuto?

Luciano Pulcrano

La vicenda della pista ciclope-donale sulla copertura dellaFR3, battezzata coll’appari-scente nome di “parco linea-re”, è una delle vergogne dellanostra città. A 8 anni dall’ap-prestamento della sede e deiprogetti abbiamo sentito solopiù o meno consistenti ragioniper rinviarne la realizzazione;da qualche tempo, silenzioassoluto. Ora abbiamo toccatoil fondo, apprendendo che sista trasformando in una disca-

rica. Riteniamo che non se nepossa dare colpa a Italferr, cheè una società di progettazionedel Gruppo FS, né – vogliamosperare – a RFI, società del-l’infrastruttura del Gruppo FS,che, secondo la convenzione asuo tempo sottoscritta colComune di Roma, avrebbedovuto costruire la pista, confondi del programma “RomaCapitale” appositamente messia disposizione. Chi è titolaredelle chiavi di quel cancello epermette lo sfregio denunciatodal nostro lettore?

Gli uffici del 19°Municipio a S. Mariadella PietàLe nuove sedi degli uffici delMunicipio a Santa Maria dellaPietà sono in un posto bellissi-mo, ma raggiungerle è moltodisagevole. La piazza dellaghetto è infatti lontana sia dal-l’ingresso principale sia daquello laterale, da via Vinci, e,se in certi momenti la passeg-giata può essere gradevole, nonlo è affatto quando si ha fretta (ecredo che sia un problema perle persone con qualche impedi-mento). Inoltre, se si usa ilmezzo pubblico, molti autobusfermano lontano dall’ingressoprincipale, con un conseguenteallungamento del percorso dafare; e lontana è anche la ferma-ta della ferrovia, che dovrebbeessere l’asse portante dei colle-gamenti nella nostra zona. Non

va meglio se si usa l’automobi-le, perché il parcheggio è inmezzo al fango ed all’uscita si ècostretti ad andare in via di Tor-revecchia anche se si deve rag-giungere la Trionfale; all’inter-no del comprensorio vi è un’u-tile segnaletica per arrivare agliuffici, ma nel senso opposto chinon è frequentatore abitualepuò facilmente perdersi. Non sipotevano scegliere degli edificipiù vicini all’ingresso? Ed orache si può fare per semplificarela vita alla gente?

G.F. (lettera firmata)

In effetti il piano a suo temposviluppato da Risorse perRoma prevedeva per gli ufficidel Municipio l’utilizzazione dialcuni padiglioni molto viciniall’ingresso principale. Nonsappiamo quali considerazioniabbiano portato ad una diversascelta; forse proprio la bellezzae la rappresentatività dellapiazza centrale, ma il cambia-mento è andato certamente ascapito della funzionalità.Quanto ad una soluzione deiproblemi menzionati dal letto-re, si è parlato più volte dell’i-stituzione di un servizio di“navetta”, esercitato magaricon piccoli autobus elettrici,tra la fermata della FR3, gliuffici ed il parcheggio, ma si èrimasti alle parole. Per essereefficace, comunque, dovrebbeavere una buona frequenza,tale da non costringere chi hafretta (quasi tutti, purtroppo)ad inaccettabili attese.

Via della LucchinadissestataNon solo alla Balduina. Viadella Lucchina è dissestata(buche, avvallamenti) dal civi-co 2 al civico 56, così come viaTarsia (per la quale giorniaddietro vi è stata una raccoltadi firme per il ripristino). Purtenendo presente che il XIXMunicipio è senza fondi (maallora perché i componenti laGiunta non protestano, dimet-tendosi?), va considerato che suquesti tratti transitano i mezziATAC e scolastici (A.V. Tarsiavi è il capolinea del 997 del 6N)e che quindi è necessario trova-re una minima soluzione per lachiusura delle buche, anche perla viabilità privata.

Mario Ricci

Linee festive,non sono una festaDomenica sera, quasi all’ora dicena. Siamo una trentina allaprima fermata di viale Meda-glie d’Oro e dopo più di unquarto d’ora arriva un piccoloautobus del 913 festivo; lasosta dura a lungo ma riesconoa salire solo poche persone.Agli altri tocca un’ulteriorelunga attesa. Poco più giù pas-sano autobus normali del 180festivo completamente vuoti.Grande invenzione, questelinee festive!

L.T. (lettera firmata)

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“Ospedali cattolici? Sacrifici pertutti”, Corriere della Sera, 11 gennaioIl Papa chiede ai vertici della Regioneche i tagli previsti nel Piano concorda-to con il Governo per risanare le Asl delLazio non siano rivolti solo alla sanitàreligiosa e Marrazzo dice: il Ponteficeha ragione. La situazione è drammati-ca, ma per questo abbiamo previstosacrifici per tutti. Si dovrà risparmiareun miliardo e 98 milioni di euro e i taglial Policlinico Gemelli, secondo fontisindacali, ammontano a circa 20 milio-ni. Abbiamo dovuto, per far vivere leeccellenze, e fra queste c’è il Policlini-co Gemelli, ha spiegato Marrazzo, defi-nire la politica del fabbisogno. Si man-terranno le eccellenze, si manterranno ilivelli di assistenza. Manterremo ilsistema ma dovremo certamente ridur-re la spesa. Diminuiranno le risorse pertutti, anche per il Policlinico Gemelli,non mettendo mai in discussione la suaimportanza. Lo facciamo, ha detto, pergarantire la sanità nel Lazio. Resta altoil rischio che i privati non accettino distringere la cinghia. Baracche con luce, gas e parabolaalle pendici di Montemario, Il Mes-saggero, 5 febbraioFra cumuli di rifiuti nascosti, una cin-quantina di stranieri hanno ripreso afarsi le case con tavole di legno elamiere nella zona da dove erano staticacciati mesi fa. Gli sgomberi di inse-diamenti abusivi costano all’ammini-strazione pubblica e non si riesce a tro-vare una via d’uscita. Quello di adessoè come un villaggio ma attorno ci sonorifiuti. Quell’area fa parte di Romana-tura, dice il presidente del XVII muni-cipio, Antonella De Giusti, ci vorrebbe-ro più controlli, abbiamo fatto tantisgomberi ma siamo sempre al punto dipartenza. Bisogna trovare vere soluzio-ni e pensare ai più piccoli. Barbera,rappresentante del Prc al Municipio, èpreoccupato per la notizia di uno sgom-bero, anche in considerazione dellebasse temperature di questi giorni.. Trionfale, nuovo mercato più “city”,Corriere della sera, 8 febbraioIl mercato di Ponte Milvio si inaugu-rerà il 3 aprile e sulla piazza, liberatadai banchi nascerà un giardino. In viaAndrea Doria si prevede che il cantierechiuda dopo l’estate. Sarà un mercatocon una piccola “City”, il sogno delpresidente del XVII municipio. Al latodel piazzale sorgeranno due grandiserre in vetro e acciaio. Vi sarannoanche la sede dei vigili urbani e unasilo, una vera conquista per i 240 bam-bini in lista d’attesa. “Svendono il Foro” Corriere dellaSera, 31 gennaioDopo la damnatio memoriae subita neldopoguerra, essendo nato per volontàdel fascismo, il Foro Italico tornò inauge nel 1960 per le Olimpiadi con ilsuo stadio. L’obelisco accartocciato daun anno e mezzo senza lavori in corsoindica l’uso che si è voluto fare del com-plesso museale: una macchina da soldi.Progettato dai maggiori architetti delNovecento, da Del Debbio a Moretti, inarea sottoposta a vincoli architettonici epaesaggistici, è stato ideato per dotare

Roma di una cittadella dello sport. Quat-tro anni fa una convenzione firmata dalMinistero dei beni culturali, dal Campi-doglio veltroniano, dalla Regione stora-ciana e dal Coni ha affidato ad unasocietà del Coni stesso la gestione delcomplesso uno scempio ha travolto ilForo Italico. Ora Italia Nostra chiede disalvarlo. Intanto la Coni Servizi Spa, inbase ad un decreto berlusconiano del2002 che offre al Coni l’usufrutto degliimmobili anche vincolati, progetta unautilizzazione che prevede supermercati,garage sotterranei, piscina olimpica, ecc.E c’è una proposta: la serie A lasci l’O-limpico e si costruisca un altro stadioalla Magliana o al Casilino e il Coni spo-sti gli altri sport altrove, a Tor di Quinto,per esempio nei quaranta ettari espro-priati dal Comune per fare un parco. Alunni o consumatori, Corriere dellaSera, 2 febbraioCome è possibile che all’asilo nidocomunale sia stato dato un nome similea quello del centro commerciale dizona. Accade a OttaviaDetenuti classe 1990 e oltre Nella pri-gione dei bambini, Corriere della Sera,16 febbraioPer la cronaca sono “piccoli rapinatori”,“mini ladri” e, a volte, purtroppo, “ babyassassini”. Nei dodici mila metri quadridi spazio di Casal del Marmo si cresce infretta. Qui non si entra mai al primoreato, spiega la direttrice dell’Istituto,Maria Laura Grifoni. Gli arcangeli nonabitano qui, si pensa, ma una volta entra-ti si cambia punto di vista. Casal delMarmo è la chiara fotografia dellasocietà in cui viviamo, come spiega lavicedirettrice, Liana Gianbartolomeianche se è una fotografia mutevole. Finoa tre anni fa i detenuti stranieri erano ingran parte albanesi, ora sono romeni. Cisono ragazzine, per lo più rom con gra-vidanze alle spalle e ragazzini padri, 41maschi su una popolazione di 50-60ospiti e la situazione cambia di frequen-te. A Casal del Marmo finiscono ancheragazzi di Roma e del Lazio. Qui la gior-nata è scandita dalla sveglia, dalla scuo-la, dai laboratori e lo sport di pomerig-gio. L’unica libertà è quella di “pensare,sognare di uscire e innamorarsi”.Montemario e Gianicolo, vista incan-tevole sulla città. E sui rifiuti, Il Mes-saggero, 16 febbraioIl panorama che si può ammirare èincantevole, ma non si può dire altret-tanto per come si presentano alcunearee: cumuli di immondizia di ognigenere. Teatro di incontri romantici ilParco di Monte Mario ospita i lucchet-ti dell’amore, stile Ponte Milvio, in unvialetto degli innamorati tra cartoni ebottiglie, cerchioni abbandonati e restidi scooter.Roma nord, ora è allarme crimina-lità, Il Messaggero, 16 febbraioI quartieri del XX Municipio stannovivendo un’emergenza sicurezza. APonte Milvio, spiega l’assessore aiLavori Pubblici, Clarke, non c’è sola-mente l’effetto Moccia e il fenomenodei lucchetti degli innamorati, ma c’èuna situazione critica. Una ragazza èstata appena aggredita in pieno giornoda un immigrato, l’area di via Cortina

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(gennaio – febbraio)

I letterati del Trenta e del Quaranta loconsideravano un “eccentrico…arri-vato tardi alla letteratura”, un “umo-rista” molto “faticoso e cincischiato”. A più di sessanta anni Carlo EmilioGadda non aveva ancora pubblicato involume il Pasticciaccio ed era ormaidimenticato e ignorato quando trovaimprovvisamente in una piccolaschiera di scrittori irregolari e speri-mentali giovani ammiratori entusiasti.Fra loro c’è Alberto Arbasino chesembra aver ereditato la cultura eclet-tica, l’humor e la scrittura di Gadda. Alui, all’Ingegnere immancabilmente inabito blu ben stirato, camicia bianca e“deplorevoli” cravatte, Arbasino hadedicato questo suo lavoro, in cuimescola ricordi anche personali,riporta brandelli di conversazioni, traMilano, Firenze e Roma, quando,seduti ai tavolini dei caffè e dei risto-ranti, si lasciavano andare a “briosicalemburs, ironiche filologie e fono-logie, piccole gare linguistiche”.La sera – ricorda – talvolta Gadda,sedeva a tavolate più ampie e vocian-ti con Moravia e Morante, Pasolini,Parise, Siciliano.Data la propensione di Parise aglischerzi e la vicinanza delle abitazionia Monte Mario dove da Prati Gaddasi era trasferito alla Camilluccia,c’era con lui qualche grattacapo…S’incontravano spesso sul piazzaleperché ogni mattina l’Ingegnereandava dal barbiere a farsi radere; epiù di una volta osservò preoccupato

l’autore del Prete bello recarsi all’uf-ficio postale con “equivoci involti informa di salume” confezionati colnuovo formato dell’ “Europeo”. Arbasino ricorda quando scendeva daMonte Mario, per i tornanti di quella“fungagione edilizia”con la sua spi-der che guidava adagiassimo e Gaddaaggrappato con le due mani al freno amano, pronto a bloccare se avessetentato un sorpasso in curva.Ricorda anche che risalendo versocasa amava chiedere di fermarciancora “al nuovissimo e deplorato”Hilton su Monte Mario, per riesami-nare tecnicamente le tubature e i ser-ramenti e gli ascensori, dai seminter-rati al tetto, coi prelati, la piscina etutto…Conosceva un ingegnere inca-ricato della manutenzione dell’alber-go e con lui era già andato ad esami-narne i finimenti. E lì, vedendo sulroof garden un prelato americano cheleggeva il breviario passeggiando,diceva: “Ecco, dovevo nascere ame-ricano, farmi prete e vivere all’Hiltonbevendo spremute d’arancia”.Nella sua casa di via Blumensthil allaCamilluccia – ricorda ancora Arbasi-no – traboccavano da scaffali, casset-ti, scatole e bauli fogli e quaderni dilavori cominciati, da valigie e vali-gette racconti e riflessioni sulla lin-gua, mescolati ai testi che hannonutrito lo scrittore-ingegnere.Alberto Arbasino, L’Ingegnere inblu, Adelphi, 2008.

Silvia Giordani

Ritratto di Gadda, l’Ingegnere in blu

d’Ampezzo è presa di mira da malvi-venti, scippi e rapine si ripetono conallarmante frequenza. Nei mesi scorsisono stati effettuati sgomberi degliinsediamenti abusivi ma, spiegaClarke, gli sbandati che vi abitano sonotornati. Per questo, aggiunge, chiedia-mo un rafforzamento delle forze dipolizia, più volanti, più carabinieri. Via al raddoppio della Trionfale.Corriere della Sera, 17 febbraioDalla prossima settimana inizieranno ilavori nel tratto tra via Stresa e via Chia-rugi: due chilometri di strada, 5 milionidi euro di spesa e quindici mesi ditempo. Terminate le procedure burocra-tiche per quest’opera, dice l’AssessoreD’Alessandro, c’è “molto attesa per ilcontributo che darà alla funzionalità delsistema viario del quadrante nord-ovest”. I tempi di percorso lungo il trat-to saranno ridotti di almeno 10-15 minu-ti per le 5 mila auto che vi passano nelleore di punta. Previsto il raddoppio dellasede stradale con due corsie per senso dimarcia, marciapiedi laterali e nuove gal-lerie di servizio. Il primo tratto va da viaStresa a via degli Scolopi (500 metri), edè stato ideato per “assicurare la compati-bilità tra il traffico di attraversamento equello interessato agli insediamenti delterritorio, come la scuola Nazario Sauro,Forte Trionfale e gli istituti privati” Ilsecondo tratto va da via Monfortani avia Chiarugi per 1500 metri. Gra, lo svincolo della discordia, LaRepubblica, 18 febbraioGià parzialmente aperto, dovrebbe

essere pronto entro due mesi e con l’ab-bassamento del piano viabile dellanuova carreggiata, ha il primato dicosto per gli svincoli dell’anello. Boomdi proteste da parte di sette associazio-ni: invece di essere costruito a qua-drifoglio sembra “una piovra o un labi-rinto”, con la conseguenza che per rag-giungere il raccordo si deve percorrereun groviglio di sali e scendi. La stessaTrionfale, anche raddoppiata, non potràreggere il traffico. Prima dello svincolosarebbe stato meglio trasformare laTrionfale, spiega un docente di Inge-gneria delle strutture viarie alla Sapien-za, Alessandro Ranzo.Per la riserva di Monte Mario laRegione approva il piano, La Repub-blica, 23 febbraioLa riserva naturale, dice l’assessoreall’Ambiente, Filiberto Zanatti, fa partedel sistema delle aree naturali protettedel Comune di Roma, gestite dall’enteregionale Roma Natura. Il piano preve-de la riqualificazione della riserva conil recupero di alcuni casali, punto d’in-contro per i cittadini, e percorsi di gran-de suggestione. Il piano va ora all’ap-provazione del Consiglio regionale.Via Trionfale L’incuria due annidopo il disastro, Corriere della Sera,24 febbraio Ancora non è stata rimossa la rete diplastica e la protezione di cemento chefurono piazzati in via Trionfale al postodel muro travolto dal pullman di turistiturchi che precipitò causando dodicimorti e venti feriti.

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L’associazione “Amici di Monte Mario” organizzazione non lucrativa di utilità sociale(ONLUS), costituita il 28 maggio 1969, persegue fini di promozione sociale, civica e cul-turale nei quartieri di Monte Mario. Non legata a partiti politici e aconfessionale, l’Asso-ciazione dipende esclusivamente dai propri soci, nello spirito di solidarietà verso tutti gliabitanti del territorio. Per aderirvi va presentata domanda su apposito modulo. La misuradella quota d’iscrizione è libera. La quota associativa annuale è di € 30,00 per i soci ordi-nari; € 90,00 per i sostenitori; € 10,00 per i familiari e gli studenti. Versamenti nel contocorrente postale n. 40706004, intestato all’Associazione Amici di Monte Mario. L’Asso-ciazione ha sede in via degli Scolopi 31, presso la Residenza Monte Mario, telefono (consegreteria automatica funzionante 24 ore su 24) e fax 06 35503317, e-mail [email protected]. La segreteria è aperta il lunedì dalle 16.00 alle 18.30 ed il mercoledìdalle 10.00 alle 13.00.

Lingua inglese. Sono in corso lelezioni per principianti (giovedì dalleore 17.30 alle 19.00), Conversazionea livello medio (martedì dalle ore17.30 alle 19.00), Conversazione alivello avanzato (mercoledì dalle17.30 alle 19.00), tenuti dal Dott.Conor Rowan. Vi sono ancora postidisponibili. Prenotazione obbligato-ria.

Letteratura inglese. Dalle origini ainostri giorni. Docente: Prof.ssa Eli-sabetta Perotti.

Lingua francese. Anche conversa-zione. Docente: Prof.ssa Maria Tere-sa Livadiotti (di madrelingua france-se).

Training autogeno. Un secondoCorso di Training Autogeno (tecnicadi apprendimento graduale di eserci-zi per realizzare l’equilibrio neuro-vegetativo e la calma), impartitodalla psicoterapeuta Lucia Guerrieri,è in corso di realizzazione ogni

lunedì alle ore 17.00. Il Corso consi-sterà di 12 sedute.

Lingua e letteratura russa. Corsiper adulti e ragazzi. Docente:Prof.ssa Annalisa Alleva.

Archeologia paleocristiana e Sto-ria dell’arte e delle tecniche artisti-che. Un Corso unificato. Le tecnicheartistiche comprendono Pittura sutavola, su tela, su carta, su vetro,affresco e mosaico. Il Corso saràtenuto dalla Dott.ssa EmanuelaMarino, storica dell’arte.

Altri corsi. Sono in corso di defini-zione altri corsi, in diversi campi didiscipline: Letteratura italiana,Storia delle religioni, Storia delteatro (tutti e tre a cura dellaProf.ssa Mimma Fabbrini), Linguaaraba, tedesca e spagnola, Psicolo-gia, Grafologia, Storia della musi-ca. L’annuncio di tali corsi sarà tem-pestivamente pubblicato sulla rivistamensile “Monte Mario” e sul sitoweb www.montemario.org.

Libera Università di Monte Mario LUMMI corsi si tengono presso l’Istituto Comprensivo “Dionigi Chiodi”,

via Appiano 15 (piazza Giovenale - bus 990 o FR3 fermata Appiano)

Per informazioni e prenotazioni, obbligatorie per tutti i corsi, telefonare allo 0635503317, presenziato il lunedì dalle 16.00 alle 18.30 ed il mercoledì dalla 10.00alle 13.00. Negli altri periodi funziona permanentemente una segreteria automatica,alla quale si prega di comunicare nome, numero di telefono, corsi di interesse edorari preferiti per la richiamata, oppure telefonare al numero 06 35453636 dalle ore9.00 alle 13.00 o dopo le 20.00.

Programma di attivitàPubblichiamo, come di consueto, unostralcio del programma delle attivitàdell’Associazione, avvertendo che,salvo diverso avviso, gli eventi sonoaperti anche ai non soci e che è sem-pre necessaria la prenotazione. Perinformazioni telefonare al numero 0635503317 oppure ai numeri specifica-mente indicati per ciascuna attività.

MARZO 20088, sabato. Gita, aperta ai soci e nonsoci, a Orvieto: Orvieto sotterraneaetrusca, Duomo, Cappella di LucaSignorelli e Bolsena. Informazioni eprenotazioni al numero 06 35498208con segreteria telefonica (sig.ra Patri-zia Torlonia).

ASSEMBLEA GENERALEORDINARIA

Domenica 9 marzo alle ore 9 inprima convocazione e alle ore 10in seconda, avrà luogo l’assem-blea generale ordinaria dellanostra Associazione, presso laResidenza “Monte Mario” in viadegli Scolopi 31.Tutti i soci sono invitati ad inter-venire numerosi e a portare il lorocontributo attivo, nel 39° anno divita del nostro sodalizio per il pro-seguimento dei suoi obiettivi nelcampo della cultura e della tuteladel territorio.

11, martedì. Visita al Vittoriano, perammirare il panorama di Roma, pren-dendo l’ascensore recentementeinstallato. Possibilità di una consu-mazione al caffé panoramico, sullaterrazza più alta del monumento.Contatto diretto: dott.ssa LucianaFrapiselli (06.35453636, dalle 9 alle13 o dopo le 20). Quota di partecipa-zione € 3,50. Appuntamento alle 16sulla piazza del Campidoglio.19, mercoledì. Visita al Museo Etru-sco (alla celebre statua dell’Apollo diVeio, dopo il secondo restauro, e allacollezione di gioielli Castellani).Contatto diretto: dott.ssa LucianaFrapiselli (06.35453636, dalle 9 alle13 o dopo le 20). Quota di partecipa-zione € 5,00 più biglietto d’ingresso(€ 2,00, ridotto). Appuntamento alle10.30 in piazzale di Villa Giulia.25, martedì. Visita alla mostra“Renoir, tradizione e innovazione”.Contatto diretto: dott.ssa Luciana Fra-piselli (06.35453636, dalle 9 alle 13 odopo le 20). Quota di partecipazione €5,00 più biglietto d'ingresso. Appunta-mento alle 16 al Complesso del Vitto-riano, via S. Pietro in Carcere.27, giovedì. “Ipertensione. Coleste-rolo. Principi di terapia e prevenzio-ne in cardiologia”, conferenza tenutadal prof. Bruno Domenichelli, car-diologo. Non è necessaria la prenota-zione. Alle 17, nella Sala convegnidella “Residenza Monte Mario”, invia degli Scolopi 31.

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Con grande soddisfazione di unnumeroso pubblico, formato in pre-valenza da nostre socie, è stataripresa in febbraio la tradizione dei

tè del mercoledì, sospesa da qual-che anno.Non solo golosità è stata offertanell’accogliente saletta di unapasticceria della Balduina, ma cul-tura, poiché il nostro socio prof.Giuseppe Ardolino, già dirigentedella RAI, ha presentato il suorecente libro Modigliani e gli altri,cioè i famosi pittori italiani, chevissero a Parigi negli ultimi annidel XIX secolo e i primi del XX(Modigliani stesso, De Nittis, Zan-domeneghi, Boldini, Severini, DeChirico, De Pisis, Savinio).Brani del volume (stralci di lettere,pagine di diario degli scrittori fran-cesi che frequentarono questi pitto-ri) sono stati letti dalla calda vocedel noto attore Walter Maestosi alquale sono state espresse, comeall’Autore, entusiastiche congratu-lazioni da parte del pubblico evadano ad essi anche i più caldi rin-graziamenti di tutta l’Associazione.

Si sono celebrati l’11 febbraio scor-so, nella chiesa Stella Mattutina, isolenni funerali del generale diDivisione Emiddio Valente. Eranopresenti alte personalità dell’Eser-cito e un gran numero di amiciveramente commossi. Quando latromba ha suonato il “Silenzio” sisono viste molte lacrime anche suivolti dei giovani soldati in divisa. Ilgenerale Valente dopo aver fatto laguerra, tre anni di prigionia edessere stato pluridecorato, svolse lesue attività come grande pilota dielicotteri (più di 4000 ore di volo)ed anche promotore del famoso eli-cottero Mangusta. Ma al di là deisuoi successi militari, era un uomo

intelligente, sensibile, cordiale contutti e amato da tutti.Chi legge sa che non è retorica direche veramente ha lasciato un gran-de vuoto. Nella piazza delle Meda-glie d’oro, che era diventata dopo ilpensionamento la sua “zona di ope-razione”, non v’è commercianteche non ricordi la sua disponibilità,la sua vera e cordiale simpatia. Eraamico di questo giornale per ilquale più di una volta ha collabora-to. Alla famiglia sincere condo-glianze.E ora vai Mimmo, non smettere maidi volare negli infiniti spazi deinostri cuori.

A. B.

In ricordo di Mimmo Valente

Il tè del mercoledì

cucina tradizionale e non solo...

Via degli Scolopi, 31 - Tel. 06 35504965

Ristorante

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