MotoSpecial
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Anno IX > Poste Italiane S.p.a. > Sped. in abb. post. > D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1, DCB Roma
3,90 euro
GENNAIO/FEBBRAIO 2010
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> Suzuki GSX-R 750 ‘86 by Super Streetbike> Asphaltfighter Stormbringer by Warm Up
> Honda CBR 1000RR by Special
> Deus Ex Machina: Atelier australiano> Triumph Bonneville by Team Phoenix
> CR&S Concept “DUU”
EYE OF THE TIGERBMW S1000RR LA SUPERSPORT TEDESCA SFERRA L’ATTACCO ALLE JAP
+50 PAGINE IN STILE CAFÈ
> RACING > STREET > CAFÈ RACER 63
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Detto, fattoCambiarlo era il mio chiodo fisso da tempo. Ancor prima di assumerne il comando lo desideravo più snello, più leggibile, più bianco e piùnero. Più! Sto parlando ovviamente di Special, o meglio del suo nuovo look. Dopo lunghe riflessioni arriva finalmente la decisione radicale:anno nuovo vita nuova! Il 2010 abbiamo deciso di accoglierlo in modo un po’ più fashion, con pagine più leggere e più spazio alle immagini.Niente paura... La connotazione tecnica della rivista rimane sempre un punto di riferimento: una Red Zone delle prestazioni assolute, dovesi spalanca il gas per fare la pinna e dove forzature o cose mosce sono rigorosamente bandite.
Ma le sorprese non finiscono qui. Da oggi Special avrà una seconda anima, qui è il vero azzardo, la scommessa (e qui mi gioco la carriera!):lo spazio Café. Diviso dalla parte sportiva da una contro-copertina, ma scritto e pensato, anche se con taglio diverso, dallo stesso team, eccofinalmente un luogo per esaltare non solo le performance ma soprattutto le anime più edoniste.
Non voglio fare troppe chiacchiere: il nuovo Special è finalmente nelle vostre mani con più pagine da sfogliare e più foto per sognare!
di Roberto Brodolini
>EDITORIALE
Royal Enfield Bullet 500 Café Racer
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>SOMMARIO
086 News
094 Deus Ex Machina
108 CR&S Concept DUU
114 Headbanger Hollister
118 Moto Guzzi V7 Clubman Racer
120 Harley-Davidson V-Rod by H-D Pavia
124 Triumph Bonneville 2008 by Team Phoenix
segue da pag 6
Non avevo mai visto una Enfield da vicino...fino a ieri. Sono stato dal Concessionario esclusivistaper la Campania ed è stato amore a prima vista!Forse un giorno, chissà, comprerò una ElectraBlack, soffierò via la polvere da guanti e giubbinodi pelle e uscirò di casa senza farmi la barba...Il resto? El sabor de la vidaVincenzo Sannino
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Deus Ex MachinaUn'azienda australiana in costante crescita
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Design, stile e unicitàDal latino, lo slogan del workshop australiano,forse molto più di uno slogan: “Dio è nellamacchina”. Una specie di ispirazioneultraterrena che celebra la bellezza degli oggetti per i quali, in Deus, si nutre una grande passione
Testo Mario Polini [email protected]
Deus Ex MachinaUn'azienda australiana in costante crescita
Motociclette, bicicli a ruota fissa etavole da surfUn trittico magico di una concreta “cultura” che, alla Deus Ex Machina, tiene insieme mondi all’apparenza lontani
ma accomunati da un abilità costruttiva che sta a metà tra una bottega e una galleria d’arte.
Triangolo virtuoso Questo triumvirato di attività identifica un gruppo di giovani che, con dedizione,
cerca di diffondere ed elaborare, ogni volta in maniera diversa, la trasposizione della passione nel lavoro.
La nostra attenzione è carpita, in prima istanza, dal design e dal modo, stravaganti, con i quali in Deus
l’ideazione e la costruzione delle moto si perpetua, celebrando la custom culture che dagli anni 40 ad oggi si
è arricchita di stile e tecnologia, una sorta di seconda vita. Tutto il lavoro di Deus è sintetizzato all’interno di un
edificio di circa 1.600 mq, a Sydney, in Australia. Tempio dell’entusiasmo, nel quale il design e le suddette
attività, si fondono tra loro seguendo un flusso di idee, fruttifere e impetuose. Le moto sono il centro gravitazionale della produzione,
forse la prima espressione di un nuovo modo di reinterpretare l’essenza della mascolinità. Partendo dalle Yamaha SR400S e TW220S,
fino ad arrivare alla Kawasaki W650S, si resta colpiti dalla diversità delle moto con le quali gli uomini Deus hanno a che fare e dalla
completezza della proposta che permette al cliente di sentirsi al centro di un mondo, dall’abbigliamento alle moto, passando per
biciclette e tavole da surf, fino a d arrivare a selezioni di libri ed opere d’arte, tutto rigorosamente in look Deus. Questa miscela di culture
è spiegata dalla genesi dell'azienda australiana, nata dall’unione di più anime. Infatti il gruppo è composto da motociclisti, ciclisti e surfisti,
tutti seriamente fedeli alle loro passioni: grazie a questa sinergia è stato possibile accantonare le frenesie del marketing, generatore delle
produzioni di massa, coltivando così il sogno di diffondere una cultura motociclistica fatta di accensioni a pedale e onde da cavalcare.
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Deus Ex Machina 98-104 Parramatta Rd Camperdown - Sydney NSW 2050 - Tel.: +61 (2) 8594 2800 - Fax: +61 (2) 9557 5890 -www.deus.com.au - [email protected] in Italia Nuri S.r.l. Via S. Damiano, 4 - 20122 Milano - Tel.: 3484067314 - www.nuri.it - [email protected]
Deus non è solo customizzazione moto, ma un collage di attività che orbitano intorno ai clienti. Dal workshop sino al cafè, la cosa più importante è lo stile e l’unicità, che sia una bicicletta, una moto, un surf o qualsiasi altrooggetto protagonista della passione del singolo
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Deus Ex MachinaUn'azienda australiana in costante crescita
Dare JenningsFondatore di Mambo, una linea di abbigliamento e tavole da surf,
conosciuta e diffusa in Australia ormai dal 1984, anno del suo lancio.
Vende la compagnia nel 2000, dopo averla portata a fatturare circa 50
milioni di dollari all’anno. Dare dà un netto taglio con tutto quello che,
sino ad allora, aveva fatto e decide di trasformare in realtà una delle
sue più grandi passioni, da imprenditore questa volta.
Così nasce Deus, nostalgico sguardo alla cultura degli anni 70.
Anni che videro il mondo del surf strettamente collegato a quello
motociclistico. La mission di Mr. Jennings è quella di riportare in auge
la simbiotica convivenza di questi due universi, rimasta per troppo
tempo orfana di menti.
I tre “Deus”Il numero tre fa parte dell’identità Deus e casualmente si ripete
come un ritornello: le tre direttrici del workshop si ripresentano
puntualmente, questa volta rappresentate dai singoli capofila,
che, prima da soli e poi in sinergia, hanno contribuito ad
alimentare questa fantastica unione di forme e colori.
Carby TickwellCarby è l’art director della ciurma Deus, nato come esperto grafico e
moto-ossessionato, si confessa grande sostenitore della filosofia di Colin
Chapman: “Molta potenza ti rende più veloce nel rettilineo. Un peso
ridotto ti rende più veloce ovunque”. Questa teoria, sostiene Carby, può
essere applicata con molta efficacia al design, dove la bellezza trascende
nella semplicità e la necessità diventa madre dell’invenzione.
Oltre ad essere un grande appassionato del gusto e delle forme, Tickwell
sostiene l’energia sostenibile, il biocarburante per esser precisi.
Sperimenta questo nuovo e intelligente percorso energetico, portando
avanti le sue convinzioni giovanili nella progettazione delle componenti
costitutive delle Deus.
Ron HunwickRon è un esperto del multi sfaccettato mondo del motociclismo.
Ormai da circa venti anni è un punto di riferimento per l’Australia nel
settore vendita moto, possiede infatti cinque concessionarie sparse qua
e là nel territorio compreso tra Camberra e Sydney. È stato membro del
consorzio che ha costruito l’Eastern Creek Racetrack. A Sydney e
dintorni è conosciuto per essere l’amico storico del leggendario Jack
Brabham. Recentemente Ron ha preso parte all’impeto creativo che ha
dato vita alla Hunwick/Harrop, una supertwin da 1.500 cc, raffreddata a
liquido, completamente realizzata da un’equipe che, ad onor del vero,
sembrerebbe aver dato non poco filo da torcere a due grandi Case
motoristiche: Porsche e Harley, spiazzate, si son viste sorpassare nei
tempi di realizzazione dall’equipe H/H, che è riuscita a realizzare la moto
in tempi record, mentre i due colossi ancora annaspavano nel progetto.
DEUS: LA GENESILa musa ispiratricedell’impegnato ecaleidoscopico progettoDeus è stata l’Asia. Infatti la coscienzacostruttiva inizia afermentare grazie ai variviaggi in Giappone cheDare, periodicamente perlavoro doveva affrontare,quando era ancora ilproprietario dellaMambo. La cosa che piùcarpiva l’attenzionedell’attuale owner dellaDeus era il bisogno diriconoscersi in qualcosa,la voglia di custom chealeggiava per le strade diTokyo, il classico misto alcontemporaneo, cheportava con sé unlasciapassare verso iterritori della fantasia.Nasce così la Yamaha SR.La prima di una lungaserie di creazioni moto-artistiche, madre di unaprole sempre più evolutastilisticamente e di sicurola solida base per unfuturo d’autore.
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In Deus “l’hand made” è una missione, un credo comune che permette di affidarsi al tempo, il miglior amico delle cose pensate e costruite per durare.Nulla è lasciato al caso, come bene si può evincere dalle foto
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Monotracker multiusodoppio divertimento
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Look ipnotico Il serbatoio, realizzato con una lega fatta
appositamente per Deus, è in tipico stile TT, mentre il sellino è stato
ricavato dalla sella di una Kawa W650. Per gli altri dettagli è doveroso
mettere l’accento sulla griglia copri faro e sulla strumentazione, minimale
quanto basta, tenendo conto dello stile snello ed essenziale di questa
moto. Un miraggio per tanti, privilegio per pochi, visto il suo prezzo che
si attesta a circa 20.000,00 $, per il modello base. La Mono, di sicuro
stilisticamente “anomala”, cattura immediatamente e inevitabilmente lo
sguardo. Stregato dalla “Creatura” è rimasto anche Orlando Bloom,
protagonista affermato di una serie di famosissimi film, assiduo
frequentatore dell’atelier australiano e proprietario di una Mono,
ovviamente!
Su sabbia e su asfalto Gli interventi più importanti sono stati
realizzati sul telaio, modifiche radicali dell’interasse che, associate alla
sostituzione degli pneumatici e dei cerchi, permettono a questa moto di
muoversi agilmente su terreni complessi, come quelli sabbiosi, in grande
scioltezza. Nello specifico gli pneumatici che contribuiscono ad allestire
la Mono sono dei Dunlop 180-14, per l’uso su sabbia, mentre per l’uso
stradale è prevista la variante “k”, della stessa Casa costruttrice.
Le sospensioni Öhlins, assicurano una buona stabilità anche se si
affrontano velocità più impegnative, alle quali la Mono non è votatissima,
ma, in questa sede, il relativismo la fa da padrone.
Questo tracker è la primaDeus, personalizzabile,destinata al mercatostatunitense. La sua vistosaespressione di design molto si addice alla Casa costruttrice, che nell’allestimento di questamoto non ha badato a spese e, come prevedibile,non ha tralasciato nessundettaglio. Una vecchia gloriarinfrescata da una serie di nuovi interventi,sapientemente mixati alla vena retrò che tantocaratterizza la politicacostruttiva Deus. La basesulla quale è stata realizzatala Mono è una Yamaha SR500 del 1978, acquistata daun uomo colpito da grandesfortuna, che, in avanzatostadio di malattia, si è trovatocostretto a liberarsene
Deus Ex MachinaUn'azienda australiana in costante crescita
+42 centimetri cubici Sul motore invece sono stati eseguiti dei
lavoretti abbastanza efficaci che rendono questa monocilindrica un
vero spasso. La cilindrata è stata maggiorata e passa da 500 a 542 cc,
il rapporto di compressione è aumentato, il cam alleggerito, la testa
rettificata. La coppia la ritroviamo tutta ai bassi regimi. Lo scarico è
completamente Deus, realizzato per contenere il gran sound, che, vista
la compressione, potrebbe risultare problematico, magari di notte, di
ritorno verso casa.
La doppia vocazione di questa moto, avezza a terreni sabbiosi e straderoventi, strizza l’occhio agli appassionati... di sfide!
Moto d’elite per palati fini...
e portafogli gonfi!
Non a caso uno dei
proprietari della Mono
è il tanto acclamato attore
di Hollywood: Mr. Orlando
Bloom
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Nightsterl’altra Deuspossente con gusto
Muscoli in vista A differenza delle canoniche Deus, questa
rappresentante della famiglia australiana si presenta in maniera sobria,
lasciando lo scettro ai muscoli e non tanto ai dettagli, di solito l’essenza
della filosofia Deus. Ciò non significa però che la cura dei particolari è
stata trascurata. Bisogna soltanto prestare più attenzione nel ricercarli:
infatti nell’anteriore della moto è subito visibile una sorta di unghia che fa
da cappello al faro, un sottile messaggio subliminale, una specie di
artiglio che graffia la strada. Per quanto riguarda gli altri dettagli degni di
nota vogliamo mensionare il serbatoio, preso in prestito da una SR 400,
i rubinetti del carburante modificati, un ritocco alla mappatura della
centralina e per finire la sella che è stata trasformata in monoposto. La
trasmissione sarebbe stata sicuramente molto più accattivante se fosse
stata scelta quella a catena; questa nostra perplessità è condivisa anche
dai Deus Men che, con rammarico, ci hanno spiegato le esigenze del loro
cliente, preoccupato per la “salute” dei suoi pantaloni! Una moto, questa,
sicuramente diversa da tutte le altre Deus, di sicuro geneticamente vicina
alle sue sorelle, malgrado la stazza e la pienezza di allestimento.
Altra creazione di casa Deusè la Nightster, costruitapartendo da una base Harley 1200 V-Twin, da nonconfondere con la moto di Twilight, anche se vaconsiderata un’occasionepersa, vista la possibilità di poter avvicinare la figuradel vampiro, mutevole per sua natura, ad una motoche appartiene ad una corrente di pensieropressoché analoga
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Nightster: aggressività e dimensioni insolite, muscoli “gentili” in nettaconsonanza con il carattere delle cugine “minori”