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supplemento di IL PRIMO FREE PRESS MOLISANO DEDICATO ALLA SANITA’ E’ ON LINE SU: www.molisesanita.it A l l A l l interno interno L’INCHIESTA A Poggio Sannita l’obbrobrio del canile comunale A pagina 16 A pagina 22 LA DENUNCIA Troppe incongruenze al Vietri di Larino A pagina 3 L’ANALISI Basilare diventa programmare nel settore A pagina 7 IL BORSINO Chi sale e chi scende nella sanità molisana Molise anità anità Molise S S QUINDICINALE D’INFORMAZIONE QUINDICINALE D’INFORMAZIONE Anno I Numero 5 19 febbraio 2011 L a bufera dei tagli, nella sanità molisana, sembra ora tro- vare un vento di maestrale dopo l’accordo sottoscritto alla presidenza della Giunta con i vertici dell’ospedale “Bam- bin Gesù” di Roma per l’apertura di un vero e proprio polo pe- diatrico al “Vietri” di Larino. E’ un primo passo sulla strada della riconversione dei tre ospedali che hanno avuto maggiore ne- cessità di interventi correttivi nell’ambito della necessità di un più corretto finanziamento della spesa. Del resto, mai come in questo momento, efficacia, appropriatezza e qualità delle pre- stazioni devono essere poste al centro di qualunque strategia di intervento. Agire su questo versante può contribuire non solo a migliorare i risultati in termini di salute e di soddisfazione degli assistiti, ma anche a contenere la spesa. Ridisegnare i servizi e assicurarli in termini di maggiore qualità è lo spirito che deve animare tutti. Crediamo, e i fatti posti in essere lo dimostrano, che la riorganizzazione del sistema, così come disegnato, possa assicurare il raggiungimento degli obiettivi fissati. Il primo passo, con la previsione del polo pediatrico a Larino, è indice del cambiamento in essere al quale farà seguito quello della medicina sportiva ad Agnone. Nasce il polo pediatrico del Bambin Gesù Sui tagli spira ora il maestrale Servizi alle pagine 4 e 5 Nasce il polo pediatrico del Bambin Gesù BENTORNATO !!! da mercoledì anche con il QUOTIDIANO DEL MOLISE

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All All ’ interno ’ interno supplemento di L QUINDICINALE D’INFORMAZIONE IL PRIMO FREE PRESS MOLISANO DEDICATO ALLA SANITA’ E’ ON LINE SU: www.molisesanita.it LA DENUNCIA Troppe incongruenze al Vietri di Larino L’INCHIESTA A Poggio Sannita l’obbrobrio del canile comunale L’ANALISI Basilare diventa programmare nel settore IL BORSINO Chi sale e chi scende nella sanità molisana A pagina 16 A pagina 22 A pagina 7 A pagina 3 Anno I Numero 5 Servizi alle pagine 4 e 5

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supplemento di

IL PRIMO FREE PRESS MOLISANO DEDICATO ALLA SANITA’ E’ ON LINE SU: www.molisesanita.it

AllAll ’interno’interno

L’INCHIESTAA Poggio Sannital’obbrobriodel canilecomunale

A pagina 16

A pagina 22

LA DENUNCIATroppe incongruenzeal Vietridi Larino

A pagina 3

L’ANALISIBasilarediventaprogrammarenel settore

A pagina 7

IL BORSINOChi salee chi scendenella sanitàmolisana

MoliseanitàanitàMoliseSSQUINDICINALE D’INFORMAZIONEQUINDICINALE D’INFORMAZIONE

Anno I Numero 519 febbraio 2011

La bufera dei tagli, nella sanità molisana, sembra ora tro-vare un vento di maestrale dopo l’accordo sottoscritto allapresidenza della Giunta con i vertici dell’ospedale “Bam-

bin Gesù” di Roma per l’apertura di un vero e proprio polo pe-diatrico al “Vietri” di Larino. E’ un primo passo sulla strada dellariconversione dei tre ospedali che hanno avuto maggiore ne-cessità di interventi correttivi nell’ambito della necessità di unpiù corretto finanziamento della spesa. Del resto, mai come inquesto momento, efficacia, appropriatezza e qualità delle pre-stazioni devono essere poste al centro di qualunque strategia di

intervento. Agire su questo versante può contribuire non solo amigliorare i risultati in termini di salute e di soddisfazione degliassistiti, ma anche a contenere la spesa. Ridisegnare i servizie assicurarli in termini di maggiore qualità è lo spirito che deveanimare tutti. Crediamo, e i fatti posti in essere lo dimostrano,che la riorganizzazione del sistema, così come disegnato,possa assicurare il raggiungimento degli obiettivi fissati. Il primopasso, con la previsione del polo pediatrico a Larino, è indicedel cambiamento in essere al quale farà seguito quello dellamedicina sportiva ad Agnone.

Nasce il polo pediatricodel Bambin GesùSui tagli spira ora il maestrale

Servizi alle pagine 4 e 5

Nasce il polo pediatricodel Bambin Gesù

BENTORNATO !!!da mercoledìanche con il QUOTIDIANO DEL MOLISE

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3ATTUALITA’SSMoliseMolise

In questi giorni si torna a parlare disanità e, soprattutto, della neces-sità di una programmazione ca-pace da un lato di assicurare servizi diqualità e dall’altro di contenere la cre-scita della spesa. Crescita attribuita aquattro fattori: le dinamiche demogra-fiche ed epidemiologiche, il progressoscientifico e tecnologico, la strutturadei costi di produzione e l’amplia-mento della nozione di salute. Così ef-ficacia, appropriatezza e qualità delleprestazioni devono essere poste alcentro di qualunque strategia di inter-vento. Agire su questo versante puòcontribuire non solo a migliorare i ri-sultati in termini di salute e di soddi-sfazione degli assistiti ma anche acontenere la spesa. Se l’appropria-tezza è l’obiettivo prioritario, è chiaroche il servizio sanitario nazionale po-trebbe trarre grande vantaggio ancheda un recupero di efficienza. Il casodelle liste di attesa, fonte della granparte delle lamentele dei pazienti è atale proposito emblematico. La difficilesoluzione passa attraverso la valuta-zione dell’appropriatezza delle pre-scrizioni (le liste sono spesso intasateda richieste di esami inutili o pro-grammabili con largo anticipo) e l’ado-zione di efficienti strumenti di gestionedelle liste la cui introduzione trovaostacoli nella cultura burocratica e neiconflitti di interesse dei diversi seg-menti del settore. Mentre il serviziopubblico tende spesso a celare l’inef-ficienza dietro la facile argomenta-zione dell’inadeguatezza delle risorsee dell’insufficiente capacità produttiva,il settore profit tende invece a garan-tire maggiore celerità nell’erogazionedei servizi a costo di una maggioreinappropriatezza degli interventi e diuna dilatazione della spesa per gli as-sistiti. La ricetta vincente dovrebbecontenere tre ingredienti: adegua-mento dell’offerta, governo della do-manda ed efficienza produttiva. Tale

ricetta non può che essere la stellapolare del servizio pubblico. Ancheperché il vero problema è il finanzia-mento della spesa, questione partico-larmente delicata in un Paese come ilnostro e in una regione come il Mo-lise, con una finanza pubblica in gravedifficoltà.

L’editoriale

Nella foto in basso: il presi-dente della Regione Molise,Michele Iorio

Alfonso Ben

Basilare: programmare

24 FEBBRAIO 2011 ore 18,00

CONVITTO NAZIONALE “MARIO PAGANO”

CAMPOBASSO

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4ATTUALITA’ Anno I Numero 5

19 febbraio 2011

IN PRIMO PIANOFocusAl Vietri il polo pediatrico del Bambin Gesù

Un punto importante per il Molise ma anche per le aree del centro Sud che potranno beneficiare della struttura di Larino

LARINO. L'Istituto di Ricovero eCura a carattere scientifico,l'ospedale pediatrico BambinoGesù è pronto ad investire nuo-vamente risorse per inaugurarein Molise, a Larino un centrospecialistico che serva granparte delle Regioni del Centrosud Italia. Un centro che porterànella città frentana il prestigio diun ospedale che nei suoi cento-quaranta anni di storia ha sa-puto ritagliarsi il ruolo di puntodi riferimento per tutta la pedia-tria nazionale vuoi per l'elevatolivello di specializzazione vuoiper i rapporti instaurati con lestrutture sanitarie italiane. Eproprio in virtù di tali rapportiche nei giorni scorsi i vertici na-zionali dell'importante e famosoospedale pediatrico hanno sot-toscritto a Campobasso allapresenza del presidente dellaRegione Michele Iorio, del ma-nager dell'Asrem Angelo Per-copo la convenzione istitutivadella collaborazione che siandrà a concretizzare già a par-tire dal prossimo mese di aprileal Vietri. Nell'ospedale frentano,in quello dove la scure dellariorganizzazione aveva cancel-lato in un sol colpo il reparto gi-necologico e quello pediatrico,nascerà dunque il nuovo re-parto specialistico dedicato aibambini ergo alle famiglie moli-sane, pugliesi, lucane che de-vono affrontare lunghi viaggi perraggiungere le sedi laziali oquella di recente inaugurata inSicilia. Al di là di ogni possibilepolemica, certamente, per ilVietri l'inaugurazione di tale di-visione sarà un'occasione di ri-lancio una proposta che dasubito andrà a riscrivere l'offertasanitaria dell'ospedale larinese.Un accordo storico per il Vietri epiù in generale per la città fren-tana in quanto i riflessi del-l'apertura del nuovo repartoavranno ripercussioni positiveper tutto l'indotto ospedalieroche resta a Larino, come neglialtri centri, la principale fonte dioccupazione. Alla struttura diLarino sono affidate diverse at-tività che vanno dai ricoveri or-dinari di bassa complessità, aiday hospital, dai day surgery

alla specialistica ambulatoriale.Già nel primo anno, in virtù del-l’accordo, sarà possibile garan-tire fino a 300 ricoveri ordinari,2000 day hospital, 350 day sur-gery e 3.000 prestazioni ambu-latoriali. I piccoli pazienti delMolise avranno così la possibi-lità di ottenere prestazioni sani-tarie, qualificate e facilmenteaccessibili, che comporterannobenefici gestionali ed economiciper il Servizio Sanitario Regio-nale grazie a un abbattimentodei cosiddetti viaggi della spe-ranza, spesso non necessari, ea una virtuosa organizzazionedell’assistenza pediatrica. IlCentro farà da filtro per i pa-zienti con patologie complesseche devono essere trattatipresso la sede del Bambino

Stefania Pascucci

Strutture moderne ed effi-cienti per la cura dei bambini

BENTORNATO !!!da mercoledìanche con il QUOTIDIANO DEL MOLISE

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5ATTUALITA’SSMoliseMolise

Gesù di Roma e si occuperàanche di garantire continuità assi-stenziale ai bambini e ragazzi mo-lisani dimessi dalla sede romana.Dal punto di vista gestionale, unadelle attività programmate ri-guarda la formazione e l’aggior-namento del personale e deipediatri di famiglia. La realizza-zione e la gestione del Centro è

affidata all’Ospedale PediatricoBambino Gesù che in questa fasesi avvarrà del proprio personalemedico e non medico per la rea-lizzazione del progetto e potràcoinvolgere anche il personale di-pendente dal Servizio SanitarioRegionale del Molise.

Maggiore cura sarà dedicataproprio ai più piccoli chehanno necessità di trovare ri-sposte adeguate

Molise, soprala media nazionaleper numero di posti

letto in strutture di assistenza

Il Molise in controtendenza rispetto alla media na-zionale, con valori sopra la media per numero diposti lettoin strutture di assistenza. In Italia, il nu-

mero di posti letto in strutture residenziali e semiresi-denziali per l'assistenza agli anziani, ai disabili fisici epsichici, ai malati terminali e a quelli psichiatrici é di3,88 ogni 1000 abitanti. Un numero al di sotto dellamedia di altri Paesi europei come Francia, Germania eGran Bretagna, secondo il Rapporto Eurispes Italia2011 che ha analizzato le possibilità ricettive del Si-stema Sanitario Nazionale (SSN). Secondo il rapporto,l'accoglienza dei malati è sbilanciata sugli ospedali, ilche causa sovraffollamento e minore efficienza. LeRegioni con valori sopra la media per numero di postiletto in strutture di assistenza sono la Provincia Auto-noma di Trento (8,75), il Veneto (8,19) e la Lombardia(7,86), mentre in Regioni come il Molise (0,24), la Sici-lia (0,60) e la Campania (0,55), la ricettività è nulla. Ilnumero di medici e infermieri ogni 100mila abitanti è ri-spettivamente 414 e 617. I primi sono più presenti inLiguria, Lazio ed Emilia Romagna. Gli infermieri sonopiù numerosi nella Provincia autonoma di Bolzano, inLiguria e nella Provincia autonoma di Trento. Per mi-surare l'efficienza del SSN, il Ministero della Salute haapprontato alcuni indicatori tra cui la degenza pre-ope-ratoria per interventi programmati che ha un valoremedio di 1,38 giorni ed è superiore al termine neces-sario pari a un solo giorno. La permanenza eccessiva

nei reparti di chirurgia può essere dovuta al numero li-mitato di posti letto che spinge i medici ad anticipareil ricovero. L'efficacia dell'assistenza fornita dalle Aslè stata misurata considerando la diffusione di pro-grammi di screening per il tumore al seno e al colon.L'adesione media a questi programmi è stata rispetti-vamente del 66,6% e del 28,6%.

I CANI NON VOTANOMA I PADRONI SI’

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CCittadino si interrogaittadino si interrogail

Perché il Molise è la regione italiana con il piùalto numero di giorni di ricovero che prece-dono un intervento chirurgico? Perché a

fronte di una media nazionale di 1,38 giorni nellanostra regione si registrano punte di 2,33 giorni ri-spetto a 0,72 del Friuli Venezia Giulia e 0,76 delleMarche che sono le regioni più virtuose? Sono datifacilmente reperibili e che sono usciti dal recenteRapporto Italia redatto da Eurispes. Per noi chenon conosciamo dal di dentro il funzionamento del-l’organizzazione, non riusciamo a ben compren-dere se questo può derivare da minori posti lettodisponibili che spingerebbe molti medici ad antici-pare il ricovero oppure si tratta di altro. In ogni caso,si corre il rischio di vanificare anche le urgenze chenon troverebbero i giusti spazi. Perché, allora, sipersegue la strada dell’inadeguatezza delle pre-stazioni? Un lettoreCivitacampomarano

Passa quasi sotto silenzio il rapporto del’Iss sul Basso MoliseDubbi e inadeguatezzadelle prestazioni

Allevamenti sanie tavole sicureper la popolazionemolisanaUno sguardo al nuovoprogramma del sistemasanitario prontoalla sfidaCome reagire dinanzialle sfide del federalismoche si pongononei prossimi anni

Sulla questione sanità c’è chi interviene,troppo spesso, a sproposito dimenti-cando che, innanzitutto, i cittadini atten-dono servizi di qualità e risposte dalsistema. Così sottolineiamo l’interventodel consigliere regionale del Pd, Anto-nio D’Alete, che ha ritenuto segnarecome un passaggio importante perl’ospedale Vietri di Larino l’accordo sti-pulato con il Bambin Gesù di Roma perun polo pediatrico. Finalmente c’è chi,oltre la legittima critica, ritiene di volereporre sul giusto piatto un intervento mi-rato alla qualità dei servizi e alla possibi-lità di portare in regione quanti costretti adover fare ricorso ad una struttura pe-diatrica. Chi, al contrario, proprio non vuole sa-pere di mettere da parte critiche senzaun costrutto è Michele Petraroia che ètornato, ancora una volta, sulla que-

stione sanità a ricordare i tagli fatti ad al-cune strutture con il piano di riorganiz-zazione ospedaliera. Così a ruotaseguito dal consigliere Massimo Ro-mano che vede sempre fantasmi dietrol’angolo. A salire nel borsino, proprio perl’intuito della istituzione del polo pedia-trico a Larino è il presidente della Giuntaregionale, Michele Iorio che, nono-stante le critiche sugli interventi posti inessere, è riuscito a piazzare questonuovo colpo al quale ne faranno seguitoaltri come la Medicina dello sport adAgnone e quello che si avrà a Venafro abreve. Del resto la sanità è in movimentoed è l’intero sistema a mutare di giornoin giorno e il Molise non può restare an-corato ad una medicina immaginatatrenta anni fa quando tutto era diversoanche per le diverse conoscenze scien-tifiche.

IL BORSINO

ChiSale

ChiScendeVolti, nomi e personaggi: diamo i voti alla sanità molisana

RUBRICHE

A sinistra dall’alto Antonio D’Alete, Michele Iorio. A destra dal basso Michele Petraroia, Massimo Romano

7ATTUALITA’SSMoliseMolise

anitàanitàSS

Molise

Molise

NEL PROSSIMONUMERODI MARZO

PARLEREMO DI:

24 FEBBRAIO 2011 ore 18,00

CONVITTO NAZIONALE “MARIO PAGANO”

CAMPOBASSO

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8ATTUALITA’L’INCHIESTA

Anno I Numero 519 febbraio 2011

Carmelo D’OroTra i compiti istituzionali del co-mitato paritetico, che vedecoinvolti Regione Molise,Azienda sanitaria regionale e Ate-neo molisano, vi sono quelli di assi-curare e garantire il pienosvolgimento delle funzioni didattichee scientifiche della Facoltà di Medi-cina e Chirurgia, oltre a gestire emonitorare le modalità organizzativedell’Asrem nella quale dovrà essereassicurato il percorso formativo e idiversi gradi di studi e di specializ-zazione per tutti gli iscritti della me-desima Facoltà. Le attribuzionispecifiche del comitato riguardano,inoltre, l’organizzazione e l’attua-zione dei programmi aziendali, l’in-tegrazione delle attività assistenzialididattiche, di ricerca e di coordina-mento della pratica clinica. Una ul-teriore tappa di un percorso nonprivo di ostacoli, la particolare e si-gnificativa attenzione verso la sanitàpubblica, come uno dei pilastri cheinsieme alla medicina accademica eterritoriale costituisce aspetto fonda-mentale per continuare a promuo-vere il servizio sanitario regionale inun confronto reciproco di chiarezzatrasparenza e lealtà, sono stati i

concetti espressi dal Rettore del-l’Università del Molise, Prof. Gio-vanni Cannata. Con l’ingresso inospedale, nei giorni scorsi del primo

nucleo di docenti della Facoltà diMedicina, il protocollo d’intesa si-glato, entra nella sua piena fase at-tuativa. Il Magnifico Rettore inoltre

ha inteso precisare come “l’istitu-zione della Facoltà di Medicina cin-que anni or sono è stata una dellescelte strategiche di questa univer-

sità, della Regione Molise, del Go-verno centrale, una scelta che siconferma oggi giusta per molti mo-tivi e che fa della Facoltà di Medicina

Studenti residenti in Molise iscritti al corso di Medicina e chirurgiaa.a. 2009/2010 presso altri atenei

Ateneo Iscritti %Università degli Studi "G. d'Annunzio" CHIETI-PESCARA 8 7,0Università degli Studi di FIRENZE 4 3,5Università degli Studi de L'AQUILA 3 2,6Università degli Studi di MILANO 3 2,6Università degli Studi del MOLISE 59 51,3Università degli Studi di NAPOLI "Federico II" 6 5,2Università degli Studi di PARMA 6 5,2Università degli Studi di PERUGIA 3 2,6Università degli Studi di ROMA "La Sapienza" 11 9,6Università degli Studi di ROMA "Tor Vergata" 6 5,2

Totale 115 100,0

Un comitato paritetico per assicurare pieno sostegno alla FacoltàMedicina,si entra nel vivoper un nuovo corso

Soddisfatto si dice il rettoredell’università del Molise,Gio-vanni Cannata per l’avvio delcomitato paritetico

BENTORNATO !!!da mercoledìanche con il QUOTIDIANO DEL MOLISE

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9ATTUALITA’SSMoliseMolise

componente essenziale non solo perl’Ateneo, ma per l’intero territorio dicui lo stesso è al servizio. La Facoltàha risposto prima di tutto ad una esi-genza formativa non solo a livello re-gionale, ma anche nazionale. Oltre900 studenti iscritti, di cui 290 per ilCorso di Laurea magistrale in Medi-cina e Chirurgia e 287 per quello diinfermieristica, cioè nei due settori incui le indicazioni del Ministero, degliOrdini e delle Associazioni profes-sionali hanno richiesto e richiedonoun incremento della formazione percarenza attuale e nell’immediato fu-turo di figure professionali. In rela-zione alla stima di una carenza moltosignificativa di medici nei prossimianni, il Ministero ha richiesto alla Fa-coltà di aumentare del 10% i posti di-sponibili per il Corso di Laurea inMedicina, che erano stati già portatida 50 ad 80 due anni or sono. Perdare l’idea di come stanno evol-vendo le cose ricordo che è stato re-gistrato che fra il 2015 e il 2025 – perchi si occupa di programmazione sa-nitaria è già domani – circa 25 milamedici di medicina generale an-dranno in pensione”. Magnifico Rettore ad un sostan-ziale incremento in termini nume-rici, la Facoltà di medicina èriuscita in pochi anni a dare dellerisposte anche in termini di qua-lità?La nostra Facoltà è stata per duevolte sottoposta a valutazione daparte di organismi esterni Ministerialie della Conferenza dei Presidi, congiudizi estremamente positivi. Inquesti anni la Facoltà è quindi cre-sciuta, ma contando solo sulle pro-prie risorse, senza incidere in alcunmodo sulla spesa sanitaria regio-

nale. A questo proposito forse diventa in-dispensabile precisare in che modola Facoltà di medicina assorbe ri-sorse alla spesa sanitaria regionale?Non vi è alcuna incidenza sullaspesa sanitaria perché anzi il costodelle posizioni che entreranno inospedale è per la percentuale più si-gnificativa coperta già dal bilanciodel Miur, quindi rappresenta per que-sta parte una diminuzione del costodella sanità. Infatti i circa quarantadocenti nei ruoli dell’Università sonosul bilancio dell’Ateneo e non, comequalcuno in mala fede ha sostenuto,a carico della Regione Molise. L’isti-tuzione della Facoltà non ha deter-minato fino ad oggi nessun aggraviodi costi per il Sistema Sanitario Re-gionale e non è quindi responsabile,in alcun modo, dell’attuale situazionefinanziaria della Sanità regionale lecui cause vanno ricercate in altricontesti. Al contrario, in base all’Ac-cordo di Programma stipulato tra Re-gione Molise, Università e MIUR, ilMinistero dell’Università, in virtù del-l’istituzione della Facoltà, assegnafin dal 2006 oltre €.1.400.000 annualiallo svolgimento, organizzazione egestione delle connesse attività, ri-sorse che ricadono in una istituzionela cui sede amministrativa e la cuimission sono istituzionalmente radi-cate nel territorio regionale. Vi è poie non certamente secondario, il ruoloche alla Facoltà di Medicina, in qua-lità di unica Facoltà di Medicina re-gionale, viene assegnato dalle leggivigenti. Quello dell’attenzione allasalute, al benessere ed alla sicu-rezza dei cittadini, alla cura ed ai ser-vizi alle persone attraverso uncontributo alla programmazione sa-

n i -taria della regione, sullabase di principi di leale collabora-zione con tutte le figure istituzionalie gli enti coinvolti, ciascuno con leproprie missioni, alla luce delle esi-genze del territorio. Un altro aspetto importante in que-sto percorso che vede impegnato inmodo significativo l’Ateneo molisanonell’attività di assistenza ospedalierae quella didattico-scientifica, è l’isti-tuzione dei corsi specializzazioneche sono un complemento impor-tante nella formazione dei medici.Questo aspetto che trova pratica ap-plicazione in un Protocollo d’Intesastipulato tra la Regione, l’Universitàed ASReM, per la integrazione delleattività didattiche ed assistenzialidella Facoltà di Medicina, consentiràuna ottimale formazione professio-nale degli studenti del secondo trien-nio di Medicina, l’attivazione delleScuole di Specializzazione e soprat-tutto l’inizio di un cammino che tendea fare sulla Sanità Pubblica della re-gione la scommessa del terzo polodi eccellenza della sanità molisana. In questo cammino alla cui program-mazione la Facoltà intende contri-buire, va tenuta presente unaconsiderazione di fondo: l’alta spe-cializzazione delle cure, alla qualeviene di solito associato il concettodi eccellenza, riguarda patologie lacui incidenza nella popolazione è inalcuni casi relativamente ridotta ri-spetto a patologie più diffuse, manon meno importanti per lo stato disalute della popolazione. Una pic-cola regione come il Molise, con unapopolazione di soli 300.000 abitanti,nell’attuale contesto economico edorganizzativo della sanità nazionale,si può permettere centri di alta spe-cializzazione solo se sostenuti dauna elevata mobilità attiva, ma altempo stesso non può dimenticarsi

di una sanità che deve tener conto ditutti i bisogni di salute per le patolo-gie che sono a monte, a valle ed afianco dell’alta specializzazione eche ricadono inevitabil-mente sulle strutture pub-bliche. Rispetto a questeconsiderazioni un polo dieccellenza pubblico fon-dato sulle competenzepreesistenti e sulla inte-grazione con quelledella Facoltà, dovrà mi-rare: sia ad alcuni indi-rizzi di altaspecializzazione percui esiste oggi una mo-bilità passiva e per iquali vi sia un fabbiso-gno di salute specificoterritoriale legato allecaratteristiche demo-grafiche o epidemio-logiche; sia agarantire le condi-zioni per un’alta qua-lità in tutta la sanitàpubblica anchequella che senzagrandi manifesta-zioni si guadagnaogni giorno il ri-spetto attraverso isuoi operatori.Quindi le attività della Facoltà diMedicina riguardano la forma-zione, la ricerca e l’assistenza esolo con l'avvio concreto di que-sti tre punti si potranno iniziare avedere i passi operativi della Fa-coltà?La Facoltà di medicina nasce intornoad un obiettivo salute che riguardatutte le sfaccettature e cioè la pre-venzione, la cura e tutto il ciclo dellasalute con riferimento sia agli aspettidi ricerca diagnostica di base, che inriferimento alle questioni della ri-cerca applicata ed avendo come ri-ferimento le tre gambe del modellosanità cioè la medicina territorialeche ha una funzione importantis-sima da punto di vista della preven-zione, la medicina ospedaliera comeluogo di condivisione della cono-scenze sulle patologie, la medicinaaccademica come organismo cheinsieme alle due precedenti devespingere in avanti il livello di qualitàdel sistema.La Facoltà di Medicina deve contri-buire pertanto a raggiungere unobiettivo di qualità del sistema sani-tario molisano, partendo da un datodi fatto e cioè che la densità demo-grafica degli stabilimenti ospedalierimolisani non è tale da ripercorrere lesituazioni angosciose che ci sononelle grandi città, quindi ci sono lecondizioni per fare una buona sanitàin presenza di un non affollamento odi un non sovraccarico di situazionesia di patologie sia di altri tipi di pro-blematiche.L’Università è pronta a rispondere aquesto obiettivo con una dotazionedi personale docente in numero si-gnificativo che dovremmo trovare inmodo si incrementare nel prossimofuturo anche in relazione all’accordodi programma sottoscritto a suotempo con la Regione Molise, con il

Consorzio universitario e con ilMIUR. Per raggiungere questi obiet-tivi la Facoltà, per come sono scrittele cose, intesserà rapporti anchecon altri istituzioni che operano nelterritorio molisano mi riferisco in par-ticolare all’università Cattolica e allaNeuromed, non appena saranno de-finiti alcuni passaggi amministrativicon questo soggetti. Non ultima la possibilità di coin-volgere l’Università nella realizza-zione di poli di eccellenza comepotrebbe essere quello di Agnoneche si candida a trasformare lapropria struttura ospedaliera inun centro di alta specializzazionedi medicina dello Sport? Questo aspetto è ancora nella suafase embrionale e prima di esseretrionfalistici bisogna verificare le realipotenzialità di questo progetto. Puòessere un’iniziativa nella quale coin-volgere la Facoltà di medicina equella di scienze del benessere manaturalmente per essere efficacedeve essere fatto uno studio di fatti-bilità.La pseudo riforma Gelmini sul-l’università in che modo influiràsulla programmazione di questeimportanti finalità?La cosiddetta riforma dell’universitàavrà ovviamente delle implicazioni dinatura operativa perché dovremmosemplificare facoltà e dipartimenti ecioè creare ulteriori strutture. Nelfrattempo saranno costituiti i diparti-menti assistenziali integrati cosid-detti DAI. Nei quali confluirannoospedalieri e accademici la cui dire-zione sarà di volta in volta verificatesecondo le norme del protocollo diintesa. Da un punto di vista struttu-rale una semplificazione degli organinon mi turba particolarmente, sareipiù preoccupato della questione fi-nanziaria perché i tagli lineari e al-cune disposizioni normative, ciportano a farci del male, nel sensoche ci portano ad una riduzione deicorsi di studio. I tagli vano fatti, manoi chiediamo di evidenziare le con-dizioni di specificità dei singoli terri-tori e soprattutto che fosse messo inrilievo l’indicatore di evoluzione delleperformance. Cioè non mi devi valu-tare mettendo a confronto Universitàdel Molise e Università La Sapienza,semplicemente perché abbiamo duestorie diverse ma la valutazione vafatta sul differenziale che un deter-minato Ateneo ha conseguito neglianni. Un altro punto che vede l’Univer-sità del Molise impegnate con de-terminazione è la realizzazionedelle Federazione del SistemaUniversitario lucano-molisano-pugliese….il discorso delle federa-zione è un discorso che vaapprofondito, nel senso che la Basi-licata non dispone di una Facoltàmedica ma potrebbe anche essereinteressata almeno in alcuni campia svolgere attività di collaborazionecon noi e che la Puglia dispone in-vece di due Facoltà di Medicina conle quali si stanno studiando rapportidi collaborazione. Per essere chiarisu questo non vi è nulla di definito.

Studenti iscritti alla Facoltà di Medicina a.a. 2009/2010 presso l’Università degli Studi del Molisedivise per provenienza regionale

Regione Numero %Abruzzo 4 1,70Basilicata 2 0,85Campania 60 25,53Emilia Romagna 1 0,43Lazio 6 2,55Lombardia 1 0,43Marche 1 0,43Molise 114 48,51Piemonte 1 0,43Puglia 36 15,32Sicilia 6 2,55Toscana 2 0,85Trentino Alto Adige 1 0,43Totale complessivo 235 100,00

I CANI NON VOTANOMA I PADRONI SI’

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10ATTUALITA’ Anno I Numero 5

19 febbraio 2011

SERVIZI

Se un cittadino si imbatte inostacoli che gli limitano o gliimpediscono di utilizzare almeglio l’assistenza sanitaria e so-ciale di cui necessita, ha il diritto –dovere di segnalare ufficialmenteeventuali osservazioni, disservizi oreclami. La segnalazione è unodegli strumenti con il qualel’azienda può rilevare il problema emigliorare i suoi servizi. Nel segna-lare un disservizio, il cittadino deveconoscere i suoi diritti e i suoi do-veri. Per questo ha a disposizionela Carta dei Servizi dell’Asrem, il do-cumento in cui sono illustrate tuttele prestazioni sanitarie fornite, e laCarta dei Diritti e

dei Doveri del malato, elaborata dalMinistero della Salute sulla basedella documentazione internazio-nale.Il cittadino può presentare un re-clamo non oltre i tre mesi a partireda quando il fatto è accaduto, inuno dei seguenti modi: con una let-tera indirizzata all’Ufficio relazionicon il Pubblico (URP); compilandoun apposito modulo, distribuito intutti gli Urp; recandosi all’Urp e co-municando verbalmente il fatto al-l’operatore, che redige un verbalepreciso; contattando telefonica-mente l’Urp, via fax e via email. Ilreclamo, scritto o verbale, deve es-sere chiaro e deve contenere tuttele informazioni utili per individuareprecisamente il fatto. In particolaredeve essere ben specificato: il fatto(cosa è successo): le sue modalitàsi svolgimento (come è successo);il luogo (dove è avvenuto, in qualestruttura, in quale reparto); il mo-mento (quando è avvenuto il fatto);il motivo (perché è successo); chisono le persone coinvolte (chi hasubito il disservizio segnalato, daparte di chi, chi altro era presente,ecc.). L’Ufficio per le relazioni con il

Valerio Bruschi

Uno sportello per voiNon fare il paziente... dillo all’UrpNel corso dell’anno 2010 sono stati formalizzati all’ambito territoriale di Campobasso69 reclami e altri 67 sono stati espressi verbalmente e risolti direttamente dagli operatori

URPCampobasso0874/409456Isernia0865/442562/442423Termoli0875/717364

La popolazione invecchia,aumentano progressiva-mente gli anziani bisognosidi cure che le famiglie nonsono in grado di assicurare:serve una rete di servizi sulterritorio. Le Rsa sono una ri-sposta: alternativa seria allacasa di riposo, all’ospizio, alreparto di lungodegenza

BENTORNATO !!!da mercoledìanche con il QUOTIDIANO DEL MOLISE

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11ATTUALITA’SSMoliseMolise

pubblico ha la responsabilità dellagestione dei reclami: l’operatore hail dovere di raccogliere le segnala-zioni e di avviare la procedura, se-condo i tempi stabiliti dall’aziendasulle indicazioni del Ministero dellaSalute. Ad ogni reclamo deve es-sere assicurata al cittadino una ri-sposta scritta, normalmente entro30 giorni. La riservatezza dell’iden-tità dell’utente che ha effettuato lasegnalazione deve essere garan-tita, mentre è scoraggiato l’anoni-mato, perché il cittadino siaresponsabile del reclamo effettuatoe per evitare che questo strumentosia usato in modo improprio.Nel corso dell’anno 2009 sono statiformalizzati all’URP ambito territo-riale di Campobasso 69 reclami ealtri 67 sono stati espressi verbal-mente e risolti direttamente daglioperatori URP del Presidio Ospe-daliero. L’andamento del trend2005-2010 relativo alla tipologia direclami ha evidenziato un aumento

dei reclami che attengono alle com-petenze professionali e clinico assi-stenziali (10%), all’umanizzazione ealla comunicazione interpersonale (con gli operatori delle diverse cate-gorie professionali, il 18% riguardagli aspetti organizzativi generali,alla informazione per i tempi di at-tesa relativi sia alla prenotazionedella prestazione che al tempo perl’erogazione della stessa, in au-mento anche le segnalazioni (8%sul totale di 69).Al contrario, considerando lo stessotrend temporale, la tendenza adesprimere il disservizio per iscritto(numero totale dei reclami) è dimi-nuita progressivamente. infatti, as-sumendo come anno base il 2005 siriscontra nel 2008 un decrementodelle segnalazioni pari a – 32,4% A fronte della diminuzione dei re-clami accettati formalmente si regi-stra un decremento anche dellesegnalazioni espresse in forma ver-bale che, comunque sono state ri-solte nell’immediato dagli operatoridell’URP.La maggior parte degli utenti riferi-sce di subire disservizi e disagi inrelazione a lunghissimi tempi di at-tesa sia per le prenotazioni di visitespecialistiche (fisiatria e ortopedia)che per l’attesa della erogazionedella prestazione soprattutto alpronto soccorso, e presso gli ambu-latori specialistici; scarsa capacità eabilità degli operatori sanitari delleunità di degenza e degli ambulatorinella comunicazione interpersonalecon gli utenti e loro familiari; scarsecapacità gestionali e organizzativesoprattutto in presenza di problemiquotidiani ordinari (sospensione diattività per assenza di personale oavaria delle apparecchiature, varia-zione degli orari ambulatoriali, infor-mazioni su percorsi alternativi nelcaso di impossibilità di esecuzionedella prestazione, smarrimento e ri-tardi nella consegna di referti, ritardianche nella consegna di cartelle cli-niche);informazioni che spesso nonsono corrette, chiare, e rimandanoa diversi operatori e Uffici e a pro-cedure disomogenee (ritiro referti,

prenotazioni, liste di attesa)Le informazioni richieste dagli utentiagli operatori sanitari e al personaledel front-office relative ad aspetti cli-nico-assistenziali, di orientamentoai servizi e alle prestazioni da ero-gare risultano essere complesse,imprecise, non complete e non coe-renti e a volte l’utente non ricevel’informazione desiderata.L’assenza di segnaletica interna epercorsi verso l’area ambulatorialee le Unità Operative di degenza as-sociata all’assenza di spazi infor-mativi visibili e con indicazionichiare genera disorientamento eperdita di tempo tant’è che l’utenteesprime spesso un giudizio nega-tivo sulla struttura.Sono diminuiti(8%) rispetto al2008(13%) i reclami scritti per itempi di attesa relativi sia alla pre-

notazione della prestazione che altempo che intercorre tra l’arrivopresso il servizio e l’erogazionedella prestazione ambulatoriale.In realtà, i reclami sui tempi di at-tesa scritti vanno a sommarsi conquelli verbali (33%) e risultano es-sere aumentati rispetto all’anno pre-cedente.La percentuale delle segnalazioni ri-guardanti l’ organizzazione generale(34%) dell’Ospedale risulta esserecomunque alta, nello specifico sielencano le disfunzioni rilevate conmaggior frequenza sia verbalmenteche in forma scritta:diminuzione deilivelli clinico-assistenziali nei con-fronti di pazienti non ricoveratipresso l’Unità Operativa compe-tente ma “appoggiati” presso altroreparto per carenza di posti letto;ri-tardi e sospensione di attività am-

bulatoriale sul territorio causatidallo specialista di turno;mancataapplicazione della normativa sul di-vieto del fumo e assenza di nomi-nativi degli incaricati addetti avigilare sull’osservanza dellanorma;sospensione delle attivitàambulatoriali causa avaria e guastidelle attrezzature sanitarie (Medi-cina fisica e della Riabilitazione,Oculistica, Radiologia)mancato ri-spetto della normativa sulla pri-vacy;disfunzioni presso il Centro diScreening Oncologico per i ritardinella spedizione dei referti;smarri-mento di esami radiografici (RMN,TAC)indisponibilità dell’area riser-vata ai parcheggi delle persone di-versamente abili e degliemodializzati in quanto occupati daautoveicoli sprovvisti di contrasse-gno o dalle vetture degli stessi di-pendenti.La dimensione del comfort alber-ghiero evidenzia problemi presentianche negli anni precedenti pressola struttura ospedaliera. Nel corsodell’anno 2009 è stata segnalata piùvolte la scarsa pulizia dei serviziigienici presso l’atrio a la variazionedell’orario degli interventi di puliziapresso l’ambulatorio diOculistica;qualità del cibo scadente,mancata variazione delle pietanze,assenza di bicchiere monouso nelvassoio dei pasti dei degenti.

“ Ed i numeri già lo dimostrano,oltre cento pazienti si sono giàrivolti alle cure del nuovo primario,pazienti che fino a due giorni faerano costretti a doversi recare al Cardarelli”

C’è un progetto per ristrutturare

il canile di Santo StefanoFALSO

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13ATTUALITA’IL PUNTO

SSMoliseMolise

Antonella Basile

La crescente rilevanza che lasocietà attribuisce ai fattori im-materiali ed anche nel mondoproduttivo che consentono la realiz-zazione di “prodotti” e “prestazioni”,sottolinea quando sia decisivo e cri-tico il ruolo delle persone e del si-stema delle relazioni, e diconseguenza, quanto diventa cen-trale il ruolo della Formazione comestrumento attivo di crescita e svi-luppo. Anche in ambito sanitario iforti cambiamenti hanno comportatouna nuova attenzione rispetto allaqualità del servizio offerto al citta-dino e alla centralità del fattoreumano che lo rende realizzabile. Nelsottolineare l’esigenza di nuovi com-portamenti organizzativi l’attenzioneè spostata sul fattore umano, chegioca il proprio ruolo fondamentalenell’interpretare e nell’agire. Se la ri-sorsa umana è il fattore critico disuccesso per il miglioramento dellaqualità dei servizi, la formazione co-stituisce il supporto ineludibile siaper riprogettare gli assetti organiz-zativi, sia per definire per-corsi di valorizzazione epromozione delle per-sone. La formazione si in-terseca sia con lepotenzialità e i bisogni del-l’individuo, sia con le logi-che e i bisogni dell’organizzazione.L’Educazione Continua in Medicina(ECM) è l’insieme organizzato ditutte quelle attività formative, sia teo-riche che pratiche, promosse con loscopo di mantenere elevata la pro-fessionalità degli Operatori della Sa-nità. L’ECM è un modello diformazione certificato reso obbliga-torio dal Dlgs 502/1992 integrato dalDlgs 229/1999 introdotto anchecome sistema di garanzia sulla qua-lità e sulla sicurezza degli interventisanitari erogati e ritenuto anche undovere deontologico al servizio del-l’utente. L’ASReM zona di Campo-basso, sempre attenta al fabbisognodi formazione continua dei propri di-pendenti, ha sviluppato un piano for-mativo che si pone l’obiettivo difornire un aggiornamento puntualegarantendo la priorità degli argo-menti in relazione alla rilevazionedei bisogni formativi condotta an-nualmente al proprio interno e

agli obiettivi nazionali e regionali. Inquest’ottica l’U.O. formazione e ac-creditamento dell’ASReM zona diCampobasso ha attivato diversieventi rivolti al personale delle pro-fessioni sanitarie, in particolare diquello infermieristico e fra questiquello più rilevante riguarda il pro-cesso di implementazione della do-cumentazione infermieristica perl’importanza che tale documenta-zione riveste in termini di sviluppodella qualità dell’assistenza e dellatutela giuridica. L’obiettivo che ci sipone è quello di favorire metodo-

logie di apprendimento da trasferiredalle aule ai posti di lavoro e di svi-luppare processi di formazione con-tinua coerenti ed utili almiglioramento dell’assistenza edelle prestazioni erogate. La forma-zione oltre ad essere consideratacome processo di acquisizione, svi-luppo di abilità e competenze, èanche trasmissione di valori di riferi-mento e norme comportamentali; èstrettamente legata alle strategieglobali e alle altre politiche di ge-stione delle risorse umane. Perl’anno in corso e nell’intento di man-

tenere valido il processo di imple-mentazione progettato, ha messo incalendario i seguenti eventi forma-tivi:La consulenza infermieristica alpaziente diabetico n. 2 edizioni.Linee guida procedure e proto-colli dalla teoria alla pratica n. 10edizioni quattro delle quali sisvolgeranno rispettivamente 2nella zona di Isernia e due a Ter-moli- Larino. Dalle Teorie organizzative alla va-lorizzazione delle risorse umanen. 1 edizione

In rilievoLa formazione all’interno dell’ASReMI cambiamenti nel settore hanno portato l’azienda a porre una maggiore attenzione

al fattore umano del personale chiamato a dare migliori risposte

L’avvocato Alberto Sipio Pi-stilli di Campobasso, in me-moria della sua sposa ecompagna di vita per 66 anni,signora Anna Pistilli SipioPerrazzelli, con grande gene-rosità ha donato all’O.D.O.(Servizio di OspedalizzazioneDomiciliare Oncologica) diCampobasso una somma de-stinata all’acquisto di una auto-mobile da aggiungere alladotazione di questo servizio eall’assunzione, nell’ambito diun progetto dedicato, di una ul-teriore unità infermieristica.La cara signora "Annina",come veniva chiamata dallepersone a lei più vicine, è stataassistita prima dal Day Hospi-tal dell'Oncologia del Carda-relli, diretto dal dr. GianfrancoGiglio, e, successivamente efino alla fine, dal servizio diOspedalizzazione DomiciliareOncologica di Campobasso. E', inoltre, in corso di creazioneuna Fondazione intitolata alladefunta, specificamente desti-nata ad occuparsi delle proble-matiche della prevenzione,della diagnosi, della terapia edell’assistenza domiciliare incampo oncologico.

Donazione Odo

L’attività sanitaria non deve mai perdere di vista “’unità profonda del-l’essere umano,nell’evidente interazione di tutte le sue funzioni cor-porali,ma anche nell’unità delle sue dimensioni corporale,affettiva,intellettuale e spirituale”.Non si può isolare “il problema tecnico posto dal trattamento di unadeterminata malattia dall’attenzione che deve essere offerta alla per-sona del malato in tutte le sue dimensioni. È bene ricordarlo, proprioquando la scienza medica tende alla specializzazione di ciascuna di-sciplina”(Pontificia Accademia pro vita, Carta degli Operatori Sanitari, 1995 )““

24 FEBBRAIO 2011 ore 18,00

CONVITTO NAZIONALE “MARIO PAGANO”

CAMPOBASSO

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DAL TERRITORIO/ CAMPOBASSO

14ATTUALITA’ Anno I Numero 5

19 febbraio 2011

Location tutt’altro che casuale!Proprio le scuole, infatti, sonostate il cuore di un intervento –patrocinato dall’assessorato regio-nale alla Sanità e dall’ASReM - mi-rato alla “Definizione di obiettivi esoluzione di problemi”, secondoquanto recita il titolo del manualemesso a punto dall’Istituto Superioredi Sanità (ISS), rappresentato alconvegno dalla dottoressa Gigante-sco. Ed il manuale è stato il pernoattorno cui ha ruotato il progetto pro-posto dal Dipartimento di SaluteMentale di Campobasso e attuatodall’associazione Cb in collabora-zione con l’Unità Operativa di Neu-ropsichiatria di Campobasso, con ilDipartimento di Salute Mentale diIsernia e con l’Università di L’Aquila.Il manuale é stato adottato a Cam-pobasso dagli Istituti "Pertini" e "Ga-lanti" e a Isernia dall’ Istituto TecnicoCommerciale in alcune classi delprimo biennio. Gli studenti una voltaa settimana per un'ora circa lohanno letto in gruppo alla presenzadi un esperto dell'Associazione Pro-mosam per un periodo di 9 mesi.Agli studenti sono stati somministratidei questionari prima e dopo il lungoperiodo della lettura del manuale. Iquestionari sono stati somministratianche a delle classi che non hanno"adottato" il manuale per valutare sevi erano delle differenze. Ma checos'è questo manuale? Si tratta diun volume che raccoglie 16 unità di"lavoro", cioè di lettura in gruppo dialcuni argomenti e anche di eserci-tazioni sia in classe che al di fuoridel contesto scolastico. Gli argo-menti riguardano la capacità di defi-nire obiettivi e di saperliraggiungere, di "problem solving", digestione dello stress, di modalità dicomunicazione più costruttive emeno aggressive, di provare a mo-dificare alcune modalità di interpre-tare le proprie emozioni, lesituazioni che ci capitano o di valu-tare i comportamenti degli altri,senza giudicare il prossimo. Maanche ad essere più ottimisti e pro-positivi. Si tratta dunque di un lungopercorso che viene effettuato peró ingruppo e con l'aiuto di un manuale,senza cioè il ruolo attivo di un pro-fessionista. Ci si ispira dunque ai

principi della "Formazione Socialeed Emotiva", dell'apprendimento ingruppo e tra pari, ai principi dellaAbilitá di vita come consigliato dal-l'Organizzazione della Salute. Maveniamo ai risultati. Dopo un anno dilavoro da parte degli studenti cosasi è ottenuto. L’impressione condi-visa tra studenti, professori, dirigentiscolastici e i professionisti di Pro-mosam è positiva per tanti aspetti.Dopo una iniziale diffidenza ed im-

barazzo, gli studenti, come si dice,ci hanno preso la mano. Il manualeè stato adottato con piacere ed èstato condiviso il lavoro. Gli studentisi sono davvero impegnati ed alcunidi loro hanno riconosciuto anchequalche piccolo disagio interiore,hanno imparato a familiarizzare conle proprie emozioni. A tal propositova detto che il “capitolo” emozioni èstato proprio quello più partecipatoed apprezzato. Intorno alle emozioni

si è creato entusiasmo e consenso.La condivisione del manuale è ser-vita anche a fare gruppo, e a crearelo spirito di squadra, un gruppoorientato al positivo. E basterebbequesto per affermare che l’obiettivoviene raggiunto! Come dicevamo inpremessa l’uso del manuale è statovalutato anche alla luce di una me-

todologia rigorosa basata sul con-fronto tra chi ha partecipato a que-sto intervento e chi invece non lo hafatto. Vediamo cosa si è ottenutoalla luce delle risposte date dai ra-gazzi. Le differenze significative, avantaggio delle classi che hannoadottato il manuale hanno riguar-dato le capacità di “superare la fru-strazione se gli altri non tiapprezzano come vorresti”, “nonscoraggiarsi in seguito ad una pe-

Antonella Basile

L’incontro tenutosi presso l’aula magna dell’Istituto comprensivo “I. Petrone” di Campobasso.La salute mentale passa attraverso la promozioneIl convegno finale sul progetto “Valutazione di efficacia

di un intervento di promozione della salute mentale nelle scuole”

Proprio a scuola va reimpo-stato il discorso legato ai com-portamenti dei ragazzi persuperare la frustazione

BENTORNATO !!!da mercoledìanche con il QUOTIDIANO DEL MOLISE

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15ATTUALITA’SSMoliseMolise

sante critica”, “superare la rabbiaper essere stato/a rifiutato/a”, “af-frontare le situazioni difficili, stres-santi”. Si tratta di aspetti moltoimportanti che spesso sono oggettodi articoli di cronaca per l’incapacitàdi alcuni studenti di non saper ge-stire la rabbia e di lasciarsi andare acomportamenti aggressivi o franca-mente violenti, o quando si hannoreazioni eccessive per aver presoun brutto voto o la ramanzina dei ge-nitori o degli insegnanti. Si è osser-vato, tra le risposte di questi stessistudenti, che essi si percepiscono“come meno annoiati”, “più attivi,pieni di energie”, “con i nervi saldi”,di “svegliarsi contenti di iniziare lagiornata”, di essere convinti che visono persone che non sanno cosafare della propria vita, ma di non per-cepirsi come loro”. Quindi ci sem-brano differenze importanti tra i duegruppi e che per i risultati ottenutiquesto approccio va incoraggiato esostenuto. Il Dipartimento di SaluteMentale che ha proposto questo in-tervento affidato all’AssociazionePromosam durante il convegno hasottolineato che si tratta allo statodei primi risultati di una ricerca inter-vento e ha voluto ringraziare perquesto sia la Direzione Generaledell’Assessorato alla Sanità dellaRegione Molise (Dr. Fagnano), siaquella dell’ASReM (Dr. Percopo)che con un piccolo finanziamento(€25.000,00) ha permesso lo svolgi-mento della ricerca, dell’intervento,la collaborazione dell’Istituto Supe-riore di Sanità e lo svolgimento delconvegno. Sembrano soldi benspesi anche perché ha permesso adei giovani professionisti locali diPromosam di esprimere il loro va-lore nella zona di residenza. Va in-fine segnalato che altre scuolehanno deciso di aderire e che si èsvolto già un primo incontro tra i pro-fessionisti e i Dirigenti Scolastici. Cisi augura il consolidamento di que-ste buone pratiche.

Come funzionala riforma dei certificati in reteL'invio del certificato di malattia on line fa partedella "rivoluzione digitale" della Pubblica ammi-nistrazionedisegnata dal ministro Renato Brunetta, che do-vrebbe portare, in sanità, a un risparmio stimato dioltre 12 miliardi di euro, 500 milioni di euro l'anno solograzie ai certificati via web. Il sistema, introdotto daldecreto 150 del 2009, ha avuto una prima fase di spe-rimentazione e poi di monitoraggio, e dal 1 febbraiodiventerà operativo anche il sistema sanzionatorio,che prevede il licenziamento o la decadenza dellaconvenzione per "l'inosservanza reiterata dell'obbligodi invio telematico". Il sistema, a regime, permetteràa medici di famiglia, guardie mediche, specialisti am-bulatoriali (anche privati) e medici ospedalieri di in-viare per via telematica all'Inps, una volta muniti dicodice di abilitazione, i certificati di malattiadei dipendentiprivati e pubblici (fatti salvi magi-strati, avvocati dello Stato, profes-sori universitari, forze armate e dipolizia, i vigili del fuoco, diplomaticie prefetti, per i quali rimane vigentela tradizionale modalità cartacea).L'Inps provvederà poi, sempre pervia telematica, ad inviare la comunica-

zione all'amministrazione di appartenenza del lavo-ratore, che sostituisce le tradizionali comunicazioni acarico del dipendente. Secondo gli ultimi dati diffusidal ministero, sono già stati inviati all'Inps per via te-lematica 2.872.620 certificati.In particolare, la Lombardia ha trasmesso 1.021.020,il Lazio 400.502, il Veneto 240.970. E poi 176.155 inEmilia Romagna, 171.656 in Sicilia, 164.479 in Cam-pania, 100.506 nelle Marche, 87.332 in Piemonte,85.698 in Puglia, 71.869 in Toscana, 61.628 inAbruzzo, 60.025 in Calabria, 49.890 nella Provincia diBolzano, 32.387 in Liguria, 30.415 nella Provincia diTrento, 29.366 in Sardegna, 25.858 in Umbria,20.755 in Basilicata, 20.506 in Friuli Venezia Giulia,11.280 in Valle d'Aosta e 10.323 in Molise. Anche sulfronte del numero di medici di famiglia accreditati,sono in prima fila le regioni del Nord, con Emilia Ro-magna, Toscana,Lombardia, Friuli Venezia Giulia che raggiun-gono il 100%, mentre a superare il 94% sono8 Regioni (Valle d'Aosta,Veneto, Basilicata,Marche, Umbria, Puglia, Campania e Pro-vincia di Bolzano) conuna media regionaledel 92%.

Nella foto: il minitro Brunettateorico della necessità dell’in-novazione nella pubblica am-ministrazione

C’è un progetto per ristrutturare

il canile di Santo StefanoFALSO

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DAL TERRITORIO/ POGGIO SANNITA

16ATTUALITA’ Anno I Numero 5

19 febbraio 2011

Aldo Fabio Venditto“Una situazione obbrobriosa”. Ilnuovo responsabile regionale dellatask force randagismo dell’Asrem,Claudio Di Ludovico non usa mezzitermini. L’ispezione ministeriale delcanile di Poggiosannita ha portatoalla luce un andazzo “aberrante, in-compatibile con la salute e il benes-sere degli animali”. Non sorprendequindi il sequestro della struttura, ilsecondo dopo quello del 2008 nelcorso del quale erano già state evi-denziate gravi inadempienze legi-slative. Stavolta però l’indirizzo delministero della Salute, della RegioneMolise e del direttore dell’Asrem,Angelo Percopo era chiaro: andavaaffrontato in maniera decisa il pro-blema del randagismo, chiudendo lestrutture abusive o non autorizzate.Detto, fatto.“A Poggiosannita abbiamo trovatoun degrado assoluto - spiega Di Lu-dovico - dove, oltre a condizioni sa-nitarie precarie e al mancato rispettodelle esigenze etologiche dei cani ri-coverati, abbiamo riscontrato formedi degrado ambientale dovute agliscarichi dei liquami che invadevanoi terreni circostanti”. Un dupliceabuso che non lascia dubbi né pos-sibilità circa l’ipotesi di dissequestro:l’intera struttura era totalmente fati-scente e inidonea al ricovero dei 132cani. Addirittura 46 animali convive-vano con la proprietaria, all’internodell’abitazione sita al primo piano,mentre la maggior parte di questiera ospitata in locali senza luce ospazi circondati da reti metallichecon spuntoni. Nessun documento può certificarela provenienza degli animali, nonera infatti presente nessun registro.È pertanto impossibile stabilire se equanti cani siano stati raccolti instrada, quanti siano stati assegnatidai comuni e quanti invece sianonati nella struttura stessa. Per giuntanessuna sterilizzazione è stata ef-fettuata, come invece previsto dallalegge regionale, salvo che in un paiodi casi. “Abbiamo presentato unadenuncia penale alla procura - con-tinua Di Ludovico - essendo nostraintenzione impedire nuovi ingressinella struttura. Inoltre l’Asl di Agnonecontinua l’azione di monitoraggioquotidiano”, garantendo così la pro-secuzione dell’intervento. Il nuovoresponsabile regionale della taskforce randagismo svela poi un parti-

colare macabro: “Seguendo i refluiche arrivavano a valle, abbiamoscoperto dei frammenti ossei, canidisseppelliti, carcasse e resti di in-cendi”, mediante i quali si inceneri-vano gli animali spirati. E sarebberonumerosi, visto che nei recinti i canivenivano ammassati senza sele-zione alcune, facendo poco per evi-tare aggressioni e relative malattiecutanee. Una vergogna a cui final-mente si è posto fine. Di Ludovicomagnifica “l’azione in rete delle isti-tuzioni, grazie alla quale si è riuscitiad intervenire e si interverrà ancorain futuro”, esprimendo gratitudinepure alle tante associazioni chehanno segnalato quanto stava av-venendo. “Su tutte l’Associazioneitaliana per la difesa di animali e am-biente, l’Ente nazionale protezioneanimali, la Casa di Snoopy di Ter-moli e l’Ufficio garante degli animali”.

Una situazione obbrobriosaPoggiosannita, un canile tra l’assurdo e il macabroCondizioni igienico sanitarie terribili, malnutrimento, carcasse e reflui:

Claudio Di Ludovico ci racconta i retroscena dell’intervento della task force dell’Asrem

Il fenomeno del boom deiparti cesarei non risparmia ilMolise. Una donna su due vifa ricorso, tra le più alte per-centuali italiane

“Il grande dibattito, scatenatosinegli ultimi tempi per via delle tristivicende assurtealle cronache, su come è meglio

I CANI NON VOTANOMA I PADRONI SI’

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17ATTUALITA’SSMoliseMolise

DAL TERRITORIO/ LARINO

Simona De Marchi

Superata una lacuna. A giorniverrà presentato il Registro tu-mori, dopo il via libera dellaRegione che colma un gap sanitarioconsiderevole, durato quindici anni.Il la lo aveva dato il consigliere Mi-chele Petraroia, solerte nel denun-ciare l’irrinunciabilità dello strumentonell’acquisizione di informazioni supatologie oncologiche, per mapparetali malattie sul territorio, per identi-ficare aree o gruppi a rischio e pro-grammare un piano adeguato diinterventi preventivi. Del resto, indi-cazioni sulla creazione di un Regi-stro tumori erano già contenute nelPiano sanitario nazionale del bien-nio 1998-2000; da allora nel nostropaese sono nati 34 database e an-cora una volta il Sud insegue il Set-tentrione sul terrenodell’innovazione. Addirittura solo inMolise non c’è traccia alcuna di que-sto strumento. Anzi, non c’era. Per-ché a giorni a questo ingiustificabiledifetto verrà posto rimedio.Eppure l’iter non è stato semplice néveloce e prima dell’improvvisa(quanto proficua) accelerazionedella giunta Iorio in consiglio regio-nale, il Registro ha avuto una trafilatravagliata: nel 2004 si era dato il viaalla costituzione dello stesso, an-nunciando un intento formalizzatopoi solo un anno dopo grazie ad unaconvenzione con la Lega italiana perla lotta contro i tumori. Al vertice delprogetto con ruolo di coordinamentol’ASL 3. Non ha funzionato. Passano tre anni e addirittura la Re-gione forma il personale medico af-finché sia in grado di archiviare,trasmettere, elaborare nonché ana-lizzare i dati raccolti grazie ad unapartnership con Molise dati, che in-tanto ha studiato e realizzato unsoftware ad hoc. Sembra fatta e in-vece ancora intoppi. Petraroia mispiega che per avviare il Registrosono necessari almeno due anni dirilevazione, buoni a produrre undato scientifico attendibile e di al-meno dieci anni per un dato struttu-rato sull’incidenza dei tumori inregione. I dati ci sono, essendo giàstati raccolti all’ospedale San Timo-teo di Termoli: “un patrimonio stati-stico” come lo definisce la giuntaregionale, che scongiura il rischio diuna ripartenza da zero. Questi rilievievidenziano un brusco aumento dipatologie tumorali, soprattutto nel-

l’area venafrana e nel Basso Molise.Ed è da qui che si dovrebbe comin-ciare se non fossimo ormai giunti al2010, quando nel Piano sanitario èesplicitamente richiesta un’azionetriennale di previsione ed incre-mento degli strumenti di rilevazionedei tumori. È la volta buona, si parte.Viene finalmente riconosciuto il prin-cipio secondo il quale l’ambiente – equindi il contesto quotidiano – eser-citano una forte influenza sulla sa-lute e pertanto rappresentano unirrinunciabile parametro di analisipreventiva dei vari fattori di rischio.

Di più; in un recente convegno aTermoli è stata rimarcata la connes-sione tra fattori genetici, demograficied ambientali, legando l’aumentatodel periodo di esposizione a so-stanze inquinanti ad una forma dipredisposizione congenita.Capire la malattia quindi non vuol

dire solo registrarla, quanto in-dividuare marcatori indispen-sabili a ridurre sensibilmente itempi di scoperta del male, au-mentando esponenzialmentele possibilità di sconfiggerlo.Archiviare la logica fatalista ola chimera dell’aria buonacome panacea di ogni malore,vuol dire affidarsi ad una sanità mo-derna, efficiente non solo nella de-genza quanto nella prevenzione.Oggi finalmente si parte. Con tena-cia, dopo tre lustri, si fa un passo si-gnificativo per rendere più semplicel’individuazione e la cura dei tumoriin Molise.

La svoltaIl Registro tumori del Molise è realtàDopo un iter complesso e lungaggini varie, a giorni avverrà la presentazione dell’importante ed essenziale organismo

La responsabile per il Molisedell'Italia dei Diritti, AnnaAurisano, interviene in me-rito ai dati diffusi nel "RapportoItalia 2011" dell'Eurispes, affer-mando che "la sanità molisana ri-sulta tra le ultime a livellonazionale e ce lo confermanoanche i dati sulla degenza pre-operatoria". "Il ricovero che pre-cede gli interventi chirurgici -sottolinea - sembra essere il piùlungo d'Italia. Difatti in questa re-gione sembra che la media sia di2,33 giorni, quasi il doppio diquella nazionale (1,38 giorni).Permanenza che risulta a dirpoco eccessiva e alla quale vienecontrapposta come prima ragionela poca disponibilità di posti lettoche costringe i pazienti a dei rico-veri anticipati al fine di non per-dere il turno. Il trend negativo checontinua a registrare la sanità mo-lisana viene confermato anche daidati alquanto scoraggianti sullatempistica per la degenza pre-operatoria nella regione". "Tra imotivi legati all'insoddisfazionedei degenti verso la Sanità - ag-giunge la Aurisano - c'é anche ilcosto del ticket troppo elevato e la

poca qualità del servizio erogatoche ha portato ad un aumentodelle persone che si rivolgono astrutture private in caso di inter-venti chirurgici. E' sempre più ne-cessario - conclude – un forte eradicale rinnovo della dirigenzapolitica regionale che staconducendo il Molise sempre piùad essere un fanalino di coda unpo' in tutti i settori rispetto al restodelle regioni italiane".

L’Italia dei Diritti“Troppo lunghi i tempi di ricovero

che vengono registratinelle strutture molisane”

C’è un progetto per ristrutturare

il canile di Santo StefanoFALSO

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18ATTUALITA’IL PUNTO

Anno I Numero 519 febbraio 2011

Antonella BasileUno screening è una strategiadi indagini diagnostiche che ilServizio Sanitario Nazionale,mediante i propri sistemi sanitari re-gionali, propone alla popolazionesana con l’obiettivo di individuareuna malattia in fase preclinica (cioèprima che dia segno di sè) grazie al-l’uso sistematico di mezzi clinici,strumentali e di laboratorio prece-dentemente definiti. GLI SCREENING IN MOLISENel Molise sono nove gli anni di at-tività degli screening per la neopla-sia della mammella e della cerviceuterina e “soltanto” al terzo anno perquello del colon-retto: con quest’ul-tima attività il Molise ha completatoun importantissimo ter nel settoredella prevenzione oncologica realiz-zato soltanto in sette regioni italiane;infatti, solo Emilia Romagna, To-scana, Veneto, Piemonte, Lombar-dia Basilicata e, appunto, Molisehanno avviato tutti gli screening rite-nuti fattibili e scientificamente ri-spondenti alle caratteristicheepidemiologiche che le moderne co-noscenze indicano come indispen-sabili per ottenere i migliori risultatiin termini di prevenzione.Sono stati peraltro raggiunti altri dueobiettivi sostanziali: l’estensione deiprogrammi di screening e degli invitial 100% della popolazione target edil mantenimento della cadenza bien-nale per gli screening della mam-mella e del colon-retto e di quellatriennale per lo screening della cer-vice uterina. Anche in questo ambitoparticolare la regione Molise è in ot-tima compagnia poiché sono soloaltre 5 (ovvero Lombardia, ValleD’Aosta, Friuli Venezia Giulia, EmiliaRomagna e Umbria) le regioni cheestendono gli inviti a più del 90%della loro popolazione.LO SCREENING PER LA NEO-PLASIA DELLA MAMMELLA E’ attivo nel Molise, dal marzo 2003,un unico programma di screeningoncologico per il tumore della mam-mella a fronte di una popolazionetarget pari a circa39.000donne. Un dato particolarmente positivo, fa-vorito dalle piccole dimensioni dellanostra regione, è quello riferito allacopertura totale conseguita sia perla popolazione che per il territorio.

In sostanza, si è sempre conseguitol’obiettivo di invitare tutta la popola-zione residente; inoltre, grazieanche all’utilizzo di una apparec-chiatura radiologica mobile posta suun’auto adeguatamente attrezzata,tutte le donne aderenti hanno potutoeffettuare la mammografia nel pro-prio comune di residenza. Lo screening mammografico è unprogramma di sanità pubblica rivoltoalle donne comprese nella fascia dietà tra i 50 ed i 69 anni che permettedi individuare il carcinoma mamma-rio in stadio iniziale. Grazie a questomodello organizzato di prevenzionegratuita, coordinato dalle ASL a li-vello Regionale, si è abbattuto in Eu-ropa il 30% della mortalità perquesto tumore.LO SCREENING DELLA CERVICEUTERINA Nella Regione Molise è attivo dalfebbraio 2003 un unico programmadi screening oncologico per il tu-more della cervice uterina a fronte diuna popolazione target pari a circa85.000 donne.Il programma è stato avviato a se-guito di un’accurata analisi epide-miologica da cui è emerso che ognianno in Italia ci sono circa 3700nuovi casi di cervicocarcinoma con1300 decessi. La sopravvivenza a 5

anni è condizionata dallo stadiodella malattia al momento della dia-gnosi.Gli strumenti oggi disponibili per unabuona prevenzione sono costituitidal vaccino HPV e dal pap test, unesame semplice, sensibile, moltoeconomico e non traumatico chepermette di selezionare donnesenza sintomi e apparentementesane che possono però avere svi-luppato la malattia. Il programma molisano è stato ar-ticolato in quattro fasi essenziali: • reclutamento sulla base delleliste anagrafiche con spedizionedella lettera a domicilio;• diagnosi di I livello attraverso ilpap test;• diagnosi di II livello con colpo-scopia ed eventuale biopsia;• trattamento terapeutico, ansadiatermica e follow-up.Per le attività di I livello, a partire dal-

l’anno 2003, sono stati attivati 15centri di prelievo citologico iniziandodalla sola città di Campobasso edestendendo poi l’attività a tutta la re-gione in modo da assicurare unapresenza capillare nell’intero territo-rio molisano. Nel solo capoluogo sono attivi 2 am-bulatori – pap – test ubicati pressol’Ospedale “Cardarelli” ed il Consul-torio familiare. Nell’area del CentroMolise sono inoltre operativi i Po-liambulatori di Bojano, di Riccia e diTrivento.Nel Basso Molise i prelievi vengonoeffettuati presso il Consultorio di Ter-moli, il Consultorio di Larino e gliAmbulatori di Campomarino, Ca-stelmauro, Petacciato e Montenerodi Bisaccia. Nella provincia di Isernia sono attivi4 ambulatori ubicati presso l’Ospe-dale di Isernia, l’Ospedale di Vena-fro , il Consultorio di Venafro ed ilConsultorio di Agnone.Lo screening è organizzato “a chia-mata”: tutte le donne molisane - dietà compresa tra i 25 e i 64 anni - ri-

cevono una lettera in cui, dopo unabreve esposizione delle finalità delprogramma, sono invitate a recarsipresso un centro prelievo dove, ingiorni ed orari stabiliti, saranno sot-toposte ad un PAP-TEST che costi-tuisce L’ESAME fondamentale diprimo livello.A tutte le donne che si sono sotto-poste al pap test è inviata una se-conda lettera in cui vienecomunicato il referto dell’esame.Nel caso di negatività del pap –testle donne sono richiamate dopo treanni. Le donne con pap test “anor-male” per alterazioni pre-cancerosedella portio uterina (circa il 5% deltotale), invece, sono invitate a sotto-porsi all’esame colposcopico, checostituisce l’esame di secondo li-vello dello screening. Grazie ad unapresenza più capillare sul territorio,realizzata attraverso l’incrementodei centri di prelievo e la diffusionedi materiale divulgativo, è aumen-tato sensibilmente il tasso di ade-sione anche se non si è riuscitiancora a conseguire l’obiettivo del50% di rispondenti. Tale criticità è determinata essen-zialmente dal persistere di proble-matiche di natura amministrativache di fatto non consentono di con-vogliare i pap – test eseguiti con im-pegnativa nell’ambito delloscreening.Si è pero raggiunto l’obiettivo del-l’estensione completa (100 %) delprogramma a tutte le donne moli-sane in fascia d’età come già avve-nuto nel corso del I round.Al contrario, non si è riusciti a con-seguire l’obiettivo della riduzione deitempi di risposta per i negativi cherimane la principale criticità del pro-gramma molisano. Tale problema-tica è determinata essenzialmentedal fatto che l’attività di screening èsvolta come attività progettuale e,conseguentemente, al di fuori del-l’orario di servizio; pertanto, nei ri-dotti tempi a disposizione, glioperatori coinvolti non riescono asmaltire celermente l’ingente caricodi lavoro.La partecipazione più contenutadelle donne molisane allo screeningcervicale rispetto all’alta adesionecaratterizzante lo screening mam-mografico è da ricondursi soprattuttoalla peculiare distribuzione geogra-fica delle utenti in fascia d’età. Se ladisponibilità di un’unità mammogra-

Se ne è parlato a Campobasso nel corso di un convegnoScreening: prevenzione una scelta di vitaNel Molise l’estensione dei programmi di controllie degli inviti ha raggiunto il 100% della popolazione

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SSMoliseMolise

fica mobile consente a tutte le moli-sane di eseguire la mammografianel proprio comune di residenza, laconcentrazione della popolazioneregionale in comuni spesso assai di-stanti e non ben collegati alle sediambulatoriali ha costituito un deter-rente assai penalizzante per l’ade-sione allo screening citologico. Tra gli obiettivi futuri quello di av-viare un nuovo programma di pre-venzione del cervicocarcinoma daattuarsi mediante la diffusione deltest HPV, alla stregua di molte altreRegioni italiane (Abruzzo, Emiliaetc.).LO SCREENING ONCOLOGICODEL COLON RETTO I tumori del colon e del retto rappre-sentano oggi, per incidenza e mor-talità, la seconda neoplasia,

mostrando in questi ultimi anni unacrescente frequenza a fronte di un li-vello stabile della mortalità. Questoquadro epidemiologico, che può tro-vare diverse spiegazioni in termini difattori di rischio, soprattutto di tiponutrizionale e di stile di vita, ha ac-cresciuto l’importanza di sviluppareadeguate strategie di prevenzionesecondaria. Il programma di scree-ning del colon-retto rappresentaoggi in molte regioni italiane una re-altà ormai consolidata. La sua at-tuazione nella nostra regione, apartire dal 2008, ha rappresentatouna sfida non solo in termini econo-mici ma soprattutto organizzativi. In conformità al Piano Sanitario Re-gionale 2005 – 2007 nell’anno 2007è stata avviata la complessa faseorganizzativa del programma discreening colorettale.

A seguito della nomina dei Respon-sabili di progetto, avvenuta nelmese di dicembre 2007 è stata con-dotta un’accurata ricerca epidemio-logica a spettro regionale sulleneoplasie colorettali e sui relativiprecursori nonché un approfonditostudio comparativo delle esperienzedi screening già avviate in altre re-gioni italiane.Si è provveduto, quindi, alla predi-sposizione di un piano di fattibilitàche, tenuto conto delle peculiaritàculturali, socio – economiche e oro-grafiche della regione Molise, hacondotto alla scelta di una metodo-logia di screening già positivamentesperimentata in Umbria.Tale metodologia, caratterizzatadall’invio al domicilio di ciascunutente in fascia di età di una pro-vetta per la raccolta dei campionibiologici per l’esecu-zione del test FOBT, haconsentito un’azionecapillare sull’intero terri-torio regionale ed, evi-tando spostamenti allapopolazione interes-sata, ha favorito unapiù alta adesione al pro-gramma. Infatti, unita-mente alla provetta èstato inviato un depliantinformativo sulle moda-lità di raccolta nonchéuna busta per il rinviodel campione a mezzoposta.Individuata la metodolo-gia di screening si èscelto di organizzare ununico Centro regionale

di I livello, presso il Presidio ospe-daliero di Larino, per la lettura ditutti i test FOBT eseguiti dalla popo-lazione molisana interessata. Nell’anno solare 2008, infatti, i citta-dini aderenti al test di I livello sonostati 11808 (percentuale di adesionepari al 36,5 % vs media nazionaledel 46,3%) Tuttavia, a causa della mancataprosecuzione della campagna pub-blicitaria, nel secondo anno di atti-vità si è riscontrata una leggeraflessione del tasso di adesione alprogramma di screening. Nell’annosolare 2008, infatti, la percentuale diadesione è stata pari al 36,5 %mentre nell'anno 2009 i cittadiniaderenti sono stati 15299 con unapercentuale di adesione pari al 33,9 % . Per quanto riguarda i dati re-gionali relativi al II livello la percen-tuale di adesione alle indagini diapprofondimento è stata a livello re-gionale, nel biennio 2008-2009, del45,4 % mentre nella sola area diCampobasso, per il 2008 del 17,3% e per il 2009 del 64,4 % vs medianazionale del 78,7 %. Sono stateeseguite in tutte le Unità Operativedi endoscopia digestiva della re-gione un totale di 728 colonscopie(raggiungimento del cieco nel 97,2% dei casi) con una prevalenza diadenomi avanzati al 1° esame parial 31,8 %, di adenomi iniziali pari al21,5 %, di adenocarcinomi pari al10,7 % e di negativi pari al 38 %.Nell’anno appena concluso si è co-munque conseguito l’obiettivo dellacompleta estensione territoriale conl’invio di 33.680 lettere di sollecitoalla popolazione non- responder.

Uno screening è una strategia di indagini diagnosti-che che il Servizio Sanitario Nazionale, mediante ipropri sistemi sanitari regionali, propone alla popola-zione sana con l’obiettivo di individuare una malattiain fase preclinica (cioè prima che dia segno di sè)grazie all’uso sistematico di mezzi clinici, strumentalie di laboratorio precedentemente definiti.

I dati emersi ed elaborati in relazione a questo primo biennio di attività di screeningnella nel Molise sul 100 % della popolazione target permettono di trarre le seguenti con-clusioni:scarsa consapevolezza, nella realtà sociale molisana, dell’importanza della prevenzionedel CCR che si è tradotto in una bassa percentuale di adesione agli esami di I e II livellose confrontata alla media nazionale;netto incremento della percentuale di adesione al II livello nel 2009 rispetto all’anno pre-cedente nell’area di Campobasso;percentuale di lesioni neoplastiche adenomatose e carcinomatose superiore alla mediadegli altri studi di screening con una maggiore stadiazione post-operatoria di tumori infase ancora iniziale.Aree di criticità ancora irrisolte:Campagna mediatica di presentazione del programma ancora modesta e non poten-ziata;Necessità di aggiornamento continuo degli operatori coinvolti;Liste anagrafiche non aggiornate.Il dato più significativo che emerge è che nonostante la non altissima percentuale diadesione al programma, il numero di lesioni cancerose e precancerose risulta netta-mente superiore alla media nazionale. Questo ci deve far riflettere sulla reale efficaciadel progetto di screening del CCR nella nostra regione e ci obbliga a continuare e mi-gliorare la nostra esperienza al fine di diagnosticare in fase precoce quell’alta percen-tuale di lesioni ancora occulte.

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DAL TERRITORIO/ POZZILLI

20ATTUALITA’ Anno I Numero 5

19 febbraio 2011

La scienza

Neuromed e Cattolica insieme per una medicina molisana d'avanguardiaColpire più duramente i tumori cerebrali con la radioterapia senza effetti collaterali

Walter EgoColpire più duramente i tumoricerebrali con la radioterapia ela chemioterapia senza au-mentare gli effetti collaterali Graziead un metodo ad altissima preci-sione, una ricerca condotta con-giuntamente dall’UniversitàCattolica di Campobasso e dall’Isti-tuto Neurologico Mediterraneo(Neuromed) di Pozzilli dimostra cheè sicuro aumentare le dosi di radia-zioni nei pazienti operati, asso-ciando al trattamento radioterapicola chemioterapia con temozolomide,contro una delle più aggressiveforme di cancro del cervello Dallacollaborazione tra l’Unità Operativadi Radioterapia dell’Università Cat-tolica di Campobasso e l’Unità Ope-rativa di Neurochirurgia dell’IRCCSNeuromed di Pozzilli, coordinata dalProf. Giampaolo Cantore, è natauna sperimentazione su pazientioperati per una particolare forma ditumore cerebrale. Questa sperimen-tazione ha riguardato la possibilità diaggredire con maggiore energiaquesti tumori, senza per questo au-mentare il rischio di danni ai tessuticircostanti. La ricerca è stata pubbli-cata sull’International Journal of Ra-diation Oncology, Biology, Physics,la rivista scientifica leader della ra-dioterapia mondiale. Il tumore presodi mira dai ricercatori della Cattolicae della Neuromed è uno dei più te-mibili oggi conosciuti dalla medicina:il glioblastoma multiforme, che rap-presenta la forma più grave nella ca-tegoria dei gliomi maligni, a lorovolta i più diffusi tumori cerebralinegli adulti. La terapia standard inquesti casi prevede l’intervento chi-rurgico, per rimuovere il più possibilela massa tumorale, seguito dall’usodi radiazioni dirette contro il cancro eda cicli di chemioterapia con temo-zolomide, un farmaco capace didanneggiare il DNA delle cellule ma-ligne. Ma quando si usano le radia-zioni, il rischio sempre presente èquello di danneggiare non solo il tu-more, ma anche i tessuti sani circo-stanti. E, nel caso di una zonadelicata come il cervello, risparmiaredanni alle zone immediatamente vi-cine diventa una necessità assoluta.Ecco perché alla Cattolica di Cam-pobasso viene usata la radioterapiaad intensità modulata (IMRT nellasigla inglese) che, attraverso unaserie di fasci di radiazioni ad inten-sità anche diversa tra loro, permette

di concentrare l’attacco in un’areaestremamente precisa, individuataprecedentemente grazie alla Tac edaltri metodi di indagini. In questomodo è possibile aumentare la doserivolta verso il tumore con maggioresicurezza per i tessuti vicini. Il puntooriginale dello studio condotto dallaCattolica e dalla Neuromed, allaquale ha collaborato anche la neu-rochirurgia dell’Ospedale Cardarellidi Campobasso, è proprio la quan-tità di radiazioni sopportabile. I ricer-catori dell’Unità Operativa diRadioterapia hanno infatti testato lapossibilità di elevare le dosi, asso-ciando al trattamento il farmaco te-

mozolomide. 19 pazienti colpiti daglioblastoma sono stati divisi in tre gruppi, ciascuno dei quali ha rice-vuto una diversa dose totale di ra- diazioni, frazionata in 25 trattamentinell’arco di cinque settimane. I risul-

tati hanno dimostrato che è possibileusare la dose più elevata, 65 “Gray”(l’unità di misura per l’energia as-sorbita, Gy nella sigla inglese)senza che aumentino gli effetti col-laterali. “Questi dati – dice AlessioMorganti, direttore dell’Unità di ra-dioterapia – suggeriscono che untrattamento radioterapico a 65 Gyconcentrato nel tempo, associato atemozolomide, è sicuro per i pa-zienti. In termini pratici, poter usaredosi maggiori significa ottenere ef-fetti positivi dalla terapia e accor-ciare il tempo in cui i pazienti devonosubirla. In questo modo si ha una di-minuzione dello stress, sia per loroche per i familiari, con un comples-sivo miglioramento della qualità divita”. Ciò a cui ora i ricercatori diCampobasso e Pozzilli puntano è unulteriore innalzamento delle dosi.“Visti i risultati ottenuti e gli scarsi ef-fetti collaterali osservati – continuaMorganti - stiamo programmando unnuovo studio in cui proveremo dosiancora più elevate”.

La popolazione invecchia,aumentano progressiva-mente gli anziani bisognosidi cure che le famiglie nonsono in grado di assicurare:serve una rete di servizi sulterritorio. Le Rsa sono una ri-sposta: alternativa seria allacasa di riposo, all’ospizio, alreparto di lungodegenza

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21ATTUALITA’

DAL TERRITORIO/ POZZILLISSMoliseMolise

Walter Ego

Il Neuromed è un IRCCS che ef-fettua prestazioni assistenziali afavore di cittadini residenti nelMolise con oneri a carico del F.S. re-gionale che non supera i 6 milioniall’anno. Infatti circa l’85% dell’atti-vità assistenziale è prestata a fa-vore di pazienti provenienti da altreregioni che rientrano nella regola-mentazione finanziaria relativa allamobilità extraregionale, non a caricodella Regione Molise. Grazie allaforte mobilità extraregionale che fadi Neuromed la prima struttura inItalia con il più alto indice di attra-zione, si genera un’ulteriore fonte difinanziamento per la Regione Mo-lise in sede di compensazione inter-regionale che va a sommarsi aquello riconosciuto alla stessa dalGoverno. Neuromed, quindi, incidesulla intera spesa sanitaria regio-nale per una per una insignificanteparte inferiore all’1 % della spesasanitaria, generando, contestual-mente, un utile delta positivo nellecasse regionali in quanto sullaquota di mobilità attiva la Regione

Molise sconta un ulteriore risparmioeconomico a copertura del disa-vanzo regionale per l’applicazionealle prestazioni ai nale molisano hatariffe inferiori a quelle previste dallaTariffa Unica Convenzionale usatain sede di compensazione. Da qui la

necessità che, nell’ambito dellescelte politico-istituzionali spettantialla regione, venga trovato un equoe giustificato contemperamentodelle varie esigenze fondamentaliche impongono sulla materia e nonvenga posto alcun tetto di spesa, inparticolare, sulle prestazioni ero-gate a pazienti extraregionali conmaggiore sinergie

con le strutture pubbliche. La Neu-romed non danneggia il pubblico,ma lo alimenta e lo integra se, però,viene incrementata nella regioneMolise l’utenza extraregionaleche non costituisce un costo per laRegione Molise.

La questione Neuromed, una risorsa per le casse della RegioneLa forte mobilità extraregionale risulta compensativa

a favore del sistema sanitario molisano

La popolazione invecchia,aumentano progressiva-mente gli anziani bisognosidi cure che le famiglie nonsono in grado di assicurare:serve una rete di servizi sulterritorio. Le Rsa sono una ri-sposta: alternativa seria allacasa di riposo, all’ospizio, alreparto di lungodegenza

“Il grande dibattito, scatenatosinegli ultimi tempi per via delle tristivicende assurtealle cronache, su come è megliopartorire,

Neuromed, I care: diamo voce ai pazientiDare voce ai pazienti ed ascoltare le loro storie ma so-prattutto il loro bisogno di accedere a cure appropriatee di alta qualità è da sempre un obiettivo dell'attività dicomunicazione dell'Istituto Neuromed, perché ascol-tando la voce dei veri protagonisti del mondo della sa-nità si può costruire un sistema basato sull'I Care doveil paziente è al centro di tutto e, per la sua natura dipersona bisognosa di cure, può insegnare e può indi-care ciò di cui ha bisogno. Per questo riceviamo e tra-smettiamo, per volere del mittente, una lettera di unnostro paziente, un encomio a due giovani medici chehanno saputo unire alla professionalità anche unacomponente umana indispensabile per coloro che sof-frono.Il paziente con annosi problemi di diplopia (visionedoppia), dopo numerose vicissitudini e numerosi con-sulti medici, è approdato al Neuromed che attual-mente oltre all'ambulatorio di oculistica ha attivato ilcentro ortottica, ovvero la disciplina che studia e trattagli aspetti sensoriali e motori della visione.Gentili dottori Eliana Palermo e Michele Meglio,sono stato e sono un vostro paziente, avanti negli anniper cui non mi è consentito, dalla coscienza, dire cose

se non sono sug-gerire dall'onore. Visita oculistica,esame della mo-bilità oculare:ognuno di voi perla parte di com-petenza, conumiltà, sapere ecoscienza, hafatto si, che "io" oggi possa avere la grande gioia diosservare la natura, guidare la mia vecchia auto e ve-dere con chiarezza il viso della gente. Grazie, grazie,grazie per il vostro tempestivo intuito e le cure che miavete offerto e mentre vi ringrazio prego Iddio affinchépossa donarvi salute, a voi medici dal camice biancoche sapete sorridere al paziente e sapete essere gen-tili e degni di stima, pregi iddio affinché vi ricolmi diuna bella serenità familiare, una splendida carrieraprofessionale ed il cuore sempre disposto caritatevol-mente verso ci ha bisogno del vostro prezioso sapere.

Cari saluti D. V. P.

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22CRONACAL’INTERVENTO

Anno I Numero 519 febbraio 2011

CAMPOBASSOospedale Cardarellicentralino0874 / 4091

ISERNIAospedale Venezialecentralino0865 / 4421

TERMOLIospedale S. TIMOTEOcentralino0875 / 71591

FARMACIE CAMPOBASSOMANZONIVia Manzoni Alessandro, 89Tel. 0874.97070NERILLIVia Monforte, 2Tel. 0874.311373

PICCAVia Mons. Bologna, 24Tel. 0874.416177PAOLOVia Monforte, 63Tel. 0874.416327CIPOLLAPiazza Cesare Battisti, 11Tel. 0874.65391COMUNALE 2Via XXIV Maggio, 180Tel. 0874.66811COMUNALE 1Via Calabria, 37Tel. 0874.483629COMUNALE 3Via Toscana, 24Tel. 0874.65873DI TOROP.zza Gabriele, 32Tel. 0874.311018

CARUSOCorso V. Emanuele II, 69Tel. 0874.415360CASTIGLIONEVia XXIV Maggio, 14Tel. 0874.65105GIAMPAOLOPiazza Pepe Gabriele, 39Tel. 0874.94076GRIMALDIVia Marconi Guglielmo, 3/5Tel. 0874.311259

FARMACIE ISERNIA

SILVESTRIVia Lazio, 10Tel. 0865.50789DI GIROLAMORampa MercatoTel. 0865.50625

DI TOMMASOC.so G. Garibaldi, 48Tel. 0865.50891FORTINIP.zza G. Carducci, 15Tel. 0865.414123SAN LAZZAROVia Tedeschi G., 39Tel. 0865.299310

FARMACIE TERMOLI

MARINOC.so Nazionale, 42/44 Tel. 0875.706234CAPPELLAVia Maratona, 1Tel. 0875.703233SPAGNOLETTI Via Molise, 78 Tel. 0875.703846

TRABOCCHIVia Tevere, 17 Tel. 0875.705030CARUSOVia Delle Querce, 1/FTel. 0875.751898CENTRALEC.so Nazionale, 102 Tel. 0875.702492D’ABRAMOPiazza Garibaldi Tel. 0875.706769

La letteraSul Vietri di Larino troppi paradossiIl comitato.parla di un massacro della struttura“Ache gioco giochiamo? Noi non smobilitiamo”

L’ASREM, Azienda SanitariaRegionale del Molise, in que-sto periodo pre-elettorale, sidichiara impegnata a migliorare laefficacia, la efficienza e la economi-cità del Servizio Sanitario Regionaleper soddisfare “pienamente” la do-manda del proprio bacino d’utenza.Non solo! Ha già trovato la solu-zione per dare risposta alle esi-genze di razionalizzazione dellaspesa sanitaria ricorrendo ad unaconvenzione con l’Ospedale Pedia-trico “Bambino Gesù” di Roma chesancisce l’istituzione di un Centro diAssistenza Pediatrica di bassacomplessità nello stabilimento di La-rino, per la durata di tre anni ed alcosto di oltre 3.840.000,00 Euro. Aprima vista l’iniziativa può apparireallettante e conveniente ma al mo-

mento non convince l’opinione pub-blica che da oltre dieci anni è stata“avvelenata” dalla mala sanità, de-pauperata dallo spreco, dai tagli alpersonale, dalla chiusura dei variambulatori nonché dalla sconside-

rata confusione ingenerata da unaevidente incompetenza gestionaleed altresì da una impropria attua-zione del Piano Sanitario Regionalecon il risultato di fare venir meno,pericolosamente, i livelli essenziali

di assistenza.Nell’ospedale “G. Vietri” di Larino il“massacro” continua a pieno regimeed ogni tanto va via un pezzo. Negliultimi tempi si sta predisponendo ilfunerale del Reparto di Medicina nelquale resistono solo tre coraggiosimedici e non si sa per quanto tempoancora riusciranno a farlo di frontead un flusso continuo di pazientiprovenienti anche da altri nosocomiormai al collasso. Il paradossovuole che, a questi pazienti, qual-che responsabile irresponsabile (siperdoni il gioco di parole) oppongadisposizioni di “chiusura virtuale” delReparto e solo con l’intervento dicittadini allarmati e Carabinieri se nedispone l’immediato quanto provvi-denziale ricovero in Medicina dopodiverse ore di attesa nell’astanteriadel Pronto Soccorso. Questo è ilprogramma della ASREM? A chegioco giochiamo? Non si può mac-

chinare la smobilitazione dell’esi-stente per poi inventare la ricostru-zione su basi rese oltremodo fragili.Si corre il rischio di gettare anche il“Bambino” con “l’acqua sporca” daindividuarsi nell’errato calcolo di unrisparmio perseguito con la sop-pressione di reparti e servizi la cuidomanda si è rivolta altrove produ-cendo il raddoppio della spesa. Masi avrà la saggezza di fare “mac-china indietro”? Nessun dorma! Enon dorme certo il Comitato per ladifesa dell’Ospedale “G. Vietri” chenei prossimi giorni indirà una confe-renza stampa per dare informazionidettagliate ai cittadini e rendere notala propria posizione in merito ai re-centi “fasti” sanitari.Larino, 3 febbraio 2011 Comitato per la difesa

dell’Ospedale “G. Vietri” di Larino

umeri utiliumeri utiliNN OSPEDALI & FARMACIE

BENTORNATO !!!da mercoledìanche con il QUOTIDIANO DEL MOLISE

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