Modulo 9 Impianti frigoriferi ad assorbimento · Department of Industrial Engineering (DIN) -...
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Corso di Impianti Meccanici – Laurea Triennale
Modulo 9
Impianti frigoriferi ad assorbimento
Prof. Ing. Cesare Saccani
Prof. Ing. Augusto Bianchini
Dott. Ing. Marco Pellegrini
Dott. Ing. Michele Gambuti
Department of Industrial Engineering (DIN) - University of Bologna
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Introduzione
Soluzioni binarie ed operazioni elementari
Agenda
Impianto frigorifero ad assorbimento ad ammoniaca
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Qualsiasi impianto frigorifero deve trasferire determinate quantità di calore da locali, derrate,
fluidi, a temperatura più bassa, all’aria o all’acqua dell’ambiente esterno a temperatura più
elevata. Questi trasferimenti di calore richiedono che venga compiuto del lavoro. Negli impianti
muniti di compressore si fornisce energia nella forma meccanica (ottenuta in genere tramite
motori che richiedono energia elettrica). Negli impianti frigoriferi ad assorbimento si fornisce
energia nella forma termica, mentre la potenza elettrica/meccanica è sostanzialmente assorbita
da una pompa.
Se l’energia termica è di ‘alta qualità’ (ad esempio resa disponibile dalla combustione diretta di
combustibile pregiato) gli impianti frigoriferi ad assorbimento non risultano energeticamente
convenienti nei confronti di quelli a compressione. L’impianto ad assorbimento risulta invece
interessante se viene alimentato con cascami termici destinati altrimenti ad essere dispersi.
Introduzione
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Esistono fondamentalmente due tipologie di soluzioni liquide:
• alcune sono costituite da componenti che rimangono separati tra loro, come avviene ad
esempio per acqua e olio;
• altre sono costituite da componenti in grado di miscelarsi intimamente, come avviene per
acqua e ammoniaca. Esiste comunque un limite alla solubilità di un componente nell’altro,
che dipende dalla pressione e dalla temperatura della miscela. In particolare, al crescere
della temperatura, la soluzione si impoverisce del componente più bassobollente.
Gli impianti ad assorbimento che presentano le applicazioni di maggior interesse impiegano
prevalentemente la soluzione acqua e ammoniaca (H20–NH3) o la soluzione acqua e bromuro di
litio (H20–LiBr).
Nel primo caso il fluido frigorifero è l’ammoniaca e pertanto può coprire l’intero campo di
applicazione dei normali impianti a compressione.
Nel secondo caso il fluido frigorifero è l’acqua e di conseguenza le applicazioni sono limitate al
campo della semplice refrigerazione, con temperature al di sopra di 0°C.
Introduzione
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L’impianto frigorifero ad assorbimento è costituito fondamentalmente da due parti.
Nella prima di queste, presente anche negli impianti a compressione, il fluido frigorifero passa
dall’ambiente ad alta pressione (condensatore C ed eventuale ricevitore di liquido RL) a quello
di bassa pressione (separatore S e circuiti di evaporazione) attraverso la laminazione L.
Nella seconda, che si sostituisce al compressore degli impianti tradizionali, il vapore frigorifero
ottenuto dal separatore viene assorbito in una soluzione liquida, dopo di che può essere
riportato alla pressione più elevata con una pompa P. Viene infine separato dalla soluzione
liquida per essere avviato al condensatore.
Introduzione
L’assorbimento avviene nell’assorbitore A ed è favorito
dalla sottrazione di calore. Minore è la temperatura che si
riesce a raggiungere e minore è la quantità di soluzione
necessaria per assorbire 1 kg di vapore frigorifero.
La separazione della soluzione liquida avviene nel
generatore G introducendo calore. I vapori che si liberano
non sono composti esclusivamente da vapori di fluido
frigorifero: tra il generatore e il condensatore risulta
necessario introdurre una colonna di rettifica per garantire
una certa purezza del fluido frigorifero.
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Introduzione
Soluzioni binarie ed operazioni elementari
Agenda
Impianto frigorifero ad assorbimento ad ammoniaca
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Due sono i diagrammi fondamentali impiegati nello studio delle soluzioni binarie: il diagramma
temperatura-concentrazione (T-c) e il diagramma entalpia-concentrazione (H-c).
Sul diagramma T-c, per un determinato valore di pressione p, si hanno
4 curve fondamentali che individuano le fasi del solido, del liquido e
del vapore e che si appoggiano ai valori delle temperature di
vaporizzazione Tv e di solidificazione Ts dei 2 componenti A e B della
soluzione. Le 4 curve fondamentali sono la curva di condensazione, di
vaporizzazione, di solidificazione e di fusione.
Ad una generica concentrazione c della soluzione, a temperatura più
bassa di Tf troviamo la fase solida, tra Ts e Tv troviamo la fase liquida,
oltre Tc troviamo la fase vapore. Tra Ts e Tf si ha la miscela eterogenea
di liquido e solido, tra Tc e Tv la miscela eterogenea di liquido e
vapore.
È da notare che, contrariamente a quanto avviene per i componenti
puri, per la soluzione a una generica concentrazione c, la temperatura
varia durante le fasi di vaporizzazione e di solidificazione.
Soluzioni binarie ed operazioni elementari
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Si consideri una soluzione liquida sottoraffreddata rappresentata
dal punto (1). Introducendo calore si raggiunge il punto (2) di
liquido saturo, pronto per vaporizzare. Alla fine della
vaporizzazione si ha un vapore saturo secco (3) dal quale,
introducendo ancora calore, si passa a vapore surriscaldato (4).
Il ‘‘punto’’ (M) rappresenta una miscela eterogenea la cui fase
liquida si trova allo stato fisico rappresentato dal punto (L), e la
cui fase vapore si trova allo stato fisico dato dal punto (V).
La concentrazione del componente B nella miscela eterogenea
(M) è:
cM = 𝑥 cV + 1 − 𝑥 cL
Il titolo x del vapore presente nella miscela eterogenea (M) è
quindi dato da:
𝑥 =cM − cLcV − cL
=LM
LV
Soluzioni binarie ed operazioni elementari
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È da notare che durante l’evaporazione o la condensazione
di una soluzione binaria, la fase liquida è più ricca del
componente che presenta la Tv maggiore (componente più
bassobollente).
Questo giustifica i fenomeni di corrosione che a volte si
manifestano in conseguenza alla condensazione di vapori
(es: fumi) pur con un modesto contenuto di sostane
aggressive (es: composti dello zolfo).
Infatti all’inizio della condensazione (3→M) la miscela (M) è
costituita da vapore (V) con concentrazione nei confronti di
B lievemente maggiore; Il liquido (L) presenta invece
concentrazioni notevoli nei confronti di A.
A lievi tracce del componente A nei vapori possono quindi corrispondere contenuti elevati nella
condensa e, se il componente A presenta proprietà aggressive, si assiste ai fenomeni di
condensa acida.
Soluzioni binarie ed operazioni elementari
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Passando al diagramma entalpia-concentrazione (H-c), prima ancora di segnare le curve
fondamentali, va ricordato che, se si mescolano due quantità in massa G1 e G2 di soluzione in
condizioni diverse, rappresentate dai punti (1) e (2), si ottiene una soluzione dalle caratteristiche
rappresentate dal punto (3):
H3 =H1G1 + H2G2G1 + G2
, c3 =c1G1 + c2G2G1 + G2
Il punto (3) si trova sul segmento 12 e lo divide nelle parti:
13 =G2
G1 + G2∙ 12 , 32 =
G1G1 + G2
∙ 12
Soluzioni binarie ed operazioni elementari
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Anche sul diagramma H-c per un determinato valore della pressione p, si hanno 4 curve
fondamentali che dividono le fasi del solido, del liquido e del vapore dalle miscele eterogenee
liquido-solido e liquido-vapore che si appoggiano ai valori di entalpie del vapore saturo HV, del
liquido saturo HL, di inizio e fine solidificazione, dei due componenti A e B. Tra queste
interessano fondamentalmente le curve del vapore e del liquido.
Il punto (1) rappresenta lo stato fisico di una soluzione liquida
sottoraffreddata; introducendo calore si può passare a (2) che
rappresenta una soluzione liquida satura. Il punto (3) è vapore
saturo secco e (4) è vapore surriscaldato. (M) rappresenta le
caratteristiche di una miscela eterogenea liquido (L) e vapore
(V). Per quanto visto sul diagramma T-c, i punti (V) e (L)
devono trovarsi sulla stessa isoterma passante per (M).
L’andamento di una isoterma sul diagramma H-c è
rappresentato nella figura a lato.
Di seguito analizzeremo alcune operazioni elementari
riportate sul diagramma H-c.
Soluzioni binarie ed operazioni elementari
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a) Evaporazione parziale di una soluzione
Partendo dallo stato fisico (1) di liquido sottoraffreddato, si raggiunge lo stato
(2) di liquido saturo introducendo la quantità specifica di calore q12 = H2 – H1.
Introducendo successivamente la quantità q2M = HM – H2 si ottiene la miscela
eterogenea rappresentata da (M), che può essere separata nelle sue fasi di
liquido e vapore. I punti (L) e (V) rappresentativi di dette fasi si trovano alla
stessa temperatura e allineati con il punto (M).
Il rapporto tra le quantità di vapore e di liquido èLM
MV=
cM−cL
cV−cM.
Da notare che in questo modo si può ottenere vapore più concentrato
(rispetto al componente B) della soluzione originale.
b) Condensazione parziale di un vapore
Partendo da vapore surriscaldato (1) si ottiene vapore saturo (2) sottraendo
la quantità specifica di calore q12 = H1 – H2. Sottraendo successivamente il
calore q2M = H2 – HM si ottiene una miscela eterogenea (M) che può essere
separata nelle fasi di liquido (L) e di vapore (V). Anche in questo caso il
vapore ottenuto è più concentrato nel componente B.
Soluzioni binarie ed operazioni elementari
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c) Assorbimento
Si consideri 1 kg di vapore nello stato (V) messo in contatto con g kg di
una soluzione liquida (L). Si forma una miscela con caratteristiche date
dal punto (M) allineato con (L) e con (V) e tale che:
1
g=LM
MV=cM − cLcV − cM
=HM − HL
HV − HM
Da queste proporzioni si ottengono HM e cM.
La miscela eterogenea ottenuta (M) è costituita da una fase liquida (L’) e da una fase vapore
(V’) alla stessa temperatura t.
La miscela (M) non è idonea ad essere pompata; bisogna quindi togliere calore per portare la
soluzione almeno allo stato di liquido saturo (1), dopo di che si potrà trasferire la soluzione
liquida, ad esempio con una pompa sottobattente.
La quantità specifica di calore da sottrarre alla miscela eterogenea è qM1 = HM – H1.
La quantità specifica riferita al vapore assorbito è quindi q = (HM – H1)(1+g).
Soluzioni binarie ed operazioni elementari
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d) Concentrazione
Fig. d1)
Combinando le operazioni considerate in a) e in b), partendo da una
soluzione liquida satura (1) e introducendo calore, è possibile ottenere
vapore con una concentrazione maggiore (V). Raffreddando il vapore
formato è possibile passare dal vapore (V) alla miscela (M’ ), costituita da
un vapore (V’ ) a concentrazione ancora più elevata. Questa operazione
può essere ripetuta per (V’ ) ottenendo (V’’ ).
Ovviamente partendo da una certa quantità di liquido in (1), si otterrà alla
fine una quantità ben modesta di vapore (V’’ ).
Fig. d2)
Supponendo di mescolare vapore (V) con liquido (L) a concentrazione più
elevata. La miscela (M) tende a separare vapore (V’ ) con concentrazione
maggiore.
Il liquido ideale che si vorrebbe utilizzare per concentrare il vapore (V) è
pertanto (L0) che, nella pratica, proviene a volte dalla condensazione di
vapore estremamente concentrato (V0).
Fig. d1
Fig. d2
Soluzioni binarie ed operazioni elementari
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Nelle colonne di rettifica si attua un processo continuo in cui il vapore da
concentrare sale, incontrando liquido fornito dalla condensazione di una
parte del vapore ottenuto alla sommità della colonna.
Con l’ipotesi che i fluidi siano saturi, (1), (2) e (3) sono rispettivamente i
punti rappresentativi del vapore all’entrata, del vapore all’uscita e del
liquido all’uscita della torre.
Ipotizzando di rimescolare il vapore uscente (2) con il liquido uscente
(3), il punto rappresentativo della miscela (M) deve trovarsi sul
segmento 23 e deve trovarsi alla concentrazione iniziale (1), perché
tanto componente B è entrato con (1) e tanto ne deve uscire
complessivamente con (2) e (3) in regime stazionario. Da notare che
tale operazione, se effettuata realmente, sarebbe deleteria in quanto
comporterebbe una diminuzione della concentrazione del vapore.
La quantità di liquido riferita ad 1 kg di vapore (3) vale:
p =M2/32
3M/32=
M2
3M=
c2−cM
cM−c3.
La quantità di vapore (1) da inviare alla torre vale: 1 + p =c2−c3
cM−c3.
La quantità di calore da sottrarre è data da: q = (H1 – HM)(1 + p) .
Soluzioni binarie ed operazioni elementari
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Introduzione
Soluzioni binarie ed operazioni elementari
Agenda
Impianto frigorifero ad assorbimento ad ammoniaca
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Schema di processo Diagrammi H-c e p-H
Impianto frigorifero ad assorbimento ad ammoniaca
Si considera una portata unitaria di vapore che si libera dal separatore S e ad esso vengono
riferite le altre portate di fluido (indicate tra parentesi quadre) e le quantità energetiche
scambiate qi.
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Impianto frigorifero ad assorbimento ad ammoniaca
Dati di progetto
1) La temperatura che si vuole raggiungere in cella
frigorifera, determina la temperatura di evaporazione tv del
fluido frigorifero.
Poiché il fluido frigorifero è già stato individuato (è
ammoniaca) è nota anche la pressione di evaporazione pv.
Ad esempio, per una cella a 0°C, si possono considerare
tv≃–10°C e pv≃3 bar.
2) La fonte di raffreddamento disponibile al condensatore
determina la temperatura di condensazione tc del fluido
frigorifero e, poiché l’impianto utilizza ammoniaca, risulta
nota la pressione di condensazione pc.
Ad esempio, nel caso in cui per il raffreddamento sia
disponibile dell’aria a 40°C, l’ammoniaca dovrà
condensare ad una temperatura tc≃50°C e ciò avviene ad
una pressione pc≃20 bar.
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Dati di progetto
3) La fonte di calore utilizzata nel generatore determina la temperatura massima realizzabile nel
generatore tmax. Più alta è tale temperatura e più elevata è la quantità di vapore di NH3 che si
riesce a liberare e ad utilizzare come fluido frigorifero.
Solitamente si impiegano cascami termici a contenuto entalpico relativamente modesto,
arrivando a temperature nel generatore difficilmente sopra i 100÷150°C.
4) La fonte di raffreddamento disponibile all’assorbitore determina la temperatura minima
realizzabile nell’assorbitore tmin. Più bassa è tale temperatura, più favorito sarà l’assorbimento
dell’NH3 nella soluzione acquosa da pompare fino alla pressione di condensazione.
Impianto frigorifero ad assorbimento ad ammoniaca
Per analizzare l’impianto si utilizzeranno 2 diagrammi H-c sovrapposti, uno alla pressione di
evaporazione pv e uno alla pressione di condensazione pc. Occorre pertanto fare attenzione ad
isolare le curve ed i punti che interessano.
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Concentrazione ricca e concentrazione povera
Dai dati iniziali di progetto risultano note pc, pv, tmax e tmin.
Risultano pertanto note la minore e la maggiore concentrazione in ammoniaca
raggiungibili dall’impianto, chiamate rispettivamente concentrazione povera cp e
concentrazione ricca cr.
È da notare che se tmax aumenta, l’isoterma corrispondente si sposta verso sinistra e cp si
abbassa (evapora più NH3 nel generatore).
Se tmin cala, l’isoterma corrispondente si sposta verso destra e cr cresce (si riesce ad assorbire
più ammoniaca nell’assorbitore).
Impianto frigorifero ad assorbimento ad ammoniaca
Risultano inoltre identificati lo stato (6) di liquido nel generatore e all’uscita della torre di rettifica
alla pressione pc e alla concentrazione povera cp (ipotizzato saturo), e lo stato (3) di liquido
uscente dall’assorbitore alla pressione pv e alla concentrazione ricca cr (ipotizzato saturo).
tmin
pv
→ crtmax
pc
→ cp
→ (3)pc
cp
Liq. saturo
→ (6)pv
cr
Liq. saturo
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Assorbitore (pressione = pv)
Entra:
• 1 kg di vapore saturo di NH3 → (1)
• g kg di soluzione povera in NH3 (l’eventuale vapore entrante
non parteciperebbe all’assorbimento del fluido frigorifero e
pertanto lo scambio termico e la laminazione devono essere
tali da permettere di ottenere del liquido sottoraffreddato o
saturo) → (2)
Esce:
• 1+g kg di soluzione ricca in NH3 → (3)
Si indica con (M) l’intersezione tra il segmento 12 e la retta a
concentrazione ricca cr. (M) rappresenta le caratteristiche medie
dei fluidi entranti (1) e (2) se venissero mescolati.Il calore da sottrarre alla quantità unitaria di soluzione uscente (3)
vale HM – H3, per cui, riferendosi alla quantità di vapore entrante
(1), si ha:
qa = HM − H3 1 + g
Impianto frigorifero ad assorbimento ad ammoniaca
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La pompa elabora (1 + g) kg di soluzione per ogni kg di fluido frigorifero.
Più la differenza (cr – cp) risulta piccola, ovvero più le due temperature tmax e tmin sono vicine,
maggiore è la portata che la pompa deve elaborare è, di conseguenza, più impegnativa e
costosa risulta la pompa impiegata. Se (cr – cp) → 0, la portata elaborata tenderebbe ad infinito.
È bene ricordare che, in presenza di cascami termici disponibili (necessari al generatore),
l’impianto frigorifero ad assorbimento è stato preso in considerazione rispetto al tradizionale
impianto a compressione proprio perché l’innalzamento della pressione del fluido frigorifero
viene affidato ad una pompa e non ad un energivoro compressore. Se il costo della pompa
diventa elevato, l’impianto ad assorbimento non è più giustificabile.
Impianto frigorifero ad assorbimento ad ammoniaca
Si ricava g dalle seguenti proporzioni:
g
1=1M
2M=
1 − crcr − cp
→ 1 + g =1 − cp
cr − cp
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Si indica con (T) l’intersezione del segmento passante per i punti (2) e (3) con l’ordinata c=1
(NH3).
Per similitudine tra i triangoli 2M3 e 21T, si ricava la potenza termica asportata nell’assorbitore
per kg di fluido frigorifero:
qa = HM − H3 1 + g = HM − H3
1 − cp
cr − cp= H1 − HT
Impianto frigorifero ad assorbimento ad ammoniaca
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Colonna di rettifica (pressione = pc)
Si ipotizza che il vapore saturo (7) entri alla stessa temperatura del liquido saturo uscente (6).
Sul diagramma H-c il punto (7) viene identificato intersecando la curva di saturazione (a
pressione pc) con l’isoterma tmax. Si identifica inoltre la concentrazione cn del vapore (7).
Impianto frigorifero ad assorbimento ad ammoniaca
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Entra:
• 1+p kg di vapore saturo nello stato (7).
Esce:
• 1 kg di vapore saturo di NH3 → (8);
• p kg di soluzione povera nello stato (6);
(N) rappresenta le caratteristiche medie dei fluidi uscenti se
venissero mescolati.
Impianto frigorifero ad assorbimento ad ammoniaca
Il calore da sottrarre alla ipotetica quantità unitaria di
miscela uscente (N) vale H7 – HN, per cui riferendosi alla
quantità unitaria di vapore (8) uscente dalla torre di
rettifica, si ha:
qs = H7 − HN 1 + p
Si ricava p dalle seguenti proporzioni:
p
1=8N
6N=
1 − cncn − cp
→ 1 + p =1 − cp
cn − cp
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Impianto frigorifero ad assorbimento ad ammoniaca
Si indica con (Z) l’intersezione del segmento passante per i punti (6) e (7) con l’ordinata c=1
(NH3). Per similitudine tra i triangoli 67N e 6Z8, si ha:
qs = H7 − HN 1 + p = H7 − HN
1 − cp
cn − cp= HZ − H8
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Scambiatore di recupero
Impianto frigorifero ad assorbimento ad ammoniaca
Si può determinare H4 per similitudine tra triangoli 6Z8 e 6OP:
qs = H4 − H3 1 + g
H4 − H3 =qs
1 + g= HZ − H8
cr − cp
1 − cp= HO − HP
H4 = H3 + HO − HP
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Il punto (5) all’uscita dello scambiatore di recupero si trova a concentrazione ricca cr e sul
segmento 6V, essendo (V) determinato dall’incontro del segmento 24 con l’asse dell’NH3.
Il liquido all’uscita dallo scambiatore è leggermente sottoraffreddato per evitare che del vapore
venga inviato all’assorbitore, dove non parteciperebbe all’assorbimento del fluido frigorifero.
1 + g H5 − H4 = g H6 − H2
H5 − H4 = H6 − H2
g
1 + g= H6 − H2
1 − cr1 − cp
Impianto frigorifero ad assorbimento ad ammoniaca
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Si indica (U) l’intersezione di 64 con l’asse dell’NH3.
Considerato i triangoli simili 642 e U4V, il calore scambiato nello scambiatore di recupero vale:
qR = H6 − H2 g = H6 − H2
1 − crcr − cp
= HV − HU
Impianto frigorifero ad assorbimento ad ammoniaca
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Generatore + colonna di rettifica (pressione = pc)
Entra:
• 1+g kg di soluzione ricca nello stato (5).
Esce:
• 1 kg di vapore saturo di NH3 nello stato (8);
• g kg di soluzione povera nello stato (6).
(P) rappresenta le caratteristiche medie dei
fluidi uscenti dal sistema generatore + colonna
di rettifica se venissero mescolati.
Impianto frigorifero ad assorbimento ad ammoniaca
Al complesso generatore + torre di rettifica viene ceduto il calore qg – qs.
Considerando i triangoli simili 68V e 6P5, si ha:
qg − qs = HP − H5 1 + g = HP − H5
1 − cp
cr − cp= H8 − HV
qg = H8 − HV + qs = H8 − HV + HZ − H8 = HZ − HV
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Bilancio finale
Il calore estratto dal condensatore vale: qc = H8 − H9
Il calore fornito dagli evaporatori vale: qv = H1 − H10
Trascurando l’apporto energetico fornito dalla pompa, si ha:
• potenza entrante = qv + qg ;
• potenza uscente = qa + qc;𝐪𝐯 + 𝐪𝐠 = 𝐪𝐚 + 𝐪𝐜
Impianto frigorifero ad assorbimento ad ammoniaca
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Valutazioni numeriche:
Tv = – 10°C pv = 3 bar Tc = 50°C pc = 20 bar
Impianto frigorifero ad assorbimento ad ammoniaca
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20 bar
3 bar
140°C
160°C
40°C
30°C
20°C
Concentrazione ricca:
pv = 3 bar
a) Tmin = 20°C cr = 0,52
b) Tmin = 30°C cr = 0,44
c) Tmin = 40°C cr = 0,38
Concentrazione povera:
pc = 20 bar
a) Tmax = 160°C cp = 0,19
b) Tmax = 140°C cp = 0,27
Impianto frigorifero ad assorbimento ad ammoniaca
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Considerando il caso più sfortunato
(Tmax=140°C e Tmin=40°C), la differenza
tra concentrazione ricca e povera vale:
cr − cp = 0,38 − 0,27 = 0,11
La portata che la pompa deve elaborare
per ogni kg di fluido frigorifero vale:
1 + g =1−cp
cr−cp=
1−0,27
0,38−0,27= 6,6
kgsoluzione
kgf. frigo
Dal diagramma p-H si legge il calore di vaporizzazione per ammoniaca a -10°C:
r ≃ 1450 − 150 = 1300 [kJ/kg]
Ipotizzando un impianto da 13 MW di potenza frigorifera, la portata di fluido frigorifero che deve
circolare negli evaporatori è pari a:
G =Qf
r=13000
1300= 10 [kg/s]
La pompa deve pertanto elaborare:
1 + g ∙ G = 6,6 ∙ 10 = 66 [kg/s] ≃ 238[m3/h]
Impianto frigorifero ad assorbimento ad ammoniaca
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Relativamente all’assorbitore si ha che:
qa = HM − H3 1 + g = HM − H3
1 − cp
cr − cp= H1 − HT
Occorre quindi identificare Hm e H2:
𝐻𝑚 =1 × 𝐻1 + 𝑔 × 𝐻2
1 + 𝑔=1 × 1300 + 5,6 × (−100)
6,6= 112
𝑘𝐽
𝑘𝑔
Dove: 𝐻1~1300 𝑘𝐽/𝑘𝑔 e 𝐻2 = −100 𝑘𝐽/𝑘𝑔 sono stati
identificati nei diagrammi a fianco.
Impianto frigorifero ad assorbimento ad ammoniaca
3 bar
𝑯𝟏
T= 140 °C
𝒄𝒑
𝑯𝟔
𝒑𝒆𝒗 = 𝟑𝒃𝒂𝒓
𝑯𝟐