"MAESTRI DI BRERA" PER L’UNITÀ D’ITALIA "60 BANDIERE"

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Catalogo di bandiere per 150 anniversario dell'unita d'Italia

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ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI BRERA - MILANO

MASTERS OF BRERAFOR THE UNIFICATION OF ITALY

60 FLAGS

MAESTRI DI BRERAPER L’UNITÀ D’ITALIA

60 BANDIERE

1861 - 2011

Dicembre 2011

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MASTERS OF BRERAFOR THE UNIFICATION OF ITALY60 FLAGS

MAESTRI DI BRERAPER L’UNITÀ D’ITALIA60 BANDIERE

1861 - 2011

1 - 20 dicembre 2011European Commission - Berlaymont

6 - 20 dicembre 2011Espace Banca Monte Paschi Belgio

Testi di:

Dott. Salvatore CarrubbaPresidente dell’Accademia di Belle Arti di Brera

Dott. Massimo BuscemiAssessore alla Cultura - Regione Lombardia

Prof. Gastone MarianiDirettore dell’Accademia di Belle Arti di Brera

Avv. Gianni CalloniDirettore Associazione Amici Accademia di Brera

A cura di:Prof. Marco MeneguzzoCritico e storico d’arte, Docente dell’Accademia di Belle Arti di Brera

Organizzazione:Prof.ssa Angela Occhipinti

Coordinamento tecnico, catalogo e mostra:Antonia Iurlaro

Accademia di Belle Arti di BreraVia Brera, 28 - 20121 Milanowww.accademiadibrera.milano.itContatti: tel. 0286955237 - 233E-mail: [email protected]

In copertina:Luciano Fabro, “Italia a pennello”, 1982Ferro, ottone, alluminio, rameCm 113 x 115 x 70Courtesy Galleria Massimo Minini, Brescia

Iacchetti Stampa SrlVia Litta Modignani - 20161 Milano

Si ringraziano

Per la sponsorizzazione:

Dott. Massimo BuscemiAssessore alla Cultura di Regione Lombardia

Per la realizzazione del CatalogoAssociazione Amici dell’Accademia di Brera

Per il patrocinio:

Dott. Antonio TajaniVice Presidente della Commissione Europea

Dott. Roberto BettariniS.E. l’Ambasciatore d’Italia presso il Belgio

L’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles

La Banca Monte Paschi Belgio

Per la collaborazione:

La Delegazione di Bruxelles di Regione LombardiaIn particolareDott. Gianlorenzo MartiniDirettore della DelegazioneDott.ssa Valeria ForlaniResponsabile del Settore Cultura

Dott. Claudio PacificoS.E. l’Ambasciatore d’Italia presso l’EgittoDott. Arnaldo Dante MarianacciDott.ssa Patrizia RaveggiDott.ssa Redenta MaffettoneIstituto Italiano di Cultura Il Cairo, Egitto

Dott. Guglielmo ArdizzoneS.E. l’Ambasciatore d’Italia presso il PerùDott. Renato PomaDirettore Istituto Italiano di Cultura di Lima, Perù

Dott. Attilio Massimo IannucciS.E. l’Ambasciatore d’Italia presso la CinaDott.ssa Barbara AlighieroDirettore Istituto Italiano di Cultura di Pechino, Cina

Dott. Paolo SerpiS.E. l’Ambasciatore d’Italia presso il VenezuelaDott.ssa Luigina PeddiDirettore Istituto Italiano di Cultura di Caracas, Venezuela

Silvia FabroDirettrice Archivio Luciano e Carla Fabro, Milano

Galleria Massimo Minini di Brescia

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60 BANDIEREopere su tela, cm 200 x 150

1 - 20 dicembre 2011

EUROPEAN COMMISSION - BERLAYMONTRue de la Loi / Wetstraat, 200 - 1040 Bruxelles

6 - 20 dicembre 2011

ESPACE BANCA MONTE PASCHI BELGIOAv. D’Auderghem, 22/28 - 1040 Bruxelles

22 dicembre 2011 - 22 gennaio 2012

SALA NAPOLEONICAAccademia di Belle Arti di Brera

Via Brera 28 - 20121 Milano

60 BANDIERElitografie cm 70 x 50

16 - 21 ottobre 2011Settimana della lingua italiana

Ambasciata d’Italia a Il Cairo - Istituto Italiano di CulturaGALLERIA EL BAAB

Museo di Arte Moderna - Il Cairo, Egitto

6 dicembre 2011 - 10 gennaio 2012

Ambasciata d’Italia a Lima - Istituto Italiano di CulturaGALLERIA MARIO SIRONI

Av. Arequipa 1055, Santa Beatriz - Lima, Perù

dicembre 2011 - gennaio 2012

Ambasciata d’Italia a Pechino - Istituto Italiano di CulturaSALA POLIVALENTE

San Li Tun, Dong Er Jie 2 - 100600 Beijing, China

febbraio - marzo 2012Ambasciata d’Italia a Caracas - Istituto Italiano di Cultura

M.A.C. ARTE CONTEMPORANEAAvenida San Juan Bosco, entre 5ª y 6ª transv.

Quinta Maria, Urb. Altamira - 1060 Caracas, Venezuela

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Dott. Salvatore Carrubba Presidente dell’Accademia di Belle Arti di Brera

L’Accademia di Brera è onorata di contribuire alle celebrazioni del 150° anniversario dell’unità nazionale con la mostra Maestri di Brera per l’Unità d’Italia, che sarà inau-gurata presso la sede della Commissione Europea a Bruxelles, per proseguire poi presso l’Espace Monte Paschi Belgio e a Milano al Museo La Permanente.Ringrazio le prestigiose istituzioni che hanno voluto e reso possibile questa importante iniziativa, a partire da Regione Lombardia che ha assicurato un contributo di entusiasmo, passione e risorse imprescindibile per la sua realizzazione.L’anno che si conclude ha riservato qualche sorpresa per l’entusiasmo che gran parte dell’opinione pubblica italiana ha assicurato alle celebrazioni dell’Unità. Motivato anche dalla passione e dall’impegno istituzionale dimostrati, in particolare in questa circostanza, dal Presidente della Repubblica, il Paese, o gran parte di esso, ha saputo dare vita a un dibattito fecondo sulle ragioni dello stare insieme, evitando cadute retoriche ma ricono-scendo l’importanza di storia, tradizioni e simboli comuni. Di questi simboli, il tricolore è stato certo quello riscoperto con maggiore entusiasmo: ne è prova il gran numero di bandiere esposte sui balconi di tanti semplici cittadini (quorum ego), che con quel gesto hanno espresso il proprio convinto senso di appartenenza. Questa mostra dà voce a tale sentimento, attraverso le opere di sessanta prestigiosi Ma-estri-docenti dell’Accademia di Brera che, sotto la guida del direttore Gastone Mariani, onorano e proseguono con la propria attività la straordinaria tradizione dell’Accademia, da oltre due secoli e mezzo protagonista dell’evoluzione artistica europea e della sce-na culturale artistica milanese e italiana. Un ruolo svolto con particolare sensibilità alla temperie del tempo, come dimostra proprio una delle icone dell’arte risorgimentale, quel Bacio di Francesco Hayez che a Brera insegnò per quasi sessant’anni. E proprio di Hayez l’Accademia si appresta a restaurare lo studio, per ribadire la continuità con una tradizio-ne che, assieme all’eccellenza dell’attuale progetto accademico, assicura all’Accademia un prestigio internazionale di cui sono testimoni i tanti studenti provenienti da tutte le parti del mondo.L’omaggio al tricolore diventa così una testimonianza del ruolo svolto dall’Accademia per definire il profilo della contemporaneità nella quale essa è immersa e della quale rima-ne espressione tra le più vivaci e vitali.

Dott. Massimo BuscemiAssessore alla Cultura - Regione Lombardia

L’amore per la patria rappresentato ancora una volta dal genio degli artisti di una delle eccellenze culturali di Regione Lombardia: l’Accademia delle Belle Arti di Brera.Dopo Il Bacio di Francesco Hayez, sempre docente della prestigiosa istituzione, che per prima celebrò l’Unità d’Italia, ora la mostra delle 52 bandiere dei Maestri di Brera pro-segue l’esaltazione e sublimazione della nostra bandiera, intesa come simbolo del senti-mento d’amore che portò gli italiani all’unificazione.Voglio ringraziare gli artisti dell’Accademia per essere riusciti con questa grande opera a trasmettere ciò che contraddistinse allora e che caratterizza oggi il popolo italiano: il senso della coralità, il coraggio e la capacità di sacrificio per la costruzione di un futuro migliore.

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Prof. Gastone MarianiDirettore Accademia di Belle Arti di Brera

Centocinquantesimo dell’Unità d’Italia

Le opere di sessanta maestri dell’Accademia di Belle Arti di Brera, saranno accolte in mostra a Bruxelles, presso la sede della Commissione Europea Palazzo Berlaymont, delle voci che rappresentano tutte le nazioni d’Europa riunite e distinte, solidali e connotate identitariamente.Fondata dall’imperatrice austriaca Maria Teresa nel 1776, l’Accademia è rimasta ancora oggi, nell’Italia repubblicana e libera, non come reliquia architettonica, ma come centro di studio e ricerca nel campo dell’alta formazione artistica.Celebrare all’estero un evento tanto importante come il centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia significa non solo produrre memoria di un fatto storico fondamenta-le, ma ancora tenacemente e appassionatamente invocare una solidità, un’armonia, una coappartenenza civile che non sia solo geografica e costituzionale, ma anche e primaria-mente culturale.Fu un poeta, Dante Alighieri, a fare degli Italiani un popolo che poteva dialogare nella stessa lingua, cinque secoli prima che i nostri Padri della Patria proclamassero l’Unità. Oggi in italiano volgare la cantiamo, e i nostri artisti la onorano in una lingua che non ha bisogno di essere tradotta: è quella dell’arte visiva.L’arte italiana frequenta la Storia: celebra l’origine, la propria e quella di un’umanità coo-perativa, attenta all’altro come risorsa, come ricchezza e confronto. Si tratta non soltanto di rendere onore a un ricordo solenne, ma a invocarne simbolicamente la sua continua attuazione perché forze immemori e ingiuste non possano trasformarla nella sciagura di una sua perdita irrimediabile. Ogni tela è uno scrigno dell’origine, una bandiera, ogni spettatore è il portabandiera di un’Italia unita, repubblicana, democratica ed europea. Il Maestro che evoca è colui che invoca per tutti, a nome di tutti.

Avv. Gianni CalloniDirettore Associazione Amici Accademia di Brera

Alcune riflessioni sui 150 anni dell’Unità d’Italia

È a tutti noto che il 17 marzo 1861 venne proclamato il Regno d’Italia e che finalmente da quel giorno, come recita il Manzoni: in Italia “i solchi dei campi non furono più bagnati da servo sudor”. Ma vi è però una domanda che è d’obbligo: chi fu il padre di questa uni-tà d’Italia? La storia ne ha individuati ben quattro di padri anche se altri personaggi, come Francesco Crispi, meriterebbero tale riconoscimento. Sicuramente in ordine di importan-za il primo fu Garibaldi (1807-1882), che grazie alla sua spedizione dei Mille il 5 mag-gio 1860 portò l’intero meridione ex-Regno delle Due Sicilie in dote al Regno sabaudo che nel contempo si era, dopo il trattato di Villafranca, allargato comprendendo anche la Lombardia. Il secondo, anche se fu il vero esecutore, fu Camillo Benso di Cavour (1810-1861) che grazie al suo particolare e geniale modo di vedere la realtà economico-sociale dell’epoca, fu soprattutto capace con la sua politica estera, di far uscire il Regno Sabaudo dall’isolamento in cui era considerato in Europa, in particolar modo alleandosi con Napo-leone III Imperatore di Francia; e proprio a seguito di tale alleanza per la prima volta fu sconfitto l’esercito Austro-Ungarico nelle battaglie di Magenta e Solferino (1859). Buon terzo va annoverato Vittorio Emanuele II (1820-1878) che a torto, ma forse più con ra-gione, ebbe il merito di aver fatto e unito materialmente l’Italia. Quarto ma non ultimo vi fu Mazzini (1805-1872) patriota, uomo politico e scrittore, che fondò la Giovine Italia il cui ideale era di rendere l’Italia “una libera indipendente e repubblicana”. Fu sempre contrario alla soluzione monarchica dell’Unità d’Italia e proprio per tale sua concezione dovette rimanere per quasi tutta l’intera vita in esilio. Morì a 67 anni dopo d’aver sempre sognato, come del resto è avvenuto, solo circa 75 anni dopo, la Repubblica italiana.Ho voluto scrivere queste poche righe che saranno considerate dal lettore un piccolo e sintetico ripasso storico. Ma voglio aggiungere una mia tesi storica che sarà forse non da tutti accettata e forse non apprezzata: più che le battaglie cruenti e sanguinose del risor-gimento, costate moltissimi morti (nella sola battaglia di Soferino vi furono 7.000 morti da parte dell’esercito franco-piemontese) il vero padre dell’Unità d’Italia è stato, molti secoli prima, Dante Alighieri (1265-1321), che ha inventato e divulgato la lingua italiana generando così la nostra vera identità storica senza la quale la nostra bella Italia sarebbe rimasta non una donna di provincie ma un “bordello”.L’Associazione Amici dell’Accademia di Brera, di cui sono onorato direttore, partecipa con entusiasmo a questa mostra celebrativa dei 150 anni dell’Unità d’Italia, anche perché lo esplicita, tra l’altro, il proprio statuto.Certamente questo evento artistico, seguendo l’esempio del grande Maestro Hayez, sarà motivo di grande esaltazione e di continuità per tutti noi; il vento di speranza di un radio-so futuro continuerà pertanto a soffiare sulla nostra Italia dando continuità alla storia del Risorgimento rinsaldando le radici dell’identità incarnata così bene dalla nostra bandiera.

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Prof. Marco MeneguzzoCritico e storico d’arte, Docente dell’Accademia di Belle Arti di Brera

Che quel drappo di stoffa colorata che chiamiamo bandiera sia un simbolo fortissimo è risaputo. Sin dall’antichità vessilli, insegne, colori hanno sempre significato “appartenen-za” e “unione”, per cui è inutile ripetere qui i motivi di questo simbolismo sociale, collet-tivo, civile, pubblico, che è tale in tutto il mondo, sotto tutte le latitudini. Ma la bandiera non deve rimanere solo il simbolo della collettività, della nazione intesa come popolo: essa è veramente “dentro” il Paese, essa è veramente “patria” solo quando, smessi i panni del cittadino, dell’uomo sociale, dell’appartenente a una comunità, ciascuno la percepi-sce come tale nella propria individualità, nel chiuso dei propri sentimenti e della propria coscienza, al di là di ogni manifestazione corale, di massa, la cui psicologia è diversa, più propensa alla retorica superficiale di un giorni di festa, di una parata multicolore.Al contrario, una bandiera “intima” - aggettivo difficile da usare per un simbolo collet-tivo - è un convincimento segreto, un retaggio che al contempo appartiene al singolo e a tutti, un’eredità intellettuale e sentimentale che ciascuno riempie coi suoi valori, con le sue memorie, con le sue credenze: un elemento comune a un popolo si atomizza nel vissuto di ciascuno, ma senza perdere quella qualità unificante, quel riconoscersi nel bene e nel male come prodotto culturale di una storia condivisa (magari su campi opposti, ma condivisa…). Di più, l’attualità del tricolore passa oggi per un versante antiretorico e anti-monumentale, che non fa parte della tradizione della rappresentazione dell’amor di Patria o delle glorie nazionali - si celebra la battaglia del Piave, ma nessuno ha mai celebrato con un monumento la rotta di Caporetto… -, ma che forse appartiene a un certo carattere italiano, oltre che alle declinazioni più recenti dei linguaggi artistici. In fondo, gli Italiani si riconoscono come nazione più nei momenti bui della loro storia, che in quelli luminosi, e la solidarietà di un popolo altrimenti individualista scatta quando sembra che tutto sia perduto, che le forze disgregatrici prevalgano: anche in queste opere si ritrova lo stesso carattere, spesso filtrato attraverso la rappresentazione di momenti storici che non saran-no mai celebrati da qualche monumento, ma che si custodiscono nella memoria come e forse di più di quelli, e dove la memoria di ciascuno, appunto, diventa la memoria di tutti, pur restando individuale, singolare. In Italia è la somma delle memorie individuali a co-stituire la storia collettiva, più di quanto non sia la “grande storia” a costruire e a cemen-tare il senso della nazione. In questo senso gli artisti sono gli interpreti migliori di questa dualità dialogante: usano il linguaggio e il simbolo, che sono patrimonio comune, e li personalizzano con la propria individualità. Ecco allora perché le loro bandiere sono tutte diverse, perché ognuna racconta una storia personale, o rappresenta una metafora scatu-rita dall’interpretazione soggettiva della storia, della cronaca, del costume, della società; ma sono contemporaneamente tutte legate indissolubilmente tra loro da quell’elemento simbolico forte, da quel patrimonio comune, dalla semplicità di quei tre colori: bianco, rosso e verde.

OPERE

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Gastone Mariani nasce a Fano, vive e lavora Milano. Dopo gli studi artistici frequenta l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Diplomatosi in Scenografia con il prof. Tito B. Varisco, insieme a lui affronta le prime esperienze teatrali. Con la Compagnia di Renzo Ricci ed Eva Magni collabora alla realizzazione delle sce-nografie di Pirandello, O’Neil e Terron presso i Teatri Stabili di Trento, Rovereto e Bolzano. Sono del 1969 le scene di Bolle di Sapone, Pierino e il lupo e La Bibbia al Teatro San Fedele di Milano, regia di F. Caldura. Del 1969 sono anche i lavori Bolero e el Retablo al Teatro Bellini di Catania, regia di M. Perego. Per lo spet-tacolo musicale Va là sgunfion al Teatro di Castellana disegna scene e costumi. Per la compagnia teatrale La marchigiana progetta spettacoli itineranti di Pirandello, Beckett, Ionesco, Tardieu e Genet. Al Teatro Brera segue come responsabile dell’allestimento La Guerra dei Pidocchi, La lezione, Il tabacco fa male, di Tullio Pendoli con il quale firma anche, al festival barocco di Varazdin, Maestro di Cappella e La Serva Padrona. Seguono le fiabe: Cappuccetto Rosso, Cenerentola e Hansel e Gretel per la regia di D. Liguori e La Serva Padrona di Pergolesi, regia di D. Abbado; due atti unici di Cecov, La notte prima del processo e Il Canto del Cigno, regia di B. Navello. La veste creativa lo porta a progettare le scenografie in diverse opere televisive: del 1968 spettacoli televisivi per la Regusci Film, regia di S. Flatt; del 1969 I grandi Detectives, regia di S. Flatt. Numerosi gli spettacoli con la compagnia di Maria Perego nei centri di Produzione di Buenos Aires, Caracas, Città del Messico, Lima, Rio de Janeiro, Londra, Madrid, Tokio, New York dove riscuote successi e riconoscimenti. Seguono poi Cartoni Magici, regia di L. Martelli al centro di Produzione di Napoli, la serie di film L’Attacco dei Misteroidi, regia di R. Siena al centro di Produzione Torino. Dal 1980 collabora come scenografo e costumista nei Centri di produzione Rai di Milano, Torino, Napoli, realizzando impianti scenici come la serie TG l’Una, Le Grandi Fiabe, L’Albero Azzurro, P.I.C.O. ed una serie di 50 puntate virtuali coo-prodotte per la regia F. Dell’Oglio nel Centro di produzione Rai di Bologna. Dal 1974 è titolare della Cattedra di Scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Brera di cui è Direttore dal 2008. Ha partecipato, su invito, alle più importanti rassegne nazionali e internazionali presso gallerie private, pubbliche e nei musei in Euro-pa, in America e in Oriente. Tra le collettive ricordiamo: a Milano, Collettiva artisti di Brera Tommaso Trini, Rotonda della Besana; La città di Brera, Palazzo della Regione; Due secoli di Progetto Scenico, Sala Napo-leonica Brera; Immagini per B. Brecht a cura di C. Cerritelli; L’Universo Dentro, San Carpoforo; Il Disegno Italiano, Galleria Accademia Contemporanea; Cinquanta per Cinquanta, Galleria MAC; Museo Fondazione Matalon, Elogio dell’Arte; Bari, Mostra d’Arte Contemporanea; Pesaro, Galleria d’Arte Moderna; Napoli, Mostra d’Arte Contemporanea; Civitanova Marche, Prima Annuale Accademie Europee; Colonnella Teramo, Accademie in Mostra; Rimini, Mostra d’Arte Contemporanea; Vasto, XXXVI Premio Arte Contemporanea a cura di C. Cerritelli; Perugia, Rocca Paolina, L’Universo Dentro; Pergola, L’oro nell’arte, Museo dei bronzi dorati; Fano, Mostra d’Arte Sacra; Buenos Aires, Centro Cultural Recoleta - Museo d’Arte Contemporaneo; Forlì, VI Salone d’Arte Moderna a cura di F. Gallo; Buenos Aires, Museo Nacional de Bellas Artes a cura di C. Strano; Salta Argentina, Mac Museo de Arte Contemporaneo; Buenos Aires, Arte Italiano Tendencias del Novecientos, a cura di C. Cerritelli, Museo de Arte Contemporaneo Centro Cultural Borges; Pavia, Nel Segno della Vita Artisti dell’Accademia di Brera per Ampo Santa Maria Gualtieri, a cura di C. Cerritelli; Montevi-deo, Uruguay, Museo Municipal de Exposiciones-Subte; Cordoba, Argentina Artisti Italiani e Echi Futuri-sti Museo Municipal de Bellas Artes Genaro Perez; Salta, Museo d’Arte Contemporanea MAC; Mendoza, Museo d’Arte Accademia Contemporanea, Argentina. Ha tenuto numerose personali, ricordiamo: a Milano, Miniaci Art Gallery; Galleria Spazio-temporaneo; Fano, Galleria Astuti, a cura di L. Somaini; Zurigo, New Gallery; San Gallo, Svizzera, Galleria d’Arte Contemporanea; New York, Contemporary Art Gallery; New-port, New Contemporary Gallery; New Haven, Art Gallery; Pechino, Cina, H-Art Center Gallery, 798 Art District; ShiJiaZhuang R.P.China, Art Gallery Hebei Normal University. Le sue opere si trovano in collezioni private e nei musei d’arte contemporanea in Italia e all’estero. Hanno scritto sul suo lavoro: Francesca Alfano Miglietti, Annamaria Amonaci, Luca Beatrice, Claudio Cerritelli, Martina Cognati, Andrea B. Del Guercio, Jole De Sanna, Gabriella Di Milia, Rachele Ferrario, Lorella Giudici, Flaminio Gualdoni, Laura Lombardi, Lea Mattarella, Marco Meneguzzo, Elena Pontiggia, Raffaella Pulejo, Piero Quaglino, Patrizia Serra, Luisa Somaini, Carmelo Strano, Tommaso Trini.

GASTONE MARIANITitolare di cattedra di ScenografiaDirettore dell’Accademia di Belle Arti di Brera

I cinque mari italiani, 2011Tecnica mista su telaCm 250 x 150

Navigo, come mistica vela, per i cinque mari in una veste tutta nuova e libero la natura nascosta dell’Italia

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ALESSANDRA ANGELINITitolare di cattedra di Grafica d’arte - Tecniche dell’IncisioneAccademia di Belle Arti di Brera

Alessandra Angelini nasce a Parma nel 1953. Di formazione classica e filosofica, intraprende la carriera artistica dopo aver conseguito il diploma in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera con la tesi Rapporti tra musica e pittura nelle regole del Bauhaus. A partire da questo momento la musica diviene un elemento caratterizzante della sua poetica, in costante connessione con le opere realizzate. La musica è an-che la scintilla dalla quale scaturiscono emozioni, una melodia che accompagna il gesto, come accade nella creazione dei luminogrammi realizzati negli anni Novanta. Il percorso artistico di Alessandra Angelini è dettato da un’estrema curiosità che la conduce verso la sperimentazione di tecniche e di materiali. Si dedica a diversi linguaggi espressivi: pittura, incisione, grafica, scultura, fotografia. Di ognuno approfondisce lo studio della tecnica e le possibili associazioni, creando contaminazioni tra procedimenti e opere ibride. Al tema della luce e del colore, Alessandra Angelini dedica un’attenzione costante, non solo dal punto di vista artistico, ma anche scientifico e, infatti, nel 2009 l’artista idea e cura l’evento espositivo L’Universo dentro - Una mostra tra Arte e Scienza, in collaborazione tra l’Accademia di Belle Arti di Brera e l’INAF - Osser-vatorio Astronomico di Brera, promossa dall’Unesco in occasione dell’anno internazionale dell’Astrono-mia. Alessandra Angelini rivolge anche una particolare attenzione allo studio dello spazio in cui l’opera va a inserirsi. Ciò implica sconfinamenti creativi nel design e nella scenografia. È questo il caso delle numerose opere e arredi realizzati in legno e con resine plastiche. Alla fase creativa e alla propria poetica, l’artista unisce l’impegno nell’ambito di progetti espositivi e didattici articolati. Ha partecipato a numerose mostre personali e collettive, tra le altre, in Italia, Stati Uniti, Cina, Germania, Gran Bretagna, Australia, Polonia, Svizzera. Sue opere sono presenti nelle collezioni di importanti musei italiani e stranieri, tra cui la Civica Raccolta Bertarelli di Milano, il Museo Cantonale di Lugano, La Civica Raccolta di Disegno della città di Salò, il Museo di Villa Cedri di Bellinzona, il Museo d’Arte dell’Indiana University, il Museo Civico Ala Ponzone di Cremona, il Museo Internazionale della Grafica di Francavilla al Mare (ora inserito nella struttura del Museo Michetti). Dal 2005 Alessandra Angelini è titolare della cattedra di Grafica e Tecniche dell’Incisione all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano; ha tenuto workshop e lectures presso numero-si Istituti Universitari d’Arte Internazionali. Attualmente vive e lavora tra Milano e Pavia.

Energia, 2011Stampa inkjet UV su tessuto sintetico per aerostatiCm 200 x 150

L’opera evoca e celebra il concetto di Energia, raffigurata attraverso i colori della bandiera italiana, come elemento fondante che ha contribuito alla realizzazione dell’Unità d’Italia. È stato scelto come supporto il tessuto usato per gli areostati per le sue caratteristiche di altissima resistenza alla luce e alle intemperie, quindi associabile all’energia che genera resistenza. Inoltre il tessuto evoca direttamente quello della bandiera.

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Nino Bacco è nato a Bitonto, Bari. Diplomatosi in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Bari, vi ha in-segnato Tecniche dell’Incisione fino al 1989, quando è divenuto docente titolare della stessa disciplina a Milano presso l’Accademia di Belle Arti di Brera dove attualmente insegna Grafica d’Arte. Impegnato in azioni artistiche nel periodo 1975 - 1979, dagli anni Ottanta in poi ha concentrato la propria ricerca pittorica e grafica sui percorsi mentali della creatività e sul rapporto con le forme archetipe intese come persistenza del mito classico. Attento alla didattica dell’arte e alle sue potenzialità di divulgazione come linguaggio pri-mario, organizza e cura frequentemente mostre e convegni. Ha pubblicato cartelle di incisione e illustrato libri, tra cui Da luoghi incerti a Bologna, Book Edizioni, 1993; nel 1995 Dodici piccole lune, su poesie di Mariella De Santis, Balerna, Svizzera, Edizioni Il Gatto dell’Ulivo; Hesperus adest sette disegni su poesie di Giancarlo Pontiggia, Bergamo, Signum Edizioni d’arte 2001. Nel 1982 allestisce la prima personale a Bitonto nella chiesa medievale di S. C. A.; seguita nel 1984 a Torino, al Centro culturale Franco Antonicelli, presso il Palazzo Carignano; nel 1990 a Bologna, alla Galleria Nove colonne, dal titolo Topos - Atopos; a Milano alla Galleria Spazio ’92, Le mappe sensorio mentali e nel 1991 a Milano allo Studio d’Ars, Geome-trie dell’immaginario. Partecipa nel 1992 all’Arte fiera di Bologna con la galleria Spazio ’92. Nel 1994 è invitato alla VII Triennale dell’Incisione al Museo La Permanente a Milano e nello stesso anno alla XXXII Biennale d’Arte Contemporanea al Museo della Permanente Milano; 1999 alla XIV Biennale Internazio-nale Grafica a Biella e alla II Biennale Internazionale Giovanni Demo presso L’imbiancheria del Vaio a Chieri, Torino. 2004 alla III Triennale Internazionale d’Art Grafic: Italia - Spagna. Numerose sono le parte-cipazioni a rassegne nazionali e internazionali. Le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private.

NINO BACCOTitolare di cattedra di Grafica d’arte - Tecniche dell’IncisioneAccademia di Belle Arti di Brera

Ombre sospese, 2011Inchiostro Epson su telaCm 200 x 150

“Tanto più che la nostra vita, tutta la nostra vita è un affaticarsi tra le ombre. Come dei bambini che al buio hanno paura di tutto, noi, in pieno sole, camminiamo nel panico della nostra mente ...” T.L.C.

Dedicato a tutti i giovani che sono morti per l’Unità d’Italia.

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Lidia Bagnoli ha compiuto i suoi studi al Liceo Artistico, all’Accademia di Belle Arti di Bologna e alla Facoltà di Architettura di Firenze. Ha curato numerosi allestimenti scenografici e si è occupata di interior design e di pubblicità. Ha iniziato la sua attività espositiva nel 1974 a Bologna ed è stata rappresentata da diverse gallerie in Italia e all’estero, fra cui la Galleria Forni a Bologna, la Galerie Cramer a Bonn e la Tatistcheff Gallery a New York. Le sue opere si trovano in numerose collezioni pubbliche e private. Hanno scritto recentemente sul suo lavoro: Thomas Kliemann, Franco Basile, Giovanna Cassese, Eleonora Frat-tarolo, Silvia Evangelisti, Valerio Dehò. Lidia Bagnoli è particolarmente interessata al rapporto fra musica e immagine; negli Stati Uniti ha preso parte a numerose performance, conferenze e lezioni sulle relazioni fra musica e immagine: nel 200 presso University of Urbana-Champaign, IL; nel 2001 con Music-Image in Film and Multimedia, New York University, NY. Ancora nel 2001 ha realizzato Musicondia, una serie di quattro concerti con proiezione di immagini con l’Orchestra Toscanini di Parma diretta da Gillian Ander-son. Nel 2003 ha realizzato un cortometraggio per la National Gallery di Washington DC per la rassegna di film collegata ad una mostra sul trompe-l’oeil. Vive con i suoi tre compagni a quattro zampe nelle campa-gne vicino a Budrio, Bologna, dove ha ricavato il suo studio-abitazione dal restauro di un antico oratorio. Si reca spesso negli Stati Uniti dove ultimamente ha approntato un suo studio a Boston, MS.

LIDIA BAGNOLIDocente di Teoria e pratica del disegno prospetticoAccademia di Belle Arti di Brera

Io e... Italia, 2011Olio su telaCm 200 x 150

L’idea è di rappresentare la sorpresa e la riscoperta di un lato quasi infantile della conoscenza della Patria. La statua dell’Italia sembra rimproverare il bambino che osserva curioso e involontariamente irrispettoso, ma fra i due si crea un rapporto.

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Italo Bressan nasce a Vezzano, Trento. Negli anni sessanta si trasferisce a Milano dove frequenta l’Accade-mia di Brera e dove già dal 1982 è docente in pittura. Dalla metà degli anni settanta la sua ricerca pittorica pone l’attenzione sul rapporto “tra forma e colore” ispirandosi ad alcuni esponenti dell’espressionismo Astratto, Nolde e Kandinsky. Il punto nodale della sua ricerca, che ne attesta l’intima coerenza, è il senso profondo di un’intensità cromatica orientata a definire, sviluppare ed evolvere un preciso codice espressi-vo, indagando territori insondati della sperimentazione linguistica. Dopo un’intensa ricerca dedicata alle vibrazioni cromatiche, ha sospinto la sua storia di luci ed ombre, di accordi e contrasti coloristici, di gesti emblematici verso una ricerca fondata sulla struttura e sulla partizione che può definire un quadro. Soli-de architetture, dai contorni apparentemente inesistenti, evidenziano il mutare del supporto, ma al tempo stesso, la capacità dell’artista di appropriarsene e di gestire la superficie attraverso una libertà d’azione, fatta di tracce di colore sovrapposte e di gesti inquieti, che animano l’opera. Tensioni ed emozioni, visibili tratti di energia, hanno conquistato successivamente un supporto atipico, debordando su vetri dipinti. Non vetrate, non finestre, ma nuove materialità o immaterialità dove irrompono fluttuando qualità segniche e cromatiche al culmine della tensione. Le opere di Bressan sono state presentate in numerose mostre perso-nali e rassegne fra le quali ricordiamo: Milano, Galleria Lorenzelli; Modena, Galleria Civica; Paris, Gran Palais Decouvertes; Trento, Galleria Civica d’Arte Contemporanea; Milano, Galleria Arte 92; Villa Laga-rina, Trento, Palazzo Libera; Frankfurt, Frankfurter Westend Galerie; Bolzano, Galleria Goethe Galerie; Roma, Palazzo delle Esposizioni; Rimini, Musei Civici; Ferrara, Palazzo dei Diamanti; Sidney, Frederick May Foundation-University of Sidney; Acireale, Palazzo di Città; Milano, PAC; Trento, Museo Provinciale d’Arte; Roma, Palazzo dei Congressi XI Quadriennale d’Arte; Quakenbruck, Kunstverein Neue Italieni-sche Maler; Frankfurt, Kunstverein; Milano, Rotonda della Besana; Bologna, Galleria Comunale d’Arte Moderna; Venezia, Fondazione Bevilacqua La Masa; Ravenna, Loggetta Lombardesca; Basel, Art Basel; Osaka, Kodama Gallery; Bolzano, Museo d’Arte Moderna; Gavirate, Chiostro di Voltorre; Milano, XXXI Biennale Nazionale; Lecco, Musei Civici; Castel Ivano, Trento; Lubiana, Galleria Civica; Bruxelles, Art Tirol; Bologna, Aniconica Galleria d’Arte Moderna; Lissone, Galleria Civica d’Arte Contemporanea; Ro-vereto, Trento, MART; Stuttgard, Istituto Italiano di Cultura; Mantova, Casa del Mantenga; Guilin, Cina, Yuzi Paradise International Art Symposium; Shanghai, Cina, Yuehu Museum of Art; Lissone, 10 Anni di Museo a Lissone; Bolzano, Museion; Mantova, Palazzo Te Sezione Lombardia 54ª Biennale di Venezia.

ITALO BRESSANTitolare di cattedra di PitturaAccademia di Belle Arti di Brera

Viaggio nei colori, 2011Tecnica mista su telaCm 200 x 150

Solide architetture di un Paese, nei contorni apparentemente inesistenti, evidenziano il mutare del supporto, ma al tempo stesso, la capacità dell’artista di appropriarsene e gestire la superficie fatta di tracce di colore sovrapposte, gesti inqueti che animano l’opera.

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Giovanni Bruno è nato a Busalla, Genova. È docente di Scenografia all’Accademia di Belle Arti di Brera. Dal 1988 inizia ad esporre e realizza diverse mostre: Ossessioni 1988, a cura di U. Carrega, Associazione Culturale Mercato del Sale, Milano; Junge Kunst in Europa 1990, a cura di D. Gallowey; segnalato da V. Fagone, Deutsche Messe AG Sommeratelier Hannover, catalogo Klinkhardt & Biermann, Munchen; Gio-vanni Bruno - La traccia, il nome, il tempo 1990, a cura di V. Fagone, Galleria Silvano Lodi Jr. Milano, catalogo Ed. Mazzotta, Milano; Il ricordo - mistico - dell’esistenza 1992, a cura di P. Restany con un testo di U. Carrega, Galleria Silvano Lodi Jr. Milano, catalogo Ed. Mazzotta, Milano; Trascorsi infantili, Moby Dick 1994, a cura di P. Restany testo di F. Klausner Galleria.Silvano.Lodi Jr. Milano catalogo Ed. della Galleria; The house 1999, a cura di L. De Domizio Durini e M. Riposati testi di P. Restany e C. Di Stefano, Diagonale Centro Iniziative Multimediali, catalogo Ed. Diagonale s.r.l. Palazzo Rondanini, Roma; Opere selezionate 1999, a cura di Silvano Lodi Jr., Palazzo Ratta, Bologna - in questa occasione è presentato il volume di Giovanni Bruno, intensa, bianca Melancolia a cura di F. Gualdoni con un testo di V. Adami, Ed. L’Artiere Edizionitalia, Bologna; La casa del filosofo 2008, ambientazione permanente dell’atrio della sede di Valextra via A. Manzoni, 3 Milano; Angelika Summa und Giovanni Bruno 2009, Poesie des Wirklichen, Galerie Doebele Berlin; Ti basti la mia grazia 2009, itinerario di arte e spiritualità sulle orme di san Paolo a cura di C. De Carli e F. Tedeschi, Chiostro del Bramante, Università Cattolica Milano; Per il 150° dell’Uni-tà d’Italia 2011, 54ª Biennale di Venezia - Padiglione Italia - Regione Lombardia, a cura di Vittorio Sgarbi, Palazzo Te, Mantova.

GIOVANNI BRUNODocente di ScenografiaAccademia di Belle Arti di Brera

Patria est ubicumque est bene, 2011Riproduzione digitale a plotter conforme all’originaleCm 200 x 150

“La Patria è dovunque si stia bene” da Pacuvio

Foto di Roberto Pellegrini Locarno

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Appunti di viaggio. Nel 1968 tiene la prima mostra personale, alla Galleria Puccini di Ancona, e partecipa a rassegne ed esposizioni d’arte, curando e organizzando avvenimenti artistici in Italia e nel mondo. I più recenti: nel 1991 La nascita dell’Assopittura; nel 1992 Il Tempo della Vita, progetto d’arte, Pechino, Cina al Museo di Storia Cinese; nel 1993 La presentazione dell’Arte Originale; nel 1995 M’AMA-MAcerata-MAdrid, intervento nella città, Madrid, Spagna; nel 2000 Tutto e niente era - ed è - il mio corpo, Jyvaskyla Politechnic, Jyvaskyla, Finlandia; nel 2003 De te Fabula, l’autoritratto contemporaneo, Artemisia Arte Contemporanea; nel 2008 Khea, Estonian Academy of Arts Gallery, Tallinn, Estonia; nel 2008 The Great Wall, La Grande Muraglia, personale, Milano, Spazio Ivano Taccori; nel 2009 Invisibile silenzio, Milano, Spazio Arte Giappone; 11.11.2011: il pulcino e l’uccello, personale online. Dal 1969, e per alcuni anni, è presente a tutte le più importanti manifestazioni di Umorismo. Nel 1996 pubblica La Fine del Topo; In caso d’incendio non usare l’ascensore, tra le altre, è una pubblicazione del 2006. Docente di Anatomia Artistica a Brera, promotore di iniziative spesso legate alla contiguità delle più disparate discipline, applica il suo pensiero - e il suo modo di essere - all’idea di un Laboratorio di Ricerca in grado di muoversi tra ricerca e sperimentazione, informazione-incontri, rapporti con il territorio, interventi-mostre. Autoritratti in viaggio è lo spazio editoriale che documenta parte del lavoro: A come Anatomia Artistica - A come Accademia di Belle Arti, è l’ultima pubblicazione nel 2011. Tra le iniziative più recenti: nel 2008 Lo Specchio dell’Arte, progetto d’arte, Castello Visconteo di Trezzo sull’Adda; nel 2009 il Workshop Tokyo: la città come labo-ratorio, a Tokyo, Giappone; nel 2010 Brera-Taipei: permesso di soggiorno, alla Nanhai Gallery di Taipei, Taiwan; il progetto d’arte e di beneficenza Matrioskattiva, alla Fabbrica del Vapore; Quel 26 Aprile 1986, per ricordare Cernobyl, a Brera; L’idea dell’Arte, al New Art Café a Milano; il Festival de Minateda, un evento intorno alla pittura rupestre, a Minateda-Hellin, Spagna il 29 luglio 2011.

PIERLUIGI BUGLIONITitolare di cattedra di Anatomia artisticaAccademia di Belle Arti di Brera

Cavallo italiano, 1975/2011Riproduzione fotografica su tela(da Cavallo Italiano, 1975 - china e tempera su carta - 25,2 x 19,4 cm)Cm 200 x 150

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Nel 1968 si diploma in scenografia all’Accademia di Belle Arti di Brera. Già docente di discipline archi-tettoniche e prospettiva al Liceo Artistico di Brera Milano, dal 1978, dal 1990 insegna scenografia nelle Accademie di Belle Arti di Firenze, Bologna e Torino. Dal 1993 è titolare di cattedra di Scenografia all’Ac-cademia di Belle Arti di Brera, dove, nell’ A.A. 2009/2010 è Direttore della scuola di Scenografia. Nel 1998 partecipa alla Rassegna Due Secoli di Progetto Scenico - dalla prospettiva alla scenografia Sala Napoleoni-ca - Accademia di Belle Arti di Brera. Si occupa a lungo di storia del costume nel campo della ricerca e cura negli anni Settanta allestimenti scenici e costumi per il teatro e per la televisione in Italia ed in Svizzera. Costantemente attenta alla cultura del giardino collabora per molti anni con riviste specializzate: Gardenia, Giardini, Case Oggi, Casa Viva, Terrazze e Giardini, lavorando con vivaisti ed architetti esperti del verde. Elabora nuove forme di espressione nella decorazione di ambienti, oggetti e tessuti di arredamento. Parteci-pa a diverse esposizioni tra cui: Fiori Bianchi 1997, presso il Chiostro di Pienza, Siena; Rose 1997, presso l’Orto Botanico dell’Università di Pavia; Fucsie 1998, presso l’Orto Botanico dell’Università di Pavia; Fiori e Giardini 1999, presso le Serre Reali di Racconigi, Cuneo. Vive e lavora a Milano.

TIZIANA CAMPITitolare di cattedra di ScenografiaAccademia di Belle Arti di Brera

1861 - 2011 Rose nel giardino delle idee, 2011Stampa a plotter su telaCm 200 x 150

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Tiziano Campi è nato a Lucca. Negli anni Ottanta prende parte a numerose collettive, culminate nel 1989 con la personale alla galleria Nadar di Verona. Nel 1982 espone a Bilbao nell’ambito di Arteder; nel 1984 a Giovani presenze artistiche in Toscana, Galleria Comunale, Forte dei Marmi; nel 1985 in Grande adesione, Galleria Comunale d’Arte Moderna, San Gimignano; nel 1986 partecipa a Rapido fine, Ferrara. Nel 1987 è invitato alla mostra Ge. Mi. To! (Promotrice Torino); ad Entro dipinta gabbia, Palazzo Lanfranchi, Pisa; ad Atlante Galleria Unimedia, Genova; e a Traviata sull’isola Boschina ad Ostiglia, Mantova. Nel 1989 parte-cipa alla seconda (e poi alla terza, 1991) delle tre mostre itineranti, curate da Manuela Crescentini, riunite sotto il titolo La provincia e l’impero. Nel 1992 tiene personali alla galleria Duemme di Genova, alla Lop lop di Roma e allo Studio Tommaseo di Trieste. Nel 1994 espone da Massimo Carasi a Mantova. L’anno seguente al Mausoleo di Ummidia Quadratilla a Cassino, a cura di Bruno Corà; nel 1996 espone alla mostra De amicitia allo Studio Cavalieri di Bologna. Nel 1998 partecipa alla mostra Eco, Chiesa di San Carlo a Spoleto; nel 1998 allestisce la personale Campitour, allo Studio Cavalieri; e l’anno dopo Paesaggi italiani allestita al Museo Virgiliano, Mantova. Nel 1999 tiene una personale alla Loggia dei Lanari di Perugia. Nel 2001 partecipa alla collettiva Delle cose mute, Roma, Temple Gallery ed allestisce la personale Nome e Identità, al Lotto Quattordici di Sarzana. Nel 2003 espone alla d’AC di Ciampino nella collettiva Aerei a cura di Carlo Alberto Bucci. Nel 2004 allestisce un’antologica Eccesso d’autore, presso il centro per l’arte contemporanea Trebisonda, Perugia; a Luoghi d’osservazioni al castello di San Terenzo, La Spezia. Nel 2005-06 partecipa all’esposizione L’arte del lavoro, il lavoro dell’arte alla CAMeC di La Spezia. Campi ha insegnato Tecniche dell’incisione nelle Accademie di Carrara, Napoli, Roma e attualmente insegna all’Ac-cademia di Belle Arti di Brera a Milano. Vive e lavora a Sarzana e Milano.

TIZIANO CAMPIDocente di Tecniche dell’incisioneAccademia di Belle Arti di Brera

Campitour, 2011Stampa digitale e pennarello su tessuto non tessutoCm 200 x 150

Corpo a corpo con l’Italia

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Sabina Capraro Colantuoni si è diplomata al Liceo Artistico e poi all’Accademia di Belle Arti di Brera sotto la guida di Bertucci, Bertolini, De Rocchi, De Amicis, Usellini, Carpi e Funi. Dal 1974 è Docente di Disegno alla Scuola Superiore degli Artefici di Brera. Nel 1986 pubblica per la Mondadori la Guida Acque-rello. Ha tenuto mostre personali in Italia, Francia e Stati Uniti. Le sue opere si trovano in molte prestigiose collezioni private e pubbliche, tra le quali: Musei Vaticani, Università Ca’ Granda di Milano; Pinacoteca d’Arte Contemporanea di Ruffano, Lecce; Museo Internazionale d’Arte Contemporanea di Alessano, Lec-ce; Fondo Manoscritti Università di Pavia; Rettorato Università di Milano. Nel 1993 fonda a Milano il mo-vimento Sé-cultura e nel 1996 da vita al Premio Benedetto Antelami Arti e Mestieri. La sua pittura oscilla tra sogno e realtà, classicismo e modernità, favola e mitologia, allegorie e quotidianità, citazione e stupe-fatta invenzione. Rossana Bossaglia di lei ha detto: “Sabina Capraro è una straordinaria ritrattista, che la trasformazione simbolica del personaggio rappresentato”. Ha realizzato numerose mostre personali tra cui la personale alla Galleria Asterisco di Milano; la personale al Cumbal di Como; e collettive: Premio Orfeo in paradiso Isola di Milano; Docenti di Brera Assessorato Cultura Chiostro di Sant’Eufemia di Como; Artisti Italiani APT, Provenza, Francia; Docenti di Brera Assessorato Cultura Castello di Rapallo; Pittori Italiani: un punto per Piero della Francesca, New York; Biblioteca dell’Accademia di Brera a Milano e al Castello di Urbino; Artfence alla Rotonda della Befana a Milano; Artisti Italiani a Zungri, Calabria; Docenti di Brera, Museo Villa Carlotta, Tremezzo; Docenti di Brera, Centro C. Barbieri, Broni; Italia Nostra, La Permanente di Milano; Anfiparnaso Museo Villa Carlotta, Tremezzo; Sé - Cultura, Melograno di Milano; Arte per Assisi Milano e Bari; Expo 2000, Bari; Premio Benedetto Antelami, Fondazione Benedetto Ante-lami; Arte Contemporanea Villa Caruso, Firenze; Fai Casal Zuigno; Bicentenario Priniano Museo Villa Carlotta; Maestri Campionesi III millennio Campione d’Italia; Expo, New York 2005.

SABINA CAPRARODocente di DisegnoScuola degli Artefici - Accademia di Belle Arti di Brera

Bene Dizione - Italia, 2011Tecnica mista su telaCm 150 x 200

Magnifico Paese di umanità e cultura

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Tra gli eventi di maggior rilievo a cui Walter Cascio ha preso parte ricordiamo a partire dai suoi esordi la collettiva a Faenza, Palazzo della Esposizioni, a cura di C. Cerritelli, 1983; la sua ripetuta presenza alla Galleria d’Arte Moderna di Bologna: nel 1985, nel 1991 con Nuova officina bolognese a cura di Castagnoli e Felicori; nel 1997 è presente nello spazio di Villa delle Rose in occasione di Triennale di Bologna Linee della ricerca artistica 1965-1995 a cura di R. Pasini; nel 1998 prende parte alla mostra Arte italiana - Ulti-mi quarant’anni, a cura di D. Eccher e D. Auregli e nel 2005 a Bologna Contemporanea 1975-2005, a cura di P. Weiermair. Ricordiamo inoltre brevemente No wall in Berlin, Berlino, UFA Fabrik, a cura di Masala, 1988; Acquisizioni 1989, Galleria Civica di Modena, 1989; Dieci anni di incertezza e rifondazione, Con-soleil Départimental de la Culture, Bordeaux, Francia, 1989; L’Arte contemporanea a Bologna, I Biennale, Palazzo Re Enzo, a cura di Baccilieri e Bonfiglioli, 1993; la mostra personale alla galleria La Serre, Saint-Etienne e all’Istituto Italiano di Cultura, Salonicco, a cura di A. Baccilieri 1993; il XVIII Premio di Arti Visive Città di Gallarate, 1995; Palazzo Ducale, Mantova, a cura di Cerritelli, Bandini con testi di Accame, Fossati, Mango. Aggiungiamo Variazioni, nel 1998, Galleria Studio G7, Bologna; Generazione Astratta III, centro per l’arte Otello Cirri, Pontedera, a cura di Beatrice Buscaroli. Dal 2001 al 2003 ricordiamo le collet-tive e la personale alla galleria Grossetti, Milano e la mostra a Palazzo Bentivoglio, Bazzano in provincia di Bologna, a cura di Accame. Seguono Un’origine plurale, Galleria Studio G7, Bologna, a cura di Giovanni Accame, 2004; Rigorosamente in bianco e nero, Galleria Studio G7, Bologna, 2004; la mostra personale alla galleria Barbara Behan Contemporary Art di Londra, 2006 e alla galleria Spirale Arte, Milano a cura di A. Zanchetta, 2007; la sua presenza alla mostra Gallerie al Museo, assieme a galleria Studio G7 di Bologna, al Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza.

WALTER CASCIODocente di Tecniche pittoricheAccademia di Belle Arti di Brera

Freedom, 2011Fusaggine su telaCm 200 x 150

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Roberto Casiraghi nasce a Milano. Nel 1975, appena terminato il Liceo Artistico, conosce Gianni Colombo di cui diventa assistente per sette anni, grazie al quale ha il suo primo studio. Si diploma all’Accademia di Belle Arti di Brera nel 1979 con una tesi su Robert Ryman. A quell’anno risale la prima partecipazione ad una mostra Salone dei giovani artisti presso il Palazzo della Triennale di Milano. Nel 1983 la visita a una mostra di Tancredi lo fa uscire da una lunga stasi pittorica. La prima mostra in Germania, a Stoccarda, è del 1989. Con la nascita del figlio Valerio, il lavoro si avvia ad una svolta che culmina nell’anno successivo, il 1994, con i quadri dal titolo ciclico Attività. Nel 1995 va a vivere in campagna, nel paese più piccolo della provincia di Milano, Bettola di Calvignasco. Nello stesso anno inizia l’attività didattica accademica presso la NABA di Milano e avvia la collaborazione con l’Archivio Gianni Colombo come componente del comitato scientifico che organizza la mostra I Colombo alla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo. Nel 1999 compie un viaggio in Giappone, in occasione della collaborazione all’allestimento della mostra di Gianni Colombo al Sogetsu Art Museum di Tokyo. Nel 2000 viene invitato alla BCE (European Central Bank) di Francoforte per la mostra Arte italiana dal 1942 ai giorni nostri, a cura di Fabrizio d’A-mico. Dal 2001, insegna Pittura all’Accademia di Belle Arti di Sassari; nel 2002, a Ferrara, nel Padiglione d’Arte Contemporanea di Palazzo Massari, tiene la sua personale a cura di Fabrizio d’Amico. Nel 2005 espone l’attuale produzione incisoria presso la Biblioteca Salita dei Frati di Lugano, invitato da Massimo Cavalli e con testimonianze in catalogo di Nanni Cagnone e Vasco Bendini. Nel 2006 partecipa a Trittico, al Piccolo Miglio in Castello, a Brescia, per la cura di Marco Goldin e ottiene il trasferimento all’Accademia di Bologna, dove l’anno seguente viene incaricato di visitare e tenere una lezione presso l’Accademia di Belle Arti di Berlino. Dal novembre 2007 insegna all’Accademia di Belle Arti di Brera e l’anno successivo vince il 1° premio alla VIII Triennale Internazionale dell’Incisione di Chieri. Nel 2009 espone le sue inci-sioni in una mostra personale a Palazzo Opesso in Chieri, con catalogo a cura di Dario Trento. Nel 2010 espone la pittura recente nello Spazio Senzatitolo a Roma, presentato da Massimo Arioli e Giorgio Griffa. Nel 2011 tiene un laboratorio come insegnante di pittura, alla Facoltà di Belle Arti dell’Università Politec-nica di Granada nell’ambito dei progetti Erasmus dell’Accademia di Brera.

ROBERTO CASIRAGHIDocente di Tecniche e tecnologie della pitturaAccademia di Belle Arti di Brera

Frequenze, 2011Olio su telaCm 200 x 150

Tracce come frequenze del vivere, desiderose di trovare integrità dalla frammentarietà da cui provengono. Non necessita la resa esplicita dell’immagine/bandiera ma è con la presenza originaria del bianco e del nero che rinasce un senso di appartenenza.

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Sono nato a Ferrara sulle rive del grande fiume la nebbia ed i sogni mi hanno cullato per molti anni, sopra-tutto i sogni hanno cominciato a prendere forme e colori. Lavorando con il Centro Video Arte del palazzo dei Diamanti di Ferrara, poi è arrivato il momento di andare ed eccomi ad esporre ad Den Haag presso il Geemente Museum, squarciando il Cielo ho esposto a Kassel in Documenta 8, un respiro, poi un passo bre-ve ed intenso verso Torino nel Castello di Rivara e poi a Prato presso il museo Pecci ed ancora a Graz con il Premio dell’Akademie proseguendo poi con esposizioni a Vienna, Madrid, Palma de Mallorca e Bilbao. Non è mai stata corsa, affanno, al contrario respiro lungo ed alto. Ecco allora varie mostre a Roma poi a Parigi con il riconoscimento come miglior artista Italiano al Monrouge Museé e di video che percorreva-no presenze a Locarno ed ancora a Parigi al Centre George Pompidou. Continuano le mostre in una terra forte come quella Siciliana con le esposizioni a Palermo, Gibellina, Erice, Catania e poi ancora al nord a Bologna Alessandria Genova per ridiscendere con i colori dell’arte a Pescara, Spoleto, Voltera, Termoli fino all’interno della Reggia di Caserta e poi esporre lì a Venezia nella XLV Edizione della più importante esposizione dell’Arte contemporanea. Continuano le mostre a Bon, Basilea, Chicago e New York. Oggi insegno all’Accademia di Belle Arti Brera a Milano sempre credendo alle stelle ed al battito del cuore verso quel lontano sole che so che c’è.

GIORGIO CATTANIDocente di Tecniche pittoricheAccademia di Belle Arti di Brera

Tutto è per caso qui, 2011Tecnica mista su telaCm 220 x 150

È un’Italia dove stanno sparendo sempre più le nuvole colorate del grande rinascimento, incombe la nuvola plumbea del pressapochismo e delle lotterie, si cercano sempre più i numeri vincenti di un lotto impossibile piuttosto che i sogni profumati del desiderio di conoscere ed incontrare.

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Vincenzo Ceccarelli è nato a Ferentino il 7 febbraio 1958, si è diplomato all’Istituto d’Arte e all’Accademia di Belle Arti, espone con mostre personali e collettive. Si occupa di Arte, prevalentemente di arte pittorica e musiva. In questi ultimi anni si è interessato all’applicazione della pittura ambientale e spaziale. Il suo la-voro nasce dalla ricerca in ambito cromatico in termini analitici, l’attenzione a questioni cromatologiche lo portano ad una sorta di recupero di forme e articolazioni semplici e complesse, che richiamano toni vicini a quel nuovo Modernismo di cui si parla tanto in questo ultimo periodo. Applicando in ambito architettonico di memoria e in progetti che tengono con presente la questione urbanistica e pubblica. Docente dell’Acca-demia di Belle Arti di Brera di Decorazione - Tecniche del mosaico. Vive e lavora tra Ferentino e Milano.

VINCENZO CECCARELLIDocente di Decorazione - Tecnica del mosaicoAccademia di Belle Arti di Brera

“Centocinquanta”, 2011Acrilico su telaCm 200 x 150

La costruzione pittorica di questo lavoro dal titolo: “Centocinquanta” si combina attraverso l’attività cromatica dei tre colori, simboli della nostra bandiera italiana, con la fisicità della tela che fanno parte integrante dell’intera composizione. L’attenzione combinatoria di questi elementi non sottrae l’opera ad un costante riferimento architettonico, ricerca che da più anni viene palesata nel mio lavoro. Fondamentale è l’aspetto visivo derivato da un forte impianto concettuale determinato dalle 20 bande dei tre colori che costituiscono l’architettura portante della composizione e che simbolicamente rappresenterebbero le 20 regioni italiane.

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Italo Chiodi è nato a Villa d’Ogna, Bergamo. Vive e lavora a Bergamo. Ha partecipato a numerose collettive e personali fin dal 1990 fra cui: Imprimatur, a cura di A. B. Oliva, Milano; Galerijokulturnega Centra Ivana Napotnika, Velenje, Slovenia; Matris Terrae, personale, Campoblu, Milano 1996; Segni di terra e di cielo, personale, Campoblu, Milano; La scultura possibile a cura di C.Cerritelli, Circolo Artistico di Bologna, Bologna; Centimani, a cura di Sem Galimberti, Chiesa della Maddalena, Bergamo; 1999 Silenzi, Galleria Effedue, Bergamo; 2002 Studio Arte Fuori Centro, Roma; Pàginas desde Lombardìa, un Museo de Arte Contemporàneo Castell d’Aro, Girona, Spagna; 2004 Nel segno della vita, a cura di C. Cerritelli; 2006 Dedicata, Donata, Consegnata Arte Cristiana Contemporanea, a cura di Andrea Del Guercio, Aosta; In-stallazione dei Cicli Reliquie Chiesa di S. Stefano al Monte, Ivrea, a cura di Andrea del Guercio; 2007 L’Ac-cademia di Brera ai Musei Civici di Pavia, a cura di Andrea Del Guercio, Castello Visconteo di Pavia; Arte y Naturaleza, Astorga, Spagna; 2008 Embarrarte XXVII Feria Internacional de Cerámica de Ponferrada, Ponferrada, Spagna; 2009 Acqua e Carbone, presso ristorante Ai Santi, Bergamo; Il ritorno dell’Ofisauro progetto creativo su un libro della poetessa salentina Gioia Perrone, presso Libreria Ars, Bergamo, a cura di Italo Chiodi; I Edizione di Naturalmente installazioni in Val del Luio, Albino, Bergamo; 2010 Presenze Inchiostro, Confronti artistici a cura di Italo Chiodi, Bergamo; II Edizione di Naturalmente installazioni in Val del Luio, Albino, Bergamo; 2011 Cantar Galöse, personale presso lo spazio Area35, Milano; III Edi-zione di Naturalmente, installazioni in Val del Luio, Albino, Bergamo. Le sue opere sono esposte presso gallerie e raccolte private, in Italia e all’estero.

ITALO CHIODIDocente di DisegnoAccademia di Belle Arti di Brera

In attesa, 2011Acrilico su telaCm 200 x 150

Un germoglio donato per una nuova Italia

Foto Matteo Zanga

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Francesco Correggia è nato a Catanzaro, dal 1985 vive ed opera a Milano. Negli anni Settanta esegue una serie di performance (scritture e segni rituali) interventi realizzati in luoghi specifici in cui il proprio corpo diventa il soggetto di una metaforica poetica esposta ed in costante dialogo con il pubblico. Seguono nei primi anni ottanta le opere concepite “in luogo” nei territori inesplorati della marginalità tra opera/luogo e luogo/opera. Fin dagli esordi (la sua prima azione/performance documentata è stata quella del 1976 all’Università popolare di Napoli) è sempre stato interessato al corpo e alla scrittura ed al rapporto fra arte e filosofia. Ha pubblicato insieme a Filosofi come Donà, Gasparotti, Galimberti, Sini, Sgalambro, Vitiello, libri come: Insulae L’arte dell’esilio” edito nel 1993 per i tipi Costa&Nolan e A-ISM edizioni Parise nel 1994. Nel 2005 promuove con Federico Ferrari un ciclo di conferenze sul tema “del contemporaneo” con Jean Luc Nancy e Didi Hubermann presso il Refettorio delle Stelline, Palazzo delle Stelline, Milano. Nel 2006 pubblica un dialogo con Carlo Sini dal titolo Il passato futuro della pittura in In contrattempo per i tipi Mimesis. Dagli anni ottanta la sua pittura si fa densa ed intensa e si caratterizza per la forte presenza di testi letterari, filosofici e poetici. Ha partecipato a numerose rassegne e mostre internazionali, tra le quali ricordiamo nel 1993 la XXXII Biennale Nazionale presso il Palazzo della Permanente, Milano; la XLV Biennale di Venezia a Venezia; la Quadriennale di Roma del 1996; nel 1995 Nuova insularità Musei Civici Galleria Internazionale d’Arte Moderna Ca’ Pesaro, Venezia; nel 1996 Le universali individualità dell’arte, Istituto Italiano di Cultura, Vienna; nel 1998 Palazzo Reale a Milano; nel 2008 Nuove Sinestesie, Galleria del Premio Suzzara, Mantova; nel 2009 è presente in Détournement, Venise 2009; e alla 53ª Esposizione internazionale d’arte, Biennale di Venezia. Tra le mostre più recenti segnaliamo nel 2005 quella al Centro Capizzano, Museo d’arte Moderna e Contemporanea di Rende, Cosenza; le personali presso lo Studio Val-more a Vicenza nel 2006; nel 2008 la personale I turn Round to Immanuel Kant presso la Galleria Studio Ra, Roma; nel 2009 la mostra nella Galleria Bertrand Kass a Innsbruck; nel 2011 Un’altra Storia, Chiesa di San Francesco, Como; le personali nel 2009 e 2010 presso la Galleria Antonio Battaglia, Milano; nel 2011 la Performance al Museo Nisch, Fondazione Giuseppe Morra a Napoli. Suo è anche il ciclo di grandi dipinti realizzati ed installati presso il Chiostro di San Lorenzo a Pila Aosta nel 2006 sul Genesi. Partecipa a nume-rosi dibattiti, convegni e seminari sul pensiero e la riflessione teoretica intorno all’arte. Scrive testi sull’arte contemporanea e sul rapporto fra la parola e l’immagine, la scrittura e la pittura. Di recente ha pubblicato per i tipi Arcipelago il libro Di nuovo il senso un passaggio nel contemporaneo, tra arte e filosofia, con una prefazione di Gabriele Perretta.

FRANCESCO CORREGGIATitolare di cattedra di DecorazioneAccademia di Belle Arti di Brera

Una nostalgia antica scorre fra le cose, 2011Tecnica mista su telaCm 200 x 150

“Dulce et decorum est pro Patria mori” Orazio

Il termine “Patria” deriva dal latino. La sua etimologia va ricercata nel sostantivo maschile “pater-patres”. La parola latina è vicina al significato italiano. “patrius, patria, patrium” nel senso del sottinteso sostantivo “terra - terrae”, dunque terra patria, terra del padre, degli avi. In questo senso l’opera esprime simbolica-mente il concetto di terra dei padri, nel senso anche del ricordo, della memoria, della nostalgia di ciò che era e non è più.

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Sono nato il 17 novembre 1960 in Jugoslavia ora Slovenia. L’arte mi ha accompagnato per varie vicissi-tudini fin dai primi anni. Ho frequentato la Scuola d’Arte a Gorizia e l’Accademia di Venezia, sentendone la nostalgia sia durante che in seguito. Anche se non capirò mai i meccanismi del mondo artistico e le sue banalità, ne scorgo una bellezza intrinseca, e spesso trovo degli orizzonti diversi in cui chi produce il “bello” viene valorizzato dalla propria o impropria cultura. Tornando alla storia, fortunatamente ho vinto il Concorso a cattedra del 1991 e dal 1996 insegno a Brera come docente di seconda fascia, mettendoci tutto l’entusiasmo possibile perché credo che il sapere possa essere condiviso in una situazione divertente e culturalmente transitiva. Tra le altre cose nel 2004 ho perfezionato una tecnica pittorica a rullo da me in-ventata che ho chiamato Rolling*. Consiste nella ripetizione dinamica del segno ottenuta grazie ad un rullo in spugna; percorrendo la superficie il rullo ricalca le forme o le macchie di colore gettate casualmente sul supporto. Dipingendo in questo modo si è in balia degli eventi che succedono sulla superficie del quadro e parallelamente ricalcano la sequenza dei pensieri che affiorano alla mente. Oggi ho creato una tavolozza espressiva che è fatta di tante identità stilistiche emerse attraverso un lungo lavoro nel tempo e anche grazie ad alcune persone speciali. Il mio operare nel pianeta arte spazia dall’istinto alla ragione; Dioniso è da sem-pre presente con l’inconscio e Apollo pretende con la coscienza la consapevolezza. Per ovviare all’empasse ho creato una via di fuga: il Vanverismo, che prevede di saltare da un argomento serio ad uno ironico in modo onnivoro. Questa modalità è molto in voga, per tutto un altro verso, nella parte più negativa della odierna poco onorevole politica italiana. Noi piccoli mangiatori di fiori di loto, speriamo.

ALFRED DE LOCATELLIDocente di Tipologia dei materialiAccademia di Belle Arti di Brera

Non ricordo 2011Tecnica a Rolling*, stencil, colori acrilici e vernici all’acqua. Cm 250 x 150

Ciò che succede attorno inevitabilmente, come dice il pensiero Vanverista, cade su questa superficie: 150 ANNI - Indignados - Pisacane - Condoni - Cavour - Ambiente - Garibaldi - Rai - Fango - Eurasia - Prima-vera islamica - Gramsci - Sesso. Ognuno di questi argomenti può essere visto come un tubetto nella scatola dei colori del mondo, basta aprirlo e stenderlo. È cancellare con altre forme e colori, è dibattersi su una superficie-quadro e vederlo nelle sue parti vicine per poi alzarsi a vederlo dall’alto, è provare la vertigine del senso. A ogni discorso se ne deve opporre un altro rigorosamente parallelo, ma di conclusione contraria; Il dissoi logoi in sofistica è innanzitutto l’arte di dare validità agli argomenti contradditori. La tesi più de-bole sia la più forte; più il senso è contrario alla ragione e meglio funziona; tutti vivono di contraddizioni. E ulteriormente la semplificazione dice: “è la figlia di Mubarak abiatene tutta l’attenzione dovuta al suo rango, mandria di statali”.

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Pino Di Gennaro nato a Troia, Foggia, si è diplomato in scultura all’Accademia di Belle Arti di Brera, dove attualmente è docente per l’insegnamento di Tecniche espressive integrate e Tecniche della scultura per il Biennio specialistico di Teoria e pratica della Terapeutica artistica. L’intensa attività dedicata alla didattica e all’insegnamento della scultura si esplicita nella stesura del testo scolastico I modi della scultura e del Manuale di scultura per le Edizioni Hoepli. Le sue opere sono presenti in numerosi spazi pubblici: nel 1997 tre grandi sculture-fontana Monumento alla Pace piazza di S. Secondino, Comune di Troia; nel 1998 Cimi-tero Monumentale di Bruzzano, per la Tomba della Famiglia Antico la scultura Quelli che vanno; nel 2004 Scultura tattile per non vedenti installata nel centro storico di Gallarate su commissione del Lions Club Gallarate Seprio; Nuova Biblioteca Comunale del Comune di Somma Lombardo la scultura Memorie di segni ritrovati; nel 2005 la scultura per non vedenti Alghero una città da toccare installata nel centro storico di Alghero su commissione del Lions Club Alghero. Nel 2005 vincitore del Concorso nazionale per un’ope-ra d’arte da ubicare nella nuova sede degli Uffici Giudiziari e Servizi Minorili di Sassari, installazione delle sculture Pilastri del cielo. Espone in numerose mostre personali tra le quali: nel 1995 Frammenti di spazi celesti, Galleria San Fedele, Milano; nel 1991 Mostra antologica, Civica Galleria d’Arte Moderna, Gallara-te; nel 2003 Pilastri del cielo, Fondazione Luciana Matalon Milano; nel 2004 Segni e scrittura, Spazio Zero Arte Gallarate; nel 2008 Il colore della scultura, Sale d’arte Città di Alessandria; nel 2010 Sculture, Galleria Arianna Sartori, Mantova; nel 2011 Artistinmostra, Fiere di Parma. Vive e lavora a Milano.

PINO DI GENNARODocente di Tecniche della sculturaAccademia di Belle Arti di Brera

Bandiera scettro, 2011Acrilico su tela e cartapestaCm 210 x 150 x 5

Asta, bastone e drappo, cartapesta, tela e colore.Verde, bianco e rosso, metafora di sacrifici, passione e speranza. Bandiera, simbolo e legante di tutte le identità regionali, accoglie sotto il proprio tetto le sofferenzedi popoli migranti. Bandiera casa, bandiera nazione, bandiera da difendere con le unghie.

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Piermario Dorigatti nasce a Trento ove si diploma alla Scuola d’Arte Alessandro Vittoria. In seguito fre-quenta lo studio dello scultore Mauro De Carli approfondendo sia il disegno sia le tecniche scultoree. Nel 1977 è tra i fondatori del circolo culturale La Finestra di Trento insegnandovi discipline pittoriche e tecniche grafiche sino al 1983. Alterna lunghi soggiorni di studio a Milano. Gli incontri con Gino Meloni e Mattia Moreni, divengono rilevante e ulteriore stimolo di confronto e ricerca pittorica. Collabora allo stu-dio e alla realizzazione di opere di grandi dimensioni dello scultore Ermes Meloni. Nel 1989 si trasferisce definitivamente a Milano, frequenta l’Accademia di Belle Arti di Brera diplomandosi in pittura nel 1994. Insegna Incisione all’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria nell’anno accademico 1998-99, e si dedi-ca al restauro e alla decorazione, realizza disegni e incisioni per pubblicazioni a tiratura limitata per i tipi de Il ragazzo innocuo e Quaderni di Orfeo. Esordisce con una mostra personale a Palazzo Pretorio di Trento, nel 1982, avviando un percorso espositivo di regolare cadenza. Partecipa su invito a numerose mostre collettive, tematiche, premi e rassegne, in ambito privato ed istituzioni pubbliche. Si segnalano tra le altre: 1994, Milano, Museo della Permanente, Biennale Nazionale Città di Milano; Francavilla al Mare, Premio Michetti; 1994, Trento, Spazi Estemporanei per l’Arte; 2002, Castell d’Aro, Castell de Benedormiens; San-ta Pau, Sala Civica, Santa Susanna, Can Ratés, Spagna; Trento, Associazione culturale Orizzonti d’Europa Spazio 27; 2004 Palazzo Bellini Gesto e colore Oleggio; 2005 Hannover, Kunsthalle Faust; 2007 Bologna Arte Fiera, Galleria Morone; Parigi ArtParis Galleria Morone; Gold Marchet, Fiera Mercato dell’Oro, Roma Palazzo Esposizione; 2008 Sfacciatamente pittura Galleria Morone. Espone a Venezia, Galleria Ad-more, X-fare Chiesa SS. Cosma e Damiano; Inzlingen, Germania, La dama e la sua ombra, Gallerie Altes Rathaus; Martiri Accademia Contemporanea, Milano; Piermario Dorigatti - Opere, Fondamenta SGR, Milano. Dal 2009 insegna pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Sue opere sono con-servate in numerose Collezioni private e Istituzioni pubbliche in Italia e all’estero. Vive e lavora a Milano.

PIERMARIO DORIGATTIDocente di PitturaAccademia di Belle Arti di Brera

Uomo, 2011Olio su tela Cm 200 x 150

150 anni di storia. È difficile descrivere il mio lavoro con tali premesse. Comunque la presenza umana ri-mane assolutamente dichiarata e ostentata, non serve spiegare oltre. Questa tela rimane un pensiero chiaro e ineludibile, questa terra tanto antica rimane voluta e formata da uomini. Per quel che riguarda la pittura rappresento un uomo e basta.

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Vincenzo Elefante nasce a Maddaloni, Caserta, e si diploma all’Accademia Di Belle Arti di Napoli. È docente di pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Ha raccolto, come per mosaico, una miriade di tessere musive in tutto il casertano. Ha collezionato e conservato frammenti di stoffe antiche, carte tecniche usate dalle arcaiche seterie Borboniche di San Leucio in provincia di Caserta, carte decorate dei palazzi a corte, una lunga attesa che si fonda sul piacere della “ricostruzione”, sul riutilizzare, creando nuovi elementi estetici. Attualmente il suo lavoro è interessato alla nostra società che è sempre più multi-culturale, multietnica, multireligiosa. Nella cultura sociale del nostro tempo l’immigrazione è diventata un grosso problema da risolvere.

VINCENZO ELEFANTETitolare di cattedra di PitturaAccademia di Belle Arti di Brera

In quella stretta l’Italia si compie, 2011Tecnica mista su telaCm 150 x 200

Oggi ci vorrebbero di nuovo strette come quelle, tra i nostri dirigenti politici per superare momenti difficili che stiamo attraversando in Italia, Europa, nel mondo.

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Marina Falco è nata a Napoli. Si è diplomata in pittura nel 1990 all’Accademia di Belle Arti di Brera dove dal 1999 è titolare di una delle cattedre di Anatomia Artistica. Vive e lavora a Milano. Numerose sono le personali e le collettive al suo attivo in Italia e all’estero. Tra le più recenti ricordiamo: 2007 Bologna, Chie-sa di S. Caterina, Padiglione Italia, a cura di Philippe Daverio e Jean Blanchaert; Montecosaro, Macerata, Complesso Agostiniano, Ri-tratti dalla memoria, catalogo Edizioni Bocca a cura di Antonio D’Amico; 2008 Rho, Milano, Officina dell’Arte personale Milano in Venti metri quadri a cura di Luca Nicoletti; Milano Galleria Blanchaert personale I volti che restano testo in catalogo di Antonio D’Amico; Barcellona Galeria de arte Barcelò, Granada Castel de Ronda Galeria de Arte; 2009 Milano Galleria Miradoli persona-le I luoghi del tempo a cura di Daniele Miradoli; Como, Galleria Comoarte collettiva, Venezia Premio La Fenice et des Artistes; 2010 Milano, Galleria Eroici Furori personale Nero latino a cura di Silvia Agliotti e Giovanni Cerri; Maccagno, Varese, Civico Museo Parisi Valle Acquisizioni 2010 a cura di Claudio Rizzi; Brescia, Gallerie Alba d’Arte Improvvise presenze, catalogo a cura di Mauro Corradini; Fano, Pesaro, 1ª Mostra Concorso di arte sacra Cristo oggi, a cura di Andrea B. Del Guercio e Ida Terracciano; 2011 Milano, Galleria Gabriele Cappelletti Architetture di colore, testo in catalogo di Andrea B. Del Guercio; Castiglione Olona, Varese, Museo civico Branda Castiglioni, 5 x Masolino, a cura di Rolando Bellini.

MARINA FALCOTitolare di cattedra di Anatomia artisticaAccademia di Belle Arti di Brera

Il sogno di Garibaldi, 2011Tecnica mista su telaCm 200 x 150

Il sogno di Garibaldi di un’Italia unita contemplava Roma come capitale. Nel mio lavoro simbolicamente la porta del Quirinale è collocata in alto, metafora del passaggio dal passato al futuro del Paese, che si compirà molti anni più tardi. Come palloncini dispersi nel cielo dal vento, le coccarde tricolore testimoniano le tante vite sacrificate per la realizzazione dell’ideale garibaldino.

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Gaetano Fanelli nasce a Bari, si diploma all’Istituto Statale d’Arte e completa gli studi all’Accademia di Belle Arti di Bari al corso di Decorazione del prof. Mimmo Conenna e al corso di Pittura del prof. De Palma. Ha insegnato presso l’Accademia di Belle Arti di Frosinone, Foggia e Bari, attualmente è docente presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, Milano. Oltre a una produzione artistica personale di pittura e scultura, collabora alla realizzazione di opere con artisti come Sol Le Witt e David Tremlett e con insegnanti-artisti come Laura Salvi dell’Accademia di Belle Arti di Roma per la realizzazione di progetti di grafica d’arte per artisti come Richard Long, e con Laura Tonani ell’Accademia di Belle Arti di Brera per l’attivazione di laboratori sperimentali, Carte Poetiche, di carta fatta a mano in SPDC del policlinico di Pavia e nel centro per l’autismo, cascina Rossago. Cura e partecipa attivamente all’organizzazione dello stage e Premio di pittura PalauArte. Attiva già dagli anni Ottanta la sua partecipazione a mostre collettive e personali. Vive e lavora tra Bari e Milano.

FANELLI GAETANODocente di Tecnologia della cartaAccademia di Belle Arti di Brera

I segni dell’unità, 2011 Acrilico su telaCm 200 x 150

Sant’Agostino affermava:

“ […]‘Ci sono cose che sono soltanto cose ed altre che sono segni […] Tra questi segni, alcuni sono solo dei segnali, altri dei contrassegni o degli attributi, altri ancora dei simboli’. Tra questi simboli sicuramente hanno un ruolo le bandiere, create appositamente per sintetizzare e manifestare con immediatezza e chia-rezza un sentimento di appartenenza, di ideali e fini comuni.”

Da Il tricolore italiano: l’evoluzione di una bandiera tra storia, Costituzione e crisi d’identità di Vincenzo Sofo

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“… Maria Cristiana Fioretti, pittrice e scultrice, già nota per ‘cartografie’ cromatiche di orizzonti poetici, sperimentatrice poliedrica di materiali, docente di Cromatologia all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, celebra la spazialità con strutture di luce per materializzare una tensione verso l’infinito.” Jacque-line Ceresoli (dal catalogo M. C. Fioretti Light Abstr-Action, Edizioni Mazzotta 2010) Nata nelle Marche, a Cingoli, vive e lavora tra Milano e Mentone in Francia. Ha tenuto workshop sulla teoria del colore presso Università e Scuole di Belle Arti in Italia e all’estero: Lisbona, Budapest, Nizza, Marsilia e Stoccolma. Espone dalla seconda metà degli anni Ottanta, fino alla mostra personale Light Abstr-Action nel 2010 alla Casa dell’Energia a Milano, trasferita successivamente al Castello Medioevale Carlo V di Lecce per la III Edizione del Festival dell’Energia e a Mentone nel 2011 presso la galleria d’Arte Contemporanea Palace dell’Europe.

MARIA CRISTIANA FIORETTIDocente di CromatologiaAccademia di Belle Arti di Brera

5 – 6 – 7 passi, 2011Tecnica mista su telaCm 200 x 150

Passi come cammino per l’evoluzione e la costruzione di una Nazione. Sono 5 impronte Verdi di un Uomo, 6 impronte Bianche di un Bambino, 7 impronte Rosse di una Donna. Una famiglia che lascia la traccia di una crescita e la volontà di uno sviluppo che ha portato verso l’Unità d’Italia.

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Ignazio Gadaleta nasce a Molfetta, Bari. Professore di prima fascia dell’AFAM, insegna Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, dove ha anche insegnato Linguaggi artistici e contesti ambientali. L’artista ricerca, attraverso la radicalità pigmentaria del linguaggio della pittura, possibili superamenti e sconfinamenti disciplinari nella pura virtualità dell’evento luce. Dagli anni ottanta è un protagonista italiano della pittura aniconica e dal 2002 evolve decisamente la sua operatività nell’estensione della dimensione ambientale con i suoi punti-pittura. Sue partecipazioni anche a: XI e XIV Quadriennale di Roma (Fabbri Editori, 1986 ed Electa, 2005); Colore-Struttura. Una linea Italiana 1945/90 a Prato e Todi, Giunti, 1990; Arte italiana. Ultimi quarant’anni. Pittura Aniconica nella Galleria d’Arte Moderna di Bologna, Skira, 1998. Nel 2011 partecipa a Bari alla mostra Puglia-Bari promossa dal Padiglione Italia della 54ª Esposi-zione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia. La sua opera è considerata anche in: La Pittura in Italia - Il Novecento/2, Milano, Electa, 1993; La pittura in Italia - Il Novecento/3. Le ultime ricerche, Mila-no, Electa, 1994; Allgemeines Künstlerlexikon, Die Bildenden Künstler aller Zeiten und Völker, München - Leipzig, K.G. Saur, 2005.

IGNAZIO GADALETATitolare di cattedra di PitturaAccademia di Belle Arti di Brera

150 tricolori, 2011Stampa inkjet su telaCm 200 x 150

150 contrassegni tricolori, tanti quanti gli anni dell’Unità d’Italia, si presentano in un’articolazione spazia-le che è anche temporalità non lineare. Costanza e discontinuità avviano simultaneità percettive multiple come superamento della mera cronologia. Si liberano così essenze ultrastoriche assolute, vessillo virtuale di identità italiana.

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Renato Galbusera è nato a Milano nel 1950, e si é diplomato al Liceo Artistico e all’Accademia di Belle Arti di Brera. Ha partecipato a diverse esposizioni in Italia e all’estero, tra le quali si ricordano le varie presenze alla Biennale Città di Milano. Numerose anche le collettive nelle quali è stato presente, tra le quali si segnalano Figurazione a Milano, e a varie edizioni di Naturarte e di Europe Art Languages, iniziativa espositiva attuata in varie nazioni europee. Ha curato la realizzazione di diverse mostre ed è stato promotore di tutte le edizioni di Venature, rassegna itinerante attiva dal 1988. Svolge attività di insegnamento presso l’Accademia di Belle Arti di Brera dove é titolare della Cattedra di Pittura.

RENATO GALBUSERATitolare di cattedra di PitturaAccademia di Belle Arti di Brera

Spirito del tempo, 2011Tecnica mista su telaCm 200 x 150 Idealisti, rivoluzionari, sognatori: ieri come oggi il “mondo é salvato dai ragazzini”. Vedette lombarde, eran 300, militi ignoti, Dante Di Nanni, morti di Reggio Emilia. Noti o sconosciuti attori della storia nazionale, che con i loro nomi hanno riempito lapidi e stendardi.

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Maria Cristina Galli è nata il 4 luglio 1966 a Milano, dove vive e lavora. Diplomata in Pittura presso l’Acca-demia di Belle Arti di Venezia, insegna a Brera dal 1992 in qualità di Titolare di Prima fascia della Cattedra di Anatomia Artistica. Ha ricoperto l’incarico di Coordinatore dell’Istituto di Anatomia Artistica presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. È stata membro del Consiglio Accademico di Brera. È stata Coordina-tore della classe di abilitazione 21/A per l’insegnamento di Discipline Pittoriche, biennio specialistico abi-litante COBASLID presso l’Accademia di Brera, e Titolare della Cattedra del corso di Metodi, Strumenti e Tecniche Pittoriche all’interno dello stesso biennio. Ha pubblicato articoli e saggi per riviste d’arte e per la rivista Athanor edita dalla Facoltà di Filosofia del Linguaggio presso l’Università di Bari e tenuto lezioni e seminari in Facoltà europee, in Spagna a Granada, in Francia a Parigi e Marsiglia, Portogallo a Porto e Lisbona. Ha pubblicato il saggio Anatomie Clastique – Lo spazio del corpo tra natura e techne sul volu-me La città di Brera-Due secoli di Anatomia Artistica edito da Scheiwiller. È stata Relatore nel convegno Concetti normativi e proporzionali della figura umana nell’arte e nella cultura visiva in Italia dal 1919 al 1939 presso il Kunsthistorisches Institut di Firenze, col quale ha pubblicato un saggio intitolato Arte come ricerca. Il territorio dell’Anatomia a Brera tra grammatica del corpo e materia espressiva del visivo. Ha partecipato a un progetto di ricerca internazionale sulla Didattica del Disegno in collaborazione con le Fa-coltà di Granada, Madrid, Siviglia e Barcellona. Con la Facultad de Bellas Artes di Granada ha in corso una ricerca di dottorato nel Programa de Doctorado: Investigaciòn en la Creaciòn Artistica: Teoria, Técnicas y Restauraciòn, e ha tenuto lezioni nel Programa di Master Universitario en Dibujo: Creaciòn, producciòn y difusiòn nel corso di Teoria e Progetto del Disegno. Nel 2007 l’editore Baldini Castoldi e Dalai pubblica la monografia Sindoni quotidiane curata da Angela Madesani. Ha esposto in numerose mostre e rassegne nazionali e internazionali. Tra le mostre personali: nel 2004 Codici, Milano, galleria S. Fedele, a cura di A. Madesani; Marginalia, Milano, Galleria Spaziotemporaneo, a cura di A. Madesani; Erbario, mostra itine-rante, a cura di Matthew Broussard; Andata-Ritorno, Corsico, Spazio Gheroarté, a cura di L.Rendina; nel 2002 Diario, Milano, Spazio Matatu; 2001 Scritture, Milano, Cavenaghi Arte, a cura di C. Cerritelli; STAR-Eventi diacronici, Riva del Garda, Palazzo Martini; nel 1998 Spigoli vivi, Salzano, Casa della Cultura; nel 1996 Pagine in parete, Trieste, Studio Tommaseo, a cura di G. Carbi.

MARIA CRISTINA GALLITitolare di cattedra di Anatomia artisticaAccademia di Belle Arti di Brera

Progetto per Tricolore, 2011Tecnica mista su carta intelataCm 200 x 150

L’opera presentata vuole celebrare il significato dell’Unità d’Italia, evocando un simbolico “progetto” di bandiera che sintetizzi le ragioni, i significati e gli sforzi ideologici e patriottici che hanno condotto al senso della Nazione Italia. Rosso come coraggio, materico e terroso, vivo. Bianco come fiducia nel rinnovamento, liberazione dal dominio straniero, luogo di volontà e nascita. Verde come sogno, speranza, come parola e lingua, come memoria e identità. Il tutto gioca in un ipotetico, evocativo progetto di elaborazione della bandiera che ha incarnato questi motivi, in una combinazione di possibilità che restituisca l’intenzione e la speranza di “costruzione” del pensiero e del concetto di una nazione in cui riconoscersi.

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Alberto Garutti, artista e docente, è titolare di una Cattedra di Pittura all’Accademia di Brera di Milano. Invitato a grandi manifestazioni internazionali, come la Biennale di Venezia nel 1990 o il M.A.R.T.A, Museum di Herford nel 2001, è spesso chiamato a realizzare opere pubbliche per città e musei: a Ghent in Belgio per il Museo S.M.A.K.; per la Biennale di Istanbul sul ponte del Bosforo; nel 2002 a Kanazawa, in Giappone, in collaborazione con il 21st Century Museum of Contemporary Art e a Bolzano per la città e il Museion. Altre opere pubbliche sono state eseguite a Bergamo, a Gallipoli, nel 2004, per la sede Tiscali di Cagliari e nel 2009 a Trivero per la Fondazione Zegna. Numerose le mostre personali e collettive di cui è stato protagonista, tra cui quelle presso Galleria Paul Maenz a Colonia; Galleria Locus Solus a Genova; Galleria Ugo Ferranti a Roma; Galleria Minini a Brescia; Studio Guenzani e Galleria Marconi a Milano; Museo S.M.A.K. a Ghent; Magazzino d’Arte Moderna a Roma; Arte all’Arte 2000 e 2005; Associazione culturale Zerynthia, Certosa di Padula; Villa Manin a Codroipo; ITALICS, Arte italiana fra tradizione e rivoluzione 1968-2008, Palazzo Grassi a Venezia e al Museum of Contemporary Art of Chicago; al Mu-seo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma nel ciclo espositivo MAXXI - Dialoghi con la città; alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo con una mostra personale; al museo Hangar Bicocca di Milano. Nel 2000 è stato membro della commissione giudicatrice del Premio Querini-Furla per l’Arte a Venezia e, nel 2002/2003, membro della giuria per il Concorso indetto dal Sole24ore I Nuovi Segni: arte nella comunità e committenza pubblica e presidente della giuria italiana per l’ultima edizione dell’Italian Studio Program al Museo MOMA/P.S.1 Contemporary Art Center di New York. Nel 2009 vince il Premio Terna 02 ed il Premio per la Cultura della città di Gent. Nel 2010 vince il Concorso internazionale La Porta di Milano per l’aeroporto di Malpensa con un opera pubblica inserita nell’architettura progettata dallo Studio di Ar-chitettura Nicolin.

ALBERTO GARUTTITitolare di cattedra di PitturaAccademia di Belle Arti di Brera

21st Century Museum of Contemporary Art, Kanazawa, Japan 2002Stampa a plotter su telaCm 200 x 150

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Nasce a Firenze il 1979, compie studi scientifici e artistici, svolge lavori di grafica 3D presso stilisti di moda internazionali (Armani e Ferrè) e allestimenti fieristici nelle più importanti fiere europee, dal 2007 svolge attività didattica presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano.

GIACUMMO ELMARDocente di Rappresentazioni architettoniche dello spazio scenicoAccademia di Belle Arti di Brera

Speme, 20113D GraphicCm 200 x 150

La stazione, da sempre luogo di transito, viene qui proposta in occasione del 150° anniversario, attraverso una installazione di pannelli raffiguranti il tricolore italiano, a simboleggiare un abbraccio ideale della Na-zione italiana, volto a coloro che in questo crocevia di persone per antonomasia, intravedono nel viaggio un motivo di speranza, un’opportunità che la vita potrà offrire loro per il futuro.

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Giacummo Vito Natalino (Omar) nato a Potenza, ha studiato pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli e Architettura presso la Facoltà di Architettura di Napoli e Firenze. Vincitore del Concorso nazio-nale di Plastica Ornamentale, è docente di ruolo, prima fascia, presso l’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano. Vincitore di concorsi nazionali di scultura, ha realizzato importanti e imponenti opere in bronzo e acciaio ecc. ad Acerenza, Potenza, Palmi, Misterbianco, San Arcangelo, Banca di Lucania ecc. Nel 1982 ha realizzato un parco di scultura ambientale ad Acquafredda di Maratea. Nel 1988 ha realizzato a Firenze un parco della scultura ambientale all’aperto per il festival nazionale dell’Unità. È coordinatore e autore di sculture e installazioni annuali di I Cavalli di Brera a San Siro nell’ippodromo di San Siro di Milano. Pittore e fotografo dal 1968, espone in Italia e all’estero.

VITO NATALINO GIACUMMOTitolare di cattedra di Plastica ornamentaleAccademia di Belle Arti di Brera

Italia: un sogno per il mondo, 2011Acrilico su telaCm 200 x 150

Dalla spirale delle idee prende vita l’Unità d’Italia

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Diplomato all’Accademia di Belle Arti di Carrara in Scultura nel 1988 è attualmente titolare della cattedra di Anatomia Artistica all’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano. È stato docente presso le Accademie di Belle Arti di Carrara, Firenze e Palermo. Dall’anno 2004 dà inizio alla prima cattedra in Italia di Teatro di Figura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, e dal 2010 ottiene l’unico riconoscimento del Bienno Specialistico della stessa. È relatore al convegno I patrimoni del Teatro di Figura all’Università degli Studi di Bergamo. Dal 1983 come Scultore è invitato a simposi, mostre ed expo d’arte in Italia e all’estero. Nel 1986 viene premiato al Concorso ViestArte per la realizzazione del L’Arco del Vento. Parallelamente svolge attività teatrale. Nel 1986 cura gli allestimenti scenici al Teatro TAG di Venezia e le tournèes in Norvegia, Francia, Spagna. Dal 2001 realizza scenografie e spettacoli e fonda l’Associazione Teatrino Girò di cui è Presidente. Ha curato dal 2001 al 2007 come Direttore Artistico le rassegne di Teatro Popolare Dialettale e di Teatro di Figura nel territorio della Lunigiana; a Fosdinovo, è organizzazione è direttore artistico del pro-getto Sipario Aperto. Nel 2008 fonda e presiede l’Associazione Teatro di Figura Girò a Milano. Nel 2006, viene invitato al Festival delle Marionette al Piccolo Teatro Grassi di Milano da Eugenio Monti Colla a partecipare con lo spettacolo in prima nazionale Pantomime Pantalon und Colombine di W. A. Mozart. Co-ordina il ciclo di conferenze Marionette in Accademia (a Brera) con le compagnie Salzburger, Amsterdams, Lindauer, Prague, Cuticchio. Sue produzioni nei Teatri dal 2004 con Orchestre e prestigiosi Solisti: Historie du soldat petrouska, Pantomima, Cenerentola, El Retablo de Maese Pedro. Nel 2009 viene invitato a re-alizzare ed animare i burattini inseriti nel film Sul nome di B.A.C.H regia di F. Leporino. Nel 2010 è con i suoi Burattini nello spettacolo Piazze d’Italia regia M. Baliani organizzato da Teatro di Roma. Nello stesso anno realizza Maschere scenografiche per la commedia Due Foscari regia di G. Vacis al Teatro Carignano Stabile di Torino. Nel 2007 è docente del corso Il Teatro e la luce di tecniche applicate alla Accademia di Brera e cura allestimenti ed è Light Designer di diverse Mostre e spettacoli tra i quali Wozzeck, La cambiale di matrimonio. A Liège cura l’Esposizione L’atelier de scénographie a l’Académie Royale des Beaux Arts.

GABRIELE GIROMELLADocente di Teatro di figuraAccademia di Belle Arti di Brera

Viva l’Italia! 2011Tecnica mista su telaCm 200 x 150

Pulcinella, dunque, come richiamo all’unità, come recupero d’una cifra costante d’identità capace di tra-scorrere dalla più antica Napoli al mondo, dalla scena rituale e cavalleresca a quella teatrale, letteraria, paraletteraria, musicale e poi a quella della pittura e delle arti minori, capace di inglobare il riso del folklore e la satira politica, lo sberleffo e la parodia, la buffonata e la più raffinata stilizzazione. Ebbene, siffatto Pulcinella s’è visto trasformare in un simbolo astorico, emblematico, in una immagine della coscienza, in una proiezione delle interpretazioni storico-politiche più diverse, in una funzione dell’idiologia.

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Barbara Giorgis si diploma in pittura all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Vive a Modena fino al 1991 e nel 1992 si trasferisce a Milano. Docente di disegno dal vero e Decorazione all’Accademia di Belle Arti di Brera, ha collaborato con l’Università di California presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Barbara Giorgis ha realizzato mostre personali a Milano e partecipato a numerose collettive in Italia e all’estero: ha esposto a Palazzo dei Diamanti a Ferrara, con la galleria Forni ha esposto a Milano e in Francia, con la galleria Arsprima di Milano ha esposto a Frankfurt, e con la BaoQu Tang Art Gallery ad Hong Kong. In Belgio ha partecipato alla mostra sul libro d’artista alla Fondazione Andrè Demedtshuis. Ha collaborato alla realizzazione di oggetti di design per gli architetti Andrea Branzi e Paola Navone. Di lei hanno scritto: Chiara Canali, Stefano Castelli, Pietro Coletta, Andrea B. Del Guercio, Eleonora Frattarolo, Elisabetta Longari, Cristina Muccioli, Cheryl Wing - Zi Wong. Vive e lavora tra Milano e Modena.

BARBARA GIORGISDocente di DecorazioneAccademia di Belle Arti di Brera

1861 - Il sogno d’Italia, 2011Tecnica mista su telaCm 200 x 150

“L’idea di un Paese nato da un sogno è la traccia di un sogno....” Roberto Saviano

Al significato di queste parole di un nostro maestro contemporaneo è ispirata la tela dedicata all’Unità d’Italia; un sogno che è costato la vita di donne e uomini sconosciuti. Alle donne italiane che hanno condiviso questo sogno va il mio tributo.

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Gaetano Grillo è nato a Molfetta, Bari. A diciotto anni si è trasferito a Milano per studiare Scultura con Alik Cavaliere all’Accademia di Brera dove ora è titolare di cattedra di Pittura. La sua prima mostra personale, a soli vent’anni, è nel 1972 alla Galleria La Bussola di Bari, la mostra porta come titolo Lectio Historiae; Grillo ridipinge frammenti di capolavori del passato affiancati a immagini del presente in una sorta di gioco di contaminazioni d’identità. Seguono le personali alla Galleria Solferino di Milano (1974 - 1976 - 1978) e la mostra del 1976 porta come titolo Sono felice quando dipingo in antitesi al concettualismo dilagante di quegli anni. Si interessa molto al suo lavoro il critico Luigi Carluccio che promuove l’opera del giovane Grillo alla Quadriennale di Roma, Biennale di Medelline ecc. e a invitarlo alla Biennale di Venezia del 1982. Negli anni Ottanta Grillo espone con varie personali a Bonn, Zurigo, Spalato, Roma e particolarmen-te a Milano dove fa parte del gruppo Stazione Centrale che si coagula intorno alla Galleria Cannaviello. Negli anni Novanta iniziano i primi lavori con l’utilizzo del suo alfabeto (il “grillico”) che formula una sorta di scrittura di tutte le scritture, un’identità contaminata. Seguono due personali a Zurigo, due ad Am-burgo, a Stoccolma, Barcellona ma anche in città alternative del Mediterraneo come Spalato, Tirana, Sku-tari, Podgorizza, Bar. Gli anni del primo decennio 2000 sono segnati fortemente dalla sua scrittura plastica con un’inclinazione cromatica squillante fra pittura e scultura. A quegli anni appartengono le due personali alla storica Galleria Il Milione, a Milano, al Carouselle du Louvre a Parigi, alla Rolf Welti Modern Art di Zurigo, all’Accademia di Egitto a Roma, alle Sale Storiche del Palazzo Bricherasio di Torino, al Museo Nazionale d’Arte di Podgorizza, alla Sala Murat di Bari, al Boat Show di Antibes, alla Fortezza Vecchia di Corfù, alla Sala dei Templari di Molfetta. Gaetano Grillo vive e lavora a Milano.

GAETANO GRILLOTitolare di cattedra di PitturaAccademia di Belle Arti di Brera

Italia multiculturale, 2011Acrilico e pastello grasso su telaCm 200 x 150

La penisola mediterranea e la sua vocazione alle contaminazioni culturali potrebbe essere per antonomasia il simbolo del mosaico culturale globale del nostro tempo.

Foto di Cosmo Laera

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Teresa Iaria è nata nel 1968 a Lamezia Terme. Diplomata in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Roma. Lavora come aiuto scenografo in televisione, cinema e teatro e si abilita giovanissima all’insegnamento del-la Pittura nelle Accademie di Belle Arti. Successivamente si Laurea in Filosofia all’Università La Sapienza di Roma con una Tesi in Estetica sulla questione dell’immagine e della rappresentazione. Viene selezionata dalla Fondazione Ratti di Como per il Workshop con l’artista Giulio Paolini, curato da Angela Vettese e Giacinto Di Pietrantonio. Il suo lavoro di ricerca e sperimentazione sulle potenzialità del linguaggio visivo è accompagnato dal dialogo con artisti, letterati, musicisti e scienziati. Negli ultimi anni si interessa di fisica teorica, e i suoi lavori sono stati pubblicati in prestigiose riviste come Nature Physics e Plastik Art&Science dell’università Paris Sorbonne, EJTP, Flash Art, Arte&Critica e Segno. Ha esposto in numerose mostre nazionali e internazionali, promossa dalla Galleria Pio Monti di Roma che ha accostato il suo lavoro agli artisti storici della galleria come Gino De Dominicis e Emilio Prini. Hanno scritto sul suo lavoro tra gli altri Achille Bonito Oliva, Angelo Capasso, Lorella Scacco, Ignazio Licata, David Peat. La sua attività critica è espressa nel testo Gedenkenexperiment esperimenti mentali analogie metafore e modelli nell’atto creativo (2011, in press) e dal contributo all’antologia Aesthetics of Future Rowman & Littlefield Publishers (2011, in press) curata da Brunella Antomarini e Adam Berg. È Docente di Tecniche e tecnologie della Pittura all’Accademia di Belle Arti Brera di Milano. Il suo lavoro esplora le potenzialità del linguaggio visivo dialogando per analogia con linguaggi filosofici, scientifici, musicali e poetici. Questa interazione produce “Gedankenexperiment” (esperimenti di pensiero) in cui ogni opera è la punta di un modello sommerso.

TERESA IARIADocente di Tecniche e tecnologie della pitturaAccademia di Belle Arti di Brera

Polisemia (Frecce tricolore), 2011Acrilico su tela Cm 200 x 160

In Polisemia (Frecce Tricolore) la nozione di campo ci apre ad una entità dinamica in cui ad ogni punto dello spazio associato un vettore che indica un valore di intensità e una possibile direzione interpretativa. Interpretando il campo come tessuto di dinamiche sociali e culturali, il tricolore emerge dalla storia fissando la sua inequivocabile autonomia di identità nazionale culturale e politica.

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Margherita Labbe è nata a Torino e vive a Piacenza. Già docente di Plastica ornamentale dal 1995, dal 2005 insegna Tecnologia della carta presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, a Milano. Nei suoi lavori accosta la pratica della formazione artigianale del foglio alla fotografia amatoriale: materiali cartacei di recupero o costruiti sono fatti oggetto d’indagine visiva, in una dinamica processuale circolare fra l’oggetto e la sua immagine. Alcune esposizioni recenti: nel 2004 Oggetti di sviluppo, Laboratorio delle Arti, Piacenza; nel 2005 Carte virtuali, Libreria Farenheit 451, Piacenza; Lo stato dell’Arte, a cura di E. Gazzola, Piacenza; nel 2007 Orizzonti ed altre virtù, a cura di F. Lezoli, Galleria LDA, Piacenza; Italian week, Italian Business Council of Quatar, Doha; nel 2008 Cavalli in Piazza, a cura di R. Borghi, Galleria LDA, Piacenza; Whisper not, Beat-onto jazz festival, Bitonto, Bari; nel 2009 L’universo dentro, Accademia di Belle Arti e Osserva-torio astronomico di Brera, Milano; Materiali per visioni, a cura di E. Longari, Galleria LDA, Piacenza; nel 2010 Fotobook, fotografia democratica, Galleria sotto/esposizione, Biffi Arte contemporanea, Piacenza; Genealogia della scultura, a cura di C. Muccioli, Galleria Blanchaert, Milano; nel 2011 I camminatori, sequenza video, con lettura del poema omonimo di Italo Testa, editing R. Dassoni, Berceto, Parma.

MARGHERITA LABBEDocente di Tecnologia della cartaAccademia di Belle Arti di Brera

Con-senso, 2011Acrilico, stampa digitale su carta, cartone su tela e scatola installata al suoloCm 200 x 150

Con-senso richiama l’attenzione sull’incertezza dell’attuale situazione politica e sociale nel nostro paese. La tela, ripiegata e riaperta, come un biglietto o una lettera, è divisa dalla piegatura in 16 scomparti, che recano impronte delle varie facce di una scatola da imballaggio poteticamente indirizzata al popolo italiano, due scatole di riso Aiuto CE (a richiamare vecchie e nuove povertà), l’immagine enigmatica di un operaio di un comune italiano che, in bilico su una scala molto alta, dispone gli addobbi per una festa patronale (metafora della situazione incerta, ma anche esempio diretto della precarietà nel mondo del lavoro), e la citazione di una poesia di Luigi Ballerini, dedicata alla classe politica italiana (tratta dalla raccolta Se il tempo è matto, Mondadori, 2010). Dal mio punto di vista, parlare di unità oggi significa affrontare i proble-mi impellenti, disoccupazione, diseguaglianza, corruzione, sfruttamento, che conducono inevitabilmente a spaccature e disgregazione. La scatola installata al suolo, indirizzata al popolo itraliano, fa da fulcro alle sollecitazioni delle immagini proposte, e l’assenza d’indicazioni sul contenuto fa presagire un futuro in-quietante e minaccioso, una premonizione di eventi infausti, suffragata dall’attualità, in assenza di un piano di “risanamento” non esclusivamente monetario.

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Cosmo Laera è nato in Puglia ad Alberobello, ha iniziato il suo rapporto con la fotografia da giovanissimo scegliendo di percorrere la carriera artistica e professionale nella sua terra d’origine. Ha avviato la sua at-tività espositiva negli anni ottanta proponendo la sua produzione all’interno di mostre e festival in Italia e all’estero. Da queste esperienze nasce il suo progetto di vita che da circa venticinque anni sta sviluppando affermandosi come curatore di mostre, festival e rassegne internazionali. Resta determinato nel proseguire la sua ricerca fotografica sempre più incentrata sul rapporto tra visione e territorio: il fine di queste opere è quello di rivelare aspetti di immediata empatia tra i luoghi e la loro morfologia indipendentemente dalla loro funzione. Concettualmente le fotografie assumono un potenziale espressivo in continua evoluzione che permette una ri-conoscenza e uno sviluppo dell’attenzione intorno al luogo o al soggetto ritratto. Dal 2006 insegna a contratto Fotografia all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Vive e lavora tra Milano ed Alberobello.

COSMO LAERADocente di FotografiaAccademia di Belle Arti di Brera

Le Fondamenta, 2011Stampa fotografica su telaCm 200 x 150

Le Fondamenta della Repubblica Italiana risiedono nella forza della storia del nostro paese che, nonostante le difficili e complicate vicende politiche che ne determinarono la nascita, sono ancora oggi fortemente conso-lidate nella tradizioni e nella struttura del modello sociale e religioso. Un modello costruito e plasmato nella pietra, traccia di un passaggio epocale, un messaggio giunto a noi attraverso un selciato di epoca romana o ri-velato nella base di una colonna dorica che nel suo ordine sviluppa infinite possibilità e sviluppi. Alla base, le fondamenta appaiono logore, corrose, ma solo superficialmente: la struttura potrà resistere ancora nei secoli che verranno anche se l’intervento di un pittore improvvisamente renderà la colonna una bandiera, il trico-lore che rafforza il peso dell’unità tra la base e il resto dell’architettura su cui è impiantata la Repubblica.

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Bernardino Luino, nato a Latina, vive e lavora a Milano. Ha svolto i suoi studi presso le Accademie di Belle Arti di Roma e di Firenze, ha sempre lavorato come pittore e incisore. Nel 1978, a Milano, fonda con altri cinque pittori il gruppo La Metacosa, con cui espone collettivamente dal 1979 al 1983. Si interessano al suo lavoro critici quali Roberto Tassi, Giovanni Testori e Liana Bortolon. Dal 1980 al 1993 é presente alle Triennali dell’Incisione e alle Biennali Nazionali d’arte al Palazzo della Permanente di Milano e, nel 1982, alla mostra Grafica italiana contemporanea della Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma. Nello stesso anno realizza un’importante mostra personale alla galleria Il Fante di Spade di Milano, con presentazione di Franco Solmi. Nel 1985 inizia un periodo di mostre personali e collettive alla Galleria Henoch di New York, dove partecipa inoltre, nel 1988 e nel 2002, al prestigioso Armory Show. Nel 1987 è invitato da Vitto-rio Sgarbi a partecipare alla mostra collettiva Arte Segreta, Lo Spazio del Silenzio. Nel 1991 partecipa alla mostra Il Ritratto nella Pittura del ‘900 al Castello Svevo di Bari. Nel 1992 espone alla Galleria Appiani Arte Trentadue di Milano, con monografia a cura di Enzo Di Martino, edita da Skira. Invitato da Maurizio Fagiolo dell’Arco, nel 1999 partecipa alla mostra 2000. Elogio della bellezza/de metaphisica. Nel 2003, la mostra personale presso la Galleria Marieschi di Milano è presentata da Vittorio Sgarbi. Nel 2004 partecipa alla mostra Fenomenologia della Metacosa - 7 artisti nel 1979 a Milano e venticinque anni dopo, curata da Philippe Daverio presso lo Spazio Oberdan di Milano. Nel 2007 é invitato da Vittorio Sgarbi alla mostra di Palazzo Reale di Milano Arte italiana. 1968 - 2007 Pittura e da Marilena Pasquali alle mostre Morandi e la natura morta oggi in Italia Museo Michetti di Francavilla al Mare e L’Alibi dell’oggetto Fondazione Ragghianti di Lucca. Nel 2008 tiene la sua prima mostra personale a Parigi, presso la Galleria Deprez-Bel-lorget. Nel 2011 è invitato alla 54ª Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, Padiglione Italia con presentazione di Quirino Principe.

BERNARDINO LUINOTitolare di cattedra di Grafica d’arte - Tecniche dell’incisioneAccademia di Belle Arti di Brera

Senza titolo, 2011Acquaforte riprodotta con plotter e ritoccata con colori calcograficiCm 200 x 150

Nazione e bandierarealtà e simbolobandiera adagiata.

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Franco Marrocco nasce a Rocca d’Evandro, si diploma al Liceo Artistico ed all’Accademia di Belle Arti. Espone per la prima volta con una mostra personale nel 1978. Partecipa al XXXV Premio San Fedele a Milano e poi alla XI e XII Quadriennale di Roma, al 49°, 56° e 60° Premio Michetti, alla XIII e XIV Biennale di Arte Sacra del Museo Stauros di San Gabriele al Sasso. Prende parte alle Mostre The Modernity of Lyrism tenutasi a Stoccolma, Svezia, e al Joensuu’s Art Museum, Finlandia; Il Gioco del Tessile al Royal Museum di Pechino, Cina, e al Ve Pat Nedim Tor Muzesi, Istanbul,Turchia; La pittura come metafora dell’essere all’Istituto Italiano di Cultura di Stoccarda; In contrattempo - la pittura malgrado tutto, alla Galleria d’Arte Moderna di Cento; Un mare d’Arte - Mediterraneo specchio del cielo al Palazzo Sant’Elia di Palermo. Intanto tiene mostre personali in Italia e in molti paesi europei: Annexe Monaco OCDE, con catalogo a cura di F. Tedeschi, ed alla Chambre de Commerce Italienne pour la France di Parigi con cata-logo a cura di E. Crispolti, M. Bignardi, A. Negri, al Palais d’Europe di Strasburgo con catalogo a cura di G.G. Lemaire, ed alla Sala Polivalente del Parlamento Europeo di Bruxelles con catalogo a cura di G. M. Accame, al Museo Butti di Viggiù con catalogo a cura di G. M. Accame, alla Reggia di Caserta con catalogo a cura di M. Bignardi, a Villa Rufolo di Ravello con catalogo a cura di M. Bignardi, al Palazzetto dell’Arte di Foggia ed a Contemporanea Como 5 con catalogo a cura di M. Bignardi. Ultimamente al Museo Arche-ologico di Cassino con catalogo a cura di L. Caramel, alla Galleria Romberg di Latina a cura G. Marziani, alla Galleria Il Chiostro di Saronno a cura di M. Bignardi, presso le Gallerie Memoli Artecontemporanea di Matera, Potenza e Busto Arsizio con catalogo a cura di A.P. Fiorillo, al Museo Civico di Sora, all’Istituto Italiano di Cultura a Vienna con catalogo a cura di L.Caramel, al Castello di Vigoleno a cura A. B. Del Guercio, all’Abbazia di Fossanova con catalogo a cura di B. Lia, all’Oratorio di Santa Cita a Palermo con catalogo a cura di L. Caramel, al Complesso Abbaziale di san Sisto a Piacenza ed alla Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale a Milano. È Docente di prima fascia di Pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano dove è Preside del Dipartimento di Arti Visive.

FRANCO MARROCCOTitolare di cattedra di PitturaAccademia di Belle Arti di Brera

Petali rosso e verdi su un manto bianco, 2011Tecnica mista su telaCm 200 x 150

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Daniela Moro vive e lavora a Milano e in provincia di Alessandria. È docente di seconda fascia presso l’Accademia di Belle Arti Brera di Milano.

DANIELA MORODocente di pitturaAccademia di Belle Arti di Brera

Punto catenella, 2011Ricamo su tela di cotone Cm 200 x 150

Garibaldi è il ricamatore che fa di un ideale un reale. Da Quarto a Marsala, l’Italia è unità.

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Enrico Mulazzani è nato a Sogliano al Rubicone, Forlì. Dopo la maturità artistica nel 1971 ha conseguito il diploma in scenografia all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Ha fatto parte del laboratorio di sceno-grafia presso il Teatro Comunale di Bologna collaborando alla messa in scena di diverse opere liriche. Fra gli altri allestimenti, nel 1975 ha firmato la scenografia e i costumi della Scala di seta di G. Rossini, regia di Roberto Guicciardini. Dal 1976 ad oggi ha collaborato con molti scenografi tra i quali Pietro Zuffi, En-rico Job, l’architetto Paolo Portoghesi, Cesarini da Senigallia, per allestimenti scenografici in spettacoli teatrali e televisivi su reti nazionali in Italia e all’estero. È titolare dal 1991 di una Cattedra di Scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Dal 2010 è Direttore della Scuola di Scenografia. Tra le principali mostre personali: 1984 Galleria Spazia, Bologna; 1985 Arte Fiera, Bologna; Galleria Spazia, Bologna; 1987 Arte Fiera, Bologna; Galleria La Loggia Bologna; 1989 Galleria La Loggia, Bologna; 1991 Arte Fiera, Spazio Mercanzia, Bologna; 1992 Galleria Paolo Nanni, Bologna; Galleria Sindoni, Asiago (Vicenza); 1994 Palazzo SS. Salvatore, San Giovanni in Persiceto, Bologna; 2000 Galleria Paolo Nanni, Bologna; 2002 Galleria Paolo Nanni, Bologna; 2002 Arte Fiera, Bologna; Galleria Paolo Nanni, Bologna; 2005 Chiesa Sant’Apollinare, San Giovanni in Persiceto, Bologna; 2006 Galleria Paolo Nanni, Bologna. Tra le principali mostre collettive: 1986 Tra le opere di… Galleria La Loggia, Bologna; Oltre il paesaggio, Grizzana Morandi, Bologna; Gestuale e figurale, Galleria d’Arte Moderna, Bologna; 1988 L’arte a Bolo-gna, Musée Des Augustins, Toulouse; 2009 Not so Private, Villa delle Rose, Bologna. Di Enrico Mulazzani hanno scritto G. Accame, R. Barilli, F. Basile, G. Celli, C. Cerritelli, D. Del Moro, A. B. Del Guercio, L. Lambertini, C. P. Marchegiani, M. Meneguzzo, M. Pasquali, R. Pasini, L. Secchi, F. Solmi, P. Serra Zanetti, T. Trini.

ENRICO MULAZZANITitolare di cattedra di ScenografiaAccademia di Belle Arti di Brera

Predominanza Rossa, 2011Stampa a plotter su telaCm 200 x 150

Inno di GaribaldiParole di Luigi MercantiniMusica di Alessio Olivieri

“(…) se ancora dell’Alpe tentasser gli spaldi.Il grido d’all’armi darà Garibaldi:e s’arma allo squillo, che vien da Caprera,dei Mille la schiera – che l’Etna assaltò.

E dietro alla rossa vanguardia dei braviSi muovon d’Italia le tende e le navi:già ratto sull’orma del fido guerrierol’ardente destriero – Vittorio spronò. (…)”

Genova, 31 dicembre 1858

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Sergio Nannicola è nato a L’Aquila. Ha conseguito i diplomi di Maturità d’Arte Applicata e Accademia di Belle Arti. Dal 1995 al 2005 insegna presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, dal 2005 al 2009 ha ricoperto la cattedra di Decorazione contemporanea presso l’Accademia di Belle Arti di Lecce, dal 2009 è docente titolare di prima fascia presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Attualmente la ricerca artistica di Sergio Nannicola sottintende lo studio di quei fenomeni che si rivelano nell’ambito del sociale attraverso meccanismi di dubbia utilità e che trovano spazio soprattutto nella co-municazione mediatica. L’attenzione dell’artista è rivolta verso quelle forme di speculazione che in nome di una necessità vera o presunta controllano e manipolano chi ne è interessato o ne rimane inevitabilmente coinvolto. Il suo lavoro si realizza attraverso progetti di opere ambientali, oggetti e installazioni di vario tipo. Dal 1976 partecipa a mostre e manifestazioni artistiche nazionali e internazionali.

SERGIO NANNICOLATitolare di cattedra di DecorazioneAccademia di Belle Arti di Brera

Terremoto dell’Aquila 2009 - Il valore dei termini: “Mancato allarme” o “Rassicurazione disastrosa”? 2011Stampa digitaleCm 200 x 150 I 150 anni di storia della Repubblica Italiana sono segnati da momenti di altissimo valore democratico come da esperienze sociali dolorosissime da ricordare, a cui si aggiungono fatti oscuri che ancora oggi non tro-vano risposta o spiegazione alcuna. Facciamo che la “rassicurazione disastrosa” del terremoto dell’Aquila non si aggiunga a questi. Voltiamo pagina onorando le sue vittime con una risposta univoca e trasparente.

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La ricerca condotta in questi anni è trasversale, comprende vari studi artistici e scientifici come la sceno-grafia, la scenotecnica, la pittura e l’architettura, inoltre le nuove discipline multimediali, i grandi affreschi digitali e l’illuminazione. Gli approfondimenti sono vari e di diversa natura, ciascuno ha ricercato un lin-guaggio che comprende le diverse forme figurative e cine-teatrali. La poetica è alla base della comunica-zione e assume valori di scritture pittoriche e di interazione tra lo spazio e il tempo mostrando l’idea di trasformazione del reale. La semplicità del linguaggio permette una comunicazione della trasversalità dei mezzi per configurare le emozioni in campi di osservazione comuni ai diversi saperi. Il completamento della ricerca si compie con la composizione luminosa che interagisce con gli aspetti cromatici, le forme e la materia e permette di creare le liberazioni spaziali, grazie alla poesia intesa come armonizzante. L’altro aspetto importante della ricerca è la tecnologia che non si prefigge di dare informazioni tecniche solo per la scenografia e l’architettura, ma anche per le diverse forme di contaminazione.

DOMENICO NICOLAMARINODocente di IlluminotecnicaAccademia di Belle Arti di Brera

La luce s’è desta, 2011Tecnica mista su telaCm 200 x 150

La luce s’è desta figurata dalla lampadina rappresenta nel divenire del percorso storico la nuova energia.

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Angela Occhipinti, nata a Perugia vive e lavora a Milano. Dal 1978 è docente di Tecniche dell’incisione presso l’Accademia di Brera. Dal 1961 frequenta a Milano la stamperia di Giorgio Upiglio e inizia il lungo percorso di produzione e di pubblicazione di libri d’artista e cartelle, contenenti stampe originali eseguite con tutte le varie tecniche incisorie. Ha partecipato su invito alle più importanti rassegne ed esposizioni d’arte come: Biennale d’Incisione, Bevilacqua La Masa, Venezia; la Quadriennale d’Arte di Roma; 98 Print Art Fair, Seoul, Corea; The World Prints, San Francisco; International Exhibition of Print, Kanagawa, Giappone; Premio Internazionale di Grafica, Lubiana; Libri d’Artista, Harcus Gallery, Boston; Biennal Print, Fredrikstad, Norvegia; International Print Biennial, Sapporo, Giappone; National Grand Theater of China, Beijing. Partecipa a mostre collettive a Milano tra cui lo Studio Marconi; Fondazione Mudima; Museo La Permanente; Studio Grossetti; La Besana; Palazzo Reale. Ha tenuto più di 92 personali presso gallerie private, pubbliche e musei in Italia e all’estero tra cui: a Milano Fondazione Stelline, Sala del Col-lezionista, Studio Marconi, Studio Grossetti, Galleria Seno; Palazzo dei Diamanti, Ferrara; Roca Paolina, Perugia; Museo Civico di Recanati; Spazio Thetis, Arsenale, Venezia; Gallery 72, Omaha, Nebraska; Gal-leria Accademia Italiana, Londra; Gallery Triform, Taipei,Taiwan; Fondazione Riche, Stoccolma, Svezia; Galerie Zenit, Copenaghen, Danimarca; Indeco Gallery, Seoul; Art Center, Seoul, Corea; International Art Gallery, Hong Kong; Galleria d’Arte Moderna, Ankara; Contemporary Art Center, Istanbul, Turchia; Mu-seo d’Arte Moderna Recoleta e Fondazione Borges a Buenos Aires; Museo d’Arte Contemporanea Genaro Perez, Cordoba, Argentina; Museo d’Arte Contemporanea Los Tajamares, Santiago del Cile; Museo d’Arte Contemporanea, Montevideo, Uruguai; Museo D’Arte Contemporanea M.A.C. Salta, Argentina; Museo d’Arte Contemporanea MUBE, San Paolo, Brasile; Galerie du Mesée des Oudayas, Rabat, Marocco; Mu-seo de Arte Italiano, Lima, Perù. Ha tenuto cicli di conferenze sulle tecniche dell’incisione e sul libro d’ar-tista presso la Civica Biblioteca d’Arte del Castello Sforzesco, Milano e presso l’Università di Chicago, Seoul, Tokio, Stoccolma, Ankara, Rabat, Tainan,Taiwan, Buenos Aires, Cordoba, Salta, Argentina; San Paolo, Brasile. Le sue opere si trovano in collezioni private, pubbliche e nei musei d’Arte Moderna in Italia e all’estero come: Murales for the terminai O’Hare di Chicago; Murales a Pechino; le sculture presso Re-bibbia, Roma; Parco di Viadana; Sarule, Nuoro; Hong Kong; S.Tropez; ecc.. Nel corso della sua carriera ha vinto numerosi premi ed è stata insignita del titolo di Cavaliere, di Grande Ufficiale e Commendatore della Repubblica per meriti artistici. Alcuni tra coloro che hanno scritto sul suo lavoro sono: Giovanni Maria Ac-came, Giulio Carlo Argan, Massimo Bignardi, Jorges Luis Borges, Rossana Bossaglia, Luciano Caramel, Luigi Carluccio, Camilla Cederna, Claudio Cerritelli, Antonio D’Avossa, Andrea Del Guercio, Mario De Micheli, Giacinto Di Pietrantonio, Gillo Dorfles, Flavio Fergonzi, Sebastiano Grasso, Flaminio Gualdoni, Francesco Leonetti, Marco Meneguzzo, Elena Pontiggia, Francesco Poli, Franco Russoli, Luisa Somaini, Tommaso Trini, Gianni Vattimo, Angela Vettese.

ANGELA OCCHIPINTIDocente di Scrittura creativa e libro d’artistaAccademia di Belle Arti di Brera

Mare Nostrum, 2011Tecnica mista su telaCm 200 x 150

”[...] il mare la ricinge quasi d’abbraccio amoroso ovunque l’Alpi non la ricingono: quel mare che i padri dei padri chiamarono Mare Nostrum. E come gemme cadute dal suo diadema stanno disseminate intorno ad essa in quel mare Sardegna, Sicilia, ed altre minori isole dove natura di suolo e ossatura di monti e lingua e palpito d’anime parlan d’Italia.” Giuseppe Mazzini

Qui è il luogo della memoria, dove i confini tra terra e mare si fondono e restano vivi.

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Maria Teresa Padula è nata a Corato, Bari. Ha lavorato come assistente scenografa e decoratrice, attual-mente come arredatrice e scenografa per cinema teatro e televisione con i seguenti registi: Luca Brignone, Fabrizio Costa, Mimmo Calopresti, Beppe Cino, Hans Cristian Mullee, Sabina Guzzanti, Fabrizio Giorda-ni, Ferzan Ozpetek, Alessandro Piva, Enrico Maria La Manna, Carlo Mazzacurati, Barbara Marzoli, Paolo Poeti, Pierfrancesco Pingitore, Claudio Risi, Marco Risi, Alberto Sordi, Massimo Venier con Aldo Giovan-ni e Giacomo. Nel 2011 ha partecipato alla 54ª Biennale di Venezia - Regione Lombardia.

MARIA TERESA PADULADocente di DecorazioneAccademia di Belle Arti di Brera

La lunga strada dell’Unità d’Italia, 2011Tecnica acrilico su telaCm 200 x 150

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Laura Panno è nata a Montebelluna, Treviso; Si è diplomata in pittura all’Accademia di belle arti di Ve-nezia. Ha frequentato il corso di arte astratta a Salisburgo e nel 1976 ha continuato gli studi in scultura a Milano dove insegna Grafica e Tecniche dell’incisione all’Accademia di Belle Arti di Brera. Si dedica contemporaneamente alla pittura e alla scultura. Vive a Milano. Nelle fornaci di Murano continua la ricer-ca delle forme scultoree con il vetro. Da sempre appassionata ai media fotografici, ha recentemente esposto a St. Tropez le fotografie sulla mattanza riprodotte nel libro di fotografia Corpus che ha pubbli-cato recentemente pubblicato, Edizioni Skira, con il testo di Philippe Daverio. Con la stessa casa editrice ha pubblicato il libro Tauriform. Trattasi di opere sul tema del toro bravo, eseguite a New York nel 1987. Edizioni Skira, testo del critico americano Jhon Yao. Recentemente ha partecipato, con opere e sculture in vetro e acciaio, alla 54ª Biennale di Venezia - Padiglione Italia - Regione Lombardia, a cura di Vittorio Sgarbi, Palazzo Te, Mantova.

LAURA PANNOTitolare di cattedra di Grafica d’arte - Tecniche dell’incisioneAccademia di Belle Arti di Brera

Ex voto, 2011Fotografia lambda e olio su telaCm 200 x 150

Una grazia ricevuta per l’Unità d’Italia

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Paola Parisi, nata a Novara, vive e lavora tra Novara e Milano. Docente di tecniche dell’Incisione insegna litografia presso l’Accademia di Belle Arti di Brera dal 1990. Dal 1990 ha partecipato a diverse collettive tra cui: Mostra Americana al Lingotto di Torino; Collettiva della Biennale del Fiore, Pescia; Il segno e il doppio Stoccolma; Pre-visioni. I giovani e la stampa originale, Circolo Culturale Bertold Brecht, Milano; Artisti per la Pace, Comune di Borgomanero; L’Arte per la vita, Targa d’Argento del Presidente della Re-pubblica Italiana, Comune di Vercelli; Personale, Comune di Novara; La Stampa originale Civica Biblio-teca d’Arte, Castello Sforzesco, Milano; Museo d’Arte contemporanea di Ankara, Turchia; Brera Danza. Segni e colori, Milano; Concorso Internazionale Ex Libris Paul Verlain Francia; 4 Artisti di Brera, Comune di Novara; Mostra Giovani linee Rocca Sforzesca di Soncino; Mostra di Incisioni ad Angera Comune di Fermignano; la II International Print Triennale Colour in Graphic Art ‘97 Torun, State Art Gallery and Art Education Centre, Torun; Internationnal Print Triennial ‘97 Krakòw, Main Exhibition, Contemporary Gal-lery; Bunkier Sztuki and Palac Sztuki, Krakòw; III Graphic Art Biennale, Dry point, Uzice ’97; Mostra al Castello Visconteo Sforzesco di Galliate; International Exhibition of graphic Exlibris in Memorian di Ioan Slavici, Romania; Ombre e luci, Sala delle Colonne, Corbetta; 5th Biennal of Graphic Art Beograd ‘98 International Exhibition, Yugoslavia; Biblioteca Artistica, Castello Sforzesco di Milano; Ex-Libris Sint-Niklaas Belgique; Ex-Libris Maus Ketti, Comune di Bermerange Grand-Duche de Luxembourg; Mostra Concorso Ex-Libris Felix Boujol, Parigi; Incisione - Modi e Modo, Comune di Castellanza, Varese; I Me-morial d’Arte Contemporanea Giovanni Quaglino, Sala Arengo del Broletto, Comune di Novara; personale Uguali-Diversi, Barriera Albertina, Novara; Millenario di Vigenza Daperaga, Vigenza; 2000 Segni di pace mostra itinerante; Expo Arte di Bari; IV Concorso Wieliczka - Monumental Salt Mine Ex libris, Krakow; Aqua Mostra Itinerante Castello della Lucertola, Genova; Ex Libris, Biblioteca Comunale di Lomazzo; Natura incisa Villa Ghirlanda, Cinisello Balsamo; 8 Marzo Famiglia Artistica Milanese, Milano; personale Impronte, Comune di Novara; Collettiva Arte diffusione ’02 – Il piacere di dipingere, Salone Arengo del Broletto, Comune di Novara; Profumo d’Inchiostri. Ritratti immaginari di Lucrezia - Museo dell’Illu-strazione, Comune di Ferrara; Tommaseo, Trieste; Gemellaggio: Chalon sur Saone, Palazzo Municipale Chalon Sur Saone, Novara/Francia; Ex Libris e Miniprint, Octavia Goga, Romania; Ex Libris Il sogno di Afrodite, Palazzo Bellini, Acqui Terme; Salone Arengo del Broletto, Novara; 14° Concorso Internazionale Ex Libris Mythology; Concorso Personal Impressions Contemporary Printmaking Montelair; VII Interna-tional of Miniature Art, Serbia; Concorso Internazionale Sint-Niklaas, Belgio; The International Mini-Print Biennial Cluj, Romania; Bienalà Internationalà de Gravurà Iosif Iser, Ploiesti, 2005, Romania; Mostra collettiva - Galleria 9 colonne - Il Resto del Carlino, Bologna; XI Giochi paraolimpici, Concorso Interna-zionale di Ex Libris, Torino; I’ve lost Lilly’s Picture Mail Art Project, Florean museum, Romania; Dante Alighieri e la Divina Commedia, Concorso Exlibris, Ceparana; The rules of international small engraving Salon Carbonari, Muzeul Florean, Romania; The Iosif Iser International Contemporary Engaving Biennal Exhibition, Romania; Topoimprinting presentata al simposio Stampa senza limiti dalla Prof. Giorgetti alla Triennale Internazionale di Grafica a Vienna, Austria; Gabinetto delle stampe, Bagnacavallo; Esagerarte, La Riseria, Novara.

PAOLA PARISIDocente di Tecniche dell’Incisione - LitografiaAccademia di Belle Arti di Brera

Italimprinting, 2011Acquaforte, acquatintaCm 200 x 150

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Antonello Pelliccia è un artista multiforme opera con un approccio spiccatamente progettuale in diversi cam-pi: pittura, architettura e design. Fin da giovane, sotto la guida del padre pittore, si dedica a studi sulla percezione e sulla fenomenologia del colore. Suoi saldi punti di riferimento sono le opere teoriche di Josef Albers e Donald Judd. Presso l’Accademia di Belle Arti di Carrara, dove poi insegnerà per molti anni, ha occasione di formarsi con Getulio Alviani un altro maestro che ha esercitato un’influenza decisiva sul suo percorso artistico, e di conoscere Bruno Munari, Victor Lucena, Luciano Fabro e altri. Nel 1977 conclude gli studi di architettura, approfondendo le teorie degli architetti francesi della Rivoluzione, in particolare quelle di Claude-Nicolas Ledoux, la cui Oikema, o Casa della Passione, un edificio con funzioni pedagogiche, pro-gettato per la sua città ideale e inserito in uno splendido scenario paesaggistico, che costituirà un paradigma del rapporto artificio-natura ricorrente con frequenza nell’opera dell’artista. La sua pittura è caratterizzata da rigorose composizioni di forme geometriche elementari, come il quadrato e il rettangolo, che conferiscono una struttura e un ordine al colore, del quale sono indagate, spesso attraverso variazioni di una stessa serie, le qualità fisiche e le valenze psicologiche, secondo una poetica affine alla Minimal Art. Espone nel XXXIV Premio Vasto Il labirinto dell’immaginario e nella mostra Grand hasard, petit format: Matisse et Bohain nel-la casa natale di Matisse. In parallelo all’attività pittorica e mosso da un analogo spirito di ricerca, Pelliccia lavora come designer e architetto. Studia il marmo di Carrara e le antiche tecniche artigianali di lavorazione, ma anche i procedimenti innovativi che permettono un diverso impiego del materiale nei settori del design e dell’arredo urbano. Progetta numerosi oggetti in marmo presenti in collezioni pubbliche e private ed esposti in diverse mostre, scrivendo in merito articoli pubblicati su riviste specializzate. Dal 1999 al 2004 collabora con Ugo La Pietra nella Scuola di Progettazione Artistica per l’impresa dell’Accademia di Belle Arti di Brera. Insieme partecipano a varie rassegne: Abitare il Tempo a Verona; i Saloni del Mobile a Milano e a Parigi; la Mostra dell’Artigianato a Firenze; la Biennale delle Arti Applicate a Darfo, Boario Terme; Con la pietra piasentina a Cividale del Friuli. A Carrara cura nel 1995 e 1997 gli allestimenti dell’XI e del XII Simposio In-ternazionale di Scultura, e nel 2003 costruisce un Monumento ai Caduti nella località La Foce. Attualmente si occupa di urban design e arte negli spazi pubblici, come testimoniano il progetto del 2001-2007 Attraversare il tempo, per il quale coordina la realizzazione di mosaici d’autore e pitture per alcune strutture ospedaliere di Carrara, e Bergamo all light nel 2005. Le sue ricerche recenti sono imperniate sul concetto di landscape, naturale e urbano, intorno a cui sviluppa analisi e riflessioni sulle problematiche ambientali e di trasformazio-ne della città, insieme a un ripensamento del ruolo dell’artista, dei suoi compiti etici e del suo impegno civile nella società contemporanea. Le opere che ne derivano utilizzano ulteriori strumenti linguistici ed espressivi, come installazioni, performance, video ed elaborazioni digitali. È docente di Color design e Landscape design nel Dipartimento di Progettazione e Arti Applicate dell’Accademia di Belle Arti di Brera, a Milano, dove attualmente riveste la carica di direttore della Scuola di Progettazione Artistica per l’Impresa.

ANTONELLO PELLICCIADocente di Landscape designAccademia di Belle Arti di Brera

ABSORBEAT, il colore del Santo*, 2011Encausto sintetico, acrilici, cotone grezzo su telaCm 200 x 150

La tinta “marrone” del dipinto ricorda il tono del saio indossato dai frati francescani, un colore “povero” ottenuto dalla mescolanza del colore verde e del rosso, gli stessi colori presenti con il bianco nella bandiera italiana.

*San Francesco d’Assisi, il Santo Patrono d’Italia autore del Cantico delle Creature, il primo canto della nuova poesia in lingua italiana.

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Nato a Cento, Ferrara, Marco Pellizzola ha compiuto gli studi artistici a Bologna. Dal 1974 al 1982 ha lavorato nello studio bolognese del pittore e cartellonista pubblicitario Sepo (Severo Pozzati), con il quale ha approfondito la propria formazione culturale e tecnica. Attualmente è titolare di cattedra di Decorazione presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. All’inizio degli anni Ottanta ha avviato un’intensa atti-vità artistica, che lo ha portato ad esporre in numerose mostre personali e collettive in Italia e in Europa. Il suo lavoro si è caratterizzato per un’intensa attività di ricerca, dapprima in ambito prevalentemente segnico e pittorico, poi sviluppando una particolare attenzione per il disegno, inteso sia come elemento installativo che come forma espressiva autonoma. Affascinato dall’approccio con il reale, l’artista parte dalla registra-zione del visibile e delle persistenze visive della memoria, per approdare ad immagini di forte carattere evocativo e simbolico, lavorando su diversi cicli tematici: dalle scene di guerra alle periferie urbane, dalle archeologie industriali alle ferrovie, fino alla lunga serie di disegni ed installazioni ispirati all’idea delle vedute di viaggio e del rapporto con la natura, intesi come esperienza estetica ed interiore. A quest’ultima poetica si legano le insolite installazioni con le tende-strutture mobili ispirate alle tende da campo militari, che di volta in volta vengono spostate nelle diverse sedi espositive, per creare una sorta di spazio autonomo e circoscritto all’interno del quale ospitare e mostrare i disegni. L’interesse per l’esperienza visiva lo spinge a cercare sempre nuovi soggetti ed ambiti di attenzione, sia attraverso frequenti viaggi, sia nell’esplorare la dimensione del quotidiano domestico con lo sguardo attento del viaggiatore. Collabora con poeti e scrit-tori in edizioni d’arte e cura mostre e iniziative artistiche e culturali. Negli ultimi anni si interessa anche di progettazione di interventi ambientali in contesti urbani di cui sono esempi il Giardino del Gigante a Cento, Ferrara, opera d’arte ambientale con grandi sculture vivibili e Porta Celeste realizzata al Parco Nord di Milano.

MARCO PELLIZZOLATitolare di cattedra di DecorazioneAccademia di Belle Arti di Brera

Nuove costellazioni “La gazza ladra”, 2011Tecnica mista su telaCm 200 x 150

Per l’occasione di questo 150° anniversario dell’Unità d’Italia ho realizzato un’opera volutamente ironica e polemica che rappresenta simbolicamente, dal mio punto di vista, la situazione italiana contemporanea. Partiamo dallo sfondo dell’opera, di un colore blu elettrico come elettrico è questo momento politico nel nostro paese. Una miriade di costellazioni campeggiano sopra l’Italia, un’Italia definita nella sua forma da un segno dorato. Al centro la costellazione della Gazza Ladra da cui deriva il titolo dell’opera. Alla base una piccola bandiera tricolore cerca, con grande sforzo, di mantenere unite le varie costellazioni.

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Guido Pertusi, scultore, vive e lavora a Milano ed è titolare della cattedra di Anatomia artistica presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Sue opere sono presenti in collezioni private e pubbliche in Italia e all’e-stero. La proiezione di superfici oblique, di volumi plastici su un piano è, in qualche modo, un’operazione ambigua. Rischia un offuscamento dello sguardo. Al tempo stesso è una magia e dunque una sfida non priva di fascino che, all’opposto, può provocare tutto un altro e nuovo vedere, oltre ogni possibile vedere. È come portare in superficie le “notomie lor sotto”, per dirla con Vasari, del corpo umano e renderle visibili come fossero una carta geografica. Una mappa illuminista quando la cartografia è diventata cosa moderna e certa, ad un tempo simbolica e realistica e, quel che più conta, in grado di riportare in piano su un’unica superficie, le accidentalità di un territorio gonfio di asperità e di avvallamenti, delle più diverse presenze o identità poi ridotte o ricondotte tutte all’unità di un segno grafico. Lo scavo artesiano ch’io compio nel volume di una forma e la sua traduzione sul piano, chiama alla sbarra per così dire il volume stesso e dun-que in ultima analisi la forma. Un suo ritorno sulla scena dell’arte, ecco a cosa aspiro. Nel mio quadro, è vero, si assiste almeno in parte a quest’esposizione di sé nella misura in cui il colore verde che lo veste va ad addensarsi sui margini mentre si lascia assorbire al centro, sulle singolari scansioni della composizione, sulle rappresentazioni in piano delle superfici dei volumi, dai pigmenti preesistenti. - Mostra così la pittura in divenire, così come la traduzione della forma in piano ne mostra l’arcana architettura anatomica, la sua grammatica trasformazionale generativa per dirla con Noan Chomski - come propone la lettura di Rolando Bellini. Proprio come l’Italia 150enaria come si va celebrando in una esposizione collettiva destinata agli sguardi, increduli, di tutta Europa.

GUIDO PERTUSITitolare di cattedra di Anatomia artisticaAccademia di Belle Arti di Brera

Senza titolo, 2011Olio su telaCm 150 x 200

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Antonella Pierno è titolare di Anatomia Artistica e Anatomia dell’immagine a Brera, vive a Milano e ad Alberobello, in Puglia. Artisticamente ha attraversato diverse frontiere linguistiche, approdando attualmen-te ad una riconciliazione con la produzione di immagini figurative tratte dall’iconografia popolare spesso impiegata nella spiegazione dei vocabolari o nelle antologie di mitologia classica. Predilige l’uso di tecni-che tipiche della pittura italiana e della grafica tradizionale che spesso riproduce su grandi formati con la tecnologia digitale apportando minime variazioni ad ogni stampa. Attualmente è in preparazione un volume di studi di iconologia ed una mostra ad esso collegata.

ANTONELLA PIERNOTitolare di cattedra di Anatomia artisticaAccademia di Belle Arti di Brera

Italica/Italia con le sue Province & parti dell’Isole, 2011Stampa digitale su telaCm 200 x 150

L’opera Italica/Italia con le sue Province & parti dell’Isole è una citazione della rappresentazione nelle Medaglie di Commodo, liberamente interpretata attraverso la riproposizione degli elementi che ne deter-minano la morfologia, volutamente i toni cromatici riprendono il tricolore della bandiera e sottolineano il tema tradizionale della unità (la figura femminile) e delle province che la adornano (gli elementi simbolici). L’opera originale è realizzata a tempera, china e pigmento su carta.

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Stefano Pizzi è nato a Pavia nel 1955 ed è docente della cattedra di Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Vive e lavora a Milano. Dalla fine degli anni Settanta è animatore di istanze culturali, tiene mostre personali ed è invitato ad importanti rassegne nazionali ed internazionali. Protagonista del di-battito artistico è conosciuto anche dal grande pubblico per le sue spettacolari installazioni urbane. Pittore di area iconica-surreale confeziona ironicamente nell’opera immagini plurime con l’aiuto di oggetti trovati, citazioni colte, nuovi e differenziati supporti. Oltre alla pittura si dedica da anni alla xilografia ed all’arte ce-ramica. Sue opere sono presenti in numerose collezioni pubbliche e private. Le sue personali: 1974 Studio 22, Rapallo; 1977 Galleria L’Agrifoglio, Milano; 1984 Studio Artel, Milano; Club Conti, Milano; 1986 Stu-dio Amnesia, Alessandria; 1988 Galleria Artra, Milano; 1990 Galleria Fernando Quintana, Bogotà; Galleria Artra, Milano; Namba City Art, Osaka; 1991 Galleria Untitled e Artra, Milano; 1992 Caffè Giubbe Rosse, Firenze; Galleria Blu di Prussia, Albisola; 1993 Galleria Rara Avis, Arzignano - Banca Popolare di Milano, Bergamo; Galleria 9 Colonne SPE, Palermo; 1994 Galleria Untitled e Artra, Milano; Forte Crest, San Do-nato Milanese; Università Bocconi, Milano; 1995 La Ranarita, Milano; Galleria Ellequadro, Genova; 1996 Galleria Franco Cancelliere, Messina; Over Studio, Torino; 1997 Canonica Arte, Milano; Inter Art Galerie, Strasskirchen; 1998 Caffè Taveggia, Milano; 1999 Spazio Erasmus, Milano; 2000 Bar Jamaica, Milano; Galleria Franco Cancelliere, Messina; Mascara Centro Benessere, Messina; 2001 Spazio Cultura, Cortina d’Ampezzo; Studio Paolo Barozzi, Milano; 2002 Galleria Nuova Visione, Gallarate; 2003 Galleria Milarte, Milano; Libreria del Teatro, Fano; 2004 Complesso di S. Agostino, Sala Aurora, Mondolfo Marotta; 2005 Galleria dell’Immagine, Musei Comunali, Rimini; Galleria Artetadino 6, Milano; 2006 Bar Jamaica, Mila-no; 2008 Museo Antiquarium Pitinum Mergens, Acqualagna.

STEFANO PIZZITitolare di cattedra di PitturaAccademia di Belle Arti di Brera

Notturno risorgimentale, 2011Tecnica mista su telaCm 200 x 150

L’autore ispirandosi ad un famoso ritratto di Giuseppe Garibaldi, lo rivisita romanticamente inserendo nella figura dell’eroe dei due mondi un cielo stellato che dialoga con un’ulteriore costellazione di fondo. Questo Notturno risorgimentale s’inserisce pertanto nelle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia quale veritiero omaggio a tutti i protagonisti che hanno combattuto per tale evento.

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Roberto Roberti, nato nel 1942 a Padova espone in mostre personali e collettive dal 1965, con testi in ca-talogo di: Franco Solmi, Flavio Caroli, Giorgio Celli, Elio Grazioli, Luigi Meneghelli, Francesco Gallo, Rossana Bossaglia, Italo Mussa, Stefano Zecchi e altri. Vive e lavora a Milano, dove insegna presso l’Ac-cademia di Belle arti di Brera.

ROBERTO ROBERTIDocente di Elementi di morfologia e dinamiche della formaAccademia di Belle Arti di Brera

Frammenti 1967-2011: con… canotti… era… in vista…, 2011Tecnica mista su telaCm 200 x 150

Il dipinto/bandiera, che riporta un “collage” con alcuni frammenti fotografici di un mio lavoro del 1967 intitolato Storie di una comunità: ultimo atto, esposto in quegli anni a Roma, quindi a Ferrara, presso il Palazzo dei Diamanti e al Museo Civico di Reggio Emilia nella mostra Prospettive 3 a cura di Enrico Cri-spolti e Giorgio Di Genova, ci riconduce poco meno di cinquant’anni dopo a tematiche attuali che vedono canotti e gommoni navigare a vista verso le coste italiane. Nel quadro del 1967 il canotto è affiancato da un personaggio disteso, una citazione dal Mantegna della Pinacoteca di Brera, Il Cristo morto, ma visto con una prospettiva rovesciata, dalla testa ai piedi. Il soggetto così inquadrato nel dipinto del 1967 è inerte sulla spiaggia, ripetuto più volte e presenta una maglietta a righe da marinaio: proprio come si addice ad un’Italia che dal 1861 è protesa e si proietta come nazione sul Mediterraneo e attraverso quei flutti ha visto prospettarsi e svilupparsi nel bene e nel male la sua storia di emigrazione e di migranti.

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Beppe Sabatino, nato in Sicilia nel 1961 frequenta l’Istituto d’arte di San Cataldo, Caltanissetta, e succes-sivamente si trasferisce a Palermo dove frequenta l’Accademia di Belle Arti sezione pittura. Inizia la sua esperienza espositiva presso la galleria l’Altro di Nicola Bravo, successivamente espone in varie gallerie si-ciliane, e per anni lavora con la galleria Agorà di Palermo. Nel 1990 fonda con altri amici artisti, la galleria Qual’At a Caltanissetta, dove risiede per diversi anni esponendo nel frattempo in varie gallerie italiane, e il museo di Gibellina. Per diversi anni fa parte di un movimento chiamato arte antropologica contemporanea fondato dal critico-artista Francesco Carbone. Detto movimento espone in diversi musei italiani e stranieri.Nel 1999 si trasferisce a Milano. La sua prima mostra Tra natura e cultura, curata da Carmelo Strano presso la galleria Modern Art Collection, dopo Tempi duri alla Galleria spazio in mostra, curata da Rosanna Ruscio e Lea Mattarella, poi Rame al Museo dei bronzi dorati della città di Pergola e poi Autunno in blu a cura di Andrea B. Del Guercio e Ida Terraciano presso il Museo Civico di Castiglione Olona (VA). Parteci-pa a svariate collettive in Italia, Finlandia, Cina, Svizzera, Portogallo, Francia. Vive tra Milano e le Marche, insegna Tecnologie della decorazione all’Accademia di Brera di Milano.

BEPPE SABATINODocente di Tecnologie della decorazioneAccademia di Belle Arti di Brera

Unitas, 2011Tecnica mista su telaCm 200 x 150

UNITAS! UNITAS! UNITAS! ... UNITAS!

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Nicola Salvatore nasce a Casalbore, Avellino, vive e lavora a Como. Dal 1995 è titolare di una cattedra di Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, Milano. Il percorso artistico di Nicola Salvatore è segnato da un fil rouge, una presenza ricorrente: la balena. Il mammifero leggendario è per l’artista, sin da studente nelle sue prime mostre personali, simbolo di ricerca interiore. Dall’inizio del suo percorso artistico, Nicola Salvatore è stato invitato a partecipare ad alcuni dei più importanti eventi artistici contemporanei, in Italia e all’estero (Quadriennale di Roma; Biennale di Parigi, Biennale di Venezia). Tramite numerose commit-tenze pubbliche e private, sono molte le opere di Nicola Salvatore presenti sul territorio italiano. Nicola Salvatore è un esploratore della materia, della creatività e dell’arte, uno spirito che ha ideato la “Trattoria da Salvatore” per la sua cattedra di Pittura presso l’Accademia di Brera, un connubio inedito tra arte, cibo, studenti e grandi personaggi della scena artistica ed intellettuale italiana.

NICOLA SALVATORETitolare di cattedra di PitturaAccademia di Belle Arti di Brera

Sorelle d’Italia, 2011Tecnica mista su telaCm 200 x 150

Il Tricolore, ovvero la bandiera italiana, è palesato sulle sagome di tre balene, icone del mio lavoro d’artista sin dagli esordi: sono tre “sorelle d’Italia”, impegnate a “cantare” un cromatico inno nazionale.

Foto di Massimiliano Patriarca

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Paola Salvi è docente presso l’Accademia di Brera, svolge attività artistica e teorica. La sua pittura si defi-nisce nell’ambito dell’astrattismo come ricerca formale e cromatica anche attraverso la giustapposizione e la scomposizione di elementi dimensionali in figure primarie. Una parte del suo lavoro artistico si è ispirata alla morfologia goethiana. Ha esposto in Italia e all’estero.

PAOLA SALVITitolare di cattedra di Anatomia artisticaAccademia di Belle Arti di Brera

1861 - Un centro per l’Italia, 2011Acrilico, carbone, grafite e pigmenti su telaCm 200 x 150

Le due figure simboliche del cerchio e del quadrato scivolano l’una nell’altra per realizzare la loro concen-tricità. Il 1861 costituisce quindi il momento in cui le realtà separate dell’Italia si incontrano per ritrovare il loro comune centro.

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Alessandro Spadari, nato a Milano, figlio d’arte, vive e lavora tra Milano e Principessa, Alessandria. Nel 1997 si diploma all’Accademia di Belle Arti di Brera. Numerose le personali presentate negli ultimi anni. Nel 2001 Petrolio alla Galleria Ragno di Milano, Viaggio al termine della notte presentata sia a Milano che al Castello di Belgioioso, Pavia, Generazioni al Museo dell’Arte Contemporanea e dell’Informazione di Senigallia. Nel 2003 presenta Appunti di viaggio allo Spazio Obraz di Milano. Nel 2004 allestisce la personale Terre emerse nel Castello di Zavattarello, Pavia, e Tele-Vision allo Spazio Vita di Milano, pensata per il terzo ciclo di mostre Giovani Artisti e Non Profit. Nel 2005 espone …nella sperduta acqua presso la Galleria delle Battaglie di Brescia e New proposal alla Galleria Carzaniga di Basilea; nel 2006 con Viaggio in Italia alla galleria Spirale di Verona e Pietrasanta e Della natura il peccato alla Galleria Costantini di Milano a cui segue a Villa Banfi di Carnate Una misura del Paesaggio. Il 2007 si apre con la mostra Bianco metafisico alla galleria Rosso27 di Roma, Acqua di stelle alla galleria Factory di Modena e Sehnsucht alla Galleria Arte e Altro di Gattinara. Nel 2008 presenta True colors alla galleria Spirale di Monza. Nel 2009 Opus Incertum a cura di Valerio Dehò alla Galleria delle battaglie di Brescia, e Variazioni sul tema del pa-esaggio alle Terme di Saint Vincent. Nel 2010 inaugura la mostra Riflessi, a cura di Enzo Santambrogio a Como, e Riflessioni 2010 alla Torre di San Mauro ad Almese, Torino. Nel 2011 presenta Oltre. Il Paesaggio alla Cascina Robbiolo di Buccinasco, Milano, e Dialoge alla Galleria Carzaniga di Basilea. Ha vinto il 1° premio al Concorso nazionale di pittura Paolo Parati di Vittuone, il Premio giovani al XXV Premio Città di Sulmona, e nel 2005 il 1° premio alla X Edizione del Premio Morlotti di Imbersago. Il fare di Spa-dari ha un che di temerario, nel suo mostrarsi così meditativo e così caparbio, nell’affrontare una continua sfida tecnica e intellettuale: un lavoro che sul “muro della pittura” mescola e dichiara apertamente diverse citazioni romantiche, moderne e contemporanee. La materia pittorica - sempre liquida, a volte nebulizzata, colata, diluita, tamponata - compone un gioco di luci, ombre e prospettive se osservata da una certa distan-za. Ma vista da vicino riconquista tutta la folgorante atonomia del vero colore.

ALESSANDRO SPADARIDocente di PitturaAccademia di Belle Arti di Brera

Paesaggio italiano con tricolore, 2011Tecnica mista su telaCm 200 x 150

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Mena (Filomena Antonia) Stelitano nasce a Melito di Porto Salvo, Reggio Calabria. Professoressa di prima fascia dell’AFAM, insegna Grafica d’Arte - Tecniche dell’incisione presso l’Accademia di Belle Arti di Brera in Milano. Il colore-natura riempie la sua esperienza visiva di un valore antropologico che nell’origi-narietà organica ha le sue radici. Il coinvolgimento cromatico delle fenomenologie naturali accende i suoi meccanismi di pensiero creativo. Nelle opere grafiche attuali il colore delle stampe, se pure è fisicamente impresso dal plotter, in verità è quello del miracolo dell’universo che, osservato, si trasforma incessante-mente in immaginazione che ridiventa realtà moltiplicata in modo stupefacente. Dal 1980 pratica l’attività di ricerca artistica, operando con diverse modalità di linguaggio, realizzando gioielli, microsculture e opere di grafica. Dal 2004 fonda e dirige il museo diffuso ambientale MAV - Museo Agata Viglianti - realizzando integrazioni fra arte contemporanea, archeologia, formazione, paesaggio, enologia. Ha pubblicato diversi cataloghi che documentano la sua produzione artistica e la sua attività espositiva. Alcuni tra questi: nel 1999 Gioielli come vibrazioni della materia a cura di Claudio Cerritelli, Palazzo Ducale, Sassari; Anatomia e architettura dell’ornamento a cura di Antonio Bisaccia, Castello dei Doria, Castelsardo, Sassari; nel 2000 Nello scrigno della natura a cura di Massimo Bignardi, Teatro Civico, Sassari; nel 2002 Mena Stelitano, Segni in-formazione, Femia, Marina di Gioiosa Jonica; nel 2005 Mena Stelitano, Natura del colore nella grafica d’arte MAV; e nel 2009 L’universo dentro - Una mostra tra Arte e Scienza, San Carpoforo, Milano.

FILOMENA STELITANOTitolare di cattedra di Grafica d’arte - Tecniche dell’incisioneAccademia di Belle Arti di Brera

Tricolore, 2011Stampa inkjet su telaCm 200 x 150

Bianco, rosso e verde: nell’evocare suggestioni di fenomenologie naturali si attivano sentimenti di condivi-sione con l’insorgere della memoria dei colori della bandiera italiana.

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Tiziana Tacconi, nata a Castelnuovo Magra-La Spezia, è docente della cattedra di Anatomia Artistica e Cromatologia presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Ha esposto in mostre personali e col-lettive. Nel 1990 firma il Primo Manifesto Agravitazionale; ed espone con il Gruppo Agravitazionale nel Centro Attività Visive del Palazzo dei Diamanti, Ferrara, nei Musei Civici Comune di Rimini, Sala delle Colonne, Rimini; nel Castello Cinquecentesco, L’Aquila. Nel 2004 progetta il primo Biennio di II Livello in Teoria e Pratica della Terapeutica artistica, di cui cura ancora oggi il coordinamento, e fonda Con-ta-ci un movimento artistico di “condivisione”. Con Con-ta-ci partecipa a mostre ed eventi artistici realizzan-do installazioni, performance, video: Castello Mediceo di Melegnano; Eros e Cibo Fondazione Arkad, Seravezza (Lu); Costruire la pace è… salvare il mondo mostra di pittura e scultura, Palazzo Panciatichi, Firenze; Malaspinarte ‘07: 5O artisti al Castello, Castello Malaspina, Massa; esposizione di Con-ta-ci Castello Malaspina, Massa; Mandala Con-ta-ci Castello Malaspina, Massa; 1° Expo Energie Rinnovabili, installazione Con-ta-ci Comune Sarzana, La Spezia; Mandala Con-ta-ci, Fortezza Firmafede, Sarzana 1° Expo Energie Rinnovabili; Emergenze 6 - Installazione condivisa Con-ta-ci, Lavatoio di Castelnuovo Ma-gra (Sp); Mandala Con-ta-ci per la manifestazione Arte in piazza: la periferia che fa arte, Villaggio Barona Milano; Emergenze 6 - Installazione condivisa Con-ta-ci, La Lizza, La Spezia; Opera n° 14 Sotterranea, Mostra di scultura, Vigevano; Opera n° 15 sopraillivellodelleacque per la manifestazione Expoenergie? da vedere Fortezza da Basso Sarzana; Castello Pontremoli Fatti prendere Opera n° 16-17-18-19; Festival expolis Triennale Milano Opera n° 21. Ultimi interventi del 2011 sono Percorsi temporaneamente nuovi Torano; Opera n° 22 Giorno e notte (opera di feltro); Mandala n° 16 Sarzana; UmanaEmersione - Mana-rola Opera n° 23 Emersione (opera di feltro).

TIZIANA TACCONITitolare di cattedra di Anatomia artisticaAccademia di Belle Arti di Brera

Voci, 2011Tecnica mista su telaCm 200 x 150

Le lingue costruiscono i territori: ampliano la dimensione del luogo in cui ci troviamo. Le qualità del segno e del suono, la loro riconoscibilità geografica e la nostra capacità creativa costruiscono la nuova mappa della terra sensibile agli spostamenti di chi l’attraversa. La moltiplicazione di gesti culturalmente distan-tissimi moltiplica la dilatazione dello spazio attraverso evocazioni geograficamente riconoscibili e nuove ibridazioni imprevedibili. L’esperienza ci porta spesso a riprodurre i nostri gesti e i nostri suoni attraverso uno spazio in cui le tracce e frammenti di linguaggi diversi si incrociano, si sovrappongono e si perdono in un nuovo paesaggio.

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Luca Vernizzi (dal 1960 si firma Luca) è nato a Santa Margherita Ligure. Dal 1963 al 1967 collabora con Leonardo Borghese alla critica d’arte del Corriere della Sera. In seguito, dagli incontri con personalità rilevanti della cultura e dell’attualità, nasce una nota serie di ritratti (Armani, Bacchelli, Barilla, Biagi, Bompiani, Buzzati, Lattuada, Maccari, Masina, Montale, Savignano, Simionato, Tobino, Veronesi e tanti altri) che porterà ad una visione rinnovata della ritrattistica in generale. Tra i momenti più significativi della sua attività si ricorda la mostra al Museo d’Arte Moderna di Saarbrücken nel 1975; la mostra realizzata, con gli auspici del Ministero della Cultura della Repubblica Popolare Cinese, negli Archivi Imperiali della Città Proibita di Pechino nel 1966; nel 2002 l’ampia rassegna patrocinata dal Comune e dalla Provincia di Como; nel 2005 la mostra allestita con il patrocinio dell’Ambasciata Italiana in Argentina al Centro Culturale Borges di Buenos Aires, in seguito trasferita al Museo d’Arte Contemporanea di Salta e al Museo Gennaro Pérez di Còrdoba. Dal 1988 espone alla Compagnia del Disegno di Milano. Nel 1990 le Edizioni Argalìa di Urbino gli pubblicano, nella collana di studi filosofici, il saggio di estetica Decorativismo e Arte. Dal 1975 al 2008 è stato docente di Disegno all’Accademia di Belle Arti di Brera dove, attualmente, è alla Cattedra di Nudo. Sue opere si trovano in collezioni private e Musei d’Italia e del mondo. Vive e lavora a Milano.

LUCA VERNIZZIDocente di DisegnoScuola degli Artefici - Accademia di Belle Arti di Brera

Vento, memoria, tricolore, 2011Tempera e collage su telaCm 200 x 150

Sullo schienale della sedia rivolta verso il mare la bandiera mossa dal vento riassume, quasi fosse lì a ri-cordare, tutta la storia che precede il momento. Il mare è la collocazione naturale dell’Italia. Il silenzio, che l’immagine vuole suggerire, si riempie di memoria.

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Dany Vescovi è nato a Milano, dove vive e lavora. Ha iniziato a studiare pittura giovanissimo, ad appena dieci anni, seguito inizialmente da Micol De Palma e, in seguito, da Alvaro Monnini, esponente dell’A-strattismo classico. Nel 1992 si è diplomato in pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, dove attualmente è docente del corso di Cromatologia. Ha esposto in Italia e all’estero. Numerose le esperienze come assistente di gallerie milanesi (Gallery Nigth e Gallery Day; Verlato; Eos), oltre che come assistente di studio, prima di Milly Gandini (1987-88) e poi, nel 1993, di Aldo Mondino. Vescovi ha, negli anni, dimo-strato uno spirito molto aperto alle diverse realtà creative: oltre a importanti collaborazioni “trasversali” con altri artisti (nel 1990 ha partecipato alla realizzazione di un murale su progetto di Marcello Jori), ha infatti sperimentato importanti incursioni nel teatro occupandosi nel 1994 dei costumi disegnati da Romeo Gigli per il Flauto Magico; nella moda ha collaborato con Romeo Gigli, Hilton, Malo, Levi’s per cui nel 1999 ha seguito la Levi’s Frontiere - jeans tra moda, arte e design alla Posteria di Milano; nella pubblicità, selezio-nato nel 2003/2004 per Free spirit in Art, campagna pubblicitaria di Bacardi Breezer; nella letteratura dove Aldo Busi ha scelto un suo dipinto per la copertina del suo ultimo libro; e nella musica coinvolto nel 2004 dagli Audiorama nella realizzazione del videoclip e della cover del loro cd. Dal 2007 è coordinatore/cura-tore di mostre ed eventi per ArtificioLab. Tra le mostre personali ricordiamo le più recenti: nel 2010 Vivido Iridio Galleria doppia V, Lugano, Svizzera; Natura viva, Yvonne Arte Contemporanea, Vicenza e Galleria Marelia, Bergamo; nel 2009 In vacua floribus, Galleria Stefano Forni, Bologna; nel 2008 Landscape, Pa-lazzo della Ragione, Asolo-Treviso; nel 2007 Élan vital, Myowngallery, Milano e Piani paralleli, Galleria Dieffe, Torino; nel 2006 Pneuma, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea della Repubblica di San Ma-rino; nel 2005 Die welt als simulation oder...nothing is real? Carloni SpazioArte, Francoforte, Germania e De modo amalgamandi, Pförtnerhaus, Feldkirch, Austria. E tra le numerose collettive: nel 2010 Storyboard BonelliLab a Canneto sull’Oglio, Mantova; Flowers, MAEC - Palazzo Casali, Cortona-Arezzo, Oratorio di San Sebastiano, Forlì, (Con)TemporaryArt - SuperstudioPiù, Milano; Bird houses Museo Civico di Storia Naturale, Milano; Selection 2010, Yvonne Arte Contemporanea, Vicenza; Paesaggi contemporanei - dalla visione bucolica al paesaggio post-urbano, Galleria Marelia, Bergamo; Passaggi, Pinacoteca Civica, Fol-lonica-Grosseto. Nel 2009, Il sorriso del gatto, Galleria Silvano Lodi & Due, Milano; Plenitudini, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea della Repubblica di San Marino; Fragile - Handle with care, Castello di Spezzano, Spezzano di Fiorano Modenese-Modena; Italian calling, Bonelli Lab, Canneto sull’Oglio-Man-tova; Dialog und Identität, Kaiserliche Hofburg, Innsbruck, Austria; Pandora, Galleria Bianconi, Milano; RossoBlu, Grafique Art Gallery, Bologna.

DANY VESCOVIDocente di CromatologiaAccademia di Belle Arti di Brera

Senza titolo, 2011Tecnica mista su linoCm 200 x 150

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Federico Vescovo è nato a Milano. Si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Brera nel 1991. Attual-mente è docente di Xilografia presso la Scuola di Grafica della medesima Accademia. Ognuno dei suoi lavori ha come titolo Spazio poco profondo cui segue un sottotitolo che esemplifica i contenuti emotivi dell’immagine. L’idea di spazio poco profondo nasce dalla consuetudine con la tavoletta grafica con cui l’artista disegna sullo schermo del computer. Egli preferisce questo modo al tradizionale progetto su carta per la serie di casualità che intervengono nel lavoro poichè esse hanno a che vedere con una sorta di incon-scio tecnologico. Tra le ultime sue mostre: nel 2010 Ridipinti, personale Galleria Antonio Battaglia; e nel 2011 Oltre lo schermo, personale Hotel Baglioni, Milano; Il mito del vero, Palazzo Guidobono, Tortona; Un’altra storia, San Carpoforo, Milano.

FEDERICO VESCOVODocente di XilografiaAccademia di Belle Arti di Brera

Spazio poco profondo, my italian parents, 2011Stampa digitale su telaCm 200 x 150

Spazio poco profondo è un connotato fisico delle mie immagini e metafora invariabile d’una condizione esi-stenziale nelle relazioni con il mondo. My italian parents è il sottotitolo dell’opera che presento. Partendo da un’immagine in bianco e nero di una coppia di fidanzati nell’Italia degli anni Cinquanta, ne immagino, come un figlio di oggi che comunichi da chissà dove e in una lingua mutata, l’irreversibile distanza da quella premessa tanto semplice ed entusiasta che ancora riesce a leggersi in quella foto prima che il tempo la renda definitivamente assurda.

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Massimo Zuppelli, nativo di Orzivecchi in terra bresciana, ha compiuto gli studi artistici a Firenze e Pado-va. Presente a rassegne nazionali e internazionali, quali: Biennale della Grafica di Cracovia, World Print Competition di San Francisco; Biennale Internazionale di Grafica, Palazzo Strozzi a Firenze. Ha partecipa-to con una sala alla 37ª Biennale di Venezia, alla Quadriennale di Roma e ad altre manifestazioni. Sue opere sono presenti nei principali musei del mondo, da Atene, al Cairo, a San Paolo del Brasile, a Parigi, Tokyo, Grenoble. Raffaele De Grada ha parlato di Nuovo realismo, sottolineando l’attenzione dell’artista nei con-fronti dei contenuti, sempre più esplicitamente espressi una volta superato il passaggio attraverso una fase simbolista, componente ritenuta comunque presente all’interno della sua opera. Attualmente ha in corso una mostra personale a Berlino alla vecchia scuola Bauhaus. Di Zuppelli si sono, fra gli altri, interessati i critici Piero Bigongiari, Caro Levi, Giorgio Mascherpa, Guido Ballo, Piero Chiara, Carmelo Strano, Al-berico Sala, Libero De Libero, Enotrio Mastrolonardo, Antonello Trombadori, Fortunato Bellonzi, Davide Lajolo, Pier Paolo Pasolini, Elvira Cassi Salvi, Sandro Fontana, Olle Granath, Vladimir Malicef, Giuseppe Marchiori, Attilio Mazza, Carlo Munari, Giorgio Trentin.

MASSIMO ZUPPELLIDocente di SculturaScuola degli Artefici - Accademia di Belle Arti di Brera

Tito Speri e la bella carmelitana - 23 marzo 1849 Brescia, 2011Tecnica mista su telaCm 200 x 150

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Angelini Alessandra

Bacco Nino

Bagnoli Lidia

Bressan Italo

Bruno Giovanni

Buglioni Pierluigi

Campi Tiziana

Campi Tiziano

Capraro Sabina

Cascio Walter

Casiraghi Roberto

Cattani Giorgio

Ceccarelli Vincenzo

Chiodi Italo

Correggia Francesco

De Locatelli Alfred

Di Gennaro Giuseppe

Dorigatti Piermario

Elefante Vincenzo

Falco Marina

Fanelli Gaetano

Fioretti Maria Cristiana

Gadaleta Ignazio

Galbusera Renato

Galli Maria Cristina

Garutti Alberto

Giacummo Vito Natalino

Giacummo Elmar

Giromella Gabriele

Giorgis Barbara

Grillo Gaetano

Iaria Teresa

Labbe Margherita

Laera Cosmo

Luino Bernardino

Mariani Gastone

Marrocco Franco

Moro Daniela

Mulazzani Enrico

Nannicola Sergio

Nicolamarino Domenico

Occhipinti Angela

Padula Maria Teresa

Panno Laura

Parisi Paola

Pelliccia Antonello

Pellizzola Marco

Pertusi Guido

Pierno Antonella

Pizzi Stefano

Roberti Roberto

Sabatino Beppe

Salvatore Nicola

Salvi Paola

Spadari Alessandro

Stelitano Filomena

Tacconi Tiziana

Vernizzi Luca

Vescovi Dany

Vescovo Federico

Zuppelli Massimo

ELENCO DEGLI ARTISTI

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