luoghi e percorsi tra arte e fede

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nelle province diPavia, Lodi, Cremona e Mantova

through the provinces ofPavia, Lodi, Cremona and Mantua

luoghi e percorsi tra arte e fede

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INTRODUZIONEintroduction

Il territorio del Sistema Turistico Po di Lombardia è ricco di grandi opere artistiche a testimonianza delle fede antica che contraddistingue le popolazioni delle province di Pavia, Lodi, Cremona e Mantova e che si manifesta anche nella moltitudine di grandi e piccoli santuari dedicati al culto mariano, alle santelle che caratterizzano il panorama padano delle nostre terre. Legate soprattutto alla devozione mariana sono in particolare le celebrazioni e le ricorrenze che testimoniano i legami tra la gente locale e i nostri fiumi, il Po in particolare. La pubblicazione vuole essere la testimonianza di una realtà consolidata che ha espresso capolavori d’arte unici nel loro genere e la quotidiana espressione di fede che si esprime anche nell’accoglienza di altre religioni. Il progetto proseguirà sul sito www.podilombardia.it con la georeferenziazione dei luoghi di culto e la possibilità di creare itinerari personalizzati o di seguire i percorsi storici della fede.

The Po Tourist System of Lombardia area is full of major pieces of art that testify the ancient beliefs that characterize the inhabitants of Pavia, Lodi, Cremona and Mantova provinces, and that show through the great number of big and small sanctuaries voted to the Marian cult and “santella”s that mark the landscape of the Po Valley. The celebrations and festivities are mainly voted to the worship of Mary and testify the bond between the people and the rivers, especially with Po river. This publication wants to testify a strengthened reality that gave birth to unique masterpieces and the daily expression of faith that means also accepting other religions. A project will follow on the Internet at www.polilombardia.it , with the geo referrals of worship places, and the possibility to create personalized itineraries or to travel on historical religious journeys.

Credits:

PAVIA: Archivio fotografico della Provincia di Pavia; Umberto Barcella

LODI: Archivio fotografico della Provincia di Lodi; Pasqualino Borella e Antonio Mazza

CREMONA: Archivio fotografico della Provincia di Cremona, Servizio Promozione Turistica Archivio fotografico de’ La Vita Cattolica Archivio fotografico dell’Arch. Rinaldo Vezzini - Soresina Archivio fotografico Web del Comune di Izano

MANTOVA: Archivio fotografico della Provincia di Mantova

Impaginazione e stampa: Service Lito srl - Persico Dosimo (Cr)

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I LUOGHI DELLA FEDEthe places of faith

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Provincia di PaviaBasilica di san Pietro in ciel d’oro, ricordata da Dante, Petrarca e

Boccaccio. Conserva in un sarcofago le spoglie di Severino Boezio. Fu il re longobardo Liutprando a far ingrandire la Chiesa attorno al 712, a far costruire l’adiacente monastero e soprattutto a far traslare da Cagliari la più famosa delle reliquie conservate a Pavia, le ossa di Sant’Agostino, Dottore della Chiesa. La presenza di Sant’Agostino è così importante per Pavia che è stato dichiarato, insieme a San Siro, Patrono della città. Di rilievo è la splendida arca marmorea dedicata al Santo, eseguita nella seconda metà del trecento dai maestri campionesi. Lo stesso re Liutprando volle farsi seppellire nella sua chiesa preferita.santi Gervasio e Protasio. La chiesa paleocristiana legata alla sepoltura del primo ve-scovo, la fa ritenere prima cattedrale. Dal 1216 è gestita dai Disciplini, nel 1500 è Commenda e nel 1542 è sede dei religiosi di S. Savino. Tra il 1712/1718 vi è il rifacimento col ribaltamento dell’orien-tamento originario. Dal 1782 è officiata dai canonici di Santa Maria Gualtieri, mentre nel 1805 perde la qualifica di parrocchia (riacquistata solo nel 1920)diventando sussidiaria di Santa Maria del Carmine.chiesa di santa Maria del carMine. La costruzione della chiesa iniziò attorno al 1374 con la sovvenzione di Gian Galeazzo Visconti: venne compiuta solo un secolo più tardi. Nonostante il lento progredire nel tempo la chiesa è frutto di un disegno unitario nel quale trova propensione, di pianta e di alzato, l’intero edificio. Attribuita a Bernardo da Venezia, consacrata nel 1511, è il più bel gotico lombardo con un vero trionfo della terracotta, pur mantenendo ancora qualche caratteristica romanica, come il materiale da costruzione, il mattone rosso. Dopo la Cattedrale, è la più vasta chiesa della città, con un perimetro rettangolare di metri 80 x 40.il duoMo, voluto nel 1488 da Ascanio Sforza e da Ludovico il Moro . Lavorarono al progetto nomi celebri come Bramante, Amadeo e Leonardo da Vinci ed esso fu costruito dove sorgevano due cattedrali romaniche adiacenti, S. Maria del Popolo (la chiesa invernale a cinque navate) e S. Stefano (la chiesa estiva a tre navate), demolite man mano che proseguivano i lavori della nuova fabbriceria. La terza cupola più alta d’Italia, che insieme alle Torri si staglia nel cielo, domina la città ed è visibile dalle vie di accesso, guida sicura verso il cuore della religiosità pavese. Il Duomo conserva reliquie care ai pavesi: le Sacre Spine che provengono dalla corona con cui fu dileggiato Cristo.Basilica di san teodoro con la caratteristica facciata romanica, è dedicata al Vescovo

BasiLiCa of san Pietro in CieL D’oro. It was mentioned by Dante, Petrarca and Boccaccio. It retains the remains of Severino Boezio. Lombard king Liutprando ordered the enlargement of the Church around 712 AC, the construction of the adjoining monastery, and the relocation from Cagliari of the most famous relics held in Pavia: the bones of Saint Augustine, Doctor of the Church. Saint Augustine’s presence is so important to Pavia that he has been proclaimed patron of the city, together with San Siro. The beautiful marble sarcophagus, dedicated to the Saint, is remarkable and was built during the second half of the XIVth century by the Masters of Campione. Liutprando himself wanted to be buried in his favourite church.san Gervasio anD Protasio. This early Christian church is related to the burial of the first bishop and is considered the first cathedral. Since 1216 has been managed by the order of Disciplini, during the XVIth century became commendam and in 1542 was see of the order of S. Savino. Between 1712/1718 it was rebuilt reversing the original orientation. Since 1782 it has been served by minsters of Santa Maria Gualtieri, while in 1805 it lost the parish qualification (which was reobtained only in 1920) and became subsidiary of Santa Maria del Carmine.ChurCh of santa Maria DeL CarMine. The building of the church began around 1374 with the endowment of Gian Galeazzo Visconti and was completed only a century after. Despite the slow advances, the church is the result of a harmonious concept, with a propensity, of plan and elevation, for the entire building. It is attributed to Bernardo da Venezia, and was consecrated in 1511, and it is the most beautiful gothic building in Lombardia, with its triumph of earthenware, even thought it still maintains some Romanesque elements, like the building material: the red brick. Second to the Cathedral, it is the largest Church of the city, with a rectangular perimeter of 80m x 40m.the CatheDraL. It was ordered in 1488 by Ascanio Sforza and Ludovico il Moro. Famous artists like Bramante, Amadeo and Leonardo da Vinci worked to the project, and it was built on the ruins of two adjointed Romanesque churches: S. Maria del Popolo (the winter church with one nave and four aisles) and S. Stefano

Teodoro. La vicinanza della Chiesa al Ticino fece sì che il Santo diventasse il protettore dei pescatori e di tutti coloro che lavoravano sul fiume e lungo le sponde come i barcaioli e le lavandaie. All’interno, un famoso affresco del Lanzani, mostra una veduta di Pavia nel 1522 con le innumerevoli torri.Basilica di san Michele, celebre per la caratteristica facciata in arenaria bionda, è dedicata all’arcangelo il cui culto era particolar-mente caro ai Longobardi. Quando Pavia era capitale, la chiesa di San Michele era il luogo delle incoronazioni: si citano quelle di Berengario I, Berengario II, Adalberto, Arduino d’Ivrea, Enrico II e, infine, nella chiesa ricostruita, Federico Barbarossa (1155).che venne incoronato con la corona ferrea del regno d’Italia. Ricca di memorie storiche è sicuramente, per la sua elegante architettura romanica , uno dei capolavori d’arte italiana.san Francesco. I Francescani giunsero a Pavia probabilmente intorno agli anni venti del Duecento. La loro prima chiesa sorgeva al di fuori delle mura cittadine e solo nella seconda metà del secolo si ha notizia della co-struzione di questo edificio che venne aperto al culto negli anni intorno al 1298. La facciata, costruita probabilmente all’inizio del Trecento, è molto interessante per le soluzioni decorative adottate. L’effetto si gioca principalmente nel contrasto tra il laterizio e la pietra bianca. san PriMo. La chiesa fu costruita nelle forme romaniche verso la seconda metà del XII secolo. Era officiata da una collegiata di canonici che, nel 1354, entrarono nella Congregazione dei servi di Maria, alla quale la chiesa appartenne sino alla fine del se. XVIII. Anticamente la chiesa presentava una struttura simile a S. Teodoro: tre navate, tiburio, cupola e transetto finto. Nel secolo XV, alla navata destra fu aggiunta un’altra navata, di stile gotico lombardo, che esiste tuttora. Nel secolo seguente, l’interno della chiesa fu ridotto ad una sola nave e completamente trasformato in stile barocco. Attualmente della chiesa romanica si conserva la facciata, restaurata nel 1940, di un bellissimo mattone purpureo.san luca. La chiesa sussidiaria di San Luca è stata chiesa giubilare per l’Anno Santo 2000. Durante il Giubileo san Luca è ritornata ad essere luogo di pellegrinaggi e spazio di manifestazioni culturali, riproponendosi nella sua originaria veste di punto di incontro e di aggregazione. L’oratorio di San Luca è situato nella parte sud - orientale del centro storico di Pavia; l’edificio é stato costruito con la facciata

(the summer church with one nave and two aisles), that were being demolished as the building of the new vestry proceeded. It has the third highest dome of Italy, and together with the Towers, stands out against the sky, overlooking the city, and it is visible by the approaches, guiding the people to the religious heart of Pavia. The Cathedral retains relics dear to the locals: the Holy Thorns that came from the crown used to mock Christ.BasiLiCa of san teoDoro. It has a peculiar Romanesque front, and it is dedicated to Bishop Teodoro. Thanks to the proximity of the church to the river Ticino, the bishop became patron of fishers and of all the people working on and near the river, like boatmen and laundresses. On the inside, a famous fresco by Lanzani depicts a view of Pavia in 1522 with its many towers.BasiLiCa of san MiCheLe. It is famous for its peculiar front in blonde sandstone, and it is dedicated to the archangel that

was extremely dear to Lombards. When Pavia was the capital, the church of San Michele was where coronations took place: we can mention those of Berengario I, Berengario II, Adalberto, Arduino d’Ivrea, Enrico II, and finally, after the rebuilding of the church, the coronation of Federico Barbarossa (in 1155) with the iron crown of Italy. Full of historical memories, it is one of the masterpieces of Italian art, for its elegant Romanesque architecture. san franCesCo. The Franciscans came to Pavia probably around the beginning of the XIIIth century. Their first church was outside the city walls, and the construction of this building begun only during the second half of the century, and it was opened to the believers around 1298. The front was probably built at the beginning of XIVth century, and it is very interesting because of the ornamental solutions. The impression is due to the contrast between the bricks and the white stone. san PriMo. The Romanesque church was built at the second half of the XIIth century. It was managed by a collegiate of priests that, in 1354, became part of the Congregation of the Servite Order, that managed the church until the end of the XVIIIth century. In ancient times the church had the same structure of the church of S. Teodoro: one nave and two aisles, dome cladding, a dome and fake

Pavia, Basilica di san Pietro in ciel d’oro

Pavia, duomo

Pavia, chiesa di san Michele

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a nord sull’attuale corso Garibaldi per consentire ai pellegrini che entravano in città di individuare subito la chiesa. Nel passato, come oggi, i viaggiatori che giungevano a Pavia scorgevano un piccolo sagrato dominato dalla facciata intonacata, decorata da due ordini di paraste e da un poderoso timpano. Il resto della chiesa è edificato in mattoni a vista per dare maggiore risalto alla fronte della chiesa; due vicoli separano San Luca delle case vicine, isolando la chiesa come fabbricato. La chiesa appare già come terminata nella carta fatta stampare da Ottavio Ballada, prevosto di San Giovanni Domnarum ma anche storico e letterato pavese, nel 1653.san lazzaro. Fu fondata nel 1157 da Gislenzone Salimbene, e dai figli Siro e Malastreva, unita-mente all’ospedale annesso, che è uno dei più antichi lebbrosari d’Italia. L’edificio attuale è degli inizi del sec. XIII e rappresenta, nonostante le piccole dimensioni, l’esempio più maturo dello stile romanico lombardo, che ha raggiunto qui il suo più alto grado di perfezione. L’impiego del cotto rivela un’estrema sensibilità e una maestria che preludono al successivo ciclo architettonico delle grandi chiese trecentesche. Si tratta praticamente del definitivo trionfo del cotto nell’architettura romanico-lombarda. Notevole la ricchezza dei motivi decorativi e l’armonioso ritmo della loggetta cieca, che dalla facciata si estende ai fianchi e all’abside. L’interno, restaurato di recente, conserva nell’abside vaste tracce di affreschi romanici, di notevole interesse. Pure interessante è l’edificio quattrocentesco dell’ospedale annesso alla chiesachiesa di s. Maria in BetleM. situata nel caratteristico quartiere denominato Borgo Ticino. Un tempo era affiancata dall’Ospedale di Ultraticino dove venivano ospitati i pellegrini diretti in Ter-rasanta, i poveri e gli ammalati. La Chiesa divenne meta di pellegrinaggi grazie a una statua dedicata alla Madonna con il Bambino, ancora oggi oggetto di devozione.san salvatore. I lavori, già iniziati nel 1453, sono pressoché conclusi nel 1467, come risulta dall’iscrizione sul portale d’accesso alla sala del capitolo (ora ai Musei Civici). Realizzata da un archi-tetto locale che elabora «novità rinascimentali toscane alla luce della propria tradizione medioevale» (Romanini), la chiesa ebbe probabilmente come direttore dei lavori il maestro Martino Fugazza da Pavia. La chiesa, a croce latina, con tre absidi, è coperta con volte a crociera costolonata di impostazione ancora gotica. Va osservato che i contrafforti, sia in facciata, sia sui fianchi si assottigliano e si rivelano predisposti a concludersi con guglie (cfr. l’analoga situazione nella chiesa del Carmine con le guglie completate solo in facciata). All’interno va segnalata la particolarità delle cappelle laterali, fra le quali troviamo quella dedicata a San Martino di Tours fondatore di uno dei più antichi monasteri d’Europa.

Il suo culto è particolarmente vivo presso i Benedettini; lo stesso San Benedetto gli aveva intitolato la chiesa di Montecassino. Nato nel 316 o 317 in Pannonia, Martino trascorre la giovinezza a Pavia dove riceve una preparazione di tipo umanistico e conosce il cristianesimo. Avviato alla carriera militare, durante una ronda d’ispezione notturna si imbatte in un povero seminudo a cui dona metà del suo mantello. Si tratta del fatto più noto della sua vita, avvenuto presso Amiens nel 338.chiesa di san lanFranco. Una primitiva chiesa dedicata al Santo Sepolcro era ubicata in località «costa Fragonaria» nei pressi del piccolo centro di Santa Sofia, ad ovest della città. Il Funus monasticum, un antico rituale appartenuto al monastero di San Lanfranco riporta come data di fondazione il 1090. Solo più tardi però si riscontra la presenza vallombrosana ufficialmente strut-turata in un cenobio isolato, ma più prossimo alla città, immerso nei boschi della Valvernasca. Nel 1145 i vallombrosani risultano ormai stabiliti nella nuova e definitiva collocazione. All’interno una pregevole arca dell’Amadeo dedicata a San Lanfranco, illustra la vita del Santo che fu Vescovo di Pavia.BelGioioso. Il paese si trova sull’antico precorso della Via Francigena e proprio lungo questo itinerario sorge l’oratorio di San Giacomo della Cerreta. L’edificio di forme quattrocentesche, con una graziosa e ricca decorazione di terracotta e un curioso campaniletto cilindrico nella parte posteriore è abbellito da numerosi affreschi. Un tempo vi era anche l’ospedale in cui i pellegrini diretti a Roma facevano tappa per riposarsi e rifocillarsi, purtroppo non sono rimaste tracce dell’antico edificio.trivolzio. La Chiesa Parrocchiale dedicata ai santi martiri Cornelio e Cipriano è considerata luogo di grande devozione in quanto conserva le spoglie di San Riccardo Pampuri, medico e religioso dell’Ordine dei Fatebenefratelli morto a soli 33 anni e proclamato santo nel 1989 da Giovanni Paolo II. Un santo giovane che ha saputo coinvolgere, per la sua normalità i giovani, assidui frequentatori del Santuario e che contribuiscono attivamente a far conoscere la figura di San Riccardo nel mondo.certosa di Pavia. Monumento celebrato e famoso nel mondo è un vero e proprio gioiello d’arte. Edificato nel 1396 per volere di Gian Galeazzo Visconti come mausoleo di famiglia, è una reale testimonianza di come stili diversi che vanno dal gotico lombardo, al rinascimentale, al barocco, possano dare origine a un complesso così armonioso. Alla sua costruzione, durata due secoli, parteci-parono artisti e architetti di grande fama come Bernardo da Venezia, Cristoforo da Conigo, Giovanni e

transept. During the XVth century they added another gothic Lombard aisle to the right one, which still exists. The following century, the inside of the church was reduced to just one nave, and completely changed in baroque style. Today we can see the Romanesque front that has been restored in 1940, with its beautiful purple bricks.san LuCa. The subsidiary church of San Luca was jubilee church during the Holy Year of 2000. During the Jubilee, San Luca came back to be a stop for pilgrimage, and place for cultural events, recovering its primary function as meeting and aggregation point. San Luca’s oratory is located in the south-east part of the historical centre of Pavia; it was built facing north, on the modern Corso Garibaldi, allowing to the pilgrims entering the city to immediately recognize the church. In the past, like today, travellers coming to Pavia could see a small parvis with a towering plastered front, embellished by two orders of pilasters and a sturdy tympanum. The rest of the church was built in exposed brickwork to bring out the front; two alleys divide San Luca from the houses, isolating the building. According to a paper printed by Ottavio Ballada, provost of San Giovanni Domnarum but also historian and scholar of Pavia, the church was already finished in 1653. san Lazzaro. It was built in 1157 by Gislenzone Salimbene and his sons Siro and Malastreva, like the attached hospital, one of the oldest leprosarium in Italy. The current building dates back to the beginning of the XIIth century, and, despite its small size, is the finest piece of the Romanesque Lombard style, here at its highest degree of perfection. The earthenware shows an extraordinary sensitivity and mastery that foreshadow the following architectural cycle of the big churches during the XIVth century. It is the triumph of earthenware in the Romanesque Lombard architecture. The richness of the decorative pattern is remarkable as the graceful pace of the blind loggia which extends from the front to the sides and the apse. The interior, recently restored, maintains extensive and remarkable evidence of Romanesque frescos in the apse. The XVth century hospital attached is just as interesting.ChurCh of s. Maria in BetLeM. It is located in the peculiar neighbourhood called Borgo Ticino. It was once side by side with the Ultraticino hospital, that lodged pilgrims going to the Holy Land, paupers and the sick. The church became destination of pilgrimage thanks to a statue of Mary and Child, still object of devotion nowadays.san saLvatore. The building began in 1453 and ended in 1467, as we can read on the inscription on the portal that led to the chapter room (today held at Musei Civici). It was constructed by a local

architect that elaborated “Tuscan Renaissance innovations in the light of his medieval tradition” (Romanini), and probably Master Martino Fugazza da Pavia was in charge of the building. The church, a Latin cross plan, with three apses, is covered with a ribbed vault, which is still a gothic structure. We must notice that the counterforts, in the front and at the sides, get thinner and are predisposed to end with steeples (compare them with the similar situation of the Church Del Carmine,

with steeples only on the front). On the inside take notice of the peculiarity of the chapels on the sides, among them the one dedicated to San Martino from Tours, founder of one of the oldest monastery in Europe. Benedictines monks are especially keen to worship him: San Benedetto himself dedicated him the church at Montecassino. Born in 316 or 317 in Pannonia, Martino spent his youth in Pavia, where he received a liberal education and learnt about Christianity. Groomed for a military career, one night, during a patrol he met a naked pauper and he gave him half of his cloak. This is the most famous episode of his life and took place in Amiens in 338. ChurCh of san LanfranCo. A primitive church dedicated to the Empty Tomb was in “costa Fragonaria”, next to the small town of Santa Sofia, west of the city. The Funus monasticum, an old ritual belonged to the monastery of San Lanfranco, quotes 1090 as the year of foundation. But it is only later that we can find traces of Vallombrosian presence officially structured in an isolated cenoby, but closer to the city, among the woods of Valvernasca. In 1145 Vallombrosians are already settled in their new location. Inside, a remarkable sarcophagus of Amadeo, dedicated to San Lanfranco, depicts the life of the Saint that was Bishop of Pavia.BeLGioioso. The town is on the old trail of the via Francigena, and along this road stands the oratory of San Giacomo della Cerreta. The XVth century building, with a graceful and abundant earthenware embellishment and a peculiar cylindrical bell tower, has many frescos in the back. In the past there was also a hospital where pilgrims going to Rome could stop and take a rest and have something to eat, unfortunately there are no remains of this old building.trivoLzio. The parish church dedicated to the Saints and martyrs Cornelio and Cipriano is an important place of worship because it retains the remains of San Riccardo Pampuri, doctor and religious of the Brothers Hospitallers of St. John of God, he died at the young age of 33 and was

Belgioioso, oratorio di san Giacomo della cerreta

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Guiniforte Solari e scultori della portata di Amadeo, dei fratelli Mantegazza,di de’ Stauris, Dolcebuono e Briosco. Se la facciata in marmo dall’effetto cromatico unico lascia senza respiro il visitatore che dinnanzi a tale magnificenza non può non rimanere estasiato,l’interno è altrettanto coinvolgente. Sembra di camminare sotto un cielo stellato, le volte blu punteggiate di giallo e oro preannunciano la ricchezza degli affreschi opera del Bergognone, del Foppa, del Perugino e del Guercino. Di notevole interesse sono; il monumento funebre di Gian Galeazzo Visconti, il cenotafio di Ludovico il Moro e Beatrice d’Este, la Sacrestia Vecchia con il Trittico in avorio della fine del XV sec., la Sala del Coro con l’altare maggiore in marmo e lapislazzuli, la Sala del Lavabo con l’affresco di Bernardino Luini. Il Chiostro Piccolo e il Chiostro Grande con i prati e i giardini meticolosamente curati, regalano al visitatore attimi di silenzio e pace in quell’aria di spiritua-lità che si percepisce tra le antiche mura del monastero.

loMellinacava Manara. Chiesa di Sant’Agostino si conservano varie testimonianze iconografiche del Dottore della Chiesa. Un dipinto ricorda il miracolo avve-nuto in questa località dopo la deposizione delle ossa di Sant’Agostino in San Pietro in Ciel d’Oro. Secondo quanto affermato da Jacopo da Varagine nella “Legenda Aurea”, un gruppo di pellegrini diretti a Roma per rendere omaggio alle tombe dei SS. Pietro e Paolo in cambio del miracolo della loro guarigione, ebbero a Cava Manara una visione di Sant’Agostino che li invitava a recarsi sulla sua tomba in San Pietro in Ciel d’Oro. Seguirono fiduciosi le indicazioni e guarirono. Al centro dell’abside è collocata una tela che raffigura il Santo intento a scrivere il De Trinitate. Sul soffitto si possono ammirare altri significativi episodi della vita di Sant’Agostino : il battesimo, l’estasi di Ostia, la sua predicazione al Concilio di Cartagine e il momento della morte. Nella Chiesa si conserva una piccola reliquia ossea del santo che è stato proclamato Patrono del paese.loMello. Nel cuore della Lomellina, il paese deve la sua importanza ai longobardi: secondo la

tradizione fu qui che la regina Teodolinda convolò a nozze con Agilulfo. Ricco di grande fascino è il com-plesso medievale della basilica di Santa Maria Maggiore e dell’adiacente battistero di San Giovanni ad Fontes . Il battistero, a pianta ottagonale ( il numero dei lati è quello delle beatitudini,regole di vita per il battezzato), è caratterizzato da piccole absidi semicircolari alternate ad altre rettangolari sostenute da archi a ferro di cavallo. All’interno si può ammirare in posizione centrale, l’antica vasca battesimale di forma esagonale.Mortara. Teatro di una cruenta battaglia tra le truppe di Carlo Magno e i Longobardi di re Desiderio, pare che derivi il suo nome proprio da Mortis Ara, altare della morte. Il Duomo, dedicato a San Lorenzo, è uno degli edifici gotici più interessanti della Lombardia ed è ricchissimo di opere d’arte. All’interno vi sono l’affresco della veneratissima Madonna delle Grazie e la grande tavola lignea, opera di G.B Crespi detto il Cerano dedicata alla Crocefissione con la Maddalena e i SS. Ambrogio e Lorenzo. Di notevole interesse è l’Altare della Natività con il Presepe ligneo. Alle porte di Mortara, l’Abbazia di S. Albino testimonia le antiche origini della cittadina. Secondo la tradizione la chiesa fu ricostruita per volere di Carlo Magno per custodire le spoglie mortali dei suoi paladini Amigo e Amelio periti nella cruenta battaglia combattuta contro i Longobardi. L’Abbazia è oggi tappa obbligata per chi percorre l’antico cammino della Via Francigena.

roBBio. Di grande interesse è la piccola chiesa romanica di San Pietro dove si possono ammirare pregevoli affreschi del ‘500 attribuiti a Tommasino di Mortara. Nei pressi dell’antica chiesa sorgeva, secondo documenti del XIII sec., un ospizio per i pellegrini. Da vedere la Chiesa di San Valeriano , edificata nel XI sec., la Chiesa di San Michele, di origini antiche ma ricostruita in stile rinascimentale.sannazzaro de’ BurGondi. Chiesa parrocchiale dei Santi Nazzaro e Celso con facciata a capanna sormontata da pinnacoli e da un ampio rosone. Il campanile conserva una strut-tura romanica originaria nei tre ordini inferiori. Nella Chiesa di San Bernardino si può ammirare un importante organo del Lingiardi. velezzo loMellina. Circondati dalle risaie sono

canonized saint in 1989 by John Paul II. A young saint that was able to involve with his normality the young people that frequently go to the Sanctuary and that actively help to promote the Saint’s figure, all around the world.

Certosa Di Pavia. Monument celebrated and famous all around the world, it is a real jewel of art. Built in 1396 thanks to Gian Galeazzo Visconti as family mausoleum, it is a real testifier of how different styles, from Lombard gothic to Renaissance and Baroque, can create such a harmonious complex. To its building, lasted two centuries, took part famous artists and architects like Bernardo da Venezia, Cristoforo da Conico, Giovanni and Guiniforte Solari, and sculptors like Amadeo, the Mantegazza brothers, de’ Stauris, Dolcebuono and Briosco. The marble front with its unique chromatic effect leaves visitors breathless, enraptured by its magnificence, and the inside is such as beautiful. It is like walking under a starry sky, the blue vaults stippled with yellow and gold foreshadow the richness of the frescos, painted by Bergognone, Foppa, Perugino and Guercino. The funeral monument to Gian Galeazzo Visconti, the cenotaph of Ludovico il Moro and Beatrice d’Este, the old sacristy with its end of XVth

century ivory triptych, the Choir Room with the high altar made of marble and lapis lazuli, the Sink Room with the fresco of Bernardino Luini are all remarkable. The small cloister and the big cloister with their meadows and gardens meticulously neat, give to the visitors the peace and quiet that can only be found between the old walls of a monastery.

LoMeLLinaCava Manara. In the Church of Sant’Agostino are retained many iconographical testimonies of the Father of the Church. A painting mentions the miracle that took place here after the burial of Saint Augustine’s bones in San Pietro in Ciel D’Oro. According to Jacopo da Varagine in his “Legenda Aurea”, a group of pilgrims going to Rome to worship the tombs of Saint Peter

and Paul to pray for their recovery, had a vision of Saint Augustine in Cava Manara, that invited them to his tomb in San Pietro in Ciel d’Oro. They faithfully followed the request and were healed. At the centre of the apse there is a painting of

the Saint while writing “De Trinitate”. On the ceiling we can admire other pivotal moments of Saint Augustine’s life: his baptism, the ecstasy of Ostia, his preaching at the Council of Carthage and his death. The church retains also a small relic bone of the Saint that is patron of the town.LoMeLLo. In the heart of Lomellina, the town owes its relevance to Lombards: traditionally, this is the place where queen Teodolinda married Agilulfo. The medieval complex of Basilica Santa Maria Maggiore and the baptistery of san Giovanni ad Fontes is full of charm. The baptistery has an octagonal plan, (the number of sides is the same of the beatitudes, rules that baptised should live by), and it is distinguished by alternate small semicircular and rectangular apses, supported by horseshoe arches. Inside, in a central position, we can admire the old hexagonal baptismal font.Mortara. Setting of a gruesome battle between the troops of Carlo Magno and those of the Lombard king Desiderio, its name might actually come from Mortis Altar, death’s altar. The cathedral, dedicated to San Lorenzo, is one of the most interesting gothic buildings in Lombardia, and full of masterpieces. Inside we can find the highly worshipped Madonna delle Grazie and the panel painting by G. B. Crespi called il Cerano, of the crucifixion with Maddalena and Sant’Ambrogio and San Lorenzo. The nativity altar with its wooden nativity scene is remarkable. Just outside Mortara, the Abbey of S. Albino shows the ancient origins of the town. According to tradition, the church was restored thanks to Carlo Magno to retain the remains of his paladin friends Amico and Amelio, perished during the gruesome battle against Lombards. Today the Abbey is a must see for those who travel along the via Francigena.roBBio. The small Romanesque church of San Pietro is very interesting, here we can admire remarkable XVIth century frescos, attributed to Tommasino di Mortara. Near the old church, according to XIth century documents, there was a pilgrim hospice. The church of San Valeriano, built during the XIth century, and the church of San Michele, of ancient origins but rebuilt during Renaissance, are a must see.sannazzaro De’ BurGonDi. The parish church of Saints Nazzaro and Celso has a gabled facade, topped by pinnacles and a wide rose window. The tower bell maintains its original Romanesque structure, at its three lower orders. In the church of San Bernardino you can admire an important organ by Lingiardi.

certosa di Pavia

lomello, Battistero di san Giovanni ad Fontes

robbio, chiesa di san Pietro

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particolarmente suggestivi il Battistero romanico di San Giovanni Battista a pianta circolare e la Pieve di S. Maria Maggiore che conserva un antico campanile e l’abside.viGevano. Tra i numerosi monumenti di pregio che ne fanno una delle città più affascinanti d’Italia, spicca, nell’elegante e armoniosa Piazza Ducale il duomo dalla caratteristica facciata concava. Rifatto in forme tardo cinquecentesche, completato nel 1860, presenta all’interno un vero e proprio museo di arte rinascimentale e barocca Le spoglie del patrono, il Beato Matteo Carceri, riposano nella Chiesa gotica di San Pietro Martire, in un’ urna di bronzo ricca di sculture. Nel convento adiacente visse per qualche tempo Michele Ghislieri che divenne papa con il nome di Pio V.

oltrePò PaveseBroni. Nell’antico paese dell’Oltrepò, circondato da vigneti, merita una visita la Collegiata, iniziata nel Cinquecento e completata nel secolo successivo con bella decorazione barocca. All’interno è conservata l’arca di legno intagliato con le reliquie del patrono, San Contardo d’Este, un pellegrino.casei Gerola. Splendido esempio di arte gotica è la Chiesa Parrocchiale dedicata a San Giovanni costruita tra il XIV e il XV secolo al cui interno si possono ammirare affreschi di pregio che risalgono al ‘400 e raffiguranti la Deposizione, l’Annunciazione e il Padre Eterno.Godiasco. Oltre la Chiesa parrocchiale di San Siro, di struttura tardo gotica, che presenta all’interno pregevoli opere in legno scolpito, nella piccola frazione di Monte Alfeo si può ammirare la Cappella dedicata alla Beata Vergine.Ponte nizza. Abbazia di Sant’Alberto di Butrio, sorta nel XI secolo per opera di un sacerdote chiamato Alberto, ritiratosi tra i boschi per vivere in solitudine e meditazione. Dell’originario monastero non rimangono che parti di un chiostro e di un muro con bifore. La chiesa eretta in forme romaniche dai monaci subito dopo la morte di Sant’Alberto, conserva il suo sarcofago e un reliquiario contenente le sue ossa mentre diversi affreschi ne narrano i miracoli. Situato a circa 700 metri d’altitudine, circondato da boschi di castagni, l’eremo comunica a chi lo visita un senso di pace e di beatitudine. San Ponzo, dove l’agglomerato è completamente costruito in pietra locale, la Chiesa presenta molte analogie con l’Eremo di Sant’Alberto. A pochi passi si può ammirare la grotta dove abitava S. Ponzo, eremita del

periodo romano e non lontano una fonte d’acqua, ritenuta, miracolosa, circondata da boschi di castagnirocca susella. Abbazia romanica di San Zaccaria, citata in una bolla di Papa Innocenzo III del 1198, è un monumento di grande pregio che merita una visita per quel fondersi di toni costituito dall’alternarsi del mattone e dell’arenaria. L’interno completamente spoglio evidenzia la struttura originaria.torricella verzate. Il paese si è sviluppato attorno all’imponente edificio della Chiesa costruita alla fine del Settecento in cima ad un’altura. Attorno al sagrato spiccano le cappelle della Via Crucis con statue in gesso policromo a grandezza naturale che rappresentano gli episodi della passione di Nostro Signore. La Scala Santa fu eretta nell’Ottocento; ancora oggi i pellegrini più devoti ne salgono la rampa mediana in ginocchio perché i suoi gradini posano su un terreno proveniente dalla Palestina.varzi. Antico borgo medievale nel cuore della Valle Staffora presenta una storia che si intreccia con quella dei Malaspina, come testimoniano i numerosi castelli della zona. L’ascesa economica e sociale di Varzi raggiunse il culmine dopo il XII secolo, quando divenne un importante centro di transito delle merci da e per Genova lungo la cosiddetta “Via dei Feudi Imperiali” o “ Via del Sale”. Merita una visita la Pieve dei Cappuccini, in stile romanico, con la caratteristica facciata in arenaria nella parte inferiore e sovrastata da un bellissimo cotto a vista. La Chiesa parrocchiale di San Germano, edificata nel 1580, sorge nel centro di Varzi e fronteggia la torre Soprana che, insieme alla torre Sottana, rappresenta i resti di antiche mura.varzi – cella. Tempio della Fraternità dei Popoli, edificato nel 1951 sui resti di un’antica chiesa risalente al XV secolo, dal punto di vista architettonico si allontana dai canoni tradizionali. Al suo interno, per iniziativa di Don Adamo Accossa, una serie di cimeli provenienti dai campi di battaglia della seconda guerra mondiale contribuiscono ad arredare questa originale ed unica chiesa dedicata agli ideali di pace. Le campane sono fuse con il bronzo ricavato da materiale bellico, mentre l’altare, il pavimento, il pulpito e la fonte battesimale sono composti da resti di altre chiese bombardate e da relitti di navi e cannoni.voGhera. Il Duomo dedicato a San Lorenzo e rifatto nel Seicento conserva al suo interno un affresco del 1496 raffigurante la Madonna del Soccorso, considerata dispensatrice di grazie. Nel 986 qui morì San Bovo, santo guerriero che aveva sconfitto i feroci saraceni invasori della Francia. Per ringraziare il Cielo della vittoria concessagli, si stava recando in pellegrinaggio a Roma ma la morte lo colse durante il cammino. Divenne patrono della città e in suo onore venne costruito un ospizio a lui dedicato.

veLLezzo LoMeLLina. Surrounded by rice fields, the Romanesque baptistery of San Giovanni Battista with its rounded plan, and the Pieve di S. Maria Maggiore with its ancient tower bell and apse, are extremely charming. viGevano. Among the many worthy monuments that make this one of the most

charming city of Italy, the cathedral stands out in the elegant and harmonious Piazza Ducale, with its peculiar concave shape front. Rebuilt according to a late XVIth century style, and completed in 1860, this church holds a real museum of renaissance and baroque art. The patron’s remains, the blessed Matteo Carceri, rest inside the gothic church of San Pietro Martire, inside a bronze sculpted urn. For some time, Michele Ghisleri, future pope Pio V, lived inside the adjoining convent. oLtrePò PaveseBroni In the ancient region of Oltrepò, surrounded by vineyards, the Collegiata is worth a visit. It was begun during the XVIth century and completed the following one, with a nice baroque embellishment. Inside it retains the sculpted wooden chest, with the patron’s relics, San Contardo d’Este, a pilgrim. Casei GeroLa. The parish church dedicated to San Giovanni, built between the XIVth and the XVth century, is a beautiful example of gothic art, inside we can admire valuable frescos dating back to the XIIIth century, portraying the Deposition, the Annunciation and the Eternal Father.GoDiasCo. Besides the parish church of San Siro, with its late gothic structure, that retains valuable wooden sculpture, in the small town of Monte Alfeo you can admire the Chapel dedicated to the Blessed Virgin. Ponte nizza. The Abbey of Sant’Alberto di Butrio was built during the XIth century thanks to a priest called Alberto, who retired himself in the woods to live in solitude and meditation. The only remains of the original monastery are parts of a cloister, and a wall with mullioned windows. The Romanesque church was built by the monks soon after the death of Sant’Alberto, and retains his sarcophagus and a reliquary with his bones, while many frescos narrate his miracles. At a height of 700 metres, the hermitage, surrounded by chestnut trees, conveys peace and beatitude to the visitors.san Ponzo is completely built with local stones, the church has many similarity with the hermitage

of Sant’Alberto. A few steps away you can visit the cave where lived S. Ponzio, roman hermit, and the spring, believed to be miraculous, surrounded by chestnut trees. roCCa suseLLa. The Romanesque Abbey of San Zaccaria, mentioned in a bull of Pope Innocenzo III in 1198, is a relevant monument that deserves to be seen for the alternation of colours between the brick and the sandstone. The interior is completely bare and highlights the original structure.torriCeLLa verzate. The town developed around the overbearing building of the church that was built at the end of the XVIIIth century, on the top of a hill. Around the parvis stand out the chapels of the Via Crucis with life sized polychrome plaster statues depicting the episode of the Passion of Christ. The Holy Stairs was built during the XVIIIth century, today still the most devoted pilgrims go up the middle flight on their knees, because its steps stand on ground coming from the Palestine.varzi. The story of the ancient medieval village in the middle of Valle Staffora is linked to the Malaspina family, as many local castles can testify. The economical and social rise of Varzi reached its peak after the XIIth century, when it became a crucial logistic point for goods to and from Genoa, along the so called “Via dei Feudi Imperiali” (Road of Imperial Feuds) or “Via Salaria” (Salt Road). The Romanesque Pieve dei Cappuccini is worth a visit, with its peculiar front with sandstone at the lower part and towered by beautiful earthenware. The parish church of San Germano was built in 1580, and stands in the middle of Varzi, facing Tower Soprana that, together with tower Sottana, was part of the ancient walls. varzi – CeLLa. Built in 1951 on the ruins of an old XVth century church, the Tempio della fraternità dei popoli is far from the traditional architecture. Inside, the great number of relics from WWII, collected by Don Adamo Accossa, furnishes this original and unique church dedicated to peace. The bronze bells are made with melted weapons, while the altar, the floor, the pulpit, and the baptismal font come from other churches ruined by bombs and from wrecked ships and cannons.voGhera. The Cathedral of San Lorenzo was rebuilt during the XVIIth century, here we can find a 1496 fresco depicting a Madonna del Soccorso, believed to grant mercy. Here, in 986, died San Bovo, a warrior saint that beat the Saracens invading France. To thank God for his victory he was going to Rome for pilgrimage, but he died while travelling. He became patron of the town and they dedicated him a hospital.

vigevano,duomo

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santuario dell’incoronata di lodi. Il santuario, definito il gioiello del rinascimento lombardo, fu iniziato nel 1488 su progetto di Giovanni Battagio e terminato nel 1493 sotto la guida di Gian Giacomo Dolcebuono, costituisce un esempio precoce in Lombardia dell’idea bramantesca di edificio a pianta centrale e custodisce importanti cicli decorativi dei pittori Della Chiesa, del Bergognone, dei Piazza, la dinastia dei pittori lodigiani del primo Cinquecento e del Legnanino. La chiesa occupa l’area di un postribolo dove era affrescata l’immagine di una Madonna. Secondo la tradizione, in seguito ad alcuni miracoli avvenuti nel 1487, le autorità ecclesiastiche e la cittadinanza vollero l’erezione della chiesa in memoria dei fatti accaduti.

aBBazia dei santi Pietro e Paolo di aBBadia cerreto. L’abbazia, costruita dai monaci cistercensi sopra una precedente fondazione del 1084, costituisce un esempio prezioso dell’architettura cistercense lombarda. All’essenzialità della struttura corrisponde la sobrietà di vita dei monaci, quell’existens minimum cui faceva riferimento S. Bernardo. L’abbazia perse alle soglie dell’età moderna quel ruolo di riferimento per l’economia che i monaci le avevano imposto per tutto il Medioevo. Soltanto con l’abate commendario Federico Cesi, che nel 1542 promosse una totale riforma della chiesa e del monastero, l’abbazia si risollevò da quello stato di trascuratezza. A conclusione di quei lavori il Cesi commissionò al pittore Callisto Piazza la pala Cesi. Nel 1798 l’abbazia venne soppressa e i monaci abbandonarono il Cerreto.

Basilica dei Xii aPostoli a lodi vecchio. La Basilica dei XII apostoli (detta di s. Bassiano a partire dal X secolo d.c ) affonda le sue radici nel IV secolo d.c, ma, nelle sue forme attuali rappresenta uno degli esempi più significativi dell’architettura medievale in Lom-bardia con sostanziali modifiche dei primi decenni del Trecento. L’edificio conserva ancora tracce del preesistente organismo romanico, come la parte di muro ad opus spicatum intorno alla monofora della prima campata meridionale. I primi decenni del XIV secolo segnano una svolta decisiva per la decorazione interna della chiesa. Risale a questi anni la campagna decorativa che vede all’opera l’attività del Maestro di San Bassiano. La basilica conserva inoltre al suo interno numerosi pregevoli affreschi e rilievi sempre del XIV secolo.

santa Francesca caBrini. Francesca Cabrini nacque a Sant’Angelo Lodigiano da una famiglia cattolicissima il 15 luglio 1850 e nel 1880 fondò a Codogno l’Istituto delle Missionarie del Sacro Cuore di Gesù. La sua opera missionaria inizia il 31 marzo 1889 ed è diretta principalmente verso gli Stati Uniti, il centro ed il Sud America. Per la sua grande opera Pio XI la proclamò Beata il 13 novembre 1938 e Pio XII la canonizzò il 7 luglio 1946. Nel 1950 lo stesso Pio XII la dichiarò patrona universale degli emigranti.

a walk throughout the Lodigiana history among artistic and religious places: the incoro-nata sanctuary in Lodi, saint Peter and Paul abbey in abbadia Cerreto and the twelve apostles Basilica in Lodi vecchio

The itinerary passes through the three main plac-es of worship, art and faith of the Lodigiano.

The incoronata sanctuary in Lodi. The build-ing of this sanctuary, which is known as the jewel of Renaissance in Lombardy, was started in 1488 on the basis of the project by Giovanni Battagio and it was finished in 1493 under the direction of Gian Giacomo Dolcebuono. It is an early example in Lombardy of the idea developed by Bramante of a building with a central plant and it hosts some remarkable works by painters Della Chiesa, Bergognone and the Piazzas, the dynasty of Lodigiani painters who lived in the first part of the 16th century, and of Legnanino. The church occupies the area of a former brothel where was painted the image of a Madonna. According to the tradition, after some miracle which took place in 1487, the ecclesiastical authorities and the citizens asked for the building of the church as a commemoration of these facts.

saint Peter anD PauL aBBey in aB-BaDia Cerreto. This Abbey was built by

the Cistercian monks over a previous building dating back to 1084 and it is a remarkable example of Cistercian architecture in Lombardy. Its terseness mirrors the sober life of these monks, that existens minimum which inspired Saint Bernard. The Abbey lost at the beginning of Mod-ern Age its role as a point of reference for the economy that monks had imposed throughout the whole Middle Age. Only in 1542, when Abbot Federico Cesi promoted a restoration of the church and of the monastery, the abbey was taken out from its stae of carelessness. At the end of these works, Cesi commissioned to the painter Callisto Piazza the Cesi altar piece. In 1798, the Abbey was abolished and the monks left the Cerreto.

the tweLve aPostLes BasiLiCa in LoDi veCChio. The Twelve Apostles Basilica’s (also known as the Saint Bassiano Basilica start-ing from 10th century AD) history starts in the 4th century BC, though its present appearance is one of the most representative stances of medieval architecture in Lombardy, which underwent some relevant changes dur-ing the 4th century AD. The building preserves some traces of the pre-existent romanic church, such as part of the opus spicatum style wall surrounding the single-lancet window in the first southern bay. During the first decades of 14th century, an important turn was made in the dec-oration of the church. Indeed, it is of these years the decorative campaign carried on by the Master of saint Bassiano. The Basilica also hosts some remarkable frescoes and bas-reliefs also dating back to 14th century.

saint franCes CaBrini. Frances Cabrini was born in Sant’Angelo Lodigiano in a deeply Catholic family on 15th July 1850 and in 1880 she founded in Codogno the Institute of the Mis-sionaries of the Sacred Heart of Jesus. Its missionary work started on 31st March 1889 and it is mainly aimed to the United States, central and southern America. Because of her great work, Piux XI beati-fied Frances Cabrini on 13th November 1938 and Pius XII proclaimed her saint on 7th July 1946. In 1950, always Pius XII proclaimed her universal patron of emigrants.

abbadia cerreto, abbazia dei ss. Pietro e Paolo

lodi vecchio, Basilica dei Xii apostoli

Provincia di Lodi

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sant’anGelo lodiGiano

casa natale di santa Francesca caBrini. centro di documentazione cabriniano. La casa della Santa (nella via a Lei dedicata) è ora trasformata in piccolo museo e centro di documentazione cabriniana con centinaia di pubblicazioni di vario genere e in diverse lingue, oltre ad importante materiale cabriniano portato da diverse parti del mondo. Accanto alla casa, in Piazza XV Luglio, sorge il monumento dedicato “a Santa Francesca Saverio Cabrini e all’emigrante”, opera dello scultore Enrico Manfrini.

Parrocchia dei santi antonio aBate e Francesca caBrini. La costruzione della basilica cabriniana risale agli anni ’30 ed è anche dedicata al Patrono della comunità barasina, Sant’Antonio Abate. Conserva in una moderna cappella, con pala del Galizzi e quadri del Secchi, la preziosa reliquia dell’ulna della Santa in un artistico reliquiario dell’orafo Politi. Nella basilica cabriniana degni di nota sono gli affreschi del pittore Arzuffi, le decorazioni del Terragni, le vetrate del Bonelli, i mosaici del Bianchi, le tele del Morazzone, del Crespi, del Lanino, del Sidoli, della scuola del Luini nel coro e il battistero ligneo del secolo XVI dove fu battezzata la santa. Le chiese di San Bartolomeo (in Via San Bartolomeo), di San Rocco (in Via Cavour), di Santa Maria Regina (in Via Santa Maria Regina) e del Lazzaretto (in Viale Trieste), completano il ciclo cabriniano di Sant’Angelo Lodigiano.

castiraGa vidardo

Parrocchia di san Michele arcanGelo. Francesca Cabrini insegnò per due anni nel paese di Castiraga Vidardo, percorrendo a piedi ogni giorno il lungo viale, tuttora esistente, dove è sorta una cappelletta con un bel mosaico che ricorda l’evento. La chiesa parrocchiale (in piazza Santa Francesca Cabrini) custodisce la cappella con statua e artistico reliquiario barocco, oltre ad alcuni lavori di ricamo qui eseguiti dalla Santa stessa.

livraGa

La piccola Cabrini era sovente ospite dello zio don Luigi Oidini, coadiutore nella parrocchia di Livraga. La futura missionaria formava barchette di carta, nelle quali posava violette e le affidava alla roggia Venere, che scorre tuttora di fianco alla casa parrocchiale. Erano, per Lei, le navi che portavano le suore in Oriente a convertire gli infedeli. Una volta cadde in quelle acque e fu salvata un poco più distante, dove ora sorge la “piazza Santa Francesca Saverio Cabrini”, di fronte al palazzo comunale. I devoti cabriniani, soprattutto americani, ripetono qui il gioco delle barchette della piccola Cecchina. Un prezioso dipinto la ricorda nella chiesa parrocchiale.

codoGno

Museo caBriniano. II 14 novembre 1880 Francesca Cabrini fondò a Codogno l’Istituto delle Missionarie del Sacro Cuore. Da qui partì per raggiungere New York nel 1889 in soccorso degli emigranti italiani. Questa casa madre (nella via a Lei dedicata) racchiude ora la chiesa del Tabor, dove è in venerazione la preziosa reliquia del cuore di Madre Cabrini e il museo cabriniano, con documen-tazione e ricordi della sua incredibile attività nei due mondi.

chiesa Parrocchiale di san BiaGio, chiesa della Madonna di cara-vaGGio e Parrocchia di santa Francesca caBrini. Nella chiesa parrocchiale di San Biagio e nella chiesa della Madonna di Caravaggio, nella pala d’altare si ricordano un quadro e un affresco dell’Arzuffi. Nella parrocchia a Lei dedicata si possono ammirare un artistico reliquiario del 1938, un altorilievo in legno e una statua in marmo, copia in dimensioni ridotte, di quella di Enrico Tadolini posta nel 1947 nella basilica di San Pietro a Roma.

sant’anGeLo LoDiGiano

native house of saint franCes CaBrini. Cabrini Documentation Centre. The house of the Saint (which is in the street named after her) has nowadays been turned into a small museum and documentation centre with hundreds of publications of various kind and

in various languages, together with some very important material related to Mother Cabrini coming from all over the world. Next to the house, in Piazza XV Luglio, there is a monument dedicated to “saint Frances Xavier Cabrini and to the emigrant”, a work by sculptor Enrico Manfrini.

Parish ChurCh of saint aBBot anthony anD franCes CaBrini. The building of the Cabrini Basilica dates back to the Thrities; it is also dedicated to the patron of the community of Sant’Angelo Lodigiano, that is Abbot Saint Anthony. It has a modern chapel with an altar piece by Galizzi and paintings by Secchi, the very valuable relic of the ulna of the Saint kept in an artistic relic holder made by goldsmith Politi. Inside the Cabrini Basilica, worthy of mention are the frescoes by painter Arzuffi, the decorations by Terragni, the windows by Bonelli, the mosaics by Bianchi, the paintings of Morazzone, Crespi, Lanino, Sidoli, of Luini’s school in the choir and the wooden baptis-try where in the 16th century the Saint was baptized. The churches of Saint Bartholomew (in Via San Bartolomeo), of Saint Rocco (in Via Cavour), of Saint Mary Queen (in Via Santa Maria Regina) and of the Lazaret (in Viale Trieste), complete the Cabrini cycle in Sant’Angelo Lodigiano.

CastiraGa viDarDo

Parish ChurCh of arChanGeL saint MiChaeL. Frances Cabrini was a teacher for two years in Castiraga Vidardo, walking everyday along the boulevard, which still exists, where has been built a small chapel with a mosaic commemorating this event. Inside the parish church (in Saint Frances Cabrini Square) is found a chapel where there are a statue and a Baroque artistic reliquary, as well as some pieces of embroidery which were made by the Saint herself.

LivraGa

Young Mother Cabrini was often visiting her maternal uncle, Father Luigi Oidini, coadjutor in the parish of Livraga. The future missionary used to create paper boats, on which she placed violets and that she put after in the ditch Venere, which still flows next ti the parish house. To her, these were the boats bringing the nuns to the East in order to convert those who did not believe in God. Once she fell into the water and was saved a few metres away, where now can be found the square dedicated to Saint Frances Xavier Cabrini. A valuable painting commemorates her in the parish Church.

CoDoGno

Museo CaBriniano. On 14th November 1880, Frances Cabrini founded in Codogno the In-stitute of the Missionaries of the Sacred Heart of Jesus. From here, she left in order to reach New York in 1889 to rescue Italian emigrants. This house (in the street named after her) now includes the Tabor church, where the valuable relic of the heart of the saint is venerated, and the Cabrini Museum, where can be found documents and memories of her incredible activity in the two worlds.

Parish ChurCh of saint BiaGio, ChurCh of the MaDonna of CaravaG-Gio anD Parish ChurCh of saint franCes CaBrini. In the parish church of Saint Biagio and in the church of the Madonna of Caravaggio, within the altar piece, worthy of mentionare a painting and a fresco by Arzuffi. In the parish dedicated to her can be admired an artistic reliquary of 1938, a wooden high relief and a marble statue, the copy in a smaller scale of that made in 1947 by Enrico Tadolini that is now in the Basilica of Saint Peter in Rome.

sant’angelo lodigiano, monumento a santa Francesca saverio cabrini

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creMona

cattedrale s. Maria as-sunta. Il complesso della Catte-drale, cuore della chiesa cremonese, edificata, come attesta la pietra di fondazione, nel 1107, distrutta dal terremoto del 1117, viene rico-struita a partire dal 1129 in forme romanico-gotiche. Di particolare rilevanza è il ciclo di affreschi cin-quecenteschi della navata maggiore. Comprende anche il Battistero (sec XII) che ospita il museo delle pietre romaniche ed il Torrazzo, di epoca medievale che, con la ghirlanda del 1305 raggiunge m. 112, la più alta tra le torri campanarie in cotto.

Beata verGine lauretana a creMona. Annesso alla chiesa S.S. Nazario e Celso in S. Abbondio sorge il Santuario di Loreto, con la riproduzione della Santa Casa, edi-ficato dal conte Pietro Ala nel 1625 e l’antico monastero degli Umiliati di impianto bramantesco con il museo lauretano. La devozione ver-so la Madonna di Loreto aumentò particolarmente a Cremona duran-

te la peste del 1630, tanto che l’effige della Vergine con il Bambino, a ringraziamento per il pericolo passato, venne incoronata nel 1732 con corone d’oro, dono del Capitolo Vaticano.

chiesa s. siGisMondo. La chiesa, scrigno d’arte cremonese del ‘500, edificata per volere di Bianca Maria Visconti, sorge sul luogo di una preesistente piccola cappella dedicata al santo dove il 25 ottobre 1441 vennero celebrate le nozze tra la duchessa e Francesco Sforza, accanto sorse un monastero dove si insediò l’ordine dei Gerolomini; dal 2010 è presente la comunità claustrale delle monache do-menicane.

santuario di santa Maria del caMPo a creMona. Il Santuario di S. Maria del Campo, attri-buito all’architetto Giuseppe Dattaro, sorge all’interno del complesso monumentale della villa Mina Bolzesi Martucci, fuori città, lungo la via Giuseppina. Il nome dell’edificio, ed oggi dell’intera proprietà a cui questo appartiene, segnala le sue antiche origini di piccola cappella campestre di proprietà del Capitolo della Cattedrale qui sorta grazie alle elemosine dei fedeli.

santuario dedicato a s. antonio da Pa-dova a creMona. Si trova vicino alla chiesa di S. Ambrogio; la sua erezione si svolse dal 1935 al 1938 e completa il vicino complesso religioso, ideato dall’architetto Giovanni Muzio di cui riprende i principali motivi architettonici (uso esclusivo del mattone e assenza di decorazioni). All’interno degno di nota l’altare in marmo ornato da pannelli pittorici di Giovanni Misani e da una stele con S. Antonio di Dante Ruffini.

worshiP LanDMarKs in the ProvinCe of CreMona

CreMona

CatheDraL of our LaDy of the assuMPtion. The construction of the Cathedral complex, the heart of the Cremona Church, began in 1107, as it is testified by the cornerstone, and was later destroyed by an earthquake in 1117. The complex was later rebuilt starting in 1129 in a Romanic-gothic fashion. The series of XVI century frescos in the central nave hold particular impor-tance. The complex also includes the Baptistery (XII century), housing the Romanic stone museum, and the torrazzo, a medieval tower that reaches a height of 112 metres with its 1305 crown, standing as the tallest terracotta bell tower.

Beata verGine Lauretana in Cre-Mona. The Loreto sanctuary is located next to the church of S.S. Nazario and Celso in S. Abbondio. The sanctuary features a copy of the Holy House, built by count Pietro Ala in 1625 and the ancient Umiliati monastery, home of the Lauretano muse-um and whose structure was designed by Braman-te. The devotion for Our Lady of Loreto increased in Cremona during the 1630 plague outbreak, so much that the effigy of the Holy Virgin with Child was crowned in 1732 with golden crowns donated by the Vatican Chapter to celebrate the end of the epidemics.

ChurCh of saint siGisMunD. The church, a receptacle of Cremonese XVI century art, was built by appointment of Bianca Maria Viscon-

ti. It is located on the site of an old pre-existing chapel devoted to Saint Sigmund, where on October 25, 1441, the Duchess and Franc-esco Sforza were married. Next to the building there is a monastery that was later run by the Gerolomini; since 2010 the holy building was taken over by the cloistered community of the Dominican nuns.

santa Maria DeL CaMPo sanCtu-ary in CreMona. The S. Maria del Campo sanctuary, attributed to the architect Giuseppe Dattaro, is located in the monumental complex of Villa Mina Bolzesi Martucci, right outside of the city limits, along Via Giuseppina. The name of the building, which has now been as-sociated with the entire property where it lies, comes from the small country chapel, once the property of the Cathedral Chapter, that was erected thanks to the money given in charity by the worshippers.

sanCtuary DevoteD to saint anthony of PaDua in CreMona. Erected between 1935 and 1938 it is situated next to the Church of Saint Ambrose and com-

pletes the religious building. The sanctuary was envisaged by the architect Muzio and features many of his architectural motifs, as well as the exclusive use of brickwork and the lack of décor. The most outstanding features are the ornate marble altar featuring Giovanni Misani’s painted panels and a stone portraying Saint Anthony by Dante Ruffini.

cremona, la cattedrale

cremona, sant’abbondiola santa casa di loreto

cremona, san sigismondoil chiostro

Provincia di Cremona

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creMa

cattedrale di santa Maria assunta. Il primo duomo di Crema, dedicato all’Assunta, venne demolita in parte da Federico Barbarossa dopo l’assedio del 1159-60. Nel 1185 la città venne riedificata e si iniziò il nuovo edificio sacro che fu terminato nel 1341. È di stile gotico lombardo cistercense, con facciata a vento notevolmente slanciata. Contiene notevoli opere di devozione e arte: un antico Crocifisso ligneo miracoloso del 1275 (nella cappella a sinistra del presbiterio), tele di Vincenzo Civerchio, di Mauro Picenardi, di Guido Reni, di Francesco Bissolo e di Giovanni Battista Lucini.

chiesa di san Bernardino. La chiesa di San Bernardino, sussidiaria della cattedrale, ricor-da la grande predicazione che il celeberrimo santo francescano d’origine senese (1380-1444), rifor-matore dell’ordine, fece a Crema nel 1421, sedando miracolosamente gli odi tra Guelfi e Ghibellini. Il complesso è formato dalla chiesa e da due chiostri nei quali oggi ha sede la scuola diocesana. La chiesa di San Bernardino è un’autentica pinacoteca degli artisti cremaschi, da Luigi Manini a Vincenzo Civerchio, da Gian Battista Lucini a Tommaso Pombioli fino al più noto Gian Giacomo Barbelli.

chiesa della ss. trinitÀ. La chiesa della SS. Trinità è un gioiel-lo di quel barocco cremasco. Andrea Nono la costruì dal 1737 al 1740. L’interno è a una sola navata con cappelle laterali e matronei. Notevole l’altare in marmo scuro di Locarno, finemente intarsiato: è opera dei Fantoni (XVII e XVIII secolo). Vi si ammira una splendida Natività di Callisto Piazza (1538). La statua lignea della Madonna del Carmine del 1836 è di Giordano Sanzio), grandioso l’organo del Serassi, rifatto dai Benzi nel 1909.

chiesa di san Benedetto. La chiesa di San Benedetto che s’affaccia su un angolo appartato di piazza Garibaldi, sorge su un antico

CreMa

CatheDraL of our LaDy of the assuMPtion. The first cathedral of Crema, devoted to Our Lady of the Assumption, it was partly demolished by Frederick Barbarossa after the siege in 1159-60. In 1185 the city was subject to massive redevelopment and a new cathedral was begun, to be later completed in 1341. The style is Lombard Cistercian gothic, with a very slender false front facade. Among its remarkable works of devotion and art: an old wooden miraculous cross dating back to 1275 (in the chapel left of the presbytery), canvases by Vincenzo Civerchio, Mauro Picenardi, Guido Reni, Francesco Bissolo and Giovanni Battista Lucini.

ChurCh of san BernarDino. The church of San Bernardino, annex to the Cathedral, re-minds of the predicaments of the famous Siena-born Franciscan saint (1380-1444), a reformer of the religious order, who visited Crema in 1421 and miraculously settled the dispute and rivalry between

Guelphs and Ghibellines. The complex comprises of the church and two cloisters, the latter currently housing the diocesan school. The church of San Bernardino is a true painting gallery of the Crema tradition, featuring works by Luigi Manini, Vincenzo Civerchio, Gian Battista Lucini, Tommaso Pombioli and the popular Gian Giacomo Barbelli.

ChurCh of the hoLy trinity. The church of the holy trinity is an outstanding example of Baroque art in Crema. Andrea Nono built it between 1737 and 1740. The single-nave interior features side chapels and galleries. The exquisitely inlaid dark Locarno marble altar is the most outstanding feature: it is the work of the Fantonis (XVII and XVIII century). The church also boasts a marvellous NATIVITY painted by Callisto Piazza (1538). The 1836 wooden statue of Our Lady of Mount Carmel is the work of Giordano Sanzio; the Serassi organ, restored by the Benzis in 1909 is also on display.

ChurCh of saint BeneDiCt. The church of Saint Benedict faces a secluded corner of Piazza Garibaldi; it is lo-cated on an old Benedictine monastery founded in 1097. The church was built by the most famed architect in XVI century Lombardy, Francesco Maria Richino. The interior, developed around a court, is majestic and solemn, with four con fully polychrome-stuccoed side chapels, frescoes and canvases for the most part made by Gian Giacomo Barbelli (1604-1656) and his school. The presbytery houses an exquisite Serassi or-gan (1759) with an outstanding wooden baroque façade as well as XVII inlaid briar tribune and counter-tribune.

sanCtuary of saint Mary of the Cross. The Basilica of Saint Mary of the Cross is an extraordinary example of central plan Lombard Renaissance church built between 1490 and 1500 by Giovanni Battagio, who too inspiration from Bramante and Leonardo da Vinci’s drawings. The internal plan is octagonal, according to the Milanese tradition, with alternating altars and chapels. The whole building is exquisitely frescoed in Renaissance style in the lower portion, and in Baroque style in the upper one. The altar area is of Renaissance style with spectacular stuccos. The canvases by the Venetian painter Benedetto Diana, as well as those by Antonio Campi and Bernardino Campi hold particular interest. The majestic central dome was frescoed by the Grandi brothers and Giacomo Parravicino (1702): it portrays the triumph of the cross.

sanCtuary of saint Mary of GraCe. The Church of Saint Mary of Grace is the second sanctuary devoted to the Virgin in Cremona. Built between 1601 and 1611 to house an image of the Holy Virgin, venerated since the beginning of the XVI century in an aedicule next to a nearby tower and painted by Giovanni da Caravaggio (1537). The interior was decorated by the greatest local painter of the time, Gian Giacomo Barbelli (1604-56). The works began in 1641 and finished in 1643. The church is considered to be the artist’s masterpiece, both in terms of the illusionist technique in the fake architectural elements and for the marvellous narrative episodes. The right wall features the 1833 Serassi organ and the tribune inlaid by Giovanni Annesa around the same time.

monastero benedettino fondato nel 1097. È del più celebre architetto dei Seicento lom-bardo, Francesco Maria Richino. L’interno, ad aula, è grandioso e solenne, con quattro cappelle laterali interamente decorate da stuc-chi policromi, affreschi e tele in gran parte di Gian Giacomo Barbelli (1604-1656) e della sua scuola. Nel presbiterio è allogato un pre-gevole organo del Serassi (1759) con splen-dida facciata lignea barocca, cantoria e con-trocantoria in radica intarsiata del Seicento.

santuario s. Maria della croce. La basilica di Santa Maria della Croce, straordinario esempio del Rinascimento lombardo a pianta centrale, è stata costruita dal 1490 al 1500 da Giovanni Battagio, che s’è ispirato a Bramante e ai disegni di Leonardo da Vinci. All’interno la pianta è ottagonale di derivazione ambrosiana, con al-ternanza di altari e cappelle. L’insieme è splendidamente affrescato in stile rinascimentale nella parte inferiore, in stile barocco nella parte superiore. La zona degli altari è rinascimentale con splendidi stucchi. Notevoli le tele del veneziano Benedetto Diana, di Antonio Campi e di Bernardino Campi. La grandiosa cupola centrale è affrescata dai fratelli Grandi e da Giacomo Parravicino (1702): vi è raffigurato il trionfo della Croce.

santuario s. Maria delle Grazie. La chiesa della Madonna delle Grazie è il secondo santuario mariano di Crema. Venne costruito dal 1601 al 1611 per custodirvi un’immagine della Vergine, venerata fin dagli inizi del ‘500 in un’edicola addossata al vicino torrione e dipinta da Gio-vanni da Caravaggio (1537). Per decorare l’interno venne chiamato il più grande pittore cremasco del tempo, Gian Giacomo Barbelli (1604-56). Iniziò i lavori nel 1641 e li concluse nel 1643. La chiesa è considerata il suo capolavoro, sia dal punto di vista della tecnica illusionistica delle finte architetture, sia per i grandi episodi narrativi. Alla parete destra, l’organo Serassi del 1833, con la coeva cantoria dell’intagliatore Giovanni Annesa.

crema, il duomo

crema, santa Maria della croce

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I LUOGHI DELLA FEDEthe places of faith

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Mantova

Basilica concattedrale e Par-rocchia di sant`andrea. Il pro-getto porta la firma di Leon Battista Alberti. La chiesa, morto l`Alberti nel 1472, venne costruita da Luca Fancelli, architetto princi-pe del `400 mantovano. La cupola (1733-1765), alta 80 metri, è di Filippo Juvarra. Nel ricchissimo arredo pittorico, le firme di Andrea Mantegna, del suo allievo il Correg-gio, di Giulio Romano e dei suoi allievi, di Domenico Fetti, Francesco Borgani, Giorgio

Anselmi, Rinaldo Mantovano, Felice Campi e l`Andreasino. Nella cripta è conservata un`arca conte-nente la preziose ampolla del Sangue di Gesù, raccolto dal legionario Longino.

duoMo di Mantova, Piazza sordello. La Cattedrale è più nota come Duomo e parrocchia di San Pietro Apostolo. E’ anche un santuario: custodisce il corpo incorrotto del patrono, Sant’Anselmo vescovo di Lucca, cui ne è annesso un altro, l’elegante sacello quattrocentesco dove si venera l’immagine di Maria, l’Incoronata. Singolare già nell’esterno per la fiancata destra gotica e per la facciata settecentesca, mentre l’interno è sontuosamente giuliesco, con un ricco arredo scultoreo e pittorico dell’Andreasino, di Teodoro Ghisi, Gerolamo Mazzola Bedoli, Domenico Fetti, Giambetti-no Cignaroli, Domenico Brusasorci, Giuseppe Bazzani e Felice Campi.

rotonda di san lorenzo, Piazza erBe. La chiesa è una delle tante costruite, secondo tradizione, da Matilde di Canossa, come fa pensare la data 1083, graffita nel Quattrocento all’inter-no. Le sue forme, chiara ripresa del Santo Sepolcro di Gerusalemme, la pongono in rapporto con la vicina basilica di Sant’Andrea, ideale calvario dove da dodici secoli si venera il Sangue di Cristo. La chiesa farebbe anche parte di un itinerario a tappe, testimoniato in Mantova da un’altra rotonda e dal monastero benedettino di Sant’Andrea fondato nel 1037 (scomparsi). Per altri aspetti costituisce

itinerary in Mantua

sant’anDrea BasiLiCa. The church was designed by Leon Battista Alberti, but, after his death, was built by architect Luca Fancelli in 1472. The 80 meter high dome was built by Filippo Juvarra in 1733-1765. The basilica hosts paintings by Andrea Mantegna, Correggio, Giulio Ro-mano, Domenico Fetti, Francesco Borgani, Giorgio Anselmi, Rinaldo Mantovano, Felice Campi and Andreasino. The crypt hosts the relic of the Holy Blood of Christ, which, according to the tradition, Longinus brought from the Calvary. Guided tours are allowed only after 10.30.

Mantua CatheDraL, Piazza sorDeLLo. The cathedral is dedicated to St. Peter. Still, it hosts the uncor-rupted corpse of St. Anselm of Lucca, the patron saint of Mantua, and the XV century chapel of Crowned Mary. The church is a peculiar mixture of different styles, with its Gothic right side, its XVIII century façade, its late XVI century interiors, and its variety of sculptures and paintings by Andreasino, Teodoro Ghisi, Gerolamo Mazzola Bedoli, Domenico Fetti, Giambettino Cignaroli, Domenico Brusasorci, Giuseppe Bazzani and Felice Campi.

san Lorenzo rotunDa, Piazza erBe. According to the tradition, this is one of churches built on the orders of Matilda of Tuscany, possibly in 1083, as a XV century graffito says inside. Its layout reminds of the church of the Holy Sepulchre in Jerusalem and connects it with Sant’Andrea basilica, where the relic of the Holy Blood of Christ is preserved. Originally the rotunda was a part of

an ideal itinerary including also another rotunda and a Benedictine mon-astery dedicated to St. Andrew in 1036, both disappeared. Still, the rotunda is a a rare example of typical Po valley Romanesque architecture with round layout, ambulatory and loggia for women decked with period frescoes.

santa BarBara ChurCh – forMer PaLatine BasiLiCa, Piazza santa BarBara. In a nice small square within the Ducal Palace’s perimeter, duke Guglielmo Gonzaga (1550-1587), who was also a music lover, ordered architect Giovanni Battista Bertani to build a palatine church. The new basilica could have its own liturgy; still, the duke bought several relics, which for he made sculpt precious reliquaries, today preserved in the Diocesan Museum. In 1565 Graziadio Antegnati built the organ and the church received a prestigious musical chapel. During opening days (by Touring Club volunteers), on Saturdays and Sundays from 10 to 18, except August, you may see the organ. The organ doors, decked with St. Barbara and St. Peter, were painted by Fermo Ghisoni in 1566.

franCesCo GonzaGa DioCesan MuseuM, Piazza virGiLiana 55. In the former Sant’Agnese monastery medieval cloister, the museum hosts several extraordinary works of interna-tional importance (such as sculptures, paintings, tapestries, goldsmith’s art, enamels, ceramics, etc.) from the diocese parishes. We may simply mention the greatest collection in the world of XV century armours, or the Gonzaga’s jewel collections.

itineraries aMonG aLto Mantovano shrines anD ChurChes

If you are moving from Mantua to lake Garda looking for charming landscapes, you may have a stop in Cavriana. Here, an ancient one-naved parish church with a cabin façade and three round apses stands. Its Romanesque elegance stands out against the surrounding garden. Then you may

un raro esempio di architettura romanica padana a pianta circolare, con deam-bulatorio e matroneo adorni di affreschi coevi.

chiesa di santa BarBara -GiÀ Basilica Palatina, Piazza santa BarBara. In una singolare piazzetta all’interno degli edifici di corte, il duca Guglielmo Gonzaga, appassionato musicista (1550-1587), affida all’ar-chitetto Giovanni Battista Bertani la costruzione della chiesa di palazzo. Fra i vari privilegi viene anche concesso che la basilica goda di una liturgia propria; il duca acquisisce diverse reliquie di Santi per le quali vengono predisposti preziosi reliquiari (ora conservati al Museo Diocesano). Nel 1565 viene costruito da Graziadio Antegnati l’organo; la chiesa viene dotata di una cappella musicale di grande prestigio. L’organo è visibile in occasione delle aperture della Basilica gestite dai soci volontari Touring Club (il Sabato e la Domenica dalle 10.00 alle 18.00 tutto l’anno eccetto il mese di Agosto). Le ante dell’organo attribuite a Fermo Ghisoni propongono le monumentali figure di Santa Barbara e di San Pietro (1566).

Museo diocesano Francesco GonzaGa, Piazza virGiliana, 55. Negli ampi spazi del chiostro medievale dell’allora monastero di Sant’Agnese, il museo espone numerosissime opere (sculture, dipinti, arazzi, oreficeria, smalti, ceramiche e altro), qui depositate dalle parrocchie della diocesi o frutto di opere spesso eccezionali sul piano della storia e dell’arte, che conferiscono al museo una rilevanza internazionale. Tra esse, il maggior numero delle superstiti armature ita-liane quattro-cinquecentesche e la maggior parte delle superstiti opere di oreficeria appartenute ai Gonzaga.

santuari e chiese nell’alto Mantovano

Per chi da Mantova si sposta verso l’area del Garda alla ricerca degli scorci più suggestivi, consigliamo una sosta a Cavriana. Svetta qui la pieve antica, un edificio con facciata a capanna e aula unica, culmi-

Mantova, duomo

Mantova, rotondadi san lorenzo

Mantova, Basilica concattedrale di s. andrea

Provincia di Mantova

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nante in tre massicce absidi semicircolari. La severa bellezza del romanico padano risalta sullo sfondo dell’ampio parco circostante. Si va ora a Medole nella pieve di Santa Maria, edificio a navata unica, per concludere il nostro breve viaggio alla ricerca del romanico ad Acquanegra sul Chiese, nella parrocchiale già basilica dell’abbazia benedettina di San Tommaso. La chiesa a croce latina, databile al secolo XI, a tre navate, lascia ancora intuire le originarie forme romaniche. Un rarissimo pavimento musivo dell’ XI secolo, a figure, occupa gran parte della superficie calpestabile.

Pieve della Beata verGine Maria, cavriana. Isolata tra i ci-pressi, alta sul colle a dominare la pianura, l’incantevole pieve di Santa Maria risale al XII secolo (forse 1110, l’anno inciso su una tegola romana). Interessante la struttura muraria, composta da mattoni romani e medievali, ciottoli, pietre e cocci; suggestiva la parte posteriore, con le tre absidi corse da lesene e sovrastate dal campanile. L’interno ad aula presenta resti di affreschi gotici, come la scultura marmorea raffigurante la Madonna della Misericordia.

ereMo della Ghisiola, Ghisiola, castiGlione delle stiviere. È un “pic-colo eremo”, che sorge nel comprensorio delle colline moreniche, in località Ghisiola, in direzione Desenzano, a pochi chilometri dal lago di Garda. È un luogo essenzialmente di silenzio e di preghie-ra. Fu costruita in epoche successive a partire dalla metà del XV secolo. L`eremo appare come una tipica costruzione popolare dalle linee architettoniche molto semplici, che ben si armonizzano con l`ambiente collinare circostante. La parrocchia di Castiglione lo ha affidato ad un giovane monaco. All`interno della chiesa la pala dell`altare, che riproduce in stile tardo gotico una “Madonna col bam-bino”. A questa immagine si rivolse in preghiera la mamma di san Luigi Gonzaga, affetto da grave malattia all’età di due anni. A guarigione ottenuta, Marta Tana si recò in pellegrinaggio alla chiesetta offrendo come ex-voto un dipinto del piccolo Luigi ritratto con una rosa in mano.

santuario di san luiGi, castiGlione delle stiviere. Il tempio, progettato dal gesuita Luca Bienni, è sorto a partire dal 1608 per volontà del principe Francesco Gonzaga, fratello

del santo, insieme con l`attiguo collegio dei Gesuiti, ora sede municipale. Intitolato prima al Nome di Gesù, assunse quello del santo di casa quando da Roma giunse come reliquia il teschio di san Luigi, tutt`ora esposto in un fastoso reliquiario d`argento. Del 1761 la ricostruzione del presbiterio e della cupola. La basilica conserva anche i corpi delle venerabili nipoti di san Luigi, Cinzia, Olimpia e Gridonia Gonzaga, fondatrici della Congre-gazione delle Vergini di Gesù.

chiesa di san toMMaso aPostolo, acquaneGra sul chiese. La chiesa ora parrocchiale è sorta come basilica dell’abbazia be-nedettina di San Tommaso, probabilmente del sec. VIII. Essa conobbe un periodo di splendore nell’XI e XII secolo, quando la basilica fu ricostruita e arricchita di pregevolissimi mosaici e affreschi, recentemente recuperati in larghe sezioni sottostanti i rifacimenti barocchi. Nel mosaico pavimen-tale spicca quella di un uomo a cavallo con la scritta “Sinon”, singolare testimonianza di una memoria classica rivisitata in chiave cristiana. Gli affreschi lungo la navata centrale sono tra i più rilevanti del periodo in Lombardia. L’organo è dell’ Antegnati. Il massiccio campanile è romanico con interventi seicenteschi.

santuario di san Fortunato Martire, acquaneGra sul chiese. Il Santuario di San Fortunato martire, del quale custodisce il corpo, fu eretto nel 1638 ed affrescato alla fine del ̀ 700 dal cremonese Gallo Gallina. Al suo interno due tele di Giusep-pe Bazzani: una “Madonna e santi” del 1750 ed un “S. Fortunato” di poco posteriore.

luoGhi e itinerari Matildici nel Mantovano

chiesa dell’assunzione della Beata verGine Maria, Pieve di coriano. La Pieve è attribuita all’attività edificatoria della contessa Matilde di Canossa, come si vorrebbe docu-

stop in Medole to see one-naved Santa Maria parish church, and finally you may pay a visit to Roman-esque San Tommaso parish church (former Benedic-tine basilica) in Acquanegra sul Chiese. This is a Ro-manesque three-naved Latin cross church from XI century, with a rarest period mosaic pavement.

Beata verGine Maria Parish ChurCh, Cavriana. The charming XI century Santa Mar-ia parish church stands on a hill, surrounded by cy-presses. Its walls are made of Roman and medieval bricks, pebbles, stones and crock fragments; the back side shows three apses with pilasters towered over by the bell tower. Inside, you may still see some remains of Gothic frescoes and a marble sculpture depicting Our Lady of Mercy.

GhisioLa herMitaGe, GhisioLa, CastiGLione DeLLe stiviere. This is a small hermitage on the morainal hills, in Ghisiola, near lake Garda towards Desenzano. It is a place of silence and prayer, which was originally built in late XV century. It is a simple architecture well inserted in the landscape. Inside, it hosts a Gothic altar piece depicting “Our Lady with the Child”. This is the image in front of which St. Aloysius Gonzaga’s mother prayed when he was two and was strongly ill. After he recovered, she went on pilgrimage to the small church to offer an ex-voto painting depicting her son holding a rose in his hands. Today, Castiglione parish entrusted the hermitage to a young monk.

st. aLoysius shrine, CastiGLione DeLLe stiviere. Jesuit Luca Bienni planned the temple, which was started (with the Jesuits’ school, which hosts today the town hall) in 1608 on the orders of prince Francesco Gonzaga, a brother of St. Aloysius. The complex was originally dedicated to the Name of Jesus, then to St. Aloysius when his skull came as a relic from Rome. In 1761 they

rebuilt the presbitery and the dome. The basilica hosts also the corpses of St. Aloysius’ venerable nieces Cinzia, Olimpia and Gridonia Gonzaga, the founders of the Jesus’

san toMMaso aPostoLo ChurCh, aCquaneGra suL Chiese. The parish church was originally the San Tommaso Benedic-tine abbey basilica, VIII century. It had its glory period during XI and XII centuries, when they re-built the basilica and embellished it with mosaics and frescoes, which were recently recovered under the Baroque ones. In the pavement mosaic a por-trait of Sinon stands over, as a peculiar example of a classical character depicted as a Christian one. The central nave frescoes are among the most interesting period ones in Lombardy, while the or-gan was built by Antegnati. Still, the Romanesque bell tower was remodelled in XVII century.

san fortunato shrine, aCquane-Gra suL Chiese. The shrine hosting the martyr’s corpse was built in 1638 and frescoed in late XVIII century by Gallo Gallina from Cremona. Still, it hosts two canvases by Giuseppe Bazzani: a “Madonna with saints”, 1750, and a later “S. Fortunato”.

PLaCes anD itineraries reLateD to MatiLDa of tusCany

BLesseD virGin Mary assuMPtion ChurCh, Pieve Di Coriano. They say the parish church was built on the orders of Matilda of Tuscany, as stated on a XVI century plaque on

cavriana, Pieve della Beata vergine Maria

castiglione delle stiviere, santuario di san luigi

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I LUOGHI DELLA FEDEthe places of faith

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mentato da una lapide cinquecentesca sulla facciata. La chiesa ha una pianta rettangolare terminante in tre absidi a pianta semicircolare ed è priva di transetto. Lo spazio interno è diviso in tre navate, e l’abside centrale è illuminato da tre monofore. La facciata romanica è prevalentemente opera di restauro, così come l’ altissimo campanile romanico. All’interno si trovano pregevoli affreschi per lo più della seconda metà del Quattrocento.

Pieve di santa croce del laGurano, loc. santa croce di serMide. L’edificio è testimonianza di un antico eremo di origini matildiche. L’abside, il campanile e la strut-tura sono romanici. La Chiesa viene consacrata solo nel 1479. All’interno sono presenti affreschi rinascimentali. Santa Croce, quasi al baricentro del territorio co-munale sul canale Lagurano, è una frazione di Sermide, è una parrocchia ed è soprattutto la sua chiesa, risalente al periodo matildico. A metà del ‘400 la chiesa fu ingrandita e, successi-vamente, abbellita di un ciclo di affreschi di notevole interesse.

chiesa dell’assunzione della Beata verGine Maria, Felonica. In suggestiva posizione ai piedi dell’argi-ne, la chiesa, già di un monastero benedettino, risale al X secolo; la sua importanza è però legata a Matilde di Canossa, la quale, dopo averne fatto dipendere Santa Croce del Lagurano, nel 1075 la ricostruì e la aggregò al Polirone. L’attuale esterno è del XV sec. in cui si fondono i caratteri romanici e gotici. All’interno, resti di affreschi del ‘300 e del ‘700.

chiesa di san lorenzo, quinGentole. Docu-mentato sin dal 1059, San Lorenzo di Quingentole, nel terri-torio retto in feudo dal marchese Bonifacio, padre di Matilde, operò anche come pieve, come dimostrano le sue dimensioni è la presenza di una vasca battesimale. Venne demolita nel 1752. La nuova chiesa venne arricchita da due leoni stilofori provenienti

dalla facciata quattrocentesca della cattedrale di Mantova ed attribuiti a Pier Paolo e Jacobello delle Masegne. Nella controfacciata fu posta una tela raffigurante Sant’Anselmo che benedice le armi della grancontessa, opera di Francesco Maria Ranieri, detto lo Schivenoglia .

oratorio di s. andrea di Ghisione, villa PoMa. Il tesoro artistico delle parrocchia è rappresentato dall’Oratorio di S. An-drea in località Ghisione, costruito sul luogo occupato in precedenza da una villa romana. La struttura è romanica, con belle absidi e altri caratte-ri che ricordano le costruzioni matildiche di Oltrepò. L’oratorio in cotto e la parte più antica, mentre il campanile fu aggiunto sul finire del XV secolo. L’interno è piuttosto spoglio. I documenti hanno dimostrato che l’Oratorio fu eretto per volontà della Contessa Matilde di Canossa.

Pieve di san lorenzo diacono e Martire, PeGo-GnaGa. Documentata come curtis (centro fondiario) nell’877, Pego-gnaga compare come pieve della diocesi di Reggio Emilia nel 980; per poi passare nelle mani di Bonifacio di Canossa, e poi in quelle della figlia Matilde nel 1113. La tradizione vuole che Matilde l’abbia costruita su un precedente tempio pagano. Negli anni Trenta del XX sec. fu recuperata la cripta per collocarvi le lapidi dei caduti della Prima Guerra Mondiale. Della pieve originaria riman-gono le tre splendide absidi semicircolari. Sulla facciata è stato incastonato un bassorilievo romano.

chiesa di san Fiorentino Martire, nuvolato di quistello. Rappresenta uno dei monumenti più antichi dell’Oltrepò Mantovano. La pianta è a croce latina con transetto triabsidato, in analogia alla prima chiesa di Santa Maria di Cluny in Francia e alla Chiesa di Santa Maria nell’isola di Polirone. La sua collocazione lungo l’antico corso del Po Vecchio la pone al centro di un percorso culturale, turistico e religioso che collega fra loro le chiese costruite fra XI e XII secolo. La dedicazione della chiesa a San Fiorentino, soldato originario della Borgogna, convalida l’ipotesi di un legame diretto con la Francia ad opera dei monaci cluniacensi.

the façade. It is a rectangular church with three round apses and no transept. It has three naves, the central one being lightened by three small windows in the central apse. The Romanesque façade and bell tower have been complephone: restored. The church hosts excellent late XV century frescoes.

LaGurano hoLy Cross Parish ChurCh, santa CroCe Di serMiDe. The church attests an ancient hermitage from Matilda’s ages. The apse, the bell tower and the layout are Roman-esque, but the church was consecrated in 1479. It hosts Renaissance frescoes. Santa Croce, an hamlet on Lagurano canal in the centre of Sermide territory, identifies itself with its parish church from Matilda’s ages, which was enlarged and decked in late XV century.

BLesseD virGin Mary assuMPtion ChurCh, feLoniCa. The church stands in a charming place near the riverbank. It is a former Benedictine monastery from X century, and its history is related to Matilda of Tuscany, who assigned to it Lagurano Holy Cross church and, in 1075, rebuilt it and joined it to Polirone monastery. Today’s exteriors are from XV century, but preserving some Romanesque and Gothic elements, while it hosts inside XIV to XVIII century frescoes.

san Lorenzo ChurCh, quinGentoLe. According to the documents, the church has been existing since 1059 in the fief of marquis Bonifacio, Matilda’s father; its size and a font say it was also a parish church. It was destroyed in 1752. The new one was decked with two column-bearing lions from XV century Mantua cathedral façade, which were possibly sculpted by Pier Paolo and Jacobello delle Masegne. It hosts a canvas by Francesco Maria Ranieri, also known as Schivenoglia, depicting St. Anselm of Lucca blessing Matilda’s weapons.

s. anDrea oratory in Ghisione, viLLa PoMa. S. Andrea oratory in Ghisione is considered to be the parish jewel.

It was built where a Roman villa once stood. It is a Romanesque terracotta building with nice apses. The bell tower was added in late XV century. According to the documents, the oratory was built on the orders of Matilda of Tuscany.

san Lorenzo Parish ChurCh, PeGoGnaGa. In 877 Pegognaga was attested as a curtis (a landed estate), while in 980 as a parish in Reggio Emilia diocese; it became then a property of marquis Bonifacio of Tuscany and, in 1113, of his daughter Ma-tilda. According to the tradition, Matilda built the church where a pagan temple once stood. During

the 30’s, they restored the crypt to place the plaques for the soldiers dead during WWI. The three wonderful apses are original, while they put a Roman bas-relief in the façade.

s. fiorentino ChurCh, nuvoLato Di quisPhone. This is one of the most ancient monuments in Mantuan Oltrepò. The three-apsed transept reminds of the first St. Mary church in Cluny, France, and St. Mary church in Polirone. As it stands where Po river flowed in ancient times, it is in the centre of a cultural, tourist and religious itinerary among XI and XII century churches. The dedication to French martyr St. Florentin confirms its connection with France through Cluny monks.

Pegognaga, pieve di san lorenzo diacono e Martire

villa Poma, oratorio di s. andrea di Ghisone

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Pavia

Lodi

Luoghi e percorsi tra arte e fede

1 Belgioioso 2 Breme 3 Broni4 Casei Gerola5 Cava Manara6 Cella7 Cergnago8 Certosa di Pavia9 Dorno10 Frascarolo11 Garlasco12 Godiasco13 Lomello14 Monte Penice15 Mortara16 Palestro 17 Pavia18 Ponte Nizza19 Robbio20 Rocca Susella

21 San Martino Siccomario22 Sannazzaro de’Burgondi23 Torricella Verzate24 Travaccò Siccomario25 Trivolzio 26 Varzi27 Velezzo Lomellina28 Vigevano29 Voghera

1 Abbadia Cerreto2 Arcagna3 Camairago4 Casalpusterlengo5 Castiraga Vidardo6 Cavegnago D’Adda7 Comazzo8 Codogno9 Livraga10 lodi

11 Lodi Vecchio12 Mulazzano13 Ospedaletto Lodigiano14 Ossago Lodigiano15 Sant’Angelo Lodigiano16 Tavazzano con Villavesco17 Villanova del Sillaro

1 Acquanegra sul Chiese2 Casalmoro3 Castiglione delle Stiviere4 Cavriana5 Ceresara6 Curtatone7 Felonica8 Fontanella Grazioli di Casalmorano9 Mantova10 Ostiglia11 Pegognaga12 Pieve di Coriano13 Quingentole14 Quistello15 Sabbioneta16 Santa Croce di Sermide17 Villa Poma

19 Pescarolo ed Uniti20 Pizzighettone21 Ricengo22 Ripalta Arpina23 Sergnano24 Soncino25 Soresina26 Spino d’Adda27 Zanengo

7 creMona8 Derovere9 Dovera10 Gabbioneta11 Grontardo12 Isola Pescaroli13 Izano

14 Monte Cremasco15 Montodine16 Moscazzano17 Palazzo Pignano18 Pandino

1 Barzaniga2 Bordolano3 Casalbuttano4 Casalmaggiore5 Castelleone6 Crema

i luoghi della Fedei santuari Mariani

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I SANTUARI MARIANIMarian Shrines

Pavia

la chiesa di santa Maria delle Grazie è il santuario mariano della diocesi nato dal fatto prodigioso della guarigione di un fanciullo paralitico, avvenuta il 25 marzo 1609, giorno dell’An-nunciazione. Va ricordato che, a differenza delle altre chiese, un santuario sorge in un luogo scelto non dagli uomini, ma dal cielo. Non molti lo conoscono come santuario: il periodo carmelitano portò la chiesa ad essere identificata come Santa Teresa, in onore della fondatrice dei Carmelitani Scalzi. A fine Ottocento il vescovo Riboldi chiamava qui i Salesiani per fondare un Oratorio stile Don Bosco, il grande devoto di Maria Ausiliatrice.

s. Maria di canePanova. Le origini del Santuario di Santa Maria di Canepanova risalgono al XV secolo quando un grazioso affresco della Madonna, opera di mano ignota del ‘400, operò alcuni fatti miracolosi. I lavori iniziarono all’inizio del 1500 e fu grazie alla confraternita di Santa Maria di Canepanova prima, e ai Barnabiti poi, che si deve l’erezione dell’edificio e degli spazi ad esso annessi; questi ultimi frati officiarono il Santuario fino al 1810 quando Napoleone emanò il decreto di soppressione delle congregazioni religiose e così la chiesa venne conservata come sussidiaria della parrocchiale di san Francesco, mentre dal 1915 l’edificio religioso è affidato ai Frati Minori di San Francesco i quali negli anni 1960- 1961 hanno intrapreso importanti restauri intesi a riportarla all’originario splendore.

BreMe. La chiesa di Santa Maria di Pollicino. La chiesetta, sicuramente preesistente alla fondazione dell’abbazia, era una pertinenza della «curtis» di Pollicino o Polliciano (l’etimologia è derivata da «Padi limus», ossia palude del Po). La curtis, identificabile con l’attuale cascina Rinalda, era uno dei possedimenti donati da Adalberto d’Ivrea ai monaci di Novalesa. Lo stile romanico è stato più volte modificato dai numerosi restauri e rimaneggiamenti subiti nel corso dei secoli. Sappiamo, dalla rela-zione di una visita pastorale, che nel 1576 aveva ancora un «portico» sulla facciata, l’altare di serizzo e le pareti interne affrescate, particolarmente l’abside; questi affreschi, oggi completamente scomparsi, erano già sbiaditi all’epoca della visita, perché il visitatore apostolico ordinò che «fossero rinnovate le pitture». Subì un nuovo restauro radicale nel 1897 e un ultimo nel 1958, quando fu rifatto il soffitto a capriate, il selciato esterno e l’altare. Al centro dell’abside è collocata la statua lignea della madonna,

the ChurCh of santa Maria DeLLe Grazie is the Marian Sanctuary of the diocese, built thanks to a miracle recovery of a young paralytic boy that happened on March the 25th 1609, the feast of the Annunciation. Unlike other churches, a Sanctuary is built on a place chosen by God not by humans. But few know that this church is a Sanctuary: during the Carmelite years, it was called Santa Teresa, in honour of the founder of the Discalced Carmelites. At the end of XIVth century bishop Riboldi called here the Salesians to create an oratory like the one by Don Bosco, great worshipper of Maria Ausiliatrice.

s. Maria Di CanePanova. The Sanctuary of S. Maria di Canepanova dates back to the XVth century, when a pretty fresco depicting Mary, by an anonymous painter from XVth cent, worked some miracles. The building started at the beginning of 1500, thanks to the brotherhood of Santa Maria di Canepanova first, and the Barnabites then. The friars managed the Sanctuary until 1810, when Napoleon issued the decree of suppression of religious orders, and the church was maintained as subsidiary of the parish of San Francesco, while since 1915 the building has been managed by the Friars Minor of San Francesco, that, between 1960-1961, extensively restored the place to bring it to its ancient beauty.

BreMe. Church of santa Maria di Pollicino. The small church, older than the Abbey, belonged to the “curtis” of Pollicino or Polliciano (the etymology comes from “Padi Limus” Po’s swamp). The curtis, that today can be identified with cascina Rinalda, was part of the properties that Adalberto d’Ivrea gave to the monks of Novalesa. The Romanesque style has been modified many times due to the many reconstructions and changes during the centuries. From an account of a pastoral visit, we know that in 1576 the front had a porch, the altar was made of gray marble, and the walls inside were painted, especially the apse; those frescos, today completely vanished, were already fainting, because the visitor ordered to “renew the paintings”. A drastic restoration took place in 1897, and the last one was in 1958, when they restored the truss ceiling, the outside pavement, and the altar. In the middle of the altar we find the wooden statue of Mary, sitting holding the Child, by an anonymous sculptor of the XVth cent. Nowadays the church belongs to the Tagliabue Family, and visits can be arranged.

Casei GeroLa Sanctuary of Madonna delle Grazie, today is known as the Sanctuary of Madonna

seduta con il bambino in braccio, opera di un anonimo scultore del ‘400. Attualmente la chiesa è di proprietà della famiglia Tagliabue, visitabile su richiesta.

casei Gerola. Santuario della Madonna delle Grazie è oggi conosciuto come Santuario della Madonna di Sant’Agostino a testimonianza di quanto sia viva e sentita la tradizione del passaggio del corpo del Vescovo di Ippona.

cerGnaGo. Il Santuario della Madonna di S.Stefano. Secondo lo storico Pezza, la sua origine risalirebbe attorno al 1100. La tradizione vuole che l’immagine della Madonna si trovasse in campagna, nella chiesetta di S. Maria de Melegnano, ai confini tra Cergnago e Olevano; tra le due comunità sorsero controversie per il diritto a possedere l’icona e fu quindi lasciato alla sorte di deciderne l’attribuzione, che favorì Cergnago. Secondo la notizia storica del Pezza, effettivamente nel XV secolo ci fu il tra-sporto dell’affresco dalla Chiesetta della Melegnana di Olevano a quella di S.Stefano per concessione dei Marchesi Olevano, feudatari della terra omonima. Dopo essere crollato e ricostruito per ben tre volte, l’ultima delle quali nel 1898, è stato riaperto al culto nel 1901. La chiesa ha una sola navata con un altare centrale e due laterali, di cui uno dedicato a S.Rocco, con un bel soffitto a capriate lignee. Sulla parete dell’altare centrale è dipinta l’immagine della Beata Vergine di S. Stefano con il Bambino, probabilmente una effigie molto antica raffigurata secondo i criteri dell’arte bizantina.

dorno. Del Santuario della Madonna del Boschetto, la storia ci è tramandata tramite un esposto presentato dal Marchese Luigi Crivelli Scarampi di Dorno al re di Spagna nel 1666. Da questo esposto, di cui una copia è conservata nell’Archivio Parrocchiale, risulta che presso il Palazzo di detto marchese e sopra i suoi beni esisteva una edicola in cui era dipinta l’immagine della Beata Vergine detta del Boschetto, seduta in trono col Bambino tra le braccia. In conseguenza del grande concorso di fedeli e delle grazie che tramite la Madonna si ottenevano, con le offerte dei pellegrini che lì affluivano anche dai paesi vicini, venne costruita una piccola chiesa alla cui costruzione diede l’assenso anche il marchese Crivelli,

Frascarolo. Santuario Madonna del Romito. Frascarolo sin dal medioevo appartenne al contado si Lomello, fu sotto il dominio di Pavia con l’imperatore Federico I. Nel 1441 Frascarolo passa ad Antonio Birago di Milano, viene poi venduto ai Varesini, per poi ritornare ai Birago fino al 1522

di Sant’Agostino, to testify how deeply rooted is the tradition of the passage of the bishop of Hippo.

CerGnaGo. Sanctuary of Madonna di S. Stefano. According to the historian Pezza, its origins date back in 1100. Tradition narrates that the painting of Mary was in the country, inside the little church of S. Maria de Melegnano, between Cergnago and Olevano; between the two towns tension arose when each one claimed possession of the icon, they let fate choose, and Cergnago got it. According to Pezza, actually, during the XVth cent, the fresco was moved from the small church of Melegnana di Olevano to S. Stefano courtesy of Marquis Olevano, feudatory of the land. The sanctuary has collapsed and has been rebuilt three times, the last one was in 1898, and was open to worshippers in 1901. The church has one nave with a high altar, and two aisles, one dedicated to S. Rocco with a beautiful wooden truss ceiling. Behind the high altar, there is a fresco depicting the Blessed Virgin of Santo Stefano with Child, probably an ancient piece in Byzantine style.

Dorno. The history of the Sanctuary of Madonna del Boschetto has been passed down by a statement of Marquis Luigi Crivelli Scarampi of Dorno to the King of Spain in 1666. A copy of this statement is kept at the parish records, and, according to that, the Marquis had on his land an aedicule, with a painting of the Blessed Virgin, called del Boschetto, sitting holding the Child. Due to the many visits of worshippers and mercies granted, and thanks to the offerings of pilgrims that came also from the near cities, a small church was built, and Marquis Crivelli granted permission.

frasCaroLo. sanctuary of Madonna del romito.Since medieval time Frascarolo belonged to the Lomello countryside, ruled by Pavia with emperor Federico I. In 1441 Frascarolo was handed to Antonio Birago of Milan, and then sold to the Varesini, but came back to Biragos until 1522 when the feud was distrained upon the family. In 1614 the property was sold to the Bellisomi of Pavia that kept the lordship until the abolition of feudalism. In 1859 it was annexed to the province of Pavia. The Church of Madonna del Romito was built in 1599 to guard the miracle painting of Madonna with S. Stefano and S. Bernardo.

GarLasCo. Among the most important sanctuaries there is the one dedicated to Beata Vergine della Bozzola, built where, during the second half of XVth cent, a miracle happened. On those fields a mute shepherd girl was grazing her sheeps. She stopped to pray in front of a small chapel, and she

Provincia di Pavia

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I SANTUARI MARIANIMarian Shrines

quando la famiglia subisce la confisca di questo feudo. Nel 1614 il possedimento viene venduto ai Bellisomi di Pavia che mantengono la signoria fino all’abolizione del feudalesimo. Nel 1859 viene incluso nella provincia di Pavia. La chiesa della Madonna del Romito viene edificata nel 1599 per custodire l’immagine miracolosa della Madonna con S. Stefano e S. Bernardo.

Garlasco. Tra i Santuari più importanti vi è quello dedicato alla Beata Vergine della Bozzola, costruito nel luogo in cui nella seconda metà del Quattrocento si verificò un miracolo. In quei prati una pastorella muta aveva portato a pascolare le sue bestie. La fanciulla si fermò a pregare davanti all’immagine della Madonna dipinta su una piccola cappella. La ragazza da quel momento iniziò a parlare. Venne subito edificata una chiesa ancora oggi meta di migliaia di pellegrini e devoti.

Monte Penice. Sulla cima del Monte Penice a circa 1460 metri d’altezza sorge il Santua-rio della Beata Vergine. Risalente al VII secolo, l’antico edificio fu abbattuto e ricostruito nel 1818 e ultimato nel 1895. All’interno, nel coro, una nicchia contiene una statua lignea della Madonna in trono, che sorregge il Bambino. Risalente al XVII secolo, fu restaurata nel 1861 da Giacomo Garbarini, artigiano locale. Sul piazzale del Santuario , nel 1900, fu collocata la statua in bronzo del Redentore opera dello scultore Speluzzi di Milano. Nel 1968 fu realizzata la torre campanaria,dotata di concerto a sette campane .

Mortara. Santuario di Santa Maria del Campo. A circa 2 km ad ovest di Mortara, in prossimità della strada per Novara, sorge in fondo ad una piazzetta nel centro del borgo rurale il santuario che da essa prende il nome. Documenti ne attestano l’esistenza fin dal 1145; dell’edificio originario rimangono tracce nelle colonne del tiburio e di in alcuni tratti della muratura. La facciata ripete le linee longobardo-gotiche delle chiese a sala, tipiche della Lomellina. L’interno è molto semplice, otto nicchioni, quattro per lato, danno movimento all’unica navata e fungono da cappelle: in essi, affreschi di varie epoche tra cui una Madonna del Rosario con San Rocco e San Domenico del quindicesimo secolo ed una Pietà deteriorata attribuita al Cerano. Notevole l’affresco che fa da pala all’altare maggiore, raffigurante una Madonna del latte, eseguito intorno al 1514 dal pittore Tommasino da Mortara. Intorno ad esso il Cerano affrescò una Gloria di angeli musicanti giuntaci purtroppo in parte mutilata dal settecentesco inserimento

di una cornice in marmo a far da contorno all’immagine della Madonna, considerata miracolosa.

Palestro. Santuario della Madonna della Neve. Le sue origini risalgono alla cappella di S. Orso dipendente da Vinzaglio e quindi dalla Pieve di Confienza. La cappella di S. Orso è citata in documenti del 1229 poi in una carta venditionis del 1262. Nell’anno 1437 i confini tra il Ducato di Milano (Palestro) e il Ducato di Savoia (Vercelli-Vinzaglio) furono segnati corrispondenti alla strada campestre che scorre accanto alla chiesetta, che ancor oggi divide, in quella zona, il Piemonte dalla Lombardia. In data non nota della fine del 1400 la cappella passò, quindi, sotto le cure dei palestresi o del Palestrese che l’aveva acquistata con il terreno. Essa era scomparsa solo sui documenti ufficiali. Un’altra notizia è dell’anno 1772. In una relazione dello “stato della Parrocchia di S. Martino di Palestro”, redatta dal Rettore Don G.F. Turchelli e depositata presso l’Archivio della Curia di Vercelli è citata la chiesa della “Madonnina della Neve” posta sulla strada di Vinzaglio. Quindi tra il 1675 e il 1772 avvenne il cambio di denominazione e in più la costruzione dell’abside a semicerchio e della sacrestia.

san Martino siccoMario. All’uscita dal paese si incontra il Santuario della Madonna delle Grazie. All’interno l’abside è decorata dall’affresco cinquecentesco dell’Addolorata.

sannazzaro de’ BurGondi. Santuario della Madonna della Fontana sorge in un luogo in cui, racconta la leggenda, la Madonna fece sgorgare miracolosamente acqua dalla roccia. E’ nota anche come Chiesa delle Assi perché durante le piene del Po l’immagine della Vergine veniva protetta con assi. A poca distanza si trova l’arco costruito in ricordo della devastante inondazione del Po del 1704 .

travacò siccoMario. A pochi chilometri da Pavia, con una piccola deviazione dal percorso della Via Francigena, si giunge al Santuario di Santa Maria de Travacato del 1225. Costruito su una preesistente abbazia, l’esterno restaurato mantiene la struttura originaria a capanna.

began to speak. A church was immediately built, and still today many worshippers and pilgrims visit it.

Monte PeniCe. On top of mount Penice, at a height of 1460 metres, stands the Sanctuary of Beata Vergine. Dating back to VIIth cent, the ancient sanctuary was demolished and rebuilt in 1818 and completed in 1895. Inside the choir a niche holds a wooden statue of Mary with Child on a throne. The statue was made during the XVIIth cent, and was restored in 1861 by Giacomo Garbarini, a local craftsman. In 1900 at the square of the Sanctuary was placed a bronze statue of the Redeemer by Speluzzi from Milan. In 1968 the tower bell with a concerto of seven bells was built.

Mortara. sanctuary of santa Maria del Campo. 2 km west of Mortara, next to the road to Novara, in a rural town, at the back of a small square from which takes its name, stands this sanctuary. Its existence since 1145 has been proved by documents; we can find traces of the original building on the columns of the dome cladding and some walls. The front recalls the gothic Lombard lines of the hall churches, typical in Lomellina. The interior is very simple, eight big niches, four on each side, that give dynamic to the nave, and work as chapels: inside

them there are frescos of different ages, among them a Madonna del Rosario with San Rocco and San Domenico of the XVth cent, and a damaged Pity, ascribed to Cerano. The fresco, that functions as the high altar piece, is remarkable, and depicts a nursing Mary, painted around 1514 by Tommasino da Mortara. Around that, Cerano painted a triumph of musician angels but the painting has been damaged by the marble frame that was placed around the painting of Mary, that was considered miraculous, during the XVIIIth cent.

PaLestro. sanctuary of Madonna della neve. Its origins date back to the chapel of S. Orso, subor-dinated to Vinzaglio and thus to Pieve di Confienza. The Chapel of S. Orso is mentioned in documents of 1229 and in a carta venditionis of 1262. In 1437 the borders of the dukedom of Milan (Palestro) and the dukedom of Savoia (Vercelli-Vinzaglio) were marked along the country road that runs next to the small church, and that today still divides Piemonte and Lombardia. At the end of 1400 the chapel was placed under the care of a local that bought the land, and vanished from official documents. We have an update in 1772, the church of Madonnina della Neve on the road of Vinzaglio is mentioned in a report about “the state of the parish of S. Martino di Palestro”, wrote by provost Don G.F. Turchelli and kept in the archive of Curia of Vercelli. Then between 1675 and 1772 it changed name and the

semicircle apse and the sacristy were built.

san Martino siCCoMario Leaving the town we meet the Sanctuary of Madonna delle Grazie. Inside, the apse is decorated by the XVIth cent fresco of Our Lady of Sorrows.

sannazzaro De’ BurGonDi. The Sanc-tuary of Madonna della Fontana stands where, according to legends, Mary made water spring among rocks. This is also known as “Church of planks” because during floods the statue was protected with planks. At a close range stands the arch built in memory of the devastating flood that took place in 1704.

travaCò siCCoMario. A few kilometres from Pavia, with a small deviation from the Via Fancigena, we come to the Sanctuary of Santa Maria de Travacato of 1225. Built on a pre-existing abbey, the outside has been restored keeping its original structure.

Mortara. santuario di santa Maria del camposannazzaro de’ Burgondi. santuario della Madonna della Fontana

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I SANTUARI MARIANIMarian Shrines

lodi

santuario santa Maria delle Grazie. Nel 1599 il vescovo Lodovico Taverna fece costruire in quest’area un luogo di culto, che fu poi demolito nel 1655 in seguito allo sviluppo urbanistico della città; tuttavia, la devozione popolare nei confronti di un’immagine sacra della Vergine, conservata in questo luogo e ritenuta miracolosa, accelerò la costruzione di una nuova chiesa. I lavori ebbero inizio nel 1669 e terminarono nel 1743; l’edificio, intitolato a Santa Maria delle Grazie, venne consacrato già nel 1674.

santuario della Beata verGine incoronata (teMPo civico). Sorto nel 1488 su disegno di Giovanni Battagio, il santuario è il monumento più prestigioso e noto della città. La chiesa occupa l’area di un postribolo dove era affrescata l’immagine di una Madonna. Secondo la tradizione, in seguito ad alcuni miracoli avvenuti nel 1487, le autorità ecclesiastiche e la cittadinanza vollero l’erezione della chiesa in memoria dei fatti accaduti. Il progetto dell’architetto Battagio, a pianta ottagonale con cappelle radiali (ottavi) separate da lesene piegate a libro, due corridoi e portico, rappresenta un unicum nell’ambiente lombardo del tempo. La pianta ottagonale, tanto ricca di implicazioni dottrinali e di storia, lega qui la ricerca architettonica di Bramante in S.Satiro (coro e sacrestia) alla complessa ideologia relativa al culto della Madonna.

rettoria della Pace. Eretta in segno di riconoscenza dai lodigiani per il dono della pace avvenuto in seguito ad un evento miracoloso al tempo delle lotte tra Guelfi e Ghibellini. Fu proprio

LoDi

sanCtuary of the hoLy virGin of GraCes. In 1599, bishop Lodovico Taverna had built in this area a religious site, which was later demolished in 1655 as a consequence of the urban development of the city; however, popular devotion towards a sacred image of the Virgin Mary which was kept here and was believed to be miraculous accelerated the building of a new church. The works began in 1669 and were finished in 1743 This building, which is dedicated to the Holy Virgin of Graces, was consecrated in 1674.

sanCtuary of the hoLy virGin “inCoronata” (CiviC teMPLe). The sanctuary was built in 1488 basing on a project by Giovanni Battagio and it is the most prestigious and renown monument of the city. The church occupies the area of a former brothel where was painted the image of a Madonna. According to the tradition, after some miracle which took place in 1487, the ecclesiastical authorities and the citizens asked for the building of the church as a commemoration of these facts. The project of architect Battagio was that of a building with an octagonal plant and radial chapels separated by pilasters, two aisles and a porch; it represents a unicum in the Lombard environ-ment of that time. The octagonal plant is rich in both historical and doctrinal implications; it links the architectural research of Bramante in Saint Satiro (choir and sacristy) to the complex ideology linked to the worship of the Madonna.

ChurCh of PeaCe. This Church was built as a mark of gratitude for the gift of peace which was obtained after a miraculous event that took place during the time of fights between Guelphs and Ghibellines. It was right during one of these fights between these two factions that was

durante una delle lotte delle opposte fazioni che da un affresco della Madonna col Bambino si sentì una voce straordinaria che implorava pace per tre volte. Per questo motivo nel 1516 di decise di erigere il santuario in onore di Santa Maria della Pace. Degno di nota, all’interno della chiesa, la Natività di Martino Piazza (1525).

cattedrale di santa Maria assunta. La cattedrale, dedicata all’Assunzione della Beata Vergine Maria, è tra le più vaste della Lombardia ed é in stile romanico. Iniziata nel 1160, è stata completamente restaurata tra il 1958 e il 1965. L’interno é a tre navate. Nelle cappelle laterali si trovano importanti affreschi, alcuni dei quali dedicati alla Madonna; nel secondo altare a destra è presente la statua della Madonna Pellegrina incoronata nel 1949 dall’arcivescovo di Milano Beato Ildefonso Schuster.

santuario di santa Maria della cleMenza. Nei primi decenni del 1600 si diffonde la fama di miracolosi avvenimenti presso un dipinto della Madonna che si trovava lungo la strada piacentina (Via Emilia). In questo luogo accorsero numerosi fedeli al punto che il vescovo Seghizzi decise la costruzione di un santuario. I lavori di costruzione iniziarono nel 1623 e terminarono nel 1641 ed il 13 ottobre di quell’anno avveniva la solenne traslazione dell’immagine.

santuario di santa Maria ausiliatrice. Il santuario sorse per volontà di Don Luigi Savarè e venne inaugurato nel 1924 con la nuova statua dedicata a Maria Ausiliatrice proveniente da Torino e accompagnata in corteo da una folla numerosissima. Tra le funzioni mariane celebrate con solennità prevale quella del Santuario di Santa Maria Ausiliatrice che, il 24 maggio, con una importante processione viene presieduta dal vescovo.

santuario Beata verGine addolorata. Il santuario si trova a circa due chilometri da Lodi. Un piccolo portico precede il santuario intorno al quale scorre la fonte ritenuta prodigiosa. Ad essa si attribuiscono fatti miracolosi per i quali il luogo di culto fu denominata Madonna della

heard from a fresco portraying the Madonna with child an extraordinary voice pleading for peace for three times. For this reason, in 1516 the decision was made to build a sanctuary to honour the Virgin Mary of Peace.Worthy of mention is, inside the church, the Nativity by Martino Piazza (1525).

CatheDraL of the virGin Mary of the assuMPtion. This cathedral is dedicated to the Assumption of the Virgin Mary and it is one of the largest in Lombardy. It is in Romanic-style. Its building started in 1160 and was completely restored between 1958 and 1965. The interior has three aisles. In the lateral chapels can be admired remarkable frescoes, some of which are dedicated to the Virgin Mary; in the second altar on the right, there is a statue of the Pilgrim Madonna, which was crowned in 1949 by Milan archbishop Beato Ildefonso Schuster.

sanCtuary of the hoLy virGin of CLeMenCy. During the first decades of the 17th century, the fame of some miraculous events that took place near a painting of the Madonna which was found along the street leading to Piacenza (Via Emilia). In this place, several believers gathered, so that bishop Seghizzi decided to build a sanctuary.The works started in 1623 and were finished in 1641; on 13th October of that same year, the solemn transfer of the image took place.

sanCtuary of the hoLy virGin heLP of Christians. This sanctuary was built from the will of Father Luigi Savaré and was opened

and was opened in 1924 with a new statue dedicated to Mary Help of Christians coming from Turin and followed by a procession of several people. Amongst the Marian services celebrated here, the most important is that of the Sanctuary of the Holy Virgin Help of Christians on 24th May, which consists of an important procession chaired by the bishop.

sanCtuary of our LaDy of sorrow. The sanctuary is about two kilometres away from Lodi. A small porch precedes the sanctuary, around which flows a spring which is considered to be prodigious. Indeed, miraculous events are attached to it and for this reason, this place was called Ma-

lodi, santuario dell’incoronata

lodi, cattedrale

Provincia di Lodi

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I SANTUARI MARIANIMarian Shrines

Fontana. Al suo interno è custodito un affresco votivo raffigurante la Ma-donna nell’atto di allattare il Bambino. Ai lati sono raffigurati San Rocco e San Cristoforo ed in alto, sopra la Madonna, campeggia la figura del Padre affiancato da cinque teste d’angelo.

arcaGna

santuario della Madonna di arcaGna. La chiesa dista circa sette chilometri da Lodi. Nel 1649 si verificarono alcuni avvenimenti miracolosi che la resero celebre infatti il 6 aprile di quell’anno un contadino, arando il suo campo, si imbatté in uno pezzo di muro sul quale si trovava un’immagine sacra che raffigurava la Madonna Assunta alla quale si devono due eventi miracolosi: il parroco, da qualche tempo muto riacquistò la voce e il contadino affetto da una grave artrite guarì improvvisamente. Questi eventi spinsero gli abitanti a trovare una decorosa sistemazione per il dipinto: la parrocchiale di Arcagna.

caMairaGo

santuario della Beata verGine delle Grazie ( o salus inFirMoruM). Le origini della primitiva chiesa sono molto antiche. Posizionata su una piccola altura era un luogo di riferimento per molti pellegrini. Ai piedi dell’altura, in prossimità della chiesa, si trovava una fontana d’acqua miracolosa che era chiamata la Fontana della Madonna e nel 1682 si decise di fabbricare una nuova chiesa, ordinata dalla Casa Borromeo, e venne quindi innalzato l’attuale santuario. Nel 1681 era sgorgata una seconda fonte vicino alla prima che ebbe anch’essa virtù prodigiose e si decise di edificare una cappelletta dedicata a Maria Santissima sotto il titolo di “salute degli infermi”.

casalPusterlenGo

santuario di Maria Madre del salvatore. È comunemente denominato santuario

della Madonna dei Cappuccini. Lega le sue origini ad un’antica chiesa dedicata a San Salvario, dedi-zione popolare di S. Salvatore, eretta dove oggi sorgono il santuario e il convento. Nel XV secolo la chiesa venne ornata da una statua in terracotta raffigurante la Madonna col Bambino Gesù e da quel momento divenne un santuario mariano. Nel 1574 vennero chiamati i Cappuccini ad officiare e a custodire questo luogo sacro e le esigenze devozionali della crescente comunità fecero si che si decise di costruire un convento ed un nuovo santuario consacrato nel 1624.

cavenaGo d’adda

santuario della Madonna e dei ss. rocco e seBastiano. Il santuario si trova su di un’altura deno-minata “la costa”. In questa località già esisteva una chiesetta risalente al XIV secolo resa poi famosa da un fatto miracoloso risalente al XVII secolo. Nel XIX secolo, con l’aiuto di pellegrini e miracolati, si decise di erigere l’attuale santuario che venne consacrato nel 1878.

codoGno

santuario Madonna di caravaGGio. Il santuario fu eretto, su progetto di Carlo Antonio Albino, sul sito dove già sorgeva un’edicola dedicata alla Vergine apparsa ad una contadina di Caravaggio. La fede popolare ed il contributo di numerose elemosine persuasero il Vescovo di Lodi Ortensio Visconte ad approvare il progetto di una nuova chiesa. L’interno a croce latina, con un’unica navata, conserva la cripta dove si venera l’immagine della Madonna. Il Santuario venne consacrato il 1° maggio del 1946. Il 26 maggio di ogni anno si celebra la festa liturgica della Madonna di Caravaggio che vede la presenza di numerosi pellegrini.

donna of the Fountain. Inside of the sanctuary is kept a votive fresco portraying the Madonna while feeding the Child. On the sides are portrayed Saint Rocco and Saint Christopher and on the top, above the Madonna, there’s an image of the Holy Father flanked by five Angels’ heads.

arCaGna

sanCtuary of the MaDonna of arCaGna. This Church is about seven kilometres away from Lodi. In 1649, some miraculous events took place there which made this place famous and indeed, on 6th April of that year a peas-ant, while ploughing his field, found a piece of wall on which was a sacred image portraying the Madonna of the Assumption, to which are attached two miraculous events: the vicar, who had been mute for some time, got his voice back and the peasant, who had been suffering from severe arthritis, suddenly healed. These events brought villagers to find a more suitable place for the picture, that is, the parish church of Arcagna.

CaMairaGo

sanCtuary of the hoLy virGin of the GraCes (or saLus infirMoruM). The origins of this church are very ancient. It is placed on a small hill, a point of reference for many pilgrims. At the feet of the hill, near the church, was a spring of miraculous water which was called Fountain of the Madonna and in 1682, the decision was made to build there a new church on commission of the Borromeo House, and so the present sanctuary was built. In 1681, a second spring had appeared next to the first one and this too bear miraculous features, so the decision to build a small chapel dedicated to the Holy Mary of Sick people was made.

CasaLPusterLenGo

sanCtuary of the hoLy Mary Mother of the saviour. It is commonly known

as the sanctuary of the Madonna of the Capuchins. Its origins are linked to those of another church dedicated to Saint Salvario, a popular name for Saint Salvatore, which was built where nowadays are found the convent and the sanctuary. During the 15th century, the church was decorated with a terracotta statue portraying the Madonna with Jesus as a child and from that moment on, it became a Marian sanctuary. In 1574, the Capuchins were called to celebrate services and to take care of this holy place and the growing requests of the community of believers lead to the building of a convent and of a new sanctuary which was consecrated in 1624.

CavenaGo D’aDDa

sanCtuary of the MaDonna anD of saint roCCo anD seBastian. This sanctuary is placed on a hill know as “the coast”. In this place already existed a small church dating back to 14th century, which was later made famous by a miraculous event during 17th century. In 19th century, with the help of pilgrims and of people saved by miracles, the decision to build the present sanctuary was made and in 1878 it was consecrated.

CoDoGno

sanCtuary of the MaDonna of CaravaGGio. This sanctuary was built basing on a project by Carlo Antonio Albino, on a place where was already present an aedicule dedicated to the Virgin Mary who had appeared to a woman from Caravag-gio. Popular belief and a large amount of charity persuaded the bishop of Lodi, Ortensio Visconte, to approve the project of a new Church. The interior has a Latin cross plant with one aisle only; here can be found the crypt where the image of the Madonna is worshipped. The sanctuary was consecrated on 1st May 1946. On 26th May every year the liturgical recurrence of the Madon-

arcagna, santuario della Madonna

casalpusterlengo. santuario di Maria Madre del salvatore

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I SANTUARI MARIANIMarian Shrines

coMazzo

santuario Madonna di FatiMa. Il nome della località, deriva dalla presenza di una statua votiva della Madonna di Fatima cui è dedicata la cappella originaria (il solo corpo centrale). Un’ipotesi sulle sue origini la fa risalire ai Marchesi Durazzo che l’avrebbero adibita a cappella personale. Agli inizi del 1900 il parroco di allora la ampliò aggiungendo le due ali in muratura. Sul pavimento, entrando, è possibile vedere una lapide a ricordo del Marchese Durazzo nato a Genova il 22 gennaio 1766 e morto a Milano il 29 giugno 1851.

Mulazzano

santuario annunciazione di Maria santissiMa (conosciuto anche con il nome di santurio della Madonna di roncomarzo). Il primo documento conosciuto che riguarda il santuario risale al 1573 ed è relativo alla visita pastorale del Vescovo Antonio Scarampo. La storia del santuario lega le sue origini al restauro della chiesa di San Giovanni che avvenne per custodire un’immagine sacra, un affresco rinvenuto da un contadino in un campo, databile tra il XIII e XIV secolo che raffigura la Madonna nell’atto di allattare il Bambino. Tra i numerosi restauri che si avvicendarono degno di nota è quello del 1938 con grandiose celebrazioni che richiamarono molti pellegrini.

osPedaletto lodiGiano

santuario di santa Maria delle Grazie detto “Madonna del Fontanone”. L’erezione di questo luogo sacro si deve ai Padri Gerolomini insediatisi in Ospedaletto Lodigiano a partire dal 1443. Divennero noti per la loro devozione

alla Madonna e nel XVII secolo per aver eretto in suo onore una cappella dedicata a Santa Maria delle Grazie. La denominazione del santuario, intitolato a Santa Maria del Fontanone, si deve alla presenza sotto il tempio di una fonte di acqua ritenuta miracolosa.

ossaGo lodiGiano

santuario della Mater aMaBilis. Nella chiesa si venera un busto di pietra policroma del 1400 che raffigura la Madonna col Bambino Gesù in atteggiamento amabile. L’opera proveniente da Milano venne portata in dono dal padre gesuita di origini lodigiane A. Cesaris nel 1811 in seguito alla distruzione dall’ex Chiesa milanese di Brera dove risiedeva. Nel 1926, in seguito ad alcuni eventi miracolosi avvenuti nel 1923, la chiesa parrocchiale divenne santuario mariano per volontà del vescovo Antomelli divenendo cosi meta di numerosi pellegrini. La festa annuale del santuario si celebra il 25 aprile.

tavazzano con villavesco

santuario della Madonna del viandante. Il dipinto della Madonna del Viandante che ritrae la Madonna col Bambino è attualmente sistemato in un piccolo altare della nuova chiesa parrocchiale che, nel 1964, divenne tempio votivo grazie al vescovo Tarcisio Benedetti. L’affresco originariamente si trovava nella chiesa annessa all’antico ospedale medievale denominato ospedale di Santa Maria e San Giovanni Battista. Era un luogo di ristoro per i pellegrini che si recano a Roma. Attualmente il santuario conserva anche un prezioso ciclo di 14 giganteschi quadri (dipinti in 12 anni dal 2000 al 2012) ad opera del Maestro Alfredo Pettinari.

villanova del sillaro

santuario Madonna Bianca, annesso alla chiesa Parrocchiale e aB-Baziale. Nel 1480 fu eretta la chiesa abbaziale dei monaci Olivetani i quali costruirono l’annesso convento. Ad ornare lo scalone del monastero vennero portate due statue raffiguranti la Madonna e l’Arcangelo Gabriele. Ma successivamente il complesso abbaziale subì diverse occupazioni e saccheggi che fecero disperdere le due statue. Ritrovata la statua della Madonna Bianca, nel 1836 il parroco Gelmini la fece restaurare e collocare nell’ex sacrestia Grande trasformata in cappella per l’occasione.

na of Caravaggio is celebrated and this event gather to the sanctuary several pilgrims.

CoMazzo

sanCtuary of the MaDonna of fatiMa. The name of the place comes from the presence of a votive statue of the Madonna of Fatima to which the original chapel was dedicated (its central body only). An hypothesis on its origins attributes it to Marquises Durazzo, who would have used it has a personal chapel. At the beginning of the 20th century, the vicar of the time broadened it adding two brickwork wings.On the floor, when entering the church, it is possible to see a gravestone commemorating Marquis Durazzo, who was born in Genoa on 22nd January 1766 and died in Milan on 29th June 1851.

MuLazzano

sanCtuary of the annunCiation of the hoLy Mary (also known as sanctuary of the Madonna of roncomarzo). The first known document concerning this sanctuary dates back to about 1573 and it deals with the pastoral visit of Bishop Antonio Scarampo.The history of the

sanctuary has its origins in the restoration of the church of Saint John, which was started in order to preserve a sacred image, a fresco which was found by a peasant in a field and which dates back to a period of time in between 13th and 14th century, portraying the Madonna while feeding the Child. Among the several restorations works that this church underwent, worthy of mention is the one of 1938, when there were great celebrations that drew several pilgrims.

osPeDaLetto LoDiGiano

sanCtuary of the hoLy virGin of the GraCes, aLso Known as “MaDonna of the fontanone”. The building of this sacred placed is owed to the Fathers Gelsomini, who settled in Ospedaletto Lodigiano starting from 1443. They became famous because of their devotion towards the Madonna

and in the 17th century, they had built a chapel dedicated to the Holy Virgin of Graces. The name of the sanctuary, dedicated so the Holy Virgin of the Fontanone, is due to the presence under the temple of a spring of water (“Fontanone”) which is considered to be miraculous.

ossaGo LoDiGiano

sanCtuary of the Mater aMaBiLis Inside this church is worshipped a bust of polychromous stone of 13th century representing the Madonna with Jesus as a child in a lovely attitude. This works comes from Milan and was brought as a gift by Jesuit father if Lodigiane origins A. Cesaris in 1811 after the destruction of the former church of Brera in Milan, where he used to live. In 1926, after some miraculous events that took place in 1923, the parish church became a Marian sanctuary as wished by bishop Antomelli, becoming thus the destination of several pilgrimages. The annual celebration of the sanctuary is on 25th April.

tavazzano Con viLLavesCo

sanCtuary of the MaDonna of the wanDerer. The painting of the Madonna of the Wanderer, which portrays a Madonna with Child, is currently placed in a small altar within the new parish church that, in 1964, became a votive temple thank to Bishop Tarcisio Benedetti. The fresco was originally found in the church annexed to the ancient medieval hospital, which was called hospital of Saint Mary and Saint John Baptist. It was a place of solace for pilgrims going to Rome. Currently, the sanctuary also preserves a precious cycle of fourteen very large paintings (which were painted in twelve years, between 2000 and 2012) by Master Alfredo Pettinari.

viLLanova DeL siLLaro

sanCtuary of the “white MaDonna”, annexeD to the Parish anD aBBey ChurCh. In 1480, the abbey church of the Olivetan monks was built and they also had built the annexed convent. The stairs of the monastery are decorated with two statues representing the Madonna and Archangel Gabriel. Later, the complex underwent several occupations and plunders and the statues were lost. When the White Madonna statue was finally found, in 1836, vicar Gelmini had it restorer and placed it in the main sacristy, which for the occasion had been turned into a chapel.

comazzo, santuario della Madonna di Fatima

Mulazzano, santuario della Madonna di roncomarzo

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I SANTUARI MARIANIMarian Shrines

santuario della Madonna del Bosco a sPino d’adda. Poco fuori l’abitato inserito in un ambiente naturale ancora in gran parte conservato, è legato ad un evento miracoloso della metà del ‘400. Ad un esterno di grande semplicità corrisponde un interno ad una sola navata con presbiterio sopraelevato con un ciclo di affreschi cinquecenteschi, attribuiti a Callisto Piazza ma da ricondurre nell’ambito della sua bottega. Beata verGine Maria del riPoso, detta Madonna del toMMasone a Pandino. La tradizione locale attesta con continuità a partire dal 1432 l’apparizione della Madonna con il bambino tra le braccia a Tommaso Damici, conosciuto come Tommasone, inducendolo ad astenersi dalla vendetta verso un tale che lo aveva gravemente offeso. Ben presto sorse un santuario i cui resti sono ancora oggi visibili. L’attuale edificio risale al 1997.santuario del Pilastrello a dovera. Ricorda l’apparizione della Vergine avvenuta nel 1386 presso la fontana del paese dove su un pilastro era dipinta una Madonna; sul luogo fu poi eretta una chiesa che prese il nome di Beata Vergine del Pilastrello. Il santuario risulta formato da due edifici: la chiesa tardo trecentesca detta dei Santoni con all’interno degli affreschi votivi del primo ‘400, il santuarietto del 1642 rinnovato e completato con cupola ottagonale tra il 1920 e il 1922 dall’architetto Giuseppe De Micheli.santuario della Madonna delle assi. Situato tra Monte Cremasco e Palazzo Pignano, a ridosso del canale Vacchelli, ricorda la miracolosa apparizione della Madonna nella prima metà del XIV sec. Il nome del santuario deriverebbe da una precedente cappella in legno. L’attuale chiesa del XVI-XVII documenta tracce di un edificio più antico; all’interno, degno di nota il piccolo presbiterio con la venerata immagine ad affresco della Madonna attorniata da angeli musicanti con una fanciulla in adorazione.santuario della Beata verGine della Pallavi-cina a izano. Il santuario, restaurato di recente, prende il nome dalla roggia Pallavicina che gli scorre vicina. È stato fondato a seguito dell’apparizione della Madonna a una ragazza avvenuta fra il 1250 e il 1360. Nulla si sa della prima cappella di cui resta un ex voto (Madonna

SANCTUARIES DEVOTED TO THE VIRGIN BETWEEN RIVERS ADDA, OGLIO AND POsanCtuary of hoLy Mary of the wooDs in sPino D’aDDa. A small distance from the built-up area, immersed in a natural setting that is still almost entirely preserved, the Sanctuary is closely bound to a miracle happened in the mid XV century. The simple and plain outside corresponds to a single-nave interior with lifted presbytery featuring a XVI century frescoed cycle attributed to Callisto Piazza but really made by his acolytes. hoLy virGin of rest, aLso Known as MaDonna DeL toMMasone in Pan-Dino. The local chronicles consistently confirm the appearance of the Virgin holding the Child after 1432. The Virgin appeared to Tommaso Damici, also known as Tommasone, inducing him to refrain from seeking revenge from someone who had offended his honour. Soon a sanctuary was built in that place, the remnants of which are still visible. The current building dates back to 1997.sanCtuary of PiLastreLLo in Dovera. It celebrates the Virgin, who appeared in 1386 by the village fountain, where a Madonna was painted on a pillar; a church was later built in that very spot that took the name Beata Vergine del Pilastrello (Holy Virgin of the Pillar). The Sanctuary is made up of two buildings: the late XIV century church, called “Chiesa dei Santoni” featuring early XV century votive

paintings, and the 1642 Sanctuary, renovated and complemented with a central dome between 1920 and 1922 by the architect Giuseppe De Micheli.sanCtuary of our LaDy “DeLLe assi”. Located between Monte Cremasco and Palazzo Pignano, next to the Vacchelli canal, it reminds of the miraculous appearance of the Virgin in the XIV century. The name of the sanctuary would derive from a previous wooden chapel built in its stead. The current XVI-XVII century church shows traces of a preceding building; inside, there is a remarkable small presbytery with a frescoed holy image portraying the Virgin surrounded by angels and an adoring girl.sanCtuary of the BLesseD virGin of PaLLavi-Cina in izano. The recently restored sanctuary takes the name from the Pallavicina irrigation canal that flows nearby. The holy building was founded after the appearance of the Virgin to a girl

con Bambino) del 1444, oggi incastonato nella quinta sinistra del presbiterio. Il santuario rinascimentale venne costruito fra il 1542 e il 1570, a seguito del crollo della cappella precedente. La chiesa fu poi ingrandita: nel XVII furono costruite le tre cappelle della parete nord. Attualmente il santuario funge da centro di preghiera per le vocazioni sacerdotali e religiose e ospita una comunità religiosa.santuario del Marzale a riPalta arPina. Il santuario sorge su un terrazzo naturale sul fiume Serio. Scavi archeologici hanno confermato la presenza di una necropoli tardoromana del III-IV secolo d.C. e di una longobarda altomedioevale. Il santuario venne fondato da Vinizone dell’XI secolo e qui si firmò la pace tra milanesi, lodigiani e cremaschi nel 1202. L’edificio sacro si presenta con un tetto a spiovente e un portico che lo circonda per due lati. Sotto il portico, una Via Crucis quasi cancellata di Tommaso Picenardi del 1757. All’interno, a capanna, vari affreschi del XIV-XVI secolo (Madonne del Latte). Ma la presenza di maggior pregio è quella di un gruppo ligneo della Pietà della seconda metà del Quattrocento, capolavoro di arte gotica popolare. Trafugato e poi ritrovato, ora è sostituito da una modesta copia (l’originale è in restauro). santuario della Madonna dei Prati a Moscazzano. Oasi di verde nel pressi di Moscazzano, il santuario della Madonna dei prati, dedicato dal vescovo Oscar Cantoni alla preghiera per la famiglia. Ha una semplice facciata a capanna e uno slanciato campanile. Totalmente restaurato il santuario ingloba nell’abside una precedente edicola del 1483. Al fianco nord s’appoggia un porticato e una casetta dove in passato dimorava un eremita. Purtroppo l’immagine della Madonna di Eugenio Conti è stata recentemente trafugata.santuario della Madonna del rosario di Montodine. Nei pressi del ponte sul Serio (sponda sinistra) di Montodine sorge il santuario della Madonna del Rosario, piccolo gioiello del 1611-18. Molto belli gli affreschi di Gian Giacomo Barbelli (1604-56), maggior artista cremasco del Seicento, che ha dipinto volta e catino dell’abside con i Misteri del Rosario. Nella parete di fondo due fra i migliori affreschi del Barbelli: Santa Caterina da Siena e I santi Domenico e Francesco.santuario della Madonna del BinenGo a serGnano. Il santuario sorge sulle rive del Serio nei pressi di Sergnano su un alto terrapieno. Della località, di origine longobarda, si parla fin dal 1022. Non è nota la data della sua costruzione (certo prima del secolo XV), forse a seguito di una apparizione o del ritrovamento di una statua della Madonna nel fiume. La chiesetta, architettonicamente molto semplice e graziosa, preceduta da un pronao a tre archi, è arricchita da un ciclo di affreschi, di scuola

some time between 1250 and 1360. Nothing is known about the preceding chapel, whose existence is testified to by an ex-voto (holy virgin with Child) dating back to 1444, and currently preserved in the left wing of the presbytery. The Renaissance sanctuary was built between 1542 and 1570, after the collapse of the previous chapel. The church was later expanded: three chapels were annexed to the north wall in the XVII century. Currently the building is a place for prayer for ministry and religious calling and houses a religious community.sanCtuary of MarziaLe in riPaLta arPina. The Sanctuary lies on a natural rise by river Serio. Archaeological excavations confirmed the presence of a late-Roman necropolis dating back to the III-IV century AD and an early-middle-ages Lombard burial ground. The Sanctuary was founded by Vinizone in the XI century; here a peace treaty was signed between the armies of Milan, Lodi and Crema in 1202. The sacred building has pitched roofing and an arcade surrounding it on two sides. Under the arcade, there is an almost vanished 1757 via Crucis by Tommaso Picenardi. The pitch-ceilinged inside features several frescoes from the XIV-XVI century (our Lady of Milk). The most remarkable feature, though, is a wooden sculpture portraying a Pietà dating back to the mid XV century, a masterpiece of popular gothic art. Stolen and then found, now it is replaced by a fairly good copy (the original is being restored). sanCtuary of our LaDy of the MeaDows in MosCazzano. A green haven by Moscazzano, the Sanctuary of Our Lady of the Meadows was commissioned by the bishop Oscar Cantoni to give his family a place to pray. It features a simple pitched façade and a very tall bell tower. The sanctuary was extensively restored and in the apse it includes a 1483 aedicule. On the north side there is an arcade and a little hut where a hermit used to dwell. Sadly, the Madonna by Eugenio Conti was recently stolen.sanCtuary of our LaDy of the rosary in MontoDine. By the bridge over river Serio (laft bank) at Montodine there is the Sanctuary of Our Lady of the Rosary, a jewel dating back 1611-18. It features beautiful frescoes by Gian Giacomo Barbelli (1604-56), the major XVI artist in the Crema area, who painted the vault and half-dome of the apse with the Mysteries of the rosary. The bottom wall features two of the best frescoes by Barbelli: saint Catherine of siena and saint Dominic and francis.sanCtuary of our LaDy of BinenGo in serGnano. The Sanctuary lies on the bank of river Serio by Sergnano, on a high artificial rise. The place, of Lombard origin, appears in the

izano, Beata vergine della Pallavicina

Provincia di Cremona

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I SANTUARI MARIANIMarian Shrines

del Buso, che ne fanno un capolavoro dell’arte popolare cremasca. santuario della Madonna del cantuello a ri-cenGo. La località è di antichissima origine (è stato rinvenuto un sepolcreto di età romana con una vaso contenente numerose monete di Antonino Pio). Il titolo di Santa Maria farebbe risalire ai secoli V-VII d.C., cioè in età tardo romana, la fondazione di una chiesa in questo luogo. Conserva una serie di immagini votive ad affresco che sono tra le testimonianze più antiche e preziose del territorio cremasco, resti di cicli devozionali, con i quali i devoti facevano tappezzare le pareti delle chiese. Risalgono al XV secolo e raffigurano la Madonna del latte, santi e anche due monaci.santuario s. Maria della Misericordia a castelleone. La sua origine risale alle quattro apparizioni della Madonna ad una contadina del luogo nel 1511. Due anni dopo venne innalzato l’edificio sacro di ispirazione bramantesca su progetto di Agostino Fondulo. L’esterno pre-senta una fitta ornamentazione fittile, all’interno la decorazione pittorica si concentra nella cupola, nel capocroce e sugli altari. santuario Beata verGine del PresePe a castelleone. A pochi passi nel centro del paese si incontra il piccolo santuario dedicato alla Beata vergine del Presepe che prende origine e intitolazione dal culto di un’immagine sacra rappresentante la scena del presepe in origine dipinta sulla facciata di una casa dove ora si trova la chiesa. santuario s. Maria Bressanoro a castelleone. Insigne monumento dell’architettura

sforzesca voluto dal Beato Amadeo dal 1460-65 al 1470 circa; a pianta centrale, avente come figura base il quadrato, l’edificio è rimarchevole per la decorazione in terracotta attribuita a Rinaldo de Stauris come sottolineatura degli elementi architettonici e per il ciclo di affreschi, opera di anonimi della fine del XV secolo. Beata verGine della nave a BarzaniGa. Il piccolo santuario risale al sec. XVIII e fa riferimento alla tradizione locale, secondo la quale, nel piccolo corso d’acqua prospiciente l’edificio sacro giunse misteriosamente una “nave” che trasportava un’immagine della Madonna che ben presto venne venerata come miracolosa dalla popolazione locale. santuario della Beata verGine di ariadello a soresina. All’origine la miracolosa guarigione di una sordomuta dei Barbò, famiglia che ne permise l’edificazione. La chiesa si presenta con una elegante facciata che prelude al ‘700, mentre l’interno, ad una navata con due cappelle simmetriche, conserva quattro dipinti di anonimo pittore cremonese della metà del XVII secolo ed una bella serie di ex-voto.santuario di nostra siGnora della GraFFiGnana a casalButtano. Eretto nel 1704 nel punto in cui la Vergine apparve nel 1668 ad una giovane sordomuta guarendola. Dalle sobrie linee architettoniche, conserva al suo interno un bell’altare a tarsia marmorea su cui è posta la venerata statua della Vergine col Bambino.santa Maria della neve a Bordolano. Il piccolo

chronicles in 1022. The date of its construction is unknown (but certainly prior to the XV century), probably after an appearance or the discovery of a statue of the Virgin in the river. The very simple and gracious little church, preceded by a three-arch vestibule, is enriched with a frescoed cycle, made by Buso’s school, that turn it into a masterpiece or Crema popular art. sanCtuary of our LaDy of CantueLLo in riCenGo. The location has a very old origin (a Roman age burial ground was discovered there with a vase containing several coins from the Antoninus Pius age). The title of Saint Mary would place the foundation of this church around the V-VII century AD, that is in the late-Roman age. It still features a number of votive frescoes among the oldest and

most precious testimonies in the whole Crema area, remains of devotion cycles, worshippers used to cover the walls of churches with. These particular ones date back to the XV century and portray the Lady of Milk, some saints and even two monks.sanCtuary of saint Mary of MerCy in CasteLLeone. Its origin dates back to our appearances of the Virgin to a local farmer girl in 1511. Two years later the Bramante-inspired sacred building was erected on a project of Agostino Fondulo. The outside features a thick array of clay orna-ments, while on the inside most of the décor is located in the dome, the chevet and on the altars. sanCtuary DevoteD to the BLesseD virGin of the nativity in CasteL-Leone. A few meters away in the town centre it is possible to find a small sanctuary devoted to the Blessed virgin of the nativity that takes its name and title from the cult of a sacred image portraying a nativity scene originally painted on the façade of a house that used to be where the church is now. sanCtuary of saint Maria Bressanoro in CasteLLeone. An important homage to Sforza architecture commissioned by Beato Amadeo between 1460-65 and 1470 circa; the building

stands out for its square central plan and the terracotta ornaments attributed to Rinaldo de Stauris and used to bring out the architectural elements and the frescoed cycle made by anonymous artists at the end of the XV century. BLesseD virGin aBoarD the shiP in Bar-zaniGa. The small sanctuary dates back to the XVIII century and follows the local tradition according to which, in the small stream running next to the building there once came a mysterious “ship” transporting an image of the virgin, which was soon venerated as miraculous by the local population. sanCtuary of the BLesseD virGin of ariaDeLLo in soresina. Built after the miraculous healing of a deaf and mute girl of the Barbò family, a wealthy family that commissioned the building. The church stands out for its elegant XVIII century façade, while on the inside the nave features two symmetrical chapels and four paintings by an anonymous XVII cen-tury painter and a beautiful series of ex-voto paintings.sanCtuary of our LaDy of Graffi-Gnana in CasaLButtano. Erected in 1704 in the place where the Virgin appeared in 1668 to a young deaf and mute girl, healing her. The sober architecture surrounds a beautiful inlaid marble altar supporting the venerable statue of the Virgin with Child.saint Mary of snow in BorDoLano. The small Sanctuary of Saint Mary of the Snow was founded in the XVII century on an alluvial rise within a fortified farmhouse. It housed an ancient Marian

castelleone, santa Maria della Misericordia

soresina, Beata vergine di ariadello

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I SANTUARI MARIANIMarian Shrines

santuario di S. Maria delle Neve, sorge nel secolo XVII, su di un terrazzo alluvionale nel contesto di una cascina fortificata e racchiudeva un antico affresco a soggetto mariano, oggi sostituito da una statua del sec. XVIII, proveniente da una chiesa soppressa della zona. Più volte rimaneggiata, si presenta sobria nelle linee architettoniche. Dal 1979 è stata designata protettrice club ciclistici locali. Beata verGine della sPeranza a zanenGo. A circa un Km dall’abitato di Zanengo, in mezzo ai campi, sorge il piccolo santuario della Madonna della Speranza, detto del deserto, eretto nel 1713 sul luogo di una cappelletta seicentesca che, secondo la tradizione popolare, ricorda l’apparizione della Vergine che condusse una contadina muta alla guarigione. All’interno la Vergine è onorata con un bell’affresco di Giacomo Guerrini del 1756. Beata verGine del roGGione a PizziGhettone. Il santuario sorge sul luogo, at-traversato da una roggia, dove venne eretto un pilastrello con un dipinto che raffigurava la Madonna con S. Pietro e S. Bernardino, oggetto di particolare devozione durante la peste del 1630, anno in cui, a ringraziamento, si mise mano alla costruzione dell’edificio sacro attuale. Sconosciuto il nome del progettista del santuario che, elevandosi in forme barocche con una sola navata e quattro cappelle, richiama la spazialità dei coevi edifici religiosi milanesi.Maria Madre della Parola divina a derovere. Il santuario edificato nel 1712 in località Ca’ de’ Cervi, lungo il canale Delmona che costeggia l’antica via Postumia testimonia la tradizione locale di un’apparizione della Madonna ad una piccola sordomuta che qui avrebbe miracolosamente riacquistato la parola.Beata verGine di caravaGGio a GaBBioneta. Il Santuario fu edificato nel 1666 sul luogo dove sorgeva una piccola edicola con la raffigurazione dell’apparizione della Madonna a Caravaggio, legata alla devozione di un sacerdote, amministratore della nobile famiglia Cannobbio, che riteneva essere guarito “da pericolosa infermità” per l’intercessione della Madonna.Madonna della strada a Grontardo. Il Santuario dedicato a Maria nascente, detto comune-mente “Madonna della strada”, edificato nel 1613 è legato alla preesistente santella, con la raffigurazione della Madonna in adorazione del Bambino Gesù, oggetto di particolare devozione locale. Oggi conserva ricordi, targhe, maglie e biciclette legati al club ciclistico cremonese che qui ha voluto ricordare tutti i suoi soci defunti.Madonna della Fiducia a isola Pescaroli. Il Santuario viene edificato tra il 1955 e il 1957 con funzioni di chiesa parrocchiale di Isola Pescaroli, lungo le rive del fiume Po, come ringra-

ziamento per lo scampato pericolo della disastrosa alluvione del 1951 e custodisce una riproduzione della effige della Madonna della Fiducia, copia di quella venerata a Roma.Madonna della seniGola a Pescarolo. Posta in aperta campagna, la chiesa della Madonna della Senigola, eretta nel 1607 ma documentata fin dall’alto medioevo, si presenta oggi come un edificio semplice ma elegante attestante un antico culto mariano, particolarmente legato al mistero dell’annunciazione. Al suo interno conserva un altare a marmi policromi della seconda metà del XVIII secolo.Beata verGine della Fontana a casal-MaGGiore. ll Santuario sorge nel 1471 sul luogo dove esisteva un’immagine mariana dipinta su di un muro, alla cui base sgorgava una sorgente d’acqua, ritenuta miracolosa. Questo antico luogo sembra possa essere individuato nella cripta dell’attuale santuario che è meta di pellegrinaggi e di devozioni della gente casalasca. Interessante è il corredo di affreschi coevi alla costruzione della chiesa; nella seconda cappella di sinistra si trova il monumento funerario del pittore Francesco Mazzola, noto come il Parmigianino, che morì nel 1540 in una cascina situata nei dintorni.della diocesi di creMona Fanno Parte anche altri santuari: santa Maria del Fonte a caravaggio (BG), il principale santuario mariano della Lombardia e di tutto il Nord Italia. Ricorda l’apparizione della Madonna a una giovane sposa infelice e vessata, Giannetta Vacchi, avvenuta nel prato di Mazzolengo, fuori dal borgo di Caravaggio il 26 maggio 1432. Il santuario attuale, progettato da Pellegrino Tibaldi è stato costruito a partire dal 1571. La Madonna di Caravaggio è patrona della Diocesi di Cremona; Beata vergine del rosario ad Antegnate (BG), Beata vergine dei campi a Brignano Gera d’Adda (BG); Madonna del Miracolo a Cassano d’Adda (MI), Beata vergine della rotonda a Pumenengo (BG), Madonna di loreto a Torre Pallavicina (BG).

fresco, which was later replaced with a XVIII century statue taken from a closed-down church nearby. It was renovated several times and today it features plain architectural features. In 1979 the church was named protector of the local cycling clubs. BLesseD virGin of hoPe in zanenGo. Approximately one km from the built up area of Zanengo, surrounded by fields, there is the small Sanctuary of the Blessed Virgin of Hope, also know as the Sanctuary of the desert. It was built in 1713 on the place of a small XVII century chapel that, according to the tradition, reminds of the appearance of the virgin that healed a deaf farmer girl. Inside, the Virgin in honoured by a beautiful 1756 painting by Giacomo Guerrini. BLesseD virGin of roGGione in PizziGhettone. The Sanctuary lies on a location that is crossed by an irrigation canal, where a pillar used to be. This pillar bore the image of the Virgin with Saint Peter and Saint Bernardino, the subject of particular devotion during the 1630 plague outbreak. In the same year, the current sacred building was began in gratitude for the end of the plague. The name of its designer is unknown. The sanctuary is baroque and features a single nave and four chapels, a reference to the Milanese religious buildings of the same time.Mary Mother of the Divine worD in Derovere. The 1712 Sanctuary is located in Località Ca’ de’ Cervi, along the Delmona canal and along old Via Postumia. It bears testimony of the local tradition, according to which the Virgin appeared to a young deaf and mute girl to miraculously heal her.hoLy virGin of CaravaGGio in GaBBioneta. The Sanctuary was built in 1666 where there used to be a small aedicule portraying the appearance of the Virgin in Caravaggio; it was built after the devotion of a priest, the administrator of the noble family of Cannobbio, who thought to have been healed from a “perilous disease” by intercession of the Virgin.hoLy virGin of the roaD in GrontarDo. The Sanctuary devoted to Maria Nascente, commonly known as “Virgin of the Road”, was built in 1613 on a pre-existing chapel, bearing the effigy of the Virgin adoring the Child, subject of particular devotion with the local population. It still houses the memories, effigies, uniforms and bicycles of the Cremona cycling club that wanted to remember all its defunct members in this holy place.hoLy virGin of trust in isoLa PesCaroLi. The Sanctuary was built between 1955 and 1957 as the parish church of Isola Pescaroli, along the bank of river Po, in gratitude for the missed catastrophe that could have struck during the 1951 flood. It houses a copy of the effigy of the Virgin of Trust, the original being in Rome.

hoLy virGin of seniGoLa in PesCaroLo. Located in the open countryside, the Church of the Holy Virgin of Senigola was built in 1607 but the chronicles report its existence since the early Middle Ages. Today it is a simple yet elegant building that testifies to an ancient Marian cult, connected with the mystery of the Annun-ciation. Inside, the church houses a polychrome marble altar dating back to the second half of the XVIII century.BLesseD virGin of the fountain in Ca-saLMaGGiore. The Sanctuary was built in 1471 in the place where an image of the Virgin used to be painted on a wall, at whose feet there used to be a water spring, thought to be miraculous. This ancient place seems to be identified in the crypt of the current sanctuary, which is also the destination of many pilgrims and devout among the citizens of Casalmaggiore. The frescoes made in the same period as the church are of particular interest; in the second chapel on the left there is the burial monu-ment of the painter Francesco Mazzola, also known as Parmigianino, who died in 1540 in a farmhouse nearby.other sanCtuaries are aLso Part of

the CreMona DioCese:. santa Maria del fonte (saint Mary of the spring) in Carav-aggio (BG), the main Marian sanctuary in Lombardy and the rest of Italy. It is in memory of the appearance of the Virgin to a young unhappy and vexed bride, Giannetta Vacchi, that took place in a meadow at Mazzolengo, just outside of Caravaggio, on May 26, 1432. The current Sanctu-ary, designed by Pellegrino Tibaldi, was built starting in 1571. The Virgin of Caravaggio is the Saint Patron of the Cremona diocese; Blessed virgin of the rosary in Antegnate (BG), Beata vergine dei Campi (Blessed virgin of the Fields) in Brignano Gera d’Adda (BG); Madonna del Miracolo (Virgin of the Miracle) in Cassano d’Adda (MI), Beata vergine della rotonda (Blessed Virgin of the Rotunda) in Pumenengo (BG), and the virgin of Loreto in Torre Pallavicina (BG).

casalmaggiore, Beata vergine della Fontana

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i seGni della santitÀ localesulle tracce di s. oMoBono, Patrono della cittÀ e della diocesi di creMona. La santità di Omobono Tucenghi (seconda metà del XII sec. -1197), riconosciuta ufficialmente dalla Chiesa con la Bolla Quia Pietas di Papa Innocenzo III del 12 gennaio 1199, condusse una vita tra le mercature, l’impegno politico e l’aiuto dei poveri. Ben presto divenne un cittadino molto popolare e amato. E’ certamente il segno più bello della vitalità spirituale della chiesa cremonese durante il periodo medievale e resta ancor oggi il riferimento del cammino ecclesiale. Venne proclamato patrono cittadino dal Consiglio generale di Cremona nel 1643. Sant’Omobono è venerato anche come protettore dei mercanti e dei sarti. Il suo corpo è custodito nella cripta della Cattedrale di Cremona. In città sono visibili opere d’arte di notevole pregio: in Cattedrale, nella cui cripta si conserva il corpo, il santo è raffigurato nell’abside nell’affresco di Boccaccio Boccaccino e nella statua del protiro; nella chiesa a lui dedicata, luogo della sua prima sepoltura tutto parla di lui, dalla pala dell’altare di Carlo Picenardi agli affreschi dello Zaist.s. Facio a Cremona è legato al ricordo della carità verso gli ammalati, tanto che la tradizione vuole edificato da lui il primo ospedale.s. iMerio Probabilmente originario della Calabria, venne eletto vescovo della città di Amelia; i cremonesi ne ottennero le reliquie mentre iniziarono la grande impresa della costruzione della nuova cattedrale, nel 1107; venne proclamato patrono della città, soppiantato poi da quello di Omobono.s. antonio Maria zaccaria Personaggio importante nell’orizzonte della riforma cattolica del Concilio di Trento, Antonio Maria nasce a Cremona nel 1502, dopo gli studi di medicina a Padova, tornato a Cremona è ordinato sacerdote, promuovendo il rinnovamento della vita cristiana dei fedeli. A Milano nel 1530 fonda la compagnia dei chierici di S. Paolo, detta Barnabiti e l’istituto delle Suore Angeliche. Muore a Cremona il 5 luglio 1539. E’ patrono del Clero cremonese.

i santi in Provincia di creMonasoncino, terra di santi: In questo borgo, di antiche origini, posto ai confini della Diocesi sono nati e vissuti, durante i secoli personaggi straordinari per la testimonianza al Vangelo: la beata

stefana quinzani, vissuta nel XV secolo, donna di umili origini ma di forte spiritualità, tanto da avere il dono di estasi mistiche; il suo corpo è conservato nella Chiesa di S. Giacomo. santa Paola elisabetta cerioli, nata nel 1816, sposa del conte Tassis, madre di quattro figli e poi fondatrice dell’ordine della S. Famiglia.

creMas. Pantaleone, Medico e Martire Patrono di Crema, che lo celebra il 10 giugno, giorno in cui per sua intercessione la città fu liberata dalla peste, il Martirologio Romano lo commemora, invece, il 27 luglio (dies natalis). Godette fin dall’antichità di un vasto culto in Oriente e in Occidente. Egli condivise, con i contemporanei Cosma e Damiano, l’epiteto di “anargiro”, ossia di medico che presta la propria opera senza richiedere alcun compenso. Nella lunetta del portale principale del Duomo della città di Crema, dalla elaborata decorazione, degno di nota il gruppo scultoreo raffigurante la Madonna col Bambino ed i SS. Giovanni e Pantaleone.

casalMaGGioresan carlo, Patrono della cittÀ Carlo Borromeo (1538-1584) è tra i più grandi Vescovi della storia della Chiesa: grande nella carità, grande nella dottrina, grande nell’apostolato, ma soprattutto grande nella pietà e nella devozione. Utilizzò le ricchezze di famiglia in favore dei poveri; impose ordine all’interno delle strutture ecclesiastiche, difendendole dalle ingerenze dei potenti locali. Un’opera per la quale fu obiettivo di un fallito attentato. Durante la peste del 1576 assistì personalmente i malati. Appoggiò la nascita di istituti e fondazioni e si dedicò con tutte le forze al ministero episcopale guidato dal suo motto: «Humilitas». Fu proclamato beato nel 1602 e fu canonizzato il 1º novembre del 1610 da Paolo V (Camillo Borghese); la ricorrenza cade il giorno della sua morte il 4 novembre.

traCes of LoCaL sainthooDon the traiL of saint oMoBono, saint Patron of the City anD of the DioCese of CreMona. The sanctity of Omobono Tucenghi (second half of the XII century - 1197) was officially pronounced by the church with a bill entitled quia Pietas and issued by Pope Innocent III on January 12, 1199. The saint spent his life as a merchant, a politician and a helper of the poor. He soon became a very popular and loved citizen. He is certainly the most prominent sign of the spiritual vitality Cremona showed in the Middle Ages and he still is an example of the ecclesial path. He was names saint patron by the General Council of Cremona in 1643. Saint Omobono is also worshipped as the saint patron of merchants and tailors. His body is buried in a crypt of the Cathedral of Cremona. Outstanding works of art may be admired in the city: a crypt of the cathedral guards his mortal remains; the Saint was portrayed in a Boccaccio Boccaccino fresco by the apse and in a statue in the vestibule; in the church devoted to him, the place of his first burial, everything is about him, from the altarpiece by Carlo Picenardi to Zaist’s frescoes.saint faCio Cremona remembers him for his outstanding charity and love for the sick, so much that he is traditionally thought to have built the first hospital.saint iMerio Probably from Calabria, he was elected bishop of Amelia; Cremona got hold of his relics while the construction of a new Cathedral was about to begin in 1107; he was proclaimed Saint patron of the city and later replaced with Saint Omobono.saint antonio Maria zaCCaria A prominent character during the Catholic reformation that followed the Council of Trento, Antonio Maria was born in Cremona in 1502. After his years as medicine student in Padua, we moved back to Cremona and ordained a priest to promote a renewal of Christian life with his worshippers. In Milan, in 1530, he founded the Clerics Regular of Saint Paul, also known as Barnabites, and the Angelic sisters of Saint Paul. He died in Cremona on July 5, 1539. He is saint patron of the Cremona clergy.

the saints in the ProvinCe of CreMonasonCino, a LanD of saints: This ancient borough, located at the limit of its Diocese, is where,

over the centuries, there lived many extraordinary people who brought testimony to the gospel: Blessed stefana quinzani, who lived in the XX century. She was of humble origin but blessed with a strong faith, so much that she was capable of mysticism; her body is buried in the Church of Saint James. saint Paola elisabetta Cerioli, born in 1816, the wife of Count Tassis, mother of four children and founder of the Sisters of the Holy Family.

CreMasaint PantaLeone, a PhysiCian anD Martyr. The saint patron of Cremona, he is celebrated on June 10, the day in which hi in-tercession freed the city from a terrible plague outbreak, while the Roman martyrology commemorates the saint on July 27 (dies natalis). Since ancient times he was extensively worshipped in the east and the West. He shared with his contemporaries Cosmas and Damian, the name of “unmercenary physicians”, that is, a physician who helps the sick without asking for any

consideration. The elaborately ornate lunette on the main portal of the Cathedral of Crema, stands out for the sculptural group portraying the virgin Mary with Child and saints John and Pantaleon.

CasaLMaGGioresaint CharLes, saint Patron of the City Carlo Borromeo (1538-1584) is among the greatest bishops in the history of the Church: a charitable person, a master of doctrine and a champion of apostle life, he is remembered mostly for his mercy and devotion. He used the fam-ily riches in favour of the poor; he brought order to the ecclesial structure, defending it from the interference of the local powerful. Because of such a bald endeavour he was the victim of a failed assassination. During the 1576 plague he personally attended to the sick. He backed the birth of institutes and foundations and devoted his entire life to the Episcopal ministry, under the guid-ance of his motto: «Humilitas». He was beatified in 1602 and canonised on November 1, 1610 by Pope Paul V (Camillo Borghese); his celebration takes place on November 4, the day of his death.

cremona, cattedrale, s. omobono

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I SANTUARI MARIANIMarian Shrines

ostiGlia santuario della Beata vergine della comuna, comuna de Bellis. E` uno dei tre santuari principali della diocesi, frequentato però maggiormente dai fedeli delle vicine province di Verona e Rovigo. Esso ha avuto origine sul finire del secolo XIV, quando la Vergine, si tramanda, apparve qui a una pastorella muta alla quale, guarendola dalla sua menomazione, domandò che si costruisse sul luogo una chiesa. Per il grande afflusso di pellegrini fu ampliato nella prima metà del secolo seguente: ne restano il campanile gotico e l`affresco della Madonna e dei Santi. Nel 1533, per volontà del duca Federico II Gonzaga, il santuario fu ricostruito nelle forme attuali.

Grazie di curtatone. santuario di santa Maria delle Grazie Si trova in località Grazie, sulla riva destra del Mincio, proprio dove il fiume si allarga diventando Lago Superiore. Francesco I Gonzaga, quarto capitano di Mantova, fece costruire questo sacro edificio, posto in posizione elevata a dominare i canneti e le acque del fiume, nel 1399 come voto alla Madonna, durante la peste che infieriva sulla città in quegli anni. Il progetto fu affidato a Bartolino da Novara (autore del Castello di San Giorgio a Mantova e del Castello Estense a Ferrara) e la nuova chiesa venne consacrata nel 1406. All’interno le pareti laterali sono ricoperte da una teoria di statue polimateriche, allineate tra il `500 ed il `600 dai frati, mentre dal soffitto pende un coccodrillo impagliato, carico di valenze simboliche. Il santuario custodiva anche il più importante nucleo di armature italiane del XV e XVI sec., scoperte negli anni `20 del XX sec. ed oggi conservate nel Museo Diocesano di Mantova. Sul sagrato della chiesa si svolge a Ferragosto il concorso nazionale dei Madonnari.

viGoreto – saBBioneta. santuario di santa Maria delle Grazie Il santuario si trova a

meno di un chilometro da Sabbioneta, inserito in un piccolo agglomerato di case. È meta di devozione per la gente dei dintorni. Nel 1547 venne edificata la prima chiesa attorno a un pilastro su cui era affrescata un’immagine della Madonna ritenuta dispensatrice di grazie. Pochi anni dopo il santuario fu distrutto da un’inondazione del Po, poi ricostruito grazie al Duca Vespasiano Gonzaga, ed affidato ai Padri Cappuccini. Dopo la rivoluzione francese il convento venne chiuso e il Santuario spogliato. La chiesa mostra ancora le forme originali. L’interno è a una sola navata con quattro cappelle laterali. In una di esse si trova l’affresco dell’effigie miracolosa della Vergine (1300) e ai due lati le statue lignee di S. Giovanni Battista e di S. Giuseppe (1600).

ceresara. santuario della Possenta Chiesa dell`Annunciazione della Beata Vergine Maria Il san-tuario della Possenta, isolato, a circa tre chilometri dal centro, sorse tra il XIV ed il XV secolo, quando l`apparizione della Vergine ad una fanciulla si accompagnò al prodigio dell`acqua tornata a scaturire da un pozzo inaridito. In seguito trasformata, la chiesetta mantiene dei tempi più antichi la statua in cotto della Madonna, tanto venerata da generare una fiera che tuttora si tiene in paese, il 25 marzo.

casalMoro. santuario della Madonna del dosso. Sorge su un dosso costruito dagli abitanti, affinché il santuario dominasse il paese. Secondo la tradizione, agli inizi del `600 gli operai di una fornace difettosa poterono riprendere il normale lavoro solo dopo un`invocazione alla Madonna, suggerita dall`immagine di una vicina edicola. Vollero allora onorare quell`immagine e costruirono sul posto una cappella, che lasciò il posto al santuario attuale. La chiesa colpisce per le belle proporzioni del gusto neoclassico del tardo Settecento lombardo. Nell’interno prevale invece la ricchezza barocca.

Fontanella Grazioli, Frazione di casalroMano. santuario della Malongola La chiesetta, intitolata alla Beata Vergine Maria è di modesta fattura ma ricca di affreschi databili tra il Tre e il Cinquecento. Un contadino che aveva portato i buoi ad abbeverarsi, rinvenne nel fosso chiamato Malongola una tavoletta raffigurante la Vergine con il Bambino; collocata l`immagine nella parrocchiale, il giorno dopo essa fu ritrovata nello stesso luogo, dove si decise allora di erigere il santuario. Su una delle pareti è possibile ammirare una originale Madonna con Bambino su legno di chiare origini bizantine. Il dipinto della Vergine, secondo la leggenda, venne restituito dalle acque del fiume Malongola, ritrovato da un contadino al ritorno dal lavoro.

Mantua ProvinCe

ostiGLia. Comuna Beata vergine shrine, Comuna de Bellis. This is one of the three most important shrines in Mantua diocese; many believers from Verona and Rovigo provinces come here to pray. Its origin backs to late XIV century, when, according to the tradition, the Blessed Virgin appeared to a dumb shepherd girl, healing her and asking her to build a church in that place. In XV century the shrine was enlarged because of the many pilgrims coming here: today its Gothic bell tower and a fresco depicting a “Madonna with saints” still remain. In 1533, the shrine was rebuilt again on the orders of duke Federico II Gonzaga.

Grazie Di Curtatone. santa Maria delle Grazie shrine. The shrine stands in Grazie, on Mincio right bank, just where the river becomes the Superiore lake. Francesco I Gonzaga, the fourth captain of Mantua, let built this shrine over the cane thickets in 1399, as an ex-voto during the pestilence hitting Mantua those years. Bartolino da Novara (the architect of San Giorgio castle in Mantua and

of Este castle in Ferrara) was charged of the plan, and they consecrated the new church in 1406. Its inner walls hosts several XVI-XVII century statues made of different materials, while a stuffed crocodile hangs from the ceiling. The shrine hosted also the most important collection of Italian XV century armours, which were discovered in the 20’s and are today preserved in the Diocesan Museum in Mantua. The church parvis hosts every year on the Assumption Day the pavement artists’ national contest.

viGoreto – saBBioneta. santa Maria delle Grazie shrine . The shrine is less than one km far from Sabbioneta, in a small hamlet. The first church was built in 1547 around a column where Our Lady was depicted. A few years later, a flood of Po river destroyed the shrine, which was rebuilt on the orders of duke Vespasiano Gonzaga, who entrusted it to the Capuchins. After the French Revolution, they closed and despoiled it. The one-naved church with its four side chapels still hosts the fresco depict-ing the Blessed Virgin (XIV century) and two wooden statues depicting St. John the Baptist and St. Joseph (XVII century).

Ceresara. Possenta shrine. Annunciazione della Beata Vergine Maria church. The Possenta shrine stands three km away from the village centre, and was built in XIV-XV century, after the Blessed Virgin appeared to a girl letting water flow from a dry well. The church was later renewed, but still hosts an original terracotta statue worshipped by believers.

CasaLMoro. Madonna del Dosso shrine. It stands on an artificial hillock to be higher. According to the tradition, in early XVII century the workers of a faulty furnace could start their job again after praying Our Lady, depicted in a near aedicule. They wanted to honour Her by building a chapel, which a shrine later replaced. The church exteriors show a Lombard neoclassical style, while the interiors are above all Baroque.

fontaneLLa GrazioLi, CasaLroMano. Malongola shrine. This is a simple small church dedicated to the Blessed Virgin, decked with XIV to XVI century frescoes. A peasant, while farming his cattle, found a tablet depicting Our Lady with the Child in Malongola ditch; he put the tablet in the parish church, but the day after it was again in the ditch, where they then decided to build a shrine. The wooden Byzantine tablet still hangs on a shrine wall.

curtatone, santuario delle Grazie ceresara. santuario della Possenta

Provincia di Mantova

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nella Provincia di creMona. Gli insediamenti ebraici sono riscontrati già dalla seconda metà del XIII secolo in varie località del cremonese e la loro attività si manifesta nell’ambito di più settori, in particolare in quello dell’artigianato tipografico. Nel 1488, infatti, la famiglia di stampatori ebrei soncino pubblica la prima Bibbia ebraica completa a pochi anni dalla scoperta di Gutenberg. L’antica sede della tipografia accoglie il Museo della Stampa, fondato nel 1988, per ricordare l’attività degli stampatori che presero nome dal paese che li accolse. Lungo il corso dell’Oglio, in località ostiano, nel Settecento, una fiorente comunità ebraica trasformò in sinagoga l’antico palazzo del “governatore” nella corte del Castello Gonzaga. La memoria di quella comunità è affidata oggi al cimitero israelitico nella periferia del paese.Mantova e saBBioneta. I documenti che attestano la presenza di ebrei a Mantova risalgono al XII secolo e si è constatato che solo verso la fine del XIII questa presenza iniziò ad accrescersi e, con i Gonzaga, fu favorita per immediati interessi economici – prestito di denaro ad interesse – tutte attività che la Chiesa vietava ai cristiani. Le famiglie dei banchieri ebrei si stabilirono oltre che in città anche nei centri minori governati dai Gonzaga: Ostiano, Rivarolo Mantovano, Viadana, Pomponesco e Bozzolo, luoghi in cui sorsero sinagoghe e cimiteri ebraici. Per tutto il XV secolo la Mantova dei Gonzaga si rivelò un porto sicuro per gli ebrei espulsi da altri paesi, fino a quando i Gonzaga non fondarono il Monte di Pietà. A Mantova, all’inizio del Seicento, si era creata una comunità ebraica numerosa a seguito della politica di tolleranza religiosa perseguita dai Gonzaga. In ossequio alle disposizioni di papa Paolo IV, venne poi eretto il ghetto, entro il quale vennero concentrati gli oltre 2000 ebrei che risiedevano in città. La ghettizzazione coincise con l’inizio della decadenza della comunità ebraica mantovana parallelamente a quella della famiglia dominante dei Gonzaga. Conseguentemente al saccheggio della città dovuto ai lanzichenecchi nel 1630 e all’epidemia di peste che ne seguì, la comunità si dimezzò e anche l’area del ghetto fu ridotta. Dopo la chiusura del ghetto molti ebrei partirono per Milano, e nei primi del ‘900 si compirono ampi lavori di sventramento del quartiere che ne hanno stravolto l’aspetto originario. La Sinagoga di oggi, dichiarata monumento nazionale, è l`unica rimasta delle sei che originariamente costituivano e vivacizzavano la vita religiosa e cultura ebraica della città. Nell`ampio edificio, oltre alla sinagoga, si trovano le sedi sia della Comunità Ebraica che dell`Associazione Culturale Mantova Ebraica. L`ultimo piano è interamente dedicato agli Archivi. Casa del rabbino, sinagoga Norsa e cimitero israelitico appena fuori città sono tutt’oggi visitabili.sinaGoGa di saBBioneta. La Sinagoga di Sabbioneta, luogo di culto e di riunione della

comunità ebraica della città, fu edificata nel 1824, proba-bilmente su progetto dell`architetto Carlo Visioli. Nel 1840 furono eseguiti gli stucchi della volta dall`artista svizzero Pietro Bolla. L`attuale Sinagoga ne sostituì una più antica, di cui non si conosce l`ubicazione. Dopo un lungo periodo di abbandono, il restauro della Sinagoga, ultimato nel 1994, ha permesso la riapertura dell`edificio al pubblico. Non è più sede di culto. L`edificio in cui è situata la Sinagoga faceva parte di un gruppo di case abitate da ebrei (a Sabbioneta non è mai stato istituito un ghetto). altre testiMonianze eBraiche in saBBio-neta. Il Cimitero ebraico: lasciando Sabbioneta, oltre Porta Imperiale, seguendo le indicazioni per la frazione di Borgofreddo, si arriva al cimitero ebraico. Questo cimitero ebbe origine nel XIX secolo. Dopo un lungo periodo di abbandono le lapidi sono state recentemente restaurate a cura dell’Associazione Pro-Loco che ha anche provveduto alla trascrizione dei testi. Palazzo Forti: il complesso edilizio era proprietà della famiglia ebrea Forti, proprietari terrieri, fino alla prima metà del XX secolo. Lapide Chiesa dell’Incoronata: sotto il porticato di ingresso della chiesa che ospita le spoglie del Duca Vespasiano Gonzaga, è posta una lapide a ricordo del lascito dell’ebreo Leone Donato Forti, che nel 1826 riscattò la chiesa, sconsacrata dal 1810 durante la conquista napoleonica, e la donò alle autorità ecclesiastiche.il Museo diFFuso di saBBioneta. Sabbioneta, voluta dal duca Vespasiano Gonzaga nella seconda metà del Cinquecento, costituisce lo straordinario evento di una città ideale interamente realizzata, ‘un sogno fatto pietra’. La città, cinta da possenti mura a forma di stella, presenta il suo volto monumentale in quattro edifici propri del Principe: PALAZZO DUCALE, di elegante struttura architettonica con i soffitti intagliati e le statue equestri degli antichi signori; PALAZZO GIARDINO, residenza di Vespa-siano; la GALLERIA DEGLI ANTICHI, già museo privato del Principe, sorprendente per dimensioni e decorazioni; il TEATRO ALL’ANTICA, detto Olimpico, realizzato dall’architetto che concluse il teatro di Palladio a Vicenza. A questi si aggiunge la preziosa SINAGOGA, nell’antico quartiere ebraico.

in the ProvinCe of CreMona. Jewish settlements were reported as early as in the second half of the XII century in several areas in the Cremona area, and their activities were focused on several different trades, but more specifically in typography. As a matter of fact in 1488, the soncinos, a fam-ily of Jewish typographers, published the first complete Hebrew bible, a few years from Gutenberg’s discovery. The old typography houses the Museum of Press, founded in 1988 in memory of the printers who took their name from the village that gave them a place to live and thrive. Along the banks of river Oglio, near ostiano, in the XVIII century a thriving Jewish community turned the old “Governor” building in the courtyard of the Gonzaga castle into a synagogue. The memory of that community is trusted now to the Jewish cemetery in the outskirts of the town.Mantua anD saBBioneta. The first documents attesting the presence of Jews in Mantua back to XII century; they started growing only in XIII century, and flourishing during the Gonzaga age, as they lent money to the ruling family. Jewish bankers settled also in other centres the Gonzaga family ruled, such as Ostiano, Rivarolo Mantovano, Viadana, Pomponesco and Bozzolo; here they also built synagogues and cemeteries. During XV century, Mantua was a very safe place also for the Jews expelled from other countries, till the Gonzagas founded their own pawnshop. In early XVII century the Mantuan Jewish community was pretty large because of Gonzaga’s tolerance. Nevertheless, the family was then forced by pope Paul IV to put the 2000 Mantuan Jews in a ghetto. The ghetto opened at the beginning of Mantuan Jews’ and Gonzagas’ decadence. After the Sack of Mantua, in 1630, and the following pestilence, Mantua Jews halved and the ghetto itself became smaller. After the ghetto was closed, many Jews moved to Milan, while in early XX century it was dismantled. Today’s synagogue is a national monument, as it is the

only one remaining among the six ones that once livened up the local Jewish community. The large building hosting the synagogue also hosts the base of the local Jewish Community and of the Jewish Mantua Cultural Association. Still, the top floor hosts the community’s archives. You may still visit the rabbi’s house, Norsa synagogue and the Jewish cemetery (just outside the town centre).saBBioneta synaGoGue. Sabbioneta synagogue was built in 1824, possibly planned by architect Carlo Visioli. In 1840, Swiss artist Pietro Bolla stuccoed the vault. Today’s synagogue replaces a more ancient one, whose original position is unknown. The synagogue was restored and opened in 1994, after a long decadence period, but it is no more used. As in Sabbioneta they never opened a ghetto, the synagogue stands inside a private house. other Jewish eviDenCes in saBBioneta.

The Jewish cemetery: leaving Sabbioneta from the Imperial Gate towards Borgofreddo hamlet, you get to the XIX century Jewish cemetery. After a long decadence period, the local tourism and culture promoting association has recently restored the gravestones and transcribed their texts. Palazzo Forti: the building has been a property of the Jewish landowner family Forti till XX century. Incoronata church plaque: under the entrance porch, a plaque hangs remembering Leone Donato Forti, a Jew who, in 1826, ransomed the church – which Napoleon deconsecrated in 1810 – and gave it back to the ecclesiastic authorities.

saBBioneta eCoMuseuM. Vespasiano Gonzaga built Sabbioneta in late XVI century; the city is an extraordinary example of ideal city, ‘a dream of stone’. The star-shaped walled city presents itself with four prince’s buildings: the elegant DUCAL PALACE, with carved ceilings and equestrian statues of Vespasiano’s ancestors; PALAZZO GIARDINO, Vespasiano’s leisure residence; the extraordinarily long and decorated GALLERIA DEGLI ANTICHI, which was the prince’s private museum; the TEATRO ALL’ANTICA, also known as Olympic, planned by architect Vincenzo Scamozzi, who also finished Palladio’s theatre in Vicenza. Not to forget the SYNAGOGUE, in the ancient Jewish quarter.

Itinerari di Cultura Ebraica JEWISH CULTURE ITINERARIES

sabbioneta, sinagoga

sabbioneta, teatro all’antica, detto olimpico

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nelle Province di Pavia e lodi Il tracciato della Via Francigena nel territorio della provincia di Pavia si snoda per oltre 120 Km e coinvolge i comuni di Palestro (con la chiesa parrocchiale di S. Martino e la Torre dei Visconti del XII secolo), Robbio (con le chiese di San Valeriano, di San Pietro e di San Michele), a Sant’Angelo Lomellina (con la chiesa di San Rocco), Nicorvo, Mortara (con l’Abbazia di Santa Croce, la parrocchiale di San Lorenzo e l’Abbazia di S. Albino che, secondo la tradizione, fu costruita per volere di Carlo Magno, per conservare le spoglie mortali dei suoi paladini Amico e Amelio), Tromello, Garlasco, Gropello Cairoli, Carbonara al Ticino, San Martino Siccomario, Pavia (con la chiesa romanica di Santa Maria in Betlem nel cuore del Borgo Ticino e all’interno dello spazio urbano, la Basilica di San Michele, dove nel 1155 fu incoronato Federico Barbarossa; la chiesa di San Teodoro e la Basilica di San Pietro in Ciel d’Oro, dove sono custodite le spoglie di Sant’Agostino, Severino Boezio e Re Liutprando), Valle Salimbene, Linarolo, Belgioioso, Corteolona, Santa Cristina e Bissone e Chignolo Po. E’ inoltre possibile percorrere in bicicletta l’itinerario della Via Francigena, suddiviso in tre tappe, con partenza da Palestro e arrivo a Lambrinia (Frazione di Chignolo Po) con uno sviluppo complessivo di 125,4 chilometri.La Francigena entra poi nel territorio lodigiano, in località Ponte di Mariotto presso il Lambro, proprio al confine fra i comuni di Chignolo Po e Orio Litta. Dopo il ponte si svolta a destra e si percorre tutto il tratto di argine lambrano con vista sul promontorio su cui sorge il paese di Orio Litta; quindi si prosegue sull’argine maestro del Po, fra la verde campagna lodigiana, per arrivare, dopo un tratto di 4 km, in vista di Corte Sant’Andrea nel comune di Senna Lodigiana, l’antica Curtis Sinna d’epoca carolingia. Si giunge quindi a Corte S. Andrea, XXXIX^ tappa sulla Via Francigena, che, per tutto il Medioevo fu lo storico Trasitum Padi dei pellegrini provenienti dall’Europa del Nord che trovavano un ospizio, una chiesa, le capanne dei contadini ma soprattutto la possibilità di un imbarco sullo zatterone per passare il Po e proseguire il viaggio verso Roma.

in Pavia anD LoDi ProvinCes.The layout of the Via Francigena, on the province of Pavia, runs for more than 120 km and touches the cities of Palestro (with the parish church of S. Martino and the Tower of Visconti of XIIth cent), Robbio (with the churches of San Valeriano, San Pietro and of San Michele), Sant’Angelo di Lomellina (with the church of San Rocco), Nicorvo, Mortara (with the abbey of Santa Croce, the parish of San Lorenzo and the Abbey of S.Albino, that, according to tradition was ordered by Carlo Magno to retains the remains of his paladin Amico and Amelio), Tromello, Garlasco, Gropello Cairoli, Carbonara al Ticino, San Martino Siccomario, Pavia (with the Romanesque church of Santa Maria in Betlem, at the heart of Borgo Ticino and inside the city space, the Basilica of San Michele where, in 1155 Federico Barbarossa was crowned; the church of San Teodoro and the Basilica of San Pietro in Ciel d’oro, where the remains of Saint Augustine, Severino Boezio and King Liutprando are treasured), Valle Salimbene, Linarolo, Belgioioso, Corteolona, Santa Cristina e Bissone e Chignolo Po. It is also possible to travel by bike along the Via Francigena, dividing it in three stops, starting in Palestro and arriving in Lambrinia (fraction of Chignolo Po), for a total of 125,4 km. The Francigena then enters Lodi territories, in Ponte di Mariotto on the river Lambro, on the border between Chignolo Po and Orio Litta. After the bridge we turn right and we cover a stretch on the Lambro’s bank sightseeing the cape with the town of Orio Litta; then we keep on travelling on the main bank of Po, in the middle of the green fields of Lodi, and after 4 km we come into sight of Corte Sant’Andrea, of the city Senna Lodigiana, the ancient Curtis Sinna of Carolingian age. We finally arrive in Corte Sant’Andrea, the XXXIXth stop on the Via Francigena, this, for all the Middle Age, had been the historical Trasitum Padi of pilgrims coming from North Europe and that here could find a hospice, a church, the farmers’ huts but, above all, the chance of boarding on the raft to cross the river Po and keep on travelling towards Rome.

La Via Francigena The Via Francigena indice

introduzione / introduction 3

i luoGhi della Fede / the Places oF Faith Provincia di Pavia 4

Provincia di lodi 12

Provincia di creMona 16

Provincia di Mantova 20

santuari Mariani / Marian shrinesProvincia di Pavia 28

Provincia di lodi 32

Provincia di creMona 38

Provincia di Mantova 46

itinerari di cultura eBraica / jewish culture itineraries 48

la via FranciGena / the via FranciGena 50

Luoghi e percorsi tra arte e fedenelle province di Pavia, Lodi, Cremona e Mantova

corte sant’andrea rievocazione storica dello sbarcodel vescovo di sigerico sulla XXXiX tappa della via Francigena

corte sant’andrea, colonna Francigena

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places and itineraries between art and faiththrough the provinces of Pavia, Lodi, Cremona and Mantua

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PROVINCIA DI MANTOVASERVIZIO CULTURA E SPETTACOLO, TURISMOPiazza Mantegna, 6 - 46100 MantovaTel. +39 0376 432432 - Fax +39 0376 432433e-mail: [email protected] www.turismo.mantova.it

PROVINCIA DI CREMONASERVIZIO PROMOZIONE TURISTICAPiazza del Comune, 5 - 26100 CremonaTel. +39 0372 406391 - Fax +39 0372 30027e-mail: [email protected]

PROVINCIA DI LODIUNITà OPERATIVA TURISMO E SPORTVia Fanfulla, 14 - 26900 LodiTel. +39 0371 442713 - Fax +39 0371 442363e-mail: [email protected] www.turismo.provincia.lodi.it

PROVINCIA DI PAVIA SETTORE TURISMOPiazza Italia, 5 - 27100 PaviaTel. +39 0382 597001 - Fax +39 0382 597010e-mail: [email protected] www.turismo.provincia.pv.itProvincia di Pavia

SISTEMA TURISTICO PO DI LOMbARDIASede operativa: piazza Roma, 41/b - 26100 CremonaTel. +39 0372 800468 - Fax +39 0372 800469e-mail: [email protected]