L’IMMAGINALE - Aracne editrice - · Azioni sinergiche per l’accoglienza ... 79 Il counseling...

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L’IMMAGINALE OFFICINA

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L’IMMAGINALE

OFFICINA

Direttore

Ezio BScuola di Psicoterapia Erich Fromm

Comitato scientifico

Maria AWorld Association for Dynamic Psychiatry

Irene BScuola di Psicoterapia Erich Fromm

Egon FDeutsche Akademie für Psychoanalyse

Andrea GScuola di Psicoterapia Erich Fromm

L’IMMAGINALE

OFFICINA

La collana si esprime su un ampio margine interdisciplinare, avendoper coordinata centrale la psicologia. Accoglie contributi nazionali einternazionali, in italiano e in lingua originale, sui temi centrali alleprofessioni, anche emergenti, come la ricerca e la manualistica di psi-cologia, psicoterapia, diritto e criminalistica, e sviluppa le questionitrasversali immerse nel cuore delle immagini, come la psicoanalisi,l’arte, la letteratura. I lavori hanno il fine di ampliare lo studio, l’ese-gesi e l’epistemologia delle discipline incontrate, coniugando il rigorescientifico alla necessità di aprire gli argini del pensiero divergente,creativo, innovativo.

La sezione Officina accoglie manuali professionali di psicologia,psicoterapia, giuridica e criminalistica.

Intervento cofinanziato dal Fondo di Sviluppo e Coesione –APQ Ricerca Regione Puglia “Programma regionale a sostegno dellaspecializzazione intelligente e della sostenibilità sociale ed ambientale– FutureInResearch”.

Il volume ha beneficiato di un contributo stanziato dall’Universitàdegli Studi di Bari “Aldo Moro”, erogato dal Dipartimento di Scienzemediche di base, neuroscienze e organi di senso.

Azioni sinergiche per l’accoglienzadei minori stranieri

Atti del seminario del marzo e altri contributi

a cura di

Carla Della Penna

Prefazione diFrancesco Bellino

Contributi diIrene Battaglini

Carla Della PennaAntonio Maria La Scala

Giuseppe PalestraRosy Paparella

Rosa PepeLuigi Giulio Domenico Piliero

Laura Rizzo

Copyright © MMXVIAracne editrice int.le S.r.l.

[email protected]

via Quarto Negroni,

Ariccia (RM)()

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I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica,di riproduzione e di adattamento anche parziale,

con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi.

Non sono assolutamente consentite le fotocopiesenza il permesso scritto dell’Editore.

I edizione: ottobre

A mia madre

Non muri ma ponti

Papa Francesco

Indice

Prefazione. Il volto dell’altro e la relazione eticaFrancesco Bellino

Parte IAtti del Seminario

I minori stranieri non accompagnati come categoria vulne-rabile di migranti: aspetti etico–socialiCarla Della Penna

Minori stranieri non accompagnati: orfani di diritti?Rosy Paparella

Le cause principali della scomparsa dei minoriAntonio Maria La Scala

Creazione del Network per l’Accoglienza dei Minori Stra-nieri (N.A.M.S)Carla Della Penna

Parte IIAltri contributi

Inserimento scolastico di minori stranieri non accompa-gnatiLuigi Giulio Domenico Piliero

Indice

Esperienze di insegnamento ai minori stranieri non accom-pagnatiLaura Rizzo

Inserimento del robot umanoide NAO in percorsi speri-mentali di insegnamento–apprendimentoCarla Della Penna, Giuseppe Palestra

Uno sconosciuto è il mio amico. Estraniamento, nostalgia esolitudine dei bambini migrantiIrene Battaglini

Il counseling etico–filosofico nelle comunità per minoriRosa Pepe

Report delle comunità per minori di Bari e BrindisiCarla Della Penna

Emigrare non è un gioco. La difficile scelta migratoria deiminori stranieri non accompagnatiCarla Della Penna

Bibliografia

Sitografia

Acronimi

Parte IIIAppendice documentaria

“Generare culture non razziste”

“Bari Social Book”

Indice

Parte IVAppendice legislativa

Decreto Legislativo agosto n.

Azioni sinergiche per l’accoglienza dei minori stranieriISBN 978-88-548-9636-9DOI 10.4399/97888548963691pag. 15–16 (ottobre 2016)

Prefazione

Il volto dell’altro e la relazione eticaF B∗

Il tema dell’altro è il tema centrale della cultura attuale. L’Altro è ildiverso per cultura, nascita, lingua, condizione economica. L’altro èsoprattutto un altro volto che incontro.

Il linguaggio, la ragione, le ideologie finiscono sempre per assi-milare l’altro, rendendolo medesimo, riducendolo a un ruolo, a unafunzione, a uno status. Solo il volto, se veramente non solo guardato,ma visto, si sottrae al possesso, al mio potere, al mio giudizio, perchéè dato a me, mi si offre.

Il volto spegne il mio potere, mi invita a una relazione che non èesercizio di un dominio. È un dato assolutamente non neutralizzabile.

Il vedere è già un atto etico. Rispetto deriva dal latino respicere,che significa aver riguardo, attenzione, considerare, vedere con stimal’altro.

Come ha insegnato Emmanuel Lévinas, il volto è « ciò che nonsi può uccidere: o almeno, ciò il cui senso consiste nel dire: “tu nonucciderai” ».

I racconti di guerra ci dicono che è difficile uccidere qualcuno cheti guarda in faccia.

L’immagine di Aylan Kurdi, il bambino di tre anni, senza vitaa faccia in giù, tra la schiuma del mare, con i suoi pantaloncini bluscuro, morto scappando dalla guerra siriana sulla spiaggia turca diBodrum, ha scosso la coscienza morale dei cittadini europei e hamandato in frantumi tutte le ideologie sul fenomeno migratorio.

Il volto è « ciò che non può divenire un contenuto afferrabile dalpensiero; è l’incontenibile, ti conduce al di là » (Lévinas).

∗ Professore ordinario di Filosofia morale ed Etica della comunicazione pressol’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”.

Francesco Bellino

Il volto è il presupposto di tutte le relazioni umane. Ti interpella eti induce a rispondere. La responsabilità è la risposta che ogni uomo ètenuto a dare all’altro per conservare e realizzare la propria umanità.Ogni uomo è custode del proprio fratello e noi siamo, come hascritto Dostoevskij, « tutti responsabili di tutto e di tutti, davanti atutti ».

Il concetto attraverso l’astrazione coglie ciò che è generale, losguardo vede solo il particolare, il singolare: questa persona, questovolto, questi occhi.

Spiegare (o giudicare) un fatto consiste sempre nell’unirlo a unaltro fatto per mezzo di un termine medio, ma ciò che è particolarein quanto tale è irriducibile e quindi inesprimibile. Omne individuumest ineffabile, dicevano i filosofi scolastici, che sostenevano che del sin-golare non c’era conoscenza diretta di natura intellettiva, ma indirettaper conversionem ad phantasmata, per riflessione sulle immagini.

Si può spiegare solo ciò che è uguale, ciò che è comune, nonciò che è unico. La coscienza dell’ineffabilità di ciò che è unico èindispensabile in ogni filosofia per evitare che vengano assolutizzatedogmaticamente le costruzioni teoriche e che i concetti divorinotutto il reale. Ci ricorda Shakespeare che « ci sono più cose in cielo ein terra che in tutta la filosofia ».

L’assolutizzazione dell’indicibilità del singolare, però, è altrettantodogmatica e ingiustificata come l’assolutizzazione della ragione edel concetto, perché non solo nel pensiero, ma anche nella realtàle cose, gli individui, le situazioni, il concreto si danno sempre inuna rete i rapporti, di nessi, di relazioni, di rimandi, coesistono edesistono ontologicamente in virtù di strutturali interdipendenze, diun logos, di una ratio essendi, altrimenti non esisterebbero. Per poteresistere una foglia, deve esistere tutto il mondo. L’ossigeno e il ferro,contenuti nel sangue, provengono dalle stelle. Nihil est sine ratione,ci dice il principio di ragion sufficiente di Leibniz. Il logos non è ilcalcolo, ma è ciò che lega le cose tra di loro e le rende concrete.

Il volto dell’altro è concreto non solo quando lo vediamo nellasua unicità e singolarità, ma anche quando lo contestualizziamonell’insieme delle relazioni che lo legano a noi in un comune destino.

Ha scritto John Donne:« Nessun uomo è un’isola, in sé completa:ognuno è un pezzo di un continente, una parte di un tutto ».

P I

ATTI DEL SEMINARIO

Azioni sinergiche per l’accoglienza dei minori stranieriISBN 978-88-548-9636-9DOI 10.4399/97888548963692pag. 19–20 (ottobre 2016)

I minori stranieri non accompagnaticome categoria vulnerabile di migranti

Aspetti etico–sociali

C D P∗

Il pieno riconoscimento del diritto alla vita, allo studio e al giocodovrebbe essere garantito ad ogni bambino, indipendentemente dalluogo di nascita o dal colore della pelle.

Alcuni valori non sono laici o cristiani ma semplicemente umanicome il rispetto della persona e della dignità umana.

Per i minori stranieri non accompagnati, migranti vulnerabili inquanto privi di adulto di riferimento, che giungono da soli in Italial’accoglienza nella società ospite è un momento fondamentale diriscatto da un vissuto difficile, fatto di povertà e guerra, violenza emaltrattamenti.

Dunque elevare lo standard delle procedure di accoglienza signifi-ca migliorare le condizioni di vita di questi ragazzi.

La ricerca scientifica, la riflessione speculativa e i progetti di ri-cerca, nell’ottica della social innovation, devono appunto mirare adapportare sostanziali miglioramenti nella qualità di vita delle persone,trovando nelle soluzioni innovative risposte efficaci ai bisogni sociali.

In tal senso il progetto di creazione del Network per l’Accoglien-za dei Minori Stranieri, il cui acronimo è N.A.M.S., si propone direndere il sistema dell’accoglienza più moderno ed efficace, allinean-dolo agli standard europei, al fine di restituire speranza ed entusia-smo verso il futuro ai minori stranieri non accompagnati ospitati inPuglia.

∗ Ricercatrice “Future in Research”, responsabile scientifico del progetto N.A.M.S. pressol’Università degli Studi “Aldo Moro” di Bari.

. Una parte dei suddetti contenuti è pubblicata sul sito dell’Osservatorio generazionaledell’Università di Bari www.osservatoriogenerazionaleuniba.it in quanto commento alle slideproiettate in data gennaio nell’ambito del Seminario dal titolo “Minori migranti”.

Carla Della Penna

Il seminario promosso in data marzo presso l’Universitàdegli Studi di Bari (vedi locandina allegata nell’appendice documen-taria) si inserisce nel programma di iniziative promosse per infor-mare l’opinione pubblica, gli studiosi e gli operatori del settore alcomplesso fenomeno dell’immigrazione minorile.

Informare serve a sensibilizzare, a far conoscere le problematicheper cercare, in sinergia, tra privati, enti e istituzioni di accettaree vincere la sfida dell’inclusione sociale dei minori stranieri nonaccompagnati.

Dal confronto culturale può nascere ricchezza, dal dialogo siauspica una via di uscita alla violenza e al fondamentalismo chedopo gli attentati di Parigi del novembre , insanguina, con uncrescendo di drammatici episodi di terrorismo il mondo, a livelloglobale.

L’Europa inoltre è un continente che “invecchia”, a causa dell’al-lungamento della vita media e della contestuale denatalità, dunquel’inserimento di migranti giovani risulta una risorsa demografica.

Sicuramente anche l’Italia e la Puglia sono afflitte dal fenomenodell’invecchiamento della popolazione, e dunque possono trarrenuova linfa nell’accoglienza e nell’integrazione di giovani immigrati,nel rispetto della loro religione e dei loro progetti di vita.

Questi giovanissimi migranti sono prevalentemente maschi, diprovenienza extracomunitaria, sfuggono da guerre e fame, dunquegiungono in Italia per chiedere asilo politico o per cercare un lavoro.

In genere sono accomunati dall’esigenza di migliorare la propriacondizione socio–economica, motivati da una forte spinta verso unriscatto nei confronti di un vissuto difficile.

I minori stranieri non accompagnati decidono quindi di emigrare,lasciando famiglia e amici, assumendosi il peso di una scelta piena dipericoli ma carica di speranze, per realizzare il sogno di una mobilitàsociale ascendente, verso un futuro migliore.