LICEO ARTISTICO MUSICALE e COREUTICO“MISTICONI … · Pescara 7 giugno 2016 . ... Un corretto e...

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LICEO ARTISTICO MUSICALE e COREUTICO“MISTICONI BELLISARIO” PROGRAMMA DI INGLESE docente DI MASCIO MARIA TERESA CLASSI 2^B as 2015/2016 Dal testo “Moving up” di Clare Kennedy e Clare Maxwell ed. Black Cat Vol 1 e 2 UNIT # GRAMMAR VOCABULARY FUNCTIONS COMMUNICATION Volume 1 8 Comparatives superlatives films Arranging an evening out 9 Like/would like Have to must Food and drink Shopping for food 10 Be going to Present continuous for future Clothes Future time expressions Inviting Accepting refusing 11 First conditional Will for offers and spontaneous decisions Making offers 12 Present perfect Present perfect with ever/never 0 The present The future The past entertainment 1 Present perfect with already and yet Present perfect with just 2 Past simple Used to Past continuous technology

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LICEO ARTISTICO MUSICALE e COREUTICO“MISTICONI BELLISARIO”

PROGRAMMA DI INGLESE

docente DI MASCIO MARIA TERESA

CLASSI 2^B as 2015/2016

Dal testo “Moving up” di Clare Kennedy e Clare Maxwell ed. Black Cat

Vol 1 e 2

UNIT # GRAMMAR VOCABULARY FUNCTIONS COMMUNICATION

Volume 1

8

Comparatives superlatives

films Arranging an evening out

9 Like/would like Have to must

Food and drink Shopping for food

10

Be going to Present continuous for future

Clothes Future time expressions

Inviting Accepting refusing

11 First conditional Will for offers and spontaneous decisions

Making offers

12

Present perfect Present perfect with ever/never

0

The present The future The past

entertainment

1

Present perfect with already and yet Present perfect with just

2 Past simple Used to Past continuous

technology

Past simple vs past continuous

La docente Gli alunni Pescara 7 giugno 2016

PROGRAMMA SVOLTO a.s. 2015/2016

DISCIPLINA: Laboratorio coreutico

DOCENTE: Stefania Scorrano

CLASSE: II SEZ B Cor.

Il laboratorio coreutico è concepito con il fine di articolare ed incrementare le conoscenze, competenze ed abilità della materia Tecnica della Danza Classica e si svolge solo nel primo biennio.Le lezioni sono state svolte sia praticamente nella sala di danza, con accompagnamento musicale di pianoforte, sia in modalità teorica. Il percorso utilizzato è quello della Fisiodanza, disciplina elaborata sulla base dei principi delle Ginnastiche Dolci, che, stimolando il controllo propriocettivo del corpo (sensazione muscolare profonda) favorisce un apprendimento reale e duraturo perché appartenente alla memoria del corpo: ascoltando se stessi è possibile eliminare qualsiasi contrazione inutile e superflua, e realizzare un movimento di massima efficacia con il minimo sforzo. In armonia con i principi delle Ginnastiche Dolci, la Fisiodanza si prefigge di allungare la muscolatura superficiale deputata ad un ruolo dinamico (muscoli del movimento), e di sollecitare il tono della muscolatura profonda che ha una funzione statica (muscoli della postura). Un corretto e bilanciato allenamento oltre a migliorare la preparazione artistica, in quanto abbrevia i tempi di apprendimento della tecnica, rappresenta la base per un corretto assetto posturale ed un sistema di prevenzione contro gli infortuni e le diverse patologie cui possono incorrere i danzatori.Il metodo adottato prevede l’uso delle visualizzazioni in armonia con i principi dell’ideochinesi, tecnica ideata da Mabel Todd che basa l’allenamento della mobilità sull’immaginazione, del tocco, della manipolazione a coppie e della corretta respirazione, valido sostegno nella percezione e interiorizzazione del movimento. Considerata la situazione di partenza della classe l’obiettivo primario prefissato è stato quello della costruzione di un corretto allineamento posturale, seguito dalla ricerca della sensazione muscolare profonda e non più superficiale (propriocezione). Durante l’anno si è lavorato molto sul miglioramento della mobilità articolare e legamentosa tra cui la flessibilità, la rotazione esterna delle anche, la corretta impostazione del cingolo scapolare, il potenziamento muscolare, lo sviluppo della conoscenza del corpo negli aspetti anatomici e nelle sue possibilità di movimento e coordinazione delle varie parti che lo compongono. Il metodo applicato mira alla costruzione di una coscienza chiara della struttura e della meccanica articolare nonché alla percezione e interiorizzazione dell’origine profonda del movimento, a ristabilire l’equilibrio tonico della muscolatura profonda e a creare il giusto rapporto di forza ed elasticità nella muscolatura superficiale. Segue l’elenco dettagliato degli argomenti affrontati durante le lezioni, articolato in una parte teorica ed una pratica.

Programma di Teoria

• Principali tappe evolutive del balletto classico

• I principali manuali didattici della danza classica tra XVIII e XX secolo:

- Pierre Rameau

- Jean- Georges Noverre

- Carlo Blasis

- Arthur Saint-Léon

- Enrico Cecchetti

- Agrippina Vaganova

• Elementi costitutivi del balletto

• L'en dehors

• La postura classica

• La terminologia della danza classica

• conservare i balletti. Trascrivere le coreografie. La notazione coreutica

• L'architettura del corpo:

- Conoscere

- Sperimentare

• La struttura della danza. La lezione.

• Le posizioni accademiche:

- le posizioni dei piedi

- Le posizioni delle gambe

- Le posizioni sur le cou- de pied

- le posizioni sur la demi-pointe

-le posizioni delle braccia:di base, mezze posizioni,posizioni allongées

• Le braccia nelle arabesques

• Le pose:

- le piccole pose

- Le grandi pose

• Le attitudes

• Le arabesques

• I movimenti di base

• I movimenti integrativi

• I principali passi “rilevati”.

- Pas de bourrée

Programma Pratico

Visualizzazione dell’asse verticale.

Oscillazioni dell’asse verticale.

Allineamento posturale.

Esercizi di presa di coscienza.

Esercizi di trazione assiale.

Esercizi di flessione avanti della colonna vertebrale.

Sequenze per l’allungamento dei muscoli posteriori.

Squat.

Sequenza per l’allungamento dei muscoli posteriori con rotolo indietro.

Movimenti del bacino, Onde.

Mobilizzazione della colonna vertebrale: Bridging.

Quadrupedia.

Sequenze relative a movimenti di flessione laterale e rotazione della colonna vertebrale.

Esercizi di allungamento del tratto cervicale.

Esercizi per migliorare l’extrarotazione dell’articolazione dell’anca.

Manipolazioni a coppie per la rotazione esterna dell'anca.

Sequenze per migliorare l’abduzione degli arti inferiori.

Sequenze per l’impostazione del cinto scapolare.

Esercizi per la tonificazione della muscolatura addominale e dorsale.

Esercizi per la mobilità articolare del piede.

Esercizi propedeutici allo studio delle pirouettes: esercizi per il colpo di testa (spot), e per l’allineamento tra spalle ed anche.

Esercizi per l'integrazione costole - bacino.

Esercizi di respirazione.

Stretching.

Pescara 06 giugno 2016

Il docente Gli Studenti

Prof.ssa Stefania Scorrano

LICEO ARTISTICO STATALE "G. MISTICONI

Programma svolto di M A T E M A T I C A

Classe II Sez. B coreutico A . S. 2015/2016

— Ripasso degli argomenti trattati l'anno precedente Espressioni con i polinomi. Prodotti notevoli: somma per differenza e quadrato di binomio. L'uso dei polinomi per risolvere problemi. Espressioni con i prodotti notevoli. Equazioni di I grado. Problemi risolubili con le equazioni.

— La scomposizione in fattori di un polinomio Introduzione alla scomposizione i fattori di un polinomio. Il raccoglimento totale. Il raccoglimento parziale. Scomposizione mediante prodotti notevoli: differenza di quadrati; trinomio quadrato di binomio; somma e differenza di cubi; trinomi speciali. M.C.D. e m.c.m. tra polinomi. Equazioni di grado superiore al primo risolubili mediante scomposizione in fattori.

— Le frazioni algebriche Le irazioni algebriche. Le C E . di una frazione algebrica. La semplificazione di una frazione algebrica. Moltiplicazione e divisione fra frazioni algebriche. Addizione e sottrazione tra frazioni algebriche. La potenza di una frazione algebrica. Espressioni con le frazioni algebriche.

— Il piano cartesiano I riferimenti cartesiani nel piano: ascisse ed ordinate. Le simmetrie di un punto rispetto agli assi e rispetto all'origine. Il punto medio di un segmento. Le simmetria centrale. La distanza tra due punti. Il perimetro e l'area di un triangolo nel piano cartesiano (il metodo del rettangolo circoscritto). Esercizi e problemi sul piano cartesiano.

— Numeri irrazionali e i radicali Cenni ai numeri irrazionali. L'irrazionalità di V2. I radicali. La proprietà invariantiva di un radicale e le sue conseguenze: la semplificazione di un radicale e la riduzione di piìi radicali allo stesso indice. Le condizioni di esistenza di una radice con indice pari. Le operazioni con i radicali. Trasporto di un fattore sotto e fiiori i l segno di radice. Potenza e radice di un radicale. La razionalizzazione del denominatore di una frazione: casi principali. Le potenze ad esponente razionale. Equazioni a coefficienti irrazionali.

— I sistemi lineari Introduzione allo studio dei sistemi di equazioni. Le soluzioni di un sistema. Sistemi determinati, indeterminati e impossibili. Grado di un sistema. L'interpretazione grafica di un'equazione di primo grado in due variabili. L'interpretazione grafica di un sistema lineare di due equazioni in due incognite. La ricerca delle soluzioni di un sistema lineare: i l metodo di sostituzione, i l metodo del confronto ed i l metodo di Cramer. Le condizioni perché un sistema sia determinato, indeterminato o impossibile: criterio dei rapporti. Il teorema di Cramer. Il metodo grafico. La discussione di semplici sistemi parametrici.

— La retta nel piano cartesiano L'equazione di una retta nel piano cartesiano. L'appartenenza di un punto ad una retta. Rette parallele agli assi e rette per l'origine. Le intersezioni con gli assi cartesiani. Forma implicita e forma esplicita dell'equazione di una retta. Il coefficiente angolare e la sua interpretazione geometrica. Il significato geometrico di q. Condizione di parallelismo e di perpendicolarità. Rette parallele e rette perpendicolari. Il coefficiente angolare della retta passante per due punti. L'equazione di una retta passante per due punti. L'equazione di una retta passante per un punto con assegnato coefficiente angolare. Esercizi e problemi sulla retta nel piano cartesiano.

Testo adottato: Leonardo Sasso "Nuova matematica a colori. Edizione A Z Z U R R A voi. 1 " Petrini Leonardo Sasso "Nuova matematica a colori. Edizione A Z Z U R R A voi. 2 " Petrini

Gli alunni Il docente Giancarlo Vadrucci

Programma di Scienze classi 2e Prof.sa Filomena Petrillli Anno Scolastico 2015/16

Capitolo 1° Gli esseri viventi possiedono caratteristiche tipiche. La cellula e l'unità di base della vita. La vita organizzata in diversi livelli. La continuità della vita è garantita dal DNA. Capitolo 2° L'acqua e le biomolecole. Elementi e composti negli organismi. L'acqua e le sue proprietà L'acqua come solvente. I composti organici nei viventi: I carboidrati, i lipidi, le proteine e gli acidi nucleici. Capitolo 3° La classificazione, organismi unicellulari procarioti ed eucarioti. Funghi e piante, pesci, anfibi, rettili, uccelli e mammiferi. Capitolo 4° Le caratteristiche degli ecosistemi e flusso di energia. Ciclo del carbonio, azoto e fosforo. Capitolo 5° La cellula unità fondamentale degli organismi. Membrana plasmatica. Struttura della cellula procariotica, eucariotica animale e vegetale. Biodiversità delle cellule e citoscheletro. Capitolo 6° Metabolismo cellulare. Gli enzimi e la loro attività. Trasporto passivo: diffusione e osmosi. Trasporto attivo Glicolisi, respirazione cellulare, fermentazione e fotosintesi. Capitolo 7° Ciclo cellulare. Duplicazione e organizzazione del DNA. Le funzioni dell'RNA. Sintesi delle proteine. Mitosi e meiosi. Capitolo 8° Alimentazione e digestione. Apparato digerente. Apparato circolatorio. Apparato respiratorio. Apparato escretore.

Alunni Prof.ssa Filomena Petrilli

LICEO ARTISTICO “G. MISTICONI - I. BELLISARIO”

PROGRAMMA

a. s. 2015/2016

Materia: Storia dell’Arte

Classe: II B Coreutico

Testo utilizzato: G. Nifosì: L’Arte svelata, Dalla preistoria all’arte romana, Dal Tardoantico al Gotico

internazionale vol. A e B, Ed. Laterza

Insegnante: Valeria De Rosa

ARCHITETTURA E ARTE NELLA REPUBBLICA ROMANA

La civiltà romana e l’arte. Gli elementi tipici dell’arte romana: I sistemi costruttivi. Opere di pubblica utilità. La città e i principali

edifici. Architettura civile e religiosa. Il tempio, il Foro. La scultura: Il rilievo e Il ritratto in età repubblicana: Statua Barberini, Ritratto

di generale romano. L’arte dell’impero romano: L’Ara Pacis Augustae(scheda). Augusto di Prima Porta

L’ARTE TARDO ANTICA E PALEOCRISTIANA

La fine dell’arte antica: Gli ultimi secoli dell’impero e il Tardonantico. La scultura tardontica: Ritratto di Costantino

seduto. L’Arco di Costantino(scheda). Il mosaico e la pittura: Villa del Casale di Piazza Armerina. I dipinti murali.

L’architettura nei centri del potere: Palazzo di Diocleziano, la Basilica di Massenzio.

L’esordio dell’arte cristiana: L’impero diventa cristiano. L’arte delle catacombe. L’architettura paleocristiana: la Basilica di

San Pietro, Santa Sabina. I martytion. La basilica di Santa Maria Maggiore(scheda). La tecnica del mosaico. L’iconografia

cristiana di Cristo. I Pittura e mosaici : Il Cristo in trono di Santa Pudenziana(scheda). Ravenna: I mosaici paleocristiani di

Ravenna. La tecnica del mosaico.

ALTO MEDIOEVO E ARTE BIZANTINA

Giustiniano e l’esordio del Medioevo. L’architettura bizantina: Santa Sofia a Costantinopoli. La Basilica di San Vitale a

Ravenna(scheda). Le icone e i mosaici bizantini: Galla Placidia, Sant’Apollinare Nuovo, Sant’Apollinare in Classe. I mosaici

di San Vitale a Ravenna(scheda). I bassorilievi bizantini: Giustiniano a cavallo.

DALL’ARTE BARBARICA ALLA RINASCENZA CAROLINGIA E OTTONIANA

L’arte barbarica. I manoscritti miniati. La croce di Agilulfo. L’altare del Duca Ratchis (scheda). La rinascenza carolingia. I

Longobardi in Italia: i luoghi del potere Lombardia, Friuli, Umbria, Puglia

L’ARCHITETTURA ROMANICA

L’Europa nell’anno Mille e il Romanico. L’architettura della cattedrale. Sistemi costruttivi romanici. Il Romanico in

Italia. L’architettura romanica lombarda: Il Duomo di Modena. La Basilica di Sant’Ambrogio a Milano(scheda).

L’architettura romanica in Toscana: Il Romanico fiorentino: San Miniato al Monte. Il Battistero di San Giovanni(scheda).

Pisa: Il complesso monumentale della Piazza dei Miracoli.

LA SCULTURA ROMANICA

Uno straordinario mondo di forme. I maestri lombardi. Wiligelmo.

L’ARCHITETTURA GOTICA

Cenni storici. Introduzione all’architettura: tecniche costruttive.

Pescara 07/06/2016 ALUNNI INSEGNANTE

DOCENTE: Ilaria SacchettaMATERIA: Tecnica della Danza ContemporaneaCLASSE: II SEZ.: B

RIPARTIZIONE DEL PROGRAMMA

Utilizzo di due Tecniche: di base: la tecnica Release e la tecnica Cunningham. TECNICA RELEASE

BREVE INTRODUZIONE

[...] L’arte e la libertà sono l’appropriazione creativa dei limiti, non la loro sospensione o l’opposizione. Così un’estetica sana della danza dovrebbe concepire il corpo danzante non in opposizione alla gravità ma nell’atto di appropriarsene, divenendo così libero nella forma. [...](Da Il corpo spazioso di Jeffrey Maitland )

Utilizzando il peso corporeo come mezzo espressivo e lavorando sulle sue possibili dinamiche, soli o in relazione agli altri, attraverso un contatto sia fisico che mentale la lezione di tecnica di danza contemporanea Release based, diviene un’energia rilassata ma potente, grazie al costante mantenimento del centro, che anima tutto il corpo viaggiando all’interno di un flusso continuo e circolare. In un immaginario disegnato da un’atmosfera rarefatta un lavoro sul peso, sulla forza di gravità, sulla densità del gesto e del corpo che esplora, attraverso la dimensione spazio-tempo, la possibilità di sospendere e ricadere, rotolare e verticalizzare, sarà il principio su cui il docente cercherà di porre l’attenzione. Ma in un sistema metodologico corretto se si vuole lavorare sul concetto di peso corporeo sarà fondamentale tenere in considerazione prima di tutto la classe a cui la lezione è rivolta, gli elementi di cui è composta, le ore di studio settimanali svolte ed infine il totale percorso di lavoro di tutto il quinquennio.

Concetti e principi Release based-Fontano: • Respirazione.• Forzadigravità.• Peso corporeo.

• Centro del corpo.• Allineamento posturale.• Conoscenza dell’uso funzionale dei muscoli e delle articolazioni. • Allungamento ed elasticità della colonna vertebrale.• Impulso del movimento.

I tre piani di azione: sagittale (rotazione); frontale (porta); orizzontale (tavolo). Analisi del movimento• Azioni (cosa fare) [saltare, girare, viaggiare, etc...].• Dinamica (come fare) [tempo, flusso, spazio, peso].

• Spazio (dove fare) [percorsi; livelli; direzioni; body design; zona; super zona; fuori zona]. • Corpo [testa, dorso, braccia,gambe, piedi, etc...].• Relazione [sotto, sopra, vicino,lontano, toccare, non toccare].• Verbi di azione (saltare, girare, viaggiare, etc...).

• Dinamiche del movimento (tempo: veloce, sostenuto/ flusso: libero, limitato/ spazio: flessibile, diretto/ peso: pesante, leggero).

•L'obiettivo sarà, dunque, rivolto al lavoro di percezione del peso corporeo in relazione a se stessi, agli altri e allo spazio, e sarà importante sottolineare i problemi legati, naturalmente, all’età e allo studio della danza classica degli allievi. Questi si trovano, infatti, in un’età delicata di stabilizzazione psico-fisica e portano con se una difficoltà di tipo inibitorio sia nel rapporto con se stessi che con gli altri, in più si aggiunge una possibile resistenza nello sperimentare il contatto percettivo in relazione al proprio corpo, a quello altrui e in relazione allo spazio e al pavimento. Soprattutto per ciò che riguarda quest’ultimo caso essendo allievi provenienti da un studi classici, a fatica riusciranno a lasciarsi andare, rilassare la muscolatura abbandonandosi alla forza di gravità e la naturale tendenza sarà quella di irrigidirsi in posizioni precostituite, facendo più attenzione alla forma estetica anziché alla sostanza dell’esercizio. Cercare il miglioramento nell’imparare ad ascoltarsi muscolarmente, a percepire il proprio corpo e quello degli altri in uno spazio e soprattutto a non resistere alla forza di gravità ma imparare a utilizzarla per poterne

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sfruttare l’energia appropriata da applicare alle diverse dinamiche di movimento, rafforzando il centro, sarà lo scopo didattico di questo corso.

La lezione si compone di 4 parti:

• On the floor• Standing Up• Acrossthefloor • Cooldown

TECNICA CUNNINGHAM

BREVE INTRODUZIONE

La mia lezione è costruita su esercizi elaborati dai principi della lezione di Merce Cunningham, e di una mia personale elaborazione della sua metodologia.Itinerario e scopo è stato quello di portare a compimento e di elaborare una serie di esercizi da presentare sotto forma di lezione della durata di un ora e mezzo, circa.

Il livello di riferimento è un corso intermedio A, che potrebbe riferirsi all’incirca ad un quinto anno di studi intensivi di una lezione Cunningham-based.Il mio lavoro è stato via via concepito attraverso l’elaborazione di principi portanti della tecnica Cunningham, quali l’uso dello spazio, l’elaborazione ritmica delle legazioni, e il tentativo di potenziamento degli “estremi” della dinamica , in accordo con una delle più peculiari caratteristiche metodologiche e compositive del coreografo americano a cui facciamo riferimento.

Mi piacerebbe, dunque portare l’attenzione del lettori su queste parole chiave:

SPAZIO RITMO DINAMICA CENTRO

Nello studio di una metodologia e nell’ottica di una creazione coreografica cunninghammiana, questo concetto chiave spicca in maniera preponderante nel suo universo artistico e tecnico. Forse perché in contrasto con le concezioni classiche e tradizionali della scena della sua epoca, lo spazio per Cunningham diviene

“...it was the statement of Einstein's which I read at that time, where he said there are no fixed points in space. And I, it was like a flash of lightning, felt well that's marvelous for the stage. Instead of thinking it's front and centre, a point, to allow any point, very Buddhist, any point in the space to be as important as any other".

The John Tusa Interviews. Transcript of the John Tusa Interview with Merce Cunningham. In www.bbc.co.uk/radio3/ johntusainterview/cunningham_transcript.shtml

Viene rivoluzionato così, il concetto tradizionale di spazio: gli interpreti non si dispongono più solo frontalmente e offrono così agli spettatori diverse prospettive di una stessa sequenza di passi. Si ottiene in questo modo una grande dilatazione visiva, grazie al fatto che un luogo viene vissuto in ogni sua parte e direzione. Einstein insegna che non esiste un punto fisso nello spazio.

Elemento peculiare nelle lezioni e nelle creazioni di Merce Cunningham è l’organizzazione ritmica. Le sequenze e gli esercizi della lezione comprendono un ampio range di variazioni e mutamenti di velocità: si scopre la massima lentezza, opposta all’estrema rapidità. Nelle sue lezioni si vuole costruire una sorta di curva: si inizia lentamente, finché si è pronti a muoversi più velocemente e per eseguire movimenti più complessi. Il danzatore scopre che, modificando il “beat” di un esercizio eseguito sempre allo stesso modo, come nella tecnica classica, questo a sua volta cambia, si modifica, diventa altro. L’interprete dunque deve scoprire ogni giorno cose nuove nella sua ricerca, non può eseguire gli esercizi per abitudine, o con il pilota automatico. La ricerca dell’estremo, come toccare tutti i punti di una circonferenza, o eseguire dei salti lentissimi, riempie un mondo, ricrea un universo nel quale ogni danzatore vive, soffre e si trasforma.

Ma il vero focus dello studio della mia lezione, ciò a cui mi sono dedicata con particolare attenzione sia nello stilare questo scritto, che durante l’anno accademico di lezioni, rimane il CENTRO.La ricerca “fisica” del centro si nutre e segue fedelmente determinate regole, che così potrebbero essere riassunte: il bacino sente il coccige che scivola verso il basso, come fosse una coda, ultimo prolungamento della colonna vertebrale, il pube teso verso l’alto, come conseguenza dell’attivazione dei muscoli addominali, e dei muscoli del pavimento pelvico, che consentono il sollevarsi del peso del corpo verso l’alto. Il bacino deve mantenere una posizione neutra, in equilibrio tra antiversione (le spine iliache vanno in avanti, il sacro scivola indietro e in alto, e le curve fisiologiche della colonna aumentano di ampiezza) e retroversione (le spine iliache si muovono verso il dietro e l’alto, il sacro va in sotto e le curve tendono a scomparire), come una bacinella in cui l’acqua non cade. Le curve della colonna vertebrale in neutro assumono la loro ampiezza naturale e fisiologica, i processi mastoidei cadono sugli ischi, le spine iliache anteriori sono perpendicolari rispetto al pube (non si devono formare pieghe sui pantaloni...), e la spinta armonica e non forzata in avanti del gruppo muscolare degli addominali è in equilibrio con la controspinta dei muscoli dorsali del dietro della colonna.

L’immagine del proprio corpo alla ricerca del baricentro: centro della testa, forse posto nella “fontanella” del cranio, agganciato ad un soffitto mobile; aria a ventaglio dallo sterno; dorsali ad ali che spingono come vettori verso il basso e l’esterno; luce perpendicolare al pavimento da entrambi gli ischi e piedi come radici nella terra. Tutto questo è già un corpo in movimento dalla sua immobilità “sopra-dritta” dell’up-right, alla fluttuante mobilità infinita del movimento nello spazio: è una lotta, una feroce ricerca tra equilibrio e instabilità. Nel mezzo di questo contrasto, c’è la danza.

Trovare il centro vuol dire dunque poi poterlo già abbandonare. Ma se non si acquisisce la propria centralità, la forza del proprio asse, la spinta propriocettiva del tratto addominale e la conquista di un bacino solido, non si può conquistare una corretta

organizzazione del proprio corpo. Per scappare di casa, devi conoscere e sapere l’indirizzo della casa dalla quale fuggi...Invero, studiare questa tecnica ha significato per me esplorare una muscolatura nuova, ricercare una dolce costrizione nella struttura muscolare ed articolare del corpo, osservare una nuova fluidità e tentare di possederne piccoli e pochi principi, che hanno fatto sì che queste lezioni mi regalassero qualcosa in più e diventassero parte di me, danzatrice e studentessa, in continua ricerca e in fervente osservazione. Quanto più si affrontavano difficoltà tecniche (alle volte anche solo cercare l’up-right, e dunque sfidare la forza del proprio asse verticale!), tanto più il corpo aveva la possibilità di riformulare tragitti e percorsi del tutto nuovi. Questo dunque, l’obiettivo artistico di un danzatore e di un insegnante: rendere ogni giorno il proprio sé danzante, vivere nel corpo una continua sfida con se stesso e la sua danza, e saperlo comunicare con passione agli altri.

Altro aspetto caratteristico della lezione è la libertà che essa concede al ritmo, all’interpretazione dinamica, alla disposizione degli allievi nello spazio, alla conduzione di un leader che comanda tempo, andamento e luogo e alla possibilità di modificare e modulare ritmicamente e dinamicamente le sequenze di movimenti. In una parola avere la possibilità di lavorare in improvvisazione.

Paradossalmente, secondo la mia personalissima opinione, la danza potrebbe essere solo improvvisazione. Per cogliere la profondità più intrigante di se stesso bisognerebbe essere capace di dimenticare ciò che si sa, sarebbe necessario esplorare nuove possibilità, possedere una tecnica ed abbandonarla, per relegarla in un angolo. Danzare nella creatività più spontanea vuol dire conoscere un nuovo amico, imparare una nuova lingua, comunicare con un linguaggio che non ha bisogno di parole. Non per questo “improvvisare” vuol dire non avere regole. Proprio perché esse si conoscono profondamente, proprio perché esse sono parte di noi, riusciamo ad infrangerle, nella più grande ed intensa libertà. Essere liberi vuol dire fare ciò che si deve. Probabilmente danzare liberamente vuol dire danzare ciò che si deve, rispettando le più profonde motivazioni che ci detta il nostro inconscio e imponendo rigore ed onestà per il corpo e alla nostra danza più pura.

“Non c’è pensiero nella mia coreografia...io non lavoro attraverso immagini o idee, io lavoro attraverso il corpo....” Merce Cunningham

In conclusione l’elaborazione della mia lezione non si discosta in maniera eccessiva dai principi approfonditi nello studio metodologico della tecnica Cunningham, ma non per mancanza di coraggio, quanto piuttosto proprio per una scelta operata su un mero piano personale: in essa ho potuto trovare un validissimo aiuto tecnico e didattico per lo studio sul mio corpo e per lo studio di una lezione da proporre ai miei allievi. Sono rimasta abbastanza fedele ai disegni e ai principi metodologici cunninghammiani, tentando di migliorare una parte in me carente, e dunque proprio per questo utilissima. La mia particolare elaborazione è caduta così su una triplice scelta: fedeltà ai principi cunninghammiani, sviluppo di aspetti concernenti lo studio del centro del corpo, e approfondimento di aspetti meramente coreografici e compositivi particolarmente presenti nella struttura di una lezione elaborata dal maestro Merce.

La lezione si compone di 4 parti:

PRIMA PARTE

ON THE FLOOR

Riscaldamento, stretching a terra, floor work. Sequenze a terra.

SECONDA PARTE

AL CENTRO

1 - Bounces

2 - Slow foot

3 - Shoulders on three

4 - Warming back

5 - Sides

6 - Brushes - Swing foot (Tendus)

7 - Bend and stretch. (Pliés)

8 - impostazione Criss Cross

9 - Circles on three (Ronde)

10 - Leg Extension (Developpé)

11 - In-out (frappé)

12 - Big Kicks - Swing leg (grand Battement)

13 - Small jumps

TERZA PARTE

IN THE SPACE

Adagio andamento lento, largo, moderato. Triplets in diagonale. tempo ternarioBig Jumps orientativamente binario

LABORATORIO DI COREOGRAFIA

Creazioni di sequenze per performance e spettacoli.

Giugno 2016

PROGRAMMA SVOLTO a.s. 2015/2016

DISCIPLINA: Tecnica della danza classica

DOCENTE: Stefania Scorrano

CLASSE: II SEZ B Cor.

Come pianificato nella programmazione iniziale la classe di II liceo coreutico nell’anno scolastico 2015/2016 ha svolto nella prima parte dell’anno il programma di II corso di Tecnica della Danza Accademica vigente presso l’Accademia Nazionale di Danza e, successivamente. a partire dal mese di febbraio sono stati introdotti una parte dei passi, dei movimenti e dei principi previsti nel programma di III corso di Tecnica della Danza Accademica in uso presso l’AND. Durante tutto l’anno si è lavorato per migliorare l’impostazione del corpo, la flessibilità, la rotazione esterna delle anche e la precisa coordinazione dei movimenti, elementi imprescindibili per proseguire nell’apprendimento della tecnica. Si è introdotto e approfondito lo studio dei movimenti sulla mezza punta e dell'en torunant; si è velocizzato l'accompagnamento musicale e alcuni movimenti sono stati eseguiti anche in 1/8 musicale ciascuno. Sono state svolte sequenze per migliorare la mobilità articolare e legamentosa, il potenziamento muscolare, la ricerca di una maggiore espressività, l’affinamento del senso del ritmo e della musicalità.

Il programma svolto comprende anche:

• Nozioni fondamentali dell’apparato muscolo scheletrico

• Corretta terminologia francese relativa ai passi.

• Ordine degli esercizi svolti alla sbarra

• Struttura tecnica e ritmica degli elementi di base della sbarra, del centro, dell’adagio, del giro, dello sbalzo e delle punte.

• Uso consapevole della respirazione.

• Ritmi e conoscenze musicali: tempi, velocità, dinamiche.

• Uso consapevole dell’energia.

• Consapevolezza del concetto di aplomb.

• Esecuzione di semplici esercizi e combinazioni di adagio, con equilibrio, stabilità, precisione formale, plasticità e intensità in tutte le pose e nei passaggi espressivi.

• Padronanza nella costruzione delle piccole e grandi pose croisées, effacées ed écartéees a tutte le altezze con il piede portante a terra.

• Esecuzione con correttezza dinamica e ritmica di esercizi e combinazioni di piccolo sbalzo con cura della coordinazione formale e funzionale delle diversi parti del corpo.

• Impostazione della tecnica di base dell’en tournant .

• Padronanza nella tecnica base della piccola batterie per i ragazzi e delle punte per le ragazze.

• Sviluppo del rapporto tra il movimento e spazio, dinamica, ritmo e musica.

• Incremento della mobilità articolare e legamentosa, di forza, elasticità e resistenza muscolare.

• Incremento della capacità di concentrazione e attenzione.

Di seguito saranno elencati dettagliatamente i passi e i movimenti di Tecnica della danza Accademica studiati dalla classe.

Programma II anno• Relevé in IV posizione • Battement tendu pour le pied, con appoggio del tallone a terra• Battement tendu jeté en balançoire• Plié-relevé in tutte le direzioni e pose a 45°• Demi-rond de jambe a 45° a terra, sulla mezza punta e con plé-relevé• Rond de jambe a 45°, a terra• Battement frappé doible italiano• Batteent fondu double a 45°, a terra• Battement soutenu a 45°, sulla mezza punta• Flic devant e derrière, a terra• Rond de jambe en l'air a 45° a terra• Tombè coupé a terra, a 45° e sulla mezza punta, in tutte le direzioni• Demi- rond de jambe a 90° a terra• Battement développé passé in tutte le direzioni, a terra• Grand battement jeté: • - Pointé• - En balançoire (passé par terre terminato con la punta a terra)• III port de bras:• - In IV posizione avanti e dietro con la punta a terra in demi-plié• - Con la gamba sulla sbarra in IV posizione avanti e dietro• Port de bras laterale con la gamba sulla sbarra in II posizione• Soutenu en trournant (1/2)• Fouetté con punta a terra• Détiré en dehors

Esercizi al centroSi ripetono tutti gli esercizi della sbarra- eccetto il grand battement jeté pointé- en face e in épaulment, con il piede portante a terra. Si aggiungono:

• Battement tendu:• In tutte le grandi pose e in I, II e III arabesque• laterale en tournant di 1/8• Battement tendu jetè e jetè piqué in tutte le pose• Battement relevé lent, battement développé, grand battement jeté in tutte le grandi pose

(eccetto le pose écartées e IV arabesque)• IV e V port de bras• IV arabesque con punta a terra• Temps lié con port de bras• Mezzo giro e tre quarti di giro in V posizione con cambio di piedi• Preparazione alla pirouette, en dehors e en dedans dalla IV posizione• Preparazione e pirouette, en dehors e en dedans alla V e dalla seconda posizione

• Pas de bourrée senza cambio di piedi• Pas de bourrée dessus – dessous• Pas de bourrée en dehors e en dedans en tournant• Pas de bourrée suivi in diagonale con spostamento laterale in avanti • Pas jetè sur le cou- de-pied con spostamento in avanti (piqué)

Allegro• Temps levè in IV posizione• Temps levè in V con spostamento in avanti• Temps levé au cou de pied alla sbarra• Petit changement de pieds• Changement de pieds en tournant (1/4)• Pas echappé in IV posizione• Pas echappé in II posizione finito sur le cou de pied• Glissade• Pas assemblé• Assemblé allongé• Sissonne simple• Sissonne fermée• Sissonne ouverte con e senza spostamento• Pas de chat en avant• Pas emboîté a 45°sul posto e con spostamento • Pas de basque en avant• Pas chassé• Pas balancé in effacé• Pas de basque en avant• Pas de basque en tournant di 1/4 (forma scenica)• Temps levé nella I arabesque (forma scenica)

Classe maschile• Changement de pieds en tournant (1/4)

Punte• Relevé in I, II, V e IV posizione• Pas échappé in II e IV posizione ( con plié relevé)• Pas assemblé soutenu• Sisonne simple• Sus Sous• Pas de bourrée suivi, in diagonale• Glissade• Temps lié• Pas jeté• Pas jeté sur le cou-de-pied con spostamento (piqué) • Pas de bourrée senza cambio di piedi• Pas de bourrée-ballotté • Pas couru en avant e en arrière, en face

Programma di III Corso

• Battement tendu jetè sulla mezza punta

• Petit battement con pli・ relevè• Battement frappè double con pliè relevè con punta a terra e a 30ー• Tombè sotto il corpo (sur le cou-de-pied) con 1/4 giro, en dehors e en dedans • Battement fondu sulla mezza punta :

double a 45°, in tutte le direzioni e posesimple e double a 90°

• Rond de jambe en l'air : a) a 45° sulla mezza puntab) a 90° a terra e sulla mezza punta

• Rond de jambe a 45ー sulla mezza punta• Demi-rond de jambe a 90ー :

a) sulla mezza punta• Rond de jambe a 90ー en face e nelle pose, a terra• Battement soutenu a 90ー sulla mezza punta• Battement relevè lent e battement developpè sulla mezza punta, in tutte le direzioni• Battement developpè passèsulla mezza punta, in tutte le direzioni • Grand battement jetè pointè in tutte le pose (eccetto le pose ecartes e IV arabesque)• Grand battement jetè en balancoire• Grand battement jetè nelle pose ecartes e IV arabesque • Giro intero in V posizione con cambio di piedi, verso la sbarra e verso il centro• Soutenu en tournant con giro intero• Pirouette, en dehors e en dedans, dalla V posizione • Grand écart in IV posizione avanti • Detirè en dedans

Esercizi al centro

• Grand plié con I e II port de bras• Battement tendu :

nella IV arabesqueen tournant (1/8 e 1/4) in tutte le direzioni e pose (eccetto IV arabesque)

• Demi e rond de jambe a 90ー en face e nelle pose, a terra• Battement fondu simple e double a 90ー, a terra• Rond de jambe en lair a 90ー, a terra• Battement developpè passè in tutte le direzioni e pose, a terra• Failli• Pas jetè en arabesque e en attitude (piqué)• Tour lent en retir è• Pas de bourré dessus-dessous en tournant • Pirouette, en dehors e en dedans, dalla IV posizione

Allegro• Temps levé in V posizione con spostamento laterale e indietro • Temps levé au cou-de-pied• Changement de pieds con spostamento in avanti, indietro e laterale• Changement de pieds en tournant (1/2)• Pas eéhappé in II e IV posizione en tournant (1/4)• Pas échappé in IV posizione finito sur le cou-de-pied• Pas-coupé

• Sissonne tombé• Temps lié sauté• Grand pas chassé• Pas balancé en effacé en tournant (1/4)• Pas de valse

Punte

• Pas échappé in II e IV posizione en tournant (1/4)• Relevé au cou-de-pied• Coupé-ballonné laterale• Pas jeté in tutte le pose a 45° (piqué)• Pas jeté fondu en avant, in diagonale • Temps sautés in V posizione • Changement de pieds

Pescara 06 giugno 2016

Il docente Gli studenti

Prof.ssa Stefania Scorrano