la voce marzo 2011

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Direzione, Redazione, Amministrazione: via Colombo, 35 - tel 0523 596511-Poste Italiane spa - Sped.in a.p.-D.L.353/2003 (conv.in l.27/02/2004 n.46)-art.1 comma 1-DCB Piacenza-Costo abbonamento annuo: euro 11-Pagamento assolto tramite versamento quota associativa-contiene i.p. LA VOCE DEI C oltivatori Anno LXIII N° 3 MARZO 2011 PERIODICO DELLA FEDERAZIONE PROVINCIALE COLDIRETTI PIACENZA IL PREZZO DEL POMODORO... 88 EURO NON BASTANO!

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mensile la voce dei coltivatori

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LAVOCE

DEI ColtivatoriAnno LXIII N° 3MARZO 2011 PERIODICO DELLA FEDERAZIONE PROVINCIALE COLDIRETTI PIACENZA

IL PREZZO DEL POMODORO...88 EURO NON BASTANO!

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CRESCE IL SITO Coldiretti Piacenzae si arricchisce di nuove sezioni e nuove pagineDinamico e di facile consultazione, ricco di notizie per tutti gli internauti: associati, consumatori e imprenditori agricoli.

Recentemente abbiamo inserito nuove pagine nella sezione CAA con l’introduzione di approfondimenti dedicati al Piano di Sviluppo Rurale, al vitivinicolo, alla sicurezza alimentare, alla nuova Pac e, in genere, alle tematiche ambientali e tecniche.

Sono inoltre presenti i documenti necessari e scaricabili per le diverse pratiche e procedure.

Un aggiornamento importante è stato introdotto anche nella sezione dell’AGRIMERCATO.

Il sito, inoltre, è aggiornato in tempo reale con le NEWS, la versione sfogliabile de LA VOCE DEI COLTIVATORI e della RASSEGNA STAMPA mensile, con gli articoli dei quotidiani ed i comunicati stampa dell’Organizzazione.

Anche questo è uno strumento fondamentale per la nostra crescita nella società e per la società.

Pertanto sarà importante che da tutti venga consultato come strumento di informazione e formazione per un confronto reciproco e costruttivo.

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LA VOCE DEI Coltivatori

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LAVOCE

DEIColtivatori Periodico della Federazione Provinciale Coldiretti di Piacenza

Direzione, Redazione e Amministrazione:FEDERAZIONE PROVINCIALECOLDIRETTI DI PIACENZAPalazzo dell’Agricoltura29122 Piacenza via Colombo, 35Tel. 0523 596511Fax 0523 596596E-mail: [email protected]

Autorizzazione Tribunale di Piacenza:n. 71 del 24 Aprile 1953

DIRETTORE RESPONSABILEMassimo Albano

COMITATO EDITORIALE Antonella Bazzini, Dario Panelli, Elisabetta Montesissa, Laura Barbieri, Luca Piacenza, Maria Luisa Cassi, Maurizio Maffi

HANNO COLLABORATONadia Marcotti, Riccardo Piras, Stefano Cavanna, don Stefano Segalini, Sabrini Cliti

PROGETTO GRAFICO & IMPAGINAZIONE Massimo Covati

FOTO Archivio Coldiretti

FOTOCOMPOSIZIONE E STAMPAGrafiche Lama s.r.l.

Il periodico ha una tiratura di 9.500 copie.Viene spedito ai Soci in regola con la quotaassociativa. Non è in vendita.Titolare del trattamento dei dati personali nelle banche dati di uso redazionale è Federazione Provinciale Coldiretti di Piacenza. Gli interessati potranno esercitare i diritti previsti dal Dl.Lgs 196/2003 in materia di protezione dei dati personali, telefonando al n. 0523 596511, e-mail: [email protected]

© tutti i diritti riservati

Questo numero è stato chiuso in redazione il 8 Marzo 2011

in copertina:IL PREZZO DEL POMODORO...88 EURO NON BASTANO!

ANNO LXIII - N. 3 - MARZO 2011 SOMMARIO

Sindacale Coerenza e coraggio non sono diseducativi ......................................................................................................2Assemblea Nazionale dei Presidenti .............................................................................................................3PAC POST 2013: l’agricoltura torna protagonista ..........................................................................................4Intesa raggiunta sul prezzo del latte .............................................................................................................5Prezzo pomodoro ........................................................................................................................................6A Roma il primo incontro nazionale dei presidenti degli agrimercato ...............................................................9Etichettatura .............................................................................................................................................10Creditagri Emilia Romagna informa ............................................................................................................11Coldiretti e Terranostra Piacenza protagonisti alla Bit ...................................................................................13Alla ricerca di esempi virtuosi in Sicilia .......................................................................................................14Antonio Mansueto .....................................................................................................................................14Il messaggio di Don Stefano Segalini ..........................................................................................................15

L’intervista del mesePier Giorgio Bassi ......................................................................................................................................16

Eventi e notizie dal mondo agricoloLa Voce della Cattolica ..............................................................................................................................21Fausto Zermani, Coldiretti, confermato Presidente .......................................................................................23

TecnicoPAC 2011 ................................................................................................................................................25Niente titoli per patate, vivai e ortofrutta......................................................................................................25 Telematizzazione delle vendite intracomunitarie del vino ..............................................................................25

Fiscale - TributarioDiritto camerale 2011 ...............................................................................................................................27Fatture sotto monitoraggio .........................................................................................................................27Fabbricati sconosciuti al fisco: obbligo di accatastamento prorogato al 30 aprile 2011 ..................................29Compensa ruoli per tributi erariali: pubblicato il decreto ...............................................................................29

Epaca31 marzo 2011: scadenza disoccupazione agricola .....................................................................................31Convenzione Epaca ASL per certificati esenzione ticket................................................................................31

Le pagine del CapLa qualità del vigneto parte dall’impianto / Varie ..........................................................................................36

1LA VOCE DEI Coltivatori

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COLDIRETTI PIACENZA

LA VOCE DEI Coltivatori

COERENZA E CORAGGIO non sono diseducativi

Ho avuto modo di leggere un articolo di stampa in cui si rimprovera a Coldiretti che la richiesta di applicazione della legge sull’etichettatura anche aprendo, se necessario, un contenzioso con l’Ue, rappresenta un atto “decisamente antieducativo”.

Ebbene si potrebbe obbiettare che il contenzioso è l’istituto forse più convincente per accreditare uno stato di diritto. Guai se se fosse preclusa la possibilità di “aprire contenziosi” e difenderli nelle sedi istituzionali, saremmo in una dittatura, e sostenere ciò non è certo “educativo”.

Potrei ancora obbiettare che una legge votata all’unanimità da tutti i partiti, da tutti i parlamentari e voluta da tutti i cittadini, come quella sulla etichettatura, interessando l’informazione e la salute della gente ha un peso giuridico, politico e sociale che legittima, eccome, l’apertura di un contenzioso se dovesse trovare ostacoli nella sua applicazione.

Vorrei aggiungere poi che l’Italia di contenziosi con l’Ue in questi anni ne ha aperti più di un centinaio e fino ad ora quelli portati a termine il nostro paese li ha quasi tutti vinti, come dire che a volte quell’atto definito “diseducativo” non solo è legittimo ma anche necessario.

Mi permetto infine di sostenere che io ho una concezione assai diversa di ciò che si può definire diseducativo.

Diseducativo è dare l’impressione che quando sono in gioco interessi economici, non sempre trasparenti, si possano calpestare i diritti dei cittadini e le volontà parlamentari e solo il tentativo di promuovere un legittimo contenzioso diventa oggetto di “censura culturale”.

Diseducativo è presentare come atto eversivo un democratico strumento di garanzia.

Diseducativo è non dimostrare la coerenza e il coraggio che debbono sempre accompagnare chi si appresta a dare giudizi morali.

La richiesta di applicazione di una legge è semplicemente un atto dovuto, un diritto e anche un dovere e non si può condannare chi chiede l’applicazione di una legge!

Naturalmente si può bacchettare come “fortemente diseducativa” la legge stessa e, di conseguenza, il comportamento di chi la ha votata, solo cosi il tutto torna ad avere un senso logico, ma allora colui che ritiene di dover esprimere tale giudizio deve anche assumersi la responsabilità di ben selezionare il destinatario del giudizio stesso e se questo non viene fatto tornano in ballo i valori di coraggio e coerenza a cui accennavo sopra.

Evidentemente avrà le sue buone ragioni per pensarla diversamente quel corrispondente che ha scritto da Bruxelles, e come lui tutti coloro che vogliono darci insegnamenti di morale e di etica e di rispetto delle regole e finanche di democrazia e diritti.

Il caso portato ad esempio sarebbe di per sé poca cosa, ma è sintomatico di quanto sia difficile far comprendere che “diritto” è anche quello di provare a cambiare l’ordine prestabilito delle cose, e questo e vero a Roma come a Bruxelles, dobbiamo smetterla di pensare che ciò che è scritto lassù sia per definizione immutabile e incontestabile, la politica, il sindacato la democrazia sono lì apposta per cambiare in meglio ciò che la gente reputa peggio.

Nel rispetto delle regole, le regole stesse possono essere cambiate, e dove questo non avviene non sono posti in cui è salutare vivere.

Ed è proprio di regole e di diritti che, noi, vorremmo ricominciare a parlare. A cominciare da quelli degli agricoltori Italiani, diritti che negli anni troppo spesso sono stati svenduti o barattati a Bruxelles.

Nessuno se ne abbia, dunque, se su uno di questi punti il parlamento italiano ha votato all’unanimità. Mi auguro che ciò accada sempre più spesso, anche perché di questa “novità” tutti dovranno tener conto a cominciare da chi in sede Europea ci rappresenta. Come dire, ormai tutti si gioca a carte scoperte!

Sergio MariniPresidente Nazionale Coldiretti

Sergio Marini

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MARZO 2011

LA VOCE DEI Coltivatori

Assemblea Nazionale dei PresidentiDal nuovo protagonismo sociale di Coldiretti un progetto per il Paese

“Abbiamo il diritto e dovere di contagiare la società sulla nostra idea di futuro e possiamo farlo perché ne abbiamo i mezzi e le capacità”. E’ con queste parole che il presidente della Coldiretti Sergio Marini ha concluso l’incontro di tre giorni con i presidenti della Coldiretti che si è svolto a Roma dal 14 al 16 febbraio sul progetto della Coldiretti per “Una Filiera Agricola Italiana”. Sono emerse grande condivisione, voglia di fare e l’indicazione delle azioni da intraprendere per velocizzare la rea-lizzazione del progetto, ma anche il convincimento che rimangono tutte le contraddizioni e le debolezze della politica.

L’incontro è iniziato con la presentazione di una indagine elaborata dal-l’Swg che ha evidenziato le aspettative della società e degli associati nei confronti dell’agricoltura italiana e della Coldiretti.

I produttori agricoli sono considerati garanti della salubrità e della si-curezza dei prodotti alimentari piu’ delle industrie alimentari (11 per cento) e della grande distribuzione (9 per cento).

“Nel territorio ci sono le leve competitive del Paese”, ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che il progetto per una “Filiera agricola tutta italiana” valorizza le identità locali per generare sviluppo economico, ma anche qualità della vita dando dignità e titolarità sociale alle imprese agricole.

Dall’indagine emerge - ha sostenuto Marini - un nuovo protagonismo sociale che la gente riconosce positivamente a Coldiretti che da oltre dieci anni ha rotto con il collate-ralismo ed è diventata titolare delle relazioni sociali che erano invece nelle mani della politica. Oggi abbiamo un obiettivo e un traguardo nonostante la crisi e questo ha di fatto marcato una distanza rispetto alla rappresentan-za tradizionale perché ci ha fatto aprire all’esterno. Questa strada non è comune alle altre forze di rappresentanza che, di fronte alla crisi, per difendersi, tendono a chiudersi nel corporativismo e nella finta unità.

Coldiretti ha creato un progetto, ha un obiettivo ma non rifiuta il dialogo e il confronto a prescindere purchè questo parta da idee chiare sulla strada che si vuole percorrere, restando indisponibili ai compromessi al ribasso e a chi vuole solo far perdere tempo. E bisogna essere co-scienti che Coldiretti può fare comunque da sola e avere la forza di dimostrare l“egemonia culturale” che abbiamo conquistato in questi anni.

Il “protagonismo sociale” della Coldiretti - ha sostenuto Marini - nasce come esigenza economica attraverso il Progetto di “filiera agricola tutta italiana”: conciliare l’interesse delle nostre imprese con quello dell’inte-ra collettività. Per questo il progetto è un’opportunità per le imprese, per il sistema agricolo, per il Paese dove tocca i bisogni della gente; inoltre, partito come strumento economico, è diventato oggi strumento sociale e ci ha posizionato anche rispetto alla politica con la quale ci relazionia-mo proprio per il contributo che offre alla realizzazione del progetto”.

Coldiretti-Swg, per il 71% degli italiani

sarà l’imprenditoria locale a salvarci dalla crisi Per il 71 per cento degli italiani il contributo maggiore alla ripresa del Paese viene dall’im-prenditoria locale che batte nettamente i gran-di gruppi (45 per cento dei consensi) o le ban-che nazionali (32 per cento). E’ quanto emerge da una indagine Coldiretti/Swg predisposta in occasione dell’incontro dei presidenti della Coldiretti convocato dal presidente Sergio Marini per il 15 e 16 febbra-io a Roma, nelle sede di Palazzo Rospigliosi. Secondo l’indagine la spinta piu’ forte al su-peramento della crisi proverrà dal livello locale (42 per cento) piuttosto che da quello nazio-nale (14 per cento) anche se il 21 per cento li ritiene determinanti entrambi ed il 13 per cento nessuno dei due. Tra le diverse attività economiche i settori con-siderati più importanti in Italia spiccano quelli fortemente radicati sul territorio e che quindi sono a minor rischio di delocalizzazione come il turismo (70 per cento) e l’agricoltura (56 per cento). A seguire l’artigianato (52 per cento), l’indu-stria (il 49 per cento),i servizi (47 per cento), il commercio (46 per cento) e la finanza (31 per cento). Il settore agricolo viene percepito importante soprattutto per quanto riguarda la produzione di alimenti che fanno l’immagine dell’Italia all’estero (45 per cento), come ga-ranzia di sicurezza e qualità (40 per cento), salvaguardia tradizioni locali (35 per cento) e difesa del territorio e dell’ambiente (27 per cento). Con il 56 per cento dei consensi i produttori agricoli sono considerati garanti della salubri-tà e della sicurezza dei prodotti alimentari più delle industrie alimentari (11 per cento) e della grande distribuzione (9 per cento).

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COLDIRETTI PIACENZA

LA VOCE DEI Coltivatori

PAC POST 2013: l’agricoltura torna protagonista Trovato l’accordo con la sottoscrizione di un documento da parte di tutte le rappresentanze della filiera: organizzazioni agricole, cooperative e sindacati. Solo l’industria non ha firmato.

Il documento rappresenta un deciso passo avanti verso la condivisione di un mo-dello agroalimentare dove la centralità e il protagonismo tornano nelle mani

degli agricoltori e del territorio ma anche un forte pungolo a Governo e Parlamento italia-no ed alla Unione Europea per sostenere una idea di futura politica agricola comune (Pac) decisamente orientata all’impresa agricola professionale, che va al mercato e che opera sul territorio e ad una filiera agroalimentare gestita dagli agricoltori. E’ quanto ha afferma-to il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel suo intervento al Forum sulla “Pac verso il 2020” promosso dal Ministro delle Politiche Agricole Giancarlo Galan, in riferimento alla sottoscrizione del documento da parte di tutte le rappresentanze della filiera (organizzazioni agricole cooperative e sindacati con esclusio-ne dell’industria) sulla riforma della politica agricola comune.

“Trasparenza, filiera corta, informazione ai consumatori, qualità, più efficaci strumenti di mercato, assicurazione al reddito, difesa del

budget, sussidiarietà e semplificazione, ed an-cora centralità del lavoro e contrasto alla ren-dita fondiaria sono, sottolinea il presidente di Coldiretti Piacenza Luigi Bisi, le parole chiave del documento. Ognuno di queste tematiche rappresenta un elemento fondamentale sto-rico nel sostegno al nostro progetto di filiera agricola italiana firmata dagli agricoltori. E’ un grande risultato per Coldiretti, perché sono state raccolte e sottoscritte le nostre tematiche con l’obiettivo di rendere finalmente l’agricol-tura protagonista”.

Bisogna sottolineare che si tratta di risorse rilevanti sul bilancio delle imprese agricole, anche se secondo una analisi della Coldiretti, l’Italia, pur realizzando il 12,5 per cento della produzione agricola lorda e il 17 per cento del valore aggiunto comunitario ed essendo leader in Europa nella qualità e nel rispetto ambien-tale, riceve soltanto il 10 per cento della spesa agricola dell’Unione.

“Il documento sottoscritto, ribadisce Bisi, so-stiene una Pac che favorisca la competitività dell’agricoltura sotto il profilo economico am-

bientale e sociale, che sia in grado di innovare le attuali inefficienze nella fase di programma-zione e gestione dell’offerta, che risponda alle domanda dei consumatori in tema di informa-zione e trasparenza, che crei le condizioni per il protagonismo e la gestione diretta, da parte degli agricoltori, di filiere corte e trasparenti per favorire l’occupazione, che ridia centrali-tà al territorio e alla economia reale. Si vuole uno sviluppo rurale che assuma una caratte-rizzazione decisamente più agricola rispetto al passato, per evitare dispersione di risorse e per stimolare un modello produttivo che combini sostenibilità economica sociale ed ambientale e che concentri le risorse verso le imprese e il mercato”.

Quindi, un Psr che finanzi gli investimenti tesi all’innovazione, all’organizzazione, alla promozione, all’accorciamento, all’efficienza e alla trasparenza delle filiere, con la richiesta del superamento dei limiti dimensionali per le imprese di filiera, ma solo nei casi in cui queste siano controllate dai produttori agricoli.

Tante altre sono le tematiche importanti della nuova Pac. Per questo, invitiamo tutti i lettori a prendere visione del documento completo, collegandosi al sito

www.piacenza.coldiretti.it

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MARZO 2011

LA VOCE DEI Coltivatori

Intesa raggiunta sul prezzo del latteColdiretti Piacenza e Apl:

“questo accordo garantisce nuove certezze per gli allevatori ma è allarme

rosso per il continuo aumento dei costi”

Firmato l’accordo per il prezzo del latte in Lombardia. L’intesa è stata raggiunta l’11 febbraio, presso la sede di Coldiretti Lombardia, da: Philippe Laborne, ammi-

nistratore delegato di Italatte SpA, Nino Andena, Presidente di Coldiretti Lombardia e da Mario Lanzi, Presidente di Cia Lombardia. “E’ un risultato importante commenta il presidente dell’Associazione Piacentina Latte Fabio Minardi, perché rappresenta il prezzo base di riferimento anche per la nostra provincia. Si tratta di un ac-cordo di buon senso, che mette fine ad una situazione di incertezza per i nostri allevatori, anche se, considerando le quotazioni del Grana Padano, crediamo che possa costituire un prezzo minimo di riferimento da cui partire per rida-re finalmente valore al prodotto italia-no. Non dimentichiamo che l’accordo si riferisce al latte fresco. Per Piacen-za occorre sicuramente un incremento maggiore che potrebbe andare nella direzione proposta da Assolatte di un aumento di 3 centesimi, per il latte de-

stinato a Grana Padano”. L’accordo prevede la partenza a gennaio a 39 centesimi rispetto ai 36,5 del dicembre 2010 e l’arrivo a settembre 2011 a 40,2 centesimi al litro e risolve una situazione complessa che si trascinava ormai da troppo tempo e che creava incertezza sia agli allevatori che alle industrie, impedendo una cor-retta pianificazione aziendale. E’ stata una tratta-tiva complessa perchè mai come in quest’ultimo anno le tensioni internazionali hanno influ-ito sui rapporti fra allevatori e industria sia per quanto riguarda le materie prime, come mais e soia, sia per quel che riguarda il latte.

“Siamo convinti, hanno sottolineato dal quartier generale di Coldiretti Lombar-dia, che un riferimento di mercato fosse indispensabile e influira’ positivamente su tutti gli altri comparti lattiero caseari e sui loro prodotti”. “La durata di 9 mesi dell’accordo e’ anche un modo per dare una maggiore prospettiva e stabilita’ alle imprese agricole, valorizzando il ruolo del settore lattiero caseario e le sue inimitabili produzioni made in italy”.

“Riteniamo, commenta il direttore di Coldiretti Piacenza Massimo Albano che questo risultato, evidenzi un atteggiamento responsabile per un maggior equilibrio nella valorizzazione, anche economica, della filiera e dei prodotti italiani che, per essere tali, devono essere fatti con il latte italiano e non certo con “materie prime” o simili provenienti dall’estero; in questa direzione ha sicuramente influito la nostra vittoria per l’in-dicazione obbligatoria dell’origine in etichetta. Stiamo, però, purtroppo assistendo anche ad una continua lievitazione dei costi di produzione e quindi sarà sempre più indispensabile legare il prezzo del latte alla stalla ai costi di produzione”

“Il nostro primo obiettivo, concludono Minardi e Albano è ridare reddito alle aziende agricole, riconoscendo all’agricoltura il ruolo primario e centrale che gli spetta, valorizzando il prodotto locale e tutelando il consumatore. E questa intesa va a difesa degli allevatori e delle loro aziende.

“Il nostro primo obiettivo, concludono

Minardi e Albano è ridare reddito alle aziende agricole,

riconoscendo all’agricoltura il ruolo

primario e centrale che gli spetta,

valorizzando il prodotto locale e tutelando il

consumatore. E questa intesa va a

difesa degli allevatori e delle loro aziende”.

Massimo Albano Fabio Minardi

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COLDIRETTI PIACENZA

LA VOCE DEI Coltivatori

Il prezzo del pomodoro...88 euro non bastano! Nota positiva: l’inversione di tendenza in termini migliorativi della scaletta qualitativa.

Speriamo che questo accordo sia l’inizio di un nuovo percorso

“88 euro a tonnellata non è certo remunera-tivo per i nostri agri-coltori”, con queste parole il presidente Luigi Bisi commenta l’accordo sottoscritto nei giorni scorsi tra le organizzazioni dei produttori di pomodoro

del nord Italia e le industrie di trasformazione dell’Aiipa. Il 2011 rappresenta il primo anno di disaccoppiamento totale e l’aumento del prezzo costituisce indubbiamente un piccolo passo in avanti nella direzione della maturità della filiera, così come dimostra anche un aumento di po-tere contrattuale per la parte agricola. “Rispetto all’opportunità del disaccoppiamento, prosegue Bisi, non intendo tornare su questi aspetti, perché Coldiretti, con la coerenza che sempre la contrad-distingue aveva chiesto da subito questo regime, senza attendere i tre anni di parziale, che hanno causato solo minor rimuneratività. Abbiamo, con sacrificio, cercato di sopportare questo regime parziale, per permettere al sistema industriale di prepararsi al disaccoppiamento totale, e alle sfide del mercato”.

“Nonostante l’impegno del mondo agricolo e le conseguenti aspettative, purtroppo, commenta il responsabile economico di Coldiretti Piacen-za Giovanni Morini, siamo costretti a constatare che anche l’accordo di quest’anno non coprirà i costi di produzione, i quali, senza tener conto delle molte variabili, tra cui il maltempo e altre situazioni eccezionali, non sono inferiori a 91 euro. Ci dispiace prendere atto che i produttori, saranno costretti ad una riduzione delle superfici coltivate, stimate, in un 10-15% in meno rispetto al 2010. E’ importante sottolineare che stiamo parlando di una coltivazione molto “costosa” e soggetta a numerose variabili; gli imprendito-ri per troppo tempo hanno lavorato senza una adeguata remunerazione e quindi difficilmente potranno restare ancora in questa situazione di incertezza”.

“L’unica nota positiva, rispetto a questo accordo, è l’inversione di tendenza in termini migliorativi della scaletta: per la prima sono stati introdotti dei riconoscimenti sulla qualità del prodotto. Il nostro auspicio, conclude Bisi, è che la filiera dimostri maggiore maturità se vogliamo che la nostra provincia continui ad avere il primato ri-spetto alla produzione di pomodoro”.

“E’ stata una trattativa estenuante, perché ab-biamo riscontrato mol-ta fermezza nella parte industriale.

D’altronde noi non potevamo scendere ul-teriormente. L’accordo non ci soddisfa piena-mente, anche se va rico-

nosciuto il valore di avere ottenuto una modifica dei parametri qualitativi.

Auspichiamo che questo sia l’inizio di un nuo-vo percorso che possa portare al riconoscimento della qualità del nostro prodotto e a un migliora-mento della redditività della cultura.

Fondamentale sarà anche il ruolo del Distretto, con l’introduzione e il rispetto di regole certe che rappresentino una garanzia di serietà e traspa-renza per tutti coloro che hanno sempre lavorato per mantenere i primati del pomodoro piacenti-no.

L’obiettivo del Distretto dovrebbe essere proprio quello di andare oltre la visione e gli steccati del passato.

Per questa campagna si tratterà di garantire la produzione, ma abbiamo già stimato una ridu-zione delle superfici coltivate, proprio perché ci sono altre colture che offrono alternative remu-nerative. Quindi massima attenzione alla collo-cazione del prodotto…. Ora ci prepariamo alla campagna con l’opportuna professionalità che ci ha sempre contraddistinto”.

LUIGI BISI - PRESIDENTE COLDIRETTI PIACENZA FILIPPO ARATA - PRESIDENTE AINPO

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MARZO 2011

LA VOCE DEI Coltivatori

Maggior valore dal mercato per il nostro pomodoro

Italianità, origine, qualità e sostenibilità: gli elementi distintivi che dobbiamo saper valorizzare

Il nostro obiettivo è valorizzare al meglio il prodotto dei soci

“Abbiamo già detto tutto su questo accordo, Non entro nel merito del prezzo e di chi è stato danneggiato, ma di certo la diminuzio-ne degli ettari coltivati dovrebbe spingerci ad una riflessione. La sfida continua ad essere rap-

presentata dalla capacità che il sistema avrà di valorizzare il prodotto sul mercato, individuando le strade più efficaci da percorrere.

In questo senso la legge sull’etichettatura gioca un ruolo centrale, anche se non dobbiamo di-menticare che mancano ancora i decreti appli-cativi.

La normativa dovrà rappresentare lo strumento attraverso il quale riuscire a valorizzare i com-portamenti produttivi virtuosi che caratterizzano il nostro territorio.

Questa dovrebbe essere la strada da percorrere se effettivamente vogliamo tornare a fare reddito coltivando pomodoro.

Certo è indispensabile porci sul mercato mondia-le in modo coeso, comunicando e difendendo i valori del territorio.

Serve un gioco di squadra messo in campo da tut-ti con un unico obiettivo, valorizzare il pomodoro e mantenere i primati che contraddistinguono la nostra provincia.”

“L’accordo raggiunto pur segnando un in-teressante aumento di prezzo, non è ancora in grado di soddisfare i produttori di pomo-doro costretti a subire, di nuovo, rincari sulla “materia prima” e sui mezzi tecnici, propor-

zionalmente superiori rispetto ai termini dell’ac-cordo.

È inoltre evidente una riduzione degli ettari a favore di altre colture più redditizie e, se tali condizioni non subiranno modifiche in futuro, le diminuzioni di superficie negli anni a venire saranno sempre più consistenti.

Da ricordare tra l’altro che, a livello nazionale, non si è raggiunta una condivisione di metodo e di contenuti, cosa che influenza negativamente il settore.

Le nostre strutture in questo contesto dovranno essere capaci di valorizzare il loro prodotto pun-tando, come già stanno facendo sull’altissima qualità delle produzioni, sulla loro origine italia-na, sulla totale assenza di OGM, per salvaguar-dare, non solo il consumatore finale, ma anche l’ambiente.

Tutto questo dovrà essere supportato ovviamente dall’applicazione della normativa nel rispetto della trasparenza.

Solo così il settore pomodoro italiano potrà man-tenere la sua tradizione storica e affrontare la concorrenza di mercati sempre più agguerriti.”

“Sono molteplici le differenze che ci contraddistinguono dall’industria privata, Chi conferisce ad una struttura cooperativa si aspetta un prezzo quantomeno uguale, se non superiore, a quello di mercato, come è av-

venuto negli ultimi anni.

Con una distinzione importante: gli agricoltori che consegnano all’industria privata stipulano un contratto ogni anno e sono liberi di modi-ficare i propri investimenti colturali in base al mercato.

I soci Arp, invece, hanno investito nella loro strut-tura e gestiscono in prima persona ogni fase che caratterizza l’attività di filiera.

Il socio produce per qualcosa che è anche suo. L’imprenditore che sceglie la cooperazione pro-duce e vende mettendo in pratica veramente la filiera corta.

Il nostro obiettivo è cercare di valorizzare al me-glio il prodotto dei soci e per ora il trend delle vendite della scorsa campagna sta procedendo regolarmente.

Per la prossima dovremo affrontare un’agguerri-ta concorrenza dei produttori spagnola soprattut-to nei formati industriali, mentre nei canali retail e foodservice già adesso si stanno riscontrando aumenti di prezzo che fanno ben sperare per le commercializzazioni future”.

PIERGIORGIO BASSI - PRESIDENTE ARP MARCO CROTTI - PRESIDENTE CIO PAOLO VOLTINI- PRESIDENTE CONSORZIO CASALASCO DEL POM.

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pubb.44gatti_il conto210x297COL 11-01-2011 12:30 Pagina 1

A Roma il primo incontro nazionale dei presidenti degli agrimercato

All’interno della mostra “I cibi del passato salvati dall’estinzione”

esposti la zucca Bertina e la pera Lauro

Si e’ svolto a Palazzo Rospigliosi il pri-mo incontro nazionale dei presidenti degli Agrimercato di Campagna Amica. Un’occasione di confronto alla quale

hanno preso parte, insieme al presidente della Coldiretti Sergio Marini, il sondaggista Roberto Weber, il sociologo Giuseppe De Rita, presiden-te del Censis; il presidente della Commissione Aagricoltura del Senato Paolo Scarpa Bonazza, Toni De Amicis, presidente della Fondazione Campagna Amica, Rosario Trefiletti Federcon-sumatori, Sveva Sagramola, conduttrice di Geo & Geo. La tavola rotonda è stata condotta con grande maestria da Paolo Massobrio.Con 80 Mercati di Campagna Amica, l’Emilia Romagna si colloca al quarto posto tra le regio-ni italiane per la presenza sul proprio territorio di mercati degli agricoltori.Secondo l’indagine, nel 2010 i mercati agricoli a livello nazionale sono stati 705, partecipati da ben 16 mila aziende. L’Emilia Romagna si colloca ai vertici della classifica anche per il nu-mero di imprenditori che vendono direttamente nei farmers market: sono 2.201, al secondo po-sto subito dopo la Lombardia (2.250).“E’ un risultato importante, sottolinea il presi-dente di Coldiretti Piacenza Luigi Bisi, se con-

sideriamo che è stato raggiunto in appena due anni dall’inizio di queste esperienze nel nostro Paese. Oltre che un’opportunità di mercato per tante nostre imprese, si tratta di una formida-bile occasione per aggiungere concorrenza ad un sistema ingessato da anni, ma anche di una esperienza che ha uno straordinario effetto moltiplicatore sulle altre forme distributive, che per rispondere alle esigenze di un consumatore più informato dovranno garantire un adeguato spazio sui propri scaffali al vero prodotto Made in Italy”.Al di la’ dei numeri, che pure sono rivelatori del successo di questa iniziativa commerciale, emerge dalle prime analisi presentate un inte-resse diffuso e permanente verso forme alterna-tive di spesa alimentare, tanto che la Coldi-retti ha intenzione di lavorare perchè i Mercati di Campagna Amica diventino la terza gamba del sistema distributi-vo, come ha annunciato il Presidente Marini. Al di fuori di noi, ha spiegato, “nessun altro può mettere le commesse in piazza a parlare. Questo e’ il nostro grande valore aggiunto”. La filosofia che da anni la Coldiretti persegue per realizza-re e diffondere modelli specifici che rendano l’agricoltura italiana competitiva nel mondo

e’ anche al fondo del progetto, pur localistico, degli agrimercato, inoltre ormai certe ondate di disinformazione verso la politica dei prezzi dei nostri mercati vanno scemando di fronte ai fatti. Tuttavia, ha concluso il presidente Marini, abbiamo rafforzato le regole e i controlli perchè lo sbaglio di uno e’ lo sbaglio di tutti”.

La mappa regionale dei mercati degli agricoltori è consultabile sul sito www.campagnamica.it

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COLDIRETTI PIACENZA

LA VOCE DEI Coltivatori

1. Scarpa a De Castro, “datti da fare non dimenticare di essere italiano”1189 - 03:02:11/14:00 - roma, (agra press) - nel corso dell’incontro di oggi dei presidenti degli agrimercato, promosso dalla coldiretti, si e’ parlato della grande battaglia dell’organizzazione per la legge sull’etichettatura. il presidente della commissione agricoltura del senato e senatore del pdl paolo scarpa, ha sottolineato il fatto che “oggettivamente e’ accaduto qualcosa di straordinariamente importante. e’ stata approvata una legge rivoluzionaria”. una “legge della coldiretti che e’ diventata legge di tutto il parlamento”, ha aggiunto. il presidente della commissione agricoltura del parlamento europeo paolo de castro - ha detto scarpa - “e’ ancora in tempo a sfruttare saggiamente il suo ruolo a bruxelles, desinato a difendere non solo l’industria ma anche l’agricoltura, per rendersi interprete della volonta’ del parlamento italiano”. “paolo cogli l’assist, datti da fare, non dimenticarti di essere italiano”, trovando la forza di essere “positivo e vincente”, ha detto scarpa ribadendo poi di essere divenuto socio della coldiretti perche’ e’ l’unica associazione che ha dimostrato di avere un progetto per il futuro. marini ha replicato ringraziando scarpa e soprattutto insistendo sul fatto che il primo a presentare un disegno di legge in materia di etichettatura e’ stato proprio il senatore del pdl. ha detto marini: “scarpa e’ il primo ad aver presentato la legge sull’etichettatura, poi l’ha presentata zaia. il dato importante e’ che questa legge dimostra che volendo le cose giuste possono andare avanti, nonostante i tempi che corrono in politica e nonostante le lobby del finto made in italy che non sono riuscite ad intaccare neppure un senatore o un deputato. esercitare questo protagonismo ci piace molto. noi faremo barricate per difendere questi meccanismi”.

2. De Castro a Scarpa, “ti invito a sollecitare governo italiano”1190 - 03:02:11/15:50 - bruxelles, (agra press) - in tema di etichettatura il presidente della commissione agricoltura del parlamento europeo paolo de castro, ha replicato al presidente della commissione agricoltura del senato paolo scarpa dicendo: “raccolgo l’assist, ma per vincere ricordo che la norma approvata dal parlamento europeo sull’etichettatura obbligatoria deve essere approvata dal consiglio dei ministri della salute del 14 febbraio. invito scarpa a sollecitare anche il governo!”

3. Marini (Coldiretti), “De Castro si ravveda e faccia meglio gli interessi del paese che rappresenta in Europa”1192 - 03:02:11/17:09 - roma, (agra press) - “ogni dichiarazione di de castro sulla legge dell’etichettatura rilasciata in questi giorni rafforza in noi sempre piu’ la sensazione che in fondo in fondo lui vede questa legge come fumo negli occhi. peccato, perche’ questa e’ una norma votata da tutto il parlamento italiano a cominciare dal suo partito, il partito democratico, e voluta da tutti i cittadini”. e’ quanto afferma il presidente della coldiretti sergio marini nel sottolineare che la strada della norma nazionale tanto criticata da de castro e’ la stessa che lui da ministro delle politiche agricole ha percorso per l’extravergine di oliva. “si ravveda, dunque, de castro, faccia meglio l’interesse del paese che in europa - conclude marini - sta a rappresentare”.

4. Replica di De Castro a Marini (Coldiretti)1193 - 03:02:11/17:51 - roma, (agra press) - il presidente della commissione agricoltura del parlamento europeo paolo de castro ha replicato con queste parole alle affermazioni del presidente della coldiretti sergio marini a proposito della legge italiana sull’etichettaura : “sinceramente - ha detto de castro - non credo che il giudizio della coldiretti sul mio operato in europa sia condiviso dagli agricoltori italiani! a volte - ha aggiunto il presidente della commissione agricoltura del parlamento europeo - ho il dubbio che sia l’operato della coldiretti a non essere in linea con gli interessi dell’agricoltura italiana!”.

5. Marini (Coldiretti) controreplica a presidente Comagri per De Castro 1194 - 03:02:11/18:50 - roma, (agra press) - “il giudizio su de castro lo abbiamo espresso in 150 mila a bologna. se vuole glielo riproponiamo presto a bruxelles”. lo ha detto il presidente della coldiretti sergio marini replicando a quanto affermato dal presidente della commissione agricoltura del parlamento europeo circa il consenso che la coldiretti ha in ordine alle critiche a lui rivolte.

ETICHETTATURA - BOTTA E RISPOSTA

Coldiretti Piacenza è pronta a scendere in piazza a Bruxelles, come abbiamo fatto a Bo-logna. Non permetteremo che la questione etichettatura obbligatoria finisca come la vicenda del disaccoppiamento parziale del pomodoro e della riforma vino; dove gli interessi tutelati non erano certo quelli degli agricoltori.

Luigi Bisi - Presidente Coldiretti Piacenza

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MARZO 2011

LA VOCE DEI Coltivatori

Le aziende agricole dell’Emilia Romagna credono nella ripresa economica e investono per il loro futuro.

E’ quanto risulta dal bilancio 2010 di Creditagri Emilia Romagna, società di mediazione creditizia e consulenza finanziaria di Coldiretti, che nell’anno appena trascorso ha svolto attività di intermediazione a favore delle imprese agricole per un valore complessivo di 153 milioni di euro, di cui 91 di pura mediazione creditizia e il resto per rilascio di garanzia.

“Dai dati – commenta il presidente di Coldiretti Emilia Romagna, Mauro Tonello – emerge chiaramente che il ricorso al credito è diventato uno strumento per diventare più competitivi e far crescere la propria impresa, visto che quasi un terzo delle mediazioni creditizie riguardano giovani imprenditori e che in generale la maggioranza dei finanzia-menti sono destinati a investimenti di lungo periodo e per l’innovazione”. Dei 91 milioni di euro di mediazione, oltre 44 milioni riguardano interventi per ampliare l’azienda, 36 milioni sono destinati all’innovazione nel settore delle agroenergie, quasi 5 milioni sono richieste per prestiti di miglioramento aziendale, sia sul fronte prettamente agrario (ad esempio: rinnovo degli impianti di frutteto) sia su quello di dotazioni di nuove attrezzature e macchine, mentre solo 6 milioni hanno riguardato il consolidamento delle passività pregresse.

“Sono numeri – ha proseguito Tonello – che evidenziano la volontà delle imprese di guardare oltre la crisi e di uti-lizzare il credito come strumento per mettere la propria impresa in grado di affrontare le sfide del mercato”.

Le intermediazioni maggiori, secondo i dati Coldiretti, hanno riguardato la provincia di Bologna dove gli importi di intermediazione di Creditagri hanno superato i 20 milioni di euro destinati in prevalenza alle agro energie, seguono Ferrara con 16,6 milioni di euro, con la maggioranza degli interventi che riguardano mutui ipotecari di lungo pe-riodo per miglioramento aziendale e consolidamento delle passività pregresse; Piacenza con 15,2 milioni di Euro, con l’ampliamento aziendale al primo posto dei finanziamenti richiesti; Reggio Emilia con 12,7 milioni di euro, con al primo posto gli interventi per lo sviluppo dell’attività lattiero casearia; Modena con 8,2 milioni di euro con finanziamenti destinati per più della metà al potenziamento aziendale e per il resto a finanziamenti di conduzione, dotazione e liquidità; Parma con oltre 7 milioni destinati in prevalenza a investimenti di medio e lungo periodo per miglioramento aziendale o acquisto di terreni; infine le tre province della Romagna (Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini) dove l’intermediazione di Creditagri ha raggiunto gli 11,3 milioni di euro con investimenti destinati principalmente al rinnovo dei frutteti e all’ampliamento delle aziende, con una parte cospicua di investimenti destinati anche alla realizzazione di impianti fotovoltaici.

Creditagri, 91 milioni di euro per il potenziamento aziendaleIn Emilia Romagna le aziende agricole investono per la ripresa economica

CreditAgri Emilia RomagnaVia Rizzoli 9 - 40125 Bologna (BO)tel. 051/2758811 - fax 051/2960627 e-mail: [email protected]

CreditAgri Emilia Romagna - sportello di Piacenza: via Colombo 35 - 29122 PiacenzaTel.: 0523.596566 Referente: Fabrizio Masini - e-mail: [email protected]

CREDITAGRI EMILIA ROMAGNA

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INIZIATIVE COLDIRETTIINIZIATIVE COLDIRETTI

12 LA VOCE DEI Coltivatori

COLDIRETTI PIACENZA

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MARZO 2011

LA VOCE DEI Coltivatori

Coldiretti e Terranostra Piacenza protagonisti alla Bit

Il turismo enogastronomico vale cinque miliardi e si conferma il vero motore della vacanza Made in Italy che è l’unico segmento in costante e continua crescita nel panorama dell’offerta turistica nazionale. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti presentata in occasione dell’ apertu-

ra della Bit 2011, Borsa internazionale del Turismo. E proprio all’interno della manifestazione principale dedicata al settore, Terranostra Piacenza ha illustrato la nuova guida degli agriturismi piacentini. Una vetrina d’eccellenza che ha consentito al presidente regionale e provinciale Carlo Pontini di proporre ai numerosi visitatori le eccellenze enogastronomiche e paesaggistiche del nostro territorio. La presentazione della guida, alla sua terza edizione, è stata natu-ralmente accompagnata da una serie di degustazioni, per esprimere quel legame indispensabile prodotto-territorio-turismo, che rappresenta il nostro migliore biglietto da visita. Nello stand dell’Amministrazione Provinciale dedicato ad “Una provincia da favola”, gli agriturismi hanno rappresentato il biglietto da visita della nostra enogastronomia, “perché, come ha sottolineato l’Assessore provinciale all’agricoltura Filippo Pozzi, “è compito del sistema piacentino far conoscere il nostro tipo di ‘tavola di qualità’ a chilometro zero”. “Siamo molto soddisfatti, prosegue Pontini del trend positi-vo per le vacanze nel verde e anche dall’attività della nostra associazione.

Dalla prima edizione della guida, il numero di aziende è in costante aumento, siamo passati da 59 aziende agrituristiche alle 73 attuali; le aziende che fanno vendita diretta sono 144 e 16 i bancolat dislocati nella provincia.

Sono, inoltre, illustrate le peculiarità e i servizi delle aziende, anche a seconda dell’offerta di alloggio, di ristorazione, di vendita diretta di prodotti, di attività ricreative, di attività culturali o di attività di fattoria didattica. Gastronomia e ospitalità, ma anche un legame forte con tutto ciò che ca-ratterizza la nostra terra e che può essere offerto al turista: ambiente, monumenti, manifestazioni tradizionali, insieme ad un’utile cartina della provincia”.

Gli agriturismi, sottolinea il direttore di Coldiretti Piacenza Massimo Albano, hanno un ruolo fondamentale come “vetrina del territo-rio”; ed è per questo indispensabile fare sinergia tra gli attori della provincia, se effettivamente vogliamo rilanciare il nostro turismo”.

“Coldiretti, conclude Albano, sostiene fortemente le attività dedicate alla promozione del turismo in campagna, alla vendita diretta e all’utilizzo di prodotti a chilometri zero; queste tipologie di aziende rappresentano un tassello fondamentale per la realizzazione del progetto di “una filiera agricola tutta italiana e firmata dagli agricoltori”.

Tutti i cittadini consumatori interessati alla Guida,

possono richiederla gratuitamente >> agli uffici Provinciali o Periferici

di Coldiretti Piacenza.

Presentata la nuova Guida degli agriturismi piacentini e delle aziende che effettuano vendita diretta

Val Tidone Val Trebbia Val Nure Val d’Arda Bassa Piacentina

Bobbio - Ponte gobboRocca d’Olgisio Lago Nero - alta val Nure Castell’Arquato

TERZA EDIZIONE

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COLDIRETTI PIACENZA

LA VOCE DEI Coltivatori

COLDIRETTI GIOVANI IMPRESA PIACENZA:

Alla ricerca di esempi virtuosi in Sicilia

Antonio Mansueto è il nuovo presidente della Federpensionati Coldiretti

Il gruppo Giovani Impresa di Piacenza, a con-clusione di un percorso di formazione che li ha visti protagonisti attivi su diversi argomenti, ha organizzato recentemente un viaggio studio per visitare realtà significative di altre zone. Du-rante il corso, oltre a trattare temi economici dedicati alle colture tipiche del nostro territorio, sono state approfondite le opportunità offerte dal concorso Oscar Green, rispetto ai progetti più innovativi delle imprese. Il concorso nazio-nale, le cui candidature devono essere presen-tate entro la fine del mese, ha offerto in questi anni, numerose opportunità, soprattutto in termini di visibilità, ma anche di confronto con altre realtà del nostro Paese. Ricordiamo che nella scorsa edizione il Consorzio BioPiace ha vinto il primo premio nazionale nella categoria “Oltre la filiera”.“Per questi motivi, ha dichiarato il delegato provinciale Coldiretti Giovani Impresa Jonatha Risoli, abbiamo attivato un percorso formativo concluso con un viaggio-studio in Sicilia, per permettere a tutti i giovani imprenditori di con-frontarsi personalmente con i colleghi di altre province sui comparti vitivinicoli e orticoli, ma soprattutto rispetto alle opportunità date da di-verse forme aggregative”.“La visita, ha dichiarato il segretario del grup-po Giovani Stefano Cavanna, è iniziata con due delle più prestigiose cantine siciliane, Donnafu-

gata e Planeta: il vino come tesoro enologico per attirare turisti e come volano di un’economia fatta di prodotti tipici, arte e paesaggi incante-voli. Abbiamo potuto notare una cosa impor-tantissima: l’organizzazione turistica all’avan-guardia che mette le aziende agricole al centro. Ci siamo poi trasferiti a Ragusa, dove abbiamo visitato Asprol (Associazione produttori olivicoli siciliani), una cooperativa di produttori di olio che ha intrapreso un percorso “virtuoso” met-tendo in campo il progetto “Il frantoio a casa”; grazie alla stretta collaborazione con Coldiretti, la struttura partecipa ai Mercati di Campagna Amica in tutta la Sicilia e attraverso il sito in-ternet vende online il suo olio extravergine di oliva, nell’ottica di garantire prezzi e qualità al consumatore accorciando la filiera”.La visita è terminata a Pachino, con il percorso dei pomodorini: dalle serre all’inscatolamento a marchio IGP.“E’ stata, conclude Risoli, un’esperienza im-portante, perché in un momento di crisi come quello che stiamo attraversando, i segnali di cambiamento più significativi, devono proveni-re proprio da noi giovani. Contemplare nuove possibilità di reddito, per le aziende è fonda-mentale e il nostro compito di futuri dirigenti ci impone di rimanere aggiornati su tutte le realtà tecnologiche che possono apportare benefici alle imprese associate.

Naturalmente il viaggio è stato realiz-zato grazie alla collaborazione e alla sinergia con la Coldiretti siciliana, ma questo, senza bisogno di sottolinearlo, è la fortuna di appartenere alla nostra grande Organizzazione, una rete effi-ciente sull’intero territorio nazionale”.

Antonio Mansueto è stato eletto presidente della Federpensionati Coldiretti che rappresenta oltre 800 mila pensionati in Italia ed è la più impor-tante Associazione Pensionati del lavoro auto-nomo di tutta Europa. Lo ha deciso il Consiglio Nazionale eletto dalla X Assemblea Generale della Federpensionati, alla presenza del presi-dente Confederale della Coldiretti Sergio Marini. “Vogliamo essere protagonisti del progetto della Coldiretti per “Una filiera agricola tutta italia-na” che ci prendiamo l’impegno di portare con noi nelle campagne perché gli agricoltori anche da pensionati non attaccano mai le scarpe al chiodo” ha affermato il neo presidente Antono Mansueto al momento dell’elezione. La nuova Giunta nazionale della Federpen-

sionati Coldiretti risulta composta dal presi-dente Antonio Mansueto, dai tre Vicepresidenti Sepp Mayr (Bolzano), Teresa Bracci (Pesaro) e Leonardo Gorgoglione (Basilicata) e dai tre membri di Giunta Luigina Pavanello (Veneto), Aimone Gnudi (Emilia Romagna) e Saverio Ia-copino (Calabria). Al neo presidente Mansueto, ha dichia-rato il presidente dell’associazione pensionati di Coldiretti Piacenza Gior-gio Rossi, auguriamo buon lavoro e di proseguire sulla strada intrapresa da Natale Carlotto per affermare la Fe-derpensionati come risorsa indispen-sabile per il mondo agricolo e per la società.

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MARZO 2011

LA VOCE DEI Coltivatori

Don Stefano SegaliniCONSIGLIERE ECCLESIASTICO PROVINCIALE DI COLDIRETTI PIACENZA

Carissimi amici,

martedì 25 gennaio al mattino presso la casa del fanciullo, realtà che educa circa 100 bambini delle scuole elementari, fondata da un santo frate – padre Gherardo – è iniziato nelle diverse classi il percorso di Educazione alla Campagna Amica.

Da prete vi dico che è stato un momento emozionante: vedere questi bimbi - che arrivavano accompagnati dai genitori e, dopo un bacio per salutarli, subito in chiesa per ascoltare una parabola di Gesù e la preghiera del mattino mettendo la vita nelle mani del Signore - crea una grande gioia nel cuore.

Dopo, tutti in classe dove Elisabetta Montesissa e Cinzia Pastorelli hanno dato inizio al corso, semplice ma indispensabile, se vogliamo educare le future generazioni a usufruire del cibo distinguendo quello buono e prodotto in modo rispettoso del creato, da quello frutto di manipolazioni dell’uomo!

I nostri giovani, sia nell’ambito della fede che della cultura, occorre educarli fin da piccoli, per avere in futuro persone forti nella fede, ma anche cittadini del mondo che sanno distinguere l’origine di un prodotto quando vanno a fare compere. Credo proprio che la nostra associazione stia andando nella giusta direzione: educare i bambini a saper scegliere e non lasciarli nell’ignoranza e – peggio - in balia di produttori disonesti.

Come agricoltori cristiani, dobbiamo più che mai oggi utilizzare tutti i mezzi informativi per educare e far crescere un nuovo mondo che – sia pur globalizzato - sappia cosa è bene e cosa è male. Non manipolando ma educando già dall’infanzia cresceremo un futuro migliore, uomini e donne che sapranno affrontare la vita e fare scelte coraggiose e rispettose di ciò che il buon Dio ci ha donato.

Non possiamo pensare a una società che rispetti la vita se si trascura una sana alimentazione, che insieme al vangelo fa crescere l’uomo. Concludo con la bella notizia che giunge dal parlamento italiano: è legge di Stato la proposta – sostenuta caldamente da Coldiretti – di indicare l’origine geografica del prodotto agricolo su tutti gli alimentari. Questa “vittoria” ci fa capire che la strada intrapresa è quella giusta, quindi: coraggio!

Il vostro Assistente ecclesiastico

don Stefano Segalini

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INTERVISTA DEL MESE

16 LA VOCE DEI Coltivatori

INTERVISTA DEL MESE COLDIRETTI PIACENZA

Pier Giorgio

Bassi

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17LA VOCE DEI Coltivatori

INTERVISTA DEL MESEINTERVISTA DEL MESEMARZO 2011

IIIII Presidente, ci presenta brevemente la struttura che rappresenta ?

La cooperativa A.R.P., (acronimo di Agricoltori Riuniti Piacentini), è un’azienda del territorio piacentino; è nata il 18 settembre 1958 grazie all’iniziativa di alcune aziende agricole piacentine che con molto coraggio e tanta lungimiranza hanno creato questa struttura per valorizzare al meglio e in modo continuativo i prodotti conferiti dalle aziende agricole associate.

A.R.P. dal 1997 è stata riconosciuta dalla regione Emilia Romagna quale Organizzazione di Produttori ai sensi del Reg. CE 2200/96; è inoltre socio fondatore dell’A.O.P. C.I.O. Consorzio Interregionale Ortofruttico-li. La base sociale è composta da 120 aziende agricole socie singole e 3 soci sovventori ( A.IN.P.O., A.P.O.L. e AS.I.P.O.).

Parlo di azienda del territorio perché ancora oggi il 95 % dei prodotti trasformati da A.R.P. arriva dalla pro-vincia di Piacenza; noi fin dalla fondazione della coo-perativa possiamo tranquillamente parlare di prodotto 100% Italiano. Inoltre la coltivazione, la sua trasfor-mazione in prodotti finiti e la successiva distribuzione presso i clienti, sono tracciati al 100% dal seme alla scatola che finisce sugli scaffali dei supermercati e conseguentemente nelle nostre case.

IIIII Quali sono i mercati principali a cui si rivolge il vostro prodotto?

A.R.P. fattura circa 46 milioni di € suddivisi al 50% tra mercato Italiano e Estero ( CEE in particolare, ma anche Sud Africa, Australia, Emirati Arabi e Giappone).

Il 35/40% del nostro fatturato è destinato alla Grande Distribuzione Organizzata ( Esselunga è nostro clien-te da più di 20 anni, Conad ormai da 10, Auchan in Francia da 3, inoltre produciamo per i principali marchi Italiani POMì, Pezzettoni Santa Rosa ) ; un altro 35% è canalizzato nel Foodservice o Ristorazione Collettiva ( Ristoranti, Pizzerie e Grandi Mense sia Italiane che Estere ); il restante 30% è fornito direttamente alle In-dustrie Italiane e Europee che utilizzano i nostri semi-lavorati per produrre Sughi, Ketchup, Zuppe, Minestre, Pizze e altro.

IIIII Presidente una breve analisi delle ultime annate.

L’annata 2009, particolarmente produttiva, ha provo-cato una sensibile diminuzione dei prezzi dei prodot-ti finiti e conseguentemente del prezzo del prodotto agricolo iniziale nel 2010, calo del prezzo che non è stato accompagnato da un analogo calo dei costi di produzione e che quindi ha messo in crisi diverse aziende agricole.

Tuttavia se l’andamento delle produzioni è ciclico nel tempo, negli ultimi tempi la crescita esponenziale del-le importazioni da altri paesi produttori di concentra-to di pomodoro ha introdotto sul mercato squilibri e speculazioni.

IIIII Quindi torniamo al problema dell’origine. Final-mente è arrivata l’approvazione della legge dell’eti-chettatura obbligatoria.

Siamo molto soddisfatti dall’approvazione in Italia di questa legge e speriamo che a livello Comunitario non venga stravolta. E’ una conquista importante, non solo per Coldiretti che tanto si è battuta per portarla all’ap-

Bassi Pier Giorgio, 53 anni, socio di Coldiretti Piacenza, ha maturato la propria esperienza per oltre 20 anni in consiglio e giunta provinciale Coldiretti; ha ricoperto e ricopre tuttora altri incarichi in vari organismi economici del mondo agricolo.Socio della cooperativa A.R.P. dal 31 ottobre 1977, nel Luglio 2005 ne è stato nominato Presidente del Consiglio d’Amministrazione, carica che gli è già stata

confermata 2 volte nel 2007 e nel 2010.Dall’età di 18 anni conduce un’azienda agricola di cui è unico titolare in località Mirafiori di Roveleto Landi in comune di Rivergaro; la superficie totale di 160 ettari è coltivata per 85 ettari a pomodoro, per 26 a pisello, fagiolo borlotto e fagiolino; il resto è destinato a cereali.

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Le aziende agricole sono oggi inserite in un contesto competitivo caratterizzato da radicale trasformazione, con ruoli che tendono ad abbracciare tutta la filiera produttiva. In un simile scenario diventa sempre più impegnativo crescere, obiettivo che può essere raggiunto solo attraverso la scelta mirata di partner affidabili e professionali. Con una storica vocazione per il mondo dell’imprenditoria agricola e una forte prossimità territoriale, “cariparma ha assunto da tempo” un ruolo particolarmente attivo nel sostenere il comparto agricolo, offrendo servizi e iniziative rivolte a tutti i soggetti operanti nelle filiere produttive come latte, orto frutta, carne, cereali e riso, vino, olio, florovivaismo, agriturismo.

Solo grazie a questo forte knowhow e a confronto con le realtà rappresentative del comparto Cariparma ha messo a punto “Progetto Agricoltura”, il pacchetto di soluzioni pensate per dare risposte concrete agli operatori del settore.

E’ questo il caso di “Conto Agricoltura”, che a soli 9 euro al mese offre:• Operazioniillimitate• Speseliquidazioneinteressi• Librettiassegni• Domiciliazioneutenzeinconto• CartaBancomatconchip(finoa3carte)• PrelieviillimitatipressotuttiglisportelliCariparma• PrelieviillimitatipressotuttiglisportelliCréditAgricoleinFranciaeGrecia• ServizioNowbankingPiccoleImpresepergestireirapportibancariefinanziariinmodoveloce,24hsu24.

In più la CartaSi Business gratuita, se utilizzata per almeno 5.000 euro all’anno.

“Progetto Agricoltura” propone poi una ricca gamma di finanziamenti, adatti a soddisfare le esigenze più diversificate dell’impresa agricola:

- Finanziamenti per liquidità aziendale- Anticipo Contributi, annuale e pluriennale- Medioprestito Agrario per il miglioramento delle strutture e della produttività dell’azienda- Finanziamento Viticoltura per il reimpianto di vigneti, realizzazione di nuovi impianti, adeguamento di cantine e impianti di trasformazione- Finanziamenti Energia da fonti rinnovabili, per la realizzazione di impianti di energia elettrica attraverso l’uso di fonti rinnovabili (fotovoltaico, bio gas, eolico…)- Credito Impresa Intermedio Macchinari Agricoli, per l’acquisto di macchine nuove o usate- Mutuo Imprenditoria Giovanile per l’acquisto di proprietà o subentro nell’azienda di famiglia- Finanziamenti chirografari e ipotecari P.S.R. 2007/2013- FinanziamentoAgricoltura Multifunzionale (mercati contadini “farmer market”, distributori latte, vendita, agiasili)- Anticipo sui prodotti, con scoperto di conto corrente per lo smobilizzo dei crediti

Grazie all’ampiezza della sua gamma, “Progetto Agricoltura” si rivolge a tutta la filiera produttiva e ai singoli comparti coinvolti, proponendo soluzioni mirate per il passaggio generazionale, il miglioramento delle strutture e della produttività, l’ampliamento e l’ammodernamento delle strutture, la specializzazione colturale, dotazionieattrezzature,manipolazioneetrasformazione,commercializzazionesuimercatinazionalieinternazionali,nonchépromozione,certificazioniqualitativee tutela del territorio. Al tempo stesso, presta molta attenzione alle filiere bioenergetiche e alla realizzazione di impianti finalizzati alla produzione di energia pulita, come il fotovoltaico e il bio gas, oltre a rivolgersi a coloro che svolgono attività complementari come agriturismo, ricettività, ospitalità, promozione e salvaguardia territoriale e del patrimonio rurale e forestale, degustazione di prodotti. Con il suo profilo, “Progetto Agricoltura” rappresenta uno strumento efficace e completo per consentire alle imprese agricole di oggi di poter contare su validi strumenti di credito e su un servizio di consulenza personalizzato per vincere la competitività all’interno di un sistema ormai globalizzato, dove l’investimento in tecnologia innovativa permette alle imprese di abbattere i costi di produzione e affrontare la sfida sui mercati mondiali.

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19LA VOCE DEI Coltivatori

INTERVISTA DEL MESEINTERVISTA DEL MESEMARZO 2011

provazione, ma per tutti i consumatori e tutti gli attori del mondo agricolo che come noi di A.R.P. da sempre lavorano prodotto locale nel rispetto di tutte le nor-me etiche, di sicurezza alimentare - ambientale e dei lavoratori.

Con questa normativa il consumatore è messo in con-dizioni di scegliere quale prodotto a base pomodoro mangiare anche in funzione dell’origine delle materie prime utilizzate e se a questa origine è associato un prodotto di buona qualità o meno.

IIIII In ogni caso, l’Arp ha una serie di certificazioni che costituiscono un’importante garanzia per i con-sumatori, vero?

Certo A.R.P. ha le migliori certificazioni in materia di sicurezza alimentare e ambientale e per dotarsi e man-tenere queste garanzie per i suoi clienti ha impiegato ed impe-gna risorse umane ed economiche e vorreb-be vedere valorizzato questo impegno che è un impegno, soprat-tutto nei confronti dei consumatori. Le azien-de agricole quindi ten-dono a sostenere sfor-zi, nei campi e nella cooperativa, che non riescono, ancora,ad essere remunerati in modo soddisfacente; urge quindi una filiera che sgomberi il campo da pla-yers ambigui e da zone d’ombra e che dia la giusta valorizzazione a tutti gli operatori.

IIIII In questo senso il Distretto del Pomodoro può rappresentare un’opportunità?

La nascita del Distretto del pomodoro nelle province vocate a questa coltivazione è ad esempio un’opportu-nità molto favorevole per creare appunto il sistema di cui parlavo prima.

Mi auguro che questo organismo, che ha tutte le carte in regola per fare bene, riesca davvero nell’obiettivo di consolidare una filiera che sia garanzia per tutti e che trovi la possibilità di dialogare con le istituzioni e le

associazioni del settore. Di certo il distretto troverà in ARP un interlocutore attento e disponibile alla colla-borazione.

IIIII Come definisce il progetto di Coldiretti per una filiera agricola tutta italiana?

E’ un progetto fondamentale non solo per il mondo agricolo, ma per l’intero Paese per mantenere l’agroali-mentare Italiano una delle massime eccellenze in tutto il mondo; inoltre è una garanzia per i consumatori che hanno la possibilità a un prezzo corretto di riscoprire i sapori dei prodotti locali, naturali e di grande qualità.

Attraverso questo percorso anche noi produttori agri-coli possiamo riprenderci un ruolo importante e cen-trale nelle scelte per decidere il futuro delle nostre aziende e possiamo ridare dignità al nostro settore che

spesso è stato bana-lizzato dalle scelte di altri.

Importanti obiettivi sono stati raggiun-ti da quando è stato lanciato il 30 aprile 2009 e non si tratta di “filosofia” ma di risultati economici. Come A.R.P. e come imprenditori agricoli ci sentiamo pienamen-te coinvolti in questo grande percorso per-ché la difesa dell’origi-ne, della qualità, della

filiera corta, sono tutti obiettivi che favoriranno noi imprenditori agricoli, dando reale valore al prodotto. A.R.P. non solo condivide pienamente questo proget-to, ma ne ha bisogno e se posso permettermi, vuole essere parte attiva e l’abbiamo dimostrato con la de-libera di adesione al Progetto Coldiretti che semplice-mente è stato un ratificare quanto fatto dalla nostra cooperativa fin dalla sua fondazione, cioè valorizzare al meglio le produzioni Piacentine attraverso la qualità dei prodotti finiti ottenuti.

Quindi non solo siamo a disposizione ma stiamo già lavorando per partecipare concretamente al grande progetto economico della Vendita Diretta Organizzata.

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INIZIATIVE COLDIRETTIINIZIATIVE COLDIRETTI

20 LA VOCE DEI Coltivatori

COLDIRETTI PIACENZA

AGRISTORE PIACENZA SRLVia Portapuglia, 31 - 29122 Piacenza - Tel. 0523 594120 - Fax 0523 606154 - www.agristorepiacenza.com - [email protected]

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EVENTI E NOTIZIE DAL MONDO AGRICOLOEVENTI E NOTIZIE DAL MONDO AGRICOLO

21LA VOCE DEI Coltivatori

MARZO 2011

La Facoltà di Agraria dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza ha attivato, su iniziativa dell’Istituto di Frutti-Viticoltura, la seconda

edizione del master europeo Food Identity (FI) sullo sviluppo di prodotti locali in un mercato globalizzato. Si tratta di un master biennale, selezionato dalla Commissione Europea tra i 116 Master europei di eccellenza Erasmus Mundus, che vede coinvolte, oltre all’Italia con la Cattolica, diverse istituzioni universitarie europee di Francia, Gran Bretagna, Romania, Spagna, con lezioni impartite in due lingue, inglese e francese.Nell’ambito del più ampio programma di International Master of Science Food Identity si colloca anche un corso intensivo aperto a studenti stranieri e italiani: l’“Intensive programme in Sensory analysis” (IP), che fa parte del Lifelong Learning Programme-Erasmus.Dodici sono i nuovi studenti del master FI, provenienti da differenti nazionalità europee ed extraeuropee. Invece fanno parte dell’IP tredici stranieri tra cui otto rumeni, cinque francesi e quest’anno anche sei italiani. L’unione di questi due gruppi ha favorito l’integrazione di diverse culture coinvolgendo gli studenti del programma IP con gli

studenti dell’International Master of Science Food Identity.Questi studenti sono stati attratti da un programma formativo capace di offrire un’occasione unica di formazione internazionale nel settore agro-alimentare. Nei due anni di studio previsti, essi acquisiranno un’approfondita conoscenza delle filiere produttive europee, svilupperanno la capacità di gestire e promuovere la qualità e la sicurezza del prodotto tipico e svilupperanno attitudini personali alla comunicazione, al lavoro di gruppo multidisciplinare e capacità di giudizio sia sul piano tecnico ed economico sia su quello umano ed etico.

“Credere nell’internazionalizzazione dei prodotti tipici significa aprirsi a mercati europei ed extraeuropei, puntare all’export, all’integrazione di saperi sovranazionali: tutti obiettivi raggiungibili con questo Master” sottolinea il prof. Gabriele Canali, Direttore del Master e docente di Economia dei mercati agro-alimentari presso la SMEA, Alta Scuola in Economia Agro-alimentare dell’Università Cattolica del Sacro Cuore .Le attività didattiche sono integrate da visite in aziende agroalimentari.

La Voce della CattolicaSEDE DI PIACENZA CREMONA

PORTE APERTE PER L’EUROPA AGRO-ALIMENTARE:Master Europeo sui prodotti tipici (food identity) e programma intensivo di studio sull’analisi sensoriale

CORSI DI BREVE DURATA (meno di 30 ore) 2804 – RSPP e addetto antincendio 2805 – addetto antincendio e primo soccorso 2538 – Benessere animale e pacchetto igiene (raccomandato) 3079 – Viticoltura innovativa (raccomandato)4040 – Tecniche di vini cazione e commercializzazione 3720 – L’energia da fonti rinnovabili 4100 – Valutazione genetica dei bovini da latte

Offre 50 corsi di formazione tramite il CATALOGO VERDE Bene ciari : imprenditori, coadiuvanti, soci e dipendenti di cooperative Contributo: pari al 90% del costo sostenutoDomande: entro il 31 marzo 2011 tramite i CAA di Coldiretti

CORSI DI MEDIA DURATA (da 30 a 45 ore) 2442 – lavorare in sicurezza in agricoltura 4127 – lavorare insieme in fattoria didattica 3093 – l’olivo e l’olio

CORSI DI LUNGA DURATA (da 90 a 140 ore, con quali ca) 2389 – Fattorie didattiche: corso base (raccomandato)2386 – L’imprenditore agricolo professionale (raccomandato) 2388 – L’operatore agrituristico (raccomandato)

INFORMAZIONI:DINAMICA sede di Piacenza - Palazzo dell’Agricoltura – 4° ascensore – 1° piano - Via C.Colombo n. 35 Tel. 0523 523080 - Fax 0523 574225 - Sito Internet: www.dinamica-fp.it - e-mail: [email protected]

LA FORMAZIONE IN CAMPO

Si ricorda la formazione per disporre del patentino per l’acquisto e l’uso dei prodotti tosanitari e quella in materia di sicurezza

21LA VOCE DEI Coltivatori

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EVENTI E NOTIZIE DAL MONDO AGRICOLOEVENTI E NOTIZIE DAL MONDO AGRICOLO

22 LA VOCE DEI Coltivatori

COLDIRETTI PIACENZA

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EVENTI E NOTIZIE DAL MONDO AGRICOLOEVENTI E NOTIZIE DAL MONDO AGRICOLO

23LA VOCE DEI Coltivatori

MARZO 2011

CONSIGLIO DIRETTIVO DEL CONSORZIO DI BONIFICAI componenti durano in carica 5 anni

Cognome Nome Carica Lista1 Zermani Fausto Presidente Acqua Amica - Coldiretti

2 Bottazzi Alberto Vicepresidente Acqua Amica - Libera Artigiani

3 Parietti Alfredo Vicepresidente Acqua Amica - Unione Commercianti

4 Cremonesi Gian Piero Membro Comitato

Acqua AmicaColdiretti

5 Riva Stefano Membro Comitato

Acqua AmicaAssociazione Industriali

6 Bertuzzi Luigi Acqua Amica - Coldiretti

7 Bozzi Angelo Acqua Amica - Coldiretti

8 Cordani Carlo Acqua Amica - Coldiretti

9 Ghezzi Massimo Acqua Amica - Coldiretti

10 Marazzi Sergio Acqua Amica - Coldiretti

11 Minardi Fabio Acqua Amica - Coldiretti

12 Morlacchini Sergio Acqua Amica -Associazione Industriali

13 Quagliaroli Agostino Acqua Amica - Coldiretti

14 Sacchelli Bruno Acqua Amica - Unione Artigiani

15 Sfolcini Attilio Acqua Amica - Coldiretti

16 Silva Gian Piero Acqua Amica - Coldiretti

17 Toscani Domenico Acqua Amica – Unione Commercianti

1 Giovanni Ambroggi Patti Chiari

2 Baldini Giuseppe Patti Chiari

3 Calestani Paolo Patti Chiari

4 Ferrari Cesena Domenico Patti Chiari

5 Paraboschi Luigi Patti Chiari

6 Rastelli Francesco Patti Chiari

1 Barocelli Andrea Sindaco di Gragnano - nomina Regione

2 Caragnano Loris Vice sindaco di Vigolzone - nomina Regione

3 Poggi Massimo Sindaco di Coli - nomina Regione

Acqua Amica: Coldiretti, Associazione Industriali, Unione Commercianti, Confesercenti, Libera Artigiani, Unione ArtigianiPatti Chiari: Unione Agricoltori, Cia, Cna, Confcooperative, Legacoop

CONSORZIO DI BONIFICA DI PIACENZA

Fausto Zermani, Coldiretti, confermato Presidente

Sarà Fausto Zermani a guidare il Consorzio di Bonifica di Piacenza per i prossimi 5 anni. Già presidente del Consorzio Bacini Tidone Trebbia, ha anche guidato il consiglio provvisorio verso le elezioni dello scorso 12 di-cembre. L’assemblea ha anche eletto i due vicepresidenti: Alfredo Parietti (Unione Commercianti) e Alberto Bottazzi (Libera Artigiani) e gli altri due membri del comitato esecutivo che si compone da 5 persone: Gian Piero Cremonesi (Coldiretti) e Stefano Riva (Associazione Industriali). Ultimo passaggio è stata l’elezione dei revisori dei conti: a Paolo Ara-ta presidente del Collegio dei revisori nominato dall’Amministrazione Provinciale di Piacenza; vanno ad aggiungersi Alberto Squeri e Marina Bottazzi. “Uno degli impegni che il neo presidente assicura, sarà dedicato al po-tenziamento dei tre principali punti su cui il Consorzio è già attivo: l’ap-provvigionamento delle aziende agricole, la difesa del suolo e la difesa idraulica. Naturalmente la forte antropizzazione alla quale stiamo assi-stendo sul nostro territorio sta generando forti criticità: per questo il pri-mo obiettivo del Consorzio è quello di mettere in sicurezza tutte le aree, soprattutto quelle più a rischio”. In questo senso la montagna costituisce il territorio più debole, dove è fondamentale l’intervento del Consorzio. Ovviamente anche alla città di Piacenza sono dedicati progetti significa-tivi, tra i quali quello relativo alla realizzazione dell’oasi della Galleana adibita a cassa di espansione. Altro importante punto che verrà affrontato dal neo consiglio, spiega Zer-mani, sarà la revisione del piano di classifica, cioè della determinazione dei contributi che pesano sui cittadini, in modo che essi siano commi-surati all’effettivo servizio che il Consorzio svolge nei loro confronti. In merito abbiamo già avviato una collaborazione con la Regione Emilia-Romagna per la stesura delle linee guida, che sono gli strumenti indi-spensabili per arrivare a portare a termine questo impegno.

IL PRESIDENTE ZERMANI CON I VICE PRESIDENTI BOTTAZZI E PARIETTI

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TECNICOTECNICO

24 LA VOCE DEI Coltivatori

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Adeguamento trattori agricoli a ruote e cingolatiRoll bar anti-ribaltamento - Cinture di sicurezza

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NON ESITARECHIAMA SUBITO

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Ribaltamentoposteriore (75%)

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TECNICOTECNICO

25LA VOCE DEI Coltivatori

MARZO 2011

PAC 2011In vista della prossima compilazione della domanda unica è bene tenere presente quali sono le principali novità riferite alla campagna 2011:• Disaccoppiamentototale(100%)dell’aiutoalpomodoroeallafruttadatrasformazione;• abolizionedell’Aiutoaiproduttoridibarbabietole.• ammissibilitàdellesuperficiafrutteto,patate,vivai.• progressionemodulazione: >9%pergliimportida5.000€.a300.000€. >13%pergliimportioltrei300.000€.La modulazione non è una decurtazione del valore dei titoli, ma una riduzione dei pagamenti erogati e si applica al momento del pagamento.Tutti gli associati riceveranno comunicazione per recarsi negli uffici zona competenti, ai fini della compilazione della domanda unica. Si raccomanda di rispettare l’invito per evitare inutili attese.Ulteriori e più complete informazioni riguardanti gli aspetti tecnici e i documenti necessari, sono contenute nel sito di Coldiretti Piacenza nella sezione CAA. www.piacenza.coldiretti.it

Niente titoli per patate, vivai e ortofrutta Un decreto ministeriale ha confermato l’esclusione dall’assegnazione di titoli all’aiuto per le patate da consumo, i vivai e i prodotti ortofrutticoli, diversi da quelli per i quali sono già stati assegnati titoli. In sostanza le patate da consumo, i vivai e i prodotti ortofrutticoli sono coltivazioni compatibili con l’utilizzo dei titoli maturati in precedenza, per la corresponsione del premio unico aziendale, ma non danno diritto all’assegnazione di altri titoli.

Novità a partire dal 1 gennaio 2011 Il processo di telematizzazione delle accise riguarda direttamente i depositi fiscali (produzioni superiori a 1000 hl), ma indirettamente potrà coinvolgere anche le cantine definite dal Testo Unico delle Accise “piccoli produttori”. Una rivoluzione che dovrebbe semplificare le operazioni doganali, ma che al momento viene vissuta dagli operatori come una complicazione. Al di là di queste considerazioni dal 1.1.2011, i depositi fiscali che effettuano spedizioni di vino in Paesi della Comunità Europea devono utilizzare il documento telematico, e non più il DAA cartaceo. Occorre osservare una procedura che in questa sede omettiamo per brevità, ma che può essere approfondita sul sito www.agenziadogane.it nella sezione telematizzazione accise. L’ufficio vitivinicolo di Coldiretti Piacenza ha predisposto apposito servizio per l’informatizzazione delle suddette operazioni per chi ha necessità. L’esonero italiano per i “piccoli produttori” da questa meccanizzazione potrebbe non riflettersi ugualmente nei vari Paesi Membri. Il rischio è che questi non riconoscano più in futuro lo status di piccolo produttore (alcuni Stati già prima della telematizzazione non riconoscevano l’esonero) e che pertanto gli importatori “pretendano” di ricevere i prodotti vitivinicoli solamente se scortati dal DAA telematico. A questo punto, in attesa che ci siano fornite migliori informazioni che abbiamo richiesto all’Agenzia delle Dogane centrale, pur con la provvisorietà del caso, riteniamo di fornire ai nostri produttori alcune indi-cazioni, auspichiamo utili, per non rallentare le vendite intracomunitarie di inizio anno. Iniziamo con il ribadire che le vendite in UE devono sempre avvenire verso un destinatario autorizzato, in possesso di codice d’accisa. In sua assenza potrebbe essere nominata una figura “rappresentante”. I Paesi della CE hanno facoltà (non obbligo) di individuare categorie esenti, appunto i “piccoli produttori” verso i quali non applicare il sistema delle accise. L’Italia si è avvalsa finora di tale facoltà. Altri Stati idem, altri no. Già in precedenza se si spediva vino in quei territori, che non riconoscevano lo sta-tus di esenzione occorreva appoggiarsi ad uno speditore autorizzato che in nome e per conto del cedente emettesse il DAA e osservasse le formalità doganali e d’accisa.Dopo la spinta meccanizzazione del sistema, come dicevamo poco sopra, è probabile che si allunghi la lista degli Stati che non riconoscono l’esenzione dei piccoli. A questo punto l’azienda potrà decidere se: 1) rinunciare all’esonero italiano e richiedere la licenza di deposito fiscale (con i relativi adem-pimenti burocratici annessi); 2) nominare, di volta in volta che occorre effettuare una vendita intracomunitaria, uno speditore autorizzato; 3) verificare se lo Stato membro di destinazione osserva le semplificazioni e riconosce ancora lo status di piccoli produttori, potendo quindi rice-vere la merce con documento cartaceo DA/IT.Per le imprese dotate di deposito fiscale tutto ciò è invece effettuato in automatico dai pro-grammi di gestione telematica.

Telematizzazione delle vendite intracomunitarie del vino

Page 28: la voce marzo 2011

TECNICOTECNICO

26 LA VOCE DEI Coltivatori

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27LA VOCE DEI Coltivatori

FISCALE - TRIBUTARIOFISCALE - TRIBUTARIOMARZO 2011

DIRITTO CAMERALE 2011Importanti novità a decorrere dal 1° gennaio 2011

FATTURE SOTTO MONITORAGGIOObbligo di presentazione di elenchi clienti /fornitori, per un monitoraggio su operazioni in ambito IVA per le imprese e, sui consumi, per i privati consumatori

La nota n. 201046, datata 30 dicembre 2010, il Ministero dello Sviluppo Economico definisce, in via provvisoria e “anticipa” il contenuto del consueto decreto interministeriale in corso di approvazione, che potrà definire misure diverse: nel qual caso, si procederà ai necessari conguagli o compensazioni. Quale principale novità rispetto allo scorso anno, spicca l’obbligo di versamento del diritto anche per i soggetti iscritti soltanto al Repertorio Economico Amministrativo (REA), ma non nel Registro delle Imprese. L’importo dovuto è pari a 30 euro. Per i soggetti iscritti nella sezione speciale del Registro, il diritto è dovuto secondo quanto di seguito riportato:• nuovesocietàsemplicinonagricole:200euro(incrementodi56euro);• nuovesocietàsempliciagricole:100euro(incrementodi12euro);• nuoveimpreseindividualiiscritteoannotate,diversedalleprecedenti:88euro(importoinvariato).• nuoveunitàlocalidisocietàsemplicinonagricole:40euro(incrementodi11euro);• nuoveunitàlocalidisocietàtraavvocati:40euro(incrementodi6euro);• nuoveunitàlocalidisocietàsempliciagricole:20euro(incrementodi2euro);• nuovesedisecondariediimpreseconsedeprincipaleall’estero:110euro.• nuoveunitàlocalidiimpreseconsedeprincipaleall’esterodicuiall’articolo9,comma2,letterab)delDPRn.581/95:110euro;In attesa della regolamentazione attuativa, valgono le misure stabilite per l’anno 2010, salvo conguaglio, con la precisazione che, a seguito delle modifiche normative:• lesocietàsempliciconragionesocialeagricolaononagricola,sonotenutedall’anno2011alversamentodiundiritto annualecommisuratoalfatturatodell’esercizioprecedente(anzichéinmisurafissasecondoladisciplinaprevigente);• leimpreseindividualiiscrittenellasezioneordinariadelregistrodelleimpresesonotenutedal2011alversamentodiun dirittoinmisurafissainluogodiundirittocommisuratoalfatturato.

ADEMPIMENTI PER IL 2010 - Le imprese (compreso imprese agricole) e professionisti devono inviare all’Agenzia Entrate la prima comunicazione di ”rodaggio” per le operazioni, per le quali sussiste l’obbligo di fatturazione. Trattandosi del primo anno il provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate definisce per il 2010 i seguenti criteri:• sonodasegnalaresololeoperazioni(cessionidibenieleprestazionidiservizireseericevute)diimportoparie/osuperioria25milaeuro;• lascadenzadell’invioèposticipata-scadeilprossimo31ottobre2011;• siescludonoleoperazionidiqualunqueimporto,effettuateneiconfrontideiprivati,ancheseèstataemessafatturasurichiestadelclientestesso.

IL RODAGGIO - Come anticipato, per il primo anno di applicazione della norma, il 2010, la soglia è fissata a 25mila euro e la trasmissione ha scadenza il prossimo 31 ottobre. Ma c’è di più: la comunicazione è limitata alle sole operazioni soggette a obbligo di fatturazione. Un’esclusione temporanea che, in realtà, si estende anche oltre il 2010, arrivando a coprire le operazioni non soggette all’obbligo di emissione della fattura effettuate fino al 30 aprile 2011.

ADEMPIMENTI PER IL 2011 - LE REGOLE A REGIME - Dal 01/01/2011: imprese (compreso imprese agricole) e professionisti. Lo stesso obbligo riguarda sempre le cessioni di beni e le prestazioni di servizi rese e ricevute, con corrispettivi pari o superiori a 3mila euro (di imponibile, Iva esclusa). Dal 01 maggio 2011 la segnalazione riguarda anche le operazioni effettuate nei confronti dei privati, il limite è elevato 3.600 euro (comprensivi di Iva). Pertanto occorrerà richiedere a questi clienti il codice fiscale,tenuto conto che, in caso di indicazione erronea sarà applicata la sanzione da 258,00 a 2.065,00 euro. La comunicazione, telematica, va effettuata entro il 30 aprile dell’anno successivo a quello di riferimento.

I DATI DA COMUNICARE - La comunicazione è effettuata per via telematica, attraverso Fisconline o Entratel oppure avvalendosi degli intermediari abilitati alla trasmissione delle dichiarazioni. Gli elementi da indicare nella stessa sono:• l’annodiriferimento;• lapartitaIvao,inmancanza,ilcodicefiscaledelcedente,prestatore,cessionarioocommittente;• perisoggettinonresidentinelterritoriodelloStato,prividicodicefiscale,ilcognomeeilnome,illuogoeladatadinascita,ilsesso,laresidenzae,se diverso, anche il domicilio fiscale, l’attività esercitata e l’eventuale ditta, se persone fisiche, oppure la natura giuridica, la denominazione, la ragione sociale o la ditta, la sede legale o, in mancanza, quella effettiva, il domicilio fiscale e l’attività esercitata, se soggetti diversi dalle persone fisiche;• icorrispettividovutidalcessionarioocommittente,oalcedenteoprestatore,secondolecondizionicontrattuali,l’Ivaol’indicazionechesitrattadioperazioni non imponibili o esenti; se non c’è l’obbligo di fattura, vanno indicati i corrispettivi comprensivi di Iva.Lo stesso provvedimento esclude dalla comunicazione le operazioni già monitorate dall’Amministrazione finanziaria. Il riferimento è, principalmente:• alleoperazioniconPaesi“blacklist”;• lecomunicazioniall’Anagrafetributariadeglioperatorifinanziari,degliamministratoridicondominio,quellerelativeacontrattidiassicurazioneedi somministrazione di energia elettrica, di servizi di telefonia, fissa, mobile e satellitare, di servizi idrici e del gas); Escluse dall’obbligo sono anche le importazioni e le cessioni all’esportazione

27LA VOCE DEI Coltivatori

Page 30: la voce marzo 2011

FISCALE - TRIBUTARIOFISCALE - TRIBUTARIO

28 LA VOCE DEI Coltivatori

COLDIRETTI PIACENZA

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29LA VOCE DEI Coltivatori

FISCALE - TRIBUTARIOFISCALE - TRIBUTARIOMARZO 2011

FABBRICATI SCONOSCIUTI AL FISCO:obbligo di accatastamento prorogato al 30 aprile 2011La proroga al 30 aprile 2011 prevista dal Decreto Milleproroghe, aggiunge una disposizione chiave “dopo tale termine saranno attribuite d’ufficio le rendite e produrranno effetti fiscali (ICI - IRPEF - ADD.) a partire dal 01 gennaio 2007”.

Slitta al 30 aprile 2011 il termine per l’emersione delle cosiddette case fantasma prevista dalla manovra dell’estate scorsa. L’agenzia del Territorio potrà attribuire la rendita presunta tramite affissione all’albo pretorio dei Comuni dove sono ubicati gli immobili. L’avvenuta affissione sarà pubblicata sulla Gazzetta ufficiale e sul sito internet del Territorio. Trascorsi 60 giorni dalla pubblicazione decorrono i termini per impugnare la rendita alla commissione tributaria provinciale competente.Alla proroga è stata aggiunta una disposizione chiave: per chi si mette in regola dopo il 30 aprile 2011 le rendite comunque attribuite produrranno effetti fiscali a partire dal 01 gennaio 2007, salva la prova contraria fornita dagli interessati, di una diversa decorrenza: concessione edilizia,Dia e altri titoli abilitativi che dimostrano che l’immobile è stato ultimato dopo il 2006. Questo vuol dire, che oltre a ICI ed eventuale IRPEF, IRES del 2011, saranno dovuti altri quattro anni di imposte con sanzioni ed interessi. I tributi verranno però corrisposti salvo conguaglio, cioè sulla base della rendita presunta, ma alla attribuzione della rendita definitiva dovranno essere ricalcolati.

COMPENSA RUOLI PER TRIBUTI ERARIALI: Pubblicato il decreto Anche le cartelle esattoriali “non scadute” per tributi erariali, di qualunque importo, potranno essere compensate in F24.

Il cosiddetto Decreto “compensa ruoli” pubblicato in G.U. n. 40 del 18/02/2011, consentirà al contribuente che riceve una cartella per imposte erariali (irpef. Ires, Iva, imposte sostitutive ecc) di compensarla con utilizzo di crediti risultanti da dichiarazioni annuali o maturati in periodi d’imposta precedenti. Il pagamento mediante la compensazione è ammesso anche per gli oneri accessori e quindi oltre alle imposte, le sanzioni, gli interessi, gli aggi e le altre spese collegate al ruolo, quali quelle di notifica della cartella o relative alle procedure esecutive sostenute dall’agente della riscossione. Rientrano in questa nuova procedura, anche le compensazioni sulle addizionali delle imposte dirette e sull’imposta regionale sulle attività produttive (Irap). Tali compensazioni si potranno effettuare con modello F24 ,dopo che Agenzia Entrate avrà istituito gli appositi codici tributo ed emanato le altre modalità (un nuovo modello F24, dove debba essere indicata la provincia dell’agente della riscossione, di competenza, che ha in carico il debito erariale.

Il credito erariale si utilizza solo dopo aver saldato i debiti erariali “scaduti” se di importo superiori a 1.500,00 €.I contribuenti che hanno arretrati con l’Agente della riscossione devono preventivamente procedere al pagamento anche mediante compensazione dei predetti debiti tributari e in questo caso potranno procedere a utilizzare i residui crediti per effettuare le compensazioni degli altri importi a debito. Le nuove disposizioni vietano inoltre l’utilizzo dei crediti d’imposta risultanti da dichiarazioni (esempio Iva 2010) per compensare debiti di imposta (esempio ritenute applicate ai lavoratori dipendenti) se si è in presenza di iscrizioni a ruolo per tributi erariali non pagati a Equitalia di importo superiore a 1.500 euro. In sostanza d’ora in poi il contribuente che riceve una iscrizione a ruolo relativa a imposte dovute all’Erario (irpef. Ires, Iva, imposte sostitutive ecc.) può compensarla mediante F24 utilizzando crediti d’imposta risultanti da dichiarazioni annuali o maturati in periodi d’imposta precedenti nelle more della presentazione della dichiarazione.

I crediti, se di importo superiore ai 15.000,00 €, si utilizzano in compensazione, solo se la dichiarazione è trasmessa e con apposto il visto di conformità. L’ultimo articolo del decreto ricorda che restano comunque in vigore le disposizioni relative al controllo preventivo delle dichiarazioni Iva qualora emerga un credito d’imposta compensabile (visto di conformità), come pure l’obbligo di presentazione dei modelli F24 con modalità telematiche. Relativamente alla dichiarazione Iva senza visto di conformità, deve essere preventivamente presentata se il credito utilizzato è superiore a 10mila euro.

i I nostri uffici sono a disposizione per ogni opportuno chiarimento in merito all’applicazione delle nuove norme.

Le nostre Imprese Agricole assistite, sono invitate a consegnare tutti i documenti fiscali richiesti e fare riferimento ai propri Uffici di Zona competenti, per consentire il corretto completamento

dei lavori ed in particolare la chiusura contabile dell’anno d’imposta 2010.

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31LA VOCE DEI Coltivatori

MARZO 2011

31 MARZO 2011: scadenza disoccupazione agricola

Convenzione Epaca ASL per certificati esenzione ticket

La disoccupazione agricola è una particolare indennità che viene riconosciuta agli operai che lavorano in agricoltura iscritti negli elenchi nominativi dei lavoratori agricoli.

L’ASL di Piacenza ha chiesto la collaborazione di caf e patronati per l’emissione dei certificati di esenzione ticket per motivi reddituali.

CHE COSA COMPETE - Una indennità per un numero di giornate pari a quelle lavorate entro il limite massimo di 365 (366) giornate annue.A CHI COMPETE • operaiatempodeterminato;• operai agricoli a tempo indeterminato che hanno lavorato per partedell’anno. N.B. NON spetta ai lavoratori extracomunitari in possesso di permesso di soggiorno per lavoro stagionale.REQUISITI - L’indennità di disoccupazione spetta ai lavoratori agricoli che abbiano: • l’iscrizione negli elenchi nominativi dei lavoratori agricoli dipendenti atempo determinato per l’anno cui si riferisce l’indennità; oppure abbiano prestato attività lavorativa agricola a tempo indeterminato per parte dell’anno di competenza della prestazione; • almenodueannidianzianitànell’assicurazionecontro ladisoccupazioneinvolontaria (due anni di iscrizione negli elenchi OVVERO iscrizione negli elenchi nell’anno di riferimento della prestazione ed almeno un contributo settimanale coperto di assicurazione contro la disoccupazione per lavoro extra-agricolo antecedente al biennio precedente la domanda); • almeno 102 contributi giornalieri nel biennio costituito dall’anno cui siriferisce l’indennità e dall’anno precedente (tale requisito può essere perfezionato

mediante il cumulo con la contribuzione relativa ad attività dipendente non agricola e/o con la contribuzione figurativa relativa a periodi di maternità obbligatoria, congedo parentale compresa nel biennio utile) OVVERO almeno 78 giornate di effettivo lavoro nel settore agricolo, ed eventualmente non agricolo, per l’indennità con i requisiti ridotti. QUANTO COMPETE - Vengono erogate un numero di giornate di disoccupazione pari al numero di giornate lavorate, entro il limite massimo di 365 (366) giornate annue dalle quali si debbono detrarre le giornate di lavoro agricolo, ed eventuale lavoro non agricolo, le giornate indennizzate ad altro titolo, quali malattia, maternità infortunio etc., e quelle non indennizzabili quali espatrio definitivo, ecc. L’importo corrisponde al 40% della retribuzione di riferimento. Dall’importo spettante viene detratto il 9% dell’indennità giornaliera per ogni giornata di disoccupazione erogata. Questa trattenuta viene effettuata per un numero massimo di 150 giorni. Per gli operai a tempo indeterminato e per i beneficiari di indennità con i requisiti ridotti l’importo della prestazione è pari al 30% della retribuzione e non è applicata la trattenuta per contributo di solidarietà.

Il decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze dell’11 dicembre 2009 ha previsto una nuova modalità per la verifica di coloro che hanno diritto all’esen-zione al ticket per motivi reddituali. Grazie alla convenzione stipulata in questi giorni tra EPACA e Asl tutti i cittadini possono rivolgersi ai nostri uffici presenti nella provincia di Piacenza per compilare e sottoscrivere l’autocertificazione muniti di documento di identità. Le autocertificazioni per esenzione verranno ritirate direttamente dall’Ausl presso il patronato Epaca e il cittadino potrà evi-tare code e attendere comodamente a casa che arrivi un nuovo certificato. Chi sono i soggetti esenti dal pagamento del ticket in base al reddito?CODICE E01: le persone con più di 65 anni e i bambini con meno di 6, con reddito familiare complessivo inferiore a 36.151,98 euro;CODICE E02: i disoccupati con più di 16 anni registrati nei Centri per l’impiego, in passato già occupati, e i familiari a carico, con reddito familiare complessivo inferiore a 8.263,31 euro, incrementato fino a 11.362,05 euro in presenza del coniuge, e di ulteriori 516,46 euro per ogni figlio a carico;CODICE E03: titolari di assegno sociale e loro familiari a carico

CODICE E04: titolari di pensione al minimo, con più di 60 anni, e i familiari a carico, con reddito familiare complessivo inferiore a 8.263,31 euro, incrementato fino a 11.362,05 euro in presenza del coniuge, e di ulteriori 516,46 euro per ogni figlio a carico;I soggetti esenti a causa di patologie (che vengono contraddistinti con i codici c01, c02, c03 ecc) dovranno recarsi autonomamente agli uffici ASL COMPETEN-TI con verbali di invalidità civile. ATTENZIONE: L’autocertificazione per ottenere il certificato dovrà essere presentata entro e non oltre il 30/04/2011. Nella fase transitoria (fino al 30 aprile) le persone esenti per reddito se non sono ancora in possesso del certificato, possono conti-nuare ad autocertificare la propria condizione al momento della prenotazione di visite ed esami. Dopo il primo maggio 2011 sarà riconosciuta esenzione solo se indicato nella ricetta di prescri-zione medica, quindi tutti i soci Coldiretti interessati devono pre-sentarsi al più presto presso il nostro patronato.

ATTENZIONE: anche quest’anno nel mese di marzo un operatore Epaca sarà presente, ogni mercoledi’, presso gli uffici della cooperativa ARP di Gariga

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33LA VOCE DEI Coltivatori

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34 LA VOCE DEI Coltivatori

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Page 37: la voce marzo 2011

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Le pagine Consorzio Agrario Provinciale di PiacenzaLe pagine Consorzio Agrario Provinciale di Piacenza

36 LA VOCE DEI Coltivatori

COLDIRETTI PIACENZA

Il Consorzio Agrario di Piacenza è da anni attivamente impegnato nell’individuazione delle migliori soluzioni tecnologiche per gli impianti del vigneto: preservare e rafforzare l’attività degli agricoltori, nel rispetto del territorio in cui operano, rappresenta il fine della continua ricerca operata dal Consorzio in relazione ai materiali e alle applicazioni tecniche.

L’obiettivo primario del CAP è quello di diventare un alleato sempre presente a fianco degli imprenditori agricoli, supportandoli in modo tempestivo e professionalmente affidabile, e di accompagnarli - giorno dopo giorno - nella sfida competitiva posta dal mercato globale, contribuendo in maniera essenziale alla loro crescita all’interno dei mercati sia nazionali, sia internazionali.

Per quanto riguarda nello specifico gli impianti del vigneto, dopo aver ascoltato e valutato con attenzione le esigenze dell’impren-ditore agricolo, il Consorzio Agrario è in grado di fornire un apporto consulenziale continuativo, cui si aggiunge un’assistenza tecnica altamente qualificata, elementi essenziali per una realizzazione ottimale dell’impianto.

“Credo fermamente – afferma Davide Vercesi, Responsabile Settore Impianti Vigneti del Consorzio Agrario – che l’elemento di base di una viticoltura modernamente concepita e praticata coincida con la buona riuscita di un nuovo impianto di vigneto, rea-lizzato con materiali d’avanguardia e progettato in maniera tale da consentirne una gestione totalmente meccanizzata. Tutto ciò si traduce, in primo luogo, nella scelta dei materiali più idonei, selezionati secondo criteri evoluti, sulla base di uno studio attento di alcuni parametri quali le distanze di impianto sulla e tra le file, e il conseguente utilizzo dei pali più idonei in termini di materiali e dimensioni, solo per citare alcuni criteri. Il palo rappresenta a tutti gli effetti l’elemento prioritario per l’ottimale realizzazione di un nuovo impianto. A tale proposito, il CAP ha in corso da anni solide collaborazioni con le principali aziende produttrici di pali da vigneto, realizzati con l’utilizzo di materiali differenti: in questo modo, grazie anche al supporto professionale dei nostri tecnici, l’imprenditore agricolo può operare la scelta più adatta sulla base delle proprie esigenze.”

“Altro elemento di fondamentale importanza – prosegue il Responsabile Settore Impianti Vigneti – è rappresentato dalle barba-telle, per le quali la scelta di varietà e di combinazione si rivela elemento essenziale: a tale proposito, il Consorzio Agrario offre all’agricoltore la preziosa opportunità di analisi del terreno gratuite, con l’obiettivo di stabilire la migliore combinazione clone/portinnesto, e di individuare una corretta ed efficace concimazione dell’impianto.

Inoltre, il CAP garantisce ai propri clienti barbatelle certificate – sia normali sia termotrattate – e assicura così agli agricoltori l’utilizzo di materiale totalmente sicuro da un punto di vista fitosanitario. Quest’ultimo elemento, in particolare, si rivela fonda-mentale soprattutto in relazione agli ultimi anni, nel corso dei quali l’instaurarsi di giallumi quali Flavescenza Dorata e Legno Nero è stato motivo di danno economico, di entità anche notevole, per molti vigneti della nostra provincia.”

“Una buona combinazione di questi elementi – conclude Davide Vercesi – unita all’assistenza tecnica altamente qualificata che il CAP è in grado di offrire in fase di scelta dell’impianto, garantisce agli agricoltori un vigneto facile da gestire, funzionale e duraturo negli anni; al tempo stesso, consente al Consorzio Agrario una efficace tutela dell’investimento effettuato dai propri clienti, rendendolo sicuro e redditizio nel tempo.”

Davide Vercesi

La qualità del vigneto parte dall’impianto

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Le pagine Consorzio Agrario Provinciale di PiacenzaLe pagine Consorzio Agrario Provinciale di Piacenza

37LA VOCE DEI Coltivatori

MARZO 2011

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