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Novembre 2017 - anno VII n. 4 www.dental-tribune.com LAB TRIBUNE The World’s Dental Lab Newspaper · Italian Edition CORSI | DISCUSSIONI | BLOG | GUIDA Unisciti alla comunità Iscriviti gratuitamente www.dtstudyclub.it Per ulteriori informazioni e/o iscrizioni chiamare lo 011 3110675 o scrivere a: [email protected] CORSI | DISCUSSIONI | BLOG | GUIDA CORSO ONLINE fruibile 24h 4 moduli Attestato finale ATTESTAZIONE Al superamento del test finale, verrà rilasciato l’attestato valido a tutti gli effetti di legge. DISPONIBILE da novembre 2016 COSTO 150 euro iva compresa* *Il costo per l’acquisto è interamente deducibile al 100%. RSPP PER DATORI DI LAVORO A RISCHIO ALTO CORSO di aggiornamento A Milano si discute del nuovo Regolamento dei dispositivi medici Magna Charta europea dell’uniformità e tracciabilità m.boc A seguito all’entrata in vigore il 25 maggio scorso del Nuovo Regolamen- to UE sui dispositivi medici, le Azien- de del settore hanno 3 anni di tempo per adeguarsi ai nuovi requisiti e agli adempimenti previsti, la cui piena applicazione è fissata a partire dal 26 maggio del 2020 (pur essendo state contemplate scadenze specifiche pri- ma e dopo tale data, ndr.). Per mettere le Aziende in con- dizione di recepire ed applicare in modo corretto il Regolamento, è stata indetta presso l’Hotel Ramada Plaza di Milano, il 10 ottobre, una prima giornata di approfondimento, che, data la complessità della materia, è da presumere sarà seguita da altre. Sca- turita dal cd. “Tavolo interassociativo per i dispositivi medici” costituito nel 1999 colla collaborazione di Assotti- ca, Cosmetica Italia ed UNIDI, l’inizia- tiva ha messo non solo in evidenza i riflessi della legislazione “incoming” sui settori di specifico interesse odon- toiatrico, ma si è posta anche il preci- so obiettivo di «approfondire i temi e di gestire le criticità legate ai dispo- sitivi venduti sul mercato privato ad uso professionale, oltre a quelli ad uso diretto del consumatore». Il nuovo “quadro regolatorio” per i dispositivi è emerso in tutta la sua complessità dalla vivace e panora- mica disamina compiuta dal Diret- tore Generale DGDMF del Ministero della Salute, Marcella Marletta. Dalle parole convinte dell’alto dirigente (che ha percorso step by step le tap- pe della “road map”, il complesso cammino verso una codificazione condivisa) è emersa la complessità della materia e lo sforzo compiuto nel normarla, visto che nel Regola- mento sono racchiusi ben 123 artico- li, 17 allegati e 71 definizioni. L’opera ciclopica che se da un lato ha costretto la miriade di norme, articoletti e codicilli in un corpus unico, ha posto anche le basi (impre- sa ancor più titanica) per dare una disciplina uniforme ai Paesi della CEE alcuni dei quali ancora del tutto sprovvisti o quasi di normativa. Gra- zie al nuovo Regolamento i concetti che stanno alla base di una coerente e razionale produzione e commer- cializzazione di dispositivi, quali la tracciabilità, l’identificabilità, la valutazione clinica, l’uniformità produttiva etc. si avviano a diventa- re patrimonio comune e unificante dei Paesi della CEE che già guardano all’Italia come una punta avanza- ta. Non c’è quindi da meravigliarsi, Futuro ANTLO e DDL Lorenzin visti dal neo presidente Mauro Marin Ricevendo al XIII Congresso Politico ANTLO il testimone da Massimo Ma- culan (che rimane Vice Presidente Vi- cario), Mauro Marin è stato eletto sa- bato 14 ottobre Presidente Nazionale per il triennio 2017-2020. Illustrando al Congresso le linee direttrici della sua presidenza ha sottolineato che «affondano le radici nell’esemplare lavoro della presidenza Maculan, di- mostrata dalla riconosciuta leader- ship ANTLO in campo culturale ol- treché in quello politico-sindacale». «L’ANTLO – ha aggiunto – continuerà su tale solco, perseguendo la tutela degli interessi e valori delle impre- se e imprenditori odontotecnici, nell’ambito della più generale rap- presentanza di categoria». Il successo conseguito nell’Inter- national ANTLOmeeting2017 sta a dimostrare quanto sia possibile e necessario coniugare insieme en- trambe le attività, sindacale e cultu- rale, a vantaggio e in rappresentan- za generale della categoria e «in un periodo di profonde trasformazioni introdotte dall’“industry 4.0” oltre- ché di fondata preoccupazione per il futuro dell’attività e delle imprese». Parlando del come si caratterizzerà la sua presidenza nel prossimo trien- nio Marin ha affermato in una nota stampa che «l’analisi della situazione in essere e di quelli che presumibil- mente saranno i suoi trend evolutivi, l’ANTLO l’ha già compiuta in diversi convegni stabilendo gli obiettivi così come le modalità attraverso le quali esercitare al massimo livello il nostro ruolo» sottolineando quindi in tal modo la giustezza della via imbocca- ta. Con l’offerta di eventi, conferenze e congressi l’Associazione ha infatti compiuto un deciso salto di qualità, rispondendo alla perdurante crisi del contesto di riferimento. E dinanzi all’obiezione secondo cui negli ultimi anni avrebbe recita- to un “ruolo solitario” nella rappre- sentanza odontotecnica (spesso in > > pagina 4 > > pagina 2

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Novembre 2017 - anno VII n. 4 www.dental-tribune.com

LAB TRIBUNEThe World’s Dental Lab Newspaper · Italian Edition

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ATTESTAZIONE Al superamento del test fi nale, verrà rilasciato l’attestato valido a

tutti gli effetti di legge.

DISPONIBILE da novembre 2016

COSTO 150 euro iva compresa*

*Il costo per l’acquisto è interamente deducibile al 100%.

RSPPPER DATORIDI LAVOROA RISCHIO ALTO

CORSOdi aggiornamento

A Milano si discute del nuovo Regolamento dei dispositivi medici Magna Charta europea dell’uniformità e tracciabilità

m.boc

A seguito all’entrata in vigore il 25

maggio scorso del Nuovo Regolamen-

to UE sui dispositivi medici, le Azien-

de del settore hanno 3 anni di tempo

per adeguarsi ai nuovi requisiti e agli

adempimenti previsti, la cui piena

applicazione è fissata a partire dal 26

maggio del 2020 (pur essendo state

contemplate scadenze specifiche pri-

ma e dopo tale data, ndr.).

Per mettere le Aziende in con-

dizione di recepire ed applicare in

modo corretto il Regolamento, è stata

indetta presso l’Hotel Ramada Plaza

di Milano, il 10 ottobre, una prima

giornata di approfondimento, che,

data la complessità della materia, è da

presumere sarà seguita da altre. Sca-

turita dal cd. “Tavolo interassociativo

per i dispositivi medici” costituito nel

1999 colla collaborazione di Assotti-

ca, Cosmetica Italia ed UNIDI, l’inizia-

tiva ha messo non solo in evidenza i

riflessi della legislazione “incoming”

sui settori di specifico interesse odon-

toiatrico, ma si è posta anche il preci-

so obiettivo di «approfondire i temi e

di gestire le criticità legate ai dispo-

sitivi venduti sul mercato privato ad

uso professionale, oltre a quelli ad

uso diretto del consumatore».

Il nuovo “quadro regolatorio” per

i dispositivi è emerso in tutta la sua

complessità dalla vivace e panora-

mica disamina compiuta dal Diret-

tore Generale DGDMF del Ministero

della Salute, Marcella Marletta. Dalle

parole convinte dell’alto dirigente

(che ha percorso step by step le tap-

pe della “road map”, il complesso

cammino verso una codificazione

condivisa) è emersa la complessità

della materia e lo sforzo compiuto

nel normarla, visto che nel Regola-

mento sono racchiusi ben 123 artico-

li, 17 allegati e 71 definizioni.

L’opera ciclopica che se da un lato

ha costretto la miriade di norme,

articoletti e codicilli in un corpus

unico, ha posto anche le basi (impre-

sa ancor più titanica) per dare una

disciplina uniforme ai Paesi della

CEE alcuni dei quali ancora del tutto

sprovvisti o quasi di normativa. Gra-

zie al nuovo Regolamento i concetti

che stanno alla base di una coerente

e razionale produzione e commer-

cializzazione di dispositivi, quali

la tracciabilità, l’identificabilità, la

valutazione clinica, l’uniformità

produttiva etc. si avviano a diventa-

re patrimonio comune e unificante

dei Paesi della CEE che già guardano

all’Italia come una punta avanza-

ta. Non c’è quindi da meravigliarsi,

Futuro ANTLO e DDL Lorenzin visti dal neo presidente Mauro MarinRicevendo al XIII Congresso Politico

ANTLO il testimone da Massimo Ma-

culan (che rimane Vice Presidente Vi-

cario), Mauro Marin è stato eletto sa-

bato 14 ottobre Presidente Nazionale

per il triennio 2017-2020. Illustrando

al Congresso le linee direttrici della

sua presidenza ha sottolineato che

«affondano le radici nell’esemplare

lavoro della presidenza Maculan, di-

mostrata dalla riconosciuta leader-

ship ANTLO in campo culturale ol-

treché in quello politico-sindacale».

«L’ANTLO – ha aggiunto – continuerà

su tale solco, perseguendo la tutela

degli interessi e valori delle impre-

se e imprenditori odontotecnici,

nell’ambito della più generale rap-

presentanza di categoria».

Il successo conseguito nell’Inter-

national ANTLOmeeting2017 sta a

dimostrare quanto sia possibile e

necessario coniugare insieme en-

trambe le attività, sindacale e cultu-

rale, a vantaggio e in rappresentan-

za generale della categoria e «in un

periodo di profonde trasformazioni

introdotte dall’“industry 4.0” oltre-

ché di fondata preoccupazione per il

futuro dell’attività e delle imprese».

Parlando del come si caratterizzerà

la sua presidenza nel prossimo trien-

nio Marin ha affermato in una nota

stampa che «l’analisi della situazione

in essere e di quelli che presumibil-

mente saranno i suoi trend evolutivi,

l’ANTLO l’ha già compiuta in diversi

convegni stabilendo gli obiettivi così

come le modalità attraverso le quali

esercitare al massimo livello il nostro

ruolo» sottolineando quindi in tal

modo la giustezza della via imbocca-

ta. Con l’offerta di eventi, conferenze

e congressi l’Associazione ha infatti

compiuto un deciso salto di qualità,

rispondendo alla perdurante crisi del

contesto di riferimento.

E dinanzi all’obiezione secondo

cui negli ultimi anni avrebbe recita-

to un “ruolo solitario” nella rappre-

sentanza odontotecnica (spesso in

>> pagina 4

>> pagina 2

2 Lab Tribune Italian Edition - Novembre 2017News & Commenti

contrasto con altre del dentale, specie

odontoiatriche) il nuovo presidente

ha tenuto a sottolineare come in re-

altà l’ANTLO abbia sempre invitato

le altre associazioni odontotecniche

alle proprie iniziative nazionali cul-

turali e sindacali, registrando talvol-

ta “silenzi assordanti” e comunicati

“a dir poco offensivi”. La porta AN-

TLO rimane sempre aperta, afferma

tuttavia Marin, per trovare comuni

terreni d’intesa, anche se per dirla

in modo più arguto «per fidanzarsi

occorre essere in due, altrimenti non

rimane che il celibato, comunque

costellato di successi e soddisfazioni

come quello ANTLO». Porte aperte

anche per tutte le altre rappresentan-

ze del dentale, a cominciare da Andi

e Aio, perché «abbiamo più volte

affermato che sono più i motivi del

marciare insieme che quelli che sem-

brano dividere. Vedremo se, come mi

auguro, pur nella differenza di ruoli e

funzioni, riusciremo a trovare comu-

ni terreni di analisi e d’iniziativa».

Il primo grosso ostacolo con cui il

neo presidente e l’ANTLO han dovu-

to misurarsi è stata l’approvazione il

25 ottobre da parte della Camera dei

Deputati, del DDL Lorenzin, ora al Se-

nato per l’approvazione finale (salvo

esaurimento dell’attuale legislatura

o nuove modifiche), approvazione de-

cisamente insoddisfacente per l’Asso-

ciazione. «Su prestanomismo e abusi-

vismo odontotecnico – osserva – sono

stati introdotti come da noi sollecita-

to alcuni provvedimenti seppur non

nella misura richiesta. Sul profilo

invece sono state addirittura inserite

complicanze di rilevante criticità».

Soffermandosi in particolare

sull’affermazione del presidente Aio,

Fausto Fiorile che il profilo, se appro-

vato, avrebbe dischiuso all’odonto-

tecnico la possibilità di impostare

una terapia dentale, Marin ribadisce

quanto già ammesso per ben due

volte dal CSS e nel 2001 anche dalla

FNOMCeO. E cioè che «solo all’abili-

tato all’esercizio dell’odontoiatria (os-

sia al dentista ndr.) è riservato, in via

esclusiva, ogni atto preventivo, dia-

gnostico, terapeutico e riabilitativo».

L’odontotecnico, come lo vedo-

no all’ANTLO, vuol essere invece

l’«operatore sanitario in possesso

di un titolo universitario abilitante

che provvede a fabbricare dispositivi

medici su misura, in coerenza con la

prescrizione rilasciata dall’abilita-

to» (cioè al dentista). Sotto la sua re-

sponsabilità e solamente in strutture

odontoiatriche autorizzate alla verifi-

ca di congruità dei dispositivi medici

su misura, l’odontotecnico “secondo

ANTLO” può solo collaborare «per

ottimizzare, al di fuori del cavo orale,

tutti gli elementi relativi al manufat-

to che egli stesso realizza».

«Quindi – è la perentoria conclu-

sione di Marin – chi afferma altro,

mente sapendo di mentire».

Dental>Tribune>Italia

Protesi verso l’identità sanitaria gli odontotecnici dell’ANTLO nell’affollato Meeting di Roma

A differenza di quanto avveniva ne-

gli anni passati, quando tradizionale

teatro dell’avvenimento era Montesil-

vano. l’International ANTLOmeeting,

evento clou dell’ANTLO, si è svolto il 22

e 23 settembre al Marriott Park Hotel

di Roma. Scelta, azzardo “strategico-

politico”, ovviamente, non semplice

fatto logistico, come ha confermato

Massimo Maculan presidente ANTLO

ancora per poco, essendo giunto al ter-

mine di sei anni di un doppio manda-

to e alla vigilia dell’elezione del Diretti-

vo e di un nuovo Presidente.

Proprio per la programmata alter-

nanza e per l’impatto di ben 800 par-

tecipanti (record di frequenza più alta

mai raggiunta) il recente Congresso

ANTLO di Roma ha assunto l’imma-

gine di un “canto del cigno” di Macu-

lan, destinato tra poco ad assumere la

figura di padre nobile sindacale.

Nello svolgimento del Congres-

so dei record (come definito dagli

organizzatori) è stata rinnovata la

formula per così dire, tripartita, es-

sendo l’evento, come da tradizione,

articolato in tre anime: tre momenti

tematici in contemporaneo svolgi-

mento, ossia il congresso tecnico-

scientifico propriamente detto (34a

edizione), quello di tecnica ortodon-

tica (5a), e di rimovibile (3a edizione).

Ad ulteriore corollario, l’organiz-

zazione di 8 Tavoli Tecnici a cura del-

le aziende, l’incontro degli assistenti

aderenti alla SIASO oltre al congresso

nazionale, seconda edizione tenuto

dall’AIOI Italia. Relatrice di eccezione

al congresso la dottoressa Marcella

Marletta che, dopo il Vernissage nel-

la sala plenaria dove ha potuto spie-

gare le fasi dell’arrivo del regolamen-

to europeo sui dispositivi medici su

misura, ha avuto per oltre un’ora

una sala a disposizione per rispon-

dere ad una serie di domande e poter

chiarire alcune perplessità e dubbi

interpretativi sul testo del Nuovo Re-

golamento Europeo.

Simpatico siparietto tra il presi-

dente Maculan ed il Professor Pao-

lo Crepet sul tema dell’estetica e la

bellezza, visti non solo sotto l’aspet-

to dentale ma, soprattutto, nella

percezione della realtà quotidiana.

Con un ampio volo del Prof. Crepet

sulla bellezza ed il senso estetico a

partire dal medioevo fatto atterra-

re, ai giorni e al tema del congresso

da Maculan, riportando il tema alla

percezione estetica da parte del pa-

ziente coinvolgendo, portandolo sul

palco, il Dott. Persichetti primo rela-

tore della giornata.

Ultime, ma certamente non meno

importanti, una cinquantina di

aziende (altro record) che con la loro

presenza hanno confermato l’inte-

resse, dal un punto di vista marke-

ting, di un evento di tale portata.

Dallo “spessore” dei partecipanti e

dei temi dibattuti alla Tavola Rotonda

del sabato mattina è possibile trarre

una sintesi politico sindacale del Con-

gresso, che ha rivisitato (né poteva es-

sere altrimenti) i punti fondamentali

della battaglia vivacemente condotta

in questi anni dall’irrefrenabile Ma-

culan. In primis assoluto, ovviamen-

te, la “promozione” dell’inserimento

degli odontotecnici tra le figure sani-

tarie, nell’acquisizione di una dignità

apparsa negli ultimi tempi a portata

di mano ed abbinata alla conseguen-

te identificazione di competenze. Con

l’autorevolezza che gli compete quale

portavoce per l’odontoiatria del Mi-

nistero della Salute, Franco Condò

ha confermato alla Tavola Rotonda

la posizione del Ministero favorevole

all’inclusione dell’odontotecnico tra

i professionisti sanitari, con conse-

guente e più vasta defiscalizzazione

delle spese sanitarie.

Le ha richiamate a sua volta anche

Gianna Pamich, prendendo parte alla

Tavola quale presidente UNIDI e sotto-

lineando che tale defiscalizzazione po-

trebbe richiamare i capitali attirati ol-

tre frontiera da trattamenti orali solo

in apparenza più convenienti. Il segre-

tario culturale AIO, Denis Poletto, pur

convenendo che l’odontotecnico deve

diventare una professione codificata

per ripartire equamente gli oneri e gli

onori dell’esercizio professionale, non

condivide invece l’etichetta di “sanita-

rio” applicabile alla professione.

La conclusione e l’arrivederci alla

prossima edizione da un presidente

Maculan visibilmente emozionato

che, come da lui stesso annunciato,

ha visto passare davanti agli occhi, in

questi due giorni, 6 anni di presiden-

za nazionale vissuti in una grande

ANTLO rappresentata da colleghi ed

amici, oltre a trenta di associazione.

Dental>Tribune>Italia

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Futuro ANTLO e DDL Lorenzin visti dal neo presidente Mauro Marin

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LAB TRIBUNE ITALIAN EDITION Anno VII Numero 4, Novembre 2017

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Lab Tribune Italian Edition - Novembre 2017 Il Consulente

Meno lavoro dipendente e più lavoro intraprendente

lavoro prevalentemente proprio e

senza vincolo di subordinazione nei

confronti del committente, si appli-

cano le norme di questo capo, salvo

che il rapporto abbia una disciplina

particolare nel libro IV».

La stragrande produzione legi-

slativa in materia di lavoro, anche

di recente emanazione, tende a

garantire e tutelare il posto fisso

in ogni fase del contratto di lavoro

subordinato. Non a caso, il Decreto

Legislativo n. 81 del 15 giugno 2015,

all’art. 1, recita che quello a tempo

indeterminato costituisce la forma

comune di rapporto di lavoro.

Solo occasionalmente, lo sguardo

del legislatore si è rivolto, in termini

di tutela e non di tosatura fiscale,

al lavorato autonomo. Nel tempo,

sono stati compiuti timidi e limitati

progressi in termini assicurativi, di

previdenza, di assistenza sanitaria,

di protezione sociale sia dei lavora-

tori autonomi che dei lavoratori pa-

rasubordinati.

Salvatore>Verga,>Consulente del lavoro

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Il lavoro ideale secondo il Principe

Antonio de Curtis, detto Totò, era il

posto fisso garantito con mille lire al

mese, oltre alloggio, vitto, lavatura,

imbiancatura e stiratura. Era il 1953

e ancora oggi, secondo la stragrande

maggioranza degli italiani, tale è ri-

masto, seppur aggiornato ai minimi

contrattuali collettivi in euro, oltre

a ferie, permessi, mensilità aggiun-

tive, contributi, assicurazioni, sicu-

rezze, TFR, benefits, welfare, ecc.

Il lavoro autonomo, invece, è

sempre stato visto con grande dif-

fidenza perché privo di certezze e

tutele e, nel contempo, colmo di re-

sponsabilità e rischi. Insomma, un

lavoro di serie B. Alle tante prote-

zioni e garanzie, giuridiche ed eco-

nomiche, del lavoro subordinato si

contrappongono le mille incertezze

dell’autonomo che, potendo contare

solo sulle sue capacità tutti i giorni

deve porre la massima attenzione

per “sbarcare il lunario”.

Ma la grande e prolungata crisi

economica, sociale e di lavoro, sta

costringendo anche il popolo di

santi, poeti, navigatori e… lavoratori

dipendenti a guardare anche verso

lidi più perigliosi; tant’è che secon-

do i dati 2016 Eurostat l’Italia è nelle

prime posizioni in Europa con quasi

5,5 milioni di lavoratori autonomi.

Senza indugiare troppo nel di-

ritto romano, rammentiamo che

la genesi del contratto di lavoro

autonomo è riconducibile all’isti-

tuto giuridico latino della locatio

operis in contrapposizione a quello

della locatio operàrum, le cui ca-

ratteristiche connotavano il lavoro

subordinato.

Nel moderno ordinamento giu-

ridico italiano il riconoscimento del

lavoro [N.d.R. qualsiasi lavoro!] e del-

la sua necessaria tutela è rinvenibile

in parecchi articoli della Costitu-

zione (1, 4, 35, 36, 37, 38, 41). Essendo

di carattere generale i principi fon-

damentali sarebbero dovuti essere

estesi anche ai lavoratori autonomi,

ma le normative si sono sempre pre-

occupate della tutela dei diritti dei

subordinati trascurando di esten-

derli anche ai rapporti di lavoro au-

tonomo ed ignorando che qualsiasi

attività umana, economicamente

rilevante, può essere oggetto di un

rapporto di lavoro autonomo o su-

bordinato, a seconda delle sue con-

crete modalità di svolgimento. Non

a caso la storia del diritto del lavoro

italiano è vista come storia del dirit-

to del lavoro subordinato e solo da

qualche tempo − e parzialmente −

anche del lavoro parasubordinato

ed autonomo.

Il Codice Civile pone l’attenzione

al lavoro autonomo dandone una

definizione in paragone rispetto al

lavoro subordinato (ritenuto “pun-

to di riferimento miliare”). All’art.

2222 il Contratto d’opera così è

definito: «Quando una persona si

obbliga a compiere verso un corri-

spettivo un’opera o un servizio, con

4 Lab Tribune Italian Edition - Novembre 2017Trends

Intervista: «L’odontoiatria è finalmente approdata nell’era digitale»

L’overdenture: una riabilitazione che può migliorare la qualità di vita dei pazientiOggi parliamo di overdenture. Negli ultimi anni in ambito

odontoiatrico sta cambiando la consapevolezza degli addet-

ti ai lavori nei confronti del trattamento implanto-protesico

dell’overdenture. Considerata un giusto compromesso tra

fattori economici e biologici, si è presa sempre più coscienza

del ruolo, a volte elettivo, che ha nella risoluzione di casi cli-

nici e nel migliorare la qualità di vita dei pazienti.

L’overdenture su impianti presenta numerose sfac-

cettature ed evoluzioni e nell’edentulia mandibolare,

l’utilizzo di attacchi singoli a basso profilo è una solu-

zione che, nella sua praticità, si pone come lo standard

di riferimento per questo tipo di pazienti.

In un momento storico dove l’età media è in aumen-

to e le richieste ed esigenze sono di livello e qualità sem-

pre più alto, si ha bisogno di avere nel proprio bagaglio

lavorativo un trattamento che sia veloce, sicuro, pratico,

di standard elevato e soprattutto economico.

L’overdenture è una protesi di successo, in continua

crescita. Le percentuali di sopravvivenza implantare

vanno dal 92% al 100%, indipendentemente dal tipo di

ancoraggio utilizzato o dall’età dei pazienti.

Per il mascellare superiore l’approccio diagnostico

deve essere affrontato seguendo una guida protesica

imprescindibile che è il posizionamento dei denti con

un montaggio diagnostico.

Il progetto protesico di un mascellare superiore non do-

vrebbe essere deciso in base alle richieste del paziente o alle

preferenze del clinico. La protesi del mascellare superiore rap-

presenta una spazio ben definito che si deve individuare e clas-

sificare. Spesso per garantire estetica e funzione le protesi ne-

cessitano di una flangia protesica che non può essere costruita

su una di tipo ibrido o toronto per ovvi motivi igienici.

Quindi quel che si può fare è stabilizzare sempre più la

protesi rimovibile in modo tale che i pazienti possano av-

vertire la sensazione di una protesi fissa ma che può essere

rimossa per motivi igienici e allo stesso tempo avere le giu-

ste dimensioni per garantire funzione, estetica e soprattut-

to sopravvivenza a lungo termine del progetto protesico.

Agli International Rhein Days svoltisi a Bologna all’i-

nizio di giugno si è visto come in questo passaggio risulta

utile l’OT Equator con il suo sistema di passivazione delle

barre denominato Seeger. Sulle barre si possono posi-

zionare gli equator calcinabili se abbiamo la necessità di

contenere i costi altrimenti si ha la possibilità di inserire

in tecnica di fusione classica e al CAD-CAM gli Equator

filettabili, in TiN altamente resistenti all’usura.

Per lo sviluppo della parte tecnica dei lavori è di im-

portanza fondamentale poter collaborare con odontotec-

nici che sappiano far parte di una squadra consentendo

al dentista di crescere. L’overdenture quindi non è solo un

tipo di riabilitazione implanto-protesica. È una famiglia

di riabilitazioni con la possibilità di riabilitare differenti

tipologie di atrofie ossea senza scendere a compromessi,

con un trattamento affidabile e predicibile.

Roberto>Scrascia

Dental Tribune Online: Quattro anni fa, al Congresso EAO avevamo parlato dell’introduzione della piattaforma ConnectDental. Com’è cambiato da allora a suo parere il panorama dentale?Negli ultimi quattro anni abbiamo

assistito a una sempre maggior pene-

trazione della tecnologia digitale nei

laboratori odontoiatrici e negli studi.

Queste tecniche vengono ora utiliz-

zate in tutto l’ambito odontoiatrico,

non solo dagli implantologi e sempre

più dagli ortodontisti, ma anche dai

medici generici. Naturalmente, l’inte-

grazione è stata realizzata in diversi

momenti ma stiamo assistendo a una

crescente rete con sistemi aperti che

guadagnano sempre più quote di mer-

cato. Tutto ciò ha un impatto positivo

sulla penetrazione, il che è esattamen-

te quello che avevamo previsto quattro

anni fa. Non si parla più di tecnologie,

ma di integrazione e soluzioni. L’IDS

di quest’anno ha chiaramente dimo-

strato che l’odontoiatria è finalmente

arrivata nell’era digitale e tutti i gran-

di fornitori di materiali e tecnologie

hanno adeguato il loro portafoglio per

contribuire a questo trend crescente.

Con un numero di soluzioni sempre crescente, l’ingresso nel settore può essere difficile. Come riesce ConnectDental a fornire un orientamento?Questo per noi, è il ruolo principale di

Henry Schein ConnectDental. La piat-

taforma aiuta a selezionare preven-

tivamente a scegliere e collegare pro-

dotti per aiutare i dentisti nell’offerta

di nuovi modi di trattamento e nel

conseguimento di una maggior sod-

disfazione del paziente. Nel frattem-

po, anche la stampa 3D è finalmente

arrivata in odontoiatria. In questo

ambito ora siamo in grado ora di of-

frire soluzioni complete con software

di pianificazione implantologica che

consentono agli studi e ai laboratori di

produrre direttive chirurgiche combi-

nate. Questo significa che non devono

più contare su fornitori esterni, posso-

no così fornire un servizio molto più

veloce al paziente. In realtà gli implan-

tologhi lavorano con guide chirurgi-

che per ogni impianto che fanno.

L’odontoiatria digitale offre delle pos-

sibilità straordinarie e la piattaforma

ConnectDental ne ottimizza l’utilizzo,

come soluzione chairside in combina-

zione con DentsplySirona Cerec o utiliz-

zando uno scanner intraorale e servizi

di laboratorio per i quali lavoriamo a

stretto contatto con 3Shape e altri pro-

duttori leader nelle impronte digitali.

Questo è anche il motivo per cui non

lo definiamo più “sistema aperto” ma

ConnectDental Trusted Solutions. Signi-

fica che le soluzioni da noi offerte sono

accuratamente provate e testate.

Come e dove vede il futuro di ConnectDental?Come consulenti attendibili, siamo im-

Dalla sua introduzione nel 2013, la piattaforma ConnectDental di Henry Schein ha aiutato numerosi professionisti dentali a compiere il difficile salto all’odontoiatria digitale. All’EAO 2017 Dental Tribune ha incontrato Patrick Thurm, Vice President Technology Global Prostethic Solutions Henry Schein, per esaminare come l’odontoiatria sia cambiata nell’era digitale e perché Henry Schein ConnectDental costituisce una guida in un mercato in continua crescita.

pegnati a aiutare i professionisti del

dentale a integrare con successo la tec-

nologia digitale in ogni fase dei flussi

di lavoro clinici. Di conseguenza, conti-

nueremo a estendere ulteriormente la

piattaforma ConnectDental. Dal lato

tecnico, cerchiamo di trovare le miglio-

ri soluzioni da offrire. Dal momento

che siamo un’azienda globale, occu-

piamo sicuramente ottime posizioni

in quest’ambito essendo in grado di

includere qualsiasi nuova tendenza nel

nostro sistema attraverso le partnership

con tutti i fornitori importanti. All’in-

terno di Henry Schein lavoriamo stret-

tamente con i nostri affiliati CAMLOG

e Biohorizons in implantologia e con

altre Divisioni della società, come Hen-

ry Schein Orthodontics. Collaboriamo

anche con clinici di fama, con cliniche,

laboratori e università per sviluppare

soluzioni d’eccellenza. Anche la forma-

zione è un punto focale dove investiamo

molte risorse. Quindi c’è molto da fare.

come ha rivelato la stessa Marletta,

se alcuni funzionari che in questi

anni si sono inoltrati in questa “sel-

va oscura” abbiano ricevuto propo-

ste allettanti dai Paesi europei più

bisognosi della loro esperienza.

La pienezza della sala, rimasta

tale per tutta la durata dell’incontro,

ha confermato che il tema dell’uni-

formità europea dei “dispositivi”

medici (termine anch’esso di pro-

blematica definizione) è argomento

meritevole della miglior attenzione,

destinato sicuramente a provocare

aggravi per le Aziende specie quelle

medio piccole che dovranno appog-

giarsi a una “persona responsabile”

che come Giano bifronte, diventerà

punto di riferimento all’interno

dell’azienda e interfaccia all’ester-

no, delle Istituzioni vigilanti.

La preoccupazione per i futuri

aggrevi che si leggeva nei volti è

riecheggiata nelle parole di Gianna

Pamich, presidente dell’UNIDI or-

ganizzatrice, ben consapevole delle

risorse necessarie per “mettersi a

posto” nei prossimi 3 anni, ma al

tempo stesso fiduciosa che le Azien-

de italiane (anche quelle minori co-

stituenti il 90 per cento del tessuto

produttivo, ndr.) “sapranno essere

all’altezza”, come lo è stato il Mini-

stero con cui c’è un rapporto che

Pamich definisce “meraviglioso”.

La preoccupazione della Presidente

è attenuata tuttavia dalla soddisfa-

zione perché dal Regolamento sca-

turirà nuova occupazione: «Per far

fronte alle normativa prevediamo

oltre cento assunzioni» dice.

Un nodo tuttavia rimane irrisol-

to ed è il cd. postalmarket, attraver-

so il quale possono essere immessi

sul mercato (e di fatto lo sono) e

a rischio di salute dispositivi non

conformi alle garanzie fornite dal

Regolamento. Ma per combattere

il fenomeno la Pamich conta molto

sull’intervento combinato del Mi-

nistero e dei Nas, oltreché sulle indi-

spensabili segnalazioni dei privati.

m.boc

A Milano si discute del nuovo Regolamento dei dispositivi medici Magna Charta europea dell’uniformità e tracciabilità

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Patrick Thurm, Vice President Technology Global Prostethic Solutions Henry Schein. (Fotografia: Henry Schein, Germania)