La Terra Dei Draghi

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LA TERRA DEI DRAGHI Racconti per imparare a leggere e scrivere a cura di Loredana Becchi

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LA TERRA DEI DRAGHIRacconti per imparare a leggere e scriverea cura di Loredana Becchihttp://lamaestralorelore.blogspot.it/This work is licensed under the Creative Commons Attribution-NonCommercial-ShareAlike 3.0 Unported License. To view a copy of this license, visit http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/3.0/ or send a letter to Creative Commons, 444 Castro Street, Suite 900, Mountain View, California, 94041, USA.NO

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LA TERRA DEI DRAGHI

Racconti per imparare a leggere e scrivere

a cura di Loredana Becchi

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Puoi seguire i racconti della Terra dei Draghi anche sul blog:

http://lamaestralorelore.blogspot.it/

This work is licensed under the Creative Commons Attribution-NonCommercial-ShareAlike 3.0 Unported License. To view a copy of this license, visit http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/3.0/ or send a letter to Creative Commons, 444 Castro Street, Suite 900, Mountain View, California, 94041, USA.

NOTA PER LA LETTURA L'utilizzazione di diversi formati grafici intende riprodurre per iscritto quanto è avvenuto in classe a voce, secondo questi criteri:

1. la voce della maestra in stampatello, 2. quella dei bambini in corsivo, 3. LE PAROLE CHIAVE IN STAMPATO MAIUSCOLO.

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INDICE

PrefazioneIntroduzioneA come... ARCOBALENOE come... ERBAI come... ISOLAO come... ORCOU come... UNICORNOM come... MAGOF come... FATA E FAUNOP come... PALLAN come... NANOB come... BOSCO e V come... VENTOR come... RANAL come... LUNA e D come... DRAGOT come... TOPO e Z come... ZUCCAS come... SirenaQU come... QUERCIALa lettera di Draghetto AmicoLa mappa della Terra dei DraghiLo scrigno dei suoni difficili La lettera CLa lettera GLa storia dell'accaUn'altra storia con C e GSuoni sempre più strani…La famiglia del pagliaccio GinoGnomo MignoloLa M, amica stretta di B e PLe doppieNel Mondo degli ErroriLa storia della famiglia AcquaAl ristorante del cuoco pasticcione I nomiLe prove finali

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PREFAZIONE

Il racconto de “La Terra dei Draghi” nasce dall'esigenza di creare uno sfondo integratore nella presentazione dei suoni e dei grafemi corrispondenti, in una classe prima di scuola primaria.Lo spunto è offerto dal libro di testo “Il tempo dei draghi” (Francesca Fortunato, Il tempo dei Draghi 1, Minerva scuola, Verona, 2009), che è stato utilizzato dai bambini come importante strumento di lavoro a scuola e a casa. In classe ogni nuova lettera (o suono) è stata presentata attraverso il racconto orale di una storia, contenente numerose parole collegate a quella lettera (o suono); sul quale poi sono state svolte attività di rielaborazione scritta e orale.Ogni racconto non è mai stato a senso unico (dall'insegnante ai bambini), ma si è sempre trattato di una narrazione interattiva, in cui, accanto alla voce della maestra si affiancavano quelle dei bambini, per chiedere spiegazioni, per arricchire il racconto, per proseguire la storia o trovare la soluzione ad un enigma. Lo scopo è stato quello di creare un ambiente narrativo coinvolgente per gli alunni e stimolante per i nuovi apprendimenti.Le storie narrate sono state poi trascritte, il più fedelmente possibile, in questa raccolta: la voce della maestra in stampatello, quella dei bambini in corsivo, LE PAROLE CHIAVE IN STAMPATO MAIUSCOLO.Alla fine ogni racconto è stato arricchito e 'impreziosito' da immagini ricavate dai quaderni dei bambini, sulle attività svolte in classe e connesse con i vari racconti.

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INTRODUZIONE

Lontano lontano da qui esiste un luogo straordinario, conosciuto come la Terra dei Draghi. Nessuno sa esattamente dove si trovi, ma tutti ne hanno sentito parlare. È una terra incantata e magica abitata da fate, folletti, gnomi e animali inimmaginabili. Nella Terra dei Draghi c’è sempre l’Arcobaleno sia quando c’è il sole, dopo che è piovuto, sia quando il cielo è oscurato dalle nuvole. I folletti amano molto salirvi sopra e scivolare giù. Ma come fanno a salirvi? Facile! Usano scale a pioli altissime, oppure si attaccano alle piantine di piselli presenti nei campi lì sotto, che immediatamente crescono crescono crescono fino ad arrivare sopra l’arcobaleno; scesi i folletti, ritornano basse. Le chiamano piante-ascensore… Ogni tanto la luce colorata e vivace del cielo Arcobaleno è oscurata da un’ombra veloce e furtiva, ma orrendamente nera. Sicuramente si tratta del Drago Brucia-parole. Nessuno l’ha mai visto tanto è veloce nel muoversi, ma la leggenda dice che è un drago terribile. Il corpo è ricoperto di scaglie verdi cupe, la cresta e gli occhi sono del rosso del fuoco; ha due lunghissimi denti aguzzi, due

corna affilate come lame e la coda appuntita come una lancia. Si sposta solamente di giorno perché la notte si rifugia nella sua caverna che risuona del suo cupo russare. Nessuno ha sentito la sua voce ma si dice che quando sentiamo strilli acuti e urla sovrumane, quelli potrebbero essere i suoi versi. Proprio per questo, siccome non sa parlare, va a caccia di tutte le parole del mondo per

bruciarle e così impedire anche agli altri esseri di comunicare e essere amici. Il Drago Brucia-parole ha tuttavia un punto debole: sono i bambini. Li vorrebbe impaurire, ma se loro vanno d’accordo e rimangono uniti, lui non li può sconfiggere. Per questo i bambini della prima classe hanno l’importante compito di mettere in salvo tutte le parole, in silenzio, senza farsi sentire da lui e… con tanto coraggio!!Questa è la filastrocca scaramantica da imparare a memoria e recitare tutti i giorni all’inizio della lezione:

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FILASTROCCA DEI DRAGHETTI DI 1^

BRUTTO DRAGO BRUCIA-PAROLE,

NOI TI FAREMO FARE CAPRIOLE.

SIAM VENTITRÉ BAMBINI CORAGGIOSI

E ALLA FINE USCIREMO VITTORIOSI.

A LEGGERE E SCRIVERE IMPAREREMO

E TUTTE LE PROVE SUPEREREMO.

TU PAURA NON CI FARAI

E ALLA FINE TE NE ANDRAI.

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Andiamo ad esplorare la Terra dei Draghi per conoscere le lettere dell’alfabeto e superare le prove di coraggio per sconfiggere il Drago Brucia-parole.

Questa è la nostra aula, cioè il luogo dove, giorno dopo giorno ci impegneremo a sconfiggere il brutto Drago Brucia-parole.

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A come… ARCOBALENO

… che già conosciamo.

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E come… ERBA

Nella Terra dei Draghi esistono immensi e sconfinati prati che, di giorno, quando si riflette il sole e i colori dell’arcobaleno, appaiono di un verde così brillante che anche il verde più bello che riusciamo ad immaginare non rende l’idea. È solo con l’oscurità della sera che essi si ricoprono di un colore più opaco e spento. Ma è proprio nella notte più profonda e nel buio più assoluto e silenzioso che nei prati dal verde cupo avviene una magia. Un fruscio basso e sommesso fa muovere tutti i fili d’ERBA; … poi di nuovo silenzio. Eccolo ancora e dall’ERBA si vede prendere forma una donna bellissima: si tratta di ERMIONE, la fata dell’ERBA. La sua pelle chiara riflette un verde tenue quando c’è la luna; il suo vestito ELEGANTE e i suoi lunghi capelli sono impreziositi da filini argentati di perle. Chi ha la fortuna di poterla vedere (in realtà è difficilissimo perché lei è molto timida e si muove di nascosto), la potrebbe scorgere in volo in cielo, mentre allieta i sogni e dona serenità nel sonno. Appena, però, il sole si affaccia all’orizzonte per sorgere, ERMIONE improvvisamente si scioglie tornando di nuovo a confondersi con i prati. Tuttavia lascia una traccia del suo passaggio: le gocce di rugiada sui fili d’erba non sono altro che le sue perle.

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I come… ISOLA

Lontano lontano, al confine della Terra dei Draghi, in una vallata INCASTONATA tra altissime montagne, c’è un lago di acqua limpida e cristallina. Proprio al centro di esso si vede una nuvola sospesa sull’acqua. È strano: il suo aspetto non è né grigio né bianco, come ci potremmo IMMAGINARE, ma appare come una nuvola-arcobaleno. Tutta quella foschia colorata serve a proteggere l’ISOLA INCANTATA. Lì vivono tanti animali e piante: rane, anatre, cigni, libellule, canne, ninfee e … Niente però è ciò che appare, perché nascosti dietro i cannicci o tra i petali delle ninfee, hanno la loro casa i folletti, gli gnomi e altri minuscoli esseri magici della Terra dei Draghi. Lo sapete gli animali cosa fanno? Sono i mezzi di trasporto di questi esserini. La rana è il mezzo anfibio per attraversare l’acqua e saltare sulla terra ferma; anatre e cigni sono i mezzi veloci: come gli aerei fanno lunghe tratte in breve tempo; INSETTI e scarabei funzionano come lo scuolabus perché trasportano i piccoli folletti alla scuola dell’ISOLA.

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O come… ORCO

In una parte tetra e nascosta, dove non si vede neppure l’arcobaleno e il sole a malapena OSA apparire, c’è una palude. E’ questo il luogo più triste, lurido e ORRENDO di tutta la Terra dei Draghi. L’acqua è stagnante e putrida, tutt’intorno si diffonde un fetido e nauseabondo ODORE di marcio: lì, la vita è talmente difficile che tutti gli esseri sono fuggiti a vivere altrove. Ma in una grande caverna sulla sinistra della palude, però, c’è una porta e una targa con scritto: ORCO OTTO. Un ORCO! Un altro essere spaventoso? Come vi immaginate un ORCO? Capelli ritti e appiccicosi, OCCHI cattivi, denti rotti e sporchi, grandissimo, mani gigantesche e voce tremenda. Invece ORCO OTTO è un ORCHETTO di circa sei anni, dalla faccia simpatica, con i capelli rossi, gli OCCHI buoni, le lentiggini sul naso a patata e l’espressione gentile. Esce solo di notte perché ha paura che gli altri lo scansino e lo giudichino male solo perché è un ORCO. In realtà lui è rimasto solo da quando ha perso il babbo e la mamma e vorrebbe con tutto il cuore fare amicizia con qualcuno. Ma è così timido! Si vergogna anche a farsi vedere… Che ne pensate, bambini, ce la farà ad avere degli amici? Certo, noi siamo suoi amici. Allora mandiamogli il nostro messaggio di amicizia attraverso il soffio del vento che arriva fino alla Terra dei Draghi. Sottovoce e tutti insieme: ORCO OTTO, noi siamo tuoi amici!

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U come… UNICORNO

Che cosa succede di notte nella Terra dei Draghi? Ermione esce dall’erba; Otto esce dalla caverna. Sapete com’è la notte nella Terra dei Draghi? Quando la luna si scambia con il sole e l’arcobaleno, e tutto diventa buio, oscurando in un colore UNIFORME e cupo le vivaci tinte del giorno, insomma quando la notte è arrivata… “Cloppete Cloppete Cloppete Clop”… è un cavallo!!

Si sente un profondo e lungo rumore di zoccoli: arriva URI, l’UNICORNO amico della luna. È un bellissimo cavallo bianco, di un bianco abbagliante, con sulla testa un corno d’avorio e ali ampie; la sua criniera e la sua coda sono d’argento.

Dopo avere salutato la luna inizia una danza fantastica. Tutte le volte che tocca la volta celeste con il suo corno, si accende una stella. Immaginate che danza lunga e acrobatica fa URI per accendere tutte le stelle del cielo! Quando poi, con la criniera o la coda sfiora una stella già accesa, questa diventa una stella cadente o una stella cometa che fa il giro dell’UNIVERSO.

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M come… MAGO

Nella MONTAGNA più alta che domina il lago dell’isola incantata, c’è una porta di solido legno di quercia. Dove porta quella porta? Apparentemente è sospesa nel vuoto, ma noi sappiamo che nella Terra dei Draghi niente è come sembra. Infatti oltre quell’uscio c’è un luogo segreto, è la casa di MAGO MERLINO.

Lui è un vecchio di oltre MILLE anni: ha barba e capelli lunghissimi e argentati; i suoi occhi di ghiaccio, azzurri e profondi incutono terrore a vederli, ma a ben guardare esprimono una grande bontà; indossa una lunga tunica celeste con un ampio MANTELLO blu, che, grazie alle stelle sopra disegnate, assomiglia al MANTO del cielo di notte; sulla testa tiene un grande cappello a punta, blu come il MANTELLO. Lui è lo stregone della Terra dei Draghi e prepara pozioni MAGICHE per chi ne ha bisogno. Il suo laboratorio è immenso, più grande di questa aula, più grande di questa scuola, più di Campiglia… Immaginatevi questo laboratorio: alle pareti ci sono tantissimi scaffali colorati a seconda di quello che contengono: MEDICINE per il MAL DI PANCIA, sciroppi per il raffreddore, pastiglie per la gola, intrugli per il MAL DI SCUOLA, etc… Al centro della stanza c’è un fuoco sempre acceso con sopra un pentolone nero fumante, che serve al MAGO per MESCOLARE tutti gli ingredienti. Lì vicino c’è un vecchio tavolo rotondo con sopra i suoi arnesi, le boccette e le ampolle da riempire e un grandissimo libro di pozioni e formule magiche aperto.

Come fanno gli abitanti della Terra dei Draghi a dire a Merlino ciò di cui hanno bisogno? Vanno al suo laboratorio! Impossibile, è un luogo segreto. Allora è lui che va nelle case! No, lui è sempre così impegnato che non esce mai dal suo laboratorio... Il mago ha un piccolo aiutante, il MERLO MAGHINO. E’ un piccolo uccello nero, con becco e zampe gialle, ma con un particolare che lo rende unico: un ciuffetto di piume lunghe e argentate sulla testa. Lui esce dal laboratorio tutte le MATTINE, attraversa la Terra dei Draghi, raccoglie, legati alle sue zampe, i MESSAGGI di aiuto e di sera rientra e li fa leggere a Mago Merlino.

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F come... FATA E FAUNO

A tarda sera, poco prima che faccia buio, quando il cielo arancio-rosso del tramonto sfuma nel viola prima che arrivi il nero della notte, tutta la Terra dei Draghi è attraversata da un “Fr Fr Fr”..., un FREMITO impercettibile: arriva FATA FILU', la FATA della nebbia.

Come tutte le FATE è bellissima: capelli lunghi e biondi, pelle chiara, occhi azzurri e vivaci, ali leggere. Veste di un abito FINE con i colori dell'arcobaleno. Al suo passaggio lascia dietro di sé una misteriosa nebbia densa e FITTA, grigia come il FUMO. Tutto il paesaggio svanisce dentro questa FOSCHIA e nessuno riesce più a vedere niente. A un certo punto, però, arrivano veloci nella nebbia migliaia e migliaia di FAVILLE colorate e FANTASIOSE. Che cosa saranno mai, queste scintille? Sono lucciole colorate. Sono pezzettini di arcobaleno. Sono lampadine dell'albero di Natale. Sono fuochi d'artificio... Invece sono le FARFALLE e i FIORI, FIGLIE e FIGLI della FATA!! Queste FAVILLE, muovendosi velocemente sospese nell'aria, creano una via luminosa. Immaginate che bello! Proprio in mezzo al grigio assoluto della nebbia FITTA e al buio sempre più buio, una scia luminosa e coloratissima...

“Toc-Toc, Toc-Toc”... Arriva FAUNO FELICE. Chi è il FAUNO? Un uomo. Un animale. Una cosa con le zampe di cavallo e il corpo d'uomo. Un minotauro. Se chiedete al piccolo riccio del bosco, vi dirà: - Io ho visto FAUNO FELICE! E' una capra con due sole zampe gigantesche e con il manto marrone. Il passerotto che vola tra gli alberi, invece, protesterà: - Macché capra! Io l'ho visto meglio di te! E' un uomo dal torso nudo, con i capelli e la barba neri. L'unica cosa che lo rende diverso dagli uomini sono due corna, che, sì, in effetti, possono assomigliare a quelle di una capra. Allora chi ha ragione? Nessuno dei due! Tutti e due! Lui è un essere magico e misterioso, con il busto di uomo e le zampe di capra. Segue la via luminosa per portare abbondanza ai raccolti dei campi e protezione agli animali della Terra dei Draghi. Quando passa lui, tutt'intorno si crea un'atmosfera magica e armoniosa, grazie alla dolce melodia sprigionata dal suo FLAUTO di canne.

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P come... PALLA

Durante la terza ora del mattino, quando il sole e l'arcobaleno sono entrambi alti e splendenti in cielo, dall'Isola incantata si odono provenire voci argentine e cristalline di folletti-bambini. Tutta l'aria della Terra dei Draghi risuona di risate e PAROLE gioiose: i folletti fanno l'intervallo nella radura vicino alla scuola. Sì, perché la scuola dei folletti è una grande casa di legno, costruita sui rami di una delle tante querce secolari che circondano il PRATO della radura.

A che cosa giocano i folletti durante l'intervallo? A nascondino, a acchiappino, a uno due tre stella, a palla... Il loro gioco preferito è proprio la PALLA. Ne hanno a disposizione di tantissimi tipi, ma sempre molto colorate: grandi di stoffa che non rimbalzano, gonfiabili che volano, medie di gomma morbida, piccolissime di vetro, sonanti di campanellini, appiccicose di PASTA per la PIZZA (Queste le usano le femmine! Ma quando si lanciano rimangono appiccicate alle mani e fanno i fili?). Ma quella che loro amano usare di più apparentemente è la più brutta: di medie dimensioni e bianca. Questa palla, che loro chiamano PALLA-PUM, è in realtà magica perché si trasforma in un'infinità di cose, a seconda di dove cade. Se tocca il PRATO di fiori, diventa una PAPAVERO-PALLA; se invece rimane impigliata tra i rami di un albero, si vede uscire dal nido una PASSEROTTO-PALLA; quando invece cade nell'acqua, si trasforma in un PESCE-PALLA; se arriva in un canile, diventa un CANE-PALLA; in un gattile, invece, un GATTO-PALLA... Maestra, quanto mi piacerebbe avere una PALLA così!

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N come... NANO

Dalla base della montagna più alta (quella dove ha il laboratorio mago Merlino) durante tutto il giorno si sente provenire un forte rumore ritmato di martelli, incudini e lastre metalliche e quella parte di monte è sempre avvolta da una grande NUVOLA NERASTRA, anche se NON è passata fata Filù... Tutto questo rumore e questa NEBBIA provengono dall'officina dei NANI, situata proprio al centro della montagna.

Chi sono i NANI? Sono degli esseri bassi bassi, che si occupano di costruire arnesi e utensili NECESSARI a tutti gli abitanti della Terra dei Draghi. Vestono con grossi stivali per i loro piedoni e guanti piccoli per le loro manine; in testa indossano sempre un copricapo; tutti hanno la barba lunga. Quanti sono i NANI che lavorano nell'officina? Non certo sette, quelli sono solo nella fiaba di Biancaneve! I NANI della Terra dei Draghi sono cinque! C'è NANO NASONE, quello con il NASO più grande, così grande che riesce a sentire anche i più lievi odori (e puzzi...), per questo è il cuoco del gruppo. Poi c'è NANO NUVOLO: il suo segno distintivo è un fulmine infuocato, proprio come quello che NASCE durante un temporale; il suo compito è quello di mantenere acceso il fuoco della fucina, per fondere il ferro e gli altri

metalli. NANO NETTUNO è il capo dei NANI, col suo tridente sempre nella mano sinistra e la corona in testa; il suo compito è quello di far raffreddare i metalli forgiati, facendo giungere l'acqua al forno attraverso canali lunghissimi e intricati che, snodandosi sottoterra, collegano il lago al centro della montagna. NANO NINNOLO è il più giovane dei NANI e prende il suo NOME dal sonaglio di NOCI rosicchiate dagli scoiattoli, che pende sempre dal suo polso destro; lui è l'addetto alla costruzione dei giocattoli per i folletti-bambini. Infine c'è NANO NOTTOLONE, il messaggero dei NANI; lui è sempre di corsa per prendere le ordinazioni dall'esterno e portare fuori dall'officina gli

oggetti pronti. Per fare questo si muove su una trottola. Ma, siccome è pasticcione, spesso combina guai. Pensate, una volta consegnò un pacco di zappe agli gnomi cuochi e un sacco di mestoli agli gnomi contadini... Immaginatevi le reazioni!

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B come... BOSCO e V come… VENTO

Nella parte più oscura della palude puzzolente, proprio dietro la casa di Orco Otto, si può VEDERE tra i BASSI cespugli un BUCO di forma circolare. A prima VISTA potrebbe sembrare la tana di un animale del BOSCO. Sarà forse uno dei nuovi amici del nostro orchetto che ha fatto la sua casa VICINO a lui? In realtà nessuno osa andare dietro la casa di Otto,

neppure Otto stesso, perché si dice che là dietro avvengano cose strane… Infatti quel BUCO non è una tana, ma un VARCO, cioè l’ingresso per un luogo tenebroso, dove è bene non avventurarsi.

Dopo aver percorso un lungo corridoio tra la VEGETAZIONE, nel quale la luce diviene sempre più debole e il BUIO sempre più fitto, si arriva di fronte ad un'ampia VALLE. Qui la BOCCA non può che rimanere aperta per lo stupore: lo sguardo può percepire solamente una densa nuvola di VAPORE VERDE, la pelle può sentire soltanto la presenza di qualcosa di VISCIDO e appiccicoso nell'aria, l'udito può avvertire un silenzio irreale. Solo a tratti, quando l'aria è mossa da una leggera BREZZA o da un colpo di VENTO più forte, si sente come un frusciare di foglie e una VOCE triste e lamentosa, provenire da lontano. Chi ha il coraggio di addentrarsi in quella nube VAPOROSA, si troverebbe in un BOSCO di BAMBÙ, ma avrebbe anche l'impressione di essere tra migliaia di altre “presenze”. Ecco una folata di VENTO VELOCISSIMA... ed ecco che il BOSCO si anima: le foglie del BAMBÙ sembrano tante mani che chiedono aiuto... ed ecco che il silenzio irreale è interrotto da innumerevoli VOCI tristi e lamentose... “VITA ... amore … BELLEZZA … scrivere … mamma … giocare … leggere … BABBO … parlare …”. Ma chi sono? Guarda bene, coraggioso avventuriero, e VEDRAI che sulle foglie di BAMBÙ sono impresse tante parole, imprigionate in quel bosco come in un VERO carcere. Nel BAMBÙ più alto e robusto spiccano tre larghe foglie, su cui sono scritte tre parole: “VOGLIO BAMBINI BIRBANTI”. Se leggerai quelle parole e ascolterai la loro VOCE che chiede aiuto, stai attento perché uno stridio più acuto delle note più alte del VIOLINO può renderti sordo per sempre, mentre una VENTATA VELOCE, VIOLENTA e inafferrabile può congelarti in un brivido freddo. Che cosa succede in quell'oscuro bosco di BAMBÙ? Il drago Brucia-parole è il VENTO e imprigiona le parole nel BOSCO di BAMBÙ. E lui VUOLE BAMBINI BIRBANTI perché così VINCE le prove.

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R come... RANA

Vi ricordate, bambini, dove vivono le RANE nelle Terra dei Draghi? Che cosa fanno? Vivono nell'Isola incantata e trasportano i folletti e gli gnomi da una parte all'altra del lago. Durante la giornata se ne stanno a godersi il sole e l'acqua del lago, ma corrono subito se sentono un fischio speciale che fa così “Fiiiiii”. E' quello il RICHIAMO che i folletti e gli gnomi dell'Isola incantata usano per far venire le RANE e così essere trasportati in giro nell'acqua, oppure sulla terraferma. Quando arriva la sera, poco prima del tramonto, tutte le RANE si RITROVANO sulla spiaggia di RENA dell'isola e iniziano a gracidare. Il loro è però un suono triste e RAUCO: fatemi sentire com'è un gracidio triste e RAUCO! Croo Cro Cro... Piangono perché, ormai da molto tempo, la loro REGINA è stata trasformata in una statua di RESINA trasparente da un RARO sortilegio malvagio. Ma si può ancora ammirare la sua bellezza: è più grande delle altre RANE, con la pelle lucida e di un colore dorato acceso, gli occhi stranamente ROSSI e una corona brillante di RUBINI sulla testa.

E' stata imprigionata in questa forma immobile da un invidioso essere malvagio, perché era sempre stata attiva ad aiutare le altre RANE e i piccoli abitanti dell'isola. Soltanto una cosa potrà ROMPERE l'incantesimo e farla tornare a saltare e a nuotare. Non si tratta però di un bacio del principe azzurro, bensì di qualcuno, che, da un altro mondo lontano e REMOTO, RIESCA a scrivere il suo nome che fa RIMA con 'regina', con questi segni: A I N R... RINA!! Bene, bambini! Ora che il sortilegio è sciolto e le RANE hanno di nuovo la loro REGINA, si sente un gracidio festoso e contento. Proviamo a sentirlo Cra Cra Cra Cra Cra.

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L come... LUNA e D… come DRAGO

Tanto tanto tempo fa, le notti nella Terra dei DRAGHI erano sempre buie: le uniche LUCI che si potevano vedere erano quelle delle stelle o delle LUCCIOLE. La LUNA infatti era stata imprigionata in un LUOGO segreto dal sole che, invidioso della sua bellezza, temeva di essere giudicato più brutto di LEI. La prigione in cui era stata rinchiusa si trovava proprio al centro di un intricato LABIRINTO, situato in una LARGA LANDA DESERTA e DESOLATA, dalla parte opposta alla montagna di Mago Merlino. Il giorno passava velocemente perché LEI DORMIVA, ma la notte, quando guardava LASSU' nel cielo, piangeva e nell'aria si diffondeva il suo DOLOROSO LAMENTO. Il DRAGO LINO, amico dei bambini, stanco di sentire quel pianto e di avere tutte le notti oscure, decise di andare a LIBERARE la LUNA. Dopo tanti giorni di cammino, alla fine arrivò all'ingresso del LABIRINTO. Per la prima volta ebbe un po' paura, perché gli ritornavano in mente le LEGGENDE e i racconti su quel LABIRINTO: su quanti avessero provato ad attraversarlo senza poterne uscire fuori. Mentre era assorto nei suoi pensieri, vide un LUCCICHIO provenire da una LANTERNA appesa all'ingresso e sentì una vocina DEBOLE e DELICATA che diceva: - Non aver paura, io posso aiutarti! Sono la LUCCIOLA della LANTERNA, guardiana di questo LABIRINTO. Grazie a LEI il DRAGHETTO riuscì a raggiungere la LUNA, a LIBERARLA e a tornare fuori sano e salvo. Da allora la LUNA risplende in cielo e rischiara le notti buie; il sole non è più invidioso perché LUI è bello di giorno quanto LEI è bella di notte; DRAGO LINO è felice perché ha due nuove amiche. Chi sono? La luna e la lucciola.

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T come... TOPO e Z come… ZUCCA

Da una delle montagne della Terra dei Draghi, ha origine un TORRENTE, all’inizio piccolo, ma impetuoso, a valle diventa un fiume ampio e calmo. Questo fiume attraversa una foresta di alberi molto antichi, dove vivono tanti animali: il TASSO, la TARTARUGA, i TOPI la ZANZARA, le ZECCHE, ecc…. La foresta e il fiume sono i luoghi preferiti da Fata Filù e dal suo compagno Fauno Felice: ecco perché spesso in quella zona ci sono fitte nebbie. Un giorno, mentre gli abitanti della foresta erano sulle rive del fiume, ad un tratto videro apparire dall’acqua un TENTACOLO, lunghissimo di colore verde; si allungava dirigendosi proprio verso di loro. Impauriti fuggirono nel bosco e qualcuno gridò: - È sicuramente il mostro del fiume!! - Allora la paura degli altri diventò TERRORE… Alcuni TEMERARI TENTARONO di andare a scoprire chi fosse questo mostro. La prima fu la ZANZARA ZI-ZI, che volando in alto esclamò: - Il mostro è TERRIBILE! Il TENTACOLO esce da un grande occhio TUTTO arancione! - Poi fu il TURNO del TASSO ZO-ZO, che, scavando una galleria, dalla sua TANA si ritrovò proprio sotto l’acqua del fiume; così riuscì a intravedere la sagoma del mostro e esclamò: - È una gigantesca medusa con un solo lungo TENTACOLO! - Ma finora nessuno aveva avuto il coraggio di avvicinarsi. Allora TOPO ZA-ZA, con le sue fedeli amiche, TARTARUGA ZU-ZU e ZECCA ZE-ZE, si mise in cammino per affrontare il mostro. La TARTARUGA lo avrebbe aiutato ad attraversare l’acqua, mentre la ZECCA lo avrebbe TENUTO sveglio, TORMENTANDOLO con piccoli morsi, visto che lui era un grande dormiglione. TRASCORSE TANTO TEMPO e dei TRE non si era saputo più niente, finché un giorno accadde qualcosa di strano… Tic-Tac Tic-Tac… Un TICCHETTIO sempre più insistente fece capire agli animali della foresta che si stava avvicinando un TEMPORALE. L’aria era offuscata da una nebbia fitta e scura. Qualcuno dalla riva del fiume urlò: - Aiuto, aiuto! Arriva un drago! – TUTTI allora accorsero alla sponda del corso d’acqua e rimasero di ghiaccio. Di fronte a loro appariva l’ombra di un drago strano: la pancia grassa, simile a un ortaggio autunnale TONDO di colore arancione, la TESTA piccola e appuntita simile ad un animale piccolo e grigio e la coda lunga, fine e attorcigliata. Erano pronti a fuggire, quando dalla nebbia si udì una vocina che scherzosamente cantava: - TIPITIPITI dove sei? TIPITIPITI dove vai? TIPITIPITI cosa fai? TIPITIPITI con chi sei? Noi tre amici coraggiosi, siamo diventati vittoriosi! Noi il mistero scoperto abbiamo, ma a voi non lo diciamo. Era la voce di topo ZA-ZA: alla fine lui, la TARTARUGA e la ZECCA avevano svelato che non era un mostro, ma … Secondo voi, allora che cosa sarà stato? Era una ZUCCA grande e arancione come quella di Halloween!

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S come... SIRENA

Nel bosco della Terra dei Draghi, vive una SCOIATTOLINA di nome SISSI. Il suo SOGNO, fin da quando era piccola, era quello di esplorare i SEGRETI del mare. Ecco perché tutti i giorni percorreva tanti chilometri per andare a vedere il mare. Una volta arrivata sulla SPIAGGIA, passava delle ore SCRUTANDO la grande distesa d'acqua; ammirando le STRANE forme dei SASSOLINI e degli SCOGLI; respirando profondamente il SAPORE SALMASTRO del mare; coccolandosi al calore del SOLE e ascoltando i SUSSURRI delle onde. Lei non SAPEVA nuotare e l'unico mondo che conosceva bene era il bosco dove era nata, ma quanto le sarebbe piaciuto esplorare le profondità marine! Anche quando tornava sul suo albero, SOGNAVA ad occhi aperti e SOSPIRAVA: - Quanto vorrei conoscere il mare! - La sua voce SUSSURRATA arrivava fino in cielo e, ogni notte, una STELLA diventava più SPLENDENTE. Un giorno SISSI fece una cosa che non aveva mai fatto prima: decise di SCRIVERE il suo SOGNO sulla SABBIA. Prese uno STECCHINO e disegnò queste lettere: V O R R E I A N D A R E I N F O N D O A L M A R E. Poi, guardando il mare si addormentò SOTTO il cielo STELLATO. La SCRITTA rimase impressa sulla SPIAGGIA per tutta la notte, finché al mattino una grande onda la cancellò, lasciando al suo posto uno SPECCHIO SCINTILLANTE. Lei, incuriosita, piano piano si avvicinò e iniziò a SPECCHIARSI sulla SUPERFICIE riflettente. E che SORPRESA quando vide apparire, attaccata al suo corpo, non più la sua folta e lunga coda, ma una coda come quella dei pesci. Che cosa era SUCCESSO? Un pesce le ha fatto uno SCHERZO! Sta diventando una SIRENA!! Esatto,

SISSI era diventata una SIRENA. A questo punto, SENTÌ un grandissimo desiderio di tuffarsi, si voltò in alto e, anche se era giorno, vide la sua STELLA brillante che SEMBRAVA le facesse l'occhiolino. SISSI capì che il suo SOGNO era diventato realtà grazie ad una STELLA amica e, senza paura, si tuffò fra le onde marine, SCOPRENDO anche là SOTTO meravigliosi boschi colorati.

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QU come... QUERCIA

Nell'isola incantata, intorno alla radura dove è situata la scuola dei folletti, c'è un bosco di QUARANTAQUATTRO alberi nobili e secolari. Si tratta di QUERCE, alberi dal tronco duro e rugoso e dalla chioma ampia e frondosa. Durante il giorno, QUELLO sembra un QUALUNQUE bosco, dove gli animaletti conducono la loro vita e le loro attività. Gli scoiattoli

raccolgono noci e ghiande e le portano al sicuro nel loro rifugio dentro il tronco delle QUERCE. Gli uccellini fanno il nido e allevano i loro piccoli sui rami di QUESTI alberi. Le lepri corrono. I cinghiali grufolano per cercare le radici. Le volpi scavano la loro tana... Ma QUANDO si fa notte, nel bosco di QUERCE succede QUALCOSA di molto, molto strano. QUA e là si sentono crepitii “Cro Cro”, cigolii “Iiiiii”, tonfi “Tunf Tunf”, rumori sordi e cupi che sembrano passi. È il bosco che si anima: le QUERCE estraggono dal terreno le

loro radici e si muovono lentamente in tutte le direzioni. Vanno alla ricerca di bottiglie e contenitori di plastica, di gomme di auto usate, di cartelli di metallo, insomma di tutti i rifiuti lasciati nel bosco. Lasciati da chi, visto che nella Terra dei Draghi non si usano QUELLE cose?... In effetti, quelle sono QUERCE fagocitanti che vanno a ripulire il bosco da tutta l'immondizia che proviene da altri mondi, anche dal nostro. “Gnam Gnam”, QUALSIASI oggetto loro mangino si sgretola e si frantuma in mille pezzi. “Gulp Gulp”, quando ingoiano completamente ogni sozzura nel bosco, al posto di una cosa brutta e ingombrante, nasce una cosa bella e delicata: una piantina di QUADRIFOGLIO.

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LA LETTERA DI DRAGHETTO AMICO

Adesso vi racconto che cosa mi è successo stanotte. Quando mi sono addormentata, ho iniziato a sognare e all'improvviso mi è apparso il Draghetto Amico. Era molto agitato per quello che gli era capitato. Infatti mi ha raccontato che, mentre era in giro per la Terra dei Draghi, ha visto un grande fuoco: intorno vedeva passare velocemente un'ombra verde. Sarà stato il Drago Brucia-parole! Sì, forse bruciava qualche letterina! Draghetto Amico si è accorto che, ciò che stava bruciando era la mappa della Terra dei Draghi. Così è corso per sottrarla alle fiamme. Infatti ce l'ha fatta, anche se sulla mappa sono rimaste delle bruciature. Questa mappa, insieme ad una lettera scritta da lui, me l'ha consegnata per darla anche a voi. L'avrà fatto perché dobbiamo anche noi salvare alcune parole...

Questa è la lettera di Draghetto Amico:

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LA MAPPA DELLA TERRA DEI DRAGHI

Questa è la mappa:

Maestra, questa deve essere una mappa davvero importante: c'è la X come sulle mappe del tesoro! Ma che tesoro dovremo scoprire? Dove si trova la croce? Qualcuno di voi riconosce il luogo dove è segnata? Sì, è dove il Drago Brucia-parole imprigiona le parole! È nel bosco di bambù!! Bravissimi! Avete indovinato il luogo segreto dove il Drago Brucia-parole nasconde il suo tesoro, ora è nostro! Come faremo a scoprirlo?Tra quanti giorni lo vedremo? Aspettiamo e vediamo che cosa succede nei prossimi giorni!

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LO SCRIGNO DEI SUONI DIFFICILI

Il giorno successivo non è stato ritrovato 'ufficialmente' nessun tesoro, ma una bambina, a casa sua, ha trovato una collana preziosa, un'altra ha scoperto un braccialetto e due bambini hanno fatto sogni rivelatori... Maestra, io stanotte ho sognato che mi ero perduto nella mappa della Terra dei Draghi, ma Draghetto Amico mi ha consegnato una moneta d'oro con scritto: da una parte, il numero 5, e dall'altra il 6! Infatti oggi a matematica abbiamo fatto il 6! Allora il tuo sogno ci vorrà indicare che nel tesoro ci sono importanti lettere e numeri da salvare dal cattivissimo Drago Brucia-parole? Io, infatti, ho sognato che nel bosco di bambù c'era il tesoro con tutte le parole da salvare!

Dopo due giorni, mentre in classe stavamo leggendo, abbiamo finalmente scoperto il tesoro. Infatti ci è stata recapitata una scatolina di latta, a dire il vero non molto ben tenuta: ammaccata e arrugginita. Vedrai, maestra, è stata per tanto tempo sottoterra nel bosco di bambù! Sopra al coperchio un messaggio diceva: IO SONO IL TESORO DEI SUONI DIFFICILI, APRIMI E SCOPRIRAI TANTE STORIE PER IMPARARE A LEGGERE E SCRIVERE.

Infatti, apriamo lo scrigno e, insieme a 22 dobloni d'oro “cioccolatoso”, troviamo la prima storia...

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LO STRANO COMPORTAMENTO DELLA LETTERA C

La prima storia è quella sulla lettera C.

La C è una lettera del carattere allegro. Con la sua forma rotondeggiante da quarto di luna e i suoi occhietti vispi se ne va sempre in giro a ridere e scherzare con le altre lettere dell’alfabeto.

Il suo comportamento è però strano e bizzarro: sì, perché la sua voce cambia a seconda delle vocali che incontra. Ora vi spiego il perché.

Un giorno la C andò a trovare la A. Dopo aver sorseggiato insieme un buon caffè, la A fece un regalo alla C. La consonante aprì il pacco e trovò una CAMPANELLINA di bronzo. – Oh, che bella!! Il suo suono è argentino, ma il bronzo è duro! – Così la sua voce per salutare la A diventò dura come il bronzo: una voce profonda che proviene dalla gola… La C se ne andò con una risata dura che faceva “Ca Ca Ca Ca”.

Un altro giorno la C andò a far visita alla E. Dopo aver gustato insieme una buonissima cioccolata calda, la E fece un regalo alla C. La consonante aprì il pacco e trovò un CESTINO completamente fatto di cioccolato al latte. – Wow, che opera d’arte!! Non solo è bella, ma è anche dolcissima! – Così la sua voce per salutare la E diventò dolce come il cioccolato al latte: una voce morbida che proviene dal palato della bocca… La C se ne andò con una risata dolce che faceva “Ce Ce Ce Ce”.

Un’altra volta la C andò a casa della I. Dopo aver bevuto insieme del buon latte con il miele, la I fece un regalo alla C. La consonante aprì il pacco e trovò tante CILIEGIE rosse e succose: – Pancia mia fatti capanna! Che dono dolce e succoso! – Così la sua voce per salutare la I tornò dolce come le ciliegie mature. La C se ne andò con la sua dolce risata che faceva “Ci Ci Ci Ci”.

Poi la C andò ad incontrare la O. Dopo aver assaporato insieme del tè con i biscotti, la O fece un regalo alla C. La consonante aprì il pacco e trovò un COLTELLO d’acciaio. – Come è affilata e lucente questa lama! Ma quanto è duro l’acciaio! – Così la sua voce per salutare la O tornò ad essere dura come l’acciaio. La C se ne andò con una risata dura faceva “Co Co Co Co”.

Infine la C visitò la U. Dopo aver gustato insieme vin santo e cantuccini, la U fece un regalo alla C. La consonante aprì il pacco e trovò tante un piccolo CUBO di ferro: – Sarà il mio portafortuna, o lo userò come dado? Certo non è tanto pesante, ma è così duro! – Così la sua voce per salutare la U diventò ancora dura, come il ferro. La C se ne andò con una risata dura che faceva “Cu Cu Cu Cu”.

Da allora il comportamento della C è rimasto sempre lo stesso. Il suo suono diventa duro quando incontra la A, la O, la U; dolce quando si unisce con la E e la I.

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LO STRANO COMPORTAMENTO DELLA LETTERA G

La seconda storia è, invece sulla lettera G.

La G è una lettera dal carattere un po’ burbero. Ha una forma rotondeggiante a metà tra la C e la O: tiene un braccino sempre piegato verso di sé, quasi che voglia far vedere che ha qualcosa in più della C, ma non osi chiudersi per diventare una O. A differenza della C non è molto socievole e preferisce starsene a casa sua, aspettando che siano le altre lettere dell’alfabeto a farle visita.

Il suo comportamento è però strano e bizzarro proprio come quello della C: sì, perché anche la sua voce cambia a seconda delle vocali che incontra. Ora vi spiego come.

Un giorno la A andò a trovare la G. Dopo aver mangiato due fette di pane con la mortadella, la A fece un regalo alla G. La consonante aprì il pacco e trovò un GATTINO di alabastro: – Oh, che bella statuina, sembra un micio vero!! Mi terrà compagnia! Ma quanto è pesante e duro l’alabastro! – Così la sua voce per salutare la A diventò dura come l’alabastro: una voce profonda che proviene dalla gola… La G salutò con due semplici parole dure che facevano “Ga Ga”.

Un altro giorno la E andò a far visita alla G. Dopo aver gustato insieme una fetta di crostata alla marmellata di albicocche, la E fece un regalo alla G. La consonante aprì il pacco e trovò un GELATO crema e cioccolato: – Pancia mia fatti capanna! Che dono dolce e cremoso! – Così la sua voce per salutare la E diventò dolce come il gelato crema e cioccolato: una voce morbida che proviene dal palato della bocca… La G salutò con due semplici parole dolci che facevano “Ge Ge”.

Un’altra volta la I andò a casa della G. Dopo aver mangiato insieme della buonissima macedonia di frutta, la I fece un regalo alla G. La consonante aprì il pacco e trovò una GIRANDOLA completamente fatta di zucchero caramellato: – Ma che bontà!! Non solo è buona, è anche bella da vedere! – Così la sua voce per salutare la I tornò dolce come lo zucchero caramellato. La G salutò con due semplici parole dolci che facevano “Gi Gi”.

Poi fu il turno della O che andò ad incontrare la G. Dopo aver assaporato insieme un panino con la cioccolata, la O fece un regalo alla G. La consonante aprì il pacco e trovò una GOCCIA d’ambra: - Che bel colore e che bella forma questa goccia! Sembra così delicata, invece quanto è dura l’ambra! Così la sua voce per salutare la O tornò ad essere dura come l’ambra. La G salutò con due semplici parole dure che facevano “Go Go”.

Infine la U visitò la G. Dopo aver gustato insieme dello yogurt alla fragola, la U fece un regalo alla G. La consonante aprì il pacco e trovò un GUFO di pietra: – Un altro animaletto! Lo metterò insieme al gattino di alabastro e sarà un altro amico. Ma anche la pietra è così dura! – Così la sua voce per salutare la U diventò ancora dura, come la pietra. La G salutò con due semplici parole dure che facevano “Gu Gu”.

Da allora il comportamento della G è rimasto sempre lo stesso. Il suo suono diventa duro quando incontra la A, la O, la U; dolce quando si unisce con la E e la I.

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STORIA DELL’ACCA

Ecco un'altra storia ripresa dallo scrigno dei suoni difficili.

Nell’alfabeto c’è una lettera molto, molto particolare. È l’ACCA.

È una lettera che si vede di rado, si veste sempre di grigio, così da passare molto inosservata. Lei non ha voce, non produce nessun suono quando è da sola o davanti alle vocali. Per questo nell’alfabeto è conosciuta come la ‘mutina’. Per lei questo non è un problema, perché se ne sta zitta zitta e buona buona a guardare il gran daffare che hanno le altre lettere. Ha un carattere buono e generoso, per questo è ben contenta di correre in aiuto alle altre lettere quando ci sono da costruire parole straniere, dove l’acca ha un ruolo molto importante: HOTEL, HOT-DOG, HAMBURGER, HOSTESS…

Anche se si fa sempre in quattro per aiutare quando c’è bisogno lei e non si lamenta mai, molte delle altre lettere la prendono in giro. – Guarda un po’ come è vestita!! Sempre con quel brutto vestito grigio, che fa venire la tristezza solo a vederlo. – È vero, non ha il minimo senso del buongusto! – Poi se ne sta sempre zitta! Nell’alfabeto non serve proprio a niente! - E via dicendo con commenti del genere…

Lei, per quanto sempre sorridente, rimane molto male quando sente quei discorsi e qualche volta si rattrista. Allora Re Alfabeto, per premiarla della suo aiuto, del suo buon carattere e della sua pazienza le fa un grande dono: – Da ora in poi, cara acca mutina, tu avrai il grande potere di trasformare i dolci in duri!!

Lì per lì, l’acca non comprende il senso delle parole di Re Alfabeto, ma, presto capirà cosa vuole dire… Da allora, grazie a questo suo nuovo potere, anche tutte le altre lettere la

trattano con rispetto.

Che cosa avrà mai voluto dire Re Alfabeto? Quale potere straordinario ha dato all' H? Eh, maestra, grazie all'H i suoni dolci diventano duri, infatti CI diventa CHI e CE diventa CHE...

Dopo che Re Alfabeto ha dato alla lettera H il grande potere di trasformare i dolci in duri, subito la lettera C, che sappiamo essere un po' strana, diventa una grande amica della 'mutina'. Infatti, se la C va a casa della E

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insieme alla H, la sua voce non è più dolce come quando ci va da sola, ma diventa dura come le CHELE di un granchio e così può salutare la vocale con la sua risata che fa “Che Che Che Che”. Allo stesso modo, quando va a trovare la I insieme alla H, la sua voce non è più dolce come quando ci va da sola, ma diventa dura come una CHIAVE di ferro e così può salutare la vocale con la sua risata che fa “Chi Chi Chi Chi”.

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Anche la lettera G, molto strana pure lei come la C, subito diventa una grande amica della H. Infatti, se la G va a casa della E insieme alla H, la sua voce non è più dolce come quando ci va da sola, ma diventa dura come la forza di un GHEPARDO e così può salutare la vocale con le sue due parole fanno “Ghe Ghe”. Allo stesso modo, quando va a trovare la I insieme alla H, la sua voce non è più dolce come quando ci va da sola, ma diventa dura come un blocco di GHIACCIO e così può salutare la vocale con le sue due parole che fanno “Ghi Ghi”.

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UN’ALTRA STORIA CON ‘C’ E ‘G’

Dopo che la C e la G divennero tanto amiche dell’H, nel mondo delle lettere successe una grande confusione. Infatti CE CI GE GI, che sono suoni dolci, grazie all’H erano potuti diventare duri: CHE CHI GHE GHI. Così se ne andavano sempre insieme a pavoneggiarsi e farsi belli. Quando c’era bisogno di dolcezze e paroline gentili, la H se ne stava ben nascosta: CE CI, GE GI, CE CE, GE CE, CE GI, GI CE... Che delicatezza!! Quando, invece, ci volevano suoni duri e forti, la H si metteva in mezzo e il gioco era fatto: CHE CHI, GHE GHI, CHE GHE, GHI CHI… Quanta fermezza!!

Il problema nacque perché CA CO CU e GA GO GU si stancarono di riuscire a fare solo suoni duri e non riuscire ad avere un suono dolce che le affiancasse. Erano perfette quando ci voleva forza e durezza per dire le parole, ma non sapevano come fare quando ci volevano suoni morbidi e teneri. Così andarono più volte a lamentarsi da Re Alfabeto, il quale decise di aiutarle. Chiamò la I, la lettera più fine e disponibile dell’alfabeto e le disse: - Tu avrai il potere di trasformare i duri in dolci!! –

Da allora, quando la I si infila in mezzo a CA CO CU GA GO GU, grazie al potere conferitole da Re Alfabeto, questi suoni da duri diventano dolci:

CIA come CIAMBELLE

CIO come CIOCCOLATA

CIU come CIUCCIO

GIA come GIALLO

GIO come GIOSTRA

GIU come GIULLARE

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SUONI SEMPRE PIÙ STRANI...

Nel mondo dell’alfabeto gli incontri che si hanno tra le varie lettere possono essere davvero strani e complessi.

La S, per esempio, ha il brutto vizio di intrufolarsi tra le altre sillabe già formate e, siccome è bella come una sirena, agile come uno scoiattolo e flessuosa come un serpente, riesce sempre a prendere il primo posto: STA STE STI STO STU … SBA SBE SBI SBO SBU … SMA SME SMI SMO SMU … SFA … SNA … SRA … SPA …

Pensate, anche quando si insinua tra i suoni duri della C, la prima posizione è sempre la sua. Che suoni ancora più duri che si hanno, che suoni ancora più strani da scrivere che si hanno, bambini miei …

SCA … scale di ferro

SCHE … scheletri arrabbiati

SCHI … schiere di soldati armati

SCO … scogli appuntiti

SCU … scudi possenti

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Che cosa succederà invece quando la S si insinua tra i suoni dolci della C? Ancora una volta prenderà la prima posizione e allora … Che suoni dolci e striscianti , che suoni scivolosi e serpeggianti che si hanno, bambini miei …

SCIA … sciame di mosceriniSCE … scettro di gomma americanaSCI … scivolo di gommapiumaSCIO … scioglilingua senza sensoSCIU … asciugamani morbidi e profumati

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LA FAMIGLIA DEL PAGLIACCIO GINO

Questa è la storia della famiglia del pagliaccio Gino.Nel mondo dell’alfabeto c’era Gino, un pagliaccio molto famoso ed affermato, per le sue strabilianti battute che facevano ridere tutte le lettere; aveva una grande faccia rotonda con un grande naso e una grande bocca di colore rossi; i suoi capelli erano molti, ricci e arruffati.E c’era sua moglie Luna, una bellissima e agilissima acrobata dalla faccia, gli occhi, il naso e la bocca a forma di mezza-luna.Una volta successe un gran scompiglio, perché Gino e Luna dovettero trasferirsi da una città all’altra. Essi, infatti, non sapevano scrivere il suono GLI. Così accadde che molte scatole di oggetti furono gettate via dagli incaricati del trasloco, pensando che fossero cose di nessun valore. Infatti, per esempio, la grande collezione di CONCHIGLIE di Gino era diventata la collezione di CONCILIE; oppure gli oggetti di cucina di Luna erano diventati TOVALIE, TOVALIOLI e BOTTILIE; oppure il sacchetto con l’AGLIO era diventato il sacchetto dell’ALIO, come la dolce VANIGLIA si era trasformata nell’insignificante VANIGIA, e che dire poi della SVEGLIA, che, divenuta una SVEGIA, continuò a suonare all’ora stabilita nel cassonetto dell’immondizia… Che disastro, quante cose buttate!Ma il dramma più grande fu quando Gino e Luna ebbero due figli, maschio e femmina gemelli, bellissimi, l’uno e l’altra con qualche tratto della mamma e del babbo. Sì, perché, quando andarono a scrivere i nomi dei loro figli, invece di GUGLIELMO scrissero GUGIELMO e al posto di GIGLIOLA scrissero GILIOLA. Così tutti si rivolgevano ai due neonati con nomi sbagliati e incomprensibili. I due genitori erano disperati ma, come sempre, intervenne il Re Alfabeto a risolvere il problema. Rivolgendosi a Gino e Luna sentenziò: - La G di Gino e la L di Luna, alla sottile I voi unirete, così il suono GLI voi scriverete.Da allora Guglielmo e Gigliola tornarono ad avere i loro veri nomi e tovaglie, tovaglioli, sveglie, agli e bottiglie tornarono al loro posto.

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GNOMO MIGNOLO

Questa è la storia dello gnomo Mignolo.Nel Mondo delle Lettere c’era Mignolo, uno gnomo piccolo piccolo, ma carino e simpatico, che amava sognare ad occhi aperti e stare a contatto con la natura e gli animali.Una volta accadde un fatto inaspettato. Il maestro gnomo chiese ai suoi alunni di descrivere i propri amici. Mignolo era bravissimo in italiano, ma proprio non riusciva a scrivere il suono GN. Così, quando il maestro lesse la sua descrizione, ecco che cosa risultò: “I miei migliori amici sono tre: l’ANELLO Nello, il CANNOLINO Lino e il RANO Damiano…”. Il maestro non finì di leggere, che tutto il resto della classe esplose in una sonora risata: - Che ridere! Mignolo è amico di un anello! – Oppure di un cannolo alla panna? - Che cosa è il rano? Una rana col cappello da signore?...Il povero Mignolo mortificato, tornò a casa triste e piagnucolante. Allora, come sempre, intervenne il Re Alfabeto a risolvere il problema. Rivolgendosi a Mignolo disse: - Se G e N alle vocali tu unirai GNA GNE GNI GNO GNU tu più non sbaglierai! - Mignolo capì la lezione e il giorno dopo portò la sua descrizione corretta: “I miei migliori amici sono tre: l’AGNELLO Nello, il CAGNOLINO Lino e il RAGNO Damiano…”. Così finalmente i suoi compagni capirono.

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LA ‘M’ AMICA STRETTA DI ‘B’ E ‘P’

Tanto tanto tempo fa, nel Mondo dei Giocattoli, c’era una gran confusione perché non si riusciva a scriverne bene il nome. Così, quando i bambini trovavano le scatole dove avevano riposto i propri giochi e giocattoli, leggendone il nome scritto male, non riuscivano più a capire che cosa ci fosse dentro. Su una scatola c’era scritto CAMIONCINI DEI POPIERI, su un’altra BABOLE E BABOLOTTI, oppure TABURI E TROBETTE, o anche LAPADINE COLORATE, e così via… In questo modo, quanti BAMBINI hanno pianto perché non trovavano più i loro giocattoli!Allora, Re Alfabeto intervenne in aiuto e disse: - La M con tre gambe davanti alla B e alla P voi metterete, così più non sbaglierete!Finalmente sulle scatole tornarono i veri nomi dei giocattoli: CAMIONCINI DEI POMPIERI, BAMBOLE E BAMBOLOTTI, TAMBURI E TROMBETTE, LAMPADINE COLORATE… E i bambini poterono tornare a sorridere.

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LE DOPPIE

Come abbiamo ormai imparato, nel Mondo delle Lettere ci sono delle regole che, se non vengono rispettate, creano grande confusione e fanno disperare bambini e adulti…Ora vi racconto che cosa successe quando nel Mondo delle Lettere non esistevano ancora le doppie.I bambini che volevano giocare a PALLA, potevano soltanto giocare a PALA; naturalmente non si divertivano perché se la lanciavano rischiavano di farsi male, rotolare non rotolava e scavare, che fatica!! Un’altra volta, invece, che volevano giocare a nascondino tra le CANNE, si ritrovarono di fronte al grande muso di un CANE che minaccioso mostrava loro i denti e ringhiava: corsero via in tutta fretta a gambe levate e a nascondino più non giocarono.Che dire poi di quando erano riusciti a leggere la carta del tesoro e invece di trovare una CASSA di dobloni d’oro, si ritrovarono di fronte alla porta di CASA con i loro genitori che li richiamavano a lavarsi o a finire i compiti. Che delusione!!Ma il bello veniva tutte le sere, quando tutti erano pronti ad andare a dormire, ma invece che arrivare la NOTTE, giungevano le NOTE di una musica, che cullava e faceva piacere, ma di certo non portava il buio…Nel Mondo delle Lettere c’era un gran disordine e gli abitanti non erano soddisfatti, così Re Alfabeto intervenne in aiuto e disse: - Se il suono è piano, una sola consonante basterà a darti una mano, ma se senti un suono più forte, allora alla consonante doppia apri le porte!Finalmente nel Mondo delle Lettere tornò ordine e serenità: i bambini potevano giocare a PALLA e a nascondino nel bosco di CANNE, mentre i loro genitori scavavano con la PALA o portavano a spasso il CANE. I tesori ritornarono nelle loro CASSE, mentre genitori e figli avevano le proprie CASE. Ma soprattutto ognuno poté finalmente dormire al buio di NOTTE, coccolato dalle NOTE della musica delicata.

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RE ALFABETO NEL MONDO DEGLI ERRORI

Una volta Re Alfabeto, il re del Mondo delle Lettere, decise di fare un viaggio. Con sé non portò né abiti, né cose da mangiare, ma solo la sua bacchetta magica, che l’avrebbe potuto aiutare per qualsiasi tipo di difficoltà.Cammina cammina, a sera giunse in un paese dalle grandi insegne colorate sui negozi; siccome si sentiva stanco, decise di fermarsi lì.La sua attenzione fu subito catturata dalle luccicanti e variopinte scritte sull’entrata dei negozi…In uno c’era scritto CUGINE ECONOMICHE. ‘Che strano – pensò – dentro vedo solo elettrodomestici e cose per la casa! Chissà dove si nascondono le cugine!’ Sopra un’altra porta l’insegna diceva SCARPE FATTE A NANO, ma all’interno di scarpe piccolissime neppure l’ombra…Attirato da un gradevolissimo profumo di pane e di dolce, Re Alfabeto si affacciò ad una bottega su cui era scritto PANE E BASTA, ma all’interno oltre al pane c’erano anche pasta, dolcetti e biscotti…Di fianco a quest’ultimo negozio ce n’era uno, la cui insegna indicava: COLLI ARROSTO. Re Alfabeto fuggì spaventato pensando che anche il suo collo, bello cicciotto, potesse piacere a quella gente che usava i colli per mangiare, invece che per indossare collanine.Alla fine accorse verso la scritta PANCA, ma invece di trovarsi di fronte ad un comodo sedile dove potersi riposare, si trovò davanti ad una BANCA, con tanto di contabili e cassieri vestiti con giacca e cravatta.Allora capì!! Altro che bacchetta magica, in quel paese sarebbero bastati soltanto gomma e lapis, per correggere tutti gli sbagli delle insegne dei negozi. Era capitato nel Paese degli Errori, un paese di cui aveva molto sentito parlare, ma che nessuno sapeva dove fosse.Così, grazie al suo intervento le CUGINE ECONOMICHE tornarono ad essere delle semplici CUCINE ECONOMICHE; le SCARPE FATTE A NANO, in realtà erano delle bellissime SCARPE FATTE A MANO; il negozio di PANE e BASTA in realtà era un forno che vendeva PANE E PASTA e gli inquietanti COLLI ARROSTO erano invece POLLI ARROSTO.

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LA STORIA DELLA FAMIGLIA ACQUA

Tanto tanto tempo fa, nel Mondo delle Lettere, la parola ACQUA si scriveva così AQUA. Ma, stando sempre al freddo e all’umido, era sempre ammalata: mal di testa, raffreddore, dolori in tutte le sue lettere …Allora andò da Re Alfabeto e gli disse: - Non posso continuare così! Sono sempre bagnata, starnutisco dalla mattina alla sera e dalla sera alla mattina; il mal di testa non mi passa mai! - Va bene – le rispose Re Alfabeto – da oggi ti darò la C di coperta, così potrai stare all’umido finché vorrai e più non ti ammalerai !AQUA diventò perciò ACQUA.Da allora tutte le parole bagnate, figlie di acqua, si scrivono con la C di coperta prima di QU. Quali sono le parole della famiglia ACQUA? ACQUARIO, ACQUAZZONE, ACQUOLINA, ACQUERELLI, ...

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AL RISTORANTE DEL CUOCO PASTICCIONE

Nel Paese delle Lettere, c’era il ristorante del cuoco Pasticcione. Era tutto colorato e carino, ma sempre vuoto. Attaccato alla porta d’ingresso un bel cartello, curato e decorato con tanti piatti invitanti, presentava l’elenco di pietanze che il ristorante preparava. Il viaggiatore che passava di là, attratto dai colori e dal grande cartello, leggeva, ma subito andava via. Che cosa leggeva?

MENU

Pate di verdure

Maccheroni al ragu

Baccala alla livornese

Pure o patate arrosto

e per finire…

Tiramisu o vin santo piu cantuccini

Caffe o te

Cuoco Pasticcione era davvero disperato; non riusciva proprio a capire come mai nessuno si fermasse. Così si recò da Re Alfabeto con il suo menù. Lui vide subito qual era il problema e disse: - La gente guarda e procede, perché l’accento non vede. Tutti i tuoi piatti prelibati, senza l’accento sono sciupati. L’ultima vocale va accentata, se più forte vien pronunciata! – Cuoco Pasticcione comprese l’insegnamento e subito andò a correggere il proprio cartellone del menù. Come sarà apparso allora?

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Dopo la lezione di Re Alfabeto, il ristorante di cuoco Pasticcione fu sempre pieno di clienti soddisfatti.

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I NOMI

Esplorando il Mondo delle Lettere abbiamo incontrato i NOMI. Ma che cosa sono i nomi? Il mio nome è Eliseo. I nomi servono per chiamare le persone. Ma anche questo ha un nome,vero? Sì, è un astuccio! I nomi servono anche per chiamare le cose. Allora anche gli animali hanno tutti un nome. I NOMI servono per dire tutte le cose del mondo...

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Grazie ai nostri nomi abbiamo scoperto l'ordine alfabetico.

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I nomi, li abbiamo suddivisi in tre gruppi: PERSONE, ANIMALI E COSE.

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Grazie ai nomi abbiamo imparato la suddivisione in sillabe.

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Con i nomi abbiamo giocato...

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LE PROVE FINALI

Nel corso di tutto questo anno scolastico il compito di mettere in salvo e custodire un Tesoro di Parole è stato difficile, ma grazie all'impegno, al coraggio e alla tenacia di tutti i bambini, alla fine il Drago Brucia-parole ha dovuto ammettere la sconfitta, non prima però di un ultimo “colpo di coda”...Un giorno, infatti, in classe è arrivata una lettera di Draghetto Amico, che diceva così:

Ecco la prima prova:

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Nei giorni successivi, di prove del Drago, ne sono arrivate molte altre, sempre riconoscibili dall'immancabile zampa verde sulla scatola, dove erano racchiuse.

Questa è la seconda prova:

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Questa, invece, è la terza prova:

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La quarta prova:

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Ecco la quinta prova:

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Di volta in volta, Draghetto Amico ci informava sull'esito delle varie prove, ma solo l'ultimo giorno di scuola, grazie ad una sua lettera, abbiamo saputo ufficialmente che il Drago Brucia-parole era stato definitivamente sconfitto. Questa è la lettera di Draghetto Amico:

Evviva!! Che bello, abbiamo vinto!! Insieme abbiamo festeggiato tra gioia, stupore, incredulità ed emozione... Tutti i bambini e le bambine si sono dimostrati veri campioni e si sono meritati una bella medaglia di 1° premio...

Eccoci così giunti alla conclusione di questo viaggio un po' fantastico, un po' reale; le vacanze estive ci permetteranno di ricaricarsi ed essere pronti, a settembre, per affrontare nuove, strepitose avventure.

UN GRAZIE DI CUORE A TUTTI I MIEI ALUNNI!!