IV T AP MOD EN A-R G IO L - Touring Club Italiano...La cupola è secentesca, le volte a botte sono...

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Da Bologna a Modena (Mùtina) la SS9 ricalca il per- corso rettilineo di 37 km (25 mi) indicato negli itinerari antichi della Aemilia. A 25 km da Bologna c’è Castel- franco Emilia (Forum Gallorum), il vicus romano fon- dato circa nel 180 a.C. da Emilio Lepido. Qui l’Aemilia costituì il decumano massimo sia del reticolo cittadino che della centuriazione agricola. Nel 1200 Bologna costruì qui, come difesa da Modena, la fortezza Borgo- franco, un rettangolo con l’asse maggiore nella Via Emilia (oggi Via Martiri). All’iniziale intersezione con piazza A. Moro sono visibili i resti delle mura, al centro della Piazza un monumento rivendica l’invenzione del tortellino. Al 204 di Via Martiri c’è il Museo Archeolo- gico “Simonini” 1 , accanto alla chiesa di Santa Maria Assunta, che conserva la pala omonima di Guido Reni. L’area paludosa attorno all’antica Forum Gallorum nel 43 a.C. fu teatro della Guerra di Modena tra Antonio ed Ottaviano, fino all’accordo dei due per il II Triumvirato con Lepido. Uscendo da Castelfranco verso Modena, all’incrocio dell’Emilia con Via Valletta, incontriamo gli scavi di una mansio (antica stazione di sosta per il servizio di posta imperiale e assistenza ai viaggiatori), attiva dal II sec. a.C. al VI sec. d.C. Il principale sepolcreto di Forum Gallorum era nei 2 km di Via Emilia Ovest tra la mansio e l’Oratorio Beata Vergine degli Angeli. Sono state scavate centinaia di tombe e i reperti sono visibili al Museo Simonini 1 . Il fiume Panaro nel tempo si spostò a Ovest ed oggi l’Emilia fa un’ampia curva a nord, passando il fiume sul Ponte di Sant’Ambrogio, per ricollegarsi subito dopo al vecchio tracciato romano. Poco dopo questo ponte arriviamo a quello sul rio Tiepido a Fossalta. È visibile ancora l’insegna dell’an- tica posta dell’Angelo poi diventata trattoria, con un af- fresco dedicato a San Geminiano 2 . Qui il 25 maggio 1249 venne combattuta la battaglia con la quale Bologna ed altre milizie guelfe sconfissero gli Imperiali di Federico II e le ghibelline Modena e Cremona. I Bolognesi catturarono Re Enzo di Sardegna figlio dell’imperatore che restò prigioniero nell’omonimo Palazzo bolognese fino alla morte. In pochi minuti di auto si arriva alla rotonda tra Emilia e tangenziale di Modena, dove troneggia una copia dell’ara funebre della liberta Vetilia Egloge rinvenuta in questo luogo. Da qui il sepolcreto est di Mùtina si estende lungo l’Emilia fino alla città. L’Ara originale di Vetilia ed altri reperti sono visibili al Lapidario Romano nel Palazzo dei Musei di Modena 4 . Parte dell’area cimiteriale è osservabile, protetta da una vetrata, alla sinistra in Via Emilia Est 720, davanti ad una concessionaria di auto, a poca distanza dalla rotonda. Sull’altro lato della via alcune stele funerarie fiancheggiano la pista ciclabile. A Mùtina il decumano massimo era la Via Emilia ed il cardo forse la Via Rua Pioppa. La città medievale si spostò verso est rispetto a quella romana. Fuori dalle mura romane è Piazza Grande 3 , dal medioevo cuore della città e oggi patrimonio Unesco, sulla quale si affacciano la Cattedrale romanica, la Torre Ghirlandina e il Palazzo Comunale, con notevoli cicli di affreschi. Da visitare anche, nel palazzo comunale, l’Acetaia. L’aceto balsamico è un’eccellenza agro alimentare fra le più conosciute e preziose. I Musei del Duomo mo- strano affascinanti oggetti e marmi medievali. Di fianco alla piazza Grande, sull’Emilia, si apre la porticata Via Farini che arriva nella vasta Piazza Roma, sovrastata dalla mole secentesca del Palazzo Ducale sede dell’Ac- cademia Militare. Visitabili alcune sale e la stazione meteorologica, posta nella torretta Est dal 1830. Corso Vittorio Emanuele, dietro al Palazzo Ducale, era il porto fluviale della città fino ad inizio ’900. Nel Largo Sant’Agostino all’uscita dalla città vecchia c’è il secen- tesco Palazzo dei Musei 4 che ospita grandissime istituzioni culturali come la Galleria d’Arte, la Biblioteca e il Lapidario Estense, l’Archivio Comunale, il Museo Archeologico e il Lapidario Romano. Sul lato nord di Largo Sant’Agostino nell’ex Ospedale 5 sono visibili due ambienti suggestivi, il Teatro Anatomico e l’Antica Farmacia. Dietro all’ex Foro Boario (oggi Università d’Economia), nel parco ex piazza d’armi c’è il Novi Ark 6 , museo archeologico all’aperto dove sono visi- bili numerosi reperti trovati durante lo scavo del sotto- stante parcheggio. Oggi il territorio di Modena è definito anche “Motor Valley”, ospitando marche pre- stigiose di automobili (Ferrari, Maserati, Pagani). Il Museo Casa Natale Enzo Ferrari 7 , Via P. Ferrari 85, rende omaggio al Drake ed alle sue creature. Uscendo dalle mura di Mùtina l’Aemilia superava il rio Cerca che scorreva nell’attuale Via Canalchiaro. Le sue piene de- positarono metri di sedimenti ed impaludarono l’area, forzando lo spostamento a nord dell’Emilia ma anche di gran parte degli abitanti di Modena che fondarono appunto Cittanova dove l’Emilia si ricollega al vecchio tracciato. Dopo il ponte sul Secchia entriamo in pro- vincia di Reggio, a Rubiera, dove si trova il complesso mo- numentale di Corte Ospitale 8 (deviazione consigliata ), luogo di sosta e cura di pellegrini e viandanti presso il guado del Secchia, in un incrocio di strade, importante fin dall’antichità. Tra Modena e Reggio Emilia (Mutina e Regium Lepidi) gli itinerari antichi danno 17 miglia (25 km, oggi 26 per le deviazioni imposte da dissesti idraulici). Ci avviciniamo a Reggio, arrivando nella zona della Necropoli Romana Orientale, i cui reperti si conservano ai Musei Civici, che si estendeva da Villa San Maurizio o “Mauriziano” (residenza estiva del poeta Ludovico Ariosto), fino all’ingresso in città. Poco dopo il Mauriziano, sul lato opposto (Via G. Amendo- la 2, campus universitario San Lazzaro) è allestito l’interessante Museo di storia della psichiatria 9 con una raccolta di strumenti di contenzione e “cura” uti- lizzati nel vecchio ospedale psichiatrico e fortunata- mente non più in uso. Entriamo nella città vecchia a Porta San Pietro, da tempo completamente distrutta insieme alle mura. Rimane il toponimo e la via si chiama oggi Emilia a San Pietro. Gli scavi del 1932 e del 1947 mostrarono che la via basolata urbana iniziava all’incrocio con Via San Gerolamo e terminava in corrispondenza dell’attuale incrocio con Via Mazzini. Nei pressi dell’incrocio con Via Roma, sul selciato, è posta una grande targa (Locus Gromae) 10 al centro esatto della città romana con l’orientamento del decu- mano massimo e del cardo massimo. Sulla destra, all’incontro dell’Emilia a San Pietro con Via San Nic- colò, si trova Palazzo Spalletti-Trivelli 11 con notevoli dipinti di pittori emiliani tra cui il Guercino e Guido Reni. Nelle fondamenta sono stati ritrovati suggestivi resti del foro romano, visitabili su prenotazione. Il Museo Diocesano, nel Palazzo Vescovile, è a sinistra in Via Vittorio Veneto. Ospita opere d’arte e arredi liturgici della Cattedrale e delle pievi reggiane in 3 saloni realiz- zati nel ’600. La Cattedrale di Santa Maria Assunta 12 , di fondazione antichissima ma più volte modificata, è nella vicina Piazza Prampolini. Nel 1599 la sua struttura romanica venne inglobata all’interno in una trabeazione dorica. La cupola è secentesca, le volte a botte sono settecentesche. La torre campanaria ottagonale o tiburio, è del 1268. Sotto la Cattedrale è stato recentemente scoperto un raffinato grande mosaico romano del IV secolo d.C. Sempre sulla piazza si affaccia la sala del tricolore che, insieme al contiguo museo (ingresso in piazza Casotti), celebrano la storia della bandiera italiana. Ritornati sulla Via Emilia Santo Stefano, alla piazza del Monte, per Via Crispi si arriva ai Musei Civici 13 che trovano spazio, in Via Spallanzani 1, nell’ex convento francescano duecentesco totalmente ristrutturato nel Settecento. Nei Musei si documentano le memorie della natura, dell’arte, dell’archeologia e della storia dell’intero territorio provinciale. Sono una curiosità i resti preistorici del capodoglio “Valentina”, scoperti sulle colline reggiane. Sull’altro lato della piazza in corso Cairoli 2 c’è la Galleria Parmeggiani, museo di mobili, dipinti e tessuti conservati in un fantasioso edificio gotico rinascimentale. Ritornati sulla Via Emilia a San Pietro s’incrocia Corso Garibaldi che porta alla basilica della Beata Vergine della Ghiara 14 , edificata nel 1596 a ricordo di un miracolo, dove è custodito uno straordinario ciclo di affreschi dei migliori artisti del ’600 emiliano: Carracci, Guercino e altri. Da visitare anche l’annesso museo. Poco distante da Piazza Gioberti sono stati trovati reperti del ponte a più arcate su cui l’Aemilia superava il torrente Crostolo che lambiva ad occidente le mura seguendo l’attuale percorso delle Vie Ariosto e Garibaldi. Usciamo dalla città antica verso Sant’Ilario d’Enza attraverso Porta Santo Stefano, anche questa distrutta insieme alle mura. Dopo pochi chilometri incontriamo la sede amministrativa del Consorzio Parmigiano Reggiano, forse il prodotto alimentare italiano più famoso al mondo. IV TAPPA Aemilia MODENA-REGGIO EMILIA emilia una via lunga 2200 anni EMILIA ROMAGNA PLACENTIA ARIMINUM IV TAPPA MODENA-REGGIO EMILIA #inEmiliaRomagna Si ringraziano I TAPPA Pier Luigi Bazzocchi Pierpaolo Pantaloni Riccardo Saragoni II TAPPA Carlo Bonfiglioli Franco Capra Fabrizia Fiumi Benedetta Orlati Romano Zama III TAPPA Lucia Arena Angela Manfredini IV TAPPA Alberto Berselli Cinzia Costi Argio Nascimbeni Carlo Po Alberto Tinterri Paolo Zanazzo V TAPPA Pierluigi Alberti Silvia Montanini Ilaria Mutti VI TAPPA Manrico Bissi Luisa Precivale A cura di Pier Luigi Bazzocchi - Riccardo Saragoni Introduzione Ilaria Di Cocco Una strada una regione Hanno curato la realizzazione delle singole tappe Correzione delle bozze Daniela Ugolini www.stilgrafcesena.com

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Da Bologna a Modena (Mùtina) la SS9 ricalca il per-corso rettilineo di 37 km (25 mi) indicato negli itinerariantichi della Aemilia. A 25 km da Bologna c’è Castel-franco Emilia (Forum Gallorum), il vicus romano fon-dato circa nel 180 a.C. da Emilio Lepido. Qui l’Aemiliacostituì il decumano massimo sia del reticolo cittadinoche della centuriazione agricola. Nel 1200 Bologna costruì qui, come difesa da Modena, la fortezza Borgo-franco, un rettangolo con l’asse maggiore nella ViaEmilia (oggi Via Martiri). All’iniziale intersezione conpiazza A. Moro sono visibili i resti delle mura, al centrodella Piazza un monumento rivendica l’invenzione deltortellino. Al 204 di Via Martiri c’è il Museo Archeolo-gico “Simonini” 1 , accanto alla chiesa di Santa MariaAssunta, che conserva la pala omonima di Guido Reni. L’area paludosa attorno all’antica Forum Gallorum nel43 a.C. fu teatro della Guerra di Modena tra Antonio edOttaviano, fino all’accordo dei due per il II Triumviratocon Lepido. Uscendo da Castelfranco verso Modena,all’incrocio dell’Emilia con Via Valletta, incontriamo gliscavi di una mansio (antica stazione di sosta per il servizio di posta imperiale e assistenza ai viaggiatori),attiva dal II sec. a.C. al VI sec. d.C. Il principale sepolcretodi Forum Gallorum era nei 2 km di Via Emilia Ovest trala mansio e l’Oratorio Beata Vergine degli Angeli. Sono

state scavate centinaia di tombe e i reperti sono visibilial Museo Simonini 1 . Il fiume Panaro nel tempo sispostò a Ovest ed oggi l’Emilia fa un’ampia curva anord, passando il fiume sul Ponte di Sant’Ambrogio, perricollegarsi subito dopo al vecchio tracciato romano.Poco dopo questo ponte arriviamo a quello sul rio Tiepido a Fossalta. È visibile ancora l’insegna dell’an-tica posta dell’Angelo poi diventata trattoria, con un af-fresco dedicato a San Geminiano 2 . Qui il 25 maggio1249 venne combattuta la battaglia con la quale Bologna ed altre milizie guelfe sconfissero gli Imperialidi Federico II e le ghibelline Modena e Cremona. I Bolognesi catturarono Re Enzo di Sardegna figlio dell’imperatore che restò prigioniero nell’omonimo Palazzo bolognese fino alla morte. In pochi minuti diauto si arriva alla rotonda tra Emilia e tangenziale diModena, dove troneggia una copia dell’ara funebredella liberta Vetilia Egloge rinvenuta in questo luogo.Da qui il sepolcreto est di Mùtina si estende lungol’Emilia fino alla città. L’Ara originale di Vetilia ed altrireperti sono visibili al Lapidario Romano nel Palazzodei Musei di Modena 4 . Parte dell’area cimiteriale èosservabile, protetta da una vetrata, alla sinistra in ViaEmilia Est 720, davanti ad una concessionaria di auto,a poca distanza dalla rotonda. Sull’altro lato della viaalcune stele funerarie fiancheggiano la pista ciclabile.A Mùtina il decumano massimo era la Via Emilia ed ilcardo forse la Via Rua Pioppa. La città medievale si

spostò verso est rispetto a quella romana. Fuori dallemura romane è Piazza Grande 3 , dal medioevo cuoredella città e oggi patrimonio Unesco, sulla quale si affacciano la Cattedrale romanica, la Torre Ghirlandinae il Palazzo Comunale, con notevoli cicli di affreschi.Da visitare anche, nel palazzo comunale, l’Acetaia.L’aceto balsamico è un’eccellenza agro alimentare frale più conosciute e preziose. I Musei del Duomo mo-strano affascinanti oggetti e marmi medievali. Di fiancoalla piazza Grande, sull’Emilia, si apre la porticata ViaFarini che arriva nella vasta Piazza Roma, sovrastatadalla mole secentesca del Palazzo Ducale sede dell’Ac-cademia Militare. Visitabili alcune sale e la stazionemeteorologica, posta nella torretta Est dal 1830. CorsoVittorio Emanuele, dietro al Palazzo Ducale, era il portofluviale della città fino ad inizio ’900. Nel Largo Sant’Agostino all’uscita dalla città vecchia c’è il secen-tesco Palazzo dei Musei 4 che ospita grandissimeistituzioni culturali come la Galleria d’Arte, la Bibliotecae il Lapidario Estense, l’Archivio Comunale, il Museo Archeologico e il Lapidario Romano. Sul lato nord diLargo Sant’Agostino nell’ex Ospedale 5 sono visibilidue ambienti suggestivi, il Teatro Anatomico e l’AnticaFarmacia. Dietro all’ex Foro Boario (oggi Universitàd’Economia), nel parco ex piazza d’armi c’è il Novi Ark 6 ,museo archeologico all’aperto dove sono visi-bili numerosi reperti trovati durante lo scavo del sotto-stante parcheggio. Oggi il territorio di Modena è

definito anche “Motor Valley”, ospitando marche pre-stigiose di automobili (Ferrari, Maserati, Pagani). IlMuseo Casa Natale Enzo Ferrari 7 , Via P. Ferrari 85,rende omaggio al Drake ed alle sue creature. Uscendodalle mura di Mùtina l’Aemilia superava il rio Cerca chescorreva nell’attuale Via Canalchiaro. Le sue piene de-positarono metri di sedimenti ed impaludarono l’area,forzando lo spostamento a nord dell’Emilia ma anchedi gran parte degli abitanti di Modena che fondaronoappunto Cittanova dove l’Emilia si ricollega al vecchiotracciato. Dopo il ponte sul Secchia entriamo in pro-vincia di Reggio, a Rubiera, dove si trova il complesso mo-numentale di Corte Ospitale 8 (deviazione consigliata),luogo di sosta e cura di pellegrini e viandanti presso ilguado del Secchia, in un incrocio di strade, importantefin dall’antichità. Tra Modena e Reggio Emilia (Mutinae Regium Lepidi) gli itinerari antichi danno 17 miglia (25 km, oggi 26 per le deviazioni imposte da dissestiidraulici). Ci avviciniamo a Reggio, arrivando nella zonadella Necropoli Romana Orientale, i cui reperti si conservano ai Musei Civici, che si estendeva da VillaSan Maurizio o “Mauriziano” (residenza estiva delpoeta Ludovico Ariosto), fino all’ingresso in città. Pocodopo il Mauriziano, sul lato opposto (Via G. Amendo-la 2, campus universitario San Lazzaro) è allestito l’interessante Museo di storia della psichiatria 9 conuna raccolta di strumenti di contenzione e “cura” uti-lizzati nel vecchio ospedale psichiatrico e fortunata-

mente non più in uso. Entriamo nella città vecchia aPorta San Pietro, da tempo completamente distruttainsieme alle mura. Rimane il toponimo e la via sichiama oggi Emilia a San Pietro. Gli scavi del 1932 edel 1947 mostrarono che la via basolata urbana iniziava all’incrocio con Via San Gerolamo e terminavain corrispondenza dell’attuale incrocio con Via Mazzini.Nei pressi dell’incrocio con Via Roma, sul selciato, èposta una grande targa (Locus Gromae) 10 al centroesatto della città romana con l’orientamento del decu-mano massimo e del cardo massimo. Sulla destra, all’incontro dell’Emilia a San Pietro con Via San Nic-colò, si trova Palazzo Spalletti-Trivelli 11 con notevoli dipinti di pittori emiliani tra cui il Guercino e Guido Reni.Nelle fondamenta sono stati ritrovati suggestivi restidel foro romano, visitabili su prenotazione. Il MuseoDiocesano, nel Palazzo Vescovile, è a sinistra in Via Vittorio Veneto. Ospita opere d’arte e arredi liturgicidella Cattedrale e delle pievi reggiane in 3 saloni realiz-zati nel ’600. La Cattedrale di Santa Maria Assunta 12 ,di fondazione antichissima ma più volte modificata, ènella vicina Piazza Prampolini. Nel 1599 la sua struttura romanica venne inglobata all’interno in unatrabeazione dorica. La cupola è secentesca, le volte abotte sono settecentesche. La torre campanaria ottagonale o tiburio, è del 1268. Sotto la Cattedrale èstato recentemente scoperto un raffinato grandemosaico romano del IV secolo d.C. Sempre sulla piazza

si affaccia la sala del tricolore che, insieme al contiguomuseo (ingresso in piazza Casotti), celebrano la storiadella bandiera italiana. Ritornati sulla Via Emilia SantoStefano, alla piazza del Monte, per Via Crispi si arriva aiMusei Civici 13 che trovano spazio, in Via Spallanzani 1,nell’ex convento francescano duecentesco totalmente ristrutturato nel Settecento. Nei Musei si documentanole memorie della natura, dell’arte, dell’archeologia e dellastoria dell’intero territorio provinciale. Sono una curiositài resti preistorici del capodoglio “Valentina”, scoperti sullecolline reggiane. Sull’altro lato della piazza in corso Cairoli 2 c’è la Galleria Parmeggiani, museo di mobili, dipinti e tessuti conservati in un fantasioso edificio goticorinascimentale. Ritornati sulla Via Emilia a San Pietro s’incrocia Corso Garibaldi che porta alla basilica dellaBeata Vergine della Ghiara 14 , edificata nel 1596 a ricordo di un miracolo, dove è custodito uno straordinariociclo di affreschi dei migliori artisti del ’600 emiliano: Carracci, Guercino e altri. Da visitare anche l’annessomuseo. Poco distante da Piazza Gioberti sono stati trovatireperti del ponte a più arcate su cui l’Aemilia superava iltorrente Crostolo che lambiva ad occidente le mura seguendo l’attuale percorso delle Vie Ariosto e Garibaldi.Usciamo dalla città antica verso Sant’Ilario d’Enza attraversoPorta Santo Stefano, anche questa distrutta insieme alle mura. Dopo pochi chilometri incontriamo la sede amministrativa del Consorzio Parmigiano Reggiano, forseil prodotto alimentare italiano più famoso al mondo.

IV TAPPA AemiliaMODENA-REGGIO EMILIA

emiliauna via lunga2200 anni

EMILIA ROMAGNA

PLACENTIA

ARIMINUM

IV TAPPAMODENA-REGGIO EMILIA

#inEmiliaRomagna

Si ringraziano

I TAPPA Pier Luigi BazzocchiPierpaolo PantaloniRiccardo Saragoni

II TAPPACarlo Bonfiglioli Franco CapraFabrizia FiumiBenedetta OrlatiRomano Zama

III TAPPALucia ArenaAngela Manfredini

IV TAPPAAlberto BerselliCinzia CostiArgio NascimbeniCarlo PoAlberto TinterriPaolo Zanazzo

V TAPPAPierluigi AlbertiSilvia MontaniniIlaria Mutti

VI TAPPAManrico BissiLuisa Precivale

A cura diPier Luigi Bazzocchi - Riccardo Saragoni

IntroduzioneIlaria Di Cocco Una strada una regione

Hanno curato la realizzazione delle singole tappe

Correzione delle bozzeDaniela Ugolini www.stilgrafcesena

.com

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IV TAPPAMODENA-REGGIO EMILIA

A14

MODENA

CastelfrancoEmilia

Fium

e Pan

aro

A1

Fossalta

Corte Ospitale

Rubiera

REGGIO EMILIA

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10

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Fium

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Scopri il percorso nel dettaglio su

www.tourer.it/itinerari

LEGENDA:

VIA AEMILIA

DEVIAZIONI CONSIGLIATE

AUTOSTRADA

SOSTE CONSIGLIATE

1

2

34

5

6

78

Museo Archeologico “Simonini”

1

Affresco dedicato a San Geminiano

2

Piazza Grande

3Palazzo dei Musei

4

Ex Ospedale

5

Novi Ark Museo archeologico all'aperto

6Museo Casa Natale Enzo Ferrari

7

Corte Ospitale

8

Museo di storia della psichiatria

9

Grande targa (Locus Gromae)

10

Cattedrale di Santa Maria Assunta

12

Musei Civici

13

Beata Vergine della Ghiara

14

Palazzo Spalletti-Trivelli

11