Introduzione alla didattica dell’Intercomprensione ... · Introduzione alla didattica...
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Introduzione alla didattica dell’Intercomprensione
Ferrara 12 marzo 2015
Avec le soutien du programme Éducation et Formation tout au long de la Vie de l’Union européenne.
DALLE MEDIE ALLE SUPERIORI: PERCORSI DI DIDATTICA INTEGRATA DELLE LINGUE IN
UN APPROCCIO VERTICALE
Ferrara 12 marzo 2015
2Maddalena De Carlo Ferrara 12 marzo 2015
Introduzione alla didattica dell’Intercomprensione
Maddalena De CarloUniversità di Cassino e del Lazio
Meridionale
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Una lingua perfetta per l’Europa?
Una Europa di poliglotti non è una Europa di persone che parlano correntemente molte lingue, ma nel migliore dei casi di persone che possono incontrarsi parlando ciascuno la propria lingua e intendendo quella dell’altro, che pure non saprebbero parlare in modo fluente, e intendendola, sia pure a fatica, intendessero il « genio », l’universo culturale che ciascuno esprime parlando la lingua dei propri avi e della propria tradizione.
Umberto Eco, La ricerca della lingua perfetta, Ed. Laterza Fare l’Europa, 1993.
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Dans certains cas, même si nos partenaires étrangers ne se sentent pas suffisamment à l’aise pour s’exprimer en français, ils ont néanmoins une connaissance passive de notre langue.
Et de la même manière, nos représentants peuvent être en mesure de comprendre une ou plusieurs langues de communication internationale, sans pour autant être capables de s’exprimer avec facilité dans lesdites langues. Cette situation peut inciter à proposer un mode de communication qui établit une plus grande égalité dans l’échange : chacun, dès lors qu’il comprend la langue de son partenaire, peut s’exprimer dans la sienne
Il ne sera fait usage d’une langue tierce qu’en ultime recours. […]
Primo Ministro Ayrault, Circolare del 25 aprile 2013, relativa all’uso della lingua francese,
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Le origini
• “Le terme anglais de mutual intelligibility, traduit en français par intercompréhension, a servi et sert encore de mesure pratique dans certaines situations où il s’agit de décider du degré d’apparentement entre langues et dialectes.
• Si tratta originariamente di una nozione tecnica utilizzata dai linguisti per definire i limiti fra lingue, dialetti e parlate in contesti plurilingui : il grado di intercomprensione tra gruppi che utilizzano codici linguistici con variazioni permette di delimitare le aree linguistiche
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Un’operazione mentale spontanea
• L’intercompréhension est le phénomène par lequel des locuteurs estiment qu’ils se comprennent, au moins partiellement, dans une chaîne de parlers mutuellement intelligibles” (Blanche Benveniste 2006 : 17).
• Si tratta di operazioni mentali spontanee che sfruttano il fenomeno dell’analogia e della trasparenza e che si basano sulla capacità di trasferire le strategie adottate nella nostra prima lingua in qualsiasi attività di costruzione del senso.
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Una pratica sociale diffusa nel passato
• Come ricorda ancora Blanche Benveniste (2008) gli antichi viaggiatori erano in grado di comprendere dialetti prossimi ai propri e ricorrevano abitualmente nella comunicazione quotidiana a mélanges di lingue.
• Cristoforo Colombo rappresenta questo tipo di viaggiatore in maniera emblematica: latino, portoghese, italiano, greco, lingua franca sono le lingue nelle quali sono stati ritrovati manoscritti di sua produzione e non si esclude che ve ne siano altre di cui avesse almeno una competenza in ricezione, come ad esempio l’ebraico.
• Lo stesso fenomeno di comprensione reciproca, secondo Wright (1982) avrebbe caratterizzato l’uso del latino fino alla riforma carolingia: un monaco, in movimento da Cordoba a Strasburgo nel IX secolo, avrebbe potuto gradualmente abituarsi con una certa facilità alle differenze di questi “dialetti del latino” per comprendere e farsi comprendere.
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Da pratica spontanea a orientamento didattico
• Una delle intuizioni di Claire Blanche Benveniste (Université de Aix-en-Provence) e Louise Dabène (Université de Grenoble) è stata proprio quella di sfruttare una spontanea pratica comunicativa per trasformarla in una pratica didattica che permettesse di comprendere un certo numero di lingue ad un livello sufficiente per comunicare in contesti ordinari e in tempi relativamente brevi.
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Un orientamento relativemente recente
• Prima del 2000 già 3 progetti vengono realizzati:– EuRom4, Claire Blanche-Benveniste, Aix-en-Provence– EuroComRom, Horst G. Klein, Frankfort– Galatea, Louise Dabène, Grenoble
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Aspetti linguistici
Parentela e prossimità linguistica
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Lingue imparentate o prossime
• La parentela “verticale: rapporto di affinità tra lingue che risultano da evoluzioni diverse di una stessa lingua madre.
• Esempi di famiglie linguistiche: • Lingue neolatine: portoghese, spagnolo, catalano, francese,
provenzale, italiano, sardo, ladino, rumeno. • Lingue germaniche: inglese, tedesco, olandese, svedese,
danese, norvegese. • Lingue slave: polacco, ceco, slovacco, russo, ucraino, bulgaro,
serbo-croato, sloveno, macedone.• Lingue celtiche: irlandese, scozzese, gallese, bretone. • Lingue baltiche: lituano, lettone, prussiano antico.
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Esempio di parentela verticale
• la parola lat. "plantam" si è evoluta in• lat. tardo "planta”• 'it. "pianta”• fr. "plante”• nap. chiante.
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• La parentela è rafforzata dalle corrispondenze regolari che esistono tra le lingue. Cfr. lat. plus, it. più, fr. plus, nap. chiù .-
• parentela orizzontale: lingue che presentano fra loro delle corrispondenze regolari.
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Punti essenziali per dimostrare una parentela
• Lessico condiviso• Corrispondenza fonetica• Corrispondenze morfologiche• escluse parole di prestito (parole che passano da
una lingua a un'altra e ne entrano a far parte stabilmente).
• Es. = Legge Fonetica it.: “Non esistono parole terminanti per “-k” – Parola di prestito: “Week”(inglese);
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Aspetti sociali e politici
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Un contesto in evoluzione
• Mobilità internazionale,• Sistemi educativi • Tecnologie dell’informazione e della comunicazione• Multi e plurilinguismo• Difesa della diversità linguistica e culturale• Impossibilità ad apprendere le lingue nella loro totalità• Necessità di costruire spazi sociali coesi dove ciascuno si senta rapprsentato e
riconosciuto
• 23 lingue ufficiali UE• 506 combinazioni di traduzioni• 2007: 41,7%locutori lingue romanze, 39,4% germaniche, 16,2% slave, 2,7% altro• Nel mondo : circa un miliardo de romanofoni e di anglofoni, 1,5 miliardi di
sinofoni
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Perché una didattica dell’intercomprensione?
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DélégationGénérale à la langue française et aux langues de
France (2007)• l’efficacia, la nostra prima lingua è quella che ci
permette di esprimere i nostri stati d’animo e le nostre opinioni con gli strumenti più ricchi e affinati di cui disponiamo. Inoltre, dovendo facilitare la comprensione di un interlocutore che non parla la nostra lingua, saremo costretti ad acquistare una maggiore consapevolezza rispetto alle nostre produzioni privilegiando la chiarezza e sviluppando una particolare attenzione all’effetto del nostro discorsosull’altro (Balboni 2009)
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• - la rapidità con cui si raggiungono risultati soddisfacenti (soprattutto per quel che riguarda la lingua scritta) in confronto a un apprendimento globale delle singole lingue. Questo è possibile da una parte perché ci si concentra sulle sole abilità di ricezione, dall’altra, perché si sfruttano le conoscenze linguistiche già possedute per trasferirle a lingue prossime.
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• L’acquisizione di una strategia di comprensione e di decodifica dei testi scritti in più lingue.
• Un risultato questo di grande importanza nella società odierna in particolare per intere generazioni di giovani alle prese con la parola scritta grazie alle tecnologie della comunicazione e dell’informazione.
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• La valorizzazione delle conoscenze linguistiche (e non) già possedute dagli apprendenti e la conseguente attenzione riportata sul valore della prima lingua come base dell’apprendimento.
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Ricadute sul piano pedagogico, educativo, etico
- si sviluppa la consapevolezza di ciò ogni che parlante già conosce sulla naturadel linguaggio, sui sistemi di comunicazione e sull’interazione umana;- la motivazione ad apprendere nuove lingue si accresce in virtù del fatto che intempi relativamente rapidi si riesce a interagire con successo con parlanti dimolte lingue;- si scoprono le radici comuni e si sviluppa un sentimento di appartenenza a unacomunità più vasta, si facilita così la costruzione di una cittadinanza europea emondiale;- la diversità linguistica e culturale viene valorizzata, il contatto linguistico siarricchisce, le lingue che circolano nello spazio comune non sono solo le pochelingue internazionali ma tutte le lingue acquisiscono uguale dignità e ugualediritto di cittadinanza;- gli interlocutori sono sempre posti su un piano di parità e reciprocità, tuttidevono sforzarsi di capire e di farsi capire, la percezione della “naturalità” dellapropria lingua si modifica.
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Ambiti coinvolti
- cognitivo (accesso a dati già posseduti dal soggetto; ricorso a lingue ponte; etc.);
- emotivo e socio-affettivo (sfruttare i fattori positivi di approssimazione alle lingue, desiderio di appartenenza, motivazione, familiarità con il contesto
situazionale, accettazione degli ostacoli, curiosità nei confronti delle differenze, controllo sulla paura rispetto alle lingue sconosciute);
- strategico (mobilizzare delle strategie di scoperta e di transfert, stimolare la creazione di ipotesi e di inferenze, imparare ad imparare, a comprendere e a farsi comprendere). (Capucho, 2008: 242).
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Apprendere l’educazione civica con l’intercomprensione
L’Art.1 delle Costituzioni di diversi Paesi europeihttp://www.hgklein.de/europainternational/Europint/BIN/start.htm
Cosa bisogna cambiare?
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• Il mito del parlante nativo• Il culto delle differenze• Guardare alla grande quantità di veri amici invece di
concentrarsi solo sui falsi• La demande de « bases » et d’apprentissage linéaire• Pretendere di sviluppare tutte le abilità linguistiche allo
stesso livello• Accettare di ritardare la produzione• Repertorio linguistico globale – competenze parziali
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Una prima fase nell’apprendimento
• Si comincia con obiettivi facilmente raggiungibili• Si dissociano e si gerarchizzano le competenze e gli
obiettivi• Si cercano associazioni fra lingue conosciute e
scononsciute senza la paura di confonderle
- Centralità e trasversalità del linguaggio verbale, radicato “nella vita biologica, emozionale, intellettuale, sociale”.
- Tutte le discipline «hanno a che fare con una forma di linguaggio», «si servono del linguaggio verbale per trasmettere i propri contenuti», possono contribuire allo sviluppo delle principali abilità linguistiche.
- Diritti linguistici nella Costituzione: tutela di tutte le varietà linguistiche.
La tradizione italiana: EL
• VIII. 3. la sollecitazione delle capacità linguistiche deve partire dall’individuazione del retroterra linguistico-culturale personale, familiare, ambientale dell’allievo, non per fissarlo e inchiodarlo a questo retroterra, ma, al contrario, per arricchire il patrimonio linguistico dell’allievo attraverso aggiunte e ampliamenti.
La tradizione italiana:10 tesi per l’Educazione Linguistica
• VIII. 5. Occorre sviluppare e tenere d’occhio non solo le capacità produttive, ma anche quelle ricettive, verificando il grado di comprensione di testi scritti o registrati, e vagliando e stimolando la capacità di intendere un vocabolario sempre più esteso e una sempre più estesa varietà di tipi di frase.
10 tesi
Come farlo?
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Da Galatea a Miriadi
I. Galatea (1996-2000)II. Galanet (2002-2006)III. Galapro (2008-2010)IV. Miriadi (2013-2015)
1. La saga des «GALA»
Da Galatea a Miriadi
I. Galatea (1996-2000)http://w3.u-grenoble3.fr/galatea/
II. Galanet (2002-2006)III. Galapro (2008-2010)IV. Miriadi (2013-2015)
1. La saga des «GALA»
Da Galatea a Miriadi
I. Galatea (1996-2000)II. Galanet (2002-2006)III. Galapro (2008-2010)IV. Miriadi (2013-2015)
1. La saga des «GALA»
27/09/2006 36
www.galanet.eu
La piattaforma : il contesto collaborativo di apprendimento
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Una sessione
1. Fase 1 : rompere il ghiaccio / scelta del tema. Si formano le equipe, i partecipanti fanno conscenza, propongono e scelgono un tema comune.
2. Fase 2 : pensieri in libertà. I partecipanti si scambiano pareri e idee che li aiutano a identificare dei sottotemi
3. Fase 3 : raccolta documenti e discussione. Si apre un dibattito sui diversi sottotemi e si cercano in rete documenti a sostegno delle idee di ognuno
4. Fase 4 : rassegna stampa. Si prepara e si pubblica una rassegna stampa sul tema comune.
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ClR27VR_060405 EVR95_MontseP ; EVR174_ChantalM, EVR1_DavidH
[16:17:28][MontseP] a mi me gustaría hacer un posgrado en perpignan
[16:17:55][MontseP] y es curioso, esta a dos horas en coche desde barcelona y nunca he ido!!
[16:17:57][DavidH] claro, además en Perpignan hablan catalán y lo tendrías más facil, Montse
[16:18:07][MontseP] si, quizás,
[...]
[16:19:13][ChantalM] si pero en perpignan se habla un catalan francézs que es distinto!!
[16:19:40][ChantalM] es que mis padres son de perpignan!!
[16:19:44][ChantalM] por eso;-))
[16:20:00][MontseP] de todas formas, Chantal, mi intencion es aprender mejor el frances
[16:20:09][MontseP] si?
[16:20:10][ChantalM] ;-)))
[16:20:14][ChantalM] ya supongo!!
[16:20:45][MontseP] j'ai l'impression que j'ai des difficultés à l'oral
Lingue e culture
Da Galatea a Miriadi
I. Galatea (1996-2000)II. Galanet (2002-2006)III. Galapro (2008-2010)IV. Miriadi (2013-2015)
1. La saga des «GALA»
Galapro : Piattaforma per la formazione dei formatori all’Intercomprensione
fra lingue romanze (catalano, spagnolo, francese, italiano, portoghese e rumeno),
attraverso la pratica dell’Intercomprensione
Maddalena De Carlo 40
Maddalena De Carlo 41
Perfil
Costruzione di un concetto
Maddalena De Carlo 42
Pour moi, l'intercompréhension n'a pas de couleur. Elle se laisse diluer dans la couleur de ses inter-locuteurs. leonietoua 23/11/2009 à 10:09:52
Quin subjecte més interessant! Fa més de deu anys que treballo sobre la intercomprensió entre llengües romàniques i sempre he pensat que
una referència a l'anglès faltava als nostres estudis (però me semblava que una sugerència d'aquest tipus anava a suscitar un rebuig radical
per part dels romanistes...) EricMartin
19/11/2009 à 15:54:31
Ciao a tutti. Trovo che l'intercomprensione sia un'idea bellissima e da un punto di vista puramente culturale mi piace moltissimo. Mi domando pero' come utilizzarla nella didattica e quali siano gli aspetti positivi e quali quelli negativi. Mi chiedo, ad esempio, se evidenziare gli aspetti comuni di due lingue non rischi di aumentare dei fenomeni di interferenza tra sistemi linguistici che sono, comunque, diversi. Che ne pensate?
13/11/2009 à 17:46:55
Condivisione di storie personali
Maddalena De Carlo 43
Je ne résiste pas à l’envie de vous faire partager ce
texte, que j’affectionne particulièrement : « Mon père
m’a demandé un jour si je savais ce que signifie
yonder. J’ai répondu qu’à mon idée, yonder était
synonyme de there, là. Il a souri et m’a dit : « Non,
yonder, c’est entre ici et là. » Cette petite histoire me
reste présente depuis des années, comme un exemple
de magie linguistique : elle identifie un nouvel espace –
une région médiane qui n’est ni ici ni là -, un lieu qui
tout simplement n’existait pas pour moi avant d’être
nommé. AgnesDalencon 19/11/2009 à 00:09:53
De Galatea a Miriadi
I. Galatea (1996-2000)II. Galanet (2002-2006)III. Galapro (2008-2010)IV. Miriadi (2013-2015)
1. La saga des «GALA»
Da Galatea a Miriadi
Creazione di una rete di gruppi a distanza per riunire, condividere, diffondere,, le pratiche innovative dell’IC
- Documentazione e strumenti di formazione- Incontro di partner per progetti pedagogici
MIRIADI: finalités
Avec le soutien du programme Éducation et Formation tout au long de la Vie de l’Union européenne.
MIRIADI: 19 Partner EUROPEI
BELGIO: Université de Mons
FRANCIA Université Lumière Lyon 2 (COORDINATOR); Université Stendhal Grenoble III; Association for adult education - Mondes Parallèles Marseille; Université de Strasbourg Centre des Langues SPIRAL; Lycée Benjamin Franklin Auray (Bretagne)
GERMANIA : Justus Liebig-Universität Giessen
ITALIA: Liceo Linguistico di Stato "Giovanni Falcone" Bergamo; Università Ca' Foscari Venezia; Università degli Studi di Cassino; Università degli Studi di Macerata; Università de Salento
PORTOGALLO: Universidade de Aveiro: Secondary school Martinho Árias – Soure
ROMANIA: Universitatea Alexandru Ioan Cuza
SPAGNA: Universitat Autònoma de Barcelona; Universidad Complutense de Madrid; Universidad Nacional de Educación a Distancia Madrid; Universidad de Salamanca
6 partner associati Latino-americani
• ARGENTINA : Universidad Nacional de Córdoba ; Universidad Nacional de Río Cuarto
• BRASILE : Universidade Estadual de Campinas ; Universidade Federal do Rio Grande do Norte - Natal; Faculdade de Tecnologia do Estado de São Paulo
• PERÙ: Universidad Ricardo Palma - Lima
14 workpackagesWP 1-3 : management, analisi di bisogni, design del sito.
WP 4-7: definizione dei contesti educativi di intervento, sviluppo e classificazione di attività didattiche in IC, integrazione curriculare dell’IC, definizione di obiettivi di apprendimento e competenze in IC, elaborazione di un referenziale di competenze in IC.
WP 8-9 : definizione standard e controllo qualità interna e esterna,
WP 10-13 : espansione della rete durante e oltre il periodo contrattuale.
WP 14 : elaborazione di un piano di durabilità e sostenibilità per la sopravvivenza del sito e del progetto oltre il periodo contrattuale.
WP 4: REFERENTIELS
• ELABORAZIONE DI UN QUADRO DI RIFERIMENTO PER LE COMPETENZE DI APPRENDIMENTO E DI COMUNICAZIONE IN INTERCOMPRENSIONE
• ELABORAZIONE DI UN QUADRO DI RIFERIMENTO PER LE COMPETENZE PROFESSIONALI IN DIDATTICA DELL’INTERCOMPRENSIONE
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4 Areas of competences
5 Dimensions considered
The plurilingual learner
•1.1. Connaître son profil langagier et son environnement linguistico-culturels •1.1.1. Savoir établir son profil langagier • Répertorier les langues que l’on utilise et déterminer les différents contextes de communication dans lesquels on en fait usage, pour prendre conscience de la dimension plurilingue et pluriculturelle de son profil
•Organiser et présenter les compétences partielles des langues de son profil (compréhension, production, interaction, médiation) en valorisant les expériences de formation en langues dans les contextes scolaires et extra-scolaires (notamment lors de contacts multilingues et multiculturels)
• •1.1.2. Connaître son environnement linguistico-culturel : reconnaître les langues et les cultures présentes dans l'environnement dans lequel on vit, dans sa famille, à l’école, au travail, dans l’univers médiatique …
•1.2. Savoir organiser son apprentissage en Intercompréhension•Planifier son apprentissage
•identifier ses besoins de communication et d’apprentissage•se donner des objectifs réalisables, en tenant compte que les performances en IC varient en fonction de nombreux facteurs : le degré de proximité entre la /les langue/s impliquées et sa/ses langues de référence, le type de textes, les contextes de communication)
Languages and cultures
.
•2.1. Avoir des connaissances sur les notions de langue et de pluri-linguisme•2.1.1. Comprendre les principes d’organisation et d’usage d’une langue •comprendre les principes selon lesquels les langues sont organisées et utilisées (cf. CARAP K1) •comprendre leur usage social (cf. CARAP K2)• •2.1.2. Acquérir des connaissances sur la diversité et la variété linguistiques •savoir que les langues présentent des variétés géographiques et sociales qui peuvent s’avérer plus ou moins compréhensibles en fonction de la ou des langue/s connue/s
• •2.2. Acquérir des connaissances sur les langues apparentées •2.2.1. Comprendre la notion de familles de langues•avoir une idée générale de l’évolution historique des familles de langues et des langues qui les composent, de leur diffusion géographique et sociale et de leur statut socio-politique
• savoir à quelles familles linguistiques appartiennent les langues de son profil •savoir à quelles familles linguistiques appartiennent les langues de son environnement • •
Language activities: written/oral comprehension. Plurilingual interaction
•
• 5.1. Comprendre pour interagir [….] • 5.1.2 Savoir comprendre la/les intention(s) générale(s) ou partielle(s) de l'interaction plurilingue pour coopérer• comprendre quel est l’objectif global de l’échange, la nature et finalité de la tâche à prendre en charge, éventuellement de façon
collective• repérer le schéma communicatif des interactions (qui parle à qui, de quoi, pourquoi ?) pour programmer son intervention dans
l’échange• analyser globalement les actes conversationnels réalisés (saluer, initier un échange, réagir à ce que d’autres ont dit,
donner/défendre un point de vue personnel, prendre congé, etc.) comme base de compréhension pour réagir de façon pertinente• repérer le schéma général du développement thématique (introduction, changement, développement des thèmes, etc.) pour
insérer son intervention de façon pertinente pour le faire progresser• • 5.1.3 Savoir interpréter les spécificités de la dynamique d’une interaction plurilingue et pluriculturelle pour réagir de façon
constructive• savoir que la communication plurilingue implique un lourd effort cognitif qui entraîne fatigue et baisse de participation (y compris
de la sienne), de façon à réagir en conséquence• reconnaître les phénomènes de rupture dans la construction d’un sens partagé et en analyser les raisons et la dynamique pour
chercher des stratégies de remédiation à mettre en œuvre• repérer d’éventuelles incompréhensions interculturelles, dues à un manque de références culturelles partagées, à des signes
d’ethnocentrisme, à des différences procédurales, pour chercher des hypothèses d’interprétation et des stratégies de remédiation à mettre en œuvre.
3.2. Mobiliser des stratégies d’intercompréhension à l’écrit3.2.3. Décomposer les mots pour deviner le sens
descrittore• deviner le sens d’un mot
composé à partir du sens des mots qui entrent dans sa composition
spiegazione• Ex. tire-bouchon (FR),
portacenere (IT), abrelatas (ES)
• http://www.galanet.eu/ressource/fichiers/R613/index.php?LgSrc=2&LgCib=1
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3.2. Mobiliser des stratégies d’intercompréhension à l’écrit3.2.3. Décomposer les mots pour deviner le sens
descrittore• identifier la racine, les
affixes, les suffixes
spiegazione• Il existe des préfixes (Ex. bi-,
multi-, amphi-, auto-, hyper-) et des suffixes (Ex. –age, -able, -ment) d’origine grecque et latine que l’on retrouve sous des formes identiques ou lègerement différentes dans plusieurs langues.
• Connaître certaines variations stables aide à les reconnaître et à comprendre le sens du mot.
• Ex. action (FR), azione (IT), acción (ES), ação (PO), acțiune (RO)
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3.2. Mobiliser des stratégies d’intercompréhension à l’écrit3.2.3. Décomposer les mots pour deviner le sens
descrittore• deviner les sens des mots à
partir d’autres mots appartenant au même champ lexical
spiegazione• Il est possible de deviner les sens d’un
mot en se servant de mots moins usuels, appartenant à une autre catégorie grammaticale ou à un autre registre dans la/les langue(s) connue(s).
• Ex. un Français pourra arriver au sens de acqua (IT) = eau à partir de aquatique ou au sens de pericoloso (IT) = dangereux à partir de péril ou périlleux ; un Italien pourra comprendre le mot enfant (bambino IT) à partir du mot infantile.
• Il est parfois nécessaire qu’un locuteur expert offrent une aide dans cette direction.
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3.2. Mobiliser des stratégies d’intercompréhension à l’écrit3.2.3. Décomposer les mots pour deviner le sens
descrittore• se servir des
correspondances interlinguistiques entre morphèmes grammaticaux
spiegazione• Par exemple les désinences
verbales de l’infinitif -are (IT) - er (FR, ES, PO) permettent de reconnaître que le mot est probablement un verbe, Toutefois, il est aussi nécessaire de mémoriser des formes plus éloignée comme par exemple les marques de nombre pour le masculin : -s (ES, PO, FR, CAT) -i (IT, RO)
• http://www.galanet.eu/ressource/index.php.
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Altri progetti, altre lingue
• EuroComRom, EuroComGer, EuroComSla http://www.eurocomcenter.com • EuRom4, Eurom5• http://sites.univ-provence.fr/delic/Eurom4/• http://apic.onlc.fr/33-Italien.html• IGLO project http://www.isoc.siu.no/isocii.nsf/projectlist/72071 (7 langues
germaniques) • CULTURA http://web.mit.edu/french/culturaNEH/ FR-EN• ILTE http://www.lett.unipmn.it/ilte/ (formation de professeurs)• LaLiTa http://www.ciid.it/lalita/index.html (3 langues : ES, IT, PO)• SIGURD (DE, NE, SE et NO) http://www.statvoks.no/sigurd• Minerva• JALING http://jaling.ecml.at/ (éveil aux langues)• ICE http://logatome.org/ice.htm
Non solo adulti
Itinéraires romans http://dpel.unilat.org/DPEL/Creation/IR/index.
fr.asp Euromania http://www.euro-mania.eu/index.php?optio
n=com_content&task=view&id=4&Itemid=15
Galanetwww.galanet.eu
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Apprendere l’educazione civica con l’intercomprensione
L’Art.1 delle Costituzioni di diversi Paesi europeihttp://www.hgklein.de/europainternational/Europint/BIN/start.htm
• http://projetocinco.eu/194
• http://www.eurom5.com/lez/accesso
• http://www.unilat.org/DPEL/Intercomprehension/Itineraires_romans/fr
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Intercomprensione vuole dire anche farsi capire nell’interazione orale
http://www.eu-intercomprehension.eu/activities.html.
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Apprendere la storia delle lingue con l’intercomprensione Parole di origine Latina in
Inglesehttp://www.eurocom.uni-frankfurt.de/english/compact/BIN/start.htm The particular Advantages of
French as a Transfer Language (H.G. Klein, 2002)
http://www.eurocom.uni-frankfurt.de/english/compact/BIN/start.htm
Esercizi in IC per germanofoni basati sul Francese come lingua ponte per le altre lingue romanze
http://www.kom.tu-darmstadt.de/eurocom/textengine.php?s=a26b3590f30cdf9ff774b5746f1cffd7&lng=42&txt=3821
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La comunicazione plurilingue nei prodotti culturali Um filme falado, Manoel
de Oliveira (2003) :
Conversazione entre John Malkovich, Stefania Sandrelli, Catherine Deneuve e Irene Papas
http://www.youtube.com/watch?v=A5jJgSBLWb4&NR=1
Materiali di riferimento
• Álvarez, D., Chardenet, P., Tost, M. (coord.) 2011. L’intercompréhension et les nouveaux défis pour les langues romanes. Paris: Union Latine.
• Candelier, M. (coord.). (2007). CARAP – Quadro di Riferimento per gli Approcci Plurali alle lingue e alle culture, Graz: CELV- Conseil de l’Europe.
• De Carlo, M. (a cura di) (2011). Intercomprensione e educazione al plurilinguismo. Porto S. Elpidio: Wizarts editore.
Maddalena De Carlo Ferrara 12 marzo 2015
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