Scaling Automation Mpato Mokobori. Pharmaceutical Clinical Support in Gauteng.
INTRODUCTION TO PHARMACEUTICAL CARE IN MEDICAL EQUIPE ( TO IMPROVE CLINICAL AND ECONOMIC OUTCOMES) :...
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1 “PHARMACEUTICAL CARE NELLE EQUIPE MULTIDISCIPLINARI" Ausl di Piacenza - UO Qualità e Formazione - Dipartimento Farmaceutico Documento introduttivo - All Rights Reserved
Autoformazione accreditata ECM
“PHARMACEUTICAL CARE NELLE EQUIPE MULTIDISCIPLINARI”
2014
Documento introduttivo
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A CHI E’ RIVOLTA
A farmacisti ospedalieri che intendano approfondire questi aspetti, ma anche diretto a medici ed infermieri.
Esperienze internazionali e nazionali indicano come si possano ridurre gli errori in terapia farmacologica nonché razionalizzare la spesa per beni sanitari nelle aziende ospedaliere tramite implementazione della cosidetta ward pharmacy o farmacia di reparto /dipartimento.
L'approccio multidisciplinare con la presenza anche della figura del farmacista ospedaliero e' inoltre auspicata da diverse raccomandazioni ministeriali nonché da normative europee in materia.
Tuttavia se all'estero tale figura e' saldamente incardinata nelle realtà ospedaliere nel nostro paese si segnalano situazioni in cui questo approccio e' percorso e nei quali sono gli stessi direttori di dipartimento e primari a sollecitare queste collaborazioni per raggiungimento di obbiettivi di budget anche se non in tutte le realtà sono operativi simili progetti.
Tra i settori che maggiormente traggono vantaggio dalla collaborazione tra medici IP e farmacisti clinici dipartimentali si segnalano ad esempio:
aree oncoematologiche, le terapie intensive, le chirurgie, med. d'urgenza e PS, pediatrie, malattie infettive, nefo‐ dialisi, centri trapianti.
SCOPO DELL’INIZIATIVA FORMATIVA fornire informazioni relative alle funzioni ed risultati ottenuti ed ottenibili con la presenza del farmacista ospedaliero nelle equipe di cura del paziente nonché fornire utili indicazioni al fine di agevolarne l' integrazione nei team di cura del paziente.
Lavorare in team multidisciplinare significa sapersi rapportare con le diverse figure professionali caratterizzate da specifiche competenze.
Evidenziare nello specifico le competenze del farmacista di reparto tramite analisi degli insegnamenti trattati nelle scuole di specializzazione in farmacia ospedaliera, in farmacologia e nei corsi di perfezionamento in farmacista di reparto, cosi come analizzare le esperienze internazionali e nazionali in merito possono contribuire nel processo di integrazione fornendo indicazioni sulle prestazioni ad essi richiedibili.
I percorsi decisionali in merito al processo di utilizzo del farmaco e dispositivo medico si arricchiscono dei diversi punti di vista tipici delle diverse professioni.
Tradizionalmente il farmacista viene visto come dedito alla spedizione di ricette nelle farmacie , fornitura farmaci, allestimento magistrali o nel laboratorio di allestimento antiblastici.
Meno diffuso attualmente nel nostro paese la figura del farmacista che entra a far parte nelle equipe di cura del paziente.
Esperienze estere consolidate prevedono la presenza del farmacista clinico nelle equipe di cura del paziente multidisciplinari con risultati sia nel contenimento degli errori di terapia ma anche nel contenimento della spesa per beni sanitari .
E' importante quindi approfondire questi aspetti ai membri del team medico al fine di massimizzarne gli effetti e rendere più agevole l'integrazione.
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LA NOSTRA REALTÀ
Per quanto attiene la nostra realtà si segnala da vario tempo (dal 2004 circa) per ogni dipartimento ospedaliero vi e' assegnato un farmacista che si occupa del monitoraggio dei costi e per ogni altra necessità di informazione per quanto attiene il farmaco, i dispositivi medici o reagenti di laboratorio o radiofarmaci con compiti di facilitatore o comunque vi sono farmacisti dedicati a determinate categorie di farmaci o settori (es. oncoematologia, antidoti, dimissioni, nutrizione parenterale, dispositivi medici, radiofarmaci e mezzi di contrasto, reattivi di laboratorio, galenica magistrale, erogazione farmaci in dimissione, etc).
Inoltre sempre riguardo la nostra situazione aziendale con la centralizzazione degli acquisti farmaceutici presso il MAGAZZINO DI AREA VASTA AVEN risorse farmacista possono essere adibite con maggiore intensità' a questi compiti .
Importante quindi fornire informazioni circa le potenzialità di questa figura nonché segnalarne le specifiche competenze .
Fare il punto della situazione anche nella nostra realtà aziendale, rimarcare la presenza già di alcune funzioni ed intensificarne la presenza, dare delle evidenze a supporto ai direttori di dipartimento per la richiesta di questi servizi e' molto importante. (anche per singole problematiche critiche nella gestione dipartimentale es controllo di budget)
Verrà data una particolare enfasi alla distinzione tra le attività classicamente svolte dal farmacista e cioè coinvolte con il processo di dispensazione del farmaco, con i nuovi approcci più consulenziali dove il valore aggiunto non e' solo connesso con la dispensazione o allestimento del farmaco ma bensì riguarda l'intero processo di utilizzo dello stesso (attivita' svolta prima, durante e dopo la dispensazione).
LA WHO E IL
COUNCIL OF EUROPE La WHO nella definizione ricompresa in WHO /PHARM/94.569 afferma: "at all levels of health care , the provision of care is multiprofessional. The healt care team , which is concerned with the use of drugs , must include a pharmacist"e la risoluzione deL COUNCIL OF EUROPE: resolution res ap ( 2001)2 council of europe concerning the pharmacist's role in the framework of health security
indica:
"One of the pharmacist's basic functions, as an expert in medicinal products, is to help prevent avoidable iatrogenic risks. There are various means of reinforcing the pharmacist's role in this respect. An epidemiological network on medication errors, involving pharmacists and other health professionals, must be set up, with systematic notification. Pharmaceutical care and clinical pharmacy (in hospitals and community pharmacies and in primary healthcare) should also be developed. The pharmacist's role as a supplier of information to prescribing doctors, patients and other health‐care providers must be strengthened."
Pharmaceutical care is an essential element in the prevention and reduction of iatrogenic risks and should be implemented systematically.
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LA GOVERNANCE
La governace del farmaco e dispositivo medico prevede oggi processi sempre più la partecipazione attiva del farmacista ospedaliero con necessità di re‐engineering delle sue competenze professionali verso ambiti maggiormente consulenziali.
Per il farmacista si assiste a un cambio del focus di azione: patient centered outcomes vs classic pharmacist drug vision trasferire la governance farmaceutica già a partire dal reparto comporta maggiori margini operativi nella gestione complessiva del sistema da un punto di vista :
clinico nella farmacoeconomia (con maggiore razionalizzazione della spesa per beni sanitari)
nella gestione del rischio da terapie farmacologiche (medication use safety)
nella qualità della vita del paziente.
I cosiddetti servizi consulenziali (cognitive pharmacy service) possono essere anche slegati dalle funzioni classicamente intese del farmacista (dispensazione del farmaco, allestire un preparato magistrale in laboratorio galenico).
La disciplina della FARMACIA CLINICA si occupa sostanzialmente di bisogni relativi a farmaci a livello di popolazioni di pazienti o per patologie, mentre con la PHARMACEUTICAL CARE si arriva a porre attenzione sino al livello del singolo paziente che si intenda seguire.
Non e' quindi strano considerare come nuovi luoghi di lavoro del farmacista anche il reparto, il dipartimento o l'ambulatorio (ad es . ambulatorio di chemioterapia orale ).
Il farmacista quindi da intendere come una risorsa disponibile nelle equipe multidisciplinari che può operare sia in team ma anche per quanto di competenza in via indipendente.
Sempre tuttavia con autonomia professionale rispetto alle altre professioni ma sempre tenendo presente i limiti della sua professione.
Cio comporta assunzione di nuove responsabilita' condivise con il resto dell'equipe (si pensi ad esempio nella omessa rilevazione di una allergia da parte del farmacista in fase anamnestica, o nel non aver segnalato la presenza di importanti drug related problem etc. ).
Il termine clinico, quando si tratta di farmacista clinico, non indica che tali attività siano da svolgere solo in ambiente ospedaliero o assimilato ma anche al di fuori di essi in altri setting assistenziali.
Nei prossimi paragrafi verranno illustrate le differenze tra le discipline :
‐pharmaceutical care
‐clinical pharmacy
PHARMACEUTICAL CARE
ph. care is an integrated part of patient care
to care : prendersi cura
E. White – Farmacista (USA): 1960 first use of medication profile in community pharmacy practice
rimodello' il suo drugstore ( commercial oriented ) in un servizio clinically based pharmacy
1989 Helper and Strand " ph. care is the responsible provision of drug therapy for the purpose of achieving specifica outcomes that improve a patient's quality of life:
cure of a disease, elimination or reduction of a patient's symptomatology, arresting or
slowing ofa disease process, preventing a disease or symptomatology"
l. STRAND 1997 " activities in which an individual pharmacist cooperates with patients
and other health care professional in design , implementing, and monitoring a therapeutic
plan that will produce specific outcomes"
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WARD PHARMACY
International Ph.Federation (FIP) O9 REF. PAPER
COLL. PRACTICE
Ward pharmacy in hospital is an example of where the pharmacist will review the prescriptions for all the patients on a ward. The pharmacist will authorise supply of any prescriptions where the medicine is not kept on the ward. The ward ph.service goes beyond the supply of medicines, involves checking the clinical appropriateness of clinical notes and assessing whether the prescription is appropriate including any test results. This requires clinical knowledge pharmacist to understand clinical diagnosis, the most appropriate treatment for the condition, the effect of coexisting conditions the interpretation of clinical tests Including pharmacists on consultant‐led ward round
G Miller.D. Franklin, A. Jacklin:
In UK hospitals, ward pharmacy services are traditionally provided by pharmacists undertaking daily visits to their allocated ward(s).1During these ward visits, pharmacists discuss medication‐related issues and make recommendations to medical staff, nursing staff and patients as necessary; these contributions to patient care are typically termed ‘interventions’
With this retrospective ward pharmacy service, there can be delays between prescriptions being written and pharmacists' intervention taking place.2 As many pharmacists' interventions are made to resolve prescribing errors or improve quality of care, it is important that interventions are made as soon as possible after prescribing, preferably, at the point of prescribing
CLINICAL PHARMACY
dal sito della ACCP ( American college of clinical pharmacy)
"definition of clinical pharmacy”
The area of pharmacy concerned with the science and practice of rational medication use.
Clinical Pharmacy is a health science discipline in which pharmacists provide patient care that optimizes medication therapy and promotes health, wellness, and disease prevention. The practice of clinical pharmacy embraces the philosophy of pharmaceutical care; it blends a caring orientation with specialized therapeutic knowledge, experience, and judgment for the purpose of ensuring optimal patient outcomes. As a discipline, clinical pharmacy also has an obligation to contribute to the generation of new knowledge that advances health and quality of life.
Clinical pharmacists care for patients in all health care settings. They possess in‐depth knowledge of medications that is integrated with a foundational understanding of the biomedical, pharmaceutical, sociobehavioral, and clinical sciences. To achieve desired therapeutic goals, the clinical pharmacist applies evidence‐based therapeutic guidelines, evolving sciences, emerging technologies, and relevant legal, ethical, social, cultural, economic and professional principles. Accordingly, clinical pharmacists assume responsibility and accountability for managing medication therapy in direct patient care settings, whether practicing independently or in consultation/collaboration with other health care professionals. Clinical pharmacist researchers generate, disseminate, and apply new knowledge that contributes to improved health and quality of life.
Within the system of health care, clinical pharmacists are experts in the therapeutic use of medications. They routinely provide medication therapy evaluations and recommendations to patients and health care professionals.
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Clinical pharmacists are a primary source of scientifically valid information and advice regarding the safe, appropriate, and cost‐effective use of medications."
AHSP (American Society of Health‐System Pharmacists ) guideline: " clinical pharmacy service , in which pharmacist provide direct patient care are important foundation for succesful medication utilization management program focused on managing drug cost"
DAL SITO DELLA ACCP : "the clinical pharmacy embraces the philosophy of farmaceutical care..
..... this practice can occour in any practice settings... clinical pharmacist are involved in direct interaction with , and observation of the patient.... independently and in consultation/collaboration with other health care professionals"
ESCP: the term "clinical" does not necessarily imply activity implemented in hospital setting. it describe that the type of activity is related to health of the patients .
“This implies that community pharmacist and hospital pharmacist both can perform clinical pharmacy activities".
ESCP (European Society of Clinical Pharmacy) : "clinical pharmacy activities may influence the correct use of medicine at tree different levels:
1) before the prescription
2) during the prescription
3) after the prescription"
PHARMACEUTICAL CARE PLAN La disciplina della ph. care prevede per la gestione dei DRP drug related problem la elaborazione di un vero e proprio ph. care PLAN , si tratta di problem solving process basato su diverse fasi :
‐valutazione dei problemi legati alle terapie farmacologiche
‐ la elaborazione di un piano di miglioramento o proposte per risoluzione dei problemi da sottoporre ai curanti
‐ fase di valutazione dei risultati ottenuti
‐ continuo follow up
tale piano deve essere scritto , al fine di poter documentare e valutare l'intervento del farmacista.
ovviamente visti gli organici del personale farmacista nelle varie realtà ospedaliere italiane non e' pensabile poter applicare questi principi a tutti i pazienti , ma secondo alcuni criteri e' possibile concentrare queste attività ( es. reparti critici,pazienti con patologie complessi, terapie molto costose etc. ).
Non è richiesta una presenza a tempo pieno nel reparto ma bensì una presenza costante nel tempo di un farmacista di riferimento.
Il farmacista quindi trascorre una parte di tempo nel reparto e una parte nella farmacia centrale e ciò consente di svolgere un ruolo di facilitatore ma al tempo stesso di rapportarsi con i colleghi specialisti in determinate categorie di prodotti.
I risultati comunque sono proporzionali al n. di ore di frequenza. Tali attività presuppongono accesso anche da parte del farmacista ai dati delle cartelle cliniche (in alcune realtà gli stessi vi appongono anche le loro risultanze e segnalazioni ).
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Tale accesso e' finalizzato a fornire strumenti utili nel processo di selezione del farmaco , evidenziare interazioni e le altre attività che possano essere di ausilio ai prescrittori le specifiche competenze farmaceutiche, farmaco‐economiche, di legislazione farmaceutica, tossicologia etc. possono apportare benefici ai pz. o ridurre dei rischi.
Si segnala ad esempio che sono operative all'estero ad esempio delle vere e proprie PH. CARE CLINIC e dipartimenti ospedalieri di PH. CARE.
Altre esperienze es presso OSPEDALE MOLINETTE 2007 il progetto farmacista di reparto ha portato a riduzione spesa farmaci del 41 % (RISPARMIO DI 607.000,00 € nei reparti coinvolti). e riduzione errori terapia del 70 % riguardanti prescrizione, somministrazione, preparazione e monitoraggio”.
(reparti coinvolti CHIRURGIA D'URGENZA, NEFROLOGIA, DIALISI, TRAPIANTI, ONCOEMATOLOGIA, UROLOGIA, CHIR . URGENZA , RIANIMAZIONE )
Nel progetto FARMACISTA DI DIPARTIMENTO svoltosi nel periodo 2010 ‐2011 in collaborazione tra la FOFI , SIFO e il Ministero della Salute si sono evidenziati i seguenti risultati: progetto pilota, avviato nel marzo 2010 dal Ministero della Salute e affidato alla SIFO, che ha introdotto in cinque ospedali (Torino, Padova, Ancona, Bari, Taormina) la Riduzione fino all’88% delle scorte di farmaci nei vari reparti ospedalieri, abbattimento del 30% delle possibilità di errori nella somministrazione dei farmaci, riduzione degli eventi avversi, con un risparmio sui costi sanitari e una diminuzione della durata delle degenze. (oncoematologia) riduzione scorte di reparto variabile dal 32% e fino all'88% di medicinali.
In relazione agli gli organici di farmacisti ospedalieri nei vari ospedali italiani si possono prevedere due modelli organizzativi principali:
1) primo modello in base al quale vi e' una grossa separazione dei farmacisti che si occupano di logistica e di farmacia clinica
2) modelli nei quali e' previsto un approccio trasversale nei quali ogni farmacista anche se svolge funzioni logistiche si occupa anche della parte clinica. E' fondamentale tuttavia assegnare ad ogni dipartimento o ogni reparto considerato critico un farmacista osp. di riferimento che segua lo stesso con continuità.
Infine se da un lato non e' pensabile applicare la pratiche della farmaceutical care a tutti i pazienti dell'ospedale deve essere possibile individuare delle priorità da cui poter partire.
Scopo principale dei questa attività formativa e' quindi da un lato di informare circa le potenzialità dei modelli e dei risultati ottenuti, dall'altro proporre delle applicazioni nella pratica.
La riduzione per spesa di beni sanitari di circa 35 % ottenuta in esperienze anche italiane e la riduzione significativa di errori di terapia rappresentano dei fatti precisi da cui poter partire .
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LE SLIDE DEL CORSO:
Per agevolare la lettura delle slide, vengono di seguito date delle indicazioni di massima sul contenuto delle stesse. Ogni
slide presente nel sito slideshare indicato è numerata: l’ordine proposto è decrescente PER CUI OCCORRE INIZIARE A
CONSULTARLE DALL’ULTIMA PAGINA:
SLIDE N.1 : da' una rappresentazione circa le cosiddette funzioni consulenziali del farmacista
SLIDE N.2 : fornisce una spiegazione circa il focus delle attività farmacista per le attività classiche e il cambio di focus
per le attività puramente consulenziali : si passa da drug oriented vision a patient oriented.
SLIDE N.3 : nuovi e vecchi ambiti lavorativi del farmacista
nuovi ambiti sono rappresentati anche dal farmacista dipartimentale.
SLIDE N.4 : indica come il farmacista possa effettuare le prestazioni professionali sia in via
collaborative nel'ambito della partecipazione al team di cura , ma anche come alcune funzioni possano essere svolte in
modo indipendente.
SLIDE N.5: riguarda le nuove responsabilità per il farmacista rispetto alle attività classiche di
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dispensazione o allestimento del farmaco. Responsabilita' connesse anche quindi con la partecipazione al team di cura
ad esempio per quanto riguarda le segnalazioni fatte o non fatte circa drug related problems individuati, interazioni etc.
SLIDE N.6: intende porre l'attenzione che le attività di farmacia clinica possono essere svolte
sia in ambienti ospedalieri od assimilati ma anche al di fuori di queste realtà ( es vedi situazione in USA : CONSULTANT
PHARMACIST) .
SLIDE N.7 : indica che la disciplina della pharmaceutical care e' di fatto una filosofia di lavoro
caratterizzata dalla proattivita'.Tra i presupposti vi è la elaborazione di un cosiddetto pharmaceutical care plan per
individuare drug related problem ed elaborazione di proposte per risoluzione ( si tratta di un vero e proprio processo di
problem solving ).
SLIDE N.8 : indica come sia importante per il farmacista applicare i principi della clinical pharmacy anche se si occupa di
logistica o altre attività professionali non direttamente collegate al pz.
Si tratta cioè di un approccio culturale applicabile in tutti gli ambiti e settori lavorativi del farmacista.
SLIDE N.9 : la disciplina della pharmaceutical care nella elaborazione del piano operativo ph. care plan prevede ad
esempio anche una interazione diretta col paziente, mentre la disciplina della farmacia clinica non prevede un livello
operativo sino al singolo paziente. (si può ad esempio ricordare le funzioni del farmacista che si occupa della
distribuzione diretta farmaci in dimissione da ricovero )
SLIDE N.10 : riguarda le nuove responsabilità del farmacista nel momento in cui entra a far parte nell'equipe di cura.
(studi indicano che la presenza del farmacista nelle equipe di cura del paziente, portano a riduzione di eventi avversi da
terapia farmacologia, anche raccomandazioni ministeriali prevedono la figura del farmacista di dipartimento) .
SLIDE N.11 : elenca alcune abilità ed attitudini importanti per svolgere al meglio queste funzioni
SLIDE N.12 : indica gli endpoint da perseguire.
SLIDE N.13 : indica come la attività consulenziale sia effettuata nei diversi momenti :
prima , durante e dopo la prescrizione del farmaco, si tratta di un processo continuo e non termina al momento della
dispensazione del farmaco.( presa in carico del paziente per le necessità terap. farmacologica )
importante inoltre che sia stabilita e mantenuta la relazione col paziente.
(ovviamente anche se non per tutti i pazienti per le situazioni che lo richiedono )
SLIDE N.14 indica le competenze ed abilità del farmacista di reparto e i settori di competenza
SLIDE N.15 : indica esempi di sbocchi professionali del farmacista clinico di reparto o ambiti operativi di competenza.
SLIDE N.16 : circa i benefici ottenibili nella implementazione , clinici, economici, sulla riduzione degli errori di terapia e
nella qualità di vita dei pazienti. inoltre segnala come i risultati ottenibili siano maggiori nelle equipe multidisciplinari vs
monodisciplinari.(benefici che sono a vantaggio delle organizzazioni sanitarie oltre che dei pazienti.)
SLIDE N.17 : riguarda principalmente le tipologie di pazienti che traggono i maggiori vantaggi da questo tipo di
approccio. si tenga presente che e' irrealizzabile poter seguire tutti i pazienti. Necessario dare le opportune priorità nella
erogazione dei servizi di ph. care
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SLIDE N.18 : riguarda i dati del paziente e l'accessibilità anche da parte del farmacista al fine di elaborazione del ph. care
plan ( ad esempio poter accedere a dati clinici , esami di laboratorio etc. )
SLIDE N.19 : indica le fasi del ph. care plan che prevede valutazione delle necessità del paziente relative alle terapie
farmacologiche, analisi dei DRP, elaborazione di un vero e proprio piano scritto di miglioramento‐risoluzione, proposta di
intervento, attuazione, monitoraggio, rivalutazione, follow up e documentazione.
SLIDE N.20 : indica come siano cambiati negli ultime decenni le tipologie di pazienti, la complessita' dei casi clinici e le
necessità terapeutiche. La ph. care va' indirizzata in via prioritaria alle situazioni piu' rilevanti.
SLIDE N.21: indica come per tutte le professioni vi siano delle evoluzioni nelle competenze professionali, stessa cosa
accade per quanto riguarda la professione farmaceutica (verso i servizi consulenziali).
SLIDE N.22: indica le attuali tendenze organizzative per i farmacisti ospedalieri: maggiore centralizzazione di alcune
attività strategiche come laboratorio allestimento farmaci oncologici, logistiche centralizzate e maggiore decentramento
nei reparti di cura. ( passaggio da attività prettamente logistiche ad attività cliniche)
SLIDE N.24 : indica i nuovi ambienti di lavoro del farmacista osp. quali ad esempio il reparto e gli ambulatori
SLIDE N.25: indica gli ambiti di intervento della ph. care nella governance del farmaco
la governance del farmaco‐dispositivo medico se attuata a partire già dal luogo della prescrizione garantisce maggiori
risultati rispetto ad azioni svolte a valle del processo. (così come la capillarità di azione )
SLIDE N.26 : indica i rapporti del farmacista dipartimentale con le nuove tecnologie che ne rappresentano la parte
tecnica ( il farmacista di dipartimento ne rappresenta una definita componente culturale, approccio farmaceutico )
prescrizioni informatizzate, sistemi esperti di validazione terapie, armadi farmaceutici informatizzati, sistemi
MONODOSE , sistemi elettronici identificativi del paziente rappresentano alcune tecnologie con cui il farmacista si trova
a doversi confrontare.
SLIDE N.27: indica come nell'ambito del team il farmacista debba mantenere autonomia professionale nei suoi interventi
e come debba condividere col resto del team tutte le informazioni
SLIDE N.28 : indica le interfacce che questa figura utilizza, ruolo di facilitatore.
SLIDE N.29 : indica le direttici su cui basa il suo intervento.
SLIDE N.30: viste le offerte formative dei vari corsi universitari e specializzazione del farmacista clinico: risulta
importante arricchire questi corsi con frequenze specifiche nei vari reparti e trattazione anche di casi clinici di rilievo
( sempre per gli aspetti di competenza) sono inoltre indicate alcune caratteristiche personali da sviluppare per il lavoro
in equipe.
SLIDE N.31: indica esempi di equipe in cui si trae vantaggio dalla presenza del farmacista.
SLIDE N.32: farmacia come disciplina non e' da considerare come un luogo fisico
bensì come spazio culturale applicabile nei diversi ambiti professionali.
SLIDE N.33 esempi di specializzazioni o ambiti operativi del farmacisti clinici.
SLIDE N.34 . comunica delle informazioni circa i sistemi di remunerazione della professione farmaceutica . se
classicamente la parte consulenziale viene ricompresa nel costo del medicinale ( farmacie al pubblico ) per servizi
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puramente consulenziali essi possono essere anche slegati alla dispensazione del farmaco e quindi non remunerati
tramite il costo dello stesso. Questa considerazione nasce dal fatto che tradizionalmente la consulenza del farmacista
non è percepita come una prestazione da remunerare dato che viene ricompresa nel prezzo del medicinale dispensato.
Scorporare questa specifica componente significa dare un valore specifico per i cognitive service.
SLIDE N.35 : indica alcune fasi ed esempi della evoluzione verso questi aspetti ‐ E. White, farmacista statunitense ,
considerato il padre della ph. care, trasformò nel 1960 la sua farmacia da esercizio puramente commerciale in una
farmacia dedicata anche ai servizi di farmacia clinica. Sono poi riportati esempi dell’esistenza di vere e proprie PH CARE
CLINIC cosi come dipartimenti di ph. care .
SLIDE N.36 indica come il processo di ph care preveda una sorta di scambio tra
il farmacista e il paziente circa servizi forniti e relative responsabilità
SLIDE N.37 riguarda le competenze del farmacista nel settore della imaging
ad esempio anche per quanto riguarda monitoraggi terapeutici etc.
SLIDE N.38 riguarda i rapporti della ph. care con la medicina di laboratorio a fini di monitoraggi terapeutici
SLIDE N.39 riguarda le priorità, visto la impossibilità di arrivare sino a livello di tutti i singoli pazienti si devono seguire
delle priorita' che possono essere di tipo clinico o farmaco‐economico o gestionale
SLIDE N.40 : riguarda la relazione tra il tempo trascorso nel reparto dal farmacista e i risultati
ottenbili, non e' necessaria una frequenza a tempo pieno , ma importante continuità
cosi come non e' indispensabile applicare tutti i farmacista ospedalieri ad attività cliniche ma usare anche un approccio
trasversale.
SLIDE N.41 riguarda le funzioni nella equipe che si occupa di tossicologia.
SLIDE N.42 riporta le competenze del farmacista specialist in medical devices
SLIDE N.43 alcune considerazioni riguardo la presenza nel team ICU in realtà estere
SLIDE N.44 si tratta di un parere dell'ordine professionale dei farmacisti circa competenze in ambito consulenziale
slegate dalla dispensazione del farmaco ed effettuabili in ambienti diversi dalla farmacia.
SLIDE N.45 riguarda parere ordine farmacisti di PIACENZA circa competenze in ambito oncoematologico ( oltre la figura
del farmacista nelle ASEPTIC UNIT per allestimento antiblastici , anche come farmacista di dipartimento vedere manuale
ministero della salute in ambito oncoematologico 2011)
SLIDE N.46 indica recenti direttive europee circa le competenze del farmacista nella ph. care
l'art 45 riformulato fornisce una chiara competenza del farmacista oltre che nel fornire informazioni e consigli sui
medicinali ma anche informazioni per il loro uso corretto.
SLIDE N.47 riguarda una lettera circa le problematiche connesse alle competenze del farmacista clinico a fini di
riconoscimento della specifica figura professionale
SLIDE N.48 inerente i risultati economici e clinici della presenza del farmacista nel tempo
( per l'entità' dei risultati far riferimento alla bibliografia riportata )
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SLIDE N.49: indica le peculiarità' e differenze del farmacista di reparto rispetto a quello dipartimentale : per reparti
molto critici un farmacista dedicato risulta molto importante.
mentre per reparti non considerati critici può essere idoneo assegnare un farmacista dipartimentale (che segue diversi
reparti )
SLIDE N.50 indica le attività nella documentazione che risulta strategica sia per la valutazione degli effetti della presenza
nel team,per documentare le attività e i risultati a fini di budget , e per la individuazione delle rispettive responsabilità.
SLIDE N.51 : attività nella prevenzione degli errori in corso di terapia farmacologica sono indicati alcuni esempi di
interventi ed ambiti operativi.
SLIDE N.52 ambiti di manovra nell'ambito del monitoraggio e controllo spesa per beni sanitari nel dipartimento,alcuni
strumenti
SLIDE N.53 : un esempio delle attività previste in un ph. care plan ( esempio elaborato da Cipolle et. al nel 1998), si
possono evidenziare le fasi di valutazione DRP, elaborazione del care plan e la fase di valutazione degli effetti della
applicazione del piano.
PS: questo metodo può essere applicato per ogni paziente che si intenda seguire , per ogni tipo di problema che si
intenda affrontare etc., dipende dalla rilevanza attribuita e dalle necessità di intervento decise dalle direzioni . ( Direz.
Generale, Sanitaria, controllo di gestione , primari, farmacia, Risk management )
SLIDE N.54: riporta le raccomandazioni del ministero della salute circa la presenza del farmacista di dipartimento.
esempio racc. n. 12 2010 per prevenzione errori LASA :Look‐Alike/Sound‐Alike e la racc n. 14/2012 per prevenzione
erroti in terapia con farmaci antineoplastici prevedono la figura del farmacista di dipartimento.
SLIDE N.55 esempi di prestazioni richiedibili al farmacista dipartimentale.
SLIDE N.56 : documento della AHSP circa il ruolo del farmacista nell'ambito della antimicrobial stewardship, e cioe' nelle
attività svolte dal farmacista nell'ambito dell'utilizzo razionale degli antimicrobici.( per contenimento resistenze, costi
etc. )
SLIDE N.57 : documento della EAHP circa patient safety
SLIDE N.58 Accp: editoriale del 2014
SLIDE N.59 Ashp: guideline standard minimi per le farmacia osp.
SLIDE N.60 : ACCP WHITE PAPER competenze del farmacista clinico
SLIDE N.61 : ASHP statement on pharmacy service to the emergency departement position
SLIDE N.62 : programma del corso farmacista di reparto univ. studi di torino 2013, insegnamenti ed ambiti operativi
( fornisce indicazioni circa tipologie di insegnamenti trattati, approfondimenti della parte clinica anche per i farmacisti,
frequenze dirette nei reparti di cura), il corso presenta un forte taglio clinico e farmacoeconomico.
SLIDE N.63 insegnamenti corso farmacista di reparto univ. Bari
slide N.64 Piano degli studi corso specializzazione in farmacia ospedaliera univ. BARI
per accedere al SSN i farmacisti oggi devono avere una specializzazione o in farmacia ospedaliera o in farmacologia.
anche in questo caso vengono forniti gli insegnamenti dei corsi al fine di evidenziare le competenze poi richiedibili.
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SLIDE N.65 insegnamenti corso specializzazione in farmacologia univ‐ brescia
slide N.66 articolo da PHARMACOTHERAPY 2007 Bond et al. CLINICAL PHARMACY SERVICE, PHARMACY STAFFING AND HOSPITAL RATES. SLIDE N.67 .Articolo ricavato da american journal of pharmaceutical education .autore Shaw Diagnostic imaging and pharmaceutical care. indica le relazioni tra la farmaceutical care e l'imaging. slide N.68: articolo ricavato da hosp. pharm. AN INTRODUCTION TO THE CLINICAL LABORATORY FOR PHARMACIA autore HOWARD. P. indica alcune relazioni tra la pharmaceutical care e le discipline diagnostiche di laboratorio. SLIDE N.69: RISPOSTA DELLA JOINT COMMISSION INTERNATIONAL a quesito circa presenza o meno del farmacista di reparto tra requisiti per accreditamento delle strutture sanitarie.
GLOSSARIO
ward: reparto, corsia
cognitive pharmacist service : servizi consulenziali del farmacista
accountability: responsabilita'
setting: ambiente
pharmaceutical care plan: piano di ph. care
skills : abilita'
ADR: adverse drug reaction, reazione avversa al farmaco
TDM: therapeutic drug monitoring: monitoraggio terapeutico del farmaco
magistral formula : preparazione magistrale o dedicata al singolo paziente
structure activity relationship SAR: relazione tra la struttura chimica di un farmaco e la sua attivita'
medical device : dispositivo medico
outcome : esito
deepened : intensificata
HTA : health technology assessment, disciplina che si occupa della valutazione dell'impatto delle nuove tecnologie in sanita'
caregiver: chi si prende cura
lateral thinking : pensiero laterale, modalita' di risoluzione di problemi logici, partendo da punti di vista alternativi. Si contrappone alla classica modalita' di risoluzione diretta di un problema.
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termine introdotto dallo psicologo DE BONO, 1970
clotting factors: fattori della coagulazione
formulary : formulario, prontuario dei farmaci
E. WHITE office style pharmacy: considerato tra i fondatori della pharmaceutical care modificando la sua attivita' di farmacista da orientata al prodotto ad orientata al paziente.
mabs: anticorpi monoclonali
knowelwdge: conoscenze
side effect :effetti collaterali
amount: quantita'
poison centre : centro antiveleno
antidothes stokes: dotazione antidoti
upstream : a monte
expired : scaduto
IT : information technologies
submit: sottoposto
point out: segalate
benchmarking : metodologia economica di confronto sistematico di prodotti e processi tra diverse aziende a scopo di miglioramento delle performance
tools : strumenti
sign: firmare
FMEA FMECA : failure mode and effect analisys, tecnica di analisi per guasti difetti di processo prodotto o sistema
root cause analisys : medodologia per la ricerca delle cause di errori
antimicrobial stewardship: modalita' operativa dai farmacisti ospedalieri adottata per migliorare l'uso degli antimicrobici, minimizzandone la tossicità , riducendone i costi e limitando la selezione di resistenze (nell'ambito della partecipazione a infectiuos diseas team).
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CORSI UNIVERSITARI PER FARMACISTI DI REPARTO O FARMACIA CLINICA ESEMPI: corso perfezionamento in farmacista di reparto UNIV. STUDI DI TORINO
corso perfez. farmacista di reparto UNIV. STUDI DI BARI
master in farmacia clinica, UNIV. STUDI MILANO, PADOVA
NORMATIVA, LINEE GUIDA art. 45 punto g direttiva 2013 55 ue mod. dir. 2005/36
risoluzione res AP (97)2 council of europe On the development of the function of pharmacist and the adaption of theri initial training
risoluzione res AP ( 2001)02 The pharmacist's role in the framework of health security
Raccomandazione ministero della salute n.14 / 2012 per la prevenzione degli errori in terapia con farmaci antineoplatici
racc. minist. salute n. 12 / 2010 prevenzione errori in terapia LASA
l. 405 /2001
racc. ministeriale n.7 2008 per la prevenzione della morte , coma o grave danno derivati da errori in terapia farmacologica.
racc. minist. n. 1/2008 corretto utilizzzo delle soluzioni concentrate di potassio
ASHP guideline
BIBLIOGRAFIA
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MANUALI/ testi / linee guida
pharmaceutical care practice Cipolle Strand Morley Mc Graw hill 1998
choen ERRORI DI TERAPIA 2004 MDM ‐ SIFO
manuale TEORICO ‐PRATICO il farmacista di dipartimento quale strumento per la prevenzione degli errori di terapia e implementazione delle politiche di governo clinico in ambito oncologico ediz. 2011 ( ministero della salute e FOFI)
il farmacista nel reparto modelli ed sperienze mayaidee 2011
Il farmacista nei reparti: la stewardship antibiotica ed. mayaidee 2009 aut. Giuliani, Pagani
Pharmaceutical care made easy autori Sexton , Nickless, Chris Green 2006
BNF for children 2014 britisch national formulary
farmacopea ufficiale italiana vigente
ASHP guideline
ALCUNI SITI WEB
ACCP american college of clinical pharmacy
ASCP american society of consultant pharmacist
AHSP american society of heath system pharmacist
EAHP european association hospital pharmacist
ESCP: european society of clinical pharmacy
AACP australian association of consultant pharmacy
FOFI federazioe ordini farmacisti italiani
SIFO societa italiana farmacia ospedaliera e dei servizi farmaceutici delle aziende sanitarie
SIFACT socita' italiana di farmacia clinica e terapia
SIF societa' italiana farmacologia
SITOX: societa' italiana di Tossicologia
SIMEU : societa' italiana di medicina d' emergenza ed urgenza
AIOM associazione italiana oncologia medica
SITHA societa italiana health tecnhnologies assessment
CAV Pavia centro antiveleni