Interventi per ridurre i ricoveri acuti ospedalieri pediatrici: una revisione sistematica

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Interventi per ridurre i ricoveri acuti ospedalieri pediatrici: una revisione sistematica Coon JT, Martin A, Abdul-Rahman AK, Boddy K, Whear R, Collinson A, Stein K, Logan S. Interventions to reduce acute paediatric hospital admissions: a systematic review. Arch Dis Child 2012;97:304-311 Background. I ricoveri ospedalieri pediatrici per patologia acuta sono in aumento in alcuni paesi occidentali ed in Italia sono al di sopra della media rispetto alle altre realtà europee. Scopi. Confronto dell’efficacia degli interventi volti a ridurre i tassi di ricoveri acuti in pediatria. Revisione sistematica della letteratura Metodi. I criteri di inclusione comprendevano gli effetti sui tassi di ricovero o la riammissione del paziente in ospedale, l’esperienza del paziente o dell’accompagnatore o i costi di iniziative progettati per ridurre i ricoveri come: a) consultazione pediatrica vs decisione di un dottore con minore esperienza; b) triage telefonico ad opera di un consulente pediatra; c) unità di osservazione breve (oltre le 4 ore); d) gestione tramite algoritmo o linee guida; e) trattamento preferenziale presso una struttura ambulatoriale il giorno successivo l’arrivo al Pronto Soccorso. I lavori dovevano essere inerenti all’età 0-19aa ed avere ben descritto la metodologia di intervento tale da poter essere replicata. Le Banche dati ricercate erano Medline, Embase, psychINFO, Cochrane / DARE, Science Citation Index Expanded/ISI Web of Science. Risultati. Sono stati inclusi nella revisione sistematica solo 7 su ben 3110 studi selezionati inizialmente per la revisione. Una “unità intensiva di osservazione” può ridurre i tassi di ricovero, ma c’è una generale mancanza nei dettagli degli interventi e nei metodi usati per la valutazione che preclude una corretta interpretazione ed estrapolazione dei risultati. L’utilizzo di algoritmi o di linee guida per aiutare nella decisione non sono efficaci nel ridurre i ricoveri. Non si possono trarre valide conclusioni sul triage telefonico effettuato da consulenti pediatri Conclusioni. C’è una scarsità di prove pubblicate sulle quali basare una strategia ottimale per ridurre i tassi di ricoveri pediatrici. Le prove attualmente raccolte hanno importanti distorsioni. C’è necessità di ricerche di alta qualità e ben condotte su cui basarsi per favorire un cambiamento dei servizi. Commento. Innanzitutto dobbiamo dire che ci troviamo di fronte ad una revisione sistematica rigorosa e ben condotta metodologicamente. Gli autori hanno passato al setaccio una quantità importante di studi con l’obiettivo di fare una sintesi delle prove ad oggi presenti per favorire una decisione su come migliorare dei servizi di ricovero ospedaliero attraverso una pianificazione basata sul meglio delle conoscenze disponibili. La ricerca tuttavia ha rilevato una scarsa letteratura scientifica ben condotta sui metodi più appropriati per ridurre i ricoveri ospedalieri. Uno dei punti critici nella selezione degli studi

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Interventi per ridurre i ricoveri acuti ospedalieri pediatrici: una revisione sistematica

Coon JT, Martin A, Abdul-Rahman AK, Boddy K, Whear R, Collinson A, Stein K, Logan S. Interventions to reduce acute paediatric hospital admissions: a systematic review. Arch Dis Child 2012;97:304-311 Background. I ricoveri ospedalieri pediatrici per patologia acuta sono in aumento in alcuni paesi occidentali ed in Italia sono al di sopra della media rispetto alle altre realtà europee. Scopi. Confronto dell’efficacia degli interventi volti a ridurre i tassi di ricoveri acuti in pediatria. Revisione sistematica della letteratura Metodi. I criteri di inclusione comprendevano gli effetti sui tassi di ricovero o la riammissione del paziente in ospedale, l’esperienza del paziente o dell’accompagnatore o i costi di iniziative progettati per ridurre i ricoveri come:

a) consultazione pediatrica vs decisione di un dottore con minore esperienza; b) triage telefonico ad opera di un consulente pediatra; c) unità di osservazione breve (oltre le 4 ore); d) gestione tramite algoritmo o linee guida; e) trattamento preferenziale presso una struttura ambulatoriale il giorno successivo

l’arrivo al Pronto Soccorso. I lavori dovevano essere inerenti all’età 0-19aa ed avere ben descritto la metodologia di intervento tale da poter essere replicata. Le Banche dati ricercate erano Medline, Embase, psychINFO, Cochrane / DARE, Science Citation Index Expanded/ISI Web of Science. Risultati. Sono stati inclusi nella revisione sistematica solo 7 su ben 3110 studi selezionati inizialmente per la revisione. Una “unità intensiva di osservazione” può ridurre i tassi di ricovero, ma c’è una generale mancanza nei dettagli degli interventi e nei metodi usati per la valutazione che preclude una corretta interpretazione ed estrapolazione dei risultati. L’utilizzo di algoritmi o di linee guida per aiutare nella decisione non sono efficaci nel ridurre i ricoveri. Non si possono trarre valide conclusioni sul triage telefonico effettuato da consulenti pediatri Conclusioni. C’è una scarsità di prove pubblicate sulle quali basare una strategia ottimale per ridurre i tassi di ricoveri pediatrici. Le prove attualmente raccolte hanno importanti distorsioni. C’è necessità di ricerche di alta qualità e ben condotte su cui basarsi per favorire un cambiamento dei servizi. Commento. Innanzitutto dobbiamo dire che ci troviamo di fronte ad una revisione sistematica rigorosa e ben condotta metodologicamente. Gli autori hanno passato al setaccio una quantità importante di studi con l’obiettivo di fare una sintesi delle prove ad oggi presenti per favorire una decisione su come migliorare dei servizi di ricovero ospedaliero attraverso una pianificazione basata sul meglio delle conoscenze disponibili. La ricerca tuttavia ha rilevato una scarsa letteratura scientifica ben condotta sui metodi più appropriati per ridurre i ricoveri ospedalieri. Uno dei punti critici nella selezione degli studi

è stato il fatto che i ricercatori hanno incluso nella revisione solo studi in cui l’effetto dell’intervento era messo in confronto con una situazione similare dove non era stata attuata nessuna iniziativa per misurare l’efficacia dell’intervento. Da segnalare inoltre la difficoltà nella ricerca degli esiti sui ricoveri, raramente uniformi o ben chiariti, negli articoli presi in esame. Le sorprendenti conclusioni di questo studio secondario ci pongono di fronte ad una insufficienza nella misurazione delle sperimentazioni o delle modificazioni nell’assistenza pediatrica ospedaliera riguardo i ricoveri per patologia acuta. In uno scenario italiano molto critico in questo periodo, dove attualmente si parla di riorganizzazione delle cure pediatriche nel territorio ed in ospedale e in attesa di un drammatico calo dei pediatri in attività sia in ospedale che nelle Cure Primarie, sembra che non vi sia sostanzialmente alcuna sperimentazione o scenario già provato, misurato nella sua efficacia ed efficienza su cui basarsi per meglio delineare in parte la futura assistenza pediatrica in Italia.