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Anno 3 N°34 SETTEMBRE 2010 www.ilbrindisino.it Direttore Responsabile Gianni Cannalire DISTRIBUZIONE GRATUITA "Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - 70% DCB S1/BR" Via San Michele, 97 Carovigno (BR) - Info. 339.6854157 SI ORGANIZZANO SERATE - VISIONE PARTITE IN PAY PER VIEW MINI CASINÒ LOUNGE BAR APERTO A TUTTI 339.2003785 O N F T A A L N L I A V I A N D E N S C O I I V G T N I N A A A N I G . N R A I . E S . F M G I Y I I A M P A O R M E À U I O A T . R I . F N . E C L A T I S I F L U 2 S E O B W I 2 H I T O B 6 N U I P I S N A T L I L N E F 5 O 8 T 7 E 3 L 0 3 0 3 9 2 FRANCAVILLA/INCHIESTA: VIA ROMA, ISOLA PEDONALE SI/NO “Si, No, N...i”. Potrebbero sintetizzarsi così gli umori della gente in merito alla propo- sta editoriale da noi avanzata, di chiudere al traffico veicolare via Roma: salotto della città, arteria centralissima che porta dall’in- crocio con viale Vincenzo Lilla fin nel cuore della città, in piazza Umberto I. Abbiamo registrato i pareri dei commer- cianti e dei titolari del "salotto" cittadino ed anche quelli dei cittadini di passaggio lungo il corso. Emergono pareri contrastanti e di- vergenti tutti però carichi di ragione. I lettori possono inviare il loro punto di vista (max 15 righe) a [email protected] La proposta: trasformiamo il corso in un'isola pedonale permanente I francavillesi si sentono più pugliesi o più salentini? Quanto conviene, se conviene, e a chi conviene la nascita di una nuova regione, tacco del tacco d’Italia? Non potendolo chiedere a ciascun francavillese lo abbiamo chiesto ad alcuni autorevoli rappresentanti della città, esponenti del mondo della politica, della scuola, del sociale e della cultura. Tra i favorevoli il sindaco Vincenzo della Corte Sul referendum per la costituzione della Regione Salento ecco i pareri di alcuni francavillesi SPORT BASKET SPORT CALCIO Prima giornata di campionato di serie B il 3 Ottobre Serie D, per Distante l'ultima avventura? da pag 10 a 13 a pag. 3 a pag. 18 a pag. 19

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Mensile di informazione della provincia di Brindisi

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Anno 3 N°34SETTEMBRE 2010

www.ilbrindisino.itDirettore Responsabile Gianni Cannalire

DISTRIBUZIONE GRATUITA

"Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - 70% DCB S1/BR"

Via San Michele, 97 Carovigno (BR) - Info. 339.6854157SI ORGANIZZANO SERATE - VISIONE PARTITE IN PAY PER VIEW

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FRANCAVILLA/INCHIESTA: VIA ROMA, ISOLA PEDONALE SI/NO

“Si, No, N...i”. Potrebbero sintetizzarsi così gli umori della gente in merito alla propo-

sta editoriale da noi avanzata, di chiudere al traffi co veicolare via Roma: salotto della città, arteria centralissima che porta dall’in-crocio con viale Vincenzo Lilla fi n nel cuore della città, in piazza Umberto I.Abbiamo registrato i pareri dei commer-cianti e dei titolari del "salotto" cittadino ed anche quelli dei cittadini di passaggio lungo il corso. Emergono pareri contrastanti e di-vergenti tutti però carichi di ragione.I lettori possono inviare il loro punto di vista (max 15 righe) a [email protected]

La proposta:trasformiamo il corso

in un'isola pedonale permanente

I francavillesi si sentono più pugliesi o più salentini? Quanto conviene, se conviene, e a chi conviene la nascita di una nuova regione, tacco del tacco d’Italia? Non potendolo chiedere a ciascun francavillese lo abbiamo chiesto ad alcuni autorevoli rappresentanti della città, esponenti del mondo della politica, della scuola, del sociale e della cultura. Tra i favorevoli il sindaco Vincenzo della Corte

Sul referendum per lacostituzione della Regione Salento ecco i pareri di alcuni francavillesi

SPORT BASKET SPORT CALCIO

Prima giornatadi campionato

di serie B il 3 Ottobre

Serie D,per Distante

l'ultima avventura?

da pag 10 a 13

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I francavillesi si sentono più pugliesi o più salentini? Quanto conviene, se conviene, e a chi conviene la nascita di una nuova re-

gione, tacco del tacco d ’ I t a l i a ? Non poten-

dolo chiedere a ciascun franca-

villese lo a b -

b ia -m o chiesto ad al- c u n i autorevoli rappresen-tanti della città, esponenti del mondo della politica, della scuo-la, del sociale e della cultura.

Filippo MelilloPresidente dell’Arciragazzi di Francavilla Fontana:“La regione salento è una trovata mediatica per legittimare politicamente perso-naggi in cerca di qualche carica e sottocarica istituzionale. Spiace che la gran parte del mon-do politico del cosiddetto Grande Salento abbia ceduto alle lusinghe di un progetto che non ha assolutamente nessuna prospettiva culturale, economica e sociale ed introduce quel germe parassitario della separazione e della divisione in una popolazione storicamente accogliente ed aperta alla contaminazione. Strano che quando alla presidenza della regione Puglia vi erano i vari Fitto padre e fi glio, Quarta (leccesi...) a nessuno sia venuta in mente l'idea della "diver-sità" salentina. E spiace per quei giornalisti co-stretti ogni giorno dal proprio datore di lavoro, al bombardamento mediatico sull'argomento nel tentativo, abbastanza goffo, di convincere gli ascoltatori come se si trattasse di acquistare una merendina miracolosa per i bambini.Francamente questa storiella non merita asso-lutamente altri commenti”.

Annamaria PadulaDocente di Lettere presso il Liceo Scientifi co Ribezzo e membro del direttivo del Pd fran-cavillese: “Come docente e come donna im-pegnata politicamente, seguo con interesse la questione relativa alla nascita o meno di una Regione Salento. Il territorio pugliese, morfo-logicamente e geografi camente variegato, pur essendo articolato in diverse sub-regioni pre-senta comunque una compattezza di superfi cie, pianeggiante e calcarea, che differenzia total-mente la Puglia dalle regioni vicine, più mon-tagnose, caratterizzandosi, quindi, per una spe-

cifi ca, affascinante, biodiversità: questo è che è uno degli aspetti che rendono la regione Puglia particolarmente appetibile per un viaggiatore. La Puglia non è stata però mai concepita come un insieme di unità territoriali differenti, ma come un’unica, compatta, entità, da conquista-re, governare, amare, abbellire, arricchire: non per niente il “siciliano” Federico II fu defi nito “puer Apuliae”, “fi glio della Puglia”, per il suo inossidabile amore per la nostra terra in tutta la sua lunghezza. I pugliesi concepiscono una forte identità regionale: chiedete, nel re-

ferendum, se un qualsiasi “pugliese” sarebbe disposto a farsi chiamare

”salentino”, rinunciando a sen-tire parte del proprio Dna

i campi di grano del Tavoliere,

il pane

e la focac-cia di Altamura, il vino di Locorotondo, la burrata di Andria, i trulli di Alberobel-lo, i vicoletti di Costernino. Quanto al problema della “ba-ricentricità”, affronterei la questione i n modo più “politico”invitando le province sa-lentine a “fare sistema” e a diventare forza di pressione, imponendosi con idee, progetti, ini-ziative, come tanti imprenditori e amministra-tori locali sono riusciti a fare in questi anni, lavorando sodo e, spesso, senza l’appoggio di una forza d’urto più coesa politicamente, come potrebbe essere magari un “consorzio” tra le province del “Grande Salento”. Infi ne, da tem-po si grida contro l’eccessivo proliferare di amministrazioni, organismi, poltrone, organi di governo territoriali, invocando la semplifi ca-zione amministrativa: mi sembra quanto meno anacronistico creare, attraverso un’ipotetica Regione Salento, un’ulteriore castello kafkiano in cui perdersi tra giunte, uffi ci, commissioni, consulenze, assessorati, poltroncine e seggio-lini. E… una domanda non tanto peregrina ai brindisini: quale città, tra Brindisi, Taranto e Lecce potrebbe fregiarsi dall’essere il capoluo-go della futura regione?”

Gerardo TrisolinoDocente di Lettere, saggista: “La tentazione se-cessionista è forte. Non mancherebbero neppu-re le motivazioni (come qualcuno ha già tentato di fare). Ma credo che bisogna sia resistere alla prima, sia demolire le seconde, dimostrandone i fondamenti demagogici, populistici, leghisti e velleitari. Non bastano la Notte della Taranta e il Lecce in serie A per giustifi care la seces-sione. Non sono suffi cienti neppure lo straor-dinario trend turistico salentino e lo sviluppo dell’imprenditorialità. Il reddito pro-capite del Salento è ancora da terzo mondo. La sua popo-lazione globale è appena la metà di una città

come Roma! Ma neppure le ragioni linguistiche e culturali bastano da sole. L’identità della pic-cola patria salentina è una mera suggestione: alberga più nella poesia che nell’economia, più nel comune sentimento degli artisti e dei lette-rati che nel settore fi nanziario. Cos’è il Salen-to? A quale territorio ci si riferisce quando si parla di Salento? Non è scontato neppure que-sto. Ancora c’è qualcuno che lo identifi ca tout court con la provincia di Lecce (si vedano al-cune cartine geografi che in circolazione). Altri, a malapena riescono a concepire la salentini-tà delle città di confi ne come Martina Franca, Fasano, Massafra. La confusione concettuale e la egoistica difesa territoriale delle tre pro-vince si sono rese evidenti quando si è tentato di dar vita ad un’idea altrettanto mistifi cante: quella del “Grande Salento”, che pur poteva rappresentare un progetto comune di sviluppo. Ancora più grave è il battesimo dell’università di Lecce come università del Salento: un vero e proprio ossimoro, un’assurdità concettuale che contraddice il signifi cato stesso della parola università. Tralasciando le rivendicazioni stori-che della richiesta di autonomia della Regione Salento (leggi Codacci Pisanelli), mi pare che i Padri Costituenti alla fi ne ebbero una lungimi-ranza che confl igge con la miopia di oggi. La sofferenza e la marginalità del territorio salen-tino hanno diverse cause, ma la più allarmante di queste è sicuramente il defi cit della classe politica. La lamentata invadenza e prepotenza barese è solo un comodo alibi. Lo dimostra il fatto che il Salento (leggi la provincia di Lecce) è stato più volte rappresentato ai massimi livel-li regionali: da Nicola Quarta a Raffaele Fitto. Anche attualmente, alla vicepresidenza regio-nale c’è una salentina (leggi Loredana Capone, leccese) e il capo dell’opposizione è anch’egli salentino (leggi Rocco Palese, leccese). In tutti questi casi, il Salento coincide tout court con la provincia di Lecce (ecco l’altra mistifi cazione dei fautori secessionisti). Se la questione è poli-tica, si facciano dunque sentire di più e meglio i rappresentanti salentini nella regione Puglia e nel parlamento, sappiano avere le competen-ze e le capacità adeguate, sappiano difendere meglio le ragioni del loro territorio, sappiano interpretare le esigenze dei cittadini che li han-no votati, sappiano contribuire al decollo del nostro territorio”.

Vincenzo Garganese Presidente della sezione francavillese della So-cietà Dante Alighieri, già preside della scuola media San Francesco, scrittore: “Istituire la regione salento? Si tratta di una vecchia idea ora rispolverata. Una vecchia idea che non ha ragion d’essere, del tutto fuori tempo e fuori luogo”.

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PUGLIA di Maria Angelotti

Tutti contrari? No, tutt’altro. non mancano infatti i favorevoli. A cominciare dal primo cittadino di Francavilla, il sindaco Vincenzo Della Corte.

“Sono assolutamente favorevole all’istituzione della Regione Salen-to. Appena possibile la questione sarà portata al vaglio del consiglio comunale. In ogni caso saranno i cittadini a scegliere e decidere qualora si dovranno raccogliere le fi rme per l’eventuale referendum”.

Anche Geppino Montanaro, edi-tore, dice che: “La regione salento va fatta. Non si tratta di un’idea estemporanea e campata in aria. Ci sono ragioni storiche che ne legittimano l’istituzione. Basta an-dare a ritroso negli anni per sco-prire che non molti decenni fa era praticamente già cosa fatta. Poi le cose andarono purtroppo diversa-mente e la Regione Puglia fagocitò la Regione Salento. Io sono stato da sempre un fervente sostenitore della nascita della regione Salento e continuo ad esserlo”.

I favorevoliRegione Salento, quanto conviene e se conviene!

Anche a Francavilla si discute attorno alla proposta di indire unreferendum sulla costituzione della Regione Salento

I lettori possonoinviare il loro punto di vista max 15 righe a: [email protected]

Ecco le rispostedegli intervistati

· IL SINDACO VINCENZO DELLA CORTE

· L'EDITORE GEPPINO MONTANARO

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Sulla vicenda politica la Polizia municipale “chia-risce” il proprio operato,

frutto, dicono gli agenti di “pre-cise direttive dal parte del magi-strato di turno”.“Questo Comando, destinatario di attacchi, sia pur indirettamen-te, da parte anche di autorevoli fi gure professionali e politiche circa le competenze in materia di P.G. e circa le modalità di esecuzione dell’attività svolta nell’occasione – si legge in un comunicato stampa- tiene a pre-cisare preliminarmente che, gli operatori, informati dell’acca-duto prima verbalmente e, suc-cessivamente formalizzato dal

sig. Benedetto Proto nei termini di legge, hanno svolto tutte le attività previste dalla Legge, in quanto investiti di carica e qua-lifi ca”.I vigili ricordano che “l’art. 4 della legge 152/75 (possesso in-giustifi cato di armi) demanda a

tutti gli agenti di P.G., quali gli agenti di Polizia Municipale, ad eseguire arresti e/o perqui-sizioni nel verifi carsi di tali cir-costanze”. Ragion per cui “nello specifi co, la perquisizione ope-rata, era assolutamente legitti-ma in quanto era giunta notizia che il cittadino extracomunita-rio fosse in possesso di arma. Né potevano gli stessi agenti, al mo-mento, mettere in dubbio quanto riferito dal sig. Proto”. La stes-sa Polizia municipale si augura che “anche in altre circostanze, siano sempre più numerosi i cit-tadini disposti a collaborare con le Forze di Polizia, nell’interesse della civile convivenza”.

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CASO PROTO/FRIDAY di Maria Angelotti

Tutti ormai conoscono il volto di Osas Friday, il ragazzo nigeria-no fi nito ingiustamente in car-

cere per nove lunghi giorni con l’ac-cusa di aver minacciato e aggredito il consigliere comunale Benedetto Pro-to. Un anonimo mendicante che tutto a un tratto si è guadagnato la ribalta della cronaca. Sul malgrado. Tutta la vicenda che lo ha riguardato, conclu-sasi con il lieto fi ne che solo la giu-stizia giusta sa rendere, è servita forse a far conoscere alla gente, alla cosid-detta opinione pubblica, che dietro un dramma si nascondono altri drammi, talvolta vere e proprie tragedie. Nessuno abbandona il suo paese su un barcone insieme a mille altri disperati per puro capriccio. E nessuno mendi-ca per piacere. Si fugge per dispera-zione e si elemosina per necessità. Lo insegna la storia di Osas Friday. Una storia che potrebbe essere la storia di tanti come lui.Perché Osas Friday, ventenne stu-dente di Economia un giorno ha la-sciato la sua Nigeria?“Per non essere ucciso. Per salvarmi la vita”, risponde. E poi racconta: “La mia famiglia appartiene ad una minoranza di fede cristiana. La mag-gioranza invece è costituita da musul-mani. E la convivenza è sempre stata tutt’altro che pacifi ca.

I musulmani hanno sempre persegui-tato i cristiani. Entrambi i miei genito-ri sono stati uccisi. I miei due fratelli e mia sorella sono fuggiti nel Ghana. Io, invece, ho lasciato i miei studi di Eco-nomia per cercare una vita migliore nel vostro paese”.E come si scappa da queste realtà? Non certo con un biglietto di prima classe! “Sono andato in Libia –racconta Osas -da lì mi sono imbarcato per raggiungere l’Italia. Siamo sbarcati a Lampedusa e poi trasportati nel cen-tro di Restinco. Qui mi è stato riconosciuto lo status di rifugiato politico. Quindi mi sono spostato al nord, a Brescia dove ho trovato lavoro. Quando sono rimasto senza lavoro sono sceso nel sud. Prima a Taranto e poi a Francavilla. Da voi mi sono arrangiato con tanti lavoretti. Negli ultimi periodi, però, non avendo più neanche quelli mi sono ridotto pur-troppo a fare l’elemosina. Mi mettevo sempre lì, all’angolo del-la panetteria della signora Latartara senza dare fastidio a nessuno.” Tornerà un giorno Osas Friday nel suo paese d’origine?“No, sogno di restare in Italia. Ma so-prattutto sogno di trovare un lavoro. Anche nei campi andrebbe bene”.

“Chi sa parli”. Quando accade un brutto fatto di cronaca e si è alla ricerca

di elementi utili e testimonianze valide questo appello lo si è soliti senti-re ripetere. Nella vi-c e n d a giudizia-ria che ha visto c o n -trappo-sti, nel ruolo di a c -

cusatore ed accusato, rispettiva-mente il dimissionario consiglie-re comunale Benedetto Proto e il ragazzo nigeriano Friday Osas, nessuno però, in fase di verifi ca

delle circostanze ha sentito il bisogno di provare a smuo-vere le coscienze con il classico, appunto “chi sa, chi ha visto, parli”. Ma le coscienze, si sa, se hanno da smuoversi sanno ben farlo da sole. Senza sollecitazioni al-cune.

E così ha fatto quella del-

la signora Latartara (la titolare del pani-fi cio nei pressi del

quale il nigeriano chiedeva l’ele-mosina) che spontaneamente vo-luto raccontare davanti al giudi-ce ciò che quel giorno riteneva di avere visto. Scagionando, di fat-to, con la sua testimonianza Osas Friday da tutte le accuse mosse contro di lui. Assieme al nigeria-no ed all’avvocato Marchetti che lo difendeva, è stata di certo la signora Latartara una delle più contente nell’apprendere all’as-soluzione piena del ragazzo.“La verità ha trionfato - ha com-mentato la signora - Giustizia è stata fatta. Sono felice per l’epi-logo di questa brutta faccenda. Resta però l’amarezza nel con-statare che pur innocente Osas Friday si è fatto una settimana di carcere. Chi mai potrà ridargli indietro quei giorni?”.

valide questo appello lo si è soliti senti-re ripetere. Nella vi-c e n d a giudizia-ria che ha visto c o n -trappo-sti, nel ruolo di a c -

ragazzo nigeriano Friday Osas, nessuno però, in fase di verifi ca

delle circostanze ha sentito il bisogno di provare a smuo-vere le coscienze con il classico, appunto “chi sa, chi ha visto, parli”. Ma le coscienze, si sa, se hanno da smuoversi sanno ben farlo da sole. Senza sollecitazioni al-cune.

E così ha fatto quella del-

Da studente diEconomia a clochard

La storia del Nigeriano Friday Osas

Libero grazie alla sua testimonianza

"Abbiamo agito secondo Legge"All'indomani della bufera, così si difendono i vigili

www.inlegnocoperture.it

· OSAS FRIDAY NEGLI STUDI DI QUARTO CANALE RADIO INTERVISTATO INSIEME AL SUO LEGALE

· LA SIGNORA LA TARTARA

· IL COMANDO DI P.M. DI FRANCAVILLA

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PER STARE MEGLIO

La vicenda del nigeriano Friday ha portato la città di Francavilla (ma non solo Francavilla, visto che i fatti

hanno avuto vasta eco anche fuori e lontano dai confini provinciali) ad interrogarsi su due questioni. La prima è quella relativa al raz-zismo ad all’intolleranza; la seconda quella riguardante il fenomeno dell’accattonaggio. Quanto al primo è stato, bontà sua, lo stesso nigeriano a dire che Francavilla non è affatto una città razzista e che qui ha quasi sempre trovato gente accogliente e solidale. Quasi,

però. Qualche pecora nera (metafora irrive-rente per un razzista) ci sarà pure qui, ma per il resto, consoliamoci, la città degli Imperiali si salva.E passiamo alla seconda questione. C’è se-riamente un problema “accattonaggio sel-vaggio” a Francavilla, come sostenuto dal professore Pasquale Mascia sulla stampa ed altri cittadini stufi delle continue "richieste" di denaro, elemosinato ai semafori? Lo ab-biamo chiesto a Mimmo Tardio, vice preside del liceo classico “Lilla”, docente di religio-ne, un passato (recente) nella politica attiva e un impegno costante ed incessante nel mon-do del sociale e del volontariato. E si sa che sono proprio le associazioni di volontariato, in certi casi, ad avere più di tanti altri il polso della situazione.“Mi preme intanto dire – esordisce il profes-sore Tardio - che tutto il polverone innescato dalla polemica scaturita dalla vicenda lascia il tempo che trova. Certo è che quando ho ap-preso la notizia, al mio ritorno da un viaggio in Palestina, ho subito pensato che c’è più tolleranza in quei luoghi che a Francavilla. Aldilà di questo, non si può non apprezzare il coraggio dimostrato dalla signora La tar-tara, la quale non ha avuto nessuna remora e nessun timore nel dire, in coscienza, ciò che

aveva visto. È di certo un bell’esempio che rappresenta il modo migliore di essere citta-dini attivi”. Puntualizzato ciò, entriamo con il profes-sore Tardio nel vivo della questione. C’è o non c’è un problema accattonaggio a Francavilla?“Non abbiamo dei numeri precisi ma di gente che elemosina agli angoli delle nostre strade purtroppo ce n’è. Ci sono però diversi modi di affrontare la cosa. E quelli eclatan-ti non vanno bene. Bisogna adoperare modi più umani. L’accattonaggio è un problema, lo è soprattutto quando vengono usati e sfruttati i bambini. Ma la repressione dura non è la soluzione”.Le persone come Osas Friday spesso trovano assistenza proprio grazie alle associazioni di volontariato. Una su tutte: la Caritas. “Gli accattoni, extracomunitari e no, qui a Francavilla trovano accoglienza ed un pasto caldo nelle mense Caritas della Chiesa del Carmine, in quella della Croce ed in quella della Chiesa Madre – dice Tardio - mentre nel centro ubicato in viale Lilla vengono di-stribuiti loro capi d’abbigliamento. Aldilà del fatto di cronaca delle scorse settimana, la nostra è una città fondamentalmente ac-cogliente. È necessario però continuare a

coltivare la cultura dell’accoglienza e della multiculturalità. Ed è soprattutto necessario combattere il pregiudizio secondo cui tutti gli immigrati sono delinquenti. Non è così”.

Accattonaggio selvaggio. C'è chi chiede interventi specifici

"La repressione non è la soluzione. Bisogna adoperare modi più umani", dichiara il vice preside del liceo "Lilla" Mimmo Tardio

di Maria Angelotti

· MENDICANTI A FRANCAVILLA IN ZONA BORGO CROCE

· MENDICANTI A FRANCAVILLA AL SEMAFORO DEL VIALE

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BRINDISI Redazionale

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Un importante servizio di sicurezza, as-sicurato fino ad oggi a tutto il territorio provinciale, sta per cessare.

Si tratta del Nucleo Sommozzatori dei Vigili del Fuoco. A lanciare l'allarme, e quindi informare l'opi-nione pubblica, è il Co.Na.Po. (ovvero il sin-dacato Autonomo dei Vigili del Fuoco). Stan-do alla denuncia della succitata organizzazione sindacale, i tagli decisi dal governo non rispar-mierebbero proprio nessuno. Nemmeno im-portanti servizi quali quelli che appunto offre il Nucleo Sommozzatori dei Vigili del Fuoco di Brindisi.“E' evidente a tutti – scrive e spiega il respon-sabile del sindacato Conapo, Damiano Petra-chi – la cruciale importanza del servizio offer-to dal Nucleo Sommozzatori, soprattutto per l'apparato di soccorso tecnico urgente della nostra regione, ed in particolare modo della nostra provincia, dimenticando che la Puglia è la regione d'Italia con il territorio più carsico, con un'infinità di grotte marine, e terrestri.

Il salento poi – prosegue - si caratterizza sem-pre più per un enorme flusso di turisti, una grande quantità di manifestazioni pubbliche di ogni genere che si svolgono in mare; un inten-so traffico di natanti di diporto ed una altret-tanta attività di pesca, sia professionale che amatoriale”. Insomma dinanzi a cotanto quadro, franca-mente, sarebbe impensabile per chiunque ipo-tizzare la chiusura del Nucleo sommozzatori dei Vigili del Fuoco di Brindisi. Eppure...“Non sono condivisibili certe operazioni di “risparmio” – dice sempre Damiano Petrachi – operazioni di razionalizzazione che diminu-iscono la capacità operativa di soccorso del Corpo Nazionale Vigili del Fuoco. E dunque il livello di sicurezza dei cittadini”. E allora quale strada percorrere? Quale so-luzione trovare? “L'unica strada percorribile – conclude Pe-trachi – è quella del potenziamento delle risor-se, attualmente già ampiamente insufficienti”.

Sommozzatori Vigili del Fuoco. Addio?I timori del Co.Na.Po.

Calato il sipario sulla festa patronale, che cosa ci fa un topolino a passeggio in pie-no centro ed in pieno giorno a Brindisi? É

quanto deve essersi chiesta l’avvocato francaville-se Marina della Corte, incuriosita autrice proprio di queste simpatiche foto, una volta imbattutasi per caso (ed a ben giudicare forse anche peraltro per nulla intimoriti l’uno dell’altra) nel piccolo rodi-tore: un topolino a spasso per le vie del centro di Brindisi nella tarda mattinata, alle ore 12 circa, del 7 settembre scorso. Come peraltro mostrano le foto, simpaticamente sembrerebbe che appena calato il sipario sulla festa

patronale di Brindisi c’è evidentemente chi ancora ha voglia di “passeggiare” (foto 1) e di andare alla ricerca (foto 2) magari di eventuali “briciole” dei giorni di festa e che forse saranno involontariamen-te sfuggite anche ai solerti operatori ecologici che, ne siamo certi, hanno comunque ben fatto il loro dovere e provvedono a tenere sempre pulita la città.Intanto pare che l’amministrazione comunale sa-rebbe già corsa ai ripari e avrebbe già adottato misure idonee. Tant’è che - stando a quanto è dato sapere - a Brindisi già da circa una settimana sareb-bero partiti interventi di derattizzazione.Si spera, ovviamente, in una efficacia “totale”.

Festa finita, per pochi ma non per “tutti”

FOTO 1 FOTO 2· NEL TONDINO, IL RODITORE IMMORTALATO A PASSEGGIO... · ...ED ALLA RICERCA DI CIBO

· OPERAZIONE DI SALVATAGGIO IN UNA FOTO TRATTA DALLA RETE

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AMBIENTE Redazionale

Brindisi: A.A.A. Sicurezza stradale cer-casi. Stando, infatti, alla denuncia dell'Adoc

nella città capoluogo di provincia vi sarebbero diverse, tante, troppe situazioni pericolose sotto il profilo della sicurezza stradale. Una denuncia, una segnalazione, che i respon-sabili dell'Adoc documenterebbero con tutta una serie di esempi, negativi, e sostanzial-mente riconducibili ad alcuni interventi effet-tuati dall'amministrazione comunale. “A partire – si legge in una nota stampa dell'Adoc – dagli indicatori di velocità che una volta installati dovrebbero svolgere i loro compiti in termine di prevenzione delle infra-

zioni al codice della strada. Ma purtroppo così non è, visto che quello, per esempio, allocato in via Fani è fuori ser-vizio mentre quello posto lungo la strada dei Pittachi è coperto da vegetazione.Sempre sull'importante strada di collegamen-to – prosegue l'Adoc- al quartiere paradiso – Minuta - Cappuccini, lungo i lati della so-praelevata è stato posto un guard - rail che presenta alcune criticità. L'opera, come realizzata, impedisce di fatto l'accesso al percorso pedonale costringendo l'automobilista rimasto a piedi a transitare lungo la carreggiata”.Gli esempi citati dall'Adoc non finiscono qui.

“Vorremmo tornare a richiamare l'attenzione sul rondò posto all'ingresso ovest della zona industriale della città visto che ancora oggi, nonostante gli impegni assunti, nulla è stato fatto per rendere l'opera più sicura (posizione in quota, ridotta visibilità, assenza di illumi-nazione, segnaletica carente sono la cause di numerosi incidenti a settimana)”. Insomma secondo l'Adoc tutta una seria di elementi e situazioni che creano disorienta-mento e pericolo per gli automobilisti. “Auspichiamo – è la chiosa della nota stam-pa – quanto prima un intervento risolutivo onde evitare ulteriori situazioni di pericolo”.

Gli impianti fotovoltaici costituiscono, a volte, una rovina per il nostro paesaggio rurale. Il PD, attraverso il senatore Sal-

vatore Tomaselli ritiene che sia giunto il momento di porre un freno."E’ apprezzabile l’iniziativa del Presidente della Provincia di Brindisi Ferrarese a voler adottare, nell’ambito delle proprie competenze, norme più stringenti in materia di autorizzazioni alla instal-lazione di impianti fotovoltaici", dichiara Toma-selli.Che aggiunge: "quello che è avvenuto in Puglia in questi ultimi due anni, ed in particolare nel Salento, è sotto gli occhi di tutti: una normativa autorizzatoria semplificata adottata negli anni passati dalla Regione con la previsione di poter realizzare impianti fino ad 1 MW con la sola DIA ha prodotto una vera e propria proliferazione di richieste e, conseguentemente, di localizzazione di impianti in territori spesso ancora coltivabili o, addirittura, coltivati. A chi non è capitato di percorrere le nostre campagne, specie nell’area a ridosso delle province di Brindisi e Lecce, e veder sorgere pannelli a ridosso di uliveti o di antichi vitigni? Questo processo di insediamenti invasivi è cresciuto parallelo con fenomeni di interme-

diazione e di compravendita di progetti tra una miriade di procacciatori, capaci di “opzionare” terreni, formalizzare istanze autorizzatorie, istru-ire richieste di connessione alla rete e così via. Per non parlare dell’aggiramento della normati-va regionale con impianti suddivisi per potenza installata sotto il MW ma, in realtà, contigui per territorio e proprietà".Di distorsioni parla il senatore del PD e cita, a tal proposito, la recente legge n. 129 sull’energia ap-provata in Senato ai primi di agosto. Ce n'è abba-stanza, come dice bene Ferrarese, per mettere un punto e predisporre nuove regole.Tomaselli indica a questo punto quattro criteri che

dovrebbero orientare una nuova fase per quanto riguarda il fotovoltaico. E dice: "la Provincia si doti al più presto del Pia-no Territoriale di Coordinamento (PTCP), come ripreso nei giorni scorsi dall’ex consigliere regio-nale Montanaro, per definire finalmente con pun-tualità le grandi scelte strategiche di destinazione del nostro territorio, al cui interno possa trovare spazio una adeguata previsione di aree prive di alcun interesse paesaggistico o agricolo e utiliz-zabili, quindi, per ospitare l’industria delle ener-gia rinnovabili.Si metta un freno alla miriade di piccoli impianti, dallo scarso valore aggiunto, e si punti su pochi

grandi impianti fotovoltaici (in aree ovviamente non diversamente utilizzabili) così da produrre una significativa ricaduta industriale, sia in ter-mini di energia rinnovabile prodotta che di occu-pazione nonché di coinvolgimento dell’imprendi-toria locale.Si orienti tale sforzo del territorio ad una signi-ficativa riduzione dell’utilizzo del carbone negli impianti attuali, a cominciare, mi permetto di ri-cordare, dalla progressiva chiusura di Edipower.Si consolidi il Distretto dell’energia, già insediato presso la Cittadella della Ricerca, e si richieda ai già esistenti attori industriali e ai nuovi che si af-facciano impegni concreti sulla ricerca e sull’in-dotto".

Basta ai piccoli impianti. Si punti sui grandi fotovoltaici

Il senatore del PD Salvatore Tomaselli è convinto che la realizzazione di mega impianti in aree non diversamente utilizzabili possa produrre una ricaduta industriale oltre che a livello occupa-

zionale. Ed auspica che la Provincia si doti del Piano Territoriale di Coordinamento

BRINDISI

"Troppe strade a rischio sicurezza"Lo denuncia l'Adoc, associazione a tutela dei consumatori

· IL SEN. SALVATORE TOMASELLI

· UN ESEMPIO DI IMPIANTO FOTOVOLTAICO

· CORSO ROMA A BRINDISI

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L’estate è ai suoi ultimi colpi di coda. Si può già fare un bilancio di mas-sima su come si è svolta la vita in

città, “movida” compresa. La prima fonte a cui fare riferimento è il programma ”Città estate”, messo in piedi dall’Amministrazio-ne comunale. Il livello delle performance non si è discostato di molto da quello degli altri anni: medio-basso. Vale per Francavil-la Fontana quanto Claudio Scamardella, di-rettore del Nuovo Quotidiano di Puglia, ha scritto nell’editoriale del 22 agosto scorso: «La frammentazione delle iniziative, con la dispersione in mille rivoli dei già scarsi fon-di destinati alla cultura e agli spettacoli, è da superare. Non si tratta di fare la guerra ai concerti, alle sagre, alle feste patronali, ai concorsi per miss, all’effimero “divertimen-tificio”. Ma selezionare, curare e valorizzare gli appuntamenti di qualità è la strada mae-stra. Il Valle d’Itria, la Notte della Taranta, la nuova iniziativa di successo delle “Spiag-ge d’autore” sono punte di eccellenza che vanno ulteriormente affinate per puntare su quel turismo culturale che è certamente più consono a una terra raffinata come il Salen-to».A proposito di turismo, chiariamo ancora una volta un equivoco.

A proposito di turismo

Il turismo, nel Salento, può essere balneare, diportistico, agrituristico, culturale e religio-so. La città degli Imperiali, per storia e vo-cazione, non gode nessuna di queste forme di turismo. L’unica sua potenzialità sarebbe l’agriturismo, ma non la coltiva a pieno. No-nostante questa nuda e cruda realtà, spesso si sente parlare – specie da parte degli ammi-nistratori locali – di turisti a Francavilla. O è

ignoranza o è mistificazione. L’aumento del-la circolazione automobilistica e la presenza di un maggior numero di persone durante i mesi estivi è semplicemente dovuto, come ogni francavillese ben informato sa, agli oriundi o emigranti di ritorno, che vengono a trovare i parenti e la loro città natia. Se qual-che piccolo e sparuto gruppo di veri turisti, stranieri o no, si vedono circolare per le stra-de del centro storico ( macchine fotografiche a tracolla), è un fatto sporadico e solo di pas-saggio. Fateci caso: si tratta di giornate meno assolate o più ventilate, poco invitanti a stare in spiaggia e ideali invece per fare una punta-tina nei centri storici dei vicini paesi interni.

"Occupazione" esagerata!

Quello che impera a Francavilla è la cosid-detta movida – la moda del momento –, con tutti i problemi che il fenomeno comporta e che quest’anno sono purtroppo aumentati. Qualche esempio. L’esagerata occupazione del suolo pubblico da parte dei bar è arrivato

ormai al punto di impedire ai pedoni – in par-ticolare a chi va in carrozzina – di transitare sui marciapiedi. A cosa servono allora gli scivoli? Costretti a scendere dai marciapiedi, i pedoni rischiano di finire sotto le auto. La tranquillità e la sicurezza, nel centro storico e nel resto della città, non sono state ancora as-sicurate. La raccolta differenziata ha reso più sporche e antiestetiche le strade. E le scritte sui muri degli edifici storici (vedi Palazzo Orsini) e no dove li mettiamo? E le zanzare, i topi e i piccioni? E gli eterni lavori in corso, il traffico caotico e le strade dissestate? In-fine, molti angoli del centro storico odorano di orina per la mancanza di bagni pubblici (via Casalino è addirittura tutta un orinatoio).

Il degrado maggiore, accompagnato da una totale perdita di identità, è Piazza Umberto I. L’aumento dei bar, che ormai vivono gomi-to a gomito, ha reso la piazza un circo Bar-num a cielo aperto. Il semplice cittadino, che non sia il solito giovane che passa qui il suo tempo, n‘è espulso. Di sera e di notte, non vi è neanche lo spazio fisico per attraversala.

Veramente, è espulso anche di giorno. Non solo perché i negozi normali sono quasi tutti chiusi – al loro posto sono sorti solo bar – ma soprattutto perché lo spazio continua a essere occupato da tavolini e sedie vuote parcheg-giate lì sino alla successiva riapertura sera-le e notturna. Anche i porticati, vanto della piazza, non sono più accessibili ai cittadini comuni. Quella che una volta era il cuore pulsante, vario e vivace, della città è diventato un luo-go triste ed esteticamente sgraziato.Si anima solo la sera tardi e la notte, popo-lato unicamente da quei giovani che trovano purtroppo nei bar l’unica forma di socializ-zazione.

Chi sono i responsabili?

Se qualcuno pensasse che i responsabili di tutto ciò siano i baristi, si sbaglierebbe di grosso. Al posto loro, per vivere, forse ci comporteremmo tutti allo stesso modo. I veri responsabili, in ordine decrescente, sono almeno tre: la classe politica che, liberaliz-zando le licenze dei servizi commerciali, ha riapplicato il “laissez faire-laisser passaire” (vetusto e ingannevole principio di base del paleo-capitalismo: in sostanza, a regolare l’economia basta e avanza da solo il merca-to); la società degli adulti (tra cui le fami-glie), che ha buttato alle ortiche i valori so-stituendoli col consumismo e l’edonismo di massa, clima in cui sciaguratamente alleva i propri figli; i giovani, che al contrario delle generazioni precedenti, non sono in grado di ribellarsi e affogano nel nulla.È triste, ma è così. Per quanto tempo anco-ra si potrà andare avanti, non si sa. Sarebbe bene comunque che, prima o poi e tutti, ci dessimo una regolata.

Ma quale turismo, qui impera la "movida"Piazza Umberto I assomiglia ad un "circo Barnum" a cielo aperto di sera, e di notte non vi è neanche lo spazio fisico per

attraversarlo. Quello che una volta era il cuore pulsante della Città è diventato un luogo esteticamente sgraziato.

FRANCAVILLA di Pietro Filomeno

Nel circo Barnum c'erano numeri ed attrazioni per tutti i gusti

· PIAZZA UMBERTO I CON LA STORICA FONTANA CIRCONDATA DALLE LUMINARIE PER I FESTEGGIAMENTI DELLA MADONNA DELLA FONTANA (FOTO: DOMENICO CAVALLO)

· LA PIAZZA UMBERTO I, SULLO SFONDO, VISTA DA VIA IMMACOLATA

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FRANCAVILLA/INCHIESTA

«Via Roma isola pedonale? Una idea che mi alletta»Preliminarmente da noi interpellato per dire la sua circa una eventuale chiusura di via Roma al traffi co, ecco cosa ci ha risposto Francesco Fumagalli, assessore alla Polizia Municipale, Viabilità e Traffi co, Protezione Civile, Eco-logia, Randagismo al Comune di Francavilla Fontana.----«L'isola pedonale di via Roma, area urbana all'interno della quale dovrebbe essere vietata la circolazione dei mezzi e la relativa fruizione riservata ai soli pedoni e alle biciclette, è una idea che alletta molto il sottoscritto e credo anche questa amministrazione, la quale è molto attenta al tema delle pedonalizzazioni. Questo potrebbe essere, se c'è una condivisione generale sul concetto di area pedonale da valorizzare, un progetto importante. Mi auguro che si possa attuare una politica di incre-mento delle aree in cui vige il divieto di traffi co, al du-plice scopo di diminuire l'inquinamento atmosferico e di rendere più agevole la circolazione dei pedoni nelle aree a più alta densità commerciale. Sono convinto che la chiusura al traffi co farà bene a residenti e negozian-ti, liberandoli dalla presenza ingombrante ed asfi ssiante delle auto, nonché restituendo le nostre strade a luogo di passeggio e di incontro delle famiglie. E personalmen-te, pur essendo indirizzato verso l’ipotesi B, sono anche ansioso di conoscere le opinioni dei cittadini attraverso questo vostro sondaggio, per capire come sia possibi-le attuare, migliorandolo, questo progetto, che potrebbe esser realizzato anche in altre zone della nostra città. Il provvedimento se realizzato segnerebbe un primo passo in avanti nel miglioramento della qualità della vita dei cittadini che da anni chiedono una soluzione al traffi co-caos del centro che possa essere accettata senza penaliz-zazioni anche da chi svolge una attività commerciale».

Quante polemiche intorno ad una panchina prima ri-chiesta da diversi cittadini e poi fatta rimuovere in tutta fretta. Insomma attorno al nuovo look di via Roma le discussioni non fi niscono mai. Ricordiamo la storia de-gli alberi che sarebbero dovuti spuntare lungo il corso, un progetto questo poi accantonato per motivi tecnici. Per non parlare poi della "lingua" d'asfalto a copertura delle chianche sconnesse

Finalmente qualcunousa la rastrelliera

Amata ed osteggiata: la panchina che non c'è più

Via Roma: isolapedonale si/no

I lettori possono inviare il loro punto di vista max 15 righe a: [email protected]

Servizio e fotoservizio di Giovanni di Noi

· L'ASSESSORE FRANCESCO FUMAGALLI

· UNA DELLE POCHE IMMAGINI DELLA PANCHINA · LA RASTRELLIERA INSTALLATA SU VIA ROMA SI É DIMOSTRATA ESSERE REALMENTE UTILE

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“Si, No, N...i”. Potrebbero sintetizzarsi così gli umori della gente in merito alla proposta editoriale avanzata dal nostro periodico, “ilbrindisino”, di chiudere al traf-

fico veicolare via Roma: salotto della città, arteria centralis-sima che porta dall’incrocio con viale Vincenzo Lilla fin nel cuore della città, in piazza Umberto I. La centrale via Roma, che dopo la calma piatta apparente mostrata nei roventi giorni assolati d’estate (quando, nei due giorni precedenti lo scorso ferragosto abbiamo realizzato il fotoservizio e le interviste, ndr) in questi giorni di settembre possiamo dire che è senza’altro tornata ad essere un’arteria “principale”. In molti sensi: comunque caotica come spesso accade.

Ma il problema è anche l'inquinamento

Ma via Roma ha pur sempre il suo "fascino" anche se con lo smog a go-go ed il traffico purtroppo, spesso, di fatto in tilt. In particolare in tarda mattinata ed in serata. Con le auto imbottigliate e che procedono, soprattutto alla sera, a pas-so d’uomo. Ma spesso anche di mattina quando al traffico veicolare delle auto si aggiungono i camion per il carico e scarico delle merci nei negozi, e la evidente impazienza e ne-vrosi di molti automobilisti, “sfigati” per non essere riusciti, quando serve, a trovare un parcheggio entro cui riporre l’auto correttamente nelle strisce bianche o blu. Pur volendo corri-spondere la relativa somma di denaro per il servizio quando è a pagamento (quasi sempre in zone come questa). Per essere chiari, queste sono solo alcune delle lamentele registrate ed evidenziate dalla gente. Per dovere e completezza di cronaca e d’informazione abbiamo effettuato una serie di interviste realizzate a campione (random, direbbero i colleghi inglesi, ndr) nel “cuore” di via Roma: tra semplici cittadini di pas-saggio, ma anche tanti commercianti e titolari di negozio del luogo. Abbiamo cercato di dare spazio davvero a molti: al-meno a tutti coloro i quali, per la cronaca, hanno accettato di rilasciarci l’intervista. Ed in buona sostanza, questa la nostra intenzione e correttezza professionale di base e di partenza nel muovere “l’inchiesta”. Già, perché a parte quei negozi lungo via Roma che quando abbiamo realizzato le interviste,

purtroppo, erano già chiusi per le tanto sospirate e meritate ferie, abbiamo anche intervistato gli esercenti di diversi altri, aperti: e tra i tanti ci avrebbe fatto piacere ascoltare anche le opinioni di quei cittadini, commercianti, o titolari di negozio che molto garbatamente ma, in più di una occasione dopo averci chiesto di ripassare (e dopo essere ripassati) spesso con le scuse più bizzarre non ci hanno rilasciato l’intervi-sta. Di fatto glissando, e non facendoci sapere neppure cosa ne pensavano sul tema. Peccato: perché di questi ultimi ne abbiamo contati all’incirca una ventina, tra cittadini e ne-gozianti. Tanti comunque i pareri raccolti. Sicuramente non sarebbero bastate le pagine messe a disposizione dall’editore per citarli tutti: quanto meno per citare completamente ogni singola virgola espressa con il proprio pensiero da ciascuno degli intervistati. Pertanto ci scuseremo con coloro dei quali non riusciremo a citare completamente tutti i singoli pareri, poiché pure uguali o anche solo simili in tutto o anche solo in parte, alle motivazioni espresse dagli altri che nella "scaletta" delle interviste li hanno preceduti. Nessuna censura dunque ma solamente ragioni dettate da pure e pratiche motivazioni di spazio.

Pareri contrastanti e divergentitutti però carichi di ragione

Intanto per le curiosità, già il sol fatto di porre la domanda “...chiudere via Roma al traffico?” in molti casi si è spesso rivelata essere in questo frangente impresa piuttosto ardua e coraggiosa. Tanto per il giornalista che ha realizzato e portato avanti l’inchiesta e le interviste quanto per chi ne ha perorato la causa ponendo in essere la coraggiosa iniziativa editoriale.Pareri contrastanti comunque, quelli registrati, ma da en-trambi i punti di vista carichi di ragione. Che alla luce dei fatti vanno rispettati. Quantomeno, è nostro compito, metterli tutti in rilievo e tutti sullo stesso piano. E così a fronte di chi non vuole proprio sentire ragioni ed è contrario assolutamen-te a qualunque forma di chiusura al traffico veicolare che si-gnificherebbe la chiusura della propria attività commerciale, ci sono per contro coloro che non aspettano altro che di poter

fruire appieno della strada per passeggiare a piedi o in bici o per impadronirsi - da pedone - della strada e “gustarsi” a pie-di, lo shopping pomeridiano o serale. Ci sono poi i “Ni”: cioè gente che ne vorrebbe la chiusura ma solo e soltanto a patto e condizione che venga anche messo mano e migliorato - tra le tante lamentele messe in evidenza - il piano del traffico; e ci sia altresì l’istituzione di silos o garage che vadano “in soccorso” dei posti-auto-parcheggio di fatto carenti.E così come pure tra chi avrebbe voluto che quella panchina su via Roma non fosse stata tolta ed anzi ne fossero state installate delle altre, c'è anche chi oltre a ciò ci avrebbe visto installate anche altre rastrelliere per le bici come quella nella foto. Insomma in attesa “dell’isola pedonale sì/no”, cosa dire di più? Certamente, ai posteri l’ardua sentenza!Ecco intanto dalla “viva voce”, nelle pagine a seguire, dei diretti intervistati il quadro dipinto e che emerge a seguito delle interviste realizzate nei due giorni antecedenti lo scorso 15 agosto proprio nel cuore di via Roma: tra la gente, i com-mercianti ed i titolari di negozio.

Discordi pareri sull'isola pedonale permanente Cosa ne pensano cittadini,

commercianti e negozianti nel cuore del cuore della “Città degli Imperiali”?

Ai nostri microfoni i pareri di chi ha accettato l'intervista

- Ipotesi A:Chiusura totale di via Roma anche nei giorni feriali (per i giorni festivi vige or-mai da tempo l’Ordinanza di chiusura al traffico veicolare) ma transito con-sentito per i residenti, forze dell’ordine, mezzi di soccorso, carico e scarico, ecc.

- Ipotesi B:Chiusura di via Roma in orario limitato feriale serale a partire dalle ore 18:00 (ma transito consentito per i residenti, forze dell’ordine, mezzi di soccorso, carico e scarico, ecc.). Resta in vigore la chiusu-ra totale di via Roma nei giorni festivi.

Domanda: Via Roma le piace così com’è? Cosa pro-porrebbe eventualmente per renderla più bella?

I quesiti de "ilbrindisino"

FRANCAVILLA/INCHIESTAServizio e fotoservizio

di Giovanni di Noi

· UNA SUGGESTIVA IMMAGINE DELLA IMPONENTE E MAESTOSA PORTA CARMINE, DI ACCESSO SU VIA ROMA

· CORSO ROMA PIENA DI AUTO IN SOSTA

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Angelo Ippolito Non sono d’accordo in quanto se si chiu-desse via Roma la gente avrebbe difficoltà ad arrivarci. Purtroppo non ci sono mezzi di trasporto pubblici qui su via Roma e poi noi siamo abituati, purtroppo, ad arrivare al negozio con la macchina fin quasi sotto l’esercizio commerciale: la gente ha bisogno di arrivarci con la macchina. Se uno porta dei pacchi come fa ad andare da un negozio in via Roma ad un quartiere periferico e vi-ceversa? In poche parole e per farla breve se chiudono via Roma al traffico dobbiamo chiudere anche noi! Tuttavia, se magari ve-nissero istituite le corse bus di un traspor-to pubblico con più fermate su via Roma la gente forse potrebbe anche abituarsi a pren-dere il bus ed ovviare l’uso delle macchine.

Piera Andriulo Favorevole certamente alla chiusura, ma solo la sera dalle 18 in poi. Dico “no” alla chiusura per tutta la giornata di una via prin-cipale perché è vero che aiutiamo “l’aria” (la riduzione dell’inquinamento) ma non aiutiamo la città, con il traffico che ne de-riverebbe durante il giorno. Sono comunque favorevole alle isole pedonali in centro. Ma in questo caso va bene solo la sera. Vorrei anche proporre agli amministratori di po-ter magari installare delle panchine dove la gente si possa sedere, e magari anche delle piazzole dove la gente possa riporre la bici. Magari bisogna vedere se per questo ci sono le relative necessarie disponibilità economi-che da parte del Comune. Credo comunque che il problema principale sia dettato dalla carenza cronica di parcheggi a Francavilla. Il problema è dove parcheggiare. Andreb-bero pertanto implementati i parcheggi. Ne servono molti di più. Perché solo se avremo i parcheggi si potranno fare tutte le zone pe-donali che vogliamo.

Maria Lonoce

Sono favorevole. Ma solo dalle 18 in poi. La mattina no. Sono favorevole proprio per respirare un pò di aria pulita, alternativa a quella nociva del traffico veicolare: basta pensare che qui su via Roma non si può la-sciare nemmeno la porta aperta... insomma gioverebbe proprio a tutti, commercianti ed abitanti. Si potrebbe passeggiare senza pro-blemi, ed i bambini si potrebbero divertire di più. Certo, ci vogliono però zone più ampie di parcheggio. Come in altre città, a Taranto ad esempio, dove gli automobilisti possono lasciare tranquillamente l’auto custodita in appositi “garages” per poi passeggiare tranquillamente a piedi e fare spese. Pur-

troppo noi qui in questo paese siamo invece abituati a camminare solo con la macchina secondo me. Si usa la macchina in modo sproporzionato. Noi abbiamo la cattiva abi-tudine di usare troppo la macchina.

Giuseppe LetiziaVa bene alla chiusura, ma solo dalle 18 in poi. C’è la crisi... e si è visto già altre volte: quando chiudono tutta la giornata via Roma le macchine non passano e dunque i forestie-ri non passano di qua. Non vengono a com-prare... insomma se proprio devono chiudere che almeno lo facessero dalle 18 in poi.E che almeno provvedessero anche ad istitui-re, nella città, più parcheggi per le macchine come nelle altre città e le fermate del bus di città invece anche qui su via Roma.

Cosimo D’Angela

Per me devono chiuderla, meglio se per tutto il giorno. Isola pedonale, sempre, dunque. Basta vedere come si sono ridotte a causa del traffico veicolare le antiche “chianche” qui su via Roma. Non ci farei transitare nemmeno i camion “carichi” delle merci da scaricare nei negozi: come in altre città, si potrebbe ovviare con l’ausilio dei carrelli ne-cessari a portare le merci nei negozi. Basta pensare che via Roma è la via più bella della città. Poi ci potrebbero mettere degli alberi molto belli ai lati della strada, come su via Capitano di Castri. C’è poi il problema dei cani che sporcano le strade della città. Via Roma, in particolare, compresa. Insomma mi piacerebbe vederla più pulita. Ricordo la mia infanzia 73 anni fa di quando, bambino, vi giocavamo con gli amici: di quel perio-do mi sono rimaste impresse le “chianche” splendide di via Roma che allora certamente non erano così come sono ridotte e combi-nate oggi.

Franco Giurgola Credo che l’idea sia positiva, sino a un certo punto. E spiego come e perché. La mia idea sarebbe quella di creare un’isola pedonale per tutta la giornata, sempre, h24, con un “raggio” intorno alla piazza di un centina-io di metri. Trovare le soluzioni alternative al traffico in modo che poi non si inceppi il traffico per questo “collo di bottiglia” che si potrebbe creare in piazza. Ma creare questo “salottino” in cui tutta la gente si può ritro-vare sia di giorno che di sera. Io vedrei que-sto tipo di soluzione. Perché bloccare tutta una strada la vedo un pò troppo restrittiva per la cittadinanza, per i negozi, per l’econo-mia generale della città. Anche se c’è da dire

che qui manca il verde. Io sono nato su via Roma ed auspicherei pertanto un pò di verde in più. Io ricordo via Roma quando c’era-no gli alberi e non solo cemento ed asfalto e perciò so benissimo com’era bella via Roma in quei tempi.

Giuseppe Taurisano

Contrario alla chiusura, meglio tenerla aperta: ci sono tante attività che rischiereb-bero. Siamo abituati a camminare sempre in macchina e questo “agevola” il commer-ciante: i cittadini entrano e possano fare i loro acquisti nei nostri negozi. Il periodo è quello che è: già c’è crisi e se chiudono via Roma i negozi ne soffrirebbero parec-chio. Bisogna trovare un altro sistema. Per il resto, rispetto agli altri paesi la nostra via Roma la vedo misera. Forse potrebbero ab-bellirla con qualche pianta, addobbo florea-le, o qualcosa del genere.

Giuseppe Di MariaSono favorevole alla chiusura totale, purché ci sia il rispetto di alcuni “se” ed altrettanti “ma”. Ben venga pertanto la chiusura tota-le a patto e condizione in buona sostanza, che ci sia un programma ed un obiettivo a breve o a lunga scadenza. In buona sostanza solo se l’amministrazione comunale tira fuo-ri un programma serio di riorganizzazione del traffico e di “educazione” del cittadino all’uso della macchina. É pertanto altrimen-ti inutile che si facciano degli esperimenti campati in aria. E con la premessa che il francavillese è abituato ad andare e spostar-si quasi sempre e solo comunque con l’auto, è fondamentale dire le cose come effettiva-mente stanno: e cioè che con tale premessa quando c’è una chiusura straordinaria al traffico (dunque non parliamo dei festivi) c’è un abbattimento nettissimo delle vendi-te e l’afflusso di clienti è praticamente zero. In conclusione non vorrei che questa fosse soltanto una mossa politica, giusto per fare qualcosa. Personalmente sono scettico circa l’effettivo “abituarsi” dei cittadini ad una chiusura di via Roma. Visti i precedenti è dif-ficile. C’è anche poi il discorso dell’inquina-mento: proviamo a controllare e rilevare le emissioni ed il grado di inquinamento lungo via Roma a partire dalle ore 20 o le 21? Di certo si potrebbe trattare di livelli molto pre-occupanti sui quali occorrerebbe necessa-riamente “riflettere”, parlarne apertamente e con cognizione di causa ma soprattutto cercare di correre ai ripari proprio per la salute pubblica di tutti noi cittadini.

Lorenzo Cafueri

Sono contrario alla chiusura. Forse forse potrebbe andar bene ed essere utile ma a partire solo dalle ore 18 quando il traffico è intenso e non si può nemmeno camminare. Ma la mattina o il pomeriggio no. Serve te-nerla aperta per consentire alla gente di fare la spesa.

Adolfo Marmorino

Personalmente sono contrario per una que-stione di servizi. E spiego anche il perché. Secondo me grazie ai servizi che sono mi-gliorati (parcheggi a pagamento) si è verifi-cata una sorta di “stabilizzazione” dell’uten-za che ha favorito anche la nostra clientela. Chiudere via Roma al traffico diventerà un grosso problema che penalizza il commercio e potrebbe portare anche alla chiusura. In-tendo lanciare il mio appello diretto all’am-ministrazione comunale: “per favore, non chiudete via Roma al traffico!”.

Pasquale Camarda

Penso che sarebbe opportuno chiudere total-mente via Roma al traffico veicolare crean-do però i presupposti che permettano di non creare disagi e problemi alla circolazione veicolare lungo le vie limitrofe. Che non ri-sentano del traffico “limitato” e non risulti-no dunque appesantite. Magari si potrebbe pensare alla creazione di “silos” ubicati in punti strategici della città e che consentano anche di poter trovare facilmente ed agevol-mente il parcheggio. Ma oltre a ciò dotare gli stessi silos magari di biciclette a disposizio-ne dei cittadini una volta lasciata l’auto. An-cora. Dare impulso ed incrementare infine, anche il trasporto pubblico urbano anche in queste zone centrali.

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FRANCAVILLA/INCHIESTA

Via Roma chiusa al traffico: ecco cosa ne pensano i francavillesi

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Pippo Franchina

Il pericolo e la preoccupazione maggiore è quella che prima che la gente si abitui a camminare a piedi e a venire a fare le pro-prie spese e le proprie compere a piedi su questa strada passeranno molti anni. Tutto questo “inficierà” le attività commerciali al punto che in questo arco temporale ci po-tranno essere attività che sicuramente corre-ranno il rischio di chiudere. Da qui forse una “chiusura parziale” di via Roma alla sera dalle 18 in poi potrebbe essere una via pra-ticabile sino a quando non si incominci ad innescare questo meccanismo mentale nella popolazione ma non deve essere disgiunta da una adeguata preparazione di una via-bilità ben sistemata e organizzata dal punto

di vista dell’amministrazione. Oltre ad una adeguata riqualificazione di questo manto stradale.

Fabrizio Bottari Secondo me si potrebbe anche chiudere via Roma al traffico però ci devono essere delle alternative. Cosa che Francavilla sincera-mente non ha. Per cui se queste alternative vengono a crearsi, via Roma si potrebbe anche chiudere. Bisognerebbe migliorare il piano del traffico.

Anna D’Amone

Io non sono d’accordo. Per un semplice mo-tivo ed una ragione pratica: perché creereb-be disagi alla mia attività, al mio settore. Se chiudono via Roma per me è finita perché

vendo prodotti pregiati contenuti in scatole molto capienti e pesanti che non possono essere ritirati e trasportati a passeggio o a piedi come con altri prodotti in una semplice busta e dunque se i miei clienti a causa della chiusura al traffico di via Roma per ritirarli non dovessero poter venire qui su via Roma davanti al mio negozio con la macchina, per me è finita. É come se io dovessi chiudere la serranda del mio negozio.

Giuseppe Curto

Io sarei abbastanza d’accordo alla chiusura totale. Anche se mi piacerebbe che ci fosse un periodo di prova. Sarei assolutamente fa-vorevole se via Roma si trasformasse. Una volta si parlò di abbellirla e di farla diven-

tare un salotto. Io devo sottolineare che via Roma oggi è una delle più brutte strade di Francavilla Fontana. Basta dare uno sguar-do il giovedì pomeriggio quando i negozi sono chiusi e le insegne sono spente diventa un tugurio. Non c’è illuminazione. Non ne parliamo poi della strada. Altro che salotto. Per cui: sì, potrebbe essere una bella idea quella di chiudere via Roma al traffico ma bisogna dare anche al cittadino la “spinta” a venire a via Roma a piedi. Per cui un pe-riodo di prova non starebbe male.

Sono assolutamente con-trario perché ogni qual vol-ta che per un qualsiasi mo-tivo viene chiusa la strada, non si lavora più. Abbiamo già esperienze negative in

passato"Cosimo Rubino

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Via Roma chiusa al traffico: ecco cosa ne pensano i francavillesi

Page 14: ilbrindisino34

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Appena la segnalazione che parlava di degrado sotto il ponte nella zona industriale è giunta, “il brindisino”

è subito piombato a verificare la notizia. E a documentare lo scempio e la vergogna!Ancora una volta dobbiamo purtroppo scri-vere “Che schifo!”. Già tempo fa ci eravamo occupati peraltro di una situazione analoga con l’immondezzaio poco edificante a cielo aperto che qualcuno o più di qualcuno, sta di fatto, aveva provveduto a realizzare nelle popolate campagne a 4 km dalla “Città de-gli Imperiali” lungo la Francavilla - S. Vito. Ebbene questa volta ci occupiamo della se-gnalazione che ci ha portati in piena zona in-

dustriale di Francavilla Fontana. Ecco la sce-na che si presenta ai nostri occhi come pure immaginiamo a quelli degli imprenditori o commercianti anche del nord o di altre parti del mondo che magari sono soliti transitare obbligatoriamente anche da questa strada per entrare nella zona industriale provenien-ti dalla strada statale 7. Pessimo biglietto da visita, certamente. Indecoroso: offensivo ol-tremodo nei confronti di chi invece è solito lavorare alacremente e con il senso civico e della pulizia innato - ci piace credere ed immaginare - come nella stragrande maggio-ranza dei cittadini francavillesi e non. Certo, con qualche evidente eccezione.

Che fare allora, visto che più di qualcuno avrebbe scambiato le periferie della “Città degli Imperiali” per discariche a cielo aperto dove riversare di tutto e di più? E così se è vero che a mali estremi il “ditterio” antico vorrebbe ci fossero gli “estremi rimedi”, al-lora perché non equipaggiare e dotare le no-stre pur belle zone periferiche – ivi compre-sa la zona industriale – di telecamere atte a registrare e smascherare cercando magari di cogliere sul fatto chi è dedito a simili ripro-vevoli pratiche incivili?E così se ancora una volta e a scanso di equivoci non intendiamo rivolgerci né agli amministratori comunali né tantomeno alla

società ed ai solerti operatori ecologici che ne siamo certi provvedono quotidianamente e costantemente a ripulire la città ed i suoi dintorni da nefandezze simili, pure vorrem-mo ci fosse però la possibilità di poter prov-vedere e fare in modo che a colui o a coloro che sporcano – in maniera siffatta, abnorme peraltro - possano essere assicurate le giuste "punizioni".Un simile immondezzaio come testimonia-no le foto scattate qualche giorno prima di andare in stampa, purtroppo non sono sem-plicemente spazzatura, gettata peraltro fuori dai cassonetti, ma ancora una volta meditata cattiveria allo stato puro.

Ancora una volta, vergogna!Nella zona industriale, sotto il cavalcavia della S.S.7 esiste una discarica a cielo aperto

FRANCAVILLA IL BRUTTO & IL BELLO

"Ad alcuni giorni dalla pubblicazione dell’elenco regio-nale che ha ufficializzato la definitiva ammissibilità del progetto relativo alla zona P.i.p. ad un finanziamento di

oltre 4 milioni di euro intendiamo rassicurare tutti gli operato-ri, ove ve ne fosse ancora bisogno, che la somma sarà utilizza-ta esclusivamente per la zona industriale.Allo stesso modo confermiamo ogni più ampia disponibilità dell’amministrazione ad ascoltare le richieste e le istanze che dovessero pervenire dagli imprenditori e dalle associazioni di categoria.Il lusinghiero risultato ottenuto conferma il trend positivo di questa amministrazione e premia il grande sforzo ed impegno non solo dell’amministrazione ma anche dell’ufficio tecnico

che, è bene ricordare e sottolineare, ha realizzato un progetto classificatosi al 9° posto a livello regionale.Oggi ci piace ricordare come all’indomani della notizia dell’esclusione del nostro progetto l’amministrazione comu-nale, anziché perdersi e farsi travolgere da inutili e sterili po-lemiche di certa parte dell’opposizione, ha provveduto alla tempestiva presentazione, avverso la graduatoria provvisoria, di apposito ricorso il cui accoglimento ha confermato il nostro buon operato e la bontà, completezza e qualità del progetto".Il sindaco(dott. Vincenzo della Corte)L’assessore alle Attività Produttive(avv. Antonio Andrisano)

Sulle infrastrutture della zona P.I.P. il dialogo è apertoRiceviamo e pubblichiamo un intervento del sindaco e dell'assessore Andrisano

· ECCO COME SI MANIFESTA IL DEGRADO SOTTO IL PONTE DELLA S.S.7 IN PIENA ZONA INDUSTRIALE A FRANCAVILLA NEL FOTOSERVIZIO DI DENUNZIA REALIZZATO LO SCORSO 6 SETTEMBRE ALLE ORE 11 CIRCA. QUI SOPRA LO SVINCOLO

· L'INGRESSO ALLA ZONA P.I.P. DI FRANCAVILLA FONTANA

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SAN MICHELE SALENTINO

L'assistenza agli anziani? In arrivo otto volontari

Con un Avviso pubblico emanato e diffuso ed in vi-sione sul sito internet ufficiale, il Comune di San Michele Salentino comunica che verrà effettuata

una selezione per un numero complessivo di 8 unità (vo-lontarie e volontari) da impiegare nel progetto di servizio civile Senex di cui risulta soggetto attuatore. La durata del servizio è di 12 mesi (distribuite in circa 30 ore settima-nali) con un trattamento mensile economico di € 433,80. Tutte le informazioni riguardanti gli elementi fondamenta-li dei progetti di servizio civile ammessi a finanziamento sono anche visionabili sulla scheda progetto pubblicata sul sito internet del Comune http://www.comune.sanmichele-sal.br.it/ e possono essere richieste presso l’Ufficio Servizi Sociali del Comune. Le domande di ammissione - prosegue l’Avviso emanato e diffuso dal Comune di San Michele Salentino - dovranno essere presentate entro e non oltre il 4 Ottobre prossimo. Stando a quanto reso noto, obiettivi del progetto sono quelli di migliorare la qualità della vita della popolazione anziana del Comune e della famiglia che ospita l’anzia-no. Ma anche di rafforzare le strutture ed i servizi esistenti nel Comune, migliorarne l’efficacia e l’efficienza, attra-verso la valorizzazione delle buone pratiche ed il lavoro di rete, coinvolgendo i cittadini, il Comune, le istituzioni

e le imprese del territorio. Il progetto si articolerà altresì in “macro-attività” quali l’inserimento dei volontari nella rete degli operatori; avvio al servizio; accompagnamento e trasporto presso servizi territoriali e/o mediante inizia-tive ludico creative; sviluppo ed attuazione delle attività previste.É richiesta massima flessibilità di orari ed in particolare la disponibilità - tra le altre - a lavorare anche di sabato e domenica.I volontari acquisiranno competenze in materia di assisten-za degli anziani con particolare riferimento all’intervento in condizioni di emergenza (elementi di pronto soccorso, patologia, farmacologia). La partecipazione al progetto porterà, principalmente, i volontari ad acquisire figure professionali con specifiche competenze nell’assistenza della terza età e figure competenti nell’intervento di primo soccorso. Ci saranno anche momenti di verifica finale.

Saranno impegnati in diverse attività di servizio in favore della terza età

I dati in pilloleSan Michele Salentino con i suoi 6.349 abitanti è fra i comuni più piccoli della

provincia di Brindisi. Dall'analisi dei dati sulla popolazione emerge che gli anziani

oltre i 70 anni residenti nel comune sono 943, il 24% della popolazione. Vale a dire

che un abitante su quattro ha più di 70 anni.

Il Comune vuole migliorare la qualità della vita e favorire un lavoro di rete

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daUmbertoVieni a trovarci...

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A dieci mesi dalla prevista conse-gna dei lavori per la costruzio-ne del palazzetto dello sport di

Francavilla Fontana si intravedono con chiarezza le prime opere. In particolare come si evidenzia dalle foto scattate il 7 Settembre scorso, la ditta appaltatrice ha iniziato i lavori riguardanti la gradinata, mentre per i servizi igienici è quasi tutto pronto.Sono stati anche realizzati gli spogliatoi e la biglietteria (ovviamente al momento solo il rustico). Ricordiamo che la previ-sione di spesa del progetto ammonta a € 3.500.000,00. Progettisti e direttori dei lavori sono gli architetti francavillesi Angelo Fedele e

Nicola Martina. Il finanziamento è stato ottenuto median-te la contrazione di un mutuo con la Cas-sa Depositi e Prestiti e mediante fondi comunali derivanti dal condono edilizio (anni 2004/2005).Il complesso sportivo sarà coperto da una struttura di legno lamellare e avrà una su-perficie coperta di 2742 mq.Le imprese sub-appaltatrici sono la ditta Luigi Sarcinella e Cimenis Costruzioni s.r.l.Il Sindaco Vincenzo della Corte ha assi-curato che la società di basket Soavegel-Nuovarredo metterà piede nella struttura completata nel prossimo campionato 2011/2012.

-10 mesiToh, ecco le gradinate!Palazzetto dello sport, "ilbrindisino"

prosegue nel suo pressing

· AL VIA LA COSTRUZIONE DELLA GRADINATA

· PIASTRELLATI I SERVIZI IGIENICI RISERVATI AL PUBBLICO. NELLA FOTO ACCANTO LA REALIZZAZIONE DEI SERVIZI ANNESSI ALLA BIGLIETTERIA. A SEGUIRE IL RUSTICO RIGUARDANTE GLI SPOGLIATOI

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opinioni

Dott.ssa Elisabetta SantoroEducatore Professionale

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La vita spesso pone dinanzi ai nostri occhi diversi ostacoli..Inconsciamente sbagliamo ed incor-

riamo in errori, talvolta, imperdonabili.Pensiamo che essere liberi sia sinonimo di leggerezza, non rispetto, padronanza e domi-nio dell’altro …In realtà la libertà è un concetto ed un valore ricco di sfaccettature ed indescrivibile …Nel nostro presente la libertà ha assunto un ruolo ambiguo.

Essere liberi significa fare ciò che si vuole, indipendentemente dalle conseguenze.Si è liberi di rubare …Si è liberi di uccidere …Si è liberi di intraprendere strade devianti..Si è liberi di fare tutto ciò che si vuole, ma soprattutto si è liberi di decidere di non-vi-vere.Sarà probabilmente una frase severa e nella sua complessità cruda, ma se ci soffermas-simo a riflettere, la libertà, il più delle volte,

si manifesta in tali catastrofiche circostanze.Non si utilizza MAI la libertà per portare la pace … MAI per seminare rispetto … MAI per vivere una vita degna d’essere chiamata tale.La libertà ha un ruolo determinante per ogni scelta di vita, ma è pur sempre un ideale alto, semplice da raggiungere, ma difficile da at-tualizzare nella vita quotidiana.Bisognerebbe comprendere a pieno l'impor-tanza della libertà per riuscire a manifestar-

la al mondo intero. Non potremmo mai immaginare una vita priva di valori … Per renderla uni-ca, la libertà è fon-damentale, perché un’esistenza senza libertà è come un cielo senza sole!

Una vita per essere liberi…Tanta libertà per vivere?!?

“Apprendo che, mentre molti istituti scolastici, in esecuzione della loro auto-

nomia, hanno già avviato o stan-no per avviare in anticipo rispet-to alla data ufficiale fissata al 20 settembre le lezioni del nuovo anno, la Regione non avrebbe ancora provveduto ad autorizza-re fino a tale data la SUD-EST a riprendere gli appositi collega-menti”, segnala il consigliere re-gionale del Pdl Maurizio Friolo.Ed aggiunge: “Gli studenti di

molti Comuni del Brindisino privi di ferrovia saranno messi così nelle condizioni di non po-ter raggiungere le sedi degli isti-tuti, per di più nell’anno in cui si inaugura la nuova regola per la quale con più di 50 assenze si è bocciati.Ancora una volta la Regione Pu-glia, dopo avere predicato bene a favore dei pendolari, degli studenti e dei pubblici servizi, alla prova dei fatti razzola ma-lissimo”.

Friolo: "apre l'anno scolasticosenza trasporti per gli studenti"

LA SEGNALAZIONE

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Parte bene la Soavegel-Nuovarredo Francavilla nella nuova stagione 2010-11 aggiudicandosi il quadrangolare di

Mola a cui partecipavano, oltre alla squadra degli Imperiali, il Basket Ceglie (B) e le due squadre di serie C, Mola e Monteroni. 80-77 è il punteggio finale con cui la squadra biancazzurra si aggiudica la finale del torneo ai danni dei cugini cegliesi in una partita che rappresenta un anticipo degli incontri che ve-dranno opposte le due squadre nel campiona-to di serie B dilettanti.Anche se in una competizione amichevole, la vittoria rappresenta un importante risultato specialmente dal punto di vista psicologico, abituando la squadra ad assumere il giusto atteggiamento e la mentalità a lottare e vin-cere in questa nuova stagione che la vedrà impegnata per la prima volta nella sua storia nel campionato nazionale di serie B dilettan-

ti.“Il lavoro di questi primi 10 giorni”, dichiara il preparatore prof. Beppe Valente, è rivolto principalmente a smaltire le tossine accumu-late e al recupero della forma dopo più di due mesi di assenza dai campi di gioco. Ottime la risposta dal punto di vista atletico da parte di tutto il roster: si vede che è un gruppo di ragazzi di ottimo livello e con grande voglia di lavorare.”Ottimo il giudizio anche da parte di coach Davide Olive: “anche se siamo a pochi giorni dall’inizio della preparazione, vedo un grup-po voglioso di raggiungere ottimi risultati e già ben coeso malgrado l’inserimento di nuo-vi giocatori; questo dovuto anche al fatto che molti di loro già si conoscevano abbastanza per precedenti esperienze nelle passate sta-gioni, aspetto che è stato ben valutato nella costruzione del nuovo roster.

Per giovedì 16 alle ore 20:30 è fissata una prestigiosa amichevole ad Ostuni contro la locale formazione militante in serie A dilet-tanti. In caso di superamento del primo turno di Coppa Italia, sarà impegnata nel secondo tur-no della competizione (sempre con la stessa formula di semifinali e finale insieme ad al-tre tre squadre vincenti il proprio girone) o in caso negativo in un torneo amichevole da stabilire.Si prospetta un calendario ricco, di importan-ti appuntamenti per arrivare al 3 ottobre data fissata per la prima giornata di campionato che prevede per la squadra del presidente Bianco l’esordio interno contro la formazio-ne della Cestistica Bernalda.

Bruno PassaroAddetto Stampa Soavegel - Nuovarredo

BASKET/SERIE B

La Soavegel-Nuovarredo si aggiudica il torneo di MolaPrima giornata di campionato il 3 ottobre

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AUTONOLEGGIO SENZA CONDUCENTE

· UNA SEDUTA DI ALLENAMENTO PRESSO LA PALESTRA DELLA SCUOLA MEDIA SAN FRANCESCO. NELLA FOTO SOTTO LILLO LEO

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Messosi alle spalle un campionato che più deludente non poteva es-sere, accantonati sconforto ama-

rezza e scoraggiamento, Mino Distante si è rimboccato nuovamente le maniche e si è rimesso al timone della squadra di calcio francavillese. Un uomo solo al comando; nel senso che i vari appelli ai colleghi impren-ditori affinché lo supportassero economica-mente nell’avventura calcistica non hanno dato i frutti sperati. La tanto sospirata mano tesa, e piena, non è arrivata da alcuno. Arri-vato è invece, dopo la retrocessione e la tri-stezza che ne seguì, il ripescaggio. E allora il buon patron, che nel pallone ci mette cuore anima e soprattutto soldi, che ha fatto? Ha riscritto la squadra al campionato. E l’avven-tura è ricominciata. Detta così rischia di sembrare una favoletta con tanto di lieto fine. Solo che per scoprire se il finale sarà lieto o se sarà più semplice-

mente definitivo bisognerà attendere la fine del prossimo campionato. Se le cose non dovessero andare per il meglio sarebbe assai improbabile che Distante possa poi scom-metterci ancora una volta e per l’ennesima volta da solo.Presidente, dopo tutta l’amarezza dei mesi scorsi, con quale spirito vive il nuovo cam-pionato? Quali obiettivi vi siete dati per la squadra?“Lo spirito non è certo dei migliori. Il ripe-scaggio, e quindi il ritorno nell’interregiona-le ci ha indubbiamente riempito di gioia. Ma non basta. Vorremmo questa stagione pun-tare alla salvezza, quella però guadagnata sul campo e non quella figlia di un ripescag-gio. Abbiamo messo su una squadra che ci auguriamo possa centrare questo obiettivo. Abbiamo puntato molto sui giovani”.Distante, nonostante i suoi reiterati appel-li, nessuno fra gli imprenditori è venuto a

darle manforte. Deluso?“Guardi, sono anni che chiedo il supporto ai miei colleghi imprenditori. E sono anni che i miei appelli non vengono raccolti. Per questa nuova stagione alcuni amici mi han-no comunque promesso che daranno un loro contributo. Li ringrazio. I piccoli contributi però non bastano e comunque non risolvo-no il problema. Da solo non posso farcela. Oltre alla squadra maschile c’è da mante-nere pure quella femminile che, vale la pena ricordarlo, disputa un campionato a livello nazionale. Ciò vuol dire lunghe ed onerose trasferte”.Vetrina nazionale, questa, snobbata a quanto pare dalle grandi aziende che non intendono sponsorizzare. Quanto le di-spiace?“Dispiace molto. Dispiace anche il disinte-resse del mondo della politica e degli enti quali Comune, Provincia e Regione. La no-stra squadra femminile è l’unica realtà del genere da Roma in giù. Le nostre ragazze giocano nelle città del nord. E quando gio-cano, a scendere in campo non è la squadra di calcio “Distante” ma è il “Francavilla Calcio”. È il nome della nostra città che portiamo in giro, è il nome della nostra cit-tà che si legge nei manifesti e sui giornali. Questa è anche promozione del territorio. Evidentemente non se ne rendono conto o non li interessa. Comunque non è mai troppo tardi, speriamo che le cose cambino e che se qualcosa non si è ancora mosso possa farlo più avanti”.La stagione scorsa, presidente, è stata dav-

vero deludente. Le sono mai venuti meno l’amore e la passione per il calcio? Si è mai stufato di questa situazione?“E’ vero ho una passione sfrenata per il calcio, per il Francavilla Calcio, per i co-lori biancazzurri. È uno sport che mi regala grandi emozioni. Spesso mi si è visto piangere per la gioia o per la tristezza. Ammetto che voglia di mol-lare tutto ne ho avuta, eccome. Vede, per il calcio, ho trascurato la mia famiglia ed il lavoro. Quando si fanno tanti sacrifici per portare avanti una passione sana come la mia ed in cambio si ricevono delusioni, arriva il mo-mento in cui ci si ferma a pensare se alla fine ne valga davvero la pena. Quest’anno sono ancora qui, ma se le cose non cambieranno allora farò prevalere il buonsenso”.

CALCIO/RIPESCAGGI di Maria Angelotti

Patron Distante, forse l'ultima avventura?Serie D. Intervista al Presidente del Francavilla Calcio

Il calcio, a Francavilla, non è solo quello del più blasonato “Francavilla Calcio” di patron Mino Distante. Forse non tutti

sanno che esiste, e ben si distingue (essendo nelle graduatorie la seconda realtà calcistica maschile per importanza nel territorio fran-cavillese) alle “falde” di castello Imperiali, un'altra compagine sportiva: quella dell' A.S.D. Imperial Francavilla, neo promossa in seconda categoria. Una categoria di tutto rispetto dacché prevede, tanto per intendersi, trasferte non più provinciali ma regionali. Il team, che fa capo al presidente Mimmo Ligorio da qualche giorno ha ufficializzato la nuova guida tecnica della squadra. Si tratta di Mimmo Trisolino. Trisolino arriva dopo aver conquistato il tito-lo provinciale di terza categoria nelle file del San Marzano e dopo aver guidato brillante-mente, due anni fa, gli juniores nazionali del Francavilla calcio. Il direttore sportivo sta dunque lavorando ora per allestire una rosa

competitiva, puntando soprattutto sui gio-catori che, nella scorsa stagione, sono stati gli artefici della promozione in seconda ca-tegoria. Mettere su una squadra competitiva, un'impresa non facilissima, vista la difficoltà nel trovare ragazzi nati dal 1990 in poi. Per regolamento è infatti necessario schierare almeno tre giocatori under per tutta la du-rata regolamentare dell'incontro. Difficoltà a reperire gli under non già perché non vi siamo ragazzini di quest'età in giro. Anzi. I problemi nascono dal fatto che, come spiega patron Ligorio, “con troppa boria e eccesso di protagonismo, molti ragazzi ci sfuggono per approdare in squadre non proprio confi-nanti per miseri rimborsi spese, convinti che il giocattolo del calcio dia ancora sbocchi importanti, ma alla fine senza la coscienza che a 20 anni bisognerebbe iniziare a pro-grammare il proprio futuro professiona-le, anziché seguire un sogno impossibile”. (M. A.)

L'Imperial Francavilla alla conquista della 2ª categoriaDi questa compagine calcistica fanno parte anche il presidente Mimmo Ligorio e l'allenatore Mimmo Trisolino

· LA FORMAZIONE SCESA IN CAMPO CONTRO IL POMIGLIANO

· MINO DISTANTE

· ALCUNI GIOCATORI DELL'IMPERIAL FRANCAVILLA

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Dal 20 al 26 luglio 2010, la giovane ar-tista Antonella Zito

ha esposto il frutto della sua ricerca espressiva – narrata attraverso una ricchissima gamma di colori, forme e ma-teriali e intitolata “il CAOS che ho dentro” – nell’ambien-tazione particolare e sempre suggestiva della Torre Civi-ca di Cisternino. Le opere di Antonella – ha detto nel suo commento il professore Sil-vano Marseglia - artista di eccellente futuro, si propon-gono in maniera sempre nuo-va, anche perché nuovissime e innovative sono le tecniche usate, insieme a quelle tradi-zionali. La personale è sta-ta divisa in tre parti: quadri, fotografi e, installazioni. Per chi è abituato alla tradizione non è facile a volte capire e seguire l’arte digitale, anche perché è necessario avere del-le conoscenze particolari in

materia, anche se essa è co-munque sempre concettuale, nella mente e nelle emozioni dell’artista. Non c’è la tavo-lozza tradizionale, nell’arte digitale, ma una serie di pro-grammi versatili e di tecniche innovative che permettono comunque un’ampia ricer-ca all’artista, che è sempre quello che guarda oltre. “An-tonella Zito attraverso la sua arte – ha detto di lei Maria Rosaria Acquaviva - insegue il futuro e la libertà con una tensione lirica e introspettiva che sconfi na nel sogno, verso luci e ombre spesso inquie-tanti. Con un cammino mol-to audace e personale, scava nella complessità della vita con il suo caleidoscopio di emozioni, e il computer serve a dare ordine e voce al Caos che l’artista ha dentro e che è nel mondo, creando nuovi universi formali”.

(M. A.)

Prossimamente

Il CAOS che ho dentro

Mostra di Antonella Zito

· NELLE FOTO I VINCITORI DELLA PRIMA EDIZIONE: SARA LIBARDO (DA SINISTRA) E ALESSANDRA ALTAVILLA

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diritti dei cittadini

É proprio vero! L’Italia è una repubblica fondata sulle multe: basti pensare che nell’ultimo decennio la spesa per le con-

travvenzioni è triplicata e addirittura supera i 2 miliardi l'anno. Gli enti locali, a corto di quattrini, hanno deciso di tappare i buchi di bilancio a colpi di verbali sot-to i tergicristalli delle auto: dispiegando centinaia di infl essibili ausiliari del traffi co, posizionando migliaia di occhi elettronici a presidio delle zone a traffi co limitato (z.t.l.) e utilizzando come ban-comat fai-da-te gli autovelox. Risultato: sugli ita-liani piovono verbali, e non è più un caso che nei conti dei Comuni italiani, alla colonna entrate, la voce “multe” pesa ormai come quella del gettito dell'addizionale Irpef. Eppure i cittadini brindisini devono ritenersi più fortunati di altri: stando ai dati del Viminale nel 2009 sono state accertate multe per soli 140 mila

euro, con una spesa media pro capite per i cittadi-ni di un euro e dieci centesimi! Roma, Firenze e Catania si confermano, invece, le città più “peri-colose” per gli automobilisti tricolori.

LE STRANE MULTEDEL CODICE DELLA STRADA

L'infrazione più “verbalizzata” resta la sosta in zona vietata ... dipenderà forse dal fatto che la sanzione comminata è di euro 38,00 che, guarda caso, è esattamente pari al costo del ricorso dinan-zi al giudice di pace?!Ma a creare clamore sono le multe paradossali che il Codice della strada ancora contempla! La più strana è forse quella di 74 euro infl itta a chi at-traversa un passaggio a livello incustodito mentre sopraggiunge un treno: il paradosso consiste nel fatto che lo Stato ha il diritto di tenere passaggi a livello incustoditi, ma il cittadino ha il dovere di non andare sotto il treno, sotto pena di una sanzio-ne. Ma non si tratta di un caso isolato. Tra le strane sanzioni vi sono anche quella di 22 euro per chi circola con una bicicletta senza pneu-matici (?) (art. 68) e per chi butta una cicca o un pezzetto di carta per strada (art. 15), creando – nell’ultima evenienza contemplata - un pasticcio inestricabile con altre normative (i. e. artt. 639 e 674 del Codice penale, d.lgs. n. 152/2006 - Co-dice ambientale – e varie ordinanze dei sindaci). Ancora.

IL CASO DEI VEICOLIA TRAZIONE ANIMALE

Chiunque circola con veicoli a trazione animale muniti di pattini su strade che non sono innevate paga 22 euro (art. 51): ma come fa un veicolo a trazione animale munito di pattini a circolare su strade non innevate? E’ fatto divieto - sotto pena di una sanzione di 36 euro – di: spargere fango

sulle strade (?) (art. 15); piantare tende sulle auto-strade (?) (art. 175); bloccare colonne e convogli di truppe militari (art. 163). E’, altresì, vietato realizzare corsi d’acqua nella sede stradale (?), sotto pena di una sanzione di 742 euro (art. 25) e costruire baracche sulle strade (?), sotto pena di una sanzione di 148 euro (art. 20)!

IL DIRITTO A NON PAGARE

Nella ipotesi in cui capiti di ricevere una multa per infrazione al Codice della Strada, occorre por-re in essere alcuni accorgimenti per invocare il “diritto a non pagare”.Innanzitutto occorre prestare attenzione ai tempi di notifi ca del verbale: la P.A. deve provvedere entro 150 giorni (che si ridurranno a 60 se entrerà in vigore la riforma al C.d.S., già approvata dal Senato), altrimenti l’obbligazione si estinguerà. L’eventuale pagamento effettuato oltre i 150 gior-ni costituirà indebito oggettivo per la Pubblica Amministrazione e si può chiederne la restituzio-ne entro 10 anni.

LA CONSEGNA DELL'ATTO

Allo stesso modo, è bene sapere che il postino deve consegnare l’atto nelle mani dell’interessa-to e, in sua assenza, ad una persona di famiglia purché non manifestamente affetta da malattia mentale o di età non inferiore a quattordici anni. In assenza anche dei familiari, l’atto deve essere consegnato al portiere della abitazione e nel caso in cui il postino non trovi proprio nessuno, deve affi ggere copia alla porta d’ingresso oppure met-terlo nella cassetta della posta di casa o del luogo di lavoro, e riportare l’atto all’uffi cio postale, ri-cordando che deve allegare all’atto un resoconto, datato e sottoscritto, di ciò che ha fatto. Ovviamente il trasgressore dovrà essere informa-

to dell’atto con raccomandata con avviso di rice-vimento. Se l’atto non viene ritirato entro dieci giorni (magari perché non se ne è avuta conoscen-za) la P. A. dovrà inoltrare una lettera a.r.. E solo dopo ulteriori dieci giorni dalla data della spedi-zione di tale raccomandata, inizierà a decorrere il termine per impugnare il provvedimento, mentre l’atto sarà comunque reperibile all’uffi cio postale anche oltre tale data. Si badi bene che tra le motivazioni da addurre in un eventuale ricorso potrebbe esservi proprio quella del mancato rispetto da parte della P. A. delle regole sulla notifi ca: sarà, pertanto, possibile impugnare la cartella esattoriale (il provvedimen-to cioè tramite il quale l’amministrazione imporrà il pagamento), sostenendo il vizio di notifi ca.

TUTTI I TERMINI PER UN RICORSO

Occhio al termine di 60 giorni dalla contestazione o dalla notifi cazione per presentare ricorso (an-che personalmente, senza l’assistenza obbliga-toria di un avvocato) al Prefetto del luogo della commessa violazione – depositando l’atto brevi manu o inviandolo (con raccomandata) all’uffi cio o comando cui appartiene l’organo accertatore - ovvero al Giudice di Pace. Rispetto dei termini anche per la Polizia Municipale (ovvero l’uffi cio accertatore presso cui si è presentato il ricorso) che deve perentoriamente, nei 60 giorni successi-vi, trasmetterlo al Prefetto, il quale dovrà decidere entro 120 giorni dalla data di ricezione degli atti da parte dell’uffi cio accertatore, emettendo ordi-nanza motivata di archiviazione degli atti oppure di ingiunzione di pagare una somma determinata.c) Infi ne, laddove la sanzione amministrativa comminata riguardi la violazione di una ordinan-za del sindaco o di un regolamento comunale, è necessario verifi care, in primis, che tale ordinanza o regolamento sia realmente stato emanato!

Avv. Marina della CorteUnione Nazionale Consumatori-

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TORORiprendersi dalle vacanze sarà, per la maggior parte di voi, un grande sforzo ed una grande tristezza. Vi dovrete abituare di nuovo, e lo fa-rete lentamente, con i vostri tempi e con il vostro umore altalenante. Alcuni dei vostri colleghi lo accetteranno e vi comprenderanno, altri un po' meno, forse perché anche per loro non è facile. Evitate pertanto gli scontri.

GEMELLIVi sentirete molto più in forze del solito, in quanto le persone che vi sono intorno cadranno tutte ai vostri piedi e si piegheranno sotto la vostra volontà. Cercate di essere molto più attivi quindi, cercate di approfi ttare del vostro fascino e della vostra infl uenza, poiché è possibile che nel futuro non abbiate più la stessa fortuna.

CANCROForse avrete a che fare con persone che non conoscete e questo potreb-be mettervi in imbarazzo sulle prime, ma poi sicuramente riuscirete a trovare dei punti di contatto, grazie anche alla vostra docilità e al modo che avete di parlare con la gente. Colpisce sempre il vostro modo di fare, quindi andate tranquilli.

LEONECercate di andare d'amore e d'accordo con tutte le persone che vi cir-condano, poiché l'armonia può risultare fondamentale all'interno di un gruppo di persone. Le vostre opinioni andranno quindi espresse in modo semplice, ma soprattutto con calma, senza cercare di imporre nulla agli altri e vedrete che essi, di contro, si comporteranno allo stesso modo.

VERGINENon dovrete pensare troppo alle situazioni sentimentali, le quali non vi daranno troppe soddisfazioni, o comunque non come le vorreste voi. Essendo degli inguaribili romantici infatti, è possibile che vi aspettiate chissà cosa dal partner o dalla persona che vi piace, soltanto perché avete voglia di romanticismo, tuttavia, non funziona nulla a comando.

BILANCIADovreste cercare di tenere fuori dalla vostra vita lavorativa, quella privata, poiché potrebbe non fare una bella impressione alle persone che avrete intorno, specialmente se non le conoscete bene e se essi non conoscono voi e non sanno che sapete comunque mantenere il controllo in ogni situazione. La loro preoccupazione sarebbe giustifi cata.

SCORPIONELa vostra ambizione potrebbe apparire completamente fuori luogo, soprattutto considerando che le persone che avete intorno, vorrebbero sentirvi parlare di altro. Non potete biasimare coloro che non hanno le stesse vostre preoccupazioni e soprattutto se non le mettete a conoscen-za delle varie situazioni che state vivendo.

SAGITTARIOAvrete molta energia a disposizione, soprattutto considerando che i vo-stri progetti hanno preso il via e che stanno procedendo anche abbastan-za rapidamente. Sfruttate questo vento positivo e spingete su contratti e posizioni che non vogliono assestarsi. Vedrete che con le vostre capacità potrete combinare grandi cose.

CAPRICORNOE' il caso di ricordare alcune lezioni impartitevi da persone abbastanza intelligenti da sapere il fatto loro, e voi dovreste prendere i loro consigli come tesoro e cercare di assimilare la loro esperienza. Vedrete che tutto vi tornerà utile; è il momento giusto anche per ringraziarli e renderli partecipi della vostra maturità grazie sempre a loro.

ACQUARIODovrete essere abbastanza leali da cercare di intrattenere con le persone che vi saranno intorno, dei rapporti onesti, nonostante tutto vi prean-nunci il contrario. Non potete omettere dei particolari importanti in un affare, così come in una relazione, quindi vi converrà mantenere sempre una certa sincerità, anche se potrebbe costarvi

PESCIPotreste sopravvalutare le vostre sensazioni e fi nire per dire parole e pensieri che in realtà non vi appartengono e che non volete nemmeno condividere. Le persone sbagliate sono sempre con le orecchie pronte a recepire qualcosa che potrebbe tornare loro utile ed è per questo che dovreste evitare paroloni di cui non siete sicuri del signifi cato.

Sarà in radio da venerdì 10 Settembre “Stay the night” il

nuovo singolo di James Blunt che anticipa il nuovo disco

di inediti “Some kind of trouble” pubblicato da Atlantic/

Warner Music e in uscita il prossimo 9 novembre.

“Some kind of trouble” arriva dopo il successo del se-

condo album di Blunt “ All The Lost Souls”, disco di

platino in italia con oltre 70.000 copie vendute, che ha

debuttato al Numero Uno sia nella classifi ca degli album

che in quella dei download nel nostro paese, oltre che

in Inghilterra, Irlanda, Australia, Germania, Svizzera, Au-

stria, Francia, Nuova Zelanda e Canada.

James Blunt è diventato uno dei nomi più popolari e

apprezzati della musica pop internazionale, dopo il for-

tunatissimo album di esordio “Back To Bedlam” che ha

venduto ben 11 milioni di copie in tutto il mondo, arri-

vando al primo posto in classifi ca in 18 paesi ed entran-

do nella top 10 in altri 35.

“Back To Bedlam” è il disco che ha venduto di più in

assoluto in Inghilterra negli ultimi dieci anni seguito da

“No Angels” di Dido e da “Back to black” di Amy Wi-

nehouse.

Una breve lista dei riconoscimenti ottenuti da James

Blunt include l’essere stato nominato per cinque Gram-

my, essere stato il primo artista inglese - dopo Elton John

con la sua “Candle in The Wind” - a raggiungere il pri-

mo posto della classifi ca dei singoli negli Stati Uniti con

“You’re Beautiful”, e aver vinto due MTV Awards e due

Brit Awards.

MUSICA

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