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Via Brunelleschi, 1 - 50123 Firenze - Tel. e Fax 055/284642 - Bimestrale - Sped. Abb. Post. Gr. IV 70% - Aut. Trib. FI 3114 del 16.3.83 Anno XI - N° 3 Il quadrilatero incompiuto la bussola Si è tenuto il 14 maggio 1993 a Firenze un incontro tra la Segreteria nazionale FULC e l’Associazione Italiana Informatori Scientifici del Farmaco (AIISF) per un esame della situa- zione del settore farmaceutico. FULC e AIISF hanno evidenziato come le difficoltà del settore abbiano origine da scelte ed iniziative sbagliate di chi, a livello politico ed imprenditoriale, aveva ed ha potere decisiona- le e come questi errori siano stati oggi evidenziati dalle decisioni assunte in materia di contenimento della spesa pubblica (diminuzio- ne dei prezzi, introduzione del sistema dei “bollini”). Queste difficoltà, pur con notevoli differenziazioni tra le aziende, rischiano di ave- re ripercussioni negative sui livelli occupazio- nali di tutti gli addetti del settore nonché sulla stessa attività di informazione scientifica sui farmaci ed hanno già provocato da parte delle Direzioni Marketing l’adozione e/o l’intensificazione di pressioni lesive della digni- tà e professionalità degli informatori scientifici del farmaco. FULC e AIISF chiedono pertanto alla Farmindustria ed alle Aziende associate: - di far applicare rapidamente e di rispettare i codici deontologici proprî ed altrui nonché le leggi vigenti; - di porre fine alle indagini di mercato, vere e proprie forme di controllo a distanza della attività degli ISF e dei medici; - di non ricorrere ad assunzioni attraverso contratti a termine e a forme spurie di contratti individuali; - di non utilizzare società di servizi per svol- gere attività di informazione (ciò è anche in contrasto con le leggi vigenti). Più in generale FULC e AIISF richiamano le Aziende a non attuare una politica di artificiosi rigonfiamenti dei livelli occupazionali e a non adottare misure traumatiche. FULC e AIISF sollecitano infine il Governo ad adottare tutte le misure necessarie a salva- guardare l’industria farmaceutica nel nostro Paese, consentendo una reale difesa dei livelli occupazionali di tutti gli addetti; in questa ottica ritengono contraddittorio con la situazione del settore e fonte di pericolose illusioni anche il solo proporre l’istituzione di diplomi di laurea breve per svolgere l’attività di informazione scientifica sui farmaci. Informatori, aziende, sindacati e medici sono i quattro segmenti che quanto prima dovranno congiungersi per andare a segnare in modo coerente i confini, giuridici e politici oltreché professionali, di quell'area-sanità che il Governo è tenuto a gestire. L'Associazione continua a incalzare i suoi interlocutori mettendo sul tavolo tutti i problemi e tutte le proposte che nel frattempo si sono accumulati. COMUNICATO STAMPA AIISF-FULC LETTERA AIISF ALLA CLASSE MEDICA Al Presidente della FNOMCeO Ai Presidenti degli Ordini Provinciali dei Medici In questo momento, in cui il comparto della sanità in Italia è inequivocabilmente arrivato ad un punto cruciale della sua tormentata storia, l’Associazione Italiana Informatori Scientifici del Farmaco, a nome di tutti gli ISF che rappresenta, desidera con questa prima lettera manifestarVi i sensi della massima solidarietà per le azioni che state validamente intraprendendo per recuperare quella professiona- lità e quella dignità che i nostri politici, con provvedimenti legislativi a dir poco discutibili, hanno cercato di compromettere. Sia come operatori del settore, sia come semplici cittadini, non possiamo che auspicare che, con la Vostra professionalità e competenza, possiate contribuire a portare l’assi- stenza sanitaria ai livelli che un Paese moderno ed evoluto deve avere. Noi, d’altra parte, consapevoli dell’importanza che anche il farmaco ha nel contesto della sanità, cerchiamo responsabilmente di fare la nostra parte, per arrivare assieme a Voi allo stesso risultato. Come certamente sapete, la nostra Associazione sta lavorando seriamente per riportare nel settore del farmaco quella eticità che gli deve essere propria. Sarà per le solite decisioni discutibili dei nostri politici, sarà per la pressione esercitata su di noi dalle aziende farmaceutiche - che male accettano una contrazione della spesa farmaceutica con la conseguente riduzione degli utili - fatto sta che anche noi dobbiamo riguadagnare una credibilità ed una professionalità decisamente compromesse. Per questo ci stiamo muovendo su diverse direttrici. Innanzitutto ci stiamo battendo a livello parlamentare per ottenere finalmente il riconosci- mento giuridico della nostra professione e l’istitu- zione di un albo professionale; in secondo luogo abbiamo costituito con Farmindustria un “Osser- vatorio Deontologico” per contribuire alla valutazione dei comportamenti adottati nell’ambito del settore sotto i profili deontologici e per segnalare al Comitato di controllo del Codice Deontologico della Farmindustria eventuali situazioni che consentano a detto Comitato di svolgere la funzione preventiva di raccomandazione e indirizzo nei confronti dei proprî associati. Questo Osservatorio è già funzionante e comincia a dare qualche risultato. Come potete constatare ci stiamo muovendo nella Vostra stessa direzione e questo proprio perché la finalità che, per diverse vie, cerchiamo di perseguire è unica ed è quella di poter offrire al cittadino un servizio sanitario il più possibile sicuro ed affidabile. Nel ringraziarVi dell’attenzione prestataci, sare- mo ben lieti di ricevere da parte Vostra osservazioni o proposte per azioni comuni: riteniamo infatti importante per tutti sapere che non si è soli a combattere questa importante battaglia. Il nostro Dott. Camillo Grassi, Vicepresidente nazionale di questa Associazione e Responsabile dei rapporti con gli Ordini Professionali, non mancherà di dare seguito a questo nostro primo contatto. Molti cordiali saluti. Angelo de Rita Firenze, 16 giugno 1993 In questa pagina: come si sta muovendo l'Associazione nei confronti del Sindacato, delle Aziende e della Classe medica al fine di elaborare una strategia comune per bonificare la bonificare la bonificare la bonificare la bonificare la palude sanità. palude sanità. palude sanità. palude sanità. palude sanità. Per non dimenticare le ferite inferte a Firenze ferite inferte a Firenze ferite inferte a Firenze ferite inferte a Firenze ferite inferte a Firenze dai nuovi barbari, a pagina 4 un servizio dell'amico Luigi Masciello. A pagina 22 la sintesi di un incontro AIISF-Farmindustria sul ruolo degli Area Manager Area Manager Area Manager Area Manager Area Manager. Una sconcertante proposta di legge: a pagina 24 la nostra presa di posizione nostra presa di posizione nostra presa di posizione nostra presa di posizione nostra presa di posizione. INCONTRI AIISF-FARMINDUSTRIA Il 6 giugno il nostro Presidente Nazionale Angelo de Rita si è incontrato con il Presidente della Farmindustria Ambrogio Secondi. Questi gli argomenti trattati: - Riconoscimento giuridico professione ISF - Titolo studio per nuovi ISF - Occupazionalità - Ruolo figure professionali intermedie (Area Manager, Capi Zona, Coordinato ri, Ispettori, etc.) - Rapporti classe medica - ISF - Rapporti MASS-MEDIA - Indagini di mercato (controllo a distanza attività ISF/concorrenza sleale) - Valutazione attività ISF (metodiche aziendali) - Situazione di malessere e di disordine della categoria - Disposizioni di legge in materia sanitaria e di informazione scientifica sui farmaci - Interventi presso Ministero Sanità - Codice deontologico Farmindustria - Interventi autorità giudiziaria - Collaborazione Farmindustria - AIISF Sugli stessi argomenti è stato fissato un ulteriore incontro da tenersi alla presenza del Consiglio di Farmindustria il 7.7.93; Il giorno prima si riunirà, invece, l'Osservatorio Deontologico Farmindustria-AIISF. Giugno 1993

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Pag.1ALGORITMI - Maggio-Giugno 1993

Via Brunelleschi, 1 - 50123 Firenze - Tel. e Fax 055/284642 - Bimestrale - Sped. Abb. Post. Gr. IV 70% - Aut. Trib. FIn° 3114 del 16.3.83

Anno XI - N° 3

Il quadrilatero incompiuto

la bussola

Si è tenuto il 14 maggio 1993 a Firenze unincontro tra la Segreteria nazionale FULC el’Associazione Italiana Informatori Scientificidel Farmaco (AIISF) per un esame della situa-zione del settore farmaceutico.

FULC e AIISF hanno evidenziato come ledifficoltà del settore abbiano origine da scelteed iniziative sbagliate di chi, a livello politico edimprenditoriale, aveva ed ha potere decisiona-le e come questi errori siano stati oggi evidenziatidalle decisioni assunte in materia dicontenimento della spesa pubblica (diminuzio-ne dei prezzi, introduzione del sistema dei“bollini”).

Queste difficoltà, pur con notevolidifferenziazioni tra le aziende, rischiano di ave-re ripercussioni negative sui livelli occupazio-nali di tutti gli addetti del settore nonché sullastessa attività di informazione scientifica suifarmaci ed hanno già provocato da parte delleDirezioni Marketing l’adozione e/ol’intensificazione di pressioni lesive della digni-tà e professionalità degli informatori scientificidel farmaco.

FULC e AIISF chiedono pertantoalla Farmindustria ed alle Aziende associate:

- di far applicare rapidamente e di rispettarei codici deontologici proprî

ed altrui nonché le leggi vigenti;

- di porre fine alle indagini di mercato, vere eproprie forme di controllo a

distanza della attività degli ISF e dei medici;

- di non ricorrere ad assunzioni attraversocontratti a termine e a forme

spurie di contratti individuali;

- di non utilizzare società di servizi per svol-gere attività di informazione

(ciò è anche in contrasto con le leggi vigenti).

Più in generale FULC e AIISF richiamano leAziende a non attuare una politica di artificiosirigonfiamenti dei livelli occupazionali e a nonadottare misure traumatiche.

FULC e AIISF sollecitano infine il Governo adadottare tutte le misure necessarie a salva-guardare l’industria farmaceutica nel nostroPaese, consentendo una reale difesa dei livellioccupazionali di tutti gli addetti; in questa otticaritengono contraddittorio con la situazione delsettore e fonte di pericolose illusioni anche ilsolo proporre l’istituzione di diplomi di laureabreve per svolgere l’attività di informazionescientifica sui farmaci.

Informatori, aziende,sindacati e medici

sono i quattro segmenti chequanto prima dovranno

congiungersi per andare asegnare in modo coerente iconfini, giuridici e politici

oltreché professionali,di quell'area-sanità che

il Governo è tenuto a gestire.L'Associazione continua a

incalzare i suoi interlocutorimettendo sul tavolo tutti

i problemi e tutte le proposteche nel frattempo si sono

accumulati.

COMUNICATO STAMPAAIISF-FULC

LETTERA AIISFALLA CLASSE MEDICA

Al Presidente della FNOMCeOAi Presidenti degli Ordini Provincialidei Medici

In questo momento, in cui il comparto della sanitàin Italia è inequivocabilmente arrivato ad un puntocruciale della sua tormentata storia, l’AssociazioneItaliana Informatori Scientifici del Farmaco, a nomedi tutti gli ISF che rappresenta, desidera con questaprima lettera manifestarVi i sensi della massimasolidarietà per le azioni che state validamenteintraprendendo per recuperare quella professiona-lità e quella dignità che i nostri politici, conprovvedimenti legislativi a dir poco discutibili, hannocercato di compromettere. Sia come operatori delsettore, sia come semplici cittadini, non possiamoche auspicare che, con la Vostra professionalità ecompetenza, possiate contribuire a portare l’assi-stenza sanitaria ai livelli che un Paese moderno edevoluto deve avere.

Noi, d’altra parte, consapevoli dell’importanzache anche il farmaco ha nel contesto della sanità,cerchiamo responsabilmente di fare la nostra parte,per arrivare assieme a Voi allo stesso risultato.Come certamente sapete, la nostra Associazione stalavorando seriamente per riportare nel settore delfarmaco quella eticità che gli deve essere propria.Sarà per le solite decisioni discutibili dei nostripolitici, sarà per la pressione esercitata su di noidalle aziende farmaceutiche - che male accettanouna contrazione della spesa farmaceutica con laconseguente riduzione degli utili - fatto sta cheanche noi dobbiamo riguadagnare una credibilitàed una professionalità decisamente compromesse.

Per questo ci stiamo muovendo su diversedirettrici. Innanzitutto ci stiamo battendo a livelloparlamentare per ottenere finalmente il riconosci-mento giuridico della nostra professione e l’istitu-zione di un albo professionale; in secondo luogoabbiamo costituito con Farmindustria un “Osser-vatorio Deontologico” per contribuire alla valutazionedei comportamenti adottati nell’ambito del settoresotto i profili deontologici e per segnalare alComitato di controllo del Codice Deontologico dellaFarmindustria eventuali situazioni che consentano adetto Comitato di svolgere la funzione preventiva diraccomandazione e indirizzo nei confronti dei proprîassociati. Questo Osservatorio è già funzionante ecomincia a dare qualche risultato.

Come potete constatare ci stiamo muovendo nellaVostra stessa direzione e questo proprio perché lafinalità che, per diverse vie, cerchiamo di perseguireè unica ed è quella di poter offrire al cittadino unservizio sanitario il più possibile sicuro ed affidabile.

Nel ringraziarVi dell’attenzione prestataci, sare-mo ben lieti di ricevere da parte Vostra osservazionio proposte per azioni comuni: riteniamo infattiimportante per tutti sapere che non si è soli acombattere questa importante battaglia.

Il nostro Dott. Camillo Grassi, Vicepresidentenazionale di questa Associazione e Responsabiledei rapporti con gli Ordini Professionali, nonmancherà di dare seguito a questo nostro primocontatto.

Molti cordiali saluti.Angelo de Rita

Firenze, 16 giugno 1993

In questa pagina: come si sta muovendo l'Associazione nei confronti del Sindacato, delleAziende e della Classe medica al fine di elaborare una strategia comune per bonificare labonificare labonificare labonificare labonificare lapalude sanità.palude sanità.palude sanità.palude sanità.palude sanità.

Per non dimenticare le ferite inferte a Firenzeferite inferte a Firenzeferite inferte a Firenzeferite inferte a Firenzeferite inferte a Firenze dai nuovi barbari, a pagina 4 un serviziodell'amico Luigi Masciello.

A pagina 22 la sintesi di un incontro AIISF-Farmindustria sul ruolo degli Area ManagerArea ManagerArea ManagerArea ManagerArea Manager.

Una sconcertante proposta di legge: a pagina 24 la nostra presa di posizionenostra presa di posizionenostra presa di posizionenostra presa di posizionenostra presa di posizione.

INCONTRIAIISF-FARMINDUSTRIA

Il 6 giugno il nostro Presidente NazionaleAngelo de Rita si è incontrato con il Presidentedella Farmindustria Ambrogio Secondi.

Questi gli argomenti trattati:

- Riconoscimento giuridico professioneISF

- Titolo studio per nuovi ISF- Occupazionalità- Ruolo figure professionali intermedie(Area Manager, Capi Zona, Coordinatori, Ispettori, etc.)

- Rapporti classe medica - ISF- Rapporti MASS-MEDIA- Indagini di mercato (controllo a distanzaattività ISF/concorrenza sleale)

- Valutazione attività ISF (metodicheaziendali)

- Situazione di malessere e di disordinedella categoria

- Disposizioni di legge in materia sanitariae di informazione scientifica sui farmaci

- Interventi presso Ministero Sanità- Codice deontologico Farmindustria- Interventi autorità giudiziaria- Collaborazione Farmindustria - AIISF

Sugli stessi argomenti è stato fissato unulteriore incontro da tenersi alla presenza delConsiglio di Farmindustria il 7.7.93; Il giornoprima si riunirà, invece, l'OsservatorioDeontologico Farmindustria-AIISF.

Giugno 1993

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Lettere al DirettorePellicolapenna

Noi non c’eravamo!Noi non c’eravamo!Noi non c’eravamo!Noi non c’eravamo!Noi non c’eravamo!

E’ proprio così, mi riferisco alla nostraassenza alla trasmissione “ROSSO E NERO” del29.4.93 dedicata ai farmaci o meglio al consumosui farmaci. Parliamo ai colleghi durante leriunioni AIISF di rivalutazione dell’immagine edella figura di ISF, di attivare trasmissionitelevisive per informare la popolazione delservizio d’informazione sui farmaci, poi all’im-provviso sul canale RAI 3 nazionale, si fa unatrasmissione alla quale si invitano a parteciparel’”eccellentissima” rappresentanza dellaFarmindustria, dignitosamente schierata in abitoscuro, pronta a difendere il loro mercato contanto di calcolatrice tascabile e degli oramaiannosi e noiosi tabulati di spesa farmaceuticache noi, purtroppo, ben conosciamo in modo piùapprofondito di loro.

Una rappresentanza del sindacato dei medicidi base pronti a schierarsi per difendere la lorodignità professionale chiedendo esplicitamenteche la presentazione di un nuovo farmaco deveessere attuata al massimo nel capoluogo diprovincia e basta con i viaggi a Parigi o alleSeichelles.

Si sono stancati di tutto ciò; che noia girare perla città o sdraiarsi al sole dei Caraibi.

Una rappresentanza degli universitari neolaureatie laureandi in farmacia e medicina pronti amoralizzare, a colpire chi sbaglia, a revisionare,a sospendere ed allontanare chi ruba, ad esserelì come coloro che in un futuro più prossimocambieranno tutto il mondo della sanità.

Una folta rappresentanza dei consumatori deifarmaci vittime del mercato che le aziendefarmaceutiche hanno creato inculcando nellamente dei medici e dei pazienti che, chi piùfarmaci mangia più sta meglio; che chi va avisitarsi debba uscire dalla porta del medico conuna prescrizione o con il foglio di ricovero.

Una rappresentanza dei farmacisti schierati incamice bianco dietro i loro banconi sovraccarichidi noccioline lassative e che, tra l’espositore deiprofilattici e le pappe per la prima infanzia,espongono i manuali per il pubblico sul correttouso dei farmaci e supplicano i pazienti di nonabusare del farmaco e di non spendere tropponelle farmacie.

Una rappresentanza delle mamme che allatta-no e che, con tanto di seni giganti, si apprestanoa farci vedere la loro prestazione poppatoria ea condannare chi vuole sostituirsi con pappeindustriali alle loro tette turgide e rigogliose. “Ebasta con la confezione di latte in polvere chele ostetriche regalano a tutte noi alle dimissionidopo il parto!”

Una intiera azienda farmaceutica schierata amo’ di consiglio di fabbrica con tanto digagliardetto sindacale e rappresentanza delladirezione tutta, pronta a difendere il lavoro deidipendenti, pronta a dimostrare la loro buonafede, pronta a verificare le accuse e soprattuttogrintosa ed agguerrita a riprendere il suo fatturatocrollato.

E noi, il “povero” informatore scientifico delfarmaco?

Il tramite insostituibile tra medico e farmaco,colui che è il portavoce dell’informazionescientifica, la causa senza la quale il progettodelle aziende farmaceutiche non produrrebbealcun fatturato, dov’è?

Chi lo ha rappresentato in un simile frangente?Forse quella registrazione, e sottolineo registra-zione, inviata all’inizio della trasmissione, inter-vista ad un ISF sulla azione delle aziendefarmaceutiche tese al comparaggio, che essendouna registrazione non dà nessuna possibilità direplica?

Dove erano i nostri rappresentanti AIISF, chi èche aveva avvertito una nostra delegazione adintervenire? Si è tanto parlato “poi” di RAPPRE-SENTANTI di medicinali che fanno questo e che

propongono quello, ma noi dove eravamo,continuiamo a non esistere.

Neanche questa volta c’eravamo!Il Consiglio Direttivo Sez. AIISF MC

Molti lettori ci scrivono chiedendociperchè l’Associazione non era presente allatrasmissione televisiva “Rosso e Nero” del29 aprile, dato che si parlava di farmaci e diinformazione sui farmaci.

Questi nostri lettori, tanto è ovvia la cosa,vorranno vedere scritta la risposta che sisono già data: “Non c’eravamo perchè nes-suno ci aveva invitato”. Probabilmente neconosceranno anche il motivo ma piaceràloro averne una conferma scritta.

Eccola.Ci fu un tempo in cui l’informazione giun-

geva nelle case attraverso pochi canali uffi-ciali gracchiando nelle supereterodine oprendendo corpo nelle sdutte immagini del-le prime televisioni.

L’audiovideospettatore aveva ben pocoda scegliere, o mangiava quella minestra osaltava dalla finestra. Però poteva anchedecidere di non pagare il canone di abbona-mento e la RAI, ben avvertita di questo, sisforzava di dare il meglio affidando la ge-stione dei propri programmi ad esperti pro-fessionisti. E sottolineo professionisti.

Poi, nel giro di pochi anni, con l’avventodella ripartizione politica delle reti nazionali(non tutti i professionisti avevano tessere ole tessere giuste) e con il pullulare delleemittenti private, l’esigenza professionalevenne meno e, facendosi invece sentirequella concorrenziale, nacque il marketing.E con il marketing una spietata caccia al-l'uomo che non risparmiò alcuno perchétutti, singolarmente, ritenuti unità fondamen-tali ed insostituibili della nuova peste:l’audience.

I professionisti cedettero il passo a mode-sti improvvisatori che presto scoprironocome una piccola leva, infulcrata sul senti-mento, solleva quintali di “ascolto”. La de-magogia, il populismo, lo scandalismo, illacrimevole divamparono conquistandoghiotte platee. Platee d'altronde abbastan-za duttili, malleabili al punto da consentiredi essere plagiate da parte di minuscolipersonaggi che, abili imbonitori di se stessi,si issarono senza fatica a numeratore di unafrazione che vede a denominatore comunel’altrui dabbenaggine e mancanza di sensocritico. E finchè la pacchia durerà, si guar-deranno bene dal discendervi perchè daquel posto hanno conquistato dimensioninon loro e ipertofici conti in banca.

In questo panorama è ovvio che ad unatrasmissione come “Rosso e Nero” ed alsuo astuto conduttore quando trattano del-l’informazione scientifica, fa più gioco lavoce di un cialtrone che non quella delPresidente Nazionale che, se invitato, avreb-be certamente parlato con competenza e aragion veduta di argomenti così delicati. Laragione però, veduta o non veduta, quasisempre fa poca, pochissima audience.

Caro Brancolini,ho letto ed apprezzato molto il

tuo articolo “Una coscienza allo specchio”.Condivido, in maniera esasperata, le tue ire, la tua

rabbia.Devo comunque aggiungere che un esame di

coscienza ha un significato solo se è completo,totale, liberatorio.

Ora, la rabbia nasce dal sentirsi derubati e truffati.Nel nostro caso, però, la rabbia è dovuta non solo

al fatto che ci sentiamo drubati dal sistema e dainostri datori di lavoro ma anche dal fatto di sentirci,non tutti per fortuna, complici. Complici per neces-sità, complici spesso innocenti, complici di un siste-ma tangentocratico, diffusosi per contiguità a tutti isettori della vita nazionale, del quale alcuni fra noihan raccolto, forse, qualche briciola, ma che la mag-

al di là del nostro particolare

stemma AIISF

Un impegno per il futuro di tutti

***Al Direttore di Algoritmi

Questa Sezione ha recentemente proiettatoper gli associati una videoregistrazione dellatrasmissione in oggetto, avente come tema laspesa farmaceutica ed il conseguente spreco difarmaci in Italia.

E’ naturalmente seguìto un acceso dibattitofra i colleghi, con osservazioni che desideroesporti in questa mia.

Innanzitutto tutti ci siamo chiesti chi fosse esoprattutto da chi e con quale criterio fosse statoscelto l’informatore intervistato all’inizio dellatrasmissione, che ha dato di noi un’immaginemolto parziale e del tutto squalificante.

Ci siamo poi chiesti come mai non è statointerpellato alcun rappresentante dell’AIISF,l’unica Associazione nazionale di categoria,che meglio avrebbe descritto il nostro ruolo.

E’ sconcertante poi aver notato come laFarmindustria, nella persona del suo Presidente,non abbia minimamente saputo difenderci equindi neanche difendere se stessa, limitandosicon interventi anemici a pronunciare frasi deltipo:

“in questo preferisco non entrare”, “questonon è di mia competenza”.

Come al solito poi si è incentrato il discorso sulconsumo di farmaci, senza considerare, comeormai tutti sanno, che la spesa farmaceutica èuna minima parte di quella sanitaria nel nostroPaese. Niente di nuovo.

Ancora una volta si sono ascoltati i rappresen-tanti degli organi dello Stato lanciare propostemoralizzatrici (da che pulpito!), mostrandosiscandalizzati perché il medico prescrive frafarmaci assolutamente uguali il più costoso oquello di comparaggio. Ma non è lo Stato che neautorizza la prescrizione, attraverso l’immissio-ne nel prontuario terapeutico? Niente di nuovo.

Alla fine ci siamo resi conto di quanto possanoessere devianti queste trasmissioni condotte contanta approssimazione e soprattutto quantopossano essere pericolose per la nostra imma-gine professionale che tanto faticosamente cistiamo costruendo da anni.

La Sezione auspica pertanto un intervento eduna presa di posizione ufficiale dell’Associazio-ne su questo episodio.

Cordiali saluti

Giuseppe Albertini - Presidente Sez. BR

***

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gioranza di noi ha subìto, anche economicamente,oltre che moralmente, psicologicamente e profes-sionalmente.

Perché sono perfettamente convinto che i soldiche hanno girato vorticosamente nell’ultimo decen-nio di comparaggio esasperato, sono soldi tolti dalletasche degli informatori scientifici.

Nella conclusione, oggi ci troviamo con retribu-zioni assolutamente inadeguate alle mansioni da noisvolte (anche alla luce del decreto 541), assoluta-mente insufficienti alle esigenze vitali, mentre abbia-mo conferma, dalla stampa e dalla TV, che unamarea di personaggi squallidi, hanno fatto del dena-ro degli italiani, quindi anche del nostro, pascolo peri loro sqallidissimi appetiti.

Queste eran cose ampiamente risapute. Ben pochiavevano la voglia di ribellarsi per tema di alienarsi ilpotente di turno. Ma.....questo eccesso di prudenzaè valso a qualcosa?

Oggi che tutto il sistema di potere (ormai bollatod’ignominia) sta crollando miseramente per un pro-cesso d’implosione, fatto che dimostra quanto fossestoricamente superato, oggi occorre interrogarsi sul-le proprie responsabilità in merito a quanto sta suc-cedendo a noi ed ai nostri colleghi.

E’ stato evidente, a quanti di noi hanno capacità didiscernimento, che il sistema di corruzione su cui sibasava questo mondo politico, ad un certo punto,per il tramite delle aziende e dei personaggi checonosciamo, si è riversato anche nel nostro ambien-te, provocando quell’andazzo dal quale con moltadifficoltà iniziamo a venir fuori, ma che ha compor-tato la riduzione del nostro lavoro ad attivitàinsoddisfacente, insignificante, squalificante. Cosaperaltro che potrebbe non essere, dato che abbiamoun decreto legge, il 541, che sta proprio a significarcil’importanza che riveste per lo Stato Italiano, per laCEE, per l’OMS, una attività corretta e completa diinformazione scientifica.

Allora: quanti, pur comprendendo, hanno saputoo voluto sostenere le forze politiche, culturali, sinda-cali, che si opponevano all’andazzo? e mi riferiscosoprattutto alle forze sindacali nuove, come il MO-VIMENTO DEI QUADRI. Quanti l’hanno snobba-to, per presunzione, incapacità a capire i nuovi tem-pi, vigliaccheria e spirito di gregge?

Oggi il ceto medio professionale dipendente (areaquadri), è indubbiamente il più penalizzato da dispo-sizioni governative, che lo colpiscono nelle norme dilegge, nell’assistenza sanitaria, nell’economia (per-mettendo ad esempio, che non si attui la legge 190del 1985 sul riconoscimento giuridico dei quadri), equindi nelle giuste retribuzioni; nel fisco, (rincaran-do quell’iniquo fiscal drag che, vedi caso, infligge lamaggiore tassazione proporzionale alle nostre fascereddituali).

Esso è inoltre penalizzato per essere tagliato siste-maticamente fuori da ogni accordo triangolare: sin-dacati di regime, forze politiche, imprenditori.

Tutto ciò è causato, oltre che dalla linea politicache ha caratterizzato il nostro Paese fino a pochigiorni fà anche dalla bassa percentuale di iscritti alleorganizzazioni dei quadri le quali, pur rappresentan-do una forza enorme nel nostro Paese (perché iquadri rappresentano il vero tessuto ideativo e pro-duttivo di una nazione moderna), hanno poco pesospecifico per poter alzare la voce quando serve.

Ed oltre alla bassa sindacalizzazione specifica,devono poi subire l’astiosità, l’inimicizia, la guerrapiù o meno sotterranea di coloro che non voglionoperdere le posizioni di potere sulle quali ingrassanocon troppa facilità. (Ma ancora per poco!).

E’ troppo ovvio che questa situazione non sirisolve con l’incazzatura, con l’autocommiserazioneo belando come l’agnellino che viene portato inermealla morte. E, per quanto mi riguarda personalmente,l’ultima cosa a cui penso è la rassegnazione.

Cordiali saluti.Giorgio Vitali

Se la stessa roggia muovesse le macinedi Vitali e le mie, il sottoscritto farebbe benpoca farina tant’è l’abilità di Giorgio a tirarel’acqua al proprio mulino.

Anche in questa occasione, dopo unpreambolo speso in lode di un mio articoloed una disamina della situazione attualeche, grosso modo, posso condividere, par-te, lancia in resta, per la crociatadell’Inforquadri. Crociata nella quale non misento di accompagnarlo perché ad un certopunto del cammino, un bivio ci separereb-be. Infatti secondo il sottoscritto il proble-ma è molto più generale ed è quello, piùvolte lamentato su questo giornale, dellascarsa partecipazione della nostra catego-ria a qualunque iniziativa che esuli dallasfera del proprio particolare. Categoria co-stituita da soggetti che, in gran parte, siaccontentano di campare alla giornata vi-vendo il proprio lavoro con un senso diprovvisorietà che non permette loro di oc-cuparsi del domani. Categoria dunque for-temente inerziale, divisa da interessi diversie da un forte senso di concorrenza che, daun’ottica sbagliata, lascia intravedere il pro-prio utile nell’insuccesso altrui e che nonfavorisce certamente aggregazioni e scelteunitarie. Manca, in definitiva, una vera epropria coscienza sindacale e dubito chesarebbe un sindacato costituito al di fuori diquelli confederali a risvegliarlo; anzi, quel-lo, solleticando in qualche modo le velleitàdi qualcuno, potrebbe sottrarre, disperden-dole in rivi sottili, acque importanti al fiumeprincipale. Acque che se invece confluisse-ro copiose nella FULC, questa non potrebbepiù liquidarci con declaratorie o tavoli alatere ma gli ISF, per la logica dei numeri,sarebbero in grado di ottenere in sede dicontratto una loro specificità.

Secondo chi scrive solo il riconoscimen-to giuridico e l’ordinamento della professio-ne potrebbero giocare un ruolo decisivonell’amalgamare la nostra imbelle, disunitacategoria. Infatti anche i meno attenti, an-che coloro che fino ad allora avesseroinerzialmente gravitato in un mondo appa-rentemente non loro, vestendo la stessamaglietta si accorgerebbero di giocare nel-la medesima squadra. Ecco perché nonriesco a vedere di buon occhio qualunquemovimento che agendo autonomamente,soprattutto dall’interno dell’Associazione,di fatto se ne allontani al punto da intralciareun iter di per sé difficoltoso ed anzichécontribuire a coagulare tutte le forze dispo-nibili attorno al comune obiettivo, crei inrealtà un elemento di disturbo. Per esempiosono convinto che non giovi alla causaingenerare confusione perfino sulla stessadefinizione della nostra attività - di ISF e nondi farmacologisti - ma, al contrario, contri-buisca ad allontanarci dal momento chiavedel conseguimento dell’albo professionale.

vengano stimolate e pubblicizzate ampiamente,colgo l’occasione per ringraziare tutti i colleghi“calciatori e non” insieme a tutti i medici dellaUSL 20B che hanno partecipato alla riuscita diquesta manifestazione.

Carmine Minicucci

***Egregio Direttore,

vorrei fare delle brevissimeconsiderazioni sulla manifestazione calcistica traISF e medici della USL 20B, che si è tenuta aReggello il 22.5.93 ed il cui incasso è statodevoluto a favore della Lega per la lotta controi tumori.

E’ stata una competizione che di competitivonon aveva assolutamente nulla. Come tutti gliappassionati di calcio, quando giochiamo citeniamo (è ovvio!) a vincere; però, questa voltala nostra vittoria è stata un’altra.

Abbiamo innanzitutto trascorso alcune ore dicompleto relax con quei medici che ogni giornostressiamo e ci affanniamo a contattare. Abbiamoriscontrato ancora una volta come anche questeoccasioni siano momenti di aggregazione tracolleghi. E soprattutto, almeno per una volta,abbiamo pensato in modo tangibile a quellapersona che spesso, nella nostra attività quotidia-na, è dimenticata se non addirittura motivo didissapori e di disguidi: il “paziente”, il “malato”.

Ecco, questa, a mio giudizio, è stata la nostrapiù grande vittoria di quella indimenticabile sera.

Nell’augurarmi che tali tipi di manifestazioni

SCUOLA MEDIA INFERIORESCUOLA MEDIA INFERIORESCUOLA MEDIA INFERIORESCUOLA MEDIA INFERIORESCUOLA MEDIA INFERIORE

- Due borse di studio del valore di£ 250.000 ciascuna.

- Accesso con promozione e qualifi-ca di “Ottimo”.

SCUOLA MEDIA SUPERIORESCUOLA MEDIA SUPERIORESCUOLA MEDIA SUPERIORESCUOLA MEDIA SUPERIORESCUOLA MEDIA SUPERIORE

- Una borsa di studio del valore di£ 500.000.

- Accesso con promozione e votazio-ne di 60/60.

VALIDITAVALIDITAVALIDITAVALIDITAVALIDITA'

- anni scolastici:91/92 (già assegnate), 92/93, 93/94

TITOLI PER ACCEDERETITOLI PER ACCEDERETITOLI PER ACCEDERETITOLI PER ACCEDERETITOLI PER ACCEDERE

- Essere figlio di iscritto all'AIISF- Non essere ripetente

INOLTRO DOMANDEINOLTRO DOMANDEINOLTRO DOMANDEINOLTRO DOMANDEINOLTRO DOMANDE

- Entro il 31/8 dell'anno di riferimento,con raccomandata indirizzata allaredazione di Algoritmi.

DOCUMENTAZIONEDOCUMENTAZIONEDOCUMENTAZIONEDOCUMENTAZIONEDOCUMENTAZIONE

- Fotocopia autentica del titolo distudio

- Dichiarazione della Sezioneattestante la validità dell'iscrizionedel genitore

LIMITAZIONILIMITAZIONILIMITAZIONILIMITAZIONILIMITAZIONI

- Non possono concorrere i figli deicomponenti l'Esecutivo Nazionale, iCollegi Nazionali dei Sindaci e deiProbiviri e la Redazione di Algoritmi

ASSEGNAZIONEASSEGNAZIONEASSEGNAZIONEASSEGNAZIONEASSEGNAZIONE

- I componenti la Redazione diAlgoritmi, in presenza del Presiden-te Nazionale dei Probiviri, procedo-no al sorteggio tra le domandepervenute e in regola.

PREMIAZIONEPREMIAZIONEPREMIAZIONEPREMIAZIONEPREMIAZIONE

- In occasione del Consiglio Naziona-le

Regolamento

Borse di studio“OSVALDO D'ERCOLE”

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no i tetti attorno agli Uffizi: travi di legnocol vuoto in mezzo, grondaie che pen-zolano giù fino ai primi piani, e da viadei Georgofili un tappeto di vetri che siferma alle porte di Palazzo Vecchio,anch’esso seriamente danneggiato.

Una vicenda che porta tutti all’allu-vione del ‘66.

Sulle pareti della Torre del Pulci unalunga striatura nera diventa, assiemea pezzi di motore, pistoni e lamiere dicarrozzeria, il primo elemento che dàsempre più corpo all’agghiacciante ipo-tesi dell’attentato. E da Roma, dovepoche ore prima la magistratura fioren-tina aveva inviato alcuni reperti da ana-lizzare, arriva secca la conferma: aduccidere la famiglia Nencioni, il giova-ne Dario Capolicchio ed a sfregiaregravemente uno dei simboli più impor-tanti della cultura italiana ed europea èstata un’autobomba. Più precisamen-te, gli inquirenti ritengono che la bom-ba sia stata collocata su un furgoncino“Fiorino” rubato mercoledi sera, alle19.30, dinanzi alla chiesa di S.MariaNovella (a non più di un chilometro didistanza dal luogo dell’attentato) eposteggiato col suo carico di morteall’incrocio tra via Lambertesca e viadei Georgofili.

A questo punto arrivano puntuali edinevitabili le prime domande:

Perché proprio a Firenze? Chi e per-ché ha voluto questa nuova strage? Seè vero che l’esplosivo usato in via deiGeorgofili è pressoché identico a quel-lo adoperato nel fallito attentato di viaFauro, a Roma, dobbiamo attendercialtri attentati? E dove? Ma, soprattutto:quella di Firenze rientra in un disegnodestabilizzante più ampio e con ramifi-

cazioni anche internazionali? Oppure è soltan-to maturata dentro i nostri confini? In questocaso, l’obiettivo delle bombe di via Fauro e divia dei Georgofili è forse quello di fermare lacrescita di nuovi equilibri sullo scenario politiconazionale? Oppure, più semplicemente, di spo-

Firenze, 27 maggio ore 1.04, via deiGeorgofili: d’improvviso, nel cuore diquella che sembrava una notte tranquil-la come tante altre, un tuono, un fragoreassordante, il boato di una esplosione lacui eco raggiunge i quartieri periferici eun bagliore che illumina sinistramente agiorno la Galleria degli Uffizi e PonteVecchio. Tra la polvere, che si leva alta,dai detriti e dalle pietre antiche di quellache pochi istanti prima è stata la custodefedele della più prestigiosa ed importan-te istituzione culturale della città, si leva-no grida di terrore e di disperazione. E’l’inferno.

Agli occhi dei soccorritori la Torre delPulci appare completamente sventrata,distrutta, con l’assurda geometria di tra-vi e di tegole divelte e dilaniate. La suaimmagine ci rimanda subito ad un’altrapiù recente ma egualmente inquietante:a quella dalle tinte surreali che abbiamovisto in televisione, proprio pochi giornifa, a Roma, subito dopo lo scoppiodell’autobomba in via Fauro.

Ma i ricordi e i parallelismi non duranoche una manciata di secondi. In un atti-mo, lo sgommare di un’ambulanza, l’ac-cendersi dei lampeggianti blu e dellasirena hanno dannatamente portato tut-ti alla scoperta della prima sconvolgenterealtà vomitata dalle macerie della Torredel Pulci. Proprio in essa, al terzo piano,abitava la famiglia Nencioni.

Alle 4.33, dalle pareti alte e strette divia Lambertesca, un vigile del fuoco èuscito correndo, portando in braccio unfagottino bianco. Corrono gli agenti in-torno a lui, il muro di cronisti e di curiosiche assediava la piccola via di questomaledetto inferno si apre sostenuto daun filo di speranza. Sono in tanti a guar-dare questa dignitosa e sofferta lotta contro lamorte.

Nessuno sa ancora con esattezza quale siala vera causa di questa nuova tragedia. Forse- ma è soltanto una vaga ipotesi - si tratta di unincidente provocato da una fuga di gas.Forse...Può essere...

Ma in questo momento pochi, pochissimi sene stanno interessando. E non c’è spazio nem-meno per le polemiche.

Medici e volontari sono impegnati sul piazza-le degli Uffizi a salvare la vita della piccolaCaterina di appena 7 settimane. Pochi minuti difebbrile, concitata speranza e subito la rabbiaagghiaccia il cuore: ormai si è soltanto in attesadell’autorizzazione del magistrato per traspor-tare quel corpicino, riflesso sui vetri smerigliatidelle finestre, all’Istituto di medicina legale.

Si ritorna a scavare tra le macerie trattenen-do le lacrime, avendo cura di quello che si fa aipiedi dei resti della Torre del Pulci. Spuntanobrandelli di giochi infantili, un bavaglino mac-chiato, un pezzo di stoffa rosa venato di san-gue.

Forse è la suggestione del momento quellache fa tremare le mani ad un vigile del fuocogrande e grosso, il quale maneggia, senzasapere bene cosa farne, le foto della festa dibattesimo di Caterina. Rimane lì, impietrito daldolore e dall’impotenza, mentre altri suoi colle-ghi, in rapida sequenza, portano fuori dal cu-mulo di pietre i corpi privi di vita della madreAngela Fiume, di 36 anni, custode dell’Accade-mia dei Georgofili, della sorellina Nadia, di 8anni e del padre Fabrizio Nencioni, di 39 anni,di professione vigile urbano.

C’è anche un quinto corpo: quello del giova-ne Dario Capolicchio, di 22 anni, originario diSarzana (SP), studente di architettura a Firen-ze ed abitante in uno degli appartamenti delpalazzo di fronte alla Torre del Pulci. La suaragazza, Francesca Chelli, è stata ricoveratacon prognosi riservata all’Ospedale di Ponte aNiccheri. Ancora non sa che il suo Dario èmorto.

Le ricerche si fanno più difficili e affannose,anche perché la polvere e i detriti formano unoschermo solido contro il cielo, dove le braccialunghissime delle gru esplorano quelli che furo-

Non avremmo mai voluto che il nostro giornale ospitasse questa pagina.La ferocia dei nuovi barbari, orfana di ragione, ci obbliga purtroppo

a dare questa testimonianza

Per non dimenticaredi Luigi Masciello

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stare l’attenzione dello Stato dalla Sicilia, dirot-tandola magari verso altre aree del Paese?

Certo, sono molti gli elementi che fannopensare veramente ad un attentato di matriceterroristico-mafiosa. Tre tra tutti.

In primo luogo, ora che sembra essere finitoil tempo delle impunità e che lo Stato ha ritrova-to finalmente una sua unità nella lotta controCosa Nostra, cominciando a mettere in carcerei boss ed a colpire le complicità politiche, eco-nomiche e finanziarie, è possibile che la mafiasi sia spinta fino a dare ad esso risposte distrategia stragista. E quindi, se ciò fosse vero,se cioè dietro le bombe di Roma e Firenze cifosse la mafia, dovremmo attenderci altre bom-be ed altre vittime. In secondo luogo, nel corsodi questi ultimi anni, sono venuti alla luce sinto-mi abbastanza evidenti dell’infiltrazione mafiosain Toscana. Ad esempio la crescita ecceziona-le degli sportelli bancari - che coincide con unperiodo di crisi economica della regione - deno-ta un consistente afflusso di denaro, probabil-mente non del tutto prodotto in loco. Fenome-no, quest’ultimo, che sarebbe confermato dal-l’analoga escalation delle società finanziarie,avvenuta recentemente. Infine la mafia ha ac-cumulato un tale quantitativo di esplosivo chenon possiamo escludere la possibilità di dover-ci misurare ancora con altre preoccupanti sfidee con altre pericolose dimostrazioni di forza.

Dunque, è possibile che la strage di via deiGeorgofili sia un modo per distrarre attenzione,volontà e risorse dello Stato dalla Sicilia (sem-pre per fare un esempio, nell’84, con l’attentatosul rapido 904, la criminalità organizzata volleinfatti togliersi di dosso l’attenzione dello Sta-to). Come è altresì possibile che queste ultimeazioni della mafia possano avere più di uncomune denominatore con le stragi di Capaci edi via D’Amelio.

Pur tuttavia ci si continua a chiedere: maquesta veramente è opera della mafia e basta?Un episodio esecrabile di terrorismoindiscriminato imputabile a Cosa Nostra? Op-pure risponde anche a disegni destabilizzantiproprî di forze che operano all’ombra dellademocrazia e nell’interesse di poteri occulti?

Potrebbe anche essersi trattato di un’azionemessa a segno da schegge impazzite dei ser-vizi segreti e da logge coperte della massone-ria, le quali avrebbero così voluto dimostraretutta la loro contrarietà all’idea che il trapassotra il vecchio e il nuovo avvenga in un climarelativamente tranquillo. O ancora, che essoproprio non avvenga, almeno nella direzioneindicata dai cittadini con il voto referendariodello scorso 18 aprile. Non lo sappiamo, anchese ...

Ad ogni modo, quale che sia il convitato dipietra che ha inaugurato questa nuova strate-gia del terrore, occorre dire subito che la rispo-sta dei lavoratori, della categoria e della societàcivile in generale è stata tutt’una e compatta. Apoco più di un giorno di distanza dalla strage,Piazza Santa Croce, a Firenze, era stracolma,come piene erano anche le strade e le piazze

delle altre città italiane che, conmolta spontaneità, avevano ri-sposto all’appello lanciato dalleConfederazioni sindacaliCgil,Cisl,Uil. Lo stesso appello -vogliamo ricordarlo - raccoltodalla gente subito dopo le stragidi piazza Fontana del dicembre‘69, della Questura di Milano delmaggio ‘73, di Brescia del mag-gio ‘74, dell’Italicus dell’agosto‘74, di Bologna dell’agosto ‘80,del rapido 904 del dicembre ‘84e di Capaci e di via D’Amelio delmaggio-luglio ‘92.

Ma oggi, che vittima di questanuova strategia del terrore è unabambina di nemmeno due mesi,la gente, a ragione, chiede epretende giustizia e verità. Eperché questa domanda vengasoddisfatta, occorre che i magi-strati siano messi nella condi-zione di individuare e contrasta-re efficacemente gli autori, i man-danti e gli obiettivi, senza cioèessere ostacolati da interessateinterpretazioni unilaterali o con-dizionati da pesanti pregiudizi diparte, che sono poi anche lapalude in cui sguazzano i dema-goghi. In altre parole, in questomomento è inutile attardarsi incongetture fantasiose oformulare a priori affrettate pre-visioni. Aspettiamo. E speriamoin Dio che si cominci finalmente a produrre quia Firenze un lavoro giudiziario e investigativo,concreto e utile per tutto il Paese.

Firenze ore 1.04, via dei Georgofili: una fami-glia intera è stata cancellata, un’altra vita èstata spezzata, la città e il mondo intero sonocolpiti, esterrefatti, mentre il numero dei feriti edei senza tetto aumenta di ora in ora.

Percorrendo lo stretto sentiero che conducealle abitazioni delle vittime ci accorgiamo delletracce lasciate dal vento di morte che, in questanotte di fuoco e di angoscia è entrato in viaLambertesca, ha percorso tutta la Galleria de-gli Uffizi per sfociare in ultimo verso l’Arno: legrandi vetrate della Galleria sono quasi polve-rizzate, migliaia di schegge proiettate sulleopere d’arte, con danni inestimabili, statue de-capitate, l’Accademia dei Georgofili distrutta equasi l’intera Torre del Pulci devastata comedopo un bombardamento.

Ci sono volute poche ore per rendersi contodelle dimensioni del disastro, per conoscere ilnumero delle vittime, per capire le modalità

criminali dell’attentato. Alle prime luci dell’alba,quando il sole rischiara la città, mostrandonude le sue ferite, la scoperta del cratere del-l’esplosione sembra d’un colpo cancellare ognidubbio ed ogni altro invito alla prudenza sullanatura dello scoppio che ha sconvolto il centrocittadino.

Prima di chiudere vogliamo ricordare i nomidelle vittime innocenti:

Fabrizio Nencioni, sua moglie Angela Fiume,le loro figlie Nadia e Caterina e il giovane DarioCapolicchio. Questo non perché non diamoimportanza al gravissimo danno inferto al patri-monio artistico e culturale della città. No. Sem-mai la nostra preoccupazione è che, con iltempo, esse finiscano con l’essere dimentica-te.

Lavoriamo, dunque, affinché Firenze rico-struisca il proprio futuro e difenda i proprî valoridi civiltà e di tolleranza contro la barbarie dellaviolenza senza volto, nel ricordo dei suoi morti.

Questa sera, 2 di giugno, ad una settimana dalla strage di Firenze, se scenderò in piazza coni miei concittadini non sarà per chiedere giustizia ma vendetta.

Infatti chiedere per questi criminali che una volontà riconosca loro qualsiasi forma di dirittoe gli attribuisca ciò che sarebbe loro dovuto secondo legge e ragione, chiedere insommagiustizia per chi tanto ingiustamente colpisce gli inermi, significa offendere i sentimenti di chirimane a piangerne la morte.

Per i signori delle autobombe, delle bombe sui treni o alle stazioni che agiscono al di là di ognilogica, per quanto perversa, che non possono nemmeno accampare il giustificativo dell’odioperché uccidono senza conoscere, si dovrà approntare per loro una nuova Norimberga dove,prima ancora che venissero istruiti gli atti processuali, erano già state approntate le forche edato sapone alle corde.

E siccome questa nostra legge non consentirà di vederli penzolare dai capestri, dovràalmeno toglierci dal cuore l’aguzzo coltello dell’ira infliggendo condanne che durino una vita,da espiare in modo tale che ogni giorno della loro esistenza, augurabilmente lunga,maledicanoil momento di avere acceso quella miccia. Non mi curo di fare attribuzioni: non mi importa chesi tratti di mafia o piuttosto di trame eversive o che i fatti abbiano altra matrice. Mi curo solodei fatti, della mostruosità, del delirio che li ha ispirati e della sovrana idiozia e malvagità di chili ha attuati.

Mi chiedo pure cosa sia cambiato nell’alto dei Cieli, mi domando dove siano finite le folgoriche incendiarono Sodoma e Gomorra e le nubi che annegarono il mondo dei malvagiseppellendolo sotto un diluvio universale. Non credo che gli argini del divino perdono, se nonressero la modesta spinta di allora, possano essersi dilatati tanto da contenere il fiumetravolgente della nostra perversione di oggi, allora penso che quel Dio sia morto agli uomini.

O, disgustato dalla loro malvagia natura, abbia rivolto altrove il suo sguardo ed allentatoulteriormente la briglia del libero arbitrio, Egli, timoroso della propria indulgenza, abbia volutocastigare definitivamente l’uomo rimettendolo nelle mani di se stesso, il più crudele degliaguzzini.

Sono rimasto sconvolto e attonito diquanto successo nella nostra Firenze.

Come si può uccidere persone inno-centi, mai viste, sorprese nella propriacasa, durante il sonno.

E' il massimo della vigliaccheria.Come si può attentare alla integrità di

opere che testimoniano il massimo del-l'intelligenza, della civiltà, della storiafiorentina, italiana, mondiale.

E' il massimo della barbarie.Dovremo chiedere alle belve della

giungla di accoglierci.Ma giustamente rifiuteranno.

Vittoriano Chiriacò (TS)

Stralciamo, da una letterapersonale del collega Chiriacò al

nostro Presidente, le toccanticonsiderazioni sulla strage:

di Giampaolo Brancolini

Una nuova Norimberga

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BANCA TOSCANA

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Pag.7ALGORITMI - Maggio-Giugno 1993

RICORDO DI UN AMICOEdoardo Santin

Ecco come Tito Pantalone ha volu-to ricordare ai colleghi, l’amicoEdoardo Santin:

Cari amici prima di iniziare questa as-semblea, vi chiedo un po’ di tempo perricordare un collega improvvisamentescomparso: EDOARDO SANTIN, Presi-dente del Collegio nazionale dei Probiviri ePresidente della Sezione di Trieste eGorizia.

Non sono bravo a fare discorsi in questecircostanze, ma sento il bisogno di descri-vervi chi era Edoardo.

Ho conosciuto Edoardo al Consiglio na-zionale di Chianciano del 1990, dove investe di vice Presidente sezionale rappre-sentavo Napoli 3.

Era la mia prima esperienza associativaa livello nazionale e di certo mi trovavospaesato tra tanti volti a me sconosciuti.

Ricordo che Edoardo presiedeva il Con-siglio con l’autorità di chi non vuole perde-re tempo in inutili chiacchiere e con lapassione di chi vuole contribuire a valoriz-zare la professione di informatore scienti-fico del farmaco.

Più di una volta abbiamo discusso diinformazione e di professionalità nel no-stro lavoro scambiando le nostre opinioni.

E così è stato anche in occasione delnostro incontro a Calenzano, quando par-lando di nuovo Statuto abbiamo avutoanche degli scontri di opinione.

Mi mancherai Edoardo, ma mi man-cherà soprattutto l’occasione di chie-derti scusa: tu sai il perché.

Tito Pantalone

A nome mio e delle mie figliolevoglio ringraziare l'Esecutivo Na-zionale con tutti gli iscritti per es-serci stati vicini in questo dolorosomomento ricordando il mio Edy contanta stima ed affetto.

Daniela Santin e famiglia

Ci aveva quasi convinto, noi che lo sapeva-mo gravemente malato, che ce l’avrebbefatta. Un paio di settimane fa, l’ultima voltache ci sentimmo, la sua voce, una voce perniente stanca, ci diceva al telefono chepresto sarebbe tornato fra noi. Anzi scherza-va, com’era suo solito, e ridemmo quando ciassicurò che anche stavolta “ce lo saremmoritrovato fra i piedi”. Conosceva la gravità delsuo male ma ne parlava senza disperazione.Poi, qualche giorno dopo, sua moglie Danielaci disse che Edoardo dormiva perché la nottenon aveva riposato. Non ci invitò a richiamarepiù tardi, ma non lo avremmo fatto comun-que; capimmo, senza una ragione palese,che era venuto il tempo di lasciarlo intera-mente alla famiglia. Era venuto quel tempo incui ogni minuto, con l’approssimarsi dell’ulti-mo, diventa prezioso.

Perdiamo, con Edoardo, un amico ed unuomo prezioso per la nostra Associazione. Intanti anni di periodici incontri per l’affermazio-ne dell’idea associativa e, per quanto riguar-da il sottoscritto, in tanti di riunioni aziendalicomuni, era nato, dalla reciproca stima esimpatia iniziali, un sentimento di solida ami-cizia. Amicizia virile, senza smancerie, che siappaga anche dei lunghi reciproci silenzi, ocon il grande piacere di rivedersi, di confidareall’altro le proprie soddisfazioni o più spesso iproprî problemi e che, d’istinto, ti porta a farparte della medesima tavolata. Fummo ac-canto anche a Venezia, il giugno scorso.Dopo la conferenza del Prof. Dal Palù, apranzo, Edoardo sedette fra me e mia mo-glie. Sotto il pergolato che ci ospitava parlam-mo del nostro avvenire, del lontano, comunemiraggio della pensione. Neanche un annodopo, rimango da solo a sperare. Poi, ininverno ci vedemmo a Calenzano per il XIICongresso Nazionale dove la sua ultimafatica, la revisione del nostro Statuto asso-ciativo, fu oggetto di grande interesse. Equella fu l’ultima volta. La sorte non gli haconcesso altra chance e troncandolo anco-ra giovane, gli ha fatto l’ultimo sgarbo smen-tendolo: non ce lo saremmo più “ritrovato frai piedi”.

Addio, Edy, andandotene, hai aggiuntoun’altra croce al desolato panorama chescorgiamo quando ci voltiamo all’indietro eche si allarga mentre avanziamo nel tempo,triste retaggio di noi che restiamo.

Pensavo, accingendomi a questo com-miato, di rappresentare la voce dell'Associa-zione. Ritenevo pertanto che avrei scritto diEdoardo soprattutto come uomo dell'AIISF,che ne avrei quindi rammentato l'impegnocostante, sostenuto dall'esempio personale,per fare sì che tutti gli ISF diventassero, ungiorno, dei veri professionisti del farmaco;ritenevo che avrei rammentato ai lettori lafermezza con la quale Edy aveva desideratola revisione dello Statuto associativo e lacaparbia volontà con la quale, subito dopo, siera accinto a questo duro lavoro. Poi ilsentimento ha evocato i ricordi e nei ricordil'uomo ha ceduto il posto all'amico.

Penso però che quanti conobbero Edy edebbero modo di apprezzarlo, si riconosce-ranno in questo mio modo di sentire ed il miorimpianto sarà il loro.

Giampaolo Brancolini

Si dice che i veri amici siano quelli del tempodel Liceo. E’ vero. Ma ogni regola ha la suaeccezione.

Tra di noi c’erano sedici anni di differenza;caratteri, esperienze, vicissitudini diverse.

Dodici anni fa fu eletto vicepresidente dellaSezione di Trieste e Gorizia, che io presiedevo,poi io andai ai probiviri nazionali e lui allaPresidenza sezionale; infine, quando mi ritiraidalla partecipazione attiva alla vita assocativasubentrò al mio incarico. Quindi in innumerevo-li sedute, in lunghe ore di viaggio ebbi modo diconoscerlo profondamente.

Aveva un carattere pieno di temperamento,personalità complessa e difficile. Tendente aldibattito ed alla polemica, sia pur costruttiva,sapeva placare la sua impulsività quando intel-ligentemente comprendeva che ciò era nell’in-teresse dell’Associazione. Posso assicurareche paradossalmente le persone con le qualiebbe maggiormente a dibattere, erano proprioquelle che più stimava, comprendeva ed avevauna fedele e leale amicizia.

Come iscritto e responsabile di un delicatoimpegno fu instancabile, diligente ed esigente,ma ricco di sincero calore umano.

Ebbe interessi culturali vivaci. Amava la let-teratura, la musica, la storia. Nascondeva nelprofondo dell’animo una religiosità, forse nonconformista, ma sentita; nella realtà spoglia delsuo cuore albergava l’amore assoluto per i SuoiCari, il generoso slancio per gli amici, il sensoleale del dovere verso i colleghi.

Con virile amicizia ed affetto

Vittoriano Chiriacò

Il Direttivo della Sezione di Trieste e Gorizia,a nome di tutti i colleghi, iscritti e non iscritti,in attività o in pensione, desidera esprimereanche con queste righe il suo sincero com-pianto per la scomparsa crudele, repentina eprematura del suo Presidente il dott. EdoardoSantin.

Per venticinque anni è stato collega serio,preparato, apprezzato e corretto.

Negli ultimi dodici anni Presidente.In questa Sua attività, che instancabilmen-

te divideva con i Suoi impegni nazionali, hamantenuto la tradizionale compattezza dellaSezione, è stato esempio di costruttiva par-tecipazione alla vita associativa, di adesionefedele, ma anche ragionata, alla linea dellapolitica generale.

Comprensivo delle altrui difficoltà, rispetto-so e rispettato nell’ambiente lavorativo, dili-gente ed esigente con i collaboratori sezio-nali, ha stimolato con ferma autorevolezza,ma anche con affettuosa cordialità , lo svilup-po di una sempre maggiore responsabilitàprofessionale.

Di tutto ciò Gli siamo grati.Ringraziamo infine i cari colleghi de Rita,

Lentini, Gottardi e tutti gli altri, che, o con laloro presenza o con qualsiasi mezzo, hannovoluto testimoniare il loro affetto e il lorocompianto per Edoardo Santin.

Il dolore dei Suoi genitori, della sposa e dellefiglie non può essere consolato, ma la vasta,sincera e spontanea commozione può ri-scaldare i loro cuori.

Il Direttivo della Sezione TS/GO

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Pag.8 ALGORITMI - Maggio-Giugno 1993

INA

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reso piu agevole il ricorso alla procedura (consenten-dola anche all’imprenditore, in possesso di un’auto-rizzazione nazionale che chieda di essere autorizza-to a commercializzare il medicinale in almeno altridue Stati, anziché in almeno altri cinque, come inizial-mente previsto dalla direttiva 75/319/CEE), ma haanche dato una chiara indicazione per far sì che tuttigli Stati coinvolti nella procedura si esprimano con-formemente alla valutazione del primo Stato che harilasciato l’autorizzazione: il testo introdotto dalladirettiva del 1983 precisa, infatti, che tali Stati devonotenere «debitamente conto» dell’autorizzazione con-cessa dal primo Stato.

Negli auspici delle Istituzioni comunitarie la pro-cedura «multistato» avrebbe dovuto portare, di fatto,ad un quasi automatico riconoscimento, da partedegli altri interessati, della prima autorizzazione na-zionale. Così, invece, non è stato: differentiimpostazioni culturali e, talora, orientamenti a forteconnotazione nazionalistica hanno fatto sì che, quasisempre, non si registrasse unanime consenso sullaprima autorizzazione, con conseguente devoluzionedel problema all’«arbitraggio» del Comitato per lespecialità medicinali.

Grande rilevanza ha assunto, conseguentemente,I’attività di questo organo valutativo, presieduto dal1988 dal Direttore Generale del Servizio Farmaceu-tico del Ministero della Sanità, Prof. Duilio Poggiolini,recentemente confermato nella carica anche per ilprossimo triennio.

Va ricordato, comunque, che le competenze delComitato per le specialità medicinali non si limitanoagli interventi nel corso della «procedura multistato »:la direttiva 75/31 9/CEE stabilisce altresì che quandouna specialità medicinale abbia formato oggetto divarie domande nazionali di autorizzazioneall’immissione in commercio e quando uno o più Statimembri abbiano concesso l’autorizzazione, mentreuno o più Stati membri l’abbiano rifiutata, uno degliStati membri interessati o la Commissione possonoadire il Comitato per le specialità medicinali, per unparere (art. 11 della direttiva, nel testo modificatodalla direttiva 83/570/CEE). La stessa procedura puòessere attivata (in base al medesimo articolo) quan-do uno o più Stati membri abbiano sospeso o revoca-to un’autorizzazione all’immissione sul mercato, men-tre uno o più Stati membri non hanno proceduto allasospensione o revoca. Inoltre, il successivo articolo12 della stessa direttiva 75/31 9/CEE (nel testomodificato) consente a uno Stato membro di adire ilComitato, per un parere, anche prima di decidere inmerito ad una domanda, sospensione o revoca diautorizzazione all’immissione sul mercato, purché—come è ovvio—si tratti di «casi particolari che presen-tino un interesse comunitario».

Il ruolo del Comitato per le specialità medicinalicome organo di valutazione di tutte le questioni tecni-che di rilevanza comunitaria è stato confermato dauna più recente iniziativa del Consiglio delle Comuni-tà Europee, che costituisce un’altra importantissimatappa verso l’obiettivo finale dell’instaurazione di ununico mercato europeo dei medicinali: I’adozione, indata 22 dicembre 1986, della direttiva 87/22/CEE«per il ravvicinamento delle disposizioni nazionaliconcernenti l’immissione in commercio dei medicina-li di alta tecnologia, in particolare di quelli derivatidalla biotecnologia».

Sebbene il titolo di questa direttiva possa indurre aritenere che il suo ambito operativo sia limitatoall’armonizzazione delle diverse legislazioni degliStati membri, il suo contenuto normativo va ben al dilà di questo obiettivo. Con tale direttiva, infatti, per laprima volta—sia pur limitatamente a tipologie benindividuate di farmaci—viene stabilito che le autoritàdei singoli Stati membri non possono procedere au-tonomamente alla valutazione di una domanda diautorizzazione all’immissione in commercio di unaspecialità medicinale, sebbene presentata secondo

ne.Questa stessa direttiva 75/319/CEE però, mentre

costituiva una importante tappa sulla strada dell’ef-fettivo ravvicinamento delle legislazioni nazionali,conteneva anche alcune disposizioni (quelle che isti-tuivano il Comitato delle specialità medicinali e lacosidetta «procedura multistato» di rilascio dell’au-torizzazione all’immissione in commercio) che mani-festavano chiaramente l’esigenza di superare la stes-sa politica di semplice armonizzazione delle legisla-zioni nazionali, per puntare ad obiettivi più alti.

Per chiarire questo specifico aspetto, è bene farequalche puntualizzazione.

Una politica volta soltanto a rendere il più possi-bile uniformi le norme nazionali sulle procedure e mo-dalità di valutazione dei medicinali, se può eliminareo almeno ridurre fortemente il pericolo di comporta-menti del tutto contrastanti fra le varie autorità statalipreposte alla tutela della salute pubblica, non offre,comunque, al produttore di medicinali la possibilità diaver accesso all’intero mercato comunitario median-te l’ottenimento di un’unica autorizzazioneall’immissione in commercio. Finché, infatti, restanoin vigore disposizioni nazionali che, seppure ispiratea criteri comuni delineati dalla Comunità, esigonocomunque il rilascio di un’autorizzazione nazionale,I’azienda farmaceutica interessata dovrà attivare,presso le competenti autorità, tante procedure quantisono gli stati nei cui mercati intende avere accesso.

L’ideale di un mercato comune senza frontiereinterne esige, invece, che chi voglia commercializzareun medicinale in tutta l’area CEE si sottoponga aun’unica procedura autorizzata, al fine di ottenereun’unica autorizzazione valida nell’intera Comunità.In astratto questo obiettivo puo raggiungersi conmeccanismi diversi: o affidanto ad un’unica autoritàsovranazionale la valutazione di una domanda diautorizzazione all’ammissione in commercio, o esten-dendo a tutto il territorio della comunità la validitàdell’autorizzazione rilasciata da una singola autoritànazionale, o, infine, con modalità che costituisconosoluzioni intermedie fra le due «estreme» ora richia-mate.

La direttiva 75/319/CEE, pur mantenendo ferma lanecessità, per l’azienda farmaceutica, di ottenereseparate autorizzazioni nazionali, ha compiuto (congli articoli 8 e seguenti) un primo passo verso l’affer-mazione del principio che sia sufficiente un’autoriz-zazione rilasciata da uno Stato membro per consen-tire l’accesso ai mercati anche di altri Paesi comuni-tari. Il Consiglio ha, infatti, introdotto un meccanismoche consente, a chi abbia ottenuto l’autorizzazione diimmissione in commercio di una specialità medicina-le in uno Stato membro, di chiedere che altri Statimembri si pronuncino sulla stessa documentazionetecnica che, nel primo Stato, ha portato al rilasciodell’autorizzazione. Ciascuno degli ulteriori Stati coin-volti è libero di rilasciare o rifiutare l’autorizzazione,sulla base delle proprie valutazioni; tuttavia, se opponeun rifiuto, entro il previsto termine di 120 giorni, ètenuto a comunicare l’opposizione motivata alComitato per le specialità medicinali (Committee forProprietary Medicinal Products: C.P.M.P.), organocomposto di rappresentanti di tutti gli Stati membridella CEE e di rappresentanti della Commissionedelle Comunità Europee, il quale, entro sessantagiorni, rende un parere sulla conformità della specia-lità medicinale ai requisiti stabiliti dalla direttiva 65/65/CEE per il rilascio delI’autorizzazioneall’immissione sul mercato. Il parere del Comitatonon è vincolante: lo Stato che aveva opposto il rifiutonon è tenuto a modificare la propria posizione quan-do il Comitato esprima un parere favorevole; ma ècerto che il riconoscimento, da parte del Comitato,della sussistenza dei requisiti previsti per il rilasciodell’autorizzazione dovrebbe indurre lo Stato a unserio riesame del proprio orientamento.

Il meccanismo di questa procedura «multistato» èstato modificato dal Consiglio delle Comunità Eu-ropee con la direttiva 83/570/CEE che non solo ha

Linee evolutive della disciplina dei me-dicinali industriali nella Comunità Eco-nomica Europea

Da più di venticinque anni, ormai, la ComunitàEconomica Europea è attivamente—e in modo cre-scente—impegnata nel settore della regolamentazio-ne dei medicinali. E' un impegno scaturito da premes-se ben chiare: le legislazioni nazionali sui medicinali,in quanto disomogenee, erano tali da ostacolare gliscambi intracomunitari di tali prodotti; d’altra parte,trattandosi di normative dirette a tutelare la salute, lavita delle persone, (per limitare il discorso ai farmaciper uso umano) esse apparivano, in linea di principio,compatibili con il trattato di Roma (1), il cui articolo 36ammette «i divieti o restrizioni all’importazione, al-l’esportazione e al transito giustificati da motivi dimoralità pubblica, di ordine pubblico di pubblicasicurezza, di tutela della salute e della vita dellepersone e degli animali o di preservazione dei vege-tali, di protezione del patrimonio artistico, storico oarcheologico nazionale, o di tutela della proprietàindustriale e commerciale».

Inizialmente, il Consiglio della Comunità Econo-mica Europea ha operato nel senso di un gradualeravvicinamento delle disposizioni nazionali, sulla basedi quanto previsto dall’art. 100 del Trattato.

Con la direttiva 65/65/CEE, del 26 gennaio 1965,il Consiglio si preoccupò non solo di dare una defini-zione di «medicinale» e di «specialità medicinale»vincolante per tutti gli stati membri, ma anche difissare regole comuni per il rilascio e il mantenimentodell’autorizzazione all’immissione in commercio (cioèdella «registrazione», secondo la terminologia allorausata dal T.U. delle leggi sanitarie italiano) delle spe-cialità medicinali nonché per l’etichettatura di taliprodotti.

Un secondo, fondamentale passo verso l’armoniz-zazione delle normative nazionali fu operato nelmaggio del 1975, quando il Consiglio delle ComunitàEuropee da un lato impose l’adozione, da parte di tuttigli Stati membri, di norme e protocolli uniformi perl’esecuzione delle prove sui medicinali (direttiva 75/318/CEE), dall’altro si spinse oltre la disciplina dellaprima direttiva del 1965 per sottoporre a regolecomuni anche gli aspetti concernenti la produzione dispecialità medicinali e la loro importazione da paesiextracomunitari, imponendo, per entrambe questeattività, il rilascio di specifiche autorizzazioni (direttiva75/319/CEE).

L’importanza pratica del primo dei due interventidel 1975 è di tutta evidenza: la fissazione di procedu-re comuni per il rilascio di una autorizzazione all’im-missione in commercio non avrebbe potuto, da sola,assicurare una uniformità di comportamenti da partedelle varie autorità nazionali: di qui l’esigenza di sta-bilire—in un testo vincolante per tutti gli stati mem-bri—quali prove fisico-chimiche, biologiche o mi-crobiologiche, quali prove tossicologiche e farmaco-logiche e quali prove cliniche dovessero essere pre-sentate a corredo della domanda di autorizzazioneall’immissione in commercio di una specialità medici-nale, per dimostrare il possesso, da parte di questa,dei richiesti requisiti di qualità, .sicurezza ed efficaciaterapeutica. Con l’altra direttiva, la 75/319/CEE, ilConsiglio riconosceva, formalmente, la necessitàche le valutazioni tecniche delle autorità nazionalinon si limitassero alle sole caratteristiche del medici-nale di volta in volta proposto per lacommercializzazione, ma si estendessero alla capa-cità del produttore di assicurare, con dotazioni perso-nali e strumentali idonee e con una adeguata orga-nizzazione, I’effettiva, buona qualità della produzio-

LINEE EVOLUTIVE DELLA DISCIPLINA DEI MEDICINALI INDUSTRIALI NELLA COMUNITA' ECONOMICA EUROPEA

USO RAZIONALE DELL'ACIDO FOLICO IN GRAVIDANZA

INSERTO INSERTO INSERTO

Frontespizioin negativosu fondo verde(Bollettino..)

MINISTERO DELLA SANITA'Direzione Generale del Servizio Farmaceutico

StemmaRepubblica

Viale della Civiltà Romana, 7 - 00144 Roma EUR

ANNO XVI - N. 9 Settembre 1992

(1) Il trattato che istituisce la Comunità economicaeuropea fu sottoscritto a Roma il 25 marzo 1957; inItalia si provvide alla ratifica ed esecuzione dellostesso con legge 14 ottobre 1957, n. 1203. (segue a pag. 10)

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Pag.10 ALGORITMI - Maggio-Giugno 1993

da di autorizzazione è tassativo: si tratta dei casi in cuila domanda riguardi i seguenti processi biotecnologici,indicati nella parte A dell’allegato alla direttiva: tec-nologia del DNA ricombinante; espressione control-lata di geni portatori di codici per proteine biologica-mente attive nei procarioti e negli eucarioti, compre-se cellule trasformate di mammiferi; metodi a base diibridoni e di anticorpi monoclonali. In simili ipotesi loStato puo dare corso all’iter valutativo secondo laordinaria procedura nazionale soltanto se il richieden-te l’autorizzazione comprova che né lui, né altra per-sona fisica o giuridica con la quale egli è collegato hachiesto negli ultimi cinque anni o prevede di chiederenei cinque anni successivi l’autorizzazione ad immet-tere in commercio in un altro Stato membro un pro-dotto contenente il medesimo principio attivo.

In altri casi, invece, I’obbligo di attivare la pre-ventiva «concertazione» presso il Comitato per lespecialità medicinali non scatta automaticamentecon la presentazione della domanda di autorizzazio-ne, ma è subordinato alla espressa volontà di chi hainoltrato la domanda (il quale potrebbe ritenerepreferibile percorrere il normale iter di valutazionenazionale senza coinvolgere il Comitato per le spe-cialità medicinali). Ciò si verifica quando la domandadi autorizzazione riguardi uno degli «altri medicinalidi alta tecnologia» elencati nella parte B dell’allegatoalla direttiva 87/22/CEE, e cioè:

- altri procedimenti biotecnologici che, a pareredell’autorità competente, costituiscono un’importan-te innovazione;

- medicinali somministrati con nuovi sistemi che, aparere dell’autorità competente, costituiscono un’im-portante innovazione;

- medicinali contenenti una nuova sostanza oun’indicazione completamente nuova che, a pareredell’autorità competente, è di rilevante interesse tera-peutico;

- nuovi medicinali a base di radioisotopi che, aparere dell’autorità competente, sono di rilevanteinteresse terapeutico;

- medicinali la cui produzione si avvale di proce-dimenti che, a parere dell’autorità competente, se-gnano un importante progresso tecnico, qualel’elettroforesi bidimensionale in condizioni dimicrogravità.

Risulta evidente da questa sia pur sommaria de-scrizione che la direttiva 87/22/CEE costituisce unprimo, parziale tentativo di introdurre un sistema«centralizzato» di valutazione, in sostituzione degliordinari sistemi «decentrati» basati sulle autorità deisingoli Stati membri. Si tratta, senz’altro, di un siste-ma «incompiuto», dal momento che anche in questocaso il parere del Comitato per le specialità medicina-li non è considerato vincolante: il paragrafo 4 dell’art.4 della direttiva stabilisce, infatti, che «lo Stato mem-bro . .. si pronuncia sul seguito da riservare al pareredel comitato entro un termine massimo di trentagiorni a decorrere dalla ricezione della comunicazio-ne ... e comunica senza indugio la sua decisione alcomitato».

Resta innegabile, tuttavia, I’importanza della «svol-ta» rappresentata dalla direttiva 87/22/CEE, proiettataverso le future soluzioni che dovranno as-sicurareanche nel settore dei medicinali l’effettivainstaurazione del mercato interno europeo.

A partire dal 1986, il Consiglio delle ComunitàEuropee, incalzato dalla Commissione, mentre da unlato ha posto le premesse, come abbiamo visto, perfuturi sviluppi verso forme «centralizzate» di rilasciodell’autorizzazione all’immissione in commercio dimedicinali, ha intensificato dall’altro la sua «tradi-zionale» attività diretta al ravvicinamento delle nor-mative nazionali”). Nello stesso giorno di approva-zione della direttiva 87/22/CEE (22 dicembre 1986) ilConsiglio adottava altre due direttive specifiche sullespecialità medicinali per uso umano: la direttiva 87/19/CEE con cui aggiornava alcune disposizioni delladirettiva 75/318/CEE riguardante le norme e i proto-colli analitici, tossico-farmacologici e clinici in materiadi prove sulle specialità medicinali, e la direttiva 87/21/CEE con cui, modificando la prima direttiva sullespecialità medicinali (65/65/CEE), stabiliva nuoveregole comuni per le domande di autorizzazioneall’immissione in commercio di specialità medicinaliaventi composizione essenzialmente simile a quelladi farmaci già autorizzati.

Successivamente, le Istituzioni delle ComunitàEuropee si sono impegnate nella regolamentazione

di particolari tipi di farmaci che, fino ad allora, eranomantenuti, in considerazione delle loro peculiaritàtecniche, al di fuori della disciplina stabilita per le re-stanti specialità medicinali. Così, nel periodo mag-gio-giugno 1989 il Consiglio ha adottato tre direttive(la 89/342/CEE, la 89/343/CEE e la 89/381/CEE),per estendere, con opportune norme integrative, ilcampo di applicazione delle direttive 65/65/CEE e75/31 9/CEE ai medicinali immunologici (vaccini,tossine, sieri e allergeni), ai radiofarmaci e ai derivatidal sangue e dal plasma umani, mentre con un’ulte-riore direttiva (89/341/CEE) ha stabilito altre impor-tanti regole da applicare a tutti i medicinali industrialiper uso umano, fra cui l’obbligo, per il produttore, di«soddisfare i principi e le direttrici delle buone prassidi fabbricazione dei medicinali fissate dalla le-gislazione comunitaria» (principi e direttrici oggi sta-biliti da una recente direttiva della Commissione, la n.91/356/CEE del 13 giugno 1991) e la necessità diottenere un’autorizzazione alla fabbricazione dei me-dicinali anche se i medicinali prodotti sono destinatiesclusivamente all’esportazione.

Nel 1990 la Commissione, nello sforzo di comple-tare l’armonizzazione delle legislazioni nazionali, hapresentato al Consiglio proposte di direttiva concer-nenti:

a) la pubblicità dei medicinali (intesa in senso lato,comprensivo anche dell’attività d’informazione scien-tifica svolta dalle aziende farmaceutiche;

b) la distribuzione all’ingrosso dei medicinali peruso umano;

c) il regime legale di fornitura dei medicinali (o«classificazione in materia di fornitura», cioè la di-stinzione fra farmaci vendibili solo su prescrizionemedica, ordinaria o speciale, e farmaci vendibili sen-za necessità che venga presentata una ricetta delmedico);

d) I’etichettatura e il foglietto illustrativo di taliprodotti;

e) la disciplina della produzione e del commerciodei preparati omeopatici.

Su tutte queste proposte il Consiglio delle Comu-nità Europee ha già adottato (nel periodo ottobre-dicembre 1991) una «posizione comune», la qualecostituisce, ai sensi dell’art. 149 del trattato, la primatappa della procedura di approvazione.

Entro pochi mesi, pertanto, la regolamentazionecomunitaria avrà coperto gran parte degli aspettiriguardanti la produzione, il commercio, I’impiego deifarmaci per uso umano. Restano, ancora, al di fuoridell’armonizzazione il regime dei prezzi e il regime didispensazione con onere a carico dei sistemi nazio-nali di assicurazione malattia (in queste due materieil Consiglio, in verità, è intervenuto con la direttiva 89/105/CEE, del 21 dicembre 1988, ma solo per imporrela «trasparenza» delle misure nazionali, senza alcu-na pretesa di renderle uniformi); resta tuttora discipli-nato dalle legislazioni, infine, il canale di distribuzioneal pubblico dei medicinali, con la persistente tradizio-nale contrapposizione fra Paesi che riservano aifarmacisti il monopolio di vendita e Paesi che con-sentono la vendita fuori di farmacia dei medicinaliacquistabili senza presentazione di ricetta medica.

Ora però che l’«armonizzazione» è quasi comple-ta, I’attenzione e gli sforzi di tutti sono rivolti allaelaborazione delle regole che, con un vero e propriosalto di qualità, rispetto alla situazione attuale, do-vranno assicurare, dopo l’instaurazione del «merca-to interno» prevista per il 1993, la commercializzazionenella CEE dei prodotti farmaceutici, senza necessitàdi replicare le autorizzazioni in tutti gli Stati verso il cuiterritorio il produttore intende rivolgere la preno-tazione commerciale.

Alla fine del 1990 la Commissione delle ComunitàEuropee ha presentato al Consiglio una serie di pro-poste (di regolamento e di direttiva) assai articolate ecomplesse, che proprio in questi ultimi mesi sonostate oggetto di discussione da parte dei rappresen-tanti di tutti gli Stati membri e della Commissione inseno al Gruppo «Questioni economiche» del Consi-glio. Le soluzioni ipotizzate sono molto ardite, giun-gendo alla previsione dell’istituzione di una «Agenziaeuropea di valutazione dei medicinali», del tutto in-dipendente dagli Stati membri. Sia pur limitatamenteai medicinali derivati da alcuni processi biotecnologicie ai medicinali con caratteristiche fortemente innova-tive (sostanzialmente corrispondenti a quelli elencati

nell’allegato della direttiva 87/22/CEE) la Comunitàsubentrerebbe alle autorità sanitarie nazionali nonsolo nel giudizio «tecnico» sui medicinali, ma anchenell’attività «giuridica» di rilascio dell’autorizzazioneall’immissione in commercio. Per questi prodotti in-novativi, le proposte della Commissione indicano nelComitato per le specialità medicinali istituito dalladirettiva 75/319/CEE l’organo competente a «formu-lare il parere dell’Agenzia su qualsiasi problema rela-tivo al rilascio, cambiamento, sospensione o revocadi un’autorizzazione d’immissione in commercio»(art. 5 della proposta di regolamento). L’autorizzazio-ne assume la forma di una «decisione» della Commis-sione, cioè di uno degli atti tipici delle Istituzionicomunitarie previsti dal trattato di Roma. E' previstala possibilità che la decisione della Commissione sidiscosti dal parere del Comitato. E' anche previstoche uno Stato membro, una volta conosciuto il pro-getto di decisione elaborato dalla Commissione, pos-sa chiedere un riesame della questione; in tal caso sela Commissione ritiene che la istanza sollevi proble-mi di natura scientifica o tecnica che esigono ulterioriapprofondimenti, può rinviare la questione all’Agen-zia, perché la sottoponga ad un secondo parere delComitato, emesso il quale la Commissione adotta ladecisione; quando invece la Commissione ritengache le obiezioni sollevate dallo Stato siano soltanto dinatura politica, la decisione è adottata secondo unaprocedura particolare, che comporta il pronunciamen-to di uno specifico «comitato» composto da rappre-sentanti degli Stati membri e presieduto da un rap-presentante della Commissione. Tale comitato sipronuncia a maggioranza qualificata; ai voti degliStati membri è attribuita la ponderazione previstadall’art. 148, paragrafo 2 del Trattato CEE; il presi-dente non partecipa al voto.

L’autorizzazione d’immissione in commercio rila-sciata con «decisione» della Commissione delle Co-munità Europee dura cinque anni ed è rinnovabile diquinquiennio in quinquiennio (così come le autoriz-zazioni nazionali); essa è valida in tutta la Comunitàed attribuisce a tutti gli Stati membri gli stessi diritti edoveri previsti per le autorizzazioni d’immissione incommercio rilasciate dai singoli Stati membri ai sensidella direttiva 65/65/CEE (art. 12 della proposta diregolamento).

Accanto a questa procedura «centralizzata», con-cernente i farmaci di biotecnologia e con carattere diinnovatività, è prevista, per tutti gli altri farmaci unaprocedura «decentrata» di autorizzazione (che do-vrebbe divenire applicabile—dopo una fase transi-toria—a partire dal 1° gennaio 1996), secondo laquale dopo che uno Stato membro ha rilasciatoun’autorizzazione valida nel proprio territorio, ognialtro Stato membro che venga investito di una do-manda di autorizzazione riguardante lo stesso farma-co è tenuto a riconoscere l’autorizzazione rilasciatadal primo Stato. Tuttavia, se secondo uno Statomembro interessato vi siano seri motivi per ritenereche l’autorizzazione del medicinale possa presenta-re un rischio per la salute pubblica, esso ne informa,con una motivazione approfondita, lo Stato membroche ha rilasciato l’autorizzazione iniziale, qualsiasialtro Stato membro interessato alla domanda, il Co-mitato per le specialità medicinali e, infine, il richie-dente. Se tutti gli Stati membri interessati non trovanoun accordo sul provvedimento da prendere, sotto-pongono la questione al Comitato per le specialitàmedicinali che emette un parere e, eventualmente,un secondo parere se il primo è, in tutto o in parte, nonfavorevole all’accoglimento della domanda di auto-rizzazione e il richiedente presenta formale ricorso. Ilparere definitivo del Comitato per le specialità medi-cinali è trasmesso alla Commissione, che elabora unprogetto di «decisione». Da questo punto la procedu-ra è identica a quella ricordata della procedura «cen-tralizzata»: se vi è richiesta di riesame da parte di unoStato membro, la Commissione può rinviare la que-stione al Comitato per le specialità medicinali, qualo-ra riconosca che essa ha natura tecnica; altrimenti siprocede all’adozione della «decisione» secondo laparticolare procedura già descritta (pronunciamentoa maggioranza qualificata di uno specifico «comita-to»).

E' difficile, oggi, prevedere quando e con qualimodifiche queste proposte sul «sistema futuro» chedovrà disciplinare la commercializzazione dei medi-cinali all’interno del mercato europeo saranno appro-vate dal Consiglio e diventeranno, a tutti gli effetti,«legislazione comunitaria». Numerose e delicate sonole questioni che i vari Stati hanno sollevato su questeproposte: dalla stessa « base giuridica » delle propo-ste al ruolo dell’Agenzia, ai compiti ed alla composi-zione del Comitato per le specialità medicinali, airapporti fra Comitato e Agenzia da un lato e fraComitato e autorità nazionali dall’altro, ai problemi dinatura finanziaria, alla imputazione delle responsabi-lità, e così via.

Nei prossimi mesi dovrebbe delinearsi la strutturadefinitiva della nuova regolamentazione; è nell’auspi-cio di tutti che essa sia effettivamente in grado digarantire—oltre al perseguimento degli obiettivi eco-nomici connessi all’instaurazione di un mercato euro-peo senza frontiere interne—anche e soprattutto la

l’ordinaria procedura nazionale, ma devono adire,per un parere preventivo, il Comitato per le specialitàmedicinali (o il comitato dei medicinali veterinari, ovesi tratti di farmaco destinato al trattamento di animali).In certi casi, I’obbligo, per lo Stato interessato, diastenersi da un’autonoma valutazione sulla doman

Bollettino n.9/92dalla pagina9

(1) Questa attività ha ricevuto un nuovo impulsocon l'«Atto unico europeo» (firmato a Lussemburgo il17 febbraio 1986 e alI’Aia il 28 febbraio 1986), il qualeha introdotto nel trattato CEE un articolo («180 A»)che consente al Consiglio di deliberare a mag-gioranza qualificata (anziché all’unanimità, come pre-visto dall’art. 100), in cooperazione con il Parlamentoeuropeo (secondo una procedura scaturita dall’art.149 del trattato).

INSERTO INSERTO INSERTO

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Pag.11ALGORITMI - Maggio-Giugno 1993

Esistono diverse forme di anemia; quella più dif-fusa in gravidanza è l’anemia da carenza di ferro osideropenica.

L’anemia da deficit di Acido Folico rientra nelcapitolo delle anemie megaloblastiche la cui patoge-nesi è riconducibile ad una carenza di Vitamina B12,di Acido Folico o di entrambi.

La cosidetta anemia megaloblastica della gravidan-za è dovuta quasi esclusivamente alla carenza diacido folico.

Il feto, soprattutto nella seconda parte della gra-vidanza, ha un accrescimento assai rapido con note-vole consumo di acido folico e di altre sostanze, comegli aminoacidi, e se a questo si aggiunge una dietaalimentare insufficiente si può verificare uno statocarenziale materno.

L’acido folico è denominato in modo più completoacido pteroilglutammico da cui deriva la categoria deifolati.

Le sorgenti alimentari di folati sono soprattutto ilfegato, il lievito, i funghi, le banane, i meloni, i limoni,I’insalata, gli asparagi, gli spinaci, i broccoli.

Negli alimenti l’acido folico è presente in formapoliglutammica.

Nell’intestino alcune coniugasi scindono i poliglu-tammati in monoglutammati che vengono assorbitiper opera dell’enzima diidrofolicoreduttasi.

I folati a questo punto entrano nel sistema portalee raggiungono il fegato, dove subiscono processi diriduzione e di metilazione, che permettono la libera-zione sia di metaboliti attivi (derivati dell’acido te-traidrofolico), sia l’accumulo di folati a livello tessu-tale dove vengono nuovamente trasformati in poli-glutammati (in particolare nei globuli rossi e nelfegato).

I poliglutammati rappresentano quindi i cofattorifolici in forma deposito nei tessuti, mentre i mono-glutammati sono metabolicamente attivi e sono co-fattori nella sintesi aminoacidica, nella sintesi di pre-cursori degli acidi ribonucleici con funzione di mes-saggeri e nella sintesi dell’acido desossiribonucleico,tutte funzioni strategiche per la vita delle cellule inrapida moltiplicazione, come quelle fetali.

Le concentrazioni di acido folico nel funicolo om-belicale sono molto più elevate di quelle materne acausa del passaggio transplacentare di acido folicoche avviene mediante un meccanismo di trasportoattivo, particolarmente efficace nelle ultime settima-ne di gestazione.

In termini diagnostici è possibile misurare la con-centrazione di acido folico a livello materno (nel sieroe nei globuli rossi) e a livello fetale (nel siero, neiglobuli rossi e nel liquido amniotico) (Economides1992).

Spesso la sindrome clinica che si accompagna alladeficienza di acido folico in gravidanza si presentacon segni di sfumata anemia, lieve macrocitosi eritro-citaria, ipersegmentazione dei neutrofili.

Talvolta questo quadro viene modificato da una

nismo patogenetico una riduzione della folatemiamaterna (Hiilesma 1983).

Dansky nel 1987 ha sostenuto che tale riduzione èdirettamente proporzionale alla dose di farmacoanticonvulsivo .

In uno studio recente Economides ha dimostratoche la concentrazione di folati nel sangue materno,nel sangue fetale e nel liquido amniotico di feti affettida anomalie del tubo neurale non era molto diversada quella di feti normali.

Tali conclusioni sono assai simili a quelle di Molloy(1985) e sembrano suggerire che questo tipo dialterazioni sono legate ad una predisposizione gene-tica piuttosto che ad una carenza di acido folico.

Sebbene non esista la certezza che la carenza difolati abbia un effetto teratogeno, il trattamento pro-filattico con acido folico durante la gravidanza pre-viene una forrna di anemia tra le più diffuse e fornisceal feto una concentrazione ottimale di un metabolitanecessario per il suo accrescimento.

BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE

Economides D.L.: Folate and vitamin B12concentrations in maternal and retal blood, andamniotic fluid in second trimester pregnanciescomplicated by neural tube defects. (Br J Obstet Gy-necol 1992;99:23).

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sideropenia coesistente.In forme più gravi si può giungere alla trasforma-

zione megaloblastica del midollo osseo e alla anemiaconclamata.

Il fabbisogno giornaliero di acido folico in unadonna al di fuori della gravidanza è di circa 200 mi-crogrammi (Società Italiana di Nutrizione Umana1986).

Affinché con la dieta possano essere assunti 200microgrammi di acido folico, i cibi devono contenernealmeno 400 microgrammi.

In gravidanza il fabbisogno giornaliero è di 400microgrammi di acido folico tale da richiedere unaintroduzione con gli alimenti di 800 microgrammi(Società Italiana di Nutrizione Umana 1986).

Quindi la gravidanza rientra tra le condizioni fi-siologiche di aumentato fabbisogno di acido folico.

Esistono altre condizioni, come la senescenza, incui, oltre all’insufficiente apporto dietetico di folati, siverifica una ridotta utilizzazione di folati, a causa di undeficit dei meccanismi enzimatici con conseguentecomparsa della sintomatologia carenziale.

Anche durante l’allattamento il fabbisogno gior-naliero di folati aumenta di circa 100 microgrammi algiorno.

L’alta incidenza della carenza di folati durante lagravidanza è stata messa in relazione con diversi fat-tori quali:

l) Deplezione delle riserve materne (eritropoiesimaterna e accrescimento feto placentare).

2) Alterazioni dell’assorbimento e del metaboli-smo dell’acido folico dovute all’aumento dell’escrezio-ne urinaria dell’acido folico sino a quattro volte ri-spetto al normale.

3) Carenze dietetiche dovute alle abitudini ali-mentari. Non sempre la dieta dei paesi industrializza-ti contiene la quantità adeguata di folati.

Inoltre il tabacco, I’abuso di alcool e i disturbigastrointestinali tipici del primo trimestre di gravidan-za come l’iperemesi, il vomito, I’anoressia, possonoportare fino ad una riduzione del 50% della introdu-zione di acido folico.

A causa della progressiva riduzione della folatemiaplasmatica ed endoeritrocitaria durante la gravidan-za, è indicato un trattamento profilattico di tipo farma-cologico a base di folati.

Tale trattamento dovrebbe essere intrapreso alme-no dall’inizio del secondo trimestre, ovvero dal mo-mento in cui il feto, terminato il processo di organo-genesi, comincia ad accrescersi in modo assai rapi-do (Polatti 1992).

Nel 1975 Hibbard ha teorizzato che la carenza difolati può essere una delle cause di aborto ripetuto,di malformazioni congenite e di alterazioni dello svi-luppo fetale.

Tale teoria fu ripresa nel 1980 da Smithsells e nel1981 da Lawrence. Nel 1984 Navarro ha segnalato irischi teratogeni della carenza di folati (microcefalia,anomalie facciali e cardiache, ma soprattutto difettidello sviluppo del tubo neurale).

Nessuno di questi studi però ha preso in esame uncampione di pazienti sufficientemente vasto.

I farmaci a sicuro effetto teratogeno, come moltifarmaci anticonvulsivi, sembrano avere come mecca-

più ampia ed efficace tutela degli interessi sanitari deicittadini.

Uso razionale dell’acido folico ingravidanza

L’anemia è una delle principali complicanze che sipresentano in gravidanza.

INSERTO INSERTO INSERTO

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Pag.12 ALGORITMI - Maggio-Giugno 1993

Informazioni sull'uso di alcuni medi-camenti

TRIPTORELINA

E' pervenuta al Ministero della Sanità nell'ambitodel monitoraggio nazionale, la segnalazione relativaad un caso di riduzione bilaterale del visus di duediotrie, in una paziente che aveva assunto triptorelinapura per miopatosi uterina.

Con la sospensione del farmaco non si è avuto ilrecupero del visus, pertanto la paziente, da allora, hadovuto adottare gli occhiali.

Il Ministero della Sanità, nel far presente che taleeffetto è previsto negli stampati con la dizione “distur-bi della vista”, richiama su di esso l'attenzione, invi-tando i medici a monitorare attentamente i pazienti intrattamùento con tali farmaci e a valutare con curaogni sintomo clinico di tossicità.

OFLOXACINA

E' pervenuta al Ministero della Sanità, nell'ambitodel monitoraggio nazionale, la segnalazione relativaad un caso di cefalea, con perdita della visione deicolori all’occhio destro, in una paziente di 83 anni cheaveva assunto ofloxacina, per circa 4 giorni.

La paziente assumeva, contemporaneamente,nitrosorbide retard, verapamil, isosorbide dinitrato,diclofenac (a cicli), per un’angina pectoris di vecchiadata; la stessa presentava anche cataratta all’occhiosinistro.

Dal 1989, inoltre, è stata trattata con Norfloxacin(os 400 mg 2/die per 4-5 giorni), senza, peraltro,manifestare effetti collaterali.

Il Ministero della Sanità fa presente che gli effettisegnalati sono previsti negli stampati delle specialitàcontenenti ofloxacina, tuttavia richiama su di essi l’at-tenzione invitando i medici a monitorare attentamen-te i pazienti in trattamento con i chinolonici in genera-le, e a valutare con cura ogni sintomo clinico ditossicità correlabile al farmaco suddetto.

SPECIALITA MEDICINALE: NICOTRANS

Il Ministero della Sanità, in relazione a segnalazionidi monitoraggio internazionale, ha ritenuto necessa-rio che nel paragrafo, relativo alle «Avvertenze»), delmateriale informativo della specialità medicinaleNicotrans fosse specificato quanto segue: «non fu-mare e non assumere altre specialità medicinalicontenenti nicotina; la nicotina supplementare puòessere nociva».

Nel far presente quanto sopra il Ministero invitail medico a segnalare qualsiasi effetto collaterale ri-scontri durante la sua pratica medica.

SPECIALITA MEDICINALI A BASE DlFENOVERINA

E' giunta notizia dalla Francia che, a seguito disegnalazioni di casi di rabdomiolisi in pazienti trattaticon fenoverina (spasmolitico utilizzato nel trattamen-to di manifestazioni spasticodolorose dell’apparatogastroenterico, delle vie biliari e del tratto genitouri-nario), sono stati modificati i messaggi informalividiretti al medico ed al paziente.

Il Ministero della Sanità italiano, pur non essendostati segnalati, nell’ambito del monitoraggio naziona-le, casi di rabdomiolisi associati all’uso dellafenoverina, ha provveduto a modificare i relativi stam-pati, inserendo alla voce «effetti collaterali» laseguente frase: «sono stati segnalati rari casi di rab-domiolisi, che regrediscono sospendendo il tratta-mento ».

Per quanto riguarda le «avvertenze» va, tral’altro, specificato che: «in caso di dolori muscolari,

Non esiste una correlazione tra la valutazionesoggettiva della perdita mestruale, la durata del

flusso mestruale, il numero di assorbenti e di tamponiutilizzati e l’effettiva perdita mestruale (Chimbira

1980). Una donna che ha sempre avuto cicli abbondanti

potrebbe sottostimare una perdita mestruale supe-riore ad 80 ml, così come una paziente il cui ciclo e di10-20 ml potrebbe considerare abbondante una per-dita di 50-60 ml.

Da alcuni anni è disponibile una tecnica di labo-ratorio (il «metodo dell’ematina alcalina») che è

tanto preciso quanto difficilmente utilizzabile nellapratica clinica (Newton 1977 Van Eijkeren 1986).

Recentemente è stato descritto un metodo piùsemplice, semi-quantitativo, che consiste nel riporta-re su un grafico, durante tutta la mestruazione il nu-mero di assorbenti e di tamponi utilizzati ed il lorogrado di impregnazione contemporaneamente al nu-mero di coaguli e alle loro dimensioni (Righam 1990).Da tale grafico si ricava un punteggio che è diretta-mente proporzionale all’entità della perdita ematica.

Il metodo, che si avvale della diretta collabora-zione della paziente, ha una sensibilità dell’86% eduna specificità dell’89% rispetto al metodo dell’e-matina alcalina.

Se dopo tutti gli esami diagnostici, la perditamestruale riferita dalla paziente è inferiore a 80 ml enon si è riscontrata alcuna patologia, occorre ras-sicurare la paziente e non eseguire alcuna terapiaspecifica.

Se la perdita mestruale è superiore ad 80 ml bi-sogna instaurare una terapia medica o chirurgica.

La terapia medica è di scelta rispetto a quellachirurgica la quale andrebbe riservata ai casi piùcomplessi, in cui esistano le indicazioni specifiche, odopo il fallimento della terapia medica.

Nella menorragia secondaria la terapia saràeziologica nel senso che tende a rimuovere unacausa organica o funzionale riconosciuta (ad esem-pio l’ipotiroidismo).

TERAPIA MEDICA DELLA MENORRAGIA

1) LA PAZIENTE DESIDERA UNA GRAVIDANZA

- Inibitori della sintesi delle prostaglandine- Antifibrinolitici

2) LA PAZIENTE NON DESIDERA UNA GRAVI-DANZA

- Terapia ormonale: Estro - progestinico Progestinico- Danazolo

Inibitori della sintesi delle prostaglandine: essisono efficaci in circa il 50% dei casi di menorragiaprimitiva o nella forma secondaria dovuta allo IUD(Anderson 1976, Roy 1981, Ylikorkala 1976, 1983,1986), molto meno nella menorragia legata a fibro-miomi uterini.

Gli inibitori della sintesi delle prostaglandinehanno anche una potente azione sul dolore mestrua-le o dismenorrea (Owen 1984) che spesso è presen-te nella menorragia.

Gli inibitori della sintesi delle prostaglandine nonandrebbero somministrati a pazienti con ulcera ga-strica, malattie renali, malattie epatiche, broncospa-smo (Van Eijkeren 1992).

Antifibrinolitici: essi hanno le medesime indica-zioni degli inibitori della sintesi delle prostaglandine(Nilsson 1971), sebbene il loro uso nel trattamentodella menorragia sia limitato dalla comparsa di sin-tomi come la nausea, le vertigini e la diarrea. (Mil-som 1991, Van Eijkeren 1992).

senza causa apparente, è necessario sospendere iltrattamento e controllare la concentrazione plasmaticadella creatinfosfochinasi (CPK).

Si richiama vivamente l’attenzione del medico suquanto sopra.

La terapia medica della menorragia

La menorragia è una patologia ginecologica chespesso anche il medico di famiglia deve affrontarepoiché colpisce il 10-15% della popolazione femmi-nile (Van Eijkeren 1992).

La menorragia consiste in una perdita mestrualesuperiore ad 80 ml di sangue, in pazienti con endo-metrio normale e normale ovulazione (Hallberg 1966).

Alcuni Autori (Shaw 1972) considerano 60 ml ilvalore oltre il quale si determina una anemizzazionegrave della paziente.

L’impatto sociale della menorragia è maggiorenelle nazioni dove è presente una buona forza lavorofemminile (Hall 1987) ed in queste realtà circa il 40%delle donne è destinata a subire l’intervento di iste-rectomia (Selwood e Wood 1978).

La paziente si presenta al medico lamentandoun ciclo mestruale abbondante e talvolta sintomi adesso correlati come astenia, ipertensione, lipotimia,cefalea.

La menorragia può essere primitiva o seconda-ria.

Quando non si riconosce una causa certa si parladi menorragia primitiva.

Nella forma primitiva non è presente una alterazio-ne dei fattori della coagulazione (Hanh 1976), mabensì un aumento della fibrinolisi a livello dell’utero(Rybo 1966) e una modificazione della produzione diprostaglandine a livello locale (Smith 1981), conaumento della prostaciclina ad azione vasodilatantee riduzione del trombossano di origine piastrinica adazione vasocostrittrice.

La menorragia secondaria è dovuta a fattori or-ganici come la presenza di leiomiomi uterini (Rybo1973 Fraser 1990) o più raramente di leiomiosarcomi(Meyer 1990).

I dispositivi intra-uterini (IUD) possono alterare imeccanismi emo-coagulatori a livello uterino (Chri-stiaens 1981).

Tra le cause di menorragia secondaria i disturbidella coagulazione determinano i quadri sintomatolo-gici più gravi, soprattutto il difetto congenito del fat-tore II, la Trombocitopenia acquisita e la Trombo-astenia di Glanzmann (Marion 1990).

Alcuni Autori (Scott 1964 Wilansky 1989) hannoevidenziato una relazione tra l’ipotiroidismo e la me-norragia i cui aspetti patogenetici sono legati all’alte-rato metabolismo degli ormoni steroidei.

Quando una paziente lamenta un ciclo molto ab-bondante occorre fare una diagnosi oggettiva comin-ciando dall’ANAMNESI.

L’anamnesi è fondamentale per distinguere lamenorragia primitiva da quella secondaria.

Il medico dovrebbe chiedere se sono presenti di-sturbi della coagulazione ed eventualmente eseguireesami diagnostici.

Dalla storia è possibile sapere se la paziente èipotiroidea o se comunque ha sintomi latenti connes-si a questa patologia.

La presenza di un dispositivo intra-uterino orien-ta la diagnosi verso la causa della menorragia econsiglia il medico verso altri metodi di regolazionedelle na-scite.

Con la VISITA GINECOLOGICA BIMANUALE èpossibile diagnosticare alterazioni di volume e diconsistenza dell’utero ed eventuali masse annessiali.

Altri esami diagnostici sono: ECOGRAFIA PEL-VICA, ISTEROSCOPIA, REVISIONE DELLACAVITA' UTERINA, SIDEREMIA, FERRITINEMIA.

Il problema più difficile è valutare in modo og-gettivo l’entità della perdita mestruale.

Frontespizioin negativosu fondo verde(Bollettino..)

INFORMAZIONI SULL'USO DI ALCUNI MEDICAMENTI

LA TERAPIA MEDICA DELLA MENORRAGIA

COMMISSIONE NAZIONALE AIDS ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA': LINEE GUIDA NAZIONALI PER LA TERAPIA ANTIRETROVIRALE DELL'INFEZIONEDA HIV

MINISTERO DELLA SANITA'Direzione Generale del Servizio Farmaceutico

StemmaRepubblica

Viale della Civiltà Romana, 7 - 00144 Roma EUR

ANNO XVI - N.10 Ottobre 1992

INSERTO INSERTO INSERTO

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Pag.13ALGORITMI - Maggio-Giugno 1993

Assai più rara è la possibilità di trombosi arte-riose e venose a livello intracranico (Achiron 1990).

Questi farmaci non vanno prescritti a pazienti chehanno avuto episodi tromboembolici o un’emorragiasubaracnoidea o che hanno bassi livelli di Antitrom-bina Ill. (Van Eijkeren 1992).

Terapia ormonale: gli estroprogestinici di tipo com-binato o i progestinici da soli determinano unadiminuzione della quantità di flusso mestruale me-diante una specifica azione sull’endometrio con mo-dificazioni in senso atrofico reversibili (Pescetto 19 89).

Se la paziente ha un’età inferiore a 40 anni e nondesidera una gravidanza, gli estroprogestinici di tipocombinato rappresentano una terapia di scelta dellamenorragia, per il loro effetto contraccettivo.

Nella perimenopausa si può usare con efficaciail progestinico da solo nella seconda parte del ciclo(Cameron 1990).

Le controindicazioni riguardano le malattietromboemboliche, le cardiopatie, il diabete mellito,I’ipertensione, la cefalea grave, le nefropatie,pregresse alterazioni mammarie di tipo neopla-stico

Danazolo: il danazolo è uno steroide ad azioneantigonadotropinica ed è quindi efficace nel ridurre laquantità di flusso mestruale provocando un’atrofiaendometriale.

Tuttavia il suo uso è limitato dalla frequente in-sorgenza di sintomi collaterali legati all’effetto an-drogeno del farmaco come acne, irsutismo, diminu-zione della libido (Dockeray 1989).

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Linee guida nazionali per la terapiaantiretrovirale dell’infezione da HIV

Ministero della SanitàIstituto Superiore di SanitàCommissione Nazionale AIDS

1. PREMESSA

1.1. - Le Linee-Guida per la Terapia Antiretrovi-rale sostituiscono integralmente il Protocollo Nazio-nale per la Terapia con Zidovudina (luglio 1987), edi successivi aggiornamenti (1988 e 1989).

1.2. - Questo documento è diretto ai Centri Cliniciitaliani impegnati nella cura di pazienti con infezioneda HIV, ed è motivato dalla necessità di definire conprecisione alcune modalità organizzative, e rendereil più omogenea possibile sul territorio nazionale laterapia antiretrovirale dell’infezione da HIV, anchealla luce della recente registrazione di un altro farma-co antiretrovirale (didanosina - DDI; nome commer-ciale VIDEX), che viene ad affiancare la zidovudina(AZT; nome commerciale RETROVIR).

1.3. - Le Linee-Guida saranno oggetto di perio-dico aggiornamento, soprattutto in relazione a:

a) eventuale registrazione di altri farmaci anti-retrovirali;

b) modifiche relative alle attuali indicazioni deifarmaci da parte delle istituzioni Ministeriali Nazio-nali;

c) modifiche relative alle attuali modalità di di-stribuzione e dispensazione dei farmaci a livello Na-zionale;

d) istituzione di particolari modalità di Farma-cosorveglianza.

2. MODALITA' Dl DISTRIBUZIONE E DI-SPENSAZIONE DEI FARMACI

2.1. - La zidovudina (AZT) e la didanosina (DDI)potranno essere somministrate da ogni Centro Clini-co Universitario o Ospedaliero italiano che abbia incura pazienti con infezione da HIV e con caratteristi-che cliniche compatibili con le attuali indicazioni deidue farmaci.

2.2. - I Centri Clinici che non abbiano esperienzastabilizzata nella diagnostica e nel trattamento di pa-zienti con infezione da HIV dovranno fare riferimentoai centri Clinici di 2° e 3° livello, individuati a livelloRegionale.

2.3. - I farmaci verranno acquistati direttamentedalle Farmacie Ospedaliere a cui afferiscono i repartiche hanno pazienti in trattamento.

2.4. - Nell’ordine inviato alla Casa Farmaceutica,la Farmacia Ospedaliera dovrà menzionare il nume-ro di codice, specifico per ogni Reparto o FarmaciaOspedaliera. Il singolo codice, valido sia per l’AZTche per la DDI, è assegnato dall’Istituto Superiore diSanità. I Centri che già dispongono del codice AZTpotranno utilizzarlo sia per gli ordini di AZT che diDDI.

2.5. - La Farmacia Ospedaliera potrà consegna-re il farmaco al Reparto, Day-Hospital o Ambulatori,che ne avrà fatto richiesta. Per quanto riguarda i pa-zienti «ambulatoriali» in terapia con AZT o DDI, ilmedico responsabile potrà consegnare, ad ogni sin-golo paziente, un quantitativo di farmaco per almeno30 giorni di terapia.

2.6. - La struttura clinica impegnata nella terapiacon farmaci anti-retrovirali dovrà tenere continuamen-te aggiornato un Registro individuale di carico-scari-co del farmaco, dove verranno annotate le quantitàconsegnate ad ogni singolo paziente.

2.7. - Si rammenta che, relativamente alla solazidovudina, con Decreto del Ministro della Sanità da-tato 4 novembre 1991, è stata anche autorizzata lavendita del farmaco al pubblico tramite Farmaciaesterna, su prescrizione esclusiva da parte dei CentriClinici riportati sull’apposito elenco pubblicato sullaGazzetta Ufficiale (ultimo aggiornamento 22.11.1991).Come chiaramente specificato dal decreto, la venditaattraverso le farmacie non sostituisce bensì integra lamodalità di dispensazione ospedaliera del farmacosopra specificata (anche per i Centri che siano auto-rizzati a ricettare per le farmacie esterne).

3. - NOTE SULL’IMPIEGO CLINICO DEI FAR-MACI ANTIRETROVIRALI

Le attuali indicazioni all’uso clinico dei due far-maci antiretrovirali disponibili (AZT e DDI) sono quel-le contenute nei rispettivi Decreti di Registrazione,emanati dal Ministero della Sanità, e specificate nelleSchede tecniche allegate alle confezioni dei farmaci,alle quali si dovrà comunque fare riferimento ancheper quanto riguarda il meccanismo d’azione dei far-maci, le modalità di assunzione, i dosaggi e le pre-cauzioni d’uso, la farmacocinetica, le controindi-cazioni, I’uso in gravidanza e in allattamento, le in-terazioni con altri farmaci, gli effetti tossici e indesi-derati.

In questo documento verranno evidenziati sol-tanto quegli elementi ritenuti fondamentali per uncorretto e piu sicuro uso clinico dei farmaci disponibi-li.

3.1. - Zidovudina (AZT) 3.1.1. - L’indicazione clinica attuale della zido-

vudina ne prevede l’impiego di prima scelta per i pa-zienti HIV + sintomatici (AIDS e ARC) e per i pazientiasintomatici con bassi livelli di linfociti CD4 + (< 500/mm3). Per quanto riguarda quest’ultima categoria disoggetti HIV+, I’indicazione all’impiego dell’AZT ri-guarda in particolare coloro che mostrino un progres-sivo e rapido decremento dei valori di linfociti CD4 +.

3.1.2. - Studi clinici controllati hanno dimostratoche dosaggi iniziali pari a 500mg/dì (in 4/5 som-ministrazioni-ad esempio: 100 + 100 + 100 + 200ovvero in 2 somministrazioni-250 mg due volte al dì)sono meglio tollerati e parimenti efficaci rispetto aglialti dosaggi utilizzati delle prime sperimentazioni(1200-1500 mg/dì), sia per i pazienti asintomatici cheper i pazienti sintomatici. Alcune condizioni cliniche(come l’encefalopatia da HIV) possono tuttavia ri-chiedere dosaggi superiori (600-800 mg/dì).

3.1.3. - La terapia con zidovudina deve essereiniziata con cautela in pazienti anemici o neutropenici,in pazienti con compromissione epatica e renale, inpazienti che assumono farmaci mielotossici e citotos-sici, mentre è senz’altro controindicata in pazienticon Hb < 9 g/dL (8 g per le donne) o con marcata neu-tropenia.

3.1.4. - La terapia dovrà essere periodicamentemonitorizzata (ogni 2 settimane per i primi due mesidi trattamento e successivamente ogni mese), perrilevare tempestivamente eventuali segni di tossicità:i controlli dovranno sempre comprendere un’accura-ta valutazione della crasi ematica e della funzionalitàrenale ed epatica, nonché gli esami clinici o strumen-tali atti a svelare l’insorgenza di effetti collaterali rarima possibili nella terapia a lungo termine (come adesempio la miopatia).

3.1.5. - A titolo orientativo si allega a questo do-cumento la scala OMS degli effetti collaterali e tossi-ci, che dovrebbe guidare le riduzioni di dosaggio e lesospensioni del trattamento secondo lo schema se-guente:

- Tossicità di grado 1: stretto monitoraggio delpaziente senza modifica del dosaggio.

- Tossicità di grado 2: riduzione del dosaggio(metà dose giornaliera).

- Tossicità di grado 3: sospensione temporaneadel trattamento (fino a scomparsa dei sintomi/segni,poi la terapia potrà essere ripresa a dose ridotta e sot-to stretto controllo).

- Tossicità di grado 4, o ricorrenza di tossicità digrado 2-3 dopo riduzione/sospensione: interruzionedefinitiva del trattamento.

3.1.6. - I pazienti in trattamento con AZT chepresentino un numero di linfociti CD4 + < 200/mm3

dovrebbero contemporaneamente essere sottopostia profilassi della polmonite da P. carinii.

3.2. - Didanosina (DDI) 3.2.1. - I dati sperimentali disponibili relativa-

mente all’uso clinico della DDI, sono al momentoattuale alquanto limitati e le informazioni relative adefficacia e tossicità di questo farmaco sono chiara-mente suscettibili di rapida evoluzione.

3.2.2. - L’attuale indicazione registrativa dellaDDI è limitata a pazienti HIV+ sintomatici dimo-stratamente intolleranti al trattamento con AZT (ad

(segue a pag. 14)

INSERTO INSERTO INSERTO

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Pag.14 ALGORITMI - Maggio-Giugno 1993

INSERTO INSERTO INSERTO

Bollettino n.10/92dalla pagina13

esempio: diminuzione dell’Hb o dei granulocitineu-trofili di almeno 25% rispetto al valore iniziale;vomito e nausea intrattabili o cefalea in assenza dimalattie sottostanti; disturbi psicotici e segni dimiopatia), o che abbiano mostrato un significativodeterioramento clinico o immunologico durante laterapia con AZT (ad esempio: infezioni opportunisti-che subentranti, progressiva perdita di peso, pro-gressiva e marcata diminuzione dei linfociti CD4).

3.2.3. - La DDI, nella nuova formulazione incompresse, «masticabili» o meglio disperse accura-tamente in acqua, da assumere ogni 12 ore, a stoma-co vuoto (1 ora prima o almeno 2 ore dopo i pasti),dovrà essere somministrata con i seguenti dosaggiindicativi:

Peso del paziente

35-49 Kg50-74 Kg >75 Kg

Dosaggio

100 mg. 2 volte al dì200 mg. 2 volte al dì300 mg. 2 volte al dì

Eventuali variazioni dei dosaggi consigliati sa-ranno tempestivamente comunicate attraverso i suc-cessivi aggiornamenti di questo documento. Ildosaggio ottimale dovrà comunque essere adattatoal singolo paziente in relazione al tipo di patologia ein relazione alle condizioni cliniche iniziali; potràessere variato nel corso del trattamento in relazionealla eventuale insorgenza di effetti collaterali e tossici(v. oltre).

3.2.4. - Gli effetti tossici piu frequentementeriportati durante la terapia con DDI riguardano laneuropatia periferica e la pancreatite, mentre il far-

maco non sembra possedere tossicità midollare.Alcuni casi di pancreatite, verificatisi soprattutto du-rante l’uso «compassionevole» del farmaco e glistudi di fase I negli USA (in cui l’incidenza dellapancreatite è risultata del 9 %) sono risultati fatali.L’incidenza e la gravità della pancreatite è risultatapiu bassa (3%) in pazienti in migliori condizioni gene-rali e comunque in pazienti che assumevano dosaggirelativamente bassi del farmaco, simili a quelli consi-gliati in questo documento.

3.2.5. - In ogni caso, in relazione alla possibileinsorgenza di effetti collaterali, il trattamento con DDIè controindicato nei pazienti che presentino:

- amilasemia > 2 volte il limite normale - uricemia > 9 mg/dl - pancreatite acuta o cronica (in atto o pregressa) - compromissione della funzionalità epatica o renale - neuropatia periferica (in atto o pregressa) - diarrea intrattabile - gravi patologie cardiache

La terapia con DDI è inoltre sconsigliata in pazientiche presentino una storia di abuso di sostanze alco-liche e che assumano farmaci potenzialmenteneurotossici o pancreotossici.

3.2.6. - I pazienti in trattamento con DDI dovran-no essere sottoposti a periodici controlli clinici edematochimici (ogni 15 giorni per i primi due mesi e, inseguito, ogni mese). In particolare, dovranno esserestrettamente monitorizzati i sintomi soggettivi ed isegni oggettivi relativi alle possibili tossicitàpancreatica e neurologica, oltre ovviamente aldosaggio delle amilasi pancreatiche e degli altri pa-rametri ematochimici.

3.2.7. - Anche per il trattamento con DDI leriduzioni di dosaggio e le sospensioni del trattamento

dovrebbero essere realizzate, a giudizio del medicocurante, utilizzando possibilmente lo schema se-guente e basandosi sulla scala WHO/OMS deglieffetti collaterali, allegata a questo documento:

- Tossicità di grado 1: stretto monitoraggio delpaziente senza modifica del dosaggio. (N.B.: adeccezione delle alterazioni potenzialmente collegatea tossicità pancreatica; v. oltre).

- Tossicità di grado 2: riduzione del dosaggio(metà dose, anche in unica somministrazione).

- Tossicità di grado 3: sospensione temporaneadel trattamento (fino a scomparsa dei sintomi/segni,poi la terapia potrà essere ripresa a dose ridotta esotto stretto controllo).

- Tossicità di grado 4, o ricorrenza di tossicità digrado 2-3 dopo riduzione/sospensione: interruzionedefinitiva del trattamento.

Nota importante: Si dovrà procedere alla immedia-ta sospensione del trattamento nel caso si presentinosegni clinici e/o di laboratorio di qualsiasi grado,anche soltanto indicativi di possibile patologiapancreatica (elevazione delle amilasi pancreatiche edei trigliceridi, dolori addominali, nausea, vomito). Iltrattamento con DDI dovrà essere sospeso fino aquando la diagnosi di pancreatite venga esclusa inmodo definitivo, poi potrà essere ripreso a doseridotta sotto stretto controllo medico.

3.2.8. - I pazienti in trattamento con DDI chepresentino un numero di linfociti CD4 + < 200/mm3

dovrebbero contemporaneamente essere sottopostia profllassi della polmonite da P. carinii, ma conparticolare attenzione rivolta alla potenziale tossicitàpancreatica della pentamidina (anche se rara per viaaerosolica) e del cotrimoxazolo.

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Pag.15ALGORITMI - Maggio-Giugno 1993

INSERTO INSERTO INSERTO

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Frontespizioin negativosu fondo verde(Bollettino..)

INFORMAZIONI SULL'USO DI ALCUNI MEDICAMENTI

ELEMENTI ESSENZIALI PER L'USO DEI TERMINI NELLA SEGNALAZIONE DELLE REAZIONI AVVERSE DA FARMACI

PROGETTO «PERTOSSE» DELL'ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA'

MINISTERO DELLA SANITA'Direzione Generale del Servizio Farmaceutico

StemmaRepubblica

Viale della Civiltà Romana, 7 - 00144 Roma EUR

ANNO XVI - N. 11 Novembre 1992

Informazioni sull’uso di alcuni medica-menti

TIBOLONE

Il Tibolone indicato per il trattamellto dei sintomivasomotori post-menopausa, può indurre sanguina-mento vaginale, specie nel primo anno del periodopost-menopausale o nel caso in cui si utilizzino dosisuperiori a quelle raccomandate o in donne che pro-vengono dal trattamento con altra forma di terapiasostitutiva ormonale. Pertanto non deve essere usa-to prima che sia passato un anno dall’ultimo periodomestruale naturale.

Inoltre, quando vengono impiegate dosi più ele-vate o qualndo si passa da altra forma di terapiasostitutiva ormonale al trattamento con Tibolone èconsigliabile la somministrazione di un progestilnicoad intervalli regolari, per esempio ogni tre mesi per 10giorni.

In caso di eccessiva o prolungata emorragia vagi-nale si deve consultale il medico per escludereun'eventuale causa organica.

Il Ministero della Sanità richiama l’attenzione delmedico sul fatto che, come per ogni altro trattamen-to con steroidi ad attività sessuale, la prescrizione diTibolone deve essere preceduta da un accuratoesame ginecologico con particolare attenzione allapelvi e alle mammelle. L’esame deve esserc ripetutoad intervalli regolari, almeno ogni anno, per terapie dilunga durata.

Il trattamento deve essere sospeso se si manife-sta-no i primi sintomi di un processo tromboembolico(trombosi retinica, embolia cerebrale e polmonare),se i risultati delle prove di funzionalità epatica diven-tano anormali, se appare ittero colostatico, se com-paiono disturbi visivi, emicrania e frequenti mal difcsta, rari prima dell’inizio della cura. In casi di traumio di intervento chirurgico il trattamento deve esseresospeso per tutto il periodo della convalescenza.

Debbono essere seguite con particolare atten-zione le donne con storia medica in atto o pregres-sa, dl:

a) insufficienza cardiaca, ipertensione arteriosa,disfunzione renale o epatica (con particolare atten-zione agli enzimi epatici). epilessia, emicrania, asma,poiché l’uso di steroidi ad attività ormonale può oc-casionalmente provocare ritenzione idrica;

b) ipercolesterolemia, poiché durante il trattamen-to con tibolone sono state osservate variazioni delprofilo lipidico sierico. Durante il trattamento contibolone puo verificarsi una riduzione dell’HDL-cole-sterolo; non è chiaro quali eventuali effetti ciò possaavere sul rischio di malattia coronarica;

c) alterato mctabolismo dei carboidrati poiché iltibolone può diminuire la tolleranza al glucosio edaumentare la nccessità di insulina o di altri farmaciipoglicemizzanti .

La sensibilità agli anticoagulanti può aumentaredurante la terapia con tibolone per incremento dellaattività fibrinolitica ematica (livelli più bassi di fibri-nogeno, aumento dei valori dell’antitrombina III, delplasminogeno e dell’attività fibrinolitica in vitro). Levariazioni dei parametri biochimici sopra menzionatisono notoriamente indotte dagli steroidi ad attivitàormonale; i valori ritornano nella norma una voltainterrotta la terapia.

DESTRANO (peso molecolare medio 40.000)

Sono pervenute al Ministero della Sanità, nell'am-bito del monitoraggio nazionale, Ie segnalazioni rela-tive a due casi di allergia ed un caso di shock anafilattico, verificatisi in pazienti trattati con Destrano(peso molecolare medio 40.000) per vasculopatiacerebrale.

Il Ministero della Sanità fa presente che le indica-zioni terapeutiche autorizzate sono le seguenti:

insufficienza cardiocircolatoria da riduzione del

volume plasmatico;chirurgia vascolare a cuore aperto quale aggiunta

al liquido di perfusione della macchina cuore-pol-mone;

arteriopatie periferiche al III e IV stadio di Fontaine(dolori a riposo e lesioni trofiche);

profilassi delle trombosi venose e dell’emboliapolmonare in pazienti sottoposti ad interventi chirur-gici associati ad alto rischio di complicanze trombo -emboliche.

CEFTAZIDIMA

E' pervenuta al Ministero della Sanità, nell’ambitodel monitoraggio nazionale, la segnalazione relativaad un caso di insufficienza renale acuta, in una pa-ziente di 65 anni, trattata con ceftazidima, per bron-copneumopatia cronica ostruttiva riacutizzata.

La paziente inoltre assumeva contemporaneamen-te, Digossina, Furosemide, Aminofillina.

Il Ministero della Sanità, nel far presente che neglistampati viene indicata particolare cautela, in caso diassociazione del farmaco in esame con la fu-rosemide, richiama l’attenzione dei medici sul corret-to uso dei farmaci, ed in particolare sulla preventivavalutazione degli effetti, talora anche gravi, derivantidall’incongruo uso degli stessi.

ATTIVATORE TISSUTALE UMANO RICOMBI-NANTE DEL PLASMINOGENO

Sul Bollettino n.1 del 1992, sono stati segnalatidue casi di emorragia intracranica, conseguenti al-l’uso di Attivatore Tissutale Umano Ricombinante delPlasminogeno. Sullo stcsso numero, inoltre, è statoriportato il parere del Consiglio Superiore di Sanitàsui farmaci trombolitici.

Sono successivamente pervenute, nell’ambito delMonitoraggio Nazionale, ulteriori segnalazioni relati-ve a tre casi di emorragia cerebrale, in individui cheavevano assunto attivatore tissutale umano ricombi-nante del plasminogeno, per infarto miocardico acu-to. In tutti e tre i casi tale farmaco era stato associatocon eparina. A seguito della sospensione si è avutaguarigione con postumi.

Il Ministero della Sanità richiama l’attenzione suglistampati, relativi alle specialità medicinali a base diAttivatore tissutale Umano Ricombinante del Pla-sminogeno, nei quali, non solo vengono segnalati glieffetti suddetti, ma anche viene sottolineato il rischiodi emorragie nel caso in cui tale principio attivo è as-sociato ad eparina (come nei casi in esame) e a war-farin .

Il Ministero, pertanto, invita i Medici a tener presen-te quanto sopra ed in particolare la gravità dellereazioni avverse previste.

GEMFlBROZIL

E' pervenuta al Ministero della Sanità, nell’ambitodel monitoraggio nazionale, la segnalazione relativaad un caso di cataratta all’occhio destro, con offu-scamento del cristallino dell’occhio sinistro, in un pa-ziente di 62 anni, trattato con Gemfibrozil per 6-7mesi.

Il paziente aveva assunto contemporaneamentePiroxicam, per circa 40 giomi.

Il Ministero della Sanità, nel far presente che ef-fetti collaterali a carico dell’apparato visivo sono pre-visti per entrambi i farmaci, richiama su di essi l'at-tenzione, invitando i Medici a monitorare attentamen-te i pazienti in trattamento con tali farmaci, valutandoI’opportunità di un’eventuale associazione tra i variprincipi attivi.

USO IMPROPRIO DEl FARMACI

Pervengono al Ministero della Sanità, nell'ambitodel monitoraggio nazionale, segnalazioni relative ad

ADRs, conseguenti ad uso improprio dei farmaci.In alcuni casi si tratta di somministrazioni per

patologie non previste sulle istruzioni terapeuticheautorizzate; in altri di associazioni inadeguate, da cuiscaturiscono effetti collaterali chiaramente indicatinelle schede tecniche; in altri, infine, di utilizzazioneinappropriata di farmaci il cui uso richiede particolariprecauzioni, per il verificarsi di effetti già documen-tati.

Il Ministero della Sanità richiama l'attenzione suquanto sopra, invitando i Medici a monitorare at-tentamente i pazienti in trattamento e a valutarebene, prima di somministrare un farmaco, sia lecondizioni generali dei pazienti stessi, che gli effetticollaterali generati da un’inappropriata associazionedi farmaci.

Elementi essenziali per l’uso dei ter-mini nella segnalazione delle reazioniavverse da farmaci

L’attività di farmacovigilanza rappresenta uno deipiù importanti compiti della Autorità Sanitaria na-zionale e si esplica sostanzialmellte sulle specialitàmedicinali in commercio.

Il monitoraggio spontaneo, cioè la segnalazioneda parte dei medici degli etfetti collaterali osservatinel corso della loro attività protessionale, rappresen-ta la principale fonte di informazione sulla tollerabilitàdei suddetti farmaci.

La valutazione dei dati pervenuti nel tempo puòindurre l’Autorità Sanitaria, dopo gli opportuni appro-fondimenti, ad adottare provvedimenti che vannodalla modilica dell’informazione su di un farmaco, allasospensione della sua commercializzazione, in rap-porto alla frequenza ed alla gravità degli eventi ri-scontrati.

Appare evidente a tale proposito comc sia rile-vante il fatto che le informazioni fornite siano chia-ramente interpretabili ed il linguaggio utilizzato sia ilpiù possibile appropriato ed omogeneo.

La Direzione Generale ritiene interessante fornireai Medici la traduzione italiana di un articolo apparsorecentemente su Phamacoepidemiology and DrugSafety vol. 1: 39-45 (1992), riguardante gli elementiessenziali per l’uso dei termini nella segnalazionedelle reazioni avverse da farmaci.

Gli elementi sono quelli emersi a conclusione delmeeting che si è tenuto a Ginevra nel gennaio 1991,sotto gli auspici del CIOMS (Council for InternationalOrganization of Medical Sciences) * e riguardanoalcune categorie di effetti collaterali di particolalegravità frequentemente riscontrabili nel corso dellapratica medica.

La pubblicazione sarà seguita in futuro da altreriguardanti ulteriori categorie di reazioni avverse.

SHOCK ANAFI LATTICO

PremessaI .- La somministrazione di un farmaco o altra

sostanza è a volte rapidamente seguita da unareazione sistemica avversa acuta. I sintomi caratte-ristici di questa reazione sono:

a) Pelle: prurito, eritema, orticaria, angioedema.b) Apparato respiratorio: edema o spasmo della

laringe, broncospasmo.c) Sistema Cardiovascolare: ipotensione, shock.d) Tratto Gastrointestinale: crampi addominali,

diarrea.e) Sintomi sul Sistema Nervoso: ansia, agitazione,

* CIOMS: Organizzazione Internazionale non governativacostituita nel 1949, sotto gli auspici dell'OrganizzazioneMondiale della Sanità e dell' Unesco, che dal 1986 sioccupa in modo particolare di Farmacovigilanza a livellointernazionale.

INSERTO INSERTO INSERTO

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Pag.17ALGORITMI - Maggio-Giugno 1993

3) La presenza o meno di ipertensione preesistente.4) Ogni aumento della pressione sanguigna entro

o al di fuori del normale intervallo.5) L'eventuale presenza di cause di ipertensione

secondaria.6) La presenza o meno di qualche nota complicanza

della ipertensione a carico di occhi rene o cervello.

Definizione

Aumento della pressione arteriosa sistematica ol-tre i valori di riferimento, quelli più comunementeusati sono, negli adulti: 160 mm Hg per la pressionesistolica e 95 mm Hg per la pressione diastolica.

Requisiti necessari per l'uso del termine

Pressione sistolica 160 mm Hg o più, pressionediastolica 95 mm Hg o più, eccetto per quanto riguar-da donne in gravidanza e bambini.

TROMBOSI ED EMBOLIA

Premessa

Trombosi ed embolia possono insorgere in diverseregioni dell'organismo e possono presentarsi, quindi,con diversi sintomi e segni clinici.

Di conseguenza è difficile proporre un unico elen-co di requisiti che siano sufficienti a valutare casi disospette ADRs legate a queste patologie.

Per questo motivo i termini trombosi ed emboliavengono definiti solo in senso generale.

Vengono, a questo scopo, valutate con attenzionetre condizioni patologiche, a carico di tre organiprincipalmente interessati: trombosi venosa profon-da, embolia polmonare e patologia da occlusionearteriosa. Come indicazioni, indipendentemente dal-la regione dell'organismo o dall'organo colpiti, è ne-cessario considerare:

1) Condizioni preesistenti o predisponenti, qualifumo, iperlipoproteinemia, diabete mellito, iperten-sione, preesistente patologia a livello delle valvolecardiache, ipercoaugolabilità (causata ad esempioda deficienza di antitrombina III o da mancanza diattivatori fibrinolitici).

2) Storia di manifestazioni tromboemboliche.3) Storia di terapie con farmaci - in particolare

contraccettivi orali ed altri farmaci a carattereormonale.

Definizioni

Trombosi: formazione di un trombo in un vasosanguigno o nel cuore.

Embolia: occlusione improvvisa di un vaso sangui-gno, parziale o totale, causata da un embolo entratoin circolo.

Tromboembolia: occlusione improvvisa, totale oparziale, causata da un embolo con susseguentetrombosi.

Esempi delle tre patologie

1.- Trombosi venosa profonda. I sintomi clinicicomprendono edema con tumefazione dell'estremitàcolpita e tensione dolorosa. La diagnosi è conferma-ta dalla flebografia, dal test di uptake del fibrinogeno,dal duplex-scan, da misura di doppler con ultrasuonie dalla pletismografia.

Requisiti necessari per l'uso del termine

I sintomi clinici devono essere associati ad almenouno dei seguenti esami:

- Duplex-scan;- Misura doppler ad ultrasuoni;- Test di uptake del fibrinogeno.

In alternativa si possono considerare sintomi cliniciassociati alla flebografia.

2.- Embolia polmonare. I sintomi clinici compren-dono tachicardia e dispnea, shock; nel caso insor-gesse un infarto polmonare si riscontrerebbero an-che tosse ed emottisi.

Il quadro clinico tipico include dispnea improvvisain stato di trombosi venosa profonda in atto.

Requisiti necessari per l'uso del termine

I sintomi clinici devono essere associati ad almenodue dei seguenti esami:

- Angiografia polmonare;- Trombosi venosa profonda accertata;- Scintigrafia per inalazione;- Scintigrafia per perfusione.

perdita di conoscenza.Questo tipo di reazione può svilupparsi con mec-

canismi immunologici (shock anafilattico), o non-immunologici (shock anafilattoide), che determinanoliberazione di istamina o altri mediatori. Cause benconosciute di reazioni anafilattiche sono gli antibioticibetalattamici, gli antisieri e le soluzioni diiposensibilizzanti. Cause ben conosciute di reazionianafilattoidi sono gli analgesici minori, i farmaci anti-infiammatori non-steroidei (FANS) e i mlezzi di con-trasto.

Queste reazioni sono clinicamente indistinguibili;così l'uso del solo termine "anafilattico" è preferibileper descriverle.

2.- Quando nella reazione anafilattica predomina-no i danni a carico del sistema cardiovascolare, puòdeterminarsi lo shock. I tipici sintomi dello shocksono: tachicardia o bradicardia; rallentamento dellepulsazioni; ipotensione; sintomi psicologici dellastimolazione adrenergica (ansia); sintomidell'ischemia cerebrale (perdita di conoscenza). Loshock anafilattico è associato con la vasodilatazionesistemica. Comunque solo occasionalmente lo shockè la sola manifestazione della reazione anafilattica,frequentemente essa coinvolge più di un organo. Inalcuni casi i danni maggiori possono presentarsi acarico dell'apparato respiratorio con grave edemadella laringe o broncospasmo refrattario (con o senzashock).

3.- Le reazioni anafilattiche possono svilupparsdisia a seguito di somministrazioni parenterali, che aseguito di somministrazioni orali; nel secondo caso lareazione può essere ritardata o meno severa.

4. - Le reazioni anafilattiche si sviluppano general-mente dopo esposizione a sostanze che notoriamen-te sono associate con esse (un farmaco o la punturadi insetto), ma possono anche essere indotte dacomponenti del cibo o delle bevande, o da altri fattori,quali ad esempio l’attività fisica.

5. - Per poter fornire un’adeguata assistenza inquesti casi, è necessario richiedere precise informa-zioni circa tutte le esposizioni a farmaci o ad altriagenti durante le 24 ore precedenti la reazioneanafilattica. E' inoltre necessario avere informazioniriguardo precedenti simili di una certa rilevanza.

Definizione

Lo shock anafilattico è un’importante reazionecardiovascolare dominata dall’ipotensione arteriosae indotta da un farmaco o da altra sostanza.

Requisiti neeessari per l’uso del termine

1. - Una rapida e sostanziale diminuzione dellapressione arteriosa, in stretta associazione tempora-le con l’assunzione di un farmaco o di altre sostanze,che non è una reazione vasovagale, e non è indottada un effetto diretto del farmaco sulle funzioni car-diovascolari o sulla regolazione emodinamica.

L’intervallo tra l’esposizione al farmaco o ad altresostanze, e l’instaurarsi della reazione (tempo di rea-zione) è generalmente minore di 60 minuti, ma puòarrivare fino a svariate ore.

2. - In alternativa alle indicazioni precedenti, pos-sono considerarsi sintomi clinici dello shock l’ipoten-sione, la tachicardia o la bradicardia, I’abbassamentodelle pulsazioni o la perdita di conoscenza, quandosiano presenti uno o entrambi i seguenti gruppi disintoml:

a) Pelle: prurito, eritema, orticaria, edema ve-noso.

b) Apparato respiratorio: edema o spasmo dellalaringe, broncospasmo.

A R ITM I A

Premessa

A seguito di studi clinici, è stato osservato cheesistono svariate forme di aritmia nel senso strettodel termine (Terminologia Reazioni Avverse del-l’OMS).

1. - L’aritmia è una manifestazione clinica, non unamalattia. E' frequentemente associata a condizioniquali: palpitazioni, dispnea, angina pectoris, sincope,insufficienza cardiaca e shock cardiaco.

2. - L’ldentlficazlone del disordlnl rltmlcl speclficlrichiede l’analisi delle condizioni cliniche in cui si ma-nifestano e l’esame dell’elettrocardiogramma (ECG)(dovrebbero essere acclusi i risultati dell’ECG o do-vrebbe essere fornito il tracciato).

3. - L’importanza di un’aritmia dipende dalla pato-logia cardiaca di base o dalla presenza di condi-zionipredisponenti (alterazioni degli elettroliti, disor-dinimetabolici o respiratori, intossicazione da digi-tale).

4. - L’insorgere di un’aritmia cardiaca peggiora laprognosi in caso di insufficienza cardiaca (gittata delventricolo sinistro minore del 35%), di cardiopatiaischemica, di cardiomiopatia, o di altro tipo di antmla.

5. - Tutte le aritmie possono essere causate daantiaritimici e altri farmaci.

Definizione

Per aritmia si intende qualsiasi disordine a livellodella formazione o della conduzione dell’impulso car-diaco. L’aritmia può essere primaria - dovuta a di-sordini elettrolisiologici - o secondaria - causata daanomalie emodinamiche o di altro genere. Lo spet-tro dell’aritmia va dalla bradiaritmia alla tachiaritmia.Le tachicardie possono essere suddivise in tachicardiecon stretto e tachicardie con largo complesso-QRS.

Requisiti necessari per l'uso del termine

L'insorgenza singola o associata dei seguenti di-sturbi dell'ECG (a 24 ore l'ECG non è più un requisitonecessario):

1. a) Bradicardia (meno di 60 battiti al minuto);Tachicardia (più di 100 battiti al minuto);b) Ritmo bradicardico o tachicardico regolare;Ritmo irregolare;c) Complesso-QRS stretto (minore di 0.2 secondi

), tachiaritmia: extrasistole sopraventricolare otachicardia.

Complesso-QRS largo (maggiore di 0.2 secondi)extrasistole ventricolare o sopraventricolare otachicardia.

2. a) Fibrillazioni o flutter atriale: tracciato caratte-ristico dell'elettrocardiogramma o ritmo cardiaco com-pletamente irregolare con deficit di pulsazioni.

b) Tachicardia parossistica (sopraventricolare,ventricolare o aspecifica): una storia di episodi ricor-renti di accelerazione del battito cardiaco, con bruscoinizio e brusco termine.

c) Battiti (ectopici) (tutti i tipi): il riscontro di uno o piùbattiti cardiaci che insorgono ad intervalli differentidagli intervalli dei battiti del ritmo di base.

Considerazioni aggiuntive

Le aritmie come reazioni avverse da farmaci (effet-ti proaritmici di farmaci antiaritmici) sono caratteriz-zate da:

1) Aggravamento di disordini aritmici (battitventricolari prematuri, aumento di ritmo e duratadella tachiaritmia ventricolare).

2) Insorgenza di aritmia per la prima volta in unpaziente (tachiaritmia ventricolare polimorfa,monomorfica, fibrillazione ventricolare).

3) L'insorgenza di bradiaritmia (bradicardia sinto-matica, anormalità della conduzione).

INSUFFICIENZA CARDIACA

Premessa

Nel formulare questa diagnosi si deve dedicareparticolare attenzione ai seguenti dati:

1) Insufficienza cardiaca preesistente.2) Malattie cardiache note.3) Condizioni predisponenti all'insufficienza cardi-

aca.4) Storia dettagliata di precedenti o concomitanti

terapie con farmaci.

Definizione

L'insufficienza cardiaca è dovuta all'incapacità delcuore di pompare la quantità di sangue adeguata allenecessità metaboliche e fisiologiche dell'organismo.

Le diverse forme possono essere identificate comesegue in accordo con la classificazione adottata dallaNew-York Heart Association:

- Classe I: assenza di limitazioni per l'attività fisica.- Classe II: presenza di leggere limitazioni per

l'attività fisica.- Classe III: con marcata limitazione per l'attività

fisica.- Classe IV: con incapacità a compiere qualsiasi

attività fisica senza disagio.

Requisiti necessari per l'uso del termine

Devono essere presenti almeno tre dei seguentisintomi:

- Edema dipendente;- Aumento della pressione venosa giugulare o

epatomegalia in assenza di patologie del fegato;- Segni di congestione o effusione polmonare;- Ritmo cardiaco accelerato (più di 100 battiti al

minuto) o galoppante;- Cuore ingrandito;- Dispnea in assenza di patologie polmonari;- Gittata cardiaca minore del 35%.

IPETENSIONE

PremessaNel valutare un caso di ipertensione come reazio-

ne avversa da farmaco, devono essere verificati iseguenti punti:

1) Il numero di misure della pressione sanguignaeffettuate.

2) Se le misure sono state effettuate con il pazientea riposo.

In alternativa possono essere effettuati almeno

INSERTO INSERTO INSERTO

(segue a pag. 18)

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Pag.18 ALGORITMI - Maggio-Giugno 1993

INSERTO INSERTO INSERTOQuesti ultimi sono stati prodotti mediante proce-

dimenti di ingegneria genetica o di alta purificazionee sono stati selezionati dalla FDA Statunitense inbase a risultati di sperimentazioni cliniche controllatedi fase I e II. Le vaccinazioni verranno offerte ai nuovinati delle USL partecipanti nelle quattro regioni du-rante 12 mesi (fino alla fine di settembre 1993).

Di tutti i bambini arruolati, un terzo sarà vaccinatocon il vaccino con componente anti - pertosse cellulare,due terzi riceveranno uno dei vaccini con componen-te anti-pertosse acellulare, e un decimo dei bambiniverrà vaccinato con il solo diftotetanico, senza anti-pertosse. L’allocazione dei vaccini ai bambini èrandomizzata in doppio cieco. La partecipazione alProgetto è volontaria ed ai genitori che decidono dipartecipare viene richiesto di firmare una dichiarazio-ne di consenso informato.

Per ogni vaccinazione eseguita nel Progetto Per-tosse, verranno registrate le eventuali reazioni localie sistemiche, al fine di convalidare i risultati di sicu-rezza ottenuti negli USA.

Nei rimanenti due anni del Progetto, i bambinivaccinati saranno seguiti mensilmente per valutare ilreale grado di protezione contro la pertosse conferitodalle diverse immunizzazioni.

Tale seconda fase è mirata alla stima dell’effica-cia delle vaccinazioni e sarà basata sulla documen-tazione clinica e batteriologica dei casi di pertosserilevati.

I risultati del Progetto saranno disponibili entro lafine del 1995.

Il vaccino antipertosse tradizionale pur essendoraccomandato dal Ministero della Sanità non vienepraticato nel nostro Paese ad un numero di bambinisufficiente ad interrompere la trasmissione della per-

Il motivo della scarsa accettazione della vaccinazio-ne in Italia (solo il 40%, circa dei nuovi nati vienevaccinato) è legato al timore di effetti collateraliindesiderati, che tuttavia non si sono mai scientifica-mente dimostrati imputabili al vaccino.

Tuttavia il problema «pertosse» spesso in passatoha scatenato polemiche sulla reale opportunità divaccinare a tappeto l’intera popolazione infantile.Quindi il Progetto Pertosse rappresenta una rispostaall’opportunità di ulteriori verifiche circa gli effetti dellavaccinazione antipertosse tradizionale e circa la valu-tazione di vaccinazioni alternative.

Il protocollo del Progetto, predisposto dal Labo-ratorio di Epidemiologia e Biostatistica e dal Labo-ratorio di Batteriologia e Micologia Medica dell’lSS, èstato redatto secondo le direttive 91/507/CEE, re-centemente emanate anche in Italia, ed è stato sotto-posto al vaglio del Comitato Nazionale per la Bioeti-ca, con esito favorevole.

Il Progetto si realizzerà nell’arco di tre anni su oltre13.000 bambini in quattro Regioni: Piemonte, Veneto,Friuli Venezia Giulia e Puglia.

I vaccini utilizzati nel Progetto Pertosse potrannocontenere, oltre all’antidifterica e antitetanica pre-senti in tutti i prodotti usati, la componente antipertossedi tipo tradizionale cellulare oppure quella acellularecostituita solo da alcuni antigeni della Bordetella.

due dei seguenti esami:

- Elettrocardiogramma;- Radiografia del torace;- Emo-gas analisi.

3.- Patologia da occlusione Arteriosa. I sintomiclinici includono episodi di claudicatio intermittens edisturbi trofici a carico della cute con ulcerazioni. Ilpolso periferico è debole o assente.

Requisiti necessari per l'uso del termine

Sintomi clinici e misura di doppler con ultrasuoni.

Il Progetto «Pertosse» dell'IstitutoSuperiore di Sanità

Dopo oltre due anni di preparazione, a metà set-tembre 1992, ha avuto inizio il Progetto Pertosse. Sitratta di uno studio di portata internazionale condottoe realizzato dall'Istituto Superiore di Sanità con l'ap-porto scientifico degli Istituti di Sanità (NIH) degli StatiUniti d'America.

Il Progetto ha come obiettivo principale la valuta-zione dell'efficacia di nuovi vaccini acellulari contro lapertosse in confronto con il tradizionale vaccinocellulare da lungo tempo in uso in Italia.

Bollettino n.11/92

Il nostro PLAUSO, innanzitutto, alle Sezioni AR, BN, BR, BS, EN, FO, MN, PN, RI, SP, VC, VE e VT che ci hannorispedito, corretto e pressoché completo dei dati richiesti, il tabulato consegnato (o spedito) loro nel dicembre scorso.

Il nostro apprezzamento, comunque, a quelle Sezioni che lo hanno rispedito anche se incompleto.Il nostro...accorato sollecito alle altre affinché ce lo inviino al più presto.Una raccomandazione: per le correzioni vanno sempre utilizzati i nostri tabulati (e non quelli sezionali) in modo da

risparmiarci - vista la mole di lavoro per 100 Sezioni - almeno il controllo totale di tutti i nominativi, anche di quelli chenon ne avrebbero assolutamente bisogno!

Un invito, infine, ai colleghi: scriveteci direttamente quando vi accorgete di non ricevere Algoritmi e segnalatecitempestivamente ogni futuro cambio di indirizzo, se desiderate ricevere regolarmente il giornale. Qualcuno lo ha giàfatto e ci pare davvero del tutto normale. Singolare, invece - e purtroppo abbastanza praticata - è l'abitudine a non dareneppure questo piccolo contributo partecipativo riservando tutto il proprio impegno a sterili proteste quando il giornalenon arriva!

La Redazione

ALLE SEZIONI E A TUTTI I COLLEGHI

Sulla base delle norme statutarie, il Consiglio Nazionale ha stabilito l'ammon-tare delle due quote per l'anno 1993, confermando quelle del 1992:

Quota di prima iscrizione £ 10.000 (*)Quota associativa annuale £ 50.000

(*) Tale quota deve essere versata anche da coloro che non hanno rinnovato lapropria adesione nel 1992 e, come nel 1992, rimarrà totalmente a disposizionedella Sezione.

Ogni Sezione dovrà dunque versare sul ccp intestato all'Associazione soltanto£ 50.000 per ogni proprio iscritto (sia esso nuovo iscritto, rinnovo o reiscrizione).

Come è noto, con il nuovo Statuto, la quota associativa annuale deve essereversata entro e non oltre il 28 febbraio di ogni anno.

Per il 1993 , invece, secondo quanto previsto dal nuovo RegolamentoInterno, la quota associativa potrà essere versata presso le Sezioni, ecce-zionalmente, entro e non oltre il

Oltre la suddetta data del 31 Maggio, i colleghi ritardatari, consideratimorosi, potranno riacquistare i diritti degli iscritti soltanto dietro versamen-to della quota annuale maggiorata di un importo pari alla quota di primaiscrizione.

31 MAGGIO 1993

Tesseramento 1993

NOTA BENEOvviamente, per quanto riguarda lereiscrizioni da parte di colleghi chenon hanno versato la quota di uno

o più anni precedenti quello incorso e per quanto riguarda le

nuove iscrizioni da parte di colle-ghi che aderiscono per la prima

volta all'Associazione, non esistealcuna scadenza temporale:

TUTTI I MOMENTISONO BUONI !

dalla pagina 17

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Pag.19ALGORITMI - Maggio-Giugno 1993

où évoluent les visiteurs médicaux.Article 4

Niveau d’accès à la formation. Le programmede référence est représentatif du niveau deformation professionnelle exigé pour un visiteurmédical titulaire du baccalauréat et ayanteffectivement suivi une année d’étudessupérieures. L’annexe 2 du présent accordpreécise les conditions d’accès à la formationprofessionnelle, dans le cadre de la législationen vigueur.

Artlcle 5Equivalences

Un certain nombre de formations et dediplômes sont admis en équivalence pourcertaines parties du programme et dispensentleurs titulaires des contrôles de connaissancescorrespondants. Ces équivalences ont définiesdans l’annexe 2 du présent accord.

Article 6Lieux et modes d’enseignements

L’enseignement du programme de référencepeut être dispensé par des organismes deformation, publics ou privés, ainsi que par desorganismes de formation créés par desentreprises pour répondre à leurs besoinsinternes de recrutement et de formation. Cescentres doivent avoir une personnalité juridiquedistincte de celles des entreprises dont ellesdépendent et être déclarés auprès des servicesde la Formation professionnelle.

La formation peut être dispensée dans lecadre d’un enseignement traditionnel, maiségalement dans le cadre d’un enseignementpar correspondance, ainsi que selon d’autresméthodes pédagogiques que celles utiliséesdans les enseignements magistraux,notamment lorsqu’elle est dispensée dans lecadre de la formation professionnelle continue.

Article 7Contrôle du niveau des connaissances

Le contrôle de l’acquisition d’un niveau deconnaissances correspondant au niveau deformation professionnelle défini par leprogramme de référence est effectué sous laresponsabilité du Comité professionnel nationalde la visite médicale prévu au chapitre 4 duprésent accord. Il prend la forme d’un examendont les règles et modalités sont prévues àl’annexe 3 du présent accord.

Article 8Fommation par l’entreprise

Lorsqu’une entreprise souhatie recruter uncandidat qui n’a pas satisfait aux contrôles desconnaissances, et ne possède pas leséquivalences requises pour être dispensé deces contrôles, elle a la possibilité de recruter cecandidat à condition d’assumer, dans lesconditions prévues à l’article 6 ci-dessus, parses propres moyens ou les moyens extérieurs,la formation que nécessite son niveau deformation initiale, et de le présenter à une ouplusieurs sessions des contrôles deconnaissances correspondants, dans un délaimaximum de deux ans à, compter de la dated’embauche.

Si la formation est dispensée dans le cadred’un contrat de travail de droit commun ou detype particulier, ou dans celui d’un contrat destage avant embauche, elle doit être dispenséeen début de contrat et le candidat ne peut,pendant toute la durée de la formation etjusqu’au contrôle des connaissances prévu àl’article 7 du présent accord, avoir une activitéprofessionnelle de visite médicale. Il peut

seulement accompagner sur le terrain un visiteurmédical dans le cadre d’une formation pratique.

A I’issue du délai maximum de deux ansprèvu au 1er paragraphe du présent article, ilsera mis un terme au contrat de travail, àl’initiative de l’employeur, si le candidat n’a passatisfait aux contrôles de connaissances quenécessitait son niveau de formation initiale.

Si la formation est dispensée dans le cadred’un contrat de qualification, celui-ci sera concluen application d’un accord-cadre signé entre leSyndicat Nationale de l’lndustriePharmaceutique et le Ministère du Travail. Dansce cas, le jeune pourra exercer une activitéprofessionnelle de visite médicale, pendant lapériode où il sera titulaire d’un contrat dequalification, dans les conditions prévues par ledispositif de l’alternance et l’accord-cadreprecite.

Article 9Stage pratique en entreprise

Lorsqu’un organisme de formation, public ouprivé, organise, dans le cadre de la formationprofessionnelle qu’il dispense, un stage pratiquequi implique une période sur le terrain, lesstagiaires ne peuvent avoir une activité devisite médicale et peuvent seulementaccompagner sur le terrain un visiteur médicalen fonction.

CHAPITRE 3: LA CARTEPROFESSIONNELLE

Article 10

Sous réserve des dispositions transitoiresprévues à l’article 15 ci-dessous, une carteprofessionnelle est délivrée aux visiteursmédicaux qui ont satisfait aux contrôles duniveau de connaissances prévus à l’article 7 duprésent accord, auxquels leur niveau deformation initiale les assujettit, et qui sonttitulaires d’un contrat de travail de visiteurmédical.

Les conditions et modalités de délivrance etde validation de la carte professionnelle sontdéfinies à l'annexe 4 du présent accord.

Le comité professionnel de la visite médicaleexerce un contrôle sur la régularité desopérations de délivrance et de validation descartes professionnelles.

Les cartes sont délivrées, à la demande del’entreprise, aux visiteurs médicaux remplissantles conditions d’obtention, à l’issue d’unepériode d’emploi de trois mois. A l’appui de sademande, I’entreprise doit fournir un dossier,dont le contenu est défini par le comitéprofessionnel, permettant de controler que lescollaborateurs pour lesquels elle formule lademande remplissent bien les conditionsd’obtention.

Les visiteurs médicaux remplissant lesconditions d’obtention de la carteprofessionnelle, qui n’auraient pu I’obtenir parl’intermédiaire de l’entreprise, pourront adresserleur demande justifée au comité professionnelnational qui statuera sur leur cas.

CHAPITRE 4: LE COMITEPROFESSIONNEL NATIONAL DE LA

VISITE MEDICALE

Le comité professionnel national de la visitemédicale est l’instance paritaire chargée parles partenaires sociaux signataires du présentaccord, de veiller au bon fonctionnement dudispositif qu’il met en place. Il prend la suite ducomité pédagogique national de la visite

ACCORD DU 24 JUILLET 1992 SUR

LA FORMATION PROFESSIONNELLEDES VISITEURS MEDICAUX

PREAMBULE

Conformément aux engagements pris lorsde la négociation de l’accord collectif du 31 mai1988, les partenaires sociaux, après avoirélaboré un bilan de son application, ont engagéune nouvelle négociation à l’issue de laquelleils ont décidé d’apporter, par le présent accord,toutes les modifications qu’ils ont estiméesutiles au dispositif mis en place par l’accord du31 mai 1988.

CHAPITRE 1: DISPOSITIONS GENERALES

Article 1

Le présent accord annule et remplacel’ensemble des dispositions contenues dansl’accord collectif du 31 mai 1988.

Article 2

Le présent accord a pour objet:- I’organisation de la formation professionnelle

préparant au métier de visiteur médical, dontles fonctions s’exercent dans les conditinsprévues par l’article 1 de l’annexe «visiteursmédicaux» de la convention collective nationalede l’industrie pharmaceutique;

- la fixation des règles de délivrance de lacarte professionnelle aux visiteurs médicaux.

CHAPITRE 2: LA FORMATlONPROFESSIONNELLE DES VISITEURS

MEDICAUX

Le présent chapitre définit le niveau desconnaissances de base que doivent posséderles visiteurs médicaux nouvellementembauchés, et fixe les moyens d’acquisition etde contrôle permettant de garantir ce niveau deconnaissances. Les personnes ayant satisfaitaux contrôles des connaissances définis dansle présent accord sont réputées posséder unniveau équivalent au niveau III de l’EducationNationale.

Article 3

Programme de référence. Un programme deréférence, faisant l’objet de l’annexe 1 duprésent accord, constitué de modulesd’enseignements, porte sur les matièressuivantes:

I - ENSEIGNEMENTS SCIENTIFIQUES:-biologie générale,-anatomie-physiologie,-pathologie générale,-pathologie des appareils,-thérapeutique,II - ENSEIGNEMENTS PROFESSIONNELS:-économie de la santé et marché

pharmaceutique,-le système de santé en France,-le médicament,-I’information médico-pharmaceutique,-la visite médicale,-la législation du travail,-la communication.

Ce programme constitue le niveau deconnaissances professionnelles requis pourles nouveaux visiteurs médicaux. Il est complétépar des stages dans les milieux professionnels

ACCORDO DEL 24 LUGLIO 1992SULLA FORMAZIONE PROFESSIONALE DEI VISITATORI MEDICI

Pubblichiamo le interessanti modifiche, per gli informatori scientifici, apportate in Franciaal contratto collettivo di lavoro

(segue a pag. 20)

Page 20: Il quadrilatero incompiuto · 2018. 5. 23. · del farmaco. FULC e AIISF chiedono pertanto alla Farmindustria ed alle Aziende associate: - di far applicare rapidamente e di rispettare

Pag.20 ALGORITMI - Maggio-Giugno 1993

dalla pagina 19

ACCORDO DEL 24 LUGLIO...

médicale mis en place par l’accord collectifdu 31 mai 1988.

Article 11Composition et fonctionnement.

Le comité professionnel national de la visitemédicale est composé, pour moitié, dereprésentants désignés par le Syndicat nationalde l’industrie pharmaceutique et, pour moitié,de représentants désignés par les syndicatsreprésentatifs des visiteurs médicaux,signataires du présent accord. Il comprenddeux membres par syndicat représentatif desvisiteurs médicaux et un nombre égal dereprésentants du S.N.I.P. Ces représentantsconstituent respectivement le collège «salarie»et le collège«employeur».

Le comité fait appel, en cas de besoin et àtitre consultatif, aux personnalités du Corpsmédical et à celles du monde de l’Education.

Le fonctionnement du comité et, notamment,les règles concemant les prises de décisionsont flxés par un règlement intérieur.

Le secrétariat du Comité professionnel estassuré par le Syndicat National de l’lndustriePharmaceutique.

Article 12Rôle du Comité

Le comité professionnel national de la visitemédicale a un double rôle:

* un rôle consultatif:- il veille à l’adaptation du programme de

référence aux besoins de la profession et pro-pose aux signataires du présent accord lesmodiflcations nécessaires à cette adaptation. Illeur propose également les modiflcations oucompléments pouvant être apportés à la listedes équivalences ou au règlement d’examen.

-Il apporte des informations et dessuggestions à la commission nationale paritairede l’emploi, en matière de formation continuedes visiteurs médicaux.

* Un rôle de décision:- le comité désigne les jurys chargés, plusieurs

fois par an, de contrôler, conformément à l’article7 du présent accord, les connaissances descandidats ayant suivi les enseignementscorrespondant au programme de référence. Lacomposition de ces jurys est fixée à l’annexe 3du présent accord.

- Le comité établit la liste des organismesqu’il agrée et reconnait comme dispensant une

formation professionnelle de visiteur médicalconforme au programme de référence, et dontl’enseignement répond aux exigences duprésent accord, ainsi qu’aux règlesdéontologiques habituelles en matièred’enseignement.

Le comité établit un cahier des charges relatifà la procédure d’agrément et le porte à laconnaissance des organismes de formationqui sollicitent l’agrément.

Un organisme peut se voir retirer l’agrémentsi le comité constate que les conditions prévuesci-dessus ne sont plus remplies ou lorsquel’organisme ne fournit plus au comité lesinformations nécessaires au suivi de sondossier.

CHAPITRE 5 : DISPOSITIONS DIVERSES

Article 13

*L’entreprise qui confie l’informationdispensée auprès du corps médical sur cesproduits à une société prestataire de services,devra, en raison de sa responsabilité,notamment sur le plan de la santé publique,s'assurer auprès de cette société que lespersonnes qui présentent ses produitsrépondent à toutes les conditions du présentaccord.

* Le présent accord n’étant pas applicable deplein droit aux Départements et Territoiresd’Outre-Mer, les entreprises pourront l’appliqueraux visiteurs médicaux exerçant leur activitédans les DOM-TOM, à condition d’en respectertoutes les dispositions.

* Les parties signataires demanderont auMinistère de l’Education Nationalel’homologation de la formation professionnelledéfinie par le présent accord, au niveau III del’Education Nationale, conformément à la loi du16 juillet 1971 sur l’enseignement technologiqueet au décret n°90.883 du 1er octobre 1990.

A I’issue des trois premières années defonctionnement, les parties signatairesétabliront un bilan d’application.

CHAPITRE 6: APPLICATION ETDISPOSITIONS TRANSITOIRES.

Article 14Révision, dénonciation.

Le présent accord, conclu pour une duréeindéterminée, est soumis aux règles légales dedénonciation des accords collectifs. Toutefois,dans le cas où le législateur imposerait undispositif de formation différent de celui prévu

par le présent accord, celui-ci deviendraitautomatiquement caduc dès l’entrée en vigueurde la loi. Ayant fait le constat de cette caducité,I’organisation signataire du présent accord laplus diligente devra le signifier récrit aux autresorganisations, et les signataires devrontengager une nouvelle négociation dans undélai maximum de six mois à compter de ceconstat.

Chacune des organisations signataires peutdemander la révision de tout ou partie du présentaccord, à condition de saisir les autresorganisations signataires, par lettrerecommandée avec accusé de réception,accompagnée de sa proposition écrite derévision. Les signataires devront alors se réunirdans un délai maximum d’un mois, à compterde la date flgurant sur l’accusé de réception dela demande de révision.

Aucune demande de révision ne pourra in-tervenir moins de trois mois après l’entrée envigueur de la dernière révision.

Article 15

Entrée en vigueur, dispositions transitoires.Le présent accord entre en vigueur à la date

de sa signature, à l’exception des dispositionsnécessitant des délais supplémentaires de miseen oeuvre et donc l’aménagement de mesurestransitoires d’application.

1 - La mise en conformité des enseignementsavec le programme de référence, contenu dansl’annexe 1 du présent accord, doit intervenirdès l’ouverture de toute nouvelle session deformation.

2-La première session d’examen seraorganisée dans un délai maximum de six moisà compter du 1er septembre 1992.

3 - A compter du 24 juillet 1993, les entreprisesdevront recruter exclusivement des visiteursmédicaux répondant aux conditions fixées parle présent accord, ou ayant régulièrementobtenu leur carte professionnelle.

A compter du 24 juillet 1992, les entreprisesdevront recruter, en priorité, et au minimum, 50% des visiteurs médicaux répondant auxconditions fixées par le présent accord ou ayantrégulièrement obtenu leur carte professionnelle.Elles veilleront à ce que les nouveauxembauchés ne répondant pas aux conditionsci-dessus, bénéficient d’actions de formationcontinue leur permettant progressivement demettre leurs connaissances de base à niveau.

A I’issue de la première session d’examen, lecomité professionnel examinera, en fonctiondu nombre de candidats remplissant lesconditions du présent accord, la possibilitéd’augmenter ce pourcentage et de le porter à100 %.

4 - Les dispositions de l’article 10 du présentaccord et celle de l’annexe 4 entreront envigueur de la façon suivante:

A compter de la date de signature du présentaccord, le comité professionnel délivrera lescartes professionnelles aux visiteurs médicauxdébutants remplissant les conditions flxées àl’article 2 de l’annexe 4 du présent accord.

Toutefois, pendant une période de 12 moismaximum, les entreprises pourront demanderdes cartes professionnelles pour de nouveauxvisiteurs médicaux ne remplissant pas lesconditions relatives à la formationprofessionnelle, dans la limite de 50% desvisiteurs médicaux recrutes péndant cettepériode. Cette possibilité est prévue pour faireface à une éventuelle insuffisance de candidatsformés et dans ce cas, les entreprises doiventrecruter des candidats ayant au minimum leniveau de formation initiale prévu au premierparagraphe de l’article 4 du présent accord.

Article 16Formalités.

*Conformément aux articles L 132-10 et R132-1 du Code du Travail, le présent accordsera déposé en cinq exemplaires à la DirectionDépartementale du Travail et de l’Emploi deParis et remis au Secrétariat Greffe du Conseilde Prud’hommes de Paris.

Triste notizia. Il nostro Guy Barillier è morto.Dal novembre 1974, data della costituzione della FADIM (Federazione delle Associazioni dei

Delegati all’Informazione Medica), di cui era stato uno dei promotori e fautori, egli si era dedicatocorpo e anima alla “sua” associazione difendendo gli informatori medici contro venti e mareenel tentativo di acquisire il riconoscimento giuridico della professione.

Il suo ideale era di difendere la professione, non a livello di rapporti “azienda-impiegato” o“datore di lavoro-salariato”, questo essendo secondo lui di stretta pertinenza sindacale, ma sulvasto piano delle relazioni con l’insieme di tutti coloro che sono coinvolti nella visita medica- Stato, medici, pazienti - e adoperandosi per la solidarietà e mutua assistenza socio-professionaletra colleghi.

Egli era riuscito a inculcare questa idea a livello della nostra Associazione internazionale, doveil suo entusiasmo gli aveva conquistato fedeli amicizie.

La “sua” FADIM era diventata poco a poco l’interlocutrice unica della Francia pressol’UIADM, quest’ultima dichiarandosi completamente avulsa dal contesto sindacale.

Tutti coloro che come me hanno conosciuto Guy, il suo entusiasmo comunicativo, la suapassione per la professione o semplicemente la sua amicizia, nutrono un sentimento commossodel suo ricordo e un pensiero d’ammirazione per tutto ciò che egli aveva intrapreso per la difesadella nostra professione, tanto efficacemente in Francia e conseguentemente negli altri Paesieuropei.

Jean TriponezGenève (CH), 30 maggio 1993

L’Esecutivo Nazionale dell’AIISF e la Redazione di AlgoritmiL’Esecutivo Nazionale dell’AIISF e la Redazione di AlgoritmiL’Esecutivo Nazionale dell’AIISF e la Redazione di AlgoritmiL’Esecutivo Nazionale dell’AIISF e la Redazione di AlgoritmiL’Esecutivo Nazionale dell’AIISF e la Redazione di Algoritmipartecipano commossi al lutto della famiglia Barillier e dei colleghi.partecipano commossi al lutto della famiglia Barillier e dei colleghi.partecipano commossi al lutto della famiglia Barillier e dei colleghi.partecipano commossi al lutto della famiglia Barillier e dei colleghi.partecipano commossi al lutto della famiglia Barillier e dei colleghi.

La scomparsa di Guy Barillier

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Pag.21ALGORITMI - Maggio-Giugno 1993

Riportiamo le conclusioni di un'indagine intrapresa dalla consorella belga su di un campione di 1000 medici perappurare il loro livello di interesse verso l'informazione scientifica e le modalità di ricevimento degli informatori.

TYPOLOGIETYPOLOGIETYPOLOGIETYPOLOGIETYPOLOGIE

* SEXE: 22222 Anges (coloro che non hanno barrato

la casella relativa al sesso, n.d.r.) 145145145145145 Hommes

2020202020 Femmes * AGE:

1 %1 %1 %1 %1 % < 30 39 %39 %39 %39 %39 % 30/40 34 %34 %34 %34 %34 % 40/50 13 %13 %13 %13 %13 % 50/60 13 %13 %13 %13 %13 % > 60* J’exerce ma profession :99 %99 %99 %99 %99 % en cabinet privé

1 %1 %1 %1 %1 % en hôpital33 %33 %33 %33 %33 % en milieu indéterminé34 %34 %34 %34 %34 % en milieu urbain33 %33 %33 %33 %33 % en milieu rural

JE RECUEILLE DES INFORMATIONSJE RECUEILLE DES INFORMATIONSJE RECUEILLE DES INFORMATIONSJE RECUEILLE DES INFORMATIONSJE RECUEILLE DES INFORMATIONSSCIENTIFIQUES FIABLES AUX SOURCES :SCIENTIFIQUES FIABLES AUX SOURCES :SCIENTIFIQUES FIABLES AUX SOURCES :SCIENTIFIQUES FIABLES AUX SOURCES :SCIENTIFIQUES FIABLES AUX SOURCES :

1 er1 er1 er1 er1 er Revue médicale2 ème2 ème2 ème2 ème2 ème Conférence3 éme3 éme3 éme3 éme3 éme Délégué médical4 ème4 ème4 ème4 ème4 ème Congrès médical5 éme5 éme5 éme5 éme5 éme Publication officielle

MON ACCUEIL A LA DELEGATION ME-MON ACCUEIL A LA DELEGATION ME-MON ACCUEIL A LA DELEGATION ME-MON ACCUEIL A LA DELEGATION ME-MON ACCUEIL A LA DELEGATION ME-DICALEDICALEDICALEDICALEDICALE

0%0%0%0%0% Je ne reçois pas les délégués médicaux46 %46 %46 %46 %46 % Je limite le nombre de délégués

médicaux (par an et/ou par jour)34%34%34%34%34% Je reçois les délégués médicaux sans

limitations19%19%19%19%19% J’envisage de limiter les visites des

déàlégués médicaux

JE L IMITE LES PASSAGES DESJE LIMITE LES PASSAGES DESJE LIMITE LES PASSAGES DESJE LIMITE LES PASSAGES DESJE LIMITE LES PASSAGES DESDELEGUES MEDICAUXDELEGUES MEDICAUXDELEGUES MEDICAUXDELEGUES MEDICAUXDELEGUES MEDICAUX

* La ou les raisons qui m’ont amenés àlimiter les passages sont:

1%1%1%1%1% La visite du DM est sans intérêt39%39%39%39%39% Les visites de certains DM sont trop

fréquentes9%9%9%9%9% Les patients se plaignent des DM

(quelle que soit la raison)21%21%21%21%21% Certains DM se comportent comme

des vendeurs inssuportables9%9%9%9%9% Certains DM sont incompétents

13%13%13%13%13% Certains DM ne sont pas éthiques7%7%7%7%7% Autres...

* Pour choisir mon système de limitation: 5%5%5%5%5% J’ai pris l’avis de confrères

21% 21% 21% 21% 21% J’ai demandé l’avis de délégués quej’apprécie

64%64%64%64%64% J’ai pris seul ma décision10%10%10%10%10% J’ai consulté l’association des DM de

ma région

PUBBLICITA'SILVESTRI

(in tipografia)

Le Visu n.8 Marzo 1993 - Periodico di informazione trimestraleMON APPRECIATION DE LAMON APPRECIATION DE LAMON APPRECIATION DE LAMON APPRECIATION DE LAMON APPRECIATION DE LADELEGATION MEDICALEDELEGATION MEDICALEDELEGATION MEDICALEDELEGATION MEDICALEDELEGATION MEDICALE

* La délégation médicale est-elle:48%48%48%48%48% Nécessaire17%17%17%17%17% Efficace19%19%19%19%19% Excessive

0,4%0,4%0,4%0,4%0,4% Insuffisante15%15%15%15%15% Normale* La durée de visite du DM doitêtre de:

* J’apprécie les visites durant lesquelles ledélégué médical:46% 46% 46% 46% 46% Présente un nouveau produit24%24%24%24%24% Présente une étude réellementscientifique sur l’utilisation optimale d’unproduit déjà connu29%29%29%29%29% Preésente une étude faisant lasynthèse d’une classe thérapeutique

1%1%1%1%1% Transmet un message purementcommercial

* Lors le la visite du DM, j'écouteattentivemment la présentation de:24%24%24%24%24% 1 produit58%58%58%58%58% 2 produits18%18%18%18%18% 3 produits

v i s i t ede rappel

56%56%56%56%56%42%42%42%42%42%

2%2%2%2%2%

<5 minutes5 à 10m inu tes>10 minutes

Nouveaup r o d u i t

7%7%7%7%7%76%76%76%76%76%17%17%17%17%17%

QUALITE DE LA DELEGATION MEDICA-QUALITE DE LA DELEGATION MEDICA-QUALITE DE LA DELEGATION MEDICA-QUALITE DE LA DELEGATION MEDICA-QUALITE DE LA DELEGATION MEDICA-LELELELELE

* Attribuez aux propositions suivantes lepourcentage que vous estimez:28%28%28%28%28% de DM ayant manifestement uneformation insuffisante43%43%43%43%43% de visites de DM m’ayant réellement

0%0%0%0%0% Etre assurée par des DM desmutuelles

1,5%1,5%1,5%1,5%1,5% Etre assurée par des DMfonctionnaires de l’état57%57%57%57%57% Etre améliorée

DANS MES CHOIX THERAPEUTIQUES,DANS MES CHOIX THERAPEUTIQUES,DANS MES CHOIX THERAPEUTIQUES,DANS MES CHOIX THERAPEUTIQUES,DANS MES CHOIX THERAPEUTIQUES,JE SUIS INFLUENCE PAR LAJE SUIS INFLUENCE PAR LAJE SUIS INFLUENCE PAR LAJE SUIS INFLUENCE PAR LAJE SUIS INFLUENCE PAR LADELEGATION MEDICALEDELEGATION MEDICALEDELEGATION MEDICALEDELEGATION MEDICALEDELEGATION MEDICALE.* 86%86%86%86%86% Oui 14%14%14%14%14% Non* Si oui, dans quel pourcentage:50%50%50%50%50% < 30%45%45%45%45%45% 30 à 70%

4%4%4%4%4% > 70%

apporté des informations pratiques fiables44%44%44%44%44% de laboratoires ayant une politiqued’information saine

* A l’heure actuelle j’estime que ladélégation médicale doit:

0,5%0,5%0,5%0,5%0,5% Disparaître1%1%1%1%1% Etre amplifiée

40%40%40%40%40% Avoir la même place qu’aujourd’hui

Comitato DirettivoUIADM

Il Comitato Direttivo dell'UIADM si riunirà aParigi il 3 e 4 luglio prossimi. All'ordine delgiorno, tra l'altro, l'adesione di nuove Asso-ciazioni, l'esame della situazione generale delsettore farmaceutico, la convocazione delConsiglio Internazionale UIADM e la Confe-renza Mondiale sull'Informazione scientificasui farmaci.

Il 19 giugno a Madrid si è tenuta l’Assem-blea Generale Ordinaria e Straordinaria delCEATIMEF (Confederacion Española deAsociaciones Profesionales deInformadores Tecnicos Sanitarios).

All’ordine del giorno:- “La Visita Medica dal punto di vista di

Farmindustria”.- “Importanza dell’Informatore scientifico

nell’ambito della Direttiva Europea sul Far-maco” (Josè L.Valverda, Eurodeputato).

- “Situazione della Visita Medica in Euro-pa.

Riconoscimento Ufficiale della professio-ne di Informatore scientifico del Farmaco”(Angelo de Rita, Presidente UIADM).

CEATIMEF

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Pag.22 ALGORITMI - Maggio-Giugno 1993

Promosso dall’AIISF, si è tenuto a Firenze, indata 7 giugno, un incontro tra il dott.Massimiliano Pancera, Vicepresidente dellaFarmindustria, ed un consistente gruppo diArea Manager, soprattutto di Toscana e Umbria.

Emerge, fin dalle note introduttive, la neces-sità di invertire una tendenza che, specie inquesti ultimi tempi, ha finito per stravolgere ilsignificato stesso dell’attività di informazionescientifica e con essa il ruolo degli Area Mana-ger. Infatti nel sempre più frequente ricorso amezzi i più disparati per conquistare fette dimercato, molte Aziende si avvalgono in primisdi questa figura professionale. Proprio per que-sto gli Area Manager avvertono responsabil-mente l'esigenza di codificare un profilo che nedefinisca compiti, responsabilità e ruolo, per unimprescindibile bisogno di recuperare in pienola propria professionalità, senza equivoci e congrande trasparenza.

Quando gli viene chiesto un parere su comeun Area Manager debba comportarsi quandovenga a conoscenza di palesi violazioni a quelCodice Deontologico che Farmindustria si èdata e gli associati hanno sottoscritto, Panceraprecisa intanto che Farmindustria è un’Asso-ciazione industriale all’interno della quale gliassociati decidono una certa linea politica chenon dovrebbe mai consentire, trattandosi difarmaci, di perseguire il business al di là diun’etica rigorosa. Aggiunge che molte Azien-de, a un certo punto, tirando il mercato delfarmaco come una diligenza, ne abbiano deci-so l’assalto, senza esclusione di colpi, senzaremore di alcun tipo. Favorite in questo assaltoda una classe medica più disposta a recepiremessaggi commerciali piuttosto che culturali.D’altronde anche l’autorità politica, fra i cuicompiti figura quello di vigilare sull’operato deiproprî funzionari, si è guardata bene dal farlo,consentendo, con la sua latitanza, che i medicipartecipassero al grande “festino”.

In questo quadro distorto non era facile im-porre un Codice Deontologico; sembra peròche le cose stiano cambiando, grazie anchealle ripetute segnalazioni in materia effettuatedall’AIISF senza le quali, al contrario, non sa-rebbe stato possibile attivare l’OsservatorioDeontologico. Le cose, insiste Pancera, sonocosì mutate che “mi preoccuperei se apparte-nessi ad un’Azienda che opera..... in un certomodo” e si dichiara dell’avviso, tant’è l’impor-tanza che secondo lui riveste la funzione diArea Manager, che non sarebbe possibile cheuna Ditta intraprendesse iniziative “particolari”senza l'avallo di tutti i suoi Area Manager. Inogni modo - è sempre Pancera che parla - incaso di aperta violazione da parte di un’Azien-da del Codice Deontologico, l’unica cosa dafare da parte di chi ne viene al corrente, dall’in-terno o dall’esterno, è quella di fare un’esposi-zione molto dettagliata all’AIISF che garantirà,sempre, il più rigoroso anonimato. Questo nonper incoraggiare le delazioni ma per recuperare,tutti insieme, una perduta credibilità.

Per la prima volta - continua Pancera solleci-tato dall’incalzare delle domande - assistiamoad un incremento zero dell’evoluzione del mer-cato ed i nuovi budget dovranno essere fattitenendo presente che il mercato, per la primavolta, è in contrazione. I conti economici sono

in sofferenza; le Aziende non potranno conti-nuare ad affidare al marketing il 30% (perchècontinui a pompare il mercato per allargarlooltre il bisogno, come ha fatto finora, n.d.r) ed il10-20% alla ricerca,senza rischiare il collasso.

Viene allora richiesto a Pancera come ilmarketing dovrà impostare la sua nuova strate-gia affinché il farmaco torni ad essere trattatonon solo come un bene commerciale ma comeun prodotto ad alto contenuto tecnologico e larisposta arriva precisa! L’ISF è l’unica fonte peraccolturare il medico sul farmaco, per cui sidovrà investire molto sulla preparazionedell’ISF. A monte, tutto il sistema aziendaledovrà coerentemente essere improntato a que-sta nuova realtà.

E’ pensabile allora - interviene un altro AreaManager - che in questa trasformazione il co-marketing vada a sparire, magari trasforman-dosi in co-promotion, sullo stile statunitense.Cosa ne pensa Farmindustria?

Può darsi, secondo Pancera, che il co-marketing verrà limitato ma sarà impossibileche venga eliminato.

D’altronde la via da seguire non sembranemmeno quella di difendere il Prontuario adogni costo né quella del ricatto dei posti dilavoro. Oggigiorno la minaccia di 200 licenzia-menti non sconvolge più né il Governo né iSindacati: allora per sopravvivere bisogneràche le Aziende si trasformino cercando allean-ze strategiche o vendendo alte tecnologie, comematerie prime, anche alle multinazionali cheoperano in mercati nuovi e in espansione.Questo presuppone mercati importanti di capi-tali; negli USA, nel 1992, sono nate 1000 Azien-de del settore delle tecnologie avanzate e 200sono sparite. In Italia non nasce nulla, anzitalvolta qualcosa muore.

Sollecitato dalla domanda di un altro conve-nuto, Pancera osserva che in Farmindustria , inquesti ultimi tempi, si è osservata una certatendenza al cambiamento. Fino ad un anno fa,ad esempio, il Prontuario era ritenuto intoccabilee l’applicazione del ticket malvista: adesso c’èuna consapevolezza nell’accettare una sem-pre più larga partecipazione del privato allaspesa sanitaria. D’altronde in altri Paesi questatendenza è già arrivata a livelli di guardia: inGermania, ad esempio, ogni medico ha un

budget personale del quale rispondedi tasca, per cui si può anche ipotizzareche il medico tedesco, in qualche caso,possa anche arrivare a non curare ilmalato.

C’è anche la consapevolezza - pro-segue Pancera - che il sistema sanita-rio è fatto più per i burocrati e glioperatori che ci stanno dentro piutto-sto che per il malato. Se così nonfosse, infatti, negli ospedali non suo-nerebbero sveglie alle cinque del mat-tino né verrebbero servite cene alle 6del pomeriggio, orari questi utili soloper coloro che si avvicendano ai turni

di servizio. Purtroppo simile sistema è difficil-mente correggibile perché sconvolgerebbe gliinteressi di decine di migliaia di persone mentreil Farmaco, che, se è molto democratico perchéuguale per tutti e studiato per il paziente, purtuttavia è più facilmente aggredibile da partedell’Autorità pubblica.

Un altro Area Manager esprime perplessitàsul significato e sulla validità dei dati IMS datoche questi subiscono preoccupanti fluttuazionia livello di microarea, segnatamente in Tosca-na. Visto che per le direzioni aziendali questidati costituiscono metro di giudizio di primariaimportanza sull’operato dei colleghi, si puòritenere che tali indici in qualche caso possanoessere strumentalizzati al punto da far perdereil posto di lavoro. Nemmeno l’interessamentodiretto di alcuni Area Manager presso la societàdi rilevazione dati per conoscere i meccanismiche li regolamentano ha sortito effetto alcunoessendo stato loro risposto che dati i rapportiintrattenuti con le Aziende, non erano tenuti aspiegazioni di sorta.

Sembra strano a Pancera che le Aziende nonsiano interessate a migliorare il servizio IMSche pagano profumatamente e sarebbe quindilogico pretendere la massima efficienza.

Alla domanda di quale tipo di sostegno possadare Farmindustria in sede sindacale nelladefinizione del profilo di Area Manager (proble-ma, questo, scaturito in sede di CongressoNazionale AIISF 1992), il Dott. Pancera se nonè in grado di definire quale tipo di supportopotrà venire da Farmindustria, garantisce peròil suo . Infatti è convinto che il “farmaceutico”ormai si distingua dal “chimico” e che pertantodebba avere, in sede contrattuale, una suaspecificità. In tale ambito è fondamentale defi-nire il contenuto del ruolo specifico della figuradi Area Manager rappresentando questol’insostituibile cerniera tra uomini e Azienda,intesa questa non come “palazzo” ma comemercato nel quale si colloca.

Viene fatto osservare, nel corso di un inter-vento successivo, che spesso alcune Aziende,pur richiamando per iscritto a comportamentideontologici, verbalmente non confermano taleindirizzo. In tale caso, qual’è la responsabilitàdell’Area Manager? Secondo Pancera, quan-do uno scritto invita a rispettare la legge, questocostituisce viatico essenziale e motivo per rifiu-tare ogni suggerimento diverso e conclude conarguzia asserendo che è preferibile esserediscriminati in Azienda piuttosto che correrealtro rischio.

Circa la normativa sulla distribuzione deicampioni che spesso viene disattesa, Pancerasottolinea che, oltre ad essere una legge delloStato, tale normativa trova consenziente ancheFarmindustria in quanto tutte le Aziende hannoriconosciuto nel provvedimento una fonte dirisparmio.

Sottolineata da tutti la farraginosità burocra-tica alla quale viene sottoposto chi ottempera aldettato legislativo, anche Pancera avverte lanecessità di modificarlo in senso liberatorio.

A conclusione della riunione viene letto undocumento che riassume i punti che l’Associa-zione intende perseguire, in particolare, perquanto attiene la figura professionale degliArea Manager:

- impegno a recuperare regole per unmercato farmaceutico reale nell’ambitodi una competitività leale e legalmenteneccepibile;

- definizione del profilo professionaledegli Area Manager in occasione delprossimo rinnovo contrattuale;

- riqualificazione del ruolo degli Area Manager.

Massimiliano Pancera

Incontro AIISF- Farmindustriasul ruolo degli Area Manager

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Da “TOSCANA consiglio regionale”del 4 maggio1993

MENARINI: IMPEGNO PER SALVAGUARDARELA PRESENZA IN TOSCANA DEL GRUPPO

Con l’unica astensione del gruppo missino ilConsiglio Regionale ha approvato un ordinedel giorno che esprime “forti preoccupazioni”per le più recenti scelte del gruppo farmaceuti-co Menarini e che invita la Giunta ad attivarsiper salvaguardare la presenza toscana delgruppo.

Il consigliere DEL LUNGO (Gruppo Verdi) hasostenuto che l’azienda farmaceutica “ha pre-so in giro per ben due volte il Consiglio Regio-nale”.

Ecco il testo integrale dell’ordine del giornoapprovato:

IL CONSIGLIO REGIONALE

esprime preoccupazione per le scelte che stacompiendo il gruppo farmaceutico Menarini, ilmaggiore settore in Italia e presente in Toscanacon importanti centri produttivi che occupanooltre 20002000200020002000 addetti diretti e oltre 1000 1000 1000 1000 1000 informatorimedico scientifici.

Emblematico di un atteggiamento inaccettabilee al di fuori di corrette relazioni industriali è l’attocon il quale lo scorso 8 aprile sono stati trasferitiin altra Regione alcuni macchinarî della Malesci.

Questo atteggiamento contrasta con quellodelle istituziponi e dei parlamentari toscani chesi sono adoperati per creare condizioni favorevoliperché un nuovo stabilimento Menarini potesseinsediarsi nella nostra Regione ed in modoparticolare nell’area mineraria del Grossetano.

Menarini continua ad assicurare il suo interes-se alla presenza dei suoi stabilimenti in Toscana.A giudizio del Consiglio Regionale per dar

coerenza a questo proposito è urgente che siapresentato un piano industriale complessivo delgruppo che, in modo particolare per insediamentitoscani, ne prefiguri ruolo, mix produttivo emercati.

Le circostanze che portarono, nel 1992, ilgruppo ad abbandonare il progetto di insedia-mento all’isola d’Elba non possono costituireil pretesto per sottrarsi ad un confronto con leistituzioni e i sindacalisti questo punto essenziale

IL CONSIGLIO REGIONALE

esprimendo sostegno alla mabilitazione deilavori che anche in questi giorni si sviluppaattorno agli obiettivi di un piano industriale e dicorrette relazioni tra le parti

INVITA la Giunta

- ad attivare rapidamente rapporti con laMenarini e le organizzazioni sindacali nonché adinteressare il Ministero dell’Industria al fine disalvaguardare e qualificare la presenza di ungruppo che ha nella nostra Regione grandeimportanza dal punto di vista della produzione,della ricerca e dell’occupazione.

- a riferire in tempi utili al Consiglio sugli sviluppidella vicenda e sulle iniziative della Giunta.

Tre nuovi Ministri

Maria Pia GaravagliaMaria Pia GaravagliaMaria Pia GaravagliaMaria Pia GaravagliaMaria Pia Garavaglia - Democristiana, alprimo incarico da ministro. E’ nata a Cuggiono(Milano) il 10 agosto 1947. Laureata in Letteree Scienze Politiche; insegnante di lettere perdieci anni nei licei statali, impegnata nei movi-menti femminili della DC, più volte assessore,è deputato dal 1979 e ha fatto parte delleCommissioni sanità, giustizia e affari socialifino a ricoprire (per tre volte ) l’incarico disottosegretario alla sanità.

Incontrammo l’On. Maria Pia Garavaglia aMilano nel febbraio del 1992. L’allora Sottose-gretario alla Sanità partecipò, infatti, ad unincontro-dibattito organizzato dalla locale Se-

zione AIISF sul tema:”L’Informazione Scienti-fica del Farmaco e la tutela della salute delcittadino”, nel corso del quale inquadrò, congrande chiarezza, il ruolo dell’ISF nell’attualepanorama sanitario, attribuendo a questo opera-tore l’importante compito di aggiornamento della

classe medica. Aggiornamento che l’On.Garavaglia riconobbe finalizzato all’uso più cor-retto dei farmaci e quindi rivolto alla tutela dellasalute dei cittadini.

Ci piacque molto, ed in quest’occasione vo-gliamo ricordarglielo, la conclusione del suo di-scorso quando confermò il suo assenso al nostroriconoscimento giuridico asserendo altresì che”sfruttando nei primi sei mesi della nuova legisla-tura la corsia preferenziale riservata alle leggi giàdiscusse nella passata, la legge dovrebbe pas-sare in tempi ragionevoli”.

Ora, dopo quindici mesi, ci pare che i limitidella ragionevolezza siano stati abbondante-mente superati. Ragionevolmente, però, ci ren-diamo conto di quanto nel frattempo è intercorsoad allontanare dal tavolo del legislatore quelprogetto che, d’altronde, la nostra categoriaritiene vitale per la sua stessa sopravvivenza.Non di meno, gli Informatori Scientifici del Farma-co, evidenziando all’On. Garavaglia questa as-soluta necessità, sperano che, coerentementecon il suo pensiero e con l’autorità propria delMinistro della Sanità, voglia opportunamente in-tervenire per disincagliare la barca delle nostresperanze.

All’On. Garavaglia, ancora gli auguri di buonlavoro da parte della Redazione di Algoritmi e ditutti gli ISF.

Gentile Ministro,nel rinnovarLe a nome di tutti

gli informatori scientifici del farmaco e miopersonale le più vive congratulazioni ed il pro-fondo plauso per la Sua nomina a Ministro dellaSanità, desidero confermarLe tutta la nostracomprensione ed il nostro impegno perché Leipossa realizzare al meglio e nel più brevetempo possibile il programma enunciato di unasanità moderna ed umana.

In un momento come quello attuale, in cui la

gravità della situazione sociale ed economica,che colpisce il nostro Paese, richiede una ana-lisi attenta ed approfondita da parte di tutte leforze sociali e politiche, riteniamo infatti cheanche l'informazione scientifica sui farmaci,vista correttamente alla luce dei vari Decretiche la disciplinano, assuma carattere di parti-colare importanza, sia da un punto di vistatecnico che politico.

Consapevole peraltro dell'attenzione da Leiriservata da sempre a tale tema, mi permettorichiederLe di voler cortesemente ricevere unarappresentanza di questa Associazione affin-ché possa illustrarLe le osservazioni e le propo-ste della categoria per il perseguimento del-l'obiettivo comune prima enunciato.

Nella speranza di un Suo favorevole riscon-tro, l'occasione mi è gradita per porgerLe, con-giunti ai sensi della mia profonda stima, i piùcordiali saluti.

Angelo de RitaFirenze, 7 giugno 1993

Luigi (Gino) GiugniLuigi (Gino) GiugniLuigi (Gino) GiugniLuigi (Gino) GiugniLuigi (Gino) Giugni - Il padre dello Statuto deilavoratori e presidente del PSI, ora ministro dellavoro e della previdenza sociale, è nato a Genovail 1° agosto 1927. Professore ordinario di dirittodel lavoro presso l’Università di Roma, ha inse-gnato a Parigi e Los Angeles, presiede l’Accade-mia europea di diritto del lavoro. Nell’83 fu feritoalle gambe dalle Brigate Rosse. Al Senato è statopresidente della commissione lavoro.

Riportiamo la lettera inviataal neo-Ministro dal nostro Presidente:

chiamati ad occuparsi di settori vitali anche per il nostro futuro

Fernanda Contri Bruzzone - Fernanda Contri Bruzzone - Fernanda Contri Bruzzone - Fernanda Contri Bruzzone - Fernanda Contri Bruzzone - Giuliano Amatol’aveva voluta come segretario generale a Palaz-zo Chigi. Fernanda Contri Bruzzone, ministrodegli affari sociali, è piemontese di Ivrea dove ènata il 21 agosto 1935. Avvocato a Genova, èstata in numerose commissioni finché nel 1986 èstata eletta membro “laico” del Consiglio superio-re della magistratura dove ha fatto parte delcomitato antimafia. Finito il mandato ha fatto partedella commissione per le pari opportunità.

stemma AIISF

al di là del nostro particolare

Un impegno per il futuro di tutti

Pericolosi sciacalli offrono contrattiiugulatori ai giovani che intendono

intraprendere l'attività di informatorescientifico. Tali contratti di assunzione

avvengono dopo la firma, da parte dell'in-teressato, di un documento dal qualerisultano - senza data - le avvenute

dimissioni.Coloro che avessero la sventura di

contattare questi sciacalli, cerchino distrappare qualche prova concreta dellaquale, in seguito, possa avvalersi l'AIISFper allontanare dal mondo del farmaco

certi turpi individui.

WANTED

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Nell’affrontare un dibattito o un contraddit-torio John Stuart Mill sosteneva: “Sono sem-pre un pò del parere del mio avversario”.Questa percezione che spesso avvertiamonel corso di animate discussioni vuole ancheessere un monito, affinché ognuno di noirifugga dal sentirsi autorizzato ad assumereil ruolo di esclusivo depositario di verità asso-lute; chi si reputasse tale, riuscendo a coagu-lare consensi ed a far proseliti, rappresente-rebbe sicuramente una potenziale minacciaper qualsiasi tipo di convivenza democrati-ca. Diffidiamo pertanto degli uomini verità ecerchiamo invece di apprezzare chi esprimei proprî giudizi, i proprî disegni ed anche leproprie condanne attraverso il vaglio diun’analisi metodologica improntata al ragio-namento, alla conoscenza e quindi alla com-prensione delle esigenze e delle aspettativedella controparte, e perché no, anche aldubbio, che altro non è che una riflessionesofferta e contrastata ma certamente appro-fondita. Solo con questo atteggiamento men-tale avrà successo il tentativo di comprende-re giudizi e decisioni antitetiche alle nostre,con la conseguenza, talvolta, di riconoscer-ne una certa validità e, molto spesso dismorzare posizioni sostenute con troppaintransigenza.

Confesso però che, nel leggere le motiva-zioni che hanno indotto l’On. Borgoglio apresentare una proposta di legge a modificadel comma 2 dell’art. 9 del D.L. 541, gli sforziper cercare di comprendere le ragioni e lefinalità di tale iniziativa sono risultati vani,venendo meno, di conseguenza, quello sta-to d’animo avvertito dal filosofo inglese ogniqualvolta gli si presentava l’occasione di unconfronto. Confronto che, si badi bene, peressere costruttivo, presuppone il gioco lealedei contendenti; non sono ammessi pregiu-dizi, riserve mentali, secondi fini: in sostanzapresuppone la buona fede degli interlocutori,anche se, purtroppo, sappiamo quanto que-ste prerogative siano di rara applicazionenella politica militante, dove il più delle voltequello che viene affermato e proposto non èfrutto di convinzioni maturate nelle coscien-ze, ma spinte di interessi particolari ecorporativi.

Ritengo necessaria questa lunga premes-sa perché di aiuto per analizzare, nel conte-nuto e nel merito, l’iniziativa a firma dell’On.Borgoglio, la cui premessa, invece, è ritenu-ta sufficiente per giustificare la modifica del-l’articolo in esame. Ed il pretesto - perché dipretesto si tratta - gli viene suggerito nelconstatare “l’elemento di disomogeneità ve-nuto a crearsi per non aver recepito allalettera la direttiva comunitaria 92/28”; e que-sto “in un momento in cui è in atto proprioattraverso il recepimento delle direttive co-munitarie l’armonizzazione dellaregolamentazione del settore farmaceutico”.Ora, se questo è il misfatto perpetrato dal-l’Italia nei confronti e dei cittadini e dell’Euro-pa tutta, è bene che l’On. Borgoglio si tran-quillizzi e non si angosci più di tanto; egliforse ignora, ma temo purtroppo che finga diignorare, che le direttive comunitarie, a se-conda della materia cui si riferiscono, impon-gono talvolta norme comportamentali conrigidità applicativa, mentre altre volteprefigurano una sorta di “minimo comun de-nominatore giuridico” cui gli Stati membrisono tenuti ad attenersi, ferma restando lafacoltà del singolo Stato di adottare provve-dimenti anche più restrittivi in relazione adesigenze che investono problemi ritenuti diparticolare rilevanza.

Infatti l’art. 3 B, introdotto dal trattato diMaastricht, riafferma un’importantedelimitazione tra il campo d’azione delle isti-tuzioni comunitarie e quelle nazionali, con ilprincipio della sussidiarietà secondo il qualeviene posta una notevole limitazione all’azio-ne degli organi comunitari che non possonoadottare delle azioni comuni, laddove l’inter-vento degli Stati membri è reputato più effi-cace. Inoltre a tuttoggi non è dichiarata lapiena competenza della Comunità nel setto-re della salute come possiamo rilevare dalnuovo capitolo (il XV) inserito dal trattatosull’Unione Europea (titolo X art. 129) dovele competenze comunitarie sono limitate aigrandi rischi e alle tossicodipendenze, alleazioni di prevenzione e di educazionesanitaria mentre ogni “armonizzazione delledisposizioni legislative e regolamentari” èespressamente esclusa dalle azioni

egli abbia mostrato, prima d’ora, particolareattenzione a problemi di politica sanitaria né,tanto meno, a quelli di politica comunitaria ingenerale.

E perché nella sua proposta di modificadell’art. 9 consente anche ai laureati di eser-citare l’attività di informazione scientifica?Coerenza vorrebbe una esclusione di talecategoria in quanto non espressamente pre-vista dalla direttiva comunitaria; e proprioquesto mi sarei aspettato di leggere nellaformulazione del comma 2 propostodall’On.Borgoglio, vista la sua insofferenzaper le interpretazioni non ortodosse degli attilegislativi comunitari da parte del nostro legi-slatore.

I requisiti richiesti per svolgere l’attività diinformatore scientifico del farmaco sancitidal D.L. n.541, introducono certamente unelemento di disomogeneità; ma se il nostroPaese ha ritenuto opportuno recepire conmaggiore senso di responsabilità, e quindi“in positivo” la direttiva comunitaria 92/28, èperché ha inteso interpretare con la massi-ma rigorosità quell’indicazione della direttivache prevede per gli informatori di “essere inpossesso di sufficienti conoscenze scientifi-che per fornire informazioni precise e quantopiù complete possibili sui medicinali presen-tati”. Ma le conoscenze scientifiche, caroonorevole, non hanno confini entro cui limi-tarle e allora perché non offrire le maggiorigaranzie possibili a tutela di chi fruisce di unservizio socialmente rilevante?

Posso concordare sul fatto che la laurea“non costituisce affatto un requisito sufficien-te” ma sicuramente è quel requisito che,collocando sullo stesso piano culturale gliinterlocutori, crea le condizioni più favorevoliper affrontare un dialogo che, anche se cir-coscritto e mirato all’illustrazione dei farma-ci, necessita di una comune conoscenzascientifica di base che facilita la comprensio-ne delle tematiche affrontate. Ecco perchénon vedo niente di scandaloso se con lanormativa attuale il nostro Paese ha volutosuggellare con il diploma di laurea, che altronon è che un riconoscimento ufficiale di undeterminato grado di conoscenze, l’attivitàdell’informatore scientifico. Quello che inve-ce colpisce è che un membro del Parlamento- eletto tra l’altro nelle liste di un Partito chea suo tempo spalleggiò persino i tenaciassertori delle nazionalizzazioni, compresaquella del settore farmaceutico - la cuiprincipale preoccupazione dovrebbe esserela tutela degli interessi della collettività, nellafattispecie quella dei malati, insorga conmotivazioni pretestuose e contraddittorie, pro-ponendo la modifica dell’art.9 che è uno deipunti più qualificanti del DL 541 e che cidifferenzia positivamente dal resto dei Paesidella Comunità.

Cosa teme l’on. Borgoglio? Forse di fornireun ulteriore sbocco ai troppi laureati chevagolano per la penisola alla ricerca di unprimo impego? O forse che il substrato cultu-rale di un laureato rappresenti un ostacoloinsormontabile al recepimento di quella for-mazione scientifica di competenza delleAziende, preoccupate per il “recupero degliinvestimenti effettuati nella ricerca preclinicae clinica”?

A questo punto diventa un’impresa vera-mente ardua riuscire a comprendere i motividi tanta avversione nei confronti di un’infor-mazione scientifica il più qualificata possibi-le; infatti se analizziamo le argomentazioni agiustificazione della necessità di modificareil comma 2 dell’art.9 mai si dimentica di

Sconcertante proposta di legge dell'onorevole Borgoglio

comunitarie. Non è altresì previsto unriaccorpamento né una distribuzione dicompiti sicché la maggior parte delle que-stioni “sanitarie”, il farmaco in primo luogo,continuano ad essere definite nell’ambito delmercato interno o di altri settori e non nel-l’ambito della Sanità.

D’altra parte l’Italia è stata spesso accusa-ta di essere la cenerentola nel recepire ledirettive comunitarie o di recepirle solo par-zialmente; tant’è vero che frequenti sonostate le denuncie nei nostri confronti pressol’Alta Corte di Giustizia della Comunità (atutt’oggi il nostro Paese non ha recepito l’80% delle direttive comunitarie!). Ma se questoè un aspetto che sta particolarmente a cuoreall’On. Borgoglio, perché egli non si adoperaper cercare di accelerarequell’armonizzazione ben più qualificante edurgente ai fini di una reale integrazione euro-pea quale quella rappresentata dallamacroscopica disomogeneità del prezzo deifarmaci in ambito comunitario? E non mirisulta che nella sua attività parlamentare

di Valfredo Procacci

La politica del gambero

d'iniziativa del deputato BORGOGLIO

Modifica dell'articolo 9 del decreto legislativo30 dicembre 1992 n. 541,

concernente i requisiti soggettividegli informatori scientifici del farmaco

Presentata il 12 febbraio 1993

PROPOSTA DI LEGGE

1. Il comma 2 dell'articolo 9 del decretolegislativo 30.12.1992, n.541, è sostituitodal seguente.

“2. Fatte salve le situazioni in atto alladata di entrata in vigore del presente de-creto, gli informatori scientifici devono es-sere in possesso di diploma di laurea indiscipline biomediche o chimico farmaceu-tiche (medicina, veterinaria, scienze biolo-giche, chimica con indirizzo organico obiologico, farmacia, chimica e tecnologiafarmaceutica) o di diploma di scuola mediasuperiore, integrato da adeguati corsi diformazione realizzati da parte di strutturea carattere scientifico, sia pubbliche cheprivate, comprese le aziende da cui dipen-dono, in modo tale che, in ogni caso, gliinformatori stessi siano in possesso disufficienti conoscenze scientifiche per for-nire informazioni precise e quanto più com-plete possibile sui medicinali presentati”.

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rilevare che “l’informazione scientifica rap-presenta comunque un’attività di primariaimportanza per il settore” e che “ad essa èaffidato il corretto trasferimento delle cono-scenze scientifiche sui farmaci agli operatorisanitari ed in particolare ai medici”. Ma nono-stante questo riconoscimento, il diploma dilaurea in determinate discipline scientificheviene considerato superfluo. Allora mi sorgeun sospetto; e cioè che il riconoscimento piùvolte professato dell’importanza del ruolodell’informatore scientifico sia concepitoesclusivamente a tutela degli interessiaziendali. Infatti non è forse chiaramenteauspicato che l’informazione vengademandata “all’organizzazione, da parte delleimprese, di corsi di formazione mirati adassicurare conoscenze e competenze di ele-vato livello” provvedendo “ad organizzareautonomamente specifici corsi professiona-li”?

Certamente l’esclusiva competenzaaziendale in materia di formazione e infor-mazione non può non trovare consezientechi sostiene che “il recupero degli investi-menti dipende proprio da un’adeguata edefficace informazione scientifica” e, inoltre“che sia interesse prioritario affidare questadelicata attività a persone qualificate in gra-do di illustrare e commentare , con pienacognizione, le caratteristiche dei medicinali edi salvaguardare il messaggio scientifico delleimprese che producono e commercializzanole specialità medicinali”.

Appare quindi evidente come l’introduzio-ne dell’obbligatorietà del diploma di laureaabbia introdotto un elemento di disturbo nel-le strategie aziendali che mirano sovente adidentificare il messaggio promozionale conquello scientifico; mentre una formazioneculturale estranea a quella aziendale potreb-be rappresentare un ingombrante fardellosuscettibile di incrinare la “salvaguardia delmessaggio scientifico” ad uso e consumodell’azienda. In sostanza, la migliore infor-mazione ai fini della vendita è ritenuta quellagestita e fornita dalle aziende e risulteràtanto più efficace, dal loro punto di vista,quanto più sarà scevra da inutili orpelli,retaggio di nozioni acquisite nelle aule uni-versitarie.

Infatti chi è in possesso di un bagaglioculturale di livello universitario, è più portatoad assumere presumibilmente atteggiamen-ti di una non gradita autonomia critica equindi opporre una certa resistenza a talunimessaggi promozionali di dubbia credibilità.

Appare quindi evidente come la propostadi modifica dell’art.9 non sia tanto ispirata daun reale ed urgente desiderio di vederuniformata “ad litteram” la normativa euro-pea nel settore dell’informazione scientifica,perché tante e ben più qualificanti per lanostra immagine sono le direttive comunita-rie disattese che meritano l’impegno e l’inter-vento parlamentare, quanto dalla volontà ditutelare interessi ben individuabili.

Non a caso, nella motivazione che accom-pagna la proposta di legge, mai viene usatol’aggettivo “corretta” in riferimento all’infor-mazione scientifica, mentre tutte le leggi edi decreti vigenti, che regolano questo delica-to settore, fanno esplicitamente richiamo aquei requisiti di correttezza e di trasparenzadai quali tale attività non deve mai prescinde-re.

Con questo non penso che si possanomettere in dubbio le legittime aspirazionidelle Aziende farmaceutiche a produrre pro-fitti, ma penso altresì che uno Stato abbia ilsacrosanto diritto di adottare le misure cheritiene più idonee al fine di tutelare la salutedei cittadini anche con misure tese a mode-rare gli insaziabili appetiti industriali.

Ed un contributo non indifferente alla tuteladella salute può essere fornito da un’infor-mazione scientifica maggiormente qualifica-ta, tale da essere in grado di esercitare una

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funzione correttiva nei confronti di quellainformazione rivolta alla promozione e chenon serve a porre il medico nella condizionedi compiere consapevolmente le sue scelte.

Ma non è forse questo l’intendimento delConsiglio delle Comunità Europee? Infatti sel’on. Borgoglio fosse stato un fedele interpre-te, non solo della forma ma anche dei conte-nuti, della Direttiva 92/28, si sarebbe accortocome nelle considerazioni preliminari vienechiaramente riaffermata la necessità “...chele persone autorizzate a prescrivere o afornire medicinali dispongano di fonti di infor-mazioni imparziali e obiettive sui medicinalidisponibili sul mercato; che spetta, tuttavia,agli Stati membri prendere le misureopportune a tal fine, in funzione della lorosituazione particolare...”.

In conclusione il comma 2 dell’art.9 delD.L. 541 pone il nostro Paese nella condizio-ne di interpretare nel modo più responsabileil vero spirito informatore che ha animato laComunità Europea, creando così i presup-posti per una più seria e corretta informazio-ne scientifica sui farmaci i cui benefici sirifletteranno positivamente sull’intera collet-tività.

N.B. - 10.6: Coordinamento Nazionale ISF

18.6: Assemblea NazionaleQuadri

Calendarioper il rinnovo del CCNL

4.6

5-21.6

22.6

25.6-20.7

15.7-6.8

9-10.8

Esecutivo Nazionaleper esame 1^bozzaipotesi di piattaforma

Comitati Direttivi Regio-nali FULC e Attiviterritoriali per informa-zione e discussionesulla bozza di ipotesi

Comitato EsecutivoFULC per approvazioneipotesi di piattaforma

Assemblee nei luoghi dilavoro

Assemblee Regionali diritorno

Assemblea Nazionale

Apprendiamo che la XII Commissione Igiene eSanità al Senato, presieduta dalla Sen. ElenaMarinucci ha approvato all'unanimità il disegno dilegge per l'istituzione di una Commissione parla-mentare d'inchiesta sul funzionamento della strut-tura sanitaria.

La Commissione, rappresentata da tutti i grup-pi parlamentari avrà poteri ispettivi, sarà immedia-tamente operante dopo l'approvazione in auladella legge istitutiva ed a tale scopo la Sen.Marinucci si adopererà presso la Presidenza delSenato affinché il provvedimento vengacalendarizzato al più presto. La Commissioneavrà il compito di indagare sui vari aspetti delsettore sanitario - dai tempi di degenza alla distri-buzione del personale medico, dai tempi di attesaper ricoveri e analisi ai centri di emergenza - conl'obiettivo di “acquisire tutti gli elementi conoscitivirelativi alle condizioni sanitarie, organizzative edeconomiche e verificare l'attuazione della norma-tiva in materia”, compresa la recente Riformasanitaria per proporre al Parlamento eventualimodifiche.

CONVENZIONI

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SANITA'INDAGATA?

In via di costituzioneuna Commissione

parlamentare d'inchiestasulla Sanità

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Pag.26 ALGORITMI - Maggio-Giugno 1993

LA RECENSIONE

Il collega Lino Giusti, “laureato in farmaciagrazie all'aiuto dello zio Arciprete vive aS.Caterina di Villarmosa“ e da lì ci recapitasimpaticamente il libretto: “ANCHE I SICILIANIin due TENTANO DI RIDERE“ di cui è autore,assieme a Paolo Mineo.

Comprendiamo il senso del titolo leggendo inprefazione che D.H.Lawrence, lo stessoSciascia, Dominique Fernandez, sostengonoche i siciliani perfino quando si riuniscono infolla per processioni, per un comizio politico oper qualsiasi altra attività rimangono rigidi, chiusiin se stessi, funerei, soli.

Noi assicuriamo che durante il periodo in cuiscrivevamo queste battute eravamo in due eabbiamo tentato di ridere.

Il libretto, concepito sulla falsariga dei fortu-nati “Anche le formiche nel loro piccolos'incazzano“ di Gino e Michele, racchiude unanotevole quantità di battute divertenti raccoltenei capitoletti “Pensieri per politici, Pensierii...nani in un mondo di giganti, Pensieri peradulteri. Ne riportiamo alcune oltre a quelle giàspigolate per noi da Lino:

Mario Chiesa: Odissea nell'ospizio.I politici: appetita iuvant.Ho conosciuto un assessore ai lavori pubblici

che aveva una speculazione edilizia precoce.Le purghe di Stalin davano molti effetti

collaterali.Era un medico cane: guaiva i malati.La zona depressa sta assumendo i farmaci

idonei.Mi dia un pacco di cataclismi per bambini.Esculapis: matita usata dai medici greci.Esculapide: l'Astra di marmo sulle tombe dei

medici.

In Sicilia è impossibile trovare benzina senzapiombo.

Chi volesse regalarsi un'ora piacevole dilettura acquistando il libretto ma non riuscissea trovarlo, può telefonare direttamente al colle-ga Giusti al numero 0934/679018.

La formazione dei colleghi fiorentini

Riconoscibili il Dr. Fabbruccied il Dr. Benedetti

Dalla collaborazione tra il Consiglio regiona-le AIISF ed i colleghi del Direttivo sezionalke diTS/GO è scaturita la possibilità di un nostrointervento al Convegno “FARMACO EQUALITA': Opinioni a confronto“ che si terrà il26 giugno al Centro Congressi Villa Manin -Passariano (Codroipo).

Segnaliamo fra quelli degli altri relatori l'inter-vento di Paolo Gottardi, Vicepresidente nazio-nale, sul “Ruolo dell'informatore sul correttouso dei farmaci in relazione alle disposizioni dilegge ministeriali vigenti.

FIULI VENEZIA GIULIA

L'AQUILALa Sezione AIISF AQ, si è ricostituita dopo un

periodo di riflessione il giorno 29 ottobre 1992;ha comunque cercato di recuperare il tempo diinattività con un impegno continuo, che l’havista adoperarsi sulle tematiche più disparate edi ampio interesse nello spirito del Congressodi Calenzano, volte ad affermare quella profes-sionalità e trasparenza che sono indispensabiliper gettare le basi di un solido futuro.

Tutto ciò ha permesso in questo arco ditempo, oltre che di coinvolgere un cospicuonumero di colleghi, di realizzare non senza unimportante sforzo anche economico, una seriedi progetti quali:

- affittare dei locali da adibire a sede seziona-le dotandoli di opportune attrezzature (es. com-puter, stampante, arredo, etc.) tali da renderlafunzionale; sede che con il plauso di tutti èservita anche a non dimenticare un giovaneamico e collega recentemente scomparso:ANTONELLO CIONNI.

- partecipare ad iniziative locali in collabora-zione con l’Ordine dei Medici, Ordine dei Far-macisti, Tribunale dei diritti del malato, sfociatein un convegno sulla riforma sanitaria che ci haposto all’attenzione anche della stampa regio-

nale quali non meno importanti operatori delsettore sanitario.

- avviare iniziative volte a maturare quellospirito associativo che purtroppo, sempre piùspesso, interessi aziendali differenti tendono aminare; sono stati così creati momenti diaggregazione organizzando una cena natali-zia, una festa carnascialesca, un viaggio week-end a Parigi ed avviando nuovamente conven-zioni con vari enti ed attività commerciali; il tuttoanche allo scopo di tenere alto il morale della“TRUPPA”!!!

Questo nostro impegno si sta ripercuotendoanche a livello regionale dove la Sezione staassumendo un ruolo stimolante.

Un cordiale “BENTORNATO” agli amici diL‘Aquila da parte di Algoritmi.

NAPOLI 3Nell’ambito delle iniziative tese a promuove-

re l’immagine dell’AIISF ed a creare quell’ade-sione, tra i colleghi, in grado di favorire leiscrizioni, segnaliamo quella di NA3 di cui ci haportato a conoscenza il Presidente TitoPantalone.

La Sezione Napoli 3 della nostra Associazio-ne ha organizzato, in collaborazione con laSezione napoletana del Club Alpino Italiano,una visita guidata al Museo etnopreistorico delCAI ed una alle cave sotterranee di Napoli.

La manifestazione, che ha suscitato l’inte-resse non solo degli informatori, ma anche deimedici che ne sono venuti a conoscenza e chehanno voluto partecipare, si è svolta in duegiornate.

Infatti sabato 15 maggio alle ore 16.30 ipartecipanti si sono dati appuntamento allaSezione del Club Alpino che si trova nell’incan-tevole scenario del Castel dell’Ovo che si affac-cia sul golfo di Napoli. Il Presidente della Sezio-ne napoletana del Club Alpino, uno speleologocon l’hobby del medico (come ama lui stesso

quello artistico. Ed è molto bravo il Della Lenanel guidare il lettore in questa carrellata cono-scitiva di nomi e di opere. Per ogni personaggiouna esauriente presentazione, un curriculumstringato ma sufficiente ad inquadrarne l’iterartistico e la riproduzione di una o più opere conautorevole commento critico.

Della Lena, egli stesso pittore, partecipa conpiù opere oppure,deposti pennelli e bacchettadi direttore, impugna la penna per introdurre leopere dei colleghi artisti o recensirle.

Il prossimo numero ci piacerebbe vederlo acolori perchè il bianco e nero, secondo chiscrive, non basta per fare apprezzare comple-tamente la pittura che vive di luce e di colore; sepoi le riproduzioni fossero un tantino più grandi,il risultato sarebbe perfetto.

In una splendida cornice di pubblico (700persone), si è svolta allo stadio di Reggello unapartita di calcio tra i nostri iscritti ed i medicidella zona, il cui incasso è stato devoluto afavore della Lega nazionale contro i tumori.

L'iniziativa è riuscita in pieno nel suo intentotant'è che la Sezione di Firenze auspica cheanche le altre Sezioni organizzino simili mani-festazioni in altre sedi.

FIRENZE

Roberto Della Lena ha voluto e curato ilSupplemento “Arte e Cultura” al n.1/93 a EtruriaMedica, giornale di cui è Direttore responsabi-le.

Qualche copia è graziosamente giunta aquesta Redazione dopo alcune telefonate in-tercorse a suo tempo con il Dr. Della Lena, chedesiderava allargare al mondo dell’Informazio-ne scientifica la partecipazione alla sua inizia-tiva.

Personalmente ho fatto ben poco oltre chepubblicare su Algoritmi l’intenzione e l’indirizzodel Della Lena, però una certa partecipazionec’è stata. Visto fra l’altro il successo che l’inizia-tiva sta riscuotendo, siamo in grado di anticipa-re, per quei colleghi artisti che non avesserofatto in tempo ad inviare le loro opere per laprima edizione del Supplemento artistico-cul-turale, che presto ce ne sarà una secondaSegnalo espressamente per loro che RobertoDella Lena può essere contattato presso laRedazione di Etruria Medica, Via Zambrini, 2-50127 Firenze o telefonicamente al N° 055/434101 o via Fax 0577/979517.

Sfogliando il Supplemento troviamo tantevecchie conoscenze; soprattutto conoscenzein camice bianco di cui ci era noto l’aspettoprofessionale, emerso nel corso di tanti collo-qui, per cui sorprende piacevolmente scoprirne

Dalle Sezioni

***

di Giampaolo Brancolini

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Pag.27ALGORITMI - Maggio-Giugno 1993

C’è una nuova realtà nella bella Toscana: Prato.O meglio la provincia di Prato, visto che ormai èstata decretata ufficialmente la sua nascita. Chis-sà perché Prato fa venire subito in mente unarealtà fatta di industria, di commercio, ma benpoco della sua storia assai ricca e variegata.Poche le notizie su Prato che fanno il giro delmondo, mentre le sue stoffe raggiungono gliangoli più impensati del globo fino dai tempi diFrancesco Datini, inventore ahimè della cambiale,che con i suoi commerci accumulò una ingentefortuna lasciata in parte, dopo la sua morte, ineredità ai poveri della città. Le sue carte, raccoltein un archivio del palazzo che il mercante si erafatto costruire, rappresentano un materiale dieccezionale interesse per gli studiosi di tutto ilmondo. Ed è lungo l’amato Bisenzio (fiume cheattraversa la città) che é sorta l’industria tessileche poi la renderà famosa. Con le acque di questofiume si alimentarono anche i mulini, le cartiere e leramiere nella valle che prende il suo nome. Un fiumeche lambiva la minacciosa rocca di Cerbaia, testi-mone della potenza dei Conti Alberti ed il territorio

PRATO

La Sezione ha inoltre pubblicato l'edizione1993 dell'Albo degli iscritti in cui, oltre allenorme deontologiche è stata riportata la letterache ll'Ordine dei Medici della provincia ha scrit-to alla Sezione in data 31.12.91 (a suo tempopubblicata da Algoritmi).

PIACENZANorme comportamentalie corretta prenotazione

Al fine di dare al sistema di prenotazione uncarattere costruttivo, si sottopone all’attenzio-ne dei Colleghi ISF, come già convenuto insede di Assemblea annuale, le normecomportamentali che Vi invitiamo a seguire,tenuto conto che, comunque, esse possonodisciplinare i comportamenti dei singoli fino adun certo punto, poiché rimarrà sempre un am-bito discrezionale nel quale l’unica legge èl’autodisciplina del singolo.

1) La prenotazione va fatta sull’appositocalendario dell’Associazione che è affisso nel-l’ambulatorio medico. In alcuni ambulatori que-sto calendario è sostituito da un’agenda.

2) La prenotazione va fatta scrivendo inmodo leggibile; per le Aziende che hanno piùlinee, accanto al nome della Ditta, si deveaggiungere quello dell’Informatore.

3) E’ ammessa una sola prenotazione per lavolta successiva; ciò significa che, ad unadeterminata data, vi deve essere una solaprenotazione per i giorni o mesi successivi<;

4) Il numero massimo di prenotazioni annueè di 5 a meno che il medico non ne indichi unminor numero.

5) E’ ammesso rinunciare ad una prenota-zione già effettuata; in questo caso la

della ricca Badia di Vaiano di cui fu Abate AgnoloFirenzuola, antico valorizzatore della zona pratese.Le acque nelle piene autunnali diventavano impe-tuose fino a rompere gli argini e minacciare la città:lo stesso Galileo fu interpellato e non fece mancarei suoi consigli per rendere più sicuro il rapporto conil fiume. Nata su un accampamento di originelongobarda, Prato si sviluppa attorno alla Pieve eal Castello, simboli dei due poteri dell’epoca me-dievale; si abbellisce con i marmi verdi di Figline,non dimentica il mondo dello spirito ed arrivanol’armonioso Duomo e S.Maria delle Carceri, co-struita da Giuliano da Sangallo per volontà diLorenzo il Magnifico sui resti di una antica prigionecon all’interno opere di A. della Robbia e di B.Buontalenti. E proprio accanto al Castello dell’Im-peratore, unico esempio di architettura svevanell’Italia centro settentrionale, progettato da

(segue a pag. 28)

definirsi), il dr. Alfonso Piciocchi, ci ha guidatopersonalmente per le sale di questo splendidoMuseo che raccoglie reperti di industrie umaneprovenienti da diverse aree del mondo.

L’esposizione, realizzata secondo un iter cro-nologico che va da 700.000 a 3.000 anni fa,segue il filone dello studio della cultura materia-le su base geomorfologica. La Sezione docu-menta tre realtà: strumenti di etnie che vivonoancora oggi in un’economia di tipo preistorico;strumenti e fotografie di cultrura pastorale; ilmondo della civiltà contadina, con particolareriferimento alle isole etnografiche del mezzo-giorno di Italia.

Completa l’esposizione una raccolta di mine-rali e fossili. La visita si è conclusa con laproiezione di una serie di diapositive su Napolisotterranea commentate dal dr. Lapegna,geologo presso il Comune di Napoli. Prima deisaluti finali il Presidente della Sezione AIISFNapoli 3, ha consegnato al dr.Piciocchi unatarga a ricordo della interessante iniziativa.

Quindi i partecipanti si sono dati appunta-mento per l’indomani alle ore 10.30 davantiall’Ospedale S.Gennaro nel rione Sanità, luogomolto ricco di storia in quanto ricco di cavetufacee e poli cimiteriali extraurbani; molto notoè il cimitero delle Fontanelle. Qui, guidati daldr.Lapegna, si è visitata una cava di tufo; moltoimportante vedere come nei tempi antichi nullavenisse sprecato; infatti queste cavità sotterra-nee venivano in seguito utilizzate come veri epropri cimiteri oppure come cisterne per racco-gliere l’acqua che serviva a dissetare i napole-tani.

La cava visitata è servita poi durante l’ultimoconflitto mondiale ad ospitare i napoletani comerifugio antiaereo.

La visita guidata è terminata con la promessadi ripetere l’esperienza con una visita all’anticoacquedotto romano.

Alfonso Piciocchi con la targa consegnata-gli dal collega Pantalone

Il Duomo

Alcuni dei tanti colleghi pratesi intervenutiall'assemblea costitutiva

cancellazione deve essere fatta tirando unasola riga sul nome della Ditta per non impedirnela lettura.

6) Se non è possibile vedere il medicotitolare nel giorno della prenotazione (per feriee presenza di un sostituto, per chiusura del-l’ambulatorio o per qualunque altra causa diassenza del medico), l’interessato dave anno-tare la motivazione a fianco della propria preno-tazione, e solo se è stata fatta l’annotazione dicui sopra, è possibile effettuare una nuovaprenotazione in un qualsiasi giorno successivoal precedente.

7) Quando la prenotazione non sia effettua-ta secondo le norme sopra riportate, ciascuncomponente il Direttivo Sezionale di Piacenzaha facoltà di effettuarne la cancellazione auten-ticandola con la sigla AIISF e la firma delcomponente stesso.

8) Non sostare in ambulatorio in numerosuperiore alle prenotazioni . Laddove non vi siaprenotazione, non sostare contemporaneamen-te in un numero superiore a tre ISF.

Il Direttivo Sezionale

Tutti i colleghi della Schering dell’equipeToscana e tutti i colleghi di Firenze e Pratoricordano con affetto e rimpianto il loroamico Gabriele D’Angelo improvvisamen-te scomparso sottolineandone lacorrettezza professionale e lo spessoreumano che ha sempre dimostrato. Le dueSezioni hanno aperto una sottoscrizionein favore dei familiari del collega per esse-re loro vicini anche in maniera tangibileoltreché nello spirito. Nel prossimo nume-ro contiamo di comunicare i risultati dellainiziativa.

Per Gabriele D'Angelo

Riccardo da Lentini su volere di Federico diAntiochia (figlio di Federico II), in P.za S; Marco sierge il monumento contemporaneo di Henry Mooreamichevolmente chiamato dai pratesi “il buco”che ha dato inizio ad una tendenza culturale mo-derna culminata con la nascita del museo per l’artecontemporanea “Luigi Pecci” divenuto in pochianni a respiro internazionale. Piano piano, a colpidi gomito, Prato sta creandosi una propria imma-gine culturale cercando di dimenticare che a pochipassi ci sono Firenze, Pisa, Siena. Prato ha tantepotenzialità ancora inespresse a cominciare dalsuo hinterland dalla bellezza indiscussa dimostra-ta dalle ville signorili, disseminate sul territorio, cherievocano gli ozî estivi dei proprietari terrieri. Leville Medicee di Artimino e Poggio a Caiano sonola conferma che le bellezze di questi luoghi eranonote già ai ricchi fiorentini dell’epoca. Insomma èbello - magari sgranocchiando i tipici biscotti allamandorla di Mattonella - attraversare il Corsodove si respira un’aria particolare, ben diversa daquella della caotica Firenze. E proprio in virtù diqueste diversità, ma soprattutto per tenere altoun ideale di associazionismo sempre vivo nell’ani-mo dei pratesi, è nata la sezione AIISF di Prato checonta ormai più di 50 iscritti. In un momento cosìdifficile è con maggiore interesse che cerchiamodi sottolineare questo evento fortemente volutodagli informatori pratesi.

A Marcello Miracco, nominato suo presidente,il compito di rendere questa Sezione funzionale e,parallelamente alla nuova provincia, delinearne gliscopi, le attività, il raggio di azione. Cosa non facile,date le difficoltà del mo

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Pag.28 ALGORITMI - Maggio-Giugno 1993

Periodicodell’Associazione Italiana

Informatori Scientificidel Farmaco

Direttore Responsabile:Angelo DE RITA

Direttore:Giampaolo BRANCOLINI

Redattori:Giovanni CIAMPIAntonino DONATOGiuseppe GALLUPPIValfredo PROCACCI

Servizi fotografici:Renzo GAMBI

Direzione e RedazioneVia Brunelleschi, 1 - 50123 Firenze -Tel. e Fax: 055/284642

Impaginazione e grafica:Antonino DONATO

Stampa:Tip.LASCIALFARI - Firenze

Gli scritti che giungono a questoGli scritti che giungono a questoGli scritti che giungono a questoGli scritti che giungono a questoGli scritti che giungono a questogiornale, comprese le lettere, sarannogiornale, comprese le lettere, sarannogiornale, comprese le lettere, sarannogiornale, comprese le lettere, sarannogiornale, comprese le lettere, sarannopubblicati firmati salvo diversa indica-pubblicati firmati salvo diversa indica-pubblicati firmati salvo diversa indica-pubblicati firmati salvo diversa indica-pubblicati firmati salvo diversa indica-zione dell’autore; saranno comunquezione dell’autore; saranno comunquezione dell’autore; saranno comunquezione dell’autore; saranno comunquezione dell’autore; saranno comunquecestinati scritti anonimi o firmati concestinati scritti anonimi o firmati concestinati scritti anonimi o firmati concestinati scritti anonimi o firmati concestinati scritti anonimi o firmati conpseudonimi di cui il direttore nonpseudonimi di cui il direttore nonpseudonimi di cui il direttore nonpseudonimi di cui il direttore nonpseudonimi di cui il direttore nonconosca l’identità. Ricordiamo infineconosca l’identità. Ricordiamo infineconosca l’identità. Ricordiamo infineconosca l’identità. Ricordiamo infineconosca l’identità. Ricordiamo infineche tutti gli articoli firmati esprimonoche tutti gli articoli firmati esprimonoche tutti gli articoli firmati esprimonoche tutti gli articoli firmati esprimonoche tutti gli articoli firmati esprimonol’opinione dell’autore e non necessa-l’opinione dell’autore e non necessa-l’opinione dell’autore e non necessa-l’opinione dell’autore e non necessa-l’opinione dell’autore e non necessa-riamente la linea dell’Associazione.riamente la linea dell’Associazione.riamente la linea dell’Associazione.riamente la linea dell’Associazione.riamente la linea dell’Associazione.

ALGORITMI

Una ne pensano e cento ne fanno, gli inquieti amici della Inforquadri. Nel lodevole intento ddare una identità anche linguistica alla nostra categoria, hanno cercato di superare laperifrastica definizione di informatori scientifici del farmaco, coniando una di quelle parolac-ce che non riesci ad accettare neanche sotto tortura: “farmacologisti”.Aborrisco. Non tanto per l’acrobatica costruzione di un neologismo che del tutto peregrinonon sarebbe (se è pianista chi suona il piano e barista chi gestisce il bar, possiamo anchedigerire un farmacologista che tratta di farmacologia, almeno come augurio), quantoperché sarebbe come cadere dalla padella nella brace. Anche a voler trascurare l’accezio-ne peggiorativa che tutti gli “ismi” finiscono con l’attribuire alle parole, resta l’azzardo diattaccare un suffisso ad un altro suffisso, insomma di ammucchiare tre parole in una fino acostruire una brutta e incomprensibile affabulazione.Ecco perché ISF è meglio: è brutta anch’essa, quasi austro-ungarica nella sua pedantescapuntualizzazione, ma è almeno inequivocabile.Resta comunque inevasa l’esigenza di un nome presentabile. Ma soprattutto di un conte-nuto presentabile.

Arrivan le ferie, porca miseria.Proprio adesso, che si sta per verificare se gli indici di penetrazione si decidono a rimettergiudizio. Proprio adesso, che il neo-ministro Garavaglia si appresta a presentare le sueprime decisioni. Proprio adesso, che s’è appena finito di sciogliere l’eccitante lecca-leccadel modello 740. Proprio adesso, che siamo nel casino più totale.Arrivederci: è un augurio, ma anche una minaccia.

FARMACOLOGISTA? NO, GRAZIE

il breviario di Apelledi Giovanni Ciampi

stessa fotodell'ultimonumero

BUONE FERIE

Dal 30.10 al 1.11.93 si riunirà il Consiglio Nazionale AIISFNel prossimo numero daremo comunicazione della sede

e tutte le informazioni generali sull'annuale e importante appuntamento associativo

Il 26 giugno 1993

Come stabilito in sede di Congresso e Consiglionazionale, il Presidente dell'Associazione ha con-vocato per il 26.6.93 l'assemblea nazionale deiresponsabili sezionali del coordinamento sinda-cale per concordare una proposta di piattaformacontrattuale. Tale piattaforma sarà trasmessa alleOO.SS. immediatamente e dovrà contenere unachiara esplicitazione delle finalità e dei compiti dellavoro degli ISF e dei Responsabili di Area, nonchéil recepimento delle specificità connesse al ruolodegli operatori dell'informazione sui farmaci.

Nel prossimo numero daremo ampio spazioall'argomento.

ASSEMBLEARESPONSABILI SEZIONALI

COORDINAMENTO SINDACALE

Altre convenzioni in atto:

IPERMERCATO - Viareggio (sconto 5%)BARTOLINI (Ottico) - " (sconto 10-15%)

Dalle Sezionidalla pagina 27

mento, ma il carattere imprenditoriale e batta-gliero dei pratesi, che ha sempre saputo superarequalsiasi crisi, è la migliore garanzia per la buonariuscita dell’operazione.

Stefano FatighentiStefano FatighentiStefano FatighentiStefano FatighentiStefano Fatighenti

VERSILIAL'ACI di Lucca comunica alla Sezione l'ag-

giornamento della convenzione:Con la presente si confermano, anche per

l'anno 1993/94, gli accordi presi in precedenzaper l'abbonamento della tessera ACI.

Si rende noto che la quota associativa ACI hasubìto un aumento di £ 10.000, pertanto il costodella tessera ACI per i vostri associati sarà di £85.000 anziché di £ 95.000.

Ringraziandovi anticipatamente per l'attenzio-ne che vorrete prestarci, porgiamo distinti saluti.

Il responsabile: Lenci Stefano

Ebbene si, in Scarperia del Mugello (FI) vive ed opera l’ultimo patriota e veste i panni professionali deldr. Fabrizio Cipriani.

Molto attento all’economia del Paese, contribuisce a suo modo accettando solo l’informazioneproveniente da aziende italiane, meglio se toscane (patriota e campanilista, dunque), di modo che ilfatturato indotto dalla sua prescrizione non vada ad ingrassare le multinazionali. A onor del vero vienefatta eccezione anche per quelle ditte che hanno in listino farmaci che possano tornargli di qualche utilitàper la famiglia o per gli amici (patriota, campanilista e interessato, dunque), ma alla base di tutto, e aldi là dello spirito di patria, sta il fatto che, a suo dire, l’informazione aziendale è del tutto inutile perchètroppo di parte: meglio quella ministeriale (quando c’è) o quella fornita dalle riviste specializzate (noteper la loro assoluta imparzialità!).

Tutto questo emerge da un giro di mezze parole, di mezzi inviti a non presentarsi in ambulatorio piùdi una o due volte all’anno, di mezzi “mezzucci” perchè al dr. Cipriani manca la risolutezza di appiccicaresul suo uscio un cartello con un bel “Non si riceve la propaganda”.

Se invece così non fosse, in un battibaleno si toglierebbe dai piedi ogni molesta residua presenza eregalerebbe anche a quei pochi che, loro malgrado, ancora lo visitano la non piccola gioia di scantonareall’angolo del suo ambulatorio.

L’Ospedale di Cattinara (TS), contrariamen-te a quanto succede nella maggior parte degliospedali italiani, ha inteso favorire il lavorodegli ISF consentendo l’accesso al parcheggiodipendenti a tutti coloro che esibiranno al Ser-vizio Portineria il contrassegno della nostraAssociazione.

TRIESTE/GORIZIA

Alla Sezione di Prato il più cordialeBENVENUTO da Algoritmi

di Giampaolo Brancolini

L'ultimo patriota