IL DISTURBO DA DEFICIT D’ATTENZIONE ED IPERATTIVITA’ … · ADHD: IL DISTURBO DA DEFICIT...

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ADHD: IL DISTURBO DA DEFICIT D’ATTENZIONE ED IPERATTIVITA’ I.C. DI PEGOGNAGA I.C. DI GONZAGA A.S. 2013/2014 Dr.ssa Di Palma Monia Dr.ssa Dicembrini Valentina

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ADHD:IL DISTURBO DA DEFICIT

D’ATTENZIONE ED IPERATTIVITA’

I.C. DI PEGOGNAGAI.C. DI GONZAGAA.S. 2013/2014

Dr.ssa Di Palma MoniaDr.ssa Dicembrini Valentina

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ADHD significa...

Attention Deficit with Hyperactivity Disorder

Oppure DDAI

Disturbo da Deficit dell'Attenzione con Iperattività

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ADHD significa...

Attention Deficit with Hyperactivity Disorder

Oppure DDAI

Disturbo da Deficit dell'Attenzione con Iperattività

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COS’E’?

È UN DISTURBO EVOLUTIVO DELL’ AUTOCONTROLLO DI ORIGINE NEUROBIOLOGICA CHE SI MANIFESTA ED INTERFERISCE IN TUTTI I

CONTESTI DI VITA.

SINTOMI NUCLEARI DELL’ ADHD:

1. DEFICIT D’ ATTENZIONE

2. IMPULSIVITA’

3. DISATTENZIONEPRESENTI PRIMA DEI 7 ANNI

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DISATTENZIONE:

♦ Deficit di attenzione focale e sostenuta

♦ Facile distraibilità (stimoli banali)

♦ Ridotte capacità esecutive (compiti scolastici, attività quotidiane, gioco, organizzazione)

♦ Difficoltà nel seguire un discorso

♦ Interruzione di attività iniziate

♦ Perde gli oggetti

♦ Prova avversione verso i compiti che richiedono sforzo mentale

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MA COS’E’ L’ATTENZIONE?

L’attenzione implica: • La capacità di selezionare l’informazione (Attenzione

Selettiva);• La capacità di analizzare e memorizzare l’informazione

selezionata (Attenzione Focalizzata);• La capacità di mantenere le risorse attentive su un

compito per un periodo prolungato di tempo ( Attenzione Mantenuta);• La capacità di passare da un compito all’altro ( Spostamento dell’Attenzione);• La capacità di svolgere due compiti separatamente

(Attenzione Divisa)

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IPERATTIVITA’:

♦ Incapacità di stare fermi (non sta seduto)

♦ Attività motoria afinalistica

♦ Gioco rumoroso e disorganizzato

♦ Eccessive verbalizzazioni

♦ “Agisce come se fosse motorizzato” (DSM)

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IMPULSIVITA’:

♦ Difficoltà di controllo comportamentale

♦ Incapacità di inibire le risposte automatiche

♦ Scarsa capacità di riflessione

♦ Difficoltà a rispettare il proprio turno

♦ Tendenza ad interrompere gli altri

♦ Incapacità di prevedere le conseguenze di

un’ azione

♦ Spara le risposte

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SINTOMI SECONDARI ASSOCIATI

DIFFICOLTA’ SCOLASTICHE E COMORBIDITA’ CON IL DISTURBO DELL’APPRENDIMENTO

DIFFICOLTA’ RELAZIONALI- SOCIALI

TRATTI OPPOSITIVI PROVOCATORI

SCARSA MOTIVAZIONE

BASSA AUTOSTIMA

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QUALI CAUSE?

Disturbo neurobiologico dovuto alla disfunzione di alcune aree e di alcuni circuiti del cervello ed allo squilibrio di neurotrasmettitori (noradralina e dopamina) responsabili dell’attenzione e del movimento.

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I FATTORI AMBIENTALI:

POSSONO MODULARE L’EFFETTO DEI FATTORI BIOLOGICI

INSTABILITA’ FAMILIARE

CONFLITTO GENITORIALE

RAPPORTO NEGATIVO O SCARSA

COMPETENZA GENITORIALE

SCUOLA

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EPIDEMIOLOGIA

RAPPORTO 1:100

3 – 5 % della popolazione in età scolare

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COMORBILITA’:

Nell’ 80% si associa ad altri disturbi

DISTURBO OPPOSITIVO PROVOCATORIO 64%

ANSIA 55%

DSA 42%

DEPRESSIONE 37%

DISTURBO DELLA CONDOTTA 25%

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♦ Lettura 23%

♦ Ortografia 26%

♦ Grafismo 60%

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L’ADHD è un vero problema, per il bambino stesso, per la famiglia e per la scuola, e spesso rappresenta un ostacolo nel conseguimento degli obiettivi personali.

E’ un problema che genera sconforto e stress nei genitori e negli insegnanti, i quali si trovano in difficoltà nella gestione del comportamento del bambino.

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DIFFICOLTA’ SCOLASTICHE

E’ proprio in classe che si rendono evidenti le lorodifficoltà!

Non porta a termine le attivitàViene isolato o richiamato costantementeDisattentoNon programma l’attività e non è proteso verso un

obiettivoRendimento scolastico bassoNon rispetta le regole e non aspetta il proprio turnoScarsa tolleranza al richiamo dell’insegnante

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COME LO VEDETE VOI IN CLASSE?

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QUINDI COME LO VEDIAMO IN CLASSE?

In piedi, sdraiato sul banco o seduto ma con le gambe ciondolanti e mani e piedi in movimento.

Inizia il compito quando gli altri sono a già a buon punto.

Dopo poche righe si interrompe inseguendo un suo pensiero o distratto da un rumore o da un oggetto

Attira l’attenzione,sembra non ascoltare, tende a dimenticare i compiti, va fuori tema, parla troppo, è irrequieto e fa il “pagliaccio”.

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IL BAMBINO CON ADHD

NON TOLLERA:

LE FRUSTRAZIONI

GLI SBAGLI

LO SFORZO MENTALE

L’ ATTESA DEL RISULTATO

MA PERCHE’?

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DECORSO

IPERATTIVITA’ ED IMPULSIVITA’ SI RIDUCONO CON L’ETA’ NELLA META’ DEI BAMBINI CON ADHD.

L’ALTRA META’ CONTINUA A MOSTRARE:

- DISATTENZIONE

- DIFFICOLTA’ ESECUTIVE

ASSOCIATE A DISAGIO EMOTIVO

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PROGNOSI

1. Permane una diagnosi di ADHD (tra il 50% e il 70%)

2. Disturbo di personalita’ antisociale (circa il 20%)

3. Abuso di sostanze (circa il 15%)

4. Criminalita’ (circa il 13% - 15%)

5. Precoce abbandono scolastico

6. Basso status socio-economico

7. Perdita del lavoro

8. Disturbi dell’umore

9. Disturbi d’ansia Copyright @StudioEducare

COSA FARE?

I genitori, gli insegnanti

e lo stesso bambino

devono sempre essere coinvolti nella messa a punto di un programma terapeutico individualizzato sulla base dei sintomi più severi e dei punti di forza identificabili nel singolo bambino.

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• I lavori molto lunghi, anche se sono semplici e comprensibili

• I compiti che richiedono abilità organizzative • Prendere appunti, fare calcoli mentali (causa: strategia

impulsive: Sella, 2012)• Le prove di comprensione del testo scritto (a causa di

problemi linguistici e di inibizione dei dati superflui), le prove di velocità (appare LENTO!)

• Le produzioni scritte (a causa di problemi linguistici e di problem-solving)

• Lo studio di materie da esporre oralmente • Le interrogazioni che richiedono la formulazione di

discorsi articolati ed esaustivi

COMPITI DIFFICILI PER BAMBINI CON ADHD :

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PERCHE’ FALLISCONO NEI COMPITI COMPLESSI?

• Non sono in grado di utilizzare proficuamente le loro risorse (scarse abilità di gestione dello sforzo)

• Non riescono ad utilizzare le strategie di apprendimento che già conoscono (deficit metacognitivo) devono essere SOLLECITATI

• Presentano un deficit di esecuzione che si manifesta con: scarse abilità di problem-solving, debole mantenimento dell’impegno, difficoltà di inibizione, povere abilità di pianificazione e organizzazione, impulsività. Copyright @StudioEducare

QUALI INTERVENTI?

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INTERVENTI PSICOEDUCATIVI

- modificazione del comportamento del bambino

- parent training

- consulenza agli insegnanti

Contemporaneamente!!!

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TERAPIE FARMACOLOGICHE

- metilfenidato è lo psicostimolante più utilizzato

Ritalin

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COME SI SENTONO GLI ADULTI CHE INTERAGISCONO ?

- senso di colpa

- frustrazione “le ho provate tutte”

- sensazione di perdere tempo

- urgenza di agire subito... fare qualcosa... qualsiasi cosa

Nonostante le buone intenzioni, è proprio questo il problema! Copyright @StudioEducare

“Averle provate tutte”

informazioni contrastanti

aumentare la sua confusione

comportamenti problema

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COSA POSSONO FARE

GLI INSEGNANTI?

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I 5 FALSI MITI DELL'EDUCAZIONE

1. più insisto e più cambierà

2. se gli spiego perchè quel comportamento è sbagliato, allora cambierà

3. se lo lodo troppo, lo vizio

4. se c'è riuscito una volta, allora potrà farcela sempre

5. è solo una questione di maturazione

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Prima OSSERVARE

E poi PROGETTARE Copyright @StudioEducare

DESCRIZIONE DEI COMPORTAMENTI NEGATIVI

LUNEDI’ ____sbatte il libro_______

MARTEDI’ _____fa cadere l’astuccio

MERCOLEDI’_____tira calci al banco

GIOVEDI’ _____________________

VENERDI’ ____________________

SABATO _____________________

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CATEGORIZZAZIONE DEI COMPORTAMENTI INDIVIDUATI

• SI MUOVE DAL PROPRIO POSTO

( si alza, si mette sotto tavolo, gira, gattona)

XXXX

• PRODUCE RUMORI

(sbatte libro, calcia il banco, fischia…)

XXXXXX

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OSSERVARE

Individuare antecedenti, conseguenze, frequenze → regolarità

se le cose si verificano sempre allo stesso modo, allora è possibile prevederle...

il bambino non è incontrollabile e imprevedibile!!!

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Un comportamento non avviene senza nessuna motivazione, ma esprime un bisogno.

Se poi il comportamento è problematico, in genere si verifica per due motivi principali:

- per comunicare qualcosa

- per permettere un’autoregolazione

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Per comunicare:- disagio- richiesta di attenzione di compagni ed

insegnanti- Evitare i compiti

Per autoregolazione:- scaricare tensione- riempire un senso di noia- Stimolazione sensoriale

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“ Tutte le volte che veniva gratificato un compagno, Giovanni si alzava e andava a disturbare gli altri. A questo l'insegnante rispondeva punendolo con una sgridata e riportandolo a posto con forza”

E funzionava? NO

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La punizione dell’insegnante non serviva minimamente ad estinguere il comportamento, anzi, irritava ulteriormente il bambino che puntualmente dopo un po’ si rialzava.

La punizione probabilmente andava a frustrare ulteriormente quello che era il suo bisogno (di essere gratificato e premiato come i compagni), innescando uno spiacevole circolo vizioso.

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CHE COSA FARE ALLORA?

1) Interrompere immediatamente il comportamento che non portava ai benefici attesi

Molto spesso, si tende a mettere in atto la stessa strategia disfunzionale all’infinito...

Se non ha funzionato sino a quel momento, non funzionerà in futuro!

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2) cercare di capire qual era il bisogno che il bambino stava esprimendo (ad esempio di ricerca di gratificazione o di interazione) ed agire anticipandolo!

Scheda ABC

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Scheda ABC: ANALISI DEI COMPORTAMENTI PROBLEMI

ANTECEDENTI COMPORTAMENTO CONSEGUENZE

Quali sono gli eventi precedenti che hanno

innescato il comportamento?

Cosa è successo dopo tale comportamento e come adulti e ragazzi hanno reagito?

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ESEMPIO

COMPORTAMENTO:Marco si nasconde sotto la cattedra

????????????????????

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ANTECEDENTE: inizia la lezione d’inglese

CONSEGUENZA DELL' AMBIENTE: i compagni ridono, l’insegnante lo tira fuori da sotto al banco

CONSEGUENZA DEL BAMBINO: il bambino chiede di andare in bagno

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IDENTIFICARE E ORGANIZZARE I COMPORTAMENTI

Differenziarli a seconda del loro livello di gravità:

Comportamenti lievemente negativi

Comportamenti gravemente negativi

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Comportamenti lievemente negativi

Ad es. il protestare per ogni divieto in modo sproporzionato, l’essere dispettosi con i coetanei)

Ignorarli

Sempre e in modo coerente

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Comportamenti gravemente negativi

Ad es. aggredire fisicamente e verbalmente gli altri, fare cose pericolose, danneggiare oggetti)

Punire

a) sottoponendo il bambino ad una situazione che si è constatata per lui spiacevole

b) togliendo al bambino delle cose piacevoli

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SCALA SDAI PER RILEVARE LE CARATTERISTICHE DEI BIMBI ADHD(Cornoldi, 2004) FREQUENZA COMPORTAMENTI

DALL’ OSSERVAZIONE STRUTTURATA E L’ ANALISI

DEI COMPORTAMENTI

ALL’ INTERVENTO

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L’intervento deve cercare di anticipare il manifestarsi del comportamento negativo e organizzare delle risposte che non lo rinforzino, proponendo STRETEGIE ALTERNATIVE efficaci per far abbandonare quel comportamento al bambino.

Gli interventi avranno però effetti a lungo termine se i bambini saranno stimolati a RIFLETTERE (metacognizione) sulle situazioni che portano all’insorgenza dei comportamenti e sulle conseguenze delle risposte dei compagni ed insegnanti sul proprio comportamento.

vs. autoregolazione > autoefficacia

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TECNICHE DI GESTIONE DEL COMPORTAMENTO

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IL COSTO DELLA RISPOSTA

Al comportamento negativo segue per il bambino la perdita di un privilegio o di un premio promesso o di una attività piacevole TONO FERMO, NON AGGRESSIVO.

TIME OUT

La procedura di time-out prevede di far sedere il bambino su di una sedia, zitto e tranquillo, per alcuni minuti (da 2 a 5), senza che si impegni in nessuna attività e senza lasciare la sedia.

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Quando usare il TIME OUT Picchiare o aggredire qualcuno

Lanciare oggetti

Tirare i capelli

Sputare

Imprecare e dire parolacce

Quando non usare il TIME OUT Tenere il broncio

Tenere in disordine i quaderni

Non fare i compiti a casa

Distraibilità

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Alcune indicazioni

Scegliere un comportamento target

Scegliere un posto noioso per il time out

Usare il timer

Chiedere al bambino, dopo che è suonato il timer, il perché è stato mandato in time out

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CONTEMPORANEAMENTE...

Rinforzare

i comportamenti positivi

Scegliere pochi comportamenti che gratificheremo regolarmente ogni volta che verranno messi in atto dal bambino.

Ignorare

i comportamenti non gravi

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COME FUNZIONA IL RINFORZO?

I comportamenti da aumentare devono essere maggiori rispetto a quelli da diminuire.

Le gratificazioni devono essere immediate e molto esplicite. A volta basta anche un solo episodio positivo per instaurare un circolo virtuoso con il bambino e la famiglia.

A volte bisogna fare grossi sforzi, molto spesso capita di essere presi dalla rabbia e si fatica ad applicare i programmi di rinforzo

Si possono insegnare comportamenti nuovi attraverso la scomposizione di un comportamento obiettivo in sotto obiettivi intermedi.

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Le conseguenze positive devono essere:

Immediate

Frequenti

Salienti

Modificate frequentemente

Informare sul comportamento

(“Davide, è stato bello che oggi tu sia riuscito ad aspettare il tuo turno per parlare”) Copyright @StudioEducare

Esempi di rinforzi

Sociali: abbracci, baci, sorrisi

Privilegi o attività: avere tempo extra per la ricreazione, scegliere dove sedersi, mostrare il proprio hobby alla classe…

Materiali: di cancelleria, libri, figurine…

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Attenzione a...

… Concedere un rinforzo sproporzionato rispetto al comportamento

… Promettere al bambino una ricompensa per far cessare il suo comportamento oppositivo (“se smetti di….dopo potrai…”)

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COSA EVITARE?

Punizioni severe, note scritte o sospensioni che NON modificano il comportamento!

Non creare situazioni competitive tra i pari

Eludere i lati deboli ma sostenere i punti di FORZA del bambino

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COSA PUO’ FARE LA SCUOLA PER PREVENIRE?

Predisposizione di un contesto facilitante

Organizzazione della classe e dei tempi di lavoro

Organizzazione del materiale e del lavoro scolastico

Coinvolgere la classe (tutoraggio, apprendimento cooperativo)

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QUINDI BISOGNA PROGETTARE!

1) Creare routine, dare Informazioni, stabilire i tempi, organizzare la classe e il materiale

2) Stabilire regole

3) Permetti di ricaricare le batterie

4) Coinvolgere il bambino

5) Gratificare con un sistema a punti Copyright @StudioEducare

1) Creare routine e dare Informazioni

Aiutare il bambino ad autoregolarsi creando una routine e informandolo su cosa lo aspetta.

Favorire un ordine mentale con :

- cartelloni con immagini

- bigliettini o cartelloni

- stabilire tempi

Più routine ci sono più la situazione diventa prevedibile per il bambino.

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Stabilire i tempi di lavoro

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Strutturazione del lavoro: il bambino può monitorare gli esercizi da fare prima del premio

Compiti facili – media difficoltà – difficili

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Organizzazione della classe

Banco non vicino alla finestra, al cestino, ad alunni vivaci.

Non stare in una zona povera di stimoli

Disposizione dei banchi che permetta di passarvi in mezzo

Essere nella visuale dell’insegnante

Responsabilizzare alcuni compagni tranquilli in modo da fungere da modelli competenti

Organizzare giochi di gruppo nei momenti non strutturati cartellone dei giochi della settimana

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2) Stabilire regole

regole condivise

devono essere proposizioni positive

semplici e chiare

poche e con simboli

azioni operative

ben visibili a tutti!

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3) Permetti di ricaricare le batterie

Consegnare al bambino schede

con disegnate su delle batterie.

I bambini possono “ricaricare le batterie” qualche volta al giorno (max 4)

Ricaricare una batteria può significare:

poter uscire dall’aula e fare un giro fuori dopo aver completato un compito.

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4) Coinvolgere il bambino

Compiti di aiuto-insegnante.

rispondono ad un bisogno di riconoscimento (il bambino si sente importante) e permettono di canalizzare l’impulsività del bambino in azioni utili e concrete

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5) Gratificare con un sistema a punti

Sforzarsi di cogliere anche il minimo comportamento positivo e rinforzarlo subito!

Sistema a punti, in cui informare il bambino che riceverà un punto (che poi potrà essere speso in figurine, caramelle,uscita dall’aula, altro..) ogni volta che metterà in atto il comportamento desiderato

Associata ad un Associata ad un CONTRATTO CONTRATTO IN ACCORDO con il IN ACCORDO con il bambinobambino

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TUTTE LE VOLTE che si presenta, poi man mano che viene emesso con più frequenza potrà essere premiato in modalità alternata (una volta si e una volta no), poi ogni 3 volte e così via

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LE COSE DA PREMIARE

Alza la mano prima di parlare

Aspetta che l’altro abbia finito di parlare prima di dire la tua

Ascolta guardando negli occhi

Resta al tuo posto e aspetta che la maestra ti dica che puoi alzarti

Piuttosto che NON alzarti, NON parlare...

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Come non chiederemmo mai ad un bambino dislessico di leggere ad alta voce insistentemente, così non possiamo chiedere ad un bambino con ADHD di “stare fermo tutto il tempo”

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permettere di completare un compito stando in piedi o stando a terra

permettere di consegnare in ritardo un compito o in maniera incompleta

premiare il suo sforzo e il suo impegno nel realizzare il compito, piuttosto che il risultato finale

permettere l’utilizzo di promemoria, sveglia, stickers, immagini che gli “ricordino” ciò che deve fare e come lo deve fare

MISURE DISPENSATIVE

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STRATEGIE SCOLASTICHE

PER CONTENERE L'IMPULSIVITA'

PER COMPLETARE IN TEMPO I COMPITI

PER EVITARE LA CADUTA DELL'ATTENZIONE

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Catturare l’attenzione

Porre una domanda interessante, mostrando una figura o raccontando una breve storia

Essere un po’ attori, aggiungendo mimica, teatralità e humor alle proprie spiegazioni.

Aggiungere una dose di mistero agli argomenti che devono essere spiegati, utilizzando oggetti (scatole o borse) dove viene “nascosto” il concetto principale dell’argomento della lezione.

Variare il tono della voce

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Utilizzare un fascio di luce, o un pointer a laser rosso, da indirizzare verso gli stimoli a cui bisogna prestare particolare attenzione.

Utilizzare il più possibile supporti visivi: parole chiave colorate sulla lavagna, semplici schemi, oggetti interessanti, gesti esemplificativi.

Illustrare, illustrare, illustrare: disegnare alla lavagna i concetti chiave della lezioni

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Focalizzare l’attenzione

Essere sempre visibili a tutti gli studenti.

Assicurarsi sempre che la propria voce raggiunga perfettamente tutti gli alunni.

Controllare eventuali fonti di rumore che possano interferire con la propria voce.

Far sedere gli alunni più disattenti nei primi banchi

Inserire il maggior numero di esemplificazioni e dimostrazioni pratiche durante le proprie spiegazioni.

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Dare segnali chiari che richiamino in modo inequivocabile l’attenzione “…aprite bene le orecchie…ora state tutti molto attenti...”

Utilizzare il contatto oculare

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Mantenere l’attenzione

Muoversi all’interno della classe per essere sempre visibili.

Definire con chiarezza i tempi necessari per svolgere le attività giornaliere.

Ridurre il più possibile il tempo della propria spiegazione orale e lasciare più spazio ai commenti degli studenti e alle dimostrazioni pratiche.

Strutturare le lezioni in modo da favorire il lavoro per piccoli gruppi (vedi apprendimento cooperativo e peer tutoring). Copyright @StudioEducare

PEER TUTORING

Forma di apprendimento cooperativo tra pari, strategia educativa efficace- è partecipazione, condivisione.

Favorisce:

- libero confronto, maggiore adattamento psicosociale

- senso di responsabilità individuale, maggiore vicinanza cognitiva tra pari, sostegno e aiuto reciproco, incoraggiamento, valorizzazione delle differenze

- Prevenzione dei comportamenti problema e a rischio

- Pari =modelli per acquisire, conoscere e scambiarsi conoscenze e competenze

- Sviluppo delle abilità comunicative e autovalutazione Copyright @StudioEducare

Suddivisione degli alunni in piccoli gruppi, definendo obiettivi, ruoli all’interno del gruppo, materiali e modalità.

In una classe con bambino con ADHD l’attività deve essere organizzata in modo dettagliato a priori dal docente!

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COME SVILUPPARE LE

ABILITA' SOCIO RELAZIONALI

- alfabetizzazione emotiva

- meta attenzione

- metacognizione

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ALFABETIZZAZIONE EMOTIVA

Cartoni animati → “Leone il cane fifone”

“Come si sente secondo te?”

“Da cosa lo capisci che si sente così?”

“Che cosa ha provocato questa sua emozione?”

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Alfabetizzazione emotiva

Termometro emotivo

Livello 0: sorrido, scherzo, sono calmo

Livello 6: comincio a sentire una sensazione di fastidio, lavoro in fretta

Livello 9: sono arrabbiato, vorrei rompere qualcosa

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FAVORIRE LA META-ATTENZIONE:

1. sviluppare conoscenze relative all’attenzione (domande di metacognizione e attenzione e schede di imparare a studiare)

2. insegnamento di strategie di problem-solving e autoistruzioni

3. esercizi di monitoraggio dell’attenzione attraverso riflessioni metacognitive e attribuzionali sui successi e fallimenti dei processi attentivi

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META – ATTENZIONE: Il dialogo interiore

Insegnare le autoistruzioni = la capacità di dire a se stessi cosa fare nelle diverse situazioni

Viene usato per: Sviluppare abilità di autocontrollo Per il controllo della rabbia Per organizzarsi meglio Per ricordare le strategie di problem-solving

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AUTOMONITORAGGIO DELL'ATTENZIONE

Eri attento?

Quanto eri attento? → Termometro dell'attenzione

SI NO

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PROMUOVERE L’AUTOREGOLAZIONE ATTRAVERSO

LA METACOGNIZIONE

Le tecniche di gestione del comportamento sono più efficaci se coniugate con alcune premesse metacognitive:

La comprensione del bambino del suo problema e delle finalità delle proposte che gli vengono fatte

La condivisione di sforzi ed obiettivi

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Autoattribuzione: sviluppare la convinzione che un forte e sistematico impegno lo può aiutare a ridurre i suoi insuccessi

In uno studio recente sugli errori della MLT è emerso che il bambino con ADHD può peccare di eccessiva fiducia metacognitiva sull’adeguatezza dei propri ricordi (Mirandola et coll, Padova, 2012)

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STRATEGIE DI AUTOCONTROLLO COMPORTAMENTALE E COGNITIVO

CARTELLONE:• RIFLETTO PRIMA D’INIZIARE• COMPRENDO COSA DEVO FARE• PENSO A COME AGIRE• ESEGUO CON CALMA

MESSA IN PRATICA, INTERIORIZZAZIONE E RECUPERO STRATEGIE CON

FILASTROCCHE

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FILASTROCCA

“Il mio nome è Pierino

E sono proprio un bravo bambino

Quando devo lavorare

con attenzione lo voglio fare

Così da non dover più cancellare

E tutto daccapo dover rifare”

(...)

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GIOCHI IN CLASSE

Il Circle Time

La modificazione del setting scolastico aiuta a confrontarsi, anche sugli episodi conflittuali

L'appello delle emozioni

All'inizio della giornata scolastica ogni bambino comunica con uno smile come si sente fornendo un'argomentazione “mi sento così, perchè...”

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Gare di lentezza (autocontrollo)

Kikkerville (collaborazione)

Shangai (attenzione selettiva e pianificazione)

Belle statuine

Un due tre – stella, Giochi con la musica, d’ imitazione motoria

Giochi d’attenzione uditiva Copyright @StudioEducare

UTILIZZARE LE TECNOLOGIE:IPERTESTUALITA’ E MULTIMEDIALITA’

Tecnologie come strumenti di mediazione per il miglioramento delle prestazioni.

- Aumenta la motivazione ( suoni, colori, immagini)

- Può essere usato come gratificazione di un comportamento adeguato

- E’ di aiuto nella brutta grafia e negli errori di ortografia evita errori, critiche

- Software sulle abilità attentive e sulle materie scolastiche

- Riduzione dei comportamenti negativi, aumento dell’attenzione sul compito

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Gli alunni ricordano maggiormente una presentazione che associa:

- testo verbale + immagine-iconico o - testo uditivo + visivo senza un ordine

prestabilito a seconda delle caratteristiche dell’alunno

Maggiore interesse, orientano meglio le loro risorse, compensano meglio il deficit motivazionale e di autostima

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IL FEEDBACK

Dare sempre un riscontro chiaro o sui comportamenti o sulle strategie per favorire

Autoregolazione

Motivazione intrinseca

“Bravo, hai svolto l'esercizio prendendoti il tempo per pensare, hai ascoltato bene cosa dovevi fare e poi hai risposto dopo aver riflettuto...”

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Autovalutazione del bambino

“Come pensi di essere andato?”

“Come era l'esercizio?”

“Che cosa hai fatto per risolverlo?”

“Cosa avresti potuto fare?” …

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AUTOCONTROLLO EMOTIVO DELL’INSEGNANTE

Attenzione alle attribuzioni!!

Molti dei problemi del bambino sono al di fuori del suo controllo volontario

Non importa di chi siano le responsabilità, sono più importanti le soluzioni ai problemi

Non è solo un problema del bambino, anche io rivesto un ruolo in questa situazione

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Attenzione alle attribuzioni!!

L’idea che io non possa più avere alcun controllo sul bambino potrebbe contribuire ad accentuare il problema. In realtà, molte cose sono sotto il mio controllo

Devo concentrarmi di più sui lati positivi del bambino

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LINK

film “La sindrome dei monelli:

https://www.youtube.com/watch?v=fP4LIOUTJyc

AIDAI:

http://www.aidaiassociazione.com/index.html