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Le avventure di Flip, l'amico folletto dei bambini di classe 2^A

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qwertyuiopasdfghjklzxcvbnmq wertyuiopasdfghjklzxcvbnmqw ertyuiopasdfghjklzxcvbnmqwer tyuiopasdfghjklzxcvbnmqwerty I RACCONTI DI FLIP Piccole storie dellamico uiopasdfghjklzxcvbnmqwertyui folletto opasdfghjklzxcvbnmqwertyuiop asdfghjklzxcvbnmqwertyuiopas dfghjklzxcvbnmqwertyuiopasdf ghjklzxcvbnmqwertyuiopasdfgh jklzxcvbnmqwertyuiopasdfghjkl zxcvbnmqwertyuiopasdfghjklzx cvbnmqwertyuiopasdfghjklzxcv bnmqwertyuiopasdfghjklzxcvbn mqwertyuiopasdfghjklzxcvbnm qwertyuiopasdfghjklzxcvbnmq wertyuiopasdfghjklzxcvbnmqw12/05/2012 Flavia Zanchi

SommarioUN CARICO A SORPRESA .............................................................. 3

LA MAGIA DEI CORIANDOLI .......................................................... 5

LOVETTO DI CIOCCOLATO ............................................................ 7

LALBERO DELLE BUGIE ............................................................... 13

UN CARICO A SORPRESA Sul cocuzzolo di una montagna si ergeva il paese dei folletti. Non era segnato sulle carte geografiche, perch apparteneva al mondo della fantasia. Il capo dei folletti si chiamava Astuccino e si divertiva un mondo a fare scherzi e sorprese ai bambini sorridenti. Il suo lavoro consisteva proprio in questo. Suo figlio, di nome Flip, era un folletto ancora piccolo e invece di aiutare il pap preferiva sgattaiolare nel bosco alla ricerca di nuovi amici con cui giocare. Una mattina, mentre la nonna stava facendosi ritrarre da un noto pittore, Flip involontariamente fece cadere la tavolozza dei colori, combinando un grosso pasticcio. Per paura di essere sgridato, Flip se la diede a gambe levate. Trov rifugio nella tana dellamico Pinolo. Il sole stava ormai per tramontare quando il piccolo folletto si rese conto che doveva tornare casa. Sulla via del ritorno cercava di trovare le parole adatte per spiegare la fatalit dellaccaduto. Al limitar del bosco scorse il pap che, appena lo vide, incroci le braccia e gli chiese delle spiegazioni. Flip riusc nel suo intento, ma come punizione per essersi allontanato dal villaggio dovette

promettere ad Astuccino di aiutarlo a costruire un forziere per i bambini sorridenti. Il lavoro fu molto impegnativo e dur tutta la notte. Ai primi chiarori Astuccino, Flip e la nonna partirono con un grosso carico alla volta del paese dei bambini.

LA MAGIA DEI CORIANDOLI Una sera di febbraio, lass nel paese dei folletti, si svolse una meravigliosa festa di carnevale. I costumi che Flip e i suoi amici indossavano rappresentavano le maschere pi svariate, dalle pi famose come Arlecchino e Pulcinella, alle pi sconosciute e fantasiose nate dalla creativit dei piccoli folletti. Con unallegra musica di sottofondo le coloratissime mascherine, tutte riunite su un grosso ceppo posto al centro della piazza, danzavano felici tenendosi per mano. Ad un certo punto Flip pens ai suoi amici scolari: - Che bello sarebbe poter mostrare ai bimbi le immagini della nostra festa! Ma i folletti non potevano essere n ripresi, n fotografati ed per questo motivo che Flip subito pens alla magia dei coriandoli.. Dovete sapere cari bambini che molto tempo fa i coriandoli erano fatti con i semi di una pianta, il coriandolo appunto, ed erano rivestiti di zucchero. Nel paese dei folletti questa tradizione rimasta e le nonne, fra cui c anche nonna Lucina, mentre preparano i confettini dolci, non mancano mai di sciogliere

lo zucchero in una magica pozione, tanto infallibile quanto segreta. Ecco perch quando Flip lanci in aria i coriandoli pensando: - Vorrei che i bambini di 2^ A ci potessero vedere allimprovviso si diffuse nellaria una polvere sottilissima di mille colori, che quando si fu posata riprodusse sul ceppo limmagine esatta dei folletti che danzavano. Successivamente un nuovo lancio di coriandoli port il ceppo proprio nellaula della classe 2^A dove tutti i bambini .

LOVETTO DI CIOCCOLATO Evviva! Finalmente in vacanza!. Quello di FLIP era un urlo di gioia. Il giorno successivo sarebbero iniziate le vacanze di Pasqua. Si incammin velocemente verso casa, salutando ad alta voce i compagni di scuola che si fermavano a chiacchierare. Nel pomeriggio sarebbe tornato lass, al suo paesello. Una settimana di riposo assoluto e di gioco: dei compiti, lui, non se ne sarebbe dovuto preoccupare! All'improvviso per la sua attenzione venne attirata da un gruppetto di persone affollate attorno ad una improvvisata bancarella. Un simpatico vecchietto, vestito da mago, incartava con fare incerto, ma straordinario, delle piccole uova di cioccolato. I ragazzi attorno al banchetto sembravano pi interessati alle storie fantastiche raccontate dal mago, che alle uova di cioccolato: queste infatti erano piccoline, abbastanza tozze, ed anche incartate non erano minimamente confrontabili con quelle che si potevano ammirare nelle vetrine delle pasticcerie. Flip si avvicin, curioso, ed inizi ad ascoltare le parole del vecchietto:

... Non sono le solite uova di cioccolato. Non fatevi ingannare dall'apparenza. Sono uova magiche... Compratele e non ve ne pentirete!. Sarebbe divertente fermarsi ad ascoltarlo - pens Flip - ma devo andare a casa. Stava per allontanarsi, quando il vecchietto si rivolse a lui con queste parole: Ehi tu, simpatico folletto, non compri una delle mie uova magiche? . Flip venne colto di sorpresa, e non sapendo cosa rispondere, disse: Le comprerei volentieri, ma ho soltanto pochi spiccioli, e non penso bastino per comprare anche un solo uovo! . Flip mostr le poche monete che aveva in tasca, ma al vecchietto non sembrava interessare il denaro che Flip poteva offrirgli: Scegli quella che pi ti piace - gli disse portala a casa, ed aprila solo il giorno di Pasqua! . Flip, un po' titubante, scelse il suo ovetto fra quelli gi confezionati, porse il denaro al vecchietto e si avvi verso casa. Il pomeriggio, mentre preparava i bagagli per il suo ritorno all'amato paesello, prese il piccolo ovetto e lo pose nel suo zainetto: era davvero grazioso, avvolto in

quella carta colorata e legato con un fiocco dorato. L'arrivo in cima al cocuzzolo fu come sempre una festa: erano passati solo tre mesi dalle vacanze di Natale, ma sembrava che mancasse da anni. Al solito Flip corse nella sua cameretta, guardando che ogni cosa fosse al suo posto, e subito tolse dallo zaino l'ovetto e lo appoggi su una mensola, ai piedi del letto. Le giornate passavano veloci e spensierate finch giunse il giorno pi atteso: Pasqua. O meglio, il giorno del pranzo di Pasqua! In quelle occasioni infatti la nonna Lucina, abile cuoca, era solita preparare dei pranzi memorabili e poi, non ultimo, c'erano le uova da rompere. Ogni anno era una gara con tutti i bambini per vedere chi avesse vinto la sorpresa pi bella! E a giudicare dalle uova di cioccolato appoggiate sulla credenza, anche quell'anno sarebbe stata una bella gara. Finalmente era giunto il momento: il pranzo volgeva al termine e Flip aveva di fronte a s un maestoso uovo di pasqua, finemente decorato. Al solito era il nonno a dare inizio alla festa:

E adesso, nipotini miei, aprite le vostre uova! . Pochi secondi e le uova erano gi a pezzi! Nell'uovo pi grande c'era un bell'orologio mentre in quello pi piccolino c'era una macchinina; Flip infine aveva trovato una bella casetta di legno. Il proprietario dell'uovo pi grande mostrava con orgoglio il suo regalo, convinto di aver vinto la competizione, ma Flip aveva in serbo una sorpresa. Fermi tutti, io ho ancora un uovo! e cos dicendo corse in camera a prendere il suo ovetto. Quando ritorn in soggiorno ci fu una grossa risata da parte di tutti: in effetti, rispetto alle uova appena aperte, quell'ovetto sembrava davvero ridicolo. Ma Flip non si perse d'animo, si mise a capotavola e, con fare solenne, disse: Voi non sapete, ma questo uovo magico! . Tolse la carta e ruppe l'uovo. In un attimo l'ilarit dei commensali si trasform in stupore: dall'uovo infatti usc un uccellino di cioccolato, che inizi dapprima a muoversi incerto sul tavolo e poi, preso un po' di coraggio, spicc il volo e cominci a volare nella grande sala da pranzo. Non c'era dubbio: era senz'altro la sorpresa pi bella di quella Pasqua.

Dopo un primo attimo di imbarazzo il nonno disse: Flip, adesso cosa facciamo con questo simpatico uccellino?. Vedendo i bambini aggirarsi con il retino che usavano d'estate per catturare le farfalle, Flip esclam: Prima di tutto dobbiamo proteggerlo dalla golosit!. Nel frattempo per l'uccellino aveva raggiunto la grande finestra che dava sul giardino, si pos per un ultimo cinguettio di saluto e vol via! Flip si precipit in giardino, ma ormai dell'uccellino non c'era pi traccia. Il resto della vacanza pass gioiosa e spensierata, anche se Flip non riusciva a dimenticare il suo uccellino volato via. Giunse quindi il giorno del rientro a scuola. Il primo giorno pass senza grossi problemi: salut i compagni e le maestre e si rimise sul banco e, all'ora di pranzo, usc per andare a casa, ma appena fuori dalla scuola c'era una sorpresa ad aspettare Flip: il vecchietto vestito da mago aveva allestito un'altra delle sue strampalate bancarelle. Flip si fece largo fra i curiosi ed arriv innanzi al mago; avrebbe voluto chiedergli tante cose, ma ancora una volta il vecchietto lo precedette:

Ciao, mi ricordo di te! Poi, dopo una breve pausa, disse: Penso di sapere cosa ti occorre! e frugando fra le cianfrusaglie trov un simpatico fischietto a forma di uccellino. Flip, come al solito, raccolse un po' di monete dalla tasca e le porse al vecchietto con un sorriso, prese il fischietto e torn di corsa a casa. Pranz velocemente e poi via sul balcone! Soffi nel fischietto e rimase in attesa: all'inizio sembrava che non stesse succedendo nulla, ma poi, improvvisamente, apparve all'orizzonte il simpatico uccellino che inizi a svolazzare e a cinguettare attorno a Flip, per poi scomparire di nuovo nel cielo azzurro. Ancora una volta il vecchietto aveva ragione: ovetto e fischietto erano davvero magici ed ora Flip ed il suo simpatico uccellino avrebbero potuto stare sempre insieme.

LALBERO DELLE BUGIE Cera una volta nel bosco di Fliplandia, su un tappeto di papaveri e di girasoli, un albero alto e robusto che non perdeva mai le foglie e profumava di cannella e di miele. Cresciuto magicamente in una sola notte da un seme trascinato l da un vento misterioso, per la sua bellezza incantevole ormai vi si radunavano intorno tutti gli animali del luogo. Nessuno conosceva a che famiglia appartenesse, nonostante i pi famosi studiosi del bosco avessero sfogliato tutte le enciclopedie delle biblioteche vicine alla ricerca di informazioni. Le sue foglie infatti, come grandi orecchi penzolanti, si spostavano lentamente ora verso il basso, ora verso lalto, e sul suo tronco un grosso naso si arricciava quando lalbero, come spesso accadeva, scoppiava in una pazzerella risata. Quel misterioso albero infatti apparteneva alla famiglia degli Alberi delle bugie, alberi molto curiosi che ascoltano divertiti le conversazioni altrui e producono, per ogni bugia ascoltata, un frutto simile ad una mela, ma con i colori dellarcobaleno.

Gli animali del bosco erano davvero molto chiacchieroni ed inventavano mille storie condite di bugie pur di apparire pi belli, pi buoni e pi bravi degli altri. La vanitosa volpe Brigida, per esempio, si vantava di non avere mai curato il suo manto screziato dargento, mentre in realt non perdeva mai un appuntamento dalla parrucchiera del lago Blu. La gallina Cettina si vantava di volare pi veloce del falco, ma solo di notte, quando tutti, guarda caso, stavano dormendo. Il golosissimo orso Pepito infine organizzava dibattiti accusando le api di non rispettare i turni di lavoro e di non produrre pi miele, mentre ogni notte, slurp, slurp, spazzolava ben benino tutti gli alveari del bosco fino a farli brillare; per non parlare poi di quegli animaletti che di nascosto si dedicavano alla messa in opera di vari scherzetti a danno dei propri amici. Origlia di qui, origlia di l lalbero a fine estate era cos pieno di frutti che questi cominciarono a cadere in grande numero. Quando per il magico frutto toccava terra, si apriva, ed una farfallina chiacchierina svolazzava via svelando la bugia che laveva generata.

A poco a poco cos tutti gli animali del bosco finirono per inseguirsi ed azzuffarsi, ognuno nel tentativo di giustificare le proprie bugie. Cos quando il bosco si trasform ormai in un ring da combattimento, lanziana volpe del villaggio radun tutti gli animali del bosco intorno al misterioso albero e disse loro : - Il nostro amico albero ha voluto insegnarvi che le bugie generano altre bugie, possono volare anche molto lontano e trovano sempre orecchi che si divertono ad ascoltarle, ma alla fine sono destinate ad essere vinte dalla verit . E cos, quella stessa notte, il misterioso albero scomparve lasciando gli abitanti del bosco pi saggi e sinceri.