I DISTURBI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO - sfp.unical.itsfp.unical.it/modulistica/DSA.pdf · I...
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I DISTURBI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO
Dott.ssa Lorena Montesano, Assegnista di ricerca presso l’UniCal, psicologa
esperta in psicopatologia dell’apprendimento e specializzanda presso la
Scuola di Psicoterapia Cognitiva
DSA: COME SI MANIFESTANO;
I MODELLI TEORICI DI RIFERIMENTO;
COME INTERVENIRE IN CLASSE;
L’EVOLUZIONE DEI DSA ;
INCIDENZA DEI DSA IN ITALIA;
PROGETTO DI SCREENING UNICAL.
LEGGE 170/2010
La presente Legge riconosce la:
Dislessia;
Disortografia;
Disgrafia;
Discalculia;
quali disturbi specifici di apprendimento, di seguito denominati «DSA», che si manifestano in
presenza di capacità cognitive adeguate, in assenza di patologie neurologiche e di deficit
sensoriali, ma possono costituire una limitazione importante per alcune attività della vita
quotidiana
DISLESSIA
Con il termine “Dislessia Evolutiva” si intende uno specifico disturbo nell’automatizzazione
funzionale dell’abilità di lettura strumentale (decifrativa).
Tale difficoltà si ripercuote, nella maggioranza dei casi, sulla comprensione del testo
La Disortografia Evolutiva è un deficit che riguarda la componente linguistica
della scrittura. In particolare, può essere definito come un “disordine nella
decodifica del testo scritto, che viene fatto risalire a un deficit di funzionamento
delle componenti centrali del processo di scrittura, responsabili della
trascodifica del linguaggio orale nel linguaggio scritto” (MIUR, 2011).
Esso si manifesta attraverso la presenza di:
numerosi errori ortografici
una lentezza nella scrittura riconducibile proprio alla scarsa efficienza dei
meccanismi che regolano il passaggio dal codice orale al codice scritto
DISORTOGRAFIA
DISGRAFIA
La disgrafia fa riferimento al controllo degli aspetti grafici, formali, della scrittura manuale: deficit nei processi di realizzazione grafica
. Per la disgrafia, i principali parametri di valutazione riguardano:- la fluenza- l’analisi qualitativa delle caratteristiche del segno grafico.
DISCALCULIA
ALTERAZIONI NELLE COMPONENTI DI COGNIZIONE NUMERICA BASALE ( ad es.
subitizing, quantificazione, comparazione, seriazione e strategie di calcolo a
mente);
DEBOLEZZA NELLE PROCEDURE ESECUTIVE E DEL CALCOLO (lettura, scrittura e
messa in colonna dei numeri, recupero fatti aritmetici e algoritmi del calcolo
scritto).
La definizione di una diagnosi di DSA avviene in una fase
successiva all’inizio del processo di apprendimento scolastico.
È necessario infatti che sia terminato il normale processo di
insegnamento delle abilità di lettura e scrittura (fine della
seconda primaria) e di calcolo (fine della terza primaria).
Il DSA è un disturbo cronico, la cui espressività si modifica in
relazione all’età e alle richieste ambientali: si manifesta cioè
con caratteristiche diverse nel corso dell’età evolutiva e delle
fasi di apprendimento scolastico.
Il Disturbo Specifico di Apprendimento interessa
uno specifico dominio di abilità in modo
significativo ma circoscritto, lasciando intatto il
funzionamento intellettivo generale.
Perché si parla di disturbo specifico ?
DISLESSIA
Con il termine “Dislessia Evolutiva” si intende uno specifico disturbo nell’automatizzazione
funzionale dell’abilità di lettura strumentale (decifrativa). La mancanza automatizzazione si puòmanifestare in 2 aspetti:
Eccessiva lentezza nella lettura; Presenza di un elevato numero di errori.
Tale difficoltà si ripercuote, nella maggioranza dei casi, sulla comprensione del testo
MODELLI INTERPRETATIVI
IL MODELLO A DUE VIE DELLA LETTURAColtheart, Rastle, Perry, Langdon & Ziegler, 2001
MODELLO EVOLUTIVO
(Uta Frith, 1985)
Via semantico – lessicale
(diretta)
Riconoscimento delle
parola scritta è
immediato e globale,
perché familiare,
conosciuta.
Via fonologica (indiretta)
Che si basa su regole di
trasformazione del testo
scritto in corrispondenti
fonemici (conversione
grafema-fonema)
Il soggetto riconosce globalmente la parola all’interno del LESSICO ORTOGRAFICO IN ENTRATA una sorta di
dizionario visivo della parola all’interno del quale la parola emersa dall’analisi ortografica viene confrontata con le voci
ortograficamente simili presenti nel magazzino
Dopo il riconoscimento viene passata al SISTEMA SEMANTICO(magazzino a lungo termine in cui ogni parola è associata al proprio
significato)
Dopo l’estrazione del significato della parola dal sistema semantico, questo viene utilizzato come input per iniziare un processo di ricerca all’interno del LESSICO FONOLOGICO IN
USCITA, che è un altro magazzino a lungo termine o “dizionario” in cui le parole sono immagazzinate nella loro forma verbale o, più precisamente, fonologica.
BUFFER FONEMICO DI RISPOSTA prevede che la struttura fonologica della parola sia trasformata in un codice fono-articolatorio
Via semantico -lessicale
Richiede l’analisi delle singole sub-unità che compongono la parola (lettere, sillabe)
Attraverso regole di CONVERSIONE GRAFEMA-FONEMA viene ricostruita la catena fonologica (ad ogni valore grafemico viene
assegnato il corrispondente valore fonemico)
I vari segmenti fonemici sono mantenuti in MEMORIA FONOLOGICA A BREVE TERMINE che rende possibile la loro successiva sintesi (a
prescindere dagli aspetti semantici)
L’ultimo stadio comune a entrambe le vie è quello del BUFFER FONEMICO
Via fonologica
Dislessia fonologica o sub-lessicale quando le difficoltà riguardano le regoledi conversione grafema- fonema: il soggetto compie molti più errori comesostituzioni, omissioni e intrusioni, maggiori difficoltà nella lettura di non-parole (parole prive di senso nella lingua italiana) e di parole nuove.
• Dislessia superficiale o morfologico- lessicale è invece caratterizzata daprestazioni migliori con parole senza senso e con la lettura di parole regolaririspetto a quelle irregolari e con le omofone non omografe
• Dislessia mista caratterizzata dai sintomi tipici di entrambe le categorieprecedenti, cioè difficoltà sia nella lettura di parole irregolari che di non-parole
Nell’ortografia italiana la via lessicale può essere attivata successivamente,
come risultato dell’automatizzazione dei processi di codifica fonologica;
quindi è difficilmente separabile dalla via fonologica, poiché deriva da essa.
Inoltre, studi condotti con bambini con dislessia hanno evidenziato che idisturbi che sembrano interessare la processazione diretta (via semantico-lessicale) della parola si ritrovano in bambini di età superiore ai 10 anni,quindi solo nello studio di questi casi risulta utile fare riferimento almodello a due vie, per gli alunni di età inferiore sembrano essere piùappropriati modelli evolutivi (Frith, 1985)
Modello evolutivo
L’apprendimento avverrebbe attraverso una serie di stadi, relativamente indipendenti,
che procedono secondo un ordine sequenziale (il passaggio a una fase successiva è possibile solo se sono acquisite le conoscenze proprie dello stadio precedente).
Secondo questo modello il deficit di lettura e scrittura è attribuibile ad un arresto in una particolare fase di sviluppo, con conseguente incapacità di sviluppare la strategia successiva
• mista (M), ovvero quella più grave, caratterizzata da una difficoltà in entrambe le vie dilettura. L’arresto avverrebbe all’inizio dello stadio alfabetico.
• fonologica (F), caratterizzata dalla difficoltà ad operare a livello dei singoli fonemi; ilbambino compie numerosi errori di tipo fonologico (inversioni, sostituzioni, omissioni,intrusioni, ecc.), il bambino incontra maggiori difficoltà nella lettura di parole senzasenso, rispetto a quelle irregolari, omofone o meno frequenti. L’arresto dello sviluppoavverrebbe nello stadio alfabetico;
• superficiale (S) che si traduce in una lettura inefficiente delle parole irregolari e nelladifficoltà a discriminare parole omofone. Il bambino con questo sottotipo di dislessiacommette maggiormente errori di tipo visivo, come l’uso scorretto dell’apostrofo e lascrittura di parole slegate (“Sono an dato a nuo tare in pi scina”) che riguardano lecompetenze ortografiche su base non fonologica (come l’uso di c, q e cq, dell’h, ecc.);l’arresto dello sviluppo avverrebbe tra lo stadio ortografico e quello lessicale
DISORTOGRAFIA EVOLUTIVA
L’apprendimento della scrittura è sempre stato considerato come un aspetto
complementare o secondario all’acquisizione delle abilità strumentali di
lettura, infatti, è rara l’eventualità di un disordine della scrittura isolato da
difficoltà di lettura e/o da altri problemi di apprendimento
La Disortografia Evolutiva è un deficit che riguarda la componente
linguistica della scrittura. In particolare, può essere definito come un
“disordine nella decodifica del testo scritto, che viene fatto risalire a un
deficit di funzionamento delle componenti centrali del processo di scrittura,
responsabili della trascodifica del linguaggio orale nel linguaggio scritto”
(MIUR, 2011).
Esso si manifesta attraverso la presenza di:
numerosi errori ortografici
una lentezza nella scrittura riconducibile proprio alla scarsa efficienza
dei meccanismi che regolano il passaggio dal codice orale al codice
scritto
Via fonologica:
la parola udita non è nota al soggetto, il sistema di conversione acustico-fonologico consente la trasformazione del segnale acustico in suoni linguistici e restituisce in uscita una rappresentazione fonologica della parola udita.
Successivamente nel buffer fonemico, magazzino di memoria a brave termine, vengono eseguite una serie di operazioni di segmentazione fonemica sulla rappresentazione fonologica della parola proveniente dal sistema di conversione acustico-fonologico..
La fase successiva è rappresentata dalla conversione fonema/grafema, in cui i segmenti fonemici che compongono la struttura fonologica della parola vengono trasformati nei corrispettivi grafemi
L’ultimo stadio della via fonologica, ma anche di quella lessicale, è rappresentato dal buffer grafemico cha ha il compito di conservare in memoria i grafemi e la loro corretta posizione; si tratta di un sistema di memoria a breve termine in cui vengono conservati i grafemi che costituiscono la parola che dovrà essere scritta
la via fonologica che ci permette di identificare i singoli suoni checompongono le parole e di convertirli nei corrispondenti segni grafici.Questa via è fondamentale per scrivere correttamente parolesconosciute;
la via semantico-lessicale che ci permette di recuperare la formaortografica dell’intera parola e il suo significato dal magazzinosemantico. Il suo funzionamento è fondamentale per scriverecorrettamente parole conosciute a ortografia ambigua e le paroleomofone non omografe (es. l’ago, lago).
Seymour (1985) con esplicito riferimento al modello di sviluppo di Frith (1985), sostiene che lascrittura nella fase alfabetica (fase 2) aiuta lo sviluppo della fase alfabetica della lettura (figura 2),mentre la fase ortografica della lettura (fase 3) aiuterebbe lo sviluppo della fase ortografica dellascrittura.
BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO
Cornoldi, C. (2017), Disturbi e difficoltà della scrittura, Giunti
O.S.
ERRORI FONOLOGICI
ERRORI NON FONOLOGICI
L’articolo può essere un indizio!Se c’è già un articolo, la parola non può averne un altro
ERRORI FONETICI
È importante identificare precocemente le
possibili difficoltà di apprendimento e
riconoscere i segnali di rischio già nella
scuola dell’infanzia.
I prerequisiti della letto-scrittura I prerequisiti del calcolo
I prerequisiti della letto-scrittura
CONSAPEVOLEZZA FONOLOGICA
CAPACITÀ DI RICONOSCERE ED
ELABORARE LE CARATTERISTICHE
FONOLOGICHE DELLE PAROLE
TRALASCIANDO LE LORO
CARATTERISTICHE SEMANTICHE
ATTIVITÀ DI
FUSIONE
ATTIVITÀ DI
SEGMENTAZIONE
DISCRIMINAZIONE VISIVA ABILITÀ DI RICONOSCERE I GRAFEMI DA
ALTRI SEGNI GRAFICI E DIFFERENZIARLI TRA
DI LORO
IDENTIFICARE UNA O Più
LETTERE, GRUPPI DI LETTERE,
ALL’INTERNO DI UN INSIEME DI
ALTRE LETTERE
Attività per la consapevolezza
fonologica
Identificazione, discriminazione della parte iniziale e finale della parola con senza il
supporto delle immagini;
Analisi e sintesi/fusione dei suoni che compongono la parola (coinvolte nel processo di
lettura e scrittura)
ESEMPIO «Ti dirò una parola a pezzetti e tu la dovrai dire per intero»
M-A-R-E MARE
Ricerca di parole che fanno rima e costruzioni di frasi in rima
Esempio: «Cerchiamo le parole che fanno rima con…»
« Scriviamo una filastrocca con i vostri nomi e vediamo con cosa fanno
rima…»
Completamento di parole
Queste e molte altre attività possono essere svolte in classe, in piccolo
gruppo o individualmente anche in forma d gioco:
ES. MEMORY
Strumenti compensativi
Gli STRUMENTI COMPENSATIVI sono strumenti che permettono di compensare la debolezza funzionale derivante dal disturbo, facilitando l’esecuzione dei compiti automatici compromessi dal disturbo specifico, proprio come un paio di
occhiali permette al miope di leggere ciò che è scritto sulla lavagna.
Misure dispensative
Le MISURE DISPENSATIVE riguardano la dispensa da alcune prestazioni(lettura ad alta
voce, prendere appunti…), i tempi personalizzati di realizzazione delle attività, la valutazione (non viene
valutata la forma ma solo il contenuto,…), ecc.
STRUMENTI COMPENSATIVI DISLESSIA
– Cambiare la grandezza del carattere, della spaziatura tra le lettere e parole;
– Libro digitale (è agevole per lo studio autonomo , fare riassunti, svolgere compiti econsente di sfruttare tutti gli elementi grafici del testo);
- Sintesi Vocale (trasforma il testo digitale in testo letto verbalmente);
- Audiolibro (un lettore presta la propria voce, non vi è il doppio canale di esposizionevisivo-uditivo);
– Associazione di immagini al testo, mappe Concettuali.
Diverse strategie di lettura
Tecnica : Scorsa rapida al testo
Che cos’è: Lettura veloce, ma superficiale
Serve per….Cogliere il significato generale
Quando… Approccio preliminare per la comprensione e lo studio
Tecnica : Lettura analitica
Che cos’è: Lettura attenta, lenta, approfondita
Serve per….comprendere e memorizzare le
parti importanti
Quando… dopo la fase precedente
Tecnica : Lettura selettiva.
Che cos’è: sulla base di indizi, si saltano intere parti di
testo e ci si sofferma su altre.
Serve per….ricerca mirata di informazioni
Quando…consultazioni di elenchi, per rispondere a
domande di cui si individuano parole-chiave che si
ricercano nel testo.
MISURE DISPENSATIVE DISLESSIA
Per le misure dispensative, valutando l’entità e il profilo della difficoltà, in ognisingolo caso, si ritiene essenziale tener conto dei seguenti punti:
– Dispensa dalla lettura ad alta voce e memorizzazione delle tabelline;– Programmazione di tempi più lunghi per lo studio a casa;– Organizzazione di interrogazioni programmate;– Valutazione delle prove scritte e orali con modalità che tengano conto del contenutoe non della forma.
Strumenti compensativi Disortografia
Tra gli Strumenti compensativi vengono indicati:– Computer con programmi di video-scrittura (predizione ortografica e correttore ortografico) e sintesivocale.- Registratore per prendere appunti- Tabelle compensative degli errori più frequenti;
Inoltre, per i bambini con disortografia è utile promuovere una maggiore consapevolezza degli erroriortografici, evitando la ripetizione e la sottolineatura degli stessi. Nella pratica, basterà sostituire le parolescritte in modo errato con quelle corrette.
Misure dispensative disortografia
Per gli strumenti dispensativi:
- Dispensa, ove necessario, dallo studio della lingua straniera in forma scritta.
- Programmazione di tempi più lunghi per prove scritte e per lo studio a casa.- Organizzazione di interrogazioni programmate.
- Adottare modalità di valutazione degli elaborati che valorizzino il contenuto, evitando di penalizzare ilbambino per gli errori ortografici;
DISCALCULIA
ALTERAZIONI NELLE COMPONENTI DI COGNIZIONE NUMERICA BASALE ( ad es.
subitizing, quantificazione, comparazione, seriazione e strategie di calcolo a
mente);
DEBOLEZZA NELLE PROCEDURE ESECUTIVE E DEL CALCOLO (lettura, scrittura e
messa in colonna dei numeri, recupero fatti aritmetici e algoritmi del calcolo
scritto).
DISCALCULIA «sistema del numero»
MECCANISMI SEMANTICI : COMPRENSIONE DELLA QUANTITÀ;
MECCANISMI LESSICALI: PERMETTONO DI DARE IL NOME AL NUMERO, SI POSSONO
AVERE ERRORI LESSICA NELLA TRASCODIFICA, SI SCRIVE O SI LEGGE «85» INVECE DI
«95»;
MECCANISMI SINTATTICI: RIGUARDANO LA GRAMMATICA INTERNA DEL NUMERO E
Cioè LORO VALORE POSIZIONALE DELLE CIFRE, UN ESEMPIO DI ERRORE SINTATTICO
PUÒ ESSERE SCRIVERE “1001” INVECE DI “101”.
DISCALCULIA «SISTEMA DEL CALCOLO»
PROCEDURE ESECUTIVE: LETTURA, SCRITTURA, MESSA IN COLONNA DEI NUMERI,
RICONOSCIMENTO DEI SEGNI ESPRESSI SIA IN CODICE ARABO CHE VERBALE
FATTI ARITMETICI: SEMPLICI CALCOLI IN CUI L’ACCESSO AL RISULTATO È DIRETTO
CALCOLO SCRITTO: Difficoltà NELLE CONOSCENZE PROCEDURALI
CALCOLO
STRUMENTI COMPENSATIVI
Strumenti compensativiTra gli strumenti compensativi essenziali vengono indicati:– Tavola pitagorica e matita con le tabelline.– Linea dei numeri (DIFFICOLTÀ SEMANTICHE)– Tabella delle misure, tabella delle formule geometriche.– Calcolatrice,- Sintesi vocale o calcolatrice parlante soprattutto in presenza di errori lessicali;- Tabelle per l’incolonnamento
Misure dispensative
Per gli strumenti dispensativi, valutando l’entità e il profilo della difficoltà, in ogni singolocaso, si ritiene essenziale tener conto dei seguenti punti:
– Dispensa dalla memorizzazione delle tabelline.– Programmazione di tempi più lunghi per prove scritte e per lo studio a casa.– Organizzazione di interrogazioni programmate
Disgrafia
DISGRAFIA
La disgrafia fa riferimento al controllo degli aspetti grafici, formali, della scrittura manuale: deficit nei processi di realizzazione grafica
. Per la disgrafia, i principali parametri di valutazione riguardano:- la fluenza- l’analisi qualitativa delle caratteristiche del segno grafico.
Interventi con il bambino
Far scegliere il tipo di carattere da utilizzare. Spesso è meglio evitare il corsivo e
incentivare l’uso dello stampato maiuscolo;
Evitare di far scrivere la brutta copia;
quaderni con evidenziazione dei righi di scrittura;
penne con impugnatura ergonomica;
registratore al posto degli appunti;
computer con programmi di video-scrittura.
Come fare la segnalazione dei
bambini «a rischio»
Informare i genitori, senza proporre ipotesi diagnostiche, ma suggerendo di rivolgersi
al personale competente;
Dare informazioni dettagliate, così da orientare la famiglia;
È importante che la segnalazione avvenga in un luogo tranquillo e riservato;
Astenersi da giudizi personali, un modo adeguato potrebbe essere «Abbiamo notato
che M. ha delle difficoltà a leggere in modo fluente, che confonde la b con la d,
ecc.»
Invitare la famiglia a rivolgersi a un centro specializzato per avere una diagnosi.
Piano Didattico Personalizzato
Questo strumento esplicita la programmazione didattica personalizzata che tiene conto delle specificità segnalate nella diagnosi di DSA.
È un documento che compila la scuola, ma rappresenta un patto d'intesa fra docenti, famiglia e istituzioni socio-sanitarie nel quale devono essere individuati e definiti gli interventi didattici individualizzati e personalizzati, gli strumenti compensativi e le misure dispensative che servono all'alunno per raggiungere in autonomia e serenità il successo scolastico.
QUANDO E DA CHI VA REDATTO IL PDP?
Il PDP va redatto a cura del Consiglio di Classe:
•all’inizio di ogni anno scolastico entro il primo trimestre per gli studenti con diagnosi già consegnata e protocollata presso la scuola;•per le prime diagnosi di DSA consegnate durante l’anno scolastico, subito dopo la consegna a scuola da parte della famiglia.
Quale iter deve seguire la scuola per la compilazione del PDP?
Si consiglia la scuola di seguire queste tre fasi:
1.Incontro dei docenti con la famiglia e lo specialista al fine di acquisire quante più
informazioni possibili sulla specificità e la peculiarità dell'alunno con DSA. Questo incontro è molto utile in quanto il docente può acquisire molte informazioni sia sul vissuto del ragazzo, sia sulla caratteristica del disturbo ed eventuali punti di forza/debolezza già individuati con lo specialista.
3. Condivisione con la famiglia al fine di apporre la propria firma sul documento condiviso.
2. Stesura del documento da parte del Consiglio di Classe. Ogni insegnante potrà
indicare per la propria materia quali sono gli obiettivi didattici personalizzati che propone allo studente e quali misure dispensative e strumenti compensativi suggerire per il raggiungimento di tali obiettivi. Ad esempio, in matematica sarà inserito l'uso della calcolatrice e/o del formulario per lo svolgimento dei problemi, piuttosto che in storia l'uso delle mappe per lo studio e per le interrogazioni.
Può essere modificato durante l'anno?
Il PDP non è un documento statico, ma può essere modificato ogni qualvolta sia necessario. E' possibile prevedere dei momenti di monitoraggio e verifica in cui il PDP può venire aggiornato con nuove informazioni derivanti dall'osservazione dell'alunno da parte degli insegnanti o degli specialisti. Infatti lʼalunno con il tempo acquisisce sempre più autonomia e sicurezza, e magari, crescendo, ha necessità di cambiare anche le strategie che utilizza e gli obiettivi didattici identificati.
Che cosa deve contenere il PDP?
dati anagrafici dell’alunno; tipologia di disturbo;attività didattiche individualizzate;attività didattiche personalizzate;strumenti compensativi utilizzati;misure dispensative adottate; forme di verifica e valutazione personalizzate.
È importante ricordare che ogni alunno con DSA è un individuo e come tale è unico e particolare, pertanto
non possiamo pensare che ciò che va bene a uno vada bene anche all'altro: perché un PDP sia efficace
deve realmente essere un PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO costruito ad hoc per il singolo
alunno con DSA.