Gammadelta 13

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PERIODICO D’INFORMAZIONE TECNICA A CURA DI AUDIOGAMMA E AUDIODELTA - ANNO IV NUMERO 13 GIUGNO 2007 | ALTA FEDELTÀ | HI-END | AUDIO VIDEO | HOME CINEMA | CUSTOM INSTALLATION | SOFTWARE A/V |

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Periodico d'informazione tecnica a cura di Audiogamma e Audiodelta

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| ALTA FEDELTÀ | HI-END | AUDIO VIDEO | HOME CINEMA | CUSTOM INSTALLATION | SOFTWARE A/V |

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In linea con la tradizione B&W, anche la Serie Custom Installation

rappresenta lo stato dell’arte della tecnologia nel campo dei

diffusori. Un patrimonio che deriva direttamente dai modelli più

famosi e rappresentativi: il Nautilus e la Serie 800. Tuttavia con la

Serie Custom installation non sorgerà il problema di come

posizionare sistemi di altoparlanti di dimensioni impegnative,

quale tipo di finitura scegliere o addirittura come nascondere i

cavi. Ogni modello si istalla direttamente a parete o nel soffitto,

quasi a scomparire nella sua superficie. Così potrete apprezzare la

bellezza dei vostri ambienti ottenendo un suono invisibile al vostro

sguardo ma con una presenza in grado di emozionare il cuore e la

mente. Questa è musica. Dal modello Signature 8nt, pura

eccellenza audiophile in configurazione a tre vie, ai piccoli diffusori

coassiali a due vie CCM 50 per istallazioni a soffitto, la Serie

Custom Installation B&W offre una gamma di ben 24 diffusori per

ogni esigenza di ambiente, non solo domestico. La loro qualità

sonora vi capiterà di apprezzarla anche in una boutique o in un

hotel. Sarà facile riconoscere la ricchezza e la profondità del

suono B&W. Quasi un peccato non riuscire a vederlo.

www.audiogamma.it

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Diffusori Serie In Wall. Quasi un peccato non vederli.

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L’editoriale

sia nella versione consumer -Squeezebox - che in quella Hi-End -Transporter -. Ma la notizia piùimportante di questo numero èsicuramente l’arrivo della nuova Serie600 di Bowers & Wilkins, una gammadi diffusori completamente inedita eche nulla prende in prestito dalvecchio corso. Due modelli da stand,due da pavimento, centrali esubwoofer per una gamma completae che sicuramente incontrerà ungrande successo di pubblico con lostesso imbattibile rapportoqualità/prezzo della vecchia 600, chesi è saputa conquistare negli anni unaposizione di assoluto predominioproprio grazie a questa caratteristica.Un altro evento molto importante èrappresentato dai 40 anni dellaBowers & Wilkins e il diffusorecelebrativo, il Signature Diamond, chene è derivato. Troverete una provamolto approfondita del diffusore piùavanti, ma anche un’intervistaesclusiva sia al designer KennethGrange, che al progettista John Dibb,che svelano molti interessantiparticolari del progetto. A propositodi Serie Signature e Serie 800, ilgruppo Audiogamma ha deciso, dal 1giugno, di impreziosire ulteriormentele serie di punta del costruttoreinglese. Tutti i clienti di Signature e800, infatti, verranno omaggiati di unpregiato cofanetto contenente unacarta di proprietà personalizzata, ilCD B&W, Real Word Record, el’abbonamento gratuito a questarivista; maggiori dettagli li potretetrovare all’interno. Vi auguriamo, e ciauguriamo, buone vacanze in vistadel prossimo Top Audio, che saràsicuramente una occasione diincontro con i nostri appassionati.

Guido Baccarelli

Senza dubbio iPod diApple, rappresentaun’occasioneimperdibile per ilnostro settore. Il suo grande successocommerciale, e il fattoche stia diventando laprincipale “fonte” dimusica sia per i giovaniche per i menogiovani, può divenireun’ottima opportunitàper avvicinare e attiraremolti nuoviappassionati al nostro

mondo, quello dell’ascolto diqualità. È per questo motivo cheabbiamo deciso di distribuire il RothMusic Cocoon MC4, una dockingstation per Apple iPod dotata dipreamplificatore a valvole e finali aMos-Fet e che ci è sembrata, tra lemolte prese in considerazione, lamigliore. Soprattutto per le sue dotisoniche, incontestabilmenteeccellenti, e abbinate a una esteticaunica ed estremamentecoinvolgente. Ascoltando l’MC4,sembra di ascoltare un “piccolo”grande impianto, e questo, più diogni altra cosa, ci ha convinto aproporvelo. Chiunque ne entrerà inpossesso, anche “esterno” allanostra passione, apprezzerà, perforza di cose, la diversa qualità diciò che ascolta. Speriamo chepiaccia a voi almeno quanto èpiaciuto a noi. Altra novità, a cavallotra il mondo informatico e quelloaudio, sono i prodotti Slim Devicesdi Logitech, distribuiti in esclusivadal mese di giugno. Oggetti ingrado di suonare in modo semplicee con grande qualità la musicascaricata dalla Rete. Sono disponibili

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La Serie 06 rappresenta per Rotel una grandesfida. La costante ricerca e l’affinamento dinumerosi progetti doveva infatti condurre allarealizzazione di nuovi componenti in grado disostituire quelli della leggendaria Serie 02migliorandone le performance. E non è statofacile. In linea con il Balanced Design Concept èstata dedicata ulteriore cura alla scelta dellacomponentistica e allo sviluppo di nuovecircuitazioni. Assoluta novità per gli amplificatoriè l’introduzione del circuito elettronico diprotezione dei diffusori, che elimina l’utilizzo deifusibili di uscita. Poi un nuovo lettore CD contecnologia a 24 bit per una migliore risoluzione eun sintonizzatore digitale DAB. Tutto questo peroffrire un suono eccezionale. Provate adascoltare e giudicate voi stessi. www.rotel.it

Un suono eccezionale.Senza eccezioni.

www.audiogamma.it

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In questonumero

Editoriale pag 3

Sommario pag 5

News pag 6

Denon DRA-CX3 e DCD-CX3 pag 14

Convergent SL1 MKII - JL2 MKII pag 18

Bowers & Wilkins Signature Diamond pag 22

Audioquest NDS pag 28

Fujitsu Plasma Flat TV pag 30

Cineversum Blackwing Two pag 32

Roth Music Cocoon MC4 pag 36

Le vie del suono. Giappone pag 38

In libreria: Lo Sciamano Elettrico pag 40

Le monografie di MusikBox: Pink Floyd pag 42

I migliori rivenditori: Hi-Fi+ pag 46

Il software di riferimento pag 50

Lo specchio di Cassandra pag 54

GammaDeltaPeriodico d’informazione tecnica a cura di Audiogamma e Audiodelta

Anno IV - Numero 13 - Giugno 2007

Autorizzazione Tribunale Milano

Numero 433 del 14-06-2004

Direzione editoriale Guido Baccarelli

Direttore responsabile Giancarlo Valletta

Art director Andrea Penati

Grafica ed impaginazione XMedium

Collaboratori Marco Fullone, Ken Kessler, Anselmo Patacchini, Francesca Pieralli,

Roberto Missoli, Monica Vagnucci, Dario Vitalini, Marco Vivaldini, Lorenzo Zen.

Editore Audiogamma SpA Milano Italy Via Pietro Calvi 16

Telefono +39 02 55181610 [email protected]

Stampa AG Bellavite

Abbonamenti [email protected]

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Copyright GammaDelta è un marchio registrato da Audiogamma SpA

Tutti i marchi, i marchi registrati e i nomi di prodotto citati sono di proprietà dei

rispettivi proprietari. © 2006 - Audiogamma SpA

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La riproduzione è vietata con qualsiasi mezzo analogico o digitale senza il consenso

scritto dell'editore. Sono consentite le citazioni a titolo di cronaca, studio o

recensione, purché accompagnate dall'indicazione della fonte "GammaDelta" e

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Contenuti

Salvo dove espressamente citato valgono le vigenti leggi sulla proprietà intellettuale.

Caratteristiche tecniche / strutturali e prezzi dei prodotti citati negli articoli possono

subire modifiche o aggiornamenti senza preavviso.

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avanzate e insieme competitive sulfronte del mercato. Infatti, questanuova serie, ancor più che laprecedente, si annuncia la migliorein assoluto nel rapportoqualità/prezzo tra quelleattualmente disponibili incommercio. Un universo distinto esignificativamente avanzato,ingegneria di livello assoluto rispettoai predecessori che ne scrivono lastoria. Per questa nuova serie,Bowers & Wilkins trae ispirazionedalla illustre e famosa Serie 800, giàmeritevole di autorevoliriconoscimenti, e per i subwooferdal PV1, noto per l’originalità dellaforma sferica e della esclusivatecnologia a esso connessa, e per lastraordinaria potenzadell’amplificatore incorporato.I nuovi modelli della Serie 600, dapoco lanciati sul mercato,annoverano tra i diffusori dastand/scaffale il 686 che si collocatra le precedenti DM-600 S3 eDM-601 S3 e il 685 tra la DM-601 S3 e la DM602 S3:entrambi diffusori compatticon lo stesso tweter da2,5cm con cupola dialluminio, differisconoper le dimensionifisiche prima di tutto econseguentementeper quelle del wooferin dotazione - da16,5cm il primo e da13cm il secondo - einfine per ilcondotto bassreflex, posteriorenel 686, anteriorenel 685.Modellisostanzialmente

B&W, nuova Serie 600La nuova Serie 600 si distinguecompletamente dalla precedente,avvalendosi di forme inedite ecomponenti tecnologicamenteavanzati, pronti a soddisfare lerichieste più esigenti. Due diffusorida scaffale, due diffusori da stand,due canali centrali, tre subwooferattivi dalle caratteristiche strutturali efunzionali straordinariamente

News: le ultime novità

Innovativa, raffinata, elegante.Bowers & Wilkins ridisegna unadelle serie cui maggiormente lega ilproprio successo commerciale,realizzando prodotti che uniscono inuna sintesi perfetta eccezionalitàdelle prestazioni e armonia dellalinea.

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dissimili sono, invece, i due diffusorida pavimento: il 684, che sostituisceil DM-603 S3, e il 683, le cui originisono individuabili nel predecessoreDM-604 S3. Il 684 è un 2 vie emezzo con tweter da 2,5cm concupola in alluminio e 2 woofer da16,5cm in kevlar. Il 683 è un tre vieclassico, ed è il diffusore più a buonmercato della gamma B&W dotatodi mid-range FST™ da 15cm;completano la dotazione lo stessotweeter a bordo degli altri diffusori,e 2 woofer in alluminio da 16,5cm.Per quanto riguarda i canali centrali,il nuovo HTM-62 discende dall’LCR-60 e l’HTM-61 di oggi èriconducibile all’LCR-600 di ieri.L’HTM-62 è un due vie con tweterda 2,5cm con cupola in alluminio e2 woofer da 13cm in kevlar. L’HTM-61 si arricchisce, come il 683, del

mid-range FST™ da 15cm,che lo rende

frassino tinto nero, quercia chiara,ciliegio rosso e wengé - che nonmancheranno di venire incontro aqualsiasi esigenza di arredamento.

News

sembrava impossibile ma tant’è -rispetto alla precedente Serie 600appena andata in pensione. Quattro le finiture disponibili -

un canale centrale di assoluteprestazioni se messe a paragonecon il prezzo. Si caratterizza ancoraper il tweter da 2,5cm con cupola inalluminio, e per il woofer in kevlarda 16,5cm.Novità estetiche e prestazionali,diretta evoluzione dal recentepassato anche per i subwoofer dellaserie, in cuitroviamo ilnuovo ASW-608 cheprende il postodel precedenteASW-600,l’ASW-610 per l’ASW-650e infine l’ASW-610 XP a rinnovare l’ASW-675.Caratteristica comune a tutti sono ledimensioni maggiormente compatterispetto al passato, e ciò grazieall’amplificazione digitale in classe DIce Power adottata per tutti i

modelli. L’HSW-608 consta di unwoofer da 20cm in carta e Kevlare di un amplificatore incorporatoda 200 W. L’ASW-610 sidifferenzia invece per ledimensioni del woofer, da25cm sempre in carta/kevlar,mantenendo lo stessoamplificatore da 200 W. L’ASW-610 XP - il suffisso XP indica“Extra Power” -, è dotato di unwoofer a doppia bobina da25cm pilotato da dueamplificatori da 200 Wciascuno.Una serie, questa nuova 600,che non mancherà di attrarreancora una volta gliappassionati con la suacapacità di fusione perfettatra eleganza, prestazioni eun rapporto qualità/prezzoancora più vantaggioso -

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La nuova Serie 600 è destinata ad avere un clamorososuccesso dipubblico,grazie aprestazioniche è pocodefinireincredibili inrelazione alprezzo.

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HyperSpike.

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News

Le cuffie di DenonSono il risultato di accurate prove diascolto e perfezionamenti tecnicivotati alla conquista del suonoassoluto, le nuove cuffie AH-D5000,AH-D2000 e AH-D1000 e i dueesemplari dedicati anche a tutti iplayer portatili, ovviamente AppleiPod compreso, AH-C700 eAH-C350 di Denon. Pernote che arrivanodirettamente alleorecchie, senzainterferenzeesterne: glioggetti intornoscompaiono eil suonoriprodottodiventaestrema-menterealistico epulito, insiemepotente edelicato. La cuffiaAH-D5000 sidistingue per ipreziosi padiglioni inlegno, la membranadell’altoparlante inmicrofibra e ilmagnete in neodimio èinvece la peculiaritàcostruttiva che la accomunaall’AH-D2000 e all’AH-D1000.Ma mentre per le prime due il

driver utilizzato è da 5cm, per larestante è da 4cm. Cuffie dinamichetutti e tre i modelli, si caratterizzanoanche per un cavo di collegamentoin rame puro OFC (da 3mt neimodelli di punta e da 1,5mtnell’entry-level). Grande attenzionein termini di qualità è resa ancora

una volta da Denonall’universo iPod, con

le due nuovecuffie AH-C700 eAH-C350, laprima

corredata diun raffinatocontenitore

in alluminioper unsuonocristallinochearriverà

dritto aivostri sensi.

Una serie fattaper la musica nella

musica, alla conquista diun rapporto esclusivo con il suono. I prezzi sono:Serie AH-D

AH-D5000 650 euroAH-D2000 300 euroAH-D1000 149 euroSerie AH-CAH-C700 195 euro

AH-C350 55 euro

AH-C700 è la nuova cuffiaintraurale top di gamma dellaDenon. Rappresenta la sceltaesclusiva per gli utenti esigentidal palato fine, che non sannorinunciare alla qualità.

Il Transporter è la versione Hi-End dello Squeezebox. Dotato di uscite bilanciate esbilanciate, oltre che di un convertitore D/A di alto livello, potrà essere connesso a ungeneratore di clock esterno per raggiungere le migliori prestazioni audio.

Lo Squeezebox di Logitech è un player multimediale in grado di suonare qualsiasi file audio all'interno del vostro hard-disk, oltre a potersi collegare, autonomamente, a migliaia di Internet radio.

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Squeezebox & TransporterDal mese di giugno, Audiogammadistribuisce in esclusiva sul territorionazionale due novità assolute per ilmondo audio. Si chiamanoSqueezebox e Transporter erivoluzioneranno il modo diascoltare la musica. Due player cheanticipano le tendenze, offrendo lapossibilità di fruire dei contenutidirettamente dall’hard disk delproprio computer. Basterà, poi,connetterli a un sistema Hi-Fi osemplicemente a delle casseamplificate, per ascoltare la musica

contenuta in una enorme varietà difile digitali, inclusi quelli noncompressi. Il tutto attraverso unaconnessione wireless, liberi da cavie collegamenti. Squeezebox eTransporter includono inoltre unalista di migliaia di stazioni radioInternet, fruibili anche quando ilcomputer è spento. Transporter,versione “no compromise” delfratello minore Squeezebox, saràparticolarmente apprezzato dagliappassionati più esigenti, che nondovranno rinunciare a niente intermini di qualità del suono.

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Classé realizza da sempre

componenti audio di assoluta

qualità. Il Processore Surround

SSP-600, il cuore di un sistema

Delta Classé, ne è un esempio.

Le morbide linee del suo chassis

privo di risonanze avvolgono

una circuitazione dal design

bilanciato che fa rivivere, nella

loro purezza originaria, la

musica, le colonne sonore e le

parole di un dialogo, tutto con

una sorprendente

tridimensionalità. Grazie alla

sua interfaccia touchscreen di

facile personalizzazione e alla

sua totale compatibilità con

tutte le sorgenti digitali, il

Processore Surround

SSP-600 costituisce

un’esperienza da vedere,

ascoltare e sentire.

A Different Classé

Processore Surround SSP-600

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News

Pro-Ject 9cc di serie, e dotato di duemotori separati per le velocità 33 &45 giri (78 giri con motoreopzionale). In acrilico trasparente, siavvale di un piatto di materialecomposito a base di metallo/acrilicocon disc clamper. L’efficienzastrutturale è assicurata da unsistema di sospensione con sub-chassis su tre punte, conregolazione della frequenza dirisonanza. Il giradischi è fornitoinoltre di un pratico coperchioparapolvere e di piedini conici adaltezza regolabile.Il prezzo è fissato in 1.090 euro.

Giradischi Pro-JectPerspective IIUn nuovo giradischi per Pro-Ject, ilPerspective II, che raccoglie l’ereditàdel celebre Perspectivemigliorandone significativamente legià eccellenti caratteristiche. Un prodotto che non potrà passareinosservato agli appassionati, per lastraordinaria qualità della resamusicale e l’affidabilità dellecaratteristiche costruttive, insiemesolide e belle. Il Perspective II è ungiradischi a controtelaio sospesocon base in perspex e trazione acinghia, corredato di un braccio

Un prezioso cofanettoDal 1 giugno, la Serie Prestige e la Serie 800 godranno di un ulteriorericonoscimento. Abbiamo infatti deciso di impreziosirle con un esclusivo cofanettocontenente una carta di proprietà personalizzata, con numero di serie e nome delpossessore, e il CD “B&W Real Word Record”. Allegata alla confezione, una letteradi ringraziamento personalizzata e l’abbonamento - ovviamente gratuito - aquesto periodico. Ottenere questo riconoscimento sarà semplicissimo. Abbiamoinfatti approntato una cedola di garanzia personalizzata per la Serie Prestige e la Serie 800, costituita da tre diversi moduli. Due dedicati all’utente finale, di cuiuno da spedire entro 15 gg. dall’acquisto e uno da conservare e valido comegaranzia, mentre il terzo è dedicato al negoziante che effettua la vendita;anch’egli dovrà spedirlo in azienda. Una volta che il tagliando del rivenditoree quello del cliente si saranno ricongiunti, provvederemo alla spedizione del

cofanetto e a far partire l’abbonamento omaggio.

Pre Finale Rotel RC-1082 / RB-1072Una accoppiata completamenteinedita e che promette prestazionielevatissime con il “solito” rapportoqualità/prezzo a cui Rotel ci ha dasempre abituato. Si chiamano RC-1082 e RB-1072 e sonorispettivamente un preamplificatorestereofonico estremamente evoluto,dotato di ben 6 ingressi e un finalein tecnologia digitale D da 2x100Wsu 8 ohm. Ingresso phono pergiradischi MM/MC, 5 linea, 2 tape eun Media Player in mini-jack da3,5mm sul pannello frontale, RC-1082 è pronto a soddisfarequalsiasi esigenza, anche grazie alcompleto telecomando a corredo,dal quale poter controllarecompletamente l’apparecchio.Dotato di due uscite peramplificatore di potenza, RC-1082 è

il prodotto ideale per l’appassionatodi musica che cerca un prodotto digrande qualità a un prezzoabbordabile. A esso accoppiato è ilnuovo finale RB-1072, del tuttosimile in quanto a ingombri, ecapace di ben 100Wx2 su 8 ohm e190W su 4 ohm in dimensionidavvero compatte, RB-1072 ècompatibile anche con situazioniinstallative difficili, grazie allamodestissima dissipazione termicache lo caratterizza. La nuova classeD digitale di amplificazione di cui èdotato, infatti, grazie al rendimentoelevato e vicino al 90%, permetteun consumo energetico moltomodesto. Le caratteristiche sonichedell’accoppiata sono sbalorditive semesse a paragone con il loro prezzodi acquisto, che è di:RC-1082 990 euroRB-1072 899 euro

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News

Esoteric AI-10 è infatti anche ungeneratore di Word Sync, ovvero diuna frequenza di orologio diriferimento che può essere collegataa qualsiasi sorgente dotatadell’omologo ingresso - tutte lemacchine Esoteric, SA-10 compresalo sono -. Ciò per eliminare qualsiasierrore di Jitter e quindi potertrasportare il segnale digitalevirtualmente senza errori. In sintesicon un solo preciso generatore diorologio, sia il lettore chel’amplificatore si sincronizzano nellostesso modo, evitando slittamenti difrequenza e perdita di informazioni.Per le sorgenti analogiche,ovviamente collegabili all’EsotericAI-10 e che sono 1 bilanciato XLR, 1phono MM (convertibile in linea) e2 linea, l’amplificatore è dotato diconvertitori analogico/digitale a192kHz, d’assoluto livello. La potenza assicurata è di 150W

Esoteric SA-10 / AI-10Da Esoteric una accoppiata lettoreCD/SACD e amplificatore integratorivoluzionaria e assolutamenteoriginale. Prima di tutto nel design,con linee del tutto inedite e dovel’alluminio prende forme nuove eparticolari. Ma Esoteric è soprattuttosinonimo di qualità e innovazione. Einfatti l’amplificatore integrato AI-10in tecnologia digitale, permette ilcollegamento diretto di unasorgente numerica che in questocaso verrà direttamente amplificatain quel dominio, per poi essereconvertita in analogico solo pocoprima dei terminali di uscita deidiffusori. É la prima volta che vienerealizzato un amplificatore chepermette un collegamento full-digital dalla sorgente audio fino aifinali di potenza, permettendo unaqualità di livello assoluto. Ma non èfinito qui.

canale su 8ohm e 200W su 4ohm,con un fattore di smorzamentoelevato, pertanto AI-10 potràpilotare qualsiasi diffusore. Il “gemello” SA-10, dotato dellastessa meccanica VOSP del fratellomaggiore SA-60, è un playerassoluto e che funziona inconfigurazione completamentedual-mono.

Dotato di convertitori a 24-bit/192kHz e di uscite bilanciate XLRo sbilanciate RCA è un lettore digrande qualità che perfettamente siabbina all’Esoteric AI-10 costituendouna accoppiata di grande valore elivello qualitativo. I prezzi sono di:Esoteric SA-10 3.500 euroEsoteric AI-10 3.750 euro

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Nell’oramai lungo corso del nostroperiodico Gammadelta, abbiamoavuto più volte occasione dipresentare prodotti fortementeinnovativi a firma Denon. Innovativiperché tecnologicamente moltoavanzati e soprattutto perché ingrado di soddisfare pienamente leaspettative della clientela, cheDenon precorre sempre conestrema lungimiranza. Dal cantoloro gli appassionati, il mercatohanno sempre premiatogenerosamente le scelte strategichedel costruttore giapponese,esprimendo in ogni occasioneampio gradimento. Molti sono gliesempi da citare. Dal ritorno delle

Compatto è bello

Affascinante alternativa alleelettroniche di dimensioni standard,la Serie CX3 offre le prestazioni deicugini “grandi”, ma con ingombriassai contenuti e compatibili conqualsiasi esigenza abitativa.Ancora una volta Denon precorre itempi, presentando una nuovaclasse d’elettroniche cucite sumisura per le esigenze moderne.

Denon DRA-CX3 e DCD-CX3

grandi elettroniche stereo con laSerie S1 (alla quale sono seguitenumerose realizzazioni a prezzi piùabbordabili che godono di ampioconsenso), all’auto set-up a bordodi tutti i sintoamplificatori, alcuniaddirittura dotati di porta Ethernet(e quindi in grado di connettersi siaal Web che a un qualsiasi contenutomusicale su hard disk); per finire,poi, il nuovo lettore di CD DenonDF-103HR con hard disk ecollegamento di rete incorporati, ingrado di conservare e condividerecentinaia di ore di musica. QuestaSerie CX3 è l’ultima assoluta novitàche propone Denon al mercato, edesce sfidando in campo apertomolte realizzazioni standard di altolivello, che pretendono spazio ecosti elevati. CX3 sono elettronichesquisitamente stereo, aggiornateall’ultimo grido, capaci di prestazioniassolute in dimensioni che èriduttivo definire contenute, e dotatedi un design estremamenteoriginale e innovativo.

PerchéFortunatamente, dopo un’era dicompatti e all-in-one di bassoprezzo, la gente si è cominciata adaccorgere che la qualità è unaspetto fondamentale nella fruizionedella musica. E anche chi credeva dipoter sostituire il proprio impiantostereo con uno home theater ingrado di svolgere entrambe lefunzioni, ha in poco tempo capitoche quella non era la strada giusta eche per fruire in modo adeguatodella musica c’era bisogno almenodi elettroniche dedicate. Sono cosìtornati in auge gli apparecchisquisitamente stereo, e apripista diquesta tendenza, lo accennavamo

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prima, è stata proprio la Serie S1 diDenon, che ha debuttato in unmomento - aprile 2005 - in cui tuttoci si aspettava dal costruttore

giapponese meno che un range dielettroniche stereo di livello top. Ciòche mancava ancora in commercioerano delle macchine compatte,molto performanti, e soprattuttofacilmente compatibili anche con lepiù moderne sorgenti. Questa seriesi chiama CX3 e, ovviamente,coniuga tutte le possibili esigenze. Per prima cosa un design del tuttoinedito, fatto di forme morbide, dicolori intriganti, poco invasivi, ecompletato da un display piccolo(ma non poco esaustivo) daicaratteri arancio forte, cheperfettamente si accostano con latinta delle elettroniche. Le dimensioni dei Denon della SerieCX3 sono poi lillipuziane in rapporto

AscoltoL’accoppiataDRA-CX3 eDCD-CX3 lasciadavveroesterrefatti.Sembra ditrovarsi difronte aelettroniche dilivellonotevolmentepiù alto, e ciò adispetto didimensioni

compatte.

Proprio ledimensioni psicologicamente nonaiutano a formulare un giudizioequo. Non aiuta pensare e guardaredelle elettroniche così piccole chesuonano così stramaledettamentebene. Perché siè abituati aitagli classici, apensare chesolo daelettroniche da43cm possaprovenire, unsuono cosìpiacevole maallo stessotempoestremamentepotente e

alle prestazioni (30cm di larghezza,31cm di profondità e 8cm dialtezza), il che permette faciliinstallazioni in qualsiasi condizione.

Per tuttoIl DRA-CX3 è un sintoamplificatorestereo potente, capace di ben75WX2 su 8 ohm e dotato di unraffinato ingresso Phono pergiradischi (MM o MC), dellapossibilità di collegare e controllareun iPod tramite la docking stationDenon ASD-1R (o semplicementeattraverso un cavo adattatoreMiniJack Stereo-Pin RCA), e dinumerosi altri input, tra cui quelloper CD effettuato tramite connettoridi livello Hi-End e di linea ai qualipoter connettere anche unasorgente USB. Insomma un apparecchio in gradodi soddisfare qualsiasi richiesta, daquelle più “tradizionaliste”

rappresentate dal giradischi, finoall’iPod, il più popolare mezzo difruizione per contenuti musicali.Dotato di telecomando, dal qualepoter controllare anche il lettore diCD e l’Apple iPod (solo se vieneutilizzata la docking station ASD-1R),il Denon DRA-CX3 è racchiuso in unraffinato contenitore in alluminio emetallo molto robusto e disegnatoper evitare la propagazione dellevibrazioni ai circuiti.

Non meno all’avanguardia è illettore di CD/SACD DCD-CX3.Componente raffinatissimo, è dotatodi meccanica direttamente derivatadal top di gamma DCD-S1 eprovvista di un nuovo platorello inalluminio massiccio del tuttoinedito, dello stesso colore delfrontale. Convertitori D/A Burr-Brown DSD-1796 di ultima generazione,alimentazione separata per la parteanalogica e digitale, contenitore inalluminio e metallo e pin di uscita dialta qualità, sono solo parte delleeccellenti caratteristiche messe incampo da Denon per renderequesto DCD-CX3, unico nel suogenere.

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Denon

Il DCD-CX3 è la nuova sorgente CD/SACD compatta ad alte prestazioni di Denon. Sia insieme al suo amplificatore DRA-CX3 che da solo questo player è in grado di prestazioni assolute,e assolutamente paragonabili a lettori di costo ben più elevato. Particolare l'estetica, che vede accostare alla finitura “pure silver” un display compatto di colore rosso aranciato.

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paragonabile a quella espressa dallettore DCD-CX3, è comunquemolto godibile. L’ingresso Phono pergiradischi del sintoamplificatoreDRA-CX3 è poi molto buono, epermette di ascoltare più che

piacevolmente ogni vinile, perriscoprire la vecchia collezione o percatturare il grande fascino del “disconero”, che ogni giorno di più staconquistando proseliti tra i piùgiovani.

ritmico, perentorio. È comestravolgere tutti i normali canoni acui siamo normalmente abituati etrovarci di fronte due “piccole pulci”che di piccolo hanno davvero solole dimensioni.

Se ci si estranea da qualsiasicondizionamento, ci si rende contodi trovarsi di fronte due gioielli, chenon si esita a definire “Hi-End”. Eman mano che la convivenza congli oggetti va avanti, prosegue nel

tempo, ci si rende conto di ascoltareun suono delicato, non invasivo néstancante, particolarmente potentein basso e allo stesso tempo moltolevigato e naturale nel medio enell’estremo superiore. Anche con

l’iPod si gode di ottima musica. Èovvio che la compressione utilizzataper inserire i brani all’interno delPlayer Apple deve essere la minimapossibile, o meglio nulla: in questicasi la qualità, seppure non

DRA-CX3Potenza nominale: 75Wx2 8ohm | 150Wx2 4ohm (DIN | 1kHz | THD 0,7%)Distorsione: 0,05% (-3dB | 8ohm | 1kHz)Sensibilità/Impedenza Phono: MM 2,5mV/47kohm | MC 0,2mV/100ohmIngressi linea: 130mV | 47kohmRisposta in frequenza: 5Hz ÷ 40kHz (+0,5dB | -3dB)Gamma di frequenza: FM 87,5MHz - 108MHz | AM 522kHz - 1611kHzDistorsione armonica FM: Mono 0,3% | Stereo 0,4%Alimentazione: AC 230V | 50HzConsumo: 105W Standby: 0,5W o inferioreDimensioni: 30x8x34,1cm (LxAxP)Peso: 5,5kgPrezzo: 1.250 euro

DCD-CX3Risposta in frequenza: SACD 2Hz ÷ 50kHz | CD 2Hz ÷ 20kHz (-3dB)Rapporto S/N: 112dBGamma Dinamica: 109dBLivello uscita: 2V (10kohm)Tipo di segnale: 1-bit DSD | 16-bit | PCM LineareFrequenza di campionamento: SACD 2,822mHz | CD 44,1kHzAlimentazione: AC 230V | 50HzConsumo: 24W Standby: 0,2W o inferioreDimensioni esterne: 30x8x31cm (LxAxP)Peso: 7kgPrezzo: 1.250 euro

ConclusioniIl DRA-CX3 e il DCD-CX3 sono delleelettroniche semplicementestupefacenti. In grado di suonarealla grande qualsiasi contenuto,sapranno interpretare ogni generemusicale in modo incredibilerispetto alle loro dimensioni.Potente e di grande qualitàl’amplificatore, estremamenteraffinato il lettore, sono dueelettroniche competitive con lemigliori realizzazioni di dimensioniclassiche, e anche di prezzo moltopiù elevato. Una serieindubbiamente geniale, questa CX3,e in grado di venire incontro aqualsiasi moderna esigenza.

Denon

16

Il sistema Denon CX3 può facilmenteinterfacciarsi con l'Apple iPod tramite la

docking station ASD-1R sempre diDenon. In tal modo sarà

possibile comandare il playerdi Apple anche tramite il

telecomando del sistema.

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La ricerca nel campo audio ha appurato da tempo che il tipo di isolamento nei cavi

può determinare effetti indesiderabili sulla resa sonora. Oggi la rivoluzionaria tecnologia DBS

(Dielectric Bias System) sviluppata da AudioQuest è in grado di ridurre drasticamente

queste conseguenze grazie ad una tensione applicata all’isolante. Una batteria genera infatti

un campo magnetico stabile, che polarizza elettrostaticamente l’isolante riducendo così

il ritardo della propagazione del segnale con il conseguente aumento della sua linearità.

Gli effetti, in termini di prestazioni audio, si traducono in una più elevata purezza e maggiore

contrasto dinamico. Inoltre la presenza di un costante passaggio di energia elettrica nel cavo

dal momento della sua realizzazione, fa si che non siano necessari tempi di rodaggio

e che quindi possa offrire prestazioni ottimali già dal suo primo collegamento o dopo lunghi

periodi di inutilizzazione. La batteria del sistema DBS, di facile reperibilità,

ha la sola funzione di mantenere un campo elettrico per cui la sua durata si prolunga per anni.

Un pulsante e un led verde consentono poi la periodica verifica dello stato di carica.

La tecnologia può apparire complessa ma i suoi effetti sono semplicemente straordinari!

Cavi di potenza DBS

Cavi di interconnessione DBS Cavi digitali DBS

AudioQuest DBSNuova energia alla purezza

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Valvole allostato dell’arte

Convergent probabilmente è il piùautorevole costruttore americano dielettroniche Hi-End a valvole.Cavallo di battaglia del produttore èl’arcinoto preamplificatore SL1,introdotto nel 1985 e oracommercializzato nella sua ultimaversione MKII Ultimate. MaConvergent è anche finali a valvole digrande spessore sonico e in grado diinterfacciarsi alla perfezione con ilpreamplificatore.

Agli occhi dei meno appassionati diaudio Hi-End, parlare diconvenienza con certe cifre in ballopotrebbe sembrare almeno“originale”, ma tant’è, visto anche lostadio Phono di cui è dotato, damolti additato come il piùperformante ingresso per giradischiin commercio. Lo stesso KenStevens, deus-ex-machina diConvergent, per migliorarlosignificativamente ne ha elaboratouna versione senza compromessi,chiamata SL1 Legend che, seppurenotevolmente migliore del suo“fratello povero”, costa esattamenteil doppio!Giunto, quindi, alla sua quartarevisione e dopo aver superato l’etàdella ragione, SL1 ha saputoresistere a qualsiasi ciclone etendenza di mercato, proponendosioggi più fiammante che mai nellaversione MKII Ultimate. Il maquillage subito dalla macchinanegli anni, ha visto numerosemodifiche sia nei componenti chenelle valvole utilizzate e infine nellostadio di alimentazione, ma ilsound-feeling è rimasto lo stesso,inossidabile, inalterato. Anche ilvalore sul mercato dell’usato resta“sorprendentemente” alto per unaelettronica di questo tipo, atestimonianza della bontà delprodotto. Una fama così“imbarazzante” ha finito però peroffuscare il resto del catalogo diConvergent, costituito da dueeccellenti finali. Si chiamano JL2Signature MKII - oggetto della prova- e JL3Signature MKII, e sonorispettivamente un amplistereofonico da 2X100W su 4/8ohm e un finale monofonico da150W su 8 ohm e 200W su 4 ohm.

Oggetto della prova è quindil’accoppiata entry-level, si fa perdire, pre/finale, in grado di“emozioni” uniche, e che esprimeuna qualità di riproduzionepraticamente senza rivali tra leelettroniche a valvole.Il preamplificatore SL1 diConvergent è considerato, sin dallasua introduzione avvenuta più divent’anni fa, il migliorpreamplificatore a valvole nellapropria classe di appartenenza,grazie anche a un rapportoqualità/prezzo assolutamenteimbattibile.

Convergent SL1 MKII - JL2 MKII

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sonore di un apparecchio. Altra “fissazione” di Ken sono i cavidi alimentazione, e infatti SL1 èdotato di un proprio cordone disezione e aspetto davveroimponenti; la Convergent consigliacaldamente l’uso esclusivo di quelcavo (ciò rappresenta anche unnotevole risparmio economico, vistii costi dei cavi speciali peralimentazione). Uno sguardoall’interno denota l’uso dicomponenti selezionatissimi;condensatori marchiati Convergentper tutti gli stadi a eccezione diquelli phono, dove è proprio KenStevens che interviene direttamentecon elementi costruiti hand-madenella sua fabbrica. Il controllo divolume e balance sono almenodegni di nota, visto che utilizzanocommutatori military-grade eresistenze a basso rumore, mentre i

cavi di interconnessione interniutilizzati sono tutti in teflon conconduttore in argento. Insomma, alsuo interno si gode uno spettacoloche è poco definire confortante.Quest’ultimo è un pre moltoasciutto in quanto a versatilità. Solo un ingresso phono con lapossibilità di variare l’impedenza dicarico della testina, due linee, untape-monitor e due uscite, null’altro,ma questo basta alla musica. Il finale JL2 non è certo da meno, ea proposito di “fissazioni” del nostroKen Stevens, egli cerca sempre difar percorrere al segnale la minorstrada possibile. Ed è per questoche i connettori di ingresso e diuscita dell’apparecchio sono postisui fianchi, i primi a ridossodell’ingresso del circuito, e i secondinelle immediate adiacenze delreoforo di uscita dell’ultimo tubofinale della catena. Una scelta nonproprio comoda, ma quando è laqualità a dettare le regole tutto ègiustificato. Molto comodo il sistema diregolazione della corrente di Bias,attuato tramite un voltometro LCD,un commutatore e delle manopolemultigiri particolarmente precise.L’operazione da fare è facile, vistaanche la grande stabilità del finale, ediventerà un piacevole rito dacelebrare ogni tanto con il nostro“bestione”...! Sul posteriore solo la vaschetta perl’alimentazione e l’interruttore; il JL2ha in dotazione lo stesso cavospeciale del Convergent SL1 ed èprovvisto per l’uscita diffusori dimorsetti molto robusti da serrarecon una chiave.

Anche loro, come questo SL1, sonogiunti alla 4° edizione e sonoentrambi contraddistinti da unaconfigurazione monotriodo in classeA pura. Rappresentano l'attualestato dell'arte in fatto diamplificazione valvolare, nonvantando molti concorrenti in gradodi annoverare simili caratteristiche.Sono massicci, ma del resto laconfigurazione monotriodo che licaratterizza, seppure la migliore dalpunto di vista sonico (si evita iltrasformatore di uscita, che è iltallone d’Achille dei finali a valvole),richiede un quantità elevata di tubi -in questo caso di 6550 e in numerodi 16 - e quindi le dimensioni e ilpeso lievitano inevitabilmente. Machi ha mai visto un finale valvolarepesare come uno digitale.

Hand-MadeCome tutti i prodotti semi-artigianali, sia SL1 che il JL2beneficiano di una costruzioneaccuratissima e tesa al

raggiungimento delle massimeprestazioni sonore, anche se ciò siriflette vertiginosamente sui costi. Ilpre e il finale condividono,ovviamente, molte scelte costruttive;il materiale dei telai, per esempio, inmetallo appesantito e irrobustitotramite l’applicazione di unparticolare strato inerte, anch’essometallico, che serve per assorbire levibrazioni, e quello per gli stampati,in teflon. Ma mentre per ilpreamplificatore tutto il circuito sisviluppa su una basetta, per il finalesi è fatto uso di una tecnologiamista con cablaggio anche in aria.SL1 è un preamplificatore conalimentazione separata, e l’unionetra il gruppo di alimentazione e lamacchina vera e propria avvienetramite un lungo cavo non dotato diconnettori. Ciò non certo per unrisparmio economico, ma pereliminare il maggior numero diconnettori e connessioni possibili,secondo Ken Stevens tra i principali“colpevoli” delle cattive prestazioni

Convergent

SL1 Ultimate MKII è dotato di alimentazione separata come nelle migliori tradizioni per i preamplificatori di livello assoluto. La macchina è disponibile sia grigio argento che nero satinato, e sia nella versione senza Phono incorporato, che, come nel casodella fotografia, con ingresso giradischi, tra l'altro uno dei migliori al mondo in senso assoluto.

Eccellente la qualità dei connettori utilizzati nel Convergent SL1 Ultimate MKII.

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faccia parte di un unico messaggio,che è poi quello che il musicistavuole trasmettere. Non c’è daelucubrare, da parlare dellagrancassa o del violino, o meglioancora della chitarra o della batteria:con questa accoppiata Convergenttutto scorre in modo piacevolmentesorprendente, e la musica sembrapiù bella di come non lo sia maistata, almeno alle orecchie delrecensore. È grandioso anche ilrispetto del silenzio. SL1 e JL2ossequiano la musica anche nelmomento estremo, quando ilmessaggio, per brevissimi istanti,manca e nulla si deve udire. Proprioin quei casi, che sonoparadossalmente i più difficili da“riprodurre”, i Convergent tacciono.E se è vero che gli apparati diriproduzione altro non sono se nondei meri “traduttori” del messaggiomusicale, degli apparecchi cheriproducono la musicainterpretandola nel loro

AscoltoQuesta accoppiata Convergent ci dàl’occasione di sfatare, una volta pertutte, la vecchia e annosa diatribatra le valvole e lo stato solido.Ascoltando questi due gioielli, infatti,si ascolta semplicemente la musica,perfettamente riprodotta,eccezionalmente piacevole, perquello che è. Non c’è nessuna - equesto in particolare per il finale -delle controindicazioni tipiche diuna amplificazione a valvole. Basso lungo, soprattutto, ma anche

personalissimo modo, ebbenequesto modo, il “modo” Convergentci affascina e ci convinceprofondamente, e come pocheelettroniche avevano fatto finora.

ConclusioniQuesta accoppiata Convergentrappresenta l’attuale stato dell’artedell’amplificazione a valvole. E chi pensava che proprio sui tubitermoionici si fosse detto tutto,aveva sbagliato di grosso. Musicali, eufonici, potenti, SL1 e JL2rappresentano l’alternativa per ilvero appassionato di musica chevuole godere, come mai prima,delle emozioni e delle profondesensazioni suscitate dalla musica.Sono costosi, il finale èingombrante: è tutto vero. Ma un prezzo bisogna pure pagarlo.E la contropartita offerta è dellemigliori, se non la migliore. A buon intenditor.

Convergent

scarsa capacità di pilotaggio e unospettro medio-alto, a volte troppopresente e incombente. I Convergent sono fluidi, dolci,lineari, ma allo stesso tempo potentie veloci quando e quanto serve. Lebasse frequenze sono ben presenti,forti, ma assolutamente sottocontrollo, come mai ci siaspetterebbe da una soluzione tuttaa valvole come questa. La scena èprofonda, ampia, e tutto èperfettamente a fuoco, scandito eintellegibile singolarmente, seppure

Preamplificatore SL1 MKII UltimateGuadagno: Linea 25dB | Phono 47dBRisposta in frequenza Linea: 0,1Hz-60kHzRisposta in frequenza phono RIAA: 20hz÷20kHz (± 0,1dB)Distorsione armonica: Linea <0,0005% | Phono < 0,001%Massimo livello di uscita: 50V RMS (Phono | Linea)Rumore: Linea 112dB | Phono 96dBSeparazione: > 90dB (Phono | Linea)Impedenza di ingresso: Linea 50kohm 20pfPhono 47,5kohm 180pf modificabileImpedenza di uscita: 100ohmDimensioni: 48,2x13x31cm (LxAxP)Peso: 24kgAlimentazione: 230VCAPrezzo: 9.500 euro Phono | 8.500 euro Linea

Finale JL2 MKII UltimatePotenza: 100W su 4ohm e 8ohm in classe ARisposta in frequenza: 1Hz÷65kHz (+0 | -3dB)Sensibilità: 835mV per la massima potenza (8ohm)Rumore: 90dBFattore di smorzamento: 10Dimensioni: 47x26,6x68,5cm (LxAxP)Peso: 82kgAlimentazione: 230VCAPrezzo: 20.000 euro

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Impressionante la dotazione di tubi di questo JL2 MKII, il quale annovera ben 8valvole 6550 per canale in configurazione OTL per una potenza di 100W canale.

La costruzione dell'SL1 Ultimate MKII è esemplare e raccoglie 20 anni di esperienzasul progetto da parte di Ken Stevens deus-ex-machina di Convergent. Notare lo chassisirrobustito con materiale inerte per assorbire le vibrazioni provenienti dall'esterno.

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back to the future

reference analogue systemsfrom € 2000,00 to heaven

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In Italia solo 25 saranno i fortunati apoterlo avere, per entrarne inpossesso è necessario prenotarlo inuno dei rivenditori della Serie 800, epoi non resta che attendernepazientemente la costruzione, fattarigorosamente a mano. Qualcunoha già provveduto.Bowers & Wilkins ha semprefesteggiato i “compleanni” piùimportanti, con un diffusoreparticolare, originale, diverso dalsolito.

Roba da ricchi

Di questa stirpe fanno parte molterealizzazioni di grande spessore che- praticamente sempre - oltre afesteggiare il costruttore inglesehanno anche rappresentato unaimportante innovazione tecnologicaapplicata all’elettroacustica. È il casodelle Silver Signature, delleSignature 30 e delle Signature 800 edi praticamente tutte le altrerealizzazioni celebrative, chesarebbe davvero troppo lungoelencare. Ma questi SignatureDiamond sono qualche cosa di più.Si prefiggono, infatti, non solo didivenire il riferimento assoluto nelsegmento dei due vie Hi-End, maanche di essere un oggetto - inquanto tale - del tutto esclusivo,dato l’esiguo numero dei pezziprodotti e l’assoluta originalità deldisegno. Solo 600 esemplari, infatti,sono davvero pochi se si pensa chela B&W è distribuita in praticamentetutti i Paesi industrializzati. Chiprenota i Signature Diamond in unotra i rivenditori della Serie 800,conoscerà passo dopo passo lastoria costruttiva della sua coppia didiffusori, la cui fabbricazione staavvenendo in un arco temporale dicirca 18 mesi, nei quali le cassesaranno consegnate man mano chevengono prodotte e ovviamentesecondo una lista mondiale diprenotazioni.

Un due vie di livello assoluto e deltutto originale per festeggiare i 40anni del costruttore inglese. Tirato in soli 600 esemplari,Signature Diamond è statoprogettato e costruito senzacompromessi e suona come mai undue vie aveva suonato.

Bowers & Wilkins Signature Diamond

La bocca del bass-reflex è inclinata versola base del diffusore, e si avvale dellatecnologia proprietaria B&W denominataFlow Port System.

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AscoltoDiffusori del genere fannoinnamorare. Non esiste nessun tipodi “ancoraggio” tecnico a ciò che siascolta. Qui non esistonopreferenze per due o tre vie, perbass-reflex o cassa chiusa. Quelloche si ascolta è musica. Null’altro. Difronte a una tale bellezzariproduttiva nulla può essere detto etutte le considerazioni cadonomiseramente. Non c’è nessun

parametro oggettivo a cuipotersi appellare,

nessun ricordo nésensazione che

possa

Bowers & Wilkins

venatura e alla forma, per meglioadattarsi alla modellazione del tutto“non convenzionale” delle SignatureDiamond, e che avviene nelle stessepresse Danesi (dove B&W ha unafabbrica specializzata) della Serie800. Il filtro cross-over è minimale, icomponenti di cui è dotatoutilizzano oro e argento, e sono statiselezionati come i più “bensuonanti” in commercio. A dire ilvero l’intera progettazione deldiffusore è avvenuta per buonaparte a orecchio, impiegandocerto gli strumenti e lemetodologie che nonmancano all’università delSuono B&W a Steyning,ma “anche”, forsesoprattutto, lagrandeesperienza diGrange e Dibb,due tra le piùacclamate iconeviventi nel campodell’ingegneriaelettroacustica.

ciò che vedete e che vi auguriamodi ascoltare: un due vie del tuttoinusuale, con un woofer da 18cmcaricato in bass-reflex con cono inkevlar, e un tweeter da 2,5cm indiamante sintetico. Alloggiato in uncontenitore esterno disaccoppiatomeccanicamente dal resto delcabinet, il tweeter è sistemato in unguscio di marmo (Grigio Carnica diMassa Carrara o in alternativamarmo Nero Belga), e prometteuna qualità di riproduzione senzapari. L’originale costruzione delleSignature Diamond è caratterizzatada una contaminazione di vari

materiali, mai utilizzatiinsieme in un diffusoreacustico, come l’alluminio

di cui è fatto l’alloggiamentodel woofer,accoppiatocon il legnochecostituisce ilmobile veroe proprio.Legno chevienedall’Italia,selezionatoin base alla

Tutto nuovoDi primo acchitto i SignatureDiamond lasciano attoniti,stupiscono. E purtroppo leimmagini, per quanto suggestive,non rendono affatto giustizia aglioggetti. Chiunque le abbia viste,abbia potuto toccarle, ascoltarle, neè rimasto profondamente colpito.Per disegnarle la B&W hascomodato addirittura KennethGrange, che in passato avevafirmato realizzazioni celebri, come leleggendarie DM6. Ad affiancarlo perla parte elettroacustica John Dibb,uno dei massimi esperti diprogettazione di diffusori alivello mondiale, e datempo tra le fila delcostruttore inglese. Sue,solo percitare alcuniesempicelebri,Signature 30e Signature800, e comeanche moltidiffusori dinormaleproduzione. Il risultato è

Le Signature Diamondcon cabinet Wakame,

una finitura particolare edi grande impatto che

non mancherà di stupire.Questo due vie si

discosta completamenteda qualsiasi altro visto in

commercio. Locaratterizza innanzi tutto

una formaestremamente originalecon un mid-woofer "in

rilievo" rispetto al mobilestesso, un tweeter con

cupola in diamantecontenuto all'interno di

un guscio di marmo, e labocca per il bass-reflex

sulla parte inferiore,all'interno di una sorta

di "becco" checostituisce il basamento

vero e proprio diSignature Diamond.

Il cabinet dove è alloggiato il tweeter è in marmo grigio carnica o nero, secondo lafinitura del diffusore. La scelta di questo materiale è stata effettuata esclusivamenteper ragioni tecniche, e l'housing è assicurato tramite una particolare struttura chedisaccoppia meccanicamente il diffusore vero e proprio dal tweeter.

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Page 26: Gammadelta 13

essere utilizzata per confrontarequesti gioielli con qualsiasi altrodiffusore in commercio. Il suonodella Signature Diamond è dolce,passionale, coinvolgente, caldo eallo stesso tempo estremamenteritmico e divertente. Nessuna codasulle basse, che sembrano generateda un driver di ben altro diametro,ma con i vantaggi, soprattutto intermini di velocità, di unaltoparlante relativamente piccolocome quello in dotazione alleSignature

Diamond; lo spettro medio e medio-alto sono poi semplicementeincredibili in quanto a ricostruzione,amalgama, scena sonora. Ilcantante, la voce, è proprio davantia te, si scorge lo spazio nel qualecanta, l’aria che respira. È un po’come se ogni volta quell’artista,quel cantante, cantassero esuonassero solo per chi lo ascolta. E allora tutto diventa emozione,stupore, tutto appare diverso dacom’era stato con un altro sistema.Le Signature Diamond hanno un

loro carattere, un loro modo disuonare, una loro interpretazionedella musica, che deve essere

vicinissima a quella “naturale”,visto che mai affaticano, mai

stridono, mai sono troppo enessun carattere eccessivo gli si

può attribuire. “Sono”,semplicemente, come

semplice, in fin deiconti è la loro

configurazione.Due altoparlanti,un cross-overche quasi nonc’è: è forsequesta la via?

ConclusioniQuesti “primi” 40 anni di B&W sonostati i più celebrativi in assoluto, vistigli splendidi frutti che hannoportato. Le Bowers & WilkinsSignature Diamond, regalo esclusivodi pochi, si faranno senza dubbioricordare e per sempresuggelleranno l’importantecompleanno del costruttoreinglese. Riferimentoassoluto e - ciauspichiamo - musaispiratrice a prezzi piùterreni di prossimerealizzazioniderivate da questipiccoli gioielli, leSignature Diamondhanno stabilito unnuovo standardqualitativo tra idiffusori a due vie.

Caratteristiche tecniche:Configurazione: 2 vie in bass-reflexAltoparlanti: 1 tweeter da 2,5cm con cupola in alluminio |1 woofer da 18cm in KevlarRisposta in frequenza: 40Hz ÷ 28kHz ±3dBSensibilità: 88db SPLDistorsione armonica: <1% 80Hz-100 Hz | <0,5% 110Hz-100kHzImpedenza nominale: 8ohm | minimo 4,6ohmPotenza raccomandata: 50W÷120W indistortiDimensioni: 23x93x37,5cm (LxAxP)Peso: 25kgFiniture: bianco con contenitore tweeter in marmo Grigio Carnica oWakame con contenitore tweeter in marmo Nero BelgaPrezzo: 16.000 euro la coppia

Bowers & Wilkins

Il mid-woofer da 16,5cm abordo delle SignatureDiamond è un componentedi nuova concezione,sviluppato ad hoc, ed èdotato di una prominenteogiva rifasatrice in acciaioinox.

Le SignatureDiamond sono

probabilmente ildue vie "meno

convenzionale" maivisto in commercio.

Forme nuove ediverse per

prestazioni di livelloassoluto:

probabilmente ilmiglior due vieattualmente in

commercio.

I morsetti per il collegamento all'amplificatoresono sistemati nel basamento in ghisa eovviamente sono della massima qualitàattualmente rintracciabile in commercio.

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Page 27: Gammadelta 13

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All’inizio della sua carriera JohnDibb lavorava nel settoreaerospaziale. Sono stati poi ilgrande interesse per la musica eper le riproduzioni musicali aportarlo verso l’industria del suono.John festeggia quest’anno il suoventesimo anniversario alla B&W.Per tutto questo tempo, è statoresponsabile della progettazioneacustica di molti dei principaliprodotti della B&W, in particolarmodo del Silver Signature e delSignature 30 creati, rispettivamente,in occasione del 25° e del 30°anniversario dell’azienda, e lo èstato anche, ovviamente, per leSignature Diamond.

Gammadelta: Le SignatureDiamond proseguono la “saga” deidiffusori serie Signature. Cosacontraddistingue questi prodottidalla normale produzione, dalpunto di vista ingegneristico?John Dibb: Si parte per creare undiffusore unico, è un punto di vistacompletamente diverso rispetto auna serie commerciale. Per il 25ºanniversario della B&W con le SilverSignature che partivano dalpresupposto di utilizzare l’argento e,cinque anni dopo, con le Signature30 - i due progetti speciali a miafirma, oltre a queste SignatureDiamond -, abbiamo messo a puntotecnologie sempre più innovative,perfezionando il lavoro già fatto inazienda. Per celebrare il nostro ultimoanniversario, le Signature Diamond,nate dalle precedenti esperienze edove il design di Kenneth Grangeha contribuito alla creazione di unprodotto unico, sotto tutti i punti divista.Gammadelta: Il cabinet delSignature Diamond è senza dubbiomolto particolare. In che manieraquesta sua particolarità contribuiscealla performance complessiva deldiffusore?

Bowers & Wilkins

John Dibb: Tutti i cabinetdeterminano delle risonanze più omeno estese e le conseguentiemanazioni acustiche involontariedel contenitore stesso deformano ecolorano il suono. Il design creatoda Kenneth Grange per il SignatureDiamond ci è piaciuto moltoproprio per le sue linee ricurve che,abbinate a una matrice di rinforzo,permettono di eliminarevirtualmente tutte le risonanzeresidue.Gammadelta: Parlaci deglialtoparlanti che hai progettato per leSignature Diamond.John Dibb: La progettazione alcomputer, unita alla grandeesperienza fatta, ha consentito diottimizzare molti parametri delmid/woofer, che ora può definirsipraticamente perfetto. La suadistorsione alle medie frequenze,per esempio, è ai livelli di quella deinostri midrange FST. Il contenitorein marmo del tweeter, poi, che è unpesante blocco di marmofisicamente isolato dal cabinet, hapermesso dei miglioramentiimpressionanti. La cosasorprendente è che, nonostante daltweeter vengano coperte soltanto letre ultime ottave delle dieci dello

spettro acustico, il perfezionamentoin termini di dinamica, risoluzione eapertura, grazie al contenitore inmarmo, sembra estendersi fino allebasse frequenze.Gammadelta: La B&W sottolineaspesso che i diffusori di suaproduzione vengono “accordati aorecchio”. Ma cosa significaesattamente?John Dibb: La scelta finale deicomponenti del cross-over èestremamente complessa. Accadespesso, soprattutto nel caso deisistemi ad alta capacità dirisoluzione, che dei filtri conparametri elettrici identici suonino inmaniera differente. Ciò dipendesemplicemente dal fatto che lenostre orecchie, e quindi il nostrocervello, possiedono una maggiorecapacità di risoluzione e unadifferente sensibilità. La selezionefinale dei componenti deve esserefatta, necessariamente, tramitel’ascolto, e non in un’unica stanza econ la stessa strumentazione, ma inpiù stanze possibili e con strumentiausiliari appropriati. Questo è ilmotivo per cui la B&W, in fase disviluppo dei diffusori, si è sempreconcentrata molto sull’ascolto,indipendentemente dal costo.

L’intervistaJohn Dibb

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Kenneth Grange è uno tra i più notidesigner industriali inglesi. Classe1929, Kenneth ha frequentato lascuola d’arte di Londraaccorgendosi da subito che il suovero talento era il disegno. La suacarriera è infatti cominciata comescenografo alla BBC, ed è poiproseguita alla Kodak (suo ildisegno della prima fotocamera“Instamatic”), fino alla B&W. Moltidei suoi disegni sono diventati“classici” del designcontemporaneo, come i rasoiWilkinson, svariate penne Parker, illocomotore 125 delle FerrovieBritanniche. La collaborazione conB&W è iniziata nel 1976 conl’originalissima DM6, e le SignatureDiamond sono la sua ultimacreazione.

Gammadelta: La Bowers &Wilkins celebra quest’anno il suoquarantesimo anniversario e hachiesto a te di creare qualcosa dicompletamente nuovo. Qual è statala tua prima preoccupazione, vistoche ne doveva derivare un prodottoassolutamente all’altezza di unevento così importante?Kenneth Grange: Conosco benela cura e la passione con cui vienesviluppato un prodotto, in ogni suafase. La mia unica preoccupazione èstata quella di creare delle formetramite le quali poter raggiungere lemassime performance. Nessunadinamica commerciale potrà mai farpassare agli ingegneri la voglia divoler migliorare, sempre ecomunque. Questo, in una società,è l’elemento più importante. Mirendo conto che l’architettura e ilmodernismo si siano sviluppati solonegli ultimi 10 anni, attraverso casee ambienti moderni, e ilcambiamento è stato piuttostodrastico. Tutto questo rappresentaun’opportunità per aziende come laB&W, è quasi una sorta dicelebrazione del proprio successo.Rappresenta un altro obiettivoraggiunto e tutto ciò grazie alcambiamento dell’architettura nella

Bowers & Wilkins

società moderna. Sarei veramentecontento se i migliori architetti delmondo capissero una volta per tutteche la qualità del suono può esseretranquillamente associata a unqualsiasi oggetto che possa risultareai loro occhi un’opera d’arte dainserire nei loro ambienti artistici.Gammadelta: Parlami delle formeche hai creato e dei materialiutilizzati.Kenneth Grange: (Ridendo)Negli ultimi anni ci sono stati molticambiamenti all’interno dellaproduzione. Si è visto, per esempio,che il vetro può essere modellato.Credo anche che, in altri ambiti,stiamo cominciando a vedere orache il cabinet di tipo tradizionalenon deve più avere delle superficipiane. Sempre più spesso citroviamo di fronte a strutture dilegno piegato o modellato,all’interno di un qualsiasi oggettoesposto in casa. Cominciamo avedere prodotti che sono untutt’uno con lo spazio circostante,hanno più carattere, erappresentano le potenzialità cheesistono nel campo dellaproduzione. Ero soddisfatto di poterproporre alla B&W una forma cheavrebbe appagato a livello acustico imiei colleghi del laboratorio, mache fosse anche un prodotto dieccellenza straordinaria, perché oraè possibile produrre un cabinettutt’altro che lineare, cosa che nonera pensabile fino a 5-10 anni fa.Gammadelta: Parlami deimateriali utilizzati e del livello difinitura, in questo caso elevatissimo.Kenneth Grange: Le rifiniture e imateriali ora vanno di pari passo.Tanto tempo fa ho disegnato per laB&W un diffusore, che ho ancora acasa e che mi piace molto. È unacolonna bianca, con una piccolascatolina sopra. È anche basculante.Questa cassa si è però rivelata unfallimento, perché la vernice cheveniva usata in quel periodo per lerifiniture non era di buona qualità e,

di conseguenza, il colore sbiadivaoppure cambiava di tono. Eabbiamo ancora molta strada dafare. Tra 20 anni, se affronteremoquesto discorso, cosa che miauguro, noteremo ulteriori grossicambiamenti in molti oggetti di usocomune. Gammadelta: Che materiali haiscelto per il Signature Diamond?Kenneth Grange: Abbiamo creatoun nuovo cabinet, utilizzando unmateriale tradizionale che vabenissimo a livello acustico. Ilmobile stesso infatti è di legnotradizionale modellato attraversopresse speciali: è davvero unpiacere guardarlo. L’altoparlante, chedeve avere una superficie piatta, lopenetra. Mi innervosisce descriverele cose che creo, in un certo sensodelle vere e proprie sculture, anchese molto semplici. Il capolavoro è iltweeter. È stato creato un veropezzo unico e, dal canto mio, l’horeso una parte importante di tuttol’insieme utilizzando il marmotradizionale, che è un materialefantastico in termini di acustica.Assolutamente inerte edeccezionalmente solido. Questo èun ottimo esempio di tecnologia,visto che oggi si possono fabbricareesemplari perfettamente uguali,grazie allo strumentocomputerizzato che viene usato pertagliare il marmo. Qualsiasi forma,anche complessa, è assolutamenteripetibile; ogni singolo esemplareviene realizzato in maniera perfettae la qualità acustica risultacompletamente conforme. Il marmoè, poi, un elemento sempre diversodal punto di vista estetico: se hai incasa due Signature Diamond (e seiobbligato ad averle), significa chepossiedi due housing del tweeteridentici dal punto di vista dellaforma, ma del tutto diversi tra diloro e rispetto a qualunque altropezzo di marmo al mondo.

L’intervistaKenneth Grange

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Fujitsu Plasmavision.Arricchite il vostro modo di vedere.

La nuova generazione di monitor Fujitsu Plasmavision cambierà il vostro

modo di vedere. Radicalmente. I due modelli HD ready, nelle versioni 42

e 50 pollici in elegante cornice lacca piano vi stupiranno infatti per le loro

immagini. E questo grazie allo straordinario processore digitale AVM-II in

grado di migliorare sensibilmente le performance video. Riduzione del

rumore digitale presente nei contenuti video, ottimizzazione delle

immagini, regolazione automatica della luminosità e contrasto in

relazione alla luce presente in ambiente e una sofisticata gestione del

colore per una maggiore naturalezza. La presenza di due ingressi HDMI

garantisce inoltre la perfetta riproduzione di sorgenti ad alta definizione

audio/video e audio multicanale. Qualità superiore delle immagini e

colori naturali in sintonia con il vostro modo di vedere. E con il

vostro stile di vita. I monitor Fujitsu Plasmavision sono coperti da

3 anni di garanzia.

www.audiogamma.it

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Ancora unavolta geniale

La cosa che riesce meglio a Bill Low,deus ex machina di Audioquest, ètrovare geniali e “concreti”stratagemmi per migliorare iltrasporto del segnale sia audio chevideo. Così fu per il sistema DBS, ecosì è per il nuovo Noise DissipationSystem, in grado di incrementaredrammaticamente le prestazioni diun cavo di segnale audio.

Audioquest è una delle aziendestoriche - ha visto la luce nellontano 1980 - nella progettazione erealizzazione di cavi audio e videodi alta qualità. Americana e nata dalgenio di Bill Low, attuale presidentee principale mente pensantedell’azienda, ha conosciuto unsuccesso via via crescente in tutti ipaesi industrializzati, con uncatalogo davvero folto e che spaziadalle connessioni di potenza esegnale audio, a quelle digitali evideo, fino ai sistemi ITC (IstantTool-less Connection, connessioneistantanea senza bisogno diattrezzatura) professionali, chestanno conoscendo un enormesuccesso. Un impegno, insomma, a360°, che vede la Audioquest non

solo sempre in prima linea, maanche antesignana di moltesoluzioni che poi il mercato e laconcorrenza cercano di mutuare. Ilsegreto di tanto successo è cercaresempre - con enormi sforziindustriali - una soluzione nuova egeniale al problema del trasportodel segnale, investendo in ricerca einseguendo sempre soluzioninuove, che abbiano un che difortemente originale e inesplorato.

ApparentementesempliceLo è stato il sistema DBS Dielectric-Bias System, una struttura checonsta di un insieme di batterie chepolarizzano il dielettrico (l’isolante),e in questo caso l’aria, aumentandonotevolmente il grado di isolamentoe migliorando, di conseguenza, iltrasporto del segnale. Tale sistema è applicabile a qualsiasitipologia di cavo e lo troviamo,infatti, in tutte le migliorirealizzazioni Audioquest sia disegnale analogico o digitale, che dipotenza. Dopo il DBS, che harivoluzionato le prestazioni ottenibilida un cavo, Bill Low ha volutoprogredire ancora, indagandomeglio sui cavi di trasporto disegnale. Ciò che ha ideato e messoin opera si chiama Noise DissipationSystem, e permette di drenare inmodo semplice ed efficace i disturbiche un conduttore può captare dalmondo esterno.

L’uovo di colomboÈ ovvio che eliminare tutti i disturbiin radio-frequenza, fonte didistorsione nei confronti dei debolisegnali audio trasportati, chepotenzialmente può catturare un

Audioquest NDS

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Noise Dissipation Systemper tuttiNumerosi sono i modelli(disponibili tutti sia bilanciato XLRche sbilanciato RCA) di cavi dotati diquesto sistema, 4 totalmente nuovie altri già a catalogo da qualchetempo. Gli entry-level si chiamanoDiamondback e King Cobra ehanno 2 strati di drenaggio, mentreColumbia, Colorado, Niagara, Sky eHorizon - tutti nuovi a eccezionedello Sky - ne hanno ben 3. Dal punto di vista prestazionale e dicosti, i cavi seguono la stessasequenza appena vista. Partendo dal basso, troviamo infattiDiamondback e King Cobra, senzasistema DBS; poi Columbia,Colorado, Niagara, Sky e Horizoncon DBS, il primo a 48V e gli altri a72V, e conduttori in rame puroPSC+ i primi due e in argento PSSgli altri. Sky e Horizon sono inoltredotati di tubi maggiorati in teflon econduttori di più grande sezione.Un particolare cenno va fatto a “suamaestà” l’Horizon, un cavoprogettato senza alcuncompromesso e che Bill Low haideato prima di tutto per se stesso.Ne è venuto fuori un vero gioiello, eciò sia di nome che di fatto. I conduttori interni sono infatti diargento puro e, sia nella versione

XLR che sbilanciato RCA, i caviHorizon vantano dei connettori no-compromise e completamenteinediti. Il pin RCA è placcato argentoe permette il serraggio a viteattraverso una grossa ghiera, mentre

cavo, ne migliora notevolmente leprestazioni in termini di noncontaminazione. Ed è altrettantovero che ci troviamo, molto più diquanto non fossimo un decenniofa, immersi in innumerevoli radiofrequenze, da quelle dei cellulari -sia GSM che 3G - alle reti Wi-Fi,bluetooth ecc. Un conduttore audioche poteva quindi definirsisufficientemente schermato qualchetempo fa, potrebbe non esserlo piùadesso. Il Noise Dissipation Systemfunziona in modo apparentementemolto semplice. Un comune cavospeciale è infatti costituito da unconduttore e da una calza esterna;quest’ultima, oltre a veicolare ilsegnale, porta a massa tutti idisturbi. Un forte campo RF causain questo sistema di schermaturauna modulazione del piano dimassa, con conseguente fortedistorsione e impoverimento delsegnale trasportato. Bill Low con ilsuo nuovo sistema NoiseDissipation System, ha trovato ilmodo di drenare, annullandole, leradio-frequenze captate, in mododa non farle neppure arrivare allacalza esterna. Ciò tramite l’utilizzodi 3 livelli di schermatura differenti,dipendenti dal modello, e cheutilizzano materiali metallici e fibradi carbonio.

Audioquest

l’XLR è in rame puro e vanta contattiinterni anch’essi in rame placcati inargento. L’attuale stato dell’arte neltrasporto del segnale audio,secondo Audioquest.

Cavo Diamondback Metallo conduttore PSC solidoDielettrico: PE in tubi ad aria DBS: NONoise Dissipation System: si | 2 stratiTerminazione: XLR o RCA elettrosaldataPrezzo per coppia cavi da 1 mt RCA/XLR: 174 euro

Cavo King Cobra Metallo conduttore PSC+ solidoDielettrico: PE in tubi ad aria DBS: NONoise Dissipation System: si | 2 stratiTerminazione: XLR o RCA elettrosaldataPrezzo per coppia cavi da 1 mt: 259 euro

Cavo Columbia Metallo conduttore PSC+ solidoDielettrico: PE in tubi ad aria DBS: si | 48 voltNoise Dissipation System: si | 3 stratiTerminazione: XLR o RCA saldatura a freddo OCCPrezzo per coppia cavi da 1 mt: 487 euro

Cavo Colorado Metallo conduttore PSC+ solidoDielettrico: Tubi ad aria in teflon DBS: si | 72 voltNoise Dissipation System: si | 3 stratiTerminazione: XLR o RCA saldatura a freddo OCCPrezzo per coppia cavi da 1 mt: 975 euro

Cavo Niagara Metallo conduttore PSC+ solidoDielettrico: Tubi ad aria in teflon DBS: si | 72 voltNoise Dissipation System: si | 3 stratiTerminazione: XLR o RCA saldatura a freddo OCCPrezzo per coppia cavi da 1 mt: 1.828 euro

Cavo Sky Metallo conduttore PSS solidoDielettrico: Tubi maggiorati ad aria in teflon DBS: si | 72 voltNoise Dissipation System: si | 3 stratiTerminazione: XLR o RCA saldatura a freddo OCCPrezzo per coppia cavi da 1 mt: 2.500 euro

Cavo Horizon Metallo conduttore PSC+ solidoDielettrico: Tubi maggiorati ad aria in teflon DBS: si | 72 voltNoise Dissipation System: si | 3 stratiTerminazione: XLR o RCA saldatura a freddo OCCPrezzo per coppia cavi da 1 mt: XXXX euro

Il cavo Extreme Sky,appena sotto il top

di gamma Horizon èdotato sia di sistema

DBS a 72V, che delnuovo Noise

Dissipation System a3 strati. Un cavo diassoluto livello per

appassionati esigentidal palato fine.

Le batterie che permettono al sistema DBS di polarizzare l'aria in modo daincrementarne drasticamente il potere isolante.

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Plasma per tutti i gusti

La gamma di TV al plasma dellagiapponese Fujitsu può dirsi davverocompleta e pronta a soddisfare leesigenze di tutti. Grazie ai modelli all-in-one, “tutto compreso” P50XTA e P42HTA, e ai due P50XTS e P42HTS con tuneresterno. Schermi raffinati e tecnologiaperfetta a misura di ogni soluzioneambientale, belli da vedere e daesibire.

La scelta di un televisore al plasmain grado di unire alte prestazioni eun prezzo competitivo è diventatasempre più difficile. Perchél’universo del digitale è affollato diofferte e la quantità strillata epubblicizzata sta prendendoinesorabilmente il posto dellaqualità. Una quantità che tende auniformarsi e ad amalgamarsi, nonsempre riuscendo a soddisfarepienamente le necessità individuali.Fujitsu, con la sua serie di TV emonitor al plasma per il mercatoconsumer, si è posta, invece,proprio l’obiettivo di soddisfare tuttele esigenze, sia economiche che

prestazionali e di flessibilità. I 4modelli oggetto del redazionalesono, dal punto di vista tecnico,sostanzialmente simili, offrendopannelli e caratteristiche del tuttoparagonabili ma con unaimportante differenziazione.Quest’ultima riguarda la possibilitàdi avere “tutto integrato” nei modelliP42HTA e P50XTA e di poterdisporre, invece, di un tuner boxesterno nei modelli P42HTS eP50XTS (con una connettività dipoco maggiore a vantaggio diquest’ultimo). I prezzi sono moltosimili, pertanto la scelta di una odell’altra soluzione diventa più unaquestione di comodità e di estetica,che non di divario prestazionale.Riguardo le finiture, mentre per imodelli all-in-one è disponibile sia ilcolore nero che quello grigioargento, per gli XTS/XTA con tuner-box esterno è disponibile solo lafinitura argento.

Tutto in dueTutto in due serie, quindi. A iniziaredai TV al plasma all-in-one contuner integrato, da 42” il P42HTA eda 50” il P50XTA, dotati di diffusoria corredo e con tecnologia di ultimagenerazione. Entrambi i modellisono infatti HD Ready, in gradoquindi di accettare qualsiasisorgente in alta definizione,perfettamente a loro agio tra imigliori e capaci di cogliere tutte leopportunità audio/video offertedalle elettroniche più moderne.L’esclusivo processore Fujitsu AVM-IIdi cui sono dotati riducedrasticamente il rumore di fondogenerato dalla compressioneMPEG2 e restituisce immaginistraordinariamente naturali, vivide e

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Fujitsu Plasma Flat TV

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Fujitsu

questo modo presenti i numerosicavi che si allacciano alle variesorgenti - brutti da vedere addossatialla parete sotto il palsma -, e cheinvece troveranno connessionenell’unità esterna. Quest’ultima offreuna maggiore versatilità rispetto allaversione all-in-one, con unsuperiore numero di ingressi adisposizione, compreso un DVI-Dper computer.

ConclusioniLa gamma di TV Fujitsu è senzadubbio la più completa incommercio e quella in grado divenire maggiormente incontro aogni esigenza. 42” e 50”, sia contuner incorporato che con boxesterno, garantiscono eccellentiprestazioni, grande versatilità el’affidabilità tipica di Fujitsu, che nondimentichiamo essere tra i primiproduttori di tecnologia plasma almondo.

nitide, in forza anche di uncontrasto eccezionale, di ben3000:1. Ma non basta, perché lastraordinaria qualità della resa visivaè dovuta anche al sensore diluminosità esterna, che calibra iparametri video ottimizzandoli infunzione della luce ambientale. La risoluzione offerta è di1024x1024 per il 42” e di 1366x768per il 50”. Ad aggiungersi agli all-in-one, la Fujitsu propone la seriecontraddistinta da tuner esterno coni due P50XTA e P42HTS, con lemedesime peculiarità tecniche deimodelli appena passati in rassegna.La caratteristica distintiva di questidue televisori al plasma è appuntola presenza di un tuner box esternodove collegare le sorgenti. Ciòfaciliterà molto la collocazione delplasma a parete, visto e consideratoche a questo andranno collegatisolo due cavi, quello dialimentazione e quello videodigitale verso il box; non saranno in

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Caratteristiche tecniche

P42HTASchermo: 42” Risoluzione: 1024x1024pixelRapporto di contrasto: 3000:1 Numero di colori: 1,07 miliardiIngressi video: 1x Composito | 1x SVideo | 2x SCART RGB |1x Component | 1x HDMI | 1x PC DSub15 analogicoIngressi audio: 2x PIN RCA | 2 via SCART | 1 via HDMIDimensioni: 103,9x64x8,7cm (LxAxP)Colori: Nero laccato o silverPrezzo: 3.090 euro versione nera | 2.990 euro versione silver

P50XTASchermo: 50” Risoluzione: 1366x768pixelRapporto di contrasto: 3000:1 Numero di colori: 1,07 miliardiIngressi video: 1x Composito | 1x SVideo | 2x SCART RGB |1x Component | 1x HDMI | 1x PC DSub15 analogicoIngressi audio: 2x PIN RCA | 2 via SCART | 1 via HDMIDimensioni: 121,6x72,6x100cm (LxAxP)Colori: Nero laccato o silverPrezzo: 4.590 euro versione nera | 4.490 euro versione silver

P42HTSSchermo: 42” Risoluzione: 1024x1024pixelRapporto di contrasto: 3000:1Numero di colori: 1,07 miliardiIngressi video: 2x Composito | 1x SVideo | 3x SCART | 2x Component| 1x HDMI | 2x PC DSub15 | 1 DVI-D (non HDCP)Ingressi audio: 3x PIN RCA | 2x 3,5mm mini-jack | 2x Digitale ottico |3x SCART | 1 via HDMIUscite audio: 1x PIN RCA | 1x Digitale otticoDimensioni plasma: 103,9x64x87cm (LxAxP)Dimensioni box esterno: 430x95x35cm (LxAxP)Peso plasma: 37kgColori: SilverPrezzo: 2.990 euro

P50XTSSchermo: 50” Risoluzione: 1366x768pixelRapporto di contrasto: 3000:1 Numero di colori: 1,07 miliardiIngressi video: 2x Composito | 1x SVideo | 3x SCART | 2x Component| 1x HDMI | 2x PC DSub15 | 1 DVI-D (non HDCP)Ingressi audio: 3x PIN RCA | 2x 3,5mm mini-jack | 2x Digitale ottico |3x SCART | 1 via HDMIUscite audio: 1xPIN RCA | 1x Digitale otticoDimensioni plasma: 121,6x72,6x1cm (LxAxP)Dimensioni box esterno: 43x9,5x35cm (LxAxP)Peso plasma: 45kgColori: SilverPrezzo: 4.490 euro

Gli ingressi a disposizione nel Tuner-Box esterno sono numerosi. Oltre ai soliticomposito e SVideo, sono infatti presenti ben 3 SCART, 2 Component, HDMI, DSub15per PC e un DVI. Non si può volere di più!

Sul pannello anteriore sono disponibili ingressi SVideo, Composito e PC, in tal modosarà possibile collegare qualsiasi tipo di sorgente al plasma anche in modo temporaneo.

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Il proiettore dei miracoli

Qualità cinematografica per emozionia tutto tondo in una splendida livrea.Questo è il Blackwing Two, unproiettore di livello assoluto perappassionati dal palato fine chepretendono il massimo dal loroimpianto. Silenzioso, luminoso,incredibilmente performante: è il proiettore definitivo.

La linea Blackwing è invececaratterizzata - lo dicevamo prima -dalla tecnologia D-ILA, e annoveradue prodotti a catalogo, il top digamma è questo Blackwing Two,che ne è la diretta coniugazioneverso il basso.

Anche belloDotato, quindi, di tecnologia eprincipi costruttivi del tutto simili aquelli a bordo del BlackWing,questo Blackwing Two si proponecome “il” proiettore Hi-End conmatrice Full-HD. In grado diprestazioni da brivido, utilizza trepannelli LCOS D-ILA con risoluzione1920x1080 e latenza inferiore a4msec. Dotato del nuovoprocessore VXP™ di Gennum, chepermette di ottenere prestazioni daprimato anche con segnali inrisoluzione standard, il BlackWingTwo offre quindi una eccellentequalità di visione in qualsiasicondizione. I tre pannelli D-ILA da1,8cm di cui è dotato, gesticonoogni canale cromatico (Rosso,Verde, Blu) in modo completamenteautonomo e permettono alBlackwing Two di riprodurre coloriestremamente saturi e totalmenteprivi dell’effetto arcobaleno. Ilrapporto di contrasto offerto è diben 15.000:1, ed è possibile anchegrazie all’eccellente obiettivo, la cuioriginale particolarità è quella diavere un rapporto di tiro ampissimoe pari a 1,4-2,8 (zoom 2X), il chepermette una agevole installazionein ogni condizione. L’ottica diprecisione installata nel BlackwingTwo permette anche di decentrare laproiezione in senso verticaledell’80% e in senso orizzontale del34%.

Cineversum è sinonimod’eccellenza. Tutti i proiettori a suafirma, dalla linea DLP che tantiproseliti ha trovato nel pubblico,fino a questa nuova Blackwingbasata su tecnologia D-ILA, sonocaratterizzati da una qualità assoluta,che li fa preferire a qualsiasiconcorrente sul mercato.Ricordiamo, solo per fare unesempio, le incredibili performancedel nuovo CV70 Ultra, proiettoreDLP con matrice 1280x720 di ultimagenerazione, che polverizzaletteralmente tutta la direttaconcorrenza.

Cineversum Blackwing Two

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tutto esclusiva in dotazione solo aquesta macchina. Ci troviamo,quindi, in buona sostanza, di frontea un proiettore definitivo, che puòparagonarsi con le migliorirealizzazioni anche di costonotevolmente superiore. Ottimoanche il processore video internoalla macchina, che riesce adeinterlacciare, duplicare e scalare ilsegnale video in modo egregio“soprattutto” in presenza di segnalia bassa risoluzione, come quelliprovenienti dall’antenna o da unDVD standard. É ovvio che le sorgenti HD comeBlu-ray Disc o SkyHD danno risultatiche è riduttivo definire stupefacenti. Con l’adozione di un processoreesterno come il DVDO VP50 siriesce a migliorare ancora, sia leperformance con i segnali SD(Standard Definition) che, in molti

casi, anche quelle con leprovenienze HD, ma certo è unulteriore costo non trascurabile chemagari si può affrontare in unsecondo momento.

ConclusioniIl Blackwing Two è un proiettoreeccezionale nella sua categoria diprezzo. Unisce doti di visione dilivello assoluto a una esteticaoriginale e particolarmenteintrigante, per un risultato, sottoogni punto di vista, davveroineccepibile. Chi vuole il massimo esoprattutto vuole affrontare unaspesa definitiva che si riveli unottimo investimento anche per glianni futuri, non può fare a meno dinon prendere in seriaconsiderazione questo CineversumBlackwing Two, che affascinairrimediabilmente.

Il sistema di gestione videoincorporato, pilotato dal processorevideo VXP™ di Gennum, amministraa piena risoluzione qualunquesegnale da 480i a 1080p, epermette l’aggiustamento fine deiparametri video, in modo daraggiungere il miglior compromessotra la sorgente, lo schermo e lastanza nella quale avviene laproiezione. Numerosi gli ingressi a corredo, tracui HDMI, Component e i “soliti”SVideo e Composito; è ovvio che,con una macchina del genere, sonoassolutamente da preferire HDMI oComponent.Con l’utilizzo di un sistema diraffreddamento a doppia camera siè riusciti, infine, a contenere il livellodi rumore acustico generato in soli22dB, pertanto è davvero il caso didire che questo CineversumBlackwing Two si vede, ma non sisente!

VisioneIl Blackwing Two è un proiettoreincredibile. Grazie alla matrice Full-HD in tecnologia D-ILA, unitaalla eccellente luminosità eall’elevato rapporto di contrasto dicui è dotato, è possibile utilizzareanche schermi molto grandi - abbiamo fatto il test con un teloda 3 mt circa di base senza nessunproblema -. E allora diventa cinema.Con una riproduzione al di sopra diogni sospetto. Tridimensionale,reale, con incarnati pieni, con unarisoluzione sulle basse luci daprimato assoluto. Qualsiasi film,ogni contenuto diventa godibile e

foriero diincredibilisoddisfazioni. Ilrumore generatodal proiettore èpraticamentenullo, e si riesce agodere dellaproiezione senzaalcuninquinamentoacustico, e ciò adispetto di alcuniprodotti dellaconcorrenza checerto nonpossono definirsi“silenziosi”. Anchela luminosità èsuperiore, equesto grazie auna lampada del

Cineversum

Caratteristiche tecnicheTecnologia: 3x0,7” D-ILA LCOSRapporto d’aspetto: 16:9Tempo di risposta: 4msRisoluzione nativa: 1920x1080pixelContrasto nativo: 20.000:1Lampada: 200W NUP | durata 2000hr.Lenti di proiezione: 16 tutte in vetroRapporto di tiro: 1,4:1-2,8:1Shift ottico: ±80% orizzontale | ±34% verticaleSchermo ottenibile: 50÷250”ANSI: 1000lumenIngressi: 2HDMI | 1 Component | 1 Composito |1 SVideoConsumo di corrente: 280WAlimentazione: 100VAC÷230VAC | 50/60HzRumorosità: 22dBDimensioni: 58,5x17,5x50,5cm (LxAxP)Peso: 11kgPrezzo: 7.900 euro

Il design del BlackWing Two è rivoluzionario e al tempo stesso molto elegante. Un guscio sfuggente laccato nero di grande bellezza edal quale si sprigionano immagini "almeno" altrettanto belle.

Il parco ingressi a disposizione è molto ampio e prevede HDMI, Component, SVIdeo eComposito, oltre a un ingresso RS-232 per aggiornamenti software.

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La leggenda continuaUna tecnologia superiore che abbina il design della serie di riferimento P-01/D-01

ad una nuova elaborazione del segnale DSD.Una combinazione di macchine in grado di esprimere nella sua purezza

tutto il potenziale sonorodei formati CD e SACD.

P-03Nuova meccanica VRDS-NEO supportata da struttura ad alta rigidità

Stadio di alimentazione e trasporto separati in una costruzione “dual chassis”Trasferimento digitale dei segnali DSD con interfaccia i.LINK, oltre al formato ES-LINK di ESOTERIC

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D-03Diretta derivazione del convertitore di riferimento Esoteric D-01 a struttura mono-block.

Convertitori D/A Analog Devices AD 1955, pilotati in modalità differenziale per l’elaborazione dei segnali DSD e PCM. L’estrema versatilità del sistema P-03/D-03

offre all’utente una serie di modalità di riproduzione selezionabili,come CD audio (Redbook), decodifica nativa DSD, conversione PCM

e un’avanzata conversione del segnale PCM/DSD.

www.audiogamma.itVia Pietro Calvi 16 Milano Italy Telefono 02 55181610 [email protected]

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Grazie a Roth, quella stessa musicadiventa condivisione. E niente verràperduto in qualità di quelle note,che sembreranno moltiplicarsiespandendosi per riempirel’ambiente: il suono che restastupirà, lasciando esterrefatti. Nitido,pulito, intenso. A rendergli onoresarà proprio l’accuratezzatecnologica che Roth ha riservato alsuo Music Cocoon MC4, in grado diprestazioni assolute e assolutamentebello in quanto a estetica. Quasi unoggetto di arredo, piccolo earmonico ma di carattere: non soloun amplificatore. Un prodottoinnovativo che diventa tendenza,fondendo originalità e qualitàcostruttiva con una linea moderna,morbida e avvolgente.

TrasparenzeQualità garantita da una tecnologiaall’avanguardia per questo piccolo ebello Music Cocoon MC4,preamplificatore a valvole e finale aMos-Fet in un solo telaio cheracchiude una docking station perApple iPod. Alimentato tramite unasezione esterna di elevatissimacapacità, è dotato di un vero eproprio amplificatore Hi-Fi,costituito da una sezione

preamplificatricecon due valvole

12-AX7 e due 12-AU7 e di sezionifinali ad altacorrente in

tecnologia Mos-Fet.

Lo chassis che locontiene fondel’alluminio satinatonero della base conil plexiglass della

Un piccolo gioiello fatto di trasparenzesatinate immerse in un rosso intrigante,caldo. Finalmente un amplificatore avalvole per Apple iPod di qualitàassoluta, che accarezza la musicarestituendo un suono perfetto. È attraente nelle forme, tonde eavvolgenti, originali. Per chi nonsi accontenta della solatecnologia e la vuole anchebella.

Le valvoledell’iPod

Roth Music Cocoon MC4

Finalmente i suoni riprodotti informato “tascabile” dal nostro sottileiPod, potranno diffondersi nellastanza superando il limite originariodi una musica fatta e pensata peressere ascoltata in solitudine.

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parte superiore,che rendevisibili levalvole e icondensatoridi filtrocontenuti ineleganticapsulemetalliche. Per unatecnologia che si svela, mostrando ipropri segreti costruttivi. Segreti cheracchiudono meccanismi perfetti, lacui efficienza e funzionalità sitraducono nell’ascolto trasparentedel suono riprodotto, con unapotenza di uscita RMS su 8ohm diben 2x13 W. Sul frontale sonoposizionate due manopole inalluminio satinato, una per ilcontrollo del volume e l’altra per laselezione degli ingressi. Tali funzionipossono essere svolte anche daltelecomando in dotazione, inalluminio tornito dal pieno e dalquale si può controllaredirettamente anche l’iPod.

Rosso come un iPodMa l’originalità della forma e leelevate prestazioni non sono l’unicomotivo di attrattiva per questoMusic Cocoon. La linea affascinante

e pulita diventainfatti irresistibile quandol’amplificatore è in funzione e uncolore rosso caldo lo avvolge,illuminandolo. Il piccolo iPod siaccenderà alloradi riflessi nuovi,appagando cosìdue sensi, la vistae l’udito, che silascerannoaccarezzare daun suono e dauna luce inattesi.Un oggetto che èfascino discretoracchiuso in unapiccola ingegneriaperfetta efunzionale, fatta di meccanismi volti aottenere la massima qualità della resasonora. E in coppia con il MusicCocoon anche il vostro affezionatoiPod vi sembrerà diverso, unico.

continuamente i confini. L’MC4Music Cocoon è una di quelleopportunità, insieme intuizione delnuovo e garanzia della tradizione.Le sue performance sono infatti unaincredibile alchimia tra il cristallinodello stato solido e l’eufonico dellevalvole, rendendo l’ascolto dell’iPod,piacevole e armonico. “Bello”all’ascolto. E ciò è quello che deveessere un apparato di riproduzione.Non temano neanche i fanatici dellacompressione: anche con fileestremamente “sacrificati”, l’MC4esprime una qualità di riproduzionedavvero eccellente e assolutamenteincredibile.

ConclusioniIl Music Cocoon è un oggettosplendido, una sintesi perfetta diqualità e originalità. Semplicementeda innamorarsene. Piccolo, rotondoe luminoso sa racchiudere al suocentro l’inimitabile iPod in maniera

assolutamentearmonica,

naturale. E sa farlosuonare con unanitidezza cheincanta e stupisce.

Grazie aun’ingegneria

moderna che sposala tendenza, unsodalizio in cui aguadagnarne è lamusica. E vi

sembrerà di nonaver mai ascoltato così, di coglierenote nuove e sfumature diversefinalmente diffuse nello spazio,perfettamente accolte dalla stanza. Ilpiccolo iPod diventa grande.

AscoltoPer ottenere il massimo delleprestazioni dal Music Cocoon MC4,la compressione utilizzata per

inserire i brani all’internodel Player Appledovrebbe essere la

minima possibile,meglio se nulla. Peruna qualità sonica assaipiacevole. In questo

caso si perde lapercezione della

fonte sonora perimmergersi totalmentenel messaggio musicale,con grande godibilitàpersino dei puristi,

diffidenti e pocoentusiasti in materia di iPod.

Che, pure, offre opportunità nuovetutte da scoprire, all’interno di unmercato in continua evoluzione emai statico, in cui si impone lanecessità di ridefinire

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Caratteristiche tecniche

Potenza di uscita RMS: 2x13W 8ohmRisposta in frequenza: 20Hz÷30kHzDistorsione: <0,5%Rapporto segnale/rumore: 90dBImpedenza di ingresso: 100kohmAlimentazione: 110V/230V AC selezionabileConsumo: 50VADimensioni: 18,7x17,4x10,8cm (LxAxP)Peso: 1,8kg solo amplificatorePrezzo: 549 euro

Roth

La qualità dei morsetti e degli attacchiutilizzati è estremamente elevata. Al centrol'uscita SVideo dal quale prelevare ilsegnale video nel caso si utilizzi un AppleiPod con questa funzionalità.

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pratici, o meglio come ciò si traducanelle abitudini quotidiane di unnipponico appassionato di Hi-Fi, viconsiglio di leggere una qualsiasirivista giapponese o di visitare unqualsiasi sito Internet. Noterete,nelle foto che rappresentano gliimpianti dei lettori giapponesi, dellesituazioni piuttosto particolari,difficili da trovare in altri paesi. Tra lecose più curiose ci sono lescaffalature, che il più delle volteoccupano intere pareti dalpavimento al soffitto e che risultanosempre piene di apparecchi usati, dicavi, di pezzi di ricambio, insommasono pieni di roba vecchia e di pocovalore. Ciò accade soprattutto nelcaso di foto di lettori fanatici di Hi-Fi(è raro che su una rivista o su unsito Internet appaia l’impianto di unaudiofilo alle prime armi). In effettinon si capisce per quale motivo igiapponesi non si liberino mai dinulla, forse perché la maggior partedegli apparecchi vecchi di fatto hacosì poco che tanto vale tenerseli, aparte i “grandi classici”,naturalmente. All’origine di questo tipo diatteggiamento vi sono però anchealtre ragioni, a sfondo più romanticoe filosofico; non si tratta solo diquanto poco valgano gli impiantiusati. La verità è che i giapponesivogliono conservare un ricordo ditutto ciò che riguardi la loro vitaterrena (non a caso quandoviaggiano scattano migliaia di foto)e questo accade anche conl’impianto Hi-Fi. Insomma, qualsiasisia il motivo, i giapponesi sonopressoché imbattibili nel valutareattentamente i cambiamenti daapportare al loro impianto e sembrache abbiano sempre un gran

La maggior parte di noi amapensare che gli audiofili giapponesisiano persone completamente folli,ma non è così, anzi dobbiamoammettere che gli amanti dellamusica di tutto il mondodovrebbero invece ringraziarli,molto di più di quanto non sia maistato fatto in passato. Se cifermiamo ad analizzare gliorientamenti, che da sempredominano il settore audio high-endsin dalla nascita, dobbiamoriconoscere che quasi tutte questetendenze sono nate proprio inGiappone. Ma per quale motivonessuno riconosce ai giapponesi ilmerito di tutto questo?La risposta è semplice: quando èstata l’ultima volta che avete lettouna rivista giapponese di Hi-Fi?Ogni volta che ci troviamo di frontea una qualsiasi novità in ambito Hi-Fi, diamo sempre per scontato chesia stata introdotta dagli americani odagli inglesi, basti pensare allabobina mobile o alla rinascita dellevalvole in generale. Ma non è così.Questo accade solo perché l’ingleseè da sempre la lingua “globale”, intutti i settori: nella scienza, nellaletteratura, nell’alta finanza e nelmondo dell’intrattenimento ingenerale. La verità è un’altra: dietro“quasi” ogni nuova creazione audiosi nascondono proprio i giapponesi,con la loro ossessione per ildettaglio, le loro tradizioni e la loroabilità artigianale. E bisognaammettere che arrivano sempre perprimi.

I ricordi della vitaterrenaPer poter capire a fondo cosasignifichi tutto questo in termini

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Le vie del suono. Giappone

Ken Kessler è uno tra i più notirecensori di Hi-Fi a livello mondiale.Firma autorevole di molte rivisteinternazionali di settore in linguainglese, tra le quali ricordiamoStereophile (USA) e Hi-Fi News (UK).Oltre ad aver realizzato molti librispecifici sulla materia e scrittoinnumerevoli articoli, può definirsi apieno titolo un vero appassionato diriproduzione musicale fin dai suoialbori, e rappresenta una delle iconeviventi del settore, almeno dal puntodi vista giornalistico. Acutoosservatore e grande professionista,coltiva molte altre passioni, tra cuiorologi, vini e.. l’Italia..!

Ken Kessler

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Le vie del suono

numero di apparecchi e accessori adisposizione ogni volta che devonomodificare il rendimento del loroimpianto.

Volontà di apparireTutto questo è perfettamentenormale in Giappone, soprattutto agiudicare dai negozi. Tutte le volteche sono stato in questo Paese,sono sempre andato in negozi high-end e ogni volta restavo abocca aperta per la varietà e laqualità degli accessori. Per farvi un esempio, l’ultima voltanel 2005, ho trovato un nuovomodello di cuffie da 100 euro circa:ci credete se vi dico che sono lemigliori che abbia mai usato in vitamia? Gli altoparlanti, i padiglioni, leprese audio: tutto rifinitoperfettamente, neanche fosserogioielli preziosi, in una confezioneadeguata e complete di manuale diistruzioni. Dobbiamo ammettereche tutto ciò che proviene dalGiappone è lontano anni luce daldilettantismo occidentale.Quando poi ti capita di visitare lasala d’ascolto di un giapponese, perprima cosa non ti spieghi come maisi tratti sempre di stanze minuscole,dopodiché ti siedi e cominci avalutare attentamente ogni minimoparticolare. Ti chiedi ad esempiocome riescano i giapponesi adammassare così tanti oggetti, in cosìpoco spazio. Non si capisce, poi,perché continuino a utilizzare,avendo appunto così poco spazio adisposizione, dei diffusori a trombadella Tannoy o della Klipsch,quando esistono dei modelli piùpiccoli e che suonano pure moltomeglio. Penso che tutto questodipenda dalla “volontà di apparire”dei giapponesi, come mi haconfermato un mio amicogiapponese, grande appassionato di

musica. Ciò non significa, però, chei giapponesi aspirino semplicementea possedere volgarissime macchinedi grosse dimensioni o orologi tantocostosi quanto appariscenti.Si tratta piuttosto di volerraggiungere a tutti i costi uno statusquo, in termini di ascolto.

Potenza della stampaVi faccio un esempio. Se le rivistespecializzate giapponesi scrivonoche bisogna assolutamente averedegli altoparlanti con 18 woofer,tutti corrono a comprarli, e ciòdimostra quanto la stampa siapotente in questo paese, molto piùche altrove.E poi non vi dimenticate che è statoproprio un giapponese a mettersi incasa un impianto con diffusori atromba che dal giardino arrivano incasa passando attraverso la cantina.C’è da dire, comunque, che inqualche modo i giapponesi riesconosempre a far funzionare tutto. Mi ècapitato di vedere, migliaia di volte,delle case giapponesi le cui saled’ascolto non erano più grandi di 3o 4 metri, con dentro altoparlantiprogettati per stanze di minimo 5 o6 metri. In ogni caso, a parte lascomodità di posizionarli e metterlia punto, i giapponesi fanno di tuttoper acquistare degli altoparlantienormi e comportarsi, poi, come sefossero dei bonsai.Non a caso ho usato questaanalogia: di fatto la culturagiapponese compenetra ogni partedell’impianto audio. Basti pensare atutte le creazioni, tanto bizzarrequanto meravigliose, provenienti dalGiappone, come ad esempio ilettori CD e i giradischi thread (afilo?), i bracci multi-pivot, testinerifinite in giada, in laccato urushi, inlamine d’oro, o con strutture inmassello di radica.

Novità dal GiapponeOgni volta poi che si parla diminiaturizzazione, bisognariconoscere che i giapponesi sonoimbattibili. Persino la tecnicaartigianale dei modellini dimacchine in miniatura, tipicamenteeuropea, più specificatamente dicompetenza di italiani e francesi, èstata appresa dai giapponesi allaperfezione. In tema di impianti Hi-Fi, poi, i giapponesi attribuisconouna tale importanza al particolare,che non ci possiamo meravigliareche siano stati proprio loro arealizzare le migliori bobine mobilial mondo. Insomma, ci volevaproprio qualcuno, negli Stati Uniti ein europa, che “spiegasse” al restodel mondo che le novità del settoreaudio non sempre nascono inInghilterra o negli Stati Uniti.Solo qualche esempio: glialtoparlanti a tromba sono statirimessi in circolazione daigiapponesi e solo successivamentesono diventati famosi in Francia, e

poi in tutto l’Occidente, grazie aquel genio di Jean Hiraga. Che diredelle testine a bobina mobile? Èstato il leggendario Dave Fletcherdella SOTA e Sumiko (sebbenepiaccia molto alla Linn fregiarsi diquesto) a introdurle nuovamente inOccidente, ma provenivanoanch’esse dal Giappone,naturalmente. E i triodi single-ended? I giapponesi non hanno mai smessodi ammirare i Western Electric 330B.Per non parlare, poi, dei diffusori anastro e dei collegamenti inargento. Sono stati introdotti inOccidente da Audionote e da BobYates. Che dire, per concludere? Magari potessimo comprendere ilritmo del tamburo di Kodo e il kotopizzicato... e capire una volta pertutte come i giapponesi possanoottenere una qualità del suono cosìspeciale, nonostante amino unamusica praticamente priva digamma media.

Ken Kessler

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l’elettronica, riuscendo ascandagliarne perfettamente motivi,luci e ombre. Fino agli ultimi giornidi una vita travolgente, attraverso laquale il grande musicista si muovecon il disagio fascinoso checaratterizza le personalitàeccezionali, in continuatrasformazione e in bilico, dominatadall’impeto delle illuminazioniingovernabili con la razionalità. Unlavoro invidiabile e per certi aspettipionieristico, quello di Salvatore, chesi muove perfettamente a suo agioin un terreno difficile, una fase dellastoria della musica controversa eincompresa ai suoi tempi e che,forse proprio per questo, ha apertopossibilità espressive nuove,anticipando le tendenze ediventando spinta propulsiva allasperimentazione. Testofondamentale per tutti coloro chedesiderino approfondire econoscere la personalità artistica diMiles Davis, fornendo insiemeaccuratezza bibliografica, analisicritica ragionata e qualcosa in più,che ne è in certo qual modol’anima: l’ineffabile volontà diaccostarsi all’illuminazione. La stessadi Miles, la stessa della musica.

In libreriaLo SciamanoElettrico

Miles Davis“Lo Sciamano Elettrico”

Stampa alternativaNuovi equilibri

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Affascinante novità in libreria. “Miles Davis. Lo sciamano elettrico”è un’opera intensa e documentata,che intreccia indissolubilmente arteoratoria emozionale e precisionescientifica dei dettagli, indulgendotalvolta allo stupore che mai siesaurisce al cospetto di un genio.Gianfranco Salvatore traccia unritratto indimenticabile di MilesDavis, “uomo impossibile” dallecontraddizioni tanto profonde einsanabili quanto strabilianti,assorbite e restituite in unaproduzione musicale in grado difondere insieme tradizione einnovazione. Un dualismo che èchiave interpretativa di un’esistenzaumana e artistica discussa ediscutibile, che si risolve nel suono.Il libro racconta di questo,dell’uomo e dell’arte, di storia emusicologia, con la chiarezzalimpida e razionale di un approcciodocumentaristico e la piacevolezzaestetica del racconto, avvincente einformato. “Lo sciamano elettrico” èuna seconda edizione approfonditache cerca di avventurarsi in unaspetto per certi versi oscuro dellavita artistica di Miles, l’esperienzadell’incontro del jazz con il rock e

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Colour You Like fa da preludio allacruda Brain Damage e alla tracciaconclusiva Eclipse, intensa esurreale composizione che tratta deidisagi dell'essere umano costretto avanificare ogni suo sforzo perché siscontra perennemente con l'eclissedi luna. Un disco strepitoso sottol'aspetto musicale, ma anche uncorollario di precetti filosofici, unavera e propria way of live. Nel 1975 i Nostri Eroi sono sullepagine di tutti i giornali grazie almeraviglioso Wish You Were Here,opera dedicata alla figura deldiamante pazzo Syd Barrett. Apre echiude energicamente Shine OnYou Crazy Diamond, una suitespaziale che simboleggial'irresistibile ascesa verso l'universoche ci circonda. In Welcome To TheMachine Barrett è invitato araggiungere i Floyd nella macchinadei sogni con cui è possibile fuggiredai propri problemi, vincere l'ansiae realizzare oniricamente i propridesideri. L'affascinante title-track èun pezzo struggente sulla sorte diun compagno di viaggio oramaiincapace di stare al passo con itempi e con la stessa realtà.Passano due anni e i Pink Floydpubblicano Animals, trentatregiri unpo' controverso, accoltoentusiasticamente dalla criticaspecializzata, non altrettanto dai fan.Questo lavoro fu ispirato allacelebre novella di George Orwell Lafattoria degli animali. Si cerca dicapire i comportamenti di ogniessere umano dividendo la nostrarazza in tre specie di base: maiali(sublime Pigs On The Wind), cani epecore e fondando su questaclassificazione una profondarevisione critica dei nostri

Pink Floyd(1973 - 2007)L'eclisse di luna

«…E tutto quanto sotto il sole è insintonia/Ma il sole è eclissato dallaluna/Non c'è un lato scuro nella luna,in realtà/Di fatto è tutto oscuro»

(Roger Waters da Eclipse)

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Anselmo Patacchini

Nel 1973 vede la luce The Dark SideOf The Moon, il progetto piùambizioso dei Pink Floyd cherichiese più di un anno di intensalavorazione. Appoggiato il vinile sulpiatto, dopo appena pochi secondisobbalziamo dalla poltrona: uncuore pulsante, che aumentagradatamente di intensità (primodei tantissimi effetti speciali inprogramma) introducel'emozionante Speak To Me seguitadall'eterea Breathe In The Air. Unacuriosa sinfonia di sveglie esuonerie varie dà il via a Time, unodei pezzi cardine del disco,caratterizzato dai funamboliciinterventi percussivi di Mason che sicontrappongono alla melodia diWaters e di Wright in stato di grazia.In chiusura di prima facciata unacanzone da brividi: The Great Gig InThe Sky in cui Clare Torry, bensostenuta da altre tre bravissimevocalist, delizia le nostre orecchiecon una straordinaria performance.L'avidità per il denaro è lo scottantetema affrontato nella celeberrimaMoney, mentre Us And Them è unaballata dal dolce incedere, ma conliriche velenose. Lo strumentale Any

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Le monografie di Musik Box: Pink Floyd

comportamenti. Assistiamo a unainvoluzione musicale: infatti, ilquartetto inglese sceglie di utilizzareun sound cupo molto più vicino acerte atmosfere di Atom HeartMother e di Meddle piuttosto che ailavori dell'ultima produzione. Si giunge così, con la fine degli anniSettanta, alla prima opera rock dicasa Floyd. Il monumentale TheWall è frutto delle fantasie e delledinamiche famigliari di RogerWaters, che perse il padre (senzamai conoscerlo) durante lo sbarcoalleato di Anzio. Il doppio album èun'allegoria sulla societàcontemporanea, incentratasull'analisi dell'alienazionedell'uomo, derivante daun'oppressiva e totalitaria chiusuradel potere centrale nei confronti delsingolo, equivalente alla costruzionedi un massiccio muro che locirconda e lo soffoca. L'iniziale InThe Flesh? dai suoni maestosi, maoscuri, chiarisce subito leproblematiche di cui sopra e ilbrano seguente The Thin Ice esplorail rapporto padre-figlio che continuain Another Brick In The Wall (Part1). Naturalmente la vita continua, eil periodo della scuola è visto comeun momento di prevaricazionedell'insegnante sull'alunno (TheHappiest Days Of Our Lives), finoalla ribellione totale di quest'ultimoin Another Brick In The Wall (Part2). Fra tante difficoltà emerge,fortunatamente, la figura materna(Mother) considerata dalgiovanissimo protagonista Pinkcome l'unico appoggio concreto,l'unica risposta a ogni domanda e lasoluzione per ogni dolore. Nella B-side del primo disco diventa via viapalese lo smarrimento di Pink(oramai cresciuto e con unmatrimonio fallito alle spalle) solo e

disperato, sull'orlo del precipizio(Goodbye Cruel World). Il secondodisco ha inizio con Hey You: undisperato grido d'aiuto. A questopunto l'unica soluzione per salvarsiè quella di uscire fuoridall'isolamento e ristabilire i contattida dove si erano interrotti (NobodyHome), trasformandosi da essereangosciato in un predicatore, unafigura dittatoriale e nello stessotempo teatrale, fino a maturare ladecisione del ritorno a casa (Stop),ritorno che coincide con la definitivaliberazione dai nostri vincoli psico-sociali e quindi con l'uscita definitivadal muro: «Da soli o incoppia/Quelli che ti amanoveramente/Camminano su e giùfuori dal muro/Alcuni mano nellamano/altri riuniti in gruppi...» (daOutside The Wall). The Wall fu anche un concertomemorabile, eseguito dal vivo ingrandi spazi, tra febbraio e agosto1980, per poche decine di migliaiadi fortunati spettatori divisi tra LosAngeles, New York e Londra ereplicato nei primi mesi del 1981,per otto serate consecutive, allaWestfalenhalle di Dortmund e agiugno, nuovamente, nella capitaledel Regno Unito all'Earl's Court.Intanto a dicembre Waters cominciòa lavorare alacremente per latrasposizione cinematografica di TheWall. Alan Parker, regista di famamondiale (Fuga di mezzanotte,Saranno famosi) si offrì comecollaboratore esterno per la suarealizzazione, ma poi vennecoinvolto direttamente alla regiadella pellicola, che ebbe comeprotagonista Bob Geldof. Il frutto dimesi di duro lavoro per Parker,Waters e Gerald Scarfe (ildisegnatore della copertina di TheWall, il quale realizzò una serie di

animazioni che contribuirono alsuccesso del film) venne presentatonel maggio 1982 al Festival diCannes, riscuotendo un eccellentesuccesso e fu in grado di avvicinareal grande schermo anche quellafascia di spettatori solitamentelontani dalle vicende musicali dellaband. Dopo la cacciata di RickWright i Pink Floyd si ripresentanoin trio (Waters, Gilmour e Mason)con The Final Cut pubblicato nelmarzo 1983. Complessivamente illong-playing non è paragonabile aglialti standard che il gruppo avevagarantito fino ad allora, fruttodell'armonica coesione delle variepotenzialità di ciascun componente.Se escludiamo un paio di episodi, lepartiture hanno quale unico scopoquello di sostenere in manieramolto discreta i monologhi diWaters, lanciato in un'universale edurissima accusa contro l'inutilitàdelle guerre, la loro stupidità e lafutilità dei motivi che spesso leoriginano. The Gunners Dream è,probabilmente, il vertice emozionaledell'ellepi, in cui il magnifico saxdell'ospite Ralph Ravenscroft siinsinua alla perfezione sul grido didisperazione per un sogno tradito, ilsogno coltivato da ogni ex soldatodi arrivare un giorno a vivere in unasocietà egualitaria, libera dallaviolenza e dalle atrocità. Questo fuanche l'ultimo album realizzato daRoger Waters con i Pink Floyd.Mentre veniva distribuito in tutti inegozi, infatti, il bassista era già insala per incidere The Pros And ConsOf Hitch Hiking, che diede inizio allasua carriera solista.Nel 1984 Gilmour realizzò AboutFace e il relativo tour mondiale conscarsa risposta di pubblico. L'altromembro della band, Nick Mason,agli inizi del 1985 era impegnato instudio assieme a Rick Fenn per lastesura di Profiles, disco pubblicatonel più completo disinteresse cuipartecipò Gilmour per unaconvincente parte vocale nel motivoLie For A Lie. Tale collaborazione fula scintilla che fece risvegliare neidue musicisti la voglia di tornareinsieme. Nel dicembre dello stesso

anno, Roger Waters, quasi a volerchiarire ufficialmente le propriedecisioni, comunicò alla EMI lavolontà di non proseguire la suaesperienza con i Pink Floyd. Nel1986 Mason e Gilmour trovarono ilcoraggio e il denaro necessari perunirsi in uno sforzo discograficocomune. Waters, in una riunionesocietaria dei Floyd, venne aconoscenza dei loro piani e reagìnel peggiore nei modi portando ilnome della band davanti all'AltaCorte britannica per chiuderedefinitivamente l'affare Pink Floyd.Dopo infinite vicissitudini Mason eGilmour, in appello, riuscirono adappropriarsi definitivamente deldiritto a detenere il nome PinkFloyd. Raggiunti in extremis da RickWright, nel settembre 1987pubblicarono l'attesissimo AMomentary Lapse Of Reason. Lalavorazione fu lunga e complessa.Venne abbandonata l'idea iniziale direalizzare un concept in favore diuna semplice raccolta di canzoni,per le quali Gilmour si fece aiutarenella produzione, stesura ecomposizione da Anthony Moore eda Phil Manzanera, cui si unì ilsapiente lavoro di Bob Ezrin checontribuì a rendere la strutturamolto omogenea. Il prodotto finale,grazie anche all'apporto di ospitieccellenti come Tony Levin,Carmine Appice e Tom Scott, fusicuramente eccellente. L'album, ilprimo realizzato dalla band nelnuovo formato digitale del compact-disc, si piazzò molto bene nelleclassifiche di tutto il mondo,battendo nelle vendite il precedentedisco in studio. Fra i vari brani inscaletta segnaliamo: Signs Of Lifedall'aria limpida e sognante, a trattipsichedelica, che ci mostra unGilmour ancora legato alle sonoritàdi Wish You Were Here; ilsuggestivo Learning To Fly, primosingolo estratto dall'album; OneSlip, caratterizzato da una cadenzapop-elettronica; la ballata On TheTurning Away, immediata e di forteimpatto; Terminal Frost arricchitodal sax inebriante di Tom Scott e losplendido finale di Sorrow dove il

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The Final Cut 1983

The Wall 1982

A Momentary Lapse Of Reason 88

Animals 1977

The Dark Side Of The Moon 1973

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chitarrista si scatena con sublimi riff.Questo progetto dei nuovi Floydrisultò vincente soprattutto grazie aun’interminabile tournée effettuatain completo relax, con una gioianelle esecuzioni e un'allegriaparticolare rispetto alla rigidità delperiodo con Waters. Le trovatesceniche, l'audio superbo, lascintillante riproposta dei vecchisuccessi assieme alle recenticomposizioni, fecero delMomentary Lapse Of Reason Tour(aperto nel settembre 1987 e chiusonel luglio 1989 dopo duecentoconcerti, compresa una replica alFestival di Knebworth il 30 giugno1990) uno degli spettacoli daGuiness dei primati, grazie a milionidi spettatori e incassi miliardari. Dalle tappe newyorkesi del tour di AMomentary Lapse Of Reason furealizzato un doppio album e unavideocassetta dal vivo, DelicateSound Of Thunder, che fotografavaabbastanza fedelmente la lororitrovata vitalità musicale. Il lavoro èben registrato e testimoniaufficialmente uno spettacolo deiFloyd, da sempre restii a immetteresul mercato materiale live. Il discoottenne buoni risultati di vendita,tanto da giustificare una ripresadella tournée in europa nellaprimavera del 1989 (indimenticabilelo spettacolo di Venezia trasmessodalle TV di tutto il mondo). Sette anni dopo, nel marzo 1994, èdato alle stampe The Divison Bell,che restituisce Rick Wright in ottimaforma, Nick Mason pienamenteristabilito come musicista esoprattutto David Gilmour capace diritrovare il giusto equilibrio graziealla presenza di una nuovacompagna, Polly Samson, che loaiuta nella stesura di alcuni testi deldisco, fungendo anche da musaispiratrice e da stimolo per ilchitarrista. Le atmosfere sono pacatee molto riflessive, anche se lesonorità dei due laboriosistrumentali Cluster One eMarooned sono alquantospettacolari. Gilmour imprime allachitarra vertiginosi giri armonici,Mason si adopera in un drumming

Le monografie di Musik Box: Pink Floyd

successivo la EMI si ingegna conun’astuta operazione commerciale,realizzando Echoes - The Best OfPink Floyd una raccolta di successiimpreziosita da un inedito. Il 2luglio 2005 ad Hyde Park di Londra,in occasione del Live8, lamanifestazione musicale organizzatada Bob Geldof per sensibilizzarel'opinione pubblica sulla povertà esui problemi del Continente Nero, iPink Floyd tornano in viaeccezionale a esibirsi con la line-upstorica (Gilmour, Mason Wright eWaters) eseguendo quattro pezzi:Breathe, Money, Wish You WereHere, Comfortably Numb.Nel 2006, in alcune tappe deiconcerti estivi di Roger Waters, cheprevedevano in scaletta l'esecuzioneintegrale di The Dark Side Of TheMoon, Nick Mason si è unito algruppo di Waters nella secondaparte dello spettacolo. Lo stessoNick Mason il 31 maggio 2006 haaffiancato Rick Wright nella serataconclusiva del tour On An Island diGilmour alla Royal Albert Hall diLondra, ricostituendo di fatto i PinkFloyd per due pezzi: Wish You WereHere e Comfortably Numb.Il 10 maggio 2007 i Pink Floyd eRoger Waters sono presenti a unconcerto tributo alla memoria di SydBarrett. Waters si esibisce nel primotempo dello show accompagnatodal tastierista Jon Carin ed eseguealla chitarra acustica FlickeringFlame, una sua canzone di vecchiadata che parla di un amicoscomparso. I Pink Floyd, invece,rispolverano nel secondo tempoArnold Layne, hit dei Pink Floyddatato 11 marzo 1967, compostoproprio da Barrett. Il folto pubblico,durante le due esibizioni, fa capiredi voler vedere suonare i quattroinsieme, ma questo non avviene.Qualche segnale di riavvicinamentoc'è stato, e sarebbe realmentefantastico che i Signori del Suonoprecursori della più evolutaavanguardia psichedelica degli anniSessanta, maestri assoluti nel creareatmosfere solenni e celestiali,possano ufficialmente tornareinsieme... Anselmo Patacchini

sicuro e cadenzato, mentre Wrightmodella con tocchi vellutatiritrovando l'antico splendore, inparticolare, nel morbido WearingThe Inside Out impreziosito dal saxtenore del grande Dick Parry. Ilfinale viene affidato all'aulico HighHopes, sottolineato a più riprese daisolenni rintocchi di campane, quasia voler annunciare il nuovo,avvincente capitolo nella storia dellaband britannica. I Pink Floyd sirifugiano per l'enensima volta in unlungo letargo, lasciando ai milioni difan poche occasioni per rivederealcuni dei suoi componenti esibirsidal vivo qua e là. Pulse - edito nelmaggio del 1995 - è il terzo livealbum dei Floyd (dopo la primametà di Ummagumma e DelicateSound Of Thunder), che offre unabuona rappresentazione deiconcerti tenuti dalla band nel 1994.Spicca per l'originalità dellaconfezione frutto dell’enorme molodi lavoro della Hipgnosis, e per unled a luce rossa intermittente chepulsa a intervalli di circa un secondoe che non può che richiamare ilbattito della vita. Quello stessobattito che i fan hanno potutosentire all'inizio della suite di TheDark Side Of The Moon, ripropostadal vivo, nella sua integrità, per laprima volta dopo quasi vent'anni,accanto alle melodie di The DivisionBell, ai classici estratti da Wish YouWere Here e da The Wall e allasbalorditiva Astronomy Domine cheha fatto sentire ancora a tutti lapresenza di Barrett. Pulse è la logicatestimonianza del grande successodel tour dei Floyd, partito da Miamiin Florida e conclusosi con unalunga serie di serate alla Earl's Courtdi Londra. Effetti speciali, sfavillantivideo, giochi di luce e un gigantescolaser show sono alla base dellospettacolo della band, in cui lamusica e le immagini si fondonoassieme fino a creare un sapienteintreccio di emozioni che lasciano lospettatore incantato. Nel febbraio2000 è nei negozi Is There AnybodyOut There? - The Wall Live 1980 -1981, magnifica testimonianza deltrionfale tour di The Wall. L'anno

Wish You Were Here 1975

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Pink Floyd: la discografia 1973-2007

Nella discografia abbiamo preso in esame solo gli album ufficiali in vinile e CD di stampa inglese. Le quotazioni riportate siriferiscono per dischi in condizioni M (mint)/M (mint). Cominciamo la nostra analisi con i dischi ufficiali in studio e dal vivo.The Dark Side Of The Moon (LP Emi/Harvest SHVL 804 - quotazione 50 euro) - anche se è più corretto denominarlo DarkSide Of The Moon - la prima stampa è pubblicata nel marzo 1973. Include due poster e due cartoline adesive. Nello stessoperiodo esce in tiratura limitata una edizione picture-disc (LP EMI/Harvest SHVLP 804 - quotazione 150 euro). Nel dicembre1973 è edita l’edizione quadrifonica (EMI/Harvest Q4 SHVL 804 - quot. 120 euro).Wish You Were Here (LP EMI/Harvest SHVL 814 - quotazione 50 euro) è pubblicato nel settembre 1975. La copertina dellaprima stampa è ricoperta da un involucro nero di plastica con al centro un adesivo e contiene all’interno una cartolina a colori.Esce contemporaneamente anche l’edizione picture-disc (LP EMI/Harvest SHVLP 814 - quotazione 200 euro). Nel maggio 1976è pubblicata l’edizione quadrifonica (LP EMI/Harvest Q4 SHVL 814 - quotazione 150 euro).Animals (LP EMI/Harvest SHVL 815 - quotazione 30 euro) è pubblicato nel gennaio 1977 con copertina apribile che mostra lacelebre foto del maialino sopra la Battersea Power Station. The Wall (2LP EMI/Harvest SHDW 411 - quotazione 40 euro) doppio album è pubblicato nel novembre 1979. Mostra unacopertina apribile di colore bianco-crema (cream cover) su cui è raffigurato un muro (le linee sono di colore marrone) e unadesivo di plastica trasparente con il titolo del disco. Sempre nel novembre 1979 esce una seconda stampa (2LP EMI/HarvestSHDW 411 - quotazione 40 euro) che presenta, invece, una copertina apribile bianca (white cover) su cui è raffigurato unmuro (le linee sono di colore blu) e l’adesivo di plastica trasparente con il titolo del disco.The Final Cut (LP EMI/Harvest SHPF 1983 - quotazione 25 euro) è pubblicato il 21 marzo 1983.A Momentary Lapse Of Reason edizione in vinile (LP EMI EMD 1003 - quotazione 25 euro) esce nel settembre 1987 incontemporanea alla stampa in compact-disc (CD EMI CD EMD 1003/ 74 8068 1 - quotazione 20 euro). Nel luglio del 1988 èmessa in vendita una edizione limitata in vinile di A Momentary Lapse Of Reason (LP EMI EMDS 1003 - quotazione 60 euro)contenente un poster e un tagliando per l’acquisto di due biglietti per un concerto dei Pink Floyd al Maine Road di Manchestero al Wembley Stadium di Londra.Delicate Sound Of Thunder (2LP EMI EQ 5009 - quotazione 35 euro) doppio album dal vivo è pubblicato il 21 novembre1988. L’edizione digitale (2CD EMI CDS 791480 2 - quotazione 35 euro) contiene in aggiunta rispetto alla versione vinilica ilbrano Us And Them.The Division Bell (CD EMI 7243 8 28984 2 - quotazione 20 euro) è pubblicato il 30 marzo 1994 in edizione digitale e soloqualche mese più tardi anche in vinile (LP EMI EMD 1005/7243 8 28984 1 2 - quotazione 35 euro). Quest’ultima versionedifferisce dalla precedente in quanto alcuni brani sono stati accorciati per permettere la stampa su di un unico disco.Pulse (2CD EMI 7243 8 32700 2 4 - quotazione 60 euro) - terzo live nella storia dei Pink Floyd - è pubblicata il 30 maggio1995 in un cartone rigido con libretto di cinquantadue pagine ed è caratterizzata da un led luminoso che pulsa a intervalli dicirca un secondo. Solo successivamente viene edita la stampa in vinile di Pulse (4LP EMD 1078/7243 8 32700 1 9 - quotazione100 euro) che non presenta il led ma ha come bonus il brano One Of These Days.Is There Anybody Out There? - The Wall Live 1980-1981 nell’aprile del 2000 è nei negozi. Esce contemporaneamentein edizione limitata in doppio CD con libretto di sessantaquattro pagine (2CD EMI C2K 62058 - quotazione 40 euro) e nellanormale jewel case version (2CD EMI C2K 62055 - quotazione 30 euro). Contiene l’inedito The Last Few Bricks e il branoWhat Shall We Do Now? inserito in precedenza solo nella colonna sonora del film The Wall. Per la prima e unica volta nellastoria dei Pink Floyd non viene realizzata la corrispettiva edizione in vinile. Andiamo ora a illustrare le varie compilation pubblicate nel periodo preso in esame. Nel 1974 è edita la doppia raccolta:A Nice Pair contenente la ristampa dei primi due album dei Pink Floyd: The Piper At The Gates Of Dawn ed A Saucerful OfSecrets. Esitono tre tirature stampate con identico numero di catalogo che presentano delle curiose differenze sulfrontecopertina. La prima (2LP EMI/Harvest SHDW 403 - quotazione 60 euro) edita nel gennaio 1974 mostra, in alto a destra,la finestra dello studio dentistico del Dr. Phang (dentist cover). Poiché la legislazione vigente all’epoca in Gran Bretagna vietavala pubblicità degli studi dentistici, venne realizzata una seconda stampa (2LP EMI/Harvest SHDW 403 - quotazione 40 euro)con un adesivo blu tondo applicato sopra la foto incriminata del Dr. Phang (censured cover). Successivamente fu immessa sulmercato una terza stampa (2LP EMI/Harvest SHDW 403 - quotazione 60 euro) che sostituiva sulla front cover l’immagine dellostudio del Dr. Phang con quella di un monaco (monk cover).The First XI (11LP EMI/HARVEST PF11 - quotazione 1.1000 euro) Nel dicembre 1979 è pubblicato in tiratura limitata di 1.000copie il cofanetto contenente le ristampe in vinile di tutti gli album dei Pink Floyd da The Piper At The Gates Of Dawn sino adAnimals, compresa la raccolta Relics. Da segnalare che gli ellepi The Dark Side Of The Moon e Wish You Were Here sonoinclusi nella versione picture-disc.A Collection Of Great Dance Songs (LP EMI/Harvest SHVL - quotazione 20 euro) Il 23 novembre 1981 è pubblicatal’antologia con il rifacimento del brano Money.Shine On (9CD EMI PFBOX 1/070 9 7805572 - quotazione 200 euro) Nel novembre 1992, per festeggiare il venticinquennaledella carriera dei Pink Floyd, è edito il lussuoso cofanetto formato da otto compact-disc con le versioni rimasterizzate di alcuniellepi a cui si aggiunge un nono CD (The Pink Floyd The Early Singles) che contiene i primi cinque singoli della band ingleseproposti nella versione originale mono. Il box è arricchito da un libro con testi, foto e ritagli da giornali d’epoca. Con un ottimoimpianto Hi-Fi è possibile apprezzare le migliorie sonore apportate soprattutto negli album A Saucerful Of Secrets, Animals eThe Wall.The ‘97 Vinyl Collection (7LP EMI Sigma 630 - quotazione 500 euro) In occasione del trentennale discografico del gruppoviene edito il 18 agosto 1997 il cofanetto che propone, in versione rimasterizzata, sette album dei Pink Floyd in vinile da 180grammi. Rarissima la prima edizione del cofanetto (quotata intorno ai 900 euro) erroneamente stampata con vinili da 130grammi e subito ritirata dal mercato.Echoes - The Best Of Pink Floyd (2CD EMI CDP 72435 36 111 2 5 - quotazione 35 euro) Il 5 novembre 2001 esce indoppio compact, la più esauriente antologia fin qui realizzata sulla band che ripercorre i suoi trentacinque anni di carriera. Èpresente il brano When The Tigers Broke Free, tratto dalle session di The Wall e fino ad allora uscito come singolo. Echoes (4LP EMI 72435 36 111 1 8 - quotazione 100 euro) A distanza di qualche mese viene stampata, in tiratura limitata,una splendida confezione contenente quattro vinili da 180 grammi.

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Echoes 2001

The ‘97 Vinyl Collection 1997

The First XI 1979

Pulse 1995

The Divison Bell 1994

Delicate Sound Of Thunder 1988

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Hi-Fi+ è un negozio che nasce adAnzio, cittadina di mare vicino aRoma e nota ai più per il famososbarco delle forze alleate. Di quellegesta rimane molto poco, se nonqualche rudere sparso qua e là. Edè proprio su queste terre di marinaie pescatori che nasce Hi-Fi+, unnegozio particolare, di dischi e Hi-Fi,proprio come si usava - giustamente- fare all’inizio dei tempi. I titolari,Marco Praiola e Giovanni Belcapo,sono entrambi appassionati dimusica, innanzi tutto. Il primo conuna collezione assolutamenteinvidiabile di vinili, il secondo con ilpallino per i giradischi e perl’analogico in generale. Unite lepassioni, più che le forze, hannoallestito un punto venditainteressante, un porto sicuro pertutti gli appassionati, che possono

I miglioririvenditori: Hi-Fi+

L’unico “ingrediente” che ci muove è,ed è sempre stato, la passione. Non facciamo per i clienti nulla didiverso di quello che non faremmo pernoi stessi.

ascoltare e comprareindistintamente software e/oelettroniche. Non male, vero?

Gammadelta: Hi-Fi+ è un po’ unascommessa in un momento storicodifficile come questo per il settore.Marco Praiola: Io e Giovanni, ilmio socio, siamo appassionati. Luicon una collezione assolutamenteinvidiabile di vinili, credo ne abbiapiù di 8.000, e io con un po’ menosoftware, ma altrettanta passioneper la musica e per tutto ciò cheriguarda il giradischi e l’analogico ingenerale. Step-up, pre-phono e chipiù ne ha più ne metta. Il negozio èpartito poco più di un anno fa comeuna scommessa. E in un annoabbiamo fatto tanto cammino,diventando, da zero, rivenditoridella serie ‘800. L’unico“ingrediente” che ci muove è, ed èsempre stato, la passione. Nonfacciamo per i clienti nulla didiverso di quello che non faremmoper noi stessi.Gammadelta: Non avevi maiavuto un negozio di Hi-Fi prima e,per quanto appassionato, forse nonti eri mai reso conto di tutto quelloche gira attorno alla riproduzione diqualità.Marco Praiola: Molti, troppiclienti sono “impiantofili” e troppopochi sono quelli appassionati,prima di tutto, di musica. Moltivalutano secondo il prezzo. 1.000euro. Non vale niente. Quanto costaquello? 5.000 euro, meglio. 100.000euro: vale tantissimo. C’è gente cheviene a casa mia ad ascoltaremusica e non mi domanda chedischi abbia, non parla di softwarema solo ed esclusivamentedell’impianto.

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Quelli non sono audiofili, ma“impiantofili”. La gente non siinteressa a cosa ascolta. Vuol direche non ascolta.Gammadelta: E il tuo approcciocon quel tipo di cliente? Perché allafine è un cliente.Marco Praiola: La maggior partedei clienti sono così. Cerco di farcapire loro che dovrebbero parlareun po’ più di musica. Poi è chiaroche se portano l’argomentoesclusivamente sull’impiantoparleremo di quello, anche perché èmio interesse farlo. Comunque laprima cosa dovrebbe essere lamusica, indipendentemente dalgenere. Io sono pronto ad ascoltaretutto, assolutamente tutto. E invececerte persone si riducono adascoltare quattro o cinque dischi.Punto. E addirittura non tutti, maqualche brano.Gammadelta: Cosa ne pensidell’avvento dell’iPod? Secondo te èutile ed è una grande occasione peril settore?Marco Praiola: È utile. È utile pertutti. Ci sono dei ragazzi moltogiovani con l’iPod che mi chiedonoinformazioni sui Pro-ject piccolini,ne sono interessati, e ciò soprattuttose il papà ha, o ha avuto, ungiradischi o più genericamente unimpianto a casa.Gammadelta: Quindi tu pensi chesia un’occasione?Marco Praiola: La musica in séper sé è un’occasione. A volte siamonoi negozianti e/o la stampaspecializzata a creare dei mitiassolutamente ingiustificati.Dovremmo tutti ritornare allamusica e invece al centrodell’attenzione c’è solo l’impianto,l’ascolto, il dettaglio. Tutte cose chenon fanno bene alla musica inquanto tale. Questo è anche il

motivo per cui io ho perso interessenell’Hi-Fi in passato, e in particolarequando venne fuori in modo piùmarcato il discorso dell’esoterico,trattato come un mondo a parte damolte riviste, come se gli apparecchinormali fossero di serie “B” e quelliesoterici di serie “A”. Non tenendoconto del fatto che chi ascolta lamusica fine a se stessa e in quantotale spesso non bada a questeclassificazioni, che hanno davveropoco senso, e sviliscono l’interodiscorso. Quando si sente un beldisco o un bel CD, al di là della miapreferenza specifica, si ascoltamusica, con qualsiasi mezzo. Poi èovvio che si può migliorare, si puòsentire sempre meglio e non c’èmai fine. Ma sempre nel rispetto delsoftware e della musica. Spessovedo impianti da decine di migliaiadi euro con accanto un solo piccoloscaffale di CD e non ne capisco ilsenso!Gammadelta: Hai citato il CD, chenon è tra le tue preferenze, come loè indubbiamente il disco. Ma il CDè molto comodo…Marco Praiola: Penso che il CD, aparte il discorso qualitativo, abbiauna grossissima comodità: si puòcambiare, mandare avanti e indietrorestando comodamente seduti inpoltrona. Mentre il disco lo deviascoltare comunque: haiun’attenzione all’ascoltoindubbiamente superiore.Gammadelta: Anche perchésuona così bene che attiral’attenzione molto più del CD.Marco Praiola: Ti obbliga adascoltarlo. Non ti fa concessioni.Non torna indietro, non va in pausae non resta che alzarsi e toglierloquando ha finito.Gammadelta: Com’è il tuoapproccio con i clienti?

Marco Praiola: Per quantoriguarda la tipologia dei clienti delnostro negozio, ci sono duecategorie: le persone che entranoincuriosite e chiedono direttamente,con una propria competenza e ideeprecise, e quelle senza conoscenzespecifiche che necessitano di essereseguite e consigliate in modo emisura diversi. Chi haun’infarinatura di alta fedeltà, anchepregressa, comincia a notare che ilpiatto è un piatto moderno, che letestine possono essere diverse, checi sono tutta una serie diapparecchiature indirizzateesclusivamente al vinile. Con questepersone ci si diverte, perché parlanola nostra medesima lingua.Naturalmente, se mi viene richiestoun impianto completo (di lettore diCD n.d.r.) non posso non venderlo,così come se mi vengono richiestiCD piuttosto che dischi. Perché allafine c’è la passione ma c’è anche ilnegozio, ci sono le spese, ci sono lerichieste, e la necessità è comunquequella di vendere. Poi è chiaro che ilmio approccio e la mia passione,anche nel montaggio sono verso ilgiradischi, ma comunque, e prima

di tutto, sento la necessità dispiegare, di guidare il cliente eseguirlo consigliandolo nelle sceltedi base. E per fare questo èinevitabilmente ed evidentementenecessaria una buona competenzada parte nostra in quantorivenditori.Gammadelta: A proposito diquesto, cosa ne pensi dei negoziche fanno molto spesso offerteeclatanti, che calano eccessivamentei prezzi?Marco Praiola: Dopo un primoperiodo in cui per queste cose mela prendevo, anche male, poi hovisto che comunque il mercato hanecessità di essere rinvigorito,sopratutto perché, per aziendecome la nostra, o per la stessaAudiogamma, avere un magazzinopieno di amplificatori e pieno dicasse secondo me non è la cosamigliore per la sopravvivenzadell’azienda stessa. Ma mi dàfastidio quando si finisce per svilireun prodotto di qualità abbassando ilprezzo in maniera esagerata. Si puòfare uno sconto a un cliente, a unamico. Però oltre un certo limitenon bisognerebbe andare per

I migliori rivenditori

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mantenere l’immagine, non tantoper il discorso del guadagno in séper sé. Ad esempio, la serie ‘800non va trattata come la Serie ’600.Capisco che non posso combatterecon le catene della grandedistribuzione, per cui se qualcunome la chiede la vendo, facendoanche un po’ di sconto; ma unnegozio che la svende a un prezzoeccessivamente ridotto non fa ilbene di nessuno. Questo in uncontesto in cui parte importante hail mercato degli acquisti tramiteInternet, già altamente avventurosoe scarsamente controllabile, e seanche noi rivenditori iniziassimo aimitarlo mettendoci in competizioneselvaggia a suon di sconti, sarebbela fine del mercato e dei prodotti diqualità stessi.Gammadelta: Anche perché, aproposito di professionalità,consigliare un impianto e saperloinstallare, e ancora di più ungiradischi, sono aspetti chenecessitano di professionalità ecompetenza, anche nel rispetto delcliente che spende i suoi soldi.Marco Praiola: Eppure io diprofessionisti improvvisati ne hovisti tanti. Posso farti un esempio, aquesto proposito: qui in zona cisono tre “guru” che sostengono diriuscire a montare una testina in 10minuti, anche meno. Questo ti facapire il loro livello diapprossimazione e improvvisazione,perché si può essere bravi quanto si

I migliori rivenditori

massimo dal supporto che si ha adisposizione. Se si ricerca un evento dal vivo nonlo si troverà mai, perché non c’èmodo di riprodurlo, vista l’esistenzadi un punto negativoimprescindibile che è l’ambiente incui il pezzo è stato registrato; allora,l’unica possibilità sarebbe quella diintrodurre qualcosa in grado diriprodurlo digitalmente, ma ciòimplicherebbe necessariamente uneffetto artificioso che contraddiceper definizione l’autenticitàdell’evento sonoro. Ripeto: alta fedeltà è riprodurre inalta fedeltà, alla qualità massima,quello che c’è registrato sulsupporto.

Lasciamo Marco e Giovanni vicinoal mare, quel mare in cui sispecchiano tutti i giorni e cheaccompagna la loro passione. Chi tra noi fanatici di musica eriproduzione non vorrebbealimentare il fuoco della propriapassione con il rumore delle ondein sottofondo?

maniacale. Gli stessi che dimostranoattenzione e curiosità verso i dischi.Gammadelta: Cos’è per te l’altafedeltà?Marco Praiola: Ho una teoriatutta mia sull’alta fedeltà che non hanessuno, e contesto tutte le rivistedel settore perché partono da unpresupposto completamente errato,con il risultato di avvicinare la gentea un concetto di alta fedeltà comeriproduzione dell’evento sonoro ilpiù vicino possibile alla musica dalvivo. Ma non c’entra niente. Per mealta fedeltà significa estrarre il

vuole, ma tra leverifiche e ilcontrollo di tutti iparametri di cuinecessita ungiradischi, ci voglionoalmeno quattro oreper l’installazione. Tiracconto un episodioche riguarda proprioquesti fantomatici“guru”. Al Top Audio& Video Show diRoma, doveAudiogamma avevauna sala enorme,bellissima, allestitacon tutta una serie di

plasma, e in fondo le due casseB&W e il finale Convergent JL2 conpre SL1 e sorgente EsotericP03/D03. Lo stand era pieno digente, e quando sono entrati tali“guru” essi hanno concesso un

ascolto di non più di 35 secondiall’impianto; sono quindi arrivatiqui, il giorno dopo, dicendo chenon valeva niente. Questo serve aspiegare con quale tipologia dipresunti esperti si abbia spesso ache fare. Il loro approccio non èdire “non mi piace” ma “non valeniente”, che è diverso. Unapparecchio da diecimila euro,qualunque esso sia, non può nonvalere niente. E, del resto, non tuttipossono avere a disposizionemigliaia di euro da spendere espesso sono proprio quei clienti chehanno fatto sacrifici per l’acquisto diun impianto a non considerarlo inmodo esclusivo e, oserei dire,

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La rivista da collezionare

MusikboxVia Panisperna 186/187 00184 Roma Tel 06 483118 [email protected] vendita a 7 Euro in edicola, nelle Librerie Feltrinelli, nei migliori negozi di dischi e Hi-Fi

In questo numero

IL POP PROGRESSIVO ITALIANO(1970-1972)

STEVE THORNE - STEVE HACKETT - PULP - ENRICO RAVA BENJAMIN BRITTEN - MARILLION - SIOUXSIE AND THE BANSHEESSOFT MACHINE - FRANÇOIS COUTURIER - LA PAROLA ALL’HI-FI

(1970 - 1972)

PROGRESSIVOITALIANOILPOP

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Il softwaredi riferimento

Apro questo nuovo appuntamentocon una piccola polemica. In varieoccasioni abbiamo affrontato leproblematiche legate al mondo delsoftware multicanale e chi ci segueregolarmente si sarà accorto che sonoun grande sostenitore di questiprodotti, dal SACD al DVD Audio finoai CD/DVD con traccia musicale DTS.

della versione deluxe di “Love”,quella contenente il CD + il DVDAudio con le codifiche audio stereoe multicanale in alta risoluzione.Sono ormai convinto che i supportiad alta risoluzione abbiano avutoscarso successo proprio a causa delpessimo trattamento ricevuto dagliaddetti ai lavori, quei giornalistimusicali che ascoltano la musicasenza avere alcuna cognizione (epassione) per l’ascolto di qualità,pur scrivendo per le “più autorevoli”riviste di alta fedeltà. Possibile chenessuno (tranne Gammadelta!)abbia avuto la curiosità di ascoltaree descrivere il DVD Audio deiBeatles? Che tristezza! E pensareche si tratta di un prodottotecnicamente e artisticamentestraordinario, che anticipa unprobabile lavoro di remastering sututto il catalogo Beatles. Questo disinteresse è, a mio avviso,gravissimo perché proprio da unarivista di Hi-Fi mi aspettosull’argomento un’informazionecompleta e precisa, mentre in realtàvedo un sacco di spazio dedicato atitoli di scarsissimo interessemusicale e tecnico. La verità, cheancora oggi mi sconvolge, è chealcuni critici delle testate di altafedeltà scrivono di “QUALITÀTECNICA” pur avendo in casaimpianti di mediocre o pessimaqualità!Questa vicenda deve far riflettere,perché il futuro dell’audio HighResolution è incerto: cosa accadràcon i DVD HD e con i Blue-ray se ilmondo discografico decidesse diutilizzare questi supporti per lamusica e quindi per il multicanale elo stereo ad altissima qualità? Certoè che l’esperienza fallimentare con il

Torno sull’argomento dopo averconstatato con orrore che nessunarivista di Hi-Fi italiana ha recensito“Love”, il DVD Audio dei Beatles. O meglio, le recensioni di taleprodotto sono state regolarmenteinserite nelle rubriche dedicate allamusica, ma solo ed esclusivamenteaffrontando gli aspetti musicali,come un qualsiasi CD. La cosa miha davvero stupito e indispettito. Un evento così importante è statototalmente ignorato dai colleghirecensori e mi sorge il dubbio chenemmeno sapessero dell’esistenza

Marco Fullone

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dalla Rhino, che ha ristampatol’intera discografia dei Doors in titolia doppio supporto, CD + DVDAudio con traccia stereo e 5.1. Sepoi consideriamo che in questi annisono stati ristampati in SACD alcunitra i dischi più belli di Elton John,Moody Blues, Rolling Stones, PeterGabriel, David Bowie, ecc., in fondole possibilità di possedere titoliinteressanti non mancano. Per nonparlare delle pubblicazioni in ambitoclassico, dove soprattutto il SACDvanta un gran numero di titoli dinotevole valore tecnico/artistico. Perchiudere un’ultima considerazione,che contrasta con quantosostengono gli amici/colleghigiornalisti italiani sui supporti ad altarisoluzione, riguarda la produzionedi macchine dedicate che continuaincessantemente e che è inerentenon solo agli apparecchi di altagamma. Mi sembra paradossale chei costruttori continuino a investire suun formato in agonia. Staremo avedere… Nel frattempo, polemichea parte, vi segnalo alcuni titoli“storici” a mio avviso imperdibili.

Il software di riferimento: Audio

SACD e il DVD audio non aiuterà losviluppo di ulteriori sistemi dedicatialla musica. Però è bene che ilpubblico italiano sappia -contrariamente a quantosostengono alcuni colleghi delle giàcitate riviste Hi-Fi - che SACD e DVDAudio non spariscono affatto, anchese è probabile che rimarrannocircoscritti a pochi titoli dedicatiprincipalmente alla classica, al jazz ealle ristampe di famosi album pop-rock del passato. Ottime notizie ciarrivano ad esempio dal gruppoEMI Virgin, che ha iniziato aristampare l’intera discografia deiGenesis con titoli accuratamenterimasterizzati e riproposti nelformato ibrido CD/SACD (Stereo eSurround 5.1) + DVD Video, unlavoro iniziato con grandi risultatitecnici con la discografia deiDepeche Mode. Sebbene le primeuscite siano dedicate ai dischiartisticamente meno rappresentatividei Genesis, entro l’inizio del 2008saranno disponibili anche gli albumpiù belli e amati del gruppo, quellicon Peter Gabriel. Altro esempiointeressante di remastering ci arriva

MOODY BLUES & The London Festival Orchestra“Days of future passed”DeramDoppio SACD ibrido: Audio SACD Sourround 5.1 -SACD Stereo e CD Audio

CARPENTERS“Singles 1969 – 1981” A&MSACD ibrido: Audio SACDSourround 5.1 - SACD Stereoe CD Audio

“Days of future passed” ècertamente il lavoro più ambizioso eriuscito dei Moody Blues, diviso - inpiena era psichedelica - insieme allaLondon Festival Orchestra diretta daPeter Knight. Pubblicatooriginariamente nel 1967 è stato trai primissimi album orchestrali nellastoria del rock e, fatto curioso, undisco fortemente voluto dalla Deccaper lanciare la stereofonia. Si trattadi un grande album con i MoodyBlues in stato di grazia, protagonistidi un’epopea tra rock, pop epsichedelia al culmine artistico conbrani rimasti leggendari, come“Nights in white satin” e “Tuesdayafternoon”. Questa bellissimadeluxe edition fa parte di una seriedi ristampe realizzate dalla Universalin SACD ibrido dei migliori titoli delgruppo, e presenta il remaster in

stereo e multicanale 5.1,quest’ultimo rielaborato sulla basedel mix realizzato nel 1972 perl’edizione del disco quadrifonico. Ilrisultato è davvero eccellente edimostra le potenzialità del sistemaDSD per riportare allo splendoreoriginale registrazioni analogiche diqualità. Riascoltare oggi in SACDuna perla indimenticabile come“Nights in white satin” fa davverovenire i brividi, ed è soprattutto inSurround che si percepiscono di piùle immaginifiche visioni musicali delgruppo. Nel secondo CD sonocontenuti bonus track rari e maipubblicati prima in CD, alcuni live,altri in studio più una curiosaversione mono dell’intero discopresa dal master originale Decca. Dei Carpenters si può dire che, conla loro leggerezza e disimpegnopop, erano in netto contrasto con glieccessi del mondo rock dei primianni Settanta. Eppure, a riascoltarleoggi, alcune delle loro canzoni sonotutt’altro che banali, interpretate conclasse e arrangiate con uno stile cheha poco da invidiare al miglior BurtBacharach. I Carpenters erano inrealtà un duo e nel giro di pochianni piazzarono una serieimpressionante di hit in tutto ilmondo, con diversi numeri 1 negliStates, tutti compresi in questacollection, che lo stesso RichardCarpenter ha voluto supervisionareper il remaster. Il disco è un SACDibrido con traccia in alta risoluzionesia Surround 5.1 che Stereo ed èstata curata nel missaggiomulticanale dal leggendario AlSchmitt. Grazie alla bontà delleregistrazioni originali, il SACDsfodera un suono splendido, conuna voce in primissimo piano eperfettamente focalizzata estrumenti molto naturali. Un CDsorprendente che mostra, come giàevidenziato con i Moody Blues, chemaster vecchi di trenta e più annipossono suonare in modo anchesuperiore a tante registrazioni dioggi, falsate da effetti e artifici chespesso ne compromettono lafedeltà.

Marco Fullone

Marzo 2007• A Trick Of The Tail (1976)• Wind & Wuthering (1977)• …And Then There Were Three…(1978)• Duke (1980)• Abacab (1981)

Giugno/Luglio 2007• Genesis (1983)• Invisible Touch (1986)• We Can't Dance (1991)• Calling All Stations (1997)

Fine 2007 inizio 2008• Trespass (1970)• Nursery Cryme (1971)• Foxtrot (1972)• Selling England By The Pound (1973)• The Lamb Lies Down On Broadway (1974)Ge

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Il software di riferimento: Video

Certamente ilmercato del DVDappare un po’ piùdinamico di quellodiscografico, anchese la crisi generaleinveste purtroppoanche il settore delsoftware Video.Nonostante ilmomento non sia

di certo propizio per il mercato,escono comunque su DVDtantissimi titoli interessanti, film ditutti i generi, serial TV e soap finoalle preziose riedizioni di serie delpassato. Quest’ultimo è un generein continua espansione e chesembra attrarre molto gli

appassionati,soprattutto perchénumerosi titolipopolarissimi e maistampati prima suDVD finalmentepossono godere diun accuratorestauro digitaleaudio e video (inalcuni casi anche dieccellente qualità)e gustosi contenutispeciali. Un altroaspetto nontrascurabile, cherende appetibili leserie TV su DVD -in particolare quellepiù recenti -, è che

in televisione le stesse sono statemartoriate dai cluster pubblicitari,mentre su DVD si possonofinalmente godere senza fastidioseinterruzioni e con audio in qualchecaso anche rimasterizzato inSurround 5.1. Tra i tantissimi titoli a disposizione,vi segnalo una serie recente e di

successo come “Prison Break” e unastorica – diciamo pure “mitica” -dedicata alla fantascienza, “UFO”,amatissima da chi è nato nei primianni Sessanta. “Prison Break” non è stato solo unsuccesso televisivo a livellointernazionale, ma anche esoprattutto “uno dei telefilm piùinnovativi e apprezzati tra le recentiproduzioni seriali d’oltreoceano” -come si legge nel sito ufficiale.“Un’avvincente alchimia di lineenarrative che vanno dal prisonal, althriller, all’introspezione dellecomplesse personalità deiprotagonisti”. In effetti è davverodifficile staccarsi dallo schermoiniziando a guardare i DVD delcofanetto (la prima stagione -l’unica al momento disponibile perla vendita - è uscita in due partiseparate oppure in un box unicoche comprende tutti gli episodi), lastoria è avvincente e originale, laregia impeccabile, gli attoribravissimi. Da segnalare l’eccellente qualità siadel Video (1.78:1 | 16:9) chedell’Audio in 5.1, in genere raro neiserial TV col doppiaggio italiano.Siamo qualitativamente lontani anniluce sopra lo standard TV (in Italialo ha trasmesso Italia 1), lamasterizzazione video èpraticamente perfetta e il sonoro dipari livello, sebbene l’effettistica siaalquanto limitata. Insomma unottimo lavoro, davvero da nonperdere… In attesa che vengapubblicata anche la stagione 2!Di “UFO - Minaccia dallo Spazio”forse non c’è molto da dire, vistoche si tratta di una delle prime e piùamate serie TV dedicate allafantascienza insieme a “Spazio1999” e, successivamente a “StarTrek”. Nell’anno 1980 una

organizzazione militare segreta conbase in Inghilterra, denominataSHADO (Supreme Headquarters AlienDefence Organisation) difende laTerra da attacchi di esseri alieniinteressati a procurarsi organi datrapiantare ai membri della lorospecie per allungarne la vita. LaSHADO si avvale dei più modernimezzi per rilevare e scongiurare leincursioni aliene. Fra questi spiccanouna base lunare dotata di intercettorie una flotta di sottomarini, gliSkydivers, sempre pronti a intervenire.Le scenografie, i costumi e larealizzazione in generale degli episodisono stilosissimi ancora oggi eoggetto di culto tra gli appassionati(vogliamo parlare delle parrucchecolor lilla delle operatrici al radar?). Tutti i 26 episodi (divisi in dueconfezioni separate da 13) sonoinseriti in 2 box set in formato deluxee sono arricchiti da un cospicuonumero di extra e menu interattivimolto ben fatti. La qualità video degliepisodi è a dir poco spettacolare, peressere una serie TV dei primissimianni Settanta, merito di un eccellentelavoro di restauro dei master. Anche ilsonoro è particolarmente curato(nella versione in esame è solo initaliano ma esiste un box LimiteEdition completo di tutti gli episodicon un DVD in più e con Audio ininglese 5.1, però decisamente piùcostoso), tanto che il doppiaggioitaliano è disponibile sia nellaversione monofonica dell’epoca, sia inuna nuova versione rielaborata 5.1.Sono presenti, ove disponibili,entrambe le versioni del doppiaggio,quella RAI e quella della TV Svizzera.Gli episodi inediti in Italia e in Svizzerasono stati appositamente doppiati perquesta imperdibile edizione DVD,forse la più completa mai realizzata alivello internazionale.

PRISON BREAKStagione 1Distribuzione: Twenty Century Fox6 DVD - Durata tot. 960 minutiAudio: Italiano e inglese Dolby Digital 5.1

UFOMinaccia Dallo SpazioBox Vol. 1 Distribuzione: CarltonInternational / Cult Media4 DVD – Durata tot. 576 minutiAudio: ItalianoDolby Digital 5.1

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www.filmakersmagazine.it

Trimestrale di Resistenza Cinematografica

Le conversazioni di Filmaker’s Woody Allen Adrien Brody Walter Hill Jan Sverák

Armi di distribuzione di massa Perché i film indipendenti in Italia non escono

“La persona De Leo N” di Alberto Vendemmiati Dvd in allegato a soli 8,50 euro in più

DAVID LYNCH I colori del perturbante

A Giugnonelle migliori

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“Nonostante un errore linguisticoassai diffuso, una rivelazione èproprio il contrario diun’illuminazione: rivelare èl’opposto di svelare, così comericoprire è l’opposto di scoprire; unarivelazione è una nube collocatasulla verità, una nube le cui formeconvengono all’estetica morale delmomento…”E così, nel tempo enell’oscuramento progressivo, laparola sarebbe stata stravolta nelsignificato, e, nella religione, solocoprendo con qualcosa diumanamente recepibile si potrebbefar presentire la verità trascendente.E con giustezza apparirebbe il veroruolo delle religioni: essere “lalegge” che guida uomini decaduti inambiti dove altrimenti nonvedrebbero nulla.

A volte la parola è trappolapericolosa; è come la vibrazionemusicale: nella complessità dei suoiarmonici varia a seconda degliostacoli che incontra, delle paretiche la riflettono, cambiaespressione, si annulla o siamplifica, perde od acquistafascino…Penso alla parola “rivelazione”; tuttii dizionari la definiscono:“manifestazione di fatti riservati onascosti”, “ciò che viene rivelato oreso noto”(Devoto Oli) ecc. ecc. E in ambito religioso è considerata ilDei Verbum, “ciò su cui tutto siregge…” (Jacques Vidal). Ho trovato, invece, un autore deiprimi del novecento, Albert dePouvourville, alimentatosi sulTonchino alla severa metafisicaorientale, che afferma:

Lo specchiodi Cassandra

La leggenda narra che il Dio Apollo erainnamorato di Cassandra, figlia diPriamo ed Ecuba. Egli aveva promessod'insegnarle a indovinare il futuro, seella avesse acconsentito a concedersi alui. Cassandra accettò lo scambio, ericevette le lezioni del dio; ma, unavolta istruita, si sottrasse a lui. AlloraApollo le sputò in bocca, ritirandolenon il dono della profezia, ma quellodella persuasione.

Pierre Grimal

Enciclopedia dei miti - Ed. Garzanti

Lorenzo Zen

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Lo specchio di Cassandra

E, come legge, deve dare precisiprecetti e variare a secondadell’ethos del popolo al quale èdiretta. Un po’ (per essere riduttivi)come un codice della strada chevaria a seconda delle situazioni: inItalia si circola a destra e “guai!”circolare a sinistra (siprovocherebbero immani disastri),in Inghilterra si circola a sinistra e“guai!” circolare a destra.Sicuramente il buon vecchiopatriarca Mosè non aveva bisognodelle Tavole della Legge (non avevabisogno che gli venisse “rivelato”nulla: vedeva benissimo tutto!); è andato sul monte a prenderle peril popolo che, abbandonato a sestesso ha mostrato tragicamente lesue predisposizioni adorando ilVitello d’oro! Non voglio entrarepersonalmente in merito allaquestione, ma mi servodi questo

esempio, (e mi scuso per aver tiratoin ballo i massimi sistemi) perché èl’unico che ho trovato che mi possaaiutare ad esplicitare ciò checercherò di esprimere.Penso alla “registrazione”: è ilmomento iniziale del processo cherende possibile il riascolto del giàavvenuto, ed è stato, nel tempo enell’inconscio collettivo, consideratocome il consolidato che stabilisce“la verità” da riprodurre.Ci si dimentica che, invece, anchequi si tratta, seguendo il significatodella premessa fatta, di una“rivelazione”: si dà, tramite il velodel supporto tecnico, consistenzaall’ineffabilità della frase musicale;viene, infatti, in qualche modofissato, cristallizzato, stabilizzato ciòche per sua natura è puromovimento. Nell’ascolto non èpossibile ottenere “il fermo

immagine”, come invece sipuò fare nella

visione.

Nel suono opera l’energia stessadella vibrazione e dobbiamoricorrere ad un espediente tecnicoper cercare di bloccare ciò che persua natura è immateriale e“volatile”. La Musica non è aria che vibra, èuna quiddità che prende a supportola vibrazione dell’aria. E quindi devodire con molta decisione che pocomi interessa la versione dei fattifornita dal fonico. Mi interessa relativamente quale siastata la sua interpretazione, la suaregistrazione. Egli ha, comedicevamo prima, cristallizzatol’evento secondo il suo particolaregiudizio e la sua particolare cultura,usando particolari microfoni,particolari posizionamenti,particolari apparecchiature,fornendo, quindi, un risultato che èuno fra i mille possibili. (Ha affermato un famoso fotografo:“Metti dieci grandi fotografi davantialla stessa sedia, e otterrai diecisedie diverse”). Deve invece interessare, sfruttandoquella sua testimonianza, quella suaregistrazione, operare un magicocammino a ritroso, risalire lacorrente e pervenire alla emozioneche scaturisce dall’originale fluiredella Musica. Per questo ho sempre parlato di“arte del riprodurre” perché, a mioavviso, anche nel nostromeraviglioso gioco non si devecercare la rivelazione, ma lo

svelamento dell’originale verità,tramite una operazioneeminentemente artistica.Originale verità che, a ben guardare,è unica ed irripetibile, ma che puòessere credibilmente evocatatramite l’appassionata ricostruzionedel binomio ambiente-catena diriproduzione, compito chedovrebbe impegnare ogni serioprofessionista del settore.Invece, purtroppo come ormaidappertutto, l’“auri sacra fames”,(“l’esecranda fame dell’oro” perusare una espressione classica) hacorrotto il nostro mestiere e alrivenditore di alta fedeltà, ingenere, interessa solamentesbarcare il lunario, occupandosiesclusivamente dell’aspettocommerciale delle faccende,comprando e vendendo ciò che piùgli conviene. In Italia, ormai, pochissimi hanno lavolontà di perseguire ilraggiungimento dell’elevata qualitànella riproduzione, che nondipende, tra l’altro, da “cosa” vienevenduto, ma dal “come” quelleapparecchiature vengono installate. Io temo che, purtroppo si stiaaddirittura perdendo la nozionestessa di qualità, nelle forzaturedelle quantità e sotto l’incalzantestrapotere delle “necessità dimercato”.Mi sento obbligato, quindi, contragica malinconia, a ricordare che,in verità, dovrebbe essere preferibilefare la fame, piuttosto che tradire ilrispetto che ognuno deve avere perse stesso e per il proprio lavoro.

Lorenzo Zen

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