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FILMMAKER INTERNATIONAL FILM FESTIVAL Milano 28 novembre - 8 dicembre 2014 Spazio Oberdan – Viale Vittorio Veneto 2 Cinema Arcobaleno – Viale Tunisia 11 Cinema Palestrina – Via Palestrina 7 Fabbrica del Vapore – Via Procaccini 4 GAM Galleria d’Arte Moderna – Via Palestro 16 Filmmaker Festival 2014 avrà luogo a Milano dal 28 novembre all’8 dicembre presso le sale di Spazio Oberdan, Cinema Arcobaleno, Cinema Palestrina oltre alle sedi di Fabbrica del Vapore e Galleria d’Arte Moderna. Il Festival propone 86 film selezionati tra oltre 500 lavori provenienti da tutto il mondo e suddivisi in sette sezioni: Concorso Internazionale (10 documentari); Fuori Concorso (2 titoli); Prospettive, sezione dedicata alle opere di esordienti e di giovani cineasti italiani (15 lavori); Fuori Formato, focus sul cinema sperimentale (19 opere a cui si aggiungono i 22 film di Peter Tscherkassky e Eve Heller); Eventi Speciali (6 proposte); Filmmaker Off (1 evento); Retrospettiva Lech Kowalski (11 film). Al programma si aggiungono gli omaggi agli scomparsi Paolo Cavara e Harun Farocki. La serata d’apertura vede protagonista Jauia di Lisandro Alonso con Viggo Mortensen (28 novembre, ore 21.30, Cinema Arcobaleno) mentre il film di chiusura (7 dicembre, ore 21.30, Cinema Arcobaleno) è il documentario di Jacopo Quadri La scuola d’estate, sull’esperienza del Centro Teatrale Santacristina diretto da Luca Ronconi. Filmmaker Off (4 - 8 dicembre): San Siro, installazione di Yuri Ancarani, presso GAM Galleria d’Arte Moderna di via Palestro, in collaborazione con PAC Padiglione d’Arte Contemporanea. L'inaugurazione si terrà giovedì 4 dicembre alle 19:00, un evento speciale in collaborazione con Assessorato Cultura del Comune di Milano e Assessorato Benessere, Qualità della vita, Sport e tempo libero, Risorse umane, Tutela degli animali, verde, servizi generali. L’installazione sarà aperta al pubblico fino all’8 dicembre. Serata speciale mercoledì 3 dicembre (ore 20.00, Spazio Oberdan) dedicata alla proiezione di Frastuono di Davide Maldi, progetto sviluppato all’interno del laboratorio Nutrimenti terrestri, nutrimenti celesti di Filmmaker e vincitore del Premio Passion Silvano Cavatorta, selezionato in concorso al 32TFF - Torino Film Festival. Un ruolo di rilievo ha, come sempre, la retrospettiva che in questa edizione vede protagonista Lech Kowalski, per l’occasione a Milano con la masterclass Filmare il conflitto (domenica 30 novembre ore 10.00 – 13.00 e 15.00 – 17.00 alla Fabbrica del Vapore) e la retrospettiva completa delle sue opere. Autore provocatorio e ribelle, Kowalski ha iniziato a lavorare nella New York di fine anni 70 filmando l’esplosione del fenomeno punk, da Johnny Thunders a Sid Vicious a Dee Dee Ramone; attento testimone di drammi sociali, Lech Kowalski ha raccontato nelle sue pellicole gli homeless del Lower East Side, i giovani anarchici di Cracovia e gli orfani di

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FILMMAKER INTERNATIONAL FILM FESTIVAL Milano 28 novembre - 8 dicembre 2014 Spazio Oberdan – Viale Vittorio Veneto 2 Cinema Arcobaleno – Viale Tunisia 11 Cinema Palestrina – Via Palestrina 7 Fabbrica del Vapore – Via Procaccini 4 GAM Galleria d’Arte Moderna – Via Palestro 16 Filmmaker Festival 2014 avrà luogo a Milano dal 28 novembre all’8 dicembre presso le sale di Spazio Oberdan, Cinema Arcobaleno, Cinema Palestrina oltre alle sedi di Fabbrica del Vapore e Galleria d’Arte Moderna. Il Festival propone 86 film selezionati tra oltre 500 lavori provenienti da tutto il mondo e suddivisi in sette sezioni: Concorso Internazionale (10 documentari); Fuori Concorso (2 titoli); Prospettive, sezione dedicata alle opere di esordienti e di giovani cineasti italiani (15 lavori); Fuori Formato, focus sul cinema sperimentale (19 opere a cui si aggiungono i 22 film di Peter Tscherkassky e Eve Heller); Eventi Speciali (6 proposte); Filmmaker Off (1 evento); Retrospettiva Lech Kowalski (11 film). Al programma si aggiungono gli omaggi agli scomparsi Paolo Cavara e Harun Farocki. La serata d’apertura vede protagonista Jauia di Lisandro Alonso con Viggo Mortensen (28 novembre, ore 21.30, Cinema Arcobaleno) mentre il film di chiusura (7 dicembre, ore 21.30, Cinema Arcobaleno) è il documentario di Jacopo Quadri La scuola d’estate, sull’esperienza del Centro Teatrale Santacristina diretto da Luca Ronconi. Filmmaker Off (4 - 8 dicembre): San Siro, installazione di Yuri Ancarani, presso GAM Galleria d’Arte Moderna di via Palestro, in collaborazione con PAC Padiglione d’Arte Contemporanea. L'inaugurazione si terrà giovedì 4 dicembre alle 19:00, un evento speciale in collaborazione con Assessorato Cultura del Comune di Milano e Assessorato Benessere, Qualità della vita, Sport e tempo libero, Risorse umane, Tutela degli animali, verde, servizi generali. L’installazione sarà aperta al pubblico fino all’8 dicembre. Serata speciale mercoledì 3 dicembre (ore 20.00, Spazio Oberdan) dedicata alla proiezione di Frastuono di Davide Maldi, progetto sviluppato all’interno del laboratorio Nutrimenti terrestri, nutrimenti celesti di Filmmaker e vincitore del Premio Passion Silvano Cavatorta, selezionato in concorso al 32TFF - Torino Film Festival. Un ruolo di rilievo ha, come sempre, la retrospettiva che in questa edizione vede protagonista Lech Kowalski, per l’occasione a Milano con la masterclass Filmare il conflitto (domenica 30 novembre ore 10.00 – 13.00 e 15.00 – 17.00 alla Fabbrica del Vapore) e la retrospettiva completa delle sue opere. Autore provocatorio e ribelle, Kowalski ha iniziato a lavorare nella New York di fine anni 70 filmando l’esplosione del fenomeno punk, da Johnny Thunders a Sid Vicious a Dee Dee Ramone; attento testimone di drammi sociali, Lech Kowalski ha raccontato nelle sue pellicole gli homeless del Lower East Side, i giovani anarchici di Cracovia e gli orfani di

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Kabul con un occhio sempre attento ai meccanismi di sopraffazione. Tra le proposte da segnalare: dal Concorso l’appena terminato Storm Children, Book One, ultimo film di Lav Diaz, già vincitore dell’ultimo Festival del Film Locarno, Im Keller di Ulrich Seidl sulle ossessioni private degli austriaci, Qui di Daniele Gaglianone sul movimento No Tav; da Fuori Formato l’anteprima di Things di Ben Rivers, The Blazing World di Jessica A. Bardsley, riflessione sull’ossessione del possesso raccontata attraverso la vicenda giudiziaria di Winona Ryder e dei suoi furti ripresi dalle telecamere di sicurezza, l’omaggio ai cineasti austriaci Peter Tscherkassky e Eve Heller; da Prospettive Ninì di Gigi Giustiniani, storia di una delle prime donne alpiniste italiane, con le immagini in 16mm, girate dalla stessa Ninì Pietrasanta agli inizi degli ’30. Giurie e Premi. La Giuria del Concorso Internazionale - composta da Massimo D’Anolfi e Martina Parenti, Filippo Mazzarella, Anna Milani, Tommaso Pincio, Giovanni Spagnoletti - assegnerà il Primo e il Secondo Premio, rispettivamente di 3.000 e di 1.250 euro, mentre una giuria di studenti delle università e delle scuole di cinema di Milano sceglierà il vincitore del Premio Giovani. La Giuria di Prospettive composta da Cristina Battocletti, Minnie Ferrara e Davide Giannella, decreterà il vincitore della sezione cui andrà un premio di 500 euro. Formazione e Workshop. In collaborazione con Milano Film Network, Filmmaker da anni promuove la formazione attraverso corsi rivolti a giovani professionisti dell'audiovisivo e seminari aperti a un pubblico più vasto. Protagonisti di questi incontri sono i migliori professionisti del settore a livello nazionale e internazionale. In concomitanza del Festival sono previsti:

- Masterclass Lech Kowalski e Daniele Gaglianone - Presentazione dei progetti vincitori di In progress: Laboratorio per lo sviluppo

produttivo di prodotti audiovisivi L’obiettivo dei workshop è quello di connettere la città e il suo sistema formativo alle migliori esperienze europee, permettendo un confronto aperto su standard estetici e produttivi internazionali. Contest per la sigla di Filmmaker 2014 Per la prima volta nella storia di Filmmaker è stato lanciato un Contest per la realizzazione della sigla dell’edizione 2014. Animatori professionisti e studenti delle scuole di animazione sono stati invitati ad inviare le loro proposte. Una prima fase di selezione è stata affidata alla votazione del pubblico, che può visionare e votare le sigle dei partecipanti direttamente sul sito www.filmmakerfest.com. La votazione del pubblico si chiuderà il 21 novembre 2014. Le 10 sigle più votate verranno infine giudicate da una giuria di esperti. La sigla vincitrice aprirà ufficialmente i programmi di proiezione del festival e il suo autore si aggiudicherà un premio di 500 euro, oltre a 2 abbonamenti gratuiti. Filmmaker oltre Milano Filmmaker non si ferma a Milano e, tra dicembre e gennaio, porta la retrospettiva del

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regista Lech Kowalski in altre città italiane. I film dell’autore verranno infatti proiettati alla Cineteca Nazionale di Roma e al Laboratorio 80 di Bergamo. Milano Film Network Dal 2013 Filmmaker è membro e socio fondatore di Milano Film Network, la rete che unisce l'esperienza e le risorse dei sette festival di cinema milanesi per offrire una proposta culturale e una serie di servizi per chi si occupa di cinema e audiovisivo a Milano e in Italia, in un’ottica di confronto e di condivisione di esperienze organizzative, produttive e di sperimentazione Milano Cuore d’Europa Filmmaker partecipa a Milano Cuore d’Europa, palinsesto culturale multidisciplinare dedicato all'identità europea della nostra città anche attraverso le figure e i movimenti che, con la propria storia e la propria produzione artistica, hanno contribuito a costruirne la cittadinanza europea e la dimensione culturale. www.milanocuoredeuropa.it Filmmaker è sostenuto da: Comune di Milano, Regione Lombardia, Ministero Beni e Attività Culturali, Provincia di Milano, Fondazione Cariplo, SPI-CGIL, In Art We Trust, Goethe - Institut Mailand, Forum Austriaco di Cultura Milano Filmmaker è una iniziativa di Milano Cuore d’Europa MATERIALI STAMPA DISPONIBILI SU www.filmmakerfest.com/AreaStampa INFO Associazione Filmmaker Tel. 02 3313411 [email protected] | www.filmmakerfest.com Facebook: Filmmaker Festival | Twitter: @filmmaker_fest UFFICIO STAMPA AIGOR Tel. 02 83241199 [email protected] Regina Tronconi 339 2055639 Cristina Mezzadri 339 1295745 COMUNICAZIONE E PROGETTI SPECIALI a|B|c|M Tel. 340 9093214 Camilla Invernizzi - [email protected] Valeria Ribaldi - [email protected]

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via Aosta 2 . 20155 Milanotel 02 3313411 - fax 02 341194segreteria@fi lmmakerfest.orgwww.fi lmmakerfest.com

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FILMMAKER INTERNATIONAL FILM FESTIVAL presenta

FILMMAKER OFF

4 - 8 dicembre 2014 presso la GAM Galleria d'Arte Moderna

in collaborazione con PAC Padiglione d'Arte Contemporanea

San Siro di Yuri Ancarani

Lo stadio è imponente ma insolito. Nelle immagini di Yuri Ancarani San Siro appare come sezionato e analizzato dall'interno, sondato nelle viscere, dove gruppi di lavoratori rendono possibile lo svolgimento della partita. Qui il calcio è un'attività feriale e quotidiana, ma lo scenario grandioso e vagamente mostruoso di uno stadio che a forza di aggiunte ha ormai perso ogni contatto con l'esterno amplifica gli effetti e rende la rappresentazione potente e paradossale. Nel luogo in cui la cura dell'ultimo lembo di natura superstite, il prato verde, viene difeso dagli attacchi degli uccelli, si celebra l'artificio e la magia dello spettacolo. Il tempo rimane quasi fermo finché ad un certo punto sembra avviarsi una storia, ma è non è così: Ancarani si ferma sulla soglia della narrazione possibile e della rischiosa mitizzazione. Il suo lavoro non propone una storia, ma uno spazio di condivisione. È come se le linee architettoniche si prolungassero fuori dallo schermo in uno spazio virtuale che avvolge lo spettatore in un abbraccio non privo di ambiguità, accogliente e allo stesso tempo minaccioso. (Luca Mosso) Yuri Ancarani è un video artista e film-maker italiano. Le sue opere nascono da una commistione fra cinema documentario e arte contemporanea, e sono il risultato di una ricerca tesa a esplorare regioni poco visibili del quotidiano. I suoi lavori sono stati presentati in mostre e musei nazionali e internazionali, tra cui la 55 Biennale di Venezia, il MAXXI - Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo di Roma e il R. Solomon Guggenheim Museum di New York. Ha partecipato a numerosi festival tra cui il 67esimo e il 68esimo Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, l'International Film Festival Rotterdam, il Canadian International Documentary Festival di Toronto e il Cinéma du Réel di Parigi. Nel 2012 ha diretto il cortometraggio Da Vinci, in concorso al Festival Internazionale del Film di Roma nella sezione CinemaXXI e ha ricevuto il Talent Prize del Cinema Eye Honors di New York.

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San Siro Il film è stato realizzato all'interno di Arte Visione, progetto di Careof DOCVA e Sky per il sociale a sostegno dei giovani artisti italiani. Regista, fotografia e montaggio: Yuri Ancarani Suono: Mirco Mencacci Musica: Lorenzo Senni, Wang Inc. Produzione: Careof DOCVA, MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Sky Italia, Studio Ancarani UFFICIO STAMPA AIGOR Tel. 02 83241199 [email protected] Regina Tronconi 339 2055639 Cristina Mezzadri 339 1295745 COMUNICAZIONE E PROGETTI SPECIALI a|B|c|M Tel. 340 9093214 Camilla Invernizzi - [email protected] Valeria Ribaldi - [email protected] In collaborazione con

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Filmmaker Festival 2014 28 novembre – 8 dicembre 2014

Cinema Arcobaleno, Spazio Oberdan, Cinema Palestrina GAM – Galleria d'Arte moderna di Milano, Fabbrica del Vapore

Da qualche anno le etichette che si appongono alle nuove forme di cinema sono diventate labili. Durano poco, perdono rapidamente senso, quando non cambiano subdolamente di significato. Di fronte a questa confusione, il rischio dell'arroccamento nostalgico è preoccupante esattamente quanto l'adesione entusiastica e incondizionata alle novità. Per chi fa un festival, guardare il nuovo è un dovere primario che si associa strettamente alla necessità di interpretarlo e alla possibilità di promuoverlo e sostenerlo. E qui, a dispetto dell'univocità perentoria delle mode, le opzioni sono molte e diversificate. Filmmaker non ha ricette pronte, ma un percorso lungo e originale sì: fin dalle origini con l'individuazione di un movimento sommerso di autori periferici destinati a rinnovare il cinema italiano o dalla lungimirante svolta degli anni '90 a favore del documentario d'autore e, ancora, dalla recente e convinta frequentazione delle esperienze di confine con l'arte contemporanea, il nostro festival si è dato un’impronta netta, offrendo chiavi interpretative precise e rischiando scommesse tutt'altro che facili. Tenendo sempre fede a una specificità: il radicamento locale, che è l'esatto opposto del provincialismo. Fare un festival internazionale che porta a Milano le più rigorose e innovative esperienze del cinema di ricerca (con vere e proprie scoperte e molte prime) ha per noi senso solo quando si traduce in esperienza condivisa dagli spettatori e dai registi che si ritrovano davanti agli schermi dei nostri cinema, quando semina idee per nuovi film, quando allarga le visioni e acuisce le sensibilità per la ricerca, la serietà, il rigore stilistico. Quando permette di essere cittadini più consapevoli. Mostrare film, sostenerne la produzione e lo sviluppo, diffondere la cultura cinematografica durante tutto l'anno è oggi l'attività di Filmmaker: una sfida che lanciamo anche quest'anno con fiducia rinnovata, rafforzando il programma, introducendo un nuovo concorso e puntando su Filmmaker Off. Buone visioni! FILM D'APERTURA Filmmaker Festival segue da sempre con attenzione le nuove forme di cinema: quest'anno si è scelto di aprire con Jauja di Lisandro Alonso, un autore caro al festival che presentò il suo primo lungometraggio La Libertad in Concorso nel 2001. Il suo nuovo film è un viaggio affascinante e misterioso negli spazi aperti della Patagonia di fine Ottocento in cui si avventura un capitano danese (interpretato da Viggo Mortensen) con la figlia quindicenne. Se la ricerca dell'uomo si compirà nel raggiungimento dell'agognata “Jauja” - terra dell'abbondanza in cui si realizzano tutti i desideri -, Alonso continua a offrirla allo spettatore in un cinema che si spalanca alla dimensione dell'infinito. Un altrove indagato anche nel cortometraggio Confini di Alina Marazzi, che nella collezione 9X10 Novanta in omaggio ai novant'anni del Luce, rievoca la Prima Guerra Mondiale sulle parole dense e limpide della poetessa Mariangela Gualtieri. In questi accostamenti e percorsi, di cui è ricco Filmmaker Festival 2014, c'è il desiderio di spingere lo sguardo sempre più in là. CONCORSO Filmmaker Festival continua la sua esplorazione nel campo della non-fiction portando a Milano dieci titoli che hanno segnato l'anno cinematografico internazionale, tra documentari di autori riconosciuti e film di registi emergenti. Non si può che iniziare da Ma'a al-Fidda (Silvered Water, Syria Self-Portrait) di Ossama Mohammed e Wiam Simav Bedirxan, un'indagine a due voci sulla rappresentazione della guerra in Siria attraverso i filmati caricati ogni giorno in rete. Antologia di forme enunciative che ci conducono a riflettere sullo statuto dell'immagine e sulla possibilità di ritrovare un nesso tra rappresentazione e realtà. La dimensione dell'altrove è scandagliata da Les Tourmentes, dell'antropologo Pierre-Yves Vandeweerd, che segue un gregge di pecore in una metaforica salita al monte nelle bufere invernali. Stato fisico che diventa stato d'animo dell'uomo nei centri di salute mentale, in cui appaiono volti di anziani dai corpi sfatti e si fissano nell'aria le poche parole che li tengono legati all'esistenza. La natura maligna, pronta a mostrare il suo lato devastatore, è alla base del nuovo progetto di Lav Diaz, Mga Anak Ng Unos, Unang Aklat (Storm Children, Book One), prima fase di un'indagine sulla sopravvivenza della civiltà dopo il cataclisma naturale. Ambientato nelle Filippine, terra ritualmente devastata dai tifoni, il film racconta – in quadri dalla straordinaria potenza evocatrice – un mondo in macerie nel quale i bambini, unici sopravvissuti allo sfacelo, si prodigano a edificare un futuro possibile. La stessa, combattiva voce di speranza risuona nel coro di voci degli attivisti e dei semplici cittadini della Val Susa, che lasciano la propria testimonianza al regista Daniele Gaglianone, intento a elaborare in Qui una

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possibile presa di coscienza politica nell'Italia contemporanea. In gioco c'è la definizione di civitas, come del resto attorno al tema della nazionalità (in tempi di Europa unita) continua la riflessione del maestro del documentario tedesco Volker Koepp (presente al festival grazie alla collaborazione con il Goethe-Institut Mailand) che, con In Sarmatien, interroga gli abitanti di una regione in cui convivono diverse tradizioni e culti. La Sarmazia è una terra ideale, i cui confini non sono mai stati tracciati su una cartina geografica, così come l'Abhkazia, stato dalla precisa identità in cui è in atto un processo di nazionalizzazione. Proprio lì sono indirizzate le Letters to Max che il regista Eric Baudelaire manda all'amico ministro degli esteri, aprendo un dialogo impossibile tra i proclami di chi cerca d'affermarsi e chi lavora sulle immagini per carpire i segni di una presa di potere. Al lavoro sull'immagine cinematografica sono dedicati i film di Ulrich Seidl, autore a cui Filmmaker ha dedicato una retrospettiva nel 2006, e di Robert Greene, scrittore, montatore e regista tra i più interessanti del panorama statunitense, per la prima volta in selezione. In Im Keller, il regista austriaco esplora i sotterranei delle linde villette di Canicola, svelando il rimosso di una società che non conosce più la sovversione. In Actress, Greene si confronta con l'impossibilità di girare un documentario su un'attrice, giocando con gli stereotipi del melò e strappando alla donna, solo nel finale, un momento di (apparente?) verità. Chiudono la selezione l'opera prima di Jordi Morató, Sobre la Marxa (The Creator of the Jungle), viaggio nell'universo di creazione e distruzione di un uomo visionario, soprannominato il Tarzan catalano e meritevole di essere ricordato tra i nomi di rilievo dell'Art Brut, e l'intenso Lupino di François Farellacci e Laura Lamanda, ritratto penetrante di un gruppo di adolescenti nei quartieri periferici di Bastia in Corsica, tra fughe e spaesamenti. A completare la rosa di titoli di questa edizione, fuori concorso sarà presentato l'ultimo lavoro del grande documentarista Ed Pincus, maestro del cinema in prima persona già celebrato l'anno scorso con il seminale Diaries (1971-1976). Il toccante One Cut, One Life, firmato con Lucia Small, testimonia gli ultimi momenti di mesi di vita del regista, sancendo "l'atto del fare cinema come strumento per interrogare la propria presenza nel mondo". Unica incursione nella fiction è Cavalo Dinheiro di Pedro Costa, il lungometraggio che più di tutti ha segnato quest'anno cinematografico: un'opera claustrofobica e visionaria, ballata rivoluzionaria popolata di fantasmi irriducibili alla dissoluzione del presente. EVENTI SPECIALI La programmazione di Filmmaker sarà arricchita da cinque film italiani che in maniera diversa descrivono l'universo cinematografico in cui si muove il cinema indipendente, da sempre sostenuto dal festival. A iniziare da Frastuono di Davide Maldi, primo lungometraggio del regista sviluppato all'interno del laboratorio produttivo “Nutrimenti terrestri, nutrimenti celesti” – grazie al finanziamento di Fondazione Cariplo – e vincitore del Premio Passion Silvano Cavatorta, dedicato al direttore storico di Filmmaker che ha sempre sostenuto con vivacità e perseveranza i progetti dei più originali giovani autori. Il film sarà presentato come uno dei due film italiani in Concorso al 32° Torino Film Festival. In occasione della proiezione milanese, sarà conferito il nuovo Premio Passion a uno dei venti progetti partecipanti al workshop “In Progress” del Milano Film Network. La chiusura del festival, il 7 dicembre, sarà dedicata alla serata di presentazione di La scuola d'estate di Jacopo Quadri, documentario sul workshop estivo nella casa di campagna di Luca Ronconi a Santacristina. Un confronto tra maestro e giovani allievi alle prese con l'immedesimazione con il personaggio, che offrirà l'occasione per una conversazione attorno a una figura fondamentale della scena teatrale, condotta alla presenza del critico Maurizio Porro e dello stesso Ronconi. Lunedì 8 dicembre si terrà l'anteprima di Miriam – Il diario, di Monica Castiglioni, commedia romantica ambietata a Milano nata dal sodalizio di trenta giovani maestranze sul territorio, che hanno girato il film nell'arco di un anno. Completano la selezione l'indagine Sull'anarchia di Bruno Bigoni e il saggio visivo La fantastica coppia di Francesco Ballo. PROSPETTIVE Dieci film di giovani autori italiani scelti per la prima edizione competitiva di Prospettive a Filmmaker. Dieci opere differenti che formano e sformano, confermano e rifondano la mappa del territorio cinematografico. Non è questione di etichette, di fiction o non fiction. Non è questione di cinema del reale. Ma di cinema nel reale. Di un cinema che, mentre interroga il mondo, deve interrogare anche, soprattutto, se stesso. Per questo siamo felicissimi di proporre Abacuc, una satira sfacciata che ci ricorda che, alla voce luogo comune, non esistono soltanto i modi di dire, ma anche i modi di vedere: una danse macabre sul paesaggio urbano, una caricatura d’avantgarde, un’apocalisse che c’è già, mélo tra meccanica e putrefazione, calchi e marionette. E così ci commuove Hyperion, non soltanto per le sue splendide immagini, ma perché mentre cerca di ricostruire la possibile memoria di un paesaggio, di un uomo, di un tempo, della visione tracciata dal linguaggio, ne fa anche e soprattutto una questione personale, di artista pudicamente allo specchio,

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appropriandosi di quel passato con il tremare della voce. Due film, questi, che sono atti di ecologia dell’autobiografismo, terrorismi nobili contro l’egotismo del contemporaneo. E così Hyperion, che dialoga perfettamente con la pura contemplazione del tempo nel bellissimo Giano, è anche uno sguardo contro lo spettacolo, spesso sciocco, turistico e coloniale, banalmente lirico, dell’immagine d’archivio. Quelle collezioni in cui si costruisce e decostruisce sino a smarrirsi il protagonista dell’enigmatico filmcervello Ednina, quelle che Ninì sceglie di ordinare nel riraccontare la sua epica storia d’amore e di imprese (sulla scalatrice degli anni Trenta, Ninì Pietrasanta). Cinema che conserva e preserva mondi, etnografia e commedia umana, cinema che indaga: il Melville teneramente grottesco dell’umanista Rada, attraverso i racconti con cui si perpetuano i vecchi marinai; L’albero di trasmissione, con i feticci meccanici che dicono del dramma umano del tempo (come la sci-fi di Onde, che guarda ad Ancarani, raccontando del crash tra tecnologia e uomo) e poi lo scandaglio sensoriale di Tyndall, delicato racconto familiare che è un Kammerspiel fatto di luce e rumori, in un digitale abbagliante che sogna di narrare col non detto, per via del pulviscolo tra i corpi. E infine Capital che tramite l’indagine sull’acqua si fa album di figurine tematico, eccentrica via al documentario d’inchiesta. Sono 10 film che ci dicono di quel che un filmmaker può fare, oggi, tra HD ipersensibile e lavoro sull’archivio, placido impressionismo e foga espressionista, cinema di genere e documentario d’osservazione: una prospettiva in cui confluiscono certe tendenze spesso esposte all’incerto, sicumere e fragilità del fare cinema presente e prossimo futuro. Un luogo di osservazione e critica sul nostro immaginario, per capire cosa importa ai giovani sguardi di oggi, e smuovere i nostri modi di vedere. Completano la sezione due eventi speciali: il primo appuntamento Sinfonie urbane a cura di Exposed, un progetto in collaborazione con Careof, Spazio O e Filmmaker. Giovani artisti hanno elaborato dieci opere audiovisive dedicate ai luoghi dimenticati dal ciclone EXPO 2015. Il secondo sarà dedicato alla Civica Scuola di Cinema di Milano, con la presentazione di Photofinish, documentario realizzato da un gruppo di allievi sull'ippodromo, seguito da In Love with Shakespeare di Alessandra Cardone, omaggio al professore Gaetano Sansone, scomparso l'anno scorso. FUORI FORMATO Fuori Formato tenta di aprire alcuni spiragli sul composito scenario delle sperimentazioni con l’immagine in movimento. Lo fa concentrandosi (quasi) esclusivamente sulla forma corta e cercando di mantenersi in equilibrio tra due esigenze: fornire una rosa di opere significative circolate di recente a livello internazionale e accorparle in modo da delineare uno spazio di riflessione. Affinità tematiche o stilistiche, tecniche o poetiche, lasciano intravedere possibilità di narrazioni che circolano tra un film e l’altro, libere e discontinue. Al tempo stesso, si è cercato di accostare nel medesimo programma tipologie il più possibile variate, dal video-saggio al diario, dal film strutturale al lavoro su materiale d’archivio. Programmi di cortometraggi, insomma, con l’eccezione di qualche titolo (il lirico documentario di Talena Sanders, Liahona, il found-footage psicanalitico di Jay Rosenblatt, The Claustrum, l’immersione di Scott Cummings nel sulfureo mondo dei Buffalo Juggalos), che si è ritenuto meritevole di essere proposto, benché al di fuori dei tre programmi principali. Il primo di questi, Tattiche di spaesamento, presenta quattro film accomunati da una sorta di produttiva instabilità, dalla volontà di trasformare una condizione di privazione, transitorietà o dispersione, in un’occasione d’esperienza: tutti diari, in un certo senso, che registrano derive geografiche o temporali, come Deep Sleep e The Figures Carved into the Knife by the Sap of the Banana Trees, o trattengono delicatamente la memoria di una persona (The Dragon Is the Frame) o di un luogo (Despedida) sulla soglia del congedo. I film inclusi in Ritorni, circuiti eleggono invece a proprio oggetto il cinema stesso. Movimenti di ritorno, che riattivano frammenti della propria storia per riportarli al presente, come l’appropriazione politica che Deborah Stratman fa della Conversazione di Coppola o la duplicazione concettuale operata da Sabine Gruffat su un film di Man Ray; o ancora le odi alla reinvenzione e alla rianimazione del passato che troviamo in Broken Tongue e in Return to Aeolus Street. A queste si aggiungono commenti critici sulle dinamiche circolari e autoreferenziali del mainstream attuale, come nell’iconoclastia anti-major di Twelve Tales Told o nel video-saggio «da desktop» Transformers: The Premake. Il fascino discreto di quell’oscuro oggetto sfrutta questo calembour buñueliano per additare a una questione particolarmente sensibile nel dibattito contemporaneo (filosofico ed estetico, ma non solo), ovvero la nostra relazione col mondo delle cose. Film come Catalogue o The Blazing World osservano le dinamiche e le disfunzioni del desiderio di fronte alle seduzioni della merce; Anna Franceschini immagina un’entità giocosamente in bilico tra soggetto e oggetto; Clement Valla s’interroga sullo statuto degli artefatti digitali, gli autori di Single Stream mostrano il rifluire dei beni di consumo nella materia informe. E infine Ben Rivers, con Things, ci offre un curioso autoritratto e un vertiginoso viaggio immobile, filmando ciò che si trova nel suo appartamento.

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OMAGGIO PETER TSCHERKASSKY E EVE HELLER La sezione FUORI FORMATO ospiterà come ogni anno un maestro del cinema sperimentale. Quest'anno saranno ospiti a Milano Peter Tscherkassky e Eve Heller, in un omaggio curato da Atelier Impopulaire e sostenuto dal Forum di cultura austriaco di Milano. Tscherkassky presenterà due programmi di opere in grado di offrire una panoramica completa del lavoro del cineasta, presentando titoli mai visti in Italia nella restrospettiva più completa realizzata nel nostro paese. Il tutto in collaborazione con una delle case di produzione e distribuzione austriache più importanti: Sixpack Film. Peter Tscherkassky (1958) è uno dei più importanti cineasti d’avanguardia in attività. I suoi film hanno ottenuto ovunque premi e riconoscimenti, tra cui l’Orizzonti Award alla Biennale Cinema, e sono stati proiettati nei più importanti festival internazionali (Cannes, Venezia, Toronto, NY, Vienna, Berlino). Da più di trent’anni, Tscherkassky ha affiancato al lavoro filmico quello curatoriale, editoriale, storico e divulgativo per la diffusione del cinema austriaco. Dagli anni ’80 ad oggi ha diretto festival, curato programmi e retrospettive, e fondato la casa di edizione, produzione e distribuzione SixPack Film con il compito di promuovere e distribuire il cinema austriaco di ricerca. Ha recentemente editato la prima storia del cinema d’avanguardia austriaco, Film Unframed (2012). Al suo lavoro sono stati dedicati volumi, monografie e decine di saggi. Eve Heller (1962), è una regista americana il cui lavoro è stato mostrato in importanti musei come Whitney Museum of America Art, in festival come Rotterdam, Viennale e New York. Si è formata con studi sul cinema, fotografia (lavorando al fianco del maestro Roy DeCarava) e letteratura tedesca. Da più di 10 anni vive e lavora a Vienna, città in cui ha prodotto i suoi ultimi lavori. Atelier Impopulaire è un artists’ collaborative project fondato a Milano nel 2012 da Pia Bolognesi e Giulio Bursi. Il suo lavoro è basato sulla contaminazione di pratiche di ricerca, editoriali e curatoriali site specific che nascono dalla collaborazione diretta con gli artisti. RETROSPETTIVA LECH KOWALSKI Il cinema di Kowalski scruta la realtà e la filma con rabbia e passione. Dalle sue storie di deportati, emarginati e punk emergono un dolore profondo e un desiderio di rivalsa, la constatazione di un mondo segnato da ingiustizie e violenze, a volte perpetrate dalla società, altre autoinflitte. Il passato individuale si fonde in quello collettivo, filtrato dalla temperie di un'epoca, dalla musica e dai racconti di chi è sopravvissuto e resiste, o brucia con il tramonto di un'epoca. Nato a Londra da genitori polacchi cacciati dal loro Paese durante la Seconda guerra mondiale, Lech Kowalski si è trasferito presto negli Stati Uniti e ha trovato nella New York di fine anni '70 un luogo brulicante di energia e conflitti. Ha raccontato l'esplosione del fenomeno punk in D.O.A., Story of a Junkie, Born to Lose e Hey Is Dee Dee Home?, mettendo in evidenza la carica eversiva e la tendenza all'autodistruzione propria del movimento e delle sue stelle cadenti, da Johnny Thunders a Sid Vicious e Dee Dee Ramone. Espatriato e outsider perenne, il regista ha filmato gli homeless del Lower East Side (Rock Soup), i giovani anarchici di Cracovia (Boot Factory) e gli orfani di Kabul (Charlie Chaplin in Kabul), con occhio attento alle dinamiche sociali e ai meccanismi di sopraffazione, ma senza mai compatire chi ne resta vittima o lasciare spazio al facile cronachismo da reportage televisivo. Il suo è un cinema dinamico e spiazzante, percorso da una vitalità struggente anche nel testimoniare i drammi più atroci. La guerra e i suoi strascichi ricorrono spesso nei suoi film (Camera Gun, On Hitler's Highway, The End of the World Begins with a Lie), così come la natura peregrina dell'esule in cerca di solidarietà all'interno di un mondo segnato da confini e barriere. East of Paradise è l'opera in cui trovano piena espressione tutti i suoi temi: spaccato in due tra la testimonianza della madre deportata in Russia e il racconto del regista che ripercorre la propria carriera, è il film che sintetizza al meglio il desiderio di servirsi del cinema per trovare una voce propria e allo stesso tempo renderla depositaria di una memoria condivisa. I film di Lech Kowalski hanno preso parte ai principali festival cinematografici internazionali come Cannes, Venezia e Locarno, e retrospettive del suo cinema sono state organizzate alla Cinemateque Françoise di Parigi e al Docs Forum di Città del Messico. Negli ultimi anni il regista si è dedicato anche alla realizzazione di installazioni esposte nei vari continenti, da Tokyo a Buenos Aires, dall'Afghanistan al Messico. Ha insegnato presso LA FEMIS di Parigi e alla scuola d'arte HEAD di Ginevra. Filmmaker proietterà l’intera opera di Kowalski e ospiterà un laboratorio tenuto dal cineasta, che sarà in Italia dal 29 novembre al 6 dicembre. Un volume dal titolo “Camera Gun – Il cinema ribelle di Lech Kowalski” a cura di Alessandro Stellino, con intervista e contributi critici originali, e edito da AgenziaX. La retrospettiva dopo Milano, porterà i film di Lech Kowalski alla Cineteca Nazionale di Roma e al Laboratorio 80 di Bergamo.

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OMAGGI L’occhio selvaggio di Paolo Cavara, uscito in sala nel 1967, è un film dimenticato. Il restauro della Cineteca Nazionale e il volume dedicato a cura di Alberto Pezzotta (Paolo Cavara, Tonino Guerra, Alberto Moravia - L'occhio selvaggio, Bompiani 2014), offrono l'occasione per riscoprire l'opera del co-regista dei discussi Mondo Cane (1962) e La donna nel mondo (1963). Cavara realizza un film sottilmente ambiguo e crudele: se da una parte denuncia lo spirito alla base di quei film, dall'altra riflette con largo anticipo sui tempi sulla manipolazione della realtà, sul falso mito della macchina da presa e sugli stereotipi dell'industria culturale di massa. Un classico da recuperare, a metà strada tra L'occhio che uccide e Cannibal Holocaust. La proiezione sarà anticipata dall'introduzione di Alberto Pezzotta. Questa edizione di Filmmaker è dedicata al grande regista e artista visivo Harun Farocki, scomparso prematuramente quest'estate. “Nel doppio solco di Karl Marx e di Jean-Luc Godard, Farocki è stato il maestro della critica delle immagini” come scrive Nicole Brenez, nel testo a lui dedicato sul catalogo del festival. Per l'occasione riproporremo l'ultimo suo film che è stato presentato a Filmmaker in concorso: In Comparison, saggio visivo sulla società capitalistica che si apre a una metariflessione sulla produzione dei film.

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PROGRAMMA FILMMAKER FESTIVAL 2014

CINEMA ARCOBALENO – SALA 300

VENERDÌ 28 NOVEMBRE

21.30 EVENTO D’APERTURAOMAGGIO LUCEConfinidi Alina Marazzi(Italia 2014, DCP, b/n 10’)

FILM D’APERTURAJaujadi Lisandro Alonso(Danimarca, USA, Argentina, Messico, Brasile, Olanda, Germania, Francia 2014DCP, col. 108’)

SABATO 29 NOVEMBRE

15.30OMAGGIO LUCETubiolo e la luna di Marco Bonfanti(Italia 2014, DCP, b/n 10’)

PROSPETTIVENinìdi Gigi Giustiniani(Italia 2014, DCP, col. e b/n 63’)

17.30 CONCORSOLetters to Maxdi Eric Baudelaire(Francia 2014, DCP, col. 103’)

19.30 RETROSPETTIVA LECH KOWALSKIEast of Paradisedi Lech Kowalski(Francia 2005, Beta, col. 110’)

21.30FUORI FORMATOThe Claustrumdi Jay Rosenblatt(USA 2014, HD col. e b/n 16’)

CONCORSOActressdi Robert Greene(USA 2014, DCP, col. 86’)

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DOMENICA 30 NOVEMBRE

15.30 PROSPETTIVEOndedi Francesco Bertocco(Italia 2014, DCP, col. 13’)

Radadi Alessandro Abba Legnazzi(Italia 2014, HD, b/n 70’)

17.30 FUORI CONCORSOOne Cut, One Lifedi Lucia Small e Ed Pincus(USA 2014, DCP, col. 107’)

19.30OMAGGIO LUCEIl mio dovere di sposadi Claudio Giovannesi(Italia 2014, DCP, col. 10’)

CONCORSOIm Keller (In the Basement)di Ulrich Seidl(Austria 2014, DCP, col. 85’)

21.30 RETROSPETTIVA LECH KOWALSKIBorn to Lose (aka The Last Rock’n’Roll Movie)di Lech Kowalski(Usa, Francia 2001, Beta, col. 104’)

DOMENICA 7 DICEMBRE

21.30 EVENTO SPECIALELa scuola d’estatedi Jacopo Quadri(Italia 2014, DCP, col. 87’)

CINEMA ARCOBALENO – SALA 100

MARTEDÌ 2 DICEMBRE

19.30 PROSPETTIVEEdninadi Jan Mozetic(Slovenia, Italia 2014, HD, col. 15’)Abacucdi Luca Ferri(Italia 2014, DCP, b/n 85’)

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MERCOLEDÌ 3 DICEMBRE

19.30 RETROSPETTIVA LECH KOWALSKICharlie Chaplin in Kabuldi Lech Kowalski(Francia 2003, Beta, col. 60’)Breakdance Testdi Lech Kowalski (Usa 1984, Beta, col. 6’)

GIOVEDÌ 4 DICEMBRE

19.30 RETROSPETTIVA LECH KOWALSKIHoly Field Holy Wardi Lech Kowalski(Francia, Polonia 2013, DCP, col. 105’)

VENERDÌ 5 DICEMBRE

19.30 PROSPETTIVEHyperiondi Maria Giovanna Cicciari(Italia, Grecia 2014, DCP, col. e b/n 39’)Gianodi Francesco Dongiovanni(Italia 2014, HD, col. e b/n 50’)

SABATO 6 DICEMBRE

19.30 PROSPETTIVETyndalldi Fatima Bianchi(Italia 2014, HD, col. 29’)L’albero di trasmissionedi Fabrizio Bellomo(Italia 2014, HD, col. 47’)

SPAZIO OBERDAN

MERCOLEDÌ 3 DICEMBRE

17.00 FUORI FORMATORITORNI, CIRCUITI (durata: 64’)

Broken Tongue di Mónica Savirón (USA 2013, 16 mm > HD, col. e b/n 3’)Hacked Circuit di Deborah Stratman (USA 2014, HD, col.15’)A Return to the Return to Reason di Sabine Gruffat (USA 2014, 35 mm > HD, b/n 3’)Twelve Tales Told di Johann Lurf

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(Austria 2014, 35 mm > DCP, col. 4’)Epistrofi stin odo aiolou (Exi laikes zografies) [Return to Aeolus Street (Six Popular Paintings)] di Maria Kourkouta(Francia, Grecia 2013, 16 mm > HD b/n 14’)Transformers: The Premake di Kevin B. Lee (USA 2014, HD, col. 25’)

18.30 FUORI FORMATO – OMAGGIO A P. TSCHERKASSKY E E. HELLERTSCHERKASSKY #1 (durata: 63’)

Erotique (1982, S 8 > Digibeta , col. e b/n 2’)Ballet 16 (1984, S 8 > Digibeta, b/n 4’)Urlaubsfilm (1983, S 8 blow up > 16mm, col. e b/n 9’)Liebesfilm (1982, S 8 blow up > 16mm, b/n 8’)Tabula rasa (1987/88, S 8 blow up > 16mm, col. e b/n 17’)Nachtstueck (Nocturne) (2006, 35mm, b/n 1’)Get Ready (1999, 35mm, b/n 1’)Dream Work (2001, 35mm, b/n 11’)Outer Space (1999, 35mm, b/n 10’)

20.00 EVENTI SPECIALI: PREMIO PASSION SILVANO CAVATORTAFrastuonodi Davide Maldi(Italia 2014, DCP, col. 81’)con premiazione del nuovo progetto vincitore

22.00 CONCORSOSobre la Marxa (The Creator of the Jungle)di Jordi Morató(Spagna 2014, DCP, col. 77’)

GIOVEDÌ 4 DICEMBRE

18.00 PROSPETTIVE: EVENTI SPECIALICIVICA SCUOLA DI CINEMAPhotofinishdi Chiara Campara, Davide Cipolat, Giovanni Dall'Avo Manfroni, Lorenzo Faggi(Italia 2013, HD, col. 30’)In Love with Shakespearedi Alessandra Cardone(Italia 2013, HD, col. 56’)

20.00 FUORI FORMATO – OMAGGIO A PETER TSCHERKASSKYTSCHERKASSKY #2 (durata: 56’)Shot-Countershot (1987, S 8 blow up > 16mm, b/n 22’’)Coming Attractions (2010, 35mm, b/n 25’) L’Arrivée (1997-98, 35mm, b/n 2’) Instructions for a Light and Sound Machine (2005, 35mm, b/n 17’) Happy-End (1996, S 8 blow up > 35mm, col. e b/n 11’)

21.30 FUORI FORMATO – OMAGGIO A EVE HELLERHELLER (durata: 63’)

Last Lost (1996, 16mm, b/n 14’)Her Glacial Speed (2001, 16mm, b/n 4’) Astor Place (1997, 16mm, b/n 10’) Ruby Skin (2005, 16mm, col. 4’) Creme 21 (2013, 16mm, col. 10’) Behind This Soft Eclipse (2004, 16mm, b/n 10’) One (1978-2010, 35mm, col. 2’)

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Juice (1982-2010, 35mm, b/n 4’) Self-Examination Remote Control (1981-2010, 35mm, col. 5’)

VENERDÌ 5 DICEMBRE

16.00 RETROSPETTIVA LECH KOWALSKIRock Soupdi Lech Kowalski(Usa 1991, Beta, b/n 81’)18.00 OMAGGIO FAROCKIZum Vergleich (In Comparison)di Harun Farocki(Germania, Austria 2009, Beta, col. 62’)

20.00 CONCORSOMa’a al-fidda (Silverd Water, Syria Self-Portrait)di Ossama Mohammed e Wiam Simav Bedirxan(Siria/Francia 2014, DCP, col. e b/n 92’)

22.00 RETROSPETTIVA LECH KOWALSKID.O.A. (A rite of passage)di Lech Kowalski(Usa 1981, Beta, col. 90’)

SABATO 6 DICEMBRE

14.30OMAGGIO LUCEMiracolo italianodi Giovanni Piperno(Italia 2014, DCP, b/n 10’)

OMAGGIO PAOLO CAVARAL'occhio selvaggiodi Paolo Cavara(Italia 1967, DCP, col. 97’)

17.00 RETROSPETTIVA LECH KOWALSKIOn Hitler’s Highwaydi Lech Kowalski(Francia 2002, Beta, col. 81’)

19.00 CONCORSOIn Sarmatien (In Sarmatia)di Voelker Koepp(Germania 2013, DCP, col. 122’)

22.00 FUORI CONCORSOCavalo Dinheiro (Horse Money)di Pedro Costa(Portogallo 2014, DCP, col. 104’)

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DOMENICA 7 DICEMBRE

15.00 RETROSPETTIVA LECH KOWALSKIWinners & Losersdi Lech Kowalski(Francia, Usa 2007. Beta, col.75’)

17.00PROSPETTIVE: EVENTO SPECIALE SINFONIE URBANE – EXPOSED PROJECTRidotto Mattioni di Luca Ferri e Giulia Vallicelli (Italia 2014, super8 > HD, b/n 10’)Comparative Analysis di NastyNasty (Italia 2014, HD, col. 11’)Outer Dark di Lorenzo Casali e Micol Roubini (Italia 2014, HD, col. 8’)

PROSPETTIVECapitaldi Giulia Bruno e Lida Perin(Germania, Italia 2014, HD, col. 27’)

19.00 RETROSPETTIVA LECH KOWALSKICamera Gundi Lech Kowalski(Usa 2003, Beta. col. 29’)Hey! Is Dee Dee Home?di Lech Kowalski(Usa 2003, Beta, col. 63’)

21.00 CONCORSOLupinodi François Farellacci(Italia, Francia 2014 DCP, col. 50’)

FUORI FORMATOBuffalo Juggalosdi Scott Cummings(Usa 2014, HD, col. 30’)

22.00OMAGGIO LUCEUna canzonedi Alice Rohrwacher(Italia 2014, DCP, b/n 10’)

FUORI FORMATOLiahonadi Talena Sanders(Usa 2013, DCP, col. 68’)

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LUNEDÌ 8 DICEMBRE

15.00EVENTI SPECIALILa fantastica coppiadi Francesco Ballo(Italia 2014, HD, b/n 17’)

OMAGGIO LUCEL'entrata in guerradi Roland Sejko

(Italia 2014, DCP, b/n 10’)

RETROSPETTIVA LECH KOWALSKI

Camera Wardi Lech Kowalski(Francia 2008, Beta, col. 60’)17.00 FUORI FORMATOIL FASCINO DISCRETO DI QUELL'OSCURO OGGETTO (81’)

The Diva Who Became an Alphabet di Anna Franceschini (Italia 2014, 16 mm > HD, col. 4’)Some Sites and Their Artifacts: 123d catch di Clement Valla e A.E. Benenson (USA 2014, HD, col. 7’)Cataloguedi Dana Berman Duff (USA 2014, 16 mm > HD, b/n 7’)The Blazing World di Jessica A. Bardsley (USA 2013, DV, b/n 19’)Things di Ben Rivers (UK 2014, 16 mm > DCP, col. e b/n 21’)Single Stream di Pawel Wojtasik, Ernst Karel e Toby Lee (USA 2013, DCP, col. 23’)

20.00OMAGGIO LUCEProgetto Panicodi Paola Randi(Italia 2014, DCP, col. e b/n, 10’)

EVENTI SPECIALIMiriam - Il Diariodi Monica Castiglioni(Italia 2014, DCP, col. 75’)

22.00 CONCORSOProiezione del film vincitore del concorso internazionale

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CINEMA PALESTRINA

LUNEDÌ 1 DICEMBRE

18.30 FUORI FORMATOCONGEDO E SPAESAMENTO (54’)Deep Sleep di Basma Alsharif (Malta, Grecia, Francia, Palestina 2014, 16 mm > HD, col. 13’)The Dragon Is the Frame di Mary Helena Clark (USA 2014, 16 mm > HD, col. e b/n 15’)The Figures Carved into the Knife by the Sap of the Banana Trees di Joana Pimenta (USA, Portogallo 2014, 16 mm > DCP, col. 16’)Despedida di Alexandra Cuesta (USA 2013, 16 mm > HD, col. 10’)

20.00OMAGGIO LUCEL'italia umiledi Pietro Marcello e Sara Fgaier(Italia 2014, DCP, col, 10’)CONCORSOLes Tourmentesdi Pierre-Yves Vanderweerd(Belgio, Francia 2014, DCP, col. 77’)

22.00 CONCORSOQuidi Daniele Gaglianone(Italia 2014, DCP, col. 124’)

MARTEDÌ 2 DICEMBRE

17.00 RETROSPETTIVA LECH KOWALSKIThe Boot Factorydi Lech Kowalski(Francia 2000, Beta, col. e b/n 88’)

19.00OMAGGIO LUCEGirotondodi Costanza Quatriglio(Italia 2014, DCP, col. e b/n, 10’)

EVENTI SPECIALISull’anarchiadi Bruno Bigoni(Italia 2014, HD, col. e b/n 60’)

21.00 CONCORSOMga Anak ng Unos, Unang Aklat (Storm Children, Book One)di Lav Diaz(Filippine 2014, DCP, b/n 140’)

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Filmmaker Festival 2014: sinossi dei film in selezione SERATA D'APERTURA Jauja di Lisandro Alonso (Danimarca, USA, Argentina, Messico, Brasile, Olanda, Germania, Francia 2014) Nel 1882, il capitano Gunnar Dinesen (Viggo Mortensen) è stanziato in Patagonia, al fianco dell'esercito argentino. Insieme a lui, in queste terre desolate, lo accompagna la figlia quindicenne, unica donna in un avamposto di soldati. Quando la ragazza scappa con uno di loro, il padre inizia una ricerca che lo porterà a raggiungere un luogo misterioso, fuori dal tempo, in cui il passato ha perso il suo senso e il futuro non ha significato. Ultima opera del regista argentino Lisandro Alonso, presentata al Festival di Cannes. Confini di Alina Marazzi (Italia, 2014) File di uomini incappucciati e intabarrati con logori mantelli risalgono faticosamente la china di un pendio innevato, trainando pesanti ingranaggi con grosse funi. Intorno a loro, una tormenta di neve, a cui si sovrappone la bufera dei graffi e la grana della pellicola che cento anni fa ha immortalato la spedizione di questi soldati che trasportavano cannoni e artiglieria sulla cima dell’Adamello per difendere un confine invisibile. Materiali sulla Prima Guerra Mondiale dall’Archivio dell’Istituto Luce. CONCORSO INTERNAZIONALE 10 film in concorso per tre premi del valore di 3.000 euro, 1.250 euro e Premio Giuria Giovani di 1.250 euro. La giuria è composta dai documentaristi Massimo D'Anolfi e Martina Parenti, il giornalista Filippo Mazzarella, la sindacalista Anna Milani e lo scrittore Tommaso Pincio. Actress di Robert Greene (USA, 2014) Momenti di vita quotidiana di Brandy Burre, protagonista della terza serie The Wire. Impegnata da lavori domestici e appuntamenti dei due figli, l'attrice non è più riuscita a reinserirsi nel mondo dello spettacolo. Dietro il raccnto di una crisi umana e professionale, si cela una sottile riflessione sull’interprtazione attoriale, sul ruolo sociale che ciascuno interpreta nella vita e sul labile margine che separa la verità dalla finzione. In Sarmatien (In Sarmatia) di Volker Koepp (Germania, 2013) La Sarmatia è conosciuta come terra mitica posta ai confini del mondo conosciuto. Almeno così la definivano gli antichi Greci, ma oggi questa regione posta tra Lituania e Biellorussia, tra Ucraina e Polonia, bagnata dal Mar del Nord e dal Mar Nero, continua a essere una zona poco raccontata, in cui si intrecciano i desideri di tradizioni diverse, in cerca di una possibile e precaria unità d'Europa. Im Keller (In the Basement) di Ulrich Seidl (Austria, 2014) Cosa tengono in cantina gli austriaci? Dopo aver esplorato le superfici linde e geometriche delle villette familiari in Canicola, il regista scende nel sottosuolo per elaborare il rimosso di una società vittima delle proprie ossessioni. Dalle collezioni di bambole di porcellana ai souvenirs dell'epoca nazista, fino a camere di tortura private. Un'esplorazione di ciò che è considerato eversivo in tempi in cui tutto appare permesso. Les Tourmentes di Pierre-Yves Vandeweerd (Belgio/Francia, 2014) La tormenta è una tempesta di neve che disorienta e nasconde. Ma ci sono anche quelle che scuotono l’anima e il corpo e ci rivelano che ciò che la natura non può ottenere dalla nostra ragione lo ottiene dalla nostra follia. Un film mistico e visionario, posseduto da un senso di compassione universale. Letters to Max di Eric Baudelaire (Francia, 2014) Abkhazia è un paradosso: un Paese che esiste in senso fisico (un territorio con i propri confini, un governo, una bandiera, una lingua), ma che non è riconosciuto legalmente dalle altre nazioni in quanto Stato. Dopo aver incontrato Maxim Gvinjia, attivista nella costituzione della nuova Repubblica, il regista decide di mandargli una lettera, che miracolosamente arriva a destinazione, sancendo l'esistenza della Abkhazia. Un messaggio nella bottiglia, che attiverà un dialogo sulla possibilità di legittimazione di una lotta. Lupino di François Farellacci (Francia, 2014) Orso, Philippe, Pierre-Marie, Jean-Marc sono solo i nomi dei ragazzi che costituiscono una banda che scorrazza di notte per le strade della città. Hanno fame di ogni esperienza e colgono tutto ciò che passa loro vicino. È la cronaca di un’estate, ma anche il ritratto di un quartiere mediterraneo, Lupino a Bastia, in Corsica. Una zona esiliata dalla propria città, spinta ai margini, che però ne è uno dei cuori pulsanti.

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Ma’a al-Fidda (Silvered Water, Syria Self-portrait) di Ossama Mohammed e Wiam Simav Bedirxan (Siria/Francia, 2014) In Siria, ogni giorno, c'è chi filma e poi muore; altri uccidono e poi filmano. Il cineasta siriano, esule a Parigi, ha realizzato un film accostando i filmati postati ogni giorno su you tube e sulla base di un dialogo con una giovane insegnante curda che gli domanda: “Se fossi qui, su cosa si fisserebbe la tua telecamera?”. Una sconvolgente testimonianza sul valore dell'immagine in movimento ai tempi della guerra. Sobre la Marxa (The Creator of the Jungle) di Jordi Morató (Spagna, 2014) Garrell, anche conosciuto come tarzan di Argelaguer, è un uomo che ha costruito maestose torri e labirinti nel bosco di fianco a un'autostrada catalana. Nella sua avventura folle e solitaria, è seguito solo da un ragazino che lo riprende mentre sfida il progresso, inneggiando a un ritorno alla natura. Il regista ricostruisce la sua bizzarra impresa, che lo ha portato ad essere ritenuto uno dei nomi di rilievo dell'Art Brut. Mga Anak ng Unos, Unang Aklat (Storm Children, Book One) di Lav Diaz (Filippine, 2014) Le Filippine sono colpite da una media di 20-28 grandi tifoni all'anno. L'anno scorso, il Tifone Yolanda, tra i più forti della storia, ha lasciato il Paese in una devastazione senza precedenti. Ma la tempesta non è solo un agente atmosferico, è anche uno stato della mente di chi si trova a sopravvivere nella distruzione. Uno sguardo al domani dalle rovine dell’oggi, mentre I bambini sono intenti a ricreare un mondo nuovo. Qui di Daniele Gaglianone (Italia, 2014) Chi sono i valsusini che da 25 anni si oppongono al progetto Tav Torino-Lione? Il documentario si interroga sulla loro identità e sul pensiero che guida la loro tenace ribellione attraverso 10 ritratti che raccontano la stessa amara scoperta: il tradimento della politica nazionale, accusata di aver abbandonato i cittadini al loro destino, lasciati soli a vedersela con la polizia antisommossa. “Qui”, in valle di Susa, il blackout democratico tra Stato e cittadino è esploso prima che altrove, e in modo devastante. Una battaglia che riguarda tutti. FUORI CONCORSO One Cut, One Life di Lucia Small e Ed Pincus (USA, 2014) Un diario a due voci, tra Ed Pincus – il padre del cinema in prima persona – e la sua collaboratrice Lucia Small. Una testimonianza lucida e struggente sui repentini cambiamenti della vita, vulnerabile e intima come difficilmente accade nel documentario. Opera testamento del regista, morto un anno fa, che si apre alla bellezza della vita e alla forza dei rapporti umani. Cavalo Dinheiro (Horse Money) di Pedro Costa (Portogallo, 2014) Un uomo arriva nella notte in un luogo misterioso, un ospedale, o forse una fortezza, un carcere o un manicomio. Il medico lo interroga, lui risponde come se avesse una manciata di anni ma le immagini ce lo mostrano vecchio, con il fisico segnato e le mani che tremano. Chi è quest’uomo? E chi sono gli altri uomini che appaiono al suo capezzale, ognuno con una storia, con un segmento di vita che arriva da lontano, e che sembra sprofondare anch’essa in quella notte senza fine. L’uomo si chiama Ventura, è arrivato a Lisbona tanti anni prima da Capoverde, colonia dell’impero. E mentre i soldati dei garofani di aprile riempiono le strade della città, gli abitanti del vecchio quartiere di Fontainhas cercano l’anziano Ventura nel bosco. EVENTI SPECIALI La scuola d'estate di Jacopo Quadri (Italia, 2014) Una strada bianca si snoda tra boschi e colline fino a raggiungere un luogo isolato, forse un laboratorio alchemico. Nell’agio di un tempo sospeso, col favore del silenzio e la leggerezza di una natura selvatica, d’estate si fa teatro. Luca Ronconi, maestro della scena contemporanea, ha scelto l’Umbria per creare uno spazio in cui accogliere giovani attori e attrici e attivare il più libero dei cortocircuiti teatrali, svincolato da ogni condizionamento e scadenza produttiva. Barba bianca e sguardo penetrante, mago e maieuta, Ronconi si espone come mai prima d’ora, raccontandosi tra vita e teatro in uno stato di grazia che lo consegna alla fiaba. Frastuono di Davide Maldi (Italia, 2014) Iaui, nato e cresciuto in una comunità autogestita sull’appennino tosco-emiliano, è un ragazzo dei boschi che non perde mai la sua aria trasognata. Ogni giorno scende dalla montagna per frequentare il liceo artistico di Pistoia. il suo sogno è produrre musica psy-trance e suonarla nei festival in giro per il mondo. Angelica è una ragazza dall'animo punk-rock, vive in città e ricerca la propria musica suonando con una band di amici. Fin da piccola filma se stessa e tutto ciò che la incuriosisce. Il frastuono dei sogni li trascinerà Angelica a Berlino, dove la loro avventura subirà una svolta inattesa raggiungendo, forse, un punto di non ritorno.

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Sull'anarchia di Bruno Bigoni (Italia, 2014) Un documentario che affronta le diverse forme dell’idea anarchica, l’esperienza dell’essere anarchici e le innumerevoli realtà libertarie che ancora oggi si concretizzano ovunque. Il film racconta per mezzo di testimonianze, immagini e scritti questa straordinaria esperienza, così difficile da vivere in un tempo come il nostro, dominato dal denaro e dall'egoismo. ∏ερι αναρχια - Sull'Anarchia non mira a definire che cosa sia l'Anarchia, per sua natura restia a ogni sorta di etichetta, ma, andando oltre pregiudizi e falsità, vuole restituirla per ciò che essa è nel profondo: la capacità d'immaginare un mondo diverso. Miriam - Il diario di Monica Castiglioni (Italia, 2014) Miriam è una ragazza come tante, alle prese con il desiderio di esprimersi e con la difficoltà di conciliare il bisogno di realizzare se stessa e quello di compiacere gli altri. La sua storia d’amore con Bo, un artista egoista e vanesio, viene raccontata attraverso i ricordi e le testimonianze delle persone che la conoscono. Le loro voci si intrecciano alla narrazione in prima persona, affidata al video-diario della protagonista. L'infelice relazione sentimentale diventa così un pretesto per un'indagine leggera, ironica e malinconica sull’insoddisfazione che a volte accompagna la condizione femminile nei rapporti d'amore. Ma anche una riflessione sulla frenesia per l'arte che si rispecchia nelle scelte stilistiche del film, colorato e sognante. La fantastica coppia. Roscoe Arbuckle e Buster Keaton di Francesco Ballo (Italia, 2014) Negli anni del muto, Keaton e Arbuckle rappresentano il punto più elevato della comicità a due: complici nelle invenzioni burlesche, ereditate direttamente dal vaudeville, e nella costruzione ricercata delle azioni comiche e dei gag, raggiungono vette esilaranti di comicità, portando alla perfezione i tempi comici e sperimentando in libertà grotteschi travestimenti. Un sentito omaggio a due artisti della risata: uno, attore strapagato destinato a fine ingloriosa dopo uno scandalo a sfondo sessuale; l'altro in procinto di passare dietro la macchina da presa per farsi ricordare tra i più grandi registi di sempre. 9X10 Novanta di AA.VV. Istituto Luce (Italia, 2014) Nel 2014 l’Istituto Luce ha compiuto 90 anni. Per festeggiare la ricorrenza, nove registi italiani sono stati invitati a realizzare un piccolo film, ciascuno con 10 minuti di immagini che, scelte tra le migliaia di ore di filmati contenuti negli archivi. Ne è nato un album di narrazioni diverse che raccontano del primo giorno di una guerra e di invocazioni di pace; di crolli e ricostruzioni; memorie di paesaggi e realtà (forse) perdute; miracoli, superstizioni e sogni. Un quadro eterogeneo, un gioco combinatorio fatto di incroci, contrasti, analogie con il filo comune delle immagini d’Archivio a tessere un ritratto sfaccettato e composito dell'Italia. Il Paese del presente con le immagini del suo passato. FILMMAKER OFF: SAN SIRO ALLA GAM San Siro di Yuri Ancarani (Italia, 2014) Anatomia di uno stadio. Cablatori, facchini, poliziotti, steward, giardinieri, tecnici tv e tifosi compongono il backstage del rito inesorabile del calcio, mettendo in scena una natura morta ipnotica di piogge e brume notturne, mentre ci si avvicina alla destinazione sul pullman dei campioni. L'istallazione è stata presentata al MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo e ha coinvolto nella produzione Careof DOCVA e SKY Italia. PROSPETTIVE La giuria composta da Cristina Battocletti (giornalista), Minnie Ferrara (produttore) e Davide Giannella (curatore) assegnerà un premio del valore di 500 euro, dato dall'Associazione Filmmaker. Abacuc di Luca Ferri (Italia, 2014) Abacuc pesa quasi 200 chili. Ossessivo e ripetitivo, è l'"ultimo uomo", forse un superstite: passa il tempo al cimitero, o in parchi tematici dell'Italia in miniatura, quando non girovaga intorno ad architetture utopiche. Le scarne vicende quotidiane che lo vedono protagonista sono reiterate come un’eterna sinfonia inceppata. Riceve telefonate citazionistiche dall'aldiqua e vive una relazione d'amore con un'enigmatica presenza che si rivelerà essere il suo doppio. Caricatura avanguardistica, danse macabre sul paesaggio urbano. L'albero di trasmissione di Fabrizio Bellomo (Italia, 2014) Tre generazioni unite dalla tecnica, in cui le capacità pratiche e le nozioni apprese dai padri sono state trasmesse ai figli come unico modo possibile per intervenire sulla realtà. Le vicende di una famiglia schiacciata dalla modernizzazione di un quartiere costiero della città di Bari hanno luogo tra officine e cantieri, tra pianoforti meccanici e macchine da lavoro, per condurci sino all’utopia di un’automobile interamente costruita in famiglia, metafora del profondo legame che unisce tutti i personaggi.

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Ednina di Jan Mozetic (Slovenia/Italia, 2014) Nel grattacielo di una città gelata abita un collezionista. Diversamente dagli altri, però, non raccoglie cartoline o monete ma storie accatastate nella spazzatura, residui di eventi trascorsi. Accantona i propri ricordi e sentimenti a favore delle vite altrui, ma lo scorrere del tempo rivela un filo persistente di desideri e ferite. Nell'anarchia propria della memoria digitale, persone ed eventi si mescolano, confluiscono gli uni negli altri, così che diventa difficile separare il collezionista da ciò che colleziona. Tyndall di Fatima Bianchi (Italia, 2014) Un faro sui monti di Brunate, sul lago di Como. Il suo fascio di luce ruota incessante nel buio, come in un loop, e fa luce su qualcosa che è rimasto nell’ombra: una casa, lungo il pendio. L'abitazione accoglie e racchiude i componenti di una famiglia, ritratti nella loro quotidianità: c'è chi si esercita al violino, chi fa yoga, chi canta e chi si rasa i capelli, mentre il padre sposta le lancette dei tanti orologi che segnano lo scorrere del tempo tra le mura della villa. Ma il film è anche la testimonianza di un'assenza: quella di Francesco, il primogenito, in carcere per un anno. Rada di Alessandro Abba Legnazzi (Italia, 2014) Nella casa di riposo per gente di mare a Camogli, una ciurma di marinai in pensione aspetta l’ora dell’ultimo sbarco. In questa fase di stallo perenne, un quasi centenario sommergibilista gioca al superenalotto sognando di vincere un viaggio in crociera per ballare il tango con la donna dei sogni, un vecchio palombaro si aggira nei corridoi recitando le proprie poesie ad alta voce, un macchinista su bananiere africane combatte contro il gelo dell’aria condizionata, un comandante di navi mercantili ricerca nelle stelle la rotta per la propria nave e un nostromo nostalgico bestemmia mentre rincorre con il binocolo le navi all’orizzonte. Ninì di Gigi Giustiniani (Italia, 2014) Nell'estate del 1932 Gabriele Boccalatte e Ninì Pietrasanta si incontrano sul Monte Bianco: scalano insieme, si innamorano. Da allora fino al 1936, l’anno in cui si sposano, vivono la loro grande stagione alpinistica e aprono, come compagni di cordata, alcune delle vie più difficili delle Alpi. Per tenere traccia delle loro imprese iniziano a scrivere diari e a scattare fotografie. Ninì, una delle pochissime donne alpiniste di quegli anni, porta con sé in parete anche una cinepresa 16mm. Film di riscoperta, Ninì risale lungo le scoscese pareti della memoria per raggiungere vette emotive di raccoglimento in cui passioni, gioie e dolori di una vita trovano finalmente conforto. Onde di Francesco Bertocco (Italia, 2014) Nello spazio della clinica il sonno diventa un'esperienza fisica, in cui le sue varie fasi si alternano ciclicamente nel corso della notte. La preparazione del paziente si trasforma in un rituale di passaggio tra il mondo cosciente e quello esterno. Ogni azione dell'attività notturna è monitorata e analizzata con minuzia. Onde è un percorso dentro i movimenti del sonno, un ritratto sulla percezione del corpo dormiente attraverso l'osservazione scientifica. Hyperion di Maria Giovanna Cicciari (Italia/Grecia, 2014) Hyperion è un film sperimentale ispirato dall'omonimo romanzo di Friedrich Hölderlin. Le parole del poeta, racchiuse nel romanzo e nelle lettere, in un incrocio inscindibile fra arte e vita, raccontano il percorso di creazione della Grecia di Iperione, paesaggio inventato eppure vivo, luogo eletto del riscatto e dell'amore. Nei frammenti di una corrispondenza amorosa e dolorosa insieme, la regista cerca il senso più profondo del romanzo: la possibilità di rinascere dopo ogni fine, dopo ogni fallimento. Giano di Francesco Dongiovanni (Italia, 2014) Una vecchia pellicola di famiglia ritrovata in un cassetto. Una grande casa di campagna dell’infanzia, abbandonata. Foto di un archivio, che hanno cent’anni e più. Una passeggiata in un cimitero di provincia. Piccole visioni da un film (non finito) sul tempo.

Capital di Giulia Bruno e Lida Perin (Germania/Italia, 2014) Quali contraddizioni porta con sé una risorsa che nell’Europa del 21° secolo viene percepita come ovvia? L’acqua potabile oggi è presenza costante nelle nostre vite, nelle nostre case, nella nostra quotidianità.A Berlino incontriamo Arno Steguweit, primo idro-sommelier d’Europa e guru delle acque minerali; Samuel Höller, giovane ricercatore e membro di un’associazione ambientalista che promuove l’uso dell’acqua di rubinetto; Rachele Raffaele Cutolo, figlia della prima generazione di emigranti italiani ed esercente, di un negozio di articoli religiosi e acque sante.

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Evento speciale: Civica Scuola di Cinema Photofinish - Una stagione alle corse di Chiara Campara, Davide Cipolat, Giovanni Dall'Avo Manfroni, Lorenzo Faggi (Italia, 2013) Ippodromo di San Siro. Non ci sono più le folle oceaniche dei gloriosi tempi andati, quel mix glamour dato dalla coabitazione di popolo e aristocrazia. Eppure, nonostante lo status di sport decaduto – o forse proprio in virtù di questa ragione – questo mondo ha molto da raccontare. Non solo il momento clou della corsa, ma anche tutto ciò che sta dietro: la tensione del backstage in sala fantini, l'aspetto bucolico delle sessioni di allenamento a Trenno, il lavoro quotidiano nelle scuderie, e appuntamenti speciali come le aste dei cavalli. Photofinish parla di uomini e animali, passione per le corse e partenze senza la certezza di un ritorno. Photofinish descrive il mondo dell'ippica contemporaneo. In Love with Shakespeare – Il sogno di Gaetano di Alessandra Cardone (Italia, 2013) Gaetano Sansone (1946-2010) era un grande uomo. Maestro, drammaturgo, regista, sceneggiatore. Era innamorato del teatro e pensava che Shakespeare costituisse idealmente un link culturale per l'Europa intera, così aveva ideato il progetto “Will’s Ways – Le vie di Shakespeare” per coinvolgere svariate compagnie teatrali europee in un grande festival itinerante da realizzarsi nel 2016, quattrocentesimo anniversario della sua morte. Attraverso interviste, filmati di repertorio e scene di fiction, il documentario si propone di raccontare la figura di Gaetano Sansone e il progetto che non ha fatto in tempo a terminare. Evento speciale: Sinfonie urbane EXPOSED PROJECT La preparazione a un’esposizione universale esercita sulla città che la ospita un aumento del ritmo di trasformazione. Questa accelerazione permette di analizzare un processo complesso in un tempo molto ridotto. EXPOSED è una piattaforma di ricerca sulla trasformazione urbana a Milano e sulle sue connessioni con Expo2015. EXPOSED utilizza la ricerca visuale e le pratiche artistiche. EXPOSED è un progetto indipendente e autoprodotto che risponde al bisogno di comprendere una trasformazione altrimenti estranea, come estranee appaiono le dinamiche che la governano. In questo senso EXPOSED è un progetto politico. Comparative Analysis di NastyNasty (Italia, 2014) Comparative Analysis prende in esame due edifici pubblici di Milano, l’Acquario Civico e l’Ippodromo di San Siro. Nati contestualmente alle prime Expo, questi luoghi di intrattenimento controllato, avevano lo scopo di pubblicizzare l’economia e la potenza dello Stato. Visti in una chiave di lettura dai toni surreali, i due luoghi, ricchi di limiti fisici, barriere architettoniche e psicologiche, sono presentati come laboratori in cui l’uomo è sottoposto ad analisi, studio e meticoloso controllo. Outer Dark di Lorenzo Casali e Micol Roubini (Italia, 2014) Un suono distorto di frequenze radio riempie il nero dello schermo, punteggiato solo dal bagliore irregolare di una lucciola. Lampeggiatori stradali proiettano luci intermittenti sui cementi nudi, mentre il vento alza mollemente teli bagnati. Infine la sagoma di un uomo si staglia contro la luce neon di una guardiola, mentre passano mezzi pesanti che ininterrottamente caricano e scaricano materiali da costruzione. Ridotto Mattioni di Luca Ferri e Giulia Vallicelli (Italia, 2014) Ridotto Mattioni nasce come sinfonia urbana in forma di videoinstallazione in loop, affiancata dall'esposizione della partitura originale “16/49 (rondeau) per organo sintetico 2014” del compositore Dario Agazzi. Utilizzando un supporto cinematografico quale la pellicola in bianco e nero, i registi intendono riscoprire la grammatica architettonica modernista di Luigi Mattioni, per giungere ad osservare le stratificazioni contemporanee di Milano. FUORI FORMATO Il meglio del cinema sperimentale, con tre programmi di cortometraggi che spaziano dal video-saggio al diario, dal film strutturale al lavoro sul materiale d’archivio. Film di apertura The Claustrum di Jay Rosenblatt (USA, 2014) Tre storie di donne che trovano al tempo stesso un rifugio e una prigione in una dimensione psicologica di reclusione. Basato su casi psicanalitici autentici, The Claustrum gestisce sapientemente il proprio materiale, creando una sottile tensione tra l’intimità delle vicende narrate e l’anonimato del materiale di repertorio da cui è composto: alla chiusura dei caratteri descritti si oppone l’apertura di senso delle immagini.

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PROGRAMMA #1: CONGEDO E SPAESAMENTO durata: 53’30'' Deep Sleep di Basma Alsharif (Malta/Grecia/Francia/Palestina, 2014) Girato sotto auto-ipnosi tra rovine di civiltà antiche e moderne società in rovina, da Atene a Malta fino alla «post-civilizzazione» di Gaza, ritmato da pulsazioni sonore e flicker iridescenti. The Dragon is the Frame di Mary Helena Clark (USA, 2014) Note sparse raccolte sulle strade di San Francisco in un «film giallo sperimentale» che raccoglie indizi sfuggenti, tra video di Youtube e reminiscenze del cinema classico. Un’indagine sull’enigma della depressione. The Figures Carved into the Knife by the Sap of the Banana Trees di Joana Pimenta (USA/Portogallo, 2014) Uno spiraglio di luce scorre sul retro di vecchie cartoline, illuminando parole scambiate tra l’isola di Madeira e l’ex colonia portoghese del Mozambico. Despedida (Farewell) di Alexandra Cuesta (USA, 2013) Fragili miniature urbane trattenute sul filo di pochi istanti: volti e impressioni raccolti sulle strade di Boyle Heights, quartiere popolare di Los Angeles a prevalenza latinoamericana. * * * PROGRAMMA #2: IL FASCINO DISCRETO DI QUELL'OSCURO OGGETTO durata: 81’ The Diva Who Became an Alphabet di Anna Franceschini (Italia, 2014) Un carattere tipografico antropomorfo oppure una donna che ha scelto di occultarsi fra i segni dell’alfabeto? Un gioco di seduzione fatto di veli e increspature, fra cui la diva si avvolge conservando il proprio segreto. Some Sites and Their Artifacts: 123D Catch di Clement Valla e A.E. Benenson (USA, 2014) 123D Catch è un’applicazione che crea modelli 3D di oggetti fotografati da diverse angolazioni. Il video-saggio esplora gli archivi della community di utenti del software come un sito archeologico, dove la morfologia degli originali si perde in ammassi aleatori selezionati dagli algoritmi». Catalogue di Dana Berman Duff (USA, 2014) Un catalogo di imitazioni di oggetti di design: ogni inquadratura ne sfoglia una pagina, creando una profondità immaginaria sulla sua superficie, una progressiva distanza in cui s’intrecciano l’evocazione dell’originale, la presenza dell’imitazione e la sua seducente messa in scena fotografica. The Blazing World di Jessica Bardsley (USA, 2013) Una riflessione sui rapporti tra depressione e cleptomania fatta con spezzoni rubati da altri film, partendo dal caso di Winona Rider, «ragazza interrotta» e autentica depressa, e dalla vicenda che la vide fermata per taccheggio in un grande magazzino. Things di Ben Rivers (UK, 2014) Rivers si cimenta per la prima volta con un film domestico, girato interamente in casa propria, filmando oggetti, immagini, cimeli amorosamente archiviati e strani incontri nel giardino sul retro. Articolato sullo scorrere delle stagioni, Things non è soltanto un autoritratto intimo ed ironico, ma una sottile riflessione sulla storia della rappresentazione, che abbraccia in un vertiginoso loop l’intero arco della storia umana. Single Stream di Pawel Wojtasik, Ernst Karel e Toby Lee (USA, 2013) Esplorazione audiovisiva di un impianto di riciclaggio basato sul metodo di raccolta «single stream», in cui i rifiuti sono raccolti insieme e in seguito separati e processati: cartoni lacerati, vetri frantumati, lattine compresse scorrono in un solo enorme flusso di oggetti ormai sfigurati. * * * PROGRAMMA #3: RITORNI, CIRCUITI durata: 64' Broken Tongue di Mónica Savirón (USA, 2013) Un continuo (ri)cominciare, reinvenzione di un’origine che si apre alle possibilità (negate) della Storia: composto di ritagli dai numeri del "New York Times" datati 1 gennaio. Hacked Circuit di Deborah Stratman (USA, 2014) Un unico fluido movimento di macchina introduce in uno studio di registrazione dove un rumorista sta doppiando i suoni del finale della Conversazione di Coppola. Stratman riattiva un classico del filone paranoico anni 70 per offrire una materializzazione dell’idea di controllo. A Return to the Return to Reason di Sabine Gruffat (USA, 2014) Un classico d’avanguardia come Le Retour à la raison di Man Ray è stato scansionato fotogramma per fotogramma e poi stampato a laser su pellicola 35mm: un tributo concettuale e materialista all’artista dada.

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Twelve Tales Told di Johann Lurf (Austria, 2014) Dodici logo delle maggiori compagnie di produzione hollywoodiane si intrecciano e si divorano l’un l’altro in una ridda frenetica. In epoca di brand e storytelling, Lurf commenta con ironia tagliente le dinamiche cannibaliche delle corporation e la pretesa di includere in un’immagine tutte le storie possibili. Epistrofi stin odo aiolou (Exi laikes zografies) [Return to Aeolus Street (Six Popular Paintings)] di Maria Kourkouta (Francia/Grecia, 2014) Frammenti insignificanti di vecchi film greci rilavorati, rallentati, ripetuti. Versi di poeti greci del secolo scorso e la musica di Manos Hadjidakis accompagnano in un viaggio a ritroso, verso un passato e un presente simbolicamente racchiusi in una strada del centro di Atene. Transformers: The Premake di Kevin B. Lee (USA, 2014) Un «desktop documentary» che fruga tra cartelle di file e pagine Youtube ricostruendo la storia produttiva di Transformers 4 tramite i video girati dai fan nelle varie location del film. * * * Buffalo Juggalos di Scott Cummings (USA, 2014) Statici tableau da cui ci fissano inquietanti ceffi dipinti, immersi in una desolazione post-industriale e in un quotidiano che ha ben poco a che fare con la legalità e molto con un’appropriazione dello spazio urbano sotto forma di un freak show permanente. Osservazione ipnotica e rigorosa della comunità Juggalo di Buffalo (New York). Liahona di Talena Sanders (USA, 2013) Viaggio contemplativo nella Chiesa di Gesù Cristo dei santi degli ultimi giorni, che esamina istituzioni ed esperienza vissuta nella comunità dei Mormoni, rimossi del passato e contraddizioni presenti. Costituito in larga parte da audio e immagini di repertorio, Liahona è un documentario sperimentale che confronta la cristallizzazione storica di una cultura con la fragilità della fede individuale. OMAGGIO PETER TSCHERKASSKY e EVE HELLER Pioniere di una tecnica originale e innovative, attuata direttamente in camera oscura, con processi di incisione luminosa su pellicola, Tscherkassky ha decostruito e reinventato il lavoro sul found-footage, ampliando gli orizzonti della decennale tradizione austriaca di scuola Kubelka verso riconoscimenti, anche di pubblico non facilmente prefigurabile. Il cinema di Eve Heller è segnato da una profonda perlustrazione poetica delle immagini, un intervento costante e reiterato sul già girato per mezzo dell’azione demiurgica del montaggio. Saranno dedicati due programmi a Peter Tscherkassky e un programma a Eve Heller. RETROSPETTIVA KOWALSKI Il cinema di Kowalski scruta la realtà e la filma con rabbia e passione. Dalle sue storie di deportati, emarginati e punk emergono un sentire profondo e un desiderio di rivalsa, la constatazione di un mondo segnato da ingiustizie e violenze, a volte perpetrate dalla società, altre autoinflitte. Il passato individuale si fonde in quello collettivo, filtrato dalla temperie di un'epoca, dalla musica e dai racconti di chi è sopravvissuto e resiste, o brucia con il tramonto di un'era. D.O.A. (A Rite of Passage) (USA, 1981) Canto funebre del fenomeno punk: nel 1978 i Sex Pistols sbarcano negli USA per una breve tournee americana ma la band è in procinto di sciogliersi. E qualche mese più tardi Sid Vicious, la sua star maledetta, verrà accusato dell'assassinio di Nancy Spugen, sua compagna. Morirà anche lui, di overdose, poco tempo dopo. Kowalski fa breccia nel mondo del cinema documentario con un'opera folgorante e immediatamente di culto. Rock Soup (USA, 1991) Nell'estate del 1989, gli homeless del Lower East Side di New York hanno trasformato Tompkins Square in una tendopoli. A pochi passi dai luoghi in un cui è esploso il punk americano e Allen Ginsberg ha recitato i suoi poemi, si cucina una misera zuppa dagli scarti dei ristoranti. Le autorità minacciano di smantellare il centro di accoglienza e la popolazione insorge. In un ruvido bianco e nero, Kowalski si schiera contro l'imminente disneyficazione della città.

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The Boot Factory (Francia, 2000) A Cracovia, un gruppo di punk sopravvive realizzando scarponi di cuoio, gli stessi con cui si aggira per le strade periferiche della città in cerca di una dose. Film d'artigianato anarchico, The Boot Factory conferma l'interesse del regista per gli outsider e i reietti, ma anche la sua passione per tutti coloro che si oppongono al sistema dando vita a un microcosmo resistente in grado di sussistere sulla base di regole proprie. Born to Lose (USA, 2001) Kowalski torna ad occuparsi della scena punk con un film epocale. Realizzato nell'arco di un decennio dando forma a oltre 400 ore di materiale filmato, Born to Lose è un ritratto glorioso e struggente di Johnny Thunders, leader dei New York Dolls e degli Heartbreakers, morto a soli 39 anni. L'eroe di tutti gli sconfitti, nato per perdere, protagonista assoluto di un film definitivo, noto anche con il titolo alternativo di The Last Rock'n'Roll Movie. On Hitler's Highway (Francia, 2002) Kowalski percorre la più antica autostrada polacca, costruita da Hitler per facilitare l'invasione dell'est Europa. L'asfalto si sgretola, ormai, e ai suoi margini si aggira un'umanità derelitta e non riconciliata: prostitute bulgare e ucraine, un venditore ambulante in sedia a rotelle e un gruppo di giovani punk che trova rifugio in un bunker antinucleare sotterraneo. Resistenza della memoria e pratiche di sopravvivenza all'ombra dell'Olocausto. Camera Gun (USA, 2003) Enigmatico ritratto di Aukai Collins che, convertitosi all'islamismo in prigione, ha intrapreso un lungo processo di addestramento per una "guerra santa" contro i Talebani. Finito a combattere in Cecenia, fa ritorno nel ghetto di San Diego da cui era partito, irrimediabilmente segnato nel corpo e nello spirito. Hey! Is Dee Dee Home? (USA, 2003) A partire dal materiale girato in occasione di una lunga intervista per il film su Johnny Thunders, Kowalski ritaglia intorno al bassista dei Ramones uno sfaccettato ritratto autobiografico che ripercorre una vicenda personale di amori, droghe, musica e tatuaggi. Ma è anche il terzo capitolo di una trilogia sul punk che, nella testimonianza diretta di uno dei suoi protagonisti, ne mette a nudo la leggenda tragica e folle. Charlie Chaplin in Kabul (Francia, 2003) Girato in soli otto giorni in Afghanistan, è l'appassionante resoconto del tentativo di portare il cinema in mezzo ai bombardamenti. In compagnia di Peter Scarlet, all'epoca direttore della Cinématèque Française, Kowalski filma il caos e la distruzione di un Paese segnato da anni di tirannia e, munito di un proiettore, cerca di illuminare con un sorriso i volti di bambini e sopravvissuti mostrando loro le comiche del muto. East of Paradise (Francia, 2005) Il capolavoro di Kowalski è un film spaccato in due tra la testimonianza della madre del regista, deportata in un campo di lavoro sovietico sotto Stalin, e quella dell'autore stesso che ripercorre gli anni della propria formazione e trova in ogni forma di opposizione al sistema linfa vitale e ispirazione per il proprio cinema. È l'opera della maturità artistica e della consacrazione critica, dichiarazione a cuore aperto di una pratica che si fa poetica. Winners and Losers (Francia, 2007) La finale dei mondiali di calcio 2006 tra Italia e Francia si trasforma nello scenario ideale per un documentario ironico e affettuoso sulla natura umana. Filmati nei loro appartamenti e nei luoghi pubblici di ritrovo, tifosi italiani e francesi assistono al match, tra slanci di entusiasmo, moti d'aggressività e cadute nella disperazione. Un documentario eccentrico che restituisce allo spettatore (sportivo, ma non solo) la propria, sfaccettata immagine. Holy Field Holy War (Francia/Polonia, 2013) La tranquillità della campagna polacca viene bruscamente interrotta dalle trivelle delle compagnie petrolifere che le setacciano per estrarre il Gas di Scisto. L'entusiasmo iniziale lascia presto il posto ai timori legati alla tecnica della fratturazione idraulica cui si sottopone il terreno e alla quantità di anidride carbonica liberata nell'aria, responsabile dell'effetto serra. Un documentario di investigazione economica, sociale e politica che segna il rabbioso ritorno di Kowalski. Nel corso della retrospettiva sarà presentata anche una selezione di estratti dal progetto multimediale di Lech Kowalski, Camera War (http://www.camerawar.tv/).

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OMAGGIO A HARUN FAROCKI Zum Vergleich (In Comparison) di Harun Farocki (Germania/Austria, 2009) I mattoni sono gli elementi fondanti della società, strati di argilla dai quali si elaborano spazi, entro i quali si organizzano relazioni sociali e che di queste relazioni conservano memoria. L'analisi delle diverse tradizioni nella produzione del mattone fa del film di Farocki un lucido esemplare di etnografia urbanistica: il paragone tra le varie forme di progettazione, realizzazione e assemblaggio articola una riflessione elaborata e sorprendente sulla posizione dell'uomo contemporaneo all'interno della società capitalistica. Ma nella stratificazione di livelli espressivi e interpretativi ha luogo anche un ulteriore parallelo: quello tra l'edificazione di un palazzo e la produzione di un film. OMAGGIO A PAOLO CAVARA L'occhio selvaggio di Paolo Cavara (Italia, 1967) Il documentarista Paolo viaggia dall'Africa all'Oriente alla ricerca di scene sensazionalistiche. Il suo cinismo non conosce limiti: tenta di persuadere un bonzo a darsi fuoco davanti alla macchina da presa, convince un plotone d'esecuzione a spostare i condannati davanti a un muro bianco, più fotogenico... Un classico da recuperare, appena restaurato dalla Cineteca Nazionale di Roma.

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MILANO FILM NETWORK: nuovi percorsi formativi per FILMMAKER FESTIVAL

FILMARE IL CONFLITTO: masterclass di Lech Kowalski;

ALLA SCOPERTA DEL REALE: matinée di proiezione per le scuole; e il DAILY ONLINE con tutto il meglio del festival.

Tornano anche quest’anno le attività e i momenti formativi organizzati dal Milano Film Network – la prima rete italiana di festival di cinema – in occasione di Filmmaker Festival 2014, la rassegna di cinema indipendente che si tiene a Milano dal lontano 1980, in programma dal 28 novembre all’ 8 dicembre presso le sale dello Spazio Oberdan, dei Cinema Arcobaleno e Palestrina, oltre a sedi varie per le attività OFF e per i workshop. Si parte il 30 novembre con la masterclass“Filmare il conflitto” dedicata al cinema di Lech Kowalski, ospite d'eccezione del festival con una retrospettiva completa delle sue opere, programmate in contemporanea anche alla Cineteca Nazionale di Roma. Autore provocatorio e ribelle, Kowalski scruta la realtà e la filma con rabbia e passione. Tra i suoi lavori più noti, il racconto dell'esplosione del fenomeno punk in D.O.A., Born to Lose e Hey Is Dee Dee Home, il lavoro sugli homeless del Lower East Side (Rock Soup), e i ritratti sui giovani anarchici di Cracovia (The Boot Factory) e sugli orfani di Kabul (Charlie Chaplin in Kabul). Tutte opere realizzate con occhio attento alle dinamiche sociali e ai meccanismi di sopraffazione, senza mai compatire chi ne resta vittima o lasciare spazio al facile cronachismo da reportage televisivo. L'incontrò si terrà dalle ore 10 alle ore 13 e dalle ore 15 alle ore 17 presso la Fabbrica del Vapore. Per info e iscrizioni: www.milanofilmnetwork.it. Si prosegue il 4 dicembre, dalle 10.00 alle 12.00 presso la Sala Alda Merini - Spazio Oberdan, con un momento di approfondimento sul cinema del reale dedicato agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado di Milano e provincia. In programma The creator of the jungle (Spagna 2014, 77') del giovane regista spagnolo Jordi Morató , film presentato all'interno della selezione internazionale di Filmmaker, che racconta la storia di un uomo di mezza età, Garrell, che vive in un bosco vicino al villaggio catalano di Argelaguer. La proiezione - in lingua originale Spagnolo (catalano) con sottotitoli in Italiano - sara! accompagnata dall'analisi e dal commento di esperti che guideranno gli studenti all'interno del linguaggio del cinema documentario. Per info e iscrizioni: www.milanofilmnetwork.it. Infine con Filmmaker Festival riparte anche il Daily MFN la pubblicazione quotidiana online che esce in corrispondenza dei 7 festival del Network, con notizie, interviste e approfondimenti in tempo reale sui film e i registi in rassegna. Il Daily e! frutto del workshop SCRIVERE DI CINEMA: Giornalismo e festival organizzato dal Milano Film Network in collaborazione con Comune di Milano Settore Tempo Libero e Giovani, che ha fornito gli strumenti per avvicinarsi alla professione del giornalismo cinematografico, chiamando in campo alcuni dei più importanti professionisti del settore. Ai corsisti che hanno portato a termine il workshop e! stato offerto lo stage nella redazione del DAILY, la pubblicazione quotidiana online che esce in corrispondenza dei 7 festival del Network. Le cronache da Filmmaker saranno a cura di una redazione di giovani critici e giornalisti, sotto la direzione di Paola Piacenza. Il DAILY di Filmmaker sarà disponibile ogni giorno su: www.milanofilmnetwork.it. TESSERA MFN Con la tessera del Milano Film Network, oltre ad usufruire delle numerose convenzioni attivate, si potrà usufruire di uno sconto del 20% sull’abbonamento di Filmmaker Festival. Sara! possibile acquistare la tessera del MFN presso le seguenti sedi del festival: Spazio Oberdan, Cinema Arcobaleno e Palestrina.

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Milano Film Network è il progetto realizzato grazie al sostegno della Fondazione Cariplo che unisce l'esperienza e le risorse dei sette festival di cinema milanesi per offrire una proposta culturale lungo tutto l'anno e una serie di servizi per chi si occupa di cinema e audiovisivo a Milano e in Italia. Il network, nato da un’auto organizzazione dei sette festival di cinema della città di Milano – Festival del Cinema Africano d'Asia e America Latina, Festival MIX Milano, Filmmaker, Invideo, Milano Film Festival, Sguardi Altrove Film Festival, Sport Movies & Tv Fest – mira a includere non solo gli operatori del settore audiovisivo ma anche istituzioni e attori socio-economici, a riconoscimento della valenza del cinema in quanto forma d’arte ma anche settore produttivo che genera ricadute positive sul tessuto urbano. LINK UTILI www.milanofilmnetwork.it facebook: MFN – Milano Film Network twitter: @MilanoFilmNet Ufficio Stampa Milano Film Network: Michela Giorgini +39 339 8717927 [email protected] - [email protected]

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Civica Scuola di Cinema e Milano Film Network insieme per valorizzare l'offerta formativa sul territorio

Civica Scuola di Cinema, struttura di eccellenza che dal 1962 prepara ai saperi e alle professioni del settore audiovisivo, ha formalizzato una convenzione con Milano Film Network - la rete nata con il sostegno di Fondazione Cariplo e il patrocinio del Comune di Milano che unisce le esperienze e le risorse dei sette festival di cinema milanesi - volta a favorire lo sviluppo e la diffusione della cultura cinematografica, audiovisiva e multimediale, attraverso azioni in partenariato o in partecipazione. Gli ambiti della collaborazione riguardano principalmente l’alta formazione – con la progettazione comune di workshop e l'attivazione di seminari e laboratori produttivi per gli studenti della Scuola - ma prevedono anche la promozione e partecipazione ad eventi, la partecipazione congiunta a progetti e bandi, garantendo sempre la comunicazione reciproca sia delle singole iniziative sia di quelle in partnership, oltre a numerose agevolazioni per i rispettivi iscritti e soci. Tra le azioni formative in programma, la realizzazione della sigla animata del Milano Film Network che vedrà impegnati gli studenti del III anno del corso di Digital Animation (anno accademico 2014/2105) sotto la guida di un animatore professionista. Un’altra interessante iniziativa sarà avviata nella Mediateca della nuova sede della Civica Scuola di Cinema presso l’Ex Manifattura Tabacchi, dove sarà installata una postazione di consultazione dell’archivio del Milano Film Network, un patrimonio unico di opere audiovisive che raccoglie i lavori selezionati nel corso delle numerose edizioni dei sette Festival milanesi del Network. L’accesso all’archivio sarà gratuito per tutti gli studenti della Civica. Civica Scuola di Cinema è particolarmente lieta di formalizzare una collaborazione che da ormai diversi anni la vedeva impegnata a fianco dei singoli festival milanesi nella promozione della cultura audiovisiva sul territorio, che la rende così il partner di riferimento rispetto alla alta formazione di Milano Film Network. Ufficio Stampa FM - Civica Scuola di Cinema mob. +39 348 5834403 [email protected]

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Ufficio Stampa MFN - Milano Film Network mob. + 39 339 8717927 [email protected] - [email protected]

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         Civica  Scuola  di  Cinema,  fondata  nel  1962,  è  parte  di  Fondazione  Milano  –  Scuole  Civiche.    E’   un   luogo   di   formazione   e   di   cultura   cinematografica   e   audiovisiva   oltre   che   di   produzione   e  scambio  di  conoscenze,  orientato  alla  crescita  degli  allievi  con  l’intento  di  svilupparne  le  inclinazioni,  il   talento   e   le   capacità   professionali   e   favorirne   l’incontro   con   realtà   che   operano   nel   mercato  dell’audiovisivo  nazionale  ed  estero.  Gli   studenti   sono   inseriti   in   contesti   creativi   a   carattere   laboratoriale   che   simulano   la   realtà  lavorativa   e   partecipano   alla   realizzazione   di   fiction   cinematografiche,   format   televisivi,  documentari,   inchieste,   installazioni,   sperimentando   in   prima   persona   le   condizioni   reali   che  incontreranno  nel  mondo  del  lavoro.    Oltre   alle   esercitazioni   previste   dal   normale   percorso   formativo   sono   incoraggiate   le   produzioni  extra-­‐curriculari,  realizzate  in  autonomia  dagli  studenti  o  svolte  in  convenzione  con  enti  esterni  

La   formazione   è   affidata   a   un   nucleo   di   docenti   storici   e   a   decine   di   collaboratori   esterni   che  assicurano  un  costante  contatto  con  il  mondo  professionale  e  artistico.  Molti  sono  stati  a  loro  volta  allievi,   tra   gli   altri   il   regista  Antonio  Augugliaro   (Io   sto   con   la   sposa),   Pietro  Belfiore,  Davide  Rossi,  Davide   Bonacina,   Andrea   Fadenti   e   Andrea   Mazzarella,   meglio   noti   come   IL   TERZO   SEGRETO   DI  SATIRA,   Paolo   Benvenuti   e   Simone   Oliviero   (Ciak   d’Oro   per   il   suono   di   Le   quattro   volte),   il   chief  creative   officer   Ludovico   Bessegato   (Cross   Production),   la   montatrice   Carlotta   Cristiani  (collaboratrice  abituale  di  Silvio  Soldini  e  Marina  Spada),  il  producer  Domenico  Cuscino  (Lumière),  il  regista  Michelangelo   Frammartino   (Il   Dono,   Le  Quattro   Volte),   la   sceneggiatrice   Lara   Fremder   (La  terra   degli   uomini   rossi,   Figli),   il   montatore   Tommaso   Gallone   (assistente   montatore   de   Il   Divo),  l’autore   Francesco   Mandelli     (I   soliti   idioti),   i   registi   e   sceneggiatori   Vittorio   Moroni   e   Marco  Piccarreda  (Se  chiudo  gli  occhi  non  sono  più  qui),  il  regista  Maurizio  Nichetti,  il  direttore  di  fotografia  Gino  Sgreva  (serie  de   Il  commissario  Vivaldi,  Fratelli  detective),   il   regista  di  docufiction  e  pubblicità  Carlo  Sigon  (Dock  sud  Story),   la  regista  Marina  Spada  (Come  l’ombra,   Il  mio  domani),   la  scrittrice  e  giornalista   Benedetta   Tobagi,   la   regista   Roberta   Torre   (Angela   e  Mare   Nero),   il   regista   Maurizio  Zaccaro  (Il  foglio  bianco,  Il  Piccolo).  

Tra  le  realtà  con  cui  la  scuola  collabora  per  la  progettazione  extracurricolare  e  l’accompagnamento  al   lavoro:   Assolombarda,   Bananas,   CNBC   –   Class,   Collateral   Films,   EDI,   Fondazione   Accenture,  Fremantle,  Gertie,   Indiana  Production,   Italia  Nostra,   Kairos   Film,   Legambiente,   Lumière,  Magnolia,  Mediaset,  Officine  Ubu,  Padiglione  Italia  –  Expo  2015,  Quadrio,  Rai  5,  Rai  International,  SKY  Arte  HD,    Square,  Zodiak  Active.  

La  scuola  è  inoltre  parte  attiva  di  numerosi  festival  e  manifestazioni  culturali  -­‐  Milano  Film  Network,    Milano  Film  Festival,    Bergamo  Film  Meeting,    Pordenone  Legge,    Bookcity,  solo  per  citarne  alcuni  -­‐  e  collabora   con   enti   e   associazioni   impegnate   su   temi   etici   e   sociali   realizzando   per   esempio   le  campagne  Violenza  sulle  le  donne,  fermiamola!  e,  più  recentemente,  Don’t  play  with  food!  contro  lo  spreco  alimentare.  

 

 

 

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Per   rispondere   alle   esigenze   di   formazione   continua   sono   proposti   anche   corsi   brevi   (Summer  School,    Esercizi  di  Cinema),  corsi  di  formazione  per  professionisti  in  collaborazione  con    l’Ordine  dei  Giornalisti,  e  di  aggiornamento  per  gli  insegnanti  in  collaborazione  con  Agiscuola.    

La  Scuola  è  membro  attivo  del  CILECT,  l’associazione  mondiale  delle  scuole  e  università  di  cinema  e  televisione.      

Nella  nuova  sede  all’interno  di  ex  Manifattura  Tabacchi,  accanto  all’attività  formativa  ordinaria,  sono  proposte  iniziative  aperte  al  pubblico  e  al  territorio  anche  grazie  al  sostegno  di  Fondazione  Cariplo,  nell’ambito  del  progetto  Manifatture  Culturali.  

Il  direttore  è  Laura  Zagordi.  

 

     

     

   Fondazione  Milano   –   Scuole   Civiche   è   stata   costituita   dal   Comune   di  Milano   per   gestire   quattro  

scuole  di  alta  formazione  del  settore  Arte  e  Cultura:  Civica  Scuola  di  Musica  Claudio  Abbado,  Civica  Scuola  di  Teatro  Paolo  Grassi,  Civica  Scuola  di  Cinema,  Civica  Scuola  Interpreti  e  Traduttori.  

La  Fondazione  oggi  ha  circa  3000  allievi,  provenienti  da  tutta  Italia  e  da  più  di  30  Paesi  stranieri,  300  professionisti  e  8  sedi  a  Milano.    La  Fondazione  custodisce  una  storia  e  una   tradizione  più  antica,   legata  alle  origini  delle   scuole.   La  

Civica  Scuola  di  Musica  Claudio  Abbado  è  stata  fondata  nel  1862  e  forma  da  ormai  150  anni  musicisti  di  alto   livello  provenienti  da  ben  30  paesi  diversi,  dal  2013  rilascia   titoli  universitari  per   il   triennio,  come  i  conservatori.  La  Civica  Scuola  di  Teatro  Paolo  Grassi  è  nata  nel  1951  ad  opera  di  Paolo  Grassi  

e  Giorgio  Strehler  ed  è  da  sempre  un  punto  di  riferimento  formativo  per  il  mondo  teatrale  italiano.  La  Civica  Scuola  di  Cinema  è  stata  aperta  negli  anni  Sessanta  ed  è  caratterizzata  da  percorsi  formativi  di   alto   profilo   e   dallo   stretto   collegamento   con   il   mondo   del   lavoro.   Dal   1980   la   Civica   Scuola  

Interpreti  e  Traduttori  è  leader  nella  formazione  nel  campo  delle  lingue  applicate.  Riunisce  la  Scuola  Superiore   per   Mediatori   Linguistici,   che   rilascia   titoli   equipollenti   a   diplomi   di   laurea,   l’Istituto  Superiore  Interpreti  e  Traduttori  e  l’Istituto  di  Relazioni  Internazionali,  che  offrono  percorsi  di  laurea  

magistrale  in  collaborazione  con  l’Università  di  Strasburgo.