Fai Clil Con Francesca

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Fai Clil con Francesca! di Francesca Pellegrino Indire Clil Sito informativo indire.it Francesca Pellegrino Il mestiere dell’archeologo - Racconti ed esperienze - Education 2.0 educationduepuntozero.it Francesca Pellegrino La società britannica della Riforma in un percorso CLIL pluridisciplinare - 2012 - Education 2.0 educationduepuntozero.it Zanichelli.it Storia Dell’arte | Spazio CLIL Francesca Pellegrino 1

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una piccola raccolta di unità didattiche clil prodotte dalla prof.ssa Francesca Pellegrino, docente di storia dell'arte presso il Liceo classico di Marsala già presentate a Firenze nell'ambito del convegno Education 2.0 (edizione 2011 e 2012).Le unità sono precedute da una piccola introduzione su cosa sia il Clil e seguita da spunti didattici proposti dall'editore Zanichelli.

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Fai Clil con Francesca!

di Francesca Pellegrino

Indire

Clil Sito informativo

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Francesca Pellegrino

Il mestiere dell’archeologo - Racconti ed esperienze - Education 2.0

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Francesca Pellegrino

La società britannica della Riforma in un percorso CLIL pluridisciplinare - 2012 -

Education 2.0

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Storia Dell’arte | Spazio CLIL

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Clil Sito informativo

indire.it

 

La Riforma della Scuola Secondaria di secondo grado, con riferimento

all’articolo 6, comma 2 del Regolamento emanato con Decreto del Presidente

della Repubblica n. 89/2010, introduce nei Licei Linguistici l’insegnamento di

discipline non linguistiche (DNL) in lingua straniera secondo la metodologia CLIL

già a partire dal corrente anno scolastico.

Per la formazione del personale docente di disciplina non linguistica (DNL)

già in servizio presso le scuole, il Ministero ha avviato un’azione di formazione che

prevede un corso per l’acquisizione delle competenze sulla metodologia CLIL e un

precorso per l’acquisizione delle competenze linguistiche fino al raggiungimento

del C1 (QCER).

Il Decreto Direttoriale n. 6 del 16 aprile 2012 della Direzione Generale per il

Personale scolastico ha definito gli aspetti caratterizzanti dei corsi di

perfezionamento del valore di 20 Crediti Formativi Universitari per l’insegnamento

di una disciplina non linguistica in lingua straniera secondo la metodologia CLIL

rivolti ai docenti in servizio nei Licei e negli Istituti tecnici.

Ai corsi possono accedere i docenti in possesso in alternativa di:

a) certificazioni nella lingua straniera oggetto del corso, rilasciate da Enti

Certificatori riconosciuti dai governi dei paesi madrelingua, almeno di livello C1 di

cui al “QCER – Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue”, che

attestano le abilità ivi previste (Ascolto, Parlato/Interazione, Scrittura, Lettura);

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b) competenze linguistiche certificate in relazione alle abilità di cui alla

lettera a), di livello B2 del QCER, iscritti e frequentanti un corso di formazione per

conseguire il livello C1 del QCER.

Tale competenza deve essere certificata con riferimento alla normativa

vigente:

Decreto Ministeriale del 7 marzo 2012 che individua i requisiti per il

riconoscimento della validità delle certificazioni delle competenze linguistico-

comunicative in lingua straniera del personale scolastico;

Decreto Direttoriale prot. n. AOODGPER-10899 del 12 luglio 2012della

Direzione generale affari internazionali, che dettaglia l’elenco degli Enti

Certificatori riconosciuti.

Per l’anno scolastico in corso, con la Nota Prot. AOODGPER 2934 del

17/04/2012 della Direzione Generale per il Personale scolastico, è stato affidato ai

Dirigenti Scolastici dei Licei Linguistici il compito di individuare all’interno dei

Consigli di Classe, i docenti da destinare alla formazione, in base ai criteri stabiliti

dalla succitata Nota.

La formazione CLIL affidata a INDIRE Sulla base del quadro normativo citato,

la Direzione Generale del personale ha attivato la programmazione di percorsi

finalizzati all’acquisizione delle competenze linguistiche e metodologico didattiche

rivolti ai docenti in servizio di discipline non linguistiche di livello C1 (QCER).

L’incarico di coordinare le attività necessarie all’organizzazione dei corsi di

formazione è stato affidato a INDIRE con nota AOODGPER prot. n. 0002833 del

01/04/2011.

La formazione prevede:

Corsi sulla metodologia CLIL I corsi sulle competenze metodologico didattiche

CLIL sono riservati in via prioritaria a coloro che sono in possesso della

competenza C1 e in seconda istanza a coloro con competenza B2 purché

impegnati contemporaneamente in corsi per l’acquisizione della competenza

linguistica.

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In questa prima annualità verranno avviati 30 corsi distribuiti sul territorio

nazionale come da nota del ministero  AOODGPER Prot. n. 0002934 – 17/04/2012.

Potranno essere inseriti nei corsi di metodologia un massimo di 900 docenti (30

docenti per corso).

I corsi sono stati affidati alle università risultate idonee a seguito dell’Invito

a presentare proposte pubblicato da INDIRE (Decreto n. 211 del 26 giugno 2012).

Si tratta di corsi di perfezionamento da 20 CFU organizzati secondo il modello

stabilito dal Decreto Direttoriale n. 6 del 16 aprile 2012 citato al punto 1.

Corsi per le competenze linguistico comunicative Per consentire ai docenti

privi della competenza linguistica C1 di essere inseriti progressivamente nei corsi

di metodologia, il Ministero ha avviato anche la programmazione di un percorso

di formazione linguistica. Il percorso ha una durata di 4 anni per i docenti in

possesso della competenza linguistico – comunicativa di livello B1, e di 2 anni per

i docenti in possesso della competenza linguistico – comunicativa di livello B2, e

considera anche corsi ridotti per le competenze intermedie, B1.1 e B2.1.

Tabella 1                           Livello di competenza    Totale ore   Ore online    Ore in

presenza Anno 1         B1 > B1.1                          130              fino a 40       

minimo 90

Anno 2         B1.1 > B2                          130             fino a 40        minimo 90

Anno 3         B2 > B2.1                          130              fino a 40        minimo 90

Anno 4         B2.1 > C1                          130             fino a 40        minimo 90

I finanziamenti erogati dal MIUR ad INDIRE per l’avvio dei corsi prevedono

l’attivazione di 50 classi distribuite sul territorio nazionale. Ogni corso prevede

un numero massimo di 25/28 corsisti.

Ad aprile 2012 è stata avviata una rilevazione riservata ai Licei Linguistici

condotta tramite una applicazione online realizzata da INDIRE volta a verificare la

disponibilità da parte dei docenti a seguire un percorso di formazione CLIL. I dati

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del monitoraggio sono disponibili all’indirizzo http://www.indire.it/iscrizioneclil.

Attualmente sono iscritti nel database circa 1900 docenti.

Poiché i corsisti con competenza B2/C1 non sono in talune regioni sufficienti

a comporre le classi il ministero ha autorizzato gli Uffici Scolastici ad acquisire

ulteriori candidature direttamente dagli istituti, anche di tipologie liceali diverse

dal linguistico.

I corsi sono stati affidati alle università risultate idonee a seguito dell’Invito

a presentare proposte pubblicato da INDIRE (Decreto n. 1 del 3 gennaio 2013).

Test di verifica delle competenze auto-dichiarate Per poter inserire i docenti

in classi di lingua omogenee e per verificare la competenza B2/C1 necessaria per

poter partecipare alla formazione metodologica, sono stati organizzati presso le

università dei test per la verifica del livello di competenza linguistica che saranno

preliminari alla formazione delle classi.

Sono stati esonerati da tale esame i docenti in possesso di una competenza

certificata riconosciuta.

Il CLIL e la scuola L’introduzione della metodologia CLIL nelle scuole

comporta il coinvolgimento di tutti gli attori del sistema scolastico, quali il

dirigente scolastico, il Collegio dei docenti, i Dipartimenti, i Consigli di classe, il

docente di disciplina non linguistica, il docente di lingua straniera, il conversatore

in lingua straniera e, ove presente, l’assistente linguistico.

Per una efficace introduzione della metodologia sarà necessario individuare

i docenti con le più elevate competenze sia linguistiche sia metodologiche CLIL da

destinare alle prime esperienze di attivazione della DNL in lingua straniera, ma

anche favorire attività e iniziative di mobilità e scambi di docenti e studenti,

anche attraverso progetti finanziati con fondi europei, al fine di promuovere

l’internazionalizzazione del piano dell’offerta formativa, oppure iniziative di job

shadowing con docenti di altri Paesi europei o di altre attività di formazione in

servizio “sul campo” inerenti la metodologia CLIL.

Altrettanto efficace può risultare la costituzione o l’adesione ad una rete di

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scuole che abbia come finalità lo sviluppo di pratiche di insegnamento CLIL.

In questi ultimi anni le scuole in rete hanno operato su vari fronti, mettendo

in atto numerose iniziative di formazione linguistica e metodologica, creando

situazioni diffuse di sviluppo della metodologia CLIL e di condivisione di risorse e

di esperienze.

Le modalità di realizzazione definite nell’ambito dell’autonomia

organizzativa delle Istituzioni scolastiche possono prevedere incontri tra scuole o

reti di scuole, sia in presenza, sia a distanza (videoconferenze o webinar con

esperti nazionali o internazionali), finalizzati a condividere competenze ed

esperienze. Inoltre la didattica a classi aperte (ad esempio il coinvolgimento di più

classi o gruppi classe) può rappresentare un’utile strategia organizzativa,

funzionale alla condivisione di percorsi formativi CLIL all’interno dell’Istituzione

scolastica.

Il sito ha una parte informativa, una sezione risorse e per coloro che

effettuano regolare iscrizione, degli spazi di comunicazione collaborativi.

La piattaforma INDIRE vuole diventare uno stimolo che promuova la

riflessione condivisa tra i docenti di best practices sia in ambito nazionale sia

internazionale tramite l’utilizzo di tecnologie multimediali e di tecniche

comunicative multimodali.

Nell’ambito della formazione CLIL, INDIRE sta predisponendo una ambiente

con lo scopo di sostenere la creazione di una rete per il confronto e lo scambio fra

tutti i soggetti del progetto.

Il ruolo degli UU.SS.RR

Come da indicazioni della Direzione del Personale della Scuola, agli UU.SS.RR è

assegnato il compito di individuare, sulla base della monitoraggio di cui sopra, i

docenti da ammettere ai corsi per lo sviluppo delle competenze sia linguistico-

comunicative sia metodologico-didattiche e di fornirne i nominativi alle strutture

universitarie e/o enti incaricati del loro svolgimento, facendo anche da interfaccia

tra i docenti in formazione e la struttura erogatrice del corso.

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In particolare gli UU.SS.RR devono:

1) definire gli elenchi dei docenti in possesso di certificazioni linguistiche

verificandone la conformità con l’elenco degli Enti Certificatori riconosciuti  di cui

al Decreto Direttoriale Prot. n. AOODGAI/10899 del 12 luglio 2012;

2) definire gli elenchi dei docenti privi di certificazione linguistica, da

sottoporre a test di verifica della competenza linguistica auto-dichiarata;

3) organizzare e concordare date e orari con le strutture universitarie

incaricate di svolgere i test di verifica;

4) definire gli elenchi dei docenti in possesso delle competenze B2/C1/C2 e

dei docenti che, a seguito dei test di verifica delle competenze, si sono posizionati

ai medesimi livelli linguistici;

5) programmare la costruzione di classi dei corsi di perfezionamento

metodologico – didattico che prevedono un numero minimo di 30 corsisti.

6) programmare la costituzione dei gruppi classe per lo sviluppo delle

competenze linguistico – comunicative con un massimo di 25 corsisti.

 

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Il mestiere dell’archeologo - Racconti ed esperienze - Education 2.0

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L’unità didattica “Il mestiere dell’archeologo” è nata con l’intento di

avvicinare gli studenti della mia scuola, il Liceo classico “Giovanni XXIII” di

Marsala, alla conoscenza del territorio grazie a una didattica esperienziale svolta

sul campo, all’ausilio delle tecnologie e alla pratica della lingua inglese applicata

in un’ottica CLIL.

Lo spunto è nato proprio da un’analisi preliminare del territorio in cui è

presente l’istituto attraverso le testimonianze archeologiche: la città di Marsala,

antica Lilibeo, fondata dai Fenici.

La prima area del territorio di Marsala a svilupparsi in senso urbano fu l'isola

di Mozia, grazie ai Cartaginesi che ne fecero un importante presidio commerciale

nel Mediterraneo.

Nel 397 a.C. Dionisio il Vecchio, tiranno di Siracusa, distrusse l’isola e gli

abitanti si rifugiarono sul promontorio antistante dove sorse la città di Lilibeo, così

chiamata per la sua posizione geografica: rivolta verso la Libia, per i Fenici

“Lelub”.

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Lilibeo è oggi, dopo diverse vicende e dominazioni, conosciuta come Marsala.

Studiare oggi la nascita di Marsala comporta una rilettura dei materiali

documentari custoditi presso il museo regionale “Baglio Anselmi” che custodisce il

prezioso relitto della nave punica, unico nel suo genere, rinvenuto dall’archeologa

Honor Frost a pochi metri sotto il livello del mare tra il 1971 e 1974.

Ulteriore interessante luogo di studio dei materiali è il museo Whitaker,

sull’isola di Mozia, dove è stato ritrovato, ed è custodito abitualmente, il famoso

“Giovinetto”, esempio di cultura greca in terra punica, presumibilmente

proveniente dalla vicina Selinunte. Il giovinetto è attualmente esposto al British

Museum di Londra nella sala dedicata al Partenone.

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Efebo di Mozia

La scommessa didattica pertanto è quella di invitare gli allievi a conoscere la

storia antica della città attraverso i ferri del mestiere dell’archeologo e a unirli alle

fonti reperibili sul luogo e alle tecnologie (web e LIM in primo luogo), favorendo

parallelamente la conoscenza e la competenza della lingua inglese, in memoria di

Honor Frost e del potenziale valore interculturale della storia del territorio di

appartenenza.

L’obiettivo formativo dell’azione è quello di guidare metodologicamente lo

studente nello studio del territorio rispettando diversi steps che prevedano l’uso

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complementare di risorse culturali e strumentali multiple:

1. la visita guidata preliminare nei luoghi d’interesse (conoscenza diretta del

territorio);

2. la consultazione di documenti, cartacei e della rete (il significato delle fonti);

3. l’uso delle strumentazione tecnologiche (l’attualizzazione del fenomeno e la

disseminazione);

4. il coinvolgimento della lingua straniera (il consolidamento dell’informazione e la

sua estensione nello spazio e nel tempo attraverso un testo di supporto

preliminarmente individuato dai docenti e didattizzato).

L’azione mette in luce queste soluzioni operative e progettuali:

1. sperimentare nuove formule di educazione alla cittadinanza consapevole

attraverso un nuovo approccio alla conoscenza del territorio;

2. avviare una pratica virtuosa del CLIL nelle scuole formulando sentieri di

progettazione didattica consapevole dai docenti delle classi di appartenenza.

All’attività esperienziale sul campo vengono dunque, ulteriormente, associati testi

e schede di valutazione e autovalutazione per gli studenti.

Queste le linee programmatiche iniziali rispetto al raggiungimento degli obiettivi

formativi dell’azione didattica:

• conoscenza del territorio e dei suoi beni culturali;

• competenza linguistica;

• avvio allo studio delle testimonianze materiali e familiarizzazione sul campo con

la disciplina storico-artistica e gli strumenti dell’archeologia;

• introduzione dell’uso delle tecnologie nello studio del territorio e delle

testimonianze materiali.

L’unità funge da modello operativo per attività future che contemplino pari

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Page 12: Fai Clil Con Francesca

obiettivi formativi nelle diverse realtà territoriali di appartenenza tenendo conto di

finalità conoscitive differenziate, relativamente a competenze espressive e

contesti culturali di riferimento.

L’uso delle tecnologie, infine, è primariamente destinato dal docente al

reperimento nella rete delle fonti da finalizzare all’attività didattica.

Successivamente il docente si serve di una LIM sulla quale è implementata

l’azione didattica: sulla lavagna sono proiettate le immagini cui è possibile

accostare i testi e, utilizzando una penna, fare annotazioni, evidenziare

informazioni rilevanti, “scrivere”, salvare, modificare, stampare ed esportare il

lavoro in formati standard.

L’operatività può essere tracciata e si può costituire un diario di bordo delle

attività svolte dalla classe, prevedendo così momenti di rilettura del feedback.

È consigliato l’uso del software exelearning per la costruzione di un learning

object conclusivo da tesaurizzare, costantemente aggiornare, proporre alle classi

e consolidare attraverso l’esperienza.

***

Immagine in testata di Andrea Lodi / Flickr (licenza free to share)

L'Efebo di Mozia è di Wikipedia (licenza free to share)

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La società britannica della Riforma in un percorso CLIL pluridisciplinare -

2012 - Education 2.0

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La società britannica della Riforma in un percorso CLIL pluridisciplinare.

Un’attività didattica pluridisciplinare CLIL destinata a promuovere la

conoscenza dell’arte e della società britannica dell’età della Riforma.

L’attività, “buona pratica” già sperimentata presso il Liceo classico di

Marsala, si avvale dell’uso del web, della LIM e della pratica del webquest.

Una esperienza presentata al 2° convegno di Education 2.0.

“Hans Holbein il giovane: l’immagine di Henry VIII e della sua corte” rappresenta

un esempio di unità didattica pluridisciplinare CLIL realizzata per promuovere lo

studio all’arte e della società britannica dell’età della Riforma in lingua inglese,

già sperimentata in una seconda liceale d’indirizzo classico a Marsala nel 2011.

Obiettivi generali dell’attività didattica che hanno animato la scelta del consiglio

di classe sono stati:

1. Approfondimento sull’arte europea del XVI secolo;

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2. Conoscenza dell’arte britannica dell’età di Enrico VIII attraverso l’impiego della

lingua di competenza;

3. Contestualizzazione del fenomeno culturale nel tempo e nello spazio;

4. Acquisizione del lessico specifico del contesto storico e artistico di competenza

delle opere;

5. Sperimentazione di modalità di lettura d’immagine integrative;

6. Qualificazione degli strumenti espressivi in L2;

7. Diffusione del plurilinguismo in un’ottica di comunicazione interculturale;

8. Uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione coniugato alla

didattica delle lingue.

La classe che ha sperimentato il modulo ha, preliminarmente, svolto in

madrelingua un’unità didattica sul ritratto e commentato in aula alcuni esempi

artistici espressione della crisi religiosa europea del ‘400 “La Consegna delle

chiavi” di Perugino, “Natività mistica” di Botticelli e “Le Stanze Vacanze” di

Raffaello.

Tutta la sequenza di attività si è avvalsa dell’uso della LIM e del web per la

ricerca dei materiali e la pratica del webquest: durante l’azione didattica, per

esempio, sono stati proiettati documenti e immagini sulla lavagna e, utilizzando

gli strumenti della scrittura, sono state fatte annotazioni, evidenziate informazioni

rilevanti, salvato, modificato, stampato, condiviso ed esportato il lavoro finito in

formato standard.

Sempre sulla lavagna sono state annotate keywords del testo in lingua

somministrato ed è stata avviata una gara linguistico-contenutistica, una

challenge, fra studenti, suddivisi in due squadre, nell’esercizio del webquest

(http://www.npg.org.uk/learning/digital/webquest-henry-viiis-next-wife.php).

I materiali didattici proposti agli studenti sono stati preventivamente

selezionati dai docenti di inglese e storia dell’arte, coerentemente alle finalità

educative previste, “didatticizzati” tenendo conto degli obiettivi contenutistici ed

espressivi da raggiungere.

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CLIL, tecnologie e web si sono rivelati, dunque, l’insieme vincente di questa

attività.

Questa la struttura complessiva del modulo didattico realizzato in aula: 120 min di

attività + 120 min di lavori di gruppo + 10 min per test di autovalutazione.

1. 10 min introduzione in madrelingua della docente di storia dell’arte, finalizzata

alla contestualizzazione del contenuto trattato;

2. durante tutta la lezione: attivazione della funzione fatica per monitorare il

grado di comprensione;

3. 10 min pre-reading;

4. 10 min ricerca/riflessione keywords;

5. 20 min lettura ad alta voce dell’insegnante con controllo dell’output;

6. 40 min domande di comprensione del testo;

7. 30 min produzione orale nella quale lo studente richiama il nuovo lessico e lo

usa nella corretta contestualizzazione;

8. Lavori di gruppo: invito alla lettura e all’esecuzione del webquest. Divisione in

squadre. Assegnazione dei compiti. Presentazione delle ricerche redatte quale

lavoro domestico su formato ppt presentate su LIM.

L’esperienza didattica si è rivelata un esempio, prevalentemente, di peer

education motivante, trainante e coinvolgente, in grado di agevolare gli studenti

nella comunicazione e comprensione in lingua straniera e facilitante

nell’apprendimento di contenuti grazie anche alla risorsa del webquest, praticato

sotto forma di gioco, in aula sulla LIM.

Le tecnologie hanno svolto un ruolo determinante, collaborativo e di supporto a

studenti e insegnanti, garantendo strumenti e fornendo contenuti: una vera

sperimentazione di mezzi, strategie e risorse.

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Storia Dell’arte | Spazio CLIL

online.scuola.zanichelli.it

 

Dante Gabriel Rossetti Più di 150 opere che abbracciano media differenti – pittura,

scultura, fotografia, arti applicate – e una provocazione: i Preraffaelliti sono stati

un movimento di avanguardia?

Si conclude il prossimo 13 gennaio la mostra Pre-Raphaelites: Victorian

Avant-Garde che la Tate Britain di Londra ha dedicato al primo movimento

artistico britannico dell'età contemporanea. L'interesse per la natura e per la

bellezza, ma anche l'attenzione a temi sociali e a istanze democratiche

caratterizza l'opera di artisti spesso relegati nello spazio dell'anacronismo

nostalgico. 

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Per indagare i Preraffaelliti in profondità il museo ha preparato preziose risorse

curatoriali e didattiche di cui vi presentiamo di seguito una selezione: 

online.scuola.zanichelli.it

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