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1 Eventi e Gastronomia nelle Events and Gastronomy in the Ionian-Silan Lands

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Eventi e Gastronomia nelle

Events and Gastronomy in the Ionian-Silan Lands

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I Comuni delle

The municipalities of the Ionian-Silan Lands

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Coordinamento e realizzazione di / Coordination and realization byRanieri Filippelli, Francesco Rizzo, Giuseppe Aiello

Fotografie di / Photos by Francesco De Simone, Mary Valente, Francesco Patrizio,

Pro-Loco Paludi, Scuole Elementari area GAL

Traduzioni di / English translation byRomina Lavia

Stampa / PrintRubbettino print

Gal “Sila Greca Basso Jonio Cosentino” – viale Jonio, 96 – 87060 Mirto Crosia (CS)Tel/fax 098342062 – email: [email protected]

www.galsilagreca.it

Eventi e gastronomia nelle

Events and Gastronomy in the Ionian-Silan Lands

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Introduzione

Questo volumetto, realizzato dal Gal “Sila Greca-Basso Jonio Cosentino” sulla Misura 313 azione 2 del pro-prio Piano di Sviluppo Locale (PSL) 2007/13, finanziato nell’ambito dell’iniziativa Leader del Piano di Sviluppo

Rurale 2007/13 della Regione Calabria, vuole costituire un piccolo catalogo/guida delle manifestazioni e delle ricorrenze delle tradizioni civico-religiose dei 14 Comuni delle Terre Jonicosilane. Uno strumento a disposizione dei residenti ma soprattutto dei turisti che vogliono penetrare l’animo delle nostre popolazioni e del nostro territorio per gustarne il senso dei luoghi in occasione di quegli eventi che segnano l’an-nata paesana.Agli eventi, cittadina per cittadina, abbiamo abbinato un piatto tipico del posto, come messaggio di “solletico” per il palato di chi vi si reca, magari proprio in occasione di quegli eventi da noi segnalati. I piatti descritti spesso sono caratteristici di ampia parte o dell’intero territorio delle Terre Jonicosilane, a dimostrazione di un amalgama che si è intensificato nei secoli per via dei continui spostamenti di larghi strati delle popolazioni, dovuti vuoi alla ricerca di lavoro, vuoi a ricongiungimenti familiari, vuoi a disastri a volte sismici, a volte geomeccanici.Concludendo, ci piace riferire che alcune delle ricette qui descritte sono state ricostruite, nell’ambito del progetto di “Educazione alimentare e al consumo sostenibile” portato avanti con la Misura 421 del PSL “Cooperazione transnazionale”, dagli alunni delle scuole elementari del territorio, i quali, guidati dai loro maestri e dai loro parenti più anziani, hanno “riscoperto” vere e proprie leccornie che purtroppo stanno cadendo in disuso ma che risultano ancora essenziali per una sana “dieta mediterranea”.

Ranieri Filippelli, PresidenteFrancesco Rizzo, Direttore

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Introduction

This booklet, realized by the Local Action Group (LAG) “Greek Sila – South Ionian of Cosenza area” in accor-dance to the Measure 313 Action 2 of the Local Development Plan (LDP) 2007/2013, funded within the Leader

initiative of the Rural Development Plan 2007/2013 of Regione Calabria, is a guidebook about the main religious and public events and anniversaries celebrated in the 14 Municipalities of the Ionian-Silan Lands.It is a resource available for local people and, above all, for tourists wishing to penetrate the soul of our people and territory in order to deeply understand and experience the meaning of the places during the many events of which every village is characterized all year round.Together with the many events of every village, there is a traditional local dish, in order to tickle the palate of the visitors who attend the events this booklet highlights. The traditional dishes are often typical of all the villages in the Ionian-Silan Lands, and this is a proof of the mixture which deepened over the centuries as a consequence of the longstanding displacements which involved a great amount of people, caused by job search, family reunion, earthquakes and, sometimes, geo-mechanic disasters.Finally, we take pride in highlighting that some of the following recipes have been carried out by the pupils of the local Primary Schools, within the project “Educazione alimentare e al consumo sostenibile” (literally Food and Sustainable Consumerism Education) according to the Measure 421 of the LDP “Cooperazione transnazionale” (Transnational Cooperation). Thanks to the instructions of their teachers and their elderly relatives, the pupils “re-discovered” absolutely delicious delicacies which, unfortunately, are gradually disappearing but which are still important for a healthy “Mediterranean diet”.

Ranieri Filippelli, PresidenteFrancesco Rizzo, Direttore

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Legenda / Legend

Evento / Event

Gastronomia / Gastronomy

Crosia“A Remurata” – “U Mitu e San Giuseppe”

Rossano, contrade rurali / rural district

“Festa di Sant’Onofrio” – “Luminciane ara schipecia”

Paludi“Sagra del maiale” – “Pitta cu re frittule”

Cropalati“Sagra del cinghiale” – “Zucca stufata”

Caloveto“Festa San Giovanni Calibyta” – “Maccheroni con carne salata e salsiccia piccante”

Longobucco“Palio dell’Assunta” – “U sacchiattu”

Bocchigliero“Festa san Rocco” – “Funghi sott’olio”

Mandatoriccio“Sagra del vitello podolico e del cavatiello” – “ Fichi al forno a jette”

Pietrapaola“Festa San Domenico” – “Fritti a viantu o scoratedd”

Calopezzati“Festa San Francesco” – “U ranu rattatu”

Campana“Fiera della Ronza” – “Castagne al mosto cotto”

Scala Coeli“Sagra e ra pitta cu ru maiu” – “Pitta cu ru maiu”

Terravecchia“Festa Madonna del Carmine” – “Mpanata e ricotta”

Cariati“Festa San Cataldo” – “Alici scattiate”

EVENTI E GASTRONOMIA NELLE TERRE JONICOSILANE EVENTS AND GASTRONOMY IN THE IONIAN-SILAN LANDS

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Crosia - A Remurata seconda decade agosto

Crosia - A Remurata second half of August

“Remurata” nel dialetto locale vuol dire “grande frastuono”. Si fa “remurata” per attirare l’attenzione di qualcuno su qualcosa; fa “remurata” l’indisciplinato; fa “remurata” un gruppo di persone, una piccola o grande folla poco composta. In questo caso si vuole attirare l’attenzione sul centro storico di Crosia, e non solo sulle sue evidenze storico-architettoniche, ma anche sui suoi valori culturali e di tradizione. La

manifestazione si svolge in diversi rioni del centro storico della cittadina jonica con spettacoli musicali, folkloristici, teatrali e cinematografici messi in scena da artisti di provenienza nazionale ed internazionale.“A remurata”: come trascorrere una serata in allegria e con soddisfazione del palato, lontano dai “rumori” alienanti della città e del cosiddetto moderno divertimento.

In the local dialect, “Remurata” means “strong noise”. You make “remurata” to draw the attention of somebody on something; an undisciplined makes “remurata”; a group of people, a large or small ruffled crowd make “remurata”. In this case, the aim is to draw the attention on the old town center of Crosia, not only on its historical-architectural buildings, but also on its cultural and tra-ditional values. The event takes place in many historical neighborhoods of the Ionian village through music and folkloristic shows, theatrical and cinematographic exhibi-tions performed by national and international artists.“A Remurata”: how to spend a happy and palatable night, away from the alienating “noises” of the town and the so-called modern entertainment.

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Crosia - U mitu e San Giuseppe

Crosia - U mitu e San Giuseppe

E’ il piatto di un’antica tradizione gastronomica delle Terre Jonicosilane, con il quale, nel mese di marzo, famiglie devote a San Giuseppe “condividono” la festa preparando le succulenti tagliatelle e distribuendole al vicinato ed in particolare ai meno fortunati. E’ il piatto dell’amicizia e della solidarietà.Preparazione. Si fanno lessare fagioli e ceci, mentre in un’altra padella si frigge del porro, per poi aggiungere salsa di pomodoro, alloro, pepe rosso piccante e

baccalà. A cottura di quest’ultimo, si separa il baccalà (che si mangia a parte come secondo piatto) e si aggiungono i ceci ed i fagioli precedentemente lessati nell’altra padella. Il tutto va a condire i “tajjhiarini”, profumate tagliatelle fatte in casa.Ingredienti. Tajjhiarini (tagliatelle all’uovo fatte in casa), ceci, fagioli bianchi, baccalà, porro, salsa di pomodoro, alloro, peperoncino piccante, olio di oliva e sale.

It is a dish belonging to an ancient gastronomic tradition of the Ionian-Silan Lands through which, in March every year, families that are wedded to St. Joseph “share” the feast by making juicy tagliatelle and dishing out the spe-cialty to their neighbours and, in particular, to the poorest families. It is in fact the dish of friendship and solidarity.Preparation. Stew beans and chickpeas while frying leek in another saucepan; then add tomato sauce, laurel, red hot pepper and salted codfish to the second saucepan. When it is ready, arrange the salted codfish in an extra plate to serve it as a second course and add the beans and the chickpeas you previously strew to the same sauce. This is the relish to dress “tagghiarini”, tasty handmade tagliatelle.Ingredients. Tagghiarini (homemade egg tagliatelle), chickpeas, white beans, salted codfish, leek, tomato sauce, laurel, red hot pepper, olive oil and salt. G

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Rossano, contrade rurali - Festa di sant’Onofrio terza domenica di maggio

Rossano, rural districts - Feast of St. OnophreThird Sunday of May

La festa rurale di S Onofrio si svolge nei pressi dell’omonimo Santuario intitolato al Santo Patrono dei pastori. Segnava e segna ancora l’inizio della risalita a monte delle greggi. Infatti, il Santuario è situato in contrada Mimosa, lungo la via che conduce dalla bassa valle del Colognati ai pascoli alti intorno a Monte Paleparto o nei Piani di Greco nel cuore della Sila. Nella giornata di festa i pastori offrono al Santo caciocavalli

e “pezze di formaggio”, salumi, vino e i tradizionali “maji”, pertiche di taralli adornate di nastri multicolori e fiori, tutte “dolcezze” che poi vengono giocate all’“incanto” (sorta di asta rurale con banditore quasi sempre improvvisato), per la gioia dei partecipanti. Le celebrazioni si concludono con i tradizionali fuochi di artificio e con un immancabile pic-nic in montagna. Una giornata da vivere con i profumi della primavera silana.

The rural feast of St. Onophre takes place near the homonym Sanctuary dedicated to the Patron Saint of shepherds. It is in fact located in Contrada Mimosa, along the way which spreads from the low valley of Colognati river to the high pastures surrounding Mount Paleparto or Piani di Greco in the heart of Sila. During the feast day, the shepherds donate their traditional productions to the Saint, such as caciocavallo and “pezze di formaggio” (specifically large pieces of mature cheese), salami, wine and the traditional “maji”, that are long perches decorated with multicoloured ribbons and flowers, all treats which are then sold during the “incanto” (a sort of rural auc-tion whose auctioneer is often improvised) to the delight of the participants. All celebrations end with the traditional fireworks and the unmissable picnic. It is a day to enjoy together with the scents of the Silan spring.

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Rossano, rural districts - Lumingiane a ra schipecia

Preparazione. Le melanzane vengono suddivise in due parti, sulle quali vengono incisi dei tagli orizzontali e verticali. Contemporaneamente si mettono a soffriggere peperoni tagliati a cubetti. Quindi si prapara un impasto di pomodori a pezzettini, basilico, aglio e alloro conditi con sale, olio e peperoncino. L’impasto viene adagiato sulle

melanzane ed il tutto viene lessato. Una volta cotte, alle melanzane vengono aggiunti i peperoni precedentemente soffritti. Il tutto viene fatto cuocere ancora per altri cinque minuti. E poi … buon appetito!Ingredienti. Melanzane, peperoni, pomodoro, aglio, alloro, peperoncino, basilico, sale e olio

Preparation. Cut the aubergines into two halves on which making horizontal and vertical cuts, while sauté pimiento in cubes. Then prepare a mixture of tomatoes in pieces, basil, garlic and laurel dressed with salt, oil and chili pepper. Lay the mixture on the aubergines and then stew. Once the aubergines are ready, add the previ-ously sautéed pimientos and cook for 5 more minutes. And then … enjoy!Ingredients. Aubergines, pimientos, tomato, garlic, laurel, chili pepper, basil, salt, oil

Rossano, contrade rurali - Luminciane a ra schipecia

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Paludi - Pork festivalSecond half of February

“E ru puarcu un si jetta ‘nnente” (del maiale non si butta niente). E’ la massima sempre attuale che reitera la sua annuale consacrazione nella “Sagra del maiale” che si tiene nella “brettia” cittadina jonicosilana e che ha come protagonista il “Suino nero di Calabria”, animale di razza autoctona e di elevata rusticità, con eccezionali caratteristiche organolettiche. Una ricorrenza di tradizione dove è possibile degustare tutti i prodotti del “nero”, alcuni dei quali tipicamente locali. Gli assaggi offerti sono: i

salumi stagionati (salsiccia e soppressata), “u suzo” (profumata gelatina ottenuta con le parti povere); i fusilli freschi conditi col sugo di salsiccia o col ragù di maiale; “a fressurata” (gustoso soffritto di parti più o meno magre); le grigliate di salsiccia, pancetta e costine; ed ancora il piatto principe della festa: “ e frittule”, bollito delle ossa già scarnificate, da spolpare direttamente con la bocca usando rigorosamante le mani. Alla sagra è abbinato un concorso di disegno e scrittura, il cui tema è “Le tradizioni paludesi”.

Paludi - Sagra del maialeterza decade di febbraio

“E ru puarcu un si jetta ‘nnente” (the meaning is “don’t discard pork pieces”). It is an always modern aphorism which repeats every year on the occasion of the “pork festival” that takes place in the “Brettian” Ionian-Silan village, and the “black Calabrian pork” is the protagonist, a local, highly rough specimen with extraordinary organoleptic features. It is a traditional event during which it is possible to taste all products deriving from the “black”, some of which are typically local. You can taste: ma-

ture salami (salsiccia and soppressata), “u suzo” (tasty gelatin obtained from the discards); freshly made fusilli dressed with salsiccia or pork sauce; “a fressurata” (tasty sautéed made up of more o less low-fat pieces); salsiccia, bacon or spare

ribs grills; and finally the main course of the festival: “e frittule”, which are boiled bones without meat to eat by using only your hands! On this occasion, a drawing and writing competition takes place as well, whose main theme is “The traditions of Paludi”.

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Paludi - Pitta cu re frittule

Preparazione. Anche questa pizza rustica è di tradizione jonicosilana. La si abbina alle tradizioni paludesi perché è prodotta con la “frittula” del suino nero, che, come abbiamo visto, viene “celebrato” ogni anno a Paludi. Si realizza per primo un impasto di acqua, farina, lievito e sale per ottenere un panetto che si lascia lievitare; a lievitazione completa si aggiungono le “frittole”, ciccioli di maiale ottenuti con il bollito discritto per la sagra, uova, pepe nero

e peconorino grattuggiato. L’impasto si versa in una teglia e si cuoce in forno fino a divenire croccante. Si dice dalle nostre parti che “il prufumo della pitta con la frittole fa risuscitare i morti”.Ingredienti. Acqua, farina, lievito e sale per il primo impasto. Ciccioli di maiale, uova, pepe nero e pecorino grattugiato per il secondo impasto da aggiungere al primo in un secondo momento.

Paludi - Pitta cu re frittule

Preparation. This rustic pizza belongs to the Ionian-Silan tradition too. It is linked to the traditions of Paludi because its main ingredient is the “frittula” of black pork which, as we have seen, is celebrated every year in Paludi. First of all, make a dough with water, flour, yeast and salt and let it rise; when the rising is over, add the “frittule” – that are pieces of pork obtained by boiling the meat (as described above in the festival section), eggs,

black pepper and grated pecorino. Pour the dough into a baking tray and let it bake until it turns crispy. Around here, people say that “the scent of pitta con le frittule make deads come back to life”.

Ingredients. Water, flour, yeast and salt for the first dough. Pieces of pork meat, eggs, black pepper and grated pecorino for the second dough to later add to the first one. G

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Cropalati - Wild boar festival13th August

La cittadina di Cropalati ha consolidato nei secoli un intenso calendario di eventi popolari che si snodano lungo tutto il corso dell’anno. Fra tutti, quello che ormai maggiormente avvince residenti e non è la sagra del cinghiale, che si tiene puntualmente il 13 di agosto. La manifestazione è nata, molti anni fa, per iniziativa di un gruppo di cacciatori che, condividendo la passione per la caccia “a ru puarcu serbaggiu” (al porco selvaggio), il cinghiale, si posero l’obbiettivo di far conoscere a tutti

gli amanti della buona e tradizionale cucina calabrese i sapori unici e “delicatamente forti” della carne di selvaggina da “suino”, quale è quella del cinghiale, molto presente nei boschi jonicosilani. Lungo le viuzze del centro storico vengono allestiti stands, dove è possibile degustare, fra l’altro, maccheroni con sugo e carne di cinghiale e lo spezzatino di cinghiale con patate. La serata è allietata da canti e balli tradizionali, nei quali i cropalatesi sono dei veri maestri.

Cropalati - Sagra del cinghiale13 agosto

Over the centuries, the village of Cropalati collected a rich agenda of cultural events which take place all year round. Among all, the wild boar festival is the one that mostly attracts resident and non-resident people, which takes place exactly on the 13th August. Many years ago, the event was arranged by a group of hunters who, thanks to their shared passion for the “wild boar hunting” (caccia aru puarcu srbaggiu in the local dialect), decided to convey the unique and “gently strong” flavors

of the game meat (that of the wild boar which is very common in the Ionian-Silan woods) to all lovers of the tasty and traditional Calabrian cuisine. Along the typical streets of the old town center, it is possible to

find some stands where you can taste, among other delicacies, macaroni, gravy and wild boar meat together with boar stew and potatoes. The evening is cheered up by traditional songs and dances and people from Cropalati are real masters in these fields.

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Cropalati - Stewed pumpkin

Preparazione. Nelle Terre Jonicosilane gli abitanti di Cropalati spesso vengo soprannominati come “i cucuzzari”, certamente non in senso dispregiativo, ma solo perché veri amanti dei sapori e dei profumi della zucca rossa. Piatto principe di questa millenaria “affezione” è la “zucca stufata”. Si prepara tagliando la zucca a fette non troppo sottili (circa mezzo centimetro) e adagiandole in una padella su un

fondo d’olio d’oliva, di cui Cropalati è produttrice eccezionale. Si uniscono quindi l’alloro, l’aglio, un peperoncino, una spolverata di pepe rosso e sale quanto basta. Si copre la padella con coperchio e si lascia cuocere a fuoco alto, mescolando, fino a cottura completata. Si serve calda.Ingredienti. Zucca rossa, olio, peperoncino, 2 foglie di alloro, 1 spicchio d’aglio e sale.

Cropalati - Zucca stufata

Preparation. In our places, people from Cropa-lati are usually referred to as “cucuzzari” (namely pumpkins’ men), not negatively of course, but only because they are great lovers of flavors and tastes of the red pumpkin. The main course of this thousand-year old “affec-tion” is the “stewed pumpkin”. It is made by cutting a pumpkin into slices (about half a centimeter thick)

and by laying down them in a pan together with some olive oil, of which Cropalati is an excellent producer. Then, add laurel, garlic, chili pepper, a pinch of red pepper and as much salt as is necessary. Cover the pan with a lid and let it cook on

high fire by stirring until it is ready. Served hot.Ingredients. Red pumpkin, oil, chili pepper, two laurel leaves, one clove of garlic and salt. G

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Caloveto - Feast of St. John Calibytes15th january

Arroccato su una collina vicino alla costa jonica, Caloveto sorge su una classica “timpa”, dentro la quale, nel secolo IX, dei monaci acemeti scavarono una serie di grotte, miseri tuguri (in greco “kalybe”) che usarono come loro rifugio e che costituirono un vero e proprio cenobio/monastero. Sono chiamate

“Grotte di San Giovanni” perché è qui che, secondo la tradizione, ha vissuto San Giovanni Calibyta, il protettore del paese, le cui spoglie riposano a Roma sull’isola Tiberina. In onore del Santo Protettore vengono annualmente organizzati grandiosi festeggiamenti il 15 gennaio.

Caloveto - Festa san Giovanni Calibyta15 gennaio

Located on a hill close to the Ionian coast, Caloveto rises on a typical rocky “timpa” (namely a cliff) where, during the IX century, some Acemite monks dug a series of grottoes, which were poor hovels (“kalybe” in Greek) they used as shelter and eventually turned to a coenobium/monastery. They are called “St. John’s Grottoes” because, according to the tradi-tion, it was here that St. John Calibytes lived, the Patron of the village, whose remains are now in Rome on the Tiber Island. Every year, on the 15th January, great celebrations take place in honour on the Patron Saint.

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Caloveto - Macaroni, salt meat and sausage

Anche a Caloveto la fa da padrone il “Suino nero di Calabria”, quasi sempre allevato nei porcili di famiglia presenti nella campagna circostante, con i rimasugli del desco quotidiano, circostanza che conferisce alle carni dell’animale sapori di spiccato gusto e di evidente genuinità. Piatto tradizionale sono “i maccarruni cu carna salata e sazizza piccante”.Preparazione. Prelevare, la sera prima, la carne salata “e ru tinuaddu”, dal “tinello”, contenitore di terracotta che custodisce le costine, la pancetta e la

carne sotto salamoia, e metterla a mollo nell’acqua fresca. In una pentola, soffriggere la cipolla nell’olio, quindi aggiungere le costine, la carne e la pancetta e la passata di pomodoro. Quando il sugo bolle, aggiungere la salsiccia piccante tagliata a pezzettini. A sugo pronto, mettere a cuocere i maccheroni fatti in casa. Spolverare con buon formaggio e pepe nero. Ingredienti. Cipolla, olio di oliva, carne salata, salsiccia piccante, salsa di pomodoro, sale e basilico.

Caloveto - Maccherroni con carne salata e salsiccia

The “black Calabrian pork” is the undisputed ruler of Caloveto traditions as well and he is quite always bred into the family pigpens located in the surrounding country. He is fed with daily leftovers which gives the animal meat a unique taste and an undeniable authentic-ity. A traditional dish is “maccarruni cu carna salata e sazizza piccante” (macaroni, salt meat and hot sausage).Preparation. the previous evening, take the salt meat

from the “tinuaddu” – that is a sort of terracotta barrel where spare ribs, bacon and brine meat are stored – and soak in fresh water. In a pot, sauté the onion and then add spare ribs, meat, bacon and tomato sauce. Once the gravy is boiling,

add the hot sausage cut into small pieces. Later, cook homemade macaroni. Finally, sprinkle with cheese and black pepper.Ingredients. Onion, olive oil, salt meat, hot sausage, tomato sauce, salt and basil. G

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Longobucco - St. Mary of the Assumption Horse race14th August

Nel cuore dell’estate longobucchese ed a cavallo delle giornate di Ferragosto, tradizionalmente dedicate alla Madonna Assunta, a Longobucco venerata nella “Madonnina Nera dei Carbonai”, icona lignea del 1400 conservata nel locale Santuario, si svolge annualmente il “Palio dell’Assunta” e nell’occasione si rinnova la “Giostra del castrato”, antico concorso a cavallo le

cui radici si perdono nei secoli. La manifestazione costitisce l’occasione per attirare nella ridente cittadina silana, porta naturale del Parco Nazionale della Sila, numerosissimi visitatori e turisti alla riscoperta delle sane tradizioni di un tempo e delle suggestioni che solo le piccole comunità, ricche di tanta storia, cultura e tesori nascosti, possono ancora offrire.

Longobucco - Palio dell’Assunta14 agosto

In Longobucco, in the middle of the summer and between the days of Ferragosto (14th-15th August), every year, “St. Mary of the Assumption Horse Race”, together with a renewed “Giostra del castrato” (Joust of the wether) takes place, that is a horse race whose origins date back to a very old age. It is traditionally dedicated to St. Mary of the Assumption that is venerated through the “Black Madonna of

the Coalmen”, a XV century wooden icon preserved in the local Sanctuary. In this cheerful Silan village, natural door of the Sila National Park, the event

is a good occasion to attract several visitors and tourists in order to make them redis-cover the healthy old traditions as well as the charm which only small communities, rich in history, culture and hidden treasures, are still able to offer.

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Longobucco - U sacchiattu (The bag)

A Longobucco il “Nero di Calabria” è di casa e gli abitanti dell’antico centro silano conservano con il maiale una secolare dimestichezza, in quanto le sue carni, “conservate” nei modi più svariati, costituivano uno dei principali alimenti invernali, in una cittadina che, prima degli anni 60 del ‘900, spesso, da novembre ad aprile, restava isolata “dal resto del mondo” causa neve. “U sacchiattu” è un salume tipicamente locale dal gusto estremamente delicato.Preparazione. Dalla zampa anteriore del maiale si

estrae il muscolo a pezzettoni, lasciando intatta la cotenna di rivestimento. I pezzettoni di muscolo vengono farciti di sale e pepe nero in grani; quindi si ricollocano pressati nella cotenna, la quale viene cucita, con spago da cucina, così assumendo la forma di un sacchetto. Questo viene fatto cuocere nelle frittole del maiale per circa 3 ore. Si serve affettato, con la cotenna.Ingredienti. Carne del muscolo delle zampe anteriori del maiale, cotenna della stessa zampa, pepe nero in grani e sale.

Longobucco - U sacchiattu

The “Black of Calabria” is very familiar in Longobucco and local people have an excellent experience with the pork meat production since his meats, “stored” by using several ways, have been one of the main foods eaten during winter, in a village that, before the 60s of 1900, from November to April, got isolated “from the rest of the world” because of the snow. “U sacchiattu” is a typical salami characterized by an extremely delicate taste. Preparation. Extract large pieces of muscle from the back paw of the pork by leaving intact the covering

rind. Stuff them with salt and black pepper grains and then put the muscle into the rind which is sewed byusing kitchen twine, in so giving a bag shape. Cook the bag into pork grease for about three hours. Served inslices, together with the rind.Ingredients. Meat from the back paws of a pork, rind of the paw itself, black pepper grains and salt. G

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Bocchigliero - The feast of St. Roch21st August

A 1.050 m. s.l.m. nel Comune di Bocchigliero, in Sila, sorge il Santuario di San Rocco, che venne costruito dopo la peste che colpì il territorio silano nel 1723. Nel 1837 nel paese si era diffuso il colera; gli abitanti si affidarono al glorioso Santo e, a decorrere dal 21

agosto, non si registrarono più decessi per causa del morbo. Ogni anno, nei giorni 19-20-21 agosto, Bocchigliero dedica a S.Rocco sontuosi festeggiamenti che richiamano in paese migliaia di pellegrini provenienti da ogni parte.

Bocchigliero - Festa san Rocco21 agosto

In the municipality of Bocchigliero, in Sila, St. Roch’s Sanctu-ary rises at 1050 metres a.s.l. It was built after the plague which affected the Silan population in 1723. In 1837, local people left them-selves to the mercy of the Saint and, from the 21st August on, no more epidemic

deaths were regis-tered. Every year, on the 19th, 20th and 21st August, Bocchigliero dedi-cates sumptuous celebrations to St. Roch which attract many pilgrims coming from eve-rywhere to attend the procession and the striking candle-light walk.

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Bocchigliero - Mushrooms preserved in oil

Si dirà: si confezionano dappertutto … ! Ma nel cuore della Sila Greca grande è la varietà, anche di specie autoctone, e grande è l’abbondanza, soprattutto dei preziosi “porcini”, dovuta al particolare microclima, ma soprattutto alla piovosità che è la più alta d’Italia. Preparazione. Dopo averli ripuliti e lessati in acqua con aceto, i funghi si mettono subito a mollo nell’acqua fredda. Una volta asciugati, i “miceti” vengono conditi ed amalgamati, dopo aver spezzettato

quelli di maggiori dimensioni, con aglio, peperoncino, prezzemolo ed aceto. Si lasciano riposare per un paio di ore e poi si introducono, pressandoli con forza, nei “boccacci” (barottoli di vetro già sterilizzati). Infine si ricoprono di olio d’oliva e si lasciano stagionare per un mese. Li consumeremo come ghiotti antipasti e come armoniosi contorni.Ingredienti. Funghi del sottobosco silano, olio , aglio, peperoncino, prezzemolo ed aceto.

Bocchigliero - Funghi sott’olio

You can say that everywhere mushrooms are preserved in oil but, in the heart of Greek Sila, there is a great variety of local species which grow in abundance, especially the exquisite “porcini”, thanks to the typical micro-climate but, above all, to the rate of rainfalls which is the highest in Italy.Preparation. After cleaning and boiling the mush-rooms in water and vinegar, soak them in fresh water

soon after. Once they are dried, chop them up, dress and mix with garlic, chili pepper, parsley and vinegar. Let them stand for a couple of hours and then insert the mixture into “boccacci” (glass and sterilized jars). Finally, dress with olive oil and let them season for a month. Use mushrooms as tasty starters or

lively side dishes.Ingredients. mushrooms form the Silan brush, oil, garlic, chili pepper, parsley and vinegar. G

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Mandatoriccio - Podolic veal and cavatiello festivalfirst half of August

L’estate mandatoriccese è impreziosita da una sagra dedicata a due prodotti gastronomici d’eccellenza delle Terre Jonicosilane: la “Sagra del cavatiello e del vitello podolico”. Quest’ultimo è una eccellenza della zootecnia delle Terre Jonicosilane, che si diffuse in Calabria intorno al V secolo a. C. e che, utilizzato fin dalle origini come animale da traino, venne pian piano riconvertito in ottimo produttore sia di gustosissime carni che di succulenti derivati del latte come caciocavalli, butirri,

ricotte e sciungate. In occasione della sagra, e’ una autentico spettacolo osservare le signore del piccolo borgo mentre preparano a mano i tradizionali cavatielli (gnocchi di patate rigorosamente silane), che vengono poi conditi con sugo e carne di maiale, mentre gli uomini si dedicano alla griglia per preparare gustosi arrosti di carni podoliche. Le serate vengono animate da gruppi folkloristici locali.

Mandatoriccio - Sagra del vitello podolico e del cavatielloprima decade di agosto

In Mandatoriccio, the summer is enriched by a festival dedicated to two extraordinary gastronomic products of the Ionian-Silan lands: the “cavatiello and podolic veal festival”. The last represents an excellence of the zootechnics of our places, which spread in Calabria around the V century B.C. He was originally used for drawing carts and then was slowly turned to a good producer both of very tasty meats and of

milk derivative such as caciocavallo, butter cheese, ricotta and sciungata. On the occasion of the festival,

it is really funny to see the ladies of this little village while preparing handmade cavatielli (Silan potato dumplings) which are eventually dressed with gravy and pork meat, while men deal with the grill to prepare tasty roasts of podolic meats. The evenings are cheered up by local folk bands.

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Mandatoriccio - Backed figs in jette

Preparazione. Recenti ricerche hanno certificato che il fico è uno dei prodotti essenziali della dieta mediterranea, che, com’è noto, è stata ricosciuta dall’Unesco come “Patrimonio dell’Umanità”. Nelle Terre Jonicosilane, i cui centri abitati, per tanti secoli, hanno avuto poca frequentazione con la costa marina, sia per problemi ambientali, sia per frequenti isolamenti dovuti a ingenerosi fenomeni atmosferici e geomorfologici, i cibi “da conserva”, e fra questi i fichi, sono stati fra

le essenzialità delle abitazioni del nostro territorio. Per preparare le “jette”, composizioni di fichi essiccati intrecciati a spillo su due sottili bastoncini di canna, dopo la raccolta, i fichi vengono messi ad essiccare all’aperto, sulle “cannizze” (stuoie di canna appositamente preparate) per circa un mese. Una volta essiccati, si confezionano le “jette” che vengono infornate per un piccolo lasso di tempo, fino all’indoramento. Ingredienti. Fichi delle Terre Jonicosilane.

Mandatoriccio - Fichi al forno a jette

Preparation. According to some recent researches, the fig is one of the basic products of the Mediterraneandiet which, as we know, has been recognized by UN-ESCO as “World Cultural Heritage”. In the Ionian-Silanlands, whose residential areas have remained for a very long period far from the sea and frequently isolated because of severe and atmospheric and geo-morphological phenomena, “stored” foods – the figs among them – have been essential in every house of our territory. To prepare the “jette” (namely dried figs arrangements which are waved like a pin around two cane sticks), after their collection, the figs are dried

up outdoors, hanging on the “cannizze” (cane wickers prepared for the occasion) for about a month. Once they are dried, arrange the “jette” and bake them for a little while, to make them golden.Ingredients. Figs of the Ionian-Silan lands. G

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Pietrapaola - Feast of St. Dominic4th August

La festa patronale di San Domenico di Guzman si ricollega alla presenza sul territorio di Pietrapaola di un convento domenicano chiuso nel 1652. In occasione delle festa patronale, il Santo viene portato in processione per il paese, accompagnato dalla locale banda musicale, mentre nella serata si esibiscono cantanti di fama. Una caratteristica della festa di san Domenico sono gli “incanti”, asta dei prodotti offerti

dai cittadini in voto verso il Santo Patrono (“u vutu”). I prodotti più singolari messi in gara, sotto … il vigile sguardo del “Principe” che, attento, sorveglia dalla sua grotta scavata nella rupe del Salvatore che sovrasta la piazzetta principale del Paese, sono capretti, galli e latticini, come caciocavalli e “pezze ‘e casu” (formaggi stagionati di forma rotonda).

Pietrapaola - Festa San Domenico4 agosto

In Pietrapaola, the Patronal Feast of St. Dominic from Guzman is linked to the presence of a Dominican monastery which was closed in 1652. During the Patronal Feast, the statue of the Saint is carried in procession, and it is accompanied by the local marching band while, in the evening, many famous and popular songs are performed. One of the main features of

this Feast is the “incanto”, that is a public auction of the products given through the religious offerings made by local people (“u vutu”, namely ex voto). The most interesting prod-ucts on sale are goats, cocks and milk derivative such as caciocavallo and “pezze e casu” (mature and round shaped cheeses). The event is carefully monitored by the “Prince” who stands as a guard in his cave dug in the cliff of the Savior overlooking the main square of the village.

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Pietrapaola - Fritti a viantu o scoratedd (Fried cookies)

Nelle Terre Jonicosilane per festeggiare si frigge di dolce. Si frigge per “u buanu aguriu” (il buono augurio) e nelle più svariate occasioni.Preparazione. Si fa bollire l’acqua con una foglia di alloro e sale, si aggiunge la farina e, una volta preparato l’impasto, si stende su un piano di legno cosparso di olio e, ancora bollente, si batte

insistentemente con le mani per sciogliere i grumi. Quindi l’impasto viene lavorato in piccoli bastoncini che vengono chiusi a cerchio per formare “i cudduriaddi”, che subito vengono fritti in olio e poi cosparsi di zucchero. Ingredienti. Acqua, farina, alloro, sale, zucchero ed olio.

Pietrapaola - Fritti a viantu o scoratedd

In the Ionian-Silan lands, people make fried food to celebrate any occasion, “u buanu aguriu”. Preparation. Bring to a boil some water with a laurel leaf and salt. Sprinkle the flour by keeping blend quickly with a wooden spoon. Once the dough is ready, stretch it out on a wooden table spread

with oil and, still boil-ing, hit it vigorously in order to dissolve the clots. Later, give the dough a stick shape and join the ends together in a round to make “cudduriaddi” which are soon after fried and then sprin-kled with sugar.Ingredients. Water, flour, laurel, salt, sugar and oil G

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In 2012, in the small village of Calopezzati, after about 30 years, the Patronal feats in honour of St. Francis of Paola has been

resumed. The celebrations include the procession with the statue of the Saint along the streets of the village, folk games organized by the local associations, the typical popular auctions, the “Palio delle Torte” (literally The Cakes’ Trophy) and, in the evening, some

music shows. In the squares and the streets of the village, it is possible to find many gastronomic stands to make people try some local products. In July and August, in the sea village of San Giacomo, several events take place to make the many tourists enjoy and relax on the beaches of the South Ionia area.

Calopezzati - Feast of St. Francisfirst half of April

Nel 2012, dopo circa 30 anni, è stata ripresa, nel piccolo borgo di Calopezzati, la Festa Patronale in onore di San Francesco da Paola.I festeggiamenti prevedono la processione con il simulacro del Santo per le vie della cittadina, giochi popolari organizzati dalle associazioni locali, tradizionali incanti, il “Palio delle Torte” e, in serata,

spettacolo musicale. Nelle piazzette e tra le vie del borgo sono presenti molti stands gastronomici per assaggi di specialità locali. Nei mesi di luglio e di agosto, manifestazioni varie si tengono nella località marina di San Giacomo, a beneficio di tanti turisti che affollano le spiagge del Basso Jonio Cosentino.

Calopezzati - Festa San Francescoprima decade di aprile

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Calopezzati - U ranu rattatu (The grated wheat)

Preparazione. E’ un piatto tipico e storicamente distintivo di alcuni paesi delle Terre Jonicosilane, fra i quali Calopezzati. Dopo essere stato pulito, lavato e asciugato, il grano viene macinato con le macine di pietra. Quindi si versa in una pentola di acqua bollente e si rigira con continuità ed energicamente con un mestolo di legno, aggiungendo un pizzico di sale e,

man mano, anche del sugo di pomodoro cotto con salsiccia. A cottura ultimata, dopo circa 40 minuti, si versa nei piatti e si condisce con il rimanente sugo e con abbondante pecorino grattugiato. Si serve ben caldo.Ingredienti. Grano, acqua, sale, olio, sugo con salsiccia, pecorino grattugiato

Calopezzati - U ranu rattatu

Prepara-tion. It is a typical and historically charac-teristic dish of the Ionian-Si-lan lands,

among which Calopezzati. After cleaning, washing and drying the wheat, it is grated using a stone mill. Then, pour it into a pot with boiling water and keep blend quickly with a wooden spoon, by adding a pinch of salt and, gradually also the tomato gravy cooked

with sau-sage. Once it is ready, 40 minutes later pour it into the dishes and dress it with some more gravy and sprinkle with a lot of grated pecorino cheese. Served hot.Ingredients. Wheat, water, salt, oil, sausage gravy, grated pecorino G

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Campana - The Ronza fairfirst half of June

Quella della “Ronza” è una delle manifestazioni fieristiche più antiche dell’Europa occidentale. Risale al 1464 e fu istituita dal Re Ferdinando d’Aragona, come privilegio per Campana. Fu, fin dall’inizio, finalizzata soprattutto al mercato del bestiame e delle attrezzature agricole e zootecniche. Durante la fiera era concessa l’esenzione da dazi, così da rendere convenienti i prezzi delle merci per compratori e venditori.

Si tiene sull’ampio pianoro della località “Ronza”, all’ingresso dell’importante centro silano, sulla SS 108t che sale da Cariati. Oggi la fiera è meno specialistica, ma richiama sempre un gran numero di espositori e di visitatori provenienti da tutta la Calabria Citra. Su impulso del Comune, costituisce anche l’occasione per incontri e dibattiti fra Istituziooni, Enti ed Associazioni sull’attualità della condizione socioeconomica dell’hinterland.

Campana – Fiera della Ronzaprima decade di giugno

That of the “Ronza” is one the most ancient fairs in the whole Western Europe. It dates back to 1464 and it was established by King

Ferdinand II of Aragon as a privilege for Campana. From the beginning, the fair has been directed to the cattle, farming and zootechnics equipment trade. During the fair, the exemption from the duties was granted, so to make cheaper the prices of the merchandise both for buyers and for sellers. It takes place on a wide plain in “Ronza” site, at the entry

of the important Silan village, on the National Road 106 going up from Cariati. Today, the fair is less detailed than in the past, although it keeps attracting a remarkable number of exhibitors and visitors coming from the whole Calabria. Thanks to the drive of the Municipal Institution, the fair is also a good occasion for local Institutions, Agencies and Associations to meet and discuss about the contemporary socio-economic condition of the hinterland.

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Campana – Chestnuts in cooked must

I boschi di castagno coprono vaste aree dell’alta collina delle Terre Jonicosilane e le castagne sono perciò frutti caratteristici della Sila Greca. Frutti “poveri”, ma ricchi per i loro molteplici impieghi. Le castagne sono buone come frutta fresca e come frutta secca; sciroppate e poi coperte con glassa di zucchero; lessate od infornate, sciolte o in splendide collane; sono preziose per produrre un gustosissimo pane, dolce e profumato. Sono ottime conservate nel mosto cotto, come di seguito preparate.

Preparazione. Dopo essrere state bollite in acqua, le castagne vengono fatte raffreddare.Poi si procede all’eliminazione della buccia e si immergono nel mosto cotto in barattoli di vetro. Vengono usate per guarnire gelati, panna cotta e come contrasto su ricotta fresca sottilissima. Possono essere degustate anche da sole come frutta dolce, accompagnate dal loro sciroppo/liquore. Ingredienti. Castagne, zucchero e mosto cotto.

Campana – Castagne al mosto cotto

The chestnuts woods spread in wide areas of the high hill of the Ionia-Silan lands. For this reason, chestnuts are typical fruits of Greek Sila. “Poor” fruits, but rich for their several uses. Chestnuts are tasty as fresh or dried fruits, put in syrup and then covered with sugar, boiled or baked, single or in beautiful necklaces; they are exquisite for making a tasty bread, sweet and perfumed. They are excellent if conserved in the cooked must, prepared like that.

Preparation. After boiling chestnuts in water, let them cool down. Then, remove the peel and

immerge them in cooked must into glass jars. They are used to garnish ice-creams, panna cotta and as contrast with fresh and thin ricotta. It is possible to taste them as sweet fruits, accompanied by their syrup/liqueur.Ingredients. Chestnuts, sugar and cooked must. G

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Scala Coeli – Pitta cu ru maiu festivalsecond half of May

Il sambuco è un arbusto dalle foglie pennate e dai fiori bianchi che durante la fioritura ricoprono letteralmente l’intera pianta. Cresce abbondante nelle Terre Jonicosilane ed il suo fiore “u majiu”, raccolto ed essiccato all’ombra, viene usato per farcire “pitte” e ciambelle. Annualmente, nel piccolo Comune di

Scala Coeli si festeggia la raccolta de “u maiu”, con l’organizzazione di una sagra dove si possono degustare vari prodotti che, lavorati “cu ru maiu”, come appunto “pitte” e ciambelle, ecc., assumono un delicatissimo e particolare profumo. Nella serata si esibiscono gruppi folk.

Scala Coeli – Sagra e ra pitta cu ru maiuseconda decade di maggio

The elder tree is a shrub with pinnate leaves and white flowers which, during the efflorescence, cover completely the whole plant. It grows abun-dantly in the Ionian-Silan lands and its flower, “u maiu” in the local dialect, once gathered and dried up in the shadow, is used to stuff “pitte”

(sort of rustic pizzas) and doughnuts. Every year, in the little village of Scala Coeli, the gathering of “maiu” is celebrated through the organization of a festival where it is possible to taste many local products which, made with “maiu” such as “pitte” and doughnuts indeed, etc., take a very delicate and particular fragrance. In the evening, some local folk bands perform.

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Preparation. Prepare a dough with water, flour, yeast and salt to make a loaf to be risen. Then, prepare an-

other dough by adding, to the first one, the “maiu” by crumbling it with your hands, oil, black pepper and grated pecorino. Finally, pour the mixture into a baking tray and let it bake until it is completely gilded.Ingredients. Water, flour, yeast and salt for the first dough. “Maiu”, oil, black pepper and grated pecorino for the second one.

Scala Coeli - Pitta cu ru maiu

Preparazione. Si prepara un impasto di acqua, farina, lievito e sale per ottenere un panetto che si lascia lievitare. Poi si prepara un secondo impasto, dove al panetto precedentemenete confezionato, si aggiungono: “u maiu”, sbriciolato con le mani, olio, pepe nero e

pecorino grattuggiato. Infine si versa l’impasto in una teglia e si mette a cuocere al forno, fino a completa indoratura.Ingredienti. Acqua, farina, lievito e sale per il primo impasto. “Maiu”, olio, pepe nero e pecorino grattugiato per il secondo impasto.

Scala Coeli - Pitta cu ru maiu

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La festa della Madonna del Carmine, a Terravecchia, è sicuramente la più importante ricorrenza dell’anno. La tradizione racconta che nei pressi del paese viveva un mostro a forma di serpente che terrorizzava gli abitanti. Ma, in un martedì dopo Pasqua, apparve in cielo la

Madonna del Carmine, che con una lancia squarciò il ventre del mostro liberando Terravecchia da quest’incubo. Da allora, ogni anno, si rinnova il ringraziamento alla Madonna del Carmine con una solenne processione, fuochi d’artificio e danze folkloristiche.

Terravecchia - Festa Madonna del Carminemartedi dopo Pasqua

In Terravecchia, the Feast of Our Lady of Mount Carmel is the most important event in the whole year of course. According to the tradition, a snake-like monster lived around the village. But, on a Tuesday

after Easter, Our Lady of Mount Carmel appeared in the sky who, by means of a spear, tore the belly of the monster in so making Terravec-chia free from such a nightmare. From that moment

on, every year, the gratitude towards the Virgin is renewed through a solemn procession, fireworks and folk dances.

Terravecchia - Feast of Our Lady of Mount CarmelOn Tuesday after Easter

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Terravecchia - Mpanata of ricotta

Piatto tipico da assaggiare nei piccoli rifugi dei pastori delle Terre Jonicosilane, “a mpanata ‘e ricotta” è un delizioso piatto preparato con le ricotte di latte di capra.Preparazione. All’interno di un recipiente di terracotta smaltata si spezzettano alcune fette di pane; sul

pane si versa la ricotta calda appena preparata, per poi aggiungere del “siero di latte”, nonché la parte “grassa” del latte, utilizzata dai pastori per realizzare i formaggi. Si lascia riposare per un po’ e poi il piatto si degusta naturalmente caldo.Ingredienti. Ricotta di capra, pane e siero di latte.

Terravecchia - Mpanata e ricotta

The “ ‘mpanata” of ricotta is an exquisite dish prepared with goat milk ricotta, and it is a typical product to taste in the small shelters of the shep-herds in the Ionian-Silan lands.

Preparation. Break some slices of bread into small pieces and put them into an enameled ter-racotta container; pour hot and readymade ricotta on the bread, and then add some

buttermilk, as well as the “fatty” part of milk used by shepherds to make cheeses. Let it stand for a while and then taste the dish naturally hot.Ingredients. Goat ricotta, bread and buttermilk. G

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Cariati - St. Cataldo Feast9th-10th May

San Cataldo, vescovo irlandese vissuto nel VII secolo, è il Santo Patrono di Cariati insieme a San Leonardo. La venerazione di San Cataldo venne introdotta nella cittadina jonica, e in altri centri calabresi, dai pescatori tarantini che ne costeggiavano il litorale. Ebbe, poi, un forte incremento sotto l’episcopato di Francesco Gonzaga, che nel 1647 fece restaurare la chiesetta rurale a lui dedicata, situata sul litorale nord, a 3 chilometri dall’abitato di Cariati. La festa di San

Cataldo a Cariati ha tutte le caratteristiche di “festa grande”, anche per i Cittadini dei Paesi vicini. Durante la processione con la sacra effigie, adornata con gli ori degli ex voto, gigli e rose (i fiori di San Cataldo), il momento più emozionante è quello in cui San Cataldo benedice il paese, dal punto più panoramico dell’antica cinta muraria, da cui si domina tutta la Marina. Ricchi “maji” (bastoni ricoperti di taralli zuccherati) sono offerti in voto da alcuni cittadini cariatesi.

Cariati - Festa San Cataldo9-10 maggio

St. Cataldo, an Irish bishop who lived in the VII century, is the Patron Saint of Cariati together with St. Leonard. The veneration of St. Cataldo was introduced in this Ionian town, and in other Calabrian places as well, by some fishermen from Taranto who were sailing along the seaside. Later, during the episcopacy of Francis Gonzaga, the worship increased a lot and, indeed, in 1647 he wanted the rural church, dedicated to the Saint, to be renovated. It is located on the northern coast, 3 kilometers away

from Cariati. The feast keeps all the features of a “great feast”, also for people coming from nearby villages. During the procession leaded by the sacred effigy which is decorated with gold jewelry, given by the ex voto, lil-ies and roses (St. Cataldo’s flowers), the most striking moment is when

the Saint blesses the village, from the most panoramic point of the old city wall, overlooking the whole seaside area. Rich “maji” (sticks covered with sugar cookies) are offered by some local people.

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Cariati - Alici scattiate

E’ a Cariati che si è sviluppata e consolidata la cucina di mare che ha nelle “alici scattiate” uno dei piatti locali più caratteristici e più diffusi, dai sapori intensi e dagli odori appetitosi. Preparazione. Si preparano ponendo in una padella, sufficientemente ampia, alici eviscerate, olio abbondante, aglio, alloro. Si lasciano cuocere per 8/10 minuti agitando la padella, quindi con un cucchiaio si elimina l’olio in sovrappiù, tenendolo

da parte, e si riggira come una frittata aggiungendo l’olio tolto prima e condendo con sale e origano. A fine cottura, dopo altri 8/10 minuti, si aggiunge peperoncino rosso in polvere e si sfuma con una spruzzata di aceto che farà “scattariate” (scoppiettare) le alici in modo da ottenere un preparato molto croccante.Ingredienti. Alici, peperoncino rosso macinato, aglio, alloro, acqua, sale, olio, aceto, origano.

Cariati - Alici scattiate

In Cariati, the sea culinary tradi-tion developed and consolidated more than in other villages, and “alici scattiate” is one of the most characteristic and known dishes, because of its intense flavors and tasty scents. Preparation. In a quite large pan, put some eviscerated anchovies, a lot of oil, garlic and laurel. Let them cook for 8/10 minutes by shaking the pan, then take away the extra oil with a spoon and keep

it apart; turn it upside-down like an omelet, add the oil you previously took away and dress with salt and oregano. After cooking, 8/10 more minutes later, add red chili pepper powder and blend with some vinegar which will make them “scattariare” (crackling) so to obtain a very crispy dish.

Ingredients. anchovies, ground red pepper, garlic, laurel, water, salt, oil, vinegar, oregano. G

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Progetto realizzato a valere sulla Misura 313 Azione 2 del PSL 2007/2013 GAL “Sila Greca - Basso Jonio Cosentino”The Project has been realized according to the Measure 313 Action 2 of the PSL 2007/2013 LAG “Greek Sila - Bass Jonio Cosentino”

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