Estratto da Scienza e Conoscenza #47 - 2014

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S&C, Editing snc, febbraio 2014, n.47, Poste Italiane SPA, Sped. in Abb. Post. DL 353/2003 (Conv. in L. 27/02/04 art.1 Comma 1. DCB Forlì n. 67/2009 N. 47 - Gen./Feb./Mar. 2014 - € 6,90 Shutterstock - Copyright: Sergey Nivens

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La Fisica Quantistica come non l'hai mai pensata! Un intero numero della rivista dedicato all'argomento che più incuriosisce gli scienziati di tutto il mondo: la Fisica dei Quanti e le implicazioni che essa può avere (e ha già) sul nostro quotidiano. Dalla fisica alla medicina, dai rapporti mente-cervello alla consapevolezza: un viaggio in un mondo che sembra lontano ma che ci circonda e influenza la nostra vita di tutti i giorni, molto più di quanto pensiamo!

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N. 47 - Gen./Feb./Mar. 2014 - € 6,90

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Disclaimer Questa rivista ha solo uno scopo informativo e non intende in alcun modo fornire consigli medici o terapeutici. Ogni decisione relativa allʼinizio/cessazione/modifica nellʼassunzione di preparati farmaceutici, integratori o altri trattamenti devʼessere presa solo su indicazione del proprio medico curante o di medici di fiducia abilitati allʼesercizio di questa professione. Né gli autori degli articoli né lʼEditore rispondono di eventuali problemi causati dal fatto di non aver seguito questa raccomandazione.

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RevisioneEmanuele [email protected]

Immaginiwww.shutterstock.comwww.sxc.huwww.istockphoto.comStampaLineagrafica, Città di CastelloDistribuzione in edicolaME.PE. (Milano)Hanno collaborato a questo numero:Elsa MasettiLuigi Maxmilian CaligiuriDavide FiscalettiLucio GiuliodoriMarco CapozzaAmrit SorliMauro MiceliAntonella VanniniUlisse di CorpoVincenzo PrimitivoGioacchino PagliaroAntonella De NinnoMichele RiefoliAlice BeringerAutoriz. Trib. Forlì N. 21 dell’8 luglio 2002Numero 47 - Gennaio/Marzo 2014I° trimestre 2014

Il “Dio Scienza” e i suoi comandamenti 4Elsa Masetti

Il vuoto quantistico: dal nulla al tutto 10Luigi Maxmilian Caligiuri

Che cos’è la non località Davide Fiscaletti 18

Un universo interconnesso Lucio Giuliodori 25

Cervello:dove sta la memoria Marco Capozza 30

La quintessenza della consapevolezza Amrit Sorli 36

Il segreto per ossigenare le cellule Mauro Miceli 42

Coscienza, sintropia e fisica quantistica A. Vannini, U. Di Corpo 44

Fertilità e disturbi del ciclo: un aiuto dalla cromopunturaVincenzo Primitivo 50

Le nuove frontiere della medicina quantistica Gioacchino Pagliaro 52

Acqua danzante Marianna Gualazzi 58

La favola del latteche fa bene alle ossaMichele Riefoli 64

Aloe Vera: la regina delle piante medicinaliAlice Beringer 72

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R itorniamo con grande evidenza, con questo primo numero del 2014, a un tema che ha fortemente caratterizzato Scienza

e Conoscenza sin dalla sua nascita. E se oggi la fisica quantistica è sulla bocca di tutti, ci tengo a ricordarti che sulla nostra c’è davvero da un pezzo! Abbiamo iniziato a parlarne fin dal primo numero (ben 12 anni fà) e da quel momento in tutte le nostre uscite diamo spazio ai temi e alle applicazioni a essa collegate. In questo fascicolo ne parliamo sotto diversi aspetti: in primo luogo da un punto di vista strettamente fisico, con due straordinari articoli a firma dei “nostri” fisici Luigi Maxmilian Caligiuri e Davide Fiscaletti, che trattano rispettivamente di vuoto e di non-località: il primo argomento di sempre più cocente attualità viste le recenti teorie che rintracciano nel vuoto quantistico le risposte sull’origine della massa e della materia; il secondo una revisione sul paradosso più affascinante della meccanica quantistica. È straordinario il fatto che Davide Fiscaletti e Max Caligiuri si siano conosciuti attraverso le pagine di Scienza e Conoscenza e che abbiamo iniziato a intraprendere insieme nuovi percorsi di ricerca sulla natura dello spazio-tempo. Parliamo poi di fisica quantistica e coscienza, con gli interventi di Amrit Sorli, Ulisse Di Corpo e Antonella Vannini che ci offrono prospettive differenti sulla natura della coscienza e il suo rapporto con la realtà esperita; e di neuroscienze, proponendovi un’indagine critica della teoria del cervello olografico di Pribram che si lasciò affascinare e permeare dalle teorie di Bohm. Abbiamo anche voluto offrirti una riflessione sul metodo scientifico proponendoti un’intervista inedita al biologo di fama mondiale Rupert Sheldrake sui miti della scienza materialista. Lo studioso di filosofia della scienza Lucio Giuliodori ci offre, invece, un approfondimento sui cambiamenti che la fisica dei quanti ha portato nella nostra percezione del mondo. «Interrogarsi sulle sconcertanti scoperte della meccanica quantistica – scrive Giuliodori – significa non solo far dialogare linguaggi diversi, scientifico, filosofico e spirituale ma far coesistere visioni del mondo diverse, le quali, proprio nella coesistenza perdono la specifica diversità in favore di una

più ampia e integrale prospettiva gnoseologica e ontologica». Per concludere, il professor Gioacchino Pagliaro ci ha rilasciato un’intervista di grande spessore sugli orizzonti possibili della Medicina Quantistica, nella quale spiega che cosa le scienze umane e mediche stanno mutuando dalle teorie della fisica quantistica e le straordinarie prospettive aperte dal radicale ripensamento del rapporto mente-materia nei processi di guarigione e assistenza ai pazienti. Le domande aperte lanciate sul piatto in questo numero di Scienza e Conoscenza sono “Le Domande” per antonomasia: che cos’è la materia? e la mente? qual è la relazione tra esse? di cosa parliamo quando parliamo di coscienza? cos’è il vuoto? esso è realmente tale, oppure si tratta di quel “campo” così ricco di attività che sottende i fenomeni fisici e che tutti ci collega? qual è la natura del tempo? e dell’essere qui e ora? in che modo i nostri pensieri influenzano attivamente la nostra vita e il nostro stato di salute? Nelle pagine a seguire, non troverete le risposte, bensì altre domande che indagano quello che sappiamo di non sapere. Per quello che invece non sappiamo di non sapere, come recita la citazione in apertura, possiamo solo essere consapevoli del fatto che ci sia, e sperare che prima o poi, in qualche modo, piccole parti di inconoscibile ignoto si svelino all’ardente curiosità di indagare propria della nostra specie.Buona lettura! Marianna Gualazzi

Il meraviglioso mondo dei quanti

«Quello che sappiamo di sapere è un nulla in confronto a quello che sappiamo di non sapere ma quello che sappiamo di non sapere è un nulla ancora più grande di fronte a quello che non sappiamo di non sapere» Ma che Bip sappiamo veramente?! (Macro Edizioni, 2006)

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Intervista al biologo di fama mondiale Rupert Sheldrake

A cura di Elsa Masetti

Il “Dio Scienza” e i suoi comandamenti

Il credo materialista, professato da scienziati che hanno assunto l’autorità di un nuovo sacerdozio, ha trasformato la scienza da un metodo d’indagine aper-to e flessibile a un massiccio sistema di convinzioni. Rupert Sheldrake, uno degli scienziati più innovativi a livello mon-diale, ci spiega – dopo averli elencati e indagati nel suo ultimo libro – perché i dogmi della scienza sono limitanti, un potenziale pericolo per il futuro dell’u-manità. Sheldrake ci invita a porci con coraggio nuove domande, offrendoci al contempo possibilità di scoperta inim-maginabili e una nuova visione del reale e di ciò che è possibile.

E primo fu il Verbo… quello della ScienzaE in seguito Esso creò i sui comandamenti: dieci. Ovvio.

Essi sono scolpiti nella materia meccanica, da corpi inerti e menti limitate alla massa cerebra-le. Imponenti nella loro autorevolezza sono tali da influenzare alla base la visione dell’universo, della vita sulla terra, della mente, della coscienza, della medicina… Megafonati dai media, infiltrati in Wikipedia, pubblicati in ogni bibbia scientifica scolastica, rappresentano a tutt’oggi il sapere della scienza e, a seguire, della cultura materialista al nocciolo dormiente della nostra civiltà. Nessuno nega che abbiano fornito ingenti miracoli al pro-gresso tecnologico e tuttavia è altrettanto evidente che stanno franando. Della scienza hanno perduto il passo facendosi fissi, occhi vitrei di chi, negando

la coscienza, rischia di negare la vita e il suo movi-mento. La scienza, ci mostra Rupert Sheldrake – uno degli scienziati più innovativi a livello mondiale – è diventata più dogmatica che scientifica. Il suo libro, intitolato nella versione italiana Le illusioni della scienza (Urra Editore), dovrebbe circolare in tutte le scuole superiori e le università, per stimolare di nuovo l’indagine, la ricerca in aree inesplorate, lo spirito vitale del metodo scientifico. La Scienza crede che il più sia stato scoperto, spiegato e, da tempo, si è seduta sulle parole di un suo esimio rappresentante, di cui non ricordo il nome, che ne dichiarano il capolinea.Infatti, a un capolinea siamo arrivati, quello della scienza meccanicistica stessa, della moribonda ide-ologia materialista, dell’autorità di una medicina solo chimico-chirurgica. Può sembrare una disamina eccessiva, eppure – ci credereste? – il video dell’in-tervento di Rupert Sheldrake a TED è stato censura-to e rimosso, sotto una pioggia di articolate critiche. Vedi su YouTube: The Science Delusion BANNED TED TALK, sottotitoli in italiano. Come dicevamo, dogma ci cova!

Sembra essere un condizionamento quasi uni-versale: “Se la scienza dice che è vero dev’essere così”. Da dove deriva questa fede nella scienza?La scienza possiede un’autorità enorme perché i suoi risultati tecnologici sono impressionanti. I computer, Internet, i telefoni cellulari, i jet, impressionano tutti, e a ragione.Sono nuovi nella storia dell’umanità e la scienza li ha resi possibili. Allo stesso modo, tutti sono giustamente impressionati dai trionfi della medi-cina moderna, come gli antibiotici e la chirurgia mininvasiva. Questo rende la scienza estremamente importante nel mondo contemporaneo. E da quando la scienza moderna è iniziata – nel XVII secolo – si

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Il vuoto quantistico:dal nulla al tutto

Le principali teorie ufficiali e gli ultimi risultati della ricerca di frontiera mostrano come il concetto del vuoto, quale spazio privo di proprietà fisiche, dinamiche proprie e teatro passivo dei fenomeni naturali, non sia assolutamente più sostenibile

Luigi Maxmilian Caligiuri

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Dal teorema di Bell all’esperimento di Aspect, agli approcci non-locali del tessuto quantistico: una rassegna critica

Davide Fiscaletti

Che cos’èla Non Località?

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Le implicazioni filosofiche della meccanica quantistica: un indissolubile intreccio di mente e materia

Lucio Giuliodori

Un UNIVERSOinterconnesso

Sono due le sconcertanti realtà che la fisica con-temporanea sottopone all’attenzione dell’altret-tanto sconcertato pensiero filosofico che vuole

(deve) interrogarsi al riguardo: se noi interferiamo con delle particelle esse mutano. Non solo, quando esse mutano lo fanno non localmente, screditando tutte le concezioni della fisica classica riguardo allo spazio-tempo. Il quantismo, prendendo atto dell’assurdo comporta-mento delle particelle, il quale è implicato dall’atto dell’osservatore, di fatto ripropone un’indissolubi-le intreccio (entanglement), di soggetto e oggetto e, dunque, di «mente» e «materia».Quello che sappiamo prima della misurazione di una particella non è nient’altro che una nuvola di probabi-lità nella quale la particella potrebbe trovarsi. Il potenziale quantico di BhomDavid Bohm volle trovare cosa guidasse questo com-portamento duale e misterioso. Lo fece riformulan-do l’equazione di Schrödinger, che descrive il moto dell’elettrone, aggiungendovi un parametro fonda-mentale: il potenziale quantico. Il successo di questa intuizione risiede nel fatto che Bohm implicitamente introdusse il concetto di «sincronicità».Secondo il fisico americano le particelle agiscono in sincrono con un potenziale quantico il quale, pur rimanendo invisibile e di fatto noumenicamente inco-noscibile, guida e regola il comportamento delle par-ticelle da un piano ulteriore o «parallelo». In questo quadro esplicativo il determinismo viene salvaguar-dato ma alla luce di un’ulteriorità del tutto inesplica-bile meccanicisticamente.«Qui c’è determinismo ma si tratta di un determini-smo ben diverso da quello Newtoniano in cui le cause devono sempre precedere gli effetti: in questo conte-sto le cause e gli effetti coincidono, e il determinismo

in oggetto non è un meccanismo a orologeria ma un ordine di sincronizzazione delle cose, molto simile a un organismo vivente in cui tutte le sue parti agisco-no in perfetta sintonia e dove la forma è il carattere unificante di tutti gli elementi intimi che compongono l’universo» (1).

Questa nuova visione del mondo implica inevitabi-li conseguenze filosofiche: «Il metodo matematico di indagine dei fenomeni fisici è e resta valido, ma a livelli profondi la mente del fisico è costretta ad apri-re anche a nuovi orizzonti del pensiero che si riallac-ciano in parte alla filosofia Platonica e in parte alle religioni del mondo orientale» (2). A tale proposito, il celebre lavoro di Fritjof Capra Il Tao della fisica (3) resta un testo classico di riferimento per lo studioso interessato al suddetto legame, nello specifico:

«Negli ultimi decenni, gli esperimenti di diffusione ad alta energia ci hanno rivelato nel modo più straor-dinario la natura dinamica e continuamente mutevole del mondo delle particelle; la materia si è dimostra-ta capace di trasformazione totale. Tutte le particelle possono essere trasformate in altre particelle, pos-sono essere create dall’energia e possono scompa-rire in energia. In questo contesto, concetti classici come «particella elementare», «sostanza materiale» «oggetto isolato», hanno perso il loro significato: l’intero universo appare come una rete dinamica di configurazioni di energia non separabili» (4).

Un legame che ripropone una realtà non più duale ma interconnessa, armonicamente e sincronicamente:

«Una realtà che non può essere definita né soggettiva né oggettiva. Il mondo della materia e quello della mente sono talmente intrinsecamente interconnes-

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Cervello: dove sta la memoria?L’ipotesi del cervello olografico di Karl Pribram Un’analisi critica a cinquant’anni di distanza dalla sua formulazione

Marco Capozza

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La Quintessenza della Consapevolezza

Nella visione sviluppata da Sorli, la struttura dell’universo può essere suddivisa in due parti: universo non materiale e universo

materiale. L’universo non materiale è un universo matematico che governa l’universo materiale e il suo elemento costitutivo fondamentale è la consapevolez-za. L’universo materiale è costituito da quattro forme di energia: energia dello spazio, energia elettromagne-tica, materia ed energia della vita (QI, prana, la cui esistenza non è ancora confermata). Una teoria quan-tistica della consapevolezza non ha senso in quanto la consapevolezza appartiene all’universo non materiale e non può essere quantizzata nel senso comune del termine. Il tempo fondamentale inteso come ordine numerico del cambiamento appar-tiene all’universo non materiale, il tempo emergente come durata del movimento è il risultato del pro-cesso di misura eseguito dall’os-servatore.

Mangiare la minestra con una forchettaSorli ritiene che il tempo, come la consapevolezza, non ha nessuna esistenza materiale e di conseguenza è portato a sviluppare un modello di universo in cui la consapevolezza stessa determina, attraverso l’u-niverso matematico, la manifestazione dell’universo materiale. In questa visione, la struttura dell’univer-so è composta da tre elementi: la consapevolezza, l’universo matematico e l’universo materiale. Que-sti tre elementi non dovrebbero essere visti in una maniera gerarchica o in senso verticale, ma piuttosto

L’esperienza razionale e quella consapevole sono complementari: l’una sviluppa la scienza e la tecnologia, mentre l’altra l’identificazione di sé, la responsabilità verso se stessi, verso l’umanità e verso la natura Amrit Sorli

dal libro The Physics of Now Traduzione di Davide Fiscaletti

I metodi classici di ricerca risultano inadeguati per l’investigazione

della consapevolezza, in quanto la consapevolezza non è un fenomeno oggettivo discreto come un elettrone,

un atomo o un pianeta

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Coscienza, sintropiae fisica quantisticaDalla differente interpretazione dei concetti della fisica quantistica nascono visioni opposte della coscienza che influiscono sulla nostra percezione e interpretazione della vita e del mondo

Antonella Vannini e Ulisse Di Corpo

La fisica quantistica è un complesso di teorie fisiche la cui elaborazione è iniziata nella prima metà del XX seco-lo e che descrivono il comportamento della materia a livello microscopico, a scale di lunghezza inferiori o dell’ordine di quelle dell’atomo.

La costante di PlanckVerso la fine del XX secolo Lord Rayleigh e Sir James Jeans, nel tentativo di estendere il Teorema di Equiri-partizione che afferma che l’energia totale contenuta in un gas si ripartisce ugualmente (in media) fra tutte le particelle, formularono l’ipotesi della catastrofe ultravioletta secondo la quale la radiazione termica si sarebbe dovuta concentrare nelle frequenze più eleva-te dando luogo a picchi infiniti di energia termica che avrebbero causato, appunto, la catastrofe ultraviolet-ta. La catastrofe ultravioletta non si manifestava in natura e questo paradosso venne risolto il 14 dicembre 1900 quando Max Planck presentò, a un raduno della Società tedesca di fisica, un lavoro secondo il quale i livelli di energia sono quantizzati. Ovvero, l’energia non cresce o diminuisce in modo continuo, ma sem-pre per multipli di un “quanto di base”, una quantità che Planck definì come il prodotto tra la frequenza caratteristica del sistema preso in considerazione e una costante fondamentale, oggi nota come costante di Planck e che corrisponde a 6,6262x10-34 joule per secondo. Planck aveva concettualizzato la trasmissio-ne dell’energia in forma di pacchetti discreti, alcuni grandi, altri piccoli, in funzione della frequenza di oscillazione del sistema. Al di sotto della frequen-

za minima del pacchetto di energia, l’intensità della radiazione veniva meno, impedendo così che questa crescesse agli altissimi livelli previsti dalla catastro-fe ultravioletta. Il 14 dicembre 1900 è oggi ricordato come la data in cui è nata la meccanica quantistica.

L’effetto fotoelettrico e la dualità onda-particellaNel 1905 Einstein utilizzò la costante di Planck per spiegare le strane proprietà dell’effetto fotoelettrico. L’effetto fotoelettrico consiste nel fatto che quando i raggi di luce colpiscono un metallo, il metallo emette degli elettroni. Questi elettroni possono essere individuati e le loro energie misurate. Le analisi dell’effetto fotoelettri-co, per vari metalli e con luci di frequenze differenti mostrano che:

• fino a una certa soglia di frequenza il metallo non emette elettroni;

• sopra la soglia emette elettroni la cui energia resta la stessa.

• l’energia degli elettroni cresce solo se si aumenta la frequenza della luce.

La teoria classica della luce non era in grado di spie-gare questi fenomeni, ad esempio:

• perché l’intensità della luce non aumentava l’energia degli elettroni emessi dal metal-lo?

• perché la frequenza ne influenzava invece l’energia?

• perché non venivano emessi elettroni sotto una determinata soglia?

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Le frontiere dellamedicina quantisticaIl professor Gioacchino Pagliaro ci spiega come le conoscenze della nuova fisica stanno scardinando, in medicina, la concezione causale-meccanicistica del corpo, per dare spazio a una nuova visione e teoria del rapporto Mente-Corpo

A cura di Romina Alessandri

Che cos’è la medicina quantistica? E la PNEI? Cosa sappiamo dell’influenza della mente e della spiritualità nei progressi di cura e guarigione? È vero che se concentriamo la nostra atten-zione su una persona sofferente, attraverso la meditazione e la preghiera intese in senso lato, possiamo favorirne la guarigione? È vero che su questo si stanno compiendo studi scientifici? Il professor Gioacchino Pagliaro, direttore dell’UOC. di Psicologia Clinica Ospedaliera dell’AUSL di Bologna risponde e traccia, in questa articolata intervista, l’innovativo scenario delle possi-bilità di intervento offerte dallamedicina energetica o quantistica.

Le sensazionali scoperte della fisica quantistica stan-no lentamente facendosi spazio nella cultura umana occidentale e nei suoi vari ambiti e applicazioni. Anche la medicina è stata interessata da questo feno-meno? I primi decenni del secolo scorso sono stati caratterizzati da incredibili cambiamenti in ambito scientifico, prodotti dalle teorie di alcuni fisici che hanno creato le premesse per un vero e proprio cambio di paradigma. La portata di questi cambiamenti equivale a quella di una vera e propria rivoluzione che ha messo in crisi, ridimensionato, modi-ficato e sostituito i precedenti fondamenti della fisica. La teoria della relatività e gli sviluppi della fisica quanti-stica hanno cambiato la concezione della realtà e dell’u-niverso, aprendo una grande contraddizione tra le loro immediate applicazioni in ambito tecnologico e la loro

mancata applicazione nell’ambito delle scienze umane. La contraddizione consiste nel fatto che mentre tali teo-rie hanno contribuito a creare un grande sviluppo nella tecnologia, basti pensare all’evoluzione dei computer, della telefonia, della tecnologia sanitaria (TAC, RM, PET), prevalentemente dovuto all’applicazione della fisica quantistica, nelle scienze umane si deve arrivare agli ultimi due decenni del secolo scorso per ritrovare alcune pionieristiche utilizzazioni delle teorie quantisti-che in biologia, in medicina e in psicologia. Questa contraddizione può esser spiegata con il pesante condizionamento che il modello causalistico e determi-nistico della fisica ha svolto in 400 anni di storia, con-solidando un pensiero acritico nei confronti dei concetti di oggettività, di certezza, di evidenza scientifica, riferiti alla visione della vita, della malattia, della cura e della salute. È come se le scienze umane avessero considerato la teoria della relatività e la fisica quantistica come teorie a loro estranee.Come dicevo solo intorno agli anni Settanta, la medici-na, la biologia e la psicologia hanno iniziato cautamen-te, e tra molte resistenze, a confrontarsi con alcuni dei nuovi princìpi teorici. Infatti, ancora oggi si può dire che le scienze umane siano state appena lambite da questa rivoluzione e, nonostante si inizi a parlare di medicina quantistica, le discipline delle scienze umane continua-no a restare in gran parte arroccate alle posizioni mec-canomorfiche. Anzi, più precisamente a un modello meccanomorfico evoluto, il modello bio-psico-sociale, che oggi incontra un grande consenso e viene da taluni erroneamente confuso con il modello olistico.Il modello bio-psico-sociale in realtà include alcuni ele-menti teorici innovativi (vedi dimensione psicologica, sociale, sistemica dell’individuo), ma non destruttu-ranti la tradizionale concezione della malattia e della cura che, in tal modo, pur arricchendo l’interpretazione dell’uomo, mantengono la sopravvivenza del paradigma materialista. Il fatto che la materia sia costituita da ener-

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Cosa sappiamo dell’acqua biologica e cosa dobbiamo ancora scoprire: Antonella De Ninno, ricercatrice ENEA, ci accompagnia in un affascinante viaggio alla scoperta della grammatica dell’acqua

Marianna Gualazzi

Acqua

I campi elettromagnetici sono un pericolo per la nostra salute? L’omeopatia è solo acqua fresca o non conosciamo ancora bene i meccanismi

attraverso i quali il medicamento omeopatico agisce? E ancora, l’acqua che compone il nostro corpo è un sem-plice solvente oppure è attraverso di essa che viaggiano le informazioni necessarie alla vita? Antonella De Ninno, ricercatrice dell’ENEA di Frascati, ci racconta con passione e rigore scientifico a che punto sono le conoscenze scientifiche sull’acqua biologica e come queste possono influire sulla nostra vita. Che cosa conosciamo oggi dell’acqua? La natura chimica dell’acqua è nota sin dalla fine del XVIII secolo, quando Antoine Lavoisier, prima di essere ghigliottinato da Marat, ne dimostrò la natu-ra formata da Ossigeno e Idrogeno. Oggi sono noti con grande precisione la lunghezza dei legami O-H, l’angolo da essi formato, le energie di legame e tutti i parametri che consentono di descrivere con esattez-za la molecola di H2O e le sue proprietà chimiche. Sono note anche tutte le anomalie dell’acqua, che si comporta spesso in maniera imprevedibile e inspie-gabile: ad esempio il fatto che il suo ordine interno

cresca con la compressione, infatti il ghiaccio è più ordinato del liquido ed è meno denso, cosa che causa il galleggiamento dei ghiacciai; la sua temperatura di ebollizione è molto più alta di quanto sia prevedibile in base alle sue caratteristiche chimiche se confron-tata con quella di altri composti simili. Potremmo continuare con un lunghissimo elenco di anomalie strutturali, dinamiche e termodinamiche che rendono l’acqua il fluido più misterioso e affascinante del nostro pianeta anche se, almeno in apparenza, il più studiato.

Che cosa invece non conosciamo o dobbiamo ancora capire bene? Già nel 1892, Röngten, lo scopritore dei raggi X, suggerì che l’acqua fosse formata di una miscela di due fluidi con caratteristiche fisiche differenti. Bene inteso parliamo sempre di molecole di H2O che però si differenziano per il fatto di interagire le une con le altre in maniera organizzata oppure di fluttuare liberamente e individualmente un po’ come avviene nel vapore. Questa ipotesi fu rigettata dalla comunità scientifica sulla base delle conoscenze della termodi-namica, la scienza principe del periodo, per la quale

danzante

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Come garantirsi uno scheletro forte e sano per l’età adulta

e la vecchiaia senza mangiare latte e formaggio!

Michele Riefoli

Q uante volte abbiamo sentito affermare che latte e formaggi sono indispensabili per la salute, per la crescita dei giovani, ma

soprattutto per l’apporto di calcio e la prevenzione dell’osteoporosi nelle donne in menopausa e negli anziani? Quello che state per leggere al riguardo probabilmente vi sorprenderà, perché ribalterà com-pletamente ciò che avete sempre creduto di sapere su questo argomento. Vi consiglio di mettervi comodi. Iniziamo col dire che fra i mammiferi, ogni specie animale ha il suo tipo di latte che è quindi definito specie-specifico. Il latte è l’alimento più completo

anche per noi umani? Certamente sì! Il latte materno è l’alimento più completo per il neonato e il bambi-no, così come il latte di mucca è l’alimento più ido-neo per il vitello: il latte di mucca non è un alimento adatto al cucciolo di uomo e all’adulto. Ecco perché: guardate le ultime due righe della prima tabella. Il latte vaccino, rispetto a quello materno (in fase matura), contiene pochi zuccheri, più grassi e soprattutto il triplo delle proteine, questo perché un vitello in pochi minuti è in grado di cam-minare, mentre il cucciolo dell’uomo ha esigenze e tempi differenti.

La favola del LATTEche fa bene alle ossa

Tabella 1 Tabella 2

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SCIENZA E CONOSCENZA anno 2014:scopri cosa troverai nei prossimi numeri Stiamo lavorando a un ricchissimo programma per te..

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Scienza e Conoscenza #48 (aprile/giugno 2014)

The China Study: il dossierTutto quello che devi sapere sul rapporto tra alimentazione e salute • Intervista esclusiva a T. Colin

Campbell, autore del bestseller internazionale The China Study

• Superfood: super-cibi per il corpo la mente

• Vegan: una scelta per la salute• Le 8 regole per non ingrassare• Celiachia: i consigli dell’esperto

per un’alimentazione equilibrata• Tiroide e alimentazione• Digiuno: come e quando

disintossicarsi

Speciale Donna• Alimentazione e fertilità• Fecondazione assistita: le alternative• Candida: curarla naturalmente

PROSSIMA USCITA 29 aprile 2014

Ecco in anteprima il prossimo

Numero Speciale in formato

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Un numero speciale che raccoglie in un unico volume tutti gli articoli di

Medicina dell’informazione del Dott. Baldari e tanti contenuti speciali inediti

PROSSIMA USCITA 10 marzo 2014

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A l mondo esistono più di 250 tipi di Aloe. Di questi solo l’Aloe Vera (Aloe Barbadensis Miller), grazie alla sua composizione

biochimica, possiede le migliori caratteristiche come pianta officinale. Già gli antichi Greci conoscevano numerose ricette per la sua applicazione e le nostre nonne la chiamavano semplicemente «la pianta del primo soccorso». L’Aloe si può difatti considerare una piccola “farmacia” casalinga: il succo guarisce tagli e ustioni, protegge contro le punture di zanzara e le scottature solari, aiuta nella cura dell’acne oppure contro la caduta dei capelli ed è efficace contro i disturbi di stomaco, se si è mangiato troppo oppure troppo pesantemente. L’Aloe è un rimedio miracoloso contro molti disturbi e malattie, che non produce effetti collaterali. I nostri antenati necessitavano dell’intera pianta per poter estrarre il succo curativo dalle sue foglie. Per fortuna noi possiamo comperarlo od ordinarlo in farmacia. A seconda della malattia il succo è adatto per l’uso interno ed esterno allo stato puro, senza aggiunte chimiche.

Aloe Vera per il rafforzamento del sistema immunitario e del corpo Molto tempo prima dello sviluppo sintetico degli antibiotici era già noto l’effetto antibatterico dell’Aloe Vera che faceva di lei la pianta medicinale per eccellenza contro tutti i tipi di infiammazione. Questa conoscenza cadde in seguito nell’oblio. Tutti i processi infiammatori, a partire dal foruncoletto alla nefrite, rappresentano la parte principale delle malattie nelle quali incorriamo abitualmente. Se si cura solo la sintomatologia, anziché intervenire sulla causa, anche queste malattie possono avere un decorso lungo e difficile. Nelle infiammazioni è perciò fondamentale rafforzare le funzioni fisiologiche

dell’organismo, in modo da evitare conseguenze e danni di vasta portata. L’Aloe si adatta egregiamente allo svolgimento di questo lavoro: nell’uso estemo funge da antibiotico, uccidendo i batteri; tramite l’assunzione orale rafforza il sistema immunitario del corpo. Nel nostro corpo vi sono delle immunocellule alle quali compete la difesa contro sostanze estranee nel nostro organismo (antigeni), nonché l’eliminazione di cellule degenerate. Questo sistema di controllo così complicato è in grado di funzionare solo se le cellule di difesa sono veramente integre. Ogni squilibrio è subito avvertito, perché si diventa più predisposti a infezioni di tipo batterico o virale. Per fare un esempio: ammalarsi di influenza o di qualche disturbo intestinale sarà più facile. Soltanto quando la condizione enzimatica è perfetta, il nostro corpo può produrre abbastanza anticorpi, in quanto gli

Come utilizzare l’estratto puro di aloe vera per mantenere il corpo in salute e curare tanti disturbi

Alice Beringer - Tratto da “Aloe Vera. La Regina delle piante medicinali”

Aloe Vera: un rimedio per mille mali

Cistite: curarla con l’AloeA causa di un raffreddamento della vescica si possono insediare germi sulla sua mucosa e provocare un’infiammazione. A questa malat-tia sono esposte di più le donne rispetto agli uomini, perché i germi possono penetrare con maggiore facilità all’interno della vesci-ca grazie all’uretere più corto. L’infiamma-zione si contraddistingue dalla forte pressio-ne urinaria, accompagnata spesso da febbre. La malattia si dovrebbe risolvere entro due settimane. Si consiglia, oltre a tenere ben co-perto e al caldo il basso ventre, l’assunzione di 1 cucchiaino di succo d’Aloe per 3 volte al giorno, possibilmente diluito in acqua calda oppure nel tè.

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