Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e...

135
Università di Ferrara, Centro di Ricerca sulla Economia dell’Innovazione e della Conoscenza (CREIC) e Provincia di Ferrara Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Rapporto di ricerca di Annaflavia Bianchi, Giovanni Guidetti, Massimiliano Mazzanti, Monica Pezzi, Paolo Pini Resp.le scientifico Paolo Pini Resp.le organizzativo Massimiliano Mazzanti 9 Novembre 2005 (versione in progress)

Transcript of Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e...

Page 1: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

Università di Ferrara, Centro di Ricerca sulla Economia dell’Innovazione e della Conoscenza (CREIC)

e

Provincia di Ferrara

Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara

Rapporto di ricerca

di Annaflavia Bianchi, Giovanni Guidetti,

Massimiliano Mazzanti, Monica Pezzi, Paolo Pini

Resp.le scientifico Paolo Pini

Resp.le organizzativo Massimiliano Mazzanti

9 Novembre 2005 (versione in progress)

Page 2: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

Indice

Introduzione e sommario Sezione 1 Popolazione, campione di riferimento e imprese rispondenti Sezione 2 Performance economiche e occupazione nelle imprese, 2000-2004 Sezione 3 Formazione e pratiche organizzative Sezione 4 Innovazione tecnologica: cooperazione in attività innovative, R&S ed output tecnologici Sezione 5 Innovazione con tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) Sezione 6 Occupazione e servizi per l’impiego Sezione 7 Cambiamenti organizzativi, innovazione tecnologica, ICT e performance economica Note conclusive Riferimenti bibliografici Allegati 1. Analisi territoriale 2. Questionario

Page 3: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

1

Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara

Introduzione e sommario 1. Introduzione

E’ ormai divenuta convinzione generale che al fine di accrescere la competitività del sistema

produttivo sui mercati nazionali ed internazionali centrali siano i cambiamenti organizzativi e tecnologici che le imprese sono in grado di realizzare in contesti fortemente dinamici. Al contempo, l’attenzione sia degli studiosi che degli operatori istituzionali si è concentrata sempre più sul ruolo assunto dallo sviluppo e dalla trasmissione delle conoscenze al fine di realizzare i cambiamenti progettati a livello aziendale, e sul ruolo che potenzialmente può essere svolte dalle istituzioni pubbliche per indurre e sostenere i processi innovativi, di generazione e trasferimento delle conoscenze.

Motivo ispiratore della ricerca qui presentata è costituito dalla esigenza di cogliere il grado e l’intensità innovativa delle imprese private localizzate nella provincia di Ferrara, e quindi di fornire all’istituzione pubblica un set informativo sul posizionamento innovativo delle aziende che insistono sul territorio.

Partendo dall’indagine condotta nel 2003 sulla domanda di lavoro e processi di formazione1, che aveva coinvolto un campione rappresentativo di imprese industriali e dei servizi di mercato con almeno 20 addetti per le quali sono state raccolte informazioni circa la struttura occupazionale, i rapporti di lavoro, l’addestramento e la formazione dei dipendenti, le competenze richieste per il triennio 2000-2002, l’indagine attuale ha inteso coprire il periodo 2000-2004 e ha mirato al reperimento di informazioni relative alle performance economiche delle imprese e alle loro strategie di innovazioni tecno-organizzative.

Gli obiettivi principali che l’attuale ricerca si è prefissata sono molteplici, illustrati nel successivo par.3 di questa presentazione. In sintesi si è inteso cogliere i tratti distintivi dell’attività innovativa delle imprese, distinta in cambiamenti di natura organizzativa, innovazioni in campo tecnologico, adozione ed utilizzo delle tecnologie di informazione e comunicazione, ed individuare i drivers principali alla base della competitività e delle performance economiche delle imprese. Si trattava in sostanza di andare oltre le note conoscenze circa le caratteristiche dimensionali e settoriali della struttura produttiva ferrarese, e dei collegati fattori di debolezza strutturali, per indagare gli elementi di forza e/o di debolezza presenti nelle imprese, che influenzano grandemente le loro performance sui mercati locali ed extra-territoriali dei beni e servizi. 2. Quadro di riferimento

Negli ultimi venti anni l’economia dei principali paesi industrializzati è stata attraversata da una molteplicità di fenomeni innovativi. Le caratteristiche distintive dei processi innovativi cui si è assistito più recentemente sono almeno tre: il ruolo prevalente della conoscenza incorporata in capitale materiale ed immateriale, l’associarsi dei cambiamenti organizzativi ai cambiamenti tecnologici incorporati in beni strumentali; la pervasività in contesti locali e globali del fenomeno innovativo declinato in termini tecno-organizzativi. Più in generale, il cambiamento e l’innovazione hanno caratterizzato i sistemi economici più avanzati sotto una varietà di aspetti riferibili ai

1 Si veda Crudeli, Guidetti, Mazzanti (2004), ed il rapporto curato per la Provincia di Ferrara nel dicembre 2003 (Crudeli, Guidetti, Mazzanti, Pini, 2003).

Page 4: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

2

fenomeni economici: dal cambiamento tecno-organizzativo rilevabile nei processi produttivi, alla trasformazione dei meccanismi regolativi delle variabili macroeconomiche, all’evoluzione del quadro istituzionale (Baron, Kreps, a cura di, 1999; Gual, Ricart, a cura di., 2001; Lundvall, 1998; Marsden, 1999).

Il binomio innovazione – conoscenza è divenuto parola chiave per coloro che si occupano della competitività di imprese e sistemi economici complessi, sia nel campo degli studi e della ricerca scientifica, sia in quello della ideazione e gestione delle strategie aziendali e delle politiche macroeconomiche.

L’innovazione è stata tradizionalmente declinata in termini di cambiamento tecnologico, di mutamento dei processi produttivi e dei prodotti, di intervento per migliorarne la qualità; spesso è stata concettualizzata nella forma di adozione di tecnologie incorporate in capitale fisico e sostitutive di altri fattori di produzione, il lavoro in particolare. Minor rilievo ha assunto in particolare per gli economisti la declinazione dell’innovazione in termini di cambiamento della organizzazione dell’impresa e delle pratiche organizzative con cui il lavoro viene svolto (Killick, 1995).

Questo quadro è tuttavia profondamente mutato. Infatti, le molteplici connotazioni che assume oggi la conoscenza modificano sempre più la stessa declinazione dell’innovazione, facendo assumere anche a questa una molteplicità di forme. La conoscenza non è semplicemente declinabile in termini di informazioni circa le tecniche od i processi produttivi più efficienti. Essa si riferisce ad un insieme di saperi che riguardano fatti, principi e leggi, ed anche skills, capabilities, competenze possedute (Loasby, 1996, Lundvall, 1998). Riguarda quindi non solo l’acquisizione di informazioni mediante processi di apprendimento, ma anche saperi taciti che si sviluppano entro le organizzazioni e che divengono parte delle capacità e delle competenze degli individui che operano in quelle organizzazioni (Guidetti, 2001).

Queste molteplici declinazioni della conoscenza estendono il concetto di innovazione favorendo l’emergere, a fianco della tradizionale innovazione tecnologica, quella di tipo organizzativo (Coriat, 1995). La rilevanza della conoscenza per l’innovazione risiede anche nel fatto che essa riguarda non tanto le caratteristiche e la natura delle tecniche di produzione adottate, quanto le modalità con le quali le tecniche devono essere impiegate e con le quali queste interagiscono con il modello organizzativo d’impresa. Le tecnologie stesse sono divenute maggiormente information intensive, a differenza del passato, quando potevano essere definite capital intensive e/o labour saving. Esse richiedono flussi informativi più intensi tra ideatori ed utilizzatori, un maggiore decentramento informativo ed anche decisionale, un trasferimento di responsabilità dai livelli più alti della struttura organizzativa verso i livelli più operativi, e quindi una ridefinizione del modello organizzativo nell’attività lavorativa (Pini, a cura di, 2004; Pini, 2005; Leoni, a cura di, 2005). L’acquisizione e lo sviluppo delle conoscenze necessarie alla adozione ed utilizzo dell’innovazione coinvolge il complesso delle risorse umane che presiedono il processo produttivo, richiedendo la valorizzazione di tale risorse, con assunzione di responsabilità, processi di consultazione e delega, adeguati sistemi di incentivazione (Pini, 2000).

La letteratura più recente anche in ambito economico non ha mancato di porre in risalto questo differente e maggiore ruolo dell’innovazione per la competitività dell’impresa e dei sistemi economici, e di individuare a livello di impresa nelle pratiche di gestione del personale e di coinvolgimento dei dipendenti aree privilegiate di intervento da parte delle direzioni aziendali (Leoni, a cura di, 2004), ed a livello di sistema complessivo il ruolo centrale svolto da variabili macroeconomiche di stimolo all’innovazione e da modelli istituzionali di regolazione socio-economica del confronto e del conflitto tra le parti sociali (Addison, Schnabel, a cura di, 2003). Ad esempio, l’adozione di innovazioni che vanno a ridefinire la strutturazione dei luoghi di lavoro e delle loro modalità di funzionamento richiede anche una ridefinizione delle relazioni industriali che caratterizzano l’impresa, in particolare in quei contesti nei quali le pratiche di coinvolgimento dei dipendenti si devono confrontare con ruoli e funzioni delle rappresentanze sindacali (Appelbaum, Bart, 1993; Coriat, 2002). Questo quadro ha così determinato un mutamento anche nel contesto istituzionale di riferimento. Le istituzioni costituiscono non più unicamente lo sfondo nell’ambito

Page 5: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

3

del quale gli agenti operano ed introducono cambiamenti ed innovazioni, bensì una componente centrale dei processi innovativi. Nello specifico, innovazione organizzativa nell’impresa e dialogo tra le parti sociali divengono due componenti cruciali alla base della competitività dell’impresa, della sua efficienza produttiva e dei risultati economici conseguiti sui mercati (Ricard, Portales, 2001; Black, Lynch, 2001; Laursen, Foss, 2003). La letteratura economica non manca di segnalare come proprio la presenza di processi innovativi in un contesto di dialogo sociale tra le parti richieda l’operare di politiche macroeconomiche di sviluppo centrate sull’incentivazione degli investimenti in capitale immateriale, nella diffusione delle informazioni e relative tecnologie, di assetti istituzionali coerenti alla implementazione di tali politiche (Ilo, 2004).

Inoltre, la rilevanza di fattori strutturali quali l’accresciuta centralità della conoscenza nell’evoluzione dei sistemi economici e i cambiamenti tecno-organizzativi porta a focalizzare l’analisi su sistemi locali aperti, sia sotto il profilo teorico, sia da un punto di vista dell’analisi applicata. La pervasività dei cambiamenti strutturali accennati in precedenza e l’accresciuta rilevanza dei sistemi di regolazione macro-istituzionale in un contesto di globalizzazione dei mercati dei beni e dei fattori produttivi, si pensi alle politiche di convergenza implementate a livello di Unione Europea, determinano la necessità di focalizzare l’attenzione della ricerca su sistemi locali aperti. E’, infatti, a livello di sistema locale che si percepiscono e si misurano i diversi impatti che occorrono a livello macro. E’ dall’analisi dello specifico locale, in conclusione, che si colgono natura, diffusione ed effetti dei fenomeni di cambiamento strutturale globale. Paradossalmente la diffusione di fenomeni così pervasivi quali la globalizzazione dei mercati, il cambiamento strutturale e l’evoluzione del sistema di regolazione macro-istituzionale portano ad accentuare l’attenzione dell’analisi economica sui sistemi locali aperti e sui differenziati effetti che questi subiscono come conseguenza dei processi innovativi.

3. Obiettivi della ricerca

Scopo sostanziale della ricerca proposta è quello di integrare l’analisi svolta sulla domanda di lavoro nella Provincia di Ferrara nel corso del 20032.

L’indagine del 2003, condotta mediante questionario strutturato, ha consentito di raccogliere dati su un campione rappresentativo di 243 imprese industriali e dei servizi privati site nella provincia di Ferrara. Le informazioni principali raccolte riguardavano, per il triennio 2000-2002, struttura occupazionale, rapporti di lavoro, addestramento e formazione dei dipendenti, le competenze richieste.

Con l’indagine del 2005, oltre ad aggiornare alcuni dei precedenti dati al 2003-2004, in particolare relativamente s performance economiche ed impegni delle imprese su formazione ed addestramento, si è sottoposto alle imprese del campione un ulteriore questionario mirato al reperimento di informazioni relative alle performance economiche delle imprese e alle loro strategie di innovazioni tecno-organizzative dal 2000.

Gli obiettivi che l’attuale ricerca si è prefissata sono molteplici, e sintetizzabili nei principali come segue.

3.1 Grado di diffusione ed intensità delle pratiche innovative di organizzazione del lavoro, dell’innovazione tecnologica, dell’utilizzo delle tecnologie di rete

Il primo obiettivo dell’indagine è quello di ricostruire un quadro relativo alle caratteristiche

innovative delle imprese che contribuiscono a formare il sistema economico ferrarese. Tre sono state le componenti innovative esplorate.

2 Alcuni dei risultati dell’indagine del 2003 sono raccolti in Crudeli, Guidetti, Mazzanti (2004), e nel rapporto curato per la Provincia di Ferrara e presentato al convegno del dicembre 2003 (Crudeli, Guidetti, Mazzanti, Pini, 2003).

Page 6: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

4

La prima è costituita dalle pratiche produttive e lavorative di organizzazione dell’impresa. In particolare si è centrata l’attenzione sui sulle relazioni che l’impresa intesse con altre imprese nella realizzazione dei propri piani di produzione, sia sulle pratiche di organizzazione interna del lavoro, sul grado di decentramento decisionale nei processi produttivi e nelle mansioni svolte dai dipendenti, sull’impegno nel campo della formazione ed addestramento dei dipendenti.

La seconda componente è quella delle innovazioni tecnologiche, di processo, di prodotto, radicale ed incrementali, indagando l’intensità innovativa delle imprese in termini sia di input innovativi che di output innovativi, risorse impegnate e risultati realizzati, collaborazioni tra l’impresa e soggetti esterni (imprese della filiera e/o del settore, centri di ricerca e università, ecc.).

La terza componente è quella dell’adozione ed utilizzo delle tecnologie di rete, dagli strumenti di comunicazione interna ed esterna, alle attività supportate e ruolo svolto da tali strumenti nell’attività dell’impresa (dalla produzione alla vendita), dalla utilizzazioni di sistemi avanzati di gestione ed integrazione delle funzioni aziendali al coinvolgimento dei dipendenti nell’utilizzo di ICT.

3.2 Formazione e innovazione

L’analisi del legame tra formazione ed innovazione si basa sulla distinzione concettuale tra pratiche organizzative definibili come High Performance Work Practices (HPWP) ed attività di formazione, pur essendo possibile che talune pratiche di training, mirate a specifiche competenze maggiormente innovative, focalizzate su specifiche classi di addetti (skilled), o correlate strettamente alla implementazione delle HPWP, siano anche esse classificabili tra le HPWP.

L’obiettivo è quello di analizzare il ruolo, potenzialmente complementare, di HPWP definite come pratiche organizzative di carattere innovativo, legate alla organizzazione del lavoro, della produzione e alla gestione delle risorse umane, e pratiche ed investimenti dell’impresa in attività di addestramento, nell’incrementare le performance. 3.3 Dinamiche occupazionali, competenze richieste e ruolo svolto dai Centri per l’Impiego Pubblici

Il terzo obiettivo è stato quello di indagare alcuni cambiamenti che sono intervenuti nelle dinamiche occupazionali negli anni recenti. A tal fine, avendo come riferimento le performance economiche delle imprese nei due periodo 2000-2002 e 2003-2004, si sono esaminate anzitutto le dinamiche occupazionali in termini di creazione e distruzione di posti di lavoro, ed in secondo luogo le competenze (informatiche, tecnico-specialistiche, economico-giuridiche, relazionali-organizzative) richieste dalle imprese, la loro rilevanza e difficoltà di loro reperimento sul mercato.

Questo quadro ha consentito anche di fungere da riferimento per il ruolo svolto dai centri pubblici per l’impiego. In tale ambito l’obiettivo è stato quello di cogliere non solo il peso che questi assumono tra i canali utilizzati dall’impresa per effettuare le assunzioni, ma anche vantaggi e svantaggi che tali centri presentano per l’impresa utilizzatrice. I centri forniscono inoltre altri servizi specifici al mercato: sono stati così indagati quali e con che intensità questi servizi vengono utilizzati dalle imprese ferraresi.

3.4 Complementarietà tra cambiamenti ed innovazioni

In quarto luogo, sulla base di un quadro di riferimento concettuale (Milgrom, Roberts, 1991, Montresor, Romagnoli, 2004) basato sull’idea di complementarità dei fattori della produzione, skill dei lavoratori, pratiche di organizzazione del lavoro, innovazioni tecnologiche, di processo e di prodotto, ed informatiche, si cercherà di mostrare come tale complementarità favorisca lo sviluppo di relazioni fra lavoratori e impresa, caratterizzati da un elevato grado di specificità che quindi

Page 7: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

5

consentono la strutturazione di relazioni monopsonistiche fra lavoratori e impresa. Si possono generare mediante questa via differenziali positivi fra produttività del lavoro e livello retributivo alla base della formazione di una rendita per il datore di lavoro. Lo schema di analisi consente di discutere il ruolo giocato da alcune variabili strutturali riferibili all’impresa (dimensione, settore, strategie d’innovazione tecno-organizzative, strutturazione dei mercati interni del lavoro) come determinanti delle scelte d’addestramento. Ciò può risultare utile anche a supportare quelle analisi applicate che studiano gli effetti occupazionali dell’introduzione di innovazioni tecno-organizzative.

3.5 Flessibilità ed innovazione Il quinto aspetto focalizza l’analisi sulle strategie implementate dalle imprese per il

perseguimento della flessibilità. L’idea è quella di analizzare se l’implementazione di forme di flessibilità possano promuovere la competitività delle imprese. Si tratta di implementare un modello che promuova l’affermarsi della cosiddetta flessibilità innovativa (Killick,1995) basata sulla capacità delle imprese di competere su percorsi non tradizionali, fondati principalmente sul cambiamento organizzativo interno ed esterno all’impresa, sulla innovazione dei processi produttivi e nella qualità dei prodotti, sulla valorizzazione del lavoro come fattore di sviluppo. Si tratta anche di cogliere l’articolazione delle varie forme di flessibilità che caratterizzano l’organizzazione dell’impresa in relazione al grado di coinvolgimento dei lavoratori e come risposta alla domanda di flessibilità indotta dall’innovazione tecnologica ed organizzativa. Sarà possibile valutare in future ricerche in che misura le esigenze di competitività delle imprese, in particolare le molteplici forme della flessibilità, sono adeguate alle esigenze dei diversi stakeholders interni all’impresa e in che misura hanno una funzione anticipatoria, come queste sono implementate e si intrecciano con la gestione delle risorse umane da parte delle direzioni aziendali. 3.6 Innovazione e performance economica

Infine, il sesto obiettivo riguarda il nesso tra sforzo innovativo delle imprese e loro performance economiche.

La letteratura evidenzia come le sinergie che si possono sviluppare tra le tre sfere di innovazione discusse in precedenza, cambiamenti organizzativi, innovazione tecnologica ed innovazione nel campo delle tecnologie informatiche di rete costituiscono potenzialmente drivers per la competitività ed il successo delle imprese sul mercato. Le imprese che eccellono per intensità degli sforzi innovativi potrebbero far riscontrare performance economiche superiori in termini di produttività e redditività.

Al contempo va però segnalato anche che le stesse performance economiche superiori possano costituire fattori discriminanti per le scelte innovative delle imprese, costituendo risorse economiche che consento ed induco l’impresa ad innovare sul piano organizzativo, tecnologico, ICT.

La disponibilità di dati cross-section non consente ovviamente di poter discriminare tra questi due eventuali legami causali. Tuttavia, le informazioni disponibili su performance economiche per due distinti periodi possono fornire uliti indicazioni se incrociate con quelle relative alle scelte innovative delle imprese, almeno a livello di ipotesi di lavoro da sottoporre a verifica empirica in successivi lavori di taglio maggiormente quantitativo.

Page 8: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

6

4. Struttura del rapporto

Il presente rapporto di ricerca è strutturato in sette sezioni, a cui si aggiunge una sintesi finale sui risultati raggiunti dall’indagine.

La prima sezione è dedicata alla presentazione della struttura delle popolazione delle imprese con unità locali nella provincia di Ferrara appartenenti ai settori industriali e dei servizi di mercato, ed alle caratteristiche dimensionali e settoriali delle imprese che hanno collaborato all’indagine. Si sottolineerà in questa sezione il grado di rappresentatività del campione dell’indagine rispetto alla popolazione.

La seconda sezione si occupa delle dinamiche occupazionali e delle performance economiche delle imprese indagate negli ultimi anni, dal 2000 al 2004. L’obiettivo è quello di fornire un quadro di medio periodo della capacità che hanno mostrato le imprese di creare posti di lavoro aggiuntivi oppure delle difficoltà che hanno condotto le imprese a ridurre i livelli occupazionali, considerando variabili quali fatturato, produttività, utili ed investimenti realizzati nei due periodi 2000-2002 e 2003-2004.

Le sezioni successive, dalla terza alla quinta, costituiscono il fulcro dell’indagine. In esse si esamineranno i cambiamenti realizzati dalle imprese in tre ambiti principali: a) organizzazione dell’impresa, dell’attività produttiva e del lavoro, innovazioni organizzative e impegni per addestramento e formazione dei dipendenti; b) cambiamento tecnologico, di prodotto e di processo, sforzo innovativo delle imprese, forme di collaborazione per l’innovazione; c) innovazioni nel campo della tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT), utilizzo degli strumenti di comunicazione, attività svolte con questi, adozione di sistemi di gestione e integrazione di rete delle attività aziendali.

La sesta sezione è dedicata ad un approfondimento delle dinamiche occupazionali recenti, concentrando l’attenzione su domanda di nuove competenze, loro rilevanza e difficoltà di reperimento, e sui canali addottati per soddisfare tale domanda e coprire i posti di lavoro vacanti. In particolare si porrà attenzione al ruolo svolto dai Centri per l’Impiego Pubblici nei processi di ricerca e assunzione di personale e, più in generale, della loro capacità di fornire servizi accessori alle imprese, dei vantaggi e svantaggi che le imprese dichiarano nell’utilizzo dei Centri per l’Impiego Pubblici.

Le settima sezione presenta uno studio preliminare volto ad individuare ipotesi di lavoro riguardanti il ruolo di performance drivers associati al nucleo delle attività innovative di natura tecno-organizzativa, quali le pratiche di organizzazione del lavoro denominate high-performances, la formazione, le innovazioni tecnologiche, le tecnologie di rete. L’analisi verrà presentata facendo riferimento a cinque relazioni principali: 1) attività di formazione e performance; 2) innovazione organizzativa e performance; 3) innovazione tecnologica e performance; 4) innovazione tecno-organizzative e pratiche di addestramento; 5) intensità di ICT, high-performance practices, innovazioni tecnologiche e performance economiche.

Una sintesi finale sui risultati dell’indagine conclude il rapporto. La presente indagine, i cui risultati di sintesi vengono presentati con questo rapporto, è stata

condotta dal CREIC (Centro di Ricerca sull’Economia dell’Innovazione e della Conoscenza) dell’Università di Ferrara, in collaborazione con la Provincia di Ferrara - Servizio Politiche del Lavoro.

La ricerca ha usufruito di un contributo economico della Provincia di Ferrara, a cui va il ringraziamento anche per tale sostegno finanziario, oltre che per l’apporto fornito nella fase di progettazione dell’indagine.

Le interviste alle direzioni aziendali delle imprese sono state condotte dalla società SWG di Trieste mediante sistemi telematici.

Page 9: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

7

1. Popolazione, campione di riferimento e imprese rispondenti 1.1 Introduzione

La presente sezione discute la rappresentatività statistica delle imprese intervistate, rispetto alla popolazione di partenza (le imprese industriali e dei servizi di mercato sopra i 20 addetti nella provincia di Ferrara). Si commenta anche il legame tra l’indagine del 2003 su 243 imprese, nucleo di imprese campionate dalla popolazione, e l’ultima del 2005 sulle 147. Infine si presentano dati sulla disponibilità delle imprese a partecipare ad indagini future. 1.2 Base statistica di partenza della presente indagine

La base statistica di riferimento per la presente indagine è composta da 147 imprese intervistate telefonicamente nel 2005 mediante un questionario strutturato1. Queste 147 imprese sono un sottoinsieme delle 243 imprese che sono state inizialmente contattate, per chiedere loro la disponibilità a partecipare all’indagine.

Le 243 imprese contattate furono intervistate nel 2003 per una precedente indagine sulla domanda di lavoro e sulle politiche di formazione (Crudeli, Guidetti, Mazzanti, Pini, 2003; Crudeli, Guidetti, Mazzanti, 2004), e sono a loro volta parte di un campione di 250 imprese2, statisticamente rappresentativo delle imprese della Provincia di Ferrara con almeno 20 addetti e appartenenti ai settori industriali e ai servizi di mercato, settori di riferimento di questa e della precedente indagine. L’analisi esclude quindi pubblica amministrazione, agricoltura e servizi non di mercato.

Tale campione fu derivato, per l’indagine effettuata nel 2003, partendo dalla totalità delle imprese della provincia con almeno 20 addetti e appartenenti ai settori di cui sopra. Il totale delle imprese (436) era stato definito utilizzando una banca dati della Camera di commercio del territorio provinciale, alla quale si sono aggiunte informazioni tratte da una banca dati relativa ai nominativi di imprese ferraresi, fornita dalla regione Emilia Romagna. Dal totale delle 436 imprese identificate se ne selezionarono 250, mantenendo le quote per classe e settore, in modo da generare un insieme di imprese rappresentative della popolazione3 (Crudeli, Guidetti, Mazzanti, 2004, cap.3).

1.3 Popolazione, campione ed imprese rispondenti Le tabb.1.1b, 1.2b, 1.3b mostrano le distribuzioni percentuali delle imprese della popolazione e

dei rispondenti, suddivise, ai fini dell’analisi, in tre classi dimensionali (piccole, medie e grandi imprese4) e tre macrosettori (metalmeccanico, altra industria, servizi di mercato)5, 6.

Il dataset di soggetti intervistati nell’indagine del 2005 risulta, dopo i rifiuti e le “cadute” di imprese non più esistenti, costituito da 147 imprese. Considerando che si partiva non da 250, il campione, ma da 243, le imprese effettivamente intervistate nel 2003, il tasso di risposta è discretamente elevato, pari al 60,5%.

1 Interviste effettuate tra maggio e giugno 2005 dalla società SWG di Trieste. 2 Dato che alcune cadute/rifiuti di imprese non erano state sostituite con imprese della stessa classe, causa indisponibilità di altri sostituti, il numero finale di interviste fu di 243. 3 Si estrasse un campione di 250 imprese, pari al 57% del totale dell’universo di riferimento. 4 Le piccole imprese sono definite nel range 20-49 di addetti, le medie tra 50 e 99, le grandi dai 100 addetti. 5 Tre settori che aggregano nove classi settoriali: abbigliamento, alimentare, chimico, costruzioni/energia (altre industrie) commercio, credito, altri servizi (servizi), metalmeccanico (metalmeccanico). 6 Le tabelle contrassegnate con la lettera “a” illustrano i valori assoluti.

Page 10: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

8

Indagine 2003

Tab.1.1a: Popolazione (valori assoluti) Valori assoluti imprese

popolazione (indagine 2002) Classe dimensionale addetti

Settore attività produttiva A (<50) B (50-99) C (>99) Totale complessivo Metalmeccanico 87 23 20 130 Altre industrie 83 22 26 131

Servizi 87 35 53 175 Totale complessivo 257 80 99 436

Tab.1.1b: Popolazione (e campione) (distribuzione %)

Distribuzione % imprese popolazione (indagine 2002) Classe dimensionale addetti

Settore attività produttiva A (<50) B (50-99) C (>99) Totale complessivo Metalmeccanico 19,95 5,28 4,59 29,82 Altre industrie 19,04 5,05 5,96 30,05

Servizi 19,95 8,03 12,16 40,14 Totale complessivo 58,94 18,35 22,71 100,00

Indagine 2005 Tab.1.2a: Rispondenti (valori assoluti)

Valori assoluti imprese campione intervistato

(indagine 2005) Classe dimensionale addetti

Settore attività produttiva A (<50) B (50-99) C (>99) Totale complessivo Metalmeccanico 28 10 7 45 Altre industrie 21 8 11 40

Servizi 31 20 11 62 Totale complessivo 80 38 29 147

Tab.1.2b: Rispondenti (distribuzione %) Distribuzione % imprese

campione intervistato (indagine 2005)

Classe dimensionale addetti

Settore attività produttiva A (<50) B (50-99) C (>99) Totale complessivo Metalmeccanico 19,05 6,80 4,76 30,61 Altre industrie 14,29 5,44 7,48 27,21

Servizi 21,09 13,61 7,48 42,18 Totale complessivo 54,42 25,85 19,73 100,00 Una prima disamina rilevante è inerente la discrepanza tra popolazione e campione (436 e

250)7, da un lato, e imprese effettivamente intervistate con la seconda indagine (confronto tra tab.1.1b e 1.2b); a livello dimensionale, si osserva una percentuale maggiore, tra i rispondenti rispetto alla popolazione, per le medie imprese, ed una percentuale inferiore sia per le piccole sia per le grandi. La riduzione percentuale per le grandi imprese, di tre punti percentuali, non era attesa.

7 La distribuzione % delle imprese per dimensione e settore del campione (250 imprese) nell’indagine del 2003 è identica a quella della popolazione (436 imprese), per cui non viene replicata la relativa tabella. La distribuzione delle 243 imprese che hanno risposto all’indagine del 2003 è analoga a quella della popolazione (vi veda, Crudeli, Guidetti, Mazzanti, 2004).

Page 11: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

9

A livello settoriale, invece, possiamo affermare che la discrepanza tra popolazione e rispondenti è minore; si nota solo una marginale riallocazione delle imprese dalla classe altre industrie ai servizi.

Più nel dettaglio, le classi con la maggiore perdita, in termini di quota di imprese intervistate sul totale, sono quelle medie dell’altra industria, e le grandi dei servizi. Le medie imprese dei servizi invece sono sovra-rappresentate rispetto alla popolazione.

Disaggregando le tre macro classi settoriali in modo più dettagliato, possiamo esaminare la ripartizione delle imprese in nove classi: abbigliamento, alimentare, chimico, costruzioni/energia (altre industrie), metalmeccanico (metalmeccanico), commercio, credito, altri servizi (servizi). La tab.1.2c evidenzia come le sotto classi più rilevanti, a livello percentuale, tre le 147 imprese rispondenti nell’indagine 2005, siano abbigliamento, chimico, commercio, altri servizi, metalmeccanico. Le piccole imprese sono la maggioranza; tra queste si trovano le classi più numerose, che replicano logicamente le quote percentuali di cui sopra: abbigliamento, commercio, altri servizi, metalmeccanico (classe in assoluto più numerosa, con il 19%).

Indagine 2005

Tab.1.2c: Rispondenti (distribuzione %), dettaglio per settori produttivi Distribuzione % imprese

campione intervistato (indagine 2005)

Classe dimensionale addetti

Settore attività produttiva A (<50) B (50-99) C (>99) Totale complessivo Abbigliamento 8,16 0,00 0,68 8,84

Alimentare 1,36 1,36 0,68 3,40 Chimico 3,40 3,40 2,72 9,52

Costruzioni Energia 0,00 0,68 2,72 3,40 Metalmeccanico 19,05 6,80 4,76 30,61 Altra manifattura 1,36 0,00 0,68 2,04

Commercio 8,16 4,76 1,36 14,29 Credito 0,68 0,00 0,68 1,36

Altri servizi 12,24 8,84 5,44 26,53 Totale complessivo 54,42 25,85 19,73 100,00

1.4 Disponibilità ad indagini future

Il questionario indagava anche la disponibilità a partecipare ad indagini future (tab.1.3a). La percentuale totale di imprese che dichiara tale disponibilità è del 78,23%. I valori per classi

settoriale e dimensionale sono tutti superiori al 70%; in modo forse non atteso, sono le piccole imprese a dichiarare la maggiore disponibilità. Questo risultato è coerente con il minore tasso di risposta osservato in questa indagine per le grandi imprese, rispetto a medie e piccole. Tra le grandi, il 90% di quelle dei servizi e del metalmeccanico sono disponibili a partecipare a nuove indagini. Invece, i valori più bassi di disponibilità si osservano per le grandi dei servizi, le medie e piccole dell’altra industria.

La distribuzione delle imprese per il totale delle classi dimensionali e dei macrosettori non risulta significativamente differente da quella della popolazione (tab.1.3b), associandosi quindi ad un grado di rappresentatività maggiore rispetto alle 147 imprese intervistate nel 2005.

Page 12: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

10

Disponibilità ad indagini future

Tab.1.3a: Disponibilità imprese a future indagini (in rapporto alle imprese intervistate nell’indagine 2005, e valori assoluti)

imprese disponibili future indagini

su totale imprese intervistate (indagine 2005)

Classe dimensionale addetti

Settore attività produttiva A (<50) B (50-99) C (>99) Totale complessivo

Totale complessivo (valori assoluti)

Metalmeccanico 89,29 70,00 71,43 82,22 37 Altre industrie 66,67 62,50 81,82 70,00 28

Servizi 90,32 75,00 63,64 80,65 50 Totale complessivo 83,75 71,05 72,41 78,23 115 Totale complessivo

(valori assoluti) 67 27 21 115

Tab.1.3b: Disponibilità imprese a future indagini (distribuzione %).

Distribuzione % imprese disponibili future indagini

(indagine 2005) Classe dimensionale addetti

Settore attività produttiva A (<50) B (50-99) C (>99) Totale complessivo Metalmeccanico 21,74 6,09 4,35 32,17 Altre industrie 12,17 4,35 7,83 24,35

Servizi 24,35 13,04 6,09 43,48 Totale complessivo 58,26 23,48 18,26 100,00

1.5. Una valutazione di sintesi

Dal commento della relazione tra il numero e la tipologia settoriale e dimensionale delle imprese intervistate emerge chiaramente la robustezza statistica della base dati utilizzata.

Da un lato, la numerosità, pur minore rispetto alle 243 imprese dell’indagine 2003, rimane elevata e sufficiente per garantire robustezza ad analisi descrittive finalizzate ad analizzare effetti settoriali e dimensionali su performance e dinamiche innovative. Tale numerosità è anche sufficiente per le ulteriori analisi statistico-econometriche che saranno sviluppate in futuri lavori.

Inoltre, come secondo punto, la rappresentatività del nucleo di imprese intervistate è alta, con minime distorsioni rispetto alla popolazione di riferimento.

Per le indagini future è rilevante notare che le 115 imprese disponibili ad essere intervistate sono molto rappresentative della popolazione di partenza.

Page 13: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

11

Appendice: Test di Marbach

Tab.A: Imprese: popolazione, indagine 2003, indagine 2005, indagini future

Classi Imprese popolazione

Imprese intervistate

2003

Imprese intervistate

2005

Imprese con disponibilità

interviste future

Altra industria 131 74 40 28 Metalmeccanico 130 75 45 37

Servizi 175 94 62 50

Piccole 257 136 86 67 Medie 80 44 31 27 Grandi 99 63 30 21

Totale complessivo 436 243 147 115

Tab.B: Margini di errore del test di Marbach

Classi Margine di errore indagine 2003 vs.

popolazione

Margine di errore indagine

2005 vs. popolazione

Margine di errore indagini

future vs. popolazione

Margine di errore indagine 2005 vs. 2003

Margine di errore indagini future vs. 2005

Altra industria 0.077 0.108 0.168 0.108 0.105 Metalmeccanico 0.075 0.095 0.140 0.095 0.070

Servizi 0.070 0.074 0.120 0.074 0.063

Piccole 0.059 0.066 0.105 0.066 0.058 Medie 0.102 0.099 0.158 0.099 0.070 Grandi 0.076 0.133 0.195 0.133 0.122

Totale complessivo 0.043 0.052 0.080 0.052 0.044

Page 14: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

12

2. Performance economiche e occupazione nelle imprese, 2000-2004

2.1 Introduzione La rilevazione delle performance economiche1 delle imprese (occupazione, produttività del

lavoro, utili, fatturato, investimenti) si è focalizzata sui due periodi 2000-2002 e 2003-2004, al fine di osservare sia i livelli delle performance economiche nelle due distinte fasi, sia la dinamica delle stesse, in termini di variazioni di performance da un periodo all’altro. E’ inoltre possibile fornire spunti sull’eterogeneità delle performance nello “statico”, tra settori e classi dimensionali e nel “dinamico”, sempre disaggregando tra settori e classi.

La descrizione delle performance partirà con una breve analisi della dinamica occupazionale, proseguendo con l’analisi di produttività, utili, fatturato, investimenti ed infine di indicatori complessivi di performance, attraverso al costruzione di indicatori sintetici. Come detto, tale analisi verterà sui i due specifici periodi e sulle differenze delle performance dal 2000-2002 al 2003-20042.

2.2 Occupazione Come primo stadio dell’analisi dei dati di performance, si può osservare come, a livello

aggregato (considerando tutte le 147 imprese nel loro insieme), il dato occupazionale mostra un livello medio di addetti per impresa in leggero calo dal 2003 al 2004, che è pari allo 0,42% (tabb.2.1a-c).

I cali più rilevanti si osservano nelle piccole e medie imprese dell’altra industria, mentre si può affermare che le crescite delle medie imprese dei servizi di mercato e delle grandi imprese del metalmeccanico compensano tali perdite mantenendo il quadro generale di relativa stabilità occupazionale. È infine da osservare che la perdita occupazionale risulta più rilevante se il confronto è effettuato tra 2002 e 2004: in questo caso la perdita di addetti è pari quasi a 4 addetti per impresa, con rilevanti perdite occupazionali (medie) anche tra le grandi imprese. Le uniche sottoclassi caratterizzate da aumenti occupazionali sono, nel confronto tra 2002 (tab.2.2) e 2004, quelle delle medie e delle grandi imprese dei servizi di mercato. Anche il settore metalmeccanico, che vedremo emergere associato alle miglior performance relative, perde in media 8 addetti nel biennio, con un calo di 21 addetti nelle grandi imprese.

Tab.2.1a: Addetti medi nelle imprese, 2004, per settore e dimensione

Addetti nel 2004 (dato medio) Classe dimensionale addetti

Settore attività produttiva A (<50) B (50-99) C (>99) Totale complessivo Metalmeccanico 24.11 67.00 690.29 137.27 Altre industrie 26.29 75.00 216.09 88.23

Servizi 25.77 61.80 400.18 103.82 Totale complessivo 25.33 65.95 400.38 109.82

Tab.2.1b: Addetti medi nelle imprese, 2003, per settore e dimensione

Addetti nel 2003 (dato medio) Classe dimensionale addetti

Settore attività produttiva A (<50) B (50-99) C (>99) Totale complessivo Metalmeccanico 24.50 68.00 678.86 135.96 Altre industrie 27.29 78.25 222.09 91.05

Servizi 25.55 59.90 403.91 103.76 Totale complessivo 25.64 65.89 401.31 110.16

1 Performance rilevate mediante interviste alle imprese, sulla base di un indicatore che varia da -5 a 5. 2 Solo per l’occupazione, il confronto è tra 2004, 2003 (dati rilevati nella indagine 2005) e 2002 (dato rilevato nell’indagine 2003).

Page 15: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

13

Tab.2.1c: Addetti medi nelle imprese, variazione 2003-2004, %, per settore e dimensione Variazione addetti 2003-2004

(dato medio, %) Classe dimensionale addetti

Settore attività produttiva A (<50) B (50-99) C (>99) Totale complessivo Metalmeccanico -1.85% 0.51% 2.35% -0.67% Altre industrie -4.21% -3.37% -1.60% -3.32%

Servizi 0.72% 3.42% 0.97% 1.64% Totale complessivo -1.47% 1.23% 0.33% -0.42%

Tab.2.2: Addetti medi nelle imprese, 2002, per settore e dimensione Addetti nel 2002 (dato medio),

Indagine 2003 (144 imprese, 3 n.c.*)

Classe dimensionale addetti

Settore attività produttiva A (<50) B (50-99) C (>99) Totale complessivo Metalmeccanico 30.29 72.30 711.86 145.64 Altre industrie 28.43 77.13 257.50 97.15

Servizi 31.87 58.68 392.90 100.53 Totale complessivo 30.41 66.35 425.44 113.72

Nota: * n.c. dato non confrontabile tra le due indagini 2003 e 2005

Un’analisi alternativa è possibile costruendo un indice binario che assume valore uno se l’occupazione è in aumento dal 2003 al 2004, 0 negli altri casi (tab.2.3).

Nel complesso, la percentuale di imprese caratterizzate da un aumento di addetti è pari al 34%. A livello settoriale, l’altra industria presenta il dato percentuale minore (23%), con una criticità ancora maggiore per le piccole imprese (19%); questa criticità sulla performance sarà poi avvalorata da simili dinamiche negative sugli altri indicatori di performance. Anche se meno della metà delle grandi imprese crescono in termini di addetti, l’effetto dimensionale è chiaro: la dinamica, seppur negativa, è relativamente migliore nelle medie e soprattutto nelle grandi imprese. Al loro interno, si osserva l’unico valore percentuale superiore al 50% (servizi), ed una criticità negativa anche per le grandi imprese dell’altra industria.

Tab.2.3: Andamento occupazionale 2003-2004, per settore e dimensione Andamento occupazionale (indice=1 se occupazione -2004 > occupazione 2003, 0 altrimenti)

Classe dimensionale addetti

Settore Attività produttiva A (<50) B (50-99) C (>99) Totale complessivo Metalmeccanico 0,37 0,38 0,43 0,38 Altra Industria 0,19 0,25 0,27 0,23 Servizi 0,34 0,38 0,55 0,39 Totale complessivo 0,31 0,34 0,41 0,34

Page 16: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

14

2.3 Performance economiche Si procede ad un’analisi utilizzando sia indicatori relativi ai quattro fattori di performance sia un

indicatore sintetico (media dei 4 indici specifici). La tab.2.4a mostra i valori dei quattro indicatori di performance economica, e di un indice

sintetico di questi, nei due periodi definiti. Anzitutto, si osserva che l’unico indicatore associato ad un valore negativo (nella scala -5, 5) è

quello relativo ad utili/redditività aziendale nel 2003-2004, in peggioramento rispetto al valore del triennio 2000-2002, che era ampiamente positivo. Questo peggioramento caratterizza tutti gli indici di performance, con un indice sintetico medio che dimezza il suo valore, pur rimanendo positivo; il calo più rilevante in termini percentuali è per l’indice degli utili. Il quadro delle performance, come ci si poteva attendere, è quindi generalmente negativo, notiamo soprattutto riguardo fatturato ed utili.

Tab.2.4a: Performance economiche

Performance economiche Periodo Indicatori Indice –5, +5

1. Fatturato 0.789 2. Produttività del lavoro 0.807 3. Utili/redditività aziendale -0.135 4. Investimenti fissi e immateriali 0.901

2003-2004

Indice sintetico 0.618

1. Fatturato 1.443 2. Produttività del lavoro 1.231 2000-2001-2002 3. Utili/redditività aziendale 0.984

4. Investimenti fissi e immateriali 1.366 Indice sintetico 1.258

Disaggregando per settore e classe dimensionale, l’indicatore sintetico medio (tab.2.4b)

evidenzia un valore marcatamente negativo per le piccole imprese dell’altra industria, per le quali già si era osservato un andamento negativo del dato di variazione occupazionale. I valori più elevati si riscontrano, nel 2003-2004, per medie e grandi imprese di altra industria e metalmeccanico. I sevizi risultano però il settore associato mediamente a performance più elevate grazie alla tendenza, relativamente molto positiva, delle sue piccole imprese. Tuttavia, quello che emerge nel complesso è un calo degli indici rilevati di performance tra i due periodi osservati, con l’unica eccezione rappresentata dalla classe delle medie imprese dei servizi, le quali, unitamente al dato occupazionale, risultano le “migliori” per performance economiche complessive. Il quadro generale delle variazioni rivela marcati decrementi di performance in classi specifiche (piccole imprese, altra industria).

Nel complesso, se si calcola la differenza tra indici 2000-2002 e 2003-2004, questa è sempre negativa, per tutte le sotto classi definite, con un picco negativo per le piccole imprese dell’altra industria (-2,44 il calo nei livelli dell’indice, che varia si ricorda da -5 a 5), mentre è quasi nulla (valore di 0,01) per le medie imprese dei servizi, le quali confermano buone performance sia in termini di congiuntura 2003-2004 sia per ciò che riguarda la variazione tra i due periodi osservati.

Page 17: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

15

Tab.2.4b: Performance economiche per settore e dimensione

Performance 2003-2004 (dato medio) Classe dimensionale addetti

Settore attività produttiva A (<50) B (50-99) C (>99) Totale complessivo Metalmeccanico 0.277 1.425 1.464 0.717 Altre industrie -0.925 1.500 1.694 0.236

Servizi 0.645 0.838 1.023 0.774 Totale complessivo 0.117 1.132 1.361 0.618

Performance 2000-2002

(dato medio) Classe dimensionale addetti

Settore attività produttiva A (<50) B (50-99) C (>99) Totale complessivo Metalmeccanico 0.545 2.333 2.139 1.141 Altre industrie 1.513 1.650 2.036 1.648

Servizi 1.118 0.676 1.902 1.129 Totale complessivo 1.012 1.294 2.000 1.258

Si può notare come in entrambi i periodi permane, pur su livelli di performance differenti, un

evidente effetto dimensionale positivo: le imprese tra 50-99 addetti risultano “perdere meno” (causa la performance positiva delle imprese dei servizi). Inoltre, si osserva come le grandi imprese dei servizi, caratterizzate come quelle medie da dinamiche occupazionali positive, riportino invece una riduzione dell’indice di performance medio. A questo riguardo, si nota infine che, a differenza della disaggregazione dimensionale, la disaggregazione settoriale è associata ad un diverso ranking di performance media tra i due periodi, con i servizi che passano dal terzo al primo posto e altra industria che passa dal primo al terzo, con un “crollo” dell’indice medio da 1,648 a 0,236.

2.3.1 Performance economiche: fatturato, produttività, utili, investimenti

Ulteriori osservazioni si possono portare passando ad una analisi per classi dimensionali e

settoriali, basata sui quattro indici specifici di performance (tab.2.5a). Nel periodo 2003-2004, le grandi imprese del metalmeccanico riportano i valori maggiori dei

relativi indici per quello che riguarda utili, produttività del lavoro ed investimenti. Per utili ed investimenti sono però i servizi ad associarsi, come settore nel suo complesso, alle performance relativamente più elevate, grazie ad indici più omogenei tra le classi dimensionali. Riguardo all’indicatore fatturato, invece, il metalmeccanico presenta il valore medio tra classi più elevato, anche se l’altra industria si associa al valore nettamente più elevato e a quello (negativo) più basso, evidenziando una forte eterogeneità al suo interno.

Focalizzandosi sugli elementi di performance negativa, è da notare come le piccole imprese dell’altra industria si associno a valori negativi, ed in diminuzione rispetto al triennio precedente, sui livelli 2003-2004 dell’indice, per tutti e quattro gli indicatori di performance. Tutto il settore altra industria è complessivamente negativo rispetto agli utili3, causa un valore molto basso per le piccole imprese. Tale indicatore (utili) inoltre assume valori negativi o nulli per quattro delle nove classi identificate dalla matrice dimensione/settore.

Rispetto alla relazione tra performance e dimensione, si rileva un chiaro effetto positivo della dimensione sugli indici per fatturato, produttività e per l’indice totale, mentre è meno chiaro (monotòno) per gli investimenti ed infine assente per la variabile utili.

3 Si rimarca però la forte eterogeneità tra grandi e piccole imprese dell’altra industria per tutti gli indicatori di performance. Le grandi imprese del settore così definito offrono un quadro di performance positive.

Page 18: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

16

Tab.2.5a: Indici di performance economiche Indice fatturato 2003-2004 (range [-5, 5]) A (<50) B (50-99) C (>99) Totale complessivo

Metalmeccanico 0,60 1,88 1,83 1,00 Altra Industria -0,65 1,63 2,33 0,57 Servizi 1,03 0,25 0,73 0,77 Totale complessivo 0,48 1,00 1,54 0,79

Indice produttività 2003-2004 (range [-5, 5]) A (<50) B (50-99) C (>99) Totale complessivo

Metalmeccanico 0,67 1,63 2,57 1,13 Altra Industria -0,90 1,63 2,00 0,35 Servizi 0,91 0,75 0,80 0,84 Totale complessivo 0,38 1,19 1,69 0,81

Indice utili 2003-2004 (range [-5, 5]) A (<50) B (50-99) C (>99) Totale complessivo

Metalmeccanico 0,03 -0,88 1,43 0,09 Altra Industria -2,05 0,25 1,25 -0,81 Servizi 0,53 -0,80 0,00 0,10 Totale complessivo -0,26 -0,55 0,77 -0,13

Indice investimenti 2003-2004 (range [-5, 5]) A (<50) B (50-99) C (>99) Totale complessivo

Metalmeccanico 0,27 0,88 1,71 0,60 Altra Industria -0,10 2,50 0,75 0,67 Servizi 1,15 1,25 1,64 1,26 Totale complessivo 0,54 1,47 1,38 0,90

Indice sintetico di performance 2003-2004 (range [-5, 5])

A (<50) B (50-99) C (>99) Totale complessivo

Metalmeccanico 0,39 0,88 1,93 0,72 Altra Industria -0,93 1,50 1,69 0,24 Servizi 0,92 0,45 0,77 0,77 Totale complessivo 0,30 0,82 1,38 0,62

Indice sintetico di performance 2000-2002 (range [-5, 5])

A (<50) B (50-99) C (>99) Totale complessivo

Metalmeccanico 0,64 1,89 2,76 1,14 Altra Industria 1,51 1,65 2,04 1,65 Servizi 1,25 0,46 1,63 1,13 Totale complessivo 1,09 1,07 2,03 1,26

Differenza tra indici performances 2003-2004 e 2000-2002

A (<50) B (50-99) C (>99) Totale complessivo

Metalmeccanico -0,25 -1,02 -0,84 -0,42 Altra Industria -2,44 -0,15 -0,34 -1,41 Servizi -0,33 -0,01 -0,86 -0,36 Totale complessivo -0,79 -0,25 -0,65 -0,64

Page 19: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

17

Un’ultima analisi sulle performance può essere compiuta definendo un indice binario 0-1, che assume valore 1 se l’impresa ha dichiarato performance migliori nel 2003-2004 rispetto al triennio precedente, 0 se le performance sono uguali o minori (tab.2.5b). Il valore della variabile in ogni cella della tabella fornisce quindi la percentuale di imprese caratterizzate da performance in miglioramento. Si osserva che, con l’unica eccezione rappresentata dalla produttività del lavoro, non emerge un effetto dimensionale. Quindi, se sul piano statico si osservava un effetto dimensione sulle performance, questo quasi scompare nella dinamica di due periodi: le piccole e medie imprese (queste ultime associate alla percentuale maggiore di imprese caratterizzate da incrementi di performance media, il 29%) hanno, pur in una fase congiunturale difficile, ridotto il differenziale di performance, che nello statico rimane significativo per la media degli indici. La debolezza dell’altra industria invece è confermata anche sul piano delle variazioni, sia sull’indice complessivo (13% indica aumenti di performance media), sia sugli indici specifici (con un bassissimo 6% e 7% per investimenti e utili). Il settore metalmeccanico invece si associa alla maggiore percentuale di imprese che registrano incrementi di performance (47% per la produttività del lavoro), eccetto l’indice di investimenti, dove prevalgono i servizi.

Tab.2.5b: Indici di variazione delle performance tra i periodi 2000-2002 e 2003-20044

fatturato Classe dimensionale addetti Settore Attività produttiva A (<50) B (50-99) C (>99) Totale complessivo Metalmeccanico 0,47 0,43 0,00 0,40 Altra Industria 0,05 0,20 0,43 0,16 Servizi 0,44 0,29 0,36 0,39 Totale complessivo 0,36 0,31 0,30 0,34 produttività Settore Attività produttiva A (<50) B (50-99) C (>99) Totale complessivo Metalmeccanico 0,47 0,57 0,33 0,47 Altra Industria 0,00 0,40 0,57 0,19 Servizi 0,23 0,21 0,30 0,24 Totale complessivo 0,27 0,35 0,39 0,30 utili Settore Attività produttiva A (<50) B (50-99) C (>99) Totale complessivo Metalmeccanico 0,37 0,14 0,00 0,28 Altra Industria 0,05 0,00 0,17 0,07 Servizi 0,25 0,08 0,27 0,22 Totale complessivo 0,25 0,08 0,17 0,20 investimenti Settore Attività produttiva A (<50) B (50-99) C (>99) Totale complessivo Metalmeccanico 0,30 0,14 0,00 0,23 Altra Industria 0,00 0,40 0,00 0,06 Servizi 0,25 0,38 0,27 0,29 Totale complessivo 0,21 0,32 0,13 0,22 Incremento performances complessive

A (<50) B (50-99) C (>99) Totale complessivo

Metalmeccanico 0,40 0,32 0,10 0,34 Altra Industria 0,03 0,25 0,36 0,13 Servizi 0,30 0,28 0,30 0,29 Totale complessivo 0,27 0,29 0,26 0,27

Entrando più nel dettaglio, i maggiori incrementi di performance tra i periodi si hanno: per le piccole imprese del metalmeccanico riguardo al fatturato (47% ha incrementato tale indice), grandi imprese dell’altra industria e medie del metalmeccanico per la produttività (57% in entrambe le

4 Indice binario, =1 se performance 2003-2004 > performance 2002, 0 altrimenti.

Page 20: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

18

classi), le piccole del metalmeccanico per gli utili (37%) e infine le medie dell’altra industria (40%). È da notare che in pochi casi la percentuale di imprese associata ad incrementi supera il 50%; inoltre, per ogni indice, si osservano classi caratterizzate da una percentuale nulla di imprese con performance in aumento tra i due periodi. Il quadro generale nasconde quindi forti segnali negativi con criticità specifiche, e pochi elementi positivi, essendo in ogni modo il dato di performance molto eterogeneo per classi, settori ed indici di performance. 2.4 Una valutazione di sintesi

Una sintesi dell’evidenza empirica relativa alle performance economiche è la seguente. Sul versante occupazionale si osserva un calo tendenziale, maggiore se si confrontano i dati

degli addetti nel 2002 (indagine 2003) e quelli del 2004 (ultimo dato rilevato, nel 2005). I cali più rilevanti si osservano per le piccole e medie imprese dell’altra industria, mentre le crescite delle medie imprese dei servizi di mercato e delle grandi imprese del metalmeccanico compensano parzialmente tali perdite, mantenendo il quadro generale di relativa stabilità, almeno dal 2004 al 2003. Tuttavia, la perdita occupazionale risulta più rilevante tra il 2002 e il 2004, pari in media a 4 addetti per impresa, con rilevanti diminuzioni occupazionali anche tra le grandi imprese, e con eccezioni positive le medie e grandi imprese dei servizi di mercato. Nel complesso, la percentuale di imprese caratterizzate da un aumento di addetti nei periodi osservati è pari al 34%, con criticità negative per l’altra industria e per le piccole imprese; questa criticità sarà poi avvalorata da simili dinamiche negative sugli altri indicatori di performance.

Per ciò che riguarda le altre performance economico-finanziarie, gli indici sintetici mostrano che l’unico indicatore associato ad un valore negativo nel 2003-2004 è quello relativo ad utili/redditività aziendale. Peggioramento, rispetto al triennio 2000-2002, che caratterizza tuttavia tutti gli indici di performance e quindi quello complessivo, che vede dimezzarsi il suo valore. Disaggregando per classi, la differenza tra indici medi di performance 2000-2002 e 2003-2004 è sempre negativa, per tutte le sotto classi definite, con un picco negativo per le piccole imprese dell’altra industria, mentre è quasi nulla per le medie imprese dei servizi. Analizzando le performance di produttività, fatturato, utili e investimenti per classi e settori, si nota che nel periodo 2003-2004, le grandi imprese del metalmeccanico riportano i valori maggiori dei relativi indici per quello che riguarda utili, produttività del lavoro ed investimenti. Focalizzandosi sugli elementi di performance negativa, è da notare come le piccole imprese dell’altra industria si associno a valori negativi, ed in diminuzione rispetto al triennio precedente per tutti e quattro gli indicatori di performance. Rispetto alla relazione tra performance e dimensione, si rileva un chiaro effetto positivo della dimensione sugli indici per fatturato, produttività e per l’indice totale.

I dati sulla dinamica delle performance economiche tra i periodi, in termini di numero di imprese associate a variazioni positive delle performance, evidenziano come questa sia relativamente più positiva, tra i due periodi analizzati, all’interno di un quadro comunque di calo generalizzato, hanno riguardato (i) gli indici di fatturato e produttività, (ii) il settore metalmeccanico, e (iii) non sono caratterizzati da forti effetti dimensionali, con un ruolo positivo delle medie imprese. I dati dichiarati dalle imprese, tuttavia, indicano che al massimo un’impresa su tre (per il fatturato) aumenta la performance. Per molte classi di imprese e per gli altri indici, nonché per l’indice medio di performance, quote di imprese dal 100% al 70% sono caratterizzate da performance in diminuzione, o stabili.

Nel complesso, anche se una sintesi di tutte le dinamiche di performance è difficile, si può affermare che, in un quadro tendenziale negativo, con forti elementi di criticità negative, sia occupazionale sia di performance economico finanziarie (altre industrie, piccole imprese), il settore metalmeccanico e le medie e gradi imprese dei servizi offrano qualche segnale positivo. Gli effetti dimensionali, pur rilevanti per le performance, confermando un risultato atteso, vedono la soglia di discrimine a 50 addetti; le medie imprese presentano, infatti, varie dinamiche positive. Data la struttura produttiva, composta al 55% da imprese con meno di 50 addetti nel nostro campione, questo segnale, pur positivo, può quindi non essere sufficiente ai fini di una solida ripresa futura del sistema economico.

Page 21: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

19

In sintesi, questi dati evidenziano che la dinamica relativamente più positiva, in termini di numero di imprese associate a variazioni positive delle stesse tra i due periodi analizzati, all’interno di un quadro comunque di calo generalizzato delle stesse, hanno riguardato gli indici di fatturato e produttività, il settore metalmeccanico, e non sono caratterizzati da forti effetti dimensionali. I dati dichiarati dalle imprese, tuttavia, indicano che al massimo un’impresa su tre (per il fatturato) aumenta la performance. Per molte classi di imprese e per gli altri indici, nonché per l’indice medio di performance, quote di imprese dal 100% al 70% sono caratterizzate da performance in diminuzione, o stabili.

Page 22: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

20

3. Formazione e pratiche organizzative

3.1 Introduzione

La presente sezione intende illustrare l’intensità e la diffusione delle attività di formazione e delle pratiche organizzative tra le imprese, in modo da caratterizzare, in base a queste dinamiche, le diverse classi di imprese esaminate in più o meno “innovative”, sul versante della organizzazione/gestione del fattore lavoro. Suddette pratiche rappresentano il primo nucleo qui esaminato di possibili driver delle performance di impresa, soprattutto della dinamica legata alla produttività del lavoro. In seguito si analizzerà il ruolo delle innovazioni tecnologiche e di quelle legate allo sviluppo delle ICT.

Si distingue concettualmente tra pratiche organizzative definibili come High Performance Work Practices (HPWP) (vedi Osterman (1994) per una classificazione di tali work practices) ed attività di formazione, pur essendo possibile che talune pratiche di training, mirate a specifiche competenze maggiormente innovative, focalizzate su specifiche classi di addetti (skilled), o correlate strettamente alla implementazione delle HPWP, siano anche esse classificabili tra le HPWP. Si analizza di conseguenza il ruolo, potenzialmente complementare, di HPWP definite come pratiche organizzative di carattere innovativo, legate alla organizzazione del lavoro, della produzione e alla gestione delle risorse umane, e pratiche ed investimenti dell’impresa in attività di addestramento, nell’incrementare le performance (Osterman, 1995).

3.2 Cambiamenti e innovazioni organizzative

Page 23: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

57

Tab.5.7a: Strumenti ICT e innovazione

Indici di … Innovazione tecnologica

(INNO_TECH)

Collaborazione per innovazione

Cambiamenti organizzativi (Ind 3-Org)

Esternalizzazioni

Indice di adozione strumenti ICT 0,000 0,063 0,125 0,150 0,000 0,250 0,333 0,111 0,133 0,222 0,500 0,153 0,124 0,280 0,118 0,750 0,255 0,188 0,295 0,207 1,000 0,339 0,217 0,405 0,254

Totale complessivo 0,265 0,181 0,326 0,204

Tab. 5.7b: Attività con ICT e innovazione

Indici di … Innovazione tecnologica

(INNO_TECH)

Collaborazione per innovazione

Cambiamenti organizzativi (Ind 3-Org)

Esternalizzazioni

Indice di svolgimento attività con ICT 0,000 0,125 0,069 0,125 0,091 0,077 0,192 0,128 0,312 0,179 0,154 0,194 0,183 0,273 0,133 0,231 0,197 0,105 0,220 0,175 0,308 0,304 0,181 0,276 0,203 0,385 0,276 0,192 0,384 0,233 0,462 0,500 0,262 0,557 0,278 0,538 0,417 0,167 0,411 0,407 0,615 0,438 0,354 0,556 0,250 0,692 0,375 0,583 0,775 0,167 0,769 0,417 0,389 0,700 0,556

Totale complessivo 0,265 0,181 0,326 0,204

Tab. 5.7c: Ruolo ICT e innovazione

Indici di … Innovazione tecnologica

(INNO_TECH)

Collaborazione per innovazione

Cambiamenti Organizzativi (Ind 3-Org)

Esternalizzazioni

Indice di ruolo ICT 0,000 0,224 0,162 0,302 0,167 0,250 0,283 0,190 0,337 0,231 0,500 0,308 0,167 0,323 0,167 0,750 0,250 0,333 0,650 0,000

Totale complessivo 0,265 0,181 0,326 0,204

Page 24: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

58

Tab.7d: Tecnologie ICT di gestione impresa e innovazione

Indici di … Innovazione tecnologica

(INNO_TECH)

Collaborazione per innovazione

Cambiamenti organizzativi (Ind 3-Org)

Esternalizzazioni

Indice di tecnologie ICT di gestione 0,000 0,172 0,115 0,222 0,167 0,167 0,304 0,198 0,309 0,225 0,333 0,333 0,122 0,362 0,222 0,500 0,281 0,292 0,463 0,190 0,667 0,321 0,310 0,593 0,190 0,833 0,438 0,375 0,631 0,250 1,000 0,750 0,400 0,640 0,333

Totale complessivo 0,265 0,181 0,326 0,204

Tab.7e: Dipendenti coinvolti in uso ICT e innovazione

Indici di … Innovazione tecnologica

(INNO_TECH)

Collaborazione per innovazione

Cambiamenti organizzativi (Ind 3-Org)

Esternalizzazioni

Indice di dipendenti coinvolti in uso ICT Indice inferiore alla media 0,188 0,135 0,278 0,162 Indice superiore alla media 0,333 0,222 0,367 0,239

Totale complessivo 0,265 0,181 0,326 0,204 Tab.7f: ICT e innovazione

Indici di … Innovazione tecnologica

(INNO_TECH)

Collaborazione per innovazione

Cambiamenti organizzativi (Ind 3-Org)

Esternalizzazioni

Indice sintetico di adozione strumenti, attività svolte, ruolo ICT, tecnologie ICT

di gestione e dipendenti coinvolti (ict 7 > e < media)

Indice inferiore alla media 0,189 0,124 0,234 0,132 Indice superiore alla media 0,336 0,234 0,409 0,268

Totale complessivo 0,265 0,181 0,326 0,204

Inoltre, osservando le relazioni di collaborazione per l’innovazione con i fornitori e con i clienti (tabb.5.8a-d) ed il ricorso all’outsourcing (tabb.5.9), si nota che l’impiego di strumenti ICT risulta leggermente più elevato fra le imprese che collaborano con i clienti per innovare, ma nel complesso l’adozione di soluzioni ICT è piuttosto equilibrata fra i due gruppi di imprese.

Si registra un impiego decisamente più elevato sia di Internet che della Intranet aziendale fra le imprese che collaborano con fornitori e clienti per innovare, rispetto alle imprese che non hanno attivato questo tipo di collaborazione.

In aggiunta, le imprese che collaborano per innovare, rispetto a quelle che non collaborano, registrano indici di utilizzo circa doppi in tutti i sistemi gestionali, dai più limitati in termini di invasività ai più integrati.

Possiamo quindi affermare che c’è una maggiore propensione ad adottare Intranet fra le imprese che effettuano collaborazioni per l’innovazione sia con i fornitori che con i clienti. E,

Page 25: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

59

osservando l’adozione degli strumenti di gestione, questi appaiono una delle discriminanti alla realizzazione di rapporti di collaborazione per l’innovazione con clienti e fornitori. Infatti, i valori percentuali raggiunti dalle imprese che hanno adottato sistemi a supporto della gestione aziendale raggiungono livelli di 10, 15 fino a 20 punti in più per le imprese che ricorrono alla collaborazione per innovazione rispetto a quante non vi ricorrono.

Tab.5.8a: Collaborazione per innovazione e strumenti ICT adottati

Collaborazioni per innovazione con …. Fornitori Clienti Strumenti ICT num. imprese % imprese num. imprese % imprese Mail 40 95,24 32 96,97 Intranet 25 59,52 21 63,64 Internet 39 92,86 32 96,97 Sito web 28 66,67 21 63,64 Nessuno 1 2,38 1 3,03

Totale imprese 42 100,00 33 100,00

Tab. 5.8b: Non-Collaborazione per innovazione e strumenti ICT adottati

Non-Collaborazioni per innovazione con …. Fornitori Clienti Strumenti ICT num. imprese % imprese num. imprese % imprese Mail 102 97,14 110 96,49 Intranet 53 50,48 57 50,00 Internet 93 88,57 100 87,72 Sito web 66 62,86 73 64,04 Nessuno 0 0,00 0 0,00

Totale imprese 105 100,00 114 100,00

Tab. 5.8c: Collaborazione per innovazione e utilizzo di sistemi ICT gestionali dell'impresa

Collaborazioni per innovazione con …. Fornitori Clienti Sistemi gestionali ICT adottati num. imprese % imprese num. imprese % imprese SID 18 42,86 13 39,39 EDI 12 28,57 8 24,24 MRP 13 30,95 11 33,33 SCM 13 30,95 9 27,27 CRM 11 26,19 10 30,30 ERP 18 42,86 13 39,39 Nessuno sistema gestionale 10 23,81 10 30,30 Totale imprese con collaborazioni per innovazione 42 100,00 33 100,00

Tab. 5.8d: Non-Collaborazione per innovazione e utilizzo di sistemi ICT gestionali dell'impresa

Non-Collaborazioni per innovazione con …. Fornitori Clienti Sistemi gestionali ICT adottati num. imprese % imprese num. imprese % imprese SID 29 27,62 34 29,82 EDI 11 10,48 15 13,16 MRP 14 13,33 16 14,04 SCM 10 9,52 14 12,28 CRM 17 16,19 18 15,79 ERP 23 21,90 28 24,56 Nessuno sistema gestionale 54 51,43 54 47,37 Totale imprese con collaborazioni per innovazione 105 100,00 114 100,00

Page 26: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

60

Le imprese che ricorrono all’outsourcing - sia quelle che affidano a soggetti esterni la realizzazione di attività accessorie sia quelle che invece esternalizzano attività core – utilizzano l’intera gamma di strumenti ICT a livelli decisamente superiori rispetto alle imprese che non ricorrono all’outsourcing. Ciò è particolarmente evidente per quanto riguarda l’impiego della Intranet e l’utilizzo del sito web, per i quali si raggiungono oltre 20 punti percentuali di differenza fra i livelli di adozione nel gruppo di imprese che esternalizza attività core o accessorie e nel gruppo delle imprese che non esternalizzano.

Quanto osservato ci porta a sottolineare il crescere delle necessità di comunicazione e di impiego e condivisione di sistemi gestionali nei casi in cui si condivida una finalità produttiva, qualitativa, di time to market, di gestione congiunta delle risorse fra imprese che concorrono con attività diverse alla realizzazione dello stesso processo produttivo. Tab.5.9a: Esternalizzazione e strumenti ICT

Esternalizzazione Outsourcing attività

accessorie Out-sourcing attività core

In-sourcing attività core

Strumenti ICT Num. imprese % imprese num. imprese % imprese num. imprese % imprese Mail 49 98,00 26 100,00 12 100,00 Intranet 34 68,00 18 69,23 7 58,33 Internet 47 94,00 24 92,31 12 100,00 Sito web 33 66,00 19 73,08 9 75,00 Nessuno 0 0,00 0 0,00 0 0,00

Totale imprese 50 100,00 26 100,00 12 100,00 Tab. 5.9b: Non-Esternalizzazione e strumenti ICT

Non-Esternalizzazione Outsourcing attività

accessorie Out-sourcing attività core

In-sourcing attività core

Strumenti ICT num. imprese % imprese num. imprese % imprese num. imprese % imprese Mail 91 93,81 114 94,21 128 94,81 Intranet 43 44,33 59 48,76 70 51,85 Internet 83 85,57 106 87,60 118 87,41 Sito web 59 60,82 73 60,33 83 61,48 Nessuno 3 3,09 3 2,48 3 2,22

Totale imprese 97 100,00 121 100,00 135 100,00 Tab.5.9c: Esternalizzazione e sistemi gestionali dell'impresa

Esternalizzazione Outsourcing attività

accessorie Out-sourcing attività core

In-sourcing attività core

Sistemi gestionali ICT adottati num. imprese % imprese num. imprese % imprese num. imprese % imprese SID 19 38,00 8 30,77 4 33,33 EDI 9 18,00 4 15,38 3 25,00 MRP 13 26,00 8 30,77 2 16,67 SCM 10 20,00 5 19,23 1 8,33 CRM 11 22,00 5 19,23 2 16,67 ERP 19 38,00 10 38,46 2 16,67 Nessuno sistema gestionale 14 28,00 12 46,15 5 41,67

Totale imprese 50 100,00 26 100,00 12 100,00

Page 27: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

61

Tab. 5.9d: Non-Esternalizzazione e sistemi gestionali dell'impresa

Non-Esternalizzazione Outsourcing attività

accessorie Out-sourcing attività core

In-sourcing attività core

Sistemi gestionali ICT adottati num. imprese % imprese num. imprese % imprese num. imprese % imprese SID 28 28,87 39 32,23 43 31,85 EDI 13 13,40 18 14,88 19 14,07 MRP 14 14,43 19 15,70 25 18,52 SCM 13 13,40 18 14,88 22 16,30 CRM 17 17,53 22 18,18 25 18,52 ERP 21 21,65 30 24,79 38 28,15 Nessuno sistema gestionale 48 49,48 50 41,32 57 42,22

Totale imprese 97 100,00 121 100,00 135 100,00

Si sono poi osservate le performance economiche delle imprese nei periodi 2003-2004 e 2000-2002 a seconda dell’incidenza dei comportamenti generalmente dinamici distinguendo le imprese in due gruppi, quelle con grado di diffusione delle innovazioni superiori alla media e quelle inferiori (tab.5.10).

Si nota che per tutte le variabili considerate che intendono catturare il grado di dinamicità dell’impresa, il primo gruppo registra performance economiche significativamente superiori, sia negli anni più recenti che in quelli meno recenti. Benché l’indagine effettuata non ci consenta di attribuire ad alcuna di queste variabili il ruolo di causale dei valori assunti dall’andamento delle altre, essa ci porta a registrare vari comportamenti affini che si ripetono sia nel periodo 2000-2002 che nel periodo 2003-2004. I picchi di differenza fra i due gruppi di imprese – quello con grado di dinamicità più elevata (superiore alla media) e quello con grado di dinamicità inferiore – vengono raggiunti negli anni più lontani.

Di nuovo, possiamo individuare associazione e complementarietà dell’andamento di alcune delle variabili osservate.

Le performance buone del passato sembrano alla base delle scelte di adozione delle ICT. Se ci si domanda se la scelta di adozione delle ICT derivi da una condizione precedente di elevata redditività e quindi disponibilità finanziaria passata dell’impresa, si può osservare che tale ipotesi appare ragionevolmente fondata sui dati delle imprese indagate. Al contempo, sembra che l’adozione di tecnologie di rete, associata a scelte di innovazione sia organizzativa che tecnologica, portino l’impresa a far registrare performance economiche superiori anche negli anni più recenti. Non abbiamo tuttavia informazioni relative alla data di adozione delle innovazioni ICT indagate, per cui tale riscontro segnala unicamente una forte associazione tra grado di dinamicità innovativa delle imprese, anche nell’ambito dell’ICT, e performance economica di mercato. Su questo aspetto si ritornerà comunque in una sezione successiva di questo rapporto (sezione 7).

Page 28: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

62

Tab.5.10: Performance, cambiamenti organizzativi, innovazione tecnologica e ICT

Indici performance (-5, +5) Performance 2003-2004 Performance 2000-2002 Indicatori Esternalizzazioni

indice > media 0,883 1,286 indice < media 0,412 1,177 Differenze 0,471 0,109

Cambiamenti organizzativi (Ind_Org-3) indice > media 0,838 1,707 indice < media 0,437 0,911 Differenze 0,402 0,796

Collaborazioni innovazione indice > media 1,175 1,455 indice < media 0,294 1,147 Differenze 0,881 0,308

Innovazione tecnologica (INNO_TECH) indice > media 0,973 1,434 indice < media -0,070 0,915 Differenze 1,043 0,519

Innovazione organizzativa e tecnologica (INNO_6) indice > media 1,322 1,837 indice < media -0,030 0,737 Differenze 1,352 1,100

Innovazione ICT (Ind_ict_7) indice > media 0,898 1,500 indice < media 0,314 1,013 Differenze 0,584 0,487

5.5 Confronto con altre aree geografiche e dimensioni d’impresa

Confrontando infine i dati emersi con riferimento all’impiego di strumenti ICT e tecnologie di rete dall’indagine condotta in provincia di Ferrara sulle imprese industriali e di servizi con indagini condotte in anni recenti in altre aree dell’Italia, si nota che una parte consistente dei dati mostra valori simili, con alcune significative ma limitate eccezioni (tab.5.11a).

Considerando però che l’indagine condotta da ricercatori della Banca d’Italia sull’Italia si riferisce al 2000, e quella relativa alla provincia di Bergamo riguarda il 2003, le somiglianze dei dati generano preoccupazioni di forti ritardi delle imprese della provincia di Ferrara. Risulta infatti che queste imprese non hanno effettuato i passi che ci si sarebbe potuto aspettare sulla base dell’evoluzione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione e delle applicazioni da esse abilitate e della loro conseguente diffusione nel sistema economico dal 2000 ad oggi. Il confronto al 2004 con le imprese della provincia di Reggio Emilia risulta ancor più significativo.

Page 29: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

63

Tab.5.11a: Confronto diffusione ICT, industria manifatturiera, imprese con almeno 50 addetti

Indagini Banca d’Italia, Servizio Studi

Univ. di Bergamo, DSE

Univ. di Ferrara, CREIC e

Provincia di Ferrara

Univ. di Ferrara, CREIC e CGIL Reggio Emilia

Italia Nord-est Centro Bergamo Ferrara Reggio Emilia Strumenti ICT aggiornare

E-Mail nd nd nd nd 100.00 98.36 Intranet 96,50 95,10 96,50 99,20 69,44 82.79 Internet 97,70 97,30 95,30 99,40 100,00 95.08 Sito Web 81,60 86,70 77,90 80,40 86,11 89.34

Sistemi ICT di gestione d’impresa SID nd nd nd 29,90 41,67 44.17 EDI 29,50 27,30 20,30 16,60 30,56 53.33 MRP 41,30 43,80 34,00 20,40 41,67 66.67 SCM nd nd nd nd 25,00 55.83 CRM nd nd nd 1,00 27,78 53.33 ERP 20,10 20,50 17,00 32,60 52,78 58.33 Nessuna sistema adottato nd nd nd nd 19,44 0.83

Attività svolte con ICT Presentazione dell’impresa nd nd nd nd 83,33 nd Presentazione del catalogo nd nd nd nd 41,67 nd Informazioni sul prodotto nd nd nd nd 80,56 nd Ricerca del personale 12,70 13,30 10,00 12,90 13,89 nd Gestione servizi bancari 76,30 80,00 71,40 72,80 75,00 nd Gruppi di lavoro su Web nd nd nd nd 2,78 nd Raccolta di informazioni sul cliente nd nd nd nd 36,11 nd Supporto al cliente nd nd nd nd 50,00 nd Test del prodotto da parte del cliente nd nd nd nd 11,11 nd Vendita diretta al cliente nd nd nd nd 11,11 nd Vendita alle imprese 10,20 11,90 9,00 25,20 nd nd Vendita ai consumatori 5,30 63,00 3,20 15,60 nd nd Supporto ai fornitori nd nd nd nd 36,11 nd Gestione ordini di acquisto verso i

fornitori nd nd nd nd 47,22 nd

Servizi ai clienti ed ai fornitori 28,30 26,10 28,40 46,70 nd nd Acquisti materie prime 14,80 17,30 9,90 28,70 nd nd

Numero imprese campione 1475 nd nd 92 36 122 Periodo di riferimento 2000 2000 2000 2003 2004 2004

Fonte Trento-Warglien 2001

Leoni et al. 2004

Bianchi et al. 2005

Pini et al. 2005

Nota: per Reggio Emilia i rispondenti sono le RSU, per le altre indagine i rispondenti sono le direzioni aziendali.

Page 30: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

64

Si pone qui l’accento su due discrepanze. Da un lato, le imprese della provincia di Ferrara

mostrano livelli di utilizzo della Intranet nettamente più contenuti rispetto alle imprese osservate nelle indagini prese a confronto – un campione di imprese italiane nel 20006 e un campione di imprese della provincia di Bergamo nel 20037, nonché un campione di imprese industriali della provincia di Reggio Emilia intervistate nel 20058. Il confronto presentato nella tab.5.10a è costruito sulla base di campioni di imprese di identico settore di attività e di identica dimensione, cioè imprese industriali oltre 50 addetti.

Dall’altro, in direzione opposta, le imprese del ferrarese registrano una maggior adozione di sistemi di gestione d’impresa, in particolare rispetto a quanto osservato l’anno precedente nella provincia di Bergamo. Questo dato può essere in parte spiegato dall’evoluzione tecnologica cui si è fatto cenno, dal conseguente diffondersi di sistemi maggiormente accessibili ed inseribili nelle routine aziendali con un minor sforzo di riaggiustamento delle funzioni coinvolte, lasciando però inspiegati i contenuti livelli di utilizzo registrati per altri strumenti.

Se si estende il confronto dei dati relativi alle imprese del ferrarese con quelli della provincia di Reggio Emilia alle imprese di dimensione minore, comprendendo le imprese da 20 a 49 addetti9, il quadro che emerge risulta decisamente penalizzante per le imprese della provincia di Ferrara (tab.5.11b). Ad esclusione della dotazione di posta elettronica, tutte le altre dotazioni risultano più elevate nelle imprese del reggiano. Tale differenza diviene una divaricazione se si osservano i livelli di adozione dei vari sistemi a supporto della gestione. Questi sono tutti nettamente più elevati nelle imprese di Reggio Emilia, con picchi di differenza che raggiungono valori tripli per EDI, MRP, SCM, CSM e doppi per gli ERP. Una possibile spiegazione di tale differenza risiede nelle diverse caratteristiche del tessuto produttivo delle due province, sia come dimensione delle imprese – più elevata nelle imprese di Reggio -, sia come settori produttivi - nettamente più orientati ai mercati extra-regionali nel reggiano. Va sottolineato di nuovo che la minor diffusione di strumenti ICT può essere ricondotta anche ad una minore apertura delle imprese del ferrarese ai mercati extra-regionali e alle cooperazioni con altre imprese a monte, a valle o in partnership. Se questo aspetto può essere a sua volta risultato delle caratteristiche del tessuto produttivo, esso può essere positivamente influenzato da un intervento mirato da parte delle istituzioni pubbliche locali a sostegno dell’economia.

6 Trento-Warglien (2001). 7 Leoni et al. (2004). 8 Pini et al. (2005), dati provvisori, per gentile concessione del CREIC e della CGIL di Reggio Emilia. 9 Pini et al. (2005), dati provvisori, per gentile concessione del CREIC e della CGIL di Reggio Emilia.

Page 31: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

65

Tab.5.11b: Confronto diffusione ICT, industria manifatturiera, imprese con almeno 20 addetti *

Indagini Univ. di Ferrara, CREIC e Provincia di Ferrara

Univ. di Ferrara, CREIC e CGIL Reggio Emilia

Ferrara Reggio Emilia Strumenti ICT da aggiornare

E-Mail 95,29 96.65 Intranet 52,94 74.86 Internet 88,24 94.97 Sito Web 65,88 82.68

Sistemi ICT di gestione d’impresa SID 27,06 36.72 EDI 15,29 49.72 MRP 24,71 62.15 SCM 17,65 53.67 CRM 20,00 53.11 ERP 30,59 55.37 Nessuna adozione 44,71 2,26

Attività svolte con ICT Presentazione dell’impresa 64,71 nd Presentazione del catalogo 30,59 nd Informazioni sul prodotto 58,82 nd Ricerca del personale 5,88 nd Gestione servizi bancari 68,24 nd Gruppi di lavoro su Web 1,18 nd Raccolta di informazioni sul cliente 35,29 nd Supporto al cliente 35,29 nd Test del prodotto da parte del cliente 5,88 nd Vendita diretta al cliente 7,06 nd Vendita alle imprese nd nd Vendita ai consumatori nd nd Supporto ai fornitori 22,35 nd Gestione ordini di acquisto verso i fornitori 36,47 nd Servizi ai clienti ed ai fornitori nd nd Acquisti materie prime nd nd

Numero imprese campione 85 179 da aggiornare Periodo di riferimento 2004 2004

Fonte Bianchi et al. 2005 Pini et al. 2005 Nota: per Reggio Emila i rispondenti sono le RSU, per Ferrara i rispondenti sono le direzioni aziendali.

Page 32: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

66

5.4 Una valutazione di sintesi

Considerando le tecnologie di rete come strumento di efficienza e di aiuto alla gestione delle relazioni complesse, ma al contempo una forte leva per il cambiamento organizzativo e per il posizionamento dell’impresa lungo la filiera produttiva, le imprese della provincia di Ferrara, pur non collocandosi a livelli di adozione insoddisfacenti, mostrano margini contenuti di intensificazione “mirata” dell’uso di tecnologie di rete. Se da un lato questo quadro dell’utilizzo di ICT può essere attribuito alle caratteristiche del tessuto produttivo della provincia e alla conseguente minor apertura verso l’esterno delle imprese, alla ricerca di cooperazioni qualificate, dall’altro, questo sottoutilizzo delle potenzialità abilitanti delle ICT può essere oggetto di intervento e di stimolo da parte di politiche pubbliche.

La letteratura evidenzia come l’adozione e diffusione delle ICT sia generalmente associata ad una serie di cambiamenti che avvengono entro l’impresa, in ragione delle opportunità che tali innovazioni forniscono:

1. trasformazione della struttura organizzativa in direzione di una minore verticalizzazione e gerarchizazzione dei rapporti tra le varie attività dell’impresa;

2. accrescimento degli skill richiesti dei lavoratori e del grado di autonomia dei dipendenti nello svolgimento delle loro mansioni;

3. diffusione delle pratiche di in- ed out-sourcing con imprese del settore e della filiera a seguito della riduzione dei costi di coordinamento;

4. maggiori opportunità, soprattutto per le piccole imprese, a collaborate in rete con altri soggetti (imprese, centri di ricerca, istituzioni, ecc.) nel campo dello sviluppo di nuovi prodotti/processi, nella fornitura di prodotti intermedi, nella vendita ai clienti.

5. sviluppo di reti organizzative tra imprese e comunità professionali. Le opportunità di riduzione dei costi di coordinamento interni ed esterni all’impresa che le

tecnologie ICT forniscono sono solo in parte sfruttate dalle imprese della provincia di Ferrara. Se da un lato risultano evidenti le sinergie tra investimenti ed utilizzo di ICT, da un lato, e innovazioni nell’organizzazione interna dell’impresa, tra cui adozioni di pratiche lavorative innovative, ed innovazioni nelle relazioni tra imprese della filiera e del settore (nel campo delle scelte di in- e out-sourcing, e delle collaborazioni per innovazioni tecnologiche), dall’altro, è altrettanto evidente che le imprese sono caratterizzate da non elevata intensità innovativa su entrambe le aree.

Questa evidenza segnala così tre elementi di debolezza delle imprese. Il primo è costituito dalle basse opportunità colte dalle imprese che potrebbero usare ICT per

ridurre i costi di coordinamento nelle realzioni con altre imprese in campo produttivo (gestione dei fenomeni di esternalizzazione).

Il secondo, è rappresentato dalle opportunità di lavorare in rete con imprese del settore e/o della filiera che l’ICT offre e che solo in parte le imprese indagate colgono.

Tenendo conto della struttura dimensionale del tessuto produttivo ferrarese, tali opportunità risultano particolarmente rilevanti per avviare esperienze e pratiche di collaborazione in rete tra imprese di ridotta dimensione nel campo della progettazione e sviluppo di prodotti e servizi, dell’acquisizione di prodotti intermedi, del marketing sui prodotti finali.

Il terzo è rappresentato dal limitato impiego delle ICT a stimolo della attivitá innovativa delle imprese con l’introduzione di strutture organizzative maggiormente flessibili.

Il sostegno alla riorganizzazione dell’impresa si puó manifestare in direzione della flessibilitá funzionale10 – l’abilitá dei lavoratori di cooperare e di prendere decisioni in forma decentralizzata – o della flessibilitá numerica – la riduzione dei costi fissi, principalmente dovuta all’outsourcing di parti del processo. L’accrescimento della flessibilitá del primo tipo è fortemente associato alle innovazioni di prodotto, mentre il secondo tipo di flessibilitá porta le imprese ad acquisire

10 Si veda, per il caso tedesco, Hempell, Zwick (2005).

Page 33: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

67

innovazioni dall’esterno, limitando quindi la capacitá innovativa propria. La presente indagine mostra che le imprese sono piuttosto in ritardo sulla intensificazione della prima forma di flessibilità, viceversa la precedente indagine del 2003 aveva evidenziato come la flessibilità numerica interna all’impresa fosse particolarmente diffusa.

I settori dei servizi inoltre non sembrano risentire molto delle politiche in campo ICT in termini di diffusione, mentre performance migliori caratterizzano le imprese metalmeccaniche, benchè la letteratura non manchi di segnalare che l’impatto dell’ICT risulterebbe superiore proprio in molti servizi maggiormente information-intensive. Sul terreno della pervasività delle ICT risulta quindi un ulteriore elemento di debolezza delle imprese localizzate nel territorio provinciale.

In sintesi, sembra che nel complesso le imprese indagate non abbiano ancora colto le opportunità che le ICT possano offrire consentendo così di sfruttare le complementarietà latenti tra ICT, modello organizzativo ed innovazioni tecno-organizzative. Se da un lato infatti le interdipendenze tra le attività interne ed esterne dell’impresa pongono seri problemi di coordinamento organizzativo (dai relativi costi elevati), dall’altro le ICT potenzialmente riducono i costi di coordinamento accrescendo però i legami di interdipendenza. E’ possibile che la percezione della riduzione dei costi di coordinamento non sia tale da più che compensare i rischi derivanti da una accresciuta interdipendenza delle attività svolte, per cui ne discende un sottoinvestimento in ICT per le imprese indagate. Inoltre, le ICT possono supportare l’impresa nella riorganizzazione e nella razionalizzazione delle attività interne, e possono contribuire a ridurre anche i costi di transazione, aprendo quindi la strada all’outsourcing e alle collaborazioni con partner esterni.

Una combinazione di innovazione tecnologica, cooperazione con soggetti esterni e internazionalizzazione, e adozione di tecnologie ICT abilitanti emerge come la strada promettente per rafforzare il posizionamento delle imprese nella propria filiera produttiva e in nuovi mercati di sbocco. L’innovazione tecnologica, i modelli organizzativi che attivino combinazioni di saperi diversi, governo delle reti produttive e commerciali, e la comunicazione della strategia aziendale e l’interazione con i clienti sono tutti ingredienti di un mix coerente per il rafforzamento della competitivitá di una impresa. In questa direzione, le singole imprese, le associazioni di interesse e i soggetti pubblici potranno sperimentare nuove percorsi innovativi, alla ricerca del rafforzamento del tessuto economico del ferrarese.

Page 34: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

68

6. Occupazione e servizi per l’impiego 6.1 Introduzione

L’obiettivo di questa sezione è duplice. Nella prima parte l’analisi è focalizzata sulla domanda di nuove competenze e sull’origine di

questa domanda. In particolare, si analizzerà l’incidenza delle imprese che manifestano l’esigenza di nuove competenze e la tipologia delle competenze stesse. Inoltre, si evidenzierà l’eventuale sussistenza di eccessi di domanda di competenze, rispetto a quanto il mercato è in grado di offrire. Tale analisi riguarderà le competenze richieste dalle imprese in relazione alle innovazioni organizzative, tecnologiche e nel campo delle ICT realizzate dalle stesse dal 2000, con un approfondimento circa la rilevanza delle competenze richieste e le difficoltà che le imprese hanno mostrate nel soddisfare le loro esigenze.

La seconda parte del capitolo verte sull’analisi del ruolo giocato dai Centri per l’Impiego Pubblici (CIP) nei processi di ricerca e assunzione di personale e, più in generale, della loro capacità di fornire servizi accessori alle imprese, collegati sempre a problemi di gestione dei dipendenti. Si analizzeranno, quindi, vantaggi e svantaggi dei centri per l’impiego, definendone l’utilizzo ed evidenziandone anche i limiti oggettivi che gli stessi hanno nei confronti delle altre fonti che operano nello stesso settore.

Le due parti si integrano, in quanto si osserverà nella parte finale del capitolo come i CPI possano potenzialmente giocare un ruolo significativo nel contenere i colli di bottiglia che si creano nel mercato delle competenze.

6.2 Innovazione e competenze richieste, loro rilevanza e difficoltà di reperimento

La tab.6.1a mostra l’andamento della domanda di nuove competenze. Si rileva come la maggioranza delle imprese (57,53%) non ha manifestato l’esigenza di nuove competenze o perchè non vi sono stati cambiamenti sostanziali da un punto di vista tecnico-organizzativo (37,67%) o perché i cambiamenti messi in pratica non hanno richiesto nuove competenze (19,86%). Solo il 42,5% delle imprese hanno richiesto nuove competenze. Il 31,5% delle imprese totali ha richiesto nuove competenze di tipo informatico. Meno rilevanti sono state le competenze tecniche (28,8%), quelle organizzative (19,9%) e quelle economiche (16,4%). La tabella riporta anche i dati relativi alla rilevanza delle nuove competenze1. Le competenze maggiormente rilevanti sono quelle tecniche-specialistiche (3,66), seguite dalle competenze organizzative-relazionali (3,59), da quelle informatiche (3,54) e, infine dalle competenze giuridico-economiche (3,25). Le competenze maggiormente difficili da reperire sono quelle tecniche-specialistiche (3,12), seguite dalle competenze organizzative-relazionali (2,75), da quelle informatiche (1,84) e, infine dalle competenze giuridico-economiche (3,83).2

Disaggregando per classe dimensionale e settore, si rileva (tab.6.1b)3, per tutti i settori, un’apprezzabile relazione di segno positivo fra domanda di nuove competenze e dimensione d’impresa. Le imprese appartenenti al settore dell’altra industria manifestano le maggiori necessità di nuove competenze, seguite dai servizi e dal metalmeccanico.

Per quello che riguarda la rilevanza delle nuove competenze in generale si nota come le imprese di media dimensione dichiarino, mediamente, una rilevanza più intensa delle nuove competenze,

1 Al datore di lavoro era richiesto di indicare in ordine di rilevanza da 1 bassa a 4 alta, con 0 che indica rilevanza nulla. 2 Al datore di lavoro era richiesto di indicare in ordine di difficoltà da 1 bassa a 4 alta, con 0 che indica difficoltà nulla. 3 L’indice è calcolato come media delle quattro variabili binarie di competenze ottenute per ciascuna impresa.

Page 35: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

69

seguite dalle piccole e dalle grandi (tab.6.1c)4. Il dato comunque non è omogeneo per tutti i settori: nell’altra industria sono le piccole imprese quelle che dichiarano una rilevanza minore, mentre per ciò che riguarda il metalmeccanico e i servizi il medesimo dato si osserva in corrispondenza delle grandi imprese.

Tab.6.1a: Domanda di nuove competenze, rilevanza e difficoltà di reperimento

Domanda di nuove competenze a seguito di cambiamenti realizzati nell’impresa

in campo organizzativo, tecnologico ed informatico

Val. ass. imprese

% ruolo svolto su

totale imprese

Indice di rilevanza

delle competenze

(0-5)

Indice di difficoltà

nel reperimento

delle competenze

(0-5) 1. Nuove competenze richieste 62 42,47 - 2. Competenze informatiche 46 31,51 3,54 1,84 - 3. Competenze tecniche-speialistiche 42 28,77 3,66 3,12 - 4. Competenze giuridico-economiche 24 16,44 3,25 1,83 - 5. Competenze organizzative-relazionali 29 19,86 3,59 2,75 6. Nessuna competenza nuova necessaria non essendovi

stati cambiamenti rilevanti 55 37,67

7. Nessuna competenza nuova necessaria in presenza dei cambiamenti realizzati 29 19,86

8. Nessuno dei precedenti Indici su domanda, rilevanza e difficoltà di reperimento

nuove competenze (0-1) 0,241 3,464 2,325

Tab.6.1b: Domanda di nuove competenze, per settore e dimensione

Indice domanda di nuove competenze (0-1) Classe dimensionale addetti

Settore Attività Produttiva A (<50) B (50-99) C (>99) Totale complessivo Metalmeccanico 0,09 0,35 0,43 0,20 Altre industrie 0,13 0,41 0,43 0,27

Servizi 0,23 0,25 0,33 0,25 Totale complessivo 0,16 0,31 0,39 0,24

4 L’indice è calcolato come media delle quattro variabili di rilevanza delle competenze (con valori da 0 a 5) ottenute per ciascuna impresa.

Page 36: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

70

Tab.6.1c: Rilevanza di nuove competenze, per settore e dimensione

Indice rilevanza di nuove competenze (0-1) Classe dimensionale addetti

Settore Attività Produttiva A (<50) B (50-99) C (>99) Totale complessivo Metalmeccanico 3,88 3,79 2,50 3,46 Altre industrie 2,88 4,00 3,76 3,61

Servizi 3,12 3,95 2,93 3,38 Totale complessivo 3,27 3,91 3,15 3,46

Tab.6.1d: Difficoltà di reperimento di nuove competenze, per settore e dimensione Indice difficoltà di reperimento nuove competenze (0-1)

Classe dimensionale addetti

Settore Attività Produttiva A (<50) B (50-99) C (>99) Totale complessivo Metalmeccanico 2,54 2,64 1,35 2,25 Altre industrie 1,88 2,60 2,67 2,45

Servizi 1,89 2,50 3,04 2,30 Totale complessivo 2,06 2,57 2,35 2,33 Con talune difformità, i dati relativi alla domanda di nuove competenze si riflettono nella

tab.6.1d che riporta un indice generale di difficoltà di reperimento di nuove competenze5: le imprese che segnalano una maggiore richiesta di nuove competenze sono, generalmente, anche quelle che lamentano le maggiori difficoltà di reperimento. Questo comporta che, al crescere della domanda di nuove competenze, crescano, contestualmente, le difficoltà legate al loro reperimento. L’eccezione più evidente riguarda le grandi imprese del metalmeccanico che, pur essendo la categoria d’impresa che richiede il maggior numero di competenze, lamentano difficoltà inferiori rispetto alle due classi dimensionali inferiori. Tab.6.1e: Rilevanza di nuove competenze, per settore e dimensione Indice rilevanza di nuove competenze informatiche

(0-1) Classe dimensionale addetti

Settore Attività Produttiva A (<50) B (50-99) C (>99) Totale complessivo Metalmeccanico 4,33 4,17 2,75 3,77 Altre industrie 2,00 3,80 3,83 3,43

Servizi 3,38 4,25 1,67 3,47 Totale complessivo 3,29 4,11 3,00 3,54

Indice rilevanza di nuove competenze tecniche-

specialistiche (0-1)

Classe dimensionale addetti

Settore Attività Produttiva A (<50) B (50-99) C (>99) Totale complessivo Metalmeccanico 4,33 3,80 2,25 3,42 Altre industrie 5,00 5,00 4,00 4,50

Servizi 2,86 3,60 3,40 3,24 Totale complessivo 3,58 4,07 3,33 3,66

5 L’indice è calcolato come media delle quattro variabili di difficoltà di reperimento delle competenze (con valori da 0 a 5) ottenute per ciascuna impresa.

Page 37: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

71

Indice rilevanza di nuove competenze giuridiche-

economiche (0-1)

Classe dimensionale addetti

Settore Attività Produttiva A (<50) B (50-99) C (>99) Totale complessivo Metalmeccanico 4,50 - 4,00 4,25 Altre industrie 3,67 2,00 2,75 2,89

Servizi 2,40 4,00 3,50 3,18 Totale complessivo 3,20 3,33 3,25 3,25

Indice rilevanza di nuove competenze organizzative-

relazionali (0-1)

Classe dimensionale addetti

Settore Attività Produttiva A (<50) B (50-99) C (>99) Totale complessivo Metalmeccanico 3,50 4,67 4,00 4,14 Altre industrie 3,33 4,00 3,67 3,63

Servizi 3,25 3,00 3,67 3,29 Totale complessivo 3,31 3,88 3,75 3,59

Tab.6.1f: Difficoltà di reperimento di nuove competenze, per settore e dimensione Indice difficoltà nel

reperimento di nuove competenze informatiche

(0-1)

Classe dimensionale addetti

Settore Attività Produttiva A (<50) B (50-99) C (>99) Totale complessivo Metalmeccanico 2,67 2,20 1,00 1,92 Altre industrie 1,67 1,80 1,83 1,79

Servizi 1,00 2,88 1,00 1,83 Totale complessivo 1,54 2,39 1,38 1,84

Indice difficoltà nel reperimento di nuove competenze tecniche-

specialistiche (0-1)

Classe dimensionale addetti

Settore Attività Produttiva A (<50) B (50-99) C (>99) Totale complessivo Metalmeccanico 4,67 3,00 1,75 3,00 Altre industrie 5,00 4,00 4,00 4,17

Servizi 2,00 2,20 3,75 2,47 Totale complessivo 3,08 3,00 3,29 3,12

Indice difficoltà nel reperimento di nuove

competenze giuridiche-economiche

(0-1)

Classe dimensionale addetti

Settore Attività Produttiva A (<50) B (50-99) C (>99) Totale complessivo Metalmeccanico 1,50 - 1,00 1,25 Altre industrie 2,67 2,50 2,75 2,67

Servizi 1,40 1,00 2,00 1,30 Totale complessivo 1,80 1,50 2,14 1,83

Page 38: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

72

Indice difficoltà nel reperimento di nuove

competenze organizzative-relazionali

(0-1)

Classe dimensionale addetti

Settore Attività Produttiva A (<50) B (50-99) C (>99) Totale complessivo Metalmeccanico 2,50 2,33 2,00 2,29 Altre industrie 2,33 4,50 3,00 3,13

Servizi 2,50 3,67 2,50 2,77 Totale complessivo 2,46 3,38 2,57 2,75

6.3 Canali di assunzione e ruolo dei centri per l’impiego

In questa sezione si analizzano i dati relativi alle risposte fornite dalle imprese alle domande della sezione conclusiva del questionario, in gran parte dedicata all’analisi dell’utilizzo dei Centri per l’Impiego da parte delle imprese intervistate.

La tab.6.2 riepiloga le risposte fornite dalle aziende relativamente alle assunzioni realizzate nel biennio 2003/2004, individuando i canali principalmente utilizzati.

Tab.6.2: Canali principali per realizzare le assunzioni (massimo 3 risposte)

Canali per realizzare le assunzioni Val. ass. imprese % ruolo svolto su totale imprese

1. Conoscenze dirette di potenziali dipendenti 62 42,18 2. Offerte di servizi lavorativi e curricula pervenuti all’ufficio del personale 68 46,26 3. Avvisi di ricerca personale nei media (stampa, radio, televisione, ecc.) 31 21,09 4. Selezione del personale tramite agenzie specializzate 24 16,33 5. Agenzie private di collocamento 29 19,73 6. Centri per l’Impiego della Provincia di Ferrara o di altre province 43 29,25 7. Centri di formazione, servizi scolastici e servizi universitari 19 12,93 8. Altro 2 1,36 9. Non sono state effettuate assunzioni 19 12,93

Indici su canali per assunzioni (0-1) 0,236 Nota: * le imprese potevano formulare più risposte

La tabella evidenzia che la maggior parte delle imprese che hanno realizzato assunzioni, lo ha

fatto utilizzando i contatti giunti all’ufficio del personale (46.26%), oppure tramite conoscenze dirette dei potenziali candidati (42.18%). Con una buona frequenza (29.25%) troviamo poi i Centri per l’Impiego. Con valori via via decrescenti scopriamo poi tutte le altre opzioni di risposta: l’impiego di avvisi pubblicati dai media (21.09%), l’utilizzo di agenzie private di collocamento (19.73%), la selezione del personale effettuata tramite agenzie specializzate (16.33%), l’uso di centri di formazione quali servizi scolastici ed universitari (12.93%). Si nota, in modo evidente la rilevanza di agenzie private e specializzate (cumulativamente per il 36%) che in parte operano in concorrenza con i centri pubblici.

Disaggregando per classe dimensionale (tabb.6.3a-b) possiamo osservare che, riguardo all’utilizzo dei Centri per l’Impiego, le piccole imprese risultano essere la classe per la quale si registra la maggiore frequenza. Il dato per le imprese di dimensione minore è, infatti pari a 31,3%, contro il 28,9% delle imprese di media dimensione e il 24,1% delle grandi imprese, con un numero di addetti superiore a 100. Si osserva perciò un’apprezzabile relazione negativa fra propensione all’utilizzo dei centri per l’impiego per le procedure di assunzione e classe dimensionale.

Page 39: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

73

Passando invece ad esaminare la suddivisione per macrosettore (tabb.6.4a-bs), in questo caso notiamo la scarsa variabilità dei valori relativi all’utilizzo dei centri per l’impiego per le procedure di assunzione, che si differenziano tra loro solo per un punto percentuale (30% di altra industria contro il 28,9% di metalmeccanico e il 29% delle imprese dei servizi). Siamo quindi in grado di affermare che, a livello settoriale, i Centri per l’Impiego sono ugualmente utilizzati dai diversi tipi di impresa. Tab.6.3a: Canali per realizzare le assunzioni (valori assoluti), per dimensione

(massimo 3 risposte) Canali per realizzare le assunzioni A(<50) B(50-99) C(>99) Totale

1. Conoscenze dirette di potenziali dipendenti 36 16 10 62 2. Offerte di servizi lavorativi e curricula pervenuti all’ufficio del personale 25 22 21 68 3. Avvisi di ricerca personale nei media (stampa, radio, televisione, ecc.) 12 6 13 31 4. Selezione del personale tramite agenzie specializzate 9 5 10 24 5. Agenzie private di collocamento 14 10 5 29 6. Centri per l’Impiego della Provincia di Ferrara o di altre province 25 11 7 43 7. Centri di formazione, servizi scolastici e servizi universitari 5 8 6 19 8. Altro 2 2 9. Non sono state effettuate assunzioni 15 4 19 Totale 141 84 72 297 * le imprese potevano indicare più opzioni (3) Tab.6.3b: Canali per realizzare le assunzioni (valori relativi), per dimensione

(massimo 3 risposte) Canali per realizzare le assunzioni A(<50) B(50-99) C(>99)

1. Conoscenze dirette di potenziali dipendenti 45,0% 42,1% 34,5% 2. Offerte di servizi lavorativi e curricula pervenuti all’ufficio del personale 31,3% 57,9% 72,4% 3. Avvisi di ricerca personale nei media (stampa, radio, televisione, ecc.) 15,0% 15,8% 44,8% 4. Selezione del personale tramite agenzie specializzate 11,3% 13,2% 34,5% 5. Agenzie private di collocamento 17,5% 26,3% 17,2% 6. Centri per l’Impiego della Provincia di Ferrara o di altre province 31,3% 28,9% 24,1% 7. Centri di formazione, servizi scolastici e servizi universitari 6,3% 21,1% 20,7% 8. Altro 5,3% 9. Non sono state effettuate assunzioni 18,8% 10,5% Totale 176,3% 221,1% 248,3% * le imprese potevano indicare più opzioni (3)

Page 40: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

74

Tab.6.4a: Canali per realizzare le assunzioni (valori assoluti), per settore

(massimo 3 risposte)

Canali per realizzare le assunzioni Metalmeccanico Altra industria Servizi Totale 1. Conoscenze dirette di potenziali dipendenti 17 19 26 62 2. Offerte di servizi lavorativi e curricula pervenuti all’ufficio del personale 12 21 35 68 3. Avvisi di ricerca personale nei media (stampa, radio, televisione, ecc.) 9 10 12 31 4. Selezione del personale tramite agenzie specializzate 9 7 8 24 5. Agenzie private di collocamento 9 9 11 29 6. Centri per l’Impiego della Provincia di Ferrara o di altre province 13 12 18 43 7. Centri di formazione, servizi scolastici e servizi universitari 8 4 7 19 8. Altro 1 1 2 9. Non sono state effettuate assunzioni 12 7 19 Totale 89 83 125 297 * le imprese potevano indicare più opzioni (3) Tab.6.4b: Canali per realizzare le assunzioni (valori relativi), per settore

(massimo 3 risposte)

Canali per realizzare le assunzioni Metalmeccanico Altra industria Servizi 1. Conoscenze dirette di potenziali dipendenti 37,8% 47,5% 41,9% 2. Offerte di servizi lavorativi e curricula pervenuti all’ufficio del personale 26,7% 52,5% 56,5% 3. Avvisi di ricerca personale nei media (stampa, radio, televisione, ecc.) 20,0% 25,0% 19,4% 4. Selezione del personale tramite agenzie specializzate 20,0% 17,5% 12,9% 5. Agenzie private di collocamento 20,0% 22,5% 17,7% 6. Centri per l’Impiego della Provincia di Ferrara o di altre province 28,9% 30,0% 29,0% 7. Centri di formazione, servizi scolastici e servizi universitari 17,8% 10,0% 11,3% 8. Altro 2,5% 1,6% 9. Non sono state effettuate assunzioni 26,7% 11,3% Totale 197,8% 207,5% 201,6% * le imprese potevano indicare più opzioni (3)

Il quesito posto alle direzioni aziendali chiedeva di indicare i 3 principali canali impiegati per effettuare assunzioni. Un’analisi in collaborazione con il Servizio Politiche del Lavoro della Provincia ha consentito di individuare altre imprese che hanno utilizzato nel periodo di riferimento il canale CIP, anche se non come principale. Nel complesso risultano 88 imprese che hanno utilizzato i CIP, che sono distribuite come le tab.6.5a indica, mentre la tab.6.5b mostra il rapporto tra imprese che hanno utilizzato CIP ed imprese totali.

Page 41: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

75

Tab.6.5a: Assunzioni tramite CPI, per settore e dimensione

Distribuzione % Utilizzo canale CPI per effettuare

assunzioni (fonte: Servizio Politiche del

Lavoro – Provincia di Ferrara)

Classe dimensionale addetti

Settore Attività Produttiva A (<50) B (50-99) C (>99) Totale complessivo Metalmeccanico 15.91 6.82 3.41 26.14 Altre industrie 17.05 6.82 4.55 28.41

Servizi 19.32 15.91 10.23 45.45 Totale complessivo 52.27 29.55 18.18 100.00

Tab.6.6b: Assunzioni tramite CPI, per settore e dimensione

% Utilizzo canale CPI per effettuare assunzioni su totale

imprese (fonte: Servizio Politiche del

Lavoro – Provincia di Ferrara)

Classe dimensionale addetti

Settore Attività Produttiva A (<50) B (50-99) C (>99) Totale complessivo Metalmeccanico 48.28 75.00 37.50 51.11 Altre industrie 68.18 85.71 36.36 62.50

Servizi 48.57 87.50 81.82 64.52 Totale complessivo 53.49 83.87 53.33 59.86

Focalizzando l’attenzione sui Centri per l’Impiego della provincia, il questionario invitava le

imprese a specificare la percentuale di assunzioni realizzate tramite i Centri stessi. Tenendo conto del fatto che a questa domanda hanno risposto, ovviamente, soltanto le imprese che hanno utilizzato i Centri per l’Impiego, la tab.6.6 evidenzia i seguenti due risultati:

1. Le grandi imprese sono quelle che usufruiscono in misura minore di questo servizio (18,29% in media), mentre le piccole e medie imprese risultano essere le maggiori utilizzatrici, con una frequenza pari, per entrambe le classi dimensionali a poco più del 30%.

2. A livello di settore, quello del metalmeccanico esibisce l’incidenza maggiore (35,7%) seguito dal settore dell’altra industria (32,5%) e, ad apprezzabile distanza, da quello dei servizi (20%). Possiamo però notare la ampia variabilità fra le tre classi dimensionali all’interno dei singoli macrosettori: nel settore altra industria, per esempio, troviamo una media di circa 44% delle assunzioni tramite CPI per le piccole imprese, circa 20% per le grandi e soltanto 6% per le medie. Così accade anche per gli altri settori, come si rileva nella tab.6.5.

Tab.6.6: Quota assunzioni tramite CPI, per settore e dimensione

Quota assunzioni tramite CPI su totale assunzioni nelle

imprese che hanno utilizzato i CPI (%)

Classe dimensionale addetti

Settore Attività Produttiva A (<50) B (50-99) C (>99) Totale complessivo Metalmeccanico 32,88 33,33 50,50 35,69 Altre industrie 44,00 6,00 20,00 32,50

Servizi 15,33 43,00 1,75 20,00 Totale complessivo 30,12 30,27 18,29 28,23

Page 42: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

76

Tenendo sempre in considerazione che hanno risposto a questa domanda solo le imprese che hanno utilizzato i Centri per l’Impiego come canale principale (43 imprese) e che le imprese potevano fornire più risposte, passiamo ad approfondire quali vantaggi e limiti (svantaggi) abbiano incontrato le imprese che hanno deciso di utilizzarli per orientare le loro decisioni di assunzione.

La tab.6.7 presenta i dati per l’aggregato delle imprese, mentre le tabelle successive (tabb.6.8a-b, tabb.6.9a-b, tabb.6.10a-b, tabb.6.11a-b) disaggregano gli stessi per dimensione e settore.

Per il complesso delle 43 imprese che hanno principalmente utilizzato i CPI (tab.6.7) come canale per assumere personale, si osserva che il maggior beneficio riscontrato riguarda il lato economico del servizio: le imprese, cioè, apprezzano particolarmente il basso livello dei costi dei servizi prestati dal Centro. Inoltre, risulta abbastanza apprezzata la formazione del personale proposto alle imprese. Altro vantaggio segnalato dalle imprese, è stata l’assistenza loro offerta durante la fase di monitoraggio e valutazione delle caratteristiche individuali dei candidati.

Riguardo agli svantaggi segnalati dalle imprese, si evidenzia che il problema principale dei Centri per l’Impiego è l’eccessiva genericità e la scarsa specializzazione delle figure professionali che contribuiscono a formare. Questo limite si può riscontrare anche in relazione ai vantaggi: risulta che soltanto una impresa ha evidenziato come vantaggioso il fatto che i Centri per l’Impiego forniscano figure professionali molto ben definite. Un altro problema denunciato è relativo all’offerta di candidati, risultata quantitativamente insufficiente. Alcune imprese hanno poi messo in risalto l’inadeguata formazione del personale proposto, a riprova del fatto che le figure professionali fornite sono troppo generiche, anche a causa della loro scarsa formazione. Altri limiti riscontrati sono stati la lentezza delle procedure, l’eccessiva rigidità rispetto alle esigenze delle singole imprese e rispetto all’evoluzione continua del mercato del lavoro, e la difficoltà delle imprese di scegliere i potenziali dipendenti.

Tab.6.7: Vantaggi e limiti nell’utilizzo dei CPI per realizzare assunzioni

Vantaggi Val. ass.

imprese

% sulle 43 imprese

che utilizzano

CPI

Limiti Val. ass. imprese

% sulle 43

imprese che

utilizzano CPI

1. Adeguata formazione delle persone proposte 13 30,23 1. Inadeguata formazione delle

persone proposte 10 23,26

2. Costi contenuti / servizio gratuito 22 51,16 2. Lentezze delle procedure 8 18,60 3. Focalizzano su figure professionali molto ben definite 1 2,33 3. Focalizzano su figure

professionali troppo generiche 16 37,21

4. Capacità di adeguarsi al cambiamento e alle esigenze specifiche delle imprese

3 6,98 4. Eccessiva rigidità rispetto all’evoluzione del mercato del lavoro e alle esigenze dell’impresa

4 9,30

5. Capacità di far fronte a domande elevate in termini quantitativi 1 2,33 5. Inadeguata offerta in termini

quantitativi 11 25,58

6. Assistenza nella fase di monitoraggio e di valutazione delle caratteristiche individuali

9 20,93 6. Difficoltà delle imprese di scegliere i potenziali dipendenti 5 11,63

7. Altro 3 6,98 7. Altro 3 6,98 8. Nessun vantaggio particolare 8 18,60 8. Nessun limite particolare 6 13,95 9. Non risponde / Non sa 3 6,98 9. Non risponde / Non sa 4 9,30

Indice vantaggi 0,051 Indice limiti 0,055

Disaggregando i dati relativi ai vantaggi per classe dimensionale e macrosettore, possiamo

osservare che le piccole imprese sono quelle che hanno riscontrato i maggiori benefici dall’utilizzo dei Centri per l’Impiego,anche perché, come detto in precedenza, sono la classe dimensionale che

Page 43: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

77

maggiormente li utilizza (tab.6.8a-b). Al crescere della dimensione d’impresa i vantaggi segnalati tendono ad attenuarsi. A livello settoriale (tab.6.9a-b) le imprese dei servizi sono quelle maggiormente soddisfatte, seguito prima da quelle del metalmeccanico, poi dall’altra industria, anche se con differenze relativamente modeste.

Disaggregando i dati relativi ai limiti (tab.6.10a-b e tab.6.11a-b), scopriamo che, le stesse piccole imprese, che avevano rivelato i maggiori vantaggi, evidenziano ora anche i maggiori limiti, con un largo margine dalle medie e grandi imprese, mentre il settore che attesta i maggiori svantaggi è quello dei servizi, seguito dal metalmeccanico prima e dall’altra industria poi.

Tab.6.8a: Vantaggi nell’utilizzo dei CPI per realizzare assunzioni, per dimensione (valori assoluti)

Vantaggi A(<50) B(50-99) C(>99) Totale 1. Adeguata formazione delle persone proposte 7 5 1 13 2. Costi contenuti / servizio gratuito 13 6 3 22 3. Focalizzano su figure professionali molto ben definite 1 1 4. Capacità di adeguarsi al cambiamento e alle esigenze specifiche delle imprese 1 1 1 3 5. Capacità di far fronte a domande elevate in termini quantitativi 1 1 6. Assistenza nella fase di monitoraggio e di valutazione delle caratteristiche individuali 5 2 2 9 7. Altro 2 1 3 8. Nessun vantaggio particolare 6 1 1 8 9.Non risponde 1 2 3 Totale 36 17 10 63

Tab.6.8b: Vantaggi nell’utilizzo dei CPI per realizzare assunzioni, per dimensione (valori relativi)

Vantaggi A(<50) B(50-99) C(>99) Totale 1. Adeguata formazione delle persone proposte 8,8% 13,2% 3,4% 8,8% 2. Costi contenuti / servizio gratuito 16,3% 15,8% 10,3% 15,0% 3. Focalizzano su figure professionali molto ben definite 1,3% 0,7% 4. Capacità di adeguarsi al cambiamento e alle esigenze specifiche delle imprese 1,3% 2,6% 3,4% 2,0% 5. Capacità di far fronte a domande elevate in termini quantitativi 1,3% 0,7% 6. Assistenza nella fase di monitoraggio e di valutazione delle caratteristiche individuali 6,3% 5,3% 6,9% 6,1% 7. Altro 2,5% 2,6% 2,0% 8. Nessun vantaggio particolare 7,5% 2,6% 3,4% 5,4% 9.Non risponde 2,6% 6,9% 2,0% Totale 45,3% 44,7% 34,5% 42,9%

Page 44: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

78

Tab.6.9a: Vantaggi nell’utilizzo dei CPI per realizzare assunzioni, per settore (valori assoluti)

Vantaggi Metalmeccanico Altra Industria Servizi Totale 1. Adeguata formazione delle persone proposte 3 6 4 13 2. Costi contenuti / servizio gratuito 6 5 11 22 3. Focalizzano su figure professionali molto ben definite 1 1 4. Capacità di adeguarsi al cambiamento e alle esigenze specifiche delle imprese 3 3 5. Capacità di far fronte a domande elevate in termini quantitativi 1 1 6. Assistenza nella fase di monitoraggio e di valutazione delle caratteristiche individuali 3 2 4 9 7. Altro 3 3 8. Nessun vantaggio particolare 3 2 3 8 9.Non risponde 2 1 3 Totale 19 16 28 63

Tab.6.9b: Vantaggi nell’utilizzo dei CPI per realizzare assunzioni, per settore (valori relativi)

Vantaggi Metalmeccanico Altra Industria Servizi Totale 1. Adeguata formazione delle persone proposte 6,7% 15,0% 6,5% 8,8% 2. Costi contenuti / servizio gratuito 13,3% 12,5% 17,7% 15,0% 3. Focalizzano su figure professionali molto ben definite 2,2% 0,7% 4. Capacità di adeguarsi al cambiamento e alle esigenze specifiche delle imprese 4,8% 2,0% 5. Capacità di far fronte a domande elevate in termini quantitativi 2,2% 0,7% 6. Assistenza nella fase di monitoraggio e di valutazione delle caratteristiche individuali 6,7% 5,0% 6,5% 6,1% 7. Altro 4,8% 2,0% 8. Nessun vantaggio particolare 6,7% 5,0% 4,8% 5,4% 9.Non risponde 4,4% 2,5% 2,0% Totale 42,2% 40,0% 45,2% 42,9%

Page 45: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

79

Tab.6.10a: Limiti nell’utilizzo dei CPI per realizzare assunzioni, per dimensione (valori assoluti)

Limiti A(<50) B(50-99) C(>99) Totale 1. Adeguata formazione delle persone proposte 5 3 2 10 2. Costi contenuti / servizio gratuito 6 2 8 3. Focalizzano su figure professionali molto ben definite 8 6 2 16 4. Capacità di adeguarsi al cambiamento e alle esigenze specifiche delle imprese 1 1 2 4 5. Capacità di far fronte a domande elevate in termini quantitativi 6 1 4 11 6. Assistenza nella fase di monitoraggio e di valutazione delle caratteristiche individuali 3 1 1 5 7. Altro 3 3 8. Nessun vantaggio particolare 3 3 6 9.Non risponde 3 1 4 Totale 38 15 14 67

Tab.6.10b: Limiti nell’utilizzo dei CPI per realizzare assunzioni, per dimensione (valori relativi)

Limiti A(<50) B(50-99) C(>99) Totale 1. Adeguata formazione delle persone proposte 6,3% 7,9% 6,9% 6,8% 2. Costi contenuti / servizio gratuito 7,5% 6,9% 5,4% 3. Focalizzano su figure professionali molto ben definite 10,0% 15,8% 6,9% 10,9% 4. Capacità di adeguarsi al cambiamento e alle esigenze specifiche delle imprese 1,3% 2,6% 6,9% 2,7% 5. Capacità di far fronte a domande elevate in termini quantitativi 7,5% 2,6% 13,8% 7,5% 6. Assistenza nella fase di monitoraggio e di valutazione delle caratteristiche individuali 3,8% 2,6% 3,4% 3,4% 7. Altro 3,8% 2,0% 8. Nessun vantaggio particolare 3,8% 7,9% 4,1% 9.Non risponde 3,8% 3,4% 2,7% Totale 47,5% 39,5% 48,3% 45,6%

Page 46: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

80

Tab.6.11a: Limiti nell’utilizzo dei CPI per realizzare assunzioni, per settore (valori assoluti)

Limiti Metalmeccanico Altra Industria Servizi Totale 1. Adeguata formazione delle persone proposte 4 1 5 10 2. Costi contenuti / servizio gratuito 1 3 4 8 3. Focalizzano su figure professionali molto ben definite 7 4 5 16 4. Capacità di adeguarsi al cambiamento e alle esigenze specifiche delle imprese 2 2 4 5. Capacità di far fronte a domande elevate in termini quantitativi 5 3 3 11 6. Assistenza nella fase di monitoraggio e di valutazione delle caratteristiche individuali 2 2 1 5 7. Altro 1 2 3 8. Nessun vantaggio particolare 1 2 3 6 9.Non risponde 1 1 2 4 Totale 24 16 27 67

Tab.6.11b: Limiti nell’utilizzo dei CPI per realizzare assunzioni, per settore (valori relativi)

Vantaggi Metalmeccanico Altra Industria Servizi Totale 1. Adeguata formazione delle persone proposte 8,9% 2,5% 8,1% 6,8% 2. Costi contenuti / servizio gratuito 2,2% 7,5% 6,5% 5,4% 3. Focalizzano su figure professionali molto ben definite 15,6% 10,0% 8,1% 10,9% 4. Capacità di adeguarsi al cambiamento e alle esigenze specifiche delle imprese 4,4% 3,2% 2,7% 5. Capacità di far fronte a domande elevate in termini quantitativi 11,1% 7,5% 4,8% 7,5% 6. Assistenza nella fase di monitoraggio e di valutazione delle caratteristiche individuali 4,4% 5,0% 1,6% 3,4% 7. Altro 2,2% 3,2% 2,0% 8. Nessun vantaggio particolare 2,2% 5,0% 4,8% 4,1% 9.Non risponde 2,2% 2,5% 3,2% 2,7% Totale 53,3% 40,0% 43,5% 45,6%

L’ultimo aspetto indagato entra nel merito di come i Centri per l’Impiego possano essere utilizzati dalle imprese anche per altri servizi, e non soltanto per supportarle nella ricerca di potenziali dipendenti. Rivolgendosi alla totalità delle imprese, si è chiesto se queste abbiano utilizzato i Centri pubblici anche per altri servizi (tab.6.12a-b-c-d).

Page 47: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

81

Tab.6.12a: Servizi impiegati presso i CPI

Servizi impiegati presso i CPI Val. ass. imprese

% su totale imprese

1. Attivazione tirocini 31 21,09 2. Consulenza amministrativa/utilizzo finanziamenti pubblici 32 21,77 3. Sistema SARE (invio telematico delle comunicazioni sui rapporti di lavoro) 29 19,73 4. Nessun utilizzo 73 49,66

Indice servizi impiegati presso i CPI (0-1) 0,211 Nota: * le imprese potevano formulare più risposte

Tab.6.12b: Servizi impiegati presso i CPI, per dimensione e settore

Indice utilizzo servizi del CIP (0-1) Classe dimensionale addetti

Settore Attività Produttiva A (<50) B (50-99) C (>99) Totale complessivo Metalmeccanico 0.167 0.233 0.429 0.222 Altra Industria 0.143 0.208 0.212 0.175

Servizi 0.151 0.283 0.333 0.226 Totale complessivo 0.154 0.254 0.310 0.211

Tab.6.12c: Servizi impiegati presso i CPI, per dimensione e settore

Utilizzo servizi del CIP, % imprese (0-1) Classe dimensionale addetti

Settore Attività Produttiva A (<50) B (50-99) C (>99) Totale complessivo Metalmeccanico 0.464 0.500 0.857 0.533 Altre industrie 0.429 0.500 0.545 0.475

Servizi 0.355 0.600 0.727 0.500 Totale complessivo 0.413 0.553 0.690 0.503

Tab.6.12d: Non utilizzo servizi presso i CPI, per dimensione e settore

Non utilizzo servizi del CIP % imprese (0-1) Classe dimensionale addetti

Settore Attività Produttiva A (<50) B (50-99) C (>99) Totale complessivo Metalmeccanico 0.536 0.500 0.143 0.467 Altre industrie 0.571 0.500 0.455 0.525

Servizi 0.645 0.400 0.273 0.500 Totale complessivo 0.588 0.447 0.310 0.497

Si osserva come poco meno del 50% delle imprese non utilizzino ancora i Centri per l’Impiego

per servizi diversi dal reclutamento di dipendenti. Le imprese che si rivolgono ai Centri per usufruire di altri servizi, oltre che come canale per effettuare assunzioni, lo fanno (21,8%) per usufruire dei servizi di consulenza amministrativa o per pratiche legate all’ottenimento di fondi pubblici. Molto apprezzato è anche il servizio di attivazione di tirocini (21,1%), mentre il 19,7% per sfruttare il sistema di invio telematico delle comunicazioni sui rapporti di lavoro (non ancora obbligatorio nel 2004).

Le tabb.6.13a-b e tabb.6.14a-b disaggregano i dati per classi dimensionali e settori di attività.

Page 48: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

82

Ad utilizzare i Centri per l’Impiego per attivare tirocini, sono, per dimensione, soprattutto le grandi imprese, mentre per macrosettori sono le imprese di servizi e del metalmeccanico. Soltanto il 10% appartiene all’altra industria. E’ importante osservare che l’attivazione di tirocini in taluni casi può dare luogo alla creazione di nuovi posti di lavoro, attraverso l’assunzione del tirocinante. La maggiore propensione che le grandi imprese hanno all’attivazione di tirocini, a fronte di una quota di assunzione diretta tramite i CPI di minore rilievo rispetto alle imprese di classe inferiore, può indicare un percorso alternativo rispetto alle tradizionali procedure d’assunzione. Le grandi imprese, cioè, utilizzano lo strumento del tirocinio per monitorare l’aspirante lavoratore e per contenere i costi di formazione iniziale cui il nuovo entrante può dare luogo.

Utilizzano invece i Centri provinciali per il sistema SARE specialmente imprese del settore metalmeccanico; per dimensione d’impresa osserviamo invece un maggiore utilizzo da parte delle grandi imprese. Emerge anche in generale una relazione positiva fra impiego del servizio e dimensione d’impresa. Per quello che riguarda i servizi di consulenza, l’evidenza è diversa. Le grandi imprese si mostrano relativamente disinteressate a questi servizi: solo il 3,4% delle grandi imprese dichiara di avere utilizzato i CPI per questa motivazione. Le piccole (23,8%) e, soprattutto, le medie imprese (31,6%) mostrano di apprezzare maggiormente questa tipologia di servizio.

Tab.6.13a: Imprese che impiegano i CPI per tirocini

Utilizzo servizi del CIP per tirocini % imprese (0-1) Classe dimensionale addetti

Settore Attività Produttiva A (<50) B (50-99) C (>99) Totale complessivo Metalmeccanico 0.179 0.300 0.286 0.222 Altre industrie 0.048 0.125 0.182 0.100

Servizi 0.129 0.250 0.727 0.274 Totale complessivo 0.125 0.237 0.414 0.211

Tab.6.13b: Imprese che impiegano i CPI per consulenza

Utilizzo servizi del CIP per consulenza % imprese (0-1) Classe dimensionale addetti

Settore Attività Produttiva A (<50) B (50-99) C (>99) Totale complessivo Metalmeccanico 0.250 0.100 0.143 0.200 Altre industrie 0.333 0.375 0.000 0.250

Servizi 0.161 0.400 0.000 0.210 Totale complessivo 0.238 0.316 0.034 0.218

Tab.6.13c: Imprese che impiegano i CPI per SARE

Utilizzo servizi del CIP per SARE % imprese (0-1) Classe dimensionale addetti

Settore Attività Produttiva A (<50) B (50-99) C (>99) Totale complessivo Metalmeccanico 0.071 0.300 0.857 0.244 Altre industrie 0.048 0.125 0.455 0.175

Servizi 0.161 0.150 0.273 0.177 Totale complessivo 0.100 0.184 0.483 0.197

Per quanto riguarda le 73 imprese che non hanno usufruito dei servizi supplementari forniti dai

Centri per l’impiego pubblici, sono disaggregate come indicato in tab.6.14. Si osserva come esista una correlazione positiva fra dimensione d’impresa e propensione all’utilizzo dei CPI per servizi diversi da quelli tradizionali per le assunzioni. Le piccole imprese, in particolare quelle dei servizi,

Page 49: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

83

utilizzano i CPI per servizi non legati alle assunzioni in misura inferiore rispetto alle imprese appartenenti alle due categorie più elevate. I dati per classe dimensionale sono rispettivamente 58,8%, 44,7% e 31,0%. Eccezioni in questo senso sono le grandi imprese del metalmeccanico che per una percentuale di poco inferiore al 50% (45,5%) dichiarano di non avere utilizzato i CPI per servizi diversi a quelli tradizionali di reperimento di manodopera per assunzioni.

Tab.6.14: Imprese che non impiegano i CPI per altri servizi diversi dal canale di assunzione

Non utilizzo servizi del CIP % imprese (0-1) Classe dimensionale addetti

Settore Attività Produttiva A (<50) B (50-99) C (>99) Totale complessivo Altre industrie 0.536 0.500 0.143 0.467

Metalmeccanico 0.571 0.500 0.455 0.525 Servizi 0.645 0.400 0.273 0.500

Totale complessivo 0.588 0.447 0.310 0.497 6.4 Un’analisi statistica di alcune relazioni tra variabili

Impiegando semplici metodologie di tipo statistico-descrittivo, si è cercato di mettere in luce

eventuali relazioni tra l’utilizzo dei centri per l’impiego e alcune caratteristiche strutturali delle imprese che ne fanno uso, quali, fra gli altri, la capacità di introdurre innovazioni tecnologiche6 o l’assetto organizzativo7.

I risultati di questa analisi sono raccolti in una tabella riassuntiva (tab.6.15) che riporta gli indici di correlazione fra una serie di variabili di interesse.

Tra le variabili relative ad utilizzo e ruolo dei centri per l’impiego, si impiegano nell’analisi statistica quella che concerne l’utilizzo dei centri come canale di reperimento del personale (canale di reperimento CPI), quella relativa alla percentuale di assunzioni realizzate tramite i centri sul totale di quelle effettuate (% assunzioni con CPI), l’indice che rappresenta la media di utilizzo dei centri per altri servizi (indice utilizzo CPI altri servizi).

Inoltre sono utilizzate variabili costruite impiegando dati di altre sezione del questionario sottoposto alle imprese. Oltre ai sopraccitati indici di innovazione tecnologica e di adozione di pratiche organizzative, facciamo impiego una serie di altri indici relativi a performance e caratteristiche organizzative e innovative dell’impresa. Anzitutto, indicatori dell’andamento della performance d’impresa (utili/redditività aziendale e produttività del lavoro). Quindi, nel campo delle scelte di innovazione, un indice riguardante l’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (indice utilizzo ICT). Sempre nell’ambito delle scelte innovative, consideriamo anche due variabili riguardanti l’attività di ricerca e sviluppo: la prima evidenzia se l’impresa ha investito risorse finanziarie proprie in questo tipo di attività (investimento risorse in attività di R&S), la seconda ne specifica la spesa media annua per addetto (spesa media annua R&S per addetto). In campo organizzativo, si impiega un indice che cattura il grado di utilizzo di pratiche di esternalizzazione di attività produttive e/o accessorie, nonché di attività realizzate per conto terzi: in- o out-sourcing (realizzazione pratiche di in/out-sourcing). 6 Questa capacità è stata misurata attraverso un indice di innovazione tecnologica, ottenuto come media tra l’indice di innovazione radicale/incrementale di processo/prodotto, l’indice di spesa per attività di ricerca e sviluppo per addetto e l’indice che rappresenta la media delle varie forme di collaborazione adottate per attività di ricerca e sviluppo). 7 Questa variabile è misurata attraverso un indice delle pratiche organizzative (che rappresenta la media tra l’indice delle pratiche organizzative adottate dalle imprese, l’indice di realizzazione di pratiche di out/in sourcing nell’attività di impresa, e la percentuale di dipendenti che hanno ricevuto una formazione formale all’interno e/o all’esterno dell’impresa).

Page 50: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

84

Si utilizzano infine due variabili relative alla formazione del personale: la prima riguarda la percentuale di dipendenti che hanno ricevuto formazione formale tramite corsi interni o esterni all’impresa (% dipendenti con formazione formale), la seconda considera la spesa media annua impiegata per la formazione formale dei dipendenti (spesa media annua formazione per addetto).

Prendendo in considerazione la variabile riguardante la percentuale di assunzioni realizzate tramite i centri sul totale di assunzioni effettuate, la variabile forse maggiormente significativa, si nota che troviamo indici di correlazione non significativamente diversi da zero. Non esiste una correlazione statisticamente significativa tra le percentuali di assunzioni realizzate tramite i centri per l’Impiego e gli indici di innovazione tecnologica e di pratiche organizzative.

Per quanto riguarda la variabile relativa all’utilizzo dei CPI come canale per il reclutamento di personale, le osservazioni sono analoghe, in quanto questa variabile non risulta significativamente correlata con le altre variabili considerate. Da questa analisi, affatto preliminare, sembra di poter affermare che, per quello che riguarda il ruolo giocato dai CPI nella fase di reclutamento dei dipendenti, la caratteristica strutturale discriminante è, come si è visto in precedenza, la dimensione d’impresa. Il segno negativo che si riscontra in corrispondenza della cella che misura la relazione fra percentuale di assunzioni, avvenute tramite i CPI e andamento della produttività è da attribuire a questo fenomeno.

Passando ad analizzare una variabile che misura l’intensità di utilizzo dei centri per l’impiego per servizi diversi dal reperimento di personale notiamo come si rileva una correlazione positiva fra un indice di utilizzo delle CPI per servizi supplementari e la spesa media annua in formazione per addetto. Lo stesso segno si osserva calcolando la correlazione fra l’indice di utilizzo di CPI e un indicatore di pratiche di organizzazione del lavoro, mirate a intervenire sulle modalità individuali di erogazione della prestazione lavorativa. Si evidenzia come le imprese maggiormente innovative sul piano delle strategie di intervento sulle modalità individuali di lavoro (formazione e organizzazione delle mansioni) sono quelle che usufruiscono in modo più intenso dei servizi supplementari per il lavoro offerti dai centri.

Questo fenomeno, congiuntamente con alcune considerazioni svolte nei paragrafi precedenti si presta a un’interpretazione interessante. Nelle sezioni precedenti si è visto come le imprese di dimensioni inferiori utilizzino i CPI per effettuare assunzioni di personale e trascurino, relativamente alle altre classi di impresa, il supporto che i CPI possono fornire per l’attivazione di tirocini. Discorso opposto vale per le grandi imprese che mostrano di apprezzare maggiormente il servizio relativo all’implementazione di tirocini. Questi ultimi possono essere concepiti come uno strumento per il monitoraggio del mercato del lavoro, resosi necessario per la crescita della domanda di lavoro qualificata. Poiché le grandi imprese sono anche quelle che manifestano una maggiore propensione alla formazione del personale, misurata in termini di percentuale di dipendenti sottoposti a processi di formazione formale, e all’adozione delle summenzionate strategie di organizzazione del lavoro si può affermare che le imprese che maggiormente intervengono sulla produttività individuale dei lavoratori siano anche quelle che presentano le esigenze più articolate in termini di gestione del fattore lavoro e, per questo motivo, necessitino di servizi per il lavoro che vadano oltre il semplice supporto nel reperimento di manodopera.

Queste considerazioni possono essere utili per indicare un possibile sentiero evolutivo per i CPI. I processi di cambiamento tecnico e organizzativo rendono sempre più complessa la fase di reperimento di manodopera qualificata, a tutti i livelli, per le imprese maggiormente innovative. Per queste ultime non è sufficiente un servizio che si limiti ad agevolare il reperimento di lavoratori dotati di qualifiche generiche. Per sostenere i processi di rafforzamento della produttività del lavoro è utile che i CPI intervengano con l’implementazione di strumenti che agevolino le imprese nel processo di monitoraggio del mercato del lavoro di profili professionali sempre più complessi e, talvolta, di non facile reperimento.

Page 51: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

85

Tab.6.15: Indici di correlazione

produttività utili canale di

reperimento CPI

indice utilizzo

ICT

indice innovazione tecnologiche

Indice utilizzo

CPI

% dipendenti con form.

form

% assunzioni con CPI

Spesa media

annua in formazione per addetto

Realizzazione pratiche in/out

sourcing

Indice pratiche

organizzative

R&S per

addetto R&S

Indice diff. Rep

comp.

produttività 1,000 ,693(**) ,060 ,177(*) ,257(**) ,162 ,287(**) -,315(*) ,304(**) ,119 ,154 ,175(*) ,201(*) ,259 utili ,693(**) 1,000 ,009 ,115 ,165 -,003 ,295(**) -,072 ,194(*) ,015 ,151 ,103 ,118 ,025 canale di reperimento CPI

,060 ,009 1,000 -,065 ,064 ,122 ,000 . ,009 ,095 ,124 ,109 ,071 ,188

indice utilizzo ICT ,177(*) ,115 -,065 1,000 ,269(**) ,078 ,149 -,037 ,248(**) ,215(**) ,170(*) ,380(**) ,365(**) ,220

indice innovazione tecnologiche

,257(**) ,165 ,064 ,269(**) 1,000 ,103 ,264(**) -,082 ,337(**) ,307(**) ,277(**) ,558(**) ,588(**) ,171

Indice utilizzo CPI ,149 ,099 ,147 -,022 ,114 1,000 ,152 -,160 ,216(**) ,028 ,178(*) ,029 ,086 ,078

% dipendenti con form. form.

,287(**) ,295(**) ,000 ,149 ,264(**) ,111 1,000 -,254 ,519(**) ,262(**) ,230(**) ,107 ,157 -,014

% assunzioni con CPI -,315(*) -,072 . -,037 -,082 -,063 -,254 1,000 -,188 ,109 -,231 -,069 -,028 -

,525(*) Spesa media annua in formazione per addetto

,304(**) ,194(*) ,009 ,248(**) ,337(**) ,236(**) ,519(**) -,188 1,000 ,283(**) ,289(**) ,240(**) ,299(**) ,283(*)

Realizzazione pratiche in/out sourcing

,119 ,015 ,095 ,215(**) ,307(**) -,001 ,262(**) ,109 ,283(**) 1,000 ,104 ,242(**) ,300(**) ,060

Indice pratiche organizzative

,154 ,151 ,124 ,170(*) ,277(**) ,114 ,230(**) -,231 ,289(**) ,104 1,000 ,173(*) ,188(*) ,010

R&S per addetto ,175(*) ,103 ,109 ,380(**) ,558(**) ,164(*) ,107 -,069 ,240(**) ,242(**) ,173(*) 1,000 ,959(**) ,120

R&S ,201(*) ,118 ,071 ,365(**) ,588(**) ,197(*) ,157 -,028 ,299(**) ,300(**) ,188(*) ,959(**) 1,000 ,101

Page 52: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

86

6.5 Una valutazione di sintesi

Dai risultati discussi in precedenza siamo in grado di arrivare ad alcune conclusioni importanti per quel che riguarda i canali di assunzione utilizzati dalle imprese intervistate e, soprattutto, per l’utilizzo che esse fanno dei centri per l’impiego della provincia di Ferrara o di altre province.

Anzitutto le imprese ferraresi per le loro assunzioni fanno affidamento principale sui curriculum vitae presentati al loro ufficio del personale o sulle conoscenze dirette dei potenziali candidati.

Una percentuale minore di imprese utilizza i servizi erogati da istituzioni quali le agenzie di collocamento, i centri di formazione e i centri per l’impiego.

Sono soprattutto le piccole e le medie imprese che si rivolgono a questi ultimi, mettendo in evidenza, fra le motivazioni di utilizzo, il fatto che forniscono servizi ad un costo ridotto, e che sono molto attivi con le aziende nella fase di monitoraggio delle candidature, per fornire loro assistenza nella valutazione delle caratteristiche individuali dei potenziali dipendenti.

A questo vantaggio segnalato dobbiamo però affiancare alcuni problemi riscontrati: la lentezza delle procedure, l’insufficienza di offerta in termini quantitativi, il fatto che le figure professionali proposte dai centri siano troppo generiche e poco specializzate. Chi necessita di figure particolarmente qualificate non riesce a trovarle tramite i centri per l’impiego provinciali, che sono maggiormente utilizzati per reperire figure associate a mansioni più comuni e standardizzate.

Per ciò che riguarda i servizi accessori occorre segnalare che all’incirca il 50% delle imprese intervistate dichiara di averne usufruito o sotto forma di tirocinio o per una consulenza amministrativa o per utilizzare il sistema SARE di invio telematico delle comunicazioni sui rapporti di lavoro.

In ogni caso è evidente che i centri pubblici per l’impiego scontano la concorrenza delle istituzioni private per il collocamento. Il limite essenziale palesatosi è da individuare nell’eccessiva genericità e nella scarsa specializzazione delle figure professionali proposte dai centri per l’impiego.

Le semplici analisi descrittive e di correlazione, discusse nelle sezioni precedenti, hanno enfatizzato l’esistenza di due diverse tipologie di utenti dei servizi per l’impiego. Da un lato vi sono le imprese, particolarmente quelle di piccola e media dimensione, che manifestano l’esigenza di servizi tradizionali di reperimento di manodopera, già pronta per l’ingresso in impresa. Dall’altro lato, vi sono le imprese maggiormente dinamiche, in termini di implementazione di strategie finalizzate al rafforzamento della produttività del lavoro, che manifestano l’esigenza di servizi più complessi di consulenza amministrativa e di supporto nell’attivazione di tirocini, per agevolare il monitoraggio del mercato del lavoro e il reperimento di manodopera qualificata.

Page 53: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

87

7. Cambiamenti organizzativi, innovazione tecnologica, ICT e performance economica

7.1 Introduzione

L’analisi delle correlazioni tra variabili è un primo stadio per la definizione di risultati statisticamente più robusti rispetto alla analisi descrittiva di indici per settore e dimensione.

L’analisi verrà presentata facendo riferimento agli indici medi (non disaggregati) di performance, e suddivisa in cinque parti:

(1) attività di formazione e performance; (2) innovazione organizzativa e performance; (3) innovazione tecnologica e performance; (4) innovazione tecno-organizzative e pratiche di addestramento; (5) intensità di ICT, high-performance practices, innovazioni tecnologiche e performance

economiche1.

Questa disamina è uno stadio preliminare al fine di testare varie ipotesi riguardanti il ruolo (in termini di significatività della correlazione) di performance drivers associati al nucleo delle attività innovative di natura tecno-organizzativa, alla formazione, e drivers legati ad altre pratiche definibili come high-performances. Tali ipotesi possono poi essere verificate in modo più approfondito con successive analisi di statistica multivariata.

7.2 Attività di formazione e performance

A proposito della relazione tra performance e attività di formazione, l’analisi può essere

compiuta sulla base dei diversi indici di training derivabili dall’indagine. Un indicatore di coverage (percentuale di addetti coinvolti in attività formative) risulta correlato

in modo molto significativo con le performance medie, ed in misura crescente dal primo al secondo più recente periodo osservato. Con l’eccezione della performance occupazionale, tale indice è positivamente e significativamente correlato con tutti gli indicatori di performance specifici rilevati2.

L’“impatto” della formazione3 in termini di presenza o meno di risorse proprie spese in attività formative (variabile binaria, spesa formazione 0-1 nella tab.7.1) risulta più attenuato, significativo per produttività ed investimenti, e per l’indice medio di performance. In questo caso è interessante notare come, relativamente agli indici di performance 2003-2004, la correlazione sia con la formazione sia con R&S sia positiva. Questo può riportare ad una certa complementarietà, da investigare ulteriormente con tecniche multivariate, tra i due drivers (si veda oltre per un’ulteriore analisi di correlazione tra formazione e R&S).

Infine, se si usa l’indicatore di spesa in formazione per addetto, si osserva che questo è significativamente correlato con tutti gli indici di performance, soprattutto fatturato, produttività e l’indice complessivo medio; non è significativa l’entità delle correlazioni con la dinamica delle performance.

Utilizzando invece i dati dell’indagine 2003 (si veda Crudeli, Guidetti, Mazzanti, 2004) relativi alla formazione, possiamo analizzare la relazione tra performance 2003-2004 ed attività di

1 Si nota che le correlazioni sono calcolate su una numerosità variabile, inferiore a 147 per la presenza di non risposte nelle varie domande. Il numero di non risposte non supera però mai le 15 unità. 2 Considerando il 2003-2004. In termini di variazione delle performance, invece, si correla significativamente solo con gli utili. Si veda la tab.7.1. 3 Il nesso causale potrebbe essere inteso anche in senso inverso, dalle performance alla formazione. Tale relazione è usualmente soggetta a problemi di potenziale endogenità delle due variabili.

Page 54: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

88

formazione nel periodo 2000-2002; si mitiga il problema, già notato, della potenziale endogeneità caratterizzante le due variabili. Due indicatori binari di training formale ed informale (presenza o meno di tali attività nelle imprese) mostrano (tab.7.2) correlazioni positive con le performance, ma significative solo per la variazione (media) delle performance dal 2000-2002 al 2003-2004. Abbastanza elevata, ma non significativa, è la correlazione di tali indici con le variabili di produttività.

Tab. 7.1: Performances, training

coverage Spesa

formazione 01

Spesa formazione per addetto

fatt-t Correlation Coefficient ,240(**) ,143 0,222072

Sig. (2-tailed) ,004 ,090 N 139 142

prod-t Correlation Coefficient ,287(**) ,235(**) 0,208195

Sig. (2-tailed) ,001 ,005 N 138 140

util-t Correlation Coefficient ,295(**) ,154 0,18336

Sig. (2-tailed) ,000 ,068 N 138 141

inv-t Correlation Coefficient ,356(**) ,268(**) 0,130958

Sig. (2-tailed) ,000 ,001 N 139 142

perf-ind-t Correlation Coefficient ,334(**) ,231(**) 0,22934

Sig. (2-tailed) ,000 ,005 N 141 144

DFATT Correlation Coefficient ,025 -,003 0,021594

Sig. (2-tailed) ,783 ,977 N 127 130

DPROD Correlation Coefficient ,013 ,102 0,097195

Sig. (2-tailed) ,882 ,251 N 126 128

DUTIL Correlation Coefficient ,192(*) ,046 0,069548

Sig. (2-tailed) ,032 ,606 N 125 128

DINV Correlation Coefficient ,143 ,222(*) 0,136735

Sig. (2-tailed) ,108 ,011 N 127 130 ** Correlation is significant at the 0.01 level (2-tailed). * Correlation is significant at the 0.05 level (2-tailed).

Page 55: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

89

Tab.7.2: Performance e attività di formazione 2000-2002

FORM INF FORM FOR

fatt-t Correlation Coefficient ,082 -,016 Sig. (2-tailed) ,330 ,852 N 142 142 prod-t Correlation Coefficient ,146 ,044 Sig. (2-tailed) ,084 ,603 N 140 140 util-t Correlation Coefficient ,128 ,092 Sig. (2-tailed) ,131 ,276 N 141 141 inv-t Correlation Coefficient ,081 ,054 Sig. (2-tailed) ,339 ,522 N 142 142 perf-ind-t Correlation Coefficient ,161 ,037 Sig. (2-tailed) ,054 ,656 N 144 144 ** Correlation is significant at the 0.01 level (2-tailed). * Correlation is significant at the 0.05 level (2-tailed).

Il risultato relativo alla relazione tra performance e formazione, pur positivo in generale, non

presenta quindi una robusta significatività per tutti gli indicatori di training utilizzati. Si rendono quindi necessarie ulteriori analisi multivariate della relazione tra performance e training. Sui dati di correlazione, si potrebbe inoltre osservare che, relativamente, non è tanto la presenza o meno di tali attività ad avere effetti significativi, ma l’intensità delle attività di addestramento, sia in termini di spesa per formazione formale sia in termini di percentuale di addetti coinvolti4. 7.3 Innovazione organizzativa e performance

Le pratiche di innovazione organizzativa analizzate riguardano alcune principali pratiche di

organizzazione del lavoro (circoli di qualità (QC), just in time (JIT), total quality management (TQM), teamworking (TM)), attività di outsourcing, e altre pratiche organizzative e di gestione delle risorse umane5. Queste pratiche sono definibili come high performance practices6.

Riguardo alle prime quattro pratiche citate, possiamo osservare che una influenza positiva, e sufficientemente significativa dal punto di vista statistico, sulle performance 2003-2004, emerge per il team working (per fatturato e per l’indice complessivo), just in time (produttività, utili e indice complessivo di performance), e TQM (investimenti)7. Nullo l’effetto di tali variabili, osservate nel periodo 2000-2004, sulla variazione delle performance (come generalmente si era osservato per il training).

4 Anche se rimane il potenziale problema di reverse causality tra training e performance. Relativamente alla relazione tra dimensione di impresa e attività formativa, non emerge, risultato abbastanza inusuale nella letteratura empirica, un segno positivo e significativo. 5 Domanda 2.4 del questionario. 6 Si tratta dell’insieme di pratiche che vanno a costituire l’indice sintetico di innovazione organizzativa. 7 Tale impatto sugli investimenti emerge, quando si utilizza un indice medio di adozione delle 4 pratiche. L’unica correlazione significativa è con la performance media 2003-2004 (tab.7.4 e 7.6).

Page 56: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

90

Invece, la presenza di un outsourcing di attività nel periodo 2000-2004 si correla positivamente con due indici di variazione delle performance (la variazione di produttività e l’indice medio di variazione), ma non con i livelli del 2003-2004. Riguardo ad high performance practices e outsourcing si veda la tab.7.3.

Come terzo indice di innovazione organizzativa si utilizza un indicatore medio (additivo rispetto alle diverse pratiche) delle dieci pratiche di gestione e organizzazione del fattore lavoro contenute nella domanda 2.4 (tab.7.4). In questo caso, le correlazioni sono positive riguardo la produttività, gli investimenti e l’indice medio complessivo. Non significative, ancora, le correlazioni con le variazioni delle performance.

Tab. 7.3: Performance e pratiche organizzative

QC01 TW01 JIT01 TQM01 OUT01 fatt-t Correlation

Coefficient -,034 ,189(*) ,166 ,083 ,078

Sig. (2-tailed) ,693 ,028 ,056 ,338 ,362 N 135 135 133 136 139 prod-t Correlation

Coefficient ,060 ,167 ,203(*) ,069 ,130

Sig. (2-tailed) ,488 ,053 ,019 ,425 ,130 N 135 135 133 136 137 util-t Correlation

Coefficient -,018 ,101 ,218(*) ,028 -,003

Sig. (2-tailed) ,832 ,247 ,012 ,746 ,976 N 134 134 132 135 138 inv-t Correlation

Coefficient ,066 ,130 ,098 ,301(**) ,106

Sig. (2-tailed) ,447 ,132 ,263 ,000 ,216 N 135 135 133 136 139 perf-ind-t Correlation

Coefficient ,003 ,176(*) ,216(*) ,134 ,099

Sig. (2-tailed) ,970 ,040 ,012 ,118 ,245 N 137 137 135 138 141 DFATT Correlation

Coefficient -,178(*) -,009 -,010 -,180(*) ,112

Sig. (2-tailed) ,049 ,923 ,909 ,044 ,209 N 123 124 122 125 127 DPROD Correlation

Coefficient -,105 ,025 ,062 -,050 ,222(*)

Sig. (2-tailed) ,249 ,780 ,500 ,578 ,013 N 123 124 122 125 125 DUTIL Correlation

Coefficient -,158 -,136 ,044 -,111 ,136

Sig. (2-tailed) ,083 ,136 ,634 ,221 ,129 N 121 122 120 123 125 DINV Correlation

Coefficient -,073 -,020 -,078 ,010 ,095

Sig. (2-tailed) ,423 ,824 ,392 ,912 ,289 N 123 124 122 125 127

** Correlation is significant at the 0.01 level (2-tailed). * Correlation is significant at the 0.05 level (2-tailed).

Page 57: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

91

Tab.7.4: Performance e indici di pratiche organizzative inno-practice1 ind1-org fatt-t Correlation Coefficient ,109 ,069 Sig. (2-tailed) ,200 ,414 N 141 142 prod-t Correlation Coefficient ,140 ,205(*) Sig. (2-tailed) ,098 ,015 N 140 140 util-t Correlation Coefficient ,094 ,105 Sig. (2-tailed) ,272 ,215 N 140 141 inv-t Correlation Coefficient ,241(**) ,283(**) Sig. (2-tailed) ,004 ,001 N 141 142 perf-ind-t Correlation Coefficient ,159 ,171(*) Sig. (2-tailed) ,058 ,040 N 143 144 ** Correlation is significant at the 0.01 level (2-tailed). *Correlation is significant at the 0.05 level (2-tailed).

Nel complesso, il quadro delle correlazioni tra performance e innovazioni organizzative è eterogeneo: diverse pratiche si associano positivamente a diversi indici di performance; la correlazione con l’indice medio di performance è comunque generalmente positiva. Come sopra per la formazione, l’utilizzo di un indice di “intensità” dell’adozione di tali pratiche (rispetto a indici discreti), sia per le quattro pratiche (TQM, JIT, TW, QC) della domanda 2.2, sia per le dieci della domanda 2.4, presenta valori più significativi delle correlazioni.

Si nota come, in modo parzialmente controintuitivo, le correlazioni tra tali indici/proxy di cambiamento organizzativo e le performance sia minore nella congiuntura economica 2003-2004 rispetto al triennio 2000-2002, per il quale si osservano valori più significativi di tali correlazioni.

7.4 Innovazione tecnologica e performance

Nel campo dell’innovazione tecnologica possiamo focalizzarci sulle relazioni esistenti tra performance ed indicatori di R&S ed output innovativo. Si faccia riferimento alla tab.7.5 e tab.7.6 per un quadro delle correlazioni discusse.

Nel primo caso (R&S e performance), la correlazione è statisticamente significativa per gli indicatori di produttività (sia sui livelli 2003-2004 sia presi nelle variazioni tra periodi) e per gli investimenti, nonché per l’indice medio di performance 2003-2004. E’ da rilevare però che la correlazione è significativa solo se si utilizza un indice dicotomico di R&S (presenza/assenza di risorse proprie spese, tab.7.5); utilizzando la spesa per addetto la correlazione è positiva ma meno robusta.

La rilevanza della R&S si evidenzia quindi nel discreto più che nel continuo: ciò che conta è la presenza o meno di attività di R&S, non tanto l’ammontare di spesa per addetto, a differenza di quanto rilevato per la formazione. Si ha, in termini più tecnici, una sorta di selection bias; vi è maggiore differenza, per quello che riguarda la relazione con le performance, tra imprese che investono e non investono, che tra quelle che investono meno o più in R&S, anche se la correlazione tra spesa e performance 2003-2004 è comunque positiva. Questo risultato è di rilevanza anche per le politiche di incentivazione e supporto delle attività di innovazione/R&S; potrebbe essere più efficace, relativamente, supportare le imprese attualmente senza R&S, piuttosto che incentivare incrementi di R&S.

Page 58: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

92

Nel secondo caso (relazione tra performance media ed output di innovazione), utilizzando l’indice sintetico INNO-TECH (innovazione di processo/prodotto-radicali/incrementali), si nota che questa è positiva ed oltre la soglia di significatività statistica (tab 7.6).

Infine, la tipica relazione analizzata nella letteratura empirica sull’innovazione, tra R&S ed output tecnologici (INNO-TECH), emerge positiva e significativa, per entrambi i periodi analizzati. (tab 7.6). Riassumendo, il nesso causale tra R&S e output innovativo è robusto in senso statistico, così come le relazioni tra dinamiche innovative e performance economiche8.

Tab. 7.5: Performances e R&S

R&S01

fatt-t Correlation Coefficient ,051

Sig. (2-tailed) ,550 N 142

prod-t Correlation Coefficient ,201(*)

Sig. (2-tailed) ,017 N 140

util-t Correlation Coefficient ,118

Sig. (2-tailed) ,165 N 141

inv-t Correlation Coefficient ,224(**)

Sig. (2-tailed) ,007 N 142

perf-ind-t Correlation Coefficient ,177(*)

Sig. (2-tailed) ,034 N 144

DFATT Correlation Coefficient -,009

Sig. (2-tailed) ,922 N 130

DPROD Correlation Coefficient ,178(*)

Sig. (2-tailed) ,044 N 128

DUTIL Correlation Coefficient ,017

Sig. (2-tailed) ,846 N 128

DINV Correlation Coefficient ,107

Sig. (2-tailed) ,226 N 130

** Correlation is significant at the 0.01 level (2-tailed). * Correlation is significant at the 0.05 level (2-tailed).

8 L’indice INNO-TECH-TOT, che include sia input sia output innovativi, presenta una correlazione ancora più significativa con le performance 2003-2004. Il fatto che le correlazioni siano più elevate per il periodo 2003-2004 rispetto al periodo 2000-2002 è rilevante, poiché nel primo caso la correlazione ha un carattere concettualmente più significativo, essendo la dinamica innovativa sul 2000-2004 e le performance sul periodo 2003-2004. Non sussistendo completa sincronia temporale, il nesso causale innovazione performance può emergere in modo più chiaro.

Page 59: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

93

Tab.7.6: Coefficienti di correlazione

Dimensione

impresa (addetti 2004)

Dimensione impresa

(addetti 2003)

Perfromance 2003-2004

Perfromance 2000-2002

Livelli gerarchici divisioni Inno_Practice 1 Esternalizzazioni

Pratiche innovative organiz. del lavoro

(Ind_1_Org)

% Addetti con formazione

Innovazione organizzativa (Ind_4_Org)

Collaborazioni innovazione

Dimensione impresa (addetti 2004) 1,000 0,997 0,161 0,122 -0,054 0,175 0,078 0,111 0,085 0,157 0,147

Dimensione impresa (addetti 2003) 1,000 0,155 0,118 -0,056 0,168 0,075 0,113 0,082 0,153 0,149

Perfromance 2003-2004 1,000 0,246 0,164 0,175 0,120 0,158 0,350 0,303 0,239

Perfromance 2000-2002 1,000 0,208 0,217 0,007 0,291 0,246 0,296 0,066

Livelli gerarchici divisioni 1,000 0,141 -0,124 0,201 0,059 0,075 0,112

Inno_Practice 1 1,000 0,231 0,461 0,352 0,695 0,406 Esternalizzazioni 1,000 0,162 0,196 0,517 0,182

Pratiche innovative organiz. del lavoro (Ind_1_Org) 1,000 0,363 0,730 0,420

% Addetti con formazione 1,000 0,768 0,305

Innovazione organizzativa (Ind_4_Org) 1,000 0,485

Collaborazioni innovazione 1,000

Spesa R&S per Add.

Innovazione tecnologica (INNO_TECH)

Innovazione tecnologica (INNO_TECH_TOT)

Relazioni industriali (Rel_Ind_2)

Strumenti ICT

Attività ICT

Ruolo ICT

Sistemi ICT gestione impresa

Dipendenti ICT

Indice ICT (Ind_7)

Page 60: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

94

Tab.7.6: Coefficienti di correlazione (segue…)

Spesa R&S per Add.

Innovazione tecnologica (INNO_TECH)

Innovazione tecnologica (INNO_TECH_TOT)

Relazioni industriali (Rel_Ind_2) Strumenti ICT Attività ICT Ruolo ICT

Sistemi ICT gestione impresa

Dipendenti ICT Indice ICT (Ind_7)

Dimensione impresa (addetti 2004) -0,075 0,284 0,233 0,385 0,122 0,162 -0,023 0,163 0,157 0,191

Dimensione impresa (addetti 2003) -0,075 0,273 0,224 0,385 0,115 0,151 -0,025 0,157 0,152 0,182

Perfromance 2003-2004 0,144 0,223 0,281 0,201 0,207 0,140 -0,008 0,106 0,172 0,208 Perfromance 2000-2002 0,127 0,201 0,186 0,139 0,058 0,180 0,033 0,173 0,085 0,158

Livelli gerarchici divisioni 0,046 0,073 0,102 -0,128 0,222 0,213 0,230 0,091 0,129 0,234 Inno_Practice 1 0,014 0,384 0,403 0,204 0,241 0,431 0,027 0,427 0,200 0,405

Esternalizzazioni -0,026 0,241 0,215 0,197 0,225 0,321 0,033 0,130 0,163 0,268

Pratiche innovative organiz. del lavoro (Ind_1_Org) 0,185 0,321 0,428 0,210 0,312 0,441 0,130 0,539 0,170 0,468

% Addetti con formazione -0,071 0,270 0,254 0,240 0,130 0,253 -0,008 0,279 0,059 0,210

Innovazione organizzativa (Ind_4_Org) 0,036 0,435 0,469 0,327 0,301 0,500 0,058 0,509 0,201 0,469

Collaborazioni innovazione 0,265 0,415 0,766 0,184 0,190 0,340 0,052 0,415 0,231 0,377

Spesa R&S per Add. 1,000 0,217 0,564 -0,175 0,168 0,144 0,149 0,225 0,058 0,205 Innovazione tecnologica

(INNO_TECH) 1,000 0,827 0,175 0,260 0,373 0,104 0,407 0,326 0,453

Innovazione tecnologica (INNO_TECH_TOT) 1,000 0,133 0,291 0,422 0,131 0,487 0,309 0,497

Relazioni industriali (Rel_Ind_2)

1,000 0,1434 -0,004 -0,034 0,155 0,273 0,210

Strumenti ICT 1,000 0,562 0,406 0,366 0,291 0,744 Attività ICT 1,000 0,375 0,595 0,278 0,774 Ruolo ICT 1,000 0,124 0,148 0,490

Sistemi ICT gestione impresa

1,000 0,202 0,685

Dipendenti ICT 1,000 0,679

Indice ICT (Ind_7) 1,000

Page 61: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

95

7.5 Innovazione tecno-organizzativa e pratiche di addestramento

Come ulteriore disamina, è possibile considerare il grado di correlazione tra i vari drivers delle performance: formazione, R&S ed output tecnologico di processo e prodotto, ed infine le pratiche organizzative e di gestione delle risorse umane. La verifica dell’effettiva correlazione, o complementarietà9, di questi drivers è rilevante non solo sul piano teorico, ma anche su quello delle politiche sull’innovazione e sulla formazione (Mohnen, Roller, 2005).

I successivi punti A, B, C commentano la significatività statistica relativamente a: innovazione tecnologica/organizzativa, training/innovazione organizzativa, training/innovazione tecnologica.

A. Le correlazioni osservate tra R&S, come spesa per addetto, e pratiche organizzative (indici)

non sono significative, eccetto l’indice di innovazione organizzativa relativo alla domanda 2.4 del questionario. Mentre la correlazione è significativa, relativamente a tutti gli indici di innovazione organizzativa, con l’indicatore discreto di R&S. Come per le performance, l’impatto della R&S emerge maggiormente nel discreto rispetto al continuo (tab. 7.6 e tab.7.7).

Sul versante dell’output innovativo, si nota una serie di elevate correlazioni per tutti gli indicatori organizzativi (l’indice delle pratiche di organizzazione e gestione delle risorse umane10, l’indice di in- e out-sourcing, l’indice delle pratiche di organizzazione del lavoro11) con l’indice tecnologico INNO-TECH; la significatività aumenta ulteriormente se si utilizza INNO-TECH-TOT, che include anche la R&S e le relazioni tra le imprese ed istituzioni ai fini dell’innovazione tecnologica (tab.7.1).

B. Le correlazioni tra attività formativa e le pratiche organizzative sono elevate, sia

considerando la spesa per addetto sia l’indice di coverage (tab.7.1 e tab.7.7). Valori molto elevati si osservano per le correlazioni relative agli indici delle pratiche di organizzazione e gestione delle risorse umane e delle pratiche di organizzazione del lavoro; in questo caso, seppure con valori meno elevati, anche le imprese caratterizzate da in- e out-sourcing sono più dedite agli investimenti in formazione.

Nel complesso, i nessi tra attività formative e pratiche organizzative sono molto significativi; anche considerando gli indicatori binari di formazione formale ed informale derivanti dall’indagine 2003, i valori delle correlazioni sono decisamente elevati, soprattutto per la formazione formale (tab.7.8).

Tab.7.7: pratiche organizzative, formazione e R&D

coverage Spesa formazione 01 R&S01

Spearman's rho inno-practice1 Correlation Coefficient ,390(**) ,470(**) ,231(**)

Sig. (2-tailed) ,000 ,000 ,005 N 143 146 145

ind1-org Correlation Coefficient ,418(**) ,440(**) ,233(**)

Sig. (2-tailed) ,000 ,000 ,005 N 144 147 146 ** Correlation is significant at the 0.01 level (2-tailed).

9 Una disamina esaustiva della complementarietà è però possibile solo in un ambito multivariato. 10 Relativo alla domanda 2.4. 11 Pratiche QC, TW, TQM, JIT.

Page 62: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

96

Tab.7.8: pratiche organizzative e attività di formazione nel 2000-2002

FORM-INF FORM-FOR

Spearman's rho inno-practice1 Correlation Coefficient ,214(**) ,241(**)

Sig. (2-tailed) ,009 ,003 N 146 146

inno-practice2 Correlation Coefficient ,234(**) ,280(**)

Sig. (2-tailed) ,004 ,001 N 146 146

ind1-org Correlation Coefficient ,215(**) ,340(**)

Sig. (2-tailed) ,009 ,000 N 147 147

ind2-org Correlation Coefficient ,248(**) ,347(**)

Sig. (2-tailed) ,002 ,000 N 147 147

** Correlation is significant at the 0.01 level (2-tailed). * Correlation is significant at the 0.05 level (2-tailed).

C. È’ interessante esaminare anche le correlazioni esistenti tra variabili di formazione e di R&S,

entrambi teoricamente input primari della performance economica complessiva (attraverso incrementi della produttività). Si veda la tab.7.9 che sintetizza il quadro delle relazioni tra variabili di training e di innovazione tecnologica.

Considerando l’indice di training coverage, questo risulta non significativamente correlato con la spesa in R&S, e debolmente con la variabile R&S binaria (presenza di R&S)12. Utilizzando l’indice binario di spesa in formazione (spesa in formazione formale dell’impresa), le correlazioni aumentano di significatività; molto significativa la relazione tra spesa in R&S e spesa in formazione prese come variabili dicotomiche. Infine, pur essendo positive, anche le correlazioni tra spesa in formazione per addetto e le variabili di R&S (binaria e continua) non sono significative. Nel complesso, sembra emergere una certa indipendenza tra R&S e attività di formazione, eccetto il caso in cui si specificano indici discreti (binari). Ancora, ciò che conta a livello di complementarità non è l’intensità dell’investimento ma la presenza di R&S e formazione.

Infine, l’output tecnologico appare significativamente correlato con il training, soprattutto con la percentuale di addetti coinvolti e con la variabile binaria (risorse proprie investite in formazione).

Il quadro delle relazioni tra training e innovazione tecnologica, pur con molti nessi significativi, appare meno omogeneo rispetto alle relazioni tra training e innovazioni organizzative.

I risultati sopra esposti nei punti A, B, C possono portare alla seguente sintesi. La presenza di

R&S, ma non la spesa per addetto, si correla positivamente con attività di formazione e di gestione organizzativa dell’impresa. Attività di formazione e pratiche organizzative sono tra loro fortemente correlate, per tutti le proxy considerate, e si confermano fattori integrati di una strategia innovativa di investimento in risorse umane e di riorganizzazione delle pratiche organizzative, di carattere più innovativo, che coinvolgono direttamente il fattore lavoro.

12 Tab.7.6.

Page 63: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

97

Tab.7.9: Innovazione tecnologica e attività di formazione nel 2000-2002

coverage

spesa formazione

10

spesa per addetto

formazione R&S(01)

spesa R&S per addetto

indice innovazione tecnologica

coverage 1 spesa formazione 10 0,428818 1 spesa per addetto formazione 0,27795 0,514029 1 R&S(01) 0,136349 0,386244 0,130796 1 spesa R&S per addetto -0,0674 0,139476 0,092829 0,43446 1 Indice innovazione tecnologica 0,282363 0,342602 0,208704 0,556036 0,215999 1 7.6 Intensità di ICT, high-performance practices, innovazione tecnologica e performance

economiche

Il ruolo svolto delle tecnologie ICT in relazione alle performance13, guardando la tab.7.6, è significativo nel caso del (più semplice) indice di strumenti utilizzati dall’impresa (dalla posta elettronica al sito web), per l’indice sintetico complessivo di ICT (strumenti, attività, ruolo ICT, gestione, dipendenti) e, in misura minore, relativamente alla percentuale di addetti che usano tali tecnologie. Singolarmente, invece, le variabili che si riferiscono al ruolo e alle attività supportate dalle ICT non si correlano con le performance. Il legame tra ICT e performance, nella direzione ICT

performance, è tuttavia da analizzarsi in modo integrato ai nessi esistenti tra innovazioni tecno-organizzative, performance e ICT, che emergono in un quadro più generale. Non è questo infatti un legame di tipo “diretto”, e data la pervasività di tali tecnologie, quando adottate in modo integrato alle strategie di impresa, è da esaminarsi, ancora più che per altre dinamiche tecnologiche, unitamente all’effetto di altri drivers.

Riassumendo, si ricorda che, per quanto riguarda il nesso tra performance e ICT, la sezione 5 concludeva che le buone performance del 2000-2002 sembrano alla base delle scelte di adozione delle ICT. La scelta di adozione delle ICT sembra condizionata dalla redditività dell’impresa. Al contempo, l’adozione di tecnologie di rete, associata a scelte di innovazione sia organizzativa che tecnologica, porta l’impresa a far registrare performance economiche superiori anche negli anni più recenti, ma con un effetto che non può esser disgiunto da quello di altri fattori.

Infatti, la correlazione tra le diverse variabili di ICT (strumenti, attività, ruolo ICT, tecnologie di gestione di impresa, percentuale di addetti coinvolti nell’uso delle ICT) e indicatori sintetici di innovazione tecnologica (sia di input sia di output, con un legame maggiore con gli indici di output), organizzativa, e di attività esterna di collaborazione a fini innovativi (networking)14 è generalmente positiva. Molto significativa, sempre con segno positivo, la relazione tra attività legate all’ICT, le high-performance practices (TQM, QC, JIT, TW) e l’outsourcing di attività15.

Si rileva (vedi anche sezione 5) che le correlazioni confermano come il cambiamento organizzativo risulta essere il comportamento maggiormente compresente con un uso evoluto di tecnologie di rete e di sistemi supportati da ICT. I nessi più forti tra potenziali drivers (complementari) sono quindi tra innovazioni organizzative, ICT e pratiche organizzative, dinamiche che, se adottate in modo estensivo, non possono che correlarsi positivamente nella trasformazione delle strategie organizzative di impresa, con il capitale umano fattore centrale.

La relazione positiva e generalmente molto significativa tra variabili di innovazione tecnologica, organizzativa ed ICT (tab.7.6), si configura quindi come un elemento aggiuntivo, rispetto alle analisi presentate sopra, dei possibili nessi tra drivers e performance di impresa. Come notato più volte, solo un’analisi multivariata può riuscire a fornire un quadro di legami statistici tra le variabili 13 Come negli altri casi, non è possibile individuare un nesso causale. 14 Si veda anche la sezione 5 del rapporto. 15 Eccetto l’indice che cattura il “ruolo” svolto dalle ICT nell’impresa.

Page 64: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

98

più chiaro e robusto, nel quale possono emergere anche le complementarietà tra vari fattori organizzativi, di gestione delle risorse umane e tecnologici alla base delle performance.

Tab.7.10: ICT, produttività del lavoro e redditività dell’impresa

Produttività 2003-2004

Utili 2003-2004

Performance 2003-2004

Variazione produttività tra periodi

Variazione utili

tra periodi Indice adozione innovazioni ICT 0,145 0,171 0,202 0,232 0,092

Indice attività svolte con ICT 0,135 0,149 0,182 0,164 -0,004

Indice ruolo ICT -0,036 -0,066 -0,004 0,110 -0,009 Indice sistemi di gestione e integrazione di rete 0,132 0,026 0,121 0,055 -0,100

Si presenta inoltre una disamina più approfondita della relazione tra performance dell’impresa e vari indicatori di adozione e gestione delle innovazioni ICT (si veda la sezione 5).

Si esamina qui la relazione con le performance relative a produttività del lavoro ed utili, in modo da identificare eventuali legami con variabili (quale la produttività) contigue alla adozione di pratiche innovative di natura tecno-organizzativa ed ICT, e con variabili finanziarie (utili), influenzate anche da altre determinanti, in parte meno vicine alla struttura produttiva ed organizzativa dell’impresa. La tab.7.10 evidenzia la relazione sia tra i vari indicatori ICT utilizzati nella sezione 5 e la performance del periodo 2003-2004, sia tra ICT e la variazione tra i periodi osservati degli indici di produttività e utili.

A livello di performance complessiva esiste una relazione positiva con tre degli indici utilizzati, come già osservato, ma sufficientemente significativa solo per l’indice di adozione e l’indice di attività svolte.

L’indice di adozione di attività svolte è quello maggiormente legato in senso positivo con le performance, pur essendo, notiamo, quello meno complesso, sintetizzando l’adozione di pratiche ICT, e non la loro integrazione/gestione nelle attività di impresa. Il risultato è perciò da considerarsi parzialmente positivo, ed inoltre è possibile che in questo caso la relazione causale, non testabile, sia più nella direzione performance adozione ICT.

La stessa relazione con le performance emerge se consideriamo il secondo indice, relativo alle attività svolte con le tecnologie ICT.

È da notare che, sul piano delle variazioni di performance, elemento forse più rivelante nelle analisi dei legami tra innovazioni e performance, è evidente che le tecnologie ICT si correlano maggiormente con l’indicatore di produttività rispetto a quello finanziario. Questo confermerebbe l’ipotesi che le tecnologie ICT sono elemento integrato con le altre pratiche tecno-organizzative nel mutare sia la organizzazione complessiva dell’impresa e incrementare, con complementari investimenti in capitale umano, sia la produttività dei fattori.

L’indice quantitativo ruolo ICT, che sintetizza il ruolo svolto dall’uso del sito web e delle tecnologie di rete nella impresa, non è invece correlato significativamente con le performance, eccetto un debole legame positivo con la produttività. Questo risultato è a dimostrazione del fatto che, pure essendo cruciale il ruolo svolto, unitamente all’adozione delle ICT, nelle imprese esaminate la quota di agenti che integrano compiutamente tali tecnologie nelle strategie di impresa in modo estensivo è limitato, non ripercuotendosi quindi sulle performance. Come notato nella sezione 5, infatti, la percezione di questa potenzialità fra le imprese del campione nella provincia di Ferrara è limitata ad un gruppo ristretto di imprese.

Infine, legami di una certa significatività emergono con le performance per l’indicatore relativo ai sistemi di gestione e integrazione di rete, con indici di correlazione che sono superiori nel

Page 65: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

99

complesso rispetto al caso precedente, e significativi per produttività 2003-2004 (ed anche performance complessiva)16.

7.7 Una valutazione di sintesi La presente sezione ha esaminato le relazioni esistenti tra le performance delle imprese e i vari

potenziali drivers delle stesse: attività di innovazione tecnologica ed high-performance practices, ovvero pratiche organizzative, training ed ICT. La tabella seguente (tab.7.11) presenta una sintesi dei risultati relativi alle varie ipotesi riguardanti il ruolo (in termini di significatività della correlazione) dei performance drivers associati al nucleo delle attività innovative di natura tecno-organizzativa e performance driver quali la formazione. Inoltre riassume la relazione esistente tra i vari potenziali performance drivers qui analizzati: attività di innovazione tecnologica, organizzativa, attività di formazione, ICT.

Si delinea un insieme di nessi17 che possiamo così sintetizzare. Le attività di formazione, nelle varie modalità rilevate di presenza ed intensità delle stesse,

emergono come fattore molto correlato con le varie performance, specifiche e medie. Questo vale in misura minore per le pratiche organizzative, anche se gli indici di intensità sono associati a correlazioni di significatività non elevata, ma comunque statisticamente rilevante.

Inoltre, gli indicatori di R&S e output innovativo sono driver, o fattori, significativamente associati alle performance.

Infine, il ruolo delle ICT si rivela strettamente integrato alle dinamiche innovative, soprattutto a quelle di cambiamento organizzativo, all’interno di strategie che vedono gli investimenti in capitale umano come elemento cruciale. Il legame con le dinamiche tecnologiche è pure forte.

L’aggiunta delle ICT quale elemento di cambiamento rende più significativo il quadro dei drivers sottostanti le performance, estendendo i ragionamenti sulle strategie innovative di impresa, sulla relazione tra diversi investimenti innovativi e sulle politiche pubbliche a sostegno dell’innovazione all’interno delle imprese, tramite incentivi finalizzati ad affrontare le criticità negative evidenziate nelle analisi, associate a fattori settoriali e dimensionali, e delle infrastrutture18, di carattere istituzionale e tecnologico, sulle quali le imprese possono implementare le loro strategie innovative.

Nel complesso, le performance delle imprese sono certamente correlate con l’adozione di tali pratiche innovative e con gli investimenti nel cambiamento organizzativo e tecnologico, e nel capitale umano. Solamente una disamina quantitativa più approfondita, di natura multivariata, può aggiungere informazioni sulla significatività dei singoli legami tra le variabili. Rimane in ogni modo complesso, anche in un tale ambito, discernere la natura delle direzioni causali tra i vari fattori. L’analisi qui presentata, che si avvale di una base dati ricca di informazioni sulle innovazioni delle imprese, non facilmente reperibili e disponibile né a livello nazionale ma anche europeo, è quindi già indicativa di come le strategie volte a migliorare la performance delle imprese siano basate sull’adozione congiunta di diverse pratiche innovative, che hanno come perno un investimento estensivo e continuo nel fattore lavoro, ai fini di incrementare la produttività dei

16 Questa relativa maggiore correlazione potrebbe dipendere dal fatto che tali sistemi gestionali sono presenti in modo più esteso nelle imprese metalmeccaniche e di maggiore dimensione, le quali tendenzialmente, e soprattutto nei livelli 2003-2004, si associano a maggiori performance. L’uso più innovativo delle ICT può estrarre come variabile driver delle performance di questo nucleo di imprese, pur rimanendo sempre aperta la possibilità di un impatto delle performance sulle decisioni strategiche relative alle ICT. 17 Si ricorda che, data la parziale diacronia tra performance (2004-2003) e drivers (2000-2004), i nessi di correlazione sono più robusti in senso casuale per le innovazioni tecno-organizzative. Training e performance sono invece rilevati sul 2002-2004 e 2003-2004. 18 Investimenti che, per gli elevati costi fissi e la necessità conseguente di cooperare ai fini dell’investimento, sono di diffide realizzazione per i privati. Rimane tuttavia rilevante, come notato, il supporto pubblico alle attività di networking, elemento imprescindibile di input per le innovative.

Page 66: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

100

fattori. Emerge anche un ruolo decisivo dell’agente pubblico nel modificare il quadro strutturale delle condizioni, in termini di incentivi (per l’innovazione e la cooperazione) e di investimenti territoriali. Azioni che possono essere informate dall’evidenza empirica qui presentata, che ha sottolineato e discusso i punti di forza e le criticità negative della performance delle imprese ferraresi.

Page 67: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

101

Tab.7.11: Relazioni tra drivers e performance

High-performance

practices (organizzative)

Innovazione tecnologica Innovazione ICT Relazioni industriali Performance economiche

Formazione - Correlazione

significativa di segno positivo (elevata)

- Correlazione positiva, la significatività dipende dalle

variabili utilizzate - Evidenza non univoca con

R&S, la significatività dipende dalle variabili utilizzate

- Correlazioni positive tra dipendenti con formazione e adozione, ruolo ed

indice sintetico di ICT

- Correlazioni significative con quota addetti in

formazione

- Correlazione positiva con indicatori di performance

medi e specifici

High-performance

practices (organizzative)

- Relazione non significativa se si utilizza la spesa in R&S,

significativa se si considera la presenza di R&S

- Correlazioni generalmente significative di segno positivo

con gli output innovativi

- Correlazioni molto significative di segno positivo tra ICT e

cambiamenti organizzativi

- Correlazione positiva con vari indici di cambiamento

organizzativo ed adozione di HPP

- Correlazione positiva con indice complessivo di

innovazione organizzativa

- Correlazione positiva per TW e JIT, e l’indice di

innovazione nelle pratiche gestione risorse umane, sull’indicatore medio di

performance

Innovazione tecnologica

- Correlazioni significative di segno positivo per vari indicatori di ICT ed

inno tecnologica - Correlazioni positive spese R&S per addetto e adozione strumenti, sistemi ed indice sintetico di ICT

- Correlazione significativa di segno positivo con

l’indice complessivo di innovazione tecnologica,

- Correlazione con l’output innovativo e con

collaborazioni tra imprese per sviluppo innovazione

- Correlazione significativa di segno positivo

Innovazione ICT

- Correlazioni significative positive con attività, sistemi

di gestione - Correlazioni positive con

indice complessivo ICT

- Correlazioni significative di segno positivo per

strumenti adottati ed indice complessivo

Relazioni industriali

- Correlazioni positive con l’indice complessivo di

performance, con discrimine la

presenza/assenza coinvolgimento/non coinvolgimento RSU

Page 68: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

102

Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara

Note conclusive 1. Introduzione

In queste note conclusive intendiamo sintetizzare alcuni dei risultati principali scaturiti dalla

ricerca e segnalare alcune prospettive di analisi che la presente indagine suggerisce. La discussione che segue tenderà a fornire le risposte ai quesiti che ci siamo posti nella fase di progettazione dell’indagine e che sono stati sintetizzati nell’introduzione e sommario. Precederà tale illustrazione, un esame delle performance economiche delle imprese e delle recenti dinamiche occupazionali che hanno caratterizzato le stesse.

Come premessa, intendiamo segnalare che le considerazioni che seguono si fondano su un

insieme informativo caratterizzato da una alta rappresentatività delle imprese rispondenti rispetto alla popolazione, per dimensione in termini di addetti e per settore economico di appartenenza, e ciò garantisce anche una elevata robustezza statistica dei dati elaborati dalle interviste effettuate.

La numerosità delle imprese intervistate, pur minore rispetto alle 243 imprese dell’indagine 2003, rimane elevata e sufficiente per garantire robustezza ad analisi descrittive finalizzate ad analizzare effetti settoriali e dimensionali su performance e dinamiche innovative, oltre che a livello di aree territoriali1. Inoltre, la rappresentatività del nucleo di imprese intervistate è alta, con minime distorsioni rispetto alla popolazione di riferimento.

Questi due aspetti consentono un’analisi descrittiva certamente affidabile dal punto di vista statistico; inoltre, le informazioni raccolte potranno essere utilizzate per ulteriori analisi quantitative più avanzate dal punto di vista metodologico, da realizzare in futuri lavori.

Inoltre, ricerche ulteriori si potranno basare su una significativa disponibilità ad interviste future da parte delle imprese (78%), le quali possono considerasi molto rappresentative della popolazione complessiva, per settore e dimensione. 2. Le performance economiche delle imprese e le dinamiche occupazionali

La rilevazione delle performance economiche delle imprese (occupazione, produttività del lavoro, utili, fatturato, investimenti) è stata focalizzata sui due periodi 2000-2002 e 2003-2004.

Sul versante occupazionale si registra un calo tendenziale tra il 2003 ed il 2004, che risulta maggiore se si confrontano i dati al 2002 (indagine 2003) con quelli del 2004 (ultimo dato rilevato, nel 2005).

I cali più rilevanti si osservano tra il 2003- ed il 2004 per le piccole imprese, dai 20 a 49 addetti, mentre le crescite delle medie imprese (50-99 addetti), soprattutto nei servizi di mercato, e delle grandi imprese (oltre 99 addetti), in particolare del metalmeccanico, non compensano appieno tali perdite.

La perdita occupazionale risulta rilevante tra il 2002 e il 2004, pari in media a 4 addetti per impresa, con rilevanti diminuzioni occupazionali non solo nelle piccole imprese ma anche tra le grandi imprese, e con eccezioni positive per le medie e grandi imprese dei servizi di mercato. 1 Le relative tabelle basate sulla distinzione della provincia di Ferrara in 5 aree territoriali (Ferrara città, Basso Ferrarese, Alto Ferrarese, Copparo, Argentano portuense) sono contenute nell’Allegato 1 del rapporto e non vengono qui discusse.

Page 69: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

103

Sul versante delle performance economico-finanziarie, si registra una dinamica negativa nel

2003-2004 per la redditività aziendale, mentre fatturato, produttività ed investimenti appaiono in leggera crescita.

Tuttavia, il peggioramento rispetto al triennio 2000-2002 caratterizza tuttavia tutti gli indicatori di performance considerati. Nel complesso, il valore dell’indicatore sintetico si dimezza tra i due periodi.

Disaggregando per dimensione d’impresa e settore produttivo, il peggioramento delle performance medie tra il 2000-2002 ed il 2003-2004 è evidente per la generalità delle sotto classi, con picchi negativi per le piccole imprese - dell’altra industria in particolare – e per le grandi imprese, per i settori manifatturieri diversi dal metalmeccanico, mentre è più contenuto per le medie imprese, con l’unica eccezioni di quelle dei servizi che presentano un andamento positivo anziché negativo.

Se si considerano le performance in termini di produttività, fatturato, utili e investimenti per classi e settori, si registra la nota positiva per il periodo 2003-2004 per le grandi imprese del metalmeccanico che presentano i maggiori indici per utili, produttività del lavoro ed investimenti.

La nota negativa riguarda invece soprattutto le piccole imprese manifatturiere non metalmeccaniche, con valori negativi negli anni 2003-2004, in forte peggioramento rispetto al triennio precedente per tutti e quattro gli indicatori di performance. Per dimensione d’impresa si registra un evidente effetto positivo della dimensione sugli indici per fatturato, produttività, confermando le criticità per le piccole imprese.

Nel complesso, si può affermare che, in un quadro tendenziale negativo, con forti elementi di

criticità negative, sia occupazionale sia di performance economico finanziarie (altre industrie, piccole imprese), il settore metalmeccanico e le medie e gradi imprese dei servizi offrano qualche segnale positivo.

Data la struttura produttiva, composta in larga maggioranza da imprese con meno di 50 addetti (ricordiamo che nella nostra indagine le piccole imprese sono quelle tra 20 e 49 addetti), questo dato segnala forti elementi di criticità e di preoccupazione per sistema economico provinciale. 3. Diffusione ed intensità delle pratiche innovative di organizzazione del lavoro, dell’innovazione

tecnologica, dell’utilizzo delle tecnologie di rete

Come indicato nell’introduzione e sommario, il primo obiettivo dell’indagine è stato quello di ricostruire un quadro relativo alle caratteristiche innovative delle imprese che contribuiscono a formare il sistema economico ferrarese. Tre sono state le componenti innovative esplorate: pratiche produttive e lavorative di organizzazione dell’impresa, innovazioni tecnologiche, tecnologie dell’informazione e della comunicazione.

E’ noto come le performance delle imprese siano strettamente correlate alle dinamiche innovative delle stesse. È rilevante così individuare come e quanto le imprese innovano, al fine di esaminare anzitutto le relazioni tra innovazione tecnologica, innovazione organizzativa e innovazione in ICT, e quindi quelle tra performance e sforzo innovativo.

In particolare in ambienti locali di produzione dove sono predominanti le piccole e medie imprese è significativo comprendere se le imprese interagiscono con i diversi soggetti economici ed istituzionali del loro mercato e del territorio, al fine di sviluppare strutture cooperative che possono compensare le carenze in termini di economie di scala. La limitata dimensione d’impresa infatti rappresenta, usualmente, un ostacolo all’innovazione in tali contesti produttivi, tipici del sistema economico italiano.

L’intensità e la diffusione delle pratiche organizzative tra le imprese e delle pratiche di

organizzazione del lavoro costituiscono un primo aspetto che caratterizza le imprese e che

Page 70: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

104

consentono di distinguerle per il loro grado più o meno “innovativo”, sul versante della organizzazione/gestione del fattore lavoro. Suddette pratiche rappresentano il primo nucleo di possibili driver delle performance di impresa, soprattutto della dinamica legata alla produttività del lavoro.

L’indagine mostra in modo evidente il legame che sussiste fra caratteristiche strutturali delle imprese e il loro impegno per ciò che riguarda l’attività di formazione dei dipendenti, l’introduzione di pratiche organizzative considerate innovative (High Performance Working Practices) e l’adozione di alcune strategie di organizzazione del lavoro, che influenzano sia la prestazione lavorativa del singolo lavoratore, sia l’organizzazione del lavoro intesa come sistema complesso di fattori interagenti, mirate a rafforzare la produttività del lavoro.

Un aspetto cruciale riguarda l’emergere di una vera e propria “questione dimensionale”, osservabile fra le imprese localizzate nella provincia di Ferrara. Esiste un significativo legame positivo fra propensione alla formazione dei dipendenti, adozione di HPWP e introduzione di strategie di organizzazione finalizzate al rafforzamento della produttività del lavoro. Questo comporta che, rispetto alle due classi dimensionali superiori, le piccole imprese tendano a contenere le attività formative e si dimostrano relativamente riluttanti ad introdurre cambiamenti nell’organizzazione del lavoro sia sotto forma di HPWP, sia sotto forma di interventi diretti sulla produttività del lavoro.

L’evidenza emerge per tutti i tre macro-settori considerati, benché i due comparti industriali appaiano relativamente più arretrati rispetto ai servizi di mercato soprattutto nelle pratiche di formazione, mentre sugli aspetti prettamente organizzativi sono le imprese manifatturiere non metalmeccaniche a mostrare le maggiori criticità.

Al di là di aspetti dimensionali e settoriali, emerge comunque un quadro particolarmente critico per il complesso delle imprese indagate.

Sul piano della macro-organizzazione dell’impresa e della adozione di pratiche innovative di organizzazione del lavoro si registra un rafforzamento della struttura gerarchica piuttosto che una tendenza verso una impresa meno verticalizzata. Inoltre, alta appare la quota delle imprese che non ha adottato alcuna delle pratiche che nel corso degli ultimi anni sono divenute piuttosto diffuse nelle imprese industriali ma anche in quelle dei servizi.

Infatti solo in 10 imprese su 147 si registra una diminuzione dei livelli gerarchici tra le divisioni aziendali, mentre 3 volte di più sono i casi di aumento dei livelli gerarchici.

Inoltre, 3/5 delle imprese non adotta pratiche quali quality circle, team-work, ,just in time, total quality management, e tra le imprese che ne adottano almeno una la decisione è stata assunta nella maggior parte dei casi in anni recenti (dal 2000).

Infine, tra le pratiche di organizzazione del lavoro adottate risultano più diffuse quelle connesse alla estensione nel numero delle mansioni svolte dal dipendente ed alla autonomia nello svolgimento delle mansioni, senza però che ciò implichi una riduzione dei livelli gerarchici. Spesso si tratta di pratiche che insistono sul singolo lavoratore, piuttosto che sul gruppo. Nel complesso il numero delle pratiche innovative adottate in media dalle imprese è piuttosto contenuto (4 su 10 possibili), il valore modale è addirittura pari a 2 pratiche, e circa il 50% delle imprese adotta un numero di pratiche inferiore a 5. Ciò avviene nonostante la letteratura empirica evidenzi che i benefici in termini di efficienza e produttività individuale e complessiva derivano dall’utilizzo congiunto e sinergico di più pratiche, piuttosto che di poche e selezionate pratiche.

Anche sul terreno delle relazioni tra imprese nella gestione della produzione e/o del servizio erogato, sino nota una significativa intensità di out- e soprattutto in-sourcing. Le imprese localizzate nel territorio ferrarese solo nell’8% dei casi realizzano all’interno attività core per conto di altra impresa, mentre esternalizzano attività core nel 18% dei casi. Maggiore appare la propensione ad esternalizzare attività accessorie (34% dei casi) ad altre imprese. Questi dati evidenziano un limitato impegno delle imprese ad aprirsi a collaborazioni produttive con altre imprese del settore o della filiera, in particolare se compariamo tali percentuali con quelle di altre province della regione (Pini, 2004).

Page 71: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

105

Sul terreno della formazione dei dipendenti, l’analisi conferma, da un lato, una serie di fatti stilizzati relativamente conosciuti e documentati nella letteratura economica e, dall’altro lato, fa emergere un fattore meno atteso.

La maggiore propensione delle imprese di dimensione maggiore a investire fondi propri per l’attivazione di processi formativi formali e a coinvolgere lavoratori in processi di formazione formale non costituisce una novità. Inoltre, le differenze intersettoriali che emergono in questo senso non rappresentano alcunché di sorprendente.

Meno scontati, invece, sono i risultati che emergono esaminando la spesa per formazione per la quale si evince senza ambiguità come la spesa unitaria in formazione formale sia decisamente più elevata per le imprese di dimensione minore. Le spiegazioni di questo fenomeno possono essere molteplici e non necessariamente compatibili l’una con l’altra. E’ possibile che la spesa più elevata per addetto si giustifichi con un costo più elevato che le piccole imprese si trovano ad affrontare, a parità di attività formativa, quando decidono di investire in formazione formale. Una minore capacità di attingere a fondi pubblici e una minore incidenza di economie di scala nella realizzazione e nel rendimento dei processi formativi può fornire una giustificazione convincente di questo fenomeno. Una seconda spiegazione è da ricondurre a una diversa strategia per la formazione dei propri dipendenti, adottata dalle imprese più piccole. L’elevato livello, per le piccole imprese, dei costi opportunità legati alla formazione, può indurre queste ultime a concentrare le risorse destinate ai processi formativi dei dipendenti su un numero ristretto di addetti. Le risorse si polarizzano su un numero molto più ristretto di addetti, in termini relativi, e può determinare l’incremento della spesa unitaria per formazione.

La disamina delle attività innovative di tipo tecnologico ha evidenziato una realtà di performance innovative con marcate differenze dimensionali settoriali.

Sono evidenti criticità negative per le piccole imprese, soprattutto sul versante della cooperazione in tema di attività innovative, e su quello dell’output tecnologico. La soglia discriminante, per le performance innovative è quella dei 50 addetti, con minori differenze tra medie e grandi imprese.

Tra le piccole, solo quelle del settore metalmeccanico presentano alcuni elementi positivi (R&S per addetto). Particolarmente critica la quasi totale assenza di cooperazione sul lato innovativo delle piccole imprese, che non utilizzano i rapporti esterni, con altre imprese ed istituzioni del territorio legate alla ricerca ed innovazione, come strumento per compensare la mancanza di economie di scala negli investimenti.

Sono invece emerse dinamiche innovative significative da parte delle medie imprese, con dinamiche ad U rovesciata rispetto alla dimensione per gli impegni nel campo della Ricerca e Sviluppo (R&S). Solo nel caso della R&S per addetto l’investimento in innovazione è meno che proporzionale rispetto alla dimensione di impresa.

Da un lato questo potrebbe essere un segnale di criticità delle grandi imprese, dall’altro la spiegazione potrebbe risiedere nella presenza di economie di scala, dati i costi fissi, o nella concentrazione della R&S in alcune specifiche attività/funzioni dell’impresa, la cui dimensione non si correla con quella complessiva.

A livello settoriale, gli indici di input, output e networking innovativo fanno emergere un ruolo dominante del settore metalmeccanico, che si conferma come il settore più robusto e innovativo del sistema economico ferrarese. Questo fattore positivo, dato il peso dello settore per l’economia provinciale, solo in parte compensa però le debolezze associate alle numerose piccole imprese, estremamente deboli sul piano innovativo.

Mediante l’impiego delle tecnologie di informazione e comunicazione (ICT), l’impresa si muove lungo due direttrici principali: (a) ricerca dell’efficienza nella gestione dei processi e (b) ricerca dell’efficacia delle proprie strategie. La ricerca della giusta combinazione tra le due va in diverse direzioni: verso il marketing, i fornitori, i partner, la realizzazione delle attività gestite direttamente, il coordinamento di attività interne - centrali e corollarie - ed esterne, la costruzione e la gestione del networking, la ricerca e l’innovazione. Evoluzioni recenti dell’impiego di ICT da

Page 72: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

106

parte delle imprese mostrano un graduale ampliamento dei campi nei quali le applicazioni trovano terreni di adozione, con crescente ruolo attivo svolto dai dipendenti. Applicazioni a supporto delle strategie dell’impresa e con potenziale impatto sui risultati conseguiti dalle imprese sono – fra le altre - quelle a supporto del long-life learning, del training on the job, della gestione della conoscenza nel rapporto con i fornitori, nella costruzione di ranking di performance, nella classificazione dei problemi e delle relative soluzioni adottate nelle singole attività, nel profiling del cliente orientato a fornirgli servizi post o al di là della vendita.

Alcune delle precedenti questioni affiorano con evidenza dalle risposte fornite dalle imprese rispondenti all’indagine, in termini sia di capacità ed innovatività, sia di difficoltà e ritardi di adozione e di utilizzo delle ICT.

Considerando le tecnologie di rete come strumento di efficienza e di aiuto alla gestione delle relazioni complesse, ma al contempo una forte leva per il cambiamento organizzativo e per il posizionamento dell’impresa lungo la filiera produttiva, le imprese della provincia di Ferrara, pur non collocandosi a livelli di adozione insoddisfacenti, mostrano margini contenuti di intensificazione “mirata” dell’uso di tecnologie di rete.

Se da un lato questo quadro dell’utilizzo di ICT può essere attribuito alle caratteristiche del tessuto produttivo della provincia e alla conseguente minor apertura verso l’esterno delle imprese, alla ricerca di cooperazioni qualificate, dall’altro, questo sottoutilizzo delle potenzialità abilitanti delle ICT può essere oggetto di intervento e di stimolo da parte di politiche pubbliche.

L’adozione e la diffusione delle ICT appare generalmente associata a vari cambiamenti che interessano l’impresa, i quali consentono di cogliere le opportunità che tali innovazioni forniscono. Tali cambiamenti implicano:

1. trasformazione della struttura organizzativa in direzione di una minore verticalizzazione e gerarchizazzione dei rapporti tra le varie attività dell’impresa;

2. accrescimento degli skill richiesti dei lavoratori e del grado di autonomia dei dipendenti nello svolgimento delle loro mansioni;

3. diffusione delle pratiche di in- ed out-sourcing con imprese del settore e della filiera a seguito della riduzione dei costi di coordinamento;

4. maggiori opportunità, soprattutto per le piccole imprese, a collaborate in rete con altri soggetti (imprese, centri di ricerca, istituzioni, ecc.) nel campo dello sviluppo di nuovi prodotti/processi, nella fornitura di prodotti intermedi, nella vendita ai clienti.

5. sviluppo di reti organizzative tra imprese e comunità professionali.

Le opportunità di riduzione dei costi di coordinamento interni ed esterni all’impresa che le tecnologie ICT forniscono sono solo in parte sfruttate dalle imprese della provincia di Ferrara.

Se da un lato risultano evidenti le sinergie tra investimenti ed utilizzo di ICT, da un lato, e innovazioni nell’organizzazione interna dell’impresa, tra cui adozioni di pratiche lavorative innovative, ed innovazioni nelle relazioni tra imprese della filiera e del settore (nel campo delle scelte di in- e out-sourcing, e delle collaborazioni per innovazioni tecnologiche), dall’altro, è altrettanto evidente che le imprese sono caratterizzate da non elevata intensità innovativa su entrambe le aree.

Questa evidenza segnala così tre elementi di debolezza delle imprese. Il primo è costituito dalle basse opportunità colte dalle imprese che potrebbero usare ICT per

ridurre i costi di coordinamento nelle relazioni con altre imprese in campo produttivo (gestione dei fenomeni di esternalizzazione).

Il secondo, è rappresentato dalle opportunità di lavorare in rete con imprese del settore e/o della filiera che l’ICT offre e che solo in parte le imprese indagate colgono.

Il terzo è rappresentato dal limitato impiego delle ICT a stimolo della attività innovativa delle imprese con l’introduzione di strutture organizzative maggiormente flessibili.

Tenendo conto della struttura dimensionale del tessuto produttivo ferrarese, tali opportunità risultano particolarmente rilevanti per avviare esperienze e pratiche di collaborazione in rete tra

Page 73: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

107

imprese di ridotta dimensione nel campo della progettazione e sviluppo di prodotti e servizi, dell’acquisizione di prodotti intermedi, del marketing sui prodotti finali. Tuttavia, le imprese ferrare mostrano fortissimi limiti di adozione e diffusione di ICT proprio nelle imprese di minori dimensioni.

A livello settoriale si segnala come i settori dei servizi non sembrano risentire molto delle politiche in campo ICT in termini di diffusione, mentre performance migliori caratterizzano le imprese metalmeccaniche. A questo proposito, occorre ricordare che le indagini empiriche non mancano di segnalare che l’impatto dell’ICT risulterebbe superiore proprio nei servizi maggiormente information-intensive. Sul terreno della pervasività delle ICT risulta quindi un ulteriore elemento di debolezza settoriale delle imprese localizzate nel territorio provinciale.

4. Formazione e innovazione

L’analisi delle politiche formative adottate dalle imprese e dell’implementazione di strategie di innovazione dell’organizzazione della produzione e del lavoro ha messo in luce una serie di fattori di indubbio interesse.

Dal punto di vista delle politiche di formazione dei dipendenti esiste una vera e propria questione dimensionale. Le imprese appartenenti alla classe dimensionale inferiore mostrano una propensione molto più bassa, rispetto alle altre due classi ad interventi nel campo formativo, se si esclude il caso “inusuale” relativo alla spesa per addetto, sopra commentato. Dal punto di vista settoriale, l’evidenza è meno netta, benché non si possa mancare di osservare una maggiore capacità del settore dei servizi di adottare politiche formative per i dipendenti.

Un secondo aspetto, forse non inaspettato, è costituito dalle relazioni di complementarità che legano i processi formativi alle attività innovative delle imprese: chi introduce nuove pratiche organizzative deve in qualche modo intervenire anche sui processi di formazione dei lavoratori. Si tratta di una considerazione decisamente importante dal punto di vista delle policy. Gli interventi sul sistema di R&S delle imprese devono procedere di pari passo con interventi, ad esempio anche sul sistema scolastico/formativo, per favorire l’efficiente utilizzo di nuove tecnologie e di nuove pratiche organizzative.

Una ultima rilevazione riguarda il non evidente legame che sussiste fra formazione e andamento della produttività del lavoro. le imprese che fanno formazione non necessariamente registrano buone performance dal punto di vista della dinamica della produttività del lavoro.

Sulle determinanti di questo preoccupante fatto stilizzato si possono proporre due ipotesi esplicative non necessariamente in contrapposizione. La prima ipotesi riguarda un problema di scarsa qualità della formazione su cui non si dispongono di dati. Una seconda ipotesi riguarda la possibilità che la formazione presenti rendimenti crescenti e che, per questo motivo, il livello su cui si è attestata nelle imprese del ferrarese non è ancora sufficientemente alto da fare della formazione un fattore competitivo strategico.

Su alcuni di questi aspetti si tornerà nel par.6 seguente.

5. Dinamiche occupazionali, competenze richieste e ruolo dei centri per l’impiego pubblici (CIP)

Un ulteriore obiettivo dell’indagine era quello di cogliere anzitutto le dinamiche occupazionali negli anni recenti, in termini di creazione e distruzione di posti di lavoro, competenze richieste dalle imprese, la loro rilevanza e difficoltà di reperimento sul mercato. In secondo luogo, avendo come riferimento le precedenti informazioni, è stato esaminato il ruolo dei Centri per l’Impiego Pubblici (CIP) tra i canali utilizzati dall’impresa per effettuare le assunzioni, vantaggi e limiti che tali centri presentano per l’impresa utilizzatrice, ed i servizi che i medesimi centro forniscono alle imprese ferraresi.

Page 74: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

108

Sul versante domanda di competenze, rilevanza e difficoltà di reperimento delle stesse, emerge anzitutto che elevata è la quota di imprese che dichiara di non aver necessità di nuove competenze o perchè non sono state realizzate nelle imprese innovazioni significativa in campo tecnologico, orgfanizzativo ed adozione ICT (38%), o perchè se realizzate ciò non ha dato luogo ad una domanda di competenze sul mercato (20%). Questo dato conferma anche in tale campo una contenuta dinamicità delle imprese ferrarese sul piano dell’innovazione, tenedo anche conto che le stesse nella percentuale dell’81% dichiarano di aver realizzato assunzioni nel biennio 2003-2004.

Le imprese che hanno manifestato necessità di nuove competenze (42%) si indirizzano principalmente su due tipologie, quelle informatiche e quelle tecnico-specialisthe, a cui seguono le competenze organizzative-relazionali ed infine quelle giuridico-economiche. La rilevanza assegnata alle competenze organizzative-relazionali è comunque molto elevata (sono quelle più importanti dopo le tecniche-specialistiche) coì come sono diffuse le difficoltà nel loro reperimento che vengono segnalate dalle imprese.

Dall’indagine emerge che le imprese ferraresi per le assunzioni di personale fanno affidamento principale sui curriculum vitae presentati al loro ufficio del personale o sulle conoscenze dirette dei potenziali candidati. Una percentuale minore di imprese utilizza i servizi erogati da istituzioni quali le agenzie di collocamento, i centri di formazione e i centri per l’impiego. Sono soprattutto le piccole e le medie imprese che si rivolgono a questi ultimi, mettendo in evidenza, fra le motivazioni di utilizzo, il fatto che forniscono servizi ad un costo ridotto, e che sono molto attivi con le aziende nella fase di monitoraggio delle candidature, per fornire loro assistenza nella valutazione delle caratteristiche individuali dei potenziali dipendenti. A questo vantaggio segnalato dobbiamo però affiancare alcune criticità indicate, tra cui la lentezza delle procedure, l’insufficienza di offerta in termini quantitativi, il fatto che le figure professionali proposte dai centri siano troppo generiche e poco specializzate. Chi necessita di figure particolarmente qualificate non riesce a trovarle tramite i centri per l’impiego provinciali, che sono maggiormente utilizzati per reperire figure associate a mansioni più comuni e standardizzate.

Per ciò che riguarda i servizi accessori occorre segnalare che poco più del 50% delle imprese intervistate dichiara di averne usufruito o per fini di tirocinio o per una consulenza amministrativa oppure per utilizzare il sistema SARE di invio telematico delle comunicazioni sui rapporti di lavoro.

E’ comunque evidente che i centri pubblici per l’impiego scontano la concorrenza delle istituzioni private per il collocamento, da un lato, e limiti propri nelle onformazioni disponiboili ed attività svolte. Il limite essenziale palesatosi è da individuare nell’eccessiva genericità e nella scarsa specializzazione delle figure professionali proposte dai centri per l’impiego, criticità che emerga con una qualche rilevanza considerando le tipologie di competenze richieste dalle imprese sul mercato del lavoro.

Infine, l’analisi ha evidenziato la presenza di due diverse tipologie di utenti dei servizi per l’impiego. Da un lato vi sono le imprese, particolarmente quelle di piccola e media dimensione, che manifestano l’esigenza di servizi tradizionali di reperimento di manodopera, già pronta per l’ingresso in impresa. Dall’altro lato, vi sono le imprese maggiormente dinamiche, in termini di implementazione di strategie finalizzate al rafforzamento della produttività del lavoro, che manifestano l’esigenza di servizi più complessi di consulenza amministrativa e di supporto nell’attivazione di tirocini, per agevolare il monitoraggio del mercato del lavoro e il reperimento di manodopera qualificata. Sembrerebbe che le prime si rivolgano più che le secondo ai centri per l’impiego pubblici.

Page 75: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

109

6. Complementarietà tra cambiamenti ed innovazioni Una prima analisi ha consentito di verificare come formazione, pratiche organizzative e

strategie di rafforzamento della produttività, individuale e “sistemica”, siano legate da relazioni di complementarità.

L’esistenza di relazioni di complementarità fra addestramento dei dipendenti e propensione all’adozione di pratiche organizzative innovative costituisce un elemento che emerge abbastanza chiaramente dall’indagine.

Inoltre, le imprese che investono fondi propri in formazione presentano una spesa in ricerca e sviluppo per addetto più elevata.

Inoltre, si osserva in modo evidente come le imprese che hanno applicato strategie finalizzate al rafforzamento della produttività individuale siano maggiormente propense ad investire fondi propri per la formazione dei dipendenti.

Infine, si osserva come le imprese che hanno esternalizzato alcune attività ritenute accessorie siano maggiormente impegnate in progetti formativi.

Benché si tratti ancora di un’analisi parziale, dalla rilevazione di queste relazioni di complementarità, si possono trarre alcune preziose indicazioni di politica economica.

L’approccio nei confronti delle politiche di sviluppo territoriale dovrebbe maggiormente integrare politiche di sviluppo industriale con le politiche del lavoro, in particolare con quelle note nella letteratura come politiche attive del lavoro.

Le relazioni di complementarità mostrano come possa non avere molta rilevanza implementare provvedimenti di politica industriale finalizzati, ad esempio, ad incentivare la spesa in ricerca e sviluppo o l’innovazione tecno-organizzativa (interna ed esterna), senza intervenire attivamente anche sul fattore lavoro, favorendo l’up-grading delle competenze dei lavoratori.

Naturalmente, vale anche il discorso opposto. Non ha molto senso investire o favorire l’investimento in formazione dei lavoratori, trascurando l’innovazione strutturale delle imprese, in termini organizzativi e di dotazione di beni capitali.

Quest’ultimo aspetto ci conduce all’evidenza relativa al legame che caratterizza la dinamica della produttività del lavoro con l’attività di formazione delle imprese, il quale risulta differenziato rispetto sia all’indicatore di produttività (variazione tra 2000-2002 e 2003-3004, o performance sui livelli, del 2003-2004), sia all’indicatore relativo alle attività di formazione (coverage, spesa, presenza di modalità di addestramento, etc.).

L’evidenza mostra come le imprese, valutate nel loro complesso, abbiano avuto una dinamica della produttività del lavoro molto debole fra il periodo 2000-2002 e il periodo 2003-2004. E’ vero che le imprese che hanno investito in formazione hanno sofferto in misura minore di questa modesta dinamica della produttività. Tuttavia rimane che quasi 2/3 delle imprese che hanno investito in formazione non hanno dichiarato una crescita della produttività.

A rafforzare questo risultato sono i dati che mostrano come la percentuale di lavoratori sottoposti a formazione formale nelle imprese con una performance della produttività di segno positivo è pressoché identica a quella misurata per le imprese con una performance non positiva.

In sintesi, quindi, la formazione, nei vari indici rilevati (coverage, spesa in formazione, presenza di formazione), non pare abbia nessi significativi (seppure siano positivi) con la variazione della produttività tra i periodi.

Per quanto riguarda invece la relazione tra indicatori di training ed il livello dichiarato di produttività del periodo più recente (2003-2004), osserviamo per i tre indicatori sopra elencati legami positivi e statisticamente significativi. Quando però si analizzano le relazioni con la presenza di attività di formazione formale ed informale (dati inerenti il periodo 2000-2002, quindi non soggetti al problema della con-causalità della relazione), i nessi, pur positivi, sono meno significativi dal punto di vista statistico. Emerge quindi una indicazione di rilevante associazione tra livelli della produttività 2003-2004 e intensità della formazione, in termini di addetti coinvolti e spesa per addetto, rispetto alla presenza o meno di varie attività di formazione. I legami

Page 76: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

110

statisticamente significativi con i livelli della performance nell’ultimo periodo possono essere spiegati in parte da fattori dimensionali, i quali si correlano sia con la formazione sia con le performance.

Si possono formulare due ipotesi per giustificare questo quadro, nel quale emerge un legame nei livelli, e in modo maggiore per indicatori di intensità rispetto alla mera presenza delle attività di formazione, ma non con le variazioni di produttività.. Da un lato è estremamente probabile che la qualità della formazione sia un fattore di rilievo, affinché questa abbia un’influenza positiva sulla produttività del lavoro. Dall’altro lato è possibile che le relazioni di complementarità che esistono fra formazione e altri input della produzione dia luogo a rendimenti crescenti della formazione. Gli effetti positivi dell’investimento in formazione sulla produttività sono tanto più accentuati, quanto più è intensa l’attività di innovazione strutturale delle imprese. Lo scarso impatto della formazione, in termini di dinamica della produttività, perciò, si può spiegare con la modesta capacità di adozione di innovazioni tecno-organizzative di cui le imprese della provincia di Ferrara danno prova.

Naturalmente la relazione causale può essere anche individuata in senso opposto: il debole legame fra adozione di HPWP e dinamica della produttività può essere motivato dall’insufficiente investimento in capitale umano da parte delle imprese.

A ciò si aggiunge che, con riferimento specifico al ruolo svolto dalle tecnologie di informazione e comunicazione (ICT), sembra nel complesso che le imprese indagate non abbiano ancora colto le opportunità che le ICT possano offrire per sfruttare le complementarietà latenti tra ICT, modello organizzativo ed innovazioni tecno-organizzative.

Se da un lato, infatti, le interdipendenze tra le attività interne ed esterne dell’impresa pongono seri problemi di coordinamento organizzativo (dai relativi costi elevati), dall’altro le ICT potenzialmente riducono i costi di coordinamento accrescendo però i legami di interdipendenza. E’ possibile che la percezione della riduzione dei costi di coordinamento non sia tale da più che compensare i rischi derivanti da una accresciuta interdipendenza delle attività svolte, per cui ne discende un sotto-investimento in ICT per le imprese indagate. Inoltre, le ICT possono supportare l’impresa nella riorganizzazione e nella razionalizzazione delle attività interne, e possono contribuire a ridurre anche i costi di transazione, aprendo quindi la strada all’out-sourcing e alle collaborazioni con partner esterni. Ma anche su questo terreno, le imprese si caratterizzano per una contenuta dinamicità.

Una combinazione di innovazione tecnologica, cooperazione con soggetti esterni e internazionalizzazione, e adozione di tecnologie ICT abilitanti si ripropone come strada promettente per rafforzare il posizionamento delle imprese nella propria filiera produttiva e in nuovi mercati di sbocco. L’innovazione tecnologica, i modelli organizzativi che attivino combinazioni di saperi diversi, governo delle reti produttive e commerciali, e la comunicazione della strategia aziendale e l’interazione con i clienti sono tutti ingredienti di un mix coerente per il rafforzamento della competitività di una impresa. In questa direzione, le singole imprese, le associazioni di interesse e i soggetti pubblici potranno sperimentare nuove percorsi innovativi, alla ricerca del rafforzamento del tessuto economico del ferrarese.

7. Flessibilità ed innovazione Un ulteriore aspetto dell’indagine concenre le strategie implementate dalle imprese per il

perseguimento della flessibilità. Dal punto di vista concettuale, si sostiene in letteratura che l’implementazione di varie forme di

flessibilità possano promuovere la competitività delle imprese. In particolare, nel nostro approccio, il fatture cruiciale è rappresentato dalla cosiddetta flessibilità innovativa (Killick,1995) basata sulla capacità delle imprese di competere su percorsi non tradizionali, fondati principalmente sul cambiamento organizzativo interno ed esterno all’impresa, sulla innovazione dei processi produttivi

Page 77: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

111

e nella qualità dei prodotti, sulla valorizzazione del lavoro come fattore di sviluppo. Si contrappongono a questa forme differenti di flessibilità centrate su quella deregulation del mercato del lavoro che ha condotto alla crescita dei rapporti di lavoro di breve periodo, con minori sicurezze e tutele, oppure sull’«abbattimento» dei confini produttivi dell’impresa mediante processi di esternalizzazione e delocalizzazione delle attività accessorie e core.

L’indagine del 2003 aveva evidenziato come la flessibilità interna all’impresa di tipo numerico fosse particolarmente diffusa, se confrontata con alcune componenti relative a forme differenti di flessibilità nell’impiego del fattore lavoro, quali la flessibilità funzionale o quella organizzativa del lavoro.

L’indagine del 2005 evidenzia che a quella forma di flessibililità, interna all’impresa nell’impiego del fattore lavoro, occorre aggiungere la forma di flessibilità esterna all’impresa, consentita dai fenomeni di esternalizzazione di attività accessorie e core che risultano prevalmenti rispetto alle capacità delle imprese di attrarre attività core di altre imprese, del settore o della filiera.

Al contempo, non ci pare che le imprese indagate attestino una attenzione adeguata verso forme di flessibilità innovativa, con la riorganizzazione delle attività dell’impresa al fine di accrescere l’abilità dei lavoratori a cooperare e prendere decisioni in forma decentralizzata. Neppure le imprese mostrano alti tassi di adozione di sistemi basati sulle tecnologie dell’informazione e della comunicazione che richiedono un modello organizzativo basato maggiormente su competenze trasversali piuttosto che focalizzate sulle singole mansioni. In modo analogo, non appare elevata e diffusa nelle imprese l’intensità di innovazione tecnologica, misurata in termini sia di input sia di output, di processo e di prodotto. La presente indagine mostra che le imprese sono piuttosto in ritardo sulla intensificazione di questa forma di flessibilità. 8. Innovazione e performance economica

Infine, con l’indagine si intendeva cogliere il nesso tra sforzo innovativo delle imprese e loro performance economiche.

Abbiamo rilevato nella introsuzione che, secondo ampia letteratura le tre sfere di innovazione cambiamenti organizzativi, innovazione tecnologica ed innovazione nel campo delle tecnologie informatiche di rete le sinergie costituiscono in modo sinergico potenziali drivers per la competitività ed il successo delle imprese sul mercato. Le imprese che eccellono per intensità degli sforzi innovativi evidenziano generalmente performance economiche superiori in termini di produttività e redditività.

E’ tuttavia anche vero che le performance economiche superiori possano costituire fattori discriminanti per le scelte innovative delle imprese, generando risorse economiche alla base delle scelte dell’impresa ad innovare.

Di nuovo, ricordiamo qui che la disponibilità di dati cross-section non consente di discriminare tra questi due eventuali legami nessi, benchè la disponibilità di informazioni su performance economiche per due distinti periodi possano fornire uliti indicazioni se incrociate con quelle relative alle scelte innovative delle imprese. L’evidenza di un legame tra performance ed innovazione deve essere quindi assunta con cautela.

La tabella seguente presenta una sintesi dei risultati relativi alle varie ipotesi riguardanti il ruolo dei performance drivers associati al nucleo delle attività innovative di natura tecno-organizzativa. Inoltre essa riassume la relazione esistente tra i vari potenziali performance drivers qui analizzati: attività di innovazione tecnologica, organizzativa, attività di formazione, ICT.

1. Le attività di formazione, nelle varie modalità rilevate di presenza ed intensità delle

stesse, emergono come fattore fortemente associato in modo positivo alle performance economiche delle imprese, specifiche e medie.

Page 78: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

112

2. I cambiamenti organizzativi, declinati sia in termini di relazioni tra imprese nelle attività produttive e tra imprese e utilizzatori/clienti, sia in termini di innovazioni nell’organizzazione del lavoro interna all’impresa con l’adozione di high-performance practices, presentano forti legami positivo con le performance economiche.

3. Gli indicatori di input (R&S e networking) ed output innovativo sono driver significativamente associati alle performance.

4. Il ruolo delle ICT si rivela strettamente integrato alle dinamiche innovative, soprattutto a quelle di cambiamento organizzativo, all’interno di strategie che vedono gli investimenti in capitale umano come elemento cruciale. Anche il legame con le dinamiche tecnologiche è forte.

5. Le ICT inoltre emergono quale fattore di cambiamento essenziale nel quadro dei drivers sottostanti le performance.

6. Nel complesso le strategie innovative aziendali, le relazioni tra diversi investimenti innovativi ed i nessi con le performance ripropongono la questione dimensionale dell’impresa piuttosto che quella settoriale. E’ evidente una forte penalizzazione per le imprese di minori dimensioni nelle dinamiche innovative, a cui si aggiunge il significativo ritardo per le imprese che offrono servizi di mercato.

7. Infine, ma non meno significativo, il grado di coinvolgimento delle rappresentanze sindacali in tema di innovazioni tecnologiche ed organizzative realizzate dall’impresa, che definisce la qualità delle relazioni industriali prevalenti, sono fortemente associate alle decisioni delle imprese ad innovare sul piano tecnologico ed organizzativo, compreso le scelte nel campo dell’ICT. In un quadro generale nel quale la diffusione di relazioni industriali partecipative, ma anche la semplice presenza delle RSU nelle imprese, non spicca se confrontato con altre realtà territoriali in regione, tale evidenza segnala al contempo una criticità rilevante ed un potenziale da sviluppare e sfruttare nelle strategie innovative.

I risultati dell’indagine sottolineano quindi come le strategie volte a migliorare la performance

delle imprese siano basate sull’adozione congiunta di diverse pratiche innovative, che hanno come perno un investimento estensivo e continuo nel fattore lavoro, ai fini di incrementare la produttività dei fattori.

Emerge anche un ruolo decisivo dell’agente pubblico nel modificare il quadro strutturale delle condizioni, in termini di incentivi (per l’innovazione e la cooperazione) e di investimenti territoriali.

Viene così a riaffermarsi il ruolo delle politiche pubbliche (a) sia a sostegno dell’innovazione a livello d’impresa, tramite incentivi finalizzati ad affrontare le criticità negative, (b) sia soprattutto a livello sistemico sul terreno delle infrastrutture, di carattere istituzionale, tecnologico, organizzativo e telematico, senza le quali le imprese non possono implementare le loro strategie innovative, e sul terreno delle relazioni tra le imprese, nel campo della produzione e dello sviluppo dell’innovazione, tra imprese, centri di ricerca privati e pubblici, universitari in primo luogo ed istituzioni pubbliche territoriali, al fine di accrescere le potenzialità associate alle attività di networking.

Page 79: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

113

Relazioni tra drivers e performance

High-performance

practices (organizzative)

Innovazione tecnologica Innovazione ICT Relazioni industriali Performance economiche

Formazione - Correlazione

significativa di segno positivo (elevata)

- Correlazione positiva, la significatività dipende dalle

variabili utilizzate - Evidenza non univoca con

R&S, la significatività dipende dalle variabili utilizzate

- Correlazioni positive tra dipendenti con formazione e adozione, ruolo ed

indice sintetico di ICT

- Correlazioni significative con quota addetti in

formazione

- Correlazione positiva con indicatori di performance

medi e specifici

High-performance

practices (organizzative)

- Relazione non significativa se si utilizza la spesa in R&S,

significativa se si considera la presenza di R&S

- Correlazioni generalmente significative di segno positivo

con gli output innovativi

- Correlazioni molto significative di segno positivo tra ICT e

cambiamenti organizzativi

- Correlazione positiva con vari indici di cambiamento

organizzativo ed adozione di HPP

- Correlazione positiva con indice complessivo di

innovazione organizzativa

- Correlazione positiva per TW e JIT, e l’indice di

innovazione nelle pratiche gestione risorse umane, sull’indicatore medio di

performance

Innovazione tecnologica

- Correlazioni significative di segno positivo per vari indicatori di ICT ed

inno tecnologica - Correlazioni positive spese R&S per addetto e adozione strumenti, sistemi ed indice sintetico di ICT

- Correlazione significativa di segno positivo con

l’indice complessivo di innovazione tecnologica,

- Correlazione con l’output innovativo e con

collaborazioni tra imprese per sviluppo innovazione

- Correlazione significativa di segno positivo

Innovazione ICT

- Correlazioni significative positive con attività, sistemi

di gestione - Correlazioni positive con

indice complessivo ICT

- Correlazioni significative di segno positivo per

strumenti adottati ed indice complessivo

Relazioni industriali

- Correlazioni positive con l’indice complessivo di

performance, con discrimine la

presenza/assenza coinvolgimento/non coinvolgimento RSU

Page 80: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

114

Riferimenti bibliografici Addison J.T., Schnabel C. (eds.) (2003), International Handbook of Trade Unions, Cheltenham

(UK), Edward Elgar. Appelbaum E., Bart R. (1993), Policy Levers for High Performance Production Systems,

International Contributions to Labour Studies, n.3, pp.1-30. Baron J.M., Kreps D. (1999), Strategic Human Resources, New York, John Wiley & Sons. Becker G. (1964), Human Capital: A Theoretical Analysis with Special Reference to Education,

New York, Columbia University Press. Black S. E., Lynch L. M. (2001), How to Compete: The Impact of Workplace Practices and

Information Technology on Productivity, The Review of Economics and Statistics, vol.83, n.3, pp.434-445.

Cainelli G., Fabbri R., Pini P. (a cura di) (2001), Partecipazione all’impresa e flessibilità retributiva in sistemi locali. Teorie, metodologie, risultati, Milano, FrancoAngeli.

Cappelli P. (2001), The New Deal with Employees and Its Implications for Business Strategy, in Gual J., Ricart J.E. (eds.) (2001), Strategy, Organization and the Changing Nature of Work, London, Edward Elgar, cap.5.

Cerruti G., Di Monaco R., Follis M. (a cura di) (2000), Flessibilità dell’impresa, sicurezza del lavoro, FrancoAngeli, Milano.

Coriat B. (1995), Incentives, Bargaining and Trust: Alternative Scenarios for the Future of Work, International Contribution to Labour Studies, vol.5, numero unico, pp.131-151.

Coriat B. (2002), Employee Participation and Organisational Change in European Firms. Evidence from a Comparative Overview of Ten EU Countries, Paris, CEPN-HDE, CNRS Research Units 7115, University Paris 13, January, mimeo.

Crudeli L., Guidetti G., Mazzanti M. (2004), Dinamiche occupazionali e formazione nelle imprese, Milano, FrancoAngeli.

Crudeli L., Guidetti G., Mazzanti M., Pini P. (2003), La domanda di lavoro nella provincia di Ferrara, Università di Ferrara, DEIT, e Provincia di Ferrara, Assessorato alle Politiche del Lavoro, Ferrara.

Gual J., Ricart J.E. (eds.) (2001), Strategy, Organization and the Changing Nature of Work, London, Edward Elgar.

Guidetti G. (2001), Formazione degli skill, mercati interni del lavoro e sistemi di pagamento. Un approccio istituzionalista, in Cainelli G., Fabbri R., Pini P (a cura di) (2001), cap.III.

Hempell T., Zwick T. (2005), Technology Use, Organisational Flexibility and Innovation: Evidence from Germany, Centre for European Economic Research (ZEW), mimeo.

ILO (2004), World Employment Report 2004-2005. Employment, Produtcivity and Powerty Reductions, Geneve, ILO.

Killick T. (1995), Relevance, Meaning and Determinants of Flexibility, in Killick T. (a cura di), The Flexible Economy. Causes and Consequences of the Adaptability of National Economies, Londra, Routledge, pp.1-31.

Laursen K., Foss N.J. (2003), New Human Resources Management Practices, Complementarities and the Impact on Innovation Performance, Cambridge Journal of Economics, vol.27, n.2, pp.243-263.

Leoni R. (a cura di) (2005), Economia dell’innovazione. Disegni organizzativi, pratiche di gestione delle risorse umane e performance d’impresa, Milano, FrancoAngeli, in corso di pubblicazione.

Loasby B.J. (1996), Knowledge, Institutions and Evolution, 1996 Graz Schumpeter Lectures, University of Stirling, mimeo.

Lundvall B.Å. (1998), The Learning Economy: Challanges to Economic Theory and Policy, in Nielsen K., Johnson B. (a cura di), Institutions and Economic Change, Cheltenham UK, Edward Elgar, pp.33-54.

Page 81: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

115

Mahnke, V. (2002), The Process of Vertical Dis-integration: An Evolutionary Perspective on Outsourcing, Journal of Management and Governance, http://web.cbs.dk/departments/ivs/wp/wp02-01.pdf

Marsden D. (1999), A Theory of Employment Systems, Oxford, Oxford University Press. Metcalf D. (2003), Unions and Productivity, Financial Performance and Investment: International

evidence, in Addison J.T., Schnabel C. (eds.) (2003), International Handbook of Trade Unions, Cheltenham (UK), Edward Elgar, ch.6.

Mohnen P., Roller L.H. (2005), Complementarities in Innovation Policy, European Economic Review, vol.49, n.6, pp. 1431-1450.

Montresor S., Romagnoli A. (2004), Modelling the Firm from a System Perspective: Some Methodological Insights, Istituzioni e Sviluppo Economico, anno II, n. 1, pp. 105-140.

Osterman P. (1994), How Common Is Workplace Transformation and Who Adopts It?, Industrial and Labor Relations Review, vol.47, n.2, pp.173-88.

Osterman P. (1995), Skill, Training and Work Organization in American Establishments, Industrial relations, vol.34, n.2, pp.125-46.

Pini P. (2000), Partecipazione all’impresa e retribuzioni flessibili, Economia Politica, vol.XVII, n.3, pp.351-374.

Pini P. (2005), Dinamiche innovative, partecipazione e risultati d’impresa in un sistema locale di produzione, in Economia Politica, vol. XXII, n.1, pp. 3-23.

Pini P. (a cura di) (2004), Innovazione, relazioni industriali e risultati d’impresa. Un’analisi per il sistema industriale di Reggio Emilia, Milano, FrancoAngeli.

Pini P., Santangelo G. (2005a), Innovation Types and Labour Organizational Practices: A Comparison for Foreign and Domestic Firms in the Reggio Emilia Industrial District, in Economics of Innovation and New Technology, vol. 14, n. 4, pp. 251-276.

Pini P., Santangelo G. (2005b), The Underlying Internal Processes of Incremental and Radical Innovations: An Empirical Analysis of the Reggio Emilia Industrial Districts, working paper CREIC, n.3, 2005.

Ricard J.F., Portales C. (2001), Employment Contracts, New Organizational Forms and Competitive Advantage for Continuous Innovations, in Gual J., Ricart J.E. (eds.) (2001), Strategy, Organization and the Changing Nature of Work, London, Edward Elgar, cap.2.

Trento S., Warglien M. (2003), Nuove tecnologie e cambiamenti organizzativi: alcune implicazioni per le imprese italiane, Temi di discussione del Servizio Studi n.428, Roma, Banca d’Italia.

Page 82: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

116

Analisi per aree territoriali

Imprese rispondenti ed imprese disponibili per future indagini

Imprese rispondenti Classe addetti impresa Area territoriali A (<50) B (50-99) C (>99) Totale complessivo 1. Alto ferrarese 16 5 6 27

2. Ferrara 40 26 16 82 3. Copparese 5 2 3 10

4. Argentano portuense 8 2 1 11 5. Basso ferrarese 11 3 3 17

Totale complessivo 80 38 29 147

Imprese rispondenti (%) Classe addetti impresa Area territoriali A (<50) B (50-99) C (>99) Totale complessivo 1. Alto ferrarese 10.88 3.40 4.08 18.37

2. Ferrara 27.21 17.69 10.88 55.78 3. Copparese 3.40 1.36 2.04 6.80

4. Argentano portuense 5.44 1.36 0.68 7.48 5. Basso ferrarese 7.48 2.04 2.04 11.56

Totale complessivo 54.42 25.85 19.73 100.00

Imprese rispondenti Macrosettori Area territoriali Altra industria Metalmeccanico Servizi Totale complessivo 1. Alto ferrarese 5 19 3 27

2. Ferrara 21 16 45 82 3. Copparese 3 4 3 10

4. Argentano portuense 4 4 3 11 5. Basso ferrarese 7 2 8 17

Totale complessivo 40 45 62 147

Imprese rispondenti (%) Macrosettori Area territoriali Altra industria Metalmeccanico Servizi Totale complessivo 1. Alto ferrarese 3.40 12.93 2.04 18.37

2. Ferrara 14.29 10.88 30.61 55.78 3. Copparese 2.04 2.72 2.04 6.80

4. Argentano portuense 2.72 2.72 2.04 7.48 5. Basso ferrarese 4.76 1.36 5.44 11.56

Totale complessivo 27.21 30.61 42.18 100.00

Page 83: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

117

Imprese disponibili future indagimi Classe addetti impresa

Area territoriali A (<50) B (50-99) C (>99) Totale complessivo 1. Alto ferrarese 12 3 3 18

2. Ferrara 35 17 12 64 3. Copparese 3 2 3 8

4. Argentano portuense 7 2 1 10 5. Basso ferrarese 10 3 2 15

Totale complessivo 67 27 21 115

Imprese disponibili future indagimi (%) Classe addetti impresa

Area territoriali A (<50) B (50-99) C (>99) Totale complessivo 1. Alto ferrarese 10.43 2.61 2.61 15.65

2. Ferrara 30.43 14.78 10.43 55.65 3. Copparese 2.61 1.74 2.61 6.96

4. Argentano portuense 6.09 1.74 0.87 8.70 5. Basso ferrarese 8.70 2.61 1.74 13.04

Totale complessivo 58.26 23.48 18.26 100.00

Imprese disponibili future indagimi Macrosettori

Area territoriali Altra industria Metalmeccanico Servizi Totale complessivo 1. Alto ferrarese 4 13 1 18

2. Ferrara 15 14 35 64 3. Copparese 1 4 3 8

4. Argentano portuense 3 4 3 10 5. Basso ferrarese 5 2 8 15

Totale complessivo 28 37 50 115

Imprese disponibili future indagimi (%) Macrosettori

Area territoriali Altra industria Metalmeccanico Servizi Totale complessivo 1. Alto ferrarese 3.48 11.30 0.87 15.65

2. Ferrara 13.04 12.17 30.43 55.65 3. Copparese 0.87 3.48 2.61 6.96

4. Argentano portuense 2.61 3.48 2.61 8.70 5. Basso ferrarese 4.35 1.74 6.96 13.04

Totale complessivo 24.35 32.17 43.48 100.00

Page 84: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

118

Occupazione e performance economiche

Media Addetti per impresa 2002 2003 2004 Aree territoriali Totale Totale Totale 1. Alto ferrarese 99.41 113.22 118.52

2. Ferrara 101.56 97.87 96.33 3. Copparese 413.50 349.20 346.90

4. Argentano portuense 52.55 57.27 56.18 5. Basso ferrarese 56.18 58.18 56.29

Totale complessivo 113.72 110.16 109.82

Tasso crescita addetti 2003-2004, media imprese %

Aree territoriali Totale 1. Alto ferrarese 1.19%

2. Ferrara -0.59% 3. Copparese 3.12%

4. Argentano portuense -2.25% 5. Basso ferrarese -3.07%

Totale complessivo -0.42%

-2 .2 5 %

-3 .0 7 %

1 .1 9 %

-0 .5 9 %

3 .1 2 %

1 . A lto f e r r a r e s e

2 . F e r r a r a

3 . C o p p a r e s e4 . A r g e n ta n o p o r tu e n s e

5 . B a s s o f e r r a r e s e

Page 85: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

119

Performance economiche imprese (valore medio indice,

–5, +5, su fatturato, produttività, utili,

invetsimenti)

2000-2002 2003-2004

Aree territoriali Totale Totale 1. Alto ferrarese 1.638 1.185

2. Ferrara 1.124 0.608 3. Copparese 1.558 0.550

4. Argentano portuense 1.094 -0.425 5. Basso ferrarese 1.150 0.417

Totale complessivo 1.258 0.618

0 .4 1 7

-0 .4 2 5

0 .6 0 8

1 .1 8 5

0 .5 5 0

1 . A lto f e r r a r e s e

2 . F e r r a r a

3 . C o p p a r e s e4 . A r g e n ta n o p o r tu e n s e

5 . B a s s o f e r r a r e s e

1 .094

1 .1 50

1 .638

1 .1 24

1 .558

1 . A lto ferrarese

2. Ferrara

3. C opparese4. A rgentano portuense

5. B asso ferrarese

Page 86: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

120

Pratiche organizzative

Indici pratiche organizzative

Indice cambiamento livelli gerarchi tra le

divisioni (1-3)

Indice pratiche organizzative adottate (QC, TQM, TW, JIN)

(0-1)

Indice in- out/soursing (0-1)

Indice innovazioni pratiche di

organizzazione del lavoro (0-1)

Aree territoriali Totale Totale Totale Totale 1. Alto ferrarese 2.222 0.361 0.244 0.363

2. Ferrara 2.171 0.302 0.196 0.396 3. Copparese 2.100 0.300 0.200 0.340

4. Argentano portuense 2.200 0.364 0.212 0.336 5. Basso ferrarese 2.000 0.382 0.176 0.465

Totale complessivo 2.158 0.327 0.204 0.390

Indici pratiche organizzative

Addetti con formazione (% sugli addetti totale

impresa)

Imprese con formazione (% imprese)

Spesa per addetto su formazione (.000 euro)

Indice complessivo di innovazioni

organizzativa (0-1) Aree territoriali Totale Totale Totale Totale 1. Alto ferrarese 26.63 59.26 137.154 0.294

2. Ferrara 45.62 67.07 153.990 0.323 3. Copparese 33.56 60.00 150.183 0.273

4. Argentano portuense 29.00 36.36 101.365 0.265 5. Basso ferrarese 46.25 70.59 272.385 0.359

Totale complessivo 40.22 63.27 160.393 0.314

0.273

0.323

0.294

0.265

0.359

1 . A lto ferrarese

2. Ferrara

3. C opparese4. A rgentano portuense

5. B asso ferrarese

Page 87: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

121

Innovazione tecnologica

Indici innovazione tecnologica

Indice di collaborazione esterna all’impresa per

innovazione (0-1)

Imprese con spese di R&S (% imprese)

Spesa per addetto in R&S (.000 euro)

Aree territoriali Totale Totale Totale 1. Alto ferrarese 0.191 62,96 1348.488

2. Ferrara 0.183 34,57 323.931 3. Copparese 0.083 50,00 213.909

4. Argentano portuense 0.136 36,36 347.177 5. Basso ferrarese 0.245 35,29 269.259

Totale complessivo 0.181 41,10 489.486

Indici innovazione tecnologica

Quota spesa R&S per sviluppo prodotti e

processi

Quota spesa R&S per acquisizione sul mercato di brevetti, know-how,

beni strumentali innovativi

Aree territoriali Totale Totale 1. Alto ferrarese 73.62 26.38

2. Ferrara 81.07 18.93 3. Copparese 92.50 7.50

4. Argentano portuense 72.50 27.50 5. Basso ferrarese 98.00 2.00

Totale complessivo 81.06 18.94

Indici innovazione tecnologica

Indice di innovazione tecnologica, di prodotto,

di processo, radicali, incrementali (0-1)

Imprese senza innovazione tecnologica

(% imprese)

Indice di innovazione tecnologica complessivo

(0-1)

Aree territoriali Totale Totale Totale 1. Alto ferrarese 0.324 25,93 0.224

2. Ferrara 0.253 33,33 0.156 3. Copparese 0.300 30,00 0.135

4. Argentano portuense 0.159 63,64 0.110 5. Basso ferrarese 0.279 35,29 0.184

Totale complessivo 0.265 34,25 0.167

0.1 84

0.1 1 0

0.224

0.1 56

0.1 35

1 . A lto ferrarese

2. Ferrara

3. C opparese4. A rgentano portuense

5. B asso ferrarese

Page 88: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

122

Indici Innovazione organizzativa e

tecnologica

Indice complessivo di innovazione

organizzativa e tecnologica (0-1)

Aree territoriali Totale 1. Alto ferrarese 0.252

2. Ferrara 0.240 3. Copparese 0.200

4. Argentano portuense 0.186 5. Basso ferrarese 0.263

Totale complessivo 0.238

0.200

0.240

0.252

0.1 86

0.263

1 . A lto ferrarese

2. Ferrara

3. C opparese4. A rgentano portuense

5. B asso ferrarese

Page 89: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

123

Innovazione ICT

Indici innovazione ICT

Indice di adozione strumenti ICT (0-1)

Indice attività svolte con strumenti ICT (0-1)

Indice di ruolo svolto da ICT (0-1)

Indice di adozione sistemi di gestione e

integrazione di rete (0-1)

Aree territoriali Totale Totale Totale Totale 1. Alto ferrarese 0.806 0.333 0.212 0.256

2. Ferrara 0.759 0.272 0.213 0.197 3. Copparese 0.675 0.238 0.150 0.250

4. Argentano portuense 0.818 0.294 0.205 0.136 5. Basso ferrarese 0.691 0.276 0.234 0.311

Totale complessivo 0.759 0.283 0.210 0.219

Indici innovazione ICT

Indice parziale innovazione ICT

Aree territoriali Totale 1. Alto ferrarese 0.401

2. Ferrara 0.360 3. Copparese 0.328

4. Argentano portuense 0.363 5. Basso ferrarese 0.376

Totale complessivo 0.367

Indici innovazione ICT

Quota addetti che impiegano ICT

nell’attività lavorativa Aree territoriali Totale 1. Alto ferrarese 50.98

2. Ferrara 49.67 3. Copparese 54.02

4. Argentano portuense 36.66 5. Basso ferrarese 54.24

Totale complessivo 49.84

Page 90: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

124

Indici

innovazione ICT Indice complessivo innovazione ICT

Aree territoriali Totale 1. Alto ferrarese 0.425

2. Ferrara 0.386 3. Copparese 0.371

4. Argentano portuense 0.363 5. Basso ferrarese 0.412

Totale complessivo 0.393

0.371

0.386

0.425

0.363

0.41 2

1 . A lto ferrarese

2. Ferrara

3. C opparese4. A rgentano portuense

5. B asso ferrarese

Page 91: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

125

Relazioni industriali

Relazioni industriali Indice di confronto RSU e Direzioni sui processi

innovativi (0-1) Aree territoriali Totale 1. Alto ferrarese 0.177

2. Ferrara 0.305 3. Copparese 0.472

4. Argentano portuense 0.125 5. Basso ferrarese 0.368

Totale complessivo 0.291

0.368

0.1 25

0.1 77

0.305

0.472

1 . A lto ferrarese

2. Ferrara

3. C opparese4. A rgentano portuense

5. B asso ferrarese

Page 92: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

126

Competenze, assunzioni e ruolo dei Centri per l’Impiego Pubblici

Indici Competenze nelle

assunzioni

Indice di domanda di competenze (0-1)

Indice di rilevanza delle competenze (0-1)

Indice di difficoltà reperimento delle competenze (0-1)

Aree territoriali Totale Totale Totale 1. Alto ferrarese 0.157 3.182 1.909

2. Ferrara 0.259 3.583 2.463 3. Copparese 0.400 3.850 2.500

4. Argentano portuense 0.136 3.250 2.833 5. Basso ferrarese 0.265 3.107 1.964

Totale complessivo 0.241 3.464 2.325

Canali assunzioni Indice di canali utilizzati per effettuare assunzioni

(0-1) Aree territoriali Totale 1. Alto ferrarese 0.264

2. Ferrara 0.226 3. Copparese 0.263

4. Argentano portuense 0.193 5. Basso ferrarese 0.257

Totale complessivo 0.236

Indici di principale utilizzo dei CPI

(CPI tra i primi 3 canali utilizzati)

Indice di utilizzo dei CPI per

assunzioni (% imprese che utilizzano CPI)

Quota assunzioni mediante CPI nelle

imprese (% su addetti assunzioni realizzate)

Aree territoriali Totale Totale 1. Alto ferrarese 37.04 29.90

2. Ferrara 23.17 24.95 3. Copparese 50.00 44.40

4. Argentano portuense 27.27 7.67 5. Basso ferrarese 35.29 32.67

Totale complessivo 29.25 28.23

Percentuale imprese che utilizzano principalmente CPI per assunzioni

50.00%

23.1 7%

37.04%

27.27%

35.29%

1 . A lto ferrarese

2. Ferrara

3. C opparese4. A rgentano portuense

5. B asso ferrarese

Page 93: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

127

Percentuale assunzioni realizzate mediante CPI dalle imprese che utilizzano principalmente CPI per assunzioni

Indici di utilizzo dei CPI per assunzioni

(% imprese)

% imprese che utilizzano CPI

Aree territoriali Totale 1. Alto ferrarese 59.26

2. Ferrara 62.20 3. Copparese 70.00

4. Argentano portuense 54.55 5. Basso ferrarese 47.06

Totale complessivo 59.86 Fonte: Servizio Politiche del Lvoro, Provincia di Ferrara

32.67

7.67

29.90

24.95

44.40

1 . A lto ferrarese

2. Ferrara

3. C opparese4. A rgentano portuense

5. B asso ferrarese

70.00%

62.20%

59.26%

54.55%

47.06%

1. A lto ferrarese

2. Ferrara

3. C opparese4. A rgentano portuense

5. B asso ferrarese

Page 94: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

128

Indici di utilizzo dei CPI

Indice di vantaggi nell’utilizzo dei CPI per assunzioni

Indice di limiti

nell’utilizzo dei CPI per assunzioni

Aree territoriali Totale Totale 1. Alto ferrarese 0.058 0.053

2. Ferrara 0.044 0.047 3. Copparese 0.057 0.114

4. Argentano portuense 0.065 0.065 5. Basso ferrarese 0.059 0.059

Totale complessivo 0.051 0.055

Indici di utilizzo dei CPI per attivazione

tirocini, consulenza amministrativa e utilizzo finanziamenti pubblici,

sistema SARE

Indice di utilizzo dei CPI

Indice % imprese che non utilizzano CPI per le

indicate tipologie

Aree territoriali Totale Totale 1. Alto ferrarese 0.235 40.74

2. Ferrara 0.244 41.46 3. Copparese 0.167 60.00

4. Argentano portuense 0.091 72.73 5. Basso ferrarese 0.118 82.35

Totale complessivo 0.211 49.66

Indice di utilizzo dei CPI per attivazione tirocini, consulenza amministrativa e utilizzo finanziamenti pubblici, sistema SARE

0.167

0.244

0.235

0.091

0.118

1. A lto ferrarese

2. Ferrara

3. C opparese4. A rgentano portuense

5. B asso ferrarese

Page 95: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

129

Indice % imprese che non utilizzano CPI per le indicate tipologie

82.35%

72.73%

40.74%

41 .46%

60.00%

1 . A lto ferrarese

2. Ferrara

3. C opparese4. A rgentano portuense

5. B asso ferrarese

Page 96: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

130

Università di Ferrara, Centro di Ricerca sulla Economia dell’Innovazione e della Conoscenza (CREIC)

e

Provincia di Ferrara

Informazioni sul rispondente

Denominazione impresa Cognome e Nome

Ruolo ricoperto nell'impresa

Numero telefonico e-mail

Inizio questionario (5 pagine) Le informazioni richieste riguardano le attività dell’impresa, non dell’unità locale.

1. Performance dell’impresa

1.1 Quale è stato il numero di addetti dell’impresa per gli anni 2004 e 2003, esclusi gli stagionali ?

2004 2003 Numero di addetti dell’impresa (esclusi stagionali)

1.2. Qual è stato, nei due periodi indicati, l’andamento dell'impresa per quanto riguarda i seguenti indicatori ?

(una risposta per riga, assegnare un punteggio da -5 a +5, barrando il numero scelto)

Periodo Indicatori Peggioramento <-------------------------> Miglioramento 1. Fatturato -5 -4 -3 -2 -1 0 +1 +2 +3 +4 +5 2. Produttività del lavoro -5 -4 -3 -2 -1 0 +1 +2 +3 +4 +5 3. Utili/redditività aziendale -5 -4 -3 -2 -1 0 +1 +2 +3 +4 +5

2003-2004

4. Investimenti fissi e immateriali -5 -4 -3 -2 -1 0 +1 +2 +3 +4 +5 1. Fatturato -5 -4 -3 -2 -1 0 +1 +2 +3 +4 +5 2. Produttività del lavoro -5 -4 -3 -2 -1 0 +1 +2 +3 +4 +5 2000-2001-2002 3. Utili/redditività aziendale -5 -4 -3 -2 -1 0 +1 +2 +3 +4 +5

4. Investimenti fissi e immateriali -5 -4 -3 -2 -1 0 +1 +2 +3 +4 +5

2. Pratiche organizzative 2.1 Avendo come riferimento le divisioni/funzioni aziendali (es. amministrazione/contabilità, marketing,

produzione, ecc..) formalmente presenti nell’impresa, come sono cambiati i livelli gerarchici tra le diverse funzioni aziendali dal 2000?

1. Diminuiti 2. Invariati 3. Aumentati

2.2. Quali delle seguenti pratiche di organizzazione del lavoro adottate ? Se adottate quando sono state introdotte ? (possibili più risposte)

1. Circoli di qualità ……………………………….. □ prima del 2000 □ 2000-2004 □ non ricorda da quando 2. Produzione in gruppi di lavoro …..…………….. □ prima del 2000 □ 2000-2004 □ non ricorda da quando 3. Just-in-Time…………………………………….. □ prima del 2000 □ 2000-2004 □ non ricorda da quando 4. Gestione della Qualità Totale …………………... □ prima del 2000 □ 2000-2004 □ non ricorda da quando 5. Nessuna delle precedenti

Page 97: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

131

2.3 Realizzate pratiche di In / Out - Sourcing nell’impresa ? (possibili più risposte)

1. Esternalizzazione di attività accessorie 2. Esternalizzazione di attività produttive core ad altra impresa (out-sourcing)

se Sì, quali: ………………………………………………………………………… 3. Realizzazione di attività produttive core per conto di altra impresa (in-sourcing)

se Sì, quali: ………………………………………………………………………… 4. Nessuna pratica di esternalizzazione è stata adottata

2.4 Quali delle seguenti pratiche organizzative sono adottate nella attività lavorativa ?

(possibili più risposte)

1. Rotazione delle mansioni 2. Ampliamento del numero delle mansioni per dipendente 3. Ampliamento delle competenze del dipendente 4. Maggiore autonomia nelle mansioni svolte dal dipendente 5. Maggiore autonomia dei gruppi e/o di singoli dipendenti nella soluzione dei problemi 6. Modalità strutturate di confronto su suggerimenti e/o proposte dei dipendenti sull’organizzazione del lavoro

e qualità del processo/prodotto 7. Percorsi di formazione continua connessi alle esigenze organizzative 8. Riduzione dei livelli gerarchici tra i dipendenti all’interno della stessa funzione aziendale 9. Definizione di obiettivi per gruppi di lavoro e/o individuali per i dipendenti 10. Sistemi di valutazione dei dipendenti, individuali e/o di gruppo 11. Nessuna delle precedenti

2.5 Quale percentuale di dipendenti ha ricevuto formazione formale (corsi interni e/o esterni) nell’impresa ?

Indicare percentuale su totale dipendenti …………………………

2.6 Nel periodo 2000-2004 avete impegnato risorse finanziarie proprie in attività di formazione formale (corsi interni e/o esterni) per i dipendenti ?

□ Si □ No (se NO andate alla domanda 3.1) 2.7 Se Sì, qual è stata la spesa media annua in formazione formale (corsi interni e/o esterni, esclusi eventuali

finanziamenti pubblici) ?

□ 0-10.000 € □ 10.001-20.000 € □ 20.001-50.000 € □ 50.001-100.000 € □>100.000 €

3. Innovazione tecnologica 3.1 Indicate i soggetti con i quali avete attivato qualche forma di collaborazione, con riferimento alle attività di

R&S dell’impresa, specificando l’ambito territoriale di riferimento (possibili più risposte) :

1. Università se Sì □ in ambito provinciale □ fuori dalla provincia 2. Centri di ricerca “ □ in ambito provinciale □ fuori dalla provincia 3. Clienti “ □ in ambito provinciale □ fuori dalla provincia 4. Fornitori “ □ in ambito provinciale □ fuori dalla provincia 5. Altre imprese “ □ in ambito provinciale □ fuori dalla provincia 6. Altri soggetti non elencati ai punti 1-5

7. Non è stata realizzata alcuna forma di collaborazione

3.2 L’impresa ha investito risorse finanziarie proprie (escludendo quindi finanziamenti pubblici) in attività di

Ricerca e Sviluppo (R&S), nel periodo 2000-2004? □ Si □ No (se No andate alla domanda 3.5)

3.3 Se Sì, qual è stata la spesa media annua nel periodo 2000-2004 per R&S ?

□ 0-25.000 € □ 25.001-50.000 € □ 50.001-100.000 € □ 100.001-200.000 € □ >200.000 €

Page 98: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

132

3.4 Come è stata suddivisa tale spesa in R&S nelle due seguenti tipologie ?

Tipologia % 1. R&S come spesa per sviluppo di prodotti o processi innovativi (inclusa la spesa

per addetti coinvolti in attività R&S)

2. R&S come spesa per acquisizione sul mercato di brevetti, know-how, beni strumentali innovativi connessi alle attività di R&S

Totale 100,00 % 3.5 Indicate se dal 2000 avete realizzato innovazioni tecnologiche per le seguenti tipologie (possibili più

risposte) :

1. Innovazioni radicali di prodotto 3. Innovazioni incrementali sul prodotto 2. Innovazioni radicali di processo 4. Innovazioni incrementali sul processo

5. Nessuna innovazione è stata introdotta

Nota bene: per Innovazione radicale si intende introduzione di una tecnologia di processo e/o realizzazione di un prodotto

significativamente nuovi per l’impresa per Innovazione incrementale si intende un miglioramento qualitativo nella tecnologia di processo e/o nel prodotto già

presenti nell’impresa. 3.6 Le rappresentanze sindacali nell’impresa sono state coinvolte nei cambiamenti organizzativi e/o tecnologici

sopra indicati (sezioni 2 e 3 del questionario) (barrare una sola casella) ?

Non vi sono stati cambiamenti organizzativi e/o tecnologici

Non esistono le

rappresentanze sindacali

nell’impresa

Non sono state coinvolte

Sono state informate

Sono state consultate

Vi è stata negoziazione

4. Innovazione con tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) 4.1 Quali dei seguenti strumenti di ICT vengono utilizzati nell’impresa ? (possibili più risposte)

1. Posta elettronica 2. Intranet - Rete aziendale interna 3. Internet 4. Sito web dell’impresa 5. Nessuna delle precedenti (si vada alla domanda 4.4)

4.2 Quali attività l’impresa svolge con il supporto di strumenti di ICT ? (possibili più risposte)

1. Presentazione dell’impresa 7. Raccolta di informazioni sul cliente 2. Presentazione del catalogo 8. Supporto al cliente 3. Informazioni sul prodotto 9. Test del prodotto da parte del cliente 4. Ricerca del personale 10. Vendita diretta al cliente 5. Gestione servizi bancari 11. Supporto ai fornitori 6. Gruppi di lavoro su Web 12. Gestione ordini di acquisto verso i fornitori

13. Altro …………………………………….

14. Nessuna attività tra le precedenti

Page 99: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

133

4.3 L’uso del sito web e delle tecnologie di rete che ruolo svolge nella vostra impresa ? (possibili più risposte)

1. Non svolgono alcun ruolo 2. Promuovono e supportano le attività esistenti 3. Sviluppano nuove attività e accelerano la loro crescita 4. Integrano completamente le attività on-line e off-line, che sono reciprocamente dipendenti 5. Hanno cambiato il core business ed elevato il livello di attività e di profittabilità

4.4 Quali di questi sistemi di gestione e integrazione di rete l’impresa adotta ? (possibili più risposte)

1. Sistema informativo direzionale 2. Sistemi EDI (Electronic Data Interchange) 3. Sistemi di MRP (Material Requirements Planning) 4. Sistemi di SCM (Supply Chain Management) 5. Sistemi di CRM (Customer Relationship Management) 6. Sistemi gestionali ERP (es. SAP, Baan, Oracle, Peoplesoft, JD Edwards, ecc.) 7. Nessuno dei precedenti

4.5 Quale percentuale di addetti svolge attività lavorative mediante un uso sistematico di Tecnologie

dell’Informazione e della Comunicazione (ICT) nelle seguenti funzioni aziendali (in assenza della funzione non inserire alcun valore) ?

Funzioni dell’impresa Amministrazione e Contabilità

Marketing/ Commerciale Produzione Logistica

Controllo Qualità del Prodotto

Ricerca e Sviluppo

% di addetti che utilizzano in modo sistematico tecnologie di rete

Totale 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100.00

5. Competenze e modalità di assunzione 5.1 A seguito dei cambiamenti realizzati nell’impresa in campo organizzativo, tecnologico ed informatico negli

ultimi anni, di quali nuove competenze avete avuto necessità ? (indicare in ordine di rilevanza da 1 bassa difficoltà a 4 alta difficoltà)

1. Nessuna nuova competenza è stata necessaria in quanto non sono stati realizzati cambiamenti nei campi indicati (si vada alla domanda 5.3)

2. Nessuna nuova competenze è stata necessaria a seguito dei cambiamenti realizzati nei campi indicati (si vada alla domanda 5.3)

3. Sono state necessarie nuove competenze delle seguenti tipologie: (indicare per ogni tipologia il grado di rilevanza: da 0 rilevanza nulla a 5 alta rilevanza)

5.2 Se avete avuto necessità di nuove competenze, per quali di queste avete riscontrato le maggiori

difficoltà di reperimento ? (indicare per ogni tipologia il grado di difficoltà: da 0 difficoltà nulla a 5 alta difficoltà; se la specifica competenza non è stata indicata come necessaria nella domanda precedente, lasciare vuota la cella)

5.3 Per le assunzioni realizzate nel periodo 2003-2004, quali canali sono stati principalmente impiegati ?

(possibili più risposte)

1. Non sono state effettuate assunzioni 2. Conoscenze dirette di potenziali dipendenti 3. Offerte di servizi lavorativi e curricula pervenuti all’ufficio del personale 4. Avvisi di ricerca personale nei media (stampa, radio, televisione, ecc.) 5. Selezione del personale tramite agenzie specializzate

A. Informatiche B. Tecniche-Specialistiche

C. Economiche-Giuridiche

D. Organizzative-Relazionali

A. Informatiche B. Tecniche-Specialistiche

C. Economiche-Giuridiche

D. Organizzative-Relazionali

Page 100: Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle ... · Dinamiche innovative, conoscenza e performance nelle imprese della provincia di Ferrara Introduzione e sommario 1. Introduzione

134

6. Agenzie private di collocamento 7. Centri per l’Impiego della Provincia di Ferrara o di altre province 8. Centri di formazione, servizi scolastici e servizi universitari 9 Altro (specificare) ……………………………………………………………………………

5.4 Se avete utilizzato i Centri per l’Impiego pubblici, quale percentuale di assunzioni sono state realizzate con

questi sul totale delle assunzioni realizzate ?

Indicare percentuale su totale assunzioni …………………………

5.5 Se avete utilizzato i Centri per l’Impiego pubblici, quali vantaggi e quali limiti avete riscontrato ? (possibili più risposte)

Vantaggi Limiti 1. Adeguata formazione delle persone proposte 1. Inadeguata formazione delle persone proposte 2. Costi contenuti / servizio gratuito 2. Lentezze delle procedure 3. Focalizzano su figure professionali molto ben definite 3. Focalizzano su figure professionali troppo generiche 4. Capacità di adeguarsi al cambiamento e alle esigenze

specifiche delle imprese 4. Eccessiva rigidità rispetto all’evoluzione del mercato del

lavoro e alle esigenze dell’impresa 5. Capacità di far fronte a domande elevate in termini

quantitativi 5. Inadeguata offerta in termini quantitativi

6. Assistenza nella fase di monitoraggio e di valutazione delle caratteristiche individuali 6. Difficoltà delle imprese di scegliere i potenziali dipendenti

7. Altro (specificare) ………………………………………….. …………………………………………………………………

7. Altro (specificare) ……………………………………… ………………………….……………………………………..

5.6 Avete utilizzato i Centri per l’Impiego pubblici (anche) per altri servizi? (possibili più risposte)

1. Attivazione tirocini 2. Consulenza amministrativa/utilizzo finanziamenti pubblici 3. Sistema SARE (invio telematico delle comunicazioni sui rapporti di lavoro)