Diffrazione di Elettroni a bassa energia 20-200 eV (LEED) · PDF file ·...
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Diffrazione di Elettroni a bassa energia
20-200 eV
(LEED)
Storicamente la tecnica che ha dato vita
alla Surface Science Strutturale
(metà del secolo scorso)
Esperienza di Davisson e Germer
(1927, cristallo di Ni)
Su internet http://www.chem.qmw.ac.uk/surfaces/scc/
Capitolo 6.2
Per la determinazione della struttura superficiale
gli elettroni a bassa energia
giocano un ruolo analogo a quello che hanno
i raggi X per la determinazione della struttura dei cristalli
LEED si basa sullo
scattering elastico
Elettrone-atomo
come la XRD
si basa sullo
scattering elastico
Fotone-atomo
LEED
LEED statico LEED dinamico
-Dimensioni e simmetria
del superreticolo superficiale
-pulizia e grado di ordine
del campione
-Posizioni atomiche nella
cella superficiale
Sia R=m a +n b+ p c
un reticolo cristallino che chiameremo diretto o reale.
Un secondo reticolo, definito dai vettori elementari a*, b*, c*,
è detto reciproco del primo se soddisfa le seguenti condizioni:
a*.b = a*.c = b*.a = b*.c = c*.a = c*.b = 0
a*.a = b*.b = c*.c = 2p
La prima riga indica che a* è perpendicolare a b e c,
b* è perpendicolare ad a e c,
c* ad a e b.
La seconda riga fissa in modulo i tre vettori reciproci fondamentali a*, b*, c*.
Definizione assiomatica di reticolo reciproco
(Ewald, 1912)
Potremo quindi scrivere
a* = cost (b x c)
ma essendo a*.a = 2p e (b x c).a = V avremo a*.a = cost (b x c).a = cost V = 2p
Quindi cost = 2p /V (V = volume di cella), e avremo per i tre parametri reciproci
a* = 2p(b x c)/V b* = 2p(a x c)/V c* = 2p(a x b)/V
In termini scalari i moduli saranno
a* = 2p(bc sinα)/V b* = 2p(ac sinβ)/V c* = 2p(ab sinγ)/V
Vedi D9
Si noti che V* = a* . (b* x c*) = 1/V.
Le definizioni suggeriscono che i ruoli dei reticoli diretto e reciproco sono
intercambiabili, nel senso che il reciproco del reticolo reciproco è il reticolo
reale.
Un qualsiasi punto del reticolo reciproco sarà dato da
r* = d*hkl = ha* + kb* + lc* dove h,k ed l sono interi
Questi vettori d* sono vettori del reticolo reciproco, nel senso che i loro
moduli (distanze tra nodi) hanno dimensione di [lunghezza]-1, per esempio
Angstroms reciproci, Å-1, o picometri reciproci, pm-1.
La terna di indici di Miller (hkl), che nello spazio diretto è associata ad una
famiglia di piani paralleli, nello spazio reciproco indica le componenti del
vettore d*hkl ad essi associato e normale ai piani (hkl) e sarà
dhkl* = K / dhkl
dove K è una costante arbitraria e dhkl è la distanza interplanare della famiglia
di piani (hkl).
Un’onda piana eik.r (notazione di Eulero) che si propaga in un reticolo fisico definito dai
vettori R non avrà in generale la stessa periodicità del reticolo e potrà avere valori
arbitrari del vettore k.
Definizione alternativa:
Reticolo reciproco e onde piane
Solo per certi valori del vettore d’onda (indichiamoli con K) vi potrà essere una
coincidenza di periodicità.
L’insieme di tutti i vettori d’onda K che rappresentano onde piane con la stessa
periodicità del reticolo costituisce il reticolo reciproco.
La condizione di periodicità è infatti
e iK.(r+ R) = eiK.r
che comporta
eiK.R = 1 verificata se K. R = 2πn
ovvero essendo R = ma + n b + p c e definendo
K = ha* + kb* + lc*
la condizione diventa
K. R = 2π (m h + n k + p l ) =2π (numero intero), cioè h,k,l interi
che è la definizione matematica di un reticolo
Leggi di Conservazione dell’energia e del momento
per un fenomeno di scattering elastico di un’onda k
(fotone, elettrone,particella…) con un sistema periodico
Come ci aiuta il reticolo reciproco
a descrivere la diffrazione ?
k k’
****
*'
'
cbad
dkk
kk
hkl
hkl
22
lkh
dove
Caso di un sistema
periodico 3D Vettore del reticolo
reciproco 3D legato
al momento del cristalloconservazione dell’energia
conservazione del momento
=C K
Come ci aiuta il reticolo reciproco
a descrivere la diffrazione ?
Avremo interferenza costruttiva per quei valori di k e k’ che
soddisfano la condizione di von Laue,
R . K = 2πm
cioè quando la differenza dei due vettori è pari ad un punto del
reticolo reciproco.
I raggi diffratti sono etichettati con tre indici hkl
k k’
Leggi di Conservazione dell’energia e del momento
per un fenomeno di scattering elastico di un’onda k
(fotone, elettrone,particella…) con un sistema periodico
Il reticolo reciproco serve per etichettare
gli spot di diffrazione
The 2D reciprocal lattice
Given a 2D direct lattice with basis vectors (a1, a2),
the associated 2D reciprocal lattice is defined by:
1,2=ji, 2 ,
*
jiji paa
Vectors satisfying this relationship have the form:
naa
ana
naa
naa
21
1*
2
21
2*
1
2
2
p
p
with n unit vector normal to the surface.
It follows that:
p2 ; ; *
22
*
11
*
12
*
21 aaaaaaaa
AA
aa
aa
a
aaaa
2*
2
*
1
*
*
2
*
2
11
*
1
*
11
*
11
*
11
4
22
sin
2 ;
sin
2
2cos
2
cos2
cos2
p
pp
p
p
p
p
p
p
aa
aa
Unit cell areaReciprocal unit cell area
Diffrazione da sistema in 2D:
formulazione di von Laue
**
////'
21 aag
gkk
hk
hk
kh
dove
Avremo interferenza costruttiva per quei valori di k e k’ che soddisfano la condizione
di von Laue, cioè quando la differenza dei due vettori è pari ad un punto del
reticolo reciproco 2D.
La periodicità sarà solo nel piano della superficie per cui
è interessata alla relazione di costanza del momento solo
la componente del vettore d’onda parallela
Ausilio grafico: la sfera di Ewald di raggio 1/l
S
Per i cristallografi è consuetudine utilizzare il vettore di scattering, S, inteso
come differenza tra vettore uscente s e vettore incidente s0,
S = (s - s0)
essendo i moduli di questi assunti pari a 1/λ (s0 = e/λ e s = e’/λ)
La sfera di Ewald
Si osservano spot di diffrazione solo
per quelle direzioni
S1 che definiscono un vettore di
Scattering S che coincide con un
punto del reticolo reciproco.
Evento raro !!!!
Per condurre vari punti del reticolo
reciproco in condizione di
diffrazione
viene usualmente ruotato il cristallo
o si guardano delle polveri
S
S1
hkgkkK
kk
//////
22
'
'
La sfera di Ewald in 2D
Sfera di raggio
k=2p/l
Reciprocal lattice rods
(sbarre) ┴ alla superficie
Le condizioni di diffrazioni avvengono ogniqualvolta il rod incontra la sfera:
Ciò avviene per qualunque energia e geometria di scattering.
//K
The LEED experimental set-up
La bassa energia garantisce una sensibilità superficiale.
Si lavora in condizioni di incidenza normale
osservando il back-scattering (esaltato a basse E)
La sfera di Ewald nel caso di incidenza normale
I raggi diffratti sono etichettati con due indici hk ed il
pattern di diffrazione non è altro che l’immagine del
reticolo reciproco 2D
d = a sin q = n.l
Caso della catena 1D
Serie di spot equidistanti
n= ordine della diffrazione
-pattern simmetrico rispetto a sinq=0
-sinq proporzionale a 1/√E essendo
proporzionale a l
-sinq è inversamente proporzionale al
parametro reticolare a
Caso 2D: composizione di due catene 1D
E1
E2= 2 E1
Rettangolo
ruotato di 90°
Si vedono
gli spot del 2°
ordine
LEED pattern dei 5 reticoli di Bravais
Analysis of a LEED image from a superstructure:
Extra spots
2
1
2
1
a
a
b
b
2221
1211
mm
mm
aMb
bj - overlayer; aj - substrate
Direct lattice:
Reciprocal lattice:
*
*
**
**
*
*
2221
1211
2
1
2
1
a
a
b
b
mm
mm ***aMb
mij are obtained from the diffraction pattern*
Matrice inversa
Matrice trasposta
It can be shown that:
1*
1*
~
~
MM
MM
Hence:
*
21
*
12
*
22
*
11
*
*
11*22
*
12*21
*
21*12
*
22*11
det
det
1
det
1
det
1
det
1
mmmm
mmmm
mmmm
M
MM
MM
Matrice trasposta inversa
Si scrive anche con MT
Example: determine the real space superstructure from the given
LEED pattern:
(10)
(11)(01)
(1/2 1/2)
“integral order” or “normal” or “substrate” spots
“fractional order” or “extra” or “overlayer” spots
11
11
2
1det ;
2
1
2
12
1
2
1
**
MMM c(2x2)
√2 x √2-R45°
the elements of M* can be derived from
the LEED pattern
Figure: examples for overlayer structures and the LEED
patterns produced by them. (a) a (4x2) structure, (b) a c(4x2)
structure. In the LEED patterns the open circles are the (1x1)
spots. The (1x1) unit cell in reciprocal space is also given.
Substrate spots
Overlayer
spots
Substrate
reciprocal unit
cell
Overlayer
reciprocal unit
cell
(4x2)
c(4x2)
Presence of symmetry domains:
Example 1: p(3x1)/(100)
No information about the local adsorption site!
and
give the same diffraction pattern at a given KE
To obtain information on local coordination: dynamical LEED,
I-V curves.
Dynamic LEED : I-V curves
The surface is not strictly 2D -
finite electron penetration depth
-> reciprocal lattice rods are not
uniform
-> the intensity of the diffracted
spots changes vs KE
-> studying the variation I vs KE
yields information about
local coordination and bond
distances (±~0.01 Å).
-> Complex simulations needed.
Reflection High Energy Electron Diffraction (RHEED)
In LEED, low energy electrons were used to
- provide large elastic scattering cross sections for back-
scattered electrons
- keep the electron penetration depth small
In RHEED, another solution is used:
- provide large elastic scattering cross sections for
forward-scattered electrons
- keep penetration depth small by using grazing incidence
Can use RHEED to follow
epitaxial growth (MBE, MOCVD)
Intensity oscillations of
diffracted beams for FM growth
1 period corresponds to the
completion
of 1 ML