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n° 26 maggio 2016

News

IRD International Record Distribution • www.ird.it • facebook: www.ird.it/mipiace.htm

Ana Popovic - JD Allen - Janiva Magness - Dirk HamiltonOz Noy - Willie Sugarcaps - Benny Golson - One For All

DAVE LIEBMANRichie BeirachBalladscapes

IN OMAGGIO

LA COMPILATION

STUNT RECORDS!

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Blueswoman a tutto tondo, Janiva Magness ha talento da vendere. Vocalist decisa, band leader forte, Janiva non ha mai mollato il colpo ma ha sempre cercato di dare il meglio di sè, disco dopo disco. Questo album, prodotto ancora da Dave Darling, per la quinta volta (Brian Setzer, Glen Campbell, Dan Hicks), è la sua nuova dichiarazione di indipendenza, dopo un periodo di vita abbastanza difficile. Oltre alle sue canzoni, rivede in chiave blues, composizioni quali “Long As I Can See The Ligh”t, “Say You Will” e “Your House is Burnin”. Janiva Magness è un punto di riferimento nella attuale scena blues Usa.

Janiva MagnessLove Wins Again

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Torna un grande artista che non ha bisogno di presentazione, nato in Indiana e cresiuto in California, negli anni ’70 e ’80 era al suo apice registrando per l’ABC Records e l’Elektra, ottenendo un largo consenso tra critica e pubblico, paragonato spesso a Van Morrison o John Hiatt e Dylan. Questo nuovo “Touch And Go” è nato da un incontro casuale con il produttore e polistrumentista Rob Laufer, incontro avvenuto durante un concerto in California di Dirk suo fan negli anni ’70. Nel disco troviamo 13 brani quasi tutti nuovi scritti dallo stesso Dirk in cui suona anche Rob Laufer (electric guitar) ed Heather Lockie (viola) oltre ad una nutrita serie di musicisti amici di Rob. Una vera chicca inaspettata, la voce di Dirk ci sembra più matura e profonda, e la sua band è notevole, ottimo!

Dirk HamiltonTouch And Go

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“Willow Spring” è il più sincero ed espressivo disco di Michael McDermott che esce in occasione dei suoi 25 anni di carriera. L’album della maturità, riflessivo, contemplativo ma con le classiche pennellate piene di energia e passione che sono il marchio di fabbrica del rocker di Chicago che tra i suoi fan più accaniti annovera anche lo scrittore Stephen King. Michael McDermott in questi anni ha vissuto una vita spericolata, fatti di eccessi e dopo lo straordinario esordio di “620 W Surf” ha avuto molte luci ed ombre nella sua carriera e nella sua vita. Ma le cose sono cambiate ormai da diversi anni e questo disco riflette tutte queste sensazioni. Michael ha smesso con le droghe da diversi anni e da un po’ di tempo ha smesso anche con l’alcol. Quando non è in tour passa il suo tempo con sua moglie e con la loro bambina Willie e quest'anno ha dovuto fare i conti anche con la morte di suo padre. Tutti questi sentimenti li ritroviamo nelle toccanti ballate di questo disco a partire dalla struggente “Shadow in the window”, dedicata a suo padre e a quell'ombra alla finestra che non c'è più. Feat. Heather Horton, Will Kimbrough, Edddie Firiz, Lee Price, John Deaderick. Confezione in digipack e libretto coi testi, sia in italiano che in inglese.

Michael McDermottWillow Springs

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C’era una volta un ragazzino che amava la musica e che nella sua stanza provava nuovi suoni insieme all’amico di una vita John Coltrane. Ascoltando “Horizon Ahead”, primo disco per l’artisa in casa Highnote, possiamo capire come quelle jam session ormai lontane siano state fondamentali per la storia del jazz. Insieme a una band eccezionale composta da Mike LeDonne al piano, Buster Williams al basso e Carl Allen alla batteria, “Horizon Ahead” contiene un bellissimo programma di standard e composizioni originali interpretati con un gusto unico, allo stesso tempo forte e melodico.

Benny GolsonHorizon Ahead

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Secondo album per questo supergruppo southern formatosi nei dintorni di New Orleans: il nome del gruppo è una fusione di alcuni componenti: Grayson Capps, Sugarcane Jane e Will Kimbrough, mentre gli altri tre sono Corky Hughes, Anthony Crawford e Savana Lee. La musica è opportunamente rootsy sempre sorprendente e le 11 trecce del disco spaziano tra folk, country con sentori blues e swamp rock. Un gruppo che può essere paragonato ai migliori Crosby, Stills e Nash! Feat. Grayson Capps, Sugarcane Jane e Will Kimbrough.

Willie SugarcappsParadise Right Here

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Abbiamo imparato a conoscere e apprezzare Ana Popovic nel tempo, ma ora è arrivato il momento di rimanere stupiti da questo incredibile progetto. “Trilogy” è l’attesissimo triplo album di questa artista nata a Belgrado e cresciuta a Memphis e, se alla produzione troviamo nomi importanti come Warren Riker (Lauryn Hill, Carlos Santana), Tom Hambridge (Buddy Guy) e Delfeayo Marsalis, le guest star non sono da meno e annoverano, tra gli altri, Joe Bonamassa, Robert Randolph, Bernard Purdie (The Purdie Shuffle), Cody Dickinson (North Mississippi Allstars) de il rapper Al Capone. Non sarà certo stato facile mettere insieme e far dialogare una tale carrellata di canzoni (tra cui alcuni standard), trasversale a molti generi, ma il loro comune denominatore, la chitarra di Ana, il suo entusiasmo pervadono i tre album.

Ana PopovicTrilogy

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Chitarrista e compositore israeliano di fama internazionale, continua la sua provocatoria reinvenzione sulle sue radici blues con “Who Gives A Funk”, rinvenzione di classic funk, R&B, groove aggiunti alla sua improvvisazione. Per questo album si è ispirato al funky-blues degli anni ’60 e inizio ’70 come Freddie King, James Brown e Albert Collins, dando all’album un mix conciso. Oltre alla chitarra di Oz, che fa da filo conduttore, l’album è intriso di ospiti illustri come: John Medeski, Dweezil Zappa, Fred Wesley, Chris Potter, Robben Ford, Randy Brecker, Joe Bonamassa e Corey Glover ed il risulatato è un album sorprendente, ballabile, accessibile a tutti e che da al Funk una nuova visione fortemente sentita da uno dei più grandi stilisti dell’improvvisazione!

Oz NoyWho Gives a Funk

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“Americana - Musings On Jazz And Blues” è il decimo album per il sassofonista e compositore JD Allen, che ci ha abituati a continue sorprese e non manca certo di stupirci con questo nuovo disco, che già dal titolo tradisce le influenze blues che il pubblico vi troverà all’interno. Al suo fianco non mancano il bassista Gregg August e il batterista Rudy Royston, musicisti fidati e affiatati che permettono ai brani nove di JD Allen di essere diretti e sinceri, portatori di vere tematiche blues (“Cotton”, “Tell The Truth, Shame The Devil”…) e costruiti intorno a melodie orecchiabili e accattivanti. Un altro tassello che si aggiunge al già ricco portfolio di un artista che non finisce mai di stupire i suoi ammiratori e ne conquista sempre di nuovi.

JD AllenAmericana - Musings on Jazz and Blues

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“High Art” è ciò che accade quando musicisti virtuosi si mettono insieme in un supergruppo, condividendo il proprio talento, la propria storia e la dedizione. Il trombettista Jeremy Pelt, il vibrafonista Steve Nelson, il pianista Danny Grissett, il bassista Peter Washington e il batterista Bill Stewart propongono un programma perfetto di brani originali e alcuni standard dalle influenze post-bop e swing. Un disco imperdibile, energia che si sprigiona ad ogni nota con la naturalezza di chi è arrivato ai massimi livelli del jazz e trova negli altri musicisti ottimi compagni di avventura.

The Power QuintetHigh Art

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Cresciuto a Chicago, Al aggiunge la sua voce ai molti personaggi come Studs Terkel, Upton Sinclair e Bughouse Square, con l’entusiasmo ed il carisma di un predicatore della Maxwell Street. Con il suo banjo unisce in modo magistrale country-punk-folk e bluegrass attraverso dieci canzoni, sostenendo abilmente un equilibrio dall’orecchiabilità pop con frenetica intensità. Un banjoista punk-rock circondato da John Prine, Billy Bragg e Avett Brothers ed influenzato dall’old time country e bluegrass. In questo album Al è accompagnato da un solido gruppo con basso, batteria, cello, violino, french horn, accordion, clarinet e armonica.

Al ScorchCircle Around the Signs

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LP e CD

Nuovo album per questa splendida voce soul bianca che dopo aver registrato due album soul con i Flytones si sentiva pronta a cambiare rotta e intraprendere un nuovo viaggio musicale. Un anno di lavoro chiusa quasi sempre in casa, costringendosi a guardarsi dentro e comporre ciò che sentiva senza filtri esterni. Il risultato sono dieci canzoni originali che vi porteranno in uno splendido viaggio di moderno soul-pop. Robin è accompagnata da un notevole gruppo: Ray Angry (piano), George McCurdy (drums), Jack Daley (electric bass), Al Street (acoustic ed electric guitar)

Robin McKelleThe Looking Glass

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Fin dalla sua comparsa sulla scena jazz, Cyrus Chestnut si è sempre distinto per uno stile unico, in simbiosi con il suo strumento, il pianoforte, capace allo stesso tempo di essere un improvvisatore leggero, ma anche un compositore impegnato. Nelle nove tracce di “Natural Essence” troviamo Cyrus impegnato nel più classico degli ensemble, il piano trio, insieme ai fidati Buster williams al basso e Lenny White alla batteria, che, sapientemente, ne esaltano le composizioni attente e vitali, da cui scaturisce un jazz limpido che farà la gioia dei suoi ammiratori.

Cyrus ChestnutNatural Essence

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In tempi in cui i bandleader del panorama jazz lamentano la difficoltà di tenere insieme una band, è ancora maggiore l’importanza del supergruppo dei One For All e vale la pena dare un ascolto al loro nuovo disco, “The Third Decade”, edito dalla newyorkese Smoke Sessions. Un disco, il sedicesimo nella carriera del famoso ensemble, che è reso ancora più prezioso per la particolare presenza di composizioni ad opera di tutti i componenti della band, ovvero: Eric Alexander, Jim Rotondi, Steve Davis, David Hazeltine, John Webber e Joe Farnsworth. Ciliegina sulla torta, lo special guest David Wakefield al corno francese nel brano “Ghost Ride”.

One For AllThe Third Decade

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Jonah Smith si è fatto conoscere durante il talent show “America’s Got Talent”, ma ora per casa Music Road Record (la label di Jimmy Lafave) esce con il proprio album di debutto, in cui dà prova delle proprie capacità cantautorali che spaziano dalle canzoni rock ai brani più folk, sempre interpretati con grande capacità e con quella voce intensa che ha affascinato non solo l’America che si ritrova nei bar modaioli, ma anche quella che guarda la campagna da una sedia a dondolo sotto i portici. In “Easy Prey” non troviamo solo dodici interessantissimi brani, ma anche collaborazioni importanti, come quelle di David Hidalgo e Ruthie Foster, che rendono questo disco ancora più imperdibile.

Jonah SmithEasy Prey

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I Mountain Heart tornano con un nuovo album in studio, il primo in cinque anni, dopo essersi reinventati intorno alle figure di Josh Shilling e Aaron Ramsey. Jeff Partin, Seth Taylor e Molly Cherryholmes si sono uniti al gruppo solo recentemente, ma l’intesa con i membri di lunga data è stata subito altissima. Pur senza rinunciare alle radici bluegrass che hanno connotato la storia della band, in “Blue Skies” troviamo anche la cover della bellissima “Maggie’s Farm” di Bob Dylan, ballate e sfumature di country, R&B e folk pop moderno.

Mountain HeartBlue Skies

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Per il loro sesto album, “Ladies & Gentlemen”, gli incredibili The Infamous Stringdusters hanno invitato alcune tra le loro voci femminili preferite. La lista si spande dal Folk all’Americana passando per la musica Roots e comprende Nicki Bluhm, Mary Chapin Carpenter, Jennifer Hartswick, Sarah Jarosz, Claire Lynch, Aoife O’Donovan, Joan Osborne, Joss Stone, Sara Watkins, Abigail Washburn, Lee Ann Womack e Celia Woodsmith. Ogni artista ha dato il suo contributo alle canzoni scritte dai membri della band: Andy Hall (dobro), Andy Falco (chitarra), Chris Pandolfi (banjo), Jeremy Garrett (violino) and Travis Book (contrabbasso). Sotto la guida del produttore Chris Goldsmith, questi cinque ragazzi non vi faranno certo star fermi: violini febbrili, chitarre folk, un banjo frenetico e le voci perfette di straordinarie interpreti femminili, la ciliegina sulla torta di questo “Ladies & Gentlemen”. Splendido!

The Infamous StringdusterLadies & Gentlemen

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Dopo il successo di Living in a B Movie (2014), la Mama Bluegrass Band prova ancora a stupire i suoi fan sempre più numerosi esplorando ancora una volta nuovi terreni musicali. “Dogs For Bones” è il nuovo disco, come il precedente completamente composto da brani inediti, dove le sonorità si fanno ancora più rock, segno di un’evoluzione continua che da sempre caratterizza il percorso e il suono della band e che va oltre la contaminazione già presente nella discografia. In questo nuovo lavoro il suono acquista a tratti un colore più scuro rispetto alle atmosfere alle quali eravamo abituati così come i contenuti. “Dogs For Bones” si presta a molteplici interpretazioni e le sonorità graffianti ci portano letteralmente all'osso della questione senza troppi giri di parole: le ossa sono quello che rimane perchè, nelle vite di ciascuno di noi, di questi tempi la carne sembra essere ormai finita. Come nella “Fattoria degli animali” i cani senza catene hanno comunque un padrone e i compiti a loro riservati non sono sempre dei migliori. Sappiamo che è difficile essere un Dog for Bones, ma il consiglio è di non permettere a nessuno di abbatterci e trascinarci in basso: Don’t Let No One Bring You Down.

The Mama Bluegrass BandDogs For Bones

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Frank Solivan è un artista che sta crescendo molto come cantautore, arrangiatore, cantante, strumentista e che sta raggiungendo importanti vette in carriera come la nomination ai Grammy Awards insieme al suo gruppo Frank Solivan & Dirty Kitchen. “Family, Friends & Heroes” è il primo disco solista del prolifico Frank Solivan che tiene il passo con le precedenti uscite, ma vede la partecipazione delle guest star Sam Bush, John Cowan, Jerry Douglas, Rob Ickes, Del McCoury, Ronnie McCoury e molti altri.

Frank SolivanFamily, Friends & Heroes

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LP e CD

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Stampa in vinile dell’ultimo album del 2014 in cui Miller è circondato da musicisti di fama internazionale, scelti grazie ai loro istinti musicali speciali e variegati. Lo scopo del progetto è conservare la spontaneità del processo creativo musicale durante la sua produzione, mantenendo l’energia e la libertà dei momenti di pura creatività. L’album è completato da due bonus track

Dominic MillerAd Hoc

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Un trio nato dal fortuito incontro a Jakarta tra il batterista dei Vital Information, Steve Smith, il chitarrista Vinny Valentino e l’organista Tony Monaco durante il Java Jazz Festival. Tre artisti di tutto rispetto collegati da quella chimica straordinaria che sta alla base di “Groove: Blue”, disco che esce per l’etichetta tedesca Q-Rious. Lo stile è quello dei Blue Note organ trio degli anni Sessanta, ma le composizioni sono quasi tutte originali, a parte un paio di cover molto apprezzabili. Un disco per chi ama il Jazz e sa apprezzare la complicità tra musicisti internazionali ai massimi livelli.

Steve Smith, Tony Monaco& Vinny ValentinoGroove: Blue

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“Hecho En Cuba” è un album innovativo, il perfetto connubio tra le composizioni di Dominic Miller e il riarrangiamento in chiave latinoamericana/crossover di Manolito Simonet. Le nove bellissime tracce sono state registrate nello studio di Manolito, a L’Avana, Cuba, nel 2012 e poi mixate a Tenerife, in Spagna, nel 2013. In “Hecho En Cuba” troviamo arrangiamenti di classici come “Shape Of My Heart”, “La belle dame sans regrets”, “Lullaby to an anxious child”, “Tokyo”, “Embrace”, “Chanson I” e “La Boca”, ma anche una nuova composizione ad opera di Manolito intitolata “D’Pronto”.

Dominic Miller, Manolito SimonetHecho en Cuba

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Ristampa in doppio vinile dell’album del 2010, il suo primo album con la chitarra elettrica dove Miller mostra il suo lato più Rock-Oriented dai suoni potenti! Con l’aggiunta di 3 bonus track

Sono passati vent’anni dall’edizione originale di “First Touch”, il primo album solista del 1995 di Dominic Miller: un disco dalle calde composizioni per chitarra che risente di importanti influenze latine. Ora casa Q-Rious ripropone il CD remastered in una Deluxe Edition che include 3 bonus track

Dominic MillerFirst Touch(20th Anniversary Edition)

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V I N I L E180grDominic Miller

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Il Sound caratterizzato dall’organo Hammond, sta conoscendo una nuova stagione fortunata e certamente Vito di Modugno è tra i migliori Hammondisti in circolazione, ricordando che è stato eletto tra i migliori organisti al mondo dalla rivista americana “Downbeat”, che la rivista “Musica Jazz” lo ha inserito tra gli specialisti dell’Organo Hammond nell’inserto e cd dedicato alla storia di questo strumento, e che è risultato continuamente vincitore nel 2011, 2012 e 2014 del Jazzit Award come migliore organista italiano. Non sono da meno i suoi co-leaders di viaggio : Guido Di Leone e Mimmo Campanale, tra i principali protagonisti e divulgatori della scena nazionale. Jerry Bergonzi è un punto di riferimento mondiale del sassofono.

Con Alma TrioMeets Jerry Bergonzi

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Nuovo album per questo cantautore originario dell’Ohio ma con base a Brooklyn, Bucaro rimane un musicista originale, un cantautore vero, tanto che la stampa USA lo ha spesso paragonato a Jackson Browne o Van Morrison. Il suo nuovo lavoro, prodotto dallo specialista Tom Schick (Ryan Adams, Wilco…) è composto da 10 brani con classiche ballads d’autore, con testi intimi e colti e la ciliegina sulla torta è il brano “Strangers” scritto e suonato in compagnia di Allison Moorer, il tutto supportato da un ottimo gruppo: Scott Ligon (bass, piano, keyb.), Alex Hall (drums, accordion) e Rich Hinman (pedal steel, electric guitar). Digipack edition con traduzione dei testi

Clarence BucaroPendulum

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Un titolo non casuale quello dell’ultimo disco della Nick Moss Band: “From The Root To The Fruit” racconta infatti le origini e la storia della musica blues e delle sue relazioni con la musica popolare. Dei due dischi che compongono il set, il primo esplora le radici di questo genere, partendo dal jump blues degli anni Quaranta e Cinquanta, mentre il secondo è dedicato alle sperimentazioni e alle evoluzioni che hanno portato alla nascita del soul, del garage punk e molti altri generi. La musica di “From The Root To The Fruit” è quella che tutti amiamo e la Nick Moss Band esegue ogni brano mettendoci anima e corpo, insieme alle straordinarie guest star David Hidalgo dei Los lobos, Jason Ricci e Sax Gordon.

Nick Moss BandFrom the Root to the Fruit

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Questo disco è la 150° uscita di casa Hux, e per certi versi, uno dei progetti più ambiziosi della storia dell’etichetta. I Quintessence sono stati l’ultimo gruppo underground degli anni Sessanta. Formatisi nel 1969, sono stati scritturati dalla Island Records per la quale hanno registrato tre album fino al 1971. Ora per casa Hux esce un doppio disco, dove ritroviamo i brani originali di quel periodo digitalizzati presso i leggendari studi di Abbey Road e accompagnati da un booklet di 24 magine con liner notes di Colin Harper e interviste ai membri della band Phil ‘Shiva’ Jones, Dave ‘Maha Dev’ Codling e il produttore John Barham.

QuintessenceSpirit From Another Time 1969-1971

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Alla veneranda età di 79 anni, Andre “Mr. Rhythm” Williams è stato di tutto: un produttore, una star, uno scrittore, ovviamente un musicista, ma soprattutto uno showman. Sessant’anni di carriera, passati tra alti e bassi, facendo sempre grande musica. Con “I Wanna Go Back To Detroit City”, strepitoso suo quinto album per casa Bloodshot, lo vediamo ritornare nella sua città adottiva, al fianco di artisti straordinari come Dennis Coffey (Funk Brothers), Matthew Smith (Outrageous Cherry, Rodriguez), Dan Kroha (Gories, Demolition Doll Rods) e Jim White (Dirty Three, Cat Power). Disponibile in due versioni: CD o LP + download. CAPOLAVORO!

Andre WilliamsI Wanna Go Back to Detroit City

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CD o LP

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Steve Dawson è uno dei produttori canadesi più apprezzati del momento, ma la sua attività non si limita alle collaborazioni con altri songwriter. “Solid State & Loose Ends”, il nuovo disco dell’artista vincitore del Juno Award, è un crogiolo di emozioni, sapientemente veicolate attraverso la musica di Dawson e della sua band Gary Craig alla batteria, John Dymond al basso, Mike bub al basso, il brillante Kevin McKendree al piano e organo e Fats Kaplin al mandolino, violino e viola. La ricca voce di Steve Dawson si sposa perfettamente con i suoni vintage e gli assoli di chitarra, tra testi accattivanti e melodie davvero indimenticabili.

Steve DawsonSolid State & Loose Ends

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Fin dalla sua nascita, il pianoforte è stato il fulcro della musica da camera. In “piano Centric” questo versatile strumento è celebrato da artisti di altissimo livello come Kathryn Tremillis (piano), Trio D’Argento (strumenti a fiato e piano) e i Canadian Brass, già noti al grande pubblico per le loro precedenti uscite di casa Truenorth. Partendo da Beethoven, che nella nascita del pianoforte ha giocato un ruolo fondamentale, il programma del disco si snoda attraverso le composizioni di Charles Camille Saint-Saëns, Jaques Ibert e Nikolai Rimsky-Korsakov.

AAVVPianocentric

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David Francey è una persona dalle mille potenzialità. Le sue canzoni sono state oggetto di cover da parte di numerosi artisti, come la Del McCoury Band, i Rankins e Tracy Grammer. Questo cantautore, la cui carriera è costellata da ben tre Juno Award e partecipazioni abituali ai maggiori concerti e festival internazionali, è pronto a conquistarci con “Empty Train”, le cui nove canzoni ci raccontano le storie e le fatiche della gente comune, alle prese con le difficoltà con cui la vita ci mette alla prova. La line up comprende Mark Westberg alle chitarre acustica/elettrica, alla batteria e ai cori, Chris Coole al Banjo, chitarra acustica Guitar e cori, Darren McMullen alla chitarra baritona, mandolin Bouzouki, Cittern e Basso, ma vi troviamo anche l’apporto di John Showman e Rachel Davis al violino, Mandy Connell ai cori e Colin Francey alla chitarra acustica.

David FranceyEmpty Train

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I fan dell’hockey di tutto il mondo apprezzeranno la nuova uscita di Del Barber & The No Regretzkys, una fantastica carrellata di brani che inneggiano a questo sport, inondati da un inconfondibile sound rock-Americana. Dal canadese “The Hockey Theme” a fino a “The Hockey Song”, “Flame Of Victory” e le famose hit di Tom Cochrane, gli Hanson Brothers e i Pursuit of Happiness, brani che sono veri e propri pilastri per gli appassionati di questa disciplina.

Del Barber & The No RegretzkysThe Puck Drops Here

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Christa Couture torna alla musica dopo una serie di gravi problemi e lo fa con questo nuovo disco, “Long Time Leaving” prodotto da Steve Dawson. Un’artista dalla sensibilità unica, che ha fatto però i conti con una vita piena di dolore, che l’ha formata artisticamente ed è confluita in un disco che lascia ampio spazio alle composizioni di Christa e alla sua espansione vocale molto estesa.

Christa CoutureLong Time Leaving

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Nonostante le sue origini greche, quello immortalato in questo CD è il suo primo concerto in Grecia, in una location magica, sulla montagna che domina la sua città natale, Kastoria. Il famoso chitarrista mediterraneo incanta il suo pubblico non solo attraverso i brani più famosi del suo repertorio, ma anche proponendo nuove composizioni, con il tocco magico di guest star tra cui Remigio dei The Tenors e i virtuosi G. Pinto al violino e Lazos Ioannidis alla lira.

PavloLive in Kastoria

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“Rooted In The Blues” è il disco che segna il ritorno alle origini di Guy Verlinde, bluesman belga che ha riunito intorno a sé per l’occasione i migliori musicisti della scena belga-olandese, come Richard Van Bergen alla chitarra, René Stock al basso, Frederik Van den Berghe alla batteria, Steven Troch all’armonica e Patrick Cuyvers alle tastiere. Con la line up giusta, ci sono voluti solo due gironi per registrare le tredici tracce che compongono il disco, brani squisitamente blues che potrebbero diventare dei classici senza problemi, composti da Guy Verlinde nel corso della sua brillante carriera, ma che per diverse ragioni non hanno mai visto la luce.

Guy VerlindeRooted in the Blues

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Questo multi strumentista ha avuto un enorme ruolo per la musica norvegese nel corso degli anni, lavorando a lungo con figure innovative come Helge Lien, Christian Wallumrod e Petter Wettre. Johansen mette in mostra la propria guida di fantasia in tutto quello che fa ed il suo primo album da solista riflette la sua brillantezza su un musicista che merita tutta l’attenzione. Feat. Johansen (drums, violins, vibraphone, guitars, wood percussion e electronics), Helge Lien (piano) e Torben Snekkestad (sax e trumpet).

Per Oddvar JohansenLet’s Dance

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I Phronesis sono uno Scandinavian-british jazz trio che hanno la capacità di emozionare, ispirare e far muovere il pubblico in un modo che poche band sono in grado di fare. Si sono formati nel 2005 da un’idea del contrabbassista danese Jasper Hoiby, le cui carismatiche performances dal vivo hanno catturato i cuori e le menti del pubblico in tutto il mondo ed ha spinto Jon Newey (direttore di Jazzwise Magazine) a descriverli come “Il più emozionante e fantasioso piano trio dell’Est. Feat. Jasper Hoiby (double bass), Ivo Neame (piano) e Anton Eger (drums).

PhronesisParallax

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Nel 2008 nasce l’etichetta Edition Records formata dal pianist-compositore Dave Stapleton spinto da un amore senza compromessi e per liberare la più alta musica di qualità, e sviluppando una formidabile reputazione come una delle etichette Discografiche più innovative e lungimiranti in Europa. Questa splendida raccolta, presa dal catalogo Edition, è stata curata da un’autorità del settore della BBC, Fiona Talington, che crea un’istantanea con alcune delle musiche più accattivanti, meditative, sublimi e belle del catalogo Edition Records.

AAVVNorthern Edition (Curated By Fiona Talkington)

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CD o LP

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Il trio Kaufmann - Gratkowski - De Joode è sulla scena da quindici anni, ma le loro radici affondano in un un’epoca precedente, quella di metà anni Ottanta. “Oblengths” vi investirà con la sua complessità ritmica, con il suo fenomenale espressionismo. Trama e dinamismo sono i caratteri distintivi di questo ensemble formato dai bravissimi Frank Gratkowsky al sax alto e clarinetto, Achim Kaufmann al piano e Wilbert de Joode al basso.

Kaufmann, Gratkowski,De JoodeOblengths

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Colpi di scena e ritornelli orecchiabili, melodie a tutto tondo e note singole che vanno diretti al punto. Ma anche ritmi sconnessi o eleganti e ponderate composizioni. Tutto questo è compreso in “Equal Poise”, bellissimo nuovo disco del trio Nabatov, Dresser e Mahnig, registrato al Loft di Colonia, dove sono confluiti tre talenti di diversa età, estrazione e background per creare qualcosa di decisamente magico e unico.

Simon Nabatov, Mark Dresser, Dominik MahnigEqual Poise

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Mike Nord (chitarra) e Georg Hofmann (batteria e percussioni) escono con il loro quarto disco in casa Leo Records, ma questa volta con l’aggiunta di Andreas Stahel al flauto e alla voce. La sensazione, ascoltando il disco, è che i tre abbiano suonato insieme per molto tempo, con grande spazio all’improvvisazione e alla sovrapposizione di molteplici colori, ritmi e trame sonore. Andreas, al flauto, crea il perfetto equilibrio tra i suoni più elettrici di Mike Nord e quelli più acustici di Georg Hofmann.

Nord, Hofmann, StahelTree, Wind & Flowers

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Un duo composto da musicisti di grande esperienza è alla base di “Turns”. Il pianista Uwe Oberg e la sassofonista Silke Eberhardt hanno messo all’opera i propri talenti per dare vita a un disco jazz di assoluta bellezza, che si divide con equilibrio tra composizioni originali e rivisitazioni di brani di Carla Bley, Jimmy Giuffrey e Annette Peacock.

Uwe Oberg, Silke EberhardtTurns

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Arrivata alla sua quarantatreesima stagione, la Aardvark Jazz Orchestra si classifica tra gli ensemble più longevi e continuativi sulla scena mondiale. In questo “Passages” troviamo una raccolta di brani dal vivo che coniugano immagini sonore diverse, dai ritmi frenetici al lirismo più puro, dalle musiche turbolenti a quelle più meditative. Interessanti sperimentazioni si accostano a omaggi mirati, come quello a Sun Ra, per un disco davvero imperdibile.

The Aardvark Jazz OrchestraPassages

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Il cuore dell’ultimo disco di John Long è la musica, intesa come oggetto d’arte. Si dice che il blues sia l’acqua che alimenta i fiumi della musica americana e John sembra essere un’inesauribile fonte di ispirazione costante e infinita. “Stand Your Ground” risente di molteplici influenze e contiene elementi di gospel, country e folk. Il risultato è un concentrato di musica riconoscibile, ma ben lungi dall’essere banale: semplicemente mantenendo saldamente una posizione John Long è riuscito nell’impresa di creare la sua musica senza tempo.

John LongStand Your Ground

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Più che un disco, “House Party At Big Jon’s” è una vera e propria festa a cui, chiaramente, tutti siamo invitati. Big Jon Atkinson ci stupisce insieme all’armonicista Bob Corritore e a una serie di artisti appartenenti alla terza generazione di bluesman come Troy Sandow (basso), Malachi Jonshon/Brian Fahey/Marty Dodson (batteria) e Dave Riley/Willie Buck /Alabama Mike/Tomcat Courtney (voci). Lo stile è quello “Old School”, ma lo spirito con cui Big Jon Atkinson e i suoi si prodigano in pezzi nuovi e bellissime cover è completamente nuovo ed energico: “House Party At Big Jon’s” è già un ‘must have’ per tutti gli amanti del blues.

Big Jon Atkinson & Bob CorritoreHouse Party at Big Jon’s

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Quello composto dal bassista Thomas Fonnesbæk, il batterista Karsten Bagge e il pianista americano Aaron Parks è un trio di assoluto talento. Composizioni e arrangiamenti creati espressamente per questa sessione di registrazione e un programma che comprende nomi del calibro di Carl Nielsen (Tit er jeg glad), Cedar Walton (Bolivia), Arthur Schwartz (You And The Night And The Music) e la leggenda del rock Bruce Springsteen (I’m On Fire). Parks, Fonnesbæk e Bagge viaggiano sulla stessa lunghezza d’onda per un disco che emana allo stesso tempo eleganza e concentrazione.

Parks, Fonnesbaæk, BaggeGroovements

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Poco prima della sua morte, Django Reinhardt si rammaricava che presto sarebbe stato dimenticato e si sarebbe chiusa una parentesi nella storia del jazz. Invece oggi l’elegante swinging jazz manouche che ha inventato l’immortale Django è più vivo che mai. Dorado Schmitt ha fatto molto per continuare quest’opera ed è considerato una figura di spicco per la scena gypsy internazionale, un vero ambasciatore del genere! Nato nel ’57 e cresciuto in una famiglia di musicisti, inizia a suonare la chitarra a 7 anni imitando Hendrix e Santana… In questo nuovo album Dorado invita suo figlio Amati, ed è il caso di dirlo tale padre tale figlio o forse meglio ancora, il quale continua la lunga tradizione della sua famiglia e di questa musica con facilità e virtuosismo. Sia nel lento che nel veloce Amati dimostra tutte le sue doti, forza e autorità da veterano. I due sono accompagnati da: Xavier Nikq (basso), Franco Rehstein (guitar), Esben Strandvig (guitar) Dorado (violino, guitar e vocal) Amati (guitar).

Dorado & Amati SchmittSinti Du Monde

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“The Men I Love” è il titolo del primo lavoro discografico di Mara De Mutiis, prodotto dall’etichetta Dodicilune. La cantante foggiana è affiancata dal quintetto guidato da Antonio Ciacca, pianista, compositore, direttore artistico nato in Germania, cresciuto in Italia e formatosi negli Stati Uniti, e composto dagli statunitensi Mike Karn (contrabbasso), Jerry Weldon (sax), Aaron Kimmel (batteria) e dal chitarrista Lucio Ferrara, chitarrista pugliese che da anni vive tra Bologna e New York. La scaletta comprende, oltre al brano "The Man I Love" su cui gioca il titolo del disco, firmato da George e Ira Gershwin, “Joy Spring” di Clifford Brown e Jeira Kaine, “Blue Monk” di Thelonius Monk e Abbey Lincoln, “Misty” di Erroll Garner e Johnny Burke, “Come Sunday” di Duke Ellington, due brani di Cole Porter (“So In Love” e “You'd Be So Nice To Come Home To”) e “Passè”, composizione originale di Antonio Ciacca. Ottimo!

Mara De MutiisThe Man I Love (With The Antonio Ciacca Quintet)

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L’etichetta Sundance Music è una delle più antiche di tutta la Scandinavia. Questa casa discografica è stata fondata a Copenhagen nel 1983 e al momento gestisce due tra le più interessanti e rilevanti etichette del Nord Europa come la Stunt Records e la Sundance Records. In qualità di etichetta leader nel panorama jazzistico danese, la Stunt Records può vantare un catalogo tanto sorprendente quanto vario, che include i grandi nomi dal jazz internazionale, come George Garzone, Enrico Rava, Jesper Thilo, Jerry Bergonzi, Eddie Gomez e Billy Harte per citarne alcuni. L’etichetta Sundance Records, dal canto suo, ha portato avanti sin dagli inizi generi alternativi come il folk e la world music e l’acustico, catturando l’attenzione di un pubblico più variegato. Artisti ora affermati come i Big Fat Snake, Ridin' Thumb, The Sharing Patrol e gli Innocent Blood e i jazzisti Lars Møller, Niclas Knudsen e Magnus Hjorth sono nati proprio in questo fervido bacino di giovani talenti, nel perfetto spirito della Sundance Music Group. Nonostante le avanguardie musicali intervenute nei diversi anni, l’etichetta Sundance è rimasta una pietra miliare universalmente riconosciuta dallo scenario jazzistico internazionale. Questa casa discografica può vantare tra le proprie fila anche brillanti interpreti femminili, tra le migliori nello scenario danese, come Sinne Eeg, Malene Mortensen e la talentuosa Kira Skov.Sundance Music pubblica ogni anno più di 20 dischi che incontrano il gusto di una molteplicità di ammiratori in tutto il mondo.Presentiamo in questo numero del nostro IRD News una compilation con una bellissima selezione del recente catalogo dell’etichetta.

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Four Hands Party è il terzo disco del Bruskers Guitar Duo, registrato fra il luglio 2015 e il gennaio 2016. Il disco contiene brani tratti dal repertorio jazz, frammenti di colonne sonore come un brano del film di Pinocchio, due brani della tradizione coreana, due brani originali e un celebre brano pop di Sting. La scelta di affrontare il repertorio jazzistico è il pretesto per far incontrare su un terreno comune i due artisti, caratterizzati da due diverse anime musicali: classica e moderna.

Busker Guitar DuoFour Hand Party

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Debutto per la vocalist brasiliana Martie, il primo album di questo genere per l’etichetta Dot Time. Martie è originaria dei Paesi Bassi trasferitasi in Brasile per seguire al meglio il suo amore per l’MTB brasiliana reso famoso da artisti come Joao Gilberto e Tom Jobim. Per questo album Martie si è avvalsa della collaborazione del pianista e produttore Claudio Dauelsberg interpretando la creme della creme della musica brasiliana e aggiungendo un brano di Lennon-McCartney ed uno di Sting. Un ottimo risultato di musica brasiliana contemporanea.

MartieQuem Tu Viu

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I fan della Corey Dannison Band sono abituati alla potenza dei riff della chitarra del band-leader e delle sonorità dell’intero gruppo, sempre in movimento e alla ricerca di nuova ispirazione. Nel disco omonimo uscito per casa Delmark troviamo tredici nuove canzoni composte di una musica onesta, diretta e chiara e sempre senza freni. Feat. Gerry Hundt (guitar, organ), Nik Skilnik (bass) e Joel Baer (drums). Ottima recensione Buscadero Aprile.

Corey Dennison BandSame

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Più veloci della luce, più potenti di una locomotiva, la Mike Wheeler Band è capace di cose straordinarie! Il chitarrista Mike combatte da anni la sua personale battaglia per il blues e “Turn Up!!”, edito per casa Delmark, è una vera e propria esplosione di gioia, una continua scoperta attraverso i potenti assoli di Wheeler che risuonano nei dodici brani originali del disco, tra cui le splendide “You won’t Do Right”, “Brand New Cadillac” e la stupefacente title track “Turn Up!!”. Feat. Brian James (keyboards), Larry Williams (bass) e Cleo Cole (drums) + Kenny Anderson (trumpet) e Hank Ford (sax).

Mike Wheeler BandTurn Up!!

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Il risultato di un progetto nel quale Tropeano ha creduto fortemente, dove realizzare un progetto discografico è un modo per provare a dire la propria, anche se a bassa voce in un mondo di urlatori. Oltre a scrivere ogni brano inciso, Tropeano si è occupato di ogni singolo aspetto di questo disco, cercando di assorbire da ogni persona con la quale ha collaborato, ogni tipo di indicazione e sensazione. Tropeano dice: “E’ stato bello, divertente e senza dubbio alcuno costruttivo.”

Giuseppe TropeanoA Ricurdanza

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Con questa uscita casa Bear Family completa la mappatura delle registrazioni tra anni Venti e Trenta nello stato del Tennessee. Queste “Knoxville Sessions” raccolgono due registrazioni tenutesi al famoso St. James Hotel ad opera della Brunswick Records, coniugando insieme i suoni degli Appalachi e il talento di nomi come i Tennessee Ramblers, Southern Moonlight Entertainers, Smoky Mountain Ramblers, Leola Manning, Howard Armstrong An The Tennessee Chocolate Drops e molti altri! Splendido box 4 cd, + libro di 156 pagine

The Knoxville Sessions1929 - 1930 Knox County Stomp

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“Wild Boy: The Lost Songs Of Eden Ahbez” espande ulteriormente il già vasto portfolio di Eden Ahbez con brani rari o addirittura inediti. Troviamo così brani della Ray Anthony Orchestra, Eartha Kitt, ma anche brani più vicini al movimento Hippie, come la stessa “Wild Boy” e “Surfer John” e la più psichedelica “Monterey”.

Eden AhbezWild Boy: The Lost Songsof Eden Ahbez

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Spinti da una comune necessità di ricerca e approfondimento dei propri strumenti e delle possibilità sonore singole e d’insieme, Interpolar 4tet nasce dall’incontro del Up-One trio (Telloli, Piscitelli, Giangarè), già attivo dal 2012, con la cantante e compositrice Federica Gennai. Il progetto mira ad una ben precisa ricerca sonora, che vede nell’assenza di strumenti armonici la sua particolarità. Voce, sax e contrabbasso si pongono su uno stesso piano funzionale e di volta in volta svolgono diversi ruoli (armonico, melodico e solistico), supportati dall’interazione ritmica della batteria. Fondamentale, in questo tipo di sound, è la ricerca del repertorio che si basa su standard non convenzionali, appositamente arrangiati, e brani originali. Il progetto si è concretizzato con la registrazione di un cd, “Our Interplay”, pubblicato da Philology. Feat. Federica Gennai (vocals), Renzo Cristiano Telloli (alto e sop. Sax), Diego Piscitelli (bass), e Giulio Giangarè (drums).

Interpolar QuartetOur Interplay

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Quest’anno uno dei più grandi pianisti jazz contemporanei ci ha lasciato, Paul Bley. Bley ha lasciato una generazione di artisti più giovani che si sono ispirati a lui e Greg Burk è uno di loro ma che non suona come Bley, ma ha ereditato tutto l’approccio anticonformista alla musica. Burk attualmente risiede a Roma e questo nuovo piano solo è stato registrato al Teatro Filippo Marchetti, Camerino in Italia.

Greg BurkClean Spring (Solo Piano)

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Virtuoso chitarrista napoletano, propone un nuovo progetto in onore del compositore Jimmy Van Heusen, scattando abilmente una fotografia dell’esperienza statunitense che comprende, oltre alle sonorità mainstream e hard bop, anche quelle caratteristiche del blues e west coast, in due formazioni: quella col quartetto americano composto da alcuni tra i più importanti nomi della scena newyorkese degli ultimi anni, Ehud Asherie, piano, David Wong, contrabbasso, Aaron Seber, batteria, arricchito della elegantissima voce di Valentina Ranalli, e quella tutta napoletana, con Francesco Marziani all’hammond e Massimo Del Pezzo alla batteria. Il progetto, inciso a New York si compone di 11 tracce, oltre a tre composizioni originali scritte e ispirate alla grande mela: “Astoria”, “On the Brooklyn Bridge”, “Blues in Harlem” in stile mainstream con sonorità alla Wes Montgomery e alla George Benson, propone delle rivisitazioni di alcune tra le più celebri composizioni di Van Heusen tra cui, solo per citarne alcune, “Polkadots And Moonbeams”, “Like Someone In Love”, “Darn That Dream”, “But Beautiful”, “Call Me Irresponsable”.

Paolo Palopoli QuartetSounds of New York

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Craig Brann è un chitarrista e compositore, impegnato qui, nel suo ultimo album “A Conversation Between Brothers” in una classica formazione guitar trio, un cambio di rotta rispetto alle precedenti uscite dell’artista, principalmente impegnato in sestetti. Gli assoli di Brann sono intensi e potenti, mentre l’accompagnamento (Nick Morrison al basso e Matt Wilson alla batteria) rimane gustosamente melodico, tra composizioni originali e la rivisitazione di capolavori assoluti come “Johnny Be Goode” di Chuck Berry.

Craig BrannA Conversation Between Brothers

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Il pianista e compositore Joel Weiskopf si è fatto conoscere a livello internazionale sulla scena jazzistica mainstream. “Where Angels Fear To Tread” è il primo album come band leader di Joel per casa Steeplechase, alla guida di un quintetto completato da Joe Magnarelli alla tromba e flicorno, Andy Fusco al sax, Doug Weiss al basso e Jaimeo Brown alla batteria. Il programma, in nove brani, propone l’affinato repertorio dell’artista unitamente a un sentito omaggio a Bill Evans con il brano “Time Remembered”.

Joel WeiskopfWhere Angels Fear to Tread

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Sebbene sia un volto relativamente nuovo sulla scena newyorkese, Eugenia Choe è maggiormente famosa per l’attività insieme al suo gruppo sulla East Coast. In “Magic Light” questa pianista americana di origini coreane rivela anche un innato talento compositivo con un repertorio basato per la maggior parte su composizioni originali e un paio di standard di Benny Carter e Billy Strayhorn. Completano la lineup Danny Weller al basso e Alex Wyatt alla batteria.

Eugenia ChoeMagic Light

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Ritroviamo questo ormai quotato pianista nella sua forma a lui più naturale, il piano trio. Con questo trio si cimenta in standards, e con la sua intelligenza artistica aggiunge un tocco personale a questi classici. Accompagnato da Jay Anderson al basso e Billy Drummond alla batteria, ritroviamo brani di Gershwin, Wilder, Warren, Porter, Ellington, Bacharach…

Peter ZakStandards

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La forza del pianista Harold Danko sta nella sua intelligenza creativa applicata non solo alla composizioni di interessanti brani originali, ma anche nella metabolizzazione di standard, reinventandoli, come accade in questo “Lost In Breeze”. Sofisticato, ma mai stucchevole, variabile e sorprendente ad ogni nota, Danko è accompagnato da artisti del calibro di Jay Anderson al basso e Jeff Hirshfield alla batteria su un programma di composizioni originali e due brani che omaggiano il genio di Duke Jordan.

Harold DankoLost in the Breeze

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Dave Liebman:un maestro del jazz contemporaneoLa recentissima pubblicazione da parte della tedesca Intuition (con distribuzione di IRD in esclusiva per l’Italia) di un album con uno dei suoi partner più assidui e congeniali, il pianista Richie Beirach, ha riacceso i ri�ettori, se mai si fossero spenti, sul sassofonista (soprano e tenore) Dave Liebman, una delle personalità centrali dell’espressività jazzistica contemporanea. Che nel suo caso signi�ca piena consapevolezza della tradizione afro-americana e nel contempo propensione verso un’esplorazione del jazz come linguaggio aperto, specchio del presente e, altresì, proiezione verso il futuro. Lo stesso album della Intuition con Beirach ne è testimone: come si evince dallo stesso titolo Balladscapes, si tratta di un concept album - per usare un termine in vero più caro al rock che al jazz - tutto imperniato su un terreno musicale nel quale è inevitabile far con�uire le emozioni più profonde. Ovviamente, sia nei numerosi dischi precedenti che nei concerti del duo Liebman-Beirach le ballad non sono mai mancate e mancano, ma mai come in Balladscapes l’assunto tematico è stato scandagliato in modo così esclusivo e ampio. Il disco si apre, infatti, sulle note di Bach, per proseguire con temi di Kurt Weill, Wayne Shorter, John Coltrane e Billy Strayhorn, includendo in scaletta anche brani originali (a due o quattro mani) sia del sassofonista che del pianista.L’inclusione di due temi di Coltrane, “Welcome” e “Expression”, nell’occasione cuciti mirabilmente insieme, è un ulteriore segno della devozione di Liebman verso uno dei suoi fari. Anzi, il faro principale, seguendo la cui luce il musicista di Brooklyn, dove è nato nel 1946, ha sviluppato il proprio percorso artistico. Non a caso la prima delle due cruciali collaborazioni di

Liebman è stata quella con Elvin Jones, leggendario batterista del Classic Quartet coltraniano. La seconda, sarà quella con Miles Davis: non un Miles Davis qualsiasi, ma quello che spingendosi verso la metà degli anni Settanta stava portando alle estreme conseguenze la sua visionaria esplorazione delle sonorità elettriche, così come documentano On The Corner, Dark Magus e Get Up With It, album nei quali Liebman è presente. L’intesa con Richie Beirach ha la sua origine nella �ne degli anni Sessanta, manifestandosi appieno a partire dai primi Settanta (con l’album First Visit del 1973) e sviluppandosi nei decenni successivi, anche grazie alla comune militanza nel notevole quartetto The Quest. Nel corso della sua carriera Dave Liebman ha quindi indagato il mondo del jazz da varie angolazioni, senza escludere incursioni nel jazz elettrico (prima e dopo il sodalizio con Davis) e contatti con sonorità etniche di varia provenienza. Il suo legame con il jazz-jazz è comunque sempre stato saldo, indissolubile. A dimostrarlo sono le innumerevoli incisioni sparse nei cataloghi di altrettante etichette, tra le quali la milanese Red Records, nel cui carnet Dave Liebman �gura con ben quattro album: Nine Again, inciso in coppia con il pianista Franco D’Andrea nel 1989; Play The Music of Cole Porter, in trio con il contrabbassista Steve Gilmore e il batterista Bill Goodwin; Setting The Standard, in quartetto con Mulgrew Miller, Rufus Reid e Victor Lewis; ed in�ne Besame Mucho And Other Latin Jazz Standards, sentito omaggio a Dizzy Gillespie e a quanti hanno operato la fusione tra jazz e ritmi latini. Anche in questi dischi l’arte di Dave Liebman è fotografata ai massimi livelli.

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SLIM – REFUELED Direttamente dai 112, gruppo molto popolare negli anni Novanta di R&B, ritroviamo Slim, al suo atteso secondo disco da solista. Con la preziosa collaborazione del famoso rapper Rich Homie Quan, “Re-Fueled” (Shanachie) presenta quel mix di dance e ballate sexy che è diventato il marchio di fabbrica del suo autore e che piace molto al suo numerosissimo seguito di fan.

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I Silk hanno segnato la storia dell’R&B con hit come “Freak Me” o Lose Control” e in “Quiet Storm” troviamo dieci nuovissimi brani che impiegano la line up completa della band americana. Non mancano le sonorità a cui i Silk ci hanno abituati, ma troviamo anche sound più moderni: tra gli altri brani segnaliamo “Billionaire”, la romantica “Love 4 u 2 Like” e “Baby Suit”.

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Ritroviamo in splendida forma i Lonestar con il loro nuovo album dal titolo “Never Enders”, disco di dieci nuove canzoni ispirate e orecchiabili, con quello stile che li ha resi famosi in tutto il mondo. Dall’ottimistica title track “Never Enders”, fino alla nostalgica “My Town” e alla romantica “I Know It Was You”, il classico country sound dei Lonestar pervade il disco e lo rende imperdibile per i fan della band ma anche una piacevole sorpresa per gli amanti del country in generale.

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Rappresentazione sonora di un viaggio che l’autore ha voluto raccontare attraverso composizioni originali dal sapore acustico e naturale. Ogni brano di questo album è caratterizzato da un particolare colore, che affiancati l’uno all’altro dipingono il ritratto di una magica notte d’estate. Il panorama italiano vede assai raramente un batterista cimentarsi in veste di leader e compositore. Max Trabucco da questo punto di vista rappresenta una mirabile eccezione e lo fa da par suo dimostrando di possedere non solo una vena densa di lirismo e poesia ma anche di saper declinare un lavoro ricco di sfaccettature dove perseverano aspetti di eleganza e raffinatezza unitamente ad una massiccia forza e capacità di evocare suggestioni ed emozioni. Max alla batteria, Giulio Scaramella (piano), Zoran Majstorovic (oud, classic & electric guitar), Simone Serafini (doublebass) + guest: Francesco Clera (percussion) e Rita Bincoletto (voice).

Max TrabuccoRacconti di una Notte

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Step Two nasce dalla volontà di agire per sottrazione, togliendo il più possibile alla massa sonora per estrarre una musica in cui ogni nota ed ogni accento hanno peso e sono necessari. Una musica in cui non è concesso margine di errore, in cui si è sempre esposti ed in cui è impossibile mentire al pubblico. Una musica in cui “less is more”. Il contrabbasso ed il sax, due strumenti dalla natura e dal ruolo apparentemente opposti ma che in questo caso trovano un punto di contatto proprio nel loro limite più evidente: la sostanziale incapacità di suonare accordi, limite che li relega al mondo della melodia. Sfruttando questa caratteristica comune il progetto Step Two trova la propria forza nell’aggrapparsi al magnetismo della melodia e del lirismo, impiegando le linee melodiche in un solido contrappunto che costruisce e descrive le armonie e le strutture dei brani ovviando così all’assenza di strumenti armonici. Il nome Step Two è un omaggio ad un autore a cui il duo è molto debitore, il sassofonista John Coltrane: Step rimanda a Giant Steps, uno dei brani più noti e complessi di Coltrane e Two è il numero degli strumenti che lo vanno ad eseguire. Feat. Giovanni Benvenuti (tenor sax) e Francesco Pierotti (doublebass).

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Questo album conclude la trilogia del batterista e percussionista Stefano Calvano dopo i precedenti “Art Jungle” dedicato a Trilok Gurtu e “Art Life” dedicato a Paul Bley e ispirati all’instant composing, sempre di contaminazioni tra i generi. In questo terzo lavoro, espressamente dedicato a Frank Zappa ma che trae ispirazione da Terry Bozzio e dall’avanguardia elettrica, Calvano si avvale di due artisti di spicco del territorio: Alessandro Tutoli (chitarrista virtuoso apprezzato a livello nazionale negli ambiti jazz, fusion e blues), come pure il giovane talento Moreno Fabbri (bassista e contrabbassista forgiatosi al Conservatorio di Bologna.

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Debutto discografico per questi due compositori, Gianluca Bufis (chitarra elettrica, acustica, basso elettrico, sitar e voce) e Giancarlo Sabbatini (vibrafono, marimba, batteria e percussioni). Un viaggio attraverso paesaggi sonori evanescenti e sognanti alla scoperta delle nuove e rinnovate suggestioni dell’universo musicale europeo contemporaneo, raccontato in 10 brani originali. Una sfida a conciliare tra loro elementi distanti: la terra, il tamburo, la tradizione, la voce, Il mediterraneo, la marimba, il freddo, il loop, il ghiaccio, le corde ed il blu. “Ice Land” percorre sentieri musicali che, seppur partendo da una radice jazzistica, si orientano verso una radicale ricerca sonora e di nuove soluzioni armonico-melodiche. L'utilizzo non sempre tradizionale della strumentazione è funzionale al raggiungimento di quella “diversità sonora” che caratterizza l'intero lavoro. Gli strumenti tradizionalmente ritmici, come il vibrafono e la marimba, assumono un ruolo melodico mentre la voce è utilizzata prevalentemente in senso ritmico ed effetti stitico.

Gianluca Bufis& Giancarlo Sabbatini Ice Land

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A cinque anni dal suo debutto da leader con “No Signal”, e dopo la parentesi di “Cuore–concerto per giocattolo”, il bassista Daniele Vianello torna a pubblicare per la Caligola. La musica in questo caso racconta una storia, e infatti il disco assomiglia molto ad un “concept album”, termine caro ai cultori del rock progressivo, genere non poi così estraneo a “Lunaria” (vedi Rocket Rodeo), lavoro in cui le numerose e diverse influenze musicali del contrabbassista veneziano si mescolano nel migliore dei modi, producendo un risultato unitario e coerente. Tutti i brani sono composti dal leader ed è accompagnato in questo nuovo progetto da: Stefano Gajon (clarinet), Dario Zennaro (guitars) e Davide Michielotto (drums).

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“Portraits in Time” è un doppio disco che raccoglie i lavori di Monday Michiru tra il 2002 e il 2013. Cresciuta sia in America che in Giappone e figlia dei musicisti Charlie Mariano e Toshiko Akioshi, Monday è una crossover per natura e quindi è quasi naturale che la sua musica rispecchi questo mix culturale, che trascende ogni tipo di genere, razza e lingua. Una estetica sofisticata ed elegante, che spazia senza alcuno sforzo dal modern jazz al Brazilian e al pop. 2 cd.

Monday MichiruPortraits in Time

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La colonna sonora di uno dei film più onirici di sempre, “Adam Green’s Aladdin”, a metà strada tra il sogno e il cartone animato. Nate dalla mente di uno dei più apprezzati cantautori del momento, le diciannove canzoni su questo album riflettono l’estro accattivante, talvolta capriccioso di questo artista, salito agli onori della cronaca dopo aver vinto un Grammy award nel 2007 per la colonna sonora del famoso film Juno.

Adam GreenAladdin

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In “Lone Star: Songs and Stories Straight from the Heart of Texas” l’autrice texana Glenna Bell esplora un ampio range di tematiche che vanno dalla narrazione di fatti autobiografici fino a ottimistiche canzoni old-school e bellissimi brani di Don Henley e la band britannica dei Keane, da cui la guest star Tim Rice-Oxley proviene. Tra cover e nuove composizioni “Lone Star: Songs and Stories Straight from the Heart of Texas” è un disco imperdibile, che vede la partecipazione di Johnny Nicholas, George Reiff al basso, Mike Hardwick alla chitarra e Rick Richards alla batteria.

Glenna BellLone Star: Songs and Stories Straight from the Heart of Texas

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Danny Michel, ambientalista, pacifista, amante del Pianeta Terra ritorna con il suo ultimo disco, “Matadora”, il più umano e il più sentito. Un programma di dieci canzoni che esplora le tematiche dell’interazione tra esseri umani, dell’amore, della tolleranza e della speranza, proposte con quella empatia che è il marchio di fabbrica di Michel. “Matadora” è stato prodotto, registrato e mixato nella casa-studio dell’artista a Waterloo, Ontario.

Danny MichelMatadora

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I membri dei Mac Arnold & Plate Full O'Blues si conoscono da più di vent’anni. Mac Arnold, Austin Brashier e Max Hightower hanno messo loro stessi in questo bellissimo “Give It Away”, album di grande complicità, che rivela cosa siano in grado di fare questi bravissimi musicisti, con la sola aggiunta di Scotty Hawkins alla batteria. Innegabile è l’influenza di Leroy Arnold, fratello di Mac, sempre attuale, mance a diversi anni di distanza.

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Durante gli anni della guerra, tutti volevano sentire e vedere Bing Crosby, la vera e propria star di quell’epoca. Per questa uscita la JSP records ha selezionato alcune registrazioni del suo “Kraft Music Hall” tra il 1938 e il 1946, tra cui alcuni duetti come quelli con Connee Boswell e Marilyn Maxwell. Questi nastri, che rischiavano addirittura di andare perduti, sfociano ora nelle 32 tracce di “Radio Broadcasts 1938-1946”.

Bing CrosbyRadio Broadcasts 1938-1946

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Otis Grand ha sempre sognato di suonare con il leggendario Joe Houston e questo sogno è diventato realtà in “The Return Of Honk”. Questo disco, registrato originariamente nel 1994, è stato remixato ex novo nel 2016. La line up, oltre agli stessi Otis Grand e Joe Houston presenta anche artisti del calibro di Ray Gelato, Peter Beck, Dave Priseman, Neil Gouvin, Chico Lopez, Dave Rowberry e Steve Diamond.

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Un’altra interessante uscita della serie Blues Archive, questa volta su Jimmy Dawkins, artista dal talento assoluto, tanto serio nella vita quanto scatenato sul palcoscenico, un eroe che ha gridato ai quattro venti le vicissitudini della gente di colore della sua generazione. La lineup comprende oltre a Jimmy Dawkins alla chitarra e voce, anche Sonny Black alla chitarra ritmica, Damon Sawyer alla batteria, Bob Haddrell alle tastiere e George Pearson al basso. DVD 88 minuti

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Il gruppo gospel a cappella Sweet Honey In The Rock arriva nella sua quarta decade di attività con una lineup fortemente rinnovata, dopo il ritiro dalle scene di Maria Barnwell e con un disco, il primo in nove anni, dal titolo moderno e solare: “#LoveInEvolution”. Le tematiche spaziano dalle questioni ambientale fino alla denuncia delle discriminazioni razziali, ma non mancano brani che mettono in evidenza il lato positivo della vita e cover e ri-arrangiamenti di canzoni tradizionali. L’impressionante bellezza delle voci delle Sweet Honey In The Rock, che si sono esibite sui palchi di tutto il mondo e anche alla CasaBianca, sembra fatta apposta per ispirare e innalzare l’animo umano.

Sweet Honey in the RockLoveinevolution

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Lo stile West Coast è stato fondamentale per lo sviluppo delle chitarre nel blues e nel rock odierno. Non solo il leggendario T-Bone Walker, ma anche coloro che sono venuti dopo, come Pete ‘Guitar’ Lewis, Jimmy Nolen e Robert Kelton, hanno dato il loro contributo, che troviamo in questo box di 4 cd edito dalla JSP Records. Box 4 cd, 100 brani!

AAVVWest Coast Guitar

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SR I E P I L O G O N U O V E U S C I T E

BOX 4 CD

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Condividono una carriera di oltre 25 anni e circa un migliaio di concerti: Benoit Sourisse e André Charlier sono più di due musicisti. In “Multiquarium Big Band” troviamo una fenomenale carrellata di 13 tra le loro più riuscite composizioni suddivise in due dischi, riarrangiate dagli stessi Sourisse e Charlier, insieme a Stan Sulzmann. Feat. Alex Sipiagin, Jerry Bergonzi, Philip Catherine…

Charlier / SourisseMultiquarium Big Band

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La Leif de Leeuw Band è uno degli ensemble più famosi sulla scena blues olandese, tanto da arrivare a vincere nel 2014 il prestigioso Dutch Blues Challenge e l‘European Blues Challenge nel 2015. Sebbene si mantenga stabile nel genere blues, la band olandese sperimenta nuovi stili, spaziando trasversalmente attraverso diversi generi musicali, tutti racchiusi negli undici brani del bellissimo “Leelah”, edito per Crs Continental.

Leif De Leeuw BandLeelah

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Molti musicisti jazz sognano di registrare un disco di composizioni originali, con la collaborazione di un quartetto d’archi e per Jean Yves Candela questo sogno è diventato realtà. “Lucie” è l’emozionale risultato derivante dalla registrazione su disco di quello che Candela ha nel cuore e nell’animo: composizioni che lasciano ampio spazio alla libertà di improvvisare per il piano trio (completato da Marc Bertaux al contrabbasso e Realcinho Lima Filho alla batteria).

Jean Yves CandelaLucie

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ZR I E P I L O G O N U O V E U S C I T E

gemini?

w w w . i r d . i t - f b : w w w . i r d . i t / m i p i a c e . h t m

E N R I C OP I E R A N U N Z I

H E N R Y T E X I E RA L E X A N D E R

V O N S C H L I P P E N B A C HT A L E S F R O M T H E U N E X P E C T E D

D A K O T A M A BJ A Z Z N O W !

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O N EF O R A L L

P E T E RB E R N S T E I N

G E O R G EC O L E M A N

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Spesso paragonato a nomi come Pat Metheny e Al Di Meola, Maciek Pysz, artista diviso tra Londra e Parigi, esce con il suo nuovo disco, “A Journey”, registrato nel 2014 presso lo studio “Artesuono”, eccellenza totalmente italiana famosa in tutto il mondo. Accanto alla chitarra di Maciek troviamo il piano Daniele Di Bonaventura, un nostro talento riconosciuto a livello internazionale, il bassista Yuri Goloubev e il batterista Asaf Sirkis. Ancora una volta Maciek Pysz dà prova della buona fama che si è guadagnato nel mondo del jazz.

Maciek PyszA Journey

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Ogni nuovo album dove in copertina si legge Gerry Mulligan è un motivo per alzare le antenne e aumentare l’interesse. Questo album è stato registrato presso l’auditorium della New School di New York City nel Febbraio del 1977 dove Gerry Mulligan si esibiva con la National Jazz Ensemble. In questo live Mulligan, con i suoi brillanti assoli, è in splendida forma ed è accompagnato dal pianista Steve Brown, il chitarrista Bill Dobbins, il bassista Steve Gilmore ed il batterista Bill Goodwin (questi ultimi due sono poi diventati i pilastri del Phil Woods Quartet) e diretto da Chuck Israels. Un tesoro ritrovato!

National Jazz EnsembleFeat. Gerry Mulligan

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Il fraseggio energico di Marcin Losik non manca di romanticismo e inventiva. “Emotional Phrasing”, album di debutto di questo compositore polacco, è ricco di tracce squisitamente complesse, che lascano ampio spazio alle divagazioni dell’improvvisazione. Ksawery Wojcinski al basso e Robert Rasz alla batteria completano la line-up (piano trio) perfetta per portare avanti il forte messaggio musicale di Marcin.

Marcin Losik TrioEmotional Phrasing

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“Resilience” è la terza uscita di Simone Gubbiotti per casa Dot Time. Il chitarrista e compositore umbro questa volta unisce le forze con il contrabbassista Jay Anderson e il batterista Adam Nussbaum, che esaltano il lirismo e la componente emozionale contenuta nelle dieci composizioni proposte da Simone. Il dialogo tra gli strumenti sta alla base di questo imperdibile disco jazz, che ribadisce le già note capacità di Gubbiotti come musicista e autore che si sta affermando sempre più nel panorama jazzistico contemporaneo.

Simone GubbiottiResilience

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Ultima uscita discografica (la prima in casa Dot Time) per la Chuck Israel Jazz Orchestra dal titolo molto evocativo “Garden Of Delights”. La concezione musicale di Chuck Israel deve molto alla sua esperienza in trio con Bill Evans, ma questo autore non fa mistero del proprio amore per Mingus, Monk, Horace Silver, Oscar Peterson e molti altri. Nuove composizioni originali e riarrangiamenti di brani precedenti, in cui ogni singolo musicista dell’orchestra apporta al meglio una sfumatura, un dettaglio che rendono unica la musica di Israels.

Chuck Israel Jazz OrchestraGarden Of Delights

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T H E P I N E S

International Record Distribution• www.ird.it• fb: www.ird.it/mipiace.htm

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MICHAEL SCHENKER’S TEMPLE OF ROCK – ON A MISSION (LIVE IN MADRID)Grande raccolta live per i Michael Schenker‘s Temple of Rock, l’attuale gruppo dell’ex chitarrista degli Scorpions e degli UFO. “On A Mission (Live In Madrid)” testimonia la potenza di questa super line up davanti al pubblico del Joy Eslava, nella capitale spagnola, durante un concerto del 19 novembre 2015. Imperdibile ed energico. Disponibile in vari formati:Doppio CD / BLU-RAY DISC / DVD / DELUXE EDITION NUMERATA 2 CD + 2 BLU-RAY in 4k

Doppio CD BLU-RAY DISC DVD

DELUXE EDITION NUMERATA 2 CD + 2 BLU-RAY

Primo videoassoluto in

www.ird.it

Distribuzione

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APPALOOSA

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d a l v i v o i n I t a l i a

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Album di debutto per il sassofonista londinese Chris Rand, “Gathering” è un album eclettico, che contiene quell’elettrizzante mix di Jazz, Blues e una punta di Rock & Roll. Tra motivi accattivanti e una line-up di tutto rispetto che vede impegnati Ed Benstead alla tromba, Sam Leak al piano, Andrew Noble all’organo, Shane Allessio al contrabbasso e Jason Reeve alla batteria, “Gathering” presenta tredici tracce che spaziano dal jazz al blues con grande facilità. Non mancano guest star come Derek Nash al sax, Ben Waters al piano e Dave Green al contrabbasso.

Chris RandGathering

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Versione in doppio vinile per testare l’impianto. 16 brani remastered su vinile 180 gr. audiophile: Feat. Henry Mancini, Livingston Taylor, Ana Caram, Red Norvo Quintet, Friend ‘n Fellow, Charlie Musselwhite, Sara K, Mikis Theodorakis e molti Altri. La qualità audio è altissima, altrettanto la qualità della scaletta ed il doppio vinile gira a 45 giri 2 LP

AAVVDie Stereo Hortest Best Of

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The Willis Clan è più di una band, è una vera e propria famiglia. Si tratta infatti dei figli della famiglia Willis, tutti dotati di grande talento, dai più grandi ai più piccoli. Dopo aver raggiunto la visibilità internazionale grazie alla partecipazione al programma ‘America’s Got Talent’, questi dodici fratelli hanno iniziato ad esibirsi portando sui palchi di tutto il mondo il loro mix di Folk, Bluegrass e Modern Celtic. Proponiamo qui “Chapter One - Roots” e “Chapter Two - Boots”, i primi due dischi della loro fortunata carriera.

The Willis ClanChapter One - RootsChapter Two - Boots

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Un doppio CD che contiene cinque album fondamentali della carriera di George Jones, ovvero “A Picture Of Me” / “Nothing Ever Hurt Me” / “The Grand Tour” / “Memories Of Us” / “I Am What I Am” con l’aggiunta di ben tre bonus tracks. Sotto la guida del leggendario produttore Billy Sherrill in questi dischi troviamo un George Jones ottimista che canta con il suo stile inconfondibile brani meno famosi insieme alle hit che l’hanno reso famoso, come ‘A Picture Of Me (Without You)’, ‘What My Woman Can’t Do’, ‘Nothing Ever Hurt Me (Half As Bad As Losing You)’, ‘The Battle’, ‘The Grand Tour’ e ‘He Stopped Loving Her Today’.

George JonesThe Tour De Force 1972 - 1980

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Registrato alla Filarmonica di Colonia nel Febbraio del 2011 e uscito inizialmente in CD, ecco ora la versione in vinile di “Soleando”, disco che rivela quel mix di flamenco e fusion portato avanti dallo straordinario Chano Domínguez e dalla WDR Big Band, arrangiato da Vince Mendoza. Un doppio LP con codice di download incluso per ascoltare la musica di Chano Domínguez, che si dipana tra turbinii sfrenati e vorticosi e melodie di estrema delicatezza.

Chano Dominiguez& WRD Big Band CologneSoleando

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V I N I L E180gr

V I N I L E180gr

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Attesa ristampa di questo album in stdio del 2000. Feat. Rosario Giuliani (alto e sopr. Sax), Salvatore Bonafede (piano), Giuseppe Bassi (bass) e Marcello Di Leonardo (drums).

Fabrizio Bosso 5tetFast Flight

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Live in Bologna uscito originariamente nel 1985 su vinile, il grande pianista era accompagnato da: Bob Berg (tenor sax), Curtis Fuller (trombone), David Williams (bass) e Billy Higgins (drums)

Cedar WaltonCedar’s Blues (Live in Europe)

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Registrazione del 1966 all’RCA studio di Roma in compagnia di Mark Levinson al basso e Barry Altschul alla batteria

Paul BleyRamblin

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Album del 1996. Feat. Victor Lewis (drums), Jerry Bergonzi (sax), Bobby Watson (sax), Kenny Barron (piano), David Finck (bass) e Curtis Lundy (bass).

Red Records All StarsBergonzi, Watson, Barron - Together Again First Time

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ZR I E P I L O G O N U O V E U S C I T E

Massimo UrbaniEasy to Love

Album in studio del 1987 dove comparivano icone del nostro jazz; Luca Flores (piano), Furio Di castri (bass) e Roberto

Gatto (drums)

Kenny Barron &Buster Williams Duo

Two as OnePiano e basso in duo catturati dal vivo a Umbria Jazz del 1986.

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Il Sudafrica è forse il Paese africano con la maggiore contaminazione culturale derivante dalla sua storia e che ha come risultato quel mix conturbante che ritroviamo in questo “The Indestrustible Beat Of Soweto”: R&B afromericano, jazz, blues, reggae, in brani registrati tra il 1981 e il 1984. LP

AAVVThe Indestructible Beat of Soweto

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Lucky Dube è stato il primo sudafricano a diventare una star nel proprio continente grazie soprattutto alla sua intensità e melodia, con la quale riprende le orme del suo eroe Peter Tosh, senza però rinunciare a quella sperimentazione che lo ha reso popolare.”House Of Exile”, disponibile in vinile, è l’ennesimo gradino di questa carriera, con la sua immancabile voce e testi che vertono soprattutto verso tematiche sociali e politiche. LP

Lucky DubeHouse of Exile

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Piano trio, feat. Michele Cavallari, piano, Luca Fogagnolo, double bass, electric bass, Giuliano Ferrari, drums. Album del 2006.

Chat NoirAdoration

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Piano trio. Feat. Harvie Swartz (acoustic bass) e Adam Nussbaum (drums). Album del 1994.

Nuccio IntrieriJazz my Dear

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Emersi dalla fertile scena musicale di Seattle, gli Hey Marseilles sono stati capaci di guadagnarsi il plauso della critica così come un grande numero di fan in tutto il mondo. Il nuovo ed omonimo album è stato prodotto da Anthony Kilhoffer (John Legend, Rihanna, Adam Lambert), che si è letteralmente innamorato del progetto e ha guidato la band verso questa uscita dalle influenze pop. LP

Hey MarseillesSame

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C D - R I S T A M P E - L P

V I N I L E180gr

Nuccio Intrieri TrioDancing With The Moon

Piano trio. Feat. Giovanni Tommaso (bass) e Giampaolo Ascolese (drums). Album del 1993.

V I N I L E180gr

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ATTESER ISTA MPE!

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Ristampa dell’album del 1961. Feat. Wilton Felder, Joe Sample, Roy Gaines, Jimmy Bond e Stix Hooper.

The Jazz CrusadersFreedom Sound

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Ristampa dell’album di debutto per questo gruppo hard-rock americano pubblicato nel 1970 per la Atco e comprende due cover di Mose Allison e Willie Dixon. Il gruppo è composto da Carmine Appice e Tim Bogert dei Vanilla Fudge. Copertina originale, rimasterizzato in edizione limitata, LP 180 gr.

CactusCactus

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V I N I L E - R I S T A M P E - L P

V I N I L E180gr

Nat Adderley 5tetBranching Out

Ristampa dell’album del 1958.Feat. Johnny Griffin, Gene Harris, Andy Simpkins e Bill Dowdy.

O. S. T.The Retourn of the Living Dead

Colonna sonora originale del film horror del 1985 dove troviamo diverse deatchcore e punk rock band dell’epoca come: Cramps, The Flesheaters, The Damned, Tsol, 45 Grave, SSQ e Rocky Erickson.

Il vinile in edizione limitata è di colore traslucido verde

EDIZIONE LIMITATA 500 COPIE, IN MONO E STEREO

Registrato a fine anni ’70, questa è una delle prime registrazioni di Robert Lee con la chitarra elettrica e anche la sua prima volta con un gruppo, i Sound Machine appunto. Doppio album dalle miscele Mississippi blues, soul, funk, R&B e altri sapori urbani per farne un’amalgama meraviglioso. Doppio LP 180 gr.

RL BurnsideSound Machine Groove

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Professor LonghairLive in Chicago

Inedito dal vivo al Chicago Folk Festival del 1976 per questo pianista della Louisiana. Questo live era stato registrato da una stazione radio locale e mixato con la supervisione di Billy Gregory il quale ha custodito

questa registrazione per 40 anni prima di divulgarla

V I N I L E180gr

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IRD International Record Distribution• www.ird.it• facebook: www.ird.it/mipiace.htm