CatWalk MAGAZINE 15 maggio 2009

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© 2009 - CATWALK - Francesco DI GESO, Pietro BAISTROCCHI, Melania COLETTA, Emanuela CAMINITI, Beatrice VANOLI event Milan International Film Festival “Feisbum” “The27club” MilMUN Rbday di Francesco Di Geso e Pietro Baistrocchi CATWALK 15 maggio 2009 WWW. CAT - WALK .TK magazine “il linguaggio dell’abito” “quando l’arte incontra l’arte” “Dior vs Chanel” “Eleonora Piffer, talento emergente” a cura di Emanuela Caminiti Copertina a cura di Eleonora Piffer

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CatWalk MAGAZINE is the coolest fashion magazine at Università Bocconi

Transcript of CatWalk MAGAZINE 15 maggio 2009

© 2009 - CATWALK - Francesco DI GESO, Pietro BAISTROCCHI, Melania COLETTA, Emanuela CAMINITI, Beatrice VANOLI

event Milan International Film Festival“Feisbum”“The27club” MilMUNRbdaydi Francesco Di Geso e Pietro Baistrocchi

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magazine“il linguaggio dell’abito”“quando l’arte incontra l’arte”“Dior vs Chanel”“Eleonora Piffer, talento emergente”a cura di Emanuela Caminiti

Copertina a cura di Eleonora Piffer

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“MIFF Awards 2009”

Cat events

TUTTI I VINCITORI:

Miglior Film: "The 27 club"Miglior regia: Erica Dunton "The 27 club"Miglior sceneggiatura: Erica Dunton "The 27 club"Miglior interprete maschile: Jamie Draven "Badland"Miglior interprete femminile: Renée Zellweger "My one and only"Miglior fotografia: Marco Pontecorvo "My one and only"Miglior montaggio: Luca Carbone "Zoè"Miglior documentario: "Courting Condi"Miglior cortometraggio: "Fanatic"Cinema alla moda: "Picture me"In buona compagnia: "Truth in 24"

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Il Milano International Film Festival (MIFF) esiste da ben otto anni e porta sulla scena lungometraggi e cortometraggi indipendenti. La novità dellʼedizione 2009 è r a c c h i u s a n e l l a s c e l t a d i denominare l ʼevento “MIFF Awards”: sulla scia della cerimonia hollywoodiana degli Oscar, si è deciso di passare preventivamente in rassegna i film e di scegliere quelli in grado di concorrere alla nomination per conquistare il Cavallo di Leonardo (simbolo della man i fes taz ione ) i n d i ve rse categorie cinematografiche.

Avranno la possibilità di venire presentati a Milano soltanto i film vincitori delle diverse categorie, che interverranno per ritirare il

Cavallo di Leonardo e per la prima proiezione del film nelle sale.

Q u e s t a e d i z i o n e s i è contraddistinta per la grande eco dʼinteresse che ha avvolto il film-fenomeno “ Feisbum” . Il film è stato realizzato in tempo record da otto troupe cinematografiche diverse dirette da ben otto registri. I l t ema de l fi l r i gua rda l a dissacrazione del fenomeno Facebook attraverso la messa in scena dei pericoli più comuni che il social network più diffuso al mondo potrebbe riserbare.

La sera del 12 Maggio verranno p roc lamat i i v inc i to r i de l le nomination presso il locale Le Banque di Milano. Il ricavato della cena di gala andrà totalmente

devoluto a favore dei terremotati dʼAbruzzo.

Ospite d'onore, il pluri-candidato e premio Oscar Martin Landau, a cui verrà consegnato il Premio alla Carriera 2009. Tra gli altri ospiti si segnalano i filmmaker e il cast dei film di MIFF Awards 2009, Dr. Feel ix d i Chiambret t i Night (performance), Enrico Beruschi, Francesco Baccin i , Stefano Dammicco, Renato Pozzetto, Sylvie Lubamba, la Nazionale Italiana Modelle, Alba Parietti, Mar ta Marzo t to , F rancesco Casetti, Morando Morandini e altre personalità Istituzionali della città.

EMANUELA CAMINITI

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FEISBUM

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Sign-up. Inserisci un nome e una foto. Sei connesso. Feisbum, il film che senza m e z z e m i s u r e c i accompagna per tutta la sua durata alla liricità del virtuale. Dove sono finiti i nostri veri affetti? “Vecchi compagni di scuola, parenti perduti, amici, serpenti, più il numero cresce più si fanno avanti, più riesci a comprendere nuovamente i motivi per cui eravate rimasti così d is tant i ” , rec i ta la colonna sonora che ci riporta alla celerità dei rapporti umani.Composto da otto miniepisodi divertenti e ritmati, tutti c o n n e s s i d a u n fi l o conduttore critico ma divertito dalla necessità umana di collegarsi ad un sito web per ricercare una realtà che non ci appartiene. Il film è molto gradevole, assolutamente da vedere e da commentare. La qualità è alta, in linea con i

più grandi successi italiani, con un contenuto divertente e c o m p e t i t i v o a n c h e s u l m e r c a t o e s t e r o . L a Y Generation, nata col web e connessa col mondo, si descrive ed è protagonista d e l fi l m . . F a c e b o o k , aSmallWord, Twitter sono s o l o i l m e z z o d i u n a espressione umana che necessita delle relazioni, che piange per le persone perse, che è triste per la lontananza e p e r l a p a r t e n z a p reau tunna le . Ora non dobbiamo far a l t ro che connetterci. Ma è quello che vogliamo? Forse un giorno ci servirà un unsocial network, dove cercheremo di essere completamente isolati dal resto del mondo. Forse lʼinventore sarà il prossimo milionario. Feisbum recita le memorabili gesta di i ta l iani che s i affacciano alla non privacy,

dove tutto può succedere. Allʼestero facebook è stata causa di licenziamenti. In italia ha procurato vendette pe r manca t i ma t r imon i colossali da 560 invitati, incontri fortuiti e contatti fra d i v e r s e g e n e r a z i o n i connesse ad una sorta di FAKEbook in cui il reale si trasforma in una richiesta di amicizia. Il risultato? Una commedia felice e spassosa, in cui gli otto milioni di italiani iscritti sul famoso social n e t w o r k r i t r o v e r a n n o assolutamente qualcosa di s é , d o v e t u t t i s i a m o protagonisti. Cosa ci resta da fare? Just log out e correre al cinema per vedere Feisbum, il social movie!

FRANCESCO DI GESO

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The 27 clubRegia di Erica Dunton

Prodotto da Chiara Trento

The 27 club Chiara Trento ai microfoni di CatWalk

Quando perdi tutto ciò che conosci, lʼunico modo per andare avant i è lasc iar perdere il passato. È questo il messaggio lanciato da “The 27 club”, film vincitore del Tr ibeca F i lm Fest iva l e t r i o n f a t o r e d e l M i l a n o International Film Festival 2009 , dove i l fi lm s i è aggiudicato ben tre awards: M i g l i o r r e g i a , M i g l i o r Sceneggiatura e Miglior Film.

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Due giovani, Elliot e Tom, cresciuti in una piccola cittadina dellʼAmerica rurale sono legati da una profonda amicizia e da una grande passione per la musica. Quando Elliot perde la nonna, il suo unico familiare, e Tom trova il coraggio di ribellarsi dalle pressioni del padre, i ragazzi partono in autostop per un viaggio per lʼAmerica in cerca di fama e successo. I due diventano delle vere rockstar ma la loro storia non è a lieto fine: nel loro viaggio di eccessi ed abusi verso lo star system del rock, Elliot e Tom conoscono lʼalcool e la droga e Tom finisce per perdere la vita. È questo il significato di The 27 Club (o meglio, in l ingua originale, the club of 27): il club ideale dei giovani artisti musicisti deceduti prima dei 28 anni. Elliot si sente tradito dallʼamico per averlo lasciato solo e aver rotto il loro patto di eterna amicizia e preso dalla depressione e dallo sconforto pensa allʼauto-distruzione e decide di allontanarsi da tutto e tutti. Il film è un viaggio, non solo attraverso lʼAmerica (da notare le bellissime inquadrature e i piani lunghi e

lunghissimi in grandʼangolo della regista Erica Dunton) ma anche un viaggio morale e spirituale: un processo di crescita per tutti i personaggi, un cammino verso la redenzione e la salvezza guidata dal libero arbitrio: nel film ritorna più e più volte lʼimmagine del post-it rosso con la scritta “You Decide”. Particolarmente emozionante la colonna sonora realizzata da Joe Anderson e James Forgey (Elliot e Tom, nella pellicola) e un sapiente m o n t a g g i o c h e s f r u t t a abbondantemente la tecnica del flashback per ricostruire a ritroso la storia dei due ragazzi. Da notare anche lʼuso della fotografia che, coi suoi colori, enfatizza la maestosità e il senso di immensità delle albe, dei tramonti e dei deserti americani. Tutto questo in un film indipendente girato in sole sei settimane.The 27 Club: un viaggio, una scoperta, una decisone. You decide.

PIETRO BAISTROCCHI

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CHIARA TRENTO, produttrice, ERICA DUNTON, regista

CHIARA TRENTO, produttrice

“MIGLIOR FILM” “MIGLIOR SCENEGGIATURA”“MIGLIOR REGIA”

“MIGLIOR FILM”“MIGLIOR REGIA”“MIGLIOR SCENEGGIATURA”

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SIMULAZIONE DIPLOMATICA- Come al Palazzo di Vetro di NewYork però a Milano. Per una settimana, nella nuova sede della Bocconi, al Grafton Building, universitari da tutto il mondo h a n n o s i m u l a t o i l a v o r i dell'Organizzazione delle Nazioni U n i t e . , d e l F o n d o M o n e t a r i o In ternazionale e del Consigl io dell’Unione Europea. P e r i m p a r a r e a c o n o s c e r e i l funzionamento di queste istituzioni internazionali e i valori che ne stanno alla base. Il tutto organizzato e gestito interamente dagli studenti attraverso l'associazione Milan International Model United Nations (Milmun). L 'obiet t ivo è quello di fornire un'educazione politica per gli studenti universitari e fare incontrare ragazzi da tutto il mondo. Sono arrivati in 150 da tutto il mondo: Europa, America, Asia, Africa, Australia.

CINQUE COMITATI - C iascuno studente diventa il delegato di un Paese e partecipa ai lavori di uno dei vari comitati: il Consiglio di Sicurezza, il FMI, il Comitato per i Diritti umani, quello per lo sviluppo sostenibile, il Consiglio dell’Unione Europea o il Milmun Chronicle. Quest’ultimo, distribuito ogni mattina dopo il coffee break, è il quotidiano della conferenza. Quest’anno scrivevano per il Chronicle

corrispondenti del New York Times, Le Monde Diplomatique, Financial Times, People’s Daily e, dato che ci troviamo nella capitale della moda, il Vanity Fair.In ogni comitato sono discusse, esclusivamente in lingua inglese, tematiche attuali che riguardano la politica internazionale, quali il Medio Oriente, la riforma del Peacekeeping, la politica di immigrazione, l’energia, il trasferimento di tecnologie. Durante i dibattiti gli studenti-delegati devono sostenere la posizione del Paese che rappresentano, il quale è sempre diverso dal paese d’origine. Uno studente di Honk Kong, ad esempio, non potrà quindi rappresentare la Cina!

LA CRISI INTERNAZIONALE-Anche quest’anno, edizione numero quattro del Milmun, si è inoltre simulata una vera e propria crisi internazionale. In questa edizione la crisi ha riguardato un nascente conflitto in Sud America al confine fra Colombia e Venezuela, correlato al problema delle FARC. La simulazione era talmente realistica che, durante un coffee break la sottoscritta si è ritrovata a dover rassicurare una ragazza colombiana, attualmente in scambio in Bocconi. Avera veramente creduto che Alvaro Uribe, avesse dichiarato guerra ad Ugo Chavez! Al dilà di questi divertenti inconvenienti, è molto importante far pensare ai

partecipanti come trovare soluzioni a livello internazionale. E’ un modo per rendersi conto che è non un compito semplice, sicuramente non come trovare l’ottimo del consumatore (per chi lo trova facilmente). Al termine dei lavori dell'assemblea viene redatto dai delegati un documento formale in cui si descrive la soluzione trovata per i problemi discussi. Come in ogni conferenza internazionale che si r i s p e t t i , a n c h e i l M i l m u n h a naturalmente i suoi cocktail diplomatici e le sue serate mondane, come il welcoming aperitivo al Bar Bianco, l’open bar al Volo e il Gala Night all’Old Fashion Cafè.

GIULIA GULLOTTI

La Bocconi diventa Palazzo di Vetro

Come al Palazzo di Vetro, per una settimana 150 universitari di tutto il mondo si sono messi alla prova

con delle sedute simili all’originale.

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RB day

Il compleanno di Radio Bocconi

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LʼUniversità Bocconi ha ormai compiuto i suoi cento anni e in tutto questo tempo non era mai stato organizzato un evento di dimensioni simili al RadioBocconi Day.

Radio Bocconi è una radio universitaria nata un anno fa dallʼimpegno e la passione di un gruppo di studenti. Nonostante le difficoltà iniziali, lo staff si è allargato e oggi conta circa un centinaio di p e r s o n e e d i v e r s i programmi allʼattivo.

Il 13 Maggio è stato un giorno speciale non solo per la radio ma anche per gli studenti e lʼUniversità.

Il compleanno di Radio Bocconi meritava di certo di essere festeggiato e l ʼ o r g a n i z z a z i o n e d e l l ʼ e v e n t o è s t a t a vincente al punto da far registrare il sold out della vendita dei biglietti già diversi giorni prima.

Ad attrarre i partecipanti s o n o s t a t e d i v e r s e situazioni: lʼaperitivo di

apertura, lʼesibizione delle band e Dj Boosta.

M a c o m i n c i a m o d a l principio

Alle 18:00 un gran buffet è stato imbandito nel lo sp iazza le davan t i a l ve lodromo. A Mi lano questa è lʼora giusta per un aperitivo e ciò ha fatto eno rme p iace re a l l a moltitudine di studenti e professori che proprio a quellʼora finiscono le loro lezioni giornaliere e non desiderano al t ro che ritrovarsi insieme per godere di un poʼ di relax.

La festa è entrata nel vivo verso le 21:00, quando hanno iniziato ad esibirsi a l c u n e d e l l e b a n d partecipanti al “Band Contest”, sfida tra band o r g a n i z z a t a precedentemente dalla r a d i o . L ʼ i n t e r n o d e l v e l o d r o m o s i è trasformato in una pista da ballo e lʼatmosfera stava già a dimostrare che la serata sarebbe stata un successo. Lo staff ha potuto contare sullʼappoggio di alcuni

sposor, come Malibu e 3, che hanno offerto da bere e distribuito i loro gadget.

L ʼarrivo di Dj Boosta ( f a m o s o p e r l e s u e collaborazioni con artisti nazionali e internazionali del calibro di Vasco Rossi, Subson ica , P lacebo , Depeche Mode e altri anco ra ) ha sca lda to ulteriormente il pubblico d e c r e t a n d o l ʼ o t t i m a r i u s c i t a d e l l ʼe v e n t o . Assolutamente meritato il brindisi finale di tutti i partecipanti in onore di Radio Bocconi.

Non ci resta altro che attendere con ansia i prossimi eventi futuri!

EMANUELA CAMINITI

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Fashion Magazine

a cura diEmanuela Caminiti

“il linguaggio dell’abito”“quando l’arte incontra l’arte”“Dior vs Chanel”“Eleonora Piffer, talento emergente”

Il linguaggio dell’abito

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Lʼabito non ha semplicemente la funzione di proteggere il corpo da intemperie ed agenti esterni ma, sin dall ʼantichità, ha assunto valenze simboliche e sociali. La parola “linguaggio” non sta ad indicare solo una dimensione verbale ma coinvolge tutti i sistemi di segni usati dall ʼuomo per esprimere la propria interiorità. Nel t e m p o , i l s i s t e m a dell ʼabbigliamento ha seguito r e g o l e e d e v o l u z i o n i p r e v a l e n t e m e n t e s o c i a l i caricandosi di significati non semplicemente estetici.

I “dress codes” sono regole non scritte ma comprensibili dalla maggior parte dei membri di una società, forniscono informazioni ottenute attraverso lʼosservazione dei capi scelti da una persona e dal modo in cui li indossa. Oggi la s c e l t a d i u n a b i t o n o n è sempl icemente co l lega ta a l bisogno di coprire il corpo dagli agenti atmosferici o per pudore. Piuttosto, significa voler esprimere molteplici sfaccettature della propria personalità: classe sociale,

redd i to , p ro fess ione , e tn ia , religione, orientamento sessuale, contestazione. Quando la moda c a m b i a , c a m b i a a n c h e i l messaggio trasmesso attraverso il modo di vestirsi.

La moda apporta un valore aggiunto agli abiti che non riguarda la preziosità dei materiali, piuttosto, si tratta di elementi immateriali apportati sia dallo stilista che dal resto della società. Tuttavia, bisogna evitare di farsi inghiottire da una eccessiva esasperazione dellʼesteriorità perché lo stile può anche trasformarsi in una prigione in cui “ci si specchia e ci si imita a vicenda”.

. Gli investimenti pubblicitari delle aziende di moda costituiscono una voce molto ingente del bilancio aziendale. Il prodotto di moda è soggetto a un obsolescenza molto rapida: le collezioni subiscono un ritmo di cambiamento semestrale e lo stilista deve possedere lʼabilità di innovare continuamente il prodotto pur lasciando inalterate certe caratteristiche che ne permettano

la riconoscibilità e la continuità dello stile della Maison.

Per in formare i l pubbl ico e mantenere sempre vivo lʼinteresse d e i c o n s u m a t o r i , l a m o d a comunica utilizzando supporti di tipo visivo: foto, sfilate, show room, m o d e l l e , m o s t r e , v i d e o , campionari. Le parole non sono di fondamentale importanza poiché il contenuto emozionale e simbolico a c q u i s t a u n r u o l o u n i c o e principale.

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MODA e CINEMAQuando l’arteincontra l’arte

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Il grande schermo ha cambiato il nostro modo di vestire. Il cinema, a partire dal secondo dopoguerra, è diventato uno dei più potenti veicoli di diffusione della moda e le fashion c a p i t a l s s i s o n o t r a s f o r m a t e i n s e t cinematografici.Non è difficile che un film si ispiri direttamente alla moda, in quanto il confine tra essa e il cinema è sempre stato molto labile ed è cosi che si sono creati nel tempo fenomeni di costume e vere e proprie tendenze.

Gli esempi di personaggi d i p e l l i c o l e c inematografiche che hanno dettato la moda di intere generazioni sono i n n u m e r e v o l i : b a s t i pensare al giubbotto di pelle indossato da Marlon Brando in “The w i ld o n e ” ( 1 9 5 3 ) o a l l ʼ i m p e r m e a b i l e d i Humphrey Bogar t i n “Casablanca” (1942) o ancora ai tubini neri di Givenchy che tanto hanno esa l ta to la figura d i A u d r e y H e p b u r n i n “ C o l a z i o n e d a T i f f a n y ” ( 1 9 6 1 ) e “Sabrina” (1954). Come non c i t a re anche l a famosissima scena di “American gigolo” (1980) in cu i R ichard Gere sceglie cosa indossare tra gl i innumerevol i capi firmati da Giorgio Armani oppure gli abiti creati da Fendi e indossati da M a d o n n a p e r lʼinterpretazione di Evita Peron. Tuttavia, il rapporto tra moda e cinema non è unilaterale e se, da una parte, è vero che il mondo

del cinema attinge dalla m o d a , d a l l ʼ a l t r a , è ugualmente vero che un film può cambiare il nostro modo di vestire e ispirare i più grandi sti l isti. Ad esempio, Giorgio Armani creò il suo celeberrimo “ s t i l e a n d r o g i n o ” ispirandosi ai tailleur-pantaloni e agli smoking indossat i da Marlene Dietrich e Christian Dior propose diverse versioni d e l l ʼ a b i t o b i a n c o plissettato che Marylin Monroe s fogg iava in “Quando la moglie è in vacanza” (1955).Dunque, non c ʼè da stupirsi se il cinema viene scelto dalla moda come speciale veicolo per la t r a s m i s s i o n e d i in fo rmaz ion i e come strumento di osservazione p r i v i l e g i a t o c h e f a c i l m e n t e p u ò raggiungere una grande vastità di pubblico.

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Dior vs Chanel

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Forse pochi di voi sapranno che questi due geni della moda francese si scontrarono tra loro in modo acceso per via delle differenti e spesso opposte concezioni del vestire. La stampa del tempo non esita a riportare gli accesi litigi e le parole infuocate che volavano tra i due.

Chanel si era battuta per far acce t ta re a l l a soc ie tà la concezione di una donna dinamica, lavoratrice e in diritto d i i ndossa re anche cap i prettamente maschili (pantaloni, giacche, camicie). La scelta di tale stile risiede nel particolare momento storico che si stava attraversando, quello della Prima Guerra Mondiale, in cui la maggior parte delle donne erano costrette a lavorare nelle f a b b r i c h e b e l l i c h e p e r provvedere al sostentamento della famiglia.

Dʼaltro canto troviamo Dior e il suo “ New look”. Contrariamente a quanto si possa pensare, la definizione “New Look” sta ad indicare uno stile che attinge in g r a n p a r t e d a l p a s s a t o . Lʼabbigliamento femminile non può prescindere dai soffocanti corsetti e dalle gigantesche crinoline, le stoffe usate sono pregiatissime e il lusso è un concetto irrinunciabile.

La lotta tra i due titani vedeva, dunque, la contrapposizione tra le diverse concezioni di donna e del lusso. Chanel da sempre p romuove una moda p i ù accessibile, tanto che il tessuto più usato da lei è il jersey, e adatta a un contesto di guerra in cui ostentare ricchezza sarebbe un ʼoffesa per chi lavora duramente e patisce gli stenti .

Dior abbraccia, invece, i l concetto di esclusività della

moda e non accetta alcuna possibilità di emancipazione femminile. La donna è costretta nei suoi abiti ottocenteschi che le impediscono addirittura i movimenti più semplici.

Queste diverse prospettive porteranno spesso i due stilisti a lanciarsi forti accuse. Pare che la più spietata tra i due fosse p rop r io Chane l , che non mancava di perdere occasione per raccontare alla stampa quan to D io r f osse o rma i superato nelle sue creazioni. In effetti, la visione di Coco a n t i c i p a v a q u e l l a emancipazione femminile che avrebbe raggiunto il culmine della sua manifestazione negli anni Sessanta.

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Dior vs Chanel

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EleonoraPiffernasce il3Agosto1984 a Trento, da padrealtotesinoemadreemiliana.

Decide dopo la maturità dit r a s fe r i r s i a M i l a n o p e rf r e q u e n t a r e i l c o r s oq u ad r i e nna l e d i Fa s h i o nDesigner all’IsFtuto Maragoni.La suapassionedellasuavitaèa p p u n t o l a m o d a e , i nparFcolare, creare abiF eaccessori . Le piacerebbe senzad u b b i o l a v o r a r e p e rDolce&Gabbana eD‐Squaredmanondisdegnerebbenemmenolaprofessione di Pr in ambitomoda. Se dovesse sceglierequalepersonaggiodelloshowbizvesFre di certo preferirebbeSimonaVenturaper lagrinta, laf o r z a e i l s u c c e s s o c h emeritatamentehaoRenuto.

UlFmamente, Eleonora staf requentando i l co rso d iRedazione e organizzazioneevenF moda presso lo IED diMilano. Se volete contaRarlas c r i v e t e u n a m a i l a :[email protected]

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Ogni Venerdì alle 18.00 su www.radiobocconi.it

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Catwalk è il programma più "spicy, juicy, hot and glamour" di Radio Bocconi. Tutte le settimane vi daremo notizie esclusive su come essere sempre alla moda e up-to-date: come vestire, cosa acquistare, che locali frequentare per non essere mai "out of style". In più tante notizie, gossip, curiosità dal glitterato mondo dello showbiz". Solo su www.radiobocconi.it

• Francesco Di Geso, conduttore, responsabile e webmaster• Pietro Baistrocchi, conduttore e responsabile• Melania Coletta, PR e comunicazione• Emanuela Caminiti, redazione moda• Beatrice Vanoli, redazione gossip

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