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The catalog of International Festival Cinema e Donna 2011, Florence.

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C.ccc|ccNew Day films ofThis YearNew Day films ofThis YearIl primo valore nella storia. Trentatr edizioni annuali, dagli anni Settanta ad oggi, vuol dire unastoria di continuit tra donne e cinema che dal secolo dei grandi movimenti arriva al primodecennio del duemila.Da qui una scelta di racconti che cercano e scoprono qualcosa nella storia. Un tedesco chepassa alla Resistenza, un eroe ricordato ancora oggi in Lunigiana e benissimo da MarinaPiperno e Luigi Faccini in Rudolf Jacobs. Oppure un esploratore come Adalberto De Agostini,missionario nella Patagonia degli anni Dieci del Novecento, Per questi stretti morire di IsabellaSandri e Giuseppe Gaudino. E certamente La buena nueva della spagnola Helena Taberna, chemette in scena un episodio ancora sconosciuto della guerra civile spagnola e un prete moltodeciso a cercare la sua verit.Ma anche nelbelritratto fuoriscena diColomba Antonietti,una pertutte le donne delRisorgimento italiano, in Colomba, diSimona Molino e Matteo Lucidie nella rievocazioneappassionata del centenario dell8 marzo, girata in tram, a Roma, l8 marzo 2011, dal nuovocollettivo Maude.La storia raccontata dallordinariet delle persone normali anche la cifra stilistica diMyPerestroika, il premiatissimo doc di Robin Hessman, Usa, che racconta la transizione al postcomunismo, un passaggio essenziale della storia contemporanea. Oquella, di nuovosorprendentemente attuale, che racconta la storia dei comunisti americani dagli anni Trenta aicinquanta: Seeing Red di Julia Reichert e Jim Klein, dalla linea classic della distribuzioneamericana New day. Un modello di cooperativa anomalo e geniale, che annovera anche la primastagione femminista americana, con It Happens to us, di Amalie Rothschild, il primo film sullalegalizzazione dellaborto e poi, di seguito la riflessione delle donne su potere Anything YouWant to Be, di Liane Brandon, umorismo e cartoon: Fanny Ladies di Pamela Briggs e infine sullainesauribile voglia di principe azzurro in Bachelorette 34 di Kara Herold. Talvolta, sono storie dilibert ritrovata ad una certa et, con percorsicomplessicome un puzzle Rompecabezasdellargentina Natalia Smirnoff, altre volte sono rielaborazioni su unimmagine femminile che stata veicolata senza sosta dalla televisione per ventanni: Ilcorpo delle donne diLorellaZanardo.Stili, paesi e autrici diverse ma tutte narrazioni che aggiungono un punto di vista che potremmochiamare, con Luisa Muraro, leredit del femminismo.Il secondo valore nellinterrogare lattualit del sacro, quello che la tradizione, le religionispesso, rappresentano come tale. In Kenya, ad esempio, dove La battaglia dellalbero sacro diWanjiru Kinyanjui si svolge in un villaggio in cui si rifugia una donna in fuga dalla tradizionalesottomissione propria del ruolo. O in Polonia, dove Barbara Sass, Nel nome del diavolo, mostrache ilmicrocosmo conventuale, non sempre illuogo della pace e dellabbandono dalletentazioni del mondo per le ragazze che lo scelgono.Il terzo valore lenergia glocal della Toscana, in cui un gruppo di documentariste scandaglia conenergia il territorio per trasmetterne le nuove risonanze. Livia Giunti tra Parigi, H dO e Livorno,Matilde Gagliardo tra la Sicilia dellInfanzia di Orlandino e ancora Livorno di Paolo Virz e BoboRondelli,Maria Grech nel mondo dei non vedenti Contatto, Maria Luisa Carretto nel mistery Ilpipistrello e Silvia Lelli tra il Venezuela e la Toscana Jorge avuelo e larte della direzionedorchestra di Johanna Knauf I gesti del suono.Lultima valore nella musica, su cui si apre e si chiude il programma. Dalla musica dei gestimuti di Diana Karenne, polacca, dallEst allOvest della Germania riunificata con Das alte lied, diUla Stckl, verso il Sud del Marocco, dove la giovane rivelazione marocchina Selma Bargachindica nel leuto lo strumento principe di ogni Rinascimento. Al centro, tra Portogallo e Napoli, ilfado di Misia, nella Passione di Turturro per la canzone.|/S|||/|/|cs|.vc|33

C.ccc|ccSection HeaderC.ccc|cc|cs /||c |.cc |c|.cc cc.cc c. ||c S|cc'|Bahati c. \c,. '.yc,.The Battle of the sacred Tree c. \c,. '.yc,.La buena nueva c. |c|cc ccccLa cinquime corde c. Sc|c |ccc|Colomba c. |c||cc |c.c. c S.cc |c|.cIl corpo delle donne c. |cc||c cccc |ccc |c|. C|.cc. Ccscc Cc|Il giardino di Anna c. |cc|c Cc.c.c||c|.In the Name of the Devil c. |cccc ScssIo sono. Storie di schiavit c. |cccc Cc.s|.Miss Dorothy c. C.|.c /|cccPer questi stretti morire (cartografia di una passione) c. |sccc||c Scc. c C.scccCcc.cPassione. Unavventura musicale c. c| |cRompecabezas c. |c|c|.c S.cRudolf Jacobs, luomo che nacque morendo c. |.. |ccc.. c |c.c |.cccTram - mob di MaudeCatalogo 2011 12||||C|/y||. `c \c| c |c c. |.cc |cccBachelorette 3= c. 'cc |cc|cFunny Ladies: APortrait of Women Cartoonists c. |cc|c|ccc|.s|| |ccccs|c|sc. /c|.c| |c||sc|.|c|y |ccs|c.'c c. |cc. |cssc|| c.c.s|c||c c. |c.c |.sc Ccc||c|| |c,.c c. |cc c. |c|.|cc Cc|.cccSalsiccia Project c. S.|v.c |c||.Paolo Virz e Bobo Rondelli dietro le quinte de Luomo che aveva picchiato latesta c. |c|.|cc Cc|.cc|.vcc cc c |c ccsc c|c sc c. |c. c. |.v.c C.|.| cC|.s|c.cs ccc c. |.v.c C.|Cc|c||c c. |c.c Ccc|| cs|. cc| scc s|c.c c. c c.c..cc ccc|cs|c c. S.|v.c |c||.cc cvc|c c. S.|v.c |c||.Catalogo 2011C.ccc|cc|c|||c c ||cScccc ccLa battaglia dell'albero sacro un classico del cinema africano e,naturalmente,keniota.Esprime un'attitudine tollerante e piena dihumor nel mettere in scena argomenti molto seri che hanno a chevedere con l'incontro tra le culture e gli equivoci che a questo incontrofacilmente si accompagnano. A volte da questi equivoci sono anchescaturiti conflitti ed orrori ma non per forza le cose debbono assumereun aspetto tragico. La protagonista Mumbi (Margaret Nyacheo) torna alsuo villaggio Kikuyu in seguito a grossi problemi coniugali, il divorzioda un marito violento. Non facile far accettare la separazione allafamiglia d'origine, anche perch occorre trovare mezzi di sussistenzaautonoma e quindi un lavoro. Cercando lavoro Mumbi ha modo diosservare l'attivit di un gruppetto di donne appartenenti a una ChiesaEvangelica, che mirano a estirpare ignoranza superstizione earretratezza dal paese che identificano nell'albero sacro del villaggio.Inrealt, il problemaprincipaleper ledonnedellacomunitl'attrazione che l'Happy Bar esercita sui loro uomini. Al culmine diquesta "guerra di religione", la presidente dell'associazione cristianarimarr di stucco scoprendo che le sue giovani allieve vannoregolarmente e fare offerte all'albero sacro. Senza alcun dubbio tutte lesimpatie di Wanjiru Kinyanjui sono per le credenze ancestrali della suaterra, ma nel pieno rispetto del diritto per ciascuno di credere in ci chevuole. Con molto tatto la regista non critica n irride le pie donne per lareligione in cui credono ma per la maniera troppo rigida e letterale concui ne interpretano i precetti. Il loro atteggiamento di falsa devozionee formalismo,ilcomplotto contro l'albero sacro ridicolizzato edemolito tra i sorrisi della maggioranza degli abitanti del villaggio. Lafavola diverte, anche se chiaramente pone la questione della libert dicoscienza e quella del diritto di ciascuno a vivere secondo i propriprincipi. Di certo le immagini del paese testimoniano un grande amoreanche attraverso la bellezza della sua natura che l'abero sacroimmenso e maestoso ben rappresenta.Catalogo 2011 34Lorem ipsm dolor sitamet, consectetueradipiscing elit. Ut asapien. Aliquamaliquet purus molestiedolor. Integer quiseros ut erat posueredictum. Curabiturdignissim. Integer.Fusce vulputate lacusat ipsum. Quisque inlibero nec mi laoreetvolutpat. Aliquam erospede, scelerisquequis, tristique cursus,placerat convallis,velit.Condimentum. 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Solo crescendo, negli annidel liceo, ho capito che si trattava dell'opera di un autore tedesco con ambientazione e personaggi tedeschi.Alle scuole medie, il sabato ci facevano vedere film "innocenti" come Mary Poppins o i film con James Bond.Fuori da scuola, nelle sale, invece cera il cinema indiano, che capivamo anche senza conoscere la lingua:teenagers curiose dellamore e del romanticismo. Alla scuola inglese, poi, guardavamo soprattutto produzionitratte da Shakespeare. alla fine del mio master che ho capito che raccontare mi interessava pi che scrivere relazioni e tesine. Perquesto mi sono iscritta alla Deutsche Film und Fernsehakademie di Berlino (DFFB). Il problema principale l stato avere a che fare con europei che trovavano difficile collaborare con una donna nera ignorante. Dovevamosprimentare tutti i ruoli della produzione cinematografica ma nessuno voleva farlo con me perch pensavano chenon ne fossi capace. Decisi quindi di fare, per quanto possibile, da sola: scrittura, regia, montaggioOggi mi guida il bisogno di dare agli africani immagini che loro possano riconoscere come autentiche e nonoccidentalizzate. Vorrei sentir dire: proprio come siamo noi, come ci comportiamo noi.Come regista mi sento una lavoratrice della cultura. Una visione distorta della storia ha reso gli africani pocofiduciosi in s stessi, tendiamo a ignorare il nostro passato e a scappare in America e in Europa Occidentale. Unbianco ci incute maggior rispetto di un'altra persona di colore come noi. Tutto nasce dai lavaggi del cervello cheabbiamo subito durante il colonialismo in Kenya, per esempio, la musica, le religioni e la vita culturale eranoproibite dai colonizzatori. I missionari cristiani ci avevano convinto che il male evidentemente era insito nel nostropassato e nel nostro presente. La promessa di giungere in Paradiso riguardava solo quelli che erano disposti adabbandonare le loro divinit primitive e abbracciare il cristianesimo. Oggi, ovunque guardo vedo i sintomi terribilidella nostra indotta inferiorit,New Day films ofThis Year nata in Kenya nel 1958. Si laureata in Canada, ha conseguito il Master of Arts efrequentato la German Academy for Film & Television a Berlino. Nel 2006 e nel 2007 haorganizzato la prima e seconda edizione del Kenya International Film Festival e il KenyanWomen Films al Goethe Institute di Nairobi. Dal 2009 insegna alla Kenyatta University.Regista, sceneggiatrice e produttrice, ha realizzato numerosi documentari e video. The Battleof the Sacred Tree il suo primo lungometraggio a soggetto che ha ottenuto riconoscimenti epremi nei festival di tutto il mondo.Wanjiru KinyanjuiFilmografia... wenn ein Fremder dazu kommt... (video, 1987) The Reunion (documentario, 1988) ALover and Killer of Colour (cortometraggio, 1988) Der Vogel mit dem gebrochenen Flgel(TV, 1990) African Time (cortometraggio, 1991) Clara hat zwei Lnder (TV, 1992) Black inthe Western World (cortometraggio, 1992) Vitico, eine lebende Legende (video, 1993) TheBattle of the Sacred Tree (1994) Telephone call from Africa (TV, 1996) Koi na Haki Zake (TV,1996) KenyanGerman Women cooperation (1997) African Children (documentario, 1999)And this is Progress (in Trading Images, 2000) Say No to Poverty (documentario, 2001)Sandore (video, 2002) Friends (video, 2003) Bahati (video, 2007) Manga in America (video,2007) Njoki Ndung'u (in Africa is a Woman's Name, 2009).Dichiarazioni della regista"S, conosco un po' tutto del cinema industriale perch ho voluto fare quest'esperienza"dice Wanjiru Kinyanjui, naturalmente l'essersi formata alla scuola di cinema di Berlino leha facilitato l'approccio al cinema come lavoro perch l'insegnamento ricevuto aveva piaspetti pratici di quelli che normalmente si incontrano in una accademia di cinema.Wanjiru Kinyanjui inizia l'attivit professionale gi dal secondo corso, lavorando in alcuneproduzioni della ZDF TV, la seconda pi importante rete televisiva tedesca. Gira piccolestorie che le permettono una preziosa conoscenza tecnico professionale. "Scrivevo lesceneggiature e poi dirigevo cos che stavo davvero a occhi aperti da tutt'e due le partidella macchina da presa". La sua fama legata al primo lungometraggio del 1994 TheBattle of the Sacred Tree girato come saggio finale della scuola di cinema di Berlino. Ilfilm basato su una favola sociale scritta da Barbara Kimenye combinata con elementi dicultura deiconflitti,indagine sociale e femminismo.Non tuttigliaspettidelfilmappartengonoallastoriaoriginale, WanjiruKinyanjui si prendeparecchielicenzeartistiche e amplia il ritratto di una porzione del suo Paese attraverso i suoi ricordid'infanzia ed esperienze sociali pi adulte. Il film nasce con il budget della tesi di laurea ecresce grazie ad altri fondi recuperati in vari modi. La cifra raccolta bastava alle spese delcast e delle location. Ricorda "Sapevo benissimo che mi occorreva un albero sacro per leriprese, ma il problema era che non avevo idea di dove potessi trovarne uno, o almenouno che fosse imponente e centrale rispetto ad un villaggio come lo volevo io". Un amicoche vive in campagna la informa della presenza di un albero di questo genere a Githiganel distretto di Kiambu, casualmente proprio il distretto di provenienza della regista: "Misembrava un segno del destino". In 25 giorni le riprese erano finite ed cominciato il girodei festival. Sono arrivati i primi premi come quello del Black Film Makers Hall of Fame inCalifornia e un premio attribuito dalla rivista Variety. Girato nella zona rurale di Githiga, ilfilm ha molte scene nella natura, spesso una natura antropizzata, cio campagna, questo un elemento che attira coloro che amano ilpaesaggio africano o forse anchedirettamente i film africani. Probabilmente il pubblico locale non apprezza particolarmentequesto tipo di cinema perch completamente assuefatto al modo di trattare le immaginie la vita contemporanea di Hollywood. "Devo confessare che girando non pensavo affattoalla produzione commerciale ma che in tutti i casi, dal punto di vista del marketing, ilprodotto era povero e poco confezionato per la distribuzione". Due anni dopo, per, TVAfrica ha mostrato il film per due volte, in tanti lo hanno visto e la distribuzione l'ha fattogirare abbastanza nelPaese, mentre veniva venduto all'estero e premiato in moltifestival. "In Germania avevo imparato a costruire sceneggiature impeccabili e dialoghiscritti che gli attori dovevano imparare a memoria e poi recitare, in Africa gli interpretivolevano soltanto capire bene quello che accadeva e prevalentemente sceglievano dasoli le parole dei propri personaggi". Ricorda che in uno dei primi giorni di prove con latroupe aveva proposto di prendersi un po' di tempo da sola per migliorare la qualit deidialoghi, "e perch mai?" le avevano risposto " sufficiente che tu ci spieghi bene lastoria poi noi facciamo il resto". Questo atteggiamento, allora in Africa prevalente, erarifiutato da molti registi ma Wanjiru Kinyanjui prefer non imporre il suo punto di vista.Questo le ha permesso anche di valorizzare i linguaggi locali, il loro suono e la loropoesia.Tutti recitavanonellaproprialinguaaggiungendobattuteecreandounasituazione di humor diffuso e inoltre un film che non fosse girato in inglese risultava diparticolare interesse per le persone che non conoscevano le lingue europee. Per quantoriguarda Manga in America si tratta di una vera produzione televisiva, pensata per farparte di una serie e qui davvero l'improvvisazione degli attori stata fondamentale. Inrealt esiste una tradizione africana della "recita a soggetto", in cui solo i temi del dialogovengono suggeriti, il tono e in gran parte le parole sono decise sul momento dall'attore."Devo aggiungere che per me nel cinema tutta una questione di tempi e, se i tempisono quelli giusti, quelli delle riprese ma naturalmente anche i tempi del montaggio, sipu rinunciare a molte cose. Ad esempio, per quanto riguarda questo episodio, inAmerica non stato girato proprio nulla, perch il budget non lo permetteva".Catalogo 2011 56Dalla Germania molti modi di fare cinemaFresh Garden|c ccc cvcFresh GardenCatalogo 2011 78Lorem ipsm dolor sitamet, consectetueradipiscing elit. Ut asapien. Aliquamaliquet purus molestiedolor. Integer quiseros ut erat posueredictum. Curabiturdignissim. Integer.Fusce vulputate lacusat ipsum. Quisque inlibero nec mi laoreetvolutpat. Aliquam erospede, scelerisquequis, tristique cursus,placerat convallis,velit.Condimentum. Nullaut mauris. 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Nella sua lotta per difendere la popolazione, Miguel,si scontra con le gerarchie ecclesiastiche e militari mettendo a rischio lasua vita. Il giovane prete trova rifugio nellamicizia con la maestra delpaese il cui marito stato ucciso allinizio della guerra. La relazione conMargari, far da contrappunto al disincanto del giovane parroco e sar ilsuo unico appoggio in Essi che si adattarono a un mondo sotto il mondouncammino che dovr percorrere da solo.Basato su una storia vera, il film racconta con fedelt storica lappoggiodella chiesa cattolica alsollevamento militare contro la Repubblica,denominato Santa Crociata. Nel corso di tre anni di guerra civile Miguelsente come il clero, cui appartiene, si discosti dal vangelo e assecondi larepressione contro la popolazione civile. Il protagonista incarna la forzadelle proprie convinzioni e la coerenza personale in un grido appassionatoe senza tempo contro lingiustizia.Ha iniziato la sua carriera come Coordinatrice per le Nuove Tecnologie delGoverno della Navarra. Dal 1994 si dedicata solo al cinema. I suoi film,tanto i lungometraggi quanto i corti, hanno ricevuto un ottimo riscontro dicritica e pubblico e ricevuto numerosipremiin festivalnazionalieinternazionali. Il suo primo lungometraggio Yoyes, uscito nel 2000, haottenuto un enorme successo al botteghino tanto che la Columbia Tristarha preso l'incarico della distribuzione in Spagna con 100 copie e l'italianaIntrafilms si occupata della distribuzione internazionale. Il documentarioExtranjeras (2003) e La buena nueva (2008) che hanno ottenuto ungrandesuccessodi pubblicosonoentrambi prodotti dallacasadiproduzione di Helena Taberna, la Lamia Producciones. La buena nuevaha confermato il successo di Taberna come regista "votata" alle tematichedi interesse sociale. Del 2010 il suo ultimo documentario Nagore. Il filmracconta dell'omicidio diNagore Laffage, giovane aspirante infermieramorta per mano di uno psichiatra della Clinica Universitaria di Pamplona.Helena TabernaLa mujer de Lot (cortometraggio, 1990) Busto de un poeta (cortometraggio, 1990) 87 cartasde amor (cortometraggio, 1992) Recuerdos del 36 (documentario, 1993) Emiliana(cortometraggio, 1994) Alsasua 1936 (cortometraggio, 1994) Nerabe (cortometraggio, 1995)Yoyes (2000) Extranjeras (2003) La buena nueva (2008).La buena nueva un film su guerra e religione, ma soprattutto una storia damore. La vita ela morte sono protagoniste della narrazione e mostrano, amplificandoli gli orrori della guerra.Il film affronta, attraverso le vicende e lo sguardo di un giovane prete, una tematica mai vistaal cinema sulla Guerra Civile: il ruolo che ha giocato la Chiesa in questo periodo della nostrastoria recente.Miguel, il nostro protagonista, viene inviato come parroco in un paese di sinistra nel luglio del1936. testimone della repressione attuata nella retroguardia e reagisce spontaneamentemettendosi dalla parte dei deboli rispetto a chi detiene il potere. Il carattere forte e il coraggiodel giovane sacerdote ci spinge a identificarci con la sua lotta e le sue idee. La buena nuevadiventa cos una storia universale, come universale la lotta per rimanere fedeli ai propriideali anche se ci implica grandi sacrifici personali.La buena nueva un film a soggetto, per basato sulla biografia di un mio parente, MarinoAyerra, che prese in carico la parrocchia di Asasua il 16 luglio del 1936. una storia checonosco fin da bambina e che mi ha sempre impressionato molto per il mistero che avvolgevale tematiche relative alla guerra. Le donne del mio paese mi hanno spesso avvicinata permanifestare la gratitudine che ancora oggi provano nei confronti di Don Marino che io non homai conosciuto personalmente.Per La buena nueva abbiamo fortemente voluto rispettare i fatti storici. Abbiamo curato moltolambientazione e cercato di rimanere fedeli al susseguirsi degli eventi. Al tempo stessoabbiamo creato situazioni, azioni e personaggi immaginari in modo che la documentazionestorica e la finzione facessero crescere la narrazione in modo armonico.Del mio film hanno detto che pur trattando argomenti delicati, riesce comunque a lasciarenegli spettatori un sentimento di speranza. Spero che La buena nueva contribuisca a farconoscere meglio questo periodo della nostra storia e serva tenere viva la speranza e il miodesiderio che fatti cos orribili non si verifichino pi. La mia filmografia sembra avere come filoconduttore il tema della lotta tra la libert individuale e il compromesso sociale.La mia intenzione era quella di fare un film ben costruito, solido e pieno demozione che desseallo spettatore modo di riflettere sulla passione, la libert e il comportamento degli esseriumani in situazioni avverse. La buena nueva mira al recupero della memoria storica da unaprospettiva individuale ed emozionale. La mia intenzione non indicare i colpevoli in questastoria, ma rendere un ricordo riparatore e poetico a chi quella guerra lha persa.Unax Ugalde ha rappresentato magnificamente il giovane protagonista, entrando anima ecorpo nel personaggio e creando una personalit davvero favolosa da tutti i punti di vista. ABarbara (Goenaga) e a Unax (Ugalde), al momento di costruire i loro personaggi, non hoanticipato troppo scegliendo di affidarmi alle loro intuizioni. Questa una cosa in cui credofermamente perch credo che il cinema vivo e il cinema veritiero racconti ci che racconti,potr arrivare al pubblico se la storia, buona e sincera, verr raccontata con lanima e con lapassione di vivere. Quindi se si lavora con bravi attori come lo sono Unax Ugalde e BarbaraGoenaga, non c' molto bisogno di seguirli. Credo che sia sbagliato cercare di dirigere illavoro in una direzione definita ma che sia meglio lasciare che tutto venga da solo cos ci chesi otterr sar vero. Nella realt il prete un uomo molto giovane, ha 25 anni, Unax ne ha 27,anche per questo gli stato facile creare e pensare a ci che doveva accadere ed entrare connaturalezza nel personaggio.FilmografiaDichiarazioni della registaCatalogo 2011 910New Day films ofThis YearCatalogo 2011|.ss |cc||yCatalogo 2011Lorem ipsm dolor sitamet, consectetueradipiscing elit. Ut asapien. Aliquamaliquet purus molestiedolor. Integer quiseros ut erat posueredictum. Curabiturdignissim. Integer.Fusce vulputate lacusat ipsum. Quisque inlibero nec mi laoreetvolutpat. Aliquam erospede, scelerisquequis, tristique cursus,placerat convallis,velit.Condimentum. Nullaut mauris. Curabituradipiscing, mauris nondictum aliquam, arcurisus dapibus diam,nec sollicitudin quamerat quis ligula.Aenean massa nulla,volutpat eu, accumsanet, fringilla eget, odio.Nulla placerat portajusto. Nulla vitaeturpis. Praesentlacus.Suspendissepotenti. Cras ut mi sitamet quam consequatNew Day films ofThis YearCatalogo 2011Regia: GiulioAntamoroSceneggiatura:Riccardo PicozziFotografia: CesareCavagna e EduardoPiermatteiInterpreti: DianaKarenne, CarmenBoni, Romano Cal,Lia FormiaProduzione: Nova FilmItalia, 1920, 35 mmb/n, 60|.ss |cc||yC.|.c /|cccMiss Dorothy, unistitutrice, viene assunta dalla duchessa Di Sangro perdar lezioni alla figlia Mara, promessa sposa di suo cugino Giorgio. In realtDorothy Thea Northingham, una musicista inglese che il fratello maggioredi Giorgio, Ruggero, da tempo scomparso, ha sposato contro il parere delladuchessa. Giorgio che nutre per Thea una segreta attrazione, ma che nelfrattempo si unito a Mara in un matrimonio di convenienza scopre chela donna tornata in Italia per far luce sulla sorte della figlia Alma, che laduchessa riuscita anniprima a sottrarle in circostanze misteriose,dandola per morta. Dopo aver aiutato Thea a ritrovare la figlia, rinchiusa inun collegio, Giorgio avvia le pratiche di divorzio da Mara. Convinta cheThea ambisca a sposare il genero, la duchessa minaccia di denunciarla.Alla fine, per evitare calunniose insinuazioni che potrebbero nuocere allareputazione di Alma, Thea si uccide.Miss Dorothy lunico film italiano sopravvissuto, nel quale appare DianaKarenne. Nei pochi anni trascorsi in Italia, tra il 1916 e il 1920, lattricerecita in ben ventisette film, alcuni dei quali da lei scritti, prodotti e diretti.Regista italiano. Fra i pionieri del muto, figura di rilievo della storica casa diproduzione Cines dal 1909, il conte Antamoro si occupa per un paio dannidel settore comico lui che ingaggia Ferdinando Guillaume, il futuroPolidor, destinato a grande successo e dirige non poche comiche da luiinterpretate col nome di Tontolini. Nel 1911 firma il primo Pinocchio delloschermo (con la famiglia Guillaume al completo) e dopo qualche altro filmdirige uno dei suoi lavori pi importanti e conosciuti: Christus. Pur autore divari generi, rimasto nella storia del cinema soprattutto per film religiosi:oltre al citato Christus, Frate Francesco, vero e proprio colossal, e Antoniodi Padova, biografia del Santo. Nella sua carriera muta ha diretto alcunedelle dive pi acclamate, dalla prima Francesca Bertini ad Hesperia, daLeda Gys a Diana Karenne. Con larrivo del sonoro postsincronizzo, il suoultimo film muto di rilievo: Antonio da Padova, e dopo un lungo periodo disilenzio firma due film sonori: Fanfulla da Lodi e Langelo bianco, codirettiGiulio Antamoro1112Regia di molte comiche interpretate da Tontolini e da Coc (191011) Pinocchio (1911)Suonatori ambulanti (1912) La donna come lombra (1913) Metempsicosi (1913) Frauomini e belve (1913) Un intrigo a corte (1913) La sfumatura (1913) Dopo la morte (1913)La rivincita del passato (1915) Colei che doveva morire (1915) Fiammata patriottica (1915)Linesorabile Christus (1916) Sotto il dominio di una tomba (1916) Lavvenire in agguato(1916) Freccia doro (1916) Il canto dellagonia (1916) Novanta giorni (1916) Oltre il confinedellanima (1917) Il buon ladrone (Memorie di un ladro) (1917) Le nove stelle (1917) Il lupo(1917) Ursus (1917) Quaranta miliardi e una corona (1917) La storia dei tre (1917) Ledasenza cigno (1918) Il doppio volto (1918) Il rifugio (1918) Una peccatrice (1918) Sole(1918) Io ti uccido! (1919) Il bacio di Dorina (1919) La fiamma e la cenere (1919) Zoya Labambola infranta (1920) Dopo il suicidio (1920) Miss Dorothy (1920) La campana delloscandalo (1920) Tre meno due (1920) Smarrita! (1921) Larte del suo mestiere (1921) DonCarlos (1921) La fanciulla di Pompei (1925) Frate Francesco (1927) Antonio di Padova, ilsanto dei miracoli (1930) Fanfulla da Lodi (1939) Langelo bianco (1943). davanti a unadozzina di disegni schizzati di suo pugno, come se dovesse sceglierne uno fra i tanti. Infatti sitratta delle locandine da leidisegnate per pubblicizzare ilfilm Pierrot,da leidiretto einterpretato e prodotto dalla David Karenne Film nel 1917. ottenuto combinando i diversimodelloFilmografiaLe giovani donne lavoratrici dei secondi anni Dieci sono anzitutto spettatrici. Si identificanocon le dive chesono moltissime: esageratamente lodate ed esageratamente pagate [...]. Conseguenza logicaquindi questa: che il cinematografo nato per le donne. Ma anche pi logica quest'altraconseguenza: che le donne vanno continuamente al cinematografo come ad un'oasi. Ledonne quindi hanno trovato nel cinematografo tutto il loro utile e tutto il loro diletto15.Fra i loro modelli di stile classe, eleganza, mimica e gestualit c' Diana Karenne, l'unicadivaautrice del cinema italiano. Anche quando la via dell'autarchia realizzativa si rivelerimpraticabile, la Karenne continuer a forgiare la sua immagine in totale autonomia, portandosullo schermo personaggi di donna emancipata che si scontra contro la morale borghese arischio della vita,propria e altrui.Purtroppo della diva venuta dall'est,morta sotto ibombardamenti della Seconda guerra mondiale, restano pochissimi film e nessuno di quelli dalei diretti. Solo il ritrovamento di pellicole oggi perdute e accurate ricerche d'archivio potrannoportare a nuove scoperte.Svolge attivit di ricerca e didattica nell'ambito della storia del cinema. Studia in particolare ilcontributo al film reso da attori, stili di recitazione e fenomeni divistici, con preciso riferimentoal cinema muto e al contesto italiano. Partecipa al progetto di ricerca internazionale dedicatoalle pioniere del cinema dal titolo Women Film Pioneers (18951931), che confluir nellapubblicazione di due volumi presso la University of Illinois e al progetto di ricerca PermanentSeminar on History of Film Theory promosso dallUniversit Cattolica del Sacro Cuore diMilano, dalla Columbia University di New York, dallUniversit degli Studi di Torino e dalMuseo Nazionale del Cinema.Ha collaborato con l'Istituto della Enciclopedia Italiana per l'Enciclopedia del Cinema Treccanie con le riviste Bianco e nero, Drammaturgia, Cinecritica e Cinma et Cie. Collabora con larivista SegnoCinema, partecipa al progetto editoriale della Scuola Nazionale di Cinema (CSC)Storia del cinema italiano e alla Enciclopedia Treccani Terzo Millennio. E' responsabile per ilCristina JandelliCatalogo 2011 1314 Catalogo 2011settore cinema della rivista Annali del Dipartimento di storia delle arti e dello spettacolo,vicedirettore della rivista web Drammaturgia.ite responsabile per ilsettore cinema delProgetto AMAtI Archivio multimediale dell'attore italiano diretto dal prof. Siro Ferrone. delegato ai tirocini del corso di laurea triennale Pro.Ge.A.S. (Progettazione e Gestione diEventi dell'Arte e dello Spettacolo) e delegato all'orientamento per il settore cinema del corsodi laurea triennale DAMS, nonch, per la Facolt di Lettere e Filosofia, coordinatore delgruppo di docenti che svolgono attivit di orientamento in ingresso.I ruoli nel teatro italiano fra Otto e Novecento (Le Lettere, Firenze, 2002) La scena pensante.Cesare Zavattini fra teatro e cinema (Bulzoni, Roma, 2002) Le dive italiane del cinema muto(L'Epos, Palermo, 2006) Breve storia del divismo cinematografico (Marsilio, Venezia, 2007).Monografia|css.cc|cvvc|c s.cc|cViaggio al termine di un jukebox, il pi grande del mondo: Napoli,scrigno di canzoni, anzi patria delle canzoni, leggenda che inizia con ilmitofondantedellemuse. Canzoni ecantanti, musicisti epoeti,personaggi reali eleggendari sonoi protagonisti di unfilmcheattraversa una delle metropolipi belle,famose e controverse delmondo, una delle pochissime in grado di incarnare unidea della vita.Locchio straniero, ma non troppo, dellitaloamericano John Turturroattraversa la citt e le sue musiche, dal Canto delle lavandaie delVomero del 1200 a Napul di Pino Daniele, rievoca storie lontane emiti vicini, alterna lamarcord alla ricostruzione, i caroselli canori allevoci di strada, la sceneggiata al videoclip, la storia della canzone allestorie che le canzoni narrano e nascondono. Immagini, spesso inedite,delle grandi voci di un passato ormai remoto si sovrappongono conquelle di interpreti moderni, capaci di proseguire una tradizione gloriosa,ricreandola e rinnovandola. Cos la classe senza tempo di Mina apre lastrada alleleganza disarmante di Pietra Montecorvino, e le seduzionisperimentali di Raiz, Almamegretta e MBarka Ben Taleb incorniciano iltoccante incontro di Massimo Ranieri con Lina Sastri tra gli exploittravolgenti di Fiorello e Gennaro Cosmo Parlato e le memorie in musicadi Avion Travel, Peppe Barra e James Senese. Unorchestradeccezione perun repertorio che parla diamore,sesso,gelosia,immigrazione,protesta:le perle dellOttocento e gliultimiclassicimoderni del Novecento, affidati al direttore Turturro serio fino al gioco che con sguardo complice e curioso va in cerca del richiamo poeticodelle melodie, della loro capacit di rappresentare un mondo e di girareil mondo, grazie alla loro sostanziale essenza glocal: napoletana mainternazionale. Ogni canzone diventa una piccola sceneggiatura, unacartolinasentimentalespeditadaunacittedalleforzechelamuovono: lenergia, i drammi, lorgoglio, le ironie. E su tutto una grande,incalzante sensualit, e il riso dellintelligenza e del cuore. Dalliniziodella storia del disco a 78 giri alla morte del CD, quasi a dimostrare chela canzone napoletana non muore, non sopravvive, ma ritrova e rinnovail suo cantoincanto.Catalogo 2011Lorem ipsm dolor sitamet, consectetueradipiscing elit. Ut asapien. Aliquamaliquet purus molestiedolor. Integer quiseros ut erat posueredictum. Curabiturdignissim. Integer.Fusce vulputate lacusat ipsum. Quisque inlibero nec mi laoreetvolutpat. Aliquam erospede, scelerisquequis, tristique cursus,placerat convallis,velit.Condimentum. Nullaut mauris. Curabituradipiscing, mauris nondictum aliquam, arcurisus dapibus diam,nec sollicitudin quamerat quis ligula.Aenean massa nulla,volutpat eu, accumsanet, fringilla eget, odio.Nulla placerat portajusto. Nulla vitaeturpis. Praesentlacus.Suspendissepotenti. Cras ut mi sitamet quam consequatNew Day films ofThis Year|css.ccCatalogo 2011Regia: John TurturroSoggetto esceneggiatura: JohnTurturro e FedericoVacalebreMontaggio: SimonaPaggiFotografia: MarcoPontecorvoInterpreti: Mina,SpakkaNeapolis 55,Avion Travel, Misia,Pietra Montecorvino,Massimo Ranieri, LinaSastri, MBarka BenTaleb, GennaroCosmo Parlato, PeppeBarra, Angela Luce,Max Casella, Raiz,James Senese,Fausto Cigliano,Fiorello, FiorenzaCalogero, DanielaFiorentino, LorenaTamaggio, EnzoAvitabile, PinoDaniele, con lapartecipazione di JohnTurturroProduzione:Skydancers eSqueezed HeartProduction.Italia/Usa, 2010, 35mm col., 90|cvvc|c s.cc|cc. c| |c1516Fresh GardenJohn Turturro pu essere definito uno dei maggiori attori di questa epoca, una figura centraledel panorama cinematografico indipendente americano. Dopo aver ricevuto il suo MFA (Masterof Fine Arts) alla Yale School of Drama, il versatile, nativo di Brooklyn Turturro, recita la partedi protagonista in Danny and the deep blue sea del commediografo John Patrick Shanley a cuisegue il suo debutto cinematografico, nel capolavoro di Martin Scorsese, Toro Scatenato.Turturro fa il suo ingresso a Broadway con la performance in Death of a Salesman (Morte di uncommesso viaggiatore) da cui inizia negli anni 80 un intenso impegno scenico e in cui siinseriscono la nuova interpretazione con Scorsese ne Il colore dei soldi e in Hannah e le suesorelle di Woody Allen. Ma la svolta arriva con linterpretazione, nel 1989, dellirascibilepizzaiolo razzista Pino, nel film di Spike Lee Fa la cosa giusta, che gli regala il suo primosuccesso e un connubio con il regista afroamericano che lo diriger in altre importanti pellicole:Mo Better Blues,Jungle Fever, Clockers, Girl 6, He Got Game, Summer of Sam, e She Hate Me. Allo stessotempo Turturro d avvio a una collaborazione lunga e feconda con i registi Joel ed EthanCoen, che prende inizio con lindimenticabile performance di Bernie Bernbaum, il Gangsterdoppiogiochista Ebreo in Millers Crossing (Crocevia della Morte). Da allora Turturro harecitato in altre opere dei Fratelli Cohen, tra cui: Barton Fink successo a Hollywood (che glivale la Palma doro a Cannes per la migliore interpretazione), Il Grande Lebowski, e Fratellodove sei?. Altre interpretazioni cinematografiche e televisive di Turturro includono: Lombra delPotere The Good Shepherd, con Matt Damon e Angelina Jolie, diretto da Robert De NiroMission nine eleven, con Juliette Binoche, Secret Window, con Johnny Depp, diretto da DavidKoepp, Terapia durto, con Adam Sandler e Jack Nicholson Quiz Show, diretto da RobertRedford, La tregua, in cui ha interpretato il ruolo di Primo Levi Il giocatore Rounders, conEdward Norton e Matt Damon, La grazia nel cuore, regia di Allison Anders Monday NightMayhem, in cui ha collaborato con il leggendario commentatore sportivo Howard Cosell, eunapparizione in "Monk", per il quale Turturro vince un Emmy Award.Tra i pi recenti lavori troviamo il film campione di incassi Transformers di Michael Bay IlMatrimonio di mia sorella, con Nicole Kidman The Bronx is Burning per il canale TNT, comeManager degli Yankees, Billy Martin e Disastro a Hollywood con Bruce Willis e Robert DeNiro, diretto da Barry Levinson.Turturro, oltre la carriera di attore, annovera anche tre film scritti e diretti da lui: Mac, per cui haricevuto la Camra d'Or a Cannes nel 1992, Illuminata del 1998, e, pi recentemente,l'acclamato Romance and Cigarettes, con James Gandolfini, Susan Sarandon, ChristopherWalken e Kate Winslet.Del suo appassionato impegno teatrale vale la pena ricordare le recenti messinscene di Soulsof Naples (Questi fantasmi) di Eduardo De Filippo per la quale ha avuto una nomination alDrama Desk Award e di A Spanish Play, della grande drammaturga francese Yasmina Reza.Nella primavera del 2008 Turturro stato protagonista, alla Brooklyn Academy of Music, delcapolavoro di Samuel Beckett Finale di partita.John Turturro|.s.c |c c c.c c||c c.cc |c cs|. cccs...c. |c. c c.cc|. /c|. c cvc |.c. cvc|. |c ccs|c c.cc |c. c c. c|.c c|ccc|cc .| ccc |c c.scc|c|.cc |ccc|c c.s|c|.s.cc|cc|ccc| .c.c|c/||cy |.|c||c c.s|cFresh GardenCatalogo 2011New Day films ofThis YearCatalogo 2011New Day films ofThis YearSusana Maria Alfonso de Aguiar in arte Misia una pioniera, uno spirito libero. Si formata attraverso viaggimusicali, poetici, geografici...Era una necessit per un'artista cresciuta tra due culture: quella paterna chiusa e introversa della borghesiaportoghese e quella esuberante e artistica della nonna e della madre spagnole.Ha trascorso l'infanzia e l'adolescenza a Porto, la citt dove nata, e dove, per la prima volta, ha cantato nelleCase del Fado dove si recava il pubblico pi popolare. Giovane donna, sceglie di andare a vivere a Barcellona einizia una carriera piena di strass, piume e nudit nei mitici cabaret del Paralelo (la Broadway catalana). Il ventonuovo della liberazione postfranchista crea uno strano contrasto con il kitsch dei costumi, i trucchi eccessivi, icodicifissidiquesto genere teatrale. Ma tant'. Ilpiacere disperimentare, interpretare ruolie cambiarepersonaggi una strada obbligata per imparare a stare su qualsiasi scena.Pi tardi Misia si stabilisce a Madrid. il tempo della postmovida, spettacolo e vita notturna. Nasce unpersonaggio nuovo, taglio alla garonne, frangetta geometrica. Tanto lavoro, una vera maratona. Per molti mesiMisia interpreta cinque nuovi titoli scelti nell'immenso repertorio della canzone internazionale in un programmatelevisivo.Dopo molte esperienze che tutte rinforzano la sua vocazione d'artista ma non presentano certo un aspettounitario, Misia ritorna a quella che stata la rivelazione della sua adolescenza: il fado, l'ambiente delle Case delFado, oscure e piene di fumo, dove si mescolano i pubblici pi diversi l'affascina di nuovo. Decide di tornare inPortogallo e sceglie Lisbona per realizzare il suo sogno/progetto: cantare il suo fado. A questo punto, e forse perla prima volta nella sua vita, ha una visione molto chiara di quello che desidera fare. Al rientro in Portogallo nonsa per che il fado fortemente contestato per l'uso che ne stato fatto durante la dittatura di Salazar. Il fado stato utilizzato come strumento di propaganda, di repressione e di controllo. Se si escludono alcuni grandi poemi,le canzoni hanno veicolato l'estetica falsa e rassicurante di un Portogallo piccolo e povero, senza ambizione mafelice. una scommessa rischiosa, ma Misia si lancia in una vera e propria campagna di riscoperta del fado. Fa uninventario del genere, ricerca i fado tradizionali, prende contatto con poeti contemporanei ai quali chiede dicomporre nuovi testi. Vuole in scena i violini e gli accordeon che ascoltava accompagnara il canto del fado nellestrade della sua infanzia. Avvicina questi strumenti al pianoforte dei salotti aristocratici dell'Ottocento. Non si trattasoltanto di un lifting estetico, ma di un lavoro in supericie e in profondit, nella forma e nel contenuto.Naturalmente Misia sifa moltinemici.Ilpubblico disinistra l'accusa diinteressarsia una forma d'arteconservatrice e reazionaria, la destra tradizionalista rifiuta la sua immagine e quello che lei dice. Inoltre nonapprezza il fatto che inviti poeti ben conosciuti per il loro impegno politico ad infrangere le convenzioni checaratterizzano il genere.L'artista per continua per la sua strada e resta fedele alla propria visione. Non pu fare altrimenti e cos aprenuove possibilit espressive. Per questo una pioniera con tutti i rischi del caso, anche quello di essere pococompresa. I primi successi li coglie all'estero, prima in Spagna e Giappone, poi in Francia e in Germania. Un po'per volta diviene un'artista di fama internazionale. A partire dal 1993 viene considerata, dopo Amlia Rodriguez,la pi importante cantante di fado sulla scena mondiale.Tra i molti dischi, apprezzati premiati e molto venduti, ne ricordiamo qualcuno. Fado (1993), il secondo disco chene suggella il trionfo Tanto menos tanto mas (1995), premio Charles Cros Garras dos Sentidos (1998), doveper la prima volta violino accordeon e piano partecipano nell'arrangiamento del fado contemporaneo (250.000copie) Paixes Diagonais (1999), con l'accompagnamento al piano di Maria Joo Pires Ritual (2001), unomaggio ai fadisti delle Case del Fado registrato con microfoni a valvola come negli anni Cinquanta Canto(2003), che si allontana dal fado per avvicinarsi all'opera strumentale del chitarrista e compositore portogheseCarlos Paredes (in questo disco, premio dalla critica discografica tedesca, l'accompagnamento affidato allachitarra, alla viola e a un quintetto d'archi) Drama Box (2005), alterna tango, bolero e fado. anche unospettacolo cui partecipano Fanny Ardant, Miranda Richardson, Ute Lemper, Carmen Maura e Maria de Medeiros.cc |c cc|cc.cc|..cc c.|.s.c1718|ccccccc.csCatalogo 2011Lorem ipsm dolor sitamet, consectetueradipiscing elit. Ut asapien. 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Mara scopre di avere un dono particolarenel risolvere il rompicapo e si appassiona a questa nuova attivit.L'entrata in scena di Roberto, sessantenne ricco e gentile, e la suaproposta di avere Maria come partner nei prossimi campionati delpuzzle in Germania, rende il nuovo hobby un'autentica ossessione.Grazie alla splendida interpretazione ricca di sfumature di Brbaralvarez, assistiamo allevoluzione interiore di questa donna delicata edimessa dietro il cui carattere schivo e gentile, si nasconde unanatura caparbia e determinata. Mara scoprir un'altra s stessariuscendo comunque a non perdersi. Presentato al Festival di Berlino2010, Rompecabezas disegna una parabola divertente ed efficacesulla consapevolezza dei propri mezzi e laffermazione di s, cosache pu avvenire anche attraverso il pi improbabile dei percorsi. Ilpuzzle diventa cosuna metafora delnostro atteggiamento neiconfronti della vita, dello sforzo costante di mettere insieme i pezzidiversi dellanostraesistenzama, per NataliaSmirnoff, anchemetafora della creazione cinematografica: Fare un film unattivitche richiede anchessa la raccolta e la sintesi di unenorme quantitdi elementi diversi in vista del tutto, dellopera conclusa.Catalogo 2011Regia esceneggiatura: NataliaSmirnoffFotografia: BrbaralvarezMontaggio: NatachaValergaMusica: AlejandroFranovInterpreti: MaraOnetto, Gabriel Goity,Arturo Goetz, HennyTrailes, FelipeVillanueva, JulinDoregger, Nora Zinski,Marcela Guerty, MirtaWons, MercedesFraile, DeniseGroesman, JimenaRuiz Echaz, PachoGuerty, NstorCaniglia, CarolinaAdamovski, LeticiaGaspari, BernardaPags, Andrs ZuritaProduzione: CarrouselFilm, Las NiasPictures.Argentina/Francia,2009, 35 mm col., 87'|ccccccc.csc.|c|c|.c S..c1920Si formata all'Universit del Cinema di Buenos Aires (FUC) dove ha studiato messa inscena con Augusto Fernndez e sceneggiatra con Martn Salinas, laureandosi in regiacinematografica. La sua brillante carriera professionale l'ha portata nel corso di 12 anni aricoprire vari ruoli nell'industria cinematografica e a collaborare con molti autori dellacinematografia argentina e internazionale. stata assistente alla regia di AlejandroAgresti nei film Valentn e Un mundo menos peor, di Jorge Gaggero nel film Camaadentro, di Pablo Trapero in Nacido y criado. Direttrice del casting in Las viudas de losjueves di Marcelo Piero, in El corredor nocturno di Gerardo Herrero e nei tre film diLucrecia Martel La cinaga, La nia santa e La mujer sin cabeza. Aiuto regista di MarcoBechis per Garage Olimpo e di Damin Szifrn per El fondo del mar.Rompecabezas il suo primo lungometraggio.Rompecabezas della esordiente argentina Natalia Smirnoff, sotto le vesti della commedia, una divertita metafora sulla vita che attinge con libert ed autonomia espressiva, a certecostanti del cinema sudamericano e argentino in particolare. Maria abile a ricomporre ipuzzle e questo gioco diventa lo strumento per sfidare, con un silenzioso, ma efficaceatteggiamento, le convenzioni familiari. Un tragitto che porta per vie traverseallemancipazione e allaffermazione della propria personalit.MILANO 21Natalia SmirnoffNatalia SimirnoffRompecabezas di Natalia SmirnoffCatalogo 2011 Catalogo 2011 2122| ||c cc c ||c|cv.|Un convento. Un gruppo di suore sono guidate da una rigida madresuperiora che cerca di proteggerle dai pericoli esterni. Prestotroveranno una nuova guida nel carismatico Padre confessore, chemostrer loro una nuova immagine di Dio. La Madre Superiora e ilPadre Confessore iniziano cos a predicare che non solo l'anima maanche il corpo deve esser donato alSignore. Ben presto il monasterosar isolato dal mondo, verr circondato da filo spinato e nessunopotr entrare n uscire. Ci che succede dietro quelle porte chiuse un segreto che solo le suore e padre Franciszek conoscono. Anna, unadelle sorelle, non si lascia sedurre dalla nuova fede. Da sola combattela battaglia per mantenere pura la sua anima, ma anche il suo corpo.| ||c cc c ||cJuly 2008Regia esceneggiatura:Barbara SassMontaggio: AnnaWagnerFotografia: WieslawZdortMusica: Michal LorencInterpreti: KatarzynaZawadzka, MariuszBonaszewski, AnnaRadwan, RomaGasiorowska, MarianDziedzielProduzione: WFDiFWytwrnia FilmwDokumentalnych iFabularnych, SyrenaFilmsPolonia, 2011, 35mmcol., 115'c. |cccc Scss nata nel 1936. Laureata alla Film School di Ld in Polonia. la pipremiata regista e sceneggiatrice polacca, conosciuta soprattutto per isuoi controversi e provocatori film Nowolipki Girls (1985), SpiderWoman (1993) e Temptation (1995). I suoi lavori sono stati proiettati inmolti festival internazionali tra cui quelli di Mannheim, San Sebastian,Montreal, Tokyo.Barbara SassWithout Love (1980) Debutante (1982) The Sceam (1983)Nowolipki Girls (1985) Caged (1988) An Immoral Story (1990)Spider Woman (1993) Only Fear (1993) Temptation (1995) Like aDrug (1999) In the Name of the Devil (2011).Filmografia|cv.|2324Ispirato a una storia vera, la regista e sceneggiatrice polacca Barbara Sass realizza un filmsul superamento del confine che divide la fede dalla follia tra le mura di un convento, In theName of the Devil. Il film viene presentato in anteprima alla 36 edizione del Festival del FilmPolacco di Gdynia e proiettato nelle sale di tutta la Polonia da settembre 2011.La storia basata sull'ammutinamento del convento di Kazimiersz che rifiuta la decisionevaticana disostituzione delloro leader.Questo comportamento induce a indagare sulconvento e scoprire sconvolgenti cambiamenti nelle regole delle pratiche religiose. In theName of the Devil segue le vicende di Anna, una giovane che diventa suora per guarire lesue ferite interiori. La severa madre superiora protegge le suore dai pericoli del mondoesterno con l'aiuto di un carismatico prete che sostiene che l'avvicinamento a Dio pu essereun'esperianza carnale. Le nuove pratiche di fede spaventano e confondono le giovani suore.In the Name of the Devil stato selezionato per partecipare in concorso alla 33 edizione delFilm Festival di Mosca.Katarzyna Grynienko, 21 giugno 2011Lo scioccante film sul convento 'non contro la Chiesa', afferma la registaLa regista del film ispirato al noto scandalo del convento polacco, insiste nell'affermare che ilsuo non un lavoro contro la Chiesa.La trama ruota intorno ad uno spregiudicato prete, che entra in un convento polacco erapidamente converte le suore a una pratica della fede decisamente poco ortodossa,chiedendo loro di cedere il proprio corpo al Signore.Il film mostra molti parallelismi con lo scandalo che ha scioccato la Polonia nel 2007, quandola polizia irruppe in un convento della pittoresca cittadina di Kazimierz Dolny.All'interno del convento venne trovato un bambino e il frate francescano venne portato via inmanette, cos si chiude una vicenda che si trascinata per due anni."Io stessa sono cattolica e non ho realizzato questo film contro la chiesa" afferma BarbaraSass " pensato contro le persone che cercano di manipolare gli altri per conseguire i propriscopi".Al tempo stesso la regista si augura che il suo film non sia recepito solo nella sua dimensionescandalistica "sebbene io sappia che non sar possibile evitarlo" ammette."Non mi sono documentata su cosa successo in quel convento, non ho voluto parlare con lesuore coinvolte".La regista aggiunge che il suo principale intento era quello di riuscire a esplorare il mondointeriore della sua eroina, Anna, che combatte contro le macchinazioni del prete."Abbiamo gi mostrato il film ad alcuni preti che lo hanno accettato" confessa "Qualcuno hadetto che saremmo potuti andare oltre, ma io non ho voluto il mio buon gusto me lo haimpedito".Il film stato molto discusso. Si dice che il distributore polacco del film avrebbe detto che nonricever nessun premio e circoler in una sola copia. Un portavoce della compagnia lo hacomunque negato vigorosamente nella conferenza stampa.Peter Gentle, 9 giugno 2011Catalogo 2011New Day films ofThis YearCatalogo 2011New Day films ofThis Year2526Fresh Garden|cc| ccccsFresh GardenCatalogo 2011Lorem ipsm dolor sitamet, consectetueradipiscing elit. Ut asapien. Aliquamaliquet purus molestiedolor. Integer quiseros ut erat posueredictum. Curabiturdignissim. Integer.Fusce vulputate lacusat ipsum. Quisque inlibero nec mi laoreetvolutpat. Aliquam erospede, scelerisquequis, tristique cursus,placerat convallis,velit.Condimentum. Nullaut mauris. Curabituradipiscing, mauris nondictum aliquam, arcurisus dapibus diam,nec sollicitudin quamerat quis ligula.Aenean massa nulla,volutpat eu, accumsanet, fringilla eget, odio.Nulla placerat portajusto. Nulla vitaeturpis. Praesentlacus.Suspendissepotenti. Cras ut mi sitamet quam consequatNew Day films ofThis YearCatalogo 2011Regia, soggetto,sceneggiatura efotografia: Luigi M.FacciniMontaggio: SaraBonattiMusica: OlivieroLacagninaInterpreti: MarinaPiperno, CarloPrussiani, PaolinoRanieri, ZenechMarani, MemoBrucellaria, BirghitSchicchi Tilse, ClaudiaBocciardi, AlessandroCecchinelli, GiulioMarlia, Sara Papini,Davide Faggiani,Enrico Casale, BrennoBecchi, Rubes Garuti Produzione: MarinaPireno per IppogrifoLiguria ass. culturale.Italia, 2001, col., 97'c. |.. |ccc..Nato nel 1914, Rudolf Jacobs era figlio di un importante architetto diBrema. Esperto in costruzioni difensive, venne destinato nel levanteligure per rafforzarne le coste, sulle quali Rommel temeva uno sbarcoalleato. Visse in una splendida villa requisita, sulle alture di Lerici, e da ldiresse lorganizzazione TODT.A La Spezia era giunto nellautunno del 1943. Passato alla Resistenzaitaliana il 3 settembre del 1944, mor due mesi dopo, esattamente il 3novembre, mentre comandava unazione contro le brigate nereacquartierate in un albergo di Sarzana. Sepolto in questa citt, RudolfJacobs insignito della medaglia dargento al valor militare, mentre perlunghissimi anni, in Germania, fu considerato un disperso.Chi lo conobbe dice che fosse alto, ossuto, gentile, con una buonaconoscenza della lingua italiana. Nei paesi circostanti presto si vociferdi un tedesco, di nome Iaco, che sequestrava derrate alimentari agliaccaparratori e le distribuiva gratuitamente alla popolazione affamata. Ipartigiani delle sap (squadre di azione patriottica) ne sorvegliarono icomportamenti, infine gli fu fatta giungere notizia delle ruberiecommesse dai fascisti che dirigevano una cooperativa alla quale eraaffidata ledificazione deibunker costieri.RudolfJacobs allontan idirigenti fascisti, accettando di sostituirli con il fascista moderato che lesap lericine gli avevano proposto. Da quel momento, e per alcuni mesi, icantieri della TODT ingaggiarono decine di disoccupati, salvandoli dalladeportazione in Germania. Con gli utili di quella cooperativa venneaddirittura approntato un ospedaletto da campo partigiano. Poco tempodopo Rudolf Jacobs rivel la sua scelta di collaborare con la Resistenzae di combattere contro i propri connazionali.Rudolf Jacobs, invece di rassegnarsi alla prigionia in un campo alleato,dove sarebbe certamente finito prima di tornare in patria, scelse dibattersi. Quando si present al comando della formazione partigianaMuccini seppe dire: Darei la mia vita pur di abbreviare di un solominuto questa guerra insensata.I partigiani sarzanesi scoraggiarono la sua volont di combattere. RudolfJacobs poteva essere uno dei costruttori della Nuova Germania. Fuinutile.Dopo piccole azioninelle qualiaveva mostrato capacit dicomando, con dieci dei suoi compagni, alcuni di nazionalit russa e2728Fresh Gardenrussa e polacca, tra iqualilattendente austriaco che laveva seguito, e gliitalianichepotevano assomigliare a soldati tedeschi, prepar lattacc al presidio delle brigate nere diSarzana.L dentro ifascistitorturavano iprigionieripoliticie abusavano delle donne.Bisognava dare un segno di forza e giustizia alla citt. Allora di cena, in un buio 3 novembredel 1944, in dieci contro settanta, marciarono attraverso la citt Rudolf Jacobs chiese, intedesco,diconferire con ilcomandante. Aveva detto aisuoi:Non appena la portadellalbergo si dischiude ci si fa strada con i mitra e le bombe a mano. Non fu cos cheavvenne. Jacobs spar a chi gli apr e si lanci dentro lalbergo, ma la sua machinenpistole siincepp. Venne colpito ripetutamente e ucciso.Anche lattendente austriaco, che lospalleggiava, fu colpito. Gli altri, dopo la sparatoria, si ritirarono, mentre il corpo di RudolfJacobs restava nelle mani dei fascisti. Un distaccamento della Muccini prese il suo nome e insuo nome combatt fino al 25 aprile 1945. Che un capitano tedesco avesse voluto condividerecon loro la lotta di Liberazione dal nazifascismo ancora oggi motivo di orgoglio in Lunigiana.Solo recentemente la sua citt natale, Brema, ha potuto celebrare la scelta esemplare del suoconcittadino. Non un disperso, n un traditore, ma un maestro di pace e di civilt, degnodi essere riconosciuto tra i protagonisti di una epopea che, oggi, nel percorso, seppur faticoso,dellUnione Europea, cerca la strada della sua definitiva realizzazione.Dopo una precoce ed intensa stagione da giornalista per IlPaese diRoma, diretto daTommaso Smith, partendo dagli sport invernali per arrivare alle cronache cinematografiche efinire ai reportage sulla povert delle periferie urbane, sceglie il cinema, nel ruolo di produttore,complice una lunga permanenza a New York e studi di regia televisiva. Esordisce con ildocumentario 16 ottobre 1943 (1961) sulla razzia del ghetto di Roma, dal testo di Giacomo DeBenedetti e la regia di Ansano Giannarelli, quando sullo sterminio ebraico era scesa l'ombradella rimozione. Il cortometraggio di forte impatto e ottiene un grande successo. Nel 1962fonda la REIAC Film con Giannarelli e Piero Nelli, diventandone amministratore unico. Primadonna italiana a misurarsi con una professione totalmente maschile, dopo i Nastri d'Argentoper il mediometraggio Diario di bordo (1967) e per il complesso della sua attivitdocumentaristica (1968), inizia a produrre fiction, sia per il grande schermo che per la Rai, purmantenendo viva la sua attenzione nei confronti dei temi sociali e politici che fin dall'iniziohanno caratterizzato le sue scelte. Tipico, in questo senso, il mediometraggio Labanta negrodiPiero Nelliche fu proiettato all'ONU quale prova contro le atrocit commesse delcolonialismo portoghese in Guinea Bissau, come il documentarismo dedicato ai movimenti dirivolta e di liberazione che fiorirono nel mondo e che accelerarono la decolonizzazione,quando non la provocarono. Negli anni '60 la produzione della REIAC Film completamenteautofinanziata, poich il settore documentaristico ha una sola possibilit di recupero dei costisostenuti attraverso i premi di qualit assegnati dal Ministero dello Spettacolo e nella misuradi dieci all'anno per i cortometraggi migliori. La REIAC Film li vince quasi sempre, ma ci nonbasta a finanziare nuova produzione e a coprire i costi di gestione della struttura societaria. per questa ragione che il gruppo promotore della REIAC Film decide di avviare una lineaproduttiva di cinema industriale. Nascono rapporti con la FIAT, con le Ferrovie dello Stato, ENI.Anche in questo settore la REIAC Film consegue riconoscimenti e diventa l'interlocutoreaudiovisuale di molte aziende importanti. Viene fondata, all'uopo, la Publireiac, con sede aMilano e soci milanesi, che operer prevalentemente nel settore pubblicitario, producendocaroselli per Upim, Facis, Credito Italiano, Splgenbru, Balestra, Perugina. Alla fine deglianni '60 viene presa la decisione di perfezionare l'attivit audiovisuale della REIAC Film.Nascono la SAV (Societ Audiovisivi)e la IRTAV (Istituto diricerche sulle tecnologieaudiovisive), provviste di un comitato scientifico di grande qualificazione. Maturano intanto irapporti con la Rai della quale la REIAC Film diventa, tra i primi e per molti anni, un partnerMarina PipernoFresh GardenCatalogo 2011 Catalogo 2011progettuale ed esecutivo. Dall'intensa collaborazione con la Rai nacquero cicli, inchieste,documentari (sociologici e scientifici), telefilm sperimentali, fiction. Nel dicembre del 1982fonda la MP srl con la quale produce i film di Luigi Faccini. Tra gli oltre duecento pezzi cheha firmato, Marina Piperno ama ricordare: Il bianco e il nero (1966), L'asfalto nella giungla(1966), Noi siamo l'Africa (1966), Dakar una metropoli (1966), Diario di bordo (1967), SierraMaestra (1968), Non ho tempo (1971), Immagini vive di Ansano Giannarelli (1974) e la serieGli uomini della scienza che lo stesso Giannarelli aveva ideato e coordinato, riservandosi laregia di Monge (1977) La traversata di Giuseppe Bellecca (1969) L'Alessandro nelle Indie diVittorio Sermonti (1970) I vent'anni di tre generazioni di Bellecca e Murgia (1977) RoccoScotellaro di Maurizio Scaparro (1977) Il Fratello di Massimo Mida (1974) I Cinegiornali dellaPace (1962) e La Veritaaa (1982) di Cesare Zavattini.Il richiamo (1992) di Claudio Bond Sassalbo provincia di Sidney (1982), L'Amiata anche unfiume (1983), Immaginando cinema (1984), Inganni (1985), C'era una volta genteappassionata (1985), Donna d'ombra (1988), Notte di stelle (1991), Canto per il sanguedimenticato (1997), Giamaica (1998) e Andrea, dicci chi sei (2003), Le mani raccontano(2006), Ilpane della memoria (2008) diLuigiFaccini. Produttore indipendente, che hapraticato da sempre la strada dei prototipi, Marina Piperno sostiene che solo la specificitnazionale del nostro cinema garanzia della sua vitalit. Nel 1999 ha pubblicato una raccoltadi poesie dal titolo Sono una ragazza che si arrangia, Ed. Cinque Terre. Nel 2002 il Club degliamici del cinema (Genova) ha dedicato una retrospettiva alla sua produzione cinematografica,dopo il corso che Giampaolo Bernagozzi e il DAMS dedicarono, nel 1978, all'esperienzaproduttiva della REIAC Film. membro del Comitato Scientifico dell'associazione culturaleE.L.M. Europa Liguria Mediterraneo, fondata dalla parlamentare europea Marta Vincenzi, oradiventata anche Sindaco di Genova. stata docente del Master in Management per loSpettacolopressol'Accademiad'arti emestieri delloSpettacolo, TeatrodellaScala.Attualmente ricopre la carica di Presidente dell'associazione culturale Ippogrifo Liguria, cheorganizza convegni di vasta risonanza (La Storia come identit, La democrazia figlia dellaResistenza) ed eventicome Gente diStrada, un riconoscimento a chisibatte control'esclusione, assegnato a don Andrea Gallo nel 2003, a Nev ShalomWahat as Salam nel2004, oltre a produrre video ed esplicare una consistente attivit editoriale attraverso lacollana I libri dell'Ippogrifo.2930Fresh Garden|c c.c.cc cccc|c c.|c ccccFresh GardenCatalogo 2011Lorem ipsm dolor sitamet, consectetueradipiscing elit. Ut asapien. Aliquamaliquet purus molestiedolor. Integer quiseros ut erat posueredictum. Curabiturdignissim. Integer.Fusce vulputate lacusat ipsum. 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Amir si rende presto conto dei progetti di suo nipote e dellasicurezza che il ragazzo ha acquisito nel crescere e non sopporta lideadi lasciarlo partire. Ma il vento del nuovo soffia forte tra i giovani delMagreb che per trovare la propria strada dispongono di audacia, amoree determinazione. Sta a loro trovare la combinazione giusta tra passatoe presente.|c c.c.cc ccccCatalogo 2011Regia: Selma BargachSceneggiatura: SelmaBargach, David Kaim,Rachida Saadi etHassan BenjellounFotografia: YohannCharrinMontaggio: MariePierre RenaudMusica: Trio Joubran,Oussama ModaInterpreti: HichemRostom, Ali Esmili,Claire Helene Cahen,Khouloud Btioui,Mohamed ElkhalfiProduzione: RachidaSaadi.Marocco, 2011, 35 mmcol., 98'c. Sc|c |ccc||c c.|c ccccNata a Casablanca in Marocco. Selma Bargach, ha studiato alla SorbonaArte e Cinema Sperimentale. Realizza i suoi primi cortometraggi in super8 e partecipa alla creazione di un Centro di documentazione e ricercasulle arti nel Maghreb. Sempre a Parigi consegue il dottorato con una tesisulla condizione e il ruolo della donna nel cinema marocchino. Tornata inMarocco,lavora subito come assistente regista con grandicineastimarocchini e non solo. Pi tardi realizza cortometraggi a soggetto tra cuiL'ascenseur. I suoi film sono presto notati in festival come il Fespaco, ilFestival del Cinema indipendente di Bruxelles e molti altri. Il suo primolungometraggio, Laa 5me corde, accolto con vero successo nelleprincipali manifestazioni, due per tutte: Cannes e Berlino.Selma Bargach3132FreshGardenCom nata lidea? ... forse, soprattutto dalle mie origine andaluse... poi amo la musica daquando ero bambina. In realt il film avrebbe potuto trattare di unarte qualsiasi, perchcomunque, aldil della musica, iltema su cuidavvero misono interrogata quellodellartista in quanto tale. Quanto libero un artista? Com visto dalla societ? Qual la sualegittimit? Quale spazio occupano la giovent di ieri e quella di oggi? Lintegralismo culturalepu lasciare il passo alla creazione? L'invidia, una vera piaga per la nostra cultura, puimpedire a una persona di esprimersi e realizzarsi nella sua arte?Il film non cerca di veicolare messaggi ma parla di tolleranza, di rispetto delle opinioni diciascuno e della determinazione di cui si capaci per raggiungere i propri obiettivi. Il filmintende trattare dello status e delmestiere dellartista e della situazione deigiovaniemarginati e lo fa attraverso altre tematiche correlate come la solitudine, langoscia e lamorte.Se si intende difendere ci in cui si crede, ci che ci sembra essenziale, allora bisognaagire Nel film, Malek non chiede solo: Lasciatemi esprimere come voglio, lasciatemi farela musica che amo ma anche e soprattutto: Rispettate la mia visione del mondo.Questa storia avrebbe potuto svolgersi ovunque e in qualunque epoca, perch parla disolitudine, di sacrifici e di sogni.di cose che ci definiscono in quanto individui.Non ho voluto imporre niente. Non avevo intenzione di decretare cosa sia bene e cosa siamale. Lo scopo era di raccontare la storia di un giovane musicista attraverso due epoche: nel1999 e, alla fine del film, nel 2010.In questo racconto musicale contemporaneo, la musica un vero e proprio personaggio. Sisviluppa e subisce le stesse prove del protagonista. Si declina, prende strade diverse, fino atrovare la propria, si rompe o si ripete, si rinnova o si amplifica lombra del protagonista ediventa la sua luce per chiudersi poi come una nota di speranza.Il cammino di conoscenza di Malek verso s stesso lungo e difficile. Lontano da ideepreconcette e falsi valori, capir che la quinta corda anche la ricerca di s e la suaaccettazione. Dovr accettare infatti il tempo del dubbio e della ricerca, i doni che la vita glioffre, ma anche le avversit e gli ostacoli. Questa storia racconta loriginalit del camminoartistico di Malek e della similitudine con il destino di Zyrab, un virtuoso del liuto, che inventnell822 una quinta corda per il suo strumento per innovare la musica tradizionale.Malek come Zyrab sfida la norma e il suo colpo di genio sar quella di aggiungere altristrumenti al liuto per comporre cos una musica straordinaria. Come la maggior parte deigiovani della sua generazione, disillusi dalla difficile quotidianit, Malek ha perduto la suaumanit e la capacit di commuoversi e di creare. La traversata del deserto sar un viaggioiniziatico per recuperare le sue emozioni e il suo spazio nel mondo.Dichiarazioni della registaFreshGardenCatalogo 2011New Day films ofThis YearCatalogo 2011New Day films ofThis Year3334Fresh Garden|cs /||c |.cc|c|.cc cc.ccFresh GardenCatalogo 2011Lorem ipsm dolor sitamet, consectetueradipiscing elit. Ut asapien. Aliquamaliquet purus molestiedolor. Integer quiseros ut erat posueredictum. Curabiturdignissim. Integer.Fusce vulputate lacusat ipsum. Quisque inlibero nec mi laoreetvolutpat. Aliquam erospede, scelerisquequis, tristique cursus,placerat convallis,velit.Condimentum. Nullaut mauris. Curabituradipiscing, mauris nondictum aliquam, arcurisus dapibus diam,nec sollicitudin quamerat quis ligula.Aenean massa nulla,volutpat eu, accumsanet, fringilla eget, odio.Nulla placerat portajusto. Nulla vitaeturpis. Praesentlacus.Suspendissepotenti. Cras ut mi sitamet quam consequatNew Day films ofThis YearCatalogo 2011Regia e soggetto: UlaStcklSceneggiatura: DetlevSkowronekFotografia: RaliRaltschev, StefanIvanov, AlexanderZlatev, Jens KunkelMontaggio: MonikaSchindler, DorisMhringMusica: AlexanderKrautInterpreti: Lotte Meyer,Alfred Lbke, RolfDietrich, DoraTraudisch, Olaf Hrbe,Jeanne Richter,Michael Bhme, PeterMeining, KristinaBusch, Gnter Kurze,Matthias Pfitzner,Andrej Krabbe, DanielOswald, Frank Keon,Sabine Hrbe, SimonePeikert, VolkmarUmlauft, MarkusPeikert, Grischa HuberProduzione: BasisFilm Verleih GmbH.Germania, 1992, 35mm col., 82'c. ||c S|cc'|Chi Ilse? Le sue risate e la vecchia canzone che canta attraversanoil film. SuasorellaKatharinalhaveramentedenunciata? Alf haveramente sacrificato la sua carriera per amore di lei? Ilse ancora vivao esiste solamente come un simbolo della gioia di vivere e della forzadei sogni di queste persone, le cui storie sono raccontate nel film?Finalmente, in occasione del suo settantesimo compleanno rivede il suoamore di giovent Alf. Una storia di famiglia nella Germania riunificata?I sogni di una volta sono sfumati. Alf, che ha fatto carriera comedottore nella RDA, e che una volta era pieno di idealismo e di fede in unsocialismo giusto, vede ora, alla fine della sua vita, che tutto crollato.Katharina, che non lo ha mai fatto prima, costretta a porsi delledomande a cui non facile trovare risposte.Nulla come sembra. N ci che si immaginava, n quello che realmente successo. un film sulle aspirazioni. Sulle donne che hannolavorato duramente e hanno provato ad adattarsi. Sulle nostre madri,che dobbiamo ringraziare per essere sopravvissute alla guerra e allaricostruzione postbellica e che amiamo e rispettiamo per il loro lavoro. Altempo stesso,cidobbiamo chiedere perch non siamo riuscitiadimparare come affrancarci da loro. La vita come la favola di LuckyHans che ha perso il suo pezzo doro quando ha scambiato la vita cheaveva con una che pensava fosse migliore? Questo film sullimportanza di interrogare il passato, con tutti i suoi ricordi, bugie esogni, in modo che sia possibile porci le domande giuste sul presente.Ula StcklUla Stckl una delle pi importanti registe tedesche. Protagonista delNuovo Cinema Tedesco, si formata nella Hochschule fr Gestaltung diUlhm.La HfG pu essere considerata la culla delNuovo CinemaTedesco, sia dal punto di vista della tecnica cinematografica insegnatache per la stessa idea di film d'autore che ha sostenuta e incoraggiata.Questo nuovo approccio al filmmaking ha influenzato decisamente UlaStckl che ha iniziato a lavorare nel cinema assumendo dallinizio il3536controllo completo del ciclo di produzione. Ha realizzato pi di 20 film, per la maggior partedeiquali stata anche sceneggiatrice,produttrice o coproduttrice.Isuoifilm hannopartecipato a pi di 70 festival. Ha tenuto conferenze e corsi in numerose universit. I suoifilm sono stati presentati, attraverso la rete dei Goethe Institut in molte nazioni di Europa,Australia e America.Ilsuo linguaggio visivo stato da subito molto originale e benriconoscibile, caratterizzato da pi livelli narrativi. I film di Stckl superano i confini deltradizionale linguaggio cinematografico. L'uso del montaggio, l'invenzione, la metafora, lacapacit di fondere documentario e finzione, la pratica di mescolare attori non professionisti eprofessionisti, sono tutte cose che contribuiscono al fascino delle sue opere. Nella sua visionedella realt i sogni, le paure e i non detti giocano un ruolo importante. I film di Stckl regalanoallo spettatore la possibilit di interpretare con occhi nuovi la loro stessa realt. Accadespesso che le frequentiretrospettive deifilm diUla Stckldiano luogo a interessantidiscussioni a dimostrazione dell'attualit del suo lavoro. Il suo film di maggior successo DerSchlaf der Vernunf ha ricevuto il Deutschen Filmpreis (il pi importante premiocinematografico tedesco) nel 1984 e il premio della Critica tedesca. Sin dagli anni '80, UlaStckl ha insegnato cinema ben convinta della necessit di condividere conoscenze eesperienze con i pi giovani. Ha lavorato in molte e importanti istituzioni educative tra le qualila DFFB (Accademia tedesca per il Cinema e la Televisione) di Berlino e la Hollins UniversitydiRoanoke, Virginia, USA. Attualmente tiene corsidiRegia, Cinema e Donne alUCF(Universit Centrale della Florida) ad Orlando USA. Come esperta di cinema ha partecipato agiurie e comitati di selezione di numerosi festival. Il suo contributo stato molto significativoper la nascita e crescita di un importantissimo appuntamento di cinema europeo: il FestivalInternazionale di Cinema e Donne di Crteil (Parigi) alla cui organizzazione ha lavorato per 15anni. Dal 1982 lavora nel Comitato che sceglie i film per la sezione Concorso e per la sezionePanorama delFestivaldiBerlino. Collabora, sempre per la selezione internazionale, alAntigone (cortometraggio, 1964) Haben Sie Abitur? (cortometraggio, 1965) Sonnabend 17Uhr (cortometraggio, 1966) Neun Leben hat die Katze (1968) Geschichten vom Kbelkind(film a episodi, 1969/70) Das goldene Ding (1971) Sonntagsmalerei (mediometraggio, 1971)Hirnhexen (mediometraggio, 1972) Der kleine Lwe und die Groen (mediometraggio, 1973)Hase und Igel (mediometraggio, 1974) Ein ganz perfektes Ehepaar (1974) Popp und Mingel(mediometraggio,1975)Erikas Leidenschaften (mediometraggio,1976)Eine Frau mitVerantwortung (1978) Den Vtern vertrauen gegen alle Erfahrung (cortometraggio, 1982)Der Schlaf der Vernunft (1983/84) Jakobs Tauben (mediometraggio, 1984) Hrt uns dennniemand? Grundstzlich gleichberechtigt (1986) Rede nur niemand vomSchicksal(cortometraggio, 1991) Das alte Lied (1992) Herzkurve (mediometraggio, 1993) Die wildeBhne (mediometraggio, 1993).Filmografia|cs.s |.|Catalogo 2011New Day films ofThis YearCatalogo 2011Festeggiamo i quaranta anni della Basis Film, istituzione antiistituzionale del cinema berlinese, che hamesso insieme, prodotto e distribuito gli autori del nuovo cinema tedesco, quelli dellonda rosa e verdedegli anni 80 e oggi i registi dellarcobaleno multilinguistico e multiculturale dellEuropa globale (in Basispreferiscono ancora dire internazionale).Festeggiamo una piccola grande utopia concreta che,navigando controcorrente, riuscita,consuccesso, a realizzare film tedeschi e a distribuirli in Germania, porta a porta, meglio, cinema dopocinema, di citt in citt e di paese in paese mettendo in scena storie difficili di operai e immigrati,ribellioni medievali ed eresie sociali. Film piccoli e grandi di ricerca e dinvenzione che hanno girato ilmondo e collezionato premi, che hanno fatto discutere e litigare, che hanno preso posizione e sostenutobattaglie senza paura di assumere rischi o essere politicamente scorretti o poco alla moda.Festeggiamo Clara Burckner, leader indiscussa, neglianni70, dello storico collettivo diartistiemaestranze del cinema che lavoravano a paghe uguali, su audaci progetti. Direttrice, poi, di unaproduzione di base dedicata al cinema militante dove, per, i registi e soprattutto le registe pitrasgressive potevano compiere in grande libert i loro esperimenti .Festeggiamo la forza, la pazienza, il coraggio di Clara che stanno dietro a tutte le donne del cinematedesco, che nella casa accogliente e negli uffici/accampamenti di Basis hanno immaginato, discusso,progettato i loro film, sempre coinvolgenti, importanti, spesso bellissimi.Festeggiamo la Basis del 2011 che distribuisce lopera omnia di Fassbinder, che produce film di autriciturche, cilene, greche, che ha due cuori, uno allEst e uno allOvest, che battono al ritmo giovane dellasfida ecologica e a quello antico della libert femminile.Brindiamo alle nuove iniziatine Basis ed ai suoi preziosi archivi .La Basis secondo Clara Brckner.Non sitratta della storia diun miracolo, ma dellavoro pratico su unutopia molto concreta : laproduzione autonoma e lindispensabile creazione di nuove strutture di distribuzione per un cinemadautore nazionale, in un epoca di commercializzazione totale dei mass media e di inflazione delleimmagini, tra le quali non siamo pi in grado di scegliere quelle appartenenti al nostro mondo.La Basis nata, come suggerisce la sua denominazione programmatica, dallesigenza di fare dei filmper la base, per la grande maggioranza della popolazione salariata, la cui vita e i cui problemi noncostituiscono tradizionalmente oggetto darte.Film utili, dunque, in grado di aiutare la maggioranza della popolazione ad individuare i rapporti sociali incui costretta a vivere per poterla cambiare. Ricollegandosi da un lato al movimento studentesco edallaltro alla tradizione del film proletario degli anni Venti, messa a tacere dal fascismo, formulavalobiettivo di produrre film realistici sulla lotta di classe quotidiana.Questo primo film operaio di tipo realistico Liebe Mutter, mir geht es gut (Cara mamma, io sto bene) diChristian Ziewer 1971, costitu il punto di partenza di tutto il lavoro cinematografico successivo dellaBasis fin dallinizio fu chiaro che non era sufficiente limitarsi alla produzione di un film, poich essodoveva anche raggiungere le persone a cui era destinato, era necessario distribuirlo.Christian Ziewer port Helke Sander alla Basis poich tutti i suoi tentativi di trovare dei finanziamentiper il primo film a soggetto erano da tempo falliti, nonostante che Helke fosse gi famosa come unadelle pi importanti rappresentanti del movimento femminista, fondatrice e curatrice dellunica rivistaspecializzata di livello europeo, Frauen und Film. O forse il mancato finanziamento era dovuto proprio aquesto? Con leisicominci ad applicare ilprincipio secondo cuianche iregistinon facentigiuridicamente parte della ditta venivano assunti con lo stesso stipendio mensile degli altri dipendentidella Basis, cos da godere di unentrata mensile regolare, anche se modesta, che includeva la mutua ela cassa di disoccupazione. Nella produzione di questo film di donne, realizzato quasi esclusivamenteda donne, ho sperimentato, tra laltro per la prima volta, di adottare una retribuzione uguale per tutte lecollaboratrici,introducendo cosuna forma dilavoro collettivo nella produzione cinematografica,generalmente strutturata in modo assai gerarchico.3738|c sccS|c.c c. sc|.cv.|Catalogo 2011Lorem ipsm dolor sitamet, consectetueradipiscing elit. Ut asapien. Aliquamaliquet purus molestiedolor. Integer quiseros ut erat posueredictum. Curabiturdignissim. Integer.Fusce vulputate lacusat ipsum. Quisque inlibero nec mi laoreetvolutpat. 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Guardare iloro volti, ascoltare i loro racconti mi sembrato lunico modo per farliuscire dallinvisibilit che rende impossibile la rivendicazione deilorodiritti. Ho deciso quindi di soffermarmi sui primi piani, sugli sguardi, suisilenzi che normalmente sfuggiamo per la nostra indifferenza. Laddovepermotividisicurezza ci non sia stato possibile,liho raccontatiattraverso le loro mani, i dettagli, i loro corpi.Un elemento che caratterizza il film lattenzione al fenomeno del trafficodi esseri umani al fine dello sfruttamento della prostituzione. Fenomenosociale molto diffuso, ma che spesso ignorato o tenuto nascosto. Nelfilm infatti si affronta, senza moralismi, il dramma di ragazze stranieregiovanissime, spesso minorenni, portate in Italia con la speranza di unlavoro regolare e costrette, invece, al lavoro su strada fin dal primogiorno di arrivo: ragazze che molto spesso non hanno ancora avutorapporti sessuali.Ancora pi nascosta la realt delle personetransessuali, vittime anche loro del traffico di esseri umani: un fenomenoche nel nostro paese stato oggetto di attenzione solo per scandalimediatici che non si sono minimamente soffermati sulla realt drammaticavissuta da persone che hanno unidentit fragilissima, e che sono espostea violenze e discriminazioni mai raccontate prima.Barbara CupistiNasce a Viareggio nel1962.Dopo lesperienza didanzatrice nellacompagnia di Louis Falco, intraprende la strada della recitazione e sidiploma allAccademia Nazionale dArte Drammatica Silvio DAmico conla direzione di Aldo Trionfo. Inizia la sua carriera in teatro con GiuseppePatroni Griffi. Nel cinema debutta con La Chiave di Tinto Brass e vive daprotagonista la sua stagione delnoir italiano periodo a cuirestaparticolarmente legata recitando in film di Dario Argento, Michele Soavi,Lucio Fulci, Lamberto Bava.S|c.c c. sc|.cv.|Festeggiamo i quaranta anni della Basis Film, istituzione antiistituzionale del cinema berlinese, che hamesso insieme, prodotto e distribuito gli autori del nuovo cinema tedesco, quelli dellonda rosa e verdedegli anni 80 e oggi i registi dellarcobaleno multilinguistico e multiculturale dellEuropa globale (in Basispreferiscono ancora dire internazionale).Festeggiamo una piccola grande utopia concreta che,navigando controcorrente, riuscita,consuccesso, a realizzare film tedeschi e a distribuirli in Germania, porta a porta, meglio, cinema dopocinema, di citt in citt e di paese in paese mettendo in scena storie difficili di operai e immigrati,ribellioni medievali ed eresie sociali. Film piccoli e grandi di ricerca e dinvenzione che hanno girato ilmondo e collezionato premi, che hanno fatto discutere e litigare, che hanno preso posizione e sostenutobattaglie senza paura di assumere rischi o essere politicamente scorretti o poco alla moda.Festeggiamo Clara Burckner, leader indiscussa, neglianni70, dello storico collettivo diartistiemaestranze del cinema che lavoravano a paghe uguali, su audaci progetti. Direttrice, poi, di unaproduzione di base dedicata al cinema militante dove, per, i registi e soprattutto le registe pitrasgressive potevano compiere in grande libert i loro esperimenti .Festeggiamo la forza, la pazienza, il coraggio di Clara che stanno dietro a tutte le donne del cinematedesco, che nella casa accogliente e negli uffici/accampamenti di Basis hanno immaginato, discusso,progettato i loro film, sempre coinvolgenti, importanti, spesso bellissimi.Festeggiamo la Basis del 2011 che distribuisce lopera omnia di Fassbinder, che produce film di autriciturche, cilene, greche, che ha due cuori, uno allEst e uno allOvest, che battono al ritmo giovane dellasfida ecologica e a quello antico della libert femminile.Brindiamo alle nuove iniziatine Basis ed ai suoi preziosi archivi .La Basis secondo Clara Brckner.Non sitratta della storia diun miracolo, ma dellavoro pratico su unutopia molto concreta : laproduzione autonoma e lindispensabile creazione di nuove strutture di distribuzione per un cinemadautore nazionale, in un epoca di commercializzazione totale dei mass media e di inflazione delleimmagini, tra le quali non siamo pi in grado di scegliere quelle appartenenti al nostro mondo.La Basis nata, come suggerisce la sua denominazione programmatica, dallesigenza di fare dei filmper la base, per la grande maggioranza della popolazione salariata, la cui vita e i cui problemi noncostituiscono tradizionalmente oggetto darte.Film utili, dunque, in grado di aiutare la maggioranza della popolazione ad individuare i rapporti sociali incui costretta a vivere per poterla cambiare. Ricollegandosi da un lato al movimento studentesco edallaltro alla tradizione del film proletario degli anni Venti, messa a tacere dal fascismo, formulavalobiettivo di produrre film realistici sulla lotta di classe quotidiana.Questo primo film operaio di tipo realistico Liebe Mutter, mir geht es gut (Cara mamma, io sto bene) diChristian Ziewer 1971, costitu il punto di partenza di tutto il lavoro cinematografico successivo dellaBasis fin dallinizio fu chiaro che non era sufficiente limitarsi alla produzione di un film, poich essodoveva anche raggiungere le persone a cui era destinato, era necessario distribuirlo.Christian Ziewer port Helke Sander alla Basis poich tutti i suoi tentativi di trovare dei finanziamentiper il primo film a soggetto erano da tempo falliti, nonostante che Helke fosse gi famosa come unadelle pi importanti rappresentanti del movimento femminista, fondatrice e curatrice dellunica rivistaspecializzata di livello europeo, Frauen und Film. O forse il mancato finanziamento era dovuto proprio aquesto? Con leisicominci ad applicare ilprincipio secondo cuianche iregistinon facentigiuridicamente parte della ditta venivano assunti con lo stesso stipendio mensile degli altri dipendentidella Basis, cos da godere di unentrata mensile regolare, anche se modesta, che includeva la mutua ela cassa di disoccupazione. Nella produzione di questo film di donne, realizzato quasi esclusivamenteda donne, ho sperimentato, tra laltro per la prima volta, di adottare una retribuzione uguale per tutte lecollaboratrici,introducendo cosuna forma dilavoro collettivo nella produzione cinematografica,generalmente strutturata in modo assai gerarchico.3940In seguito si divide tra Italia e Francia e Stati Uniti lavorando, tra gli altri, con Paul Planchon,Antonio Pedro Vasconcelos, John Lofve, Norman Jewison, Gabriele Salvatores, AngeloOrlando, Carlo Verdone, Franco Bernini e, nel 2002, in Total Koeps con Marie Trintignant eRichard Boheringer. Le prime esperienze di regia risalgono al 1988, anno delcortometraggio Fotoromanza, film in 16 mm di produzione francese. Provenendo da unafamiglia di artisti (il padre pittore), si dedica alla regia di documentari che ritraggonopersonalit dispicco dellarte,della cultura,delteatro e della musica. A questisiaggiungono la collana di DVD del Progetto Goldoni e il cortometraggio Il Signor G per RaiCinema con Ferruccio Soleri. Grazie allesperienza in programmi televisivi di ambito storico,sociologico e culturale scopre linteresse nel raccontare storie di uomini e donne, trovandonel documentario il modo ideale di scrivere per immagini. Simpone sulla scenainternazionale nel 2007 con il documentario Madri, con il quale vince il David di Donatellonel 2008.Fotoromanza (cortometraggio, 1988) La passione secondo Maria (documentario, 2002) Lestanze della virt (documentario, 2002) Atelier sul mare (8 brevi documentari, 2003) IlSignor G (in Progetto Goldoni, cortometraggio, 2006) Madri (documentario, 2007) Vietatosognare (documentario, 2009) Io sono. Storie di schiavit (documentario, 2011).FilmografiaUnora di storie di migranti, giunti in Italia dopo viaggi che non avevano nulla di umano,credendo che sarebbe stata la loro personale El Dorado, e che invece, com tristementenoto, si trovano a vivere come topi nei centri di accoglienza o a prostituirsi per ripagare glischiavisti che li hanno traghettati, a m di moderni Caronte, in questo loro Inferno.Il documentario della Cupisti cerca di affrontare con sguardo nuovo un tema che qui allaMostra del Cinema ha trovato espressione in un discreto numero di film: limmigrazione inItalia. Lo si ritrova, infatti, trattato con toni diversi, in pellicole come L bas, Terraferma oCose dellaltro mondo, a dimostrazione del profondo legame, immancabile, tra cinema econtesto sociale. Lidea di partenza cercare di ridare un volto e un nome a tutte quellepersone che i giornali o le televisioni riportano solo come immigrati, quasi non avesserodignit umana. un processo di spersonalizzazione che porta anche a un annullamentodel senso di ci che disumano e immorale: se si parla di immigrati, e non si parla diMohammad, di Dadir, di Solomon o Elizabeth, pi facile ignorare le condizioni in cuivivono, o le situazioni da cui sono scappati. pi facile non pensare a chi vive su un rottame di nave da mesi, facendo a turno perdormire con altre 5 persone e con uno stipendio in nero di 20 euro per 15 ore di lavoro, sequesto qualcuno non ha un nome e un volto. La Cupisti cerca di porre rimedio a questasituazione, intervistando quante pi persone possibili e facendosi raccontare, in un inglesestentato o nella lingua dorigine, le loro esperienze e i loro viaggi. Si viene quindi a sapereche un viaggio dal Kashmir in Italia costa sugli 8.000 euro e prevede fermate in