Bove R. Sciagura Nel Vermont ASMaD 2010

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DISTURBI EMOTIVO COMPORTAMENTALI ACQUISITI Ambulatorio dei Disturbi Emotivo-Comportamentali Acquisiti •Dr. Raffaele Bove- Neurologo U.O.C. di Neurologia S. Eugenio •Dott.ssa Maria Carla Massimetti- Specialista in Neuropsicologia •Dott.ssa Valentina Pavino- Psicologa Aggiornamenti in Neurologia, 03 Novembre 2009

Transcript of Bove R. Sciagura Nel Vermont ASMaD 2010

DISTURBI EMOTIVO

COMPORTAMENTALI

ACQUISITI

Ambulatorio dei Disturbi Emotivo-Comportamentali Acquisiti

•Dr. Raffaele Bove- Neurologo U.O.C. di Neurologia S. Eugenio•Dott.ssa Maria Carla Massimetti- Specialista in Neuropsicologia•Dott.ssa Valentina Pavino- Psicologa

Aggiornamenti in Neurologia, 03 Novembre 2009

SCIAGURA NEL VERMONT

• Fine Estate 1848,New England,incidente a Phineas P.Gage,caposquadra efficiente di 25 anni.Una barra metallica penetra nel suo cranio dal basso verso l’alto provocando una lesione nella parte ventromediana di entrambi i lobi prefrontali.

Esame Neurologico

• Linguaggio e motilità in ordine ma cambia il suo comportamento in famiglia e sul lavoro,non è piu’ in grado di prendere decisioni vantaggiose e di pianificare la sua vita,perderà il lavoro e andrà in rovina.

LOBO FRONTALE

• I lobi frontali dirigono il nostro comportamento e sono formati da varie regioni ognuna con una propria specializzazione.La regione orbitoventromediana è al centro della rete neurale che è alla base del concetto di MARCATORE SOMATICO di A.Damasio.

MARCATORE SOMATICO

• Disfunzione del marcatore somatico nei pz “frontali”, pazienti nei quali una patologia colpisce i lobi prefrontali (trauma,tumore,FTD).

• Il pz frontale “sa”ma non “sente”,in genere i test neuropsicologici nel set ambulatoriale sono negativi ma nella situazione sociale il loro comportamento non è congruo.

TEST DI COGNIZIONE SOCIALE

• Consentono di valutare aspetti relativi al comportamento sociale che dipendono dai lobi frontali e che non vengono evidenziati dai test neuropsicologici abituali.

BEHAVIOURAL NEUROLOGY

• Negli USA designa la “Neurologia del Comportamento” che si occupa dei disturbi del comportamento successivi a patologie neurologiche che colpiscono l’encefalo in varie regioni.

SISTEMA NERVOSO CENTRALE E RELAZIONE

• Il SNC è l’organo della “relazione”,quindi ogni patologia del SNC è per definizione una patologia della nostra relazione con il mondo che si esprime con un disturbo del comportamento.

IL NEUROLOGO

• Tradizionalmente il Neurologo codifica la diagnosi e quando è possibile la terapia farmacologica e non si occupa del disturbo del comportamento.Lo Psichiatra “rimanda”al Neurologo quando c’è una patologia neurologica.C’è un vuoto assistenziale nei confronti di questi pazienti.

MODELLO BIOPSICOSOCIALE

• Il presupposto teorico con cui lavoriamo è il modello bio-psico-sociale e cioè un approccio integrato che tiene conto delle tre componenti contemporaneamente e che supera la divisione fra mente e corpo di matrice Platonica e Cartesiana sulla quale si è sviluppata tutta la medicina occidentale.

MALATTIE ORGANICHE E FUNZIONALI

• Si assiste pertanto ad un superamento della classica distinzione fra malattie di origine organica e quelle di origine funzionale,distinzione scomparsa nell’ultima edizione del DSMIV.

NEURONI SPECCHIO

• La scoperta dei neuroni specchio ha sancito scientificamente la capacità dell’ambiente di modificare la struttura del cervello.Quindi l’intervento terapeutico sarà sempre su due fronti,uno farmacologico e l’altro sull’ambiente,entrambi diretti a modificare la struttura cerebrale in base alla sua plasticità.

LAVORO DI EQUIPE

• Il pz viene seguito contemporaneamente dal Neuropsicologo che delinea un profilo neuropsicologico mettendo a fuoco le funzioni deficitarie e non, dal Neurologo che inscrive il disturbo in una sindrome nota e dallo Psicologo che interviene sull’ambiente e sulle relazioni del pz in vista di un intervento terapeutico integrato.

NEUROPSICOLOGIA

STUDIA I DEFICIT COGNITIVI ED EMOTIVO-MOTIVAZIONALISECONDARI AD UN DANNO NEUROLOGICO

ESPLORA LA STRUTTURA FUNZIONALE DELLAMENTE ED I SUOI CORRELATI NEURALI

SCOPO DIAGNOSTICO E RIABILITATIVO

Maria Carla MassimettiMaria Carla Massimetti: 03 Novembre 2009: 03 Novembre 2009

UMORE

MOTIVAZIONEATTENZIONE

LINGUAGGIOFUNZIONI

ESECUTIVE

MEMORIA ABILITA’ SPAZIALIE PERCETTIVE

ARCHITETTURA DELLE FUNZIONI

NEUROPSICOLOGICHE DI CONTROLLO E STRUMENTALI

Maria Carla MassimettiMaria Carla Massimetti: 03 Novembre 2009: 03 Novembre 2009

IL CERVELLO è IN RELAZIONE CON L’AMBIENTE

( NEURONI SPECCHIO, NEUROPLASTICITA’ )

CAREGIVER COME TARGET LEGITTIMO DELL’INTERVENTO PER MODIFICARE POSITIVAMENTE L’ANDAMENTO DEI DISTURBI EMOTIVO-COMPORTAMENTALI DEL PAZIENTE ATTRAVERSO

INTERVENTI SULLA RELAZIONE CON IL SUO CONTESTO DI VITA

IL

PAZIENTE

EQUIPE MULTIDISCIPLINARE

L’AMBIENTE

DIAGNOSI CATEGORIALE E DIMENSIONALE

• La diagnosi non è più categoriale ma dimensionale e cioè si pone il paziente al centro del processo diagnostico precisando i vari sintomi(umore depresso) che appartengono a varie dimensioni(tristezza) che codificano vari spettri(depressivo).

GRAZIE A TUTTI PER GRAZIE A TUTTI PER L’ATTENZIONEL’ATTENZIONE