Inferno Canto XV Professor Corrado Calenda Università di Napoli ‘Federico II’
Bollettino di fine anno del Museo di Anticoli Corrado, …...I maestri d’arte de L’Arca di...
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Bollettino di fine anno
del Museo di Anticoli Corrado
2015
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CIVICO MUSEO D’ARTE MODERNA & CONTEMPORANEA Sindaco Roberto Falconi Assessorato alla cultura Roberta Colantoni Direttore Manuel Carrera Vicedirettore Andrea Fabbi Comitato Scientifico Fabio Benzi Jolanda Nigro Covre Francesco Parisi Eugenia Querci Archivio Storico Olimpia Toppi Si ringrazia per le fotografie Riccardo Abbondanza, Srdja Mirkovic, Paula Caccavale, Juan Lemos, Raimondo Luciani, Luca Pratticò, Luigi Scialanca e inoltre Giovanni Gaudenzi, Fabiana Selva, Flavia Selva, Piero Ponzi, Gianni
Grifoni, Agnese Sferrazza, Ramzi Assaf, Nicoletta Corneli, Camilla Scafetta,
Marilena Meddi, Daniela Splendori e a tutti quanti hanno collaborato a vario
titolo alle attività del Museo.
Più in generale: a tutta la comunità di Anticoli Corrado
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LE ATTIVITÀ AL MUSEO DI ANTICOLI CORRADO DURANTE IL 2015
Manuel Carrera
Direttore
È passato un anno dalla mia nomina a direttore del Museo di Anticoli
Corrado: un anno molto, molto faticoso, ma anche ricco di soddisfazioni.
È tempo di bilanci. Occorre subito premettere: perché faticoso? Perché i
fondi destinati alle iniziative culturali dei musei – soprattutto quelli di competenza
comunale e in particolare per quanto ci riguarda – ammontano praticamente a
zero, e noi addetti ai lavori siamo costretti ad arrangiarci come possiamo per
valorizzare le straordinarie collezioni che il resto del mondo ci invidia. È vero e
proprio volontariato. A qualcuno risulta ancora difficile comprendere che quello
che si fa in un museo è lavoro e non un passatempo per ricchi signori con la
passione per l’arte: gli storici dell’arte, gli specialisti in tutela dei beni culturali, i
restauratori e gli archivisti sono persone qualificate, con anni di studi alle spalle.
Ma non è il momento di abbattersi e, nonostante questi pallidissimi chiari di luna,
continuiamo a darci da fare in attesa di tempi migliori.
IL RIALLESTIMENTO DELLE COLLEZIONI PERMANENTI
Durante la prima fase di lavoro, durata da gennaio a marzo, è stata eseguita
una profonda revisione dell’allestimento. Conformemente agli standard museali
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nazionali, è stato creato un percorso espositivo coerente e lineare, che segue un
ordine cronologico per quanto riguarda il primo e il secondo piano (percorso
suddiviso in tre sezioni: 1. “Dall’Ottocento agli anni Dieci”, 2. “Suggestioni dagli
anni Venti”, 3. “Temi dell’arte italiana dagli anni Trenta al dopoguerra”), tematico
invece al piano terra (le sculture nella Sala delle carceri e “Paesaggi e modelli” nelle
sale dove si tengono le mostre temporanee). Le opere non visibili verranno
esposte a rotazione. I dipinti sono stati disposti in maniera ordinata e valorizzati
con la giusta illuminazione, posti ad una distanza l’uno dall’altro tale da renderli
leggibili e godibili senza confondersi sulle pareti: le catenelle a cui erano appesi
sono state sostituite con chiodi, per una questione sia conservativa, sia estetica. In
alcuni casi, le opere sono state poste tra loro in modo da tentare una sorta di
“dialogo”, prendendo in considerazione affinità tematiche o stilistiche.
L’operazione di riordino è stata approvata dai funzionari addetti ai musei della
Regione Lazio, i quali, oltre da aver espresso più volte pubblicamente
l’apprezzamento per il lavoro svolto, hanno riammesso il Museo di Anticoli
Corrado nei sistemi museali Musart e MedAniene, permettendone la
partecipazione a progetti ed iniziative di carattere regionale, nazionale ed
internazionale.
Un fondamentale contributo alla risistemazione, e più in generale alle
attività del Museo e delle sue collezioni, viene da sostenitori privati, il cui amore
per il patrimonio storico-artistico di Anticoli Corrado si è concretizzato in forme
di aiuto che meritano tutta la nostra riconoscenza. Li ringrazierò uno ad uno man
mano che proseguo nella rassegna delle attività svolte durante il 2015. Un primo
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ringraziamento va al dott. Andrea Iezzi, il quale ha donato una dozzina di basi per
sculture nuove di zecca, su cui finalmente poggiano in tutto il loro splendore i
capolavori di artisti quali Attilio Selva, Arturo Martini, Ivan Meštrovic, Ercole
Drei, Domenico Ponzi, Attilio Torresini... solo per citarne alcuni; e ancora, una
nuova cornice che assicura una corretta conservazione alla tempera di Adolfo De
Carolis, raffigurante da un lato il bozzetto per l’Esposizione di Torino del 1911,
dall’altro una splendida Crocifissione.
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MOSTRE E ATTIVITÀ
Il 2015 è stato un anno record per il Museo di Anticoli Corrado: sono
state inaugurate ben cinque mostre, alle quali sono state affiancate diverse attività
collaterali, incrementando così notevolmente l’afflusso di visitatori. Il programma
espositivo che ho inteso avviare è stato pensato per valorizzare innanzitutto le
collezioni storiche: quelle, insomma, che hanno reso celebre il Museo anche fuori
dai confini nazionali. Ai capolavori dei grandi maestri dell’Ottocento e del
Novecento, però, sono state di volta in volta accostate opere di affermati artisti
contemporanei che, in diverse forme, dialogano con le collezioni storiche. La
qualità delle scelte è assicurata da un prestigioso comitato scientifico istituito in
maniera propedeutica all’avvio di tutte le attività. Le mostre sono state
puntualmente segnalate dalle più importanti testate giornalistiche specializzate.
La prima mostra, inaugurata il 21 marzo, è intitolata Percorsi della
scultura in Italia dalla “Secessione” al “Novecento” (1915-1935), a cura dello
storico dell’arte Carlo Fabrizio Carli. Si tratta di una rassegna dedicata agli scultori
che hanno vissuto, operato o sono passati attraverso gli atelier di Anticoli Corrado
nel ventennio – cruciale sia dal punto di vista storico che da quello storico-
artistico – che intercorre tra il 1915 e il 1935. Il percorso espositivo si snoda
cronologicamente, partendo dalle suggestioni “secessioniste” di Nicola D’Antino
(“La danzatrice”, prestito da collezione privata) e Ivan Meštrovic (“Ritratto di
Felice Carena”, 1918, collezioni del Museo), passando attraverso alcune delle
opere più rappresentative del massimo scultore italiano del Novecento, Arturo
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Martini, e altre personalità non meno note, come Attilio Selva, autore della celebre
fontana di Piazza dei Quiriti a Roma, il cui gesso di una selle Sfingi è stato
prestato da un’importante collezione privata. L’esposizione è stata inoltre
occasione di riscoperta, da parte della comunità scientifica e del pubblico, di
diverse altre personalità della scultura italiana del Novecento che, seppure note
all’epoca (in particolare grazie alle partecipazioni alle biennali veneziane e alle
quadriennali romane), non sono state fino ad ora oggetto di studi approfonditi. È
stato realizzato un catalogo monografico (edizioni Officine Vereia – De Luca)
destinato non solo a fornire un supporto all’esposizione e a lasciarne traccia per gli
studi futuri, ma anche a promuovere e documentare le importanti collezioni di
scultura del Museo di Anticoli Corrado.
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Con la mostra Percorsi della scultura in Italia dalla Secessione al Novecento (1915-
1935) il Museo di Anticoli Corrado ha avviato una collaborazione con il Museo
dell’opera di Guido Calori di San Gemini (TR), che per l’occasione ha concesso il
prestito dell’opera Armonie del poliedrico artista romano Guido Calori (1885-
1960). Il dialogo con la contemporaneità, poi, è stato dei più felici. Hanno
partecipato alla mostra, esponendo nella Sala delle Carceri al cospetto della Volante
di Arturo Martini, due scultori viventi, legati ai maestri delle collezioni da un
rapporto di continuità artistica ideale: Livio Scarpella e Paolo La Motta.
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A meno di due settimane dalla chiusura della mostra sulla scultura, è stata
inaugurata, il 30 maggio 2015, una nuova rassegna espositiva: “Pietro Gaudenzi:
gli affreschi perduti del Castello dei Cavalieri a Rodi”. Dopo una prima
tappa alla Galleria del Laocoonte a Roma, la mostra è approdata al Museo di
Anticoli Corrado. Nell’esclusiva cornice del giardino pensile di Palazzo Gaudenzi
adiacente al Museo, frequentato negli anni Trenta da alcune delle più importanti
personalità dell’arte e della letteratura, è stato presentato il catalogo della mostra,
frutto di ricerche inedite sul pittore genovese eseguite dai curatori Marco Fabio
Apolloni e Monica Cardarelli. All’evento ha preso parte, introducendo la
presentazione del catalogo, il giornalista Filippo Gaudenzi, nipote dell’artista.
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Sono completamente perduti gli affreschi eseguiti da Gaudenzi a Rodi. Un recente
sopralluogo ha confermato come, dell’importante ciclo di affreschi realizzati dal
maestro nell’estate del 1938, non vi è più nulla, se non le nude pareti al posto
dell’opera capitale nella poetica di Gaudenzi.
Particolarmente significativa è, dunque, la mostra che dalla romana Galleria del
Laocoonte ha fatto tappa al Museo, composta dai cartoni preparatori degli
affreschi, dai disegni, bozzetti ed una tavola ad olio, preliminari della
monumentale opera perduta di Pietro Gaudenzi. Il nucleo, significativamente
ricomposto dai curatori della mostra, è l’ultima testimonianza rimasta delle pitture
murali che occupavano due ambienti, la Sala del pane e la Sala della famiglia, del
monumentale Castello sede del Governatorato italiano del Dodecaneso dal 1912
al 1943.
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Presenti, all’inaugurazione della mostra, le telecamere di Rai Uno: le riprese sono
state poi mostrate nell’ambito di un servizio andato in onda a Uno Mattina Estate
il 5 giugno, in cui sono stato intervistato, in qualità di direttore del Museo, insieme
al curatore della mostra, Marco Fabio Apolloni.
La festa per l’inaugurazione, allietata da musiche tradizionali eseguite da Gianni
Grifoni e da un buffet di prodotti tipici offerto da Marilena Meddi, serviti
rigorosamente sulle tradizionali “scife” trasportate da tre giovani anticolane
(Sahuara Pagnotta, Veronica Proietti e Arianna Falconi), è stata arricchita da un
bellissimo laboratorio di ceramica. Con il patrocinio del Museo e del Comune,
Anticoli ha aderito alla prima edizione del progetto Buongiorno Ceramica!: l’evento,
organizzato dall’Associazione Culturale L’Arca di Corrado di Anticoli Corrado
con il titolo “Fuori programma: oggi, terracotta!”, consisteva nella
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realizzazione di formelle in terra raku e creta rossa smaltate – a tiratura limitata –
destinate all’art-shop museale, con il tema del nuovo logo del Museo, nella
dimostrazione di tecniche di smaltatura e decorazione su diversi tipi di supporto
ceramico – biscotto e crudo – e sulla pratica di tornitura.
I maestri d’arte de L’Arca di Corrado che hanno condotto il laboratorio, a cui va il
nostro più vivo ringraziamento, sono Eclario Barone (scultore, ceramista e
decoratore), Paula Caccavale (ceramista e decoratrice), Silvia Gambini (tornitrice e
decoratrice), con la partecipazione straordinaria di Michele Flammia (ceramista,
esperto lavorazione e decorazione ceramica raku, decoratore).
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Dopo la mostra sui cartoni degli affreschi del castello di Rodi di Pietro Gaudenzi è
stata la volta del pittore ferrarese Roberto Melli, esponente di spicco della
“Scuola Romana”. La mostra a lui dedicata al secondo piano, proveniente dalla
precedente sede espositiva romana, Aleandri arte moderna, ha presentato l’intero
nucleo dei disegni preparatori dei suoi celebri dipinti: 60 opere su carta, facenti
riferimento all’intero arco della sua produzione artistica, un cinquantennio dal
1906 al 1954, dalla ricerca d’avanguardia degli anni liguri nel primo decennio del
secolo al tonalismo della lunga stagione romana, attraverso la dura esperienza delle
leggi razziali del 1938 che obbligarono l’artista, di fede ebraica, ad una forzata e
gravosa marginalità.
Agli studi preparatori per dipinti e sculture, “La casa rossa”, “Sulle sponde del
Tevere”, “Il gasometro”, “Figure tra gli alberi”, “Controluce”, per citarne alcuni,
si affiancano i celebri studi romani di rione Testaccio, ritratti, autoritratti e
sorprendenti progetti per cornici, sovraccoperte di libri, copertine editoriali. Una
rassegna ampia ed intima, che svela il serio e ispirato lavoro che l’artista svolge in
fase di preparazione della piu nota produzione pittorica. Come precisa Giuseppe
Appella (gia curatore con Maurizio Calvesi della mostra antologica di Roberto
Melli, realizzata a Macerata nel 1992) nel suo saggio in catalogo: “I sessantotto
fogli dei vari taccuini, una sorta di concentrato degli anni genovesi e degli anni
romani, fino al 1956, quando nello Studio d’Arte La Medusa di Claudio Bruni, a
seguito dell’antologica realizzata nell’ambito della VII Quadriennale nazionale
d’Arte, fa il punto della sua posizione artistica, tracciano mezzo secolo di incontri,
di esperienze, di difficolta, non solo economiche, di impegno morale, trasferiti nel
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disegno che, proprio attraverso questi lacerti, evidenzia la parte considerevole
avuta da Melli nella crescita dell’arte contemporanea, non solo italiana”.
In occasione dell’inaugurazione della mostra il 12 settembre 2015, l’Ensamble di
chitarre “E-Cetra” ha offerto al Museo un bellissimo concerto, diretto dal Maestro
Eugenio Becherucci, tenuto nella suggestiva chiesa di San Pietro in Piazza delle
Ville: quello che fu, un tempo, lo studio di Arturo Martini nei suoi anni anticolani
(1924-1927).
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La mostra su Melli si pone in continuità con la grande rassegna sulla xilografia,
inaugurata il 18 ottobre 2015 e attualmente in corso. Dopo una prima tappa
presso il Museo Adolfo De Carolis di Montefiore dell’Aso, è giunta al Civico
Museo d’Arte Moderna e Contemporanea la mostra “Xilografia italiana 1900-
1950 / Francesco Parisi, xilografie 2001-2015”, rassegna dedicata alla Xilografia
Italiana della prima metà del ’900, accostata alla personale di uno dei più
interessanti xilografi contemporanei italiani, Francesco Parisi, nel tentativo di
accostare la storia della xilografia del Novecento all’attualità della disciplina.
Rispetto alla sede marchigiana, luogo del primo appuntamento (Xilografia italiana,
1903-1950), il percorso si è arricchito, nella sede anticolana, di una sezione
dedicata ai libri illustrati e, grazie alla maggiore disponibilità delle sale museali, di
oltre 20 opere non presenti nella mostra di Montefiore.
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La mostra si apre con un doveroso omaggio ad Adolfo De Carolis, che proprio ad
Anticoli si fermò nei primi anni del secolo scegliendo per modella una delle più
celebri modelle di Anticoli, Lina Ciucci, che poi sarebbe diventata sua moglie. La
mostra prosegue poi con un’ampia sezione dedicata a Duilio Cambellotti e ad altri
importanti maestri che segnarono i vertici di quest’arte difficile ed aristocratica:
Arturo Martini (che visse ed operò ad Anticoli Corrado per circa quattro anni) e
Felice Casorati.
In mostra anche tutta la schiera di allievi di De Carolis, che partendo dai grafismi
neomichelangioleschi del maestro seppero trovare una loro strada, raggiungendo
in alcuni casi vertici di assoluta perfezione stilistica: Francesco Nonni (mirabili le
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sue incisioni a colori), Antonello Moroni, Gino Barbieri, Diego Pettinelli, Bruno
da Osimo etc. Una sezione è dedicata anche alla secessione espressionista nata da
una costola della rivista “L’Eroica”: Lorenzo Viani, Benvenuto Disertori ed
Emilio Mantelli – veri innovatori del segno xilografico – passando attraverso gli
artisti della scuola sarda – Remo Branca, Mario Delitala e Felice Melis Marini.
Il secondo percorso espositivo è invece dedicato a Francesco Parisi, che presenta
le xilografie realizzate tra il 2001 e il 2015, in gran parte ispirate dai testi sacri
dell’ebraismo, che mostrano una figurazione gremita di immagini sensuali e un
complesso intrico di simboli e segni. In mostra per la prima volta il ciclo Shir
Hashirim (Cantico dei Cantici), recentemente realizzato e stampato dall’Istituto
Nazionale per la Grafica-Calcografia Nazionale. Presenti inoltre le illustrazioni per
i libri d’artista La cena segreta e Proserpine di Charles Algernon Swinburne.
I cataloghi delle due mostre sono stati curati da Stefano Papetti ed editi dalle
Edizioni La Cometa di Roma, avvalendosi dei contributi, oltre che del curatore,
del celebre architetto Daniel Libeskind, autore del Museo Ebraico di Berlino, di
Cesare Terracina e di Francesco Parisi.
In occasione dell’inaugurazione della mostra, si è tenuto un concerto della Corelli
Chamber Orchestra presso la Chiesa di San Pietro in Piazza delle Ville, con
musiche di Mascitti, Händel, Pergolesi, Albeniz, Rachmaninof, Glass, Peixe.
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Infine, in occasione dei festeggiamenti per il Giubileo, ho ideato per il Museo di
Anticoli Corrado una piccola ma significativa mostra sull’arte sacra del Novecento
allestita al secondo piano, focalizzata, in particolare, sulla produzione degli anni
Trenta e Quaranta, attraverso capolavori appartenenti alla stesso Museo e ad
importanti collezioni private. “Gli artisti di Anticoli Corrado” a cui è dedicata
l’esposizione sono pittori e scultori provenienti da diverse zone d’Italia che, nel
periodo preso in esame, si trasferirono nell’antico borgo a pochi chilometri da
Roma attratti dal paesaggio e dalla bellezza dei modelli locali: alcuni per brevi
periodi, altri per tutta la vita. È quest’ultimo il caso del genovese Pietro Gaudenzi
(1880-1955), del quale si espongono delicatissimi pastelli ritraenti la Vergine,
venati di suggestioni rinascimentali: con la stessa tecnica è eseguita la Crocifissione di
Fausto Pirandello (1899-1975), geniale pittore recentemente al centro di
un’importante mostra monografica a Londra.
Del faentino Ercole Drei (1886-1973), noto per le sue opere monumentali come
l’Ercole dello Stadio dei Marmi di Roma, si presenta una scultura in gesso patinato
raffigurante San Michele Arcangelo, elegante nella sua straordinaria potenza
espressiva, realizzata nella metà degli anni Trenta. Allo stesso periodo appartiene
il Battesimo di Cristo di Andrea Spadini (1912-1983), esposto insieme ai relativi studi
preparativi a china su carta e accostato ad un acquerello di Sergio Selva
raffigurante lo steso tema. In mostra anche il bellissimo San Rocco ligneo di
Domenico Ponzi (1893-1971), commissionato all’artista ravennate dall’antica
Confraternita di San Rocco, che ancora oggi lo custodisce.
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Oltre ai citati “forestieri”, la mostra propone le opere a tema sacro di tre artisti di
origine anticolana: i fratelli Carlo, Margherita e Mario Toppi, interpreti di una
raffinata arte naif, molto apprezzata soprattutto nel dopoguerra, anche all’estero
(come nel caso di Margherita Toppi sposata Osswald, pittrice affermata nella
Svizzera del secondo Novecento).
Mai, al Museo di Anticoli Corrado, erano state realizzate cinque mostre in un
anno (tutte, mi si consenta un po’ di presunzione, di alto profilo culturale). È un
record di cui andare fieri, nell’augurio di poter fare sempre di meglio.
STUDI D’ARTISTA
Anticoli Corrado ha ospitato fin dall’Ottocento artisti da ogni parte del mondo,
attratti dalla bellezza del paesaggio e dei modelli locali. Tale tendenza è andata via
via scemando con il mutare dei sistemi dell’arte durante il secondo Novecento. In
tempi recenti, tuttavia, stiamo assistendo ad una fase di ritrovato interesse per le
cosiddette “residenze d’artista”, spesso supportate da musei d’arte
contemporanea. In tempi non sospetti, quando le “residenze d’artista” non
andavano ancora di moda (e lo sottolineiamo con un po’ d’orgoglio), Anticoli
Corrado si distingueva in tutto il mondo per l’impareggiabile ospitalità nei
confronti di artisti e letterati. Gli esempi sarebbero davvero troppi da elencare.
Nell’ambito della riqualificazione del Museo e alla luce di queste riflessioni, ho
deciso di riaprire gli spazi ristrutturati alcuni anni fa da adibire a studi d’artista,
invitando per l’estate 2015 due artisti molto diversi tra loro e che hanno avuto
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modo di vivere un’esperienza indimenticabile: Francesco Parisi e James Philip
Thompson.
Francesco Parisi (Roma, 1972), incisore di fama internazionale, insegna
all’Accademia di Belle Arti di Macerata. All’attività artistica affianca quella di
storico dell’arte, con particolare attenzione all’incisione italiana del Novecento.
Tra le ultime mostre, si segnalano “Francesco Parisi wood engravings” alla Royal
Academy nel 2014, e quella itinerante, nel 2015, al Museo De Carolis di
Montefiore dell’Aso e al Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Anticoli
Corrado.
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James Philip Thompson (Birmingham, 1988). Abbandonata la scuola a sedici
anni, studia oreficeria presso la School of Jewellery della sua città natale per poi
proseguire la carriera a Bath, dove inizia ad interessarsi alla pittura. Dal 2012
è attivo a Roma. Tra le sue personali, si ricorda in particolare quella alla Galleria
L’Opera nel febbraio 2014, che ha destato l’interesse di critici di rilievo come
Vittorio Sgarbi.
Durante la sua permanenza ad Anticoli Corrado, Francesco Parisi ha
tenuto un interessantissimo workshop di tre giorni di xilografia su legno di testa,
dal 15 al 17 ottobre 2015, con partecipanti selezionati attraverso un bando
pubblico.
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I RESTAURI
In occasione dei preparativi per la prima mostra, quella dedicata alla scultura, la
restauratrice d’arte contemporanea Marianna Fonzo ha offerto al Museo la sua
esperienza non solo restaurando magistralmente alcune sculture che presentavano
segni di danneggiamento ed eseguendo una delicata operazione di pulitura a tutte
le altre opere in mostra, ma anche collaborando all’allestimento, uno dei più
apprezzati mai realizzati dal Museo di Anticoli Corrado.
Anche la dottoressa Chiara Cantoni ci ha offerto il suo prezioso aiuto, restaurando
la scultura di Domenico Ponzi Madre e soldato, del 1940 ca.
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LE DONAZIONI
Il patrimonio del Museo è stato arricchito grazie ad importanti donazioni.
Dopo la mostra di scultura, Olimpia Toppi, preziosa collaboratrice, ha donato al
Museo l’opera del padre Carlo Toppi intitolata Il reduce, del 1935 ca. Nella stessa
occasione, l’artista Livio Scarpella ha donato al Museo una sua opera inedita,
Golden boy, terminata poco dopo la mostra.
L’architetto Luigi Moretti ha donato quattro disegni di Ercole Drei, la cui cornice,
così come quella del disegno preparatorio di Drei per il Ritratto di anziano, è stata
offerta da Andrea Iezzi. Due acqueforti di Celestino Celestini sono state poi
donate da Tommaso Dore, entrambe raffiguranti scorci di Anticoli Corrado.
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Appendice
Copertina del catalogo della mostra sulla scultura
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Copertina del catalogo della mostra su Pietro Gaudenzi
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Copertine dei cataloghi della mostra sulla xilografia italiana
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Copertina del catalogo della mostra d’arte sacra
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Pubblicità della mostra sulla scultura su Sky Arte HD
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Sul "Giornale dell'arte" di dicembre, una recensione di Franco Fanelli, direttore della rivista, sulla mostra di xilografia in corso al Museo di Anticoli Corrado.
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Civico Museo d’Arte Moderna e Contemporanea Piazza S. Vittoria, 2
00022 Anticoli Corrado (RM)