BE UNIQUE. BE PRAMA. - Sweden & Martina...La morfologia della porzione implantoprotesica a diretto...
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BE UNIQUE.BE PRAMA.
prama.sweden-martina.com
Porzione convergentePiù spazio per i tessuti molli
Porzione cilindricaPer adattarsi alle irregolarità della cresta ossea
Superficie UTMPermette una buona adesione delle fibre collagene
PRAMA: L’IMPIANTO INTRAMUCOSO
Gli impianti Prama sono disponibili con due geometrie endossee, cilindrica
e conica.
La morfologia cilindrica degli impianti Prama, con oltre 15 anni di
esperienza clinica alle spalle, consente di poter sempre sfruttare il design
implantare in funzione del sito e dell’utilizzo più appropriato.
In particolare, il corpo cilindrico favorisce l’inserimento in osso
mandibolare, spesso scarsamente vascolarizzato e fortemente
corticalizzato; inoltre garantisce la massima superficie di contatto osso-
impianto, a favore della percentuale di BIC (Bone-to-Implant Contact)
ottenibile.
L’impianto Prama con morfologia conica (RF) risulta particolarmente
indicato in caso di osso scarsamente mineralizzato, dove grazie alla sua
conformazione riesce ad ottenere la massima stabilità.
L’apice arrotondato degli impianti Prama RF li rende ottimali anche in
caso di rialzi di seno mascellare. Il corpo endosseo dell’impianto presenta
una superficie ZirTi, sabbiata e mordenzata, la cui rugosità è in grado
di aumentare notevolmente il contatto osso-impianto promuovendo
l’osteointegrazione.PRAMA RF PRAMA
PRAMA
ø impianto altezze
3.80 mm 6.00 mm, 8.50 mm, 10.00 mm, 11.50 mm, 13.00 mm, 15.00 mm
4.25 mm 6.00 mm, 8.50 mm, 10.00 mm, 11.50 mm, 13.00 mm, 15.00 mm
5.00 mm 6.00 mm, 8.50 mm, 10.00 mm, 11.50 mm, 13.00 mm, 15.00 mm
Gamma delle altezze dell’impianto Prama
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PRAMA RF
ø impianto altezze
3.80 mm 8.50 mm, 10.00 mm, 11.50 mm, 13.00 mm, 15.00 mm
4.25 mm 6.00 mm, 8.50 mm, 10.00 mm, 11.50 mm, 13.00 mm, 15.00 mm
5.00 mm 6.00 mm, 8.50 mm, 10.00 mm, 11.50 mm, 13.00 mm, 15.00 mm
Gamma delle altezze dell’impianto Prama RF
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Il collo degli impianti Prama è caratterizzato da un tragitto cilindrico di
0.80 mm e da una porzione iperbolica a profilo continuo senza spigoli alta
2.00 mm. Que sta conformazione unica consente di ottimizzare il contatto
con i tessuti duri e molli in funzione delle diverse situazioni cliniche e
anatomiche.
L’assenza di spigoli vivi consente alle mucose di scorrere sul titanio senza
trovare impedimenti e di raggiungere il profilo di adattamento stabilito dal
protesista. Inoltre facilita il posizionamento della chiusura della corona
protesica in qualunque porzione del tragitto transmucoso.
IL COLLO PRAMA: I BENEFICI DELLA CONVERGENZA
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Gli impianti Prama sono disponibili in 3 diversi diametri,
3.80 mm, 4.25 mm e 5.00 mm, accomunati da un’unica piattaforma di
connessione, pari a 3.40 mm.
Prama è caratterizzato dalla connessione Collex: la presenza di un
collarino di supporto protesico, posizionato internamente alla connessione,
garantisce un’ottima stabilità protesica, e al contempo conferisce una
grande solidità alla riabilitazione.
L’esagono interno di connessione è sinonimo di stabilità, e conferisce alla
struttura protesica un’ottima resistenza ai carichi masticatori.
CONNESSIONE COLLEX ONE: OTTIMA STABILITÀ PROTESICA
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GUARDA COSA FA ALL’OSSOPRAMA. UNICO PERCHÉ...
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Courtesy of Gioacchino Cannizzaro
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Courtesy of Giuseppe Pellitteri
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Courtesy of Marco Csonka
Courtesy of Luigi Canullo
Courtesy of Luigi Canullo
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GUARDA COSA FA ALLA GENGIVA
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Courtesy of Ignazio Loi
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La forma del collo del Prama è stata definita iperbolica sin dall’inizio per la caratteristica curvatura che la contraddistingue. Questa peculiarità ne aumenta la
capacità, già insita nella forma convergente, di adattarsi tridimensionalmente ai dislivelli ossei e alle creste asimmetriche, senza bisogno di chirurgia aggiuntiva
o sottrattiva. Inoltre la superficie UTM del collo si è dimostrata un ottimo substrato anche per gli osteoblasti, che vi si appongono e vi si stabilizzano nel tempo,
rendendo così possibile l’inserimento dell’impianto in posizione più o meno sommersa a seconda delle necessità cliniche.
La gamma Prama comprende anche impianti di altezza ridotta (6.00 mm) che conferiscono a questa sistematica una grande versatilità chirurgica e ampia libertà di
gestione del livello di inserimento in funzione del tipo di osso e della struttura anatomica.
IL PRIMO E UNICO IMPIANTO INTRAMUCOSOPRAMA. UNICO PERCHÉ...
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L’esperienza dei clinici ha dimostrato che nelle riabilitazioni post-estrattive
immediate è possibile preservare i picchi ossei degli alveoli residui perché il
collo convergente favorisce il mantenimento di tessuti spessi e sani.
La morfologia a tronco di cono iperbolico permette di conservare tutto l’osso
circonferenziale e di dare spazio al coagulo, mentre il trattamento UTM
(Ultrathin Threaded Microsurface) del collo consente una stabilizza zione e una
organizzazione delle fibre ottimale che accelera il pro cesso di guarigione.
Tutti questi aspetti contribuiscono alla rigenera zione naturale dell’ osso
circonferenziale dimostrando che le peculiarità chirurgiche e morfologiche
dell’impianto Prama giocano un ruolo primario per ottenere gli ottimi esiti
biologici ed estetici a cui oramai gli utilizzatori Prama sono abituati.
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CRESTA ASIMMETRICA? SFRUTTALA!
ALVEOLOPOST-ESTRATTIVO
GUARIGIONE
Impianto tradizionale Impianto Prama
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Inserire un impianto in creste
sottili può essere difficoltoso,
soprattutto quando la geometria
endossea dell’impianto ha spire
che naturalmente fuoriescono dalla
geometria dell’osso ricevente.
In quei casi è necessario ricorrere a
materiale da rigenerazione per coprire
le spire esposte, proteggendo poi il
sito con membrane e suturando per
prima intenzione.
L’impianto Prama, per la peculiare
conformazione del collo, può invece
essere affondato nel sito per tutta la
porzione irruvidita, portando quindi
le spire dove l’osso ha uno spessore
adatto ad ospitarle: la porzione del
collo convergente si adatterà alla
forma dell’osso e darà maggiore
spazio ai tessuti molli, in un solo
intervento chirurgico.
SE NON CI SONO SPIRE ESPOSTE, PERCHÉ RIGENERARE?
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Simulazione su mandibola di maiale con impianti bone levelCourtesy of Marco Csonka
Simulazione su mandibola di maiale con impianti PramaCourtesy of Marco Csonka
IMPIANTI BONE LEVEL IMPIANTI PRAMA
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Nelle riabilitazioni post-estrattive
immediate con Prama, l’esperienza
dei clinici ha dimostrato che è
possibile preservare i picchi ossei
degli alveoli residui perché il collo
convergente non interferisce con il
giusto posizionamento della porzione
irruvidita rispetto alla cresta ossea
e allo stesso tempo lascia ampio
spazio al coagulo, favorendo il
mantenimento di tessuti spessi e
sani.
Quindi perché sacrificare l’osso
quando può essere una risorsa?
LIVELLAMENTO DELLA CRESTA O CONSERVAZIONE DEI PICCHI OSSEI?
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Il livellamento osteotomico comporta una riduzione dei volumi finali dei tessutiCourtesy of Dentisti Vignato
La conservazione dei picchi ossei determina il mantenimento dei volumi di supporto alla protesiCourtesy of Dentisti Vignato
IMPIANTI BONE LEVEL IMPIANTI PRAMA
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IDEALE PER I PROTOCOLLI FLAPLESSPRAMA. UNICO PERCHÉ...
Il collo convergente consente di poter eseguire un protocollo totalmente
flapless, evitando la mucotomia, anche quando la quantità di gengiva aderente è
scarsa, perché lo spazio circonferenziale occupato dal coagulo ripristinerà uno
spessore di connettivo stabile in breve tempo.
Prama offre il vantaggio ulteriore di poter affondare il collo proprio a seconda
dello spessore della gengiva aderente, senza limiti tridimensionali legati agli
spigoli delle tradizionali piattaforme implantari.
Courtesy of Gioacchino Cannizzaro
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LA CHIUSURA DOVE VUOI. A 360°.PRAMA. UNICO PERCHÉ...
Le riabilitazioni su impianti Prama sfruttano la totale assenza di margini o
chamfer protesici e la morfologia verticale del pilastro garantisce una vera
continuità con il collo dell’impianto.
Questa assenza di margini consente ai tessuti molli di scorrere sul titanio senza
trovare impedimenti e di raggiungere il profilo di adattamento stabilito dal
protesista.
Inoltre permette una totale libertà di posizionamento della chiusura della
corona protesica, in qualunque porzione del tragitto transmucoso, consentendo
al medico di gestire i livelli di chiusura della protesi assecondando le diverse
situazioni anatomiche e/o cliniche del paziente.
Courtesy of Dentisti Vignato
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Prama nasce dai princìpi della tecnica B.O.P.T. su dente naturale e ne rappresenta l’evoluzione in implantoprotesi.
Il profilo di emergenza che si ricrea sulla protesi è uno dei fattori-chiave per sfruttare a pieno le potenzialità che offre Prama, e i benefici di tale profilo sui tessuti
molli sono evidenti sia in caso di cementazione della protesi sia che si opti per una protesi avvitata. La possibilità di posizionare la chiusura della protesi a diversi
livelli del tragitto transmucoso implantare, indipendentemente dalla tipologia di procedura protesica scelta, permette al clinico massima libertà di gestione dei
tessuti molli.
In funzione del protocollo e del posizionamento si può scegliere tra soluzioni protesiche standard che si appoggiano sulla piattaforma di connessione, e pilastri
specifici che abbracciano il collo dell’impianto.
AVVITATA O CEMENTATA?IL RISULTATO È LO STESSO
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Courtesy of Dentisti Vignato Courtesy of Andrea Di Domenico
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PIÙ SPAZIO AI TESSUTI MOLLI
PROFILO CONVERGENTE DELL’IMPIANTO PRAMA
PROFILO DIVERGENTE DEI TRADIZIONALI IMPIANTITISSUE LEVEL
La morfologia convergente del collo Prama permette di recuperare la porzione di
tessuto molle che con un impianto transmucoso tradizionale verrebbe occupata
dal titanio del collo implantare.
La convergenza di Prama fa sì che i volumi intorno alla porzione coronale
dell’impianto vengano invece riempiti di coagulo e di importanti fattori di
ricrescita, che si trasformano in tessuti molli spessi e funzionali.
L’ispessimento della gengiva che circonda il collo Prama rappresenta un beneficio
indiscusso nei pazienti con biotipo sottile, nei quali un’opportuna gestione del
posizionamento e dei tessuti molli consente di ottenere eccellenti risultati
estetici.
Courtesy of Andrea Di Domenico
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PLATFORM SWITCHING ORIZZONTALE E VERTICALE
Da molti anni ormai la letteratura scientifica si occupa del concetto di
platform switching, la tecnica di riabilitazione protesica che prevede l’utilizzo di
abutment di diametro inferiore alla piattaforma implantare al fine di migliorare la
distribuzione biomeccanica del carico protesico, ma soprattutto per distanziare la
connessione protesica dall’osso cervicale allontanando dall’osso il punto critico di
infiltrato batterico.
È proprio da questa esperienza che nasce l’idea di massimizzare con il collo
Prama il platform switching, sfruttandone sia la componente orizzontale che
quella verticale. Un altro grande vantaggio della geometria del collo Prama è
dato dalla possibilità di chiudere l’interfaccia impianto-pilastro all’interno del
manufatto protesico, proteggendo così la connessione dall’infiltrato batterico e
allontanando ulteriormente il rischio di infezioni perimplantari.
Courtesy of Fabio Gorni Courtesy of Dentisti Vignato
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IL CONNETTIVO MIGRA CORONALMENTE PRAMA. UNICO PERCHÉ...
La morfologia della porzione implantoprotesica a diretto contatto con i tessuti molli riveste un ruolo di estrema importanza nella qualità della guarigione dei tessuti
stessi. La contrazione dei miofibroblasti e delle fibre collagene comporta una migrazione dei tessuti verso il diametro più stretto del collo Prama, pertanto la
morfologia convergente di quest’ultimo consentirà una ricrescita coronale dei tessuti molli che si stabilizzeranno e supporteranno la guarigione e la conseguente
ricrescita dei tessuti duri.
Trovando una situazione favorevole alla sua rigenerazione, il tessuto connettivo si ispessirà progressivamente creando così intorno al collo dell’impianto Prama un
tragitto transmucoso alto e stabile, con tessuti che oltre alla loro funzione di supporto osseo avranno anche un aspetto salutare e naturale.
Anche nei tradizionali impianti transmucosi con collo divergente le fibre migrano verso il diametro più stretto, ma in questo caso si muovono in direzione apicale,
limitando notevolmente la rigenerazione dei tessuti molli.
Impianto Prama Impianto tradizionale
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Le superfici implantari non costituiscono solo il substrato con cui si interfacciano le
strutture biologiche dopo l’inserimento della fixture, ma attivano anche dei segnali
che determinano una risposta diversa in termini di proliferazione ed organizzazione
cellulare. Questo concetto, ben chiaro in letteratura da qualche anno per quanto riguarda
i tessuti duri, ha iniziato ad assumere un peso maggiore anche per i tessuti molli.
Con queste premesse Sweden & Martina ha messo a punto il trattamento UTM (Ultrathin
Threaded Microsurface): una microspira con passo di 60 micron che percorre tutto il collo
degli impianti e che nell’impianto Prama offre una guida al movimento unidirezionale dei
fibroblasti per tutta la lunghezza del tragitto trasmucoso. Il beneficio biologico è quello
di permettere una rapida attività cellulare a basso consumo di energia, ma il beneficio
clinico, che con Prama è eclatante, è l’accelerazione del processo di guarigione e un
mantenimento a lungo termine di un tessuto stabile e sano.
COLLO CON SUPERFICIE UTM (Ultrathin Threaded Microsurface)
PRAMA. UNICO PERCHÉ...
Disposizione di miofibroblasti murini sulla superficie UTM dopo 72 ore ed osservati con microscopia in fluorescenza - sperimentazione in vitro.Per gentile concessione del Centro di Odontoiatria dell’Università degli Studi di Parma.
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PROVA A SONDARE! PRAMA. UNICO PERCHÉ...
Le fibre collagene migrano verso la parte più stretta del collo convergente.
La morfologia convergente del collo dell’impianto Prama permette un’eccellente
adesione delle fibre collagene con conseguente migrazione coronale del
connettivo.
In questa riorganizzazione dei tessuti molli perimplantari gioca un ruolo
fondamentale anche la morfologia della protesi realizzata secondo i principi della
tecnica B.O.P.T., che presenta un caratteristico profilo di emergenza attorno al
quale i tessuti molli maturano e si adattano nel tempo.
I benefici apportati dalla convergenza del collo, associati a quelli del protocollo
B.O.P.T., consentono di ottenere un efficace sigillo a livello dell’area del solco
protesico: il risultato al sondaggio è un solco corto e orizzontale, che si traduce
in un risultato estetico di alta valenza con tessuti stabili e funzionali.
Courtesy of Guillermo Cabanes Gumbau
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LO VEDI SOTTO AI TESSUTI MOLLI?PRAMA. UNICO PERCHÉ...
Il collo transmucoso dell’impianto Prama viene sottoposto ad un trattamento di passivazione anodica che gli conferisce
il caratteristico colore giallo paglierino dorato, in modo che sia mimetico sotto i tessuti molli anche quando il biotipo del
paziente è sottile.
Anche il pilastro preformato viene sottoposto al medesimo trattamento, in modo da creare continuità tra impianto e protesi.
Ma il trattamento di anodizzazione genera qualche reazione nei tessuti con cui viene a contatto? Alcuni test recentemente
condotti presso l’Università di Padova e in via di pubblicazione confermano che il titanio anodizzato non solo non aumenta
l’accumulo di placca batterica rispetto a quello non anodizzato, ma anche rispetto alla zirconia.
Inoltre i risultati dimostrano che l’immersione in clorexidina a bassa concentrazione è in grado di limitare l’adesione e la
proliferazione batterica.
Courtesy of Andrea Di Domenico
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IDEALE PER LA TECNICA B.O.P.T. PRAMA. UNICO PERCHÉ...
Prama è l’impianto che nasce dal concetto della tecnica B.O.P.T. su dente
naturale, e che ne sfrutta i princìpi per ottenere riabilitazioni implantoprotesiche
stabili ed estetiche.
La capacità dei tessuti molli di adattarsi alle forme delle strutture protesiche
viene valorizzata dal collo Prama, che connesso a pilastri con geometria verticale
dà modo al profilo di emergenza protesico di conformare i tessuti perimplantari.
Con Prama, la «tecnica di preparazione biologicamente orientata» diventa una
«tecnica di preparazione protesicamente orientata», che sfrutta i vantaggi di una
geometria verticale lasciando libero spazio alla rigenerazione dei tessuti intorno
all’emergenza protesica e allontanando dalla cresta ossea il raggio d’azione dei
batteri.
Il risultato è un sigillo mucoso intorno al collo dell’impianto già dopo 24 ore,
e i tessuti molli iniziano ad apparire sani e in guarigione fin
dall’immediato post-operatorio.Courtesy of Ignazio Loi
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Quando si riabilita un’arcata edentula con i classici impianti sommersi è
necessario utilizzare degli abutment intermedi (tipo P.A.D.) sia sugli impianti
distali angolati, sia sugli impianti mesiali dritti. Inoltre il margine distale degli
impianti angolati deve essere affondato, con la conseguente perdita ossea
crestale e con le difficoltà che derivano dalla posizione molto profonda della
connessione implantare.
Con l’utilizzo degli impianti transmucosi Prama invece è possibile evitare
l’utilizzo degli abutment intermedi nel settore frontale, posizionando solo quelli
angolati sugli impianti distali (abutment P.A.D., in azzurro nell’immagine). Inoltre
la conformazione del collo convergente permette di posizionare a livello crestale
il margine distale degli impianti tiltati e a livello transmucoso il margine mesiale,
evitando la necessità di utilizzare un profilatore d’osso.
ALL ON PRAMAPRAMA. UNICO PERCHÉ...
Courtesy of Marco Csonka
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“Esistono almeno tre ragioni per considerare l’impianto Prama come uno
strumento più efficace per le riabilitazioni complesse di una arcata dentale.
1. Il rispetto dell’anatomia ossea crestale
2. L’adattamento della geometria conica ai dislivelli ossei
3. Non è necessario utilizzare pilastri angolati intermedi
Questo significa una chirurgia minimamente invasiva, guarigioni più rapide e la
possibilità di inserire gli impianti in posizione angolata.
Riabilitare un’arcata dentale su impianti Prama permette di fissare la struttura
protesica ad una distanza di almeno 2.8 mm dall’area di osteintegrazione
costituendo così una barriera gengivale di protezione e un appoggio mucoso in
grado di garantire la facile pulizia e la stabilità estetica nel tempo.
Inoltre combinando il potenziale di guarigione gengivale del cono assieme
all’utilizzo delle moderne membrane connettivali è ormai possibile costruire
protesi ‘ALL WHITE’ o dotate di una minima quota rosa senza ricorrere ad
interventi eccessivamente invasivi.”
Dottori Giuseppe e Costantino Vignato, Vicenza
TORONTO DIRETTE SU IMPIANTI PRAMA. UNICO PERCHÉ...
Courtesy of Dentisti Vignato
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Uno studio guidato dal dott. Cannizzaro ha comparato l’esito a un anno di
riabilitazioni a carico immediato di un’arcata completa su impianti Prama in
mascella e in mandibola.
Ai fini dello studio sono stati reclutati 40 pazienti che sono stati suddivisi in due
gruppi omogenei, entrambi composti da 20 pazienti, 10 con edentulia totale in
mascella e 10 in mandibola. Il primo gruppo è stato trattato con una riabilitazione
totale su 3 impianti (Fixed-on-3 o FO3), mentre ai pazienti del secondo gruppo
sono stati inseriti due impianti (Fixed-on-2 o FO2). In entrambi i casi i clinici hanno
imposto un torque minimo di inserimento degli impianti di 60 Ncm, in modo da
garantire un’ottima stabilità primaria.
Al termine del periodo di osservazione non è stato registrato alcun fallimento
implantare, né sono state rilevate fratture o sofferenze nell’area perimplantare.
In questo studio l’impianto Prama, grazie alla sua connessione Collex e al design
del collo convergente, si è dimostrato in grado di supportare riabilitazioni con
protocollo Fo2 e Fo3 nei pazienti eleggibili per tali trattamenti, con un numero
ridotto di impianti.
Cannizzaro G., Loi I., Viola P., Ferri V., Leone M., Trullenque-Eriksson A., Esposito M.Immediate loading of two (Fixed-on-2) versus three (Fixed-on-3) implants placed flapless supporting cross-arch fixed prostheses: one-year results from a randomised controlled trialEur J Oral Implantol 2017;10(3):279-291
È SOLIDO!PRAMA. UNICO PERCHÉ...
Courtesy of Gioacchino Cannizzaro
prama.sweden-martina.com
BE UNIQUE.BE PRAMA.
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rev. 04-19