Atti Stati Generali del Turismo 2012_2

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1 L’impegno del presente per progettare il futuro Atti

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L’impegno del presente per progettare il futuro

Atti

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SommarioInterventi

GIOVANNI DI GIORGI, Sindaco di Latina. 6

STEFANO ZAPPALA’, Assessore Regionale al Turismo e marketing del Made in Lazio. 5 - 8 - 31 - 33 - 35 - 38 - 39 - 40 - 42 - 43 - 45 - 55 - 56 - 57 - 63 - 64

CATERINA CITTADINO, Capo Dipartimento per lo sviluppo e la competitivitàdel turismo. 11

MARIO ABBRUZZESE, Presidente del Consiglio Regionale del Lazio. 15

GIANCARLO MIELE, Presidente della XV Commissione Sviluppo Economico,Innovazione, Ricerca e Turismo della Regione Lazio. 18

RENATA POLVERINI, Presidente della Regione Lazio 19

VINCENZO ZOTTOLA, Vicepresidente di Unioncamere Lazio 23

MARCELLO BERTONI, Vicedirettore di Unindustria Confindustria Lazio. 25

GERMANO GAUDENZI, Presidente Federlazio Turismo. 26

TOMMASO TANZILLI, Direttore Generale Federalberghi Lazio. 28

DANIELE BROCCHI, Coordinatore provinciale Turismo di Roma e Lazio della Confesercenti. 29

ANDREA COSTANZO, Presidente Fiavet Lazio. Presidente Area Economica Turismo Confcommercio Roma 33

ERASMO COLARUOTOLO, Dirigente Scolastico Istituto Statale Alberghiero di Formia. 36

FABIO FIORILLO, Presidente ANCI Lazio. 40

FABRIZIO FUMAGALLI, Presidente del SIB Lazio. 41

MARCO BRUSCHINI, Direttore Centrale Promozione e Direttore Sede di Mosca. 43

CLAUDIO NARDOCCI, Presidente UNPLI. 45

ANNA MARIA MASCI, Dirigente Scolastico dell’Istituto Alberghiero di Terracina. 47

RUGGERO BARBADORO, Presidente regionale Fiba Lazio. 49

EUGENIO DIBENNARDO, Dirigente dell’ Istituto di Istruzione Superiore,“Cesare Battisti” di Velletri. 52

LUCA SIMEONE - Assomarinas; - Confindustria Latina – sez. nautica 53

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BERTOLO EDY, Responsabile volontari del Convento dei Cappuccini di Montefiascone. 55

FABRIZIO CHINZARI, Confcommercio di Rieti. 56

ANTONIO TAJANI, Vicepresidente Commissione Europea, responsabile per l’industria e l’Imprenditoria. 60

ERSILIA MAFFEO, Direzione Agenzia Regionale del Turismo. 63

I workshop della direzione regionale del turismo

MARCO NOCCIOLI, Direttore regionale Turismo 67

ELISABETTA CALABRI - “Verso il nuovo Piano Turistico Regionale (2013-2015)” 73

VITO CONSOLI - “Il Made in Lazio per la valorizzazione e la promozione del territorio” 86

GRAZIA MARIA IADAROLA - “Valorizzazione del mare e della montagna” 97

ENRICO BRAVI - “Comunicare il turismo attraverso l’Information Technology” 103

UMBERTO NATOLI - “Editoria turistica del Lazio” 109

Il workshop dell’agenzia regionale del turismo

ERSILIA MAFFEO, Direttore regionale Agenzia regionale del turismo - Organizzazioneterritoriale del turismo” 113 Documenti pervenuti:

M. ERNESTA BERUCCI, Ass. per la gestione per la strada del Vino Cesanese 88 - 90

LUCIO BATTISTINI, ISIS “Gioberti” Roma 91

JOSEPH FRATANGELO, TripAdvisor 92

LEO DUILIO, FIOG 93

CARMELA DI GIORGIO, Dirigente Regione Lazio 94

PRIMO MASTRANTONI, ADUC 104

PASQUALE ZAFFINA, A.C.T. Italia 116

FRANCESCA DUIMICH, Federagit - Confesercenti 121

Moderatori:

CORRADO RUGGERI, Capo Redattore Corriere della Sera, cronaca di Roma 5 - 8 - 11 - 15 - 18 - 23 - 25 - 26 - 28 - 29 - 31

DANIELE VICARIO, Capo Redattore de La Provincia, edizione di Latina 33 - 35 - 39 - 40 - 42 - 43 - 45 - 47 - 48 - 52 - 55 - 56 - 57 - 63 - 64

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Interventi

STEFANO ZAPPALA’, Assessore regionale al Turismo e Marketing del Made in Lazio. L’onorevole Tajani, Vicepresidente della Commissione Europea, sta rientrando da Strasburgo e quindi appena arriva all’aeroporto verrà direttamente qui da noi. Il Ministro è in Consiglio dei Ministri, ed è rappresentato dal Capo del Dipartimento del Ministero del Turismo, la Dottoressa Caterina Cittadino,

poiché non c’è un Sottosegretario al Turismo. C’era il Dottor Malinconico, che come sappiamo qualche giorno fa ha rassegnato le dimissioni dal Governo e quindi la Dottoressa rappresenterà il Governo e rappresenterà il Ministro Piero Gnudi. Io saluto tutti, lo farò meglio dopo durante il mio intervento introduttivo, però non posso esimermi dal ringraziare il Sindaco di Latina a cui anzi cedo subito la parola, il Prefetto di Latina, il Questore di Latina, il Comandante della Guardia di Finanza della Provincia di Latina, il Presidente della Camera di Commercio, nonché di Confcommercio e Vicepresidente di Unioncamere Lazio, tutti i Presidenti delle Camere di Commercio del Lazio presenti e tutti i Presidenti delle associazioni di categoria presenti, tutti i capi di istituto professionali presenti, il Presidente di Confindustria Latina che è appena entrato. E tutti coloro che si sono iscritti sia per essere presenti, sia per intervenire oggi, in una giornata importante. Lascio la guida della mattinata al Dottor Corrado Ruggeri del Corriere della Sera, che è qui vicino a me, per l’avvio dei lavori. Vi ringrazio. Io sono felice che si sia creato quello che in aeronautica si chiama overbooking, perché vuol dire che la sede è stata scelta molto bene, l’argomento è stato scelto molto bene, l’interesse è notevole. Non entro nel merito e non rispondo a polemiche di nessun tipo. Noi come Regione guardiamo avanti per creare e costruire e non per porre problemi o intoppi. Buon lavoro e buona giornata a tutti.

CORRADO RUGGERI, caporedattore Corriere della Sera, cronaca di Roma. Grazie a Stefano Zappalà, è sempre impossibile ringraziare se stessi, quindi questa volta siamo noi che ringraziamo Stefano Zappalà per avere voluto, organizzato, scelto la sede, come diceva lui appunto, adeguata per quest’appuntamento.

Vorrei dare lettura della lettera che il Ministro Gnudi ha mandato indirizzandola alla Presidente Polverini e all’Assessore Zappalà: “Gentile Presidente, gentile Assessore, mi rincresce non poter essere oggi con voi, ma concomitanti impegni governativi me lo impediscono. Con questo messaggio vi giunga il mio interesse per lo svolgimento dei lavori degli “Stati generali del turismo”, un’importante occasione di confronto tra la filiera degli operatori regionali del comparto, gli

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amministratori locali e i rappresentanti istituzionali. Ritengo utile fare il punto sullo stato di salute del settore, che è una delle risorse fondamentali su cui il Paese deve scommettere per la ripresa dell’economia. La Regione Lazio, con Roma che fa da attrattore, è tra le prime Regioni italiane per flusso turistico annuale complessivo, grazie ad un’elevata offerta ricettiva e con una prevalenza delle presenze degli stranieri che superano quelle degli italiani. Per riconquistare le quote di mercato che il nostro Paese ha perso negli ultimi anni, occorre una grande collaborazione tra Governo, Regioni e tutte le Istituzioni interessate per dotare il nostro Paese delle strutture e degli strumenti necessari ad essere competitivo sullo scenario mondiale. Comprendo le difficoltà che devono affrontare le imprese del settore in un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo, per questo considero fondamentale che ci sia un’azione di sistema per superare la frammentazione e puntare ad una strategia comune. Sono certo che il Lazio, con le grandi potenzialità che derivano da tante ricchezze culturali, ambientali e paesaggistiche, saprà partecipare a questo sforzo comune e realizzare utili sinergie per la crescita del comparto sia a livello regionale, che nazionale. Nell’augurarvi buon lavoro, confermo il mio impegno ad individuare linee comuni d’intervento. Piero Gnudi, Ministro per gli Affari Regionali, lo sport e il turismo”. Credo che qui siano un po’ riassunte in modo veloce tutte le tematiche che poi la Regione deve affrontare e ha affrontato; il turismo nel Lazio è la più grande industria e in un momento di crisi come questo, come dice anche il Ministro Gnudi, può essere quella del turismo una grande opportunità da cogliere, e di questo dobbiamo darne atto all’Assessore Zappalà, riuscire a coglierne le potenzialità di sistema in una Regione che ha Roma al centro, ma che non è soltanto Roma e che quindi proprio in questo senso, avendo la capitale come attrattore principale, deve però riuscire a proporre e a saper sviluppare e ad affermare nel mercato tutti i suoi altri grandi tesori. Prima di avviare quello che poi sarà il dibattito, io chiedo al “padrone di casa” per territorio, al Sindaco Giovanni di Giorgi di intervenire, questi interventi li faremo dal palco per dare anche una maggiore solennità. Sindaco Di Giorgi.

GIOVANNI DI GIORGI, Sindaco di Latina. Saluto le Autorità civili e militari presenti, i rappresentanti delle associazioni di categoria e tutti gli intervenuti.Un ringraziamento particolare ai rappresentanti della Regione e all’assessore regionale al Turismo, Stefano Zappalà, che ha voluto che gli Stati Generali del Turismo del Lazio si svolgessero a Latina, in questa bellissima e significativa cornice dell’Istituto Agrario.

Questo appuntamento cade tra l’altro in un anno particolare in cui Latina festeggia il suo ottantesimo compleanno con eventi che hanno una risonanza turistica importante, tra i quali il Raduno nazionale dei bersaglieri e le celebrazioni per i centodieci anni dalla morte di S. Maria Goretti, con il ritorno in città delle reliquie della Santa. Latina è orgogliosa di poter ospitare questo evento al cospetto dei massimi rappresentanti istituzionali e imprenditoriali della nostra regione. Sicuramente Latina e la sua provincia hanno margini importanti in termini di attrazione turistica che non abbiamo mai sviluppato nel migliore dei modi, e mi auguro che questo incontro rappresenti un volano in tal senso, tenendo anche conto del particolare microclima mite del nostro territorio. Ma qui dobbiamo fare anche una riflessione, perché certamente il comparto del turismo vive una situazione di difficoltà, che lascio all’analisi in dettaglio dei relatori che si avvicenderanno, ma al contempo sottolineo con forza che il settore turistico può rappresentare un grande occasione in un momento di crisi per il nostro territorio. Latina può e deve puntare, in particolare, su un turismo sostenibile, che presti attenzione alla

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salvaguardia del patrimonio ambientale e che punti anche al miglioramento della competitività. Oggi non siamo competitivi, è inutile negarlo, e quindi occorre investire in adeguate politiche ambientali con strategie di marketing in chiave turistica.Lo sviluppo futuro di Latina deve aver come “core business” proprio il turismo, per aprire una nuova fase dopo gli anni della Cassa per il Mezzogiorno e della crescita del settore chimico-farmaceutico, che è stato il volano per l’economia locale. La nuova amministrazione comunale che guido intende puntare fortemente sul turismo, attraverso fatti ed iniziative concrete, con la Regione Lazio e la Provincia di Latina che rappresentano partner importanti. Cito brevemente soltanto alcuni di questi aspetti concreti. Intanto il Porto-canale di Rio Martino, con i lavori che procedono per la realizzazione di un approdo per quattrocento posti barca finanziato da Regione e Provincia: l’opera sarà completata entro il 2015. Ma, soprattutto, sottolineo il finanziamento del progetto PLUS, in cui Latina è stata ammessa alla seconda fase ed entro il prossimo mese di marzo otterremo 15 milioni a fondo perduto per la riqualificazione del litorale, con un progetto firmato anche dall’arch. Paolo Portoghesi. Per questo ringrazio, in particolare, la Presidente Renata Polverini, per l’impegno preso e mantenuto che consentirà a Latina di puntare su un progetto di riqualificazione della marina, quello che noi riteniamo il grande attrattore turistico per il rilancio della città.Inoltre, come amministrazione abbiamo sbloccato, dopo sette anni di immobilismo, la vicenda dei campeggi al lido, con una delibera che mette in condizioni gli operatori di ripartire. Nostro intento è anche quello di valorizzare l’area ex Terme di Fogliano, una ricchezza a disposizione della città che intendiamo sviluppare attraverso un progetto serio tra pubblico e privato, con la partecipazione della Camera di Commercio, per realizzare strutture ricettive compatibili con l’ambiente.Tutto questo conferma che il mio mandato da Sindaco sarà caratterizzato da una attenzione allo sviluppo proiettato verso la marina di Latina e, in tal senso, intendiamo lanciare segnali forti e concreti perché questa città non ne può più di sogni e di promesse, ma vuole idee e fatti concreti

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come nel caso del PLUS e del Porto-canale di Rio Martino.Non da ultimo, sottolineo il finanziamento e la partecipazione di Latina ad un programma di cooperazione euro-mediterranea che ha come obiettivo il riconoscimento delle città di fondazione come patrimonio dell’Unesco. Latina è città capofila di un progetto che coinvolge anche: Tunisia, Giordania, Libano, Grecia, Spagna, università di Valencia e Tor Vergata. Anche attraverso tale iniziative puntiamo ad entrare in un circuito internazionale con Latina centro dell’architettura razionalista, con edifici che già sono oggetto di studio in tutto il mondo.Accanto al futuro e all’arte razionalista c’è il passato: entro il 2012 Latina aprirà il museo di Satricum, l’insediamento pre-romano alle porte della città che può diventare un altro grande elemento di richiamo turistico. Ritengo che a Latina vi siano operatori e professionalità competenti, quindi spetta a loro, a voi, in sinergia con gli enti ed istituzioni pubbliche, dal Governo centrale fino all’ente comunale, creare quella rete che possa consentire un reale sviluppo turistico. Un ruolo importante deve essere svolto da Regione e Provincia, con quest’ultima chiamata da avere un fondamentale ruolo di raccordo per il territorio.Con questo auspicio concludo, ringraziandovi per aver scelto Latina come sede degli “Stati Generali del Turismo”.

CORRADO RUGGERI, Caporedattore Corriere della Sera, cronaca di Roma. Grazie Sindaco Di Giorgi. Assessore, il Sindaco ha parlato di concretezza, dice siamo stanchi di sogni, di favole e soltanto di idee, sarà un caso, ma la sua introduzione al volume di presentazione degli “Stati generali” titola proprio “Fatti e numeri, parlano loro”, quei 70 milioni di euro messi in campo nel settore turistico, insomma una serie di iniziative che vogliono avere il carattere della concretezza. Credo che sia venuto il momento che lei ce le illustri e quindi anche per lei l’accesso al podio, l’Assessore al Turismo Zappalà, prego.

STEFANO ZAPPALA’, Assessore Regionale al Turismo e marketing del Made in Lazio. Oltre ai saluti vorrei esprimere il mio ringraziamento sostanziale ai tantissimi presenti.Tantissimi in rappresentanza delle Istituzioni e degli operatori del settore. E chiedo scusa a quanti non sono riusciti e non riescono a trovare posto dentro

questa sala. Non avevamo immaginato una così forte presenza ma ne traiamo insegnamento per i prossimi appuntamenti similari.Mi corre l’obbligo di ringraziare le scuole impegnate nell’organizzazione e gestione di questo evento. L’Istituto agrario S. Benedetto che ci ospita e l’Istituto alberghiero di Formia che assicura l’organizzazione e il catering.Inizialmente avevamo pensato di effettuare quest’evento presso la Nuova Fiera di Roma. Poi abbiamo ritenuto di utilizzare alcuni Istituti professionali, anche sulla scorta di una esperienza già fatta lo scorso 16 aprile con l’alberghiero di Fiuggi.La preparazione, l’organizzazione, la capacità, la serietà messe in campo dai due Istituti oggi attivi, dimostrano che non solo abbiamo adottato una scelta corretta ma che in futuro dobbiamo proseguire su questa via.Far fare agli studenti esperienze di questo livello ed ottenere risultati di alta professionalità è un investimento che la Regione vuole fare sui centri formativi e che farà sempre.E non è irrilevante rendere noto che l’odierna manifestazione, in termini economici e sulla base dei

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preventivi esaminati comporta anche una economia di circa 85000 euro. L’incontro di oggi ha finalità precise, è stato voluto dalle più forti rappresentanze regionali degli operatori, è stato definito nel programma e nei contenuti in più riunioni, l’ultima delle quali qualche giorno fa con la presenza di ben 40 associazioni di categoria.Il turismo è assurto di recente fra le materia di interesse comunitario e rappresenta, in modo diretto od indiretto, una delle industrie più importanti d’Europa ed il 3° produttore di PIL. Nel Lazio sta al primo posto e quindi va organizzato od indirizzato con questa consapevolezza.Pur prendendo atto che nella nostra Regione parlare di turismo significa parlare di una materia nota ai più, mi sembra opportuno precisare che le finalità non sono uguali ai vari livelli istituzionali.La concentrazione di eccellenze in campo storico, archeologico, culturale, religioso, un patrimonio complessivo ineguagliabile a livello mondiale, fanno del Lazio un gioiello prezioso. Tuttavia i dati di arrivi e di presenze negli ultimi decenni non corrispondono a tali potenzialità.Questa consapevolezza richiede l’obbligo di far conoscere sempre più fuori regione i nostri tesori.Una promozione studiata ed adeguata per attirare sul territorio chi nel Lazio non abita. Per portarlo nelle nostre strutture ricettive e della ristorazione e mantenervelo per il maggior tempo possibile.Altra questione è invece la visione delle Province e dei Comuni. La competitività, tra queste realtà, creerà sempre più l’identità, poco diffusa, del cittadino del Lazio e farà crescere il piacere di conoscere sempre più la propria Regione prima di recarsi altrove.In quest’ottica, al filmato su Roma realizzato prima del nostro insediamento dal regista Franco Zeffirelli, abbiamo affiancato un meraviglioso film documentario realizzato su nostro incarico da Folco Quilici e relativo all’intera Regione.Un grosso successo sta accompagnando, da un anno a questa parte, la sua presentazione in tutte le parti del mondo. Peraltro la fama internazionale di Zeffirelli e Quilici ne fanno motivo di forte attrattiva pari alle eccellenze millenarie di ciò che propongono.Abbiamo sciolto le due società di riferimento dell’Assessorato, la ATL spa e la Litorale spa e le abbiamo sostituite con una nuova Agenzia, tutta interna alla Regione. Il risultato è una forte economia per le casse pubbliche, una gestione unitaria della promozione nell’interesse generale,

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l’utilizzazione di risorse umane con ampia esperienza.Abbiamo modificato la legge quadro sul turismo e stiamo attuando la trasformazione prevista da anni delle APT in Uffici Territoriali del Turismo.Abbiamo o stiamo modificando varie norme legislative, in accordo con gli operatori, per snellire ed annullare, ove possibile, la burocrazia e rendere il tutto facilmente comprensibile ed inattaccabile.Con le poche risorse disponibili stiamo stimolando il miglioramento delle strutture ricettive e del benessere. Stiamo immaginando di aggiungere un nuovo e più moderno sistema ricettivo, l’ospitalità diffusa, con il doppio obiettivo di utilizzare il patrimonio storico edilizio esistente e rivitalizzare gli oltre 250 comuni con meno di 5.000 abitanti.Abbiamo predisposto la Carta del turista, l’elenco delle agenzie sicure, l’acquisizione telematica delle presenze.Vogliamo studiare la formazione più moderna al servizio del turismo e delle nuove generazioni e stiamo predisponendo un’ipotesi di protocollo d’intesa con le categorie produttive.I lavori avviati in questi primi 22 mesi di mandato, noti a tutti i presenti, sono la base della odierna discussione. I lavori da porre in essere per il futuro saranno il risultato delle volontà che saranno espresse oggi.A tutti buon lavoro

CORRADO RUGGERI, caporedattore Corriere della Sera, cronaca di Roma. Grazie al Dottor Zappalà. Io vorrei cucire il prossimo intervento partendo proprio dalla fine, cioè l’importanza della formazione, che è un elemento a volte forse trascurato, ma che invece con grande acume poi si è voluto fare quest’appuntamento in un istituto che è di formazione, la grande attenzione che viene rivolta alla formazione significa che è in prospettiva una grande attenzione alla qualità dei servizi nel Lazio, ma anche fatti dai lavoratori del Lazio. Vorrei pregare le persone che sono da quella parte là, lì in quella porta c’è una specie di tappo, se riusciamo a scorrere un po’ prendendo anche la parte di parete, so che in piedi si sta scomodi, però se si prende la parte di parete di fronte a noi, vedo anche Bruschini che con la sua mole stava spingendo, forse riusciamo a far entrare altri. Vorrei invitare la Dottoressa Caterina Cittadino, che è Capo Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo, a raggiungere il palco. Credo che nell’intervento toccherà anche un altro degli elementi delicati del capitolo grande e complesso del turismo italiano, che è quello poi anche dei rapporti tra potere centrale e tra Governo e Regioni. Prego Dottoressa.

CATERINA CITTADINO, Capo Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo.Prima di tutto porto il saluto del Ministro che avrebbe voluto essere qui insieme a noi oggi, ma un Consiglio dei Ministri concomitante, che dovrà decidere su interventi molto delicati ed importanti per il Paese, per le famiglie, per i territori, per tutti noi, glielo ha impedito. Confermo, altresì, l’impegno e la

volontà del Ministro e del Dipartimento di adoperarsi al meglio al fine di individuare, in un’ottica di concretezza,le priorità e le conseguenti attività per dare maggiore impulso al settore del turismo. Il turismo nel nostro Paese, lo diciamo tutti, è un settore di punta, è un settore importante, è un settore che ha dato e continua a dare grandi soddisfazioni nonostante la crisi. Gli ultimi dati riguardanti il nostro Paese, dati che provengono anche dall’Organizzazione Mondiale del Turismo, confermano la destinazione Italia come la destinazione più desiderata nel mondo, la destinazione

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che appunto sempre più gente sogna di visitare. Tuttavia, a questo desiderio, a questa voglia di visitare l’Italia, non corrisponde un pari afflusso di turisti. L’Italia, così, è, da un lato, la prima destinazione al mondo nel desiderio collettivo, dall’altro, i dati negli ultimi anni denotano, diversamente, un’erosione della nostra quota di mercato, soprattutto rispetto ai nuovi Paesi emergenti e ai nuovi competitor, Brasile, Russia, India e Cina, erosione che ci ha fatto scendere al quinto posto nella graduatoria dell’O.M.T.. Allora qualche riflessione va fatta proprio partendo da questo dato. Occorre cercare di capire come diventare competitivi e ricollocare il nostro Paese nella prima posizione non solo rispetto alla volontà della gente di visitarlo, ma anche nelle scelte che si fanno. Ciò vale soprattutto per il turismo all’estero.Per il turismo domestico è diverso; gli ultimi dati relativi alle vacanze di Natale denotano un otto percento in meno rispetto all’anno scorso; ma questo è un dato contingente dovuto alla crisi. Di crisi si parla da tanto tempo, ma nell’ultimo anno, soprattutto negli ultimi mesi, la crisi è diventata anche una crisi di paura in qualche modo, la paura degli italiani della depressione, di perdere soldi, di una moneta che resta in bilico e, in modo particolare, la paura del futuro. Se dobbiamo andare a valutare quali possano essere le cause per cui il nostro Paese non è così competitivo come potrebbe essere, visto che la domanda immaginaria è altissima, anzi è al primo posto, dobbiamo fare un bilancio tra quali sono le nostre capacità e quali sono invece le difficoltà che poi ci impediscono di essere al primo posto nel mondo come il nostro Paese meriterebbe. Sulle grandi capacità dell’Italia non mi dilungo, perché qui è presente un pubblico di superesperti, cito soltanto le bellezze culturali, il clima, il nostro stile di vita, i nostri prodotti alimentari: insomma abbiamo davvero di tutto, di più e di meglio. Sull’analisi delle difficoltà, vorrei invece dilungarmi qualche minuto in più. A parer mio, in base alle analisi del nostro Osservatorio, se ne possono citare tanti, ma alcuni a parer mio sono particolarmente importanti. Intanto un’offerta disomogenea che viene sviluppata dai territori. Vedete molto spesso la grande varietà del nostro territorio, che è senza dubbio un valore, se non viene utilizzata in una chiave unica, sotto un brand unitario, con una promozione

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che sia davvero efficace, cessa di essere un valore e diventa frammentazione. Non smetterò mai di ripetere che i cinesi considerano l’Europa come una sorta di unico Stato, di cui fanno parte la Francia, la Spagna, l’Italia ecc… Per recuperare questo stato di fatto può essere rilanciata e promossa, sotto un unico brand, quello dell’Italia, una grande campagna di promozione unitaria, che non vuol dire assolutamente dimenticare la nostra varietà e le differenziazioni, che sono e devono restare un valore. È necessario, tuttavia, che accanto al bellissimo logo, per esempio, dell’acquedotto del Lazio, ci sia sempre quello dell’Italia. Un altro problema del nostro Paese è la saturazione di alcune destinazioni in alta stagione, per esempio le nostre città d’arte Roma, Firenze, Venezia, e un non soddisfacente livello di utilizzazione del resto del nostro territorio, soprattutto in bassa stagione. Faccio riferimento alle cosiddette destinazioni minori, le quali grazie anche al clima, ai nostri prodotti diversificati, potrebbero vivere tutto l’anno di turismo, in una logica di destagionalizzazione, attraverso una promozione mirata. Manca, ancora, alle nostre destinazioni tradizionali, una certa originalità nell’offerta turistica nazionale, mancanza dovuta proprio al fatto che si vive di rendita, non si rischia, non si guarda più in là, non si pensa a come migliorare, anche se per Roma c’è da fare un discorso particolare, perché il secondo polo turistico rappresenta proprio la voglia di riscoprire Roma, non solo come città di arte, di storia e di cultura, ma anche per le novità che può offrire. Un’altra caratteristica, che da una parte ci aiuta e dall’altra meno, è la dimensione ridotta delle nostre strutture ricettive. Noi non abbiamo grandi catene alberghiere, grandi resort, né di livello medio né di livello alto. Abbiamo tantissime strutture ricettive, ne abbiamo più degli altri Paesi europei, più della Francia, più della Spagna, ma tutte di dimensione ridotta. Tale riflessione ci costringe a scegliere il target che vogliamo dare al nostro turismo.Sappiamo che il turismo è un’industria di servizi. In ragione di ciò va valutato, pertanto, che tipo di Paese turistico l’Italia vuole diventare. Forse le caratteristiche del nostro territorio, la sua bellezza la sua cultura e la sua storia, dovrebbe farci pensare a un turismo, che sia competitivo ma che resti ad un livello di qualità medio - alto. Al fine di dare concretezza al mio intervento, vorrei, altresì, indicare quali sono le priorità dell’azione di questo Governo, decisioni che sono state presentate il 18 di questo mese, in sede di audizione del Ministro presso la Commissione del Senato.Andrò ad individuare brevemente gli argomenti principali. Prima di tutto la governance. Questa necessità, di cui ho già parlato con riferimento alla promozione del Paese, è un problema prima di tutto politico. Il nostro sistema di ordinamenti affida alle Regioni la competenza esclusiva in materia di turismo. Tuttavia la necessità di un’azione unitaria è sempre più impellente ed è sempre più riconosciuta come essenziale anche dalle Regioni. A tal fine è stato convocato un tavolo di coordinamento fra Governo e Regioni, dove siedono non solo il Ministro e il Presidente della Conferenza dei Presidenti delle Regioni Vasco Errani, ma tutti gli Assessori al Turismo. Questo tavolo si riunirà fra un paio di settimane per valutare, fra l’altro, un grande accordo con le Regioni per la promozione unitaria all’estero del nostro Paese. Sarà, altresì, presentata la possibilità di mettere assieme le risorse economiche per decidere collettivamente quali sono i mercati e le opportunità da utilizzare, attraverso l’azione di ENIT, ricostituita, rafforzata, rinnovata. Non è un mistero che il Ministro sta riflettendo in questi giorni su un nuovo Presidente. Il Consiglio d’Amministrazione si è già insediato. ENIT, quindi, potrà diventare, il punto di riferimento per Stato e Regioni della promozione dell’intero Paese. La necessità di coordinamento vale, altresì, per le politiche più complessive, per le quali si richiede una valutazione sulle necessità più impellenti, a cominciare, dal portale “Italia.it”, un portale che ha suscitato varie polemiche e che ancora oggi non ha decollato. Mi auguro che si decida per un progetto unitario, condiviso con le Regioni, che possa essere la vetrina dell’Italia, utilizzando le migliori tecnologie che oggi si hanno a disposizione. Un’ulteriore priorità è la qualità, vista come chiave di volta per lo sviluppo.

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La qualità vuol dire tante cose; vuol dire in particolare la definizione di standard uguali sul territorio nazionale. Proprio in questi giorni ho convocato una riunione con tutte le Regioni per riprendere la classificazione a stelle già esistente e riaggiornarla. Il sistema della classificazione, che dovrebbe riguardare secondo il Codice del turismo tutte le strutture ricettive, anche se noi pensiamo di partire nell’immediato con gli alberghi perché è la realtà più importante, dovrà essere impostata su una nuova classificazione che possa essere univoca sul territorio, affinché i turisti sappiano, venendo in Italia, che se vanno in un albergo a tre stelle, che sia in Sicilia, in Calabria, in Lombardia o in Piemonte, troveranno gli stessi standard. Ma noi vogliamo fare di più. È giunta l’ora che anche l’Italia, come altri Paesi e come si sta organizzando l’Europa, definisca il rating di qualità, che dovremo articolare su basi volontarie attraverso un logo unitario, concordando i meccanismi con le Regioni e le associazioni di categoria. Ecco che così l’Italia diventa unica, ma anche plurale, e quindi la differenziazione si trasforma e diventa valore. Parlando di qualità, il riferimento non può non riguardare anche le risorse umane. Occorre, invero, che la persona sia in grado di fare bene perché ha la professionalità giusta ed è stata ben formata. Si tratta, quindi,di pensare alle risorse umane avviando un’intensa azione di riqualificazione, a cominciare dal nostro Sud..Il Ministro ha proposto al suo collega, il Ministro Barca, di realizzare nell’ambito degli interventi destinati al Sud una scuola in grado di mettere in rete le migliori realtà esistenti. Una scuola che si rivolga sia gli operatori privati che al settore pubblico.Vorrei ricordare brevemente sotto tale profilo che non si parte da niente. Il progetto “Lavoro e sviluppo” ha prodotto una formazione di qualità nel settore privato; inoltre vanno menzionati i recenti progetti sviluppati dal Dipartimento, uno dei quali, “Manager per l’innovazione turistica”, è cominciato proprio qualche giorno fa. Con questo progetto abbiamo chiesto alle Regioni, ad ANCI, ad UPI, alle Amministrazioni centrali, di indicarci dei funzionari e dei dirigenti da formare in un corso che durerà sei mesi. Una ulteriore iniziativa meritevole di menzione è il progetto volto a formare i Vigili Urbani anche come operatori turistici, nella consapevolezza che il Vigile, proprio per il lavoro che fa, è una delle prime persone che incontrano i turisti.Queste sostanzialmente le grandi priorità: governance, ENIT, qualità, formazione, un nuovo portale del turismo, iniziative queste volte tutte a ridare al nostro Paese competitività e sviluppo. Le risorse economiche sono poche. L’Assessore Zappalà ricordava l’ottima riuscita dei progetti di eccellenza, per i quali siamo pronti a firmare gli accordi di programma che daranno operatività concreta ai diversi progetti. (Interruzioni)No, non abbiamo ancora firmato l’accordo di programma con la Regione Lazio però l’istruttoria è in dirittura d’arrivo.A questo punto vorrei lanciare un’idea che so che è difficile da realizzare, tuttavia io appartengo a quella schiera, sempre meno ampia, di persone che guardano all’ottimismo della volontà e non al pessimismo della ragione. La crisi economica impone ristrettezze e quando i soldi sono pochi e i tempi si fanno duri, bisogna diventare più virtuosi. La mia proposta è mettere a disposizione i pochi finanziamenti che abbiamo per i progetti di sviluppo e concordare con le Regioni che, a loro volta, dovranno mettere sul tavolo le proprie risorse, le priorità e gli interventi da avviare. Così le risorse, piuttosto che essere disperse in tanti rivoli, in tanti progetti che, anche se utili, incidono poco nello sviluppo e nella competitività del Paese, possono essere utilizzate per grandi interventi, in un percorso unico che riguardi tutte le Regioni e tutti i territori.Concludo, a tale riguardo, con una frase che è anche uno slogan femminile, “Se non ora, quando?”. Grazie.

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CORRADO RUGGERI, caporedattore Corriere della Sera, cronaca di Roma. Grazie Dottoressa Cittadino. Noi tutti vorremmo avere l’ottimismo della ragione, non l’ottimismo della volontà né il pessimismo della ragione, ma finalmente guardare a giornate radiose con l’ottimismo della ragione, cioè come dire una sintesi tra i due pensieri, ma credo che sia l’aspirazione di tutti. Io do la parola velocemente al Presidente del Consiglio Regionale Mario Abbruzzese, nel frattempo annuncio l’arrivo della Presidente Renata Polverini. Prego Presidente Abbruzzese.

MARIO ABBRUZZESE, Presidente del Consiglio Regionale del Lazio.Saluto tutti i presenti… Saluto tutte le associazioni di settore e gli operatori turistici.Sono particolarmente felice di partecipare oggi a questa giornata di studio e di approfondimento su un tema che vede la Regione Lazio impegnata in prima linea.

Mi complimento con gli organizzatori di questo evento che, indubbiamente, costituisce un importante momento di confronto e di ascolto, ma spero soprattutto che sia l’occasione per innescare delle sinergie e delle relazioni proficue in vista delle sfide che attendono il turismo nella Regione Lazio.Una grande scommessa della Regione Lazio è, in questo momento, il decollo del settore turismo. C’è la ferma volontà di porre le basi per rilanciare e potenziare l’industria turistica, come opportunità per accelerare la ripresa economica e raggiungere un significativo aumento dell’occupazione, soprattutto giovanile. E’ notevole che, per la prima volta, tutto il mondo del turismo del Lazio sia qui riunito per confrontarsi sullo stato dell’arte del settore e programmare nuove strategie, in vista di scenari futuri. Un grande plauso all’assessore al Turismo Stefano Zappalà che è impegnato in prima linea in questa sfida e che qualche giorno fa (11 gennaio) ha messo insieme ben 84 associazioni di imprese, istituti alberghieri, amministrazioni locali e imprese, nella assembra organizzativa di questi Stati generali del turismo. E’ stato così avviato un programma di lavoro che consente oggi alla filiera degli operatori regionali del turismo di confrontarsi con l’amministrazione regionale e con i rappresentanti del governo nazionale e europeo.Il Piano Triennale del Turismo varato dalla Regione Lazio costituisce indubbiamente la pietra miliare per lo sviluppo del turismo nella nostra Regione.L’idea guida del Piano è che, per promuovere l’immagine della nostra terra, per essere competitivi, occorre fare un grosso gioco di squadra, costruire un progetto di Marketing Territoriale, affermare una cultura industriale del turismo, partendo dall’analisi della domanda e riqualificando l’offerta. Va in questa direzione anche il recente provvedimento che impone a tutti i soggetti titolari di autorizzazione o gestori di esercizi ricettivi del Lazio di comunicare all’Osservatorio regionale del Turismo, per via telematica, gli arrivi e le presenze, ai fini della rilevazione statistica del movimento turistico regionale. Grazie a questa legge l’Amministrazione regionale sarà in grado di monitorare in tempo reale il flusso turistico regionale e potrà agire tempestivamente in questo fondamentale settore, attuando una più attenta ed oculata programmazione e pianificazione delle politiche sul turismo nella nostra regione.E’ ormai chiaro a tutti che attualmente il nostro territorio non è un “territorio turistico” pur avendo tutte le carte in regola per esserlo. Non mancano al suo interno luoghi e motivi di grande interesse turistico, ma il turismo rappresenta, in quasi tutta la Regione Lazio, una risorsa sfruttata pochissimo rispetto ai potenziali, che, se attivati, sono in grado di differenziare la nostra economia, creare condizioni di sviluppo duraturo e

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nuovi posti di lavoro. E’ un dato di fatto che il turismo già fa registrare nella nostra Regione un Pil settoriale stimato intorno ai 6,7 miliardi di euro (pari al 3,9% del Pil regionale e all’11,3% del Pil turistico nazionale), ma è altrettanto vero che si registra una elevata concentrazione di risorse presso il “grande attrattore” Roma - che da sola concentra circa l’85% degli arrivi internazionali.Se si considera che siamo in piena crisi, i dati della crescita dei flussi turistici a Roma sono sbalorditivi. I dati forniti dall’Ente bilaterale turismo (Ebtl) dicono che nella Capitale, nel 2011, è arrivato un milione di turisti in più rispetto al 2010. Sono stati registrati 11.405.160 arrivi e 28.528.545 presenze (rispettivamente l’8,36% e il 7,55% in più dello scorso anno).E’ un segnale molto forte contro la crisi economica, indicativo del fatto che il settore turismo può essere determinante per uscire dalla crisi per tutto il territorio del Lazio.Può esserlo se riusciremo ad “attrarre” anche solo una parte dei visitatori della Capitale nel resto del territorio laziale.Esistono in tutto il Lazio innumerevoli luoghi e motivi di interesse turistico, turismi diversi, alcuni di rilievo nazionale ed internazionale, come Montecassino per motivi religiosi e storici, Fiuggi per quello termale, altri per nicchie di utenza più ridotte, il mare, i parchi naturalistici, piccoli centri ricchi di fascino e di storia, l’enogastronomia, folclore, eventi culturali, di costume ed intrattenimento, escursionismo montano, collinare etc. Ci sono, nelle province di Rieti, Viterbo, Frosinone, Latina, eccellenti risorse che, se opportunamente valorizzate, possono entrare a pieno titolo nei circuiti turistici nazionali ed internazionali.Poche altre regioni italiane sono in grado di offrire una vacanza a 360 gradi, ovvero di soddisfare ogni richiesta. In effetti, nel giro di pochi chilometri, il Lazio è in grado di offrire ai suoi visitatori una vacanza al mare, in montagna, in parchi naturalistici, sui colli, alle terme, in città e paesi ricchi di cultura e di storia. Il tutto arricchito da una eccellente tradizione enogastronomica. Il turismo è una delle attività economiche che possiedono il maggiore potenziale per generare crescita e posti di lavoro, soprattutto ai giovani. Questi ultimi rappresentano in tale settore una percentuale altissima della forza lavoro rispetto agli altri settori economici. Basti pensare che negli ultimi anni la crescita dell’occupazione nel settore turistico nell’ambito dell’UE è stata notevolmente più elevata che nel resto dell’economia. Nella definizione più limitativa (alberghi, ristoranti, caffè, agenzie di viaggio, autonoleggi, linee aeree, ecc.) il turismo contribuisce attualmente per il 4% alla creazione del PIL dell’UE, ma il suo contributo indiretto è molto più elevato. Il turismo genera indirettamente oltre il 10% del PIL dell’UE e fornisce circa il 12% di tutti i posti di lavoro. Tale settore contribuisce, quindi, in modo significativo agli obiettivi di Lisbona relativi alla creazione di posti di lavoro più numerosi e di qualità migliore. A livello nazionale non va diversamente. L’industria turistica in Italia sta crescendo, anche se di poco.I segnali ci sono stati e sono stati confermati dal consuntivo dell’Osservatorio Nazionale di Unioncamere-Isnart, che per i primi 8 mesi del 2011 parla di una crescita del 2,6% rispetto allo stesso periodo del 2010. Questi dati forniscono una sintesi del valore economico del turismo a livello europeo e nazionale e confermano che anche per la nostra realtà regionale, questo Settore, che già rappresenta un segmento importantissimo dell’economia, può far da traino a tanti altri comparti indotti nel terziario. Sicuramente il confronto di oggi tra Istituzioni e operatori del Settore sarà determinante per rilanciare la sfida del turismo nel nostro territorio e riguadagnare quote di mercato, per dare il via ad un turismo che esca dalle strutture tradizionali e che sia più aperto ai cambiamenti sociali e globali in atto. Le nuove esigenze del mercato turistico hanno creato nuove opportunità di promozione verso

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paesi diversi da quelli tradizionali e a tal proposito sono necessari prodotti innovativi che devono essere opportunamente creati per soddisfare la crescente domanda di un pubblico sempre più esigente.La parola programmazione è oggi fondamentale perché è la sola capace di dare una visione in prospettiva. Si è perso tanto tempo, ma c’è entusiasmo e voglia per risalire e ripartire nella sfida. Dopo la fase delle proposte, delle critiche e delle idee, stiamo passando alla fase operativa e alla creazione di un sistema. Ma per far ciò occorrono regole certe, niente può e deve essere lasciato al caso e all’improvvisazione.Si rende necessario promuovere il territorio con una grande azione di marketing, occorre selezionare e valorizzare il “prodotto turistico laziale” ed esportalo in Europa e nel mondo per far assaporare a tutti i turisti le emozioni offerte dal nostro territorio. Molte le attese riposte nell’incontro di oggi.Sono convinto che questa giornata, ricca di nomi prestigiosi, sarà anche ricca di proposte concrete per far sì che il turismo nel Lazio diventi un’industria sulla quale puntare stabilmente per lasciarsi alle spalle la crisi economica Buon lavoro a tutti…

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CORRADO RUGGERI, caporedattore Corriere della Sera, cronaca di Roma. Grazie Presidente Abbruzzese, si accomodi pure al mio posto. Consentiamo alla Presidente Polverini di acclimatarsi per inserirsi bene nei lavori. Invito il Presidente Giancarlo Miele della XV Commissione Sviluppo Economico, Ricerca, Innovazione e Turismo della Regione Lazio, prego Presidente.

GIANCARLO MIELE, Presidente della XV Commissione Sviluppo Economico, Innovazione, Ricerca e Turismo della Regione Lazio. Come prima cosa vorrei ringraziare la Presidente Polverini e l’Assessore Zappalà per aver reso possibile questo importante momento di confronto su quella che è la maggiore industria del nostro territorio, il Turismo. Oggi siamo qui per confermare ancora una volta quello che è l’atteggiamento che

stiamo avendo da quasi due anni, periodo in cui la Commissione che presiedo, grazie al clima positivo che c’è sempre stato fin dall’insediamento, è stata capace di sostenere concretamente e di trainare quella che, sin dall’inizio della legislatura, è stata l’idea della Presidente Polverini e dell’Assessore Zappalà, cioè quella di investire su un nuovo e più efficiente Sistema Turistico del Lazio di cui oggi, grazie a queste intuizioni, possiamo parlare. Non stiamo facendo un incontro a freddo, ma ci stiamo inserendo in un percorso che, come sottolineato dall’Assessore Zappalà, va avanti costantemente e senza sosta, un cammino che ha come protagonisti primari gli operatori del comparto turistico.In un settore estremamente eterogeneo e poco coordinato, siamo intervenuti sistematicamente con un rinnovamento della normativa a partire dalla legge 13 del 2007 sul sistema turistico regionale, iniziando dai campeggi fino all’invio telematico dei dati sulle presenze nelle strutture ricettive, passando per una revisione della normativa sugli ostelli della gioventù, il tutto sempre in stretta sinergia con gli operatori del comparto. E’ indubbiamente stato questo il vero salto di qualità grazie al quale il Lazio sta rilanciando il Turismo partendo da quelle che sono le esigenze di chi si confronta quotidianamente con i problemi di una realtà produttiva che purtroppo non è stata adeguatamente sostenuta dalla nostra Regione negli scorsi anni. Oggi stiamo dando vita ad un Sistema Turistico che non punti solo su Roma ma che sostenga, promuova e valorizzi anche le tante altre bellezze della Regione. Mi ha fatto molto piacere vedere come nei giorni scorsi anche il Ministro Gnudi abbia sottolineato l’importanza di creare dei portali con dei settori tematici, beh, noi questo già lo stiamo facendo, stiamo infatti cercando di investire uniformemente su tutte le grandi potenzialità del Lazio. Concludo confermando il nostro impegno e la nostra volontà di cercare di agevolare le tante imprese che nella nostra Regione operano in questo settore, che con il sostegno concreto delle Istituzioni, potrà diventare sempre più un volano per l’economia del nostro territorio. Grazie per l’attenzione.

CORRADO RUGGERI, caporedattore Corriere della Sera, cronaca di Roma.Grazie Miele, grazie del saluto. Se dovessimo riassumere in due brevissimi concetti parte delle cose che sono state dette finora, possiamo dire il turismo la più grande industria del Lazio, la crisi un’opportunità, in mezzo c’è tutto: la formazione, lo sviluppo etc. Presidente Polverini, non so se vuole stare lì, le do il “gelato” se vuole, prego.

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RENATA POLVERINI, Presidente Regione Lazio. Grazie e buongiorno a tutti. Chiedo scusa per il ritardo, ma stamattina ho partecipato a un incontro al Consiglio dei Ministri per un provvedimento che riguardava la nostra Regione.Saluto tutti coloro i quali prenderanno parte ai lavori di questi Stati generali per il turismo. Ringrazio tutte le autorità, che confermano con la loro presenza la

straordinaria collaborazione che abbiamo messo in campo con tutte le Istituzioni del territorio, che io credo è uno dei volani che può rimettere seriamente in moto l’economia della nostra Regione.Ringrazio e saluto l’assessore Stefano Zappalà per il grande lavoro che ha messo in campo in questi venti mesi di Giunta Polverini; ringrazio e saluto tutti coloro che sono intervenuti prima di me. A partire dal rappresentante del ministro del Turismo, Piero Gnudi, con il quale si sta instaurando una straordinaria collaborazione: ci siamo visti praticamente tutti i giorni in queste prime settimane del Governo Monti per tutte le grandi questioni che abbiamo in sospeso e in virtù del ruolo che il ministro Gnudi interpreta all’interno della Conferenza delle Regioni.Ringrazio soprattutto il presidente del Consiglio regionale, Mario Abbruzzese, e il presidente della commissione regionale Sviluppo economico, ricerca e innovazione, turismo, Giancarlo Miele, perché con la loro presenza confermano che questa è una Regione che sta veramente guardando avanti e che ha messo al centro della propria azione una sinergia importante tra la Giunta e il Consiglio che può e sarà sicuramente anche questo uno dei punti centrali dell’azione di risanamento di questa Regione.Oggi sicuramente, nell’ambito della discussione dei tavoli tematici, arriverà da questa importante iniziativa anche un’ulteriore spinta per un settore trainante della nostra economia e che noi abbiamo, appunto, definito: ‘l’industria del turismo del nostro territorio’.C’è uno slogan importante che l’assessore Zappalà ha voluto coniare per questo progetto: ‘l’impegno del presente per progettare il futuro’. Il futuro si progetta soltanto se ciascuno di noi, nell’ambito di quello che è il proprio ruolo istituzionale, mette a disposizione tutto il suo impegno. Difficilmente il futuro si progetta sulle polemiche. Quindi, io mi auguro che oggi cessino per davvero tutte queste odiose discussioni che non aggiungono nulla al dibattito, ma che sottraggono tempo prezioso e soprattutto strumenti che noi invece abbiamo il dovere di mettere a disposizione del nostro territorio.Oggi siamo qui - insieme a tutti gli operatori del settore, alle associazioni, agli Enti locali, a tutti coloro che possono dare un contributo - per dire che in venti mesi abbiamo fatto ciò che insieme a voi abbiamo stabilito fosse necessario. Siamo pronti per iniziare un nuovo percorso che porti ancora maggiori risorse e intese a questo settore. Naturalmente, nella consapevolezza che siamo - lo dico sempre e non me ne voglia nessuno - la più bella Regione d’Italia: abbiamo un patrimonio straordinario ambientalistico, naturale, di arte, di cultura, di storia che pervade tutto il territorio regionale e c’è una strana situazione dalla quale non riusciamo ad uscire. Perché siamo sempre fermi alla considerazione di quello che fa parte del passato e non ci accorgiamo nemmeno che a volte si va verso l’evoluzione anche dei processi, guardiamo quello che ci ha diviso e non guardiamo mai quello che invece oggi ci unisce. Da un lato qualcuno dice c’è la Capitale che schiaccia le province, dall’altro noi decidiamo, anche per dare un segnale concreto, di guardare con grande attenzione alle province. Con il risultato che le province rimangono scontente e al tempo stesso abbiamo alcune associazioni romane che lamentano uno sbilanciamento di questa Giunta rispetto ai territori.Ecco, io vorrei che invece tutti comprendessimo che c’è una consapevolezza: soprattutto nel turismo, questa Regione per noi è uguale, nel senso che troviamo al di là di Roma cose altrettanto belle, altrettanto importanti dal punto di vista storico e culturale e quindi dobbiamo sicuramente lavorare perché tutto questo possa avere un effetto positivo sul turismo regionale. Dobbiamo

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guardare al fatto che Roma è comunque di per sé attrattiva e utilizzare quella sua attrattività per spostare nel resto del territorio questa capacità, che Roma da sola ha sui turisti del mondo. Ripeto: semplicemente valorizzando ciò che abbiamo, semplicemente accompagnando con motivazioni aggiuntive il percorso dei turisti nella nostra Regione.Quest’anno abbiamo fatto qualcosa di importante. Abbiamo deciso di lavorare su un biglietto da visita e qui c’è la campagna sulla quale l’assessore si è impegnato da subito appena io gli ho dato il primo input. Sin dai primi giorni abbiamo iniziato a lavorare insieme per far capire al resto del mondo che c’è Roma ma c’è anche un territorio circostante, che è una Regione che si chiama Lazio che ha altrettante bellezze da scoprire. Su questo abbiamo lavorato con campagne di comunicazione importanti, dotandoci di strumenti più moderni che possano mettere in condizione tutti - dall’operatore più grande al cittadino che vuole muoversi da solo all’interno del mondo - di poter raggiungere il nostro territorio.Naturalmente, stiamo anche guardando dal punto di vista del sostegno economico alle industrie del settore e abbiamo impegnato in venti mesi di legislatura risorse importanti in un momento di difficoltà. Ovviamente non soltanto del nostro territorio, e del Paese, ma di tutta l’Europa. Abbiamo anche operato una profonda ristrutturazione della macchina amministrativa, perché tutto può funzionare se c’è un input politico che la Giunta ha deciso di dare e la macchina amministrativa si mette a disposizione e cerca di dare subito quel senso di rinnovamento che abbiamo deciso di mettere in campo. Abbiamo risparmiato snellendo la macchina amministrativa: siamo intervenuti per esempio sciogliendo alcune società che a nostro avviso moltiplicavano semplicemente la burocrazia, oppure spezzettavano troppo investimenti che invece debbono essere mirati, per poter dare il risultato che si vuole ottenere.Come sapete, abbiamo sciolto immediatamente Litorale S.p.A. e l’agenzia di promozione turistica di Roma e Lazio, l’ATL Lazio - che abbiamo sciolto sulla base di disposizioni normative - e abbiamo messo in campo al loro posto l’Agenzia Regionale del Turismo. Qui voglio dire la prima cosa che investe il ruolo delle Province: avevamo immaginato di assegnare alle Province alcune competenze, come hanno fatto tutte le altre Regioni d’Italia, ma dopo il provvedimento sullo scioglimento delle Province messo in campo dal Governo Monti, ci siamo dovuti fermare momentaneamente per capire cosa succede. Sottolineo che credo di essere l’unico presidente di Regione che si è schierata fin da subito in favore delle Province; sono stata l’unica ad aver detto che il ruolo delle Province è strategico, perché le abbiamo coinvolte in tutte le grandi questioni che abbiamo messo in campo in venti mesi. Tanto più in un territorio come il nostro dove la diversità è talmente tanta che è necessario avere un Ente di secondo livello che agisca da interfaccia tra i Comuni più piccoli e la Regione di appartenenza.Sempre sul piano normativo, e per la prima volta anche qui dopo tanto tempo, abbiamo messo in campo il Piano turistico triennale 2010-2012, con il voto anche dell’opposizione, perché su alcuni temi molto precisi noi chiamiamo sempre anche le opposizioni in Consiglio Regionale a dare il loro contributo. Stiamo lavorando anche rispetto a quanto previsto nel nuovo trattato di Lisbona, perché siamo impegnati a recuperare un ruolo centrale del Lazio in Italia, ma stiamo diventando anche interlocutori delle altre Regioni d’Europa e, quindi, della Commissione Europea.Siamo stati capofila di numerose strategie anche a livello comunitario e non soltanto a livello nazionale. Cito, fra tutte, il Patto regionalizzato che abbiamo applicato soltanto noi nel 2010 e che su esempio del Lazio oggi è diventato norma nazionale del Ministero dell’Economia e tutte le Regioni ne possono beneficiare, anche in questo caso decidendo di coinvolgere le Province, quando già sapevamo che c’era qualcuno che intendeva scioglierle. Abbiamo poi proseguito, sempre sul campo della legislazione mettendo in campo la legge sul “Made in Lazio”, uno dei punti qualificanti del nostro programma elettorale, che guarda chiaramente a tutti i settori e investe quindi anche il settore del turismo.Adesso stiamo lavorando sulla carta del turista, perché è nell’interesse generale accreditare tutti coloro che lavorano con serietà nel rispetto delle regole in tutti i campi e, quindi, credo che debbano

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essere dati elementi di garanzia al turista e alle imprese. Soprattutto a chi entra in un’agenzia di viaggio, dobbiamo fare in modo che ci sia effettivamente la certezza che ci si sta rivolgendo con operatori seri. Abbiamo anticipato quello che il ministro Gnudi adesso dice: abbiamo un portale dotato di tutte le informazioni, naturalmente anche quello in via di perfezionamento perché ogni giorno, soprattutto rispetto alle tecnologie avanzate, si può perfezionare. Abbiamo scommesso anche sull’albergo diffuso, perché quando si dice ‘apriamo un centro, un parco giochi a Valmontone’ va bene, ma se riusciamo a dare un segnale che in tutto il territorio circostante c’è la possibilità di intervenire direttamente, e quindi di far parte di quel contesto economico che è in crescita, diamo un segnale importante anche in termini di accoglienza e di collaborazione dei territori. Quindi, parte dall’idea di Valmontone quella di arrivare all’albergo diffuso, su cui l’Assessore è fortemente impegnato.Naturalmente, andiamo avanti con le iniziative che prenderemo insieme agli operatori. Partendo dal fatto che siamo in crisi e che l’industria del turismo non è esportabile. Perché non potremmo mai prendere il Colosseo e portarlo da un’altra parte, tanto meno la Tomba di Nerone, quindi è chiaro che ciò ci dà la garanzia che tutto l’impegno che metteremo in questo settore rimarrà ancorato al territorio in termini economici, di lavoro, di benessere.Abbiamo, come sapete anche per motivi diversi, acquistato una parte della Selva di Paliano: per evitare che, attraverso una vendita magari non proprio blindata, parte di quel meraviglioso contesto naturale potesse finire in mani improprie.Andiamo avanti anche in questo senso. Naturalmente, sapendo che abbiamo sfide e opportunità importanti. Io ho chiaro qual è il ruolo della Regione, ho chiarissime quali sono le difficoltà economico finanziarie che ci siamo trovati ad ereditare; che c’è un tessuto sociale ed economico che invece vuole in qualche modo esprimere in termini positivi quello che siamo capaci di fare. Sulla base di tutto ciò sto cercando di accompagnare un processo che da un lato, purtroppo, è fatto di risanamento e al tempo stesso so che c’è una crisi che ha aggravato la nostra condizione. Ma al tempo stesso c’è una straordinaria opportunità che viene da tutti coloro che animano la nostra Regione e questa consapevolezza mi dà la forza. Impegnarsi tanto, come stiamo cercando di fare noi, è importante per le persone, perché al di là delle polemiche che troppo spesso rimangono nella cerchia ristretta nella quale si scatenano, c’è la consapevolezza da parte dei cittadini che in questa Regione si sta cercando di dare la svolta, c’è un impegno forte per dare una risposta concreta a tutti i problemi con i quali quotidianamente ci dobbiamo confrontare. Certo, non è facile, e la responsabilità è molto forte. Però, penso che sia possibile, e oggi anche la presenza importante che abbiamo, dimostra che c’è una grande aspettativa rispetto al lavoro che noi ancora possiamo svolgere. Abbiamo tutte le carte in regola per farlo; l’unica cosa che dobbiamo veramente fare è non dare l’idea che per un motivo o per un altro, di fronte ad un’iniziativa importante, alla necessità di rilanciare un territorio, ci sia una piccola discussione interna. Non se lo meritano i cittadini della nostra Regione. Sono contenta di vedere tante persone che insieme a noi daranno un senso e un futuro a questo settore, senza il quale l’economia del nostro territorio non si può rilanciare.Quindi continuiamo così. Noi ci metteremo lo stesso impegno, la stessa passione che abbiamo messo in questi venti mesi. Sono convinta che tutti gli operatori ci aiuteranno per dare di più e di meglio di quanto non abbiamo ereditato.Grazie a tutti e buon lavoro.

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CORRADO RUGGERI, caporedattore Corriere della Sera, cronaca di Roma.Grazie alla Presidente Polverini. A questo punto il programma prevede una serie d’interventi programmati, diciamo che siamo in un netto ritardo rispetto alla scaletta che era stata fissata, io allora chiamerei intanto il Vicepresidente di Unioncamere Lazio Vincenzo Zottola, che è delegato alle politiche del turismo e del mare, lo pregherei di arrivare qui sul palco per parlare ed allerterei Marcello Bertoni, Germano Gaudenzi, Tommaso Tanzilli e Daniele Brocchi e forse ci fermiamo qua prima dell’interruzione dell’una. Zottola prego, perdoni un po’ di confusione, chi deve uscire per favore lo faccia velocemente.

VINCENZO ZOTTOLA, Vicepresidente di Unioncamere Lazio Buongiorno a tutti gli intervenuti, un saluto al Ministro Gnudi e alla Dottoressa Caterina Cittadino che oggi lo rappresenta, all’Onorevole Tajani, alla Presidente Polverini, al Presidente Abbruzzese, all’Assessore Zappalà, ai Sindaci e alle Autorità presenti, ai miei colleghi Presidenti, alle nostre Imprese, alle Associazioni e alla Stampa.

Permettetemi in apertura del mio intervento di ringraziare la Regione Lazio e in particolare la Presidente Renata Polverini, sempre sensibile alle occasioni di dialogo e promozione del territorio e l’Assessore al Turismo e al Marketing del Made in Lazio Stefano Zappalà, promotore di questo evento.Grazie Assessore, per aver organizzato questo prezioso momento di confronto e approfondimento che traduce nel modo più efficace l’impegno da sempre profuso nel suo lavoro a garanzia di una attenta e generale tutela delle attività economiche e imprenditoriali, di una costante attenzione verso il sistema camerale e di una concretezza di azione che davvero colpisce e rassicura.Affrontare in pochi mesi le problematiche che affliggono il settore attraverso proposte legislative innovative e trattare con energia e convinzione alcuni tra i principali nodi strategici per lo sviluppo del turismo regionale, rappresentano segnali chiari e inequivocabili a cui vogliamo continuare a contribuire con la stessa efficacia e rapidità.L’odierna congiuntura internazionale e il conseguente profondo stato di disagio dell’economia nazionale impongono approcci alternativi e la formulazione di nuove strategie di sviluppo turistico in grado di rafforzare la capacità di crescita generale attraverso manovre che possano produrre effetti nel breve periodo.Sono diverse le problematiche strutturali a cui si chiede una soluzione, in primis l’eccessiva difficoltà di accesso al credito che oggi, più di prima, rappresenta un forte ostacolo alla prosecuzione dei processi interni di produzione e vendita di molte aziende del territorio. Ottenere liquidità dalle banche è ormai difficilissimo e i tassi di finanziamento sono sempre più onerosi. Anche l’ultimo Rapporto di Banca d’Italia (novembre 2011) sulla stabilità finanziaria, evidenzia quanto le imprese stiano risentendo dell’indebolimento dell’attività economica. I sondaggi presso le aziende segnalano aspettative di un peggioramento dei livelli di attività e delle condizioni di accesso al credito. Qualora tali aspettative si materializzassero, nel 2012 le condizioni finanziarie potrebbero peggiorare per molte imprese.Altri temi di carattere generale che ritengo utile aggiungere al dibattito di oggi riguardano il rischio di una perdita di competitività dell’Italia e quindi del Lazio rispetto agli altri stati Euromediterranei.Innanzitutto, sull’importante tema legato all’Economia del Mare rimane irrisolto il problema delle concessioni demaniali marittime che sembra non trovare ancora una proposta condivisa. Il quadro attuale non permette investimenti imprenditoriali sul turismo balneare, che vadano nella direzione di un miglioramento dei servizi. E’ proprio ciò di cui il nostro Paese e la nostra Regione non hanno bisogno. Occorrerebbero, al contrario, normative capaci di stimolare l’innalzamento della qualità

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dell’offerta turistica e dell’accoglienza.In secondo luogo, la nuova tassa di stazionamento per le unità da diporto, prevista dall’art.16 del D.L. 201/2011 del Governo Monti, che sta preoccupando in queste settimane l’intero settore produttivo legato al mare.Tassare i proprietari di imbarcazioni, non per il suo possesso, ma per l’utilizzo di un posto barca, significa colpire il lavoro di tutte le imprese operanti nei settori legati all’Economia del mare come la nautica, la portualità e il turismo, che rappresentano i valori su cui l’Italia potrebbe poggiare le basi del suo rilancio.La perdita di spesa dei diportisti sull’economia nazionale si stima intorno ai 2 miliardi di euro. A questo si aggiungono una perdita di occupazione intorno al 20% e una consequenziale riduzione degli investimenti del 50%.Il rischio è quello di mettere in ginocchio un intero tessuto produttivo e di incoraggiare la migrazione di un bene prezioso come il transito e lo stazionamento di imbarcazioni all’estero.Se 30.000 di queste già ora si stanno muovendo verso altre nazioni europee, come la Croazia, la Slovenia, la Francia, la Spagna, la Turchia, la Grecia e il Nord Africa, possiamo facilmente pensare che nella prossima stagione ben poche, provenienti dal resto d’Europa e del mondo, decideranno di transitare in Italia, con evidenti e prevedibili gravi danni in primis proprio per il turismo. E’ difficile ipotizzare che chi abbia la possibilità di scegliere approdi a qualche chilometro oltre il confine italiano scelga di rimanere nel nostro Paese. Anche la regione Lazio è a rischio tanto che già si parla di operatori portuali che stanno perdendo entrate importantissime a causa del trasferimento delle imbarcazioni. Tutto questo proprio in un momento particolarmente delicato, in cui le imprese intendono progettare il proprio futuro prevedendo azioni concrete e di immediata attuazione, in stretta collaborazione con un sistema camerale sempre più aggregato in rete.E’ il frutto di un lavoro attento il duplice percorso che vede da un lato il sistema imprenditoriale del Lazio che si unisce e si riconosce per la prima volta in un unico Tavolo che pone al centro dell’attenzione il tema dello sviluppo turistico integrato e dall’altro la Regione Lazio, che sta dimostrando profonda attenzione alle esigenze del settore intervenendo sia a livello legislativo che operativo, con grande attenzione alle imprese e al sistema camerale ed adottando formule innovative di gestione interassessorile.Il Tavolo Tecnico delle Imprese del Turismo Integrato presso Unioncamere Lazio è stato costituito all’inizio del 2011, è composto da Unioncamere Lazio, le Camere di Commercio di Roma, di Frosinone, di Latina, di Rieti e di Viterbo, la Confcommercio Lazio, la Confesercenti Lazio, la Confindustria Lazio-Unindustria, la Federlazio, la Compagnia delle Opere Roma e Lazio e rappresenta il luogo e lo strumento di confronto e di sintesi che le imprese laziali hanno scelto per attivare e consolidare politiche di sviluppo, concordare gli obiettivi e le modalità di raggiungimento degli stessi.In tale ambito e in armonia con l’orientamento espresso a livello europeo, le Camere di Commercio assumono un ruolo ancor più strategico nell’individuazione di politiche a favore dell’industria turistica, in considerazione della loro funzione di raccordo e coordinamento che coinvolge trasversalmente altri settori quali l’artigianato, il commercio, l’agricoltura, la cooperazione e i servizi. La sintesi dell’avviata collaborazione tra pubblico e privato è rappresentata da due obiettivi raggiunti: il patto siglato tra tutti i partecipanti del Tavolo Tecnico delle Imprese del Turismo Integrato e il documento strategico “Piano di rilancio del settore del turismo del Lazio” redatto e sottoscritto dal Tavolo e contenente gli assi e le strategie per lo sviluppo turistico regionale a partire dalle esigenze delle imprese. In particolare, sono cinque le azioni prioritarie che il Tavolo Tecnico ritiene necessario portare avanti e che ha deciso, sinteticamente, di porre oggi all’attenzione dei lavori:• Accesso al credito• Fiera internazionale del turismo e del Made in Lazio • Grandi eventi • Congressualità

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• InternazionalizzazioneUn ulteriore traguardo, in termini di dialogo sociale e concertazione degli interventi, è rappresentato dall’imminente formalizzazione del protocollo di intesa tra Unioncamere Lazio e l’Assessorato al Turismo della Regione Lazio, espressione di una collaborazione già in atto finalizzata al rilancio del sistema turistico integrato che prevede iniziative di immediata attuazione. Oggi il sistema imprenditoriale è pronto ad assumere un ruolo attivo in questa delicata e importante stagione di cambiamento, assicurando, le condizioni per un confronto continuo con le istituzioni al fine di procedere in modo unitario e condiviso alla progettazione ed alla concreta attuazione di politiche turistiche integrate che mettano al centro il territorio e la sua competitività. Oggi il Lazio può finalmente occupare, all’interno del panorama internazionale, quella posizione di primo piano che da tempo rivendica e merita. Noi ci crediamo.Grazie.

CORRADO RUGGERI, caporedattore Corriere della Sera, cronaca di Roma.Grazie Zottola. Inviterei Marcello Bertoni, che è vice direttore di Unindustria Confindustria Lazio, e vi pregherei di tenervi al massimo entro i cinque minuti, tra i tre e i cinque minuti, grazie.

MARCELLO BERTONI, Vicedirettore di Unindustria Confindustria Lazio. Ringrazio l’Assessore al Turismo Stefano Zappalà per quest’invito, anche a nome del Presidente di Confindustria Lazio e di Unindustria Aurelio Regina e del Presidente della Sezione Turismo Roberto Rajata. Desidero ringraziarlo per la pragmaticità e la concretezza del lavoro che sta facendo per sostenere il rilancio del settore unitamente, ovviamente, all’intero sistema della Regione

Lazio, ed insieme anche all’onorevole Giancarlo Miele, con il quale abbiamo avuto l’opportunità d’incontrarci in altre occasioni.Il Presidente Zottola ha sottolineato l’unitarietà e il lavoro che si sta facendo e che si è fatto a livello di Unioncamere Lazio fra le principali associazioni imprenditoriali e, credo che questa semplificazione sia vista dall’Assessore Zappalà in modo coerente con quelle che sono un po’ le sue aspettative; conoscendolo abbiamo apprezzato il fatto che ha sempre enfatizzato e richiesto, in una filiera imprenditoriale così lunga, in un sistema così complesso come quello del turismo, delle risposte concrete e delle risposte unitarie e credo che il documento strategico presentato da Unioncamere Lazio possa costituire un punto di partenza molto concreto e operativo, ed essere effettivamente una risposta e un punto di riferimento.Da questo punto di vista, siccome l’Assessore Zappalà ha accennato che saranno poi raccolti i risultati e gli interventi di questa giornata, io suggerirei di allegare agli Atti anche questo documento strategico che è il frutto di un forte impegno di tutte le principali associazioni di rappresentanza degli operatori del settore.Questa Regione ha sicuramente un punto di forza nella grande offerta di asset turistici unici, ma credo che però questa grande diffusione rappresenti, per un verso, anche un punto di debolezza, per la difficoltà di comunicare efficientemente le tante vocazioni turistiche e culturali che il Lazio esprime. Allora in questa direzione voglio aggiungere un punto di riflessione su quello che è un elemento e uno strumento evidenziato nel piano strategico prodotto dalle associazioni, che è quello del Club di prodotto.Il Club di prodotto può essere quell’elemento che fa legare la grande attrattività, la grande potenzialità e la centralità nel settore del turismo della Capitale con le vocazioni diffuse ma forse un po’ deboli che vanno valorizzate, dei vari territori e il Club di prodotto può anche servire a

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rafforzare questo elemento di unità e di trasversalità fra ambiti che vanno oltre l’area romana. E’ importante riservare molta attenzione all’esigenza di legare la locomotiva romana ad un’area più vasta che può rappresentare una più ampia offerta di “turismi”. Proprio in questi giorni c’è stata infatti la presentazione della bozza del Piano Regionale di Riforma. Ecco anche lì viene confermata, e su questo ovviamente continuiamo ad essere a disposizione come associazione per dare il nostro contributo, da una parte la centralità dell’impresa, dall’altra l’esigenza di cogliere e progettare le azioni necessarie affinché il grande punto di riferimento del turismo nella Regione Lazio, che è appunto costituito da Roma, possa legarsi e possa ricucire le iniziative all’interno degli altri territori.Vorrei concludere anche ritornando su un aspetto che il Presidente Zottola ha sottolineato, che è quello del credito, e in particolare la necessità del finanziamento e del rifinanziamento del fondo rotativo sul turismo e quindi anche la possibilità di velocizzare le erogazioni alle aziende che hanno già sostenuto i costi per i propri progetti di sviluppo.Infine desidero riflettere sul fatto che oggi siamo ospiti di questa Provincia, della Provincia di Latina, e colgo l’occasione per salutare il neo Presidente di Confindustria Latina, Paolo Marini perché noi dobbiamo mantenere nel Lazio meridionale quella che è la forte vocazione industriale di questo territorio, che comprende anche la Provincia di Frosinone, in quanto si tratta di una vocazione importante, e dobbiamo essere determinati nel mantenere forte questo tessuto industriale, ma nel contempo riconoscere che nel Lazio meridionale esiste una potenzialità ma anche un’attualità di offerta turistica qualificata e non secondaria ed allora dobbiamo dedicarci a questo asset strategico con grande determinazione, mantenendo e rafforzando anche quello che è il tessuto industriale.Sono due impegni che non sono discordanti ma convergenti per mantenere forte un’economia che, in particolare nel Lazio meridionale, ha contributo fortemente alla crescita della Regione Lazio.Grazie e buon lavoro.

CORRADO RUGGERI, caporedattore Corriere della Sera, cronaca di Roma.Grazie Bertoni. Invito Germano Gaudenzi, Presidente Federlazio turismo e subito dopo Tommaso Tanzilli.

GERMANO GAUDENZI, Presidente Federlazio Turismo. Grazie. Buongiorno, sono qui come Presidente di Federlazio Turismo che è l’Associazione delle piccole e medie imprese della nostra Regione. Ringrazio l’Assessore Zappalà per l’invito.Il Presidente Zottola ha ampiamente illustrato il documento strategico che è stato prodotto dal Sistema Imprenditoriale del Lazio, e che per la prima volta

ha unito intorno a un tavolo tutte le imprese del turismo a livello regionale. E su questo piano la nostra associazione d’imprese Federlazio completamente si riconosce. Vorrei in questa occasione velocemente sintetizzare quello che le imprese di Federlazio ritengono sia utile attivare per riuscire ad essere più produttive e ad avere più successo nel sistema turistico regionale. In un’ottica di sviluppo turistico di un’importante area qual è quella della nostra Regione, è necessario realizzare una programmazione di Sistema, e grazie Assessore Zappalà perché ci è riuscito: ha messo insieme compagnie aeree, trasporto ferroviario, tutte le aziende che parlano e che operano nel settore turistico. Ma un grande propulsore di questo sviluppo deve essere rappresentato da una promozione

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intelligente del nostro patrimonio culturale regionale, questo non lo dicono solo le aziende del turismo regionale, ma lo dicono anche grandi studi di ricerca, l’ultimo è stato uno studio importante al quale noi ci rifacciamo.Perché e’ opportuno valorizzare e promuovere il patrimonio culturale? Perché la cultura può e deve essere l’elemento trainante di un’esperienza più completa che coinvolga hospitality, paesaggio, enogastronomia, wellness, lo sport, lo shopping, la moda. La cultura deve essere uno degli elementi ma non il solo, occorre creare sinergia ed ampliare l’esperienza turistica a trecentosessanta gradi, e tutti noi addetti ai lavori ripetiamo che bisogna creare sinergia con tendenze, eventi di attualità, la musica, la moda, i congressi, lo sport. Ed a proposito di sport fatemi sottolineare un’iniziativa che ha voluto l’Assessore, sulla quale Federlazio insieme all’Agenzia del Turismo Regionale sta lavorando per una analisi delle potenzialità derivanti da uno sviluppo di uno sport come il golf. Voi sapete che oltre 2 milioni di giocatori sono presenti nei paesi nordici dove non si gioca 6 mesi l’anno e che hanno fatto la fortuna di Paesi come Spagna, Portogallo, Turchia e che stanno facendo la fortuna anche di Paesi frontalieri del nord Africa, Tunisia, Marocco, Egitto, perché non sfruttarlo questo! Quindi quali sono le azioni di supporto di una corretta e costruttiva strategia di sviluppo turistico che richiedono le imprese di Federlazio? Innanzitutto Assessore un’organicità della comunicazione, che ora è frammentata, nel senso che siamo in tanti a comunicare. Cerchiamo di indirizzarla, coordinarla e focalizziamola verso quei Paesi che ci possono dare ritorno, specialmente su quelli che possono darci un ritorno importante. E investiamo su internet Grazie, “Il mio Lazio” è importante, forse però sarebbe il caso anche di agganciarci qualche altro dominio, indirizzo, che possa dare una conoscenza internazionale più facile e più immediata. Sviluppiamo le infrastrutture efficienti, ottimizziamo l’intermodalità del trasporto aereo, del trasporto ferroviario, anche con altri sistemi di trasporto.E sempre a proposito di infrastrutture efficienti, abbiamo qui la Presidente Polverini: ci aiuti con l’aeroporto di Fiumicino che è il nostro biglietto da visita della Regione. Tutti noi sappiamo quali sono i problemi per i turisti. Un esempio: ritardi nella consegna dei bagagli, e le code ai varchi di sicurezza. Abbiamo necessità di creare Sistema, quindi essenziale il ruolo centrale e strategico della Regione e dell’Assessorato al Turismo, che colleghi le attività delle Province, dei Comuni, delle imprese di settore. Ascoltiamo e coordiniamoci con chi è sul business del turismo e con chi conosce bene il business del turismo.Ultimo, ma non meno importante, anzi principale, facilitiamo l’iniziativa privata, supportiamo l’investimento dei privati e sviluppiamo maggiormente i collegamenti con i grandi operatori turistici internazionali, viaggi organizzati, incentive e convegnistica. Questa necessità, cioè supportare l’investimento dei privati, ripropone il tema purtroppo dell’accesso al credito da parte delle imprese turistiche e non solo. Grazie.

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CORRADO RUGGERI, caporedattore Corriere della Sera, cronaca di Roma. Grazie Gaudenzi. Tommaso Tanzilli, che è Direttore generale della Federalberghi. Vi prego di limitare al massimo questo brusio perché è veramente fastidioso, ripeto, per chi parla e per chi vuole ascoltare. Tanzilli prego.

TOMMASO TANZILLI, Direttore Generale Federalberghi Lazio.Buongiorno a tutti, accolgo immediatamente la sollecitazione che ci ha fatto l’amico Corrado Ruggeri nell’essere brevi, anche perché c’è una motivazione sostanziale di merito, nel senso che le organizzazioni di categoria presenti nel sistema camerale, hanno ritenuto di dover condividere un documento strategico che ci ha illustrato il Presidente Zottola nel suo intervento e

pertanto il nostro contributo ai lavori di questa giornata è già all’interno di quel documento per la gran parte, documento strategico che ci vede condividere le linee di attività che sono state sollecitate dal Presidente Zottola nella parte finale del suo intervento e pertanto il mio sarà un intervento brevissimo, solo per aggiungere qualche cosa, altrimenti sarebbe ridondante e pleonastico ripetere quello che abbiamo già condiviso in un tavolo che ci vede tutti presenti. Peraltro come tutti sapete oggi nel pomeriggio ci saranno delle tavole rotonde dove entreremo un po’ più nello specifico e un po’ più nel merito di singoli temi, per cui potremo effettivamente andare un po’ più nel dettaglio, quindi solo qualche linea guida di carattere generale. Lo scenario e il contesto nel quale ci troviamo, lo hanno detto tutti, lo ha detto anche la Presidente Polverini, ci troviamo purtroppo a navigare in acque procellose, è vero che il turismo sta andando meglio rispetto ad altri segmenti economici, l’Assessore Zappalà stamattina ci ha fornito dei dati, anche il dato nazionale ancora risente di un segno positivo, tuttavia il nostro segmento economico è all’interno di un contesto economico più complessivo che sta navigando appunto in acque procellose come dicevo e non possiamo non tenerne conto, anche perché in qualche modo anche il nostro segmento economico risente di questo stato di cose. Chi naviga in acque procellose ha bisogno, scusate la metafora marinara che forse in questi giorni è poco appropriata però probabilmente fa capire, chi naviga in acque procellose ha bisogno di un faro, di un punto di riferimento; il nostro faro in questo momento non può che essere e mi rivolgo in modo particolare ovviamente all’Ente Regione, il sostegno alle imprese che sono il volano dell’economia, che sono il volano anche della parte sociale dell’economia, quindi dei posti di lavoro e quant’altro, ovviamente il sostegno alle imprese detto così è un concetto astratto, va declinato naturalmente in una serie di attività che devono essere messe in pratica. L’accesso al credito sembrerebbe anche qui pleonastico ripeterlo, ma mi fa piacere dirlo perché ovviamente è la prima cosa, l’accesso al credito significa consentire alle imprese non solo di mantenersi sul mercato, di essere ancora vive, ma consente alle imprese anche di investire, investire significa anche investire in risorse umane, quindi in posti di lavoro; investire significa mettere in moto quel circuito virtuoso che rende viva, produttiva e in crescita un’economia, è necessario l’accesso al credito, senza di questo si ferma la macchina e ci fermiamo tutti quanti. Seconda linea di attività in cui decliniamo il sostegno alle imprese è l’attività legislativa e l’attività amministrativa, è un’attività a costo zero per le Istituzioni e per l’Amministrazione perché non significa investimenti, non significa mettere risorse che in questo momento le Istituzioni purtroppo non hanno o sono scarse, ma significa liberare risorse. Guardate vi faccio un esempio di che cosa sto dicendo, perché altrimenti anche qui rischiamo di mettere dei concetti molto vaghi, parla in questo momento Federalberghi del mondo Confcommercio, quindi vi porto un esempio degli alberghi: nel 1994 è uscita con un decreto ministeriale la regola tecnica di prevenzione incendi per gli alberghi, è una regola tecnica attuativa di una direttiva comunitaria, quindi tutti i paesi della

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Comunità Europea hanno recepito questa direttiva comunitaria. Noi nel nostro Paese l’abbiamo recepita in modo più pesante per le imprese, recentemente il Governo ha dovuto dare un ulteriore anno dall’entrata in vigore definitiva delle regole, siamo stati costretti ad inseguire per anni i vari Governi che si sono succeduti chiedendo loro di alleggerire la norma, perché altri Paesi europei nostri competitors, vedi la Spagna e vedi la Francia, avevano attuato la stessa direttiva in modo più leggero per le imprese, alla fine a forza di lavorare, dal 1994, siamo nel 2012, siamo riusciti a portare la nostra norma allo stesso livello degli altri Paesi europei, ma quanto tempo abbiamo perso? Quante risorse le imprese nel frattempo hanno impiegato? Quindi quando parlo di attività legislativa a costo zero per le Istituzioni ma fortemente sviluppatrice per le imprese, mi riferisco a questo. Ultima declinazione del sostegno alle imprese: promozione, promozione, promozione, ovviamente l’Assessore so che è sensibile a questo elemento, anche qui però voglio fare un esempio di cosa parlo, perché altrimenti lanciamo nel vuoto questi messaggi, l’ENIT, così parliamo per un attimo, mi dispiace che è andata via la signora Cittadino perché sarebbe stato un messaggio interessante, l’ENIT ogni volta che i vari Governi della Repubblica si succedono e fanno una manovra rischia di cadere nell’elenco degli Enti inutili, allora fintanto che noi continuiamo a dare all’ENIT le risorse che servono all’ENIT stessa per rimanere in piedi, per mantenersi, il palazzo, le sedi e i propri dipendenti, è un Ente inutile, vi faccio un esempio, se diamo 25 milioni all’ENIT, sono 25 milioni buttati perché mantiene se stesso, ne diamo cinquanta all’ENIT, sono buttati il doppio? No, è esattamente il contrario, perché con questi altri 25 milioni l’ENIT fa promozione all’estero e quindi produce risorse, anche qui è il senso che intendo per promozione. Grazie a tutti e buona giornata.

CORRADO RUGGERI, caporedattore Corriere della Sera, cronaca di Roma.Grazie Tanzilli, anche per la rapidità. Chiudiamo questo primo ciclo con Daniele Brocchi che è il coordinatore turismo Confesercenti.

DANIELE BROCCHI, Coordinatore provinciale Turismo di Roma e Lazio della Confesercenti.Buongiorno a tutti. Come Confesercenti ringrazio l’Assessore Zappalà per quest’opportunità e tutta la Regione Lazio. Ovviamente come coordinatore di Confesercenti non posso fare a meno di leggervi il documento che è stato concordato dalle nostre categorie che rappresentiamo nel mondo del turismo.

Il turismo nel nostro Paese, ed in particolare nella Regione Lazio, è una risorsa troppo importante per permetterci di trascurarla e per essere spesa male, in questi ultimi anni gli operatori di settore hanno acquisito la consapevolezza sulle prospettive di mercato, capendo però che al momento non sono delle migliori, proprio per questo c’è l’esigenza di affrontare in modo capillare le politiche turistiche della nostra Regione, oggi è necessario ragionare su più livelli, sull’analisi del sistema turistico regionale e sui suoi sistemi di integrazione, dall’inquadramento delle dinamiche locali inserite nel contesto nazionale ed internazionale. Le associazioni di categoria non vogliono e non vorranno sottrarsi dal fare quel lavoro che da tempo si aspettano per riqualificare il settore del turismo, in quanto voce e specchio delle aziende che sul territorio ogni giorno si confrontano con i competitor mondiali. Siamo d’accordo ovviamente con la linea che ha proposto il Presidente di Unioncamere, anche perché comunque siamo firmatari del documento strategico, però ci permettiamo di puntualizzare alcune cose che secondo noi sono importanti, ad esempio la visibilità sul territorio, la partecipazione a fiere e a borse del turismo, a

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workshop nazionali, perché tali formule sono proprio quelle dirette alla commercializzazione del prodotto “Made in Lazio”. Ovviamente insieme a questo possiamo sposare anche il discorso del commercio elettronico, cioè il commercio elettronico inteso della promozione nel nostro territorio e dei suoi prodotti però con marchi ben riconoscibili e soprattutto trovarli nel web, perché sennò questo serve a molto poco. La destagionalizzazione è un argomento molto importante che si è riproposto tantissime volte, però noi ribadiamo che a parte le trasversalità dei prodotti turistici, quindi dell’ambiente, del benessere e dell’enogastronomia, sono auspicabili interventi sul calendario scolastico regionale che tengono conto di un prolungamento stagionale delle ferie, maggiori convenzioni a prezzi competitivi su tutto il territorio regionale per famiglie meno abbienti e giovani studenti; sfruttare al meglio il progetto dei buoni vacanze, attivando un sistema di accreditamento sia delle famiglie che delle strutture ricettive e inoltre proponiamo anche un’altra cosa, anche questo noi l’abbiamo fatto presente più di una volta ma nessuno ci ha mai ascoltato, che per esempio per quanto riguarda il settore della cultura proponiamo lo slittamento della settimana della cultura e delle giornate del patrimonio in situazioni e in mesi turisticamente depressi, ovvero in bassa stagione, perché in questo momento sono organizzati in alta stagione e non servono proprio a niente, il turismo in alta stagione lo abbiamo! La formazione è un altro dente molto importante per la bocca del turismo e diciamo che non siamo assolutamente contrari alla formazione per quello che riguarda le scuole di alta formazione, però qui vanno coinvolte anche le associazioni di categoria che già in parte possono avere gli strumenti idonei per fare questo, ovviamente devono essere fatte sul modello europeo, cioè nel senso che devono essere alternati anni di studio teorico con il lavoro, per canalizzare poi queste persone all’interno dello stesso mondo. Le professioni turistiche è una materia molto importante, noi rivendichiamo ad esempio alcune cose, quella della guida turistica e dell’accompagnatore, nessuno lo sa, ma forse tra pochi anni, forse meno di un anno, questa figura potrebbe sparire sia per un discorso di liberalizzazione delle direttive europee, ma anche perché in passato, e non me ne voglia l’Assessore perché non c’era, la delibera regionale sulle liberalizzazioni Bersani forse interpretò male quelle che erano le direttive, quindi ancora oggi si vedono immettere nel mercato centinaia e centinai di guide con modalità ambigue, questo dequalifica quella che è in un certo senso la professione storica di una figura del turismo importante. Così come abbiamo chiesto anche l’innalzamento delle sanzioni per quanto riguarda la legge n. 50/85 per le professioni turistiche abusive e credo che questa sia una cosa fondamentale. Non ribadisco quello che ha detto il Presidente di Unioncamere Zottola sull’accesso al credito, perché credo che sia assolutamente fondamentale, ci auguriamo che dopo gli “Stati generali del turismo” quello che ha avviato la Regione Lazio sia amplificato e portato avanti, noi siamo pronti a collaborare e a lavorare insieme a voi per rilanciare questo Paese e soprattutto la Regione Lazio.

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CORRADO RUGGERI, caporedattore Corriere della Sera, cronaca di Roma. Grazie Brocchi. Sta quasi per finire questa sessione ma c’è un momento di cortesia anche istituzionale Assessore.

STEFANO ZAPPALA’, Assessore regionale al Turismo e Marketing del Made in Lazio.Grazie. Sospendiamo i lavori, per l’intervallo pranzo. Tutti prodotti del Lazio, tutto preparato dalla scuola alberghiera di Formia. Prima di andare via credo sia giusto ed opportuno consegnare un omaggio floreale alla nostra Presidente Polverini. Ringraziandola per tutto quello che ha fatto e fa, non solo su questa materia

ma per l’intero territorio regionale. Dicendole ancora una volta buon lavoro, siamo al tuo fianco Renata, certamente non demorderemo da quelli che sono i nostri impegni e le nostre finalità. Abbiamo preparato una serie di targhe, ci sono alcuni che adesso vanno via, tra cui il Presidente del Consiglio Regionale Mario Abbruzzese. Quindi se troviamo la corrispondente targa… beh i fiori per Mario Abbruzzese non sarebbero stati molto adeguati! Grazie per la vostra presenza, riprendiamo alle ore 14.00.

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STEFANO ZAPPALA’, Assessore regionale al Turismo e Marketing del Made in Lazio. Abbiamo a questo momento quasi mezz’ora di ritardo sulla ripresa dei lavori, sono partiti i workshop. Direi comunque di riprendere i nostri lavori qui in plenaria perché altrimenti non diamo la possibilità di intervenire a coloro che si sono prenotati, ma soprattutto che hanno cose importanti da dirci e da

farci utilizzare nel prosieguo della nostra attività. Quindi prego il moderatore di riavviare i lavori, gli altri torneranno. Che poi ad ascoltare ci siano tanti o pochi non è molto importante, perché è tutto registrato, come ho detto questa mattina, e quindi gli atti saranno appannaggio di tutti e saranno utilizzati per le decisioni che assumeremo insieme.

DANIELE VICARIO, caporedattore de La Provincia, edizione di Latina. Grazie intanto all’Assessore Zappalà per l’invito e per la disponibilità, vi porto il saluto del gruppo editoriale “La Provincia” dell’editore, un impegno importante in un giorno importante Assessore per questo territorio, il territorio della Regione Lazio, lo è ancor di più per la provincia di Latina che ospita un’iniziativa del genere, prima si faceva riferimento, e questo è un passaggio

a mio avviso obbligato almeno per un rappresentante della stampa, alle polemiche di questi giorni, al fatto che in qualche modo la stampa dia risalto a queste cose. La stampa dà risalto a queste cose, dà risalto anche, e le pagine sono sempre di più, ve l’assicuro, alle crisi aziendali e ai problemi sindacali di questi territori.La Provincia di Latina, e faccio riferimento a questo territorio ovviamente, ha perso 600 imprese lo scorso anno che hanno chiuso i battenti, quello che ci preoccupa tra le due pagine che occupiamo, quindi quella dei sindacati e quella di politica, sono le polemiche di questi giorni tra le Istituzioni e quello che c’è nel mezzo, perché in questo momento ovviamente a quanto pare è un po’ difficile da decifrare, io sostengo che oggi questa è una giornata importante, che deve essere una giornata di dialogo e di apertura e che può essere anche un punto di partenza fra le Istituzioni, questo mi sembrava un inciso fondamentale. Detto ciò diamo la parola alla prima persona che è prenotata, mi dicono che ci sono circa 18 persone per gli interventi, quindi sono tante, al Presidente della Fiavet Lazio Andrea Costanzo, non so se è in sala, prego.

ANDREA COSTANZO, Presidente Fiavet Lazio. Presidente Area Economica Turismo Confcommercio RomaRingraziando per l’invito, anch’io, come gli altri relatori, farò il mio intervento cercando di essere sintetico. Sono tantissimi infatti gli spunti di riflessione emersi durante la mattina di lavori. Tantissimi gli argomenti trattati. Sarà mia cura rielaborare in seguito ogni elemento, perché la voce delle imprese

turistiche da me rappresentate, costituisca un valido contributo al progredire dello sviluppo turistico del territorio.

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Innanzitutto permettetemi di congratularmi con l’Assessore Stefano Zappalà per l’organizzazione di questo evento; un evento che vede partecipare le più alte rappresentanze del turismo, che affronta temi concreti e di estrema attualità e che è costruito per favorire il dibattito e l’incontro tra tutti gli attori della filiera turistica, grazie ai numerosi workshop tematici.Voglio ora portare all’attenzione dell’Assemblea solo alcuni dei grandi temi del turismo regionale, concentrando il mio intervento sui principi chiave che devono, a mio avviso, ispirare l’attività di promozione e commercializzazione dei prodotti e dei servizi turistici laziali. Un tema chiave è la necessaria valorizzazione delle caratteristiche e prerogative del nostro territorio; elementi che ci sono invidiati in tutto il mondo e che costituiscono il vero richiamo del turismo internazionale, soprattutto quello futuro. Valorizzare le prerogative del territorio significa mantenere ed esaltare quegli aspetti tipici della cultura e delle tradizioni locali che solo nel turismo possono trovare il proprio sostentamento e sviluppo. Tra questi aspetti c’è l’enogastronomia, elemento di grande richiamo e di grande appeal. E’ oltremodo opportuno che il turista che scelga il nostro territorio si trovi in percorsi enogastronomici garantiti da standard di qualità prefissati che valorizzino l’utilizzo di prodotti tipici locali con ingredienti tutti provenienti dal territorio. Un marchio di identificazione “Made in Lazio”, quale quello ideato già a suo tempo dall’Assessorato, qualora proposto a ristoranti e hotel, vedrebbe, nel rispetto della semplice regola dell’utilizzo dei prodotti locali, l’identificazione di una tracciabilità sinonimo di qualità.La promozione dei prodotti “a chilometro zero” non solo crea sviluppo economico nello stesso territorio, ma è anche condizione di tutela ambientale oltreché caratteristica di uno stile di vita salutare. Alimentarsi con prodotti tipici locali, significa infatti aver evitato l’inquinamento dovuto ai mezzi di trasporto; utilizzare prodotti regionali significa nutrirsi con alimenti di stagione, non sottoposti all’alterazione dovuta al periodo del trasporto, non trattati da conservanti spesso non autorizzati in Italia e integri di tutte le sostanze proprie dell’alimento. Tutto questo, configurato nella rinomata “dieta mediterranea” costituisce uno del più grandi attrattori turistici mondiali, elemento da valorizzare, regolamentare e promuovere. Ho voluto fare un solo esempio di valorizzazione di prodotto che, qualora strutturato e promosso, possiede tutte le caratteristiche di visibilità mediatica e grandi potenzialità di commercializzazione. Il mondo dell’impresa turistica infatti, per poter portare turismo sul territorio, oltre che di caratteristiche infrastrutturali e tecnico-commerciali idonee, ha bisogno di offerte strutturate per aree di interesse, specifiche attrattive, condizioni che suscitino il coinvolgimento emotivo. Questo si ottiene analizzando le prerogative territoriali, organizzandole in itinerari e corrispondenti pacchetti, e promuovendole sia generalmente che per mercati di “nicchia”; ciascuno con le proprie caratteristiche. Enogastronomico, religioso, congressuale, sportivo, scolastico, culturale, balneare, termale e del benessere, sono solo alcuni dei tanti turismi d’eccellenza del Lazio, che corrispondono a mercati di “nicchia” a cui fanno riferimento utenti, spesso con età usi e costumi differenti. Il grande lavoro che ci aspetta, dovrà essere quello di intercettare ciascun segmento di mercato, negli specifici paesi di provenienza, e uniformare l’offerta alle aspettative dell’utenza, procedendo poi alla promozione e agli accordi B2B mirati.Il grande merito del lavoro svolto dall’Assessorato al Turismo e Marketing del Made in Lazio, è quello di aver costruito, mediante una continua concertazione con le categorie, la base per una politica turistica territoriale efficiente, basata sul controllo delle poche risorse a disposizione e in grado di fare sistema; una opportunità da cogliere tutti insieme, ciascuno con il proprio compito. Il lavoro che ci aspetta è molto complesso, ma soprattutto in salita; una salita dovuta ad una crisi internazionale profonda, duratura e con esiti e risvolti futuri incerti. Tutto questo porta le istituzioni ad operare tagli alla spesa, aumento delle tasse, diminuzione dei contributi allo sviluppo delle imprese e, parallelamente, meno entrate per le aziende. Eppure il turismo sul nostro territorio, nel corso del 2012, ha visto aumentare il numero delle presenze, con risultati sicuramente interessanti. Lo sforzo politico comune, pubblico e privato, deve essere quello di rivendicare in ambito governativo un ruolo di primaria importanza per le potenzialità di sviluppo economico che il turismo, e forse solo il turismo, rappresenta, proprio in questo momento di crisi internazionale.

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Gli investimenti in promozione turistica, in valorizzazione territoriale, in organizzazione di eventi culturali di richiamo, se ben strutturati, hanno un diretto impatto sulla crescita e sullo sviluppo imprenditoriale delle PMI territoriali. Questa mission che ci vede tutti coinvolti, assume oggi una importanza strategica per il sostentamento dell’imprenditoria, per l’incremento dell’occupazione, per il contributo economico agli enti locali, con il relativo impatto sui servizi territoriali. Questo grazie alla miriade di ricchezze culturali che la storia ci ha regalato e che noi abbiamo il dovere di tutelare, valorizzare e mettere a reddito.Ed è in questo aspetto strategico che la concertazione tra tutti gli attori della filiera turistica assume un ruolo di primaria importanza per le politiche turistiche e lo sviluppo del territorio. Non esiste, infatti, strategia vincente se non condivisa, non solo tra operatori e autorità del turismo, ma con un coinvolgimento istituzionale più ampio possibile. Non è possibile una politica turistica di successo senza infrastrutture territoriali idonee; non è ipotizzabile incentivare le imprese senza il supporto delle autorità preposte allo sviluppo delle attività produttive e al bilancio; non è possibile migliorare la qualità dell’offerta turistica senza idonee politiche per la formazione; non è sensato promuovere le attività enogastronomiche territoriali senza il coinvolgimento delle politiche agricole. Ecco che, in questo scenario, il ruolo dell’Assessore al turismo regionale, assume un compito di grande rilievo per l’intera politica regionale; un compito che l’On. Zappalà sta affrontando con serietà e grande senso di responsabilità, coinvolgendo operatori, manager e gli altri Assessori regionali.

DANIELE VICARIO, caporedattore de La Provincia, edizione di Latina. Grazie al Presidente della Fiavet Andrea Costanzo. Assessore doveva dire qualcosa?

STEFANO ZAPPALA’, Assessore regionale al Turismo e Marketing del Made in Lazio.Sì, volevo ringraziare il Presidente Costanzo non solo per quello che ha detto ma per quello che propone e anche per quello che sta facendo insieme ad altri. È uno degli interlocutori importanti dell’Assessorato nell’ambito di questa materia nell’interesse generale, non di parte, di tutto il territorio regionale. Si è posto all’attenzione di tutti, sta facendo proposte concrete. Tra l’Assessorato e le Associazioni di categoria stiamo mettendo in piedi e si vedrà nei prossimi mesi una novità in assoluto, ribaltereremo un sistema che era quello di andare altrove con risultati scarsi, talora nulli, cioè organizzeremo gli educational tour, faremo venire nel Lazio gli operatori, gli organizzatori, i tour operator o comunque le agenzie di viaggio di altre parti del mondo. Faremo conoscere il Lazio direttamente.

DANIELE VICARIO, caporedattore de La Provincia, edizione di Latina. Grazie Assessore. Mi viene da dire che ci sono stati molti Marco Polo a spesa dei contribuenti, quindi condivido quello che diceva prima. La parola è per Emma Aru studio EGA, si è iscritta a parlare.

STEFANO ZAPPALA’, Assessore regionale al Turismo e Marketing del Made in Lazio. Se non è presente andiamo avanti, perché in contemporanea si svolgono i sei workshop dove si sono prenotati, per ognuno, tra gli 80 e gli 85 partecipanti, quindi in teoria 500 persone sono là!

DANIELE VICARIO, caporedattore de La Provincia, edizione di Latina. Andiamo avanti, Maria Ernesta Perucci, associazione vino cesanese. Non c’è, quindi andiamo avanti ancora. Marina Bresciani. Non è presente. Agostino Cecchini? Erasmo Colaruotolo? Prego.

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ERASMO COLARUOTOLO, Dirigente Scolastico Istituto Statale Alberghiero di Formia. Grazie, Assessore, per la presentazione e per l’applauso che desidero condividere con tutto il personale e con i miei alunni. Rivolgo un saluto alle autorità religiose, civili e militari. Un ringraziamento particolare all’Assessore Zappalà, che ha voluto affidare a due scuole

pubbliche statali, l’Istituto Statale Alberghiero di Formia, che io rappresento, e l’Istituto Professionale per l’Agricoltura “San Benedetto” di Latina, l’incarico di collaborare e contribuire alla buona riuscita di quest’evento.Naturalmente siamo onorati di poter rappresentare una piccola parte della scuola pubblica italiana e, in un momento così difficile, di poter dimostrare le nostre capacità educative, formative e d’interazione con il territorio, in primo luogo con le Istituzioni, con il mondo produttivo e con le imprese del settore turistico. Abbiamo preparato quest’avvenimento partecipando a diversi incontri, durante i quali ho raccolto impressioni e osservazioni. Ritengo, come altri che mi hanno preceduto, che il convegno degli Stati Generali del Turismo del Lazio sia molto importante, perché favorisce un metodo di lavoro che parte dall’ascolto di tutti quelli che operano nel settore del turismo. Qualcuno, in incontri precedenti, ha affermato che forse i temi trattati non sono completi, ma è evidente che l’inizio di un nuovo percorso non può comprendere tutti gli argomenti, tutti gli attori e i protagonisti.Per quanto riguarda il mondo della scuola che si occupa di educazione e formazione, per essere concreti e non togliere troppo spazio ai lavori, vorrei sottolineare due aspetti che hanno inciso e incidono sul pianeta delle scuole professionali italiane: il “Progetto 92”, del quale è stato artefice il Dottor Martinez, e la riforma o riordino dei cicli dell’ex Ministro Gelmini. Il “Progetto 92”, a mio parere, ha restituito dignità agli istituti professionali; qualcuno all’epoca sosteneva che il taglio delle ore di esercitazioni pratiche avrebbe causato la fine degli Istituti professionali! Ma non è stato così; infatti si è verificato l’incremento delle ore di Italiano, Storia, Matematica, due lingue straniere, Scienze dell’alimentazione e altre materie importanti e di 4 ore di approfondimento settimanali, mentre sono diminuite le ore di esercitazioni pratiche in cucina, nella sala-bar e nel settore dell’accoglienza e del ricevimento. Nel biennio, diventato comune, si studiavano le tre materie professionali, cucina, sala e ricevimento, in attesa della scelta del settore preferito al terzo anno.Nel biennio post-qualifica, dopo il conseguimento del diploma al terzo anno, era stata introdotta la terza area di professionalizzazione. Riepilogando, il corso di studi era così articolato: un biennio comune, al terzo anno scelta della qualifica, (sala, cucina o ricevimento) e conseguimento del diploma, come titolo “finito”; quarto e quinto anno con l’introduzione della terza area di professionalizzazione, accanto al curricolo tradizionale.Il risultato ottenuto è stato il seguente: in Italia il numero degli istituti alberghieri è notevolmente aumentato e inoltre altre scuole hanno avuto, con la riforma nel 2000 dell’autonomia scolastica, la possibilità di aggiungere l’indirizzo alberghiero a quelli già presenti nel loro curricolo. Quanto da me illustrato è importante; infatti le scuole professionali hanno avuto l’obbligo di attivarsi per far svolgere in due anni agli alunni circa seicento ore di lezione con esperti del territorio nei vari settori del mondo del turismo, dell’accoglienza, della cucina e della ristorazione, per preparare e presentare gli allievi al territorio e al mondo del lavoro, e guidarli a sostenere un esame per il conseguimento di una qualifica di secondo livello al termine degli studi, dopo il diploma ottenuto con l’esame di Stato. In conclusione: l’alunno dell’alberghiero, dopo il biennio comune, nel quale era impegnato, con un gran numero di ore di studio di materie che rafforzavano la sua preparazione culturale di base,

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conseguiva, e consegue ancora per poco tempo, al terzo anno – monoennio - il diploma di qualifica, il diploma di operatore dei servizi della ristorazione, operatore dei servizi di sal-bar, operatore dei servizi di ricevimento; alla fine del biennio post-qualifica, al quinto anno, conseguiva, e consegue ancora per qualche anno, dopo l’esame di Stato, il diploma di tecnico dei servizi ristorativi, tecnico dei servizi turistici oppure, come nel nostro istituto, tecnico della gestione aziendale.Nel mese di settembre, sostenuto l’esame di Stato, aveva la possibilità, se la sua scuola, come ha fatto l’Istituto da me diretto, aveva scelto delle qualifiche riconosciute dalla propria Regione, di svolgere un esame di tipo regionale, davanti a una commissione che ne certificava l’esperienza. In tal modo, oltre ai diplomi di qualifica e di maturità, egli conseguiva anche una qualifica di secondo livello di: 1° pasticciere, esperto sommelier, esperto in arti bianche, tecnico addetto ai banchetti, tecnico accompagnatore di gruppi e crociere, ecc.. Questo impianto, che nel 1992-1993 godeva di un finanziamento di 20 milioni per classe e per ciascun anno, quando è stato ben organizzato ed utilizzato, ha prodotto risultati straordinari: da una parte maggiore cultura e dall’altra contatto con esperti e con il mondo del lavoro, in regime di stage nella scuola e nelle imprese, con la garanzia di una buona copertura finanziaria che ha consentito, in alcuni casi, di contribuire anche alle spese di viaggio dei ragazzi, di alloggio in albergo e di partecipazione a Borse Turistiche e Fiere, ecc. Dopo alcuni anni, dal 2000 in poi, il finanziamento è stato ridotto gradualmente, fino ad arrivare a 3.500 euro per classe; ora è facile comprendere cosa si poteva fare con 20 milioni nel 1993 e cosa con 3.500 euro nel 2009. In ogni caso abbiamo prodotto lo stesso un buon lavoro, perché abbiamo rivisto i nostri programmi e siamo andati avanti. Lo smantellamento della terza area che, a detta di tanti non funzionava - questa è stata una delle motivazioni che ha indotto il Ministero ad una scelta diversa - ha prodotto, nella riforma dei cicli, oltre alla diminuzione drastica delle ore di pratica operativa in cucina, in sala e nel settore del ricevimento, e alla scomparsa, nella nostra scuola, della figura di tecnico del turismo, anche la diminuzione delle ore di lingua straniera. Infatti nelle prime, nelle seconde e nelle terze in due anni sono diminuite le ore di francese e di inglese, soprattutto di francese nelle prime e nelle seconde, e le ore di economia aziendale, di diritto, ecc. Tutto questo è stato comunicato agli allievi, ai genitori e ai cittadini come riforma epocale ma, secondo me, si tratta di tagli e di risparmi che produrranno solo effetti negativi e non riforme o riordini.. A questo punto, probabilmente per non rinnegare completamente la terza area di professionalizzazione, si proponeva, forse come fumo negli occhi - siamo sinceri! - l’alternanza scuola-lavoro per sostituire, nel biennio post-qualifica – quarto e quinto anno - la terza area, ma l’alternanza nei due anni prevede solo centotrentadue ore di teoria e pratica. Quindi siamo passati dalle seicento ore di prima alle centotrentadue ore di oggi, sessantasei per la quarta classe e sessantasei per la quinta, se si vuole dividerle in parti uguali; oppure il monte ore si può articolare diversamente, o, come sostiene qualcuno, se si trovano modi e risorse, si possono fare più ore. Appare evidente che, se si vogliono mantenere gli standard attuali, forse non sufficienti perché il livello di preparazione dei ragazzi che studiano negli istituti alberghieri, spesso è materia di discussione e contestazione in vari ambiti e in tavole rotonde da parte degli imprenditori, occorre trovare il modo per “restituire” - e questa è la mia proposta - la pratica di laboratorio agli istituti professionali, attraverso la formazione regionale, finanziando, congiuntamente agli operatori turistici, periodi di formazione estivi o invernali concordati, anche in regime di sperimentazione, che possano garantire all’apprendista/stagista una retribuzione dignitosa.In pratica, se una parte del finanziamento che la Regione eroga per la formazione venisse, con un protocollo ben definito, assegnato alle imprese che ospitano questi ragazzi, durante l’estate o nei periodi di Natale e Pasqua, con un progetto concordato e ben strutturato, l’azienda pagherebbe al ragazzo, invece dei 1.200 euro al mese, 600 euro e gli altri 600 euro li pagherebbe la Regione. Sarebbe un bel sollievo e si garantirebbe a questi ragazzi una formazione controllata e condivisa sia dalla scuola che dalle imprese.

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So bene che non è una cosa facile, però si spendono tanti soldi per la formazione, e a volte qualcuno dice che sono funzionali soprattutto ai formatori, ma io sono sicuro che, se si provasse, il risultato sarebbe garantito. In questo modo si offrirebbe all’apprendista/stagista una retribuzione dignitosa, alla scuola qualche risorsa per i tutor scolastici che dovrebbe comunque mettere in campo, perché l’alunno non può andare in un’azienda a fare lo stage senza che qualcuno lo controlli, lo aiuti e lo guidi, e le aziende potrebbero ospitare gli alunni meritevoli di questo contratto o borsa di studio. Infatti non è detto che tutti gli alunni debbano andare per forza a svolgere tale attività; un’attività che procura dei benefici sicuri, dovrebbe consentire la partecipazione solo degli allievi che lo meritano. Così facendo, i giovani meritevoli avrebbero un contratto e si potrebbero abbattere i costi di gestione delle stesse aziende; naturalmente le aziende inserirebbero nel loro organigramma una parte dei ragazzi con questo sistema e un’altra a contratto normale come avviene oggi. Ci sarebbero vantaggi economici immediati per tutti, ma anche di carattere generale con ricadute positive future sull’istruzione, sulla formazione e sulla qualità del servizio.A questo punto io mi rivolgo a tutti voi e vi invito ad una riflessione comune: quello che oggi avete visto “rappresentato” è frutto dello studio, della elaborazione e presentazione del menù con i prodotti regionali. Gli allievi e i docenti sono stati impegnati nella preparazione del buffet, nel servizio allo stesso buffet e ai tavoli; hanno inoltre compilato schede tecniche sui prodotti e sui vini da abbinare, e hanno curato il servizio di accoglienza. Tutto ciò è semplicemente il risultato di una politica intelligente, attenta alla spesa dei soldi dei contribuenti, come ha detto l’Assessore più volte, e di una buona programmazione scolastica da parte di due scuole professionali statali: una scuola alberghiera e una scuola agraria che, in rappresentanza di tante altre, sono riuscite ad organizzare, usufruendo ancora dei risultati del vecchio impianto scolastico tanto bistrattato, cioè il Progetto ’92, il servizio che pare abbiate apprezzato. In conclusione, se non si apporteranno dei correttivi all’impianto attuale, riordinato dal Ministro Gelmini, sarà molto più difficile ottenere questi risultati nel prossimo futuro. Questo è il mio parere naturalmente, ma molti colleghi sono d’accordo con me.Noi, in ogni caso, continueremo a fare il nostro dovere, soprattutto in questo momento difficile per il Paese, cercando in ogni modo di “restituire” ai nostri ragazzi - che nel panorama scolastico italiano sono i meno fortunati - l’istruzione e la formazione necessaria per affrontare le sfide della vita e del mondo del lavoro.Se riceveremo, come in questa occasione, la comprensione e l’aiuto delle Istituzioni, il nostro compito sarà sicuramente facilitato. Grazie.

STEFANO ZAPPALA’, Assessore regionale al Turismo e Marketing del Made in Lazio. Grazie al preside dell’Istituto alberghiero di Formia. Abbiamo già interloquito, lo faremo ancora con lui e con tutti gli altri Dirigenti degli istituti scolastici di questa nostra Regione su questa materia. Volevo dare ancora tre informazioni velocemente. Le presenze a questa mattina sono circa 1.100, adesso tanti sono presso i workshop.Volevo salutare la Consigliera Regionale Gina Cetrone, peraltro titolare dell’olio che oggi è stato utilizzato.Volevo dare ancora due informazioni per gli operatori del settore marittimo e balneare, quindi SIB, FIBA, Assobalneari e così via. E’ stato ieri depositato dal Presidente della Commissione Turismo in Consiglio Regionale un Ordine del Giorno che quasi sicuramente sarà discusso e posto ai voti la prossima settimana, con una posizione che ovviamente ha valenza politica e quindi programmatica in relazione a una serie di questioni che riguardano il settore balneare. Oggi non so ancora cosa ha deciso il Governo, quindi vedremo.Ancora un’altra informazione, sempre per gli operatori del settore balneare. Tutti coloro che a settembre smontano le strutture e ad aprile le rimontano. Per loro è stata depositata un’iniziativa del Consiglio Regionale, una proposta di legge che l’Assessore condivide profondamente.

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Le autorizzazioni, anche quelle provvisorie del periodo estivo, farle diventare a scelta del concessionario invece permanenti per 12 mesi all’anno. Questa proposta di legge potrà favorire il rilancio di un settore molto importante.

DANIELE VICARIO, caporedattore de La Provincia, edizione di Latina. Andiamo avanti con l’Assessore al Turismo di Viterbo Andrea Danti, se è presente.

STEFANO ZAPPALA’, Assessore regionale al Turismo e Marketing del Made in Lazio. Credo che sia di là a parlare in un Workshop.

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DANIELE VICARIO, caporedattore de La Provincia, edizione di Latina. Andiamo avanti con Leonardo Di Paola della MAG Aeronautiche, evidentemente impegnato nel workshop. Fabio Fiorillo dell’ANCI Lazio, prego.

STEFANO ZAPPALA’, Assessore Regionale al Turismo e marketing del Made in Lazio. ANCI è l’Associazione dei Comuni d’Italia.

FABIO FIORILLO, Presidente ANCI Lazio.In occasione dell’ incontro “Stati Generali del Turismo” convocato a Latina il 20 gennaio 2012 intendo portare il saluto dell’ ANCI Lazio a questa manifestazione e mettere in evidenza alcuni aspetti essenziali per le politiche del turismo della Regione Lazio.Ritengo che per la valorizzazione dei borghi della Regione Lazio la

migliore proposta è legata all’albergo diffuso, all’ospitalità diffusa sul territorio delle nostre città e particolarmente dei piccoli borghi, definiti, non a caso, dall’allora Ministro al Turismo Brambilla come dei gioielli.La proposta che rilancia fortemente l’idea di un albergo diffuso all’interno dei Comuni, a noi come amministratori ci trova molto interessati e crediamo che questo dia la possibilità di poter tornare a vivere con grande possibilità soprattutto nei piccoli centri, lo dico perché credo che le cose in Italia stiano cambiando anche da un punto di vista culturale e qui faccio un appello e un invito alla riflessione anche agli operatori del settore del turismo, sta cambiando perché c’è molta attenzione sullo spostamento della popolazione dai grandi centri ai borghi, ad esempio dalla città di Roma ai Castelli, si può dire quindi che c’è una riscoperta di quella che è una storia locale e di quelli che sono i suoi valori. Anche agli operatori della scuola, nel loro intervento, facevano riferimento ai pregi enogastronomici che i nostri Comuni hanno, si sta riscoprendo ad esempio il tema di un turismo religioso, una grande spiritualità soprattutto da parte dei giovani.C’è soprattutto un’altra riflessione da fare, probabilmente nel settore dell’urbanistica e dell’ edilizia non ci sarà più quella grande richiesta di volumetria, soprattutto nei grandi centri, in quanto nel settore del turismo abbiamo bisogno di una cosa sola, che i Sindaci possano operare direttamente delle modifiche alle destinazioni d’uso per poter implementare nuovi luoghi di accoglienza; per fare ciò è necessario modificare le attuali procedure urbanistiche semplificando il percorso amministrativo e per dare così maggiori risposte agli imprenditori che hanno voglia di investire in questo settore.L’ ANCI Lazio, ho sottoscritto qualche mese fa con alcuni imprenditori, guidati dall’ onorevole Pivetti, un accordo che prevede investimenti nel nostro territorio.Io credo che questa sia la richiesta concreta che noi come amministratori del Lazio vogliamo fare e spero che l’Assessore possa prendere a cuore anche questa nostra idea che riteniamo sia la soluzione per semplificare le procedure, grazie.

DANIELE VICARIO, caporedattore de La Provincia, edizione di Latina. Grazie a Fabio Fiorillo. La parola a Fabrizio Fumagalli del SIB Lazio, non so se è presente, SIB Lazio dovrebbe essere il sindacato dei balneari del Lazio, grazie.

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FABRIZIO FUMAGALLI, Presidente del SIB Lazio. Buonasera a tutti. Assessore grazie, Lei oggi ci ha dato delle risposte positive, volevo fare una piccola premessa, perché non tutti conoscete il nostro settore, la premessa è questa: oggi ho sentito parlare di importanti interventi a sostegno del turismo che la Regione ha messo in campo, devo dire che li condivido tutti, trovo l’impegno della Regione Lazio, a partire

dal nostro Assessore fino al nostro Presidente, notevole, però consentitemi di dire che, in un momento di poche risorse, è necessario investirle in settori, in quei brand che possono avere maggiori possibilità di sviluppo.Vi prego di riflettere che nel turismo delle città d’arte, come in quello legato alla chiesa, siamo sicuramente leader in Italia, però il Lazio è il fanalino di coda delle Regioni italiane per quanto riguarda il turismo con destinazione balneare. Un dato approssimativo, rappresentiamo circa il 2% di questo prodotto turistico, mentre la Toscana è intorno al 10/11%, per non parlare del Veneto e dell’Emilia Romagna. Per valutare cosa perdiamo, considerate che il Turismo Balneare rappresenta il 60% turismo nazionale. Credo che la Regione Lazio dovrebbe sì cercare valorizzare le vocazioni turistiche di tutte le sue province, ma soprattutto concentrare i suoi sforzi sul Turismo nella costa, credo che l’elemento fondamentale sia spiegare ai Comuni che investire nel turismo, consentendo la realizzazione di alberghi o di campeggi nel proprio territorio, sia molto più utile piuttosto che investire in seconde case, come facciamo ormai da cinquant’anni. La seconda casa rappresenta una possibilità di lavoro per chi la realizza, una piccola possibilità di ulteriore lavoro per quei mesi, per quegli anni in cui chi compra la seconda casa la utilizza, ma poi finisce; un albergo, un campeggio, oltre all’investimento iniziale, rappresenta una continuità di lavoro negli anni e qualifica il territorio, perché come sappiamo tutti noi che lavoriamo nel settore turistico, il Turismo qualifica il territorio, lo rende più bello, più attraente, perché questo è quello che noi vendiamo nel mondo, la bellezza, la cultura, le tradizioni del nostro territorio. Detto questo, vi assicuro che il sistema balneare del Lazio è tra i più articolati e di maggiore qualità d’Italia e che il sistema italiano dei servizi di spiaggia è leader nel mondo, tant’è che moltissimi Paesi copiano le nostre strutture, il nostro modo di fare servizi di spiaggia. Questa eccellenza italiana è fortemente a rischio a seguito della Direttiva Servizi della U.E. che prevede la messa all’asta delle concessioni. In un momento come questo dove, signor Assessore, si parla di liberalizzazioni e dove tutti sono chiamati a fare dei sacrifici, sembra una battaglia di retroguardia, la difesa di un privilegio, chiedere di non mettere all’asta le nostre concessioni demaniali, l’Assessore lo sa bene e condivide le nostre posizioni, dovete pensare che non va all’asta la spiaggia, questi Signori stanno immaginando che vada all’asta la nostra Impresa, cioè quello che noi, per generazioni, abbiamo realizzato su quella spiaggia, investendo tutte le nostre risorse, impegnando nel lavoro tutta la nostra famiglia. La durata della concessione era breve, sottoposta a molti vincoli, ma era anche stabile in quanto lo Stato ha sempre riconosciuto il nostro ruolo positivo per la sicurezza degli Italiani e per il Turismo e con il diritto d’insistenza garantiva continuità all’Impresa. Oggi, lo Stato, con le Aste, nazionalizza le nostre imprese balneari, per poi darle al miglior offerente. Non credo che questo sia possibile, se il Diritto Comunitario prevede le gare ad evidenza pubblica per assegnare servizi o beni dello Stato, prevede anche norme di tutela per le Imprese che le valorizzano e ne garantiscono la stabilità. Mentre sono a chiedere un sostegno alla Regione Lazio, dall’Assessore Zappalà ho notizia che il Presidente della Commissione Turismo, l’On. Miele, ha presentato ieri un Ordine del Giorno a sostegno della categoria, il fatto che sia lo stesso Assessore a dirmelo, mi conferma che l’On. Zappalà porterà sul tavolo della Conferenza Stato Regioni, della

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settimana prossima, la nostra richiesta di essere esclusi dall’obbligo del rinnovo delle concessioni demaniali con procedure di evidenza pubblica. Siamo pronti a partecipare a un tavolo che renda più moderno il settore, perché è sicuramente un settore che va modernizzato, però è un settore, che come tutte le imprese ha necessità di avere un po’ di stabilità. Ve lo dico proprio dal profondo del cuore, noi siamo stanchi di questa situazione, sta andando avanti da troppi anni... Queste imprese hanno bisogno del rispetto di tutti i cittadini italiani, del rispetto della Politica, perché dietro i nomi degli stabilimenti balneari ci sono trentamila famiglie, c’è un investimento che dura da tre generazioni, grazie.

DANIELE VICARIO, caporedattore de La Provincia, edizione di Latina. Prego, Assessore.

STEFANO ZAPPALA’, Assessore Regionale al Turismo e marketing del Made in Lazio.Io credo che qualche commento ulteriore su quest’argomento vada fatto. Il giro di lavoro, occupazione e resa del settore balneare è importante. Il Lazio ha trecentosessantadue chilometri di costa, di questi circa trecentoventi sono proprio utilizzati mediante aree date in concessione o aree libere. Io

prescindo, in quanto rappresentante istituzionale, dall’attenzione ai legittimi interessi corporativi, quindi non ne faccio un problema di difesa di una categoria rispetto ad un’altra, ne faccio un interesse della collettività, cioè valuto e devo valutare quello che è l’interesse generale. Credo vada analizzato l’interesse collettivo e muoversi su quello, poi ci si aggiorna ai tempi, per carità, ci si aggiorna a tutto.Allora la questione del litorale. L’imprudenza, l’imperizia, la disattenzione possono creare grossi problemi. Ciò avviene anche quando uno non guarda la bandiera rossa, avviene quando si mangia un tramezzino, si bevono bibite molto fredde e poi si va in acqua. Tutto ciò che è regolamentato è utile alla collettività, tant’è che nelle aree date in concessione, nelle aree vicine a destra e a sinistra vengono garantiti, dai canocessionari, una serie di servizi che non sarebbero garantiti ovunque dagli Enti Locali.Quindi la posizione della Regione Lazio, della Presidente Polverini, dell’Assessore Zappalà è una posizione già detta in tante circostanze, è una posizione chiara e netta.

(Interruzioni)

DANIELE VICARIO, caporedattore de La Provincia, edizione di Latina.Può venire anche a microfono se vuole, così magari l’ascoltano… STEFANO ZAPPALA’, Assessore regionale al Turismo e Marketing del Made in Lazio.Proseguiamo con gli interventi, poi tranquillamente…

(Interruzioni)

Guardi, mi perdoni, dobbiamo andare avanti, però prendo atto di quello che dice lei, ma io l’ho già detto sotto un’altra forma, ognuno le cose le dice per intero in funzione del suo punto di vista e per renderle comprensibili agli altri. Se io qui dicessi che devo difendere quelle milleduecento famiglie dovrei dimettermi da Assessore della Regione Lazio e dire che sto difendendo milleduecento

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famiglie! Io invece ho detto, e lei forse non se n’è reso conto, che sto difendendo cinque milioni e ottocentomila abitanti del Lazio, che è una cosa diversa, comprese anche quelle milleduecento famiglie che dice lei…

(Interruzioni)

Ognuno fa il suo mestiere!

DANIELE VICARIO, caporedattore de La Provincia, edizione di Latina. Andiamo avanti con gli interventi, Tommaso Lattanzi non è presente, impegnato immagino nei workshop. C’è l’intervento del Presidente di Confindustria Latina Paolo Marini…

STEFANO ZAPPALA’, Assessore regionale al Turismo e Marketing del Made in Lazio. Che mi ha comunicato che è dovuto andare via.

DANIELE VICARIO, caporedattore de La Provincia, edizione di Latina.Si è iscritta a parlare Marzia Marzoli, che non è presente. Andiamo avanti con Renato Papagni.

STEFANO ZAPPALA’, Assessore regionale al Turismo e Marketing del Made in Lazio.Fino a un attimo fa c’era!

DANIELE VICARIO, caporedattore de La Provincia, edizione di Latina. Anche lui nei workshop. Giampietro Spadoni? Luca Simeone, della base nautica… Tutti impegnati!

STEFANO ZAPPALA’, Assessore regionale al Turismo e Marketing del Made in Lazio.Marco Bruschini, ENIT! E poi chiamiamo il Presidente delle Pro Loco, l’UNPLI.

MARCO BRUSCHINI, Direttore Centrale Promozione e Direttore Sede di Mosca.Grazie e buonasera. Grazie all’Assessore Zappalà per averci dato questa grande opportunità, quando si discute di turismo si riesce sempre a creare qualcosa di meglio, è chiaro che bisogna poi far seguire alle parole i fatti, noi siamo stati tirati in ballo molte volte stamattina come ENIT, quindi mi sembra doveroso fare alcune puntualizzazioni.

Penso che il ruolo dell’Agenzia Nazionale del Turismo sia fondamentale e questo ruolo fondamentale è stato l’altro ieri riconosciuto dal nuovo Ministro del Turismo che ha avuto una audizione presso la Commissione Turismo del Senato, Gnudi dice “l’Ente deve recuperare un ruolo centrale nell’ambito del sistema turistico dell’Italia e deve consolidarsi come braccio operativo dello Stato e delle Regioni per fare la promozione del brand Italia all’estero”, ecco questa mi sembra una buona base di partenza, una base estremamente importante, perché molte volte dispiace vedere che lo sport

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di questi ultimi giorni del nostro Paese sia solo quello di preoccuparsi di fare tagli, qualche giorno fa c’è stato qualche burlone che aveva messo tra gli Enti inutili anche l’ENIT, l’Agenzia Nazionale del Turismo, poi qualcuno ha capito intanto che non era stato nemmeno informato il Ministro del Turismo, ed era una cosa abbastanza singolare, e poi forse che un Ente che ha venticinque uffici aperti in tutto il mondo, che lavorano ogni giorno e che possono e devono essere al servizio del turismo del Paese, con novantadue anni di esperienza e di grande professionalità può svolgere un ruolo vitale per la crescita dell’Italia. È chiaro che svolgere un ruolo importante significa avere tutte le Istituzioni pubbliche e private che si possano rivolgere alle nostre strutture, è fondamentale per quanto appare aver fatto chiarezza in questi ultimi giorni iniziando una concreta azione di rilancio; oggi è stato indicato un nuovo Presidente, ve l’ha detto già il Capo Dipartimento del Turismo, viene dal mondo accademico, è un grande manager e penso che questo sia un ulteriore passo verso un rinnovamento sempre più completo dell’Ente. Poi c’è stata la prima riunione del nuovo Consiglio d’Amministrazione il 30 dicembre, dove sono presenti le Regioni, associazioni di categoria, il Governo, quindi penso che possa ricominciare un’azione importantissima per fare promozione nel mondo. Noi promozione la facciamo con vari strumenti. Io sono parzialmente d’accordo con quello che dice l’Assessore, perché non si può limitare un’azione di promozione solo alla presenza nelle fiere, certo noi ci dobbiamo perché abbiamo i nostri competitor principali, quindi non può non esserci l’Italia se c’è la Spagna, se c’è la Croazia, se ci sono gli altri Paesi che poi vengono a pescare nello stesso nostro bacino d’utenza, ma ci sono anche altri validi strumenti, quali gli educational tour, che hanno il grande merito di far conoscere il territorio che andiamo a promuovere, ed è anche importante chiamare i giornalisti sul nostro territorio per fargli vedere quello che può offrire di grandi eccellenze….Sono altrettanto importanti i workshop e gli incontri con la stampa, non ci si deve limitare solo alla fase della promozione ma dobbiamo far seguire alla fase della promozione la reale commercializzazione, quindi l’incontro fra le varie aziende. E quindi questo è quello che sta facendo l’ENIT quotidianamente, noi siamo a completa disposizione sia per fare le azioni nelle fiere, e quest’anno saremo presenti a ventitré fiere principali che ci sono in tutto il mondo, per la prima volta saremo presenti anche al “Sea trade” di Miami, che è la fiera più importante per quanto riguarda l’attività crocieristica, perché ci sembra assolutamente fondamentale andare a spiegare che l’imperizia e la totale assenza di buonsenso di qualcuno non possono offuscare l’attività forte che viene fatta nel settore crocieristico, la grande professionalità che c’è nel settore e quindi bisogna dare un messaggio forte e chiaro, soprattutto perché non è stata solamente una sciagura dal punto di vista marinaro, ma è stata anche una sciagura che ha visto la perdita di vite e quindi quando c’è la perdita di vite non c’è nessuna scusante. Si è vanificata un’azione molto forte che è stata fatta di promozione in quel settore, settore trainante in tutto quanto il mondo. Noi siamo a completa disposizione per qualsiasi azione promozionale nel settore del mare, nel settore balneare, nel settore crocieristico, perché ci sembra che in questo momento dobbiamo dare questo tipo di risposta, dire che le nostre crociere sono sicure, i nostri mari sono sicuri e quindi dare un giudizio fortemente positivo su tutta quanta un’attività fondamentale ed in crescita esponenziale. È chiaro che un’azione incisiva deve svolgere un ruolo di sintesi fra l’attività nazionale e quella delle regioni, che rappresentano la forza, le peculiarità e le eccellenze dei territori, il tutto coordinato, pianificato, realizzato sotto un unico ombrello Italia. Mi lego a quello che diceva l’Assessore, la sfida potrebbe essere per i prossimi mesi cominciare a ragionare in termini di club di prodotto, cioè cominciare ad andare insieme a promuovere pezzi di turismo: il balneare, il golf, il turismo religioso etc. partendo dai territori che hanno caratteristiche fondamentali e importanti e qualificanti azioni promozionali, ma dando poi un’immagine complessiva del Paese. L’Italia è come un grande mosaico, la forza e la bellezza sono le tante tessere di vari colori e grandezze che lo compongono. Sta a noi promuovere uno stile di vita, un sogno, un’aspirazione, con entusiasmo, professionalità, amore.

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STEFANO ZAPPALA’, Assessore regionale al Turismo e Marketing del Made in Lazio. Saluto non il senatore, ma il mio amico Claudio Fazzone.Per informazione Marco Bruschini è uno dei dirigenti ENIT, responsabile dell’Ente Nazionale Italiano Turismo nel mondo. È una realtà del Ministero del Turismo ed è il responsabile della parte orientale dell’Europa. Solo per informazione per il senatore Fazzone, in questo momento sono in atto i workshop, circa cinquecento persone stanno altrove e la presenza stamattina era circa millecento. La Presidente Polverini è andata via da poco, Tajani è ancora impegnato alla Camera dei Deputati… e quindi dovrebbe essere già partito, sta venendo. L’interesse è notevolissimo, un grazie nell’ambito di questa Provincia l’ho già espresso sia all’alberghiero di Formia, che a questa scuola di Borgo Piave che ci sta ospitando, sono stati di una bravura eccezionale.

DANIELE VICARIO, caporedattore de La Provincia, edizione di Latina. Il signor Nardocci, il Presidente Nazionale delle Pro Loco.

CLAUDIO NARDOCCI, Presidente UNPLI.Buonasera, sono Claudio Nardocci, il Presidente dell’Unione Nazionale Pro Loco d’Italia, Ente che, per chi non lo conoscesse, rappresenta seimila Pro Loco e seicentomila soci. Nel Lazio operano circa trecentocinquanta nostre associazioni con trentacinquemila soci. A tutela e per coordinare le loro attività sono attivi nel Lazio sette uffici

distribuiti in tutte le province, sono uffici autofinanziati, quindi non ricevono contributi pubblici, ma si finanziano con il tesseramento, le Pro Loco partecipano a questi “Stati generali” con il preciso scopo di illustrare il ruolo che svolgono nel campo turistico e di conseguenza in ambito culturale, ambientale e nella tutela della promozione del patrimonio archeologico, storico etc. ma soprattutto nella cultura popolare e tradizionale. Siamo qui perché il turismo è la somma di tante componenti e il Lazio avrà un turismo forte solo quando chi opera in questi ambiti, in queste componenti, farà squadra e noi vogliamo fare squadra. Sono molti negli ultimi tempi gli accordi e gli enti che collaborano con noi in importanti progetti, ve ne cito alcuni: negli ultimi dodici mesi abbiamo siglato nuovi protocolli con l’Unione delle Province Italiane, l’UPI e con l’ANCI, l’Associazione Nazionale dei Comuni; a livello nazionale abbiamo realizzato anche negli ultimi anni molti progetti con il Ministero delle Politiche Sociali nel campo dei borghi a rischio spopolamento. Il patrimonio culturale ha un giacimento molto importante nei borghi, questo turismo del territorio sta diventando sempre più trainante e più importante. L’abbiamo realizzato insieme e con il patrocinio dell’UNESCO che ha riconosciuto questo patrimonio immateriale come patrimonio dell’umanità. Con le più grandi associazioni turistiche riunite in un’associazione, la FITUS, abbiamo fatto approvare e poi iniziato la distribuzione dei buoni vacanza, anche qui si è accennato prima dei buoni vacanza come un importante veicolo che potrebbe essere distribuito sul modello della Francia, dove questo occupa una grossa fetta del bilancio del turismo di quel Paese. Abbiamo poi con la Presidenza del Consiglio dal 2002 attivato il servizio civile per i giovani dai 18 ai 28 anni, nella nostra unione sono passati ottomilacinquecento giovani che sono stati impegnati soprattutto nella ricerca della storia e della cultura del nostro popolo e del nostro territorio e qui nel Lazio nella storia e nella cultura della nostra Regione. L’Assessore stamattina citava questa mancata conoscenza del territorio laziale proprio da parte dei turisti ma anche degli operatori stessi, di chi arriva, quindi sono molto d’accordo con quella proposta della formazione destinata anche agli operatori che devono conoscere la storia e i

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principali monumenti, noi abbiamo avviato in alcune Pro Loco delle lezioni di territorio proprio per gli operatori turistici, perché quando un turista arriva in una città, in una località deve essere accolto e gli si deve illustrare, anche quando ad esempio va a prendere il caffè, deve essere possibile informarlo su quanto di bello e quanto di buono c’è in una località. Abbiamo poi collaborato e abbiamo realizzato in proprio un progetto con il Presidente dell’Istat Giovannini che serve a esaltare ed individuare la qualità della vita di una località, questo potrebbe essere un fattore di garanzia, un indicatore molto forte anche in campo turistico, visto che con l’Ente bilaterale con cui adesso abbiamo iniziato dei primi contatti possono essere messi a servizio del turismo proprio questi indicatori di qualità, vi faccio un esempio: la qualità della vita è rapportata non certo al PIL, che è un indicatore di produzione industriale, ma sicuramente è legata alla sicurezza, all’ambiente, alla cultura, alla sanità ed altri indicatori che danno un’idea precisa di come si vive in una località. Su quello noi abbiamo lavorato, su indicazione di questa Commissione che ha portato a termine i lavori un paio d’anni fa con Sarkozy come ideatore, ma poi anche con Enrico Giovannini, il Presidente dell’ISTAT, che ha partecipato ai lavori e ha seguito anche la realizzazione della nostra guida. Stiamo progettando il cinquantesimo anniversario dell’UNPLI che porterà migliaia di persone qui a Roma per l’ultimo fine settimana di giugno, vengono da altre Regioni, sono turisti garantiti! Perché, caro Assessore, stamattina lei ha detto che chi non viene da fuori Regione non lo considera un turista! Poi poco tempo fa abbiamo avuto dei contatti con l’Opera Romana Pellegrinaggi perché si stanno attivando i cammini religiosi e turistici, quelli spirituali, quelli legati prima alla via Francigena ma anche al cammino di Francesco, partendo da Assisi, poi passando da Rieti per arrivare a Roma. Molti altri contatti abbiamo avuto con Zetema, la società che gestisce le biglietterie di tanti musei romani e la carta del Comune di Roma, anche con loro abbiamo sottoscritto un protocollo per quanto riguarda delle attività reciproche promozionali. Con Zetema stessa stiamo progettando il cinquantesimo anniversario della nostra Unione, porteremo a Roma non solo tanti volontari ma anche tanti gruppi folcloristici, di rievocazioni storiche della nostra tradizione più bella. Per quanto riguarda la formazione, sono nove anni che grazie a specifici bandi del Ministero del Lavoro noi sottoponiamo i nostri dirigenti a corsi specifici, quindi non siamo più i volontari sprovveduti ed approssimativi di qualche anno fa, ma sono nove anni che grazie a questo finanziamento della formazione da parte del Ministero del Lavoro sottoponiamo i nostri dirigenti a una formazione mirata che sta dando grandi frutti. Potrei continuare ma il tempo non è moltissimo e non voglio stancarvi, anche perché oggi è stata una giornata piuttosto intensa, quello che volevo dire è questo, la collaborazione è sempre importante e facendo squadra con tutte le realtà del turismo del Lazio possiamo realizzare una grande squadra.Ringrazio, anche se non è più presente, il Presidente Zottola della Camera di Commercio, perché anche con loro abbiamo fatto ad esempio una bella collaborazione con il “Gaeta Yacht Med Festival”. Tralascio il grande lavoro sull’enogastronomia, sulle tipicità, ma anche per esempio con il Professor Dallara che è un nostro collaboratore e un nostro carissimo amico, è l’inventore dell’albergo diffuso, anche qui si parlava prima dell’albergo diffuso, Giancarlo collabora con noi in maniera continuativa e sarà una parte importante di questa grande celebrazione che faremo per il cinquantesimo della nostra Unione. In sostanza quello che voglio dire è che le Pro Loco ci tengono a ribadire che occorre abbandonare lo stereotipo, i preconcetti di una volta di associazione legata semplicemente alla festa parrocchiale o alla sagra, abbiamo una squadra molto importante che lavora ai progetti europei, che lavora a progetti in Italia, stiamo portando i ragazzi all’estero e facendo arrivare numerose rappresentanze di giovani da tutta Europa, noi quello che vogliamo è essere riconosciuti in questo ruolo, sapere che siamo volontari. Non chiediamo soldi a meno che non si venga inseriti in un progetto che si vuole realizzare tutti insieme, altrimenti siamo a disposizione per collaborare con tutti. Abbiamo le capacità, abbiamo le professionalità. Nella nostra Unione seicentomila persone in Italia, trentacinquemila nel Lazio, ci sono delle professionalità importanti che sono a disposizione del turismo laziale e italiano. Chi ha avuto l’intelligenza e il buonsenso di seguirci e di seguire il nostro

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cammino, sa che non siamo mai fermi, siamo sempre in fermento, continuiamo a crescere e anche se ci lasciano per un po’ di tempo sanno che ci troveranno più avanti del punto in cui ci hanno lasciato, perché effettivamente la passione, l’amore per il territorio è così forte che è più forte della crisi economica.Con tantissime Amministrazioni Comunali continuiamo a collaborare in maniera perfetta e quest’accordo con l’ANCI è stato di grande soddisfazione. Ripeto, ci impegniamo a collaborare con tutti, a testimonianza di questo ho scritto, un mese fa circa, al Presidente del Consiglio Monti, anche qui per sottolineare il fatto che se il turismo è un punto vitale, un cardine, un punto fondamentale dell’economia del nostro Paese, occorre evitare tagli in quel settore dove andrebbe invece investito una parte del risparmio che si può ottenere tagliando in altri settori che sapete benissimo individuare da soli. L’ho scritto non richiedendo aiuti solo per le Pro Loco, ho scritto per tutti, ho scritto perché il turismo è il futuro del nostro Paese, è il futuro di tutti noi e quindi è il futuro di questa grande squadra che si è esibita qui oggi. Grazie.

DANIELE VICARIO, caporedattore de La Provincia, edizione di Latina.Grazie Presidente Nardocci. Ha chiesto di parlare la Professoressa Anna Maria Masci, Dirigente Scolastico dell’Istituto Alberghiero di Terracina, prego.

ANNA MARIA MASCI, Dirigente Scolastico dell’Istituto Alberghiero di Terracina. Intanto volevo contribuire anche con la posizione del nostro istituto su quanto ha detto il Preside Colaruotolo prima:è vero,sulla questione della formazione siamo tornati purtroppo un po’ indietro perché l’istruzione professionale statale col progetto 92 era veramente un fiore all’occhiello, era all’avanguardia e noi riuscivamo a “sfornare” allievi in grado di affrontare

davvero serenamente il mondo del lavoro; purtroppo la riforma ,tagliando delle ore sui laboratori, per es cucina, sala, ricevimento, è stata molto deleteria. Quelle ore erano e sono necessarie. Si vuol, quindi, ribadire anche in questa sede che,per un’efficace formazione,specie nel settore turismo,occorre potenziare le ore di laboratorio. Quindi tutte le proposte che ha fatto prima di me il Preside Colaruotolo ci sentiamo di appoggiarle pienamente. Vorrei anche dire, che la Regione potrebbe intervenire nell’ambito del venti percento che le nostre scuole hanno di quota di curriculum locale per cercare, tramite tutta una serie di accordi,con gli istituti,le istituzioni,le associazioni di categoria,le agenzie formative, anche a fronte di specifici e più consistenti finanziamenti per gli stage, di dare la possibilità a questi ragazzi di fare veramente l’esperienza di alternanza scuola ,nelle sedi viciniori e non solo,dato che le 132 ore previste dalla riforma solo per le classi quarte e quinte sono ancora poche,e perché riteniamo la formazione al lavoro fondamentale per questi giovani e fin dalle classi prime e seconde,in gradualità. Adesso vorrei illustrarvi in breve un’esperienza che stiamo per cominciare e che ,credo ,possa arricchire come idea questa assemblea e dare spunti ulteriori agli operatori anche se siamo una scuola soltanto: qualche tempo fa noi ci siamo chiesti come si poteva in un certo modo utilizzare il tempo morto di tante strutture ricettive della nostra zona,per esempio campeggi, alberghi che durante l’inverno sono chiusi e non lavorano; c’è venuto in mente di potenziare un’idea, un’idea che in altre Regioni d’Italia hanno sviluppato da qualche tempo,come in Basilicata,e che noi abbiamo,su progetto interno,reso anche più ampia .Ve la passo, perché abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti per realizzarla. Abbiamo pensato: noi siamo una scuola, ma cosa potrebbe fare una scuola per aiutare il territorio e per formare

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contemporaneamente degli allievi per esso.Abbiamo constatato che ci sono delle strutture lungo la costa, chiuse durante l’inverno, tipo dei grandi campeggi, strutture meravigliose, che è un peccato veramente che non funzionino al di fuori della stagione. Ebbene, noi come scuola ci stiamo muovendo per organizzare dei campi scuola sportivi, archeologici,che comprendano varie opzioni tra cui la conoscenza del territorio, la coscienza ecologica ed ambientalistica,la conoscenza della nostra storia e del patrimonio monumentale e paesaggistico, proponendoci come accompagnatori di gruppi provenienti da altre scuole,mentre altri allievi interni fanno stage di cucina,ricevimento,sala,uffici,contabilità,animazione,etc,secondo i nostri indirizzi interni, previ accordi con la struttura ospitante che darebbe tutto il resto di supporto logistico,ed altri accordi con agenzie di viaggio e di trasporto; insomma,tutto un indotto che lavora, E COSI’ SI POTRANNO COINVOLGERE CENTINAIA DI GIOVANI, provenienti da tutte le scuole, ma non solo le scuole della nostra provincia ma di tutta la regione; si potranno, quindi, organizzare delle attività insieme con le associazioni, insieme con le cooperative, tutte quelle che sono disponibili, attività,ripeto, di campo scuola presso queste strutture che sono chiuse ma sono adattissime al turismo giovanile. Allora immaginatevi un campeggio che ha dei miniappartamenti, dei luoghi dove i ragazzi possono dormire, che ha la struttura sportiva, questo,nei mese da febbraio a maggio ,può ospitare altre scuole, i cui ragazzi vengono a fare una settimana di sport, di archeologia, di giro culturale, mettendo insieme tutta una serie di operatori turistici del luogo; noi questo progetto l’abbiamo chiamato “Progetto Ulisse”. Abbiamo bisogno di una mano anche da parte di tutte le forze interessate a farlo partire,dobbiamo pensare ancora bene a come una scuola possa essere artefice di tutto questo, ma oggi vi porgiamo questa idea che anche altri possono organizzare e far muovere il nostro territorio fuori stagione. Immaginatevi dal mese di febbraio al mese di maggio tutte le strutture chiuse possono lavorare in sinergia con le scuole del territorio. La scuola si fa promotrice e garante con le altre scuole e il territorio la supporta. Ci tenevo a parlarvi di questo dato che una osservazione frequente che mi fanno i miei ragazzi è questa: noi vorremmo andare in giro, ma non abbiamo la possibilità economica di farlo,come possiamo spendere meno e divertirci fuori stagione?Ecco la risposta: con un campo scuola, la cosa è fattibile.Infine vorrei adesso parlare non più come dirigente scolastico ma come un semplice utente del turismo, non come un operatore perché non lo sono. Mi pare che non sia ancora sortita fuori oggi, da questo consesso,l’osservazione che io adesso vi farò, io come utente ho un problema:se io fossi una persona che deve venire nella nostra Regione e non particolarmente abbiente , avrei il problema dei prezzi da pagare: sono troppo cari, sono troppo cari i prezzi degli alberghi, sono troppo cari i prezzi dei ristoranti e poiché credo che il turismo giovanile, e quello anche delle persone di una certa età, sia in espansione e abbiamo tantissimi giovani che da tutta Europa e da tutto il mondo potrebbero essere interessati alla nostra zona, bisogna pensare a come accoglierli ed inventare non solo un sistema come quello dei voucher, dei buoni eccetera ma bisogna anche rivedere un po’ tutti i prezzi,ridimensionandoli un po’ più al ribasso,onde permettere anche alle famiglie di visitare il nostro territorio,specie quello pontino a cui appartengo e che ha enormi potenzialità.Grazie a tutti per l’attenzione.

DANIELE VICARIO, caporedattore de La Provincia, edizione di Latina. Grazie professoressa Masci. Fabio Fiorillo Presidente di ANCI Lazio si era iscritto… ha già parlato prima! Quindi il Presidente Regionale della Fiba Lazio, prego.

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RUGGERO BARBADORO, Presidente regionale Fiba Lazio.Sono Fiba Lazio balneari, sempre settore bagni, non parlo di balneari, però voglio collegarmi a quello che ha detto la preside dei prezzi. Intanto ringrazio il nostro Assessore al Turismo Zappalà, non solo per come ha organizzato oggi perché io stamattina ho avuto una riunione molto

importante a livello nazionale nella nostra categoria in Italia, però anche da quando si è insediato l’Assessore, ringrazio per il PUA perché da tanti anni la Regione lavorava e lo ha approvato, noi ringraziamo anche l’intervento che ha fatto la Confesercenti questa mattina, è andata in quella direzione dopo aver fatto una riunione e mi sono fatto sentire perché bisogna decidere e l’Assessore ha deciso e il PUA si è fatto.Ricollegandomi alla Preside della scuola sui prezzi, noi siamo d’accordo però noi ripeto siamo trentamila imprese in Italia, oltre che siamo imprese familiari siamo anche delle imprese molto importanti, per cui andare a fare l’autorizzazione con questa facilità per abbattere i costi quando noi paghiamo l’IVA al 21%, paghiamo dei canoni, produciamo ricchezza perché noi facciamo fatturati, qualcuno farà anche dei bei fatturati, paghiamo l’IRPEF, l’IRAP, l’IVA, quello che c’è da pagare, siamo attenti a mille cose.La liberalizzazione significa anche abbattere certi costi del personale, perché noi abbiamo la busta paga, liberalizziamo la busta paga, perché quando vengono i dipendenti che noi gli diamo, pagano a noi 3.000 euro – 2.800 mediamente, gli diamo 1.000 euro “mi vergogno”, mi piacerebbe darglieli a loro, va ricambiato tutto il sistema.Non entro nel merito, per carità può sembrare una corporazione la nostra, ma noi difendiamo l’impresa non è che difendiamo il mare perché c’è gente che ha fatto dei grossi investimenti non solo personali ma si sono anche impegnati le case, si sono impegnati il proseguo dell’azienda, togliergli questo per fare confusione, fare trentamila consolidati, trentamila persone che vanno all’asta quando ad Ostia ci sono otto bagni e si stanno litigando per 8 piccole spiagge, voglio dire qui c’è qualcosa che non mi quadra, qualcosa che non va. Un rifacimento che noi aspettiamo da cinque anni che poteva costare a noi, fatto da noi col rimborso della Regione, 2 milioni, vai a pagare 10 milioni, questi sono costi aggiuntivi. Allora vediamo un po’ tutto a trecentosessanta gradi senza entrare nel merito del problema, non voglio difendere la mia categoria perché si difende la logica, perché se a uno gli togli l’azienda che ha un impegno, che ha funzionato bene, cosa vuoi liberalizzare! Vuoi liberalizzare un sistema che c’è qualcosa come diceva la Preside dei costi aggiuntivi che possiamo tagliare. Ecco io mi fermo qui, mi scuso per il ritardo di questa mattina però ci sono stati i miei associati, il Presidente di Roma e di Pomezia che sono venuti, mi hanno detto che non si poteva entrare, per cui fa merito all’onorevole per questa bellissima iniziativa e ripeto il buonsenso del buon padre di famiglia, perché difendo la mia azienda, è chiaro, posso sembrare corporativista, però se vogliamo ridare ricchezza dobbiamo far girare la moneta, bisogna che i nostri lavoratori devono prendere i soldi, probabilmente abbattiamo anche i costi di certe categorie di cui non voglio entrare nel merito, per carità, non sappiamo neanche quanto ci costa la macchina burocratica dello Stato, perché poche persone sanno quanto costa tutta questa macchina burocratica che poi incide al lavoratore. Mi auguro che i prezzi si abbattano, abbattendo il costo e facendo girare la moneta, perché la gente deve lavorare, dobbiamo dare sviluppo e lavoro ai giovani perché il futuro è dei giovani e bisogna ridare ricchezza. Ripeto non voglio parlare dei balneari però parlo come imprenditore e colgo di nuovo l’occasione per ringraziare l’Assessore per quello che ha fatto fin adesso, quel piccolo passo che ci dà la possibilità di poter sempre migliorarci, grazie e scusate.

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DANIELE VICARIO, caporedattore de La Provincia, edizione di Latina. Grazie Barbadoro. Ha chiesto di parlare… non so se l’Assessore voleva fare un’integrazione, no! Allora ha chiesto di parlare il professor Dibennardo, dirigente scolastico di un istituto di Velletri, non so quale, prego.

EUGENIO DIBENNARDO, Dirigente dell’ Istituto di Istruzione Superiore. “Cesare Battisti” di Velletri.Dirigo l’ Istituto Professionale per i Servizi Commerciali e per il Turismo di Velletri. Intervengo in merito alla recente abolizione degli Istituti Professionali per il Turismo: nella precedente riunione scherzando ho detto che “sono Preside di un Istituto di anime morte”, poiché la Regione Lazio ha

decretato la chiusura di questo indirizzo di Studio. Saranno invece costituiti nuovi Corsi di Studio Professionali per l’Accoglienza Turistica. Volevo qui far rilevare che le attività commerciali legate al Turismo distinguono due diversi aspetti:Il primo è offerto dalla capacità di accoglienza che riguarda gli esercizi quali alberghi, ristoranti e bar: e per la formazione dei futuri operatori del settore esistono già gli Istituti di Istruzione specifici: gli IPSSAR. Altro invece è l’aspetto legato alla promozione del Turismo: in merito voglio qui rammentare che nei morituri Istituti Professionali per il Turismo si insegnano discipline che promuovono il Turismo e non si occupano di accoglienza: nelle nostre aule si studia la Filosofia, la Storia dell’Arte, il Diritto, l’Economia, l’Informatica, discipline necessarie a preparare professionisti del domani quali Guide Turistiche, Promoter e Consulenti. Mi fa piacere sottolineare l’intervento dell’onorevole Zappalà nel quale ha richiamato la necessità di costruire: e per costruire bisogna che adoperiamo la tecnica che si acquisisce solo attraverso lo studio, l’analisi del territorio, l’approfondimento delle discipline con le quali dobbiamo avere a che fare. E se gli altri studiano dobbiamo studiare più di loro e non meno. Per non essere dei semplici improvvisatori. E tanti, troppi improvvisati promoter turistici abbiamo ancora, tour operator impreparati che riducono le prospettive di crescita del settore. Ci rendiamo conto di questa superficialità già affacciandoci nel monde del web dove troviamo siti nei quali è impossibile capire quale prodotto venga offerto: mancano la conoscenza, l’Arte e la Tecnica. In una parola: la Professionalità.Mantenendo e anzi accrescendo il numero e la qualità dei corsi di Studio Professionale finalizzati alla Promozione del Turismo potremo sperare di formare giovani che nel settore possano essere in grado di competere con i loro coetanei europei nell’esercizio della diffusione della conoscenza delle peculiarità del Territorio. Grazie.

DANIELE VICARIO, caporedattore de La Provincia, edizione di Latina. Grazie dell’intervento. Vediamo se c’è qualcuno in sala che vuole prendere la parola anche se non si è iscritto a parlare, prego. La prego di presentarsi, io non ho il piacere di conoscerla.

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LUCA SIMEONE - Assomarinas; - Confindustria Latina – sez. nauticaLa manovra “Salva Italia” rischia di dare il colpo di grazia al comparto della Nautica affondando definitivamente una delle eccellenze del nostro paese.Come è a tutti noto anche per le tristi vicende vissute da importanti realtà produttive della nostra regione, il settore della cantieristica è entrato improvvisamente in recessione nell’estate del 2009 quando la grave crisi finanziaria mondiale ha determinato il blocco delle commesse e del mercato.

Gli effetti sono stati devastanti sull’occupazione con il massiccio ricorso alla cassa integrazione e in molti casi alla chiusura definitiva delle attività. Abbiamo assistito proprio in questi giorni alla vendita di marchi storici della nautica nazionale a gruppi esteri.In questo scenario, l’unica nota positiva sembrava pervenire dal comparto dei servizi (portualità – manutenzioni – turismo nautico) che nonostante la situazione di crisi generale è riuscito a mantenere per qualche tempo un trend positivo .Effetto positivo determinato da una serie di fattori:1. La consistenza del parco imbarcazioni circolante effetto della massiccia immatricolazione di unità a vela e motore negli anni passati che richiedono appunto servizi e manutenzioni;2. La politica di incentivazione che negli scorsi anni ha premiato il mercato attraendo sempre più persone verso la nautica;3. Il grande appeal delle nostre coste che richiamano utenti da tutto il mondo.Non a caso fino a pochi giorni fa uno dei temi i più dibattuti era quello della carenza di posti barca. Solo nella Regione Lazio infatti sono in fase di valutazione oltre 30 progetti/proposte di porti turistici e punti d’ormeggio.Purtroppo dobbiamo lanciare un grido di allarme nel rilevare che il decreto “Salva Italia” ha avuto nei confronti di questo residuo di attività un approccio completamente sbagliato.Infatti individuando nella nautica una delle massime espressioni del concetto di “LUSSO”, si è scelto di tassare l’uso del bene piuttosto che la proprietà dello stesso, con l’estensione di una sorta di “Maxi Tassa di soggiorno” . La nuova tassa di stazionamento recentemente introdotta con importi rilevanti che va a colpire proporzionalmente le imbarcazioni più grandi, viene infatti applicata solo per i giorni di permanenza delle unità in acque territoriali.Non viene dunque applicata se l’imbarcazione viene spostata all’estero;Non viene applicata durante il periodo di stazionamento a terra.Inoltre nel tentativo di scoraggiare l’utente italiano ad accedere ad agevolazioni fiscali mediante l’iscrizione delle unità in registri navali esteri, si è deciso di estendere la tassazione a tutte le imbarcazioni straniere, comprese quelle destinate al charter.Per quanto riguarda la nostra piccola realtà della Base Nautica Flavio Gioia di Gaeta, abbiamo già dovuto registrare la comunicazione della prossima interruzione del rapporto d’ormeggio da parte degli armatori delle 5 imbarcazioni di lunghezza superiore a mt. 30,00 ospiti del marina, che si sposteranno in località estere (100% della categoria presente nel nostro approdo).Oltre al danno la beffa se consideriamo che su tali unità sono imbarcati equipaggi locali, risultato tangibile di anni di investimenti nel settore della formazione professionale per consacrare l’illuminato principio che gli equipaggi locali rappresentano un fattore di attrazione per la scelta dell’ “home port” da parte degli armatori.La prima reazione manifestata dal mercato alla notizia dell’applicazione della nuova tassa di stazionamento, è stata quella di spostare le imbarcazioni all’estero, così come avvenne negli anni settanta quando la campagna contro le bandiere ombra svuotò in pochi giorni i porti italiani.Gli effetti che si stanno registrando presso le strutture portuali ubicate in posizione di confine (Veneto, Friuli, Liguria) sono già estremamente allarmanti, con un esodo di imbarcazioni già avviato verso le coste slovene, croate e francesi stimato in qualche migliaio di unità.

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L’applicazione della tassa di stazionamento al charter condizionerà negativamente e pesantemente anche il traffico delle imbarcazioni classificate navi da diporto (Maxi Yacht) la maggior parte delle quali impiegate appunto nel circuito del charter e battenti bandiera estera. La società Fraser Yacht punto di riferimento internazionale per il charter di lusso ha già comunicato l’esclusione delle coste italiane dalle rotte mediterranee.Per la nostra regione vuol dire disperdere anni di sforzi e investimenti finalizzati all’ intercettazione del traffico di super yacht che hanno felicemente individuato nel nostro territorio una base strategica e baricentrica nel contesto del mar Tirreno, disperdendo un indotto economico estremamente rilevante.Purtroppo le conseguenze che si prospettano sono catastrofiche, con effetti negativi che andranno a penalizzare non solo il comparto della nautica ma l’intera filiera del Turismo Nautico, incoraggiando peraltro l’elusione del pagamento della tassa in modo legale semplicemente spostando il bene all’estero (oppure tenendolo fermo in terra).Assomarinas insieme a UCINA e altre associazioni di categoria sono fortemente impegnate in un’azione di sensibilizzazione nei confronti delle istituzioni a tutti i livelli e bisogna riconoscere che anche grazie a tale azione si sono ottenute alcune modifiche che hanno in parte alleggerito gli effetti del decreto rispetto alla prima stesura originale, con l’introduzione del differenziale applicato alle unità a vela e la riduzione per vetustà delle unità.Ma non è sufficiente. E’ necessario introdurre delle ulteriori correzioni portando all’attenzione del governo i seguenti punti :- Esosità dell’importo che rimane particolarmente gravoso per le imbarcazioni superiori a mt. 24 ;- Eliminare l’applicazione della tassa alle unità estere;- Eliminare l’applicazione della tassa alle unità impiegate nel noleggio/charter;- Contrastare la perdita di concorrenzialità dei porti italiani;- Il fermo di centinaia di milioni di investimenti programmati nella realizzazione di nuovi porti;- L’incertezza del gettito;- Il costo degli accertamenti.Si rende quindi necessario insistere con un azione coordinata che veda il coinvolgimento di tutte le istituzioni territoriali e le associazioni di categoria, per tentare di ottenere ulteriori correzioni che evitino il disastro, dal momento che non sono ancora stati varati i regolamenti attuativi del decreto che potrebbero addirittura renderlo ancora più penalizzante.In particolare non sono state ancora stabilite le modalità di riscossione della tassa e le modalità di controllo, alimentando la forte preoccupazione degli utenti e dei gestori dei porti, per un ulteriore accanimento nelle forme di controllo da parte delle autorità preposte, che già nelle scorse stagioni hanno determinato effetti estremamente negativi rasentando la vessazione.Infine, desidero sottolineare un ultimo aspetto:anche il mercato dei posti barca è stato gravemente mortificato dagli effetti della manovra. Ho potuto parlare in questi giorni con imprenditori del nord Italia che hanno recentemente investito decine di milioni di euro in strutture portuali sobbarcandosi gravosissimi oneri finanziari che stanno assistendo con terrore all’esodo della clientela più qualificata.Numerose strutture portuali in tutto il territorio nazionale sono già in grave stato di sofferenza, così come alcuni porti in costruzione hanno bloccato i lavori in corso d’opera per mancanza di liquidità determinata dal ristagno delle vendite dei posti d’ormeggio.In questa scenario è lecito temere che anche le iniziative localizzate nel nostro territorio, rischiano di naufragare o quantomeno di dover riformulare i business-planning in maniera più prudenziale.- Introito per lo Stato = 100 Milioni di Euro (in considerazione dell’esodo all’estero e dei mancatiarrivi stranieri;- Costo amministrativo e contenzioso = 50% dell’importo (50 Milioni di Euro)- Impatto socio- economico = spesa diportisti ante tassa 5 Miliardi di Euro (Censis) (nota1)Spesa diportisti post tassa 3 Miliardi di Euro (nota 2)- Riduzione apporto PIL = 2 Miliardi di Euro

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- Riduzione investimenti in nuove strutture portuali = -52% : 3.000 Milioni di Euro (nota 3)- Deoccupazione : 20% dell’attuale (nota 4)- Localizzazione del maggior gravame = territori costieri (Comuni/Regioni)- Rischio fallimento imprese = + 45%- Perdita canoni demaniali per mancata realizzazione nuove strutture o fallimento di quelle esistenti = 30 Milioni di Euro- Regime di concorrenza sulle coste del Mediterraneo = inferiore a qualsiasi altro paese

Nota 1 Censis - Federazione del Mare.Nota 2 Non meno di 30.000 unità italiane e straniere sceglieranno Coste estere o ridurranno il periodo di permanenza in mare.Nota 3 Calcolati su 30.000 posti d’ormeggio sul territorio nazionale per i quali è in corso il procedimento autorizzativo o si è avviata la fase di costruzione.Nota 4 Indotto compreso.

DANIELE VICARIO, caporedattore de La Provincia, edizione di Latina. Grazie. Ci sono altri interventi in sala? Prego.

STEFANO ZAPPALA’, Assessore regionale al Turismo e Marketing del Made in Lazio.Per informazione il Vicepresidente Tajani è in arrivo. Possiamo fare il riepilogo dei workshop attraverso i due responsabili del turismo regionale, la Dottoressa Ersilia Maffeo per l’Agenzia Regionale del Turismo e l’Architetto Marco Noccioli Direttore regionale del turismo. Aspettiamo quindi che si concludano i workshop in maniera da poter fare quest’esame. Approfitto, per ringraziare pubblicamente LAit S.p.A., una società tutta regionale che sta lavorando per noi, ha realizzato il portale del turismo, ha coordinato quest’evento, ha coordinato l’evento di Fiuggi del 16 di aprile, sta lavorando con noi molto bene, persone di alta professionalità, di alta capacità. Continueranno nelle attività perché ci supportano dal punto di vista della tecnologia, dal punto di vista del rapporto col territorio. Devo anche ringraziare chi è stato responsabile della produzione grafica per tutto ciò che avete visto e che vi è stato consegnato, che avete nella disponibilità. Ribadisco un concetto che ho espresso questa mattina, i costi sono stati molto contenuti e certamente intorno al cinquanta percento di quanto sarebbero stati altrove, il che non è una questione di poco conto. Se c’è qualcuno che ha qualche ulteriori opinioni da esprimere… prego.

BERTOLO EDY, Responsabile volontari del Convento dei Cappuccini di Montefiascone. Buonasera, mi chiamo Bertolo Edy e sono la responsabile del convento dei cappuccini di Montefiascone sul lago di Bolsena. Sono una volontaria. Nel convento attualmente abbiamo oltre cento posti letto, vengono gruppi da ogni parte. L’aspetto più critico in questo momento sono i mezzi di trasporto. I gruppi, ovviamente, chiedono come raggiungere la splendida

località e con quali mezzi? E’ qui l’evidente imbarazzo da parte nostra. Venire a Montefiascone è praticamente impossibile con i mezzi pubblici. Con il mio intervento intendo evidenziare l’assoluta urgenza di trovare soluzioni improrogabili a questo vuoto che impedisce un effettivo sviluppo della

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zona: è urgente quantomeno potenziare i mezzi di trasporto. Lei ha parlato di balneazione, anche il lago di Bolsena è balneabile e, le assicuro, sono di Torino, trovo il lago di Bolsena bellissimo con un’acqua stupenda, ma mancano le strutture più elementari soprattutto nel tratto di lago che grava sul territorio di Montefiascone, niente stabilimenti e pochi servizi, del tutto inefficienti. I gruppi, prevalentemente ragazzi, andrebbero volentieri a fare il bagno e a trascorrere mezza giornata al lago, ma senza strutture idonee, senza un bagnino, senza un servizio di primo soccorso diventa impossibile e pericoloso. Difficile prendersi questo tipo di responsabilità da parte dei responsabili.La nostra struttura è sulla via Francigena e quindi si presta all’accoglienza dei numerosi pellegrini. Rilevo però in questo ultimo anno un calo vertiginoso dovuto anche, penso, alla mancanza di politica di sviluppo di questa naturale opportunità per il territorio dell’alto Lazio. Siamo all’interno di un territorio ricco di opportunità storiche, artistiche, letterarie e paesaggistiche e con il mio intervento desidero sollecitare anche una attenzione a questo aspetto soprattutto in questo periodo di rivalutazione della via Francigena: ci sono moltissime iniziative a livello nazionale e regionale e penso sia opportuno non perdere l’occasione, ma essere propositivi di progetti e iniziative mirate. Amo questo territorio e il mio intervento volge solo ed esclusivamente al bene e allo sviluppo dello stesso. Grazie della Vostra comprensione. Pace e Bene.

DANIELE VICARIO, caporedattore de La Provincia, edizione di Latina.Grazie per la testimonianza. Ci sono altri interventi? Prego. C’era il signore e poi le do la parola.

FABRIZIO CHINZARI, Confcommercio di Rieti.Fabrizio Chinzari Confcommercio di Rieti. Volevo segnalare all’Assessore una particolarità, due anni fa è stato bandito il fondo rotativo per il turismo che dava un aiuto alle imprese che volevano investire in opere di riqualificazione. Il bando prevedeva che il cinquanta percento degli interessi passivi per l’impresa li versava la Regione e l’altro cinquanta percento erano a tasso

agevolato concordato tra la Regione e le Banche aderenti. Io personalmente ho curato diverse domande per conto di alberghi associati, ma purtroppo da quando abbiamo fatto la domanda, che era – se non erro – marzo 2010, abbiamo avuto l’approvazione a gennaio 2012, quindi su interventi già programmati, c’è stato un ritardo di due anni. Negli ultimi due anni lei capisce che le condizioni del credito, lo ricordavano oggi molti interventi, sono peggiorate per cui se nel 2010 potevamo fare un investimento al cinque percento, ad oggi se noi andiamo a fare una richiesta di finanziamento almeno paghiamo il doppio del tasso di interesse. In conclusione ad oggi è fondamentale riproporre il fondo rotativo per il turismo a sostegno degli investimenti del settore alberghiero, purché ci sia una certezza, una rapidità delle procedure e dei tempi.

STEFANO ZAPPALA’, Assessore Regionale al Turismo e marketing del “Made in Lazio”. Ce ne faremo carico, capisco, riguarda la Regione per carità, quindi riguarda la Giunta, non riguarda il mio Assessorato però ce ne facciamo carico.

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Intervento di una persona del pubblico.Buonasera, io sono un semplice simpatizzante, però amante della Regione Lazio in quanto cittadino italiano. Mi dispiace dover dire che turismo la Regione Lazio non sappia proprio che cosa significhi, mi ricordo che negli anni Sessanta si diceva che il turismo viveva soltanto tre mesi l’anno, oggi siamo nel 2012 e tutt’ora le spiagge vivono tre mesi l’anno, quando noi già sappiamo che il nostro clima è mite e potrebbero queste spiagge se attrezzate poter durare tutto l’anno, mi auguro che questa Regione si svegli e faccia sì che le coste siano sempre frequentabili sia d’estate che d’inverno e nell’entroterra anche per quanto riguarda le montagne sia d’estate che d’inverno, svegliatevi Regione Lazio!

DANIELE VICARIO, caporedattore de La Provincia, edizione di Latina.Grazie. Ci sono altri interventi dalla sala? Per il momento no. Assessore colgo l’occasione per farle una domanda a questo punto, visto che stiamo aspettando anche l’arrivo dell’onorevole Tajani, il signor Simeone della base nautica Flavio Gioia se non sbaglio ha toccato un argomento dei più importanti in provincia di Latina, ci sono molte aziende del settore della nautica, della cantieristica navale che veramente sono in gravi difficoltà, aziende che posseggono marchi storici, io credo che in questo senso la Regione abbia grandi opportunità, possa offrire grandi opportunità al territorio e probabilmente è uno dei compiti più ardui, perché è un settore molto delicato che ha grandi potenzialità, ma che fino ad oggi nonostante bisogna dire che in qualche modo la Camera di Commercio ha fatto molto con iniziative come lo Yacht Med Festival, sono molti soldi investiti, ma evidentemente non è sufficiente, in questo senso cosa si può… ah prego, è arrivato l’onorevole Tajani.

STEFANO ZAPPALA’, Assessore regionale al Turismo e Marketing del Made in Lazio.Diamo il benvenuto all’onorevole Tajani.

DANIELE VICARIO, caporedattore de La Provincia, edizione di Latina.Benvenuto onorevole Tajani, allora lascio la parola all’Assessore Zappalà per un breve riepilogo della giornata.

STEFANO ZAPPALA’, Assessore regionale al Turismo e Marketing del Made in Lazio.

Ovviamente un ringraziamento, perché so a quale fatica si è sottoposto l’onorevole Tajani per essere qui con noi. Viene da una serie d’impegni che lo hanno trattenuto ulteriormente a Strasburgo e lo hanno trattenuto in altre parti del territorio e a Roma sino ad ora.

Credo di dovere qualche informazione introduttiva al Presidente Tajani, che oltre ad essere un amico personale è il mio Presidente per antonomasia, è il Vicepresidente della Commissione Europea, è il commissario all’Industria ed è il commissario a questa materia che come ho detto questa mattina è un’attività industriale. Abbiamo realizzato una riunione che non è stata mai fatta, gli “Stati generali del turismo”, l’abbiamo

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prevista perché in venti mesi di attività dell’Amministrazione Polverini ci siamo confrontati e stiamo andando avanti con tutti gli operatori del settore. Faccio un esempio per tutti: giorno 11 gennaio 2012 abbiamo ottenuto presso la Regione, la Giunta Regionale, una riunione operativa in vista della giornata di oggi. Erano presenti tutte le associazioni regionali di categoria, quindi un interesse notevole. La Regione ha fatto una scelta precisa, ed è una scelta dell’Amministrazione Polverini, di essere presenti sul territorio. Con l’aiuto e la collaborazione della scuola alberghiera di Fiuggi, il 16 aprile 2011, abbiamo realizzato un evento che trattava una proposta di legge, che sta per andare in discussione, riguardante la ricettività diffusa; oggi abbiamo scelto un’altra realtà territoriale, ancora una volta due scuole, in questo caso una come ospite, come padrona di casa, una come organizzazione, l’alberghiero di Formia. Faremo altre iniziative in giro per il territorio del Lazio. Avevamo immaginato e previsto la presenza di cinquecento operatori, mi è stato comunicato poco fa il dato reale: millecento presenze questa mattina. Il che è molto positivo perché vuol dire che non è soltanto ciò che noi facciamo come Amministrazione Regionale, ma ciò che gli operatori del settore ritengono che noi si debba fare proseguendo su un cammino che certamente non è banale. Abbiamo immaginato di sottoporre, e lo abbiamo fatto con quel volume che tu hai davanti Antonio, ciò che abbiamo realizzato in questi venti mesi di attività. Immaginiamo oggi cosa faremo nel 2012. L’iniziativa di oggi è tutta registrata video e audio, sarà trasferita in forma anche cartacea e sarà oggetto di discussione all’interno dell’Osservatore Regionale del Turismo, di cui fanno parte quasi tutte le categorie produttive del Lazio, in modo che insieme decideremo i percorsi futuri anche in funzione delle scarse risorse di cui disponiamo, ma soprattutto in funzione dell’importanza che questa materia riveste perché è il primo produttore di PIL, la prima industria del Lazio. Se l’onorevole Tajani vuole, io credo che sia opportuno che sia lui adesso a prendere la parola, considerato che è il nostro riferimento, a parte la Presidente Polverini e il Ministro.

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ANTONIO TAJANI, Vicepresidente Commissione Europea , responsabile per l’industria e l’Imprenditoria.

Cara Presidente della Regione Lazio [ Renata Polverini ]Caro Assessore [ Stefano Zappalà ]Caro Capo di Gabinetto del Ministero [ Giuseppe Greco ]Caro Sindaco di Latina [ Giovanni Di Giorgi ]

Signore e Signori,

Il turismo è tornato a crescere.E’ stato il primo settore a “rialzarsi” dalla crisi che continua a colpire l’Europa.Lo testimoniano anche le recenti cifre di settore, diffuse dalla Regione Lazio e dal Comune di Roma, dove nel 2011 si è registrato il record di presenze.Rappresenta un “motore economico” cruciale per l’Europa. Lo ho ribadito e sottolineato giusto tre giorni fa, a Madrid, nel corso di un colloquio con il re di Spagna Juan Carlos.Sono infatti reduce da “ExcelTour”, un incontro di settore promosso dal nuovo governo guidato dal primo ministro spagnolo Mariano Rajoy, dal quale ho ricevuto pieno sostegno alla politica europea del turismo che ho lanciato nel giugno 2010.Due trend, in particolare, guidano la nostra azione sia a livello europeo che nazionale:Il 58% dei cittadini europei continuano a preferire l’Europa come meta - quindi si consolida il fronte del “turismo interno” - con un incremento dell’8% rispetto all’anno precedente;L’altro dato significativo è che il 28% dei visitatori sceglie le cosiddette “destinazioni inusuali ed emergenti”. Elemento che ci incoraggia a diversificare sempre più l’offerta turistica.In tale direzione vanno molte delle nostre iniziative comunitarie come EDEN che - ad esempio - mira alla valorizzazione delle località più piccole e sconosciute, che compongono l’indispensabile ossatura del turismo sostenibile e d’eccellenza europeo.Sono particolarmente orgoglioso di poter dire che la Commissione europea ha creato con questo progetto il più grande network al mondo di destinazioni “non tradizionali” d’eccellenza: un’esperienza unica nel suo genere.Del resto, la ricchezza del turismo poggia sul concetto di “diversità”, quindi sulla capacità di ulteriore diversificazione, intercettando la nuova domanda sia sul mercato interno che internazionale.Sostenendo il turismo realizziamo importanti obiettivi della strategia per la crescita“Europa 2020”, favorendo occupazione e coesione sociale e territoriale.Oltre ad essere un volano in termini di competitività per molti altri settori economici e produttivi, il turismo è la fonte di primo impiego per molti giovani, bacino di reclutamento per gli “stagionali”.Nel pieno rispetto del principio di sussidiarietà, l’Unione europea è oggi in grado di fornire il proprio valore aggiunto alle azioni intraprese a livello nazionale e regionale, nei singoli Stati membri.Mi limito a citare solo alcune delle 21 iniziative previste dal nostro nuovo Piano d’azione, che ho presentato alla Conferenza ministeriale di Malta nel novembre 2010.PIATTAFORMA TIC E TURISMO - Innanzitutto, la creazione di una piattaforma per le Tecnologie dell’informazione e delle telecomunicazioni applicate al turismo, che coinvolga tutti gli operatori interessati. Questa piattaforma, avrà lo scopo di facilitare l’adattamento delle imprese turistiche, in

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particolare le PMI, all’evoluzione delle nuove tecnologie dell’informazione.FORMAZIONE - Di pari passo occorre, inoltre, migliorare le competenze professionali degli operatori, dando maggiore visibilità, innanzitutto, ai programmi comunitari per la formazione. Al fine di massimizzare le possibilità di formazione nel settore turistico, promuoveremo iniziative volte all’adeguamento dei programmi UE esistenti, come Leonardo e Erasmus per Giovani Imprenditori.OSSERVATORIO - E stiamo lavorando all’istituzione di un Osservatorio virtuale del turismo europeo (entro la fine dell’anno) che ci aiuterà ad approfondire la conoscenza socio-economica del settore e a fornire a tutti gli operatori del settore, pubblici e privati, quelle informazioni, analisi, studi e raccomandazioni che sono indispensabili per una corretta presa di decisioni.

MARCHIO EUROPEO DI QUALITA’ - E’ probabilmente l’iniziativa più importante cui stiamo lavorando a livello europeo.Ritengo infatti necessario sviluppare e adottare un Marchio Europeo di qualità, che renderà riconoscibili i prodotti e i servizi turistici d’eccellenza, rafforzando la fiducia dei consumatori e ricompensando gli operatori che si sono impegnati con successo in tale direzione.La qualità dei servizi è un elemento complesso e fondamentale dell’offerta turistica europea.Attualmente esiste una gamma pressoché sterminata e disomogenea di sistemi di valutazione.Di conseguenza, criteri e metodi spesso sono incomparabili, generando confusione nei consumatori.Il futuro marchio europeo dovrà garantire la piena trasparenza e comparabilità della qualità dei servizi.I benefici saranno molteplici:Facilitare la scelta dei consumatori;Rafforzare la fiducia dei consumatori;Incentivare le imprese a fornire servizi di qualità;Sostenere la promozione a livello mondiale delle destinazioni europee;

I miei servizi hanno lavorato nel corso del 2011 alla preparazione del marchio europeo di qualità (“ETQ” Label), coinvolgendo tutti gli attori pubblici e privati.Ne discuteremo ulteriormente a Bruxelles mercoledì prossimo (25 gennaio), in occasione di una conferenza che ne esaminerà gli aspetti principali, come, ad esempio, le tematiche della governance.Intendo far adottare dalla Commissione il marchio con un atto legislativo, il primo basato sulle nuove competenze che il trattato di Lisbona ha riconosciuto alla Commissione in materia di turismo.

CALYPSO E EDEN - Inoltre, ci siamo dotati delle necessarie “azioni preparatorie”, quali CALYPSO ed EDEN, cui ho già accennato in avvio del mio intervento.Per quanto riguarda CALYPSO, ben 21 Stati Membri e Paesi Candidati hanno partecipato alla prima fase di studio del progetto CALYPSO sugli scambi turistici in Europa, attraverso lo sviluppo del turismo sociale, nell’ottica del riconoscimento del turismo come un “diritto” per tutti.E ad oggi sono già otto le autorità nazionali e regionali che hanno beneficato del co-finanziamento della Commissione Europea per rendere al più presto operativi questi progetti di scambi nei periodi di bassa stagione, con un sicuro beneficio per le economie locali.L’anno prossimo lanceremo anche la piattaforma web Calypso che faciliterà per gli operatori del settore la loro partecipazione diretta alla nostra iniziativa.

TURISMO CULTURALE - Il turismo culturale rappresenta circa il 40% di tutto il turismo europeo. La Commissione attribuisce molta importanza alla differenziazione dell’offerta turistica europea e sostiene gli Itinerari turistico-culturali transfrontalieri, quale modello di sviluppo turistico sostenibile e di qualità.La loro ricchezza tematica e la dimensione europea ne fanno un prodotto importante dell’offerta

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turistica europea, certamente da promuovere e sostenere. Nel 2012 cade il 25° Anniversario del Programma degli Itinerari Culturali del Consiglio d’Europa. (Nel 1987 ci fu la prima certificazione al Cammino di Santiago).PAVIA: “Crovecia d’Europa” - In tale contesto si inserisce un’altra nostra iniziativa: organizzare un evento annuale sugli Itinerari culturali, che abbiamo chiamato “Crocevia d’Europa” (Carrefours d’Europe).Si tratta della prima esperienza di una fiera di 4 giorni sul tema degli itinerari culturali, tenuta in una città posta all’incrocio di più percorsi.Mi sono fatto promotore di questa iniziativa pilota che è solo la prima di un evento che voglio diventi annuale.Per la prima edizione ho scelto una città italiana: Pavia, posta lungo la Via Francigena, ma attraversata anche dal percorso di San Martino di Tours e di Sant’Agostino.Vi annuncio che questo evento si terrà tra il 7 e 10 giugno 2012. All’interno delle attività fieristiche, si terranno esposizioni, seminari, incontri tra operatori del settore, mostre fotografiche, “camminate”, degustazioni di prodotti tipici degli itinerari, eventi musicali e tanto altro.Sarà insomma la “grande vetrina” degli itinerari culturali europei. Ma si tratta anche di un’occasione importante per il rilancio turistico di tutto il territorio italiano (oltre che pavese).Sviluppo che passa attraverso la valorizzazione e la messa in rete anche del patrimonio culturale cosiddetto “minore”.Ma è anche un banco di prova importante per quegli itinerari che vogliono avere uno sbocco nel mercato turistico. Si tratterà, per loro, di fare presa sugli operatori turistici presenti, affinché si possano sviluppare nuove offerte ad alto contenuto culturale.

DESTINAZIONE EUROPA - Resta inoltre un punto fermo, al centro del mio impegno, il rafforzamento dell’immagine della “destinazione Europa” nel mondo.A tal riguardo, è centrale la cooperazione con le economie emergenti, in particolare America Latina, Cina e Russia.Lo scorso mese mi sono recato in visita ufficiale in America Latina, dove - tra i vari accordi di cooperazione industriale e imprenditoriale - ho sottoscritto accordi specifici nel settore del turismo, per intensificare gli scambi turistici in periodo di bassa stagione.Uno fra i progetti che ritengo tra i più importanti tra quelli che ho lanciato l’anno scorso è proprio incentrato sulla cooperazione con alcuni paesi del Sud America per la promozione di flussi turistici verso l’Europa nella bassa stagione (iniziativa 50mila turisti). Per la prima volta la Commissione ha riunito attorno ad uno unico progetto governi degli Stati membri, di Stati terzi, le maggiori compagnie aeree e le più grandi associazioni europee del settore del turismo. Sono sicuro che questo progetto potrà fornire un grosso contributo in termini di promozione dell’Europa e incremento dei flussi turisti dagli altri continenti.COOPERAZIONE CON CINA E RUSSIA – Per quanto riguarda la Cina, abbiamo avviato regolari e proficui contatti con le autorità cinesi. Abbiamo già ottenuto un primo, significativo, risultato, con la sottoscrizione di un protocollo d’intesa tra la rete delle regioni europee “Necstour” e l’Accademia del Turismo cinese per l’avvio di politiche e pratiche comuni.Analoghe iniziative sono allo studio con le autorità russe. Ho avuto colloqui positivi e proficui, in tal senso, con il ministro dell’Industria della Federazione russa, Viktor Khristenko.

CONCLUSIONIConcludendo vorrei esprimere il mio apprezzamento per le linee programmatiche presentate mercoledì - nel corso di un’audizione davanti alla Commissione Industria del Senato - dal nuovo Ministro per gli Affari regionali e per il Turismo, Piero Gnudi.Il Ministro ha affermato che il turismo ha grandi potenzialità che - soprattutto in Italia - non sono sfruttate pienamente.

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A conforto di questa tesi, ha stimato che questo settore strategico può contribuire ad un ulteriore 5% del PIL nazionale, giungendo a rappresentare entro il 2020 il 18% della ricchezza prodotta nel Paese.L’azione intrapresa negli ultimi due anni dalla Commissione europea offre un concreto e importante valore aggiunto, a sostegno degli obiettivi di sviluppo annunciati dal Ministro Gnudi.In tal senso, un’occasione importante - che intendo sostenere attivamente come Commissario europeo responsabile per l’Industria e per il Turismo - è la candidatura di Roma come città organizzatrice dei Giochi Olimpici 2020.Dopo l’EXPO 2015 che si terrà a Milano, la possibile assegnazione delle Olimpiadi alla “Città Eterna” offrirebbe una chance irripetibile per l’economia e l’occupazione a Roma e nell’intera regione del Lazio.

Grazie per la vostra attenzione!

DANIELE VICARIO, caporedattore de La Provincia, edizione di Latina. Grazie onorevole Tajani per il contributo. A questo punto lascio la parola all’Assessore Zappalà, so che c’è un pensiero da parte della Regione per l’onorevole.

A seguire una serie di interventi (senza microfono) da parte dei rappresentanti delle Associazioni balneari sulla direttiva Bolkestein, a cui l’On. Tajani risponde.

DANIELE VICARIO, caporedattore de La Provincia, edizione di Latina.Grazie onorevole Tajani. Andiamo avanti con il programma.

STEFANO ZAPPALA’, Assessore regionale al Turismo e Marketing del Made in Lazio. Vedo il Sindaco di Pontinia, vorrei che portasse i saluti nostri a quell’azienda che si è guadagnata la prima pagina dei quotidiani negli Stati Uniti. Andrò a trovarla appena possibile nel breve periodo. Volevo approfittare molto velocemente, con il direttore Maffeo e il direttore Noccioli, per fare adesso il riepilogo dei workshop. Molto sinteticamente e molto velocemente volevo ringraziare l’onorevole Tajani. Certamente gli consegno un ricordo per questa presenza oggi qui con noi. Grazie a te Antonio.La Dottoressa Maffeo ci riepilogherà velocemente cosa è stato detto circa l’ipotesi di nuova organizzazione territoriale del turismo della Regione Lazio, prego.

ERSILIA MAFFEO, Direzione Agenzia Regionale del Turismo. Riassumo molto brevemente quanto sviluppato nel workshop dell’organizzazione territoriale del turismo. Abbiamo focalizzato la discussione cercando di approfondire alcuni punti. Il concetto fondamentale, riguarda la ripartizione delle funzioni nell’ambito del territorio laziale tra Regione , Province e Comuni. E’ emersa la necessità

di rivedere la distribuzione delle competenze previste nella legge 13/2007 cercando di snellire le procedure, apportare maggiore trasparenza, attuare la semplificazione amministrativa ed alleggerire gli oneri, soprattutto a carico delle imprese.

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Altro tema, quello dell’organizzazione territoriale, che ha alimentato l’attenzione sulla programmazione della Agenzia Territoriale del turismo e la nascita degli Uffici Territoriali. E’ emerso un segnale positivo su questa nuova Agenzia che crea un legame tra Amministrazione Centrale e territorio e quindi è necessario un grande impegno da parte dell’Amministrazione per dare prova di efficienza, portando dei risultati positivi.Tutti i partecipanti hanno dimostrato un particolare interesse sul destino dei Punti d’Informazione e di Accoglienza Turistica, sulla loro importanza quale riferimento ed assistenza al turista. Tutti concordano sul fatto che debbano esistere dei presidi sul territorio per la promozione del marketing territoriale, cercando però di trovare delle forme innovative. E’ necessario personale qualificato e multilingue. Per realizzare tutto ciò, ritengo che potremmo accettare il suggerimento e l’aiuto dell’ Onorevole Tajani, di presentare dei progetti all’Unione Europea sull’innovazione tecnologica, anche per incrementare un po’ di risorse, viste le difficoltà della Pubblica Amministrazione.

STEFANO ZAPPALA’, Assessore regionale al Turismo e Marketing del Made in Lazio. Grazie dottoressa.

DANIELE VICARIO, caporedattore de La Provincia, edizione di Latina. La parola all’Assessore Zappalà per la conclusione.

STEFANO ZAPPALA’, Assessore regionale al Turismo e Marketing del Made in Lazio. Intanto qualcuno ha dimenticato qui sopra degli occhiali che sono da presbite, io sono miope e non posso utilizzarli, se qualcuno… abbiamo guadagnato un paio d’occhiali da presbite!

Io ringrazio quanti da questa mattina alle nove sono presenti e quindi grazie per la tenacia, il coraggio e la forza di essere qui.Ho il dovere di ringraziare, poi lo farò personalmente e li andrò a trovare, il Sindaco di Latina e la Polizia Municipale di Latina. Ho il dovere di ringraziare il Prefetto e il Questore di Latina, la Digos in particolare che ha assicurato la protezione e l’organizzazione dell’enorme afflusso di persone che abbiamo avuto. Li andrò a trovare personalmente, porterò loro delle targhe in ricordo di questa giornata. Adesso mi corre l’obbligo, e lo faccio con tanta gratitudine, di consegnare una targa alle due scuole che oggi si sono adoperate qui, la scuola di Formia e quindi chiamo il Preside Erasmo Colaruotolo e la scuola nella quale ci troviamo in questo momento rappresentata dal Preside Di Battista.Non si chiamano più presidi, si chiamano dirigenti scolastici, si chiamano in maniera diversa ma ciò non toglie che sono delle persone eccezionali. Io prego il Preside Erasmo Colaruotolo di trasferire i ringraziamenti a tutti i ragazzi che si sono impegnati in maniera molto brillante a fare, qui oggi, un servizio eccezionale. Dovete sapere che sono venuti nei giorni passati, hanno fatto i sopralluoghi, hanno fatto le prove, hanno fatto una serie di attività. Ragazzi eccezionali che io ho trovato anche presso l’istituto di cultura a Londra. Vanno in giro per il mondo a fare esperienza ulteriore, ho raccolto dei grandi apprezzamenti, delle lodevoli posizioni nei confronti di questi studenti e quindi ringrazio il Preside Colaruotolo. Hanno cucinato molto bene, hanno scelto e

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hanno fatto un menù eccezionale. Ho ricevuto soltanto complimenti per come è stato organizzato il catering, per la quantità e la qualità, e per come è stato servito. Gli consegniamo la targa, grazie a questi eccezionali ragazzi.Nicola Di Battista, lui è il titolare, il Preside di questo istituto dove ci troviamo. Questo è un istituto che per la città di Latina è storico, ha un passato, una tradizione, un istituto che è nato tanti anni fa con un amico personale che voglio ricordare, senza nulla togliere al Preside attuale, Mario Siciliano, che ha fatto fare a questo istituto un salto di qualità eccezionale, il Preside attuale ce lo ha messo a disposizione con molta buona volontà!Ma a prescindere da questo, consentitemi la battuta, è stato di una generosità, di una spontaneità unica compresi gli studenti. Voi oggi non li avete visti, però fino a ieri sera vi assicuro sono stati a pulire i giardini, sono stati a sistemare in giro, sono stati a pitturare, hanno dato una mano agli operai che lavoravano ed erano felici di farlo e questo rende i giovani apprezzabili, da stimolare, da aiutare in qualunque circostanza. Grazie Nicola per l’ospitalità, anche a lui una targa per l’istituto. L’ultima al nostro moderatore Daniele Vicario. Ringrazio il moderatore di questa mattina che era il Capo Redattore del Corriere della Sera, cronaca di Roma, ringrazio Daniele Vicario, Capo Redattore de La Provincia edizione di Latina, sono stati molto preziosi, molto bravi e li ringrazio per l’attenzione che ci hanno riservato. In conclusione simbolicamente vi abbraccio tutti, vi ringrazio. È come se avessi dato a tutti i “sopravvissuti” una targa a testa e ci rivediamo la prossima volta. Appena saranno pronti gli atti sarà convocata una riunione dell’osservatorio per discutere delle cose che sono state dette oggi, grazie e arrivederci.

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I Workshop della Direzione Regionale Turismo

MARCO NOCCIOLI, Direttore regionale Turismo

1. Alcune considerazioni preliminari sulle dinamiche in atto nel mercato turistico internazionale

ArriviNonostante il 2011 sia stato un anno caratterizzato da una fase di stallo dell’economia globale, dai grandi cambiamenti politici del mondo arabo e dal disastro naturale del Giappone, il turismo internazionale ha visto un incremento del 4%, raggiungendo la cifra record di 980 milioni di arrivi (Dati UNWTO, Organizzazione Mondiale del Turismo – Nazioni Unite). Si prevede che nel 2012 si raggiungerà il traguardo storico di 1 miliardo di arrivi.L’Europa, contrariamente alle attese, è il continente con il più alto tasso di crescita (+6%), ed ha raggiunto i 503 milioni di arrivi, anche grazie al “dirottamento” dei turisti dal Nord Africa.Questa performance straordinaria dell’Europa ha fatto sì che i Paesi ad economia avanzata hanno registrato una crescita superiore a quella delle economie emergenti, ribaltando tutte le previsioni. Tuttavia, si prevede che già dal prossimo anno i Paesi emergenti riprenderanno il loro trend, con una crescita attesa dal 4% al 6% a fronte della crescita attesa per le Americhe e l’Europa dal 2 al 4%.Tra gli Stati europei che hanno avuto maggior affluenza ci sono i Paesi mediterranei (tra cui l’Italia) ed alcuni Paesi dell’est europeo, che hanno beneficiato maggiormente dell’instabilità del Nord Africa e del turismo proveniente da Scandinavia, Germania e Russia.Il trend positivo del turismo internazionale è confermato dall’incremento delle spese sostenute dai turisti. Tra le prime dieci destinazioni turistiche, le entrate sono aumentate significativamente negli Stati Uniti (+12%), Spagna (+9%), Hong Kong (Cina) (+25%) e Regno Unito (+7%). I top spender (nazionalità dei turisti che hanno speso di più) sono stati Cina (+38%), Russia (+21%), Brasile (+32%) e India (+32%), seguiti dai mercati tradizionali, con la crescita della spesa dei viaggiatori dalla Germania (+4%) e USA (+5%) al di sopra dei livelli degli anni precedenti.

PresenzeSecondo gli ultimi dati pubblicati dall’ufficio Statistico dell’Unione europea (Eurostat), i pernottamenti registrati negli esercizi ricettivi dei paesi membri è aumentato nel 2011 del 2,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Trainano la crescita verso la destinazione Europa, i flussi internazionali, le cui presenze aumentano del 5,7% in confronto al 2010, contro un lieve +0,8% riportato dai flussi dei residenti nell’Unione.

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Hanno contribuito all’incremento complessivo tutti gli stati membri, eccetto l’Italia, i cui pernottamenti risultano in lieve contrazione (-1,2%). Ottimi i risultati di alcuni paesi dell’est europeo (Bulgaria +17,4% e Lituania +16,3% in primis). Buono anche il trend registrato per i nostri tradizionali competitor: Spagna +7,0%, Germania +4,0% e Francia +0,7%. Guardando ai soli esercizi alberghieri, nel 2011 le presenze in Europa, pari a 1,6 miliardi, si sono incrementate del 3,8% in confronto al 2010, grazie, anche in questo caso, alla componente straniera, che registra un incremento dei pernottamenti del 7,3% (già dal 2010 le presenze di stranieri si incrementavano del 5,5% rispetto al 2009). Sempre considerando gli hotel, i pernottamenti derivanti da turismo domestico riportano, invece, un incremento lieve (1,2%).

L’Italia e il LazioL’Italia, pur registrando un aumento degli arrivi internazionali e della spesa dei turisti (5° Paese nel mondo), ha subito, comunque, una contrazione complessiva del numero dei pernottamenti, causata, in particolare, da una consistente riduzione di presenze “domestiche” (turismo interno).L’incremento di spesa più consistente riguarda i viaggiatori stranieri che hanno scelto l’Italia come meta per le proprie vacanze (+11,4% rispetto al 2010), mentre è in crescita, ma solo dello 0,7%, il monte spesa per viaggi di lavoro e affari. I 3 principali mercati di origine della domanda straniera per spesa sono, come di consueto, Germania, Stati Uniti e Francia, tutti in aumento rispetto al 2010. Anche i mercati BRIC, comunque, registrano un trend positivo. In diminuzione, invece, la spesa dei viaggiatori provenienti da Spagna e Austria, mentre riprende quota quella degli inglesi (dati Banca d’Italia).In generale, quindi, l’Italia mostra una limitata capacità competitiva nel settore turistico, anche se nel 2011 ha fatto registrare un lievissimo miglioramento.Il World Economic Forum, infatti, stilando la sua annuale classifica sulla competitività nel settore viaggi e turismo, posiziona l’Italia al 27° posto (28° nel 2010).Sebbene il nostro Paese occupi la prima posizione al mondo nella categoria “infrastrutture turistiche”, la sua non brillante performance generale è dovuta probabilmente ad una bassa competitività sui prezzi (129° posto), sulle normative (84esimo posto), sui limiti alla proprietà privata estera (112esimo posto) e sulla poca trasparenza nell’assunzione di decisioni pubbliche (119esimo posto). Altri punti deboli rilevati dal WEF sono l’infrastruttura del trasporto terrestre, che necessita di robusti miglioramenti, e la scarsa considerazione che viene data allo sviluppo del settore turistico in modo “responsabile”.A tal proposito, negli ultimi anni è cresciuta sensibilmente in Europa e nel mondo l’attenzione verso il turismo responsabile. Seppur non esista ancora una piena convergenza tra le varie definizioni date a livello nazionale ed internazionale, quello che emerge in maniera abbastanza chiara è che il turismo responsabile è un modo di viaggiare nel rispetto del contesto ambientale, sociale, economico e culturale della località. Tra le altre cose, il turista responsabile è colui che viaggia alla ricerca della possibilità di vivere esperienze turistiche autentiche a stretto contatto con la comunità locale e mosso dal desiderio di farsi promotore/sostenitore del benessere della comunità locale ospitante (ad esempio, privilegiando l’acquisto di prodotti locali, imparando e vivendo le tradizioni locali, etc.).In Italia, inoltre, il turismo online ha avuto nel 2011 una decisa impennata positiva, raggiungendo quota 18% del mercato turistico, pari ad un giro di affari di 4,2 miliardi di euro (dati PhoCusWright: Italian Travel Overview Report 2011). Si prevede che nel 2013 raggiungerà il 20%, con un ampio margine di miglioramento, dato che la media europea è di circa 35%. La chiave dello sviluppo italiano in questo settore, secondo PhoCusWright, è il “mobile”, grazie all’enorme diffusione di cellulari e smartphone nel nostro paese, che aumenta progressivamente tra le persone che viaggiano frequentemente per affari, tanto che ben il 75% di coloro che fanno

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più di 5 viaggi di lavoro all’anno utilizza assiduamente uno smartphone per attività legate al viaggio (mappe, ricerca ristoranti e hotel, voli e trasporti, ecc). Per quanto riguarda la stagionalità, i mesi di luglio e agosto hanno registrato un forte calo di presenze, parzialmente recuperato dai dati di aprile, giugno e settembre, ad indicare una tendenza alla destagionalizzazione dei flussi turistici.Per il settore termale, in attesa di analizzare i dati del 2011, si può comunque segnalare, stando agli ultimi dati del Rapporto Mercury 2011 pubblicati ad ottobre, che l’andamento del settore è caratterizzato da trend di segno opposto: crescono gli arrivi e il fatturato del benessere (rispettivamente, nel 2010, +4,9% e + 4,8%), mentre si conferma il calo della domanda propriamente sanitaria (-2,1% e -1,8%). Una compensazione, quella operata dal wellness, che incide di più sugli arrivi (ormai 1/3 di quelli complessivi) e meno sui fatturati (1/6 delle entrate complessive) per la durata inferiore dei soggiorni benessere, legati soprattutto al fenomeno dei week-end. Dal 2012 in poi, tuttavia, si prevede che il tasso di crescita del settore si attesterà intorno al +2% annuo, trainato proprio dal wellness e dai giovani. A ottobre 2010, infatti, la fascia dei 25-40enni è giunta già a rappresentare il 25% della domanda di terme, consolidandosi come la nuova clientela a cui gli operatori possono guardare con fiducia. Intercettarla, però, impone di innovarsi, sia sul lato dell’offerta che su quello della comunicazione e della pubblicità.Infine, l’Osservatorio Fiavet Lazio ha eseguito un’indagine, su un campione casuale, per avere delle prime risposte sull’andamento dei flussi degli arrivi e delle presenze a Roma, da cui emergono dati interessanti, seppur parziali. In base a questa analisi si registra una crescita dell’incoming che va dal 5,7% nei mesi di bassa stagione al 13,8% nei mesi di alta stagione, con una media annuale del 9,8% in più rispetto allo scorso anno, a fronte, però, di una permanenza media che rimane sostanzialmente invariata (3,2 notti per gli italiani e 2,8 notti per gli stranieri). Il mercato americano detiene il primato di arrivi (+13% in più rispetto al 2010). Crescono anche i Paesi BRIC (Brasile +18-20%, Russia +17-18%, India +16%, Cina +15%). In aumento anche il mercato canadese (+14%), coreano (+12%), australiano (+19%), argentino (+17%) e messicano (+12%). Buono anche il flusso proveniente dall’Europa con Francia a +15%, Spagna +13%, Germania e Gran Bretagna a +11%, Polonia a +18%. In ripresa il mercato giapponese, dopo gli eventi disastrosi della scorsa primavera, che registra un incremento dell’8%.

In sintesi, quindi, il mercato del turismo in Italia è stato caratterizzato nel 2011 da un aumento degli arrivi e della spesa sostenuta dai turisti stranieri, cui ha fatto da contraltare una riduzione del numero di pernottamenti e una sensibile riduzione del turismo interno. In consistente aumento la domanda di turismo sostenibile e di qualità e l’utilizzo di internet per la scelta e la prenotazione dei viaggi.

L’Osservatorio nazionale del turismo, analizzando i dati sul turismo internazionale appena pubblicati dall’Organizzazione Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite, ha indicato come elementi essenziali per intercettare la crescente domanda turistica internazionale:

1. Lo strutturato potenziamento di una rete di servizi e di infrastrutture che soddisfi le esigenze di mobilità di un turista che, arrivando soprattutto da altri continenti, deve essere messo in grado, senza perdite di tempo, di fare rapidamente le sue scelte di itinerari e di location.

2. Imprese alberghiere ed extra alberghiere dotate di personale adeguatamente formato e in grado anche di garantire un rapporto qualità - prezzo che per il turista sia conveniente e sempre trasparente.

3. Una maggiore efficienza e organizzazione delle imprese turistiche per poter ridurre i prezzi e al tempo stesso migliorare i servizi.

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2. La nuova programmazione Alla luce delle considerazioni fin qui svolte, seppur parziali, appare evidente l’opportunità di procedere alla revisione ed alla implementazione del Piano Turistico Regionale (2011-2013), con l’obiettivo di approvare in Consiglio regionale entro l’anno 2012 il nuovo strumento di programmazione triennale del turismo.Se si dovesse sintetizzare con uno slogan quanto fatto finora potremmo dire che la Regione Lazio ha “investito su obiettivi condivisi attraverso regole certe”. Tre sono gli elementi che declinano questo slogan:

- Programmare gli interventi; - Qualificare la spesa; - Snellire le procedure.

Si apre, ora, una fase in cui la Regione, insieme a tutti gli operatori del settore, intende procedere al monitoraggio (e quindi all’analisi ed alla verifica) del Piano triennale in vigore ed avviare la costruzione del nuovo piano triennale 2013-2015.Riteniamo che le modalità per arrivare ad un documento condiviso con tutti gli attori istituzionali e sociali siano uno degli aspetti caratterizzanti il Piano stesso.Da qui, la scelta di cogliere l’occasione di questo importante appuntamento degli Stati Generali del Turismo, non solo per presentare l’intera attività svolta negli ultimi 20 mesi (cfr. il volume distribuito “L’impegno del presente per progettare il futuro”), ma soprattutto per avviare un processo di costruzione del Piano coerente con gli obiettivi strategici regionali e con le aspettative del territorio e degli operatori del settore.In questo senso vanno letti due dei cinque workshop che sono stati organizzati (“Verso il nuovo Piano Turistico Regionale (2013-2015)” e “Valorizzazione del Mare e della Montagna”).Così come aver pensato ad un workshop di approfondimento degli strumenti ICT applicati alle politiche del turismo (“Comunicare il turismo attraverso l’Information Technology”) ha inteso incontrare la domanda sempre più crescente di un turismo “fai da te”, online, consapevole e sostenibile, anche su supporto mobile. Per dare una risposta adeguata all’evoluzione della fruizione turistica online, così come si è evidenziata nel 2011 e come si prevede si svilupperà nei prossimi anni, sono state esplorate le enormi potenzialità dell’utilizzo delle funzioni tipiche dei social network. L’utilizzo di tali funzioni consente non solo di rendere il turista promotore e recensore dell’offerta regionale e in grado di contribuire al popolamento dei contenuti con i propri (immagini, video, itinerari e altro) ma anche di identificare le preferenze dell’utente e le sue esigenze di informazione, in modo da personalizzare le risposte sui punti di interesse presenti nelle vicinanze dello stesso. Legato a questo, e cioè al tema dei servizi innovativi che possono essere offerti da una pubblica amministrazione, abbiamo pensato, inoltre, ad un approfondimento sulla tematica delle guide online, uno degli argomenti che sono stati trattati nel workshop “Editoria turistica del Lazio”. In questo workshop, inoltre, si è discusso dell’importanza sempre maggiore che il settore del turismo sta ricoprendo per l’editoria e del ruolo che l’editoria turistica può svolgere per la valorizzazione e la promozione dei luoghi, della storia, delle tradizioni e dei prodotti “Made in Lazio”. Rendere più stretta ed efficace questa correlazione può contribuire allo sviluppo del turismo responsabile, che, come evidenziato dalle analisi dei dati del 2011, è un fenomeno in netta crescita nella domanda internazionale, ma non ha ancora trovato una risposta adeguata nell’offerta italiana.Infine, occorreva iniziare ad affrontare il tema, quanto mai urgente per il nostro territorio, della definizione di una “marca” Lazio, con l’obiettivo strategico di sviluppare l’identità turistica della nostra regione. Un tema ambizioso ma ineludibile, tenuto conto che la concorrenza in un mercato sempre più globalizzato richiede una forte capacità di posizionamento e di riconoscibilità. Il workshop “Il Made in Lazio per la valorizzazione e la promozione del territorio” ha inteso, infatti, affrontare il tema del rapporto stretto tra identità dei luoghi, dei saperi, dei prodotti come volano di un nuovo turismo e viceversa.

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Qui di seguito riportiamo le attività svolte nei 5 workshop e le prime conclusioni a cui sono giunti.

“Verso il nuovo Piano Turistico Regionale (2013-2015)”Dopo aver illustrato le finalità strategiche e gli obiettivi generali e specifici del Piano triennale 2011-2013 e le principali azioni avviate, per la prima volta si è provveduto a distribuire un questionario, compilato sul momento dai partecipanti al workshop, per raccogliere pareri e commenti sul Piano in corso e suggerimenti per il nuovo Piano 2013-2015.Sono state, poi, analizzate le tendenze nel marketing turistico e le modalità ed i benefici del monitoraggio della pianificazione strategica.Dalla discussione sui possibili contenuti del nuovo Piano Triennale è emersa con forza la necessità che la Regione ponga particolare attenzione alla formazione, intesa sia come accrescimento delle competenze professionali di chi già è all’interno del mondo del lavoro (la cosiddetta formazione on job) sia la formazione di primo ingresso per chi esce dal mondo della scuola. Quest’ultimo elemento supporta l’importanza che la Regione sta dando al coinvolgimento delle scuole professionali nelle sue iniziative, come avvenuto per gli stessi Stati generali, sottolineando il ruolo che queste possono svolgere in un momento così difficile per la ricerca del lavoro da parte delle nuove generazioni. Un ulteriore elemento emerso è stato il problema dell’accesso al credito per le imprese, tema trasversale a tutti i settori dell’Amministrazione e che non può essere affrontato esclusivamente da un solo assessorato, ma che rischia di “vanificare” l’ingente movimentazione finanziaria di ben 72 - 73 milioni di euro in venti mesi, messa in campo nel settore turistico.

“Comunicare il turismo attraverso l’Information Technology”In occasione degli Stati Generali del Turismo è entrata online la versione “mobile” del portale regionale del turismo www.ilmiolazio.it, una concomitanza simbolicamente voluta perché questo è lo strumento attraverso il quale il portale può diventare di servizio al cittadino turista immediatamente nell’istante in cui, visitando il territorio, può avere bisogno di informazioni e servizi. Inoltre, è stato presentato il nuovo sistema di caricamento dati per le presenze e gli arrivi nella nostra Regione, utile per gli operatori perché sostituisce il cartaceo che viene utilizzato oggi, e fondamentale per l’amministrazione, perché consente di avere dati certi ed in tempo reale su cui basare l’attività di programmazione e non più dati e analisi vecchi di 2 o 3 anni o basati su campioni più o meno significativi. La discussione ha, poi, analizzato i vantaggi delle funzioni dei social network applicate al turismo ed è stato pianificato un percorso di collaborazione per studiare le implicazioni delle applicazioni per smartphone già sviluppate o in via di sviluppo.

“Valorizzazione del Mare e della Montagna”Sono stati illustrati il PUA regionale, la significativa attività di semplificazione normativa (procedure del PUA comunale, ormeggi, etc.) ed i finanziamenti per il settore.Un elemento emerso in modo deciso dalla discussione è stata la richiesta, proveniente sia da enti locali che da imprese e rappresentanti di categoria, di aprire un tavolo di confronto continuativo sulla valorizzazione della montagna, vista come strumento concreto di destagionalizzazione del turismo laziale, uno degli obiettivi già individuati dalla strategia regionale.Un ulteriore elemento emerso è stato l’interesse ad approfondire le criticità per lo sviluppo della ricettività diffusa.

“Il Made in Lazio per la valorizzazione e la promozione del territorio”Per la prima volta esiste una delega specifica al marketing del Made in Lazio. Il workshop ha giocato su una scommessa: quanto le produzioni tipiche del nostro territorio possono contribuire a migliorare l’offerta turistica e quanto lo sviluppo del turismo può aiutare a contribuire e valorizzare le produzioni del Lazio.La discussione si è svolta maggiormente su 3 spunti di riflessione: l’apertura dei luoghi produttivi

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al turismo; la capacità di rileggere i luoghi attraverso i prodotti che meglio lo rappresentano, per evitare che il territorio smarrisca l’autenticità del proprio ruolo, e non la semplice valorizzazione di un prodotto; l’alleanza tra cinema e turismo, sollecitata anche dall’imminente nascita del parco tematico di Castel Romano. Su quest’ultimo punto, va sottolineato che sarà aperta una sezione dedicata nel portale regionale che conterrà brani dei film più conosciuti che sono stati girati nel Lazio. Il turismo legato al cinema, un tempo di nicchia, oggi diventa sempre più rilevante. Anche su questa tematica è stato chiesto di continuare la riflessione congiunta.Si è discusso, inoltre, dello sviluppo delle competenze degli addetti del settore, anche all’interno delle amministrazioni comunali a “vocazione turistica”.

“Editoria turistica del Lazio”Il settore dell’editoria vanta ben 300 case editrici presenti nel nostro territorio, molte delle quali si rivolgono al comparto del turismo, settore sempre più in espansione. Quindici editori erano presenti agli Stati Generali con degli stand espositivi. È nata, quindi, una prima rete di editori che intende collaborare con la Regione per lo sviluppo delle sinergie tra editoria e turismo. È emersa la necessità di avere una sezione dedicata all’interno del portale regionale che consentirà al turista di orientare le proprie scelte ed individuare le proprie mete, i propri itinerari anche a partire dall’informazione che le guide, da quelle più specialistiche, fino a quelle più generaliste, possono dare sul nostro territorio.È stata avanzata, inoltre, la richiesta che la Regione organizzi, insieme alle scuole, un concorso annuale sul Lazio da scoprire.

Immagini di Fausto Quintavalle

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Workshop

“Verso il nuovo Piano Turistico Regionale (2013-2015)”Moderatore: Elisabetta Calabri

Interventi

1. Relazione introduttiva al WorkshopElisabetta Calabri, Dirigente Area Programmazione turistica, Direzione regionale Turismo

2. Il monitoraggio e la verifica dei risultati: un obbligo di leggeMichela Valentini, docente al Corso organizzato da ASAP e Amministratore di SL&A Turismo e Territorio

3. Il mercato turistico: le rivoluzioni annunciate e quelle a venireStefano Landi, Presidente di SL&A Turismo e Territorio

4. Interventi dei partecipanti al Workshop e dibattitoSintesi a cura di Elisabetta Calabri

Materiali distribuiti ai partecipanti al Workshop I

- Piano turistico regionale triennale 2011-2013, pubblicato su BURL (Bollettino Ufficiale della Regione Lazio) n. 46 del 14.12.2010, s.o. 212;

- Questionario per la raccolta di proposte/osservazioni ai fini della programmazione turistica regionale 2013-2015, appositamente predisposto in occasione del Workshop.

1. Relazione introduttiva al Workshop

1.a Introduzione al tema del Workshop IIl Workshop 1, organizzato dalla Regione Lazio nell’ambito degli Stati Generali del Turismo sul tema Verso il nuovo Piano Turistico Regionale (2013-2015), costituisce un primo tavolo di ascolto, rivolto ai rappresentanti di Istituzioni pubbliche, Enti locali e Associazioni di categoria finalizzato ad avviare un processo di condivisione preventiva e in progress delle scelte in materia di programmazione turistica regionale.

Seguiranno altre occasioni di confronto, soprattutto nell’ambito del tavolo di supporto all’Osservatorio regionale del Turismo, istituito dall’art. 20 della Legge Regionale n. 13/2007 e recentemente regolamentato dalla Deliberazione di Giunta Regionale n. 444/2011.Tale Delibera ha ridefinito, rispetto alla precedente DGR n. 226/2010, i compiti e le modalità di funzionamento dell’Osservatorio, anche in relazione alle modifiche legislative introdotte negli ultimi due anni, tra le quali in particolare la liquidazione dell’ATLazio spa (Agenzia regionale per la Promozione Turistica di Roma e del Lazio) e l’istituzione dell’Agenzia regionale del Turismo.Il 14 Novembre 2011 si è tenuta infatti presso la Sala Tirreno della Regione Lazio, la prima riunione di supporto all’Osservatorio, convocata dall’Assessorato al Turismo e Marketing del Made in Lazio, alla quale hanno partecipato rappresentanti di Enti locali, Istituzioni, Associazioni di categoria, operatori di settore.

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La Regione Lazio ha attualmente i seguenti obiettivi prioritari di programmazione turistica: A breve scadenza:a) Il monitoraggio e la valutazione del Piano turistico triennale 2011-2013, previsti entro 18 mesi dall’avvio del piano stesso (entro Giugno 2012), al fine di individuare eventuali criticità o esigenze di modifica, integrazione e aggiornamento;

b) L’adozione entro il 31 Marzo 2012 (L.R. n. 13/2007, art. 19) del nuovo Piano turistico annuale 2012, che individuerà gli interventi da realizzare, le coperture finanziarie e le modalità di impiego delle risorse;

A media scadenza:c) La predisposizione della nuova proposta di Piano turistico triennale 2013-2015 (L.R. n. 13/2007, artt. 17-18).

Per quanto riguarda, in particolare, il punto c), la Regione intende avviare preliminarmente un processo di confronto e condivisione degli obiettivi e delle scelte strategiche che confluiranno poi nel prossimo triennale 2013-2015, anche in considerazione della disponibilità di un più ampio orizzonte temporale rispetto al 2010.Già nel 2010, comunque, la proposta di Piano turistico triennale 2011-2013, redatta dalla Direzione regionale Turismo, era stata trasmessa, prima di essere adottata dalla Giunta regionale, a tutti gli Assessorati e strutture regionali, agli Enti Locali, alle Associazioni di categoria, in modo da avviare un confronto progressivo sulle scelte in materia di programmazione.A seguito di tale confronto erano stati raccolti e, in parte, recepiti suggerimenti, osservazioni, proposte di integrazione e/o modifica.Il processo di verifica del Piano era poi proseguito nelle fasi tecniche e politiche successive di esame preventivo da parte della Commissione consiliare competente in materia di turismo, ai fini della formulazione del relativo parere, e di approvazione della proposta da parte del Consiglio regionale.In seguito era stato approvato il primo Piano attuativo del triennale, relativo all’anno 2011, (Deliberazione di Giunta Regionale n. 84/2011).

1.b Presentazione del Piano turistico triennale 2011-2013 della Regione Lazio Il Piano turistico triennale 2011-2013 della Regione Lazio è stato approvato con Deliberazione del Consiglio regionale n. 2 del 17/11/2010 e pubblicato sul BURL n. 46 del 14/12/2010, s.o. 212.Tale Piano si basa sulla finalità strategica di sviluppare l’identità del Lazio, regione d’Europa e su quattro Obiettivi generali, ispirati agli Assi fondamentali della Comunicazione della Commissione europea COM (2010) 352/3, Europa, prima destinazione turistica mondiale; un nuovo quadro politico per il turismo europeo:

1. Migliorare la competitività dell’industria del turismo;2. Sviluppare il turismo sostenibile, responsabile e di qualità;3. Promuovere e rafforzare l’immagine e la visibilità del Lazio;4. Integrare il turismo nelle politiche regionali.

Il Piano triennale definisce in sintesi obiettivi (generali e specifici) e linee di azione della programmazione regionale, quale griglia di riferimento per la successiva pianificazione attuativa, da realizzarsi attraverso i Piani annuali.In linea generale il triennale non tende a individuare territori o singole aree, oggetto di interventi specifici, che semmai sono individuati nei piani attuativi, in relazione alle risorse effettivamente

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disponibili.

In sintesi, nel corso del 2011 sono state realizzate, in attuazione al Piano triennale 2011-2013, dei relativi obiettivi e delle linee di azione, le seguenti attività:

Obiettivo 1. Migliorare la competitività dell’industria del turismo

- Consolidare le conoscenze socio-economiche sul turismo:

Costituzione dell’Osservatorio regionale per il Turismo (L.R. n. 13/2007, art. 20) e avvio della realizzazione di un’unica Banca-dati regionale informatizzata sulla ricettività e sui flussi turistici, quale superamento degli attuali sistemi parcellizzati e in parte obsoleti di raccolta ed elaborazione dei dati.

Approvazione della Legge Regionale n. 17 del 16/12/2011 (BURL n. 48 del 28/12/2011) che prevede l’obbligo della trasmissione telematica dei dati sui flussi turistici da parte delle strutture ricettive.

Corso di formazione (luglio-dicembre 2011), riservato alla Direzione regionale Turismo e organizzato da ASAP per conto della Regione Lazio sul tema Linee guida per il monitoraggio e la valutazione del Piano triennale del turismo, finalizzato alla definizione di una metodologia per il monitoraggio e la valutazione del Piano (Cfr. intervento seguente di Michela Valentini).

- Diversificare e innovare l’offerta; prolungamento della stagione turistica (destagionalizzazione):

Partecipazione ad iniziative dirette sul territorio regionale di particolare interesse turistico, ai fini della promozione dei prodotti, dell’offerta e delle destinazioni del Lazio: a) Yacht Med Fest, Gaeta (LT)b) Mille Miglia, la corsa più bella del mondo, Province di Roma, Rieti e Viterbo;c) Rieti, cuore piccante, Rieti;d) I Festa del turismo in Ciociaria, Frosinone;e) Promozione e valorizzazione del Lazio e dei suoi prodotti tipici, Fondi (LT).

Organizzazione del Convegno su ospitalità diffusa e valorizzazione dei borghi e dei centri urbani minori, Fiuggi (FR), 16 aprile 2011, e della relativa campagna di comunicazione.

Presentazione e approvazione del Progetto di eccellenza denominato Progetto Porto canale di Rio Martino, in attuazione del Protocollo di intesa tra il Dipartimento per lo Sviluppo e la Competitività del Turismo e le Regioni e le Province autonome del 24/6/2010, ai sensi della Legge n. 296/2006, art. 1, c. 1228, modificato dall’art. 18 della Legge n. 69/2009.

Obiettivo 2. Sviluppare il turismo sostenibile, responsabile e di qualità

- Qualificare e ammodernare le strutture ricettive:

Bando pubblico per l’attuazione della linea di azione sul potenziamento dei servizi per il benessere (wellness) nell’ambito del patrimonio termale e ricettivo esistente.

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- Sviluppare la cultura dell’accoglienza:

Predisposizione della Carta del Turista contenente informazioni utili ai turisti (normativa nazionale e regionale; servizi turistico-ricettivi; tradizioni e usi delle comunità locali; fruibilità dei beni storici, artistici e ambientali), da distribuire presso strutture ricettive, IAT, Pro Loco, agenzie di viaggi e turismo e su tutto il territorio (L.R. n. 13/2007, art. 45). Bando per l’istituzione dell’Elenco regionale delle Agenzie sicure di viaggi e turismo, che garantiscono un alto livello nell’organizzazione e nella sicurezza dei servizi offerti e il rispetto del turismo etico (L.R. n. 13/2007, art. 37).

Obiettivo 3. Promuovere e rafforzare l’immagine e la visibilità del Lazio

- Creare la marca Lazio:

Nel corso del 2011 sono stati definiti l’immagine coordinata e il nuovo logo ilmiolazio, poi riproposti nell’omonimo Portale del Turismo e del Made in Lazio e sperimentati nel corso delle campagne di comunicazione attraverso vari strumenti promozionali (manifesti e cartellonistica, pubblicità su quotidiani e riviste di settore, shopper, cartelle porta-documenti, notes, cartoline, adesivi, etc.).

- Partecipare alle principali fiere turistiche:

Nel 2011 la Direzione regionale Turismo ha organizzato la partecipazione regionale alle principali fiere turistiche in Italia e all’estero dell’Assessorato, previste nel Calendario approvato con DGR n. 608/2010:a) FITUR (International Tourism Trade Fair), Madrid, 9-13 gennaio 2011;b) BIT (Borsa Internazionale del Turismo), Milano, 17-20 febbraio 2011;c) ITB (International Tourism Bourse), Berlino, 9-13 marzo 2011;d) MITT (Moscow International Travel & Tourism Exhibition), Mosca, 16-19 marzo 2011.

Nell’ambito di tali manifestazioni sono stati allestiti appositi spazi espositivi della Regione con il coinvolgimento delle Amministrazioni provinciali e di una rappresentanza di tour operator, al fine di promuovere i prodotti dell’offerta e delle destinazioni turistiche del Lazio presso gli operatori e il pubblico di altri Paesi.Nel corso delle fiere sono stati organizzati eventi, conferenze stampa e presentazioni dei prodotti turistici del Lazio e sono stati distribuiti materiali promozionali.

- Predisporre strumenti di comunicazione e divulgare materiali e documenti:

Realizzazione del Portale del Turismo e del Made in Lazio (www.ilmiolazio.it), pubblicato on line a partire dalla metà di maggio 2011 e presentato al pubblico nell’ambito di una apposita Conferenza stampa a Roma, presso la Regione Lazio, Sala Aniene. Il Portale, con finalità sia promozionali che di servizio per cittadini e turisti italiani e stranieri, Enti Locali, operatori di settore e imprese, è ora consultabile in italiano e inglese e prossimamente lo sarà in altre sette lingue (francese, tedesco, spagnolo, portoghese, russo, cinese e giapponese).Partendo dalla Home Page, i contenuti delle varie schede descrittive (più di 1.500 con oltre 3.000 fotografie e video) offrono un ampio panorama del territorio laziale con possibilità di navigazione territoriale, tematica e per argomenti correlati.

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Ogni singolo contenuto del sito è georeferenziato e visualizzabile su mappa Google secondo la categoria di appartenenza e per parole chiave.Ilmiolazio è dotato inoltre di servizi on line e di data-base di facile consultazione: oltre 10.000 strutture ricettive (alberghiere e extra-alberghiere), 6000 ristoranti, 1200 agenzie di viaggio e tour operator, autonoleggi, trasporti, meteo, consigli utili e FAQ.Gli Enti Locali e gli operatori turistici hanno la possibilità, tramite area riservata, sia di partecipare attivamente all’implementazione e all’aggiornamento del patrimonio informativo del Portale sia di promuovere le proprie attività e iniziative.Un articolato Calendario, sempre aggiornato, permette al visitatore di conoscere tutte le manifestazioni in corso.

Campagne di comunicazione su vari media (outdoor, web adversiting, quotidiani e riviste, cartellonistica, etc.), rivolte a promuovere il Portale www.ilmiolazio.it e alcuni segmenti turistici individuati nei Piani triennale 2011-2013 e annuale 2011, anche avvalendosi di nuovi mezzi di comunicazione in grado di attrarre l’interesse turistico verso il territorio regionale e di incrementare il movimento turistico incoming:

a) Nell’ambito del turismo per la salute e il benessere, è stata realizzata, nei mesi di marzo-aprile 2011, una consistente campagna di comunicazione per la promozione delle Terme del Lazio prevalentemente nel Comune di Roma, che costituisce il principale bacino di utenza degli stabilimenti termali del territorio regionale. “Un capitale di benessere a due passi dalla Capitale” è stato infatti il claim che ha caratterizzato la comunicazione.La campagna, rivolta a proporre le terme laziali quali mete alternative alle più note destinazioni, è stata realizzata principalmente su mezzi outdoor: le banchine delle stazioni e le autovetture della metropolitana; gli autobus dell’Atac, personalizzati con pannelli laterali, sul retro e internamente; i minibus elettrici decorati, i cosiddetti Gulliver del centro storico di Roma; le pensiline delle fermate degli autobus; i poster lungo le autostrade.

b) È stata anche realizzata una campagna di comunicazione su impianti di grandi dimensioni nelle tredici Stazioni Ferroviarie Centrali di Roma, Milano, Firenze, Bologna, Venezia, Verona, Torino, Genova, Bari, Palermo e Napoli, nonché su web adversiting, in particolare su Repubblica.it, Il Tempo, Il Sole24Ore, Corriere.it.

c) Inoltre è stata attuata una campagna di video-comunicazione negli Aeroporti italiani di Bari, Bologna, Brescia, Genova, Milano Linate e Malpensa, Napoli, Roma Fiumicino e Ciampino, Torino, Venezia e Verona.I prodotti di comunicazione realizzati consistono in 6 differenti spot pubblicitari della durata di 30” ciascuno con frequenza quotidiana, sui 200 monitor dei 12 scali aeroportuali nazionali, per un numero di passaggi giornalieri non inferiore a 25 su ciascuno schermo, per complessivi 168 giorni continuativi, a partire dal 15 Luglio 2011.

Realizzazione del film documentario promozionale sul Lazio Lazio. Paesaggio e storia, di Folco Quilici, presentato il 28 Novembre 2011, a Roma, presso l’Auditorium dell’Ara Pacis.

1.c Presentazione del Questionario per la raccolta di proposte/osservazioni ai fini della programmazione turistica regionale 2013-2015Nel corso del Workshop è stato presentato il Questionario per la raccolta di proposte/osservazioni ai fini della programmazione turistica regionale 2013-2015, approntato per l’occasione.Tale Questionario, strutturato in due parti, è rivolto a raccogliere valutazioni e suggerimenti rispetto sia alla programmazione turistica regionale vigente nel triennio 2011-2013 sia alla prossima programmazione 2013-2015, in fase di avvio.

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Nella prima parte del Questionario, gli intervistati possono infatti esprimere le loro opinioni circa le linee di azione individuate dalla Regione Lazio per il raggiungimento delle finalità e degli obiettivi del Piano triennale 2011-2013, di seguito richiamati: sviluppare l’identità turistica del Lazio; migliorare la competitività del turismo; sviluppare il turismo sostenibile, responsabile, di qualità; promuovere e rafforzare l’immagine del Lazio; integrare il turismo con le politiche di altri settori.A tal proposito, si chiede, in particolare, ai compilatori di formulare graduatorie di priorità e/o di gradimento tra varie linee di azione e tipologie di interventi.

Nella seconda parte del Questionario, i compilatori hanno invece l’opportunità di presentare proposte o suggerimenti per la programmazione 2013-2015, esplicitandone:

- l’obiettivo principale;- i prodotti turistici;- i mercati geografici (internazionali e/o nazionali) di riferimento;- i principali target di utenza;- le eventuali aree regionali interessate;- i soggetti pubblici e/o privati coinvolti;- il tipo di supporto o cofinanziamento richiesto alla Regione (per strumenti di marketing, investimenti strutturali, servizi, eventi o manifestazioni);- i risultati attesi in termini di incremento dei flussi turistici, di visibilità o altro.

Al termine del Workshop sono stati raccolti vari Questionari, compilati da una parte dei presenti. Naturalmente si è trattato, per il momento, di un campionario circoscritto, costituito da proposte abbastanza eterogenee, in quanto formulate in modo estemporaneo da soggetti diversi, pubblici o privati.

2. Il monitoraggio e la verifica dei risultati: un obbligo di leggeL’intervento ha evidenziato l’importanza, il significato, gli obiettivi e i principali contenuti, nonché i vantaggi della valutazione e del monitoraggio della programmazione e dell’attuazione degli interventi. In particolare è stata rilevata l’esigenza di definire un metodo di monitoraggio reiterabile nel tempo, basato sull’utilizzo di serie storiche di dati e di parametri e indicatori (quantitativi e qualitativi) significativi, misurabili e confrontabili tra loro, al fine di fornire informazioni utili alla programmazione successiva, con possibilità di introdurre eventuali correttivi.

A. Il monitoraggio e la verifica dei risultati sono indispensabili perché rappresentano:

• Un indice di trasparenza nell’uso di soldi pubblici investiti nel settore da parte della Regione;• Una misura dell’efficacia delle azioni intraprese a sostegno del turismo;• Una disponibilità di dati sul passato, che possano guidare le azioni previste per il futuro;• Nel caso della Regione Lazio, un obbligo (il Piano triennale 2011-2013 prevede una valutazione

intermedia entro 18 mesi dall’avvio del programma).

B. Per esemplificare: il monitoraggio costituisce una analisi del sangue

• Serve a stare tranquilli,• Serve a farsi curare,• Serve a guarire.

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C. I principi ispiratori

Il monitoraggio e la verifica dei risultati sono azioni che:• Prevedono una stretta collaborazione tra pubblico e privato, la parte pubblica da sola non potrà

mai avere tutte le informazioni che servono a sapere se un’azione ha dato risultati oppure no. Non è quindi un’azione desk, svolta negli uffici regionali, ma un’azione sul territorio.

• Hanno bisogno di numeri e non di impressioni. I numeri devono essere esemplificativi di un fenomeno in atto e soprattutto veri. In accompagnamento a tali elementi possono essere identificati anche elementi qualitativi; ma senza i primi, i secondi non hanno senso alcuno in termini di valutazione.

• Sono la conseguenza di una pianificazione attenta, che si deve poter ripercorrere a ritroso:a) gli obiettivi che si vogliono raggiungere con quell’azione;b) a quale prodotto o destinazione turistica regionale è riferita l’azione;c) a chi, a quali target, è rivolta l’azione;d) a quali mercati mira.

• Implicano il coinvolgimento diretto dei fornitori, ogni bando emesso dalla Regione in favoredel turismo, ad esempio, deve contenere l’obbligatorietà di fornire i risultati richiesti. Anche in questo caso è necessario avere molto ben chiaro, a priori, quali sono i dati e le informazioni che si vogliono ottenere.

• Hanno bisogno di costanza e continuità. Le attività di valutazione e di monitoraggio acquistano maggior senso se vengono analizzate in serie storica; alternativamente la comprensione di un indicatore numerico risulta alquanto difficile. È solo il confronto tra dati di partenza e risultati ottenuti, in annualità diverse, che può misurare una crescita o un’evoluzione del fenomeno e del suo impatto. Ciò implica che gli indicatori, una volta scelti, non cambino nel tempo.

• Hanno bisogno di azioni di ascolto, ma anche di risposte vere, soprattutto da parte dei beneficiari dei finanziamenti pubblici. Il monitoraggio e la verifica dei risultati, da questo punto di vista rappresentano una risposta, oltre che economica anche sociale, ad una domanda di legalità.

• Hanno necessità di seguire un metodo. L’ottenimento di risultati è un lavoro minuzioso, matematico e statistico. Ma una parte importante del metodo risiede anche nella comprensione dei dati raccolti e nella capacità di darne una lettura chiara e trasparente.

D. Che cosa ci si aspetta di ottenere dalle azioni di monitoraggio e verifica dei risultati, alcuni esempi:

• Sapere se sono aumentati i turisti che prediligono un certo prodotto turistico o destinazione. Non solo la conta degli arrivi e delle presenze, che sebbene siano informazioni indispensabili, rappresentano una pre–condizione del monitoraggio e non i risultati di esso.

• Sapere se un’azione di marketing ha aumentato la notorietà di un prodotto turistico o di una destinazione (brand awarness), se ne ha modificato il gradimento (reputation), se ha creato nuovi contatti commerciali.

• Sapere se una linea di finanziamento verso le imprese turistiche ha influito, e come, sull’offerta turistica regionale. Quale impatto ha avuto in termini di moltiplicatore economico dei capitali privati, quali vantaggi competitivi si sono consolidati, in che termini ha spinto le imprese verso l’innovazione.

• Sapere se le linee di finanziamento verso gli Enti locali, Associazioni, Pro Loco, etc. hanno innalzato il livello di turisticità delle destinazioni, se sono riuscite a creare sistema tra gli attori turistici, se sono stati coerenti con i principi (ad esempio quello di sostenibilità ambientale) presenti nel Piano.

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E. La metodologia utilizzata

La valutazione del Piano strategico del turismo è un’attività innovativa per la Regione Lazio. Non si ha quindi la possibilità di sviluppare un confronto con analisi preesistenti. Peraltro la piena potestà in materia di turismo riconosciuta alle Regioni, e quindi le diverse normative e modalità di attuazione, rendono difficile anche un confronto con altri casi ed altre realtà territoriali e turistiche, anche se, pur con le dovute differenze, è utile analizzare casi ed esperienze di altri.

Si è quindi sviluppato, su di un piano metodologico, un percorso di analisi e riflessioni, che hanno portato alla definizione delle Linee Guida per il monitoraggio del Piano triennale del turismo del Lazio 2011 – 2013.I passaggi per la definizione di tali Linee guida vengono sintetizzati in cinque step:

• Studio e analisi dei piani (triennale e annuale);• Raccolta dei risultati (disponibili) delle azioni messe in campo (Piano annuale);• Costruzione del set di indicatori per la misurazione del Piano annuale;• Selezione degli indicatori per la misurazione del Piano Triennale;• Impostazione per la raccolta e l’interpretazione dei dati derivanti dal monitoraggio futuro.

3. Il mercato turistico: le rivoluzioni annunciate e quelle a venireLa costruzione del nuovo Piano turistico regionale non può prescindere da una considerazione, quanto più dinamica ed aggiornata, delle tendenze che lo scenario turistico ci segnala.

3.a Il brandLa prima questione da porsi è quella della Marca regionale, più o meno turistica: in una parola, della forza del Lazio come brand su di un mercato che è certamente turistico, ma nel complesso investe tutte le sfere della sensibilità, dell’attenzione, della memoria, tutti i settori produttivi e gli oggetti che hanno valenza comunicativa.

Da questo punto di vista uno dei temi di fondo è il rapporto, attualmente irrisolto, tra la luminosità della Capitale e il cono d’ombra in cui rischia di restare il resto della regione.

Un rapporto, questo, che non si risolve con un artificio grafico o con una invenzione creativa, ma che deve essere studiato ed approfondito, alla ricerca di una identità regionale unificante, che sia in grado di spalmare valore su tutto il territorio.Una identità che si costruisce per scoperta, conoscenza e somma, e non consente semplificazioni: che è fatta di riconoscibilità e valori, prodotti, persone e personaggi, ambasciatori in patria e nel Mondo.

Solo su un lavoro meticoloso di identificazione e ricostruzione può basarsi l’edificio di una marca regionale, che sarà quindi misurabile per notorietà e reputazione, desiderio e fedeltà. Una marca alla quale ispirare le azioni di una collettività vasta e complessa, ed insieme di una governance che ha tutto da guadagnare da una affermazione collettiva.

3.b I mercati Ma la dicotomia tra Capitale e territorio si ritrova con una certa precisione e coincidenza anche se si analizzano i mercati, come pare necessario in una fase di programmazione e pure di profondo rivolgimento dei mercati stessi.

Gli elementi di questa dicotomia sembrano al momento piuttosto chiari:

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• da un lato la Capitale è un player sul mercato turistico globale (e con il Secondo Polo tende sempre più ad affermare questo suo ruolo). Un mercato in cui, oltre alla macro-regione di prossimità, sono attratti anche il medio raggio che oramai, per effetto dei nuovi sistemi e delle facilitazioni di trasporto, tende ad assumere una dimensione continentale. Ma, e soprattutto, il ruolo di Big Player di Roma, e la sua preminenza all’interno della stessa Marca Italia, le fanno assumere una capacità di attrazione anche verso i nuovi mercati di domanda, spesso identificati come BRIC, ma in realtà molto più numerosi e vasti.

• dall’altro lato non si può negare che la quasi totalità del territorio regionale restante ha in sé eccezionali qualità ed attrattori, ma riesce ad esprimere una effettiva capacità magnetica solo in un raggio tutto sommato limitato, quello della prossimità. E, quindi, a proporsi come luogo perfetto per micro vacanze (magari a chilometri zero) e villeggiatura familiare. Tutte modalità che appartengono più al mercato spontaneo ed individuale, che al marketing turistico tradizionale.

• la terza via tra queste due configurazioni stenta ancora ad affermarsi per vari motivi, ma non è difficile da scorgere. Si tratta dei turismi specializzati e dei possibili club di prodotto tra le imprese dell’ospitalità che ben potrebbero strutturarsi per attirare una domanda specializzata a scala nazionale e continentale. Una domanda che certamente apprezzerebbe la vicinanza della Capitale, ma che definisce le proprie scelte turistiche più sulla base delle motivazioni che delle destinazioni.

3.c L’organizzazioneUn altro passaggio che si sta rapidamente compiendo, anche sotto i colpi delle progressive ristrettezze di finanza pubblica, è quello che definisce i rapporto tra i soggetti attivi nel turismo regionale, ed in particolare i due grandi blocchi rappresentati dal pubblico da un lato, e dal privato dall’altro.La tradizionale attitudine del pubblico, inteso e preteso come erogatore di risorse, sembra dover rapidamente lasciare il posto ad una modalità più dinamica. In altre situazioni (estere, ma sempre più anche italiane) il nuovo modus operandi prende le forme del co-marketing, dell’investimento congiunto (si veda ad esempio il project financing), del partenariato economico.E questo appare relativamente praticabile nella Capitale, grazie alla fortissima massa critica ed alle dimensioni degli imprenditori. Ma perché questo sia possibile anche nel turismo diffuso sul territorio, occorre dal lato del privato una attitudine collaborativa, e dal lato del pubblico una forte azione di indirizzo, affinché si possano realizzare quelle reti tra imprese e quei club di prodotto che i turismi specializzati pretendono.

3.d Il nuovo marketingL’ultima considerazione di tendenza, in questo quadro volutamente incompleto e sintetico, riguarda gli strumenti di marketing.In questo l’analisi dei comportamenti delle domanda di fronte alle scelte turistiche riposta risultati particolarmente drastici, ed impietosi nei confronti dei comportamenti tradizionali.Da un lato, infatti, si conferma tutta la forza degli atteggiamenti consolidati o interpersonali (dalla fidelizzazione, al passaparola, alla ricerca di consigli di persone fidate).Dall’altro sul meccanismo delle scelte fa prepotentemente irruzione il web, come strumento informativo in primo luogo, ma soprattutto come nuovo forum di discussione e raccolta di suggerimenti da parte dei nuovi influenti, opinion leaders virtuali ma non per questo meno affidabili.In mezzo rimangono le briciole: tutta la partecipazione alle fiere, tutta la depliantistica, tutto l’advertising tabellare (e quindi le principali destinazioni degli investimenti pubblici in tema di marketing turistico) sembrano quasi completamente inefficaci ad orientare al domanda.È come se tra l’antico e il moderno fosse stata cancellata tutta una età di mezzo, e se i soggetti pubblici preposti non se ne fossero accorti.

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Se così stanno le cose (e varrebbe la pena di approfondirlo e dettagliarlo con una opportuna ricerca da parte dell’Osservatorio turistico regionale) il nuovo Piano triennale dovrà muoversi con la massima possibile rapidità nella direzione di un recupero della capacità effettiva di comunicare al proprio pubblico, attuale e potenziale.

4. Interventi dei partecipanti al Workshop I e dibattitoAl termine delle presentazioni dei relatori, è stato dato ampio spazio agli interlocutori presenti che sono intervenuti con numerose osservazioni, richieste di chiarimenti, riflessioni personali o vere e proprie comunicazioni sui vari aspetti della programmazione, della valorizzazione e della promozione turistica. Nel corso del vivace dibattito scaturito, sono state affrontate varie tematiche, di carattere sia generale che specifico. Tra gli aspetti generali, riprendendo quanto già auspicato da altri relatori nella riunione plenaria degli Stati Generali del Turismo, è stata ribadita l’esigenza di agevolare l’accesso al credito per le imprese turistiche e di introdurre adeguati incentivi economici.È stata inoltre evidenziata l’importanza di avviare maggiori sinergie tra i vari settori della Pubblica Amministrazione e soprattutto tra Enti pubblici e privati per promuovere il Lazio e ottimizzare l’utilizzo delle risorse disponibili.Si è parlato inevitabilmente della necessità di riqualificare il sistema infrastrutturale dei collegamenti e dei trasporti, migliorando l’accessibilità della Capitale e delle numerose località turistiche del territorio regionale.Con riferimento al metodo di monitoraggio e verifica dei risultati della programmazione turistica regionale, è stato posto l’accento su alcune criticità, per altro già note, riguardanti, ad esempio, la rilevazione dei dati sui flussi turistici, trasmessi dalle strutture ricettive ed extraricettive del Lazio spesso in forma incompleta e/o discontinua.Per ovviare a tale criticità la Regione ha predisposto un unico Sistema informativo per la raccolta e la gestione dei dati relativi ai modelli C59, già disponibile gratuitamente on line sul sito www.ilmiolazio.it, ed ha recentemente approvato una modifica legislativa che prevede l’obbligo di trasmissione telematica dei dati da parte delle strutture ricettive.Particolare attenzione è stata riservata, nel corso del Workshop, ai temi della formazione professionale, della qualificazione specialistica e dell’aggiornamento degli operatori del settore ai vari livelli (dal manager agli addetti ai lavori), dimostrando notevole interesse ed aspettative generalizzate e diffuse nei confronti della Scuola di Alta Formazione del Turismo, prevista dalla normativa regionale.Durante il dibattito è stata, tra l’altro, rilevata l’opportunità di superare la gestione amatoriale delle attività di promozione turistica, così come spesso si verifica in ambito locale, ricorrendo in alternativa al supporto di professionisti e specialisti qualificati del settore.Un certo interesse ha suscitato anche la notizia dell’avvenuta predisposizione della Carta del turista da parte della Regione Lazio (L.R. n. 13/2007, art. 45), attualmente in corso di approvazione.Tra gli argomenti più specifici, è stata rivendicata l’importanza del turismo escursionistico nel Lazio, evidenziando il ruolo delle associazioni ad esso dedicate, anche ai fini della promozione turistica del territorio regionale, attuata attraverso il cosiddetto passaparola tra escursionisti.A questo proposito è stato osservato come tale modalità spontanea di promozione abbia comunque il vantaggio di non comportare costi aggiuntivi per la Pubblica Amministrazione.Al termine del Workshop sono stati depositati anche alcuni documenti, inerenti in particolare: un intervento del Presidente di A.C.T. Italia, Pasquale Zaffina, su Turismo all’aria aperta con allegata bozza di accordo per un Sistema di accoglienza per il turismo itinerante nella Regione Lazio; una relazione a firma del Dirigente scolastico, Eugenio Dibennardo, concernente la Richiesta di istituzione di Istituto Tecnico per il Turismo in Velletri presso l’Istituto di Istruzione Superiore Cesare Battisti; una relazione di Antonio Impagliazzo, Presidente dell’Associazione Albergatori di Ventotene, sul tema Turismo, motore di crescita con relative proposte di intervento e sviluppo.Al Workshop I hanno partecipato ca. 80 persone tra amministratori locali, docenti universitari

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e dirigenti di Istituti scolastici, giornalisti, rappresentanti di associazioni di categoria, operatori turistici e albergatori, istituti bancari, Pro Loco, associazioni culturali e escursionistiche, dipendenti regionali.

Tra gli altri, sono stati presenti e/o sono intervenuti al Workshop:

Franco Altamura, Direzione regionale Turismo, Regione Lazio;Daniela Binello, giornalista, Roma;Emerenziana Brigo, Presidente La Domus, Latina;Matteo Campoli, Assessore Comune di Fumone (FR);Agostino Cecchini, FederTrek, Promo Studio Service, Viterbo;Comag Sales srl, Comunicazione Marketing Eventi, Cassino (FR);Gianluca De Gaetano, Federalberghi Lazio, Roma; Eugenio Dibennardo, Dirigente scolastico, Istituto di Istruzione Superiore Cesare Battisti, Velletri (RM);Marina Faccioli, Professore ordinario Università degli studi di Roma Tor Vergata, Roma;Antonio Impagliazzo, Presidente Associazione Albergatori di Ventotene (LT);Francesco Mascaro, Mediocredito italiano (Intesa SanPaolo);Marco Noccioli, Direttore regionale Turismo, Regione Lazio;Ettore Pucinischi, Consigliere delegato Comune di Carpineto Romano (RM);Oriana Raniolo, Direzione regionale Turismo, Regione Lazio;Emanuele Ricci, Hotel Barberini, Roma;Marina Scazzocchio, Direzione regionale Turismo, Regione Lazio;Franco Silvani, Segreteria regionale UGL Terziario, Roma;Giampietro Spadoni, Presidente di Rieti Camper Club, Federazione Nazionale A.C.T. Italia (Associazione Campeggiatori Turistici d’Italia), Roma;Flavio Stivali, Amministratore Simposio, Sermoneta (LT);Marco Tiratterra, Direzione regionale Turismo, Regione Lazio;Stefano Vecchio, Direzione regionale Turismo, Regione Lazio;Michele Virgilio, Segretario regionale UGL Terziario, Roma.

Per completezza d’informazione, si riporta di seguito il numero degli iscritti al Workshop, tramite procedura on line, suddivisi per categoria di appartenenza:

Categorie di appartenenza N. iscrittiHotel 16B&B - Affittacamere 9Camping 3Associazioni di categoria 13Pro Loco 7Agenzie di viaggi 9Province 1Comuni 5Camere di Commercio 1Università 1Istituti scolastici 1Associazioni culturali 2Varie 19Totale iscritti 87

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Questionario per la raccolta di proposte/osservazioniai fini della programmazione turistica regionale 2013-2015

Buon pomeriggio, La ringraziamo di aver preso parte a questo workshop. Questa è la prima tappa di un percorso di condivisione che porterà alla redazione del nuovo Piano Triennale. I suoi dati saranno utilizzati per tenerla informata sui prossimi incontri; le sue proposte saranno valutate all’interno del gruppo di lavoro che si occuperà della redazione del piano.

La preghiamo di consegnare il questionario compilato al tavolo dei relatori, e in seguito, se vorrà, potrà fornire maggiori dettagli al numero di fax …………….

Grazie

Il piano triennale 2011-2013 verteva su alcuni obiettivi. Può darne una valutazione?

1. “Sviluppare l’identità turistica del Lazio” - Fare una graduatoria da 1 (il più importante) a 7 (il meno importante) Fare più promozione e marketing all’estero __Fare più promozione e marketing in Italia __Lavorare sulle eccellenze regionali come ambasciatori __Creare reti di imprese per aumentare l’impatto __Prediligere le destinazione (i luoghi) __Prediligere i prodotti turistici (le motivazioni) __Puntare sul web marketing __

2. “Migliorare la competitività del turismo”. Come valuta le azioni di supporto? alto medio bassoSviluppare l’osservatorio q q qRealizzare studi e ricerche q q qDiversificare l’offerta turistica con nuovi prodotti q q q

3. “Sviluppare il turismo sostenibile, responsabile, di qualità”. Come valuta le azioni di supporto? alto medio bassoQualificare le strutture ricettive q q qSviluppare la cultura di accoglienza q q qSostenere i comuni q q q

4. “Promuovere e rafforzare l’immagine del Lazio”. Come valuta le azioni di supporto? alto medio bassoCreare iniziative di co-marketing con imprese di altri settori q q qIndividuare un brand del Lazio turistico q q qPartecipare alle fiere q q qPotenziare il portale “Il mio Lazio” q q q

5. “Integrare il turismo con le politiche di altri settori”. Come valuta le azioni di supporto? alto medio bassoRealizzare incontri di confronto q q qCostruire reti pubblico-privato q q q

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LE SUE PROPOSTE PER IL PIANO 2013-2015

Oggetto della proposta: ________________________________________________________

Obiettivo principale: ____________________________________________________________

Prodotto turistico _______________________________________________________________

Mercati geografici di riferimento ___________________________________________________

Target principali ________________________________________________________________

Aree geografiche della regione Lazio a cui fa riferimento la proposta ______________________

Soggetti privati che saranno coinvolti _______________________________________________

Soggetti pubblici che saranno coinvolti ______________________________________________

Tipo di supporto richiesto alla Regione:- co-finanziamento per la realizzazione di strumenti di marketing __- co-finanziamento per investimenti strutturali __- co-finanziamento per investimenti in servizi di supporto __- co-finanziamento per la realizzazione di eventi/manifestazioni __Altro specificare _______________________________________________________________

Risultati attesi (turisti pernottanti, visibilità, altro) ______________________________________

Se vorrà fornire maggiori dettagli in merito alla sua proposta per il Piano 2013 – 2015 potrà farlo inviando un elaborato, massimo 1 pagina, al fax _____________________ alla attenzione della Dott.ssa ____________________

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Workshop

“Il Made in Lazio per la valorizzazione e la promozione del territorio”

Moderatore: Vito Consoli

Al workshop hanno partecipato circa cinquanta persone, oltre al coordinatore, Vito Consoli, dirigente dell’area Marketing territoriale e del Made in Lazio e ai funzionari in servizio presso la stessa area. Nella maggior parte dei casi i partecipanti si sono trattenuti per tutta la durata dei lavori (circa due ore); in alcuni casi, invece, i partecipanti hanno scelto di intervenire a più workshop e quindi sono rimasti in aula solo parte del tempo.Molti partecipanti si sono registrati in modo da poter intervenire nel dibattito e/o venire invitati in modo specifico ad ulteriori iniziative sull’argomento del workshop.Si allega a tale proposito l’elenco dei contatti raccolti.

Nominativo Posizione Società/Ente

*

Maria Ernesta Berucci Direttore Associazione per la Gestione della Strada del Vino Cesanese

* Carmela Di Giorgio Dirigente Regione Lazio

*De Parolis Giuseppe Presidente Associazione Culturale

Ganimede* Roberto Bonuglia Presidente Ass. “Il Tempo La Storia”

*Loredana Marchionne Proprietaria Pane Dolci e Tradizioni di

Sezze* Ezio Maria Biagioli Consigliere delegato FIAVET

* Antonio Caputo Sales Outdoors Experience

* Antonio Caputo Business Partner Gruppo Publimedia

*Mauro Ugazio Proprietario Mediterranea Viaggi e

Cultura* G.Angelo Pergi Direttore Palazzetto Pergi - Residenza

* Augusto Minei Presidente Skal International

* Francesca Fei Dirigente Regione Lazio

*Joseph Fratangelo Sales Manager Destination

MarketingTripAdvisor

*Nicoletta Cutolo Dirigente Agenzia Regionale per i

Parchi* Lucio Battistini Vicepreside I.S.I.S. Vincenzo Gioberti

Marina Faccioli Full Professor of Economics and Political Geography

Università di Roma - Tor Vergata - Dipartimento di Storia

Giovanni Scarpetti Consulente Impresa sociale e sviluppo locale

Giuseppe De Parolis Proprietario Villa Capri B&BAnna De Luca Consulente ADLGualtiero Milana Relazioni territoriali UNICREDITGiuseppe Combi Assessore Attività Produttive Comune di Nettuno

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Giovanni Ferraiuolo Proprietario Hermitage TravelMario Di Nuzzo Area Promozione Unioncamere LazioSara Mencarelli Area Promozione FederalberghiromaClaudia Carletti Agente Tuscia in FabulaMichele Bartolomeo Pellegrino Dirigente scolastico I.T.C. e Professione Luca

PacioloClarita Pucci Dirigente CNA LatinaMarcella Ferri Funzionario Agenzia Regionale per i

Parchi

I nominativi contrassegnati con * segnalano i partecipanti che hanno chiesto la parola e sono intervenuti nel dibattito.

I lavori del workshop sono iniziati con la relazione introduttiva del coordinatore, il quale, con esito positivo, ha invitato tutti i partecipanti a condividere i seguenti concetti: operando opportunamente, le produzioni tipiche e di qualità del Lazio (nell’ambito di diversi settori produttivi) possono contribuire a migliorare la qualità e la specificità dell’offerta turistica della regione, anche al fine di aumentare le presenze turistiche; nello stesso tempo, lo sviluppo del turismo e la creazione di specifiche proposte possono contribuire a valorizzare le produzioni del Lazio.

Tra gli esempi accennati nella relazione, ricordiamo:

Il cinema - Tra il pubblico (non solo italiano) sta crescendo il gradimento per le proposte turistiche che prevedono la visita nei luoghi che hanno ospitato set cinematografici importanti. Il Lazio, sia attualmente sia in passato (si pensi a ciò che ha rappresentato Cinecittà, la cui attività si irradiava anche in tutto il territorio regionale), è sede di molte produzioni di qualità e di successo. È quanto mai opportuno lavorare a un grande progetto basato sull’alleanza tra cinema e turismo, anche approfittando della nascita del parco tematico di Castel Romano.L’agroalimentare di qualità – Le pagine più cliccate del portale www.ilmiolazio.it sono quelle che riguardano i prodotti tipici del territorio. Questa semplice constatazione, quanto di buono sta rappresentando il marchio regionale “Natura in Campo” per la valorizzazione dei territori delle aree protette (nonché la crescente richiesta di concessione dello stesso marchio), l’importante attività delle strade del vino e dei sapori (che in alcuni casi hanno realizzato esperienze molto interessanti) come vere e proprie segreterie di coordinamento turistico territoriale, l’interessante esperienza messa in campo dalla Regione sull’Aperitivo Made in Lazio... Sono tutti esempi che dimostrano che in questo ambito l’alleanza tra produzione e turismo è strategica.Aprire i luoghi produttivi al turismo – In un mondo in cui il turismo generalista è ormai solo una delle opzioni tra cui scegliere, si stanno sviluppando anche nuove forme di turismo che prevedono la visita a luoghi produttivi, il cui appeal è determinato dal significato simbolico e/o dal successo dei loro prodotti, oppure dalle peculiarità stesse dei processi produttivi, dalla possibilità di provare o degustare i prodotti proprio nel luogo di origine e così via. Anche nel Lazio si può lavorare per cercare siti particolarmente idonei a tale scopo e lavorare per costruirvi attorno dei pacchetti turistici.Il gusto italiano – Sono pochi i turisti che visitano le nostre città che rinunciano a “portarsi via” un capo d’abbigliamento o un altro prodotto firmato (oreficeria, pelletteria...) che rappresenta il gusto italiano, acquistato in questo o quel “negozio in centro”. Perché non sfruttare positivamente questa consolidata abitudine e mettere direttamente in contatto i turisti con i luoghi (e le ditte) che danno alla luce questi prodotti? Abiti da sposa, oreficeria artistica... Nel Lazio non mancano possibilità in tal senso.

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Dal souvenir all’artigianato di qualità – I souvenir attualmente venduti ai turisti sono quasi sempre prodotti in altri paesi. Coinvolgendo adeguatamente specifici settori dell’artigianato del Lazio è potenzialmente possibile (e auspicabile) realizzare e commercializzare anche prodotti a basso costo per il turismo di massa, sicuramente più significativi e attraenti di quelli attualmente in vendita, in quanto realmente legati alla storia, al gusto e alla tradizione della nostra regione. In generale, poi, è tutto l’artigianato di qualità che può e deve essere portato all’attenzione dei turisti.L’editoria turistica – tra i prodotti del Lazio vanno annoverati anche i libri sul nostro territorio (libri di approfondimento, libri fotografici, guide turistiche...) che danno certamente un contributo importante al turismo. Su tale argomento, tuttavia (è stato ricordato), è stato organizzato uno specifico workshop a cui, per il momento, si rimanda.Dopo la relazione introduttiva si è dato il via ai numerosi interventi, sia già programmati che proposti al momento.Riportarli tutti e integralmente è impossibile, vista la quantità e l’approfondimento degli interventi che si sono susseguiti. È tuttavia importante dar conto delle principali tematiche emerse e di alcuni spunti particolari che sono stati oggetto di dibattito.Tra gli altri, sono intervenuti diversi tour operator e rappresentanti di agenzie di viaggio (compreso Ezio Maria Biagioli, consigliere delegato di FIAVET). Tutti, nel dichiarare la loro disponibilità e il loro interesse a collaborare, hanno sottolineato la centralità del ruolo delle loro categorie nell’ideazione, realizzazione e commercializzazione dei pacchetti turistici ipotizzati nella relazione introduttiva.Il coordinatore ha raccolto la disponibilità e l’interesse manifestato, impegnandosi a mantenere sempre vivo il rapporto con tour operator e agenzie di viaggio e a prevedere nelle pagine web del portale www.ilmiolazio.it dedicate al Made in Lazio uno spazio per i pacchetti turistici legati alla produzione, che dia conto anche degli operatori che li propongono (per esempio prevedendo specifici link).Molto significativo è stato l’intervento di Maria Berucci, direttore dell’Associazione per la gestione della Strada del Vino Cesanese.Le strade del vino e dei sapori, infatti, sono delle esperienze, è stato ricordato, che ricalcano perfettamente l’argomento del workshop, in quanto realizzano pienamente il connubio tra produzione, turismo e valorizzazione del territorio.Già prima del workshop, la dottoressa Berucci aveva inviato un contributo scritto, che si allega, rispondendo ad alcune domande che il coordinatore aveva rivolto ai primi iscritti a partecipare.

“Che influenza ha avuto il proprio lavoro sulla promozione del territorio?”

Il ruolo determinante che una Strada del Vino può avere come segreteria di coordinamento turistico territoriale crea un circolo virtuoso in cui da pubblico al privato si comincia a operare in circuito dai servizi alla crescita qualitativa dei prodotti, così come alle manifestazioni promozionali sul territorio.

Il lavoro svolto dalla Strada del Cesanese ha in primis permesso al territorio di avere una cassa di risonanza attraverso le diverse iniziative svolte dal 2006 a oggi che hanno coinvolto pressoché tutti gli operatori sia a livello locale, regionale e nazionale.

L’apertura nel 2011 di una sede operativa stabile e la formazione di risorse umane qualificate attraverso il progetto formativo attivo con la facoltà del PRO.GE.S.T. progettazione e gestione dei sistemi turistici) dell’Università di Roma Tor Vergata, ha effettivamente dato al territorio consulenza, coordinamento e analisi delle migliori pratiche per raggiungere l’affermazione di un circuito di operatori e Comuni che intorno al fulcro vino, colleghi tutte le altre risorse per uno sviluppo economico del sistema eno turistico locale. L’essere sul campo sette giorni su sette ha poi permesso di pianificare una comunicazione all’esterno che ha portato naturalmente i

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maggiori media a interessarsi alle diverse realtà, ad esempio la crescita dei riconoscimenti alle aziende vitivinicole del circuito o l’interesse di privati a investire in progettualità che coinvolgono il sistema Strada del Vino, come il servizio del Tram del Vino che segue l’itinerario enoturistico fermandosi nelle diverse strutture, nei siti storici artistici e nei borghi.

Inoltre, l’associazione ha fatto da incubatore per un piano territoriale integrato (PIT), ora condiviso con il Parco dei Monti Ernici Simbruini, che ha permesso a diversi operatori privati e ai suoi Comuni di condividere una pianificazione d’investimenti sinergici per la crescita delle imprese e la valorizzazione del territorio.

“Come si potrebbe incidere di più, anche al fine di aumentare le presenze turistiche?”

Sicuramente un elemento da rafforzare nel Lazio, e in particolare nella nostra esperienza, è quello delle competenze specifiche, fare turismo non significa solamente “aprire al pubblico”, bensì accoglierlo. Ogni operatore è ambasciatore del proprio territorio e quindi anche del proprio vicino senza il quale sarebbe, ben poco attraente. Un territorio può aumentare le presenze turistiche quanto più sa valorizzare le diverse realtà e peculiarità, dando non solo servizi e prodotti ma esperienze che sono tali proprio perché nascono dalla condivisione di un paniere di offerta sfaccettato. Inoltre è fondamentale monitorare gli eventi “sagraioli” perché siano effettivamente iniziative di scambio culturale e sociale con una reale ricaduta sul territorio ossia contribuiscano al ritorno dei visitatori coinvolti e non al “mordi e fuggi da panino e bicchiere di vino”.

L’inserimento di figure competenti nel settore all’interno delle amministrazioni comunali che si dicono vocate allo sviluppo turistico è oggi molto importante, così come la scelta politica di inserire nei bilanci le voci dedicare allo sviluppo del turismo locale, non solo in termini d’investimenti su feste e sagre, ma in termini di contribuiti effettivi alla crescita imprenditoriale e alla qualità dei servizi offerti.

“Una regia regionale sul Made in Lazio potrebbe aiutare le vostre attività a raggiungere tali obiettivi di valorizzazione territoriale?”;

Credo sia arrivato il momento in cui le Strade del Vino e dei Sapori, attualmente dieci nel Lazio, diventino, lì dove possibile gli interlocutori principali, della regione, per ciò che concerne la valorizzazione dei prodotti e dell’offerta turistica conseguente, come hanno scelto di rapportarsi la Toscana, il Vento o la Lombardia alle loro principali Strade del Vino e dei Sapori. Penso che una regia regionale identificabile in un dato comparto, possibilmente ibrido tra Turismo e agricoltura, che promuova anche un tavolo permanente con le associazioni, possa concretamente contribuire all’innalzamento della qualità dei prodotti e dei servizi e a una più attenta e proficua distribuzione degli investimenti che siano volti alla strutturazione di una reale rete di prodotti e servizi interscambiabili tra i territori e le Strade, che sicuramente contribuirebbero alla valorizzazione del Lazio e alla sua immagine chiara all’esterno

“Cosa chiedereste agli operatori del turismo?”.

Autenticità, umiltà nel riconoscere che il tempo dell’individualismo è finito poiché anti-economico, giacché è la spesa procapite durante un weekend fuori porta (circa 190€) è sfaccettata in più settori e in quanto va contro la tendenza riportata dai dati sulla domanda turistica che sceglie e consuma rispetto a questi criteri: esperienza; curiosità; apprendimento; socializzazione (fonte CENSIS : IX Rapporto sul Turismo del Vino). E infine una sincera responsabilità associativa che possa essere determinante per la crescita qualitativa del territorio che è il primo elemento che caratterizza la scelta dei turisti enogastronomici e l’effettiva creazione di un sistema “Strade del Vino e dei Sapori” che non si fermi a cartelli turistici informativi da cornice ma che rappresenti la nuova opportunità di crescita e a volte rinascita socio-economica di un territorio.

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Dopo il workshop, stimolata dal dibattito, la dottoressa Berucci ha inviato per posta elettronica una ulteriore nota che conferma l’interesse alle attività che l’Assessorato al Turismo e Marketing del Made in Lazio Regione sta mettendo in campo.Si riporta integralmente il messaggio.

Rimanendo nel settore agroalimentare, segnaliamo gli interventi di Nicoletta Cutolo, dirigente del settore Sviluppo sostenibile dell’Agenzia Regionale per i Parchi (ARP) e di Loredana Marchionne, produttrice di dolci tipici, tra i quali le crostatine di Sezze, che hanno parlato del progetto “Natura in Campo”, realizzato dal sistema delle aree protette del Lazio, sotto il coordinamento dell’ARP, e delle sue potenzialità per la valorizzazione del territorio.

Il progetto ha anche realizzato un marchio (Natura in Campo, appunto) già registrato presso

Si potrebbe collaborare per organizzare il primo Forum Regionale delle Strade del Vino e dei Sapori del Lazio, idea che mi venne durante il Forum di Cagliari organizzato da Città del Vino e poi condivisa in occasione della Tavola Rotonda delle Strade del Vino e dei Sapori svoltasi durante il BuyLazio di settembre e a cui ha preso parte anche la dottoressa Paola Elviri, della Direzione Turismo.Sarebbe infatti interessante allargare il potenziale dei contenuti del workshop di oggi in un successivo incontro inserito in una iniziativa più ampia che abbia come soggetto centrale il ruolo delle Strade del Vino e dei Sapori del Lazio oggi sul territorio, che hanno da legge nazionale e regionale proprio la mission di essere una segreteria territoriale in grado di rendere operativi e produttivi tutti i link con le realtà simil-aggregative del territorio, oltre ad essere l’anello di congiunzione tra il prodotto made in lazio (a 360°) e il consumatore e/o turista tramite la costruzione e il coordinamento degli itinerari turistici, le iniziative di promozione e cultura, i vari protocolli d’intesa con gli enti e le governance territoriale (es. le provincie!!) e in fine con i tour operator fisici e on line a cui presentarsi già come “gruppo d’acquisto” o “pacchetto”.Non mi dilungo oltre sul concetto “contenitore/coordinatore” insito del concetto di Strada del Vino.Sicuramente il Forum andrebbe ad analizzare questi punti, secondo me cardine:1.il Ruolo delle Strade del Lazio oggi nel coordinamento turistico regionale.2.L’aspetto normativo e legislativo attuale verso la creazione di una Federazione delle Strade del Vino e dei Sapori del Lazio. Necessaria o l’ennesima scatola cinese?3. Progetti Integrati: Paniere dei Prodotti & Carta dei Vini delle Strade in rete / Progetto Pilota svolto con l’Univ.Tor Vergata – PROGEST per la formazione di risorse umane fondamentali alla gestione e creazione delle sede operativi / Itinerari Turistici Integrati attraverso le Strade.4.Tavolo tecnico permanente con l’ufficio di marketing turistico e Made In Lazio della Regione per fortificare e determinare il ruolo di braccio operativo sui territori.5. I Fondi Europei presenti e futuri rivolti alle associazioni Strade del Vino e dei Sapori.Infine, ma ritengo il più importante, come le associazioni Strade del Vino e dei Sapori posso auto sostenersi e finanziarsi : esempio i Club Amici delle Strade…. (analisi casi di successo in Italia es. Strade del Vino Terre di Arezzo). Questo Forum sarebbe anche l’occasione per incontrare altre realtà Italiane con cui confrontarsi ed eventualmente “gemellarsi” nei progetti e nelle esperienze acquisite, e in merito ho contatti molto interessanti e interessati. Sono disponibile ad un incontro a breve per discuterne nei dettagli.

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l’Unione Europea e perfettamente in regola con le direttive comunitarie, ormai abbastanza diffuso.

A proposito di marchi, nel suo intervento la dottoressa Cutolo ha auspicato la non proliferazione di questi ultimi, soprattutto a livello locale, e l’opportunità di concentrare le risorse su pochi marchi ombrello, almeno per ciò che riguarda quelli istituzionali.

Lucio Battistini, vicepreside dell’Istituto Statale Istruzione Superiore Vincenzo Gioberti di Roma ha illustrato il progetto “Aperitivo Made in Lazio”, promosso dall’Assessorato al Turismo e Marketing del Made in Lazio della Regione e realizzato con la collaborazione di tre importanti istituti professionali.

Si riportano in allegato alcuni appunti di presentazione del progetto, attualmente in corso di realizzazione.

Obiettivo principalePromuovere le produzioni agroalimentari (materie prime e prodotti trasformati) tipiche, tradizionali e di qualità del Lazio e diffonderne la conoscenza e l’apprezzamento tra i consumatori, attraverso il loro uso per realizzare aperitivi.Obiettivi particolari e/o collateraliEducare i consumatori, compresi adolescenti e giovani, all’apprezzamento e al consumo di prodotti di qualità e il più possibile “a chilometri zero”.Far crescere negli istituti professionali per il turismo l’attenzione verso i prodotti e le tradizioni (alimentari e culturali) locali.Idea progettualeChiedere a due istituti professionali che si occupano di turismo e a uno che si occupa di agricoltura di svolgere la seguente attività didattica in collaborazione con la Regione Lazio (Assessorato al Turismo e Marketing del Made in Lazio):studiare le produzioni agroalimentari (materie prime e prodotti trasformati) tipiche, tradizionali e di qualità del Lazio al fine di valutarne la possibilità d’uso per realizzare aperitivi, sia per quanto riguarda le bevande (vini ed eventualmente cocktail i cui ingredienti caratterizzanti siano prodotti del Lazio), sia per quanto riguarda i cibi che possono accompagnarle;proporre una selezione di prodotti (o più selezioni “a tema”) ed eventualmente ricette particolari, da utilizzare per preparare aperitivi da consumare al bar, in caso di pranzi organizzati o in caso di aperitivi – catering che accompagnano eventi (convegnistica, ecc.).Definire, attraverso il contributo fornito dalle scuole ed eventualmente di esperti del settore, uno o più menù di aperitivi “Made in Lazio”.Chiedere, anche attraverso un avviso pubblico, ad esercizi e aziende del settore, di inserire questi menù tra le loro proposte. A chi aderirà all’iniziativa la Regione concederà una vetrofania (in caso di locali) e adeguata pubblicità sul portale “ilmiolazio.it” e su altri materiali appositamente prodotti.Realizzare un libro - guida per i consumatori e/o delle pagine WEB sulle produzioni “da aperitivo” del Lazio, i luoghi di origine, i menù ed eventuali ricette particolari.

Scuole coinvolteIstituto Statale Istruzione Superiore Vincenzo Gioberti, di Roma.Istituto Professionale di Stato per i Servizi Alberghieri e la Ristorazione di Formia.Istituto Professionale di Stato per l’Agricoltura e l’Ambiente San Benedetto, di Latina

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Joseph Fratangelo, di TripAdvisor (Sales Manager Destination Marketing), ha presentato dei dati molto interessanti sulla presenza del Lazio sul portale di propria competenza (1.771 alberghi, 2.322 B&B e 5.598 ristoranti censiti e recensiti) e soprattutto sugli utenti interessati al Lazio che, anche indipendentemente da Roma, risultano numerosissimi e di molti paesi.

I dati riportati nei grafici, ripetiamo, sono particolarmente significativi in quanto non comprendono Roma (gli utenti e le pagine viste si raddoppierebbero!).

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Nel suo intervento il dott. Fratangelo, oltre a manifestare un particolare interesse alla collaborazione con la Regione Lazio, ha sottolineato come anche dal suo osservatorio privilegiato risulta l’interesse dei turisti, soprattutto stranieri, per i prodotti italiani, con particolare riferimento a quelli legati alla moda e quindi l’opportunità di sviluppare un’offerta turistica che unisca la conoscenza del territorio alla possibilità di scoprire e acquistare prodotti di qualità dello stesso.Infine, il dott. Fratangelo ha raccomandato, anche tenuto conto dei dati forniti, una particolare attenzione al mondo Internet al fine di raggiungere gli scopi oggetto del workshop.A tale riguardo il coordinatore ha ricordato che è allo studio la realizzazione di una rivista on line dedicata proprio alla valorizzazione del territorio regionale attraverso il Made in Lazio.

A proposito del più volte citato coinvolgimento del mondo produttivo, anche al di fuori del settore agroalimentare, va ricordato il contributo al workshop inviato dal presidente della FIOG – Federazione Italiana Gioiellieri e Orafi (e che riportiamo integralmente) il quale, per sopravvenuti impegni, non ha potuto partecipare direttamente ai lavori.

Il Lazio offre innumerevoli percorsi artigianali di lunghe tradizioni nelle produzioni di oreficeria, gastronomia, sartoria, falegnameria e via dicendo. Le risorse a disposizione spesso creano dei legami comuni tra i vari settori: lavorazione, risorse umane, materiali valorizzano le attività artigianali e ne diventano marchi di qualità.

La nostra iniziativa vuole promuovere la creazione di un video-documentario in cui tutta la creatività e l’impegno degli artigiani, che fanno di questa regione un’eccellenza riconosciuta a livello mondiale, siano raccolti in una miscellanea di colori e sensazioni, per dare allo spettatore la soddisfazione di poter capire ma, soprattutto, dove andare ad acquistare un prodotto genuino, vero, garanzia di sostanza e non solo di forma, ricco di unicità, motivo di orgoglio orafo. Nello specifico, nel nostro settore esistono aziende che esercitano da decenni questo mestiere (in alcuni casi superano i 100 anni di attività), entrate a pieno diritto nella storia artigiana orafa o che addirittura sono colonne portanti che hanno fatto grandi alcuni marchi internazionali e che, finalmente, possano aver riconosciuto questo merito.

La nostra idea è che il video possa essere trasmesso in strutture alberghiere idonee dove il cliente/turista, magari entrando in stanza, ne possa godere attraverso un servizio interattivo sullo schermo televisivo e possa poi continuare, lo stesso percorso visivo in piccole vetrine ad hoc di sponsorizzazione e brochure create per l’occasione. La formula vincente la potremmo realizzare addirittura creando un percorso ad hoc itinerante attraverso le stesse aziende, magari una giornata dedicata alla visita delle botteghe artigiane con tanto di servizio privato di trasporto, pranzo in ristorante tipico ecc. Iniziative mirate in collaborazione con lo stesso albergo possono in seguito essere promosse all’interno della stessa struttura attraverso eventi, appuntamenti a tema dedicati al lusso Made in “Lazio”.

Tutto ciò è sicuramente un’occasione preziosa per un settore di punta e di eccellenza come quello dell’artigianato del Lazio che può viaggiare di pari passo con la promozione turistica di un Paese come l’Italia, connubio perfetto di grande successo. Il Presidente FIOG Leo Duilio

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Carmela Di Giorgio, dirigente dell’area Cooperazione territoriale è intervenuta presentando una importante proposta di collaborazione, al fine di assicurare alle idee e ai progetti emersi dal workshop e dalle elaborazioni che seguiranno questa giornata, le necessarie risorse finanziarie, nell’ambito dei finanziamenti comunitari 2014 – 2020.Anche in questo caso, vista l’importanza dell’argomento, si riporta integralmente la proposta, allegando il testo predisposto dalla stessa dottoressa Di Giorgio.

Per quanto riguarda gli altri interventi, tutti molto interessanti, nell’impossibilità di menzionarli uno per uno, si riportano alcuni spunti suggeriti all’attenzione del workshop e particolarmente in tema:• l’importanza di non trascurare il mercato interno, con particolare riferimento a Roma,

particolarmente attento al rapporto territorio – prodotti di qualità;• la necessità di creare reti e collaborazioni (tra tour operator, albergatori, produttori, istituzioni...)

per offrire a ciascuno maggiori possibilità di sviluppare la propria attività;• l’opportunità di partecipare a fiere o altre manifestazioni ritenute strategiche, presentando

insieme il territorio, l’offerta turistica e le produzioni di qualità e di maggiore appeal;• l’esigenza di non tralasciare alcuna zona del Lazio, anche per differenziare l’offerta, ma anche

di non considerare Roma come un concorrente del resto del Lazio, bensì come una grande opportunità, un “traino” per tutto il territorio regionale.

Numerose, infine, le dichiarazioni di interesse e disponibilità alla collaborazione da parte di tutti gli intervenuti e soprattutto le esortazioni a rivedersi per sviluppare i discorsi avviati e mettere effettivamente in campo forme di collaborazione.

Al termine degli interventi che, visto l’interesse suscitato e il numero dei partecipanti superiore al previsto, sarebbero stati di più e più approfonditi se il tempo a disposizione fosse stato maggiore, il coordinatore ha chiuso i lavori del workshop,• ringraziando i partecipanti per essere intervenuti e per l’interesse e la disponibilità alla

collaborazione diffusamente dichiarata,

Premesso che, con la Risoluzione del 27 settembre 2011 il Parlamento ha invitato la Commissione a presentare entro la fine del 2012 una strategia europea integrata sul turismo di qualità che punti a creare occupazione e che alcune priorità evidenziate dalla Risoluzione succitata sono:Promuovere il territorio dell’UE come prima destinazione turistica mondiale creando un marchio europeo di qualità;Introdurre una carta europea dei diritti del turista;Uniformare i metodi di classificazione delle strutture ricettive con criteri comuni;Migliorare il riconoscimento reciproco da parte dei paesi UE delle qualificazioni professionali turistiche, al fine di fronteggiare problemi legati alla stagionalità del settore e al lavoro sommerso;Riabilitare le zone turistiche in declino concedendo all’industria turistica sostegni economici provenienti dai fondi strutturali dell’Unione.

La proposta dell’Area Cooperazione Territoriale è quella di analizzare i risultati del gruppo di lavoro e tradurre le problematiche emerse in possibili azioni da prevedere all’interno del documento strategico della Commissione in modo da poter assicurare strumenti finanziari, nella prossima programmazione 2014-2020, in grado di assicurare il finanziamento adatto alla risoluzione dei problemi reali e condivisi, emersi nel corso dei lavori degli stati generali del turismo.

Ovviamente il lavoro può essere fatto, se ritenuto opportuno anche per gli altri gruppi.

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• sottolineando come fra gli obiettivi del workshop e in generale degli Stati generali del Turismo c’era pure quello di fare incontrare e conoscere operatori diversi, anche al fine di favorire forme di collaborazione e costruire reti,

• dando appuntamento a tutti a breve scadenza, per approfondire le diverse questioni legate al tema del workshop e fare concrete ipotesi di lavoro, anche in vista della redazione del prossimo piano triennale del turismo. A tale riguardo il coordinatore raccoglie e comunica ai convenuti la disponibilità (dichiarata dal professor Battistini) di ospitare il prossimo appuntamento di lavoro presso l’Istituto Gioberti, a Roma, anche con la promessa di offrire nell’occasione ai partecipanti in anteprima “un assaggio di aperitivo Made in Lazio”.

Riepilogo delle principali proposte emerse durante il workshop:

• Continuare il lavoro e il confronto avviato durante il workshop in un altro incontro specifico, al fine di sviluppare il contatto tra mondo produttivo e settore turistico.

• Aprire i luoghi produttivi al turismo e costruirvi attorno dei pacchetti turistici: nuove forme di turismo prevedono la visita a luoghi produttivi, il cui appeal è determinato dal significato simbolico e/o dal successo dei loro prodotti, oppure dalle peculiarità stesse dei processi produttivi, dalla possibilità di provare o degustare i prodotti proprio nel luogo di origine. Nella stessa direzione va la proposta di mettere direttamente in contatto i turisti con i luoghi (e le ditte) che danno alla luce i prodotti che rappresentano il “gusto italiano”, in particolare del “Made in Lazio” quali abiti da sposa, oreficeria artistica e via di seguito.

• Realizzare un articolato progetto basato sull’alleanza tra cinema e turismo, promuovendo i luoghi del Lazio immortalati da film importanti e di maggior successo.

• Sviluppare il turismo legato al Made in Lazio in tutto il territorio regionale, ma considerare Roma una grande opportunità di traino per il resto del Lazio.

• Non trascurare il mercato turistico interno (con particolare riferimento a Roma), particolarmente attento al rapporto territorio – prodotti di qualità e disponibile a spendere soprattutto nel settore agroalimentare.

• Dal souvenir all’artigianato di qualità: coinvolgere specifici settori dell’artigianato del Lazio al fine di realizzare e commercializzare anche prodotti a basso costo per il turismo di massa realmente legati alla storia, al gusto e alla tradizione della nostra regione.

• Valutare l’opportunità di partecipare a fiere o altre manifestazioni ritenute strategiche, presentando insieme il territorio, l’offerta turistica e le produzioni di qualità e di maggiore appeal.

• Ideazione, realizzazione e commercializzazione dei pacchetti turistici sopra ipotizzati da parte di TO e AdV.

• Prevedere nelle pagine web del portale www.ilmiolazio.it dedicate al Made in Lazio uno spazio per i pacchetti turistici legati alla produzione, che dia conto anche degli operatori che li propongono.

• Rafforzare le competenze specifiche degli operatori al fine di un’adeguata accoglienza del turista. Un territorio può aumentare le presenze turistiche quanto più sa valorizzare le diverse realtà e peculiarità, dando non solo servizi e prodotti ma esperienze.

• Evitare la proliferazione di marchi commerciali, soprattutto a livello locale, concentrando le risorse su pochi marchi ombrello, almeno per ciò che riguarda quelli istituzionali.

• Monitorare tutti gli eventi (grandi e piccoli) per una effettiva valutazione dell’impatto sui flussi turistici verso la nostra regione.

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• Far divenire le “Strade del Vino e dei Sapori”, attualmente dieci nel Lazio, laddove possibile, interlocutori privilegiati per ciò che concerne la valorizzazione dei prodotti e dell’offerta turistica dei territori di competenza.

• Organizzare il primo Forum Regionale delle Strade del Vino e dei Sapori del Lazio (occasione anche per incontrare altre realtà Italiane con cui confrontarsi ed eventualmente “gemellarsi” nei progetti e nelle esperienze acquisite).

• Realizzare una rivista on line dedicata proprio alla valorizzazione del territorio regionale attraverso il Made in Lazio.

• Promuovere la creazione di un video-documentario sulle produzioni dell’oreficeria artistica.

• creare reti e collaborazioni (tra tour operator, albergatori, produttori, istituzioni...) per offrire a ciascuno maggiori possibilità di sviluppare la propria attività.

• Collaborare attivamente con l’area Cooperazione territoriale al fine di assicurare alle idee e ai progetti emersi dal workshop e dalle elaborazioni che seguiranno questa giornata, le necessarie risorse finanziarie, nell’ambito dei finanziamenti comunitari 2014 – 2020.

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Workshop

“Valorizzazione del mare e della montagna”Moderatore: Grazia Maria Iadarola

Il giorno 20 gennaio 2012, presso la sala IV dell’Istituto Agrario “San Benedetto” di Borgo Piave (LT) si è svolto il Workshop “Valorizzazione del Mare e della Montagna” con vari rappresentanti di categoria, operatori ed amministratori del Settore. Modera l’incontro la dott.ssa Grazia Maria Iadarola - Dirigente dell’Area Sviluppo dell’Impresa Turistica e Utilizzazione del Demanio per Finalità Turistica.Si prenotano per partecipare alla discussione: Fabrizio Fumagalli - Presidente S.I.B. Lazio;Massimo Antonucci - B.I.C. Lazio;Carlo Bonanni - XIII Comunità Montana dei Monti Lepini;Simonetta Mancini - Assobalneari Lazio - Unindustria;Luca Simeone - Base nautica Flavio Gioia S.p.a.;Fabrizio Chinzari - Federalberghi di Rieti.

L’incontro, cui prendono parte circa 50 tra rappresentanti di categoria, operatori ed amministratori locali, si apre alle ore 14:00 con la proiezione da parte della dott.ssa Grazia Maria Iadarola di alcune slides, nelle quali sono sintetizzati i principali provvedimenti adottati negli ultimi mesi dalla Direzione Turismo in materia di valorizzazione del mare ed in particolare in tema di pianificazione della organizzazione della costa, con: • Elaborazione del Piano Regionale di Utilizzazione delle Aree del Demanio Marittimo;• Semplificazione delle procedure di approvazione dei P.U.A. Comunali - D.G.R. 18.11.2012

n.543;• Modifica del regolamento regionale n. 11 del 15 luglio 2009 in materia di ormeggi;• Finanziamento per interventi ai 24 comuni del litorale.In particolare, per quanto attiene l’elaborazione del P.U.A. regionale, (art. 6 comma 3 della Legge n. 494/1993 e art. 46 della Legge Regionale n. 13/2007) ne vengono illustrati nel dettaglio i contenuti, ovvero:1. Premessa.2. Riferimenti normativi.3. Finalità.4. Studio socio economico. Allegato 1. Rapporto sullo sviluppo socio economico del litorale del Lazio.5. Analisi del litorale. 5.a - Geomorfologia, criticità e situazione ambientale. 5.b - Accessibilità e fruibilità della risorsa turistica. 5.c - Quadro della pianificazione e dei vincoli urbanistici vigenti. 6. Identificazione degli ambiti territoriali.7. Aree destinate all’utilizzazione turistico ricreativa. Allegato 2. Elaborati cartografici (23 Tavole). Allegato 3. Schede di analisi statistica.

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8. Linee guida - Concessioni demaniali marittime.9. Direttive per la elaborazione del Piano di Utilizzazione degli Arenili Comunale.10. Procedura di approvazione del Piano di Utilizzazione degli Arenili Comunale. 11. Classificazione della valenza turistica per le aree del territorio regionale.Vengono quindi illustrate le finalità del Piano di Utilizzazione delle Aree del Demanio Marittimo, tra cui, in particolare, la ricerca del giusto equilibrio tra la necessità di salvaguardare la fascia costiera dal punto di vista ambientale e paesaggistico e la contemporanea esigenza di sviluppare le attività turistiche e ricreative. In tale ottica si è puntato sul Piano e sul ruolo determinante che lo stesso riveste a garanzia della libera fruizione del bene demaniale da parte dell’intera collettività, in coerenza coi principi di:• Tutela ambientale e sviluppo sostenibile;• Semplificazione, trasparenza, proporzionalità, efficacia ed economicità;• Autonomia degli Enti Locali;• Pubblicità, libera concorrenza, libertà di stabilimento, parità di trattamento e tutela degli

investimenti.

Per quanto attiene l’approvazione della D.G.R. 18 novembre 2011 n.543 “Semplificazione delle procedure per l’approvazione dei Piani di Utilizzazione degli Arenili Comunali – Revoca della D.G.R. del 29 dicembre 1999 n. 6115 e ss.mm.ii”, la dott.ssa Iadarola illustra gli obiettivi che l’Amministrazione ha inteso perseguire attraverso l’attuazione della stessa, laddove:

1. E’ stata semplificata la D.G.R. n. 1161/01 nelle parti in cui regola le modalità endoprocedimentali per l’approvazione dei PUA e/o delle Varianti al P.U.A. adottati dai Comuni;

2. E’ stata abolita la fase endoprocedimentale relativa all’istruttoria effettuata dalla Commissione regionale interassessorile;

3. E’ stato fissato in 6 mesi il termine entro il quale i Comuni, debbono avviare le procedure per l’adozione della proposta di previsione del Piano di Utilizzazione degli Arenili e/o le varianti al P.U.A. ivi compresi i Comuni che hanno già provveduto all’invio presso la Regione del Piano di Utilizzazione delle Aree del Demanio Marittimo o delle Varianti al P.U.A.;

4. E’ stato stabilito che, i Comuni dotati di P.U.A. approvati con Accordo di Programma e/o Decreto del Presidente della Giunta Regionale e non ancora revisionato nelle more dell’approvazione dei nuovi P.U.A., possono procedere al rilascio di nuove concessioni già previste nei P.U.A. approvati, il rilascio è subordinato all’acquisizione di tutte le autorizzazioni e/o i nulla osta previsti da intervenute disposizioni normative, in particolare in materia Urbanistica, Ambientale, Paesaggistica ed Archeologica;

5. Si è estesa la medesima possibilità di rilascio delle nuove concessioni previste nei P.U.A. già adottati dai Comuni, qualora gli stessi siano stati trasmessi alla Regione Lazio anteriormente alla data di pubblicazione del presente atto, fermo restando che il rilascio è subordinato all’acquisizione di tutte le autorizzazioni e/o i nulla osta previsti dalla normativa vigente, in particolare in materia Urbanistica, Ambientale, Paesaggistica e Archeologica.

Tra le novità di particolare rilevanza viene quindi illustrato lo snellimento dell’iter di approvazione dei PUA comunali, che può essere sintetizzato come segue:I - Fase Preliminare:Gli organi competenti del Comune adottano la proposta di PUA comunale;Il Comune deposita entro 15 giorni tale proposta presso la propria segreteria;Per trenta giorni essa rimane a disposizione del pubblico;Entro 30 giorni il Comune delibera la proposta di P.U.A. con le eventuali controdeduzioni;

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II - Fase di approvazione:La proposta definitiva dovrà essere sottoposta, entro dieci giorni, all’Area Regionale competente in materia di VAS;I Comuni convocano direttamente, ai sensi della vigente normativa, apposita Conferenza dei Servizi finalizzata all’adozione del Piano;Il Comune sulla base delle risultanze della Conferenza dei Servizi, approva il PUA;Il Piano è depositato presso la segreteria del Comune a disposizione del pubblico.

III - Fase Integrativa dell’Efficacia:Il Comune trasmette il provvedimento di approvazione del P.U.A. alla Regione per la pubblicazione sul BURL;Il PUA comunale e/o le varianti, entrano in vigore dalla data di pubblicazione.

Per quanto attiene la modifica dell’ Art. 6 - Requisiti e caratteristiche dei punti d’ormeggio - del Regolamento Regionale 15 luglio 2009, n. 11 - Disciplina delle diverse tipologie di utilizzazione delle aree demaniali marittime per finalità turistico-ricreative e classificazione degli stabilimenti balneari, l’Amministrazione regionale ha inteso perseguire l’obiettivo di definire in modo più puntuale i requisiti e le caratteristiche dei punti d’ormeggio, modificando l’articolo come segue:

1. I punti di ormeggio possono essere dotati di pontili comunque denominati, di qualsiasi dimensione ancorati al fondo marino e collegati alla terra ferma mediante idonee strutture;

2. Nei punti d’ormeggio possono attraccare natanti da diporto e piccole imbarcazioni fino a 18 (diciotto) metri fuori tutto. Rispetto alla lunghezza assentita è consentito un incremento del 10% in considerazione delle appendici fuori sagoma presenti sui natanti da diporto e sulle piccole imbarcazioni. Il punto d’ormeggio sommerso (corpo morto) può essere posizionato ad una distanza che garantisca la totale sicurezza delle imbarcazioni anche in presenza di vento laterale sostenuto. La catenaria sommersa può essere posizionata a una distanza massima del 40% della lunghezza dell’imbarcazione e in relazione alla profondità del fondale comunque in concessione,fermo restando la quantificazione del canone in base alla superficie occupata;

3. Nei punti d’ormeggio, sui pontili comunque denominati e sull’area a terra, ove anch’essa assentita in concessione demaniale, possono essere offerti i servizi necessari all’utenza nautica di cui al precedente comma 2:

a) Assistenza giornaliera per le operazioni di ormeggio e disormeggio;

b) Sistemi per fornire, acqua potabile ed energia elettrica;

c) Servizio di guardiania degli ormeggi, diurna e notturna, con annessi servizi necessari;

d) Servizi igienici per gli utenti, appositamente attrezzati anche per i portatori di handicap;

4. La raccolta e lo smaltimento dei rifiuti nonché la pulizia degli appositi contenitori sono assicurate attraverso modalità conformi alla normativa vigente in materia di igiene ed idonee allo svolgimento della raccolta differenziata dei rifiuti stessi;

5. I punti di ormeggio devono prevedere, sia nell’area a terra, ove anch’essa assentita in concessione, che sugli eventuali pontili, dispositivi per il rispetto della normativa per la sicurezza, antincendio e per il salvataggio;

6. Per i servizi connessi all’utenza nautica, può essere installata, nell’area a terra, ove anch’essa assentita in concessione demaniale, una struttura coperta di facile rimozione della superficie massima di 25 (venticinque) metri quadrati;

7. E’ consentito l’attracco, per un massimo di 48 ore presso i punti di ormeggio, di imbarcazioni in avaria sino a 24 metri al solo fine di effettuare le riparazioni e/o provvedere il loro alaggio presso un cantiere navale.”

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Infine la dott.ssa Iadarola sintetizza le risultanze dell’iter istruttorio relativo alle istanze di ammissione al finanziamento di cui al Fondo straordinario per lo sviluppo economico del litorale laziale (L.R. 26/2007 art. 41), ed in particolare illustra che, su 24 Comuni costieri interessati:

a) 8 Comuni sono già stati ammessi a finanziamento con Determinazione dirigenziale: (Anzio; Ardea; Cerveteri; Latina; Nettuno; Santa Marinella; Tarquinia e Ventotene)

b) 4 Comuni sono in corso di ammissione a finanziamento: (Civitavecchia; Ladispoli; Minturno; Pomezia)

c) 12 Comuni devono ancora provvedere all’approvazione dei progetti esecutivi.

Al termine della presentazione, la dott.ssa Iadarola sintetizza il lavoro svolto dalla dott.ssa Vittoria Crisostomi - Dirigente della Unità Organizzativa 10 del VI Dipartimento di Roma Capitale, la quale, impossibilitata a partecipare, ha trasmesso la documentazione relativa all’approvando P.U.A. comunale, in cui sostanzialmente si differenzia il ruolo del P.U.A. come strumento di regolamentazione delle concessioni demaniali da quello del S.U.A., che rappresenta lo strumento di pianificazione urbanistica degli arenili. Segue l’intervento della dott.ssa Patrizia Di Nola - Dirigente dell’Area pianificazione del Territorio ed Edilizia del Comune di Fiumicino, che illustra brevemente i contenuti del P.U.A. recentemente adottato dal proprio consiglio comunale, e ne descrive le finalità in rapporto alle problematiche del territorio, nonché gli effettivi positivi sulle attività demaniali, in considerazione della prossima scadenza delle concessioni nel 2015. Al termine del intervento, la dott.ssa Iadarola, raccoglie alcune proposte avanzate dagli operatori balneari in particolare da:- Fabrizio Fumagalli - Presidente del S.I.B. Lazio, che consegna: “Proposte di integrazione al Regolamento Regionale 15 luglio 2009, n.11 ed al Piano Regionale di Utilizzazione delle Aree del Demanio”;- Simonetta Mancini - Assobalneari Lazio Unindustria, che consegna “Proposta per la riqualificazione e lo sviluppo del sistema mare”;- Luca Simeone - Base Nautica Flavio Gioia S.p.a., che consegna “Analisi sugli effetti negativi della manovra Salva Italia”.

Successivamente la dott.ssa Iadarola procede alla proiezione di alcune slides in materia di valorizzazione della montagna, nelle quali vengono innanzitutto evidenziati alcuni dati relativi all’assetto del territorio ed al finanziamento degli interventi, ovvero:Su un numero complessivo di 378 Comuni presenti nel Lazio:

• 225 Comuni sono riuniti in 22 Comunità Montane (circa il 60% del territorio regionale) , riconosciuti come Comuni con territorio totalmente o parzialmente montano (elenco redatto dall’Unione Nazionale dei Comuni e delle Comunità Montane).

• 64 Comuni dell’Appennino laziale (D.G.R. 912/2008) (circa il 17% dei Comuni del Lazio).

• € 12.000.000,00 circa di investimenti per la realizzazione degli interventi previsti dal Piano integrato degli interventi per la promozione del turismo montano (L.R. 10/2001 art. 23) (sport invernali, escursionismo, tempo libero).

• € 6.100.000,00 circa di investimenti per la promozione e lo sviluppo delle strutture ricettive pubbliche (L.R. 4/2006 art. 175 annualità 2008 “Appennino”).

In particolare, per quanto attiene le attività in itinere per la valorizzazione delle strutture ricettive in montagna, la dott.ssa Iadarola illustra le attività svolte con il programma integrato degli interventi per la promozione del turismo montano di cui all’art. 23 della L.R. 10/2001 nei 38 Comuni suddivisi in 4 ambiti territoriali, ovvero:

• Stanziamento di 9.000.000,00 di euro circa di contributo regionale per interventi finalizzati alla

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promozione degli sport invernali, dell’escursionismo e del tempo libero (per un investimento totale di 12.000.000,00 di euro circa);

• 22 interventi (escursionismo e tempo libero) attuati;

• 3.300.000,00 di euro circa di contributo regionale erogati;• 4.400.000,00 di euro circa di investimenti realizzati;

• 19 interventi conclusi e 3 interventi in fase di conclusione.

Per quanto riguarda invece le attività svolte con i finanziamenti della Promozione e sviluppo delle strutture ricettive pubbliche di cui all’art. 175 della L.R. 4/2006 nei 64 Comuni dell’Appennino laziale (D.G.R. 912/2008) distribuiti nelle tre Province di Rieti, Roma e Frosinone, illustra lo stanziamento di 5.500.000,00 di euro di contributo regionale per la realizzazione di interventi per la promozione e lo sviluppo di strutture ricettive pubbliche a basso costo (per un investimento totale di circa 6.100.000,00 euro):

• 28 interventi ammessi a finanziamento su 35 presentati (circa l’80%);

• 13 interventi avviati;

• 3 interventi realizzati al 50%;

• 12 interventi non ancora avviati.

Infine, per quanto attiene la proposta di azione a favore del turismo montano per il Piano Turistico Regionale 2013-2015, la dott.ssa Iadarola illustra in che modo l’azione intenda valorizzare l’offerta turistica delle aree dell’Appennino laziale al fine di raggiungere i seguenti obiettivi strategici:

• Valorizzazione dell’accoglienza e dello sviluppo sostenibile nei territori montani della Regione;

• Sostegno alle politiche per la tutela del patrimonio naturale, paesaggistico e storico culturale esistente;

• Promozione delle attività connesse ai servizi turistici per la pratica degli sport invernali, l’escursionismo, l’agricoltura di qualità, l’enogastronomia;

• Incremento della produttività delle aziende ricettive turistiche mediante miglioramenti qualitativi ed organizzativi;

• Diversificazione e arricchimento dell’offerta turistica anche al fine dell’ampliamento dell’arco stagionale di attività.

In particolare per le imprese singole o associate, attraverso il finanziamento di:

• Interventi su strutture già esistenti adibite o da adibire ad attività ricettiva alberghiera;

• Interventi su strutture adibite e da adibire ad albergo diffuso e ospitalità diffusa;

• Interventi su strutture ricettive all’aria aperta;

• Interventi su strutture adibite ad attività di ristorazione di pertinenza delle strutture ricettive.

Mentre per gli Enti pubblici e loro forme associative, attraverso il finanziamento di:

• Riqualificazione di spazi pubblici e strutture ricreative;

• Interventi su strutture adibite o da adibire a campeggi e ostelli.

Dopo la presentazione si svolge un breve dibattito con gli addetti del settore turistico precedentemente iscritti a parlare, interviene Carlo Bonanni, consulente della XIII Comunità

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Montana dei Monti Lepini, il quale espone le proprie riflessioni rispetto all’iniziativa del Governo di sopprimere le Comunità Montane e si dice preoccupato dalla mancanza di coordinamento che ciò determinerebbe nelle attività dei piccoli Comuni. Alla richiesta di un maggiore coordinamento, si associa anche la sig.ra Carla Franceschini - funzionario dell’ex A.P.T. di Rieti, che presenta una istanza scritta per richiedere un maggiore sforzo in tal senso da parte della Regione, attraverso la creazione di un tavolo permanente e la convocazione di incontri periodici in materia di montagna, anche al fine di valorizzare i fondi già stanziati dal Settore Mobilità e Trasporti per il finanziamento degli impianti di risalita, e la cui realizzazione porterà indubbi benefici alle diverse Amministrazioni Comunali interessate.Ulteriori mozioni vengono avanzate per iscritto da:

- Massimo Antonucci - B.I.C. Lazio, che consegna “Criticità relative all’Albergo diffuso nella Regione Lazio”;

- Carlo Bonanni - XIII Comunità Montana dei Monti Lepini, che consegna “Studio di fattibilità per la individuazione del patrimonio abitativo per la realizzazione dell’Albergo Diffuso nei Lepini”;

- Fabrizio Chinzari - Federalberghi di Rieti, che consegna “Valorizzazione del Monte Terminillo e delle strutture ricettive ivi esistenti”.

Alle ore 15:45 la dott.ssa Iadarola chiude i lavori del workshop, ed invita i presenti a trasferirsi presso l’Aula magna per assistere alla rendicontazione relativa agli altri workshop da parte dei Direttori regionali Ersilia Maffeo e Marco Noccioli, ed alla presentazione del programma 2012 da parte dell’Assessore Stefano Zappalà.

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Workshop

“Comunicare il turismo attraverso l’Information Technology”Moderatore: Enrico Bravi

Chi ha partecipatoAl workshop hanno partecipato 40 persone, con una platea composta da ricercatori universitari (RM3/Tor Vergata), Associazioni di categoria (Federalberghi, Fiavet, Unindustria), Personale Ex-APT, Aziende private settore turistico, Albergatori, studenti scuole alberghiere.

Relazione introduttiva Presentazione del sito www.ilmiolazio.it allo stato attuale di sviluppo. Illustrazione delle funzionalità aggiuntive in fase di realizzazione. Lo scopo dell’intervento è stato raccogliere le impressioni dell’uditorio e ascoltare suggerimenti e osservazioni. In particolare si è focalizzata l’attenzione sui servizi a valore aggiunto offerti al turista quali la possibilità di ottenere in tempo reale risposte ai propri bisogni, siano essi di natura informativa che pratica (es reperimento alloggio e/o ristorazione e/o ticketing musei,eventi, altro), nonché fornire strumenti utili all’amministrazione pubblica e alla vasta utenza professionale (operatori turistici) per il monitoraggio dei flussi e dei comportamenti turistici offrendo dunque la possibilità di adeguare l’offerta alla domanda. Fondamentalmente il nucleo della conversazione si è concentrato sulla possibilità di trasformazione di un portale promozionale ad uno interattivo che offra diversi livelli di utenza (amministrazione, turista, operatore) e di informazione adeguata alle necessità di chi vi accede. Facendo riferimento agli interventi di apertura del workshop il relatore ha anche presentato la vocazione ‘social’ delle prossime evoluzioni del sistema. Tali funzioni saranno quindi orientate alla fruizione tipica del web 2.0 consentendo quindi all’utente turistico di farsi esso stesso promotore e recensore di tutta l’offerta regionale, nonché di contribuire al popolamento dei contenuti con i propri siano essi immagini, video, itinerari e altro. Tematiche trattateAl giorno d’oggi, numerosi servizi basati sulla posizione (LBS) consentono ai loro utenti di usufruire di informazioni dal Web sui punti di interesse (POI) come eventi culturali o ristoranti. Nessuno di questi fornisce informazioni tenendo conto delle preferenze dell’utente, o altri elementi, oltre al luogo, che contribuiscono a definire il contesto di utilizzo. È stato, quindi, illustrato un sistema sociale di raccomandazione in grado di identificare le preferenze dell’utente e le esigenze di informazione, suggerendo così raccomandazioni personalizzate relative a punti di interesse nei dintorni della posizione corrente dell’utente. L’approccio proposto raggiunge i seguenti obiettivi: 1. di fornire una metodologia per individuare le preferenze degli utenti e per il filtraggio informazioni; 2. per sfruttare la sempre crescente quantità di informazioni dai social network 3. stabilire procedure per definire il contesto di utilizzo per essere impiegato nella raccomandazione di POI. La flessibilità dell’architettura è tale che l’approccio può essere facilmente esteso a qualsiasi categoria di POI.È stata presentata l’Applicazione mobile realizzata per iPhone e disponibile su App Store che offre categorie e servizi propri del sito www.ilmiolazio.it, disponibili su piattaforma iOS e categorizzate secondo vicinanza geografica rispetto alla posizione dello smartphone, e ricerca eventi per categoria di interesse e servizi turistici di prossimità (alberghi, ristoranti).È stata annunciata la prossima pubblicazione della versione Android del Portale. Presentazione del canale televisivo appositamente realizzato per gli alberghi. Produzioni originali

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dedicate ai clienti con lo scopo di promuovere le attività che si svolgono sul territorio in cui si trova la struttura alberghiera. Presentazione del numero zero di un possibile notiziario turistico a cura della redazione de ilmiolazio, chiamato TG Lazio. La Regione Lazio ha realizzato e messo a disposizione delle strutture ricettive un nuovo sistema per l’invio telematico delle presenze giornaliere. Il nuovo sistema consente di inviare, direttamente tramite internet, i dati contenuti nel modello Istat C/59 evitando la compilazione cartacea. Per utilizzare il servizio è necessario registrarsi, tramite il link “Registrati” presente nel box area riservata del sito www.ilmiolazio.it , attivare la registrazione attraverso il link ricevuto sulla casella di posta elettronica e scegliere la password.Con le credenziali ottenute si potrà accedere al sistema e procedere all’inserimento delle presenze giornaliere. Il nuovo sistema è in grado di importare i dati del modello Istat C/59 da un file xml generato dal software gestionale utilizzato dalla struttura; in tal modo è possibile acquisire direttamente i dati in automatico senza ulteriore digitazione.

Proposte emerse1. I partecipanti hanno intrapreso percorsi di possibili collaborazioni nei progetti per i quali sono

rispettivamente impegnati. Nello specifico è stato già pianificato un percorso di collaborazione con l’università RM3 per studiare l’implicazione sociale delle app per smartphone già sviluppate o in via di sviluppo e permettere quindi agli utenti di tali piattaforme di includere le proprie esperienze nel cloud su cui poggia l’applicazione mobile.

2. Suggerimenti da parte dei funzionari delle agenzie turistiche hanno evidenziato la necessità di avere uno strumento di amministrazione più puntuale e orientato alle necessità specifiche dell’agenzia, quale la classificazione alberghiera.

3. E’ inoltre emersa la necessità di dotare la piattaforma di strumenti di monitoraggio per verificare l’eventuale efficacia di specifiche campagne promozionali messe in atto attraverso gli strumenti illustrati.

Dopo il workshop il Presidente dell’ADUC, Primo Mastrantoni, ha fatto pervenire alla Direzione regionale un documento che si riporta di seguito.

VIRTUALIZZARE I BENI MUSEALI, di Primo Mastrantoni, Segretario Nazionale Aduc

1- I MUSEI E IL MONDO VIRTUALEChe cosa vuol dire virtualizzare un museo? Quando parliamo di virtuale entriamo in un campo ancora non pienamente esplorato e legato al paradosso della sostituzione, cioè della virtualità come esperienza sostitutiva e della rappresentazione in Rete. Precisiamo subito che con virtualizzazione di un soggetto/oggetto ci riferiamo a qualcosa che, se esiste, si trova fisicamente altrove: spesso parliamo di qualcosa in sua assenza e la sua virtualizzazione lo aiuta a renderlo visibile, per alcuni aspetti, conoscibile a distanza. Ma questa distanza non viene eliminata in assoluto: ogni forma di raffigurazione non sostituisce completamente un evento, non lo elimina. Il virtuale probabilmente è l’anello di congiunzione di quei due mondi paralleli di cui siamo sempre più cittadini attivi: quello che ci circonda quando apriamo gli occhi la mattina e quello che si trova dietro lo schermo del nostro pc. Affascinante, ammaliante, a volte pericoloso, il mondo virtuale ci permette di viaggiare, di attraversare continenti e di ritrovarci dall’altra parte del mondo in pochi istanti, anche magari solo per comprare un cd o una crema per le mani introvabile. E così, se non avessimo abbastanza soldi per andare a vedere l’effettiva grandezza del Gran Canyon o se dovessimo assolutamente recarci ad ascoltare un gruppo musicale della Groelandia che suona percuotendo cubetti di ghiaccio sulle teste di pinguini, grazie al nostro collegamento internet possiamo farlo lo stesso.

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Addentriamoci ora in un altro livello della virtualizzazione: quello dei servizi. Il virtuale può rendere agibili a distanza anche alcuni servizi, riproducendone l’efficacia con possibilità di accesso analoghe al servizio “in presenza”. Nelle loro ultime versioni, i siti web delle più note istituzioni museali risentono, ma solo nei casi migliori, di un’immanente virtualità. Se prima il museo poteva costituire un “doppio” della realtà, ora, con il processo di virtualizzazione, con gli artefatti del virtuale, si aggiunge un altro livello. Ma l’indeterminatezza sullo statuto della virtualità e della virtualità legata alle opere e ai beni culturali è ancora grande.La principale funzione che le istituzioni museali affidano ad un sito web è di diffondere il proprio nome, la propria missione specifica, informare sulla propria localizzazione, sulla propria storia, sui propri programmi espositivi. Alcuni cercano anche di offrire a distanza i sistemi virtuali (sempre “doppiati” dal museo reale) della biglietteria e delle prenotazioni. Nei migliori casi, i musei, come centri erogatori di servizi informativi, possono anche offrire, con il virtuale, lo strumento di accesso a distanza a materiali depositati presso la sede, consultazione di schede, documenti, cataloghi, archivi, ovviamente, trasferiti su data base.

Ma in sostanza cosa succede? Vi anticipiamo che se un abitante di Roma volesse fare un giro per le sale del Louvre non avrebbe grossi problemi: dovrebbe limitarsi a digitare sul proprio pc www.louvre.fr. Succede anche in Italia?

2 - COME VALUTARE LA QUALITA’ DI UN SITO WEB CULTURALE PUBBLICO? Con questa breve relazione ci proponiamo di vedere quali potrebbero essere i passaggi che avvierebbero molti dei siti internet dei SCP (con la sigla SCP intendiamo Soggetto Culturale Pubblico) verso una maggiore virtualizzazione. Partendo proprio da quello che abbiamo detto nel paragrafo precedente, dobbiamo eliminare ogni tipo di pregiudizio di chi pensa che virtualizzare voglia dire sostituire un soggetto/oggetto. Virtualizzazione in questo caso andrebbe di pari passo con la parola “integrazione”: integrazione di un servizio pubblico, integrazione della nostra cultura, della nostra curiosità e non solo. Con la virtualizzazione avremo un riavvicinamento, o forse sarebbe meglio dire, un riapropriamento da parte delle persone, di ciò che gli spetta: un patrimonio culturale spesso abbandonato al suo tempo e non contestualizzato nel mondo di oggi. Prenderemo in considerazione alcuni criteri che sono stati utilizzati all’interno di un progetto europeo, il Progetto Minerva, per verificare la qualità di un sito Web culturale. Secondo questo progetto un sito internet di un Soggetto Culturale Pubblico dovrebbe essere: trasparente, efficace, mantenuto, accessibile, centrato sull’utente, reattivo, multilingue, interoperabile, gestito e conservato.Più specificatamente la qualità deve essere valutata su due test: il primo serve a verificare se nel sito sono stati applicati i principi europei per la qualità di un sito Web culturale. Il secondo test serve a verificare se nel sito siano stati raggiunti determinati obiettivi che elenchiamo:1- Rappresentare l’identità del Soggetto Culturale Pubblico. Individuare e comunicare quegli elementi costitutivi che hanno storicamente formato i tratti originali di un Soggetto Culturale Pubblico, come sono definiti al proprio interno e come sono percepiti all’esterno. Rappresentare l’identità significa, dunque, armonizzare tali diversi componenti.Sarebbe importante, per esempio, che si configurasse il rapporto instauratosi tra Soggetto Culturale Pubblico e il territorio in cui questo si trova, sia nelle attività presenti che in quelle passate e che venisse presentato in qualche modo, diretto o indiretto, il rapporto tra il museo e i suoi utenti.2- Rendere trasparente l’attività di un Soggetto Culturale Pubblico. Pubblicare ogni informazione utile a far conoscere le azioni che concorrono alla realizzazione della missione di un SCP.Nel sito dovrebbe quindi esserci una sezione dedicata alle news, ai servizi interattivi con gli utenti e magari anche una newsletter, una mailing list oppure un forum di discussione

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3- Rendere trasparenti gli obiettivi del Soggetto Culturale Pubblico. Garantire agli utenti una informazione sufficientemente e completa sull’applicazione Web, vale a dire sugli obiettivi, le responsabilità e competenze coinvolte, la strategia di mantenimento e di aggiornamento e la strategia tecnologica.4- Svolgere un ruolo efficace nei network di settore. Stimolare la definizione di ambiti comuni attraverso processi collaborativi e produzione di contenuto “a forte specializzazione”. Studiare modalità tecniche che favoriscano l’accessibilità (o la conoscenza) delle basi di dati, comunque strutturate ma accessibili via Web, preferibilmente in modalità multilingue. Favorire l’uso di strumenti di descrizione delle basi di dati esistenti attraverso metadati di descrizione di ciascun archivio o base di dati. Dovrebbero quindi essere state intraprese iniziative in collaborazione con musei presenti su ambiti geografici omogenei o tra musei con contenuti simili ma geograficamente lontani. Sarebbe importante anche l’elaborazione di strategie a sostegno del turismo culturale, dei circuiti scolastici, della ricerca e dell’università .5- Presentare norme e standard di settore. Nel caso di portali, oppure di siti Web di organi culturali di livello regionale o nazionale, è buona norma offrire agli utenti un quadro il più possibile completo della normativa e degli standard in uso in quel particolare settore culturale. Sarebbe quindi necessaria la pubblicazione di banche dati strutturate, possibilmente sulla base di standard riconosciuti per la descrizione legislativa, nelle quali sia possibile una ricerca delle norme in base ai loro estremi, a parole contenute nel titolo, nelle intestazioni o nel testo degli articoli6-Diffondere contenuti culturali. Rendere disponibili a tutti i cittadini, nel rispetto delle norme sull’IPR e la privacy, le informazioni e i contenuti culturali, scientifici, giuridici, amministrativi, finanziari di cui i musei sono produttori e detentori al fine di favorire il passaggio a un’economia digitale basata sulla conoscenza e sulla crescita culturale. E nel rispetto di questo obiettivo dovrebbero essere presenti informazioni e contenuti per avvantaggiare gli utenti disabili alla visita del museo, oltre ad elaborazioni virtuali di oggetti o complessi architettonici o archeologici giunti a noi incompleti.7-Sostenere il turismo culturale. Progettare e fornire servizi informativi ad alto valore aggiunto per contribuire alle azioni volte a incrementare una fruizione sostenibile, per qualità e quantità del patrimonio culturale, in sinergia con gli altri valori diffusi sul territorio in ambito turistico.Di nuovo, come nel primo obiettivo, sarebbe importante che si configurasse il rapporto instauratosi tra il museo e il territorio in cui si trova, sia in attività presenti che passate, e che venisse presentato in qualche modo, diretto o indiretto, il rapporto tra il museo e i suoi utenti.8- Offrire servizi didattici. La fruizione del patrimonio culturale rientra tra gli obiettivi primari (insieme alla tutela e valorizzazione) di un museo. È opportuna la messa a punto in un sito web di un museo di sussidi didattici, concepiti come multimediali e interattivi, mirati alla trasmissione del dato informativo, dell’interpretazione e della ricostruzione storica del “contesto” entro il quale si colloca e acquisisce significato il bene culturale.Nel rispetto di questo obiettivo sarebbe utile considerare l’opportunità di proporre percorsi tematici con approfondimenti diretti per un’utenza più vasta, quella cosiddetta debole o disabile, cercando di sfruttare ogni potenzialità offerta dallo strumento web. Quindi dovrebbero essere proposti servizi didattici interattivi e anche sistemi di personalizzazione del sito, con particolare riferimento agli utenti disabili.9. Offrire servizi per la ricerca scientifica. Prevedere servizi destinati prevalentemente alla comunità dei ricercatori, implementando modalità di consultazione della documentazione scientifica e strumenti per lo stabilirsi di un flusso comunicativo periodico o saltuario, ma

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completo delle informazioni essenziali. L’accesso ai cataloghi, inventari e/o sistemi informativi delle biblioteche, degli archivi, dei musei (se implementato con tecnologia Web) rappresenta uno dei valori aggiunti di massima rilevanza e utilità.10- Offrire servizi ai professionisti del settore. I servizi, saranno rivolti ai professionisti che operano nel settore della conservazione e della tutela del patrimonio culturale e scientifico pubblico e ai professionisti che sono interessati a utilizzare le informazioni gestite dal museo.Dovrebbero quindi essere presenti sezioni di monitoraggio di tutte le attività tecnico-scientifiche sostenute dal museo e successivamente risorse per avviare scambi informativi on-line. Sarebbe anche auspicabile l’esistenza nel sito di una sala stampa virtuale.11- Offrire servizi per la prenotazione e gli acquisti. Prevedere la possibilità di stabilire transazioni sicure, a pagamento e non, che garantiscano agli utenti servizi specifici, forniti sia presso le sedi degli istituti culturali (prenotazioni di visite o altri servizi in loco), sia direttamente per via telematica (acquisti on-line e “scaricamento” di risorse digitali).Di nuovo, nella spiegazione di questo obiettivo viene ribadita l’importanza di un rapporto in qualche modo, diretto o indiretto, tra il museo e i suoi utenti oltre alla possibilità di prenotare e/o acquistare on-line i biglietti d’ingresso al museo.12- Promuovere comunità telematiche di settore- Stabilire strategie mirate al raggiungimento di specifici bacini di utenza, alla fidelizzazione e partecipazione degli utenti coinvolti attraverso gli strumenti interattivi presenti nel sito web. Mettere a punto sistemi di analisi e feedback degli utenti, anche in vista dell’ottimizzazione dei servizi offerti. All’interno di quest’obiettivo dovrebbero essere tenute in considerazione tutte quelle azioni necessarie per contribuire all’affermazione del valore aggiunto europeo.Quindi sarebbe essenziale la messa a punto di strategie di partecipazione attiva a portali tematici nazionali e internazionali, l’attivazione di spazi interattivi come forum e mailing list e un servizio di feedback per gli utenti[…]3 - WWW.LOUVRE.FR Delle domande poste del Progetto Minerva abbiamo scelto quelle che meglio aiutano a comprendere come il rapporto tra l’utenza (e a questo punto, abbiamo anche capito che quando parliamo di utenza non possiamo riferirci soltanto ai turisti, ma anche ai cittadini delle città, agli alunni delle scuole e non per ultimi ai ricercatori e agli addetti a questo genere di servizio) e l’SCP dovrebbe essere incrementato fino ad arrivare a una situazione come quella del Louvre di Parigi. Una vera virtualizzazione del Patrimonio Culturale non vorrebbe dire solo un sito internet per ogni SCP o la possibilità di muoversi al suo interno attraverso tour virtuali. Come si può dedurre anche dal test di qualità del Progetto Minerva, nell’istaurare il rapporto istituzione-utente, la contestualizzazione dei SCP ha una sua importanza. Con la virtualizzazione potremo facilmente muoverci in questa direzione e coniugare al tempo presente gli SCP: dalla colonna in terra, ai resti delle case dell’antica Roma, fino al quadro appeso al muro di un museo. Di quanto aumenterebbero i visitatori dei Mercati Traianei se prima di recarvisi avessero la possibilità di visitarli gratuitamente e virtualmente attraverso il loro computer, con tanto di commercianti e compratori virtuali che ne illustrassero la storia? Facciamo un esempio: quanti sono i ragazzi che dopo aver visto il film “Il Gladiatore” si sono recati a vedere effettivamente il Colosseo? Sarebbe un’indagine da condurre che sicuramente porterebbe risultati incoraggianti. Andando ancora più avanti, quante sarebbero le persone in più che visterebbero i Fori Romani se potessero calarsi virtualmente nel passato attraverso una ricostruzione virtuale che avvenisse sul sito archeologico stesso, dove magari un “Cicerone” in 3D spiegasse quello che effettivamente erano quell’insieme di pietre che per molti oggi sono solo ruderi? Una maggiore virtualizzazione probabilmente oltre ad aumentare le entrate dello Stato e degli enti locali, permetterebbe a molti di accedere ad una conoscenza che spesso rimane

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negata. Con una visita virtuale sul sito internet del Circo Massimo, un ragazzo che non ha libri a sua disposizione (e come tutti sappiamo, oggi è più facile che qualcuno accenda un computer piuttosto che prenda in mano un libro), potrebbe usufruire gratuitamente di un servizio pubblico che lo aiuti a comprendere cosa era quell’enorme area di cui non sa nulla, pur passandoci, magari, davanti ogni giorno per andare a lavoro. Molte delle potenzialità di internet in Italia sono ancora inespresse: la cultura oggi deve passare per la Rete perché è da lì che può arrivare al maggior numero di persone possibile. Vi proponiamo un semplice esempio pratico: il museo del Louvre di Parigi. Ricordiamo che questa struttura muesale risponde a tutti gli obiettivi posti dal Progetto Minerva per verificare la qualità di un sito web culturale. Dall’attenzione verso i disabili, con una parte del sito dedicata solo all’illustrazione interattiva dei vari accessi utili, alla possibilità di avere una spiegazione dettagliata di ogni tipo di attività organizzata (dalla proiezione di film, ai concerti, ai workshop).Digitiamo quindi e catapultiamoci dentro il mondo di questo museo: la virtualizzazione in questo caso può essere visibile da subito se clicchiamo in basso sulla finestra demo. Filmati in digitale ci mostreranno il museo nella sua ubicazione all’interno della capitale francese, illustrandocene la sua struttura. Finita la breve presentazione potremo decidere se riavventurarci nella spiegazione del sito, scoprire l’organizzazione del museo, capire come visitarlo o, infine, farci illustrare le tariffe e le varie categorie di visitatori. Tutto questo avviene in maniera molto semplice, chiaramente in francese o inglese e attraverso la presentazione di una serie di immagini, in parte reali, in parte tratte dallo stesse pagine del sito. Continuando il nostro viaggio potremo consigliarvi di percorrere alcuni tour virtuali. Potete scegliere tra dieci categorie (si va dalle Antichità egizie ai classici quadri che tutti conosciamo) ognuna delle quali con diversi itinerari che permettono di osservare dall’interno le molte sale del Museo. Certo, non è come avere davanti ai nostri occhi le opere reali ma ripetiamo che la virtualizzazione non vuole essere una sostituzione della realtà. Se qualcuno lamentasse la limitata ampiezza di visuale di questi tour, potrebbe avere una maggiore soddisfazione osservando tutte le opere all’interno della parte del sito riservata alle collezioni. In queste sezioni, infatti, sono presentate ampie schede illustrative con foto ingrandibili a tutto schermo. Le opere possono inoltre essere viste e ascoltate con tanto di audio-guida (sia in inglese che in francese) attraverso una lenta successione visiva che è possibile bloccare con un clic del mouse per accedere alle relative schede. Questo sorta di carrello visivo può essere costruito secondo l’ordine di disposizione delle opere stesse nelle sale del museo, per dipartimenti, per temi visuali, cliccando su Kaleidoscope (abbiamo carrelli visivi da titoli come Action, Daily life, Landscape ecc…) e, infine, secondo tour tematici che ci permettono di esplorare il Museo secondo particolari temi, movimenti o periodi. Ma probabilmente quello che più potrebbe divertirvi sarebbe la possibilità di vedere alcune opere, tra cui la Mona Lisa di Leonardo Da Vinci, alla lente di ingrandimento chiaramente mossa secondo vostro piacimento (la potete osservare andando su Resources e poi A closer look). Forse ci stiamo dilungando troppo ma vi assicuriamo che navigare in un sito del genere ha un suo particolare fascino e che, quando parliamo di virtualizzazione di un museo, l’esempio del Louvre è molto vicino a quello che ci piacerebbe potesse avvenire anche per alcuni musei e siti archeologici che potrebbero vivere una vera e propria seconda vita, anche se virtuale.

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Workshop

“Editoria turistica del Lazio”Moderatore: Umberto Natoli

Introduce: Luca Giansanti Docente di Storia Sociale Università degli Studi di Roma “La Sapienza” Interventi:Roberto Bonuglia, Il Tempo La StoriaFrancesco Palombi, Palombi EditoreSira Lozzi, Iter EdizioniRomano Barluzzi, Mondo SommersoRosalba Giugni, MarevivoMarco Noccioli, Regione Lazio

A latere del workshop è stata organizzata un’esposizione di prodotti dell’editoria turistica delle seguenti case editrici:

Newton ComptonPalombi EditoriLa pecora neraPenne e papiriGambero RossoDe AgostiniEditaliaIacobelliEcolibriS. Ed. RomanaNuova culturaMarsilioPriuli e Verlucca editoriIl lupoGente ViaggiBell’Italia

Sintesi del workshopI lavori del workshop sono stati avviati dell’intervento introduttivo di Luca Giansanti, Docente di Storia Sociale presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Roma La Sapienza (Sede di Pomezia), il quale ha ricordato la crescita esponenziale che il turismo ha fatto registrare nel nostro Paese dagli anni del cosiddetto boom economico fino ad oggi. A partire dagli Anni Sessanta, infatti, “il viaggio” – prima considerato prerogativa delle élite socio-culturali italiane – è diventato sempre più un “fenomeno di massa”: anche i più recenti dati Istat confermano che il 12% del denaro speso delle famiglie italiane è destinato ai viaggi o, se si preferisce, a voci riconducibili a quella più ampia del “turismo”. Ma il turismo nel nostro Paese non è solo una voce di spesa dei bilanci familiari bensì un settore produttivo di tutto rispetto nel quale risultano occupati il 9,4% dei lavoratori italiani. La nuova portata e la rinnovata dimensione assunta dal fenomeno nel corso della seconda metà del Novecento è stata sicuramente incoraggiata dal miglioramento delle condizioni di vita di molti italiani ma anche da altri fattori come l’evoluzione dei mezzi di trasporto, la curiosità verso l’altrove e, non

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ultimo in ordine di importanza, la diffusione di libri, riviste di settore, taccuini di viaggio – in altre parole l’editoria turistica – che contribuiscono in modo determinante a influenzare i flussi turistici e l’offerta/domanda di settore.Ed è da questa consapevolezza che è stata avvertita l’esigenza di organizzare un workshop sul tema dell’editoria turistica del Lazio. Ciò ha trovato conferma anche nell’intervento del Direttore Regionale Turismo della Regione Lazio Marco Noccioli il quale si è soffermato proprio su quanto il modo di vivere il turismo sia cambiato negli ultimi anni: l’offerta turistica, infatti, si è gradualmente e intensificatamente moltiplicata e le abitudini dei turisti sono molto cambiate. Ciò è accaduto grazie ad un insieme di fattori come, ad esempio, la maggiore facilità di reperire informazioni e l’economicità dei voli che hanno radicalmente modificato la scelta delle destinazioni favorendo il soggiorno rapido, spesso limitato al lungo fine settimana. Anche l’editoria di settore ha registrato il cambiamento, producendo guide agili, essenziali, sintetiche ed anch’esse spesso a basso prezzo. Ma l’editoria turistica, al di là delle guide che sempre più si stanno adeguando ad una fruizione mobile, con contenuti scaricabili sui supporti tecnologici che il turista porta con sé, è anche un’editoria di approfondimento e di specializzazione, di narrazione e di tematismi che può orientare la scelta della destinazione. Un’editoria molto dinamica che spesso fa da prezioso passepartout per entrare nella cultura dei luoghi che descrive, ampliandone la capacità di attrazione turistica anche in ambiti inediti e innovativi.Per questo la prima proposta del workshop avanzata è stata proprio quella di aprire nel Portale regionale www.ilmiolazio.it una sezione dedicata all’editoria di settore offrendo in tal modo un servizio aggiuntivo agli utenti che intendono passare qualche giorno nel Lazio. Un servizio di orientamento ma anche di approfondimento tra i diversi turismi che si possono vivere nel nostro territorio: da quello enogastronomico spesso trainante nella scelta di una vacanza a quello spirituale sempre alla ricerca di mete ed esperienze autentiche; dal turismo cinefilo che, nella regione dove è nato il grande cinema italiano, può dare significativi risultati a quello naturalistico.Ai lavori del workshop, moderati da Umberto Natoli, giornalista e fotografo di viaggi e subacquea, hanno preso parte anche due editori: Sira Lozzi e Francesco Palombi. Sira Lozzi, titolare della Iter Edizioni, ha ricordato che se molti ritengono il Lazio una delle regioni più belle e antiche d’Italia – le cui origini sono incise tra le pagine di vecchi manoscritti e nei capolavori letterari dei più grandi poeti mai esistiti – pochi sanno, invece, che proprio nel Lazio fu stampato il primo libro in Italia. Nel 1465, infatti, a Subiaco (Roma), due allievi di Johann Gutenberg portarono nel monastero sublacense di Santa Scolastica la nuova arte della stampa a caratteri mobili: nacquero così i primi incunaboli italiani. Un legame molto stretto e molto antico, quindi, lega la nostra Regione alla stampa ed all’editoria. La Iter Edizioni, fondata nel 1972 proprio a Subiaco da Sira Lozzi, è una delle case editrici più attive nel settore dell’editoria turistica. Dall’intervento di Sira Lozzi è arrivata un’altra interessante proposta tra quelle avanzate durante il workshop, quella di promuovere l’organizzazione di un vero e proprio Master per la formazione di Autori di guide turistiche e, più in generale, di pubblicazioni inseribili nel settore dell’editoria turistica per poter formare una figura professionale che con capacità e preparazione possa contribuire alla realizzazione di guide sempre più facilmente fruibili dal pubblico.Francesco Palombi, direttore editoriale dell’omonima casa editrice che dal 1914, lungo tre generazioni, continua a raccontare la cultura, l’arte e il paesaggio di Roma e del Lazio, ha sottolineato come nel settore dell’editoria turistica, per offrire al lettore uno strumento utile, da portare con sé, da vivere insieme al viaggio che si è deciso di fare, servono ancor più che in altri tre elementi combinati: una direzione editoriale capace di ascoltare e individuare nuovi progetti con effettiva realizzabilità, la conoscenza di ciò che già esiste sul mercato e l’intuito. Questo ha portato, ad esempio, la Casa editrice a pubblicare – insieme a Lapis – una serie di guide turistiche per bambini, un’idea unica in Italia che ha riscosso un grande successo.

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Dalla prima metà del Novecento, quando editori come Palombi e Lozzi hanno mosso i primi passi in questo settore il Lazio è ancora una terra fertile di iniziative editoriali: sono più di 300, infatti, le case editrici che operano con continuità nelle cinque provincie della regione. E molti editori, soprattutto negli ultimi anni, hanno impegnato le proprie energie nel settore dell’editoria turistica e cartografica andando incontro alla domanda sempre crescente dei lettori in questa parte del mercato editoriale. In un momento di generale e diffusa difficoltà dell’editoria, come ha ricordato nel corso del suo intervento Roberto Bonuglia – Segretario generale de Il Tempo La Storia – risulta in netta controtendenza il successo registrato delle pubblicazioni turistiche (del Lazio certo, ma non solo): la diffusione editoriale di una guida turistica, infatti, favorisce e può stimolare lo sviluppo economico di attività (artigianali, eno-gastronomiche, specificatamente culturali, etc.) operanti nelle località descritte nella guida o inserite negli itinerari proposti dalle pubblicazioni in questione contribuendo alla valorizzazione e alla promozione dei luoghi, della storia e dei prodotti “Made in Lazio”. I dati di produzione e di vendita dell’editoria turistica diffusi dall’AIE(Associazione Italiana Editori) e quelli raccolti per l’occasione da un sondaggio – appositamente commissionato da Il Tempo La Storia realizzato su un campione di 1.831 unità – confermano questo trend: dal 1980 al 1990 si è registrato un incremento del 3% delle pubblicazioni turistiche; dal 1990 al 2000 l’incremento percentuale è stato del 12%. Negli ultimi dieci anni (2000-2010), il trend è continuato a salire (25%). Altro dato incontrovertibile è rappresentato dal fatto che alcune case editrici abbiano, nell’ultimo periodo (2005-2010), intensificato la propria presenza in questo settore fino a specializzarsi, in taluni casi, proprio nella pubblicazione di guide e taccuini di viaggio. I dati di pubblicazione e vendita del 2011 confermano questa tendenza. Il successo delle pubblicazioni turistiche (del Lazio e non solo) è un fenomeno da non sottovalutare non solo perché trascende i confini tradizionali dell’editoria coinvolgendo una serie di altri “settori produttivi”, ma anche perché evidenzia un vero e proprio cambiamento “sociologico”: negli ultimi anni sempre più, infatti, il «turista» sta lasciando spazio nelle abitudini degli italiani al «viaggiatore indipendente» che parte alla ricerca di itinerari nuovi, da scoprire con l’ausilio di un inseparabile alleato (guide, agende, carte stradali, gadget cartografici, etc.) che lo aiuta a muoversi e a seguire i tragitti, gli itinerari ed i percorsi a sé più congeniali. Dal trekking al mountain biking, dai “viaggi dello spirito” alle guide goderecce, dai percorsi “storici” a quelli alternativi: sono molte le pubblicazioni che presentano in modo suggestivo e originale una regione ricca di luoghi da visitare e di storie da raccontare come il Lazio.In tal senso si muovono anche molte riviste di settore che sempre in misura maggiore si stanno affermando come uno strumento prezioso attraverso il quale bellezze paesaggistiche, beni culturali, tradizioni, artigianato, gastronomia, vengono veicolate per il tramite di immagini e parti testuali che si intersecano armonicamente, trasportando “su carta” il Lazio ed il suo luoghi più suggestivi. .Nel corso del suo intervento, infatti, Romano Barluzzi di Mondo Sommerso – la più antica rivista italiana del settore, in edicola dal 1959 – si è soffermato proprio sull’importante ruolo svolto dalle riviste di settore come utile strumento di promozione e di valorizzazione di territori specifici, contribuendo a far conoscere inclinazioni e possibilità di fruizione di territori e località a seconda delle loro specificità (la pesca, l’immersione, il trekking, il mountain biking, etc.).Infine, Rosalba Giugni, presidente di Marevivo – realtà storica dell’associazionismo ambientalista – ha messo al centro del suo intervento l’importante ruolo che l’editoria turistica può svolgere nel favorire il sorgere e la diffusione di sempre più consapevole sensibilità ambientale. Una presa di coscienza auspicabile non solo tra i viaggiatori ma anche tra gli abitanti e gli operatori delle località turistiche (marine, ma non solo) che possa contribuire all’educazione, al rispetto ed alla difesa del prezioso patrimonio del quale è depositario il Lazio sia per quanto emerge ed è visibile (monumenti, reperti archeologici, ricchezze paesaggistiche, etc.) ma anche, come nel caso del mare, per quanto non si vede ma c’è e vive.

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Conclusioni del workshopÈ stato accolto con molto favore questo primo momento di approfondimento sul tema dell’editoria turistica, che ha fatto incontrare amministrazione regionale ed operatori del settore tra operatori del settore. Sono stati sollecitati ulteriori momenti di confronto e di collaborazione.Verrà avviata, nelle prossime settimane, un’apposita sezione dedicata all’editoria turistica sul portale www.ilmiolazio.it, nella quale troveranno spazio le novità e le recensioni delle pubblicazioni di settore.Un’altra delle proposte emerse dal workshop è stata quella di organizzare un momento di incontro ancora più significativo, che potrebbe anche configurarsi come la prima edizione di un salone dell’editoria turistica del Lazio, favorendo così l’incontro anche tra gli operatori del settore e l’utente finale (il lettore).È stato proposto di promuovere un concorso letterario giornalistico, che potrebbe avere un titolo come “Il lazio da scoprire”, rivolto agli studenti delle Scuole Secondarie Superiori del Lazio. Attraverso il Bando una giuria di specialisti potrebbe scegliere i migliori elaborati (articoli, racconti, etc.) degli studenti da pubblicare in una vera e propria “guida” scritta dai giovani per i giovani sui luoghi di interesse da scoprire o da riscoprire nella nostra Regione.Duranti i lavori è stata proposta l’organizzazione di un vero e proprio MASTER per la formazione di Autori di Guide turistiche e, più in generale, di pubblicazioni inseribili nel settore dell’editoria turistica.

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Il workshop dell’Agenzia regionale del turismo

ERSILIA MAFFEO, Direttore regionale Agenzia regionale del turismo

Workshop“Organizzazione territoriale del turismo”

SintesiIl Direttore dell’Agenzia regionale del turismo, Dott.ssa Ersilia Maffeo, da il benvenuto ai partecipanti ed inizia i lavori del Workshop concernente l’organizzazione territoriale del turismo. Con l’ausilio delle slide introduce l’argomento del tavolo e dopo un breve excursus sul sistema turistico nazionale evidenzia il nuovo assetto regionale intervenuto successivamente dell’emanazione della recente legge regionale n. 12/2011, che ha introdotto modifiche sostanziali alla L.R. 13/2007. Infatti con la soppressione delle APT nelle province laziali sono stati istituiti gli Uffici Territoriali del Turismo, uno in ogni provincia della regione, quali strutture decentrate dell’Agenzia regionale del turismo. La Dott.ssa Maffeo, sottolinea altresì le problematiche sorte relativamente alle competenze delle APT e le attività svolte finora nel territorio, come ad esempio l’istruttoria ed il rilascio dell’attestato di classificazione per le strutture ricettive – materia delegata alle province - e che, per problemi di personale e di trasferimento di fondi, le Stesse non hanno mai svolto ma, con il ricorso dell’avvalimento (previsto dalla L.R. 14/1999) sono state affidate alle APT. Fa presente che, in data odierna, la Presidente Polverini ha sottoscritto un’ordinanza con la quale stabilisce che l’Agenzia regionale del turismo per il tramite dei nuovi Uffici Territoriali del Turismo continuerà a svolgere le attività finora svolte dalle ex APT, al fine di non creare disservizi e nelle more di attivazione di protocolli o accordi tra la Regione e le Province.Pone l’attenzione sui Sistemi di informazione e accoglienza turistica (IAT), che la legge regionale ha ritenuto riportare tra le funzioni della Regione senza però chiarire quale struttura regionale debba gestirli. Finora, i pochi IAT sono stati gestiti dalle Pro Loco e in alcuni casi dalle stesse APT o Associazioni. Nelle more di qualsivoglia decisione in merito, occorre una concertazione sull’argomento, in considerazione della carenza di fondi per il loro funzionamento. Quindi, sottopone ai presenti - quale tema principale del tavolo - le possibili nuove forme di gestione da attivare per migliorare tali strutture e chiede eventuali suggerimenti affinché gli stessi possano svolgere servizi moderni, al fine di soddisfare gli utenti dei vari segmenti turistici. Apre il dibattito ed invita a compilare il questionario che viene distribuito al fine individuare gli indirizzi e i suggerimenti che i diversi partecipanti vorranno dare.Prende la parola il Professor Antonino Percario, che conferma la necessità di mantenere gli IAT nel territorio, che sono preziosi in quanto sentinella del territorio insieme alle altre strutture

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territoriali quali le Pro Loco, le Agenzie di Viaggi “Sicure” e gli Uffici biglietterie, se queste però restano aperte con orari elastici fino alle ore 19:00, con personale qualificato che conosca più lingue, dotando così il territorio di una fitta rete di punti di accoglienza. La Regione dovrebbe emanare un regolamento o un disciplinare che stabilisce i criteri per la gestione degli IAT. Si dice anche d’accordo sulla gestione data alle Pro Loco ma ritiene che ciò possa ritornare ad una struttura para pubblica.Il Sig. Raffaele Sordilli (Agenzia Viaggi Sordilli Express) condivide la proposta del Professor Percario ma evidenzia che alcune agenzie di viaggi non hanno il personale adeguato. A tal proposito suggerisce che la Regione potrebbe attuare forme di incentivazione e formazione per il personale.Il Sig. Siro Trezzi (Presidente della Pro Loco di Fiuggi), sostiene che gli IAT dovrebbero rimanere aperti e si dice la Pro Loco è il Soggetto adatto a gestirli, in quanto conosce bene il territorio e più soddisfare le esigenze del turismo. Nella Provincia di Frosinone ci sono 90 Pro Loco e solo 3 punti di informazione ed accoglienza (Cassino, Fiuggi ed Atina), che risultano troppo pochi per valorizzare il territorio, ritiene pertanto che la Regione incrementi gli IAT, quali bracci operativi degli Uffici Territoriali del Turismo. Il Sig. Giovanni Amuro (Direttore Generale Anxur Tours – Terracina d’amare - Consorzio Turistico), condivide il nuovo assetto organizzativo dell’Agenzia con gli Uffici Territoriale del Turismo, che dovrebbero interagire sul territorio coinvolgendo le Imprese locali attraverso la formazione dei diversi attori che fanno turismo, per promuoverne i vari segmenti.La Sig.ra Arianna Ceraolo (Laboratorio del Turismo – Poggio Mirteto – Rieti) che gestisce lo IAT di Poggio Mirteto, concorda sulla istituzione dei 5 UTT nell’ambito dell’Agenzia, in continuità con le attività svolte dalle ex APT e ritiene che sia un’opportunità per lo sviluppo del territorio, se l’Agenzia si avvale di professionisti del turismo, se organizza corsi di formazione sulla promozione territoriale e turistica in maniera costante, ed infine se agli UTT venga lasciata autonomia nell’individuare le singole priorità territoriali. Ritiene utile mantenere gli IAT, anche gestiti dalle Pro Loco quali strutture decentrate, dotati di siti web e nuovi strumenti informatici, forniti di materiale promozionale dagli enti e uffici locali che si occupano di turismo, al fine di dare più visibilità al territorio regionale. Il Sig. Riccardo Pece (Dirigente Cooperativa Sociale che gestisce dello IAT di Latina) ritiene che gli IAT, quali strumenti di fiducia e di tutela al turista, debbano essere mantenuti, in quanto strumenti utili agli operatori turistici ed anche alle agenzie di viaggio nel confezionamento dei loro pacchetti, poiché svolgono attività di promozione del territorio. La loro apertura al pubblico deve differenziarsi a secondo del flusso turistico. Il Sig. Franco Ventura (Consigliere SKAL - Associazione Internazionale Professionisti del Turismo), ribadisce che le strutture decentrate sono l’anima del territorio. La gestione degli IAT può essere effettuata sia dalle Pro Loco e sia da altri organismi, quali ad esempio gli uffici locali dell’Automobil Club etc., con costi limitati per la Pubblica Amministrazione. La Regione deve favorire la formazione del personale.Il Sig. Antonio D’Onofrio ( UTT di Latina) sostiene che è necessario dotarsi di nuovi sistemi tecnologici e informatici per la promozione del territorio, che favoriscano anche il passaparola quale mezzo per attrarre turismo. Inoltre è essenziale fare formazione sull’accoglienza agli operatori del settore ed i cittadini, che sono il biglietto da visita del territorio. In tutto ciò gli IAT possono ofrire ulteriori servizi che interagiscono con l’accoglienza e l’informazione.La Sig.ra Anna Maria Mantione (UTT di Latina) sostiene che occorre elasticità ed un nuovo modo di pensare il turismo in termini di organizzazione del territorio, cambiare metodo di lavoro, puntando alle nuove sfide, con nuove attività che l’Agenzia e gli UTT devono svolgere, operando a stretto contatto con gli operatori del settore. E’ necessaria l’introduzione della semplificazione amministrativa, ma con cautela. Ad esempio, l’attestato di classificazione delle strutture ricettive, dovrebbe essere rilasciato da un ente diverso dal Comune.Il Sig. Marco Arduini (Cooperativa sociale), facendo riferimento alle attività che svolge l’Agenzia

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Regionale del Turismo punto 3: (partecipazione a fiere), chiede conferma sulla partecipazione della Regione Lazio alla BIT di Milano.Il Sig. Tommaso Tanzilli (Federalberghi Lazio) ritiene che debba essere mantenuta la professionalità del personale ex APT e concorda con il passaggio degli stessi, nei ruoli della Regione Lazio che, per il tramite dell’Agenzia Regionale del Turismo continuerà a svolgere l’attività fin ora esercitata.La Dott.ssa Maffeo - conclusi gli interventi - prende atto delle considerazioni e dei suggerimenti proposti dai partecipanti al Workshop e precisa che la Regione, con l’istituzione, in capo all’Agenzia regionale del turismo, degli Uffici Territoriali del Turismo, uno in ogni provincia, in sostituzione delle ex APT, ha inteso mantenere le strutture periferiche nel territorio e pertanto confermare le attività fin ora svolte, utilizzando il personale attualmente in servizio sia per l’esperienza acquisita negli anni, sia per la conoscenza approfondita del territorio.In tal senso, è necessaria una riorganizzazione della Agenzia, che tenga conto del nuovo assetto.

Elenco Partecipanti:

1. Patrizia Morsicani – Utt Latina2. Teresa Marino – Sviluppo Lazio3. Sordilli Raffaele – Ag. Viaggi Sordillo Express4. Linda Contreras – Centro Guide Turistiche5. Lorenzo Marandola – Centro Guide Turistiche6. Antonio Ianniello – Confcommercio Latina7. Massimo Giuffrida – B&B Roma8. Gianni Abbate – Associazione Culturale Teatro Null Viterbo9. Ceccobelli Franco – Utt Viterbo10. Anxur Tour – Tour Operator Terracina11. Felice Nucci – Utt Rieti12. Ruzzier Federica – Cooperativa Fiori Centro Infopoint Tarquinia Turismo13. Giuseppe De Carolis – Associazione Turistica Culturale Ganimede –Villa Capri B&B14. Antonella Fiore – Cta Appia Latina15. Liliana Landi – Cta Appia Latina16. Arianna Ceraolo – Laboratorio Turismo Poggio Mirteto Rieti17. Marco Arduini – Cooperativa Sociale Diaconia Frosinone18. Eugenio Tersigni – Utt Frosinone19. Umberto Boccolini - Utt Viterbo20. Antonio D’onofrio – Utt Latina21. Rosaria Scaminaci – Utt Latina22. Ornella De Angelis – Utt Latina23. Anna Maria Mantione – Utt Latina24. Tommaso Tanzilli – Federalberghi Lazio25. Franco Ventura – Consigliere Skal 26. Francesca Duimich – Confesercenti Federagit Guide Turistiche27. Malleier Maria – B&B Civitella D’agliano28. Alessandra Di Mambro29. Pica Maria – Comune Di Roma30. Olivieri Roberto – Unioncamere Lazio 31. Cesare Altobelli – Fiavet Lazio Delegato Provinciale Latina32. Luciano Rea - Ciociariaturismo33. Luciano Sarda – Utt Frosinone34. Riccardo Pece - Dirigente Cooperativa Sociale Che Gestisce Dello Iat Di Latina35. Giovanni Amuro - Direttore Generale Anxur Tours – Terracina D’amare - Consorzio Turistico36. Siro Trezzi -Presidente Della Pro Loco Di Fiuggi37. Antonio Percario – Consulente Turistico

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Documenti pervenuti alla Segreteria dell’Assessorato al Turismo e Marketing del Made in Lazio per gli Stati Generali

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Presidenza: Viale G. Massaia, 39 – 00154 ROMA – 065140979 – 336739885 fax 0697255047 e-mail [email protected] Segreteria: Via G. Cravero, 20 – 10154 TORINO – Cell. 3471658518 e-mail [email protected]

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REGIONE LAZIO Stati generali del Turismo 20 gennaio 2012 – Borgo Piave LATINA

Federazione Nazionale A.C.T.ITALIA ASSOCIAZIONE CAMPEGGIATORI TURISTICI D’ITALIA

intervento del Presidente Arch. Pasquale Zaffina

il turismo all’aria aperta come fattore di sviluppo locale nella Regione Lazio

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La presente relazione ha il compito di suggerire agli organi competenti della Regione Lazio l’adozione del cosiddetto “turismo all’aria aperta” come fattore di sviluppo delle piccole comu-nità locali, attraverso la pianificazione di interventi normativi e strutturali.

Con l’assunzione di questo indirizzo si vuole passare dalla casualità degli interventi, sorti per buona volontà di singoli amministratori locali e di operatori privati attenti ai cambiamenti che stanno interessando il Turismo, ad azioni più strutturate su cui vale la pena investire.

La Federazione Nazionale A.C.T.Italia persegue la finalità di promuovere ogni possibile attivi-tà a favore dello sviluppo del turismo del movimento sia esso espletato in tenda, caravan o in camper ed affilia Club sparsi su tutto il territorio nazionale.

Fa parte integrante di un settore turistico che ha come filosofia il viaggio nell’accezione più au-tentica e più tradizionale di mobilità nella natura, nei parchi, nei borghi, ed in ogni posto capa-ce di stimolare il campeggiatore nel soddisfacimento delle proprie tendente di scopritore di luoghi, di gente, di cibi, di tradizioni, di beni culturali, di storia.

Tutte eccellenze di cui è ricca la Regione Lazio e l’intero Paese.

ACTItalia, che quest’anno compie il suo 72° anniversario, è figura storica nell’affermazione dei principi di tutela dell’ambiente e condivide le buone pratiche con tutte le associazioni consorel-le, tendenti ad affermare i principi di eco-sostenibilità del turismo all’aria aperta.

Oggi è diventato un fenomeno molto consolidato utilizzare il camper con i suoi pregi:

- È un’attività destagionalizzata perché si esercita durante tutto l’arco dell’anno;

- Consente alla persona di scoprire il nuovo e l’ignoto, attraverso vacanze avvincenti e di questa condizione se ne avvantaggia l’intero nucleo familiare, che si muove con bambini ed anziani a bordo, rendendo l’esperienza altamente educativa, socializzante ed arric-chente.

- consente ad ogni svantaggiato il diritto di viaggiare e di praticare un turismo responsa-bile con autonomia, sicurezza e soddisfazione.

- Inoltre, il Campeggiatore Turistico è consapevole di essere portatore di potenzialità economiche importanti a favore dei luoghi che visita.

Allora, se da una parte c’è la voglia di viaggiare, dall’altra c’è la Bell’Italia i cui pezzi forti so-no certamente le città d’arte, ma anche e soprattutto i centri minori, dove continua il processo di spopolamento e di abbandono.

Si va purtroppo perdendo l’identità locale, la tradizione, la memoria storica e culturale, si af-fievolisce la cura del territorio e conseguentemente si accentuano i dissesti idrogeologici, il de-

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grado dell’ambiente incombe e l’abbandono del nucleo costruito diventa una realtà.

E necessario correre subito al riparo, invertire la tendenza e rilanciare il ruolo dei Comuni con meno di 5.000 abitanti, che sono ben 5.868 e che rappresentano il 72% del totale dei Comuni Italiani.

Noi Campeggiatori Turistici, con le nostre potenzialità, possiamo dare un impulso piuttosto im-portante alla valorizzazione di queste realtà, semplicemente praticando il nostro “camperare”, in quanto siamo certi di saper penetrare nei contenuti più reconditi dei luoghi visitati.

Quale altro tipo di turismo potrebbe arrivare così profondamente nell’intimo dell’identità locale e contemporaneamente e nel contempo quale piccola Comunità potrebbe sopportare il costo di un’attrezzatura turistica tradizionale come un albergo, un’ostello, un campeggio?

Noi camperisti alla nostra camera d’albergo abbiamo messo le ruote e la portiamo dovunque, lasciando i luoghi come trovati se non migliorati in termini di rapporti umani, di arricchimenti culturali, di amicizia e di apporti commerciali.

Per poter svolgere la nostra attività habbiamo bisogno di poco: attrezzature discrete, poco co-stose e di grande utilità per intraprendere nel turismo del movimento, che significa far conver-gere domanda ed offerta.

Da una parte i luoghi da valorizzare e dall’altra i campeggiatori turistici, che non chiedono al-tro di farsi strumento di tale strategia.

Naturalmente occorre pianificare gli interventi per distribuirli sulle direttrici minori, per giun-gere alla costruzione di un’efficiente e diffusa “rete” di attrezzature dedicate al turismo detto anche “dolce” proprio per la discrezione degli interventi di cui necessita.

Questo può essere un eccellente modello di sviluppo sostenibile, per far diventare attrattore tu-ristico tutto il territorio dell’Italia minore sperimentando percorsi diversi, battuti pochissimo, ma capaci di penetrare nelle realtà più genuine, comprese quelle neglette dell’entroterra.

Il Lazio ha un tessuto fittissimo di giacimenti culturali, una miniera inesauribile pronta ad esse-re scoperta da chi la sa vedere ed apprezzare ed ACTItalia, essendo la voce dell’utenza, cono-sce le recondite aspettative del campeggiatore e per questo ricerca costantemente di sintoniz-zarsi su tragitti alternativi ai soliti percorsi.

Mettiamo la nostra esperienza e il nostro entusiasmo a disposizione della Regione, così come lo facciamo regolarmente per amministrazioni, comunità montane, gestori di parchi naturalistici, privati o imprenditori di tutta la nazione.

Nel Lazio assistiamo a un’offerta a macchia di leopardo con territori dove sono allocate più at-trezzature e altre dove ce n’è totale carenza, specialmente lungo itinerari meno conosciuti ma

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Al fine di dare un contributo operativo alla proposta di inserire il “Turismo all’aria aperta” fra i turismi da valorizzare ed incentivare nella Regione Lazio, si compila di seguito una bozza di accordo, ovviamente perfettibile, su cui ponderare:

SISTEMA DI ACCOGLIENZA PER IL TURISMO ITINERANTE NELLA REGIONE LAZIO

Premesso che:

Il settore turistico riveste un ruolo strategico nell’economia nazionale e della Regione Lazio;

I mutamenti intervenuti in questi anni a livello socio-culturale hanno prodotto esigenze diverse e nuovi bisogni, ovvero una do-manda differenziata e tipologie diversificate del modo di ‘fare vacanza’;

in questo cambiamento l’ambiente ha assunto un valore strategico producendo nel settore una crescita esponenziale di quello che viene comunemente definito ‘turismo verde’;

nell’ambito del turismo ambientale o ‘all’aria aperta’ si è sviluppato il turismo itinerante, ovvero quell’abitar viaggiando che consente di vivere territori e la località con i propri mezzi;

gli autocaravan, i camper, hanno rappresentato le risposte a questa domanda crescente;

CONSIDERATO CHE:

- nel mondo occidentale da decenni si attua una politica della mobilità dedicata al turismo ‘all’aria aperta’, associata a infrastrutture e servizi che risponde alle esigenze dell’abitar viaggiando;

- in Europa, a maggior ragione, dopo l’allargamento della UE, circolano oltre tre milioni di utenti del turismo itine-rante;

- in Italia tale fenomeno rappresenta un segmento importante della diversificazione avvenuta nel modo di fare turi-smo. Si contano, infatti, nel nostro Paese circa 500.000 (duecentomila) utenti del comparto turistico dell’abiar viaggiando e circa 200.000 mezzi circolanti tra autocaravan, camper, mobilhome, escludendo le caravan; nella sola città di Roma sono im-matricolati circa 10000 (diecimila) mezzi circolanti;

- il turismo ambientale, ‘all’aria aperta’, ha visto riconosciuta la sua peculiarità sia attraverso una specifica ‘agenda 21’, sia con norme definite;

- tale scopo rientra tra gli obiettivi fissati dal Consiglio Regionale per confermare il Lazio quale regione turistica in-ternazionale attenta a i nuovi turismi;

- la Regione Lazio ha un eccellente sistema di parchi, che rappresenta una ricchezza ambientale complessa, ma ca-pace di trovare nel turismo all’aria aperta il ‘naturale partner’ per la sua fruizione e valorizzazione sostenibile;

Tutto ciò premesso e considerato il Consiglio Regionale delibera:

- di assumere quanto contenuto nella premessa;

- di incaricare l’Assessore al Turismo di coordinare le attività per definire standard, tipologie, servizi, infrastrutture e quant’altro si rendesse utile per emanare gli atti amministrativi necessari a mettere a sistema il turismo itinerante;

- tale modello, da approvare con atto di giunta previo parere delle commissioni consiliari competenti, diventerà nor-ma cogente sia per le nuove attrezzature, che per quelle attualmente esistenti sul territorio della Regione Lazio, con l’obiettivo di realizzare un adeguato e qualitativo sistema di accoglienza per il turismo itinerante;

- di attivare un sistema di incentivi economici, fiscali ed urbanistici rivolti a soggetti pubblici e/o privati che volessero intraprendere in tale settore.

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FEDERAGIT - FEDERAZIONE GUIDE TURISTICHE __________________________________________________________________________________________

00198 Roma – Via Messina, 19 – Tel. 06.44.25.02.67 – Fax 06.44.25.02.68 www.guideroma.federagit.org

E-mail : [email protected]

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NOTE RIGUARDANTI LE GUIDE TURISTICHE - 20- 1- 12 Le guide turistiche da tempo denunciano che una grande porzione del turismo a Roma è

svolto da organizzazioni illegali. Siti web aperti all’estero operano come Tour Operator, senza averne l’autorizzazione, senza rispettare alcuna legge, senza effettuare versamenti fiscali o previdenziali ed usando guide non abilitate, per lo più straniere. Secondo autorevoli rappresentanti del turismo a Roma, si potrebbe configurare un fenomeno di “stalking” al turista. L’abusivismo delle guide turistiche è strettamente connesso all’abusivismo delle agenzie di viaggio. Dato lo sforzo sostenuto dal nostro paese per il risanamento, risulta difficilmente accettabile il persistere di un sommerso di tali proporzioni, alla luce del sole, di fronte alle Forze dell’Ordine, come in nessuna altra grande città d’Europa.

Per garantire una maggiore tutela del turista che troppo spesso viene aggirato e truffato, varie istituzioni hanno richiesto un adeguamento della normativa. Le Forze dell’Ordine Municipale, Provinciale, Statale, i responsabili del Turismo della Provincia e del Comune hanno fatto presente che le sanzioni previste dalla Legge 50/1985 non sono state aggiornate, non costituiscono alcun problema per chi esercita abusivamente e non coprono nemmeno i costi per la riscossione da parte delle Amministrazioni. Occorre proteggere i visitatori dal gran numero di operatori illegali che cercano il pollo da spennare. Torniamo a richiedere all’Assessorato al Turismo e alla Commissione Consiliare Turismo un adeguamento delle sanzioni.

La guida turistica fornisce ai visitatori un’immagine importante dell’identità culturale

italiana e della Capitale. Deve avere un comportamento professionale sotto tutti gli aspetti, deve essere portatrice di una cultura dell’accoglienza che permetta al visitatore di riportare nel suo paese giudizi positivi sull’esperienza vissuta nella nostra città. Se la guida opera nell’ambito del turismo etico, effettua contemporaneamente promozione turistica.

Per quanto riguarda la formazione delle guide turistiche, lo STANDARD EUROPEO sulla

FORMAZIONE MINIMA RICHIESTA alle GUIDE TURISTICHE operanti nei paesi membri è stato approvato dal C.E.N. (COMITATO EUROPEO di NORMALIZZAZIONE), il 7- 2-2008 (“Tourism Services – Requirements for the provision of professional training and qualification programmes of tourist guides” - EN 15565 - 2008). E’ stato ratificato dall’UNI (Ente nazionale Italiano di Unificazione) ed è entrato a far parte del corpo normativo italiano in data 25- 9- 2008.

Tale Standard indica che la guida turistica deve possedere una professionalità a carattere multidisciplinare, alla cui formazione concorrono numerose materie: una guida deve sapere illustrare il territorio in cui opera, nei suoi molteplici aspetti che includono la storia, la storia dell’arte, l’archeologia, l’architettura, il paesaggio, le istituzioni sociali e politiche del paese visitato e tutte le manifestazioni materiali ed immateriali che contribuiscono a formare l’identità culturale di un territorio. Il C.E.N. prevede, al fine di “creare comprensione reciproca”, una padronanza fluente e non meramente scolastica di almeno una lingua straniera. Il C.E.N. riconosce importanza alle tecniche di comunicazione, alla gestione dei gruppi, alla comunicazione interculturale, materie specifiche della professione di guida.

Tale Standard deve essere recepito ad integrazione della Legge Regionale 50 / 1985.

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Assessorato al Turismo e marketing del Made in Lazio

PresidenteRenata Polverini

AssessoreStefano Zappalà

Stati Generali del Turismo 2012L’impegno del presente per progettare il futuro

Atti

Impaginazione e grafica:Lait spa

contenuti a cura di:Direzione Regionale Turismo Dott.ssa Teresa Del Prete Dott. Roberto Di Pirro

Finito di stampare nel mese di marzo 2012 presso la tipografia Latin Grafica snc - Latina

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