[Web Starter 2016] Introduzione all'Inbound Marketing - Sara Borghi
Aree interne, borghi e centri storici
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Aree interne, borghi e centri storici:
prospettive di ri-generazione urbana e territoriale
TOOK MARCHE-CILENTO 2014-2015Transfer Of Organised Knowledge
PON Governance e Assistenza Tecnica giugno 2015
Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 00
www.reframeworkgroup.it
piattaforma culturale e professionale per lo svilup po del piano/progetto di rigenerazione urbana e territoriale delle aree interne nel mezzogiorno
arch. Francesco Ruoccoarch. Franca Maria Belloarch. Massimiliano Ruggiero
• Urbanistica e Pianificazione;• Bioclimatica & Bioarchitettura• Europrogettazione;• Sismica (ARCALAB).
• Presidio e/è Sviluppo per le Aree Interne vs spopolamento
• E’ possibile un’Agenda urbana per le Aree Interne?
• Pianificazione Urbanistica Comunale, Borghi e Centri Storici
• Riqualificazione Energetica;• Riqualificazione Antisismica;• Rivitalizzazione Funzionale.
• AMBITO DI RIGENERAZIONE• Comunità, Borgo e Centro
Storico.
IX Legislatura – Consiglio Regionale
della Campania
Proposta di Legge “Modifiche alla legge regionale 18 ottobre 2002, n. 26 (Norme ed incentivi per la valorizzazione dei centri storici della Campania e per la catalogazione dei beni ambientali di qualità
paesistica. Modifiche alla legge regionale 19 febbraio 1996, n. 13)” - Reg. Gen. n. 478.
ad iniziativa dei consiglieri
on.li Donato Pica, Rosa D’Amelio e Giulia Abbate
Depositata in data 11 settembre 2013
Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 01
Obiettivo : trasferire buone pratiche sulla ri-generazione urbana e territoriale dei “borghi”
Risultato : proposta metodologica di un programma di intervento sui 6 comuni del TOOK Marche-Cilento
Contributo : Aree Interne / Borghi / Centri Storici
1°Fase: Metodologie e buone pratiche
2°Fase: Lineamenti per un programma
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il punto di partenza1°°°°FASE
Un’area : il Cilento – Parco Nazionale, Sito Unesco, Area Interna, area marginale rispetto aiconsolidati lineamenti dello sviluppo socio-economico, in spopolamento, condisequilibri ambientali-insediativi, significative potenzialità, capitale istituzionale erelazionale da qualificare.
Un ambito : 6 comuni che intendono condividere un percorso sul tema Turismo Sostenibile eborghi, Piaggine, Rofrano, Morigerati, Casaletto Spartano, Tortorella, Camerota,dai connotati differenziati ma lungo una direttrice costa-entroterra (del«calcare»).
Un progetto in corso : TMC con gemellaggio Cilento-Corinaldo per il trasferimento di buonepratiche su Turismo Sostenibile e Smart Countryside (riconoscimento DPS)
Un tema : buone pratiche di rigenerazione urbana del sistema di borghi
Una finalità generale : riattivare nuova domanda
Un sistema di obiettivi : a) destagionalizzare e qualificare l’offerta turistica;b) integrare il sistema di borghi lungo direttrici costa-entroterra;c) identificare il percorso di ciascun borgo;d) presidiare per sviluppare e viceversa;e) rigenerare il patrimonio edilizio esistente in particolare di valore
storico.
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tanto per cominciare
nuovi targets emergenti nelcampo turistico:
es. turisti cinesi : gli 11 miliardi didollari spesi in Europa nel 2013diventeranno 37 entro il 2023. Glihotel europei stanno però investendoin servizi dedicati ai cinesi meno delresto del mondo. Venezia, Milano,Roma e Firenze sono le prime 4destinazioni dell'intera Europa(fonte: InterContinental HotelsGroup, www.ihg.com, Maggio 2015).
Petralia Soprana (PA), sabato 23Maggio 2015, convegno «AlbergoDiffuso: sviluppo di un turismosostenibile nei piccoli ComuniChinese Friendly »:
«L’albergo diffuso oggi rappresental’unica possibilità di sviluppo dei piccolipaesi che possono attivare un turismo noninvasivo all’interno dei centri storici facendodiventare albergo le case vuote (…) LaCina sembra lontana ma è più vicina diquanto crediamo se consideriamo che icinesi sono abituati a spostarsi per lunghetratte. A ciò possiamo aggiungere che iborghi possono dare ai cinesi una cosache le città non possono offrire e cioèl’autenticità ” (Giancarlo Dall’Ara).
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scenario attuale: opportunità e criticità
prevalenti CRITICITA’• crisi socio-economica ed spopolamento aree interne;
• segnali di ripresa ma per il Sud persistono condizioni strutturali negative; in particolare in assenza di «ossatura urbana» (Rapporto ISTAT 2015) � che può fare il «locale» in attesa dello Stato?
• assenza di densità di relazioni urbane rende poco competitivi � strategie di inclusione sociale, smart planning, co-gestione dello spazio urbano;
• con l’incedere della globalizzazione il divario Nord-Sud in Italia aumenta (Il Sole 24ore, 26 Apr 2015)
• crisi del settore viario e del governo del rischio idrogeologico;
• indebolimento/indefinizione degli enti intermedi;
• condizione di «stallo» dell’esperienza Parco;
• stagione dei PUC in corso ma a rilento ed in fase critica (Lr 16/2004);
• attualità del tema «aree interne» ma scollegato rispetto ai processi metropolitani (� tripartizione PON CMt – POR CMd– Strategia Aree Interne);
• aumenta il consumo di suolo: la Campania ha raggiunto il 9,8% del suolo totale (Ispra, 2015) � non ci possiamo più permettere i «borghi abbandonati, case vuote e centri storici disabitati»;
• età media crescente rispetto alle nuove tecnologie.
prevalenti OPPORTUNITA’• processo in corso di condivisione interna e gemellaggio
esterno � TMC;
• differenziata offerta turistica potenziale lungo direttrice costa-entroterra basata su identità chiare e differenti (mare-collina, fiume, montagna);
• atteso servizio alta velocità per Sapri;
• strategia nazionale e regionale sulle aree interne �
presidio e/è sviluppo;
• programmazione fondi strutturali 2014-2020 ruolo delle dimensione urbana � quale urbanità?
• processo di riassetto amministrativo in corso (L.56/2014);
• per ridurre il consumo di suolo, ottimizzare il patrimonio esistente, la rigenerazione urbana per qualificare e rilanciare il settore edile;
• Protocollo di Intesa 2014 tra Ance e Parco sulla rigenerazione urbana e bioedilizia (secondo elaborazioni Ance 2014, l’investimento potenziale in Prov SA delle ristrutturazioni è circa 574 Mleuro)
• L’economia collaborativa (sharing economy) per rivitalizzare la città, la comunità, il mercato socio-economico e culturale e per fornire servizi nelle aree carenti (co-housing, co-working,…) � ruolo del supporto tecnologico
• ruolo dei saperi tradizionali ed antichi.
e’ possibile un’agenda urbana delle Aree Interne?
Ipotesi di lavoro: per un programma di innovazione e qualificazione dell’offerta turistica e socio-economica dell’area TOOK MC, è necessario strutturare il sistema dei borghi lungo la direttrice costa-entroterra:
b
Il sistema dei comuni e dei borghi chepartecipa al progetto TOOK Marche-Cilentosi sviluppa proprio lungo l’areale che è statoclassificato come «ultraperiferico» nellalettura ministeriale delle Aree Interneregionali della Campania.
sperimentare strategie peril rilancio delle Aree Interne
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Popolaz 2013ab
Trend 2001-2013 %
Età Media 2014
Tass Natività 2013 %
Densità 2013ab/kmq
N°comp medfamiglia 2013
Reddito Med 2011 €
Piaggine 1.371 -22,5 50,8 +2,2 21,8 2,16 6.988
Rofrano 1.628 -25,6 48,4 +3,1 25,6 2,23 4.200
Tortorella 540 -10,3 49,8 +5,5 15,7 2,07 5.805
CasalettoS 1.442 -13,5 47,7 +4,2 16,6 2,36 4.499
Morigerati 691 -11,3 47,6 +5,8 32,6 2,32 4.423
Camerota 6.774 -0,9 44,0 +7,1 95,9 2,14 5.336
Vallo d Luc 8.659 -1,8 42,9 +6,9 341,9 2,72 9.995
Sapri 6.835 -2,8 44,4 +6,4 481,33 2,38 8.549
Corinaldo 5.082 -1,3 46,9 +7,1 105,1 2,50 11.009
Prov SALE 1.105.485 +3,0 42,2 +8,4 224,5 2,58 7.786
Prov ANCO 479.275 +6,8 45,0 +8,1 247,0 2,35 13.268
Reg CAMP 5.869.965 +3,0 40,6 +9,1 431,7 2,73 7.609
Reg MAR 1.553.138 +6,8 44,9 +8,2 160,2 2,40 12.051
ITALIA 60.782.668 +6,7 43,7 +8,5 201,7 2,35 12.159
di chi e cosa stiamo parlando (fonte: www.comuni-italiani.it)
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articolazione della metodologia: reti e nodi nelle Aree Interne
proposta metodologica:
Agire per Reti : azioni associate per il policentrismo e per superare il comunitarismo chiusoCOLTIVARE VISIONE es. Preliminare di piano intercomunale
Attivare i Nodi della Rete : per garantire fattibilità e attuazione superando esiguità di risorse, puntando alla specializzazione dei nodi nella rete nell’integrazione territorialeAPPROFONDIRE OPERATIVITA’es. Avvisi di manifestazione di interesse per gli operatori a presentare proposte per Programmi Integrati
Integrare:- Riqualificazione energetica- Riqualificazione antisismica- Rivitalizzazione funzionale
da «Linee guida per costruire una Strategia di area-progetto » (DPS nov 2014):
• Assumere una visione di medio (3-5 anni) e lungo periodo(15-20 anni)
• Assumere schema logico rispondendo a domande :
a. Quale la motivazione che induce l’alleanza tra i comunidell’area-progetto?
b. Quali condizioni iniziali e quali attori dell’area?c. Quali le tendenze in atto, in assenza di intervento?d. Quali lo scenario desiderato ed i risultati attesti?e. Quali sono i punti di innesco del cambiamento?f. Quali le azioni per realizzare il cambiamento?
• Individuare bisogni e risorse già disponibili (non potenziali)e dedurne “vie di fuga ”
• Rapportare le vie di fuga a “filiere cognitive ” del territorio,correlando interventi di sviluppo a interventi sul sistema deiservizi essenziali
• Fare leva sulle “forze vive ”, interne ed esterne al territorio.
� motivazioni alla base dell’area perimetrata� natura dei problemi� opzione zero e scenario: attenzione a ciò che già c’è� risultati attesi� indicatori e target� azioni ed agenti� strumenti e risorse� accordo di programma quadro
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articolazione della metodologia: proposta di legge
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articolazione della metodologia: un esempio
possibili sperimentazioni
PUC Vallo della Lucania (PCA int, 2013)adottato con DGC n°193 del 13.11.2013
Perimetro zona A «centro storico»
Aree pubbliche strategiche rinviate a Studio di Fattibilità per Project Financing
Si propone di integrare il piano con la correlazione tra ambiti mediante comparti edificatori, per trasferimento di misure premiali
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Con il termine RIGENERAZIONE URBANAsi può intendere un processo e/o una politicadi governo del territorio, attivati o supportatida processi partecipativi e di partenariatopubblico/privato, con oggetto il patrimonioedilizio ed urbanistico esistente ed il correlatosistema di relazioni socio-economiche eculturali. L’obiettivo è garantire lapermanenza, il ripristino o il rinnovamentodelle condizioni di vitalità e sostenibilitàsocio-economica, culturale ed ambientale, diqualità urbana, funzionale e prestazionale,in particolare in termini di dotazione diattrezzature, servizi e infrastrutture, dirisparmio energetico e sicurezza dallavulnerabilità sismica ed idrogeologica.
processo/politica
partecipazione e partenariato pubb/priv
patrimonio edilizio ed urbanistico esistente e correlato sistema di relazioni soc.-econ. e cult.
permanenza, ripristino o rinnovamento di condizioni
vitalità/sostenibilità
qualità urbana, funzionale e prestazionale
rigenerazione urbana: una possibile definizione
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una possibile classificazione delle politiche e pratiche di rigenerazione di borghi e centri storic i
prevalenza TATTICAazione nel breve-medio periodo e principalmente sul singolo nodo :
• Promuovere un evento o happening• Pratiche di uso temporaneo (es. PopUp Lab)
• Adozione di spazi da riqualificare anche mediante sponsorizzazione
• Riuso di immobili dismessi o sfitti• Esperienze di co-gestione di spazi
(es. Firenze Hub)
• Workshop «residenziale» (es. Next Rieti, E-colonia, …)
• Esperienze di «narrazione di altra urbanità» coinvolgendo su di un determinato luogo o tema più attori (esperti, ricercatori, artisti, artigiani, makers, ..)
making city
prevalenza STRATEGICAazione nel medio-lungo periodo capace di coinvolgere la rete :
• Il ruolo del sistema di valori: Ecovillaggio di Torri Superiore (IM)
• Integrare il resto del centro storico con la parte destinata all’ospitalità: Albergo diffuso Borgo Tufi di Castel del Giudice (IS)
• Il sistema di borghi: Albergo diffuso del Parco delle Madonie
• L’acquisizione dell’intero borgo e lo sviluppo immobiliare: Castello di Postignano, Sellano (PG)
• Nuova residenza a Lecce nei Marsi (AQ)• Brand e borghi: il borgo del benessere di
Riccia (CB)
building city
attivare un processo
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buone pratiche prevalentemente TATTICHEuso temporaneo dei fondi sfitti - Pop Up Lab (Toscana)
fonti: www.popuplab.itPOP UP Lab è un laboratorio di sperimentazione di nuove praticheche lancia una sfida allo svuotamento del centro storico e alla suaimmagine simbolo: la saracinesca abbassata . Per farlo mette inatto un esperimento sociale e culturale: dare nuova vita alla cittàinvitando chi ha una idea interessante a utilizzaretemporaneamente uno dei tanti fondi chiusi del centrostorico . L’iniziativa sfrutta la creatività e l’inventiva di tutte lerisorse sociali: il Comune ed i privati mettono a disposizione glispazi. Tramite una call for ideas , i cittadini mettono in campo leidee e la volontà di tradurle in realtà.Si presenta il caso di Empoli (Firenze, Toscana), cittadina di circa48.000 abitanti.
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buone pratiche prevalentemente TATTICHEuso temporaneo dei fondi sfitti - Pop Up Lab (Toscana)
metodologia e caratteristichea. azione congiunta tra Associazione Pop Up,
comune o comuni, Autorità Regionale per laPartecipazione;
b. tentativo di «riaprire» i centri storici dellecittadine, spesso spopolati per la forza attrattivadei centri commerciali «non naturali» sorti lungole arterie esterne;
c. si individuano i fondi sfitti ed i proprietaridisponibili, prospettando loro promozione dellocale e/o vantaggi fiscali e/o contributi e/o fondiper ritinteggiare il locale prima dell’inserimentotemporaneo;
d. il Comune assume il ruolo di garante e difacilitatore tra domanda ed offerta di spazi;
e. contributi dalla Regione Toscana e dall’AutoritàRegionale per la Partecipazione (Lr 46/2013);
f. Call for Ideas diretta a sollecitare la domanda dispazi per usi temporanei anche in co-gestioneper vendita prodotti, dimostrazioni artigianali,innovazione sociale, promozione di esperienze ecapacità, laboratori ed imprenditoria giovanile;
g. la Call è articolata in modo da promuovereattività ed usi che garantiscano vitalità sociale eculturale, agendo in maniera durevole;
h. significativo ruolo della comunicazione, delmarketing e della condivisione sociale.
Associazione
Pop Up
Comune
Autorità Regionale per la Partec.
Conoscenza ed
individuazione
dei fondi sfitti
e proprietari
disponibili
CALL FOR IDEAS CALL FOR IDEAS CALL FOR IDEAS CALL FOR IDEAS
avviso di
manifestazione di
interesse x attività
che intendono
insediarsi
organizzazione, comunicazione, organizzazione, comunicazione, organizzazione, comunicazione, organizzazione, comunicazione,
promozione, apertura, eventi promozione, apertura, eventi promozione, apertura, eventi promozione, apertura, eventi
e trasferimento in altro comunee trasferimento in altro comunee trasferimento in altro comunee trasferimento in altro comune
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buone pratiche prevalentemente TATTICHEuso temporaneo dei fondi sfitti - Pop Up Lab (Toscana)
Pop Up Lab
ad Empoli dicembre
2014
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buone pratiche prevalentemente TATTICHEuso temporaneo dei fondi sfitti - Pop Up Lab (Toscana)
dove si decide di aprire e dove no. perché?
l’importanza dell’esempio
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buone pratiche prevalentemente TATTICHEuso temporaneo dei fondi sfitti - Pop Up Lab (Toscana)
Riaprire la città per rivitalizzare ilcentro storico. Co-gestire gli spazisfitti attraverso l’integrazione trasaperi, prodotti, mestieri e attività.
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buone pratiche prevalentemente TATTICHEuso temporaneo dei fondi sfitti - Pop Up Lab (Toscana)
artigiani, creatività,socialità, arte, …non basta?
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dalla sperimentazione all’innovazione normativa ed operativa
Con Del.C.C. n°25 del 2 Aprile 2015 si èapprovato il Regolamento Urbanistico2015 del Comune di Firenze disciplinanteinsieme al Piano Strutturale 2010 l’assettodel territorio comunale (art. 17 LUR 1/2005):
“Introduciamo una norma che risponde alleesigenze della città e dei giovani in questafase così difficile. Consentiamo ai giovani diutilizzare in modo temporaneo gli immobilidismessi, superando le destinazioniurbanistiche permanenti. Questopermetterà a loro di avviare attivitàovviamente con destinazioni in formasperimentale e ai padroni di casa diacquisire risorse che ne consentano ilmantenimento. Una misura che serveanche alla città per continuare a crescereed evolversi” (Assessore alle Politiche del Territoriodel Comune di Firenze E. Meucci)
buone pratiche prevalentemente TATTICHEuso temporaneo dei fondi sfitti - Pop Up Lab (Toscana)
numeri ed esiti
• nel caso di Empoli si registrano circa17 spazi rimessi in gioco cometemporary shops e circa 40 attività chehanno risposto al bando.
• inizialmente i giorni dell’evento sonostati 3, ma alcune attività hanno decisodi rimanere almeno fino a 30 giorni.
• si sono sviluppati rapporti tra attività eproprietari anche oltre l’esperienzaPop Up.
• il progetto Pop Up inaugurato aCastelfranco di Sotto e proseguito poiad Empoli, ha quindi coinvolto altri 4comuni ed altri stanno valutando dipartecipare.
Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Metodologie e buone pratiche 19
buone pratiche prevalentemente TATTICHEuso temporaneo dei fondi sfitti - Pop Up Lab (Toscana)
suggerimenti
1. rigenerare il senso di comunità prima ditutto;
2. il centro storico come specchiodell’intero territorio sociale, culturaleed imprenditoriale;
3. conoscere il patrimonio ediliziodismesso o sfitto � ruolo strategicodegli agenti immobiliari e degliamministratori di condominio;
4. integrare usi, integrare spazi;5. un progetto semplice , chiaro ed
efficace, motivo delle facile replicabilità;6. il comune o i consorzi tra commercianti
devono assumere capacità e visionegestionali e manageriali (TCM);
7. il comune si frappone tra domanda edofferta rendendo più fluidi gli accordi;
8. agire anche contemporaneamente trapiù luoghi, più centri, più comuni ;
9. cercare la «scintilla ».
valutazione: elementi positivi
• metodologia semplice e facilmentegestibile, quindi traducibile in modello daapplicare anche in altro comune ovveropossibilità di agire contemporaneamente supiù comuni;
• costruzione rete tra comuni credibile ;• ruolo attivo del Comune nel correlare
domanda ed offerta di spazi.
valutazione: elementi critici
• ruolo determinante della filieraistituzionale , fino alla Regione, chefinanzia e supporta l’esperienza;
• la promozione di usi temporanei in immobilidel centro storico non garantisce circa ladisponibilità e l’efficacia dell’azionemanutentiva a lungo termine (es.prestazioni energetiche ed antisismiche deimanufatti).
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fra TATTICA e STRATEGIA
quali strumenti possibili ?
Es. art. 24 e 26 DL «Sblocca Italia» n °°°°133/2014, convertito dalla Legge n °°°°164/2014
Articolo 24.(Misure di agevolazione della partecipazione delle comunità locali
in materia di tutela e valorizzazione del territori o)
1. I comuni possono definire con apposita delibera i criteri e le condizioni per la realizzazione di interventi suprogetti presentati da cittadini singoli o associati , purché individuati in relazione al territorio dariqualificare . Gli interventi possono riguardare la pulizia, la manutenzione, l'abbellimento di aree verdi,piazze, strade ovvero interventi di decoro urbano, di recupero e riuso, con finalità di interesse generale,di aree e beni immobili inutilizzati , e in genere la valorizzazione di una limitata zona del territoriourbano o extraurbano . In relazione alla tipologia dei predetti interventi, i comuni possono deliberareriduzioni o esenzioni di tributi inerenti al tipo di attività posta in essere. L'esenzione è concessa per unperiodo limitato e definito, per specifici tributi e per attività individuate dai comuni, in ragione dell'eserciziosussidiario dell'attività posta in essere . Tali riduzioni sono concesse prioritariamente a comunità dicittadini costituite in forme associative stabili e giuridicamente riconosciute.
Articolo 26.(Misure urgenti per la valorizzazione degli immobil i pubblici inutilizzati)
1. In considerazione (…), l'accordo di programma di cui al D.Lgs. 267/2000, avente ad oggetto il recuperodi immobili non utilizzati del patrimonio immobiliare pubb lico, costituisce variante urbanistica . Alloscopo di individuare i contenuti dell'accordo di programma, il Comune , (…), presenta una proposta direcupero dell'immobile anche attraverso il cambio di destinazione d'uso all'Agenzia del demanio, che ètenuta a valutarla, entro 30 giorni dalla ricezione della stessa, salvo opponga diversa ipotesi di utilizzofinanziata o in corso di finanziamento, di valorizzazione o di alienazione. (con priorità per gli interventi perERP che riducono il disagio abitativo nonché immobili da destinare ad autorecupero per cooperative, ndr)
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fra TATTICA e STRATEGIA
come fare in assenza di una forte e credibile filie ra istituzionale?
Per esempio agendo attraverso l’Economia collaborativa ( Sharing Economy ) e cooperativa
� es. COOPERATIVE DI COMUNITA’ (da un’idea-progetto di Legacoop lanciata a fine 2010)http://www.legacoop.coop/cooperative-di-comunita
- implementazione del principio di sussidiarietà nei piccoli comuni, in particolare nei luoghi marginali , conservizi essenziali in crisi per il decremento dell’impegno pubblico e spesso non appetibili per l’investimentoda parte dei privati � come fare senza profitto garantito ?
- si costruisce una rete tra cittadini riuniti in forma cooperativa volta ad agire per il mantenimento erafforzamento della vitalità di una comunità , spesso soggetta a processi di invecchiamento,spopolamento, abbandono, per creare un modello di mutualità innovativo rispetto alla pratica degli attoritradizionali, pubblici e privati;
- la cooperativa di comunità è una realtà cooperativa dove i soci cittadini potranno assumere la qualità disoci utenti , cioè coloro che fruiranno dei servizi che la cooperativa stessa eroga e /o di soci lavoratori ,coloro che per capacità professionale e lavorativa tali beni e servizi li producono;
- l’obiettivo della cooperativa di comunità è creare una forma sociale ed imprenditoriale adeguata ailuoghi, alle comunità che li abitano ed ai valori da essi cust oditi e, pertanto, sono generalmente deditead attività agricole ed artigianali, a servizi ambientali e filiera delle energie rinnovabili, escursionismo,turismo sostenibile ed inclusivo, ad attività manutentive, a fornire servizi essenziali (istruzione, trasporti,negozi di vicinato, sanità e servizi socio-assistenziali), a rispondere alle crisi occupazionali e socio-culturalid’area.
- attori coinvolti : Legacoop e CoopFond (Fondo per investire in progetti di economica cooperativa); Comuni;Anci; Protocolli di intesa con Borghi Autentici, Federlegno Arredo, WWF, Legambiente.
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buone pratiche prevalentemente STRATEGICHEEcovillaggio di Torri Superiore (Liguria)
fonti: www.torri-superiore.orgTorri Superiore è un piccolo borgo del comune di Ventimiglia inprovincia di Imperia (Liguria) situato nei pressi del confine italo-francese. Una piccola comunità residente (circa 20 persone) si èimpegnata attraverso l’associazione Torri Superiore , a partiredal 1989, a coordinare gli interventi di restauro del borgo ed il suotessuto urbano di stampo medioevale. Nel 1999 si è costituita,quindi, la società Cooperativa Ture Nirvane per gestire il sistemadi spazi ed attività per l’ecoturismo, l’accoglienza (circa 160camere), i congressi, la socialità, la ricreazione, la cultura.
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buone pratiche prevalentemente STRATEGICHEEcovillaggio di Torri Superiore (Liguria)
dove ci troviamoIl borgo di Torri Superiore si trova nel territoriocomunale di Ventimiglia, in provincia di Imperia(Liguria), verso il confine italo-francese, tra Sanremo,Monaco di Montecarlo e la Costa Azzurra. Torino distaquasi 3 ore di auto. Nei dintorni è inoltre presente ilfamoso «borgo telematico di Colletta di Castelbianco».(progetto di recupero arch. G.De Carlo, 1993-1999)
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buone pratiche prevalentemente STRATEGICHEEcovillaggio di Torri Superiore (Liguria)
il contesto: il borgo telematico di Colletta di Castelbianco
L’ architetto Giancarlo de Carlo progettò ilrecupero del borgo ligure di Colletta diCastelbianco (www.ospitalitacastelbianco.it) dal1993 al 1999 sull’idea-progetto del «BORGOTELEMATICO» (www.borgotelematico.it).Colletta dista circa 90 km da Torri Superiore edha costituito per molto tempo un modellovirtuoso di intervento nelle politiche direcupero e riuso dei borghi abbandonati .Caratteristica dell’intervento è stata il ricorso atecniche di riqualificazione in chiavabioclimatica ed a tecnologie digitali disupporto per invitare a risiedere nelle AreeInterne operando attraverso forme di telelavoro.
Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Metodologie e buone pratiche 24
buone pratiche prevalentemente STRATEGICHEEcovillaggio di Torri Superiore (Liguria)
cosa sono gli ecovillaggi?Per ECOVILLAGGI si possono intendere comunità estese insediate che conducono una vita comunitaria fondataprincipalmente sulla sostenibilità ambientale, la riduzione dell’impronta ecologica, la permacultura ed altre forme diagricoltura biologica, l’autosufficienza alimentare, il ricorso a fonti energetiche alternative. Gli ecovillaggi si distinguonodalle semplici comunità perché più articolati e solitamente aperti al resto della collettività al fine di promuovere formepossibili di “transizione” verso nuovi e più sostenibili mo delli di vita sociali, ambientali, culturali .Torri Superiore è stato il primo ecovillaggio della Liguria e comprende sia gli abitanti residenti sia gli abitantiprovvisori o ospiti che vengono accompagnati a fare propri i principi ispiratori della sostenibilità ambientale, dellapermacultura, della vita comunitaria, della bioedilizia, dell’autosufficienza alimentare (per quanto possibile).In particolare nella gestione dell’ecovillaggio si cerca di ricorrere sempre al metodo decisionale del consenso volto adesaltare l’intelligenza collettiva per il superamento progressivo dei conflitti con il supporto di personale qualificato (laresidente Beatrice Briggs è fondatrice e direttrice dell’IIFAC Istituto Internazionale per la Facilitazione ed il Cambiamento).Torri Superiore partecipa al movimento per la Permacultura ed alla rete degli Ecovillaggi GEN-Europe e RIVE (ReteItaliana Villaggi Ecologici).
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buone pratiche prevalentemente STRATEGICHEEcovillaggio di Torri Superiore (Liguria)
il percorso di Torri Superiore
• Il borgo medievale di Torri Superiore (tardo XIII secolo) verso il XX secolo risulta praticamenteabbandonato, evidentemente per crisi sociale e occupazionale.
• Verso la fine degli anni ‘80 del XX secolo, dopo le esperienze delle Comuni, una coppia diTorino decide di acquistare alcuni immobili del borgo, coinvolgendo altri conoscenti a seguirli(si tratta della “scintilla”), condividendo ideali comunitari ed ecologisti.
• Nel 1989 nasce a Torino l’Associazione Torri Superiore (30 membri) con lo scopo direstaurare, ripopolare e rivitalizzare l’antico borgo ligure.
• Durante gli anni ‘90 si conducono le trattative e si acquisisce via via l’intera struttura attraversouna società dedicata che poi si scioglie e trasferisce la proprietà per il 50% all’Associazione(spazi comuni e centro culturale) e per il 50% al gruppo di soci che aveva investito il capitaleiniziale � l’obiettivo è stato trovare l’equilibrio tra spazi privati e spazi comuni, a differenzadella esperienza totalizzante della vera e propria Comune.
• L’Associazione Torri Superiore si è adoperata dal 1997 al 2012 di coordinare i lavori direstauro del borgo , ricorrendo a ditte locali, membri della comunità residente, volontari-turistigiunti da tutto il mondo.
• La comunità residente è costituita da circa 20 membri fissi (di cui 8 bambini) ai quali siaggiungono i visitatori, gli utenti, i volontari.
• Essendo una parte del patrimonio in comune, lasciando l’associazione si lascia anche il bene equesto induce a ponderare le scelte, ritenendosi che se fosse stato tutto privato allorafacilmente il progetto si sarebbe potuto arenare. Mentre i proprietari degli spazi privati hannoun tacito accordo con gli altri ovvero che, qualora volessero abbandonare il progetto,venderebbero agli altri soci.
• Il patrimonio dell’Associazione Torri Superiore (centro culturale e spazi comuni e ricettivi) ègestito dalla società cooperativa Ture Nirvane a r.l. che è costituita da 7 soci con 4dipendenti. Ture Nirvane è socia di Legacoop e riconosciuta come Cooperativa di Comunità.
• Caratteristica principale dell’ecovillaggio è dunque la forte motivazione e la condivisionedell’ideale di vita comunitaria come “via di transizione” verso un nuovo modello di societàsostenibile da una punto di vista sociale, culturale ed ambientale.
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buone pratiche prevalentemente STRATEGICHEEcovillaggio di Torri Superiore (Liguria)
il percorso di Torri Superiore
una coppia di Torino “scintilla”
coinvolgimento altri attori
motivati per condivisione
ideali
prime acquisizionii
ospitalità come “ economia forte ” o trainante
ass. Torri Superiore
società strumentale all’acquisto
del patrimonio
acquisizione
completa
trasferimento patrimonio
50% gruppo di soci investitori (spazi privati)
50% ass.TorriSuperiore, (spazi comuni e centro
culturale)
gestione attraverso
soc. cooperativa Ture Nirvane
“economie deboli ”:- attività socio-culturali
(corsi, seminari, congressi)- permacultura e agricoltura bio- ecoturismo- campi di volontariato per
supporto attività
eventi per abitanti locali(feste, matrimoni, comunioni, …)
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buone pratiche prevalentemente STRATEGICHEEcovillaggio di Torri Superiore (Liguria)
restauromateriali e tecniche tradizionali, bioediliziae risparmio energetico, impianto solare,fotovoltaico, compost toilet,fitodepurazione e sperimentazioni varie.
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buone pratiche prevalentemente STRATEGICHEEcovillaggio di Torri Superiore (Liguria)
ospitalitàl’ospitalità come “economia forte ” perinnescare i processi e garantire la tenuta dellearticolate “economie deboli ” (attività, agricolt.)
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buone pratiche prevalentemente STRATEGICHEEcovillaggio di Torri Superiore (Liguria)
attivitàCorsi, seminari, lavoriper produrre cultura,sostenere le strutturee l’esperienza dell’EcVdi Torri Superiore.
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buone pratiche prevalentemente STRATEGICHEEcovillaggio di Torri Superiore (Liguria)
volontariatoL’ecovillaggio è sede di campidi volontariato a supportodelle attività di restauro delborgo, delle pratiche agricole,della conduzione delle formedi ospitalità e delle altreattività previste. TorriSuperiore attrae volontari datutto il mondo permettendodue opzioni, a tempo pieno(nei mesi estivi) o alternanzavacanza-lavoro (tutto l’anno).
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buone pratiche prevalentemente STRATEGICHEEcovillaggio di Torri Superiore (Liguria)
agricoltura
L’ecovillaggio di TorriSuperiore conduce pratichedi permacultura per ilrafforzamento della diversitàdel paesaggio, la suaintegrità, la sua resilienza. Atal riguardo si organizzanocorsi e seminari diformazione esperimentazione.
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buone pratiche prevalentemente STRATEGICHEEcovillaggio di Torri Superiore (Liguria)
suggerimenti
1. la comunità crea il borgo;2. esplicitare i valori fondanti la comunità
per l’efficacia dell’azione sul borgo;3. rapporto tra ospitalità (economia forte) e
altre attività (economia debole);4. l’ospitalità del borgo è solo una parte del
progetto di “comunità” che comprendeattività che implementano i valorifondanti ed identitari ;
5. i valori della comunità come fattore diattrazione turistica;
6. in una dimensione processuale, la faseiniziale di lavoro sul borgo (in questocaso il restauro) può essere fattore diattrazione turistica e coinvolgimento;
7. la filiera istituzionale può essere sostituitada una comunità fortemente motivata ecementata da valori chiari;
8. la «scintilla » può anche essererappresentata da due persone, se questesono particolarmente motivate ed in retecon altri attori.
valutazione: elementi positivi
• forte rapporto tra comunità e borgo : i valoridella comunità identificano l’offerta del borgo epermettono di realizzare rete con altri centri;
• offerta “sistema dei borghi” (Torri Superiore,Colletta di Castelbianco, …);
• rapporto tra ospitalità come fattore trainanteed altre attività come matrice di contesto equalificante;
• qualificazione dei componenti dellacomunità del borgo (valori e competenze);
• forma cooperativa dedicata alla gestione deglispazi comuni e attività.
valutazione: elementi critici
• il ruolo determinante del sistema di valoricondivisi può limitare la replicabilità delmodello a livello territoriale;
• a lungo termine il cambio nel sistema divalori che connota strutturalmente la comunitàpuò tradursi nella modifica sostanziale dellagestione del borgo, dei suoi spazi e attività.
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comparazione tra strumenti e metodologie nei processi di riqualificazione dei borghi
Borgo Tufi, Castel del Giudice(IS)
1. Il comune di Castel del Giudice si attivaper il progetto Bio-Paese (albergodiffuso + agricoltura biologica) ;
2. Nasce una società cooperativa traComune (5%) e 50 abitanti perrealizzare su 48 ettari di terrenti incoltimeleti biologici con innovazione diconduzione � azienda agr. Melise Srl .
3. Il Comune (20%) costituisce insieme apartners privati una Società diTrasformazione Urbana STU - VELLOSPA per acquisire la parte meridionaledel paese (ex stalle) e procedere allaristrutturazione per albergo diffuso e 2centri polifunzionali;
4. Nella prima fase si realizzano 25 alloggiper 3 Mln euro (2,2 infrastr. Pubbliche)ad uso ospitalità;
5. Nella seconda fase si prevede direalizzare 19 alloggi per ospitalità,vendita e proprietà frazionata;
6. Sono previsti servizi collettivi : piscinacoperta, spa, palestra, ristorante, salapolifunzionale, aree gioco per bambini.
Per favorire l’azione di acquisizione eriqualificazione urbana si costituisceuna apposita SOCIETÀ DI TRASFORM.URBANA. Ruolo della parte nell’insiemeper l’integrazione urbana e sociale.
Borgo di Postignano, Sellano(PG)
1. Due professionisti napoletani decidonodi investire nel borgo abbandonato diPostignano � SOCIETÀ MIRTA SRL ;
2. 1992-1994 acquisto del borgo e nel1996 comincia restauro;
3. 1997 terremoto in Umbria , forticriticità: il Comune vuole abbattere, manel 2004 vincolo 1089/39 e vincoloD.Lgs. 42/2004;
4. si accede ai fondi per PIR ProgrammaIntegrato di Ricostruzione e nel 2007apre di nuovo il cantiere;
5. Qualificazione del prodotto :bioedilizia e riqualificazioneantisismica, arredo di pregio, internetwifi + servizi comuni interni al borgo(ristobar, portineria, sorveglianza,museo, spazi congressuali attrezzati),spazi esterni di complemento (spa,palestra, sala convegni, tennis,parcheggi, ristorante, hotel de charme),gestione servizi (Mirto servizi).
Ruolo della SOCIETÀ DI CAPITALEPRIVATO per gestire unitariamente ilvasto programma di intervento,qualificazione, sviluppo e marketingimmobiliare, impossibile per comunipiccoli. Fondamentale analisi per ilposizionamento sul mercato.
Centro storico di Lecce neiMarsi (AQ)
1. I privati decidono di donare al Comunei loro immobili sfitti, degradati e senzamercato del centro storico;
2. Il COMUNE tramite procedura pubblicaemana un avviso pubblico perl’alienazione di immobili nel centrostorico al prezzo simbolico di 1 euro ;
3. Impegno dell’acquirente allariqualificazione e rivalutazionedell’immobile entro 1 anno;
4. Spese notarili per registrazione, voltureed accatastamento a caricodell’acquirente ;
5. Dal titolo abilitativo i lavori devonopartire entro 2 mesi ;
6. A garanzia dell’acquisto, l’acquirentestipula polizza fideiussoria di 5.000€che si vedrà restituire dopo 3 anni;
7. Ulteriori iniziative comunali es. gara perla concessione di immobili di proprietàdestinati ad uso di servizi socio-assistenziali e di interesse collettivo .
Ruolo del COMUNE-INTERMEDIARIO:criticità spesso per enorme numero diproprietari, variamente localizzati, edeccessivo frazionamento. Altroproblema sono le condizioni specifichedell’edificato che possono minare lastrategia incrementale.
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rigenerazione dei centri storici, immagine e target :es. borghi, benessere e terza età, il caso di Ricci a (CB)
Brand: benessere e terza età, la rigenerazione del borgo di Riccia (CB) facendo leva sul«Turismo parasanitario», della salute e del benessere, integrando la residenza attiva in unluogo suggestivo con percorsi riabilitativi e terapeutici.
acquisizione da parte del Comune di 10 immobili per
40-50 posti letto
sistema di servizi comuni (reception, cinema e spazi
ricreativi, per attività fisica e riabilitazione, orti, percorsi
benessere) e riqualificazione spazi ed architetture
pubbliche
1° FASE: RUOLO DEL COMUNE
ricerca partner per gestione e sviluppo
intervento (costi stimati 1,5-2 Mln euro)
acquisizione e ristrutturazione altri immobili considerati
«disponibili» per giungere fino a 100 posti letto
supporto del Comune per garantire sostenibilità gestionale e redditività
investimento
2° FASE: RUOLO DEL PARTNER PRIVATO
L’analisi e la scelta del brand sono finalizzate a posizionare sul mercato dell’offerta turistica eresidenziale il programma di rigenerazione del centro storico e del borgo e garantire la redditivitàdell’investimento di capitale privato (si stima il rendimento atteso minimo nel 7-8%, fonte: Il Sole24ore «DaTerni ad Isernia, recuperi per il Turismo», Casa 24plus, 17 Ottobre 2013).
Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Metodologie e buone pratiche 35
rete tra centri
rivitalizzaz. funzionale
riqualific. antisismica
riqualific. energetica
rigenerazione urbana
rigenerazione territoriale
Programmi di Innesco :
Turismo Sostenibile ed Filiera ER e Risparmio Energetico
Il turismo sostenibile e lo sviluppo della filiera delle energie rinnovabili e del risparmio energetico come programmi di innesco per una strategia complessiva e duratura basata sulla rigenerazione urbana dei centri storici (integrazione tra riqualificazione energetica ed antisismica e rivitalizzazione funzionale ) in una rete tra centri di rigenerazione territoriale.
integrare TATTICA e STRATEGIA: programmi di innesco per attivare il processo di rigenerazione
Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Metodologie e buone pratiche 36
1. per favorire il «matching tra offerta e domanda di progettualità» bisogna indagarepreliminarmente le condizioni effettive del borgo, nelle sue componenti e nelle sue relazionilocali e territoriali, oltre ad interrogare le aspettative della comunità e gli obiettivi delleamministrazioni comunali;
2. dedurre dall’analisi metodologie e percorsi di intervento più appropriati per ciascunborgo nel sistema di rete territoriale (processo);
3. costruire l’immagine del singolo borgo e della rete tra borghi (prodotto);
4. riconoscere ruolo al processo , articolato quanto meno in due fasi : la fase di innesco conmaggiore protagonismo dell’ente comunale e la fase di sviluppo e gestione con ricerca dipartenariato privato (es. società di capitale privato, società cooperativa, ecc.);
5. individuare nel processo una fase/programma di innesco , eventuali «scintille » (attori,esperienze, temi, luoghi), fattori leva (es. la riqualificazione energetica, leva fiscale)
6. integrare nel processo azioni tattiche con programmi strategici ;
7. supportare il processo , come? Comitato Sindaci, Sindaco Comune Capofila, Forum diComunità, Agenzia del Cambiamento, Think Tank, quali competenze considerare?
8. combinare sapere esperto/locale e sapere esterno/interno;
9. coinvolgere gli attori privati (sussidiarietà orizzontale) dall’ideazione alla gestione;
10.riconoscere il turismo come starter/driver del processo ed integrare l’innovazione sociale
prime conclusioni
Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Lineamenti per un programma 01
deduzioni dalla 1°°°° FASE:
- il turismo sostenibile nel sistema dei borghi
- un’Agenda urbana per le Aree Interne
lineamenti per un programma2°°°°FASE
Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Lineamenti per un programma 02
1. comunità-borgoidentità e progetto tra comunità e borgo
2. tema catalizzatoreassociare ad una comunità-borgo un tema per identificare un brand e catalizzare un processo
3. scintillapersona, gruppo, esperienza attiva
4. leveleva energetica, leva fiscale, finanziaria ed in parte urbanistica
5. processodefinire una fase 1 di innesco ed una fase 2 di sviluppo/gestione ed integrare tattica e strategia
6. indicatori/targetindicatori e target totali ed articolati per fase e per area
7. attori/azioniComuni, Gal, CM, Parco, BCC, Associazioni di categoria, Associazionismo � Protocollo Intesa, Accordo Quadro, modello di Piano Strategico
8. strumenti/risorseCLLD, Società di Trasformazione Urbana e Territoriale, Fondi diretti e Strutturali 2014-2020
schema metodologico/1
lineamenti per un programmail sistema dei borghi e l’Agenda urbana delle Aree Interne
da «Linee guida per costruire una Strategia di area-progetto » (DPS nov 2014):
• assumere una visione di medio (3-5 anni) e lungo periodo (15-20 anni)
• motivazioni alla base dell’area perimetrata
• natura dei problemi
• opzione zero e scenario: attenzione a ciò che già c’è
• risultati attesi
• indicatori e target
• azioni ed agenti
• strumenti e risorse
• accordo di programma quadro
Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Lineamenti per un programma 03
lineamenti per un programmail sistema dei borghi lungo la direttrice costa-ent roterra
schema metodologico/2
il turismo sostenibile e l’ospitalità come fattori
starter e driver del processo di rigenerazione urbana e territoriale
lungo la direttrice costa-entroterra del «calcare», per attivare
la qualificazione del sistema produttivo e dei servizi
Quale la motivazione che induce l’alleanza
tra i comuni dell’area-progetto?
1. Fare massa critica, progettuale e
relazionale2. Destagionalizzare l’economia turistica,
qualificare l’offerta di servizi e attivare filiere produttive
turismo / ospitalità
agricoltura artigianato servizi
PiaggineRofrano
montagna del
Cervati
turismo / ospitalità
agricoltura artigianato servizi
Casaletto S.MorigeratiTortorella
valli e fiumi
turismo / ospitalità
agricoltura artigianato servizi
CamerotaMarinaLentiscosaLicusati
transetto costa-collina
Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Lineamenti per un programma 04
lineamenti per un programmaturismo, ospitalità, nuova residenza, nuova produzi one
schema metodologico/3
bottega campocasa
bottegacasa
campocampo bottegacasa
casabottega campo
casa
bottega campo
l’offerta integrata per attrarre turismo, ospitalità, residenza temporanea e nuova residenza
patrimonio immobiliare da conoscere, classificare,
valutare e riproporre ad insiders/outsiders
bio-agricoltura ed ecoturismo
bioedilizia per residenza e
ospitalità
servizi e produzioni
della ruralità contemporanea
1 1 1 2 2 2 3
Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Lineamenti per un programma 05
TIPOLOGIA PREVALENTE PATRIMONIO
TIPOLOGIA PREFERENZIALE
OBIETTIVO
TIPOLOGIA PREFERENZIALE
INTERVENTO
TIPOLOGIA PREFERENZIALE
STRUMENTO
BORGO ABBANDONATO/1(es. Postignano)
OSPITALITA’, RICETTIVITA’ DI MEDIO-ALTO LIVELLO,
SECONDE CASE, PROPRIETA’ FRAZIONATA
PROGETTO DI SVILUPPO IMMOBILIARE
SOCIETA’ DI CAPITALE PRIVATO
BORGO ABBANDONATO/2(es. Torri Superiore)
PROGETTO DI COMUNITA’, SPAZI PRIVATI E SPAZI APERTI AL PUBBLICO
PROGETTO DI RESTAURO E PROGRAMMA ATTIVITA’
CONNESSE
SOCIETA’ COOPERATIVA
PARTE IDENTIFICABILE NELL’INSIEME(es. Castel del Giudice) Vedi normativa regionale della Campania (Reg. 4/2013 di cui alla Lr 17/01)
OSPITALITA’, RICETTIVITA’ MEDIO LIVELLO, SECONDE CASE, ATTREZZATURE DI INTERESSE COLLETTIVO
PROGRAMMA DI INTERVENTI
PARTENARIATO PUBBLICO-PRIVATO,
ES. SOCIETA’ DI TRASFOMAZIONE URBANA
STU
IMMOBILI DIFFUSI NEL BORGO(es. Lecce nei Marsi)
OSPITALITA’, RICETTIVITA’ DI LIVELLO MEDIO, BOTTEGHE, NUOVA
RESIDENZA, ATTREZZATURE DI
INTERESSE COLLETTIVO
SISTEMA DI INTERVENTI ISOLATI OVVERO PROGRAMMA DI
INTERVENTI SU INIZIATIVACOMUNALE
RUOLO INTERMEDIARIO DEL COMUNE, ACCORDI
CON I PRIVATI
lineamenti per un programmaconoscere, classificare, proporre
stra
tegi
co
tatti
co
conoscere e classificare il patrimonio immobiliare in disuso: tipologia, condizioni, regime proprietario, localiz zazione ���� studio di fattibilità
schema metodologico/4
Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Lineamenti per un programma 06
lineamenti per un programmastrumenti per la ri-generazione urbana e territoria le
Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di SALERNO 2012 (approvato con Del.G.P. n °°°°15 del 30.03.2012)
Capo XV – Gli immobili relitti o in disusoArt. 101 – Criteri di identificazione nei PUC
Art. 102 – Indirizzi e parametri d’usoArt. 103 – Opere pubbliche incompiute
Nella redazione dei PUC i Comuni sono tenuti ad allegare specifico elaborato di ricognizionee descrizione del «patrimonio di aree e immobili pubblici e/o privati relitti, in disuso,dismessi, sottoutilizzati, degradati – comprensivo del pa trimonio storico disabitato ».
Al fine di incentivare il riuso «a fini sociali, ricreativi, culturali, turistici, produtt ivi,commerciali e per l’edilizia sociale », i Comuni dovranno procedere alla perimetrazione dicomparti con la presenza di immobili relitti o in disuso e per i quali predisporre appositi Pianidi Riqualificazione Urbana o PUA sulla base di specifici indirizzi.
Le opere pubbliche rimaste incompiute potranno essere oggetto di proposte dicompletamento o riconversione o ristrutturazione mediante forme di partenariatopubblico/privato .
schema metodologico/5
Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Lineamenti per un programma 07
lineamenti per un programmastrumenti per la ri-generazione urbana e territoria le
LUR Campania n °°°°16/2004Articolo 36
Società di trasformazione urbana STU e territoriale STT1. E’ consentita la costituzione, da parte dei comuni , anche con la partecipazione delle province e della regione, di società per
la progettazione e la realizzazione di interventi finalizzati all a trasformazione urbana e territoriale .2. Le società di cui al comma 1 possono essere a capitale interamente pubblico o miste a capitale prevalen temente
pubblico , ai sensi del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, articolo 120.3. La partecipazione alle società miste dei proprietari di immobili interessati dagli interventi di cui al comma 2 è disciplinata
con regolamento regionale.D.Lgs. 267/2000
Articolo 120Società di trasformazione urbana
1. Le città metropolitane e i comuni, anche con la partecipazione della provincia e della regione, possono costituire società perazioni per progettare e realizzare interventi di trasformazion e urbana, in attuazione degli strumenti urbanisticivigenti . A tal fine le deliberazioni dovranno in ogni caso prevedere che gli azionisti privati delle società per azioni sianoscelti tramite procedura di evidenza pubblica .
2. Le società di trasformazione urbana provvedono alla preventiva acquisizione delle aree interessate dall'inter vento, allatrasformazione e alla commercializzazione delle stesse . Le acquisizioni possono avvenire consensualmente o tramitericorso alle procedure di esproprio da parte del comune.
3. Le aree interessate dall'intervento di trasformazione sono individuate con delibera del consiglio comunale .L'individuazione delle aree di intervento equivale a dichiarazione di pubblica utilità, anche per le aree non interessate da operepubbliche. Le aree di proprietà degli enti locali interessate dall'int ervento possono essere attribuite alla società atitolo di concessione .
4. I rapporti tra gli enti locali azionisti e la società per azioni di trasformazione urbana sono disciplinati da una convenzionecontenente, a pena di nullità, gli obblighi e i diritti delle parti.
Circolare Min.LL.PP. dell’11.12.2000 o «Circolare N esi»I proprietari delle aree oggetto degli interventi programmati dalla STU possono divenire soci della società previo accordo atrattativa privata . La conformità del programma della STU al PRG vigente non è da interpretare come semplice conformità maanche come eventuale adeguamento e necessaria specificazione per la re alizzazione dell’intervento .
schema metodologico/6
Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Lineamenti per un programma 08
lineamenti per un programmastrumenti per la ri-generazione urbana e territoria le
Legge regionale della Campania n °°°°18 dell’8 Agosto 2014«Organizzazione del sistema turistico in Campania»
La Regione con Delibera di Giunta individua e delimita AMBITI TERRITORIALI TURISTICI OMOGENEI quali«aree delimitate nelle quali, per storia turistica o per chiara potenzialità, sono organizzate ed ottimizzate leofferte dei servizi pubblici e privati per il turismo e dove sono integrati il patrimonio umano, ambientale,produttivo e culturale del territorio» (art. 7).«1. sono definiti POLI TURISTICI LOCALI (PTL) le forme associative di soggetti pubblici e privati che operanoper il turismo all’interno degli ambiti turistici territoriali omogenei (…)» (art.8).
Art. 9 - (Finalità dei PTL)1. L’attività dei PTL ha le seguenti finalità:a) la redazione del programma annuale dei servizi e delle attività di promozione turistica del PTL;b) l’attuazione di interventi per il miglioramento della qualità dei servizi turistici, dell’accoglienza, dell’accesso e della ricettività, attuati ogestiti da soggetti pubblici o privati;c) il sostegno all’attuazione di interventi, anche infrastrutturali, necessari alla qualificazione ed alla diversificazione dell’offerta turisticadell’ambito territoriale di riferimento, nonché alla riqualificazione urbana e territoriale delle località appartenenti al medesimo PTL;d) l’inserimento di interventi di valorizzazione delle risorse locali per fini turistici all’interno degli strumenti di pianificazione e diprogrammazione regionale;e) il sostegno delle attività e dei processi d’integrazione tra soggetti pubblici o privati nell’ambito del settore turistico;f) il sostegno alla crescita della cultura dell’ospitalità nelle comunità residenti e della professionalità degli operatori del comparto.
«1. Gli enti locali ed i soggetti privati , in forma associata, maggiormente rappresentativi sul territorio nelsettore turistico, che operano in un ambito territoriale turistico omogeneo, progettano e propongono allaRegione la costituzione del PTL» (art.10).
luci e ombre delle politiche di settore
Nel Cilento e Vallo di Diano il dibattito in corso sembra prop orre un unico Polo Turistico Locale: aquesto punto le DIRETTRICI COSTA-ENTROTERRA potrebbe perm etterne una opportuna e strategicaarticolazione introducendo innovazioni nelle relazioni p arallele alla costa.
Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Lineamenti per un programma 09
FORUM stkhds
lineamenti per un programmastrumenti per la ri-generazione urbana e territoria le
es. modello di Piano Strategico di Sviluppo Sosteni bile per la Valdera e l’Alta Val di Cecina, Eos Consulting, 2002-2003 (fonte: www.eosconsulting.fi.it)
schema metodologico/7
Diagnosi Analisi
territoriale e socio-
economica
Analisi SWOT
Punti di forza Punti di debol.Opportunità Minacce
STRATEGIA DI PIANO
Idea-ForzaAmbiti di interventoLinea d’azioneProgetti di eccellenzaContributi specialisticiParco progetti
COMITATO DI COORDINAMENTO
Valdera e Alta Val di Cecina (PI)16 Comuni, 1340kmq, 110.000 ab ASSEMBLEA DEI PROMOTORI
MACROAREE DI PROGRAMMAZIONE
REDAZIONE E
COORDINAMENTO TECNICO
SCIENTIFICO DEL PIANO
Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Lineamenti per un programma 10
Macro Comunità-borgo
Tema catalizzatore
Scintilla Leve Processo Indicatori/target
Attori/azioni
Strumenti/risorse
PiaggineAlta
MontagnaRofrano
Morigerati
Valli e fiume
CasalettoS
Tortorella
Camerota Costa e collina
SISTEMA Direttrice costa-
entroterra
lineamenti per un programmastrumenti per la ri-generazione urbana e territoria le
schema metodologico/8
protagonismo dei Comuni e delle Comunità locali e t erritoriali (operatori pubblici e privati) per costruire il FRAMEWORK-guida del processo di nu ova consapevolezza e cambiamento
Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Lineamenti per un programma 11
Costituzione Forum e Lab
AZIONI PREVALENT. TATTICHE• workshop resid. / campi volont.• supporto ai PUC• riuso e immobili pubblici (artt.24-26
DL Sblocca Italia) � soc. coop.• programmi di intervento nodo/rete
(Fondi Diretti / Fondi Strutturali es. «Villaggi Rurali»)
• indic/target; att/azioni; stru/risorse
lineamenti per un programmaschema proposto
DIRETTRICE DEL CALCARE Pr. Intesa e Coordinamento 6C
FORUM LAB
Pi Ro Mo CS To Ca
tema catalizzatore
Leve (fiscale, finanziaria, urbanistica, energetica)
PROCESSO
ScintillaPROGRAMMA DI INNESCO
Analisi socio-economica territoriale e SWOT
Individuazione e classificazione patrimonio immobiliare in disuso (PTCP SA)
Analisi e valutazione per la riqualificazione energetica e antisismica
Marketing d’Area
PROGRAMMA DI SVILUPPO E GESTIONE
EcoTurismo / Ospitalità
•Innovazione sociale•Filiere produttive
bioedilizia x residenza e ospitalità
servizi e produzioni
rura. contem .
bioagricolt. ed
ecoturismo
Idea-ForzaAmbiti di interventoLinee d’azioneProgetti strategiciProgrammi integrati
STT
indicatori/target
attori/azioni
strumenti/ risorse
visione ed operatività
dei PUC
Reframe workgroup - TOOK MARCHE-CILENTO giugno 2015 - Lineamenti per un programma 12
lineamenti per un programmaforma proposta
Il LABORATORIO DI PIANIFICAZIONEPARTECIPATA è lo strumento operativoprevisto per la costruzione del processo dicopianificazione , come definito dal PianoTerritoriale Regionale della Campania (art.4Lr 13/2008).
L’attività di copianificazione consiste, tral’altro, nell’analisi delle implicazioniurbanistiche e territoriali di piani strategici,con riferimento ad ambiti territoriali dicoordinamento intercomunale (art.4 c.2lett. l) ovvero nella promozione dellacooperazione tra enti locali per mezzo dispecifiche intese finalizzate alla salvaguardiadei territori aventi valore ambientale eculturale (lett. p).
Il Laboratorio di pianificazione partecipata,aperto alle collettività locali, costituisce altresìlo strumento di coinvolgimento dellepopolazioni e del partenariato socio-economico nei meccanismi di pianificazioneterritoriale ed urbanistica (art.7 c.3).
I 6 Comuni del TookMC, pur partecipandodifferenti Sistemi Territoriali di Sviluppo, comedefiniti dal PTR, presentano la stessadominante «naturalistica».
laboratorio di pianificazione partecipata (art. 7 Lr 13/2008 della Reg. Campania)
arch. FRANCESCO [email protected]
arch. FRANCA MARIA [email protected]
arch. MASSIMILIANO [email protected]
ing. OLIVER [email protected]
www.reframeworkgroup.it