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ACI missione EUROPA – Rue Froissart, 95 – 1040 Bruxelles (BELGIO) 1 Il QUADRO FINANZIARIO PLURIENNALE rinforzato per il 2021-2027 e lo strumento NEXT GENERATION EU La Commissione ha proposto un bilancio dell'UE rinforzato con cui intende far fronte alle ripercussioni immediate della pandemia di coronavirus sul piano economico e sociale, dare impulso a una ripresa sostenibile, proteggere i posti di lavoro e crearne di nuovi. Le proposte sono incentrate su: - Next Generation EU, uno strumento di emergenza del valore di 750 miliardi di € che potenzierà temporaneamente la capacità finanziaria del bilancio dell'UE grazie a fondi raccolti sui mercati finanziari. I fondi raccolti, convogliati attraverso i programmi dell'UE, sosterranno le misure indispensabili per proteggere i mezzi di sussistenza, rimettere in sesto l'economia e favorire una crescita sostenibile e resiliente; - Un quadro finanziario pluriennale rinforzato 2021-2027, capace di orientare gli investimenti là dove sono più necessari, rafforzare il mercato unico, intensificare la cooperazione in settori quali la salute e la gestione delle crisi e dotare l'Ue di un bilancio che le consenta di promuovere la transizione verde e digitale e costruire un'economia più equa e resiliente. Per informazioni: pagg.7/18 ANNO 2 – Numero 6 – 25 GIUGNO 2020 SOMMARIO 21 maggio 2020 - Aiuti di Stato - La Commissione europea ha approvato un regime "ombrello" italiano da 9 miliardi di € per sostenere l'economia italiana nel contesto dell'emergenza coronavirus………………………………3 25 maggio 2020 - Coronavirus: il Consiglio ha adottato misure di sostegno per i settori del trasporto aereo e ferroviario………..…………………4 26 maggio 2020 - Il Consiglio adotta conclusioni sulla gestione dei rischi nel settore del patrimonio culturale, sull'alfabetizzazione mediatica e sulla modifica del piano di lavoro per la cultura (2019-2022)………………………………………5 26 maggio 2020 - Aumentare le opportunità per i giovani nelle zone rurali e remote: conclusioni del Consiglio…………………………………..6 27 maggio 2020 – GUCE - Rinnovo o proroga di taluni certificati, licenze e autorizzazioni e rinvio di talune verifiche e attività formative periodiche in taluni settori della legislazione in materia di trasporti: pubblicazione del Regolamento (UE) 2020/698 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 maggio 2020, recante misure specifiche e temporanee in considerazione dell’epidemia di Covid‐19…………7 27 maggio 2020 - Le proposte della Commissione: il quadro finanziario pluriennale rinforzato per il 2021-2027 e lo strumento Next Generation EU…………………………………………………7 27 maggio 2020 – Parlamento Europeo: Sessione plenaria straordinaria per il nuovo piano di ripresa e il bilancio a lungo termine…18 28 maggio 2020 - REACT-EU, politica di coesione dopo il 2020 e Fondo sociale europeo Plus……………………………………………………………….19 28 maggio 2020 - Il nuovo programma "UE per la salute" (EU4Health)…………………………….26

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ACI missione EUROPA – Rue Froissart, 95 – 1040 Bruxelles (BELGIO) 1

Il QUADRO FINANZIARIO PLURIENNALE

rinforzato per il 2021-2027 e lo strumento NEXT GENERATION EU

La Commissione ha proposto un bilancio dell'UE rinforzato con cui intende far fronte alle ripercussioni immediate della pandemia di coronavirus sul piano economico e sociale, dare impulso a una ripresa sostenibile, proteggere i posti di lavoro e crearne di nuovi. Le proposte sono incentrate su: - Next Generation EU, uno strumento di

emergenza del valore di 750 miliardi di € che potenzierà temporaneamente la capacità finanziaria del bilancio dell'UE grazie a fondi raccolti sui mercati finanziari. I fondi raccolti, convogliati attraverso i programmi dell'UE, sosterranno le misure indispensabili per proteggere i mezzi di sussistenza, rimettere in sesto l'economia e favorire una crescita sostenibile e resiliente;

- Un quadro finanziario pluriennale rinforzato 2021-2027, capace di orientare gli investimenti là dove sono più necessari, rafforzare il mercato unico, intensificare la cooperazione in settori quali la salute e la gestione delle crisi e dotare l'Ue di un bilancio che le consenta di promuovere la transizione verde e digitale e costruire un'economia più equa e resiliente. Per informazioni: pagg.7/18

ANNO 2 – Numero 6 – 25 GIUGNO 2020

SOMMARIO

21 maggio 2020 - Aiuti di Stato - La Commissione europea ha approvato un regime "ombrello" italiano da 9 miliardi di € per sostenere l'economia italiana nel contesto dell'emergenza coronavirus………………………………3

25 maggio 2020 - Coronavirus: il Consiglio ha adottato misure di sostegno per i settori del trasporto aereo e ferroviario………..…………………4

26 maggio 2020 - Il Consiglio adotta conclusioni sulla gestione dei rischi nel settore del patrimonio culturale, sull'alfabetizzazione mediatica e sulla modifica del piano di lavoro per la cultura (2019-2022)………………………………………5

26 maggio 2020 - Aumentare le opportunità per i giovani nelle zone rurali e remote: conclusioni del Consiglio…………………………………..6

27 maggio 2020 – GUCE - Rinnovo o proroga di taluni certificati, licenze e autorizzazioni e rinvio di talune verifiche e attività formative periodiche in taluni settori della legislazione in materia di trasporti: pubblicazione del Regolamento (UE) 2020/698 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 maggio 2020, recante misure specifiche e temporanee in considerazione dell’epidemia di Covid‐19…………7

27 maggio 2020 - Le proposte della Commissione: il quadro finanziario pluriennale rinforzato per il 2021-2027 e lo strumento Next Generation EU…………………………………………………7

27 maggio 2020 – Parlamento Europeo: Sessione plenaria straordinaria per il nuovo piano di ripresa e il bilancio a lungo termine…18

28 maggio 2020 - REACT-EU, politica di coesione dopo il 2020 e Fondo sociale europeo Plus……………………………………………………………….19

28 maggio 2020 - Il nuovo programma "UE per la salute" (EU4Health)…………………………….26

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28 maggio 2020 - Il bilancio dell'UE per la ripresa: il meccanismo per una transizione giusta ................... 29

1 giugno 2020 - Relazione 2020 sull'economia blu ...................................................................................... 31

2 giugno 2020 – rescEU e aiuti umanitari nell'ambito del nuovo Quadro finanziario pluriennale (QFP) .... 32

2 giugno 2020 - La politica agricola comune e la politica comune della pesca ........................................... 34

4 giugno 2020 - La politica spaziale per un'economia sostenibile: il Consiglio adotta conclusioni ............. 38

4 giugno 2020 - Videoconferenza dei ministri dei Trasporti ....................................................................... 38

5 giugno 2020 - Verso un settore del trasporto marittimo e della navigazione interna dell'UE neutro dal punto di vista delle emissioni di carbonio e competitivo - Il Consiglio adotta le conclusioni .......................... 40

8 giugno 2020 – COVID-19 – ACCELERATOR: fondi per imprese innovative ............................................... 40

8 giugno 2020 - Occupazione e affari sociali: il Consiglio adotta conclusioni sul benessere sul luogo di lavoro, sul miglioramento del livello delle competenze e la riqualificazione, sulle sfide demografiche ........... 41

8 giugno 2020 - Trasporto su strada: la Commissione trasporti del PE approva la riforma chiave ............. 42

9 giugno 2020 - Plasmare il futuro digitale dell'Europa - Il Consiglio adotta conclusioni ........................... 43

11 giugno 2020 – Aiuti di Stato: approvate le misure fiscali italiane per il trasporto marittimo ............... 44

11 giugno 2020 - Resilienza digitale: una nuova relazione ne sottolinea l'importanza in tempi di crisi ..... 45

11 giugno 2020 - Relazione 2020 sull'economia blu .................................................................................... 46

11 giugno 2020 - Pubblicate le Statistiche 2019 sulla sicurezza stradale ..................................................... 47

15 giugno 2020 - Fondo europeo per la difesa: 205 milioni di euro per rafforzare l'autonomia strategica e la competitività industriale dell'UE .................................................................................................................. 48

15 giugno 2020 - Relazioni future tra UE e Regno Unito: dichiarazione congiunta dei Presidenti del Consiglio europeo, della Commissione, del Parlamento e del Premier britannico Boris Johnson .................... 49

15 giugno 2020 - Re-open EU: al via una nuova piattaforma web della Commissione europea per far ripartire in sicurezza la libera circolazione e il turismo nell'UE ........................................................................ 49

16 giugno 2020 – La Corte dei conti europea ha pubblicato la relazione speciale 10/2020: “Infrastrutture di trasporto dell’UE: per realizzare in tempo gli effetti di rete, è necessaria una maggiore velocità di attuazione dei megaprogetti” ........................................................................................................... 51

17/19 giugno 2020- Sessione Plenaria del Parlamento europeo ................................................................ 52

17 giugno 2020 - La Commissione ha adottato la relazione sull'impatto dei cambiamenti demografici .... 55

17 giugno 2020 - Pesca sostenibile: la Commissione fa il punto sulla politica comune della pesca dell'UE e avvia una consultazione sulle possibilità di pesca per il 2021 ......................................................................... 56

17 giugno 2020 - Rete transeuropea dei trasporti: il Coreper approva l'accordo con il Parlamento su procedure di rilascio delle autorizzazioni più rapide .......................................................................................... 57

18 giugno 2020 - Una consultazione pubblica su un nuovo piano d'azione per l'istruzione digitale ......... 58

24 giugno 2020 - Bilancio UE 2021: un bilancio annuale con al centro la ripresa europea ......................... 58

25 giugno 2020 – La risposta alla pandemia nel settore UE dell'energia: il Consiglio adotta conclusioni . 60

25 giugno 2020 – Una relazione sulla direttiva quadro sulla strategia per l'ambiente marino (MSFD) ..... 61

(fonte: Servizi della Commissione europea)

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21 maggio 2020 - Aiuti di Stato - La Commissione europea ha approvato un regime "ombrello" italiano da 9 miliardi di € per sostenere l'economia italiana nel contesto dell'emergenza coronavirus.

Il regime è stato approvato nell'ambito del quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato adottato dalla Commissione il 19 marzo 2020 e poi modificato il 3 aprile e l'8 maggio 2020. Le misure italiane di sostegno - L'Italia ha notificato alla Commissione, nell'ambito del quadro temporaneo, un regime "ombrello" da 9 miliardi di € a sostegno delle imprese colpite dall'emergenza del coronavirus. Nell'ambito del regime le regioni e le province autonome italiane, altri enti territoriali e le Camere di commercio saranno abilitate a fornire sostegno a imprese di tutte le dimensioni, inclusi lavoratori autonomi, piccole e medie imprese (PMI) e grandi imprese. Nell'ambito del regime il sostegno pubblico può essere concesso tramite:

- sovvenzioni dirette, garanzie su prestiti e tassi di interesse agevolati per prestiti; - aiuti alla ricerca e allo sviluppo (R&S) relativi al coronavirus, alla costruzione e

all'ammodernamento delle strutture per lo sviluppo e test di prodotti attinenti al coronavirus e alla produzione di prodotti correlati, quali vaccini, prodotti medici, trattamenti e dispositivi, disinfettanti e indumenti protettivi, ingredienti farmaceutici attivi e sostanze attive utilizzate per i disinfettanti;

- sovvenzioni salariali per i lavoratori dipendenti per evitare licenziamenti durante la pandemia.

Il regime mira a sostenere le imprese che incontrano difficoltà a causa della perdita di reddito e della carenza di liquidità derivanti dall'impatto economico della pandemia di coronavirus. In particolare aiuterà le imprese a coprire il capitale circolante immediato o le esigenze di investimento. Il regime sosterrà e promuoverà anche la ricerca e la produzione di prodotti attinenti al coronavirus e aiuterà i lavoratori dipendenti a conservare il lavoro in questi tempi difficili. La Commissione ha constatato che il regime italiano è in linea con le condizioni stabilite nel quadro temporaneo:

- per quanto riguarda le sovvenzioni dirette, gli anticipi rimborsabili, le agevolazioni fiscali e di pagamento, il sostegno non supererà gli 800 000 € per impresa, come previsto dal quadro temporaneo (o rispettivamente 100 000 e 120 000 € per agricoltura e pesca/acquacoltura);

- per quanto riguarda le garanzie statali e i prestiti con tassi di interesse agevolati: i) l'importo del prestito sottostante per impresa è limitato a quanto necessario per coprire le esigenze di liquidità ne prossimo futuro; ii) è limitato nel tempo; iii) i premi delle commissioni di garanzia e i tassi di interesse non superano i livelli previsti dal quadro temporaneo; iv) comprende garanzie per assicurare che l'aiuto sia veicolato efficacemente dalle banche o da altri istituti finanziari ai beneficiari che ne hanno bisogno;

- per quanto riguarda gli aiuti a favore della ricerca e sviluppo relativi al coronavirus: i) l'aiuto è ritenuto necessario per consentire all'impresa di impegnarsi in quest'attività di ricerca e sviluppo; ii) sono rispettate le norme sui costi ammissibili e le categorie di ricerca ammissibili;

- per quanto riguarda gli aiuti agli investimenti per la costruzione e l'ammodernamento delle strutture di prova e per la produzione di prodotti attinenti al coronavirus: i) l'aiuto è ritenuto necessario per consentire alla società di impegnarsi in tali attività; ii) il progetto d'investimento dev'essere completato entro sei mesi dalla data di concessione dell'aiuto; iii) sono rispettati i costi ammissibili e i criteri di intensità dell'aiuto;

- per quanto riguarda gli aiuti sotto forma di sovvenzioni salariali per i lavoratori dipendenti al fine di evitare licenziamenti: i) la sovvenzione è concessa a dipendenti che altrimenti

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sarebbero stati licenziati a causa della sospensione o riduzione delle attività commerciali dovute alla pandemia di coronavirus; ii) la sovvenzione salariale è concessa per un periodo massimo di dodici mesi; iii) la sovvenzione salariale mensile non può superare l'80% della retribuzione lorda mensile.

Infine, gli aiuti possono essere concessi solo a società che non fossero in difficoltà già al 31 dicembre 2019. La Commissione ha concluso che la misura è necessaria, opportuna e proporzionata a quanto necessario per porre rimedio al grave turbamento dell'economia di uno Stato membro in linea con l'articolo 107, paragrafo 3, lettera b), del TFUE e con le condizioni stabilite nel quadro temporaneo. La misura è inoltre necessaria, adeguata e proporzionata per combattere la crisi sanitaria e contribuire a soddisfare le esigenze comuni di produzione europea nell'attuale crisi, in linea con l'articolo 107, paragrafo 3, lettera c), del TFUE e le condizioni stabilite nel quadro temporaneo. Su queste basi la Commissione ha approvato la misura in quanto conforme alle norme dell'Unione sugli aiuti di Stato.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI La versione non riservata della decisione sarà consultabile sotto il numero SA.57021 nel registro degli aiuti di Stato sul sito web della DG Concorrenza della Commissione una volta risolte eventuali questioni di riservatezza. https://ec.europa.eu/competition/state_aid/register/ https://ec.europa.eu/competition/index_en.html Le nuove decisioni in materia di aiuti di Stato pubblicate su internet e nella Gazzetta ufficiale figurano nel bollettino elettronico di informazione settimanale in materia di aiuti di Stato (State Aid Weekly e-News). https://ec.europa.eu/competition/state_aid/newsletter/index.html Il quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato adottato dalla Commissione il 19 marzo 2020 https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=OJ%3AJOC_2020_091_I_0001 La prima modifica al quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato (3 aprile 2020) https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=uriserv:OJ.CI.2020.112.01.0001.01.ENG&toc=OJ:C:2020:112I:TOC La seconda modifica al quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato (8 maggio 2020). https://ec.europa.eu/competition/state_aid/what_is_new/sa_covid19_2nd_amendment_temporary_framework_it.pdf

25 maggio 2020 - Coronavirus: il Consiglio ha adottato misure di sostegno per i settori del

trasporto aereo e ferroviario Il Consiglio ha adottato una modifica temporanea delle norme sui servizi aerei per sostenere le compagnie aeree e gli aeroporti di fronte al brusco calo del traffico aereo dovuto alla pandemia di coronavirus. Il Consiglio ha, inoltre, adottato la proroga del termine per il recepimento delle direttive relative alla sicurezza ferroviaria e all'interoperabilità, parte del quarto pacchetto ferroviario, per garantire al settore dei trasporti ferroviari e alle autorità flessibilità e certezza giuridica nelle attuali circostanze. Entrambi gli atti giuridici fanno parte del pacchetto di misure di emergenza per il settore dei trasporti presentato dalla Commissione il 29 aprile 2020. Il regolamento relativo al trasporto aereo modifica le norme in materia di licenze dei vettori aerei in caso di problemi finanziari causati dalla pandemia di Covid-19, allo scopo di evitare oneri amministrativi inutili. Introduce anche una deroga alle procedure applicate dagli Stati membri per imporre restrizioni dei diritti di traffico allo scopo di affrontare le emergenze derivanti da circostanze impreviste e inevitabili. La deroga preciserà che uno Stato membro può temporaneamente mantenere in vigore una misura di emergenza giustificata e proporzionata per

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un periodo superiore a 14 giorni, ma solo fintanto che sussistono rischi per la salute pubblica chiaramente legati alla pandemia di coronavirus. La Commissione può sospendere questo provvedimento su richiesta di qualsiasi Stato membro interessato o di propria iniziativa. Inoltre, nuove norme temporanee in materia di servizi di assistenza a terra aiuteranno gli aeroporti a continuare a operare nell'eventualità di fallimento di un'impresa di servizi di assistenza a terra, attraverso l'introduzione di una procedura diretta per la selezione dei prestatori di servizi. Le nuove norme aiuteranno gli aeroporti a evitare complesse gare d'appalto consentendo la proroga dei contratti fino al 2022. Il termine per il recepimento delle direttive relative alla sicurezza ferroviaria e all'interoperabilità, parte del quarto pacchetto ferroviario, sarà prorogato dalla data attuale del 16 giugno 2020 al 31 ottobre 2020. La proroga darà al settore dei trasporti ferroviari e alle autorità una maggiore certezza giuridica e flessibilità per far fronte alle circostanze eccezionali causate dalla pandemia di coronavirus. La votazione del Consiglio sul regolamento relativo al trasporto aereo e sulla direttiva relativa al settore ferroviario è stata effettuata mediante procedura scritta. Il Parlamento europeo ha votato il 15 maggio 2020. Gli atti legislativi entreranno in vigore il giorno successivo alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea, prevista per il 27 maggio 2020. Le altre due proposte che fanno parte del pacchetto di misure di emergenza per il settore dei trasporti - sulla validità delle licenze e sui servizi portuali - sono state adottate dal Consiglio il 20 maggio 2020.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI Regolamento che modifica il regolamento (CE) n. 1008/2008 recante norme comuni per la prestazione di servizi aerei nella Comunità, in considerazione della pandemia di COVID-19 - Testo integrale https://www.consilium.europa.eu/media/44043/pe00013-en20.pdf Direttiva recante modifica delle direttive (UE) 2016/797 e (UE) 2016/798 per quanto riguarda la proroga dei periodi di recepimento - Testo integrale

https://www.consilium.europa.eu/media/44044/pe00014-en20.pdf Covid-19: pandemia di coronavirus e risposta dell'UE

https://www.consilium.europa.eu/it/policies/covid-19-coronavirus-outbreak-and-the-eu-s-response/ Viaggi e trasporti durante la pandemia di coronavirus

https://ec.europa.eu/info/live-work-travel-eu/health/coronavirus-response/travel-and-transportation-during-coronavirus-pandemic_it

26 maggio 2020 - Il Consiglio adotta conclusioni sulla gestione dei rischi nel settore del

patrimonio culturale, sull'alfabetizzazione mediatica e sulla modifica del piano di lavoro per la cultura (2019-2022)

Il Consiglio ha adottato mediante procedura scritta tre serie di conclusioni nel settore della cultura e degli audiovisivi. Le conclusioni sulla gestione dei rischi nel settore del patrimonio culturale ricordano l'importanza di proteggere il patrimonio culturale dai vari tipi di rischi che lo minacciano (pericoli naturali, cambiamenti climatici e catastrofi provocate dall'uomo) e riconoscono che le crisi come la pandemia di Covid-19 hanno un impatto negativo enorme sui settori culturali e creativi. Gli Stati membri sono invitati a individuare strumenti e approcci innovativi per riconoscere, prevenire e attenuare i rischi. Le conclusioni richiamano inoltre l'attenzione sul fatto che, affinché si possa rispondere adeguatamente a tali rischi, nella prevenzione delle catastrofi e nella relativa preparazione si devono prevedere un intervento e una pianificazione a più livelli.

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Le conclusioni sull'alfabetizzazione mediatica in un mondo in continua evoluzione riconoscono l'importanza dell'alfabetizzazione mediatica di fronte alla crescente esposizione dei cittadini a forti dosi di disinformazione, specialmente durante grandi crisi mondiali come la pandemia di Covid-19. Gli Stati membri sono invitati ad adottare varie misure, come lo sviluppo di un approccio di apprendimento lungo tutto l'arco della vita in relazione all'alfabetizzazione mediatica per le persone di ogni età. L'importanza cruciale del giornalismo di qualità e l'esigenza di individuare soluzioni più efficaci nella lotta contro la disinformazione, tutelando al tempo stesso la libertà di espressione, costituiscono alcuni degli aspetti importanti messi in luce nelle conclusioni. Le conclusioni che modificano il piano di lavoro per la cultura (2019-2022) ribadiscono che, nell'agenda strategica 2019-2024, la promozione dello sviluppo sostenibile è un'azione fondamentale per il futuro dell'Unione europea e modificano il piano per dare priorità alla cultura quale fattore trainante dello sviluppo sostenibile.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI Conclusioni del Consiglio sulla gestione dei rischi nel settore del patrimonio culturale, 26 maggio 2020 https://www.consilium.europa.eu/media/44116/st08208-en20.pdf Conclusioni del Consiglio sull'alfabetizzazione mediatica in un mondo in continua evoluzione, 26 maggio 2020

https://www.consilium.europa.eu/media/44117/st08274-en20.pdf Conclusioni del Consiglio che modificano il piano di lavoro per la cultura (2019-2022), 26 maggio 2020

https://www.consilium.europa.eu/media/44118/st08271-en20.pdf Conclusioni del Consiglio sulla necessità di mettere in rilievo il patrimonio culturale in tutte le politiche dell'UE, 24 maggio 2018

https://data.consilium.europa.eu/doc/document/ST-9015-2018-INIT/en/pdf Conclusioni del Consiglio europeo, 14 dicembre 2017

https://www.consilium.europa.eu/media/32204/14-final-conclusions-rev1-en.pdf Una nuova agenda strategica 2019-2024, 20 giugno 2019

https://www.consilium.europa.eu/media/39914/a-new-strategic-agenda-2019-2024.pdf Conclusioni del Consiglio sul piano di lavoro per la cultura 2019-2022, 30 novembre 2018

https://data.consilium.europa.eu/doc/document/ST-14984-2018-INIT/en/pdf Europa creativa (informazioni generali) https://www.consilium.europa.eu/it/policies/creative-europe-2021-2027/

26 maggio 2020 - Aumentare le opportunità per i giovani nelle zone rurali e remote:

conclusioni del Consiglio Il Consiglio ha adottato con procedura scritta conclusioni dal titolo "Aumentare le opportunità per i giovani nelle zone rurali e remote". Le conclusioni riconoscono che la popolazione dell'UE sta invecchiando, in particolare nelle zone rurali e remote. D'altro canto l'urbanizzazione è identificata come uno dei principali fattori di cambiamento attuali, che ha un impatto significativo su varie politiche dell'UE. Queste tendenze portano alla necessità di garantire, nelle zone rurali e remote, una migliore disponibilità e accessibilità dei servizi pubblici e commerciali, di un'occupazione e di un'istruzione di qualità, delle infrastrutture digitali e fisiche, dei trasporti pubblici e delle attività ricreative. Le conclusioni invitano gli Stati membri a promuovere approcci volti a ridurre le disuguaglianze tra zone urbane e zone rurali/remote e a elaborare misure intersettoriali che tengano conto dei punti di vista e delle prospettive dei giovani nelle zone rurali e isolate. Le conclusioni promuovono l'imprenditorialità, compresa l'imprenditorialità sociale, nonché diverse opportunità di lavoro nell'ambito delle attività agricole e di altre attività economiche. Gli Stati membri sono invitati a incoraggiare i giovani a essere e rimanere coinvolti nella vita delle comunità locali attraverso diversi strumenti di cittadinanza attiva, come il volontariato e le attività di solidarietà. Gli Stati

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membri e la Commissione sono inoltre invitati a promuovere sinergie tra i programmi e le iniziative dell'UE quali Erasmus+, il Corpo europeo di solidarietà, il Fondo sociale europeo e la garanzia per i giovani. Infine, le conclusioni invitano il settore della gioventù a sensibilizzare i giovani e tutta la popolazione nelle zone rurali e remote in merito alle opportunità presenti nelle rispettive comunità locali.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI Testo integrale delle conclusioni https://www.consilium.europa.eu/media/44119/st08265-en20.pdf Una nuova agenda strategica 2019-2024 (20 giugno 2019) https://www.consilium.europa.eu/media/39914/a-new-strategic-agenda-2019-2024.pdf Risoluzione su un quadro di cooperazione europea in materia di gioventù: La strategia dell'Unione europea per la gioventù 2019-2027 https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX:42018Y1218(01)&from=it

27 maggio 2020 – GUCE - Rinnovo o proroga di taluni certificati, licenze e autorizzazioni e

rinvio di talune verifiche e attività formative periodiche in taluni settori della legislazione in materia di trasporti: pubblicazione del Regolamento (UE) 2020/698 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 maggio 2020, recante misure specifiche e temporanee in considerazione dell’epidemia di Covid‐19

Nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (L165) del 27 maggio 2020 è stato pubblicato il Regolamento (UE) 2020/698 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 maggio 2020, recante misure specifiche e temporanee in considerazione dell’epidemia di Covid‐19 con riguardo al rinnovo o alla proroga di taluni certificati, licenze e autorizzazioni e al rinvio di talune verifiche e attività formative periodiche in taluni settori della legislazione in materia di trasporti.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (L165) del 27 maggio 2020 - Regolamento (UE) 2020/698 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 maggio 2020, recante misure specifiche e temporanee in considerazione dell’epidemia di Covid‐19 con riguardo al rinnovo o alla proroga di taluni certificati, licenze e autorizzazioni e al rinvio di talune verifiche e attività formative periodiche in taluni settori della legislazione in materia di trasporti. https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX:32020R0698&from=IT

27 maggio 2020 - Le proposte della Commissione: il quadro finanziario pluriennale

rinforzato per il 2021-2027 e lo strumento Next Generation EU La Commissione ha proposto un bilancio dell'UE rafforzato con cui intende far fronte alle ripercussioni immediate della pandemia di coronavirus sul piano economico e sociale, dare impulso a una ripresa sostenibile, proteggere i posti di lavoro e crearne di nuovi. Le proposte sono incentrate su: - Next Generation EU, uno strumento di emergenza del valore di 750 miliardi di € che

potenzierà temporaneamente la capacità finanziaria del bilancio dell'UE grazie a fondi raccolti sui mercati finanziari. I fondi raccolti, convogliati attraverso i programmi dell'UE, sosterranno le misure urgenti indispensabili per proteggere i mezzi di sussistenza, rimettere in sesto l'economia e favorire una crescita sostenibile e resiliente;

- un quadro finanziario pluriennale rinforzato per il 2021-2027, capace di orientare rapidamente gli investimenti là dove sono più necessari, rafforzare il mercato unico, intensificare la cooperazione in settori quali la salute e la gestione delle crisi e dotare

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l'Unione di un bilancio a lungo termine che le consenta di promuovere la transizione verde e digitale e costruire un'economia più equa e resiliente.

Insieme a tre importanti reti di sicurezza per i lavoratori, le imprese e gli enti sovrani approvate il 23 aprile 2020 dal Consiglio europeo, con un pacchetto di 540 miliardi di €, queste misure eccezionali adottate a livello dell'UE porterebbero a 1,290 miliardi di € l'importo anticipato specificamente a sostegno della ripresa europea.

I. IL LIVELLO COMPLESSIVO DELLA PROPOSTA Next Generation EU rafforzerà il bilancio dell'UE con 750 miliardi di € aggiuntivi. Sarà uno strumento temporaneo di emergenza, creato allo scopo di dare impulso alla ripresa europea e sostegno ai comparti della nostra economia che ne hanno maggiormente bisogno. Il quadro finanziario per il 2021-2027 proposto dalla Commissione nel 2018, rafforzato dal meccanismo per una transizione giusta e dalle modifiche in oggetto, rimane il punto di riferimento essenziale per la fase finale dei negoziati. Con Next Generation EU e il potenziamento mirato del bilancio a lungo termine dell'UE per il periodo 2021-27, la potenza di fuoco complessiva del bilancio dell'UE arriverà a 1 850 miliardi di €. Il Fondo europeo di sviluppo, che al momento è un accordo intergovernativo per il finanziamento della politica di sviluppo nei paesi dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico con una dotazione di 30 miliardi di € per il periodo 2014-2020, continuerà a fare parte integrante del prossimo bilancio dell'UE. Gli elementi di base della proposta iniziale presentata dalla Commissione a maggio 2018 restano validi.

II. GLI STRUMENTI PREVISTI DALLA PROPOSTA DELLA COMMISSIONE E COME SARANNO UTILIZZATI NEL CORSO NEL TEMPO Il pacchetto poggia su tre pilastri:

1. strumenti a sostegno degli sforzi profusi dagli Stati membri per riprendersi dalla crisi, superarne gli effetti e riemergere più forti;

2. misure volte a stimolare gli investimenti privati e sostenere le imprese in difficoltà; 3. rafforzamento di programmi strategici dell'UE per trarre insegnamento dalla crisi e rendere

il mercato unico più forte e più resiliente e accelerare la duplice transizione verde e digitale.

Più in dettaglio:

PILASTRO 1: sostenere gli Stati membri negli sforzi per riprendersi dalla crisi, superarne gli effetti e riemergere più forti Il ruolo degli investimenti sarà vitale per una ripresa equilibrata e sostenibile. Per questo la Commissione propone di mettere in campo una serie di strumenti per sostenere gli investimenti e le riforme negli Stati membri, in particolare quelli che la crisi ha colpito più duramente e che presentano le più forti esigenze in termini di resilienza.

- Un nuovo dispositivo per la ripresa e la resilienza di 560 miliardi di €, destinato a investimenti e riforme per la ripresa e la resilienza, anche a favore della transizione verde e digitale, in linea con gli obiettivi individuati nell'ambito del semestre europeo. Gli Stati membri presenteranno piani per la ripresa e la resilienza nell'ambito dei rispettivi programmi nazionali di riforma, in linea con le strategie a lungo termine dell'Unione, con i piani nazionali per l'energia e il clima degli Stati membri e, se del caso, con i piani per una transizione giusta. Il nuovo dispositivo privilegerà gli investimenti e le riforme finalizzate alla crescita e alla resilienza a lungo termine delle economie. Sarà a disposizione di tutti gli Stati membri, ma si concentrerà in particolare su quelli più colpiti e che presentano le più forti

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esigenze in termini di resilienza. Avrà una capacità di sovvenzionamento che potrà arrivare a 310 miliardi di € e sarà in grado di mettere a disposizione prestiti fino a un massimo di 250 miliardi di €.

- L'iniziativa REACT-EU, che sino al 2022 fornirà 55 miliardi di € di fondi aggiuntivi per la politica di coesione: 50 miliardi di € da Next Generation EU nel 2021 e nel 2022 e 5 miliardi di € già nel 2020 grazie all'adeguamento dell'attuale quadro finanziario pluriennale. Ciò include la flessibilità eccezionale introdotta nel 2020 con tanto di procedure semplificate, la possibilità di trasferire risorse tra fondi e categorie di regioni e un allentamento delle norme sul cofinanziamento, così da permettere un finanziamento interamente a carico del bilancio dell'UE. I fondi aggiuntivi saranno assegnati in funzione della gravità delle ripercussioni sociali ed economiche della crisi, incluso il livello di disoccupazione giovanile e la prosperità relativa di ciascuno Stato membro. Potranno attingervi gli attuali programmi di coesione e il Fondo di aiuti europei agli indigenti nel periodo 2020-2022, in modo che il finanziamento delle misure chiave per superare gli effetti della crisi e il sostegno agli indigenti possano proseguire senza soluzione di continuità.

- Al di là della risposta immediata alla crisi, cruciale sarà il ruolo della politica di coesione nel garantire una ripresa equilibrata nel più lungo periodo ed evitare che la crescita sia viziata da asimmetrie e divergenze tra gli Stati membri e al loro interno. Ai fini delle priorità strategiche dell'Unione è pertanto essenziale che i nuovi programmi della politica di coesione prendano inizio il 1º gennaio 2021.

- Per aiutare i più vulnerabili, vale a dire giovani e minori in condizioni di povertà, la Commissione propone di modificare le risorse del Fondo sociale europeo Plus. Gli Stati membri i cui livelli di disoccupazione giovanile sono superiori alla media dell'UE dovrebbero stanziare almeno il 15 % di queste risorse a favore dei giovani, mentre almeno il 5 % dei fondi dovrebbe contribuire ad alleviare la povertà minorile.

- Per sostenere la transizione alla neutralità climatica la Commissione propone di rafforzare il Fondo per una transizione giusta portandolo a 40 miliardi di €. Aumentando i fondi per InvestEU si potenzia anche il secondo pilastro del meccanismo per una transizione giusta. La Commissione sta inoltre avanzando proposte per istituire il nuovo strumento di prestito per il settore pubblico, che costituisce il terzo pilastro del meccanismo per una transizione giusta. Lo strumento riceverà 1,5 miliardi di € dal bilancio dell'UE e 10 miliardi di € di prestiti dalla Banca europea per gli investimenti. I tre pilastri del meccanismo per una transizione giusta contribuiranno a mitigare l'impatto socioeconomico della transizione nelle regioni più colpite, assicurando che nessuno sia lasciato indietro.

- La Commissione propone altresì di irrobustire il bilancio del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale con 15 miliardi di € a sostegno di agricoltori e zone rurali chiamate a operare modifiche strutturali in linea con il Green Deal europeo. Ciò contribuirà anche raggiungere gli ambiziosi obiettivi climatici e ambientali della nuova strategia sulla biodiversità e della strategia "Dal produttore al consumatore".

PILASTRO 2: rimettere in moto l'economia e stimolare gli investimenti privati. Sono necessari provvedimenti urgenti per rimettere in moto l'economia e creare le condizioni per una ripresa sostenibile trainata dagli investimenti privati nei settori e nelle tecnologie chiave. La Commissione propone quindi:

- un nuovo strumento di sostegno alla solvibilità, che, facendo leva sulla garanzia di bilancio dell'UE, mobiliterà risorse private per sostenere urgentemente il capitale delle imprese europee sane, qualunque sia il settore in cui operano. Questo strumento, temporaneo e

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calibrato con il massimo rigore per affrontare esclusivamente l'impatto della pandemia, aiuterà a evitare un'ondata di insolvenze tra le imprese sane e a scongiurare i gravi danni economici che ne conseguirebbero, accompagnandole anche verso la trasformazione verde e digitale. Farà parte del Fondo europeo per gli investimenti. Grazie a una dotazione di 5 miliardi di € nell'attuale quadro finanziario per il 2020 intesa ad assicurare un avviamento rapido, e ulteriori 26 miliardi di € da Next Generation EU, il bilancio dell'UE fornirà una garanzia di circa 75 miliardi di € alla Banca europea per gli investimenti, cui è affidata l'attuazione tempestiva sul campo. Lo strumento punta a un livello di investimenti a sostegno della solvibilità pari a 300 miliardi di €;

- il rafforzamento di InvestEU, un programma particolarmente adatto a mobilitare gli investimenti e sostenere le politiche dell'Unione durante la ripresa in settori come le infrastrutture sostenibili, l'innovazione e la digitalizzazione. La Commissione propone di potenziare InvestEU a un livello di 15,3 miliardi di € per i quattro ambiti di intervento già concordati dai colegislatori. il che potrebbe a sua volta generare investimenti per oltre 240 miliardi di €.

La Commissione propone inoltre di creare, nel quadro di InvestEU, un dispositivo per gli investimenti strategici che sviluppi l'autonomia strategica delle catene di approvvigionamento essenziali a livello europeo allo scopo di rendere l'Europa più resiliente, mantenendola comunque aperta alla concorrenza e al commercio nel rispetto delle sue norme. Grazie a una dotazione di 15 miliardi di € da Next Generation EU, il nuovo dispositivo offrirebbe una garanzia al bilancio dell'UE di 31,5 miliardi di € e potrebbe generare investimenti fino a 150 miliardi in settori strategici e catene fondamentali del valore, compresi quelli cruciali per la duplice transizione verde e digitale. PILASTRO 3: apprendere dalla crisi e rispondere alle sfide strategiche cui deve far fronte l'Europa Se da un lato la crisi ha evidenziato il valore della cooperazione europea, dall'altro ha dimostrato chiaramente che l'Unione deve potenziare con urgenza la sua capacità di rispondere alle crisi e sviluppare una resilienza agli shock futuri. La Commissione propone: - un nuovo programma "UE per la salute" da 9,4 miliardi di € per dotare l'Unione delle

capacità critiche per reagire a future crisi sanitarie rapidamente e su scala adeguata. Sarà progettato e attuato nel pieno rispetto della ripartizione delle competenze tra l'UE e i suoi Stati membri in questo settore;

- un incremento di 2 miliardi di € per rescEU, il meccanismo di protezione civile dell'Unione, per renderlo più flessibile e aumentare la capacità dell'UE di agire di concerto al livello che le compete;

- Orizzonte Europa sarà rafforzato di 94,4 miliardi di € per aumentare il sostegno europeo alle attività di ricerca e innovazione nei settori della salute e del clima;

- un aumento dello strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale fino a 86 miliardi di €, tramite una nuova garanzia per le azioni esterne, e 1 ulteriore miliardo di € al Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile, per aiutare i partner – specialmente i paesi dei Balcani occidentali, quelli del vicinato e gli altri paesi africani – a lottare contro la pandemia e a riprendersi dalle sue conseguenze;

- il rafforzamento dello strumento per gli aiuti umanitari con 5 miliardi di € supplementari, tenendo conto del crescente fabbisogno umanitario nelle zone più vulnerabili del mondo.

La crisi ha chiaramente dimostrato che in molti settori strategici i livelli di sostegno discussi dai leader a febbraio non saranno sufficienti. In aggiunta agli interventi finanziati da Next Generation EU, la Commissione propone di potenziare altri programmi perché possano svolgere pienamente il loro ruolo, rendendo l'Unione più resiliente e rispondendo alle sfide poste dalla pandemia e dalle sue conseguenze:

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- potenziare le ciberdifese dell'Unione e favorire la transizione digitale assegnando al programma Europa digitale una dotazione totale di 8,2 miliardi di €;

- investire in un'infrastruttura di trasporto aggiornata ad elevata efficienza che faciliti le connessioni transfrontaliere, come Rail Baltica, assegnando 1,5 miliardi di € supplementari al meccanismo per collegare l'Europa;

- creare le condizioni per un mercato unico ben funzionante e in grado di guidare la ripresa, mantenendo le dotazioni proposte per il programma per il mercato unico e per programmi che promuovano la cooperazione nei settori della fiscalità e delle dogane rispettivamente ai livelli di 3,7 miliardi di €, 239 milioni di € e 843 milioni di €;

- investire nei giovani con ulteriori 3,4 miliardi di € per Erasmus Plus e portare Europa creativa a 1,5 miliardi di € per sostenere i settori della cultura e della creatività;

- rafforzare la resilienza del settore agroalimentare e di quello della pesca e garantire loro il margine di manovra necessario per gestire le crisi incrementando di 4 miliardi di € la dotazione della politica agricola comune e di 500 milioni il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca;

- portare le capacità del Fondo Asilo e migrazione e del Fondo per la gestione integrata delle frontiere fino a un livello complessivo di 22 miliardi di € per rafforzare la cooperazione per la protezione delle frontiere esterne e la politica di migrazione e asilo;

- garantire un forte sostegno all'autonomia strategica e alla sicurezza dell'Europa portando il Fondo sicurezza interna a 2,2 miliardi di € e il Fondo europeo per la difesa a un livello di 8 miliardi di €;

- sostenere i nostri partner nei Balcani occidentali innalzando il livello dell'assistenza preadesione dell'Unione a un totale di 12,9 miliardi di €.

Grazie a tutte queste modifiche mirate, rispetto allo schema di negoziato presentato dal Presidente del Consiglio europeo nel febbraio 2020 il prossimo quadro finanziario a lungo termine dell'UE risulterà più allineato alle priorità e alle ambizioni dell'Unione e sarà in grado di svilupparne la resilienza e l'autonomia strategica a medio e lungo termine.

III. UN BILANCIO A PROVA DI CRISI FUTURE La crisi attuale ha dimostrato ancora una volta che l'UE ha bisogno di un bilancio flessibile per poter reagire alle sfide impreviste. La Commissione propone pertanto di rafforzare gli strumenti di flessibilità e di emergenza per il periodo 2021-2027, in particolare: - il fondo di solidarietà dell'UE, che fornisce sostegno a Stati membri e regioni colpiti da

catastrofi di grande entità; - il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione, che aiuta chi ha perso il lavoro in

seguito a grandi ristrutturazioni a reinserirsi nel mercato del lavoro; - la riserva di solidarietà e per gli aiuti d'urgenza, che può potenziare l'azione dell'UE in

risposta a crisi sanitarie e di altro tipo. Questi strumenti offrirebbero complessivamente fino a 21 miliardi di € di finanziamenti di emergenza in più nel periodo 2021-2027 rispetto alla proposta della Commissione del 2 maggio 2018.

IV. GLI IMPORTI PRESENTATI I massimali del quadro finanziario pluriennale, su cui si basano le proposte avanzate dalla Commissione, sono espressi in prezzi costanti 2018. [In un'ottica di trasparenza la Commissione fornisce in parallelo sia i prezzi costanti 2018 che quelli correnti]

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V. LA PORTATA DI NEXT GENERATION EU RISPETTO AI BISOGNI DELL'ECONOMICA EUROPEA NELLA PROSPETTIVA DI UNA PROFONDA RECESSIONE La Commissione ha pubblicato un documento di lavoro dei servizi della Commissione con un'analisi dei danni arrecati dalla crisi del coronavirus all'economia europea, sul fronte da un lato delle esigenze connesse alle perdite di capitale delle imprese europee e dall'altro delle carenze di investimenti previste per il 2021 e il 2022. Dalle risultanze si evince che le perdite di capitale dovute al calo degli utili nel 2020 e nel 2021 saranno comprese tra 700 e 1 200 miliardi di €, con alcuni settori più duramente colpiti, come il turismo e i trasporti. Si prospettano inoltre ricadute transnazionali legate al funzionamento del mercato unico. L'analisi ventila anche una lacuna di investimenti prevista pari ad almeno 1 500 miliardi di € nel 2021 e nel 2022. Questa cifra include le lacune di investimenti direttamente imputabili alla crisi e il fabbisogno aggiuntivo che ha fatto emergere, ma anche gli investimenti necessari per realizzare la transizione verde e digitale, che non sono intrinsecamente connessi alla crisi. La proposta in oggetto della Commissione contempla strumenti che risponderebbero tanto alle esigenze di solvibilità delle imprese europee quanto al fabbisogno complessivo di investimenti dell'economia. Il bilancio dell'UE resta inoltre uno strumento fondamentale per contribuire alla crescita sostenibile e alla creazione di posti di lavoro basati sulla duplice transizione verde e digitale. Il bilancio dell'UE, imperniato su Next Generation EU, è un utile strumento per affrontare le ripercussioni della crisi in quanto integra gli sforzi già in atto a livello europeo e nazionale. Investitori privati avranno un ruolo altrettanto importante nel rispondere alle esigenze individuate. Insieme a tre importanti reti di sicurezza per i lavoratori, le imprese e gli enti sovrani approvate il 23 aprile dal Consiglio europeo, con un pacchetto di 540 miliardi di €, queste misure eccezionali adottate a livello dell'UE porterebbero a 1,290 miliardi di € l'importo anticipato specificamente a sostegno della ripresa europea. In base a stime prudenziali dell'effetto leva del quadro finanziario pluriennale e di Next Generation EU, il totale degli investimenti che potrebbe generare tale pacchetto di misure ammonta a 3 100 miliardi di €.

VI. IL LEGAME TRA LA PROPOSTA IN OGGETTO E LA PROPOSTA DI BILANCIO A LUNGO TERMINE PRESENTATA A MAGGIO 2018 Nel maggio 2018 la Commissione ha presentato una proposta di bilancio a lungo termine strettamente improntata alle priorità politiche dell'Unione a 27, tenendo conto delle conseguenze di bilancio del recesso del Regno Unito. La Commissione mantiene queste proposte, che sono ora rafforzate e adattate per trainare la ripresa europea con modalità a prova di futuro per le prossime generazioni. Per giunta la Commissione sta aumentando le capacità del bilancio con le risorse convogliate da Next Generation EU. Il bilancio dell'UE avrà allora la potenza di fuoco necessaria per rilanciare l'economia e dare prova di solidarietà tra gli Stati membri. Sarà uno strumento di emergenza una tantum, attivato per un periodo limitato ed esclusivamente ai fini della risposta alla crisi e delle misure per la ripresa. Raccogliendo fondi sui mercati finanziari si otterrà di diluire nel tempo i costi di finanziamento, così che gli Stati membri non debbano versare ingenti contributi supplementari al bilancio dell'UE nel periodo 2021-2027. I fondi saranno convogliati agli Stati dal bilancio dell'UE a sostegno delle priorità di investimento e di riforma, e serviranno a rafforzare programmi finanziari essenziali per la ripresa. Il quadro finanziario per il 2021-2027 proposto dalla Commissione nel 2018, rafforzato dal meccanismo per una transizione giusta e dalle modifiche in oggetto, rimane il punto di riferimento essenziale per la fase finale dei negoziati. L'architettura proposta, il livello del sostegno, l'equilibrio tra le varie priorità ed elementi fondamentali come l'obiettivo di destinare almeno il 25 % della

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spesa all'azione per il clima e alle misure per sostenere la parità di genere e la non discriminazione, sono altrettante componenti necessarie di un pacchetto equilibrato per la ripresa. Altro elemento chiave è la proposta della Commissione di regolamento sulla tutela del bilancio dell'UE dai rischi finanziari connessi a carenze generalizzate dello Stato di diritto. Saranno ulteriormente potenziate le già forti misure in vigore per proteggere il bilancio da frodi e irregolarità. L'Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) e la Procura europea (EPPO) eserciteranno i loro poteri di controllo e di indagine.

VII. IL GREEN DEAL E LA TRANSIZIONE DIGITALE La neutralità climatica e il futuro digitale sono fattori essenziali di resilienza, crescita e prosperità a lungo termine per l'Europa. Proprio come la strategia di crescita dell'UE, il Green Deal europeo, compreso il meccanismo per una transizione giusta proposto a gennaio 2020, e le strategie digitale e industriale dell'Unione sono altrettanto vitali per una ripresa sostenibile e restano indispensabili punti di riferimento per la competitività a lungo termine dell'UE. Questa duplice transizione è tuttora al centro delle proposte in oggetto in quanto fondamentali per sospingere l’economia europea e preparare il futuro delle prossime generazioni. Gli investimenti e le riforme necessarie alla loro realizzazione dovranno pertanto essere inclusi in tutti i piani nazionali per la ripresa e la resilienza. Tutte le attività beneficiarie di sostegno dovrebbero essere realizzate nel pieno rispetto delle priorità dell'Unione in materia di clima e ambiente. Un programma InvestEU rafforzato sarà in grado di fornire un sostegno fondamentale alle imprese nella fase di ripresa e garantirà nel contempo che gli investitori pongano un forte accento sulle priorità politiche dell'Unione a medio e lungo termine, quali il Green Deal europeo e la sfida della digitalizzazione. Investire in un'ondata di ristrutturazioni su vasta scala, nell'idrogeno pulito, nelle energie rinnovabili, in trasposti puliti, in un'alimentazione sostenibile e un'economia circolare e intelligente ha l'enorme potenziale di stimolare la crescita economica europea. Investire nelle infrastrutture e competenze digitali contribuirà a migliorare la competitività e la sovranità tecnologica. Investire nella resilienza alle sfide sanitarie, nella biodiversità e nell'autonomia strategica dell'Europa permetterà all'Unione di prepararsi meglio alle crisi future.

VIII. LA POLITICA DI COESIONE NEL PROSSIMO QFP L'iniziativa REACT-EU fornirà fondi aggiuntivi per la politica di coesione tra il 2020 e il 2022. Vi rientrerà la flessibilità eccezionale introdotta nel 2020 nell'ambito delle Iniziative di investimento in risposta al coronavirus, con procedure semplificate, la possibilità di trasferire risorse tra fondi e categorie di regioni e un allentamento delle norme sul cofinanziamento, così da permettere un finanziamento interamente a carico del bilancio dell'UE. Forte di ciò la Commissione propone modifiche mirate ai programmi della politica di coesione di nuova generazione, perché siano più atti a sostenere la ripresa post-crisi. Dovrebbero operare in modo complementare all'iniziativa REACT-EU e secondo regole più flessibili, e consentire una reazione più rapida alle situazioni di emergenza a livello nazionale e regionale. Grazie alle proposte modificate che la Commissione ha presentato, gli Stati membri godranno di maggiore flessibilità nel trasferire risorse tra i fondi e potranno scaglionare le operazioni che non sarà possibile portare a termine con i programmi 2014-2020. Nel periodo 2021-2027 la politica di coesione continuerà a svolgere il suo ruolo a lungo termine a favore della crescita e di una transizione verso un'Europa più resiliente, verde e digitale.

IX. UN AIUTO PER GLI STATI MEMBRI PIÙ ESPOSTI Con la proposta in oggetto la Commissione mira a convogliare i finanziamenti là dove sono necessari. In questa prospettiva e a seconda della natura del programma la Commissione

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collaborerà con ciascuno Stato membro per assicurarsi che ogni singolo euro concorra al superamento della crisi, alla ripresa e alla resilienza. Su un piano più concreto: - il dispositivo per la ripresa e la resilienza sarà accessibile a tutti gli Stati membri ma il

sostegno si concentrerà sulle regioni dell'Unione che sono le più colpite e le cui esigenze in termini di resilienza sono le più forti. In questo modo si contrasterà il crescente divario tra gli Stati membri;

- i fondi aggiuntivi di coesione da REACT-EU saranno assegnati in funzione della gravità delle ripercussioni sociali ed economiche della crisi, incluso il livello di disoccupazione giovanile e la prosperità relativa di ciascuno Stato membro;

- lo strumento di sostegno alla solvibilità farà in modo che il sostegno al capitale sia diretto proprio alle imprese che ne hanno più bisogno in tutti gli Stati membri e in tutti i settori. L'attenzione andrà agli Stati membri che hanno minore capacità di intervenire usando gli aiuti di Stato e in cui sono più gravi gli effetti economici della pandemia, nei settori più colpiti;

- per quanto riguarda la politica di coesione, nell'intento di garantire un sostegno adeguato agli Stati membri e alle regioni più in difficoltà, la Commissione riesaminerà nel 2024 gli stanziamenti per la coesione sulla base delle più recenti statistiche disponibili, con soli adeguamenti al rialzo. Il riesame comporterà soltanto adeguamenti al rialzo pari a un massimo di 10 miliardi di € per tutti gli Stati membri.

La Commissione collaborerà con le autorità nazionali degli Stati membri affinché il sostegno aggiuntivo cominci ad affluire quanto prima là dove è necessario. Improntate ai principi di solidarietà ed equità, le proposte in oggetto vogliono ricostruire l'economia europea e renderla più equa, resiliente e sostenibile per le generazioni future.

X. TEMPISTICA In un momento di straordinaria difficoltà e incertezza, l'Unione ha più che mai bisogno di mostrarsi pronta e disposta ad agire con risoluzione e tracciare la rotta verso un domani migliore. L'accordo su un ambizioso piano di ripresa incentrato sul bilancio dell'UE offrirà all'Unione la migliore opportunità di successo. La Commissione europea invita il Consiglio europeo e i colegislatori a esaminare rapidamente queste proposte in modo da raggiungere un accordo politico in sede di Consiglio europeo entro luglio. Una decisione precoce sulla proposta di modifica del quadro permetterebbe di mettere immediatamente a disposizione finanziamenti aggiuntivi per REACT-EU, per lo strumento di sostegno alla solvibilità e per il Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile, in considerazione dell'urgenza di queste necessità. La Commissione collaborerà poi strettamente con il Parlamento europeo e il Consiglio per completare un accordo sul futuro quadro a lungo termine e sui programmi settoriali di accompagnamento. Se questo lavoro sarà completato all'inizio dell'autunno, il nuovo bilancio a lungo termine potrebbe essere pienamente operativo e guidare la ripresa europea dal 1° gennaio 2021. Per modificare la decisione sulle risorse proprie serve l'approvazione di tutti gli Stati membri secondo le norme costituzionali nazionali.

XI. LA PROPOSTA DI COLLEGARE I FONDI UE AL PRINCIPIO DELLO STATO DI DIRITTO La Commissione mantiene integralmente la proposta relativa allo Stato di diritto del maggio 2018 che introduce un nuovo meccanismo di tutela del bilancio dell'UE dai rischi finanziari connessi a carenze generalizzate dello Stato di diritto negli Stati membri.

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Obiettivo di questo meccanismo è garantire una sana gestione finanziaria del bilancio dell'Unione e tutelare il denaro dei contribuenti. Le nuove norme proposte consentiranno all'Unione di sospendere, ridurre o limitare l'accesso ai finanziamenti dell'UE in misura proporzionale alla natura, alla gravità e alla portata delle carenze dello Stato di diritto. Durante i negoziati la proposta ha riscosso il favore degli Stati membri e dovrebbe far parte dell'accordo finale. Per giunta esistono già misure incisive per proteggere il bilancio da frodi e irregolarità, che la Commissione intende potenziare ulteriormente. L'Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) e la Procura europea (EPPO) eserciteranno i loro poteri di controllo e di indagine.

XII. I FINANZIAMENTI Per finanziare le misure proposte la Commissione contrarrà prestiti sui mercati finanziari per un massimo di 750 miliardi di € per conto dell'Unione a favore delle misure per la ripresa nel periodo 2021-2024. Perché ciò sia possibile la Commissione si avvarrà di un margine (headroom), della differenza cioè tra il massimale delle risorse proprie del bilancio a lungo termine (pari all'importo massimo dei fondi che l'Unione può chiedere agli Stati membri per onorare i suoi obblighi finanziari) e il massimale della spesa effettiva (massimale di pagamento del QFP). A questo scopo la Commissione propone di modificare la decisione sulle risorse proprie, ossia il testo giuridico che stabilisce le condizioni di finanziamento del bilancio dell'UE, per consentire di contrarre prestiti e incrementare in via eccezionale e temporanea il massimale delle risorse proprie di 0,6 punti percentuali. Questo incremento si aggiungerà all'aumento permanente del massimale delle risorse proprie pari all'1,4 % del reddito nazionale lordo dell'UE proposto in considerazione delle incertezze economiche e della Brexit. L'incremento di 0,6 punti percentuali sarà limitato nel tempo e sarà finalizzato unicamente alla ripresa dalla pandemia di coronavirus. Tale aumento di massimale delle risorse proprie cesserà quando saranno stati rimborsati tutti i fondi e saranno state riassorbite tutte le passività. Con questo margine di bilancio dell'UE a garanzia, l'Unione sarà in grado di emettere debito a condizioni relativamente vantaggiose rispetto a molti Stati membri singolarmente. I fondi raccolti saranno rimborsati dai futuri bilanci dell'UE a cominciare da dopo il 2027 ed entro il 2058 al più tardi. Quanto ai prestiti, provvederanno a rimborsarli gli Stati membri debitori. Per agevolare il rimborso dei fondi raccolti sul mercato e contribuire ancora a ridurre la pressione sui bilanci nazionali, la Commissione proporrà, in una fase successiva del periodo finanziario 2021-2027, nuove risorse proprie in aggiunta a quelle già proposte, subordinandole a una stretta connessione con le priorità dell'UE: cambiamenti climatici, economia circolare e equità fiscale.

XIII. MASSIMALE DELLE RISORSE PROPRIE ED HEADROOM Il massimale delle risorse proprie è l'importo massimo di risorse proprie che la Commissione può richiamare dagli Stati membri in un dato anno per finanziare le spese. Gli Stati membri possono così contare su certezza e prevedibilità per la rispettiva programmazione finanziaria e di bilancio. Un massimale sufficientemente alto consente all'Unione di onorare tutti i suoi obblighi finanziari e le passività potenziali in scadenza in un dato esercizio. Il bilancio dell'UE contempla anche un massimale di pagamento, l'importo massimo cioè dei pagamenti da liquidare in relazione agli impegni precedenti. La differenza tra massimale delle risorse proprie e massimale di pagamento nel bilancio a lungo termine sommata ad altre entrate (ad es. imposte sulle retribuzioni del personale dell'UE e ammende per violazione delle norme sulla concorrenza) costituisce quel che si chiama headroom o margine. È necessario un margine sufficiente per garantire che l'Unione sia in grado - in qualsiasi circostanza - di ottemperare ai suoi obblighi finanziari, anche in periodi di recessione economica. Ed è importante perché l'Unione

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mantenga un rating di livello elevato. Con un massimale delle risorse proprie maggiorato, come propone la Commissione, questa sarebbe in grado, se necessario, di attingere risorse complementari dagli Stati membri. Si otterrebbe così di preservare l'elevato livello di rating dell'UE e di ridurre i costi di finanziamento e i successivi costi di rimborso a carico degli Stati membri.

XIV. LE FONTI DEL PROSSIMO BILANCIO A LUNGO TERMINE DELL'UE Le fonti delle entrate del bilancio dell'UE sono rimaste invariate negli ultimi decenni: dazi doganali, contributi degli Stati membri basati sull'imposta sul valore aggiunto (IVA) e contributi basati sul reddito nazionale lordo (RNL). Nel maggio 2018 la Commissione ha proposto di mantenere queste fonti, semplificandole però e razionalizzandole. Ha poi proposto di diversificare le fonti di entrata grazie a un paniere di nuove risorse proprie che concorrerà alle priorità dell'UE, segnatamente cambiamenti climatici, economia circolare e equità fiscale. Vi rientrano un'entrata connessa al sistema per lo scambio di quote di emissioni, un contributo nazionale calcolato in base al peso dei rifiuti non riciclati di imballaggi in plastica in ciascuno Stato membro e una risorsa basata sulla base imponibile consolidata comune per l'imposta sulle società. La proposta del maggio 2018 resta tuttora valida. La Commissione utilizzerà inoltre il margine di bilancio per raccogliere fondi sui mercati dei capitali e finanziare i nuovi strumenti rafforzati e finalizzati a contrastare la crisi e le sue conseguenze. Sarà una soluzione eccezionale e temporanea che andrà a integrare le attività di raccolta di capitali dell'Unione e sfrutterà il suo elevato livello di rating. Per agevolare il rimborso dei fondi raccolti sul mercato e contribuire ancora a ridurre la pressione sui bilanci nazionali, la Commissione proporrà nuove risorse proprie aggiuntive in una fase successiva del periodo finanziario 2021-2027. Potrebbero figurarvi: - l'estensione delle risorse proprie basate sul sistema per lo scambio di quote di emissioni

ai settori marittimo e aeronautico – per generare 10 miliardi di € l'anno; - un meccanismo di adeguamento del carbonio alla frontiera – per raccogliere dai 5 ai 14

miliardi di € l'anno; - una risorsa propria basata sulle operazioni delle imprese che traggono enormi benefici

dal mercato unico dell'UE, che, a seconda della progettazione, potrebbe rendere circa 10 miliardi di € l'anno;

- un'imposta sul digitale applicata a società con un fatturato globale annuo superiore a 750 milioni di € – per generare fino a 1,3 miliardi di € l'anno.

Nel complesso queste nuove risorse proprie potrebbero concorrere a finanziare il rimborso e gli interessi dei fondi raccolti sul mercato nell'ambito di Next Generation EU.

XV. L’AMMONTARE DEI CONTRIBUTI NAZIONALI L'entità esatta dei contributi nazionali sarà nota solo quando gli Stati membri avranno raggiunto un accordo sul prossimo bilancio a lungo termine. Di certo resteranno la principale fonte di entrate per il finanziamento del QFP. In considerazione delle difficoltà che stanno affrontando gli Stati membri, Next Generation EU non richiederà nell'immediato agli Stati membri contributi nazionali aggiuntivi al bilancio a lungo termine. Il rimborso dei fondi raccolti comincerà nel post 2027 su un orizzonte temporale lungo a partire dai bilanci a lungo termine futuri nella forma, ad esempio, di nuove risorse proprie, maggiori contributi nazionali, rinnovo del prestito, oppure una combinazione di queste possibilità. Per agevolare il rimborso del finanziamento ottenuto sul mercato e per contribuire a ridurre ulteriormente la pressione sui bilanci nazionali, la Commissione proporrà nuove risorse proprie aggiuntive in una fase successiva del periodo finanziario.

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XVI. LA BASE GIURIDICA DELLA PROPOSTA DI FINANZIAMENTO DI NEXT GENERATION EU La portata di Next Generation EU e la sua concezione riflettono l'entità e l'urgenza delle sfide che sta affrontando l'Unione. Vista la natura inedita di tale operazione e l'importo eccezionale dei fondi, si impone la necessità di ancorarli al sistema delle risorse proprie, che è approvato da tutti gli Stati membri secondo le rispettive norme costituzionali. Per questo la Commissione propone di modificare la decisione sulle risorse proprie che deve essere approvata da tutti gli Stati membri secondo le rispettive norme costituzionali.

XVII. IL CONSENSO DEGLI STATI MEMBRI Per modificare la decisione sulle risorse proprie è necessario il consenso unanime di tutti gli Stati membri e la loro approvazione secondo le norme costituzionali nazionali. La Commissione si aspetta che tutto questo avvenga in tempi quanto più rapidi. Per traghettare il periodo di transizione fino alla ratifica della decisione modificata sulle risorse proprie e destinare a lavoratori, imprese e Stati membri finanziamenti così necessari già nel 2020, la Commissione propone di adeguare l'attuale bilancio a lungo termine 2014-2020 in modo da disporre di un margine di spesa maggiore nel 2020 per l'appunto. Saranno disponibili 11,5 miliardi di € per aiutare le regioni più bisognose (tramite REACT-EU), per potenziare il capitale delle imprese europee sane (strumento di sostegno alla solvibilità) e per sostenere chi ha bisogno fuori delle frontiere dell'UE (tramite il Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile - EFSD).

XVIII. ALTRI PROGRAMMI DI PRESTITO DELLA COMMISSIONE L'UE dispone attualmente di tre programmi di prestito con cui offre assistenza finanziaria a paesi che versano in difficoltà finanziarie, tutti e tre finanziati con obbligazioni emesse sui mercati dei capitali:

- il sostegno della bilancia dei pagamenti, - il meccanismo europeo di stabilizzazione finanziaria - l'assistenza macrofinanziaria a paesi partner non UE.

Il 2 aprile la Commissione ha proposto un nuovo strumento finanziato in modo analogo (ma sostenuto da garanzie nazionali), il cosiddetto strumento europeo di sostegno temporaneo per attenuare i rischi di disoccupazione in un'emergenza, o regime SURE.

XIX. IL FUNZIONAMENTO DEL PRESTITO Per raccogliere i fondi necessari la Commissione emetterà obbligazioni per conto dell'UE sui mercati finanziari e contrarrà prestiti fino a 750 miliardi di €, la maggior parte dei quali concentrati nel periodo 2020-2024. La Commissione convoglierà i fondi verso i nuovi programmi, o quelli rafforzati, oppure presterà agli Stati membri che ne hanno bisogno alle condizioni dell'emissione originaria (con la stessa cedola, la stessa scadenza e lo stesso importo nominale). In questo modo gli Stati membri contrarranno prestiti indirettamente a condizioni ottime, approfittando dell'elevato livello di rating dell'UE e di tassi passivi relativamente bassi rispetto ad alcuni Stati membri. La tempistica, il volume e la scadenza delle obbligazioni emesse dipenderanno dalle esigenze dell'UE e dei suoi Stati membri. La scadenza delle obbligazioni di nuova emissione varierà dai 3 ai 30 anni.

XX. LA PROPOSTA DI CHIUDERE CON LE CORREZIONI Storicamente le correzioni ai contributi nazionali degli Stati membri al bilancio dell'UE nascono a vantaggio del Regno Unito. Nel corso degli anni hanno beneficiato di un complesso sistema di correzioni e sgravi anche diversi altri Stati membri. Nel maggio 2018 la Commissione ha proposto di eliminare tutte le correzioni sul versante delle entrate.

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La Commissione continua a ritenere che eliminandole gradualmente tutte si otterrà un bilancio a lungo termine più equilibrato. Tuttavia nell'attuale situazione, dato l'impatto economico della pandemia di coronavirus, l'eliminazione graduale delle correzioni comporterebbe aumenti sproporzionati dei contributi a carico di alcuni Stati membri nel prossimo bilancio a lungo termine. Onde evitarli, le attuali correzioni potrebbero essere eliminate gradualmente nel corso di periodo molto più lungo di quello previsto dalla Commissione nella sua proposta del 2018.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI Comunicazione sul piano per la ripresa: "Il momento dell'Europa: riparare i danni e preparare il futuro per la prossima generazione" https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=COM:2020:456:FIN&from=EN Comunicazione sul bilancio dell'UE: "Il bilancio dell'UE come motore del piano per la ripresa europea"

https://ec.europa.eu/info/files/communication-commission-eu-budget-powering-recovery-plan-europe_en Documento di lavoro dei servizi della Commissione

https://ec.europa.eu/info/sites/info/files/economy-finance/assessment_of_economic_and_investment_needs.pdf Sito web sulle proposte per il QFP

https://ec.europa.eu/info/strategy/eu-budget/eu-long-term-budget/2021-2027_it Sito web sulla risposta della Commissione al coronavirus

https://ec.europa.eu/info/live-work-travel-eu/health/coronavirus-response_it Scheda informativa 1: "Il bilancio dell'UE come motore del piano per la ripresa europea"

https://ec.europa.eu/info/files/eu-budget-powering-recovery-plan-europe_it Scheda informativa 2: "Principali strumenti a sostegno del piano dell'UE per la ripresa"

https://ec.europa.eu/info/files/key-instruments-supporting-recovery-plan-europe_it Scheda informativa 3: "Finanziare il piano di ripresa per l'Europa"

https://ec.europa.eu/info/files/financing-recovery-plan-europe_it Discorso della Presidente Ursula von der Leyen al Parlamento europeo

https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/speech_20_941

27 maggio 2020 – Parlamento Europeo: Sessione plenaria straordinaria per il nuovo piano di

ripresa e il bilancio a lungo termine Il 27 maggio si è tenuta a Bruxelles una sessione straordinaria del PE con Ursula von der Leyen e il Consiglio per il nuovo piano di ripresa e il bilancio a lungo termine La Presidente della Commissione von der Leyen ha discusso in plenaria un Recovery Fund da 750 miliardi di euro, nell'ambito di un nuovo bilancio UE a lungo termine. Dopo la presentazione delle nuove proposte da parte della Presidente della Commissione Ursula von der Leyen, e l'impegno, espresso dalla rappresentante croata del Consiglio dei Ministri UE Nikolina Brnjac, a lavorare con i Paesi UE per concludere rapidamente i negoziati con il Parlamento sul pacchetto di misure, i leader dei gruppi politici del PE hanno preso la parola per esprimere le loro posizioni. "La solidarietà europea è tornata e stiamo aprendo un nuovo capitolo per l'UE", ha detto Manfred Weber (PPE, DE). I nuovi fondi devono essere spesi per nuove idee e non per i vecchi problemi dell'Europa. "La solidarietà va di pari passo con la responsabilità", e quindi deve essere chiaro come il denaro sarà restituito, ha aggiunto, chiedendo nuove risorse proprie e sottolineando che i giganti digitali devono fare la loro parte. Iratxe García Perez (S&D, ES) ha ringraziato von der Leyen per una proposta ambiziosa e per aver dato al Parlamento europeo "il ruolo che merita" nella progettazione del Fondo di ripresa. Avvertendo che è in gioco la sopravvivenza del progetto europeo, ha esortato il Consiglio ad adottare il nuovo bilancio a lungo termine (Quadro Finanziario Pluriennale - QFP) a maggioranza

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qualificata, per evitare di tenere l'UE "in ostaggio di quattro Stati membri che preferiscono una risposta nazionale a una europea". "È una svolta senza precedenti nella storia d'Europa" ha detto Dacian Ciolos (Renew, RO). "Il QFP e il Fondo di ripresa devono concentrarsi sul futuro", con il Green deal e l'Agenda digitale quali elementi costitutivi, ha aggiunto. "Possiamo avere opinioni diverse su alcuni dettagli, ma apprezzo molto l'approccio" ha detto, ricordando agli Stati membri che "l'UE non è un bancomat": “la solidarietà comporta dei valori". Jörg Meuthen (ID, DE) ha respinto la proposta della CE come "completamente sbagliata e senza senso", senza una base giuridica adeguata, senza responsabilità o senso economico. La Commissione vuole spendere soldi "come se non ci fosse un domani". È un costo enorme per i contribuenti europei, ha concluso. Ska Keller (Verdi, DE) ha detto: "Non dobbiamo ripetere i grandi errori del passato e costringere i paesi all'austerità e a ideologie cieche di mercato ", ha esortato. "Dobbiamo invece assicurarci che i soldi siano ben investiti in progetti che aiutino nel lungo termine, creino posti di lavoro e salvino l'unico pianeta che abbiamo". Johan van Overtveldt (ECR, BE) ha detto che se vogliamo permettere prestiti e sovvenzioni, ci devono essere delle condizioni chiare. Il denaro deve andare dove ce n'è più bisogno, e ci devono essere meccanismi di sicurezza per le nostre imprese. Le persone che lavorano e risparmiano non devono essere quelli che "sborsano" per questi programmi. "Invece di creare una rottura netta con i dogmi del passato", il fondo di ripresa si ferma "nel bel mezzo del guado" ha detto Manon Aubry (GUE/NGL, FR). Dopo aver accolto con favore le nuove proposte sulle risorse proprie, ha chiesto la cancellazione del debito contratto per la crisi, prestiti perpetui diretti agli Stati membri e il condizionamento del sostegno pubblico su considerazioni sociali. La Commissione ha anche presentato il suo programma di lavoro per il 2020 rivisto, che darà priorità alle azioni necessarie per stimolare la ripresa e la resilienza dell'Europa. Il Parlamento e il Consiglio discuteranno le nuove proposte e decideranno la loro forma definitiva in prossimi negoziati.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI Commissione europea: programma di lavoro per il 2020 rivisto https://ec.europa.eu/info/publications/2020-commission-work-programme-key-documents_en Registrazione video del dibattito (cliccare su 27/05/2020) https://multimedia.europarl.europa.eu/it/home

28 maggio 2020 - REACT-EU, politica di coesione dopo il 2020 e Fondo sociale europeo Plus

REACT-EU REACT-EU (l'acronimo in inglese significa "assistenza alla ripresa per la coesione e i territori d'Europa") è un'iniziativa che porta avanti e amplia le misure di risposta alla crisi e per il superamento degli effetti della crisi messe in campo attraverso l'iniziativa di investimento in risposta al coronavirus (CRII) e l'iniziativa di investimento in risposta al coronavirus Plus. REACT-EU contribuirà a una ripresa economica verde, digitale e resiliente. Il pacchetto REACT-EU comprende 55 miliardi di € di finanziamenti aggiuntivi che saranno resi disponibili per il periodo 2014-2020 a titolo del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), del Fondo sociale europeo (FSE) e del Fondo di aiuti europei agli indigenti (FEAD). Tali finanziamenti aggiuntivi saranno erogati nel 2021-2022 nel quadro di Next Generation EU e, già nel 2020, attraverso una revisione mirata dell'attuale quadro finanziario.

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o Risorse aggiuntive REACT-EU stanzierà risorse aggiuntive per i programmi della politica di coesione esistenti, senza attingere alle dotazioni di altri programmi né ad altre risorse preventivate per i prossimi anni. Si tratta quindi di risorse che si aggiungono alle attuali dotazioni per il periodo 2014-2020 e a quelle proposte per il periodo 2021-2027. Per garantire la rapida messa a disposizione di tali importi al fine di soddisfare le esigenze dell'economia reale, la proposta prevede di rendere accessibili i finanziamenti aggiuntivi relativi al 2020 attraverso una revisione mirata del quadro finanziario 2014-2020.

o REACT-EU: ambito di azione REACT-EU fornirà finanziamenti aggiuntivi per i settori più importanti, che saranno cruciali per gettare le basi di una solida ripresa. Figureranno investimenti per sostenere il mantenimento dell'occupazione, anche attraverso regimi di riduzione dell'orario lavorativo e aiuti ai lavoratori autonomi. Le risorse possono inoltre essere destinate a sostenere misure per la creazione di posti di lavoro e a favore dell'occupazione giovanile, ai sistemi sanitari e al finanziamento del capitale circolante e degli investimenti delle piccole e medie imprese. Tale sostegno sarà disponibile per tutti i settori economici, compresi il turismo e la cultura che sono stati particolarmente colpiti. Le risorse aggiuntive saranno impiegate anche per investire nel Green Deal europeo e nella transizione digitale, a potenziamento degli ingenti investimenti in tali settori già in corso grazie alla politica di coesione dell'UE. Gli Stati membri potranno decidere autonomamente come indirizzare i fondi nello specifico. Sarà mantenuta la massima flessibilità, come proposto nell'iniziativa di investimento in risposta al coronavirus e nell'iniziativa di investimento in risposta al coronavirus Plus, e gli Stati membri potranno destinare le risorse a misure per il superamento degli effetti della crisi, mediante il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) o il Fondo sociale europeo (FSE), oppure al sostegno delle fasce più vulnerabili della società attraverso il Fondo di aiuti europei agli indigenti (FEAD).

o La ripartizione delle risorse tra gli Stati membri I finanziamenti REACT-EU saranno ripartiti tra gli Stati membri tenendo conto della prosperità relativa di questi ultimi e degli effetti dell'attuale crisi sulle loro economie e società, anche in termini di disoccupazione giovanile.

o La tempistica della mobilitazione dei finanziamenti REACT-EU per investimenti attraverso i programmi della politica di coesione

Per contrastare l'impatto della pandemia di coronavirus, gli Stati membri devono poter accedere in maniera urgente al sostegno finanziario. La Commissione propone di versare immediatamente agli Stati membri, a titolo di prefinanziamento, il 50% delle risorse aggiuntive di REACT-EU per il 2020, previa approvazione delle modifiche del programma o dei programmi interessati. Gli Stati membri e le regioni sono invitati a fare uso di questo prefinanziamento per erogare anticipi ai beneficiari al fine di rafforzarne la liquidità finanziaria. Si propone inoltre di corrispondere il prefinanziamento annuale per i prossimi anni in relazione alle risorse aggiuntive assegnate ai programmi. Il tasso di finanziamento dell'UE, che potrà raggiungere il 100%, contribuirà anche al rapido utilizzo di tali finanziamenti aggiuntivi.

o Finanziamento al 100% La Commissione ha proposto di utilizzare le risorse aggiuntive nel quadro di REACT-EU per finanziare, a titolo del bilancio dell'UE, le spese ammissibili fino al 100%. A questo fine è necessario che tali risorse siano programmate nell'ambito di uno o più nuovi assi prioritari dedicati o, se del caso, di un nuovo programma operativo specifico.

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LA POLITICA DI COESIONE NEL BILANCIO A LUNGO TERMINE DELL'UE PER IL PERIODO 2021-2027

o Le novità per la politica di coesione Nel periodo 2021-2027 la politica di coesione dell'UE continuerà a concentrarsi sulla competitività economica attraverso la ricerca e l'innovazione, la transizione digitale, gli obiettivi del Green Deal europeo e la promozione del pilastro europeo dei diritti sociali. La nuova proposta potenzia il sostegno alla preparazione dei sistemi sanitari e garantisce che il potenziale della cultura e del turismo venga meglio valorizzato. Allo stesso tempo prevede sostegno ai lavoratori e alle misure volte a contrastare la disoccupazione giovanile e la povertà infantile. Gli Stati membri godranno inoltre di maggiore flessibilità rispetto al periodo di programmazione in corso per trasferire le risorse tra i fondi in qualsiasi momento del periodo di programmazione. La proposta introduce inoltre ulteriore flessibilità per consentire lo scaglionamento delle operazioni di minore entità, di modo che gli Stati membri avranno più tempo per portare a termine tali operazioni, qualora non siano completate nell'ambito dei programmi 2014-2020. La Commissione propone anche di introdurre un vero e proprio meccanismo di risposta alle crisi future che permetta di adottare misure temporanee per l'utilizzo dei fondi in risposta a circostanze eccezionali e inconsuete. Il meccanismo potrà essere attivato rapidamente nel caso in cui ulteriori shock dovessero colpire l'Unione nei prossimi anni. La Commissione avrebbe infatti la possibilità di introdurre misure temporanee per contribuire ad affrontare tali circostanze eccezionali e inconsuete.

o Modalità di applicazione del meccanismo di risposta alle crisi Un meccanismo integrato per dare risposte tempestive agli shock futuri è di fondamentale importanza. La crisi in atto ha insegnato che è necessario poter attivare rapidamente tale meccanismo qualora si presentino circostanze eccezionali o inconsuete (quali menzionate nel patto di stabilità e crescita) durante il prossimo periodo di programmazione. La proposta in oggetto consentirà di agire il più rapidamente possibile e con la giusta flessibilità in eventuali situazioni analoghe in futuro. Le misure di emergenza contenute nella proposta sono state elaborate sulla base dell'esperienza maturata con i pacchetti relativi all'iniziativa di investimento in risposta al coronavirus, esemplificate dall'allentamento delle condizioni per l'utilizzo dei fondi di coesione. È anche prevista la possibilità di aumentare di 10 punti percentuali il tasso di cofinanziamento applicabile.

o I criteri che si applicano alle misure temporanee in circostanze eccezionali Le circostanze eccezionali o inconsuete che fanno scattare la proposta di misure temporanee sono definite nel patto di stabilità e crescita nella "clausola di salvaguardia generale" o nella "clausola di flessibilità per eventi inconsueti". Entrambe le clausole sono state introdotte nel 2011, a seguito della crisi economica e finanziaria, nel quadro della riforma del patto di stabilità e crescita detta "riforma del six-pack". Per circostanze eccezionali o inconsuete si intende una grave recessione economica della zona euro o dell'intera Unione o un evento inconsueto al di fuori del controllo dello Stato membro interessato, con importanti conseguenze negative per le finanze pubbliche di uno o pochi Stati membri. La clausola generale di salvaguardia è stata attivata per la prima volta dopo lo scoppio della pandemia di coronavirus. La "clausola di flessibilità per eventi inconsueti" è stata utilizzata alcune volte in passato per tener conto delle spese eccezionali connesse ai flussi di rifugiati nel 2016 o, nel caso dell'Italia, nel 2017 per tenere conto delle spese eccezionali legate ai terremoti.

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o L’impatto della nuova proposta sugli importi proposti nel 2018, per priorità tematica e per Stato membro

La proposta della Commissione del maggio 2018 rimane valida. Le risorse di REACT-EU destinate alla politica di coesione si aggiungono a quelle del periodo 2014-2020 e saranno assegnate in funzione della gravità delle ripercussioni economiche e sociali della crisi, compresi il livello di disoccupazione giovanile e la prosperità relativa degli Stati membri. Per garantire un sostegno sufficiente agli Stati membri e alle regioni che più ne hanno bisogno, le proposte rivedute della Commissione prevedono anche un riesame delle dotazioni nazionali per la coesione nel 2024, tenendo conto delle statistiche disponibili più recenti. Il riesame comporterà adeguamenti unicamente verso l'alto fino a 10 miliardi di € per tutti gli Stati membri.

o Le modalità con cui gli Stati membri possono avvalersi della flessibilità per trasferire risorse da uno strumento di finanziamento all'altro e da una priorità all'altra

I trasferimenti tra i diversi fondi e strumenti dell'UE o tra i fondi in regime di gestione concorrente, anche tra quelli della politica di coesione, sono facoltativi. Gli Stati membri possono chiedere l'applicazione delle soglie massime o il trasferimento di importi inferiori, in funzione della loro situazione specifica. Se richiede un trasferimento nell'accordo di partenariato o in una modifica del programma, uno Stato membro dovrà giustificare la richiesta e fornire informazioni sulle esigenze specifiche e sulle sfide incombenti che impongono tale trasferimento. La Commissione verificherà l'effettiva finalità del trasferimento, prendendo in considerazione le esigenze e le sfide in materia di investimenti in ciascuno Stato membro o regione.

FONDO SOCIALE EUROPEO PLUS Il Fondo sociale europeo (FSE) è potenziato da REACT-EU. Può essere utilizzato per sostenere il mantenimento dell'occupazione, anche attraverso regimi di riduzione dell'orario lavorativo e aiuti ai lavoratori autonomi e alla creazione di posti di lavoro. Può essere anche utilizzato per sostenere misure a favore dell'occupazione giovanile, per finanziare l'istruzione, la formazione e lo sviluppo delle competenze e per migliorare l'accesso ai servizi sociali, anche a favore dei minori. Per finanziare tali investimenti nelle persone, gli Stati membri possono utilizzare parte dei 55 miliardi di € di nuove risorse disponibili attraverso la nuova iniziativa REACT-EU. Il FSE può integrare lo strumento di sostegno temporaneo per attenuare i rischi di disoccupazione in un'emergenza (SURE). REACT-EU consente inoltre agli Stati membri di integrare gli attuali finanziamenti a titolo del Fondo di aiuti europei agli indigenti (FEAD) per potenziare il sostegno alle persone più vulnerabili della nostra società che sono state colpite in modo sproporzionato dalla crisi. Il sostegno agli indigenti continuerà a costituire una priorità in futuro.

o Il Fondo sociale europeo Plus Il FSE+ è l'erede del FSE e del FEAD nelle loro forme attuali. Esso sarà il principale strumento finanziario per attuare il pilastro europeo dei diritti sociali. È stato adeguato per garantire che vengano opportunamente destinate risorse alla dimensione sociale dell'UE e alle politiche occupazionali degli Stati membri, affinché le nostre società ed economie dispongano di quanto necessario nella nuova realtà che emergerà dalla crisi del coronavirus.

- Sono formulati obblighi più ambiziosi per gli investimenti nell'occupazione giovanile, anche in sostegno all'attuazione della garanzia per i giovani. Gli Stati membri nei quali la percentuale di persone tra i 15 e i 29 anni che non hanno un lavoro né seguono un percorso scolastico o formativo è superiore alla media

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dell'Unione dovrebbero destinare almeno il 15% delle risorse del FSE+ loro assegnate ad azioni mirate e a riforme strutturali a sostegno dei giovani (rispetto al 10% che figurava nella proposta originaria del FSE+).

- Nessun bambino sarà lasciato indietro in seguito alla crisi del coronavirus. La proposta modificata del FSE+ introduce l'obbligo per gli Stati membri di destinare almeno il 5% delle risorse del FSE+ loro assegnate a misure contro la povertà infantile.

- La proposta modificata del FSE+ sottolinea il contributo a un'economia verde e digitale del Fondo, in linea con le comunicazioni della Commissione sul Green deal europeo e sulla costruzione di un'Europa sociale forte per transizioni giuste. Il FSE+ rafforzerà gli investimenti del Fondo per una transizione giusta per aiutare i singoli a sviluppare le competenze indispensabili per una società inclusiva e climaticamente neutra.

- La Commissione propone anche di introdurre un vero e proprio meccanismo di risposta alle crisi future che permetta di adottare misure temporanee per l'utilizzo dei fondi in risposta a circostanze eccezionali e inconsuete. Il meccanismo potrà essere attivato rapidamente nel caso in cui ulteriori shock dovessero colpire l'Unione nei prossimi anni. La Commissione avrebbe infatti la possibilità di introdurre misure temporanee per contribuire ad affrontare tali circostanze eccezionali e inconsuete.

o L'interazione del FSE+ con altri strumenti dell'UE recentemente proposti che investono nelle persone (come SURE)

Lo strumento di sostegno temporaneo per attenuare i rischi di disoccupazione in un'emergenza (SURE) è uno strumento che opera mediante prestiti, destinato ad aiutare gli Stati membri a finanziare la spesa pubblica riguardante il mantenimento dell'occupazione, in particolare con il sostegno a regimi di riduzione dell'orario lavorativo e misure analoghe. SURE integrerà il FSE+, che opera mediante sovvenzioni e può investire in programmi che intervengono sul mercato del lavoro per migliorare l'occupabilità dei lavoratori attraverso la formazione continua e il miglioramento delle competenze, la ricerca attiva di lavoro, l'incontro tra domanda e offerta di lavoro e consulenza lavorativa.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI Scheda informativa: la politica di coesione al centro di una ripresa verde e digitale https://ec.europa.eu/regional_policy/sources/docgener/factsheet/2020_mff_reacteu_en.pdf Scheda informativa: rafforzare i fondi sociali dell'UE per contribuire alla ripresa dalla crisi https://ec.europa.eu/regional_policy/sources/docgener/factsheet/2020_mff_reacteu_en.pdf Bilancio a lungo termine dell'UE 2021-2027: la proposta della Commissione del maggio 2020

https://ec.europa.eu/info/strategy/eu-budget/eu-long-term-budget/2021-2027_en

28 maggio 2020 - Il bilancio dell'UE per la ripresa: il Dispositivo per la ripresa e la resilienza e lo strumento di assistenza tecnica Il dispositivo per la ripresa e la resilienza Il nuovo dispositivo per la ripresa e la resilienza fornirà un sostegno finanziario su larga scala per riforme e investimenti intrapresi dagli Stati membri, allo scopo di attenuare l'impatto a livello sociale ed economico della pandemia da coronavirus e di rendere le economie dell'UE più sostenibili, resilienti e meglio preparate per le sfide poste dalle transizioni verde e digitale. Aiuterà gli Stati membri ad affrontare le sfide individuate nel contesto del semestre europeo in settori quali la competitività, la produttività, la sostenibilità ambientale, l'istruzione e le competenze, la sanità, l'occupazione e la coesione sociale ed economica. Farà altresì in modo di garantire che tali investimenti e riforme siano realizzati in maniera mirata, sulla base delle transizioni verde e

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digitale, per contribuire a creare posti di lavoro e crescita sostenibile e rendere l'Unione più resiliente. La maggior parte dei finanziamenti sarà erogata tramite sovvenzioni, con possibili integrazioni mediante prestiti. L'importo totale delle sovvenzioni disponibili sarà pari a 310 miliardi di € (a prezzi costanti; 335 miliardi a prezzi correnti), mentre 250 miliardi di € supplementari saranno disponibili sotto forma di prestiti (a prezzi costanti; 268 miliardi a prezzi correnti). Per quanto riguarda le sovvenzioni, sarà determinato un importo massimo per Stato membro basato su un criterio di ripartizione predefinito, che tiene conto di popolazione, PIL pro capite e disoccupazione. Tale criterio sarà particolarmente vantaggioso per i paesi più colpiti dalla crisi, in particolare quelli con un basso reddito pro capite e un tasso di disoccupazione elevato. In aggiunta alle sovvenzioni, gli Stati membri possono richiedere un prestito per l'attuazione delle riforme e degli investimenti pubblici. I prestiti devono essere giustificati dai fabbisogni finanziari più elevati connessi ai piani per la ripresa e la resilienza presentati dagli Stati membri. L'importo massimo del prestito per ogni Stato membro non supererà il 4,7% del suo reddito nazionale lordo. Un incremento di tale importo massimo sarà tuttavia possibile in circostanze eccezionali, compatibilmente con le risorse disponibili. Le tipologie di riforme e investimenti che saranno finanziati tramite il dispositivo Per accedere al dispositivo, gli Stati membri dovrebbero elaborare piani per la ripresa e la resilienza che definiscano i rispettivi programmi di riforma e investimento per i prossimi quattro anni, fino al 2024. Tali piani dovrebbero comprendere sia riforme sia progetti di investimento pubblico, strutturati in un pacchetto coerente. I piani dovrebbero definire riforme e investimenti volti ad affrontare le sfide individuate nel contesto del semestre europeo e in particolare quelle relative alle transizioni verde e digitale. Dovrebbero tra l'altro spiegare in che modo contribuiscono a rafforzare il potenziale di crescita, la resilienza e la coesione dello Stato membro interessato. Le sovvenzioni e i prestiti saranno erogati a rate subordinatamente al raggiungimento dei target intermedi e finali definiti dagli Stati membri nei rispettivi piani per la ripresa e la resilienza. L’integrazione di questo dispositivo nel semestre europeo ed il suo allineamento all'Unione

dell'energia I piani sono presentati dagli Stati membri e dovrebbero essere coerenti con le sfide e le priorità individuate nel contesto del semestre europeo, con i programmi nazionali di riforma, con i piani nazionali per l'energia e il clima, con i piani per una transizione giusta e con gli accordi di partenariato e i programmi operativi adottati a titolo dei fondi dell'Unione. Inoltre, i piani costituiranno un allegato dei rispettivi programmi nazionali di riforma. Gli Stati membri riferiranno in merito ai progressi compiuti nell'attuazione dei piani nel contesto del semestre europeo. Il valore aggiunto di un prestito sommato a una sovvenzione I prestiti saranno complementari rispetto alle sovvenzioni e forniranno finanziamenti supplementari agli Stati membri i cui fabbisogni finanziari sono più elevati a causa della necessità di intraprendere riforme e investimenti di più ampia portata. Il prestito finanzierà riforme e investimenti supplementari oltre a quelli che già usufruiscono della sovvenzione. I prestiti beneficeranno delle scadenze lunghe e dei tassi di interesse favorevoli di cui usufruisce l'Unione e risulteranno pertanto particolarmente interessanti e vantaggiosi per gli Stati membri che devono far fronte a costi di finanziamento più elevati. L’adozione delle decisioni Gli Stati membri trasmetteranno i piani per la ripresa e la resilienza alla Commissione. Possono farlo ogni anno fino al 2022 entro il 30 aprile, ma hanno la possibilità di presentare un primo progetto già in ottobre unitamente al progetto di bilancio nazionale. Affinché il sostegno sia fornito quanto più rapidamente possibile, gli Stati membri saranno incoraggiati a presentare il loro

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primo piano già nell'anno in corso. La Commissione valuterà i piani sulla base di criteri trasparenti. I piani devono affrontare in maniera efficace le pertinenti sfide individuate nel contesto del semestre europeo, contribuire a rafforzare il potenziale di crescita e la resilienza dello Stato membro e migliorare la coesione e devono prevedere misure che contribuiscano in maniera significativa ad affrontare in larga misura le transizioni verde e digitale. È opportuno che le misure che usufruiscono del sostegno evitino ripercussioni negative sul clima e sull'ambiente. Una volta stabilito che i criteri di valutazione sono soddisfatti, la Commissione adotterà una decisione che stabilisce il contributo finanziario di cui beneficerà lo Stato membro e i target intermedi e finali. Allo scopo di ispirare la preparazione e l'attuazione dei piani per la ripresa e la resilienza degli Stati membri, anche il Consiglio avrà l'opportunità di discutere nel contesto del semestre europeo la situazione relativa alla ripresa, alla resilienza e alla capacità di aggiustamento nell'Unione, sulla base dei documenti della Commissione disponibili. I piani adottati saranno comunicati al Parlamento europeo e al Consiglio. Anche la Commissione riferirà su base annuale, a entrambe le suddette istituzioni, in merito ai progressi compiuti dagli Stati membri nell'attuazione dei piani e alle spese a titolo del dispositivo. Il collegamento del dispositivo con altre iniziative di sostegno quali REACT-EU, programmi

della politica di coesione e SURE Il dispositivo e REACT-EU sono complementari. REACT-EU sarà incentrato su azioni per il superamento degli effetti della crisi a più breve termine, relative a mercati del lavoro, assistenza sanitaria e PMI (sostegno alla liquidità e alla solvibilità), e su investimenti essenziali destinati alle transizioni verde e digitale. L'iniziativa fornirà un sostegno immediato e diretto agli Stati membri. Il dispositivo per la ripresa e la resilienza sosterrà le riforme e gli investimenti a più lungo termine, destinati in particolare alle tecnologie verde e digitale, che avranno un impatto duraturo sulla produttività e la resilienza dell'economia UE. Il dispositivo è complementare alla serie di misure già elaborate in risposta alla pandemia da coronavirus in corso, quali la modifica del regolamento sulla politica di coesione, le iniziative di investimento in risposta al coronavirus e SURE. Il programma di sostegno alle riforme Il dispositivo è basato sui progressi compiuti in merito allo strumento per la realizzazione delle riforme incluso nella proposta di programma di sostegno alle riforme presentata nel 2018 dalla Commissione ed è stato adeguato alla mutata situazione economica, che ha colpito tutti gli Stati membri, e alle nuove modalità di finanziamento. Il programma di sostegno alle riforme è ritirato e il suo contenuto è sostituito dal dispositivo per la ripresa e la resilienza e da uno strumento di assistenza tecnica, oggetto di due proposte di regolamento a sé stanti. Lo strumento di assistenza tecnica Lo strumento di assistenza tecnica è la continuazione del programma di sostegno alle riforme strutturali (SRSP) e si basa sul successo di quest'ultimo, consentendo alla Commissione di contribuire a rafforzare la capacità amministrativa degli Stati membri dell'UE. Lo strumento di assistenza tecnica sosterrà gli sforzi compiuti dagli Stati membri per attuare le riforme necessarie allo scopo di conseguire la ripresa, la resilienza e la convergenza a livello economico e sociale. Lo strumento consente di assistere le autorità degli Stati membri negli sforzi profusi per progettare riforme in base alle rispettive priorità e rafforzare la loro capacità di elaborare e attuare politiche e strategie di riforma, come pure di trarre vantaggio dalle buone pratiche e dall'esempio dei propri pari. L'assistenza tecnica sarà particolarmente necessaria all'indomani della crisi.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI Scheda informativa: Recovery and Resilience Facility: Helping EU countries to come out of the crisis stronger [Dispositivo per la ripresa e la resilienza - Aiutare i paesi dell'UE a emergere dalla crisi più forti]. https://ec.europa.eu/info/publications/factsheets-structural-reform-support-service_it

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EU long-term budget 2021-2027: Commission Proposal May 2020 [Bilancio dell'UE a lungo termine 2021-2027: proposta della Commissione di maggio 2020] https://ec.europa.eu/info/strategy/eu-budget/eu-long-term-budget/2021-2027_en

28 maggio 2020 - Il nuovo programma "UE per la salute" (EU4Health) La Commissione ha proposto un nuovo e ambizioso programma autonomo per la salute per il periodo 2021-2027, denominato "UE per la salute" (EU4Health). Il programma "UE per la salute" apporterà un contributo significativo alla ripresa post Covid-19 perché permetterà di migliorare la salute della popolazione dell'UE, rafforzerà la resilienza dei sistemi sanitari e promuoverà l'innovazione nel settore sanitario. Questo nuovo programma colmerà inoltre le lacune evidenziate dalla crisi Covid-19 e garantirà che i sistemi sanitari dell'UE siano sufficientemente resilienti per far fronte alle minacce sanitarie nuove e future. La pandemia di Covid-19 ha evidenziato la necessità di aumentare sensibilmente la preparazione e la capacità dell'UE di rispondere efficacemente alle principali minacce sanitarie a carattere transfrontaliero. In particolare ha dimostrato che l'UE necessita:

di un maggiore coordinamento tra gli Stati membri durante una crisi sanitaria; di una maggiore capacità, a livello di UE, di prepararsi alle crisi sanitarie e di combatterle, e di maggiori investimenti nei sistemi sanitari per far sì che siano pronti alle sfide di domani.

Con il programma EU4Health l'UE avrà d'ora in poi la possibilità di: investire nella costituzione di riserve di forniture mediche in caso di crisi; creare una riserva di personale sanitario e di esperti che possano essere mobilitati per

prevenire crisi sanitarie o per rispondervi in tutto il territorio dell'UE; formare professionisti del settore sanitario affinché siano mobilitati in tutta l'UE; intensificare la sorveglianza delle minacce sanitarie, e aumentare la resilienza dei sistemi sanitari per garantire migliori risultati per la salute di

tutti. Ciò consentirà all'UE di disporre di un maggior numero di strumenti più efficaci per intraprendere un'azione rapida, decisiva e coordinata con gli Stati membri sia per quanto riguarda la preparazione alle crisi che la loro gestione, migliorando al tempo stesso il funzionamento e le prestazioni dei sistemi sanitari dell'UE in generale. I principali obiettivi del programma "UE per la salute" Il programma "UE per la salute" persegue tre obiettivi generali:

1. proteggere le persone nell'UE dalle gravi minacce sanitarie a carattere transfrontaliero e migliorare la capacità di gestione delle crisi;

2. assicurare la disponibilità e l'accessibilità economica di farmaci, dispositivi medici e altri prodotti di rilevanza per la crisi e sostenere l'innovazione;

3. rafforzare i sistemi sanitari e il personale sanitario anche investendo nella sanità pubblica, ad esempio mediante programmi di promozione della salute e di prevenzione delle malattie, e migliorando l'accesso all'assistenza sanitaria.

Oltre alla preparazione e alla risposta alle crisi, il programma "UE per la salute" risponderà ad altre importanti sfide che i sistemi sanitari si troveranno ad affrontare a lungo termine, in particolare:

le disuguaglianze in termini di stato di salute tra gruppi demografici, paesi e regioni, e l'accesso a servizi di assistenza sanitaria preventiva e terapeutica di buona qualità e a prezzi accessibili;

l'onere derivante dalle malattie non trasmissibili, in particolare il cancro; la salute mentale, le malattie rare e i rischi connessi ai determinanti della salute;

la distribuzione disomogenea delle capacità dei sistemi di assistenza sanitaria;

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gli ostacoli all'ampia diffusione e all'uso ottimale delle innovazioni digitali nonché al loro potenziamento;

l'aumento degli oneri sanitari derivanti dal degrado e dall'inquinamento dell'ambiente, riguardanti in particolare la qualità dell'aria, dell'acqua e del suolo, come pure dai cambiamenti demografici.

L'entità dei finanziamenti erogati a titolo del programma "UE per la salute" Tramite il programma "UE per la salute" la Commissione propone di investire 9,4 miliardi di € per il rafforzamento dei sistemi sanitari. A titolo di paragone, nella precedente proposta della Commissione alla componente Salute del Fondo sociale europeo Plus era destinato un importo di 413 milioni di €. I finanziamenti proverranno in parte dal bilancio dell'UE (1,7 miliardi di €) e in parte dalle entrate con destinazione specifica esterne derivanti dalle operazioni di assunzione di prestiti dell'Unione, come stabilito nel regolamento relativo allo strumento dell'UE per la ripresa (7,7 miliardi di €). Non vi sarà alcuna preassegnazione per nessuno degli obiettivi menzionati nel programma. La distribuzione sarà concordata durante l'attuazione del programma "UE per la salute". In futuro potranno essere finanziati vari tipi di azione nei diversi ambiti contemplati dal programma, che includono tra l'altro:

- sostegno e consulenza su misura e specifici per paese destinati ai paesi o gruppi di paesi con le esigenze più pressanti, tramite gemellaggi, pareri di esperti e sostegno tra pari, ecc.;

- programmi di formazione e di scambio per il personale medico e sanitario; - nuovi meccanismi, ad esempio per gli appalti di beni e servizi necessari alla prevenzione e

alla gestione delle crisi sanitarie; - audit riguardanti ad esempio i dispositivi di preparazione e risposta degli Stati membri

(quali la gestione delle crisi, la resistenza antimicrobica, la vaccinazione) per garantirne l'efficacia;

- sperimentazioni cliniche per accelerare lo sviluppo e l'autorizzazione di farmaci e vaccini innovativi, sicuri ed efficaci, e l'accesso ai medesimi;

- collaborazione e partenariati transfrontalieri, anche in regioni transfrontaliere, in vista del trasferimento e del potenziamento di soluzioni innovative, comprese quelle digitali, ad esempio attraverso le reti di riferimento europee (ERN);

- creazione e coordinamento di laboratori di riferimento e di centri di eccellenza dell'Unione; - investimenti in progetti precursori per iniziative ad alto valore aggiunto e in infrastrutture

sanitarie critiche; - diffusione, gestione e manutenzione delle infrastrutture di servizi digitali; - attività di analisi quali studi, raccolta dati e valutazione comparativa.

L'elenco completo delle possibili azioni figura nell'allegato I della proposta del programma "UE per la salute". Il tema delle malattie non trasmissibili Le malattie non trasmissibili e quelle legate allo stile di vita sono tra le principali sfide che i sistemi sanitari dell'UE si trovano ad affrontare. Le malattie non trasmissibili, quali le malattie cardiovascolari, il cancro, le malattie respiratorie croniche e il diabete, sono fra le principali cause di disabilità, cattivo stato di salute, pensionamento per motivi di salute e morte prematura nell'Unione, con conseguenti notevoli costi sociali ed economici. Per ridurre l'incidenza delle malattie non trasmissibili sulle persone e sulla società e diminuire di un terzo la mortalità prematura da malattie non trasmissibili entro il 2030, è fondamentale concentrarsi sulla prevenzione, associandola ad iniziative volte a rafforzare i sistemi sanitari. EU4Health sosterrà la prevenzione delle malattie (compresi screening e diagnosi precoci) e i programmi di promozione della salute negli Stati membri.

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Le reti di riferimento europee (ERN) per le malattie rare, a bassa prevalenza e complesse saranno estese ad altre malattie rare non trasmissibili e a malattie infettive, facendo sì che siano le conoscenze e le competenze mediche a viaggiare, anziché i pazienti. Tempistica: la disponibilità dei finanziamenti di "UE per la salute" Il programma "UE per la salute" copre il periodo 2021-2027 e prende in considerazione gli insegnamenti tratti e le lacune messe in luce dalla crisi attuale; instaurerà cambiamenti strutturali per preparare meglio l'UE ad affrontare ulteriori sfide in campo sanitario. Una volta che gli Stati membri e il Parlamento europeo avranno adottato la proposta, l'intenzione è quella di iniziare ad avviare azioni specifiche a titolo di EU4Health a decorrere dal 1º gennaio 2021. Durante i primi anni, il programma sarà principalmente incentrato sulle azioni, in particolare per quanto riguarda la gestione delle crisi. EU4Health e il rispetto delle competenze degli Stati membri in campo sanitario La pandemia di Covid-19 ha dimostrato la necessità di migliorare il coordinamento e la cooperazione tra gli Stati membri dell'UE in tempi di crisi. EU4Health sarà attuato in collaborazione con gli Stati membri, nel rispetto della ripartizione delle competenze di cui all'articolo 168 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE), e si baserà sui meccanismi di cooperazione esistenti, concentrandosi sugli aspetti strategici e transfrontalieri. Ai sensi dell'articolo 168 TFUE l'Unione deve completare e appoggiare le politiche sanitarie nazionali, incoraggiare la cooperazione tra gli Stati membri e promuovere il coordinamento tra i loro programmi. Ciò dovrebbe avvenire nel pieno rispetto delle responsabilità degli Stati membri per la definizione della loro politica sanitaria e per l'organizzazione e la fornitura di servizi sanitari e di assistenza medica. L’attuazione del programma "UE per la salute" ed il ruolo delle agenzie dell'UE "UE per la salute" sarà attuato dagli Stati membri, dalle organizzazioni non governative e dalle organizzazioni internazionali che possono richiedere finanziamenti dell'UE sotto forma di sovvenzioni, premi e appalti, nonché dalla Commissione europea e dalle agenzie esecutive dell'UE in regime di gestione indiretta. Le agenzie dell'UE, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), l'Agenzia europea per i medicinali (EMA), l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) e l'Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA) svolgeranno un ruolo fondamentale nella difesa dell'Europa contro le gravi minacce sanitarie a carattere transfrontaliero e le pandemie, sia per quanto riguarda la prevenzione sia sul fronte della gestione delle crisi. Le azioni del programma integreranno e potenzieranno le attività di queste agenzie dell'UE. Gli strumenti di finaziamento della sanità Con l'adozione del programma "UE per la salute" la Commissione adegua la proposta relativa al Fondo sociale europeo Plus (FSE+), integrandone pienamente la componente Salute in EU4Health. Sebbene "UE per la salute" sia il programma più ambizioso mai varato in campo sanitario, nel prossimo bilancio a lungo termine saranno anche effettuati importanti investimenti nella sanità attraverso altri strumenti di finanziamento che opereranno in sinergia con EU4Health:

- il Fondo sociale europeo Plus (FSE+) per il sostegno ai gruppi vulnerabili nell'accesso all'assistenza sanitaria;

- il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) per il miglioramento delle infrastrutture sanitarie regionali;

- Orizzonte Europa per la ricerca e l'innovazione in campo sanitario; - rescEU per la costituzione di scorte di forniture mediche di emergenza, e - il programma Europa digitale per la creazione dell'infrastruttura digitale necessaria per gli

strumenti sanitari digitali.

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Il coordinamento trasversale dei programmi e la condivisione di obiettivi tra le politiche saranno fondamentali. La differenza tra la costituzione di scorte a titolo di EU4Health e le risorse del programma rescEU Il meccanismo unionale di protezione civile sarà chiamato a reagire in tempi rapidi, concentrandosi sulle capacità di risposta diretta alle crisi, mentre il programma "UE per la salute" riguarderà le scorte strategiche di materiale medico per un utilizzo a più lungo termine e altre riserve strategiche. Si tratterebbe di una riserva di personale medico, sanitario e di sostegno che potrà essere mobilitato in caso di crisi e di un'unità di emergenza sanitaria dell'Unione costituita da esperti che potranno essere chiamati a contribuire alla valutazione e al coordinamento della risposta. Il sostegno alla ricerca e all'innovazione EU4Health funzionerà in coordinamento con Orizzonte Europa, il principale programma di ricerca e innovazione dell'UE, che comprende un polo tematico "Sanità". Orizzonte Europa finanzierà la ricerca e l'innovazione su temi quali la salute lungo tutto l'arco della vita, i determinanti ambientali e sociali della salute, le malattie rare e non trasmissibili, le malattie infettive, gli strumenti, le tecnologie e le soluzioni digitali per la salute e le cure e i sistemi di assistenza sanitaria. Comprenderà anche una missione di ricerca e innovazione sul cancro, una delle principali priorità della Commissione in materia di politica sanitaria. Il programma "UE per la salute" contribuirà a garantire il miglior uso dei risultati della ricerca e a facilitare l'adozione, l'ulteriore sviluppo e la diffusione dell'innovazione in materia di salute nei sistemi sanitari e nella pratica clinica.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI Scheda informativa: programma "UE per la salute" (EU4Health) https://ec.europa.eu/health/sites/health/files/funding/docs/eu4health_factsheet_en.pdf Il bilancio a lungo termine dell'UE 2021-2027: la proposta della Commissione del maggio 2020

https://ec.europa.eu/info/strategy/eu-budget/eu-long-term-budget/2021-2027_en

28 maggio 2020 - Il bilancio dell'UE per la ripresa: il meccanismo per una transizione giusta La transizione verso la neutralità climatica avrà un impatto differenziato sui settori e sulle regioni, in termini sia di opportunità che di sfide. Alcuni avranno maggiori opportunità immediate, alcuni dovranno affrontare più difficoltà di altri e non tutti avranno la stessa capacità di far fronte ai costi dell'adeguamento alla transizione climatica. Per aiutare le regioni più vulnerabili ad affrontare l'impatto socioeconomico della transizione, nel gennaio 2020 la Commissione ha proposto un meccanismo per una transizione giusta per un valore di 100 miliardi di €, articolato in tre pilastri:

- un Fondo per una transizione giusta, - un regime per una transizione giusta nell'ambito di InvestEU, - uno strumento di prestito per il settore pubblico.

Il meccanismo fa parte del piano di investimenti del Green Deal europeo, per un valore di 1 000 miliardi di €, proposto nel gennaio 2020. La crisi del coronavirus ha reso più urgente che mai non solo la necessità di una ripresa verde e sostenibile, ma anche l'esigenza di sostenere le regioni più vulnerabili. Per questo motivo la Commissione europea intende rafforzare il meccanismo per una transizione giusta nel quadro del proprio meccanismo di risposta alle crisi e nella nuova proposta riguardante il prossimo bilancio a lungo termine dell'UE. La dotazione complessiva del Fondo per una transizione giusta sarà incrementata fino a 40 miliardi di €, e sarà rafforzato il regime per una transizione giusta nell'ambito di InvestEU. La Commissione ha presentato anche la sua proposta relativa a uno strumento di prestito per il settore pubblico, che mobiliterà un importo compreso tra 25 e 30 miliardi di €. In totale si prevede

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che il meccanismo per una transizione giusta mobiliti ora almeno 150 miliardi di € di investimenti pubblici e privati. L'integrazione del Fondo per una transizione giusta: le finalità Oltre ai 7,5 miliardi di € proposti, la Commissione propone un finanziamento aggiuntivo considerevole, del valore di 2,5 miliardi di € nel quadro del prossimo bilancio a lungo termine dell'UE e di 30 miliardi di € a carico di Next Generation EU. Ciò eleva a 40 miliardi di € le risorse totali del Fondo per una transizione giusta. Tali risorse saranno utilizzate per alleviare l'impatto socioeconomico della transizione verde nelle regioni maggiormente colpite, ad esempio sostenendo la riqualificazione professionale dei lavoratori, aiutando le PMI a creare nuove opportunità economiche, diversificando le attività economiche nel complesso e investendo nel futuro delle regioni più colpite. L’ammontare del Fondo per una transizione giusta per l’Italia sarà pari a 2 141 (milioni di €, prezzi 2018) Il regime per una transizione giusta nell'ambito di InvestEU Come indicato nel piano di investimenti del Green Deal europeo, il regime per una transizione giusta nell'ambito di InvestEU (secondo pilastro del meccanismo per una transizione giusta) consentirà di generare investimenti aggiuntivi a beneficio delle regioni interessate dalla transizione giusta in complementarità con il Fondo per una transizione giusta (primo pilastro del meccanismo per una transizione giusta) e lo strumento di prestito per il settore pubblico (terzo pilastro di tale meccanismo). Il regime per una transizione giusta nell'ambito di InvestEU sarà potenziato a seguito del rafforzamento della garanzia InvestEU. Con il regime per una transizione giusta nell'ambito di InvestEU sarà possibile sostenere gli investimenti nelle regioni interessate dalla transizione giusta tramite qualsiasi ambito di intervento di InvestEU, a seconda delle specifiche esigenze di investimento individuate dagli Stati membri nei rispettivi piani territoriali per una transizione giusta. Tale sostegno è rivolto agli investimenti economicamente sostenibili realizzati da soggetti privati ed enti del settore pubblico in tali regioni e sarà messo in atto attraverso prodotti finanziari di InvestEU proposti dai partner esecutivi di InvestEU (ad esempio il gruppo della Banca europea per gli investimenti oppure le istituzioni e le banche di promozione nazionali). A tal fine gli orientamenti per gli investimenti di InvestEU, che stabiliscono i requisiti per le operazioni di investimento sostenute dal Fondo InvestEU, comprenderanno una sezione sul regime per una transizione giusta nell'ambito di InvestEU e sulle relative modalità di attuazione. Lo strumento di prestito per il settore pubblico La Commissione europea e la Banca europea per gli investimenti hanno presentato la proposta relativa al terzo pilastro del meccanismo per una transizione giusta, ossia lo strumento di prestito per il settore pubblico, che sarà attuato congiuntamente dalla Commissione e dalla Banca europea per gli investimenti e sarà costituito da una componente di sovvenzione, pari a 1,5 miliardi di €, proveniente dal bilancio dell'UE, e da una componente di prestito, fino a 10 miliardi di €, a titolo di risorse proprie della Banca europea per gli investimenti. Lo strumento dovrebbe mobilitare fino a 25-30 miliardi di € di investimenti pubblici a favore di settori quali le infrastrutture dell'energia e dei trasporti, le reti di teleriscaldamento, i trasporti pubblici, le misure di efficienza energetica, le infrastrutture sociali e altri progetti che possono andare direttamente a vantaggio delle comunità nelle regioni colpite e ridurre i costi socioeconomici della transizione. Modalità Tutti gli investimenti nell'ambito del meccanismo per una transizione giusta, compreso lo strumento di prestito per il settore pubblico, dovranno essere realizzati sulla base di piani territoriali per una transizione giusta. Gli Stati membri prepareranno i loro piani territoriali per una transizione giusta tenendo conto dell'analisi della Commissione nell'ambito del semestre europeo

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2020 e fornendo una descrizione del processo di transizione fino al 2030. I piani devono essere coerenti con i piani nazionali per l'energia e il clima e con la transizione verso un'economia climaticamente neutra. I piani territoriali per una transizione giusta individueranno i territori più colpiti in ciascuno Stato membro, ai quali dovrebbe essere fornito sostegno, nonché le aree di intervento prioritarie per ciascuna regione. L'approvazione dei piani territoriali per una transizione giusta consente l'accesso ai tre pilastri del meccanismo, compreso il terzo pilastro, lo strumento di prestito per il settore pubblico. La componente di sovvenzione dello strumento sarà gestita in regime di gestione diretta dalla Commissione europea, mentre la componente di prestito sarà fornita dalla Banca europea per gli investimenti, nel rispetto delle norme, delle politiche e delle procedure della Banca. Per garantire l'accesso allo strumento, la componente di sovvenzione sarà messa a disposizione dei progetti ammissibili negli Stati membri mediante dotazioni nazionali assegnate fino a dicembre 2024. Oltre tale data saranno pubblicati inviti al livello dell'UE per garantire la piena attuazione dello strumento. Lo strumento entrerà in vigore dopo la firma di un accordo amministrativo tra la Commissione e la BEI. Regioni ammissibili allo strumento di prestito Nel quadro del meccanismo per una transizione giusta, lo strumento di prestito per il settore pubblico andrà a beneficio delle regioni più colpite dalla transizione verso un'Unione europea neutra in termini di emissioni di carbonio in ciascuno Stato membro, come indicato nei piani territoriali per una transizione giusta approvati. Gli investimenti che possono beneficiare dello strumento di prestito per il settore pubblico Tutti gli investimenti nell'ambito dello strumento di prestito per il settore pubblico devono essere realizzati sulla base di piani territoriali per una transizione giusta e devono rispettare le politiche, le norme e le procedure della Banca europea per gli investimenti in materia di prestiti. Per beneficiare della sovvenzione occorre ottenere un finanziamento da parte della Banca europea per gli investimenti. I progetti ammissibili saranno quelli aventi ad oggetto investimenti del settore pubblico che comportano benefici diretti per le regioni e i territori individuati, a condizione che contribuiscano a soddisfare le relative esigenze specifiche di sviluppo derivanti dalla transizione, nel rispetto dei piani territoriali per una transizione giusta. Sono ammissibili solo i progetti che non generano un flusso di entrate proprie sufficiente e che non potrebbero essere finanziati a condizioni commerciali senza un elemento di sovvenzione. Lo strumento può sostenere, ad esempio, le infrastrutture dell'energia e dei trasporti, le reti di teleriscaldamento, le misure di efficienza energetica, compresa la ristrutturazione degli edifici, nonché le infrastrutture sociali. L'elenco non è esaustivo.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI Il bilancio a lungo termine dell'UE per il periodo 2021-2027: proposta della Commissione, maggio 2020 https://ec.europa.eu/info/strategy/eu-budget/eu-long-term-budget/2021-2027_it

1 giugno 2020 - Relazione 2020 sull'economia blu La Commissione europea ha pubblicato la "relazione 2020 sull'economia blu dell'UE", in cui fornisce una panoramica dei risultati dei settori economici dell'Unione europea connessi agli oceani e all'ambiente costiero. Con un fatturato di 750 miliardi di € nel 2018, l'economia blu dell'UE gode di buona salute. Nel 2018 il numero di posti di lavoro in questo settore è aumentato addirittura dell'11,6 % rispetto all'anno precedente, raggiungendo i cinque milioni di occupati. Nonostante le gravi ripercussioni della pandemia di coronavirus sui comparti del turismo costiero e marino, della pesca e dell'acquacoltura, nell'insieme l'economia blu è potenzialmente in grado di dare un enorme contributo alla ripresa in senso ecologico, la cosiddetta "ripresa verde".

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L'ambiente marino, che di norma associamo ad attività tradizionali quali la pesca o i trasporti, dà vita in realtà ad un numero crescente di settori emergenti e innovativi, tra cui l'energia marina rinnovabile. L'UE, leader mondiale per la tecnologia energetica oceanica, si avvia a produrre fino al 35 % della sua energia elettrica da fonti offshore entro il 2050. Per la prima volta, la relazione affronta nei dettagli la dimensione ambientale dell'economia blu, contribuendo in tal modo anche al conseguimento degli obiettivi ambientali. Con una riduzione del 29 % di CO2 per unità di valore aggiunto lordo tra il 2009 e il 2017, la crescita della pesca e dell'acquacoltura si dissocia ormai nettamente dalla produzione di gas a effetto serra. La relazione, inoltre, sottolinea la correlazione tra una pesca sostenibile e risultati economici positivi. Il processo di ecosostenibilità è in corso anche in altri settori. Il trasporto marittimo, spronato dall'introduzione del limite massimo di zolfo da parte dell'Organizzazione marittima internazionale per il 2020, sta prendendo sempre più in considerazione fonti energetiche a minor intensità di CO2. Una rete di "porti verdi" sta inoltre riducendo l'impronta ecologica di questi crocevia tra l'oceano e la terraferma economicamente così importanti. La relazione prende in esame anche il valore economico di diversi servizi ecosistemici forniti dall'oceano, tra cui gli habitat per la vita marina, il sequestro della CO2 e i processi che influenzano i cambiamenti climatici e la biodiversità. I posti di lavoro blu Con cinque milioni di occupati nel 2018, il numero dei posti di lavoro nell'economia blu dell'UE è aumentato dell'11,6 % rispetto all'anno precedente. Questa crescita è stata trainata principalmente dal settore del turismo costiero. In meno di un decennio i posti di lavoro nel settore dell'energia eolica offshore sono aumentati di nove volte. Questi dati sono la prova che l'economia blu dell'UE ha superato gli effetti devastanti della crisi economica e finanziaria del 2008. Poiché l'attuale crisi dovuta al coronavirus ha un impatto su tutti i settori economici, inclusa l'economia blu, la Commissione europea ha adottato tempestivamente misure incisive per proteggere l'economia dell'UE, anche nei vari comparti dell'economia blu.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI Relazione sull'economia blu https://blueindicators.ec.europa.eu/ Quadro online degli indicatori dell'economia blu

https://blueindicators.ec.europa.eu/access-online-dashboard_en Commissione europea – Affari marittimi – Economia blu

https://ec.europa.eu/maritimeaffairs/policy/blue_growth_it BlueInvest https://webgate.ec.europa.eu/maritimeforum/en/frontpage/1451

2 giugno 2020 – rescEU e aiuti umanitari nell'ambito del nuovo Quadro finanziario

pluriennale (QFP)

rescEU Il meccanismo di protezione civile dell'UE è una struttura di gestione delle crisi che consente agli Stati membri e agli Stati partecipanti di rafforzare la loro cooperazione nel settore della protezione civile al fine di migliorare la prevenzione, la preparazione e la risposta alle catastrofi. Il meccanismo si basa sui contributi volontari degli Stati membri, mentre la Commissione europea svolge un ruolo fondamentale di coordinamento e di co-finanziamento. La necessità di un sistema più flessibile, rapido e reattivo per rispondere alle emergenze su vasta scala è uno degli insegnamenti tratti dalla pandemia di coronavirus. La rapida diffusione del virus ha messo in evidenza alcune limitazioni dell'attuale quadro di gestione delle crisi. In un momento in cui gli Stati membri sono colpiti simultaneamente dalla

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stessa emergenza e non sono in grado di fornire reciproca assistenza, l'UE si scopre incapace, allo stadio attuale, di contribuire con sufficiente rapidità a colmare queste carenze cruciali, poiché non dispone di risorse proprie e deve fare affidamento sul sostegno volontario degli Stati membri. È pertanto necessario rafforzare e migliorare il meccanismo di protezione civile dell'UE, come richiesto dal Consiglio europeo di marzo 2020, per evitare che alcuni Stati membri siano lasciati soli durante un'emergenza.

o L'obiettivo principale della proposta La proposta della Commissione consentirebbe all'Unione e agli Stati membri di essere meglio preparati e di reagire in modo rapido e flessibile alle crisi, in particolare nel caso di emergenze con un forte impatto, in considerazione delle potenziali perturbazioni delle nostre economie e società che comportano. Grazie alla proposta della Commissione, l'UE sarà in grado di: - mobilitare direttamente un'adeguata rete di sicurezza grazie alle risorse di rescEU; - utilizzare il suo bilancio in modo più flessibile per essere in grado di assicurare una

preparazione più efficiente e una reazione più rapida in tempi di eccezionali necessità. - disporre della capacità logistica di fornire servizi aerei polivalenti in caso di emergenza e di

garantire il trasporto tempestivo e l'erogazione dell'assistenza. Queste capacità strategiche saranno complementari a quelle degli Stati membri dell'UE. Esse dovrebbero essere pre-posizionate in modo strategico per garantire la copertura geografica più efficace possibile in risposta a un'emergenza. In tal modo, un numero sufficiente di risorse strategiche sarà disponibile per sostenere gli Stati membri e gli Stati partecipanti in situazioni di emergenza su vasta scala e offrire una risposta europea efficace.

o I tipi di azioni che saranno finanziati nell'ambito della proposta Il meccanismo rafforzato di protezione civile dell'UE doterà l'Unione europea di risorse e infrastrutture logistiche atte a rispondere a diversi tipi di emergenze, comprese quelle che presentano una dimensione emergenziale di tipo sanitario. Il meccanismo consentirà all'Unione di: - acquisire, affittare, noleggiare e immagazzinare determinate risorse di rescEU; - finanziare integralmente lo sviluppo e i costi operativi di tutti i mezzi di rescEU in quanto

riserva strategica europea a cui attingere quando le capacità nazionali siano insufficienti; - rafforzare il finanziamento delle capacità nazionali impiegate nell'ambito del pool europeo

di protezione civile per aumentarne la disponibilità di intervento; - garantire il trasporto tempestivo e l'erogazione dell'assistenza richiesta. Tale assistenza

comprende anche l'invio a livello internazionale di esperti, il sostegno tecnico e scientifico per tutti i tipi di catastrofi, nonché la messa a disposizione di specifiche attrezzature mediche e di specifico personale quali "operatori sanitari di pronto intervento", infermieri e medici epidemiologi.

AIUTO UMANITARIO o Il rafforzamento dell'aiuto umanitario dell'UE nell'ambito del nuovo QFP

La Commissione propone di stanziare 14,8 miliardi di € per gli aiuti umanitari, di cui 5 miliardi di € attinti dallo strumento dell'Unione europea per la ripresa, allo scopo di rafforzare lo strumento per gli aiuti umanitari. L'aumento del bilancio rispecchia le crescenti esigenze umanitarie nelle regioni più vulnerabili del mondo. Lo strumento per gli aiuti umanitari fornirà l'assistenza dell'UE in funzione dei bisogni, nell'intento di salvare e proteggere vite umane, prevenire e alleviare le sofferenze delle singole persone e salvaguardare l'integrità e la dignità delle popolazioni colpite da catastrofi naturali o da crisi provocate dall'uomo.

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Una riserva di solidarietà e per gli aiuti d'urgenza significativamente potenziata rafforzerà l'azione dell'UE in risposta a tutti gli aspetti della crisi sanitaria così come di fronte ad altre emergenze. I fondi potranno essere destinati a fornire un sostegno di emergenza, quando necessario, attraverso strumenti dell'UE quali lo strumento per gli aiuti umanitari, qualora i finanziamenti nell'ambito dei programmi specifici si rivelassero insufficienti.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI Scheda informativa su rescEU https://ec.europa.eu/echo/files/aid/countries/factsheets/thematic/2020_rescEU_MFF_en.pdf Scheda informativa sugli aiuti umanitari https://ec.europa.eu/echo/files/aid/countries/factsheets/thematic/mff_ha_en.pdf

2 giugno 2020 - La politica agricola comune e la politica comune della pesca Per contribuire a riparare i danni economici e sociali causati dalla pandemia di coronavirus, rilanciare la ripresa in Europa e proteggere e creare posti di lavoro, il 27 maggio 2020 la Commissione europea ha presentato un piano di ripresa per l'Europa di ampio respiro che intende sfruttare appieno l'intero potenziale del bilancio dell'UE. La proposta comprende un nuovo strumento per la ripresa, Next Generation EU, nell'ambito di un rinnovato bilancio a lungo termine dell'UE. In questo contesto la Commissione propone di rafforzare i fondi disponibili per sostenere sia gli agricoltori e le zone rurali sia il settore della pesca nella ripresa e nell'attuazione del Green Deal europeo - in particolare della nuova strategia "Dal produttore al consumatore" e della nuova strategia sulla biodiversità. La nuova proposta della Commissione per il finanziamento della politica agricola comune

(PAC) nel periodo 2021-2027 Nell'ambito di Next Generation EU, la Commissione propone di iniettare 15 miliardi di € (16,5 miliardi di € a prezzi correnti) nel bilancio del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale per sostenere le zone rurali nell'introduzione dei cambiamenti strutturali necessari in linea con il Green Deal europeo. Le zone rurali svolgeranno un ruolo fondamentale per realizzare la transizione verde e i finanziamenti saranno d'aiuto per raggiungere gli ambiziosi obiettivi climatici e ambientali della nuova strategia sulla biodiversità e della nuova strategia "Dal produttore al consumatore". Nel quadro di un bilancio a lungo termine dell'UE rinforzato per il 2021-2027, il Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA) della PAC sarà aumentato di 4 miliardi di € (4,5 miliardi di € a prezzi correnti), mentre al Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) si aggiungeranno altri 5 miliardi di € (5,6 miliardi di € a prezzi correnti). Inoltre, la Commissione ha proposto di aumentare il bilancio di Orizzonte Europa a 94,4 miliardi di € per promuovere il sostegno europeo alle attività di ricerca e innovazione in materia di salute e clima. Il rapporto tra questi importi e quelli proposti nel 2018 a prezzi costanti e attuali Con la proposta riveduta per il QFP (Quadro finanziario pluriennale) presentata il 27 maggio 2020, la Commissione prospetta un finanziamento totale per la PAC che si eleva a 348,3 miliardi di € a prezzi costanti (391,4 miliardi di € a prezzi correnti). Questo importo totale somma i 258,3 miliardi di € (290,7 miliardi di € a prezzi correnti) per il Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA – pagamenti diretti e spese connesse al mercato) e i 90 miliardi di € (100,7 miliardi di € a prezzi correnti) per il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR). Come indicato nella proposta della Commissione del 2018 per la futura PAC gli Stati membri avranno la possibilità di trasferire fino al 15 % delle loro dotazioni PAC tra i pagamenti diretti e lo sviluppo rurale. Ciò consentirà loro di adattare più efficacemente la politica alle priorità del loro settore agricolo.

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Nel 2018 la Commissione aveva proposto per la PAC un bilancio di 365 miliardi di € a prezzi correnti, di cui 286,2 miliardi di € per il FEAGA e circa 78,8 miliardi di € per il FEASR. Come base di riferimento attuale si prende la dotazione della PAC per il 2020 per l'UE-27 (escludendo quindi gli importi per il Regno Unito) moltiplicata per sette, per rappresentare i prossimi sette anni del quadro di bilancio: la base di riferimento corrisponde così a 382,5 miliardi di €. La proposta riveduta di QFP per la PAC, che ammonta a 391,4 miliardi di € a prezzi correnti, comporta pertanto un aumento del 7 % rispetto alla proposta del 2018 (365 miliardi di €) e un aumento del 2 % rispetto allo scenario di base (ossia mantenere per il 2021-2027 la dotazione UE-27 per il 2020 ai livelli attuali). Ciò corrisponde, a prezzi 2018, a 348,3 miliardi di €, o anche a un aumento del 7 % rispetto alla proposta del 2018 pari a 324,3 miliardi di €, e un aumento del 2 % rispetto allo scenario di base (ossia mantenere per il 2021-2027 la dotazione UE-27 per il 2020 ai livelli attuali). La flessibilità tra i pilastri della PAC prevista nella proposta del 2018 Come indicato nella proposta della Commissione del 2018 per la futura PAC, gli Stati membri avranno la possibilità di trasferire fino al 15 % delle loro dotazioni PAC tra i pagamenti diretti e lo sviluppo rurale. Ciò consentirà loro di adattare la politica alle priorità del loro settore agricolo e di realizzare le ambizioni del Green Deal più efficacemente. I tassi di cofinanziamento per lo sviluppo rurale I tassi di cofinanziamento per il sostegno allo sviluppo rurale contenuti nella proposta riveduta restano quelli proposti nel maggio 2018:

- 70 % per le regioni meno sviluppate, POSEI e le isole del Mar Egeo;

- 43 % per le altre regioni;

- 65 % per il sostegno agroambientale;

- 80 % per determinate misure di sostegno allo sviluppo rurale (ad es. LEADER);

- 100 % per gli importi trasferiti dai pagamenti diretti. La spesa nell'ambito di Next Generation EU Le zone rurali svolgeranno un ruolo fondamentale per realizzare la transizione verde e conseguire gli ambiziosi obiettivi ambientali e climatici europei. La Commissione propone di rafforzare il bilancio del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale incrementandolo di 15 miliardi di € nell'ambito di Next Generation EU per sostenere gli agricoltori e le zone rurali nel realizzare i cambiamenti strutturali necessari per attuare il Green Deal europeo e in particolare per sostenere il conseguimento degli ambiziosi obiettivi contenuti nella nuova strategia "Dal produttore al consumatore" e nella nuova strategia sulla biodiversità. I piani strategici della PAC svolgeranno un ruolo fondamentale in questa fase di transizione. Nei loro piani strategici della PAC gli Stati membri dovranno precisare il modo in cui intendono conseguire i vari obiettivi, inclusa la ripresa economica, assicurando che gli agricoltori soddisfino tutti i requisiti in materia di ambiente e di clima. Dovranno inoltre specificare in che modo intendono utilizzare i finanziamenti provenienti da entrambi i pilastri della PAC per sostenere la loro strategia. Target finali saranno fissati e valutati con cadenza annuale per misurare i progressi compiuti. L’assegnazione dei finanziamenti della PAC: la ripartizione tra Stati membri Per quanto riguarda il primo pilastro della politica agricola comune, la proposta della Commissione sul QFP indica gli importi annuali dei finanziamenti disponibili, che saranno utilizzati principalmente per i pagamenti diretti agli agricoltori, inclusi i regimi ecologici, nonché per le spese connesse al mercato - come i programmi nazionali di sostegno al settore vitivinicolo, il sostegno alle organizzazioni di produttori nel settore ortofrutticolo, i programmi destinati alle

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scuole, il sostegno alle regioni ultraperiferiche e alle isole minori del Mar Egeo, le azioni di informazione nel settore agricolo, ecc. Per quanto riguarda il secondo pilastro della politica agricola comune, la proposta della Commissione sul QFP fissa gli importi annuali dei finanziamenti disponibili. Gli ulteriori 15 miliardi di € per le zone rurali nell'ambito di Next Generation UE si aggiungeranno alle dotazioni degli Stati membri per gli anni dal 2022 al 2024, proporzionalmente alle dotazioni per lo sviluppo rurale proposte nel 2018. Le proposte di riforma della PAC del 2018 e il Green Deal Il Parlamento europeo ha chiesto alla Commissione di valutare il contributo della PAC (proposta del 2018) al Green Deal europeo. La Commissione ha pubblicato la sua valutazione il 20 maggio (insieme alla strategia "Dal produttore al consumatore" e alla strategia sulla biodiversità). Sulla base di questi elementi, la Commissione ha concluso che: - la proposta di riforma della PAC della Commissione è compatibile con il Green Deal e con le

strategie ad esso associate - ad esempio la strategia "Dal produttore al consumatore" e la strategia sulla biodiversità. Tale proposta è potenzialmente in grado di soddisfare gli obiettivi ambiziosi del Green Deal.

- Tuttavia, la capacità della futura PAC di adeguarsi all'ambizione del Green Deal dipende da diversi aspetti che vanno dal destinare una quota adeguata del bilancio dell'UE a ciascun pilastro della PAC all'applicazione delle disposizioni fondamentali della proposta della Commissione, che dovranno essere mantenute nella versione finale della legislazione sulla PAC concordata dal Consiglio e dal Parlamento europeo. Le suddette disposizioni comprendono in particolare:

o un impegno adeguato sul "non fare passi indietro" che obbliga gli Stati membri a rispecchiare nei loro piani strategici della PAC una maggiore ambizione rispetto al presente riguardo agli obiettivi in materia di ambiente e clima;

o un ambizioso sistema di condizionalità che mantiene norme fondamentali (in particolare per l'avvicendamento delle colture, la copertura vegetale, il mantenimento dei prati permanenti, le superfici agricole destinate a elementi o zone non produttive);

o regimi ecologici obbligatori; o spese specifiche per l'ambiente e il clima pari al 30 % del bilancio per lo sviluppo

rurale per ciascun piano strategico della PAC, esclusi i pagamenti per le zone soggette a vincoli naturali, nonché la separazione ("ring-fencing") della spesa per gli interventi settoriali;

o obblighi in materia di raccolta dati e approcci comuni tra le varie politiche sempre in materia di dati;

o disposizioni che intendono migliorare la posizione degli agricoltori nella filiera alimentare.

- Alcuni miglioramenti nel testo finale della legislazione sulla PAC consentirebbero di colmare le lacune individuate e di rafforzare i testi giuridici definitivi contribuendo così a realizzare le ambizioni del Green Deal. Essi includono:

o la separazione della spesa minima destinata ai regimi ecologici e indicazioni supplementari sulle pratiche agricole che potrebbero essere sostenute da questi regimi;

o l'integrazione nella PAC di elementi pertinenti della legislazione in materia di benessere degli animali e di resistenza antimicrobica.

Queste indicazioni orienteranno la Commissione europea nel corso dei futuri negoziati sulla PAC con il Parlamento europeo e il Consiglio.

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Lo stato dei lavori in vista dei futuri negoziati sulla PAC Le proposte della Commissione sulla PAC sono attualmente all'esame dei colegislatori (Parlamento europeo e Consiglio). È importante che il processo legislativo si concluda il più rapidamente possibile per fornire chiarezza e certezza agli agricoltori e alle amministrazioni nazionali. La nuova proposta della Commissione per il finanziamento del Fondo europeo per gli affari

marittimi e la pesca nel periodo 2021-2027 Nel quadro di un bilancio a lungo termine dell'UE rinforzato per il 2021-2027, il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP) sarà aumentato di 500 milioni di € per rafforzare la resilienza del settore della pesca e fornire il margine necessario per la gestione delle crisi. Si tratta di un aumento di oltre l'8 % rispetto al bilancio inizialmente proposto per il FEAMP nel 2018. Tutti i finanziamenti del FEAMP continueranno a promuovere il conseguimento degli obiettivi economici, sociali e ambientali della politica comune della pesca. Realizzare una pesca sostenibile è un investimento nella resilienza di questo settore dell'UE e nel futuro delle persone che vi sono occupate. Il FEAMP continuerà a contribuire agli obiettivi del Green Deal europeo, tra cui la strategia sulla biodiversità fino al 2030 e la strategia "Dal produttore al consumatore". Le modalità di assegnazione degli ulteriori finanziamenti Una volta adottato il FEAMP per il prossimo periodo di programmazione finanziaria, i finanziamenti aggiuntivi confluiranno nei programmi FEAMP degli Stati membri e mireranno agli obiettivi del piano di ripresa, che intendono riparare in modo sostenibile i danni a breve termine causati dalla crisi. I finanziamenti supplementari dovrebbero contribuire a rendere più resiliente il settore della pesca e dell'acquacoltura e a offrire un margine per la gestione delle crisi, anche rendendo più sostenibili le attività di pesca. Gli obiettivi perseguiti dal futuro FEAMP In linea con i principi della politica comune della pesca, l'obiettivo del FEAMP per il periodo 2021-2027 è di continuare a:

- assicurare una gestione sostenibile degli stock ittici e ridurre l'impatto negativo delle attività di pesca sull'ecosistema marino;

- creare le condizioni necessarie per un settore della pesca e dell'acquacoltura economicamente redditizio e competitivo, contribuendo in tal modo alla sicurezza alimentare dell'Unione;

- contribuire a un equo tenore di vita per coloro che dipendono dalle attività di pesca e, in particolare, dalla pesca su piccola scala;

- promuovere le attività di pesca costiera; - migliorare la catena di valore e la qualità dei prodotti della pesca e dell'acquacoltura; - tener conto degli interessi sia dei consumatori che dei produttori; - consentire la crescita di un'economia blu sostenibile e promuovere la prosperità delle

comunità costiere; - rafforzare la governance internazionale degli oceani e garantire oceani e mari sicuri,

protetti, puliti e gestiti in modo sostenibile. Il funzionamento del FEAMP Il Fondo viene utilizzato per cofinanziare progetti insieme a risorse nazionali. A ciascuno Stato membro è assegnata una quota del bilancio totale del Fondo, sulla base delle dimensioni del suo settore della pesca. Ogni Stato membro elabora quindi un programma che illustra in che modo intende utilizzare il denaro. In seguito all'approvazione del programma da parte della Commissione, spetta alle autorità nazionali selezionare i progetti da finanziare. Le autorità nazionali e la Commissione sono congiuntamente responsabili dell'attuazione del programma.

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Lo stato dei lavori in vista dei futuri negoziati sul FEAMP Le proposte della Commissione sul FEAMP sono attualmente all'esame dei colegislatori (Parlamento europeo e Consiglio). I triloghi sono iniziati alla fine del 2019 e sono tutt'ora in corso.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI Per maggiori informazioni sul finanziamento della PAC https://ec.europa.eu/info/food-farming-fisheries/key-policies/common-agricultural-policy/financing-cap/cap-funds_en Bilancio dell'UE: la Pac dopo il 2020

https://ec.europa.eu/commission/sites/beta-political/files/budget-may2018-modernising-cap_it.pdf La compatibilità della riforma della PAC con gli obiettivi ambiziosi del Green Deal https://ec.europa.eu/info/news/cap-reforms-compatibility-green-deals-ambition-2020-may-20_en

4 giugno 2020 - La politica spaziale per un'economia sostenibile: il Consiglio adotta

conclusioni La politica spaziale può svolgere un ruolo importante nella realizzazione di un'economia dell'UE sostenibile. Il Consiglio ha adottato una serie di conclusioni in cui si riconosce l'importante contributo delle attività spaziali allo sviluppo delle competenze, delle tecnologie e dei servizi necessari a costruire una società in grado di affrontare le sfide globali in un mondo in evoluzione, in particolare i cambiamenti climatici, il degrado degli ecosistemi, le crisi sanitarie, la sicurezza alimentare e la migrazione. Il Consiglio rileva che le scienze della Terra e i dati, i servizi e le tecnologie spaziali europei possono contribuire al Green Deal europeo, consentendo all'Europa di diventare un leader mondiale nella transizione verso un mondo sostenibile, fornendo una risposta alle sfide per la società e preservando il funzionamento degli ecosistemi naturali, a vantaggio delle generazioni future. Il Consiglio invita la Commissione a sviluppare un'analisi approfondita del panorama attuale e delle prospettive future del nuovo spazio europeo, nonché del contributo che lo stesso apporta all'economia dell'UE e sottolinea l'importanza di sostenere gli Stati membri che dispongono di capacità emergenti in campo spaziale, nonché la loro industria e il mondo accademico, nel loro attivo coinvolgimento per sfruttare appieno il potenziale dell'economia spaziale dell'UE e rafforzarne la resilienza economica. Per quanto riguarda lo sviluppo delle competenze, il Consiglio evidenzia l'importanza per gli Stati membri, in cooperazione con il settore privato, le università, le organizzazioni di ricerca e le organizzazioni intergovernative, di intensificare gli sforzi per sviluppare le competenze e stimolare l'innovazione e lo spirito imprenditoriale, e promuovere un ambiente di lavoro attrattivo nel settore spaziale. Infine, il Consiglio invita gli Stati membri e la Commissione europea a facilitare un approccio più integrato allo sviluppo di competenze lungo le catene del valore del settore spaziale, ad esempio incoraggiando la formazione professionale, l'apprendimento online e quello continuo, e promuovendo diplomi e offerte di formazione comuni nell'istruzione superiore.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI Conclusioni del Consiglio sul tema "Lo spazio per un'Europa sostenibile" http://data.consilium.europa.eu/doc/document/ST-8512-2020-INIT/it/pdf Politica spaziale dell'UE

https://www.consilium.europa.eu/it/policies/eu-space-programmes/

4 giugno 2020 - Videoconferenza dei ministri dei Trasporti Durante la loro terza videoconferenza informale i ministri dei Trasporti dell'UE hanno discusso di ripresa sostenibile e digitale del settore dei trasporti dopo la pandemia di Covid-19.

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La riunione è stata presieduta da Oleg Butković, ministro croato del Mare, dei trasporti e delle infrastrutture. In rappresentanza della Commissione, la commissaria Adina Vălean. Durante la discussione i ministri sono stati invitati a riflettere sui seguenti punti: - quali sono le iniziative e gli investimenti più urgenti per assicurare una ripresa sostenibile e

digitale e in grado di rendere il settore più resiliente; - quali sono i migliori strumenti a breve e a medio termine per raggiungere questi obiettivi.

Durante la discussione i ministri hanno ribadito l'importanza di adottare un approccio coordinato sia per quanto riguarda l'introduzione di misure per impedire la diffusione del virus e l'attuazione della strategia di uscita sia per garantire la ripresa. Hanno accolto con favore il pacchetto per il turismo e i trasporti, presentato a maggio dalla Commissione, che contiene orientamenti utili per il settore dei trasporti. I ministri hanno sottolineato la necessità di disporre di protocolli sanitari armonizzati per assicurare i servizi transfrontalieri. I ministri hanno confermato che serve un coinvolgimento globale per risolvere i problemi legati al cambio di equipaggio, in modo che i marittimi dell'UE e dei paesi terzi possano, in sicurezza, rientrare a casa o imbarcarsi in nuovi viaggi tanto nei porti dell'UE che in quelli fuori UE. La pandemia ha avuto ripercussioni estremamente pesanti sui trasporti e gli Stati membri sono d'accordo che il settore debba ricevere sostegno finanziario. Secondo un gran numero di ministri, gli investimenti pubblici nella ripresa del settore dei trasporti non dovrebbero prescindere da un impegno da parte dell'industria a favore di una mobilità più pulita e più sostenibile. Quanto al concetto di sostenibilità, gli Stati membri hanno convenuto che non dovrebbe limitarsi all'inverdimento del settore ma deve includere anche aspetti sociali ed economici del settore dei trasporti. Vari ministri hanno sottolineato che alcune attuali proposte legislative, come la revisione dei diritti dei passeggeri del trasporto ferroviario e l'Eurobollo, contribuiranno alla sostenibilità dei trasporti. Il completamento dei lavori sulla proposta relativa all'Anno europeo delle ferrovie (2021) renderebbe più visibili ai passeggeri e alle imprese i vantaggi di usare i treni. I ministri di 23 Stati membri hanno rilasciato una dichiarazione in cui chiedono una piattaforma per facilitare la cooperazione tra Stati membri e con i paesi terzi, in stretta cooperazione con la Commissione, con l'obiettivo di migliorare i servizi ferroviari internazionali per passeggeri. La piattaforma funzionerebbe in stretto coordinamento con il settore ferroviario e le organizzazioni dei passeggeri. Vari ministri hanno menzionato la possibilità di aumentare il consumo di carburanti sostenibili per l'aviazione, in quanto essenziali per una maggiore sostenibilità del settore del trasporto aereo. I ministri hanno sottolineato quanto sia importante che l'UE attui il regime di compensazione e riduzione delle emissioni di carbonio del trasporto aereo internazionale (CORSIA) in tempo per la fase pilota, che inizierà il prossimo anno. Secondo i ministri, la crisi ha favorito il passaggio a un maggior numero di servizi e processi amministrativi digitali, il che spingerà a fare meno ricorso a procedure burocratiche fisiche superflue. I ministri hanno accolto con favore l'imminente adozione del progetto di conclusioni del Consiglio sul settore del trasporto per vie navigabili neutro in termini di emissioni di CO2, senza incidenti, automatizzato e competitivo. La procedura scritta per l'adozione di queste conclusioni da parte del Consiglio è stata avviata il 3 giugno. Infine, i ministri hanno chiesto una strategia di ripresa coordinata ed equilibrata per il settore dei trasporti, che tenga conto sia dell'imperativo di tutelare la salute pubblica sia della ripresa economica e operativa. Questa strategia dovrebbe essere concretizzata nelle prossime settimane. La presidenza ha preparato una sintesi della discussione.

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Al punto "Varie", la presidenza tedesca entrante ha presentato il suo programma di lavoro nel settore dei trasporti per il secondo semestre del 2020.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI Sintesi a cura della presidenza della terza videoconferenza dei ministri dei Trasporti, 4 giugno 2020 https://www.consilium.europa.eu/media/44277/presidency-summary-transport-4-6-2020.pdf Covid-19: pandemia di coronavirus e risposta dell'UE (informazioni generali) https://www.consilium.europa.eu/it/policies/covid-19-coronavirus-outbreak-and-the-eu-s-response/ Pacchetto turismo e trasporti (domande e risposte) https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/qanda_20_870 Dichiarazione politica per la coalizione dei consenzienti relativa allo sviluppo del trasporto ferroviario internazionale di passeggeri https://www.permanentrepresentations.nl/permanent-representations/pr-eu-brussels/documents/publications/2020/06/04/political-statement-for-coalition-of-the-willing-development-international-rail-passenger-transport Dichiarazione comune di alcuni Stati membri sul trasporto aereo sostenibile

https://www.permanentrepresentations.nl/permanent-representations/pr-eu-brussels/documents/publications/2020/06/04/joint-statement-on-sustainable-aviation

5 giugno 2020 - Verso un settore del trasporto marittimo e della navigazione interna dell'UE

neutro dal punto di vista delle emissioni di carbonio e competitivo - Il Consiglio adotta le conclusioni

Il futuro del trasporto marittimo e della navigazione interna è neutro in termini di emissioni di carbonio, zero incidenti, automatizzato e competitivo, afferma il Consiglio nelle sue conclusioni adottate con procedura scritta. Le conclusioni sottolineano l'importanza vitale del settore marittimo e delle vie navigabili interne per portare beni essenziali ai cittadini europei, come evidenziato dal ruolo chiave svolto dal settore durante la pandemia COVID-19. Il Consiglio elogia in particolare il ruolo cruciale dei marittimi, dei lavoratori della navigazione interna e dei lavoratori portuali nel mantenere aperte le catene di approvvigionamento. Il testo sostiene anche la visione per il settore idrico dell'UE, come indicato nella dichiarazione adottata in occasione della riunione ministeriale marittima informale organizzata dalla presidenza croata ad Opatija, in Croazia, l'11 marzo 2020.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI Future outlook: Towards a carbon-neutral, zero accidents, automated and competitive EU Waterborne Transport Sector - full text of Council conclusions https://www.consilium.europa.eu/media/44311/st08648-en20.pdf Presidency press release following the informal meeting of transport ministers in Opatija, Croatia, 11 March 2020

https://eu2020.hr/Home/OneNews?id=210&utm_source=DSMS&utm_medium=email&utm_campaign=Informal+TTe+press+release&utm_term=952.15879.41633.0.15879&utm_content=Press+material

8 giugno 2020 – COVID-19 – ACCELERATOR: fondi per imprese innovative La Commissione ha annunciato di aver assegnato quasi 166 milioni di €, attraverso lo Strumento pilota Accelerator del Consiglio europeo per l'innovazione (CEI), a 36 imprese che combatteranno la pandemia da coronavirus. Inoltre più di 148 milioni di € saranno assegnati ad altre 36 imprese che contribuiranno al piano per la ripresa dell'Europa, portando in questa tornata il totale degli investimenti da Orizzonte 2020, il programma di ricerca e innovazione dell'UE, a 314 milioni di €. Le 36 imprese selezionate che contribuiranno alla lotta contro il coronavirus parteciperanno a progetti all'avanguardia, quali l'incremento della produzione di salviette per la

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biodecontaminazione, lo sviluppo di sistemi per il monitoraggio della qualità della ventilazione che forniscono ai soccorritori informazioni in tempo reale, lo sviluppo di una piattaforma basata sugli anticorpi per il trattamento di casi gravi di infezione, e molti altri ancora. Inoltre a 139 imprese che lottano contro il coronavirus ma che non hanno potuto ricevere finanziamenti in questa tornata a causa di limitazioni di bilancio è stato conferito il marchio di eccellenza Covid-19 introdotto di recente, come riconoscimento del valore della loro proposta e al fine di aiutarle ad ottenere sostegno da altre fonti di finanziamento. Altre 36 imprese sosterranno il piano per la ripresa dell'Europa lavorando in molti settori e su vari progetti, tra cui ad esempio lo sviluppo di torri eoliche più robuste e alte costituite da moduli di legno che potrebbero ridurre drasticamente i costi dell'energia eolica, un sistema di produzione per un fertilizzante organico e una soluzione basata sulla blockchain per pratiche di riciclaggio sostenibili da parte dei produttori. Sono stati conferiti altri 679 marchi di eccellenza a proposte di elevata qualità che, pur soddisfacendo i criteri di finanziamento del CEI, non hanno potuto essere finanziate a causa del bilancio limitato. A marzo un numero record pari a quasi 4 000 start-up e piccole e medie imprese (PMI) ha presentato domanda per lo Strumento pilota Accelerator del CEI, oltre 1 400 delle quali hanno proposto innovazioni connesse alla pandemia da coronavirus. Per questo motivo sono stati recentemente destinati a questa tornata di finanziamenti ulteriori 150 milioni di €, portando il totale complessivo a oltre 314 milioni di €. Le start-up e le PMI selezionate che riceveranno il sostegno provengono da 16 paesi, tra cui 12 Stati membri dell'UE, il Regno Unito e 3 paesi associati.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI Elenco delle imprese selezionate per il finanziamento https://ec.europa.eu/research/eic/pdf/ec_rtd_cv-accelerator-projects.pdf Sito web dello Strumento pilota migliorato del Consiglio europeo per l'innovazione (CEI) https://ec.europa.eu/research/eic/index.cfm Il marchio di eccellenza Covid-19

https://ec.europa.eu/info/research-and-innovation/funding/funding-opportunities/seal-excellence_it

8 giugno 2020 - Occupazione e affari sociali: il Consiglio adotta conclusioni sul benessere sul

luogo di lavoro, sul miglioramento del livello delle competenze e la riqualificazione, sulle sfide demografiche

Il Consiglio ha adottato mediante procedura scritta tre serie di conclusioni nel settore dell'occupazione e degli affari sociali. Le conclusioni sul tema "Accrescere il benessere sul luogo di lavoro" riconoscono che il benessere sul luogo di lavoro può consentire di aumentare la produttività e la partecipazione al mercato del lavoro e di ridurre la spesa sanitaria pubblica. Alle imprese garantisce il mantenimento del personale e la riduzione dell'assenteismo. Le conclusioni chiedono di includere la prospettiva del benessere nelle pertinenti politiche a livello europeo e nazionale. Il Consiglio invita inoltre gli Stati membri a dare attuazione al quadro giuridico dell'UE, prestando il debito rispetto alle competenze delle parti sociali, e a procedere all'attuazione della direttiva sull'equilibrio tra vita privata e professionale. Il Consiglio ha adottato anche conclusioni in merito alla riqualificazione e al miglioramento del livello delle competenze quale base per aumentare la sostenibilità e l'occupabilità, nel quadro del sostegno alla ripresa economica e alla coesione sociale. La pandemia di Covid-19 ha messo in evidenza il ruolo cruciale delle capacità e dalle competenze digitali nel garantire la continuità operativa delle imprese nonché nel fornire istruzione e formazione a distanza. In questo contesto, il Consiglio invita gli Stati membri a garantire che i piani di ripresa includano un approccio

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strategico alla riqualificazione e al miglioramento del livello delle competenze, nonché misure volte ad adeguare l'istruzione e la formazione sulla base degli insegnamenti tratti dalla crisi. Le conclusioni mettono in rilievo l'importanza di promuovere un migliore utilizzo degli strumenti finanziari dell'UE, in particolare il Fondo sociale europeo, Erasmus+ e InvestEU. Le conclusioni sul tema "Sfide demografiche - La via da seguire" prendono in considerazione le attuali tendenze demografiche negative registrate nell'UE, ma anche le sfide demografiche aggiuntive che potrebbero presentarsi nel contesto della pandemia di Covid-19. Il Consiglio invita gli Stati membri a coinvolgere le parti sociali, la società civile e altri soggetti interessati nell'elaborazione e nell'aggiornamento delle politiche demografiche. Invita inoltre la Commissione a fare in modo che gli investimenti a titolo dei fondi UE affrontino le sfide demografiche a livello nazionale e regionale, tenendo conto della mobilità all'interno dell'UE.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI Conclusioni del Consiglio sul tema "Accrescere il benessere sul luogo di lavoro", 8 giugno 2020 https://www.consilium.europa.eu/media/44350/st08688-en20.pdf Conclusioni del Consiglio sul tema "La riqualificazione e il miglioramento del livello delle competenze quale base per aumentare la sostenibilità e l'occupabilità", 8 giugno 2020

https://www.consilium.europa.eu/media/44351/st08682-en20.pdf Conclusioni del Consiglio sulle sfide demografiche, 8 giugno 2020

https://www.consilium.europa.eu/media/44352/st08668-en20.pdf L'economia del benessere - Conclusioni del Consiglio, ottobre 2019

https://data.consilium.europa.eu/doc/document/ST-13432-2019-INIT/en/pdf Un nuovo quadro strategico dell'UE in materia di salute e sicurezza sul lavoro - Conclusioni del Consiglio, dicembre 2019

https://data.consilium.europa.eu/doc/document/ST-14942-2019-INIT/en/pdf Conclusioni del Consiglio sul ruolo chiave delle politiche di apprendimento lungo tutto l'arco della vita, ottobre 2019

https://data.consilium.europa.eu/doc/document/ST-13282-2019-INIT/en/pdf Conclusioni del Consiglio sul tema "Mercati del lavoro inclusivi", dicembre 2019

https://data.consilium.europa.eu/doc/document/ST-14945-2019-INIT/en/pdf

8 giugno 2020 - Trasporto su strada: la Commissione trasporti del PE approva la riforma

chiave Gli eurodeputati della Commissione Trasporti hanno approvato un accordo raggiunto con i ministri dell'UE su una riforma chiave del settore del trasporto su strada. Le norme rivedute sul distacco dei conducenti, i loro periodi di riposo e una migliore applicazione delle norme sul cabotaggio (cioè il trasporto di merci da parte di trasportatori non residenti in uno Stato membro ospitante su base temporanea) mirano a porre fine alla distorsione della concorrenza nel settore del trasporto su strada e a fornire migliori condizioni di lavoro ai conducenti. Migliori condizioni di lavoro per i conducenti Le nuove regole garantiranno migliori condizioni di riposo ai conducenti e permetteranno loro di trascorrere più tempo a casa. Le aziende dovranno organizzare il loro calendario in modo tale che gli autisti del settore dei trasporti internazionali possano tornare a casa a intervalli regolari (ogni tre o quattro settimane, a seconda dell'orario di lavoro). Il periodo di riposo obbligatorio alla fine della settimana, noto come periodo di riposo settimanale regolare, non potrà essere preso nella cabina del camion. Se questo periodo di riposo viene effettuato fuori dal domicilio dell'autista, l'azienda dovrà pagare le spese di alloggio. Garantire una concorrenza più leale e combattere le pratiche illegali I tachigrafi saranno utilizzati per registrare i passaggi di frontiera al fine di combattere le frodi.

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I limiti attuali in termini di cabotaggio rimangono invariati (tre operazioni in sette giorni). Per evitare il cabotaggio sistematico, sarà introdotto un periodo di attesa di quattro giorni prima che altre operazioni di cabotaggio possano essere effettuate nello stesso paese con lo stesso veicolo. Per combattere l'uso delle "cassette postali", le imprese di autotrasporto dovranno svolgere attività significative nello Stato membro in cui sono registrate. Le nuove regole richiederanno inoltre che i camion tornino al centro operativo dell'azienda ogni otto settimane. Poiché gli operatori utilizzano sempre più spesso i furgoni per i loro servizi di trasporto internazionale, questi operatori (che utilizzano veicoli commerciali leggeri di oltre 2,5 tonnellate) saranno anche soggetti alle norme europee applicabili agli operatori del trasporto e dovranno dotare i loro furgoni di tachigrafi. Regole chiare sul distacco dei conducenti Le nuove norme sul distacco dei lavoratori forniranno un quadro giuridico chiaro che eviterà approcci nazionali divergenti e garantirà una remunerazione equa per i conducenti. Le norme sul distacco si applicheranno alle operazioni di cabotaggio e di trasporto internazionale, ad eccezione del transito, delle operazioni bilaterali e delle operazioni bilaterali con carico o scarico supplementare in ogni direzione. Confermando la decisione dello scorso gennaio, la Commissione Trasporti e Turismo ha approvato in seconda lettura i tre dossier sulla politica sociale e l'accesso al mercato. Le raccomandazioni dei relatori sono state adottate senza emendamenti:

- 30 voti a favore, 19 contrari e 0 astensioni per regole chiare sul distacco dei lavoratori; - 33 voti a favore, 15 contrari e 1 astensione per le norme sui periodi di riposo dei

conducenti; - 33 voti a favore, 16 contrari e 0 astensioni per le norme sull'accesso al mercato e sul

cabotaggio. Un accordo provvisorio è già stato raggiunto tra la Presidenza finlandese del Consiglio e il Parlamento europeo nel dicembre 2019. Il Comitato dei trasporti ha sostenuto l'accordo con i ministri dell'UE il 21 gennaio. Il Consiglio ha adottato la riforma il 7 aprile. Prossime tappe Il Parlamento in seduta plenaria voterà la riforma nella sessione di luglio. Il nuovo regolamento si considera adottato se non verranno adottati emendamenti a maggioranza assoluta (almeno 353 voti). Le norme sul distacco si applicheranno 18 mesi dopo l'entrata in vigore dell'atto legislativo. Le norme sui periodi di riposo si applicheranno 20 giorni dopo la pubblicazione dell'atto. Le norme sulla restituzione degli autocarri e altri cambiamenti di accesso al mercato si applicheranno 18 mesi dopo l'entrata in vigore della legge sull'accesso al mercato.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI Transport Committee approves major reform of road transport sector https://www.europarl.europa.eu/news/it/press-room/20200607IPR80701/transport-committee-approves-major-reform-of-road-transport-sector

9 giugno 2020 - Plasmare il futuro digitale dell'Europa - Il Consiglio adotta conclusioni Il Consiglio ha adottato le conclusioni "Plasmare il futuro digitale dell'Europa", in cui affronta un'ampia gamma di questioni connesse all'attuazione della strategia digitale dell'UE. I settori contemplati dalle conclusioni vanno dalla connettività, dalle catene del valore digitali e dalla sanità elettronica all'economia dei dati, all'intelligenza artificiale e alle piattaforme digitali. Il testo evidenzia inoltre l'impatto della trasformazione digitale sulla lotta alla pandemia e il ruolo cruciale

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del settore digitale nella ripresa post Covid-19. Le conclusioni del Consiglio sono state adottate mediante procedura scritta.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI Conclusioni del Consiglio - Plasmare il futuro digitale dell'Europa, 9 giugno 2020 https://www.consilium.europa.eu/register/it/content/out?typ=SET&i=ADV&RESULTSET=1&DOC_TITLE=&CONTENTS=&DOC_ID=8711%2F20&DOS_INTERINST=&DOC_SUBJECT=&DOC_SUBTYPE=&DOC_DATE=&document_date_from_date=&document_date_from_date_submit=&document_date_to_date=&document_date_to_date_submit=&MEET_DATE=&meeting_date_from_date=&meeting_date_from_date_submit=&meeting_date_to_date=&meeting_date_to_date_submit=&DOC_LANCD=IT&ROWSPP=25&NRROWS=500&ORDERBY=DOC_DATE+DESC

11 giugno 2020 – Aiuti di Stato: la Commissione approva le misure fiscali italiane per il

trasporto marittimo Nell'ambito delle norme dell'UE in materia di aiuti di Stato, la Commissione europea ha approvato la proroga fino alla fine del 2023 di varie misure italiane a sostegno del trasporto marittimo nel quadro del regime del "Registro Internazionale" dell'Italia. Il sistema incoraggia le compagnie di navigazione a immatricolare le loro navi in Europa, garantendo così standard sociali, ambientali e di sicurezza più elevati. L'Italia si è inoltre impegnata a modificare il proprio regime per evitare indebite distorsioni della concorrenza e discriminazioni tra le compagnie di navigazione e i registri dei diversi paesi dello Spazio economico europeo (SEE). Grazie al regime del "Registro Internazionale" alle compagnie di navigazione vengono concesse una riduzione dell'imposta sulle società e altre agevolazioni. A seguito delle modifiche che l'Italia si è impegnata a introdurre, la speciale riduzione dell'imposta sulle società per le compagnie di navigazione sarà applicata a:

- entrate principali derivanti dalle attività di trasporto marittimo, come il trasporto merci e passeggeri;

- alcune entrate accessorie strettamente connesse alle attività di trasporto marittimo (con un limite massimo del 50 % dei ricavi di esercizio della nave);

- ricavi dal rimorchio e dal dragaggio, subordinatamente a determinate condizioni; - locazione a scafo nudo e attività di noleggio a tempo e/o a viaggio, subordinatamente a

una serie di condizioni. La misura italiana, nella formulazione modificata e approvata, prevede che, qualora una compagnia di navigazione intenda beneficiare del regime del "Registro internazionale", almeno una gran parte della sua flotta batta bandiera di uno Stato membro dell'UE o di un paese del SEE. A tale riguardo le autorità italiane si sono impegnate a estendere i benefici del regime a tutte le navi ammissibili che battono bandiera di un paese del SEE. Sarà così evitata ogni discriminazione tra le compagnie di navigazione e i registri dei diversi paesi del SEE e saranno tutelate le norme del mercato interno in materia di libertà di stabilimento. La Commissione ha valutato le misure modificate nel quadro delle norme dell'UE sugli aiuti di Stato, in particolare alla luce dei suoi orientamenti in materia di aiuti di Stato ai trasporti marittimi, e ha concluso che, considerati gli impegni cui l'Italia dovrà conformarsi entro sette mesi dall'adozione della decisione della Commissione, il regime italiano è conforme alle norme dell'UE in materia di aiuti di Stato. In particolare, il regime contribuirà alla competitività del settore dei trasporti marittimi dell'Unione e incoraggerà l'immatricolazione delle navi in Europa, preservando al contempo gli elevati standard sociali, ambientali e di sicurezza europei e garantendo condizioni di parità.

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È su queste basi che la Commissione ha approvato il regime italiano e la sua proroga al 2023 in conformità alle norme dell'UE in materia di aiuti di Stato. Contesto Per far fronte al rischio di cambiamento di bandiera e di delocalizzazione delle compagnie di navigazione a favore di paesi extra-UE con una bassa imposizione fiscale, gli orientamenti della Commissione del 2004 in materia di aiuti di Stato ai trasporti marittimi consentono agli Stati membri di adottare misure volte a migliorare il contesto fiscale per le compagnie di navigazione. Possono beneficiare delle misure previste dagli orientamenti sui trasporti marittimi soltanto le compagnie che operano nel trasporto marittimo (definito come trasporto di merci e persone via mare). La più importante di tali misure è l'imposta sul tonnellaggio che consente alle compagnie di navigazione di chiedere di essere tassate sulla base di un profitto teorico o del tonnellaggio da esse gestito, invece di essere soggette al normale regime dell'imposta sulle società. In questo modo è possibile ridurre il livello complessivo delle imposte pagate e aumentarne la prevedibilità per le compagnie. Il regime applicabile ai marittimi prevede che il costo del lavoro (ossia l'imposta sul reddito e i contributi previdenziali) per i marittimi occupati a bordo di navi battenti bandiera di uno Stato membro dell'UE o di un paese dello Spazio economico europeo (SEE) possa essere parzialmente o totalmente ridotto. Nell'applicare gli orientamenti in materia di trasporti marittimi la Commissione è determinata ad assicurare coerenza e parità di trattamento delle compagnie di navigazione in tutta l'UE, garantendo nel contempo che eventuali regimi di imposta sul tonnellaggio e per i marittimi favorevoli non siano in contrasto con le norme del mercato interno. La Commissione assicura in particolare che il trattamento fiscale favorevole riservato alle compagnie di trasporto marittimo non abbia ripercussioni su altri settori non connessi al trasporto marittimo, che non vi sia alcuna discriminazione nei confronti dei registri di altri Stati membri dell'UE o paesi del SEE e che l'aiuto non superi il massimale fissato negli orientamenti sui trasporti marittimi.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI La versione non riservata della decisione sarà pubblicata con il numero SA.48260 nel registro degli aiuti di Stato sul sito web della DG Concorrenza della Commissione una volta risolte eventuali questioni di riservatezza. https://ec.europa.eu/competition/state_aid/register/ https://ec.europa.eu/competition/index_en.html Le nuove decisioni in materia di aiuti di Stato pubblicate su internet e nella Gazzetta ufficiale dell'UE figurano nel bollettino elettronico di informazione settimanale in materia di aiuti di Stato (State Aid Weekly e-News). https://ec.europa.eu/competition/state_aid/newsletter/index.html Gli orientamenti della Commissione del 2004 in materia di aiuti di Stato ai trasporti marittimi https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/IP_03_1484

11 giugno 2020 - Resilienza digitale: una nuova relazione della Commissione ne sottolinea

l'importanza in tempi di crisi La Commissione ha pubblicato i risultati per il 2020 dell'indice di digitalizzazione dell'economia e della società (Digital Economy and Society Index - DESI), che monitora le prestazioni digitali globali dell'Europa e misura i progressi compiuti dai paesi dell'UE in termini di competitività digitale. Il DESI di quest'anno evidenzia progressi in tutti gli Stati membri e in tutti i principali settori misurati nell'indice. Ciò assume un'importanza ancora maggiore nel contesto della pandemia di Covid-19, che ha dimostrato quanto le tecnologie digitali siano diventate essenziali, rendendo possibile la

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prosecuzione del lavoro, monitorando la diffusione del virus o accelerando la ricerca di cure e vaccini. Gli indicatori DESI pertinenti per la ripresa dimostrano inoltre che gli Stati membri dell'UE dovrebbero intensificare gli sforzi volti a migliorare la copertura delle reti ad altissima capacità, assegnare lo spettro 5G per consentire il lancio commerciale dei servizi 5G, migliorare le competenze digitali dei cittadini e digitalizzare ulteriormente le imprese e il settore pubblico. Nell'ambito del piano per la ripresa dell'Europa, adottato il 27 maggio 2020, il DESI guiderà l'analisi specifica per paese a sostegno delle raccomandazioni sul digitale formulate nel contesto del semestre europeo. Ciò aiuterà gli Stati membri ad orientare le rispettive esigenze in termini di riforme e investimenti e a definirne le priorità, facilitando in tal modo l'accesso al dispositivo per la ripresa e la resilienza, la cui dotazione è di 560 miliardi di €. Il dispositivo fornirà agli Stati membri i fondi necessari a rendere le loro economie più resilienti e a garantire che gli investimenti e le riforme sostengano le transizioni verde e digitale.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI Indice di digitalizzazione dell'economia e della società - DESI 2020 https://ec.europa.eu/digital-single-market/en/desi DESI 2020: domande e risposte

https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/qanda_20_1022 Prestazioni dei paesi in ambito digitale

https://ec.europa.eu/digital-single-market/en/countries-performance-digitisation DESI 2020 methodology

https://ec.europa.eu/digital-single-market/en/countries-performance-digitisation Digital technologies - actions in response to coronavirus pandemic

https://ec.europa.eu/digital-single-market/en/content/digital-technologies-actions-response-coronavirus-pandemic Communication on Shaping Europe's Digital Future

https://ec.europa.eu/info/files/communication-shaping-europes-digital-future_en

11 giugno 2020 - Relazione 2020 sull'economia blu: i settori "blu" danno un loro contributo

alla ripresa e spianano la strada al Green Deal europeo La Commissione europea ha pubblicato la "relazione 2020 sull'economia blu dell'UE", in cui fornisce una panoramica dei risultati dei settori economici dell'Unione europea connessi agli oceani e all'ambiente costiero. Con un fatturato di 750 miliardi di € nel 2018, l'economia blu dell'UE gode di buona salute. Nel 2018 il numero di posti di lavoro in questo settore è aumentato addirittura dell'11,6 % rispetto all'anno precedente, raggiungendo i cinque milioni di occupati. Nonostante le gravi ripercussioni della pandemia di coronavirus sui comparti del turismo costiero e marino, della pesca e dell'acquacoltura, nell'insieme l'economia blu è potenzialmente in grado di dare un enorme contributo alla ripresa in senso ecologico, la cosiddetta "ripresa verde". L'ambiente marino, che di norma associamo ad attività tradizionali quali la pesca o i trasporti, dà vita in realtà ad un numero crescente di settori emergenti e innovativi, tra cui l'energia marina rinnovabile. L'UE, leader mondiale per la tecnologia energetica oceanica, si avvia a produrre fino al 35 % della sua energia elettrica da fonti offshore entro il 2050. Per la prima volta, la relazione affronta nei dettagli la dimensione ambientale dell'economia blu, contribuendo in tal modo anche al conseguimento degli obiettivi ambientali. Con una riduzione del 29 % di CO2 per unità di valore aggiunto lordo tra il 2009 e il 2017, la crescita della pesca e dell'acquacoltura si dissocia ormai nettamente dalla produzione di gas a effetto serra. La relazione, inoltre, sottolinea la correlazione tra una pesca sostenibile e risultati economici positivi. Il processo di ecosostenibilità è in corso anche in altri settori. Il trasporto marittimo, spronato dall'introduzione del limite massimo di zolfo da parte dell'Organizzazione marittima internazionale per il 2020, sta prendendo sempre più in considerazione fonti energetiche a minor intensità di

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CO2. Una rete di "porti verdi" sta inoltre riducendo l'impronta ecologica di questi crocevia tra l'oceano e la terraferma economicamente così importanti. La relazione prende in esame anche il valore economico di diversi servizi ecosistemici forniti dall'oceano, tra cui gli habitat per la vita marina, il sequestro della CO2 e i processi che influenzano i cambiamenti climatici e la biodiversità. I posti di lavoro blu Con cinque milioni di occupati nel 2018, il numero dei posti di lavoro nell'economia blu dell'UE è aumentato dell'11,6 % rispetto all'anno precedente. Questa crescita è stata trainata principalmente dal settore del turismo costiero. In meno di un decennio i posti di lavoro nel settore dell'energia eolica offshore sono aumentati di nove volte. Questi dati sono la prova che l'economia blu dell'UE ha superato gli effetti devastanti della crisi economica e finanziaria del 2008. Poiché l'attuale crisi dovuta al coronavirus ha un impatto su tutti i settori economici, inclusa l'economia blu, la Commissione europea ha adottato tempestivamente misure incisive per proteggere l'economia dell'UE, anche nei vari comparti dell'economia blu.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI Relazione sull'economia blu https://blueindicators.ec.europa.eu/ Quadro online degli indicatori dell'economia blu

https://blueindicators.ec.europa.eu/access-online-dashboard_en Commissione europea – Affari marittimi – Economia blu

https://ec.europa.eu/maritimeaffairs/policy/blue_growth_it BlueInvest https://webgate.ec.europa.eu/maritimeforum/en/frontpage/1451

11 giugno 2020 - Pubblicate le Statistiche 2019 sulla sicurezza stradale Secondo i dati preliminari pubblicati dalla Commissione europea, il numero di persone che hanno perso la vita sulle strade dell'UE nel 2019 è diminuito rispetto agli anni precedenti. Si stima che l'anno scorso abbiano perso la vita in incidenti stradali 22 800 persone, quasi 7 000 in meno rispetto al 2010, pari a una diminuzione del 23%. Il numero è calato del 2% rispetto al 2018. Con una media di 51 vittime della strada per milione di abitanti, l'Europa resta di gran lunga la regione che vanta la maggiore sicurezza stradale al mondo. La tendenza di fondo resta ancora quella di una diminuzione dei decessi. Nel 2019 otto Stati membri hanno registrato i loro livelli più bassi di vittime in assoluto: Croazia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Lettonia, Lussemburgo e Svezia. I progressi hanno tuttavia subito un rallentamento nella maggior parte dei paesi. Di conseguenza, l'obiettivo dell'UE di ridurre della metà il numero di vittime della strada nel decennio 2010-2020 non sarà raggiunto. Sebbene sia probabile che nel 2020 si registri un numero significativamente inferiore di decessi a seguito delle misure adottate per contrastare il coronavirus, questa diminuzione non sarà sufficiente per raggiungere l'obiettivo. Se da un lato i risultati degli Stati membri in materia di sicurezza stradale stanno convergendo, dall'altro il numero di vittime della strada registrato dal paese con i risultati peggiori è di quattro volte superiore a quello registrato dal paese con i risultati migliori. Nel 2019 le strade più sicure sono risultate essere quelle svedesi (22 decessi per milione di abitanti) e quelle irlandesi (29/milione), mentre in Romania (96/milione), Bulgaria (89/milione) e Polonia (77/milione) si sono registrati i tassi di mortalità più alti. La media dell'UE è stata di 51 decessi per milione di abitanti. Alcuni paesi hanno compiuto enormi progressi: Grecia, Spagna, Portogallo, Irlanda, i tre paesi baltici (Lettonia, Lituania ed Estonia) e Croazia hanno registrato cali del numero di vittime della strada al di sopra della media (tra il 30 e il 40%).

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Contesto Per il prossimo decennio, quindi entro il 2030, nell'ambito del quadro strategico dell'UE per la sicurezza stradale 2021-2030 l'Unione si è prefissa un nuovo obiettivo di riduzione del 50% delle vittime e, per la prima volta, anche dei feriti gravi. La dichiarazione di Stoccolma del febbraio 2020 apre la strada a un ulteriore impegno politico a livello globale per il prossimo decennio. Si stima che, per ogni vita persa, altre 5 persone siano vittime di lesioni gravi con conseguenze che incidono profondamente sulla loro vita (circa 120 000 persone nel 2019). Il costo esterno degli incidenti stradali è stato stimato intorno ai 280 miliardi di €, pari a circa il 2% del PIL dell'UE. Il piano d'azione strategico sulla sicurezza stradale della Commissione e il quadro strategico dell'UE per la sicurezza stradale 2021-2030 definiscono inoltre piani ambiziosi relativi alla sicurezza stradale al fine di conseguire l'obiettivo di zero vittime della strada entro il 2050 ("Vision Zero"). Per conseguire l'obiettivo "Vision Zero", la Commissione sta attuando l'approccio "Safe System" nell'UE. Tale approccio prevede veicoli e infrastrutture più sicuri, un migliore uso dei dispositivi di protezione, velocità più basse e migliori soccorsi post-incidente. L'UE si adopererà inoltre per garantire maggiore efficacia nella repressione transfrontaliera delle infrazioni stradali, digitalizzare le patenti di guida e sviluppare nuovi metodi per assistere gli Stati membri che presentano livelli relativamente bassi di sicurezza stradale.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI MEMO: Statistiche 2019 sulla sicurezza stradale: cosa c'è dietro le cifre? https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/qanda_20_1004 Il piano d'azione strategico sulla sicurezza stradale

https://eur-lex.europa.eu/resource.html?uri=cellar:0e8b694e-59b5-11e8-ab41-01aa75ed71a1.0022.02/DOC_1&format=PDF La dichiarazione di Stoccolma del febbraio 2020 https://www.roadsafetysweden.com/about-the-conference/stockholm-declaration/

15 giugno 2020 - Fondo europeo per la difesa: 205 milioni di euro per rafforzare l'autonomia

strategica e la competitività industriale dell'UE La Commissione ha annunciato 16 progetti di difesa industriale e tre progetti di tecnologia innovativa da realizzare su scala paneuropea con 205 milioni di euro di finanziamenti provenienti dai due programmi precursori di un vero e proprio Fondo europeo per la difesa: l'Azione preparatoria sulla ricerca nel settore della difesa (PADR) e il Programma europeo di sviluppo industriale della difesa (EDIDP).

PER MAGGIORI INFORMAZIONI Informazioni sul programma di lavoro PADR e sugli inviti a presentare proposte https://ec.europa.eu/docsroom/documents/34514?locale=fr https://ec.europa.eu/info/funding-tenders/opportunities/portal/screen/programmes/pppa Informazioni sul programma di lavoro EDIDP e sugli inviti a presentare proposte

https://ec.europa.eu/docsroom/documents/34515?locale=fr https://ec.europa.eu/info/funding-tenders/opportunities/portal/screen/programmes/edidp Scheda informativa del bando EDIDP (aprile 2020) https://ec.europa.eu/docsroom/documents/40621?locale=fr Scheda dei progetti PADR (aprile 2020) https://eda.europa.eu/docs/default-source/documents/padr-calls-factsheet-v2.pdf Questions et réponses sur les programmes précurseurs du Fonds européen de la défense

https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/fr/QANDA_20_1052

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15 giugno 2020 - Relazioni future tra UE e Regno Unito: dichiarazione congiunta dei Presidenti del Consiglio europeo, della Commissione, del Parlamento e del Premier britannico Boris Johnson

Il 15 giugno il Primo Ministro Boris Johnson ha incontrato in videoconferenza il Presidente del Consiglio Europeo Charles Michel, la Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen e il Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli per fare il punto sui progressi realizzati finora nella trattativa sulle relazioni future tra l’UE e il Regno Unito e, concordare le prossime azioni da intraprendere per l’avanzamento dei negoziati. Le parti hanno preso atto della decisione del Regno Unito di non chiedere alcuna proroga del periodo di transizione che terminerà quindi il 31 dicembre 2020, cosi come stabilito nelle disposizioni dell'Accordo di recesso. Le parti hanno accolto favorevolmente la notizia di un avanzamento costruttivo delle discussioni sotto la guida dei due Capi Negoziatori David Frost e Michel Barnier, permettendo di chiarire e comprendere ulteriormente quelle che sono le posizioni reciproche. Fino a questo momento, sono stati completati quattro cicli di negoziati e, nonostante le sfide poste dalla pandemia COVID-19, è stata possibile la circolazione dei testi. Le parti hanno tuttavia convenuto che adesso è necessario dare un ulteriore impulso ai negoziati. Hanno sostenuto i piani concordati dai Capi Negoziatori con l’obiettivo di intensificare i colloqui a luglio e creare le condizioni migliori per la conclusione e la ratifica un accordo prima della fine del 2020. Ciò dovrebbe includere, se possibile, la ricerca di un’intesa preliminare dei principi alla base di qualsiasi accordo. Le parti hanno riaffermato la loro intenzione di lavorare sodo per la realizzazione di un rapporto che funzioni nell'interesse dei cittadini sia dell'Unione che del Regno Unito. Hanno inoltre confermato il loro impegno per attuare l’Accordo di recesso nel minor tempo possibile.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI Ufficio stampa del Parlamento europeo https://www.europarl.europa.eu/news/it

15 giugno 2020 - Re-open EU: al via una nuova piattaforma web della Commissione europea

per far ripartire in sicurezza la libera circolazione e il turismo nell'UE La Commissione ha inaugurato "Re-open EU", una piattaforma web per favorire la ripresa sicura dei viaggi e del turismo in tutta Europa. Fornirà informazioni in tempo reale sulle frontiere, sui mezzi di trasporto e sui servizi turistici disponibili negli Stati membri. Re-open EU includerà anche informazioni pratiche fornite dagli Stati membri sulle restrizioni di viaggio, sulle misure di sicurezza e salute pubblica, tra cui il distanziamento sociale o l'uso della mascherina e altre informazioni utili sull'offerta turistica a livello nazionale e dell'UE. Ciò consentirà agli europei di prendere decisioni responsabili e consapevoli su come gestire i rischi residui connessi al coronavirus nel pianificare vacanze e viaggi, quest'estate e in seguito. La piattaforma Re-open EU fa parte del pacchetto turismo e trasporti della Commissione del 13 maggio 2020, lanciato per ripristinare la fiducia dei viaggiatori nell'UE e aiutare il turismo europeo a ripartire in modo sicuro, in linea con le indispensabili precauzioni sanitarie. La nuova piattaforma, disponibile anche in una versione mobile di facile utilizzo (app basata sul web), sarà un punto di riferimento fondamentale per chiunque viaggi nell'UE, in quanto accentra in un unico sito le informazioni aggiornate della Commissione e degli Stati membri. Una mappa interattiva consentirà di consultare le informazioni, gli aggiornamenti e i consigli per ciascuno Stato membro dell'UE. La piattaforma, facilmente accessibile sia come app che come sito web, sarà disponibile nelle 24 lingue ufficiali dell'UE.

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Inoltre, la piattaforma contiene informazioni sui sistemi dei buoni di sostegno, che consentono ai consumatori di dimostrare fedeltà al loro hotel o ristorante preferito acquistando buoni per futuri soggiorni o pasti dopo la riapertura, in modo da aiutare il settore alberghiero europeo a ripartire man mano che le restrizioni vengono revocate e le frontiere riaperte. I buoni di sostegno aiuteranno le imprese a superare i problemi di liquidità incassando per servizi che verranno forniti in un secondo momento. L'importo pagato dal cliente va direttamente al prestatore di servizi. Con la creazione della pagina dedicata a questo servizio la Commissione intende contribuire a collegare meglio le imprese partecipanti e i clienti interessati, in particolare quando viaggiano all'estero. Infine, la piattaforma culturale digitale europea Europeana lancerà Alla scoperta dell'Europa, una collezione di opere d'arte e fotografie di alcuni dei monumenti europei più caratteristici. Inoltre, su Europeana Pro sarà creato un hub specifico per il turismo, per aiutare i professionisti del patrimonio culturale a scoprire iniziative a sostegno del turismo in tutta l'UE. Contesto Nel pacchetto della Commissione "Turismo e trasporti nel 2020 e oltre", adottato il 13 maggio 2020, è stata annunciata la pubblicazione di un apposito sito web per fornire ai viaggiatori tutte le informazioni utili per viaggiare in sicurezza nell'UE. La Commissione ha inoltre espresso l'intenzione di sviluppare il sistema dei buoni di sostegno e di collaborare con le autorità nazionali, le organizzazioni turistiche locali e le imprese per moltiplicare e ampliare tali iniziative. Il 20 maggio i ministri responsabili del turismo hanno discusso per la prima volta il lancio di un'apposita piattaforma Re-open EU nel corso di una videoconferenza, accogliendo l'iniziativa con soddisfazione. La piattaforma, sviluppata dal Centro comune di ricerca (JRC) della Commissione, offre informazioni in tempo reale in merito a una trentina di indicatori su trasporti, salute pubblica e turismo forniti dagli Stati membri e integrati da dati del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC). L'11 giugno 2020 la Commissione ha presentato le sue raccomandazioni per una revoca parziale e graduale delle restrizioni di viaggio verso l'UE dopo il 30 giugno e ha invitato gli Stati membri a eliminare le restrizioni alla libera circolazione e i controlli alle frontiere interne entro il 15 giugno, in considerazione del miglioramento della situazione sanitaria nell'UE e dell'attuazione del distanziamento sociale e di altre misure di carattere sanitario da parte degli Stati membri. Con Re-open EU, la Commissione fornisce anche informazioni rilevanti sulle offerte turistiche nei vari Stati membri, comprese iniziative dell'UE come le Capitali europee del turismo intelligente, le Destinazioni europee di eccellenza (EDEN) e le Capitali europee della cultura.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI Sito web Re-open EU https://reopen.europa.eu/it#/en Europeana Pro

https://pro.europeana.eu/ Pacchetto turismo e trasporti https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/ip_20_854 Comunicazione sulla terza valutazione dell'applicazione della restrizione temporanea dei viaggi non essenziali verso l'UE

https://ec.europa.eu/info/files/communication-third-assessment-application-temporary-restriction-non-essential-travel-eu_en Centri europei dei consumatori - assistenza e consulenza ai consumatori in Europa

https://ec.europa.eu/info/live-work-travel-eu/consumers/resolve-your-consumer-complaint/european-consumer-centres-network-ecc-net_en Sito web sulla risposta al coronavirus della Commissione europea

https://ec.europa.eu/info/live-work-travel-eu/health/coronavirus-response_en

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16 giugno 2020 – La Corte dei conti europea ha pubblicato la relazione speciale 10/2020: “Infrastrutture di trasporto dell’UE: per realizzare in tempo gli effetti di rete, è necessaria una maggiore velocità di attuazione dei megaprogetti”

Secondo la Corte dei conti europea, bisogna velocizzare i megaprogetti transfrontalieri per ottimizzare i trasporti in Europa. Secondo una nuova relazione della Corte dei conti europea, è probabile che sei delle otto infrastrutture dal costo di diversi miliardi di euro oggetto dell’audit e le relative linee di accesso non funzioneranno a pieno regime per il 2030, come invece inizialmente previsto. Il completamento della rete centrale transeuropea di trasporto (TEN-T) verrà dunque ulteriormente posticipato. Nel 2013, gli Stati membri dell’UE hanno deciso di ultimare la rete centrale transeuropea di trasporto entro il 2030. Una caratteristica saliente della rete sono i progetti di trasporto transfrontalieri, miranti a migliorare i collegamenti tra reti nazionali lungo corridoi europei. La Corte ha verificato se la costruzione su larga scala di autostrade, ferrovie e vie navigabili aventi impatto transfrontaliero sulla rete centrale di trasporto dell’UE sia stata ben pianificata e attuata in modo efficiente. Ha controllato otto megaprogetti cofinanziati dall’UE dal valore totale di 54 miliardi di euro (di cui 7,5 miliardi finanziati dall’UE), che collegano le reti di trasporto di 13 Stati membri: Austria, Belgio, paesi baltici, Danimarca, Francia, Finlandia, Germania, Italia, Polonia, Romania e Spagna. Per tutti i megaprogetti esaminati, la costruzione ha subito notevoli ritardi (11 anni in media): ciò ha messo a rischio l’efficace funzionamento di cinque dei nove corridoi che attraversano più Stati membri. Questi scarsi risultati sono dovuti principalmente al fatto che i progetti sono stati spesso blandamente coordinati tra paesi. Ogni Stato membro ha le proprie priorità d’investimento e procedure di pianificazione, e i progetti transfrontalieri o gli investimenti nei corridoi transnazionali non beneficiano sempre nella stessa misura del sostegno nazionale. Anche l’attuazione dei progetti progredisce a velocità differenti da ciascun lato della frontiera. Finora, la Commissione non ha utilizzato i limitati strumenti giuridici di cui dispone per far rispettare le priorità fissate a livello UE negli Stati membri che non riescono a tenere il passo. Nel tempo, i costi di detti otto megaprogetti sono aumentati di più di 17 miliardi di euro (47 %), spesso a causa di modifiche della concezione e portata dei progetti, nonché a causa di un’attuazione inefficiente. L’aumento maggiore si è verificato per il progetto Canal Seine Nord Europe (parte del collegamento Senna-Schelda) i cui costi sono quasi triplicati. In Romania, invece, la Corte ha constatato che una nuova tratta dell’autostrada A1 non viene utilizzata e che due tratte sono state collegate in modo errato. Ciò ha comportato un uso inefficace dell’infrastruttura e uno spreco di fondi. La Corte ha inoltre individuato debolezze nelle analisi costi-benefici effettuate dagli Stati membri su questi investimenti per svariati miliardi di euro: le previsioni di traffico potrebbero rivelarsi oltremodo ottimistiche e alcuni progetti potrebbero non essere economicamente sostenibili. Ciò è vero, in particolare, per la linea Rail Baltica e per la tratta ferroviaria del collegamento fisso Fehmarn Belt, con troppi pochi passeggeri. La Corte ha altresì osservato che la Commissione non ha valutato in modo indipendente le specifiche di costruzione basandosi sui potenziali flussi di traffico passeggeri e merci prima di concedere fondi UE. La Commissione esercita da lontano la supervisione del completamento della rete centrale da parte degli Stati membri; detta supervisione deve essere rafforzata. La Commissione non dispone di alcun dipartimento specifico per fornire agli Stati membri l’assistenza di esperti al fine di indirizzare tali grandi progetti e non ha una visione d’insieme dei progressi compiuti. Ciononostante, la Commissione ha di recente compiuto passi verso una supervisione e un monitoraggio dei progressi compiuti più ravvicinati ed efficaci, esplicitando le realizzazioni dei progetti nelle “decisioni di esecuzione”.

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PER MAGGIORI INFORMAZIONI La relazione speciale 10/2020: “Infrastrutture di trasporto dell’UE: per realizzare in tempo gli effetti di rete, è necessaria una maggiore velocità di attuazione dei megaprogetti” https://www.eca.europa.eu/lists/ecadocuments/sr20_10/sr_transport_flagship_infrastructures_it.pdf

17/19 giugno 2020- Sessione Plenaria del Parlamento europeo Qui di seguito, più in dettaglio, alcuni dei temi più rilevanti della plenaria.

Catastrofi naturali 2019: 279 milioni per Austria, Italia, Portogallo, Spagna (18 giugno) Il Parlamento ha approvato 279 milioni di euro in aiuti UE a seguito degli eventi meteorologici estremi avvenuti in Austria, Italia, Portogallo e Spagna nel 2019. La relazione è stata approvata con 680 voti favorevoli, 7 contrari e 1 astensione. I 279 milioni di euro del Fondo di solidarietà dell'Ue (FSUE) saranno ripartiti come segue:

211,7 milioni di euro per la maggior parte del territorio italiano colpito, tra ottobre e novembre 2019, da una serie di eventi meteorologici estremi collegati, che hanno provocato gravi danni e sono culminati nella disastrosa alluvione di Venezia;

8,2 milioni di euro per l’uragano Lorenzo che ha colpito le Azzorre (Portogallo) nell'ottobre 2019;

56,7 milioni di euro per un raro fenomeno meteorologico descritto come "depressione isolata ad alta quota" che ha colpito quattro regioni del sud-est della Spagna nel settembre 2019 provocando inondazioni;

2,3 milioni di euro per le gravi inondazioni subite a novembre 2019 nel sud-ovest dell'Austria, in particolare in Carinzia e nel Tirolo orientale, aree alpine entrambe confinanti con l'Italia.

Nel testo, i deputati sottolineano come il fondo sia solo uno strumento di cura e che a causa dei cambiamenti climatici, le catastrofi naturali diventeranno sempre più violente e frequenti. Chiedono quindi una riforma del Fondo nell'ambito del prossimo Quadro finanziario pluriennale, al fine di tener conto delle future conseguenze dei cambiamenti climatici”.

Finanza verde: Il Parlamento adotta criteri per gli investimenti sostenibili (18 giugno) Il Parlamento ha dato il via libera definitivo a una nuova legislazione sugli investimenti sostenibili. Il testo stabilisce sei obiettivi ambientali e consente di etichettare un'attività economica come sostenibile dal punto di vista ambientale, se questa contribuisce ad almeno uno degli obiettivi approvati, senza danneggiare significativamente nessuno degli altri. Gli obiettivi sono:

la mitigazione del cambiamento climatico e l'adattamento;

l’uso sostenibile e la protezione delle risorse idriche e marine;

la transizione verso un'economia circolare, compresa la prevenzione dei rifiuti e l'aumento dell'assorbimento di materie prime secondarie;

la prevenzione e il controllo dell'inquinamento;

la protezione e il ripristino della biodiversità e degli ecosistemi. o Incrementare gli investimenti verdi

La definizione di chiari criteri europei "verdi" per gli investitori è fondamentale per permettere agli imprenditori di raccogliere più fondi pubblici e privati, e all'UE di diventare neutrale dal punto di vista delle emissioni di carbonio entro il 2050, come stabilito nell'European Green Deal. La Commissione stima che l'Europa abbia bisogno di circa 260 miliardi di euro all'anno di investimenti supplementari per raggiungere i suoi obiettivi climatici ed energetici per il 2030. In una risoluzione del 15 maggio scorso, i deputati avevano chiesto che gli investimenti del Piano di ripresa COVID-19 siano considerati prioritari se coperti dal Green Deal.

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o Attività di transizione e di abilitazione Le attività che sono incompatibili con la neutralità climatica, ma che sono considerate necessarie nella transizione verso un'economia neutrale dal punto di vista climatico, sono etichettate come attività di transizione o attività abilitanti. Devono avere livelli di emissioni di gas serra corrispondenti alle migliori prestazioni del settore. I combustibili fossili solidi sono esclusi, ma il gas e l'energia nucleare potrebbero essere potenzialmente etichettati come attività abilitante o di transizione, se si rispetta il principio del "non fare danni significativi".

o Prossime tappe La legge, approvata senza votazione perché in seconda lettura e già concordata con i governi UE, entrerà in vigore dopo la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale. La Commissione aggiornerà regolarmente i criteri tecnici di screening per le attività di transizione e di abilitazione. Entro il 31 dicembre 2021 dovrebbe riesaminarli e definire i criteri per individuare le attività che hanno un impatto negativo significativo.

Il Parlamento chiede nuove misure per salvare il turismo nell'UE (19 giugno) I deputati chiedono misure aggiuntive per salvare il settore del turismo e dei viaggi dell'UE e renderlo sostenibile dopo la crisi del VIDOC-19. La risoluzione sui trasporti e il turismo nel 2020 e oltre è stata approvata con 587 voti a favore, 32 contrari e 46 astensioni. Essa individua le aree in cui le azioni intraprese finora rimangono insufficienti per sostenere un settore che impiega 22,6 milioni di persone (11,2% dell'occupazione totale dell'UE) e che ha contribuito al PIL dell'UE per il 9,5% nel 2019. Più in dettaglio

o Dare alle imprese turistiche la possibilità di sopravvivere

Garantire finanziamenti a breve termine per evitare il fallimento dell'impresa e per sostenere i lavoratori, anche autonomi, nei settori dei trasporti, della cultura e del turismo;

Sostenere la ripresa a lungo termine e la modernizzazione del settore: il Parlamento chiede alla Commissione di emanare linee guida per garantire un rapido accesso ai finanziamenti disponibili. I deputati chiedono anche una linea di bilancio dedicata al turismo sostenibile nel bilancio a lungo termine dell'UE per il periodo 2021-2027. o Garantire la sicurezza e l'equità

Stabilire standard comuni e protocolli dettagliati per le misure igieniche e lo screening sanitario;

Sviluppare un sistema di allarme rapido che avverta i turisti di potenziali minacce per la salute nelle loro destinazioni;

Creare un certificato di sicurezza europeo per gli stabilimenti e gli operatori che soddisfano i più elevati standard di igiene e sicurezza;

Avviare una campagna di informazione specifica sui viaggi e sul turismo, volta a promuovere i viaggi all'interno dell'UE, a ripristinare la fiducia nei viaggi e nel turismo durante la crisi del VIDOC-19 e ad informare i turisti sulle misure di salute e sicurezza in vigore; e

Garantire un transito sicuro e un movimento da paese a paese che non sia ostacolato da misure unilaterali e accordi tra i singoli Stati membri. o Imparare dalla crisi del VIDOC-19

Il Parlamento incoraggia la Commissione a esplorare l'idea di un meccanismo di gestione delle crisi per il turismo nell'UE, al fine di rispondere adeguatamente e rapidamente a qualsiasi sfida futura di simile portata.

Gli eurodeputati vedono la crisi anche come un'opportunità storica per modernizzare il turismo dell'UE e renderlo più sostenibile, ad esempio lanciando iniziative di turismo locale e rurale o organizzando viaggi fuori stagione. L'UE deve promuovere e certificare viaggi e turismo rispettosi dell'ambiente, socialmente responsabili ed economicamente validi.

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Il Parlamento vuole che il sostegno dell'UE sia utilizzato come strumento per orientare lo sviluppo delle infrastrutture e dei trasporti e il turismo verso prodotti e servizi più sostenibili, innovativi, resistenti e di alta qualità. Il Parlamento sostiene il concetto di "destinazioni sicure e intelligenti" per garantire lo sviluppo di un turismo sostenibile, responsabile e accessibile.

Misure rigorose necessarie per proteggere i lavoratori stagionali (19 giugno) I deputati chiedono un'azione urgente per salvaguardare la salute, la sicurezza e le condizioni di lavoro dei lavoratori transfrontalieri e stagionali nel contesto di COVID-19. La crisi COVID-19 ha messo ulteriormente in luce ed esacerbato il dumping sociale e l'attuale precarietà delle situazioni di molti lavoratori transfrontalieri e stagionali impiegati nei settori agroalimentare, edile e sanitario dell'UE. In una risoluzione adottata il 19 giugno, il Parlamento esorta la Commissione a valutare le condizioni di occupazione, salute e sicurezza dei lavoratori transfrontalieri e stagionali, compreso il ruolo delle agenzie intermediarie e delle imprese subappaltatrici, per individuare le carenze della legislazione comunitaria e nazionale e, eventualmente, rivedere le leggi comunitarie esistenti. Il testo chiede inoltre un accordo rapido ed equilibrato sul coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale, necessario per combattere la frode sociale e l'abuso dei diritti dei lavoratori mobili. I deputati chiedono alla Commissione di emanare nuove linee guida specifiche per i lavoratori transfrontalieri e stagionali nel contesto di COVID-19, proporre soluzioni a lungo termine per affrontare le pratiche abusive di subappalto e garantire che l'Autorità europea del lavoro (ELA) diventi pienamente operativa. Gli Stati membri devono aumentare la capacità degli ispettorati del lavoro e garantire un alloggio di qualità, che non dovrebbe essere collegato alla retribuzione, si legge nel testo approvato. La risoluzione è stata approvata con 593 voti a favore, 34 contrari e 38 astensioni.

COVID-19: Aiuti a favore degli agricoltori dal fondo di sviluppo rurale dell'UE (19 giugno) I deputati hanno incrementato il sostegno finanziario del fondo di sviluppo rurale UE, per permettere ai Paesi UE di aiutare agricoltori e PMI agroalimentari a uscire dalla crisi. La misura d'emergenza, approvata dal Parlamento con 636 voti favorevoli a 21 contrari, con 8 astensioni, permetterà agli Stati membri dell'UE di utilizzare i fondi UE, rimanenti dai programmi esistenti di sviluppo rurale, per pagare una somma forfettaria una tantum, a titolo di compensazione, agli agricoltori e alle piccole imprese rurali particolarmente colpite dalla crisi COVID-19. Questo sostegno di liquidità mirato da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) dovrebbe aiutarli a rimanere in attività.

o Più fondi e più tempo per effettuare i pagamenti L'indennizzo da versare agli agricoltori più colpiti può arrivare fino a 7.000 euro, ovvero 2.000 euro in più rispetto a quanto proposto dalla Commissione europea. Il tetto massimo per il sostegno alle PMI agroalimentari dovrebbe è stato confermato a 50.000 euro, in linea con la proposta originaria. L'importo per finanziare la misura di sostegno alla liquidità è stata portata al 2% della dotazione UE per i programmi di sviluppo rurale in ogni Stato membro, rispetto all'1% inizialmente proposto dalla Commissione UE. I deputati hanno anche deciso di dare agli Stati membri più tempo per sbloccare il sostegno. Hanno infatti prorogato la scadenza del 31 dicembre 2020 per i pagamenti fino al 30 giugno 2021, ma le domande di sostegno dovranno essere approvate dalle autorità competenti prima del 31 dicembre 2020.

o Prossime tappe La bozza di regolamento, così come approvata dai deputati e, in via informale, dai rappresentanti degli Stati membri, sarà ora sottoposta al Consiglio UE per l'approvazione finale. Una volta approvata, la nuova legge UE sarà pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell'UE. Entrerà in vigore immediatamente dopo.

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PER MAGGIORI INFORMAZIONI 17 giugno 2020 - PRINCIPALI TESTI APPROVATI PE Istituzione di un quadro che favorisce gli investimenti sostenibili ***II https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/TA-9-2020-0130_IT.html 18 giugno 2020 - PRINCIPALI TESTI APPROVATI PE Mobilitazione del Fondo di solidarietà dell'Unione europea al fine di fornire assistenza a Portogallo, Spagna, Italia e Austria https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/TA-9-2020-0142_IT.html Conferenza sul futuro dell'Europa https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/TA-9-2020-0153_IT.html 19 giugno 2020 - PRINCIPALI TESTI APPROVATI PE Turismo e trasporti nel 2020 e oltre https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/TA-9-2020-0169_IT.html Sostegno temporaneo eccezionale nell'ambito del FEASR in risposta all'epidemia di Covid-19 (modifica del regolamento (UE) n. 1305/2013) ***I https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/TA-9-2020-0171_IT.html Protezione europea dei lavoratori transfrontalieri e stagionali nel contesto della crisi della Covid-19 https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/TA-9-2020-0176_IT.html

17 giugno 2020 - La Commissione europea ha adottato la relazione sull'impatto dei

cambiamenti demografici in Europa La Commissione europea ha adottato la sua prima relazione sull'impatto dei cambiamenti demografici. Tale relazione illustra i fattori alla base di questi cambiamenti a lungo termine e l'impatto che stanno avendo in tutta Europa. Mette inoltre in evidenza i collegamenti tra le strutture demografiche e l'impatto e il potenziale di ripresa dalla crisi. La relazione mostra le tendenze demografiche a lungo termine nelle regioni d'Europa, tra cui aspettative di vita più lunghe, tassi di natalità più bassi, invecchiamento della popolazione, famiglie più piccole e aumento dell'urbanizzazione, nonché la riduzione della quota europea della popolazione mondiale, che nel 2070 dovrebbe rappresentare meno del 4 % della popolazione mondiale. La relazione illustra le notevoli differenze in termini di cambiamenti demografici tra le regioni e la necessità di affrontarne l'impatto sulla crescita e la sostenibilità, sull'occupazione, sulla salute e sull'assistenza a lungo termine in diverse parti d'Europa. La relazione dà il via ai lavori della Commissione in questo settore e contribuirà a individuare il modo migliore per sostenere le persone, le regioni e le comunità più colpite. Getterà in particolare le basi per il prossimo libro verde sull'invecchiamento e la visione a lungo termine per le zone rurali. La relazione è integrata da schede informative per paese e da una ripartizione statistica completa, che è disponibile sulla nuova pagina web della Commissione dedicata alla demografia.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI Il Consiglio dell'Unione europea https://www.consilium.europa.eu/it/council-eu/ Relazione sull'impatto dei cambiamenti demografici https://ec.europa.eu/info/files/report-impact-demographic-change_it Scheda informativa, comprese le schede sugli sviluppi nazionali https://ec.europa.eu/info/strategy/priorities-2019-2024/new-push-european-democracy/impact-demographic-change-europe Documento di lavoro dei servizi della Commissione che accompagna la relazione sull'impatto dei cambiamenti demografici https://ec.europa.eu/info/files/impact-demographic-change-commission-staff-working-document_en

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17 giugno 2020 - Pesca sostenibile: la Commissione fa il punto sulla politica comune della pesca dell'UE e avvia una consultazione sulle possibilità di pesca per il 2021

La Commissione ha pubblicato la comunicazione annuale sui progressi realizzati nella gestione degli stock ittici nell'UE basata sui dati del 2018. La comunicazione di quest'anno, "Verso una pesca più sostenibile nell'UE: situazione attuale e orientamenti per il 2021", riafferma il forte impegno della Commissione a favore di una pesca sostenibile dal punto di vista sia ambientale che economico e mostra i progressi compiuti dall'UE per il raggiungimento di tale obiettivo. Gli Stati membri, i consigli consultivi, gli operatori del settore, le organizzazioni non governative e i cittadini interessati sono invitati a partecipare a una consultazione pubblica e ad esprimere il loro parere sulle possibilità di pesca per il 2021. La comunicazione del 2020 mostra che la pesca nell'Atlantico nord-orientale è diventata progressivamente sempre più sostenibile e che, di conseguenza, lo stock è diventato più abbondante. I risultati economici della flotta dell'UE hanno continuato ad essere molto positivi, con un utile netto di circa 1,4 miliardi di € e un margine di profitto netto medio pari al 18 % nel 2018. Anche i salari dei pescatori hanno continuato ad aumentare. Malgrado i notevoli miglioramenti, restano alcuni problemi. Anche se si prevede una conferma di risultati economici analoghi per il 2019, le proiezioni per il 2020 sono ancora estremamente incerte a causa dell'impatto della crisi del coronavirus. Per il Mar Mediterraneo e il Mar Nero è necessario continuare ad impegnarsi in maniera vigorosa per la conservazione, mentre nei bacini marittimi dell'Atlantico alcuni stock continuano ad essere sovrasfruttati o a superare i limiti di sicurezza biologica. Nel secondo anno della sua piena applicazione, l'attuazione dell'obbligo di sbarco continua a destare preoccupazione. Gli Stati membri devono intensificare l'attuazione e il controllo del rispetto dell'obbligo di sbarco, in particolare utilizzando strumenti di controllo quali i sistemi di controllo elettronico a distanza. La Commissione continuerà a collaborare con il Parlamento europeo ed il Consiglio per giungere ad un accordo sulla revisione del regime di controllo della pesca che possa facilitare l'uso di questa strumentazione. In autunno la Commissione presenterà le sue proposte di regolamento sulle possibilità di pesca per il 2021 nell'Atlantico, nel Mare del Nord e nel Mar Baltico, per gli stock di acque profonde, e nel Mar Mediterraneo e nel Mar Nero. A partire da quest'anno gli stock devono essere gestiti conformemente all'obiettivo del rendimento massimo sostenibile, vale a dire la quantità massima di pesci che è possibile catturare senza compromettere la rigenerazione e la produttività futura dello stock. L'obiettivo principale delle proposte della Commissione sulle possibilità di pesca per il 2021 sarà mantenere o raggiungere un livello di pesca che consenta il massimo prelievo sostenibile dagli stock. Le proposte terranno conto dei piani pluriennali, basandosi sui pareri scientifici indipendenti forniti dal Consiglio internazionale per l'esplorazione del mare (CIEM) e da altri organismi indipendenti, tra cui l'analisi economica del Comitato scientifico, tecnico ed economico della pesca (CSTEP). Esse recepiranno anche gli adeguamenti derivanti dall'attuazione dell'obbligo di sbarco. Le possibilità di pesca negoziate dalla Commissione e concordate nell'ambito delle organizzazioni regionali di gestione della pesca (ORGP) sono quindi integrate nei regolamenti sulle possibilità di pesca in seguito alle riunioni di tali organizzazioni. Il Consiglio dei ministri della pesca dell'Unione europea discute le proposte della Commissione e stabilisce la ripartizione delle possibilità di pesca. Spetta poi agli Stati membri la ripartizione delle proprie quote nazionali tra i vari segmenti di flotta.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI La comunicazione di quest'anno, "Verso una pesca più sostenibile nell'UE: situazione attuale e orientamenti per il 2021" https://ec.europa.eu/transparency/regdoc/rep/1/2020/EN/COM-2020-248-F1-EN-MAIN-PART-1.PDF

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Domande e risposte sulla valutazione della politica comune della pesca dell'UE da parte della Commissione

https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/QANDA_20_1071 Politica comune della pesca dell'UE

https://ec.europa.eu/fisheries/cfp_it

17 giugno 2020 - Rete transeuropea dei trasporti: il Coreper approva l'accordo con il

Parlamento su procedure di rilascio delle autorizzazioni più rapide Gli ambasciatori degli Stati membri hanno avallato nuove norme destinate ad accelerare il completamento della rete transeuropea dei trasporti (TEN-T) snellendo le procedure di rilascio delle autorizzazioni. La proposta "smart TEN-T" chiarisce inoltre le procedure che i promotori del progetto sono tenuti a seguire in materia di rilascio delle autorizzazioni e appalti pubblici nell'ambito di progetti transfrontalieri. Sulle nuove norme la presidenza del Consiglio e il Parlamento europeo avevano raggiunto un accordo provvisorio l'8 giugno. Accordo "smart TEN-T" I colegislatori hanno convenuto che il testo avrà forma giuridica di direttiva (anziché di regolamento, come proposto dalla Commissione). In questo modo gli Stati membri avranno la flessibilità necessaria per sfruttare le rispettive procedure in vigore per il rilascio delle autorizzazioni. La direttiva riguarderà progetti che rientrano nelle sezioni della rete centrale TEN-T individuate in via preliminare. Riguarderà anche altri progetti relativi ai corridoi della rete centrale, con un costo totale superiore ai 300 milioni di EUR. I progetti riguardanti esclusivamente la telematica e altre nuove tecnologie saranno esclusi dall'ambito di applicazione in quanto la loro realizzazione non è limitata alla sola rete centrale TEN-T. Tuttavia gli Stati membri possono applicare la direttiva anche ad altri progetti della rete centrale e globale TEN-T per consentire un più ampio approccio armonizzato ai progetti nel settore delle infrastrutture di trasporto. I progetti contemplati nella direttiva saranno trattati in via prioritaria dalle autorità degli Stati membri. Per rendere le procedure più efficienti e trasparenti, gli Stati membri designeranno un'autorità che fungerà da punto di contatto per il promotore di ciascun progetto fornendogli indicazioni sulla trasmissione della documentazione e di altre informazioni. Gli Stati membri possono decidere di designare la stessa autorità per tutti i progetti oppure di avere, come autorità designata, autorità diverse in funzione della categoria di progetti, del modo di trasporto o dell'area geografica. All'intera procedura di rilascio delle autorizzazioni si applicherà un termine massimo di quattro anni che, in casi debitamente giustificati, potrà essere prorogato due volte. Gli Stati membri avranno due anni dall'entrata in vigore della direttiva per recepirne le disposizioni nel diritto nazionale. L'allegato della proposta, che elenca le sezioni della rete centrale TEN-T individuate in via preliminare contemplate dalla direttiva, sarà aggiunto solo dopo l'adozione formale del programma relativo al meccanismo per collegare l'Europa (MCE 2.0), prevista nel corso dell'anno. Struttura e scadenze relative alla TEN-T La rete TEN-T è articolata su due livelli: una rete globale, che garantisce la connettività per tutte le regioni dell'UE, e una rete centrale, che è composta dalle parti della rete globale che sono della massima importanza strategica per l'UE. La rete centrale dovrebbe essere completata entro il 2030 e la rete globale entro il 2050.

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Proposta "smart TEN-T": procedura La Commissione ha presentato la proposta nel maggio 2018 nell'ambito del terzo pacchetto "L'Europa in movimento", volto a rendere la mobilità europea più sicura, pulita, efficiente e accessibile. L'avallo dell'accordo ha avuto luogo in sede di Comitato dei rappresentanti permanenti (Coreper) presso il Consiglio. Il testo così concordato passerà ora alla revisione dei giuristi-linguisti e in data successiva – dopo l'adozione dell'MCE 2.0 – si svolgerà la votazione formale sia al Parlamento che al Consiglio.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI Progetto di direttiva sulla razionalizzazione delle misure per promuovere la realizzazione della rete transeuropea dei trasporti - testo concordato soggetto a revisione https://data.consilium.europa.eu/doc/document/ST-8726-2020-INIT/en/pdf

18 giugno 2020 - La Commissione europea avvia una consultazione pubblica su un nuovo

piano d'azione per l'istruzione digitale La Commissione avvia una consultazione pubblica aperta a livello di UE per fare in modo che il nuovo piano d'azione per l'istruzione digitale di prossima pubblicazione rispecchi l'esperienza in materia di istruzione e formazione acquisita nell'UE durante la crisi del coronavirus. Con la pandemia si è assistito alla chiusura generalizzata di scuole e università e a un passaggio all'apprendimento a distanza e online, con un uso delle tecnologie digitali su vasta scala e senza precedenti. La consultazione consentirà di sfruttare le esperienze maturate per trarne insegnamenti che confluiranno nelle proposte relative al piano d'azione, il quale rivestirà un'importanza fondamentale durante il periodo della ripresa dalla Covid-19. La consultazione pubblica ha per obiettivo raccogliere i punti di vista dei cittadini, delle istituzioni e delle organizzazioni dei settori pubblico e privato nel loro insieme che desiderino condividere le loro esperienze su questa crisi senza precedenti e la loro visione dell'istruzione digitale in Europa. La consultazione è disponibile in tutte le lingue ufficiali dell'UE e si concluderà il 4 settembre. Il processo sarà integrato da una serie di eventi online di sensibilizzazione che avranno luogo durante l'estate, allo scopo di raccogliere ulteriori pareri sull'istruzione digitale e sull'esperienza legata alla crisi della Covid-19.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI Consultazione pubblica sul nuovo piano d'azione per l'istruzione digitale https://ec.europa.eu/info/law/better-regulation/have-your-say/initiatives/12453-Digital-Education-Action-Plan Piano d'azione per l'istruzione digitale 2018

https://ec.europa.eu/education/education-in-the-eu/digital-education-action-plan_it

24 giugno 2020 - Bilancio UE 2021: un bilancio annuale con al centro la ripresa europea La Commissione ha proposto un bilancio UE di 166,7 miliardi di € per il 2021, cui si aggiungono 211 miliardi di € in sovvenzioni e circa 133 miliardi di € in prestiti nel quadro di Next Generation EU, lo strumento temporaneo per la ripresa il cui obiettivo è mobilitare gli investimenti e far ripartire l'economia europea. Nel 2021 il bilancio annuale e Next Generation EU mobiliteranno insieme massicci investimenti per far fronte alle ripercussioni economiche e sociali immediate della pandemia di Covid-19, avviare una ripresa sostenibile, proteggere l'occupazione e creare posti di lavoro. Il bilancio è inoltre pienamente in linea con l'impegno di investire nel futuro per realizzare un'Europa più verde, più digitale e resiliente. Questo bilancio, una volta adottato, sarà il primo del nuovo quadro finanziario pluriennale 2021-2027 e il primo bilancio annuale proposto dalla Commissione della Presidente von der Leyen.

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Il progetto di bilancio 2021, integrato da Next Generation EU, indirizza i fondi là dove possono fare maggiormente la differenza, in linea con le esigenze di ripresa più importanti degli Stati membri dell'UE e dei nostri partner nel mondo. I finanziamenti contribuiranno alla ricostruzione e alla modernizzazione dell'Unione promuovendo le transizioni verde e digitale, creando posti di lavoro e rafforzando il ruolo dell'Europa nel mondo. Il bilancio riflette le priorità dell'Europa che garantiscono una ripresa sostenibile. La Commissione propone per questo di stanziare:

- 1,34 miliardi di € per il programma Europa digitale allo scopo di potenziare le ciberdifese dell'Unione e favorire la transizione digitale;

- 3 miliardi di € a favore del meccanismo per collegare l'Europa allo scopo di investire in un'infrastruttura di trasporto aggiornata ad elevata efficienza per facilitare le connessioni transfrontaliere;

- 575 milioni di € a favore del programma per il mercato unico, e ancora 36,2 milioni di € e 127 milioni di € rispettivamente per i programmi che promuovono la cooperazione nei settori della fiscalità e delle dogane;

- 2,89 miliardi di € per Erasmus+ allo scopo di investire nei giovani e 306 milioni di € per i settori culturali e creativi attraverso Europa creativa;

- 1,1 miliardi di € per il Fondo asilo e migrazione e 1 miliardo di € per il Fondo per la gestione integrata delle frontiere, allo scopo di rafforzare la cooperazione per la protezione delle frontiere esterne e la politica di migrazione e asilo;

- 55,2 miliardi di € per la politica agricola comune e 813 milioni di € per il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, a beneficio degli agricoltori e dei pescatori europei, ma anche per rafforzare la resilienza del settore agroalimentare e di quello della pesca e dotarli dei mezzi necessari per gestire la crisi;

- 228 milioni di € per il Fondo sicurezza interna e 1,05 milioni di € per il Fondo europeo per la difesa a sostegno dell'autonomia strategica e della sicurezza dell'Europa;

- 1,9 miliardi di € per l'assistenza preadesione, a sostegno dei nostri vicini, anche nei Balcani occidentali.

Una gran parte dei fondi sarà inoltre destinata alle azioni prioritarie individuate in relazione a Next Generation EU, in particolare:

- 131,5 miliardi di € di prestiti e circa 133 miliardi di € di sovvenzioni potranno essere forniti agli Stati membri nel quadro del dispositivo per la ripresa e la resilienza, che rientra in Next Generation EU;

- 17,3 miliardi di €, 5 dei quali nel quadro di Next Generation EU, andranno a Orizzonte Europa per rafforzare il sostegno europeo alle attività di ricerca e innovazione nei settori della salute e del clima;

- 10,13 miliardi di € saranno destinati a InvestEU per investimenti in infrastrutture sostenibili, innovazione e digitalizzazione. Una parte dei fondi andrà al dispositivo per gli investimenti strategici per sviluppare l'autonomia strategica delle catene di approvvigionamento essenziali a livello europeo;

- 8,28 miliardi di € andranno allo strumento di sostegno alla solvibilità, secondo la proposta per Next Generation EU, per affrontare i problemi di solvibilità delle imprese economicamente sostenibili di tutti i settori economici;

- 47,15 miliardi di € saranno destinati alla politica di coesione e saranno integrati da altri 42,45 miliardi di € nel quadro di REACT-EU, secondo la proposta per Next Generation EU. I fondi saranno impiegati per sussidi all'occupazione, regimi di riduzione dell'orario lavorativo e misure a favore dell'occupazione giovanile, e della liquidità e solvibilità delle PMI;

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- 9,47 miliardi di €, 7,96 dei quali nel quadro di Next Generation EU, saranno assegnati al Fondo per una transizione giusta in modo che la transizione verso la neutralità climatica non lasci indietro nessuno;

- 619 milioni di € saranno destinati a rescEU, il meccanismo unionale di protezione civile, in modo che l'Unione sia in grado di rispondere a emergenze su vasta scala;

- 1,19 miliardi di €, 1,17 dei quali nel quadro di Next Generation EU, andranno al nuovo programma per la salute EU4Health per attrezzare l'Unione contro future minacce sanitarie;

- 15,36 miliardi di €, 3,29 dei quali nel quadro di Next Generation EU, saranno destinati ai partner esterni attraverso lo strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale (NDICI);

- 2,8 miliardi di €, 1,3 dei quali nel quadro di Next Generation EU, andranno agli aiuti umanitari, per far fronte al crescente fabbisogno umanitario nelle zone più vulnerabili del mondo.

Il progetto di bilancio per il 2021 si basa sulla proposta della Commissione per il prossimo bilancio a lungo termine dell'UE presentata il 27 maggio 2020. Una volta che il Parlamento europeo e il Consiglio avranno trovato l'accordo sul QFP 2021-2027, compreso lo strumento Next Generation EU, la Commissione adeguerà di conseguenza la sua proposta di bilancio per il 2021 con una lettera rettificativa. L'adozione rapida del progetto di bilancio è essenziale per consentire a centinaia di migliaia di imprenditori, ricercatori, agricoltori e amministrazioni comunali in tutta Europa di beneficiare dei fondi, in modo da investire in un futuro migliore per le prossime generazioni.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI Progetto di bilancio 2021: testo normativo https://ec.europa.eu/info/strategy/eu-budget/documents/annual-budget_en Scheda informativa sul progetto di bilancio 2021

https://ec.europa.eu/info/files/draft-budget-2021-kick-start-european-recovery_en Sito web del QFP

https://ec.europa.eu/info/strategy/eu-budget/eu-long-term-budget/2021-2027_en Schede informative sul QFP

https://ec.europa.eu/info/publications/mff-factsheets_it Schede informative settoriali https://ec.europa.eu/info/publications/sectoral-factsheets_en

25 giugno 2020 - Risposta alla pandemia di Covid-19 nel settore UE dell'energia: il Consiglio

adotta conclusioni Il Consiglio ha adottato conclusioni sulla risposta alla pandemia di Covid-19 nel settore dell'energia dell'UE. Il Consiglio esprime apprezzamento per la dedizione e l'impegno di cui il personale del settore dell'energia ha dato prova per garantire la continuità operativa del sistema energetico europeo durante la pandemia di Covid-19. Il Consiglio sottolinea il ruolo essenziale del settore dell'energia nella ripresa economica dell'UE e osserva che l'economia europea deve diventare più verde, più circolare e più digitale, rimanendo al tempo stesso competitiva a livello globale. La necessaria trasformazione economica verso una crescita sostenibile e la neutralità climatica, sulla scorta del Green Deal europeo, rappresenta un'importante opportunità per stimolare le economie degli Stati membri. Essa ridurrà inoltre progressivamente l'uso dei combustibili fossili e promuoverà ulteriormente la leadership europea nello sviluppo e nella diffusione di tecnologie sicure e sostenibili a basse emissioni di carbonio in

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modo efficiente in termini di costi, rispettando al contempo il diritto degli Stati membri di scegliere il proprio mix energetico e le tecnologie adeguate. Il Consiglio riconosce anche la necessità di iniziative a sostegno di un solido piano per la ripresa, verso un sistema energetico sicuro, competitivo, protetto e sostenibile a prezzi accessibili. Ritiene importante, nelle attuali circostanze, semplificare le norme in materia di aiuti di Stato per la protezione dell'ambiente e l'energia, al fine di agevolare il sostegno agli investimenti necessari per la transizione energetica. Rileva altresì la necessità di offrire ulteriori incentivi per gli investimenti futuri a favore della decarbonizzazione, anche attraverso il miglioramento del mercato del carbonio dell'UE, sviluppando nel contempo un meccanismo di adeguamento del carbonio alla frontiera, compatibilmente con le norme dell'OMC. Nelle sue conclusioni il Consiglio invita la Commissione a proseguire, in cooperazione con gli Stati membri, i lavori sulle iniziative previste nel quadro del Green Deal europeo e del relativo piano di investimenti, quali l'"ondata di ristrutturazioni", la strategia dell'UE per un sistema integrato di energia, la strategia per le energie rinnovabili offshore, la revisione del regolamento sugli orientamenti per le infrastrutture energetiche transeuropee (RTE-E) e il meccanismo di finanziamento dell'energia rinnovabile. Inoltre, il Consiglio invita la Commissione a presentare un piano d'azione e una tabella di marcia per l'idrogeno, con particolare attenzione all'idrogeno rinnovabile, al fine di contribuire alla transizione energetica. Il Consiglio ha adottato le conclusioni mediante procedura scritta.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI Conclusioni del Consiglio sulla risposta alla pandemia di Covid-19 nel settore dell'energia dell'UE - La via per la ripresa https://data.consilium.europa.eu/doc/document/ST-8382-2020-REV-2/en/pdf

25 giugno 2020 - La Commissione ha adottato la relazione sulla direttiva quadro sulla

strategia per l'ambiente marino (MSFD) La Commissione ha adottato una relazione sulla direttiva quadro sulla strategia per l'ambiente marino (MSFD) che rivela che, sebbene il quadro dell'UE per la protezione dell'ambiente marino sia uno dei più completi e ambiziosi a livello mondiale, rimangono sfide persistenti quali l'eccesso di nutrienti, il rumore sottomarino, i rifiuti di plastica e altri tipi di inquinamento, così come la pesca non sostenibile. Questo messaggio è stato ulteriormente rafforzato dalla relazione "Marine Messages II" dell'Agenzia europea dell'ambiente (AEA), anch'essa pubblicata il 25 giugno. La relazione MSFD presenta un quadro eterogeneo dei mari d'Europa. Quasi la metà delle acque costiere europee è soggetta a un'intensa eutrofizzazione. Anche se le norme dell'UE che disciplinano le sostanze chimiche hanno portato a una riduzione dei contaminanti, nella maggior parte delle specie marine si è assistito a un maggiore accumulo di plastica e di residui chimici della plastica. Grazie alla politica comune della pesca dell'UE, quasi tutti gli sbarchi nell'Atlantico nordorientale provengono da stock sani. Tuttavia non è ancora così nel Mediterraneo, per cui occorrono ulteriori sforzi. La relazione "Marine Messages II" dell'AEA, che contribuisce al riesame della Commissione, dimostra che l'utilizzo storico e, in alcuni casi, attuale dei nostri mari sta facendo sentire i suoi effetti modificando la composizione delle specie e degli habitat marini e la generale composizione fisica e chimica del mare. Essa propone soluzioni in grado di aiutare l'UE a conseguire il suo obiettivo di rendere i mari puliti, sani e produttivi, principalmente attraverso una gestione basata sugli ecosistemi. Mostra inoltre che in alcune zone vi sono segnali di ripristino dell'ecosistema

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marino in seguito agli sforzi considerevoli, spesso decennali, profusi per ridurre alcuni effetti come quelli causati dai contaminanti, dall'eutrofizzazione e dalla pesca eccessiva. La direttiva quadro sulla strategia per l'ambiente marino (MSFD) ha favorito una migliore comprensione delle pressioni e delle conseguenze delle attività umane sul mare e delle relative implicazioni per la biodiversità marina, gli habitat e gli ecosistemi che sostengono. Le conoscenze acquisite nell'attuazione della direttiva hanno contribuito, per esempio, in modo determinante all'adozione della direttiva sulla plastica monouso, e hanno accresciuto la cooperazione tra gli Stati membri costieri delle quattro regioni marittime europee, nonché tra le regioni marine. Di conseguenza anche i paesi terzi mirano ora a raggiungere un buono stato ecologico o uno stato equivalente. La direttiva impone agli Stati membri di elaborare strategie coordinate a livello regionale per ottenere mari puliti, sani e produttivi. L'obiettivo generale, indicato come "buono stato ecologico", è determinato da una serie di cosiddetti "descrittori" (ad esempio la biodiversità, la pesca, l'eutrofizzazione, i contaminanti, i rifiuti, il rumore sottomarino). Si tratta di un atto legislativo fondamentale che protegge e preserva la biodiversità marina e i suoi habitat ed è pertanto uno strumento importante per attuare la strategia sulla biodiversità e la strategia "Dal produttore al consumatore" per il 2030 e contribuire in modo determinante al conseguimento dell'obiettivo "inquinamento zero" in mare. È inoltre strettamente collegata alle prossime strategie sulle sostanze chimiche sostenibili e sui trasporti intelligenti e sostenibili. La MSFD deve essere riesaminata entro la metà del 2023 e, se necessario, saranno proposte modifiche. Il riesame analizzerà ulteriormente i risultati e le sfide nell'ambito della protezione ambientale dei mari europei secondo l'agenda "Legiferare meglio" della Commissione e verrà effettuato parallelamente a un riesame della politica comune della pesca.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI La relazione sulla direttiva quadro sulla strategia per l'ambiente marino (MSFD) https://ec.europa.eu/environment/marine/eu-coast-and-marine-policy/marine-strategy-framework-directive/index_en.htm La direttiva quadro sulla strategia per l'ambiente marino (MSFD) https://ec.europa.eu/info/research-and-innovation/research-area/oceans-and-seas/eu-marine-strategy-framework-directive_en